SEDUTA DI MERCOLEDÌ 14 LUGLIO 197 1 -...

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Atti Parlamentari — 30037 — Camera dei Deputat i V LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 14 LUGLIO 197 1 481 . SEDUTA DI MERCOLEDÌ 14 LUGLIO 197 1 PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PERTIN I INDI DEL VICEPRESIDENTE ZACCAGNINI INDICE PAG . Assegnazione di progetti di legge alle Com - missioni in sede legislativa 30040 Disegni di legge : (Approvazione in Commissione) 30063 (Assegnazione a Commissione in sed e legislativa) 30040 (Autorizzazione di relazione orale) 30064 (Trasmissione dal Senato) 30069 Disegno di legge (Discussione) : Approvazione, ai sensi dell'articolo 123, comma secondo, della Costituzione , dello Statuto della regione Abruzz o (Approvato dal Senato) (3446) 30048 PRESIDENTE 30048, 30062 Bozze 3005 1 DELFINO 30048 DI PRIMIO 3005 5 GALLONI, Relatore 30048, 3005 7 GATTO, Ministro senza portafoglio 30048, 30059 MARCHETTI 30052 Proposte di legge : (Annunzio) 30039 (Approvazione in Commissione) . 30040, 30063 (Assegnazione a Commissione in sed e legislativa) 30010 PAG . (Assegnazione a Commissione in sede referente) 30039 (Trasmissione dal Senato) 30039 Interrogazioni (Annunzio) 3006 4 Interrogazioni (Svolgimento) : PRESIDENTE 30041, 30042, 30043 BIAGIONI, Sottosegretario di Stato pe r l'industria, il commercio e l'artigia - nato 30041, 30042, 30043 FRASCA 30042 MANCO 30044 PIETRORONO 30042 Corte costituzionale (Annunzio di sentenza) 3004 0 Ministro della difesa (Trasmissione) . . 3004 0 Per un'inversione dell'ordine del giorno : PRESIDENTE . . . . 30044, 30046, 30047, 3004 8 ANDREOTTI 3004 4 BARCA 3004 7 COTTONE 3004 6 D'ALESSIO 3004 5 DELFINO 30044, 30046 DI PRIMIo 30044, 3004 7 GR ANZ OTTO 30045 Ordine del giorno delle prossime sedute 30064

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Atti Parlamentari

— 30037 —

Camera dei Deputati

V LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 14 LUGLIO 197 1

481 .

SEDUTA DI MERCOLEDÌ 14 LUGLIO 197 1

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PERTINI

INDI

DEL VICEPRESIDENTE ZACCAGNINI

INDICEPAG .

Assegnazione di progetti di legge alle Com -missioni in sede legislativa 30040

Disegni di legge :

(Approvazione in Commissione) 30063(Assegnazione a Commissione in sed e

legislativa) 30040(Autorizzazione di relazione orale)

30064(Trasmissione dal Senato) 30069

Disegno di legge (Discussione) :

Approvazione, ai sensi dell'articolo 123,comma secondo, della Costituzione ,dello Statuto della regione Abruzz o(Approvato dal Senato) (3446) 30048

PRESIDENTE 30048, 30062Bozze 3005 1DELFINO 30048DI PRIMIO 30055GALLONI, Relatore 30048, 30057GATTO, Ministro senza portafoglio 30048, 30059MARCHETTI 30052

Proposte di legge :

(Annunzio) 30039(Approvazione in Commissione) . 30040, 30063(Assegnazione a Commissione in sed e

legislativa) 30010

PAG .

(Assegnazione a Commissione in sedereferente) 30039

(Trasmissione dal Senato) 30039

Interrogazioni (Annunzio) 30064

Interrogazioni (Svolgimento) :

PRESIDENTE 30041, 30042, 30043BIAGIONI, Sottosegretario di Stato per

l'industria, il commercio e l'artigia -nato 30041, 30042, 30043

FRASCA 30042MANCO 30044PIETRORONO

30042

Corte costituzionale (Annunzio di sentenza)

3004 0

Ministro della difesa (Trasmissione) . .

3004 0

Per un'inversione dell'ordine del giorno :

PRESIDENTE . . . . 30044, 30046, 30047, 30048ANDREOTTI 3004 4BARCA

3004 7COTTONE 3004 6D'ALESSIO 3004 5DELFINO 30044, 30046DI PRIMIo 30044, 3004 7GRANZ OTTO 30045

Ordine del giorno delle prossime sedute 30064

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PAGINA BIANCA

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Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 14 LUGLIO 197 1

La seduta comincia alle 16,30.

TERRAROLI, Segretario, legge il processoverbale della seduta di ieri .

(È approvato) .

Annunzio di una proposta di legge e su aassegnazione a Commissione in sede re -ferente.

PRESIDENTE. stata, presentata alla Pre-sidenza dai deputati Scalfari ed altri la se-guente proposta di legge :

Giudizio di conformità costituzionale del-le materie oggetto di referendum abrogativo »

1J stata stampata, distribuita e trasmessain sede referente alla I Commissione perma-nente (Affari costituzionali) con l'incarico d ivalutarne anche la eventuale natura costitu-zionale .

Annunziodi proposte di legge .

PRESIDENTE. Sono state presentate le se-guenti proposte di legge dai deputati :

LEPRE ed altri : « Nuova regolamentazion edelle servitù militari » (3527) ;

ALFANO e FRANCHI : « Norme di adegua -mento dell ' indennità di servizio penitenzia-rio per le categorie del personale civile del -l 'amministrazione degli istituti di prevenzio-ne e di pena, non contemplate nella legge23 dicembre 1970, n . 1054 » (3528) .

Sa.ranno stampate e distribuite .

Trasmissioni dal Senato .

PRESIDENTE . Il Presidente del Senato h atrasmesso alla Presidenza i seguenti progett idi legge :

« Organici dei sottufficiali e dei militari d itruppa della Guardia di finanza » (approvat oda quella V Commissione permanente) (3523) ;

Senatori BANFI ed altri : « Integrazione del -la legge 28 luglio 1967, n . 669, sulla estensio-ne dell 'assicurazione contro le malattie in fa-vore dei sacerdoti di culto cattolico e dei mi-nistri delle altre confessioni religiose » (ap-provato da quella X Commissione permanente )(3524) ;

« Soppressione della commissione intermi-nisteriale per la riorganizzazione, la trasfor-mazione e la liquidazione delle casse di con-guaglio, istituita con decreto ministeriale ,20 ottobre 1945, nonché modifiche al decret olegislativo 26 gennaio 1948, n . 98, ratificatocon legge 17 aprile 1956, n . 561, sulla disci-plina delle casse conguaglio prezzi » (appro-vato da quella V Commissione permanente )(3525) ;

« Approvazione, ai sensi dell 'articolo 123 ,comma secondo, della Costituzione, dello sta-tuto della regione Calabria » (approvato daquel Consesso) (3526) .

Saranno stampati e distribuiti .

Assegnazione di progetti di leggealle Commissioni in sede referente.

PRESIDENTE. A norma del primo comm adell'articolo 72 del regolamento, comunicoche i seguenti progetti di legge sono deferit ialle sottoindicate Commissioni permanenti, i nsede referente :

alla I Commissione (Affari costituzio-nali) :

CERUTI ed altri : « Interpretazione autenticadell'articolo 26 della legge 28 ottobre 1970 ,n . 775, e dell'articolo 41 del decreto del Pre-sidente della Repubblica 28 dicembre 1970 ,n. 1077, in materia di valutazione dell ' anzia-nità di servizio degli insegnanti » (3420) (con

parere della V Commissione) ;

alla VII Commissione (Difesa) :

FELICI : « Estensione dell 'assegno straordi-nario previsto dalla legge 21 febbraio 1963 ,n . 358, a favore dei congiunti dei decorati i nvita di medaglia d 'oro al valore militare »(3083) (con parere della V Commissione) ;

COVELLI : « Adeguamento degli assegn istraordinari ai decorati al valor militare e

dell 'ordine militare d ' Italia » (3471) (con pa-rere della V Commissione) ;

alla XIII Commissione (Lavoro) :

ROBERTI ed altri : « Riapertura dei terminidi decorrenza per la concessione della pensio-ne sociale » (3465) (con parere della V Com-missione) ;

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Camera dei Deputati

V LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 14 LUGLIO 1971

SERVADEI ed altri : « Riscatto dei periodi d ilavoro all 'estero » (3478) (con parere della I Ve della V Commissione) .

Approvazioni in Commissioni.

PRESIDENTE. La VI Commissione (Fi-nanze e tesoro) nella seduta del 13 luglio, i nsede legislativa, ha approvato il seguente pro -getto di legge :

Senatori AVEZZANO COMES ed altri : « Nuo-ve provvidenze in materia di pensioni di guer-ra » (lesto unificato approvato dalla V Com-missione del Senato) (3436), con modificazio-ni e con l'assorbimento delle proposte di leg-ge : AMADEI GIUSEPPE ed altri : « Adegua-mento economico e normativo delle pensionidi guerra » (923) ; MIorri CARLI AMALIA edaltri : « Modifica dell 'articolo 26 della legge9 novembre 1961, n . 1240, recante norme sull epensioni di guerra » (1882) ; FORNALE ed altri :« Adeguamento economico e normativo dell epensioni di guerra indirette » (2358), le quali ,pertanto, saranno cancellate dall 'ordine de lgiorno .

fede il bollo dell'ufficio postale mittente e ,qualora il bollo sia illeggibile, la ricevuta del-la raccomandata » (doc . VII, n . 179) .

Il documento sarà stampato e distribuito .

Assegnazione di progetti di legg ealle Commissioni in sede legislativa.

PRESIDENTE. A norma del primo com-

ma dell ' articolo 92 del regolamento, propongoche i seguenti progetti di legge siano deferit ialle sottoindicate Commissioni permanenti in

sede legislativa :

alla I Commissione (Affari costituzio-nali) :

Senatore LEONE : « Interpretazione di alcu-ne norme riguardanti il trattamento di quie-scenza e di previdenza dei giudici della Cort ecostituzionale » (approvato dalla I Commissio-ne del Senato) (3517) (con parere della V Com-missione) .

Se non vi sono obiezioni, rimane così sta-bilito .

(Così rimane stabilto) .

Trasmissionedal ministro della difesa.

PRESIDENTE. Il ministro della difesa ,con lettera del 5 luglio 1971, ha comunicato ,in adempimento alle disposizioni previste dal -l 'articolo 7 della legge 27 luglio 1962, n . 1114 ,l ' autorizzazione concessa a dipendenti di quelMinistero a prestare servizio presso organi-smi internazionali .

Annunzio di una sentenzadella Corte costituzionale.

PRESIDENTE. Comunico che a norma del -l 'articolo 30, secondo comma, della legge 1 1marzo 1953, n . 87, il Presidente della Cortecostituzionale ha trasmesso con lettera in dat a8 luglio 1971 copia della sentenza n . 170, de-positata in pari data in cancelleria, con l aquale la Corte ha dichiarato : « l'illegittimitàcostituzionale dell ' articolo 63 del testo unic odelle leggi sull ' ordinamento della Corte de iconti, approvato con regio decreto 12 lugli o1934, n . 1214, nella parte in cui esclude cheil termine stabilito per la presentazione deiricorsi di cui al precedente articolo 62 possaessere osservato anche con la spedizione deiricorsi stessi mediante raccomandata, e che ,in questo caso, della data di spedizione faccia

Alla VI Commissione (Finanze e tesoro) :

« Modifica dell ' articolo 2 della legge 1 8gennaio 1952, n . 36, che estende agli ufficiali ,sottufficiali e militari di truppa della Guardiadi finanza le disposizioni di cui al decreto

legislativo 7 maggio 1948, n . 1472 » (approvatodalla V Commissione del Senato) (3424) (conparere della V e della VII Commissione) .

Se non vi sono obiezioni, rimane così sta-bilito .

(Così rimane stabilito) .

« Assunzione a carico dello Stato delle spe-se per i funerali del senatore Salvatore Man-nironi » (approvato dalla V Commissione delSenato) (3500) (con parere della V Commis-sione) .

Se non vi sono obiezioni, rimane così sta-bilito .

(Così rimane stabilito) .

Alla IX Commissione (Lavori pubblici) :

« Modifiche all'articolo 6 della legge 2 4ottobre, n . 1415, sull'impianto ed esercizio d iascensori e montacarichi in servizio privato »(approvato dalla VII Commissione del Sena-to) (3494) (con parere della XIII Commis-sione) .

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Camera dei beputat a

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Se non vi sono obiezioni, rimane così sta-bilito .

(Così rimane stabilito) .

A norma del sesto comma dell'articolo 92del regolamento, la sottoindicata Commissionepermanente, ha deliberato di chiedere il tra-sferimento in sede legislativa del seguenteprogetto di legge ad essa attualmente assegnat oin sede referente :

IX Commissione (Lavori pubblici) :

Senatore ANDÒ : « Integrazioni e modifichealla legge 2 aprile 1968, n . 516, concernentel'autorizzazione alla concessione di mutui al-l'istituto autonomo per le case popolari dell aprovincia di Messina » (approvato dalla VCommissione del Senato) (3247) .

Se non vi sono obiezioni, rimane così sta-bilito .

(Così rimane stabilito) .

Svolgimento di interrogazioni .

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca :Interrogazioni .

La prima è quella dell'onorevole Frasca,al ministro dell'industria, del commercio edell ' artigianato, « per sapere quali sono le ra-gioni per le quali il Governo non ha ancoraprovveduto alla nazionalizzazione dell'impres aelettrica Società immobiliare calabra (SIC) l aquale alimenta interamente i comuni di SerraSan Bruno, Mongiana, Fabrizia, Nardodipacee, parzialmente, i comuni di Santa Caterin aJonio, Ischia sull'Jonio e Guardavalle . L'inter-rogante fa presente che la SIC è da più ann inelle condizioni per essere nazionalizzata . In-fatti amministratori e popolazioni dei comun iinteressati lamentano insistentemente : bassatensione a causa dello stato deteriore delle li-nee ; continui disservizi e frequenti interru-zioni dell'energia ; mancanza di fornitura d ienergia elettrica per uso A.D . (applicazionidomestiche) ; disalimentazione degli impiant idelle contrade rurali ; ritardi di alcuni mes inegli allacciamenti . L'interrogante aggiung eche, per altro, la SIC acquista energia dal -l'ENEL per 19 ore su 24 giornaliere con carat-tere di continuità e, comunque, da oltre i lbiennio previsto dalla legge ai fini della na-zionalizzazione . Inoltre l'interrogante rilevache, avendo il distretto ENEL della Calabriafatto sorgere una nuova centrale elettrica ne lcomune di Petrizzi, i centri attualmente ser-viti dalla SIC possono essere alimentati dal -

l'ENEL con il conseguente notevole migliora-mento del servizio e la eliminazione dello stat odi disagio che, attualmente, sono costrette asubire le popolazioni . Infine, sulla base degl iaccordi stipulati tra l 'ENEL e la Cassa per i lmezzogiorno, nel 1968, l'ENEL potrebbe sfrut-tare i fiumi Alaca e Anginale – compresi ne lterritorio servito dalla SIC – con la creazion edi bacini idonei alla produzione di un'ulteriorequantità di energia elettrica al fine di ottener eil massimo risultato nell 'espletamento del ser-vizio pubblico . L'interrogante richiede, quin-di, che il ministro voglia assumere al più pre-sto i necessari provvedimenti per la naziona-lizzazione della suddetta società, che è purerichiesta dal personale dipendente che, oltr ead avere un trattamento economico normati-vo, assistenziale e previdenziale notevolment einferiore a quello dei dipendenti dell'ENEL, ècostretto ad uno sfruttamento di natura medio-evale » (3-04112) .

L'onorevole sottosegretario di Stato per l aindustria, il commercio e l'artigianato ha fa-coltà di rispondere .

BIAGIONI, Sottosegretario di Stato per laindustria, il commercio e l 'artigianato . Daidati in possesso di questa amministrazione ,convalidati dall ' UTIF di Catanzaro, risultache negli anni 1965, 1966 e 1969 la SIC no nha acquistato energia elettrica dall 'ENEL eche negli anni 1967 e 1968 ne ha acquistat arispettivamente per chilowattore 19.800 e perchilowattore 391 .800. Non sono ancora perve-nuti i dati relativi al 1970 . Il biennio di ac-quisti riguarderebbe quindi soltanto gli ann i1967 e 1968. Peraltro, gli acquisti effettuati ne lbiennio anzidetto sono dovuti al rifiuto oppo-sto dall ' ENEL all'impresa di porre in eser-cizio due gruppi elettrogeni che questa ha in-stallato negli anni 1965 e 1966 per fronteggiar ele richieste dell 'utenza nei periodi di magra

dei corsi d 'acqua che alimentano la centraleidroelettrica .

Contro tale rifiuto, l ' impresa propose ri-corso al Consiglio di Stato e allo scopo di ri-durre al minimo i disagi dell 'utenza quest aamministrazione invitò l'impresa stessa adacquistare dall'ENEL, nelle more del giudi-zio, l'energia necessaria a sodisfare le neces-sità degli utenti, con riserva di qualificare gl iacquisti anzidetti come occasionali e non ri-correnti oppure ricorrenti e non occasional isolo dopo la definizione del giudizio .

Con decisione del 5 febbraio ultimo scorso ,il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso del -l'impresa riconoscendo alla stessa il diritto di

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utilizzare i gruppi elettrogeni a suo temp oinstallati . In conseguenza, gli acquisti di ener-gia effettuati dall'impresa stessa nel bienni o1967-68 sono da considerare occasionali e nonricorrenti, e quindi non utili ai fini del tra-sferimento della medesima ai sensi dell'arti-colo 4 del decreto del Presidente della Repub-blica 18 marzo 1965, n . 342 .

Con l 'entrata in esercizio dei due grupp ielettrogeni sopra indicati è da ritenere chel'impresa sarà in condizione di sodisfare con-venientemente l 'utenza. Qualora si presentas-sero ulteriori carenze, l'amministrazione prov-vederà ad invitare l'ENEL ad impartire al -l ' impresa, ai sensi dell 'articolo 11 del decret odel Presidente della Repubblica 18 marz o1965, n . 342, le disposizioni idonee per la nor-malizzazione del servizio .

PRESIDENTE. L'onorevole Frasca ha fa-coltà di dichiarare se sia sodisfatto .

FRASCA. Considero interlocutoria la ri-sposta data dall ' onorevole sottosegretario .Quando saranno acquisiti i dati di gestion edella SIC relativi al 1970, si potrà accertar ese l'impresa è in condizioni di sodisfare l eesigenze dei comuni interessati, o se perman-gono le carenze da me denunciate . Sebbene idati ufficiali non siano ancora pervenuti alministero dell'industria, ritengo che nonostan-te l ' autorizzazione ad utilizzare i gruppi elet-trogeni, data a seguito della sentenza del Con-siglio di Stato, le carenze permangono. Riten-go quindi che il Ministero dell ' industria deb-ba al più presto prendere atto di questa situa-zione, per adottare un provvedimento che èlargamente atteso da parte delle popolazion iinteressate .

PRESIDENTE. Segue l ' interrogazione de -gli onorevoli Pietrobono e Assante, ai mini-stri dell'industria, commercio e artigianato ,del lavoro e della previdenza sociale, del te -soro e delle partecipazioni statali, « per cono-scere quali iniziative urgenti intendano adot-tare per evitare la chiusura degli stabiliment idi Patrica (Frosinone) e di Pomezia (Roma) ,appartenenti alla Metalfer-FIAS società perazioni, che occupano complessivamente più d i600 operai ai quali si pone la prospettiva de llicenziamento a causa della grave crisi eco-nomica che la predetta impresa sta attualmen-te attraversando con circa 8 miliardi di pas-sivo e con la conseguenza necessaria dell'am-ministrazione controllata . Se, quindi, poich ési tratta di un'industria moderna sorta con ifinanziamenti e con i contributi della Cassa

per il mezzogiorno e poiché tra i maggior icreditori (oltre naturalmente gli operai ch erivendicano una importante somma di salar iarretrati) figurano enti statali, o nei quali l apartecipazione dello Stato è rilevante, non ri-tengano i ministri competenti di valutare l apossibilità del rilevamento da parte dell ' IRIdella Metalfer-FIAS » (3-04814) .

L ' onorevole sottosegretario di Stato per l aindustria, il commercio e l ' artigianato ha fa-coltà di rispondere .

BIAGIONI, Sottosegretario di Stato per l 'in-dustria, il commercio e l 'artigianato . Le diffi-coltà finanziarie nelle quali si trovava la so-cietà per azioni Metalfer-FIAS nei mesi scors iavevano determinato la società a chiedere l'am-ministrazione controllata, che veniva dispost adal tribunale di Roma con decreto del 18 di-cembre 1970. Vi era motivo di ritenere che ledifficoltà potessero essere superate con l'inter-vento di capitale fresco e il riordinamento subasi omogenee della produzione dei due sta-bilimenti (rivolta principalmente alla carpen-teria metallica, alla fabbricazione di condott edi lamiera e ad altre lavorazioni interessant ile costruzioni metalliche civili ed industriali )che la società ha a Pratica in provincia di Fro-sinone e a Castel Romano in provincia d iRoma, eventualità che sembrava potesse rea-lizzarsi, data l ' entità degli ordini di lavoro perla società .

Purtroppo, sopravvenuti elementi sfavore -voli, quali l'aumento dei costi e soprattututola stasi nel settore edilizio, hanno indebolitoulteriormente la possibilità di sopravvivenzadell'impresa ed il tribunale di Roma il 1° de lcorrente mese ha dichiarato d'ufficio il falli -mento della società .

Il ministro delle partecipazioni statali, in-terpellato in ordine alle possibilità di rileva-mento dell'azienda da parte dell'IRI, ha fatt opresente che tale rilevamento non è attuabile .

Questo ministero ha preso contatto con i lcuratore fallimentare per assicurare ogni pos-sibile collaborazione al fine di ricercare un aadeguata soluzione che permetta la continuitàdel lavoro alle maestranze .

Il curatore fallimentare, dal canto suo, h aassicurato per le vie brevi che cercherà d ievitare la vendita degli stabilimenti, che ri-sultano ora occupati dagli operai .

PRESIDENTE . L'onorevole Pietrobono h afacoltà di dichiarare se sia sodisfatto .

PIETROBONO. Quanto riferito dall'onore-vole sottosegretario è gravissimo, perché era

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nelle speranze di tutti che le partecipazion istatali rilevassero questa azienda, che puòessere considerata una azienda di base, co ndue stabilimenti, uno a Pomezia e uno in pro-vincia di Frosinone, che occupano più di 700operai .

Attualmente questi operai si trovano in unasituazione molto grave . Essi non sono nem-meno sotto cassa integrazione guadagni .e nonpercepiscono quindi alcun aiuto finanziario .La fabbrica attualmente è occupata . Ma ciòche i ministeri competenti dovrebbero consi-derare è che sono giacenti nei due stabili -menti prodotti non finiti che assommano acirca due miliardi (gru per il porto di Napol ie altre lavorazioni in corso per altre impres eindustriali) .

Io invito il Governo ad un ripensamento ,a riesaminare il problema. Tanto più che ,da informazioni in mio possesso, alcune azien-de a partecipazione statale sono tra i mag-giori creditori di questa impresa : su 6 mi-liardi di passività, oltre 2 miliardi sono dovut iad imprese e banche a partecipazione statale .Inoltre le lavorazioni in corso sono state com-missionate da aziende a partecipazione stata -le. Le materie prime che vengono lavorat ein questi due stabilimenti sono di provenien-za di aziende a partecipazione statale . Direiche è un'azienda già inserita nel programm adi produzione delle aziende a partecipazionestatale . Quindi mi meraviglia e mi .addoloramolto questa decisione governativa .

Oggi si assiste a manifestazioni di solida-rietà verso questi operai . I sindaci dei paes idai quali provengono questi operai hanno cer-cato in qualche modo di venire loro incontroaccollando ai rispettivi comuni l'onere ,delfitto delle abitazioni, della luce, dell'acqua .Ma si tratta di ben poca cosa, si tratta di unasolidarietà che riguarda i più elementari biso-gni di questi operai della provincia di Frosi-none e della provincia di Roma .

Questa situazione non è certo nuova al Go-verno. Molti ministeri (industria, partecipa-zioni statali, tesoro, lavoro, eccetera) sonostati interessati . Io penso che un'ulteriorespinta degli operai (essi non hanno rinuncia-to alla lotta poichè sanno quali sono le respon-sabilità dei vecchi padroni che hanno gettatoin una crisi catastrofica questa azienda) in-durrà probabilmente il Governo a riveder equesta decisione negativa di cui ci ha infor-mato l 'onorevole sottosegretario .

BIAGIONI, Sottosegretario di Stato pe rl'industria, il commercio e l'artigianato . Nonriesco a comprendere in che cosa consistereb -

be la posizione negativa del Governo, dal mo-mento che prendiamo atto che la società èfallita e stiamo dandoci da fare per trovar euna soluzione sodisfacente . Ho già detto chele partecipazioni statali non intendono rile-vare quegli stabilimenti .

PRESIDENTE. Segue l'interrogazione del-l'onorevole Manco, ai ministri dell'interno ,dell'industria, commercio e artigianato e de ilavori pubblici, al ministro per gli intervent istraordinari nel Mezzogiorno e nelle zone de-presse del centro-nord ed al ministro dell 'agri-coltura e delle foreste, « per conoscere' sullabase di quali motivi di ordine logico, social ee di opportunità, si sia proceduto ai fini dell aistituzione della zona industriale nel comun edi Nardò (Lecce) all'esproprio di circa 38 et -tari di terreno coltivato e fruttifero, contenutonella zona detta Boncuri . In particolare l'in-terrogante chiede di conoscere per quali ragio-ni non si sia invece provveduto all ' espropriodi eguale o maggiore quantità di terreno ch etrovasi adiacente al terreno espropriato e ch efa parte di un complesso di circa 500 ettaridi terreno appartenenti alla zona della masse-ria Tatti . Se i ministri competenti si sianoresi conto prima di autorizzare o di consentir el'esproprio che, se l'esproprio fosse cadutosull'altra quantità di terreno roccioso e co-munque perfettamente e forse meglio ancor aadibibile a zona industriale, si sarebbe evitatala drammatica situazione nella quale vengonoa trovarsi circa 20 famiglie di coloni i qual itraggono il loro sostentamento dalla conduzio-ne agricola dei terreni espropriati . Se non siritenga intervenire immediatamente ai fini d iimpedire un danno sociale di così grave en-tità » (3-04894) .

L'onorevole sottosegretario di Stato perl'industria, il commercio e l'artigianato, h afacoltà di rispondere .

BIAGIONI, Sottosegretario di Stato perl'industria, il commercio e l'artigianato. I lpiano regolatore dell'area di sviluppo indu-striale di Lecce, che comprende l'agglomeratodi Nardò, è tuttora in fase di progetto preli-minare e su di esso deve ancora esprimersi ,per un parere di massima, l'apposita com-missione-prevista dalla legge 29 luglio 1957 ,n. 634, e successive modificazioni .

I criteri urbanistici e tecnico-economici ,che normalmente sono tenuti a base per l aindividuazione della zona da destinare agli in-sediamenti industriali (e cioè che si tratti d ilocalità servita da strade collegate con la rete

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viaria primaria, ad una ragionevole distanz adal centro abitato e pianeggiante), hanno fatt ocadere la scelta del consorzio per l'area indu-striale di Lecce sulla località Boncuri perch éritenuta più rispondente a detti criteri dell azona della masseria Tatti .

Per altro, contrariamente a quanto afferm al'onorevole Manco, nessun esproprio di ter-reni è stato operato per l ' istituzione del pre-detto agglomerato industriale. I 38 ettari, a iquali accenna in particolare l'onorevole Man-co, sono di proprietà del comune di Nardò ,che li ha acquistati nel 1966 . Il terreno stess oè stato dato in affitto a 19 coloni, che risiedon osu di esso con le loro famiglie ed ai quali i lcomune di Nardò non ha comunicato alcun adisdetta né ritiene, almeno per ora, di doverl ofare, poiché sono tuttora disponibili altri ter-reni più idonei agli insediamenti industriali .

Finora un'impresa è già operante nell azona : si tratta di uno stabilimento di confe-zioni che impiega 140 addetti . IJlteriori ven-dite di terreni ad altre industrie sono già stat eeffettuate e quindi è da ritenere che l'assor-bimento di manodopera locale da parte dell einiziative in corso faccia sentire presto i suo ibenefìci, oltre che sul vicino centro, anche ne iconfronti delle 19 famiglie di coloni di Bon -curi .

PRESIDENTE . L ' onorevole Manco ha fa-coltà di dichiarare se sia sodisfatto .

MANCO. Credo che dovrei dichiararmi so-disfatto, ma non so se ho ben compreso i lsenso della risposta ; non so cioè se l 'onorevolesottosegretario abbia riconosciuto che la part edel terreno di Boncuri, alla quale alludevonella mia interrogazione, non è stata toccat ae non è toccabile .

BIAGIONI, Sottosegretario di Stato pe rl' industria, il commercio e l 'artigianato . Hodetto nella mia risposta che quel terreno er agià di proprietà del comune di Nardò, chequindi fino ad ora, non ha avuto bisogno d iprocedere ad alcun esproprio .

MANCO. Prendo atto di questa precisa-zione dell 'onorevole sottosegretario e mi di -chiaro sodisfatto .

Per un'inversionedell'ordine del giorno .

DI PRIMIO . Chiedo di parlare .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

DI PRIMIO. Signor Presidente, propong oun ' inversione dell 'ordine del giorno nel senso

di esaminare le proposte di legge Lepre e Luz-zatto subito dopo la discussione del disegn odi legge concernente l 'approvazione dello sta-tuto della regione abruzzese .

DELFINO. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

DELFINO. Concordo con la proposta del -l'onorevole Di Primio .

ANDREOTTI . Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

ANDREOTTI . Signor Presidente, se nonho capito male, si propone di discutere piut-tosto rapidamente la proposta di legge n. 6 .Non avevamo posto prima la questione, perchénon sapevamo che si discutesse oggi, ma viè un punto preliminare che va chiarito suquesto argomento.

Noi siamo favorevoli all'abbassamento a18 anni del limite di età per l ' elettorato attivo ,tuttavia. vi sono due modi per raggiunger equesto traguardo : uno è quello di cui all eproposte di legge Lepre e Luzzatto che, senzaaccennare esplicitamente a questo fine, abbas-sano in generale il limite della maggiore et àda 21 a 18 anni ; vi sono poi altre propost edi legge, che seguono l'iter della proceduradi modifica costituzionale, le quali prospetta -no una diversa problematica, come ad esem-pio, nel c.aso in cui venisse abbassata da. 21a 18 anni l ' età per gli elettori della Camer adei deputati, se debba rimanere fissata a 25anni l 'età dell ' elettorato attivo per il Senat oo se anche questo limite debba essere correla-tivamente modificato .

Ma vi è ancora un altro argomento, già va-lutato in Commissione. Nello statuto per i lTrentino-Alto Adige non si parla di maggiore

età, bensì di 21 anni ; se quindi fossero appro-vate soltanto le menzionate proposte di leggeLepre e Luzzatto, ne conseguirebbe che in tuttaItalia, per tutte le votazioni, i cittadini potreb-bero votare all'età di 18 anni, mentre per i lconsiglio regionale del Trentino-Alto Adige ri-marrebbe fissata a 21 anni l ' età per l ' eletto -rato attivo .

Queste ed altre considerazioni - che in un afase come questa, che chiamerei incidentale ,risparmio alla Camera e, se è lecito, anch ea me stesso - inducono a guardare al proble-ma nella sua globalità . Vorremmo quindi pre-gare la Presidenza della Camera di trovar egli idonei strumenti tecnici per risolverlo ade-guatamente .

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Noi riteniamo, ripeto, ferma, restando l anostra precisa volontà di giungere all 'abbas-samento a 18 anni del limite di età per l ' elet-torato attivo, che si debba affrontare quest oproblema nella idonea sede della procedur adi revisione costituzionale, proprio per evitar edi trovarci nelle difficoltà cui ho prima accen-nato ed anche per avere di fronte a noi u nquadro più completo della situazione .

Al fine di poter tutti esprimere un giudiziosu questo problema, sarebbe forse opportunoche l ' onorevole Di Primio rinunciasse a chie-dere, in questo momento, l'inversione dell 'or-dine del giorno; potremmo così essere in con-dizione di affrontare il problema con più in-formata coscienza .

GRANZOTTO . Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

GRANZOTTO . Nel dichiararmi d'accordocon la richiesta di inversione dell 'ordine de lgiorno avanzata dall 'onorevole Di Primio ,vorrei precisare all 'onorevole Andreotti cheriteniamo opportuno, in considerazione de lfatto che in Commissione giustizia si sta di-scutendo della riforma del diritto di famiglia ,che la Camera pervenga all 'abbassamento a18 anni del limite della maggiore età seguend ola via indicata dalle proposte di legge Lepr ee Luzzatto, e cioè secondo l ' ordinario iter legi-slativo. Qualora tali proposte di legge fosseroapprovate, ciò non comporterebbe, a nostr oavviso, in alcun modo e per alcun caso, un amodificazione dell 'età per il diritto al voto .Infatti tutte le leggi che fanno riferimento a ldiritto al voto, quali la legge 7 ottobre 1947 ,n . 58, e successive modificazioni – che ha datoluogo al testo unico, approvato con decret odel Presidente della Repubblica 20 maggio1967, n. 223, sull 'elettorato attivo e la tenutae la revisione delle liste elettorali – non par-lano di maggiore età, bensì di ventunesimoanno di età . Altrettanto dicasi per la legge 17febbraio 1968, recante norme per l'elezion edei consigli regionali delle regioni a statutoordinario, in cui si fa ugualmente menzion edel ventunesimo anno di età e non della mag-giore età .

Per le regioni a statuto speciale vi sono in -vece leggi regionali, approvate secondo la pre-vista procedura costituzionale – ad eccezion edella regione Val d 'Aosta – che rinviano all alegge generale sull'elettorato attivo, per l equali è necessario un provvedimento ad hoc ,di carattere regionale .

Pertanto, tutte le leggi in cui si determin al'età per il diritto al voto o sono leggi regio-nali o sono leggi nazionali, in cui si fa rife-rimento non alla maggiore età, come è previ-sto nella Costituzione, bensì al ventunesimoanno di età; l 'abbassamento, quindi, del li-mite della maggiore età dal ventunesimo a ldiciottesimo anno non dà automaticament eluogo al diritto di voto in alcun caso, a menoche non si addivenga ad una modificazione d itali leggi .

Per questo motivo noi avevamo presentatoa suo tempo un progetto di legge in cui s iprevedeva l'abbassamento del limite dell amaggiore età e la modificazione di tutte l eleggi elettorali per consentire, nelle more del -l'approvazione di leggi costituzionali ad hoc ,l ' estensione del diritto di voto per quant origuarda l'elezione della Camera dei deputat ie degli enti locali, ivi compresi i consigli re-gionali .

Volevo sottolineare questo punto dato cheda parte nostra la situazione era già stata esa-minata in occasione della formulazione dell asuddetta proposta legge . Dopo questa pre-cisazione, dichiaro che noi insistiamo perch él 'Assemblea voti l ' inversione dell'ordine de lgiorno .

D'ALESSIO. Chiedo di parare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

D 'ALESSIO. Ho chiesto di parlare per rile-vare che dovremmo tenere distinte le due que-stioni . La prima riguarda infatti la richiestadi inversione dell'ordine del giorno, che no icondividiamo; l'altra riguarda il merito delleproposte di legge Lepre e Luzzatto per l'ab-bassamento del limite della maggiore età adiciotto anni . Ci sembra del tutto ovvio chequesto problema debba essere affrontato ne lmomento in cui si entrerà nel merito delle dueproposte di legge . In quella sede potrannoessere esaminate dalla Camera le obiezioni ele riserve che sono state formulate e si po-tranno trovare eventualmente soluzioni concor -date corrispondenti alle esigenze generali .

PRESIDENTE. Onorevole D'Alessio, mipermetto di farle osservare che la propost adell ' onorevole Andreotti, configurandosi so-stanzialmente come una questione sospensiva ,ha la precedenza su quella dell'onorevole DiPrimio .

COTTONE . Chiedo di parlare .

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PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

COTTONE. Qui ci troviamo di fronte adue tipi di proposte diverse : una di inver-sione dell'ordine del giorno fatta dal collegaDi Primio, l'altra del collega Andreotti, ch eavanza una questione sospensiva sull'argo-mento .

Premesso che il gruppo liberale è favore-vole allo spirito delle proposte di legge di cu isi parla, vorrei far osservare che insorgereb-bero non soltanto i casi di equivoci previst inell'intervento del collega Andreotti, ma ulte-riori casi di equivoci tra maggiore età e limit edi ventun anni, come limite minimo per l'elet-torato attivo, esposti dal collega Granzotto .Noi vogliamo fare due osservazioni brevi bre-vi . La prima è che accettiamo la proposta d isospensiva e non la proposta di inversione del-l'ordine del giorno; la seconda è di caratterepolitico, e mi pare in questa sede io abbia i ldiritto di farla. L ' innocente proposta di inver-sione dell 'ordine del giorno avanzata dal col -lega Di Primio, come tutti i colleghi hannopotuto notare, non era stata neppure concor-data nell'ambito di quella cosiddetta maggio-ranza che sostiene il Governo . Dopo di chein quest'aula si dà un ulteriore squallid ospettacolo di quella concordia che esiste tra igruppi che esprimono il Governo e dovrebbe-ro con i fatti sostenerlo . Mi domando se que-sto sia ancora uno spettacolo serio che offrela Camera di fronte a una legislazione com equella di cui si sta parlando e che non m ipare di poco momento .

DELFINO. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

DELFINO. Anche per informazione del-l'onorevole Cottone, che poteva non saperlo ,debbo rendere noto alla Camera che c'è stat auna richiesta del gruppo del MSI nel senso d iaffrontare domani la discussione. . .

PRESIDENTE. No, onorevole Delfino, son oio che mi sono adoperato .

DELFINO. Comunque, signor Presidente ,ieri sera il nostro gruppo si è dichiarato fa-vorevole all'inserimento nell'ordine del gior-no delle proposte di legge per l'abbassamentodel limite della maggiore età a diciotto anni eoggi conferma che è favorevole all'inversion edell'ordine del giorno . Crediamo che la so-spensiva si possa porre nel momento in cuila discussione di una legge sta per comincia-

re. Non penso che vi sia una logica di so-spensiva nella discussione di una legge ch enon si è ancora cominciata a discutere .

Siamo per ora di fronte ad una semplic eproposta di inversione dell'ordine del giorno .

PRESIDENTE. Onorevole Delfino, ritengoammissibile la questione sospensiva anche d ifronte ad una proposta di inversione dell'or -dine del giorno , atteso che la sospensiva puòessere proposta anche prima che la discus-sione di un argomento sia iniziata . Dal mo-mento che l'onorevole Di Primio ha propost oun'inversione dell'ordine del giorno, l'onore -voli Andreotti si è avvalso di un diritto rego-lamentare avanzando la sospensiva, anzi egl iha compiuto un atto leale e utile all'economiadei lavori della Camera .

DELFINO. Molto sommessamente mi per-metto di insistere sul mio punto di vista e cioèche si può chiedere la sospensiva di una certadiscussione soltanto allorché si giunge al pun-to dell ' ordine del giorno che prevede tale di-scussione. Se fosse accolta la richiesta di in-versione dell 'ordine del giorno dell 'onorevoleDi Primio, allora l'onorevole Andreotti po-trebbe porre la sospensiva. La sospensivaeventualmente la può porre sul provvedimen-to riguardante lo statuto della regione Abruz-zo: su una simile richiesta sarei d'accordoperché, oltretutto, si tratta di un cattivo sta-tuto. Ma l'onorevole Andreotti non può pro -porre una sospensiva riguardante punti del -l 'ordine del giorno che vengono dopo . Quelladell'onorevole Andreotti non è una propostadi sospensiva, ma una proposta di ostruzioni-smo procedurale . Mi pare, d'altra parte, ch enasconda una certa preoccupazione di ordin epolitico-elettorale .

Mi permetto di ripetere che la question esospensiva si potrà eventualmente proporresoltanto nel momento in cui le due propostedi legge Lepre e Luzzatto arriveranno in di-scussione .

PRESIDENTE . Desidero ricordarle, ono-revole Delfino, che l 'articolo 40 del nuov oregolamento stabilisce che la questione pre-giudiziale e la questione sospensiva « posso -no essere proposte da un singolo deputato pri-ma che si entri nella discussione » .

DELFINO. L 'unica sospensiva che l'onore-vole Andreotti può chiedere è quella della se-duta .

PRESIDENTE. Quella è un ' altra cosa .

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BARCA. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

BARCA. Signor Presidente, vorrei pregar-la e vorrei pregare l 'onorevole Andreotti, s eè possibile, di non creare un precedente ch emi sembra abbastanza singolare . Semmai laquestione potrebbe essere deferita alla Giun-ta del regolamento .

Francamente a me sembra molto singolar eche si possa votare una sospensiva su qual-che cosa che non è ancora in discussione . Mirendo conto che il secondo comma dell ' artico-lo 40 al punto 2 dice che la questione pregiu-diziale e la questione sospensiva « saranno di-scusse prima che abbia inizio o che continu ila discussione » . Nella fattispecie, però, dob-biamo ancora decidere se porre la discussio-ne delle proposte di legge Lepre e Luzzatto su-bito dopo il punto dell 'ordine del giorno ri-guardante il disegno di legge di approvazion edello statuto della regione Abruzzo .

Le dico subito, signor Presidente, che pe rquanto riguarda il merito al nostro gruppointeressa la sostanza, e cioè che i giovani a18 anni possano avere l 'elettorato attivo e ch esi vada alle prossime elezioni politiche co nl 'elettorato attivo a 18 anni . Se ci sarà il refe-rendum, si vada ad esso con l ' elettorato at-tivo ai 18 anni .

Quindi, poiché a noi interessa arrivare alpiù presto a questa soluzione, come cred ointeressi anche tutti i colleghi, non credo chesia il caso di provocare rotture artificiali .Qualcuno ritiene che si possa arrivare pi ùfacilmente allo scopo attraverso una legge or-dinaria che modifichi il limite per il raggiun-gimento della maggiore età ; qualche altro ( enoi siamo fra questi, signor Presidente, tant' èvero che il nostro gruppo ha presentato i nmerito una proposta di legge costituzional ea firma dell 'onorevole Ingrao) crede che si apossibile, nonostante il sistema della doppi adeliberazione, arrivare allo stesso risultat oattraverso una legge costituzionale .

Nella sostanza, quindi, non solleviam oproblemi. Vogliamo anzi un accordo, il pi ùlargo possibile, con le altre forze politiche d iquesta Camera, per arrivare a definire rapi-damente la questione . Ma è proprio per evi-tare rotture che vorrei pregarla, signor Pre-sidente, per i motivi che ho già accennato, d ilasciare impregiudicato il punto relativo al -l 'ammissibilità di una questione sospensivain sede di proposta di inversione dell'ordin edel giorno, rimettendolo, semmai, alla Giunt adel regolamento .

Pertanto, ripeto, per evitare inutili rottu-

re su questioni procedurali ed un pericolos oprecedente nella prassi della nostra Assem-blea propongo una breve sospensione dell aseduta per convocare la Conferenza dei capi-gruppo .

PRESIDENTE . Non ho alcuna difficoltà adaderire alla proposta di sospendere brevemen-te la seduta per raggiungere un accordo . Con -fermo comunque il mio convincimento del -l'ammissibilità in questa sede della questio-ne sospensiva Andreotti : non ritengo che conciò si possa creare un precedente contrastan-te con la prassi e con il regolamento .

DI PRIMIO. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

DI PRIMIO . Signor Presidente, desideroinquadrare esattamente i termini procedural idella questione . Io ho chiesto l'inversione del -l 'ordine del giorno, nel senso di spostare a lpunto 4), subito prima del disegno di leggecostituzionale concernente modifiche ed inte-grazioni dello statuto speciale per il Trentino -Alto Adige, la proposta di legge Lepre e quell adell ' onorevole Luzzatto ed altri, già iscritt eal punto 6) dello stesso ordine del giorno. Aquesto punto, l'onorevole Andreotti mi hachiesto di ritirare la mia richiesta, adducendomotivi che meritano di essere presi in consi-derazione .

Desidero, però, far rilevare all'onorevol eAndreotti che le preoccupazioni da lui espressesono già state ampiamente esaminate e supe-rate dalla I Commissione, allorché essa haesaminato in sede referente le proposte di leg-ge Lepre e Luzzatto relative alla modifica del -la norma concernente il raggiungimento dell amaggiore età e quelle relative all'elettorat oattivo e passivo. In quella sede, abbiamo rite-nuto di dover distinguere i due tipi di propo-ste di legge, considerando queste ultime di ca-rattere costituzionale . Queste hanno dunqu eseguito un loro iter e si trovano attualmentepresso la I Commissione, allo stato di relazio-ne, sulla base di un testo unificato elaborat odopo una discussione molto laboriosa . Rela-tore di dette proposte di legge è il collegaonorevole Bosco .

Per ciò che riguarda invece le proposte d ilegge Lepre e Luzzatto, ci siamo trovati d'ac-cordo nel ritenere che si trattava di progettidi legge ordinaria e che, in quanto tali, dove-vano seguire un diverso iter procedurale . Ora,la preoccupazione dell'onorevole Andreotti è

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che queste proposte di legge possano incider esoltanto sul limite di età per l'esercizio del -l 'elettorato attivo, senza toccare tutte le altr equestioni connesse e che riguardano l ' eletto -rato passivo . Mi sembra che a questo rilievodell 'onorevole Andreotti abbia già dato ri-sposta il collega Granzotto, facendogli osser-vare che il testo unico delle leggi sull 'elezionedella Camera dei deputati – indubbiamente s itratta di una questione che si porrà sul pian odel merito – prevede che il cittadino potrà vo-tare quando avrà raggiunto il 21° anno di età enon la maggiore età . Per questi motivi tutt ele questioni sollevate dall 'onorevole Andreott inon riguardano la materia che forma oggett odel gruppo di proposte di legge costituzional econfluite nel testo unificato di cui è relator eil collega Bosco .

Per queste considerazioni ritengo di doverinsistere sulla mia proposta di inversione del-l 'ordine del giorno .

PRESIDENTE. Onorevole Di Primio, la in-vito a rinnovare eventualmente la sua propo-sta di inversione dell ' ordine del giorno dopola discussione dello statuto della region eAbruzzo; ed in tal caso l 'onorevole Andreott ipotrà nuovamente sollevare la sospensiva .

DI PRIMIO. Aderisco al suo invito, signo rPresidente .

PRESIDENTE . Rimane impregiudicato,naturalmente, il diritto dell ' onorevole Andreot-ti di sollevare in quella sede la questione so-spensiva .

Discussione del disegno di legge : Approva-zione, ai sensi dell'articolo 123, comm asecondo, della Costituzione, dello statutodella regione Abruzzo (approvato dalSenato) (3446) .

PRESIDENTE . L'ordine del giorno recala discussione del disegno di legge, già appro-vato dal Senato : Approvazione, ai sensi del-l'articolo 123, comma secondo, della Costitu-zione, dello Statuto della Regione Abruzzo .

Dichiaro aperta la discussione sulle lineegenerali, informando che vari gruppi hannochiesto, ai sensi del secondo comma dell'arti-colo 83 del regolamento, che sul progetto d ilegge possa interloquire un deputato pergruppo.

Ha facoltà di parlare il relatore, onorevoleGalloni .

GALLONI, Relatore . Mi rimetto alla rela-zione scritta .

PRESIDENTE . Il Governo ?

GATTO, Ministro senza portafoglio . Mirimetto alle conclusioni della relazione scritt adell'onorevole Galloni .

PRESIDENTE . Il primo iscritto a parlareè l'onorevole Delfino . Ne ha facoltà .

DELFINO. Signor Presidente, onorevol icolleghi, il 31 marzo scorso il consiglio regio-nale degli Abruzzi approvava lo statuto dell aregione Abruzzo con il solo voto contrario de lMovimento sociale italiano . Votavano a fa-vore dello statuto i consiglieri regionali dell aDC, del PSI, del PSDI, del PRI, del PCI edel PSIUP ; risultava assente il rappresentant edel PLI . Si erano udite affermazioni com equeste : « con lo statuto dobbiamo cambiar eil sistema », « bisogna rovesciare le vecchi estrutture », « le regioni che nascono debbon odifendersi contro lo Stato », « bisogna presen-tare uno Statuto unitario che rappresentiun'affermazione di forza della regione nei con-fronti dello Stato » . Orbene, proprio tali af-fermazioni erano state alla base delle motiva-zioni dei voti favorevoli all'approvazione del-lo statuto. E poiché il « sistema da cambiare »e le « strutture da rovesciare » sono quell edella Costituzione vigente, si trattava di af-fermazioni anticostituzionali, così come anti-costituzionale era lo Statuto approvato, e fu-rono proprio queste le motivazioni che il Mo-vimento sociale italiano dette al suo voto con-trario all'approvazione dello statuto regionale .

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ZACCAGNIN I

DELFINO. Dal punto di vista costituzio-nale avevano ragione i partiti che hanno ap-provato lo Statuto o aveva ragione il Movi-mento sociale italiano ? Dalla lettura della re-lazione dell'onorevole Galloni si evince che l amaggioranza della Camera .dà ragione ai par-titi che hanno approvato lo Statuto . Scriveinfatti l'onorevole Galloni che « l'esame degl iotto titoli in cui si divide lo statuto consentedi potere esprimere un giudizio di confor-mità all'ordinamento costituzionale » . Noicrediamo di poter dire che questa afferma-zione dell'onorevole Galloni è stata viziata d aun fenomeno di autosuggestione : immediata -mente prima l'onorevole Galloni ha infatt iscritto che « può essere esercitato dal Parla -mento un potere ,di controllo che si può espri-mere nell'approvazione o nel rinvio dello sta-tuto al consiglio regionale, ma dal quale èescluso ogni potere emendativo di merito » .

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Assiso su questa affermazione di principio ,che nega al Parlamento ogni potere emenda-tivo sugli statuti regionali, l'onorevole Gallo-ni finge di ignorare che lo statuto della re-gione degli Abruzzi, approvato il 31 marz o1971 alla presenza dei quattro gonfaloni de icomuni capoluogo di provincia e delle massi -me autorità della regione, con tanto di-mes-saggio agli abruzzesi, è stato completament erimaneggiato dal Senato della Repubblica ,che ha modificato ben 38 articoli sui 76 a lnostro esame, dando pienamente ragione all epreoccupazioni, alle contestazioni e al conse-guente voto contrario espressi dal Movimentosociale italiano in consiglio regionale . E nonsi pretenda anche la nostra partecipazione a lfestival dell'ipocrisia messo in scena dal Par-lamento italiano sull'approvazione degli sta-tuti regionali che non si sono voluti bocciar ee rinviare agli esami di riparazione dei rispet-tivi consigli regionali per non mortificare l alegione dei neolegislatori regionali e soprat-tutto per evitare di mettere in crisi davant iagli italiani quel processo enfatico di mitiz-zazione dell'istituto regionalistico che rappre-senta forse il maggiore pilastro della politicadi apertura al comunismo da parte del centro -sinistra .

Basta leggere in proposito i resoconti de ilavori della Commissione interni del Senatoche, nelle sedute dei giorni 29 aprile e 5 e 6maggio, ha formulato una serie lunghissim adi rilievi, di osservazioni, di contestazioni edi modificazioni allo statuto della region eAbruzzo. E solo dopo che il consiglio regio-nale abruzzese aveva deliberato tutte le mo-dificazioni proposte, ha approvato lo statuto ,dopo averlo modificato in ben 38 articoli, nel -la seduta del 26 maggio .

Ho sotto i miei occhi le due versioni dell ostatuto della regione abruzzese : quella ori-ginale - cioè la spremitura vergine delle me-ningi dei consiglieri regionali degli Abruzzi -e quella modificata su indicazione della Com-missione interni del Senato, ora all 'esame del -la Camera . Sarei tentato di fare un raffront oparticolareggiato, articolo per articolo ; la ten-tazione è soprattutto stimolata dall'ipocrisi adella relazione, che ignora (anzi finge di igno-rare) le profonde modificazioni apportate dalSenato. Ma risparmio alla Camera tale raf-fronto analitico, anche per amor di patri aabruzzese, per amore di una terra e di un agente che non meritava certo una classe diri-gente tanto sprovveduta e incapace . Dirò soloche il Senato ha ovviato alle più macroscopi-che lesioni costituzionali e alle più evident istorture giuridiche .

Aggiungerò subito, però, che la lavatric edella Commissione interni del Senato ha ef-fettuato solo un prelavaggio . All'esame-fine-stra della Costituzione, del diritto, della si-tuazione socio-economica regionale e dell arealtà politica, lo statuto della regione degl iAbruzzi appare pieno di macchie anche nell aversione al nostro esame . Mi permetterò dirilevarne sinteticamente le più evidenti, comeil Movimento sociale italiano ha già fatto i nsede di consiglio regionale . L'articolo 123 del -la Costituzione, che prevede e disciplina l ostatuto regionale, afferma : « Ogni regione h auno statuto il quale, in armonia con la Costi-tuzione e con le leggi della Repubblica, sta-bilisce le norme relative all'organizzazioneinterna della regione .

Lo statuto regola l 'esercizio del diritto d iiniziativa e del referendum su leggi e provve-dimenti amministrativi della regione e l apubblicazione delle leggi e dei regolamenti re-gionali » .

In base alla Costituzione, pertanto, lo sta-tuto deve regolare soltanto la « organizzazion einterna », cioè i rapporti interni e non quell iesterni . Esso non può riprendere o ampliar e- come fa lo statuto abruzzese anche nella ver-sione al nostro esame - princìpi generali dell aCostituzione. Così quando l 'articolo 1 stabili-sce che la regione opera per l'affermazione de idiritti costituzionali dei cittadini, afferma cos ainutile perché i diritti costituzionali sono gi àgarantiti dalla Costituzione, e qualora ess ifossero violati in danno del cittadino, quest inon ricorrerà certamente alla regione, ch enon ha né la competenza né gli strumenti pe rgarantirglieli .

Con l ' articolo 4 si vuole tutelare il pae-saggio; ma a ciò già provvede l'articolo 9 del -la Costituzione . Con l'articolo 6 si vuole assi -curare, mediante adeguate misure, la funzio-ne sociale della proprietà, la qual cosa destameraviglia in modo particolare, perché si trat-ta di un principio acquisito in altri tempi etrasfuso nell ' articolo 42 della Costituzione .Non vedo inoltre come la regione possa adot-tare le adeguate misure per far assolvere all aproprietà ad una siffatta funzione sociale, dat oche si tratta di un compito che spetta inequi-vocabilmente allo Stato ai sensi del menzio-nato articolo 42 della Costituzione . Così, perquanto riguarda la riforma agraria previstadallo stesso articolo 6 dello statuto regionale ,essa è chiaramente incostituzionale, perché ivincoli èd i limiti della proprietà terriera, l apolitica della terra, la lotta al latifondo (ch eper altro non riguarda l'Abruzzo), e noto pe rinciso che si tratta di istituti già previsti dalla

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legge Serpieri del 1933 e dagli articoli 846 eseguenti nel codice civile del 1942, in base al -l 'articolo 44 della vigente Costituzione sonodi esclusiva competenza della legge delloStato .

Circa l 'articolo 7, nel quale si parla d iredistribuzione del reddito, non si vede i nbase a quali poteri e con quali strumenti vi s ipossa provvedere; né si comprende in base aquale potere costituzionale la, regione possacontrollare l 'attività pubblica che non sia d isua competenza e l 'attività privata . Qui non

si tratterebbe più di programmazione demo-cratica, ma di pianificazione non prevista dal -la Costituzione né dalle leggi . E che dire del-l ' articolo 13, nel quale si parla dei compren-sori, cui si vogliono delegare le funzioni am-ministrative che invece l ' articolo 128 dellaCostituzione conferisce ai circondari, dei qual iinvece lo statuto non parla ? Trattasi di un aserie di statuizioni che vanno oltre la Costi-tuzione e che tendono a fare assumere all aregione compiti non previsti dall 'articolo 117della Carta fondamentale,- attribuendo alla re-gione stessa compiti spettanti ad altri organ idello Stato .

È evidente, ed era prevedibile, la tendenz aa porsi in concorrenza o addirittura in con-trasto con lo 'Stato, specie in una situazion epolitica di apertura al partito comunista e alPSIUP determinatasi sin dal primo giorn odei lavori del consiglio regionale degli Abruz-zi . Pur disponendo la democrazia cristiana d i20 consiglieri su 40 e il centro-sinistra di 2 6consiglieri su 40, le tesi del partito comunist aitaliano e del PSIUP sono state sistematica -mente recepite, prima dalla commissione in -caricata della stesura dello statuto e poi da lconsiglio regionale . Alle conseguenze derivant ida uno statuto non costituzionale si sono ag-giunte quelle di uno statuto demagogico, nelquale tutto il titolo I è infarcito di programmi -promesse che la regione non potrà mai rea-lizzare e che sono destinati a trasformare incocenti delusioni le troppo facili illusioni di-stribuite a piene mani sul mercato della cre-dulità regionale. L'Abruzzo sta attraversand oun momento drammatico dal punto di vistaeconomico e sociale . -Mentre permane la cris idell ' agricoltura, dove l ' iniziativa privata èmortificata da leggi eversive e punitive ch ericevono il plauso del consiglio regionale edove l'iniziativa pubblica dell'ente di svilup-po agricolo invece di creare gestioni nuove epropulsive si limita ad assorbire iniziative pri-vate preesistenti ; mentre continua l'esodo bi-blico di una emigrazione che ha assunto le

forme e le proporzioni di una vera e propriafuga di centinaia di migliaia di abruzzesi ver-so altre regioni, altre nazioni e altri conti-nenti ; mentre le poche oasi industriali esi-stenti sono sconvolte da una crisi occupazio-nale e produttiva, con la minaccia attuale d imigliaia di licenziamenti, senza altre possi-bilità di lavoro in loco; mentre l 'artigianatoe il commerco risentono pesantemente dell agrave situazione dell 'economia agricola e in-dustriale; mentre ritardi ingiustificabili nel-l ' approntamento delle infrastrutture non con-sentono che una ridottissima utilizzazione del -le potenziali possibilità turistiche, lo statutoregionale che il Parlamento sta per approvar esi presenta come una impossibile bacchett amagica per risolvere i problemi dell'Abruzzo ;questi non saranno risolti dalla regione se no nsaranno affrontati dallo Stato, il quale ha ildovere di intervenire in favore delle zone edelle popolazioni forse più generose, ma certo

non più fortunate della nazione . Questo inter-vento, dettato da ragioni di giustizia, delloStato nei confronti dell'Abruzzo è stato da noirichiesto sin da quando, tredici anni or sono ,siamo entrati in questa Camera; lo stiamo an-cora chiedendo in questi giorni così diffidi ;per tanti nostri conterranei che rischiano d i

trovarsi da un giorno all ' altro senza lavoro esenza speranza .

In consiglio regionale invece, proprio inquesti giorni, ci si esercita a fare discrimina-zioni nei confronti del Movimento sociale ,escludendolo da ogni rappresentanza e svelan-do quindi fin dall ' inizio l ' ipocrisia e la falsit àche stanno sotto a quella democraticità di cu i

si ammanta lo statuto regionale . È questo unostatuto che è in contrasto con la Costituzion esin dalle parole della sua intitolazione : nelloelencare le regioni, l 'articolo 131 della Costi-tuzione parla della regione « Abruzzi » mentrelo statuto afferma regione « Abruzzo » . Eb-bene, io annuncio la presentazione da part edel nostro gruppo di una proposta di legge co-stituzionale per modificare la parola « Abruz-zi » in « Abruzzo » . E questo in coerenza co nuna politica regionale che sin dalle primeagitazioni per il problema del capoluogo h avisto il sottoscritto ed il Movimento social ein posizione di avanguardia e di iniziativa pe ril superamento delle divisioni campanilisti -che. Ma per fare veramente degli Abruzzi un

solo Abruzzo non sarà sufficiente modificar euna vocale : occorrerà incidere sul malcostu-me politico dei moderni feudatari della parti-tocrazia che hanno alimentato e tenuto apert ele divisioni degli abruzzesi in vista dei lor osquallidi fini di potere e di clientela .

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Signor Presidente, onorevoli colleghi, ne lsuo articolo 1 lo statuto della regione del -l 'Abruzzo fa riferimento ai valori della Resi-stenza . Il verbale dell 'approvazione dello sta-tuto porta la firma del presidente del consi-glio regionale . Costui durante la Resistenz aera segretario del fascio repubblicano d iAtri . Quando l'Abruzzo fu occupato dagl ialleati, egli fu arrestato ed accusato di omi-cidio nei confronti di due partigiani . Il gior-nale La Riscossa, edito a cura delle federa-zioni comunista e socialista di Teramo, chie-deva che fosse fucilato . Ora egli è president edel consiglio regionale nato dai valori dell aResistenza e tende a emarginare_ i . rappresen-tanti del Movimento sociale italiano ! Ogn icommento ci sembra superfluo. La validit àdel nostro voto contrario trova perciò un 'ulte-riore testimonianza di ordine morale, oltr eche politico . (Applausi a destra) .

PRESIDENTE . È iscritto a parlare l'ono-revole Bozzi . Ne ha facoltà .

BOZZI . Signor Presidente, onorevoli col -leghi, il mio intervento sarà molto breve espero molto chiaro .

Questo statuto dell 'Abruzzo non si sottraein realtà alle critiche che da questi banch isono state rivolte agli altri statuti regionali ,cioè critiche di una amplificazione enfaticache si coglie a piene mani : si riscontra in essi ,infatti, una esercitazione retorica continua, u ndemagogismo parolaio che sembra costituire ,secondo talune forze politiche, l 'essenza dellasocialità . Quindi anche in questo statuto s irileva la tendenza a trasformare quello ch eavrebbe dovuto essere, secondo l ' articolo 123della Costituzione, un atto di organizzazion einterna, in un atto di potere costituente . S itratta di un difetto che è dato riscontrare i ntutti questi statuti regionali . Forse dipenderàche essi sono nati in un periodo ed in climadi enfasi generale, di demagogia parolaia, d icui risentono anche gli organismi regionali ;forse dipenderà dal fatto che i poteri effettiv idelle nuove istituzioni sono molto scarsi : eciò porta come conseguenza questo dilettars inel farsi più grandi, nell'alzarsi sulla punt adei piedi sperando di diventare giganti, men -tre si è quello che si è .

Ma, dette queste cose ; fatto, come abbiamofatto per altri statuti, un esame complessiv odelle norme in essi contenute, non ci sentiam odi dare un voto contrario all 'approvazione d iquesto statuto regionale. I nostri colleghi delSenato, autonomamente, indipendentement ecioè da quello che poté essere per valutazioni

proprie l'atteggiamento liberale in sede d iassemblea regionale, hanno svolto le loro cri-tiche allo statuto della regione Abruzzo e l aloro azione è servita a far sì che tale statut ofosse migliorato rispetto al testo originario .

Ma io, prendendo spunto da questo statut odell'Abruzzo (e sono spiacente che nella su astesura sia stata tolta all'onorevole Delfino l apossibilità di mettere i puntini sulle « i », m acertamente non gli mancheranno altre occa-sioni di esercitarsi in questa scherma), vorre icogliere l 'occasione per fare talune considera-zioni di carattere generale . E le rivolgo pro-prio al ministro per i problemi relativi all 'at-tuazione delle regioni, senatore Gatto .

Onorevole ministro Gatto, qui le cose van -no male, perché stiamo perdendo una grandeoccasione che, pur fra tante manchevolezzeche non ci siamo mai stancati di far rilevare ,ci era stata offerta da questo istituto regio-nale. Le regioni sono nate malé, in un bruttomomento e l'andamento dell'attuazione di

questo istituto regionale è pessimo . Si marciacon un ritmo stanco e sfiduciato. Se si leggel'articolo 17, se ben ricordo – ed io non vogliofarlo in questo momento – della legge finan-ziaria regionale, ci si rende conto che incom-bono una serie di attività che io non esito adefinire paurose, tremende, se si prendonosul serio, come sul serio andrebbero prese .Si dovrebbero fare le leggi-cornice : se non

tutte, per lo meno alcune . Questa era la pre-visione dell'articolo 17, questa è la grand ebattaglia sulla quale allora si impegnaron oi socialdemocratici che ora, come spesso av-viene, vedo assenti ; grande battaglia alla qua-le seguì, secondo uno stile molto diffuso, un agrande ritirata . Di queste leggi-cornice non s i

parla più . Non dico che si debbano fare pe r

tutte le materie, numerosissime, complesse ,elencate nell 'articolo 17, ma per alcune di ess esi potrebbero fare . Noi desideriamo sapere seil Governo vi ha completamente rinunciato .Se ha completamente rinunciato a fissare pre-ventivamente per legge questo che io definisc oil momento unitario, il momento di raccordofra il decentramento e l'unità, che è una ope-razione di equilibrio estremamente difficile .Vi ha rinunciato ? Che cosa intende fare ? In -tende che le regioni vadano con il lanterninoalla ricerca continua e affannosa della enu-cleazione dei princìpi generali da tutta la le-gislazione vigente, dando luogo ad una con-flittualità di altro tipo rispetto a quella per-manente, della quale oggi si parla, ma nonper questo meno pericolosa, una conflittualità

tra legge dello Stato e legge della regione, con

un intervento continuo della Corte costituzio-

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naie che al limite potrebbe trasformare il no-stro Stato in uno Stato dei giudici, che hatutta una configurazione diversa da quell adata dal nostro disegno costituzionale ? Qua lè il pensiero del Governo, ammesso che unpensiero in questa materia ci sia ? E a ch epunto siamo, onorevole ministro Gatto, pe rquanto attiene ai decreti delegati ? Io credoche si sian fatti pochissimi passi ; credo che iprovvedimenti che hanno già raggiunto unaqualche maturazione siano quattro o cinque ,e per giunta in materie di importanza moltosecondaria . Non si affronta il problema dellasanità, non si affronta il problema dei lavor ipubblici ! E notate che contemporaneament eal trasferimento delle materie si dovrebbe de-flazionare l'apparato centrale, perché altri -menti veramente si dimostrerebbero reali l ecritiche che noi liberali abbiamo sempre for-mulato con molta severità, e che si riferisconoal pericolo di vedere, da un lato, l 'apparatostatale restare quale è attualmente, magar igonfiato con organi di coordinamento e di in-dirizzo regionale, e, dall'altro, l'apparato re-gionale svilupparsi con un processo di elefan-tiasi . Qual è il pensiero del Governo a quest origuardo ? I mesi passano, onorevoli colleghi ;gli organi regionali protestano . C'è stata aBari, il 3 luglio, una riunione di president idi giunte regionali, ci sarà dopodomani aRoma una riunione di presidenti di assemble eregionali, alla quale riunione sono anche invi-tati i presidenti dei gruppi parlamentari . Checosa andremo a dire in quella sede ? A chepunto siamo ? L'onorevole ministro Gatto s ameglio di me che la procedura prevista dal -l'articolo 17 è una procedura lenta e difficil e– e giustamente difficile – perché circondat adi molte cautele . Ma se non si comincia amuovere i primi passi, non si arriverà ma ialla meta . Questo procedere per tronconi, apuntate (quasi si trattasse di un romanzo apuntate), fa perdere la visione d'insieme ri-spetto ad un problema che deve essere vist oin forma unitaria .

Chiedo scusa al signor Presidente se hofatto questa digressione, che non credo per òsia del tutto abusiva . Ho colto lo spunto of-ferto dalla discussione sullo statuto del -l'Abruzzo per fare una considerazione di ca-rattere generale . Sarei lieto se l 'onorevole mi-nistro cogliesse la occasione di questa discus-sione per darci qualche ragguaglio circa i lpensiero del Governo .

Noi – che pure le abbiamo combattute –non vorremmo che le regioni fossero un ap-piccicaticcio mostruoso, uno strumento di an-tagonismo permanente, se non addirittura di

rissa nei confronti dello Stato . Non vorremm oche le regioni si ponessero contro lo Stato ,bensì vorremmo che fossero il modo di es-sere di tutto un complesso che rimane uni-tario nel decentramento . Personalmente tem oche così non sarà . Badate, onorevoli colleghi ,che il pericolo di fare di esse organismi pri-vi di potere, organismi che non possono far ele leggi che dovrebbero fare, che non posson oamministrare parallelamente nelle materie pe rle quali hanno facoltà legislativa, esiste real-mente . E poi si danno poteri di fatto, che pos-sono spingere la regione toscana a farsi pro -motrice di incontri con potenze estere, com econ la Jugoslavia; e le regioni si possono ab-bandonare a certi atteggiamenti quali quell iche abbiamo dovuto riscontrare anche l'altrogiorno a Firenze . Se noi creiamo il vuoto, que-sto vuoto le forze politiche lo riempiono, elo riempiono nel peggiore dei modi, andand oal di là delle loro competenze . Cerchiamo al-lora di dare un contenuto, di fissare confin iprecisi, attribuzioni ben determinate . In que-sta maniera anche i giusti controlli che son oposti dalla Costituzione a garanzia del mo-mento unitario potranno essere esercitati .(Applausi dei deputati del gruppo liberale) .

PRESIDENTE. È iscritto a parlare l 'ono-revole Marchetti . Ne ha facoltà .

MARCHETTI . Signor Presidente, onorevo-li colleghi, onorevole ministro, non intend ocommentare oggi la formula politica né la for-ma stilistica dello statuto della regione Abruz-zo, anche se ritengo di dover respingere, an-che a nome del gruppo democratico cristiano ,alcune contestazioni di carattere formale su lriferimento che in ogni statuto, al primo arti -colo, i consiglieri regionali hanno fatto allaregione che è nata dalla Costituzione, cos ìcome la Costituzione è nata dalla Resistenza .Evidentemente essi hanno rivendicato una pa-ternità alla regione che torna ad onore di que-sto istituto ; e nessuno che sia democratico eche sia veramente antifascista poteva dimen-ticare questo, nell 'atto principale che le re-gioni andavano a fare subito dopo la lor oistituzione .

In riferimento allo statuto della region eAbruzzo, mi piace sottolineare un aspetto ch enon ho riscontrato – ad eccezione di tre – ne -gli statuti approvati il 22 maggio scorso . Miriferisco alla dichiarazione relativa ai rapport itra regione e regione. All ' articolo 3, commaterzo, di questo statuto della regione Abruzz osi dice che « in collegamento con le altre re-gioni meridionali, l'Abruzzo assume iniziative

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concrete per il rinnovamento e la valorizza-zione del mezzogiorno d 'Italia » .

Ebbene, nella « trattativa privata » che, in -giustamente a mio avviso dato che si è trat-tato di un 'ingerenza centralistica, è intercors atra l 'altro ramo del Parlamento e il consigli oregionale, questo articolo è stato modificato a lsecondo comma e ha visto soppresso il quar-to comma. Benissimo ha fatto il Senato a man-tenere il terzo comma nella formulazione ori-ginaria dello statuto approvato dalla regioneAbruzzo . Dico questo perché già nella discus-sione generale sulla legge finanziaria regiona-le, l 'articolo 15 predisposto dal Governo – l ' horilevato anch ' io in quella sede – era stato giu-stamente distrutto e ricostruito con ben altr icriteri e ben altra impostazione rispetto al-l'originario testo ministeriale . Non concordonemmeno con quanto ebbe a dichiarare il col-lega Galloni in occasione della discussione ,allorché egli disse : « L'onere che spetta a lParlamento di determinare princìpi e criter idirettivi per l 'attività legislativa del Govern oritengo sia stato sodisf atto già nel disegno d ilegge che è stato presentato dal Governo » .

In realtà, di tutto il testo originario dell'ar-ticolo 15 non è rimasta una sola parola, anchese la lunghezza del testo stesso è risultata rad-doppiata. Infatti vi furono ben tre formula-zioni dell 'articolo 15, divenuto poi 17 nel te -sto definitivo del provvedimento . La primaera questa : « Nelle materie attribuite alla com-petenza regionale, a norma dell 'articolo 11 7della Costituzione, il trasferimento delle fun-zioni attualmente esercitate dagli organi cen-trali e periferici dello Stato sarà attuato fa-cendo salve le competenze statali che si ricol-legano ad esigenze di interesse nazionale oche riguardino interessi di più regioni » .

La Commissione aveva già così modificat oquesto articolo 15 : « Le attribuzioni degli or-gani centrali e periferici saranno trasferitealle regioni ; quanto alle materie, restano ri-servate allo Stato le funzioni di indirizzo, d icoordinamento e di promozione dell ' attivitàdelle regioni che attengono ad esigenze di ca-rattere unitario » . Infine, anche l ' espressione

di promozione » venne definitivamente can-cellata e l'articolo 17 venne formulato in que-sti termini: « Le attribuzioni degli organi cen-trali e periferici dello Stato saranno trasferitealle regioni . Nelle stesse materie resta riser-vata allo Stato la funzione di indirizzo e d icoordinamento delle attività » .

chiaro quindi che l ' interesse nazional ee l'interesse delle altre regioni non erano mo-tivi per mantenere allo Stato competenze ch ead esso spettavano . Già tre regioni avevano

sottolineato questo fatto. La più chiara è stata ,secondo me, la regione Toscana, all'articolo21, lettera o), del cui statuto è detto che « I lconsiglio regionale delibera circa gli accordida prendere con altre regioni per la cura diinteressi interregionali » . La regione venetaaveva approvato solamente questo capoversodell'articolo 5 del proprio statuto : « La regio-ne veneta coordina la propria azione con quel-la delle altre regioni d'Italia » . La regione pu-gliese, dal canto suo, aveva, all 'articolo 11 ,così stabilito : « Il consiglio regionale assicura ,in concorso con le altre regioni, la rilevazion ee l'utilizzazione delle risorse idriche » . Lo sta-tuto pugliese, sempre all 'articolo 11, affermainoltre che il consiglio interviene con adeguat emisure nel settore agricolo in relazione all ecaratteristiche delle singole zone, « anche d iintesa con le altre regioni » .

Sottolineo tutto questo in relazione all ostatuto dell'Abruzzo perché, purtroppo, neltesto dei decreti delegati che è a nostra cono-scenza la burocrazia è riuscita a ripristinarel'originaria formulazione del disegno di leggedi delega governativo già profondamente mo-dificato, come ho accennato, dal Parlamento .Infatti gli schemi dei decreti legislativi in argo-mento dispongono che, per quanto riguard ala navigazione e i porti lacuali, tutto vien edelegato alle regioni, tranne i porti lacuali si-tuati in laghi confinanti con due o più regioni ;ad esempio, il lago di Garda e il lago Mag-giore non ricadranno nella competenza dell eregioni piemontese, lombarda e veneta perch écoinvolgono interessi di più regioni. Ebbene ,questo è un tipico esempio del tradimento per-petrato dalla burocrazia nei confronti dei cri-teri del tutto opposti, stabiliti nella legge-de-lega emanata dal Parlamento .

Il rilievo vale anche per altri schemi d idecreti legislativi ; ad esempio, in quelli concer-nenti le fiere ed i mercati, la burocrazia mini-steriale ha inventato le fiere comunali, pro-vinciali, regionali, nazionali ed internazionali ;tutto ciò all'unico scopo di stabilire che rica-dranno nell'ambito della competenza della re-gione solo le fiere fino a livello regionale ; re-steranno quindi alla regione romana, per fareun esempio, la competenza per la fiera di Port aPortese ed alla regione lombarda la competen-za per la fiera degli « O bei – O bei », ma all estesse regioni verrà sottratta ogni competenz asulla Fiera di Roma e su quella di Milano .

Quanto ai canali navigabili, è chiaro che ,ripristinando i criteri contenuti nel disegno d ilegge di delega presentato dal Governo e modi-ficato dal Parlamento, nessun canale naviga-bile rientrerà nella competenza delle regioni .

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A questo proposito vorrei richiamare l'articolo117 della Costituzione, che dispone : « La re-gione emana per le seguenti materie norm elegislative nei limiti dei principi fondamental istabiliti dalle leggi dello Stato, sempreché l enorme stesse non siano in contrasto con l'inte-resse nazionale e con quello di altre regioni » .La burocrazia ha completamente disatteso l acitata norma costituzionale ed ha riservato alloStato, nonostante il voto contrario del Parla-mento, tutti i compiti che sarebbero invecespettati alle regioni, ogni qual volta trattisi d imaterie coinvolgenti l'interesse nazionale oquello di altre regioni . Questa è una tendenz ache bisogna combattere a tutti i livelli, in sededi elaborazione dei decreti legislativi così com edi leggi-quadro, e che avrebbe dovuto esserecombattuta anche in sede di formazione degl istatuti .

Per questo motivo mi rammarico del fatt oche almeno dieci regioni non abbiano contem-plato - come invece fa lo statuto in esame -questa ricerca di un collegamento interregio-nale per l'elaborazione di convenzioni e di leg-gi in materie interessanti i rispettivi terri-tori, collegamento da concretare, dopo un ade -guato dibattito, in appositi ordini del giornooppure direttamente in proposte di legge e dasottoporre alla approvazione dei rispettivi con-sigli regionali ; questo anche al fine di costi-tuire aziende od enti a partecipazione pluri-regionale con legge istitutiva comune, per in-terventi diretti a risolvere i compiti istituzio-nali, a coordinare la programmazione a livel-

lo interregionale in materia di viabilità, di tra -sporti, di turismo, di porti lacuali, eccetera ,interessante anche due o più regioni, mediant epiani comuni, volontariamente acquisiti .

Quindi, negli statuti sarebbe stato necessa-rio prevedere, caso mai, le varie ipotesi di con-trasto di interessi tra regioni, che sarebbe spet-tato allo Stato dirimere ; si sarebbe dovutodire, in altri termini, in che modo avrebbe do-vuto essere concretamente contestata da un aregione la violazione di un proprio interess eda parte di un'altra regione. Si sarebbe dovutocioè stabilire se la contestazione avrebbe do-vuto essere rivolta anzitutto al consiglio regio-nale responsabile della violazione e se si sa-rebbero dovuti adire successivamente gli or-gani competenti per l ' annullamento del prov-vedimento legislativo impugnato perché dan-noso per gli interessi regionali in caso di man-cato accoglimento della contestazione da part edel consiglio regionale responsabile . Si sareb-be dovuto inoltre specificare se si accettava l aprocedura della contestazione diretta per la

revoca o la modifica del provvedimento daparte di altri consigli regionali .

Noi, approvando l'articolo 17 della legg edelega, avevamo intenzione non solo di attri-buire alle regioni la competenza nelle materi econtemplate dall'articolo 117 della Costituzio-ne, ma anche qualche cosa di più . Mi riferiscoall'intervento dell'onorevole Bressani in occa-sione dell'esame da parte della Camera delprimo gruppo di statuti regionali (pagina 28428degli Atti Parlamentari della seduta del 5maggio 1971) quando affermava che anche l eresidue competenze dello Stato si dovevanodare alle regioni ; mi riferisco anche alla ri-sposta data da lei, onorevole Gatto (pagina28432 degli Atti Parlamentari della stessa se-duta), quando affermò che un indirizzo de ltipo da noi auspicato avrebbe comportato« ostacoli difficilmente superabili », perché i lpassaggio alle regioni di tutte le materie d iloro competenza avrebbe incontrato una forteopposizione da parte della burocrazia mini-steriale .

Sia detto per inciso, nella replica del mi-nistro, a pagina 28433 degli Atti Parlamentar icitati, si legge che il decreto delegato sui re-golamenti locali in materia di polizia urbanaprevedeva che « la trasmissione » (dei regola-menti stessi) « deve venir fatta solo ai fin idell'esercizio di potere di indirizzo e coordina-mento » . Se dovesse passare questo principiotutte le deliberazioni degli enti locali e regio-nali verrebbero richieste dalla burocrazia mi-nisteriale e Roma diventerebbe un archivi osterminato, un'oceano di pratiche .

Le prime esperienze che abbiamo avuto inproposito, come si desume anche dai parer isulle leggi delegate inviati alla Commission ebicamerale, sono state del tutto negative .

Mi richiamo anche alla mozione del 16 di-cembre 1970, presentata dal gruppo socialista ,primo firmatario l'onorevole Bertoldi, che in-vitava il Governo ad attenersi rigorosamente ,nella emanazione dei decreti delegati, al con-cetto fondamentale al quale si ispira l'articolo17 della legge finanziaria regionale, « sulla cu ibase la cura degli interessi nazionali e inter-regionali da parte dello Stato verso ogni regio-ne si realizza non con la riserva allo Statomedesimo di funzioni relative a determinat esubmaterie, comprese tra quelle indicate nel -l'articolo 117 della Costituzione, ma con l'eser-cizio di una funzione di indirizzo e di coordi-namento per tutte le funzioni da trasferire, pe rcui il trasferimento deve essere pieno e totale ,con la sola eccezione delle materie per le qual ila Costituzione ha espressamente definito l ematerie medesime con riferimento all'interesse

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regionale, cioè tramvie e linee automobilisti -che, viabilità, acquedotti, lavori pubblici » .Quindi non in materia di navigazione e part ilacuali, di fiere e mercati, non per compiti d icarattere istituzionale deferiti dalla Costitu-zione ai pieni poteri della regione .

La stessa mozione invitava il Governo a dinterpretare la funzione statale di indirizzo edi coordinamento prevista dall'articolo 17 del-la legge finanziaria « come funzione da eser-citarsi esclusivamente con legge o con atto col-legiale di Governo » e non con circolari mini-steriali .

Signor ministro, condivido anche io l ' opi-nione espressa dal collega Bozzi allorché re-clama, a nome del Parlamento, ma anche de iconsigli regionali e dell 'opinione pubblica ,notizie precise e rassicuranti sull ' iter delleleggi delegate ; e rinunzio a leggere tuttoquanto pubblicato sulla stampa in questi gior-ni . Si parla sulla stampa di « mani legate » d i« ministri renitenti » di « fantasma della re-gione » .

Onorevole ministro, sono sue queste di-chiarazioni : « Vi sono molte resistenze; leamministrazioni non collaborano ; non vi èuna mia contrarietà alle leggi-quadro; è miodovere evitare ritardi nell ' attuazione delle re-gioni » .

Vi sono poi le dichiarazioni dei president iregionali i quali dicono di non voler dissot-terrare l 'ascia di guerra contro Roma, ma ri-petono, moltissimi e curiosi, gli esempi d ifilibustering antiregionale . E Bassetti, presi -dente della Giunta regionale lombarda, affer-ma che le regioni, partite come bolidi, son orimaste bloccate perché senza benzina. E an-cora : la riforma costituisce l 'ultima spiaggiadella difesa del nostro Stato democratico .L ' attuazione delle regioni costituisce la rifor-ma delle riforme . Questa legislatura ha que-sto diritto e questo dovere . I colleghi del 'miogruppo ed io le chiediamo, signor ministro, d itranquillizzarci nel problema dei rapporti tr alo Stato e le regioni, della tutela dell ' interes-se nazionale e degli interessi pluriregionali e ,infine, sull 'attuazione dei provvedimenti dele-gati . (Applausi al centro) .

PRESIDENTE. È iscritto a parlare l'ono-revole Di Primio . Ne ha facoltà .

DI PRIMIO. Signor Presidente, onorevol icolleghi, vorrei brevemente replicare ad alcu-ne osservazioni che sono state mosse allo sta-tuto sia da parte dell 'onorevole Delfino sia d aparte dell 'onorevole Bozzi .

Si è fatto riferimento ad una certa enfasie ad una certa retorica con cui vengono enun-ciati i compiti e le funzioni della regione .

Ebbene, se è vero che il linguaggio è ispi-rato ad una certa esaltazione di questi compiti ,bisogna tuttavia riconoscere che in sostanza l edisposizioni del titolo I dello statuto sono con -formi ai precetti costituzionali . Ciò, del resto ,è stato riconosciuto nella pregevole e sintetic arelazione del collega Galloni al disegno di leg-ge al nostro esame .

Vorrei far riferimento ad alcune norme sta-tutarie che sono state citate, a mio avviso, no nmolto a proposito . Per esempio, l 'articolo 4dello statuto della regione abruzzese riguard ala tutela del patrimonio naturale, storico eartistico. Ora, l'articolo 117 della Costituzioneattribuisce alle regioni anche la competenz alegislativa in materia di urbanistica . Nel qua-dro di un assetto urbanistico del territorio no nsoltanto nazionale, ma delle singole regioni ,che preveda la tutela non soltanto del paesag-gio, ma soprattutto del patrimonio storico eartistico del nostro territorio, mi pare chel'articolo 4 dello statuto non soltanto rispond aa questa esigenza politica di carattere gene-rale ma anche alla previsione normativa spe-cifica della Carta costituzionale . La previsione

dell'articolo 4 dello statuto in questione, incui si stabilisce che la regione concorre all atutela del paesaggio e del patrimonio storic oed artistico, non mi sembra quindi che con-trasti con quanto disposto dalla Costituzione ;per cui la regione, in questa materia, non cre-do che vada al di là dei compiti che la Cart acostituzionale le attribuisce .

Così dicasi per l'articolo 5 dello statuto,concernente la tutela della salute . Il discorsoè analogo a quello che ho testé fatto .a propo-sito dell'articolo 4, cioè la regione ha compit ispecificatamente previsti dalla Carta costitu-zionale in ordine alla tutela della salute . Quin-di, quando la regione, con l 'articolo 5 dellostatuto, stabilisce i modi, i tempi e le proce-dure attraverso le quali intende raggiungerequesto fine specifico che la Costituzione le as-segna, rimane indubbiamente nell'ambito d iquesti compiti costituzionalmente definiti.

Lo stesso dicasi per l'articolo 6 dello sta-tuto, che verte sulle finalità sociali della pro-prietà. La formulazione di questo articolo del -lo statuto regionale abruzzese non soltanto ri-sponde a esigenze di carattere costituzionale ,ma anche ad alcune esigenze di carattere po-litico che oggi si pongono in relazione all ecrisi che attraversa l 'agricoltura non soltantosul piano nazionale, ma anche in ogni sin -

gola regione . Questa crisi può avere un dupli-

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ce sbocco: può risolversi in uno sviluppo del -l 'agricoltura di stampo capitalistico, attraver-so la creazione di aziende organizzate sull abase del capitale, oppure in uno sviluppo del-l 'agricoltura fondata sulla proprietà coltiva-trice singola o associata . Con l ' articolo 6 laregione abruzzese ha fatto una scelta ben de -finita, coerente con i compiti che la Costitu-zione assegna alla regione in materia di agri -coltura e coerente con quelle che sono le lineedi sviluppo di una società che voglia demo-craticamente evolversi e quindi, per quantoriguarda l 'agricoltura, voglia promuovere i lcolono e il mezzadro a coltivatore diretto edevitare che essi siano degradati a giornalier io addirittura a braccianti agricoli .

Mi sembra che, se esaminiamo analitica -mente queste disposizioni, possiamo afferma -re che esse non solo si muovono secondo iprincipi stabiliti nell 'articolo 117 della Cart acostituzionale, ma sono rispettose anche d ialcune esigenze di carattere politico fonda-mentale che sono alla base della lotta politicache i partiti autenticamente popolari, comesono quelli più impegnati regionalmente, con-ducono in questo momento nel paese .

È stato anche sollevato un problema cheper me ha un giusto rilievo di carattere se-mantico e storico, se cioè si possa parlare d iuna regione Abruzzo G se si debba parlar edi una regione Abruzzi. Dal punto di vist astorico si dovrebbe parlare effettivamente d iuna regione Abruzzi, e non di una regioneAbruzzo . Infatti la storia insegna che l'Abruz-zo è stato diviso in due sottoregioni : l'Abruz-zo cosiddetto ulteriore e l'Abruzzo citeriore .L'Abruzzo citeriore coincide con le attual iprovince di Pescara e di Chieti, mentre l oAbruzzo ulteriore coincide con le province d iTeramo e dell 'Aquila . Questa distinzione de idue Abruzzi è anche l'espressione di un par-ticolare sviluppo economico, per cui nel pas-sato, precisamente fino al primo dopoguerra ,vi è stata un'economia abruzzese fondata pre-valentemente sull'agricoltura e sull'economi amontana, mentre le zone del litorale maritti-mo erano completamente abbandonate e pre-da della desolazione e della malaria . Questecondizioni si sono poi modificate e si è assi-stito ad un completo capovolgimento dell osviluppo economico nella nostra regione : in-fatti le zone della costa adriatica, sono oggieconomicamente in posizione migliore rispet-to alle zone montane . Questa crisi di svilupp oagricolo coincide anche con la crisi che h ainvestito l'agricoltura nel paese in tutti i suo iaspetti, ma non è il caso in questa sede d isollevare simili problemi .

È appunto da questa crisi che è nata l atendenza al superamento delle divisioni ch enon sono soltanto di carattere economico epolitico, ma anche di carattere più profondo ,e investono la regione nei suoi fondament istorici tradizionali . augurabile quindi ch el 'espressione « Abruzzo » voglia non soltant orappresentare la volontà dei consiglieri regio-nali di superare le vecchie divisioni, ma an-che la volontà di superare i dissidi e i con-trasti che oggi caratterizzano la vita della re-gione, per dar vita effettivamente a un com-plesso unitario, dato che le condizioni attual iconsentono di superare i vecchi contrasti .

Dopo aver fatto queste osservazioni rela-tive all 'aderenza alla Costituzione dello sta-tuto della regione abruzzese, desidero far pre-sente che sotto il profilo politico posso con -dividere alcuni rilievi fatti dall'onorevol eBozzi che riguardano la necessità di una ra-pida attuazione dell'articolo 17 della leggefinanziaria regionale . Sono d'accordo nellaconstatazione che non vi è nulla di peggioche lasciare le regioni, che sono costituzional-mente organi non soltanto amministrativi m aanche legislativi e quindi centri decisional ipolitici, senza i poteri necessari per svolgerele loro funzioni .

In questo quadro, non noto nulla di anor-male nel fatto che le regioni cerchino di in-terpretare la Costituzione nel modo più am-pio possibile, tenendo conto di tutti i con-tenuti impliciti nelle determinazioni dell'ar-ticolo 117 della Costituzione, anche alla lucedella evoluzione economica, sociale e tecnolo-gica .

Ritengo quindi che nei confronti di questaaspirazione delle regioni a vedere completa-mente affermata non soltanto la propria vo-lontà di esistere, ma anche la volontà di ope-rare nell'ambito dell'unità dello Stato, il Go-verno non si debba chiudere in se stesso crean-do artificiali steccati e artificiali contrapposi-zioni .

La realtà delle regioni non è soltanto ita-liana, ma propria di tutti i paesi (come l aFrancia) che hanno avuto uno sviluppo sto-rico e amministrativo molto simile al nostro .Il nostro sviluppo amministrativo, ad esem-pio, è modellato su quello francese e la stess aFrancia oggi avverte la necessità di un de-centramento regionale . La regione oggi non s ipone più come organo di contestazione dell aunità statuale, ma si pone come strumentoper una migliore definizione e attuazione dell astessa unità statuale .

Ritengo quindi che lo Stato debba muover-si, in sede di attuazione dell'articolo 17 della

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legge finanziaria regionale, con la preoccupa-zione non già di commettere errori per ecces-so, ma di commetterne per difetto . Con quest aespressione intendo affermare che è necessa-rio che lo Stato guardi alla regione non comea uno strumento che tende a mettere in di-scussione la sua sovranità sul territorio na-zionale, ma come a uno strumento che tendea fare in modo che questa sovranità si poss arealizzare e attuare nel modo più rispondentealle esigenze dello sviluppo storico moderno ealle aspirazioni delle popolazioni che sono in-teressate allo sviluppo dell ' unità nazionale .

PRESIDENTE . Non essendovi altri iscritt ia parlare, dichiaro chiusa la discussione sull elinee generali .

Ha facoltà di replicare il relatore onore-vole Galloni .

GALLONI, Relatore. Signor Presidente ,onorevoli colleghi, ho poche osservazioni dafare sulle argomentazioni che sono state svolt edurante questa discussione .

Mi pare che, tranne che da parte del col -lega onorevole Delfino, non siano state avan-zate dagli altri colleghi critiche al testo dell ostatuto della regione Abruzzo . Ma anche leosservazioni critiche svolte dal collega onore-vole Delfino a me sembra che non tocchino ,da nessun punto di vista, la sostanza e l 'es-senza di questo statuto, che, come mi sonopermesso di rilevare nella mia relazione, st a(ed è incontestabile che stia) all ' interno dell enorme costituzionali, all ' interno dei princìp ifondamentali dell 'ordinamento giuridico del -lo Stato e degli interessi nazionali .

Mi pare che questo si ricavi anche dall ecritiche che l 'onorevole Delfino ha voluto por-tare al testo in esame, critiche che riguardan oin realtà non il testo stesso, ma un altro testo ,da noi non conosciuto o che non abbiamo i ldovere di conoscere .

Che la procedura seguita sia stata oppor-tuna, al fine di evitare il rinvio degli statut iagli organi regionali, mi pare sia indiscuti-bile . Noi oggi ci troviamo, come si sono giàtrovati i nostri colleghi del Senato, di front ead un testo che ha subìto una duplice elabo-razione da parte del consiglio regionale . Suquesto testo dobbiamo esprimere la nostra opi-nione. Si tratta di un testo che, a mio avviso ,da qualunque punto di vista lo si consideri ,sta all ' interno delle norme costituzionali, so-prattutto se accettiamo (e non possiamo ch eaccettarla) l 'unica interpretazione possibiledell ' articolo 123 della Costituzione, secondocui la funzione del Parlamento non pone in

essere una specie di atto legislativo compless oche si svolga in due sedi separate, quella re-gionale e quella parlamentare, ma un attolegislativo che si configura come unitario enel quale la responsabilità di merito dell enorme statutarie viene assunta interament edal consiglio regionale, mentre la funzion edel Parlamento è limitata al semplice con-trollo costituzionale .

Pertanto, dovendo limitare la nostra inda-gine al controllo costituzionale, non vi è dub-bio che anche quelle norme che hanno atti -rato l 'attenzione dell 'onorevole Delfino e, inuna certa misura, anche se non è arrivato aconclusioni negative, dello stesso onorevol eBozzi, si configurano come norme inserit eperfettamente all'interno del nostro sistem ae del nostro ordinamento costituzionale .

L 'onorevole Bozzi ha parlato di enfasi par-ticolare, addirittura di demagogia, a propo-sito di talune espressioni che si vogliono co-gliere in questo statuto, come in altri statutiche sono stati sottoposti all 'esame del Parla-mento . Credo che questa accusa sia ingiusta .Dobbiamo tenere presente che lo statuto d iuna regione non è e non può essere un sem-plice regolamento sul funzionamento degli or-gani, come lo si vorrebbe configurare. Infatti ,la regione, a differenza di quanto avviene pe rgli enti autarchici territoriali, è dotata di unasua autonomia legislativa, che, se non tocc anemmeno di striscio gli aspetti della sovra-nità, i quali rimangono integri nelle man idello Stato, tuttavia consente che si possa par-lare, a proposito delle regioni, di una fas ecostituente regionale, ancora in atto, in attes ache celermente, come è stato sollecitato (e an-ch ' io mi associo a questa richiesta) dai colle-ghi onorevoli Di Primio, Bozzi e Marchetti ,questo iter sia compiuto e le regioni sian omesse al più presto possibile in condizione d ipoter funzionare .

Ma questa enfasi che si coglie nello statut osottoposto al nostro esame non è niente altr oche l 'espressione di una volontà politica chesi è manifestata all ' interno dei consigli regio-nali ; una volontà politica che ha enunciato al-cuni orientamenti di principio che in parte ri-comprendono e riecheggiano principi del no-stro ordinamento costituzionale, in parte ap-profondiscono, specialmente per le materie dispecifica competenza delle regioni, quei prin-cipi . Qui mi richiamo integralmente alle osser-vazioni, assai giuste assai pertinenti, fatte inmodo molto analitico dal collega Di Primio inrisposta al collega Delfino, anche per quant origuarda alcune norme che attengono alle in-dicazioni di principio di carattere generale,

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come possono essere gli articoli 4, 6 e 7. Al-l 'articolo 4 è detto espressamente, che la re-gione « concorre alla tutela del paesaggio edel patrimonio storico e artistico » . In altr itermini si deve intendere che l ' articolo 4, cos ìcome l 'articolo 6 e tutti gli altri articoli d iquesto statuto, è impostato con una coscienz aprecisa dell 'ambito e dei limiti costituzional iche hanno riferimento all ' articolo 117 dell aCostituzione. Non vi è dubbio, come ha ricono-sciuto l 'onorevole Di Primio, del fatto che perla tutela del paesaggio e del patrimonio storic oe artistico c'è una connessione stretta con com-piti specifici indicati dall 'articolo 117 dell aCostituzione non solo in materia di urbanisti-ca, ma addirittura in materia di turismo .

DELFINO. Sull'articolo 4 ho detto che èsuperfluo .

GALLONI, Relatore. Che sia superfluo nonvuol dire che sia incostituzionale ; anzi, essoesprime l'impegno di considerare i problem idella tutela del paesaggio e del patrimoni ostorico e artistico per quanto è di competenz adella regione . Di qui l'espressione « concor-re » - perché tutto l 'articolo dello statuto èbasato su questo verbo - che sta ad indicareil concorso della regione ad integrare, pe rquanto è di sua competenza, specialmente pe rle competenze turistiche e urbanistiche, l efunzioni e i compiti propri dello Stato .

DELFINO. Quello è un verbo del Senato .

GALLONI, Relatore . Dicevo prima - ella ,onorevole Delfino, non era presente in aula -che noi esaminiamo il testo che è stato ogget-to ,di discussione al Senato e che è oggetto d idiscussione in questo ramo del Parlamento .Gli altri testi precedenti ci possono interes-sare per studi storici su come si è venuto ela-borando lo statuto, ma il giudizio di costitu-zionalità lo dobbiamo esprimere su quest otesto .

DELFINO. Ella ha ricordato la storia de lcapoluogo .

GALLONI, Relatore . vero, onorevol eDelfino, che io mi sono soffermato anche nell arelazione sul problema del capoluogo, ma neavevo il dovere proprio perché sono tuttor apendenti davanti alla Camera alcune propostedi legge secondo le quali il capoluogo dell aregione Abruzzo avrebbe dovuto essere in -dicato attraverso una legge del Parlamento .Quindi nel momento in cui io prendo in esam euno statuto dell'Abruzzo che mi indica all'ar-ticolo 2 qual è il capoluogo, ho il dovere di

spiegare le ragioni per cui ritengo costituzio-nale questa soluzione e incostituzionali, amio avviso, le soluzioni che sono state pro -spettate da altre proposte di legge che tende -vano ad attribuire al Parlamento la compe-tenza per la determinazione del capoluogo d i

regione. Per una analisi dettagliata degli ar-ticoli 4 e 6 come ho affermato in precedenza ,mi richiamo alle cose dette prima di me mol-to egregiamente dal collega Di Primio .

Per altri articoli indubbiamente entriamonell'ambito della competenza piena ed esclu-

siva, a mio avviso, della regione . Parlo di

proposito di competenza esclusiva e non d i

competenza concorrente anche per le regionia statuto ordinario nelle materie di cui all'ar-ticolo 117 della Costituzione . In quelle ma-terie, infatti, la competenza legislativa dell eregioni è piena . Questo vale soprattutto in ma-teria di sanità. Bene quindi dispone l'articol o5 sulla tutela della salute, bene dispone laseconda parte dell'articolo 6 che riguarda pro-prio specifiche competenze in materia di agri -

coltura e di riordino fondiario; bene dispon einfine l'articolo 8 con riferimento alla pro-grammazione; è evidente che ci si deve rife-rire a quella parte della programmazione che ,rientrando nelle materie previste dall'articol o117 della Costituzione, è di competenza fonda -mentale e primaria della regione, non esclu-dendo che, attraverso le norme della leggesulle procedure, siano previste attività consul-tive o di proposta delle regioni per quantoriguarda anche gli altri aspetti della program-mazione estranei alle materie previste dall'ar-ticolo 117 della Costituzione .

Queste sono, dunque, le ragioni per l equali mi sembra che nessuna delle critich eformulate nei confronti ,di questo statuto pos-sa reggere ad un esame più attento dello stes-so testo, e queste sono anche le considerazioni

per cui raccomando l'approvazione dell'arti-colo unico del disegno di legge presentato .

Vorrei terminare dicendo che, in verità ,un aspetto dell'intervento del collega Delfin o

mi ha turbato . Il collega Delfino ha insistit oin modo particolare nel respingere quello che ,a mio avviso, non può e non deve essere re -

spinto : la prima parte dell'articolo 1 dell o

statuto . Ciò è stato ricordato molto bene da lcollega Marchetti, che aveva i titoli per farlo .Non si può pensare di essere fedeli alla Costi-tuzione e 'di restare entro i suoi limiti se nonse ne accetta in modo pieno e coerente il fon-damento di valori, se non si accetta, cioè, i lfondamento della Resistenza, che è l'unica

vera discriminante politica all'interno del

nostro ordinamento costituzionale . Questa è

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una affermazione di principio che noi dobbia-mo fare proprio in sede di approvazione dell ostatuto regionale e che vede distinte nel vot osu questo statuto (come è stato per gli altr istatuti) le forze politiche che compongonoquesta Assemblea tra chi ritiene e riconosc eche l'ordinamento costituzionale, e quindi l'or-dinamento regionale, nascono dai valori dell aResistenza, e chi respinge questo fondament oe con ciò stesso respinge la possibilità di es-sere e rimanere in modo coerente nell'ambit odei principi costituzionali . (Applausi alcentro) .

PRESIDENTE . Ha facoltà di replicare l oonorevole ministro Gatto .

GATTO, Ministro senza portafoglio . Si-gnor Presidente, onorevoli colleghi, debbo an-zitutto ringraziare i colleghi intervenuti ne ldibattito perché, con i loro interventi, mi con -sentono di chiarire a che punto siamo con l aattuazione delle regioni . Desidero anche rin-graziare vivamente il relatore e l'onorevole D iPrimio, i cui interventi mi esimono dal rispon-dere per tutta la parte riguardante gli statuti .Ai loro argomenti, sia quelli riguardanti l acostituzionalità degli statuti, sia quelli riguar-danti l'animus con il quale questo statuto èstato formulato, come del resto tutti gli altri ,mi sia consentito aggiungere che gli statut isono stati formulati nel 1971, e la Costituzionenel 1947. È evidente che gli statuti si calan oin una realtà italiana che è ben diversa daquella del 1947. L ' Italia, per nostra fortuna ,ha compiuto da allora tanti passi avanti, i lpaese si è profondamente trasformato . È per -tanto logico che gli statuti cerchino di ade-guarsi a questa realtà nuova, prevedendo atti-vità e funzioni che non sono assolutament econtrari alla Costituzione, pur esulando da un ainterpretazione strettamente lessicale dei con-tenuti costituzionali . Mi pare che quando ,come è in realtà, gli strumenti che i consigl iregionali devono usare secondo gli statuti son ocostituzionalmente legittimi, non vi sia null ada obiettare, ma si debba anzi affermare ch el'adeguamento degli statuti alla realtà italianaattuale era una esigenza alla quale, a mio giu-dizio, i consigli regionali fatalmente non po-tevano sottrarsi .

L 'onorevole Bozzi ha osservato che le re-gioni marciano con un ritmo stanco e sfidu-ciato . Sinceramente, io direi di no : anzi, l eregioni mostrano una notevole vitalità . Le ri-chieste che esse continuamente avanzano af-finché vengano loro trasferiti i poteri ammini-strativi e legislativi sono una prova della loro

vitalità. Ci si potrà chiedere perché questo nonsia ancora accaduto. È a questa domanda chedesidero rispondere, così come desidero darequalche chiarimento circa i contenuti dei de-creti .

Prima di dire a che punto siano i decretidelegati e quale sia il loro contenuto, desiderorispondere alla domanda formulata in quest itermini dall 'onorevole Bozzi : il Governo h arinunciato alle leggi-cornice ? Dirò molto chia-ramente la mia opinione in merito. Secondol'originario testo dell'articolo 17 della leggefinanziaria regionale, che confermava per que-sta parte l'articolo 9 della legge Scelba, l'ap-provazione delle leggi-quadro era in parte pre-giudiziale rispetto all 'esercizio delle compe-tenze regionali . In esso era presente una lo-gica, quella logica che aveva impedito per ol-tre 20 anni l 'attuazione dell 'ordinamento re-gionale .

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PERTIN I

GATTO, Ministro senza portafoglio . Quan-do si è voluto attuare l'ordinamento regional eil Parlamento ha mutato il prospetto dei tem-pi della legge ed ha stabilito – è stata questala grande novità che ha permesso l'attuazio-ne delle regioni – che i decreti delegati, cioèi provvedimenti con i quali si trasferisconole funzioni amministrative alle regioni e s ifa scattare l'esercizio del potere legislativo ,possano venire emanati indipendentement edalla approvazione delle leggi-quadro . Non viè, cioè, un prius logico dellé leggi-quadro ri-spetto ai decreti delegati . Il vuoto che potreb-be derivarne è stato coperto con l'obbligo del -le regioni di rispettare i principi generali deldiritto vigenti nella materia qualora il poter elegislativo venga esercitato prima e indipen-dentemente dalla approvazione delle leggi-quadro. Questo è oggi il sistema . Io non homancato di osservare in tutti i modi che er anecessario approvare delle leggi-quadro, par-ticolarmente opportune in talune materie ; devoperò anche precisare che io non ho il poter edi emanare le leggi-quadro, ciò che equival esostanzialmente a creare la nuova legislazio-ne del nostro paese: le grandi riforme, nell ematerie trasferite alle regioni, verranno infat-ti realizzate attraverso le leggi-quadro (così ,per quanto riguarda la sanità e altri settori) .

È dunque evidente che l ' iniziativa di questeleggi fuoriesce dalla mia competenza .

Quali sono le posizioni del Governo in re-lazione alle leggi-quadro ? Vi è stata una pro-nuncia, da parte di un Comitato di ministri

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che si occupa delle materie regionali, con cu ii vari ministri erano stati invitati a presentareal Consiglio dei ministri entro il mese di giu-gno le leggi-quadro che intendessero emanare .Devo dire, per quanto mi consta, che taluneleggi-quadro verranno fatte. Non posso qu iprecisare quali iniziative assumeranno tutti iministri interessati alle materie che vengon otrasferite, ma mi risulta che talune leggi-quadro, per materie di particolare importan-za, sono all 'esame degli organi ministerial icompetenti . So perfettamente – e lo sapet etutti, anche perché la stampa ha ampiament edibattuto questi problemi – che, ad esempio ,la legge-quadro sull'assistenza sanitaria verr àpresentata prossimamente ; e credo che, oltr eal ministro dell'interno, vi siano anche altriministri, tra cui certamente, penso, il mini-stro dei lavori pubblici ed altri ministri an-cora, i quali provvederanno a presentare l eleggi-quadro di propria competenza .

Il Governo quindi non ha rinunziato all eleggi-quadro . Però deve essere chiaro – ed èquesto che intendo qui mettere in evidenza –che le leggi-quadro sono una cosa diversa da idecreti delegati, i quali invece costituisconogli strumenti con cui vengono trasferiti alleregioni i poteri amministrativi e si consentel 'esercizio del potere legislativo . Si tratta diun fenomeno affatto diverso, che non presup-pone l 'approvazione delle leggi-quadro, ma s isvolge in piena indipendenza da quell ' adem-pimento .

Chiarita la posizione del Governo in rela-zione alle leggi-quadro, desidero dire a chepunto stiamo con i decreti delegati . In quest igiorni (venerdì prossimo) vi sarà una riunion edi tutti i presidenti delle giunte regionali, ch everranno a Roma per protestare perché i de-creti delegati non sono stati ancora trasmess ialle regioni . Al riguardo l'onorevole Marchett ifaceva poc'anzi una piccola rassegna di stam-pa, particolarmente polemica in proposito .Per quanto mi concerne, desidero fare unadiagnosi obiettiva e distaccata . A che puntosiamo ?

Dei dieci decreti delegati che verrannoemanati cinque sono stati trasmessi alle re-gioni e su due di essi le regioni hanno anchefatto le loro osservazioni, essendo trascorso i ltermine di 60 giorni .

Il problema è quindi di sapere a che punt ostiamo con gli altri cinque decreti delegati :dopo esamineremo, onorevole Marchetti, icontenuti di questi decreti delegati .

A che punto siamo con gli altri cinqu edecreti delegati ? Io qui non posso fare altr oche riferire le scelte da me fatte nella mia

coscienza e quindi gli orientamenti da m eseguiti . Ad un certo momento mi sono trovat onella situazione di non riuscire ad avere i lconsenso delle amministrazioni interessate su iprovvedimenti . Voi sapete che sui provvedi-menti con cui vengono trasferite le funzion ialle regioni si deve avere il concerto del mi-nistro interessato e di un certo gruppo di mi-nistri che si occupano in particolare dell amateria regionale . Che dovevo fare ? Dovevotrasmettere alle regioni dei decreti che ri-spondevano al mio pensiero, o meglio rispon-devano a quello che io potevo supporre foss eil pensiero dell ' amministrazione interessata, oera mio dovere trasmettere alle regioni deiprovvedimenti che avessero l'adesione dell eamministrazioni interessate ? Io ho scelto que-sta seconda via, per cui nessun provvedimen-to è stato trasmesso alle regioni, se non dopoavere ottenuto l'adesione dei ministri interes-sati . Che cosa significa questo ? Significa ch esi possono criticare questi provvedimenti ; si-gnifica che questi provvedimenti possono es-sere sottoposti alla critica, che le regioni muo-vono loro, di non dare una interpretazion edell'articolo 117 della Costituzione quale po-teva essere nelle speranze delle regioni stesse :però significa anche che, quanto meno, all eregioni verranno certamente trasferite le com-petenze previste nei decreti delegati . Chiariròpoi il significato di questo « quanto meno » .

In questa impostazione, stante la necessità ,che mi ero imposta e che ritengo risponda a duna corretta ed onesta visione politica, di ave-re l'assenso delle amministrazioni interessat esul contenuto dei decreti delegati, non ho po-tuto trasmettere alle regioni i cinque decret iche questo consenso non avevano avuto . En-

tro il 30 aprile – sono cose note perché dame più volte dichiarate – io avevo preparatotutti i decreti, e dal 30 aprile giacciono press ola Presidenza del Consiglio i decreti su cu inon si è verificato il richiesto concerto mini-steriale, con la preghiera al Presidente de lConsiglio di convocare il Comitato dei mini-stri che si occupa di questi problemi, Comi-tato presieduto dal Presidente del Consigli ostesso e composto dal vicepresidente del Con-siglio, dai ministri del tesoro, del bilancio ,

delle finanze, dell'interno, dal ministro senz aportafoglio per la riforma della pubblica am-ministrazione e da chi vi parla, con l'aggiunt adel ministro interessato .

Le situazioni che si sono create nel nostr opaese, le elezioni, le contingenze politiche no nhanno ancora permesso al Presidente del Con-siglio di iniziare il ciclo delle riunioni pe rchiarire, dirimere, mediare le posizioni sulle

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quali non si è raggiunto l'accordo . Ma voi sa-pete che proprio due o tre giorni fa, nel rilan-ciare il Governo di centro-sinistra, il Presiden-te del Consiglio ha espressamente detto che a lpiù tardi prima delle ferie tutti i decreti dele-gati dovranno essere trasmessi alle regioni .E non è detto che, nel periodo in cui il Pre-sidente del Consiglio era occupato in attivit àpolitiche che gli impedivano di riunirci per idecreti delegati, non abbiamo cercato e no nstiamo cercando in tutti i modi di trovare un asoluzione ai problemi che sono sul tappeto. Edio veramente spero che il lavoro che dovrà fareil Presidente del Consiglio sia di molto mi-nore rispetto a quello che in questo moment osi può presumere ; voglio cioè sperare che, senon tutti, buona parte di questi decreti possan oottenere il consenso delle amministrazioni in-teressate nel corso delle trattative che sono inatto e che io spero possano giungere a buonfine .

Vi ho esposto la situazione con molta obiet-tività. Hanno quindi ragione o hanno torto ipresidenti delle regioni a protestare ? Io dicochiaramente che dal loro punto di vista hann oragione, non foss'altro perché una comunica-zione del Consiglio dei ministri diceva che i ltrasferimento delle funzioni si sarebbe com-piuto entro giugno . Purtroppo, a causa dell eelezioni e delle conseguenze politiche che n esono derivate, supereremo un po' questo ter-mine; ritengo però di poter affermare con tutt atranquillità che il trasferimento delle funzio-ni alle regioni avverrà senz'altro entro l'anno .Il che significa che con il 1° gennaio 1972 esseavranno la loro piena potestà, sia nel camp oamministrativo, sia in quello legislativo . Dicoquesto perché l'impegno del Governo su que-sto punto è stato preciso ed anche perché sa-rebbe un fatto politico negativo il non rispet-tare questo termine, date anche le conseguenzeche da una siffatta evenienza deriverebbero .Le regioni infatti diverrebbero titolari delleloro potestà amministrative, in questo caso condecorrenza dal 1° gennaio 1973 ; ciò perché peril meccanismo previsto dal legislatore, le re-gioni iniziano ad esercitare le attribuzioni a desse trasferite a decorrere dal 1° gennaio del -l'anno successivo all'entrata in vigore dei de-creti delegati previsti dall'articolo 17 della leg-ge finanziaria regionale .

Qual è il contenuto di questi decreti ? Loonorevole Marchetti ha fatto degli esempi .Vorrei far osservare all'onorevole Marchett i- anche se il problema non ha molta impor-tanza - come non sia esatto dire che si è avut oil trasferimento dallo Stato alle regioni sol oin materia di piccole fiere . In base alla dizione

contenuta nella parte del decreto in question erelativa alle fiere e mercati, praticamente re-stano escluse dalla competenza regionale sol oquattro fiere, e cioè la fiera di Milano, la fier adi Padova, la fiera di Bologna e quella de lLevante a Bari . Le competenze relative a tutt ele altre vengono trasferite . Indipendentement eda questo fatto, devo sottolineare l'esigenzagenerale di trovare l'accordo con le varie am-ministrazioni interessate ai trasferimenti, per -ché in caso contrario, si corre il rischio d itrasmettere alle regioni degli schemi di de-creti delegati che poi in un momento succes-sivo i vari ministri di cui è necessario a termi-ni di legge il concerto potrebbero rifiutarsi d ifirmare, non essendo stati gli schemi dei de-creti concordati precedentemente .

I decreti però devono seguire l'iter previ-

sto dalla legge . A questo proposito ho sempredetto di essere convinto del fatto che le proce-dure previste non sono una semplice perditadi tempo ; hanno invece una profonda ragione

d'essere . Il fatto, ad esempio, che si conce-dano 60 giorni di tempo alle regioni per leloro osservazioni, significa che tali osserva-zioni dovranno essere tenute presenti dal Go-verno. Vi è poi da tener presente che la legg eprevede anche un parere che verrà espresso ,sugli schemi dei decreti, dalla Commission ebiparlamentare per le questioni regionali -composta di deputati e senatori - dopo che l aCommissione stessa avrà ricevuto le osserva-zioni delle regioni . Evidentemente, trattandos idi un parere di una Commissione interparla-mentare, lo stesso è di una autorevolezza no-tevole anche se non riveste efficacia vincolan-te per il Governo . Tale Commissione è orma i

da tempo al lavoro e, procedendo nell ' esamedegli schemi di decreti delegati finora perve-nutile, sta elaborando tutta una serie di os-servazioni e di critiche per poi esprimere fi-nalmente il proprio parere sugli schemi dei

decreti stessi . Solo dopo aver vagliate le osser-vazioni delle regioni ed avere esaminato i lparere della Commissione si potrà fare il test odefinitivo dei decreti di trasferimento, sui qua-li poi il Consiglio dei ministri si pronunceràdefinitivamente e che, questa è almeno la miaopinione, non potrà facilmente disattender equanto contenuto nelle osservazioni delle re-gioni e nei pareri della Commissione per l equestioni regionali .

La materia sarà dunque attentamente va-gliata, così come saggiamente il legislatore hastabilito, ed io sono convinto che si potrannoraggiungere risultati giusti, rispondenti all alettera ed allo spirito della Costituzione, ch etalvolta non è di facile interpretazione . In ma-

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teria di fiere e mercati, ad esempio, se doves-simo andare a vedere i lavori preparatoridella Costituzione, vedremmo subito una stra-no cosa, e cioè che si intendevano escluder edalla competenza regionale tutte le fiere ch erivestissero un interesse che travalicasse illimite territoriale della regione di modo ch ea queste sarebbero rimasti solo i mercatini :conseguenza questa che ho tentato di evitarecercando l ' accordo del ministro interessato .

MARCHETTI . Vi sono delle competenze re-gionali che sono specificate nella Costituzione .Le fiere sono tutte di competenza regionale ,anche quelle internazionali .

GATTO, Ministro senza portafoglio . Dopoche saranno pervenute le osservazioni dell eregioni e dopo che la Commissione per le que-stioni regionali avrà espresso il proprio parer eio farò il possibile, in sede di Consiglio de iministri, affinché il testo definitivo dei decret idelegati risulti il' più sodisfacente possibile .

Mi pare di avere detto come stanno le cos ee di averle dette con molta chiarezza . Difficol-tà se ne incontrano di continuo ed è umanoche se ne incontrino perché non è facile tra-sferire dal centro alla periferia quella massaenorme di potere che va attribuito alle regioni .Debbo anche dire però, con molta chiarezzache dell 'operazione relativa ai trasferiment idallo Stato alle regioni io assumo la mia part edi responsabilità politica – l'ho già detto piùvolte – senza trincerarmi assolutamente dietr opretese difficoltà di ordine burocratico. Io, loripeto, mi assumo tutte le responsabilità con-nesse al mio incarico e chiedo solo agli altr iministri di prendere lo stesso atteggiament oe di ritenersi responsabili anch ' essi, per quan-to loro compete dell 'ordinamento regionale .

L 'onorevole Marchetti, parlando del poteredi indirizzo e di coordinamento riservato all oStato, ha detto che non vi deve esseretrattenimento alcuno di materie o di com-petenza, cioè che il trasferimento alleregioni deve essere totale . Io sono perfetta-mente d'accordo con questa interpretazione .Bisogna adesso che questo concetto (che è sta-to il concetto che ha guidato anche il Govern onell 'attuazione dell 'ordinamento regionale)sia bene interpretato in concreto adeguandoloalle esigenze del trasferimento delle funzion inelle varie materie .

Desidero inoltre dare un chiarimento aproposito di una frase dell 'onorevole Bozzi ,allorché ha detto che l ' attuazione delle region ipare un romanzo a puntate . Vi è del vero inquesta osservazione, però vi è una ragione s el 'attuazione dell 'ordinamento regionale ovvie -

ne a puntate. Io avrei potuto attendere di ave -re tutti i dieci decreti di trasferimento dell efunzioni per trasmetterli tutti nello stesso mo-mento alle regioni . Però facendo così avre iprobabilmente messo in pericolo l 'attuazionedelle regioni nei termini prefissati, in quantoavrei messo le regioni in condizione di dove rsvolgere nei 60 giorni previsti dalla legge perle loro osservazioni un lavoro immane ; inol-tre la Commissione per le questioni regional isi sarebbe trovata a dover esprimere il suoparere su tutti e dieci i decreti contempora-neamente e la limitatezza del tempo a dispo-sizione avrebbe creato delle difficoltà . Credoche invece diluendo il lavoro nel tempo, ess osia reso meno pesante sia per le regioni sia pe rla Commissione per le questioni regionali . Na-turalmente, quando poi si farà il quadro defini-tivo dei vari decreti, sarà possibile avere tutt oil panorama del lavoro svolto dai miei uffici i nquanto in quel momento avremo a disposizio-ne tutte le osservazioni delle regioni e i parer idella Commissione per le questioni regionali .

Ho cercato di rispondere per quanto pos-sibile con chiarezza e senza nulla nascondereelle domande che mi sono state fatte . Se chie-dete il mio giudizio sullo status del procedi-mento di attuazione dell 'ordinamento regio-nale, vi dirò che ho la piena convinzione ch eprima delle ferie si riuscirà a trasmettere an-che gli ultimi cinque schemi di decreti dele-gati alle regioni e si arriverà prima della fin edell'anno ad effettuare il trasferimento dell efunzioni amministrative dallo Stato alle re-goni, secondo l'impegno politico che è statopreso. Con il nuovo anno le regioni, quest ifondamentali organi dello Stato saranno nellapienezza delle loro funzioni, ed auspichiamoche ciò avvenga utilmente per il nostro paese .

Vorrei concludere ricordando una frase del -l ' onorevole Delfino ; egli ha detto che bisognaevitare il processo di mistificazione delle re-gioni . Dobbiamo giudicare le regioni per i po-teri che esse effettivamente hanno; non hannopoteri taumaturgici, ma hanno la possibilit àdi influire notevolmente sulla vita del nostr opaese ; noi ci auguriamo che lo facciano, e l ofacciano bene .

PRESIDENTE . Il disegno di legge, checonsta di un articolo unico, al quale non son ostati presentati emendamenti, sarà votato ascrutinio segreto in altra seduta .

Convoco immediatamente la Conferenza de icapigruppo e sospendo la seduta .

La seduta, sospesa alle 18,50, è ripresaalle 19,35.

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PRESIDENTE . Onorevoli colleghi, inadempimento del mandato all'unanimità or aconferitomi dalla conferenza dei capigruppo ,propongo che le proposte di legge Lepre n . 670e Luzzatto n . 3034 siano assegnate in sede le-gislativa alla Commissione competente .

Pongo in votazione questa proposta .

(È approvata) .

Approvazioni in Commissioni.

PRESIDENTE. Nelle riunioni di oggi dell eCommissioni, in sede legislativa, sono stat iapprovati i seguenti provvedimenti :

dalla I Commissione (Affari costituzio-nali) :

« Provvedimenti a favore delle popolazion i'altoatesine » (2933), con modificazioni;

Senatori LI VIGNI ed altri : « Norme su lriordinamento delle circoscrizioni territorial idelle conservatorie dei registri immobiliari edisposizioni connesse » (approvato in un testounificato dalla V Commissione del Senato )(3437) ;

dalla II Commissione (Affari interni) :

CICCARDINI : « -Modifica dell'articolo 18 del -la legge 19 ottobre 1956, n . 1224, concernenteil distacco dei segretari comunali » (2944), co nmodificazioni;

Aumento del contributo annuo dello Sta-to per il funzionamento dell 'Unione nazional emutilati per servizio » (approvato dalla I Com-missione del Senato) (3369) ;

dalla IV Commissione (Giustizia) :

VALIANTE ed altri : « Adeguamento dell aindennità di servizio penitenziario per alcun ecategorie di personale civile dell 'amministra-zione degli istituti di prevenzione e di pena »(3324), con modificazioni e con l 'assorbiment odello stralcio della proposta di legge Di NARDO

RAFFAELE : « Adeguamento dell'indennità d iservizio penitenziario per alcune categorie d ipersonale civile dell 'amministrazione degl iistituti di prevenzione e di pena » (3441-ter) ;(la restante parte della proposta di legge DiNARDO RAFFAELE con il titolo: « Indennità diservizio penitenziario per i medici incaricat idell'amministrazione degli istituti di preven-zione e di pena » (3441-bis) resta all 'ordinedel giorno della Commissione stessa in sed elegislativa) ;

dalla VII Commissione (Difesa) :

Senatori TANGA ed altri : « Modifica allalegge 3 dicembre 1962, n . 1699, sul conferi-mento del rango di generale di corpo d'ar-mata ai generali di divisione dei carabinier ie della Guardia di finanza che abbiano rettorispettivamente la carica di vicecomandantegenerale dell'Arma e di comandante in secon-da del Corpo » (approvato dal Senato) (3114) ,con modificazioni;

dalla VIII Commissione (Istruzione) :

MAROCCO e BORGHI : « Immissione in ruolodegli insegnanti elementari iscritti nel qua-dro speciale del provveditorato agli stud idi Gorizia, di cui alla legge 4 febbraio 1963 ,n . 120 » (1567), con modificazioni;

MAROCCO e FIORET : « Modifiche al regio de-creto-legge 18 maggio 1924, n . 848, concer-nente l'istituzione di posti gratuiti presso i lconvitto " Dante Alighieri " di Gorizia »(2742), con modificazioni;

LEVI ARIAN GIORGINA ed altri : « Modificadella legge 5 luglio 1964, n . 625, concernentel'ammissione alle scuole secondarie di secon-do grado dei licenziati dalle scuole di avvia -mento professionale e di coloro che abbianosuperato gli esami finali dell'ottava classe po-stelementare » (2876), con modificazioni;

ZACCAGNINI ed altri : « Finanziamento del -l'Associazione per lo sviluppo delle scienzereligiose in Italia » (3001), con modificazioni;

Senatori BLOISE ed altri : « Norme per i lconferimento degli incarichi di presidenz anelle scuole e negli istituti di istruzione del-l'ordine secondario » (approvata dalla VICommissione del Senato) (2477), con modifi-cazioni;

BORGHI e RAMPA : « Trattamento assisten-ziale e previdenziale del personale impiegati-zio e salariato del convitto " Vittoria Colon-na " in Fano dell'Ente nazionale assistenzamagistrale » (1013) ;

Aumento del contributo annuo a favor edell'Istituto nazionale per la storia del movi-mento di liberazione in Italia, con sede i nMilano, da lire 50 milioni a lire 75 milioni »(3063) ;

dalla IX Commissione (Lavori pubblici):

DEGAN ed altri : « Ulteriore autorizzazion e(li spesa per il consolidamento, la ricostru-zione, il restauro e la manutenzione di oper e

I nella basilica di San Marco in Venezia e nel

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duorno e chiostro di Monreale » (2897), conmodificazioni;

« Concessione di contributi al comune d iRoma per la rimessa in pristino dei collettor icostruiti ai sensi della legge 6 luglio 1875 ,n . 2583 » (approvato dalla VII Commissionedoel Senato) (3295), con modificazioni;

dalla XII Commissione (Industria) :

Senatori SEGNANA ed altri : « Disciplin adell'orario dei negozi e degli esercizi di ven-dita al dettaglio » (modificato dalla IX Com-missione del Senato) (2850-B) ;

Senatore BANFI : « Modifica all'articolo 5 ,lettera d), della legge 12 marzo 1968, n . 316 ,sulla disciplina della professione di agente erappresentante di commercio » (approvat odalla IX Commissione del Senato) (2814) ;

dalla XIV Commissione (Sanità) :

« Tutela sanitaria delle attività sportive »(approvato dalla XI Commissione del Senato )(3238), con modificazioni .

Autorizzazioni di relazione orale.

PRESIDENTE . La VI Commissione (Fi-nanze e tesoro), nella seduta odierna, in sed ereferente ha deliberato di chiedere l'autoriz-zazione a riferire oralmente all'Assemble asui seguenti provvedimenti :

« Conversione in legge del decreto-legge5 luglio 1971, n . 428, concernente aumentodel fondo di rotazione per la ricerca applicat apresso l'Istituto mobiliare italiano » (3501) ;

« Conversione in legge del decreto-legge5 luglio 1971, n . 430, concernente provvidenz ecreditizie per favorire nuovi investimenti ne isettori dell'industria, del commercio e dell oartigianato » (3502) ;

« Ulteriore conferimento statale al fondodi dotazione dell'Istituto centrale per il cre-dito a medio termine » (3443) .

Se non vi sono obiezioni, rimane così sta-bilito .

(Così rimane stabilito) .

La X Commissione (Trasporti), nella se-duta odierna, in sede referente, ha deliberatodi chiedere l'autorizzazione a riferire oral-mente all'Assemblea sul seguente provvedi -mento :

« Conversione in legge del decreto-legg e6 luglio 1971, n . 439 : " Modifica della legge

3 luglio 1970, n . 500, concernente la prorogadel termine previsto dall'articolo 1 della legge6 maggio 1940, n . 500, per la durata dell'ent eautonomo del porto di Napoli " » (3507) .

Se non vi sono obiezioni, rimane così sta-bilito .

(Così rimane stabilito) .

Annunzio di interrogazioni.

TERRAROLI, Segretario, legge le interro-gazioni pervenute alla Presidenza .

Ordine del giornodelle prossime sedute .

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del gior-no delle prossime sedute :

Giovedì 15 luglio 1971, alle 16,30 :

1. — Assegnazione di progetti di legge all eCommissioni in sede legislativa.

2. — Discussione del disegno di legge co-stituzionale:

Modifica e integrazioni dello Statutospeciale per il Trentino-Alto Adige (Secondadeliberazione) (2216-B ) ;

— Relatore: Ballardini .

4. — Votazione a scrutinio segreto dei di -segni di legge :

Aumento del fondo di dotazione dell ' Isti-tuto per la ricostruzione industriale (3332) ;

Approvazione, ai sensi dell 'articolo 123 ,comma secondo, della Costituzione, dello Sta-tuto della Regione Abruzzo (Approvato da lSenato) (3446) .

5. — Seguito dello svolgimento delle inter-pellanze nn. 2-00654, 2-00655, 2-00656, 2-00698 ,2-00699, 2-00700, 2-00702 e 2-00703 sui rapport i

tra Governo e sindacati .

6. — Discussione del disegno di legge :

Rinnovo della delega al Governo perl'emanazione di norme fondamentali sull'am-ministrazione e contabilità degli enti ospeda-lieri di cui all 'articolo 55 della legge 12 feb-braio 1968, n . 132 (2958) ;

— Relatore: De Maria .

6. — Seguito della discussione delle mo-zioni numeri 1-00121, 1-00122, 1-00124, 1-00125sul CNEN e sulla ricerca scientifica .

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7. — Discussione delle proposte di legge :

BONIFAZI ed altri: Norme per l'attivitàe il finanziamento degli enti di sviluppo (Ur-genza) (1590) ;

MARRAS ed altri : Misure per contenere illivello dei prezzi nella distribuzione dei pro -dotti agricolo-alimentari (Urgenza) (1943) .

8. — Discussione delle proposte di legg ecostituzionale :

Bozze ed altri: Modificazioni all'istitutodell ' immunità parlamentare previsto dall 'arti-colo 68 della Costituzione (Urgenza) (120) ;

ALESSI : Modifica all ' articolo 68 della Co-stituzione (Urgenza) (594) .

9. — Discussione delle proposte di inchie-sta parlamentare :

DELLA BRIOTTA ed altri : Inchiesta parla-mentare sullo stato dell 'assistenza all 'infanziaal di fuori della famiglia (761) ;

— Relatore : Foschi ;

ZANTI TONDI CARMEN ed altri : Inchiestaparlamentare sullo stato degli istituti che ospi-tano bambini e adolescenti (799) ;

— Relatore : Foschi .

10 . — Discussione del disegno di legge:

Ristrutturazione, riorganizzazione e con-versione dell ' industria e dell 'artigianato tes-sili (Approvato dal Senato) (1922) ;

e delle proposte di legge :

ROBERTI ed altri : Ristrutturazione e rior-ganizzazione dell ' industria tessile (285) ;

LIBERTINI ed altri: Istituzione di un entetessile per lo sviluppo delle partecipazioni sta -tali nel settore, istituzione di un fondo socialeper le zone tessili e di un fondo per l'arti-gianato tessile (Urgenza) (640) ;

NAPOLITANO GIORGIO ed altri: Istituzionedi un Ente tessile e provvedimenti per la ri-strutturazione e la riorganizzazione dell'indu-stria tessile (Urgenza) (869) ;

- Relatore : de ' Cocci .

11 . — Discussione della proposta di leggecostituzionale:

ANDREOTTI ed altri : Emendamento al ter-

zo comma dell ' articolo 64 della Costituzione

(3032) ;

— Relatore: Tozzi Condivi .

Venerdì 16 luglio 1971, alle 10,30 :

1. — Interrogazioni .

2. — Seguito dello svolgimento delle inter-pellanze nn . 2-00654, 2-00655, 2-00656, 2-00698 ,2-00699, 2-00700, 2-00702 e 2-00703 sui rapport itra Governo e sindacati .

3. — Discussione del disegno di legge : 2958 .

4. — Seguito della discussione delle mo-zioni numeri 1-00121, 1-00122, 1-00124, 1-00125sul CNEN e sulla ricerca scientifica .

5. — Discussione delle proposte di legge :1590 e 1943 .

6. — Discussione delle proposte di leggecostituzionale : 120 e 594 .

7. — Discussione delle proposte di inchie-sta, parlamentare : 761 e 799.

8. — Discussione del disegno di legge:1922 e delle proposte di legge : 285, 640 e 869 .

9. — Discussione della proposta di leggecostituzionale : 3032 .

La seduta termina alle 19,40.

IL CONSIGLIERE CAPO SERVIZIO DEI RESOCONT I

Dott . MANLIO ROSS I

L'ESTENSORE DEL PROCESSO VERBAL E

Dott . ANTONIO MACCANICO

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INTERROGAZIONI ANNUNZIATE

INTERROGAZION I

A RISPOSTA IN COMMISSION E

D'AURIA, CONTE E D'ANGELO . — Al Mi-nistro della sanità . — Per sapere se gli risul-ta lo stato di estremo disagio esistente da an-ni all'ospedale psichiatrico provinciale di Na-poli per la mancata soluzione di annosi pro-blemi il cui permanente rinvio ha provocatoun ennesimo sciopero del personale infermie-ristico, ed al quale si è aggiunto quello de isanitari ;

per sapere se e come intende intervenir eal fine di ottenere che alcune deliberazion iadottate dal consiglio provinciale di Napoli ,tendenti a sanare, sia pure in parte, la disa-strosa situazione, siano finalmente approvat edalla prefettura, contribuendo così a riporta -re calma e serenità fra i sanitari, gli infermie-ri ed il personale tutto, il che è tanto più ne-cessario ove si consideri che nella città vi èuna pesante situazione già grave di per séstessa a seguito di poderosi colpi dati all'oc-cupazione operaia ed alle conquiste salarial ie normative dei lavoratori ;

per sapere, infine, se e come intende in -tervenire per la soluzione .di tutti gli altri pro -blemi posti sia dai sanitari sia dal personale .

(5-00039)

GASTONE, D'ALESSIO E MAULINI . —Al Ministro della difesa . — Per conoscere s eè in grado di dare una spiegazione plausibil eal caso occorso al signor Giovanni Quaglino ,residente a Novara, laureato in letteratura mo-derna presso l ' università statale di Milano ,con 110 e lode e pubblicazione della tesi, abi-litato all'insegnamento di lettere e storia del-l'arte, il quale dopo essere stato sottopostoai previsti tests per l'ammissione al 64° corsoAUC armi varie ed aver ricevuto i compli-menti da parte dell'ufficiale addetto per l 'ecce-zionale coefficiente di intelligenza e prontezz adi riflessi dimostrati, si è visto notificare da ldistretto militare di Vercelli l 'avviso che per

ragioni di graduatoria » non era stato am-messo al corso suddetto .

Poiché non è pensabile che il reclutamentodegli ufficiali di complemento avvenga secon-do criteri di selettività inversamente propor-zionali alle doti intellettuali e culturali degl iaspiranti e non sarebbe costituzionalment ecorretto ammettere che il Quaglino sia statoescluso perché consigliere comunale comuni-sta di Novara o perché attivista della federa-zione provinciale del PCI, gli interroganti de-siderano conoscere quali altri motivi possonoavere indotto gli organi militari preposti almacroscopico errore sopra denunciato .

Si desidera altresì sapere se, accertato l 'evi-dente errore commesso ai danni del Quaglin onella redazione della graduatoria degli aspi-ranti al 64° corso AUC armi varie, l'interes-sato possa contare sulla ammissione al succes-sivo corso che avrà inizio il 4 ottobre 1971 .

(5-00040)

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Atti Parlamentari

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INTERROGAZION I

A RISPOSTA SCRITT A

BUSETTO. — Ai Ministri del lavoro eprevidenza sociale, dell'industria, commer-cio e artigianato e delle partecipazioni statali.— Per sapere se non ritengano di accoglieree tradurre in pratica con tutta l 'urgenza chela situazione richiede, la proposta che vieneavanzata dal consiglio comunale di Monta-gnana, dal consiglio di fabbrica della GIB Odi Montagnana, dai sindacati, dalle forze po-litiche e dai parlamentari padovani e rivolt aa promuovere un incontro dei ministeri inte-ressati per raggiungere le seguenti finalità :

1) compiere tutto quanto è possibile da lpunto di vista delle decisioni politiche e sin-dacali affinché la fabbrica GIBO (cucine eco-nomiche) non venga chiusa a danno di oltr eduecento operai, essendo con la Fonderia Ba-raldi – per altro con lavoratori in cassa inte-grazione – le uniche fabbriche di una certaconsistenza di Montagnana e dell'intero man-damento tormentato da una depressione eco-nomica che dura da decenni e nel quale son ofalliti tutti gli obiettivi della programmazion eeconomica;

2) promuovere tutte le iniziative delloStato nei suoi diversi settori di intervento pe rinvertire la tendenza attuale del degrado eco-nomico, della mancanza di fondi stabili d ioccupazione e di un seppure iniziale quadrodi riferimento certo in ordine allo sviluppoeconomico e sociale, con l'avvio di un proces-so di nuova occupazione coordinato mediante :

a) la ripresa degli investimenti pubblic inell ' agricoltura e nelle infrastrutture agricole-industriali (irrigazione, difesa idraulica, case ,acquedotti, impianti di conservazione di com-mercializzazione e trasformazione dei pro -dotti) ;

b) la spesa pubblica nelle opere di edi-lizia civile e sociale per progetti già deliberatied approvati liberando il loro cammino daogni inceppo di natura amministrativa e bu-rocratica ;

e) uno specifico intervento program-mato dell'industria pubblica e a partecipazio-ne per sostenere lo sviluppo dell 'artigianatomontagnanese, la stabilità delle piccole indu-strie esistenti – pochissime – ma soprattutt oper nuovi e qualificati investimenti nella in-dustria manifatturiera, di beni strumentali edi trasformazione da coordinare con gli obiet-tivi programmatici della regione e della pro-vincia .

(4-18746)

BUSETTO. — Ai Ministri del lavoro eprevidenza sociale, dell'industria, commer-cio e artigianato e del bilancio e program-mazione economica . — Per sapere se non ri-tengono necessario ed urgente accertare nell eforme più opportune le effettive intenzionidella direzione del gruppo Snia-Viscosa i nordine alla situazione dello stabilimento diPadova, nel quale ben 600 lavoratori del re -parto rajon sono stati collocati in cassa inte-grazione a 24 ore per la durata del mese diluglio, mentre lo stesso personale rimarrà i nferie per il mese di agosto ;

in particolare, per conoscere :

1) le cause reali di una tale decision eche già comincia a colpire l 'occupazione d iuna delle più importanti fabbriche esistent iin Padova ;

2) i programmi dell'azienda e delgruppo rivolti a superare una siffatta situa-zione concependo nuovi investimenti tecno-logici e di estensione degli impianti avutoriguardo alla più opportuna ubicazione de -gli stessi in ordine ai gravi problemi degl i

inquinamenti ;

3) gli interventi che i Ministri inte-ressati intendono attuare affinché si ripristin ialla Viscosa la situazione occupazionale pree-sistente e si scongiuri ogni più grave minac-cia alla stabilità del posto di lavoro perseicento operai, ove i Ministri riflettano ch enella provincia di Padova è in atto un grav ee preoccupante processo che vede il dilatars idella disoccupazione nel settore dell'edilizia ,la chiusura della fabbrica GIBO a Campo-darsego con il licenziamento di 100 operai ,la minaccia di chiusura di un 'altra fabbricadello stesso titolare, situata a Montagnana,con 200 operai, nella zona più depressa dell aintera provincia e la collocazione in cassa inte-grazione per diverse centinaia di lavorator iin diverse aziende industriali e particolar-mente nel nord di Padova .

(4-18741 )

ZUCCHINI, LATTANZI E PIGNI . — Ai

Ministri dell' interno e della sanità . — Persapere se siano a conoscenza che una deliber adel sindaco di Pontedera, nella quale – con-formemente alle disposizioni previste dall avigente legislazione in materia sanitaria ed i n

accoglimento della precisa volontà espress adai lavoratori dello stabilimento – si ordinav aall ' ufficiale sanitario di compiere indagini sul -le condizioni igieniche dei reparti e dell elavorazioni degli stabilimenti Piaggio, è stat aannullata dal prefetto di Pisa .

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Per sapere se non ritengano illegittimo oquanto meno inopportuno il provvedimentoprefettizio, che appare chiaramente teso anegare al comune il diritto ed il dovere d iintervenire in difesa della salute dei suoi am-ministrati .

(4-18748 )

GUARRA. — Al Ministro della pubblic aistruzione . — Per conoscere i criteri seguit idal Provveditore agli studi di Avellino ne lconferimento dell'incarico di presidenza dell ascuola media Mancini di Ariano Irpino al pro-fessor Monaco Emilio, dato che detto provve-dimento oltre ad essere stato impugnato d aaltri docenti, per la manifesta ingiustizia de lprovvedimento stesso, ha suscitato profond ereazioni nell'ambiente scolastico in quanto ri-tenuto ispirato a motivi di chiaro favori-tismo .

(4-18749 )

CARADONNA. — Al Ministro dell'indu-stria, del commercio e dell'artigianato . — Perconoscere quali iniziative intenda prendereper contribuire a risolvere la grave crisi incui versa la « Cartiera tiburtina » sita in lo-calità Pontelucano nel comune di Tivol i(Roma) .

L'interrogante fa presente che l'attività d idetta cartiera è di notevole rilevanza per laeconomia della zona tiburtina impiegando tr al'altro oltre 130 dipendenti che da oltre 10mesi vivono in condizioni di precarietà d ilavoro con la minaccia continua della chiu-sura definitiva dello stabilimento .

(4-18750 )

COCCIA. — Al Ministro dei lavori pub-blici . — Per conoscere le ragioni delle len-tezze e dei ripetuti fermi con cui procedon oi lavori relativi alla variante sulla Salariaall ' altezza di Passo Corese con la quale s iimmetterà la statale Salaria sull 'Autostradadel Sole, mediante il ponte sul Tevere . L'in-terrogante sollecita ogni possibile intervent oper accelerare i lavori al fine di decongestio-nare il traffico sul tratto Passo Corese-Romae di migliorare questo nevralgico collega -mento con la capitale .

(4-18751 )

ROBERTI, DI NARDO FERDINANDO E

ALFANO . — Ai Ministri del tesoro, del lavoroe previdenza sociale e dei trasporti e avia-zione civile . — Per conoscere i motivi per iquali non è stato dato ancora corso alla ema-nazione del provvedimento relativo alla sop-

pressione delle assuntorie delle ferrovie se-condarie ed al conseguente passaggio del per-sonale ad esse addetto alle ferrovie dello Stato .

Tale ingiustificato ritardo ha determinatouno stato di grave disagio fra i lavoratori in-teressati, con particolare riferimento ai di-pendenti della ferrovia Alifana, Circumvesu-viana, ecc . di Napoli, con conseguenti agita-zioni che già hanno dato luogo nei giorn iscorsi ed incresciosi incidenti alla ferrovi aAlifana, e che potrebbero ripetersi altrove.

(4-18752 )

CARADONNA. — Ai Ministri dei lavor ipubblici e dell'interno. — Per sapere – pre-messo che ad Arce (Frosinone) l'Istituto au-tonomo case popolari ha realizzato una palaz-zina di sei appartamenti per gli abitanti de lluogo particolarmente bisognosi di alloggi edil cui reddito non consenta soluzioni diverse ;

che la strana procedura seguita dallacommissione provinciale di assegnazione, va-lutazione politica del bisogno, ha fatto sì cherisultassero assegnatari degli alloggi in que-stione persone già proprietarie di abitazioni ,terreni coltivati o con un reddito superiore aquello degli altri richiedenti ;

che sono stati invece esclusi in partico-lare due modesti lavoratori, che pur avendopresentato ricorsi diversi alla graduatoria si ain sede locale che regionale non hanno avutoalcuna soddisfazione, dei quali il primo, si-gnor Pietro Fraioli, vive da anni in una stam -berga con una superficie utile di 12 metr iquadrati con moglie e tre figli, il secondo ,signor Egidio Compagnoni, vive con la fami -glia composta di sei persone in una casa se -midiroccata e pericolante, esclusa persino dalcensimento civico – se non intendano solle-citamente intervenire affinché venga sospes al'assegnazione degli alloggi in questione eresa giustizia ai ricorrenti, tenuto conto dellamacroscopica ingiustizia commessa e l'indif-ferenza delle autorità amministrative a cui ipredetti lavoratori hanno inoltrato il ricorso .

(4-18753 )

ALFANO. — Al Ministro dell' interno . —Per sapere se è a conoscenza che quanto av-viene sulla domitiana in materia di traffico èveramente indescrivibile sia dal punto di vi-

sta umano, sociale ed economico sia per la ma-nifesta insensibilità degli organi responsabil idella motorizzazione della provincia e de i

singoli sindaci dei comuni interessati a ltraffico .

Se è a conoscenza, altresì, che per rag-giungere la spiaggia della Domitiana tutte le

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arterie comunali e provinciali nonché cup ee viottoli sono interessamente percorse d amigliaia di automezzi che partiti dal centrodi Napoli, raggiungono i luoghi marini (per -corso massimo 20-30 chilometri) dalle primeore del mattino soltanto nelle ore del pome-riggio, e che rientrati dalle prime ore de ltramonto raggiungono i luoghi di residenz asoltanto nelle ore notturne ; in tutti questi per-corsi da una documentazione in possesso dell ointerrogante, risulta che di rado si consta l apresenza di una pattuglia della polizia strada -le, su di un percorso di 36 chilometri dalla Do-miziana, sull'intera circumvallazione fino all aperiferia di Poggioreale (Napoli), dall'uscit adal casello di Capua dell 'Autostrada del Solefino alla via Appia-Secondigliano, così comenessuna presenza di vigili urbani si nota nell apercorrenza dei tratti comunali di Villaricca ,Giugliano, Mugnano, Qualiano, Quarto, Ca-stel Volturno, Mondragone, Villa Literno ,Ducenta, Melito, Baroli, Pozzuoli, ad ecce-zione, sia pure solo parziale di quanto si ve-rifica nel comune di Marano e nei pochi altr icomuni .

Se non ritenga, poiché detto flusso e ri-flusso, incominciato dal 1° luglio durerà pe rtutta la stagione estiva far scattare un di-spositivo serio per le zone interessate dell aDomiziana al fine di eliminare tutti gli incon-venienti e i pericoli derivanti anche dall atensione nervosa degli automobilisti e dall egravi conseguenze di ogni ordine che essaspesso dolorosamente comporta .

(4-18754 )

CIAMPAGLIA . — Ai Ministri della pub-blica istruzione e dei lavori pubblici . — Persapere :

se risulta vera la notizia secondo cu isembra sia stato deliberato di costruire unedificio scolastico in Cesano (frazione di Vall eCastella.na in provincia di Teramo) nonostant eche a breve distanza, e precisamente a Sant aRufina, cioè ad appena 1.200 metri di per-corso su strada comunale, fosse ubicata un 'al -tra scuola avente i requisiti tecnici, quali :spaziose aule, un ampio atrio, due abitazion iper insegnanti, gabinetti, docce, termosifoni ,acqua corrente, illuminazione elettrica, ecc . ;

se sono a conoscenza che la popolazion edel luogo preferisce comunque inviare i propr ifigli ad Ascoli Piceno che costituisce il centr ocittadino più vicino ;

se, in relazione alle premesse, non riten-gono che la spesa preventivata sia superfluaalle esigenze, tenendo conto del fatto che,

attualmente, il numero della scolaresca diquel luogo si è ridotto ad appena quindic ialunni e continua a diminuire in virtù de lnoto fenomeno di spopolamento della monta-gna, al punto che tra non molto si preved ela soppressione delle due sedi scolastiche ;

se non giudicano, infine, urgente, di-sporre un'indagine approfondita sulle real inecessità scolastiche della zona considerandoanche che, in materia di edilizia scolastica ,sono tanti i bisogni da programmare con ocu-lata gradualità ogni spesa, in modo da farprecedere quelle di più immediata urgenza .

(4-18755 )

NICCOLAI GIUSEPPE . — Al Ministro digrazia e giustizia. — Per sapere i motivi percui, mentre il tenente paracadutista SandroSaccucci ed altri cittadini italiani sono in car-cere da oltre tre mesi, nell 'attesa che il giu-dice istruttore riesca nella immane fatica d icostruire contro di loro dei capi di accusa va-lidi _onde provare « il colpo di Stato », il re-sponsabile della truffa per centinaia di milio-ni ai danni della STEFER, a carico del qual enon vi erano da cercare prove perché quest e« esistono », è messo in libertà ;

per sapere se la tessera socialista facilit ail cittadino indiziato di reati nell 'ottenere lalibertà provvisoria .

(4-18756)

COMPAGNA . — Ai Ministri dell'industria ,commercio e artigianato, dei lavori pubblici edel bilancio e programmazione economica . —

Per sapere :

1) se sono al corrente della minacciat asospensione, da parte della Mobil, del proget-to di ammodernamento e potenziamento dell araffineria di Napoli e della minacciata revoc adel relativo stanziamento di 93 miliardi perinvestire tale somma in altre raffinerie euro-pee dello stesso gruppo ;

2) se ritengono di poter dare un seguitoimmediato alla conclusione cui è pervenuto

il 10 maggio 1971 il Consiglio superiore de i

lavori pubblici e che riguardava la opportu-nità di identificare in Campania « entro poch imesi » una zona da attrezzare congruament e

per delocalizzarvi la raffineria di Napoli econsentirne l'ammodernamento ed il potenzia-

mento ;

3) fino a che punto ritengono che le ra-gioni per le quali il Consiglio superiore deilavori pubblici è pervenuto a questa conclu-sione siano tali da comportare anche la rinun-cia all'ammodernamento ed al potenziamento

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della raffineria di Napoli, e magari il ridi-mensionamento dello stesso impegno attual edella Mobil in Campania, qualora non foss epossibile - come la Mobil sembra ritener esulla base di considerazioni fatte valere in unacomunicazione diramata ai suoi dipendent inapoletani - indicare ed attrezzare in un tem-po ragionevolmente breve Ia zona idonea a ifini della delocalizzazione degli attuali im-pianti ;

4) quale incidenza sui livelli di occupa-zione della provincia di Napoli potrebbe aver -si qualora si dovesse rinunciare all 'ammoder-namento ed al potenziamento della raffineria equindi al relativo investimento;

5) quali costi in termini urbanistici, d iassetto del territoro e di inquinamento, po-trebbero derivare dall 'ammodernamento edal potenziamento della raffineria qualora ,per tenere fermi i livelli di occupazione, s idovesse consentire al progetto di realizzar el'uno e l'altro nell'interno dell'attuale peri -metro della raffineria stessa, nella zona indu-striale ad est di Napoli .

(4-18757 )

GIOVANNINI, MARMUGI E NICCOLAICESARINO . — Al Ministro del commercio conl'estero . — Per sapere se risultino vere le re-centi notizie della stampa secondo le quali, no-nostante contrarie assicurazioni da parte ita-liana, il governo degli Stati Uniti d'Americ aavrebbe deciso il « contingentamento » dell eesportazioni italiane di calzature negli USA ,consapevole il Governo italiano .

Tale contingentamento », se effettivo, co-stituirebbe un grave danno al settore calzatu-riero nazionale la cui produzione era stata par-ticolarmente strutturata per i mercati ester ie segnatamente per gli USA, ed altresì dann onotevole alla bilancia commerciale del nostr oPaese ed all'economia italiana in generale .

(4-18758 )

FRACANZANI. — Ai Ministri del lavoroe previdenza sociale e dell ' industria, commer-cio e artigianato . — Per sapere se siano a co-noscenza che la SNIA VISCOSA di Padova h amesso in cassa integrazione a 24 ore 600 di -pendenti della lavorazione « rayon » ;

per sapere ancora se non ritengano neces-sario ed urgente accertare le effettive cause d itale pesante provvedimento ;

per sapere infine quali adeguate inizia-tive intendano tempestivamente prendere perla tutela del posto di lavoro dei lavoratori del -la citata azienda .

(4-18759)

CASSANDRO . — Al Presidente del Consi-glio dei ministri, al Ministro della sanità e a lMinistro per la ricerca scientifica . — Per co-noscere se e come il Governo italiano intend epartécipare e contribuire alle ricerche nell aterapia del cancro a seguito del messaggio in-viato dal presidente dell'European Organiza-tion for research on treatment of cancer, i lquale richiama gli europei tutti sulla necessitàdi collaborare alla grande battaglia che gl iStati Uniti d'America hanno deciso di condur -re varando un colossale programma contro i ltremendo male .

(4-18760 )

TEMPIA VALENTA . — Al Ministro dellapubblica istruzione . — Per sapere - premessoche l 'articolo 2 della legge n . 468 del 2 april e1968 stabilisce che devono essere considerat iidonei all'insegnamento nelle scuole medie su-periori anche i sette-decimisti che hanno par-tecipato al concorso indetto con decreto mini-steriale 27 aprile 1951 e che sono stati esclus iper esaurimento di cattedra - per quali mo-tivi non è stato assegnato il comando negl iistituti di istruzione secondaria di second ogrado per l'anno scolastico 1970-1971, alla pro -fessoressa Aglietta Nerina di Biella, la qual ein detto concorso ha riportato il punteggio d isette-tre decimi (7.3/10) .

Per sapere con quali motivi è stato re-spinto il ricorso presentato dalla interessata equali provvedimenti intende adottare per fa rriconoscere alla professoressa Aglietta i suo idiritti .

(4-18761 )

TEMPIA VALENTA . — Al Ministro dellavoro e della previdenza sociale . — Per sa-pere perché non è stato assegnato alla signoraBonardi Narcisa vedova Maffeo, madre d iquattro bambini in tenera età, residente invia Luigi Cadorna, n . 19 di Biella in due ca-mere con cucinino, l'alloggio nelle cas eGESCAL nel villaggio di Pavignano (Biella) .

E per chiedere se non ritenga intervenireper far accogliere la domanda presentata dal -l'interessata fin dal 1968 .

(4-18762 )

TEMPIA VALENTA . — Al Ministro dellavoro e della previdenza sociale . — Per sa-pere se è stata predisposta una severa inchie-sta per accertare il modo e l'ora e le cause incui si è verificato il terrificante incidente su llavoro che ha provocato la morte del giovaneoperaio Mario Giacobino padre di tre figli re-sidente a Bioglio (Vercelli) ; per sapere se ri-

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sulla vero che egli lavorava di notte da solo ,e a che ora è stato chiamato il medico peraccertare le cause dell'incidente e se risultavero che è stato chiamato molto prima dell esei del mattino .

Per sapere, infine, quali provvedimenti s iintendano prendere nei confronti della filatu-ra Dante McIIo qualora risultino le sue graviresponsabilità nella inadempienza delle nor-me che prescrivono la tutela dei lavoratori .

(4-18763 )

VECCHIARELLI . — Al Ministro del lavor oe della previdenza sociale. — Per conoscerequali ragioni abbiano consigliato l'adozionedel provvedimento di istituzione ai due sol icentri INAPLI nel Molise, contrariamente all eindicazioni della Giunta regionale, che preve-devano una dislocazione più razionale pe rcreare le condizioni migliori e più favorevol iper la qualificazione della manodopera moli -sana .

In particolare perché è stato lasciato fuor iil Centro di Campobasso, per il quale la Cass aper il Mezzogiorno ha già stanziato fondi peril potenziamento di attrezzature e perché no nsono stati istituiti centri nei grossi comuni ,cui fanno capo vaste zone, quali Agnone, Mon -tenero di Bisaccia, Riccia, Venafro, Casaca -lenda, Larino, Sepino, Trivento e Frosolone .

(4-18764 )

MAGGIONI . — Al Ministro dei lavori pub -blici . — Per sapere - premesso che il compar -timento di Milano e di Torino dell 'ANAS son ostati interessati dai gravi continui incident iche si susseguono sul percorso della statale 21 1in Mortara (Pavia,) per il traffico pesante d iautotreni, cisterne ed autocarri e richiesti d ideviamento di tale traffico sulla circonvalla -zione est alla « strada milanese », in attesadella costruzione della circonvallazione oves tnella stessa città di Mortara - quale iniziativasi intende adottare per risolvere il problema .

(4-18765 )

MAGGIONI . — Al Ministro della pubblic aistruzione. — Per sapere - premesso che i lrettore dell ' università di Pavia ha concessoalcune aule di quella università per la cele-brazione del precongresso nazionale di « Lott aContinua » e che il commissariato governativ odell'Opera universitaria ha gratuitamente con -cesso cinquecento buoni mensa ai partecipant idello stesso congresso - :

quali sono i motivi che hanno indottoil rettore ed il commissario governativo del -

l'opera universitaria a concedere una siffatt acollaborazione, negata da altre università ,ben inteso che si tratta di iorganizzazione af-fatto universitaria o studentesca, ma parami-litare ed extraparlamentare che, anche allauniversità pavese ha recato, più volte, nonpochi danni ;

quali iniziative si intendono adottare per-ché le aule e le attrezzature universitarie ri-mangano in uso del mondo universitario, pa-trimonio di tutti i cittadini che ne difendonoinsieme al l 'uso la loro conservazione . (4-18766 )

MAGGIONI. — Al Ministro delle poste edelle telecomunicazioni . — Per sapere - pre-messo che nel maggio 1969 i sindaci dei comun idi Campospinoso e di Albaredo Arnaboldi, i nprovincia di Pavia, ulteriormente chiedevano ,- essendo venuti a cadere i motivi per i qual inel 1959 la competente direzione provincial e

delle poste non aveva concesso il prescritto

positivo parere - la istituzione di una agenzi aposte e telegrafo in frazione « Casenove » ne lcomune di Campospinoso, in territorio postoa cavallo dei due comuni ; gli utenti della

amministrazione delle poste, fra i quali unelevato numero di pensionati ospiti dell aCasa di riposo « Porta Spinola Arnaboldi »sono costretti ad avvalersi dell'agenzia più vi-cina stante nel comune di Broni ad oltre 5 chi-lometri - a quale punto si trova la pratica e l apossibilità, nel tempo, di poterla portare a

soluzione .

(4-18767 )

MAGGIONI . Al Ministro del lavoro edella previdenza sociale . — Per sapere - pre-messo che :

il comune di Varzi (Pavia) otteneva ne lnovembre 1969 lo stanziamento di lire 82 mi-lioni per la costruzione di case per lavoratori ;

veniva invitato dal presidente della ge-stione GESCAL, nel gennaio 1971 a voler prov-vedere entro il successivo 31 marzo all'ado-zione di « idoneo strumento urbanistico ope-rante » così come alla legge 6 agosto 1967 ,n. 765, caso contrario la irrimediabile revoc adello stanziamento ;

il 26 marzo 1971, i competenti organicomunali, provinciali e regionali approvavan oil programma di fabbricazione del comune d iVarzi ;

successivamente, al momento della scelt adell ' area edificatoria, i tecnici dell ' Istituto au-tonomo Case popolari di Pavia rilevavano ch e« prevedendo il piano approvato indici di fab-bricabilità troppo bassi, il costo dell ' area

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avrebbe notevolmente inciso sullo stanziamen-to ottenuto », e che essendo operante il pian o« non era possibile ricorrere alla legge 6 agosto1967, n. 765, che prevede nel centro abitat oindici di fabbricabilità più elevati » comed 'altra parte si sta verificando in molti altricomuni privi di strumento urbanistico -

quali iniziative si intendono adottare pe rdare soluzione ad un problema che interessaquei comuni, ai quali, a suo tempo era statorichiesto dalla GESCAL « idonei strumenti ur-banistici » e che, per essere stati tempestiv ialla richiesta, si trovano, oggi, in condizion edi non poter avvalersi dei finanziamenti a suotempo ottenuti dalla GESCAL.

(4-18768 )

CASSANDRO. — Al Ministro dei lavoripubblici . — Per conoscere quali furono i mo-tivi che indussero il Ministro dei lavori pub-blici dell'epoca ad allontanare dalla carica i ldirettore generale dell'ANAS ingegner Rinal-di ed i criteri in base ai quali fu effettuata l ascelta dell'ingegner Chiatante attualmente de-stituito d'ufficio dal giudice istruttore che con -duce le indagini sulle presunte irregolarità d iquell 'azienda dello Stato .

(4-18769 )

MAGGIONI . — Al Ministro dei trasporti edell ' aviazione civile . — Per sapere - pre-messo che :

la soppressa tramvia elettrica Stradella-Santa Maria della Versa, in provincia di Pa-via, era una « ferrovia concessa » appendicedelle ferrovie dello Stato con le quali avev astrettissimi rapporti di orari, prezzi , e mo-dalità di trasporto ;

i servizi di corriere automobilistiche so-stitutivi avevano sempre rispettato e garantit otali necessarie norme sino a che tale serviziodi trasporto venne affidato alla SGEA, che ,non ha - da subito - tenuto in considerazion ele precedenti norme creando conseguenti si-tuazioni di estremo disagio di disfunzione perquanto attiene gli orari di coincidenza con itreni che portano a Pavia ed a Milano, i duecentri di maggiore richiamo dei pendolari la-voratori-studenti della valle Versa, ed ancoraper quanto riguarda il prezzo dei biglietti de lmezzo misto (autobus-treno) che gli utent iviaggiatori sono costretti ad usare -

quali iniziative si intendono adottare pe rporre fine ad un tale stato di disagio, tenuteconto le attese di quanti sono costretti a ser-virsi di tale unico mezzo di trasporto .

(4-18770)

MAGGIONI . — Al Ministro dell'agricoltu-ra e delle foreste . — Per sapere - premes-so che :

il recente convegno per la storia dell aagricoltura tenutosi alla Certosa di Pavia, haauspicato la costituzione, in quella Certosa ,di un museo storico dell'agricoltura, a cele-brazione del centenario della Società agrari adi Lombardia ;

un comitato di studio e gruppi di lavor ostanno avviando la ricerca di materiale e d istudio per la costituzione di detto museo ch everrà realizzato con il finanziamento da part edella Società, enti locali ed istituti di creditodi Milano e di Pavia -

quale intervento finanziario si intendeadottare, perché anche lo Stato sia present ein una iniziativa particolarmente interessan-te per la conservazione di materiale storico-agricolo che, diversamente andrebbe disperso .

(4-18771 )

LEVI ARIAN GIORGINA E PELLEGRINO .— Ai Ministri della pubblica istruzione e de llavoro e previdenza sociale . — Per sapere senon intendano intervenire urgentemente affin-ché sia pagata dall'INADEL l ' intera liquida-zione alle anziane maestre giardiniere, ora pen-sionate, che furono assunte in ruolo in perio-do fascista . Per effetto della legge 2 gennaio1930, n . 733 dette maestre furono obbligatea iscriversi all ' Istituto nazionale « Rosa Mal -toni Mussolini », i cui fondi, provenienti dall equote delle maestre, furono incamerati dop oil 1948 dall 'Ente nazionale magistrale ;

e per sapere se non ritengano di dovereliminare una palese ingiustizia che colpisc ediscriminamente anziane insegnanti, all equali, dopo oltre 40 anni di servizio, l ' INADELnon riconosce ben dodici anni di lavoro, da l1° gennaio 1928 al 31 dicembre 1949, effettuan-do una riduzione del premio di fine serviziodi oltre due milioni di lire, in considerazion eanche del fatto che invece l 'ENPAS ha rego-larmente pagato il premio di fine servizio pe rtutto il periodo del servizio di ruolo ai maestr ielementari che, similmente alle suddette mae-stre giardiniere, erano stati iscritti, per i lperiodo 1928-1949, all ' istituto « Rosa MaltoniMussolini » .

(4-18772 )

GIRAUDI . — Al Ministro del lavoro edella previdenza sociale . — Per sapere se è a lcorrente dello stato di agitazione dei produt-tori di assicurazione per le condizioni in cu isi trovano a causa del trattamento economic oloro riservato, - espresso per i produttori di

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3° gruppo in lire 480.000 annue e per gli ispet-tori organizzazione (massimo raggiungibil edalla categoria) in lire 1 .650.000, – e per co-noscere quali iniziative intende prendere pe rla revisione e l ' aggiornamento del contrattonazionale di lavoro del suddetto personale –scaduto sin dal 31 dicembre 1969 – allo scopodi porre termine allo stato di disagio moral eed economico degli interessati, tenuti present igli incassi conseguiti dalle imprese di assicu-razione in questi ultimi anni di generalizza-zione della pratica assicurativa .

(4-18773 )

HELFER. — Al Ministro dell'agricoltura edelle foreste . — Per sapere :

a) se corrispondono a verità i dati ap-parsi con certa insistenza sulla stampa d'infor-mazione e specializzata secondo i quali ogn ianno verrebbero distrutti dagli incendi 30 mil aettari di bosco a fronte dei 20 mila di nuovirimboschimenti ;

b) se tale rapporto catastrofico si veri-fica anche in altri paesi aventi caratteristichegeofisiche analoghe alle nostre ;

c) a quali cause è da ascriversi un feno-meno di tali proporzioni ;

d) quali mezzi ha adottato o intendeadottare il Ministero per contenere il gravis-simo danno che ne deriva all'economia e an-cor più all'equilibrio ecologico già tanto dis-sestato nel nostro Paese .

(4-18774 )

TRIPODI GIROLAMO . — Al Ministro dellefinanze . — Per sapere :

1) se sia a conoscenza dello scandalos oe persecutorio accertamento eseguito nel di-cembre 1970 dal capitano Aldegondi Amedeo ,dal brigadiere Seno Francesco e dal brigadier eMartone Rolando, tutti appartenenti alla com-pagnia guardie di finanza di Locri (Reggi oCalabria) nei confronti del signor Commiss oSalvatore, anch'egli di Locri, titolare di unapiccola impresa 'di costruzione ;

2) quali sono le ragioni per le quali isuddetti verbalizzanti hanno compilato in dat a31 dicembre 1970 un processo verbale di pre-sunta infrazione sull'IGE, nel quale verbal e– al fine di dimostrare una evasione fiscale –sono state alterate le cifre dei lavori, gestiteda Enti pubblici, eseguiti dal Commisso apartire dal dicembre 1965 . Infatti, da alcuneregolari attestazioni rilasciate dagli Enti ap-paltanti dimostrabili in qualsiasi momento ,risulta che :

a) nessun lavoro di costruzione è stat oeseguito dal Commisso per il comune di Bene -stare mentre gli « zelanti » verbalizzanti affer -

mano che ha eseguito lavori per l'importo d ilire 55 .233 .000 ;

b) il comune di Bianco per lavori atutt'oggi eseguiti dal Commisso attesta di ave -re liquidato lire 13 .404 .000 e non lire 42.799 .052come accertato ;

c) il comune di San Lorenzo attesta ch ei lavori a tutt'oggi eseguiti dal Commisso son odell'importo di lire 38 .051 .113 e non di lire57 .188 .000 come accertato ;

d) il genio civile di Reggio Calabria perlavori eseguiti dal Commisso nel comune diRoccella Ionica attesta di avere liquidato lir e8 .509 .528 e non lire 15 milioni come i verba-lizzanti hanno accertato ;

e) il Consorzio di bonifica del Versant efonico meridionale, per lavori eseguiti da lCommisso ha liquidato soltanto lire 1 .444 .445e non lire 21 .700 .000 come accertato dai ver-balizzanti ;

3) in base a quali criteri i « solerti » ver-balizzanti (non certo per i contratti dei loroaloggi) mentre hanno accertato evasioni su la-vori rientranti nell'importo di circa 500 mi-lioni, sostengono una mancata fatturazione permisto e sabbia, la cui quantità corrisponde in-vece a circa due miliardi e mezzo di lavori ;

4) se nell'azione illegale dei verbaliz-zanti non vi è l'assurda e precisa intenzione ,attraverso la falsificazione delle cifre, di col-pire cinicamente e portare al fallimento i lCommisso perché dirigente comunista e tenac ecombattente delle consorterie e del malcostu-me locale ;

5) se non ritenga opportuno e 'urgentepredisporre una rigorosa indagine per accerta -re i motivi che hanno indotto i tre apparte-nenti alla guardia di finanza di violare le nor-me della Costituzione repubblicana e per adot-tare nei confronti di essi i più rigidi provve-dimenti disciplinari .

(4-18775 )

GRAMEGNA . — Ai Ministri dei lavoripubblici e del lavoro e previdenza sociale. —Per conoscere se sono informati che i lavora -tori della sezione di Bari del servizio segnala -zioni stradali società per azioni sono in agita-zione ed hanno dato vita a scioperi articolat iper arrivare ad una trattativa conclusiva surichieste avanzate sin dal 14 dicembre 1970 ;

per sapere se a loro risulti che la dire -zione aziendale per ben 4 volte ha reso in -fruttuosi gli incontri con i sindacati in sed edi uffici provinciale e regionale del lavoro conargomenti speciosi ed assurda intransigenza ;

per conoscere infine se, in presenza diuna acutizzazione della lotta e quindi della

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mancata produzione della segnaletica stradal econ grave pregiudizio per la sicurezza dell acircolazione e degli utenti della strada, nonintendano intervenire affinché l 'azienda a cu ivengono erogate somme da 'amministrazion icomunali e provinciali, tratti e concluda co ni sindacati e che in mancanza di volontà ditrattare siano revocati i capitolati di appalt odi quell'importante servizio pubblico .

(4-18776 )

BIGNARDI . — Al Ministro dei lavori pub -blici . — Per conoscere lo stato dei lavori i ncorso sull 'autostrada Bologna-Firenze, in cu ii frequenti tratti a corsia unica ostacolano gra -vemente il traffico particolarmente intenso i nquesto periodo ; per conoscere inoltre qual esia il parere del Governo sulla proposta disistemare e migliorare la strada Porrettanache – oltre all ' intenso traffico locale – potreb-be anche, convenientemente sistemata, vica-riare l 'autostrada nei periodi di punta .

(4-18777 )

PAPA. — Al Ministro dei lavori pubblici .— Per sapere – in relazione a precedente in-terrogazione e nel ricordo di continue pro -messe ultra.decennali – se e quando intendasottoporre, al consiglio di amministrazion edell 'ANAS, per l 'approvazione ed il finanzia -mento, il progetto, approvato dal comparti -mento di Napoli, dei lavori del tratto stradal eBenevento-Telese facente parte dell'itinerarioBenevento-Telese-C aianel lo .

Fa presente l ' interrogante che al moment odella scelta del tracciato dell'autostrada Na-poli-Bari, vi fu impegno da parte del Mini-stro dei lavori pubblici dell'epoca, di sollecit ofinanziamento della Benevento-Telese-Caianel-lo per il diretto collegamento del Sannio conRoma .

(4-18778 )

QUARANTA. — Al Ministro della pubblic aistruzione. — Per conoscere quali concreteiniziative intende prendere per smuovere l ainerzia e la scarsa sensibilità del provveditor eagli studi di Salerno che vivamente interes-sato e sollecitato non si è mai adoperato perrisolvere, nella materia di una specifica com-petenza, i gravi problemi dei diseredati d iMontecorvino Rovella (Salerno) della zonabaraccati di Bellizzi .

Ad ogni richiesta avanzata dall ' ammini-strazione comunale il provveditore ha avutomodo di porre in luce la sua insensibilità so-ciale procrastinando ogni provvedimento o ren-dendone l 'adozione impossibile come ad esem-

pio quando ha chiesto in deposito un milion eper la concessione di scuole popolari .

In ultimo, a conclusione di una serie di ri-chieste sempre respinte, non ha inteso istitui-re il dopo scuola, consigliato anche dall 'ONMIdopo un attento studio delle condizioni am-bientali dei baraccati .

Si ha motivo di ritenere che l'atteggiamen -to del provveditore sia dovuto soprattutto a lfatto che non ha ritenuto, e data la gravità de lcaso avrebbe dovuto, recarsi sul posto e ren-dersi conto di persona dello stato di squallid amiseria ed analfabetismo in cui vivono i ba -raccati di Bellizzi di Montecorvino Rovella .

(4-18779 )

QUARANTA. — Al Ministro dei lavoripubblici . — Per conoscere se non intenda di-sporre un'accurata inchiesta sul caos edilizioprovocato da illecite concessioni di licenze d aparte dell'amministrazione comunale di Palo-

monte (Salerno) .

(4-18780 )

BIGNARDI . — Al Ministro del lavoro edella previdenza sociale. — Per conoscere se ,in relazione al necessario rapporto di fiduci ache deve intercorrere col datore di lavoro e dalla peculiarità delle mansioni svolte, intend adisporre che l'assunzione di personale per ipubblici esercizi (alberghi, ristoranti ecc . )possa avvenire su richiesta nominativa, ciòanche considerando le precise responsabilit àche il titolare di pubblico esercizio assume ne iconfronti della propria clientela .

(4-18781 )

NICCOLAI GIUSEPPE. — Al Ministrodelle finanze . — Per sapere se è esatto che laguardia di finanza ha dal Ministero la diret-tiva di segnalare i panfili che battano bandie-ra panamense ;

per sapere se è esatto che la guardia d ifinanza di Marina di Campo (isola d'Elba) h a

segnalato il panfilo M. lotte Giangi, di cin-quanta tonnellate che dal 1969 e successiva-mente, per più giorni, attracca alle banchinedel porto ;

per sapere quali personalità politich eospitava tale ricco panfilo .

(4-18782 )

NIC COLAI GIUSEPPE . — Ai Ministri del-l'interno e delle finanze . — Per sapere se sonoa conoscenza che le amministrazioni comunal itoscane di sinistra, in particolare i comuni d iCastelfranco .di Sotto, di Ponsacco, di SantaCroce sull'Arno (Pisa), hanno elevato la tassa

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di famiglia dei cittadini a imponibili difficil-mente sopportabili e con criteri di evident ediscriminazione politica ;

.per sapere a cosa si debba attribuir e

questo atteggiamento delle amministrazion icomunali socialcomuniste che, per la prim avolta nel dopoguerra così massicciamente in-fieriscono con l'arma fiscale e se la ragion edi tale atteggiamento debba ricercarsi nellacontemporanea discussione in Parlamentodella legge sulla riforma tributaria, con l'evi-dente tentativo .di tentare .di dimostrare, gio-cando sulla pelle del contribuente, che le ca-pacità di esazione degli Enti locali sono supe-riori a quelle dello Stato ;

per sapere se è esatto che, a dimostrazio-ne dei criteri discriminatori con i quali l eamministrazioni comunali di sinistra appli-cano la tassa di famiglia, il sindaco di Castel-franco di Sotto (Pisa), che pur viaggia inAlfa 1750 e può inviare il figlio nel collegiodegli Scolopi di Firenze (retta : 250.000 men-sili), risulti iscritto nello stato .di famiglia de lsuocero nel comune di Pisa, dove paga sol ola tassa del cane, per metà, perché l'altr ametà è a carico dello stesso suocero . (4-18783 )

TERRAROLI. — Al Ministro dell'interno .Per sapere se è stato informato che nella tar-da serata di sabato 10 luglio 1971 a Cividat eCamuno (Brescia), mentre era in corso la fe-sta della stampa comunista organizzata dallalocale sezione del PCI, due individui - rimast i« ufficialmente » sconosciuti - hanno, prima ,provocato i cittadini presenti cantando inn ifascisti e, poi, hanno replicato a chi li zittivacon armi da fuoco, ferendo di striscio all 'ad -dome l 'artigiano Giuseppe Taboni .

L ' interrogante chiede quali misure imme-diate sono state predisposte per identificar egli autori del criminoso episodio e, contempo-raneamente, per individuare i centri organiz-zativi e finanziari della violenza fascista inquesta zona e perseguirne i responsabili .

(4-18784 )

ALPINO. — Ai Ministri del bilancio e pro-grammazione economica, delle partecipazion istatali, della marina mercantile e del tesoro .— Per sapere - in rapporto al programma d iristrutturazione e conversione dei servizi dell aFINMARE e alla necessità di tagliare drasti-camente e urgentemente il gravissimo oner esopportato dall ' erario e dai contribuenti (piùdi 700 miliardi nel dopoguerra) per le cosid-dette linee di preminente interesse nazionale -se non ritengano, nel quadro della soppres -

sione di servizi mantenuti finora a carissim oprezzo per una generica e superata politic adi prestigio, di portare un'attenzione priori-taria alle linee che funzionano ormai ad esclu-sivo interesse di paesi terzi e, per giunta, di -mostratisi avversi all'Italia e ai suoi legittim iinteressi .

Si citano ad esempio le linee per Malta ela Libia, che servono specificatamente, sempr ea spese dei contribuenti italiani, la causa de lturismo e dei collegamenti civili di quei paesi .

(4-18785 )

ALPINO, DEMARCHI E PROTTI. — AiMinistri del turismo e spettacolo e delle finan-ze. — Per sapere se abbiano avuto conoscenz adell ' articolo « Le nostre autostrade servono i lturismo jugoslavo », pubblicato sulla Gazzetta

del Popolo dell ' 8 luglio 1971, dal quale s ievince, ad esempio, che il 50 per cento dell eautomobili entrate con traforo del Monte Bian-co sono dirette, senza compiere soste in Italia ,verso le coste dalmate .

Si chiede di sapere se non si ravvisa l'op-portunità di studiare la sostituzione almenoparziale dell'agevolazione dei buoni benzina ,funzionante automaticamente anche per i lsemplice transito, con altri incentivi legat ialla permanenza in esercizi alberghieri italia-ni e atti, tra l ' altro, ad alleviare le conseguen-ze dei recenti inasprimenti dei costi negl iesercizi medesimi .

(4-18786 )

CERAVOLO DOMENICO . — Ai Ministr idelle partecipazioni statali e del lavoro e pre-videnza sociale. — Per conoscere se sono a lcorrente della grave situazione determinatas ialla SAIMP, azienda metalmeccanica di Pa-dova, dove i lavoratori conducono da circ a5 mesi una dura lotta per rivendicazioni ch ehanno già trovato accoglimento in numeros ealtre aziende dell'IRI .

L'interrogante in particolare intende cono-scere se essi approvano l'atteggiamento della ,direzione, chiusa nel rifiuto, per ragioni d iprincipio, di accogliere le rivendicazioni ope-raie con danno che si va appalesando moltosuperiore all'entità dei costi comportati dall erivendicazioni stesse ; se essi sono a conoscen-za che gli operai stanno portando avanti un alotta incardinata sulla parità normativa ope-rai-impiegati, il cui il problema delle feri eè un punto fermo in quanto si riferisce al di -ritto degli operai di essere risarciti dei dann i

maggiori cui sono esposti, sull'orario di la-voro e sulla creazione di nuovi posti di lavoro .

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L'interrogante fa presente che tali riven-dicazioni sono testimonianza di un alto gradodi maturazione della classe operaia, che poneil problema di una maggiore partecipazione ,iniziativa e contributo dei lavoratori sul pia-no del lavoro, nonché il problema di un nuo-vo indirizzo delle aziende dell'IRI, fondatosullo sviluppo del settore macchine utensili ,oggi trascurato a favore del settore privatocon grave danno per le prospettive dell'indu-stria pubblica .

L ' interrogante intende infine conoscere sei Ministri sono informati dell 'assemblea te-nuta in fabbrica il 5 luglio 1971 dagli opera iper informare i rappresentanti delle forze po-litiche sui termini della lotta, in occasion edella quale assemblea i dirigenti della SAI-MP, con in testa l 'amministratore delegato

ingegner Bardi, hanno tentato di impedir el'ingresso ai parlamentari richiamandosi a lprincipio della « violazione ,di domicilio » ve-ramente superato per l'industria privata ecerto assurdo per una impresa pubblica .

L'interrogante chiede se i Ministri non in -tendano dare direttive precise a questo riguar-do perché non avvenga più che una direzion eindustriale assuma atteggiamenti restrittiv iche non corrispondano né agli interessi dei la-voratori né a quelli della impresa pubblic ae che contrastano peraltro con il diritto-dove-re del deputato di conoscere la realtà degli in-teressi pubblici in rapporto alla giusta valuta-zione che di essi deve dare nelle numerose efrequenti occasioni di dibattito parlamentarein merito .

(4-18787)

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INTERROGAZION IA RISPOSTA ORAL E

I sottoscritti chiedono di interrogare i lMinistro della pubblica istruzione, per cono-scere se non ritenga ,di dover disporre la chiu-sura della Facoltà di architettura dell'Univer-sità di Firenze considerato che gli organi re-sponsabili e le componenti della Facoltà no nsono stati in grado di assicurare il regolare edignitoso svolgimento dei corsi di lezione edi esame .

« Per conoscere infine il suo parere su ifatti di violenza avvenuti entro la sede d iquella Facoltà e sulle risultanze delle inchie-ste disposte ,dal Ministero, allo scopo di ap-purare se sono stati rispettati i diritti sog-gettivi e gli interessi legittimi – secondo l aCostituzione e le leggi della Repubblica – ri-conosciuti a tutti gli studenti e se – anche i nordine alla disposizione del pubblico denaroper il presalario – sono in corso illeciti a isensi delle leggi vigenti .

(3-05054)

« SPERANZA, CAIAllA

Il sottoscritto chiede di interrogare iMinistri dell'interno e del lavoro e previ-denza sociale per conoscere se siano al cor-rente della gravissima situazione morale e deconomica per la quale da più di tre ann isi trova tale Mazzeo Elena vedova di Male-core Otello che fu dipendente del comunedi Galatone (Lecce) per più di 20 anni, e che ,nonostante ogni diritto, nonostante le affer-mazioni delle autorità, le promesse e le ga-ranzie, ancora oggi non riesce ad ottenere l apensione che le spetta .

Se siano al corrente che, secondo alcun idispacci giunti al comune di Galatone diretta -mente dagli uffici ministeriali, le somme d idanaro dovrebbero considerarsi già a disposi-zione della Mazzeo, in rapporto al diritto d iliquidazione, ma che le predette somme, no nsi sa per quale ragione rimarrebbero ancor agiacenti, con la impossibilità da parte del -l 'avente diritto della legittima riscossione .

Quali provvedimenti si intenda assume-re per consentire ad una cittadina la qual eha un sacrosanto diritto di poter realizzar eil diritto medesimo senza che gli uffici inte-ressati palleggino vicendevolmente responsa-bilità di ordine burocratico .

« Quali iniziative disciplinari si intend aassumere nei confronti degli uffici responsa -

bili delle omissioni e dei ritardi nell 'espleta-mento e nella conclusione della competent eprocedura .

(3-05055)

« MANCO » .

« Il sottoscritto chiede d'interrogare i Mi-nistri della sanità, della marina mercantile ,dell ' interno e del turismo e spettacolo, circ ala situazione determinatasi nei comuni ubi-cati lungo la fascia costiera nella zona cen-trale del golfo di Napoli nei quali, in pienoperiodo di fatto turistico e di ricorrenza d inecessità balneare, ove motivatamente, ovesenza motivazione, ove affrettatamente, spess o

senza idonea acquisizione di dati che confor-tassero una giusta determinazione, si è proi-bito l 'esercizio dell'attività turistico-balneare ,con ciò creando, spesso indiscriminatamente ,grave danno agli esercizii, ai lavoratori de lsettore turistico-balneare, agli utenti, alle at-tività commerciali connesse ed interessate a lfatto turistico-balneare che vedeva nella vast azona un notevole afflusso di stranieri ed ita-liani di altre parti del nostro paese .

« Chiede, inoltre, di conoscere i dati rela-tivi agli accertamenti del colititolo e che, ovegiustamente assunti, hanno portato ai provve-dimenti cennatì ; se lungo tutta la citata fasciacostiera sono stati prelevati i prescritti sagg ied effettuate le conferenti analisi .

Chiede, soprattutto, di conoscere se è sta-ta disposa una indagine al fine di accertar ele responsabilità del cennato inquinament oenorme verificatosi, ed ove verificatosi, al fin edi identificare e denunciare i responsabili de lgrave danno e del notevole discredito, ed, inogni caso, conosciute le cause, in breve tempo ,imporre il provvedere, una buona volta, all aeliminazione del pericolo ed al ripristinars i

del fatto balneare .

Chiede di conoscere se negli anni prece -denti le autorità interessate hanno dimostrat odi interessarsi al fenomeno della inagibilitàbalneare delle acque del mare lungo la citat aparte di litorale e che andava verificandosi ,se hanno indagato in merito alle cause che l oproducevano, se sono intervenuti alla elimi-nazione responsabile di tali fatti, indubbia-mente indebiti, con la dovuta attività edenergia .

« Chiede, ancora, di conoscere se è stat ovalutato l'enorme danno che viene e va arre-candosi a tutte le attività dell 'esercizio turi-stico-balneare, in atto ed in fieri, e dalle qual itraggono giusto vantaggio molte delle attivit àdi lavoro che si sviluppano lungo la costa e

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nel retroterra napoletano ; se, la ricorrente va-lutazione d 'un enorme danno alla generalit ànon imponga interventi e decisioni a temp ibrevissimi .

(3-05056)

« DI NARDO FERDINANDO » .

« Il sottoscritto chiede d ' interrogare i Mi-nistri dell'industria, commercio e artigianat oe dell'interno, per sapere se sono a conoscen-za che durante le giornate di fiere o di mer-cati, giungono sulle zone interessate del capo-luogo di Napoli fin dalle ore serali della vi-gilia, grossi venditori di generi diversi prove-nienti dalle loro sedi naturali o dalle sedi in-dustriali dello stesso capoluogo e dalle zon elimitrofe, provocando al modesto venditor eambulante, già per se stesso sacrificato e li-mitato della propria attività nelle sole gior-nate settimanali di mercato, un danno econo-mico, a causa della presenza di coloro i qual inon ne hanno diritto, in quanto grossi vendi -tori, che dovrebbero operare nelle loro sedinaturali e che vengono a soffocare, in effetti ,chi ne ha il diritto;

si desidera conoscere se non ritengonoadoperarsi perché venga eliminato il lamen-tato sconcio, e vengano eliminate, altresì, eva-sioni alla regolamentazione delle norme ch eregolano tali fiere ed evasioni a tutti i livelli ,da quello occupazionale del suolo a quello fi-scale; adoperandosi in tal senso si renderebb egiustizia ad un complesso numero di interes-sati, che espletando un 'attività a carattere fa-migliare trovano il loro elemento di vita .

(3-05057)

« ALFANO » .

« Il sottoscritto chiede di interrogare i lMinistro delle poste e delle telecomunicazioni ,per sapere, anche in relazione ad una su aprecedente interrogazione n. 4-15306 del 15gennaio 1971 rimasta senza risposta, i motiv iper i quali l 'amministrazione postale, pu ravendo stipulato, fin dal 1962, un contratto d i

affitto con la Misericordia di Corsagna (Borgoa Mozzano, Lucca), per aprire una agenzi apostale in una sala situata al piano terrenodell'attuale sede della Misericordia, non ne

ha fatto di nulla, pur avendo la localit àurgente bisogno di detta agenzia .

(3-05058)

« NICCOLAI GIUSEPPE » .

Il sottoscritto chiede di interrogare i lMinistro delle finanze, per conoscere in bas ea quale disposizione di legge ha affidatol ' incarico agli ispettori compartimentali delle

tasse e delle imposte indirette sugli affari, d icercare i locali da destinare agli istituend iuffici IVA, esautorando le intendenze di finan-za alle quali per disposizioni precise di leggespetta il compito di curare in periferia gl iaffari generali del Ministero delle finanze ese è a conoscenza dei criteri adottati da tal iispettorati nell'assunzione di impegni di spes aper affitti passivi .

« Se ritiene inoltre che la procedura incorso sia in contrasto con le norme che rego-lano le attribuzioni degli organi periferici del -l'amministrazione finanziaria e sia idonea agarantire il buon andamento e l'imparzialitàdella pubblica amministrazione secondo i ldisposto dell'articolo 97 della Costituzione .

« Se non ritiene di rendere pubblica l afutura esigenza dell'amministrazione finan-ziaria per consentire a tutti i proprietari d i

locali adibiti ad uffici di offrire le loro con -dizioni per l'affitto eventuale e se infine non

ravvisa l ' opportunità di fare costruire, piut-tosto che affittare, nei comuni capoluoghi d iprovincia più importanti per densità di popo-lazione, moderni palazzi evitando enormi af-fitti passivi e favorendo la ripresa edilizia equindi l'occupazione in questo settore in crisi .

(3-05059)

« FRASCA » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare i lPresidente del Consiglio dei ministri per cono-scere se, a ventisei anni dalla caduta del fa-scismo, saranno finalmente diramate precis e

direttive per far sopprimere, dovunque ancoraesistono (in particolare nei pubblici edifici ,ministeri, scuole, caserme) scritte murali, mo-numenti, lapidi, destinati a ricordare uomi-ni, fatti, date, del regime delle camicie nere ,quando non addirittura a farne l'apologi acome, ad esempio, nell'imponente monolit emarmoreo del Foro Italico in Roma, dove tut-tora campeggia, inciso in misure che a nessun

altro italiano sono mai state riservate, il nom edel dittatore che quant'altri mai inflisse al -l'Italia lagrime, sangue, disonore, sciagure .

« Per conoscere, inoltre, se egli convien enel ritenere che una simile misura di igien edemocratica meriti di essere adottata ancheallo scopo di evitare che chiunque, specie frale giovani generazioni, le forze armate, gl ieducatori, possa esser tratto in inganno tro-vandosi a leggere nei luoghi dove si addic etramandare la memoria di chi ha bene meri-tato della lotta per la libertà e l'emancipazio-ne del popolo, i nomi dei barattieri della so-vranità nazionale, dei persecutori e degli as-

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sassini di patrioti, quali sono, fra gli altri ,quelli del duce del fascismo e di coloro chein qualità di capi, o di servi, lo coadiuvarono .

« Per conoscere infine se egli non ritengadi dover conferire particolare solennità, i lprossimo 8 settembre, data in cui si celebral'inizio della lotta armata del popolo italianocontro il fascismo, alla avvenuta pulitura de lmonolite marmoreo del Foro Italico in Rom ae alla sostituzione in esso del nome del cap odel fascismo con quelli delle città italiane Me-daglia d'oro della Resistenza, con la menzion edei 70.000 caduti nella guerra di Liberazion enazionale e con la citazione del primo commadella XII disposizione transitoria della legg efondamentale dello Stato, la Costituzione re-pubblicana, dov'è scritto : " vietata la rior-ganizzazione sotto qualsiasi forma del disciolt opartito fascista " .

(3-05060)

« TROMBADORI, SCALFARI » .

I sottoscritti chiedono di interrogare i lMinistro della pubblica istruzione, per co-noscere :

a) da quali motivi il rettore dell'univer-sità di Pavia è stato indotto a concedere le auledi quell 'ateneo per lo svolgimento del Con-gresso nazionale di " Lotta continua " consi-derando particolarmente che gli aderenti aquesto movimento apertamente dichiarano d inon identificarsi con il mondo studentesco ;

b) se è consentito che fondi dell ' operauniversitaria di Pavia, destinati a scopi assi-stenziali, possano essere devoluti a pagamen-to di spese congressuali di " Lotta continua "in quanto risulta che il rettore avrebbe con -cesso ai congressisti gratuitamente cinquecen-to buoni mensa .

« L'operato del rettore di Pavia ha deter-minato una generale ondata di protesta no nsolo dell ' intero mondo studentesco della Re-gione lombarda ma di tutta l 'opinione pubbli-ca portati a constatare il cedimento all'azion eeversiva degli appartenenti di " Lotta conti-nua " che, oltre ad essere autori di continu idisordini e danneggiamenti alle aule univer-sitarie, si oppongono, con violenze e minaccea che gli studenti, che non accettano la lor oimpostazione, possano frequentare le lezion ie svolgere gli esami .

(3-05061)

« ROMEO, SERVELLO » .

Il sottoscritto chiede di interrogare il Mi-nistro dell ' interno, per sapere - premess oche analoga interrogazione è scaduta senzaaver avuto risposta nonostante le ripetute as-

sicurazioni date in Aula dal Ministro dei rap-porti con il Parlamento - se gli risulta che ne igiorni 21-22 gennaio 1971, si sono riunite, i nuna villa nei pressi di Biella, una quindicin adi industriali, per concordare il finanziament oa favore di organizzazioni squadristiche fa-sciste, alle quali sono stati versati alcune de -cine di milioni di lire, mentre una precedent eriunione con altri relativi finanziamenti avev agià avuto luogo il 17 aprile del 1970 .

« E per conoscere l'elenco nominativo de ipartecipanti alle riunioni stesse e se non ri-tenga di denunciare i partecipanti per il reat odi riorganizzazione di gruppi che si propon-gono obiettivi eversivi dello Stato democratic onato dalla Resistenza .

Infine, per sapere se il Governo - qua-lora accerti che tra questi finanziatori delle or-ganizzazioni fasciste vi siano industriali ch ehanno ricevuto, sotto qualsiasi forma, contri-buti da parte dello Stato, intenda far cessar eimmediatamente tali contributi, in quanto sa-rebbe intollerabile oltre che illegittimo, che co-storo potessero finanziare i gruppi fascisti, co ndenaro che ricevono dallo Stato repubblicano .

(3-05062)

« TEMPIA VALENTA » .

« Il sottoscritto chiede d'interrogare il Mi-nistro della pubblica istruzione, per saperequali opportuni interventi intenda attuare pe ril ripristino della normalità alla facoltà d iarchitettura dell 'ateneo di Firenze - l'unicavalida restata in Italia - dove il corpo docentenon riesce a trovare una linea di condotta co-mune e ferma, tale da fronteggiare sperico-late, irresponsabili e farsesche - iniziative conle quali sparute minoranze studentesche rie-scono ad imporre moduli d ' esame incon-gruenti rispetto allo stesso buonsenso ; per sa-pere, altresì, se non consideri il semplice invi odi ispettori, inadeguato alla esigenza : da unlato, di sottrarre alla mercé di scalmanat igruppuscoli quei professori che non hannoavuto la forza di farlo autonomamente, favo -rendo una situazione accademicamente risi -bile e moralmente indignitosa ; da.11 'altro, digarantire la democratica prevalenza della vo-lontà della maggioranza degli studenti, se ne-cessario, opportunamente consultati .

(3-05063)

« CARIGLIA» .

« Il sottoscritto chiede di interrogare i Mi-nistri dell'interno, della sanità e dei lavori

pubblici, per conoscere se siano al corrent edella gravissima situazione nella quale ormai

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V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 14 LUGLIO 197 1

da lungo tempo vivono ed operano gli abi-tanti del comune di Acilia in provincia d iRoma .

« Se siano al corrente - in particolare -che nell'agro di quel comune sistematicamen-te manca l'energia elettrica, l'acqua e che perintere settimane si svolgono modestissimi la-vori di riparazione di cavi elettrici o di tuba-ture, per i quali lavori sarebbero forse suffi-cienti pochi minuti o qualche ora appena, so lche si riuscisse a 'disporre di efficienti attrez-zature e soprattutto di volontà di intervent oda parte dei negligenti e per nulla zelant iuffici interessati : soprattutto del comune d iRoma .

« Se siano al corrente che nell'attuale mo-mento l'unica strada asfaltata che collega Aci-lia alla via Cristoforo Colombo è interrottacompletamente, financo ai pedoni, per dei mo-destissimi lavori di fognatura, per i quali po-teva disporsi sia pure un uso alternato dell astrada, o comunque una interruzione di sol oqualche ora durante l'intero giorno e l'inter anotte .

« Se sappiano delle proteste legittimamentegiustificate dalla enormità dei danni subiti ,che sono state avanzate dai cittadini di Acilia ,ma soprattutto dai pubblici esercenti, che co nla chiusura dell'unica arteria cittadina, vedo -no irreparabilmente compromessi i loro diritt ied i loro interessi .

« Se ritengano sia possibile che siffatta in-terruzione stradale che dura da circa un mesepossa, come si dice, durare ancora per lung otempo, e quali provvedimenti urgenti si riten-ga di assumere per ripristinare una situazioneche appare al di fuori della logica e dell alegge .

(3-05064)

« MANCO » .

« Il sottoscritto chiede d ' interrogare il Mi-nistro del tesoro, per sapere - in rapporto all arecente intervista sulla situazione della finan-za locale e all 'ovvia conferma del fatto che" la spesa corrente non coperta dalle entrat ecorrenti costituisce una tendenza all'inflazio-ne " - se e cosa intende fare subito e in con-creto il Governo onde bloccare l 'espansionedella suddetta spesa corrente, per lo più do-vuta alla demagogica espansione del personalee del relativo costo, anziché affidarsi a nuov efantomatiche riforme che finora si sono ri-solte solo in espedienti per agevolare, con for-me anomale di finanziamento, la copertura de idisavanzi e l ' accentuazione dei medesimi .

« Si chiede altresì di conoscere in qualmodo possa funzionare " da freno alle spinteinflazionistiche e da elemento riequilibratoredella situazione " l'accensione di mutui a co-pertura dei •disavanzi, accensione che incid enella patologica inflazione del reddito fisso enel sistematico soccorso della Banca d'Italia ,cioè nella forzatura artificiosa, sul piano mo-netario, dei confini del risparmio reale dispo-nibile .

(3-05065)

« ALPINO » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare i Mi-nistri del bilancio e programmazione economi-ca, dell ' industria, commercio e artigianato edel tesoro, a proposito di quanto emerso nel -l'assemblea della Montedison tenuta il 30 giu-gno 1971 a Milano, per sapere :

se il Governo abbia o meno avuto cono-scenza delle parole di amarezza e anzi di in-dignazione, espresse da piccoli azionisti ch eavevano investito in azioni di detta società iloro sudati risparmi, nonché le liquidazioni d iun'intera vita di lavoro, e che si vedono or aprivati del dividendo, necessario ai bisogn idelle proprie famiglie, e per giunta minaccia -ti nella stessa consistenza e conservazione de lcapitale risparmiato ;

se non ritenga moralmente e socialmen-te giusto che in tutti i casi del genere, cio èin presenza di situazioni di esercizio passiv ee in pendenza di possibili dissesti, siano chia-mati a concorrere allo sperato risanamentoaziendale tutti i fattori della produzione, evi-tando di aprire o intensificare agitazioni e ri-vendicazioni che esasperano lo squilibrio tr acosti e ricavi e possono solo consumare i ca-pitali aziendali, provocando il peggio e ri-ducendo l'occupazione e il reddito nel paese ;

se non si rende conto che, traducendos iqueste situazioni sul piano generale, la sfi-ducia e la fuga dei risparmiatori finiscono co lvietare in partenza il reintegro dei capitali d irischio e anzi indeboliscono l'attuale compa-gine del capitale azionario, trasferendolo econcentrandolo, su base vieppiù ristretta e ri-gida, negli enti finanziari e parastatali ;

se non ritiene che, in tali condizioni ,suonino come vana retorica, se non come ir-risione, gli appelli rivolti dai competenti Mi-nistri ai risparmiatori affinché tornino in mass aagli impieghi azionari, nei quali si prospettaper ora la privazione delle remunerazioni el'insicurezza del capitale investito .

(3-05066)

« ALPINO, DEMARCHI, CANTALUPO ,

SERRENTINO » .

Page 45: SEDUTA DI MERCOLEDÌ 14 LUGLIO 197 1 - Cameralegislature.camera.it/_dati/leg05/lavori/stenografici/sed0481/sed0481.pdfquale alimenta interamente i comuni di Serra San Bruno, Mongiana,

Atti Parlamentari

— 30081 —

Camera dei Deputat i

V LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 14 LUGLIO 197 1

« I sottoscritti chiedono di interrogare i Mi-nistri del bilancio e programmazione econo-mica, dell'industria, commercio e artigianatoe del tesoro, a proposito delle dichiarazioni ri-lasciate dal sottosegretario per il tesoro controil rincaro dei listini prezzi in un settore mas-sicciamente colpito dagli aggravi salariali enormativi dell'autunno caldo e della successi -va contrattazione integrativa, per sapere :

se il Governo, a parte la notoria cris idelle medie e piccole imprese, ritiene che l eimprese maggiori abbiano ampi margini at-tuali di profitto, tali 'da assorbire allegramen-te qualsiasi grosso rincaro del costo del lavoroe quindi di produzione per unità prodotta ;

se non ritiene che sussista invece una si-tuazione del tutto diversa e cioè di crescent esquilibrio tra i ricavi, stagnanti e comunqu efrenati dai prezzi esteri, e i costi di produ-zione, rincarati impetuosamente e senza ba-dare a confronti di sorta, come appare dal -l'esame dei bilanci di varie società quotate i nBorsa, che hanno dato il dividendo sacrifican-do gli ammortamenti, o attingendo dalle riser-ve e cioè dal patrimonio, o non hanno datodividendi di sorta, segnando una perdita esacrificando per giunta riserve e ammorta-menti ;

se non ritiene che lo squilibrio di fondoinflitto agli esercizi aziendali e il conseguent eannacquamento dei capitali reali delle impre-se possa rappresentare una grave minaccia perl'occupazione e il reddito, anche a breve ter-

mine, e se non ravvisa l'ineluttabilità, per in -tanto, di un almeno parziale riassorbiment odel supero dei costi nel sistema dei prezzi ;

se in tali condizioni, cioè in mancanza d iprofitti e quando non si possono coprire e tant omeno reinvestire gli ammortamenti impost idal deterioramento e dall'obsolescenza degl iimpianti, non ritiene che resti puramente re-torico il fare assegnamento sull'autofinanzia-mento delle imprese per la conclamata inten-sificazione degli investimenti ;

se non ritiene infine che il Governo, perevitare le minacce all'occupazione e alla for-mazione non puramente monetaria e illuso-ria dei redditi, debba ben diversamente impo-stare i suoi interventi nei conflitti sindacal ie, anziché prodigarsi a piegare le cosiddett eresistenze padronali che bene o male cercan odi difendere il sistema dei costi e quindi quel-lo dei prezzi e la moneta, debba responsabil-mente fronteggiare e scoraggiare le rivendica-zioni esorbitanti rispetto alle obbiettive pos-sibilità, applicando finalmente sul serio quell aprogrammazione e quella politica dei reddit iche erano state vantate, anni or sono, com evirtù qualificanti dell'attuale formula di go-verno.

(3-05067)

« ALPINO, DEMARCHI, SERRENTINO ,CANTALUPO » .

STABILIMENTI TIPOGRAFICI CARLO COLOMBO