SEDUTA DI GIOVEDÌ 13 LUGLIO 1972 -...

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Atti Parlamentari — 553 — Camera dei Deputat i VI LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 13 LUGLIO 1972 9. SEDUTA DI GIOVEDÌ 13 LUGLIO 197 2 PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE IOTTI LEONILD E INDICE PAG . PAG . Missioni 555 CASCIO 563 Assegnazione di progetti di legge alle Commissioni RAuccl 55 8 in sede referente 555 Disegno di legge (Seguito della discussione) : Proposte di legge (Annunzio) 555 Conversione in legge del decreto-legge 25 maggio 1972, n . 202, recante mo - difiche e integrazioni alla legge 6 di - Interrogazioni (Annunzio) 567 cembre 1971, n . 1036, in materia d i riforma tributaria (67) 558 PRESIDENTE 558 Ordine del giorno della seduta di domani 567

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Atti Parlamentari

— 553 —

Camera dei Deputati

VI LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 13 LUGLIO 1972

9.

SEDUTA DI GIOVEDÌ 13 LUGLIO 1972PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE IOTTI LEONILD E

INDICE

PAG .

PAG .

Missioni 555 CASCIO 563

Assegnazione di progetti di legge alle Commissioni RAuccl 55 8in sede referente 555

Disegno di legge (Seguito della discussione) : Proposte di legge (Annunzio) 555Conversione

in

legge

del

decreto-legge25 maggio 1972, n . 202, recante mo -difiche e integrazioni alla legge 6 di - Interrogazioni

(Annunzio) 567cembre

1971,

n .

1036,

in materia

d iriforma tributaria (67) 558

PRESIDENTE 558 Ordine del giorno della seduta di domani 567

PAGINA BIANCA

Atti Parlamentar?

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Camera dei Deputati

VI LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 13 "LUGLIO 1972

La seduta comincia alle 11 .

GUARRA, Segretario, legge il processoverbale della seduta di ieri .

(E approvato) .

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, a normadell'articolo 46, secondo comma, del rego-lamento, i deputati Bianco, Di Giannanto-nio e Vetrone sono in missione per incaric odel loro ufficio .

Annunziodi proposte di legge .

PRESIDENTE. Sono state presentate allaPresidenza le seguenti proposte di legge da ideputati :

MACALUSO EMANUELE ed altri : « Trasfor-mazione dei contratti di mezzadria, di colo-nia ed altri in contratto di affitto » (467) ;

BIASINI e COMPAGNA : « Impiego del per -sonale direttivo e docente delle scuole del -l'istruzione secondaria di 1° e 2° grado i nattività parascolastiche » (468) ;

COMPAGNA ed altri : (( Nuove norme pe rl'esercizio dell'attività e della profession egiornalistica » (469) ;

BORTOT ed altri : « Assicurazione obbli-gatoria contro le malattie professionali dainalazione di polvere » (470) ;

LUCCHESI : « Modifica del secondo commadell 'articolo 2 della legge 12 novembre 1964,n. 1242, concernente l 'Opera nazionale inva-lidi di guerra » (471) ;

ANDERLINI ed altri : « Norme sul commis-sario parlamentare alle forze armate » (472) ;

ANDERLINI ed altri : « Istituzione di unaCommissione di indagine e ,di studio sui pro-blemi dei codici militari, ,del regolamento d idisciplina e sulla organizzazione della giu-stizia militare » (473) ;

SPAGNOLI ed altri : « Norme in favore de ilavoratori dipendenti il cui rapporto di la-voro sia stato risolto per motivi politici esindacali » (474) ;

MENICACCI ed altri : « Modifiche alla legg e2 aprile 1968, n . 482, sul collocamento degl iinvalidi » (475) ;

TRIPODI ANTONINO ed altri : « Istituzion edella corte d'appello 'di Reggio Calabria »(476) .

Saranno stampate e distribuite .

Assegnazione di progetti di leggea Commissioni in sede referente.

PRESIDENTE. A norma del primo com-ma dell'articolo 72 del regolamento, comuni-co che i seguenti provvedimenti sono deferit ialle sottoindicate Commissioni permanenti ,in sede referente :

alla I Commissione (Affari costituzio-nali) :

LIzzERO ed altri : « Modificazione dellatabella A allegata al testo unico delle norm eper l'elezione della Camera dei deputati ap-provato con decreto del Presidente della Re-pubblica 30 marzo 1957, n. 361 » (140) ;

MILIA : « Modifiche ai decreti del Presi -dente della Repubblica 28 dicembre 1970 ,nn . 1078 e 1079, per quanto riguarda il trat-tamento economico degli operai delle ammi-nistrazioni dello Stato » (220) (con parere del-la V e della VII Commissione) ;

AMADEI GIusEPPE ed altri : « Estensionedei benefici previsti dalla legge 24 maggi o1970, n . 336, e 9 ottobre 1971, n . 824, a tutt ele categorie combattentistiche » (235) (conparere della V e della XIII Commissione) ;

DE LORENZO GIOVANNI : « Modifiche alleleggi 24 maggio 1970, n . 336, e 9 ottobre 1971 ,n. 824, per la estensione integrale dei bene-fici previsti dalle citate leggi agli ex combat-tenti delle guerre combattute dall'Italia ne lperiodo 1935-1945 » (261) (con parere dellaV, della VII e della XIII Commissione) ;

DE MICHIELI VITTURI ed altri: « Normeintegrative della legge 3 novembre 1961 ,n. 1255, concernente la revisione dei ruoli or-ganici del personale non insegnante dell euniversità » (286) (con parere della V e dellaVIII Commissione) ;

VAGHI e SANGALLI :

« Interpretazion eautentica dell'articolo 5 della legge 9 otto-bre 1971, n. 824, relativo all'estensione agl iufficiali ex combattenti dei benefici previstidalla legge 24 maggio 1970, n . 336 » (345)(con parere della V e della VII Commis-sione) ;

Alti Parlamentari

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alla Il Commissione (Interni) :

BOFFARDI INES : « Corresponsione a vit adell ' indennità speciale annua lorda, non ri-versibile, a favore dei sottufficiali e militar idi truppa del corpo delle guardie di pubblicasicurezza » (201) (con parere della V e dellaVII Commissione) ;

BOFFARDI INES : « Concessione di un con -tributo statale annuo di lire dieci milioni i nfavore dell'Associazione radioamatori ciech iitaliani di Chiavari » (203) (con parere dell aIV, della V e della X Commissione) ;

BOFFARDI INES e CATTANEI : « Contribut odello Stato alla fondazione " Nave ScuolaRedenzione Garaventa " con sede in Ge -nova » (211) (con parere della V Commis-sione) ;

MILIA : « Contributo alle compagnie bar-racellari operanti in Sardegna e istituzion edelle compagnie barracellari intercomunali »(215) (con parere della IV e della V Commis-sione) ;

alla IV Commissione (Giustizia) :CAVALIERE : « Abrogazione della legge 1 °

dicembre 1970, n . 898 » (20) (con parere dellaI Commissione) ;

FORTUNA : « Abrogazione degli articoli 17e 22 della legge 27 maggio 1929, n . 847, re-cante disposizioni per l 'applicazione del Con-cordato tra la Santa Sede e l'Italia nella part erelativa al matrimonio, riguardanti l 'esecu-tività in Italia della sentenza di nullità delmatrimonio e dei rescritti di dispensa da lmatrimonio rato e non consumato » (74) (conparere della I Commissione) ;

MILIA : « Responsabilità civile dell'inte-statario del veicolo nel pubblico registro »(212) ;

alla VI Commissione (Finanze e tesoro) :FABBRI : « Integrazioni alla legge 4 luglio

1967, n . 537, e successive modificazioni perle opere di costruzione, miglioramento e po-tenziamento degli impianti delle aziende mu-nicipalizzate del gas e dell'acqua » (54) (conparere della Il Commissione) ;

ALPINO ed altri : « Norme per promuover ee agevolare l'azionariato dei lavoratori » (64 )(con parere della IV, della V, della XII e del -la XIII Commissione) ;

MAGGIONI ed altri : « Elevazione del rica-vato esente dalla tassa sulle lotterie e pesch edi beneficenza » (159) (con parere della VCommissione) ;

BOLOGNA : « Riduzione dell'imposta di fab-bricazione sui carburanti a favore dei pro-prietari di autoveicoli residenti nel comun edi Trieste e nei comuni contermini » (186 )(con parere della V Commissione) ;

DE VIDOVICH ed altri : « Norme per la con-cessione di un contingente di benzina agevo-lata a favore della provincia di Trieste, d iGorizia e della fascia di confine compres anell ' accordo di Udine » (253) (con parere dellaV Commissione) ;

alla VII Commissione (Difesa) :

DE MEO ed altri : « Provvedimenti riguar-danti lo stato, l'avanzamento, il trattamentoeconomico di quiescenza, di previdenza ed as-sistenza degli ufficiali e sottufficiali di com-plemento delle varie armi e servizi delle treforze armate trattenuti in servizio » (119) (conparere della V e della VI Commissione) ;

TURCHI : « Riconoscimento della promo-zione ad ufficiale ai frequentatori di cors iallievi ufficiali, dichiarati idonei ed operanti ,di fatto, quali ufficiali presso reparti nel terri-torio dello Stato » (134) ;

TURCHI : « Riconoscimento ad ogni effettodi legge, come appartenenti a corpi militar iorganizzati e inquadrati nelle forze armatedello Stato, di coloro che prestarono serviziomilitare in reparti organizzati e inquadrat inel territorio dello Stato » (135) ;

DE LORENZO GIOVANNI e GUARRA : « Modific adel decreto del Presidente della Repubblic a28 dicembre 1970, n . 1079, concernente il nuo-vo inquadramento economico relativo ai sot-tufficiali dell 'esercito, della marina militare ,dell 'aeronautica militare e dei corpi di polizia ,nonché dei militari di truppa dei corpi d ipolizia ed assimilati » (144) (con parere dell aV Commissione) ;

BOLOGNA ed altri : « Provvedimenti riguar-danti lo stato, l ' avanzamento, il trattament oeconomico di quiescenza, di previdenza edassistenza degli ufficiali e sottufficiali dì com-plemento delle varie armi e servizi delle forzearmate trattenuti in servizio » (185) (con pa-rere della V e della VI Commissione) ;

BOFFARDI INES : « Estensione del diritto d icui alla legge 24 aprile 1950, n . 390, concer-nente il computo delle campagne di guerr a1940-1945 ai militari del Corpo delle guardi edi pubblica sicurezza che hanno prestato ser-vizio nelle zone ove si sono svolte operazionidi guerra o siano state effettuate incursioniaeree o navali nemiche » (206) (con pareredella Il Commissione) ;

Atti l'arlamenlari

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MILIA : « Modifica del trattamento di pen-sione privilegiata ordinaria a favore dei super-stiti degli ufficiali, sottufficiali, graduati emilitari di truppa delle forze armate, dei corpidi polizia e dei corpi militarmente organiz-zati » (214) (con parere della II, della V e dellaVI Commissione) ;

CATELLA : « Trattenimento in servizio, adomanda, dei sottufficiali della categoria i ncongedo dell 'esercito, della marina e dellaaeronautica » (241) (con parere della V Com-missione) ;

DE LORENZO GIOVANNI : « Riapertura deitermini per la presentazione dei ricorsi av-verso la esclusione dai benefici combattenti-stici » (249) (con parere della IV e della VCommissione) ;

DI NARDO : « Modifiche alla legge 27 giugno1961, n . 550, per il computo delle campagn edi guerra nel novero degli anni considerat iai fini di pensionabilità » (251) (con pareredella V Commissione) ;

QUILLERI ed altri : « Miglioramento deltrattamento di invalidità e di riversibilità pe rgli appartenenti all'Arma dei carabinieri e a icorpi di pubblica sicurezza e i funzionari d ipubblica sicurezza nonché per gli apparte-nenti al Corpo della guardia di finanza incaso di invalidità permanente e morte percausa di servizio, di ordine o di sicurezz apubblica » (254) (con parere della Il, della Ve della VI Commissione) ;

REGGIANI : « Riapertura dei termini di pre-sentazione di proposte, esposti o reclami rela-tivi a ricompense al valor militare per l aguerra 1940-45 » (282) (con parere della VCommissione) ;

DURAND DE LA PENNE : « Istituzione delgrado di maggiore nel Corpo equipaggi mili-tari marittimi » (285) (con parere della VCommissione) ;

DURAND DE LA PENNE : « Rivalutazione dell aspeciale elargizione a favore delle famigli edegli appartenenti alle _forze armate e di po-lizia caduti vittime del dovere » (306) (conparere della Il, della V e della VI Commis-sione) ;

alla VIII Commissione (Istruzione) :

PICA ed altri : « Modifiche ed integrazion ialla legge 18 marzo 1968, n. 444, istitutiv adella scuola materna statale » (141) (con pareredella V Commissione) ;

MILIA : « Modifica dell'articolo 15 dell alegge 9 agosto 1954, n . 645, relativo all ' eso -

nero dalle tasse scolastiche di determinat ecategorie » (213) (con parere della V Com-missione) ;

alla IX Commissione (Lavori pubblici) :

GARGANO ed altri : « Cessione in uso di al-loggi demaniali dell'amministrazione dell adifesa a favore del personale militare e ci -vile » (138) (con parere della V, della VI edella VII Commissione) ;

CALVETTI ed altri : « Norme recanti snel-limenti procedurali per la esecuzione di operepubbliche » (259) (con parere della I, dellaIl, della VI e della VIII Commissione) ;

alla X Commissione (Trasporti) :

MIOTTI CARLI AMALIA ed altri : « Ricono -scimento ai fini dell'indennità di buonuscit adel servizio prestato dal personale " ex au-siliario " dell'amministrazione delle poste etelecomunicazioni assunto con contratto atermine in base alla legge 18 ottobre 1927 ,n . 2023, in qualità di impiegato od agent e(11) (con parere della I, della V e della V ICommissione) ;

ZAMBERLETTI ed altri : « Norme per l 'usodelle stazioni radiotrasmittenti portatili ope-ranti sulla frequenza dei 27 megacicli » (182 )(con parere della II, della IV e della V Com-missione) ;

AMADEI GIUSEPPE ed altri : « Estensioneagli invalidi di guerra di prima categori adi ex tabella D provvisti di assegni di supe-rinvalidità della " concessione VIII " conviaggi illimitati sulle ferrovie dello Stato »(236) (con parere della V Commissione) ;

alla XI Commissione (Agricoltura) :

MARRAS ed altri : « Provvedimenti a favor edei piccoli proprietari concedenti terreni inaffitto » (169) (con parere della IV, della Ve della VI Commissione) ;

ZURLO e GALLONI : « Autorizzazione agl ienti di sviluppo agricolo ad alienare terren isuscettibili di sviluppo urbanistico » (332 )(con parere della IV, della V e della IX Com-missione) ;

alla XII Commissione (Industria) :

MILIA : a Norme per la disciplina di ven-dita dei generi commestibili e per la tutel adella salute dei consumatori » (218) (con pa-rere della IV Commissione) ;

LORIANCO ed altri : « Obbligo di apposizion edel prezzo di vendita sulle confezioni con-

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tenenti fitofarmaci e presidi delle derrate ali-mentari immagazzinate di cui al decreto de lPresidente della Repubblica 3 agosto 1968 ,n . 1255 » (269) ;

alla XIV Commissione (Sanità) :MILZA : « Concessione di una indennità di

profilassi antitubercolare a favore del perso-nale addetto ad istituzioni antitubercolari di -pendenti dallo Stato o da enti pubblici »(219) (con parere della V, della VII, della Xe della XIII Commissione) .

Seguito della discussione del disegno d ilegge : Conversione in legge del decreto-legge 25 maggio 1972, n . 202, recant emodifiche e integrazioni alla legge 6 di-cembre 1971, n. 1036, in materia di ri-forma tributaria (67) .

PRESIDENTE . L'ordine del giorno recail seguito della discussione ,del disegno d ilegge : Conversione in legge del decreto-leg-ge 25 maggio 1972, n . 202, recante mo-difiche e integrazioni alla legge 6 dicembre1971, n . 1036, in materia di riforma tribu-taria .

È iscritto a parlare l 'onorevole Raucci .Ne ha facoltà .

RAUCCI. Signor Presidente, onorevoli col-leghi, siamo giunti ad una fase estremamentedelicata del dibattito sul disegno di legge d iconversione in legge del decreto-legge cheproroga i termini di attuazione dell'IVA ,come appare non tanto dal dibattito che i nquest'aula si è svolto nel corso di quest igiorni quanto piuttosto dal confronto più di -retto e immediato che nella sede del « Co .mitato dei 9 » c'è stato con il Governo e tr ai vari gruppi parlamentari .

Credo perciò, onorevole Presidente, ch e– in considerazione del fatto che questa mat-tina il « Comitato dei 9 » non ha potuto af-frontare la discussione sul merito degli emen-damenti presentati dai vari gruppi parla-mentari e sulle grandi questioni di fondo ch esono state sollevate dal nostro gruppo, inassenza di una presa di posizione da parte de lGoverno che sta ancora meditando su quest equestioni – convenga riassumere, propri operché ciascuno assuma le proprie responsa-bilità in questa sede, per esigenza di ' chia-rezza e sia pure in maniera schematica, imotivi che sono alla base della posizione as-sunta nel corso di questo dibattito dal grupp ocomunista .

Dirò subito, perché non ci siano dubbi s uquesto, che la nostra posizione nei confront idella legge-delega di riforma tributaria è d inetto contrasto . Abbiamo condotto, nel cors odel dibattito su quella legge, una battagli aaspra, abbiamo ottenuto alcuni risultati, ab-biamo rifiutato il nostro voto a quella legge ,negando che ci si trovasse di fronte ad un ariforma del sistema tributario esistente e di -mostrando che ci si trovava in realtà di front ead un tentativo di razionalizzazione del me-desimo .

Questa nostra posizione la ribadiamo i nquesta sede, ed è una posizione che noi ab-biamo ampiamente motivato confrontando icontenuti di quella legge-delega con quell iche sono gli obiettivi fondamentali che un ariforma tributaria deve proporsi .

Il primo obiettivo deve essere quello d iun'equa distribuzione del carico tributari osui vari strati sociali . Ebbene, noi abbiam oampiamente dimostrato che con quella ri-forma non si procedeva ad una equa distri-buzione del carico tributario sui vari cet isociali, ma di fatto si confermava una pres-sione assurda ed eccessiva del carico tribu-tario sui bassi redditi e si mantenevano po-sizioni di privilegio per i redditi elevati . Ab-biamo per altro dimostrato in maniera ampi ae non contestabile – perché le cifre non pos-sono essere contestate – che il dato di fond oche è alla base della iniquità dell'attual esistema tributario del nostro paese, cioè i lrapporto tra imposizione indiretta ed impo-sizione diretta, non veniva minimamente toc-cato dal tipo di legislazione tributari aproposto .

In ordine al secondo obiettivo che dev eproporsi una riforma tributaria, cioè la ma-novrabilità dello strumento ai fini di un apolitica economica (in considerazione de lfatto che ci troviamo in una situazione incui si continua a parlare di politica di pian oe di politica di programmazione economica) ,noi abbiamo ampiamente dimostrato com elo strumento che ci veniva proposto nonavesse assolutamente questo carattere di ma-novrabilità, anche in relazione allo specific otipo di tributo indiretto che si introducev a(l ' imposta sul valore aggiunto), per la limi-tazione del ventaglio di aliquote e per l ainettitudine, quindi, a consentire una ma-novra a largo raggio sui consumi del nostr opaese .

In ordine al terzo obiettivo fondamentale ,cioè la capacità dello strumento tributariodi assicurare allo Stato un prelievo, sullabase della eouità della distribuzione del ca-

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rito tributario, corrispondente alle esigenzedi spesa che uno Stato come il nostro ha pe raffrontare i grandi temi delle riforme e igrossi problemi dei consumi sociali nel nostr opaese, abbiamo ampiamente dimostrato l ' ina-deguatezza e l ' inidoneità di quello stru-mento, che del resto si appalesano con grand eevidenza se si considera che con quello stru-mento si blocca il gettito delle imposte di -rette entro limiti che sono praticamente cor-rispondenti agli incrementi naturali dell eimposte per effetto dell'indice di elasticit àattorno all'I,I per cento .

In ordine al quarto obiettivo di una ri-forma tributaria, che è quello di un appro-fondimento della democrazia dello Stato equindi di un certo tipo di rapporto tra i var ilivelli del potere statale (quindi Governo, re-gioni, province e comuni) c ' è poco da direper dimostrare come abbiamo avuto un peg-gioramento rispetto alla situazione preesi-stente, se si considera che praticamente gl ienti locali sono stati privati di tributi a bas eautonoma di accertamenti e quindi hann operduto, invece di acquistarla, autonomia .

Queste caratteristiche della legge di rifor-ma tributaria ci hanno portato ad esprimerela nostra netta opposizione . Sicché, nel mo-mento in cui noi ci siamo trovati di fronteal provvedimento che è oggi al nostro esa-me, è evidente che si è posto per noi un pro-blema di scelte e che due erano le strad epossibili . La prima strada, che era legittima-ta proprio da questa nostra posizione di cri-tica di fondo alla legge di riforma tributa -ria, era quella di riaprire tutto il discors odi merito sulla riforma ; ed eravamo autoriz-zati a tanto anche dal punto di vista formale ,come la Camera ben sa, per il fatto che co nquesto provvedimento noi rinnoviamo la de-lega al Governo . Infatti, la delega al Gover-no è scaduta e quindi noi la rinnoviamo perl 'attuazione del complesso della riforma .

Ebbene, noi non abbiamo scelto quest astrada. Abbiamo preferito, invece, sceglierela strada di un discorso di merito su que-sto provvedimento, sulle conseguenze ch equesto provvedimento ha nella situazion eeconomica del paese, sui riflessi che esso hasul tenore di vita delle grandi masse popo-lari . Abbiamo scelto quella strada che, pu rnel quadro di una netta ed aspra contrappo-sizione a questo Governo per quello che essorappresenta, l'onorevole Enrico Berlinguer el'onorevole Natta indicavano nel corso de iloro interventi nel dibattito sulla fiducia a lGoverno come la strada di una opposizion eche volesse partire dai problemi reali delle

grandi masse popolari, del paese e della so-cietà nazionale per giungere in questa sed ea un confronto sulla base di proposte posi-tive che sarebbero venute dal nostro gruppo .

Scelta questa strada, noi abbiamo presen-tato proposte le quali tengono conto di alcu-ne esigenze di fondo che non possono esserecontestate da alcuno, e che sono state ampia -mente illustrate nel corso di questo dibattit odai numerosi oratori del gruppo comunist ache sono intervenuti .

Vediamo dunque quali sono queste esi-genze. Vi è un primo problema che riguar-da la struttura dei prezzi nel nostro paese .Ebbene, noi abbiamo affrontato questo pro-blema in ordine ad una duplice considerazio-ne : da un lato, in base a una valutazionedi ciò che significa un aumento dei prezz iche grava su consumi popolari in una situa-zione come quella attuale, di ciò che com-porta come sacrificio per le grandi masse po-polari e quindi della iniquità di un tipo d iintervento che limita i grandi consumi po-polari . Ma abbiamo affrontato il problema an-che sotto un altro aspetto: quello dei rifles-si che nella situazione economica del nostropaese produce l'impatto dell'applicazion edell'IVA .

Entrambi questi aspetti del provvedimentosono stati affrontati in maniera ampia e lu-cidissima nell ' intervento dell 'onorevole Peg-gio e successivamente nei discorsi degli altr icolleghi del gruppo comunista .

Sulla questione dei prezzi vi è stata unadiscussione in questa sede e vi è stato, in-nanzitutto, un tentativo di contestazione del -la validità delle nostre posizioni da parte del -l 'onorevole Serrentino, il quale ha ritenuto d ipoter affermare che noi andavamo a valuta -re, del parere del CNEL, soltanto la part econcernente la determinazione degli aument idei prezzi su alcuni generi e su alcuni set -tori produttivi, trascurando invece le valu-tazioni che lo stesso CNEL faceva delle con-seguenze dell'IVA per quanto concerne la di-minuzione di altri prezzi, di altri generi d iconsumo .

Ebbene, a proposito della diminuzione de iprezzi di certi generi di consumo in una si-tuazione come quella del nostro paese c'è mol-to da dubitare, e l 'esperienza ce Io dimostra .La detassazione in una situazione che pe rcerti aspetti è una situazione di monopolionon ha .mai significato una diminuzione au-tomatica dei prezzi ; in proposito vi è un fattoal quale possiamo riferirci . È stato abolito u ndazio di importazione di 200 lire al chilo per

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la carne che entra nel -nostro paese dai paes iterzi. Ci si doveva aspettare, secondo la lo-gica dell'onorevole Serrentino, una diminu-zione del prezzo della carne di 200 lire : ab-biamo invece avuto un ulteriore aumento . Enon perché i fenomeni non siano valutabil io individuabili, ma perché i fenomeni chesono alla base di questo aumento del prezzodella carne hanno carattere speculativo i nuna situazione in cui la possibilità della spe-culazione è mantenuta irresponsabilmente d aun Governo il quale rifiuta di concedere all ecooperative, alle associazioni dei produttori ,dei venditori, dei commercianti, che posson odirettamente concordare con le amministra-zioni locali il prezzo della carne, i permess idi importazione, che invece vanno ad alcun edecine di importatori i quali con la specula-zione realizzano profitti ingenti .

Questo semplice fatto sta a dimostrar ecome non sia assolutamente automatica unadiminuzione dei prezzi a fronte di una de -tassazione di certi generi .

D 'altra parte, l 'onorevole Serrentino dev eaffrontare il discorso in termini diversi. Siparla infatti di un aumento medio dell'indicedei prezzi ; bisogna poi vedere come questoaumento si disaggrega, su quali prodotti in-cide di più. Un discorso, infatti, che vogli atener conto della realtà sociale del nostro pae-se e delle conseguenze che certi provvedi -menti hanno sugli strati sociali più divers idel nostro paese, deve essere fatto in questomodo .

Ieri, in maniera egregia, l'onorevole Ci-rillo affrontava questo problema portando qu ila testimonianza di una realtà che è ben di -versa da quella che mediamente calcoliamo alivello di territorio nazionale quando parlia-mo di una incidenza della spesa per il pac-chetto alimentare, sul salario medio dei la-voratori, del 50 per cento . L'onorevole Cirill oieri portava l'esperienza che gli deriva da lcontatto diretto con le zone interne della cam-pagna, con questo Mezzogiorno arretrato doveil reddito dei lavoratori è appena sufficiente agarantire la sopravvivenza della famiglia de ilavoratori a livello di consumi elementari ,sicché la gran parte di questo reddito è assor-bita dai consumi alimentari .

Quando si dice che questo provvediment ocomporta un aumento dei prezzi dei gener ialimentari, che il CNEL valuta mediamenteintorno al 3 per cento, si afferma : che conquesto provvedimento si esercita un prelievosulla parte fondamentale del reddito delle fa-miglie dei lavoratori del nostro paese .

Se a questo si aggiunge che un aument ocerto, determinato sulla base di indici che nonsono sicuramente contestabili, si avrà nel set-tore dell'abbigliamento, che costituisce un'al -tra delle voci prevalenti di spesa del salari odei lavoratori, ci si rende conto di come que-sto provvedimento operi un tipo di prelievoattraverso il quale la capacità di consumo equindi la condizione di vita, di esistenza dell egrandi masse popolari vengono ad essere ri-dotte e peggiorate .

Ecco, onorevole Serrentino, come si affron-tano i problemi . Del resto, prima di me l arisposta gliela hanno data i colleghi dell amaggioranza di cui ella fa parte . Non dimen-tichiamo, infatti, che l'onorevole Pandolfi h aaffrontato questo problema con cenni preoc-cupati nella sua relazione . Non dimentichiamoche l'onorevole Visentini ha affrontato quest oproblema, nel corso del suo intervento, pro -ponendo una ipotesi di soluzione attravers ol'applicazione degli articoli 9 e 15 della legg edi delega, per giungere in sede di decreto de -legato a un trattamento agevolato dei gener ialimentari di prima necessità .

È un problema reale, è un problema ch eesiste e che noi riteniamo debba essere ri-solto . Anche qui vogliamo essere estremamen-te chiari. L'onorevole Visentini ha fatto unaproposta. Ha riconosciuto la validità del pro-blema. Egli ha detto : vi è il decreto, in questodecreto noi impegnamo con un ordine de lgiorno il 'Governo a tener conto di questa esi-genza .

La risposta che noi diamo all'onorevoleVisentini è del tutto ovvia . Egli ha fiduciain questo Governo, tant'è che gliela h aespressa .

Noi non abbiamo fiducia in questo Go-verno. L'onorevole Visentini comincia adesso ,con un impegno rilevante ed apprezzabile d icui gli diamo atto (oltre che con grande com-petenza) la sua attività di parlamentare ; manoi che abbiamo una più lunga esperienz asappiamo che lo strumento dell'ordine de lgiorno è sistematicamente disatteso dal Go-verno quando esso impegna a scegliere indi -rizzi che contrastino con la volontà politic adel Governo stesso . Si tratta, insomma, d iuno strumento che non obbliga : abbiamo,avuto governi che non hanno applicato l alegge ; figuriamoci se possiamo avere fiduci anell'attuazione degli impegni contenuti i nun ordine del giorno !

Diventa quindi chiaro per noi che, am-messa la sincerità (della quale non vogliam oin alcun modo dubitare) della ' posizione

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espressa nella relazione e in una serie di in-terventi di colleghi della maggioranza, oc-corre scegliere un'altra strada se si vuole ef-fettivamente giungere all'esenzione dei pro-dotti agricoli, di quelli già esenti dal paga-mento dell'IGE, nonché ad un trattamentoagevolato per certi prodotti, eventualment econ un carico progressivo di imposizione i nun certo arco temporale . La dimostrazionedella sincerità di questa volontà politica dell amaggioranza - della quale, ripeto non abbia-mo ragione di dubitare - si avrà attravers olo strumento adatto, e cioè l'introduzione ne ldisegno di legge di un emendamento che ob-blighi il Governo ad intervenire nel senso ri-chiesto .

Vi è poi un secondo aspetto del problem asul quale desideriamo richiamare l'attenzio-ne della Camera, ed è quello che riguarda l asituazione delle piccole imprese a conduzion efamiliare, che costituiscono in misura rile-vante il tessuto economico del paese . Esse conl'introduzione dell'IVA si troverebbero in un aindubbia situazione di difficoltà . Con i nostr iemendamenti abbiamo posto il problema s enon sia il caso di valutare l'esigenza di spo-stare verso l'alto i limiti di esenzione, di auto-rizzazione alla forfettizzazione, di contabi-lità agevolata che sono già previsti dalla legg edi delega .

Ma vi sono anche altri aspetti estrema-mente rilevanti che sono stati sollevati nelcorso del dibattito . Con l'introduzione del-l'IVA si avrà indubbiamente una serie d ieffetti negativi . Avremo un prelievo mag-giore sui redditi delle grandi masse popolar iattraverso l'imposizione indiretta ; si verifi-cherà una spinta inflazionistica di rilevant eportata, che si combinerà con una spinta de-flazionistica derivante dal fatto che in virt ùdi questo strumento il prelievo fiscale aumen-terà, secondo calcoli attendibili, di oltre mil-le miliardi di lire . Ebbene, mentre quest oavviene nel settore delle imposte indirette ,nessun intervento sembra si voglia adottar enel settore delle imposte dirette, vanificand ocosì quei miglioramenti del trattamento im-positivo dei salari e dei piccoli redditi de ilavoratori autonomi che la legge di delegaha introdotto, anche - e anzi soprattutto, m isia consentito di dirlo - per effetto della bat-taglia che noi conducemmo nel Parlamentonel momento in cui si discusse .il provvedi-mento .

A questo riguardo ci troviamo di front ead una posizione che non esito a definire ir-responsabile da parte del Governo (i cui rap-presentanti sono in questo momento distratti,

impegnati come sono in una conversazioneamichevole) . . .

PRESIDENTE. Onorevole rappresentant edel Governo, vorrei richiamare la sua atten-zione su quanto sta esponendo l'onorevol eRaucci .

RAUCCI. Ringrazio per la cortesia, ancheperché incontrerei difficoltà a esprimere cri-tiche dure e pesanti all'indirizzo di un Go-verno che non ascolta .

[o non esito a definire irresponsabile l aposizione del Governo, il quale sa, com esanno i rappresentanti di tutti i gruppi par-lamentari, che noi non siamo nella condizio-ne di giungere all'attuazione della legge diriforma tributaria per quanto riguarda l eimposte dirette alla data del 1° gennaio 1973 ,

e continua ancora oggi a mantenere una po-sizione di incertezza che provoca un dannoincalcolabile nella situazione economica de lpaese .

Tanto male ha fatto il ministro Preti al-l'economia del nostro paese . Qualche voltariesce a far male anche con i discorsi, l'ono-revole Preti . Ma, in questa occasione, ha fat-to un male enorme all'economia del nostr opaese nel momento in cui egli ha preteso -quando già aveva pronto il disegno di legg edi rinvio - che fosse fissata nella legge d iriforma tributaria la scadenza del 1° gennai o1972 come data di attuazione . Gli onorevol icolleghi ricordano che, a distanza di poch igiorni dall'approvazione della legge, ci tro-vammo di fronte al primo provvedimento d idifferimento .

Una situazione di incertezza di questo ge-net;e provoca un danno rilevante nella situa-zione economica del nostro paese, perché i nmateria fiscale le incertezze hanno sempre unriflesso immediato sulle attività produttive .Ebbene, il Governo continua a mantenerequesto stato di incertezza . L'onorevole Visen-tini, che all'elaborazione della riforma tri-butaria ha dato un grande contributo, af-ferma che non è possibile rispettare la dat aprevista ; lo stesso onorevole La Loggia, mem-bro della Commissione dei 30, ieri ha mess ofortemente in dubbio la possibilità di giun-gere all'applicazione della riforma tributari adal 1° gennaio 1973; il relatore per la mag-gioranza esprime le stesse perplessità e gl istessi dubbi .

Ma è soprattutto il Presidente del Consigli oche lo dichiara in quest ' aula, sia pure inmaniera non esplicita, nel momento in cu iafferma, all'atto della presentazione del pro-

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gramma di Governo, che il termine del 1 °gennaio 1973 è irrinunciabile per quantoriguarda l 'IVA, mentre per quanto concernele imposte dirette, praticamente, si vedrà . Unadichiarazione di questo genere, fatta da u nPresidente del Consiglio, significa di fatto cheil 1° gennaio 1973 la riforma non andrà i nvigore per quanto riguarda le imposte dirette .

Ebbene, in questa situazione, che cosa di-ciamo noi ? Qual è la nostra posizione ? fors ela posizione di chi si augura il caos generale ,la creazione di uno stato di disordine dalpunto di vista fiscale ? No, è la posizione d iun partito responsabile, il quale parla con unlinguaggio responsabile . Che cosa chiediamo ?Dato per scontato (il Governo deve scioglier epubblicamente questo nodo con una dichia-razione ufficiale) che la legge di riforma tribu-taria non entrerà in vigore dal 1° gennaio1973 per quanto riguarda le imposte dirette ,ed in presenza dell ' introduzione dell ' IVA, cheha quelle conseguenze negative di cui abbia-mo parlato, sia dal punto di vista della condi-zione generale di vita dei lavoratori italiani ,sia dal punto di vista economico, per il carat-tere deflazionistico del prelievo, noi chiediam odi introdurre in questo decreto una normaper un regime transitorio delle imposte dirett e(che può essere discusso dal punto di vistadei suoi contenuti, per gli aspetti economicie di politica tributaria) il quale anticipi, afavore dei salari e dei redditi dei lavorator iautonomi inferiori ai 5 milioni di lire, quellecondizioni di maggior favore tributario, ri-spetto alla situazione attuale, che sono conte-nute nella legge di delega .

È una proposta del tutto ragionevole, edè una proposta che nessuno dei rappresentant idella maggioranza in sede di « Comitato de, 9 »ha ritenuto di poter respingere . Quindi è un aproposta che dimostra la sua validità anch eda questo punto di vista . Del resto, tutti igruppi sono partiti da una affermazione : bi-sogna arrivare ad una applicazione contestual edella riforma . Ora, nel momento in cuì quest oè impossibile, bisogna garantire un tratta-mento dei redditi dei lavoratori che sia almenoin parte compensativo del maggior preliev oche avviene attraverso l ' imposizione indiretta .

Ma anche qui è venuta una proposta ch eio considero aberrante per le considerazion iche ho fatto prima . L'onorevole Serrentinoinfatti ha detto : perché vi preoccupate ? Noncredete ad un impegno eventuale che il Go-verno può assumere su un ordine del giorno ?Ma per far " slittare " il termine di applica-zione della riforma per le imposte dirette bi-sognerà pure che il Governo presenti un prov-

vedimento legislativo ; e appunto, nel momen-to in cui questo provvedimento verrà, voiproporrete il regime provvisorio . Come hoho detto, io considero aberrante questa propo-sta, proprio per le considerazioni che primaho avuto modo di fare . Noi infatti non pos-siamo, nel momento in cui discutiamo questoprovvedimento e quindi affrontiamo un di -scorso sul regime tributario nel nostro paese ,coscienti e consapevoli, come siamo tutti, chenon si può arrivare all 'applicazione dellenuove imposte dirette dalla data del 1° gen-naio 1973, noi non possiamo, senza perderedi prestigio come Parlamento, accettare d idover dire fra due o tre mesi cosa divers ada quella che avremo affermato a proposit odi questo provvedimento sulla base dell edichiarazioni del Governo . Lo abbiamo giàfatto, su richiesta dell 'onorevole Preti, quand oabbiamo fissato la primitiva data di entrat ain vigore della riforma tributaria ; lo abbiam ofatto quando ci è stato presentato il primoprovvedimento di rinvio dell ' IVA; e quand oabbiamo rinviato un'altra volta l ' imposta su lvalore aggiunto : tutte le volte, cioè, che siamostati costretti a rinviare successivamente l edate di entrata in vigore della riforma . S itratta quindi di affrontare oggi questo pro-blema e di risolverlo .

Credo che dalle cose che ho fin qui detto ,e che rappresentano appunto la sintesi de icontenuti del dibattito che noi abbiamo con -dotto in quest 'aula, appaia in tutta evidenzala posizione responsabile del nostro gruppo .Noi formuliamo richieste che sono ricono-sciute valide da tutti, che corrispondono anecessità fondamentali di vita delle grand imasse popolari, ad esigenze economiche de lnostro paese. Noi presentiamo richieste ch etutti dicono di voler accogliere sulla base diimpegni politici, ma che possono trovar elegittimamente posto in norme contenute i nquesto disegno di legge. Queste richieste, ono-revoli colleghi – deve essere chiarissimo que-sto – per noi sono le minime irrinunciabili .Dal loro accoglimento o no deriverà l 'atteg-giamento che noi osserveremo nel prosieguodi questo dibattito . Signor Presidente, noi vo-gliamo che su questo ci sia chiarezza . Ungrande partito come il nostro enuclea le su eposizioni politiche sulla base di un rapport odiretto e continuo con le grandi masse popo-lari . Queste posizioni politiche sono espres-sione di una coscienza, di una consapevolezzadelle grandi masse popolari in ordine all' im-portanza di certi problemi . Noi assumiam ola nostra responsabilità nel momento in cu idiciamo che siamo decisi a condurre fino in

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fondo la battaglia per giungere al consegui -mento di questi obiettivi che per noi sonoirrinunciabili, perché irrinunciabili sono peri lavoratori e per il paese .

Siamo consapevoli che il Governo si tro-va di fronte ad una situazione delicata : nonignoriamo i problemi che derivano dai rap-porti internazionali, dalla nostra apparte-nenza al mercato comune europeo; e tuttaviail Governo non può ignorare le nostre posi-zioni, non può affermare soltanto a parole d ivalutarle, come accennava l'onorevole Ser-rentino .

Volete un esempio delle scelte di classeche continuano a prevalere in certi provve-dimenti legislativi ? L 'onorevole Visentini di-ceva ieri che ci troviamo di fronte ad un pur oe semplice provvedimento di proroga ; il chenon è. E oltretutto anche un' provvedimentodi proroga ha effetti congiunturali, per unaconseguenza indiretta : perché il tempo, equindi la condizione economica della societ àin cui si realizza l'impatto tra una riforma d iquesta entità e la stessa situazione econo-mica, non sono irrilevanti, evidentemente . Sene determinano effetti che possono contra-stare o favorire certe tendenze negative ; e lavalutazione va fatta per stabilire se in realtàcontrastino o favoriscano le tendenze negativ eche esistono nella situazione congiuntural edel paese. A me pare che abbiamo ampia-mente dimostrato che purtroppo, in quest ocaso, si favoriscono certe tendenze negative ;e perciò bisogna ricorrere a provvediment iche invece le annullino, o almeno,le riducano .

Ma quello al nostro esame non è un sem-plice provvedimento di proroga, per il fatt oche in esso qualcosa di nuovo c'è : e lo dicevaieri l 'onorevole Serrentino. Ma l ' onorevol eSerrentino non può venirci a dire che egl iha a cuore le sorti dei piccoli reddituari, odei lavoratori, e che capisce quindi il proble-ma della detassazione dei bassi salari, se po inon s'impegna ad introdurre norme in ta lsenso in un decreto nel quale già altre norm enuove ci sono. Noi non ci siamo oppost iall ' introduzione di tali altre nuove . norme ,perché non siamo irragionevoli ; ma, guardacaso, queste norme nuove riguardano ladetassazione delle scorte (e non più il rim-borso) ed il trattamento tributario privilegiat odelle plusvalenze che si reinvestano ; ed iocapisco come mai l 'onorevole Serrentino, invirtù degli interessi che egli ed il suo partitorappresentano, si senta del tutto sodisfatto d iqueste norme . Egli però non può sostenere chedobbiamo introdurre nuove norme per quant origuarda le plusvalenze, o le scorte, o i beni

di investimento, mentre dobbiamo sempli-cemente -affermare la nostra comprension eper i problemi drammatici di fronte ai qual isi troveranno le grandi masse popolari .

Ecco perché queste posizioni sono per no iirrinunciabili ; ed ecco perché diciamo che ladelicatezza della situazione dev 'essere valu-tata con senso di responsabilità da tutti ,come abbiamo fatto noi, che siamo giunti d iconseguenza a questo tipo di battaglia ed aquesto tipo di proposte . Ma la responsabilit àper le conseguenze che dovessero derivare d aun atteggiamento negativo del Governo d ifronte a richieste che sono ormai richiestedella maggioranza di questa Assemblea rica-drà tutta sul Governo ; e noi sapremo indi-care queste responsabilità, per continuare l alotta volta a creare una condizione divers aanche nel regime tributario del nostro paese .(Applausi all'estrema sinistra) .

PRESIDENTE. È iscritto a parlare l 'ono-revole Cascio . Ne ha facoltà .

CASCIO . Credo, signor Presidente, onore-voli colleghi, che nessuno che abbia ascoltatoieri il lucido intervento dell'onorevole Mac-chiavelli, ed abbia riflettuto sugli argoment iche rappresentano il punto di vista del partitosocialista italiano nel dibattito sul decreto d icui si chiede la conversione in legge, possanon darci atto della nostra coerenza rispett oalle tesi da noi sempre sostenute in materi adi riforma tributaria . È la coerenza che – m isi consenta di dirlo, onorevoli colleghi, no nsenza una punta di orgoglio – ci ha semprecontraddistinti e che contraddistingue anchenella presente fase della vita politica il partitosocialista italiano, schierato tra le forze del -

l ' opposizione .Desidero aggiungere che noi socialisti con-

sideriamo la riforma tributaria anche com euna nostra creatura . Non è chi non possa in-tendere, dai nostri atteggiamenti, dai nostridiscorsi, che tutto potrà accadere tranne ch eda parte nostra ci si comporti come quei per-sonaggi della mitologia i quali divoravano ipropri figli dopo averli generati . Noi, anzi – eci piace sottolinearlo – intendiamo difender ee difendiamo la riforma che abbiamo contri-buito, per lunghi mesi, per anni, ad elabo-rare, dando alla stessa – riteniamo – un validocontributo per farla diventare legge dell o

Stato . Siamo convinti, anche se non ci nascon-diamo determinati difetti della stessa (siam ostati a volte costretti ad accettare un compro -messo, un onesto compromesso), che la rífor-

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ma tributaria può indubbiamente far fare a lnostro paese un notevole passo avanti .

Sinceramente, per altro, non possiam onasconderci alcune preoccupazioni che nonsono soltanto nostre e che sono state prospet-tate in quest'aula dai colleghi che mi hann opreceduto . Non è un mistero per nessuno ,poiché lo abbiamo ripetuto in passato, ch eavremmo desiderato, se le condizioni lo aves-sero consentito, disporre di uno strument otributario ancor più democratico di quantonon sia quello di cui si discute, meno espostoa determinate critiche - da parte dell ' estremasinistra - non del tutto ingiustificate, com equelle che auspicano una maggiore progres-sività, un rapporto inverso tra imposizion ediretta ed imposizione indiretta .

Ma, onorevoli colleghi, noi siamo anzitutt opreoccupati per il fatto politico che alla attua-zione di questa riforma tributaria presied aoggi un Governo diverso da quello che la ri-forma ha elaborato ed ha portato all 'approva-zione. Un Governo sostenuto da una maggio-ranza diversa, della quale noi socialisti nonfacciamo parte . Siamo preoccupati perché ab-biamo la sensazione che manchi la volontàpolitica di attuare la riforma, almeno nell asua parte più importante, quella relativa all aimposizione diretta, che è la parte più qua-lificante dell'intera legge, che è quella che ,oltre ad attuare più realisticamente il prin-cipio della progressività, dovrebbe ridurre a imargini gli evasori, abolendo la non mai suffi-cientemente aborrita pratica del concordato .

L ' onorevole Andreotti, nelle dichiarazion irese al momento della presentazione del Go-verno, ebbe ad affermare che con il 1° gen-naio 1973 vi sarebbe stata, categoricamente ,l 'entrata in vigore dell ' IVA. Le stesse dichia-razioni sono state fatte dal ministro dell efinanze . Però non ci è stato detto altrettantocategoricamente che il 1° gennaio 1973 entreràin vigore anche la parte che riguarda l ' impo-sizione diretta .

Per quanto riguarda l ' IVA, ci rendiamoconto che, se si dovesse coltivare un disegnodiverso, e cioè prevedere un ulteriore « slitta -mento », assai gravi sarebbero le conseguenz eai danni della nostra economia, ad opera degl ialtri paesi della Comunità . Non abbiamo dub-bi, pertanto, sulla volontà del Governo d iapplicare l ' imposta sul valore aggiunto a par-tire dal 1° gennaio 1973 . Però, mentre la destr achiede a gran voce il rinvio, non soltanto con-dividiamo le perplessità contenute nella rela-zione scritta che accompagna il disegno dilegge ma, sulla base di valutazioni realistichecirca i tempi tecnici e tutti gli adempimenti

previsti dalla legge, che dovrebbero preceder el ' entrata in vigore del nuovo meccanismo ,possiamo già dare per certo, senza infingi-menti da parte di alcuno o da parte dei rap-presentanti della maggioranza, che nei pros-simi mesi ci ritroveremo in quest'aula difronte ad un provvedimento legislativo ch eil Governo nel frattempo avrà predisposto ,con cui si chiederà a noi, onorevoli colleghi ,il rinvio dell 'entrata in vigore dell ' imposi-zione diretta . E noi, anche se non siamo re-sponsabili di ciò che sta accadendo sotto inostri occhi, saremo messi di fronte alla ine-luttabilità delle scadenze e dei tempi tecnici ,che non ci offriranno la possibilità di alcunaalternativa ; pertanto, saremo costretti a nonnegare il nostro consenso ad un eventuale e ,prossimo provvedimento di tal genere .

Il problema', onorevoli colleghi, è che s iè meditatamente e consapevolmente voluto ar-rivare a ciò . Il Governo deve ancora predi-sporre 23 decreti, oltre ai 6 decreti già pre-disposti nel passato, che hanno già ricevutoil parere della competente Commissione par-lamentare . Nessuno - almeno, a quanto mirisulta - ha detto che il Governo ha provve-duto già a predisporre i restanti 23 decreti .Credo sia lecito domandare : perché il Governonon li ha predisposti ? Viene risposto : si èverificata una grave crisi politica nel paese ;la quinta legislatura non ha interamente com-pletato il suo naturale corso ; le Camere sonostate sciolte con l'anticipo di un anno, dop odi che è stato formato un Governo monoco-lore, successivamente battuto in sede di vot odi fiducia . Tale Governo monocolore ha gui-dato il paese nel corso della competizion eelettorale, ed anche dopo, fino alla presenta-zione ed alla nomina del nuovo Governo .

Questa è storia recente, onorevoli colleghi .Però, nel corso dell ' intera crisi non vi sarebb estata soluzione di continuità ; a norma dellaCostituzione non ve ne può essere, per il Go-verno; il dicastero delle finanze ha avuto com etitolare un eminente uomo politico, che s idice - e non ho alcuna difficoltà a condividerequesto parere - sia anche un eminente tecnic oin materia . Perché si è bloccato tutto - m idomando - al Ministero delle finanze ? Perchéper cinque .mesi non si è lavorato ? Non èquesta una sufficiente e chiara prova dell avolontà politica del partito di maggioranzarelativa, la democrazia cristiana, di sabotar ee far sì che non entri in vigore la parte rela-tiva all'imposizione diretta della riforma tri-butaria con il 1° gennaio 1973 ? Certo in cinquemesi sarebbe stato possibile predisporre tutt ii decreti ; analogamente, sarebbe stato possi-

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bile il 25 maggio, giorno in cui è avvenut ala prima riunione di questa Camera, da partedel Governo e, in particolare, del titolare de ldicastero delle finanze, chiedere che veniss enominata la Commissione competente pe rl 'esame dei 23 decreti che, nel corso di bencinque mesi, il Governo avrebbe senz 'altroavuto il tempo di predisporre .

Ai primi di giugno, la Commissione de i30 avrebbe potuto riprendere i suoi lavori ,in modo che oggi, se non tutti, almeno un agrande parte dei decreti avrebbero potut oricevere il suo parere .

Penso che, come me, molti altri collegh isi saranno chiesti in questi giorni perch éla Commissione dei 30 non è ancora stat anominata. Qualcuno dice sottovoce che s itratta di ragioni di opportunità, legate a lfatto che il Governo non ha ancora avuto l afiducia e non dispone quindi della pienezz adei suoi poteri . Non credo però che quest isiano i veri motivi . In genere, la democrazi acristiana non ha tanti scrupoli e quindi no ncredo che ne abbia avuto un Governo mono-colore come quello dell 'onorevole Andreotti .D'altra parte, la vicenda costituzionalmentepoco corretta relativa alla presentazione edelaborazione del decreto-legge che stiamo esa-minando, è una riprova di quanto ho detto .

Voi sapete, infatti, che il ricorso allo stru-mento del decreto-legge rappresenta una ec-cezione : « In casi straordinari di necessità eurgenza » (recita l'articolo 77 della Costi-tuzione) « il Governo adotta, sotto la sua re-sponsabilità, provvedimenti provvisori co nforza di legge » . Dovrebbe trattarsi, quindi ,di uno strumento eccezionale ; però, a quantopare, l'attuale Governo dell'onorevole An-dreotti la pensa diversamente, visto che fi-nora ha emanato soltanto decreti-legge .

La singolarità del decreto di cui ci occu-piamo sta nel fatto che esso è stato emanatoda un Governo che non traeva legittimit àalcuna dal nuovo Parlamento nel giorno incui il decreto stesso è stato presentato all aCamera per la conversione.

Ad ogni modo, tralasciando queste più omeno valide ragioni di opportunità, il punt oimportante è che il Governo in carica aveva ,sul piano giuridico, il preciso dovere - te-nendo conto dei tempi tecnici e delle scadenz epreviste da una legge vigente (una legge d icui conosciamo bene l ' importanza per l ' eco-nomia del nostro paese) di dar corso a tutt igli adempimenti da essa previsti . L'avereluso questo obbligo, l'essere venuto men oalle legittime attese del paese, costituisce un agrave responsabilità di cui è d 'uopo che

questa Camera faccia carico al Governo pre-sieduto dall'onorevole Andreotti .

La situazione è oggi quella che è ; dobbia-mo ormai fare i conti con la realtà ; è vanofarsi ancora delle illusioni ed è bene farl afinita cori gli infingimenti : bisogna esserechiari nelle dichiarazioni che si rendono da -vanti al Parlamento .

Ormai è certo, possiamo dare per scontat oche proprio questa parte più saliente dell ariforma tributaria non andrà in vigore a par-tire dal 1° gennaio 1973 . Non è difficile pre-vedere che la data iniziale dell ' entrata in vi-gore della parte più essenziale della riform apossa coincidere con la data del 1° gennai o1974 .

In tal caso non credo si possa dar luogoa tentennamenti, a rinvii . Perciò noi ci at-tendiamo dal ministro che replicherà a inostri interventi un atto di chiarezza, con laconferma di quello che noi tutti pensiamo eche, io credo, pensa lo stesso ministro : checi dica cioè in quale giorno, in quale mesedi quale anno questo Governo riterrà, dal su opunto di vista, che certamente non coincid econ il nostro, di fare entrare in vigore l aparte più importante della riforma tributa -ria, di modo che tempestivamente si cerchidi dare riparo ai guasti che l'entrata in fun-zione dell'IVA, nella imposizione indiretta ,potrà comportare senza che contestualmenteentri in vigore l'intero meccanismo dell ariforma .

Non credo che domandiamo troppo al Go-verno se chiediamo un atto .di chiarezza sa-lutare nei confronti della situazione di grav ecrisi economica che il paese attraversa. Sonostati indicati qúi dai colleghi che mi hann opreceduto alcuni rimedi che potrebbero es-sere adottati nel contesto di questo provve-dimento. Ha parlato poc'anzi l'onorevoleRaucci di questi problemi, ma ne ha trattat oanche l'onorevole Pandolfi nella sua relazio-ne scritta. IJ stato lo stesso onorevole Pan-dolfi a fornire delle indicazioni molto impor -tanti sulle cose che potrebbero farsi subit onella evenienza - per chi parla è certezza -di un rinvio all'inizio del 1974 della entrat ain vigore della parte imposizione direttadella riforma tributaria .

Venendo a parlare più specificatamentedelle norme contenute nel decreto-legge, l acritica che noi rivolgiamo consiste soprat-tutto nel fatto che, nelle condizioni attuali d igrave difficoltà in cui versa l ' economia de lnostro paese, non sarebbe stato opportuno in-serire in un provvedimento siffatto normeche vengono definite quasi all 'unanimità,

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certamente dai più, come di carattere anti-congiunturale .

Siamo i primi a riconoscere che la situa-zione .del paese è seria e grave, che non sipuò stare con le mani in mano e che bisogn afare qualche cosa per risollevare le sorti del -l'economia, per garantire l'occupazione . Neha parlato ieri autorevolmente l'onorevol eMacchiavelli . Occorre rendere i prezzi sta -bili, occorre difendere all'interno la stabi-lità della lira anche per immunizzarla da ipericoli cui è sottoposta dagli attacchi ester-ni, come i recenti fatti che hanno avuto com econseguenza la svalutazione della sterlinahanno dimostrato . Noi affermiamo soprat-tutto due cose e riteniamo di essere nel vero :la prima è che questo è un provvediment oanticongiunturale, per cui di fronte alla at-tuale situazione esso non può avere , comecontenuto che dei benefici di carattere fiscal eche riguardano un solo settore e di conse-guenza ne discriminano altri . La seconda èche un provvedimento anticongiunturale no npuò non comportare la necessità di un pi ùampio e generale dibattito e non può no nessere esaminato se non nel generale contest odelle scelte di politica economica del Gover-no, e quindi nel contesto della program-mazione .

Che valore può avere e quale benefici opotrà trarne l'economia se viene sgravata ne iprossimi mesi di circa 500 miliardi, quandosarà Ia grande industria del nord ad essernein massima parte la beneficiaria ?

Credo che bisognerebbe anche in quest ocaso stare alle regole del giuoco; e le regol edel giuoco in questo campo, nel campo del -l 'economia, nel campo che attiene ai fenome-ni di carattere economico, non possono nonessere che il piano e la programmazione . An-che l'inquieto Mezzogiorno, con la sua seco -lare arretratezza, deve sempre stare alle re -gole del giuoco. Ma la crisi è certamente piùgrave e più acuta nel Mezzogiorno ; e nelMezzogiorno i problemi sono ancora più ur-genti .

Anche nel nord, del resto, per rimanerepiù strettamente nel tema dei provvediment ianticongiunturali, vi sono altri settori, divers ida quelli che sono i beneficiari di quest oprovvedimento, che si dibattono in una cris iprobabilmente ancora più acuta . Queste cosesono state qui autorevolmente già dette dagl ioratori che mi hanno preceduto . In quest igiorni, dal Mezzogiorno, dall ' estremo sud ,dalla mia regione, dalla Sicilia parte ancor auna volta il- grido di dolore per la grave crisi

in cui si dibatte l'agrumicoltura, che costi-tuisce la nostra industria, l'industria del sud .

Ebbene, nel momento in cui tutti quant igiustamente ci preoccupiamo, nel momentoin cui il Governo si preoccupa degli sgrav ifiscali nei confronti della grande industria be-neficiaria del nord, io vorrei domandare a lGoverno che cosa fa, che cosa vorrà fare perrisolvere questo grave problema che minacciaancora il peggioramento delle condizioni del -l'occupazione e che quindi fa prevedere an-cora una maggiore miseria in Sicilia e ne lsud . Che cosa fanno i ministri competenti ,il ministro dell'agricoltura, il ministro delcommercio con l 'estero ? A che punto è quelprocesso di revisione iniziatosi al tempo incui l'onorevole Zagari era titolare del Mini-stero del commercio con l'estero nel tentativo ,lodevole tentativo, onesto tentativo, di aprir enuovi mercati ai nostri prodotti agrumari ,che pure sono i migliori del mondo, prodott iche sui mercati esteri – possiamo dichiararlesenza tema di essere smentiti – sono i piùcompetitivi sia per qualità sia per i prezz iche possono essere praticati ? E valga unesempio . L'Italia, nell'interscambio con l aBulgaria, è al primo posto tra le potenze oc-cidentali . Da ciò si deduce che i rapporticommerciali tra questi due paesi non pos-sono che essere eccellenti . -E come si spiegaallora che proprio con la Bulgaria non è ma istato firmato un solo contratto di esportazioneagrumaria da parte del nostro paese ? La ri-sposta è semplice e sta nel disinteresse per ii problemi che affliggono il martoriato sud ,disinteresse verso un problema così impor -tante anche per i riflessi di carattere genera -le sul piano dell'economia del nostro paese .Certo, si chiudono gli occhi rispetto ad u nproblema così importante e così assillante .D'altra parte, aprire le porte alla nostr aesportazione agrumaria con i suoi natural imercati, che sono i mercati dell'est europeo ,significherebbe evidentemente, per la grand eindustria del nord, dover rinunciare alla ven-dita e alla esportazione di qualche macchina .Non può interpretarsi diversamente l'assen-teismo nei confronti della soluzione di questoproblema. Eppure l'onorevole Zagari, quand oera titolare del dicastero del commercio co nl'estero, aveva cercato di risolvere questoproblema, tentando di riaprire altri mercat iper l'esportazione agrumaria dal sud . Neparliamo nel momento in cui nel sud, e nell aSicilia in particolare, vi è un profondo statodi disagio e di insodisf azione da parte dell ecategorie interessate per questa crisi agru-maria.

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Signor Presidente, onorevoli colleghi, noinon intendiamo negare che un provvediment ocome quello di cui ci occupiamo non tendaa ridurre i costi ed a fare aumentare la do-manda globale, considerato che, come è sfatòda più parti riconosciuto, l ' attuale momentoeconomico è caratterizzato dalla debolezz adella domanda interna ed anche, a volte, in-ternazionale'e da una inflazione per l ' aumen-to deì costi . Sosteniamo però –' e ritengo d ipotere affermare che fino a questo momentonessuno ci ha dimostrato il contrario – ch el 'eventuale beneficio che tali provvediment ipotrebbero comportare sarebbe senz'altro an-nullato perché avrebbe come contropartita l epenalizzazioni e le ritorsioni da parte dell aComunità europea .

A questo punto è prevedibile che ci si chie-da quale sarà il nostro atteggiamento in rela-zione al disegno di legge in discussione . Noichiediamo : risponda il Governo alle nostr erichieste, ci dica il ministro delle finan-ze nella sua replica quello che il Governointende fare in merito ai tempi della entratain vigore della riforma, posto che ormai no nsarà possibile emanare i decreti delegati en-tro il 1° novembre, ci dica soprattutto ch ecosa vorrà fare il Governo per il conteni-mento dei prezzi (argomento sul quale si èautorevolmente intrattenuto, espriméndo com-piutamente il pensiero del gruppo al qualeappartengo, l 'onorevole Macchiavelli) a segui-to dell ' entrata in vigore dell ' IVA ed in parti -colare dei prezzi dei generi di largo consum opopolare ; nonché per rispondere alla esigenz ada più parti affermata di non fare aumen-tare i costi delle piccole aziende, le qual idovranno tenere una . contabilità e provveder ea 13 denunzie annuali, per cui molto proba-bilmente i piccoli operatori economici sa -ranno costretti a rivolgersi a personale spe-cializzato, il che non potrà non incideresull 'aumento del costo della loro produzion e(di qui la richiesta di elevare il tetto dell eesenzioni e di allargare la fascia del sistemadelle forfettizzazioni) .

Sulla base delle risposte che ci sarannofornite, noi assumeremo il nostro atteggia-mento a proposito del disegno di legge indiscussione . (Applausi dei deputati delgruppo del PSI) .

PRESIDENTE. Non essendovi altri iscrit-ti a parlare, dichiaro chiusa la discussionesulle linee generali .

Il seguito del dibattito è rinviato ad altr aseduta .

Annunzio di interrogazioni.

GUARRA, Segretario, legge le interroga-zioni pervenute alla Presidenza .

Ordine del giornodella seduta di domani.

PRESIDENTE. Comunico l ' ordine de lgiorno della seduta di domani :

venerdì 9r luglio 1972, alle 9,30 :

1. — Interrogazioni .

2. — Seguito della discussione del dise-gno di legge :

Conversione in legge del decreto-legge25 maggio 1972, n . 202, recante modifiche eintegrazioni alla legge 6 dicembre 1971 ,n. 1036, in materia di riforma tributaria (67) ;

— Relatori: Pandolfi, per la maggioran-za; Santagati, Delfino, de Vidovich, di mino-ranza .

La seduta termina alle 12,25.

IL CONSIGLIERE CAPO SERVIZIO DEI RESOCONTI

Dott . MARIO BOMMEZZADRI

L'ESTENSORE DEL PROCESSO VERBAL E

Dott . MANLIO Rossi

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INTERROGAZIONI ANNUNZIAT E

INTERROGAZION IA RISPOSTA IN COMMISSION E

GIORDANO. — Al Ministro delle parteci-pazioni statali . — Per conoscere con qual imodalità e in quali tempi intenda realizzaregli « interventi di sostegno » a favore dellefabbriche del gruppo «Rossari e Varzi » an-nunciati dal Presidente del Consiglio ne ldiscorso di presentazione del Governo all eCamere (7 luglio 1972) come « interventi cheimpegneranno nei prossimi giorni fortementel 'attività del Governo » .

Tali interventi sono resi ormai urgenti enon dilazionabili in seguito alla decisionepresa dal consiglio di amministrazione Rossar ie Varzi il 28 giugno 1972 di mettere in liqui-dazione la società, con conseguente licenzia-mento di tutti i dipendenti dell'intero com-plesso, senza possibilità di ricorrere ai bene-fici della cassa integrazione .

La situazione è preoccupante perché gl istabilimenti del complesso sono in granparte occupati, i sindaci di Galliate e di Ivre ahanno proceduto alla requisizione delle fab-briche, mentre fino ad oggi non è annunciatoalcun intervento risolutore o rassicurant edegli organismi pubblici interessati .

Per quanto riguarda, infatti, l ' interventodella GEPI, richiesto e promesso, non si han -no ad oggi altri elementi ufficiali che l edichiarazioni che definiscono possibile u ninteressamento della GEPI stessa alla Rossar ie Varzi .

L ' interrogante chiede pertanto di poterconoscere con urgenza :

1) quali tempi e quali modalità si inten-dano assegnare alla GEPI affinché il su ointervento sia definito e divenga subito ope-rativo ;

2) in quale modo e con quali scadenz esi intenda servirsi di tutte le forme di inter -vento previste dalla legge tessile e dalla costi-tuzione della GEPI per ottenere il mante-nimento dell ' attuale livello di occupazione intutti gli stabilimenti del complesso Rossar ie Varzi . (5-00035)

COCCIA. — Al Ministro di grazia e giusti-zia. — Per conoscere quali sono le ragion idella disdetta della concessione all'Istitutodelle vendite giudiziarie di Roma (IFIR),

adottata dal Ministero di recente, dando corsocome primo provvedimento al licenziamentodel personale distaccato presso l 'ufficio conf e-rimento ed incarichi della V sezione civil edella pretura di Roma; e se non ritenga inrapporto a questo istituto, che è stato oggett odi una viva campagna di stampa e televisiv ache ha investito l'espletamento di questa de-licatissima attività dell'esecuzione civile i nRoma, rivelatasi non conforme né alla tutel adei ,creditori né dei debitori, né al prestigiodell'amministrazione giudiziaria, di assumer ela diretta gestione dell 'istituto pubblicizzan-dolo, ponendo fine così a questa più che discu-tibile gestione privatistica delle vendite giu-diziarie .

L'interrogante chiede altresì che il Mini-stero in via transitoria intervenga per revocar eogni licenziamento del personale che comun-que risulta del tutto insufficiente rispetto all eesigenze dell ' istituto, e che è sceso, in conse-guenza dei licenziamenti, in sciopero ad ol-tranza da più giorni .

(5-00036 )

MAGNANI NOYA MARIA . — Ai Ministr idell'interno, della difesa e di grazia e giusti-zia . — Per sapere se sono a conoscenza cheil questore e il comandante dei carabinieri d iTorino hanno deciso di ritirare dagli uffic igiudiziari di Torino gli uomini addetti all apolizia giudiziaria .

Questo provvedimento sarebbe stato assun-to, come, a detta di alcuni giornali, ha con-fermato lo stesso procuratore generale press ola corte di appello di Torino, « come atto ch erisponde a una tensione esistente tra questoree comando carabinieri da una parte e uffic igiudiziari dall 'altra in relazione ad alcun iprocedimenti penali pendenti e la cui con -dotta non incontra la approvazione del que-store e del comando carabinieri » .

L'interrogante chiede inoltre quali prov-vedimenti si intendono adottare di fronte adun atteggiamento che suona palese spregio de ldettato costituzionale secondo il quale la po-lizia giudiziaria dipende dall'autorità giudi-ziaria e la iniziativa e gestione dei process iè affidata esclusivamente al giudice senza pos-sibilità di pressioni od interventi, diretti o in-diretti, da parte dei funzionari di pubblicasicurezza e degli ufficiali dei carabinieri i qual isono sottoposti alla legge come qualsiasi altr ocittadino .

(5-00037 )

MAGNANI NOYA MARIA . — Al Mini-stro di grazia e giustizia . — Per sapere secorrisponde al vero quanto riportato da pa-

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recchi giornali (La Stampa, Stampa Sera ,Paese Sera) circa gravi episodi di violenzadi ogni tipo verificatisi nelle carceri giudi-ziarie di Torino e di Roma .

L ' interrogante chiede inoltre quali prov-vedimenti intenda adottare nei confronti de icolpevoli e dei responsabili e quali iniziativeassumere per porre fine alle condizioni inu-mane di vita in cui trovansi i detenuti ai qual ila Costituzione riconosce la garanzia dell aincolumità fisica ed un trattamento teso all aloro rieducazione, certamente non attuabil ein un clima di violenza materiale e moral equale quello che appare esistere nelle car-ceri italiane ; chiede se non ritenga opportun opromuovere un sopralluogo di una Commis -

sione parlamentare presso gli istituti carce -rari per accertare la veridicità di tali fatti .

(5-00038 )

DE CARNERI. — Ai Ministri del bilancioe programmazione economica e dell'industria ,commercio e artigianato . — Per conoscer equali interventi il Governo intende effettuareal fine di impedire la smobilitazione dell ostabilimento Montedison di Sinigo (Merano )e per garantire quindi il lavoro agli oltr e200 lavoratori in esso occupati ; tenuto contoanche dell'interesse nazionale che riveste laproduzione dello stabilimento stesso e degl iacuti problemi di occupazione presenti nell azona .

(5-00039)

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INTERROGAZION I

A RISPOSTA SCRITT A

MILIA. — Al Ministro della sanità . — Persapere, se sia a. conoscenza che sino , ad ogg inon sono stati ancora banditi i concorsi permedici -ospedalieri nonostante apposita leggeli abbia da molto tempo previsti . Detti con-corsi hanno la finalità non solo di vagliar ele capacità e i titoli dei singoli concorrentima anche , nello stessa tempo, di impedire-ne ilimiti del possibile i favoritismi ed i brogl iche_ spesso stanno alla base delle assunzion inei posti degli enti pubblici .

Il procrastinarsi dell 'espletamento dei dett iconcorsi ha fatto sorgere il dubbio, che sem-brerebbe avere una certa fondatezza come or -mai riportato anche da vari organi di stampa ,che si voglia di fatto ignorare la legge pe rriservare i posti di medici ospedalieri a ch iprovvisoriamente oggi li occupa con titoli d igran lunga inferiori a quelli di cui certament esono in possesso molti di coloro che ai con -corsi intendono prendere parte . E poiché sif-fatta situazione è non soltanto illegale ma ,nella sostanza, immorale, l'interrogante chie-de di sapere se il Ministro competente intend aintervenire perché la legge sia rispettata e lasoluzione del problema esposto avvenga nel -l 'ambito della legalità e col rispetto dei diritt ied interessi di tutti .

(4-00711 )

PERANTUONO, BRINI, ESPOSTO, SCI -PIONI . — Ai Ministri della sanità e del turi-smo e spettacolo . — Per conoscere quali sonostati i motivi posti a base dei pareri favore -voli espressi per la istallazione di una raffine-ria della società Sangrochimica (Texaco) nell avallata del Sangro in provincia di Chieti, i nconsiderazione del fatto che contro detto inse-diamento si sono espresse le popolazioni dell azona, enti locali e la regione Abruzzo . Ciò per -ché la realizzazione della raffineria in questio-ne non soltanto pregiudica notevolmente lapossibilità di sviluppo della zona e dell ' interafascia costiera interessata, con implicazion iecologiche e strutturali gravi, ma lascia senza.soluzione il gravissimo problema dell 'occupa-zione nonostante la rilevante entità degli in-vestimenti .

Per sapere se i Ministri interrogati inten-dano procedere rapidamente alla revoca de ipareri espressi .

(4-00712)

CESARONI . — Al Ministro della pub-blica istruzione . — Per sapere quanti ed aquali comuni ed enti del Lazio sono stat iconcessi i contributi per la costruzione d iscuole materne .

Quale è lo stato di utilizzazione dei con -tributi medesimi da parte dei vari enti .

(4-00713 )

CESARONI. — Al Ministro dei lavor ipubblici . — Per saperè quali contributi sonostati concessi ai comuni del Lazio, ed a qual icomuni, da parte del Ministero dei lavor ipubblici per l'esecuzione di opere pubblich e(strade, fognature, opere igieniche sanitarie ,acquedotti, ecc.) all ' inizio del corrente ann oed utilizzando i 3 dodicesimi degli stanzia -menti per l'anno in corso prima del trasfe-rimento delle rimanenti quote alle regioni .

Quali criteri sono stati seguiti per l'asse-gnazione di tali contributi .

(4-00714 )

BISIGNANI . — Al Ministro della sanità .— Per sapere se è a conoscenza del fatto ch el'amministratore degli Enti ospedalieri « Pie -monte e Margherita » di Messina, in sede diapplicazione dell 'accordo FIARO-sindacati de l22 aprile 1970 - comma 4 - ha riconosciut oper intiero sia ai fini degli aumenti periodic idi stipendio sia ai fini dell'attribuzione dell eclassi stipendiali al direttore amministrativ odottor Barbera, ed al vice direttore ammini-strativo dottor D'Amico, gli anni di servizioprestati presso l'Amministrazione statale -Ministero dell ' interno per il primo e Mini-stero delle finanze per il secondo - in apert aviolazione dell 'articolo 34 del decreto del Pre-sidente della Repubblica n . 130 e del citatoaccordo sindacale, e per sapere se è a cono-scenza che i provvedimenti (deliberazioni )non sono stati trasmessi dall'ufficio del me -dico provinciale di Messina, al comitato pro-vinciale di assistenza e beneficenza, che inatto esercita la vigilanza ed il controllo degl iatti delle amministrazioni ospedaliere, pe rcui le deliberazioni sono divenute esecutiveper decorrenza di termini .

Costituendo tali provvedimenti, palesemen-te illegittimi, atti di aperto favoritismo, l ' in-terrogante chiede di conoscere se il Ministr onon intenda avvalersi del diritto di revocaper ristabilire il rispetto della legge e degl iaccordi sindacali approvati dal Ministero del-la sanità .

(4-00715)

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FLAMIGNI E D'ALESSIO . — Al Ministrodell'interno. — Per avere notizie dettagliat ein merito a quanto pubblicato dalla rivistad ' informazione delle forze di polizia Ordinepubblico secondo cui : « per iniziativa di nu-merosi gruppi di funzionari di pubblica si-curezza delle varie questure è avvenuto in al -cune città una serie di incontri che hannoportato alla costituzione di un "Comitato d iazione per il rinnovamento della polizia " » ;

per sapere se è a conoscenza dell 'attivitàche il suddetto comitato intende svolgere equali proposte avanza per attuare il rinno-vamento della polizia ;

per sapere se dall'episodio della costitu-zione del nuovo comitato non ritenga di trarreindicazione della inderogabile necessità d iconsentire la libertà di organizzazione sinda-cale per tutto il personale civile e militaredella pubblica sicurezza .

(4-00716 )

NICCOLAI GIUSEPPE . — Al Ministrodella difesa . — Per conoscere i motivi per cu isì sono acquistati gli aerei da trasporto Her-cules in numero nettamente superiore all enecessità delle nostre forze armate. (4-00717 )

PANI, MARRAS E COLUMBU. — Al Mi-nistro dei trasporti e dell 'aviazione civile . —Per sapere sulla base di quali scelte di ordi-ne economico e politico la Sardegna è stat aesclusa dai piani pluriennali relativi all osviluppo ed ammodernamento della rete dell eferrovie dello Stato di recente approvati da lCIPE .

E per conoscere, tenuto conto che il fatt oha determinato allarme, opposizione e pro -teste di cui si sono avuti significativi rifless inel consiglio regionale sardo e inoltre chel ' attuale struttura della rete ferroviaria dell aSardegna risale al secolo scorso, quali ini-ziative il Governo intende assumere pe rdeterminare nuovi orientamenti nelle scelt edi politica ferroviaria tali da poter acco-gliere le esigenze prospettate nell 'ordine de lgiorno votato dal Consiglio regionale sard oin data 14 giugno 1972 .

(4-00718 )

SISTO. — Al Ministro della pubblicaistruzione. — Per conoscere le ragioni del -l ' ingiusta discriminazione che attualment eriguarda il valore delle licenze medie rila-sciate dai CRACIS (Corsi di richiamo, ag-giornamento culturale e istruzione secon-daria) a seconda che essi siano tenuti per i

civili o per gli appartenenti alle forz earmate .

Quelli per i civili sono articolati nel ciclo.normale di un triennio, 'mentre questi peri militari si svolgono nell ' arco di un soloanno .

Eppure l 'attestato finale rilasciato da iCRACIS per i civili, se consente di concor-rere a posti di_ lavoro per i quali è, richiest acome titolo di ammissione la licenza media ,inspiegabilmente non permette l ' accesso agl istudi superiori, salvo il superamento di unsecondo esame di licenza media presso un ascuola di Stato normale .

Agli allievi invece che abbiano superat ole prove della sessione speciale di esami de iCRACIS per militari viene rilasciato il diplo-ma di licenza di scuola media valido a tuttii titoli (circolare ministeriale-22 luglio 1971 ,n . 235) .

(4-00719 )

CHIARANTE. — Al Ministro dell'interno .— Per sapere, in rapporto alla disastrosa al-luvione che ha devastato una vasta e popolos azona della valle Seriana in provincia di Ber-gamo, quale azione è stata e viene svolta dall epubbliche autorità, per fronteggiare quest agrave situazione e quali misure il Govern ointende adottare per recare aiuto alle popo-lazioni colpite e promuovere la pronta ripres aeconomica e civile della zona .

(4-00720 )

DE MICHIELI VITTURI. — Al Ministr odelle poste e delle telecomunicazioni. — Perconoscere se e come si intendano superare l edifficoltà che si oppongono all'indispensabil eallacciamento telefonico del rifugio « Leren-zi », Forcella Stamies nel gruppo del Cristall onel territorio del comune di Cortina d'Ampez-zo, già ammesso ai benefici della legge n . 1215del 1959 prorogati con legge n . 178 del 1968 .

(4-00721 )

BIGNARDI . — Al Ministro delle finanze .— Per sapere se non ritenga opportuno adot-tare - ad integrazione della dichiarazione an-nuale dei redditi, del patrimonio e delle ob-bligazioni delle società ed enti tassabili i nbase al bilancio agli effetti delle imposte di -rette - il « prospetto i-bis » illustrato sul gior-nale Il Sole-24 Ore del 4 giugno 1972 a pagi-na IO che, in quanto contempla separatament el'indicazione delle quote delUammortament oanticipato, cioè quella normale e l'altra ag-giuntiva costituente 41 premio di incentivazio-

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ne all ' installazione di nuovi impianti di cuiall'articolo 98 del testo unico delle impost edirette, consentirebbe di poter eseguire u nfacile ed immediato controllo degli importi,che il contribuente può portare in detrazion edel reddito di ciascuno dei suoi esercizi .

(4-00722 )

BIGNARDI . — Al Ministro delle finanze .— Per sapere se risponda a verità la notizia ,diffusasi nelle zone interessate, di un pros-simo trasferimento a Piacenza degli uffici de lregistro e delle imposte dirette di Castelsan-giovanni (importante comune agricolo-indu-striale della Valtidone in provincia di Pia-cenza con oltre undicimila abitanti e su lquale gravitano i contribuenti dei comuni li-mitrofi di Rottofreno, Sarmato, Calendasco ,eccetera) e di Fiorenzuola d'Arda (important ecomune agricolo-industriale della Val d'Ardacon oltre tredicimila abitanti), e se è veroche tali trasferimenti sarebbero attuati sen-za il preventivo parere degli enti interessat i(provincia, comuni, camere di commercio ,eccetera) .

In caso affermativo si chiede di conoscerei motivi che hanno indotto il Ministero dell efinanze a prendere l'iniziativa di tali trasfe-rimenti . Questi, invero, contrastano con l epremesse del decentramento amministrativo etributario e con la futura approvazione dell ezone comprensoriali di cui Castelsangiovannisarebbe il centro motore, e stanno sollevan-do vivo malumore ed energiche proteste trai contribuenti locali .

(4-00723 )

GIOMO E SERRENTINO. — Al Presidentedel Consiglio dei ministri ed al Ministro dell epartecipazioni statali. — Per sapere se è verala notizia apparsa recentemente sulla stamp asecondo la quale il presidente dell'ENI avreb-be inviato una lettera al Ministro delle par-tecipazioni statali chiedendo un assenso in li-nea di principio alla costituzione di una so-cietà paritetica tra ENI e Montedison (nell aquale dovrebbero confluire le attuali parteci-pazioni Montedison nella Farmitalia e nell aCarlo Erba) per rendere possibile la presenzapubblica nella produzione dei prodotti farma-ceutici .

In caso affermativo si chiede di sapere ache punto sono i programmi di una tale ini-ziativa, qual è il quadro attuale dell ' industriafarmaceutica nel paese nel quale l ' iniziativaverrebbe ad inserirsi, nonché i motivi che n esarebbero alla base .

(4-00724)

MAGGIONI . — Ai Ministri della pubblicaistruzione e degli affari esteri . — Per sapere- premesso che :

i pregevoli affreschi del Cimabue, Giot-to, Simone Martini e Pietro Lorenzetti, nell abasilica di San Francesco in Assisi sono invia di gravissimo deterioramento con eviden-te preoccupazione degli studiosi ed amantidell'arte non solo italiani ;

l'istituto di restauro potrebbe disporredei fondi necessari peraltro già stanziati pe ril necessario urgente avvio dei lavori, ma -di fatto - non lo può fare perché giuridica -mente la basilica è dì proprietà della Sant aSede anche se il passaggio di tale propriet ànon è ancora avvenuto, mancando le condi-zioni richieste dal Concordato, e cioè che i lcomplesso edilizio ed artistico di Assisi vengaconsegnato « efficiente e restaurato » - qual iiniziative i competenti Ministeri intendonoattuare perché i celebri affreschi possano, co nla urgenza del caso, essere restaurati . notoche - specie quelli del Martini e del Loren-zetti, nella Basilica inferiore - ancora un annodi ritardo sarebbe motivo di definitiva scom -parsa .

(4-00725).

MAGGIONI. — Al Ministro della pubblic aistruzione . — Per sapere quali iniziative s iintendono attuare per la urgente riapertur adegli scavi dell 'antica città etrusca di Veio ,sulla via Cassia a pochi chilometri da Roma ,meta - in questi giorni - di turisti anchestranieri .

Motivo della chiusura alle visite sarebbela mancanza di personale di sorveglianza .

(4-00726 )

MAGGIONI. — Al Ministro delle finanze .Per sapere - premesso che :

il consiglio comunale di Stradella (Pa-via) ha, all'unanimità, accolto le richiest edelle associazioni interessate alle attività eco-nomiche della circoscrizione che comprende12 comuni con una popolazione di circa 3 0mila abitanti ;

ha espresso voti perché il competenteMinistero abbia a rivedere la progettata sop-pressione degli uffici finanziari di Stradella ,in conseguenza della attuazione della riform atributaria ;

considerato che il proposto trasferimentoalla competenza degli uffici provinciali d iPavia, comporta per moltissimi comuni de lcircondario una distanza di oltre 40 chilo-

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metri, con evidente disagio per i commer-cianti, gli artigiani ed i coltivatori diretti -

quali iniziative si intendono attuare pe rvenire incontro alle attese di quelle popola-zioni collinari, tenuto conto che, il comun edi Stradella si impegna a mettere a disposi-zione degli uffici finanziari, gratuitamente, ilocali .

(4-00727 )

INTERROGAZION IA RISPOSTA ORAL E

« Il sottoscritto chiede di interrogare il Mi-nistro dei lavori pubblici, per sapere le causedella revoca di un contributo di 180 milion idi lire concesso con determinazione del Mini-stero dei lavori pubblici 16 dicembre 1971,n. 013353 - Div. 22 per finanziamento fogna-tura " oltrera " in comune di Pontedera(Pisa) e revocato con nota ministeriale 2 mag-gio 1972, n . 014233 .

« Per conoscere inoltre epoca presumibilein cui potrà essere concesso il già promess ocontributo data la impossibilità di eseguire ,col solo finanziamento concesso ai sensi dellalegge n . 589 per 100 milioni, alcun lotto d ilavori funzionale .

(3-00103)

« SPINELLI » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare i lPresidente del Consiglio dei ministri, perconoscere quali provvedimenti straordinar iintende adottare per fronteggiare la gravis-sima situazione determinatasi nella Vall eSeriana in provincia di Bergamo a seguit odel violento nubifragio che ha investito esconvolto l ' intera zona e quali misure intend eprendere per indennizzare le popolazioni efavorire la ripresa produttiva nel compren-sorio che è di importanza vitale per l 'econo-mia bergamasca .(3-00104)

« VICENTINI, PANDOLFI, RAMPA ,CASTELLI, BONALUMI » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare i Mi-nistri dell ' interno e degli affari esteri, pe rsapere se al Governo sia giunta informazion esull 'esistenza in territorio greco di campi d iaddestramento militare, frequentati da fascist iitaliani, e diretti da militari greci (come ripe-tutamente riferito dalla nostra stampa) ;

per sapere, in particolare, se sia vera l anotizia - pubblicata in diversi organi di

stampa e ultimamente ripresa dal settimanal eIl Mondo (n . 28 del 14 luglio 1972) - second ola quale giovani fascisti italiani sono ospitatinell ' estate 1972 nei campi dell 'associazioneparamilitare greca denominata " Alchimi " ,e addestrati a Patrasso, a Corfù e in altr eisole della Grecia ; e uno degli organizzator idi questi viaggi è tale Longhini Mario, rap-presentante in Corfù della società italiana

Itavia " (finanziata anche da denaro dell oStato italiano) ;

per sapere (nel caso che le notizie risul-tino esatte) quali provvedimenti il Governointenda prendere nei confronti dei cittadin iitaliani che frequentano quei campi e dei cit-tadini italiani che organizzano quelle attività .

(3-00105)

« , ACCREMAN, MALAGUGINI ,

SPAGNOLI » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare i lPresidente del Consiglio dei ministri e i Mi-nistri del bilancio e programmazione econo-mica e dell'industria, commercio e artigia-nato, per conoscere quale risposta il Presi-dente del Consiglio abbia dato al telegram-ma del presidente della giunta della region eLiguria riguardante le unilaterali decisioni as-sunte dalla Montedison che comportano, nell aregione, la chiusura di tre stabilimenti : l ' Apedi Vado Ligure, lo Jutificio e la Galileo di L aSpezia che, nel 1962 , occupavano più di 1 .500lavoratori ed oggi oltre 800 ; tali unilateralidecisioni appaiono tanto più gravi in quantonon solo contraddicono precedenti impegni ,ma vengono ad incidere in una situazione oc-cupazionale della Liguria che è da anni i npreoccupante declino ;

quali interventi siano stati posti in es-sere per ottenere la revoca dei provvedimenti ;e il rispetto degli impegni assunti dalla Mon-tedison di non addivenire a licenziamenti sinoa quando non fossero realizzate attività sosti-tutive in grado di mantenere gli attuali li -velli di occupazione ;

se non ritengano le decisioni unilateral idella Montedison conseguenza della insistitanoncuranza del Governo in ordine ai proble-mi dello sviluppo dell ' industria chimica ita-liana per i quali anche la Regione Ligure -su iniziativa degli enti locali, d ei consigli d ifabbrica e dei sindacati - aveva da tempochiesto misure di intervento programmate ecoordinate ai fini di un 'adeguata presenzaitaliana nel settore ;

se non ritengano infine procedere conurgenza alla discussione con le Regioni e conle organizzazioni sindacali di un piano di

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sviluppo della chimica che consenta di inter -venire sui programmi delle aziende operant inei vari settori chimici per armonizzarli conle più generali esigenze e - per quanto inparticolare riguarda la Regione Ligure - co nle rivendicazioni avanzate per le zone Vad oLigure-Valle Bormida e Valdimagra da tem-po caratterizzate da insediamenti chimici ch edevono essere adeguatamente potenziati .

(3-00106) « NOBERASCO, BINI, CERAVOLO, D'ALE -MA, DULBECCO, GAMBOLATO » .

« Il sottoscritto chiede di interrogare i lGoverno per conoscere quali reali, efficaci edimmediati provvedimenti intenda adottare ,per porre fine agli episodi di intolleranza ,teppismo e violenza culminati nel luttuosoepisodio di Salerno, in relazione anche alcomunicato emesso dal questore di Salerno .

(3-00107)

« BRANDI » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare i lMinistro dell'interno, per conoscere i fatti ch ehanno portato alla morte di un giovane a Sa-lerno durante una rissa provocata da motiv ipolitici e gli interventi del Governo per stron-care la spirale dell'odio che ha provocat oancora una volta un assassinio politico, ver-gogna di un Paese civile, ritornato alla libert àed alla democrazia dopo tante lotte e soffe-renze .

(3-00108) « GIOMo, QUILLERI, CATELLA, SER-RENTINO, ALTISSIMO » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare i lMinistro dell'interno, per conoscere quali sia -no, ad oggi, le risultanze delle indagini espe-rite in ordine alle circostanze nelle quali u ngiovane studente universitario salernitano ,Carlo Falvella, iscritto al MSI, dolorosament eha perduto la vita in seguito a lite con u nfuori corso trentenne proclamatosi anarchico .

« Nel ribadire la più severa condanna delricorso alla violenza, da parte di chiunque ,come mezzo per l'affermazione di vere o pre-tese posizioni ideologiche, e nel manifestarele proprie preoccupazioni per eventuali stru-mentalizzazioni politiche del grave episodio ,gli interroganti chiedono in particolare di co-noscere quali misure siano state predispost eal fine di evitare il ripetersi di azioni violent eche potrebbero essere alimentate dal clima ditensione naturalmente verificatosi in città .

(3-00109)

« D ' ANIELLO . COMPAGNA » .

« Il sottoscritto chiede di interrogare i Mi-nistri del bilancio e programmazione econo-mica, delle partecipazioni statali, del lavor oe previdenza sociale e dell'industria, com-mercio e artigianato, per sapere quali urgent ied incisivi provvedimenti intendano adottareper fronteggiare la gravissima crisi che daparecchio tempo colpisce la regione Piemon-te, specie nella zona nord-est con la chiusura ,requisizione, occupazione di numerose fab-briche (Leuman, Caesar, Faini, Rossari &Varzi, Unione Manifatture, ecc.), il licenzia-mento già operante di molti lavoratori, l aprevista perdita del posto di lavoro per circ a8000 dipendenti dell'industria tessile e del -l'abbigliamento, la messa a cassa di integra-zione di un notevole numero di lavorator ianche non appartenenti al settore tessil e(Farmitalia, Castor, ecc .) ; crisi che minacciadi aggravarsi anche a seguito della decisioh edella Montedison di chiudere alcuni stabili -menti di cui alcuni, stando alle ipotesi formu-late, situati nel Piemonte nord (Chation, Rho-diatoce) e al blocco delle assunzioni attuatoda numerose aziende .

« Tale situazione colpisce un settore dimano d'opera che per molti aspetti (età, ses-so) è difficilmente reimpiegabile e non pu òessere sottoposto ai gravi disagi della pen-dolarità .

« L'interrogante chiede inoltre quali indi-cazioni i Ministri competenti intendono darealla GEPI affinché il suo intervento sia glo-bale ' e diretto a mantenere gli attuali livell ioccupazionali e se e quale piano per la crea-zione di nuove attività nelle zone colpite dall acrisi si intenda al più presto approntare pe rsalvaguardare il diritto al lavoro .

(3-00110)

« MAGNANI NOYA MARIA » .

« I sottoscritti chiedono di interrogare i lPresidente del Consiglio dei ministri e il Mi-nistro dell'interno, per sapere quali iniziativehanno preso o intendono prendere e qual iprovvedimenti intendono adottare in relazion eai recenti gravi incidenti di Salerno culminatinell'uccisione di Carlo Falvella .

« Per conoscere con quali mezzi e in ch emodo il Governo intende operare al fine d iprevenire e di porre fine agli intollerabili epi-sodi di violenza e di provocazione che cos ìgravemente turbano l'ordine pubblico, essen-ziale premessa per la stabilizzazione e il rinvi-gorimento dell'ordine democratico .

(3-00111) « ZAMBERLETTI, ANDREONI, ARNAUD ,TESINI » .

Atti Parlamentari

- 575 —

Camera dei Deputati

VI LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 13 LUGLIO 197 2

« I sottoscritti chiedono di interrogare i lMinistro dell'interno, per conoscere qual iprovvedimenti intenda promuovere per accer-tare le responsabilità dinanzi ai gravissim ifatti avvenuti il 7 luglio 1972 a Salerno, cul-minati con l'uccisione del giovane Carlo Fal-vella e ripetuti nei giorni successivi con att idi teppismo e di violenza .

« Le convinte e remote tradizioni democra-tiche dei salernitani e la generalizzata condan -

na di atti tanto aberranti, esigono pronte eresponsabili determinazioni da parte del Go-verno per impedire – da qualunque parte pro -vengano – il ripetersi di siffatti comportamen-ti, certamente non diretti al rispetto e al raf-forzamento delle nostre libere istituzioni .

(3-00112)

« LETTIERI, AMODIO, D ' AREZZO » .

STABILIMENTI TIPOGRAFICI CARLO COLOMBO