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Atti Parlamentari 1829 — Camera dei Deputat i VI LEGISLATURA — DISCUSSIONI -- SEDUTA DEL 6 OTTOBRE 1972 27. SEDUTA DI VENERDÌ 6 OTTOBRE 197 2 PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ZACCAGNIN I INDICE PAG . FLAMIGNI 184 8 PAG . Glomo' 1832 GUARRA 185 6 Assegnazione di progetti di legge a Commissioni 1831 . . . . . . . . . . . . . MORINI 185 3 in sede referente . . RAICICH 1839 Proposte di legge : RICCIO PIETRO 1838 (Annunzio) 1831, 1857 ROMEO 1849 (Ritiro) . . 1831 SARTI, Sottosegretario di Stato per t'in - terno 1831, 1838, 184 0 Interrogazioni (Annunzio) . . 1858 S E R V ADE I 185 4 Interrogazioni (Svolgimento) : VALIANTE, Sottosegretario di Stato per i trasporti e l'aviazione civile . . . . 185 5 PRESIDENTE . . 1831 VENTURI, Sottosegretario di Stato pe r ASCARI RACC .AGNI . . 1851 l ' agricoltura e le foreste . 1842, 1849, 185 0 AllARO . 1836 . . . . . . . . . . . . Convalida di deputati 1857 CARADONNA . . 184 0 ELKAN, Sottosegretario di Stato pe r affari esteri gl i 1852, 1854 Domande di autorizzazione a procedere in giu - dizio (Annunzio) 1857 FERIOLI, Sottosegretario di Stato per la Ordine del giorno della prossima seduta 1858 grazia e giustizia 1834, 1837

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Atti Parlamentari

— 1829 —

Camera dei Deputati

VI LEGISLATURA — DISCUSSIONI -- SEDUTA DEL 6 OTTOBRE 1972

27.

SEDUTA DI VENERDÌ 6 OTTOBRE 197 2

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ZACCAGNIN I

INDICE

PAG .

FLAMIGNI 184 8PAG .

Glomo' 1832GUARRA 185 6Assegnazione di progetti di legge a Commissioni

1831

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.MORINI 1853in sede referente .

.RAICICH 1839

Proposte di legge : RICCIO PIETRO 1838(Annunzio) 1831, 1857 ROMEO 1849

(Ritiro) .

. 1831 SARTI, Sottosegretario di Stato per t'in -terno 1831, 1838, 1840

Interrogazioni (Annunzio) .

. 1858 S E R V ADE I 185 4

Interrogazioni (Svolgimento) :VALIANTE, Sottosegretario di Stato per i

trasporti e l'aviazione civile

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. 185 5

PRESIDENTE .

. 1831 VENTURI,

Sottosegretario

di

Stato

perASCARI RACC .AGNI .

. 1851 l ' agricoltura e le foreste

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1842, 1849, 1850

AllARO

. 1836.

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.Convalida di deputati 1857

CARADONNA .

. 184 0ELKAN, Sottosegretario di Stato pe r

affari esterigl i

1852, 1854Domande di autorizzazione a procedere in giu-

dizio (Annunzio) 1857FERIOLI, Sottosegretario di Stato per la

Ordine del giorno della prossima seduta 1858grazia e giustizia 1834, 1837

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— 1831 —

Camera dei Deputat i

VI LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 6 OTTOBRE 1972

La seduta comincia alle 10,30.

GUARRA, Segretario, legge il processo ver-bale della seduta del 9 agosto 1972 .

(È approvato) .

Annunziodi proposte di legge.

PRESIDENTE. Sono state presentate allaPresidenza le seguenti proposte di legge da ideputati :

OLIVI ed altri : « Ordinamento del tributodi soggiorno » (870) ;

GRILLI ed altri : « Istituzione di una gra-duatoria nazionale permanente relativa ai con-corsi per la nomina di ispettori scolastici emodificazione degli articoli 1 e 2 della legge23 dicembre 1967, n . 1342 » (871) ;

ALMIRANTE ed altri : « Istituzione di unaCommissione parlamentare di inchiesta sul-l'Ente autonomo di gestione per il cinema esocietà collegate o dipendenti » (872) .

Saranno stampate e distribuite .

alla XIV Commissione (Sanità) :

CORTESE ed altri : « Concessione di un con -tributo straordinario di 50 milioni per l'orga-nizzazione in Roma del XVIII congresso bien-nale dell 'International College of Surgeons(Congresso internazionale di chirurgia) » (478 )

(con parere della V Commissione) .

Svolgimento di interrogazioni .

PRESIDENTE . L'ordine del giorno reca :Interrogazioni .

La prima è quella dell'onorevole Giorno ,al ministro dell'interno, « per conoscere qual iurgenti provvedimenti siano stati presi dop ol'ennesima sfida alla quiete e alla pubblicaincolumità da parte della delinquenza poli-tica organizzata, nella notte del 3 giugno aMilano . Se non ritiene il ministro di prende -re severi e decisivi provvedimenti contro leorganizzazioni facilmente individuabili ch econtinuano a turbare l'ordine di una labo-riosa città come Milano e a mettere in peri -colo la vita di pacifici cittadini con atti d iguerriglia che non possono più oltre esseretollerati » (3-00024) .

Ritirodi una proposta di legge.

PRESIDENTE. Comunico che il deputatoBoldrini ha chiesto di ritirare, anche a nomedegli altri firmatari, la seguente proposta dilegge :

BOLDRINI ed altri : « Estensione ai " pa-trioti " dei benefici combattentistici di cui all alegge 24 aprile 1970, n . 336 » (459) .

La proposta di legge sarà, pertanto, can-cellata dall'ordine del giorno .

Assegnazione di progetti di leggea Commissioni in sede referente .

PRESIDENTE. Comunico che a norma de lprimo comma dell'articolo 72 del regolamento ,i seguenti progetti di legge sono deferiti allesottoindicate Commissioni in sede referente :

alla IV Commissione (Giustizia) :

ROGNONI ed altri : « Modifiche delle normeriguardanti la previdenza e l 'assistenza foren-se » (229) (coli parere della XIII Commissione) ;

L'onorevole sottosegretario di Stato pe rl'interno ha facoltà di rispondere .

SARTI, Sottosegretario di Stato per l'in-terno . Tra le ore 3,50 e le ore 5,05 del 3 giugnoscorso, ignoti hanno fatto esplodere 5 ordigniesplosivi; rispettivamente, uno presso la ca-bina elettrica di trasformazione dello stabi-limento Honeywell di Pregnana Milanese ;due presso gli uffici direzionali della stess aditta, che sono ubicati a Milano in via Vitto rPisani 13 ; uno presso la direzione commer-ciale della IBM, sita in via Melchiorre Gioia ,ed uno presso l'agenzia n. 5 della Bancad'America e d'Italia in piazza Cantore, sem-pre a Milano .

Gli ordigni, deposti presso le vetrine ogli ingressi dei citati obiettivi, hanno cau-sato danni alle vetrate, alle suppellettili, e dalle apparecchiature interne . Sul posto sonostate trovate fotocopie di volantini mano-scritti inneggianti alla lotta del popolo viet-namita ed all ' internazionalismo proletario .

Al termine delle prime indagini, la local equestura ha segnalato all 'autorità giudiziaria

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Atti Parlamentari

— 1832 —

Camera dei Deputati

VI LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 6 OTTOBRE 1972

il signor Giancarlo Straini, di 23 anni, la cu iautovettura era stata notata in via Vittor Pi -sani, con tre persone a bordo, poco prima del -l 'attentato contro gli uffici direzionali dell aHoneywell . La procura della Repubblica h apoi contestato allo Straini, che appartien ealla sinistra extraparlamentare, i reati di cu iagli articoli 2 e 6 della legge 2 ottobre 1967 ,n. 895, in relazione agli attentati in argo -mento. L'istruttoria è ancora in corso . Conse-guentemente, gli organi di polizia hanno in-tensificato i servizi di vigilanza, nell ' intent odi prevenire, nei limiti consentiti, il ripeters idi analoghi episodi delittuosi .

PRESIDENTE . L'onorevole Giorno ha fa-coltà di dichiarare se sia sodisfatto .

GIOMO . Mi dichiaro sodisfatto, anche i nattesa di quanto la magistratura potrà ulte-riormente accertare in proposito . Certo, dalpunto di vista politico dobbiamo avere l'uni-ca preoccupazione di conoscere se la matricedi queste violenze abbia radici nel mondo in-ternazionale . Nel qual caso bisognerà trova -re, d'intesa con tutti i paesi liberi, gli stru-menti più idonei per la difesa . Talvolta, lamatrice di queste violenze ha, al contrario ,un'origine interna : non so, anzi, fino a chepunto la delinquenza comune venga a spo-sarsi con la delinquenza politica. Pertanto ,anche sotto tale aspetto, cerchiamo di scin-dere i due campi : molto spesso vi è il tenta-tivo di ammantare quali manifestazioni d idelinquenza politica quelle che invece son omanifestazioni di delinquenza comune .

Inoltre, mi permetto di raccomandare – s edi una raccomandazione vi è bisogno – ch ein modo particolare sia curata la situazion edella mia città, Milano; una città che, daquesto punto di vista, come emerge da u nvecchio rapporto del prefetto, rimane la più« calda » d'Italia, mentre, dal punto di vistadella sua laboriosità e del suo senso del do-vere non merita di essere teatro di questiatti di violenza .

Infine, e con questo concludo, chiedo ch esia promossa una maggiore lotta contro l ' in-discriminato possesso di armi da parte d ipersone che non le posseggono, evidentemen-te, per fini di difesa personale, ma per scop ioffensivi . Le armi oggi rappresentano nel no-stro paese un pericolo grave almeno quantola droga. Contro questi nemici della libertà ,del progresso e della democrazia noi sarem osempre solidali con il Governo, per una lott averamente decisa e pronta .

PRESIDENTE. Segue l ' interrogazione de -gli onorevoli Azzaro, Ballardini, Della Briot-ta, Calvetti, Speranza e Bandiera, al mi-nistro di grazia e giustizia, « sulla indizionedelle elezioni " suppletive " per il consigli onazionale degli architetti di cui alla circolar eministeriale del 24 maggio 1972, n . 7/54.3/8570. I fatti precedenti alla circolare citat asono i seguenti : in vista della scadenza de lconsiglio nazionale degli architetti verifican-tesi in data 26 ottobre 1970, il Ministero d igrazia e giustizia, analogamente a quantoaveva fatto in precedenza, in occasione d iogni scadenza del consiglio stesso, avev adiramato una circolare per l'applicazione de ldecreto legislativo luogotenenziale n . 382/44relativo alla elezione dei consigli nazionali de -gli ordini professionali . Nella circolare, fral 'altro, si rammentava che " ciascun consigliodesigna un solo candidato " (intendendosi pe rtale colui che ha riportato il maggior numerodi voti) e soggiungeva che, onde evitare di-spersioni di voti, ogni consiglio dell 'ordinedi ciascuna città prendesse contatti con altr iordini ai fini della designazione di un co-mune candidato . Ciascun consiglio dell'ordi-ne, dopo avere provveduto alla designazion edi sua competenza, rimise al Ministero di gra-zia e giustizia il questionario previsto dall acircolare suindicata, nel quale si indicava, tr al 'altro, la data della designazione. Il consi-glio dell ' ordine di Roma, anziché votar ecome era prescritto nella circolare per u nsolo candidato, aveva frazionato i propri vot iattribuendone una parte ad un candidato euna parte ad un altro, riuscendo così ad ot-tenere, in contrasto con quanto dalla circo -lare prescritto, due (e non uno soltanto) rap-presentanti nel consiglio nazionale dell'ordi-ne. La commissione nominata dal Minister oai sensi dell'articolo 11 del citato decreto legi-slativo luogotenenziale 382/44 per la proclama-zione degli eletti, utilizzando solo architett idi Roma, ritenne legittimo questo modo d iprocedere e tentò d 'insediare il nuovo con-siglio dell 'ordine . Su 11 componenti eletti ,solo 3 si presentarono, gli altri 8 si rifiuta-rono di subire la prepotenza del consigli odell'ordine di Roma e rifiutarono la procla-mazione, talché essa non ebbe luogo e i lgoverno del consiglio fu lasciato per l'ordi-naria amministrazione ai consiglieri deca-duti . Successivamente, per iniziativa di 1 8consigli degli ordini degli architetti su 29, l aquestione fu portata di fronte al Consiglio di ,Stato il quale, con sentenza del 30 ottobr e1971, ritenne legittimo il comportament odegli architetti romani, poiché il Ministero

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Atti Parlamentari

-1833 —

Camera dei Deputat i

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non aveva " facoltà discrezionali " " doven-do seguire unicamente la soluzione che di -scende da una retta interpretazione norma-tiva di cui agli articoli 10 e seguenti de ldecreto legislativo luogotenenziale 23 novem-bre 1944, n . 382 " . Il Consiglio di Stato no ndiede invece decisione nel ricorso del consigli odi Toscana, il quale si era visto togliere dall asuindicata commissione ministeriale la rap-presentanza nel consiglio nazionale perch énella copia del verbale di designazione risul-tava la data 8 e non 18 ottobre per un error emateriale di dattilografia come per altro er adimostrato dallo allegato verbale original einviato tempestivamente alla commissione .Verbale originale non inviato dal Ministero a lConsiglio di Stato, il quale lo ha dovutoesplicitamente richiedere sospendendo così i lgiudizio sulla legittimità della rappresen-tanza del designato dal consiglio dell 'ordinedi Toscana. Dopo la sentenza del Consiglio d iStato, due consiglieri nazionali eletti in bas ealle norme dettate dalla circolare ministe-riale, ritenute discrezionali e illegittime da lConsiglio di Stato, e precisamente i signor iRayneri e Sangirardi, " rinunciavano " all arinuncia di componenti del consiglio nazio-nale degli architetti, e il Ministero, superan-do l ' insuperabile fatto che non esisteva con-siglio nazionale dell 'ordine perché non vi erastato né insediamento né proclamazione enon accorgendosi che i due erano stati elett icon norme discrezionali e illegittime, li con-siderava legittimi rappresentanti non si s abene di chi, e consiglieri nazionali a tuttigli effetti . Come se ciò fosse poco, il Mini-stero, con una circolare ricevuta il 7 giugn oultimo scorso dai consigli dell 'ordine, ha in -detto elezioni suppletive del consiglio nazio-nale dando, per l 'espletamento un tempo di13 giorni rispetto ai cinquanta che normal-mente ha concesso, solamente per la nomin adi sei componenti del consiglio nazionale de -gli architetti, ritenendo legittimamente elett iquelli di Roma (2), considerando legittima -mente eletti oltre al rappresentante del consi-glio di Napoli che non aveva ricusato la no-mina, Rayneri e Sangirardi (3), e lasciand oinsoluto il caso di Toscana (1) . Il Ministerocioè, con una decisione " rattoppo ", ha rite-nuto legittimi rappresentanti coloro i qual iavevano ottenuto la elezione in difformità all enorme a cui invece tutti gli altri ordini s ierano attenuti ; ha ritenuto legittimi rappre-sentanti anche coloro i quali, eletti con nor-me oramai illegittime, in un primo moment oavevano rinunciato alla proclamazione pe rprotestare contro un comportamento altrui

ritenuto illegittimo; ha escluso invece color oi quali avevano protestato rivolgendosi a lConsiglio di Stato, e non perché eletti co nnorme illegittime, ma perché semplicement erinunciatari : ché se tali non fossero stati ,anche loro, come Rayneri e Sangirardi sareb-bero stati dichiarati componenti legittimi de lconsiglio nazionale degli architetti nonostant ela illegittimità delle norme con cui furon oeletti . Francamente non si comprende attra-verso quale ragionamento giuridico e politic osi sia arrivati a questa mostruosa soluzione .Se si voleva dare piena applicazione alla sen-tenza del Consiglio di Stato si sarebbero do-vute annullare le elezioni svolte illegittima-mente e che avevano avuto quei risultati pe rl 'applicazione di quelle norme, e che altr ise ne sarebbero avuti con l ' adozione di undiverso sistema elettorale, e indirne dell enuove. Ma anche a voler ammettere, contr oogni prassi democratica, che si voleva sal -vare la parte di risultato ritenuto legittim odal Consiglio di Stato, le elezioni dovevan oessere ripetute almeno per i nove component imancanti . Il ripescaggio di Rayneri e Sangi-rardi è illegittimo sul piano giuridico e inam-missibile e favoritivo sul piano della legalit àdemocratica . L ' esclusione del rappresentantedegli architetti di Toscana – inoltre – in at-tesa del giudizio del Consiglio di Stato, è un aingiustizia grave, intanto per l ' esclusione i nsé, e poi per gli effetti che potrà provocar eai fini dell 'elezione delle cariche all ' intern odel consiglio nazionale dell 'ordine. Il Mini-stero con il suo comportamento ritiene legit-time elezioni che tali non erano (sentenz aConsiglio di Stato) ; ne modifica i risultat iindicendone delle suppletive con norme ch esi conformano alla sentenza del Consiglio d iStato, rna nello stesso tempo ritiene legitti-mamente eletti tre architetti eletti con norm eoramai certamente illegittime. Ma come è pos-sibile considerare regolare e democratico tuttoquesto ? Gli interroganti mirano a conoscerele ragioni per le quali il Ministero : a) nonha indetto, immediatamente dopo la sentenzadel Consiglio di Stato, elezioni generali co nuna normativa conforme alle considerazion icontenute nella sentenza del Consiglio d idi Stato, in modo da mettere tutti gli ar-chitetti nella condizione di scegliere i propr irappresentanti senza vincoli e limitazioni ;con ciò premiando un comportamento (quell odegli architetti romani) che – seppur legit-timo – era difforme da quello indicato nellacircolare ministeriale emanata in vista dell ascadenza del consiglio nazionale degli archi-tetti del 26 ottobre 1971, a cui invece tutti gli

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Alti Parlamentari

— 1834 —

Camera dei Deputat i

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ordini provinciali si erano conformati ; b) haritenuto legittimamente eletti Rayneri e San-girardi i quali invece avevano ottenuto lanomina con un procedimento ritenuto illegit-timo dal Consiglio di Stato e che comunque ,se non adottato, non avrebbe portato - al -meno probabilmente - ai risultati da cui idue sono stati favoriti ; c) ha indetto elezion iche - restando " impregiudicato " il caso de lrappresentante della Toscana - porterebberoad un consiglio nazionale incompleto e chesi darebbe organi direttivi non scaturenti damaggioranze regolarmente costituite ; d) haritenuto non contraddittorio e democratica -mente non mostruoso il procedimento per cu ii consiglieri del consiglio nazionale degli ar-chitetti sarebbero nominati da tre sistemi d ivotazione diversi : gli architetti romani co nnorme in contrasto con quelle emanate da lMinistero ma ritenute legittime dal Consigli odi Stato: Rayneri e Sangirardi con normediscrezionali del Ministero, ma ritenute ille-gittime dal Consiglio di Stato; e i sei connorme che finalmente - almeno finora - son oconsiderate conformi a legge . Senza accor-gersi che, se possono considerarsi legittima -mente eletti i due architetti romani, non l opossono essere - per le stesse ragioni - Ray-neri, Sangirardi e il rappresentante di Napoli .Il procedimento col quale verrebbe così nomi -nato il consiglio nazionale degli architett isarebbe profondamente lesivo della legalit àdemocratica . Il consiglio nazionale non sa-rebbe rappresentativo della maggioranz adegli architetti italiani ai quali sarebbe impe-dita una regolare e libera espressione co nespedienti anche di dubbia regolarità giuri -dica. Si confida che il ministro voglia so -spendere le elezioni " suppletive " e indirn ealtre generali per il rinnovo globale del con-siglio nazionale con norme certe e conosciuteda tutti prima della espressione del voto »(3-00047) .

L ' onorevole sottosegretario di Stato per l agrazia e la giustizia ha facoltà di rispondere .

FERIOLI, Sottosegretario di Stato per lagrazia e la giustizia . Signor Presidente, la pri-ma interrogazione alla quale rispondo è quellache porta la firma degli onorevoli Azzaro, Bal-lardini, Della Briotta ed altri circa l'indizion edelle elezioni suppletive del consiglio nazio-nale degli architetti .

Con l'interrogazione in oggetto si lamentache il Ministero di grazia e giustizia non abbi aproceduto ad indire una nuova consultazion egenerale per l ' elezione del consiglio nazionale

degli architetti, dopo che il Consiglio di Stat oha riconosciuto valido il frazionamento de ivoti disponibili operato dal consiglio degli ar-chitetti di Roma in difformità dalle direttiveemanate dal Ministero stesso e riflettenti l'in-dirizzo contrario costantemente seguìto .

Questa amministrazione infatti nei suoi po-teri di alta vigilanza sulla professione avev asempre interpretato le disposizioni del decre-to legislativo luogotenenziale 23 novembre1944, n . 382, nel senso che ogni consiglio potes-se votare per un solo candidato e che, al fine d ievitare dispersione di voti, i direttivi local ipotessero prendere accordi preventivi facend oconvergere i propri suffragi su un candidat ocomune al fine del raggiungimento della mag-gioranza necessaria .

Con la sua decisione 30 ottobre 1971-18 feh-braio 1972 il Consiglio di Stato, adito da nu-merosi consigli degli architetti per l'annulla-mento della deliberazione della commissioneper l'accertamento e la proclamazione dei ri-sultati delle elezioni per il consiglio naziona-le, nonché dell'eventuale provvedimento mi-nisteriale di approvazione, ha riconosciuto va -lido il frazionamento dei voti operato dal con-siglio degli architetti di Roma e ha respint oil ricorso ritenendo legittimo l'operato dell acommissione stessa che aveva proclamato elet-ti gli 11 professionisti che avevano riportato i lmaggior numero di suffragi comprendendo fr aquesti i due candidati deI consiglio di Roma .

Più in particolare il Consiglio di Stato haritenuto che l 'amministrazione non abbia fa-coltà discrezionali circa la determinazione de icandidati che possono votare i consigli degl iordini e ha escluso quindi che potesse confi-gurarsi il vizio di eccesso di potere per viola-zione di autolimitazione datasi dalla pubblic aamministrazione, dedotto dai ricorrenti . Sull abase di una disamina delle norme del decret olegislativo luogotenenziale n . 382 del 1944, giàcitato, e delle disposizioni che regolano le ele-zioni di altri direttivi professionali, ha affer-mato poi che il sistema disciplinato dal sud -detto decreto ammette l 'eventualità di un arappresentanza plurima di qualche collegi olocale in seno al consiglio nazionale, cosicch éun consiglio « ben può avere più di un rap-presentante in seno all 'organismo centrale, oveciò sia consentito dal rapporto tra i voti di cu iesso dispone e i voti di cui dispongono gl ialtri consigli locali della medesima profes-sione » .

Ha chiarito inoltre che i membri del consi-glio nazionale, secondo le previsioni dell 'arti-colo 15 del decreto citato, sono componenti del

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— 1835 —

Camera dei Deputat i

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consiglio stesso e non già rappresentanti de ivari consigli in seno al direttivo della profes-sione . Il Consiglio di Stato quindi ha ricono-sciuto la facoltà di frazionare i voti da part edegli organi locali che, a mente dell'articolo 1 1dello stesso decreto, dispongano di un suffi-ciente numero di suffragi, ma non ha trattoda questo la conclusione che il mancato eser-cizio di tale facoltà da parte degli ordini ch esi sono attenuti al sistema tradizionale, richia-mato nella circolare ministeriale, abbia vi-ziato l'intera consultazione tanto che ha aval-lato la proclamazione dei risultati effettuat adall 'apposita commissione, respingendo il ri-corso .

D'altra parte, secondo quanto risulta da ltesto della decisione, i ricorrenti non hanno de -dotto motivi di annullamento diversi da quell ienunciati e non hanno neppure avanzat oistanza di sospensione dell ' esecuzione de lprovvedimento impugnato che ha segnato i lmomento finale del complesso procediment oelettorale . Poiché tale procedimento è alla bas edella proclamazione e il vizio della consulta-zione si riflette necessariamente sulla pubbli-cazione dei risultati, avendo questo formatooggetto di gravame come provvedimento con-clusivo dell'intero arco della consultazione, i lrigetto del ricorso implica il riconoscimentodella validità delle elezioni così come si son osvolte .

Non risulta neppure che i ricorrenti ab-biano dedotto, sia pure in subordine, che, nel -l'ipotesi in cui fosse stata dichiarata legittim ala deliberazione della commissione, veniss epronunziata la nullità del procedimento al fin edi assicurare l ' uguaglianza dei sistemi .

Si vorrebbe invocare, in definitiva, il di-scusso istituto della « presupposizione » pe rassumere che, conoscendo la facoltà di fra-zionare i voti, vi sarebbe stata la possibi-lità *di una diversa convergenza dei suffragi ,e quindi di un diverso risultato delle elezioni .

Simile eventualità non può essere assunta .come elemento rilevante e meritevole di tu -tela in quanto indifferente per la pubblica am-ministrazione, nella quale gli organismi pro-fessionali si inquadrano come organi di am-ministrazione indiretta .

Non è lecito, poi, richiamarsi ad istitut iche trovano applicazione solo nell ' ambito ci-vilistico mentre la disciplina degli effetti dell apronuncia .del Consiglio di Stato in materi adi procedimenti amministrativi complessi èsottoposta al principio, ribadito anche di re-cente, secondo il quale l 'annullamento di tal iatti comporta la rinnovazione di quelli soltan-to che influiscono direttamente sull 'oggetto del

ricorso, senza modificare tutti quei punti cheil giudicato non ha toccato o perché non hann odato luogo ad illegittimità o perché non han -no formato oggetto di censura .

Argomentare, poi, che il principio dell'au-totutela, imporrebbe il rinnovamento totaledelle elezioni si dimostra arbitrario, perchél'annullamento della consultazione verrebb ead incidere non già su un provvedimento pro-prio dell'amministrazione, bensì su un pro -cedimento che è espressione dell'autonomi ariconosciuta dalla legge agli ordini profes-sionali .

Sulla base di queste premesse, che portan oa riconoscere la validità delle elezioni svolte ,questo Ministero ha dovuto provvedere, a nor-ma dell'articolo 15, secondo capoverso, del de-creto legislativo luogotenenziale 23 novembre1944, n . 382, a far svolgere elezioni suppletiv epresso i consigli che non hanno alcun compo-nente nel consiglio nazionale, avendo la mag-gioranza degli eletti rinunciato a far parte d itale organo dopo la proclamazione dei risul-tati elettorali . Due dei rinunciatari, dopo l aemanazione della decisione del Consiglio d iStato, hanno revocato la loro rinuncia in sededi convocazione del nuovo consiglio nazio-nale, tuttora impossibilitato a funzionare pe rdifetto di componenti . La revoca si è dimo-strata ammissibile in quanto le relative di-chiarazioni non furono né prodotte né portatea . conoscenza dei presenti da parte del presi -dente del consiglio nazionale uscente, in sededi insediamento del nuovo consiglio, mentredelle stesse l'organo destinatario avrebbe do-vuto quanto meno prendere atto in quant ol 'elezione comporta uno ius ad officium col -legato con il diritto potestativo. del soggett oall'accettazione e la rinuncia richiede, per l asua validità, il perfezionamento attravers ol ' adesione, sia pure implicita, dell 'organo col-legiale interessato .

Si deve escludere pertanto che sussista l alamentata disparità di sistemi nello svolgi -mento delle elezioni in argomento dato chenon può essere ritenuto illegittimo il sistem aseguìto per la prima parte della consultazione ,mentre per le elezioni suppletive questo Mini-stero si è premurato di chiarire la facoltà ri-conosciuta, come detto sopra, ai singoli con-sigli, di frazionare i propri voti ove ciò si apossibile .

Non è esatto che per tali elezioni sia stat ostabilito un termine di 13 giorni perché la cir-colare che fissava le consultazioni entro i l20 giugno 1972 è stata inviata il 24 maggi oultimo scorso ; il lungo periodo di proroga de ipoteri del consiglio nazionale uscente, rimasto

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— 1836 —

Camera dei Deputati

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in carica per l ' impossibilità di funzionamentodel nuovo organo, e l 'esigenza di porre fine aduna situazione di incertezza, hanno consigliat od 'altronde di procedere senza ulteriore indu-gio alla consultazione integrativa senza atten-dere la pronuncia definitiva del Consiglio d iStato in merito alla posizione del candidat odella Toscana, la cui elezione non è stata pres ain considerazione dalla commissione ministe-riale perché effettuata, secondo le risultanz edella comunicazione ufficiale, fuori del perio-do consentito .

Il consiglio interessato ha inviato a quest oMinistero copia notarile del registro dei propr iverbali per dimostrare di essere incorso i nerrore nel comunicare la data della consulta-zione, tenuta in effetti - si sostiene - nel ri-spetto dei termini . Sulla specifica impugna-tiva, riunita alle precedenti, il Consiglio d iStato si è riservato di decidere dopo l 'acqui-sizione di tale documento, che la parte no naveva allegato al proprio ricorso e che è statosubito trasmesso da questo Ministero .

L 'eventuale accoglimento della impugna-tiva, comunque, resta limitato alla inclusion edi tale candidato nella graduatoria degli eletti ,in forza di un meccanismo automatico che no nspiega influenza sul procedimento per la for-mazione dell 'organo, ma limita i suoi effett ialla composizione dello stesso, aprendo la vi aad una possibile redistribuzione delle carich ein seno al consiglio nazionale, una volta deil-nita anche tale questione .

Si deve concludere, dunque, che, alla luc edella decisione del Consiglio di Stato citat ae delle disposizioni di legge che disciplinan ola materia, non si può ravvisare alcuna vio-lazione della condizione di parità fra i var iordini nell ' espressione del voto e che legitti-mamente, pertanto, si è disposta la consulta-zione suppletiva per reintegrare i component idel nuovo consiglio nazionale venuti men oper fatto volontario .

PRESIDENTE. L'onorevole Azzaro ha fa-coltà di dichiarare se sia sodisfatto .

AllARO. Non ho molto da aggiungere ,signor Presidente, a quanto ho esposto nell'in-lerro ,gazione ; debbo soltanto dire che mi duolevivamente di non potermi dichiarare sodisfatt odella risposta del Governo . Mi sia permesso ,anzi, di dichiararmi stupefatto per l 'avere i lGoverno acquisito di peso questa risposta bu-r:ieratica presentata da coloro i quali, in sed eeli elezione generale, hanno compiuto quest ache è una grave e propria offesa alla demo-crazia .

11 Ministero - come del resto ha confer-mato l ' onorevole sottosegretario che ha rispo-sto all ' interrogazione - aveva predisposto dell eelezioni per il rinnovo del consiglio nazional edell ' ordine degli architetti, i quali sono de iliberi professionisti, stabilendo alcune regol ealle quali gli elettori architetti avrebbero do-vuto attenersi, pena la nullità delle elezioni .

Ma gli architetti romani, invece, non s isono attenuti a queste regole, signor Presi -dente; e, ciò nonostante, il Consiglio di Stat oha ritenuto legittimo il loro comportamento.Non c 'era niente di straordinario: il Mini-stero aveva sbagliato per vent 'anni ad ema-nare delle direttive ; tuttavia gli architetti cheavevano votato per il rinnovo del consigliohanno dovuto constatare che alcuni loro col -leghi - gli architetti romani - non si eranoattenuti a quelle direttive che pure erano con-siderate valide, pena la nullità delle votazioni .Ma il Consiglio di Stato, come ho detto, h aritenuto legittimo il comportamento di questepersone .

Cosa avrebbe dovuto fare, a questo punto ,il Ministero ? Se era legittimo il comporta -mento degli architetti romani in contrasto co nle norme emanate dal Ministero, allora evi-dentemente dovevano essere illegittime quell edisposizioni ministeriali . Gli altri architetti ,comunque, non sono stati posti nelle stess econdizioni di quelli romani . questo il punt o- non burocratico, ma politico - che offend ela democrazia . Non è possibile che degli ar-chitetti, i quali debbono stabilire qual è l amaggioranza che governerà il loro consiglio ,dipendano da una lunghissima dissertazionepseudogiuridica, che non so poi fino a qua lpunto sia del tutto esatta .

Gli altri architetti eletti, sorpresi dal com-portamento del Consiglio di Stato, non si sonovoluti presentare, non ritenendo ammissibil eche i loro colleghi romani avessero in senoal consiglio nazionale una rappresentanza su-periore a quella degli altri architetti, e consi-derando questa una prepotenza. Su undici rap-presentanti eletti se ne sono presentati sola-mente tre, e si badi che la mancata presenta-zione comportò la non proclamazione del con-siglio dell 'ordine, rendendo pertanto invalid ele elezioni; successivamente due degli ottoarchitetti che non si erano presentati rinuncia-rono a questa loro presa di posizione. Ebbene,il Ministero ha ritenuto valida l 'elezione diquesti ultimi due consiglieri .

V'è ancora da aggiungere che il rappresen-tante del consiglio di Toscana inviò il verbal econtenente i risultati delle avvenute elezioni ;ma la dattilografa sbagliò, e scrisse 8 anziché

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- 1837 —

Camera dei Deputati

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18. Poiché vi erano 10 giorni di intervallo ,quella elezione è stata considerata nulla . Im-mediatamente dopo, lo stesso consiglio del -l 'ordine ha fatto rilevare che in base al ver-bale originale si poteva constatare che le ele-zioni erano state fatte 1'8 e non il 18 ; ma que ldocumento non è stato mandato dal Ministeroal Consiglio di Stato, che ha sospeso la con-valida dell 'elezione del rappresentante dell aToscana poiché mancava quel documento ch eha dovuto richiedere . Il Consiglio di Stato haquindi emanato una sentenza in cui ha rite-nuto legittimo il comportamento degli archi -tetti romani, mentre per i rappresentanti dellaToscana non ha potuto decidere in mancanz adi quel documento .

Mi spiace dover interrompere l'esposizion edi questi fatti per rimanere entro i limiti d itempo regolamentari, e di non poter difender ein maniera esauriente in questo libero Parla-mento – come sarebbe opportuno fare – gl iinteressi degli architetti, liberi professionist iche hanno il diritto di esprimersi come cre-dono .

Ritengo lesivo della legalità democratica i lcomportamento del Ministero, comportament oche è stato ribadito anche in questa occasione .Credo che la cosa non si fermi qui e speroche la questione non si sviluppi in manier atale da ledere il prestigio delle nostre istitu-zioni . Grazie, signor Presidente .

PRESIDENTE. Segue l'interrogazione del-l'onorevole Riccio Pietro, al ministro di gra-zia e giustizia, « per sapere se sia a conoscenz adella grave situazione esistente alla pretura d iOristano dove può avvenire, ad esempio, ch eun cittadino tratto in arresto per reato di com-petenza pretoria . in data 28 giugno 1972, all adata odierna (ore 18 del 3 luglio) non risult iancora interrogato, e quali iniziative intend aprendere in proposito » (3-00076) .

L 'onorevole sottosegretario di Stato per lagrazia e la giustizia ha facoltà di rispondere .

FERIOLI, Sottosegretario di Stato per lagrazia e la giustizia . Alle ore 8,10 di mercoled ì28 giugno 1972 i carabinieri di Oristano, a se-guito di segnalazione telefonica, sorprende-vano in luogo pubblico, all ' incrocio tra l avia Manzoni e il viale San Martino di dett acittà, tale Pilloni Antonio nell ' atto in cu icompiva. atti osceni sulla propria persona .Provvedevano, pertanto, al suo arresto imme-diato e, dopo aver redatto il prescritto ver-bale, traducevano il Pilloni nelle locali car-ceri a disposizione dell 'autorità giudiziari acompetente . Il predetto verbale di arresto ve -

niva in giornata trasmesso alla locale procuradella Repubblica la quale, il giorno successi-vo 29 giugno (giovedì), lo trasmetteva per com-petenza alla pretura in sede . Il pretore, im-pegnato ogni giovedì nell 'udienza penale, ri-chiedeva il giorno successivo, venerdì 30 giu-gno, il certificato penale del detenuto, e con -temporaneamente informava il difensore d ifiducia dell'imputato che l'interrogatorio d iquest ' ultimo sarebbe avvenuto quando foss epervenuto il rapporto giudiziario . Questo do-cumento, unitamente al certificato ,penale de ldenunciato, veniva trasmesso sabato 1° lugli odalla procura alla pretura, che tuttavia lo ri-ceveva materialmente la mattina di marted ì4 luglio 1972. In questo stesso giorno il pretoreprovvedeva in presenza del difensore all'in-terrogatorio dell'imputato, cui contestual-mente concedeva la libertà provvisoria, se-guìta dall'immediata, scarcerazione . Sono incorso accertamenti per accertare e valutare ,ai fini di eventuali misure disciplinari, l aresponsabilità ,del ritardo con cui detto rap-porto giudiziario è pervenuto alla pretura .

L'episodio descritto ha costituito, per altro ,un caso isolato nell'attività giudiziaria dell apretura di Oristano; esso ,pertanto non è col-legabile alla « grave situazione esistente all apretura di Oristano » che è stata denunciat adall'onorevole Riccio e che, comunque, corri -sponde, per obiettive circostanze, alla realtà .Dopo il trasferimento al tribunale di Oristan odel pretore dottor Filomeno Di Lonardo – av-venuto nel marzo di quest ' anno – non è statopossibile provvedere alla sua sostituzione, pe rcui l'unico magistrato, dottor Ciriaco Manca ,rimasto in servizio, ha dovuto sopperire a tut-te le gravose necessità dell 'ufficio nei vari set-tori (udienze penali e civili, istruttorie penal ie civili, volontaria giurisdizione, attività elet-torale, ecc .) . Inoltre, dal 22 febbraio 1972 ,detta pretura può disporre soltanto di due fun-zionari di cancelleria (di cui uno, donna, svol-ge orario ridotto di servizio –'quattro ore gior-naliere – data la sua condizione di madre ch eallatta un bambino) e di una dattilografa .

Ciò nonostante, per lo spirito di sacrifici odel magistrato e dei suoi collaboratori, tutt igli affari civili e penali sono stati tempestiva -mente trattati .

Sono state pronunciate, nel primo seme-stre di quest ' anno, 119 sentenze penali, un no-tevole numero di decreti penali e di sentenz eistruttorie, parecchie sentenze civili e nume -rosi provvedimenti di volontaria giurisdizione .

La situazione si è aggravata con il trasfe-rimento, già avvenuto, del dottor Manca a ltribunale di Oristano .

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— 1838 —

Camera dei Deputat i

VI LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 6 OTTOBRE 197 2

A reggere la pretura è rimasta la dottoress aGrazia Corradini, uditore giudiziario, cuìsono state, solo di recente, conferite le fun-zioni, e che pertanto potrà rendere al megli odelle sue possibilità dopo il necessario period odi esperienza e di pratica, concreta .

Sono note, per altro, le difficoltà di au-mentare, nello stato attuale delle cose, il nu-mero dei magistrati, dei cancellieri e del per-sonale ausiliario .

Se il Parlamento troverà il modo di accele-rare l 'approvazione dei più importanti provve-dimenti di riforma, del settore della giustiziasi potrà far fronte ad una delle fondamental iistanze dello Stato democratico .

PRESIDENTE . L'onorevole Pietro Ricci oha facoltà di dichiarare se sia sodisfatto .

RICCIO PIETRO. Non- posso dichiararm isodisf atto . Vi possono infatti essere ritard inell'invio di rapporti, però l'onorevole sotto-segretario nella sua risposta ha confermatoche i carabinieri hanno provveduto, nella stes-sa giornata dell'arresto di Antonio Pilloni, atrasmettere il relativo rapporto alla procur adella Repubblica, che lo ha ricevuto il giorn osuccessivo, cioè il 29 giugno scorso. E dal 29giugno al 4 luglio questa persona, che dovev aessere immediatamente scarcerata, come poi èavvenuto non appena finalmente si è procedut oal suo interrogatorio, ha continuato a languir ein carcere .

Nel considerare questi episodi, è necessari ovalutare che nella fattispecie si tratta è ver odi un certo Antonio Pilloni sconosciuto a tutti ,ma potrebbe capitare la stessa cosa a un qua-lunque cittadino che venga tratto in arresto .Il Pilloni è rimasto in carcere per otto giorn ie, per la circostanza, sono state violate - nongià da parte degli organi di polizia - non sol oprecise disposizioni di legge, ma anche ele-mentari princìpi morali .

L'onorevole sottosegretario ha detto che i lpretore stava trattando in quei giorni altr ecause. Questo non è vero ! Potete fare tutti gl iaccertamenti che volete, da essi emergerà ch equesto non è vero . La verità è che il pretor eè stato assente dalla sede dal 28 giugno finoal giorno in cui ha proceduto all'interrogatori odel Pilloni . So bene che il Governo non puòagire nei confronti del magistrato come ne iconfronti della polizia giudiziaria . Ma, se unmagistrato viola diritti fondamentali di un cit-tadino (e poiché tutti i cittadini sono egual idi fronte alla legge), se la Costituzione no nconsente che nei confronti del magistrato si

possa comunque agire, ebbene si riveda la Co-stituzione, perché prima di tutto, prima dell asalvaguardia della dignità del magistrato, bi-sogna salvaguardare i diritti dei cittadini, d iogni individuo che viva in questa Italia liber ae democratica. Ogni individuo, seppur dere-litto, anche se abbia compiuto su di sé att iinnominabili, ha diritto al rispetto della sualibertà. Quando lo si interroga, quando lo sigiudica, non si compie nei suoi confronti al-cun atto di cortesia : si adempie semplicemen-te un dovere che, prima che giuridico, èmorale. E se la Costituzione - ripeto - non con -sente che il magistrato sia chiamato a rispon-dere del suo operato, si modifichi la Costitu-zione, si arrivi alla responsabilizzazione delmagistrato, perché questo postula la democra-zia, in modo che si realizzi veramente l'ugua-glianza tra tutti i cittadini .

PRESIDENTE. Segue l'interrogazione . del -l'onorevole Raicich, al ministro dell'interno ,

per conoscere - premesso che risponde a ve-rità quanto riportato su La Nazione di mar-tedì 8 agosto 1972, pagina 6, e già più volte de-nunciato da vari studiosi alla pubblica opi-nione, riguardo alla situazione di confusion ee di caos in cui si trova l'archivio storico de lcomune di Firenze (archivio la cui importan-za è in questa sede inutile sottolineare) - per -ché il ministro dell'interno non si è avvalso d iquanto stabilito dall 'articolo 33 del decretodel Presidente della Repubblica 30 settembr e1963, n . 1409, in merito alla inadempienz adegli enti agli obblighi loro posti dagli arti -coli 30 e 31 dello stesso decreto del President edella Repubblica, disponendo il deposito negl iarchivi di Stato del materiale documentale d icui sopra ; quali iniziative il competente so-vrintendente archivistico intende assumerenell'immediato per concorrere alle iniziativ eassunte dall'amministrazione comunale di Fi-renze, sia pure in grave ritardo, sia per quan-to riguarda il reperimento dei locali, sia pe rquanto riguarda l'ordinamento del materiale ,in modo da porre quanto prima gli studiosi i ngrado di usufruire per il loro lavoro della con-sultazione di atti e documenti di così rilevant einteresse storico » (3-00269) .

L'onorevole sottosegretario di Stato pe rl'interno ha facoltà di rispondere .

SARTI, Sottosegretario di Stato per l'in-terno . Espongo brevemente come risulta esse -re suddiviso l'archivio storico del comune d iFirenze, la cui importanza - come giusta -mente afferma l ' onorevole Raicich - non pu òessere sottaciuta .

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— 1839 —

Camera dei Deputat i

VI LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 6 OTTOBRE 1972

Vi sono 1 .595 pezzi (tra buste, filze, volum ie registri) custoditi presso il deposito denomi-nato « del Porcellino » (sopra le logge del Mer-cato nuovo), contenenti atti delle comunità edel comune di Firenze dall ' anno 1782, att idelle comunità soppresse nel 1865 e aggre-gate a Firenze, a partire dal 1532, e atti de icomuni soppressi nel 1929 (Peretola, Brozzi ,eccetera) .

Nel complesso sono in buono stato di con-servazione e sistemati su scaffalature metalli -che e, sebbene non completamente ordinati ,sono utilizzabili ai fini della consultazione . Ditali documenti esiste un inventario sommario ,compilato nel 1961 .

Vi è poi un secondo gruppo di 692 pezzi(sempre tra buste, filze, volumi e registri )componenti il cosiddetto « archivio storico » ,degli anni 1782-1865, che costituiscono la part epiù importante della documentazione della co-munità di Firenze . Contrariamente alle noti -zie riferite da La Nazione nell'articolo del-1'8 agosto 1972, citato dall'onorevole Raicich ,tali atti furono depositati, dopo l'alluvione delnovembre 1966, presso la sovrintendenza ar-chivistica per la Toscana, che li ha sottopost ia un accurato restauro, e- presso la quale sonotuttora ben conservati . Gli atti sono dotati d iun inventario a stampa compilato nel 1918 ,che non è più completamente rispondente, co-me è ovvio, all'attuale consistenza di essi, acausa delle perdite verificatesi durante la pre-detta alluvione .

Vi è infine un terzo fondo, conservato ne lmuseo « Firenze com'era », costituito da 26 6pezzi del periodo 1865-1895, relativo all'atti-vità urbanistica di Firenze capitale e degl ianni successivi .

Queste indicazioni non consentono di af-fermare che i fondi antichi del comune di Fi-renze, ancorché bisognevoli di inventari pi ùaggiornati, si trovino in stato di caos e di di -sordine . Il problema principale – del restol 'onorevole Raicich lo mette in evidenza nel -la sua interrogazione – è piuttosto quello d ireperire locali idonei, in cui si possa riunir ela cosiddetta « sezione separata di archivio » ,come previsto dall'articolo 30 del decreto de lPresidente della Repubblica 30 settembr e1963, n . 1409; il che è stato già più volte sug-gerito agli amministratori comunali di Fi-renze dalla sovrintendenza archivistica per l aToscana .

Allo stato attuale delle cose, pertanto, no nsi ritiene che esistano i presupposti, indicat inell 'articolo 33 del decreto citato, per dispor -re il deposito coattivo degli anzidetti fondi .

Anche recentemente il sovrintendente ar-chivistico per la Toscana ha avuto contatt icon l 'amministrazione civica per l 'esame del -la situazione dell'archivio storico comunale enon mancherà di continuare a prestare l apropria collaborazione e consulenza per l asoluzione dei relativi problemi di sistema-zione, riordinamento e inventariazione .

PRESIDENTE . L'onorevole Raicich ha fa-coltà di dichiarare se sia sodisfatto .

RAICICH . Signor Presidente, non - possodirmi sodisfatto della risposta fornita dal Mi-nistero dell ' interno per le ragioni che oraesporrò e che credo risaltino chiaramente an-che ai colleghi .

Mi riferisco, in primo luogo, alla divi-sione in locali separati di fondi della stess aetà. In secondo luogo, vi è il fatto che il pri-mo fondo, quello « del Porcellino », è prati-camente irraggiungibile da parte degli stu-diosi e, nonostante le assicurazioni dell'ono-revole sottosegretario, non è consultabile; lescaffalature possono anche essere metalliche ,ma nelle scaffalature metalliche il disordin eè disordine come in quelle lignee. Non èquindi consultabile .

Lo stato reale, perciò, è di disordine e so-prattutto di inagibilità per chiunque abbiabisogno, per ragioni di studio, di consultar euna documentazione particolarmente preziosa ,che si riferisce anche a uomini politici d iprima qualità e verso i quali l'interesse sto-rico specie in questi ultimi decenni si è ri-volto con particolare attenzione, quali il Ri-casoli, il Peruzzi, Pasquale Villari, le cui car-te vanno col tempo smarrendosi non solo(anche se questa è una parte da non sotta-cere) per i guasti provocati dall'alluvione de l1966, ma anche per l ' incuria, per la mancan-za di personale addetto, per la mancanza d iuna sala di studio dove sia possibile consul-tare i documenti .

Il tempo a mia disposizione è limitato enon voglio ricordare ai colleghi e al sottose-gretario Sarti, che queste cose le conosce, isuggerimenti che il professor Augusto Cam-pana e la commissione Franceschini fornivanoin merito agli archivi locali ,e gli obblighiche quasi nello stesso anno, nel 1963, il de-creto del Presidente della Repubblica poneva .L 'ottimismo cauto anche della sovrintendenz aarchivistica della Toscana credo che deriv isoprattutto da uno stato di necessità dato ch ela stessa sovrintendenza ha da curare i gua inaturali e storici dell 'archivio di Stato di Fi-

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— 1840 --

Camera dei Deputat i

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renze che non potrebbe neanche accoglier ei depositi comunali .

Ecco dunque che la responsabilità del Mi-nistero dell ' interno sia per la tutela e i suo icompiti d 'ufficio nei confronti dell ' amministra-zione comunale sia per i compiti che ha ne iconfronti degli archivi, è venuta meno sudue fronti . Non saranno certamente mancat esollecitazioni all ' amministrazione comunale d iFirenze e alla sovrintendenza archivistic adella Toscana, certo si è che tuttora un pa-trimonio storico di un secolo e mezzo, parti-colarmente ricco e interessante per la stori adell'economia e della cultura, è praticament einagibile . Infatti, anche gli inventari esi-stenti, ad alcuni dei quali ha fatto riferimen-to l ' onorevole Sarti, risalgono a 50 anni f ae, a parte che sono sommari, non corrispon-dono assolutamente alle esigenze degli stud imoderni .

Non mi limito quindi alla semplice di-chiarazione di insodisfazione ; raccomando in -vece al Ministero dell'interno non già un ge-nerico interessamento, ma un concreto inter -vento, anche con le opportune iniziative legis-lative, per tradurre in atto quei suggeri-menti che, a suo tempo, sul patrimonio ar-chivistico, la relazione Franceschini sottopos eall ' attenzione di tutti noi .

PRESIDENTE . Segue l'interrogazione del -l 'onorevole di Nardo, ai ministri dell ' in-terno e del lavoro e della previdenza sociale ,« per conoscere quali provvedimenti riten-gono di adottare a carico del responsabil edella civica amministrazione di Anacapri ,che, indebitamente reagendo ad una legit-tima manifestazione di sciopero da partedel personale dipendente, ha, a spese del -l 'amministrazione stessa, stampato e fattoaffiggere nel comune un elenco nominativo de idipendenti come innanzi reclamanti i lorodiritti con a fianco di ognuno, demagogica-mente e speculativamente indicate, le retribu-zioni annue percepite, argomento questo d iindubbio riserbo di una civile civica ammini-strazione, con . ciò, indubbiamente artatamentespeculando, diffamandoli alla opinione de ipiù superficiali ed additandoli all 'odio deimeno retribuiti e dei disoccupati . È il caso dirilevare che il comportamento innanzi citato ,oltre ad avere violato il dovere giuridico d irelativo riserbo dell 'amministrazione circa l aretribuzione dell ' uno o dell ' altro dei suoi di-pendenti, ha attuato una scriteriata quanto fur-besca disparità di trattamento fra i dipendent icomunali, ha violato le regole del gioco sinda-cale, ha preteso di introdurre in Italia un vero

e proprio criterio di ricatto al diritto-dover edel lavoratore di difendere con la legittim aarma dello sciopero i miglioramenti retribu-tivi dovutigli salvo il rischio di vedersi alle-gramente indicato alla poca scienza e superfi-cialità di un non informato lettore di un pub-blico bando come un qualsiasi profittator edella cosa pubblica » (3-00114) .

Poiché l ' onorevole di Nardo non è presente ,s ' intende che vi abbia rinunciato .

Segue l'interrogazione dell'onorevole Ca-radonna, ai ministri dell'interno e degli affar iesteri, « per conoscere quale autorità, ne lcorso degli ultimi dieci anni, ha rilasciato erinnovato il passaporto per l 'estero al signorGiacomo Marozzi, titolare di una agenzia turi-stica in Roma e gestore di autolinee da e pe rle Puglie, colpito da mandato di cattura per -ché implicato nell 'attività della banda di fal-sari " Alberto Diaz ", che riforniva i docu-menti di riconoscimento e finanziava perico-losi gruppi di eversori marxisti, le cui gest asono tristemente note in Italia ed all 'estero »(3-00136) .

L 'onorevole sottosegretario di Stato pe rl ' interno ha facoltà di rispondere .

SARTI, Sottosegretario di Stato per l ' in-terno . Giacomo Marozzi, munito di passapor-to rilasciatogli dalla questura di Roma il 19novembre 1963, per tre anni e per i paesi euro-pei ed extraeuropei consentiti, in data 13 no-vembre 1969 presentava istanza di ulterior erinnovo.

Poiché non risultavano elementi ostativi ,il documento veniva rinnovato per cinqu eanni e per i paesi i cui governi sono ricono-sciuti dal Governo italiano .

Solo successivamente, e cioè il 28 giugn o1972, la divisione di polizia giudiziaria dellalocale questura, a richiesta del nucleo investi-gativo dei carabinieri di Roma, iscriveva ne lbollettino delle ricerche il Marozzi, perch écolpito da ordine di cattura emesso il 22 giu-gno 1972 dalla procura della Repubblica diRoma per associazione a delinquere, falsifi-cazione, introduzione nello Stato e spendit adi monete falsificate, falsità materiale com-messa da privato, falsità in cambiali ed altr ititoli di credito, falsa attestazione su propri aidentità personale .

PRESIDENTE. L' onorevole Caradonna h afacoltà di dichiarare se sia sodisfatto .

CARADONNA . Non posso dichiararmi so -disfatto, onorevole sottosegretario, perché, se

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— 1841 —

Camera dei Deputati

VI LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 6 OTTOBRE 1972

non ho male compreso, non è stata data ri-sposta alla parte della mia interrogazion enella quale si domandava quale autorit àavesse rilasciato il passaporto al Marozzi .Era forse la questura di Bari ?

SARTI, Sottosegretario di Stato per l'in-terno . Come ho detto nella mia risposta, s itrattava della questura di Roma, in quantoil Marozzi risiedeva nella capitale .

CARADONNA . Ne prendo atto, onorevol esottosegretario . Si tratta comunque di u naspetto marginale della questione, in quant oil vero problema era ed è quello di stabilir equali rapporti intercorressero fra il Marozz ied un ' alta personalità politica della democra-zia cristiana . Tale riferimento è stato comun-que cancellato dal testo dell'interrogazion eperché la Presidenza della Camera, con u ncortese invito al quale ho aderito, mi h achiesto di togliere dall'interrogazione la part eche riguardava appunto i rapporti fra il Ma -rozzi e questa personalità politica .

Prescindendo da tale aspetto della que-stione – che non emerge, per le ragioni dian-zi indicate, dall'attuale testo dell'interroga-zione – resta il fatto che già nel periodo i ncui gli venne rilasciato il passaporto il Ma -rozzi andava conducendo una attività che no nsi traduceva soltanto nella falsificazione d imonete straniere o di documenti ma era di -retta a sovvenzionare, con questi sistemi, pe-ricolosi gruppi di eversori marxisti e di ter-roristi .

Ancora una volta il Governo vuole evi-dentemente lavarsene le mani, per non ap-profondire questioni che sono particolarmentescottanti in un periodo in cui si mira ad in-trecciare le « piste rosse » con le « pist enere ». Non vorrei che ciò dovesse significar eche vi siano anche delle « piste bianche » :potrebbe essere forse questa la chiave de lmistero che circonda tante strane vicende ch eaccadono oggi in Italia . . .

A questo proposito, onorevole sottosegre-tario, devo preannunziarle un'interrogazione ,rivolta al ministro dell'interno, che mi riser-vo di presentare oggi stesso, in relazione aquanto pubblicato dalla rivista Panorama .Tale interrogazione mira ad appurare se èvero che il ministro dell'interno ha ricevut odocumenti che riguardano tra l'altro un par -lamentare democristiano, documenti che com-proverebbero un suo presunto tentativo d icolpo di Stato . Si chiede poi perché il mini-stro non abbia ritenuto di dover proceder econtro gli autori del falso, se di falso di trat -

ta, e di smentire agli occhi della opinionepubblica un tentativo di disinformazione eanzi di provocazione che dovrebbe essere col-pito e di fronte al quale il Ministero dell'in-terno non può far finta di non vedere e d inon sentire . (Commenti del deputato Ro-mualdi) .

Per queste ragioni mi dichiaro insodisf att odella risposta data alla mia interrogazione .

PRESIIDENTE . Segue l'interrogazione de-gli onorevoli Flamigni, Tortorella Aldo, Gia-dresco, Jacazzi e Raucci, al Presidente de lConsiglio dei ministri, (( perché riferisca i nmerito alle irregolarità verificatesi nella tra-sformazione in succhi delle pere ritirate da lmercato per conto dell'AIMA e destinati allabeneficenza, irregolarità che hanno compor-tato gravi rischi per la salute di tanti citta-dini, specie vecchi e bambini bisognosi di as-sistenza . In particolare gli interroganti chie-dono di conoscere : 1) se vi è stata complet aregolarità nello svolgimento di tutte le opera-zioni previste dalla gara pubblica, indetta i l6 agosto 1971, ai sensi di norme comunitarie ,per l'aggiudicazione delle operazioni di tra-sformazione in succo di pere ritirate dal mer-cato; 2) se risulta vero che da parte del con-siglio di amministrazione dell'AIMA, presie-duto dal ministro dell'agricoltura, si sarebb eosservato un trattamento di favore nei riguar-di della ditta IDAC Foods; 3) i quantitativ icomplessivi di pere che ogni singola industri adi trasformazione partecipante alla gara harichiesto al presidente dell'AIMA ; i quantita-tivi giornalieri che ogni offerente era in grad odi ritirare dai centri di raccolta e che dovevaindicare secondo i bandi di gara ; i prezzi of-ferti da ciascun partecipante ; 4) per quali mo-tivi l'assegnazione dei quantitativi è avvenutaper il 72 per cento a favore della ditta IDA CFoods, mentre una serie di altre ditte del-l'Emilia-Romagna come la Cesenate, l'Alafrut-ta, la Valfrutta, la Calpo, la Colombani, i cu istabilimenti sono ubicati assai più vicino a icentri di ritiro, hanno ottenuto quantitativ ida trasformare in misura inferiore alle richie-ste; 5) quali misure sono state disposte da lministro dell ' agricoltura, nella sua qualità d ipresidente dell'AIMA ed in ottemperanza aquanto stabilito dal bando di gara, per con-trollare che anche la ditta IDAC Foods prov-vedesse alla trasformazione delle pere per ot-tenere " un succo idoneo al consumo alimen-tare diretto, fabbricato in conformità alle vi-genti prescrizioni igienico-sanitarie e con lecaratteristiche indicate nell'offerta e confezio-nato secondo le indicazioni contenute nella of-

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ferta stessa " ; 6) le ragioni per le quali il mi-nistro dell 'agricoltura non ha provveduto adichiarare risoluto il rapporto con la ditt aIDAC Foods, in conformità con quanto stabi-lito dal bando di gara, quando l 'aggiudicata-rio non ottemperava ai suoi obblighi ; 7) serisulta che la ditta IDAC Foods, nella impos-sibilità di trasformare in tempi brevi gli enor-mi quantitativi di pere assegnati dall'AIMA ,procedeva ai ritiri con molto ritardo, effettua -va lunghi trasporti con mezzi privi di cell efrigorifere e ricorreva all ' uso di sostanze sol-forose, proibite dalla legge, per arrestare i lprocesso di fermentazione della frutta ; 8) serisulta che il deterioramento dei succhi d ifrutta è stato determinato dall'uso di sostanz eproibite dalla legge da parte della ditta IDACFoods . Per conoscere quali provvedimenti in-tende prendere » (3-00275) .

L'onorevole sottosegretario di Stato perl'agricoltura e le foreste ha facoltà di rispon-dere .

VENTURI, Sottosegretario di Stato perl 'agricoltura e le foreste . Si ritiene anzituttodi dover precisare che le operazioni di tra-sformazione in succo – alle quali si riferisco-no gli onorevoli interroganti – hanno avut oper oggetto quantità dì pere ritirate dal mer-cato dalle organizzazioni dei produttori agri -coli e destinate dall'AIMA a tale trasforma-zione, secondo le norme dei regolamenti dell aComunità economica europea, al duplice finedi aumentare le più utili destinazioni del pro -dotto, evitando la distruzione del medesimo, edi assicurare alla destinazione assistenzial ela maggiore quantità possibile allo stato fre-sco ed allo stato conservato .

Gli onorevoli interroganti segnalano gene-ricamente irregolarità verificatesi nella tra-sformazione delle pere in succo e rischi de-rivati alla salute dei beneficiari . Ebbene, cheinconvenienti si siano verificati non può igno-rarsi, ma è quanto meno azzardato attribuirl iad irregolarità nella trasformazione, mentresono ancora in corso accertamenti, sia in sed egiudiziaria, sia da parte dei laboratori pro-vinciali di igiene e profilassi all ' uopo interes-sati dalle prefetture su richiesta dell'AIMA a lMinistero dell ' interno.

Le operazioni di trasformazione di pere i nsucco destinato a fini assistenziali sono statecommesse dall'AIMA sia nel corso della cam-pagna 1970-1971, sia nel corso della successiv acampagna 1971-1972 .

Nella campagna 1970-1971 una prima com-messa fu effettuata a favore della società IDAC

Foods di Mondragone, mediante aggiudica-zione di complessivi quintali 2 .500 (realizzat asoltanto per complessivi quintali 2.498,40 d ipere) nella prima (giorno 9 settembre 1970 )delle pubbliche gare indette con bando, capil-larmente diffuso, del 27 agosto 1970 in bas ealle norme del regolamento CEE n . 1560/70del 31 luglio 1970 ed alle condizioni di pro-duzione del succo consigliate dalla sezione spe-rimentale per l'industria delle conserve ali-mentari di Parma . A tale gara parteciparon ocinque ditte : ALA-Frutta di Alfonsine (Ra-venna) ; CAS di Castagnaro (Verona) ; IDACFoods di Mondragone (Caserta) ; SIPS di Lon-giano (Forlì) ; Valfrutta di Cotignola (Raven-na), con n . 10 offerte, di cui tre della societ àIDAC Foods con prezzi compresi fra lire 17 .000e lire 17.400 per quintale di pere, mentre iprezzi offerti dalle altre ditte partecipant ioscillarono fra lire 18.500 e lire 19 .784 pe rquintale di pere da trasformare . Tali offerteerano al netto degli ulteriori prezzi richiest iper il magazzinaggio e lo svincolo del succ oprodotto .

Sopravvenuto il regolamento CEE numer o1886/70 del 18 settembre 1970, che autorizzav al'affidamento di commesse di lavorazione an-che a trattativa privata, l'AIIMA si avvalse an-che di questo mezzo, in relazione all 'urgenz adi provvedere in un momento di più massic-ci ritiri di prodotto dal mercato da parte dell eorganizzazioni dei produttori ed all 'esito de-ludente della prima gara pubblica, stante l aelevatezza dei prezzi chiesti dai concorrenti .Alle trattative furono ammesse le ditte ch eavevano partecipato alla gara e furono positi-vamente concluse nell'ottobre 1970 con la pre-detta società IDAC Foods, nonché con la so-cietà ALA Frutta di Alfonsine (Ravenna) e co nla società Valfrutta di Cotignola (Ravenna) ,per le quantità con ciascuna di esse conve-nute .

Nelle successive gare del 29 settembre 1970 ,19 ottobre 1970 e 9 novembre 1970, nonostant ela larga partecipazione di ditte alle medesime ,non si fece luogo ad aggiudicazione, soprat-tutto per la circostanza che nessuna delle nu-merose offerte (complessivamente oltre 70) ri-sultò migliore del prezzo convenuto a tratta-tiva privata .

Le quantità di pere lavorate nella campa-gna furono di quintali 23 .503,76 per la societ àIDAC Foods, di quintali 4 .500 per la societàALA-Frutta e di quintali 200 per la societàValfrutta, per complessivi quintali 45 .245,08 d isucco di pere prodotto, che, previo esito po-sitivo di collaudo qualitativo eseguito dai la-boratori provinciali di igiene e profilassi ri-

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— 1843 —

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VI LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 6 OTTOBRE 1972

spettivamente di Caserta e di Ravenna, furo-no posti a disposizione del Ministero dell'in-terno per la distribuzione gratuita a personeed enti aventi diritto alla pubblica assistenz asecondo la legislazione nazionale .

Nel corso del consumo da parte dei nume-rosissimi beneficiari, sparsi in tutte le provin-ce italiane, non vennero segnalati inconve-nienti di sorta sulla rispondenza del succo a lconsumo alimentare diretto, sia per il prodot-to confezionato in barattoli, sia per quell oconfezionato in contenitori di vetro .

In modo analogo si è operato nel cors odella campagna 1971-1972 per parte di quan-tità di pere ritirate dal mercato dalle stesse or-ganizzazioni dei produttori agricoli .

In detta campagna, sia per gli assai favo-revoli risultati conseguiti nella precedent eesperienza, sia per avviare la massima possi-bile quantità di frutta ritirata dal mercato a dutilizzazione umana, le quantità di pere desti -nate dall'AIMA alla trasformazione in succofurono più consistenti e precisamente quin-tali 103 .820,06 .

Per tale quantità, l'affidamento delle opera-zioni di trasformazione fu effettuato, a normadei regolamenti della Comunità economica eu-ropea, sia mediante trattativa privata, tempe-stivamente autorizzata con regolamenti CE En. 1557/71 del 19 luglio 1971, sia mediante ag-giudicazione in pubbliche gare, indette conbando del 6 agosto 1971 uniformato alle pre-scrizioni del citato regolamento CEE numero1560/70 del 31 luglio 1970 .

Anche in questa occasione le condizioni diaffidamento delle lavorazioni, per quanto at-tiene alle caratteristiche del prodotto, furonoidentiche – sia per le commesse a trattativaprivata, sia per le commesse conferite median-te aggiudicazione – a quelle prescritte nell aprecedente campagna .

L'uso dei mezzi della trattativa privata edella pubblica gara ,è stato alternato, in rap-porto alla necessità, da un lato, di assicurar etempestivamente la destinazione alle quantitàdi pere ritirate dal mercato, ed alla esigenza ,dall ' altro, di conseguire la migliore economi adi spesa .

Data l 'urgenza di provvedere alla destina-zione del prodotto, di cui le organizzazioni de iproduttori avevano già iniziato i ritiri nell emore dell 'espletamento della prima pubblic agara, il consiglio di amministrazione del -1 'AIMA, in data 29 luglio 1971, ritenne neces-sario realizzare immediatamente un esperi -mento di trattativa, deliberando di invitarealla medesima, mediante comunicazione scrit-ta riportante un apposito schema di commessa

(allegato 1), le seguenti note imprese indu-striali del ramo :

società cooperativa VOG di Bolzano ; dit-ta Borghi di Porotto ; ditta San Giorgio di Ca-sumaro; società Confruit società per azionidi Faenza; società La Cesenate società pe razioni di Cesena; società Massalombarda so-cietà per azioni di Massalombarda ; societàcooperativa ALA-Frutta di Alfonsine ; societàIDAC Foods società per azioni di Mondra-gone; società Valfrutta società per azionidi Cotignola; società CAS, società per azionidi Castagnaro ; società cooperativa CALPO d iRavenna ; società cooperativa Colombaní Pom-posa di Portomaggiore.

Di tali imprese (tra le quali sono compres etutte quelle ricordate dagli interroganti) l aprima comunicò la propria indisponibilità pe ril tipo di succo proposto, mentre altre non ri-sposero alle richieste dell'AIMA, nonostant eavessero stabilimenti ubicati nelle zone de imaggiori ritiri di pere, per cui le trattativepoterono in effetti svolgersi con le ultime set -te ditte e favorevolmente concludersi soltantocon le ultime sei, al prezzo di lire 17 .500 perquintale di pere lavorate (compreso prezzo d isvincolo e di magazzinaggio del prodotto pe rsei mesi) con resa in succo di 1,6 confezionatoin contenitori di vetro o di banda stagnata nonsuperiori a litri 1, con caratteristiche qualita-tive uguali a quelle già prescritte in preceden-za e rispondenti ai requisiti igienico sanitari .

Le quantità di pere impegnate a trattativ aprivata furono notevolmente inferiori a quelleche le imprese interessate si erano dichiarat ein grado di ,poter lavorare, come dal seguent eelenco :

Società ALA-Frutta, richiesti quintal i15.000 di pere ed impegnati quintali 6 .000 ;società IDAC Foods richiesti quintali 120 .000 ,impegnati 15 .000 quintali ; società Valfrutta ri-chiesti 2 .000 quintali, impegnati 500 quintali ;società CAS richiesti 10.000 quintali, impe-gnati 2 .500 quintali ; società ,CALPO richiest i5 .000 quintali, impegnati 1 .000 quintali; so-cietà Colombani Pomposa, richiesti 2 .000 quin-tali, impegnati 500 quintali .

Queste ditte poterono ottenere dalle asso-ciazioni dei produttori e lavorare tutte l equantità impegnate in commessa, ad eccezio-ne della società IDAC Foods che, rispetto a iquintali 15.000 impegnati, ottenne consegne d iprodotto dalle organizzazioni dei produttor iper quintali 13 .285,65 di pere .

Nella gara successivamente indetta conbando del 6 agosto 1971 e svolta il successivo

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— 1844 —

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VI LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 6 OTTOBRE 197 2

27 agosto si ebbe la partecipazione di 6 impre-se (La Cesenate con n . 3 offerte per quintal i12 .000, IDAC Foods con 51 offerte per quin-tali 133 .000, ALA-Frutta con 3 offerte per quin-tali 13.000, SIPS con n . 1 offerta per quintal i1 .000, CALPO con n . 2 offerte per quintal i10 .000 e Va,lfrutta con n . 1 offerta per quin-tali 2.000) con complessive n . 61 offerte rico-nosciute regolari e prezzi di trasporto e tra-sformazione delle pere, magazzinaggio per se imesi e svincolo del succo, oscillanti tra unminimo di lire 17 .480 ed un massimo di lire19 .268 per quintale di pere lavorate . L 'aggiu-dicazione fu decisa a, favore soltanto della so-cietà La Cesenate, che offrì l 'unico prezzo(lire 17.480/quintale) rientrante nel parame-tro ritenuto congruo per quintali 12 .000 d ipere, ed effettivamente realizzata per quintal i5 .403,25 di pere consegnate dalle organizza-zioni dei produttori .

A seguito del modesto risultato utile dell agara,, il consiglio di amministrazione del-l 'AIMA, in data 8 settembre 1971, ritenne op-portuno 'decidere, in considerazione dei mas-sicci ritiri di pere che in quel tempo si an-davano verificando e nelle more dell'espleta-mento della seconda pubblica gara previst aper il 22 settembre 1971, un secondo esperi -mento a trattativa privata., demandando a ldirettore generale dell ' azienda di condurre l amedesima con le ditte che avevano parteci-pato alla gara del 27 agosto 1971 . Le tratta-tive, di cui il consiglio d'amministrazione del-l 'AIMA prese atto in data 17 settembre 1971 ,furono celermente e positivamente conclusecon le seguenti imprese, al prezzo di lire 17 .400per quintale di pere lavorate, spese di magaz-zinaggio 'del succo e di svincolo del medesim ocomprese, e per le seguenti quantità :

ALA-Frutta, impegnati 8 .000 quintali dipere; CAS, impegnati 2 .000 quintali ; CALPO ,impegnati 4 .000 quintali ; IDAC Foods impe-gnati 60.000 quintali .

Tutte queste ditte lavorarono interamentele quantità impegnate in commessa, ad ecce-zione della società IDAC Foods che, rispettoai 60.000 quintali impegnati, ottenne dall eassociazioni dei produttori, entro i termini sta-biliti per il ritiro del prodotto, consegne pe rquintali 52 .394,85 di pere .

Nella successiva seconda gara pubblica ,svoltasi il 22 settembre 1971, si ebbe la par-tecipazione, con offerte valide, di 7 impres e(IDAC Foods con 31 offerte per quintali 79 .800 ,ALA-Frutta con 3 offerte per quintali 6 .000,ACE di Cecina con 6 offerte per quintali 2 0mila, CALPO con una offerta per quintali

3.000, Confruit con 2 offerte per quintali 2 .000 ,Valfrutta con una offerta per quintali 2 mila ,Borghi con una offerta per quintali 3 .000) co n45 offerte regolari e prezzi oscillanti da u nminimo di lire 16 .800 ad un massimo di lire18.844 per quintale di pere lavorate. L 'aggiu-dicazione fu decisa dal consiglio di ammini-strazione dell'AIMA a favore della societ àACE di Cecina per quintali 20 mila e dellasocietà IDAC Foods per quintali 62 .800 a prez-zi compresi tra lire 16 .800 e lire 17 .300 pe rquintale di pere lavorate, ma effettivamenterealizzata soltanto per la società IDAC Foodsper quintali 8.226,91 di pere consegnanti dall eorganizzazioni dei produttori, e ciò in quant ola società ACE di 1Cecina aveva richiesto per epresso organizzazioni di produttori e circo-scrizioni provinciali, prevalentemente dellaToscana, dove in quel tempo non si verifica-rono disponibilità di prodotto .

Come nella precedente campagna 1970-1971, il succo posto a disposizione dell'AIM Adalle ditte interessate, al termine delle lavo -razioni afferenti a ciascuna commessa, è statosottoposto a un duplice controllo : a) controlloquantitativo, eseguito da funzionari del-l'AIMA, diretto ad accertare la quantità disucco prodotto, la relativa resa di lavorazio-ne, il contenuto netto medio di ciascun con-tenitore, nonché l 'apposizione sui contenitoristessi delle prescritte indicazioni ; b) control-lo qualitativo – effettuato dai laboratori pro-vinciali d 'igiene e profilassi competenti perterritorio, in relazione alla ubicazione dellostabilimento di trasformazione – su campion iprelevati dai funzionari dell 'AIMA e direttoad accertare la rispondenza del succo alle ca-ratteristiche prescritte nelle condizioni di com-messa ed ai requisiti di legge per l ' idoneitàal consumo alimentare diretto .

In tutti i casi, l'esito dei controlli è statopositivo e la quantità complessiva di succodisponibile, al netto dei campionamenti, i nquintali 166.372,646, è stata posta a disposi-zione del Ministero dell'interno per la desti -nazione agli enti beneficiari, scelti nella pro-pria competenza dal Ministero medesimo .

Sulla base di un piano di distribuzion epredisposto dal Ministero dell ' interno ed in-teressante tutte le province italiane, il succ oprodotto venne consegnato dalle industri eproduttrici alle prefetture destinatarie duran-te i mesi di marzo, aprile e maggio 1972 efatto pervenire a cura delle prefetture mede-sime agli enti beneficiari .

In fase di consumo pervennero all 'AIMA ,da alcune province, segnalazioni di vizi de lprodotto tali da sconsigliarne il consumo ali-

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— 1845 —

Camera dei Deputat i

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mentare diretto e che in qualche provincia ,come Genova, era stata interessata anch el ' autorità giudiziaria .

Le segnalazioni di vizi pervenute riguar-davano prodotto fabbricato dalla societàIDAC Foods cli Mondragone, dalla SocietàALA-Frutta di Alfonsine e dalla Società CA Sdi Castagnaro .

La prima segnalazione pervenne dalla pre-fettura di Ascoli Piceno per prodotto fabbri-cato dalla Società IDAC Foods in contenitor idi banda stagnata ed immediatamente 1 'AIMAdispose il compimento di indagini dirette a daccertare l 'esistenza dei vizi, ai fini dell 'ado-zioné dei provvedimenti del caso . Da analis iall ' uopo commessa alla stazione sperimental eper l ' industria delle conserve alimentari d iParma su campioni estratti dal laboratori oprovinciale di igiene e profilassi di AscoliPiceno e trasmessi dalla prefettura di AscoliPiceno, risultava un esito favorevole per l ecaratteristiche chimiche e per le condizionidei contenitori, ma un esito sfavorevole dell ecaratteristiche organolettiche, con giudizioconclusivo di inidoneità al consumo alimen-tare diretto. Circa le cause della qualità difet-tosa del prodotto, il referto ne ha ritenut odifficoltosa l ' individuazione, limitandosi adavanzare la presunzione che sia stata impie-gata frutta non sana, in avanzato stato d imaturazione e che si siano seguite tecnolo-gie imperfette nella lavorazione .

Poiché il referto della suddetta stazionesperimentale giungeva contemporaneament ealla segnalazione di vizi relativi a quantit àdi succo distribuito in provincia di Bergam oprodotto dalla medesima società IDAC Foodse sottoposto ad analisi dal locale laboratori oprovinciale di igiene e profilassi, si ritenneopportuno attendere l 'esito anche dì dettaanalisi per poter adeguatamente valutare gl ieffettivi aspetti della situazione, in rapport oalle incertezze emerse nel referto fiduciari odella predetta stazione sperimentale circa l ecause dei vizi .

Per altro, con lettera del Ministero dell'in-terno del 19 giugno 1972, veniva comunicat oall 'AIMA che le ulteriori analisi eseguite adiniziativa della prefettura di Bergamo aveva -no permesso di stabilire la commestibilità delprodotto, fatta eccezione per quello eventual-mente contenuto in barattoli gonfi o con pa-reti interne di colore alterato e che, in ta lsenso, il medico provinciale aveva espress oparere favorevole alla consumazione alimen-tare del prodotto .

Sopravvenute ulteriori e sia pur generichesegnalazioni di vizi da altre province, inte-

ressanti sia prodotto fabbricato dalla mede-sima società IDAC Foods, che prodotto fab-bricato dalla società ALA-Frutta di Alfonsin ee dalla società CAS di Castagnaro, l'AIM Aprovvedeva a richiedere al Ministero dell ' in-terno, con telegramma del 26 luglio 1972, latemporanea sospensione del consumo in tutt oil territorio nazionale del prodotto fabbricat oda tutte le imprese assegnatarie delle com-messe di lavorazione per conto dell'AIMA ,per il compimento di analisi di controllo igie-nico-sanitarie da parte delle competenti auto-rità sanitarie provinciali e Ia ripresa del con-sumo stesso soltanto a seguito di esito posi-tivo di detti controlli .

Con successivo telegramma in data 5 ago-sto 1972, 1'AIMA chiedeva al Ministero del -l'interno la comunicazione dei piani di ri-parto provinciali con l ' indicazione dei singol ienti beneficiari e della quantità di succo as-segnata a ciascuno di esso, della relativa ditt aproduttrice, delle quantità di prodotto fin oallora consumate, delle quantità sottopost ea nuova analisi di controllo e delle quantitàriammesse al consumo per esito favorevol edell'analisi .

Dalle comunicazioni finora pervenute i nproposito dalle prefetture non è dato ancor adelineare i concreti aspetti della situazione ,in quanto trattasi di comunicazioni in massi -ma interlocutorie, in attesa dell 'esito dell eanalisi di controllo . Intanto, alle prefettur eche hanno comunicato, sia pur parzialmente ,l'esito delle analisi di controllo negativo, èstato richiesto dall 'AIMA di conservare i lprodotto a sua disposizione per le constata-zioni di rito nei confronti delle ditte produt-trici e per l ' accertamento delle eventuali re-sponsabilità delle stesse nella trasformazion edelle pere in succo .

Nel contempo, sono state cautelativament emosse dall'AIMA contestazioni generiche neiconfronti della società IDAC Foods, dellasocietà ALA-Frutta e della società GAS, perle quali sono pervenute segnalazioni di in -convenienti, formulando le più ampie riserv esia per la definizione dei rapporti contrattual iintercorsi, sia per le eventuali responsabilitàderivanti dalla perdita del prodotto e da idanni verso gli enti e persone beneficiarie .

Sono state, quindi, adottate le misure che ,allo stato, si rivelano necessarie per caute-tare la salute dei beneficiari e per l ' indivi-duazione delle responsabilità relative ai viz idella merce .

Quanto sopra riferito in generale sulla vi-cenda contiene anche gli elementi di rispost aalle specifiche domande articolate dagli ono-

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— 1846 —

Camera dei Deputati

VI LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 6 OTTOBRE 1972

revoli interroganti, come viene di seguito di -mostrato .

Sulla domanda n . 1), la perfetta aderenz adei provvedimenti dell ' AIMA alle norme de iregolamenti comunitari consente di ricono-scere la completa regolarità, verificata anch edagli organi di controllo, non solo nello svol-gimento delle gare indette con bando del 6agosto 1971 per l 'aggiudicazione delle opera-zioni di trasformazione delle pere ritirate dalmercato dalle organizzazioni dei produttori ,ma anche delle commesse di lavorazione affi-date a trattativa privata, attraverso le qual ianzi è stato possibile conseguire una riduzio-ne dei tempi operativi e una maggiore eco-nomia di spesa .

Sulla domanda n . 2), resta smentita l'in-sinuazione che sia stato praticato un tratta -mento di favore nei riguardi della societàIDAC Foods. È anzi da rilevare che, seb-bene lo stabilimento di detta società sia ubi-cato in zona per la quale la legislazione ita-liana pone obblighi di preferenza e nonostan-te i favorevoli risultati della prima esperien-za condotta nel 1970-1971 – nel corso dell aquale anzi detta società si era dichiarata di -sposta a lavorare, trasformandola poi apprez-zabilmente, una varietà di pera (la « passa-crassana ») soggetta a forti ritiri e fino allor aritenuta di difficile trasformazione in succhi –l'AIMA, in ossequio al principio di parità d itrattamento affermato nella normativa comu-nitaria per tutti gli stabilimenti nell 'area co-munitaria, non ha operato discriminazion idi sorta e, semmai, ha contenuto le commes-se affidate alla società IDAC Foods, in limitiproporzionalmente maggiori, in rapporto allerichieste di lavorazione formulate, rispetto adaltre imprese del ramo .

Sulla domanda n . 3), oltre a quanto giàriferito sullo svolgimento delle due gare in -dette con bando del 6 agosto 1971, precisoquanto segue :

Gara per la trasformazione di pere in suc-chi del 27 agosto 1971 : sono state presentaten. 67 offerte da dieci ditte, e precisamente tr eofferte dalla ditta ALA-Frutta per 13 mila quin-tali al prezzo di lire 18.076 il quintale, peruna quantità giornaliera ritirabile di circa150-400 quintali ; una offerta dalla ditta Bor-ghi per 5 mila quintali ad un prezzo irriso -rio; due offerte dalla ditta Calpo per 10 mil aquintali al prezzo di lire 18 .567 il quintaleper una quantità giornaliera ritirabile di circ a400 quintali ; tre offerte dalla ditta Cesenateper 12 mila quintali al prezzo di lire 17 .480il quintale per una quantità giornaliera riti-

rabile di circa 300 quintali ; ditta Colombani ,una offerta per 1 .500 quintali ad un prezz oirrisorio; società CONFRUIT, una offerta pe r2 mila quintali ad un prezzo irrisorio ; IDACFoods, 51 offerte per 133 mila quintali al prezzodi lire 18 .252 il quintale per una quantità gior-naliera ritirabile di circa 300-450 quintali ; fra-telli Pizzinini, tre offerte per 45 mila quintal iad un prezzo irrisorio ; SIPS, una offerta per1 .000 quintali al prezzo di lire 19 .268 il quin-tale per una quantità giornaliera ritirabile d icirca 200 quintali ; Valfrutta, una offerta per2 mila quintali al prezzo di lire 18 .668 il quin-tale ed una quantità giornaliera ritirabile d icirca 300 quintali .

Di tali offerte sono risultate valide : ALA-Frutta, tre offerte per 13 mila quinali di cu igiornalmente ritirabili circa 150-400 ; Calpo ,due offerte per 10 mila quintali di cui giornal-mente ritirabili circa 400 ; Cesenate, tre offert eper 12 mila quintali di cui 300 giornalmenteritirabili ; IDAC Foods, 51 offerte per 133 milaquintali di cui giornalmente ritirabili 300-450 ;SIPS, una offerta per mille quintali di cui circa200 giornalmente ritirabili ; Valfrutta, una of-ferta per due mila quintali di cui circa 30 0giornalmente ritirabili . In totale le offerte va-lide sono risultate 61 per complessivi 171 milaquintali di cui sono stati aggiudicati 12 milaalla Cesenate (il totale richiesto) e lavorat i5.403,25, che costituisce il 45,02 per cento delrichiesto .

Gara per la trasformazione di pere in suc-chi del 22 settembre 1971 : sono state presen-tate n . 53 offerte da 11 'ditte e precisament esei offerte dalla ditta ACE per 20 mila quin-tali al prezzo di lire 16.900-17 .200 per unaquantità giornaliera ritirabile di circa 100-20 0quintali ; dalla ditta ALA-Frutta tre offerte pe r6 mila quintali al prezzo di lire 18 .776 il quin-tale per una quantità giornaliera ritirabile d icirca 100-200 quintali ; dalla ditta Borghi unaofferta per 3 mila quintali al prezzo d ilire 18 .844 il quintale per una quantità gior-naliera ritirabile di circa 100 quintali; dalladitta Calpo una offerta per 3 mila quintali alprezzo di lire 18 .060 per una quantità giorna-liera ritirabile di circa 400 quintali ; una of-ferta dalla ditta CAS per 2.500 quintali adun prezzo irrisorio ; cinque offerte dalla ditt aCesenate per 18 .000 quintali ad un prezzo irri-sorio ; una offerta dalla ditta Colombani pe r1 .500 quintali ad un prezzo irrisorio ; due of-ferte dalla CONFRUIT per 2 mila quintali a lprezzo di lire 18 .810 il quintale ed una quan-tità giornaliera ritirabile di circa 200 quintali ;31 offerte dalla IDAC Foods per 79 .800 quin-

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tali al prezzo di lire 17 .300-17.500 il quintaleper una. quantità giornaliera ritirabile di circ a300 quintali ; una offerta per 5 .000 quintal idalla Massalombarda ad un prezzo irrisorio ;una offerta dalla Valfrutta per 2 mila quin-tali al prezzo di lire 18 .810 il quintale per unaquantità giornaliera ritirabile di circa 30 0quintali . La quantità complessiva richiestarisulta di 142 .800 quintali . Di tali offerte sonorisultate valide le seguenti 45 : ACE, sei offerteper 20 mila quintali di cui 100-200 circa gior-nalmente ritirabili ; ALA-Frutta, tre offerte pe r6 mila quintali di cui circa 100-200 giornal-mente ritirabili ; Borghi, una offerta per 3 mil aquintali di cui circa 100 giornalmente ritira -bili ; Calpo, una offerta per 3 mila quintali d icui circa 400 giornalmente ritirabili ; CON-FRUIT, due offerte per 2 mila quintali di cu icirca 200 giornalmente ritirabili ; IDAC Foods ,31 offerte per 79.800 quintali di cui 300 gior-nalmente ritirabili ; Valfrutta, una offerta pe rcirca 2 mila quintali di cui circa 300 giornal-mente ritirabili . Il totale richiesto è di 115 .800quintali . Sono stati aggiudicati 11.500 quin-tali alla IDAC Foods pari al 14,41 per centodella quantità richiesta, di cui sono stati lavo -rati 8.226,91 quintali pari al 10,31 per cent odella quantità richiesta .

Sono, comunque, a disposizione le copiedei verbali di constatazione delle offerte del -l 'apposita commissione di gara.

Sulla domanda n . 4), oltre a quanto gi àriferito e precisato anche nelle risposte dat ealle precedenti domande, è da aggiunger eche l 'assegnazione delle quantità di pere pe rla trasformazione in succo è stata effettuataa favore di tutte le ditte indicate dagli ono-revoli interroganti, con commesse a trattativ aprivata o per aggiudicazioni, nei limiti dell erichieste presentate e subordinatamente all acongruità del prezzo offerto e, pertanto, no ntrova giustificazione alcuna l 'affermazion esecondo cui sarebbero state operate discrimi-nazioni sfavorevoli nei confronti delle ditt ela Cesenate, l'ALA-Frutta, la Valfrutta, l aCalpo e la Colombani . Vi è semmai da rile-vare che queste ultime, pur avendo i loro sta-bilimenti ubicati assai più vicino ai centr idi ritiro delle pere e potendo, quindi, fruir edi minori costi di trasporto delle pere stesse ,hanno ottenuto le commesse alle stesse condi-zioni di prezzo della società IDAC Foods .

Sulla domanda n . 5), è da confermarsi ch ei controlli sul succo di pere prodotto dall asocietà IDAC Foods sono stati del tutto ugual ia quelli eseguiti, a mezzo del competentelaboratorio provinciale di igiene e profilassi ,nei confronti di tutte le altre ditte assegna-

tarie e, cioè, in conformità a .quanto pre-scritto dalle condizioni contrattuali .

Sulla domanda n . 6), è da osservare che ,in considerazione dell'esito positivo dei con-trolli eseguiti, non vi era alcun legittimo mo-tivo per dichiarare risoluto il rapporto conla società IDAC Foods. Si deve, semmai, rive-dere la definizione dei rapporti intercorsi ,non solo con detta società, ma anche con l ealtre per le quali, come la,società ALA-Frutt ae la società GAS, sono pervenute segnalazion idi inconvenienti, in rapporto a responsabilitàemergenti dagli accertamenti in corso .

Sulla domanda n. 7), è da rilevare che ,in base alle norme comunitarie, nessunaremora poteva derivare all 'assegnazione dalladistanza tra i centri di ritiro delle pere e gl istabilimenti di trasformazione, i quali avreb-bero potuto trovarsi in qualunque luogo dellacomunità . È, quindi, ovvio che la società IDAGFoods, con stabilimento in Mondragone ,dovesse provvedere ad effettuare i lunghi tra -sporti dai luoghi di ritiro delle pere. situat iprevalentemente in Emilia . Comunque, dagl iatti trasmessi dalle organizzazioni dei pro-duttori, risulta che le consegne delle peresono avvenute entro i termini stabiliti e ch eesse hanno riguardato pere appartenenti i nprevalenza alla varietà « passacrassana » ,notoriamente di' tardiva maturazione e, quin-di, da lavorarsi con la progressione deter-minata dalle condizioni del prodotto a giu-dizio tecnico della ditta commissionaria .

Non risulta che la suddetta società abbiafatto uso di antifermentativi per la conserva-zione delle pere, la cui presenza, per altro ,non è stata nemmeno rilevata nelle analis idel succo prodotto .

Sulla domanda n . 8), potrà essere datarisposta dopo che siano stati completati gl iaccertamenti in corso sulle quantità di succ odeteriorato e sulle cause del deterioramento ,pur dovendosi sottolineare che le analisi fi-nora eseguite non hanno rilevato l'uso, daparte della società IDAC Foods, di sostanzeproibite dalla legge .

Circa infine i" provvedimenti che la vi-cenda consiglierebbe di prendere, sembra che- a parte i provvedimenti concretamente giàadottati e quelli che l 'esito delle analisi ren-dessero necessari - l 'affidamento dì futurecommesse di trasformazione di frutta in suc-chi per conto dell 'AIMA possa essere oppor-tunamente integrato da specifiche norme att ea realizzare un sistema di condizioni che as-sicuri ancora maggiori garanzie sulla qualit àe conservabilità del succo, nonché per quan-to attiene alle operazioni relative ai movi-

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— 1848 —

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menti del prodotto connessi con la distribu-zione e con la conservazione del medesimo d aparte dei beneficiari, nel periodo intercor-rente fra il momento della consegna e quell odel consumo .

PRESIDENTE . L'onorevole Flamigni ha fa-coltà di dichiarare se sia sodisfatto .

FLAMIGNI . Per quanto riguarda l 'ampiez-za della risposta del Governo, posso prendereatto che esso ci ha fornito una serie di dati ;debbo però dichiararmi insodisf atto per quant origuarda il contenuto e la sostanza della rispo-sta stessa . L'onorevole sottosegretario, in defi-nitiva, ha ammesso che vi sono stati dei viz inella fabbricazione del prodotto e che sono stat iindividuati dei barattoli, messi in distribuzioneper l'assistenza pubblica, che erano deteriorati .Si tratterà, adesso, da parte dell'autorità giudi-ziaria, di appurare le responsabilità per quell oche è avvenuto . Però, è certo che delle irrego-larità si sono verificate ; e non è difficile già in-dividuare delle responsabilità da parte del-l'AIMA e del Ministero dell 'agricoltura pe rquanto è avvenuto e per le irregolarità che sonostate commesse . Infatti, nelle assegnazioni bi-sogna tener conto di un bando di gara o de icriteri stabiliti per le trattative private non sol -tanto per ciò che concerne la presentazione del -le offerte e, quindi, le assegnazioni in base aiprezzi che siano più convenienti ; vi sono anch edelle condizioni che sono poste per le operazio-ni di trasformazione, vi sono obblighi impost iall 'aggiudicatario, obblighi che debbono esserefatti osservare da parte degli organi di control-lo e, nel caso specifico, da parte dell'AIMA ;obblighi che non sono stati osservati . A quan-to ci risulta, il Ministero dell'agricoltura e1'AIMA non sono intervenuti in tempo pe resercitare quel controllo che avrebbe senz'al-tro evitato quelle irregolarità sulle quali ogg iindaga l'autorità giudiziaria .

Difatti dopo l'assegnazione del' lavoro dev enaturalmente seguire anche il collaudo e l averifica delle operazioni che sono state post ein gara per cui sappiamo che mentre il bandodi gara stabilisce le condizioni per la trasfor-mazione delle pere in succhi idonei al consu-mo alimentare prodotti in conformità alle vi -genti prescrizioni igienico sanitarie, come de lresto è stabilito in un bando di gara, la tra-sformazione in succo deve rispondere a cert icriteri . Essa infatti deve essere fatta con i l50 per cento di succo di pere, il 10 per centodi zucchero, il 40 per cento di acqua con acid oascorbico e citrico nelle quantità consentite .Ebbene oggi i laboratori d'i igiene e profilassi

scoprono che queste disposizioni non sonostate osservate, pur risultando dal capitolato ,anche se nello stesso capitolato è scritto ch esi deve consentire in ogni momento agli inca-ricati dell ' AIMA il controllo dei succhi pro-dotti . Ma questo controllo nei confronti dell asocietà IDAC Foods, quella società cioè ch eoggi è sotto i riflettori della opinione pubbli-ca e sulla quale sta indagando l'autorità giu-diziaria, questo controllo dicevo non è stat oesercitato . R da rilevare, inoltre, e non è cer-tamente un caso, che si tratta della stessa so-cietà che ha potuto beneficiare di maggior icommesse pur trovandosi – lo abbiamo gi àdetto – in una situazione irregolare : e nonera del resto una situazione difficile da com-prendere perché quando si è di fronte ad unagara che ci si aggiudica in base ai prezzi pro -posti, può esserci sempre una ditta IDACFoods che è in grado di proporne leggermenteinferiori .

ìvorire oltre ogni misura la ditta IDAC Foods

PRESIDENTE. Onorevole Flamigni, i ltempo a sua disposizione è già scaduto .

FLAMIGNI . Ho finito, signor Presidente .Volevo soltanto aggiungere che bisogna con-siderare come il prezzo in queste gare costi-tuisce soltanto uno degli elementi presi i nconsiderazione perché bisogna anche conside-rare l'incidenza della distanza, delle spese d itrasporto, della materia prima utilizzata e l econdizioni in cui si trova la materia primastessa che, in questo caso, dobbiamo dire, pur -troppo era avariata in conseguenza delle con -dizioni di trasporto dal momento che quest 'ul-timo non è stato mai effettuato mediante que icarri frigoriferi opportuni per la conservazio-ne del prodotto .

Da tutto quanto sopra ho succintament eesposto non si può sfuggire alla constatazion eche il ministro dell'agricoltura ha voluto fa -

a tutto scapito dei consumatori, specie dei bam-bini e dei vecchi, che dovrebbero invece bene-ficiare proprio di una assistenza particolare .

PRESIDENTE. Segue l ' interrogazione del -l 'onorevole Romeo, al ministro dell ' agricol-tura e delle foreste, « per conoscere qual idisposizioni, a seguito della decisione dell aCorte di giustizia della comunità europea, son ostate adottate per la corresponsione dei prem idi macellazione dovuti ad agricoltori e colti-vatori. La Corte di giustizia di Strasburg oha affermato che i regolamenti comunitar ihanno effetti automatici e che, perciò, l ' Italiaè tenuta a versare i premi di macellazione

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— 1849 —

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non essendo necessaria una legge nazionale .Sta in fatto che tutti gli altri Stati membridella Comunità hanno concesso i premi senz al ' intervento di norme nazionali, mentre gl iagricoltori e coltivatori italiani da anni at-tendono di riscuotere il premio ed è evidenteche il sistema finora adottato dal Governoitaliano costituisce, come è rilevato dalla sen-tenza della Corte di giustizia, una discrimi-nazione a danno degli agricoltori italiani »(3-00066) .

L'onorevole sottosegretario di Stato pe rl ' agricoltura e le foreste ha facoltà di ri-spondere .

VENTURI, Sottosegretario di Stato perl 'agricoltura e foreste . Signor Presidente, oc-corre innanzi tutto precisare che se da un aparte è vero che i regolamenti comunitar ivengono automaticamente recepiti nella legi-slazione dei singoli Stati membri, quando s itratta di regolamenti che dispongono la con-cessione a carico del bilancio della comunitàdi provvidenze a favore di operatori agricoli ,atteso che il rimborso da parte della comu-nità stessa avviene a consuntivo, ne consegu eche gli Stati nazionali debbono anticipare l espese per far fronte ai relativi pagamenti .E poiché, per quanto riguarda l'Italia, lo Sta-to in base all ' articolo 81 della Costituzion enon può disporre pagamenti se non vengonoreperiti ed indicati i mezzi di copertura dellarelativa spesa, ,ne deriva la necessità dellaemanazione di una apposita legge ordinaria .

Ciò si è verificato in particolare per l acorresponsione del premio di macellazion edelle vacche da latte previsto dal regolamenton. 1975/69 del 6 ottobre 1969 del Consigliodei ministri della CEE e dal relativo regola -mento di esecuzione n . 2195/69 del 4 novem-bre 1969 della commissione, per la cui appli-cazione in sede nazionale si è resa necessa-ria l 'emanazione della legge 26 ottobre 1971 ,n. 953, che ha disposto la relativa autoriz-zazione di spesa .

Posso assicurare che, in attuazione di dett alegge, sono stati già accreditati agli ispetto-rati provinciali dell 'agricoltura i fondi oc -correnti in relazione al numero dei capi ma-cellati nelle rispettive province, per cui gl iallevatori interessati potranno al più presto ri-scuotere il premio cui hanno diritto . Non pos-so però non rammentare che il Governo, i nrelazione alla terza tappa del mercato comune(legge 13 ottobre 1969, n . 640), provvide tem-pestivamente ad emanare i provvediment idelegati per definire i rapporti finanziari

connessi con l ' attuazione della politica comu-nitaria. Il termine per l 'esercizio della delegascadeva il 31 dicembre 1969 .

Sennonché non fu possibile realizzare l anecessaria adesione perché il Governo foss eposto in grado di emanare, in attuazione dell apredetta delega, le necessarie disposizion iapplicative del regolamento n . 1975/69, adot-tato dal Consiglio dei ministri della CEE i ndata 6 ottobre 1969, con il quale era stato isti-tuito un regime di premi di macellazion edelle vacche da latte e di premi di non com-mercializzazione del latte e dei prodotti lat-tiero-caseari .

Il Governo, quindi, dovette necessaria-mente far ricorso alle procedure ordinarie percui approvò un apposito disegno di legge ,presentato poi al Senato della Repubblica i l27 gennaio 1970 (atto n . 1088) che ebbe unlungo e laborioso iter parlamentare .

PRESIDENTE. L'onorevole Romeo ha fa-coltà di dichiarare se sia sodisfatto .

ROMEO. Onorevole sottosegretario, la rin-grazio dei chiarimenti che ha dato, ma mipermetto di osservare che quanto ella ha dett oè conferma piena della continua inadem-pienza degli impegni comunitari da part edel nostro Governo .

Ella, onorevole sottosegretario, ha accen-nato alla specifica questione delle vacche d alatte macellate, per cui soltanto ora – dop ola sentenza della Corte di Strasburgo, che di-chiarava illegittimo il comportamento e dop oche vi sono stati, ella lo sa, dei decreti in -giuntivi da parte dell ' autorità giudiziaria ita-liana contro lo Stato, il quale non ha prov-veduto a pagare – soltanto ora sarebbero stat iaccreditati i fondi in questione agli ispetto-rati provinciali dell'agricoltura . Ma mi con-senta, onorevole sottosegretario, di segnalar ealla sua considerazione e alla considerazionedi quanti si interessano alla soluzione d iquesto problema, che questo è soltanto unodei tanti casi di inadempienze comunitari eda parte del nostro paese . L'Italia è il mem-bro della Comunità più denunciato alla Cort edi giustizia di Strasburgo, questa è la realtà .Ecco perché al Parlamento europeo, dove i oho la fortuna di rappresentare il nostro Par -lamento, si parla di cose « fatte all ' italiana » .Ce lo sentiamo ripetere dal vicepresidenteBarras, il quale parla chiaramente di « poli-tica fatta all ' italiana ». E queste manchevo-lezze si registrano in tutti i settori . Ella, ono-revole sottosegretario, ricorderà certament eche il signor Mansholt, in occasione della sua

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— 1850 —

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visita a Venezia, ebbe a dichiarare che l ' Ita-lia avrebbe finito con il perdere i contribut idella Comunità perché non aveva ancor aadottato i provvedimenti che invece gli altr iStati membri avevano già adottato . Penso chericorderà anche quali furono allora le nostr egiustificazioni . L'allora Presidente del Consi-glio onorevole Colombo disse che noi italian iavevamo sì in mente delle iniziative, che tut-tavia non eravamo capaci di tradurle in pra-tica. A sua volta, l ' attuale Presidente delConsiglio onorevole Andreotti ha detto ch edi questi problemi non si interessa in quest omomento e non se ne è interessato perch éprima è stato presidente del gruppo dei de-putati democristiani ; come se il presidentedei deputati democristiani non dovesse anch eegli seguire questa attività parlamentare . Lostesso onorevole Donat-Cattin confermò l aesattezza di quanto veniva detto nei nostr iconfronti, aggiungendo che l ' Italia aveva per-duto i contributi della Comunità per il fondosociale perché - precisò l 'allora ministro dellavoro - il provvedimento mandato sette mes iprima al ministro del tesoro rimaneva sul ta-volo di quest 'ultimo .

E allora, onorevole sottosegretario, m iconsenta, quale rappresentante di questo Par -lamento nazionale al Parlamento europeo, dirichiamare alla sua attenzione e a quella de lministro dell ' agricoltura e delle foreste quest econtinue inadempienze a norme comunitari ele quali, per quanto riguarda la questione de lpremio per le vacche macellate, possono essererisolte attraverso l ' intervento del Governo, at-traverso l 'azione giudiziaria, attraverso i de-creti ingiuntivi ; ma, per quanto riguarda iproblemi degli aiuti che la Comunità euro-pea ha stabilito a favore dei paesi membri .è chiaro che se l 'Italia non provvederà a pre-sentare il suo piano, questi contributi andran-no perduti . E ciò perché, una volta assegna -ti, non rimangono sempre a disposizione degl iassegnatari ma vengono dirottati verso altr idestinatari .

Ho voluto presentare questa interrogazio-ne per sottoporre alla vostra considerazion equesto caso specifico, ma mi permetto di ri-chiamare in questo momento e in questa oc-casione tutte le molteplici e continue inadem-pienze agli obblighi comunitari da parte de lGoverno italiano .

PRESIDENTE . Segue l ' interrogazione del-l'onorevole Ascari Raccagni, al ministro del -l'agricoltura e delle foreste, « per chiedere s esia a conoscenza dello scempio che si sta effet -tuando nell ' incomparabile ambiente naturale

di crinale del torrente Acquacheta - caro an-che a Dante Alighieri - a seguito della costru-zione di una strada congiungente il passo de lMuraglione al podere Romiti da parte dell asocietà per azioni SIRTIA di Milano . Sembrache la ditta suddetta sia stata autorizzata dal -l ' ispettorato forestale di Firenze a costruir euna strada interpoderale, mentre in effett iquella che si sta realizzando ha quasi le carat-teristiche della superstrada ! Sorge quindi i llegittimo sospetto che tale strada debba venir eutilizzata per altri scopi o con intenti specu-lativi in un non lontano futuro . Chiede anch ese non ritenga opportuno promuovere una in -chiesta per stabilire la responsabilità dell 'uffi-cio che ha rilasciato l ' autorizzazione o che ,avendola rilasciata in maniera limitata, no nha esplicato la necessaria sorveglianza per im-pedire abusi . L'interrogante chiede un inter-vento urgente al fine di evitare che il dannodivenga irreparabile e ritiene che si debba, i nattesa di accertamenti, disporre la sospension eimmediata dei lavori . L ' interrogante è in grad odi trasmettere una documentazione fotografic ada cui emerge il danno arrecato all 'ambiente ,alla vegetazione e al terreno a seguito dell astrada in costruzione » (3-00181) .

L'onorevole sottosegretario di Stato per l aagricoltura e le foreste ha facoltà di rispon-dere .

VENTURI, Sottosegretario di Stato per laagricoltura e le foreste . Il consorzio di bonifi-ca montana dell'Alto Montone, nel cui com-prensorio ricadono i terreni attraversati dall astrada alla quale si riferisce l'interrogante ,aveva programmato la costruzione di una stra-da di servizio, in territorio del comune di Sa nGodenzo, che congiungesse la strada stataleTosco-Romagnola, in località Muraglione, all alocalità La Caduta .

La strada è stata costruita per un lung otratto, fino alla località Il Crociaro, mentre i lrestante tratto non è stato più realizzato, pe rmancanza di finanziamenti .

La società SIRTIA, allo scopo di valoriz-zare il vasto tenimento di cui è proprietarianella zona, ha costruito una strada che, inne-standosi nel punto terminale del tronco viari ogià realizzato dal consorzio di bonifica e se-guendo per un certo tratto il tracciato già pro-grammato dal consorzio stesso, se ne distacc apoi, fino a raggiungere la località Il Bagna-toio, dove pascola il bestiame della società .

La strada in questione, pur seguendo pe rcerti tratti vecchie strade poderali e vicinal itra zone discontinue boscate o a pascolo, ha

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— 1851 —

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effettivamente comportato un temporaneo dis-sesto ambientale superiore al necessario . In-fatti, mentre nei tratti boscati la sede viari aè stata contenuta in _una ampiezza compres aIra i 2,50 e i 3 metri, in alcuni tratti, ne iquali la strada attraversa terreni a pascolo ,sono stati eseguiti slarghi eccessivi .

A questo proposito c 'è però da considerareche analoghi slarghi erano stati eseguiti anch edal consorzio durante la costruzione del t rnn-ico della strada di servizio, costrettovi eviden-temente per ragioni tecniche ; slarghi che ora ,a distanza di circa un quinquennio, si presen-tano di nuovo coperti da una rigogliosa vege-tazione, data la facilità di rapido rinverdimen-to naturale arbustivo offerto dai terreni attra-versati e dalla elevata umidità ambientale .

A questo punto, è bene precisare che l astrada non è stata né finanziata, né autorizzatadagli uffici forestali che ne avrebbero avuto l acompetenza, per cui, da parte dell ' ispettorat odipartimentale delle foreste di Firenze, è stat aelevata contravvenzione a carico della società .ai sensi delle leggi vigenti, in ordine ai movi-menti di terra e allo sradicamento di ceppai ee matricine. Inoltre al contravventore è stat oimposto, dallo stesso ufficio, l'obbligo di effet-tuare tutte quelle opere ritenute necessari eper la regimazione idrica delle acque super-ficiali e per il consolidamento delle scarpat econ strutture a verde .

Ciò posto, a parte la mancanza di autoriz-zazione e la realizzazione di sezioni di ampiez-za maggiore del necessario, per le quali s isono avuti gli accennati interventi dell ' ispet-torato forestale, resta il fatto che l'opera, pe rquel che risulta, riveste esclusivamente carat-tere agricolo-zootecnico, venendo a integrarele notevoli strutture di miglioramento fondia-rio, recentemente attuato dalla società SIRTI Anella zona di San Benedetto in Alpe . Inoltre ,il proposito della società di continuare l'oper adi miglioramento dei prati-pascoli e di avvia -mento all'alto 'fusto dei cedui nella sua vast aproprietà nel bacino dell ' Acquacheta costitui-sce presupposto per una coesistenza tra inte-ressi economico-rurali e ambiente tale da as-sicurare la salvaguardia della zona dal punt odi vista paesaggistico .

Tali considerazioni sono state espress eanche dal comune di San Godenzo, il quale ,in una lettera del 26 luglio scorso, ha fall opresente all ' ispettorato forestale che la strad adi cui trattasi arreca indubbiamente una va-lorizzazione economica dell'ambiente silvo-pa-storale della vallata dell 'Acquacheta, con pos-sibilità di ritorno di agricoltori di montagn anei casolari abbandonati . Lo stesso comune ha

inoltre precisato che, nel piano di fabbrica-zione adottato, non sono previste nella vallat alottizzazioni, e che eventuali costruzioni do-vranno avere un indice di fabbricabilità dello0,03 per le zone agricole e dello 0,01 per l ezone boschive e forestali .

C'è infine da rilevare che la strada può for-nire l 'occasione per un ' alternativa al pro-gramma del consorzio di bonifica montan adell'Alto Montone, in luogo della preventiva-ta prosecuzione della strada di congiungimen-to della strada statale Tosco-Romagnola, inlocalità Muraglione, alla località La Caduta ,di cui ho detto all'inizio, strada che, se venisserealizzata ora, potrebbe comportare, a giudi-zio dell ' ispettorato forestale, veramente un tur-bamento dell'equilibrio ecologico nell'incan-tevole zona della cascata dell'Acquacheta .

PRESIDENTE. L'onorevole Ascari Racca-gni ha facoltà di dichiarare se sia sodisfatto .

ASCARI RACCAGNI . Ringrazio l 'onorevo-,le sottosegretario per la risposta, che però nonmi sodisf a, soprattutto perché secondo noi esi-ste una questione di fondo . Dico « second onoi » perché della questione si sono interes-sati non soltanto i parlamentari, ma anche ,per esempio, le associazioni « titalia nostra »e « Federnatura a, le quali hanno visto nell acostruzione di questa strada poderale una me-nomazione dell 'ambiente naturale dell 'Acqua-cheta, ambiente che, a nostro avviso, avrebbedovuto essere conservato integro, al contra-rio di quanto sta invece accadendo .

Della questione sono state investite anchele sovrintendenze ai monumenti di Bologna ,di Ravenna e di Firenze, le quali non si son odichiarate d ' accordo con le valutazioni pae-saggistiche espresse dal comune di San Go-denzo. Il sovrintendente di Ravenna ha con-vocato appositamente la commissione provin-ciale per la tutela delle bellezze naturali, cheha ordinato la sospensione dei lavori nel trat-to riguardante la provincia idi Forlì . Un ana-logo invito è stato rivolto al sovrintendentedi Firenze, affinché anche quella commissio-ne provinciale venga convocata per adottareil medesimo provvedimento .

Indubbiamente, la questione si deve porrein termini più precisi ; mi rendo conto che èdifficile trovare un punto di raccordo tra l aconoscenza scientifica delle cose e l ' amore pe rle cose stesse, ma credo che tale risultato s ipotrà ottenere solo se le autorizzazioni ad ese-guire opere del genere saranno rilasciate esclu-sivamente a seguito di un accordo preventivotra gli ispettorati compartimentali delle fore-

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- 1852 —

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ste e le sovrintendenze, per non correre il ri-schio – presente nel caso in esame – di meno -mare ambienti naturali unici, che non po-tranno assolutamente essere più ricostruiti .Sono d'accordo circa il fatto che nel giro d icinque anni possa essere ristabilito un equi-librio naturale, ma è fuori di ogni dubbio ch el ' Acquacheta con le sue cascate ed i suoi prat iverdi non potrà più essere la stessa, perchéanche la stessa apertura di una strada di ser-vizio comporterà un afflusso di turisti, con l aconseguenza di un grave scempio della zona .

Prendo atto di ciò che ha dichiarato l ' ono-revole sottosegretario, ma ritengo che di tal equestione si debba continuare a tenere cont oe che debba continuare la sorveglianza . Que-sto anche perché – e l'ho potuto constatar epersonalmente – il modo di costruire questestrade è veramente dissennato : mancava unpiano preciso per il tracciato, mancavano l equote per la costruzione. Si è arrivati all'as-surdo che gli operai dell ' impresa che dovev acostruire la strada venivano preceduti da unoperaio addetto alla ruspa il quale sceglievail tracciato che riteneva migliore in base adun suo criterio di comodità personale . Secon-do noi questo modo di condurre le cose nonpuò assolutamente essere tollerato . In questomodo si distruggono gli ambienti naturali ,mentre noi dovremmo tornare indietro sui no-stri passi, e non consentire più cose di quest ogenere, per ridare all'ambiente quella dignit àche deve avere nella nostra Italia, dopo tutt igli scempi che sono stati compiuti .

PRESIDENTE . Segue l'interrogazione del-l 'onorevole Zurlo, al Presidente del Consigli odei ministri e al ministro dell ' agricoltura edelle foreste, « per sapere quali urgenti att isiano già stati posti in essere per consentireai contadini ed agli altri imprenditori agricol idel Salento, le cui aziende sono state grave -mente danneggiate dalla recente grandinata ,di usufruire con la maggiore sollecitudine del -le provvidenze disposte dal fondo ,di solida-rietà nazionale contro le eccezionali avversit àatmosferiche . Gli agri particolarmente colpit irisultano quelli di Campi Salentina, Salice ,Guagnano e le zone comprese tra Galatina, So-gliano Cavour e Cutrofiano . Gravissimi son oanche i danni a Leverano, Veglie, Copertino eCarmiano, dove vigneti, ortaggi e coltivazion idi tabacco sono stati quasi totalmente distrut-ti ; danni sensibili si lamentano anche negl ioliveti . L 'economia già depressa di moltissim icentri del Salento ha ricevuto quindi un altr oduro colpo con la. perdita della fatica e de isacrifici di un intero anno di lavoro di con -

tadini che si trovano ora in uno stato di estre-mo disagio e non sanno più come poter vi -vere. Pertanto l ' interrogante chiede anche d isapere se non si ritenga opportuno promuo-vere ed attuare sollecitamente interventi d ialtra natura idonei a contribuire ad alleviar etale disagio e lo stato di depressione dell ' eco-nomia salentina » (3-00241) .

Poiché l 'onorevole Zurlo non è presente ,si intende che vi abbia rinunciato .

Segue l ' interrogazione dell'onorevole Cal-doro, al ministro degli affari esteri, « per sa-pere se è a conoscenza della, volontà manife-stata dalle autorità della Germania federal edi predisporre norme e provvedimenti tesi alimitare la libertà di riunione e di diritti d ipermanenza in Germania dei lavoratori stra-nieri, per i quali è previsto persino il diviet odi riunirsi senza, autorizzazione in più di cin-que persone, e se intenda svolgere opportuneiniziative diplomatiche dirette a salvaguarda -re il lavoro e la libertà dei numerosi conna-zionali che operano nella Germania federale »(3-00035) .

Poiché l 'onorevole ,Caldoro non è presente ,si intende che vi abbia rinunciato .

Segue l ' interrogazione degli onorevoli Mo-rini, Capra, Bonalumi, Bersani, Patriarca ,Fontana, Marzotto Caotorta e Bodrato, al mi-nistro degli affari esteri, « per conoscere qual iiniziative abbia adottato o intenda adottare pe rtutelare i diritti del cittadino italiano sacer-dote Francesco Cavazzuti di Carpi per il qual ele autorità dello Stato brasiliano del Goja sstanno assumendo ingiuste e ingiustificate mi-sure di ,polizia tendenti alla sua espulsione da lBrasile o alla limitazione della sua mission esociale e sacerdotale . Gli interroganti, consa-pevoli del vivo disagio della opinione pubbli-ca italiana, ed in particolare di quella gio-vanile, nell 'apprendere dalla stampa di ogn iorientamento politico, italiana e di altri paes ieuropei, che in Brasile si ricorra alla pratic adella tortura come strumento di repression edel dissenso civile, sollecitano il Governo ita-liano a dare assicurazioni sulla tutela che unpaese come il Brasile, che si definisce civile ,deve dare al cittadino straniero che volonta-riamente si reca in quello Stato per concor-rere al suo sviluppo civile e sociale » (3-00192) .

L 'onorevole sottosegretario di Stato per gliaffari esteri ha facoltà di rispondere .

ELKAN, Sottosegretario di Stato per gl iaffari esteri . L ' espulsione dal Brasile del cit-

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tadino italiano padre Francesco Cavazzuti èstata - fino a questo momento - scongiurata .In considerazione anche del lungo periodo d itempo già trascorso, sembra improbabile chetale misura venga ora messa in atto . Ripetut iinterventi sono stati svolti dall 'ambasciat ad 'Italia a Rio de Janeiro a favore del conna-zionale sacerdote Cavazzuti, affinché poss acontinuare a svolgere la sua missione civil ee sociale; tuttavia l ' intervento dell 'autoritàgiudiziaria brasiliana nell ' inchiesta rende pi ùdifficile l'azione ufficiale italiana nella vicenda .Sono siate perciò impartite istruzioni allanostra ambasciata affinché continui a seguir eda vicino gli sviluppi del caso e ad effettuare ,nel limite delle possibilità consentite, ogni pi ùopportuno intervento per evitare l 'espulsionedi padre Cavazzuti .

Ci rendiamo conto delle preoccupazionidegli onorevoli interroganti, che sono condi-vise anche da questo Ministero, ed intendiamoassicurare loro che la vicenda è seguita co ntutta l 'autorità ed il prestigio della nostra am-basciata, affinché nessun danno o ingiustizi adebba subire il nostro connazionale nell'esple-tamento della sua nobile missione .

PRESIDENTE . L'onorevole Morini ha fa-coltà di dichiarare se sia sodisfatto .

MORINI. Mi dichiaro sodisfatto della ri-sposta del Governo alla nostra interrogazione .Mi permetto soltanto di raccomandare alla bennota sensibilità dei reggitori della nostra poli-tica estera di seguire con la dovuta attenzion ei nostri connazionali all 'estero, con particolar eriguardo ai numerosi giovani che si recan ovolontariamente nelle plaghe più disagiate de lBrasile, animati solamente dallo spirito d icristiana solidarietà .

P, noto purtroppo che in Brasile si ricorrealla pratica della tortura come strumento d irepressione del dissenso civile . Sono state pub-blicate al riguardo, sulla stampa italiana einternazionale, documentazioni che non dann oadito ad alcun dubbio. Ricordo in proposito ,autorevoli dichiarazioni di uno dei più nobil iesponenti dell 'episcopato cattolico del Brasile ,monsignor Helder Camara .

Comprendo come non sia di nostra compe-tenza intervenire in queste vicende interne de lBrasile, per il rispetto delle libertà civili i nquel paese . Mi permetto però di richiamareun mio ricordo infantile, quando partecipaicon entusiasmo alle accoglienze fatte, in unpiccolo paese dell 'Appennino emiliano, ai mi-litari brasiliani che avevano contribuito, an -

che con perdite umane, alla libertà del nostropaese dalla barbarie nazi-fascista .

Pertanto, io chiedo che il Governo del no-stro paese, un paese pacifico, aperto alle piùampie collaborazioni internazionali, che rifug-ge da ogni forma triste di colonialismo e d ineocolonialismo, eserciti tutta la sua influenz aal fine di ottenere dal Brasile il più ampiorispetto per questi nostri connazionali, soprat-tutto per tanti giovani, che provengono anch edalle regioni emiliane, che si recano in quelpaese animati da spirito di umana solidarietà .

PRESIDENTE . Segue l'interrogazione del-l'onorevole Servadei, al Presidente del Consi-glio dei ministri e al ministro degli affar iesteri, « per conoscere quali iniziative inten-dono assumere perché il governo etiopico re-stituisca finalmente alla famiglia Salvaran ii resti dell'architetto Eugenio, scomparso as-sieme al principe Daniel Abebe nel 1967, du-rante un volo da Addis Abeba all'Asmara ,in circostanze a dir poco misteriose . La di-sponibilità di tali resti (un frammento di ma-scella, gli indumenti indossati dall'architett odurante il volo, ecc .) è stata ripetutamente e dufficialmente dichiarata dalla polizia etiopica .Essi furono inoltre mostrati dalla polizia a isignori Bili ed Erminia Delaney, recatisi i nEtiopia appositamente per fare ricerche del -l 'amico scomparso e, nell ' occasione, nonpoco sorpresi - come da dichiarazioni ufficial i- nel riscontrare che il frammento non risul-tava eguale all'unico da loro trovato tempoprima nei pressi dell'aereo caduto, e che gl iindumenti - anche se conservati senza alcun acura - non presentavano strappi e tagli na-turalissimi qualora fossero stati indossati d aun morto in una sciagura aerea . L'interro-gante ritiene che il materiale in question espetti giuridicamente e moralmente alla fa -miglia, e trova incomprensibile ed ingiustifi-cabile - sotto ogni punto di vista - il compor-tamento etiopico, rispetto al quale l'autorit àitaliana non può e non deve continuare a svol-gere semplici funzioni notarili, essendo su ocompito tutelare in tutti i modi gli inaliena-bili diritti dei cittadini rappresentati . I ri-tardi ed i dinieghi in questione possono in-terpretarsi - nel clima assai poco chiaro checirconda la brutta faccenda - in un solo modo :il timore che il materiale da restituire possaservire per smentire ulteriormente le version iufficiali sulla fine dell 'architetto Salvarani . Edè anche per questo che ogni energia deve es-sere posta in tale recupero, il cui significatopertanto si allarga dagli aspetti affettivi egiuridici a quelli di una più informata ricer-

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ca della verità . Una verità che continua astare a cuore alla famiglia colpita, e che no npuò lasciare indifferente l 'autorità e la pub-blica opinione italiana » (3-00250) .

L 'onorevole sottosegretario di Stato per gl iaffari esteri ha facoltà di rispondere .

ELKAN, Sottosegretario di Stato per gl iaffari esteri . In merito alla tragica vicend anella quale perse la vita l 'architetto Salvara-ni, la nostra ambasciata in Addis Abeba hasvolto una continua azione, intesa dapprimaad accertare tutti i possibili elementi del lut-tuoso evento e successivamente a consentirealla famiglia Salvarani il recupero dei fram-menti ossei e degli effetti personali del de -funto .

A questo scopo, con lettera del 25 maggioultimo scorso, la signora Salvarani venne in -vitata, previa eventuale consultazione con i ldentista del marito deceduto, a far conoscer ese fosse in grado di suffragare l'appartenen-za o meno all ' architetto Salvarani del fram-mento di mascella descritto nel referto del-l 'Imperial Central Laboratory .

Si è tuttora in attesa di ricevere dalla pre-detta signora le notizie richieste .

Per quanto riguarda una pretesa difformi-tà tra il frammento di mascella mostrato dall apolizia ai signori Bili e Erminia Delaney equello trovato dai medesimi nei pressi del -l 'apparecchio caduto, si tratta di una circo-stanza che non risulta sia mai stata conte -stata a quella autorità e della quale, in ogn icaso, a distanza ormai di oltre 4 anni da ltragico incidente, appare quanto meno pro-blematica una convincente dimostrazione .Quanto infine al fatto che gli indumenti gi àappartenuti al defunto architetto Salvaran i« non presentavano strappi e tagli naturalis-simi qualora fossero stati indossati da u nmorto in una sciagura aerea », il rapporto d iincidente redatto a suo tempo dall'aviazionecivile etiopica non vi fa alcun riferimento, i nquanto essi non furono rinvenuti nei press idel relitto ma vennero sequestrati successiva-mente ad alcuni cittadini etiopici che depre-darono l'aereo caduto .

A suo tempo un funzionario della nostr aambasciata si recò espressamente a prender evisione di tali indumenti presso il comandodella polizia, traendone la ragionevole suppo-sizione, pur non essendo mai stata fatta de-gli effetti in questione una definitiva attribu-zione all 'una e all 'altra delle vittime dellasciagura, che una giacca munita dell 'etichet-ta di una sartoria di Bologna sia apparte-nuta all 'architetto Salvarani . Non si può per

altro escludere che tale giacca non fosse quel -la indossata dall'architetto Salvarani al mo-mento della sciagura, ma si trovasse in unavaligia contenente indumenti di ricambio, i lche potrebbe spiegare la mancanza di tagli olacerazioni sull ' indumento stesso .

L'ambasciata d 'Italia in Addis Abeba con-tinua ad insistere presso la polizia etiopica pe rcercare di indurre i parenti del principe Da-niel Abebe ad effettuare il riconoscimento de-gli effetti già appartenuti al loro congiunto ,dopo di che quanto rimane potrà essere inol-trato alla vedova Salvarani .

Sulle circostanze della sciagura aerea, inbase agli elementi finora raccolti, si dovrebb eritenere che l 'architetto Salvarani rimase vit-tima di un incidente aereo escludendo che l amorte possa essere stata provocata da fattidi natura dolosa .

Comunque nulla sarà ancora trascurato pe rproseguire una più informata ricerca dell averità, superando talune remore o difficoltàinsorte, anche per corrispondere alla motivatarichiesta dell 'onorevole interrogante e all apiù che legittima attesa della famiglia dell oscomparso .

PRESIDENTE . L'onorevole Servadei ha fa-coltà di dichiarare se sia sodisfatto .

SERVADEI . Signor Presidente, onorevol esottosegretario, non posso non notare com ea questa mia interrogazione si risponda conalmeno due anni 'di ritardo ; in questi due anniho presentato quattro interrogazioni sullostesso argomento e soltanto ora sono onorat odi una risposta da parte del Governo .

Ma anche ora mi pare che si aggiunga pocachiarezza e rimanga l ' incertezza su tutta lagrave ed oscura vicenda della quale ci inte-ressiamo .

Riepiloghiamo brevemente la vicenda . Ol-tre quattro anni fa, in volo da Addis Abeb aad Asmara, l'architetto Eugenio Salvarani, ch eera in Etiopia per ragioni professionali e ch eera ospite nell ' aereo del principe Daniel Abe-be, scomparve misteriosamente .

Nessuno per diverso tempo seppe nulla ,poi si ,parlò di un incidente aereo . Una com-missione etiopica – quella cui ha fatto riferi-mento anche l 'onorevole sottosegretario, l acommissione per l ' aviazione civile – redasseun lungo verbale nel quale la questione ch eci interessa è stata però- trattata in manier amarginale, verso la fine .

In esso non si afferma categoricamente chei due passeggeri in questione sono morti nellacaduta dell ' aereo. Si fanno tre ipotesi : che

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siano morti nell'incidente, che si siano salvat ie siano stati uccisi dalle fiere, che si siano sal -vati e poi siano stati uccisi da alcuni predoni .Si aggiunge che addosso a. tre predoni son ostati trovati oggetti appartenenti all'architett oSalvarani ed al principe Abebe . Però di tal ipredoni uno è morto, l 'altro è evaso dal car-cere e non è più stato trovato, l 'altro addirit-tura, appena preso, si è reso latitante ed èancora uccel di bosco . In siffatte circostanz emi sembra che si sarebbe dovuta porre mag-gior cura nel tenere sotto controllo uomini iquali, al di là del reato che avevano commes-so, erano in grado di testimoniare su una vi-cenda di questa natura .

Vicino all ' aereo in questione si trovaron ocapelli e frammenti di mascella che si dis-sero' subito essere dell ' architetto Salvarani ; maun controllo più accurato, al quale fu inte-ressata anche la vedova di quest 'ultimo, esclu-se che si riferissero al nostro connazionale .In quel momento da parte etiopica si esclusela presenza di altri effetti del Salvarani. Dilì a qualche tempo i coniugi americani Bili e dErminia Delaney, amici dell'architetto Salva-rani, recatisi appositamente in Etiopia pe rfare ulteriori ricerche, ebbero invece in visio-ne dalla. polizia l'abito indossato dall'archi-tetto, ancora in buono stato, ed un framment odi mascella che risultò effettivamente dell ' ar-chitetto .

A proposito della lettera che è stata scrittaalla vedova Salvarani, devo dire subito cheessa già due anni fa aveva dichiarato che que lframmento apparteneva al marito, sulla bas edi testimonianze fornite dall'odontotecnic oche aveva curato appunto il marito .

Vi è quindi un contrasto evidentissimo tr ale informazioni 'precedenti e quelle successive .Circa la storia del vestito, evidentemente, l'ar-chitetto Salvarani era vestito in aereo (non èpensabile che fosse svestito o vestito in ma-niera particolarissima) ed effettivamente i te-stimoni dicono che il vestito in questione èin cattive condizioni ma non è certo possibil eche potesse essere quello indossato da unapersona deceduta, in un incidente aereo .

Intanto da parte etiopica non si è redatt oalcun certificato di morte del Salvarani e ci s iè limitati a restituire alla sua vedova il sol opassaporto .

Nel frattempo la vedova Salvarani ha pre-sentato una querela-denunzia per la morte delmarito. Trattandosi di un fatto avvenuto ne lterritorio di un altro paese e coinvolgentepertanto problemi di carattere internazionale ,l ' iniziativa potrà aver seguito soltanto s eautorizzata dal nostro ministro di grazia e

giustizia, il quale è l 'unico in grado di pro-porre, in tali circostanze, l 'azione penale .

Sebbene tuttavia siano trascorsi circa du eanni dalla presentazione dell ' istanza, il no-stro Ministero della giustizia non ha propost oazione penale e nemmeno ha dichiarato d inon poterla ammettere, rinviando in sostanz aogni decisione e limitandosi ad interessar edella questione le procure della Repubblic adi Bologna prima e di Reggio Emilia poi . Difronte ad una vicenda nella quale bisognereb-be indagare in Etiopia si assiste a quest aescalation alla rovescia e la pratica rimbalz ada Roma a Bologna, a Reggio Emilia. . .

Perché il Ministero di grazia e giustizianon si pronunzia, in un senso o nell 'altro ?Si possono fare due ipotesi : o si teme chel ' autorizzazione all 'azione penale possa di -spiacere al governo etopico ; o si ha il timore ,negandola, di essere successivamente smen-titi dai fatti che potrebbero essere accertati .

Sulla base di queste dichiarazioni, onore-vole sottosegretario, non mi posso dichiararesodisfatto della risposta fornita né dell 'azionesvolta dal nostro Governo in questi anni . Mala questione non è chiusa e, per quanto c iriguarda, cercheremo in ogni sede di risol-levarla, per le ragioni di ordine morale e d iprincipio che essa coinvolge .

Si dice che in alcune circostanze di carat-tere internazionale anche i problemi riguardanti vite umane assumono un 'importanz arelativa. Noi ci rifiutiamo nella maniera più -categorica di assecondare atteggiamenti d iquesto tipo . I problemi che toccano la dignit àe la vita umana sovrastano ogni questione d ipolitica interna e internazionale e pertanto toc-cano la coscienza civile di ogni cittadino ita-lano e, ritengo, di ogni cittadino del mondo .

PRESIDENTE. Segue l'interrogazione de-gli onorevoli Guarra, Covelli e Palumbo, a lministro dei trasporti e dell 'aviazione civile ,« per conoscere se nel piano di potenziament odell 'azienda delle ferrovie dello Stato sia pre-visto il doppio binario della linea Caserta -Foggia. In caso negativo quali provvediment iintenda adottare per la realizzazione di tal eopera non più differibile per una politica d isviluppo del mezzogiorno d 'Italia » . (3-00199 )

L ' onorevole sottosegretario di Stato per itrasporti e l ' aviazione civile ha facoltà d irispondere .

VALIANTE, Sottosegretario di Stato per itrasporti e l'aviazione civile . Posso assicurareche nel programma delle ferrovie dello Stato

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è previsto il potenziamento della linea Ca-serta-Foggia . Devo però precisare che i pro -grammi di tutte le aziende, e particolarmentequelli dell 'azienda ferroviaria, devono esser erealizzati secondo criteri di priorità, in rela-zione non tanto alla disponibilità dei mezz ie alle possibilità e capacità di realizzazion edell'azienda, ma anche e soprattutto alla mi-gliore rispondenza all ' utilità pubblica .

Così nel piano in via di approntament o(mi riferisco al piano straordinario di inve-stimenti per 400 miliardi, che dovrebbe rap-presentare la saldatura tra il vecchio pian odecennale e il nuovo, col quale dovrebberoessere stanziati, come si spera, altri 4 mil amiliardi) sono indicate alcune priorità. Laazienda intende provvedere, secondo le di-rettive del Ministero dei trasporti, innanzi-tutto al potenziamento delle linee longitudi-nali, per un più agevole raccordo del su de delle isole con il resto del paese ; poi al po-tenziamento delle linee trasversali di colle-gamento tra i tronchi longitudinali costieri ;quindi al potenziamento dei collegamenti co ni valichi appenninici ; poi al potenziament odelle linee per il trasporto dei « pendolari » ;infine al potenziamento del materiale rota -bile e delle attrezzature di sicurezza . Comegli onorevoli colleghi possono rilevare, si dàla necessaria precedenza alle opere più ur-genti ed importanti .

Da questo programma di lavori si potreb-be desumere che anche la linea Caserta-Fog-gia, appunto perché è una parte di una line adi collegamento tra due linee longitudinal icostiere, in quanto fa parte della Bari -Napoli, dovrebbe essere inclusa in questo pro-gramma .

Tuttavia l 'azienda ritiene che il traffic odella Caserta-Foggia sia di così limitata in-tensità da essere molto lontano dal limite disaturazione della linea stessa ; sicché ritieneche il raddoppio di questo tratto non sia pi ùurgente di altre opere. Ricordo alla Camer ache di questa linea su 164 chilometri son oa doppio binario soltanto dieci chilometr isulla Cervara-Foggia .

Posso comunque assicurare che, indipen-dentemente da questo problema del raddop-pio dei binari, nel nuovo piano poliennal el ' azienda prevede opere di ammodernament odella linea e in modo particolare la ripeti-zione del segnalamento in macchina e l ' im-pianto del comando centralizzato del traffico .Da queste opere di ammodernamento l'azien-da ritiene che deriverà senz'altro un miglio-ramento della circolazione . Probabilmentecredo che, più che al raddoppio del tratto, oc -

corra provvedere immediatamente proprio aquelle varianti e a quegli ammodernamentiche assicurino un maggiore conforto de lviaggio e una maggiore celerità .

Se mi è consentito, sono anche personal -mente sensibile al problema come parlamen-tare della zona. Anche sotto questo aspett ocredo che gli onorevoli interroganti vorrannoessere certi del mio personale interessamento .Ad ogni modo desidero assicurare che il Mi-nistero .dei trasporti segue questo problem acon la dovuta attenzione .

PRESIDENTE . L'onorevole Guarra ha fa-coltà di dichiarare se sia sodisfatto .

GUARRA . Signor Presidente, onorevolesottosegretario, la linea Napoli-Bari, di èrli l aCaserta-Foggia è la parte mediana, è indub-biamente una linea disgraziata . Ciò è compro-vato anche dal fatto che non si è aperto nes-suno « scambio » per farci passare, tanto ch eabbiamo dovuto attendere « l'accelerato » pe rsentire qualcosa sulle intenzioni dell'aziendaper quanto attiene – dice il rappresentante de lGoverno – all 'ammodernamento e al potenzia -mento di questa linea .

L'onorevole Valiante non ha parlato di dop-pio binario. Forse dalle sue parole si può rica-vare che la costruzione del secondo binari osulla Caserta-Foggia sia da escludersi . Credodi aver compreso questo dalle sue parole u npoco amareggiate poiché io conosco il suo im-pegno per le zone impervie del nostro sud .So del suo impegno particolare per il Fortore ;il raddoppio della linea Caserta-Foggia tocc aproprio da vicino anche lo sviluppo del For-tore. Sarebbe ben poca cosa parlare soltantodi una nuova strada di penetrazione in quell azona se, alle vie di comunicazione su strada ,non si affiancasse il potenziamento della fer-rovia .

Credo che stia per passare il momento incui la strada aveva la prevalenza sulla ferro -via: si sta tornando ad una prevalenza de itrasporti ferroviari su quelli stradali . Bastadire che, mentre con l 'autostrada per raggiun-gere Bari da Napoli occorrono poco più di du eore, da Napoli a Bari per ferrovia sono neces-sarie più di quattro ore, proprio per quest onodo del binario unico tra Caserta e Foggia .

Ora il Governo si è impegnato, almeno aparole, per una nuova strategia nei confront idel Mezzogiorno, per un nuovo impegno pe rquelle zone . Orbene, questa linea ferroviariatrasversale che unisce Napoli (il Tirreno) co nBari (l 'Adriatico) è di importanza primaria .Come si può sostenere che nel piano di poten-

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ziarnento delle ferrovie dello Stato il doppi obinario della Caserta-Foggia ha un posto d icarattere secondario ? Se si vuole portar eavanti una nuova strategia per il Mezzogiorno ,questo dovrebbe essere un obiettivo priorita-rio, di importanza fondamentale . illogicoargomentare che, trattandosi di una linea nonancora satura, si deve attendere ancora pe rprocedere al raddoppio del binario . Identicarisposta, onorevole sottosegretario, ebbi quat-tro armi or sono ad una mia analoga interro-gazione . Dopo quattro anni, quindi, l 'aziendadelle ferrovie dello Stato risponde ancora all ostesso modo .

Se vogliamo veramente portare avanti l apolitica di sviluppo del Mezzogiorno bisognacreare le infrastrutture . E stato detto ch el ' azione della Cassa per il mezzogiorno è stat aun 'azione di rottura della staticità dell ' econo-mia del mezzogiorno d ' ltalia proprio con l acreazione delle infrastrutture . Ebbene, nondobbiamo attendere che vi sia la saturazion edell 'unico binario esistente tra Caserta e Fog-gia, ma bisogna creare i presupposti perch évi siano vie di comunicazione rapide che uni-scano Caserta e Foggia .

Si pensi che questa ferrovia deve unir equelle che sono considerate le due capitali de lMezzogiorno, Napoli e Bari . Bari è la sededella Fiera del levante ; Napoli costituisce i lpunto di approdo di tutti i traffici che si svol-gono nel Mediterraneo e che interessano l ' Ita-lia centro-meridionale . iì inconcepibile cheper percorrere i circa 200 chilometri che sepa-rano Napoli da Bari, in ferrovia, occorran oquattro ore .

Onorevole sottosegretario, faccio appello a lsuo impegno non solo di meridionale, ma d imeridionalista, e di uomo sensibile alle esi-genze di sviluppo del mezzogiorno d ' Italia :l 'azienda delle ferrovie dello Stato deve rive-dere la sua politica e porre tra le realizzazion iprioritarie, includendo nel piano che sta pe ressere approvato dal Parlamento la costru-zione del secondo binario sulla Caserta-Foggia .

PRESIDENTE . 1 così esaurito lo svolgi -mento delle interrogazioni all 'ordine delgiorno .

Annunziodi proposte di legge.

PRESIDENTE. Sono state presentate alla

zo, quarto e sesto in favore del personale d iruolo dell 'amministrazione dello Stato » (873) ;

MENICACCI : « Modifica dell ' articolo 2 dellalegge 29 dicembre 1962, n. 1744, per tardivopagamento dell ' imposta di registro dovuta su icontratti di locazione » (874) ;

DE MICHIELI VITTURI ed altri : « Estension edelle norme della legge 27 giugno 1961, n . 550 ,agli appartenenti alla disciolta milizia volon-taria sicurezza nazionale e sue specialità »(875) ;

MESSENI NEMAGNA ed altri : « Modifiche allalegge 6 dicembre 1971, n. 1044, relativa al-l'istituzione degli asili nido comunali con i lconcorso dello Stato » (876) .

Saranno stampate e distribuite .

Annunzio di domand edi autorizzazione a procedere in giudizio .

PRESIDENTE. Il ministro di grazia e giu-stizia ha trasmesso le seguenti domande d iautorizzazione a procedere in giudizio :

contro di Palina, Eleuterio, per il reat ooli cui all 'articolo 290 del codice penale (vi-lipendio delle Assemblee legislative) (doc . IV ,n . 67) ;

contro Fallarino Mario, Pipparelli Fran-cesco, Convito Mario e Fanfano Giovanni pe ril reato di cui all'articolo 290 del codice pe-nale (vilipendio delle Assemblee legislative )(doc. IV, n . 68) .

Tali domande saranno stampate, distribui-te e trasmesse alla Giunta competente .

Convalida di deputati .

PRESIDENTE . La Giunta delle elezioni ,nella seduta del 5 ottobre 1972, ha verificatonon essere contestabili le seguenti elezioni e ,concorrendo negli eletti le qualità richiest edalla legge, le ha dichiarate valide :

collegio X (Venezia-Treviso) :

Federici Girolamo, Pellicani Giovanni ,Tessari Alessandro, Moro Dino, Concas Fran-co, Ferrari-Aggradi Mario, Fabbri Francesco ,Schiavon Primo, Degan Costante, Boldrin An-selmo, Innocenti Lino, Anselmi Tina, Zanin iAlfeo, Reggiani Alessandro ;

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VI LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 6 OTTOBRE 1972

Franco, Manca Enrico, Malfatti Franco, Mi-cheli Filippo, Radi Luciano, Spitella Giorgio .

Do atto alla Giunta di questa comunica-zione e dichiaro convalidate le suddette ele-zioni .

Annunzio di interrogazioni .

GUARRA, Segretario, legge le interroga-zioni pervenute alla Presidenza .

2. — Seguito della discussione del disegnodi legge :

Delega al Governo per l'emanazione d inorme sullo stato giuridico del personale di-rettivo, ispettivo e docente della scuola ma:terna, elementare, secondaria e artistica, non -ché su aspetti peculiari dello stato giuridic odel personale non insegnante (Urgenza) (304) ;

— Relatori : Spitella, per la maggioran-za; Bini e Raicich, di minoranza .

La seduta termina alle 12,30 .Ordine del giorn o

della prossima seduta .

PRESIDENTE. Comunico l'ordine de lgiorno della prossima seduta :

Martedì 10 ottobre 1972, alle

1 . — Interrogazioni .

IL CONSIGLIERE CAPO SERVIZIO DEI RESOCONTI

Dott . MARIO BOMMEZZADR I

L'ESTENSORE DEL PROCESSO VERBAL E

Dott . MANLIO Rossi

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Atti Parlamentari

— 1859 —

Camera dei Deputati

VI LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 6 OTTOBRE 197 2

INTERROGAZIONI ANNUNZIATE

INTERROGAZION IA RISPOSTA IN COMMISSION E

MESSENI NEMAGNA . — Ai Ministri dellasanità e del lavoro e previdenza sociale . —Per sapere – premesso che, nonostante la en-trata in vigore della legge ospedaliera n . 132 ,la maggior parte dei direttori sanitari degl iospedali italiani sono in una situazione di di-sagio giacché inspiegabilmente la legge è stat adisattesa e per i direttori sanitari sono stat ecreate delle classificazioni in ordine ai post iletto degli ospedali con remunerazioni diffe-renziate, non tenendo conto neppure dell'ar-ticolo 42 della succitata legge (manteniment odelle posizioni economiche acquisite) – com eintendano porre riparo a tale situazione ab -norme tutelando i diritti dei medici direttor isanitari che esplicano funzioni di vertice d imassima responsabilità.

(5-00130)

GALLUZZI, GORGHI, CARDIA, BORTOT ,SANDRI, PISTILLO, LIZZERO E BUSETTO .— Al Ministro degli affari esteri . — Per cono-scere, di fronte alla incredibile e assurda sen-tenza emessa dal tribunale di Sion (Svizzera )a conclusione del processo promosso per ac-certare la responsabilità dei dirigenti dell acostruzione della diga di Mattmark in rela-zione alla sciagura avvenuta il 30 agosto 1965nella quale perirono 88 lavoratori di cui 56italiani, sentenza che assolve i dirigenti dell acostruzione e condanna i familiari delle vitti -me al pagamento delle spese processuali :

a) quale sia-il parere del Governo ;b) che cosa il Governo abbia intenzion e

di fare per assistere i familiari delle vittimedi Mattmark e metterli in condizione di con-tinuare la loro azione intesa all 'accertamentoobiettivo delle responsabilità e alla condannadei responsabili ;

c) che cosa il Governo intende, fare pe rtutelare l ' integrità fisica, gli interessi, la di-gnità dei lavoratori italiani e dei loro familiariin Svizzera.

(5-00131)

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Atti Parlamentari

— 1860 —

Camera dei Deputat i

VI LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 6 OTTOBRE 1972

INTERROGAZION IA RISPOSTA SCRITT A

QUILLERI . — Al Ministro degli affariesteri. — Per sapere se è a conoscenza de ifatto che in occasione dell ' anteprima in Fran-cia del film americano Il Padrino si svolgeràa Parigi il 17 ottobre una serata di gala, e chela cornice predisposta sarà di marca pretta -mente italiana, con spaghetti, mandolini ecamerieri travestiti da pescatori siciliani . Seintende compiere passi diplomatici per farcomprendere la inopportunità di associare a duna manifestazione franco-americana la de -formazione del folklore di una regione ita-liana .

(4-01795 )

DE MICHIELI VITTURI . — Ai Ministr idella sanità e dell' interno. — Per sapere sesia a loro conoscenza che nella provincia d iUdine vi sono 48 comuni privi di farmacie enella provincia di Pordenone 12 ; che nell aprovincia di Udine vi sono 7 farmacie in ge-stione indiretta e a Pordenone 5; che in pro-vincia di Udine, a Resia, vi è una farmaci ain gestione quadrimestrale che scade ora eche non si riesce a trovare un farmacistadisposto a trattenersi ; che i comuni della pro-vincia di Udine privi di medico condott otitolare sono 23; che nella stessa città di Udin equattro condotte sono rette interinalmente eche la messa a concorso delle condotte è i nritardo di 4-5 anni senza contare i casi limit edi 10 anni ; che almeno 2 medici condotti risie-dono fuori comune ; che una situazione analog asi verifica anche nella provincia di Pordenon edove un'intera vallata, da Montereale a Cimo-lais, non ha un solo condotto titolare ed i lservizio sanitario viene svolto saltuariament eper lo più da medici militari non residenti ;che numerosi comuni trovano con estrema dif-ficoltà medici disposti ad esercitarvi ancheperché non esistono possibilità di turni di ri-poso, che i comuni di Lauco, Pontebba, Pra-damano e Forni di Sotto stanno per restar es= enza medico e che con tutta probabilità altr i3 comuni seguiranno la medesima sorte ; cheuna situazione di disagio ancora più grave s irealizza a Vito d 'Asio, Barcis, Claut, Tramont iper la rotazione di medici che, come i medic imilitari, sono in attesa di migliore sistema-zione .

L ' interrogante chiede inoltre di conoscer ese t Ministri interessati si siano resi conto de igravis .suni disagi sopportati dalle popolazioni

che per acquistare un farmaco debbono tal -volta percorrere decine di chilometri e atten-dere per ore, e qualche volta più giorni, l ' in-tervento . . . urgente di un medico anche a caus adelle conformazioni delle vallate che pregiudi-cano i rapidi spostamenti e di sapere se nonritengano di dover urgentemente affrontare erisolvere i problemi che derivano dalla situa-zione esposta .

(4-01796 )

MAMMI . — Al Ministro delle finanze . —Per conoscere i motivi che ritardano l ' esecu-zione della legge n . 441 dell ' U giugno 1971 ,concernente la interpretazione dell 'articolo 78del Trattato di Pace per il rimborso dell'im-posta straordinaria progressiva sul patrimonioindebitamente percepita dall 'erario a dannodei cittadini italiani d 'origine ebraica .

L ' interrogante chiede, altresì, se non s iritenga di modificare radicalmente l'orienta-mento, palesemente contrario alla lettera eallo spirito della citata legge, che emerg edalla circolare n . 27 del 26 maggio 1972 delMinistero delle finanze - Direzione general eper le entrate speciali . Con tale circolare, in-fatti, viene richiesta una documentazione d iprovvedimenti raziali subiti dai cittadini d iorigine ebraica, completamente superflua giac-ché basta rifarsi alle norme vigenti in que lperiodo a danno di quei cittadini ; viene, inol-tre, fatta riserva in merito ai concordati ealle decisioni delle Commissioni tributarie ,evidentemente superati dalla legge interpre-tativa del 1971.

(4-01797 )

PALUMBO. — Al Presidente del Consi-glio dei ministri. — Per conoscere :

1) se è a sua conoscenza che su fogli ointestato « Consiglio regionale della Campa-nia » e senza lettera di accompagnamento, si astata inviata agli enti pubblici e locali, all astampa e ad altri della suddetta regione unacircolare avente per oggetto « Ordine dell eprecedenze nelle pubbliche funzioni » e « Di-sciplina generale dell 'ordine delle preceden-ze », con la quale, ricordando la circolar en. 92019/12840-16 emanata dalla Presidenz adel Consiglio dei ministri in data 26 dicem-bre 1950, il presidente del Consiglio regional ee quello della Giunta regionale vengono col -locati nella categoria 2a n . 1 ; i vicepresident idel Consiglio regionale, assessori regionali e di membri degli uffici di presidenza del Consi-glio regionale vengono collocati nella stess a2 a categoria al n . 2; i consiglieri regionali nel-la 3a al n . 1 ;

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Atti Parlamentari

— 1861 —

Camera dei Deputat i

VI LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 6 OTTOBRE 1972

2) se ritiene che la circolare del 1950 si aapplicabile alle regioni a statuto ordinari oinesistenti all'epoca ;

3) se non ritenga opportuno che il Go-verno provveda a quanto di sua competenzaper la modifica e l'aggiornamento delle nor-me di cui al regio decreto 16 dicembre 1927 ,n. 2210, tuttora in vigore ;

4) se, nelle more, non ritenga di ema-nare provvisorie disposizioni in riferiment oalle cariche delle regioni specie a statuto or-dinario .

(4-01798 )

PALUMBO . — Al Ministro del lavoro edella previdenza sociale . — Per conoscere -premesso :

che ai sensi dell'articolo 3 lettera i) del-la legge 21 luglio 1965, n . 903, la Cassa nazio-nale di previdenza e di assistenza a favoredegli avvocati e procuratori è compresa tr agli enti tenuti a versare l'aliquota del 10 pe rcento delle contribuzioni dei propri iscritti afavore del fondo sociale presso l ' INPS ;

che tale obbligo, ai sensi dell 'articolo 1della legge 18 marzo 1968, n . 238, è cessatoalla fine dell ' anno 1970 ;

che per il periodo di obbligo la Cass aavrebbe dovuto versare la somma di lir e4 .419.104,917 ;

che all ' obbligo di cui sopra la stessaCassa non ha potuto far fronte stante la su asituazione gravemente deficitaria, com'è di -mostrato dai bilanci ritualmente approvati, edalla sospensione della 13 a mensilità di pen-sione a favore dei propri iscritti ;

che per fare fronte a tale situazione èstata presentata la proposta di legge n . 229 da ideputati Rognoni ed altri la quale preved ecarichi assolutamente insopportabili dalla clas-se forense anch 'essa in crisi ;

che l ' articolo 4 della legge n . 903 de l1965 prevede la facoltà del Ministro del lavo-ro e della previdenza sociale di sospender etemporaneamente le contribuzioni dovute d agli enti di previdenza ed assistenza quand oquesti, come la Cassa avvocati e procuratori ,siano in situazioni deficitarie -

se abbia esonerato o intenda esonerar ela Cassa nazionale di previdenza e assistenz aa favore degli avvocati e procuratori, stante l esue precarie condizioni finanziarie, dal ver-samento dei contributi dovuti, autorizzando l estessa Cassa ad impiegare i fondi accantonat inell 'attività assistenziale dovuta ai propr iiscritti .

(4-01799)

GUARRA. — Al Ministro dell ' interno . —Per conoscere i motivi per i quali non son ostate indette per il 26 novembre 1972 le ele-zioni per il consiglio comunale di MontecalvoIrpino (Avellino), la cui gestione commissa-riale si protrae da tempo oltre i limiti pre-visti dalla legge .

(4-01800 )

GUNNELLA. — Ai Ministri del commerciocon l 'estero e dell ' industria, commercio edartigianato . — Per conoscere :

se risponde a verità la notizia diffusa d aalcune agenzie di stampa in merito ad impor-tazioni di marmi in Italia dalla società au-straliana Kinetic Mining Limited entro il cor-rente anno ;

se la notizia ha fondamento quali prov-vedimenti questi Ministeri intendono assumer eper evitare che queste importazioni aggravinoancor di più l ' industria marmifera nazional eed in particolare l'industria marmifera de ltrapanese che si trova in una difficilissim afase di mercato e che è in grado di soddisfar equalsiasi richiesta di marmo per ogni qua-lità .

(4-01801 )

IVIESSENI NEMAGNA . — Al Ministro del -l'interno. — Per sapere - premesso che nelcomune di Gravina (Bari) sono stati assegnat ialloggi popolari a famiglie che da oltre 8 mes inon hanno preso possesso di detti alloggi operché sistemati bene altrove o perché trasfe-riti in altre città ; precisamente sono vuoti gl ialloggi del signor Vignali in via Diaz, de lsignor Sorrentino in via Cadorna, dei signor iForzati, Ceci e Morella in via Corato. Inoltreil beneficiario signor Morella avrebbe subaf-fittato, poiché trasferito a Bologna, l ' alloggiopopolare assegnatogli al signor Giocchetta ;ed il beneficiario signor Gesmundo avrebb eceduto al padre l'alloggio essendo egli espa-triato - se non ritenga opportuno ripristinar egiustizia nel senso che abbiano a godere degl ialloggi popolari le famiglie veramente biso-gnose .

(4-01802 )

MESSENI NEMAGNA. — Al Ministr odella sanità . — Per conoscere - poiché a tut-t 'oggi non sono stati resi noti i risultati del -l 'esame nazionale di idoneità dei concors iospedalieri del 1969 - i motivi di tale inspie-gabile ritardo e le eventuali responsabilità .

Inoltre si desidera conoscere l'esito de lconcorso e si chiedono assicurazioni in me-rito alla pubblicazione nella Gazzetta Uffi-ciale .

(4-01803)

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Atti Parlamentari

— 1862 —

Camera dei Deputat i

VI LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 6 OTTOBRE 1972

MESSENI NEMAGNA . — Al Ministro del-la marina mercantile . — Per conoscere i mo-tivi per cui da oltre un anno i lavori per l asistemazione del porticciolo di Palese (Bari) ,iniziati nel 1969, sono fermi .

Inoltre pare che i moli foranei sarebber ostati sbagliati per cui uno di quelli già co-struiti dovrebbe essere demolito e la imbocca -tura del porticciolo pare sia stata realizzat adove i fondali sono molto bassi .

Tutto quanto sopra provoca grave disagi oai numerosi pescatori della frazione che vi -vono esclusivamente dell'attività peschereccia .

(4-01804 )

MESSENI NEMAGNA. — Al Ministrodella sanità . — Per conoscere se risponde averità che è in animo dell 'Amministrazionedell 'ospedale consorziale del policlinico d iBari disporre che le ostetriche diplomate ,dipendenti ospedalieri, vengano private del -l 'alloggio che attualmente godono presso l aclinica ostetrica dell 'università di Bari-Poli-clinico, tenendo conto che tale provvedimentocauserebbe grave danno al servizio che detteostetriche espletano .

(4-01805 )

ALOI . — Al Ministro della pubblica istru-zione . — Per sapere se non ritenga manifesta-mente discriminatoria la disposizione conte-nuta nell'articolo 21 dell'ordinanza ministe-riale 1972-73, concernente il trasferimento de -gli insegnanti elementari .

Tale disposizione, infatti, stabilisce che i ltrasferimento degli insegnanti elementari nell escuole annesse ai convitti nazionali debba es-sere operato su designazione del rettore, pe rcui vengono a trovarsi su un piano di disu-guaglianza tutti coloro che, pur avendo undiritto poziore per anzianità di servizio e altr ititoli rispetto ad altri aspiranti, sono sacrifi-cati nella loro aspettativa ad essere trasferit inei convitti nazionali in mancanza della desi-gnazione del rettore .

Per conoscere, infine, se il Ministro no nritenga opportuno eliminare tale iniqua dispo-sizione nella prossima ordinanza ministeriale1973-74 .

(4-01806 )

MESSENI NEMAGNA . — Al Ministro dellasanità . — Per conoscere - premesso che nell aclinica ostetrica dell 'università di Bari Poli-clinico, lavorano cinque ostetriche che preste-rebbero servizio con la promessa di essere as-sunte in qualità di « ostetriche universitarie » ;

dato che assunzioni del genere non risul-tano previste in alcuna disposizione di leggeo amministrativa - :

a) in base a quali criteri sarebbero stateprescelte queste cinque ostetriche ;

b) qualora la assunzione dovesse avve-nire, malgrado la mancanza di qualsiasi nor-ma anche solo regolamentare in merito, co nquali fondi e su quale capitolo del bilanci odell 'ospedale consorziale del policlinico e del -l 'università saranno imputate le relative spes edato che non risulta esservi prevista alcunaposta per oneri del genere .

(4-01807 )

PASCARIELLO E FOSCARINI . — Al Mi-nistro per gli interventi straordinari nel Mez-zogiorno e nelle zone depresse del centro-nord .— Per sapere - come già richiesto nella inter -rogazione del 27 luglio 1972 (4-01029) - qual ifinanziamenti e contributi, in quale periodoe a quale titolo sono stati erogati dagli istitut idi credito della Cassa per il Mezzogiorno in fa-vore dell ' azienda lattiero-casearia « Filippo deBellis » di Lecce .

(4-01808 )

LUCCHESI . — Al Ministro dell'agricolturae delle foreste. — Per sapere - considerate l eattuali difficoltà del settore bieticolo ed i no-tevoli ritardi nel ritiro del prodotto da part edell ' industria saccarifera (le une e le altr econstatate dall'interrogante nelle zone agricol edelle province di Livorno e Pisa) - se non riten-ga opportuno di promuovere quanto prim aun programma nazionale della bieticoltura ela costituzione immediata dell ' Istituto nazio-nale per la ristrutturazione e lo sviluppo de lsettore articolato per regioni bieticole con l aconseguente assegnazione dei contingenti d iproduzione delle bietole e dello zucchero nel -le diverse zone agricole del paese .

(4-01809 )

POLI. — Al Ministro della pubblica istru-zione. — Per conoscere i motivi per cui ac-cantonando il principio che nei lavori di re-stauro l'architettura in pietra non viene ma isostituita, nei lavori di ripristino della faccia-ta di Palazzo Pitti a Firenze, si sta sostituendo ,non si sa bene con quale logica, le balaustr edelle terrazze e i sottostanti basamenti in pie -tra vecchi di oltre 150 anni e di notevole va-lore artistico .

Si desidera sapere se la sostituzione di que-ste vere e proprie opere d 'arte, sia da consi-derare compatibile con la conservazione d iuno stile e di un patrimonio artistico come

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Atti Parlamentari

— 1863 --

Camera dei Deputat i

VI LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 6 OTTOBRE 197 2

quello del Palazzo di cui trattasi, che sono af-fidati al gusto e alla preparazione cultural ee storica di una intera popolazione piuttostoche alle elucubrazioni di fantascientifici archi -tetti desiderosi di sperimentare nuove tecni-che più che .di tramandare ai posteri i segn idi una grandezza. artistica che onora il nostropaese .

(4-01810 )

POLI . — Ai Ministri del lavoro e previ-denza sociale e dell' industria, commercio eartigianato . — Per conoscere quali provvedi -menti intende adottare il Governo per alle-viare i disagi delle maestranze della Vetreri aItaliana Balzaretti & Modigliani di Livorno ,le quali, come è noto, attendono da divers imesi di poter riprendere il lavoro .

L'interrogante chiede :di sollecitare i lavori di ristrutturazione

della azienda ;di applicare le nuove norme in materia

di integrazione salariale e di trattamento spe-ciale di disoccupazione di cui alla legge 8agosto 1972, n . 464, anche agli operai e agl iimpiegati della predetta azienda .

L'interrogante fa osservare che si tratta d iun provvedimento che riveste carattere di ur-genza dato che le maestranze in questione son odal 30 settembre 1972 . prive di retribuzione edi assistenza sanitaria .

(4-01811 )

SANTAGATI. — Al Ministro del tesoro .-- Per sapere le ragioni che a seguito di de-creto emesso dal presidente della Regionesiciliana hanno provocato la revoca dell aautorizzazione dell ' esercizio di credito e l amessa in liquidazione coatta della banca« Carfì Linares », società per azioni, con sed ein Vittoria e con agenzie nello stesso comune ,a Comiso ed a Santa Croce Camerina (Ra-gusa), e per conoscere le misure, oltre quellerituali (nomina del Commissario liquidator ee del Comitato di vigilanza) adottate per tute-lare i diritti degli allarmati risparmiatori, icui depositi in libretti ordinari e vincolat ipare che ammontino ad oltre 6 miliardi d ilire, per garantire la continuità di lavoro agl iex-dipendenti e per ovviare alle ripercussion inegative registratesi negli ambienti econo-mici e finanziari del Vittoriese .

(4-01812 )

ZANINI. — Ai Ministri del lavoro e previ-denza sociale e delle partecipazioni statali. —Per conoscere quali iniziative intendano assu-mere nei confronti della Montedison, che ha

disposto in questi giorni il licenziamento di 3 2operai della COMONT di Portomarghera - So-cielìt a partecipazione largamente maggiorita-ria del gruppo Montedison - venendo men oagli impegni di soprassedere ad ogni provve-dimento tendente a ridurre gli attuali livell idi occupazione .

(4-01813 )

CARIGLIA. — Al Ministro degli affariesteri . — Per sapere se - anche in considera-zione della reazione di incredulità e di coster-nazione che la sconcertante sentenza dell aCorte d'appello svizzera sulla catastrofe d iMattmark ha provocato nell'opinione pubblic aitaliana - non ritenga, pur nel rispetto dellapiena autonomia della magistratura di quelPaese, che la decisione assunta costituisca u nennesimo episodio che confermerebbe l'esi-stenza di una mentalità preconcetta soprat-tutto nei confronti degli emigrati italiani .

L'episodio che ha anche suscitato reazioninel mondo sindacale svizzero contribuirà cer-tamente a rendere ancora più tesi i rapport itra i nostri emigrati ed i cittadini svizzer icon implicazioni attualmente non prevedibili .

L'interrogante domanda se non si ritenganecessario ed urgente effettuare un pass opresso le autorità di quel Paese sia per richia-mare la loro attenzione sulla reazione nega-tiva suscitata nell'opinione pubblica italian adalla citata sentenza, sia per sollecitarle aprendere iniziative che valgano a stabilire fi-nalmente un dignitoso e corretto rapportoumano tra i nostri lavoratori e le autorit àed i cittadini di quel Paese .

(4-01814 )

PASCARIELLO . — Al Ministro della di-fesa . — Per sapere quale esito hanno avuto l edomande intese ad ottenere il E riconoscimentodell'Ordine di Vittorio Veneto e dell'assegn ovitalizio, di :

1) Marullo Vito Ippazio nato a Merin edi Lizzanello (Lecce) il 13 maggio 1898 e iv iresidente in via Lizzanello, 54 ;

2) Icaro Salvatore, nato a Galatina i l15 marzo 1884 e residente a Cutrofiano (Lecce )in via Cairoli, 11 .

(4-01815 )

SANZA. — Al Ministro dei lavori pub-blici . — Per sapere i motivi che ostano allaeliminazione della variante al tracciato dell astatale 94 a ridosso del tratto detto de l« Marmo » realizzata per permettere la costru-zione del tratto della « Besentana » dallo svin-

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Atti Parlamentari

- 186 41 --

Camera dei Deputat i

VI LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 6 OTTOBRE 1972_

colo di Sicignano della superstrada del Sol ea Potenza di competenza dell'ANAS .

Tale variante arreca notevole danno ai tra -sporti pesanti con grave pregiudizio, data lapendenza e sdrucciolevolezza specie in perio-do invernale, alla sicurezza ed alla speditezz adel traffico, particolarmente intenso su dettotratto per il collegamento veloce sulla diret-trice Salerno-Taranto . Recentemente la Ca-mera di commercio di Potenza e altre pub-bliche amministrazioni hanno rivolto vivaistanza all'ANAS di Potenza perché si ren-desse interprete del grave disagio in cui vien ea trovarsi Potenza e gran parte della Basi-licata per questo tracciato . L'istanza è rivoltaal fine di provvedere alla sollecita soluzion edi detto inconveniente .

(4-01816 )

BORTOLANI, LINDNER, MICHELI PIE-TRO E CUMINETTQ . — Ai Ministri dell'agri-coltura e foreste e dei lavori pubblici . — Pe rsapere quali iniziative hanno preso o inten-dono prendere e quali provvedimenti, con ca-rattere di urgenza, intendono adottare in re-lazione ai gravissimi danni che si sono veri-ficati dal 10 al 17 settembre 1972 ad opere pub-bliche, alle strutture ed alle produzioni agri -cole in seguito a piogge eccezionali che hannopure arrecato inondazioni di notevole entit ànelle province di Modena, Reggio Emilia eParma .

Gli interroganti chiedono, inoltre, qual iprovvedimenti intendono prendere per la rea-lizzazione di opere tendenti a garantire la sal-vaguardia di detti territori colpiti da alluvion itroppo spesso ricorrenti .

(4-01817 )

SISTO E TRAVERSA . — Al Ministro deilavori pubblici. — Per sapere se è a cono-scenza :

1) che la traversa interna della strad astatale n. 31 « del Monferrato », corrente nel -l'abitato del comune di Occimiano, da ann iversa in deplorevole stato di conservazione ,con quali conseguenze negative per il notevo-lissimo passaggio di persone e di merci non èdifficile immaginare ;

2) che, in seguito alle vivaci protest edella popolazione locale e degli utenti dell adetta strada nonché agli interventi del comu-ne interessato e dell'autorità prefettizia, i lcapo compartimento regionale dell 'ANAS h acomunicato il 21 giugno 1972 che la perizi arelativa ai lavori di sistemazione della dett atraversa interna era stata inviata, debitamen-te approvata dal comitato tecnico comparti -

mentale, alla direzione generale dell ' ANASin data 3 giugno 1971 ;

3) che a tutt ' oggi nessun intervento èstato eseguito, mentre è alle porte una nuov astagione invernale .

Gli interroganti, incapaci di comprender ele ragioni di tanta incuria, sollecitano u npronto intervento, stante anche la modest aentità dei lavori da eseguirsi e della spesa oc -corrente .

(4-01818 )

INTERROGAZION IA RISPOSTA ORAL E

« Il sottoscritto chiede d'interrogare il Mi-nistro dell ' interno, per conoscere -

premesso che il settimanale Panorama(n . 337, anno decimo, 5 ottobre 1972) ha pub-blicato un articolo manifestamente provoca -torio in cui l'interrogante è fatto apparirecome promotore di un tentativo di rovesciarele istituzioni, in collusione con una potenzastraniera, finanziatrice, e con altri parlamen-tari, uno dei quali dello stesso partito in cu imilita l ' interrogato ;

premesso che in data odierna l ' inter-rogante ha denunziato la manovra calunnios aalla magistratura, chiedendo la punizione d itutti i responsabili -

se, di fronte alla gravità della provoca-zione, il Ministro abbia avvertito la necessit àdi controllare contenuto ed origine di una ma-novra in sé grossolana e puerile, ma rivolt aad allarmare la pubblica opinione col silenzi odi autorità politiche competenti istituzional -'mente, più che con forza di inconsistenti ar-gomenti .

« Subordinatamente si chiede al Ministrodi chiarire se il Ministero dell'interno ha ri-cevuto copia della calunniosa. documentazione ,come si sostiene nell 'articolo incriminato ese non si ritenga finalmente di intervenire con-tro ben noti centri di allarmismo e professio-nali provocazioni .

(3-00389)

CARADONNA » .

« H sottoscritto chiede di interrogare i lMinistro della pubblica istruzione, per cono-scere - premesso :

1) che dal notiziario ISTAT del 1° feb-braio 1972 si rileva che gli studenti iscritt ialle università italiane sono oltre 700 .000 d icui ben 92.865 risultano iscritti alla facoltà d imedicina e chirurgia, numero che sta per su-

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Atti Parlamentari

— 1865 —

Camera dei Deputati

VI LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 6 OTTOBRE 197 2

perare addirittura quello dei medici iscritt iagli albi professionali ;

2) che le facoltà mediche, nonostante l oaumento dei docenti non hanno possibilità d igarantire a tutti gli iscritti l'espletamento d ilezioni, esercitazioni, dimostrazioni, ecc . ;

3) che vi sono difficoltà economiche e d itempo per reperire attrezzature didattiche, lo -cali, laboratori, sale anatomiche e docenti neivari ruoli ;

4) che l 'affollamento eccessivo dei cors i(all 'università di Bari iscritti al primo ann odi medicina per l ' anno in corso ben 920 stu-denti) determina indubbiamente difficili con -dizioni di studio ed inadeguate preparazion itecniche con disagio dei docenti che svolgon oattività didattiche in condizioni precarie ;

5) che l'alto numero degli alunni licen-ziati dalla scuola media ha determinato u ncostante e progressivo aumento deì nuoviiscritti alle varie facoltà e in particolare aquella di medicina e chirurgia mentre i no-stri atenei non sono organizzati per accoglier egrandi masse di studenti -

se non ritenga opportuno stabilire unrapporto quantitativo fra docenti e discenti eattrezzature pianificando nelle varie univer-sità il numero delle immatricolazioni ai varicorsi e specie a quelli di medicina e chirur-gia. Il diritto dei giovani allo studio deve as-sicurare ad essi anche una responsabile forma-zione scientifica e professionale ed una occu-pazione a completamento degli studi .

« Purtroppo oggi in Italia siamo all'ultimoposto nelle ricerche scientifiche ed al prim oposto (in rapporto alla popolazione) per i lnumero dei laureati, anche se disoccupati esottoccupati .

(3-00390)

« MESSENI NEMAGNA » .

« Il sottoscritto chiede di interrogare iMinistri dei lavori pubblici e delta sanità, pe rconoscere - premesso che :

nonostante siano già state finanziate l eopere di depurazione dei liquami di fogna edel successivo smaltimento in condotta chiu-sa al mare per il comune di Bitonto (Bari), ilavori non sono stati ancora iniziati ;

attualmente i liquami putridi della fo-gna di Bitonto si riversano a cielo nell ' alveodel torrente Balice alla periferia della citt àdi Bari ;

esiste un canale sempre a cielo ch eattraversa la statale n . 16 Nord a Fesca eche dovrebbe scaricare a mare i liquami ,ma detto canale è perennemente ostruit o(abusivamente vengono coltivati ortaggi ne lcanale) per cui il liquame ristagna imputri-dendo l 'aria e favorendo vivai di zanzare ch einfestano le zone dell'aeroporto di Palese ,Santo Spirito e Bari ;

con la sistemazione delle opere finan-ziate non si risolverà per intero il problem apoiché nel torrente Balice vi sono altri sca-richi ed inoltre in esso ristagnano le acqu epiovane per cui necessita la regolarizzazionedell'intero alveo dal torrente con opere desti -nate a far defluire a mare, senza appaluda-menti, le acque piovane - :

a) quando inizieranno i lavori finan-ziati ;

b) se non ritengano opportuno ai fin iigienici ed ecologici disporre opere di siste-mazione del torrente Balice .

(3-00391)

«MESSENI NEMAGNA » .

STABILIMENTI TIPOGRAFICI CARLO COLOMBO