SEDUTA ANTIMERIDIANA DI MERCOLEDÌ 1° OTTOBRE...

39
Atti Parlamentari 23555 — Camera dei Deputat i VI LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 10 OTTOBRE 197 5 400 . SEDUTA ANTIMERIDIANA DI MERCOLEDÌ 1° OTTOBRE 197 5 PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE LEONILDE IOTT I PA G, IANNIELLO 2356 4 PAG . 23557 2357 5 ISGRÒ, Relatore per la maggioranz a sul disegno di legge n . 3987 23582, 23587 LA LOGGIA . . 23579 MAGNANI NOYA MARIA . . 23582 23557 MAllARRINO, Sottosegretario di Stato per il tesoro . . 23559, 2356 1 23558 23564, 23588, 23591, 23593 MENICACCI 23573, 23589 MONTI MAURIZIO 23581, 23590, 23592 NICCOLAI GIUSEPPE . . 2356 2 PANDOLFI, Sottosegretario di Stato per 2358 9 le finanze . . P I RO L O . . 2356 4 POC H ETT I . . 2358 3 RAFFAELLI 23580, 2359 1 RAUCCI 23578, 23587 SANTAGATI . . 2357 1 SCOTTI, Relatore per la maggioranza 23559 sul disegno di legge n . 3986 . . . . SERVELLO 23589, 23590, 2359 2 TASSI . . 2358 5 23558 23559 Proposte di legge : (Annunzio) 2355 7 2.1561 . . . . . . . . . . . 23533 (Assegnazione a Commissione in sed e sione in sede legislativa) . . . . . 2355 7 23589 (Proposta di assegnazione a Commis - 23561 referente) 2355 7 23562 Corte costituzionale (Annunzio di trasmis - 23593 23559 sione di atti) 2355 8 23592 Ministro della marina mercantile (Trasmis - 23590 sione di documenti) 2355 8 INDIC E Missioni Disegni di legge : (Proposta di assegnazione a Commis- sione in sede legislativa) (Proposta di trasferimento dalla sed e referente alla sede legislativa) . . Disegni di legge (Seguito della discus- sione) : Conversione in legge del decreto-legg e 13 agosto 1975, n. 376, concernent e provvedimenti per il rilancio del - l'economia riguardanti le esporta- zioni, l'edilizia e le opere pubblich e (3986) ; Conversione in legge del decreto-legg e 13 agosto 1975, n . 377, concernent e provvedimenti per il rilancio del - l'economia riguardanti incentivi a favore delle piccole e medie imprese , agricoltura, interventi per il Mezzo - giorno e trasporti (3987) . . . . . PRESIDENTE . . 23558 , A CHILLI . . . . ALI VERTI . . . . ALTISSIMO 23573, 23586, ANDERLINI . . 23562, DAL MASO . . . . DELFINO . . . . DE SABBATA FERRARI-AGGRADI . 23563, 23590, 23591, GASTONE 23576,

Transcript of SEDUTA ANTIMERIDIANA DI MERCOLEDÌ 1° OTTOBRE...

Atti Parlamentari

— 23555 —

Camera dei Deputat i

VI LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 1 0 OTTOBRE 197 5

400.

SEDUTA ANTIMERIDIANA DI MERCOLEDÌ 1° OTTOBRE 197 5

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE LEONILDE IOTT I

PA G,

IANNIELLO 2356 4PAG .

23557 2357 5ISGRÒ,

Relatore

per

la

maggioranzasul disegno di legge n . 3987

23582, 23587LA LOGGIA .

. 23579MAGNANI NOYA MARIA .

. 2358223557 MAllARRINO,

Sottosegretario

di

Statoper il tesoro

.

. 23559, 2356 123558 23564, 23588, 23591, 23593

MENICACCI 23573, 23589MONTI MAURIZIO

23581, 23590, 23592NICCOLAI GIUSEPPE .

. 23562PANDOLFI, Sottosegretario di Stato per

23589le

finanze .

.P I RO L O .

. 2356 4POC H ETT I .

. 2358 3RAFFAELLI 23580, 2359 1RAUCCI 23578, 23587SANTAGATI .

. 2357 1SCOTTI, Relatore per la maggioranza

23559sul disegno di legge n . 3986 .

. .

.SERVELLO 23589, 23590, 2359 2TASSI .

. 2358 523558

23559 Proposte di legge :

(Annunzio) 2355 72.1561 .

.

.

.

.

.

.

.

. .

.

23533 (Assegnazione a Commissione in sedesione in sede legislativa)

.

.

. .

. 2355 723589

(Proposta di assegnazione a Commis -23561 referente) 2355 723562

Corte costituzionale (Annunzio di trasmis -2359323559 sione

di

atti) 2355 8

23592 Ministro della marina mercantile

(Trasmis -23590 sione di documenti) 2355 8

INDICE

Missioni

Disegni di legge :

(Proposta di assegnazione a Commis-sione in sede legislativa)

(Proposta di trasferimento dalla sed ereferente alla sede legislativa) . .

Disegni di legge (Seguito della discus-sione) :

Conversione in legge del decreto-legg e13 agosto 1975, n. 376, concernenteprovvedimenti per il rilancio del -l'economia riguardanti le esporta-zioni, l'edilizia e le opere pubbliche(3986) ;

Conversione in legge del decreto-legg e13 agosto 1975, n . 377, concernent eprovvedimenti per il rilancio del -l'economia riguardanti incentivi afavore delle piccole e medie imprese ,agricoltura, interventi per il Mezzo -giorno e trasporti

(3987)

. .

. .

.

PRESIDENTE .

. 23558 ,A CHILLI .

. .

.

ALI VERTI .

. .

.

ALTISSIMO 23573, 23586,ANDERLINI .

. 23562,DAL MASO .

. .

.

DELFINO .

. .

.

DE SABBATA

FERRARI-AGGRADI

. 23563, 23590, 23591,GASTONE 23576,

PAGINA BIANCA

Atti Parlamentari

— 23557 —

Camera dei Deputati

VI LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 1° OTTOBRE 197 5

La seduta comincia alle 11 .

D'ALESSIO, Segretario, legge il proces-so verbale della seduta del 25 settembre1975 .

(P approvato) .

Missioni .

PRESIDENTE . Comunico che, a normadell 'articolo 46, secondo comma del Rego-lamento, i deputati Bologna, Carta, Fiore te Laforgia sono in missione per incaricodel loro ufficio .

Annunziodi proposte di legge.

PRESIDENTE . Sono state presentatealla Presidenza le seguenti proposte d ilegge dai deputati :

MAROCCO : a Proroga con modifiche del -la legge 1° dicembre 1948, n . 1438, istitu-tiva del regime agevolativo per la zona d iGorizia » (4027) ;

NICCOLAI GIUSEPPE : « Riconoscimento dellucro cessante e della svalutazione dell amoneta nella liquidazione delle indennit àdi esproprio per la realizzazione dei pro -grammi di edilizia residenziale, agevolata ,convenzionata di cui alla legge 22 ottobre1971, n . 865 » (4028) .

Saranno stampate e distribuite .

Assegnazione di proposte di leggea Commissioni in sede referente .

PRESIDENTE. A norma del primo com-ma dell 'articolo 72 del regolamento, comu-nico che Ie seguenti proposte di legge son odeferite alle sottoindicate Commissioni per-manenti in sede referente :

alla 11 Commissione (Interni) :

BELLI : « Modifiche alla legge 2 april e1968, n . 408, riguardanti il riordinamento

degli speciali ruoli organici separati e li-mitati del Corpo delle guardie di pubblicasicurezza e del Corpo della guardia di fi-nanza, istituiti con legge 22 dicembre 1960 .n. 1600 » (3972) (con parere della I, dellaV e della VII Commissione) ;

BADINI GONFALONIERI : « Istituzione sinfo-nica nazionale di Santa Cecilia » (3973 )((or( parere della V e della VIII Commis-sione) :

alla VI Commissione (Finanze e te -soro) :

IOZZELLI ed altri : « Modifica dell 'artico -lo 9 del decreto luogotenenziale 1° maggi o1916, n . 497, recante semplificazione all aprocedura per la liquidazione delle pensio-ni privilegiate di guerra » (4002) (con pa-rere della V Commissione) ;

alla VII Commissione (Difesa) :

DURAND DE LA PENNE: « Estensione a lpersonale delle capitanerie di porto, delCEMM ruolo servizi portuali e nocchier idi porto delle indennità per iI servizio d iistituto in vigore per gli appartenenti all eforze di polizia » (3936) (con varere dell aV Commissione) ;

alla VIII Commissione (Istruzione) :

NICOSIA ed altri : « Nuovo ordinamentodella scuola secondaria superiore » (3993 )(con parere dalla I e della Il Commis-sione) .

Proposta di assegnazione di progettidi legge a Commissione in sede legislativa.

PRESIDENTE. A norma del primo com-ma dell ' articolo 92 'del regolamento, pro-pongo alla Camera l 'assegnazione in sed elegislativa dei seguenti progetti di legge :

alla Vili Commissione (Istruzione) :

Senatore VALITUTTI : « Norme integrativ edel decreto del Presidente della Repubbli-ca 31 maggio 1974, n . 417, concernente lo

Atti Parlamentari

— 23558 —

Camera dei Deputat i

VI LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 1° OTTOBRE 1975

stato giuridico del personale docente, di-rettivo, ispettivo della scuola materna, ele-mentare, secondaria ed artistica dello Stato »(approvato dalla VII Commissione del Se -nato) (4011) (con parere della I Commis-sione) ;

alla X Commissione (Trasporti) :

« Modificazioni ed integrazioni alla legg e11 febbraio 1971, n . 50, recante norme sul -la navigazione oda diporto» (3984) (con pa-rere della IV, della VI e della VII Com-missione) .

Le suddette proposte idi assegnazione sa -ranno poste all 'ordine del giorno dell aprossima seduta .

Proposta di trasferimento di un disegn odi legge dalla sede referente alla sed elegislativa .

PRESIDENTE. A norma del sesto com-ma idell 'articolo 92 del regolamento, pro -pongo alla Camera l ' assegnazione in sed elegislativa del seguente disegno di legge ,per il quale la VI Commissione (Finanz ee tesoro), cui era stato assegnato in sedereferente, ha chiesto, con le prescritte con -dizioni, il trasferimento alla sede legisla-tiva :

Estensione al personale del Corpo del -la guardia idi finanza del contributo pe rspese idi vestiario previsto dalla legge 1 3giugno 1952, n. 698, per gli ufficiali e sot-tufficiali dell 'esercito, della marina e diel-l ' aeronautica » (1538) .

La suddetta proposta di trasferiment osarà posta all ' ordine idei giorno della pros-sima seduta .

Annunzio di trasmissione di att ialla Corte costituzionale.

PRESIDENTE. Comunico che nel mes edi settembre sono pervenute ordinanze d iautorità giurisdizionali per la trasmission ealla Corte costituzionale di atti relativi agiudizi di legittimità costituzionale .

Tali ordinanze sono depositate presso gl iuffici del Segretario generale a disposizion edei deputati .

Trasmissione dal ministrodella marina mercantile .

PRESIDENTE. Il Ministro della marin amercantile, a norma dell'articolo 4 della.legge 5 gennaio 1953, n . 34, concernent el 'ordinamento dei servizi postali e commer-ciali marittimi di carattere locale, ha tra -smesso le convenzioni stipulate il 24 di-cembre 1974 con le società per azioni : « Na-vigazione toscana », per l ' esercizio dei ser-vizi postali e commerciali marittimi nell 'ar-cipelago toscano (settore « A») ; « Parteno-pea », per l 'esercizio dei servizi postali ecommerciali marittimi nelle isole parteno-pee e pontine (settore (i B ») ; SI.RE.NA.(« Sicula regionale di navigazione ») perl 'esercizio dei servizi postali e commercial imarittimi nelle isole Eolie (settore « C ») ,approvate con decreto del Presidente dell aRepubblica in data 13 gennaio 1975 .

I documenti predetti sono depositati pres-so gli uffici del Segretario generale a dispo-sizione dei deputati .

Seguito della discussione dei disegni d ilegge: Conversione in legge del decreto -legge 13 agosto 1975, n . 376, concernent eprovvedimenti per il rilancio dell'eco-nomia riguardanti le esportazioni, l'edi-lizia e le opere pubbliche (3986) ; Con-versione in legge del decreto-legge 1 3agosto 1975, n . 377, concernente provve-dimenti per il rilancio dell'economia ri-guardanti incentivi a favore delle pic-cole e medie imprese, agricoltura, inter -venti per il Mezzogiorno e trasport i(3987) .

PRESIDENTE . L' ordine del giorno rec ail seguito della discussione dei disegni d ilegge : Conversione in legge del decreto -legge 13 agosto 1975, n . 376, concernenteprovvedimenti per il rilancio dell ' economiariguardanti le esportazioni, l 'edilizia e l eopere pubbliche; Conversione in legge de ldecreto-legge 13 agosto 1975, n . 377 , con-cernente provvedimenti per il rilancio del -l ' economia riguardanti incentivi a favore del -le piccole e medie imprese, agricoltura, in-terventi per il Mezzogiorno e trasporti .

Come la Camera ricorda, nella seduta d iieri, sono stati discussi e votati tutti gl iemendamenti relativi agli articoli del de-

Atti Parlamentari

— 23559 —

Camera dei Deputat i

VI LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 1° OTTOBRE 1975

creto-legge n . 376, tranne quelli consisten-ti in articoli aggiuntivi all'articolo 16 .

Avverto che la Commissione ha presen-tato i seguenti emendamenti, che sostitui-scono l'emendamento 16 . O. 4, annunziatonella precedente seduta :

Dopo l ' articolo 16, aggiungere i se-guenti :

ART . 16-bis .

Per il completamento e l'esecuzione d aparte dei comuni e delle province di oper epubbliche di loro pertinenza, con prioritàper quelle igienico-sanitarie, per gli asili -nido e le scuole materne, e il verde pub-blico attrezzato , per le quali esistono pro -getti esecutivi, i mutui da contrarre con laCassa depositi e prestiti entro il periodocompreso tra l 'entrata in vigore del pre-sente decreto e il 30 giugno 1976, sinoall ' importo complessivo di 1 .000 miliardi ,sono garantiti dallo Stato, ai sensi dell ' ar-ticolo 5 della legge 1° giugno 1971, n . 291 ,anche se non assistiti da contributi statal io regionali in annualità . I mutui non as-sistiti da contributi statali o regionali i nannualità sono concessi con le modalità d icui al quinto e sesto comma .16. O . 5.

ART . 16-ter .

I termini di cui all ' articolo 2 della legg e12 gennaio 1974, n . 8, sono prorogati a l3 dicembre 1976 .16 . 0 . 6.

DE SABBATA . Chiedo di parlare .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

DE SABBATA. Poiché il nuovo testodella Commissione recepisce, in parte, i lnostro subemendamento O. 16. 04. 1, di-chiariamo di ritirarlo. Parimenti ritiriamol ' articolo aggiuntivo Triva 16. 0. 1 .

PRESIDENTE . Sta bene. Onorevole re -latore, intende illustrare i nuovi emenda-menti della Commissione ?

SCOTTI, Relatore per la maggioranz asul disegno di legge n . 3986 . Li do persvolti, signor Presidente, raccomandandol iall 'approvazione della Camera .

PRESIDENTE . Qual è il parere del Go-verno ?

MAllARRINO, Sottosegretario di Statoper il tesoro . Il Governo è favorevole .

PRESIDENTE . Pongo in votazione l oemendamento della Commissione 16. O. 5,accettato dal Governo .

(R approvato) .

Pongo

in

votazione

l'emendament o16. 0. 3, della Commissione, accettato da lGoverno .

(I;' approvato) .

i così esaurito l ' esame degli emenda -menti consistenti in articoli aggiuntivi pre-sentati all'articolo 16 del decreto-legge .

Come la Camera ricorda, nella seduta diieri era stato approvato un articolo aggiun-tivo all ' articolo unico del disegno di legg edi conversione, che ora è pertanto dive-nuto l 'articolo 1 . Lo pongo in votazione ne ltesto della Commissione, modificato dagliemendamenti in precedenza approvati .

(R approvato) .

Passiamo ora agli ordini del giorno . Sene dia lettura .

D 'ALESSIO, Segretario, legge :

La Camera ,

preso atto con soddisfazione dello stan-ziamento di tre miliardi di lire a favor edell 'edilizia abitativa per il personale mili-tare, problema questo che angoscia da tem-po tutti i militari con le loro famiglie ,

invita il Governo

a far sì che lo stanziamento iscritto ne idecreti anticongiunturali venga interament ee proficuamente impiegato, impegnandosi adintervenire per rimuovere ogni eventuale ri-tardo di natura burocratica centrale e peri-ferica, garantendo, al tempo stesso, nell'as-segnazione degli alloggi, la equa ripartizio-ne fra i vari gradi, tenendo in particolar eevidenza le necessità di quelli a più bassaretribuzione.

9/3986/1

Niccolai Giuseppe, Caradonna .

La Camera ,in sede di approvazione del disegno

di legge n. 3986 che prevede la conver-sione in legge del decreto-legge 13 agosto1975, n . 376, concernente provvediment iper il rilancio dell'economia riguardanti l eesportazioni, l'edilizia e le opere pub-bliche :

Atti Parlamentari

— 23560 —

Camera dei Deputati

VI LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 1" OTTOBRE 1975

considerato che i finanziamenti previ-sti dai titoli 2° e 5° del decreto-legge 13agosto 1975, n . 376, sono del tutto insuffi-cienti sia per risolvere la « crisi dellacasa » e la « disponibilità » dei posti letto ,negli ospedali, sia per il superamento del-l ' attuale crisi economica del paes e

fa voti

perché il Governo si impegni ad assumer eurgenti ed idonee iniziative per •

la realizzazione di « centri residenzial iorganici » che consentano di assicurare unalloggio a famiglie di lavoratori che risie-dono in grandi centri urbani ove è mag-giormente carente la disponibilità di cas ea prezzi sopportabili per famiglie a red-dito fisso ;

l 'attuazione di un « piano plurienna-le » per la costruzione di nuovi ospedal iin modo da consentire una maggiore di-sponibilità di posti letto, visto che l 'attua-le situazione ospedaliera italiana, per quan-to attiene la disponibilità di ricovero è benlontana dallo standard (dodici per mille )ritenuto ottimale dall ' organizzazione mon-diale della sanità .

Tali obiettivi, consentirebbero anche il ri-lancio di tutto il sistema produttivo del Paes econ la creazione di nuovi posti di lavoro an-che per i giovani .9/3986/2

Preti, Cariglia, Reggiani, Magliano, Ce -trullo, Di Giesi, Pandolfo .

La Camera ,

considerato il ruolo che i poteri lo -cali sono chiamati ad assolvere nel quadr odella ripresa della economia, tenuto conto ch eda una parte i poteri locali vantano credit inei confronti del potere centrale per un or-dine di cifre di alcune migliaia di miliard ie che essi sono stati costretti specialmente ne-ghi ultimi anni ad indebitarsi verso il sistem abancario a tassi esosi ;

tenuto conto che un rapido pagament odegli arretrati ed un serio impegno per il pa-gamento delle quote a venire, libererebb esomme capaci di svolgere un'azione positi-va per l ' intero sistema economico nazionale ,

impegna il Govern o

ad un rapido pagamento delle somme dovut eai poteri locali ed a mantenere nei pagamentia venire il ritmo rigorosamente stabilito dal -la legge e dalle norme vigenti ed in ogni casonei tempi più brevi possibili.9/3986/3 Anderlini, Chanoux, Columbu, Masullo ,

Terranova.

La Camera ,

constatato che nell ' attuale crisi econo-mica che stringe il nostro paese, quella ri-guardante il settore tessile è di gran lung ila più acuta e la più preoccupante, soprat-tutto in ordine alla salvaguardia dei livell ioccupazionali ;

considerato che per risolvere la que-stione radicalmente occorre intervenire, conadeguati mezzi finanziari, al fine di favo-rire, nelle aree a forte concentrazione del-l ' industria tessile, la crescita di altre ini-ziative produttive da cercarsi in qualsias icategoria industriale con preferenza nei set -tori strettamente collegati con quello tessil ee cioè in quello chimico o meccano-tessile ,

impegna il Govern o

a rifinanziare, nel più breve tempo possi-bile, la legge 1° dicembre 1971, n . 1101 ,concernente la ristrutturazione, riorganizza-zione e conversione dell'industria e dell'ar-tigianato tessili, con indirizzo preferenzial everso i piani di conversione ed i program-mi che prevedono il sorgere di nuove at-tività produttive sia industriali che arti-gianali .9/3986/4

Dal Maso, Sboarina, Orsini .

La Camera ,

considerata la necessità di rafforzare l acooperazione

impegna il Govern o

ad accogliere, in sede di revisione di norm e'fiscali in relazione al mutato valore dell amoneta, l 'elevamento a dieci milioni dei li -miti entro i quali si applicano, in base all alegislazione vigente, agevolazioni fiscali re-lativamente alle somme che, oltre alle quo-te ,di capitale sociale, i soci versano all esocietà cooperative e loro consorzi e ch equeste trattengono ai soci stessi .

9/3986/5 Ferrari Aggradi, Raffaelli, Achilli, Preti ,La Malfa Giorgio, Serrentino.

La Camera ,

constatato che rimangono ancora d adefinire, nonostante il tempo trascorso dal -la soppressione del tributo, numerose istan-ze di restituzione di imposta generale sul-l'entrata per prodotti esportati e per tri-buto indebitamente versato ;

considerato che il persistente ritard onella liquidazione delle somme dovute ai

Atti Parlamentari

— 23561 —

Camera dei Deputat i

VI LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 1° OTTOBRE 1975

contribuenti incide sulle condizioni finanzia-rie delle ditte creditrici ;

impegna il Govern o

a provvedere, entro e non oltre il 30 giu-gno 1976, alla definitiva liquidazione e cor-responsione delle somme ancora dovute pe rrestituzione di imposta generale sull ' entrata .

9/3986/6 Isgrò, Ferrari Aggradi, Raffaelli, Serrentino ,Achilli, La Malfa Giorgio, Principe .

La Camera ,

in sede di approvazione del disegno d ilegge n. 3986 per la conversione in leggedel decreto-legge 13 agosto 1975, n. 376 ,concernente provvedimenti per il rilanciodell'economia riguardanti le esportazioni ,l'edilizia e le opere pubbliche ;

tenuto conto della grave penuria d icase che caratterizza le principali aree me-tropolitane del Paese ed in particolare lacittà di Napoli, ove la domanda di abita-zione, già influenzata dalla scarsa offerta d ialloggi a costi accessibili, è stata vieppiùaggravata dalla decisione di talune societ àimmobiliari, pubbliche e private, ,di aliena -re il proprio patrimonio, di modo che s isono inseriti ulteriori motivi di turbativa ,esponendo migliaia di lavoratori al rischi odi essere privali anche dell 'alloggio di cu igià disponevano ;

invita il Governo

perché in occasione della ripartizione deifondi da parte del CIPE, tenga conto dell aparticolare situazione della regione Campa-nia ove circa 400 famiglie di lavoratori ,locatarie della società Bel Poggio, puntan otutte le loro speranze per conservare l ' al-loggio sull 'acquisto della casa in cui abi-tano, mercé l ' assegnazione fuori graduatori adel finanziamento di cui all ' articolo 55, let-tera d), della legge 22 ottobre 1971, n . 865 .

9/3986/7

Ianniello .

La Camera ,

impegna il Govern o

a far luogo ai pagamenti di rimborso IG Eper l 'esportazione entro e non oltre il 3 1dicembre 1976 e al rimborso IVA per l aesportazione non oltre sei mesi dalla ma-turazione del diritto da parte dell 'esporta-tore .

9/3986/8

Chanoux, Columbu, Anderlini, Masullo ,Terranova .

La Camera,

preso atto che i finanziamenti previst idal titolo IV del decreto-legge 13 agosto1975, n . 376, non consentono un vasto im-pegno in vantaggio degli annosi problem idelle strutture portuali nazionali, conside-rato, tuttavia, che nell 'ambito della spesaprevista, si possano fissare criteri di prio-rità in vantaggio di taluni porti – e in ra-gione della loro importanza strutturale ein ragione della loro posizione geografica – ,

impegna il Govern o

a voler destinare congrua parte del previ -sto finanziamento a quei porti del meri-dione – in particolare di Palermo, Napolie Bari – che presentano condizioni tali dapotere utilizzare l ' incremento dei traffic isusseguente alla riapertura del canale d iSuez .9/3986/9

Lo Porto, Pirolo, Marinelli .

La Camera ,

in sede di approvazione del disegno d i

legge n . 3986 di conversione del decreto-legg e13 agosto 1975, n . 376, concernente provvedi -menti per il rilancio dell ' economia riguar-danti, tra l ' altro l 'edilizia economica e popo-lare,

considerato che l 'articolo 11, modificat odal voto dell ' Assemblea, prevede che fino all adata del 31 gennaio 1976 gli istituti di creditofondiario ed edilizio potranno continuare a demettere cartelle fondiarie al fine di procurar-si i mezzi finanziari occorrenti per l ' eroga-zione dei mutui ;

considerato che l ' edilizia economica epopolare riveste carattere di priorità per i lsoddisfacimento della domanda di tale tip odi alloggi,

impegna il Govern o

a dare indicazioni agli istituti di creditosopra richiamati perché le somme prove-nienti dalla emissione delle cartelle sianoriservate prioritariamente alla concession edi mutui relativi ad iniziative finanziate a isensi delle leggi 21 ottobre 1971, n . 865 ;

27 maggio 1975, n . 166, e a quelle finan-ziate dal decreto-legge n . 376 .

9/3986/1 0

PRESIDENTE . Qual è il parere del Go-verno sugli ordini del giorno presentati ?

MAllARRINO, Sottosegretario di Statoper il tesoro. Il Governo accetta tutti gl i

Achilli.

Atti Parlamentari

— 23562 —

Camera dei Deputat i

VI LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 1° OTTOBRE 197 5

ordini del giorno come raccomandazione .Accetta altresì l ' ordine del giorno Achill i9/3986/10 .

PRESIDENTE. Chiederò ora se, dopo l edichiarazioni del Governo, i presentatori in-sistono a che i loro ordini del giorno sian oposti in votazione .

NICCOLAI GIUSEPPE. Non insistiamosulla votazione del nostro ordine del giorn o9/3986/1 .

PRESIDENTE . Poiché i presentatori del -l ' ordine del giorno Preti 9/3986/2 sono as-senti, si intende che abbiano rinunciat oalla votazione .

ANDERLINI. Non insistiamo per la vota-zione dell ' ordine del giorno 9/3986/3 .

DAL MASO. Rinuncio a che il mio or -dine del giorno sia votato, ma vorrei dir ealcune brevi parole alla Camera . Chiedo sin-ceramente scusa se il mio intervento sar àrivolto ad un preciso settore del nostro si-stema economico e in pari tempo terr àconto, particolarmente, della situazione d iuna singola provincia . Ma sono così pochi ,onorevoli colleghi, i minuti che vi rubo, ch enon ho rimorsi, mentre d 'altra parte nonpotevo lasciar passare un 'occasione com equesta senza sentire il dovere, nei confront idella gente che qui ho l 'onore di rappre-sentare, di rivolgere un caldo appello, d ichiedere un momento di viva attenzione s udi un problema di capitale importanza.Mi riferisco al problema tessile e alla pro-vincia di Vicenza . Credo che non occorr aspendere molte parole per dire che nell acrisi generale che stringe oggi il nostr opaese, il settore tessile è quello più colpit oed è quello che ha anche meno prospettiv edi ripresa . Verso tale settore, che occupail quarto posto in Italia per numero d iaddetti, il Governo doveva guardare conattenzione particolare, così come è stato fat-to per l ' agricoltura, per gli aeroporti e peri trasporti pubblici . Un pacchetto di prov-vedimenti così articolato, come quello con -tenuto nei due decreti-legge in cui si di-scute, e teso ad un serio rilancio dell anostra economia, non poteva ignorare, com eha fatto, una categoria industriale che, no-nostante tutto, rappresenta ancora uno de ipochi settori attivi nell ' interscambio conl ' estero .

L ' intervento governativo andava e dev eandare svolto in due direzioni : una di sup-porto da realizzarsi mediante la fiscalizza-zione degli oneri sociali versati dal perso-nale femminile, rappresentando tale tipo d ipersonale la quasi totalità della manodoper atessile. In questo senso un benefico effett oavrà la disposizione contenuta nell 'articolo 4del secondo decreto-legge n . 377, che pre-vede la sospensione del versamento di con -tributi per assegni familiari per il perso-nale femminile . Ma non basta, se si tienconto che gli oneri sociali incidono sul costodel lavoro per il 48,5 per cento, di granlunga più che in ogni altro paese europeoed extraeuropeo . Tale aggravio fa sì chequanto al costo del lavoro nel settore tes-sile, l 'Italia appaia al primo posto nel mon-do. Inoltre, avrebbero dovuto andare mag-giormente agevolate, anche sotto l ' aspettofiscale, le industrie che occupano molta,manodopera, come per l 'appunto quelle tes-sili, mentre dovrebbe riservarsi divers otrattamento a quelle aziende, ad alto valoreaggiunto, che occupano poco personale ,come quelle petrol-chimiche, elettroniche e delettriche .

L ' altra direzione è di incentivo, cioè in -tesa a favorire mediante incentivi finanziar inon tanto la ristrutturazione e la riorganiz-zazione aziendale, quanto una parziale con -versione delle industrie del settore .

Con la legge 1° dicembre 1971, n . 1101 ,si erano sostanzialmente fissati alcuni prin-cìpi fondamentali . Si era stabilito che i nItalia l ' industria tessile era fortemente con -centrata in alcune aree che vennero, conprovvedimento ministeriale, ben definite .Nello stesso tempo, si erano previsti finan-ziamenti per un rinnovamento delle strut-ture produttive delle aziende esistenti, oltr ea finanziamenti per favorire la creazione ,in tali aree, di nuove iniziative atte a dassorbire la manodopera che risultava ecce -dente in seguito alla più moderna riorga-nizzazione delle aziende .

Tale iniziativa si esaurì in breve temp oed ora occorreva rinnovarla . Bisognava rifi-nanziare la predetta legge n . 1101 favoren-do, soprattutto, la crescita, nelle zone tessili ,di altre attività produttive, cercandole i nsettori strettamente intrecciati con quell otessile, quale è il chimico ed il meccano -tessile . Si veda, per esempio, cosa succed enella mia provincia, la provincia di Vicen-za. Gli addetti al settore tessile e dell 'ab-bigliamento sono circa 35 mila. C ' è un (le-

Atti Parlamentari

— 23563 —

Camera dei Deputat i

VI LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 1° OTTOBRE 1975

cremento naturale annuo del 7-8 per cento ,pari a circa 2.800 posti di lavoro in meno ,mentre il numero delle ore di integrazion esalariale è stato nell ' anno 1974 pari a u nmilione 557 mila 915 su di un totale d itre milioni 359 mila 849 ore, nel settor etessile, in tutto il Veneto . Si tenga presenteche le ore di integrazione salariale, per tut-ta la provincia di Vicenza, in tutte le cate-gorie industriali, è stato, per il 1974, d iun milione 968 mila 498. Questi i dati uffi-ciali per il 1974, mentre i dati provvisor iper il 1975 sono ancora più scoraggianti .

Ora, come si è detto, per un fattore tec-nico, oltre che storico, l ' industria tessile si èfortemente concentrata, sì da divenire un asperanza di mono-industria per certe zone ,come accade per la vallata dell 'Agno e per i lcomprensorio di Schio . In questo caso, la cris idel settore tessile coinvolge tutta una comu-nità, che in altri tempi non particolarment elontani ha laboriosamente contribuito alle for-tune del nostro paese .

C'è un potenziale umano ricco di nobil itradizioni di operosità, di ingegno, di de -dizione al lavoro che non può andare abban-donato o obbligato ad una umiliante emi-grazione . C'è un territorio ricco di infrastrut-ture che può essere pronto a ricevere e asviluppare altre iniziative, solo se sorrette d aprovvidenze tali e quali vengono concesse adaltre regioni o zone d ' Italia. Occorre stareattenti a non perdere di vista aree un tem-po provvide e sostegni validi della nostra eco-nomia ed ora temporaneamente deboli . Tra-scurare tali aree, lasciare che la situazion edi crisi diventi cronica, che non si apra aprospettive valide, vuoi dire sperperare unaenorme ricchezza di capacità tecniche, di in-gegni e di operatività, che difficilmente po-tranno, in futuro, essere rimesse a frutto .

Occorre, invece, intervenire subito fintan-toché la malattia è ancora agli inizi e le me-dicine possono portare a sicura guarigione .

per questo che mi sono indotto a presenta -re il mio ordine del giorno, firmato anch edai colleghi Sboarina e Orsini, con il qual esi chiede un preciso impegno del Governoad intervenire a favore dell ' industria e del -l'artigianato tessili, rifinanziando la legge 1dicembre 1971, n . 1101, la quale ha mostratonel recente passato di essere uno strumentolegislativo valido per risolvere i grossi pro-blemi che travagliano il settore e, soprattut-to, le aree a forte concentrazione dell'indu-stria tessile .

FFRRARI-AGGRADI . Non insisto per l avotazione del nostro ordine idel giorno : tut-tavia, vorrei fare un'osservazione. Noi aveva-mo presentato in Commissione, con unanim econsenso, un emendamento, convinti che que-sta provvidenza fosse necessaria per espan-dere la presenza delle cooperative . Lo scopoè quello di favorire l ' apporto dei soci al pa-trimonio delle cooperative attraverso una spe-cie di autofinanziamento .

Giunti in sede di votazione, abbiamo con-statato che non era necessaria una disposizio-ne di legge in tal senso, in quanto una delegain materia tributaria già consente al Go-verno di agire. Per questo l'emendament onon è stato votato .

Prendiamo atto che il Governo accetta co-me raccomandazione l'ordine del giorno :vuoi dire che il suo parere è favorevole .Ma in questo caso non può trattarsi di u natteggiamento favorevole solo in linea d iprincipio. Noi interpretiamo le parole delGoverno come la volontà di rendere ope-rante questa accettazione in modo concre-to, sia pure studiando nel modo miglior egli aspetti tecnici .

Vorrei anche, con discrezione, fare alcu-ne brevi considerazioni sull 'ordine del gior-no n. 9-3986-6 di cui è primo firmatario loonorevole Isgrò . Noi abbiamo riconosciuto l aimportanza, direi la necessità, di aumentar eil credito agevolato per la cooperazione . Ab-biamo però constatato che una legge appro-vata nello scorso anno, che prevede di met-tere a disposizione della sezione per il cre-dito e la cooperazione presso la banca na-zionale del lavoro 30 miliardi, non ha avutoancora concreta attuazione .

Ci è quindi sembrato giusto, anzich épredisporre una nuova legge ,di stanziamen-to, chiedere che venisse applicata la leg-ge già approvata e in vigore .

Con questo ordine del giorno raccoman-diamo che, qualora quei fondi vengano ra-pidamente utilizzati, si provveda a prolun-gare lo stanziamento per gli anni prossimi .

Anche in questo caso ci rendiamo contoche non sarebbe stato opportuno provvede -re con una norma ,di legge, ma confidia-mo che l'adesione che viene data dal Go-verno all'ordine del giorno, sia pure com eraccomandazione, porti ad attuare concreta -mente quanto abbiamo ,espresso in modounanime in Commissione per sostenere unsettore che riteniamo fondamentale ancheai fini di un'azione economica e di svi-luppo .

Atti Parlamentari

- 23564 —

Camera dei Deputat i

VI LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 1° OTTOBRE 1975

Per questi motivi, anche per l ' ordine delgiorno Isgrò, non insistiamo per la vota-zione .

IANNIELLO . Non insisto, e mi auguroche il Governo dia rapidamente istruzion iai propri rappresentanti nel CIPE perch éil contenuto dell 'ordine idel giorno venga so-stenuto coerentemente in quella sede .

ANDERLINI. Non insisto per la votazio-ne, signor Presidente, ma vorrei fare alcu-ne brevi considerazioni sia sull 'ordine delgiorno n. 9/3986/8, idi cui è primo firma-tario l 'onorevole Chanoux, sia anche su lprecedente ordine del giorno n . 9/3986/3 d icui io stesso sono primo firmatario e su lquale, parimenti, non ho insistito .

So bene cosa valgono le accettazion icome raccomandazione da parte del Gover-no, tuttavia i due argomenti in discussione ,cioè il ripiano dei bilanci idei comuni e i lpagamento IVA ed IGE, che sono oggettodell 'ordine del giorno, sono stati, di fatto ,oggetto di un lungo dibattito in aula, i nCommissione, in sede di Comitato dei nove ,e rappresentano, direi, la sostanza di tutt oquanto siamo venuti dicendo in quest igiorni .

Sarebbe stato preferibile che il Govern oanziché limitarsi alla solita formula dell aaccettazione come raccomandazione, avess eaccolto in pieno gli ordini del giorno, an-che perché in altre occasioni, nel corso d iquesto stesso dibattito . lo ha fatto . Ripeto ,tuttavia, che non insisto per la votazione .

PIROLO . Non insisto .

ACHILLT . Io insisto per la votazione de lmio ordine del giorno perché è important estabilire se le somme derivanti dall ' emissio-ne di cartelle fondiarie di cui all 'articolo 1 1del decreto-legge vadano assegnate priori-tariamente all 'edilizia in genere ovvero al -l 'edilizia finanziata con i contributi di cu ialla presente legge . Se non otteniamo unimpegno preciso del Governo 'in questa di-rezione, tutto quanto abbiamo votato fino-ra in materia di contribuzione alle coope-rative edilizie può rimanere lettera morta .

MAllARRINO, Sottosegretario di Statoper il tesoro . Onorevole Achilli, ho già an-nunciato il parere favorevole del Govern oal suo ordine del giorno, anzi, posso assi -

curarle che il Governo, nei limiti del pos-sibile, si adopererà per sodisfare le esigen-ze sottolineate nell ' ordine del giorno stesso ,che, ripeto, sostanzialmente accoglie .

ACIIUAA . Prendo atto delle sue precisa-zioni, onorevole sottosegretario, e non insi-sto per la votazione .

PRESIDENTE. È così esaurita la tratta-zione degli ordini del giorno concernent iil disegno di legge n. 3986, che sarà votatoa scrutinio segreto in altra seduta .

Si dia ora lettura dell 'articolo unico de ldisegno di legge n . 3987, nel testo dellaCommissione, con l 'avvertenza che gli emen-damenti si intendono riferiti agli articoli de ldecreto-legge .

Se

ne

dia

lettura .

legge :

decreto-legge 1 3

D'ALESSIO ,

convertito

Segretario ,

in

legge

ilagosto 1975 , n. 377, concernente provvedi -menti per il rilancio dell'economia riguar-danti incentivi a favore delle piccole e me-die imprese, agricoltura, interventi per i lMezzogiorno e trasporti, con le seguenti mo-dificazioni :

L 'articolo 2 è sostituito con il seguente:

Per i contratti di mutuo stipulati dagl iistituti di credito a medio termine prima de l17 settembre 1974 ad un tasso d ' interesse acarico del mutuatario superiore al 9 per cent oannuo, in relazione a domande di finanzia -mento ad essi presentate a valore sulla legg e30 luglio 1959, n . 623 e successive modifica-zioni, il contributo in conto interessi, qualor ail relativo decreto di concessione s ia statoemanato dal Ministro dell'industria, del com-mercio e dell 'artigianato dopo il 31 gennaio1975, è pari al 4 per cento, aumentato al 6per cento per i territori di cui alla legge 1 9agosto 1950, n . 646 e successive modificazioni ,restando a carico del mutuatario il tasso age-volato pari alla differenza tra il tasso d'inte-resse stabilito nel contratto di mutuo e il sud -detto contributo del 4 o del 6 per cento .

Dopo l 'articolo 2 è aggiunto il seguenti , :

ART . 2-bis . — Per i finanziamenti, anch ese effettuati con fondi statali, previsti dalleleggi vigenti recanti provvidenze creditizi eper i vari settori economici, i tassi agevolati

Atti Parlamentari

— 23565 —

Camera dei Deputati

VI LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 1° OTTOBRE 1975

annui d ' interesse da applicare sono stabilit icon decreto del Ministro del tesoro, di con-certo con il Ministro competente per la mate -ria, sentito il Comitato interministeriale peril credito ed il risparmio .

I tassi agevolati annui d ' interesse stabi lit ia norma del comma precedente si applican oai finanziamenti per i quali la stipula de lcontratto interviene successivamente alla datadi entrata in vigore del presente decreto .

È abrogata ogni norma di legge in contra-sto con le disposizioni di cui ai precedent icommi .

All ' articolo 7, al primo comma, le parol elire 100 miliardi, sono sostituite con le pa-role : lire 85 miliardi ;

il quarto e il quinto comma sono sosti-tuiti con i seguenti :

Per gli acquisti effettuati da coltivator idiretti , proprietari od affittuari singoli o asso-ciati, da mezzadri e coloni e da cooperativ eagricole costituite dai predetti e da lavorator iagricoli dipendenti, l ' importo del mutuo ècommisurato al 100 per cento della spesa ri-conosciuta ammissibile . Per gli altri operator iagricoli, il mutuo può essere concesso nell amisura del 75 per cento della predetta spesa .

Sarà accordata priorità alle domande pre-sentate dai coltivatori diretti e dalle coopera-tive agricole di cui al primo periodo de lprecedente comma ;

prima dell 'ultimo comma, è inserito i lseguente :

Alle operazioni di mutuo, di cui ai pre-cedenti commi, si applicano le disposizion idell'articolo 36 della legge 2 giugno 1961, nu-mero 454 e successive modificazioni ed iute-grazioni .

L 'articolo 9 è sostituito con il seguente :

costituito un fondo speciale destinato a lcompletamento, ripristino ed adeguament ifunzionali di impianti relativi ad opere pub-bliche di irrigazioni, purché già muniti d iprogetti esecutivi .

Rientrano nelle opere, di cui al preceden-te comma, anche quelle che, pur essend oestranee a comprensori classificati di bonifica ,sono opere collettive che vengono eseguite d aparte di enti o consorzi specificatamente qua-lificati all ' esercizio irriguo .

La dotazione del fondo, costituita median-te conferimento del Ministero del tesoro, è d ilire 255 miliardi e sarà depositata in apposito

conto corrente infruttifero presso la Tesoreri acentrale dello Stato .

Entro 60 giorni dalla entrata in vigore de lpresente decreto, d'intesa con le Regioni, i lMinistro dell'agricoltura e delle foreste prov-vede all'individuazione delle opere da finan-ziare distinguendole in opere di carattere re-gionale ed opere di carattere interregionale onazionale . In relazione alle opere di carattereregionale, d ' intesa con le regioni, il Ministr odell ' agricoltura e delle foreste predispone u npiano di riparto in base al quale ad ogni sin-gola regione vengono trasferiti, nel quadr odei programmi regionali di sviluppo di cu iall'articolo 9 della legge 16 maggio 1970, nu-mero 281, i mezzi di competenza regionale d aversare su appositi conti correnti infruttifer ipresso la Tesoreria centrale intestati ad ogn isingola Regione .

La quota del piano di riparto di compe-tenza del Ministero dell ' agricoltura e dell eforeste per il finanziamento di opere di ca-rattere interregionale e nazionale viene iscrit-to nello stato di previsione della spesa dell ostesso dicastero .

Dopo l'articolo 9 è aggiunto il seguente :

ART . 9-bis . – È autorizzata la spesa di lir e5 miliardi per provvedere a progettazioni non -ché agli studi tecnici ed economici ed alle ri-cerche, anche sperimentali, riguardanti i pro-blemi connessi alla razionale utilizzazion edelle risorse idriche a scopo irriguo, con ri-guardo anche all'applicazione di nuove tecno-logie ed alla salvaguardia e conservazione d iacque pubbliche superficiali o sotterraneee oaccumulate in serbatoi .

L'articolo 10 è sostituito dal seguente :

Al fine di avviare un organico programm adi interventi per il potenziamento ed il mi-glioramento del patrimonio zootecnico ed i nattesa che siano emanate le relative norme le-gislative di coordinamento degli intervent ipubblici e dei relativi finanziamenti, è auto-rizzata la spesa di lire 200 miliardi per i lfinanziamento di interventi urgenti nel settor ezootecnico, comprensivo degli allevamenti d iacquicoltura intensiva, da attuarsi secondo l emodalità di cui al successivo comma. Lostanziamento predetto sarà iscritto in aument oal fondo previsto dall ' articolo 9 della legg e16 maggio 1970, n . 281, salva la quota di fi-nanziamento per gli interventi di competenz adel Ministero dell 'agricoltura e delle foresteai sensi del decreto del Presidente della Re -pubblica 15 gennaio 1972, n . 11 .

Atti Parlamentari

— 23566 —

Camera dei Deputat i

VI LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 1° OTTOBRE 1975

Entro 40 giorni dalla data di entrata in vi -gore del presente decreto, il CIPE, su pro-posta del Ministro dell ' agricoltura e delle fo-reste che a tal fine acquisisce il parere dell aCommissione interregionale di cui all 'articolo13 della legge 16 maggio 1970, n . 281, deter-mina gli indirizzi generali e particolari pe rl 'attuazione degli interventi urgenti in ma -ria zootecnica e provvede al riparto del fi-nanziamento tra le Regioni nonché alla deter-minazione della quota di finanziamento pe rgli interventi di competenza del Minister odell 'agricoltura e delle foreste ai sensi de lpredetto decreto presidenziale .

A favore del « fondo per Io sviluppo dell azootecnia » di cui alla legge 8 agosto 1957 ,n . 777, ed all 'articolo 13 della legge 27 ottobr e1966, n . 910, e successive modificazioni ed in-tegrazioni è disposta un ' ulteriore anticipa-zione di lire 15 miliardi per l'esercizio 1975 .

Le disponibilità del fondo anzidetto pos-sono essere destinate anche all ' acquisto d imezzi ed attrezzature per la meccanizzazionedelle operazioni inerenti l ' allevamento del be-stiame nonché i mezzzi ed attrezzature perla conservazione dei prodotti zootecnici e de iforaggi destinati all'allevamento .

Per consentire una razionale attuazion edelle iniziative di cui ai precedenti commi ,l ' IRVAM – Istituto per le ricerche e le infor-mazioni di mercati e la valorizzazione dellaproduzione agricola – svolge, secondo le istru-zioni che saranno impartite dal Ministero del -l ' agricoltura e delle foreste, ricerche ed inda-gini sulle strutture e sugli andamenti de imercati zootecnici interni ed esteri . Per loespletamento dei predetti compiti il Ministrodell ' agricoltura e delle foreste assegnerà al-l ' IRVAM contributi finanziari entro il limit edi spesa di lire 1 .300 milioni, sulla base d iindividuali programmi di attività .

Il termine di cui all ' ultimo comma del -l 'articolo 3 del decreto-legge 6 luglio 1974 ,n. 254, convertito con modificazioni nellalegge 17 agosto 1974, n . 383, è prorogat oal 31 dicembre 1977 limitatamente ai man-gimi per la zootecnia .

All 'articolo 12, il titolo è sostituito dal se-guente : Agevolazioni fiscali ;

al primo comma le parole : del 3 per con -lo, sono sostituite con le parole : del I'! percento ;

è aggiunto il seguente comma :

Le riduzioni all'1 per cento, al 3 per cent oe al 6 per cento dell ' aliquota dell'imposta sul

valore aggiunto previste, rispettivamente, ne lprimo, nel secondo e nel terzo comma del -l ' articolo 78 del decreto del Presidente dell aRepubblica 26 ottobre 1972 , n . 633, come mo-dificato con la legge 23 dicembre 1972, n . 821 ,e con il decreto-legge 6 luglio 1974, n . 254 ,convertito con modificazioni nella legge 1 7agosto 1974, n . 383, sono ulteriormente pro -rogate al 31 dicembre 1976 .

All 'articolo 13, dopo il primo comma, son oaggiunti i seguenti :

Dello stanziamento medesimo saranno ri-servate per il settore agricolo le seguent isomme :

a) lire 200 miliardi per l 'esecuzione d iopere di irrigazione ;

b) lire 100 miliardi per la concessionedi contributi a favore di cooperative agrico-le e loro consorzi, enti di sviluppo ed asso-ciazioni di produttori agricoli, per la promo-zione ed il potenziamento delle strutture d itrasformazione, conservazione e commercia-lizzazione dei prodotti agricoli, purché i nogni caso negli organi deliberanti la maggio-ranza sia riservata ai produttori agricoli ;

c) lire 100 miliardi per interventi straor-dinari nel settore della forestazione e dell ariforestazione, soprattutto per la produzion edi specie forestali a rapido accrescimento .

La individuazione delle spese e degli in-terventi di cui al precedente comma sarà ef-fettuata dalla Cassa per il mezzogiorno d ' in-tesa con le regioni meridionali .

All'articolo 17 è aggiunto, in fine, il se-guente comma :

I veicoli di cui al primo comma dovran-no corrispondere alle caratteristiche funzio-nali indicate, in relazione all ' uso cui essi sonodestinati, dal Ministero dei trasporti, il qua -le ne approverà i singoli tipi in base ai capi-tolati unificati, sentite le associazioni dell eaziende sia di costruzione dei veicoli, sia d iesercizi delle linee .

L'articolo 18 è soppresso .

All ' articolo 20, dopo il primo comma, sonoaggiunti i seguenti:

Le Regioni iscrivono le somme risultant idai piani di riparto in appositi capitoli d ientrata e di spesa dei propri bilanci rife-riti ai singoli programmi di intervento pre-visti dal presente decreto .

Atti Parlamentari

— 23567 —

Camera dei Deputati

VI LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 1° OTTOBRE 19 '75

Le somme destinate alle singole region iin base ai vari piani di riparto delle au-torizzazioni di spesa destinate dal present edecreto alle regioni stesse saranno versat edal Ministero del tesoro in appositi cont icorrenti infruttiferi aperti presso la tesore-ria centrale, dei quali le regioni effettue-ranno i prelevamenti bimestralmente sull abase di relazioni indicative dei fabbisogn idi pagamento connessi con lo stato di rea-lizzazione dei programmi di intervento .

Dopo l 'articolo 20 è aggiunto il seguente :ART . 20-bis . – Alle province autonom e

di Trento e Bolzano, in relazione alle com-petenze ad esse spettanti ai sensi del de-creto del Presidente della Repubblica 3 1agosto 1972, n . 670, vengono attribuite di -rettamente quote degli stanziamenti di cu iagli articoli 6, 7, 9, 10 e 17 del presentedecreto-legge, da determinarsi secondo i pa-rametri indicati all ' articolo 78 del test ounico allegato al predetto decreto presiden-ziale n. 670. Tali quote verranno iscrittenei rispettivi bilanci ed utilizzate dalle pro -vince per le finalità previste dal present edecreto .

PRESIDENTE. Si dia ora lettura degl iarticoli del decreto-legge ai quali sono stat ipresentati emendamenti .

D'ALESSIO, Segretario, legge :

ART . I .

« I termini di cui al quarto comma del -l ' articolo 2 della legge 30 luglio 1959 ,n. 623, prorogato da ultimo con l ' artico-lo 1 della legge 24 dicembre 1974, n . 713 ,sono ulteriormente prorogati al 31 dicembre1975 per la presentazione delle domande d ifinanziamento ed al 30 settembre 1976 pe rla stipulazione dei relativi contratti .

Lo stanziamento previsto dall'articolo 9 ,primo comma, della legge 30 luglio 1959 ,n . 623, e successive modificazioni ed inte-grazioni è ulteriormente aumentato di lir e15 miliardi per il 1975, lire 85 miliard iper ciascuno degli anni dal 1976 al 1978 ,lire 80 miliardi per ciascuno degli ann i1979 e 1980, lire 75 miliardi per ciascunodegli anni 1981 e 1982 e lire 50 miliardiper l'anno 1983 .

Le somme non impegnate nei singol ianni potranno essere utilizzate negli ann isuccessivi .

Si applica l'ultimo comma dell'artico -lo 1 della legge 24 dicembre 1974, n . 713 » .

ART . 2 .

Per i contratti di mutuo stipulati adun tasso d ' interesse superiore al 9 pe rcento dagli istituti di credito a medio ter-mine in relazione a domande di finanzia -mento ad essi presentate entro il 31 di-cembre 1973 a valere sulla legge 30 luglio1959, n . 623, e successive modificazioni , i lcontributo in conto interessi, qualora il re-lativo decreto di concessione sia stato ema-nato dal Ministro dell ' industria, commer-cio e artigianato dopo il 31 gennaio 1975 ,è pari al 4 per cento, aumentato al 6 pe rcento per il territorio di cui alla legge 1 0agosto 1950, n . 646, e successive modifica-zioni, restando a carico del mutuatario i ltasso agevolato pari alla differenza tra i ltasso d'interesse stabilito nel contratto d imutuo, comunque riconoscibile fino alla mi-sura del 12,50 per cento, e il suddetto con-tributo del 4 o del 6 per cento .

ART. 3 .

« Il fondo di dotazione dell'istituto cen-trale per il credito a medio termine (Me-diocredito centrale) di cui all'articolo 3 del-la legge 30 aprile 1962, n . 265, e succes-sive modificazioni, è aumentato di lire 30miliardi mediante conferimento, da partedel tesoro dello Stato, di lire 2 miliard inell ' anno 1975, lire 10 miliardi per cia-scuno degli anni 1976 e 1977 e di lire 8miliardi nell 'anno 1978.

L' importo di lire 30 miliardi di cui alprecedente comma è destinato esclusivamen-te ai finanziamenti relativi ad acquisti d inuove macchine utensili o di produzione ,ai sensi della legge 28 novembre 1965 ,n . 1329, e successive modificazioni, sempreche il costo, unitario o complessivo, dell emacchine, sia superiore a lire 1 milione » .

ART. 4 .

« A decorrere dal periodo di paga incorso alla data del 1° settembre 1975 efino a tutto il periodo di paga in cors oalla data del 30 settembre 1976, l 'obbligodel versamento del contributo dovuto all acassa unica per gli assegni familiari è so-

Atti Parlamentari

— 23568 —

Camera dei Deputati

VI LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 1° OTTOBRE 197 5

speso relativamente al personale femminil eoccupato alle dipendenze dei datori di la-voro, compresi gli organismi cooperativi d icui all ' articolo 20, punto 4, del decreto -legge 2 marzo 1974, n . 30, convertito nel -la legge 16 aprile 1974, n . 114, esercent iattività industriale, nonché dei datori d ilavoro artigiani di cui al punto 1 del ci-tato articolo 20 » .

ART. 5 .

« Gli stanziamenti previsti per l'anno1975 alle cdlonne B e C della tabella d icui all 'articolo 25 della legge 27 dicembre1973, n . 878, sono rispettivamente aumen-tati di lire 17 miliardi e lire 3 miliardi .

Il Ministero della marina mercantile èautorizzato ad assumere impegni, fino allaconcorrenza degli importi 'di cui al commaprecedente, ancora prima dell ' iscrizione i nbilancio degli importi medesimi » .

ART. 6 .

(( Per la concessione dei contributi i nconto capitale e del concorso nel pagamen-to degli interessi sui mutui integrativi pre-visti dall 'articolo 35 della legge 27 ottobre1966, n . 910, ai fini dell 'applicazione de lregolamento comunitario n . 17/64, in ag-giunta alle somme stanziate con la legge11 aprile 1974, n . 179, sono autorizzate l eseguenti ulteriori spese :

a) lire 54 miliardi per la concession edei contributi in conto capitale ;

b) lire 6 miliardi quale limite d ' im-pegno per il concorso nel pagamento degl iinteressi sui mutui integrativi .

Il Ministero dell'agricoltura e delle fo-reste è autorizzato ad assumere impegni ,fino alla concorrenza degli importi di cu ial comma precedente, ancor prima dell aiscrizione in bilancio degli importi mede-simi » .

ART. 7 .

Il « fondo per lo sviluppo della mecca-nizzazione in agricoltura », di cui all'arti-colo 12 della legge 27 ottobre 1966, n . 910 ,e successive integrazioni, è ulteriorment eincrementato della somma di lire 100 mi-liardi .

Con le disponibilità del « fondo di ro-tazione » possono essere concessi, oltre che

prestiti per gli scopi previsti dall 'articolo12 della citata legge n . 910, anche mutu idi durata fino a 10 anni, per l ' acquisto d iattrezzature mobili e semimobili destinat ealla realizzazione di reti di distribuzion edell ' acqua al fine di sviluppare la pratic airrigua, ancorché dette attrezzature costitui-scano parte integrante di impianti fissi d iirrigazione .

I predetti mutui possono essere, altresì ,concessi per la installazione di macchin eed attrezzature di distribuzione di gas pe rl ' alimentazione di caldaie e condizionator idi aria per serre destinate alla coltivazion edi prodotti ortofrutticoli e floricoli, iv icomprese le cabine di decompressione e mi-surazione del gas e le condotte mobili ofisse nonché altre attrezzature occorrent ialla rete di distribuzione .

Per gli acquisti effettuati da cooperati -ve agricole, coltivatori diretti, singoli o dassociati , mezzadri, coloni ed affittuari ,l ' importo del mutuo potrà essere commisu-rato all'intero ammontare della spesa rico-nosciuta ammissibile . Per gli altri operato-ri agricoli, il mutuo può essere concess onella misura del 75 per cento della pre-detta spesa .

Sarà accordata priorità alle domand epresentate da cooperative agricole, coltiva -tori diretti, singoli ed associati, mezzadri ,coloni ed affittuari .

La durata del « fondo di rotazione », d icui al primo comma, è prorogata al 31 di-cembre 1995 .

ART. 9 .

È costituito, presso la Cassa depositi eprestiti un fondo speciale, con gestione au-tonoma , destinato al completamento, ripri-stino ed adeguamenti funzionali di impian-ti relativi ad opere pubbliche di irrigazio-ne, purché già muniti di progetti esecutivi .

La dotazione del fondo, costituita me-diante conferimento del Ministero del te -soro, è di lire 260 miliardi e sarà deposi -tata in apposito conto corrente infruttiferopresso la Tesoreria centrale dello Stato .

Alla individuazione delle opere da fi-nanziare provvede il Ministero dell 'agri-coltura e delle foreste, d'intesa con le re-gioni, nel termine di 40 giorni dall 'entratain vigore del presente decreto .

Il piano di riparto viene comunicatodal Ministero dell 'agricoltura e delle fore-ste alla Cassa depositi e prestiti, la quale,

Atti Parlamentari

- 23569 —

Camera dei Deputat i

VI LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 1° OTTOBRE 197 5

a valere sul fondo speciale, provvede, s urichiesta della Regione interessata basat asullo stato di avanzamento dei lavori, all aliquidazione dei contributi assegnati .

ART. 10 .

Per il finanziamento straordinario d iinterventi urgenti nel settore zootecnico d aattuarsi secondo le seguenti modalità, è au-torizzata la spesa di lire 200 miliardi, daiscriversi in aumento al fondo previsto dal -l'articolo 9 della legge 16 maggio 1970 ,n . 281 .

Entro 40 giorni dalla data di entrata i nvigore del presente decreto, il CIPE, suproposta del Ministro dell 'agricoltura e del -le foreste che a tal fine acquisisce il pa-rere della Commissione interregionale d icui all 'articolo 13 della legge 16 maggio1970, n . 281, determina gli indirizzi ge-nerali per l'attuazione degli intervent istraordinari in materia zootecnica e prov-vede al riparto del finanziamento fra l eregioni, nonché alla determinazione dellaquota di finanziamento per gli intervent idi competenza del Ministero dell 'agricoltu-ra e delle foreste ai sensi del decreto de lPresidente della Repubblica 15 gennaio1972, n. 11 .

Gli interventi pubblici di cui ai prece -denti commi saranno prioritariamente in-dirizzati a :

a) promuovere la costituzione ed il po-tenziamento di strutture per la produzione ,la trasformazione e la commercializzazion edei prodotti zootecnici, ivi comprese le sin-gole operazioni di ritiro, conservazione estagionatura dei prodotti lattiero-caseari ,nonché di macellazione e conservazione del-le carni ;

b) promuovere la costituzione, il po-tenziamento e la diffusione delle iniziativee 'dei servizi per la selezione, i controll igenetici e funzionali , la fecondazione arti-ficiale e la bonifica sanitaria degli alleva-menti ;

c) incentivare le attività di ricerca edi sperimentazione nel settore zootecnico e din quelli ad esso connessi, nonché lo svi-luppo delle iniziative di divulgazione e dassistenza tecnica .

Delle provvidenze finanziarie previstedal presente articolo potranno beneficiare :le organizzazioni di produttori a larga bas eassociativa con particolare riguardo a quel-le costituite in forma cooperativa ; le so-

cietà di persone costituite per l 'eserciziodi imprese plurifamiliari ; gli organism imisti, cui partecipino anche società a par-tecipazione statale, promossi da associazion idi produttori o da enti di sviluppo, purchénegli organi deliberanti la maggioranza si ariservata ai produttori agricoli; le impresefamiliari e gli imprenditori che esercitan ol 'attività agricola a titolo principale ; gli al-tri enti operanti nel settore zootecnico .

MT. 12.

Per le cessioni e le importazioni dei fer-tilizzanti di cui alla voce 82 della tabell aA, parte seconda, allegata al decreto de lPresidente della Repubblica 26 ottobre 1972 ,n . 633, e successive modificazioni, l ' impo-sta sul valore aggiunto si applica fino a l30 giugno 1976 con l ' aliquota del 3 percento .

ART. 13 .

Per l ' attuazione degli interventi di com-petenza della Cassa del Mezzogiorno, co nprecedenza per quelli suscettibili di imme-diata esecuzione . è autorizzato a favore del -la Cassa medesima lo stanziamento di lir e1 .000 miliardi .

Ferma restando la facoltà per la Cass adel Mezzogiorno di poter assumere impe-gni fino a concorrenza dello stanziament oanzidetto, alla iscrizione nel bilancio dell oStato delle somme da trasferire alla Cassasi procederà in relazione alle esigenze d ipagamento indicate, semestralmente , dallaCassa medesima al Ministero del tesoro .

ART . 14 .

« Per la concessione di contributi statal idi cui all'articolo 3 della legge 29 dicem-bre 1969, n . 1042, sono autorizzati, in ag-giunta ai limiti di impegno di cui all 'ar-ticolo 9 della legge stessa, i seguenti li -miti d'impegno:

lire 3 miliardi per ciascuno degli ann idal 1976 al 1978 ;

lire 2 miliardi per l'anno 1979 » .

ART. 17 .

autorizzata la spesa di lire 30 miliar-di per ciascuno degli anni dal 1975 al 197 9– da iscrivere nello stato di previsione del

Atti Parlamentari

— 23570 —

Camera dei Deputati

VI LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 1° OTTOBRE 197 5

Ministero del bilancio e della programma-zione 'economica – per la concessione all eRegioni di contributi nella spesa per vei-coli destinati al trasporto pubblico di per-sone, di interesse locale o regionale .

Il contributo resta stabilito nella misu-ra del 30 per cento del costo della for-nitura .

Il piano di riparto dei contributi vien estabilito dal Ministero del bilancio e dellaprogrammazione economica, d ' intesa con l eregioni .

ART . 20 .

All'onere derivante dall'applicazione de lpresente decreto per gli anni 1975, 1976 e1977, si provvede con le disponibilità de l« Conto speciale » di cui al precedente ar-ticolo che, a tal fine, saranno fatte affluireall'entrata del bilancio statale e correlati-vamente iscritto nella parte passiva del bi-lancio medesimo .

Il Ministro del tesoro è autorizzato adapportare, con propri decreti, le occorrent ivariazioni di bilancio .

PRESIDENTE. Avverto la Camera che ,secondo le intese intercorse nella Conferen-za dei capigruppo, anche per questo dise-gno di legge l ' illustrazione e la votazion edegli emendamenti avranno luogo raggrup-pandoli secondo i titoli in cui è diviso i ldecreto-legge .

Passiamo pertanto all ' esame degli emen-damenti riferiti agli articoli compresi nel ti-tolo I del decreto-legge .

Sono stati presentati i seguenti emenda -menti :

Al primo comma dell ' articolo I sostituirele parole: al 31 dicembre 1975 con le se-guenti: al 31 marzo 1976, e le parole: a l30 settembre 1976, con le seguenti: al 31dicembre 1976 .1 . 2.

Servello, Santagati, Abelli.

Al secondo comma dell 'articolo I sosti-tuire le parole : 15 miliardi, con le seguenti :30 miliardi, le parole : 85 miliardi, con l eseguenti: 150 miliardi, e le parole : 80 mi-liardi, con le seguenti: 100 miliardi .

1 . 3.

Servello, Abelli, Santagati .

Al secondo comma dell 'articolo i soppri-mere le parole: lire 75 miliardi per ciascunodegli anni 1981 e 1982 e lire 50 miliard iper l'anno 1983.

1 . 4.

Servello, Abelli, Santagati.

All'articolo 2, nel testo della Com.missi;o-ne, aggiungere dopo le parole : dagli isti-tuti di credito a medio termine, le seguenti:e dalle banche ordinarie .2. 4.

Servello, Abelli, Santagati .

All'articolo 2, nel testo della Commissio-ne, sostituire le parole : superiore al 9 pe rcento, con le seguenti : superiore al 6 percento .

2. 3.

Servello, Abelli, Santagati .

All'articolo 2, nel testo della Commissio-ne, dopo le parole : n. 623 e successive mo-dificazioni, aggiungere le seguenti : nonch éper le domande relative alla ristrutturazio-ne organizzativa delle imprese, ivi men-sionate, da presentarsi entro il 31 dicem-bre 1976 .2 . 7.

Servello, Abelli, Santagati .

All 'articolo 2, nel testo della Commissio-ne, sopprimere le parole : qualora il rela-tivo decreto di concessione sia stato ema-nato dal Ministro dell ' industria, commer-cio ed artigianato dopo il 31 gennaio 1975 .

2 . 5.

Servello, Abelli, Santagati .

All 'articolo 2, nel testo della Commissio-ne, aggiungere in fine, il seguente comma :

Per le domande presentate prima de l31 dicembre 1975 relative ai finanziament ie per i contratti stipulati prima del 30settembre 1976 il contributo sugli interess iè aumentato di un punto .2. 6.

Servello, Abelli, Santagati.

Al primo comma dell 'articolo 3, sosti -tuire le parole : 30 miliardi con le seguenti :40 miliardi, le parole: 2 miliardi con le se-guenti : 3 miliardi, le parole : 10 miliard icon le seguenti: 14 miliardi e le parole:8 miliardi con le seguenti : 9 miliardi e alsecondo comma sostituire le parole : 30 mi-liardi con le seguenti: 40 miliardi .3. 2 .

Servello, Abelli, Santagati .

All'articolo 3, aggiungere, in fine il se-guente comma:

Le provvidenze di cui ai due precedent icommi possono essere erogate anche a fa-vore delle imprese agricole, industriali ,commerciali ed artigiane che abbiano i ncorso una riorganizzazione strutturale in -terna sulla quale abbiano espresso parer efavorevole la camera di CIAA e l ' ordine

Atti Parlamentari

— 23571 —

Camera dei Deputati

VI LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 1° OTTOBRE 1975

dei dottori commercialisti della provinci acui appartiene l ' impresa .

3 . 3.

Servello, Abelli, Santagati .

Dopo l'articolo 3 aggiungere il seguentearticolo 3-bis :

Gli incentivi di cui ai precedenti arti -coli sono estesi alle imprese agricole, arti-gianali, commerciali e turistiche .

3. 0 . 2.

Servello, Abelli, Santagati.

Dopo le parole : assegni familiari, ag-giungere le seguenti : all 'INAM e all ' INPS .4. 12.

Servello, Abelli, Santagati .

Sostituire le parole : al personale fem-minile con le seguenti : a tutto il perso-nale .4 . 7.

Servello, Abelli, Santagati.

SANTAGATI . Chiedo di svolgerli io .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

SANTAGATI . Gli emendamenti da no ipresentati all ' articolo 1 hanno tutti un aunica ratio : mirano a concentrare l ' eroga-zione delle somme già stanziate nel decre-to in un tempo più breve . Da tale criterionasce un ' esigenza cronologica che è quell acui fa riferimento l 'emendamento Servel-lo 1 . 2 . Secondo il criterio da noi sugge-rito, le somme potranno essere spese inun tempo minore, dando tuttavia la possi-bilità ai destinatari di attingervi in untempo maggiore . Ciò non sembri una con-traddizione in termini : è una conseguenzalogica. Se più miliardi vengono messi a di-sposizione in un tempo minore, rispettoatte previsioni del decreto, accorciando me-diamente di quasi la metà l ' arco di sett eanni previsto per queste operazioni, le som-me vengono messe a disposizione delle ca-tegorie economiche in maggior misura .

L ' obiettivo dell 'emendamento Servello1 . 2 è appunto quello di consentire agl ioperatori economici di presentare le do-mande per il finanziamento in un tempomaggiore e di poter quindi attingere a ibenefici in una ulteriore relativa prospet-tiva di proroga. Per tale motivo, chiedia-mo di sostituire al primo comma le paro -le « al 31 dicembre 1975 » con « al 31 mar-zo 1976 » e te parole « al 30 settembre1976 » con « al 31 dicembre 1976 » .

Gli emendamenti Servello 1 . 3 e 1 . 4non alterano la « filosofia » del decreto :gli stanziamenti previsti vengono mantenu-ti, ma sano concentrati in un tempo pi ùristretto, il che, oltretutto, dovrebbe facili -tare il conseguimento degli obiettivi del de-creto-legge .di animazione della domanda .Mentre l ' originaria formulazione del decre-to prevede un lungo lasso di tempo pertale rianimazione (in talune ipotesi si v afino al 1983), a noi sembra esagerato ch esi debba giungere fino al settennio succes-sivo per creare una -certa maggiore appeti-bilità nella domanda . Per tale motivo abbia-mo proposto – e su questo vorrei l 'autorevolerisposta del ministro – che gli stanziament iprevisti dal decreto-legge venissero concen-trati in un numero minore di anni. Noichiediamo appunto che i 15 miliardi diven-tino 30 miliardi, che gli 85 miliardi diven-tino 150 e che gli 80 miliardi diventin o100 miliardi . Con l 'emendamento Servello1 . 4 chiediamo di sopprimere i 75 miliard iper ciascuno degli anni 1981 e 1982 e i50 miliardi per l 'anno 1983, cioè pratica -mente chiediamo una riduzione che com-pensi gli aumenti degli anni precedenti .R soltanto quindi una concentrazione del -le somme in un numero minore di anni .

L' emendamento Servello 2. 4 credo chesi illustri da sé. Comunque con tale emen-damento intendiamo aggiungere nell 'elencodegli istituti di credito a medio termin eanche le banche ordinarie .

Con l 'emendamento Servello 2 . 3 deside-riamo realizzare una ulteriore concentrazio-ne . Esso rientra nella logica generale diquesta nostra serie di emendamenti, intesaa ridurre laddove il tempo è stato dal de-creto allargato e ad allargare laddove lasomma è stata eventualmente ristretta .

L'emendamento Servello 2 . 7 rientra nel -la logica del primo emendamento Servello1 . 2, quella cioè di fare in modo che que lperiodo di maggior respiro che si dà agl ioperatori economici venga esteso ad u nmaggior numero di possibili beneficiari .

Anche con l ' emendamento Servello 2 . 5si vuole inserire un correttivo che servaad un ampliamento della spesa d'applica-zione delle norme, mentre con l'emenda -mento 2. 6 si prevede un aumento degl i

I interessi in misura maggiore, tenuto cont odel più intenso stimolo che si vuol darenella prima fase di operatività del provve-dimento. Noi non perdiamo di vista l ' obiet-tivo generale di questo decreto-legge che èquello di incentivare e di incentivare a

Atti Parlamentari

- 23572 —

Camera dei Deputat i

VI LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 1° OTTOBRE 1975

breve termine . Quanto all'emendamento 2 . 4esso si illustra da sé, inserendosi puntual-mente nella logica che ispira tutte quest enostre proposte di modifica.

L 'emendamento Servello 3. 2 rientrasempre nella logica alla quale ho fatt oprima cenno; si adegua alla « filosofia » de ldecreto, con una logica che parallelament esi sviluppa nel senso da me già illustrato .Ecco quindi che tutte quelle somme chevengono o aumentate o diminuite son oin correlazione a quel concetto generale ,che ho teste illustrato, relativo alla con-centrazione delle somme maggiori in u ntempo minore di spesa .

L 'emendamento Servello 3 . 3 costituisc eun tentativo di introdurre nel decreto-leggeun criterio di maggiore organicità . Se ne ègià parlato in sede di discussione generale :chiediamo che le provvidenze previste perle piccole e medie industrie siano esteseanche alle imprese agricole, industriali ,commerciali e artigiane che abbiano in cor-so una riorganizzazione strutturale internasulla quale abbiano espresso parere favore-vole la camera di commercio e l 'ordine de idottori commercialisti della provincia cu iappartengono le imprese . Se il decreto èinteso a perseguire effetti propulsivi imme-diati, non si comprende perché abbia tra-scurato proprio i settori che più si prestan oad una propulsione immediata, quali sono ,appunto, i settori artigiani, commerciali ,agricoli e turistici . Conosciamo già la ri-sposta del Governo, anche perché l'onore-vole Colombo ne ha parlato nella sua re -plica, affermando che il Governo ha intes oattuare una selezione e non ha ritenuto d iandare al di là delle piccole e medie in-dustrie. A me questa risposta appare u npo' elusiva e deludente, innanzitutto perch ésappiamo che vi possono essere attività tu-ristiche, agricole o artigiane che, se strut-turate giuridicamente con la formula dell esocietà, potranno rientrare nei benefici pre-visti, mentre altre attività analoghe struttu-rate diversamente non vi potranno rientrare .Faccio il tipico esempio delle imprese arti-giane. Ella sa, onorevole Colombo, che l alegge non consente alle imprese artigian ela formula delle società a responsabilit àlimitata . Si è così creata una situazione pa-radossale per cui, se un ' impresa artigianasi è costituita in nome collettivo, come con -sentito dalla legge, potrà ottenere i benefic iprevisti dal provvedimento in discussione ,in quanto potrà rientrare tra le piccole in-dustrie, ma se avrà mantenuto la sua fisio -

nomia rigorosamente artigiana, non otterr àalcun beneficio. Di più: se un'impresa arti-giana, snaturando i suoi connotati giuridici ,diventerà una piccola azienda, otterrà i be-nefici, mentre restando un 'azienda tipica-mente artigiana, non potrà ottenerli .

Noi chiediamo pertanto che si elimin iquesta sperequazione, che diventa anche unadiscriminazione e un ' ingiustizia, e si con -senta a tutte le imprese artigiane, commer-ciali e turistiche di ottenere i benefici d icui al presente decreto-legge.

L'articolo aggiuntivo 3 . O. 2 si muove lun-go la stessa logica : ritengo pertanto inutil eillustrarlo ulteriormente .

Ritiriamo l'emendamento Servello 4. 12e, per quanto concerne l'emendamento Ser-vello 4 . 7, desidero rilevare che non sem-bra a noi opportuno che la defiscalizzazion erimanga circoscritta al solo personale fem-minile. Se è vero, infatti, che il criteri oche ha presieduto alla stesura dell 'articolo 4è quello di agevolare le aziende tessili, èaltrettanto vero che nello stesso non si f aspecifico riferimento a queste ultime ma a lpersonale femminile. Per cui, se rispond ea verità che nelle aziende in questione i lpersonale femminile è preponderante (pe rcui è senz 'altro accettabile, in questo caso ,la destinazione del beneficio), è anche daconsiderare che in altre aziende il perso-nale è misto . Non si capisce, dunque, pe rquale ragione, se esistono aziende con un anotevole aliquota di personale maschile, ch esi trovano nelle condizioni previste dall ' ar-ticolo 4 cui facciamo riferimento, non s idebba estendere a detto personale il bene-ficio previsto . Questa la ragione per la qua -le abbiamo chiesto di sostituire alla dizion e« al personale femminile », obbiettivament ediscriminatoria nonché costituzionalmente di-scutibile (non si vede perché si debba far euna distinzione tra lavoro maschile e la-voro femminile, al di là di quelle che son ole differenziazioni esistenti nelle leggi in vi -gore), la dizione « a tutto il personale » .

PRESIDENTE. Sono stati presentati iseguenti emendamenti :

Sostituire il secondo comma dell'articolo lcon il seguente :

Lo stanziamento previsto dall'articolo 9 ,primo comma della legge 30 luglio 1959 ;n. 623, e successive modificazioni ed inte-grazioni è ulteriormente aumentato di lir e15 miliardi per il 1975, lire 100 miliard iper ciascuno degli anni dal 1976 al 1980,

Atti Parlamentari

— 23573 —

Camera dei Deputat i

VI LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 1° OTTOBRE 1975

lire 75 miliardi per ciascuno degli anni da l1981 al 1983 .1 . 1 .

Serrentino, Altissimo, Quilleri, Giorno, Me -si, Baslini, Bozzi, Cottone .

Sostituire l'articolo 4 con il seguente :

A decorrere dal periodo di paga in cor-so alla data del 1° settembre 1975, l'obbligodel versamento del contributo dovuto alli,Cassa unica per gli assegni familiari è sop-presso relativamente al personale femminil eoccupato .

4. 3 .

Altissimo, Serrentino, Quilleri, Giorno, Ale-si, Baslini, Bozzi, Cottone.

All 'articolo 4 aggiungere, in fine, il se-guente comma:

L'ammontare dei contributi agricoli uni-ficati dovuti dai datori di lavoro agricol oivi compresi gli enti cooperativi di cui al -l ' articolo 20, punto terzo, 'del decreto-legge2 marzo 1974, n . 30, convertito nella legge16 aprile 1974, n . 114, per il periodo 1° gen-naio-31 dicembre 1976 è ridotto del trent aper cento .4 . 4.

Serrentino, Altissimo, Baslini, Giorno, Quil-leri, Cottone, Mesi .

ALTISSIMO . Chiedo di svolgerli io .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

ALTISSIMO . L'emendamento Serrenti-no 1 . 1 discende da considerazioni di ca-rattere generale che abbiamo già avutomodo di illustrare in sede di discussion egenerale. Esse fanno diretto riferimento all emotivazioni della crisi economica del no-stro paese ed alla necessità del rilanciodegli investimenti . A nostro giudizio , quel -lo che stiamo esaminando è lo strument oadatto a consentire una rapida ripresa de -gli investimenti, in una situazione in cu ile imprese hanno ormai scarsissima capaci-tà di autofinanziamento . I fondi previst idal decreto-legge in esame non sono - sem-pre a nostro avviso - però sufficienti a ga-rantire una ripresa nelle dimensioni che au-spichiamo, nei prossimi due anni . Per tal iragioni, abbiamo ritenuto di proporr el 'emendamento cui mi riferisco, che aumen-ta i fondi per il finanziamento della legge30 luglio 1959, n. 623 .

Quanto al mio emendamento 4 . 3, sem-pre per le considerazioni già espresse insede di discussione generale, riteniamo si aun errore caricare gli oneri, che in effetti

riguardano l ' intera collettività, su quell iche abbiamo definito gli unici centri di pro-duzione della ricchezza, cioè le imprese .Era, a nostro giudizio, corretta l'imposta-zione data dal Governo , di fiscalizzare unaparte degli oneri ricadenti sulle imprese ,onde consentire a queste ultime di miglio-rare il proprio conto economico, in modoparticolare per quanto concerne la situazio-ne nei confronti dell 'export . Era stato postol 'accento sul settore tessile e su quegli al-tri che occupano in modo particolare manod 'opera femminile. L' emendamento propo-ne di estendere a tutti i settori la esenzio-ne dall'obbligo del pagamento degli assegn ifamiliari per il personale femminile, equi -parando al settore industriale anche gli al-tri (settore artigianale, agricoltura e com-mercio) . Nell ' annunciare, anche a nome de -gli altri firmatari, che ritiriamo l'emenda-mento Serrentino 4 . 4, raccomandiamo viva -mente all 'approvazione della Camera gl iemendamenti che ho testé illustrato .

PRESIDENTE. È stato presentato il se-guente emendamento :

Sostituire l'articolo 2, nel testo dellaCommissione, con il seguente :

Per i contratti di mutuo stipulati en-tro il 16 settembre 1974 ad un tasso d iinteresse superiore al 9 per cento dagl iistituti di credito a medio termine in re-lazione a domande di finanziamento ad ess ipresentate entro il termine predetto a va-lere sulla legge 30 luglio 1959, n. 623, esuccessive modificazioni, il contributo inconto interessi, nel caso che il relativo de-creto di concessione sia stato emanato da lministro dell ' industria, del commercio edell 'artigianato dopo il 31 gennaio 1975, èpari al 4 per cento, aumentato al 6 percento per le zone depresse di cui alla leg-ge 10 agosto 1950, n . 646, e successive mo-dificazioni, restando a carico del mutuata -rio il tasso agevolato pari alla differenz atra il tasso di interesse stabilito nel con -tratto di mutuo che, se superiore, vien ericondotto alla misura del 9 per cento, e idsuddetto contributo del 4 o del 6 per cento .2 . 2.

Menicacci .

L 'onorevole Menicacci ha facoltà di svol-gerlo .

MENICACCI. Invoco la particolare atten-zione dell ' onorevole ministro e degli ono-revoli membri della Commissione su questo

Atti Parlamentari

- 23574 —

Camera dei Deputal i

VI LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 1° OTTOBRE 1975

emendamento, che vuole eliminare una gra-ve anomalia a danno degli operatori eco-nomici. Per essere chiaro, richiamo la por-tata dell'articolo 2, il quale stabilisce ch eper il contratto di mutuo stipulato ad u ntasso di interesse superiore al 9 per cento ,il contributo in conto interessi è pari al 4per cento, restando a carico del mutuata -rio il tasso agevolato, pari alla differenz atra il tasso di interesse stabilito nel contrat-to .di mutuo (e nell'articolo 2 v'era aggiun-to « comunque riconoscibile fino alla misu-ra del 12,5 per cento ») e il suddetto con-tributo del 4 per cento .

Appare logico che questo decreto-legg eprenda a base di integrazione – oltre cheriportare in attualità perché la richiamaesplicitamente – la legge 30 giugno 1959 ,n. 263. Qual era lo spirito di questa legge ?Fu emanata chiaramente – e tale dovevarimanere – con lo scopo di agevolare i nmodo decisivo, ma soprattutto in mod ocerto, l'insediamento, gli adempimenti e gl iammodernamenti di piccole e medie impre-se. Dico in modo certo perché innanzituttoall'imprenditore, come operatore accorto eprevidente, necessita conoscere in form aprecisa non solo l'onerosità del costo de ldanaro (cioè i mutui agevolati), quanto, esoprattutto per il futuro, il peso finanzia -rio dell'operazione intrapresa . Tutto ciò perovvi motivi , che vanno dall 'opportunità d ialcune scelte, alla quantificazione dei cost iindustriali e, più in generale, aziendali . Seciò non fosse possibile fare, ogni iniziativ asarebbe dannosa non salo per l 'azienda– e quindi a tutti i suoi fattori – ma al -l'intera economia nazionale e vano sarebbe i lparlare di incentitvi all ' eeconom .ia, come que-sto ,decreto si propone di fare.

Quanto fin qui ho detto è suggerito dallastraordinaria considerazione che la legge nu-mero 623, nata per finanziare, si è trovata i nun certo periodo di tempo non più assistit adal contributo dello Stato, per cui le banch emutuavano liberamente ai tassi correnti echi aveva intrapreso dei lavori si trovavain difficoltà per l 'alto costo del danaro . Èovvio, infatti, che l'impresa programma alungo termine i propri piani . Esistono, i nnumero considerevole, aziende che, program-mato con impegni assunti il proprio futuronella fondata e legalizzata ipotesi di ricor-rere a finanziamenti agevolati, sono state po iprivate dall'apporto del contributo dello Sta-to. Avveniva allora che l ' impresa, ormai im-pegnata, accedeva ugualmente al credito ban -

cario, le banche mutuavano a tassi elevat inonostante le garanzie reali con la clausol ache, in ipotesi di rifinanziamento della leggen. 623, il tasso sarebbe stato ricondotto al5 per cento posticipato annuo . Per tutti eraonestamente certo, allora, che la legge n. 623 ,nata con il tasso al 5 per cento, dovesse ope-rare ugualmente e per il futuro al 5 pe rcento. Ora, dopo un periodo di incertezza ,questo decreto-legge indica – e lo indica inmaniera confusa – che il contributo dell oStato per le imprese del centro-nord è de l4 per cento e che il tasso cui l ' impresa saràeffettivamente sottoposta è dell '8,5 per cento ,anziché del 5 per cento, pari cioè al 12,5 pe rcento previsto nell 'articolo 2, meno il 4 pe rcento del contributo . Prescindiamo dalla con-siderazione che le imprese che già hann omutuato delle somme, in quell ' indicato in-terregno di non operatività della legge n . 623 ,hanno sopportato, come esborso e come co-sto, un tasso pesante che varia darli al 14per cento, anticipando somme più elevate :queste imprese si trovano a dover lamentare ,in primo luogo, un notevole squilibrio rispet-to alle altre che hanno nel passato ottenutomutui al tasso del 5 per cento ed a quell eche hanno ottenuto, dal 17 settembre 1974 ,mutui al tasso del 7,60 per cento ; in se-condo luogo, una manifesta incoerenza, pur-troppo imposta, tra quanto a suo tempo ,nella fase di scelta, era stato programmato ,tenendo presente l ' ipotesi del 5 per cento, equanto a posteriori, con il solito dannoso ri-tardo, si è costretti a subire, dopo che son ostati iniziati interventi dai quali non è pos-sibile recedere ; in terzo luogo, l'incertezz ache caratterizza il contenuto normativo del -l'articolo 2, a conferma del pressappochism ocon cui – mi si consenta di dirlo – è statopredisposto il decreto, che emerge se si tien epresente che le banche non hanno espressofinora il loro parere sulla disposizione ch estabilisce la riconducibilità del tasso al li -

mite del 12,50 per cento. Sembrerebbe chia-ro che il significato della norma è quell oper cui nell'ipotesi che l'istituto bancario ab-bia stipulato un mutuo a tassi superiori a l

12,50 per cento, tale maggiore misura debbaessere ricondotta entro il limite massimo in-

dicato . L'atteggiamento di silenziosa attesadelle banche fa temere una diversa interpre-tazione . In merito, è quindi opportuno chia-rire subito il dettato legislativo, poiché s iteme che le banche si limitino a detrarr esemplicisticamente la quota del 4 per cento

Atti Parlamentari

— 23575 —

Camera dei Deputati

VI LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 1° OTTOBRE 1975

dal tasso a suo tempo liberamente applicat onell 'atto di mutuo .

Per le considerazioni esposte, e soprattut-to per esigenze di equità e di certezza nell aprogrammazione, noi proponiamo che, pe ri mutui di cui all 'articolo 2 del provvedi -mento, il tasso netto sia ricondotto, mercé i lcontributo statale, al tasso del 5 per cent oannuo anticipato, comprensivo di commissio-ne e spese, come appunto era negli intendi-menti della legge n. 623, legge nata per in-centivare effettivamente l 'economia . I colle-ghi considerino anche che, nel periodo d icosiddetto interregno, le banche fissavano i ltasso al 5 per cento, salvo introdurre un amaggiore misura per il mancato finanziamen-to di cui alla legge n. 623. I1 ripristinodel tasso netto del 5 per cento trova quind iil suo sostegno oltre che nell ' intendiment odi non abbandonare a loro stesse le imprese ,ieri chiamate a programmare sulla base d iragionevoli previsioni sui tassi di interesse ,anche in un motivo di giustizia, derivant edal raffronto con il trattamento riservato a daltre imprese che ebbero la fortuna di stipu-lare il contratto in epoca più favorevole, ov-vero con la situazione di quelle imprese ch ehanno avuto la possibilità di superare il pe-riodo di non operatività della legge n . 623 .Il lamentato squilibrio crea fenomeni di in -certezza e diseguali possibilità di azione, su lpiano finanziario e tecnico, fra le imprese .E si tenga inoltre presente che nel moment oattuale l 'andamento del tasso ufficiale di scon-to sembra orientato verso una diminuzione .

In sostanza, come ho detto, chi ha acce-duto a mutui a media o lunga scadenza, h acalcolato – fondatamente – un determinat otasso, tasso che oggi viene elevato dal 5 adalmeno 1 '8,50 per cento . Ma la Commissioneha anche modificato il testo del decreto, sop-primendo all 'articolo 2 la norma che dispo-neva la riconducibilità del tasso complessivoal limite del 12,50 per cento . Allora, se l alegge n. 623 stabiliva un limite massimo pe ril tasso a carico di colui che concludeva u ncontratto di mutuo, pari al 5 per cento, i lpresente decreto stabilisce solamente un con -tributo in conto interessi pari al 4 per cento ,lasciando libere le banche di fissare un tas-so di interesse anche superiore al 10 pe rcento, e ponendo così a carico degli opera -tori economici un tasso di interesse che va -ria dal 7 al 9' per cento, ponendosi cioèsu un livello molto superiore a quello stabi-lito dalla legge n . 623. Di qui la necessit àdi ripristinare la norma, soppressa dalla

Commissione, sostituendo alla cifra del 12,5 0per cento quella del 9 per cento, limite a lquale va ricondotto il tasso di interesse sta-bilito nel contratto di mutuo. Questo è i lsenso del mio emendamento che raccomand oalla sensibilità della Camera .

PRESIDENTE. La Commissione ha pre-sentato il seguente emendamento :

All 'articolo 2, nel testo della Commissione ,sopprimere le parole : « qualora il relativ odecreto di concessione sia stato emanato da lministro dell ' industria, del commercio e del -l ' artigianato dopo il 31 gennaio 1976 » .

Onorevole Isgrò, penso che ella, qualoradesideri illustrare questo emendamento, vor-rà farlo in sede di parere sul complesso degl iemendamenti presentati .

ISGRÒ, Relatore per la maggioranza su ldisegno di legge n . 3987 . Sì, signor Presi -dente .

PRESIDENTE. Sono stati presentati i se-guenti emendamenti :

All 'articolo 2 aggiungere, in fine, il se-guente comma :

Qualora il tasso stabilito nel contrattosia superiore al 13,70 per cento, deve es-sere ricondotto a tale limite massimo .

2. 1 .

Gastone, Brini, Raffaelli, D'Alema, Milani,

Raucci .

Sostituire il primo corn ma dell ' articol o2-bis con il seguente :

Fino all ' entrata in vigore di nuov enorme in materia di credito agevolato ecomunque non oltre il 30 aprile 1976 itassi agevolati annui di interesse previst idalle leggi vigenti, recanti provvidenze cre-ditizie per i vari settori economici, da ap-plicare sui finanziamenti, anche se effet-tuati con fondi statali, sono stabiliti co ndecreto del ministro del tesoro di concer-to con il ministro competente per la m,a-teria, sentito il comitato interministerial eper il credito e il risparmio .2-bis . 1.

Gastone, Brini, Raffaelli, D' Alema, Milani ,

Raucci .

Sostituire l 'articolo 3 con

seguente :

il tondo di cui al primo cornma dell oarticolo 3 della legge 28 maggio 1973 ,n . 295, costituito presso il Medio credit ocentrale, è incrementato di lire 30 miliardi ,mediante conferimento, da parte del Teso-ro dello Stato, di lire 2 miliardi nell ' anno1975, (li lire 10 miliardi per ciascuno degli

Atti Parlamentari

— 23576 —

Camera dei Deputati

VI LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL i° OTTOBRE 1975

anni 1976 e 1977 e di lire 8 miliardi nel -l 'anno 1978 .

L ' importo di lire 30 miliardi di cui a lprecedente comma è destinato esclusivamen-te alla corresponsione di contributi sugl iinteressi per le operazioni !di finanziament orelative a,d acquisti di nuove macchineutensili o di produzione, ai sensi della leg-ge 28 novembre 1965, n . 1329, sempre ch eil costo, unitario o complessivo delle mac-chine sia superiore a lire 1 milione .

3 . 1 .

Gastone, Brini, Raffaelli, Milani, D 'Alema,Raucci .

L 'onorevole Gastone ha facoltà di svolgerli .

GASTONE. In merito all ' articolo 2-bis ,proposto dal Comitato ristretto ed accettatodal Governo, debbo dire che esso rinnova, op-portunamente, la delega al ministro del teso-ro per la fissazione dei tassi agevolati annuida applicare sui finanziamenti agevolati pre-visti dalle diverse leggi recanti provvidenz ecreditizie a favore dei vari settori economici .

Si tratta di una delega in effetti scaduta i l30 giugno 1975, ai sensi dell 'articolo 1 dellalegge n. 397 del 17 agosto 1974 . In realtà, s eil Governo, e per esso il ministro Idei tesoro ,fossero privati di questa facoltà, molte prov-videnze agevolate risulterebbero prive di qua-lunque pratica efficacia promozionale per i lforte incremento subìto dai tassi di interess epraticati dalle banche, mentre per la stessaragione, là ove le leggi vigenti stabiliscono i ltasso agevolato a favore degli operatori econo-mici interessati, i mezzi a disposizione risul-terebbero largamente insufficienti a coprire l edifferenze risultanti a carico dello Stato, limi-tando di conseguenza l 'ampiezza dell ' inter-vento. Ma, nel testo dell ' articolo 2-bis, certoindipendentemente dalle intenzioni del Comi-tato ristretto proponente, si dimentica che l alegge 17 agosto 1974, n. 397, nel concedere l adelega al Governo, fissava una scadenza pre-cisa – il 30 giugno 1975 – entro la quale avreb-bero dovuto entrare in vigore le nuove norm ein materia di credito agevolato .

Nel corso della discussione in Commis-sione e in aula s'i era riconosciuta da ogn iparte politica l ' esigenza di una nuova nor-ma articolata ed efficiente in materia d icredito . Uno strumento, cioè, che consentis-se al Governo di poter cominciare a far euna politica industriale, manovrando co nabilità la leva del credito a seconda dell eesigenze settoriali, territoriali e congiunturali .

Il Governo ha disatteso la. legge : il ter-mine del 30 giugno è largamente scaduto ;

non mancano certamente studi e progetti d ilegge in proposito, però la legge nuova i nmateria di credito agevolato resta ancor auna aspirazione. Noi crediamo che, in oc-casione della conversione in legge del de-creto n . 377, il Parlamento non possa igno-rare questa esigenza e poiché è costretto ,proprio per la inadempienza del Govern oal disposto della legge n . 397, a rinnovar ela delega al ministro del tesoro per la fis-sazione ,dei tassi agevolati aggiornati, i lParlamento stesso 'deve fissare anche un ascadenza precisa per tale delega e far coin-cidere tale scadenza con il termine massim odi entrata in vigore della nuova legge i nmateria !di credito agevolato . Noi proponia-mo che sia fissato il termine del 30 aprile .Riteniamo che, se 10 mesi erano stati ri-tenuti sufficienti nell 'agosto 1974 per stu-diare, discutere ed approvare la legge, 7mesi devono oggi rappresentare uno spazio'di tempo più che adeguato, dato che il Go-verno e i gruppi parlamentari hanno ne lfrattempo portato avanti studi su quest amateria . Signor Presidente, onorevoli colle-ghi, se venissimo meno a questo impegnoe non approvassimo questo emendamento ,perpetueremmo la caotica situazione presen-te che pone a disagio gli operatori econo-mici, favorisce sperequazioni, favoritismi ediscriminazioni, traducendosi spesso in sper-pero di denaro pubblico .

Non possiamo, ad oltre un anno dall ' ap-provazione della legge n . 397, non sol otrovarci privi di nuove norme sul credit oagevolato, ma addirittura trovarci ad aver evanificato l'aspettativa che la legge suddet-ta aveva creato. Per questi motivi ritenia-mo che l ' emendamento in questione debbaessere approvato 'da parte del Parlamento, ri-tenendo altresì che esso possa riscuotere an-che il favore del Governo .

Signor Presidente, per quanto riguard ail mio emendamento 2 . i, spenderò pocheparole . a tutti noto che il mercato delcredito è quello che ha subito nel 1974 enei primi mesi del corrente anno le mag-giori spinte inflazionistiche e, in questa si-tuazione, è anche risaputo che non poch iistituti di credito hanno abusato nell ' appli-care tassi attivi sproporzionati rispetto a lreale costo del denaro . Basta prendere i nesame i bilanci del 1974 ,di tutti gli istitut idi credito per constatare come ad una si-tuazione generale di restrizione del credit oabbia, corrisposto un incremento notevole ne -gli utili di esercizio degli istituti medesimi .L 'emendamento non si propone certo di

Atti Parlamentari

— 23577 —

Camera dei Deputal a

VI LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 1° OTTOBRE 197 5

attuare un impossibile rimedio postumo al -la speculazione realizzata dalle banche a idanni degli operatori economici, special -mente – come è a tutti noto – ai dann idegli operatori minori . Riportando in forz adi legge i tassi contrattuali alla misur adel tasso di riferimento in vigore, che èanche – occorre dirlo – il più alto appro-vato sinora, il Parlamento non punisce nes-suno, ma difende gli operatori economicipiù deboli i quali, pressati dal bisogno ,sono stati costretti a sottoscrivere contratt inei quali il prezzo della merce acquistataera superiore a quello corrente . D'altra par-te, onorevoli colleghi, onorevole ministro ,l 'articolo 2 originario conteneva una fras eche è stata poi tolta nel nuovo testo dell aCommissione ; in tale frase, trattando de ltasso idi interesse stabilito nel contratto d imutuo, si aggiungeva l ' espressione « comun-que riconoscibile fino alla misura del 12,50per cento » . Certamente, il testo non erachiaro, poteva anche non significare niente ,salvo che l ' onorevole ministro ci (dimostr iil contrario; ma, evidentemente, quel testorivelava l ' intenzione dei porre un tetto a itassi esosi contenuti in molti contratti .

Il nostro emendamento, in definitiva, no nfa altro che dare una forma più chiara all avolontà espressa dal Governo in modo moltooscuro. Elevando dal 12,50 al 13,70 per centoil limite massimo del tasso dovuto dai con -traenti non si colpiscono gli istituti che han -no praticato condizioni non superiori al tass odi riferimento, mentre si limita il costo de ldenaro per gli operatori che hanno contratt omutui con istituti esosi . Per queste ragioni ,onorevoli colleghi, raccomando questo emen-damento alla vostra approvazione .

Passo ora al mio emendamento 3. 1 . Essorisponde all ' unica finalità di consentire, congli stessi finanziamenti previsti dal decretoper i singoli esercizi dal 1975 al 1978, la ven-dita di macchine utensili per un importo d ioltre 150 miliardi, invece dei 36-37 miliard iresi possibili dall ' aumento del fondo di dota-zione (del Medio credito centrale . Come è noto ,il Medio credito centrale opera nel settore de lcredito agevolato alle piccole e medie impres econ due tecniche distinte, cioè riscontando atassi agevolati effetti in possesso di istituti d icredito, autorizzati ad operare con lo stessoMedio credito centrale, oppure concedend oagli stessi istituti contributi per il pagament odegli interessi su finanziamenti che gli isti-tuti concedono con mezzi propri .

Proprio per consentire al Medio creditocentrale di tenere distinta la gestione del fon -

do di dotazione che si ricicla con i rimbors idell 'attività di corresponsione degli interessi ,con legge n . 295 del 1973, si è istituito unfondo apposito che si incrementa normalmen-te con gli otto decimi dei dividendi attribuit iallo Stato sui suoi apporti al fondo di dota-zione del Medio credito . Il buon funziona.men-lo di questo strumento è documentato dal fat-to che con legge n . 713 del 24 dicembre 1974si è provveduto ad incrementare il fondo spe-ciale suddetto con 100 miliardi da erogaredal 1974 al 1981 per finanziare operazioni d iesportazione . La ragione per cui si è preferit oincrementare il fondo speciale, anziché il fon -do (di dotazione del Medio credito è una sola :il legislatore ha ritenuto opportuno, destinan-do la stessa cifra a contributi sugli interess ianziché al fondo di dotazione, venire incon-tro alle esigenze di incrementare in modo pi ùmassiccio le esportazioni .

Oggi il Governo con l ' articolo 3 del decretoha inteso riattivare opportunamente la legg en . 1329 del 1965, la cosiddetta legge Sabatini ,intesa ad incrementare le vendite di macchineutensili di produzione . Le aziende produttric isono in crisi ; l ' unione costruttori italiani d imacchine utensili denuncia un calo intern odi ordini del 57 per cento, mentre preved egià che la percentuale di aziende in cassa in-tegrazione si eleverà dal 10,8 per cento attua-le al 32,3 per cento entro la fine dell 'anno .D ' altra parte, il mancato ammodernamentodegli impianti rischia di rendere sempre me-no competitive le nostre aziende . Un interven-to del legislatore era quindi giusto e doveroso .Tuttavia, le ragioni che hanno indotto ademanare nel dicembre del 1974 un provvedi -mento anticongiunturale a favore dell ' espor-tazione, non devono valere oggi per il settor edelle macchine utensili di produzione.

Lo stanziamento ad incremento del fond odi dotazione previsto dall 'articolo 3 del de-creto consente di finanziare commesse imme-diate per un importo massimo di 36-37 mi-liardi, mentre se le stesse somme venisser odestinate al fondo speciale per il finanziamen-to agevolato, coprirebbero almeno 150 miliar-di . Se poi i tassi agevolati restassero quell iattuali, la cifra teoricamente finanziabile au-menterebbe notevolmente . Se però i tassi age-volati praticati (dal Medio credito non varias-sero, i fondi non sarebbero utilizzabili i nquanto l 'elevatezza dei tassi correnti rende-rebbe difficile l 'accesso agli operatori .

Questa considerazione vale anche nel ca-so che il nostro emendamento venga re -spinto, perché le agevolazioni praticate da lMedio credito sono identiche sia che si in-

Atti Parlamentari

— 23578 —

Camera dei Deputati

VI LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 1' OTTOBRE 1975

tervenga con il fondo di dotazione sia ch esi intervenga con il fondo speciale . In ogn icaso, per rendere operanti le disposizion icontenute nel presente decreto a favore de lsettore delle macchine utensili – come quel -le della legge n . 713 del 1974 a favore del -l 'esportazione – occorre che i nuovi tass iagevolati proposti dal Medio credito già d aqualche tempo vengano rapidamente appro-vati dagli organi competenti .

Certo, in condizioni normali sarebbe pre-feribile, per il raggiungimento delle finalit àdi sviluppo ordinario nei settori interessati ,incrementare il fondo di dotazione, che pre-senta il vantaggio di riciclarsi parzialment econ i rimborsi ; ma quando le disponibilit àsono limitate, come nel nostro caso , e s ivuole ottenere con 30 miliardi in 4 anni i lmassimo dei risultati a favore delle aziend eproduttrici di macchine utensili, l 'uso diquesti mezzi come contributo in conto inte-ressi è una scelta obbligata .

D ' altra parte, anche gli stessi istituti d icredito operanti col Medio credito centralepreferiscono, per ragioni tecniche, usufrui-re, per i finanziamenti destinati alle opera-zioni previste dalla legge Sabatini, dei con -tributi sugli interessi anziché de] riscont odi effetti .

Per questo complesso di ragioni, confi-diamo che questo emendamento verrà accol-to dall 'Assemblea .

Aggiungo che in ogni regione d ' Italia v isono aziende in difficoltà nel settore dell emacchine utensili . Nella mia regione, ch eè anche quella del ministro Donat-Cattin(l ' unico rappresentante dei ministri in cari-ca al banco del Governo) esiste un ' impres adi grandi tradizioni come la Nebiolo ch evende quasi esclusivamente con le modalitàdella legge n . 1329 ; e queste aziende – Ne-biolo compresa – attendono da questo prov-vedimento una possibilità di respiro .

Facciamo in modo che le maestranze del -la Nebiolo, come di tutte le altre aziend edel ramo esistenti nel paese, non possan orimproverarci un domani di avere, per iner-zia o per incomprensione , ridotto ad unquarto l 'ossigeno di cui disponevamo .

PRESIDENTE. E stato presentato il se-guente emedamento :

Dopo il primo comma dell 'articolo 2-bis ,nel lesto della Commissione, aggiungere i lseguente :

La misura dei tassi agevolati, di cui a lcomma precedente, sarà stabilita . in modoche sia conservata, rispetto al tasso base

di riferimento deliberato dal Comitato in-terministeriale per il credito e il risparmio ,la stessa proporzione prima esistente tratali tassi e i tassi base vigenti anteriormen-te al 18 luglio 1974 .2-bis. 2.

Raucci, Milani, D'Alema, Raffaelli.

L ' onorevole Raucci ha facoltà di svol-gerlo .

RAUCCI, Molto brevemente, signor Pre-sidente . In pratica proponiamo, con quest oemendamento, di stabilire un vincolo aquella delega concessa in Commissione ap-provando l'articolo 2-bis .

Il ministro del tesoro è autorizzato, i nsostanza, a determinare annualmente i tass idi interesse agevolato. Noi riteniamo ch equesto egli possa fare, però mantenendo l astessa proporzione prima esistente tra i tas-si agevolati e i tassi base, in modo da no ndare una delega totale ma stabilendo quest ovincolo che garantisce, d 'altra parte, le im-prese che godono di finanziamenti a tass oagevolato .

In pratica, cioè, chiediamo che venga ri-proposto in questa legge l ' articolo 2 dell alegge 17 agosto 1974, n . 397, scaduta il 3 0giugno scorso .

PRESIDENTE. E stato presentato il se-guente emendamento al disegno di legge d iconversione :

Dopo l 'articolo 2-bis aggiungere il se-guente articolo 2-ter :

Per la concessione dei contributi previ-sti dall 'articolo 5 della legge 12 marzo1968, n 326, sugli interessi dei mutui perla realizzazione di opere di ammoderna -mento, di miglioramento, di arredament odi esercizi alberghieri, nonché di aziend edella ristorazione ubicate nelle località d iinteresse turistico è stanziata la somma d ilire 10 miliardi per ciascuno degli eserciz idal 1976 al 1978, di lire 8 miliardi pe rciascuno degli anni 1979 e 1980, di lir e6 miliardi per ciascuno degli esercizi 198 1e 1982, di lire 5 miliardi per ciascuno de -gli esercizi dal 1983 al 1985 .

I mutui, di durata non superiore a die -ci anni, al tasso di interesse del 3 percento annuo, comprensivo di ogni onere espesa, da contrarsi cori gli istituti di cre-dito all 'uopo autorizzati a norma della leg-ge 12 marzo 1968, n. 326, sono concess iper un ammontare pari al 50 per cent odella somma ritenuta ammissibile per l eopere di ammodernamento e di migliora-

Atti Parlamentari

— 23579 —

Camera dei Deputat i

VI LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 1° OTTOBRE 1975

mento ed al 25 per cento della spesa me-desima per l 'arredamento e le attrezzature .Ai detti mutui si applicano gli articoli 5 ,6, 7, comma primo e quarto, 8, prim ocomma lettera a) e secondo comma, 17,terzo e quarto comma .

Ai fini dell'applicazione del presente ar-ticolo il fondo di garanzia previsto da lsecondo comma dell ' articolo 7 della legg e12 marzo 1968, n . 326, è incrementato dal -la somma di lire 1 miliardo per l 'eserci-zio 1976 e per ciascuno degli esercizi suc-cessivi fino al 1985 di un 'ulteriore som-ma da fissarsi annualmente con la legge d ibilancio .

Le attribuzioni demandate al ministrodel turismo dal secondo comma dell 'arti-colo 8, dall ' articolo 12 e dai commi terzoe quarto dell'articolo 17 della legge 12 mar-zo 1968, n . 326, sono esercitate dai compe-tenti organi delle regioni . Le somme re-cuperate in applicazione del predetto quar-to comma dell 'articolo 17 e quelle non uti-lizzate nei singoli esercizi sono reimpiegat enegli esercizi successivi .2-bis . 0 . I . La Loggia, Mazzotta, Simonacci, Riccio

Stefano, Cocco Maria, Azzaro, l'umilia ,Sgarlata, Russo Ferdinando, Perdonà .

L'onorevole La Loggia ha facoltà di svol-gerlo .

LA LOGGIA. L ' emendamento da me pre-sentato insieme ad altri colleghi trae ori-gine dalla constatazione che il settore turi-stico, che pure riveste, come ulteriorment epreciserò, un 'importanza rilevantissima a ifino dello sviluppo economico nazionale, èassolutamente ignorato dai decreti della cu iconversione ci stiamo occupando .

Lo sviluppo turistico, com'è noto, hauna fondamentale importanza ai fini di unaequilibrata evoluzione economica e social edel nostro paese, in quanto incide in for-ma rilevante sulla formazione del reddit onazionale, sull ' equilibrio della bilancia de ipagamenti, sugli impieghi del reddito, sul -l 'occupazione diretta ed indiretta, sulla ri-generazione fisica, sull 'arricchimento cultu-rale e la crescita civile . Il vederlo ignoratodai provvedimenti al nostro esame dest aperciò vera meraviglia . stato sottolineatoche non sarebbe opportuno includere i nquesti decreti-legge provvidenze riguardant iil turismo perché si tratta di materia gi àtrasferita alle regioni. Sono state citate, a lriguardo, in conversazioni intercorse confunzionari della pubblica amministrazione, le

norme sul trasferimento delle competenz ealle regioni, secondo le quali i contribut idi cui si occupa il nostro emendamentosono stati cancellati dal bilancio dello Sta-to. L'argomento, a mio giudizio, non rive-ste grande rilevanza . I decreti-legge di cu ici occupiamo, infatti, incidono su una si-tuazione congiunturale e, in ordine ad essa ,il Governo ha assunto l ' iniziativa di adot-tare talune correzioni di carattere econo-mico-generale, che debbono prescindere da lfatto che si tratti di settori attribuiti allacompetenza regionale . Allorché si vuole agi -re contro una crisi generale che investe i lpaese nel suo complesso, in tutte le su ecomponenti categoriali e territoriali, non s ipuò addurre l 'argomento (a mio avviso no ndel tutto fondato) che lo Stato non abbi ail diritto di interferire in questo o in que lsettore, in quanto trasferito alla competenz aregionale, trattandosi di interventi a carat-tere economico-generale che non posson onon incidere su tutto il tessuto nazionale .Del resto, gli stessi decreti anticongiuntu-rali hanno destinato stanziamenti a favor edi regioni, province e comuni in materi etrasferite all ' esclusiva competenza regionale .Il che dimostra che quando si vuole inter -venire in termini anticongiunturali lo si f acon carattere di generalità . Ecco perché no iinsistiamo sulla validità del nostro emen-damento .

Vorrei altresì sottolineare che non sus-sistono problemi di copertura immediata ,perché l 'emendamento, così com'è proposto ,incide soltanto su esercizi futuri . Né sussi-stono problemi in ordine all ' invasione dell acompetenza regionale (come da qualcuno èstato rilevato), perché allo Stato è riservat asoltanto la ripartizione agli istituti di cre-dito delle somme da destinare ai contribut isugli interessi dei mutui da contrarre . Tut-to il resto (e cioè l ' istruttoria delle prati-che, la revoca dei contributi, l ' iniziativaper la proposta di 'finanziamento, eccetera )è demandato alla regione. Sono questi imotivi per i quali raccomandiamo alla Ca-mera l ' approvazione del nostro emenda -mento .

PRESIDENTE .

stato presentato il se-guente articolo aggiuntivo :

Dopo l 'articolo 3 aggiungere il seguent earticolo 3-bis :

Il fondo di ,dotazione della sezione spe-ciale di credito per la cooperazione, costi-tuita con decreto legislativo del Capo prov-

Atti Parlamentari

— 23580 —

Camera dei Deputati

VI LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 1° OTTOBRE 1975

visorio dello Stato 15 dicembre 1947, nu-mero 1421, presso la Banca nazionale de llavoro, è aumentato di 50 miliardi di lire ,mediante conferimento da parte del teso-ro dello Stato di lire 25 miliardi per cia-scuno degli anni 1975 e 1976 .

3 . O. 1 .

Raffaelli, Vespignani, Buzzoni, Cesaroni ,Cirillo, Mancinelli, Giovannini, La Mar -

ca, Niccolai Cesarino, Pascariello, Pelli -

cani Giovanni, Terraroli.

L 'onorevole Raffaelli ha facoltà di svol-gerlo .

RAFFAELLI . Signor Presidente, dai du edecreti-legge, diretti a promuovere lo svi-luppo degli investimenti, ci si attendeva un 'at-tenzione molto maggiore per un tipo d'im-presa suscettibile e capace di trasformarepiù rapidamente e in senso più giusto in -vestimenti in occupazione e in nuova pro-duzione . Mi riferisco all'impresa cooperati-va. Purtroppo nei decreti non vi è null ain questa specifica direzione, mentre ab-biamo sostenuto, anche in Commissione ,come sia estremamente necessario ed util eaumentare il volume di credito verso que-ste imprese, poiché sappiamo che, se i nmolti settori non vi è una soluzione coope-rativa o collettiva, in attività industriali oagricole, non si ha la possibilità di svol-gere investimenti .

In altri termini, la piccola propriet àcontadina, la piccola attività di pesca o l apiccola attività nella distribuzione o nel -l 'artigianato non hanno dimensioni tali dapoter utilizzare l ' accesso al credito e agl iinvestimenti . Questo è possibile in presen-za della forma cooperativa, per cui sareb-be opportuno e giusto - come chiede i lnostro emendamento - aumentare (sia pureinsufficientemente, credo) l ' unica fonte di ere -dito istituzionale specializzata per l ' impresacooperativa,, che è la sezione di ered ito pres-so la Banca nazionale del lavoro, alimentat ada un concorso di capitale statale, che delresto frutta anche interessi al tesoro e all oStato .

La nostra Lesi è tanto giusta che anchei colleghi della democrazia cristiana hannopresentato un emendamento, praticament eanalogo nella finalità, ma diverso per l'im-porto. Noi chiediamo di conferire al fon -do di dotazione della sezione speciale d icredito per la cooperazione presso la Banc anazionale del lavoro 50 miliardi di lire i ndue esercizi finanziari, mentre l 'articolo ag-giuntivo Monti Maurizio 3 . 0 . 3 che chiede di

conferire 90 miliardi in tre anni, è ispi-rato da un precedente invito della Commis-sione lavoro al Governo e da un impegnodel ministro del lavoro e della previdenzasociale di allora, diretto ad aumentare i lfondo di dotazione di 100 miliardi .

Poiché probabilmente il Governo atteste-rà il suo parere - che noi auspichiamo fa-vorevole - sull'articolo aggiuntivo Mont iMaurizio 3 . 0. 3, il nostro sarà assorbito daquello dei colleghi della democrazia cristia-na. Vorrei quindi chiedere, signor Presiden-te, che i due articoli aggiuntivi siano fusi ,recando le firme dei loro proponenti .

La mia richiesta deriva dalla considera-zione che il regolamento prescrive che l avotazione avvenga dapprima sull 'emenda-mento più distante ; e dall 'esigenza di chia-rire che aderiamo all ' articolo aggiuntiv oMonti Maurizio 3 . 0. 3, analogo nelle fina-lità che vogliamo raggiungere e maggior enell'indicazione quantitativa dello stanzia -mento .

PRESIDENTE . Sono stati presentati i se-guenti emendamenti :

Dopo l 'articolo 3 aggiungere il seguent earticolo 3-bis :

Il ministro del tesoro è autorizzato adapportare la somma di lire 90 miliardi a daumento del fondo di dotazione della se-zione speciale per il credito alla coopera-zione costituita presso la Banca nazional edel Lavoro con decreto legislativo del Cap oprovvisorio dello Stato 15 dicembre 1947 ,n. 1421 .

Detta somma sarà iscritta nello stat odi previsione della spesa del Ministero de ltesoro in ragione di lire 30 miliardi perciascuno degli anni 1975, 1976 e 1977 .3 . 0. 3.

Monti Maurizio, Aliverti, Zolla, Prearo,Negrari, Mattarelli .

All 'articolo 4, sostituire le parole da :alle dipendenze dei datori di lavoro, sinoalla fine con le seguenti : alle dipendenz edei datori di lavoro esercenti attività indu-striali, degli organismi cooperativi di cui al -l ' articolo 20, punti 3) 'e 4), del decreto-legg e2 marzo 1974, n . 30, convertito nella legg e16 aprile 1974, n . 114, nonché dei datori d ilavoro artigiani ,di cui al punto 1 del citat oarticolo 20.4 . 11.

Monti Maurizio, Aliverti, Zolla, Negrari,

Bressani, Prearo.

L'onorevole Maurizio Monti ha facoltàdi svolgerli .

Atti Parlamentari

- 23581 —

Camera dei Deputat i

VI LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 1° OTTOBRE 1975

MONTI MAURIZIO. Come ha detto i lcollega Raffaelli, l 'articolo aggiuntivo 3. O . 3è simile all'altro 3. 0. 1 testé illustrato, sal-vo appunto il maggiore importo . Il fondodi cui parliamo è attualmente di 66 mi-liardi, di cui 51 versati ndal tesoro . Datempo è giacente presso il Ministero dellavoro un disegno di legge, predispostodalle tre associazioni nazionali ricono-sciute ed approvato dalla commissione cen-trale della cooperazione e dal Minister odel lavoro, nel quale sono previsti, oltr eall'aumento del fondo a 150 miliardi – d acui la nostra richiesta ,di 90 miliardi chein aggiunta ai 60-66 porterebbero appunt oa 150 miliardi – anche la creazione pressola sezione di un fondo di dotazione perla cooperazione di 40 miliardi, destinato afinanziare a condizioni di particolare fa-vore programmi di investimenti cooperati -vi . 'Tale disegno di legge, pur avendo ot-tenuto il parere favorevole di quasi tutti idicasteri interessati al concerto, non riesc ea decollare per le comprensibili difficolt àche incontra il relativo stanziamento de ifondi a carico del bilancio dello Stato . Daciò appunto, dicevo, il motivo della richie-sta dei 90 miliardi di aumento, giustificat iin primo luogo dalla realtà dell ' attuale si-tuazione del fondo (al 30 giugno 1975 v ierano in corso per impieghi ed impegn irichieste, esaurite in parte ed in parte d aesaurire, per 99 miliardi e 865 milioni ,quindi già di parecchio superiori ai 66 mi-liardi che attualmente costituiscono il fon-do, dei quali anzi per la precisione sol-tanto 51 sono versati, mentre i rimanent iverranno versati l'anno venturo in base all enorme che verranno dettate) ; e in secondoluogo dalle continue richieste che proven-gono dal movimento cooperativo per la sva-lutazione della moneta che, come è be nnoto, ha eroso evidentemente l'importo de lfondo e aumentato le esigenze del momento .

Il decreto che stiamo convertendo con-cerne provvedimenti per il rilancio del -l 'economia con incentivi alle piccole e me-die imprese. Allora non si comprende per-ché tra le piccole e medie imprese nonvengano comprese le cooperative che, com etutti abbiamo sempre riconosciuto, hann ouna carica sociale di notevole rilievo . Eccoperché la Commissione lavoro all'unanimi-tà ha rilevato l'opportunità di rivederequesto fondo di ,dotazione, e poiché la VCommissione ha ritenuto di non potern etener conto per motivi che possono esser eanche compresi dal proprio punto di vi -sta, io, insieme con altri colleghi, e ri -

tengo insieme con tutti i colleghi dell aCommissione lavoro che si sono pronun-ciati in merito e che conoscono bene l eesigenze del movimento cooperativo e l'im-portanza dello stesso anche ai fini anticon-giunturali, chiedo che il Parlamento deci-da diversamente, pur dichiarando che no nci adonteremmo se la richiesta di 90 mi-liardi dovesse essere accettata solamentenella misura di 50 miliardi, come propo-sto dal collega Raffaelli . La nostra richie-sta infatti è di 90 miliardi, però sappiamoanche qual è l'attuale situazione e quind ieventualmente siamo disposti a portare l arichiesta a 50 miliardi .

Per ultimo, ricordo che già diversi or-dini del giorno sono stati approvati al Se -nato in Commissione ed in aula e, mi pare ,anche in quest 'aula. Per questo, se si do-vesse dire « non approviamolo, ma pre-sentiamo un ulteriore ordine del giorno » ,a mio giudizio sarebbe una vera e propri abeffa .

Anche il mio emendamento 4 . 11, perle considerazioni da me espresse in Com -missione lavoro e condivise dai colleghi ,tende a far riconoscere la funzione econo-mico-sociale delle cooperative anche agli ef-fetti del rilancio dell'economia . Le coope-rative, infatti, sia per gli interessi econo-mici che rappresentano e per i contenut isociali dei quali sono apportatrici, sia peril fatto che al tempo stesso sono datric idi lavoro e organizzazione dei propri soc ilavoratori, il cui reddito, si ricorda, è no-toriamente inferiore a quello dei titolari d ialtre imprese, non possono veder limitatala sospensione dell'obbligo del versamentodel contributo dovuto alla Cassa unica pergli assegni familiari relativamente al per-sonale femminile ai soli organismi coope-rativi la cui attività è di carattere indu-striale . Sembra del tutto ingiustificato pre-vedere le agevolazioni per 'le cooperativ efacendo specifico riferimento alla sola at-tività esercitata e non alla realtà associa-tiva (unica nel suo genere) che esse espri-mono, alla loro natura, alla disciplina adJioc entrata nel sistema legislativo vigente .Con l'estendere a tutte le cooperative l asospensione dell'obbligo del versamento de icontributi dovuti per il personale femmi-nile, oltre a compiere un atto di giustizia ,si contribuirebbe anche al superamento del -le difficoltà congiunturali in cui attualmen-te versa il movimento cooperativo .

Aggiungo, nel concludere, che se si do-vessero approvare gli emendamenti CoccoMaria 4. 9 e Aliverti 4. 10, riguardanti

Atti Parlamentari

- 23582 —

Camera dei Deputati

VI LEGISLATURA

DISCUSSIONI -- SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 1° OTTOBRE 1975

il settore commerciale, a maggior ragion edovrebbe essere accolto il nostro emenda-mento, perché in tal modo resterebbero po-che cooperative, le più bisognose, esclus edal provvedimento . Mi auguro pertanto ch ei nostri emendamenti vengano favorevol-mente accolti .

PRESIDENTE . La Commissione ha pre-sentato i seguenti emendamenti :

Sostituire l 'articolo 3 con il seguente :

Il fondo di cui al primo comma del -l'articolo 3 della legge 28 maggio 1973 ,n . 295, costituito presso il Medio creditocentrale, è incrementato di 20 miliardi, me-diante conferimento, da parte del tesor odello Stato, di lire 2 miliardi nell 'anno1975, di lire 8 miliardi nell ' anno 1974 edi lire 10 miliardi nell ' anno 1977 .

L ' importo 'di lire 20 miliardi di cui a lprecedente comma è destinato esclusivamen-te alla corresponsione di contributi sugl iinteressi per le operazioni di finanziamentorelativi ad acquisti di nuove macchine uten-sili e di produzione, ai sensi della legg e28 novembre 1965, n . 1329, e successive mo-dificazioni, sempre che il costo, unitario ocomplessivo delle macchine, sia superiore alire 1 milione .

Sopprimere l 'articolo 4 .4 . 13 .

Onorevole relatore, intende illustrarli i nsede di parere sugli altri emendamenti ?

ISGRÒ, Relatore per la maggioranza suldisegno di legge n . 3987 . Sì, signor Presi-dente .

PRESIDENTE .

stato presentato il se-guente emendamento :

Sostituire l 'articolo 4 con il seguente :A decorrere dal 1° settembre 1975 e fin o

al 31 agosto 1976 i datori di lavoro de lsettore industria, artigianato, organismi coo-perativi anche di fatto, sono esonerati da lversamento all ' Istituto nazionale per l 'assi-curazione contro le malattie ,del contributodi maternità, stabilito nella misura dell o0,53 per cento delle retribuzioni dall ' arti-colo 21, primo comma, lettera a), della leg-ge 30 dicembre 1971, n. 1204 .

Per lo stesso periodo sono rimborsat edallo Stato :

a) le somme eventualmente corrispostedai datori di lavoro del settore industria ,dalle aziende artigiane e dagli organism icooperativi anche di fatto in forza di con -

tratti collettivi di lavoro, ad integrazion edell ' indennità di maternità, prevista dall 'ar-ticolo 15, primo comma, della legge 30 di-cembre 1971, n . 1204 ;

b) le somme corrisposte, a titolo d iretribuzione, dai datori di lavoro di cui al -la precedente lettera a), per i periodi di ri-poso previsti dall 'articolo 10 della legge 3 0dicembre 1971, n. 1204 .

Sono pure rimborsati dallo Stato i con -tributi assicurativi, relativi alle somme d icui alle precedenti lettere a) e b) dovut iall'istituto nazionale della previdenza socia -le e all ' istituto nazionale per l ' assicurazion econtro gli infortuni sul lavoro .

Le operazioni di rimborso sono effettuat etramite l ' istituto nazionale per l ' assicurazio-ne contro le malattie, al quale lo Stato cor-risponde mensilmente gli importi necessari ,distinti per i singoli titoli in base a previ-sioni di spesa salvo conguaglio finale . Gl ioneri derivanti dall ' applicazione del pre-sente articolo sono posti a carico dello Sta-to, che vi provvede con un contributo stra-ordinario di lire 198 milioni da imputar eal capitolo 6956 del bilancio dello Stato pe rl ' esercizio 1975 .

4 . 8. Frasca, Signorile, Fagone, Magnani NoyaMaria, Spinelli, Achilli, Castiglione, Ser-vadei, Salvatore, Giovanardi.

MAGNANI NOYA MARIA. Chiedo d isvolgerlo io .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

MAGNANI NOYA MARIA . Signor Pre-sidente, sappiamo che le proposte di fisca-lizzazione degli oneri di maternità sono sta -te da tempo sostenute da tutte le associa-zioni e da tutti i movimenti femminili de lnostro paese, e come questa proposta si aanche emersa dai lavori del comitato pe rl 'anno internazionale della donna . Perchénoi parliamo di fiscalizzazione degli oner idi maternità ? Perché sappiamo quanto i lfatto di far gravare in modo particolare l edue ore di allattamento fino al raggiungi -mento dell'anno di età del figlio sulle im-prese aventi mano d 'opera femminile costi-tuisca un elemento di forte disincentiva-zione nei confronti dell ' occupazione dell edonne, e sappiamo anche quanto, in quest omomento di grave crisi occupazionale pertutti, la disoccupazione pesi in modo par-ticolarmente grave sulle masse femminili .

Riteniamo quindi che sia necessario ap-provare la fiscalizzazione degli oneri di ma-

Atti Parlamentari

— 23583 —

Camera dei Deputat i

VI LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 1° OTTOBRE 1975

ternità, perché questo non è un provvedi -mento ad azione provvisoria o di parzial etamponamento, ma un provvedimento orga-nicamente inserito nella linea tendente arealizzare un sistema di sicurezza social enel quale la maternità abbia una tutel aadeguata al suo valore umano e sociale .

Oggi vi sono gravi ritardi e incongruen-ze. Riteniamo importante collocare il siste-ma di assistenza alla maternità entro l 'am-bito del sistema pubblico di sicurezza so-ciale: ciò significa inserirlo nella linea d iuna riforma sanitaria dando all 'occupazionefemminile un importante sostegno ,

Raccomandiamo pertanto all ' Assembleal ' approvazione del nostro emendamento einvitiamo i colleghi a volersi soffermar esull 'esigenza quanto meno di fiscalizzar egli oneri relativi alle due ore di allatta -mento fino all ' anno di età . Se la Commis-sione intende sopprimere l 'articolo 4 peraddivenire - mi auguro - ad una elabora-zione più completa e organica di tutta l amateria, questa elaborazione deve aver ecome filo conduttore l 'obiettivo di giunger ealla fiscalizzazione degli oneri di maternità ,per quel principio di difesa dell 'occupa-zione femminile che riteniamo estremamen-te importante, ed anche per un altro prin-cipio che riteniamo altrettanto utile affer-mare : che la maternità non può esser econsiderata un fatto privato, per di pi ùincidente sulle possibilità di lavoro dell edonne, ma che essa ha un valore collettivo,un valore sociale . In questo senso, racco-mando all 'Assemblea l 'approvazione delloemendamento presentato ; raccomando, i nogni caso, al Governo ed al Parlamento divoler indirizzare ogni sforzo per addivenireal risultato della fiscalizzazione degli oner idi maternità, così come richiesto dalle as-sociazioni femminili ,del nostro paese, e cos ìcome affermato anche - dicevo - dal comi-tato per l ' anno internazionale della donna .

PRESIDENTE. >J stato presentato il se-guente emendamento :

All 'articolo 4, sostituire le parole : alladata del 30 settembre 1976 con le seguenti:alla data del 31 agosto 1976, e dopo leparole: attività industriale, aggiungere laseguente : commerciale .

4. 9. Cocco Maria, La Loggia, Bianchi Fortuna-

to, Miotti Carli Amalia, Botta, Caroli ,Miroglio, Boldrin, Corà, Giglia, RealeGiuseppe, de Meo, Azzaro, Becciu.

Poiché nessuno dei firmatari è presente ,si intende che abbiano rinunciato allo svol-gimento .

È stato presentato il seguente emenda -mento :

All 'articolo 4, sostituire le parole: alladata del 30 settembre 1976 con le seguenti :alla data del 31. agosto 1976, e dopo le pa-role: attività industriale, aggiungere la se-guente : commerciale .

4 . 10 . Aliverti, Sangalli, Caroli, Zolla, Dal Maso ,Erminero, Botta, Bernardi, Miroglio, Va-

ghi, Reale Giuseppe, Costamagna, Dal-l' Armellina, Boffardi Ines, Borra, Cane-

strari, Sboarina, Giordano .

L'onorevole Aliverti ha facoltà di svol-gerlo .

ALIVERTI . Lo diamo per svolto, signo rPresidente .

PRESIDENTE .

stato presentato il se-guente emendamento :

All 'articolo 4, dopo le parole : alla cassaunica per gli assegni familiari sopprimerele seguenti: è sospeso e aggiungere, in fine ,le parole : è a carico dello Stato, che prov-vederà al versamento degli importi dovut ialla CUAF in rate bimestrali posticipate apartire dal 1° novembre 1975 .4. 1 . Pochetti, Gramegna, Sgarbi Bompani Lu -

ciana, Aldrovandi, Baccalini, Biamonte ,Di Giulio, Di Puccio, Furia, Garbi, Mi-celi Vincenzo, Noberasco, Zoppetti .

L 'onorevole Pochetti ha facoltà di svol-gerlo .

POCHETTI . Con questo emendamentoabbiamo inteso raccogliere la raccomanda-zione formulata dalla XIII Commissione .nel parere contenuto nel documento nume-ro 3987-A . « In particolare si rileva » - af-ferma la Commissione - « : a) la neces-sità di garantire la copertura del costo do-vuto per l ' articolo 4, salvaguardando l ' an-damento della gestione cassa unica assegn ifamiliari e non pregiudicando un riordin odella materia relativa all 'equilibrio dell egestioni ed alla conseguente fissazione dell ealiquote contributive » . Il nostro gruppogiudica positivamente ogni provvediment oche stimoli la ripresa economica, che sol -leciti la ripresa dell ' occupazione dei lavo-ratori dipendenti, in modo particolare d iquella femminile che ha più sofferto dell acrisi .

Atti Parlamentari

— 23584 —

Camera dei Deputat i

VI LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 1 0 OTTOBRE 1975

Credo non sia possibile sottrarsi - ne lcaso in cui lo si intendesse fare - ad u ndiscorso intorno alla fiscalizzazione degl ioneri sociali . Riteniamo, tuttavia, che si anecessario agire, nella materia in argornen-to, con la massima chiarezza e nella pien aconsapevolezza delle conseguenze di ordin esociale che gli interventi legislativi provoca-no . Giacché se si va ad una fiscalizzazion edegli oneri sociali, diventa indispensabil e- così crediamo - collegare la soluzione d itale problema a quella che occorre dare a ipiù generali problemi tributari . Tutto ciòperché la fiscalizzazione non si trasformiin un maggiore onere per i lavoratori di -pendenti, nel momento in cui si sgravan ole aziende di determinati contributi . Infat-ti, il maggior gettito fiscale, come è statoriconosciuto dagli stessi titolari del dica-stero delle finanze, deriva soprattutto d auna maggiore tassazione dei redditi da la-voro. Nel caso in cui si attingesse al fisc oinvece che alle aliquote contributive, a pa-gare finirebbero con l ' essere i lavoratori .Vi è, dunque, la assoluta necessità di es-sere estremamente chiari in questa mate -ria . Senza voler, poi, considerare il fattoche, stando alle cose dette da parte de iresponsabili del Ministero interessato, nelbreve termine non si dovrebbe andare adun ampliamento del gettito fiscale . Quindi ,una fiscalizzazione nel senso detto si tro-verebbe, innanzi tutto, di fronte al proble-ma di reperire i fondi necessari a sostitui-re le entrate della contribuzione all ' Istitutonazionale della previdenza sociale .

Riteniamo, inoltre, che - sempre ove s iintenda andare nella direzione che ho det-to - occorra stabilire modalità, e priorit ànella stessa fiscalizzazione di cui si discute .Riteniamo che si debba partire innanzituttodal discorso intorno alla fiscalizzazione de -gli oneri sociali per l 'assicurazione di malat-tia . Lo abbiamo affermato già in Commis-sione e abbiamo anche detto che se ad unafiscalizzazione si deve andare, prioritariadeve essere la fiscalizzazione - nel caso i ncui si voglia favorire l ' occupazione femmi-nile - di tutti quegli oneri che gravano i nmodo particolare sulla maternità (in propo-sito è stato illustrato poc ' anzi un emenda -mento da parte dell 'onorevole Magnan iNuya) . Questo discorso lo abbinino fatt ocon grande forza già in sede di Commis-sione ricordando che, se si voleva veramen-te favorire l 'occupazione femminile, il tnag-giore costo che derivava all'occupazion efemminile da tutta una serie di leggi do -

veva invece essere accollato alla collettività .Non abbiamo tradotto in emendamenti que-sti nostri suggerimenti perché non abbiam ovoluto allargare il discorso poiché quello ch eci premeva ,era soprattutto il discorso della co-pertura 'da parte ndello Stato di questo sgravi oche si voleva effettuare nei confronti dell eaziende: se non fosse così, l ' operazione si ri-solverebbe innanzitutto in un danno per l egestioni dell 'Istituto nazionale della previ-denza sociale, e si seguiterebbe a batter equella strada che i sindacati, le forze po-litiche e i vari gruppi parlamentari hann odetto che bisogna assolutamente sbarrare ,ossia la strada del saccheggio dei fondi del -l ' Istituto nazionale della previdenza socia-le. Non ci vogliamo però sottrarre ad u ndiscorso che deve essere fatto immediata -mente sul modo in cui favorire le aziende .Vi diciamo anche che sussiste la necessitàdi arrivare ad una razionalizzazione d iquesto sistema di contribuzione . Abbiamoqualche fondo che è in attivo, abbiamo al-tri fondi che sono deficitari ; ed è per que-sto che ritengo che determinate gestioni po-trebbero essere del tutto abolite arrivand oalla loro unificazione .

Mi sembra che da parte dello stesso Go-verno si fosse avvertita la necessità di andar ead una ristrutturazione e ad una razionaliz-zazione del sistema contributivo allorché fupresentato in Parlamento il progetto di leggedel Governo n. 2695-bis, che è rimasto appesoper aria, iscritto all'ordine del giorno da mes isenza essere discusso. Credo che forse si fa-rebbe bene a pensare qual è stato il momentoin cui ha avuto luogo la prima discussione d iquesto disegno di legge . Ad ogni modo, senzaentrare nel merito di ciò, riteniamo che undiscorso che tenda ad una razionalizzazione ,ad una ristrutturazione delle gestioni, che ten-da a ristabilire nuovi equilibri all'interno del -le gestioni debba essere fatto . Crediamo, peraltro, che la cosa peggiore sia la mancan-za di chiarezza e la mancanza di consape-volezza degli effetti che possono essere pro-vocati da provvedimenti affrettati . Nel casospecifico si deve sapere con estrema chia-rezza che la previsione per il 1975 per l acassa unica assegni familiari era di un at-tivo di 333 miliardi ma che, a seguito deiprovvedimenti adottati per la riduzione del -le aliquote contributive e l'allargament odella platea degli aventi diritto agli asse-gni familiari e dei miglioramenti degli as-segni familiari stessi, la previsione fatt adall ' ufficio statistico-attuariale dell ' Istitutonazionale della previdenza sociale parla di

Atti Parlamentari

- 23585 —

Camera dei Deputat i

VI LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 1° OTTOBRE 1975

E

una riduzione delle entrate, e di un deficitdi 107 miliardi per il 1975. C'è da presu-mere che per i nove mesi del 1976 (secon-do l ' ufficio statistico-attuariale dell ' INPS) s idebba andare ad un ulteriore deficit di ol-tre 200 miliardi di lire (esattamente 22 3miliardi di lire), arrivando così ad una di-minuzione delle entrate di 330 miliardi d ilire . Qualcuno ha anche detto che i dat iaddotti sono imprecisi, e che molto proba-bilmente si perverrà ad una riduzione del -le entrate pari a 355 miliardi di lire .

Ora, noi riteniamo che non si possaportare la cassa unica per gli assegni fa-miliari ad una situazione deficitaria e, noncomprendendo l'articolo 20 , che stabiliscequali sono gli oneri a carico dello Stato ,il passaggio di questi oneri a carico dell oStato stesso, noi riteniamo che si debb aprovvedere al reperimento dei fondi rela-tivi, e stabilire con chiarezza nel testo le-gislativo che si abbia una copertura d aparte dello Stato . Prendiamo atto dell ' emen-damento presentato dalla Commissione, ch eprobabilmente porterà al ritiro di quell isullo stesso argomento precedentemente pre-sentati . Tuttavia sin da questo momentoaffermiamo la nostra volontà di confron-tarci, nel più breve tempo possibile, in u ndibattito su questa materia, che renda pos-sibile la fissazione di nuove norme .

PRESIDENTE . Sono stati presentati i se-guenti emendamenti :

All 'articolo 4 dopo le parole : legge 1 6aprile 1974, n. 114, sopprimere le parole :esercenti attività industriale .

4 . 5.

Tassi, Sponziello, Valensise, Lo Porto .

All 'articolo 4 aggiungere, in fine, le pa-role : La differenza in meno delle entrat edella CUAF per effetto delle norme di cu isopra è compensarla con pari stanziamentoda parte dello Stato .4 . 6.

de Vidovich, Tassi.

TASSI . Chiedo di svolgerli io, signorPresidente .

PRESIDENTE Ne ha facoltà .

TASSI . In neri tu al primo emendameli -lo, richiamo anzitutto ciò che precedente -mente hanno affermato i collee,hi San ;agat ie Meuicacci, Con tale emendamwnto, ch etende ad eliminare dal contesto dell ' artico-lo 4 le parole « esercenti attività industria -

le », si ottiene l'automatica estensione de ibenefici della fiscalizzazione 'degli oneri so-ciali a favore di tutte le aziende, e non sol -tanto di quelle industriali .

Ora, è veramente grave che in quest omomento, in cui la crisi colpisce non soltant oil settore industriale (ma sappiamo anche pe rquali colpe e per quali responsabilità), m asoprattutto il settore agricolo, non si si aritenuto di esaminare con particolare atten-zione anche – se non soprattutto – i pro-blemi di tale settore .

Noi intendiamo che i benefici non deb-bano mai essere privilegiati o privilegianti .Allorché si intende apportare qualche bene-ficio alla categoria imprenditoriale, è giu-sto che esso sia concesso senza discrimina-zioni . Semmai, se c 'è da operare una qual -che priorità, stante la situazione general eitaliana, europea ed anche mondiale, ess aandrebbe rivolta verso il settore agricolo .

Per quanto concerne l 'emendamento deVidovich 4 . 6, dobbiamo osservare che lafiscalizzazione degli oneri sociali comport aun aggravio a carico della cassa unica pe rgli assegni familiari gestita dall ' istituto na-zionale della previdenza sociale . Ora, a par-te ogni considerazione che si potrebbe far esull 'opportunità di disporre con provvedi -mento legislativo 'di denaro che costituisc efrutto degli accantonamenti obbligatori a ca-rico idei lavoratori e idei datori di lavoro ,e sul dubbio gusto di tale scelta come stru-mento per addivenire alla fiscalizzazione de -gli oneri sociali, non bisogna 'dimenticar eche è compito dello Stato colmare il de-ficit che attraverso tale provvedimento s ipotrebbe creare, anzi si creerà senz ' altro .Ecco il significato di questo secondo emen-damento .

PRESIDENTE .

stato presentato il se-guente emendamento :

All 'articolo 4 aggiungere, in fine, il se-guente comma :

L'obbligo del versamento del contri-buto per la cassa. unica per gli assegn ifamiliari è sospeso, per il periodo indi-cato nel comma precedente, anche per i lpersonale femminile occupato alle dipen-denze di aziende che operano nel settoreturistico ed alberghiero .4 . 2 .

Preti .

Poiché l 'onorevole Preti non è presente ,si intende che abbia rinunziato allo svol-gimento .

Atti Parlamentari

— 23586 —

Camera dei Deputat i

VI LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 1° OTTOBRE 197 5

È stato presentato il seguente articoloaggiuntivo :

Dopo l'articolo 4, aggiungere

seguentearticolo 4-bis :

L ' aliquota della ritenuta per le obbliga-zioni e titoli similari emessi da privati, d icui all 'articolo 26 del decreto del President edella Repubblica 29 settembre 1973, n . 600 .è stabilita nel venti per cento .4. 0 . 1 .

Quilleri, Altissimo, Serrentino, Giorno, Ale-si, Baslini, Bozzi, Cottone .

ALTISSIMO . Chiedo di svolgerlo io, si-gnor Presidente .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

ALTISSIMO. Il nostro articolo aggiunti-vo si propone di equiparare il trattamentostabilito per l'aliquota della ritenuta per leobbligazioni emesse ndai privati con quellostabilito per le obbligazioni emesse dagl ienti autonomi di gestione delle partecipazio-ni statali e dalle società ed enti finanziar idi cui all'articolo 7 del decreto del Presi -dente della Repubblica 29 settembre 1973 ,n . 598, cioè dalle società od enti finanziar iil cui capitale appartenga per più di metàallo Stato e dalle società finanziarie le cu iquote o azioni appartengano per oltre l ametà del capitale agli enti autonomi di ge-stione delle partecipazioni statali .

La riduzione dall 'attuale 30 per cento diritenuta per le obbligazioni emesse da pri-vati al 20 per cento trova una sua evi -dente giustificazione nella considerazion edella parità fdi condizioni in cui i soggett ivengono ad operare sul mercato .

Per queste motivazioni, noi raccomandia-mo vivamente all'Assemblea di voler acco-gliere questo nostro articolo aggiuntivo .

PRESIDENTE. Avverto che il Govern oha presentato i seguenti articoli aggiuntivi :

Dopo l'articolo 4, aggiungere i se-guenti:

ART . 4-bis .

Il limite della spesa relativa alla for-mazione delle scorte ammissibili a finan-ziamento agevolato previsto nell'articolo 3della legge 30 luglio 1959, n . 623, e suc-cessive modificazioni, è elevato al 50 pe rcento .

Le imprese industriali che abbiano gi àottenuto finanziamenti agevolati in base alla

predetta legge possono essere ammesse afruire di finanziamenti integrativi per l'am-montare pari alla differenza tra l'import oderivante dall'applicazione della quota mas-sima di cui al comma precedente e quell agià ottenuta .

La graduazione della quota del 50 pe rcento prevista al primo comma del presen-te articolo sarà applicata dal comitato pre-visto dall ' articolo 5 della legge 30 lugli o1959, n . 623, in base a direttive del CIPEche terranno conto delle caratteristiche de lciclo di lavorazione, della natura della pro-duzione e del tasso di occupazione rispettoal capitale investito » ;

ART . 4-ter .

All ' atto della richiesta di liquidazion edei contributi sugli interessi, gli istituti d icredito debbono dare assicurazione al Mi-nistero dell ' industria, del commercio e del -l'artigianato che le somme da essi erogat ein favore delle piccole e medie industri ebeneficiarie di finanziamenti a tasso agevo-lato ai sensi della legge 30 luglio 1959 ,n . 623, come anche quelle erogate in bas ealla legge 1° dicembre 1971, n . 1101, e allalegge 8 agosto 1972, n . 464, sono state uti-lizzate per l 'attuazione dei programmi pe ri quali sono stati emanati i decreti di con -cessione dei contributi in conto d ' interess ida parte del ministro dell 'industria, de lcommercio e dell'artigianato o di program-mi modificati o integrati su richiesta del -l ' impresa interessata o dell ' istituto di ere -dito . Al termine della erogazione del mu-tuo, i predetti istituti debbono attestare ch ei programmi sono stati realizzati .

La disciplina predetta è sostitutiva d iogni altra prevista dalle norme sulla con-tabilità di Stato ed è idonea ai fini pre-visti in particolare dagli articoli 277 e 29 1del regolamento di contabilità di Stato ap-provato con il regio dcreto 23 maggio 1924 ,n. 827 .

La richiesta di modifica o integrazion edel programma si intende approvata ove i lministro non si pronunci, entro 60 giorn idal ricevimento, in modo parzialmente ototalmente difforme .

Le imprese beneficiarie dei mutui age-volali debbono inviare al Ministero dell'in-dustria, del commercio e dell ' artigianato ,per tramite degli istituti finanziatori, no noltre tre mesi dall'inizio del periodo diammortamento dei mutui, una dichiarazio-ne relativa alla mano d 'onera assunta .

Atti Parlamentari

— 23587 —

Camera dei Deputat i

VI LEGISLATURA -- DISCUSSIONI -- SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 1° OTTOBRE 197 5

Per il caso che questa sia inferiore d ipiù del 20 per cento a quella indicatanella domanda di concessione dei benefic idi cui alle leggi citate nel comma prece -dente, i comitati competenti a formular eproposte per l ' applicazione delle citate leg-gi dispongono la sospensione della conces-sione dei contributi sulle rate di ammor-tamento per un periodo da sei mesi a du eanni qualora accertino che l ' inosservanzasia stata determinata da causa imputabil eall ' impresa beneficiaria » ;

ART . 4-q?water .

Nell 'applicazione della legge 30 lugli o1959, n . 623, per 'la concessione di finan-ziamenti previsti dall'articolo 17 della leg-ge 16 aprile 1973, n . 171, al fine di age-volare la conversione produttiva non in-quinante di aziende attualmente esistent inella zona industriale di Venezia e l ' im-pianto di nuove aziende sostitutive, si pre-scinde dalle dimensioni delle imprese ch epossono fruire dei benefici di cui alla pre-detta legge 30 luglio 1959, n . 623 .

Il terzo comma dell 'articolo 17 della leg-ge 16 aprile 1973, n. 171, è soppresso eai finanziamenti in parola si applicano l edisposizioni dell ' articolo 4 della legge nu-mero 623 .

Alla spesa occorrente per la correspon-sione dei contributi in conto d 'interessi pe rtutte le annualità di vigenza degli apposit imutui concessi si provvede utilizzando l esomme previste dal quarto comma dell 'arti-colo 17 della stessa legge stanziate e d astanziare nel bilancio del Ministero dell'in-dustria nonché somme previste per l 'appli-cazione generale della legge 30 luglio 1959 ,n . 623 » .

MT . 4-quinquies .

« I piani previsti dal terzo e quartocomma dell 'articolo 3 della legge 1° dicem-bre 1971, n . 1101, per la conversione d iindustrie tessili e per la costruzione di nuo-vi stabilimenti o di ampliamenti di quell iesistenti per l ' esercizio di attività diverseda quelle tessili, insediati o da insediar enelle zone dichiarate (riconosciute) a pre-valente industria tessile ai sensi del secon-do comma del citato articolo 3, possonoessere presentati sino al 31 dicembre 1976 .

Per essere ammessi al finanziamento age-volato, tali piani devono corrispondere alla

finalità di contribuire in modo influente al -la diversificazione dell ' attività industriale d itali zone » .

ART . 4-sexies .

« I piani previsti dal primo comma del -l 'articolo I della legge 1° dicembre 1971 ,n. 1101, per la ristrutturazione e riorganiz-zazione di aziende tessili possono essere pre-sentati sino al 31 dicembre del 1976 quan-do prevedano l 'assorbimento totale (o so -stanziale) della manodopera di altre aziend etessili, o la loro incorporazione » .

RAUCCI. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

RAUCCI. Signor Presidente, ritengo ch eil relatore non sia in condizioni di espri-mere un parere a nome della Commission esugli articoli aggiuntivi del Governo test éannunciati, in quanto la Commissione stes-sa non ha avuto la possibilità di esami-narli collegialmente. Siccome la question eriveste un carattere delicato e complesso ,propongo che la trattazione di questi arti -coli aggiuntivi venga rinviata, in modo d aconsentire al « Comitato dei nove » di po-terli valutare nel merito .

PRESIDENTE. Se non vi sono obiezio-ni, potremmo esaurire ora, ascoltando i lparere della Commissione e quello del Go-verno, l 'esame di tutti gli altri emenda -menti e articoli aggiuntivi riferiti al prim otitolo, accantonando soltanto i sei articol iaggiuntivi presentati dal Governo dopo l ' ar-ticolo 4 .

(Così rimane stabilito) .

Qual è il parere della Commissione ?

ISGRÒ, Relatore per la maggioranza su ldisegno di legge n . 3987 . Si è discusso am-piamente sugli emendamenti in question esia in sede di Comitato ristretto, sia i nsede di Commissione plenaria e sia infinenel « Comitato dei nove » . In sintesi, diròche la Commissione è favorevole agli emen-damenti Servello 1 . 2 e 2. 5 (quest ' ultimoidentico a un emendamento della Commis-sione stessa), mentre esprime parere con-trario sugli emendamenti Serrentino 1 . 1 ,Servello 1 .3 e 1 . 4, Menicacci 2 .2, Ser-vello 2 . 4, 2 . 3, 2. 7 e 2 . 6, e Gastone 2 . 1 .

Atti Parlamentari

23588 --

Camera dei Deputati

VI LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 1° OTTOBRE 197 5

La Commissione esprime invece parere fa-vorevole sugli emendamenti Gastone 2-bis . 1e Raucci 2-bis . 2, mentre non può accettar el 'articolo aggiuntivo La Loggia 2-bis . 0 . 1 —pur riconoscendo i problemi che si pongon oper il rifinanziamento della legge sulleattrezzature turistiche ed alberghiere — i nconsiderazione del dubbio che insorge per i lfatto che la materia ricade nella competenz adelle regioni . Intendo dire che, se noi ac-cettassimo questo articolo aggiuntivo, po-tremmo entrare in contrasto con altri mec-canismi che le regioni nella loro autonomi aeventualmente abbiano già predisposto ; men-tre, d'altra parte, si pone anche il problem adella spesa complessiva che abbiamo sta-bilito di non superare .

Quanto all 'emendamento della Commis-sione (identico, come già detto, a un emen-damento Servello) soppressivo nell 'articol o2 dell ' inciso « qualora il relativo decret odi concessione sia stato emanato dal mini-stro dell ' industria, del commercio e dell 'ar-tigianato dopo il 31 gennaio 1975 », esso èsuggerito dal desiderio di non danneggiarealcune imprese del Mezzogiorno, per l equali il decreto di concessione del contri-buto in parola può essere già stato emess oprima della suddetta data . Mentre infatt inell'anno 1974 l ' attività del comitato perl 'attuazione della legge n . 623 è stata com-pletamente bloccata per quanto riguarda l econcessioni di contributi a favore delle im-prese del centro-nord, essendo esauriti ifondi stanziati, esso ha continuato ad ope-rare per le imprese del sud, essendovi ap-punto disponibili residue quote di stanzia -menti riservati al Mezzogiorno .

La Commissione insiste pertanto su que-sto suo emendamento parzialmente soppres-sivo riferito all ' articolo 2 del decreto-legge .

Per quanto riguarda l 'emendamento Ga-stone 3. 1, in parte esso è assorbito dal-l 'emendamento della Commissione pure in-teramente sostitutivo dell 'articolo 3 del de-creto-legge; ma l ' emendamento della Com-missione se ne distingue per la riduzion eda 30 a 20 miliardi che esso opera dellostanziamento per l 'aumento del fondo didotazione del Medio credito centrale . Con lamaggiore somma si contava di mettere i nmoto un volume di investimenti pari aldoppio (cioè sui 60 miliardi), ma col nuo-vo sistema della concessione di contribut isugli interessi dei finanziamenti propostosia dall ' emendamento della Commissione si ada quello Gastone, si calcola di sviluppar eun volume di investimenti quadruplo, e

non più doppio, onde è ormai sufficient euno stanziamento inferiore di 10 miliard iai 30 originariamente previsti . In base alpiano di distribuzione nei vari esercizi fi-nanziari, si viene così fra l'altro a realiz-zare per il 1976 una economia di due mi-liardi, che rimangono disponibili per altr iinterventi di cui vedremo in seguito .

Pertanto la Commissione insiste sul pro-prio emendamento interamente sostitutivodell 'articolo 3 del decreto-legge ed è con-traria all 'emendamento Gastone 3 . 1 .

L ' emendamento Servello 3 . 2 aumenta i l« tetto » del flusso finanziario reso disponi -bile : pertanto il parere è contrario .

Per quanto concerne l 'emendamento Ser-vello 3. 3, esso estende l'ambito di destina-zione delle provvidenze ad altri tipi d'inter-venti ed inserisce nella procedura addirittu-ra nuovi istituti : quindi il parere è con-trario .

Sul problema del credito speciale all acooperazione, affrontato dall 'articolo aggiun-tivo Raffaella 3 . 0. 1, ricordo che in Com-missione si è optato per un ordine de lgiorno, già presentato ida alcuni colleghi .Non accetto pertanto l'articolo aggiuntivoRaffaelli, come pure quelli Servello 3 . 0. 2 eMonti Maurizio 3 . 0 . 3, quest 'ultimo anch'essoconcernente un problema toccato da un or -dine del giorno che dovrebbe essere pre-sentato .

Quanto agli emendamenti riferiti all ' arti-colo 4 del decreto-legge, la Commissione ènaturalmente ad essi contraria, avendo pre-sentato dal canto suo un emendamento in-teramente soppressivo dell 'articolo in que-stione. Insistiamo su questo emendamento ,che il « Comitato dei nove » ha deliberat oall'unanimità dopo aver ascoltato le dichiara-zioni del Governo sulle prospettive di un alegge organica per la fiscalizzazione degl iorgani sociali .

Per quanto riguarda l'articolo aggiuntivoQuilleri 4 . 0. 1, esprimiamo parere contrario .

PRESIDENTE . Il Governo ?

MAllARRINO, Sottosegretario di Statoper il tesoro . Vorrei innanzitutto fare dell eprecisazioni, signor Presidente, onorevol icolleghi : il nostro parere contrario ad alcun iemendamenti non vuole significare affatto op-posizione alle apprezzabili motivazioni ch ehanno indotto i colleghi a presentare gl iemendamenti . Il Governo ubbidisce alla su aimpostazione di tentare di escludere — in tal

Atti Parlamentari

— 23589 —

Camera dei Deputat i

VI LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 1° OTTOBRE 1975

senso rivolge preghiera anche agli onorevol ipresentatori degli emendamenti - da quest odecreto tutto ciò che comporta in genere au -mento di spesa, ed anche tutto ciò che pu òessere ricondotto al l ' esame di leggi specifiche ,alcune delle quali già all ' esame del Parla -mento, spesso per iniziativa governativa, ealtre ancora da presentare .

Ciò premesso, il Governo concorda co nil relatore per quanto riguarda l ' emendamen-to Servello 1. 2 : si tratta di differire d ialtri tre mesi il termine ultimo per la stipu-lazione dei mutui per le piccole e medi eimprese. Parere negativo devo invece espri-mere per quanto riguarda tutti gli altri emen-damenti che prevedono aumento di spesa ,così come ha . già precisato il relatore ; in par-ticolare, invito i presentatori a ritirare gl iarticoli aggiuntivi Raffaelli 3 . O. 1 e Mont iMaurizio 3 . O. 3 .

Accetto gli emendamenti della Commis-sione e concordo per il resto con il relatore ,mentre sul l ' articolo aggiuntivo Quilleri 4 . O . 1la posizione del Governo dovrebbe esser eesposta dal collega onorevole Pandolfi .

PRESIDENTE . Sta bene. Passiamo aivoti . Pongo in votazione l'emendament oServello 1 . 2, accettato dalla Commissionee dal Governo .

(È approvato) .

Onorevole Serrentino, o altro firmatario ,mantiene il suo emendamento i . i, non ac-cettato dalla Commissione né dal Governo ?

ALTISSIMO. Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE. Lo pongo in votazione.

(L' respinto) .

Onorevole Servello, mantiene i suo iemendamenti i . 3 e 1 . 4, non accettati dal -la Commissione né dal Governo ?

SERVELLO. Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE .

Pongo in votazion el'emendamento Servello 1 . 3 .

(È respinto) .

PRESIDENTE. La parola allora all ' ono-revole sottosegretario Pandolfi .

PANDOLFI, Sottosegretario di Stato pe rle finanze . Grazie, signor Presidente . Desi-dero far rilevare all 'onorevole Altissimo, ch eha testé illustrato l 'articolo aggiuntivo Quil-leri 4 . O. 1, che la materia sta per esser edisciplinata dall ' articolo 10 del disegno dilegge n . 2170, già approvato dalla Commis-sione finanze e tesoro e che oggi andrà i ndiscussione in Assemblea nell ' altro ramo delParlamento, con una formulazione che ri-sponde esattamente all 'obietitvo cui tende ap-punto l 'articolo aggiuntivo dei colleghi libe-rali . L'articolo del disegno di legge, per altr o- se me lo consente l 'onorevole Altissimo -presenta una formulazione migliore, dato ch ela locuzione « privati » usata nell 'articolo ag-giuntivo 4. O. 1 non ha molto fondamento insede civilistica né in sede tributaria . Ritengo

Pongo in votazione l'emendamento Ser-vello 1 . 4 .

(li' respinto) .

Onorevole Menicacci , mantiene il su oemendamento 2. 2, non accettato dall aCommissione né dal Governo ?

MENICACCI . Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE . Lo pongo in votazione .

(È respinto) .

Onorevole Servello, mantiene i suo iemendamenti 2 . 4, 2. 3 e 2. 7, non accet-tati dalla Commissione né dal Governo ?

SERVELLO. Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE . Pongo in votazion el ' emendamento Servello 2. 4 .

pertanto che l ' onorevole Altissimo possa ac - (£

respinto) .cogliere l ' invito

a

ritirare l ' articolo

ag -giuntivo. Pongo

in

votazione

l'emendamento

Ser -vello

2 .

3 .

PRESIDENTE . Onorevole Altissimo ? (È

respinto) .

ALTISSIMO . Aderisco all'invito

del - Pongo

in

votazione

l ' emendamento

Ser -

l'onorevole sottosegretario, signor

Presi - vello

2 .

7 .

dente . (È

respinto) .

Atti Parlamentari

— 23590 —

Camera dei Deputal i

VI LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 1° OTTOBRE 197 5

Pongo in votazione l 'emendamento dell aCommissione parzialmente soppres .sivo al -l'articolo 2, accettato dal Governo e iden-tico all ' emendamento Servello 2 . 5 .

(1 approvato) .

Onorevole Gastone, mantiene il su oemendamento 2 . 1, non accettato dallaCommissione né dal Governo ?

GASTONE. Sì, signor Presidente .

PRESIDEN'Z'E . Lo pongo in volazione.

(1 respinto) ,

Onorevole Servello, mantiene il suoemendamento 2 . 6, non accettato dalla Com-missione né dal Governo ?

SERVELLO. Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE . Lo pongo in votazione .

(I ' respinto) .

Pongo in votazione l ' emendamento Ga-stone 2-bis . i, accettato dalla Commission ee dal Governo .

(Pi approvato) .

Pongo in votazione l ' emendamento Rauc-ci 2-bis . 2, accettato dalla Commissione edal Governo .

(!' approvato) .

Poiché l 'onorevole La Loggia non è pre-sente, s ' intende che abbia ritirato il suo arti -colo aggiuntivo 2-bis . 0 . 1 .

Onorevole Gastone, mantiene il suoemendamento 3 . 1, non accettato dalla Com-missione né dal Governo ?

GASTONE . Lo ritiro, signor Presidente .

PRESIDENTE . Pongo in votazione l oemendamento della Commissione, accettatodal Governo, interamente sostitutivo del -l 'articolo 3 del decreto-legge .

(l, approvato) .

Gli emendamenti Servello 3 . 2 e 3 . 3sono pertanto preclusi .

Vi sono ora tre articoli aggiuntivi dop ol ' articolo 3 .

FERRARI-AGGRADI. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE . A che titolo ?

FERRARI-AGGRADI. Vorremmo esortar ei proponenti dell 'articolo aggiuntivo Raf-faelli 3. 0. 1 a non insistere per la vota-zione, considerando che lo scorso anno ègià stata approvata una legge recante un ostanziamento di 30 miliardi (coperti co nricorso al mercato finanziario) per alimen-tare il fondo di dotazione della sezione pe ril credito alla cooperazione istituita press ola Banca nazionale del lavoro . Poiché, se-condo informazioni che abbiamo assunto ,l 'erogazione in questione non è ancora av-venuta, sarebbe illogico un nuovo stanzia -mento decretato ora, tanto più che ciò ri-schierebbe di farci allontanare da un cri-terio che abbiamo preso come riferimento :quello di riconoscere al tesoro la responsa-bilità di indicare i limiti della compatibi-lità finanziaria . Ebbene, poiché la legge invigore consente già di erogare 30 miliardi ,prendiamo atto della volontà del Govern ocontraria all ' accoglimento di questo articoloaggiuntivo, evitiamo una votazione che sa-rebbe contro lo spirito del dibattito avve-nuto in Commissione e impegnamo il Go-verno, qualora i fondi che saranno dispo-nibili non si rivelassero sufficienti, ad inte-grare la dotazione del fondo per il credit oalla cooperazione, della quale riconosciam otutta l ' importanza .

In questo spirito e con questo intendi -mento invitiamo i colleghi presentatori del -l 'articolo aggiuntivo a non insistere per l avotazione del medesimo, aderendo a trasfon-derne il contenuto in un ordine del giorn oche il Governo si impegnerebbe ad accet-tare .

MONTI MAURIZIO. Chiedo di parlareper un chiarimento .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

MONTI MAURIZIO . L'onorevole Ferrari -Aggradi ha detto che vi sono 30 miliard iche il Governo si impegna a dare ove oc -corra; ma è vero o non è vero che, d iquesti 30 miliardi, 15 sono già stati ver-sati nel 1975 e 15 debbono esserlo nel 1976 ?E poiché in caso affermativo il fondo, an-che con l ' aumento deliberato con la leggericordata ,dall ' onorevole Ferrari-Aggradi, ar-riverebbe a una dotazione di 66 miliardi ,contro impegni per 77 miliardi più aliti

Atti Parlamentari

— 23591 —

Camera dei Deputat i

VI LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 1° OTTOBRE 1975

22 già impegnati, vale a dire in totale 99miliardi, senza un ' ulteriore erogazione l asezione sarebbe praticamente condannata al -l ' inattività .

Potrei anche ritirare il mio articolo ag-giuntivo 3. O. 3 ove l 'onorevole Ferrari -Aggradi mi assicurasse che i 30 miliard idi cui ha parlato sono ulteriori rispetto all eerogazioni e agli impegni del 1975-1976 ( equindi che con essi si arriverebbe a 96 mi-liardi d,i dotazione della sezione) ; in man-canza di simile assicurazione non potreiandare oltre un subemendamento che ri-ducesse la richiesta di cui al mio articol oaggiuntivo da 90 miliardi in tre anni a 30miliardi in 'due anni .

PRESIDENTE .

Onorevole Ferrari-Ag-gradi ?

FERRARI-AGGRADI. In verità non spet-terebbe a me dare questa assicurazione .Posso tuttavia esprimere il nostro punto d ivista, che è di viva preoccupazione per i lgran numero di leggi che, invece di aver ela loro copertura finanziaria in un regola -re stanziamento ,del bilancio, presumono d itrovarla attraverso il ricorso al mercato de icapitali . E la conseguenza è che a tutt 'og-gi molte non hanno ancora ricevuto pien aapplicazione. Pertanto riteniamo che, dat ala situazione finanziaria in cui ci troviamo ,sia inutile emanare nuove leggi di spes acoperte col ricorso al mercato finanziario ,meglio essendo dare innanzitutto seguito al -le leggi ,di questo tipo già approvate . Inparticolare, nel caso della cooperazione,prendiamo atto idi quel che ci ha detto i lGoverno, che cioè non appena saranno ne-cessari fondi per questo scopo prenderà tut-te le iniziative atte a consentire di riforni-re i fondi necessari .

Mi pare di aver capito che anche per lostanziamento del 1976 il Governo si era pro-posto e aveva dato comunicazione che all oinizio dell 'anno avrebbe messo a disposizio-ne i miliardi previsti ; e appena saranno ne-cessari altri fondi li metterà a 'disposizione .

In questo modo non turberemmo que lcriterio ,di rispetto 'del limite finanziario ch eabbiamo 'accettato anche in Commissione, esul quale ci sembrava che vi fosse pres-soché l ' unanimità .

PRESIDENTE . Il Governo ha qualcosada aggiungere ?

MAllARRINO, Sottosegretario di Statoper il tesoro. Vorrei rassicurare l'onorevol eFerrari-Aggradi e gli onorevoli Raffaelli eMaurizio Monti, confermando l ' impegno as-sunto ,dal Governo. Vi sono questi stanzia -menti per gli anni 1975 e 1976, ed ess inon sono stati ancora completamente utiliz-zati per gl,i impegni ai quali l'onorevol eMonti si riferisce. Confermiamo l'impegn oche, nel momento in cui si dovesse verifi-care la necessità di ulteriori finanziamenti ,il Governo è 'disponibile a farvi fronte connuovi stanziamenti .

PRESIDENTE . Onorevole Raffaelli, man-tiene il suo articolo aggiuntivo 3. O. 1, nonaccettato dalla Commissione e che il Go-verno l 'ha invitata a ritirare ?

RAFFAELLI . No, signor Presidente, l oritiro. Desidero tuttavia chiarire un equi-voco secondo me volutamente introdottonella discussione, e che ha turbato anche i lcollega Maurizio Monti . Esso riguarda loadempimento di una legge precedente ch econcerneva, appunto, un aumento del fond odi dotazione della sezione speciale per i lcredito alla cooperazione costituita presso l aBanca nazionale del lavoro . Non è vero,come ha detto l 'onorevole Ferrari-Aggradi ,che quei 30 miliardi non siano stati versati .La precedente legge assegnava 30 miliardi ,divisi in due esercizi : 15 miliardi per il1975 e 15 miliardi per il 1976 . I 15 mi-liardi per il 1975, onorevole Ferrari-Aggradi ,sono stati regolarmente versati nel mese d imaggio . Forse ella resterà sorpreso della re-golarità con la quale il Governo adempi egli impegni legislativi . . .

COLOMBO EMILIO, Ministro del tesoro .È stata un 'attenzione per la cooperazione !

RAFFAELLI. Un'attenzione di cui l esiamo, una volta tanto, grati ! Tuttavia si aall 'onorevole Maurizio Monti sia a noi èben presente la situazione attuale e, in bas ead essa, abbiamo presentato il nostro articol oaggiuntivo, tenendo conto, noi in misur aminore, l ' onorevole Maurizio Monti in mi-sura maggiore, delle reali necessità e del -l 'opportunità di sviluppare gli investiment iattraverso forme di finanziamento che s itraducano più rapidamente in occupazione .Ci siamo però trovati di fronte ad uno sbar-ramento da parte della maggioranza dell aCommissione, del Governo e dell'onorevol eFerraci-Aggradi : in queste condizioni non ci

Atti Parlamentari

- 23592 —

Camera dei Deputati

VI LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 1° OTTOBRE 1975

sentiamo di 'insistere per la votazione dell 'ar-ticolo aggiuntivo per non pregiudicare altr epossibili iniziative . Ci limiteremo, semmai, afarci presentatori ,di un ordine del giorno ch eriaffermi la validità ,del problema .

PRESIDENTE. Onorevole Servello, man-tiene il suo articolo aggiuntivo 3 . O. 2, nonaccettato dalla Commissione né dal Go-verno ?

SERVELLO. Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE . Lo pongo in votazione .

(È respinto) .

Onorevole Maurizio Monti, mantiene i lsuo articolo aggiuntivo 3 . O. 3, non accettat odalla Commissione e che il Governo l ' hainvitata a ritirare ?

MONTI MAURIZIO. Pur se mi sembrache talune dichiarazioni udite siano incon-ciliabili con altre precedentemente ascoltate ,ho capito che vi è nel Governo grande buo-na volontà a proposito di questo problema .Ritiro pertanto il mio articolo aggiuntivo ,riservandomi di ritornare eventualmente so-pra la cosa, a chiarimento della mia posi-zione, presentando un ' apposita proposta d ilegge per l 'adeguamento del fondo . Sonocerto che il Governo, in tal caso, accorder àall ' iniziativa una considerazione favorevole ,almeno stando alle dichiarazioni che h atesté fatto .

Non mi sento invece di tradurre le mi eimpostazioni in un ordine del giorno, per -ché, come ho già detto, ne abbiamo appro-vati fin troppi su questo argomento .

PRESIDENTE . Segue l'emendamento del -la Commissione interamente soppressivo del -l 'articolo 4 .

FERRARI-AGGRADI . Chiedo di parlareper dichiarazione di voto .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

F'ERRARI-AGGRADI . Signor Presidente ,onorevoli colleghi, siamo ad un punto mol-to rilevante della discussione e, data l ' im-portanza del voto che stiamo per dare, de-sidero chiarire la posizione del gruppo de-mocristiano . Nell ' intervento da me svoltonel corso della discussione sulle linee ge -

nerali, non ho nascosto le perplessità ch enutriamo a proposito dell 'articolo 4 del de-creto-legge, che prevede la soppressione delversamento di contributi per assegni fami-liari per il personale femminile, limitata-mente ai settori dell ' industria e dell'arti-gianato. Ci siamo riservati, in seno al Co-nritalo ristretto, alla Commissione plenari ae al « Comitato dei nove «, di discutere afondo questo problema . Abbiamo fatto u nesame approfondito e abbiamo concluso co nil proporre la soppressione dell ' articolo .

Al riguardo, devo dire che abbiamo con-statato con sodisfazione che il Governo i ntutto il dibattito – e per questo caso i nparticolare – ha tenuto un atteggiamentoaperto, sensibile alle considerazioni ch edalle varie parti sono state avanzate, e h atenuto conto delle nostre preoccupazioni edelle nostre osservazioni critiche. In via d iprincipio il nostro gruppo aveva apprez-zato in modo positivo l ' iniziativa del Go-verno, il quale, nel voler alleggerire que-sti oneri, ha dimostrato di essere sull astrada giusta in una materia che dobbia-mo radicalmente rivedere . Era una stradagiusta anche nello spirito di un'azione an-ticongiunturale, perché, purtroppo, la spin-ta inflazionistica, di cui il nostro paese sof-fre, in gran parte è legata ad inflazion eda costi . Le nostre perplessità sono deri-vate innanzitutto dalla constatazione ch esiamo di fronte all'onere cospicuo di 355miliardi, con un benefico per le singol eaziende relativamente modesto e modest oanche in riferimento al singolo occupato .

Alcuni gruppi hanno poi sollevato pro-blemi di stanziamento, ma noi riteniam oingiusta l ' accusa al Governo di non averprovveduto con stanziamenti di bilancio . Anostro giudizio, lo stanziamento non er anecessario perché, almeno nella prospetti -va dei prossimi anni, vi sono nella gestio-ne delle capienze ; ma non vi 'è dubbio pe raltro che una 'decisione di questo tipo pon-ga in difficoltà la cassa degli assegni fa-miliari . Infatti vi è un saldo patrimonial edi circa 430 miliardi, ma nel 1975 il di-savanzo è di 159 miliardi, nel 1976 è d i113 miliardi e solo alla fine del 1978 po-tremmo avere un riequilibrio, qualora at-tingessimo ai 355 miliardi .

E un problema che, dal punto di vist adella copertura, ma soprattutto della situa-zione finanziaria., poneva motivi senza dub-bio di perplessità . Ma i motivi maggiori d iperplessità derivavano dal fatto che eran oesclusi alcuni settori, per i quali molti col-

Atti Parlamentari

— 23593 —

Camera dei Deputat i

VI LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA ANTIMERIDIANA DEL 1° OTTOBRE 1975

leghi hanno presentato emendamenti : eraescluso il settore della cooperazione, eran oesclusi i settori dell 'agricoltura, del turismoe del commercio . Noi rischiavamo, facend ocosa valida per alcuni, di creare situazionisperequative, che potevano dar luogo a cri-tiche non del tutto infondate . Soprattutt oavevamo timore che, sia pure a scopo d ibene, andassimo a creare una situazion eanaloga a quella derivata dalla legge i nfavore degli ex combattenti, quando, rite-nendo di far giusta cosa per una catego-ria, abbiamo creato situazioni davvero im-barazzanti e difficili .

Noi accettiamo l ' invito al confronto ch eci viene rivolto e riteniamo che in que-sta sede si debba dar luogo ad un esam eresponsabile, coordinato e approfondito . De-sidero sottolineare, in via di principio, ch eil nostro atteggiamento era favorevole al -l ' emendamento illustrato dall 'onorevole Ma -ria Magnani Noya, che vorremmo vede rtrasformato, se è possibile, in un ordinedel giorno, al quale apporremmo volentier ila nostra firma, affinché se ne tenga contoquando ci accingeremo ad un esame d icarattere generale sul problema della revi-sione di questi oneri parafiscali e quandoesamineremo la questione di una sia pu rgradualissima fiscalizzazione degli oneri so-ciali . Abbiamo in questo senso apprezzatol ' orientamento delineatosi in Commission edi rinviare il problema a dopo l ' esame d iquesto provvedimento, e abbiamo preso att ocon sodisfazione che il Governo ha accettatola nostra posizione e quella della Com-missione .

MAllARRINO, Sottosegretario di Statoper il tesoro. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

MAllARRINO, Sottosegretario di Statoper il tesoro . Il Governo avrebbe gradit oil mantenimento dell 'articolo 4 nel testo ori-ginario del decreto-legge, per le motivazio-ni ovvie e note . Prende tuttavia atto, si apure con un certo rammarico, della deci-sione del Comitato e si adegua ad essa ,confermando gli impegni ai quali facev ariferimento l 'onorevole Ferrari-Aggradi .

DELFINO . Chiedo di parlare per dichia-razione di voto .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

DELFINO . Il gruppo del MSI-destra na-zionale voterà contro la soppressione del -l ' articolo 4 .

PRESIDENTE . Pongo in votazione l ' emen-damento della Commissione soppressivo del -l ' articolo 4 .

(P approvato) .

Sono così preclusi tutti gli altri emen-damenti all 'articolo 4. L' articolo aggiuntivoQuilleri 4 . O. i è stato ritirato. Gli articol iaggiuntivi presentati dal Governo all ' arti-colo 4 saranno esaminati nel pomeriggio .

Rinvio il seguito della discussione all aseduta pomeridiana, all ' inizio della qual esi avranno comunicazioni del Governo . S iproseguirà, quindi, nell 'esame del disegn odi legge in discussione .

La seduta termina alle 13,30 .

IL CONSIGLIERE CAPO SERVIZIO DEI RESOCONTI

Dott . MARIO BOMMEZZADR I

L'ESTENSORE DEL PROCESSO VERBAL E

Dott . MANLIO Rossi

STABILIMENTI TIPOGRAFICI CARLO COLOMBO