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SENATO DELLA REPUBBLICA V LEGISLATURA 420a SEDUTA PUBBLICA R E-S O C O N T O STENOGRAFICO GIOVEDì 25 FEBBRAIO 1971 (Antimeridiana) ... Presidenza del Presidente FANFANI INDICE CONGEDI ..... Pago 21319 DISEGNI DI LEGGE Annunzio di presentaziom~ ......21319 Approvazione da parte di Commissioni per- manenti ..............21319 Deferimento a Commissione permanente in sede referente .. .........21319 MOZIONI E INTERPELLANZE Discussione della mozione n. 67 e svolgi- mento delle interpeUanze nn. 397, 398, 399, 400, 404, 406, 407 e 409, sulla violenza or. ganizzata: BERGAMASCO ....... * PARRI .. ....... RESTIVO, Ministro dell'interno VALORI ........ . 21333 . 21346 . 21325 . 21339 PARLAMENTO EUROPEO Trasmissione di risoluzione .21320 N. B. ~ L'asterisco indica che il testo del di- scorso non è stato restituito corretto dall'oratore. TIPOGRAFIA DEL SENATO (1150)

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SENATO DELLA REPUBBLICAV LEGISLATURA

420a SEDUTA PUBBLICA

R E-S O C O N T O S T E N O G R A F I C O

GIOVEDì 25 FEBBRAIO 1971(Antimeridiana)

...

Presidenza del Presidente FANFANI

INDICE

CONGEDI . . . . . Pago 21319

DISEGNI DI LEGGE

Annunzio di presentaziom~ . . . . . .21319Approvazione da parte di Commissioni per-manenti . . . . . . . . . . . . . .21319Deferimento a Commissione permanente insede referente .. . . . . . . . . .21319

MOZIONI E INTERPELLANZE

Discussione della mozione n. 67 e svolgi-mento delle interpeUanze nn. 397, 398, 399,400, 404, 406, 407 e 409, sulla violenza or.ganizzata:

BERGAMASCO.......

* PARRI .. .......RESTIVO, Ministro dell'internoVALORI . . . . . . . .

. 21333

. 21346

. 21325

. 21339

PARLAMENTO EUROPEO

Trasmissione di risoluzione .21320

N. B. ~ L'asterisco indica che il testo del di-scorso non è stato restituito corretto dall'oratore.

TIPOGRAFIA DEL SENATO (1150)

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Senato della Repubblica V Legislatura~ 21319 ~

25 FEBBRAIO 1971420. SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA-RESOCONTO STENOGRAFICO

Presidenza del Presidente FANFANI

P RES I D E N T E. La seduta è aperta(ore 10,30).

Si dia lettuI1a del prooesso verbale.

L I M O N I, Segretario, dà lettura delprocesso verbale della seduta antimeridianadel giorno precedente.

P RES I D E N T E. Non essendovi os-servazioni, ilrprocesso veI1baJleè approvato.

Congedi

IP RES ,I D E N T E. Ha chiiesto con-gedo il senatore Lucchi per giorni 3.

Non essendovi osservazioni, ques-to con-gedo è concesso.

Annunzio di presentazionedi disegni di legge

P RES I D E N T E. Comunico cheso.no stati presentati i seguenti disegni dilegge di iniziativa dei senato.ri:

SPIGAROLI, BLOISE, CARRARO, TREU e ZACCA-

RI. ~ « ModHÌ1che alla legge 13 giugno 1969,

n. 282, relativa al conferimento degli incari-chi e delle sUiPplenze negli istituti dil ,istru-zione secondaria» (1571);

CELIDONIO, ANDERLINI, CIPELLINI, BLOISE,

BARDI e BERTHET. ~ « Disciplina dei ricorsiin tema di dispensa dalla chiamata allearmi» (1572);

VERONESI, FINIZZI e ARENA. ~ « Estensio.-

ne ai dottori commercialisti dellle no.rmedell'articolo 351 del oodice di procedura pe~naIe ooncernente il didtito al Isegreto pro-fessionale» (1573);

VERONESI, BALBO, CHIARIELLO, GERMANò e

ARENA. ~ « Abrogazione del deoreto legisla-

tivo luogotenenzia:le 27 luglio 1945, n. 475,contenente disposizioni sul divieto di abhat-timento di alberi di olivo» (1574);

VERONESI. ~

({ Istituzione della provinciadi Rimini )} (1575).

Annunzio di deferimento di disegno di leggea Commissione permanente in sede refe-rente

P R E ,S I D E N T E. Comunko cheil seguente disegno di legge è stato defe-rito in sede rerferente:

alla r Commissione permanente (Affarndella Presidenza del Consiglio e deH'interno):

{{ Approvazione, ai sensi dell'articolo 123,comma secondo, della Costituzione, delloStatuto della Regione Campania» (1512).

Annunzio di approvazione di disegni di leggeda parte di Commissioni permanenti

P RES I D E N T E. Comunico che,nelle sedute di ieri, le Commissioni perma-nenti hanno approvato i seguenti disegni dilegge:

la Commissione permanente (Affa:ri dellaPresidenza del Consiglio e dell'interno):

«Autorizzazione della spesa per l'esocu-z:ione dei programmi spaziali nazionali nelquadriennio 1969-1972» (998-B);

PICARDO.~ « Modifica dell'a:rtÌicOllo 11 del-la ,Legge27 maggio 1970, n. 382, recante di-sposizioni in materia di assi,stenza .:d ciechicivili» (1382);

«Autonizza:liÌone di spesa per la ristam-pa degli atti relativi all'attività dell'Assem-blea costituente» (1408);

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Senato della Repubblica ~ 21320 ~

25 FEBBRAIO 1971

V Legislatura

420a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTO STEJ'Tf)GRAFICO

« Provvidenze per i:l personale dipendenteda organismi militari operanti nel territorionazionale nell'ambito della Comunità atlan-tica )} (1520);

« Interventi a favore dello spettacolo)}(1542);

2a Commissione permanente (Giustizia e

autorizzazioni a procedere):

« Determinazione del1e piante organichedei magistrati addetti ai tribunali per i mi-norenni e alle procUl1e deLla Repubblica pres-so gli stessi tribunali)} (1363);

4a Commissione permanente (Difesa):

Deputati VAGHI ed altri. ~ « Adeguamen-

to del trattamento eoonomico dei commis-saDi di leva alla loro posizione giuridico-am-ministrativa di funzionari della carriera di.rettiva)} (1456);

Sa Commissione permanente (FinanZ5e e

tesoro) :

« Autorizzazione della 'spesa di llire 3 mi-liardi per la costruZJione di un complessoedilizio da adibire a stabiHmento della Zec-ca e relativi uffici, a museo della Zecca eda scuola dell'arte della medaglia» (1492);

jja Commissione permanente (Igiene esanità):

« BiodegradabiHtà dei detergenti sinteti-ci )} (1508).

Annunzio di trasmissione di risoluzioneapprovata dal Parlamento europeo

P RES I D E N T E. Comunico cheil P.residente del Parlamento europeo hatrasmesso il testo di una risoluzione, appro-vata da quella Assemblea, sull'accordo cheistituisce un'associazione tra la Comunitàeconomica europea e Mailta.

Tale testo sarà trasmesso alla Commissio-ne competente.

Discussione della mozione n. 67 e svolgi-mento delle interpellanze nn. 397, 398,399, 400, 404, 406, 407 e 409, sulla violen-za organizzata

,P RES I D E N T E . L'ordine del giornoreca la discussione della mozione n. 67 e losvolgimento delle interpellanze nn. 397, 398,399, 400, 404, 406, 407 e 409, sulla violenzaorganizzata.

Se Ine dia lettura.

L I M O N I, Segretario:

BERGAMASCO, VERONBSI, CHIARIEL-LO, ARENA, BALBO, BIAGGI, BONALDI,BOSSO, D'ANDREA, FINIZZI, GERMANO',MASSOBRIO, PALUMBO, PERRI, PREMO-LI, ROBBA. ~ Il Senato,

constatato il 'Verificarsi in diverse partidel territorio nazionale di ripetuti atti div,iolenza che, per ill loro modo d'essere, sonoevidente manifestazione di formazioni or-ganizzate a carattere paramilitare.

considerata la pericolosità del perma-nere e del diffondersi di siffatte attività, le-sive dell'ordinata conv,Ìvenza dvUe e delleIstituzioni democratiche;

constatato che finora l'azione preven-tiva e repressiva delle forze dell'ordine, sul-la base di dilrettive ad esse impartite, si èrivelata episodica ed inefficaoe,

impegna il Governo, dopo aver riferitoal Senato surl carattere e sulla consistenzadi ,tutte le formazioni, senza eocezione, chesi dedkano alla violenza organizzata a chehanno carattere paramilitare, a prendere lemiZJiative necessarile penchè, a nonma dellaCostituzione e delle h~ggi vigenti, si provve-da aMo scioglimento delle formazioni stesseed aHa punizione dei responsabili. (moz.- 67)

VALORI, DI PRISCO, NA:LDINI, ALBA-RELLO, LI VIGNI, MASCIALE, TOMAS-SIN!. ~ Al Presidente del Cansiglio dei mi~nistri. ~ Per sapere quali ungenti provvedi-menti ill Governo intenda adottare per:

a) richiamare le fOJ1zedi polizia al dove-re costituzionale di stronoare sul nascereogni manifestazione di tipo fascista;

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Senato della Repubblica ~ 21321 ~

2S FEBBRAIO' 1971

V Legislatura

420a ~SEDUTA(antimerid.) ASSEMBLEA- REsacaNTO STENaGRAFICa

b) perseguire e sciogliere le organ.izza-zioni paramilitari fasciste esistenti nel Pae-se, organizzazioni notoriamente coHegate alMSI, ed attuare i1 disposto costituzionaleche proibisce .la ricostituzione, sotto qualsia-si veste, del partito fascista;

c) appurar,e i legami esistenti fra orga-nizzazioni dell'estrema destra italiana e notecentrali fasds,te estere, con particolare ri-guardo alla Grecia;

d) porre fine alla continua infiltrazionenel nostro Paese di no,ti agenti del fascismointernazionale;

e) é1iPpurare le fonti di finanziamento,nazionai!Ì ed estere, dei movimenti iEascisti.(interp. - 397)

IPARRI, ANTONICELLI, ALBANI, ANDER-LINI, BONAZZI, CORRAO, GALANTE GAR-RaNE, GATTO 6imone, LEVI, OSSICINI,MARULLO, ROMAGNOLI CARETTONI Tul-lia. ~ Al Presidente del Consiglio dei mi-nistri ed ai ministri dell'interno e di graziae giustizia. ~ PQ'emesso che, in date inter-correnti fra il 27 marzo 1969 ed il 9 di-cembre 1970. a più riprese, gli interpellantihanno rivolto a rappresentanti del Gover-no interrogazioni e inteIìpellanze e presen-tato una mozione al fine di rkhiamare l'ur-gente e resiponsabile attenzione sui fatti re-lativi a violenze esercitate da gruppi or-ganizzati di estrema destra, a coazioni fisi-che e morali su imputati o presunti impu-tati da :parte di agenti della :pUlbbilica si'cu-rezza, a raduni e spedizioni di (pretto ca-rattere fascistico, nè denunÒati nè previstinè prevenuti, a palesi apologie di reato,nemmeno rilevate da coloro cui tale com-pito Slpetta, a lstupefacenti e conturbanti,per numero e celerità, denuncie da parte del-

la Magistratura a carico, se forse non diformalmente innOlcenti, certo di esasperaticontest8Jtori operai, contadini o studentigravati di soprusi, minacce, irngiustizie, que-rele, mentre da par,te del.la stessa Magistra-tura rari,ssimi sono i casi di incriminazio-ne di uomini e fazioni dediti alla preme-ditata offesa dell'altrui libertà ed integritàfisÌiCa;

premesso, altresì, che a nessuna di talimozioni, interpellanze ed interrogazioni, chenel complesso toccavano il comune argo-mento dei rappor,ti sempre meno chiari fraautorità e democrazia, è stata data mai unarisposta, sì da far ritenere tale si,lenzio, ol-tre che offensivo, anche lesivo del dirittodei parlamentari e de,gno di riflessione peril suo segno negativo,

gli inteDpdlanti dtengono loro impre-sdndibille dovere di non acquietarsi a quelqualsiasi significato che abbia un ltale si-lenzio, ma di interpretarlo anzi in modosevero, e, di fronte al Paese che in tantesue parti ,impetuosamente manifesta la sua'Plleoocupazione, i,l suo sdegno, il ripudiodi tanto scatenata ed impunita violenzaed esprime Ja sua volontà di confermareuna fede unitariamente arntifascista, chie-dono di conoscere ad più presto, nella ma-niera più esplidta e con il rigoroso ri-spetto della verità, quale sia il giudizio delGov,enno, ed in partkolare dei Ministri in-terpellati, e quali gli eventuali .loro provve-dimenti:

nei confronti delle organizzazioni pa-ramillitari di estrema destra, dei loro lega-mi cOIn centri di provocazione alil'internoe all'esterno del nostro Paese, del:la con-dotta per lo meno ambigua e di volta involta aggressiva o sobill3Jj)rice di aLcuni ele-menti anche altamente responsabili dellapubblica sicurezza;

nei confronti dell' educazione civicadi dubbia democraticità che in tali ambien-ti devIa pU!bblka sicur..€zza viene impartita;

nei confronti di taluni a11i ufficialichiaramente incriminabili in seguito a gra-vi risultanze della Commissione ,parlamen-tare d'illlichiesta intorno ai fatti del giugno-lugEo 1964;

nei confronti di ce~ti avvenimenti,come ~ per suggella~li tutti in un so!loesempio anche t,roppo e1loquente ~ qudliche hanno sconvoLto ed ancora sconvol-gono la città di Reggia Calabria, tali damettere in non dubbia luce il rapporto fraelementi squalificati di disordine ed altriqualificatiss~mi e ben conosciuti per usoe alleanze di po.tere, o di alltri avvenimenti

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Senato della Repubblica V Legislatura~ 21322 ~

25 FEBBRAIO 1971420a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTO STENOGRAFICO

come que1li milanesi del novembre 1969,che ancora inesplicabilmente attendono chi a-rimenti e soluzioni.

nei confronti, infine, del conturban-te contegno di certa palrte della Magi'stra-tura atto a mutilare la fiducia, che si deside-ra avere Ipienissima nella identità costituzio-naJle fra legge e ottemperanza aJlla Jegge, nelpensiero. e ne1l'.opera dell'ordine giudiziario.

Gli interpeIIanti ritengono che sia giuntal'ora di chiarire al Paese se il Governo, li-berandosi da ipoteche che ne minano ,lapiù volte dkhiarata fedeltà agli OIrienta-menti repubblicaJni e demOlcratid ed allasua 1Sipirazione antifascista, intenda essere,fuori dì ogni equivoco, di ogni failsato giu-dizio di equidistanza, il tutore, il garantedi uno svo/lgimento dvile ddla nazione edin tal senso voglia adOlperarsi peIichè al-meno i primi 5 articoli della legge 20 giu-gno 1952, n. 645, trovino una loro prontaed efficace applicazione, o diversamente pre-ferisca che vecchie indu1genze, IarvMi com-promessi, guaste colIusioni con forz,e ever-sive di destra diano al Paese la sensazio-ne che <l'immenso patrimonio morale del-,la Resistenza, da Icui il Paese ha preso for-za di rinascita e spinta di rinnovamento,è andato definitivamente Iperduto. (interp.- 398)

TERRACINI, BUFALINI, PERNA, SEC-CHIA, TEDESCO Gigha. ~ Al Presidente delConsiglio dei ministri ed ai Ministri dell'in-terno e di grazia e giustizia. ~ Di fronteal moltiplicarsi di atti ,terroristici da partedi fmmazioni ,e di gruppi fascisti armati, nelquadro di una più vasta azione ispirata adobiettivi di eversione degli ordinamenti de-mocratici, si chiede al Governo se non ri-tiene ~ suilla base delle pubbliche denuncie

e. dei dati acquisiti d'ufficio ~ di risoluta-mente intervenire per stroncare ItaJli delit-tuose attività, imponendo l'osservanza delleleggi e del costume democratico.

Per sapere, altresì, a questa stregua, se equali direttive s'iano state impartite agli or-gani competenti della PubbHca Amministra-zione, sia per prevenire e reprimere gli Mti

delittuosi, sia per identificarne e co1pirne imandanti.

In par,tkolare, ail Ministro di grazia e giu-stizia si chiede di avere precise notizie :sulledenuncie ,presentate daUe autorità di pOlli-zia e sui procedimenti conseguentemente av-viati, nonchè su quelli iniiia:ti d'ufficio dalleProoure della Repubblica. (interp. - 399)

BANFI, CALEFEI, ALBERTINI, MINNOC-CI, ROSSI DORIA, TOLLOY, LUCCHI, CA-TELLANI, CIPELLINI,PIERi\CCINI, FOR-MICA, VIGNOLA, FERRI. CODIGNOLA, AL-BANESE, ARNONE, FENOALTEA, AVEZZA-NO COMES, HARDI, RIGHETTI, BERMANI,FERRONI, BLOISE, JAiNNUZZI, CASTEL-LACCIO, ZUGCALA', SEGRETO, GELI DO-NIO, MANCINI, DE MATTEIS. ~ Al Presi-dente dell Consiglio dei ministri. ~ Conside-

rati i moltit fatti di violenza provocati dagruppi che es[>ressamente si richiamano aillaideologia ed ai metodi che hanno caratteriz-zato il fascismo;

ritenuto Iche le incursioni Icontro Cittadi-ni ed organizzazioni democratiche, anche perle modaJlità di svolgimento, tra cui trasferi-menti da provmcia a provincia e da città acittà e Icostituzioni di arsenali di mezzi of-fensi,vi, mettono in evidenza l'esistenza di ve-re e plf(~prie organizzazioni !politiche;

ritenuto che tali organizzazioni integra-no gli estremi prevIsti daII'aJrtkolo 1 dellalegge 20 giugno 1952, n. 645, che definisoe{( dorganizzazione del disciOilto partito fasci-sta» qualsiasi associazione o movimento chepersegue « fina1ità antidemocratkhe propriedellpartito fasdsta, esaltando, minacciandoo usando Ja violenza quale metodo di lottapohtka o propugnando la soppressione dellelibertà garantite dalIa Costi,tuzione o deni-grando la democrazia, le ìsti,tuziOlni ed i va-lori della Resistenza o svo1gendo prQpagan-da razzista, ovvero ri¥olge ,la sua attività allaesaltazione di esponenti, princ~pi, fatti e me-todi"propri del predetto partito o tOoII1ipiema-n1festazioni di carattere fasdsta »;

considerato che i membri di tali orga-nizzazioni e movimenti hanno compiuto ecompiono atti di apologia del fascismo emanifestazioni fasaiste previste dagli articoli4 e 5 di detta legge;

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Senato della Repubblica V Legislatura~ 21323 ~

25 FEBBRAIO 1971420" SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO

ritenuto che manifestazioni di fascismo,ormai quotidiane e di pwrticolare violenza,si sono fatte iCOSÌgrav,i da indignare tutti icittadini democratici e da mettere in pericolola vita stessa dei dttadini, molti dei quali,giustamente ,re<t!gendo, provocano altre vio-lenze;

considerato, altresÌ che talli mOVlimentied associazioni non hanno voluto e non vo-gliono aocettare le regole della vita democra~ti,ca sandte dalila Costituzione, scambiandola tolleranza propria del sistema democrati-co iCon la sua debolezza;

ritenuto, i,rrfine, che ricorre l'ipotesi dinecessità ed urgenza prevista dall'articolo 3ddla !Citata legge,

gli inter,pellwnti chiedono al Presidentedel Consiglio dei ministri che il Governoadotti i provvedimenti necessari a garantireJ sistema democratico sancito dalla Costitu-zione nata dalla Resistenza antifascista, edin Iparticola're i provvedimenti previsti dall-J'articolo j deIla legge 20 giugno 1952, n. 645.(inteI1p. - 400)

.cIFARELLI. ~ Al Presidente del Consi-glio dei ministri. ~ Per conoscere le va,lu-lazionied i Iprovvedimenti del Governo inrelazione alla situazione dell'ordine pubbli-co, gravemente deterioratasi da arkuni meslia questa parte.

La ,sedizione di Reggio Calabria, le bom-be lanciate a Catanzaro, le frequenti im-prese teppistiche e provocatorie dei neofa-sdsti, il ribeJJlismo diffuso e gli episodi diviolenza degli estremisti (anarcoidi, maoisti,castristi), le violazioni della libertà di la-vorare, dell'ord1ne operoso nelle industrie,delle rpossLbiHtà di studio netJe ,scuole e spe-cialmente nelle università, tutto sta a dimo-strare il gravissimo e orescente scadimen~to del prestigio dello Stato e, nella diffusaviolazione delle ,leggi, Ie sciagurate tenden-ze wll'limpie,go della forza, in spregio del me-todo democratico, che deve essere ,l'unicovalido per la soluzione dei Iproblemi delPaese.

L'inteI1pcllante iChiede pertanto al Gover-no in quali modi intenda rOllnpere ,la spiraledelle contrapposte violenze ed imporlre ad

ogni estremismo il rispetto dell' ordine edella legge, in funzione di libertà.

Per quanto concerne, in rpa,rticolare, le at-tività e le organizzazioni neofasciste, l'inter-peUante sottolinea ,l'urgente necessità di at-tuare le norme esistenti, che si richiamanoalla XII disposizione transiltoria deilla Costi-tuzione della Repubblica, in forza deUa qua-le « è vietata la riorganizzazione, sotto qual-siasi forma, del disciolto !partito fascista ».(inteI1P. - 404)

IANNELLI, DINDO, TANSINI. ~ Al Pre-sidente del Consiglio dei ministri ed al Mi~nistro dell'interno. ~ Per conoscere:

quali misure il Governo intenda predi-sporre affinchè cessino le manifestazi,oni diviolenza che hanno caratterizzato quest'ulti-mo ,periodo di tempo e che sono esplose invarie località italiane per iniziativa di orga-nizzazioni politiche, rpa:rlamentari ed extra-parlamentari, di opposta tendenza;

se gli organi dello Stato ,prePQsti alla si-curezza delle istituzioni democratiche abbia-no faocoltoelementi concreti sull'esistenzadi organizzazioni parami.litari, e, in caso po-sitivo, quaLi, provvedimenti siano stati adot-tati;

se il Govenno abbia, sul tema deB' ordinepubblico, una univocità di indi,rizzo tale daconsentire una conseguente realizzazione del-le rrni,sure Iprese e da predIsporre, in chiarez-za ,d',intenti e con senso di altra responsabili-tà. (interp. - 406)

NENCIONI, DE MARSANICH, CROLLA~LANZA, DINARO, FRANZA, FILETTI, FIO-RENTINO, GRIMALDI, LATANZA, LAURO,PICARDO, TANUCCI NANNINI, TURCHI.

~ Al Presidente del Consiglio dei ministried al Ministro dell'interno. ~ Con riferi-mento:

agli eccessi di violenza e di odio e so-prattutto é1!lla teorizzaZJiione della violenzada IpC\Jrtedi formazioni di sinistra e di grup-piextra-par lamen tari;

C\Jlla convinzione che jrl progresso nonpossa ottener,si se non attraverso tale me-todo rivoluzionario, ispirato alla violenza

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Senato della Repubblica ~ 21324 ~ V Legislatura...,

25 FEBBRAIO 1971420a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO

canSliderata ancora, dagli epigallli di CaI1laMarx, la levatrice della staria e la creatricedi un manda nuava;

all'aggressiane di cittadini e di Javara-tari illelle strade e nel,le fabbriche, aHa di-struzione di sedi di partita, di stahiLimentie di negozi, a via lente aggressiani can martie feriti cantra il Mavimenta sociaJle italia-na, per impedirne le manifestaziani elettara~lì e palitiche, e cantra la CISNAL, per impe-dire J'esercizia di diritti scaturenti dallostatuto, dei diritti dei <lavoratari;

aLl'uccisiane dell'alpemia Uga Venturinia Genova, dell'aperaia Malacaria a Catan-zaro" delil'agente Annarumma a Milano" del-la guardia di pubblica sicurezza Bellotti aReggia Calabria, alla strage messa in attadagli anarchici in piazza Fantana a Milano,ed aIle bombe fatte esplodere dai frequen-tatari del Circala «XXII Marzo,» di Rama,al tentata amicidia dell'anarevOlle AngelaNicosia a Palermo" al tentata linciaggia de-gli anarevoli Giargia ALmirante e Giusep-pe Niccalai a Livarna, al sequestra di per-sana di due agenti a Rama e del cansligliereregianaLe Andrea Mitala e del sindacalistaDel Piaco1a a Trenta, nanchè al caJlvalria de1-l'avvocato, Andrea Mito1lo, H quale, can les,p.aJllefratturate, è stata trascinato, per ore,dolomnte sotto la pioggia, per cinque chi-lametri da uno stabilimento, industriale finaalla dità di Trenta, oan i vigilli del comunein testa ad un incredibile carteo, con la po-linDa della straJda che dirigeva H t:mffica;

alla Slpavalda assunziane di responsabi-lità da parte di « Latta continua» per mal-ti delitti ed al fatta che formaziani paramili-tari ~ che prafessana idealogie che si ispi-rano, aJ]la es.tesa gaJmma delle scimistre par-lamentari ,ed extra-parlamentari ~ oonti-nuano, ad agire indisturbate;

al fatta che nan è cance.pibile che ciòavvenga senza Iprateziani, finanziamenti, ce-dilmenti, mandanti, allgarnizzatari, esecutari,favareggiatori, in un clima di scapertaamertà;

di f,rante allla crisi di valontà gaverna-tiva, alll'inca,palCità ipacrita e criminale dicoloro che, avendo ,l'obbUga di intervenire,si astengano, talleranti e benevoli per ragia-

ni di carriera, paura o, peggio" per oI1diniricevuti,

glli interpellanti chiedono, di cano,scere:

quali pravvedimenti il Governa in-tenda finalmente prendere per I1iportare ar-dine e narmaLità nelle università ita'liane,ed in paJr,ticolare nelle Università di Milano,e di Rama, nelle fabbri,che, nelle quali im-'perano la violenza organizzata ed ill metodo,della minacoila e del terrore, neille piazze,dove spessa bande munite di armi prOlpriee iu),praprie si indirizzano, su precisi obietti-vi ed aperana talvalta sotto gli acchi degliagenti deLl'aiI'di:ne paralizzati da dispasizio-ni di carattere polItica;

quali provvedimenti intenda 'PI'ende-re, inaltre, ,per assicurare prantamente amagiustizia i reSlpansabilli della strage di Ca-taJnzara e per punire sOilerti funZJilOnariche,per incaJpacità a per aiI'dini rioevuti, si sanoabbandonati aUa più sordida .calunnia, dopo,aver usurpata deJicatissime funziani di pa-iiZJilagiudizi aria esclusive di elementi cheaperana aLle dipendenze deUa Procura delllaRepubblica. (intellP. - 407)

SIPAGNOLLI, BARTOLOMEI, COLLEONI,DE Y,ITO, DEL NERO, COP,POLA, ORLAN-DO, OLlY A, CERAMI, PENNAiOCHIO, TIBE-RI, SAiMMARTINO, YALSECCHI Pasquale,ZUGNO. ~ Al Presidente del Consiglio deiministri ed ai Ministri dell'interno e di gra-zia e giustizia. ~ In relazione agli episadi diviolenza ripetutisi i,n varie regi ani i,taliane,fino ,agli ultimi gravi fatti di Catanzaro, e diReggia Callabria, che hanno, prafondamenteferito quella casiCÌenza democratica che il pa-p010 italiano ha ritrovato nel periado dellaResistenza e maturata in questi anni di eser~cizia della democrazia;

cansiderata che tali episadi hanno, crea-ta un clima che turba la serena operasità deicittadÌini ed il ,loro, diritta di libera manife-stazione e di ardinata svolgimento, delila vitanazionale;

ritenuta che il ripetersi di tali episadinel Paese è i,l frutto dell'esaltaziane dellaviolenza, che si alimenta talara dÌi cantrap-poste motivaziani, ma si arganizza e si di-

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Senato della Repubblico ~ 21325 ~ V Legislatura

420a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO 25 FEBBRAIO 1971

rige freddamente contro le persone ed i benipubbliiCÌ e pri.vati;

dlevato che ila Costituzione I1iconosce adogni citt3Jdino il di,ritto di associarsi libera-mente (primo comma de1l'articolo 19) e diorganizzarsi nei rpartivi per concorrere a de-terminare la politica nazionale (a-rticolo 49),aLle condiziOlni, però, della pubblicità e dellademocraticità de]l'azione;

considerato, quindi, che ogni' forma diprevaricazione viOllenta come metodo politi-co ,3Ippare cont'raddittoria con il quadro co-stituzionale e deve essere virgoros3lmente im-pedita e strOincata,

gli inteI1Pellanti, mentre in~Ìitano il Go-verno 3Id accrescere la sua vigilanza controOigni!pericolo di eversione democratica ed acombattere ogni manifestazione di ritornan-ti o sopravvenienti spi:I'iti totalitari, 3IppJi-cando, nel ifispetto delle prerogative e del-l'autOinomia della Magistratura, tutte Je mi-sure di prevenzione e di repressione consen-tite dalle leggi Ì!nvigore, chiedono di essereìnformaH sui provvedimenti presi e che simtende prendere.

GJi interpellanti, inOiltre, chiedono se siastata considerata ,J'opportunità di attuare ildilspOistodel secondo .comma dell'3Jrticolo 18della COSitÌ!tuzione,usando le ,leggi esistenti,come la n. 645 del 1952, ed integrandole, oveoccorra, soprattutto di fronte a forme e me-todi nUOividi organizzazione derla vioJenza,con nuovi strumenti legislativi che in un con-testo organico siano diretti:

a) ad identi:llcare assoCÌiazioni e gruppisegreti e quelli che perseguono anche indi-'rettamente scolPi politici mediante organiz-zazioni di carattere militare o paramirlitare;

b) a provvedere alloro sdogIilmento edalla confisca dei beni;

c) a d1fendere il patrimonio ,pubblko edl beni privati, co~pendo i responsahili deHedevastazioni. (interp. - 409)

P RES I D E N T E. Come è stato con-venuto nella conferenza dei presi:denH deiGruppi, i presentatori della mozione e delleinterpellanze hanno rinunziato a svolger-

le. Di conseguenza il dibattito inizia con ledichiarazioni del Ministro dell'interno.

Ha facdltà di pali1are l'onorevole ministroRestivo.

RES T I V O , Ministro dell'interno.Signor Presidente, onorevoli senatori, il no-stroPaese procede lungo la via del suo civilee ,sociale sviluppo secondo UJnalinea corise-guente e skura che si basa su orientamentie v,alari che hanno contribuito al consolida-mento delle ,libere istituzioni e alla mescitadi una società sempre più aperta e sensibilealle istanze proprie di un mondo in rapidatrasformazione.

Gli istituti della democrazia, gli ideali dilibertà, le scelte fondamentali degli ordina-menti sono ormai da una generazione patri-monio comune di tutti gli italiani.

Questa stabilità democratica ha contribui-to in modo determinante al progresso delPaese, ha consentito di raggiungere tappeimportanti nel processo di sviluppo, ha datoun volto nuovo alla società italiana.

Occorre aver presente tutto questo nel mo-mento in cui ci si appresta a discutere, nellapiù alta sede del dibattito democratico, temie problemi politici di sicurezza, di ordinepubblico, di legalità repubblicana.

Dirò subito çhe su ciascuno di questi pun-ti il Governo resta fedele alla convinzioneprofonda che sOllonella ,libertà e nelle Jeggidella democrazia si reaHzza un mondo vera-mente umano; che solo attraverso la libertàsi sOiddisfano i di<ritti e le giuste aspettativedeWuOimo; che solo attraverso la legge si ar-riva 3Illa giustizia.

Nel travaglio dell'opera dei governanti enel difficile lavoro di ogni giorno è di guidala serena fiducia che questa e soltanto que-sta sia la scelta giusta.

La direzione nella quale il Governo si muo-ve è dunque chiara ed è quella della legge,cioè dell'ordine, per lo sviluppo nella li-bertà.

Nessuno pertanto confonda la fiducia nel-la libertà con la debolezza; il giudizio medi-tato e prudente con !'incertezza.

Il Governo è stato e sarà sempre pruden-te ma deciso e fermo, quando il bene da di-fendere è la libertà di ciascuno e di tutti.

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Senato della Repubblica ~ 21326 ~ V Legislatura

420a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA-RESo.Co.NTo. STENo.GRAFICa 25 FEBBRAIO 1971

Il Governo si è trovato a dover tfronteg~giare, negli ultimi tempi, ma con accenti an-cor più gravi nei mesi scorsi, tensioni, con-flitti, violenze che hanno offeso l'ordine ci~vile del Paese.

Le violenze hanno avuto varia origine, con~flitti tra gruppi o con gruppi che si richia~mano ad ideologie eversive; episodi di co-mune criminalità avvenuti nel corso di ma-nifestazioni pubbliche a in relaziane ad esse;atti di rivalta verso le istituzioni; infine fat-ti di teppismo individuale o collettivo.

Alcune città italiane sono state investiteo interessate da episodi di violenza, talvoltada fatti di vera e propria sovversione.

Si sono avuti episodi di grave provocazio-ne ed atti di violenza contro associazioni epartiti democratici.

Nell'intento di offrire al Parlamento unquadro di conoscenze particolarmente ampioe lasciando da parte la reriminali tà comuneche richiederebbe un discorso a sè stante,rifferirò su akuni dati fra i !più mppresenta-tivi della situazione dell'ordine pubblico dal-l'inizio del 1970 ad oggi. Questi dati costitui-scano l'obiettiva misura delle reali dimen-sioni del fenomeno della violenza nel Paese.

L'esatta visione del fenomeno nel suocomplesso ~ che andrebbe raffrantato conciò che avviene in altri Paesi anche di anti-ca e solida tradizione democratica ~ vale aporre nel giusto risalto, insieme rean il de-ciso impegno posto dagli organi della Statonello svolgimento dei propri compiti, la ca-pacità del ,Paese di resistere alle suggestionidi metodi che offusreano gli stessi motiviideali di nuovi fermenti per più avanzati tra-guardi, e la saldezza della coscienza civiledella nazione nel respingere i germi dellaviolenza.

Nel :perio.do al quale mi riferisco, cioè dal-l'inizio del 1970 ad oggi, sono stati identifi-cati e denunciati gli autori di 47 attentati,quasi tutti commessi con esplosivi e mezziincendiari. Otto di questi attentati si sonoverrficati a Milano, 5 in Calabria, 3 in pro-vincia di Genova, 2 a Napoli, Palermo, Ro-ma, Firenze e Sondrio, gli altri in numeroseprovince italiane. Tali azioni dinamitardesi sono concretate in abbattimento di tralic-

d di elettro dotti, in attentati alla sicurezzadei trasporti ferroviari, in lancio di ordigniespladenti e incendiari.

Le persone denunciate per queste azionisono 87: 20 aderenti all'ASAN-Giovane Ita-lia (7 a Milano, 3 a Napoli, 2 a Palermo, 2 aBarcellona di Messina, 2 a Buronzo di Ver-celli, 2 a Taranto., 1 a Como. ed 1 ad Este);8 al MSI (2 a Milano, 2 a Napoli e 1 a Coma,Leece, Este e Tropea); 5 al FUAN, 20 a movi-menti di varia denominazione (Ordine Nuo-vo, Movimento di Azione Rivoluzionaria,Avanguardia Nazionale, Fronte Delta) macomunque riconducibili ad una matrice diestrema destra.

Le altre persone denunciate aderiscono amovimenti di opposta matrice: 9 si quali-ficano anarchici (2 a Vibo Valentia, 3 a Ver-celli, 1 rispettivamente a Bologna, Caserta,Savona, Balzano), 2 fanno. parte del grup-po troskista « Stella Rossa »; 23 apparten-gono ai casiddetti gruppuscoli di estremasinistra (Lotta Continua, Potere Operaio,Marxleninisti di orientamento filo-cinese)operanti a Potenza, Ravcnna, Sassari, VibroValentia, Cremana.

Nello stesso perrodo sono Istate effettuate,previa autorizzazione dell'autorità giudizia-ria, 359 perquisiz,ioni, di cui 32 a sedi di as-sociazioni e movimenti e 189 presso abitazio-ni pdvate di aderenti a seguaci di tali mo-vimenti.

Per quanto riguarda le perquisizioni a sedidi associazioni, queste sono state effettuate:9 a sedi del MSI, sedi di Bergamo, Varese(2 volte), Bitritto (Bari), Cuneo, Torre An-nunziata (Napoli), Taranto, Trento e Cata:n~zaro; 2 a sedi dell'ASAN-Gi,ovane Italia (sedidi Milano 'e di Bari); 1 alla ,sede dell'Avan-guardia Nazionale di Vibo Valentia (Catan-zaro); 1 alla sede di Ordine Nuovo di Roma;1 alla sede del Fronte Nazionale di Roma; 1alla sede del gruppo deno.minata « Costituen-te» di Varese; 6 a sedi di Gruppi Anarchicidi Milano, Torino, Genova, VeJ:1oeUie Ca-gliari; 2 alle sedi di Po.tere Operaio di ReggiaEmilia e di Navara; 4 alle sedi di Lotta Con-tinua di Trenta e Livorno; 2 a sedi del Movi-

! mento Studentesca di Roma; 2 alle sedi del-l'Unione Comunisti d'Italia di Reggia Emiliae Caltanissetta; 1 alla sede del Partito comu-

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Senato della Repubblica ~ 21327 ~ V Legislatura

420a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO 25 FEBBRAIO 1971

n1sta d'Italia Marxisti,lenini,sti (Linea Rossa)di Matera.

L'armamentapio rinvenuto in occasione ditali perquisizioni è il più vasto e vario: pisto-le, armi da taglio, pugnali, baionette, botti-glie « Molotov », proiettili per arma da fuo-co; part1colarmente abbondanti lÌ mezzi con-tundenti in ferro (catene, dadi, tubi e spran-ghe), e in legno (bastoni, manici di picconi);vi sono poi cubetti di porfido, fionde, elmet-ti e caschi, rotoli di fHo spinato, sacchi col-mi di pietre). Sono III grado di quantificarein modo preciso i dati di questa tristecontabilità.

Si è dovuto ,inoltre prooedere, in particola-ri ciroostanze sempre 'SU autorizzazione del-l'autorità giudiziaria, a numerose perquisizio-ni presso abitazioni :private di aderenti aimovimenti o alle associazioni che ho in pre-cedenza elencati. 77 perquisizionirliguardanoabitazioni di aderenti al MSI o alle sue or-ganizzazioni studentesche (Varese, Milano,Genova, Torino, Bologna, Catania, Como,Reggia Calabria, TreViiso e Strongoli); 44 siriferiscono ad abitazioni di aderenti ad orga-nismi, come l'Avanguavdia Nazionale, ill Mo-vimento di Azione Rivoluzionaria, il FronteNazionale, OI1dine Nuovo, e «Costituente»ohe si muovono con autonomia operativa, masono tutte collocabili all' estrema des~a. Que-ste operazioni riguardano Roma, Trenta, Luc-ca, Mi1lano, Verona, Vavese e, particolarmen-te, Reggia Calabl1ia, Vibo Valentia e Catan-zaro.

Perquisizioni sono state effettuate nelleabitazioni di aderenti ai gruppi anarchici oai gruppuscoIi di estrema sinistra: 26 Itra gliaderenti ai gruppi anarchici di Genova, Reg-gia Ca:labria, Milano, Pesaro, Perugilae Ra-gusa; 23 tra i militanti dell'Unione Comuni-sti di Catanzaro, Catania, Milano, Bologna,Caltanissetta, Reggia Calabria; 9 tra gli ade- Irenti al Partito comuni,sta d'Italia-Linea Ros- _Isa (Lucca, Trevi,so e Matera); 8 Itra gli ade- I

renti a Lotta Continua (Milano, Trenta, For-lì) e alla Lega dei comunisti d'Italia (Levce);infine sono state operate 10 perquisizioni, aRoma e a Coma, nelle abitazioni di aderenti311Movimento Studentesco.

In occasione di tali perquisizioni in abita-zioni private sono SItat,isequestrati aLcuni fu-

cili e pistole, proiettili per armi da fuOC,o,mezzi contundenti in ferr,o o legno, dadi ebiglie di ferro oltre a numerose fionde.

Inoltre, nel corso d1 manifestazioni degene-rate in incidenti, sono stati sequestrati i <se-guenti materiali: 52 bottiglie «Molotov»;

I412 proiettili per arma da fuoco; 750 mezzicontundenti lin legno (bastoni, manid di pic-cone, ecc.); 186 mezzi contundenti in ferro(tubi, spranghe, catene, pugni di feI1ro, ecc.);7 congegni esplosivi,; 23 armi da taglio; 316tra dadi e biglie in ferro; 180 tra e:Imetti ecaschi" oltre a numerose fionde.

n sequestro di tali matevia:1i è Istato effe't-tuato in occasione di 57 interventi di cui 17nei confronti di aderenti al MSI, 7 al Rag-gruppamento Giovanile del MSI, 3 al FUAN,4 ad Avaguardia Nazionale, 1 ad Ordine Nuo-va,l al gruppo denominato « Cost:ituente »,1 ad Europa Civiltà, 4 a Lotta Continua 3a Gruppi Anarchici, 7 al Movimento Stud~n-tesco, 1 al Partito comunista d'Italia 1 adAvanguardia Operaia, 1 al Manifesto, l'a Lot-ta Antimperialista, 3 a:H'Unione iComunisti diItalia, 2 a Potere Operaio.

Conseguentemente, sia a seguito delle per-quisizioni, sia a seguito del sequestro deisuddetti materiali effettuato nel corso dellemanifestazioni, sono state denunziate all'au-torità giudiziaria complessivamente 471 per-sone, di cui 132 in stato di arresto e 339 apiede libero. Di esse 151 aderenti al MSI, 73al Raggruppamento giovanile del MSI, 43 al-la Giovane Italia, 27 al FUAN, 22 ad Avan-guardia Nazionale, 4 ad Ordine Nuovo, 2 algruppo denominato « Costituente }}, 2 ad Eu~rapa Civiltà, 60 al Movimento Studentesco ,19 a Potere Operaio, 24 a Gruppi anarchici,15 al Centro di Lotta Antimperialista, 11 aLotta Continua, 10 all'Unione comunisti d'Ita-lia, 4 al Partito comunista d'ItaIia-LinèaRossa.

È proseguita, frattanto, senza soste, l'azio-ne per il rastrellamento delle armi che haportato al rinvenimento e al sequestro dinotevoli quantità di materiale e alla conse-guente denunzia, per detenzione abusiva diarmi e munizioni, di 2.059 persone.

Un cenno particolare merita la situazio-ne di Reggia Calabria, sulla quale il Go-verno ha già avuto modo di riferire al Par-

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Senato della Repubblica V Legislatura<=O

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25 FEBBRAIO 1971420a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA. RESOCONTO STENOGRAFICO

lamento, e che si va comunque gradualmen-te normalizzando, non solo per l'opera de-cisa delle forze dell' ordine, ma anche per ledeterminazioni che nelle varie sedi compe-tenti sono state adottate circa l'assetto am-ministrativo della regione e i nuovi insedia-menti industriali in Calabria.

È doveroso riconoscere che queste determi-nazioni hanno trovato ampia rispondenzanei sentimenti democratici della popolazio-ne calabrese, che ha mostrato, nella suastragrande maggioranza, di non volersi iden-tificare nè nella provocazione fascista nè neiconati eversivi di ristrette minoranze faci-norose. A Reggia, dallo gennaio 1970, so-no state denunciate 1.183 persone, delle qua-li 825 a piede libero e 398 in stato di arre-sto, per complessivi 1.877 reati.

Sono tuttora detenute 88 persone.In particolare, tra i 1.877 reati: 307 riguar-

dano blocchi stradali; 165 blocchi ferroviari;316 radunata sediziosa; 212 violenza a pub-blico ufficiale; 203 resistenza a pubblico uf-ficiale; 48 incendi e danneggiamenti; 29 por-to e detenzione abusiva di armi; 28 lesionipersonali; 24 violenza privata, eccetera.

Nel 'qua,dro che ho si:ntetÌiCamente ,traocia-to, deve essere posta in rilievo l'azione di vi-gilanza e di repressione svolta in base allalegge 20 giugno 1952, n. 645, che prevede tredistinte ipotesi di reato: la riorganizzaz.io-ne del disciolto partito fascista, l'apologiadel fasdsmo, le manifestazioni fasciste. Essasi ricollega, com'è noto, alla XII disposizio-ne finale della Costituzione. È una legge dioui il Governo riconosce tutta l'im:portanza,che ha applicato e che continuerà ad appli-care iCon il rigore e l'impegno che i valoriche essa è dir,etta a tutelare esigolno. (Com-menti dall' estiYema sinistra).

È opportuno rÌiCordare, a questo proposi-to, ,c:he l'articolo 1 di tale legge precisa conchiarezza inequivoca che cosa significa rior-ganizzazione del fascismo. Significa esalta-re, minacciare o usare la violenza quale me-todo di lotta poHtica, o propugnare la sop-pressione delle Ubertà garantite dalla Co-stituzione, denigrare la democrazia e le sueistituzioni. La violenza è infatti la formacon la quale il fascismo si è storicamenteespresso in Italia e in Europa. Giustamente

il legislatore ha indicato nei valori che l'arti-colo 1 tende a tutelare i valori stessi dellaResistenza, esaltandoli anche al di là del con-testo storico, in cui essi furono, prima mi-naociati e distorti dalla dittatura fascista, epoi l'i affermati e consacrati nella nuova Co-stituzione repubblicana.

Se è vero che il fascismo ha finito con iléonfigurarsi come l'anti-Stato, è dunque al-trettanto vero che la Resistenza si è trasfu-sa nella Costituzione, per ripristinare, defi-nitivamente, lo Stato, nelle sue istituzioni,nella sua dialettica interna, nella sua arti-colazione liberamente dispiegata. E la leg-ge del 1952, proprio perchè antifascista, èstrumento di prevenzione e di repressionedella violenza.

In complesso, per i reati previsti da talelegge, sono state denunciate, nel 1970, 390persone, mentre nel 1969 ne erano state de-nunciate 124; nel 1968, 15; nel 1967, 36.

Più specificamente, in relazione alla primaipotesi di reato prevista da tale legge, (rior-ganizzazione del partito fascista), sono sta-te denunziaie dallo gennaio 1970 ad oggi60 persone. Le denunzie sono state inoltra-te: il 3 marzo 1970 a Milano, a carico di29 elementi della Associazione studentesca diazione nazionale «Giovane Italia »; il 24marzo 1970 a Bari, a carico di uno studenteuniversitario; il 23 gennaio 1971 a Milano,a carico di 30 persone.

Per quanto ,riguarda ,illl'eato di apologiadi fascismo sono state denunziate 107 per-sone. Di esse, 2 ad Avellino, 4 a Bari, 2a Bres.cia, Il a Cagliari, 7 a Catania, 3 a Ca-tanzaro, 2 a Ferrara, 5 a Firenze, 1 a Go-rizia, 37 a Messina, 6 a Milano, 3 a Modena,3 a Pavia, 4 a Potenza, 3 a Siracusa, 1 aReggio Calabda, 4 a Roma, 2 a Salerno, 1 aSiracusa, 5 a Teramo, 1 a Torino.

Infine, per la terza ipotesi di reato pre-vist,a dalla legge del 1952 (manifestazionefascista) sono state denunciate 223 per-sone.

In particolare, le denunzie per manifesta-zione fascista sono state effettuate: 4 adAvellino, 2 a Brescia, 7 a Catania, 7 a Como,4 a Cuneo, 13 a Lecoe, 6 a Mess~na, 23 aMilano, 1 a Napoli, 4 a Palenmo, 5 a PavIa,

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Senato della Repubblica ~ 21329 ~

25 FEBBRAIO 1971

V Legislature.

420" SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

116~a Roma, 2 a Siena, 13 a Taranto, 16 aTrieste.

I dati che ho esposta stanno a testimo~nia:re razione svolta dagli organi di poliziaper la repressione di reati i qUalli, oltre adavere la loro sanzione nella legge, trovanouna generale ripul,sa ndla coscienza demo~cratica del Paese. Non vi è stata e non vi ènè tolleranza nè inerzia, nei confronti dimanifestazioni di violenza, siano esse di.rette a turbare la convivenza civile o a ri-chiamare in vita !i fantasmi di un passatoche il Gov,erno ritiene ~ e fermamente vuo.

le ~ finÌito per sempre.L'orientamento fin qui seguìto, le diretti.

ve impartite, le azioni di ogni giorno delleforze deU'olr,dine sono state :vmprontate alprindpio di prevenire e combattere le mani-festazioni che turbano l'ordine pubblicoquando rivestano gli estremi del reato. TaleaH,eggiamento sii concreta, pertanto, in unoomplesso di ,attività che hanno per oggettol'individuazione degli istigatori, degli orga-nizzatori, degli autori di manifestaZJioni cri-minose.

Nè la polizia è stata disattenta nei con-fronti di alcuni gruppi che sono soliti svo1.gere in comune atltiVlità che pur si p:resen~tana all'esterno sotto fOl1me a p:reminentecontenuto ideologico e ricreativo. Mi rife~risco, ad esempio, ad alcuni campeggi e riu~nioni in luoghi isolati. A pal1te taluni aspet~N di esibizionilsmo, non sono stati raccoltielementi concreti di attività tali da poterdenunciare detti fenameni ai fini della leggepenale.

Quando, in rapporto alla costante azionedi vigilanza delle forze dell'ordine, tali ele-menti sono stati riscontrati, come nei fattiverificatisi a Palermo in località Bellolam~po nell'ottobre 1969, si è procedUlto all'ar~resto dei responsabili, 4 giovani appartenen~ti o seguaci del cosiddetto Fronte nazionale,condannati dall'autorità giudiziar,ia sullabase della docUlmentata denunzia prlÒsentatadagli organi di polizia.

Assicuro, comunque, il Senato che i ser~vizi di sicurezza dello Stato sono impegnatialla più vigile azione al riguardo.

Sento il doV'ere di affermare che le forzedell'ordine, impegnate ad assolvere il loro

compito in situazioni partÌtColarmente deli-cate e difficili, hanno dato costante prorva difermezza ma anche di grande senso di re-sponsabili tà.

Esse sanno di non essere lo strumento dialcuno se non dello Stato, di uno Stato de.mocratico, non poliziesco nè autoritario, diuno Stato che non si limita alla gestione diequilIbri esistenti in un dato momento sto~nco, ma è capace, per Ia sua stessa originee le sue strutture, di evoluzione e di rinnova~mento. Aibbiamo il dovere di preparare unnuovo ordine di convivenza civile Lo faccia~ma con ampi,ezza di respiro economico e so~dale. Lo faociamo, per quel che ci iOoncerne,senza disattendere ,illqurudroevolutivo, di cuile rifarme sono i momenti fondamentali,. Seavvertiamo il dovere di non :deh:~gare ad alcu~no il oompito di difernde:re l'ordine repUibb1i~cano, è anche perchè tooca ad esso il compitodi non alterare Ila cOIìIlice di stalbHità che è lacondizIOne stessa delle riforme più serie epiù ardite. Occorre rinsaldare questa corni~ce, con tutti i mezzi a disposizione del Go-verno della Repubblica. Essi sono notevoli,e si avvalgono di un apporto di uomini gE'-nerosi, coraggiosi e bene addestrati e gui.dati. La loro fedeltà alla Repubblica è fuoridiscussione, il loro sincero attaccamentoalle istituzioni è provato dall'albnegazione edallo spirito di sacrificio passato al vagliodi tante prove, anche dolorosissime. Ma leforze dell' ordine non sono che una dimen.sione dell'intervento dello Stato, nella pre~venzione e nella repressione della violenza.Esse hanno dei limiti soggettivi e oggettivi.C'è, innanzi tutto, il limite imposto dall'auto~controllo, di fronte alle molte e inammissi~bili provocazioni: un limite di estrema deli~catezza. rafforzato dalle direttive e recepitoda chi te deve eseguire.

C'è poi il limite oggettivo delle leggi e del~le norme, scaturite anche esse dal nuovoclima di libertà e dalla crescita stessa delPaese. L'intervento delle forze dell'ordineopera infatti in un coordinato contesto colla-borativo, di cui, ripeto, esse sono elementofondamentale ma non esclusivo, dovendosiriservare alla autorità giudiziaria, procura-tori della Repubblica e magistratura giudi-cante, la parte che è dell'autorità giudizi a-

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Senato della Repubblica ~ 21330 ~ V Legislatura

420" SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO 2S FEBBRAIO 1971

ria. Una parte che nan può prefiggersi altroscopo se non quello che viene perseguitoe che si intende perseguire senza colpevoliindugi: la difesa della Stato.

L'analisi che precede ci cansente di espar-re al Senato. talune consideraziani sul signi-ficata dei conflitti, sulle respansabilità, suimezzi per prevenire e reprimere le mani-festaziani di vialenza e infine sull'azione sval-ta dal Governo.

Non si tratta evidentemente di gettare unallarme che non sarebbe obiettivamente giu-stificato ma di richiamare piuttosto. al sen-so della generale responsabilità nei confron-ti del prodursi e dell' espandersi di fenome-ni che hanno già avuto rilevanti manifesta-zioni nel mondo e ai quali anche 1'I talia è in-teressata.

Ora, che la sQic:iJetà italiana 'sta attraver-saJido un periodo delicato nel suo processodi sviluppo è un fatto generalmente noto epiù volte riconosciuto e illustrato di fronteal Senato.

La società italiana, a mano a mano cherealizza strutture industriali più avanzate eassetti urbani più concentrati, partecipa an-ch' essa di una vicenda non più limitata nel.lo spazio e nel tempo, ma che investe ovun-que, nel mondo, la condizione umana. Fi-

10sO'fi, sodologi, politici, nella ricerca delperchè di tanta violenza e nell'individuazio-ne delle cause di questo fenomeno, hannoprodotto una vasta letteratura dalla quale èpossibile trarre contributi ed indicazioni im-portanti, sull'inquietudine di quelle ,societànelle quali, malgrado il diffuso benessereeconomico, esistono condizioni di così vio-lenti conflitti da esporre a grave disagio. isistemi politici, la sicurezza della vita uma-na, l'assetto. dei rapporti sociali.

Il monda giavanile, che non ha canosciutole devastazioni marali dell'autoritarismo, idisastri delle guerre mandiali e che nan hadirettamente partecipato alla lotta della Re-sistenza ed all'impanente sfarzo della rico-struziane, è quello più di agni altro espastoalle suggestiani della ribellione verso gliistituti e le strutture di una società che de-scrive come aggressiva, alienante e ingiusta.

Siamo. farse in delbita nei canfranti dei gio-vani. Ma se essi possano. oggi affermare ovun-

que nel monda lo spirito. di fraternità che lianima, l'amore per la giustizia, il davere disolidarietà veI1Sa i debali e gli oppressii èanche perchè, in tutH questi anni, si è lava-rata per la pace e l'integrazione dei pO'poli,e perchè nQinci si è limitati a difendere iÌlme-todo. de1:la libera discussiO'nee del >libero can-vincimento ma si è favorita la più larga par-tecipazione dei cittadini ai processi ed ai me-todi demQicratici.

Come nan ricordare il contributo dientu-siasmo, di dediziane e di sacri£icia che pra-pI1io i giavani hanno offeJ:1tadurante le scia-gure abbattutesi sul Paese a Pkenze, nellaValle del Helice, a Biella, a Genova, a Tu-scania?

Una comunità, che può canta:re ISUun man-do giovanile che ha culturalmente e po.litica-mente assimilato il cO'ncetto di giusHzia, hauna carica ,ideale e una forza morale che larende idanea a pJ:1epamree conduJ:1re il gran-de balza verso condiziani di vita più umane,più libere e più giuste; tale sarà il rualo dellanuava generazione.

Co.ntro questa prospetHva operano nelPaese coloro i quali avviliscono M presentee consapevolmente o inconsapevolmente ~a-varano per un avvenire decadente ,e squal-lido.

ie

In oostaro ilrifiutaaprioristico di qualsia-si ricerca di punti di collaboraZliane si espri-me nel fanatÌismo e nel settarismo. più lÌntran-sigenti. Al fondo d sano la suggestio.neallu-cinata, !'istigazione alla rivolta, :l'azione vio-lenta.

Certamente sussiste una violenza di maJ:1cafascista. Una vialenza fine a se st,es1sa, cheesprime dispI1ezzo verso la società e le isti-tuzioni demacratiche e nella quale l'aggres-sione vuole essere un modo di affermaJ:1e unaooncezione politica legata alla forza brutale.~"Ma esiste una violenza egualmente bru-tale, apertamente eversiva, che nelle denomi-nazl0rn assaciative si dichiara lispirata a va-riazioni molteplici del marxi,smo.leninismo,del maaismo, eccetera.

Tutti questi gruppi, dilettantli a pro.fessio-nisti dell'anarchia, istigatori di una rivoltacontro tutto e contro tutti hanno. un soloabiettiva immediato, il caos, e vedono nelllla

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420' SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA ~ REsacaNTa STENaGRAFICa 25 FEBBRAIO 1971

guerriglia urbana e nello stesso terroris)TIo laforma più adeguata di azione rivoluzionaria.

L'~ncontro tra le due posizioni non è ovvia~mente idealogico, in quanto sul piano pro~priamente ideolagioo possono esprimersi neiconfranti di esse valutazioni qualitativamen~te diverse, ma questa incontro d1viene. fatal-mente tattico e aperativo; e di fatto si veri~fica sul piano dell'aziane vialenta anche quan~do si realizza nell'urta di piazza tra i seguacidell'una o dell'altra posiZlione. In questo sen-so, si può e si deve parlare d1 una minaccia

degli estremismi all' ardine civile del Paese,peI1chè questa è la verHà; ma si ha il da~vere anche di indicarne cansistenza e signi~fkato.

Si è parlata di una filosofia degli oppastiestremismi, che sarebbe a base del giudiziodel Gavelino. Con eSlsa ~ si dice ~ si oallocasugH ,altari una democrazia assolutizzata epura, di frante a una violenza appiattita inun'unica formula d1 oui fascismo, estremi~sma, maaismo, nazisma, si equivarrebbero,.(Commenti dall' estrema sinistra. Richiamidel Presidente).

Un atteggiamento, ,siffatto ~ si aggiunge~ riproduce l'illusiane di alcuni uamini po-litici del periada immediatamente successivoalla Pliima guerra mandi aIe di utiMzzare unestremisma per esarcizzaJ'e ,J'altI1a, facendo,pai rientrare nei ranghi il prima, a operazia~ne effettuata. Anche il Gaverno canosoe lacalpevalezza di quel disegno can tutte le suenate e fatali canseguenze.

La si,tuaziane adierna è ben diversa.Oggi ci sarregge, infatti, la oertezza che

resistenza di una Castituziane e l'ingres~sa nella Stata e nel « sistema» di tutte lecampanenti papolari un tempo assenti o ,lon~tane, gli canferiscano il diritta, e ,la farza,di strancare dò che deve essere stroncata, diblaccare la violenza ad agni livella, pevchè laviolenza cantesta oggi nan questo o quel Ga~verno, ma 'lo Stato, uno Stato eretto ,sul sa-crificio, prima e sul cansensa pai dei cittadi-ni, cementata dalla partecipaziane popalare,aperta ad agni accrescimento di valol1i civili.

U nastro, atteggiamento, di difesa del-la legalità repubblicana e di dura candannadell'estvemismo e della violenza ha dunque

una sua pI1eoisa legittimità di OI'dine mora[e,prima che poHtica e giuridica.

La nastra ripulsa di agni autaritarisma hacansentita di avviare il pracesso di castru~ziane di una sOlcietà aperta nella quale laStato, in tutte le sue articOllaziani, rappresen:-ta ed esprime i valori e i diritH di ogni indi-vidua e delle libere formaziani saciali.

La valantà dello Stato è pentanto manife-staziane ddla ,l,ibertà.

Nan può non apparÌire a tutti chiam il di~vario profonda tra questo mOldo di cancepÌiree realizzare la Stato e l'atteggiamento, di queiregimi di destm ,e di sinJÌstra, del passata odel presente, che sopprimono iÌl principiostessa dell'autonamia e della libertà umana.

I n questivegimi, nei quali la pr:atica dellarepressiane è la pratica di ogni giorno, larivoLta e la stessa violenza sO'na spesso ma-nifestaziO'ne del bisagno di l,ibertà e dell',ane-lito di giustizia. Ma nelle camunità democra-tiche, nelle quali, i,l pO'teve è sorretto dallafarza del cansenso popolare e nelle quali ipdncìpi costitutivi ddla Viita sOlciale sona leregole della civiltà, la violenza cantro l'ordi-namento, non è più affermaziane di giustizia.P.er questo, siffatta vialenza, negatrice digiustlizia, intraduce il germe della di,sgrega-zliane che può preparare gli elementi di unairreparabile crisi.

Il nostro linguaggio, nOln è dunque nèquello della farza arbitraria, nè quella dell-la cOlnservazione del patere ma è quellodella difesa della libertà nella sua essenzapiù cancreta. Una libertà che è penetrataormai nelle leggi e che ad esse dà un fon~damento di reale giustizia.

È per questo che si può con tutta sicurez-za affermare che negli ordinamenti camequello italiana non c'è spazio, per differen~ziaziani fra violenza giusta e ingiusta; inessi la valutaziane politica e morale coinci~de can quella legale.

Gli estremismi hanno, dato luaga ad unvera e proprio fronte della vialenza che è,per il Governo, il fronte dell'antistato.

La strumento arganizzativo di cui questofrante si avvale, pur nella estrema varietàdelle sue companenti, è un assaciazianismacanfuso e velleitaria.

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V LegislaturaSenalo della Repubblica ~ 21332 ~

25 FEBBRAIO 1971420a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO

Organismi si costituiscono, si modificano,si scindono e si ricostituiscono utilizzandogli istituti e i diritti della libertà.

Quando si porta il discorso sugli strumentie sui metodi per stroncare la violenza nonsi ,intende oertamellJte pOIil1eproblemi di legit-timità della lotta politica.

Questa legittimità è la base stessa di unademocrazia che non voglia essere tale sol-tanto di nome.

IPOSto questO', dobbiamo CDn papi fermezzaaffermare che anche l'azione politica, qual-siasi azione politica, deve svolgersi nell'am-bito delle leggi. E come il cittadino che fauso della violenza contro persone e cosecommette un reato così commettono reatocoloro i quali compiono azioni dirette al sov-vertimento violento degli ordinamenti poli-tici, sociali, economici. Sono reati che nel-l'interesse di tutti non possono e non deb-bono rimanere impuniti.

Di ciò il Governo ha avuto sempre chiaraconsapevolezza e nella sua azione è statoconseguente al principio di far rispettare lalegge. Una legge eguale per tutti, ammini-strata in sede imparziale, chiara e precisanei princìpi che la ispirano e nei valori chela sorreggono, che punisce la violenza con-siderandola come delitto.

Poichè di questo si tratta, di prevenire estroncare il delitto, di individuare e Ipunirei colpevoli.

Su questa linea le forze di polizia si sonocostantemente impegnate al massimo, af-frontando fatiche e pericoli continui e gravi,per spezzare il fronte della violenza.

R~peto che se la IPolizia talvDlta ha limiltatol'impiego deJla forza, lo ha fa'tto per evitareinas,primento degli animi ed eventi luttuosi;si è voluta affermare la forza dello Stato conun esempio di moderazione, perchè solo chinon è skura di sè si lascia trascinare a mez-zi estremi.

'Se di fronte a blocchi stradali, ad Dccupa-zioni arbitrarie ,di stabilimenti e di scuole,a gravi manifestazioni di intolleranza checostituiscono reati previsti e puniti dalle l~g-gi ,dello Stato, il Governo ha voluto che l'in-tervento della forza pubblica avvenisse inmaniera articolata (interruzioni dall' estre-ma sinistra, richiami del Presidente) e fosse

ispirato dal fine di prevenire e contenere piùche da quello di reprimere con dura imme-diatezza, cadrebbe in un grave e pericolosoerrore chi pensasse ad una sua scarsa co-scienza del dovere che gli incombe di farrispettare la legge, o, peggio, pensasse aduna sua incapacità di farlo.

È questo un punto sul quale è necessarionon nmangano dubbi.

Nessuno vuole nè soffocare nè contenere ildiritto alla protesta democraticamenteespressa che deve poter svolgersi in tuttal'ampiezza del diritto di libertà che a ciascu-no compete, ma tutti si è impegnati a repri-mere l'azione criiillinosa di coloro i quali,prigionieri dei fantasmi del passato, deli-neano l'apocalisse dell'avvenire. Il ,Paese nelsuo anelito di rinnovamentO' e di progressoè stanco della violenza e chiede che la socie-tà si espanda nella libertà. La violenza è ne-gazione dell'ideale giustizia, è residuo igno-bile di un passato di discriminazione, è fe-nomeno degradante di una sDcietà civile.

Noi dunque intendiamo riaff.ermare ilgoverno della legge perchè è chiaro che, inalternativa al governo della legge, vi sonosoltanto l'arbi<trio e il prepDtere del più for-te, con tutto ciò che arbitrio e prepotere por-tano inevitabilmente con S'è.

Non oocoIirono leggi eccezionali: è suffi-ciente fare ricorso alla Costituzione che con-sacra i diritti Idi :libertà; al oodice penale chepunisce chi usa violenza a persone o a cose;aUe leggi deLla Repubblica.

Gli strumenti legali per stroncare il fron-te della violenza e per combattere lo squa-drismo dunque ci sono e il Governo se neserve e se ne servirà.

Se vogliamo ,far uso deWesperienza e racco-gliere gl,i insegnamenti che vengono anchedal passato, occorre rendersi conto che ilsistema è in grado di recepire più vasti e in-ci,sivi disegni di rinnovamento e di giusti-zia, purchè si osservino in COl1:0peto talunecondizioni: tra le quali fondamentale è quel-

Ila ohe nella società si rispeUi un oDdine giu-r~dico che garantisca la libertà, la tutela del-l'individuo, la sicurezza, la pace.

Sono questiÌ i vallori che dominano l'es,i-s,tenza umana e ohe tutti hanno il dOViere didifendere.

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Senato della Repubblica ~ 21333 ~ V Legislatura

420a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA. RESOCONTO STENOGRAFICO 25 FEBBRAIO 1971

Non ci sono stati e non ci saranno vuotidi potere. Per le forze che ,lo compongonoe per l'ampia mppJ1esentatività della suamaggioranza il Governo ha la legittimità ela £or:z;a neoessarie per assolV!er:e ai propricompiti e alle proprie resrponSlabihtà. (Viviapplausi dal centro. Congratulazioni).

BER G A M A S C O. Domando di par-lare.

P RES I D E N T E. Ne ha facoltà.

BER G A M A S C O. Onorevole Presi-dente, onorevoli colleghi, onorevole Presi-dente del Consiglio e onorevole Ministro del-l'interno, abbiamo ascoltato con doverosaattenzione le parole dell'onoJ1evole Restivoe le abbiamo apprezzate quando ha affea:-mato che solo neDa libertà e nella democra-zia si devono e si possono risolveDe i proble-mi del Paese e quando ci ha ammonito chela prudenza del Governo non va scambiataper debOilezza.

Il Ministro non ha minimizzato 111proble-ma; ha illustrato le indagini svolte e le mi-sure adottate e ha fornito una serie di datidi carattere statisùico estremamente interes-santi, anche se danno un quadro anahtÌiCo,nOin sintetko, della situazione, quadro dalquale chiaramente risulta quali sono le or-ganizzazioni che in I taha praticano siste-matkamente la violenza e il modo con ilquale operano.

I recenti avvenimenti calabresi ed ailtriancora che li hanno preceduti hanno infattireso urgente la trattazione di un tema chegià da tempo è ben presente al Parlamentoe all'opinione pubblica italiana, tema che Iipreoccupa, li agita e li commuove, tema deipiù impegnativi per tutte le parti politichee per lo stesso Governo, chiamato ad esp:ri-mersi su di esso e ad assumere le responsa-bilità che gli competono.

In ossequio agli accordi intervenuti in se-de di riunione Idei capigruppo abbiamo riti-rato le nostre varie interrogazioni e inter-pellanze, alcune delle quali di veochia data(una risale addirittura a quasi due anni ad-dietro) e le abbiamo convertite in interroga-zioni con richiesta di risposta scritta: così

è avvenuto per le molte altre presentate nelcorso di questi ultimi mesi da altri Gruppi,molto più numerose delle nostre, se è veroche nei sali giorni 3 e 4 del corrente mesene sono state presentate 27. n numero avreb-

be potuto essere anche molto maggiore sead Oigni singolo episodio di violenza avve-nuto in questi mesi avesse corlfisposto un'in-terrogazione a un'interpellanza in Senato,mentre, come è logico, queste si sono limi-tate ai casi più rilevanti, eocezion fatta perla massiocia seJ1ie dei primi di questo mese.

È chiaro però che ,le nostre interrogazionie inter:pellanze che si riferiscono tutte a in-cresciO'si episodi avvenuti a Roma, a MilanO'e in alt<ri 'luoghi si ricollegano alla nostlfamozione attualmente all'esame del Senato e,insIeme alle molte altre presentate, valgonO'cOlme illustrazione, esemplificazione e mo-tivazione deHa mozione medesima.

Non v'è dubbio infatti, ed è a 'Conoscenzadi tutti, perchè tutti ne abbiamo fatto perso-nale esperienza in un modo o nell'altro, cheda qualche anno ol"mai, ma specialmentenegli ultimi 15 o 18 mesi, episodi di intol-leranza sono andati verificandosi e intensi-ficandosi con ritmo impressionante nellegrandi e medie città italiane, senza distin-zione ,di regione, al Sud come al Nord, in-teressando ogni settore deHa vita nazionale,avendo a loro teatro le strade e ,le piazze, lefabbriche e le scuole. Essi traggono originedai motivi più disparati e a volte non hannoalcun motivo apprezzabi'le, ma nascono solodallo stato di tensione e di inquietudine cheregna oggi in Italia.

È vero deil (pari che manifestazioni di persè legittime 'si sono tramutate in fatti diviolenza e, nonostante tutte ,le doverose cau-tele e le misure di prudenza adottate, sonosfociate in veve e proprie tragedie, talomgravissime, aprendO' un triste elenco di mor-ti e di feriti che va sempre più allungandosisia fra i partedpanti che fra le forze del-l'ordine.

Tutti sanno ,di quali episodi si t'ratta:cortei ,autorizzati o non autorizzati, ma svol-ti uguallmente, spontanei o non spontanei,recanti soritte incitanti all' odio civile, conequipaggiamento di guer:ra, quasi in previ-sione di dover affrontare combattimenti; at-

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Senato della Rept,bblica ~ 21334 ~

2S FEBBRAIO 1971

V Legislatura

420a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO

tentati a 'sedi di partiti e a sedi sindacali,talora 'Con lancio di bombe e devastazionedi locali; ocoupazioni di edifici pubblici econseguente ,divieto di accesso a coloro chevorrebbero recarvi,si per adempiere a'l pro-prio dovere o semplicemente per attendereal proprio lavoro; blocchi stradali arbitrariche intralciano la ciI1colazione senza chenemmeno sia dato di comprenderne il per-ohè; scioperi, certamente leciti, ma tuttoranon regolati dalla legge, come la Costitu-zione vorrebbe, che degenerano in vere eproprie guerriglie con manifesta violaziQinedella libertà di ,lavoro; danneggiamenti dibeni pubblici ,e privati, talvolta di rile~antevalQire, danni non mai ,risarciti; caotica si-tuazione nelle scuQile con violazione altret-tanto manifesta del diritto allo studio. Eovunque presenza di armi: armi classicheche da gran tempo non dovrebbero più cir-colare, anche se, a quanto si dice, è estre-mamente facile procedere alla fabbricazionedi al'cune fra esse, pur micidiali, come lebombe che quasi si possono fabbricare insede domestica; e armi di fortuna quali cu-betti di porfido delle pavimentazioni stra-dali, spranghe di ferro, catene pure di ferro,mezzi incendiari, pur esse capaci di arrecareserie ferite e rilevanti danni.

COlme sfondo a tutta questo ~ causa ed

effetto insieme ~ il dilagare della intoUe-

nmza di ,parte, per non dire dell'odio, fracoloro che pur non dovrebbero dimenticaredi essere tutti figli della stessa pat'ria.

Questo è il quaidro di quanto va accaden-do. E se qualcuno dovesse trovarne le tintetroppo nere, potrei rimandar,lo ai commentidella stampa straniera, di giornali skura-mente democratici, stupiti e a un tempopreoccupati anche essi di quanto avvienefra nai. Non a <caso 'si è parlato in questasettimana in Inghilterra di una precaria si-tuazione italiana e 'RrQiprio in relaziane al-l'auspicaio accesso inglese alla Comunità eu-ropea.

Protaganisti della dolorosa vicenda sononatumlmente da un lato Le opposte fazionie dall'altro le forZie dell'ordine. A me sem-bra che <così vada impostato i'l problemaperchè, 'per quanto profando possa esseveil contrasta fra le organizzazioni che si ri-

chiamano a determinate ideologie e quelleche si richiamano ad ideologie opposte, irlmantenimento di uno stato di disordine e lapossibilità di un libero manifestarsi dellaviolenza giovano alle une come alle altre.Come suole avvenire, la viQilenza chiama op-posta violenza; si apre così una Slpirale diazioni e reazioni, di fatti delittuosi ai qualicOl'rispondono a'ltrettanto delittuose rappre-saglie e poi ancora nuove vendette e CQisìVIa verso una situazione che rischia di dive-nire insostenibile, che paralizza lo Stato eil lavoro della nazione, una situazione checrea un clima di apprensione, di insicurezzae di sCQiraggiamento incQimpatibile con unaordinata convivenza civille.

È una 'esperienza, purtroppo, non nuova,per il nQistro Paese e che ritenevamo a buon,diritto non dovesse ri:petersi mai più. Quan-do, dopo la Liherazione, si erano potuti sven-tare i gravi pericOlli esrtJerni ed interni, si era-no potute superare l,e immani difficoiltà derltempo e 'si era potuta intraprendere felice-mente la ricostruziO'ne del Paese, ci eravamoiHusi che, toccato il fondo, sia pure lenta-mente, sia pure penosamente Il'Italia sarebbeveramente risO'rta ad una nuova vita di li-bertà, di progresso e di concordia civile. Ave-vamo Slperato che, scompa1rsa h dittatura, s,ipO'tessera lasciare i mO'l'ti seppellire i loromorti e che 1131vita italiana non dovesse es~sere eternamente concepita in termini di proe di contro, di pro e di anti, ma CQime quelladi una sana, CQirretta e fattiva democrazia;questa almeno era l'aspirazione nostra e lanostra meta finale, nella quale vedevamo lavittoria e il superamento, l'apoteosi e insie-me ,la catarsi de:l1'antifascismo.

Se questo sfO'rtunatamente non è avvenutoo se ~ 'per meglio dire ~ vi è stata ad un

certo mO'mento un'inversione di tendenza,sulla quale si potrebbe april'e un lungo di-scorso in ordine alle responsabilità gO'verna-tive del più recente periodo, ciò nondimenoè certo che dobbiamo a tutti' i costi usdreda questa situazione, dal rinnovarsi dellavecchia esperienza, poichè sappiamo ~ equesta volta senza nemmeno più le giusti~hcaziO'ni dell'ignO'ranza e della credibilità,senza le attenuanti ddla buona fede ~ do¥eessa ci può cO'ndUl1re.

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V LegislaturaSenato della Repubblica ~ 21335 ~

25 FEBBRAIO 1971420a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

Vorrei qui fare due osservazioni: la pri~ma è che non crediamo nè giusto, nè produ~cente in questo momento e in questa sedefare d~stinzioni e stabiilil'e graduatorie diresponsabilità e di cOllpe fra i viollenti del~

l'una e dell'altra parte, cosa d'altronde' diper sè molto diffidle; difficile e anche inutile,perohè a nuHa giava stabilire chi abbia co~minciato e come abbia caminciato e .se larappresaglia sia andata al di là dell'offesa.Tutti costoro quando agivano ben sapevanociò che facevano e quali conseguenze ne sa~l'ebbero seguite.

Le intemperanze provenienti daill',estremadestra dovevano immancabilmente provoca~re reazioni, anche se una minaocia seria daquella parte, a prescindere d3iH'atteggiamen~

to del Gov.erno, non avrebbe potuto verifi~caI1si, peI1chè avrebbe incontrato '!"ostilità di

tutto il popolo italiano, non immemore dellesue sofferenze fisiche e morali. Del resto pro~prio ieri il coLlega senatore Secchia, l'ano--revOlle Lelia Basso e l' onorevo:l,e La Malfa

hanno l'i affermato la vanità di tale minacoia.Ma una minaccia dell' estrema sinistra

avrebbe ugualimente prodotto le sue reazioni,e probabi>lmene reazioni maggiori, se non oifosse stato il precedente del fascismo che,prç>prio per i ricordi infausti che .10 accom~pagnano, agisce oggi in certa misura daremora e da freno.

Non è questo il punto di vista che dab~biamo adottare. Sentimentalmente chi se lasente povrà avere le sue preferenze, Ie suesimpatie, le sue maggiori o minari ripu~gnanze; razionalmente resta il fatto obiet~tivo che d'attacco viene daLle due ,parti e chele rispettive impvese non si eli,dono ma sisommano agli effetti della sicurezza dellenostre istituzioni e della nostra stabilità so~dale, operando predsamente contrO' di esse.

CC?me prima accennavo, c'è un evidente in~teresse deJJle opposte fazioni ad avvalersil'una dell'altra; gLi eccessi compiuti dalil'unanon giustificano, ma spiegano gli eccessi del~l'alVra, ne rinfocolano ,le ire, ne esasperano lapassione, ne alimentano Il'azione. Esse han~no infatti un 'primo obiettivo comune: quel~lo di umiliare lo Stato demaoratico e di ab~battere le strutture esistenti; di abbatterle,

non di migliorarle. Solo in tal moda si spia~na la via agli ideali che esse vagheggiano.

Poi, rnaturallmente, le strade divergeran~no. Direi che sappiamo fin troppo bene checosa vuole una delle parti: è evidente infattiche l'aspirazione finale di quelle torbideforze che aIrestrema destra pretendono diimporsi ricoHendo alla violenza neUe stradee aggredendo le sedi dei partiti, ad imita~zione di gesta Ilontane, resta l'in:staurazionein Italia di un regime che, se anche non siohiamerà più fascista, sarà pur sempre unregime autoritario, negato re della libertà se~condo modelili già noti ed esrperimentati.

Che cosa voglia l'altra parte è meno chia~

l'O, anche perchè essa aprpare divisa e fra~zionata in molti rivali e parla linguaggi di~versi. Ma vi è un tratto comune, almeno atutti coloro che sono in buona fede, poichèper gli altri l'obiettivo 'resta ancora e sem~pre la dittatura, sia pure di cOllare diveI1so,ed è una visione libertaria o anarchica chepoi trova anch'essa il suo naturale sbocconella dittatura. Tale visione nasce da unaconcezione unilaterale deHa libertà, che essiintendono soltanto come un diritto illimi-tato, ignorando del tutto l'altra faccia diessa, altrettanto essenziale e condizionante:la libertà intesa come dovere, come autodi~sciplina, come senso di responsabiHtà, comerispetto deLla legge e dei diritti e dei senti~menti altJmi.

Un'intel'pretazione consimi:le conduce di~rettamente non ad una convivenza civile, maad una sorta di giungla al termine della qua~le sta, una vaItta ancora, la scomparsadeillalibertà.

Non possiamo pertanto condividere il pa-rere del ministro del lavoro Donat Cattin ilquale afferma che le intemperanze den'estre~ma sinistra non nascondono che il vuoto.Può esserci infatti il vuoto in molte teste,ma è un vuoto estremamente pericoloso per~chè in esso possono precipitare le nostre isti~tuzioni e la nostra stessa civiltà.

Ma l'indagine è inutile sopra:ttutto per unaltro motivo, perchè non siamo qui per fareil processo aLle idee, alle intenzioni, ai mo-venti; dobbiamo solo 'constatare che la vio-lenza non ha colo're e che i reati sono sem~pre tali. Se ci siamo soffermati è stato sol~

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V LegislaturaSenato della Repubblicc. ~ 21336 ~

25 FEBBRAIO 1971420" SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA ~ RESOCONTO STENOGRAFICO

tanto per dimostrare came, anche sotto ilprofilo politico, è daveroso opporsi da partedello Stata e ,di tutti gli italiani di buonavolontà al prevalere delile faziani estI1eme.

La seconda osservaziane è che certamenteesistono ancora oggi tutti i mezzi necessariper fronteggiare la situazione. Se all'iniziodel mio intervento descrivevo una situazianeoscura, la rkonfevmo, perchè a mia avvi,socorrisponde al vero, ma ciò non significanecessariamente che se ne debbono trarrecaI1!~eguenze Ipessimistiohe e che si debbadrammatizzare le case oI1Jre il ragionevole.Non crediamO' affatto di essere in presenzadi un casa disperato; C'rediama invece cheill caso sia risanabile a condizione che loStato, e per esso il Governo, operi can lanecessaria prudenza ma anche con la neces~saria fermezza, nel qUalI \Casa sarà oertamen~te sorretto dalla grandis'sima maggioranzadei oi ttadini.

I Ministri responsab~li ci hanno 'più volte,e anche oggi, lespressa le loro intenzioni aldguardo e ci hanno assicurata di avere adisposiziane tutti i mezzi necessari. Ed è oer~tamente vero, anche se in molti casi l'azionedel Governa è apparsa inoerta ed inadegua~ta. Le l'eggi in£atti esistonO', compresa quel~la del 1953 che, in assequia al precettO' costi~tuzionale, riguarda specificamente il fasci~sma ed esistono ,le farze deNo Stata, aggi inverità megliO' attrezzate, alle quaili dabbia~ma esprimere la nostra ammivaz,ionee lanostra riconascenza per la spiritO' di abne~gazione e per .]'alltosenso di dedizione aldovere che le anima in una situaziane tantodifficile.

E qui si inserisce ,la nastra mozione che,per la verità, sembra essere 'sfuggita alil'at~tenzione del Gaverno; la nostra moziane,muovendo dalle premesse sopraccennate,constata come le lamentate manifestazioni divialenza nel loro numero e nelle 1101'0carat~teristiche non possanO' ormai più essere at~tribuite a gesti singdli di criminali e di irre~sponsabiH, ma rivelino l'esistenza di farma~ziani organizzate a carattere paramHitare, eciaè di vere e proprie bande armate prO'ntea trasferirsi e a intervenire su comandonelrle più diverse situazioni e nei più diversiluaghi secondo tecniche di guerriglia perfe~

zionate e ben 'caUaudate. La nostJra mozionecO'nstata altresì che l'aziO'ne delle forze del~l'andine, suUa base ddle direttive ad esseimpartite, si è rivelata, nonostante le assi~curazioni già avute in passato, sporadica,episodica ed inefficace; chiede infine che jj]

Governo, infO'rmato ill Senato sulla natura esulla consistenza di talli formaziO'ni, si im~pegni a prendere tutte ,le iniziative neoessa~rie perchè, a norma della Costituzione e delleleggi vigenti, pravveda aMo sciO'glimento del~,le farmazioni stesse e alli1apuniziane dei re~sponsabili.

PensiamO' che se questo fosse fatta, unpassoimpartante sarebbe campiuto sulla viadella paoificazione, Iperohè rapparato milita~re è certamente l'elemento più pericolasoaltre che provacatorio di questi mavimentie se si arrivasse alla sua totale eliminazianesi sarebbero tagliati gli artigli ai movrimentisuddetti.

Certo non è facile per tutti noi raccapez~zarci nella cO'nfusa sit!uaziane di tali arga~nizzaziani, alcune ddle quaM vivono aJI:lalucedel giO'rno, a1t,re in stata di semiclandestinità,altI1e di clandestinità campleta, e sana natu~ralmente le peggiori, perchè la clandestinità,in un regime demacratico, ad altro non serveche a mascherare propO'siti delittuasi, a ri~fiutare le respansabilità e ad assicurare im~punità successive.

Ma è tuttavia necessaria 'Che i,l Parlamentosia meglilO ,infO'rmata a questa propasita an~ohe per poter giudicare in mO'do compiutoe per assumere, occarrendo, decisiO'ni appro~priate. E casì è necessariO' sapere can Ila mag~giare esattezza possibile quali e quante sonaqueste formaziO'ni parami:litari che casì fre~quentemente lappaiona e scompaionO' e sO'noprotagoniste di disardini nelle nostre città,chi sona i 1101'0.pramota:ri, i 10'1'0 arganizza~tori, i capi di ciascuna di esse, qua!li sanoi ra:pporti che intercO'rrona tra esse e glieventuali legami che le unisconO' a partitipoli vici a ad altre associaziani; da dove ar~rivana i finanziamenti che, 311punta in cuisiamO', non 'P0S'sano essere indifferenti; dadove arrivano le armi; quali slOna lIe finalitàp(jlitiche e non politi'che che si propangano,anche se i'1 sempllÌce fatta di omare cO'nfu~sione e di,sordine e di spargere panica è già

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di per sè, in un certo senso, una finalità .po~litica.

Pensiamo che il Governo che disponedi tante fonti di informazione deve essere ingrado di darci le notizie richieste anche piùampiamente di quanto oggi abbia fatto, so-prattutto per quanto riguarda la cons'i'stenzae le centtn\iLi deLle varie organizzazioni. Talerichiesta di notizie è 'stata inserHa nella no-stra mozione piuttosto che in un'interpellan-za prOlprio e sOllo in quanto esse possono es-seDci di guida nella nostra azione, la qualeci sembra non possa ohe esseJ1e ,diretta adaccoghere le conclus,ioni aEe quali siamogiunti e cioè allo scioglimento deUe forma-zioni paramilitari.

Certo sarà necessario identincarle in fat-to e meglio definirne gli elementi costitutivi.Una vOllta esisltevano deLle divise, o alImenodeLle camicie, che ora non esistOlno più; edè questo, in un certo senso, un dato ,pasitivoperchè denota la consapevolezza di dover usa-re maggiar cautela. Nessuna ama aggigiornodistinguersi come faoente parte di un'arga-nizzazione paramilitare la quale, se altro nonè, di solito, che ill braocia secolare di un'ar-ganizzazione palitica, espone più faldlmenteciascuno aHesanzioni della Ilegge pena1le.

D'altro lato, l'assenza di divise o di altrisegni di riconoscimento rende anche per leautorità più arduo ,il prablema. Ma sa:rebbetroi[Jpo comodo 'se la semplice assenza delledivise fosse di per sè elemento sufficiente adesolude.re ill carattere paramilitare di unafarmazione. Sembra evidente che tale carat-tere debba ruconoscersi in ogni corpo che sipresenti ad una pubbhca manifestazione mu-nito di.un ars'enale di armi, di pietre, di ba~stoni, di spranghe di te l'DO ed anche di ap-parecchiature difensive che, per esser'e taM,sono perfettamente al ,lara posto lin cOlloroche sono incaricati dI tut,elaire la legallità ~

e ci rallegriamo che ne .siiano stati datati ~

ma che, in coloro che si alpprestano ad of-fendeda, denotano sO'ltanto intenzioni ag-gressive e criminase. Il carattere mi1ita.re, all-lara, è in re ipsa. Se le leggi esistenti sianosufficienti per mettere ,lo Stato 'in condi-zione di adempiere aMa richiesta della mo~21ione, qualora questa fosse approvata, o sesia necessario aggiornarle o perfezionar-

le è problema di cui deve giudicare anzi-tutto i:l Governo e, se del caso, assumere leiniziative legrs,lative O'ppartune. A noi nonpare necessanio, perchè lIe nO'rme in vigoreappaiono adeguate e non si tratta tanto diinterpretarlle in modo estensivo, quanto diapplicarle quali sono, ma con la dovutafermezza: beninteso di applicaI1le nei con-fronti di tutti.

Sappiamo benissimo che questo è 'il puntoche divide, all'rnfuori dellle frange rivd,luzio~narie deHe quali sViamo trattando, le posi-zioni nell Paese ed anche le farze demacrati-che e questa nostra stessa Aissemblea.

Ma, fedele ai nOlstri princÌpi e devati al10stato di diritto, non potremmo mai accettaree nemmeno immaginare che lo Stata, alI qua-le è affidato il compho di osservare e di farosservare la legge da tutti i cittadini ~ ed è

questo il suo pDimoed ill suo più alto dove-re ~ possa in qualllOhe mO'do aVa!llare la vio-lenza e ll'iJl1egalità di una minaranza faziO'saper combatterne un'altra, quando l'una e

l'altra 'incorrOlno negli stes,si reati, quandO'.runa e .raltra offendono ne\111astessa manie-ra la legge e si 'prapongono di sovvertire ,loStato medesimo.

Peggio che mai sarebbe se lo Stato, con-travvenendo 'aid una ant:ica e ben nota mas~sima ed aggiungendo un gmve errare pOlliti-co ad una ca.renza mO'l'aIe, dovesse 'alil,ineaI1sio almeno indu'lgere al più forte per infieriresoiltanto sul più 'debOlle.

Nè 'possiamo ammettere che ,la giustizia,che compete a!110Stato, passa usare due pesie due misure e che lo stesso.reato passatravare sanzioni diverse, a seconda del co-lore pOlliti:co di chi lo commette e deHeideo'logie allle quali si richiama.

Una abdicazione dello Stato in questi cam-pied eventuamente anche una posizione chenOln fosse di peDfetta e sorupolosa imparzi1a-lità, quando '.si tratta dell'applicazione nOlntanto dell codilce penale, non Isoltanto ,deHeleggi soritte, quanto di princ1pi fondamen-tarli, indi1spensabili ad ogni forma di convi-venza dville e che tutti conoslCOIno perrchètutti li ritrovano nelle proprie coscienze,equivarrebbe ad una dichiarazione .di guerraoivile, là dove ~unzione 'esclusiva, non I1Ìnun~ciabile e non delegabile deNo Stlato è queilIa

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420a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO 25 FEBBRAIO 1971

di garantire nei commnti di tutti il mante-nimento delll'oI1dine pubbl>ico, deH'oroine de-mocratico e di punire i colpevoli; in piùlontana proSlpettiva di !preparareie vie aMadistensione degli animi e di promuorveI1e larico]]c~liazione ,di tutti gh itlal>ianicon le l'Orolibere istituzioni, anche di quelli che oggiappaiono smarriti o fuorviati, e mi riferiscosoprattutto ai giovani.

Tale ci sembra ,dover essere 'la direttivapoHtica di insieme da 'segui:re in que1sto set-tore, salvo naturalmente l'apprezzamentomorale e giuridico di ogni singolo episodio.Su quesVi !punti, su questa poilitka attendia-mo una .chiara risposta del Governo cherne-glio precisi queHa che ha dato pOlca fa eattendiamo Iliapronul1Icia del Senato.

Certo, anche noi siamo sensibili all'evoca-zione dei fantasmi. La nostra democrazia, lanost,ra Repubbhca sono nate dalla Resisten-za, conclusa ormai da molto tempo :comeevento stopico, ma sorgente limpida e pe-renne ,di valori ideali che giungono sinO' anoi, che si ohiamano giustizia e libertà. Lospirito de~l'a Roesistenza vive nelle nostre isti-tuzioni e vogliamo ohe viva neNe nostre leg-gi e nei nostri costumi.

Nella Resistenza il Partito liberale ha avu-to la sua parte; se è lecito per una volta ci-tare un ricordo personale, cosa sempre digusto discutibile, specie quando vi sono tan-ti, anche nel Partito liberale, che hanno fat-to e dato infinitamente di più, dirò checonsidererò sempre un alto privilegio quellodi aver apposto la firma, per il Partito libe-rale, il 25 aprile 1945 al manifesto del CLNdella Lombardia, al manifesto della libera-zione.

Sia chiaro che non abbiamo nessun penti-mento, nessun rimorso, nessun rimpianto,anche se le nostre aspettative sono andate inparte deluse, anche se oggi siamo divisi daaltri che ci erano vicini in quel tempo. Ab-1;>iamofatto, come altri, quello che riteneva-mo fosse il nostro dovere e ne andiamo lieti,senza vanterie e senza vaneglorie. In unasituazione come quella ci comporteremmoesattamente nello stesso modo. Ma la situa-zione precisamente non è la stessa, anzi èprofondamente diversa.

Allora avevamo, e da molto tempo, una dit-tatura divenuta sempre più pesante col vol-

gere degli anni, con l'aggravarsi degli affariinternazionali' e infine col decadere delle suefortune; accanto ad essa e alleato ad essaavevamo lo straniero, divenuto ormai nemi-co, accampato in armi sul nostro suolo.Oggi abbiamo un regime di democrazia, im-perfetto e fragile certo, ma capace ~ ne sia-mo convinti ~ di trovare in sè la forza dirimediare ai propri mali, di guarire da sèstesso le proprie ferite, se non mancherannola saggezza e l'energia in coloro che lo gui-dano, siano essi al potere o all'opposizione.

In quel tempo avevamo un Governo arbi-trario prima e usurpatore poi; oggi abbiamoun Governo, che potrà piacerci o non pia-cerci, cui purtroppo non siamo in grado diaccordare la nostra fiducia ed al quale dob-biamo rivolgere critiche anche nella materiain esame, ma che è pur sempre il Governolegittimo, democraticamente eletto del no-stro Paese.

Ecco perchè dicevamo che sta a questoGoverno democratico e soltanto ad esso ditutelare l'ordine pubblico e di stroncare laviolenza in ogni suo aspetto. Sta soprattuttoal Governo prevenirla; per ]l che, in sensoimmediato, valgono iniziative come quellaproposta nella nostra mozione e, in sensomediato e più largo, vale una politica diampio respiro, diretta ad eliminare certimotivi vecchi e nuovi di attrito, di malcon-tento, a volte di esasperazione, che facilitanodi molto le imprese violente delle minoran-ze, che ne ingrossano le file, senza che siapiù possibile poi distinguere fino a che pun-to ci si trovi in presenza del desiderio legit-timo di rimuovere una ingiustiza o un disa-gio e da che punto invece esista una volon-tà sovvertitrice diretta a sfruttare quei sen-timenti.

Molte promesse, anche troppe, sono statefatte dai Governi succedutisi in questi anni,ma i risultati sono stati oltremodo modestie più di una volta si è camminato in dire-zione sbagliata. Intendo dIre che in luogo dimeditate, durature e salutari riforme, dellequali il Paese grandemente abbisogna, si so-no varate leggi che, lungi dall'arrecare unbeneficio ad alcuno, ad altro non sono servi-te che a rendere più precarie le nostre strut-ture. E ciò anche in relazione all'altro disor-dine, non più questa volta nelle nostre stra-

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25 FEBBRAIO 1971

V Legislatura

420' SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO

de, ma nelle nostre finanze, che rende ste-

rile ,anche la migliore volontà di ben fare.Ma affinchè tale politica possa compiersi

~ e speriamo che possa avvenire nel minor

tempo possibile ~ affinchè Sia tolta a chiun-

que la possibilità di innestare la propria vo-lontà faziosa sul tronco di eque richiestee di giustificate rivendicazioni, bisogna pureche l'ordine democratico sia salvaguardato.

Il mantenimento dell'ordine non è un pre-testo per ritardare l'attuazione della politi-ca di riforme e tanto meno per rinviarlasine die, non è soltanto la cornice, come dice-va l'onorevole Restivo, ma è una delle con-dizioni perchè quella politica possa realiz-zarsI.

Il Governo, nella persona del Ministro del-l'interno, come pure i precedenti Governi,più volte ed anche oggi ci ha assicurato delsuo fermo proposito di mantenere quell'or-dine e di non consentire che le fazioni ab-biano mai a prevalere.

Ne prendiamo atto. Però dobbiamo anchericordare che le parole del Governo hannoun precedente lontano in altre parole cheuomini pure altamente responsabili e di si-cura fede democratica hanno pronunciatoin altri tempi e che non sono valse sfortuna-tamente a salvarci.

« Nessuno può chiedere che lo Stato abdi-chi alla sua funzione che è quella di severo,giusto, imparziale tutore della legge, nel cuiambito è la libertà necessaria alla vita e al-lo sviluppo di tutte le idee e di tutti i partiti.

Lo Stato non può delegare ad altri ilmantenimento dell'ordine e la punizione deicolpevoli. Se tollerasse che altri facesse ciò,confermerebbe con questo il proprio falli-mento ». Così diceva Ivanoe Bonomi nel suodiscorso programmatico al Parlamento nelluglio del 1921, esattamente SO anni fa. Que-ste parole assomigliano molto a quelle deinostri governanti e dei loro immediati pre-decessori, e del resto è giusto ed inevitabileche così sia.

La differenza sta tutta tra il dire e il fare.Allora si è detto e non si è ratto. Anche re-centemente si è detto e non si è ratto. D'orainnanzi non basterà dire, ma occorrerà fare.

Nel disordine non si vive a lungo, speciein una nazione a livello di sviluppo già rela-

tivamente elevato. Già lo sapeva Polibio unaventina di secoli addietro quando avvertivache dalla degenerazione delle democrazie sipassa a quella che ai suoi tempi si chiamavatirannia e che noi oggi chiamiamo dittaturatotalitaria e, cioè, qualche cosa di peggio,perchè se non altro l'antica tirannia trovavail suo limite naturale nella durata della vi-ta umana.

Noi vogliamo sperare, onorevole Presiden-te del Consiglio, che il suo Governo, a nomedel quale ha oggi espresso la chiara inten-zione di non permettere che si attenti unaseconda volta alla stabilità delle nostre isti-tuzioni, voglia fare concordare l'azione chedovrà svolgere nei prossimi mesi con talesua -intenzione. Non gli mancheranno allo-ra i consensi degli italiani.

In questo senso la nostra mozione, la mo-zione che il Governo non ha notato, contie-ne un utile suggerimento, tanto più apprez-zabile ~ riteniamo ~ in quanto diretto aprevenire il male piuttosto che a reprimerlo,e pertanto la raccomandiamo all'attenzionedel Governo e a quella del Senato. (Vivissimiapplausi dal centro-destra).

V A L O R I . Domando di parlare.

P RES I D E N T E . Ne ha facoltà.

V A L O R I . Signor Presidente, onore-volI colleghi, vorrei iniziare il mio inter-vento in questo dibattito ricordando l'origi-ne che esso ha, le cause che l'hanno deter-minato, poichè non credo che ci trovia-mo di rronte ad un qualsiasi dibattito acca-demico sulla violenza in Italia, ma di fron-te ad un dibattito che si svolge all'indomanidi tragici avvenimenti, di attentati, di azionisquadristiche, nella persistenza ancora inuna città d'Italia, a Reggia Calabria, di unasituazione di assoluta anormalità.

Non siamo qui chiamati a pronunciarciin astratto pro o contro la violenza; siamochiamati a pronunciarci in concreto su unaserie di avvenimenti che si sono prodotti nelcorso degli ultimi mesi e nel corso dell'ul-timo anno...

N E N C ION I Su questo siamo per-fettamente d'accordo!

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25 FEBBRAIO 1971

V Legislatura

420a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTO STENOGRAFICO

V A L O R I . Questo è un dibattito cheper parte nostra abbiamo chiesto (e così pu~re altri gruppi) al Governo per sapere checosa si. intendeva fare nei confronti delle vio-lenze della destra nel nostro Paese e neiconfronti di un fenomeno, quello del neo-squadrismo, che è andato assumendo carat-teristiche sempre più rilevanti. Vorrei ricor-dare, colleghi, che se la discussione si svol-ge oggi secondo gli accordi presi con lei, si~gnor Presidente, e con gli altri presidenti digruppo in questa forma, essa tuttavia si svol-ge all'indomani della presentazione, ad esem-pio, da parte del nostro Gruppo, di circa 30~35 interrogazioni sulle quali il Governo daràuna risposta scritta.

Consideriamo la nostra interpellanzastrettamente legata agli episodi che abbiamodenunciato e sui quali naturalmente att~n-diamo risposta da parte del Governo. La no-stra interpellanza non si spiegherebbe sen~za quegli episodi di violenza che abbiamodenunciato e sui quali abbiamo richiamatol'attenzione del Governo. È in base a questonesso tra una situazione grave nel Paese,che abbiamo sottolineato, e la presente in-terpellanza che chiede alcune misure al Go~verno, che farò questo intervento a nome delGruppo del Partito socialista di unità prole~taria.

Si tratta dunque di un dibattito che, se-condo noi, deve servire a mettere in luce leresponsabilità precise della destra e, di fron-te a questa situazione, deve servire a mette-re in luce le responsabilità del Governo eche cosa esso intenda fare. Dirò subito, ono-revole Ministro dell'interno, che il suo di-scorso lo consideriamo molto grave; nondeludente, ma grave perchè, all'indomani deifatti luttuosi che tutti ricordiamo, e inpresenza di queste minacce aperte della de-stra ella è venuto qui a ripetere una tesi.,quella degli opposti estremismi, con la qualepensa di poter affrontare e risolvere !'interoproblema della situazione interna nel nostroPaese, su di una base ~ desidero sotto-

linearlo ~ che rappresenta un enorme passoindietro anche rispetto a precedenti afferma~zioni del Governo. Qui ci troviamo su unaposizione assai più arretrata di quella assun~ta all'indomani dell'attentato di Catanzaro

dal Presidente del Consiglio, onorevole Co-lombo, in quest'Aula e siamo anche un pas-so indietro rIspetto alle cose che ella stessoebbe a dire in quella circostanza.

Tutta la costruzione del discorso dell'ono-revole Restivo è basata, come dicevo, sullatesi degli opposti estremismi. Desidero con-futare questa tesi e richiamare tutti noi aldibattito sui fatti reali di fronte ai quali citroviamo. Che cos'è questa violenza di de~stra che denunciamo? Che cos'è questo fe-nomeno neosquadrista del 1971? Dobbiamo,onorevole Ministro dell'interno, intanto par~tire da una constatazione: che cioè non citroviamo davanti ad un'esplosione improv-visa e subitanea, ma a qualcosa che è anda-to progressivamente crescendo. Del resto, lestesse cifre da lei fornite su alcuni atti diapologia di fascismo dimostrano un cre-scendo nell'atteggiamento di queste forma-zioni di destra.

Non ci troviamo qulndi di fronte a casiisolati, ma a qualcosa di organizzato che ri-guarda tutto il territorio nazionale. Vi sonostate altre volte delle bombe; vi sono statialtre volte attentati, ma erano dei fatti iso-lati, mentre ora abbiamo una catena di fat-ti, concentrati nel tempo e abbiamo inoltrela teorizzazione di questi fatti, una teorizza-zione che li ha preceduti e li segue.

Nulla di quanto accade viene fatto di na-scosto, ma tutto è di dominio pubblico, tut-to è stato chiaramente teorizzato. Abbiamovisto sui muri delle nostre città i manifesti,gli appelli del Movimento sociale italianoper organizzare forze, per raccogliere mezzi;abbiamo letto sulla stampa, non di sinistra,vari servizi, informazioni, reportages che ri-guardavano campi di addestramento; abbia~ma ascoltato dalla più alta voce del rappre-sentante del Movimento sociale italiano,l'onorevole Almirante, teorizzare una lineaal recente congresso del suo partito; lo ab~biamo udito alla televisione dare a dei giorna-listi determinate e precise risposte che si in-seriscono in questa linea. Non ci troviamo difronte a qualcosa di improvviso, ma di seria-mente meditato e preparato e tutto viene fat-to basandosi su una precisa ipotesi politica.

Anche l'ultima intervista dell'onorevole Al-mirante al «Borghese}} si trova su questa

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Senato della Repubblica V Legislatura~ 21341 ~

25 FEBBRAIO' 1971420d SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- REsocaNTa STENaGRAFICa

precisa linea: il Movimento sociale perseguelo scopo (lo ha dichiarato) di dare una vira-ta alla lotta politica in Italia conducendolasu una determinata base per fronteggiarequelli che il Movimento sociale chiama peri-coli di aperturismo o situazioni di tale na-tura. Questo è il fatto politico che abbiamodi fronte.

Una scelta chiara è stata fatta, alla qualeconsegue poi tutta una serie di mezzi perattuaJ11a.

Queste farmazioni non sono clandestine.I nomi che ci ha letto l' onarevole Ministrodegli interni, «Ordine nuovo» (commenttdall' estrema destra. Repliche dall' estrema St-nistra. Rtchi:ami del Presidente), « Fronte na-zionale rivoluzionario », « Camicie verdi» etutte le altre formazioni del genere non sonosconosciuti; si tratta di formazioni che agi-scono da tempo alla luce del sole, che reclu-tano dei personaggi, che promuovono mani-festazioni.

Onorevole Ministro deIrinterno, quandoella si richiama alla legge del 1952 e ce necita, a pezzi e booconi, gli articali in formaanche deformata, come può dimenticare tut-Ta il testo dell'articola 1, che non è basatosolo su ipotesi astratte dell'uso della violen-za, ma su di una precisa ipotesi dell'uso del-la violenza da parte dei fascisti per colpire leistItuzioni democratiche del nostro Paese,ovvero è basato sull'ipotesi di attacco allaResistenza, all'antifascismo? E tutto questo,ripeto, si svolge alla luce del sole.

Onorevale Ministro dell'interno, ho qui ungiornale di Bari, «La Gazzetta del Mezzo-giarno », giornale quindi non saspetto, cheriporta il testo ~ evidentemente passato al-

la stampa ~ del comizio tenuto domenicascorsa dal segretaria del Movimento socialeitaliano, l'onorevale Almirante. Il titalo èquesto: «Il Movimento Saciale Italiano an-nunzia "una offensiva all'antifascismo" ».Parole dell'onorevole Almirante: «Da Bariparte oggi la prima manifestazione di piazzache segnerà la controffensiva del Movimentosociale italiano contro l'indegna campagnaantifascista ». Siamo arrivati a questo nel no-stro Paese. . .

N E N C ION I. Ebbene? (Proteste dal-l'estrema sinistra).

FRA N Z A. Ci dobbiamo far massacra-re senza reagire? Ci state massacrandO' e dob-biamo stare zitti: se questa è democrazia!(Vivact repliche dall'estrema sinistra).

P RES I D E N T E. Senatore Franza,il senatare Valori cita dei dooumenti; quan-do avrete voi la parola, confuterete o citeretealtri documenti. Cantinui, senatore Valori.

V A L O R I. Dioevo che siamo arrivati aquesto nel nostro Paese: che l'antifasoi,smoè considerato una cosa indegna, che una cam-pagna antifascista è cansiderata una cosa in-degna! Ora, onarevoli ,colleghi, quando siraggiunge un tale grado di abiezione, cioèquando si chiama la gente a lottare control'antifascismo, io mi domando quale ipotesidi presenza degli articoli della legge del 1952si vada a cercare! Questo è un chiaro appelloa muoversi contro le radici stesse della Re-pubblica italiana, contro le radiai stesse del-lo Stato nel quale operiamo.

Ebbene, queste cose, ripeto, si svolgonoalla luce del sole, non avvengono in modoclandestino. E qui si apre un problema seriosulla responsabilità non ,soltanto sua, onOJ1e-vale Restivo, ma del Governo del quale ellafa parte e delle altre formaziani di centro-si-nistra che ci sono state nel nastro Paese.Quando questo prooesso è cominciato, quan-do questa linea è venuta avanti, quando que-sta ipotesi di lavoro del Movimento sociale,delle forze e delle oJ1ganizzazioni di destra hacominciato a delinearsi, qual è stata l'azio-ne politica della coalizione di Governo controtutto ciò? In che modo il Governo ha contra-stato questa azione delle forze di destra, an-zitutto politicamente, prima all'cam di dall'edelle direttive specifiche su ,interventi prati-ci? Quale è stata in forma politica la presadi posizione del Gaverno e dei partiti che locompongono contro questa serie di rigurgitia catena che veni,vano avanti, callegati l'unoall'altro, lungo una linea di precisa ipotesipolitica? È una responsabilità grave queHache porta il oentro-sinistra.

Io ricordo le polemiohe interne di maltianni fa nel Partita socialista italiano quandoil centro"sinistra veniva presentato come runaformazione che avrebbe dovuto allontanareil pericolo di destra nel nostro Paese. Ebbe-

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V LegislaturaSenato della Repubblicc. ~ 21342 ~

420a SEDUTA (antimerid.) ASSEMBLEA- RESOCONTOSTENOGRAFICO 25 FEBBRAIO 1971

ne, quale peggiore condanna dell'esperienzadi centro-sinistra del fatto ohe siamo costret-ti ancora, nel 1971, a ipotizzare minaoce diquesto genere e addirittura a parlare di neo~squadrismo, a citare fatti, dei quali sono pie-ni quotidianamente i giornali, di rigurgitineo-squadristi mganizzati dalle forze di de-stra?

Ci sarebbe anche da 'ragionare sul perchètutto questo si è prodotto. In voi che fateparte della coalizione di centro-sinistra nonc'è ,stata forse, onorevole Restivo, una ten-denza pericolosa a scherzare col fuoco, conl'esistenza di questa minaccia, per ricattarein parte l'opinione pubbhca, i lavoratori pre-sentandovi in fondo come qruaLche cosa dimigliore e di preferibile, come un argine con-tro questa linea che veniva prospettata? Èun quesito politico sul quale dovete riflet-tel'e nel momento in cui la realtà, i fatti, gliavvenimenti pongono drammaticamente anoi tutti una serie di inteI1rogativi.

Quale significato ha questa scelta politicadella destra estrema? Quale significato ha losquadrismo del 1971? Io credo, onorevoli col~leghi, che di qui si debba partire e che siaimportante appurare questo, peJ:1chè solocomprendendo da che cosa nasce questo fe-nomeno possiamo adottare una linea giusta.

A che cosa tende questo rigurgito, a checosa tendono queste minaoce? È stato osser-vato giustamente fin dal primo momento chenon si può trattare di una specie di terrorenero col quale si voglia minaociare il movi-mento operaio. Troppo forte infatti ~ noilo sappiamo ~ è la classe operaia oggi; t(WP-po forti sono le organizzazioni della classeoperaia. Nè contro di esse nè contro i partitie le organizzazioni di sinistra può essere og-gi organizzata una reazione di massa comein altri periodi della storia del nostro Paese.

Sappiamo che la situazione di oggi, lasituazione del 1971 è profondamente diver-sa da quella del 1919-22. Non c'è una basenazionalistica possibile per avventure dellaestrema destra, non ci sono neanche massedi ex combattenti sfrutta bili, non c'è neanche,la riserva nelle campagne italiane come vi

fu in aLcune zone nel 1919-22.

Per quanto grave e allarmante sia il feno-meno di Reggia Calabria, del quale porta ,in~

tera responsabilità il Governo, tutlavia non èfortunatamente un fenomeno estensibileneanche a tutto il Mezzogiorno d'Italia e inogni caso ci sono forze anche nel Mezzogior-no capaci di contrasta:re un s.imile indirizzo.

A che cosa tende allora lo squadrismo dioggi, nella convinzione che esso non può cer~to piegare il movimento operaio del nost'roPaese, nella convinzione che non può nè inti-midirlo e neanche scardina:rlo? A qualchecosa deve pur tendere, qualche obhlettivo de-ve pur averlo. Qui deve essere condotto il no~stro sforzo, proprio per riuscire a sventaTequesto obiettivo.

Ebbene, lo squadrismo del 1971 non è al-tro che un elemento di pressione indirizzato,nella crisi del centro-sinistra, della sua poli-tica, a provocare qualche cosa ohe poss.iamogrosso modo sintetizzare sotto la formuladi una specie di neo-blooco d'ordine che do-vrebbe dirigere la vita del Paese. Lo squadri-smo del 1971 è diretto cioè a creare una si-tuazione torbida, una situazione di caos nel-la quale possa avanzare la tesi degli oppostiestremismi proprio per dar luogo a un bloc-co d'ordine conservatoDe.

Questo è l'obiettivo vero ohe ,si propone equesta è la ragione per la quale, onorevoleMinistro (non per una ragione tattica, ma perquesta ragione politica di fondo), noi siamocontrari alla tesi degli opposti estremismi,perchè essa mette nel dimenticatoio tuttequeste situazioni ed è proprio la tesi che facomodo a chi ha messo in movimento questamacchina.

Onorevole Ministro, forse, se andassi~ma anche a vedere un pachino meglio il suorapporto di stamattina al Parlamento, seandassimo a fare un'analisi minuziosa dellecifre,) diet,ro quelle perquisizioni, dietro queimandati di perquisizione probabilmente tro~veremmo anche una cosa (almeno se ne ha!'impressione): che numericamente non c'èproporzione e che, anche accettando per buo-na, come non facciamo, la tesi degli op-posti estremismi, anche aocettando per buo-na la sua impostazione (e lo dico per assur-do), troveremmo una parte maggiore diresponsabilità, di ritrovamenti di armi, diriconoscimenti di colpevolezza, nei confrontidella estrema destra. Questo almeno traspa-

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riva anche soltanto dalle dhe da lei dette.(Interruzione del senatore Pranza). Ma ilproblema che dinteressa non è quello diconfutare la tesi degli opposti estremismi dalpunto di vista numerico, ma di confutarladal punto di vista politico. Voglio dtare unaaffermazione in questo senso che calza per-fettamente alla confutazione delle frasi pro-nunciate stamattina dal Ministro degli inter-ni. E la traggo da un giornale non di partenost'ra, onorevole Restivo, ma da un giornalecattolico, la rivista ({ Politica », fatta da cat-tolici e da democratici cristiani: ({ Mettendonello stesso mazzo le violenze di destra equelle di sinistra, si finisce per confonderecose diverse e si off,re spazio aHa manovradelneofascismo. Certo, lo Stato deve punirei singoli atti violenti da qualunque parte ven-gano. Ma Se diciamo che vi sono due estremi-smi che minacciano la democrazia, diamoun giudizio politico distorto oltre a premiarelo squadrismo fasdsta che tenta proprio diaccreditarsi come una risposta ai tentativi an-tieversivi e antidemocratici della sinistra ».È giudizio giusto, ,serio, che coglie in pienoquesta tesi sbagliata degli opposti estremismie ci aiuta nella comprensione e nella ricercadegli obiettivi ai quali tende 1'est'rema destra.Certo non nego che vi siano anche delle for-ze che si muovono in maniem autonoma al-la estrema destra in questo senso, che pensi-no anche a possibili colpi totalitari. Sono leforze ,in collegamento con altri settori delmondo politico italiano non solo di destra,sono settori in contatto con centrali interna-zionali bene individuate; sono settori in con-tatto con tutti quegli ambienti che male tol-lerano nel Mediterraneo una determinata si-tuazione dell'Italia, diversa, ad esempio, daquella della Grecia o della Spagna.

Ma ciò che mi preme sottolineare è 1'ele-mento di ricatto che viene eseJ1citato dallosquadrismo neofascista sul mondo politicodel centro-siniMra, sulle forze del centro-si-nÌl;tra ed il fatto che allorchè si accetta que-sta tesi degli opposti estremismi si finiscecon il facilitare tale manOVJ1a di rkatto cheviene dalla estrema destra. Certo questa spe-ranza di un blocco di ordine nel nostro Pae-se è una speranza per la quale il presentareil Paese come stravolto da una ondata di vio-

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lenze indiscriminate è naturalmente un co-modo mezzo. Vi sono forze sociali legatealla proprietà fondiaria, alla proprietà agra-ria, formate da speculatori di suoli urbani,di ceti parassitari del mondo industriale alNord e al Mezzogiorno, che ,soffiano sul fuo-co, che fomentano queste formazioni; vi sonocomplicità nella burocrazia dello Stato, v,i so-no complicità che vanno oltre anohe ,la buro-crazia dello Stato. E quando nella nost'ra in-teI'peUanza chiediamo che sia fatta luce suifinanziatori, sui favoreggiatori, sui promotoridi questa manovra, ohiediamo che si mettaveramente il dito sul ({ bubbone », che si fac-cia venk fuori tutto il marcio che c'è dietroqueste formazioni, dietro le formazioni para-militari; quando chiediamo questo ~ ripe-

to ~, quando vogliamo una applicazione del-le norme della stessa legge del 1952 e di alcu-ne procedure che questa legge offre, lo fac-ciamo tenendo conto dell'obiettivo per noiestremamente pericoloso che si vuole perse-guireceI'cando di cavalcare la tigre dell'estre-mismo di destra. Non ci sfugge, cioè, la com-plessità e la visione nazionale del fenomeno;proprio per ciò che ho detto p'rima, noi giu-dichiamo estremamente gravi i fatti di Reg-gio Calabria, ma siamo oltremodo convintiche anche se esistono nella società meridio-nale possibilità di azioni specifiche per ma-novre di destra di tipo neosquadristico e ditipo fascista ,le file del movimento non si pos-sono stringere soltanto al Mezzogiorno d'Ita-lia, poichè sono delle file di carattere nazio-nale, come è stato giustamente sottolineato,ricordando che anche le file del movimentofascista nel 1919-22 non potevano essere ri-cercate soltanto in akuni settori agrari deHaVaI Padana, ma erano collegate a ben altrisettori che dirigevano allora il capitalismonel nostro Paese.

A che cosa si mira? Ad una specie di bloc-co d'ordine. È venuta fuori, ieri, un'&ntervi-sta rivelatrice e curiosa su come il neofascÌ-smo possa servire quasi ad una rentrée politi-ca di certi personaggi del nostro Paese. Que-~ta curiosa intervista è dell'onorevole Scel-ba alla « Nazione)} di Firenze. Tralascio alcu-ne parti che vorrei definire grottesche se nonfossero addirittura macabre. Infatti, quando1'onorevole Scelba parla degli eccidi che han-

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no insanguinato, durante la sua permanenzaal Ministero degli interni, il nostra Paese, lofa indicandoli sempre con queste due parale:« incidente tecnico ». Le direttive erano giu~ste, tutta era ben diretto, ben fatto, ci sonostati soltanto, degli incidenti tecnici. E si èarriva t,i anche all'assurda tesi del mitra cheha sparato da salo e che poi si è pensato didover sastituire con altro mitra più appro-priato, il quale, poi, ha fatto la sua es,peI1ien-za in altro momento,.

Perchè dico che è rivelatrice questa inter~vista? Perchè l'onDrevole Scelba se la pren-de ,oon riI1igurgiti neofasoisti. EgLi non diceche gli sta bene il neofasc1siffio, ma dice qua-le secondo lui dovJ:1ebbe essere la medicinaper guarire questo fenDmeno. E l'onorevoleScelba ricorda la sua attività di Ministro,la sua partecipazione ai governi, la sua mano,forte e, ,in mada particolare, ricDrda la suaaziDne di uomo, ohe avrebbe liberato l'Haliadal pericolo comunista. Egliricarda peresempio con soddisfaziane ~ e poi andiamo

a riceI1care Le origi[1i del neofascisma! ~ lasua opera come Ministro dell'interna nel1947. « Ma lei sa »~dice ad un interlocutore

~

{{ che quando, assunsi nel 1947 ~l primoMinistero degli interni nella città di Made~na su 120 poliziotti 118 li ,scoprimmo iscdttial Partito comunista italiano? Ma lei sa cheI~n quel periodo avevamo, nelle forze dipolizia ben 8.000 ~ dico 8.000 ~ ex partigia~ni, tutti comunisti naturalmente?» Ecco ilmetado che l'onorevole Scelba dice che biso-gna usare e che rivendica a se stesso di averusato per amore dello statu qua. {{ Bene, riu-scimmo a fare piazza pulita: fuori dai postipubblici, fuori dalla palizia ». Eoco ,le affer-mazioni sulla base deHe quali l' onorevaleSelba rivendica il suo passato.

Ma perchè rivendica questo suo passato inquesTIo mO'mento? Perchè gli serve, pmprioper riusdre a giustificarlo, la tesi degli DppO-sti estremismi, per sostenere ,la necessità diunO' Stato forte. Quale ,sarebbe, infatti, la ri-cetta che <l'onorevale Scelba fornisce? {{ Ilnecessario sar,ebbe nella restauraziane di unapolitica di Governo nella quale tutti sianofermamente d'aocordo nella difesa ad oltran-za delle leggi; applicare la legge con intran~sigenza, punire ogni minimo sconfinamentodalle 'leggi, capire che il Partito camunista

italiano è un esercito mentre il Mavimentos'Ociale » ~ l' 'On'OrevoleNencioni se la prendacon l'onorevole Scelba ~

{{ è una selva di cen-ciosi. Ma per far questo ci vorrebbero uomi-ni che hanno visto come me nel 1922 che ~lademoomzia fu assassinata proprio dalla de-bolezza del Governo ».

Ed infine conclude il suo discorso sugli op~posti estremi,smi dicendo, nel timore che lecase non siano state ohiare: {{ can rIaradicaledifferenza, ci tengo ad insistere, che la guer~ra vera è a sinist'ra, non a destra ».

Così, onorevoli colleghi, si parte dalla te-si degli opposti estremismi per poi arrivareperò a concludere che ill pericolo vero è asinistra. Quindi >come soluzione in risposta aquesta visione del Paese vengDno offerti, unoStato forte ed un Governo forte per rip'Ortar~ci ad una situazione economica e saciale chele masse operaie del nost'ro Paese hanno for~temente incrinato nel corsa di questi ultimianni. Non ci sfugge che questa pressione vie-ne esercitata da questo rigurgito fascista inItalia perchè siamo nel 1971, all'indomanidi grandi annate di lotte operaie, contadinee studentesche. Stanno alle nostre s'PaNe an-ni di pressione contro, lo sfruttamento, con-tro l'autor,itarismo, contro il tentativo di ri-pristinare le vecchie geral'Ohie in fabbrica enella scuala; stanno, alle nostre spalle anninei quali si sono forgiati nuovi strumenti dilotta del movimento aperaio: ecco le !assem-blee, ecco, i consigli di fabbrica, eoco i dele-gati di linea e di reparto. Sta davanti a noiun processo difficile, ma che va avanti, diunità sindacale, nel nostro Paese.

Sta davanti a noi la continuità di un movi-mento ohe incrina sempre di più i fonda-menti dello sfruttamento, sui quali si basaquesta sacietà.

Ecco perchè, davanti a questo pericolo, da~vanti a questi rischi, assistiamo al rigurgitasquadrista del 1971 ed eoco perchè dall'altraparte avanza la tesi del Governo d'ordine permettere fine a tutta questa, per liberare 1'1ta-lia da questa prospettiva, dice il Movimentosociale italiano, cioè della spinta verso sini-stra, verso una nuova diJ:1ezione palitica delPaese.

.

AllDra quale potrà essere il nastro tipo di:r;isposta, onDI1evoliooUeghi? Deve essere unarisposta che tenga conto degli obiettivi ai

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quali si tende. Guai a chi pensi di poterei fa~re ,indietreggiare dagli obiettivi avanzati delmovimento operaio del nostro Pa:ese,sia perragioni ideologiche ben precise e 'relative al~l'analisi della sacietà italiana, perché sap-piamo quali sono le radici del fascismo, nellosfruttamento, nei grandi gruppi monopalisti-ci, nel parassitismo della rendita fondiariaed agraria, sia perchè s3!ppiamo che la mi-gliare difesa della democrazia è un lavoro co-stante e continuo perchè la classe OIperaia,perohè i lavoratori del nastro Paese abbianoun ruolo, una funzione ed un peso sempremaggiori nell'esercizia dei diritti democraticinella nazione ,italiana.

Sia chiaro quindi, per coloro i quali vo-gLiono ricacciarci indietro e vogliono ridur~:re Ila nost1:1a azione a una specie di batta,gliadi retI1O<guardia che, mentre 'llon ,sfuggiremomai aMa necessità !impellente del fronte Ulni-00 antifascista, della difesa dei diritti demo~cmtid e delle libertà demacratiche, mentrenon cons1deJ:1eremo mai arretrata la battagliaoOlntro il fascismo e cantro il neofasÒsmo,allo stesso tempo tuttavia d sforzeDemo iSem~pre di dare una risposta avanzata ,~tig,iovani,ai lavoratori, agili operai pel'chè siamo con-vi'llti che solo per questa via si possa scon-figgere definitivamente la minaccia autarita-r,ta, la minaccia di destra, la minaocia f!asci-stia nel nostro Paese.

Quindi siamo consapevali di un ruolo sem-pre più difficile e sempre più impegnativo alquale è chiamata la sinistra italiana. E siamoconsapevoli quindi anche delle responsabilitàspecifiche che in questo quadro appartengo-no al nostro partito, ai nostri campagni.

Ma, onorevoli calleghi, se questo sarà il no-stro compito, di iSOllare il movimento neo-fa~scista, se questo sarà il nastro compito, dicolpire alla radke le cause di questa situa-zione, se questo sarà il nostro compito, disorreggeIie ,le spinte più avanzate del movli-mento operaio, qualcosa va pure detta al Go-verno, qualcosa va pure detta a questa mag~gioranza.

NOli non possiamo ammettere, noi nO'n pos-siamo tollerare che in Italia continui una si-tuazione di questo tipo e di questa natura.Voi non potete ,lasciare esposte le forze de-macnatiche, i lavoratori alle minacoe deUesquadracce fasciste.

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Su alcune cose, onorevole Ministro, non civogliono parole ma ci vogliono fatti. Questecentrali vanno individuate e colpite, questi fi-nanziamenti vanno messi alla Luce del sOlIe;queste sO'no vergogne contro le quali bisO'gna,intervenire. E gli strumenti, i modi ci sono,per intervenire; ma anzitutto, a sorreggerel'intervento pratico, ci vuole una chiara vi-sione politica. Ed è qui che la maggioranzadi centro~sinistra fa acqua in questo dibat-tito parlamentare. È qui che, ricacciata dallaporta, rientra dalla finestra ,la tesi degli OIp-posti estremismi. È qui che, ricacciata dallaporta, riOO'1ra dalla finestra la crisi profondanella quale si dibatte il centro-sinistra.

Guai a noi, onorevoli colleghi, se conclu~dessimo questo dibattito accettando questaimpO'st:azione. Mi riferisoa a queUe forzecattoliche, democristiane, socialiste che fan-no parte della maggioranza. Guardate che laIiespolflsabillità che ci assumiamo tutti in que-sta situaziane è una responsabilità molto gra-ve, molto seria, mO'lto 'pesante. Guai a noi seconcludessimo un dibattito di questa portata,di fronte alla drammaticità di questa situa~zione, accettando la tesi degli opposti estTe~mismi e accettando quindi una condanna ge~nerica della violenza, senza vedere gli aspettipolitici e le responsabilità politiche del Go-verno e delle forze palitiche che fanno partedel Governo.

Noi dobbiama prima della fine di questadibattito esseJ:1e propdo in chiaro !su questipunti, su queste questioni, dobbiamo sancireche oggi esiste una minaocia che viene dalla!estnema destra e che cantro questa minaccia,cOlme pure era stato detto anche nel discorsofatto dall'onorevO'le Colombo in questa As-semblea, devono ritrovarsi tutte le fOlrze Lequali hanno a cuore la difesa degli ideali de~mocratici della Castituzione della Repubbli-ca e della Resistenza.

Onorevoli colleghi, questo mi pare il pro~blema politico che abbiamo di fronte, perchèse noi diamo nmpressione che non si passaall'interno dello schieramento antifascista,che non si riesce a dividere e a frantumarelo schieramento antifascista, se noi diamoquesta dimostrazione, se diamo una dimo~strazione di unità, allora isoliamo in parten-za la manovra del neofascismo e il <ricattoche esso esercita.

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Bisogna saper dimostrare che ci sono dellecose sulle quali si sa essere d'accordo, si saoperare uniti al momento opportuno. Questoè i,l modo con il quale vengono poi sconfittele illusioni e le speranze dei neofascisti. Edecco per quale motiva noi auspichiamo quin-di una conclusione di questo dibattito estre~mamente chiara e seria.

C'è la crisi del centro~sinistra. Lo sappia-mo, la vediamo ogni giorno, nonostante tutti[ tentatiVli di farla rientrare. Ma pernoi la crisi del centl'o-sinistra è una crisiche deve essere superata con un nuovo tipodi direzione politica del Paese. Ciò implica,per essere affermato, per essere 'creato, peressere pO'rtato avanti, la sconfitta delle mi~nacce autoritarie, delle minacce neofasciste,delle minacce di destra. Ecco perchè abbia-mo presentato questa ,interpellanza, ecco per-chè siamO' stati insoddis£atti della rispostache ci ha dato con il suo discorso di stamat~tina il Ministro. Ecco perchè nel corso deldibattito continueremo a portare avanti unalinea di lotta ad oltranza contro le manife-staziani neofasciste per ciò che esse rappre~sentano e per i ricatti che vorrebbero porree i condizionamenti che vorrebberO' operarenella vita politica del nostro Paese. (Vivi ap~plausi dall' estrema sinistra. Congratulazioni).

P A R R I. Domando di ;parlare.

PRESIDENTE Ne ha facoltà.

1, P A R R I. Signor Presidente, onorevolicolleghi, onorevole Ministl1O, ho aocolto conmolto interesse le indicazioni che ,lei, ono-revole RestiNO', ci ha fornito 'stamane sulleviolenze, indicazioni e statistiche di grandeinteresse che, a mio parere, meriterebbero1Juttavia un'anaHsi maggiore; per intanto ri-levo che la maggiar parte delle 'Violenze ven-gono dalla parte fascista, sia direttamentedal Movimento sociale italiano, sia da movi-menti ad esso affiliati. Mi pare anche dove-rosa prendere atto delleindÌicazioni che leici ha dato in generale su questo fenomenodella violenza, con l'intento quindi di ve-derlo, in un panorama più ampio, con orien-tamenti i più moderni possibili e con l'af~fenmazione del dovere dello Stato d'inter-

venire; tutte cose cui mi permetterete, amicidi sinistra, di rendere atto.

,Ma si tratta più che altro di impegni per

il futuro, perchè il passato, anche quellopiù recente, 'Onorevole Ministro, non mi pa~re sia sempre stato coerente con questalinea. Pur rendendomi conto df'lle difficoltàinfinite che vi sono nel governare in Italia,con questi strumel1!tiamministrativi, deb-bo dire che quella imparzialità che leicrede di dover riscontrare nel comporta-mento delle forze dell'ordine ci è spessoparsa dubbia ed incerta in parecchie occa~sioni. Un esempio grave per noi è statoqudlo dell'assalto della polizia, avvenuto direcente, all'università di Roma, alla Casadello studente.

Circa il comportamento delle forze di po-lizia nei riguardi dei fascisti e degli antifa-scisti, non posso disconoscere parecchi in-terventi decisi della polizia nei riguardi deHeazioni fasciste; tuttavia non vi è semprequesta imparzialità, questa neutralità, que-sta superiore interpretazione dei doveri del-lo Stato. D'ahra parte, signor Ministro, lapolizia è di origine antica; 1ei conosce lastoria d'Italia e sa che dopO' la Liherazioneil Paese è stato amministrato ancora daceti dirigenti che vi emno nell'Italia fasci-sta. Procedendo per paradassi, forse pos~siamo dire che la rivoluzione antifascistaè stata amministrata ancora dal fascismo!

Ma la magilstratura, della quale lei giusta-mente si fida in quanto uomo del Governo,come interprete superiore della volantà del-lo Stato, è stata negli anni passati ed ancorarecentemente ,diretta da una mentalità ditempi fascisti (non voglio arrivare a direche siano delle creature del fascismo).

Un suo predecessore, l'anarevole Tavianiquando dopo i1 1960 (mi pare nel 1962 o1963) credette di dover intervenire in occa~sione di parecchi incidenti provocati daifascisti ~ erano i tempi successivi ai fatti

di Genova che sono :Sltati quelli di un'altracrisi del fascismo ~ mi feree vedere ildossier del mese di cui si parlava, dal qua,lerisultava che le forze di palizia avevano pre-sentato alla magistratura una trentina didenunce e di queste 26 o 27 erano statearchiviate: i pretori le avevano archiviatevedendo saltanto i:1 titolo delle denunce

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stesse. Soltanto ìl'e o quattro denunce, nellequali c'erano dei fatti che non potevanosfuggire all'attenzione, perlomeno fonmale,del giudice erano state portate avanti e pas-sate all'istruttoria.

Non voglio dire che anche adesso succe-derà la stessa cosa rispetto aLle migliaia didenunoe che lei ci ha ricol'dato: spero viva-mente che non accada quello che è già avve-nuto, anche perchè i tempi sono cambiati,come è cambiata la mentalità generale delPaese.

Un esempio lampante sul quale vorrei ri-chiamare ,la sua attenzione, onoJ:1evole Mi~nistro, riguarda le manifestazioni popolariavvenute in questi giorni: il Paese, 11 Paesegiovane, ha avuto quasi !'impressione di t1'O-varsi di fronte al fantasma di una revivi-scenza del fascismo perchè si era trovatodavanti a quello che ha descritto mO'ltobene anche il collega Valori, OIoè,ad un fasci-smo riorganizzato, al,le spedizioThi punitive,ad Ulnmetodo fascista dietro il quale vi sonomezzi, finanziamenti e una strategia deLlaquaLe è temerario banditore l'onorevole Almi-mnte. Tutto questo ha colpito [OIrtemente laopinione pubbLica, sOlprattutto gli ambientidei lavonatori, e quelli giovanili, tanto chemanitestazioni impOlnenti ~ che non sono

manifestazioni a comando di aderenti aipartiti, ma manifestazioni veramente libere

~~ si sono avute in tutte le città d'Italia.

Qui a Roma, come lei sa, in buona parteVI parteciparono giovani, i movimenti gio-vanili dei partiti, ed una grossa frazioneera rappresentata dagli aderenti al movi-mento giovanile della Democrazia cristiana.Lei vede quindi come !'ipotesi degli OIppO-sti eslremismi cada di fronte alla realta chesi muove oggi.

Vorrei richiamare la sua attenzione sulfatto che manifestazioni si sono svolte an~che in parecchie città del Mezzogiorno, equesta è una cosa importante: sono statemanifestazioni imponenti e dello stesso ca~rattere di quelle che ho ciltato pac'anzi.Perchè ho detto che è una cosa importante?Perchè nel Mezzogiorno 'il :fascismo a suotempIO, al tempo della sua affermazione ave-va trovato il suo r,etroterra naturale a causadelle condizioni di vita politica meno svi-luppate, di movimenti di Javomtori non svi-

luppati, di una vita politica dientelare, percui più facile era la penetrazione fasdstae più lenta, per queste ragioni storiche, laformazione di una coscienza politica demo~cratica. Che il Mezzogiorno popolare si muo-va 10 considero un fatto inter,essante, unfatto importante per lei che vuole esseregiustamente attento a queste manifestazionidel popolo.

Il suo discorso ci è parso volesse eludereuna parte del problema, annegando in certomoda sulla violenza in generale, sul,la filo-sofia deHa violenza e su affermazioni subuona parte delle quah noi tutti siamo d'ac~corda: infatti chi è che nO'n vuole che siaseriamente difesa la legalità repubblicana,la legalità democratica in genelre, la legalitàdella rivoluzione democratica italiana? Chinon ,lo vuole? Questo è evidente, anche senei confronti dei provocatol'i di certe vio-lenze ~ quando non si tratti di singoleviolenze gratuite da parte di studenti onelle fabbriche, le quali 'Sono una perdita,sono una ferita, vorrei dire, al corpo socialedella Nazione, a]]lche se la loro intenpreta-zione da parte nostra può essere spessodiversa dalla sua ~ vi vediamo dei fattifortemente div,ersi da quellii della violenzafa!sclsta, la quale ha un fine che è diversodal fine astratto, dal nne dottrinario vorreidire, ,della rivoluzione maO'ista o di altri tipidi rivoluzione dell'assetto ,soaiale, ddla fisio-nomia della società attuale, che i giovanirifiutano ed hanno insegnato a noi a doverrifiutare. Non è questo il fine diretto nondiciamo del rigurgito (per non offendere licolleghi del Movimento sociale), ma dellarecrudescenza fascista. Il fascismo è natocome uno strumento di reazione, in unaprofonda crisi ,sociale dello Stato italianoe in un coUasso della das-se dirigente ita-liana, ed ha avuto la sorte che lei ha ricor~dato e che ha deplorato. Ma anCOTa succes~sivamente in qualche momento critico, co-me ricordavo prima, nel 1960, cosa è stato,cosa ha tentato di essere? Anche in quelcaso una forza di tensione, e lo è ancoraadesso, mi lasci diI1e, onorevole MinLstl'o,chè ia credo esattissima la di1agnasi che neha fatto il senatore Valori. È v,ero, c'è uninteresse, un interesse obiettivo neUe cose:c'è stato un forte movimento, una forLe spin~

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to., una forte avanzata delle classi la:vomtdciin generale, e vi è una controreazione dal-l'altra parte la quale, .in un certo senso, èanche fisiologica. Quindi movimento di rea-zione che si attesta a destra. Ma siete voiche governate e che risentite, evidentemen-te, di questi movimenti pendolari, di questespinte pendolari diverse. Le giudicheremopoi da un punto di vista .storico, meglio,vorrei dire, in un cielo più alto, più sereno.Ma adesso indubbiamente è un momentodà crisi e si arriverà forse a momenti nonvoglio dire acuti, e spero che non lo sianonel senso dell'asprezza della lotta, ma im-portam.ti e interessaJnti. Si perfeziona la stm-tegia del movimento operaio, del movimen-to dei sindacati, del movimento delle nifor-me e contro di essi vi è nai:uralmeate unaopposizione, una difesa di destra, alla qualeserve la tensione poichè le permette di filo-sofare ancora sugli opposti estremismi. Per-chè? Perchè serve ad ahmentare la cam-pagna, la speculazione politica, la manorvracontro i comunisti e contro una possibilemaggior influenza o partecipazione cOlmu-nista e delle forze di sinistra al Governo,poichè è ev.idente che in questo momentouna tale campagna serve aHa destra. Ed èevidente che si fOlI1ma un coagulo di forzedi destra per sostenere possibili soluzionidi destra, le quali possono essere ipotiz-zate in Vlarie maniere, ma su oui non cre-do di dover insistere e di dover citare altriparticolari, anche perchè sarebbero estre-mamente ipotetici. Ma v.i è questa mgioneobiettiva, per ,la quale lei, onorevole Mini-stro, non può far.e soltanto un discorso ge-nerale ,sulla violenza. Lei lo ha fatto ed io

l'ho ascoltata con molta attenl'!ione; malei avrebbe dovuto fare un discorso diversoe a parte sulla violenza organizzata fas.cista,il oui preciso fine politico I1ichiede da partedel Governo ed in particolare daUa Demo-crazia cristiana dsposte politiche.

È la Democrazia cristiana che è messaaLLa prova ancora una volta. È un Partitotroppo composito ed è chiamato spesso, difronte a tutti questi problemi di scdta, adover decidere fra destra e sinistra e a nonpoter decidere nè a destm nè a sinistra.Ma quando accetta gli opposti estremismi,

quando acoetta che la posizione di destraSlia rafforzata da questa manovra, da que-s to. speculazione fascista, questa è essa stes-sa una scelta alla qual,e dovete dare cOlmeGoverno una prima risposta, con una piùampia scelta di carattere politico più ge-nerale.

È la scelta della Resi'stenz,a. Onorevole Re-stivo, lei conosce ,la storia d'Italia; ~a beneche posSliamo dire che 110.Resi"tenza, :il prin-dpio della lotta di .liberazione è antioo;possiamo di,re che è nato oon il delitto Mat-teotti e con la r,eazione dei giovani di alloraa quel delitto Matteotti. Se volessimo (maora non è il momento di tornare indietro)noi potremmo risalire al movhnento spon-taneo popolare nel RisoI1gimento italiano.

Ma che cosa deve spprattutto interessar-la? Deve interessade i,l fatto che qui ci sonoi valori che, congiunti a quello del nuovomovimento operaio, sono stati i valori ideaHe morali che ham.no dato la tensione almovimento di liberazione. I movimenti diHberazione possono essere degli episodi in-sur,rezionali quasi occasionali se non v:i èquesta tensione interna. Io nan credo chele macchine si muovano semplioementequando sono ben costruite: si muovonoquando hanno un carburante. Le rivolu-zioni non si muovono da sè, non si muavonosolo se c'è uno spidto di classe, ma si muo-vono quando vi è un carburante. E lì vi èstato H carburante e vi sono stati questivalori morali antichi e nuovi che hannopermesso di fare del movimento di li:bera~zione quello che è stato e gli hanno per-messo, onorevole Ministro, di avere il voltola parola, l'autorità nazionale; gli hannopemnesso di trovare H terI1eno di mediazio-ne tra le forze politiche democratiche, <ritro-vando quasi spontaneamente queno che èstato poi ritrovato nena Costituzione.

È ormai uno slogan comune, un po' cor-roso quasi, quello deHa lotta di liberazionecome matrice deUa Costituzione, ma vi ècertamente questo. Quando la Costituzionedi un Paese, la nuova Costituziane di unPaese può fare delle promesse, prenderedegli impegni così alti, così lunghi, così lon-tani, così permanenti che vogliono esserela mediazione nelJa storia prossima di un

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V Legislatura~ 21349 ~

25 FEBBRAIO 1971

Senato della Repubblict;

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popolo per quanto è possibile pDevedere,ebbene, questi sono valori fondamentali.

Sono questi i valori che dov,ete affenmareadesso per un dovere politico che va al dilà, al di sopra ancora del dovere della De~mocrazia cristiana e del centro~sinistra. Ènecessaria questa forte riaffermazione, chedeve essere fatta adesso, 'ma che dev,e esserefatta, onorevole Minist,ro, 'secondo lo spiritodella nostra domanda. Che cosa vi chiedia~ma? Vi chiediamo di applicare, di far usodi quella legge del 1952 che lei ci ha oppor~tunamente ricordato e che non è compostasoltanto dell'articolo 1. C'è anche l'articolo3 il quale, nell'ultimo oomma, afferma chein caso di necessità e di urgenza il Gover~no, ai sensi dell'articolo 77 della Costitu~zione, può emettere un decreto~legge, daconvertire in legge, per operare lo sciogli~mento di movimenti ritenuti attUlalmentepericolosi secondo le precise e non equi~voche configurazioni ddl'articolo 1 della

legge stessa. È questo che noi chiediamo,perchè è questo atto che indiscutibilmenteclassificherebbe il Governo italiano c.ome unGoveDno antifascista che ha come sua basela stessa Costituzione.

Concludendo, le raccomando, onorevoleMinistro, di valutare almeno il valore poli~tico e morale del combattente di ieri e deigiovani di oggi. (V ivissimi applausi dallaestrema sinistra. Molte congratulazioni).

P RES I D E N T E. Rinvio il seguitodella discussione alla seduta pomeridiana.

Il Senato tornerà a riunirsi in seduta pub~blica oggi, alle ore 16,30, con lo stesso ordinedel giorno.

La seduta è tolta (ore 13,10).

D'Ott. ALBERTO ALBERTI

Direttore generale del Servizio dei resoconti parlamentari