Qui ho posto il cuore
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Santo Padre,
la nostra Casa Editrice fa riferimento
alla Congregazione dei Figli dell’Im-
macolata Concezione, fondata più di
centocinquant’anni fa dal beato Luigi
Maria Monti. La Congregazione opera,
oltre che a Roma e in Italia, anche in di-
verse parti del mondo con attività missio-
narie e di promozione umana (compresa
l’Argentina).
I religiosi si dedicano, da sempre,
all’educazione dei ragazzi e alla cura dei
malati, tenendo al centro di ogni loro atti-
vità la persona e i suoi valori. L’Editrice,
frutto di un’intensa e genuina collabora-
zione tra religiosi e laici, intende privile-
giare gli ultimi e i più deboli, mettendo a
catalogo quanto riguarda la solidarietà, il
volontariato, la cooperazione sociale, la
salute, il settore non profit, l’educazione.
Abbiamo molto apprezzato le Sue pa-
role pronunciate durante l’incontro del 20
marzo u.s. con i rappresentanti delle
Chiese e delle Comunità ecclesiali e di
altre religioni. Con lo stesso spirito del
Suo recente intervento, sulla scia degli
insegnamenti del Concilio Vaticano II, nel
2007 abbiamo pubblicato il libro I COLO-
RI DI DIO con le foto di Enrico Masche-
roni che il Suo confratello cardinale Car-
lo Maria Martini ha voluto (con un dono
tanto prezioso quanto inaspettato) quali-
ficare con un prezioso intervento intro-
duttivo.
Il volume presenta, attraverso un per-
corso originale ed emozionante, molte
delle religioni presenti nel mondo. Uomini
e donne di tutto il mondo testimoniano
con la loro preghiera, i loro riti, la loro
spiritualità, che la religiosità è un fattore
intrinseco e indispensabile alla vita
dell’uomo.
Lo scopo della pubblicazione non è
enciclopedico né didattico, e quindi le
testimonianze fotografiche raccolte non
esauriscono certo l’immenso panorama
delle fedi. Si desidera mostrare come le
religioni siano e possano essere fattori di
pace, e non di divisione.
Ora, voglia gradire da noi il dono di
una copia del nostro libro, che rappresen-
ta quanto di meglio riesce a fare la nostra
piccola e vivace casa editrice.
Invocando su noi e i nostri cari la Sua
paterna benedizione Le porgiamo i nostri
più cordiali saluti e auguri di Buon Pa-
squa!
Dott. Sergio
Slavazza
(Direttore Edi-
trice Monti)
fratel Ruggero
Valentini
(Congregazio-
ne Figli Imma-
colata Conce-
zione)
Lettera a Papa Francesco I Colori di Dio, il nostro regalo al Santo Padre
S O M M A R I O :
Editoriale 1
Il mio Grazie
a Padre Monti
2
Le Parole
montiane
2
Luigi M. Monti
e dintorni
3
Una preghiera
per…
4
Preghiere per
le vocazioni
4
Con Maria,
come Maria
5
Glossolalie 6
Vita di Fami-
glia
7-8
Forse non
tutti sapevate
9
I Vostri mes-
saggi
10
La Porta aper-
ta
11
Riconoscere
vocazioni
12
Nelle mani di
un amore più
grande
13
La Metafora 14
D A T A
N O T I Z I E D I
R I L I E V O :
Montefiascone,
l’eccellenza che resiste.
Tiziana, l’abbraccio
di due mamme
Notiziario del Santuario del Beato Luigi Maria Monti
Anno II — n. 13 MAGGIO 2013
SANTUARIO DEL BEATO LUIGI MARIA MONTI—SARONNO Via A. Legnani, 4 - 21047 - Saronno (VA) 02 96 702 105 02 96 703 437
e-mail: [email protected] sito web: www.padremonti.org C.F.: 93054190892
Conto corrente bancario intestato a: Santuario Padre Monti Cod. IBAN: IT27 C 08374 50520 00000 8801111 Cod. Bic.: ICRAITMMAE0
presso: Banca di Credito Cooperativo di Barlassina – Filiale di Saronno Causale: Offerte pro-Santuario o Sante Messe
P A G I N A 2 qui ho posto il cuore
A N N O I I , N U M E R O 1 3 - M A G G I O 2 0 1 3
Ci affidiamo a te, Testimone di carità Affido a te il
mio vivere di con-
sacrata e missio-
naria in Salvador
- Beato Luigi Maria,
affido a te il mio vivere di
consacrata e missionaria
in Salvador, perché
l’amore misericordioso di
Gesù possa essere sem-
pre più conosciuto. I tan-
tissimi bambini di laggiù,
che porto nel cuore, te li
affido, a te che sei padre
di discepoli e guardi a noi
con amore, capace di
comprendere le difficoltà
della missione. A te, che
ogni attimo di vita ponevi
tra le mani della Madre
Santissima, chiedo di ac-
compagnarmi nel rientro
a casa, nella mia missio-
ne. Suor EB
Grazie per la no-
stra Comunità
- Grazie per quello che
hai fatto per la nostra
comunità e grazie an-
cora per quanto potrai
fare per tutti noi, inter-
cedendo presso nostro
Signore.
Una mamma:
Prega per noi
- Padre Monti, sii
avvocato nostro presso
Gesù, perché guarisca
nostra figlia, grave-
mente malata. Non
abbandonarci, stai vici-
no a noi come amico,
fratello, padre, perché
abbiamo tanto bisogno
d’aiuto. Prega per noi.
Grazie, grazie sempre.
Una mamma.
Il Signore ci li-
beri dalla paura di
amare
- O Beato Luigi Maria
Monti, che ti sei messo a
servizio dei deboli e degli
infermi, prega per noi il
Signore perchè ci liberi
dalla paura di amare. In-
tercedi affinchè mio mari-
to A. possa guarire e Ge-
sù benedica le nostre
nozze d’oro. Te ne sono
grata. CV
… Ogni Fratello deve gustare di rimanere nella propria Famiglia, desti-
nata dall’obbedienza, e godere nel Signore della familiarità e compagnia
dei propri fratelli, Figli dell’Istituto… operando in tal modo si avrà la be-
nedizione di Dio, e si persevererà nella propria vocazione.
(Beato Luigi Monti, Lettera circolare, 14 novembre 1884)
Le Parole
montiane
Il mio
Grazie a
Padre
Monti
Gustare la Comunità
Preghiere della sera
P A G I N A 3
A N N O I I , N U M E R O 1 3 - M A G G I O 2 0 1 3
F ra i ricordi che conser-
vo con tenerezza, ci
sono le serate estive vissu-
te a casa dei miei nonni
materni.
L’estate in quel tempo -
come sempre - era bellis-
sima. Giocavamo tutto il
giorno Riccardo, Franco,
Attilio, Angelo, io. Arriva-
vamo alla sera stanchi ma
felici. Quando il buio vince-
va sulla luce, gli zii e i non-
ni andavano fuori casa a
prendere un poco di fresco
nel vicino prato. Dicevano,
o immaginavano, che lì,
fuori dal grande cancello,
arrivasse una brezza spe-
ciale dal lago di Como. Re-
citavano il rosario e poi
ascoltavano, a volte con
qualche commento, le no-
vità del giorno riportate
dallo zio Toni, il fratello
del nonno. Egli le racco-
glieva, amplificate, dalle
donne che stazionavano
nel suo piccolo e chiassoso
laboratorio di calzolaio.
Noi, ciondolanti dal sonno,
aspettavamo le lucciole.
L’estremo gioco prima di
stramazzare sfiniti nelle
braccia dei nonni.
Anche nella cascina di Lui-
gi Monti a Bovisio, le sera-
te si passavano fuori casa
godendosi quel poco di
fresco dopo la fatica e la
calura nei campi. Ci si at-
tardava, sino a sentire i
primi leggeri brividi sulla
pelle, chiacchierando. La
bella stagione, che di soli-
to terminava con la fine di
Settembre, permetteva
questi deliziosi momenti di
pace. I bambini giocavano -
come noi - gli stessi giochi.
Non quella sera del 7 Set-
tembre 1851. Un gruppo
di gendarmi irruppe nella
corte bloccando le vie di
uscita. Spavento generale.
Entrano con violenza nel
laboratorio di Luigi Monti.
Arrestano i giovani che
stavano pregando. Smonta-
no la casa
alla ricerca
di prove.
Trascinano
via tutti gli
uomini
presenti.
Hanno
molta fret-
ta.
Testimone
di quella
drammati-
ca scena,
un bambi-
no: Monti
Angelo, parente del Beato.
Con la madre Farè Giusep-
pina e il padre Monti Pietro
stavano pregando assieme
alla Compagnia dei Frati. I
gendarmi arrestarono tutti
i maschi presenti nella
stanza, anche suo padre.
La mamma aveva gridato
l‘estraneità del suo uomo
alla Compagnia, ma insen-
sibili, gli armati lo avevano
trascinato con loro.
Due considerazioni: la pri-
ma, amara. La cattura e-
spressa con la violenza,
davanti agli occhi di un
innocente bambino, è tipi-
ca di coloro che eseguono
un ordine e basta. Per loro
non sono importanti le
conseguenze traumatiche
lasciate dal terribile modo
di fare. E purtroppo la sto-
ria ci ha insegnato come
l’obbedienza cieca e con-
formista porta il risultato
di immensi dolori e disono-
re incancellabile all’umani-
tà - basti citare lo stermi-
nio degli Ebrei da parte dei
nazisti.
La seconda è più morbida,
ma importante. Attorno al
movimento della Compa-
gnia dei Frati, complice,
forse, la dolcezza della
sera estiva, si radunavano
altre persone. Dopo la pre-
ghiera comune, poi, è bello
condividere alcuni momen-
ti. Pregare assieme alla
sera chiude una giornata,
lasciandole il sapore del
ben fatto, del compiuto.
Non a caso l’ultima pre-
ghiera nel Libro delle Ore
si chiama “Compieta”.
Nella Casa Madre di Saron-
no tutte le sere del mese di
Maggio si recita il Santo
Rosario. Non sempre le
serate sono tiepide, ma
quando accade è davvero
dolce attardarsi un poco,
dopo la recita, in un cor-
diale scambio di opinioni.
In quel momento così cal-
mo anche le diver-
genze più accese
trovano un loro
percorso quieto, e
molte volte una
semplice soluzione.
Non temere.
Marco
La Tomba del Beato Monti
nella Cripta del Santuario di
Saronno
La
Compagnia
dei frati di
Luigi Monti,
dopo la
dura
giornata di
lavoro,
pregava
insieme,
tutte le sere.
qui ho posto il cuore
Luigi
Maria e
dintorni
P A G I N A 4
Una
preghiera
per...
A N N O I I , N U M E R O 1 3 - M A G G I O 2 0 1 3
qui ho posto il cuore
Preghiamo per PER LA VITA CHE NASCE
- Accogli David ad una
nuova santa vita e dona
a lui e ai suoi genitori la
gioia di esistere, di ama-
re e di darti gloria.
(Cristina e Edoardo)
- Dona alle coppie, Si-
gnore, figli da amare e di
cui gioire. E magari, an-
che qualcuno che ti pos-
sa seguire. (CB)
PER LE FAMIGLIE
- Riunisci di nuovo,ti pre-
go Signore, L. e M., in un
rinnovato Spirito familia-
re perché i figli non sof-
frano più di questa divi-
sione e possano tutti
crescere nel tuo amore.
(SG)
tutta la vita Roberto a
Gabriella è anche oggi
un "per sempre" che esi-
ge sacrifici ed amore,
mai tradimento e sfidu-
cia. (Chiara)
- Per Demetrio e Maria,
che si sposano il 10
maggio. AUGURISSIMI !!!
I DEFUNTI
- per Arcangelo, il papà
di Monica, morto lo scor-
so 29 marzo, venerdì
santo.
- per Giuseppina, la
mamma di Giovanni,
morta il 5 aprile, alla
bella età di 101 anni.
- per Giovanna, sorella di
Pietro, morta il 12 aprile.
Tu, o Cristo sei Preghiera
per le
vocazioni
Inviateci le vs. intenzioni di preghiera a: [email protected]
Sei tu
che sveli
il segreto
della vita
“La preghiera, figli e fratelli miei carissimi, apre il tesoro del cuore di Dio”. Padre Monti
- Riporta il sig. Roberto
nella sua famiglia: ciascu-
no di noi lotta contro tanti
fantasmi, il passato, il pre-
sente, il futuro... ma quella
unione che ha legato per
Tu o Cristo sei la vita,
tu o Cristo sei la luce,
tu o Cristo sei l' Amore,
tu o Cristo sei veramente
colui che dà alla vita il vero senso,
il vero valore,
il vero destino a cui la nostra vita è rivolta.
Sei tu che ci insegni perché si vive,
perché si soffre, perché si muore.
Sei tu che guidi il nostro pensiero
e la nostra volontà per le vie del bene.
Sei tu che dai al nostro costume,
alle nostre maniere di interpretare l'esistenza,
la forma grande e autentica.
Tu solo dai il mezzo, la forza,
la capacità di essere buoni, di avere un carattere,
di sacrificarsi per qualche cosa
per cui il sacrificio valga la pena di essere speso.
Sei tu che sveli il segreto della vita.
(Paolo VI)
P A G I N A 5
A N N O I I , N U M E R O 1 3 - M A G G I O 2 0 1 3
Nei passi di Maria: l’esperienza di nascondimento In questi numeri, refe-
rendosi al titolo della ru-
brica e pensando al mese
di Maria, vogliamo iniziare
un percorso che ci porterà
a guardare l’esperienza di
fede dell’Immacolata Ma-
dre e vedere in quale sen-
so siamo veramente figli
suoi e come la sua espe-
rienza è vicina dalla no-
stra e viceversa.
In altre parole, se Ma-
ria è nostra Madre, che
cosa nella sua esperienza
si riflette anche nella no-
stra? Come l’ha vissuta e
come dovrei anch’io viver-
la in quanto cristiano e/o
religioso?
Questo percorso è
l’interiorizzazione di una
vita vissuta in docilità
all’azione dello Spirito di
Dio, nel suo versante spiritu-
ale che implica la pratica
dell’amore, a partire dalla
testimonianza privilegiata di
Maria e seguendo l’esigenza
del cammino cristiano.
Vivere con e come Maria
impone anzitutto di conosce-
re la persona, il ruolo e il
significato di Lei, per poi
impegnarsi a seguire il suo
modo di vita. Detto in altri
termini, per vivere la spiri-
tualità mariana, bisogna
conoscere Maria, il significa-
to della sua presenza nelle
nostre vite, nella Congrega-
zione e nella Chiesa, per poi
impegnarsi a seguire lo stes-
so suo stile.
L’esperienza di nascon-
dimento
Nella sua esperienza di
amore con Dio, Maria è ri-
masta nascosta in tutta u-
miltà dietro la vita del Figlio;
nascosta dalle Scritture, per-
ché chi vive da umile vive
dietro Dio e nascosta nei
vangeli dell’infanzia. Maria è
sempre presentata accanto e
all’ombra di Geù, anche
quando interviene a Cana, si
ritira nella folla festeggiante.
Durante gli anni di vita pub-
blica, Maria rimane nascosta
e solo qualche volta si fa
avanti, quasi per rivedere
suo Figlio. Anche quando
viene proclamata Beata da
una donna nella folla, Gesù
partecipa a questo nascondi-
mento allargando la beatitu-
dine a tutti quelli che ascol-
tano la Parola di Dio e la
mettono in pratica.
Nascondersi non vuol
dire fuggire o non esistere.
Infatti la “nascosta” è pre-
sente nella vita del Figlio,
soprattutto in un momento
così difficile come l’ora della
croce. In seguito rimarrà
presente in preghiera con i
discepoli.
La vita di Maria è nasco-
sta, ma piena nella volontà
di Dio. Dopo la sua esperien-
za terrena, il suo nascondi-
mento si trasforma,
sull’onda dell’esplosione
profetica: tutte le generazio-
ni mi diranno beata.
Maria viene portata alla
luce dalla Chiesa, dalla reli-
giosità popolare, dalla rifles-
sione teologica e
dall’impegno spirituale dei
cristiani. Con e come Maria.
Viviamo nascosti, umilmen-
te, dietro Cristo. I testimoni
ci metteranno alla Luce se
avremmo accolto e vissuto
secondo la Parola di Dio.
(dal presente numero, la
rubrica mariana è curata da
P. Emanuel MVOMO, cfic,
Sangmelima, Camerun)
Con
Maria,
come
In questi
numeri
vogliamo
iniziare un
percorso che ci
porterà a
guardare
l’esperienza di
fede
dell’Immacolata
Maria e vedere
in quale senso
siamo
veramente figli
suoi.
qui ho posto il cuore
P A G I N A 6
Grazie As I sit on my bed
reflecting on my going back
to the Philippines, I am in the-
se two feelings; Happiness
and Sadness. I am extremely
happy because I am going
back home. I am excited. At
last I will be home again. On
the other hand
I am also sad
because Saron-
no is already
home to me. It
is completely a
mixture of
happiness and
sadness.
It is the same
feelings I had
when I was
about to come
here. I had a feeling of sad-
ness. Sadness to leave the life
and the community to where I
am already comportable. I
hate to say goodbye.
How do I say goodbye
to the good times with
my brothers and
friends? How do I say
goodbye to the pain
and joy we shared? How
do I say goodbye when I
feel I have not yet
completed my task? Yet
there is this feeling of
happiness. Happiness
for a new challenge, for
a new adventure, for a
new opportunities, for a
new journey, and for a
new reality. I am always
excited.
Days had come.
Time went by. I enjoyed
the four seasons and it
is springtime again.
And now it is time to
say thank you... I would
like to thank you for the
moments we shared, to
the joys and pains, hap-
piness and sadness,
struggles and suffe-
rings, and the beauty of
life in Saronno. Thank
you for accepting my
strengths and weaknes-
ses. Although I often
speak with all the
gestures and my
mouth may be mute,
my heart speaks a lot.
With the intercession of
the Blessed Virgin Mary
and of the Blessed Luigi
Maria Monti I will al-
ways pray for you. I ask
also for you prayers. I
may be miles away, but
here is where my heart
will stay... THANK
YOU...
Bro Allan Almasco cfic Durante una
seduta di neuro-
psichiatria
nell’ambulatorio
di Saronno:
“Ma perché tutti ti
vogliono bene e ti
amano”
Dalle
Comunità di
Padre Monti
nel mondo
A N N O I I , N U M E R O 1 3 - M A G G I O 2 0 1 3
qui ho posto il cuore
Saronno, un giorno di mar-
zo.
Un bimbo affetto da un
disturbo relazionale, sta
facendo una seduta di cura
presso il nostro reparto di
neruropsichiatria infantile.
La terapista lo circonda di
attenzioni, così come fa
con tutti i piccoli pazienti.
Sui muri della palestra ci
sono vari bigliettini dise-
gnati da loro, con su scritti
tanti “ti voglio bene”.
Improvvisamente, il bambino
si ferma, la guarda e le rivolge
questa domanda:
ma perché tutti ti vogliono be-
ne e ti amano?
e poi continua, da solo, come
un piccolo ruscello, che pian
piano si va ingrossando:
sei bellissima. Anche se
hai gli occhi marroni,
sembrano azzurri come
il cielo;
i tuoi piedi sembrano
come l’olio profumato,
sei come una fresca ru-
giada che scende dai
monti
e possiede una cosa pre-
ziosa: l’amore dei bambi-
ni. Ecco perché tutti ti
amano.
Non ci sono parole da
aggiungere… Nel legge-
re questo gioiello
d’ingenua bellezza, An-
na ha scritto: è proprio
bello che un bimbo in
quella situazione provi e
sappia esprimere tali
emozioni. E allarga il
cuore sapere di terapi-
sti che amano tanto le
persone con cui operano
e credono talmente nel
loro lavoro, da saper
infondere tali sentimenti!
Penso sia importante far
conoscere a più persone
possibili questi germogli
di speranza. Anche que-
sto è Pasqua!
Come fresca rugiada dai monti
P A G I N A 7
A N N O I I , N U M E R O 1 3 - M A G G I O 2 0 1 3
Ciao Allan, Mabuhai Bro. Allan ALMASCO è rientrato in Filippine, dopo circa due anni di stage nella nostra
Comunità di Saronno. Ora lavorerà nella formazione, per trasmettere ai più giovani il tanto
che ha studiato, pregato e fatto proprio del Beato Fondatore, Luigi Maria Monti. Ciao Allan,
grazie per la grande testimonianza che ci hai dato con il sorriso della tua fede. (vedi
l’articolo nella rubrica Glossolalie)
(nella foto)
I Fratelli Joseph
Kalathiparambil,
Francesco
Cavalieri e Aldo
Valentini davanti
al Santuario di
Lourdes.
La
Congregazione
ha scelto di
portare nel
santuario di
Lourdes il
proprio
carisma di
attenzione alle
persone
malate, ai loro
familiari e agli
amici.
qui ho posto il cuore
Lourdes:
missione
ascolto
25 marzo 2013
Mentre a Lourdes (feb-
braio-luglio 1858) acca-
devano i fatti prodigiosi
delle apparizioni di Ma-
ria Immacolata a Berna-
dette Soubirous, presso
l’ospedale Santo Spirito
di Roma Luigi Monti ac-
compagnava i primi
passi della nuova comu-
nità religiosa dei Figli
dell’Immacolata Conce-
zione.
Esattamente sette anni
fa, nella cittadina fran-
cese è stata fondata una
nuova comunità montia-
na a poche decine di
metri dal santuario, fre-
quentato da circa sei
milioni di pellegrini
all’anno.
A fratel Aldo Valentini
(trentino, con il compito
di superiore) e a fratel
Roland Nene (congolese,
cappellano e cerimoniere
del santuario) si sono u-
niti nella missione altri
due confratelli, fratel
Francesco Cavalieri
(viterbese, con una espe-
rienza di 43 anni ininter-
rotti in Africa) e fratel Jo-
seph Kalathiparambil
(indiano). I quattro reli-
giosi eserciteranno il loro
ministero di preti soprat-
tutto nelle confessioni,
che a Lourdes costituisco-
no un’occasione straordi-
naria di contatto e di sup-
porto alla vita spirituale
dei pellegrini.
La Congregazione ha scel-
to di portare nel santuario
il proprio carisma di atten-
zione alle persone malate,
ai loro familiari e agli ami-
ci. L’esperienza quotidiana
di misericordia, consola-
zione e tenerezza che Dio
dona a quanti a Lui si ri-
volgono con fede, diventa
una vera scuola di umani-
tà.
La comunità può essere
contattata all’indirizzo e-
mail:
Questo indirizzo e-mail è protetto
dallo spam bot. Abilita Javascript
per vederlo.
P A G I N A 8
Il Sole 24 ore nel
suo servizio su
“Villa Santa Mar-
gherita”, opera
montiana di Mon-
tefiascone:
“atteggiamento
sempre disponibi-
le, attento, delica-
to, rispettoso e
cordiale” che ca-
ratterizza la
struttura, dove
religiosi e laici la-
vorano nello spiri-
to della compas-
sione cristiana e
dell’umana solida-
rietà.
Montefiascone: l’eccellenza che resiste
L’Istituto presenta
quattro sezioni: 1)
Centro di Riabilitazio-
ne (120 degenti): per-
sone con disabilità
fisica, psichica e sen-
soriale. In alcuni
casi i malati tra-
scorrono tutta la
vita nel centro,
perché orfani o
abbandonati. 2)
Residenza Sanita-
ria Assistenziale
(120 degenti): ma-
lati gravi non au-
tosufficienti. 3)
Poliambulatorio:
ampia gamma di
specialità medi-
che. 4) Diagnosti-
ca Strumentale per
Immagini: ecocar-
diocolordoppler,
diagnostica tradi-
zionale, ortopano-
ramica, Moc, Tac,
risonanza magne-
tica, ecografia.
Il quotidiano finanzia-
rio “Il sole 24 ore” nel
suo quadrimestrale
“PIÙ salute & benesse-
re” ha pubblicato, il
27 marzo, un servizio
su “Villa Santa Mar-
gherita”, opera mon-
tiana di Montefiascone
(VT).
L’articolo sottolinea
“l’atteggiamento sem-
pre disponibile, atten-
to, delicato, rispettoso
e cordiale” che carat-
terizza la struttura,
dove religiosi e laici
lavorano nello spirito
della compassione
cristiana e dell’umana
solidarietà. La Congre-
gazione è presente in
città dal 1956, ma già
nell’Ottocento il Fon-
datore aveva inviato i
suoi religiosi infermie-
ri negli ospedali di
Orte, Civita Castella-
na, Capranica e Nepi.
Villa Santa Margherita è
una delle poche strutture
in Italia a vantare cinque
certificazioni su Qualità,
Sicurezza, Ambiente e
Responsabilità Sociale.
Vita di
famiglia
A N N O I I , N U M E R O 1 3 - M A G G I O 2 0 1 3
qui ho posto il cuore
Giovannino
P A G I N A 9
A N N O I I , N U M E R O 1 3 - M A G G I O 2 0 1 3
“Avreste veduto fin dalle
prime ore del mattino quei
cari fanciulli apparecchiarsi
per degnamente ricevere il
loro benefattore, il loro pa-
dre; giunta l’ora in cui si
sapeva che doveva arrivare,
eran là tutti pronti, schierati
innanzi alla porta che mette
nel vasto giardino, e al suo
primo apparire affollarsi
tutti intorno, chiedergli la
benedizione, baciargli la
mano e corteggiarlo con
mille e mille vezzi che
l’innocenza e la gratitudine
suggerivano dai loro teneri
cuori!
Ed egli il buon Padre, attor-
niato per non dire assalito
da quei cari figlioli, aveva
1894. Giovannino Fusi, or-
fano, anni 6.
È accolto nella casa di Saron-
no direttamente dal Beato
Luigi Maria Monti. Ha perso i
genitori. Ha solo il fratello
Luigi, anche lui accolto
nell’Orfanotrofio. È piccolo,
non solo di età, anche di
statura. È fra i più cari di
Luigi Monti.
Raccolgo questi dati da Bol-
lettino mensile dell’Unione
Padre Monti, del Maggio
1950. Purtroppo in memoria
della morte di Giovanni Fusi.
Stralcio il racconto di Padre
Pastori che ricorda in questa
occasione l’accoglienza che
gli orfani facevano al Beato
Monti.
… a spulciar
gli
archivi e
rimescolar le
carte della
storia, per
sapere…
qui ho posto il cuore
per tutti una carezza, un sorriso,
un giocattolo. Dato così un po’ di
sfogo al loro entusiasmo li avre-
ste veduti tutti mettersi in
bell’ordine e accompagnarlo alla
casa, cantando il: Ti lodo o Maria,
canzoncina che sapevano gradita
al Padre ed al cui canto, eseguito
da quelle voci argentine, a quelle
anime innocenti, dovevano certo
far eco gli angeli del cielo”.
Nella Cappella dove tutti si racco-
glievano, il buon Padre, sollevava
sulle braccia Giovannino, lo met-
teva in piedi sul banco, e gli sus-
surrava: “Vedi come è bella! ( la
Madonna); canta canta : Essa è
contenta”. Nella Madonna il bam-
bino riconosceva così la Mamma
Celeste, buona e amabile, come
la mamma che aveva perduto.
L’accogli-
enza degli
orfani di
Padre Lui-
gi Monti e
tutti insie-
me canta-
vano il:
Ti lodo
Maria.
P A G I N A 1 0
Email e
lettere dal
mondo
Lettere alla Redazione Non essere soli lungo la via
Ringrazio per il gradito ricor-
do augurale e ricambio con
affetto e preghiere. La gioia
del Risorto ci sia di guida per
il cammino che ci attende,
certi di non essere soli lungo
la via. Don Gianfranco.
Il notiziario sta diventando
bello corposo, curato
Grazie degli auguri che, ri-
cambio. Il notiziario sta di-
ventando bello corposo, cu-
rato. Bene. Mi verrebbe da
domandare se mai non pos-
sa anche raccogliere qualche
notizia delle varie opere…
ma temo che si snaturerebbe
la natura del giornale, forse
andrebbe "fuori tema". Gra-
zie. Fratel S.
Egli vi guidi e v’accompagni
Io e la mia famiglia ricambia-
mo gli auguri di vero cuore e
li estendiamo a tutti voi, Fra-
telli del Padre Monti. Egli vi
guidi e v’accompagni.
La saggezza e la tranquillità di
affrontare gli ostacoli di ogni
giorno
Colgo l'occasione di augura-
re che Cristo Risorto porti
nel nostro cuore, nella vostra
comunità e nelle nostre fami-
glie, la speranza di andare
avanti, la saggezza e la tran-
quillità di affrontare gli osta-
coli che ogni giorno trovia-
mo tutti sul nostro cammino.
Cordialmente. Alma
Un verdadero miracolo l’arrivo
di Papa Francesco
E ... BUONA PASQUA anche
per la Communità di Saron-
no! Il tuo editorial sobre Pa-
pa Francesco è molto buono!
Un verdadero miracolo
l’arrivo di Papa Francesco!
Senza dubbio, farà molto
bene a la Chiesa e a tutti noi.
Su simplicidad pero manife-
stada con tanta profundi-
dad... tendrà, y ya tiene, sin
dudas un inmenso impacto
en los cristianos y en los no
cristianos! Un Papa "oriundo"
argentino- italiano! que
alegria inmensa para
Argentina e Italia! y el
mundo! Ernesto.
C’è necessità di ritrovarsi,
immaginare dei percorsi e
compattere per ricostruire
il nostro futuro
Bello il giornale! Il rac-
conto del medico com-
movente… Questa è la
croce: non sempre la
mia felicità coincide con
quella dell'altro. Lascio
parlare Emily Dickinson,
poetessa vera:
L'acqua è insegnata dal-
la sete. / La terra dagli
oceani traversati. / La
gioia dal dolore. / La
pace dai racconti di bat-
taglia. / Gli uccelli dalla
neve.
Con i Confratelli abbia-
mo considerato che do-
po un lungo e doloroso
periodo che è culminato
nella Settimana santa, ci
hanno tolto tanto. Ma
come i cristiani, che
guardano oltre il Venerdi
santo, non ci hanno tolto
la speranza e la fede in
DIO, forti della nostra
consacrazione. C'è ne-
cessità di ri-trovarsi, im-
maginare dei percorsi e
combattere per ricostrui-
re il nostro futuro. Ricor-
diamoci i primi nostri
Confratelli che insieme
al P. Monti sono stati
cacciati da Santo Spirito,
erano senza nulla e
guardate cosa hanno
costruito... e noi?
Sono risorto e ora sono
con te
Grazie degli auguri e del
giornale che ci invia. Le
assicuro che è molto
gradito e apprezzato. Le
auguro speranza. Gesù
ci ripete: sono risorto e
ora sono sempre con te,
specialmente nei mo-
menti difficili, la mia
mano ti sorregge. Un
fraterno abbraccio. BA
Doni di gioia spiritule e
serenità
L'occasione di invio di
QPC mi muove ad espri-
merti un augurio frater-
no e personale di tanto
bene. Condivido con te
tante cose, dalle preoc-
cupazioni alla gioia di
tanto bene che, comun-
que, si muove in questa
casa. Prego il Signore
perché ti accompagni
sopra tutto ed al di là di
tutto, con doni di gioia
spirituale e serenità vera.
fratel Rolando
Iniezione di buona lettura
Grazie per questa inie-
zione di buona lettura e
di messaggi di pace e di
amore. Gennaro
Testimonianza tenace
Grazie del bellissimo
bollettino di Pasqua! Ho
letto dentro le pagine
piene di fede e di notizie
che rincuorano, un mes-
saggio di Risurrezione.
Grazie per la vostra testi-
monianza tenace in que-
sti giorni grigi e malati
che non vogliono cedere
il passo alla primavera.
Eppure lo Spirito del Ri-
sorto che passa a porte
chiuse sa attraversare
anche il WEB... e il bollet-
tino vostro, come un
cenacolo virtuale che
racchiude una Buona e
vitale presenza. Grazie
di vero cuore a te ai tuoi
collaboratori.
Gracias hno
Gracias hno! Ya sabes
que los acompaniamos a
diario con nuestra frater-
na oracion... Como bien
dijo el Santo Padre hoy,
en los momentos difici-
les CONFIANZA en el
Señor que no deja de
estar a nuestro lado,
confianza en Su Miseri-
cordia. Todo pasara,
recemos y confiemos! L.
Scriveteci
a
I Vostri
mess@ggi
A N N O I I , N U M E R O 1 3 - M A G G I O 2 0 1 3
qui ho posto il cuore
P A G I N A 1 1
A N N O I I , N U M E R O 1 3 - M A G G I O 2 0 1 3
Tiziana: l’abbraccio di due mamme
È da pochi minuti entrata in
servizio Tiziana, l’assistente
per l’infermeria a disposizio-
ne di tante ospiti anziane; in
gran parte sono già state
sistemate per la notte. Tutto
è silenzio, nessuna per ora
si lamenta o richiede le sue
cure, perciò può restare nel-
la mia camera e mostrarmi,
con giusto orgoglio mater-
no, ma soprattutto di nonna,
le foto dei suoi cari inserite
nel telefonino.
Sono davvero tutte molto
belle le immagini, ma lei mi
fa osservare con grande
commozione e un po’ più a
lungo l’immagine di una
figlia: sembra veramente
una diva, o meglio, una mo-
della: alta, fin troppo sottile.
Già!, quella magrezza è se-
gno di malattia: da un anno
la giovane donna soffre di
anoressia; ha accettato il
ricovero, l’isolamento, le
difficili cure necessarie, si
spera, per uscire dalla grave
patologia che scarnifica cor-
po e spirito.
Ha scelto l’isolamento totale
e sacrifici gravissimi!
Tiziana, purtroppo non sa
nulla da mesi e l’angoscia
cresce ogni giorno di più.
Sabato scorso ha incontrato
lo psichiatra responsabile
dell’équipe alla quale si è
affidata la ragazza, ma è
rimasta delusa, perché lo
specialista non le ha dato
alcuna notizia sullo stato di
salute di sua figlia.
Ad un tratto, squilla il suo
cellulare e la nostra custode
notturna si rende immedia-
tamente conto che la telefo-
nata arriva da sua figlia! Pur-
troppo cade subito la linea,
non c’è campo. Riprova più
volte. Si sposta vicino alla
finestra.
Recitiamo insieme una pre-
ghiera.
Ecco: abbiamo trovato
l’angolo giusto!
Chiara, alternata da
singhiozzi, giunge
la voce attesa.
- Mamma, mamma!
Sono io... sapessi
come è dura la se-
gregazione e diffi-
cile tentare di usci-
re dal tunnel. Oh,
mammina, scusa-
mi, scusami, quan-
to ti ho fatto soffri-
re. Riuscirai a per-
donarmi?…
Adesso siamo in
tre a piangere, ma Tiziana
riesce a balbettare parole
dolcissime, colme di tene-
rezza. Assicura che, se pos-
sibile, ora l’ama ancora di
più.
Sabato potrà vederla, dopo
tanti mesi, per alcuni minuti.
Quasi impossibile crederci!
La comunicazione si inter-
rompe: noi due mamme ci
abbracc ia -
mo come
sorelle.
Ho solo, su
di una men-
sola, una
piccola boc-
cetta con
l’acqua che
mi è stata
portata da
Lourdes. Gliela offro volen-
tieri, la porterà sabato a sua
figlia.
Il nostro impegno continue-
rà ad essere la preghiera.
(
Mamma! ...
sapessi come è
difficile tentare
di uscire dal
tunnel. Oh,
mammina,
scusami, quanto
ti ho fatto
soffrire. Riuscirai
a perdonarmi?…
qui ho posto il cuore
P A G I N A 1 2
A N N O I I , N U M E R O 1 3 - M A G G I O 2 0 1 3
qui ho posto il cuore
“Da bambino
sognavo di
diventare
francescano.
Stavo andando
a Lourdes con
una richiesta
alla Madonna:
Mi faccio frate
francescano, se
è quello che
vuoi. Ma se non
vuoi, fammi
trovare una
santa ragazza”
Rubrica a cura dei
Cercatori di Dio
Il filo che corre dalle Fiji a Lourdes
I l treno mi portava a
Lourdes. Viaggio pri-
vato con una richiesta
nel cuore: cosa devo fa-
re, Signore? In essa c’era
tutta la mia vita. Sono
inglese, nato alle isole
Fiji, colonia inglese. Do-
po i miei studi di
college, la mia famiglia
si è trasferita in Inghil-
terra, dove ho prosegui-
to i corsi postuniversita-
ri. Ho avuto fortuna con
il lavoro. Ho fatto il mili-
tare e mi sono trattenuto
con loro.
Ho un
posto
nell’Army
britanni-
ca, da
oramai
qualche
anno.
Sono
sempre
stato cre-
dente. La
Madonna
è per me
mamma e
maestra.
A 35 anni
si vuole dare a tutti i
costi una risposta alla
vita. Io non l’avevo. Non
l’avevo ancora. Ma da
quando ero bambino,
sognavo di diventare
francescano. Frate, sì,
proprio frate.
Stavo andando a Lourdes
con una richiesta alla
Madonna. Io mi faccio
frate francescano, se è
questo che vuoi: sento
troppo forte questa chia-
mata. Ma se non vuoi,
fammi trovare una santa
ragazza che voglia
un’allegra e numerosa
famiglia e che mi accetti
così come sono.
Questa era la mia richie-
sta ed ero certo che mi
avrebbe detto di lasciare
il mio lavoro e di entrare
tra i frati. Era quello che
volevo. MA NON NE AVE-
VO IL CORAGGIO. Non
mi chiedete perché. Ave-
vo bisogno di andare a
Lourdes, di ritirarmi in
me stesso per trovare il
coraggio di una risposta.
Una risposta di fede pri-
ma di tutto. Una risposta
totale, in ogni caso.
Pellegrinaggio di fede
quello che si fa a Lour-
des. Ero concentrato
nelle mie devozioni, non
mi guardavo attorno.
Davanti alla Grotta, pre-
gavo intensamente la
Madonna di darmi un
segno. Erano troppi anni
ormai che attendevo.
Non potevo più aspetta-
re. Una scelta ADESSO!
Mi giro, vedo una giova-
ne donna che mi sembra
un angelo. Accompagna-
va un malato alla grotta.
Quella scena non posso
dimenticarla. Mi sono
rigirato ed ho continuato
a pregare. Finito il Rosa-
rio la rivedo. È da sola.
La osservo: lei bianca,
bionda, slanciata; io scu-
ro di pelle, di
bell’aspetto, ma anche
con qualche anno in più.
Lei rimane nei miei so-
gni. Li combatto, non ci
riesco, devo fermarla. Lei
è tedesca. A mano a ma-
no che chiacchieriamo,
troviamo punti in comu-
ne. Sarà lei il segno che
cercavo?
Lascio Lourdes con un
indirizzo in tasca. Ci
scriviamo a lungo.
L’amicizia cresce e dopo
2 anni le chiedo di spo-
sarmi.
Sono passati 40 anni.
Siamo ancora insieme. In
un piccolo paese
dell’Inghilterra centrale.
Abbiamo 5 figli e tanta
voglia di amare e di a-
marci. Una volta all’anno
andiamo alle isole Fiji
per vedere parenti ed
amici. Io inglese,
lei tedesca… chi
l’avrebbe mai det-
to? Solo la Madon-
na poteva farlo.
Ancora non so
come ringraziarla
di avermi esaudi-
to. In fondo mi ha
proprio esaudito:
quello che volevo
era fare cosa gra-
dita a Dio e a Lei,
grande Mamma
del cielo.
Tutta la mia fami-
glia è, comunque,
francescana. Già
prima di sposarci abbia-
mo pensato insieme a
come potevamo realizza-
re il sogno francescano
nella nostra vita. Siamo
laici sposati, ma abbia-
mo un gruppo che fre-
quentiamo. Siamo felici.
Ciò non significa che
non abbiamo incontrato
difficoltà. L’aiuto della
Madonna non ci è mai
mancato.
La mia vocazione? La
mia vocazione è stata
questa: la mia famiglia.
Sono felice. Sono sempre
stato felice. Auguro a
tutti la felicità che la Ma-
donna mi ha dato, facen-
domi incontrare a Lour-
des mia moglie, la ma-
dre dei miei figli. Ognu-
no ha la sua strada. Ba-
sta saperla cercare e
trovare.
“La mia vocazio-
ne? E’ stata la mia
famiglia.
Ognuno ha la sua
strada. Basta sa-
perla cercare e
trovare”
Riconoscere
Vocazioni
P A G I N A 1 3
A N N O I I , N U M E R O 1 3 - M A G G I O 2 0 1 3
qui ho posto il cuore
Le vocazioni segno della speranza fondata sulla fede
Nella 50ª Giornata
Mondiale di Preghiera per
le Vocazioni, che si cele-
brerà il 21 aprile 2013,
quarta domenica di Pa-
squa, vorrei invitarvi a
riflettere sul tema: “Le
vocazioni segno della
speranza fondata sulla
fede”, che ben si inscrive
nel contesto dell’Anno
della fede e nel 50° anni-
versario dell’apertura del
Concilio Ecumenico Vati-
cano II. Il Servo di Dio
Paolo VI, durante l’Assise
conciliare, istituì questa
Giornata di invocazione
corale a Dio Padre affin-
ché continui a mandare
operai per la sua Chiesa
(cfr Mt 9,38). “Il proble-
ma del numero sufficien-
te dei sacerdoti - sottoli-
neò allora il Pontefice -
tocca da vicino tutti i fe-
deli: non solo perché ne
dipende l’avvenire reli-
gioso della società cri-
stiana, ma anche perché
questo problema è il pre-
ciso e inesorabile indice
della vitalità di fede e di
amore delle singole co-
munità parrocchiali e
diocesane, e testimonian-
za della sanità morale
delle famiglie cristiane.
Ove numerose sbocciano
le vocazioni allo statoec-
clesiastico e religioso, là
si vive generosamente
secondo il Vange-
lo” (Paolo VI, Radiomes-
saggio, 11 aprile 1964).
In questi decenni, le
diverse comunità eccle-
siali sparse in tutto il
mondo si sono ritrova-
te spiritualmente unite
ogni anno, nella quarta
domenica di Pasqua,
per implorare da Dio il
dono di sante vocazioni
e per riproporre alla
comune riflessione
l’urgenza della risposta
alla chiamata divina.
Questo significativo
appuntamento annuale
ha favorito, infatti, un
forte impegno a porre
sempre più al centro
della spiritualità,
dell’azione pastorale e
della preghiera dei fe-
deli l’importanza delle
vocazioni al sacerdozio
e alla vita consacrata.
(…)
In ogni momento,
soprattutto in quelli più
difficili, è sempre la
fedeltà del Signore,
autentica forza motrice
della storia della sal-
vezza, a far vibrare i
cuori degli uomini e
delle donne e a confer-
marli nella speranza di
giungere un giorno alla
«Terra promessa». Qui
sta il fondamento sicu-
ro di ogni speranza: Dio
non ci lascia mai soli ed è
fedele alla parola data. Per
questo motivo, in ogni si-
tuazione felice o sfavore-
vole, possiamo nutrire una
solida speranza e pregare
con il salmista: “Solo in Dio
riposa l’anima mia: da lui
la mia speranza” (Sal
62,6). Avere speranza e-
quivale, dunque, a confida-
re nel Dio fedele, che man-
tiene le promesse
dell’alleanza. Fede e spe-
ranza sono pertanto stret-
tamente unite. (…)
Come avvenne nel cor-
so della sua esistenza ter-
rena, anche oggi Gesù, il
Risorto, passa lungo le
strade della nostra vita, e
ci vede immersi nelle no-
stre attività, con i nostri
desideri e i nostri bisogni.
Proprio nel quotidiano con-
tinua a rivolgerci la sua
parola; ci chiama a realiz-
zare la nostra vita con Lui,
il solo capace di appagare
la nostra sete di speranza.
Egli, Vivente nella comuni-
tà di discepoli che è la
Chiesa, anche oggi chiama
a seguirlo. E questo appel-
lo può giungere in qualsia-
si momento. Anche oggi
Gesù ripete: “Vieni! Segui-
mi!” (Mc 10,21). (…)
La preghiera costante e
profonda fa crescere la
fede della comunità cristia-
na, nella certezza sempre
rinnovata che Dio mai ab-
bandona il suo popolo e
che lo sostiene suscitando
vocazioni speciali, al sacer-
dozio e alla vita consacra-
ta, perché siano segni di
speranza per il mondo.
Dal Messaggio di
Benedetto XVI
per la 50ª Giornata Mon-
diale di preghiera per le
Vocazioni (21 Aprile 2013)
Nelle mani
di un
Amore più
grande
Si è celebrata la
50° giornata
Mondiale di
preghiera per le
Vocazioni,
istituita da Paolo
VI.
La preghiera
costante e
profonda fa
crescere la fede
della comunità
cristiana
ANNO DELLA FEDE
(11 ottobre 2012 – 24
novembre 2013)
nel Cuore della Carità Montiana
QUI HO POSTO IL CUORE
Direttore: Saverio Clementi. Redazione: Aurelio Mozzetta, Raffaele Mugione
Hanno collaborato per questo numero:
Fr. Ruggero Valentini, Sergio Slavazza, Bro Allan Almasco, P. Emanuel Mvomo,
P. Aurelio Mozzetta, Marco Perfetti, S.O., I cercatori di Dio, Raffaele Mugione
www.padremonti.org
Direzione: Via San Giacomo, 5
21047 – Saronno (VA) : 02 96 702 105 : 02 96 703 437 e-mail:
sito web: www.padremonti.org
(Nessun collaboratore percepisce compenso. Questo Notiziario è
realizzato da volontari)
Santuario del Beato Luigi Maria Monti Saronno
Orario delle Celebrazioni del Santuario
GIORNI FERIALI
6.30 Lodi del Mattino (lunedì in cripta)
7.00 Santa Messa (lunedì in cripta)
9.00 Santa Messa
18.50 Rosario e Vespro
TUTTI I GIOVEDI’
18.30 Adorazione Eucaristica per le Vocazioni
DOMENICA E FESTIVI
8.30 Lodi del Mattino
9.00 Santa Messa
19.00 Santa Messa
SACERDOTI A DISPOSIZIONE IN SANTUARIO
P. Aurelio Mozzetta, rettore P. Pierino Sosio
P. Roy Puthuvala P. Elvis Lukong