Qui ho posto il cuore

15
Santo Padre, la nostra Casa Editrice fa riferimento alla Congregazione dei Figli dell’Im- macolata Concezione, fondata più di centocinquant’anni fa dal beato Luigi Maria Monti. La Congregazione opera, oltre che a Roma e in Italia, anche in di- verse parti del mondo con attività missio- narie e di promozione umana (compresa l’Argentina). I religiosi si dedicano, da sempre, all’educazione dei ragazzi e alla cura dei malati, tenendo al centro di ogni loro atti- vità la persona e i suoi valori. L’Editrice, frutto di un’intensa e genuina collabora- zione tra religiosi e laici, intende privile- giare gli ultimi e i più deboli, mettendo a catalogo quanto riguarda la solidarietà, il volontariato, la cooperazione sociale, la salute, il settore non profit, l’educazione. Abbiamo molto apprezzato le Sue pa- role pronunciate durante l’incontro del 20 marzo u.s. con i rappresentanti delle Chiese e delle Comunità ecclesiali e di altre religioni. Con lo stesso spirito del Suo recente intervento, sulla scia degli insegnamenti del Concilio Vaticano II, nel 2007 abbiamo pubblicato il libro I COLO- RI DI DIO con le foto di Enrico Masche- roni che il Suo confratello cardinale Car- lo Maria Martini ha voluto (con un dono tanto prezioso quanto inaspettato) quali- ficare con un prezioso intervento intro- duttivo. Il volume presenta, attraverso un per- corso originale ed emozionante, molte delle religioni presenti nel mondo. Uomini e donne di tutto il mondo testimoniano con la loro preghiera, i loro riti, la loro spiritualità, che la religiosità è un fattore intrinseco e indispensabile alla vita dell’uomo. Lo scopo della pubblicazione non è enciclopedico né didattico, e quindi le testimonianze fotografiche raccolte non esauriscono certo l’immenso panorama delle fedi. Si desidera mostrare come le religioni siano e possano essere fattori di pace, e non di divisione. Ora, voglia gradire da noi il dono di una copia del nostro libro, che rappresen- ta quanto di meglio riesce a fare la nostra piccola e vivace casa editrice. Invocando su noi e i nostri cari la Sua paterna benedizione Le porgiamo i nostri più cordiali saluti e auguri di Buon Pa- squa! Dott. Sergio Slavazza (Direttore Edi- trice Monti) fratel Ruggero Valentini (Congregazio- ne Figli Imma- colata Conce- zione) Lettera a Papa Francesco I Colori di Dio, il nostro regalo al Santo Padre SOMMARIO: Editoriale 1 Il mio Grazie a Padre Monti 2 Le Parole montiane 2 Luigi M. Monti e dintorni 3 Una preghiera per… 4 Preghiere per le vocazioni 4 Con Maria, come Maria 5 Glossolalie 6 Vita di Fami- glia 7-8 Forse non tutti sapevate 9 I Vostri mes- saggi 10 La Porta aper- ta 11 Riconoscere vocazioni 12 Nelle mani di un amore più grande 13 La Metafora 14 DATA NOTIZIE DI RILIEVO : Montefiascone, l’eccellenza che resiste. Tiziana, l’abbraccio di due mamme Notiziario del Santuario del Beato Luigi Maria Monti Anno II n. 13 MAGGIO 2013 SANTUARIO DEL BEATO LUIGI MARIA MONTISARONNO Via A. Legnani, 4 - 21047 - Saronno (VA) 02 96 702 105 02 96 703 437 e-mail: [email protected] sito web: www.padremonti.org C.F.: 93054190892 Conto corrente bancario intestato a: Santuario Padre Monti Cod. IBAN: IT27 C 08374 50520 00000 8801111 Cod. Bic.: ICRAITMMAE0 presso: Banca di Credito Cooperativo di Barlassina Filiale di Saronno Causale: Offerte pro-Santuario o Sante Messe

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Periodico dell'Istituto Padre Monti di Saronno

Transcript of Qui ho posto il cuore

Santo Padre,

la nostra Casa Editrice fa riferimento

alla Congregazione dei Figli dell’Im-

macolata Concezione, fondata più di

centocinquant’anni fa dal beato Luigi

Maria Monti. La Congregazione opera,

oltre che a Roma e in Italia, anche in di-

verse parti del mondo con attività missio-

narie e di promozione umana (compresa

l’Argentina).

I religiosi si dedicano, da sempre,

all’educazione dei ragazzi e alla cura dei

malati, tenendo al centro di ogni loro atti-

vità la persona e i suoi valori. L’Editrice,

frutto di un’intensa e genuina collabora-

zione tra religiosi e laici, intende privile-

giare gli ultimi e i più deboli, mettendo a

catalogo quanto riguarda la solidarietà, il

volontariato, la cooperazione sociale, la

salute, il settore non profit, l’educazione.

Abbiamo molto apprezzato le Sue pa-

role pronunciate durante l’incontro del 20

marzo u.s. con i rappresentanti delle

Chiese e delle Comunità ecclesiali e di

altre religioni. Con lo stesso spirito del

Suo recente intervento, sulla scia degli

insegnamenti del Concilio Vaticano II, nel

2007 abbiamo pubblicato il libro I COLO-

RI DI DIO con le foto di Enrico Masche-

roni che il Suo confratello cardinale Car-

lo Maria Martini ha voluto (con un dono

tanto prezioso quanto inaspettato) quali-

ficare con un prezioso intervento intro-

duttivo.

Il volume presenta, attraverso un per-

corso originale ed emozionante, molte

delle religioni presenti nel mondo. Uomini

e donne di tutto il mondo testimoniano

con la loro preghiera, i loro riti, la loro

spiritualità, che la religiosità è un fattore

intrinseco e indispensabile alla vita

dell’uomo.

Lo scopo della pubblicazione non è

enciclopedico né didattico, e quindi le

testimonianze fotografiche raccolte non

esauriscono certo l’immenso panorama

delle fedi. Si desidera mostrare come le

religioni siano e possano essere fattori di

pace, e non di divisione.

Ora, voglia gradire da noi il dono di

una copia del nostro libro, che rappresen-

ta quanto di meglio riesce a fare la nostra

piccola e vivace casa editrice.

Invocando su noi e i nostri cari la Sua

paterna benedizione Le porgiamo i nostri

più cordiali saluti e auguri di Buon Pa-

squa!

Dott. Sergio

Slavazza

(Direttore Edi-

trice Monti)

fratel Ruggero

Valentini

(Congregazio-

ne Figli Imma-

colata Conce-

zione)

Lettera a Papa Francesco I Colori di Dio, il nostro regalo al Santo Padre

S O M M A R I O :

Editoriale 1

Il mio Grazie

a Padre Monti

2

Le Parole

montiane

2

Luigi M. Monti

e dintorni

3

Una preghiera

per…

4

Preghiere per

le vocazioni

4

Con Maria,

come Maria

5

Glossolalie 6

Vita di Fami-

glia

7-8

Forse non

tutti sapevate

9

I Vostri mes-

saggi

10

La Porta aper-

ta

11

Riconoscere

vocazioni

12

Nelle mani di

un amore più

grande

13

La Metafora 14

D A T A

N O T I Z I E D I

R I L I E V O :

Montefiascone,

l’eccellenza che resiste.

Tiziana, l’abbraccio

di due mamme

Notiziario del Santuario del Beato Luigi Maria Monti

Anno II — n. 13 MAGGIO 2013

SANTUARIO DEL BEATO LUIGI MARIA MONTI—SARONNO Via A. Legnani, 4 - 21047 - Saronno (VA) 02 96 702 105 02 96 703 437

e-mail: [email protected] sito web: www.padremonti.org C.F.: 93054190892

Conto corrente bancario intestato a: Santuario Padre Monti Cod. IBAN: IT27 C 08374 50520 00000 8801111 Cod. Bic.: ICRAITMMAE0

presso: Banca di Credito Cooperativo di Barlassina – Filiale di Saronno Causale: Offerte pro-Santuario o Sante Messe

P A G I N A 2 qui ho posto il cuore

A N N O I I , N U M E R O 1 3 - M A G G I O 2 0 1 3

Ci affidiamo a te, Testimone di carità Affido a te il

mio vivere di con-

sacrata e missio-

naria in Salvador

- Beato Luigi Maria,

affido a te il mio vivere di

consacrata e missionaria

in Salvador, perché

l’amore misericordioso di

Gesù possa essere sem-

pre più conosciuto. I tan-

tissimi bambini di laggiù,

che porto nel cuore, te li

affido, a te che sei padre

di discepoli e guardi a noi

con amore, capace di

comprendere le difficoltà

della missione. A te, che

ogni attimo di vita ponevi

tra le mani della Madre

Santissima, chiedo di ac-

compagnarmi nel rientro

a casa, nella mia missio-

ne. Suor EB

Grazie per la no-

stra Comunità

- Grazie per quello che

hai fatto per la nostra

comunità e grazie an-

cora per quanto potrai

fare per tutti noi, inter-

cedendo presso nostro

Signore.

Una mamma:

Prega per noi

- Padre Monti, sii

avvocato nostro presso

Gesù, perché guarisca

nostra figlia, grave-

mente malata. Non

abbandonarci, stai vici-

no a noi come amico,

fratello, padre, perché

abbiamo tanto bisogno

d’aiuto. Prega per noi.

Grazie, grazie sempre.

Una mamma.

Il Signore ci li-

beri dalla paura di

amare

- O Beato Luigi Maria

Monti, che ti sei messo a

servizio dei deboli e degli

infermi, prega per noi il

Signore perchè ci liberi

dalla paura di amare. In-

tercedi affinchè mio mari-

to A. possa guarire e Ge-

sù benedica le nostre

nozze d’oro. Te ne sono

grata. CV

… Ogni Fratello deve gustare di rimanere nella propria Famiglia, desti-

nata dall’obbedienza, e godere nel Signore della familiarità e compagnia

dei propri fratelli, Figli dell’Istituto… operando in tal modo si avrà la be-

nedizione di Dio, e si persevererà nella propria vocazione.

(Beato Luigi Monti, Lettera circolare, 14 novembre 1884)

Le Parole

montiane

Il mio

Grazie a

Padre

Monti

Gustare la Comunità

Preghiere della sera

P A G I N A 3

A N N O I I , N U M E R O 1 3 - M A G G I O 2 0 1 3

F ra i ricordi che conser-

vo con tenerezza, ci

sono le serate estive vissu-

te a casa dei miei nonni

materni.

L’estate in quel tempo -

come sempre - era bellis-

sima. Giocavamo tutto il

giorno Riccardo, Franco,

Attilio, Angelo, io. Arriva-

vamo alla sera stanchi ma

felici. Quando il buio vince-

va sulla luce, gli zii e i non-

ni andavano fuori casa a

prendere un poco di fresco

nel vicino prato. Dicevano,

o immaginavano, che lì,

fuori dal grande cancello,

arrivasse una brezza spe-

ciale dal lago di Como. Re-

citavano il rosario e poi

ascoltavano, a volte con

qualche commento, le no-

vità del giorno riportate

dallo zio Toni, il fratello

del nonno. Egli le racco-

glieva, amplificate, dalle

donne che stazionavano

nel suo piccolo e chiassoso

laboratorio di calzolaio.

Noi, ciondolanti dal sonno,

aspettavamo le lucciole.

L’estremo gioco prima di

stramazzare sfiniti nelle

braccia dei nonni.

Anche nella cascina di Lui-

gi Monti a Bovisio, le sera-

te si passavano fuori casa

godendosi quel poco di

fresco dopo la fatica e la

calura nei campi. Ci si at-

tardava, sino a sentire i

primi leggeri brividi sulla

pelle, chiacchierando. La

bella stagione, che di soli-

to terminava con la fine di

Settembre, permetteva

questi deliziosi momenti di

pace. I bambini giocavano -

come noi - gli stessi giochi.

Non quella sera del 7 Set-

tembre 1851. Un gruppo

di gendarmi irruppe nella

corte bloccando le vie di

uscita. Spavento generale.

Entrano con violenza nel

laboratorio di Luigi Monti.

Arrestano i giovani che

stavano pregando. Smonta-

no la casa

alla ricerca

di prove.

Trascinano

via tutti gli

uomini

presenti.

Hanno

molta fret-

ta.

Testimone

di quella

drammati-

ca scena,

un bambi-

no: Monti

Angelo, parente del Beato.

Con la madre Farè Giusep-

pina e il padre Monti Pietro

stavano pregando assieme

alla Compagnia dei Frati. I

gendarmi arrestarono tutti

i maschi presenti nella

stanza, anche suo padre.

La mamma aveva gridato

l‘estraneità del suo uomo

alla Compagnia, ma insen-

sibili, gli armati lo avevano

trascinato con loro.

Due considerazioni: la pri-

ma, amara. La cattura e-

spressa con la violenza,

davanti agli occhi di un

innocente bambino, è tipi-

ca di coloro che eseguono

un ordine e basta. Per loro

non sono importanti le

conseguenze traumatiche

lasciate dal terribile modo

di fare. E purtroppo la sto-

ria ci ha insegnato come

l’obbedienza cieca e con-

formista porta il risultato

di immensi dolori e disono-

re incancellabile all’umani-

tà - basti citare lo stermi-

nio degli Ebrei da parte dei

nazisti.

La seconda è più morbida,

ma importante. Attorno al

movimento della Compa-

gnia dei Frati, complice,

forse, la dolcezza della

sera estiva, si radunavano

altre persone. Dopo la pre-

ghiera comune, poi, è bello

condividere alcuni momen-

ti. Pregare assieme alla

sera chiude una giornata,

lasciandole il sapore del

ben fatto, del compiuto.

Non a caso l’ultima pre-

ghiera nel Libro delle Ore

si chiama “Compieta”.

Nella Casa Madre di Saron-

no tutte le sere del mese di

Maggio si recita il Santo

Rosario. Non sempre le

serate sono tiepide, ma

quando accade è davvero

dolce attardarsi un poco,

dopo la recita, in un cor-

diale scambio di opinioni.

In quel momento così cal-

mo anche le diver-

genze più accese

trovano un loro

percorso quieto, e

molte volte una

semplice soluzione.

Non temere.

Marco

La Tomba del Beato Monti

nella Cripta del Santuario di

Saronno

La

Compagnia

dei frati di

Luigi Monti,

dopo la

dura

giornata di

lavoro,

pregava

insieme,

tutte le sere.

qui ho posto il cuore

Luigi

Maria e

dintorni

P A G I N A 4

Una

preghiera

per...

A N N O I I , N U M E R O 1 3 - M A G G I O 2 0 1 3

qui ho posto il cuore

Preghiamo per PER LA VITA CHE NASCE

- Accogli David ad una

nuova santa vita e dona

a lui e ai suoi genitori la

gioia di esistere, di ama-

re e di darti gloria.

(Cristina e Edoardo)

- Dona alle coppie, Si-

gnore, figli da amare e di

cui gioire. E magari, an-

che qualcuno che ti pos-

sa seguire. (CB)

PER LE FAMIGLIE

- Riunisci di nuovo,ti pre-

go Signore, L. e M., in un

rinnovato Spirito familia-

re perché i figli non sof-

frano più di questa divi-

sione e possano tutti

crescere nel tuo amore.

(SG)

tutta la vita Roberto a

Gabriella è anche oggi

un "per sempre" che esi-

ge sacrifici ed amore,

mai tradimento e sfidu-

cia. (Chiara)

- Per Demetrio e Maria,

che si sposano il 10

maggio. AUGURISSIMI !!!

I DEFUNTI

- per Arcangelo, il papà

di Monica, morto lo scor-

so 29 marzo, venerdì

santo.

- per Giuseppina, la

mamma di Giovanni,

morta il 5 aprile, alla

bella età di 101 anni.

- per Giovanna, sorella di

Pietro, morta il 12 aprile.

Tu, o Cristo sei Preghiera

per le

vocazioni

Inviateci le vs. intenzioni di preghiera a: [email protected]

Sei tu

che sveli

il segreto

della vita

“La preghiera, figli e fratelli miei carissimi, apre il tesoro del cuore di Dio”. Padre Monti

- Riporta il sig. Roberto

nella sua famiglia: ciascu-

no di noi lotta contro tanti

fantasmi, il passato, il pre-

sente, il futuro... ma quella

unione che ha legato per

Tu o Cristo sei la vita,

tu o Cristo sei la luce,

tu o Cristo sei l' Amore,

tu o Cristo sei veramente

colui che dà alla vita il vero senso,

il vero valore,

il vero destino a cui la nostra vita è rivolta.

Sei tu che ci insegni perché si vive,

perché si soffre, perché si muore.

Sei tu che guidi il nostro pensiero

e la nostra volontà per le vie del bene.

Sei tu che dai al nostro costume,

alle nostre maniere di interpretare l'esistenza,

la forma grande e autentica.

Tu solo dai il mezzo, la forza,

la capacità di essere buoni, di avere un carattere,

di sacrificarsi per qualche cosa

per cui il sacrificio valga la pena di essere speso.

Sei tu che sveli il segreto della vita.

(Paolo VI)

P A G I N A 5

A N N O I I , N U M E R O 1 3 - M A G G I O 2 0 1 3

Nei passi di Maria: l’esperienza di nascondimento In questi numeri, refe-

rendosi al titolo della ru-

brica e pensando al mese

di Maria, vogliamo iniziare

un percorso che ci porterà

a guardare l’esperienza di

fede dell’Immacolata Ma-

dre e vedere in quale sen-

so siamo veramente figli

suoi e come la sua espe-

rienza è vicina dalla no-

stra e viceversa.

In altre parole, se Ma-

ria è nostra Madre, che

cosa nella sua esperienza

si riflette anche nella no-

stra? Come l’ha vissuta e

come dovrei anch’io viver-

la in quanto cristiano e/o

religioso?

Questo percorso è

l’interiorizzazione di una

vita vissuta in docilità

all’azione dello Spirito di

Dio, nel suo versante spiritu-

ale che implica la pratica

dell’amore, a partire dalla

testimonianza privilegiata di

Maria e seguendo l’esigenza

del cammino cristiano.

Vivere con e come Maria

impone anzitutto di conosce-

re la persona, il ruolo e il

significato di Lei, per poi

impegnarsi a seguire il suo

modo di vita. Detto in altri

termini, per vivere la spiri-

tualità mariana, bisogna

conoscere Maria, il significa-

to della sua presenza nelle

nostre vite, nella Congrega-

zione e nella Chiesa, per poi

impegnarsi a seguire lo stes-

so suo stile.

L’esperienza di nascon-

dimento

Nella sua esperienza di

amore con Dio, Maria è ri-

masta nascosta in tutta u-

miltà dietro la vita del Figlio;

nascosta dalle Scritture, per-

ché chi vive da umile vive

dietro Dio e nascosta nei

vangeli dell’infanzia. Maria è

sempre presentata accanto e

all’ombra di Geù, anche

quando interviene a Cana, si

ritira nella folla festeggiante.

Durante gli anni di vita pub-

blica, Maria rimane nascosta

e solo qualche volta si fa

avanti, quasi per rivedere

suo Figlio. Anche quando

viene proclamata Beata da

una donna nella folla, Gesù

partecipa a questo nascondi-

mento allargando la beatitu-

dine a tutti quelli che ascol-

tano la Parola di Dio e la

mettono in pratica.

Nascondersi non vuol

dire fuggire o non esistere.

Infatti la “nascosta” è pre-

sente nella vita del Figlio,

soprattutto in un momento

così difficile come l’ora della

croce. In seguito rimarrà

presente in preghiera con i

discepoli.

La vita di Maria è nasco-

sta, ma piena nella volontà

di Dio. Dopo la sua esperien-

za terrena, il suo nascondi-

mento si trasforma,

sull’onda dell’esplosione

profetica: tutte le generazio-

ni mi diranno beata.

Maria viene portata alla

luce dalla Chiesa, dalla reli-

giosità popolare, dalla rifles-

sione teologica e

dall’impegno spirituale dei

cristiani. Con e come Maria.

Viviamo nascosti, umilmen-

te, dietro Cristo. I testimoni

ci metteranno alla Luce se

avremmo accolto e vissuto

secondo la Parola di Dio.

(dal presente numero, la

rubrica mariana è curata da

P. Emanuel MVOMO, cfic,

Sangmelima, Camerun)

Con

Maria,

come

In questi

numeri

vogliamo

iniziare un

percorso che ci

porterà a

guardare

l’esperienza di

fede

dell’Immacolata

Maria e vedere

in quale senso

siamo

veramente figli

suoi.

qui ho posto il cuore

P A G I N A 6

Grazie As I sit on my bed

reflecting on my going back

to the Philippines, I am in the-

se two feelings; Happiness

and Sadness. I am extremely

happy because I am going

back home. I am excited. At

last I will be home again. On

the other hand

I am also sad

because Saron-

no is already

home to me. It

is completely a

mixture of

happiness and

sadness.

It is the same

feelings I had

when I was

about to come

here. I had a feeling of sad-

ness. Sadness to leave the life

and the community to where I

am already comportable. I

hate to say goodbye.

How do I say goodbye

to the good times with

my brothers and

friends? How do I say

goodbye to the pain

and joy we shared? How

do I say goodbye when I

feel I have not yet

completed my task? Yet

there is this feeling of

happiness. Happiness

for a new challenge, for

a new adventure, for a

new opportunities, for a

new journey, and for a

new reality. I am always

excited.

Days had come.

Time went by. I enjoyed

the four seasons and it

is springtime again.

And now it is time to

say thank you... I would

like to thank you for the

moments we shared, to

the joys and pains, hap-

piness and sadness,

struggles and suffe-

rings, and the beauty of

life in Saronno. Thank

you for accepting my

strengths and weaknes-

ses. Although I often

speak with all the

gestures and my

mouth may be mute,

my heart speaks a lot.

With the intercession of

the Blessed Virgin Mary

and of the Blessed Luigi

Maria Monti I will al-

ways pray for you. I ask

also for you prayers. I

may be miles away, but

here is where my heart

will stay... THANK

YOU...

Bro Allan Almasco cfic Durante una

seduta di neuro-

psichiatria

nell’ambulatorio

di Saronno:

“Ma perché tutti ti

vogliono bene e ti

amano”

Dalle

Comunità di

Padre Monti

nel mondo

A N N O I I , N U M E R O 1 3 - M A G G I O 2 0 1 3

qui ho posto il cuore

Saronno, un giorno di mar-

zo.

Un bimbo affetto da un

disturbo relazionale, sta

facendo una seduta di cura

presso il nostro reparto di

neruropsichiatria infantile.

La terapista lo circonda di

attenzioni, così come fa

con tutti i piccoli pazienti.

Sui muri della palestra ci

sono vari bigliettini dise-

gnati da loro, con su scritti

tanti “ti voglio bene”.

Improvvisamente, il bambino

si ferma, la guarda e le rivolge

questa domanda:

ma perché tutti ti vogliono be-

ne e ti amano?

e poi continua, da solo, come

un piccolo ruscello, che pian

piano si va ingrossando:

sei bellissima. Anche se

hai gli occhi marroni,

sembrano azzurri come

il cielo;

i tuoi piedi sembrano

come l’olio profumato,

sei come una fresca ru-

giada che scende dai

monti

e possiede una cosa pre-

ziosa: l’amore dei bambi-

ni. Ecco perché tutti ti

amano.

Non ci sono parole da

aggiungere… Nel legge-

re questo gioiello

d’ingenua bellezza, An-

na ha scritto: è proprio

bello che un bimbo in

quella situazione provi e

sappia esprimere tali

emozioni. E allarga il

cuore sapere di terapi-

sti che amano tanto le

persone con cui operano

e credono talmente nel

loro lavoro, da saper

infondere tali sentimenti!

Penso sia importante far

conoscere a più persone

possibili questi germogli

di speranza. Anche que-

sto è Pasqua!

Come fresca rugiada dai monti

P A G I N A 7

A N N O I I , N U M E R O 1 3 - M A G G I O 2 0 1 3

Ciao Allan, Mabuhai Bro. Allan ALMASCO è rientrato in Filippine, dopo circa due anni di stage nella nostra

Comunità di Saronno. Ora lavorerà nella formazione, per trasmettere ai più giovani il tanto

che ha studiato, pregato e fatto proprio del Beato Fondatore, Luigi Maria Monti. Ciao Allan,

grazie per la grande testimonianza che ci hai dato con il sorriso della tua fede. (vedi

l’articolo nella rubrica Glossolalie)

(nella foto)

I Fratelli Joseph

Kalathiparambil,

Francesco

Cavalieri e Aldo

Valentini davanti

al Santuario di

Lourdes.

La

Congregazione

ha scelto di

portare nel

santuario di

Lourdes il

proprio

carisma di

attenzione alle

persone

malate, ai loro

familiari e agli

amici.

qui ho posto il cuore

Lourdes:

missione

ascolto

25 marzo 2013

Mentre a Lourdes (feb-

braio-luglio 1858) acca-

devano i fatti prodigiosi

delle apparizioni di Ma-

ria Immacolata a Berna-

dette Soubirous, presso

l’ospedale Santo Spirito

di Roma Luigi Monti ac-

compagnava i primi

passi della nuova comu-

nità religiosa dei Figli

dell’Immacolata Conce-

zione.

Esattamente sette anni

fa, nella cittadina fran-

cese è stata fondata una

nuova comunità montia-

na a poche decine di

metri dal santuario, fre-

quentato da circa sei

milioni di pellegrini

all’anno.

A fratel Aldo Valentini

(trentino, con il compito

di superiore) e a fratel

Roland Nene (congolese,

cappellano e cerimoniere

del santuario) si sono u-

niti nella missione altri

due confratelli, fratel

Francesco Cavalieri

(viterbese, con una espe-

rienza di 43 anni ininter-

rotti in Africa) e fratel Jo-

seph Kalathiparambil

(indiano). I quattro reli-

giosi eserciteranno il loro

ministero di preti soprat-

tutto nelle confessioni,

che a Lourdes costituisco-

no un’occasione straordi-

naria di contatto e di sup-

porto alla vita spirituale

dei pellegrini.

La Congregazione ha scel-

to di portare nel santuario

il proprio carisma di atten-

zione alle persone malate,

ai loro familiari e agli ami-

ci. L’esperienza quotidiana

di misericordia, consola-

zione e tenerezza che Dio

dona a quanti a Lui si ri-

volgono con fede, diventa

una vera scuola di umani-

tà.

La comunità può essere

contattata all’indirizzo e-

mail:

[email protected]

Questo indirizzo e-mail è protetto

dallo spam bot. Abilita Javascript

per vederlo.

P A G I N A 8

Il Sole 24 ore nel

suo servizio su

“Villa Santa Mar-

gherita”, opera

montiana di Mon-

tefiascone:

“atteggiamento

sempre disponibi-

le, attento, delica-

to, rispettoso e

cordiale” che ca-

ratterizza la

struttura, dove

religiosi e laici la-

vorano nello spiri-

to della compas-

sione cristiana e

dell’umana solida-

rietà.

Montefiascone: l’eccellenza che resiste

L’Istituto presenta

quattro sezioni: 1)

Centro di Riabilitazio-

ne (120 degenti): per-

sone con disabilità

fisica, psichica e sen-

soriale. In alcuni

casi i malati tra-

scorrono tutta la

vita nel centro,

perché orfani o

abbandonati. 2)

Residenza Sanita-

ria Assistenziale

(120 degenti): ma-

lati gravi non au-

tosufficienti. 3)

Poliambulatorio:

ampia gamma di

specialità medi-

che. 4) Diagnosti-

ca Strumentale per

Immagini: ecocar-

diocolordoppler,

diagnostica tradi-

zionale, ortopano-

ramica, Moc, Tac,

risonanza magne-

tica, ecografia.

Il quotidiano finanzia-

rio “Il sole 24 ore” nel

suo quadrimestrale

“PIÙ salute & benesse-

re” ha pubblicato, il

27 marzo, un servizio

su “Villa Santa Mar-

gherita”, opera mon-

tiana di Montefiascone

(VT).

L’articolo sottolinea

“l’atteggiamento sem-

pre disponibile, atten-

to, delicato, rispettoso

e cordiale” che carat-

terizza la struttura,

dove religiosi e laici

lavorano nello spirito

della compassione

cristiana e dell’umana

solidarietà. La Congre-

gazione è presente in

città dal 1956, ma già

nell’Ottocento il Fon-

datore aveva inviato i

suoi religiosi infermie-

ri negli ospedali di

Orte, Civita Castella-

na, Capranica e Nepi.

Villa Santa Margherita è

una delle poche strutture

in Italia a vantare cinque

certificazioni su Qualità,

Sicurezza, Ambiente e

Responsabilità Sociale.

Vita di

famiglia

A N N O I I , N U M E R O 1 3 - M A G G I O 2 0 1 3

qui ho posto il cuore

Giovannino

P A G I N A 9

A N N O I I , N U M E R O 1 3 - M A G G I O 2 0 1 3

“Avreste veduto fin dalle

prime ore del mattino quei

cari fanciulli apparecchiarsi

per degnamente ricevere il

loro benefattore, il loro pa-

dre; giunta l’ora in cui si

sapeva che doveva arrivare,

eran là tutti pronti, schierati

innanzi alla porta che mette

nel vasto giardino, e al suo

primo apparire affollarsi

tutti intorno, chiedergli la

benedizione, baciargli la

mano e corteggiarlo con

mille e mille vezzi che

l’innocenza e la gratitudine

suggerivano dai loro teneri

cuori!

Ed egli il buon Padre, attor-

niato per non dire assalito

da quei cari figlioli, aveva

1894. Giovannino Fusi, or-

fano, anni 6.

È accolto nella casa di Saron-

no direttamente dal Beato

Luigi Maria Monti. Ha perso i

genitori. Ha solo il fratello

Luigi, anche lui accolto

nell’Orfanotrofio. È piccolo,

non solo di età, anche di

statura. È fra i più cari di

Luigi Monti.

Raccolgo questi dati da Bol-

lettino mensile dell’Unione

Padre Monti, del Maggio

1950. Purtroppo in memoria

della morte di Giovanni Fusi.

Stralcio il racconto di Padre

Pastori che ricorda in questa

occasione l’accoglienza che

gli orfani facevano al Beato

Monti.

… a spulciar

gli

archivi e

rimescolar le

carte della

storia, per

sapere…

qui ho posto il cuore

per tutti una carezza, un sorriso,

un giocattolo. Dato così un po’ di

sfogo al loro entusiasmo li avre-

ste veduti tutti mettersi in

bell’ordine e accompagnarlo alla

casa, cantando il: Ti lodo o Maria,

canzoncina che sapevano gradita

al Padre ed al cui canto, eseguito

da quelle voci argentine, a quelle

anime innocenti, dovevano certo

far eco gli angeli del cielo”.

Nella Cappella dove tutti si racco-

glievano, il buon Padre, sollevava

sulle braccia Giovannino, lo met-

teva in piedi sul banco, e gli sus-

surrava: “Vedi come è bella! ( la

Madonna); canta canta : Essa è

contenta”. Nella Madonna il bam-

bino riconosceva così la Mamma

Celeste, buona e amabile, come

la mamma che aveva perduto.

L’accogli-

enza degli

orfani di

Padre Lui-

gi Monti e

tutti insie-

me canta-

vano il:

Ti lodo

Maria.

P A G I N A 1 0

Email e

lettere dal

mondo

Lettere alla Redazione Non essere soli lungo la via

Ringrazio per il gradito ricor-

do augurale e ricambio con

affetto e preghiere. La gioia

del Risorto ci sia di guida per

il cammino che ci attende,

certi di non essere soli lungo

la via. Don Gianfranco.

Il notiziario sta diventando

bello corposo, curato

Grazie degli auguri che, ri-

cambio. Il notiziario sta di-

ventando bello corposo, cu-

rato. Bene. Mi verrebbe da

domandare se mai non pos-

sa anche raccogliere qualche

notizia delle varie opere…

ma temo che si snaturerebbe

la natura del giornale, forse

andrebbe "fuori tema". Gra-

zie. Fratel S.

Egli vi guidi e v’accompagni

Io e la mia famiglia ricambia-

mo gli auguri di vero cuore e

li estendiamo a tutti voi, Fra-

telli del Padre Monti. Egli vi

guidi e v’accompagni.

La saggezza e la tranquillità di

affrontare gli ostacoli di ogni

giorno

Colgo l'occasione di augura-

re che Cristo Risorto porti

nel nostro cuore, nella vostra

comunità e nelle nostre fami-

glie, la speranza di andare

avanti, la saggezza e la tran-

quillità di affrontare gli osta-

coli che ogni giorno trovia-

mo tutti sul nostro cammino.

Cordialmente. Alma

Un verdadero miracolo l’arrivo

di Papa Francesco

E ... BUONA PASQUA anche

per la Communità di Saron-

no! Il tuo editorial sobre Pa-

pa Francesco è molto buono!

Un verdadero miracolo

l’arrivo di Papa Francesco!

Senza dubbio, farà molto

bene a la Chiesa e a tutti noi.

Su simplicidad pero manife-

stada con tanta profundi-

dad... tendrà, y ya tiene, sin

dudas un inmenso impacto

en los cristianos y en los no

cristianos! Un Papa "oriundo"

argentino- italiano! que

alegria inmensa para

Argentina e Italia! y el

mundo! Ernesto.

C’è necessità di ritrovarsi,

immaginare dei percorsi e

compattere per ricostruire

il nostro futuro

Bello il giornale! Il rac-

conto del medico com-

movente… Questa è la

croce: non sempre la

mia felicità coincide con

quella dell'altro. Lascio

parlare Emily Dickinson,

poetessa vera:

L'acqua è insegnata dal-

la sete. / La terra dagli

oceani traversati. / La

gioia dal dolore. / La

pace dai racconti di bat-

taglia. / Gli uccelli dalla

neve.

Con i Confratelli abbia-

mo considerato che do-

po un lungo e doloroso

periodo che è culminato

nella Settimana santa, ci

hanno tolto tanto. Ma

come i cristiani, che

guardano oltre il Venerdi

santo, non ci hanno tolto

la speranza e la fede in

DIO, forti della nostra

consacrazione. C'è ne-

cessità di ri-trovarsi, im-

maginare dei percorsi e

combattere per ricostrui-

re il nostro futuro. Ricor-

diamoci i primi nostri

Confratelli che insieme

al P. Monti sono stati

cacciati da Santo Spirito,

erano senza nulla e

guardate cosa hanno

costruito... e noi?

Sono risorto e ora sono

con te

Grazie degli auguri e del

giornale che ci invia. Le

assicuro che è molto

gradito e apprezzato. Le

auguro speranza. Gesù

ci ripete: sono risorto e

ora sono sempre con te,

specialmente nei mo-

menti difficili, la mia

mano ti sorregge. Un

fraterno abbraccio. BA

Doni di gioia spiritule e

serenità

L'occasione di invio di

QPC mi muove ad espri-

merti un augurio frater-

no e personale di tanto

bene. Condivido con te

tante cose, dalle preoc-

cupazioni alla gioia di

tanto bene che, comun-

que, si muove in questa

casa. Prego il Signore

perché ti accompagni

sopra tutto ed al di là di

tutto, con doni di gioia

spirituale e serenità vera.

fratel Rolando

Iniezione di buona lettura

Grazie per questa inie-

zione di buona lettura e

di messaggi di pace e di

amore. Gennaro

Testimonianza tenace

Grazie del bellissimo

bollettino di Pasqua! Ho

letto dentro le pagine

piene di fede e di notizie

che rincuorano, un mes-

saggio di Risurrezione.

Grazie per la vostra testi-

monianza tenace in que-

sti giorni grigi e malati

che non vogliono cedere

il passo alla primavera.

Eppure lo Spirito del Ri-

sorto che passa a porte

chiuse sa attraversare

anche il WEB... e il bollet-

tino vostro, come un

cenacolo virtuale che

racchiude una Buona e

vitale presenza. Grazie

di vero cuore a te ai tuoi

collaboratori.

Gracias hno

Gracias hno! Ya sabes

que los acompaniamos a

diario con nuestra frater-

na oracion... Como bien

dijo el Santo Padre hoy,

en los momentos difici-

les CONFIANZA en el

Señor que no deja de

estar a nuestro lado,

confianza en Su Miseri-

cordia. Todo pasara,

recemos y confiemos! L.

Scriveteci

a

I Vostri

mess@ggi

A N N O I I , N U M E R O 1 3 - M A G G I O 2 0 1 3

qui ho posto il cuore

[email protected]

P A G I N A 1 1

A N N O I I , N U M E R O 1 3 - M A G G I O 2 0 1 3

Tiziana: l’abbraccio di due mamme

È da pochi minuti entrata in

servizio Tiziana, l’assistente

per l’infermeria a disposizio-

ne di tante ospiti anziane; in

gran parte sono già state

sistemate per la notte. Tutto

è silenzio, nessuna per ora

si lamenta o richiede le sue

cure, perciò può restare nel-

la mia camera e mostrarmi,

con giusto orgoglio mater-

no, ma soprattutto di nonna,

le foto dei suoi cari inserite

nel telefonino.

Sono davvero tutte molto

belle le immagini, ma lei mi

fa osservare con grande

commozione e un po’ più a

lungo l’immagine di una

figlia: sembra veramente

una diva, o meglio, una mo-

della: alta, fin troppo sottile.

Già!, quella magrezza è se-

gno di malattia: da un anno

la giovane donna soffre di

anoressia; ha accettato il

ricovero, l’isolamento, le

difficili cure necessarie, si

spera, per uscire dalla grave

patologia che scarnifica cor-

po e spirito.

Ha scelto l’isolamento totale

e sacrifici gravissimi!

Tiziana, purtroppo non sa

nulla da mesi e l’angoscia

cresce ogni giorno di più.

Sabato scorso ha incontrato

lo psichiatra responsabile

dell’équipe alla quale si è

affidata la ragazza, ma è

rimasta delusa, perché lo

specialista non le ha dato

alcuna notizia sullo stato di

salute di sua figlia.

Ad un tratto, squilla il suo

cellulare e la nostra custode

notturna si rende immedia-

tamente conto che la telefo-

nata arriva da sua figlia! Pur-

troppo cade subito la linea,

non c’è campo. Riprova più

volte. Si sposta vicino alla

finestra.

Recitiamo insieme una pre-

ghiera.

Ecco: abbiamo trovato

l’angolo giusto!

Chiara, alternata da

singhiozzi, giunge

la voce attesa.

- Mamma, mamma!

Sono io... sapessi

come è dura la se-

gregazione e diffi-

cile tentare di usci-

re dal tunnel. Oh,

mammina, scusa-

mi, scusami, quan-

to ti ho fatto soffri-

re. Riuscirai a per-

donarmi?…

Adesso siamo in

tre a piangere, ma Tiziana

riesce a balbettare parole

dolcissime, colme di tene-

rezza. Assicura che, se pos-

sibile, ora l’ama ancora di

più.

Sabato potrà vederla, dopo

tanti mesi, per alcuni minuti.

Quasi impossibile crederci!

La comunicazione si inter-

rompe: noi due mamme ci

abbracc ia -

mo come

sorelle.

Ho solo, su

di una men-

sola, una

piccola boc-

cetta con

l’acqua che

mi è stata

portata da

Lourdes. Gliela offro volen-

tieri, la porterà sabato a sua

figlia.

Il nostro impegno continue-

rà ad essere la preghiera.

(

Mamma! ...

sapessi come è

difficile tentare

di uscire dal

tunnel. Oh,

mammina,

scusami, quanto

ti ho fatto

soffrire. Riuscirai

a perdonarmi?…

qui ho posto il cuore

P A G I N A 1 2

A N N O I I , N U M E R O 1 3 - M A G G I O 2 0 1 3

qui ho posto il cuore

“Da bambino

sognavo di

diventare

francescano.

Stavo andando

a Lourdes con

una richiesta

alla Madonna:

Mi faccio frate

francescano, se

è quello che

vuoi. Ma se non

vuoi, fammi

trovare una

santa ragazza”

Rubrica a cura dei

Cercatori di Dio

Il filo che corre dalle Fiji a Lourdes

I l treno mi portava a

Lourdes. Viaggio pri-

vato con una richiesta

nel cuore: cosa devo fa-

re, Signore? In essa c’era

tutta la mia vita. Sono

inglese, nato alle isole

Fiji, colonia inglese. Do-

po i miei studi di

college, la mia famiglia

si è trasferita in Inghil-

terra, dove ho prosegui-

to i corsi postuniversita-

ri. Ho avuto fortuna con

il lavoro. Ho fatto il mili-

tare e mi sono trattenuto

con loro.

Ho un

posto

nell’Army

britanni-

ca, da

oramai

qualche

anno.

Sono

sempre

stato cre-

dente. La

Madonna

è per me

mamma e

maestra.

A 35 anni

si vuole dare a tutti i

costi una risposta alla

vita. Io non l’avevo. Non

l’avevo ancora. Ma da

quando ero bambino,

sognavo di diventare

francescano. Frate, sì,

proprio frate.

Stavo andando a Lourdes

con una richiesta alla

Madonna. Io mi faccio

frate francescano, se è

questo che vuoi: sento

troppo forte questa chia-

mata. Ma se non vuoi,

fammi trovare una santa

ragazza che voglia

un’allegra e numerosa

famiglia e che mi accetti

così come sono.

Questa era la mia richie-

sta ed ero certo che mi

avrebbe detto di lasciare

il mio lavoro e di entrare

tra i frati. Era quello che

volevo. MA NON NE AVE-

VO IL CORAGGIO. Non

mi chiedete perché. Ave-

vo bisogno di andare a

Lourdes, di ritirarmi in

me stesso per trovare il

coraggio di una risposta.

Una risposta di fede pri-

ma di tutto. Una risposta

totale, in ogni caso.

Pellegrinaggio di fede

quello che si fa a Lour-

des. Ero concentrato

nelle mie devozioni, non

mi guardavo attorno.

Davanti alla Grotta, pre-

gavo intensamente la

Madonna di darmi un

segno. Erano troppi anni

ormai che attendevo.

Non potevo più aspetta-

re. Una scelta ADESSO!

Mi giro, vedo una giova-

ne donna che mi sembra

un angelo. Accompagna-

va un malato alla grotta.

Quella scena non posso

dimenticarla. Mi sono

rigirato ed ho continuato

a pregare. Finito il Rosa-

rio la rivedo. È da sola.

La osservo: lei bianca,

bionda, slanciata; io scu-

ro di pelle, di

bell’aspetto, ma anche

con qualche anno in più.

Lei rimane nei miei so-

gni. Li combatto, non ci

riesco, devo fermarla. Lei

è tedesca. A mano a ma-

no che chiacchieriamo,

troviamo punti in comu-

ne. Sarà lei il segno che

cercavo?

Lascio Lourdes con un

indirizzo in tasca. Ci

scriviamo a lungo.

L’amicizia cresce e dopo

2 anni le chiedo di spo-

sarmi.

Sono passati 40 anni.

Siamo ancora insieme. In

un piccolo paese

dell’Inghilterra centrale.

Abbiamo 5 figli e tanta

voglia di amare e di a-

marci. Una volta all’anno

andiamo alle isole Fiji

per vedere parenti ed

amici. Io inglese,

lei tedesca… chi

l’avrebbe mai det-

to? Solo la Madon-

na poteva farlo.

Ancora non so

come ringraziarla

di avermi esaudi-

to. In fondo mi ha

proprio esaudito:

quello che volevo

era fare cosa gra-

dita a Dio e a Lei,

grande Mamma

del cielo.

Tutta la mia fami-

glia è, comunque,

francescana. Già

prima di sposarci abbia-

mo pensato insieme a

come potevamo realizza-

re il sogno francescano

nella nostra vita. Siamo

laici sposati, ma abbia-

mo un gruppo che fre-

quentiamo. Siamo felici.

Ciò non significa che

non abbiamo incontrato

difficoltà. L’aiuto della

Madonna non ci è mai

mancato.

La mia vocazione? La

mia vocazione è stata

questa: la mia famiglia.

Sono felice. Sono sempre

stato felice. Auguro a

tutti la felicità che la Ma-

donna mi ha dato, facen-

domi incontrare a Lour-

des mia moglie, la ma-

dre dei miei figli. Ognu-

no ha la sua strada. Ba-

sta saperla cercare e

trovare.

“La mia vocazio-

ne? E’ stata la mia

famiglia.

Ognuno ha la sua

strada. Basta sa-

perla cercare e

trovare”

Riconoscere

Vocazioni

P A G I N A 1 3

A N N O I I , N U M E R O 1 3 - M A G G I O 2 0 1 3

qui ho posto il cuore

Le vocazioni segno della speranza fondata sulla fede

Nella 50ª Giornata

Mondiale di Preghiera per

le Vocazioni, che si cele-

brerà il 21 aprile 2013,

quarta domenica di Pa-

squa, vorrei invitarvi a

riflettere sul tema: “Le

vocazioni segno della

speranza fondata sulla

fede”, che ben si inscrive

nel contesto dell’Anno

della fede e nel 50° anni-

versario dell’apertura del

Concilio Ecumenico Vati-

cano II. Il Servo di Dio

Paolo VI, durante l’Assise

conciliare, istituì questa

Giornata di invocazione

corale a Dio Padre affin-

ché continui a mandare

operai per la sua Chiesa

(cfr Mt 9,38). “Il proble-

ma del numero sufficien-

te dei sacerdoti - sottoli-

neò allora il Pontefice -

tocca da vicino tutti i fe-

deli: non solo perché ne

dipende l’avvenire reli-

gioso della società cri-

stiana, ma anche perché

questo problema è il pre-

ciso e inesorabile indice

della vitalità di fede e di

amore delle singole co-

munità parrocchiali e

diocesane, e testimonian-

za della sanità morale

delle famiglie cristiane.

Ove numerose sbocciano

le vocazioni allo statoec-

clesiastico e religioso, là

si vive generosamente

secondo il Vange-

lo” (Paolo VI, Radiomes-

saggio, 11 aprile 1964).

In questi decenni, le

diverse comunità eccle-

siali sparse in tutto il

mondo si sono ritrova-

te spiritualmente unite

ogni anno, nella quarta

domenica di Pasqua,

per implorare da Dio il

dono di sante vocazioni

e per riproporre alla

comune riflessione

l’urgenza della risposta

alla chiamata divina.

Questo significativo

appuntamento annuale

ha favorito, infatti, un

forte impegno a porre

sempre più al centro

della spiritualità,

dell’azione pastorale e

della preghiera dei fe-

deli l’importanza delle

vocazioni al sacerdozio

e alla vita consacrata.

(…)

In ogni momento,

soprattutto in quelli più

difficili, è sempre la

fedeltà del Signore,

autentica forza motrice

della storia della sal-

vezza, a far vibrare i

cuori degli uomini e

delle donne e a confer-

marli nella speranza di

giungere un giorno alla

«Terra promessa». Qui

sta il fondamento sicu-

ro di ogni speranza: Dio

non ci lascia mai soli ed è

fedele alla parola data. Per

questo motivo, in ogni si-

tuazione felice o sfavore-

vole, possiamo nutrire una

solida speranza e pregare

con il salmista: “Solo in Dio

riposa l’anima mia: da lui

la mia speranza” (Sal

62,6). Avere speranza e-

quivale, dunque, a confida-

re nel Dio fedele, che man-

tiene le promesse

dell’alleanza. Fede e spe-

ranza sono pertanto stret-

tamente unite. (…)

Come avvenne nel cor-

so della sua esistenza ter-

rena, anche oggi Gesù, il

Risorto, passa lungo le

strade della nostra vita, e

ci vede immersi nelle no-

stre attività, con i nostri

desideri e i nostri bisogni.

Proprio nel quotidiano con-

tinua a rivolgerci la sua

parola; ci chiama a realiz-

zare la nostra vita con Lui,

il solo capace di appagare

la nostra sete di speranza.

Egli, Vivente nella comuni-

tà di discepoli che è la

Chiesa, anche oggi chiama

a seguirlo. E questo appel-

lo può giungere in qualsia-

si momento. Anche oggi

Gesù ripete: “Vieni! Segui-

mi!” (Mc 10,21). (…)

La preghiera costante e

profonda fa crescere la

fede della comunità cristia-

na, nella certezza sempre

rinnovata che Dio mai ab-

bandona il suo popolo e

che lo sostiene suscitando

vocazioni speciali, al sacer-

dozio e alla vita consacra-

ta, perché siano segni di

speranza per il mondo.

Dal Messaggio di

Benedetto XVI

per la 50ª Giornata Mon-

diale di preghiera per le

Vocazioni (21 Aprile 2013)

Nelle mani

di un

Amore più

grande

Si è celebrata la

50° giornata

Mondiale di

preghiera per le

Vocazioni,

istituita da Paolo

VI.

La preghiera

costante e

profonda fa

crescere la fede

della comunità

cristiana

ANNO DELLA FEDE

(11 ottobre 2012 – 24

novembre 2013)

P A G I N A 1 4

A N N O I I , N U M E R O 1 3 - M A G G I O 2 0 1 3

qui ho posto il cuore

nel Cuore della Carità Montiana

QUI HO POSTO IL CUORE

Direttore: Saverio Clementi. Redazione: Aurelio Mozzetta, Raffaele Mugione

Hanno collaborato per questo numero:

Fr. Ruggero Valentini, Sergio Slavazza, Bro Allan Almasco, P. Emanuel Mvomo,

P. Aurelio Mozzetta, Marco Perfetti, S.O., I cercatori di Dio, Raffaele Mugione

www.padremonti.org

Direzione: Via San Giacomo, 5

21047 – Saronno (VA) : 02 96 702 105 : 02 96 703 437 e-mail:

[email protected]

sito web: www.padremonti.org

(Nessun collaboratore percepisce compenso. Questo Notiziario è

realizzato da volontari)

Santuario del Beato Luigi Maria Monti Saronno

Orario delle Celebrazioni del Santuario

GIORNI FERIALI

6.30 Lodi del Mattino (lunedì in cripta)

7.00 Santa Messa (lunedì in cripta)

9.00 Santa Messa

18.50 Rosario e Vespro

TUTTI I GIOVEDI’

18.30 Adorazione Eucaristica per le Vocazioni

DOMENICA E FESTIVI

8.30 Lodi del Mattino

9.00 Santa Messa

19.00 Santa Messa

SACERDOTI A DISPOSIZIONE IN SANTUARIO

P. Aurelio Mozzetta, rettore P. Pierino Sosio

P. Roy Puthuvala P. Elvis Lukong