Qui ho posto il cuore luglio 2013

15
Caro Valerio, Ho letto la tua lettera. Ti confesso che è strano e lacerante - ma intrigante allo stesso tempo, perché mette alla prova la fede! - sentirsi legato impotente all’andamento di cose che non dipendono da te, per le quali non puoi fare nulla, che tu devi solo sperare e aspettare, con la preghiera di impetrazione che va a mille, ma che non sai in che direzione vada e se in qualunque modo incontri la volontà di Dio. Con, in più, tutta l’oscurità su questa volontà: cosa vuoi, Dio? Dove ci stai por- tando? Perché questo e perché quello?... Capisco in qualche modo i prigionieri del lager nazista, timorosi e dipendenti da ogni toc toc alla porta: viene la tortura? viene la liberazione? viene la morte o vie- ne la vita? Esercizio di concretezza, questo, che libera da possibili illusioni e tiene vincola- ti alla terra. E che, però, non può impedire lo sguardo in alto, dove abitano i nostri so- gni. Anche se i sogni di questa stagione ci sono stati defraudati da gente che parla e parla, senza sapere quello che dice. Il male e il suo autore ci vorrebbero morti o quantomeno ciechi e muti. E allora, sai, sono rimasti a vista solo dei sogni piccoli, discreti, sottovoce… soltanto poche gocce dell’enorme speran- za che ci alberga in cuore e che continua a illuminare i nostri occhi. I piccoli sogni di questa cosa montiana SOMMARIO: Editoriale 1 Preghiere ascoltate 2 Luigi M. Monti e dintorni 3 Una preghiera per… 4 Preghiere per le vocazioni 4 Con Maria, come Maria 5 Parole mon- tiane 5 Glossolalie 6 Vita di Fami- glia 7-8 Forse non tutti sapevate 9 I Vostri mes- saggi 10 Il mio Grazie a Padre Monti 10 La Porta aper- ta 11 Riconoscere vocazioni 12 Nelle mani di un amore più grande 13 Anno mariano CFIC 14 DATA Notiziario del Santuario del Beato Luigi Maria Monti Anno II n. 15 LUGLIO 2013 SANTUARIO DEL BEATO LUIGI MARIA MONTISARONNO Via A. Legnani, 4 - 21047 - Saronno (VA) 02 96 702 105 02 96 703 437 e-mail: [email protected] sito web: www.padremonti.org C.F.: 93054190892 Conto corrente bancario intestato a: Santuario Padre Monti Cod. IBAN: IT27 C 08374 50520 00000 8801111 Cod. Bic.: ICRAITMMAE0 presso: Banca di Credito Cooperativo di Barlassina Filiale di Saronno Causale: Offerte pro-Santuario o Sante Messe di Aurelio Mozzetta L’Editoriale Anno mariano CFIC, Roma luglio 2013 - Lourdes luglio 2014: Quello che Egli vi dirà, fatelo! Segue a pag. 2

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Il periodico dell'Istituto Padre Monti di Saronno.

Transcript of Qui ho posto il cuore luglio 2013

Caro Valerio,

Ho letto la tua lettera. Ti confesso che

è strano e lacerante - ma intrigante allo

stesso tempo, perché mette alla prova la

fede! - sentirsi legato impotente

all’andamento di cose che non dipendono

da te, per le quali non puoi fare nulla, che

tu devi solo sperare e aspettare, con la

preghiera di impetrazione che va a mille,

ma che non sai in che direzione vada e se

in qualunque modo incontri la volontà di

Dio.

Con, in più, tutta l’oscurità su questa

volontà: cosa vuoi, Dio? Dove ci stai por-

tando? Perché questo e perché quello?...

Capisco in qualche modo i prigionieri

del lager nazista, timorosi e dipendenti

da ogni toc toc alla porta: viene la tortura?

viene la liberazione? viene la morte o vie-

ne la vita?

Esercizio di concretezza, questo, che

libera da possibili illusioni e tiene vincola-

ti alla terra.

E che, però, non può impedire lo

sguardo in alto, dove abitano i nostri so-

gni. Anche se i sogni di questa stagione ci

sono stati defraudati da gente che parla e

parla, senza sapere quello che dice. Il

male e il suo autore ci vorrebbero morti o

quantomeno ciechi e muti.

E allora, sai, sono rimasti a vista solo

dei sogni piccoli, discreti, sottovoce…

soltanto poche gocce dell’enorme speran-

za che ci alberga in cuore e che continua

a illuminare i nostri occhi.

I piccoli sogni di questa cosa montiana S O M M A R I O :

Editoriale 1

Preghiere

ascoltate

2

Luigi M. Monti

e dintorni

3

Una preghiera

per…

4

Preghiere per

le vocazioni

4

Con Maria,

come Maria

5

Parole mon-

tiane

5

Glossolalie 6

Vita di Fami-

glia

7-8

Forse non

tutti sapevate

9

I Vostri mes-

saggi

10

Il mio Grazie

a Padre Monti

10

La Porta aper-

ta

11

Riconoscere

vocazioni

12

Nelle mani di

un amore più

grande

13

Anno mariano

CFIC

14

D A T A

Notiziario del Santuario del Beato Luigi Maria Monti

Anno II — n. 15 LUGLIO 2013

SANTUARIO DEL BEATO LUIGI MARIA MONTI—SARONNO Via A. Legnani, 4 - 21047 - Saronno (VA) 02 96 702 105 02 96 703 437

e-mail: [email protected] sito web: www.padremonti.org C.F.: 93054190892

Conto corrente bancario intestato a: Santuario Padre Monti Cod. IBAN: IT27 C 08374 50520 00000 8801111 Cod. Bic.: ICRAITMMAE0

presso: Banca di Credito Cooperativo di Barlassina – Filiale di Saronno Causale: Offerte pro-Santuario o Sante Messe

di Aurelio Mozzetta L’Ed

itoriale

Anno mariano CFIC, Roma luglio 2013 - Lourdes luglio 2014: Quello che Egli vi dirà, fatelo!

Segue a pag. 2

P A G I N A 2 qui ho posto il cuore

A N N O I I , N U M E R O 1 5 - L U G L I O 2 0 1 3

I piccoli sogni di questa cosa montiana

Una certezza mi è cer-

ta, più che certa: se que-

sta cosa montiana (questa

nostra Famiglia) fosse una

bagatella da nulla, che

non dà fastidio e non fa

ombra e non porta in sé

alcunché di valido, a nes-

suno interesserebbe, nes-

suno se ne darebbe pena,

nessuno si scomoderebbe

per dire e fare pro o con-

tro, nessuno si prendereb-

be tanto fastidio per com-

batterla e darle addosso…

Se così è, se tanta lotta

deve affrontare - come di

fatto è stato in tanta parte

del suo cammino, a co-

minciare dalla vita di Pa-

dre Monti - significa che

questa cosa porta con sé

tesori di bellezza, spezzo-

ni di profezia, parole nuo-

ve da dire, mattoni di fu-

turo, perle preziose da

mettere in circolo e far

fruttare…

Ecco, vedi!, questo è

pesante e inaccettabile

per qualunque logica

mondana; non può essere

digerito da alcuno che

abbia da proporre agli

uomini il contrario di Dio;

e neppure da chi, come

dice Papa Francesco, sog-

giace a una regola distor-

ta e qualsiasi cosa avven-

ga la interpreta in manie-

ra distorta.

Il vangelo che parla

dei giorni ultimi è terri-

bile: verranno tempi e

persecuzioni pesanti, e

solo la perseveranza vi

salverà. La questione

non riguarda i problemi

(chi non ne ha?), ma la

tenuta di chiunque da

essi sia investito. Egli

crede in ciò che fa, ma

lo vede buttato nella

melma del porcile e

dolorosamente si chie-

de: è davvero vero

quello che credo? Posso

ancora raccogliere la

perla preziosa dal fan-

go e baciarla con im-

mutato trasporto

d’amore?

Il guaio è che sia-

mo pieni di grilli che

cantano. Ed io mi chie-

do se al di là del canta-

re e del gridare ci sia

qualcosa: c’è amore?

c’è presenza? ci sono

idee? quali?...

Siamo pieni di grilli,

chiacchieroni e ignavi.

Quando si sente il

cantare dei grilli, vuol

dire che tutti gli altri

animali del prato stan-

no dormendo. E quan-

do il gregge dorme,

arrivano i lupi, sempre

al buio, di nascosto,

perché per loro natura i

lupi umani sono deboli,

paurosi e codardi, solo

delle nullità.

Proverei, così, a fare

una distinzione tra due

modi di dire, che in realtà

definiscono l’essere:

- io amo la chiesa

(congregazione, famiglia,

patria, gruppo, ecc.) e per

questo, se necessario, la

critico;

- io critico la chiesa e

questo è segno che la

amo.

La prima affermazione

è verità.

La seconda è solo po-

sizione: per lo più ideolo-

gica. E per quanto possa

scocciare a sentirselo di-

re, si tratta soltanto di un

esercizio di bassa politica:

ergersi a giudici della

chiesa, della propria fami-

glia, della patria… ritener-

la inadeguata, pensare

che l’idea giusta sia sol-

tanto la propria.

Quando ciò succede,

emergono la distorsione,

l’arroganza e la stupidità.

Tre sinonimi per dire la

stessa cosa; tra le cui on-

de, Valerio mio, è davvero

difficile navigare…

Ti saluto caramente.

Aurelio Mozzetta

Mille grazie. Ancora una volta sono qui a scrivere un po’ rinvigorito.

Ringrazio tutti per il ricordo nella preghiera. Io sono ancora in ospedale,

ormai da 2 mesi, ma all'orizzonte si prevedono le dimissioni. Anche

questa volta ce l'ho fatta, il mio martoriato e sofferente corpo ha resisti-

to, sicuramente anche per il sostegno della preghiera di tutti. Grazie di

cuore. Il sorriso non mi ha mai abbandonato e sono riuscito anche a

tenere allegri i medici. Che Dio li benedica! In compenso, credo che il

Signore abbia accettato le mie richieste di offerta della mia infermità

per tutti coloro che pregano per me, sopratutto per le anime dimentica-

te del purgatorio. Non dimentichiamoci di loro! Spero col cuore di riu-

scire a farmi portare a pregare sulla tomba di Padre Monti, anche tutto

sgangherato, sono certo che ne sarà felice pure lui. G

Le preghiere ascoltate

>>> segue dalla

prima pagina

P A G I N A 3

A N N O I I , N U M E R O 1 5 - L U G L I O 2 0 1 3

La Tomba del Beato

Monti nella Cripta del

Santuario di Saronno

Da prigioniero,

Luigi Monti,

trasforma la

pena in

preghiera: tutto

diventa più

facile da

gestire: gli

screzi si

trasformano in

atti gi

generosità, la

depressione si

trasforma in

carità, la

malinconia in

piacere di vita

comune, la

rabbia in gioia.

Cantano.

qui ho posto il cuore

Luigi

Maria e

dintorni

Problem solving Il vivere regala sempre

delle sorprese. Il più delle

volte minime e piacevoli,

come lo svegliarsi al matti-

no sentendo il naso inonda-

to dal profumo del caffè o

come, in questa stagione,

gustare l’aria piena di pro-

fumi degli alberi in fiore. A

volte, purtroppo, le sorpre-

se sono violente e dolorose.

Luigi Monti quando si

svegliò nel mattino del 13

Settembre 1851 ebbe un

sgradevole sensazione: era

nella cella di una prigione.

Fece fatica un attimo a ri-

cordare perché si trovava lì,

ma presto focalizzò. Arre-

stato a Quinto Romano,

dove stava iniziando la sua

esperienza conventuale,

con l’accusa di appartenere

a una setta segreta e carbo-

nara, si trovava nel carcere

di Desio in attesa di Giudi-

zio. Con lui 13 amici, tutti

appartenenti alla Compa-

gnia dei Frati - così chiama-

vano la gente di Bovisio il

suo gruppo di preghiera.

Un problema!

Navigando nel Web trovo

diversi siti dedicati alle va-

rie tecniche di Problem sol-

ving. Propongono, più o

meno, un percorso simile:

evidenziare bene il proble-

ma, cercare soluzioni alter-

native, applicarle e vedere i

risultati. Semplice!

Luigi - privo di questi

mezzi - aveva solo il buon

senso e una spiccata capaci-

tà organizzativa. Perciò ri-

flette. Sono in tanti, in un

luogo angusto e senza ser-

vizi igienici. In loro, senti-

menti di frustrazione, tri-

stezza, rabbia, depressione.

Primo atto: tirare una

tenda ad isolare un angolo

destinato ai bisogni natura-

li. Trovato così un attimo

per quanto misero di civiltà,

si dedica ai compagni.

Decide di usare di quella

forzata convivenza, trasfor-

mando la pena in preghiera.

Ecco dunque stabilire delle

regole di vita in comune

come in un monastero. So-

luzione geniale: tutto diven-

ta più facile da gestire. Gli

inevitabili screzi, causati da

quella coatta abitazione, si

tramutano in atti di genero-

sa pazienza; la depressione,

avuto uno scopo, si trasfor-

ma in carità; la malinconia

di casa e lavoro in piacere

della vita in comune; la rab-

bia in gioia. Cantano.

Voilà una tecnica di pro-

blem solving realizzata.

Semplice!

Mai si erano sentiti canti

in quella prigione. Luigi e

gli altri cantavano inni a Dio

e alla Madonna. Ritornelli

tradizionali di pietà popola-

re, conosciuti da tutti gli

abitanti della cittadina che

si fermavano, increduli, a

sentire sotto quelle tristi

mura. Anche ubriaconi e

perdigiorno che ronzavano

attorno all’osteria lì vicino,

fermano il loro avvinazzare

e curiosamente tacciono le

loro sguaiate canzoni.

Il giudice indagatore pro-

mette di “andare a fondo”.

Lo farà con la più severa

delle attenzioni. Intanto

i giovani hanno acquisi-

to il ritmo della giornata

monacale. Ogni momen-

to ben delineato e pieno

dei suggerimenti spiri-

tuali, alternando la reci-

ta delle preghiere con le

meditazioni, i lavo-

ri di pulizia della

cella coi frugali

pasti.

Dopo 72 giorni

saranno liberati.

Sempre nella logica

del problem sol-

ving, anziché re-

carsi all’osteria per

festeggiare il peri-

colo scampato, in

ordine e compunti

si recheranno nella

Chiesa più vicina a

ringraziare Dio per

la grazia concessa.

È l’apice della

Compagnia dei

Frati. Liberi da o-

gni sospetto, ben-

voluti e seguiti dal-

la gente, ora più

che mai certa della sti-

ma concessa a quei ra-

gazzi. Luigi, tuttavia, è

sul piede di partenza.

Ora che tutto è in ordi-

ne, egli se ne va.

È il definitivo addio al

suo paese, alla serenità

ritrovata della casa, al

giudizio di mediocri pre-

ti.

Inizia un nuovo cam-

mino. Incontrerà ancora

ostacoli, tanti. I più ver-

ranno da frati, monsi-

gnori, cardinali e masso-

ni. Tuttavia Luigi cammi-

na con la Madre di Cri-

sto. Maria, sul male ad-

densato a più riprese sul

Monti e la sua Congre-

gazione, vincerà sem-

pre! Siete avvertiti.

Non temere.

Marco

P A G I N A 4

Una

preghiera

per...

A N N O I I , N U M E R O 1 5 - L U G L I O 2 0 1 3

qui ho posto il cuore

PER I MALATI

- mio marito, che

possa migliorare dopo

l’operazione a cuore a-

perto. Vorremmo tutti

vederlo di nuovo sorride-

re, camminare e giocare

con i bimbi (Alexandra).

- Anna, che lotta con-

tro un tumore inoperabi-

le al mediastino. Padre

Monti, mettici una mano,

perché né noi né i medici

sappiamo più cosa fare

(il marito Peppe e i figli).

- per don Claudio,

sottoposto a chemiotera-

pia.

PER CHI SOFFRE

- Pietro che non si dà

pace per l’avvenuto ac-

coltellamento della sorel-

la, perché ritrovi fiducia

nella gente e serenità di

marito di 30 anni e il

papà: Padre Monti aiutali

e dona loro la forza della

fede.

PER I DEFUNTI

- Anna, morta il 3

giugno. Finalmente può

incontrare ancora il suo

Santino, nelle braccia di

Dio!

- Dario, 69 anni, fra-

tello di P. Aldo Valentini,

morto improvvisamente

il 9 giugno.

- Giorgia, 16 anni,

alunna del nostro Centro

Formazione Professiona-

le, morta il 10 giugno.

- Emilio, fratello del

nostro amico Paolo, mor-

to il 12 giugno.

- Mrs. Anna Chitteth,

mamma del nostro Padre

James, morta il 21 giu-

gno in India.

Nada te turbe, solo Dios basta Preghiera

per le

vocazioni

Inviateci le vs. intenzioni di preghiera a: [email protected]

“La preghiera, figli e fratelli miei carissimi, apre il tesoro del cuore di Dio”. Padre Monti

vita. E per sua sorella, che

possa trovare pace, dopo

questa terribile esperien-

za.

- Claudia ed il piccolo

Brando (3 anni), che hanno

perso rispettivamente il

Nessun un uomo,

nessuna donna,

nessun bambino,

nessun essere del cielo o della terra,

creato o non creato,

nessun oggetto...

Dio solo,

Dio per sempre.

(preghiera di N., felicemente consacrata a Dio)

Per quanto difficile da capire, questa preghiera è difesa potente contro ogni cosa

si possa dire. È la chiave della mia unione con Dio. Credo potrebbe aiutare molti.

Con il ripetere questa preghiera in maniera serena e sincera ho allontanato qual-

siasi "pericolo" di matrimonio o altre storie, omosessualità, pedofilia, mistica,

pseudomisitica, visioni varie e altri pericoli o tentazioni... e mi sono sempre ri-

concentrata e ri-centrata ad ogni difficoltà su l’unica volontà che ho sempre avu-

to dentro ed in testa: Dio solo e Dio per sempre. La mia consacrazione. Dio solo e

Dio per sempre! È solo nell’unione con Dio che ottengo di "raccogliere tutta me

stessa" in un unica volontà. Solo con una volontà ferma e unita posso e riesco ad

andare agli altri come consacrata. Forse difficile da capire, ma più o meno è pro-

prio così: semplice e difficilissimo allo stesso tempo.

P A G I N A 5

A N N O I I , N U M E R O 1 5 - L U G L I O 2 0 1 3

Nei passi di Maria: l’esperienza di autonomia e di dipendenza

Maria di Nazareth accetta

liberamente la difficile mis-

sione affidatagli da Dio:

“sono la serva del Signore,

mi avvenga secondo la tua

Parola”. Non è stata costret-

ta.

Per capire meglio la pro-

pria missione, Maria pone

delle domande: “Come è

possibile questo?, non cono-

sco uomo”. Avendo ricevuto

la risposta, la spiegazione e

l’andamento, ella si adegua

alla volontà di Dio ed è vera-

mente libera perché la fa

sua, e la volontà di Dio di-

venta la propria volontà.

Questo fa di Lei una perso-

na autonoma, libera nel pro-

prio “fiat”. Un fiat che dipen-

de dalla divina volontà di-

ventata, allo stesso momen-

to, volontà di Maria.

La sua autonomia dipende

dalla piena obbedienza alla

parola dell’angelo e dunque

di Dio.

Il nostro battesimo e la

nostra consacrazione reli-

giosa ci fanno vivere la

“dipendenza” e

“l’autonomia”. Pur essendo

autonomi

nel mo-

mento in

cui ab-

bracciamo

le Costitu-

zioni, le

Norme ed

i nostri

Superiori,

in libertà,

dipendia-

mo da

essi. Ed è

in questa

dipenden-

za che

nasce una

nuova au-

tonomia,

in una

libertà

ancora più

forte e

profonda.

Siamo veramente liberi

perché abbiamo fatto nostra

la volontà di Dio, che non si

impone, ma viene a noi e

chiede la nostra partecipa-

zione al suo divino progetto

di amore.

L’esperienza di autonomi-

a ed indipendenza fa pen-

sare al proprio SÌ!

Come dire sì al Signore

senza perdere la propria

libertà?

Rimanere autonomo e

indipendente all’interno di

un progetto comune, quale

quello del Monti che ci ha

riuniti?

P. Emmanuel Mvomo

Con

Maria,

come

Guarda,

Bernardette,

c’è la

Madonna.

qui ho posto il cuore

La maggior parte di voi, miei Fratelli, ne siete testimoni di quanto ha sofferto l’Istituto;

e se ora vediamo crescere sotto agli occhi il numero dei Fratelli, che formano un’aurea

corona alla cara nostra Madre Immacolata, attribuir dobbiamo ad un miracolo potente di

nostra Madre, che non solo vuol salvo il suo Istituto, ma vuole che prosperi e si dilati in

ogni parte della terra, nelle più remote regioni, a gloria del Suo Divin Figlio Gesù e del suo

Nome SS.mo d’Immacolata Madre, di cui s’appella il Santo Suo Istituto.

(Pro-memoria, 19 agosto 1879)

Nel nome dell’Immacolata, nostra Madre

Le Parole

montiane

P A G I N A 6

Una celebrazione corale Volevo scriverti alcune rifles-

sioni. La prima è l'ottimo risul-

tato ottenuto dalla "Primavera

Montiana". Ero curioso di verifi-

care se il successo del primo

anno fosse solo curiosità per

una assoluta novità su di un

tema poco conosciuto, i Salmi.

Con piacere mi sono accorto

che il secondo ciclo ha ottenuto

un successo maggiore, con

attenzione, partecipazione agli

interventi

e consapevolezza nelle rifles-

sioni.

La seconda parola è sulla con-

clusione, con la rappresentazio-

ne del Salmo 136, il canto degli

esiliati. Non poteva terminare

in modo migliore. Mi è sembra-

ta molto più d’una rappresenta-

zione teatrale, era un celebra-

zione corale tra pubblico

e attori, che sostenevano la

parte degli

officianti. In

primis Anna

Maria, magni-

ficamente

supportata da

Maurizio alla

chitarra e A-

lessandro alla

tastiera. Una

vera sorpresa

è stato il coro

Vocinvolo. La

sorpresa più

grossa, però,

è risultato il

molto pubbli-

co presente,

in una serata

prefesti-

va, piovosa e

freddi-

na. Complimenti, l’idea è

stata vincente. Speriamo

che si possa proseguire

Dalle

Comunità di

Padre Monti

nel mondo

A N N O I I , N U M E R O 1 5 - L U G L I O 2 0 1 3

qui ho posto il cuore

We give special repect to

Mary. Due to her unique status

as the mother of Jesus we call

her “Mother of God”. We pray

the rosary and address to her

with the Angelus, prayed each

day at morning, noon and

night: it reminds us that salva-

tion comes through the life,

death, and resurrection of

Mary’s son, Jesus. Great hon-

our to Mary we give when us-

ing her own words from the

Magnificat: my soul proclaims

the greatness of the Lord (Lk

1:46-55). Mary, ever virgin, is

our mother, the Immaculate

Mother, who tells us of the

mighty things God is doing for

us: from now on will all ages

call me blessed. Let’s live with

Mary this powerful word; we

are numbered among those

generations that say blessed to

Her. It is God’s love that im-

pels us to sing our

praise to the Mother:

she, the highly favoured,

leads us on our journey

to the Almigthy.

Fr. Victor Ukanero, cfic

Presso la

comunità

montiana di

ENUGU (Nigeria)

è stata

inaugurata

questa bella

Grotta-cappellina

dell’Immacolata.

Riportiamo un

breve estratto

dell’omelia di

Padre Victor.

anche per il futuro. Con

sincero affetto.

Giovanni

Una grotta dell’Immacolata in Nigeria

All’Istituto Padre

Monti di Saronno

P A G I N A 7

A N N O I I , N U M E R O 1 5 - L U G L I O 2 0 1 3

Nel Santuario

del Beato

Luigi Monti di

Saronno,

attivati i

quattro

Giovedì del

mese con una

Messa per le

Vocazioni

Il 31 maggio abbiamo chiuso il Me-

se Mariano e la recita pubblica del San-

to Rosario alla sera; il 2 giugno si è

concluso il ciclo di incontri sui Salmi,

Per una Primavera Montiana. È re-

stato in tanti il gusto delle cose buone:

la richiesta di continuare è venuta

spontanea. Così, favoriti anche

dall’evento delle ordinazioni di 19 sa-

cerdoti a Milano (8 giugno), abbiamo

attivato i quattro Giovedì del mese

con una Messa per le Vocazioni, cele-

brata alle ore 20.45, con ascolto di

specifiche esperienze vocazionali.

L’iniziativa

della Scuola

L’albero

Musicale e la

partecipazione

dell’Istituto

Padre Monti,

dell’Associazio

ne P. Monti e

degli Amici di

P. Monti.

qui ho posto il cuore

Passiamo, allora, alla terza FESTA

DELLA MUSICA, celebrata nei giorni 7-9

giugno per iniziativa della Scuola

L’Albero Musicale e la partecipazione

dell’Istituto, dell’Associazione Padre

Monti, degli Amici di Padre Monti e di

altre associazioni, genitori e amici.

GIUGNO AL PADRE MONTI. DALLA PRIMAVERA

MONTIANA ALLE VOCAZIONI, CON MUSICA IN OMAGGIO

Giovedì 6 giugno Per le vocazioni al Sacerdozio

Giovedì 13 giugno Per le vocazioni alla Consacrazione Femminile (suore)

Giovedì 20 giugno Per le vocazioni alla Consacrazione Maschile (frati)

Giovedì 27 giugno Per le vocazioni Missionarie

Insieme con la Musica

P A G I N A 8

Il Cammino

della fede ha nella

pietà popolare un

sentiero

privilegiato.

Un libro sul martirio di don Pino Pugliesi Vita di

famiglia

A N N O I I , N U M E R O 1 5 - L U G L I O 2 0 1 3

qui ho posto il cuore

Don Giuseppe Puglisi, dichiarato BEATO perché MARTIRE. Sacerdote del Signo-

re, missionario del Vangelo, formatore di coscienze, promotore di solidarietà so-

ciale e di servizio ecclesiale nella carità.

Gridiamo a tutti

che la mafia non ha

nulla di cristiano,

essendo

inequivocabilmente

atea, tirannica,

violenta.

Per traghettare quindi all’

EDITRICE MONTI, una tra

le prime voci a parlare di martirio per

don Pino Puglisi (1937-1993), con la

pubblicazione del saggio di Mario Torci-

via. Don Pino è stato ucciso dalla mafia

in odium fidei, cioè con pretese criminali

e antievangeliche, abissalmente opposte

all’essere cristiani. Gridiamo a tutti che

la mafia non ha nulla di cristiano, essen-

do inequivocabilmente atea, tirannica,

violenta e nutrita d’odio nei riguardi del

messaggio evangelico.

La foto è piccola, ma si legge

bene: CAPELA BEATO LUIS

MARIA MONTI. Il cammino

della fede ha nella pietà popo-

lare un sentiero privilegiato.

Spesso accolta a fatica come

prodotto di bassa lega da teo-

logi saputi e non, la pietà po-

polare è patrimonio infinita-

mente prezioso. Il suo pro-

gressivo logoramento, in no-

me di cose più razionali, più

“moderne”, più fredde e deci-

samente più incomprensibili,

mette in serio rischio la fede

della nostra gente.

Da ultimo sorvoliamo l’Atlantico fino al BRASILE, a gustare la bellezza dell’

INFIORATA di FOZ

do IGUAÇU, realizzata per

il Corpus Domini, domenica 2 giugno.

Capela Beato Luis Maria Monti in Brasile

Da ultimo sorvoliamo

l’Atlantico fino al BRASILE, a

gustare la bellezza dell’ IN-

FIORATA di FOZ

do IGUAÇU, realiz-

zata per il Corpus Domini, do-

menica 2 giugno.

L’URTAJA di FRA

P A G I N A 9

A N N O I I , N U M E R O 1 5 - L U G L I O 2 0 1 3

per i frati che sostenevano un ar-

dua e dura giornata. Grande sag-

gezza.

Gio

Quando non c'era ancora il parco comu-

nale di fianco alla mitica "curt di or-

tasc" (non ortaggi, ma piuttosto orto dei

poveri), in simbiosi con la definizione,

esisteva l'urtàja di

frà (l’orto dei fra-

t i ) , v asta e

ben fornita, con

annessa masseria,

vigna ed anche un

bel boschetto per

le serate estive. Il

nostro buon Beato

convocava i suoi

frati e quelli che

Lui riteneva, con

convinzione, fi-

gli suoi (gli orfa-

nelli), affinché

provvedessero a

togliere il maggior

numero di sassi

disseminati nel

terreno, per aver

maggiore spa-

zio per la semina.

Poiché sosteneva

che le buone ver-

dure servivano per

mantenere il fisico,

ed un buon bic-

chiere di vino delle

proprie vigne era

un corroborante

… a spulciar

gli archivi e

rimescolar le

carte della

storia,

per sapere…

qui ho posto il cuore

Dall’orto dei

frati, buone

verdure per

mantenere il

fisico e un

buon bicchie-

re di vino del-

le proprie vi-

gne per cor-

roborare i fra-

ti che soste-

nevano un

ardua e dura

giornata.

P A G I N A 1 0

Email e

lettere dal

mondo

Lettere alla Redazione Un incoraggiamento caloroso

Carissimo ho letto tutto con

attenzione e coinvolgimento. Da

me un complimento ed un inco-

raggiamento caloroso e sincero.

QPC è una bella proposta di

riflessione. Saluti cari e frater-

ni. fr

Avanti così!

Bel numero, a cominciare so-

prattutto dall'Editoriale. Avanti

così, e farà più caldo, anche in

altro senso, se "bruciamo" dav-

vero di quella Fiamma di cui

parla Teresa di Lisieux nel Mano-

scritto B! Un abbraccio. G

Sorgenti generose d’acqua

… e quando l’estate arriverà, le

sorgenti saranno generosissime

di acqua!

Sì, certo!, l’estate tornerà, co-

me torna tutti gli anni. Padre

Monti ha vissuto tutte le quattro

stagioni: ha goduto della prima-

vera; ha visto i frutti dell'estate:

ha ammirato i colori dell'autun-

no; non si è lasciato intimorire

dal freddo dell'inverno! In ogni

stagione ha sentito presente

Maria. Ha cantato i Salmi senza

perdersi d'animo: quando scen-

diamo in cripta per celebrare la

Primavera Montiana, se facciamo

silenzio, oltre a vederlo sorride-

re, possiamo sentirlo che ci dice:

"Non vorrete cantare solo per

una stagione? Beh, quest'anno è

stata dura, ma la vita conti-

nua: avete solo bisogno di

continuare a sperare. I-

o sono un Santo per tutte le

stagioni!"

Tanti stimoli e spunti

Grazie di questo bel dono.

Ci sono tanti stimoli e spun-

ti di riflessione in questo

numero di QPC, che aiutano

a recuperare energie e veri-

tà dimenticate. Un abbrac-

cio carissimo. Gennaro

Anche questo numero del

Notiziario è particolarmente

denso. Tra tutti gli articoli

mi hanno colpita le testimo-

nianze di due donne, la

vocazione monastica risolu-

ta e quella della cristiana

che propone il telefono

senza fili…

Mi basta leggere QPQ

Grazie del bellissimo Bol-

lettino. Penso che anche se

l'estate non dovesse arriva-

re, a me basta leggere

"quihopostoilcuore" ed è

primavera, festa e gioia,

vita, creatività, calore, frutti

di buone testimonianze,

profezia di libertà, spirito di

carità e altro... In un conte-

sto di sacrificio e di soffe-

renze per voi, ma anche per

buona parte dei cristiani del

nostro tempo, QPC esplode

come un albero di mandorlo

che annuncia la primavera,

come una spiga che cresce e

matura annunciando l'esta-

te. A me piace pensarlo an-

che come uno "strumento di

resistenza" al male, dove o-

gnuno mette il meglio di sè

dando solida testimonianza di

resistenza, di fede, di vigilan-

za. Il contenuto di ogni rubri-

ca spinge ad efficaci riflessio-

ni per il cammino di fede e

per la maturazione di una

coscienza vigile e attenta sulle

mura di Gerusalemme. Mi

sembra infine che ogni nume-

ro orienti alla preghiera e alla

lode. Grazie di cuore a tutti i

collaboratori e autori.

L’estate verrà, sicuro! Come

dicevano I Gufi in una loro

canzone antifascista: ma an-

che dopo il più freddo degli

inverni, ritorna sempre la

dolce primavera… Speriam

valga lo stesso anche per la

più fredda delle primavere!

Caro padre, spero vi stia an-

dando tutto bene.

Sono sempre in ospedale,

ma tenete un posto per me

Io sono ancora in ospedale,

ma tenete un posto per me,

un posto nel cuore intendo.

Sarò unito a voi con la pre-

ghiera e vi ringrazio di coin-

volgermi, mi sento utile! An-

che la mia infermità forse è

una vocazione, ma abbiamo

gran bisogno di altre vocazio-

ni. Garantisco preghiera. Affi-

diamoci al cuore di Gesù! Un

abbraccio fraterno. G

Scriveteci

a

I Vostri

mess@ggi

A N N O I I , N U M E R O 1 5 - L U G L I O 2 0 1 3

qui ho posto il cuore

[email protected]

Il mio

Grazie a

Padre

Monti

Grazie, Beato Luigi, di

aver pregato per me e per la

mia vocazione, ti ringrazio

davvero tanto. Di fronte a te

ho provato un grande emo-

zione, ti ho “sentito”… non

mi capita tutti i giorni di

entrare in una chiesa e sen-

tirmi così rapito!

Sostieni me e tutti i gio-

vani come me, particolar-

mente i più deboli e biso-

gnosi di protezione. Ti affi-

do in modo particolare il

mio confratello Gianni, che

ha bisogno del tuo aiuto e

della tua forza spirituale.

E ora affido a te anche i

miei primi quattro anni di

religioso, insieme al mio

amore per la santa Rego-

la che Dio mi ha donato

e ai miei voti. Aiutami ad

essere come tu fosti:

fedele e felice. Intercedi

Aiutami ad essere forte come tu fosti presso Gesù, affinchè mi

doni di realizzare questo

mio sogno.

(Flavio, giovane religioso)

P A G I N A 1 1

A N N O I I , N U M E R O 1 5 - L U G L I O 2 0 1 3

Risposta terapeutica al dolore Il dolore confronta l'uomo

con un limite ineludibile del-

la vita, dove essa viene scos-

sa nelle fondamenta stesse

della sua volontà di vivere

(... qui apre il problema

della eutanasia).

Nella cultura moderna

molti possono riconoscersi

in questa situazione, la com-

prendono immedesimandosi

in essa e si riconoscono in

un abisso senza fondo. Ma

nel contempo può anche

accadere che si scopra un

fondamento ultimo dell'uma-

no. Succede, infatti, che la

persona possa trascendere

se stessa e possa lasciare

nei suoi prossimi un'impron-

ta più indelebile di quanto

mai avrebbe potuto fare co-

me soggetto attivo (... qui

possiamo pensare, ad e-

sempio, ai martiri che sof-

frono e danno la vita per

una nobile causa).

Possiamo sottolineare che

su questo aspetto viene fuo-

ri un DNA, inteso come stato

di coscienza, dove l'essere

umano risulta molto più ric-

co di quanto lo si possa im-

maginare. Ne consegue che

possiamo affermare come la

sofferenza fisica possa le-

garsi ad una testimonianza

che trascende e vada oltre la

fisicità.

Un autore, Knittermeyer,

dice: "Chi rimane sereno nel

dolore, chi addirittura assu-

me un'attitudine che irradia

amore e perdona ogni ingiu-

stizia sofferta, testimonia di

una possibilità umana che

raramente trova l'occasione

di esprimersi anche nella

vita di una persona sana" (…

qui si parla di eroismo allo

stato puro).

Gli occhi di un terapeuta

libero ed attento al proble-

ma del dolore, per essere

vero nella sua azione, devo-

no vedere ed aprirsi su due

direzioni: il rapporto con Dio

(per chi crede) e il rapporto

con gli altri.

Per la stragrande maggio-

ranza delle persone si può

forse dire che la seconda

direzione, quella che apre al

rapporto con gli altri, risulti

ancora più essenziale della

risposta teologica al dolore

dove non per tutti è facile

trovarsi.

Da un punto di vista dello

psicoterapeuta... se una

persona non riesce ad ave-

re una vera percezione del

dolore altrui, non può coin-

volgersi in alcuna psicote-

rapia.

La risposta della psicotera-

pia al dolore è come primo

movimento, "nel saper acco-

gliere in noi" lo stato di sof-

ferenza della persona che ci

sta davanti (costruire un

rapporto empatico), per poi

essere accolti da chi ci sta

davanti e diventare, nel mi-

gliore dei casi, "ospiti" attivi

del suo mondo.

La psicoterapia sostanzial-

mente viene agita in quanto

si diventa scopritori e facili-

tatori delle risorse personali

di ciascuno.

La domanda che mi rima-

ne aperta come credente è

questa: "Come si differenzia,

per un cristiano, la risposta

al dolore?"

fratel Rolando Sebastiani

Non vincolata ad

aspetti di FEDE

qui ho posto il cuore

P A G I N A 1 2

A N N O I I , N U M E R O 1 5 - L U G L I O 2 0 1 3

qui ho posto il cuore

Che Dio mandi

nuovi operai

nella sua Cina.

Rubrica a cura dei

Cercatori di Dio

Tirolese di nascita, cinese di adozione Vengo da un paesino

del Tirolo. La mia vita è

passata inosservata per

molti anni: elementari,

prima comunione e cre-

sima, i giochi, le amici-

zie… Sono molto socie-

vole, ma mi è sempre

piaciuto anche stare da

solo. Spesso mi allonta-

navo nelle campagne o

sui monti, per pensare

tra me e me. E sognavo

di partire: mondi lontani,

lingue nuove, esperienze

d’avventura…

Un giorno, alla messa

domenicale, venne un

missio-

nario.

Raccon-

tò la sua

espe-

rienza di

20 anni

d’Africa

e mi

mise

KO. Sì,

KO. Io

sogna-

vo, ma

non

pensavo

di poter

realiz-

zare il

sogno.

Chiesi a lui come aveva

fatto ed egli mi disse:

“vieni e seguimi!”.

All’inizio ebbi paura.

Seguire un uomo che

avevo appena conosciu-

to… e poi, seguirlo do-

ve? Avevo solo 16 anni. E

un sogno in cuore. Per

realizzarlo dovevo parti-

re. Mi feci coraggio.

Parlai a mio padre dei

miei sogni. Mia madre si

mise a piangere… ma

alla fine ebbi la benedi-

zione di entrambi. Andai

con quel missionario.

Dopo 8 anni fui desti-

nato alla Cina. Lungo

viaggio in nave, che im-

piegai per imparare lin-

gua e cultura cinesi. La

brezza sul ponte mi fa-

ceva ricordare chi stavo

lasciando e mi portava

nuovi interrogativi sul

futuro. Chi avrei incon-

trato? Cosa avrei fatto,

da solo e senza appoggi?

Mia madre mi aveva

affidato alla Mamma del

cielo. Nel mio paese c’è

sempre stata una devo-

zione particolare per la

Madonna... la sentivo

vicina nelle mie scelte,

sapevo che mi stava aiu-

tando e non avrebbe mai

fatto mancare il suo so-

stegno. Ecco perché so-

no partito, perché avevo

una sicurezza nel cuore

che non mi avrebbe mai

lasciato.

Trovai un mondo diver-

so. Trovai persone ami-

che e persone ostili. Tro-

vai un cibo che non era il

mio. Trovai difficoltà nei

trasporti. Trovai… nes-

sun cristiano con cui

condividere la mia fede.

Eppure la gente a poco

a poco si radunò vicino a

casa mia e abbiamo ini-

ziato a parlare. Parlare di

tutto. Poi una richiesta

d’aiuto, un prestito, un

pasto, un piccolo lavoro

offerto… le occasioni per

fare amicizia si moltipli-

cavano e piano piano si

è parlato anche di fede.

Non sono stato io a con-

vertirli. Io pregavo nel

segreto della mia casa.

Erano Dio e Maria che

chiamavano e convertiva-

no.

Non è stato facile vivere

in Cina. È una vita che

sto qui, ormai non torno

quasi mai al mio paese.

Ma sono felice. Lo sono

sempre stato. Oggi sono

un punto di riferimento

per i cristiani di tutta la

zona. La mia vita ha avu-

to un senso: portare la

mia esperienza è servito

a qualcosa, ma non pos-

so dimenticare quanto

ho imparato qui, mia

patria adottiva. È vero, la

maggioranza dei cinesi

che abitano qui oggi è

cristiano, abbiamo co-

struito la chiesa, il go-

verno tollera la nostra

presenza. Ma non è stato

facile.

Morirò in Cina, dove

sono stato mandato,

accettando di trasforma-

re la mia vita in dono per

questa Terra e per la sua

Chiesa. Chiedo a voi che

leggete queste righe di

aprire il cuore all’idea

delle Missioni… c’è tanto

da fare qui e poche sono

le persone che vogliono,

possono e sono in grado

di accettare questa vita.

Che Dio mandi nuovi

operai per la sua Cina!

Riconoscere

Vocazioni

P A G I N A 1 3

A N N O I I , N U M E R O 1 5 - L U G L I O 2 0 1 3

qui ho posto il cuore

La fede contro la tratta e lo sfruttamento delle persone

Oggi vorrei invitare tutti

a cogliere negli occhi e nel

cuore dei rifugiati e delle

persone forzatamente sra-

dicate anche la luce della

speranza. Speranza che si

esprime nelle aspettative

per il futuro, nella voglia di

relazioni d’amicizia, nel

desiderio di partecipare

alla società che li accoglie,

anche mediante l’appren-

dimento della lingua,

l’accesso al lavoro e

l’istruzione per i più picco-

li. Ammiro il coraggio di

chi spera di poter gradual-

mente riprendere la vita

normale, in attesa che la

gioia e l’amore tornino a

rallegrare la sua esistenza.

Tutti possiamo e dobbia-

mo alimentare questa spe-

ranza!

Invito soprattutto i go-

vernanti e i legislatori e

l’intera Comunità Interna-

zionale a considerare la

realtà delle persone forza-

tamente sradicate con ini-

ziative efficaci e nuovi ap-

procci per tutelare la loro

dignità, migliorare la loro

qualità di vita e far fronte

alle sfide che emergono da

forme moderne di persecu-

zione, di oppressione e di

schiavitù.

Si tratta, sottolineo, di

persone umane, che fanno

appello alla solidarietà e

all’assistenza, che hanno

bisogno di interventi ur-

genti, ma anche e soprat-

tutto di comprensione e di

bontà. Dio è buono, imitia-

mo Dio. La loro condizione

non può lasciare indiffe-

renti. E noi, come Chiesa,

ricordiamo che curando le

ferite dei rifugiati, degli

sfollati e delle vittime dei

traffici mettiamo in pratica

il comandamento della

carità che Gesù ci ha la-

sciato, quando si è identifi-

cato con lo straniero, con

chi soffre, con tutte le vit-

time innocenti di violenze

e sfruttamento.

Dovremmo rileggere

più spesso il capitolo 25

del Vangelo secondo

Matteo, dove si parla del

giudizio finale (cfr vv. 31

-46). E qui vorrei anche

richiamare l’attenzione

che ogni Pastore e Co-

munità cristiana devono

avere per il cammino di

fede dei cristiani rifugiati

e forzatamente sradicati

dalle loro realtà, come

pure dei cristiani emi-

granti. Essi richiedono

una particolare cura pa-

storale che rispetti le

loro tradizioni e li ac-

compagni ad una armo-

niosa integrazione nelle

realtà ecclesiali in cui si

trovano a

vivere. Le

nostre Co-

munità

cristiane

siano vera-

mente luo-

ghi di ac-

coglienza,

di ascolto,

di comu-

nione!

Cari ami-

ci, non

dimentica-

te la carne

di Cristo

che è nella

carne dei

rifugiati: la

loro carne

è la carne di Cristo. Spet-

ta anche a voi orientare

verso nuove forme di corre-

sponsabilità tutti gli Organi-

smi impegnati nel campo

delle migrazioni forzate.

Purtroppo è un fenomeno in

continua espansione, e quin-

di il vostro compito è sem-

pre più esigente, per favori-

re risposte concrete di vici-

nanza e di accompagnamen-

to delle persone, tenendo

conto delle diverse situazio-

ni locali.

(Papa Francesco, dal discor-

so al Pontificio Consiglio

della Pastorale per i Migran-

ti e gli Itineranti, 24 maggio

2013)

Nelle mani

di un

Amore più

grande

Dal Discorso di

Papa Francesco

al Pontificio

Consiglio della

Pastorale per i

Migranti

ANNO DELLA FEDE

(11 ottobre 2012 – 24

novembre 2013)

P A G I N A 1 4

A N N O I I , N U M E R O 1 5 - L U G L I O 2 0 1 3

qui ho posto il cuore

Quello che

Egli vi dirà

fatelo

Roma luglio

2013

Lourdes luglio

2014

Proposte per l’estate

Anno mariano 2013-2014

Maria: è il più bel nome di

donna che si possa pronunciare.

Riassume in sé la bellezza che il

nome di ogni donna sulla terra

evoca per chi l’ama. Da solo è

capace di suscitare sentimenti di

spiritualità altissima: con riferi-

mento a quell’unico che fu suo

figlio Gesù, alla nascente comuni-

tà cristiana, alla religiosità popo-

lare, alla storia della Chiesa pelle-

grina nel mondo, alla riflessione

sapiente di dotti e di piccoli sul

messaggio evangelico… (dalla

Lettera di Fratel Ruggero Valenti-

ni)

Dal luglio 2013 al luglio 2014

la Congregazione dei Figli

dell’Immacolata Concezione indi-

ce un ANNO MARIANO, che avrà

come tema portante le parole di

Maria a Cana: Quello che Egli vi

dirà fatelo.

L’Anno inizia con una Tre

Giorni in Casa Generale (Roma, 8-

10 luglio, seguita dalla celebra-

zione dell’Assemblea Generale

della Congregazione) e terminerà

nel Santuario di Lourdes nel luglio

2014.

nel Cuore della Carità Montiana

QUI HO POSTO IL CUORE

Direttore: Saverio Clementi. Redazione: Aurelio Mozzetta, Raffaele Mugione

Hanno collaborato per questo numero:

Aurelio Mozzetta, Marco Perfetti, Emmanuel Mvomo, G., Victor Ukanero,

Rolando Sebastiani, N., Flavio, I cercatori di Dio, Editrice Monti, Raffaele

Mugione

Direzione: Via San Giacomo, 5

21047 – Saronno (VA) : 02 96 702 105 : 02 96 703 437 e-mail:

[email protected]

sito web: www.padremonti.org

(Nessun collaboratore percepisce compenso. Questo Notiziario è

realizzato da volontari)

Santuario del Beato Luigi Maria Monti Saronno

Orario delle Celebrazioni del Santuario

GIORNI FERIALI

6.30 Lodi del Mattino (lunedì in cripta)

7.00 Santa Messa (lunedì in cripta)

9.00 Santa Messa

18.50 Rosario e Vespro

TUTTI I GIOVEDI’

18.30 Adorazione Eucaristica per le Vocazioni

DOMENICA E FESTIVI

8.30 Lodi del Mattino

9.00 Santa Messa

19.00 Santa Messa

SACERDOTI A DISPOSIZIONE IN SANTUARIO

P. Aurelio Mozzetta, rettore P. Pierino Sosio

P. Roy Puthuvala P. Elvis Lukong