Qui ho posto il cuore luglio 2013
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Caro Valerio,
Ho letto la tua lettera. Ti confesso che
è strano e lacerante - ma intrigante allo
stesso tempo, perché mette alla prova la
fede! - sentirsi legato impotente
all’andamento di cose che non dipendono
da te, per le quali non puoi fare nulla, che
tu devi solo sperare e aspettare, con la
preghiera di impetrazione che va a mille,
ma che non sai in che direzione vada e se
in qualunque modo incontri la volontà di
Dio.
Con, in più, tutta l’oscurità su questa
volontà: cosa vuoi, Dio? Dove ci stai por-
tando? Perché questo e perché quello?...
Capisco in qualche modo i prigionieri
del lager nazista, timorosi e dipendenti
da ogni toc toc alla porta: viene la tortura?
viene la liberazione? viene la morte o vie-
ne la vita?
Esercizio di concretezza, questo, che
libera da possibili illusioni e tiene vincola-
ti alla terra.
E che, però, non può impedire lo
sguardo in alto, dove abitano i nostri so-
gni. Anche se i sogni di questa stagione ci
sono stati defraudati da gente che parla e
parla, senza sapere quello che dice. Il
male e il suo autore ci vorrebbero morti o
quantomeno ciechi e muti.
E allora, sai, sono rimasti a vista solo
dei sogni piccoli, discreti, sottovoce…
soltanto poche gocce dell’enorme speran-
za che ci alberga in cuore e che continua
a illuminare i nostri occhi.
I piccoli sogni di questa cosa montiana S O M M A R I O :
Editoriale 1
Preghiere
ascoltate
2
Luigi M. Monti
e dintorni
3
Una preghiera
per…
4
Preghiere per
le vocazioni
4
Con Maria,
come Maria
5
Parole mon-
tiane
5
Glossolalie 6
Vita di Fami-
glia
7-8
Forse non
tutti sapevate
9
I Vostri mes-
saggi
10
Il mio Grazie
a Padre Monti
10
La Porta aper-
ta
11
Riconoscere
vocazioni
12
Nelle mani di
un amore più
grande
13
Anno mariano
CFIC
14
D A T A
Notiziario del Santuario del Beato Luigi Maria Monti
Anno II — n. 15 LUGLIO 2013
SANTUARIO DEL BEATO LUIGI MARIA MONTI—SARONNO Via A. Legnani, 4 - 21047 - Saronno (VA) 02 96 702 105 02 96 703 437
e-mail: [email protected] sito web: www.padremonti.org C.F.: 93054190892
Conto corrente bancario intestato a: Santuario Padre Monti Cod. IBAN: IT27 C 08374 50520 00000 8801111 Cod. Bic.: ICRAITMMAE0
presso: Banca di Credito Cooperativo di Barlassina – Filiale di Saronno Causale: Offerte pro-Santuario o Sante Messe
di Aurelio Mozzetta L’Ed
itoriale
Anno mariano CFIC, Roma luglio 2013 - Lourdes luglio 2014: Quello che Egli vi dirà, fatelo!
Segue a pag. 2
P A G I N A 2 qui ho posto il cuore
A N N O I I , N U M E R O 1 5 - L U G L I O 2 0 1 3
I piccoli sogni di questa cosa montiana
Una certezza mi è cer-
ta, più che certa: se que-
sta cosa montiana (questa
nostra Famiglia) fosse una
bagatella da nulla, che
non dà fastidio e non fa
ombra e non porta in sé
alcunché di valido, a nes-
suno interesserebbe, nes-
suno se ne darebbe pena,
nessuno si scomoderebbe
per dire e fare pro o con-
tro, nessuno si prendereb-
be tanto fastidio per com-
batterla e darle addosso…
Se così è, se tanta lotta
deve affrontare - come di
fatto è stato in tanta parte
del suo cammino, a co-
minciare dalla vita di Pa-
dre Monti - significa che
questa cosa porta con sé
tesori di bellezza, spezzo-
ni di profezia, parole nuo-
ve da dire, mattoni di fu-
turo, perle preziose da
mettere in circolo e far
fruttare…
Ecco, vedi!, questo è
pesante e inaccettabile
per qualunque logica
mondana; non può essere
digerito da alcuno che
abbia da proporre agli
uomini il contrario di Dio;
e neppure da chi, come
dice Papa Francesco, sog-
giace a una regola distor-
ta e qualsiasi cosa avven-
ga la interpreta in manie-
ra distorta.
Il vangelo che parla
dei giorni ultimi è terri-
bile: verranno tempi e
persecuzioni pesanti, e
solo la perseveranza vi
salverà. La questione
non riguarda i problemi
(chi non ne ha?), ma la
tenuta di chiunque da
essi sia investito. Egli
crede in ciò che fa, ma
lo vede buttato nella
melma del porcile e
dolorosamente si chie-
de: è davvero vero
quello che credo? Posso
ancora raccogliere la
perla preziosa dal fan-
go e baciarla con im-
mutato trasporto
d’amore?
Il guaio è che sia-
mo pieni di grilli che
cantano. Ed io mi chie-
do se al di là del canta-
re e del gridare ci sia
qualcosa: c’è amore?
c’è presenza? ci sono
idee? quali?...
Siamo pieni di grilli,
chiacchieroni e ignavi.
Quando si sente il
cantare dei grilli, vuol
dire che tutti gli altri
animali del prato stan-
no dormendo. E quan-
do il gregge dorme,
arrivano i lupi, sempre
al buio, di nascosto,
perché per loro natura i
lupi umani sono deboli,
paurosi e codardi, solo
delle nullità.
Proverei, così, a fare
una distinzione tra due
modi di dire, che in realtà
definiscono l’essere:
- io amo la chiesa
(congregazione, famiglia,
patria, gruppo, ecc.) e per
questo, se necessario, la
critico;
- io critico la chiesa e
questo è segno che la
amo.
La prima affermazione
è verità.
La seconda è solo po-
sizione: per lo più ideolo-
gica. E per quanto possa
scocciare a sentirselo di-
re, si tratta soltanto di un
esercizio di bassa politica:
ergersi a giudici della
chiesa, della propria fami-
glia, della patria… ritener-
la inadeguata, pensare
che l’idea giusta sia sol-
tanto la propria.
Quando ciò succede,
emergono la distorsione,
l’arroganza e la stupidità.
Tre sinonimi per dire la
stessa cosa; tra le cui on-
de, Valerio mio, è davvero
difficile navigare…
Ti saluto caramente.
Aurelio Mozzetta
Mille grazie. Ancora una volta sono qui a scrivere un po’ rinvigorito.
Ringrazio tutti per il ricordo nella preghiera. Io sono ancora in ospedale,
ormai da 2 mesi, ma all'orizzonte si prevedono le dimissioni. Anche
questa volta ce l'ho fatta, il mio martoriato e sofferente corpo ha resisti-
to, sicuramente anche per il sostegno della preghiera di tutti. Grazie di
cuore. Il sorriso non mi ha mai abbandonato e sono riuscito anche a
tenere allegri i medici. Che Dio li benedica! In compenso, credo che il
Signore abbia accettato le mie richieste di offerta della mia infermità
per tutti coloro che pregano per me, sopratutto per le anime dimentica-
te del purgatorio. Non dimentichiamoci di loro! Spero col cuore di riu-
scire a farmi portare a pregare sulla tomba di Padre Monti, anche tutto
sgangherato, sono certo che ne sarà felice pure lui. G
Le preghiere ascoltate
>>> segue dalla
prima pagina
P A G I N A 3
A N N O I I , N U M E R O 1 5 - L U G L I O 2 0 1 3
La Tomba del Beato
Monti nella Cripta del
Santuario di Saronno
Da prigioniero,
Luigi Monti,
trasforma la
pena in
preghiera: tutto
diventa più
facile da
gestire: gli
screzi si
trasformano in
atti gi
generosità, la
depressione si
trasforma in
carità, la
malinconia in
piacere di vita
comune, la
rabbia in gioia.
Cantano.
qui ho posto il cuore
Luigi
Maria e
dintorni
Problem solving Il vivere regala sempre
delle sorprese. Il più delle
volte minime e piacevoli,
come lo svegliarsi al matti-
no sentendo il naso inonda-
to dal profumo del caffè o
come, in questa stagione,
gustare l’aria piena di pro-
fumi degli alberi in fiore. A
volte, purtroppo, le sorpre-
se sono violente e dolorose.
Luigi Monti quando si
svegliò nel mattino del 13
Settembre 1851 ebbe un
sgradevole sensazione: era
nella cella di una prigione.
Fece fatica un attimo a ri-
cordare perché si trovava lì,
ma presto focalizzò. Arre-
stato a Quinto Romano,
dove stava iniziando la sua
esperienza conventuale,
con l’accusa di appartenere
a una setta segreta e carbo-
nara, si trovava nel carcere
di Desio in attesa di Giudi-
zio. Con lui 13 amici, tutti
appartenenti alla Compa-
gnia dei Frati - così chiama-
vano la gente di Bovisio il
suo gruppo di preghiera.
Un problema!
Navigando nel Web trovo
diversi siti dedicati alle va-
rie tecniche di Problem sol-
ving. Propongono, più o
meno, un percorso simile:
evidenziare bene il proble-
ma, cercare soluzioni alter-
native, applicarle e vedere i
risultati. Semplice!
Luigi - privo di questi
mezzi - aveva solo il buon
senso e una spiccata capaci-
tà organizzativa. Perciò ri-
flette. Sono in tanti, in un
luogo angusto e senza ser-
vizi igienici. In loro, senti-
menti di frustrazione, tri-
stezza, rabbia, depressione.
Primo atto: tirare una
tenda ad isolare un angolo
destinato ai bisogni natura-
li. Trovato così un attimo
per quanto misero di civiltà,
si dedica ai compagni.
Decide di usare di quella
forzata convivenza, trasfor-
mando la pena in preghiera.
Ecco dunque stabilire delle
regole di vita in comune
come in un monastero. So-
luzione geniale: tutto diven-
ta più facile da gestire. Gli
inevitabili screzi, causati da
quella coatta abitazione, si
tramutano in atti di genero-
sa pazienza; la depressione,
avuto uno scopo, si trasfor-
ma in carità; la malinconia
di casa e lavoro in piacere
della vita in comune; la rab-
bia in gioia. Cantano.
Voilà una tecnica di pro-
blem solving realizzata.
Semplice!
Mai si erano sentiti canti
in quella prigione. Luigi e
gli altri cantavano inni a Dio
e alla Madonna. Ritornelli
tradizionali di pietà popola-
re, conosciuti da tutti gli
abitanti della cittadina che
si fermavano, increduli, a
sentire sotto quelle tristi
mura. Anche ubriaconi e
perdigiorno che ronzavano
attorno all’osteria lì vicino,
fermano il loro avvinazzare
e curiosamente tacciono le
loro sguaiate canzoni.
Il giudice indagatore pro-
mette di “andare a fondo”.
Lo farà con la più severa
delle attenzioni. Intanto
i giovani hanno acquisi-
to il ritmo della giornata
monacale. Ogni momen-
to ben delineato e pieno
dei suggerimenti spiri-
tuali, alternando la reci-
ta delle preghiere con le
meditazioni, i lavo-
ri di pulizia della
cella coi frugali
pasti.
Dopo 72 giorni
saranno liberati.
Sempre nella logica
del problem sol-
ving, anziché re-
carsi all’osteria per
festeggiare il peri-
colo scampato, in
ordine e compunti
si recheranno nella
Chiesa più vicina a
ringraziare Dio per
la grazia concessa.
È l’apice della
Compagnia dei
Frati. Liberi da o-
gni sospetto, ben-
voluti e seguiti dal-
la gente, ora più
che mai certa della sti-
ma concessa a quei ra-
gazzi. Luigi, tuttavia, è
sul piede di partenza.
Ora che tutto è in ordi-
ne, egli se ne va.
È il definitivo addio al
suo paese, alla serenità
ritrovata della casa, al
giudizio di mediocri pre-
ti.
Inizia un nuovo cam-
mino. Incontrerà ancora
ostacoli, tanti. I più ver-
ranno da frati, monsi-
gnori, cardinali e masso-
ni. Tuttavia Luigi cammi-
na con la Madre di Cri-
sto. Maria, sul male ad-
densato a più riprese sul
Monti e la sua Congre-
gazione, vincerà sem-
pre! Siete avvertiti.
Non temere.
Marco
P A G I N A 4
Una
preghiera
per...
A N N O I I , N U M E R O 1 5 - L U G L I O 2 0 1 3
qui ho posto il cuore
PER I MALATI
- mio marito, che
possa migliorare dopo
l’operazione a cuore a-
perto. Vorremmo tutti
vederlo di nuovo sorride-
re, camminare e giocare
con i bimbi (Alexandra).
- Anna, che lotta con-
tro un tumore inoperabi-
le al mediastino. Padre
Monti, mettici una mano,
perché né noi né i medici
sappiamo più cosa fare
(il marito Peppe e i figli).
- per don Claudio,
sottoposto a chemiotera-
pia.
PER CHI SOFFRE
- Pietro che non si dà
pace per l’avvenuto ac-
coltellamento della sorel-
la, perché ritrovi fiducia
nella gente e serenità di
marito di 30 anni e il
papà: Padre Monti aiutali
e dona loro la forza della
fede.
PER I DEFUNTI
- Anna, morta il 3
giugno. Finalmente può
incontrare ancora il suo
Santino, nelle braccia di
Dio!
- Dario, 69 anni, fra-
tello di P. Aldo Valentini,
morto improvvisamente
il 9 giugno.
- Giorgia, 16 anni,
alunna del nostro Centro
Formazione Professiona-
le, morta il 10 giugno.
- Emilio, fratello del
nostro amico Paolo, mor-
to il 12 giugno.
- Mrs. Anna Chitteth,
mamma del nostro Padre
James, morta il 21 giu-
gno in India.
Nada te turbe, solo Dios basta Preghiera
per le
vocazioni
Inviateci le vs. intenzioni di preghiera a: [email protected]
“La preghiera, figli e fratelli miei carissimi, apre il tesoro del cuore di Dio”. Padre Monti
vita. E per sua sorella, che
possa trovare pace, dopo
questa terribile esperien-
za.
- Claudia ed il piccolo
Brando (3 anni), che hanno
perso rispettivamente il
Nessun un uomo,
nessuna donna,
nessun bambino,
nessun essere del cielo o della terra,
creato o non creato,
nessun oggetto...
Dio solo,
Dio per sempre.
(preghiera di N., felicemente consacrata a Dio)
Per quanto difficile da capire, questa preghiera è difesa potente contro ogni cosa
si possa dire. È la chiave della mia unione con Dio. Credo potrebbe aiutare molti.
Con il ripetere questa preghiera in maniera serena e sincera ho allontanato qual-
siasi "pericolo" di matrimonio o altre storie, omosessualità, pedofilia, mistica,
pseudomisitica, visioni varie e altri pericoli o tentazioni... e mi sono sempre ri-
concentrata e ri-centrata ad ogni difficoltà su l’unica volontà che ho sempre avu-
to dentro ed in testa: Dio solo e Dio per sempre. La mia consacrazione. Dio solo e
Dio per sempre! È solo nell’unione con Dio che ottengo di "raccogliere tutta me
stessa" in un unica volontà. Solo con una volontà ferma e unita posso e riesco ad
andare agli altri come consacrata. Forse difficile da capire, ma più o meno è pro-
prio così: semplice e difficilissimo allo stesso tempo.
P A G I N A 5
A N N O I I , N U M E R O 1 5 - L U G L I O 2 0 1 3
Nei passi di Maria: l’esperienza di autonomia e di dipendenza
Maria di Nazareth accetta
liberamente la difficile mis-
sione affidatagli da Dio:
“sono la serva del Signore,
mi avvenga secondo la tua
Parola”. Non è stata costret-
ta.
Per capire meglio la pro-
pria missione, Maria pone
delle domande: “Come è
possibile questo?, non cono-
sco uomo”. Avendo ricevuto
la risposta, la spiegazione e
l’andamento, ella si adegua
alla volontà di Dio ed è vera-
mente libera perché la fa
sua, e la volontà di Dio di-
venta la propria volontà.
Questo fa di Lei una perso-
na autonoma, libera nel pro-
prio “fiat”. Un fiat che dipen-
de dalla divina volontà di-
ventata, allo stesso momen-
to, volontà di Maria.
La sua autonomia dipende
dalla piena obbedienza alla
parola dell’angelo e dunque
di Dio.
Il nostro battesimo e la
nostra consacrazione reli-
giosa ci fanno vivere la
“dipendenza” e
“l’autonomia”. Pur essendo
autonomi
nel mo-
mento in
cui ab-
bracciamo
le Costitu-
zioni, le
Norme ed
i nostri
Superiori,
in libertà,
dipendia-
mo da
essi. Ed è
in questa
dipenden-
za che
nasce una
nuova au-
tonomia,
in una
libertà
ancora più
forte e
profonda.
Siamo veramente liberi
perché abbiamo fatto nostra
la volontà di Dio, che non si
impone, ma viene a noi e
chiede la nostra partecipa-
zione al suo divino progetto
di amore.
L’esperienza di autonomi-
a ed indipendenza fa pen-
sare al proprio SÌ!
Come dire sì al Signore
senza perdere la propria
libertà?
Rimanere autonomo e
indipendente all’interno di
un progetto comune, quale
quello del Monti che ci ha
riuniti?
P. Emmanuel Mvomo
Con
Maria,
come
Guarda,
Bernardette,
c’è la
Madonna.
qui ho posto il cuore
La maggior parte di voi, miei Fratelli, ne siete testimoni di quanto ha sofferto l’Istituto;
e se ora vediamo crescere sotto agli occhi il numero dei Fratelli, che formano un’aurea
corona alla cara nostra Madre Immacolata, attribuir dobbiamo ad un miracolo potente di
nostra Madre, che non solo vuol salvo il suo Istituto, ma vuole che prosperi e si dilati in
ogni parte della terra, nelle più remote regioni, a gloria del Suo Divin Figlio Gesù e del suo
Nome SS.mo d’Immacolata Madre, di cui s’appella il Santo Suo Istituto.
(Pro-memoria, 19 agosto 1879)
Nel nome dell’Immacolata, nostra Madre
Le Parole
montiane
P A G I N A 6
Una celebrazione corale Volevo scriverti alcune rifles-
sioni. La prima è l'ottimo risul-
tato ottenuto dalla "Primavera
Montiana". Ero curioso di verifi-
care se il successo del primo
anno fosse solo curiosità per
una assoluta novità su di un
tema poco conosciuto, i Salmi.
Con piacere mi sono accorto
che il secondo ciclo ha ottenuto
un successo maggiore, con
attenzione, partecipazione agli
interventi
e consapevolezza nelle rifles-
sioni.
La seconda parola è sulla con-
clusione, con la rappresentazio-
ne del Salmo 136, il canto degli
esiliati. Non poteva terminare
in modo migliore. Mi è sembra-
ta molto più d’una rappresenta-
zione teatrale, era un celebra-
zione corale tra pubblico
e attori, che sostenevano la
parte degli
officianti. In
primis Anna
Maria, magni-
ficamente
supportata da
Maurizio alla
chitarra e A-
lessandro alla
tastiera. Una
vera sorpresa
è stato il coro
Vocinvolo. La
sorpresa più
grossa, però,
è risultato il
molto pubbli-
co presente,
in una serata
prefesti-
va, piovosa e
freddi-
na. Complimenti, l’idea è
stata vincente. Speriamo
che si possa proseguire
Dalle
Comunità di
Padre Monti
nel mondo
A N N O I I , N U M E R O 1 5 - L U G L I O 2 0 1 3
qui ho posto il cuore
We give special repect to
Mary. Due to her unique status
as the mother of Jesus we call
her “Mother of God”. We pray
the rosary and address to her
with the Angelus, prayed each
day at morning, noon and
night: it reminds us that salva-
tion comes through the life,
death, and resurrection of
Mary’s son, Jesus. Great hon-
our to Mary we give when us-
ing her own words from the
Magnificat: my soul proclaims
the greatness of the Lord (Lk
1:46-55). Mary, ever virgin, is
our mother, the Immaculate
Mother, who tells us of the
mighty things God is doing for
us: from now on will all ages
call me blessed. Let’s live with
Mary this powerful word; we
are numbered among those
generations that say blessed to
Her. It is God’s love that im-
pels us to sing our
praise to the Mother:
she, the highly favoured,
leads us on our journey
to the Almigthy.
Fr. Victor Ukanero, cfic
Presso la
comunità
montiana di
ENUGU (Nigeria)
è stata
inaugurata
questa bella
Grotta-cappellina
dell’Immacolata.
Riportiamo un
breve estratto
dell’omelia di
Padre Victor.
anche per il futuro. Con
sincero affetto.
Giovanni
Una grotta dell’Immacolata in Nigeria
All’Istituto Padre
Monti di Saronno
P A G I N A 7
A N N O I I , N U M E R O 1 5 - L U G L I O 2 0 1 3
Nel Santuario
del Beato
Luigi Monti di
Saronno,
attivati i
quattro
Giovedì del
mese con una
Messa per le
Vocazioni
Il 31 maggio abbiamo chiuso il Me-
se Mariano e la recita pubblica del San-
to Rosario alla sera; il 2 giugno si è
concluso il ciclo di incontri sui Salmi,
Per una Primavera Montiana. È re-
stato in tanti il gusto delle cose buone:
la richiesta di continuare è venuta
spontanea. Così, favoriti anche
dall’evento delle ordinazioni di 19 sa-
cerdoti a Milano (8 giugno), abbiamo
attivato i quattro Giovedì del mese
con una Messa per le Vocazioni, cele-
brata alle ore 20.45, con ascolto di
specifiche esperienze vocazionali.
L’iniziativa
della Scuola
L’albero
Musicale e la
partecipazione
dell’Istituto
Padre Monti,
dell’Associazio
ne P. Monti e
degli Amici di
P. Monti.
qui ho posto il cuore
Passiamo, allora, alla terza FESTA
DELLA MUSICA, celebrata nei giorni 7-9
giugno per iniziativa della Scuola
L’Albero Musicale e la partecipazione
dell’Istituto, dell’Associazione Padre
Monti, degli Amici di Padre Monti e di
altre associazioni, genitori e amici.
GIUGNO AL PADRE MONTI. DALLA PRIMAVERA
MONTIANA ALLE VOCAZIONI, CON MUSICA IN OMAGGIO
Giovedì 6 giugno Per le vocazioni al Sacerdozio
Giovedì 13 giugno Per le vocazioni alla Consacrazione Femminile (suore)
Giovedì 20 giugno Per le vocazioni alla Consacrazione Maschile (frati)
Giovedì 27 giugno Per le vocazioni Missionarie
Insieme con la Musica
P A G I N A 8
Il Cammino
della fede ha nella
pietà popolare un
sentiero
privilegiato.
Un libro sul martirio di don Pino Pugliesi Vita di
famiglia
A N N O I I , N U M E R O 1 5 - L U G L I O 2 0 1 3
qui ho posto il cuore
Don Giuseppe Puglisi, dichiarato BEATO perché MARTIRE. Sacerdote del Signo-
re, missionario del Vangelo, formatore di coscienze, promotore di solidarietà so-
ciale e di servizio ecclesiale nella carità.
Gridiamo a tutti
che la mafia non ha
nulla di cristiano,
essendo
inequivocabilmente
atea, tirannica,
violenta.
Per traghettare quindi all’
EDITRICE MONTI, una tra
le prime voci a parlare di martirio per
don Pino Puglisi (1937-1993), con la
pubblicazione del saggio di Mario Torci-
via. Don Pino è stato ucciso dalla mafia
in odium fidei, cioè con pretese criminali
e antievangeliche, abissalmente opposte
all’essere cristiani. Gridiamo a tutti che
la mafia non ha nulla di cristiano, essen-
do inequivocabilmente atea, tirannica,
violenta e nutrita d’odio nei riguardi del
messaggio evangelico.
La foto è piccola, ma si legge
bene: CAPELA BEATO LUIS
MARIA MONTI. Il cammino
della fede ha nella pietà popo-
lare un sentiero privilegiato.
Spesso accolta a fatica come
prodotto di bassa lega da teo-
logi saputi e non, la pietà po-
polare è patrimonio infinita-
mente prezioso. Il suo pro-
gressivo logoramento, in no-
me di cose più razionali, più
“moderne”, più fredde e deci-
samente più incomprensibili,
mette in serio rischio la fede
della nostra gente.
Da ultimo sorvoliamo l’Atlantico fino al BRASILE, a gustare la bellezza dell’
INFIORATA di FOZ
do IGUAÇU, realizzata per
il Corpus Domini, domenica 2 giugno.
Capela Beato Luis Maria Monti in Brasile
Da ultimo sorvoliamo
l’Atlantico fino al BRASILE, a
gustare la bellezza dell’ IN-
FIORATA di FOZ
do IGUAÇU, realiz-
zata per il Corpus Domini, do-
menica 2 giugno.
L’URTAJA di FRA
P A G I N A 9
A N N O I I , N U M E R O 1 5 - L U G L I O 2 0 1 3
per i frati che sostenevano un ar-
dua e dura giornata. Grande sag-
gezza.
Gio
Quando non c'era ancora il parco comu-
nale di fianco alla mitica "curt di or-
tasc" (non ortaggi, ma piuttosto orto dei
poveri), in simbiosi con la definizione,
esisteva l'urtàja di
frà (l’orto dei fra-
t i ) , v asta e
ben fornita, con
annessa masseria,
vigna ed anche un
bel boschetto per
le serate estive. Il
nostro buon Beato
convocava i suoi
frati e quelli che
Lui riteneva, con
convinzione, fi-
gli suoi (gli orfa-
nelli), affinché
provvedessero a
togliere il maggior
numero di sassi
disseminati nel
terreno, per aver
maggiore spa-
zio per la semina.
Poiché sosteneva
che le buone ver-
dure servivano per
mantenere il fisico,
ed un buon bic-
chiere di vino delle
proprie vigne era
un corroborante
… a spulciar
gli archivi e
rimescolar le
carte della
storia,
per sapere…
qui ho posto il cuore
Dall’orto dei
frati, buone
verdure per
mantenere il
fisico e un
buon bicchie-
re di vino del-
le proprie vi-
gne per cor-
roborare i fra-
ti che soste-
nevano un
ardua e dura
giornata.
P A G I N A 1 0
Email e
lettere dal
mondo
Lettere alla Redazione Un incoraggiamento caloroso
Carissimo ho letto tutto con
attenzione e coinvolgimento. Da
me un complimento ed un inco-
raggiamento caloroso e sincero.
QPC è una bella proposta di
riflessione. Saluti cari e frater-
ni. fr
Avanti così!
Bel numero, a cominciare so-
prattutto dall'Editoriale. Avanti
così, e farà più caldo, anche in
altro senso, se "bruciamo" dav-
vero di quella Fiamma di cui
parla Teresa di Lisieux nel Mano-
scritto B! Un abbraccio. G
Sorgenti generose d’acqua
… e quando l’estate arriverà, le
sorgenti saranno generosissime
di acqua!
Sì, certo!, l’estate tornerà, co-
me torna tutti gli anni. Padre
Monti ha vissuto tutte le quattro
stagioni: ha goduto della prima-
vera; ha visto i frutti dell'estate:
ha ammirato i colori dell'autun-
no; non si è lasciato intimorire
dal freddo dell'inverno! In ogni
stagione ha sentito presente
Maria. Ha cantato i Salmi senza
perdersi d'animo: quando scen-
diamo in cripta per celebrare la
Primavera Montiana, se facciamo
silenzio, oltre a vederlo sorride-
re, possiamo sentirlo che ci dice:
"Non vorrete cantare solo per
una stagione? Beh, quest'anno è
stata dura, ma la vita conti-
nua: avete solo bisogno di
continuare a sperare. I-
o sono un Santo per tutte le
stagioni!"
Tanti stimoli e spunti
Grazie di questo bel dono.
Ci sono tanti stimoli e spun-
ti di riflessione in questo
numero di QPC, che aiutano
a recuperare energie e veri-
tà dimenticate. Un abbrac-
cio carissimo. Gennaro
Anche questo numero del
Notiziario è particolarmente
denso. Tra tutti gli articoli
mi hanno colpita le testimo-
nianze di due donne, la
vocazione monastica risolu-
ta e quella della cristiana
che propone il telefono
senza fili…
Mi basta leggere QPQ
Grazie del bellissimo Bol-
lettino. Penso che anche se
l'estate non dovesse arriva-
re, a me basta leggere
"quihopostoilcuore" ed è
primavera, festa e gioia,
vita, creatività, calore, frutti
di buone testimonianze,
profezia di libertà, spirito di
carità e altro... In un conte-
sto di sacrificio e di soffe-
renze per voi, ma anche per
buona parte dei cristiani del
nostro tempo, QPC esplode
come un albero di mandorlo
che annuncia la primavera,
come una spiga che cresce e
matura annunciando l'esta-
te. A me piace pensarlo an-
che come uno "strumento di
resistenza" al male, dove o-
gnuno mette il meglio di sè
dando solida testimonianza di
resistenza, di fede, di vigilan-
za. Il contenuto di ogni rubri-
ca spinge ad efficaci riflessio-
ni per il cammino di fede e
per la maturazione di una
coscienza vigile e attenta sulle
mura di Gerusalemme. Mi
sembra infine che ogni nume-
ro orienti alla preghiera e alla
lode. Grazie di cuore a tutti i
collaboratori e autori.
L’estate verrà, sicuro! Come
dicevano I Gufi in una loro
canzone antifascista: ma an-
che dopo il più freddo degli
inverni, ritorna sempre la
dolce primavera… Speriam
valga lo stesso anche per la
più fredda delle primavere!
Caro padre, spero vi stia an-
dando tutto bene.
Sono sempre in ospedale,
ma tenete un posto per me
Io sono ancora in ospedale,
ma tenete un posto per me,
un posto nel cuore intendo.
Sarò unito a voi con la pre-
ghiera e vi ringrazio di coin-
volgermi, mi sento utile! An-
che la mia infermità forse è
una vocazione, ma abbiamo
gran bisogno di altre vocazio-
ni. Garantisco preghiera. Affi-
diamoci al cuore di Gesù! Un
abbraccio fraterno. G
Scriveteci
a
I Vostri
mess@ggi
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qui ho posto il cuore
Il mio
Grazie a
Padre
Monti
Grazie, Beato Luigi, di
aver pregato per me e per la
mia vocazione, ti ringrazio
davvero tanto. Di fronte a te
ho provato un grande emo-
zione, ti ho “sentito”… non
mi capita tutti i giorni di
entrare in una chiesa e sen-
tirmi così rapito!
Sostieni me e tutti i gio-
vani come me, particolar-
mente i più deboli e biso-
gnosi di protezione. Ti affi-
do in modo particolare il
mio confratello Gianni, che
ha bisogno del tuo aiuto e
della tua forza spirituale.
E ora affido a te anche i
miei primi quattro anni di
religioso, insieme al mio
amore per la santa Rego-
la che Dio mi ha donato
e ai miei voti. Aiutami ad
essere come tu fosti:
fedele e felice. Intercedi
Aiutami ad essere forte come tu fosti presso Gesù, affinchè mi
doni di realizzare questo
mio sogno.
(Flavio, giovane religioso)
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Risposta terapeutica al dolore Il dolore confronta l'uomo
con un limite ineludibile del-
la vita, dove essa viene scos-
sa nelle fondamenta stesse
della sua volontà di vivere
(... qui apre il problema
della eutanasia).
Nella cultura moderna
molti possono riconoscersi
in questa situazione, la com-
prendono immedesimandosi
in essa e si riconoscono in
un abisso senza fondo. Ma
nel contempo può anche
accadere che si scopra un
fondamento ultimo dell'uma-
no. Succede, infatti, che la
persona possa trascendere
se stessa e possa lasciare
nei suoi prossimi un'impron-
ta più indelebile di quanto
mai avrebbe potuto fare co-
me soggetto attivo (... qui
possiamo pensare, ad e-
sempio, ai martiri che sof-
frono e danno la vita per
una nobile causa).
Possiamo sottolineare che
su questo aspetto viene fuo-
ri un DNA, inteso come stato
di coscienza, dove l'essere
umano risulta molto più ric-
co di quanto lo si possa im-
maginare. Ne consegue che
possiamo affermare come la
sofferenza fisica possa le-
garsi ad una testimonianza
che trascende e vada oltre la
fisicità.
Un autore, Knittermeyer,
dice: "Chi rimane sereno nel
dolore, chi addirittura assu-
me un'attitudine che irradia
amore e perdona ogni ingiu-
stizia sofferta, testimonia di
una possibilità umana che
raramente trova l'occasione
di esprimersi anche nella
vita di una persona sana" (…
qui si parla di eroismo allo
stato puro).
Gli occhi di un terapeuta
libero ed attento al proble-
ma del dolore, per essere
vero nella sua azione, devo-
no vedere ed aprirsi su due
direzioni: il rapporto con Dio
(per chi crede) e il rapporto
con gli altri.
Per la stragrande maggio-
ranza delle persone si può
forse dire che la seconda
direzione, quella che apre al
rapporto con gli altri, risulti
ancora più essenziale della
risposta teologica al dolore
dove non per tutti è facile
trovarsi.
Da un punto di vista dello
psicoterapeuta... se una
persona non riesce ad ave-
re una vera percezione del
dolore altrui, non può coin-
volgersi in alcuna psicote-
rapia.
La risposta della psicotera-
pia al dolore è come primo
movimento, "nel saper acco-
gliere in noi" lo stato di sof-
ferenza della persona che ci
sta davanti (costruire un
rapporto empatico), per poi
essere accolti da chi ci sta
davanti e diventare, nel mi-
gliore dei casi, "ospiti" attivi
del suo mondo.
La psicoterapia sostanzial-
mente viene agita in quanto
si diventa scopritori e facili-
tatori delle risorse personali
di ciascuno.
La domanda che mi rima-
ne aperta come credente è
questa: "Come si differenzia,
per un cristiano, la risposta
al dolore?"
fratel Rolando Sebastiani
Non vincolata ad
aspetti di FEDE
qui ho posto il cuore
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qui ho posto il cuore
Che Dio mandi
nuovi operai
nella sua Cina.
Rubrica a cura dei
Cercatori di Dio
Tirolese di nascita, cinese di adozione Vengo da un paesino
del Tirolo. La mia vita è
passata inosservata per
molti anni: elementari,
prima comunione e cre-
sima, i giochi, le amici-
zie… Sono molto socie-
vole, ma mi è sempre
piaciuto anche stare da
solo. Spesso mi allonta-
navo nelle campagne o
sui monti, per pensare
tra me e me. E sognavo
di partire: mondi lontani,
lingue nuove, esperienze
d’avventura…
Un giorno, alla messa
domenicale, venne un
missio-
nario.
Raccon-
tò la sua
espe-
rienza di
20 anni
d’Africa
e mi
mise
KO. Sì,
KO. Io
sogna-
vo, ma
non
pensavo
di poter
realiz-
zare il
sogno.
Chiesi a lui come aveva
fatto ed egli mi disse:
“vieni e seguimi!”.
All’inizio ebbi paura.
Seguire un uomo che
avevo appena conosciu-
to… e poi, seguirlo do-
ve? Avevo solo 16 anni. E
un sogno in cuore. Per
realizzarlo dovevo parti-
re. Mi feci coraggio.
Parlai a mio padre dei
miei sogni. Mia madre si
mise a piangere… ma
alla fine ebbi la benedi-
zione di entrambi. Andai
con quel missionario.
Dopo 8 anni fui desti-
nato alla Cina. Lungo
viaggio in nave, che im-
piegai per imparare lin-
gua e cultura cinesi. La
brezza sul ponte mi fa-
ceva ricordare chi stavo
lasciando e mi portava
nuovi interrogativi sul
futuro. Chi avrei incon-
trato? Cosa avrei fatto,
da solo e senza appoggi?
Mia madre mi aveva
affidato alla Mamma del
cielo. Nel mio paese c’è
sempre stata una devo-
zione particolare per la
Madonna... la sentivo
vicina nelle mie scelte,
sapevo che mi stava aiu-
tando e non avrebbe mai
fatto mancare il suo so-
stegno. Ecco perché so-
no partito, perché avevo
una sicurezza nel cuore
che non mi avrebbe mai
lasciato.
Trovai un mondo diver-
so. Trovai persone ami-
che e persone ostili. Tro-
vai un cibo che non era il
mio. Trovai difficoltà nei
trasporti. Trovai… nes-
sun cristiano con cui
condividere la mia fede.
Eppure la gente a poco
a poco si radunò vicino a
casa mia e abbiamo ini-
ziato a parlare. Parlare di
tutto. Poi una richiesta
d’aiuto, un prestito, un
pasto, un piccolo lavoro
offerto… le occasioni per
fare amicizia si moltipli-
cavano e piano piano si
è parlato anche di fede.
Non sono stato io a con-
vertirli. Io pregavo nel
segreto della mia casa.
Erano Dio e Maria che
chiamavano e convertiva-
no.
Non è stato facile vivere
in Cina. È una vita che
sto qui, ormai non torno
quasi mai al mio paese.
Ma sono felice. Lo sono
sempre stato. Oggi sono
un punto di riferimento
per i cristiani di tutta la
zona. La mia vita ha avu-
to un senso: portare la
mia esperienza è servito
a qualcosa, ma non pos-
so dimenticare quanto
ho imparato qui, mia
patria adottiva. È vero, la
maggioranza dei cinesi
che abitano qui oggi è
cristiano, abbiamo co-
struito la chiesa, il go-
verno tollera la nostra
presenza. Ma non è stato
facile.
Morirò in Cina, dove
sono stato mandato,
accettando di trasforma-
re la mia vita in dono per
questa Terra e per la sua
Chiesa. Chiedo a voi che
leggete queste righe di
aprire il cuore all’idea
delle Missioni… c’è tanto
da fare qui e poche sono
le persone che vogliono,
possono e sono in grado
di accettare questa vita.
Che Dio mandi nuovi
operai per la sua Cina!
Riconoscere
Vocazioni
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qui ho posto il cuore
La fede contro la tratta e lo sfruttamento delle persone
Oggi vorrei invitare tutti
a cogliere negli occhi e nel
cuore dei rifugiati e delle
persone forzatamente sra-
dicate anche la luce della
speranza. Speranza che si
esprime nelle aspettative
per il futuro, nella voglia di
relazioni d’amicizia, nel
desiderio di partecipare
alla società che li accoglie,
anche mediante l’appren-
dimento della lingua,
l’accesso al lavoro e
l’istruzione per i più picco-
li. Ammiro il coraggio di
chi spera di poter gradual-
mente riprendere la vita
normale, in attesa che la
gioia e l’amore tornino a
rallegrare la sua esistenza.
Tutti possiamo e dobbia-
mo alimentare questa spe-
ranza!
Invito soprattutto i go-
vernanti e i legislatori e
l’intera Comunità Interna-
zionale a considerare la
realtà delle persone forza-
tamente sradicate con ini-
ziative efficaci e nuovi ap-
procci per tutelare la loro
dignità, migliorare la loro
qualità di vita e far fronte
alle sfide che emergono da
forme moderne di persecu-
zione, di oppressione e di
schiavitù.
Si tratta, sottolineo, di
persone umane, che fanno
appello alla solidarietà e
all’assistenza, che hanno
bisogno di interventi ur-
genti, ma anche e soprat-
tutto di comprensione e di
bontà. Dio è buono, imitia-
mo Dio. La loro condizione
non può lasciare indiffe-
renti. E noi, come Chiesa,
ricordiamo che curando le
ferite dei rifugiati, degli
sfollati e delle vittime dei
traffici mettiamo in pratica
il comandamento della
carità che Gesù ci ha la-
sciato, quando si è identifi-
cato con lo straniero, con
chi soffre, con tutte le vit-
time innocenti di violenze
e sfruttamento.
Dovremmo rileggere
più spesso il capitolo 25
del Vangelo secondo
Matteo, dove si parla del
giudizio finale (cfr vv. 31
-46). E qui vorrei anche
richiamare l’attenzione
che ogni Pastore e Co-
munità cristiana devono
avere per il cammino di
fede dei cristiani rifugiati
e forzatamente sradicati
dalle loro realtà, come
pure dei cristiani emi-
granti. Essi richiedono
una particolare cura pa-
storale che rispetti le
loro tradizioni e li ac-
compagni ad una armo-
niosa integrazione nelle
realtà ecclesiali in cui si
trovano a
vivere. Le
nostre Co-
munità
cristiane
siano vera-
mente luo-
ghi di ac-
coglienza,
di ascolto,
di comu-
nione!
Cari ami-
ci, non
dimentica-
te la carne
di Cristo
che è nella
carne dei
rifugiati: la
loro carne
è la carne di Cristo. Spet-
ta anche a voi orientare
verso nuove forme di corre-
sponsabilità tutti gli Organi-
smi impegnati nel campo
delle migrazioni forzate.
Purtroppo è un fenomeno in
continua espansione, e quin-
di il vostro compito è sem-
pre più esigente, per favori-
re risposte concrete di vici-
nanza e di accompagnamen-
to delle persone, tenendo
conto delle diverse situazio-
ni locali.
(Papa Francesco, dal discor-
so al Pontificio Consiglio
della Pastorale per i Migran-
ti e gli Itineranti, 24 maggio
2013)
Nelle mani
di un
Amore più
grande
Dal Discorso di
Papa Francesco
al Pontificio
Consiglio della
Pastorale per i
Migranti
ANNO DELLA FEDE
(11 ottobre 2012 – 24
novembre 2013)
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qui ho posto il cuore
Quello che
Egli vi dirà
fatelo
Roma luglio
2013
Lourdes luglio
2014
Proposte per l’estate
Anno mariano 2013-2014
Maria: è il più bel nome di
donna che si possa pronunciare.
Riassume in sé la bellezza che il
nome di ogni donna sulla terra
evoca per chi l’ama. Da solo è
capace di suscitare sentimenti di
spiritualità altissima: con riferi-
mento a quell’unico che fu suo
figlio Gesù, alla nascente comuni-
tà cristiana, alla religiosità popo-
lare, alla storia della Chiesa pelle-
grina nel mondo, alla riflessione
sapiente di dotti e di piccoli sul
messaggio evangelico… (dalla
Lettera di Fratel Ruggero Valenti-
ni)
Dal luglio 2013 al luglio 2014
la Congregazione dei Figli
dell’Immacolata Concezione indi-
ce un ANNO MARIANO, che avrà
come tema portante le parole di
Maria a Cana: Quello che Egli vi
dirà fatelo.
L’Anno inizia con una Tre
Giorni in Casa Generale (Roma, 8-
10 luglio, seguita dalla celebra-
zione dell’Assemblea Generale
della Congregazione) e terminerà
nel Santuario di Lourdes nel luglio
2014.
nel Cuore della Carità Montiana
QUI HO POSTO IL CUORE
Direttore: Saverio Clementi. Redazione: Aurelio Mozzetta, Raffaele Mugione
Hanno collaborato per questo numero:
Aurelio Mozzetta, Marco Perfetti, Emmanuel Mvomo, G., Victor Ukanero,
Rolando Sebastiani, N., Flavio, I cercatori di Dio, Editrice Monti, Raffaele
Mugione
Direzione: Via San Giacomo, 5
21047 – Saronno (VA) : 02 96 702 105 : 02 96 703 437 e-mail:
sito web: www.padremonti.org
(Nessun collaboratore percepisce compenso. Questo Notiziario è
realizzato da volontari)
Santuario del Beato Luigi Maria Monti Saronno
Orario delle Celebrazioni del Santuario
GIORNI FERIALI
6.30 Lodi del Mattino (lunedì in cripta)
7.00 Santa Messa (lunedì in cripta)
9.00 Santa Messa
18.50 Rosario e Vespro
TUTTI I GIOVEDI’
18.30 Adorazione Eucaristica per le Vocazioni
DOMENICA E FESTIVI
8.30 Lodi del Mattino
9.00 Santa Messa
19.00 Santa Messa
SACERDOTI A DISPOSIZIONE IN SANTUARIO
P. Aurelio Mozzetta, rettore P. Pierino Sosio
P. Roy Puthuvala P. Elvis Lukong