Qui ho posto il cuore agosto 2014

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Ogni tanto, al mio indirizzo internet, giungono mail di intrepidi paladini del- la fede, difensori della chiesa, propu- gnatori della purezza dottrinale, scan- dalizzati da qualche dialogo teologico in corso, che denunciano scivoloni ere- tici ad ogni parola che suoni storta ai loro orecchi. Cosa dovuta, a me pare, non tanto alla ca- rente ortodossia dei dialoganti, qua- nto all’abissale i- gnoranza dei criti- canti. Non ne possia- mo più di pacchiani monumenti d’igno- ranza (anche in te- levisione, anche sui giornali) eretti, non si sa bene da chi, a profeti dell’ultima verità corrente - che pre- tendono di disqui- sire di tutto e che nel filone religione/ chiesa hanno trova- to un’ot-tima vena per fare scoop e intascare soldi a palate. E non ne possiamo più neppure di tanti cristiani bambolette-non-cresciute e messaggio-dipendenti (che fanno ma- gistralmente il gioco dei sopra detti pseudo-profeti), bolliti come gnocchi nell’acqua dell’ultimo grido fondamen- talista a difesa della dottrina “vera”. È una pena leggere quelle mail arzi- gogolate, che intentano processi ad intenzioni e identità personali. Ad ogni costo vogliono analizzare, tagliare, rim- brottare, minacciare, invocare scomuni- che; richiamare all'ortodossia per ogni parola che non sia secundum quid, at- tendere al varco il deflagare dello scan- dalo di turno, stare all'erta per deviazioni nascenti; fare pelo e contropelo, esercitar- si al poligono di tiro, catalogare buoni e cattivi; cercar per for- za litigio e scisma nelle domande che qualcuno pone sul paragrafo tale del codice canonico… Immancabilmente, poi, forse a sottoline- are la necessità di purezza ed ingenuità, esse si appellano alla "piccola” santa “Teresina” ed alla sua "piccola via"… che ormai tutti sanno es- sere un falso, una pura invenzione delle amate sorelle di Teresa. Ma quale piccola! Quella era un gigante di pensiero e di sofferenza (anche a causa di certa chiesa!) proprio perché aveva le idee chiare ed un amo- re adulto e sconfinato per questa Chie- sa "meretrix" e "casta", e sempre nostra madre. Le teste pensanti non amano l’analisi logica SOMMARIO: Editoriale 1 Il mio grazie a Padre Monti 2 Luigi M. Monti e dintorni 3 Una preghiera per… 4 Preghiere per le vocazioni 4 Con Maria, come Maria 5 Parole mon- tiane 5 Glossolalie 6 Vita di Fami- glia 7-8 Parole e fuoco 8 Forse non tutti sapevate 9 I Vostri mes- saggi 10 La Porta aper- ta 11 Riconoscere vocazioni 12 Tracce per una lettera da Saronno 13 La Giovinezza dei vecchi 14 Giocando con Dio 15 DATA Notiziario del Santuario del Beato Luigi Maria Monti Anno III n. 28 - AGOSTO 2014 SANTUARIO DEL BEATO LUIGI MARIA MONTISARONNO Via A. Legnani, 4 - 21047 - Saronno (VA) 02 96 702 105 02 96 703 437 e-mail: [email protected] sito web: www.padremonti.org C.F.: 93054190892 Conto corrente bancario intestato a: Istituto Padre Monti EUR IBAN: IT 88 Z 08374 50520 000008802348 - BIC (da estero) ICRA IT RR AE 0 presso BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BARLASSINA Filiale di SARONNO Causale: Offerte pro-Santuario o Sante Messe di Aurelio Mozzetta L’Editoriale Segue a pag. 2

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Il mensile dell'Istituto Padre Monti di Saronno, Casa Madre della Congregazione dei Figli dell'Immacolata Concezione.

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Page 1: Qui ho posto il cuore agosto 2014

Ogni tanto, al mio indirizzo internet,

giungono mail di intrepidi paladini del-

la fede, difensori della chiesa, propu-

gnatori della purezza dottrinale, scan-

dalizzati da qualche dialogo teologico

in corso, che denunciano scivoloni ere-

tici ad ogni parola

che suoni storta ai

loro orecchi. Cosa

dovuta, a me pare,

non tanto alla ca-

rente ortodossia

dei dialoganti, qua-

nto all’abissale i-

gnoranza dei criti-

canti.

Non ne possia-

mo più di pacchiani

monumenti d’igno-

ranza (anche in te-

levisione, anche sui

giornali) – eretti,

non si sa bene da

chi, a profeti

dell’ultima verità

corrente - che pre-

tendono di disqui-

sire di tutto e che

nel filone religione/

chiesa hanno trova-

to un’ot-tima vena

per fare scoop e

intascare soldi a palate.

E non ne possiamo più neppure di

tanti cristiani bambolette-non-cresciute

e messaggio-dipendenti (che fanno ma-

gistralmente il gioco dei sopra detti

pseudo-profeti), bolliti come gnocchi

nell’acqua dell’ultimo grido fondamen-

talista a difesa della dottrina “vera”.

È una pena leggere quelle mail arzi-

gogolate, che intentano processi ad

intenzioni e identità personali. Ad ogni

costo vogliono analizzare, tagliare, rim-

brottare, minacciare, invocare scomuni-

che; richiamare all'ortodossia per ogni

parola che non sia

secundum quid, at-

tendere al varco il

deflagare dello scan-

dalo di turno, stare

all'erta per deviazioni

nascenti; fare pelo e

contropelo, esercitar-

si al poligono di tiro,

catalogare buoni e

cattivi; cercar per for-

za litigio e scisma

nelle domande che

qualcuno pone sul

paragrafo tale del

codice canonico…

Immancabilmente,

poi, forse a sottoline-

are la necessità di

purezza ed ingenuità,

esse si appellano alla

"piccola” santa

“Teresina” ed alla sua

"piccola via"… che

ormai tutti sanno es-

sere un falso, una

pura invenzione delle amate sorelle di

Teresa. Ma quale piccola! Quella era un

gigante di pensiero e di sofferenza

(anche a causa di certa chiesa!) proprio

perché aveva le idee chiare ed un amo-

re adulto e sconfinato per questa Chie-

sa "meretrix" e "casta", e sempre nostra

madre.

Le teste pensanti non amano l’analisi logica

S O M M A R I O :

Editoriale 1

Il mio grazie a

Padre Monti

2

Luigi M. Monti

e dintorni

3

Una preghiera

per…

4

Preghiere per

le vocazioni

4

Con Maria,

come Maria

5

Parole mon-

tiane

5

Glossolalie 6

Vita di Fami-

glia

7-8

Parole e fuoco 8

Forse non

tutti sapevate

9

I Vostri mes-

saggi

10

La Porta aper-

ta

11

Riconoscere

vocazioni

12

Tracce per

una lettera da

Saronno

13

La Giovinezza

dei vecchi

14

Giocando con

Dio

15

D A T A

Notiziario del Santuario del Beato Luigi Maria Monti

Anno III n. 28 - AGOSTO 2014

SANTUARIO DEL BEATO LUIGI MARIA MONTI—SARONNO Via A. Legnani, 4 - 21047 - Saronno (VA) 02 96 702 105 02 96 703 437

e-mail: [email protected] sito web: www.padremonti.org C.F.: 93054190892

Conto corrente bancario intestato a: Istituto Padre Monti EUR IBAN: IT 88 Z 08374 50520 000008802348 - BIC (da estero) ICRA IT RR AE 0

presso BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BARLASSINA – Filiale di SARONNO Causale: Offerte pro-Santuario o Sante Messe

di Aurelio Mozzetta

L’Ed

itoriale

Segue a pag. 2

Page 2: Qui ho posto il cuore agosto 2014

P A G I N A 2 qui ho posto il cuore

A N N O I I I , N U M E R O 2 8 – A G O S T O 2 0 1 4

Le teste pensanti non amano l’analisi logica Non si diventa dotto-

ri della Chiesa raccon-

tando barzellette pulite

per chierichetti innocen-

ti.

Mi chiedo sempre se

quella gente non abbia

altro da fare.

Che un uomo di chie-

sa, un prete o un vesco-

vo, esprima idee pro-

prie, vivaddio! Non è

costretto a vendersi il

cervello all'ammasso:

non c'era scritto, que-

sto, nelle promesse fat-

te il giorno dell'ordina-

zione.

Avendo professato

obbedienza alla Chiesa,

in piena sintonia con

essa, noi affermiamo

che una testa pensante

è preferibile mille volte

a qualunque opzione

pecoreccia, per quanto

suadente questa sia.

Nella biografia di

papa Francesco di Evan-

gelina Himitian

(Francesco, il Papa della

gente) trovo scritto: …è

l’epoca del pensiero de-

bole. E se giunge una

parola saggia, cioè se

qualcuno incarna la sfi-

da della grandezza an-

che a costo di non poter

realizzare gran parte

dei nostri desideri,

allora la nostra me-

diocrità non si placa

finché non l’avrà fat-

to precipitare. Vengo-

no gettati dalla rupe

eroi nazionali, uomini

illustri, artisti, scien-

ziati o semplicemente

coloro il cui pensiero

va oltre l’incosciente

retorica dominante.

Terribile! Terribile

davvero.

Anche in un perio-

do debole, però, esi-

stono uomini pensan-

ti! Gli spiriti liberi fan-

no bello il mondo. E

forse conviene ricor-

dare che lo Spirito di

Dio è libertà, dove c’è

lo Spirito c’è libertà

(2Cor 3,17) e, pertan-

to, tutto ciò che non

sia libero e non doni

libertà non è cristiano

e non è secondo Dio.

Malgrado questa

sia dottrina di Paolo,

se dovesse suonare

troppo libertaria, le

affiancherei un altro

suo passo: se qualcu-

no ha il gusto della

contestazione, noi

non abbiamo questa

consuetudine e nean-

che le Chiese di Dio

(1Cor 11,16). Non è il

gusto di dare addosso

che ci guida, ma

l’amore alla verità.

Paolo fa quel-

l’affermazione nel chie-

dere il rispetto delle

“sane tradizioni” in me-

rito all’uso del velo per

le donne nell’assemblea

liturgica; tema-simbolo

di una precisa mentalità

molto datata, che per i

nostri parametri cultura-

li è del tutto irrilevante

oltre che stonato. A Dio

i riti non servono e non

interessano affatto. Ma

il problema non è que-

sto. Il problema è avere

testa e cuore liberi.

Penso ad A. che mi scri-

ve: la rassegna stampa

che ascolto ogni mattina

in radio mi fa venire

mal di stomaco. Ecco.

Vorrei poter rispondere:

hai ragione! La nostra

lotta per un’atmosfera

p u l i t a c o m i n c i a

dall’indignazione contro

chiunque, di qualunque

credo, inquini la cultura

che respiriamo.

Aurelio Mozzetta

>>> segue dalla

prima pagina

Caro padre, ho sentito parlare di te

per la prima volta oggi e ciò che ho

sentito e visto mi ha incantato. So-

no ammirata da questo posto così

bello e sereno. E gli amici che mi

han portato qui mi dicono che tu

sei un meraviglioso padre. Sto se-

guendo un cammino di fede ed ho

bisogno di forza per continuare a

sperare nella vita che mi resta. Farai

parte dei miei pensieri e ti chiederò

aiuto nelle mie preghiere. Grazie.

Loredana

Il mio

Grazie a

Padre

Monti

Farai parte di me

Page 3: Qui ho posto il cuore agosto 2014

P A G I N A 3

La Tomba del Beato

Monti nella Cripta del

Santuario di Saronno

La visita di Pio

IX° all’Ospedale

di Santo Spirito

del 21 Ottobre

1858 aveva,

come detto,

portato una

ventata di

serenità ai frati

“Concettini”.

Tuttavia non

tutto si

aggiusta con

un gesto, per

quanto

importante,

come quello

del Papa. Luigi

è ora costretto

ad affrontare

difficoltà che

toccano

direttamente la

sua persona.

qui ho posto il cuore

Luigi

Maria e

dintorni

Lasciare e continuare Una storia da “gattopardo” o d’amore

La visita di Pio IX°

all’Ospedale di Santo Spi-

rito del 21 Ottobre 1858

aveva, come detto, porta-

to una ventata di serenità

ai frati “Concettini”. Tut-

tavia non tutto si aggiu-

sta con un gesto, per

quanto importante, come

quello del Papa. Luigi è

ora costretto ad affronta-

re difficoltà che toccano

direttamente la sua per-

sona.

I fatti: Il commendato-

re Narducci, richiamato

dal Papa per il suo atteg-

giamento duro nei con-

fronti dei Concettini, in-

tende collaborare con

loro con più attenzione.

Tuttavia non tollera la

presenza del Superiore di

quel gruppo, fratel Crispi-

no, perché troppo legato

ai Frati Cappuccini.

Occorrono nuove

elezioni. Viene no-

minato così, a mag-

gioranza, Luigi Mon-

ti.

La scelta era la

più logica, infatti,

tutti riconoscevano

le doti organizzative

di Luigi, unite alla

sua forte spirituali-

tà. Inoltre con lui

andavano consoli-

dandosi le novità a

suo tempo presenta-

te dal Pezzini.

La scelta più a-

datta. Già, ma non

la più gradita. Era,

infatti, ben noto il

motivo che lo aveva

spinto a Roma: la

fondazione di un

nuovo Istituto di

Frati infermieri. E

questo non era ciò

che desideravano i frati

Cappuccini. Luigi è dun-

que nel dilemma: se ac-

cetta, si inimica il padre

spirituale, Padre Angelo

dal Tufo, e con lui i Supe-

riori dell’Ordine; se rifiu-

ta, ora che iniziano le

pratiche per l’autonomia

e il riconoscimento giuri-

dico dell’Istituto corrono

il rischio di infossarsi. È

nota, infatti, la propensio-

ne della Chiesa “di andare

coi piedi di piombo”: al

comparire di qualche in-

certezza, per non sbaglia-

re, essa cestina.

Alla fine, il Monti deci-

de di chiedere che si ripe-

tano le elezioni, rinun-

ciando per amore

dell’Istituto alla propria

nomina.

È opportunismo oppu-

re amore?

Credo che Luigi

sapesse bene a cosa

rinunciava, e quali

conseguenze il suo

gesto avrebbe avuto.

L’Amore verso

l’Istituto sarà, però, la

costante di tutta la

sua vita, non importa

quale sacrificio esso

avrebbe comportato.

Da uomo intelligente,

capisce che gli occhi

dei superiori sono

puntati su di lui, e la

sua creatura, l’Istituto,

è in pericolo.

Si sacrifica. Aiuta la

nomina di fratel Bona-

ventura. Quest’uomo,

privo d’esperienza

della vita religiosa, ha

il delicato compito di

dare identità giuridica

all’Istituto.

Mi domando

sei io sarei

stato capace

di un simile

gesto d’amore

come quello

di Luigi. Non

credo, data la

mia fragilità!

Questi fatti mi

fanno tuttavia

capire che

molte cose il

Beato Luigi

Monti me le

può insegnare

con il suo e-

sempio, con la

sua passione,

con il suo a-

more.

Non temere.

Marco

A N N O I I I , N U M E R O 2 8 – A G O S T O 2 0 1 4

Page 4: Qui ho posto il cuore agosto 2014

P A G I N A 4

Una

preghiera

per...

qui ho posto il cuore

PER CHI NE HA BISOGNO: - S. e la sua famiglia, che

lottano contro la povertà

estrema.

PER I GIOVANI: - per tutti i GIOVANI CON-

FRATELLI, provenienti da 9

diverse nazioni, che hanno

trascorso un periodo di vita comune nella nostra Casa di

Saronno, molti di essi per la prima volta, venendo a con-

tatto diretto con i luoghi del Padre Monti. Li guidi e li

sostenga, il nostro padre, nel

loro cammino.

PER GLI AMMALATI: il

beato Monti interceda per

loro: - Carla, Manuel e Marco:

possano trovare risposte e soluzioni efficaci nella loro

malattia.

- i suoceri di C., i quali

hanno seri problemi di salu-te che coinvolgono l’intera

pace a un uomo giusto, buo-

no e saggio.

- IDA, 74 anni, la mam-

ma di Lorella, morta il 3

luglio scorso.

.

Sacerdoti innamorati di Te, Signore Preghiera

per le

vocazioni

Inviateci le vs. intenzioni di preghiera a: [email protected]

“La preghiera, figli e fratelli miei carissimi, apre il tesoro del cuore di Dio”. Padre Monti

famiglia. Il sostegno di tutti renda la loro vita più serena

possibile.

PER CHI SOFFRE: - Confido che papà non

partirà per il Cielo prima del

mio arrivo. Prega per noi, so-prattutto per mamma, perché

è quella che soffre di più. Io mi sento serena,

sempre nella certezza che

nulla va per-duto e che il

Signore guida ogni cosa

secondo la Sua Volontà,

volontà di un Padre che ci

ama.

PER I DE-

FUNTI: - EZIO, marito

di Carla, morto l’8 luglio scor-

so. Il Signore doni riposo e

Signore, dacci santi sacerdoti:

uomini generosi,

disposti a perdere tutto pur di trovare Te

e rispondere alla tua chiamata;

uomini in continuo dialogo con il Tuo Cuore,

e come Te capaci di ascolto,

di comprensione e d’amore gratuito.

Capaci di soffrire con chi soffre

e di gioire con chi gioisce.

Dacci, Signore,

sacerdoti sinceramente innamorati di Te e della Chiesa,

instancabili dispensatori della Parola,

che diffondano il profumo della tua misericordia,

della tua bontà e della tua gioia …

e sappiano attirare a Te molti cuori!

PENELOPE PITTI

A N N O I I I , N U M E R O 2 8 – A G O S T O 2 0 1 4

Page 5: Qui ho posto il cuore agosto 2014

P A G I N A 5

Durante gli esercizi spiri-

tuali in preparazione alla

vestizione religiosa

(dicembre 1852), il giovane

Luigi Monti lascerà, tra le

sue meditazioni spirituali,

quello che possiamo consi-

derare il vademecum della

sua consacrazione a Dio, un

atto d’affidamento che co-

stituisce un vero percorso

vocazionale, un vero testa-

mento e che rappresenta il

primo testo da cui possia-

mo comprendere la sua for-

tissima devozione mariana:

“Oh, Madre mia SS.ma, de-

gnatevi a me vostro inde-

gno figlio, d’un vostro beni-

gno sguardo: io, ho posto

in Gesù vostro divin figlio,

tutte le mie speranze, e bra-

me pel mio destino! Mam-

ma, Mamma, per mezzo

Vostro, spero il mio felice

esito: per mezzo Vostro, in

Gesù io spero tutto, o dol-

cissima mia Madre! Mater

Sanctae spei! Ave, ave spes

nostra, salve”.

In questa sentita dichiara-

zione d’amore, Monti affer-

ma anzitutto il fortissimo

sentimento filiale che nutre

per Maria, considerata co-

me sua Madre. Si tratta di

una relazione personalissi-

ma, che si fonda sulla gra-

tuità e sul dono, poiché

poggia sulla consapevolez-

za che egli ha dell’indegnità

umana di riconoscersi Figlio

di Maria. Come per Maria

nella concezione immacola-

ta, nell’annunciazione e

nella sequela del Figlio e

come per ogni relazione

con il prossimo, la gratuità

è condizione necessaria,

perché quella data realtà e

la partecipazione dell’uomo

siano possibili.

E così, nella stessa linea

di indegnità, umiltà e gra-

tuità, Monti si rivolge a Ma-

ria come a sua Madre, anzi

Mamma, sapendo che sotto

il suo “benigno sguardo”

avrà l’aiuto necessario per

lavorare nella vigna del Fi-

glio. L’umiltà è allora consa-

pevolezza del gratuito, vale

a dire di ciò che non dipen-

de da diritti e doveri, non

emana da forza e potere, ed

è sinonimo di inutilità e

debolezza.

L’affidamento a Maria

non ha però la fine in Lei,

ma in Cristo, centro della

fede di Luigi Monti: la sua

speranza e il suo destino

sono in Lui, mentre la Ma-

dre, Madre della speranza e

Madre della salvezza, è il

mezzo per avvicinarsi a Ge-

sù.

Questo risponde piena-

mente alla mentalità religio-

sa e alla devozione del suo

tempo, l’Ottocento, che

“non è né il pensiero né

l’azione, ma l’intuizione e il

sentimento. Essa aspira ad

intuire l’Universo; vuole

stare a guardarlo pienamen-

te nelle sue manifestazioni

e nelle sue azioni originali;

vuole farsi penetrare e riem-

pire dei suoi immediati in-

flussi con passività infanti-

le” (F. Schleiermacher).

Questa ratifica cristocen-

trica del battesimo sarà

l’azione fondamentale che

guiderà tutta l’esperienza

spirituale e pastorale del

Beato Luigi Maria Monti.

P. Emmanuel Mvomo

Con

Maria,

come

“Oh, Madre mia

SS.ma, degnatevi

a me vostro

indegno figlio,

d’un vostro

benigno sguardo:

io, ho posto in

Gesù vostro divin

figlio, tutte le mie

speranze, e

brame pel mio

destino! Mamma,

Mamma, per

mezzo Vostro,

spero il mio felice

esito: per mezzo

Vostro, in Gesù io

spero tutto, o

dolcissima mia

Madre! Mater

Sanctae spei! Ave,

ave spes nostra,

salve”.

qui ho posto il cuore

Con la Grazia Vostra Mio Dio! Voglio con la grazia vostra incominciare a-

desso a servirvi fedelmente. Divino mio Gesù, date-

mi la grazia di corrispondere alla tanta bontà che

avete avuto in sopportarmi fin d’esso con tante mie

miserie: sì, da qui in avanti o mio Gesù vi sarò più

fedele; anzi, con la vostra grazia voglio farmi Santo;

e se a voi piace, un gran Santo.

(Luigi Monti, dicembre 1852)

Le Parole

montiane

Affidamento filiale

A N N O I I I , N U M E R O 2 8 – A G O S T O 2 0 1 4

Page 6: Qui ho posto il cuore agosto 2014

P A G I N A 6

Dalle

Comunità di

Padre Monti

nel mondo

qui ho posto il cuore

Un concerto di lingue per Mama Mary.

La presenza a Lourdes di Fratelli della Congregazione, provenienti da diversi

Paesi del mondo, per dire grazie a Dio, tramite l’intercessione della Beata Vergi-

ne.

L’unità visibile della Famiglia, che si esprime intorno all’Immacolata Madre e

che in essa trova motivo per affermar-

si, rinnovarsi e fortificarsi.

Il Signore sta nel mezzo, sempre

presente laddove si esprima fraternità.

Concluso l’Anno Mariano, il cammi-

no riprende dallo Spirito, dalla fonte e

dalla grotta.

Come nel dicembre 1854, come nel

settembre 1857, come nel febbraio

1858… quando a Roma e poi a Lourdes

si fece presente il segno di Dio nella

visibile manifestazione di Maria, Imma-

colata e Madre.

Chiusura dell’Anno

Mariano a Lourdes

9-13 Luglio 2014, Si

chiude l’Anno Ma-

riano a Lourdes.

Nelle foto i religiosi

dell’Immacolata

Concezione giunti

da tutto il mondo,

gli amici, i fedeli..

A N N O I I I , N U M E R O 2 8 – A G O S T O 2 0 1 4

Page 7: Qui ho posto il cuore agosto 2014

P A G I N A 7

189 anni e non li dimostra … il 24 luglio abbiamo festeggiato il 189simo compleanno del Beato Luigi Maria

Monti. Giorno prezioso e santo, portatore di benedizioni. La comunità, arricchita

dalla presenza di molti Fratelli provenienti dal pellegrinaggio a Lourdes, si è rac-

colta nella Santa Messa del mattino e poi, la sera alle ore 21, ha partecipato alla

concelebrazione a BOVISIO, paese natale del Fondatore. Il giorno anniversario

non poteva non concludersi che nel cortile della

Casa natale di Padre Monti, nell’allegra fraternità…

anche davanti ad una rinfrescante fetta di cocome-

ro. Laus tibi, Domine!

qui ho posto il cuore

Il Carisma del Beato

Luigi Maria Monti: il

Desiderio di Servire Dio

e gli Ultimi

è il titolo della tesi di baccalaureato

in Teologia del nostro Fratel Corrado

Blundo, presso la Facoltà Teologica

di Sicilia (Studio teologico San Paolo

di Catania), difesa il 20 giugno scor-

so. Auguri e lunga strada nel Signo-

re!

(nella foto, il manifesto di Feliz Cumpleaños al

Beato, dalla Familia Montiana della Provin-

cia Latinoamericana, in Argentina)

A N N O I I I , N U M E R O 2 8 – A G O S T O 2 0 1 4

Page 8: Qui ho posto il cuore agosto 2014

P A G I N A 8

Vita di

famiglia

qui ho posto il cuore

E qui invece siamo in Africa Prima nel CAMERUN del nord-ovest, a Bamenda, dove il Fratel Al-

bert Thierry AWANA è stato ordina-

to diacono lo scorso 28 giugno…

… e poi in NIGERIA, a Enugu, do-

ve il Fratel Cyprian OBIOHA sarà

ordianto sacerdote il 9 agosto.

Insieme ad essi le locali comuni-

tà montiane e tutti i Fratelli che,

nella lode quotidiana, rendono gra-

zie al Signore per i benefici ricevu-

ti.

Parole e

fuoco

La candela Il mio candelabro

porta una sola candela.

È rimasta accesa tutta la notte,

come stella luminosa.

Si è consunta per annullare il

il buio della mia ignoranza.

È un moccolo

questa mattina.

La prossima notte

non basterà.

Aiutatemi.

… con l’impegno di parlare

bene e gettare semi di parola fecon-

di, capaci di donare

bellezza e vita; di far risor-

gere le parole per la relazione; e

anche di combattere la marea

di

grezza volgarità che vorreb-

be inondarci a unico beneficio di chi

cerca soldi e brama potere …

A N N O I I I , N U M E R O 2 8 – A G O S T O 2 0 1 4

Page 9: Qui ho posto il cuore agosto 2014

Carità senza confini (seconda parte)

P A G I N A 9

… a spulciar

gli archivi e

rimescolar le

carte della

storia,

per sapere…

qui ho posto il cuore

UCRAINA

La carità in

campo educati-

vo: qui i ragazzi

sono persi, non

hanno riferi-

menti. Dopo la

caduta del co-

munismo son

venute meno le

istituzioni che

si occupavano

di loro. Per que-

sto la vera mis-

sione è

l’educazione a

360 gradi, che

non può essere

procrastinata

né delegata agli

enti statali.

UCRAINA - La carità in campo educativo: qui

i ragazzi sono persi, non hanno riferimenti.

Dopo la caduta del comunismo son venute

meno le istituzioni che si occupavano di loro.

Per questo la vera missione è l’educazione a

360 gradi, che non può essere procrastinata

né delegata agli enti statali. Anche la famiglia

vive una profonda crisi: gli uomini sottopaga-

ti, non lavorano e spesso sono preda

dell’alcool; le donne scappano in Europa occi-

dentale per cercare un’occupazione; restano

solo le nonne che senza aiuti non reggono il

peso d’una famiglia. Il magone viene al pen-

siero che questo non fa più notizia.

Sfilano davanti alla mente le tante situazioni

tristi che ho incontrato in questi vent’anni

devastati da decenni d’ideologia comunista

che ha lasciato in eredità l’incendio sociale e

la deflagrazione degli animi.

EccoVolodja che ha visto la madre con il

coltello piantato in pancia. Vitaljk la cui madre

drogata, ora in prigione, aveva l’abitudine di

spegnere la sigaretta sul braccio del figlio: ne

porta ancora i segni. Leonjd che doveva lavare

le siringhe per il padre che si drogava. Anton

che chiedeva l’elemosina assieme alla nonna e

mangiava solo pane: venuto da noi non sape-

va che poteva mangiare anche companatico.

Ecco Dima, dimenticato per due notti in un

bosco dalla madre, allegra ubriacona in festa e

in turpitudini con colleghi di bevute. Per caso

fu trovato da un passante fermatosi a fare i

bisogni al limitar del bosco e attratto da grida

di pianto. Il povero Dima ha ancora chiazze di

capelli bianchi per la paura vissuta. Anche

Yurii diciottenne sveglio e simpatico ha le sue

tragedie. Mi ha rivelato tra le lacrime la sua

pena tenuta a lungo nascosta: all’età di 12

anni la nonna ubriaca ubriacò pure lui e lo

costrinse a giacere a letto insieme a lei… così

egli ha scoperto l’orrore dell’amore.

L’elenco è lungo ed i protagonisti sono figli

di alcolizzati, drogati, carcerati.

Maxsim, altra storia terribile. Madre morta,

padre in carcere o forse fuggito in altra città. Il

figlio ormai cresciuto, uno dei più adulti della

casa-famiglia, si mette alla ricerca. Riesce ad

avere la chiave della soffitta aveva vissuto anni

prima. Decide di andare a vedere cosa sia ri-

masto. Agghiacciante, macabra scoperta: il

padre penzolava dal soffitto, impiccato. Il fo-

glio di spiegazione e di scuse lasciato sul ta-

volo recava la data di cinque anni prima. Il

cadavere mummificato… i vicini pensavano

che il tanfo provenisse da qualche carogna

nella zona.

Serghjei, al primo incontro, dopo un lungo

silenzio, guardandomi cupo, mi dice: “Io non

voglio bene a nessuno, nessuno ne ha mai

voluto a me”. Che dire di Taras? Ho dovuto

visitarlo alcune volte in carcere minorile e poi

perorarne la causa in tibunale. Venne assolto

per tenerezza verso questo prete straniero

che, noncurante degli errori di lingua, insiste-

va a dire al giudice che doveva assolverlo.

C’è poi il gruppo di ragazzini impegnati nel

gioco. Il parco che li ospita è vasto, ci sono

laghi, boschi, acquitrini circondati da canneti

e sterpaglie. Di fronte ad uno di essi le loro

grida festose ammutoliscono: si trovano da-

vanti un cadavere nudo. Non meno scioccante

l’incontro fatto da un confratello invitato a far

visita ad un internato statale. All’entrata

s’imbatte in alcune ragazzine che gli doman-

dano: “Quanto ci dai per ogni prestazione”? Si

sa che molte allieve di questi internati hanno i

primi rapporti con i loro cosidetti educatori, i

quali poi procurano clienti a pagamento.

Se passiamo all’altra sponda della vita, agli

anziani abbandonati alla solitudine nei sanato-

ri, che contano i giorni prima della fine. Du-

rante la prima settimana del mese non voglio-

no ricevere visite perchè, se hanno ricevuto la

pensione, cosa che non succede tutti i mesi,

se la bevono fino all’ultimo spicciolo e sono

ubriachi e intrattabili per l’intera settimana.

C’è posto per misericordia e tenerezza?

“Prendete cura specialmente degli ammalati,

dei fanciulli, dei vecchi, dei poveri”, diceva

don Bosco. La ricompensa gioiosa si riceve già

qui! Porto nel cuore quella che mi ha lasciato

Bogdan al termine dell’anno scolastico: “Non

sapevo nulla di Dio, della Madonna. L’Ave Ma-

ria che mi hai insegnato la reciterò ogni sera

per te che resterai mio amico per sempre!”.

Amare, voce del verbo servire, educare…

Amare come Dio che è amore, come Cristo

immolato per amore. Egli cammina con noi

dietro le faccende d’ogni giorno, compagno

anche nella mediocrità, nei momenti insignifi-

canti, nelle preoccupazioni grame e svogliate,

nei ripostigli grigi del nostro tempo. Egli, infa-

ticabile viandante nelle strade spesso infanga-

te della terra. Occorre scorgere la sua icona

nel cuore di ogni uomo. “Ma se non si ama, il

nome di Dio va in frantumi” (Turoldo).

Don Rino Pistellato, salesiano

(missionario in Ucraina)

A N N O I I I , N U M E R O 2 8 – A G O S T O 2 0 1 4

Page 10: Qui ho posto il cuore agosto 2014

P A G I N A 1 0

Email e

lettere dal

mondo

Lettere alla Redazione EDITORIALE DI LUGLIO

- Ho iniziato a leggere il

numero di luglio di QPC:

bello e provocante l'edito-

riale.

- Per ora ho ritagliato solo

il tempo per l’editoriale.

“Investimento in umanità”:

bello! L’esempio di chi lo fa

davvero c’è, peccato che la

maggior parte delle perso-

ne guardi altrove. Per rea-

lizzare le inversioni, occor-

rerebbe seguirlo a frotte,

con coraggio e testa libera.

- Leggo con piacere il Bol-

lettino sempre più stimo-

lante, farcito con titoli e

colori che invitano al

“silenzio creativo”.

- Leggo sempre volentieri

i vari articoli... Anch'io so-

no stata molto contenta

della bellissima giornata

passata a Dulzago, ho go-

duto della musica molto

speciale, del commento al

salmo, come sempre molto

concreto e stimolante. Gra-

zie per tutti gli incontri

dell'anno, spero che ripren-

dano in autunno, c'è sem-

pre tanto bisogno di aiuto

per meditare!

CHIUSURA dell’ANNO MA-

RIANO

- Voglio far pervenire un

sentito ringraziamento a

Fratel Ruggero per la bellis-

sima lettera in cui ci fa ri-

flettere sul pellegrinaggio a

Lourdes, che richiama la

Roccia, la Luce, l'Acqua con

i nostri impegni. La mia

preghiera vuole accompa-

gnare i confratelli che vi si

recano per l'Anno Mariano.

Mi sento unito e mi

"sintonizzo su questo cana-

le di comunicazione spiritu-

ale", anche se non sono

presente fisicamente e vo-

glio rispondere alle parole

della Vergine "fate quello

che vi dirà". In questo peri-

odo di vacanza si pre-

parano le valigie. La

parola del Signore ci

ricorda che il modo

migliore per riposare è

quello di semplificare,

alleggerire al massimo

il bagaglio, "il fardello

per camminare spedito"

del nostro cuore, per

non paralizzare le no-

stre relazioni con tutti

ed è chiaro che così

facendo saremo in rela-

zione con Gesù e Ma-

ria. Il primo passo è

entrare tra i "piccoli",

essere piccoli significa

essere "amati", questa

certezza va "verificata"

ogni giorno e permette

al cuore riposo, a noi e

a quanti incrociano il

nostro cammino. Il no-

stro impegno potrebbe

essere quello di non

lasciar cadere nessuna

occasione per solleva-

re, consolare, incorag-

giare. Se lo facciamo

sarà un sollievo anche

per noi. Ci aprono la

strada gli ammalati e i

ragazzi più bisognosi

che avremo sempre tra

noi. p. Giuseppe Decina

- Ora che ci accingiamo

al "Passaggio a Lour-

des", momento impor-

tante che definirà la

chiusura dell’Anno Ma-

riano, vorrei sottolinea-

re la ricchezza delle

riflessioni che ci propo-

ne p. Emmanuel Mvo-

mo. Se avessimo il pia-

cere di raccogliere tutti

i contributi mensili, ne

verrebbe fuori una ric-

chezza che testimonia

la qualità della Devo-

zione Mariana che gira

tra noi. Sento di dover

ringraziare p. Emma-

nuel per quanto ci ha

dato. Davanti alla Grot-

ta di Lourdes andrà per

lui una preghiera rico-

noscente, che si tradu-

ca in tante benedizioni

per la sua persona. In

fraternità fratel Rolando

Sebastiani

ALTRO

- Ho letto l’articolo

“Giocando con Dio” che

invita a riflettere e ad

approfondire la nostra

inadeguata conoscenza

della Parola di Dio, per

arrivare ad essere in gra-

do, come S. Tommaso di

trasformare la nostra in-

credulità con una convin-

ta affermazione: "Mio

Signore e mio Dio". Pure

io recito spesso la pre-

ghiera di Focauld, ma

confesso che ciò che dico

con le labbra ancora non

corrisponde pienamente

al mio essere in grado di

abbandonarmi alla volon-

tà di Dio! Così come non

riesco, al mare o in pisci-

na, a "fare il morto" per

paura di annegare!? sil

- Tante grazie per il gior-

nale e per gli auguri per

una serena vacanza, ma

soprattutto per le pre-

ghiere per mio figlio Ivan

e per l'annuncio fatto nel

giornale. Il Signore vi be-

nedica e l'Immacolata

Concezione assieme a

Padre Monti vi protegga-

no. Serene vacanze. Gio-

vanni.

- Sto leggendo QPC. Mi

piacciono tutti gli artico-

li, ma specialmente quel-

lo del missionario in U-

crania. Ritengo quella

testimonianza molto im-

portante e da far cono-

scere: molto educativa, fa

molto riflettere oltre che

pregare con responsabili-

tà grande. Grazie.

- Molte grazie! inoltro alle

amiche, anch’esse assetate

di Parola.

Scriveteci

a

I Vostri

mess@ggi

qui ho posto il cuore

[email protected]

A N N O I I I , N U M E R O 2 8 – A G O S T O 2 0 1 4

Page 11: Qui ho posto il cuore agosto 2014

P A G I N A 1 1

Ci prepariamo alla FESTA DEL BEA-

TO MONTI, con il pensiero rivolto alla

CASA:

- la Casa natale di Lui a Bovi-

sio, che la Congregazione sta

cercando di acquisire, dopo tanti

tentativi non andati in porto nel

passato;

- la Casa di Saronno, dove

egli aveva “posto il cuore”, come

punto-luce per tutta la Congrega-

zione montiana ed oggi Casa-

Madre;

- la Casa di Maria, Nazaret,

luogo di vita quotidiana, di fati-

ca, di graduale crescita “in età,

sapienza e grazia” nel nome del

Signore;

- la Casa del santuario,

“luogo di santità”, luogo dove

abita la santità dell’Altissimo,

tenda e tempio e altare;

- la Casa rappresentata da

ognuna delle presenze, delle ca-

se e delle comunità dei religiosi

montiani nel mondo.

In ognuna di esse, in modo

misterioso e fecondo, il Beato

Luigi Maria è presente e vivo.

Siete tutti invitati. Venite alla

casa, venite a casa.

Tutti sentiamoci a casa, insie-

me a Luigi e Maria, nostri Antici-

patori di cammino nel quotidia-

no andare a Dio.

qui ho posto il cuore

Luigi, Maria e la Casa Nella Casa

del Beato

Monti di Sa-

ronno si av-

verte la pre-

senza silen-

ziosa e vigo-

rosa dello

Spirito che,

da questo

luogo santo,

si diffonde

nelle Case di

Padre Monti

nel mondo

per animarle

e donare lo

Spirito di Ca-

rità montia-

no a chi le

abita e le vi-

ve nel nome

di Luigi Ma-

ria Monti.

A N N O I I I , N U M E R O 2 8 – A G O S T O 2 0 1 4

Page 12: Qui ho posto il cuore agosto 2014

P A G I N A 1 2 qui ho posto il cuore

Caro padre,

secondo te

potrebbe essere

possibile che io

abbia trovato una

congregazione

qui, dopo così

tanti anni e tanti

tentativi fatti nel

passato? Non

farmi domande,

perché non so

rispondere. Una

cosa è certa: io

non ci credo, ma

mi sento

fortemente

attratta. Mi dico

basta, chiuso il

discorso; e non

trovo

argomentazioni

contro. Sto per

chiedere di fare

un’esperienza,

probabilmente ad

agosto, durante le

vacanze. Mi chiedo

se sono ammattita

tutt’a un tratto.

Seguirò il cuore,

ma tu prega, per

favore! Ti ripeto:

non ci credo più,

mi ero abituata

all´idea di stare

sola. Non ci credo,

eppure…

CD

Rubrica a cura dei

Cercatori di Dio

a che ora, Signore? Un gran signore un giorno uscì a cercare lavoratori per il suo campo, glie-

ne servivano cinque, vide un gruppo di gente e disse a cinque di essi: andate

al mio campo. Un lavoratore, giovane e forte, gli chiese: ed io? Abbi pazienza

– rispose il signore – magari più tardi.

- Uscì di nuovo, infatti, e ne scelse altri, secondo necessità. Il lavoratore

ancora non scelto, disse: perché non io, neanche stavolta? Perché mi serve

gente che sappia fare questo e questo e tu non lo sai fare.

- Uscì ancora verso la metà del giorno, cercò operai tra i tanti che bighello-

navano in piazza e li mandò. Il lavoratore giovane non c’era: stanco di far nul-

la sotto il sole in attesa, se n’era andato a comprarsi un gelato per rinfrescar-

si un po’. Il signore passò proprio nel momento dell’assenza di lui e l’uomo

perse la scelta. Chissà forse sarebbe stata la volta buona.

- A mezzogiorno il signore trovò la piazza vuota. Ognuno era andato a ca-

sa propria o al bar a mangiar qualcosa. Il lavoratore, che voleva un lavoro ad

ogni costo, ingoiò in fretta due bocconi, tornò di corsa alla piazza, ma non

trovò nessuno. Solo il caldo silenzio. Le cicale accompagnavano in sottofondo

lo scorrere dell’acqua della fonte.

- Il signore uscì ancora verso le due, gli servivano sguatteri e lavapiatti ca-

paci di sistemare cucina e sala per un banchetto di nozze. Il lavoratore in at-

tesa disse: questo non fa per me, io m’aspetto ben altro!… non rispose

all’appello e anche questa volta non fu chiamato.

- Uscì per l’ennesima volta a mezzo pomeriggio, ne chiamò ancora diversi

e li inviò. Una volta fatto, guardò in giro e vide dietro l’angolo il lavoratore

affranto, seduto per terra, gli occhi persi e la testa fra le mani… Neppure

s’era accorto della nuova venuta del signore. Era talmente stanco d’attendere,

che aveva ormai perso fiducia e si stava abituando all’idea di non esser de-

gno, di restar solo, di non avere una chiamata riservata a sè. Il signore gli an-

dò vicino e poté solo toccargli leggermente la testa e sussurrare: coraggio,

tornerò ancora! L’altro neppure lo sentì.

- Era quasi sera quando il signore uscì di nuovo e stavolta andò diretta-

mente a cercare il lavoratore. Vieni, tocca a te! – gli disse – devo affidarti un

lavoro speciale, tu sei la persona adatta, prima non avrei potuto, adesso è

tempo di metterci mano, insieme a questo gruppo di amici che vedi qui attor-

no.

(Si racconta che il lavoratore esitò molto… Aveva ormai perso speranza,

vigore ed entusiasmo. Non credeva più alle parole del padrone. Riguardava

indietro la giornata persa nell’attesa e si diceva: “il tempo è passato”. Avesse

capito - o qualcuno gli avesse detto - che il suo turno sarebbe arrivato sul far

della sera, non avrebbe buttato via la giornata a smaniare per le non chiamate

e le sconfitte…

… ma queste cose, noi servi, le veniamo a conoscere sempre dopo, dato

che il padrone è lui e il campo è suo ed egli solo sa il lavoro che gli serve ora,

stasera o domani o dopo… L’errore mio e di tutti è pensare: “non è più tem-

po”, come se la vocazione andasse in menopausa!)

un servo del Signore

Riconoscere

Vocazioni

A N N O I I I , N U M E R O 2 8 – A G O S T O 2 0 1 4

Page 13: Qui ho posto il cuore agosto 2014

P A G I N A 1 3 qui ho posto il cuore

Carissimo,

mi sono concesso un periodo di riflessione, su quanto successo in questi tre anni

di Primavera Montiana, per esprimere poi le mie impressioni.

I Salmi, parola misteriosa per la maggior parte dei fedeli, me compreso.

I Salmi, queste sconosciute preghiere che riempiono le liturgie delle ore.

I Salmi, che racchiudono i sentimenti dell’umanità verso Dio, paure, sicurezze, ri-

sentimenti, esaltazioni. Sono, senza vergogna né condizionamenti, una grande ri-

cerca dell’uomo verso il bisogno di una nostra conoscenza e un avvicinamento a

Dio.

Questo ritengo sia il risultato di quanto ho percepito nei tre anni (22 incontri) in cui

finalmente ci sono state rivelate le parti nascoste di queste grandi preghiere.

Ci giungono da un lontano passato, ma si sono dimostrate attuali e valide anche

nel nostro presente.

Come di frequente dici, non bisogna guardare chi o come esprime la Parola di Dio,

ma recepirla nel proprio essere.

La conclusione di questa avventura – lo dico non in senso dispregiativo, ma avven-

tura vera - è che nessuno avrebbe potuto pensare e forse sperare in una partecipa-

zione così numerosa e coinvolta. Con una presenza, per tutto il lungo periodo, di

solidale partecipazione e vicendevole spontaneo supporto, condivisione e preghiera

per le necessità altrui.

La conclusione di questa “Primavera Montiana”, preparata con gli hallel, si è dimo-

strata veramente un Alleluia. Per me lo Spirito ci ha dimostrato la sua potenza.

Nel terminale incontro alla Badia di Dulzago, la sorpresa era svelata.

Dopo giorni piovosi, grigi e quasi autunnali, ci siamo trovati immersi in una giorna-

ta di grande luce primaverile, con un sole splendente e felice sorpresa, la chiesa

che ci aspettava, sembrava sorta per accogliere dei salmodianti cori gregoriani.

In loro vece, durante la Celebrazione Eucaristica, abbiamo avuto

l’accompagnamento del nostro coro, quello del nostro Santuario Beato Monti… e,

come dice S. Agostino, se canti preghi due volte. Pensa quanto più se canti… bene!

Mi accusano di essere innamorato del nostro coro, ma penso che gli spetti un gra-

zie infinito per quanto ci offre. Cosa sarebbero le nostre funzioni senza la loro gra-

ditissima presenza? Guarda come ci sentiamo orfani durante le vacanze estive!

Concludo, poiché mi sono già troppo dilungato. Dulcis in fundo, Anna ed i suoi mu-

sici ci hanno allietato con sublimi melodie. L’unica cosa un po’ ostica mi è rimasta

la parte recitata, non la recita ma i contenuti. Non so capire se mi sono trovato im-

preparato o forse mi mancava uno scritto per seguirla con la lettura e una riflessio-

ne su quanto sentivo.

Grandiosa giornata, comunque e tanti e grandi partecipanti con la loro attenzione.

Ma non ti piange il cuore nel pensare di lasciare un gruppo così voglioso di parteci-

pare ad altre lectiones su argomenti da troppo tempo abbandonati?

Medita, medita… hai tutta un’estate per farlo.

Scusa l’impertinente, con vero affetto ti saluto. Gio

Tracce per

una lettera

da Saronno

CHI SCRIVE A CHI

A margine della Primavera Montiana

C’è tanta bellezza

sparsa in giro, così

tanta e così bella

che neppure ci fac-

ciamo più caso…

Diamo per scontato

che debba esserci e

non l’apprezziamo

più, non mettiamo a

fuoco il suo enorme

valore. Chi, invece,

se ne accorge, dice

grazie. Noi tutti, a

nostra volta, dob-biamo ringraziare

queste persone,

perché esse ci per-

mettono di svegliar-

ci e di vedere che

Dio sta seminando

miracoli in mezzo a

noi. Grazie a Dio, i

miracoli hanno la

faccia più ordinaria

e normale che si

possa pensare …

A N N O I I I , N U M E R O 2 8 – A G O S T O 2 0 1 4

Page 14: Qui ho posto il cuore agosto 2014

P A G I N A 1 4 qui ho posto il cuore

La

Giovinezza

dei vecchi

Ne abbiamo

dieci e più

invecchiamo,

più vorremmo

averli ospiti,

dal momento

che non siamo

più in grado di

raggiungerli

noi e ci manca-

no: come ci

mancano!

Nipoti Ne abbiamo dieci e più invecchiamo, più vorremmo averli ospiti, dal mo-

mento che non siamo più in grado di raggiungerli noi e ci mancano: come ci

mancano!

Anni fa bastava che il nonno preparasse in cucina qualche specialità e tutti

erano attirati dal profumo di manicaretti allettanti. La nonna era utile per aiu-

tare nei compiti: anche se vecchia, una maestra esercita ancora un fascino per

i piccoli che pendono dalle sue labbra, se tra un esercizio di aritmetica e il ri-

passo di una pagina di storia, inframezza favole o miti che si prestano

per fare loro interpretare ruoli di eroi o di principesse…

Ora sono grandi: i maggiori magari sono a dieta o hanno scoperto che

da McDonalds, con gli amici, è più divertente mangiar pizza; i loro im-

pegni scolastici necessitano, se proprio sono in difficoltà, di specialisti

in grado di offrire un aiuto più competente per le diverse discipline nel-

le quali quasi tutti, per fortuna, eccellono!

Forse l'esca per attirarli potrebbero essere generose mance, ma i nonni,

sempre più ricchi di amore, sono benestanti solo a Natale, quando mettono a

loro disposizione la tredicesima della pensione… e poi ritengono umiliante

essere eventualmente visitati, per il fruscio di banconote: non si compera l'af-

fetto!

I due minori, sollecitati dai genitori che hanno tanti impegni di lavoro, qual-

che volta arrivano per i compiti delle vacanze che sono obbligatori e devono

essere sbrigati nelle sempre più brevi ore libere. I preparativi da parte nostra,

come da copione, sempre gli stessi: ci si preoccupa di avere in casa le meren-

dine alle quali sono abituati; meglio ancora se il nonno si cimenta in qualche

ricetta salutare, di quelle che ricreano un'atmosfera proustiana dal sapor di

prima infanzia.

La nonna ha imparato a usare il computer e li fa sentire importanti, perché

loro sono più abili di lei tecnologicamente e dispensano suggerimenti prezio-

si, disposta come è lei, ad ascoltarli.

Questi piccoli rimangono, comunque, un libro aperto e sono pronti a raccon-

tarsi: la nonna si abbevera dei loro discorsi, pronta ad interventi limitati, ma

ancora apprezzabili.

Semi di saggezza? Mah...

Ieri è arrivato improvvisamente F., quinta elementare e una gran voglia di

scuola media. F. è una macchina instancabile d’idee e di progetti, ogni tanto

va frenato, perché, a casa, poi vorranno vedere quante pagine ha completato

nel pomeriggio.

Ieri era lunedì e il nipotino, tra l'altro, aveva domande da porre relative alle

letture della Messa festiva: non aveva ben capito l'episodio dell'Arca di Noè e

si chiedeva (e mi chiedeva) se è giusto pensare che Dio si penta di avere crea-

to uomini cattivi.

Non mi par vero di perdere tempo per scoprire insieme il significato del

racconto!

Il dialogo serrato ci prende e le conclusioni le tira lui. Dice: “Nonna, ma

non esiste per noi un Dio che si pente; sarebbe il Signore del Bene, ma

anche del Male”.

Lo bacerei, se non fosse per lui imbarazzante: il mio piccolo teologo in

erba, capace di sbarazzarsi di dubbi inquinanti!

Perché i nipoti ci sono concessi così poco? Ci sarebbero vantaggio ed ar-

ricchimento reciproco molto più importanti del saper utilizzare le equiva-

lenze in un problema nel quale si chiede quante piastrelle occorrono per rifare

il pavimento del bagno.

Mentre se ne va F. dice: “Lo so che oggi non mi dai la mancia, ma non è

importante, posso aspettare!”.

Anch'io. Anche con le lacrime agli occhi. SIL

A N N O I I I , N U M E R O 2 8 – A G O S T O 2 0 1 4

Page 15: Qui ho posto il cuore agosto 2014

P A G I N A 1 5 qui ho posto il cuore

Giocando

con Dio

Le domande che

sempre ci facciamo

ed alle quali non

troviamo risposta

di Raffaele Greco

L’evangelizzazione Da duemila anni, dal giorno della

prima Pentecoste, si parla di evange-

lizzazione, consistente, come noto,

nella duplice attività dei cristiani di

annunciare al mondo la buona novel-

la (euangelizein) e di adeguarla allo

spirito di vita secondo il Vangelo di

Gesù Cristo.

Evangelizzare, però, è semplice-

mente ”annunciare”?

Certamente no. Prima di comuni-

care, infatti, due importanti azioni si

presentano alla vita del cristiano:

conoscere ciò che si comunica e, so-

prattutto, credere in ciò che si comu-

nica.

E così torniamo al problema della

“fede”, che, spesso, parlando di

Chiesa, di Gesù, di Dio, diamo per

scontato.

Cosa è veramente credere?

Secondo il mio modesto parere,

credere è sentire Dio in noi, avvertire

la Sua presenza in ogni atto, in ogni

pensiero, in ogni decisione della no-

stra vita.

È, quindi, la fede ad annunciare la

buona novella.

Quella stessa fede che Dio - gio-

cando? - chiese ad Abramo, il quale

fu pronto a immolare il proprio fi-

glio, non perché glielo chiedeva il

suo SuperCreatore, ma perché pos-

sedeva una superfede in Lui.

È sempre la stessa fede, in realtà

alquanto tiepida, degli apostoli, che

Dio-Gesù volle scuotere, dormendo

durante la tempesta, quasi un gioco:

Perché avete paura? Non avete anco-

ra fede?

E cosa sono i “miracoli” di ieri e di

oggi, se non un magnifico gioco sul-

la tenuta della fede, a cominciare dal

super-miracolo dell’incarnazione e

della stessa resurrezione?

Evangelizzare, allora, è essere e

vivere con Dio, ben più che parlare,

comunicare, stare. È partecipare al

Suo gioco, iniziato tanto tempo fa,

quando Egli sfidò i nostri due proge-

nitori con l’albero del bene e del ma-

le, origine dei nostri guai.

Fabrice Hadjadj, nel libro “Come

parlare di Dio oggi?”, commenta con

magistrale intuizione le parole di

Paolo davanti all’Areopago, che e-

splicitamente afferma: Dio non è lon-

tano da ciascuno di noi. In Lui, infat-

ti, noi viviamo, ci muoviamo ed esi-

stiamo (At 17,27-28).

Possiamo perciò parla-

re a qualcuno di Dio sol-

tanto se siamo capaci di

riconoscere in che cosa

egli stesso lo adora già

nell’oscurità della propria

anima.

È questo il modo di

evangelizzare?

A N N O I I I , N U M E R O 2 8 – A G O S T O 2 0 1 4

Page 16: Qui ho posto il cuore agosto 2014

Nel Cuore della Carità Montiana

QUI HO POSTO IL CUORE

Direttore: Saverio Clementi. Redazione: Aurelio Mozzetta, Raffaele Mugione

Hanno collaborato per questo numero:

Aurelio Mozzetta, Penelope Pitti, Marco Perfetti, P. Emanuel Mvomo, Loredana,

P. Giuseppe Decina, Fr. Rolando Sebastiani, don Rino Pistellato, Sil, Giovanni Pre-

moli, I cercatori di Dio, Raffaele Greco, Raffaele Mugione.

Direzione: Via San Giacomo, 5

21047 – Saronno (VA) : 02 96 702 105 : 02 96 703 437 e-mail:

[email protected]

sito web: www.padremonti.org

(Nessun collaboratore percepisce compenso. Questo Notiziario è

realizzato da volontari)

Santuario del Beato Luigi Maria Monti Saronno

Orario delle Celebrazioni del Santuario

GIORNI FERIALI

6.30 Lodi del Mattino (lunedì in cripta)

7.00 Santa Messa (lunedì in cripta)

9.00 Santa Messa

18.50 Rosario e Vespro

TUTTI I GIOVEDI’

18.30 Adorazione Eucaristica per le Vocazioni

DOMENICA E FESTIVI

8.30 Lodi del Mattino

9.00 Santa Messa

19.00 Santa Messa

SACERDOTI A DISPOSIZIONE IN SANTUARIO

P. Aurelio Mozzetta, rettore P. Pierino Sosio

P. Roy Puthuvala P. Elvis Lukong

A N N O I I I , N U M E R O 2 7 – L U G L I O 2 0 1 4