Qui ho posto il cuore marzo 2015

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Notiziario del Santuario del Beato Luigi Maria Monti - Saronno Innanzitutto Dio. Sono infine arriva- ti questi giorni eloquenti di Quaresima, in cui riecheggia l’invito a mettersi da parte (“Egli deve crescere, io diminuire”, Gv 3,30), affinché lo spazio occupato da Dio possa rivelarsi per quel che è, luogo di consolazione e salvezza. Ognuno di noi è debitore di perdo- no. E mentre da Dio il perdono viene offerto sempre, senza pause né limiti, a prescindere dalla nostra posizione mo- rale; per parte nostra esso chiede non un contraccambio (cosa se ne fa Dio dei nostri sacrifici senza numero, degli olocausti, delle assemblee festive e dei noviluni?, cfr. Is 1,12-14), ma la conoscen- za dell’Altissimo Creatore e la coscien- za della nostra identità di creature. E così, ci rendiamo conto che Qua- resima è TEMPO DELL’INTENSITÀ, quando la preghiera non è un volo di farfalle allegre, leggere e colorate, ma un compatto fiume di lava incande- scente, che emerge dal cratere dei cuori e copre di sé valli e montagne. È preghiera che non si può tratte- nere, che brucia il male e lo sommerge sotto un carico d’amore, perché Dio è sua sorgente e suo approdo: un roveto ardente proposto alla vista di ognuno che abbia occhi per vederlo e sia capa- ce di avvertirne la presenza nel cuore del mondo. di Aurelio Mozzetta Anno IV, n°35 - Marzo 2015 EDITORIALE Tempo eloquente e luminoso Segue a pag 2 È un INVITO ALLA DIGNITÀ della persona. L’attenzione che tutti dob- biamo all’altro è comando evangelico, in forza del quale si fa semplicemente impensabile ridurre la Parola di Dio a merce di scambio, a stadera per pesare la ragione propria in contesa con l’altrui oppure a motivo per definire l’altro un nemico ed assaltarlo. Al centro ci sono l’uomo e la donna. E al centro della loro realtà c’è il corpo di Cristo, umanità santissima ridotta a carne da macello su una croce. In forza dell’Uomo crocifisso e vili- peso, l’umana dignità si fa antidoto con- tro ogni terrorismo: quello becero e sanguinario che minaccia armi spianate e fa stragi; e quello sofisticato ed ap- parentemente innocuo, che della carne dell’umanità fa mercato. ANNO DELLA VITA CONSACRATA, 30 novembre 2014 - 2 febbraio 2016 Quaresima e dignità umana, antitodi contro ogni terrorismo. Editoriale 1-2 PER...APPROFONDIRE Padre Monti e dintorni 3 Con Maria, come Maria 5 Giocando con Dio 15 PER...PREGARE Il mio “Grazie” a Padre Monti 14 Preghiera per le vocazioni 4 Una preghiera per... 4 PER...INCONTRARSI Glossolalie 6 Vita di famiglia 8 Lettere alla redazione 10 PER...TESTIMONIARE Riconoscere vocazioni 12 Emanuele e Bonifacio 17 PER...CONOSCERE Forse non sapevate che... 7 La porta aperta 11 PER...CONOSCERSI La Giovinezza dei vecchi 16 PER...RIFLETTERE Le parole montiane 14 Parole e fuoco 2 Tracce per una lettera da Saronno 13 SOMMARIO

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Il mensile dell'Istituto Padre Monti, Casa Madre della Congregazione dei Figli dell'Immacolata Concezione, fondata dal Beato Padre Luigi Maria Monti.

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Not iz iar io de l Santuar io de l Beato Lu ig i Mar ia Mont i - Saronno

Innanzitutto Dio. Sono infine arriva-ti questi giorni eloquenti di Quaresima, in cui riecheggia l’invito a mettersi da parte (“Egli deve crescere, io diminuire”, Gv 3,30), affinché lo spazio occupato da Dio possa rivelarsi per quel che è, luogo di consolazione e salvezza.

Ognuno di noi è debitore di perdo-no. E mentre da Dio il perdono viene offerto sempre, senza pause né limiti, a prescindere dalla nostra posizione mo-rale; per parte nostra esso chiede non un contraccambio (cosa se ne fa Dio dei nostri sacrifici senza numero, degli olocausti, delle assemblee festive e dei noviluni?, cfr. Is 1,12-14), ma la conoscen-za dell’Altissimo Creatore e la coscien-za della nostra identità di creature.

E così, ci rendiamo conto che Qua-resima è TEMPO DELL’INTENSITÀ, quando la preghiera non è un volo di farfalle allegre, leggere e colorate, ma un compatto fiume di lava incande-scente, che emerge dal cratere dei cuori e copre di sé valli e montagne.

È preghiera che non si può tratte-nere, che brucia il male e lo sommerge sotto un carico d’amore, perché Dio è sua sorgente e suo approdo: un roveto ardente proposto alla vista di ognuno che abbia occhi per vederlo e sia capa-ce di avvertirne la presenza nel cuore del mondo.

di Aurelio Mozzetta

Anno IV, n°35 - Marzo 2015

EditorialE

Tempo eloquente e luminoso

Segue a pag 2

È un INVITO ALLA DIGNITÀ della persona. L’attenzione che tutti dob-biamo all’altro è comando evangelico, in forza del quale si fa semplicemente impensabile ridurre la Parola di Dio a merce di scambio, a stadera per pesare la ragione propria in contesa con l’altrui oppure a motivo per definire l’altro un nemico ed assaltarlo.

Al centro ci sono l’uomo e la donna. E al centro della loro realtà c’è il corpo di Cristo, umanità santissima ridotta a carne da macello su una croce.

In forza dell’Uomo crocifisso e vili-peso, l’umana dignità si fa antidoto con-tro ogni terrorismo: quello becero e sanguinario che minaccia armi spianate e fa stragi; e quello sofisticato ed ap-parentemente innocuo, che della carne dell’umanità fa mercato.

ANNO DELLA VITA CONSACRATA, 30 novembre 2014 - 2 febbraio 2016

Quaresima e dignità umana, antitodi contro ogni terrorismo.

Editoriale 1-2

PER...APPROFONDIREPadre Monti e dintorni 3Con Maria, come Maria 5Giocando con Dio 15

PER...PREgAREIl mio “Grazie” a Padre Monti 14Preghiera per le vocazioni 4Una preghiera per... 4

PER... INcONtRARsIGlossolalie 6Vita di famiglia 8Lettere alla redazione 10

PER...tEstImONIARERiconoscere vocazioni 12Emanuele e Bonifacio 17

PER...cONOscEREForse non sapevate che... 7La porta aperta 11

PER...cONOscERsILa Giovinezza dei vecchi 16

PER...RIFlEttERELe parole montiane 14Parole e fuoco 2Tracce per una lettera da Saronno 13

sommario

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. . .con l ’impegno di par lare bene e gettare semi d i parola fecondi, capaci d i donare be l lezza e vita; d i far r isorgere le parole per la re lazione; e anche d i combattere la marea d i grezza volgar i tà che vorrebbe inondarci a un ico benef ic io d i ch i cerca sold i e brama potere . . .

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La Quaresima, invece, propone un SENTIERO DI SERIETÀ e SOBRIETÀ sul quale camminano montanari di raz-za, che aspirano alle vette, attrezzati di scarponi e zaino, e non bagnanti in costumino e ciabatte. Se si vogliono le vette, la fatica è necessaria, e prima di essa è necessario l’allenamento a camminare; perché, ad affrontarlo sen-za dovuta predisposizione, il cammino taglia le gambe e svela il vuoto delle pretese inadeguate, che mai diventano sogno o ideale.

E, comunque, nel tragitto della vita c’è - grazie a Dio! - anche il tempo delle farfalle leggere e colorate, della bellezza fisica da godere, delle discese facili e divertenti, dei giochi in costume sulla spiaggia.

Guai se non ci fossero o se la sta-gione non maturasse i frutti che le sono propri: la vita non è una botte di Atti-

lio Regolo, armata di chiodi, dentro la quale martoriarsi per amore di non si sa chi, e da riempire per forza con aceto e mortificazioni… A descriverla così, solo rinunce e sacrifici senza fine, non si è fedeli al Vangelo, ma si risponde soltan-to a morali piccole e legaliste, parziali, miopi e senza consistenza.

Quaresima è, dunque, anche il SOR-RISO DELLA SPERANZA, un guardare oltre che riempie gli occhi di luce; che sul sentiero fa raccogliere rose ed in-contrare amici; che dona all’animo la certezza di un Dio solo-Amore; che fa ascoltare l’eco del male che rotola a valle come masso destinato a perdersi nell’abisso, e fa risuonare l’armonia mu-sicale del mattino di Pasqua, quando la vita cantò l’inno di vittoria sulla morte.

Aurelio Mozzetta

Scrive Lidia Maggi (“Le donne di Dio”): “bisognerà prima o poi fare i conti con le conseguenze rilevanti sulle giovani generazioni prodotte dal con-tinuo proporre una certa immagine di donna. Usciamo ogni anno stremati dal concorso di Miss Italia, bombardati per giorni da sfilate di carni da macello che chiamano “ragazze”. Ogni giorno le nostre figlie, i nostri giovani e noi stessi siamo assediati da immagini mediatiche che propongono canoni di bellezza ar-tificiali: modelle anoressiche o veline su-permaggiorate. La bellezza fisica, omo-logata alle richieste di mercato, diventa la caratteristica necessaria per “stare al mondo”, per acquistare visibilità”.

A questa logica distruttiva e delusiva corrisponde lo svuotamento, sciente-mente perseguito, di teste e cuori d’in-tere generazioni: Dio è morto, l’altro è fatto fuori, l’uomo diventa lupo vorace che consuma tutto, corpi, cose e cibo.

Segue da pag 1

Tempo eloquente e luminoso

Hanno tagl iato degl i alber id i Via Rimembranze.

Sono vecchi alber ip iantati ch issà!

Uno, lo r icordo benegiocavo e ho sbattuto,

era davvero duro,un brutto segno su l la fronte.

Sono alber i vecchip iantati ch issà!

L’albero di via RimembranzeparolE E fuoco

Per

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flettere

Uno, dice lo zio Mario,era per suo padre Pietro.

Li r icordavano cosìi morti del 15-18,

i morti in guerra.Un morto, un albero.

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due confratelli. Trovano un grande sfacelo, ma non si demoralizzano: puliscono, lavano, aggiustano…

Luigi, esperto lavoratore del legno, costruisce nuovi letti, prepara farmaci (le sue ricette sono scritte su un famoso quaderno fortunatamente conservato); infine, riassetta la Chiesa collegata all’edificio e anch’essa in abbandono.

Grande è la meraviglia della gente di Orte. Piano piano si avvicinano, si fidano, si fanno curare. Affidano il corpo e lo spirito.

Chiamano quei frati infermieri in casali lontani. Luigi arriva a tutti quelli che può: porta in dono le sue competenze professionali, la sua spiritualità, il suo amore.

Quella terra, tanto vicina alla Capitale della cristianità, è terra di missione.

Luigi è finalmente felice; viene accolto dalla gente e a loro si dona completamente. È amato e rispettato. Tutti si fermano volentieri a salutarlo, a chiedere un consiglio. È uno di loro. Tanto che non esiteranno a

difenderlo, quando da lì a poco ne avrà ancora bisogno.

Già, non è ancora finita per Luigi. I nemici di sempre, schiacciati dal suo santo esempio, meditano di allontanarlo, di rendergli la vita difficile in tutti i modi.

A vederla da qui sembra proprio che la sua sia una battaglia svolta su altri campi: usando espressioni tipiche di Luigi, potremmo intravvedere l’eterno duello tra la Vergine Maria e il demonio.

Lasciatemi dire: è meraviglioso vedere come noi uomini, piccoli strumenti inutili - dirà poi lo stesso Beato - possiamo essere capaci di grandi imprese. Quando dentro brucia la forza dello Spirito, non ci sono difficoltà capaci di fermarci. E la gente semplice, quella che come me fatica ad uscire dai suoi guai, comprende, condivide, ama a sua volta.

Leggere, entrare nelle storie come questa di Luigi, ci fa ancora sorridere alla vita, ci conforta.

Il male non vince sul bene. Possiamo sempre ricostruire una chiesa spogliata e desolata: ogni volta con il nostro lavoro, la passione, il sorriso, come Luigi.

Non temere.

Marco

Nel convento delle Agostiniane di Orte, dopo la soppressione dovuta ai decreti napoleonici, si era costituito un Ospedale. Nel 1868 esso era in degrado.

Il becchino del paese fungeva da infermiere per i maschi e sua moglie per le femmine, ma nessuno dei due aveva alcuna preparazione infermieristica. L’ospedale era disertato anche dai più poveri - credo non piacesse a nessuno morire direttamente nelle mani del becchino!

Per fortuna, esiste sempre qualche persona illuminata.

Si resero conto che la situazione dell’Ospedale doveva essere ripristinata. La fama dei “Concettini” si era diffusa; li invitarono ad Orte per una verifica, nella speranza di un loro inserimento nella citata struttura.

A fare la visita furono proprio fra Luigi Monti e padre Francesco da Porto Maurizio. I contatti furono positivi e la conclusione vicina.

Ancora una volta, però, padre Angelo dal Tufo ci mette il suo intrigo. Temeva che Luigi potesse affermarsi e usare una propria autonomia. Non sia mai! L’affare doveva essere gestito dai Cappuccini. Convinse così padre Nicola, Ministro generale dell’ordine, ad intervenire direttamente con le autorità di Orte. Il risultato: una perfetta stagnazione. Alla fine padre Nicola chiama di nuovo il Monti per risolvere le trattative ingarbugliate dallo stesso Cappuccino.

Luigi appiana tutto in tre giorni.

Successivamente, è incaricato di ripristinare l’Ospedale. Sono con lui

I l becchino del paese fungeva da infermiere per i maschi e sua moglie per le femmine, ma nessuno dei due aveva alcuna preparazione infermieristica. L’ospedale era disertato anche dai più poveri.

All’ospedale di Orte l’infermiere è un becchino

luigi m. monti E dintorni

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rofondire

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Eccomi davanti a te, Signore!Attendo le tue mani sul mio capo

prima di tuffarmi nel giorno.

Tieni i tuoi occhi su di me!Venga con me la certezzadella tua preziosa amicizia.

La tua musica calmi i miei pensierinel rombo frettoloso della strada.

Il sole del tuo amore, anche nei giorni di bufera,

renda generosa la mia mentee alimenti di luce la mia vita

perché maturi come frumento.

(Rabindranath Tagore)

l iberi dal dominio del demonio.

- l’amico ALDO, morto l’8 febbraio, all’età di 66 anni, causa tumore.

- LUIGI Stablum, morto a Trento i l 19 febbraio. Era nipote del Servo di Dio Fratel Emanuele e fratello del defunto P. Giuseppe Stablum.

- GIACOMO, mio cugino, morto si lenziosamente la mattina del 23 feb-braio, dopo lunga malattia.

PER cHI sOFFRE:

- Giovanni, che ha subito un inter-vento i l 17 febbraio scorso e pian piano si riprende la propria autonomia, con coraggiosa voglia di vivere.

- per la piccola Margherita e per la sua lotta contro gli attacchi della ma-lattia. Noi preghiamo e siamo certi che vincerai tu! Forza…

PER I DEFUNtI:

- tutti i MORTI, cristiani e mussul-mani, uomini donne e bambini, vitti-me di violenza, sfruttamento e brutale oppressione. Usare i l nome di Dio per motivare o giustif icare queste barba-rità è semplicemente da insani. Dio ci

cHI E’ IN AttEsA:

- per Iolanda e Daniele, in attesa del loro secondo bambino. Che bella notizia ci avete dato!

PER I mAlAtI: I l beato monti interceda per loro

- chiedo al Beato Luigi Maria Monti di pregare per la giovane Monica, che è ricoverata da prima di Natale per forte gonfiore al viso, dopo molti accertamenti, perchè caso molto raro. Ora stanno iniziando la terapia. Dai la forza a lei e ai suoi cari, per superare al meglio questa diff ici le prova. Beato Padre Monti io so che con i l tuo aiuto andrà tutto per i l meglio.

“La preghiera, figli e fratelli miei carissimi,apre i l tesoro del cuore di Dio”. Padre Monti

Eccomi davanti a te

Inviateci le vostre intenzioni di preghiera a: quihopostoi [email protected]

prEghiEra pEr lE vocazioni

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una prEghiEra pEr...

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chiamata e adeguati all’impegno di “portarla” nella propria vita.

così, la vergine immacolata non ha in sé il peccato originale, perché è destinata a portare il santo dei santi.

È dio che dà questo privilegio alla vergine “in vista della” partecipazione

particolare di lei alla storia della salvezza, il suo personale e diretto coinvolgimento nell’incarnazione della seconda persona della trinità.

comprendere e accogliere antropologicamente, moralmente e spiritualmente l’immacolata è capire e accogliere che dio ha messo in noi consacrati (e in ogni chiamata) le stesse predisposizioni «in vista della» nostra vocazione, della nostra salvezza e della vita eterna.

p. Emmanuel mvomo

il dogma mariano nell’ambito della fede e dello studio teologico, presente nella parola di dio e nell’insegnamento della chiesa, deve rimanere fedelmente trasmesso nella verità e nell’integrità ai cristiani.

È necessario, dunque, riscoprire e valutare nuovamente il linguaggio simbolico, come mezzo di approccio alla trascendenza.

Questo linguaggio ha come scopo di svelare il fatto, il ruolo, la persona e il significato di maria; ma anche la prossimità, la presenza e l’empatia del mistero ineffabile del dio trinitario in cristo.

il dogma mariano permetterà di capire che dio ha comunicato sulla vergine le verità che appartengono all’ordine soprannaturale, inaccessibile alle sole forze della ragione, e che il credente è tenuto di accogliere in virtù della sua fede.

in quest’anno della vita consacrata, diciamolo ancora, una lettura antropologica, morale e spirituale del dogma mariano permetterà di rileggere, in parallelo, la propria storia con dio, non solo ai consacrati, ma anche a tutto il popolo dei credenti.

il dato essenziale di quelle verità di fede può essere riassunto, nella visione dei consacrati, dal fatto che il dio che chiama dona taluni privilegi e delle predisposizioni, non secondo i meriti della persona chiamata, ma secondo il merito di cristo.

nel chiamare dio offre gli strumenti corrispondenti alla

“In vista di”: la logica del dono di Dio

È necessario riscoprire e valutare nuovamente il linguaggio simbolico, come mezzo di approccio alla trascendenza.

con maria, comE maria

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un po’ di gente per qualche lavoretto per le missioni.

Ora, con un “abbondante” regalo fattoci da una conoscente che, morta la zia (la quale lavorava di maglie e uncinetto), dovendo liberare la casa, aveva preparato scatoloni di filati da buttare, sono riuscito a farli portare da me.

Così ho recuperato le nostre nonne “nullafacenti” che hanno le mani d’oro.

Già tante piccole coperte sono state spedite ad un nuovo ospedale in una missione in Tanzania (io credevo che in Tanzania facesse solo caldo!, e invece all’interno ci sono anche le montagne e il clima è differente).

E ora hanno iniziato a confezionare dei centri per il prossimo mercatino e anche delle bomboniere all’uncinetto. Sono brave! E molte volte, mentre lavorano insieme, io faccio poco, è bello recitare tutti il rosario, mi ricorda tanto la mia infanzia quando

Carissimi amici e amiche, una bellissima notizia che ci sprona a continuare a fare nel silenzio!

Dopo Papa Benedetto XVI, con qualche settimana di ritardo (perdoniamolo visti i numerosissimi impegni), anche Papa Francesco mi ha risposto!

Vi riporto alcuni stralci delle parole indirizzate a tutti noi. Credo di poter condividere con tutti la felicità di questo Suo gesto:

i l santo Padre ha vivamente apprezzato... ringrazia per il cortese atto di devozione e, mentre esorta a benedire il signore Dio Altissimo che si è abbassato tra noi, si è fatto piccolo, povero e debole, invoca la celeste protezione della Vergine santa, madre di ogni consolazione. Volentieri impartisce la benedizione apostolica.. .

Credo di aver fatto cosa gradita a comunicarvi l’augurio del Papa e la Benedizione Apostolica. Spero sia un’ulteriore spinta entusiastica a proseguire.

carissimo padre, che bello trovare la sua email.

Le chiedo scusa se ho inviato pure a lei la mia comunicazione, nell’emozione credo di averla mandata a troppe persone, disturbandone il lavoro.

Oramai io più di tanto, nel volontariato, non riesco a fare; ma almeno riesco ancora ad aggregare

Il Papa mi ha risposto

lo dicevo con mia nonna mentre sferruzzava.

Tutto questo lavoro lo fanno senza che nessuno lo sappia, dando ancora un senso al vecchio detto: “non sappia la mano destra cosa fa la mano sinistra”.

Dovendo inviare uno scritto al Santo Padre, ho voluto raccontare “amichevolmente” anche questa bella storia di silenziose lavoratrici nella vigna del Signore. Ed Egli ha risposto! Questo è stato un grande regalo per loro, è stato come dare carburante al loro cuore e alle loro mani. Sono felice per queste donne, perché voglio loro tanto bene!

Caro padre, la tengo sempre nel mio cuore. Avevo sperato tanto di riuscire a venire a trovare Il beato Monti nel suo santuario, ma ancora non sono riuscito, la salute non me lo permette. Però, mi sento vicino in unione di preghiera. Un abbraccio fraterno.

Guido

Dopo Papa Benedetto XVI, con qualche settimana di ritardo (perdoniamolo visti i numerosissimi impegni), anche Papa Francesco mi ha risposto!

Vi riporto alcuni stralci delle parole indirizzate a tutti noi.

glossolaliE: appunti, ricordi e saluti dal mondo

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... a spulciar gli archivi e rimescolar le carte della storia, per sapere...

Dal 29 gennaio al 27 febbraio, i Fratelli che compongono il COORDINAMENTO per l’elaborazione del CODICE MARIANO hanno vissuto una forte esperienza di incontro, riflessione e lavoro. Il momento-clou è stato rappresentato dall’incontro di Roma, giorni 2-7 febbraio, in Casa generale, di tutto il “Gruppo di Lavoro” sul Codice (11 religiosi di 4 continenti). Dal segretario del Coordinamento, P. Emmanuel, ci giunge questo prezioso contributo informativo, per saperne di più; ed anche per unire in una unica catena tutte le nostre preghiere a sostegno di questo progetto in onore della Madre Immacolata!

Il Codice Mariano: che cos’è

In mezzo a tante tribolazioni, il lavoro sul Codice Mariano ci farà vivere insieme all’Immacolata avendo Cristo come Centro della nostra fede, considerando l’oggi della Chiesa e con un’attitudine ecumenica più spiccata.

Perché Codice? È una delle espressioni umane più importanti: la Bibbia è considerata codice della cultura mondiale; perfino il nostro patrimonio di informazioni online necessita di un piccolo codice PIN per accedervi.

In questa linea, il Codice Mariano potrebbe essere come il DNA montiano da identificare attraverso questa ricerca. Un prontuario-manuale-file dove trovare ciò che permette di comprendere in profondità l’eredità mariana della Famiglia Montiana e il suo quotidiano impegno di carità.

Il Codice Mariano è un’iniziativa strettamente legata all’Anno Mariano CFIC, deciso dal Capitolo Generale del 2010 ( Roma, luglio 2013 - Lourdes luglio 2014).

Affinché non sia solo celebrazione, il Codice Mariano è stato pensato come un’esigenza di ricerca e di sviluppo per riavvicinarci più intimamente alla nostra identità mariana.

Ci sono state delle difficoltà iniziali ad accogliere questa iniziativa, un po’ a causa delle difficoltà della Congregazione che hanno avuto una particolare coincidenza, un po’ per la difficoltà a capire il senso stesso della parola Codice.

Tale lavoro di ricerca risulta importante, visto che in questo momento la nostra vita di Congregazione è praticamente “sospesa”, come se fosse in mano ad altri.

“Decifrare” il nostro Codice Mariano diventa una preziosa opportunità per vivere qualcosa di spiritualmente nostro, esplorando la nostra storia ed interpretando il presente con lo sguardo verso il futuro. E tutto questo affrontando il carattere urgente della spiritualità e della formazione in questo Anno dedicato alla Vita Consacrata.

Dopo la svolta di Lourdes, nel lugliom scorso, il Codice Mariano si è rivelato come qualcosa di decisamente e positivamente progressivo, un’occasione straordinaria di partecipazione e di cambiamento nella linea della conversione.

Ora siamo in una fase pratica che si vive in Roma per la durata di tutto il mese di febbraio. I lavori si svolgono in quattro momenti: la fase di preparazione dal 30 al 31 gennaio, l’incontro di Partenza dal 2 al 7 febbraio, la fase di elaborazione da 9 al 13 febbraio e la fase di lancio, dal 25 al 27 febbraio.

Il lavoro non è da intendersi conclusivo; si tratta di una nuova Partenza per un cammino mariano in fraternità, che necessita del coinvolgimento di tutti.

forsE non sapEvatE chE... Breviario di curiosità montiane

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Pablo, Eduardo, Federico, Angel, Lucas, Marcos, Samuel.

I loro nomi sono una gioia per Padre Monti. I suoi figli più giovani in America Latina!

Con essi continua il cammino sul sentiero della storia, ormai

LATINAMERICA

Novizi e Prime professioniquasi centenaria, della presenza montiana in quelle terre così lontane geograficamente, ma così tanto vicine al cuore.

Padre Monti vi accompagni e vi benedica sempre. Noi tutti siamo con voi!

(nella foto: i p iù giovani insieme al Provinciale, P. Hector, e al

Maestro dei novizi, Hno Raul)

vita di famiglia

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PROGETTO MELUF

Campagna di Avvento e Quaresima al Santuario del Beato Monti di Saronno

Come tradizione, la CAMPAGNA DI CARITÀ di Avvento e Quaresima del Santuario del Beato Monti accoglie le richieste delle missioni e di terre che sono in necessità.

Quest’anno siamo tutti concentrati sul villaggio di MELUF, nella diocesi

di Kumbo (Camerun), per sostenere la ristrutturazione della SAINT MICHAEL NURSERY AND PRIMARY SCHOOL.

Una bella iniziativa che apre la strada del futuro di tanti bambini. E noi ne siamo solo felici!

La raccolta fondi è a buon punto, grazie alla straordinaria generosità della nostra gente.

Dio ricompensi tutti, davvero, con abbondanza e per i giorni a venire.

SAINT MICHAEL NURSERY AND PRIMARY SCHOOL nel villaggio di MELUF, nella diocesi di Kumbo (Camerun).

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Anno IV, n° 35 - Marzo 2015

cambio casa sarà solo dopo Pasqua. Conto sempre sulla vostra preghiera, e state sicuri della mia, per voi e per tutte le vostre intenzioni. Buona Quaresima! Suor CM

- Continuiamo in serenità i l nostro bel cammino di condivisione fraterna e preghiamo intensamente per i l dono della Pace, che la Madonna blocchi le ondate di tutti i terrorismi.

- As we begin the Lenten season, I pray that you may have eyes that see the best in people, a heart that forgives the worst, a mind that forgets the bad, and a soul that never loses faith in God. We pray for each other. Excellent Lenten time. God bless you. FP

* Grazie per l’invio della vostra bella rivista.

* Grazie per inviarmi regolarmente la sua pubblicazione! Come sta? Noi continuiamo a “giocare” con i l teatro e a divertire (spero), ma soprattutto a dare a noi momenti di liberazione dai guai quotidiani.

* Grazie di cuore! Un abbraccio e una preghiera anche per noi.

- Ti ringrazio per i l giornale. Leggendo l’articolo di Marco mi sono venuti in mente quei Confratelli che stanno attraversando un momento di diff icoltà, di crisi. Ti chiedo di affidarli al Padre Monti. Che sia fatta sempre la volontà di Dio.

- Grazie per i l bell’articolo sulla Casa di Ivan. Affido i l progetto al nostro santo Fratello IVAN Pavletic, alla Madonna e alla preghiera dei Confratelli. Grazie. Speriamo di aprire l’attività entro quest’anno. P. Giovanni Petrelli

- Grazie! Il Signore continui a sorreggervi in questo vostro lavoro che fa tanto del bene! Nella preghiera. Sr. MG

- Grazie anche della bella cartolina sulla Vita Consacrata, che ci avete inviato. Quante belle idee: “Deo gratias”. Godo nel pensare che la vostra Congregazione, tra le altre Case, ne ha una anche a Lourdes. Guardi davvero con amore i nostri malati la Madonna di Lourdes. In comunione. Sr. ME

- Grazie di cuore per la pagina dedicata a PAOLO VI. Per me è un Papa ancora tutto da scoprire, ma quanto più leggo di lui tanto più mi piace e mi stupisce per la sua apertura e i l suo coraggio. Grazie anche per la pagina della “Porta aperta”, dedicata ai consacrati... ci voleva! Spero di potermi fare viva anch’io, ma in quest’ultimo periodo non è faci le sedermi e scrivere. Siamo fra pacchi e pacchetti, anche se i l

Sorelle e fratelli

Grazie per l’ invio

Scriveteci a quihopostoi [email protected]

Lettere alla redazione

Carissimo Padre Aurelio, la presenza mensi le di QPQ, rafforza i l mio legame con i l Santuario del Beato Monti dove, anche se da lontano, prego ogni giorno la carissima Madre Amorevole e Padre Monti che, per amor Suo e nel nome di Gesù, ha guarito i corpi e le anime in uno spirito di Carità profonda, facendo straodinariamente bene le cose di ogni giorno.

Li prego perchè ci aiutino ad essere Tempio dello Spirito e a saper guarire i mali della nostra anima, in particolare quelli che, nel tempo che viviamo, i l “maligno” insidia nella mente e nel cuore degli uomini e delle donne, indebolendoli f isicamente e spiritualmente nel loro cammino evolutivo, per confonderli nella quotidiana battaglia e verso quella finale tra i l bene e i l male.

Padre Monti, con la sua santa e instancabile testimonianza di vita ci aiuti ad essere vivi e vigorosi f igli dell’Immacolata, forza e baluardo di Dio contro i l di lagare della corruzione, della degenerazione di valori morali, della fede, contro le degenerazioni del sesso che minano l’essenza stessa dell’uomo e della donna in nome di pseudo - amori. RA

Preghiera all ’ Immacolata e a Padre Monti

i vostri mEssaggi: e-mail e lettere dal mondo

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Anno IV, n° 35 - Marzo 2015

Il pontificato di Giovanni Paolo II, ancora di più quello di Benedetto XVI e quello di Paolo VI, fanno parte della mia storia, di questa epoca come quello del Papa attuale, e vedo che non ho assorbito tutto, ce n’è ancora da approfondire, mettere in pratica e far conoscere, perciò da leggere...

E poi i documenti costano poco, sono pieni di teologia anche ad alto livello, li capisco anch’io senza essere una dottoressa in teologia; mentre i libri (che non disprezzo affatto) costano troppo e spesso sono comprensibili e leggibili solo a chi vive tutta la vita tra le aule delle scuole convegni ecc.

Certi libri, troppi, scritti da persone solo per realizzare qualcosa nella vita, non so neppure come e dove collocarli in biblioteca, perché non vanno bene nè per lo studio nè per la lettura nè per lo svago nè per la meditazione; in più sono anche brutti come grafica, prendono tanto spazio, e dentro hanno un contenuto piu povero di un articolo di giornale.

Ma io amo tantissimo i libri, perciò dico questo e posso apprezzare anche i piccoli documenti sfornati dal Magistero, attivandomi a poterli gustare a piccoli sorsi, un poco al giorno.

Grazie ancora.

Sr. M. Roberta

- Ho visto che avete dato lo spazio per un contributo sulla Vita Consacrata. Non so se può essere utile il lavoro che sto facendo per me, un calendario con un pensiero al giorno per rileggere e assorbire gli ultimi documenti: Scrutate, Svegliate il mondo, Rallegratevi. Ti allego i pensieri che ho estratti, cercando di guardare alle frasi compiute, senza note e riferimenti, in modo da approfondire ogni giorno un passaggio e non perdere la ricchezza che ci è stata offerta. SMR

- L’idea è molto bella. Però vorrei p iù avere riflessioni, pensieri, approfondimenti da parte di chi scrive. Insomma, mi piacerebbe qualche approfondimento personale di religiosi e religiose. PAM

- Per le riflessioni di cui parli ti dico la verità, sento più il bisogno di interiorizzare la densità di materiale che ci è stato dato, quindi di bere come una cerva che scende dai monti verso i laghetti, che di produrre riflessioni personali.

Infatti hai ragione quando dici che certe volte è meglio stare zitti che dire parole vuote. Io penso che si ascolta troppo poco l’insegnamento della Chiesa, cioè quello che lo Spirito dice alla Chiesa.

Intorno a me noto che a volte c’è spesso una tale superficialità e ignoranza sulla Vita Religiosa e su come siamo stati nutriti dal Concilio ad oggi, che fa paura.

Poi quando si sfornano idee già proposte dal Magistero, ma in una veste magari di polemiche e contestazione o altro, sembra ci si senta anche grandi e importanti,

invece si è solo delle caricature ridicole.

In questi 27 anni di monastero ho trovato la lettura del Magistero senza pregiudizi, a partire dalla mia ignoranza e povertà, come una mano tesa nella assoluta gratuità, che mi è giunta sempre al momento opportuno, mi ha formato una coscienza lucida e anche critica, mi ha sostenuto, mi ha guidato senza condizionare la mia libertà e la mia obbedienza religiosa e quindi oggi mi ritrovo a poter valutare una differenza tra quando volevo produrre da sola riflessioni e quando invece ascolto con il terzo orecchio, cioè quello interiore anche i documenti del Magistero spesso disprezzati.

La mia differenza è la capacità di dire finalmente “grazie” e una indiscutibile fortezza interiore oltre che lucidità nel cammino e nelle varie scelte piccole o grandi quotidiane.

Insomma grazie all’attività di lettura e ascolto, oltre che della Bibbia anche del materiale prodotto dal Magistero, mi sento più vicina a quelle prime comunità di Gerusalemme che erano assidue nell’ascoltare l’insegnamento degli Apostoli.

Oggi gli Apostoli sono anche quelli che servono la Chiesa nel compilare materiale-guida per il cammino, sia donne che uomini, sia che li firmi il Papa o no. A me non importa.

Ascoltare l’insegnamento della Chiesa

Questa Rubrica, LA PORTA APERTA, è messa a disposizione di tutti, e particolarmente dei CONSACRATI, per l’intero Anno della Vita Consacrata, proclamato dal Papa. Ognuno di voi èinvitato a mandarci il proprio contributo di approfondimento, riflessione, proposta, preghiera e simili.

la porta apErta: incontri, ricordi e proposte di montiani vecchi e nuovi

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Anno IV, n° 35 - Marzo 2015

E allora ho capito che solo Dio era la mia strada!

Ero all apice del mio successo di manager, quando un giorno fui folgorato da un pensiero: potevo maneggiare le finanze delle persone, ma non vedevo l effetto dei soldi sulla gente. Le grandi somme che amministravo dovevano pur avere un impatto su di loro, ma io non ero in grado di dare un senso a tutti quei soldi. Intendiamoci: sono sempre stato un buon amministratore, non ho mai fregato nessuno; ma essendo troppo a contatto con i capitali, avevo perso il contatto con la gente. Davo un prezzo a tutto, anche ad un abbraccio. E questo non poteva più andare avanti così.

Entrai in una chiesa buia e iniziai a pregare. Chiesi a Dio di dare una risposta al mio angoscioso bisogno di trovare un senso che non fosse collegato al denaro, a un conto in banca, ad uno status symbol.

Quel giorno mi raccolsi in me stesso, con la ferma volontà di trovare una soluzione alternativa e decisiva al mio stato. Gli altri mi stavano accanto per i miei soldi, per la macchina, per le mie abilità, ed io mi sentivo vuoto di significati e d’affetto. Progettualità lavorative ne avevo molte, le aspettative su di me crescevano di giorno in giorno. Non ero depresso, ma non mi sentivo soddisfatto. Mi mancava qualcosa che non trovavo nella vita da manager, un contatto vero e umano con gli altri.

La chiesa era silenziosa. Davanti a

Ero all ap ice del mio successo di manager, quando un giorno fui folgorato da un pensiero: potevo maneggiare le finanze delle persone, ma non vedevo l effetto dei soldi sulla gente. Ma, io non ero in grado di dare un senso a tutti quei soldi.

E allora ho capito

me un grande crocifisso. Che senso aveva morire crocifisso? Riflettevo e non trovavo risposta. Poi mi venne da pensare di essere come quel crocifisso: bloccato dai chiodi del denaro e del profitto, in un’azienda che mi dava pane, ma non significati di vita. Il crocifisso poteva avere un senso solo con la deposizione e la resurrezione. Ed io, nell’ambiente della finanza, stavo morendo. Dovevo risorgere. Questa riflessione divenne certezza: dovevo cambiare vita. Ma come?

Guadagnai l´uscita. Sulla porta, tra gli avvisi parrocchiali, scorsi che l´Unione Italiana Ciechi cercava un collaboratore. Dissi a me stesso: proviamo…

Il giorno dopo mi recai a quell´indirizzo, entrai, mi presentai, iniziai a discutere con un dipendente. Accettai il posto quando mi resi conto che l´uomo davanti a me, tanto competente e gentile, era cieco dalla nascita. Non potevo crederci: dietro quegli occhiali scuri, c era un uomo che vedeva “oltre” e si muoveva con disinvoltura in un ambiente che non poteva osservare, ma che “sentiva”. Mi fermai a parlare, le ore passarono veloci, ci salutammo con un abbraccio: un abbraccio che finalmente non avrebbe mai più avuto un prezzo.

Ero stato anch´io cieco, senza rendermene conto. Dovevo imparare a camminare “sentendo” la gente, miei fratelli nella fede scura, e sentendo il terreno sotto i piedi, strada che Dio aveva tracciato per me.

Quell´uomo davanti a me mi avrebbe “guidato”… ne ero sicuro.

Mi licenziai dall’azienda e poco tempo dopo ero in servizio nell´Unione Italiana Ciechi, nella sezione regionale. Sono diventato il segretario del presidente, ma soprattutto un accompagnatore. Egli ha appuntamenti in tutto il mondo e mi porta con lui. Paradossalmente, viaggio più oggi che prima da manager. Incontro le persone, ci parlo, ascolto, imparo un nuovo modo di vita: vivere al “buio” può essere una risorsa, bisogna fidarsi dell altro.

Fidarsi dell altro: un altro, il Crocifisso, mi aveva aperto gli occhi sulle realtà della vita; un altro, il mio presidente cieco, mi è guida sicura di vita.

Cecità non è tanto non vedere l altro, ma soprattutto non rendersi conto di lui come persona, dei suoi bisogni, delle sue risorse, del suo amore.

Grazie a questa esperienza ho capito che solo Dio poteva essere la mia strada.

Mi sono finalmente riavvicinato alla Chiesa ed ho fatto la mia consacrazione laica. Vivo come tutti, ma ho una comunità che è mia e alla quale faccio riferimento. I soldi non sono più niente, Dio solo è il mio tutto.

riconoscErE vocazioni a cura dei cercatori di dio

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Anno IV, n° 35 - Marzo 2015

Carissimo,

non so se ti avevo mai parlato di una paziente, straniera e abbastanza giovane, che sta a psichiatria e che più volte ha tentato i l suicidio.

Gli psichiatri mi chiamano per farle la traduzione, perché lei non parla italiano.

Ieri ha provato nuovamente a togliersi la vita … proprio qui in ospedale, quasi sotto i l naso di medici e infermieri.

Salvata per un pelo.

Così, oggi mi hanno richiamato per la traduzione e per cercare di capire i l perché di quel suo gesto estremo.

A parte la pena che mi fa, nel tentativo di aiutarla sto male anch’io…

Resta in tutti noi un senso d’impotenza ed incapacità a entrare nel pensiero e nel cuore di questa persona. La sua solitudine e i l suo dolore devono essere davvero pesanti da portare.

Oggi, nell’ascoltare le sue poche parole, guardavo i suoi occhi senza luce; ed ho avuto la netta sensazione che prima o poi ci riuscirà.

Cosa si può fare in una situazione così?

Non vorrei darti un carico enorme da sopportare, ma ti chiedo di pregare con me per questa donna così lucidamente disperata.

Non so più come aiutarla.

Spero di poter dare notizie migliori la prossima volta!

Grazie.

R.A.

Cara R.

Credo che l’unica cosa da fare sia quello che già fai, Stai vicino a lei, parla, tieni la sua mano.

Probabilmente è vero: prima o poi quella persona ci riuscirà,

Il dramma non è i l tentare di farlo, quanto piuttosto i l “qualcosa” che si è rotto dentro di lei e che nessuno può aggiustare, se non Dio…

Forse, potrebbe anche essere “qualcuno” e allora la situazione sarebbe ancora più pesante, perché la solitudine causata da un amore perduto si può colmare solo con l’amore. Che non sempre è dietro l’angolo della vita.

Oltre al fare, ha enorme valore anche i l “non fare”, la debolezza, l’inabilità, l’incapacità: che danno spazio alla preghiera, alla vicinanza si lenziosa, alla non pretesa.

E, soprattutto, danno spazio a Dio.

Rimani serena,

Se lei lo farà e ci riuscirà non è colpa tua. Se invece potrai aiutarla, non è tuo merito: siamo poveri ‘strumenti ’.

In ogni caso, davvero tutti siamo nelle mani di Dio!

E se alla fine lo facesse?traccE pEr una lEttEra da saronno: chi scrive a chi

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Tu sai beneCaro Padre Monti,Vorrei tanto essere come te.Solo qui, nel si lenzio di questa cripta, riesco a raggiungerti.E tu sai bene per chi ti voglio pregare.So che mi ascolti e già solo per questo ti sono infinitamente grato.Infondi in me la sapienza. Intercedi per tutti noi presso i l Signore Gesù.Solo grazie. Kevin

il mio “graziE” a padrE monti

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Con il pensiero ai nostri ammalatilE parolE montianE

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Carissimo Fr. Pietro, ho ricevuto la vostra cartolina, e ci duole immensamente in sentire del nostro carissimo Fr. Gregorio, che sta gravemente ammalato.

Noi pure siamo nella piena fiducia, che la nostra Madre Maria SS.ma, vorrà consolarci con la grazia della guarigione del nostro Fratello.

Anzi, a tale scopo, abbiamo fatto un triduo alla nostra Madre, e quindi siamo fiduciosi della grazia.

Così direte al nostro buon Fratello, che stia di animo, che è assistito dalla grazia, e benedizione di Dio, dell’Immacolata nostra Maria, che io di tutto cuore gli compartisco

(BLM, lettera a Fratel Pietro Balestrini, 22.10.1882)

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Anno IV, n° 35 - Marzo 2015

La gestione della gratuità

come la nostra, dove a farla da padrone, senza alcuno spazio aperto alla gratuità, sono i criteri legati alle logiche di costo-guadagno, di potenza e ricchezza, del mettere in mostra e far vedere, della specializzazione esasperata degli interventi…

Gratuità è apertura alla meraviglia.

È atteggiamento della creatura che sa di non possedere alcuna ricchezza e, non avendo nulla da pretendere, alza le mani e si aspetta tutto dall’Altro (come gli anawim, i poveri di Javhè).

La santità non è pensiero ricorrente, neppure tra i cristiani.

Se, però, ce ne facciamo carico e se dicessimo di voler diventare santi, chissà quali pensieri strani o fuori misura ci verrebbero in mente.

In realtà, essere santi è proprio essere “gratuiti”: non ho richieste né riserve da avanzare, non ho scambi da proporre, non ho ricompense da pretendere, ho solo da godere la gratuità del tuo amore...

Nella sua apparente dolcezza e debolezza, questa posizione porta a galla una polemica durissima contro ogni pretesa da farisei, basata sul dare-avere.

La nostra società liquida ha ridotto tale dinamica di salvezza a un affare da vecchiette: cose di donnicciole sentimentali e deboli, al massimo di bambini da primo catechismo (quando e dove lo si fa), cose non degne dei veri uomini…

E così ci siamo giocati la SFIDA ESSENZIALE, cioè la verità del nostro essere, ciascuno di noi, “capax Dei” (capace di Dio): persone che hanno scritto dentro il desiderio del di più,

che è Dio!

Insomma, alla roulette delle vanità ci siamo giocati il nostro rapporto con il sacro, sia nel suo significato antropologico (cfr. l’opera di Rudolph Otto: Il Sacro, dove si analizza il senso del nouminoso e della meraviglia) sia in senso religioso-cristiano cioè il rapporto con il Dio di Gesù.

Una domanda birichina - la stessa che si poneva Pascal con la sua ‘scommessa’ - viene fuori: what if? Che succede se…, se le cose non stessero proprio come le diciamo noi?

Mauro S.

Dopo aver visto, la volta scorsa, il discorso sulla gestione delle insufficienze, vorrei ora affrontare una seconda pista di riflessione, che mi viene suggerita dal genere letterario dei testi di ANNUNCIAZIONE, un genere classico della Bibbia, che si ripete fondamentalmente identico ed è particolarmente significativo nei racconti di nascite miracolose (Sansone, Samuele, Isacco, Giovanni Battista, Gesù e altri ancora).

Dio, che a differenza di noi uomini, non è condizionato dalle insufficienze, interviene liberamente e gratuitamente laddove quelle insufficienze si manifestino, usando ‘strumenti’ deboli, inadatti e incapaci (sterilità, vecchiaia, povertà), al fine di manifestare che la potenza è di Lui e risiede in Lui, non nell’uomo.

In brevissima sintesi, tale modo di raccontare una nascita mette in risalto anzitutto la straordinarietà dell’evento, che non risponde alle leggi di natura e che le supera, appunto, in modo del tutto gratuito, vale a dire senza previ meriti della persona né successive contropartite o retribuzioni. In secondo luogo, si sottolinea il carattere eccezionale del personaggio, proclamando che egli è dono di Dio per tutti e che, proprio per questo, è stato scelto fin dal seno materno con funzione di ‘salvatore’ del popolo.

Il testo biblico parla, dunque, di libertà e gratuità dell’intervento, di povertà degli strumenti, dell’esito salvifico dell’azione divina quando essa incontri una risposta personale.

Discorso, questo, davvero intrigante e raro per una società

Dio, che a differenza di noi uomini, non è condizionato dalle insufficienze, interviene liberamente e gratuitamente laddove quelle insufficienze si manifestino, usando ‘strumenti ’ deboli, inadatti e incapaci (sterilità, vecchiaia, povertà).

giocando con dio di raffaele greco

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Anno IV, n° 35 - Marzo 2015

Signore, Tu sai che sto invecchiando e ho sempre più bisogno di Te.

Ti prego, tienimi lontano dall’abitudine fatale

di avere sempre qualcosa da dire su ogni argomento e in ogni occasione.

Liberami dal desiderio di sbrogliare i casi altrui.

Rendimi disponibi le ad aiutare gli altri, ma senza sentirmi buona e brava.

Trattieni la mia mente dal racconto di dettagli infiniti

e dammi ali per volare al punto cruciale.

Sigi lla le mie labbra sui miei dolori e mali f isici.

Essi sono in aumento e la tentazione di riversarli sugli altri

è sempre più forte, man mano che gli anni passano.

Non oso chiedere la grazia sufficiente per apprezzare e sperimentare i mali altrui,

ma aiutami a sopportarli con pazienza.

Non oso chiedere una memoria che migliori,

ma un po’ più di umiltà e meno testardaggine

quando la mia memoria sembra cozzare con quella degli altri.

Insegnami la lezione che qualche volta possa avere torto,

mantienimi ragionevolmente mite.

Non voglio essere una santa (con alcune persone è così diff ici le convivere!),

però una persona vecchia e acida è un capolavoro del demonio!

Dammi la capacità di vedere cose buone e talenti

anche in persone non simpatiche,

perché credo che ognuno abbia i l suo “lato in fiore”.

E dammi la capacità di dirglielo.

AMEN.

Preghiera per la vecchiaiala giovinEzza dEi vEcchi

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Signore, Tu sai che sto invecchiando e ho sempre più bisogno di Te. Ti prego, tienimi lontano dall’abitudine fatale di avere sempre qualcosa da dire su ogni argomento e in ogni occasione.Liberami dal desiderio di sbrogliare i casi altrui.

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Anno IV, n° 35 - Marzo 2015

la Cittadella della Carità (Emanuele Stablum) trovò a Saronno una “cittadella della carità” dove si accoglievano orfani di ambedue i genitori, da educare fino all’apprendimento di un mestiere. I frati del Monti curavano i malati in una loro struttura, a domicilio e anche all’ospedale pubblico. Emanuele aveva già assor-bito nel suo Trentino i fermenti sparsi dai sacerdoti per un’azione sociale pienamente cristiana, per

cui si trovò molto bene. Anche per lo spirito di famiglia che regnava nella comunità religiosa, che s’ispirava alla testimonianza e all’insegnamento del fondatore… (Poi) eccolo a Roma per prepararsi a diventare prete. Nel 1915 fratel Emanuele ottiene l’autorizzazione a studiare filosofia e teologia. Si iscrive dapprima al Laterano e successivamente all’Angelicum. Tutto

procedeva bene, ma accadde qualcosa di inatteso. Il Superiore generale lo invita a cambiare facoltà, a passare dalla teologia alla medicina. Stablum accetta. Nonostante la sofferenza per il

cambiamento, egli rimarrà sempre sacerdote nello spirito, dedicandosi al malato in tutta la persona, corpo e anima.

(P. Giovanni Cazzaniga, Fratel Emanuele medico formatore, in Vita Trentina, 1 febbraio 2015)

dalla cronistoria della Casa di Saronno* giorno 24 febbraio 1898:

fratel Elia e Fr. Faustino Monti a Cantù, mandati dal Reverendissimo Padre Generale per raccogliere gli atti del Fratel Bonifacio Pavletic.

* giorno 4 ottobre 1899:

Fratel Girolamo Pezzini si reca a Crema per consegnare a Monsignor Vescovo Fontana Ernesto la biografia del defunto nostro Fratello Bonifacio Pavletic affinché dia i l suo giudizio.

Il giorno 5 ritorna da Crema i l revmo Fr. Girolamo Pezzini.

(p iccole tracce che testimoniano come i l cammino “verso la beatif icazione” era iniziato praticamente da subito, dopo la morte di Fratel Bonifacio. Un cammino direttamente promosso e favorito dalla volontà del Fondatore Luigi Maria Monti, i l quale aveva da subito fatto raccogliere le testimonianze. Bonifacio muore i l 4 novembre 1897 e già due anni dopo c’è in circolazione una biograf ia su di lui).

Una pozione di santità al giorno fa bene alle coronarie e ridona la voglia di vivere.Parole, pensieri e preghiere in compagnia di Fratel Emanuele STABLUM e Fratel Bonifacio PAVLETIC

EmanuElE E Bonifacio

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Una pozione di santità al giorno...

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Nel Cuore della CaritàMontiana

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Anno IV, n° 33 - Novembre 2014

(Nessun collaboratore percepisce compenso. Questo Notiziario è realizzato da volontari)

Direttore: Saverio Clementi

Redazione: Aurelio Mozzetta Raffaele Mugione

Collaboratori di questo numero: Aurelio Mozzetta, Marco Perfetti, Emmanuel Mvomo, Guido, Hoja Montiana, Elvis Lukong, Kevin, SIL, Sr. M. Roberta, I cercatori di Dio, Mauro S., Giovanni Cazzaniga, Raffaele Mugione.

Direzione:Via San Giacomo, 5 - 21047 Saronno (VA)Tel.02 96702105 - Fax 02 96703437e-mail: [email protected] sito web: www.padremonti.org

santuario dEl BEato luigi maria monti - saronno

Conto corrente bancario intestato a: Istituto Padre MontiEUR IBAN: IT 88 Z 08374 50520 000008802348 - BIC (da estero) ICRA IT RR AE 0 presso BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI BARLASSINA – Filiale di SARONNOCausale: Offerte pro-Santuario o Sante Messe

Via A.Legnani,4 - 21047 Saronno (VA) - Tel. 02 96702105 - Fax 02 96703437e-mail: [email protected] sito web: www.padremonti.org C.F.: 93054190892

GIORNI FERIALI6.30 Lodi del Mattino (lunedì in cripta)7.00 Santa Messa (lunedì in cripta)9.00 Santa Messa18.50 Rosario e Vespro

TUTTI I GIOVEDì18.30 Adorazione Eucaristica per le Vocazioni

P. Aurelio Mozzetta, rettore - P. Pierino Sosio - P. Roy Puthuvala - P. Michel Ange N’Galulaka - Fratel Rolando Sebastiani - Fratel Corrado Blundo

ORARIO DELLE CELEBRAZIONI DEL SANTUARIO

SACERDOTI E FRATELLI A DISPOSIZIONE IN SANTUARIO

OFFERTE

DOMENICA E FESTIVI8.20 Lodi del Mattino9.00 Santa Messa19.00 Santa Messa