Qui ho posto il cuore settembre 2013

17
Quien se acerca a la iglesia debe encontrar puertas abiertas y no fisca- les de la fe. Suona davvero melodioso questo parlare di papa Francesco. E non solo per la naturale musicalità della lingua spagnola, ma molto più per la forza dolce del contenuto: chi si avvicina alla Chiesa deve trovare porte aperte e non esattori della fede. A trattar di chiesa - e della fede che in essa si professa - non si può agire come agenti del fisco, sia che si intenda promuoverla e anche difen- derla sia che si voglia trasmetterne ad altri il messaggio… Non lo si può, soprattutto, quando sono gli altri ad avvicinarsi ad essa per trovare aiuto e luce oppure per bussare alla porta in cerca di Dio. Non erano, in senso letterale, i “fiscales de la fe” quelli di cui parlava Paolo, quando denunciava che “per causa vostra il nome di Dio è bestem- miato tra la gente”, ma certo ci era andato molto vicino. Egli li definiva con queste connota- zioni: chi insegna agli altri e non a se stesso; chi predica di non rubare e ruba; chi, essendo adultero, proibisce l’adulterio; chi detesta gli idoli e si arricchisce sui loro templi; chi si glo- ria della legge e la trasgredisce senza problemi (Rm 2,21-24)… In tutt’altro contesto, ma con in- credibile affinità di pensiero, Gesù denuncia i dottori della legge che ca- ricano gli uomini di pesi insopportabi- li ed essi non li toccano neppure con un dito (Lc 11,46); oppure girano il mondo per fare anche un solo prose- lito e poi renderlo figlio della Geenna il doppio di se stessi (Mt 23,15). Ridurre Dio a morale è un atto im- morale, disumano ed antievangelico. È una vergogna. È il servizio peggiore che possiamo fare a Dio, alla sua Vo- lontà e alla sua Parola. QUIEN SE ACERCA SOMMARIO: Editoriale 1 Preghiere ascoltate 2 Luigi M. Monti e dintorni 3 Una preghiera per… 4 Preghiere per le vocazioni 4 Con Maria, come Maria 5 Parole mon- tiane 5 Glossolalie 6 Vita di Fami- glia 7-8 Forse non tutti sapevate 9 I Vostri mes- saggi 10 Il mio Grazie a Padre Monti 10 La Porta aper- ta 11 Riconoscere vocazioni 12 Nelle mani di un amore più grande 13 Anno mariano CFIC 14 La Giovinezza dei vecchi 15 10° Festa del Beato Monti 16 DATA Notiziario del Santuario del Beato Luigi Maria Monti Anno II n. 17 SETTEMBRE 2013 SANTUARIO DEL BEATO LUIGI MARIA MONTISARONNO Via A. Legnani, 4 - 21047 - Saronno (VA) 02 96 702 105 02 96 703 437 e-mail: [email protected] sito web: www.padremonti.org C.F.: 93054190892 Conto corrente bancario intestato a: Santuario Padre Monti Cod. IBAN: IT27 C 08374 50520 00000 8801111 Cod. Bic.: ICRAITMMAE0 presso: Banca di Credito Cooperativo di Barlassina Filiale di Saronno Causale: Offerte pro-Santuario o Sante Messe di Aurelio Mozzetta L’Editoriale Anno mariano CFIC, Roma luglio 2013 - Lourdes luglio 2014: Quello che Egli vi dirà, fatelo! Segue a pag. 2

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Il periodico dell'Istituto Padre Monti di Saronno

Transcript of Qui ho posto il cuore settembre 2013

Page 1: Qui ho posto il cuore settembre 2013

Quien se acerca a la iglesia debe

encontrar puertas abiertas y no fisca-

les de la fe.

Suona davvero melodioso questo

parlare di papa Francesco. E non solo

per la naturale musicalità della lingua

spagnola, ma molto più per la forza

dolce del contenuto: chi si avvicina

alla Chiesa deve trovare porte aperte

e non esattori della fede.

A trattar di chiesa - e della fede

che in essa si professa - non si può

agire come agenti del fisco, sia che si

intenda promuoverla e anche difen-

derla sia che si voglia trasmetterne

ad altri il messaggio… Non lo si può,

soprattutto, quando sono gli altri ad

avvicinarsi ad essa per trovare aiuto e

luce oppure per bussare alla porta in

cerca di Dio.

Non erano, in senso letterale, i

“fiscales de la fe” quelli di cui parlava

Paolo, quando denunciava che “per

causa vostra il nome di Dio è bestem-

miato tra la gente”, ma certo ci era

andato molto vicino.

Egli li definiva con queste connota-

zioni: chi insegna agli altri e non a se

stesso; chi predica di non rubare e

ruba; chi, essendo adultero, proibisce

l’adulterio; chi detesta gli idoli e si

arricchisce sui loro templi; chi si glo-

ria della legge e la trasgredisce senza

problemi (Rm 2,21-24)…

In tutt’altro contesto, ma con in-

credibile affinità di pensiero, Gesù

denuncia i dottori della legge che ca-

ricano gli uomini di pesi insopportabi-

li ed essi non li toccano neppure con

un dito (Lc 11,46); oppure girano il

mondo per fare anche un solo prose-

lito e poi renderlo figlio della Geenna

il doppio di se stessi (Mt 23,15).

Ridurre Dio a morale è un atto im-

morale, disumano ed antievangelico.

È una vergogna. È il servizio peggiore

che possiamo fare a Dio, alla sua Vo-

lontà e alla sua Parola.

QUIEN SE ACERCA S O M M A R I O :

Editoriale 1

Preghiere

ascoltate

2

Luigi M. Monti

e dintorni

3

Una preghiera

per…

4

Preghiere per

le vocazioni

4

Con Maria,

come Maria

5

Parole mon-

tiane

5

Glossolalie 6

Vita di Fami-

glia

7-8

Forse non

tutti sapevate

9

I Vostri mes-

saggi

10

Il mio Grazie

a Padre Monti

10

La Porta aper-

ta

11

Riconoscere

vocazioni

12

Nelle mani di

un amore più

grande

13

Anno mariano

CFIC

14

La Giovinezza

dei vecchi

15

10° Festa del

Beato Monti

16

D A T A

Notiziario del Santuario del Beato Luigi Maria Monti

Anno II — n. 17 SETTEMBRE 2013

SANTUARIO DEL BEATO LUIGI MARIA MONTI—SARONNO Via A. Legnani, 4 - 21047 - Saronno (VA) 02 96 702 105 02 96 703 437

e-mail: [email protected] sito web: www.padremonti.org C.F.: 93054190892

Conto corrente bancario intestato a: Santuario Padre Monti Cod. IBAN: IT27 C 08374 50520 00000 8801111 Cod. Bic.: ICRAITMMAE0

presso: Banca di Credito Cooperativo di Barlassina – Filiale di Saronno Causale: Offerte pro-Santuario o Sante Messe

di Aurelio Mozzetta

L’Ed

itoriale

Anno mariano CFIC, Roma luglio 2013 - Lourdes luglio 2014: Quello che Egli vi dirà, fatelo!

Segue a pag. 2

Page 2: Qui ho posto il cuore settembre 2013

P A G I N A 2 qui ho posto il cuore

A N N O I I , N U M E R O 1 7 – S E T T E M B R E 2 0 1 3

QUIEN SE ACERCA Un Dio-morale non

è la strada della Chie-

sa, anche se troppi uo-

mini di Chiesa l’hanno

fatta propria, l’hanno

predicata come unica,

e se ne servono a pia-

cimento.

Vivere il vangelo

non è far quadrare i

conti del dare e avere

con il Padreterno.

Mi scrive l’amico X:

il potere oggi non è

tanto in mano ai ricchi

(… con la situazione di

crisi, non credo ci sia-

no più molti ricchi in

giro …), quanto piutto-

sto agli strilloni delle

piazze, a quelli che

non hanno fatto il pro-

prio dovere quando ne

avevano possibilità,

quando avevano ruoli e

lavoro o stavano in po-

litica e si sono appro-

fittati di tutto, hanno

frodato e contribuito

potentemente a svuo-

tare di contenuti la cul-

tura e ad erodere i be-

ni comuni; ed oggi

strillano, si dichiarano

puri e duri, accusano…

e continuano a com-

piere ogni genere di

volgarità. Indisturbati.

Impuniti. Addirittura

acclamati.

Porto con me il

ricordo indelebile di

un’esclamazione

accorata di mia ma-

dre, alla vista di una

povera donna abbru-

tita dalla violenza:

"povera creatura!

tanti hanno approfit-

tato di lei, ma il Si-

gnore vede e sa"… Il

Signore vede e sa. Il

Signore difende i

poveri. Il Signore

non dimentica il ma-

le fatto agli indifesi.

Il Signore non lascia

passare il giorno di

chi prevarica e crede

di essere intangibile

ed onnipotente.

In realtà, sono i

deboli (quelli che

non pensano gran-

ché di sé) che vinco-

no la storia, perché

autenticamente

grandi e non resi tali

da un titolo. Dice il

saggio che le stelle

non si vergognano

di apparire luccio-

le… non hanno al-

cun motivo di preoc-

cuparsene! Anche

quando la storia

sembrerebbe solo una

roulette impazzita, il

male uccide chi lo fa,

pur quando dovesse

regalargli giorni e mesi

di piacere meschino,

inesorabilmente desti-

nato a finire.

Il più debole e infa-

mato di tutti i deboli fu

un uomo crocifisso

sulle alture di Sion, alla

periferia di Gerusalem-

me, fuori dal consorzio

civile, maledetto dai

‘santi’ pontificatori del

tempio.

È lo scandalo conti-

nuato (Gesù scandalo e

stoltezza!) della fede

cristiana, che anche il

più santo dei credenti

deve affrontare, perché

ci vuole grazia dallo

Spirito, oltre che cuore

e cervello, per accet-

tarlo. Tanto che, co-

stantemente, un sacco

di fedeli ed anche di

maggiorenti della fede

tentano di annacquarlo

e addomesticarlo, ri-

durlo alla propria mi-

sura di pretenziosi ur-

lanti nanetti, fiscales

de la fe.

Aurelio Mozzetta

>>> segue dalla

prima pagina

Page 3: Qui ho posto il cuore settembre 2013

P A G I N A 3

La Tomba del Beato

Monti nella Cripta del

Santuario di Saronno

Luigi Monti,

giunto ormai a

Brescia presso i

Figli di Maria,

deve imparare un

mestiere nuovo:

l’infermiere.

Contemporanea-

mente uno più

importante:

servire Dio in una

comunità

religiosa.

Entrambi difficili.

Seguire il diavolo

non porta frutti.

Luigi Maria Monti

oggi è Beato …

altri …

La formazione

spirituale e

materiale del

Monti, tutta la sua

vita, passa

attraverso il

“duro” donarsi.

qui ho posto il cuore

Luigi

Maria e

dintorni

L’APPRENDISTA DI DIO Un fatto è certo: nessu-

no può fare un lavoro sen-

za impararlo. Alcuni me-

stieri richiedono poco

tempo per acquisirne le

tecniche, altri invece anni

di studio e di metodo.

Per tutti comunque la

stessa regola: un periodo

di apprendimento.

Anche il nostro buon

Luigi Monti, giunto ormai

a Brescia presso i Figli di

Maria, deve imparare un

mestiere nuovo: l’infermi-

ere. Contemporaneamen-

te uno più importante:

servire Dio in una comuni-

tà religiosa. Entrambi dif-

ficili .

Luigi non ha cultura.

Don Caldara, parroco di

Bovisio, intuendo le capa-

cità del giovane, si era

davvero sforzato di pas-

sargli qualche nozione in

più dei suoi coetanei. Pur-

troppo la morte del padre

e la conseguente necessi-

tà di lavorare, avevano

represso ogni possibilità

di studio. Tuttavia è intel-

ligente, la sua mente è

aperta e curiosa, impara

in fretta e approfondisce.

Più impegnativo il vivere

in comunità. Quando Don

Luigi Dossi e i suoi giova-

ni brianzoli, fra i quali il

Monti, arrivano nell’au-

tunno del 1852 a Brescia,

trovano ad accoglierli i

Figli di Maria Immacolata -

detti Pavoniani - al com-

pleto: tre religiosi sacer-

doti e quattro laici. Nel

giro di poco tempo arrive-

ranno tanti giovani da

mettere in difficoltà i Su-

periori di quella congrega-

zione.

Il contrasto tra il vec-

chio e il nuovo è la co-

stante della storia

dell’uomo. Attraverso un

continuo “tira e molla”

l’umanità ha fatto i suoi

passi sino ad oggi.

Succederà così anche in

quel convento di Brescia.

Luigi e compagni portano

la freschezza, l’iniziativa,

la forza. Gli altri una con-

solidata esperienza di la-

voro; ma proprio perché i

tempi del loro Fondatore,

il Beato Ludovico Pavoni,

sono mutati, fanno fatica.

Passare poi da pochi a

tanti frati è ulteriore moti-

vo di disorientamento.

Un’amministrazione poco

attenta, il solito chiac-

chiericcio negativo - tanto

deprecato oggi da Papa

Francesco - teso a difen-

dere posizioni, per quanto

di meschino potere, inaci-

discono l’ambiente.

Il Beato Monti, sarà co-

stantemente la vittima di

questa ricerca di un

“potere” da parte di altri a

lui vicini. Lo definirà

“opera del demonio”. Ben-

ché ripetitiva, quest’azi-

one di divisione e ri-

cerca di un “posto”,

non necessariamente

un potere forte, trova

l’uomo, anche se reli-

gioso, molto debole.

Ci prova sempre quel

“dannato demonio”. I

risultati sono davanti

agli occhi, basta sfo-

gliare i giornali.

Il lato positivo si fa

fatica a comprenderlo

subito. Anzi, nell’im-

mediato ci solo soffe-

renze, ma è sufficiente

leggere la storia di Lui-

gi, un poco distante,

come stiamo facendo

ora, per rendersi conto

che la vittoria non è

mai del male.

Infatti coloro che per

loro scopi contraste-

ranno i nostri brianzo-

li, si estingueranno

aridamente. Seguire il

diavolo non porta frut-

ti. Luigi Maria Monti

oggi è Beato … altri …

Tuttavia questo per-

corso così accidentato

è un mezzo per ap-

prendere come Dio ha

scelto per sé solo colo-

ro che si spendono per

il prossimo.

Non vuole gente av-

vitata su se stessa, ma

aperta e disponibile:

come Luigi.

La formazione spiri-

tuale e materiale del

Monti, tutta la sua vita,

passa attraverso il

“duro” donarsi.

Luigi Monti: l’appren

-dista di Dio.

Non temere.

Marco

A N N O I I , N U M E R O 1 7 – S E T T E M B R E 2 0 1 3

Page 4: Qui ho posto il cuore settembre 2013

P A G I N A 4

Una

preghiera

per...

qui ho posto il cuore

PER I GIOVANI:

- per Emmanuele, anco-

ra adolescente e così

tanto provato dalla vita.

Che il Beato Monti lo

guidi nelle sue scelte.

- per Mara, chiamata a

una decisione importan-

te; perché sappia discer-

nere ed avere il coraggio

di non fermarsi.

PER CHI E’ IN ATTESA:

come Angela, in una

gravidanza delicata.

Preghiamo Sant’Anna,

protettrice delle donne

incinte, perché accom-

pagni Angela e il bambi-

no del suo grembo e

porti il loro tempo a

felice compimento.

PER I MALATI:

il beato Monti interceda

per loro

- per l’amico Luigi, cui è

stato diagnosticato un

tumore maligno in fase

terminale. Padre Monti,

per come vive questo

difficile momento. Il

Signore gli doni il suo

Spirito, insieme a fortez-

za e pace; lo sostenga;

lo faccia sentire amato

nelle mani di Dio e di

chi gli è vicino, in parti-

colare la mamma e il

fratello con la sua fami-

glia. (Giovanni)

PER CHI SOFFRE:

- per F. e T., prigionieri

della depressione. Libe-

rali, te ne preghiamo.

- per Luigia, operata da

oltre un mese di protesi

all’anca. La ferita non si

chiude e deve essere

riportata in sala operato-

ria.

PER I DEFUNTI:

- PIETRO, morto il 7 ago-

sto scorso, dopo lunga

convalescenza a seguito

di infarto cardiaco.

- PAOLO, morto in mis-

sione in Uganda, a causa

di un’improvvisa e fulmi-

nante malattia.

Nessuno escluso Preghiera

per le

vocazioni

Inviateci le vs. intenzioni di preghiera a: [email protected]

“La preghiera, figli e fratelli miei carissimi, apre il tesoro del cuore di Dio”. Padre Monti

sostienilo e impetra da Dio

la sua guarigione.

- per don Claudio, malato

di leucemia e ancora rico-

verato in ospedale, in atte-

sa della risalita dei globuli

bianchi per sottoporsi

all’ultima chemio. Penso a

lui con grande tenerezza

per l’esempio che ci dà,

Hai mandato, Signore, i settantadue discepoli in missione

per ricordarci che nessun popolo,

nessuna creatura,

nessuna situazione umana

è esclusa dalla buona notizia del vangelo…

Li hai mandati poveri.

Dona anche a noi, per essere testimoni credibili del vangelo,

di non fare affidamento sui beni e sulle cose,

di non contare sul potere.

Donaci di entrare nelle case

e di portare un senso di pace,

di entrare nelle situazioni di conflitto

e di portare le ragioni del dialogo,

di entrare nella complessità del vivere non per risolverla,

ma per portare speranza e paziente attesa.

Amen.

(Angelo Casati)

A N N O I I , N U M E R O 1 7 – S E T T E M B R E 2 0 1 3

Page 5: Qui ho posto il cuore settembre 2013

P A G I N A 5

La piccola Maria di Na-

zareth vive una singolarità

senza alcun vantaggio par-

ticolare sulla propria vita: è

la vita di una giovane della

sua età e della sua condi-

zione sociale.

È dunque vita semplice,

da casalinga, promessa

sposa ...

Una tale vita è fatta di

monotonia quotidiana, do-

ve ogni giorno si ripetono

praticamente gli stessi ge-

sti in cucina, forse nell’orto

o ancora nel pozzo per

prendere l’acqua …

Pur essendo monotona,

quella di Maria è anche una

vita di meraviglia.

Tale è il caso all’annun-

ciazione, alla visitazione,

in certi momenti della vita

di Gesù e alla risurrezione;

altri vivono la meraviglia di

Maria (Elisabeth e una don-

na nella folla).

Anche se è una vita mo-

notona, i momenti di mera-

viglia sono presenti perché

Maria vive in profondità la

sua vocazione.

Lo stesso possiamo dire

della nostra vita di comuni-

tà, a volte monotona, ma

che ogni tanto conosce la

meraviglia della continua

riscoperta dell’amore e

della volontà di Dio sul

consacrato.

Nella monotonia, vivia-

mo la riscoperta del-

l’amore, dei doni e delle

grazie che Dio affida a cia-

scuno di noi. Se non c’è

meraviglia, siamo ciechi

interiormente e non vedia-

mo più con gli occhi

dell’amore.

- Dall’esperienza di mo-

notonia quotidiana e di

meraviglia di Maria pos-

siamo imparare che la

nostra vita da religiosi

sembra monotona: basta

guardare il programma

di ogni giorno; ma è den-

tro questa monotonia che

possiamo trovare la me-

raviglia, se in forma spi-

rale facciamo dei passi

avanti anche se abbiamo

l’impressione di girare

invano.

P. Emmanuel Mvomo

Con

Maria,

come

Anche se è

una vita

monotona, i

momenti di

meraviglia

sono presenti

perché Maria

vive in

profondità la

sua

vocazione.

Lo stesso

possiamo

dire della

nostra vita

di comunità.

qui ho posto il cuore

Abbi fede e ti libererò Il Superiore fece nella notte un sogno misterioso. Gli sembra-

va di trovarsi vicino ad un burrone, e di là sulla ripa vide una

bestia di smisurata grandezza che sembrava essere un Drago,

il quale fissa gli occhi e sembra gli dicesse: ti voglio inghiotti-

re. A tale vista si atterrì, e disse con grande spavento: oh, mio

Dio, Signore mio, aiutatemi! L’animale non lo vide più, e temé

che presto fosse per assalirlo e divorarlo. Infatti, pochi istanti

dopo lo sente da vicino, ed il Superiore si ravvolta fra le coper-

te per non essere divorato, e di nuovo grida, o Signore aiuto,

Gesù mio aiuto, o Dio mio aiuto; ed in tanto il grosso animale

mi vien sopra per prendermi la testa; ed in quell’istante sentii

una voce che mi diceva: abbi fede che io ti libererò, ma col

patto di registrare, come le altre volte, che sono io, il Signore,

che opera per la liberazione dell’imminente tua divorazione

del nemico: promisi di sì, e all’istante il mostro si ritirò.

(BLM, Diari, 26 dicembre 1887)

Le Parole

montiane

Nei passi di Maria: l’esperienza di monotonia

quotidiana e di meraviglia

A N N O I I , N U M E R O 1 7 – S E T T E M B R E 2 0 1 3

Page 6: Qui ho posto il cuore settembre 2013

P A G I N A 6

MONTIAN

HOME FOR

THE NEEDY Caring for the orphans has

always been the preoccupation

of the Montian Brothers as one

of their charism all over the

world, wherever they are, and

the case of Enugu Sate in Ni-

geria cannot be different from

the reality.

The apostolate started

three years after the establish-

ment of the Congregation in

Enugu State.

Initially the community

started with six children from

different places of the state,

especially from families who

are finding life difficult and

unable to train their children

the way it supposes especially

sending them to school and

giving them good moral and

Christian teachings. As time

goes on, due to lack of accom-

modation, the community con-

tinued to extend her hands to

other children who are outside

the state and offering them

distance help, that is

while these children are

in their various homes,

the community visits

them from time to time

and help them in their

school needs and other

social needs according

to her level.

The children pres-

ently staying with us are

twelve in numbers with

the least age of

4yrs but 50 in to-

tal. As mentioned

above, many are

not staying in the

community with

the Brothers, but

are in various

states like Anam-

bra which is lo-

cated in the east-

ern part of the

country, Benue

State located in the

North East, and other

places where distant

help is been given to

them through the com-

munity and donors. For

the twelve orphans stay-

ing with the Brothers,

five are still in primary

school and five in sec-

ondary school, while

one who is the eldest

among them just fin-

ished his secondary

school, preparing to

continue further in the

Dalle

Comunità di

Padre Monti

nel mondo

qui ho posto il cuore

La

Congregazione

aiuta questi

bambini a

crescere in modo

che un giorno

possano essere

utili a se stessi e

per la società in

generale.

higher institution.

The Congregation

helps the children to

grow in every aspect of

man, so that these chil-

dren can be useful to

themselves some day

and to the society at

large in the future. Over

the years, many have

finished their school

and are busy in doing

or learning some voca-

tional work or the other

in order to make them

balance in life, and

some choose to return

back to their extended

family after their Senior

Secondary School are

given the chance to re-

turn back for good.

Though it has not

been easy taking care of

the children but out of

the generosity of men

and women of good will

in the state, the com-

munity is really trying in

her little way to help the

children though some-

times difficult. We be-

lieve that the Holy Vir-

gin Mary and Blessed

Luigi MONTI can inter-

cede on our behalf.

Brothers Agu Anthony

Chinedu

& Philippe Insoni

La cura per gli

orfani in tutto il

mondo è sempre

stata la preoccu-

pazione dei

Religiosi

Montiani, come a

Enugu Sate in

Nigeria.

A N N O I I , N U M E R O 1 7 – S E T T E M B R E 2 0 1 3

Page 7: Qui ho posto il cuore settembre 2013

P A G I N A 7

Nel solo

mese di

giugno le

visite a Qui

ho posto il

cuore sono

state 395,

senza

pubblicità

alcuna.

La notizia non è recentissima, ma rappresenta un ottimo augurio per il nuovo ini-

zio, dopo il riposo estivo. Dagli amici dell’Editrice Monti, tecnologicamente più avan-

zati di noi, abbiamo questa bella indicazione: nel mese di giugno le visite a QUI HO

POSTO IL CUORE sono state 395!

Un bel numero. Un sano riscontro. Peraltro, dicono loro, senza pubblicità alcuna.

Dai!, passa parola anche tu, così altri potranno “porre il cuore” in Cristo, tramite la

splendida luce del Beato Luigi Maria Monti.

La foto ritrae

parte della

vecchia MONTINA

(oggi tutta

restaurata) e la

CROCE del

giovane Luigi

Monti, oggi

conservata nel

Museo Storico del

Beato. Da qui,

luogo d’incontro

della primissima

generazione dei

giovani montiani,

è idealmente

partito il

Movimo.

qui ho posto il cuore

Le visite di giugno a QPC

MOVIMO Movimento Vocazionale Montiano Se vai su FACEBOOK puoi incontrare

questo sito, MoViMo (come si dice: un

blog ?!?), dove ci ritroviamo ogni giorno

intorno al pensiero, alla preghiera e alla

sensibilizzazione per le vocazioni sacer-

dotali e religiose. Si tratta di un gruppo

aperto, cui tutti possono iscriversi (basta

farne richiesta) e su cui inserire contributi

(pensieri, riflessioni, preghiere, poesie,

foto, immagini, links…).

Al momento gli iscritti sono 150, ma

(come direbbero in radio dei chilometri di

fila sulle strade trafficate dell’estate) “in

aumento”. Magari il tuo contributo ci per-

metterà di continuare a dare ancora

l’annuncio positivo, in aumento!!!

A N N O I I , N U M E R O 1 7 – S E T T E M B R E 2 0 1 3

Page 8: Qui ho posto il cuore settembre 2013

P A G I N A 8

Fratelli sacerdoti per il bene di tutti Vita di

famiglia

qui ho posto il cuore

Domenica 8 settembre verrà ordinato a Mérida, Yucatán (Messico), P. Ar-

mengol HURTADO, confratello boliviano, missionario in Messico da dieci

anni. Qui a Saronno abbiamo avuto la gioia di averlo con noi, in comunità,

per circa un anno, durante il quale Armengol si è fatto apprezzare per la

serietà, la serenità, la fede e… il talento di ottimo calciatore (che non gua-

sta, no?). A lui la nostra affettuosissima vicinanza in questo passo grandio-

so della sua vita.

Insieme ad Armengol, vogliamo ricordare altri Fratelli ordinati sacerdoti

in agosto. Ne elenco i nomi, affidandoli al tuo pensiero: Joel, Kennedy, Jean,

Martin, Ephraim, Vitalis, Pascal, Cyriaque, Serge, Gerardo, Edwin, Peter…

Davvero un elenco delle meraviglie !!!

A N N O I I , N U M E R O 1 7 – S E T T E M B R E 2 0 1 3

Page 9: Qui ho posto il cuore settembre 2013

Da ultimo sorvoliamo

l’Atlantico fino al BRASILE, a

gustare la bellezza dell’ IN-

FIORATA di FOZ

do IGUAÇU, realiz-

zata per il Corpus Domini, do-

menica 2 giugno.

LA NOTTE DEL FANTASMA

P A G I N A 9

e darci la buona notte, ma aveva

perso il senso dell’ora e soprattutto

indossava una lunga camicia bian-

chissima da notte.

Fratel Luigi Monti sorride, ci rin-

franca tutti e per consolarci ci fa

bere un mezzo bicchierino del suo

famoso elisir di sua produzione -

sciroppo di lamponi – e, salvo i soli-

ti più spaventati o falsi spaventati

che ne volevano di più, ritorniamo a

letto.

La notte fu piena di sogni, non tut-

ti lieti. Che fifoni eravamo!

Carlo

Quel 22 Giugno del 1906 fu davvero un

lungo giorno.

Fratel Anselmo Borsani moriva. Era gio-

vanissimo, 24 anni. Nato a Nerviano nel

1882. Aveva vestito l’abito della Congre-

gazione nel 1894. Era poco più grande di

noi. Fummo turbati per tutto il giorno.

I frati ovviamente erano stati occupati

nel seguire tutte le incombenze che que-

sto triste fatto comporta, e noi ragazzi

avevamo passato una parte del giorno a

recitare preghiere e rosari in suo suffra-

gio. Insomma una giornata triste.

Tutti a letto presto, malgrado la bella e

calda giornata di giugno, non si aveva

voglia di giocare.

Poco dopo la mezzanotte, uno di noi si

alza. Deve recarsi al bagno per un suo

bisogno. Infila gli zoccoli e alza gli occhi

verso la porta. Stropiccia gli occhi, si sen-

te bloccato in tutto, vorrebbe urlare, non

ce la fa. Ansima, ha gli occhi sbarrati dal-

la paura.

Davanti alla porta bianchissimo nella

sua veste vede il fantasma di Fratel Ansel-

mo.

Finalmente un urlo liberatorio: il fanta-

sma, il fantasma di Fratel Anselmo! Tutto

ci svegliamo e vediamo, bianca come la

luna lì la sagoma di Fr. Anselmo. Panico!

In un lampo, tutti in piedi, su le zoccole

e giù per le scale a perdifiato con un ru-

more assordante che ancor di più spaven-

ta... Mai levata fu così veloce. Le scale,

tutte in un salto!

Arriva fratel Luigi Monti. Calma, calma,

cosa succede? Ho il viso terrorizzato e

balbetto: “Il fantasma di Fratel Anselmo e

lì … sulle scale!”.

Fratel Luigi ci guarda perplessi. Poi sale

le scale. Lo vede! Si ferma per un attimo.

Chiama. Respira!

Il fantasma altri non era che un povero

uomo malato, raccolto per carità dalla

strada. Era inoffensivo, ma un poco con-

fuso. Voleva prendere il fresco della sera

… a spulciar

gli archivi e

rimescolar le

carte della

storia,

per sapere…

qui ho posto il cuore

Il fantasma

altri non era

che un povero

uomo malato,

raccolto per

carità dalla

strada.

Era inoffensi-

vo. Voleva

prendere il

fresco della

sera e darci la

buona notte,

ma aveva

perso il

senso dell’ora

e soprattutto

indossava una

lunga camicia

bianchissima

da notte.

Fratel Luigi

Monti sorride,

ci rinfranca

tutti e per

consolarci ci fa

bere un mezzo

bicchierino del

suo famoso

elisir.

A N N O I I , N U M E R O 1 7 – S E T T E M B R E 2 0 1 3

Page 10: Qui ho posto il cuore settembre 2013

P A G I N A 1 0

Email e

lettere dal

mondo

Lettere alla Redazione Un modo diverso di fare

missione

Uhao, che bello! Grazie di

cuore. Io credo che stiamo

mettendo una pietruzza do-

po l´altra per realizzare un

grande apostolato, un modo

diverso per fare “missione”.

Bene, sono contento. E mi

rimbalzano nella mente le

parole del Papa Francesco:

“Con le persone ci vuole la

proximidade”. Questo é

quello che dobbiamo sempre

ricercare con tutti i nostri

mezzi. Ti abbraccio. Gioac-

chino

Respiro montiano a casa

Carissimo, grazie del RESPI-

RO MONTIANO che da Saron-

no mi giunge fin qui a casa!

Un saluto a te e tutti i Fratel-

li. B

Benedizione

Altrettanti saluti a te, sem-

pre con la benedizione del

Signore.

Due citazioni di P. Erasmo

Grazie per l'impegno con

cui porti avanti l'iniziativa di

QPC. Tra l'altro ho visto con

piacere che hai citato per due

volte P. Erasmo. Ti auguro un

buon estate. Ciao P. Michele

Saluti a tutti

Tantissime grazie per

avermi inviato il nuovo

giornalino per via online

nel quale ci sono scritte

cose bellissime. Un caro

saluto a lei e a quelli del-

la redazione, in Gesu e

Maria. GD

Dal Messico

Buenos dias Mexico,

buenas noches Italia...

Padre, le doy las gracias

porque me siga enviando

la revista. La verdad que

es muy importante para

mi, pues el Padre Monti

es un ejemplo a seguir,

pues el junto con San

Vicente de Paul y Felipe

Neri son los que me ins-

pira su carisma para ser-

vir a Dios por medio de

los mas pobres, enfer-

mos y niños... Un fuerte

abrazo y respeto con el

cariño de siempre.

Bellissime parole

Grazie delle bellissime

parole che mi sono giun-

te con la rivista. Vera-

mente molto profonda e

bella. A

Bollettino ricco di spunti

per la preghiera

Ho visto il bollettino sem-

pre così ricco di spunti per

la preghiera e per le rifles-

sioni, che vanno bene in

questo periodo di pausa

estiva. Grazie per i riferi-

menti mariani, che ci aiuta-

no a mantenere una tensio-

ne verso la cultura della

tenerezza, in questi giorni

in cui tutto inclina alla du-

rezza del cuore, del lin-

guaggio e della vita... Gra-

zie per l'articolo sul razzi-

smo: dobbiamo pregare

molto perché il Signore ci

preservi da questa realtà

nei nostri cuori, perché

essa è come erba maligna

che s’infiltra e ramifica,

senza che neppure ce ne

accorgiamo. Occorre purifi-

care la memoria, custodirla

e tenerla viva davanti a

tutti, anche di ciò che si sta

consumando oggi sotto i

nostri occhi, contro i cri-

stiani e contro le persone

di buona volontà.

Rispondo laicamente

Molto bello. Rispondo con

una frase laica, che ha an-

che costruito il mio passa-

to e che volentieri traman-

do (è una frase dei Lions

che mi è sempre piaciuta):

"sempre mirando a costrui-

re e mai a distruggere".

Scriveteci

a

I Vostri

mess@ggi

qui ho posto il cuore

[email protected]

Il mio

Grazie a

Padre

Monti

Rendici portatori della

stessa missione O Dio onnipotente, infinitamente buono e misericordioso,

che di noi ti prendi amorosa cura,

Tu hai assunto nella gloria immortale il buon padre Luigi Maria Monti:

ti preghiamo che egli possa continuare nella sua gloriosa opera

e protegga sempre ciascuna delle nostre famiglie.

Chiediamo a te, o Signore, di poter farci noi stessi portatori della missione

che egli ha svolto con gli ammalati e gli orfani.

E ti ringraziamo, perché Tu lo hai posto affianco a Maria Santissima, tua

Madre.

Nella eternamente stabile unità con la Vergine,

l’intercessione del Beato Luigi Maria si fa potente presso il tuo trono

e ottiene sempre quello che noi gli domandiamo.

Grazie Signore. Grazie Madre nostra. Grazie Padre Monti.

A N N O I I , N U M E R O 1 7 – S E T T E M B R E 2 0 1 3

Page 11: Qui ho posto il cuore settembre 2013

P A G I N A 1 1

JMJRIO 2013 - Copacabana “Santuario

joven a cielo abierto” La experiencia vivida en la

Jornada Mundial de la

Juventud en Rio de Janeiro

realmente es una

experiencia de fe única, FE

JOVEN.

Trataré de resumir mi

vivencia de ésta semana de

KAIROS (tiempo de Gracia o

tiempo de Dios) al estilo

“francisco” en tres puntos

claves que me permitieron

resumir todo lo vivido:

* CORAZÓN CREYENTE;

se necesita un corazón

capaz de sentirse llamado a

vivir un encuentro único con

el Sucesor de Pedro, con el

Papa. Para recibir el anuncio

de “Petrus” el corazón debe

estar preparado, porque el

mensaje es verdaderamente

incontenible, la persona de

Jesucristo; es al mismo

tiempo un corazón creyente

que cree en el mensaje de

salvación para la

humanidad, un corazón que

escucha la Palabra de Dios y

busca constantemente la

respuesta a la pregunta,

podríamos decir casi diaria,

a modo de examen de

conciencia:¿dónde vi a Dios

pasar durante el día?, las

respuestas fueron por

millones, cada peregrino de

la JMJ era una respuesta a

esa pregunta.

* GANAS DE SER SANTOS;

todo lo vivido en la Jornada

Mundial de la Juventud, me

pareció incluso lleno de una

palabra, que lo puede definir

a todo como GRACIA. Regalo

de Dios. Gracia como modo

de actuar de Dios en medio

de la vida cotidiana del

hombre, y Dios

verdaderamente se hizo

presente en cada instante,

en medio de tantos jóvenes,

muchos teníamos la

limitación del idioma, pero

nos dimos cuenta que no

importaba ni el ingles, ni el

italiano, ni el polaco, ni el

español; todos los que

estábamos presente en la

JMJ teníamos un mismo

lenguaje, el lenguaje del

AMOR, éste lenguaje tiene

un nombre, este lenguaje es

una persona concreta

JESUCRISTO.

* FE COMPROMETIDA; El

Papa nos pidió que seamos

revolucionarios, que vamos

a en contra corriente y que

nos revelemos contra la

cultura del provisorio que en

el fondo cree que no somos

capaces de amar de verdad,

y que tengamos el coraje de

ir contra corriente. Nos pidió

compromiso. Y nos pidió

compromiso, y en el

momento en que se reunió

con los jóvenes argentinos,

todos los Montianos allí

presente (Julieta Artaza,

Luciana Britos, Nicolas Oliva

y Belén Berrone, Maria

Victoria Gonzales) fuimos

capaces de sentir por un

momento la presencia del

Beato Luis Monti, quién se

comprometió de manera

particular, con los jóvenes. Y

sobre todo que cumplió

aquel consejo del Papa

Francisco, de vivir Las

Bienaventuranzas y Mateo

25, las mismas citas bíblicas

que seguramente el joven

Luis leyó e hizo leer pero no

se quedó con eso, sino que

la puso en práctica, lo hizo

vida por medio de la

Compañía de los Frailes y

luego con la Congregación

de los Hijos de la

Inmaculada Concepción.

Debo decir que la JMJ,

devolvió a mi vida el sentido

mismo de mi vocación

religiosa, y deseo de servir a

Jesús como consagrado al

servicio de la juventud. Es

por ello que para mí la JMJ

es sinónimo de

revitalización vocacional y

creo que todos los Hijos

del Beato Luis Monti

debemos participar en

instancias como ésta,

donde se puede sentir

palpitar el corazón joven

de la Iglesia junto al

Sucesor de Pedro. En otras

palabras lo vivido y

experimentado junto a

millones de jóvenes en Rio

de Janeiro, fue una

experiencia mundial; de

algo mucho más pequeño,

pero sin dejar de ser único,

me refiero a la MONTINA,

“santuario a cielo abierto” de

la juventud, y que en la

Provincia Latinoamericana

intentamos revivir cada dos

años con nuestros jóvenes

montianos.

Hno Jorge ROMERO

L' esperienza

della Giornata

Mondiale della

Gioventù a Rio

de Janeiro è

stata davvero

un'esperienza

unica fede …

qui ho posto il cuore

A N N O I I , N U M E R O 1 7 – S E T T E M B R E 2 0 1 3

Fratel Jorge

con i giovani

del gruppo

montiano alla

giornata di RIO

Page 12: Qui ho posto il cuore settembre 2013

P A G I N A 1 2 qui ho posto il cuore

Volevo essere

Professore

Universitario…

sono un piccolo

frate a servizio

degli infermi.

Ho lasciato

tutto di punto

in bianco, senza

spiegazioni.

Ora sono felice.

Rubrica a cura dei

Cercatori di Dio

Ero una promessa,

sono un piccolo frate Volevo essere Profes-

sore Universitario…

sono un piccolo frate a

servizio degli infermi.

Ho lasciato tutto di

punto in bianco, senza

spiegazioni. Ora sono

felice.

Avevo una vita norma-

le, come tutti i miei

coetanei ventiduen-

ni. Non mi mancava

nulla… e tutti mi

invidiavano. Ero bel-

lo, avevo il fascino

dell’eleganza. Tutte

le ragazze mi avreb-

bero voluto. Ero

gentile, cortese, al-

legro. All’università

sempre voti alti. La car-

riera universitaria mi

attendeva. Studiavo

ingegneria. Mi sono

laureato con il massimo

dei voti ed il professore

mi ha preso con sè:

prima gli articoli scien-

tifici (ne ho scritti più

di 100 a livello interna-

zionale, in soli 4 anni),

poi le lezioni, il labora-

torio con gli studenti…

la mia vita era piena,

ricca, felice. Ero una

Promessa! E stavo di-

ventando un punto di

riferimento internazio-

nale per la mia materia.

Un giorno il parroco

mi telefonò. Voleva la

mia collaborazione per

preparare i ragazzi alla

cresima. Questa cosa

mi accattivava: perché

no?! Mia madre fu con-

tenta: almeno non stai

sempre sui libri!

E la “meravigliosa av-

ventura” ebbe inizio.

Non so dirvi cosa è suc-

cesso. Posso solo testi-

moniare il mio cambia-

mento interiore, in par-

te consapevole e in par-

te no. Sono certo che

Dio ci ha messo la Sua

mano. Io non avrei mai

potuto fare da solo un

salto così grande.

Ogni settimana avevo

due appuntamenti: con

i ragazzi a catechismo

e con i catechisti per la

preparazione degli in-

contri. La domenica si

andava insieme a Mes-

sa e ci si tratteneva con

ragazzi e genitori. Pen-

sate: ho imparato a

suonare la chitarra per

poter dare una mano a

Messa. E ce l’ho fatta.

Senza sforzi e senza

maestri. Ho imparato

davvero bene.

La musica non è mai

stato il mio forte. Eppu-

re ho vinto la sfida. E il

canto è diventato una

forma di preghiera. I

canti liturgici mi ripor-

tavano a Colui che tutto

aveva creato; e mi met-

tevo a pregare.

Il mio cuore si stava

lentamente dilatando

ad un amore più gran-

de. Ragazzi e genitori

erano nelle mie pre-

ghiere. I miei impegni

in parrocchia si centu-

plicavano ed ero sem-

pre disponibile. Come

ce la facessi, non lo so:

gli studi, l’università, il

lavoro, la parrocchia…

Ho iniziato a parlare

con il parroco, senza

un’idea precisa, prima

dei problemi con i ra-

gazzi, poi, piano piano

di scelte quotidiane.

Tutto si faceva strada

così lentamente che

non riuscivo ad accor-

germi dei cambiamenti.

Davvero è così difficile

spiegare! Ero entusia-

sta. Tutto mi sorpren-

deva e m’illuminava.

Il parroco mi presentò

la Liturgia delle Ore,

che divenne per me

fonte di preghiera du-

rante la giornata. Mi

propose la messa quo-

tidiana e senza esita-

zione accettai. Tutto

mi coinvolgeva perso-

nalmente. Era incredibi-

le, ma tutto era sor-

prendentemente nuovo

e bello… perché? Non

lo so. Non me lo chie-

dete perché non lo so

neppure ora. So solo

che a un certo punto

ho scelto. Ho lasciato

tutto.

Troppo difficile spie-

gare. Impossibile dire

di no ad una chiamata

che mi ha interamente

affascinato.

Ora vivo in povertà,

ma non mi manca nul-

la. Vivo in castità, ma

non mi pesa. Vivo in

obbedienza, ed è la

chiave della mia voca-

zione. È stata una sorta

di obbedienza interiore

a chiamarmi. Un qual-

cosa che ho sentito in

maniera indiscutibile.

Anche il parroco

all’inizio non mi crede-

va. Poi, ha capito.

Ed ora sono solo di

Dio e della gente che

ho scelto: tutti, con

tutto l’amore che mi è

possibile.

Riconoscere

Vocazioni

A N N O I I , N U M E R O 1 7 – S E T T E M B R E 2 0 1 3

Page 13: Qui ho posto il cuore settembre 2013

P A G I N A 1 3 qui ho posto il cuore

LA PIENEZZA DELLA FEDE

“Abramo […] esultò nel-

la speranza di vedere il mio

giorno, lo vide e fu pieno di

gioia” (Gv 8,56).

Secondo queste parole

di Gesù, la fede di Abramo

era orientata verso di Lui,

era, in un certo senso, vi-

sione anticipata del suo

mistero. Così lo intende

sant’Agostino, quando af-

ferma che i Patriarchi si

salvarono per la fede, non

fede in Cristo già venuto,

ma fede in Cristo che stava

per venire, fede tesa verso

l’evento futuro di Gesù.

La fede cristiana è cen-

trata in Cristo, è confessio-

ne che Gesù è il Signore e

che Dio lo ha risuscitato dai

morti (cfr Rm 10,9). Tutte le

linee dell’Antico Testamen-

to si raccolgono in Cristo,

Egli diventa il "sì" definitivo

a tutte le promesse, fonda-

mento del nostro "Amen"

finale a Dio (cfr 2Cor 1,20).

La storia di Gesù è la

manifestazione piena

dell’affidabilità di Dio. Se

Israele ricordava i grandi

atti di amore di Dio, che

formavano il centro della

sua confessione e aprivano

lo sguardo della sua fede,

adesso la vita di Gesù appa-

re come il luogo

dell’intervento definitivo di

Dio, la suprema manifesta-

zione del suo amore per

noi. Quella che Dio ci rivol-

ge in Gesù non è una parola

in più tra tante altre, ma la

sua Parola eterna (cfr Eb

1,1-2). Non c’è nessuna

garanzia più grande che

Dio possa dare per rassi-

curarci del suo amore,

come ci ricorda san Paolo

(cfr Rm 8,31-39).

La fede cristiana è

dunque fede nell’Amore

pieno, nel suo potere

efficace, nella sua capaci-

tà di trasformare il mon-

do e di illuminare il tem-

po. “Abbiamo conosciuto

e creduto all’amore che

Dio ha per noi” (1Gv

4,16). La fede coglie

nell’amore di Dio manife-

stato in Gesù il fonda-

mento su cui poggia la

realtà e la sua destinazio-

ne ultima.

La prova massima

dell’affidabilità

dell’amore di Cristo si

trova nella sua morte per

l’uomo.

Se dare la vita per gli

amici è la massima prova

di amore (cfr Gv 15,13),

Gesù ha offerto la sua per

tutti, anche per coloro

che erano nemici, per

trasformare il cuore. Ecco

perché gli evangelisti

hanno situato nell’ora

della Croce il momento

culminante dello sguardo

di fede, perché in

quell’ora risplende

l’altezza e l’ampiezza

dell’amore divino.

San Giovanni collocherà

qui la sua testimonianza so-

lenne quando, insieme alla

Madre di Gesù, contemplò

Colui che hanno trafitto (cfr

Gv 19,37): “Chi ha visto ne dà

testimonianza e la sua testi-

monianza è vera; egli sa che

dice il vero, perché anche voi

crediate” (Gv 19,35).

F. M. Dostoevskij, nella

sua opera L’Idiota, fa dire al

protagonista, il principe

Myskin, alla vista del dipinto

di Cristo morto nel sepolcro,

opera di Hans Holbein il Gio-

vane: “Quel quadro potrebbe

anche far perdere la fede a

qualcuno”.

Il dipinto rappresenta in-

fatti, in modo molto crudo,

gli effetti distruttivi della

morte sul corpo di Cristo. E

tuttavia, è proprio nella con-

templazione della morte di

Gesù che la fede si rafforza e

riceve una luce sfolgorante,

quando essa si rivela come

fede nel suo amore incrollabi-

le per noi, che è capace di

entrare nella morte per sal-

varci.

In questo amore, che non

si è sottratto alla morte per

manifestare quanto mi ama,

è possibile credere; la sua

totalità vince ogni sospetto e

ci permette di affidarci piena-

mente a Cristo.

(LF 15-16)

Nelle mani

di un

Amore più

grande

LETTERA

ENCICLICA

LUMEN

FIDEI DEL SOMMO

PONTEFICE

FRANCESCO

AI VESCOVI

AI PRESBITERI

E AI DIACONI

ALLE PERSONE

CONSACRATE

E A TUTTI I

FEDELI LAICI

SULLA FEDE

ANNO DELLA FEDE

(11 ottobre 2012 – 24

novembre 2013)

Nella foto: Hans Holbein il Giovane, Cristo morto nel

sepolcro, 1521

A N N O I I , N U M E R O 1 7 – S E T T E M B R E 2 0 1 3

Page 14: Qui ho posto il cuore settembre 2013

P A G I N A 1 4 qui ho posto il cuore

Nel promuovere

questo nuovo trat-

to di cammino, che

inizia a Roma e

terminerà a Lour-

des, abbiamo pro-

spettato un meto-

do di lavoro che sia

il più coinvolgente

possibile e nello

stesso tempo pove-

ro: la costruzione

di un “Codice ma-

riano”. Coinvolgen-

te, perché frutto di

un lavoro comune,

e povero, cioè fon-

dato sulle nostre

umili forze. (...)

Far riemergere l’imprinting mariano L’anno mariano non è tappa di un

percorso scontato per tradizione o un

evento che appartiene al ritualismo cele-

brativo. Esso si pone davanti a noi come

“contenitore temporale” di un processo

esistenziale da costruire, guidare, segui-

re, amare.

La connotazione di questo anno come

mariano interpreta e delinea il compito

che ci sta davanti: quali contenuti, obiet-

tivi, forme e modalità costituiranno il

fondamento su cui sviluppare tale pro-

cesso? Ebbene, proprio Maria sarà il pun-

to di riferimento, con la ricchezza della

sua fede che lungo i secoli ha irrorato di

fiducia e speranza il faticoso cammino

dei credenti.

Dobbiamo, quindi, vivere questo an-

no di travaglio (ri)fondativo con un ap-

proccio mariano affinché Lei sia per noi

fonte di ispirazione e guida sicura. Non

si tratta di moltiplicare le forme della

devozione mariana, quanto di suscitare

una emersione dal profondo della nostra

identità di quell’imprinting mariano che

costituisce il nostro punto di forza spiri-

tuale.

Nel promuovere questo nuovo tratto

di cammino, che inizia a Roma e termi-

nerà a Lourdes, abbiamo prospettato un

metodo di lavoro che sia il più coinvol-

gente possibile e nello stesso tempo po-

vero: la costruzione di un “Codice maria-

no”. Coinvolgente, perché frutto di un

lavoro comune, e povero, cioè fondato

sulle nostre umili forze. (...)

E perché un Anno “mariano”? Nel

2010 è stato il nostro Capitolo generale

a chiedere un anno speciale che ponesse

al centro dei nostri pensieri la figura di

Maria.

A cinquant’anni dal Concilio Vaticano

II°, dopo diverse riletture e aggiornamen-

ti della nostra “regola di vita” (un codice,

dunque!), sentiamo l’esigenza di focaliz-

zare la nostra identità e appartenenza in

riferimento alla Madre immacolata, la

sorgente che ci ha veicolato l’amore uni-

versale di Cristo.

Quali sensibilità stanno a fondamento

di questa mozione, approvata ad amplis-

sima maggioranza dalla nostra più im-

portante assise? Mi chiedo: per una ritua-

lità dal sapore ormai vagamente retrò,

tendente ad organizzare eventi o cele-

brazione di anniversari con tutto il loro

armamentario di convegni, medaglie,

pubblicazione di atti e documenti?

“Mariano” sta ad indicare un taglio,

una prospettiva, una matrice di senso. La

dimensione mariana è un caposaldo del-

la fede cattolica, nella quale Maria non è

tanto l’oggetto, quanto la regola della

fede.

La fede della Chiesa altro non è se

non la fede della Madonna. Non nel si-

gnificato fuorviante di una spiritualità

centrata tutta su Maria, piuttosto del

riconoscimento che lei è stata il primo

“modello” della fede, al quale gli apostoli

stessi si sono ispirati. Maria rappresenta

mirabilmente il “come” della fede.

Non dimentico la richiesta che mi

fece mons. Christophe Zoa, vescovo di

Sangmelima (Camerun), di realizzare là

un santuario mariano affinché “marchi il

vissuto della comunità” per la quale “il

carattere mariano diventa indispensabile”

e il santuario “è una risposta a questa

sete di identità”.

Credo che il fondatore Luigi Maria

Monti seguisse tale spiritualità nel riferir-

si all’Immacolata, avendo saputo evitare

forme di devozionismo funzionali ad un

appagamento religioso spesso lontano

da una scelta cristiana con la sua novità

e la sua dimensione alternativa.

Il “senso mariano” del Fondatore si

esprime nel suo modo d’essere credente:

vita come vocazione, spiritualità radicata

nella prossimità, centralità della vita fra-

terna in comunità, priorità del servizio

sul potere, appartenenza ecclesiale nella

laicalità della consacrazione.

Fratel RUGGERO VALENTINI

(estratto dalla Lettera di Indizione

dell’Anno Mariano.

Częstochowa, Polonia. 1 giugno 2013)

Anno

Mariano

2013-2014

A N N O I I , N U M E R O 1 7 – S E T T E M B R E 2 0 1 3

Page 15: Qui ho posto il cuore settembre 2013

P A G I N A 1 5 qui ho posto il cuore

Qui la morte è di casa È una delle sue case, “casa di ripo-

so”: entra all’improvviso, con la sua

danza macabra, saltella qui e lì.

Conosce a memoria il numero di tut-

te le camere: s’affaccia, si ritira. Ritor-

na.

Con la cote, tiene lucida la falce e,

poi…( sembra a caso)… ZAC!!!, taglia

un cespuglio, non necessariamente or-

mai arido e secco. È successo così an-

che ieri.

È giunta a prendersi un uomo quasi

giovane, rispetto agli ultra novantenni

che forse la invocano…

Giorgio era tranquillo, solitario, ma

cordiale, sorridente: occupava poco

posto, non usava la carrozzella, perché

non lo interessava il parco estivo asso-

lato, in parte ombroso, variopinto.

È stato colto alla sprovvista: con la

vista annebbiata, non ha riconosciuto

il ghigno che quasi sempre spaven-

ta…

Oggi: la cerimonia funebre; tre pa-

renti, a fatica rintracciati, estranei al

luogo sacro e per il loro congiunto!

Impacciati, in prima fila: la Direttrice

si siede accanto a loro.

Un’infermiera in pensione, tre vo-

lontari, qualche ospite di fianco

all’altare. Mancano alcuni assistenti,

perché in servizio.

Il più commosso e coinvolto sembra

essere il Cappellano: può essere che

solo lui fosse il custode di tante do-

mande, in parte senza risposte…

Ci conforta un Vangelo di Giovanni,

là dove il Signore parla di un Luogo in

cui ci sono tanti posti e si è attesi.

Alla domanda, sempre attuale:

“Dove, Maestro, e chi ci indica la sere-

na destinazione?”, Gesù risponde : “Io

sono la Via, la Verità e la Vita!”

Alcuni si asciugano una lacrima.

Intanto la Morte si è nascosta, sicura

di essere sconfitta; ritornerà, implaca-

bile, ma noi continuiamo a sperare nel

Risorto che mantiene le Sue Promesse.

SIL

La

Giovinezza

dei vecchi

Ci conforta un

Vangelo di Giovan-

ni, là dove il Signo-

re parla di un Luo-

go in cui ci sono

tanti posti e si è

attesi.

A N N O I I , N U M E R O 1 7 – S E T T E M B R E 2 0 1 3

Page 16: Qui ho posto il cuore settembre 2013
Page 17: Qui ho posto il cuore settembre 2013

nel Cuore della Carità Montiana

QUI HO POSTO IL CUORE

Direttore: Saverio Clementi. Redazione: Aurelio Mozzetta, Raffaele Mugione

Hanno collaborato per questo numero:

Aurelio Mozzetta, Marco Perfetti, Emmanuel Mvomo, Agu Anthony Chinedu,

Philippe Insoni, Editrice Monti, Carlo, Sil, Jorge Romero, I cercatori di Dio,

Ruggero Valentini, Raffaele Mugione

Direzione: Via San Giacomo, 5

21047 – Saronno (VA) : 02 96 702 105 : 02 96 703 437 e-mail:

[email protected]

sito web: www.padremonti.org

(Nessun collaboratore percepisce compenso. Questo Notiziario è

realizzato da volontari)

Santuario del Beato Luigi Maria Monti Saronno

Orario delle Celebrazioni del Santuario

GIORNI FERIALI

6.30 Lodi del Mattino (lunedì in cripta)

7.00 Santa Messa (lunedì in cripta)

9.00 Santa Messa

18.50 Rosario e Vespro

TUTTI I GIOVEDI’

18.30 Adorazione Eucaristica per le Vocazioni

DOMENICA E FESTIVI

8.30 Lodi del Mattino

9.00 Santa Messa

19.00 Santa Messa

SACERDOTI A DISPOSIZIONE IN SANTUARIO

P. Aurelio Mozzetta, rettore P. Pierino Sosio

P. Roy Puthuvala P. Elvis Lukong