Qui ho posto il cuore Marzo 2013

15
In data 18 febbraio, la Santa Sede ha comunicato al Superiore Generale la decisione del Santo Padre di nominare il Cardi- nale Giuseppe Versaldi suo Delegato presso la nostra Congregazione. La Sala stampa ha emesso il seguente bollettino: “A seguito della visita apostolica effet- tuata da S. E. Mons. Filippo Iannone alla Congregazione dei Figli dell'Immacolata Con- cezione, in data 15 febbraio il Santo Padre ha deciso di affidare il Governo del menziona- to Istituto religioso all'Em.mo Cardinale Giuseppe Versaldi, Presidente della Pre- fettura degli Affari Economici della Santa Sede, nominandolo Delegato Pontificio. In tale veste il Card. Ver- saldi avrà il compito di guidare l'Istituto reli- gioso e di indirizzare le strutture sanitarie da esso gestite verso un possibile risanamento economico, escludendo tuttavia una partecipa- zione della Santa Sede in tali opere”. Il Superiore Generale, Fratel Ruggero Valenti- ni, nella sua comunicazione ai Fratelli ha scritto: La Congregazione accoglie la nomina del Delegato Pontificio con grande disponibilità consegnandogli i passi finora compiuti con re- sponsabilità e concretezza, affinché le opere ospedaliere sorte da un carisma fecondo possa- no continuare il servizio apprezzato a livello internazionale, conseguito in oltre centocinquanta anni di storia eccellente. Questo conta, ben oltre le affermazioni di quanti oggi si fanno paladini di un’eccellenza che non è stata da loro costruita. … Nel chiudere il mio man- dato ricevuto in agosto del 2010, ringrazio i confratelli per la stima e la fiducia riservatami in una fase delicata della nostra storia. Ringrazio le innumerevoli persone di varia estrazione che mi hanno fin qui soste- nuto con sincera amici- zia. Pur con sofferenza, non mi tiro indietro dall’esprimere sentimen- ti di perdono verso quan- ti non solo non ci hanno aiutato, ma addirittura ostacolato in una diffici- lissima opera di risana- mento, fatta con disinte- resse assoluto. Ho potuto scoprire una realtà di Congregazione straordinaria. Essa nel mondo è in continua crescita per lo zelo e la passione di molti, con risorse locali e con l’appoggio di molte persone umili. Sono certo che il Signore sta lavorando per noi, per la nostra autenticità di consacrati, per il bene di quanti ci incontrano … Nel Santuario del Beato Fondatore preghia- mo con intenzioni di bene verso ognuno, per il bene delle famiglie dei nostri collaboratori, per il bene della Famiglia religiosa e di ciascuno dei suoi figli. Il Cardinale Versaldi alla guida della CFIC SOMMARIO: Editoriale 2 Luigi M. Monti e dintorni 3 Una preghiera per… 4 Preghiere per le vocazioni 4 Con Maria, come Maria 5 Glossolalie 6 Vita di Fami- glia 7-8 Forse non tutti sapevate 9 I Vostri mes- saggi 10 La Porta aper- ta 11 Riconoscere vocazioni 12 Nelle mani di un amore più grande 13 Nel venerdì di quaresima 14 DATA ANNO II, NUMERO 10 NOTIZIE DI RILIEVO : Il Cardinal Versaldi alla Guida della CFIC Speciale testimo- nianza di Auschwitz Notiziario del Santuario del Beato Luigi Maria Monti Saronno Anno II n. 11 MARZO 2013 SANTUARIO DEL BEATO LUIGI MARIA MONTISARONNO Via A. Legnani, 4 - 21047 - Saronno (VA) 02 96 702 105 02 96 703 437 e-mail: [email protected] sito web: www.padremonti.org C.F.: 93054190892 Conto corrente bancario intestato a: Santuario Padre Monti Cod. IBAN: IT27 C 08374 50520 00000 8801111 Cod. Bic.: ICRAITMMAE0 presso: Banca di Credito Cooperativo di Barlassina Filiale di Saronno Causale: Offerte pro-Santuario o Sante Messe di Aurelio Mozzetta

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Mensile dell'Istituto Padre Monti

Transcript of Qui ho posto il cuore Marzo 2013

Page 1: Qui ho posto il cuore Marzo 2013

In data 18 febbraio, la Santa

Sede ha comunicato al Superiore Generale la

decisione del Santo Padre di nominare il Cardi-

nale Giuseppe Versaldi

suo Delegato presso la

nostra Congregazione.

La Sala stampa ha

emesso il seguente

bollettino:

“A seguito della

visita apostolica effet-

tuata da S. E. Mons.

Filippo Iannone alla

Congregazione dei Figli

dell'Immacolata Con-

cezione, in data 15

febbraio il Santo Padre

ha deciso di affidare il

Governo del menziona-

to Istituto religioso

all'Em.mo Cardinale

Giuseppe Versaldi,

Presidente della Pre-

fettura degli Affari

Economici della Santa

Sede, nominandolo

Delegato Pontificio. In

tale veste il Card. Ver-

saldi avrà il compito di

guidare l'Istituto reli-

gioso e di indirizzare le

strutture sanitarie da

esso gestite verso un possibile risanamento

economico, escludendo tuttavia una partecipa-

zione della Santa Sede in tali opere”.

Il Superiore Generale, Fratel Ruggero Valenti-

ni, nella sua comunicazione ai Fratelli ha scritto:

La Congregazione accoglie la nomina del

Delegato Pontificio con grande disponibilità

consegnandogli i passi finora compiuti con re-

sponsabilità e concretezza, affinché le opere

ospedaliere sorte da un carisma fecondo possa-

no continuare il servizio apprezzato a livello

internazionale, conseguito in

oltre centocinquanta anni di storia eccellente.

Questo conta, ben oltre le affermazioni di quanti

oggi si fanno paladini di

un’eccellenza che non è

stata da loro costruita. …

Nel chiudere il mio man-

dato ricevuto in agosto

del 2010, ringrazio i

confratelli per la stima e

la fiducia riservatami in

una fase delicata della

nostra storia. Ringrazio

le innumerevoli persone

di varia estrazione che

mi hanno fin qui soste-

nuto con sincera amici-

zia. Pur con sofferenza,

non mi tiro indietro

dall’esprimere sentimen-

ti di perdono verso quan-

ti non solo non ci hanno

aiutato, ma addirittura

ostacolato in una diffici-

lissima opera di risana-

mento, fatta con disinte-

resse assoluto.

Ho potuto scoprire una

realtà di Congregazione

straordinaria. Essa nel

mondo è in continua

crescita per lo zelo e la

passione di molti, con risorse locali e con

l’appoggio di molte persone umili.

Sono certo che il Signore sta lavorando per

noi, per la nostra autenticità di consacrati, per il

bene di quanti ci incontrano …

Nel Santuario del Beato Fondatore preghia-

mo con intenzioni di bene verso ognuno, per il

bene delle famiglie dei nostri collaboratori, per il

bene della Famiglia religiosa e di ciascuno dei

suoi figli.

Il Cardinale Versaldi alla guida della CFIC

S O M M A R I O :

Editoriale 2

Luigi M. Monti

e dintorni

3

Una preghiera

per…

4

Preghiere per

le vocazioni

4

Con Maria,

come Maria

5

Glossolalie 6

Vita di Fami-

glia

7-8

Forse non

tutti sapevate

9

I Vostri mes-

saggi

10

La Porta aper-

ta

11

Riconoscere

vocazioni

12

Nelle mani di

un amore più

grande

13

Nel venerdì di

quaresima

14

D A T A A N N O I I , N U M E R O 1 0

N O T I Z I E D I

R I L I E V O :

Il Cardinal Versaldi

alla Guida della CFIC

Speciale testimo-

nianza di Auschwitz

Notiziario del Santuario del Beato Luigi Maria Monti

Saronno Anno II — n. 11 MARZO 2013

SANTUARIO DEL BEATO LUIGI MARIA MONTI—SARONNO Via A. Legnani, 4 - 21047 - Saronno (VA) 02 96 702 105 02 96 703 437

e-mail: [email protected] sito web: www.padremonti.org C.F.: 93054190892

Conto corrente bancario intestato a: Santuario Padre Monti

Cod. IBAN: IT27 C 08374 50520 00000 8801111 Cod. Bic.: ICRAITMMAE0

presso: Banca di Credito Cooperativo di Barlassina – Filiale di Saronno

Causale: Offerte pro-Santuario o Sante Messe

di Aurelio Mozzetta

Page 2: Qui ho posto il cuore Marzo 2013

P A G I N A 2

Umiltà e Fede

di Benedetto

XVI nel porta-

re ancora, con

gioia, la croce

di Cristo

Per la vita della Chiesa

qui ho posto il cuore

Dopo aver ripetutamente

esaminato la mia coscienza

davanti a Dio, sono pervenu-

to alla certezza che lemie

forze, per l'età avanzata,

non sono più adatte ad eser-

citare in modo adeguato il

ministero petrino.

Come tutti sono rima-

sto incredulo, non poten-

do neppur lontanamente

immaginare che qualcosa

di così straordinario, come

le dimissioni del Papa, po-

tesse accadere; ed accade-

re proprio in questo tem-

po, così che noi ne fossi-

mo spettatori.

Anche questo abbiamo

potuto vedere! - mi son

detto. Signore Dio, cosa vuoi

da noi, per renderci testimoni

di eventi ecclesiali di tale

portata?

Appena ho letto il bre-

ve discorso di Benedetto

ai cardinali, mi sono scese

le lacrime, prepotenti. E

quindi una grande pace!

Poi, però, ho dovuto

sorbirmi, come tutti,

l’effluvio interminabile di

parole, paroline, parolone

e parolacce di giornali, tv e

internet.

Si è detto di tutto, fino

a speculare su intenzioni,

moti interiori, nobiltà

d’animo, fede e sofferen-

E miracoli, grandi, stanno nascendo per la Chiesa dal gesto umile di questo grande uomo.

A N N O I I , N U M E R O 1 0

za… cose incomprensibili

a chi non sa neppure cosa

voglia dire pulizia

della mente.

Qualcuno dei

nostri politici (dalla

testa ina, ina, devo

dire) ha perfino pro-

clamato con preoc-

cupante prosopopea

che le dimissioni del

papa avrebbero favo-

rito la parte avversaria. Ma

davvero non hanno niente

altro da raccontarci?

Quella roba lì non è

giornalismo, è ballerinite

acuta.

Ci avevano spacciato

Ratzinger come il “pastore

tedesco” e il “panzer kar-

dinal”, e invece abbiamo

conosciuto uno degli uo-

mini più miti, più umili e

più intelligenti del mondo

attuale e non solo. Il più

grande teologo vivente. Un

Papa oltremodo degno

della scia di santità e di

magistero dei Papi

dell’ultimo secolo. Un

grande uomo, reso ancora

più grande dal coraggio di

un gesto che va contro la

corrente di molti se-

coli.

Il pontificato di Bene-

detto è stato luminoso e

brillerà a lungo come una

stella nel cielo della storia

(card. Angelo Sodano); le

sue dimissioni rappresen-

tano una grande testimo-

nianza di libertà spirituale

(P. Federico Lombardi).

Difficile affermare il con-

trario.

La domanda sorge

spontanea: quali sorprese

prepara lo Spirito per la

sua Chiesa?, quali altre

sorprese?

Con quelle parole

scarne, il Papa ha detto

tutto quello che doveva

dire: sono anziano e stan-

co, non ce la faccio più a

portare avanti un impe-

gno così gravoso; sappia-

te capire, lo faccio per il

bene della Chiesa.

Niente di più, niente

di altro.

Dove c’è la semplicità

e si vuole, invece e ad

ogni costo, cercarvi com-

plicazione e retro-motivi,

state pur certi che c’è

sempre qualche coda di

diavolo che si sta intrufo-

lando ad intorbidir le

acque ed offuscare la

volontà dell’Altissimo.

Dio è semplice. Sem-

plice così, come Benedet-

to ha dimostrato. Sono

anziano e stanco.

Cos’altro?

È su questo fonda-

mento di umanità - sem-

plice, autentica, vera,

serena - che Dio compie

i più grandi miracoli.

E miracoli, grandi,

stanno nascendo per la

Chiesa dal gesto umile di

questo grande uomo.

L’Editoriale

di Aurelio Mozzetta

L’Editoriale

Page 3: Qui ho posto il cuore Marzo 2013

Il primo sogno

P A G I N A 3

A N N O I I , N U M E R O 1 0

Per abitare in una corte

lombarda, ancora oggi, è obbli-

go rispettare delle norme, non

scritte, di convivenza. Osser-

vandole si garantiscono il ri-

spetto,

l’attenzione, e

quel minimo di

privacy.

Tutto questo

suggerisce come

sia complesso

vivere in una co-

munità, ma da

questo “stare assieme” scaturi-

scono anche vantaggi. Uno, ad

esempio, è la sicurezza. La

presenza di diverse persone,

tutte a portata di voce, funge

da deterrente ai malintenzio-

nati.

Condividere i momenti, i

più significativi, della vita: nasci-

te, matrimoni, morte, è un

altro aspetto positivo di que-

sto particolare ambiente. I

vecchi e i bambini ricevono lo

sguardo attento di tutti; non

esiste l’abbandono e la solitu-

dine. In fondo uno spaccato di

società civile, un welfare di

base.

Luigi Monti nella sua corte,

a Bovisio, tenta un esperimen-

to più complesso. Con gli ami-

ci più vicini, sogna una comuni-

tà ideale. Una vita scandita dai

tempi della preghiera, del lavo-

ro, della solidarietà. Ognuno

con la sua vocazione: chi la vita

religiosa, chi quella matrimo-

niale, ma tutti espressi nello

stile che da qualche anno, Luigi

e i suoi, stanno proponendo ai

giovani di Bovisio e dei paesi

vicini.

Sognano un convento co-

me sbocco finale per alcuni di

loro, con l’obiettivo di dedicar-

si ai figli degli altri compagni,

istruirli, farli uscire dalla mise-

ria e dalla ignoranza. Un circui-

to virtuoso.

È una proposta di vita non

ancora ben codificata nella

storia della Chiesa e trova solo

in rari casi una realizzazione

pratica. Ma i giovani della

Compagna dei Frati sono

vigorosi, determinati, visionari.

Vogliono condividere, per tut-

ta la vita, nelle varie forme, la

spiritualità che sempre di più

si addensa nella casa di Luigi.

Hanno dei potenti nemici:

gli Austriaci che governano la

Lombardia. Ogni accenno al

riunirsi di popolo, sospettano

la presenza di rivoluzionari e

intervengono pesantemente.

Tra gli ostili anche alcuni

preti. Si ritenevano gli unici

interpreti e mediatori del vole-

re divino.

Mai avrebbero permesso a

quei giovani zoticoni, senza

studi, di creare un simile movi-

mento. Sono disposti a man-

darli in galera pur di reprimere

quell’ondata spirituale. Ci riu-

sciranno. Luigi e altri saranno

carcerati per settantadue gior-

ni nelle prigioni di Desio.

Luigi e i suoi, non hanno

alle spalle protettori dalle per-

sonalità influenti. L’unico è un

sacerdote, don Luigi Dossi,

anche lui già abbondantemen-

te richiamato per i suoi com-

portamenti a favore dei giova-

ni, e presto “promosso” a una

sperduta località rurale fuori

Milano: Quinto Romano.

Questi motivi e la realistica

riflessione del Dossi, preoccu-

pato dei rischi che una simile

avventura comporterebbe per

quei ragazzi, spengono, alla

Compagnia dei Frati, la possibi-

lità di immediata realizzazione

del sogno.

Resta tuttavia, intatta, la

memoria di questo desiderio.

E, a guardarlo bene, può

essere una traccia per il Movi-

mento Montiano che in tutto

il mondo visitato dai frati della

Congregazione del Beato Luigi

Maria, sta timidamente nascen-

do.

Uno stile di vita semplice,

di famiglia, di incontri solidali.

Crescere condividendo per

quanto possibile spazi e ideali.

Dare cura, salute e studio a

tanti futuri figli. Una nuova

costellazione nell’Universo di

Dio.

Luigi, il Beato, lo

ha sognato: un primo

sogno. E, secondo me,

spera ancora che con-

tagi chiunque si avvici-

ni ai suoi ideali. Una

vita buona da vivere e

sicuro passaporto per

quella eterna.

Non temere.

Marco

Una traccia

per il

Movimento

Montiano

La Tomba del Beato Monti

nella Cripta del Santuario di

Saronno

Ognuno

consacrato con

la sua vocazione

Luigi Monti

sogna una

comunità

ideale: una

vita

scandita dai

tempi della

preghiera,

lavoro e

solidarietà.

qui ho posto il cuore

Luigi

Maria e

dintorni

Page 4: Qui ho posto il cuore Marzo 2013

P A G I N A 4

Una

preghiera

per...

A N N O I I , N U M E R O 1 0

qui ho posto il cuore

Preghiamo per

Preghiamo per i giovani

coniugi Fabio e Alessia,

che attendono il loro pri-

mo bambino, Paolo. Che

nasca bene e sia gioia per

tutti.

- Patrizia, la moglie di Giu-

seppe, mamma di due

bambini, ricoverata in neu-

rochirurgia per un tumore

al cervelletto. Padre Monti

aiutala e aiuta la sua fami-

glia.

- Maria (41 anni) e Lucia

(43), ambedue in grave

situazione a causa di un

tumore.

- Maria, la mamma di Gior-

dano, morta il 29 gennaio

scorso.

- Laura, morta di leucemia

il 6 febbraio, a soli 22 anni.

- Augusta, mamma di Gina,

morta il 10 febbraio.

- Sr. Ida e Mirella, morte il

12 febbraio.

- Gabriella, moglie di Fran-

cesco, morta il 15 febbra-

io.

Gli ammalati

I Defunti: il Signore doni pace a

coloro che ci hanno preceduto

Vocazioni dell’abbastanza e abbastanza vocazioni

O Signore,

non rendermi così esigente

da pretendere ciò che io voglio.

Aiutami a invocarti rimanendo aperto

a scoprire i tuoi messaggi nelle diverse realtà che vivo.

Dammi abbastanza lacrime per mantenermi umano

abbastanza sorrisi per conservarmi ottimista

abbastanza sconfitte per mantenermi umile

abbastanza successi per rendermi fiducioso

abbastanza amici per infondermi coraggio

abbastanza ricordi per darmi conforto

abbastanza pazienza per sostenermi nell'attesa

abbastanza speranza per accompagnarmi nell'incertezza

abbastanza fede per guidarmi a Te. (A. Pangrazzi)

Preghiera

per le

vocazioni

Le giovani coppie

Inviateci le vs. intenzioni di preghiera a: [email protected]

“...ora tocca a

te, Signore!”

“La preghiera, figli e fratelli miei carissimi, apre il tesoro de cuore di Dio”. Padre Monti

Page 5: Qui ho posto il cuore Marzo 2013

P A G I N A 5

A N N O I I , N U M E R O 1 0

La visita a Maria Provo ad immaginare Maria

che corre, di tutta fretta, ad

incontrare Elisabetta.

Come uno spettatore che

guarda da un angolo un po’

discosto, le

vedo salutar-

si sull’uscio

della casa di

Zaccaria, due

donne santi-

ficate dalla

Presenza.

Da que-

sta prospet-

tiva è possi-

bile apprez-

zare, in con-

troluce,

l’infinita ric-

chezza della

semplicità;

accorgersi di

Dio che gio-

ca in mezzo

a loro, nel

gioco lieto di

due bambini

che danzano

nel ventre.

Non posso non chiedermi:

e se fosse successo a me, inve-

ce che a Elisabetta?

Se fossi stato io a ricevere

la visita di Maria? Cosa le avrei

detto? Avrei riconosciuto in lei

la madre del mio Signore?

E ancora, come un fiume in

piena: dov’è che la incontro

oggi?

Dove Maria viene a farmi

visita, ed io a lei? Quale il mo-

tivo che mi spinge a incontrar-

la? Che cosa l’uno porta

all’altra?

Nel mettersi in viaggio,

Maria aveva lasciato i suoi so-

gni in Galilea. Sogni divenuti

ormai inutili di fronte alla im-

ponderata novità che le era

stata annunciata.

Forse, come i sogni di Gali-

lea, inutili sono le domande

che noi ci facciamo.

Quando non riusciamo né

a vedere né a riconoscere la

novità di una presenza, i nostri

passi si fanno più timidi e com-

plicati, spesso dolorosi, quasi

sempre pieni di timore.

Lì il Signore ci sta aspettan-

do, lì vuole incontrarci. Lì Egli

danza per noi.

E Maria ci prende per ma-

no. Ci abbraccia, Lei, messag-

gera dell’Altissimo, creatura

come noi, che conosce le no-

stre titubanze, madre buona

che ci protegge.

È Lei che ci insegna le tona-

lità della lode: tu, anima mia,

magnifica Colui che ti vuole feli-

ce!

Dalla visita, nel reciproco

incontrarsi, ci è permesso en-

trare in una mentalità rinnova-

ta; e accorgerci che il nuovo di

Dio è sempre cosa buona.

Lode a Lui, oggi e sempre!

Con

Maria,

come

Maria

abbraccia la

volontà del

Signore con il

suo “Si” e ci

accompagna

nel nostro

Cammino

quotidiano.

qui ho posto il cuore

Page 6: Qui ho posto il cuore Marzo 2013

P A G I N A 6

Comunità montiana

di Manila del 1990.

P. Pietro Borghi,

centro foto in piedi,

ne era il saggio

“patriarca”.

A LOVING MEMORY ON FR. PIETRO BORGHI Dear Fr. A., greetings!

This might have come late already.

But I don’t really intend to write a

testimony. I just want to take this

opportunity to thank the Congrega-

tion for having made Fr. Pietro Bor-

ghi cross my life. My rela-

tionship with him was noth-

ing special. I used to look at

him as a person of authority

because of his wisdom and

simplicity. There were two

times that I cried bit-

terly when I was in the

CFIC: one was when I

heard of his demise. I

went inside my room

and cried like a little

child. I was ashamed of

my self for having

breached the sensibility

of a grown-up person. I

wondered how the

person affected my life

and how I had become

attached to him, when

he did not seem to be

attached with anything.

I can say that his life

was a witness that compas-

sion transcends justice. I

have a different way of life

now, but my memory of Fr.

Pietro is a glimpse of assur-

ance that God will judge us

by His compassion and not

by our justice. To the CFIC

community, his person was

a gift that must be put for-

ward. It must live to the

challenge (which might take

a painful review of its out-

looks) to produce brothers

in his mould. But it seems

that it takes a person like

him for the community to

undergo a profound review

of routinary habits.

Happy Fiesta! Sincerely

yours,

Edelberto Limare

A margine

del

salmo 63

Dalle

Comunità di

Padre Monti

nel mondo

A N N O I I , N U M E R O 1 0

qui ho posto il cuore

Talvolta occorre avere prima spe-

rimentato il deserto per arrivare ad

urlare il bisogno di un Altro da sè

che non deluda e che risponda alla

sete, alla fame d'infinito. Nella notte

si è tutt'uno con la terra deserta,

impraticabile e senz'acqua. Poi arri-

vano i primi segni d'alba e basta

quel po' di luce per farti intravvede-

re Qualcosa o Qualcuno al quale, a

voce spiegata, gridi con lo spirito,

con la carne, col cuore e con la

mente e lo preghi di non sparire,

anzi di svelarsi pienamente.

Capita che quel grido strozza-

to non arrivi fino alle labbra: è la

disperazione di chi crede di trovare

la pace nel suicidio. Penso, dopo la

settimana dedicata al Ricordo, a

personaggi come Primo Levi: men-

tre viaggia verso casa, un compagno

che si dichiara ateo, dopo ciò che

ha visto e subìto, gli profe-

tizza che sarà invece suo

dovere vivere per testimo-

niare e lo scrittore parla del

"dono atroce", ma ci lascerà

La tregua, catarsi per molti,

non sufficiente a lui per

ritrovare uno spiraglio di

luce.

Compito importante: stare

accanto ai disperati, avere

un'amore grande per i suici-

di, non giudicare i fragili.

Arriveranno altre notti

dopo quella prima alba. Che

non avrà cancellato tutti i

dolori e i dubbi, perchè

l'uomo non può pretendere

di fissare il Sole; ma l'oscuri-

tà non farà più terrore: sul

proprio giaciglio, il ricordo

sarà compagnia rassicurante

e ci convincerà finalmente

che si può amare ed essere

amati da Colui che non de-

lude, perfino quando tace.

S'è attaccata a te l'anima

mia. Mi piace il versetto, ma

ricordo di avere letto, pen-

so in latino, l'anima mia ade-

risce al pavimento. Allora mi

entusiasmava e invidiavo i

monaci, gli eremiti, i mistici,

che guardano al Cristo col

corpo steso sulla nuda ter-

ra; e non ci vedevo un sacri-

ficio, ma una forma d'amore

che non ha bisogno di testi-

moni. Ora riesco a malape-

na a non lamentarmi, per

amore del Signore, che

scricchiolano le mie ginoc-

chia e le mie giunture, quan-

do adoro...

Sarà tappata la bocca di chi

iniquamente parla. Signore,

chiudi anche la mia e scaccia

come tentazione i miei pen-

sieri se mi ribello. S.O.

O Dio, sei tu il mio Dio

Page 7: Qui ho posto il cuore Marzo 2013

P A G I N A 7

A N N O I I , N U M E R O 1 0

centro per disabili. Anche in

Corea del Sud il messaggio

cristiano costituisce un punto

di riferimento per umanizzare

Suwon: Antonio e Giuseppe,

entrambi di 35 anni, ingegnere

meccanico il primo e assistente

sociale il secondo, si sono consa-

crati a Dio per tutta la vita. Il rito

è stato partecipato da molti pre-

senti, insieme al Superiore Gene-

rale e al Provinciale indiano. A

Suwon la rete di servizi della

Congregazione comprende una

struttura residenziale, una scuola

speciale, un laboratorio di produ-

zione, alcune case per

l’inserimento sociale dei disabili,

una casa di spiritualità e la pubbli-

cazione di un mensile di attualità

religiosa; a Cheol Won, presso il

confine del 38° parallelo, un cen-

tro per anziani non autosufficien-

ti. A Yonjn è in costruzione un

la vita, attraverso la

dimensione con-

templativa e la fra-

terna solidarietà.

Oratorio di Auschwitz per non dimenticare

Atto unico di Alina No-

wak Aprile, interpretato dalla

COMPAGNIA DELLA RUO-

TA nel salone dell’Istituto

Padre Monti la sera del 26

gennaio scorso, vigilia della

GIORNATA DEL-

LA MEMORIA. Un

momento

d’intensità, che ha

visto in tanti rac-

colti pensierosi.

Non ci sono parole,

commento ricor-

rente, non ci sono

parole sufficienti a

raccontare

l’immane tragedia,

ferita dell’umanità.

Si tratta della

storia vera

dell’ostetrica Stani-

slava Leszcynska,

internata ad Au-

schwitz, che per

due anni assistet-

te le donne gravi-

de deportate,

facendo nascere

circa 3000 bambini: racconto

straziante e glorioso di come

ogni nascita rappresentasse

una sconfitta del nazismo e

della sua volontà di morte.

Un mo-

mento

della rap-

presentazi

one

Comunità montiana in Corea: una presenza mite e laboriosa

Fratel Ruggero Valentini

con Giuseppe (a sx) e

Antonio (a dx)

Tremila

bambini nati

nei campi di

sterminio: il

racconto della

vita che

sconfigge la

morte del

nazismo.

qui ho posto il cuore

Page 8: Qui ho posto il cuore Marzo 2013

P A G I N A 8

Preghiera per gli

ammalati nel

Santuario del

Beato Monti e

nell’Ospedale di

Saronno,

fondato da

Padre Luigi

Monti.

Caro Padre Monti...

11 Febbraio, 21° Giornata

Mondiale del Malato Abbiamo pregato per

tutti i malati nel nostro

Santuario e nella partecipa-

zione alla Solenne Eucari-

stia celebrata nella chiesa

dell’Ospedale di Saronno.

Condividiamo con la

nostra missione di Foz do

Iguaçu, Brasile, gli echi

della celebrazione.

In portoghese si dice

Dia Mundial do Doente.

Scrive Fratel Gioacchino:

Il Vescovo di Foz, Mons

Dirceu Vegini, ha celebra-

to insieme agli operatori

sanitari del Poliambulato-

rio Nossa Senho-

ra Aparecida, alle

due comunità

Religiose delle

suore e dei frati e al popo-

lo che frequenta la Capela

Beato Luigi Maria Monti, la

XXI Giornata Mondiale del

Malato. È stato un momen-

to molto bello e fortemen-

te vissuto da tutta la no-

stra realtà apostolica di

Foz, anche perché il no-

stro Vescovo si è soffer-

mato a lungo a parlare con

la gente, ad accogliere i

fanciulli, a benedire ed

incoraggiare tutti noi ad

affrontare il cammino della

Quaresima con entusia-

smo, così come la Chiesa

del Brasile ci invita a fare.

Ringraziamo Dio per il

dono di questa visita tanto

gradita. E ringraziamo tutti

gli operatori sanitari che si

dedicano con grande dedi-

zione ai pazienti che usu-

fruiscono del nostro poli-

ambulatorio.

non è più quella di prima e

non ricordavo neppure

quella scatola. Ieri questo

sacerdote è venuto a con-

fessarmi e mi ha detto della

scatola, stamattina me l'ha

portata, e finalmente, ripo-

sta in un panno di lino, ho

ritrovata la reliquia!

Rendo grazie a Dio per

aver ascoltato settimane di

preghiere e per avermi fatto

ritrovare una cosi importan-

te fonte di devozione! So-

prattutto voglio chiedere

perdono a lei e ringraziarla

per la fermezza che ebbe

nel rispondermi. Ciò fece

scaturire in me la preghiera

e la speranza di ritrovarla.

Era però conservata, a sua

C aro padre, le scrivo

questa mail pieno di

vergogna per chiederle per-

dono: questa mattina final-

mente ho ritrovato la reli-

quia del Beato Monti che mi

aveva inviato! Non immagina

neppure quanto l'avessi

cercata e quanto mi facesse

stare male averla persa.

Prima di entrare in ospe-

dale, avevo dato in consegna

a un amico sacerdote una

scatola con le mie cose care

e dei documenti, da conser-

vare per me; in caso mi

fosse successo qualcosa

l'avrebbe aperta. Da quando

hanno iniziato a sommini-

strarmi morfina per soppor-

tare i dolori, la mia testa

insaputa, in mani sicurissime.

Ora avviserò questo amico che

l'ho trovata e che la conservo

nel comodino, nella custodia del

mio breviario insieme alla mia

corona del rosario.

Caro padre, spero di riuscire,

appena si apre la stagione, a

farmi portare al Santuario e

spero di aver la possibilità di

pregare insieme il Beato Luigi

Maria. La ricordo con amore

nella mia preghiera, sempre più

ridotta a causa degli atroci dolo-

ri che mi pervadono, ma sempre

più profonda e d'amore. Forse

anche il dolore è preghiera, lo

spero.

Buona e santa domenica.

Giulio

Il mio

Grazie a

Padre

Monti

Vita di

famiglia

(segue)

A N N O I I , N U M E R O 1 0

qui ho posto il cuore

Page 9: Qui ho posto il cuore Marzo 2013

Padre Monti, declinato al Femminile

P A G I N A 9

A N N O I I , N U M E R O 1 0

riamente encontrará en la fun-

dación de la nueva Congrega-

ción de las

Hermanas Concepcionistas,

P. STANISLAO PASTORI,

SUPERIORE GENERALE DEI

FRATELLI OSPEDALIERI FIGLI

DELL’IMMACOLATA CON-

CEZIONE

Obsequia y saluda

a la distinguida

Srta. Sara Lo-

na y le man-

da como

regalo una

reliquia de

la Santa

Cruz a fin

de que

recuerde

siempre que

así como Nue-

stro Señor Jesu-

cristo muriendo col-

gado en ella, ha triunfado

en el mundo, así ella, en virtud

de la cruz, triunfará sobre to-

das las dificultades que necesa-

Padre Francesco Cavalieri

… a spulciar gli

archivi e rimescolar

le carte della storia,

per sapere…

qui ho posto il cuore

Da una Circolare del 1896 Le Comunità Religiose

prosperano quando vi è

l’osservanza, si incammine-

ranno alla distruzione

quando questa viene a

mancare.

Se ognuno, senza tenere

d’occhio alle Regole, faces-

se tutto a suo capriccio,

chi non vede che allora le

Comunità Religiose, le

I n primo, miei cari,

come sempre abbiamo

fatto, vi raccomandiamo

caldamente l’osservanza

delle nostre sante Regole.

Se vogliamo e desideriamo

che lo spirito del nostro

Istituto sia mantenuto

sempre nel suo vigore e

nella sua purità, dobbiamo

far sì che non avvenga mai

la minima rilassatezza.

famiglie nostre, si mutereb-

bero in altrettante torri di

Babele? Le Regole vanno

osservate non solo quando

ci vanno a genio, ma anche

quando da esse ci sono

imposti dei sacrifici

(dalla Lettera Circolare

del 15 marzo 1896).

Le Parole

montiane

IL NOSTRO AUGURIO PIU FRATERNO ALLA RI-ELETTA SUPERIORA GENERALE DELLE NOSTRE SO-

RELLE, FIGLIE DELL’IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA CARITÀ, Madre MARTA Antonia ROBLES.

como ya triunfó el Venerado

Padre fundador Luis María

Monti. En el nombre de él que

nos es Padre común, bendice

de gran corazón la nueva

obra y a todas aquel-

las buenas jóvenes

que la formarán.

Roma, 3

de noviem-

bre

de 1947

(da Vita Concezionista,

Giugno- Luglio 1948)

Riportiamo qui una bella ‘reliquia’: una lettera del P. Pastori alla Signorina Sara Lona, la futura

Madre Sara, Fondatrice delle suore dell’Immacolata Concezione della Carità.

Page 10: Qui ho posto il cuore Marzo 2013

P A G I N A 1 0

Email e

lettere dal

mondo

Lettere alla Redazione Vivo e attraente

Grazie. Molto bello quel

brano di Bonhoeffer sulla

perdita. Il bollettino è dav-

vero sostanzioso e molto

bello da gustare, leggere,

per partecipare alle vostre

attività, condividere la vi-

ta... Un bollettino vivo e

attraente come pochi a

livello multimediale. Ciao.

Un regalo

inaspettato

Grazie per il nuovo nume-

ro, con una nuova veste

grafica. Bella! Forte l'edito-

riale... Grazie soprattutto

per il pensiero sulla perdi-

ta di Bonhoeffer; lo sento

vero anche per me. Si avvi-

cina l'anniversario della

morte di mio marito ed ho

sentito questo testo come

un regalo inaspettato.

Auguri a voi

Auguri anche a voi per

ogni giorno del nuovo me-

se e per sempre. sr. Leti-

zia

Una preghiera per

la nostra missione

Grazie del notiziario che

trovo molto ben fatto e

curato. Bene! Chiedo una

forte preghiera al Beato

Luigi Monti per la nostra

missione di Foz do Iguaçu.

Noi ce la stiamo mettendo

tutta nel vivacizzare la no-

stra Capela a Lui dedicata,

ma Egli deve assolutamen-

te darci una mano.

Spontaneo appog-

giare l’iniziativa

Oggi trovo tempo da dedi-

care ad una lettura attenta

di "Qui ho posto il cuore".

Complimenti per chi si è

impegnato a costruire que-

sto Giornale online. Rico-

nosco la fatica, sottolineo

la ricchezza dei contenuti

e dico che mi piace anche

la veste grafica. Mi viene

spontaneo appoggiare que-

sta bella iniziativa e prego

il Signore perché sostenga

chi si impegna in questo

prezioso lavoro. fratel

Rolando Sebastiani

Complimenti per

Complimenti per le parole

schiette, vere, sagge. Atti-

lio

Grazie di cuore

Grazie di cuore Fratel-

lo, nella disponibilita d'un

cuore povero, dove la

gioia di essere donato non

è mai venuta meno: Fiat

mihi secundum verbum

tuum. Laura

Come sempre, ok

Carissimo, come sempre

ok. Molto bello il pezzo di

ricordi su Noto. Ciao.

Biagio

Taglio aggressivo e

moderno...

Ho letto il bollettino: PIE-

NAMENTE APPROVATO!

Se dopo il primo anno di

Quihopostoilcuore, già

all'inizio del secondo l'edi-

zione ha un taglio più ag-

gressivo e moderno, amic-

cante e colorato, vuol dire

che il suo gradimento, nei

contenuti, ha fatto centro

ed è destinato ad espan-

dersi. Siete nel giusto! A-

vanti con coraggio. Gio-

vanni

Vivo e attraente

Ho letto con grande piace-

re il tuo editoriale, come

sempre chiaro ed efficace.

La rivista online inizia a

prendere una veste grafica

bella e gradevole, d'altron-

de siamo sempre in

progress nel nostro cam-

mino. Mi ha particolarmen-

te emozionato rileggere il

"mio" articolo su padre

Erasmo. Nel numero pre-

cedente, a riguardo, avevo

letto l'articolo di Iacono:

bello! Ci sono cose che

sembra fermino il tempo...

Quell'articolo l'ho sentito

anche mio. Tutto vero!

(dal 1947 P. Perniola è

stato sempre se stesso,

coerente nei pensieri, nelle

azioni, nella VERITÀ). Un

sincero saluto, Aldo

Possiamo essere

come Francesco,

parte di una rico-

struzione

Carissimi, un sincero augu-

rio di un buon e santo

inizio di Quaresima. L'au-

gurio di cuore che da que-

sti momenti di provata

tribolazione spirituale e

corporale possiamo far

germogliare quei semi di

Fede che il mondo ci chie-

de. Possiamo essere come

Francesco parte di una

ricostruzione. Pace e bene.

Guido.

Scriveteci

a

I Vostri

mess@ggi

A N N O I I , N U M E R O 1 0

qui ho posto il cuore

[email protected]

Page 11: Qui ho posto il cuore Marzo 2013

P A G I N A 1 1

A N N O I I , N U M E R O 1 0

I Sopravvissuti

Molti sono i pazienti anziani

che ho visitato e che riportano

ancora lesioni di pallottole.

Sopravvissuti da vari fronti,

che affrontano adesso l’ultima

battaglia: l’ultima malattia pri-

ma del riposo. I racconti dei

sopravvissuti sono impressio-

nanti: ad esempio questa, sul

fronte russo, una pallottola ha

attraversato il bacino per pas-

sare attraverso la colonna e

riuscire dalla spalla… ancora

vivo. Senza lesioni del midollo.

Dopo la guerra ha lavorato

come operaio e ora è in pen-

sione.

Un altro paziente si è pre-

sentato con tre buchi di 5-8

cm: gamba destra, coscia, spal-

la. Le ferite sono andate,

all’epoca, in suppurazione (al

fronte non c’erano medicinali)

e solo dopo molto tempo so-

no guarite, lasciando il ricordo

più amaro, quello di essere

stato colpito 3 volte e di esse-

re ancora vivo. Guarda al fron-

te come a cosa fatta. Senza

giudicare cosa è stato. Non ci

sono più ricordi, solo evidenze

di corpi martoriati. La memo-

ria è ancora viva. Ma non c’è

più alcun commento per ciò

che è stato.

Dall’altro lato ci sono gli

ebrei. Ne ho conosciuti pochi

e non è un eufemismo. Sono

tutti partiti, sono in Svizzera, in

America, in Australia… oppu-

re sono ritornati qui i figli dei

sopravvissuti, figli che manten-

gono viva la memoria di un

tempo passato, ma non ancora

troppo lontano.

Qui rimangono le matto-

nelle di rame per le strade: un

nome, una o due date e cosa

ne è stato. Catturato e ucciso.

Deportato e morto. Emigrato.

Queste le possibilità. Cammi-

nando per le strade si notano

queste mattonelle di rame

quasi ad ogni angolo, si con-

fondono con i ciottoli. Sono

per terra. Dove tutti passano e

calpestano. Dove comunque

tutti vedono e tutti possono

vedere.

A volte ci sono mostre

d’arte contemporanea o di

fotografia “per non dimentica-

re”, le iniziative sono sul gior-

nale. Ma, non c’è più guerra.

Non ce n’è più motivo. Tutti si

rispettano. Forse ci saranno

pure i neo-nazi, ma io non ne

ho visti. E non ho visto mai

intolleranza. Al contrario, di-

rei.

Non ci sono più né vincito-

ri né vinti. Solo vita, una vita

umana, prima di tutto. Una vita

umana. E forse una vita anche

più umana, è il caso di dirlo.

Io colgo con gli occhi di

un’estranea un mondo di cui

sento parlare, anche se non a

parole, ma da quello che vedo,

osservo, scorgo vicino o lonta-

no da me. È un mondo che

vivo nel ricordo di chi c’è sta-

to. Non è un giudizio. Non è

un commento, ma solo quello

che colgo ora. Un’istantanea di

presente, passato e futuro.

Un’istantanea di umanità.

Non di vincitori o vinti.

Solo di umanità. A presto. Bar-

bara

.

La Storia vera è

fatta di umanità, non di

vincitori e vinti.

Dalla

Germania una

testimonianza

viva e

tangibile

contro la

barbarie

Nazista.

qui ho posto il cuore

BARBARA è una carissima amica di Padre Monti da molti anni. Laureata in medicina, lavora da oltre un anno in Germania, presso il Reparto di geriatria di un ospedale civile. Barbara ha già collaborato con QPC. Nelle sue mail agli amici italiani, tiene una sorta di ‘diario’ della propria vita di donna, me-dico, emigrata. Qui sotto un breve estratto sui sopravvissuti dell’ultima guerra e della Shoah.

Page 12: Qui ho posto il cuore Marzo 2013

P A G I N A 1 2

A N N O I I , N U M E R O 1 0

qui ho posto il cuore

Storia di

Teresa, elevata

al cielo da una

vita dedita alla

preghiera e

all’azione,

sempre a

disposizione

degli altri

Rubrica a cura dei

Cercatori di Dio

Cavalcata verso il cielo TERESA LAPENNA

(1975 – 1998). Ecco una

giovane di 22 anni, che

ama cavalcare e si sente

libera e viva. Una giorno si

dirige con la sua Citroen

AX verso il maneggio, do-

ve il maniscalco avrebbe

ferrato la sua puledra. Una

Audi A4 la travolge

ad altissima veloci-

tà… Per otto giorni

è in coma: sono gior-

ni di preghiere e di

lacrime. Il 3 giugno

muore. I funerali si

svolgono in un clima

soprannaturale. Nel

canto la si sente viva.

Tutti sono consape-

voli di aver incontra-

to una creatura stra-

ordinaria.

Teresa era nata il

13 novembre 1975,

accolta con gioia da

genitori molto umili.

Cresce, sprizza vitalità, è

sempre allegra. Sin da

bambina i suoi discorsi

sono di una “grande”…

In famiglia e in parroc-

chia impara a pregare. La

preghiera diventa un dialo-

go continuo e silenzioso

con Gesù, segreto e forza

della sua breve esistenza…

L’amore di Dio e per Dio

trasforma la sua vita. La

sua spiritualità forte e ma-

tura, nel pieno della sua

giovinezza, non si ferma

alle teorie, ma si sbriciola

in concretezza. La stessa

preghiera si trasforma in

azione. La sua vita è a di-

sposizione degli altri. Ama

la vita, tutto ciò che è buo-

no e bello. La fede e la

coerenza crescono…

Impara a valutare le

situazioni e le contraddi-

zioni della vita solo alla

luce della verità. Preferisce

perdere qualcosa, ma mai

essere fuori della verità.

Per questo motivo spesso

è incompresa, criticata,

preda di facili attacchi. La

vedono ballare perché le

piace e la vedono pregare

perché ci crede. La sua

coerenza costa, ma vive

così i suoi vent’anni…

È una bella ragazza

Teresa, il sorriso aperto e

accattivante. Molti si inna-

morano di lei, ma lei non

ha fretta. Crede ferma-

mente nella verginità: “è

un valore da custodire e

donare nel matrimonio”.

Crede nell’amore vero e

non scende a compromes-

si…

Pochi giorni prima della

sua partenza per il cielo,

Teresa incoraggia una sua

amica con queste parole:

“ce la devi fare, la vita è

bella da vivere. Io sono

felice di vivere eppure non

è che non ci siano proble-

mi… però se il Signore mi

chiamasse in questo mo-

mento sono felice di mori-

re. Sono felice di vivere,

sono felice di morire”. A

un altro amico aveva scrit-

to: “Pregherò Dio che ti

presti una lampada, affin-

chè la tua strada sia sem-

pre illuminata”.

Questa luce auguro a

coloro che leggono questa

stupenda esperienza giova-

nile.

(da: Rocco TALUCCI,

Santi giovani per giovani

santi, Editrice Monti, 2013)

“Sono felice di

vivere, però se il

Signore mi chia-

masse in questo

momento sono

felice di morire”

Riconoscere

Vocazioni

- Questa giovanissima donna -

racconta la sua insegnante -

sapeva ascoltare e incoraggiare,

scherzava e interpretava la

realtà con doti non comuni.

Riusciva, con molta facilità, ad essere amica di tutti pur

esprimendo con schiettezza e sincerità massima le sue

opinioni, senza mai essere offensiva.

- Cominciai a scoprire la sorgente della sua incredibile

forza: aveva una passione immensa per la Mamma Cele-

ste. Si abbatteva, crollava sotto il peso della sofferenza,

ma riusciva sempre a tendere la mano verso la sua

Mamma e a rialzarsi per ricominciare. La Madonna - mi

diceva - è il tramite più immediato per giungere a Dio. È

così bella!

Testimonianze

Page 13: Qui ho posto il cuore Marzo 2013

P A G I N A 1 3

A N N O I I , N U M E R O 1 0

qui ho posto il cuore

La carità come vita nella fede

Tutta la vita cristiana è un

rispondere all'amore di Dio.

La prima risposta è appunto

la fede come accoglienza

piena di stupore e gratitudi-

ne di un’inaudita iniziativa

divina che ci precede e ci

sollecita.

E il «sì» della fede segna

l’inizio di una luminosa storia

di amicizia con il Signore, che

riempie e dà senso pieno a

tutta la nostra esistenza.

Dio però non si accontenta

che noi accogliamo il suo

amore gratuito.

Egli non si limita ad amarci,

ma vuole attiraci a Sé, tra-

sformarci in modo così pro-

fondo da portarci a dire con

san Paolo: non sono più io che

vivo, ma Cristo vive in me (cfr

Gal 2,20).

Quando noi lasciamo spazio

all’amore di Dio, siamo resi

simili a Lui, partecipi della

sua stessa carità.

Aprirci al suo amore significa

lasciare che Egli viva in noi e

ci porti ad amare con Lui, in

Lui e come Lui; solo allora la

nostra fede diventa veramen-

te «operosa per mezzo

della carità» (Gal 5,6) ed

Egli prende dimora in noi

(cfr 1Gv 4,12).

La fede è conoscere la

verità e aderirvi (cfr 1Tm

2,4); la carità è

«camminare» nella verità

(cfr Ef 4,15).

Con la fede si entra nell'a-

micizia con il Signore; con

la carità si vive e si coltiva

questa amicizia (cfr Gv

15,14s).

La fede ci fa accogliere il

comandamento del Signo-

re e Maestro; la carità ci

dona la beatitudine di met-

terlo in pratica (cfr Gv

13,13-17).

Nella fede siamo generati

come figli di Dio (cfr Gv

1,12s); la carità ci fa perse-

verare concretamente

nella figliolanza divina por-

tando il frutto dello Spirito

Santo (cfr Gal 5,22).

La fede ci fa riconoscere i

doni che il Dio buono e

generoso ci affida; la carità

li fa fruttificare (cfr Mt

25,14-30).

(dal MESSAGGIO del Papa

per la Quaresima 2013)

(

d

a

l

M

E

S

Nelle mani

di un

Amore più

grande

Tutta la vita

cristiana è un

rispondere

all’amore di Dio.

ANNO DELLA FEDE

(11 ottobre 2012 – 24

novembre 2013)

Dio non si accon-

tenta che noi

accogliamo il suo

amore gratuito.

Egli non si limita

ad amarci, ma vuo-

le attiraci a Sé, tra-

sformarci in modo

profondo.

Page 14: Qui ho posto il cuore Marzo 2013

P A G I N A 1 4

Fatti di Vangelo, da testimoniare e da pregare nei venerdì di Quaresima. È la bella iniziativa della Comunità Pastorale di Saronno, tramite la proposta della Commissione Cultura. Momenti opportuni di crescita nella fede, per rispondere all’appello di chi ci chiede: “vogliamo vedere il Signore”. Che fiorisca il nostro cammino a Pasqua!

Nel venerdì di Quaresima

A N N O I I , N U M E R O 1 0

qui ho posto il cuore

Page 15: Qui ho posto il cuore Marzo 2013

nel Cuore della Carità Montiana

QUI HO POSTO IL CUORE

Direttore: Saverio Clementi. Redazione: Aurelio Mozzetta, Raffaele Mugione

Hanno collaborato per questo numero:

P. Aurelio Mozzetta, Marco Perfetti, Edelberto Limare, S.O., Fratel Gioacchino, Giulio,

Barbara, Mons. Rocco Talucci (c/o Editrice Monti), Raffaele Mugione.

Direzione: Via San Giacomo, 5

21047 – Saronno (VA)

: 02 96 702 105 : 02 96 703 437

e-mail:

[email protected]

sito web: www.padremonti.org

(Nessun collaboratore percepisce

compenso. Questo Notiziario è

realizzato da volontari)

Santuario del Beato Luigi Maria Monti Saronno

Orario delle Celebrazioni del Santuario

GIORNI FERIALI

6.30 Lodi del Mattino (lunedì in cripta)

7.00 Santa Messa (lunedì in cripta) 9.00 Santa Messa

18.50 Rosario e Vespro

TUTTI I GIOVEDI’

18.30 Adorazione Eucaristica per le Vocazioni

DOMENICA E FESTIVI

8.30 Lodi del Mattino

9.00 Santa Messa

19.00 Santa Messa

SACERDOTI A DISPOSIZIONE IN SANTUARIO

P. Aurelio Mozzetta, rettore P. Pierino Sosio

P. Roy Puthuvala P. Elvis Lukong