Qui ho posto il cuore Febbraio 2013

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decadenza: le motivazioni si indeboliscono, ci si allontana dalle fonti della spiritualità, il cibo solido è carente, cala enormemente la fiducia verso la Chiesa e le sue leggi, si ricerca uno spiritualismo comodo, si fugge dalla realtà e dai problemi… L'espansione delle sette è altro fenomeno-tipo, segno del tempo. Per quanto possano ispi- rarsi a matrici cristiane o pseudobibliche, esse hanno quasi nulla di religioso, ma rispondono ad interessi econo- mici mirati, a chiari dettami politici. Finanziate da fiumi di de- naro per la stragrande mag- gioranza proveniente dagli USA, le sette sono a servizio di precise mire espansionisti- che, lavorano alla destabiliz- zazione dell'ordine sociale, promuovono le esigenze della globalizzazione economica, favoriscono il commercio dei Natale è passato. Non è stato un Natale facile per nessuno, dice don Gianfran- co (cfr. avanti: I vostri mes- saggi), ma noi cristiani siamo invitati a testimoniare la visibili- tà della fede, affinché fratelli e sorelle riescano anch’essi a vedere Dio. Dio si fa carne, Dio è carne. Come noi lo siamo. La concretezza dell'incarna- zione ci chiede di lottare contro tutti i disvalori e le devianze del sentimento religioso, che riemergono ad ogni epoca di difficoltà, come la nostra, quando affannosa si fa la ricerca di sicurezze. La tentazione a trovare un guaritore, un mago o un qualsiasi ciarlatano è ricor- rente. Anche tra i cristiani! È deriva facile ed allettante soprattutto per chi si trova in balia dell'abbandono, della malattia, della difficoltà eco- nomica, della confusione interiore. Diffusissima è la pratica di leggere la mano o le carte, dietro esborso di bei soldi. Astrologia e sacro, nella mente di molti, che vanno (anche) in chiesa, so- no la stessa cosa, con una stupefacente confusione tra verità e paccottiglia. D'altra parte, l'incremen- to esponenziale di apparizio- ni, visioni, lacrimazioni, mes- saggi, fenomeni soprannatu- rali e simili è tipico di tempi come il nostro. Di certo non disegna un aumento di reli- giosità e fede, ma la loro SALTA, Argentina. Eletto il nuovo Consiglio Generale delle nostre Sorelle, Figlie dell’Immacolata Concezione della Carità. Madre MARTA ROBLES ri- confermata nel ruolo di Superiora Generale. Le Sorelle del Consiglio: Mir- ta Gauna, Angelica Mosto, Laura Figueroa, Valentina Sarapura. (a pag. 7) Superare le parodie del sacro SOMMARIO: Preghiera per le vocazioni 2 Luigi M. Monti e dintorni 3 Una preghiera per… 4 Le Parole montiane 4 Con Maria, come Maria 5 Glossalile 6 Vita di Fami- glia 7-8 Forse non tutti sapevate 9 I Vostri mes- saggi 10 La Porta aper- ta 11 Riconoscere vocazioni 12 Nelle mani di un amore più grande 13 8° CAPITOLO GENERALE DELLE NOSTRE SUORE DATA ANNO II, NUMERO 10 NOTIZIE DI RILIEVO: Carta de un Sacerdote Catolico al New York Times Testimonianza e Rinnovamento Dove ho posto il cuore? Notiziario del Santuario del Beato Luigi Maria Monti Saronno Anno II—n. 10 Febbraio 2013 SANTUARIO DEL BEATO LUIGI MARIA MONTI—SARONNO Via A. Legnani, 4 - 21047 - Saronno (VA) 02 96 702 105 02 96 703 437 e-mail: [email protected] sito web: www.padremonti.org C.F.: 93054190892 Conto corrente bancario intestato a: Santuario Padre Monti Cod. IBAN: IT27 C 08374 50520 00000 8801111 Cod. Bic.: ICRAITMMAE0 presso: Banca di Credito Cooperativo di Barlassina – Filiale di Saronno Causale: Offerte pro-Santuario o Sante Messe di Aurelio Mozzetta L’Editoriale Segua a pagina 2

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Il mensile dell'Istituto Padre Monti di Saronno

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Page 1: Qui ho posto il cuore Febbraio 2013

decadenza: le motivazioni si

indeboliscono, ci si allontana

dalle fonti della spiritualità, il

cibo solido è carente, cala

enormemente la fiducia verso

la Chiesa e le sue leggi, si

ricerca uno spiritualismo

comodo, si fugge dalla realtà

e dai problemi…

L'espansione delle sette è

altro fenomeno-tipo, segno

del tempo.

Per quanto possano ispi-

rarsi a matrici cristiane o

pseudobibliche, esse hanno

quasi nulla di religioso, ma

rispondono ad interessi econo-

mici mirati, a chiari dettami

politici.

Finanziate da fiumi di de-

naro per la stragrande mag-

gioranza proveniente dagli

USA, le sette sono a servizio

di precise mire espansionisti-

che, lavorano alla destabiliz-

zazione dell'ordine sociale,

promuovono le esigenze della

globalizzazione economica,

favoriscono il commercio dei

Natale è passato. Non è

stato un Natale facile per

nessuno, dice don Gianfran-

co (cfr. avanti: I vostri mes-

saggi), ma noi cristiani siamo

invitati a testimoniare la visibili-

tà della fede, affinché fratelli e

sorelle riescano anch’essi a

vedere Dio.

Dio si fa carne, Dio è

carne. Come noi lo siamo.

La concretezza dell'incarna-

zione ci chiede di lottare

contro tutti i disvalori e le

devianze del sentimento

religioso, che riemergono ad

ogni epoca di difficoltà, come

la nostra, quando affannosa

si fa la ricerca di sicurezze.

La tentazione a trovare

un guaritore, un mago o un

qualsiasi ciarlatano è ricor-

rente. Anche tra i cristiani! È

deriva facile ed allettante

soprattutto per chi si trova

in balia dell'abbandono, della

malattia, della difficoltà eco-

nomica, della confusione

interiore. Diffusissima è la

pratica di leggere la mano o

le carte, dietro esborso di

bei soldi. Astrologia e sacro,

nella mente di molti, che

vanno (anche) in chiesa, so-

no la stessa cosa, con una

stupefacente confusione tra

verità e paccottiglia.

D'altra parte, l'incremen-

to esponenziale di apparizio-

ni, visioni, lacrimazioni, mes-

saggi, fenomeni soprannatu-

rali e simili è tipico di tempi

come il nostro. Di certo non

disegna un aumento di reli-

giosità e fede, ma la loro

SALTA, Argentina. Eletto

il nuovo Consiglio Generale

delle nostre Sorelle, Figlie

dell’Immacolata Concezione

della Carità. Madre

MARTA ROBLES ri-

confermata nel ruolo di

Superiora Generale. Le

Sorelle del Consiglio: Mir-

ta Gauna, Angelica Mosto,

Laura Figueroa, Valentina

Sarapura. (a pag. 7)

Superare le parodie del sacro

S O M M A R I O :

Preghiera per

le vocazioni

2

Luigi M. Monti

e dintorni

3

Una preghiera

per…

4

Le Parole

montiane

4

Con Maria,

come Maria

5

Glossalile 6

Vita di Fami-

glia

7-8

Forse non

tutti sapevate

9

I Vostri mes-

saggi

10

La Porta aper-

ta

11

Riconoscere

vocazioni

12

Nelle mani di

un amore più

grande

13

8° CAPITOLO GENERALE DELLE NOSTRE SUORE

D A T A A N N O I I , N U M E R O 1 0

N O T I Z I E D I

R I L I E V O :

Carta de un

Sacerdote

Catolico

al New York

Times

Testimonianza e

Rinnovamento

Dove ho posto il

cuore?

Notiziario del Santuario del Beato Luigi Maria Monti

Saronno Anno II—n. 10 Febbraio 2013

SANTUARIO DEL BEATO LUIGI MARIA MONTI—SARONNO Via A. Legnani, 4 - 21047 - Saronno (VA) 02 96 702 105 02 96 703 437

e-mail: [email protected] sito web: www.padremonti.org C.F.: 93054190892

Conto corrente bancario intestato a: Santuario Padre Monti

Cod. IBAN: IT27 C 08374 50520 00000 8801111 Cod. Bic.: ICRAITMMAE0

presso: Banca di Credito Cooperativo di Barlassina – Filiale di Saronno

Causale: Offerte pro-Santuario o Sante Messe

di Aurelio Mozzetta

L’Edito

riale

Segua a pagina 2

Page 2: Qui ho posto il cuore Febbraio 2013

P A G I N A 2

Segue dalla prima

pagina >>>

“Dio ha bisogno di

uomini che esistono

per Lui e che lo por-

tano agli altri”

Benedetto XVI

Superare le parodie del sacro

qui ho posto il cuore

Donaci, Signore, Vocazioni gioiose Donami Signore un'anima santa che faccia tesoro

di quello che è buono e puro,

affinché non si spaventi del peccato,

ma trovi alla tua presenza la via

per mettere di nuovo le cose a posto.

Donami un'anima che non conosca la noia,

i brontolamenti, i sospiri e i lamenti

e non permettere che io mi crucci eccessivamente

per quella cosa troppo evidente che si chiama «io».

Donami, o Signore, il senso del ridicolo.

Concedimi la grazia di comprendere anche lo scherzo,

affinché conosca nella vita un po' di gioia

e possa farne parte anche agli altri. (S. Tommaso Moro)

prodotti del consumismo,

erodono a fondo la comu-

nità cristiana, intendono

screditare la Chiesa e met-

terla da parte, laddove

essa rimane unico baluar-

do a difesa degli oppressi.

Le sette fanno presa sui

terreni della povertà e

dell'ignoranza, con pro-

messe di miracoli e guari-

gioni, di soluzioni magiche,

di facile benessere, lidi

incantevoli e paradisi artifi-

ciali… Allo stesso tempo

mungono a più non posso

le "vacche magrissime” che

sono i poveri, dai quali

esigere contributi, decime

e consegna dei beni, i cui

proventi prendono sempre

la strada dell'occidente, a

rimpinguare casse già stra-

piene…

E noi? Noi dobbiamo

svegliarci, io credo!

Da noi si richiedono

conoscenza, chiarezza,

discernimento critico, pre-

senza affianco alla gente.

In questo campo, nes-

suna concessione può es-

sere fatta in nome di un

malinteso rispetto della

Ogni

silenzio è

colpevole

Preghiera

per le

vocazioni

A N N O I I , N U M E R O 1 0

libertà altrui. Ogni silen-

zio è colpevole. Ognuno

è libero di predicare ciò che

vuole e noi abbiamo il dovere

di rispettare la libertà di tutti.

Abbiamo però anche il dove-

re di arrestare la corsa verso

il baratro; di dire, a chi non

sa, che lo stanno menando

per il naso; che qui non si

tratta di un'altra via per

cercare Dio, ma solo di

una trovata subdola per

accumulare soldi e mante-

nere il potere sulle masse.

La risposta a quei feno-

meni viene dalla certezza

della dottrina. Sarebbe ben

strano che noi per primi ci

offrissimo ad appoggiare

quei fatti e che, per igno-

ranza o debolezza di fede,

fossimo noi a provocare e

rafforzare fenomeni di

spiritualismo esasperato o

gratificante.

Solidamente legati al

Vangelo e alla Chiesa, dob-

biamo lavorare molto per

vincere l'ignoranza religio-

sa degli stessi cristiani.

Provate a chiedere ai

fedeli che discutono di

qualcosa che la Chiesa dice

e comanda, se hanno mai

letto una sola riga di un

documento ecclesiale in

merito al tema… La ri-

sposta, tranne poche

eccezioni, è immancabil-

mente la stessa: no!

La cultura religiosa ed

ecclesiale della nostra

gente è quella mediata

dalle riviste in voga, dalla

radio e dalla televisio-

ne… e l'ignoranza la fa da

padrona, guida i compor-

tamenti etico-religiosi dei

fedeli e costruisce nel

loro sentire personale e

comune un'immagine di

Chiesa fatalmente distor-

ta.

Ebbene, ogni volta

che invece di dare il van-

gelo e la vera dottrina noi

offriamo presunti messag-

gi della visione o della

setta tale o talaltra (a

scegliersi tra le mille oggi

tanto di moda!) non fac-

ciamo altro che tradire la

nostra missione e dare

manforte alla scristianiz-

zazione della società.

Aurelio Mozzetta

Page 3: Qui ho posto il cuore Febbraio 2013

Le sorgenti del Nilo

P A G I N A 3

A N N O I I , N U M E R O 1 0

D a ragazzo, con avidità,

leggevo le avventure dei

molti esploratori alla scoperta

del mondo. Sognavo di colla-

borare alle ricer-

che di terre sco-

nosciute, di vivere

avventurosamen-

te. Soprattutto

ero affascinato da

quei territori,

così sconosciuti e

ostili da occultare le leggenda-

rie sorgenti del Nilo.

Non è andata così la mia

vita. Tuttavia quelle letture mi

hanno lasciato, appiccicato e

intatto, il gusto della esplora-

zione. Non avendo la possibili-

tà di visitare il mondo, ho ri-

cercato le avventure e storie

vissute da altri. Mi addentro

così nella mia “terra inesplora-

ta” tra i testi raccolti nei libri,

lettere, fogli d’appunti, lunghi

elenchi di spese, scritti da uo-

mini meravigliosi. È lì, negli

archivi, tra pagine muffose,

grafie insolubili, puzza di stan-

tio, carta polverosa con indele-

bili macchie gialle, dove ricerco

le sorgenti del “mio Nilo”.

Una di queste ricerche ri-

guarda al nostro Luigi Maria.

Mi sono chiesto per quale ra-

gione un giovane artigiano del

legno, di scarsa cultura, avesse

le competenze per realizzare,

nella propria casa, quel gruppo

giovanile, così profondamente

spirituale. Costituire e gestire

dei ragazzi con alcuni dei quali,

anni dopo, Luigi Maria, avrebbe

fondato una congregazione

diffusa in tutto il mondo appa-

re una impresa improbabile.

Doveva esserci, un riferimento,

qualcuno munito di una solida

base cristiana e spirituale.

Di pagina in pagina, doman-

da su domanda, sono arrivato

all’archivio dei Barnabiti in

“Santa Maria in Carrobiolo” a

Monza, la capitale della Brian-

za. Luigi Maria è un brianzolo.

Bovisio, poi, dista solo pochi

chilometri da Monza.

Nel convento monzese,

racchiuse dentro un poderoso

armadio, da tempo immote,

sono emerse le carte e quanto

fosse ritenuto necessario per il

processo di Beatificazione del

Servo di Dio Fortunato Redol-

fi, Barnabita. Lui è il nostro

uomo.

Un tipo fantastico: Sacerdo-

te, Maestro di vita e di scuola,

pittore, scultore. A Monza

fonda un Oratorio per giovani.

Un polo educativo e spirituale

affascinante. Lo regola con

norme precise e impegnative

per partecipanti così giovani.

Ne farà grandi uomini. Nasco-

no - novità per il tempo - an-

che gruppi di ragazze.

Le stesse regole prevedeva-

no degli incontri spirituali

presso la casa di uno dei parte-

cipanti, in genere del responsa-

bile. Metodicamente questi

giovani “capi” erano chiamati

dal Padre Redolfi a Monza do-

ve teneva loro brevi corsi spi-

rituali. Facile immaginarvi an-

che il nostro Luigi Monti.

Questa formazione nei ri-

guardi di Luigi e i suoi fu poi

continuata a Cesano Maderno

direttamente da don Luigi

Dossi, figlio spirituale del Re-

dolfi. Al “Carrobiolo” - come

una cerva alla fonte - il Beato

Luigi Maria Monti, il Beato

Luigi Talamoni, il Servo di Dio

Luigi Villoresi, oltre a don Luigi

Dossi e molti altri santi uomini

che lì hanno trovato spunti e

riferimenti per la propria vita e

opere.

Le avventure fra gli

“scritti”, portano al gusto della

scoperta, del l ’ approfon -

dimento. Incontri uo-

mini speciali, innovati-

vi, etici. Hanno miglio-

rato la nostra vita,

spirituale e materiale.

Sono molto fortu-

nato: niente belve

feroci negli archivi,

solo qualche raro

“topo da biblioteca”.

Non temere.

Marco

Luigi e

la sua

famiglia

pregano

insieme

La Tomba del Beato Monti

nella Cripta del Santuario di

Saronno

Il percorso

umano del

Beato Monti

Da Saronno

a Monza

alla ricerca

dei principi

della

formazione

spirituale di

Luigi Maria

Monti.

qui ho posto il cuore

Luigi

Maria e

dintorni

Page 4: Qui ho posto il cuore Febbraio 2013

P A G I N A 4

“Non c’è nulla

che possa

rimpiazzare

l’assenza di una

persona cara”

Nella Cripta del

Santuario di Padre

Monti a Saronno, si

radunano i Frati e gli

Amici di Padre Mon-

ti la preghiera quoti-

diana.

Dalle Costituzioni del 1875

Preghiamo per

- Marta, 18 anni. Tre anni

fa si era sottoposta a tra-

pianto di midollo osseo

per leucemia. La riacutizza-

zione della malattia la pone

in grave pericolo di vita. Il

Beato Monti compia per

lei il miracolo della salute.

- Serena, 34 anni, alla quale

sono stati asportati lo sto-

maco, la milza e una parte

di fegato. Nella sua diffici-

lissima situazione, ponga il

Beato Monti la mano sana-

trice.

- la mamma di Pinuccia, mor-

ta il 21 dicembre scorso.

- Maria, morta il 22 dicem-

bre, mamma della nostra

collaboratrice Mariangela.

- Pierina, morta il 25 dicem-

bre, giorno di Natale, madre

del nostro amico e collabo-

ratore Marco Perfetti.

- Mario, morto il 29 dicem-

bre scorso, fratello del no-

stro p. Giovanni Cazzaniga.

-Giusta, sorella di P. Pierino

Sosio, morta il 23 gennaio.

- Madre Raffaella, abadessa

delle Monache Benedettine

di Fabriano (AN), morta il

26 gennaio.

gior valore una sola Ave

Maria detta di cuore, che

mille Rosarii detti con tie-

pidezza e distrazio-

ne” (… )

Del resto tutte queste

prattiche di pietà non si

vogliono di alcun obbligo

assoluto, qualora il servizio

da pratticarsi intorno ai

poveri infermi non le per-

metta, poiché la prima e

Si raccomanda inoltre

di pratticare questi esercizi

di pietà con vero fervore,

raccoglimento e divozione,

onde non incorrere in quel

rimprovero fatto dall’Incar

-nata Sapienza agli Ebrei

“questo popolo mi onora

colle labbra ma il suo cuore

è da me lontano” Ritenendo

per massima ciò, che dice

S. Teresa “essere di mag-

vera orazione di strettissi-

mo obbligo pel Fratello

Ospedaliere è di servire,

Gesù e Maria coll’esercizio

della carità e col fedele

adempimento dei proprii

doveri intorno ai poveri

infermi.

(Costituzioni 1875, Capo

terzo, Dell’osservanza degli

esercizi di pietà, XII e XIII)

non lo riempie affatto, anzi

lo mantiene aperto, e ci

aiuta in questo modo a

conservare l'autentica co-

munione tra di noi, sia

pure nel dolore.

Inoltre: quanto più belli

e densi sono i ricordi, tan-

to più pesante è la separa-

zione.

Ma la gratitudine tra-

sforma il tormento del

ricordo in una gioia silen-

ziosa.

Portiamo allora dentro

di noi la bellezza del passa-

to non come una spina, ma

come un dono prezioso.

Bisogna guardarsi dal

frugare nel passato, dal

consegnarsi a esso; così

come un dono prezioso

non lo si rimira continua-

mente, ma lo si osserva

solo in momenti particola-

ri, e per il resto lo si con-

serva come un tesoro na-

scosto della cui esistenza si

è sicuri.

Allora sì che dal passato

si irradiano una gioia e una

forza durature.

(Dietrich Bonhoeffer,

Resistenza e resa)

Non c'è nulla che possa

rimpiazzare l'assenza di

una persona cara, né dob-

biamo tentare di farlo; è

un fatto che bisogna sem-

plicemente portare con sé,

e davanti al quale tener

duro e sopportare.

Ciò può sembrare a

prima vista molto difficile,

ma è al tempo stesso una

grande consolazione, per-

ché, finché il vuoto resta

aperto, si rimane legati l’un

l’altro per suo mezzo.

Si sbaglia quando si dice

che Dio riempie il vuoto: Le Parole

montiane

Una

preghiera

per...

A N N O I I , N U M E R O 1 0

qui ho posto il cuore

Gli ammalati I Defunti: il Signore doni pace a

coloro che ci hanno preceduto

Il pensiero più bello sulla perdita

Page 5: Qui ho posto il cuore Febbraio 2013

P A G I N A 5

A N N O I I , N U M E R O 1 0

Dedicato, con amore, alla Madonna di Lourdes L’Immacolata che appare.

A Lourdes e a Guadalupe.

Nel 1858 e nel 1531.

Tutte e due le volte in favore di due poveri: il pove-

rissimo indio Juan Diego, la poverissima Bernardette,

bambina analfabeta. Che po-veri rimasero per tutta la vita

e poveri morirono.

Oggi Guadalupe vede una folla di 18-20 milioni di pelle-

grini/anno, ponendosi come il santuario mariano più visitato

al mondo; per Lourdes si

parla di 6-7 milioni.

C’è qualcosa di glorioso e gioioso in tutto questo: l’af-

fermazione di una presenza, di una maternità universale

garante di vita, che non viene meno malgrado tutte le pos-

sibili situazioni di sofferenza sociale o di devianza religio-

sa.

È necessario averne cer-

tezza. Che ci proviene solo da due fonti: la Parola e il

Magistero.

Un’indicazione, direi per-

manente, sulla verità e validi-tà delle “parole che la Ma-

donna dice” si trova nelle nozze di Cana (Gv 2): lì ci sono le uniche parole che

Maria abbia mai rivolto a noi uomini: fate quello che Egli vi

dirà.

Esse sono discriminanti

per ogni messaggio vero o presunto, di qualunque appa-

rizione mariana, riconosciuta

o no dalla Chiesa.

La Santissima Madre non può dire nulla di diverso o

contrario del “fate ciò che

dice Gesù”.

A questo noi siamo chia-mati. Nostra vocazione è fare

quello che Gesù dice, come

quella di Lui (“mio cibo”) è

fare ciò che dice il Padre.

Il resto, nel caso ci fosse, è puro contorno: forse di

qualche aiuto, ma assoluta-

mente irrilevante per la fede.

Maria è madre, seria e

serena, e ama davvero i

suoi figli!

La spiritualità mariana e l'amore a Lei sono cose

altrettanto serie, che non possono essere gestite

sull’onda di mille presunte apparizioni, con emissione

di lacrime e sangue, e va-langhe di messaggi minac-

cianti condanne, punizioni e distruzioni. Questo sa-

rebbe solo uno spaurac-

chio di cristianesimo. La Casa della

Congregazione a

Lourdes

Con

Maria,

come

Lourdes:

l’Immacolata

che appare.

Nella città di

Maria, la Casa

di Preghiera e

Accoglienza

della

Congregazione.

qui ho posto il cuore

Page 6: Qui ho posto il cuore Febbraio 2013

P A G I N A 6

Nella foto, sopra,

Padre Michele Per-

niola, sotto Padre

Francesco Cavalieri

Carta de un SACERDOTE CATOLICO

al NEW YORK TIMES Querido hermano periodista:

Soy un s imple sacerdote

católico. Me siento feliz y

orgulloso de mi vocación. Hace

veinte años que vivo en Angola

como misionero. Veo en muchos

medios de información, sobre

todo en vuestro periódico la

ampliación del tema en forma

morbosa, investigando en detalles

la vida de algún sacerdote

pedófilo. Así aparece uno de una

ciudad de USA, de la década del

70, otro en Australia de los años

80 y así de frente, otros casos

recientes… Ciertamente todo

condenable!

S e v e n a l g u n a s

presentaciones periodísticas

ponderadas y equilibradas, otras

a m p l i f i c a d a s , l l e n a s d e

preconceptos y hasta odio.

Me da un gran dolor por el

profundo mal que personas, que

deberían de ser señales del amor

de Dios, sean un puñal en la vida

de inocentes. No hay palabra que

justifique tales actos. No hay

duda que la Iglesia no puede

estar, sino del lado de los

débiles, de los más

indefensos. Por lo tanto

todas las medidas que sean

tomadas para la protección,

prevención de la dignidad

de los niños será siempre

una prioridad absoluta.

Pero¡ Es curiosa la

poca noticia y desinterés

por miles y miles de

sacerdotes que se

consumen por millones de

niños, por los adolescentes

y los más desfavorecidos

en los cuatro ángulos del

mundo!

Pienso que a vuestro

medio de información no

le interesa que yo haya

tenido que transportar,

por caminos minados en el

año2002, a muchos niños

d e s n u t r i d o s

desde Cangumbe a Lwena

(Angola), pues ni el

gobierno se disponía y las

ONG’s no estaban

autorizadas; que haya

tenido que enterrar

decenas de pequeños

fal lecidos entre los

desplazados de guerra y

los que han retornado;

que le hayamos salvado la

vida a miles de personas

en México mediante el

único puesto médico en

90.000 km2, así como

con la distribución de

alimentos y semillas. Que

h a y a m o s d a d o

la oportunidad de

educación en estos 10

años y escuelas a más de

110.000 niños...

No es de interés que

con otros sacerdo-

tes hayamos tenido que

socor r e r l a c r i s i s

humanitaria de cerca de

15.000 personas en

los acuartelamientos de la

guerrilla, después de

su rendición, porque no

llegaban los alimentos del

Gobierno y la ONU.

No es noticia que un

sacerdote de 75 años, el P.

Roberto, por las noches

recorra las ciudad de

Luanda curando a los

chicos de la calle,

llevándolos a una casa de

acogida, para que se

desintoxiquen de la

gasolina, que alfabeticen

cientos de presos; que

otros sacerdotes, como P.

Stefano, tengan casas de

pasaje para los chicos que

s o n g o l p e a d o s ,

maltratados y hasta

violentados y buscan

un refugio.

Tampoco que Fray

Maiato con sus 80 años,

pase casa por casa

confortando los enfermos

y desesperados. No es

noticia que más de 60.000

de los 400.000 sacerdotes,

y religiosos hayan dejado

su tierra y su familia para

servir a sus hermanos en

una leprosería, en

hospitales, campos de

refugiados, orfanatos para

niños acusados de

hechiceros o huérfanos de

padres que fallecieron con

Sida, en escuelas para los

más pobres, en centros de

formación profesional, en

centros de atención a

s e r o p o s i t i v o s … o

s o b r e t o d o , e n

parroquias y misiones

dando motivaciones a la

gente para vivir y amar.

No es noticia que mi

amigo, el P. Marcos

Aurelio, por salvar a unos

jóvenes durante la guerra

e n A n g o l a , l o s

haya transportado de

Kalulo a Dondo y

volviendo a su misión

haya sido ametrallado en el

c a m i n o ; q u e e l

hermano Francisco, con

cinco señoras catequistas,

por ir a ayudar a las áreas

rurales más recónditas

hayan muerto en un

accidente en la calle; que

decenas de misioneros en

Lettera di

un prete

al NY

Times

Glossolalie

Appunti,

ricordi e saluti

dal mondo

A N N O I I , N U M E R O 1 0

qui ho posto il cuore

Segue a pagina 9

Page 7: Qui ho posto il cuore Febbraio 2013

P A G I N A 7

A N N O I I , N U M E R O 1 0

consacrazione a Dio tramite la professione perpetua dei

voti religiosi. A lui il nostro

grazie e la fraterna parteci-pazione: il suo dono arric-

chisce l’intera Famiglia Mon-tiana. A Maria Immacolata

Il 6 gennaio, giorno dell’Epifania, nella cappella

del Centro Vocacional San

José a Santa Cruz de la Sierra (Bolivia), il Fratel Julio

Peralta ha portato a compi-mento il suo cammino di

chiediamo di ac-compagnare Julio

con materna at-

tenzione, per ogni giorno del suo

cammino.

8° CAPITOLO GENERALE DELLE NOSTRE SUORE

SALTA, Argen-

tina. Dal 14 al 24

di gennaio si è ce-

lebrato l’8° Capi-

tolo Generale del-

le nostre Sorelle,

Figlie dell’Immaco-

lata Concezione

della Carità. Il Ca-

pitolo è momento

fondante del cam-

mino di una Con-

gregazione. Nel

nome del Beato

Luigi Maria

Monti e della

Fondatrice Ma-

dre Sara Lona,

le Delegate ca-

pitolari si sono impegnate a

risconoscere i segni dello

Spirito presente nella Fami-

glia. Il giorno 21 gennaio è

stata rieletta per un secon-

do sessennio la Madre Ge-

nerale MARTA ROBLES

e le Sorelle del Consiglio:

Mirta Gauna, Angelica Mo-

sto, Laura Figueroa, Valenti-

na Sarapura. L’augurio e la

preghiera da tutti noi Fratel-

li dal Santuario del Beato

Luigi Maria.

Madre

Marta

Antonia

ROBLES

Professione perpetua dell’HNO. JULIO PERALTA

Fratel Julio Peralta

Madre Marta

riconfermata alla

guida della

Congregazione

Vita di

famiglia

Eletto il nuovo

Consiglio

generale delle

Figlie

dell’Immacola

ta Concezione

della Carità.

qui ho posto il cuore

Page 8: Qui ho posto il cuore Febbraio 2013

P A G I N A 8

Il foglio periodico

di notizie della

della Missione

Mãe Maria, di

Foz do Iguaçu

(Paranà, Brasile)

In Kerala (India), un

nuovo centro di spi-

ritualità della Con-

gregazione

È nato Sem Fronteiras

Caro Padre Monti...

PEROOR - CASA MARIA Lo scorso 27 dicem-

bre, alla presenza del

Superiore Generale, Fr.

Ruggero Valentini, è

stata inaugurata a PE-

ROOR, Kerala, India, la

nuova Casa Maria, un

centro di spiritualità e

cultura realizzato nella

antica sede di Nirmalgiri

(Collina dell’Immacola-

ta). Il primo atto ufficiale

nel nuovo Centro è sta-

ta la celebrazione della

Quarta Assemblea della

Provincia Indiana (29-30

dicembre). Profonda

gratitudine va a tutti i

Fratelli che, con il pro-

prio lavoro, hanno per-

messo la realizzazione di

questo bel progetto.

(Angelanna)

- Padre Luigi Monti, tu che sei vicino a Dio, chie-

di che i giovani sposi sia-no fedeli, in modo parti-

colare per i nostri figli. Un papà e una mamma

che hanno il cuore stra-ziato.

- Padre Monti, c’è la

mia carissima nonna che

- Caro beato padre

Monti, mi affido a te e alla tua intercessione presso

la Madonna e Dio, per un po’ di salute e pace per

tutti noi. Ti ringrazio per tutte le volte che mi ri-

volgo a te e tu mi ascolti. Benedici la mia famiglia e tutte le famiglie, cellule

della società umana.

sta morendo. Io non voglio

che muoia, come del resto tutti non vogliono che muoia

una persona cara. Ti prego, Padre Monti, salva la mia

nonna oppure, se non puoi farla restare con me, portala

via con te, dove tu stai, e

non farla soffrire più. Ascol-

ta la mia preghiera. Un’ulti-

ma cosa ti chiedo: proteggi

tutti noi della nostra fami-

glia. Grazie. Giulia, ragazza

di 12 anni che sta soffrendo.

conoscere questa realtà

brasiliana della CFIC,

nella quale sto cercando

di inserirmi un po' più

approfonditamente. Può

anche essere utile per

capire quale servizio

tenta di proporre questa

piccola cellula della Con-

gregazione e della Chie-

sa di Cristo in Brasile. Il

nostro augurio per un

bel cammino insieme!

Foglio periodico di

notizie della Missione

Mãe Maria, di Foz do

Iguaçu (Paranà, Brasile). Il numero 1 è uscito

il 9 gennaio. Scrive Fr.

Gioacchino, che lo ha

ideato: Amici, trovandomi

ora in Brasile, nella missio-

ne di Foz do Iguaçu, ho

sentito il bisogno di non

perdere il contatto con

tutti voi e permettervi,

attraverso il foglio di co-

municazione allegato, di Il mio

Grazie a

Padre

Monti

Vita di

famiglia

(segue)

A N N O I I , N U M E R O 1 0

qui ho posto il cuore

Page 9: Qui ho posto il cuore Febbraio 2013

Ricordi di Cantù

P A G I N A 9

A N N O I I , N U M E R O 1 0

Il buon odore della fraternità In una visita alla Comunità dei Fratelli nella casa di

Cantù, il 10 novembre 1919, P. Pezzini dice di sentire:

rossa, coi pantaloni blu cu-

po filettati di rosso e il tipi-

co berretto inclinato su un

orecchio che gli copriva

metà fronte. Per tenerci

buoni ci raccontava aneddo-

ti dell’epopea garibaldina,

dilungandosi con calore ol-

tre il suono della campanel-

la. Per la sua parola, Gari-

baldi ci fu sempre caro.

Qualche volta il vecchio si

addormentava e noi piano

piano andavamo attorno alla

cattedra per copiare dal suo

bel quadernone che gli ser-

viva da prontuario per tutte

le materie, la soluzione del

problema assegnato. Acca-

deva che si svegliasse prima

che noi avessimo potuto

finire e allora, alzatosi di

scatto con una mano si

accomodava i baffi e la bar-

ba e con l’altra afferrava la

grossa riga che teneva sem-

pre sulla cattedra e dopo

averla fatta roteare la batte-

va sulla cattedra che risuo-

nava sotto i suoi colpi.

(da Vita Concezionista,

Giugno- Luglio 1948)

P er le difficoltà dei tem-

pi a causa della prima

guerra mondiale che tolse

all’Istituto il valido aiuto di

tanti fratelli giovani chiamati

al servizio delle armi, fu as-

sunto il maestro Giuseppe

Faccinelli, reduce garibaldi-

no quasi settantenne, al

quale fu affidata la classe

terza. Era un vecchio aitante

nella persona con due lun-

ghi e folti baffi e barba all’E-

manuele II° e gli piaceva

nelle ricorrenze patriottiche

recarsi all’Istituto in camicia

Un garibaldin maestro

Carta de un SACERDOTE CATOLICO

al NEW YORK TIMES

Padre Francesco Cavalieri

Breviario di

curiosità

montiane

… a spulciar gli ar-

chivi e rimescolar le

carte della storia,

per sapere…

Forse non

tutti

sapevate

che...

La presenza

della

Congregazione

a Cantù,

risale allo

stesso

Fondatore,

ha una storia

interessante,

avvincente e

tutta da

indagare.

qui ho posto il cuore

il buon odore di tutte le virtù religiose,

ma specialmente la pace e la carità,

che formano il paradiso in terra

Angola hayan muerto por falta

de socorro sanitario, por una

simple malaria; que otros

hayan saltado por los aires, a

causa de una mina, visitando a

su gente. En el cementerio de

Kalulo están las tumbas de los

primeros sacerdotes que

llegaron a la región…

Ninguno pasa los 40 años.

No es noticia acompañar

la vida de un Sacerdote

“normal” en su día a día, en

sus dificultades y alegrías

consumiendo sin ruido su vida

a favor de la comunidad que

sirve. La verdad es que no

procuramos ser noticia,

sino simplemente llevar la

Buena Noticia, esa noticia

que sin ruido comenzó en la

noche de Pascua. Hace más

ruido un árbol que cae

que un bosque que crece.

No pretendo hacer una

apología de la Iglesia y de los

sacerdotes. El sacerdote no

es ni un héroe ni un

neurótico. Es un simple

hombre, que con su

humanidad busca seguir a

Jesús y servir sus hermanos.

Hay miserias, pobrezas y

fragilidades como en cada

ser humano; y

también belleza y

bondad como en

cada criatura…

Insistir en forma

o b s e s i o n a d a y

persecutor i a en

un tema perdiendo la

visión de conjunto

crea verdaderamente

caricaturas ofensivas

d e l s a c e r d o c i o

católico en la cual me

siento ofendido.

Sólo le pido amigo

periodista, busque la

Verdad, el Bien y la

Belleza. Eso lo hará

noble en su profesión.

En Cristo.

P. Martín Lasarte sdb

Segue da pagina 6

Obiettivi di santità cui tendere e simpatici ricordi

Page 10: Qui ho posto il cuore Febbraio 2013

P A G I N A 1 0

Email e

lettere dal

mondo

Lettere alla Redazione Augurio fraterno

Un augurio fraterno e

cordiale a te e alla tua

Fraternità.

Ricchezza del

notiziario

Tanti cari auguri e

grazie per la ricchezza

del Notiziario.

Roberta

Noi ci fidiamo di te

Grazie del simpatico

saluto e di quell'

espressione "noi ci

fidiamo di te" che di-

venta per me un gran-

de impegno di respon-

sabilità. Mi sono senti-

to affidare questo

compito a 63 anni so-

nati e non posso cer-

to tradire la fiducia

che prima di tutti, Dio

ha posto in me. E mi

pare che di tempo per

"studiarmi" se n'

è preso proprio tanto.

A tutta la Comunità

orante di Saronno

chiedo un continuo

ricordo sulla tomba

del nostro fondatore.

Fr. Gioacchino

E Bello anno nuevo

Grazie! E BELLO AN-

NO NUEVO te de-

seamos desde Quito!

Con un fuerte y

afectuoso abrazo! Er-

nesto y familia.

Giornale on line

Carissimo, compli-

menti per il Giornale

online dal quale si de-

sume impegno e fati-

ca. Ti giunga online un

augurio sincero e fra-terno, e che i prossimi

giorni portino sollievo

e riposo. Buon An-

no f.r.

Questo nuovo sole

ci illumini fino alle

midolla

Auguri per tutta la

comunità. Ogni giorno

sia Natale e la luce di

questo nuovo sole ci

illumini fino alle midol-

la. Con affetto. Rober-

to e Cinzia, sposi

L’Anno della Fede

porti ...

L'Anno della Fede

possa portare pace,

serenità e illuminazio-

ne a tutti. Aldo Fabio

Non è stato un

Natale facile

Non é stato un Natale

facile per nessuno, ma

noi cristiani siamo in-

vitati a testimoniare la

visibilità della nostra fede, affinché fratelli e

sorelle riescano an-

ch’essi a vedere Dio,

la Chiesa, la famiglia, la

comunità... Il dono

dell'Incarnazione per-

metta di trasformare

l'invisibile in visibile, di

credere che esiste

realmente il Corpo

Mistico, misteriosa

unione tra noi e quan-

ti ci hanno preceduto

e continuano ad aiu-

tarci per le strade del-

la Divina Provvidenza.

Ci sostengano la ma-

ternità di Maria e la

paternità di Giusep-

pe, la loro fede genui-

na, la capacità di met-

tersi in cammino sen-

za sicurezze. Può darsi

che molte situazioni

nella Chiesa, nella fa-

miglia, nell'Istituto, nel

la comunità, nel lavo-

ro ci deludano. Può

darsi che, senza col-

pa, noi siamo incom-

presi. Gesù che viene

ci sostenga nelle pro-

ve e nella gioia. Il "Dio

con noi" ci accompa-

gni nel 2013, attraver-

so quei cambiamenti

che Egli ha previsto

per noi. Con affetto,

don Gian Franco.

Splendido per chi si

occupa di bambini

Grazie, ferramenta e giocattoli... splendido

per chi si occupa co-

me me di bambini.

AUGURI! Nerella.

Scriveteci

a

I Vostri

mess@ggi

A N N O I I , N U M E R O 1 0

qui ho posto il cuore

[email protected]

Page 11: Qui ho posto il cuore Febbraio 2013

P A G I N A 1 1

A N N O I I , N U M E R O 1 0

Tempo perduto non si trova più Leggo la rivista con immen-

so piacere ed ogni volta trovo

quel quid che mi fa riflettere

sui miei approfondimenti pas-

sati e presenti.

Nei miei ricordi montiani,

il primo giorno che ho messo

piede a Noto (SR) è ancora

stampigliato fresco nella me-

moria, come la sceneggiatura

di un film: esterno, pomeriggio

con sole, autunno; salgo le

scale dopo aver varcato un

portone di legno massiccio,

arrivo in un cortile dove tanti

bambini giocano a pallone,

lateralmente delle panchine di

marmo e una porticella che

conduce alla direzione.

Diversi preti mi guardano,

mi sorridono e si presentano:

uno si chiama padre Aldo

(giusto come me e la cosa mi

dà sollievo), un altro padre

Eugenio, un altro padre Pietro

(noi lo nominammo Gam-

badilegno, perchè aveva una

protesi); quelle voci dei bambi-

ni che giocavano - qualcuno lo

riconoscevo essere del mio

paese - mi hanno subito fatto

pensare: "che bello qui! è il

mio posto".

Vedere i preti in tona-

ca giocare a pallone con i bam-

bini mi faceva ricordare un

telefilm: I ragazzi di padre

Brown. Imperdibile.

Dopo qualche tempo di

ambientamento, la vita di

"collegio" appariva

bella, goliardica,

severa e regolata;

non mancavano di

certo le nostre

marachelle che

quando scoperte

venivano

"castigate" dai superiori.

Ma una cosa ricordo sem-

pre: il mio direttore, padre

Erasmo Perniola (1908-1990),

personaggio che incuriosiva

noi bimbi perchè non appariva

quasi mai durante la settimana,

sempre in direzione a studiare

e scrivere; per il funzionamen-

to della scuola delegava il

"potere" agli altri confratelli.

Officiava Messa la Domeni-

ca. Un bel giorno ho pensato:

"adesso lo vado a trovare in

direzione". Scendo le scale,

entro nel suo ufficio e lo vedo

intento a scrivere, con la testa

sul foglio, non si era accorto

della mia presenza. Con voce

timida accenno un saluto, Era-

smo alza la testa e mi dice:

Ciao figliolo...

Io per un attimo mi sento

smarrito perchè attorno vi

erano tanti libri e sulla scriva-

nia tante carte. Ho risposto:

"buongiorno, direttore, sono

venuto a vedere cosa fa, visto

che non la vedo quasi mai" e

lui mi risponde che sta scri-

vendo dei libri su Padre Monti,

il nostro fondatore, e poi ne

ha uno che sta finendo intito-

lato "A mia madre" - poi ti

regalerò una copia.

Sciolto dall'emozione, ini-

zio a fare domande curiose ed

è qui che padre Erasmo mi

dice una cosa che non ho più

scordata: "adesso figliuolo

torna nello studio, io starei

con te a spiegarti tante cose,

ma non posso perdere tempo,

perchè il TEMPO perduto non

lo si TROVERÀ MAI PIÙ. Ti

faccio un esempio: se tu perdi

1000 lire e dopo due giorni

trovi 1000 lire, non sono le

stesse che hai perse ma altre;

quelle perse non le ritroverai

più. Così è il tempo, quando si

perde non si trova più”.

Fu un grande insegnamen-

to, di un’efficacia inaudita, ave-

vo 9 anni; sono trascorsi quat-

tro decenni e questa filosofia

l'ho applicata sempre, sia ver-

so di me sia con i miei studen-

ti nei 23 anni di carriera da

docente.

Ecco, questa per me è pre-

ghiera. Ricordare una persona

costantemente, è come prega-

re per lei. La preghiera non si

sostanzia solo nella recitazio-

ne, ma anche aggiungendo un

RICORDO, l'atto svolto è

pregare per Dio, per Sè e per

gli Altri.

Aldo F.

Fu un

grande

insegna-

mento

di vita

Padre Erasmo

Perniola

Ricordo di un

bimbo che a

Noto (Sr)

incontra la

Congregazione

e le sue opere.

Il grande

insegnamento

di Padre

Erasmo

Perniola

qui ho posto il cuore

Page 12: Qui ho posto il cuore Febbraio 2013

P A G I N A 1 2

A N N O I I , N U M E R O 1 0

qui ho posto il cuore

Dove ho posto il cuore?

Non lo so. Non so dirlo

perché la mia vita non

è soltanto preghiera.

E’ fatta di lavoro

quotidiano, di cose da

fare, di persone da

curare e da ascoltare…

La mia risposta

provvisoria è: pongo

il mio cuore in tutto.

Vale a dire: non solo in

Dio.

Ho posto il mio

cuore in Dio da

tantissimi anni.

Ma, mi trovo tut-

ti i giorni a com-

battere con la

mia umanità.

Dove ho posto il cuore?

I l titolo “Qui ho posto il cuore” continua ad essere

per me una provocazio-ne: dove ho posto io il mio cuore? Provo a dar-mi risposta, ma non ne trovo una definitiva. Ed è proprio questo il proble-ma. Certamente ho po-sto il mio cuore in Dio. Ma questo porre il cuore in un tempo ed in uno spazio non trova il posto che si meriterebbe. Non ho luogo. Non ho spazio definito. Non ho una for-

ma… Questo mi fa riflettere

sull’articolo scritto da una monaca sugli oranti. L’orazione non ha luogo nè tempo né forma, per-ché tutto è allo stesso tempo luogo e non-luogo, tempo e non-tempo, forma e non-forma. È luogo dell’orazio-ne quello dove noi pre-ghiamo, ma non è più un luogo quando il pregare raccoglie tutto lo spazio. È tempo di orazione quando noi stiamo pre-gando, ma non lo è più quando la preghiera av-volge il tempo presente, passato e futuro. È forma la recita dei Salmi, ma non lo è più quando essa diventa solo spirito che non è più parola, pensie-ro, gemito, richiesta, rin-

graziamento… Dove ho posto il cuo-

re? Non lo so. Non so dirlo perché la mia vita non è soltanto preghiera. La mia vita è fatta di lavo-ro quotidiano, di cose da fare, di persone da curare e da ascoltare… La mia risposta provvisoria è: pongo il mio cuore in tutto. Vale a dire: non solo in Dio. È vero che sono tutte cose create, che la vita può essere un ora et labora e che anche

se si pone in cuore in qualcosa di creato, si giunge sempre a Dio. Non riesco a credere che sia proprio così. Temo. Temo ora più che mai. Mi sono dichiarata per Dio ed ora cerco di più l’uo-mo. Questa relativa tran-quillità che ho raggiunto dopo gli esami, il contrat-to di lavoro, la casa, la stabilità relativa… mi fa riemergere più che mai il desiderio di una famiglia, dei figli, di un uomo mio… È normale. È giu-sto. È tutto paradossale,

ma è così. Mio malgrado. Dove ho posto il cuo-

re? Non lo so. Questo desiderio di fare “famiglia” è forte. E ba-sterebbe impegnarsi per farlo realtà. Anche qui, in questa nuova situazione, ho trovato già chi po-trebbe realizzare tutto questo e come potrebbe essere realizzato. Io non so se lo voglio veramen-

te… Ho posto il mio cuore

in Dio da tantissimi anni. Ma, mi trovo tutti i giorni a combattere con la mia umanità. I miei deside-ri…. se avessi posto tut-to il mio cuore solo in Dio, tutto questo sareb-be forse meno doloroso e più facile. Ma non lo è. Dove ho posto il mio cuore? Rimane la doman-da. Questo profondo desiderio che mi porto dietro da tanti anni di servire Dio solo… attesta che l’uomo è, nel profondo, un essere religioso, un «mendicante di Dio»... (da: Il desiderio di Dio Bene-detto XVI, Udienza gene-rale 7.11.12). Questo mendicare un posto dove porre il cuore è del “semplice” cristiano o rappresenta una chiamata “speciale”? Se fosse di un

semplice cristiano, per-ché allora non so e non voglio abbandonarmi all’i-dea di formare una fami-glia tutta mia? Se fosse una chiamata particolare, perché non mi basta por-re il cuore nel più pro-fondo “essere del mio Essere”, come dicono i

grandi oranti? È vero cerco anch’io

un posto dove porre il cuore. Padre Monti ci è riuscito. In tanti ci sono riusciti. In qualche modo, anch’io forse ci riuscirò. Nel frattempo la mia pre-ghiera va a tutti coloro che quel posto non l’han-no ancora trovato, ma che anche grazie a “Qui ho posto il cuore” forse troveranno. E a tutti co-loro i quali, invece, lo hanno già trovato, perché non abbandonino il posto

dove Dio li ha chiamati. Mi è d’aiuto e conforto

quanto leggo: …Penso a Maria, la vergine immacola-ta madre, di cui questa stagione è pienamente intri-sa; e al suo sì a Dio, che non è omaggio accondi-scendente a qualcuno pa-drone della sua vita, ma affermazione di volontà personale, di desiderio ac-ceso e non più azzerabile, di scelta decisa e coerente.

(Editoriale QPC, n. 9). Affermazione di volon-

tà personale, di desiderio acceso e non più azzera-bile, di scelta decisa e coerente. Allora tutto quel sentire di cui sopra, si affievolisce. Mi sento ancora e sempre di Dio. Anche e nonostante tut-to. Anche e nonostante non sappia sempre “dove ho posto il mio cuore”.

Grazie di tutto!

BdD

Mi sento ancora e

sempre di Dio.

Anche e nono-

stante tutto. An-

che e nonostante

non sappia sem-

pre “dove ho po-

sto il mio cuore”.

Riconoscere

Vocazioni

Page 13: Qui ho posto il cuore Febbraio 2013

P A G I N A 1 3

A N N O I I , N U M E R O 1 0

qui ho posto il cuore

Testimonianza e Rinnovamento

I l rinnovamento

della Chiesa passa

anche attraverso la te-

stimonianza offerta dalla

vita dei credenti: con la

loro stessa esistenza nel

mondo i cristiani sono infatti chiamati a far ri-

splendere la Parola di

verità che il Signore Ge-

sù ci ha lasciato.

Proprio il Concilio,

nella Costituzione dog-

matica Lumen gentium,

affermava: “Mentre Cri-

sto, «santo, innocente,

sen-za macchia» (Eb

7,26), non conobbe il

peccato (cfr 2Cor 5,21)

e venne solo allo scopo

di espiare i peccati del

popolo (cfr Eb 2,17), la

Chiesa, che comprende

nel suo seno peccatori

ed è perciò santa e in-

sieme sempre bisognosa

di purificazione, avanza

continuamente per il

cammino della peniten-

za e del rinnovamento.

La Chiesa «prose-gue

il suo pellegrinaggio fra

le persecuzioni del

mondo e le consolazioni

di Dio», annunziando la

passione e la morte del

Signore fino a che egli

venga (cfr 1Cor 11,26).

Dalla virtù del Signore

risuscitato trae la forza

per vincere con pazien-

za e amore le afflizioni e

le difficoltà, che le ven-

gono sia dal di dentro

che dal di fuori, e per

svelare in mezzo al

mondo, con fedeltà an-

che se non perfetta-

mente, il mistero di

lui, fino a che alla fine

dei tempi esso sarà

manifestato nella pie-

nezza della luce”.

L’Anno della fede, in questa prospettiva, è

un invito ad un’auten-

tica e rinnovata con-

versione al Signore,

unico Salvatore del

mondo.

Nel mistero della

sua morte e risurre-

zione, Dio ha rivelato

in pienezza l’Amore

che salva e chiama gli

uomini alla conversio-

ne di vita mediante la

remissione dei peccati

(cfr At 5,31).

Per l’apostolo Pao-

lo, questo Amore in-

troduce l’uomo ad

una nuova vita: “Per

mezzo del battesimo

siamo stati sepolti in-

sieme a lui nella mor-

te, perché come Cri-

sto fu risuscitato dai

morti per mezzo della

gloria del Padre, così

anche noi possiamo

camminare in una nuo-

va vita” (Rm 6,4).

Grazie alla fede, que-

sta vita nuova plasma

tutta l’esistenza umana

sulla radicale novità

della risurrezione.

Nella misura della

sua libera disponibilità,

i pensieri e gli affetti, la

mentalità e il compor-

tamento dell’uomo

vengono lentamente

purificati e trasformati,

in un cammino mai

compiutamente termi-

nato in questa vita. La

“fede che si rende

operosa per mezzo

della carità” (Gal 5,6)

diventa un nuovo cri-

terio di intelligenza e

di azione che cambia

tutta la vita dell’uomo

(cfr Rm 12,2; Col 3,9-

10; Ef 4,20-29; 2Cor

5,17).

(Benedetto XVI, Let-

tera Apostolica Porta

Fidei, n. 6 )

Nelle mani

di un

Amore più

grande

“La Chiesa,

comprende nel

suo seno peccatori

ed è perciò santa

e insieme sempre

bisognosa di

purificazione”

ANNO DELLA FEDE

(11 ottobre 2012 – 24

novembre 2013)

La fede si rende

operosa per mez-

zo della carità,

diventa un nuovo

criterio di intelli-

genza e di azione

che cambia tutta

la vita dell’uomo.

Page 14: Qui ho posto il cuore Febbraio 2013

Nel Cuore della Carità Montiana

QUI HO POSTO IL CUORE

Direttore: Saverio Clementi. Redazione: Aurelio Mozzetta, Raffaele Mugione

Hanno collaborato per questo numero:

P. Aurelio Mozzetta, Marco Perfetti, Pinuccia, Martin Lasarte, Angelanna

Giulia, Fabio F., BdD, Raffaele Mugione

Direzione: Via San Giacomo, 5

21047 – Saronno (VA)

: 02 96 702 105 : 02 96 703 437

e-mail:

[email protected]

sito web: www.padremonti.org

(Nessun collaboratore percepisce

compenso. Questo Notiziario è

realizzato da volontari)

Santuario del Beato Luigi Maria Monti Saronno

Orario delle Celebrazioni del Santuario

GIORNI FERIALI

6.30 Lodi del Mattino (lunedì in cripta)

7.00 Santa Messa (lunedì in cripta) 9.00 Santa Messa

18.50 Rosario e Vespro

TUTTI I GIOVEDI’

18.30 Adorazione Eucaristica per le Vocazioni

DOMENICA E FESTIVI

8.30 Lodi del Mattino

9.00 Santa Messa

19.00 Santa Messa

SACERDOTI A DISPOSIZIONE IN SANTUARIO

P. Aurelio Mozzetta, rettore P. Pierino Sosio

P. Roy Puthuvala P. Elvis Lukong