Qui ho posto il cuore agosto 2013

16
Chi crede in Gesù sa che il maligno è GIÀ sconfitto e che non può fare nulla contro la croce di Cristo. Succede, però, che davanti a noi, povere creature, quell’animalaccio si faccia grande e forte e mostruoso, come un drago che gonfi le vene del collo. E noi, presi da dubbi e paure, miseramente ci cadiamo. La paura è figlia primogenita del diavolo. È sempre tramite essa che l’animale entra in casa nostra. Basterebbe la luce di un sorriso per farlo scappare via. Padre Monti diceva che il diavolo è come un rospo, vigliacco sporco e puzzo- lente, che si nasconde in anfratti bui e umidi, sotto un sasso. Basta alzare il sas- so, far entrare la luce ed esso scappa via. In quale buca se ne sta acquattato il rospo che avvelena la nostra vita? Quale è il sasso da alzare per scoprir- lo? Sul sentiero della vita, i sassi possono costituire ostacolo. Taluni sono enormi come massi erratici, rendono impossibile avanzare, obbligano a compiere giri lar- ghi, se non addirittura a tornare indietro. Altri sono così piccoli che s’infiltrano tra le dita e diventano simpaticamente pro- verbiali come “sassolini nella scarpa”, i quali, comunque, danno sempre molto ma molto fastidio. Le buche poi - con acqua o senz’acqua, avvertiva il vecchio glorioso film Il Federale - possono mandare fuori- squadro le gomme o far saltare gli am- mortizzatori o anche farci rimettere una gamba. Tutto questo è “cammino”. Può far male, può mandare fuori giri o ritardare il passo, ma è la sola strada che ti conduce dove vuoi andare. Anche se di questo prendi coscienza solo dopo, molto tempo dopo; e solo allora puoi valutare la ric- chezza della tua strada e rendere grazie. Benedico ogni sasso in cui ho inciampato nel cammino, facendomi male! Altra cosa sono sassi e buche posti da personaggi e istituzioni che, in teoria, sarebbero deputati al bene di tutti, ma che in realtà hanno avuto la ‘fortuna’ d’incappare nell’ultimo escamotage - le- galmente valido - per prendersi profitte- vole cura dei propri interessi. Ne abbiamo esperienza! Niente di peggio che doversi sorbire esortazioni ad accogliere come dono del cielo le prevaricazioni e la risac- ca di giochi di potere neppur tanto ma- scherati. Noi, però, un potere lo abbiamo: staccare la spina e usare il nostro voto. Don Tonino Bello, vescovo santo mor- to sulla breccia, gridava: “non è lecito che i responsabili del popolo giochino di scherma tra loro, mentre la città viene devastata dalle cannonate della crisi”. LE BUCHE, I SASSI E LA LUCE SOMMARIO: Editoriale 1 Preghiere ascoltate 2 Luigi M. Monti e dintorni 3 Una preghiera per… 4 Preghiere per le vocazioni 4 Con Maria, come Maria 5 Parole mon- tiane 5 Glossolalie 6 Vita di Fami- glia 7-8 Forse non tutti sapevate 9 I Vostri mes- saggi 10 Il mio Grazie a Padre Monti 10 La Porta aper- ta 11 Riconoscere vocazioni 12 Nelle mani di un amore più grande 13 Anno mariano CFIC 14 La Giovinezza dei vecchi 15 DATA Notiziario del Santuario del Beato Luigi Maria Monti Anno II n. 16 AGOSTO 2013 SANTUARIO DEL BEATO LUIGI MARIA MONTISARONNO Via A. Legnani, 4 - 21047 - Saronno (VA) 02 96 702 105 02 96 703 437 e-mail: [email protected] sito web: www.padremonti.org C.F.: 93054190892 Conto corrente bancario intestato a: Santuario Padre Monti Cod. IBAN: IT27 C 08374 50520 00000 8801111 Cod. Bic.: ICRAITMMAE0 presso: Banca di Credito Cooperativo di Barlassina Filiale di Saronno Causale: Offerte pro-Santuario o Sante Messe di Aurelio Mozzetta L’Editoriale Anno mariano CFIC, Roma luglio 2013 - Lourdes luglio 2014: Quello che Egli vi dirà, fatelo! Segue a pag. 2

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Il periodico dell'Istituto Padre Monti di Saronno

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Page 1: Qui ho posto il cuore agosto 2013

Chi crede in Gesù sa che il maligno è

GIÀ sconfitto e che non può fare nulla

contro la croce di Cristo. Succede, però,

che davanti a noi, povere creature,

quell’animalaccio si faccia grande e forte

e mostruoso, come un drago che gonfi le

vene del collo. E noi, presi da dubbi e

paure, miseramente ci cadiamo. La paura

è figlia primogenita del diavolo. È sempre

tramite essa che l’animale entra in casa

nostra.

Basterebbe la luce di un sorriso per

farlo scappare via.

Padre Monti diceva che il diavolo è

come un rospo, vigliacco sporco e puzzo-

lente, che si nasconde in anfratti bui e

umidi, sotto un sasso. Basta alzare il sas-

so, far entrare la luce ed esso scappa via.

In quale buca se ne sta acquattato il

rospo che avvelena la nostra vita?

Quale è il sasso da alzare per scoprir-

lo?

Sul sentiero della vita, i sassi possono

costituire ostacolo. Taluni sono enormi

come massi erratici, rendono impossibile

avanzare, obbligano a compiere giri lar-

ghi, se non addirittura a tornare indietro.

Altri sono così piccoli che s’infiltrano tra

le dita e diventano simpaticamente pro-

verbiali come “sassolini nella scarpa”, i

quali, comunque, danno sempre molto

ma molto fastidio.

Le buche poi - con acqua o

senz’acqua, avvertiva il vecchio glorioso

film Il Federale - possono mandare fuori-

squadro le gomme o far saltare gli am-

mortizzatori o anche farci rimettere una

gamba.

Tutto questo è “cammino”. Può far

male, può mandare fuori giri o ritardare il

passo, ma è la sola strada che ti conduce

dove vuoi andare. Anche se di questo

prendi coscienza solo dopo, molto tempo

dopo; e solo allora puoi valutare la ric-

chezza della tua strada e rendere grazie.

Benedico ogni sasso in cui ho inciampato

nel cammino, facendomi male!

Altra cosa sono sassi e buche posti da

personaggi e istituzioni che, in teoria,

sarebbero deputati al bene di tutti, ma

che in realtà hanno avuto la ‘fortuna’

d’incappare nell’ultimo escamotage - le-

galmente valido - per prendersi profitte-

vole cura dei propri interessi. Ne abbiamo

esperienza! Niente di peggio che doversi

sorbire esortazioni ad accogliere come

dono del cielo le prevaricazioni e la risac-

ca di giochi di potere neppur tanto ma-

scherati. Noi, però, un potere lo abbiamo:

staccare la spina e usare il nostro voto.

Don Tonino Bello, vescovo santo mor-

to sulla breccia, gridava: “non è lecito che

i responsabili del popolo giochino di

scherma tra loro, mentre la città viene

devastata dalle cannonate della crisi”.

LE BUCHE, I SASSI E LA LUCE S O M M A R I O :

Editoriale 1

Preghiere

ascoltate

2

Luigi M. Monti

e dintorni

3

Una preghiera

per…

4

Preghiere per

le vocazioni

4

Con Maria,

come Maria

5

Parole mon-

tiane

5

Glossolalie 6

Vita di Fami-

glia

7-8

Forse non

tutti sapevate

9

I Vostri mes-

saggi

10

Il mio Grazie

a Padre Monti

10

La Porta aper-

ta

11

Riconoscere

vocazioni

12

Nelle mani di

un amore più

grande

13

Anno mariano

CFIC

14

La Giovinezza

dei vecchi

15

D A T A

Notiziario del Santuario del Beato Luigi Maria Monti

Anno II — n. 16 AGOSTO 2013

SANTUARIO DEL BEATO LUIGI MARIA MONTI—SARONNO Via A. Legnani, 4 - 21047 - Saronno (VA) 02 96 702 105 02 96 703 437

e-mail: [email protected] sito web: www.padremonti.org C.F.: 93054190892

Conto corrente bancario intestato a: Santuario Padre Monti Cod. IBAN: IT27 C 08374 50520 00000 8801111 Cod. Bic.: ICRAITMMAE0

presso: Banca di Credito Cooperativo di Barlassina – Filiale di Saronno Causale: Offerte pro-Santuario o Sante Messe

di Aurelio Mozzetta L’Ed

itoriale

Anno mariano CFIC, Roma luglio 2013 - Lourdes luglio 2014: Quello che Egli vi dirà, fatelo!

Segue a pag. 2

Page 2: Qui ho posto il cuore agosto 2013

P A G I N A 2 qui ho posto il cuore

A N N O I I , N U M E R O 1 6 - A G O S T O 2 0 1 3

Le buche, i sassi e la luce

E Papa Francesco, par-

lando dell’interno della

Chiesa, ha esclamato la

propria tristezza al pen-

siero di un prete/frate/

vescovo/cardinale arram-

picatore e arrivista… che

va in giro con macchine

ultimo modello.

Ci sono, poi, sassi

buche e pantani che si

generano dalla concen-

trazione su se stessi e

dall’esclusione di chi ap-

partiene ad altre realtà: è

così che diventiamo inca-

paci di accorgerci che la

vita sta scorrendo affian-

co, fuori da casa nostra.

P. Erasmo Perniola,

cultore appassionato del-

la conoscenza e

dell’amore al nostro Fon-

datore, scriveva ai mem-

bri dell’Unione Padre

Monti, nel 1966: siamo

tanto distanti gli uni da-

gli altri, tutti intenti al

nostro lavoro. Eppure nel

nome di Padre Monti ci

dobbiamo sentire una

bella grande famiglia,

animata dagli stessi idea-

li, stretta con vincoli di

vera cordialità, di sincera

amicizia.

Più di recente, un

amico mi ha detto: il

bene che ci vogliamo

sconfiggerà il maligno.

Ho recepito questa

frase come

un’illuminazione dallo

Spirito, che va ben ol-

tre i nostri piccoli limiti

di creature. Non c’è

altra via per superare

buche e pantani se non

quella di fare cordata e

costruire il “noi”.

Riporto, allora,

l’invito di una persona

che ama Padre Monti e

chiede di avere cura

del bene della sua Fa-

miglia. “Metteteci in

ginocchio” - mi ha det-

to - non abbiate paura

di chiederci di pregare.

(Una opportuna occa-

sione per farlo è la PRA-

YER CHAIN di cui parlia-

mo in questo numero, a

pag. 7).

E chiudo con la parola

di Francesco,

nell’enciclica Lumen Fi-

dei: “È urgente recuperare

il carattere di luce pro-

prio della fede, perché

quando la sua fiamma si

spegne anche tutte le

altre luci finiscono per

perdere il loro vigore. La

luce della fede possiede,

infatti, un carattere sin-

golare, essendo capace di

illuminare tutta l’esis-

tenza dell’uomo” (LF 4).

Aurelio Mozzetta

Ringrazio di tutto te e tutti! Sento la vicinan-

za di molti nell'amicizia e nella preghiera e ti

ringrazio di aver cercato anche chi non conosco

e che mi ricorda al Signore. Ieri è finita la che-

mio ed oggi sono stato spossato e nauseato,

ma stasera mi sono ripreso un po'. Sento soprattutto grande abbando-

no ai piani del Signore e questo non è merito mio! Grazie e buona do-

menica! dC

Le preghiere ascoltate

>>> segue dalla

prima pagina

Page 3: Qui ho posto il cuore agosto 2013

P A G I N A 3

A N N O I I , N U M E R O 1 6 - A G O S T O 2 0 1 3

La Tomba del Beato

Monti nella Cripta del

Santuario di Saronno

Luigi Monti,

uscito dal

carcere, accetta

di entrare nella

Congregazione

dei figli di

Maria

Immacolata

fondata dal

Beato Ludovico

Pavoni ma non

è convinto della

scelta.

il vento di Dio

soffia dove

vuole e ha

disegni diversi

per Luigi e i

suoi compagni.

qui ho posto il cuore

Luigi

Maria e

dintorni

Il vento soffia dove vuole Ammesso che nella

storia dell’uomo ci siano

state stagioni facili, noi

ne stiamo vivendo una

difficile. Crisi economico-

finanziaria, mercato glo-

bale, concorrenza pirata,

mancanza di lavoro, man-

canza di liquidità, caren-

za di valori. Potremmo

andare avanti in questo

elenco.

Cosa sta succedendo?

Semplicemente stiamo

cambiando verso un nuo-

vo tipo di società. Non

sempre conforme ai no-

stri desideri, ma il vento

soffia da un’altra parte e

ci allontana dalla nostra

storia conosciuta. Resta

l’incognita. E ci mette pa-

ura.

Luigi Monti è uscito

dal carcere. Può riprende-

re la sua vita regolare. La

gente gli vuole bene.

Il vento sta cambiando

per Luigi. Ritorna a Quin-

to Romano da don Luigi

Dossi, ma ci sono novità.

Don Dossi ha compreso

che il percorso sognato e

iniziato con il Monti e

compagni, è irto di grandi

difficoltà. Non hanno ca-

sa né una struttura reli-

giosa solida. Nessuna co-

pertura ecclesiastica e,

come appena successo, è

sufficiente un qualsiasi

prete con una falsa de-

nuncia a mettere in diffi-

coltà i suoi ragazzi. Ha

paura di fare il loro male,

ha dei ripensamenti.

Inoltre ha esposto il

suo dramma a un mona-

co della Certosa di Pavia,

che gli ha consigliato di

rivolgersi a una istituzio-

ne già formata e approva-

ta. Meglio se qualcuna

scarsa di vocazioni.

La trova nella beneme-

rita, ma in carenza di reli-

giosi, Congregazione dei

Figli di Maria Immacolata,

fondata dal

Beato Lodovi-

co Pavoni a

Brescia. I punti

in comune con

gli obiettivi

prefissati lo

fanno aderire

a questa Co-

munità Reli-

giosa, consoli-

data e accetta-

ta. Ora deve

solo convince-

re il Monti e

gli altri della

saggezza della

propria scelta.

Luigi non è per nulla

contento. Seguirà questa

linea solo per obbedienza

al padre spirituale.

Padre Erasmo Perniola

annota nel suo testo

“Luigi Monti”, a pag. 122:

“vestirà l’abito, ma non

farà mai la professione

dei Figli di Maria”.

A Brescia l’attende un

lavoro di infermiere e di

educatore. Sa fare bene

l’ebanista, sa parlare ai

ragazzi, ma l’infermiere

…! Inizia il suo destino.

L’attività più importan-

te di un infermiere, a quel

tempo, consisteva nel

praticare salassi agli am-

malati. Attività sino ad

allora lasciata ai

“barbieri”. Ora, per taglia-

re con sicurezza una ve-

na, da dove estrarre il

sangue, occorreva uno

strumento chiamato

“lancetta”. Doveva essere

molto tagliente. Chi me-

glio di un ebanista poteva

rendere un simile at-

trezzo affilato?

L’ebanista assembla la

copertura dei normali

mobili con sottilissimi

spessori di legni diver-

si, formando disegni o

quant’altro richiesto

dalla clientela. Per far-

lo occorrevano sgor-

bie e scalpelli affilatis-

simi.

Ecco come i disegni

di Dio si svolgono.

Lentamente, come e

dove vuole Lui, si va

nella direzione che

decide. Egli dirige il

vento.

Il più delle volte

vediamo questo per-

corso solo alla fine,

ma le Sue mosse ci

sono sempre, piccole

o grandi. Sta a noi ri-

cercarle e proporle per

meglio capirle.

Nel caso di Luigi

Monti, sin qui, sono

sottili. Direi – sul filo

di un rasoio.

Non temere.

Marco

Page 4: Qui ho posto il cuore agosto 2013

P A G I N A 4

Una

preghiera

per...

A N N O I I , N U M E R O 1 6 - A G O S T O 2 0 1 3

qui ho posto il cuore

PER I GIOVANI:

- per Mauro e Cristian, per-

ché possano trovare lavoro.

PER I MALATI:

il beato Monti interceda per

loro

- per Paolo, 45 anni, dalla

Russia, colpito da tumore

all’intestino.

- per due bambini di 7 anni, Gerardo, con tumore al cer-

vello, e Michele, gravemente ammalato e in coma. Signo-

re Gesù, guardali tu con

amore.

- per Elena, malata di carci-

noma.

PER CHI SOFFRE:

- per B., cui è stata diagnosti-cata una encefalite. Il SdD

Emanuele Stablum l’aiuti a guarire completamente,

PER I DEFUNTI:

- per il defunto papà del nostro Fratel Mirek Pawło-

wski (Radom, Polonia), il sig. Lech, morto a causa di un

tumore lo scorso 9 luglio,

all’età di 59 anni. Il Signore

lo accolga nella sua pace.

- per il defunto Michele, fra-tello dello storico Don Gaeta-

no Capasso, Maria Immaco-lata lo accolta nella gloria

del Signore.

- per i laici montiani, che

hanno lasciato questa vita terrena dopo aver testimo-

niato il messaggio di carità del Beato Luigi, siano tutti

accolti tra le braccia amore-

voli del Padre Celeste.

I passi che mi dai la voglia di fare Preghiera

per le

vocazioni

Inviateci le vs. intenzioni di preghiera a: [email protected]

“La preghiera, figli e fratelli miei carissimi, apre il tesoro del cuore di Dio”. Padre Monti

senza che la malattia lasci tracce permanenti (danni neu-

rologici gravi) e senza esiti

mortali.

- per Giulia, sofferente di ano-

ressia. Liberala, Signore!

Troppo facile, Signore, ringraziarti perché mi offri l'acqua.

Io vorrei ringraziarti per la sete.

Non ti rendo grazie per il pane, ma per la fame.

Non ti lodo per la luce, ma per il bisogno di essa.

Non ti dico grazie per l'amore, ma perché non posso fare a meno dell'amore vero.

Non ti benedico per la strada, ma per i passi che mi dai la voglia di fare.

Non ti sono riconoscente per le risposte e le spiegazioni, ma per le domande.

Ti ringrazio non per l'incontro, ma per la veglia nel cuore della notte.

Non per il riposo, ma per l'inquietudine.

Non per l'appagamento, ma per l'insoddisfazione.

Non per il conforto, ma per la scomodità.

Non per le sicurezze e le evidenze, ma per il mistero.

Non per la scoperta, ma per l'avventura esaltante.

Non per le certezze, ma per la ricerca rischiosa.

Non per i risultati, ma per la pazienza ostinata.

Non per la terra promessa, ma per l'esodo.

Non per il dono, ma per l'attesa.

Page 5: Qui ho posto il cuore agosto 2013

P A G I N A 5

A N N O I I , N U M E R O 1 6 - A G O S T O 2 0 1 3

Riscoprire Maria Impegniamoci a riscopri-

re Maria. Chi è e qual è il

suo ruolo per noi?

Le nostra fede è basata

su due grandi verità: Trinità

e Incarnazione. L’inca-

rnazione è l’assunzione di

un corpo mortale da parte di

Cristo, seconda persona del-

la Trinità: senza abbandona-

re la propria natura divina,

Gesù ha assunto in tutto,

tranne che nel peccato, la

natura umana, secondo l'e-

spressione di Gv 1,14: “il

Verbo si fece carne e venne

ad abitare in mezzo a noi”.

Perché venne il Verbo in

mezzo a noi? Paolo risponde

così: “quando venne la pie-

nezza del tempo, Dio mandò

il suo Figlio, nato da donna,

nato sotto la legge, per ri-

scattare coloro che erano

sotto la legge, perché rice-

vessimo l'adozione a figli. E

che voi siete figli ne è prova

il fatto che Dio ha mandato

nei nostri cuori lo Spirito del

suo Figlio che grida: Abbà,

Padre! Quindi non sei più

schiavo, ma figlio; e se fi-

glio, sei anche erede per

volontà di Dio” (Gal. 4, 4-7).

Da questo testo, che pe-

raltro è la prima referenza

mariana nel NT, cogliamo il

significato ed il ruolo di Ma-

ria di Nazareth. Questa figlia

d’Israele, che aveva vita e

futuro non diversi da quelli

delle ragazze del suo tem-

po, si è trovato inserita nel

grande progetto divino. Dio

decide il riscatto

dell’umanità; per questo

manda il Figlio a incarnarsi

in mezzo agli uomini; per

questo e come ogni uomo

Gesù deve nascere da una

donna: la Vergine Maria che

è già predisposta con

l’Immacolata Concezione e

la propria Verginità, ad acco-

gliere il Dio della vita.

Visto che siamo noi ere-

di, per volontà di Dio, e che

l’incarnazione è per la no-

stra salvezza, il ruolo di Ma-

ria diventa primordiale per

ogni cristiano, soprattutto

riferendosi anche alla parola

che lo stesso Gesù in croce

rivolse a lei e a Giovanni:

“Ecco tuo figlio… Ecco tua

madre” (Gv 19,26-27).

Da quell’ora il discepolo

l’accolse con sé. Molto pre-

sto tutti i cristiani hanno

preso Maria di Nazareth co-

me Madre, nella venerazio-

ne, nella lode e nella filiazio-

ne, mettendola al centro ma

non come centro della fede

cristiana: basti pensare alla

distanza epocale che c’è tra

la fede popolare

sull’Immacolata Concezione

e la proclamazione di Pio IX.

Così la fede popolare, la

liturgia, il magistero e la

tradizioni, aiutati dalla Sacra

Scrittura, hanno permesso

all’uomo di ogni generazio-

ne di vivere la profezia pro-

nunciata da Maria stessa:

“D'ora in poi tutte le genera-

zioni mi chiameranno bea-

ta” (Lc 1,48).

Visto il suo ruolo nella

storia della salvezza ed il

significato che riveste per

noi, la Vergine Maria è al

centro della vita della nostra

fede, fa parte dell’DNA di

ogni cristiano.

P. Emmanuel Mvomo

Con

Maria,

come

Guarda,

Bernardette,

c’è la

Madonna.

qui ho posto il cuore

La preghiera, dilettissimi figli e fratelli, la preghiera è un tesoro inestimabile, una sor-

gente infinita di grazie. Infatti se noi diamo un breve sguardo alla nostra vita andata,

difficoltà superate, grazie ricevute, favori a gran copia ottenuti, tutto dobbiamo alla pre-

ghiera; per essa noi veniamo alla perfetta cognizione di noi stessi: da essa illuminati,

scorgiamo la via, che sicuramente ci conduce al nostro ultimo fine: finalmente per messo

di essa noi costringiamo, quasi per dire, Dio stesso a far discendere sopra noi i suoi favo-

ri.

(Beato Luigi Monti, Lettera circolare, 18 novembre 1898)

La Preghiera è un tesoro inestimabile...

Le Parole

montiane

Page 6: Qui ho posto il cuore agosto 2013

P A G I N A 6

139° Anniversario

della nascita di

Fratel Bonifacio

Pavletic

Gojlo, (IKA) - Misom u kapeli

sv. Duha na Gojlu, župa Ilova u

utorak 25. lipnja proslavljen je

dan rođenja brata Ivana Bonifa-

cija Pavletića (Zbjegovača kraj

Kutine 25. lipnja 1864. - Rim 4.

studenoga 1897.). Misi je pre-

thodila trodnevnica. O Bonifaci-

ju je propovijedao pater Maria-

no Passerini, službeni predsta-

vnik Družbe Sinova Bezgrješne

u Hrvatskoj, a čije je sjedište u

Kutini U prigodi koja je najavila

i pojedine sadržaje uz 150. o-

bljetnicu rođenja Ivana Bonifaci-

ja Pavletića koja se slavi iduće

godine, p. Passerini podsjetio

je na riječi koje su prije pet go-

dina, prilikom prijenosa Bonifa-

cijevih zemnih ostataka u

Rimu s groblja u crkvu

Družbe, izrekli kardinal

Josip Bozanić i gradona-

čelnik Rima Giani Allema-

no: Bonifacije se u Hrva-

tsku vratio kao iznenada

otkriveni dragocjeni bi-

ser. Životom punim soli-

darnosti i dobročinstva -

od zavičaja do plemenite

misije u susjednoj Italiji,

danas pred ulazak njego-

ve domovine u EU poru-

čuje - dobročinstva počin-

ju s tzv. malim ljudima, i

onda ujedinjena u naro-

de tek mogu imati snagu

zajedništva. Misno slavlje

Dalle

Comunità di

Padre Monti

nel mondo

A N N O I I , N U M E R O 1 6 - A G O S T O 2 0 1 3

qui ho posto il cuore

La mia breve esperienza in

America Latina mi presenta

ogni giorno di più la Congre-

gazione dei Figli dell’Im-

macolata Concezione impe-

gnata sulla strada, totalmente

compromessa con i problemi

della gente, delle persone in

difficoltà, di coloro che, spes-

so, non hanno sufficienti stru-

menti per farsi ascoltare. I reli-

giosi dell’Argentina, del Brasi-

le, del Perù, della Bolivia e di

tutte le altre nazioni del mon-

do, non hanno tempo per ozia-

re o perdersi in chiacchiere

inutili: troppe le risposte da

dare, le bocche da sfamare, le

anime da accompagnare. Il

Concezionista è una persona

che ha scelto Dio profonda-

mente, servendolo nel prossi-

mo più in difficoltà. Alcuni

giorni fa, l’hno. Paulin

Joachin Kameni mi dice-

va: “Fratello, in Perù a-

vremmo bisogno, più

che di soldi, di un altro

Religioso, perché io non

so come riuscire a ri-

spondere alle tantissime

persone che mi sono

state affidate". Veramen-

te sono quanto mai at-

tuali le parole di Gesù:

"Pregate il Padrone della

vigna perché la messe è

molta, ma gli operai po-

chi. Pregate perché il

Signore mandi altri ope-

rai”. A tutti i giovani di-

co: Venite! Il Padrone

della messe ha bisogno

di voi. Fatevi tutti, porta-

tori del Vangelo.

Frei Joachim Gioas

I religiosi dei Figli

dell’Immacolata

Concezione

impegnati su più

fronti nelle

missioni

dell’Argentina,

Perù, Brasile e

Bolivia.

Occorre l’aiuto di

nuovi religiosi:

c’è tanto da fare!

završilo je himnama bra-

tu Bonifaciju i hrvatskoj

d o m o v i n i .

I u Kutini će se 29. lipnja

na blagdan svetih Petra i

Pavla misom u 11 sati

posebno svečano obilje-

žiti dan rođenja Ivana

Bonifacija Pavletića. U

kući koja nosi njegovo

ime bit će postavljena i

stalna dokumentarna

izložba.

(dal portale IKA Zagreb,

Agenzia di Informazione

Cattolica)

Una congregazione sulla strada

Celebrazione a

Goilo (Croazia)

il 25 giugno scorso

L’omelia di

P. Mariano Passerini

Page 7: Qui ho posto il cuore agosto 2013

P A G I N A 7

A N N O I I , N U M E R O 1 6 - A G O S T O 2 0 1 3

CATENA DI

PREGHIERE

CADENA DE

ORACIÓN

CHAÎNE DE

PRIÈRE

Non è una “catena di sant’Antonio”, tranquilli! Non si chiedono soldi e non si

promettono miracoli…

È un INVITO A PREGARE INSIEME per la nostra Congregazione, in un momento

particolarmente difficile della sua storia. Originata dai Fratelli montiani dell’India,

questa iniziativa viene proposta a tutti, religiosi e amici, affinché la preghiera si

alzi al trono dell’Altissimo, per le mani dell’Immacolata Madre e per

l’intercessione del Beato Luigi Maria.

Si può contattare Padre Benny per maggiori indicazioni ([email protected])

oppure cercare su Google Drive o ancora andare in Facebook su MoViMo

(Movimento Vocazionale Montiano).

Dear father, thanks for your kindness to include this invitation in Qui ho Posto

il Cuore. In the mail we sent to all our Brothers we explained the intention of the

chain of prayer. It is very easy to open. Just click on the link below "prayer chain"

and it will be opened to an excel sheet and anybody could enter their names and

number of Rosaries, Masses, Holy hours, Divine Mercy chaplet or Stations to offer

for the intention of cfic. Hope that many more will join with this attempt and sup-

port it to go on. Thanks. Grazie mille.

Fr. Benny Mekkatt cfic

Dear brothers, this is a humble attempt to empower ourselves and our reli-

gious family through this prayer chain, as we encounter this period of crisis in the

Congregation. You are most welcome to sign up for any number of days for the

whole year, started on May 1st, 2013. We know and believe that everything is

possible through prayer. Let us make use of this period for a spiritual renewal

and deepening of our prayer life. Let us join our hands and hearts and raise them

up to the Lord. This attempt is in connection with the invocation we received from

our Major Superiors. May our good Lord bless you all for your kind support and

cooperation to this humble attempt.

Chers frères, juste une humble tentative de soutenir notre famille religieuse

avec la prière en ce moment que nous sommes secoués par la crise de notre

congrégation. Vous êtes le bienvenu de signaler le nombre de jours a partir du

1er Mai 2013. Nous sommes certains et nous croyons que tout est possible avec

la prière. Profitons de ce moment pour notre renouvellement spirituel et pour ap-

profondir notre vie de prière. Elevons nos mains et cœurs au Seigneur. Cette ten-

tative est en ligne avec l’invocation que nous avons reçue des supérieurs majeurs.

Que le Bon Dieu vous bénisse pour votre soutien et votre coopération dans cette

perspective.

Non è una

“catena di

sant’Antonio”.

Non si chiedono

soldi e non si

promettono

miracoli…

È un INVITO

A PREGARE

INSIEME per la

nostra

Congregazione,

in un momento

particolarmente

difficile della

sua storia.

qui ho posto il cuore

PRAYER CHAIN FOR CFIC

Page 8: Qui ho posto il cuore agosto 2013

P A G I N A 8

Incontro giovani intorno a Padre Monti Vita di

famiglia

A N N O I I , N U M E R O 1 6 - A G O S T O 2 0 1 3

qui ho posto il cuore

Saronno, 19-22 luglio. Sono arrivati

da diversi Paesi, con lingue diverse, ma

con una stessa voglia di ritrovarsi intor-

no a PADRE MONTI.

Sulle sue tracce, come dice il logo

dell’incontro! Un bel momento che ha

visto la fraternità in azione.

Guidati da Fratel Ruggero, il nostro

Superiore generale, da Padre Mariano,

da Fratel Corrado e Fratel Mirek, con

la presenza di Sr. Mirjam e dei due

animatori Daniele e Luca, i giovani

hanno potuto imparare molto del Beato

Monti, si sono detti grati

dell’accoglienza e profondamente col-

piti dalla bellezza dell’ambiente. Il Bea-

to Luigi Maria continui a vegliare su

ciascuno di essi.

Casa generale CFIC - Roma Tempo di benedizione e di grazia, di incontro e di fraternità, di valutazioni e programmi.

Questo è quello che si è INTENSAMENTE vissuto presso la Casa Generale nel mese di luglio.

Chiediamo all’Immacolata Madre e al Beato Luigi Maria di donare frutti al nostro impegno.

INIZIO dell’ANNO MARIANO

Quello che egli vi dirà, fatelo!

8-10 luglio

ASSEMBLEA GENERALE

Scegli la vita! il tempo della prova

11-13 luglio 2013

CONFERENZA dei SUPERIORI MAGGIORI

15-16 luglio 2013

Page 9: Qui ho posto il cuore agosto 2013

Da ultimo sorvoliamo

l’Atlantico fino al BRASILE, a

gustare la bellezza dell’ IN-

FIORATA di FOZ

do IGUAÇU, realiz-

zata per il Corpus Domini, do-

menica 2 giugno.

UOMO D’OGGI

P A G I N A 9

A N N O I I , N U M E R O 1 6 - A G O S T O 2 0 1 3

Oggi la carenza appare nella sua

vastità e nella sua desolazione. Al-

lora la intravvedeva filosoficamente

e teologicamente il Rosmini, il qua-

le individuò la prima piaga della

Chiesa nella divaricazione della li-

turgia dalla sociologia del sacerdo-

zio dal laicato. La divaricazione do-

veva ampliarsi sino a diventare op-

posizione.

Istintivamente, per un intuito divi-

no il giovane artigiano brianzolo la

scorse e la prevenne trasformando

la stanza di lavoro in una stanza di

preghiera e mettendosi a coltivare

col corpo l’anima, oltre l’umano il

divino.

Per tal modo il lavoro diveniva un

preludio alla preghiera: come

un’antifona sonante. Allora la gior-

nata on le sue diverse occupazioni,

si convertiva in una successione

liturgica, quasi un OPUS DEI, in cui

il lavoro era fatto per amor di Dio, e

quindi il “laborare” era, come per i

romani antichi, un “orare”: una pre-

parazione all’inno di ringraziamen-

to. E la terra si faceva un pronao del

cielo; l’economia un avviamento

alla teologia.

Monti senza saperlo, dal suo vil-

laggio nascosto, propose anche lui

(e risolse nel suo ambito) il proble-

ma centrale che oggi la Chiesa - e

l’umanità - propone, fidente, al se-

con do C on c i l i o V a t i c a n o :

l’integrazione dell’esistenza.

(Igino Giordani, tratto da: IL PADRE

MONTI, Bollettino dell’Unione Padre

Monti, settembre-ottobre 1965)

Il primo tratto che colpisce chi ricerca le

vicende umane di Luigi Monti è il suo in-

stallarsi sollecito nella pienezza della vi-

ta.

Mi spiego. La carenza più frequente del-

la vita è questa: che la si vive solo di una

metà, d’una porzione. Le eresie che sono

“scelte” d’una parte dell’intera verità, di

solito rispondono a quell’ istinto di viltà o

di pigrizia per il quale si sottraggono

all’impegno della Redenzione che com-

prende anima corpo, eterno e temporale,

divino e umano, per contentarsi di metà.

In questi mesi il Santo Padre coi ha ri-

cordato l’opera di Leone Magno, il quale

si oppose al ladrocinio di Efeso riaffer-

mando la propria natura - umana e divina

- del Cristo: il quale “ladrocinio” si deru-

bava una parte della persona di Cristo,

per derubare una parte della redenzione

dell’uomo: si diminuiva il Redentore per

depredare i redenti.

Il marxismo, figlio del laicismo, al pari

delle altre filosofie umanista imperver-

santi nel periodo in cui il Monti piallava e

metteva chiodi a Cesano Maderno e a Bo-

visio, è un ladrocinio ideologico, che sot-

trae al patrimonio della persona umana

lo spirito, il divino, riducendola alla por-

zione che passa (come osservò già Mazzi-

ni a Marx) per la cucina.

Monti istintivamente capì il pericolo e,

ragazzo, associò al lavoro la preghiera, al

ronzio dei torni il canto delle laudi , al

problema economico il problema teologi-

co.

Fu un affamato della vita, e aggiunse

alla noia delle giornate d lavoro nella

Brianza caliginosa la luce delle serate di

meditazione e preghiera e canti: al lavoro

servile la affermazione della regalità sa-

cerdotale, di quel sacerdozio regale, che

trasfigura il lavoro in preghiera e fa della

produzione di mobili in pioppo e abete

una produzione di beni immobili

nell’eternità.

… a spulciar

gli archivi e

rimescolar le

carte della

storia,

per sapere…

qui ho posto il cuore

Lavoro e pre-

ghiera per vi-

vere in pie-

nezza la no-

stra natura

umana e

quella divina:

anima e cor-

po.

Il lavoro, pre-

ludio alla pre-

ghiera.

Page 10: Qui ho posto il cuore agosto 2013

P A G I N A 1 0

Email e

lettere dal

mondo

Lettere alla Redazione Come la libertà si realizza

nella scelta di ubbidire

Grazie. Voglia Dio che il vo-

stro atteggiamento sia con-

tagioso! Penso che nessuno

sa testimoniare meglio di voi

come la Libertà possa realiz-

zarsi anche nella scelta di

ubbidienza. Anna

Teniamo duro.

Nessun Messaggero romano

potrà mai farmi perdere la

fiducia in voi, la fede e la

speranza. Teniamo duro,

tutti! Un abbraccio. P

Il giornale mi fa sentire

vicino a luogo dove Padre

Monti ha posto il cuore.

Ricevo e leggo sempre con

piacere l'opuscolo da te cura-

to. Mi aiuta a sentire vicino il

luogo dove Padre Monti ha

posto il suo cuore e dove

batte il cuore di tutti i suoi

figli. P. Michele (Camerun).

Grazie

Grazie, sempre molto

puntuale nella comunica-

zione. Buon lavoro e

buon riposo.

I grilli davano allegria,

oggi inquinano la co-

municazione.

Grazie, ho ricevuto e

scaricato il bollettino.

Molto denso, devo riflet-

tere e rileggere di nuo-

vo. Stupendo l'articolo

su Padre Monti problem

solving! E poi... condivi-

do con te il sacro sdegno

per il canto dei grilli e

aggiungo che i grilli una

volta davano allegria

nelle campagne, oggi

sono specializzati nell'in-

quinamento della comu-

nicazione; non meritano

neppure si sprechino

parole…

Un prezioso mensile

Rev.do padre, grate per

l'invio di QPC di luglio,

inviamo cari saluti ricam-

biando preghiere ed e-

sprimendo vive congra-

tulazioni per questo pre-

zioso mensile Montiano.

Le Suore B. di Casa genera-

lizia

Grazie di cuore

Grazie di cuore! Sì, ricor-

diamoci nella preghiera,

perché il Signore ci guidi e

accompagni il nostro cam-

mino. Un caro saluto sr G.

La realtà dell’amore di

Dio ci tiene sempre tra le

sue mani

Che bella la foto del bam-

bino (o bambina) che indi-

ca a Bernardette l’arrivo

della Madonna nella grot-

ta. Magari, chissà, era il

suo Angelo Custode. Mi dà

tanta pace questo pensiero

e mi permette di portare

l’attenzione al nostro an-

gelo… Altrochè! non è mi-

ca una bella favola per

bambini!?, è la realtà

dell’amore di Dio che ci

tiene sempre tra le sue

mani.

Scriveteci

a

I Vostri

mess@ggi

A N N O I I , N U M E R O 1 6 - A G O S T O 2 0 1 3

qui ho posto il cuore

[email protected]

Il mio

Grazie a

Padre

Monti

Con te la mia preghiera Con te la mia preghiera, beato Luigi,

perché tu mi aiuti ad essere come te, un cristiano convinto.

A te il mio grazie per l’insegnamento che mi dai.

Grazie di tutte le volte che mi hai aiutato.

Grazie per i doni che mi hai concesso.

Grazie di stare alle mie spalle e proteggere la mia vita.

Grazie della tua intercessione:

per te il Signore mi ottenga misericordia.

Non ti chiedo onori.

Ti chiedo solo una fede profonda

ed il coraggio di professarla.

Amen

Page 11: Qui ho posto il cuore agosto 2013

P A G I N A 1 1

A N N O I I , N U M E R O 1 6 - A G O S T O 2 0 1 3

Italiani «Generalmente sono di

piccola statura e di pelle

scura.

Molti puzzano perché

tengono lo stesso vestito

per settimane.

Si costruiscono baracche

nelle periferie.

Quando riescono ad avvi-

cinarsi al centro affittano a

caro prezzo appartamenti

fatiscenti.

Si presentano in 2 e cer-

cano una stanza con uso

cucina. Dopo pochi giorni

diventano 4, 6, 10.

Parlano lingue incom-

prensibili, forse dialetti.

Molti bambini vengono

utilizzati per chiedere l'ele-

mosina; spesso davanti alle

chiese donne e uomini an-

ziani invocano pietà, con

toni lamentosi e petulanti.

Fanno molti figli che fati-

cano a mantenere e sono

assai uniti tra di loro.

Dicono che siano dediti

al furto e, se ostacolati, vio-

lenti.

Le nostre donne li evita-

no sia perché poco attraenti

e selvatici, sia perché è voce

diffusa di stupri consumati

quando le donne tornano

dal lavoro.

I governanti hanno aper-

to troppo gli ingressi alle

frontiere ma, soprattutto,

non hanno saputo seleziona-

re tra coloro che entrano nel

paese per lavorare e quelli

che pensano di vivere di e-

spedienti o, addirittura, di

attività criminali».

Tutti i razzisti

hanno il cervello

piccolo e la

memoria corta…

qui ho posto il cuore

È davvero

triste pensa-

re che oggi

alcuni italia-

ni, forse

troppi, si

comportano

come quegli

americani di

tanti anni fa.

Memoria

corta, co-

scienza pic-

cola e gran-

de egoismo.

(commento

di Fracesca,

Napoli)

In foto:

migranti italiani

in Alabama,

1936

Fonte: Relazione dell'I-

spettorato per l'immigra-

zione del Congresso degli

Stati Uniti sugli immi-

grati italiani, ottobre

1919.

Page 12: Qui ho posto il cuore agosto 2013

P A G I N A 1 2

A N N O I I , N U M E R O 1 6 - A G O S T O 2 0 1 3

qui ho posto il cuore

Storie

parallele

Rubrica a cura dei

Cercatori di Dio

I DUE NGUYEN, BOAT-PEOPLE DEL VIETNAM

Monsignor Vincent

Nguyen ordina sacer-

dote fratel Anthony

Nguyen. Nato in Viet-

nam, Anthony è citta-

dino canadese, ha fat-

to il noviziato in Italia

(nella casa di Saron-

no), è missionario in

Filippine. Un bellissi-

mo esempio di

“mondialità”, Dio lo

benedica! Ecco l’eco

della loro incredibile

storia.

Negli anni Settanta-

Ottanta moltissimi

vietnamiti fuggirono

via mare dalle violen-

ze di una guerra inter-

minabile e

dall’instaurazione di

un regime comunista.

Furono chiamati boat-

people. Anche in Italia

trovarono accoglien-

za. Molti approdaro-

no, dopo le più varie

vicissitudini, in Cana-

da. Tra loro vi erano

due ragazzi, entrambi

di cognome Nguyen.

Uno, Vincent, è diven-

tato vescovo ausiliare

a Toronto e lo scorso

22 giugno ha ordinato

prete Anthony, religio-

so del Padre Monti.

La loro storia è un

racconto eroico di fe-

de e testimonianza. Il

padre di fratel An-

thony, che era sacre-

stano, fu ucciso in

chiesa. La mamma

dovette fuggire, tiran-

dosi dietro otto figli.

Arrivati in Malesia, per

essere forzatamente

accolti, resero inutiliz-

zabile l’imbarcazione

e così furono alloggia-

ti in una stalla. Poi via,

più lontano, verso il

Canada.

Fratel Anthony ora si

stabilirà a Manila, in

Filippine: da là, pur

con pochi mezzi a di-

sposizione, vuole ri-

tornare in Vietnam e

dare avvio a una co-

munità formato mon-

tiana, tra i malati e gli

orfani. Per la Congre-

gazione dei Figli

dell’Immacolata Con-

cezione si tratta di

una nuova sfida, che

tuttavia ha molte buo-

ne ragioni, perché il

Vietnam è una terra

dove il seme del Van-

gelo è cresciuto nel

martirio.

La Delegazione

dell’Asia orientale, che

oggi unisce i Fratelli

delle Filippine e della

Corea del Sud, porterà

il carisma di Luigi

Monti in un Paese che

si sta affacciando con

tenacia sullo scenario

mondiale.

Per la Chiesa cattoli-

ca l’Asia è il continen-

te del futuro: valoriz-

zare quelle comunità

cristiane - statistica-

mente di minoranza -

susciterà frutti di bene

per il nostro Occiden-

te. Questi, se non rea-

gisce con più convin-

zione, sembra desti-

nato - come dice il suo

Nome - al… Tramonto.

(Fr. Ruggero Valentini)

Riconoscere

Vocazioni

Page 13: Qui ho posto il cuore agosto 2013

P A G I N A 1 3

A N N O I I , N U M E R O 1 6 - A G O S T O 2 0 1 3

qui ho posto il cuore

Una luce da riscoprire È urgente perciò recu-

perare il carattere di luce

proprio della fede, per-

ché quando la sua fiam-

ma si spegne anche tutte

le altre luci finiscono per

perdere il loro vigore. La

luce della fede possiede,

infatti, un carattere sin-

golare, essendo capace

di illuminare tutta

l’esistenza dell’uomo.

Perché una luce sia

così potente, non può

procedere da noi stessi,

deve venire da una fonte

più originaria, deve veni-

re, in definitiva, da Dio.

La fede nasce nell’incon-

tro con il Dio vivente, che

ci chiama e ci svela il suo

amore, un amore che ci

precede e su cui possia-

mo poggiare per essere

saldi e costruire la vita.

Trasformati da questo

amore riceviamo occhi

nuovi, sperimentiamo

che in esso c’è una gran-

de promessa di pienezza

e si apre a noi lo sguardo

del futuro.

La fede, che riceviamo

da Dio come dono so-

prannaturale, appare co-

me luce per la strada,

luce che orienta il nostro

cammino nel tempo. Da

una parte, essa procede

dal passato, è la luce di

una memoria fondante,

quella della vita di Gesù,

dove si è manifestato il

suo amore pienamente

affidabile, capace di vin-

cere la morte. Allo stesso

tempo, però, poiché Cri-

sto è risorto e ci attira

oltre la morte, la fede è

luce che viene dal futuro,

che schiude davanti a noi

orizzonti grandi, e ci por-

ta al di là del nostro "io"

isolato verso l’ampiezza

della comunione. Com-

prendiamo allora che la

fede non abita nel buio;

che essa è una luce per le

nostre tenebre. Dante,

nella Divina Commedia,

dopo aver confessato la

sua fede davanti a san

Pietro, la descrive come

una "favilla, / che si

dilata in fiamma poi

vivace / e come stella

in cielo in me scintilla".

Proprio di questa

luce della fede vorrei

parlare, perché cresca

per illuminare il presen-

te fino a diventare stel-

la che mostra gli oriz-

zonti del nostro cammi-

no, in un tempo in cui

l’uomo è particolar-

mente bisognoso di

luce.

Il Signore, prima

della sua passione, as-

sicurava a Pietro: “Ho

pregato per te, perché

la tua fede non venga

meno” (Lc 22,32). Poi

gli ha chiesto di

"confermare i fratelli" in

quella stessa fede. Con-

sapevole del compito

affidato al Successore

di Pietro, Benedetto XVI

ha voluto indire

quest’Anno della fede,

un tempo di grazia che

ci sta aiutando a senti-

re la grande gioia di

credere, a ravvivare la

percezione

dell’ampiezza di orizzonti

che la fede dischiude, per

confessarla nella sua unità

e integrità, fedeli alla me-

moria del Signore, soste-

nuti dalla sua presenza e

dall’azione dello Spirito

Santo.

La convinzione di una

fede che fa grande e piena

la vita, centrata su Cristo e

sulla forza della sua gra-

zia, animava la missione

dei primi cristiani.

Negli Atti dei martiri

leggiamo questo dialogo

tra il prefetto romano Ru-

stico e il cristiano Gerace:

“Dove sono i tuoi genito-

ri?”, chiedeva il giudice al

martire, e questi rispose:

“Nostro vero padre è Cri-

sto, e nostra madre la fede

in Lui”. Per quei cristiani la

fede, in quanto incontro

con il Dio vivente manife-

stato in Cristo, era una

"madre", perché li faceva

venire alla luce, generava

in essi la vita divina, una

nuova esperienza, una vi-

sione luminosa

dell’esistenza per cui si era

pronti a dare testimonian-

za pubblica fino alla fine.

(LF, 4-5)

Nelle mani

di un

Amore più

grande

LETTERA

ENCICLICA

LUMEN FIDEI

DEL SOMMO

PONTEFICE

FRANCESCO

AI VESCOVI

AI PRESBITERI E

AI DIACONI

ALLE PERSONE

CONSACRATE

E A TUTTI I

FEDELI LAICI

SULLA FEDE

ANNO DELLA FEDE

(11 ottobre 2012 – 24

novembre 2013)

Page 14: Qui ho posto il cuore agosto 2013

P A G I N A 1 4

A N N O I I , N U M E R O 1 6 - A G O S T O 2 0 1 3

qui ho posto il cuore

Quello che

Egli vi dirà

fatelo

Roma luglio

2013

Lourdes luglio

2014

Vergine Madre, figlia del Tuo Figlio

Mi piace la proposta di un

ANNO MARIANO.

Mi piace per i Figli

dell’Immacolata Concezio-

ne, perché a Lei sono stati

affidati dal Fondatore.

Serve a me, qui dove ho

scelto di stare, dove la si

prega col fervore dei sem-

plici o con rosari proposti

per interrompere pomerig-

gi troppo lunghi, specie a

chi è costretto a trascorrerli

fissato a una carrozzella

per non correre il rischio di

cadere. Tutti, però, nei mo-

menti difficili, invocano la

Mamma: non si sa bene se

inconsciamente pensano che è vicino il

momento di raggiungere la propria o se,

invece, chiamano proprio Lei, fedele Pre-

senza, attiva dalla nascita fino ai piedi di

una Croce, di qualsiasi croce.

Confesso che, a volte il rosario è per

me troppo lungo e preferisco sostituirlo

con due invocazioni apprese ad un Foyer

de Charitè: “beata sei tu, Maria, che hai

creduto” - “Madre di tutte le genti, inse-

gnami a dire con te: amen”.

La prima mi fa riflettere sul Mistero

dell’Incarnazione: penso alla sua doman-

da matura posta all’Angelo, prima di ri-

spondere con un consapevole Fiat! E la

vedo correre, quasi a cercare una confer-

ma tangibile, per raggiungere la cugina

Elisabetta, la

“già sterile”,

ora incinta.

Non va da sua

madre, forse

per non tur-

barla. Lascia

all’Angelo il

compito di

persuadere il

suo futuro

Sposo che ciò

che avviene in

Lei è opera

dello Spirito.

Non teme il

disagio del

viaggio nel

suo stato, ma

sente l’urgenza di essere utile alla vec-

chia parente nel momen-

to delicato di un parto

tardivo.

Non so se, veramente,

giunta alla meta, abbia

subito cantato il Magnifi-

cat, anche se questo,

come preghiera a due

voci, mi piace particolar-

mente: preferisco, però,

pensare all’abbraccio tra

le due Donne, forse si-

lenzioso, ma denso di

indicibili emozioni…

La rivedo, poi, alle nozze

di Cana: invitata ad una

festa, seduta a giusta

distanza dal Figlio, at-

tenta alle necessità degli sposi. Lei, la

Donna del Silenzio, è consapevole che

può ordinare ai servi di pretendere da

suo Figlio il primo miracolo. Non ha dub-

bi di essere esaudita, lo mette alla prova

con un’autorevolezza che ci assicura sul

suo potere, quando si rende conto che

può sollecitarlo ad intervenire nella no-

stra vita, quando senza il vino della gioia

siamo infelici astemi, incapaci perfino

d’apprezzare l’acqua!

La ritrovo ancora sulla Via della Croce,

sempre a debita distanza dalla Vittima

senza colpa che si avvia al Calvario. Non

la offende la risposta del Figlio: “chi è

mia Madre?”. Sa perché Gesù deve pro-

nunciare quelle parole e saprà superare il

dolore della crocefissione, perché com-

pensata, ancora prima della Resurrezio-

ne, della grande tenerezza con la quale

Egli l’affida al discepolo prediletto!

“Madre di tutte le genti, insegnaci a

dire con te: amen”. Questa densa invoca-

zione ci accompagni lungo tutto l’anno:

in ginocchio se ancora sappiamo o pos-

siamo farlo fisicamente; con le lacrime

agli occhi se necessario; pronti a perdo-

nare in anticipo chi non ci vuole bene;

disposti ad amare chi tenta di farci del

male. Forti di una tenace certezza: solo

Lei sa dire al momento: “fate quello che

Egli vi dirà”.

E il nostro Amen sarà esaudito: in mo-

do impensato, come risposta nuova per

ogni nostra attesa!

SIL

Anno

Mariano

2013-2014

Page 15: Qui ho posto il cuore agosto 2013

P A G I N A 1 5

A N N O I I , N U M E R O 1 6 - A G O S T O 2 0 1 3

qui ho posto il cuore

Cantico di un anziano Benedetti quelli che mi guardano con simpatia.

Benedetti quelli che si interessano della mia lontana giovinezza.

Benedetti quelli che non si stancano di ascoltare

certi miei discorsi tante volte ripetuti.

Benedetti quelli che sanno capire e perdonare

le mie attuali e lontane amnesie.

Benedetti quelli che mi donano un po’ del loro tempo

e che mi chiedono parte del mio.

Benedetti quelli che sanno avvalersi

di ciò che è ancora valido della mia esperienza.

Benedetti quelli che intuiscono il mio bisogno di amicizia e di affetto.

Benedetti quelli che mi aiutano a sopportare

il dolore fisico e la sofferenza psichica.

Benedetti quelli che parteciperanno in spiritu et veritate

al mio passaggio definitivo.

Quando, come spero, entrerò nella beatitudine della vita senza fine,

mi ricorderò di loro presso l’unico Padre misericordioso,

creatore del mondo e della vita umana.

(c. b.)

La

Giovinezza

dei vecchi

Un po’ d’attenzione

ai più anziani

La Saggezza

degli anziani

e la Forza

dei giovani

Page 16: Qui ho posto il cuore agosto 2013

nel Cuore della Carità Montiana

QUI HO POSTO IL CUORE

Direttore: Saverio Clementi. Redazione: Aurelio Mozzetta, Raffaele Mugione

Hanno collaborato per questo numero:

Aurelio Mozzetta, Marco Perfetti, Emmanuel Mvomo, I cercatori di Dio,

Mariano Passerini, Frei Joachim Gioas, Benny Mekkatt, c.b., Sil, Ruggero Valentini,

www.padremonti.org, Raffaele Mugione

Direzione: Via San Giacomo, 5

21047 – Saronno (VA) : 02 96 702 105 : 02 96 703 437 e-mail:

[email protected]

sito web: www.padremonti.org

(Nessun collaboratore percepisce compenso. Questo Notiziario è

realizzato da volontari)

Santuario del Beato Luigi Maria Monti Saronno

Orario delle Celebrazioni del Santuario

GIORNI FERIALI

6.30 Lodi del Mattino (lunedì in cripta)

7.00 Santa Messa (lunedì in cripta)

9.00 Santa Messa

18.50 Rosario e Vespro

TUTTI I GIOVEDI’

18.30 Adorazione Eucaristica per le Vocazioni

DOMENICA E FESTIVI

8.30 Lodi del Mattino

9.00 Santa Messa

19.00 Santa Messa

SACERDOTI A DISPOSIZIONE IN SANTUARIO

P. Aurelio Mozzetta, rettore P. Pierino Sosio

P. Roy Puthuvala P. Elvis Lukong