Prealpi iEdition 09

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TURISMO EDIZIONI & officinadanova iEdition n. 09

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PREALPI - Una Montagna di Sport In questo numero: Via ferrata al monte Due Mani, i benefici del Nordic Walking, vacanza attiva in Carinzia, MTB in Val Sambuzza, trekking in Valle Anzasca, suggerimenti per l’alimentazione.

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TURISMO EDIZIONI & officinadanova iEdition n. 09

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SommarioBenvenuto nel mondo di PREALPI iEditionibook magazine multimediale

Sfogliando queste pagine potrai trovare interessanti spunti e informazioni su nuovi itinerari scelti per il tuo sport preferito.

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EDITORIALE

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É una stagione che, quest’anno, stenta a decollare. Stiamo parlando della primavera, “maledetta primavera”, come recita una nota canzone... Tanta pioggia e, addirittura, la neve in montagna a fine maggio; rimarranno storiche le immagini di Vincenzo Nibali, con le braccia alzate all’arrivo della tappa alle Tre Cime di Lavaredo, sotto una tormenta di neve. Ma andiamo oltre e guardiamo avanti (con un occhio ancora sulle previsioni meteorologiche) per presentarvi questo numero, estivo, di PREALPI. Per il mese di Giugno, abbiamo deciso di proporvi una bella via ferrata, i benefici del Nordic Walking, tanti spunti per una vacanza attiva in Carinzia, un nuovo percorso in MTB, un trekking, e alcuni consigli sulla giusta alimentazione.

Vi invitiamo a inviarci i vostri racconti, le escursione, le giornate trascorse sulle vostre montagne preferite; la redazione leggerà con attenzione i contenuti e il più interessante sarà pubblicato nella sezione “Scritto da voi”, sul prossimo numero di PREALPI iEdition, magazine multimediale. Inviate i vostri commenti, idee e suggerimenti per migliorare la vostra rivista, scrivendo a [email protected]. Continuate a seguire le news, collegandovi al blog prealpi.wordpress.com e sulla pagina PREALPI di Facebook.Buona lettura

Marco Spampinato

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NEWS

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A cura della Redazione

NOTIZIE E CURIOSITÀ

Col Rodella - Val di Fassa

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RED BULL X-ALPS 2013

Il conto alla rovescia è iniziato! Mancano pochi giorni per i 32 piloti di parapendio, provenienti da 21 paesi, che parteciperanno alla adventure race più dura al mondo. Lo start per la Red Bull X-Alps 2013 scatterà a Salisburgo il 7 luglio, con arrivo a Monte Carlo, nel Principato di Monaco. Per l’attesissima sfida per questa nuova edizione, destinata a essere più dura che mai, gli organizzatori hanno scelto un percorso estenuante, di 1.031 km in linea d'aria. Gli atleti si sono allenati in modo particolare, per essere pronti ad affrontare anche le più avverse condizioni meteo, come pioggia, neve e sole che, nelle edizioni passate, hanno

contraddistinto questa gara unica nel suo genere. Il regolamento è molto semplice: l’itinerario lungo le Alpi, dovrà essere svolto in volo o a piedi, in completa autonomia, con la scelta libera delle traiettorie di volo nel rispetto delle 100 boe (punti obbligatori di passagg io aereo , ndr. ) e de i check po in t s tab i l i t i dall’organizzazione. Nel programma di allenamento di tutti i piloti c’è, prima di tutto, la preparazione fisica e mentale necessaria per affrontare questo genere di gare. Alcuni piloti hanno concentrato l’allenamento sul volo di lunga distanza in Nuova Zelanda, sul Kilimanjaro o in Kenya, mentre altri hanno preferito dedicarsi a un tipo di allenamento per la resistenza fisica. Red Bull X-Alps, infatti, richiede una grande esperienza per voli di cross, lunga

distanza e una forte preparazione per il trekking e vie ferrate, anche a quote elevate. Ogni squadra è composta da un atleta e fino a due persone per il supporto logistico (cibo e abiti di ricambio). Nessuna assistenza tecnica esterna è permesso. I concorrenti possono gareggiare dalle 5 del mattino fino alle 22,30. Una novità per l’edizione 2013, renderà la gara ancora più emozionante e impegnativa: gli atleti potranno utilizzare un “Night Pass” che permetterà loro di proseguire a piedi tutta la notte. Sul sito ufficiale redbullxalps.com sarà attiva una sezione Live Tracking, che consente di seguire in diretta tutti i piloti; il

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sistema fornisce, oltre alla posizione lungo il tracciato di gara, vari dati tecnici di volo come la velocità, la quota e altri interessanti notizie. L'edizione 2011 è stata vinta da Christian Maurer (SUI) in 11 giorni, 4 ore e 22 minuti.

1° RADUNO TORRENTISMO CAI PORLEZZA

La sezione di Como del Club Alpino Italiano organizza e patrocina il 1° Raduno torrentistico nell'ambito delle celebrazioni locali inerenti il 150° dalla fondazione del Club Alpino Italiano. L'evento é in programma nel periodo compreso tra il 3 e l'11 agosto 2013, sul territorio comunale di Porlezza (CO) e più precisamente

presso il Centro Sportivo C. Rumi, con estensione al Canton Ticino, in Svizzera, luogo ricco di forre. La partecipazione è aperta a soci e non soci CAI. Il raduno é organizzato con la collaborazione dalle sezioni di Gallarate, Sesto Calende e Varallo, con il supporto del Comune di Porlezza, della Polisportiva Porlezzese, del Gruppo Alpini”Val Rezzo” di Porlezza, dalla Protezione Civile di Como e dalla Comunità Valli del Lario e del Ceresio. La manifestazione é inoltre patrocinata dal CNSAS Lombardo (Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico), Scuola Nazionale di Speleologia Cai, Cai Lombardia,

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Commissione Centrale per la Speleologia, dall'Organo Tecnico Territoriale Operativo Lombardo (O.T.T.O.). Sul sito porlezza2013.it é a disposizione una mappa interattiva con le oltre 30 forre selezionate per il raduno, scelte per la varietà di difficoltà, da quelle più ludiche a quelle più tecniche e verticali, adatte al torrentista esperto. Tutte le forre sono raggiungibili in circa 1 ora di automobile da Porlezza. Le province coinvolte sono quelle di Como e Sondrio mentre per il versante svizzero, le aree di Biasca, Locarno e la Val Maggia. Altre informazioni e modulo per l’iscrizione on line su porlezza2013.it

VIBRAM® TRAILRUNNING TEAM 2013

Dopo i molti successi dello scorso anno, Vibram® riconferma il suo impegno per il futuro dell’avventura trail e presenta il Trailrunning Team Vibram® 2013, arricchito di una new entry. Ancora in primo piano, per il terzo anno di seguito, la coraggiosa filosofia Vibram®: “ordinary people being extraordinary”, basata sulla convinzione che anche persone “normali” possono compiere imprese extra-quotidiane, ai limiti dell’estremo. Il team 2013 è composto da 3 italiani: Nicola Bassi e Beppe Marazzi, cui si è unita la new entry Stefano Ruzza, e 3 francesi: Sébastien Nain, Ronan Moalic e David Gatti. Altri atleti saranno presenti in occasioni particolari. Ma la novità più interessante è rappresentata dalla programmazione di gare in più continenti: in America per la Speedgoat, in Asia per la Vibram® Hong Kong 100, nell’Oceano Indiano per la Diagonale des Fous. C’è poi

l’Europa, con la Maremontana sulla costa ligure in Italia, la Transvulcania in Spagna, il Restonica in Corsica e, ovviamente, la tanto attesa UTMB®. Terreni svariati, condizioni meteo di ogni tipo, la stagione trail 2013 sarà un eccellente campo di prova per le suole Vibram®. Le performance del team saranno come sempre esaltate dalle avanzatissime suole Vibram®, create con mescole e tecnologie esclusive nonché montate su calzature firmate dai grandi del footwear ad alte prestazioni: da Saucony a Scott, da New Balance a Dynafit. Partner illustri anche per l’abbigliamento tecnico e le attrezzature: il nuovo Trailrunning Team di Vibram® potrà contare sul know how di veri protagonisti del mondo outdoor, come Polartec®, Ultraspire, BV Sport, Julbo, Petzl. La partnership con Garmin consentirà invece di garantire l’eccellenza in termini di tecnologia satellitare.

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INTERNATIONAL NORDIC WALKING FESTIVAL

Il Festival Internazionale di Nordic Walking si terrà quest’anno, per la prima volta, nell’incantevole scenario della Valle di Cogne, nel cuore del Parco Nazionale del Gran Paradiso, dal 5 al 7 luglio. Il programma, ricco di iniziative sia per gli appassionati di Nordic Walking sia per i neofiti che potranno così avvicinarsi alla disciplina, prevede cinque semplici attività itineranti, che permettono di scoprire le bellezze naturalistiche della Valle di Cogne. Partendo da Cogne si potrà scegliere il percorso che porta alle rinomate cascate di Lillaz attraversando il bosco di Sylvenoire, oppure l’itinerario che conduce verso Cretaz fiancheggiando le rive di un impetuoso torrente, o immergersi in Valnontey, abitata da marmotte, volpi e stambecchi visibili a occhio nudo, o ancora salire a Gimillan, posizione privilegiata da cui ammirare il massiccio del Gran Paradiso e il borgo di Cogne dall’alto. Un quinto itinerario, ancor più semplice, unisce sport e tradizione locale, percorrendo un sentiero attorno al borgo antico di Cogne per poi fare tappa alla Maison Gérard-Dayné, un'antica casa rurale costruita nel ‘600, in cui viene rappresentata la vita degli abitanti di Cogne nel XVIII-XIX secolo. Sul Prato di Sant’Orso, nel Parco Giochi, si svolgeranno inoltre delle attività stanziali con sessioni di avvicinamento e di perfezionamento al nordic walking e giochi dedicati ai più piccoli. Grande attesa domenica 7 luglio per l’inaugurazione del Nordic Walking Park della Valle di Cogne, un territorio che ben si presta a questa disciplina che sta appassionando sempre più persone. Per chi

vuole partecipare alle attività, il Consorzio Operatori Turistici della Valle di Cogne propone un pacchetto che include il soggiorno, con tariffe convenzionate a partire da 48 euro per persona al giorno in camera doppia, colazione inclusa e l’iscrizione alle attività con pass valido uno, due o tre giorni.Per usufruire dell’offerta, soggetta a disponibilità, è necessario prenotare contattando l’ufficio del Consorzio Operatori Turistici Valle di Cogne (tel. 0165 74835) o compilando l'apposito modulo sul sito del Consorzio cogneturismo.it - nordicwalkingfestival.it

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LA LOMBARDIA E LE ALPI

Lo  Spazio Oberdan della Provincia di Milano  ospiterà, dal 17 maggio al 7 luglio 2013, con ingresso libero, una delle manifestazioni più importanti fra quelle destinate a celebrare i 150 anni di vita del CAI:  la mostra  “La Lombardia e le Alpi nel 150° anno di fondazione del Club Alpino Italiano”,  una rassegna dedicata alle montagne della Lombardia, alle sue genti e al loro rapporto con le realtà metropolitane.  Il legame del CAI con il territorio della Lombardia è strettissimo.  Sette sono le sezioni storiche fondate nell’Ottocento: Bergamo (1873), Como (1875), Cremona (1888), Lecco (1874), Milano (1873), Monza (1899) e Sondrio (1872). É inoltre frutto della collaborazione tra il CAI e il Touring Club Italiano la completa descrizione alpinistica, ma anche geografica, storica e naturalistica del territorio lombardo, con i 16 volumi della  “Guida dei monti d’Italia”,  oltre  8000 pagine,  migliaia di schizzi, cartine e fotografie, pubblicati dal 1934 ai giorni nostri.  La mostra è frutto di un’iniziativa della Sezione di Milano del CAI e si avvale di importanti contributi delle “banche della memoria”  distribuite sul territorio: dalla  Biblioteca della montagna del Palamonti di Bergamo alla Biblioteca della Società Escursionisti Milanesi, dalla Sezione Valtellinese a quella di Lecco  dedicata all’indimenticabile Riccardo Cassin. É comunque dall’archivio della Sezione di Milano e dalla prestigiosa annessa Biblioteca “Luigi Gabba” che proviene la parte più consistente del materiale esposto. In mostra, sarà anche possibile visionare rarissimi filmati d’epoca e pellicole

d’attualità provenienti dalla Cineteca Nazionale del CAI  e da archivi privati. In mostra anche alcuni storici scarponi,“cimeli” Vibram, come la riproduzione dello scarpone Dolomiti che ha contribuito alla conquista del K2, nonché altri pezzi storici concessi da brand prestigiosi quali Zamberlan e Scarpa. I n f o r m a z i o n i : S p a z i o O b e rd a n , t e l . 0 2 . 7 7 4 0 . 6 3 0 2 provincia.milano.it/cultura - CAI Sezione di Milano, tel. 02.86463516 caimilano.eu

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“IN VETTA AL MONDO” Per cinque volte ha salito un 8.000 e ora il 37enne alpinista Daniele Nardi ha dato alle stampe un libro che racconta molte di queste avventure in Himalaya, partendo da Latina, la sua città natia. Il libro “In vetta al mondo” è scritto in cordata con il giornalista Dario Ricci. Il libro è stato scritto a quattro mani con il giornalista Dario Ricci, voce quotidiana delle rubriche sportive di Radio 24, ed è pubblicato da Infinito Edizioni. Il sottotitolo del volume è, in un certo senso, la sintesi del testo di Nardi: storia del ragazzo di pianura che sfida i ghiacci eterni. Infatti Daniele Nardi nasce in provincia di Latina, ma nonostante le sue origini “non montanare” coltiva l’amore per le alte vette e nel libro racconta il rispetto per il senso di sfida che pone ogni scalata nonché i percorsi di vita che si intrecciano alle alte quote. Dall’infanzia nella natia Sezze, in provincia di Latina, all’amore inusuale – per lui, nato in pianura – e magico per l’alta montagna, questo libro sotto forma di dialogo è la storia della vita di Daniele Nardi, primo alpinista al mondo ad aver conquistato in inverno (2013), in condizioni ambientali terribili, lo “sperone Mummery” (6.450 metri) del Nanga Parbat. Questa è la storia di un grande alpinista nato in pianura, conquistatore di cinque “Ottomila”, vincitore del premio Paolo Consiglio del CAI, già protagonista di pagine memorabili di questo incredibile, estremo sport.

GARMIN TRIO SIRMIONE

Garmin TriO Sirmione è una gara di triathlon su distanza olimpica (1,5 km di nuoto, 40 km di bici e 10 km di corsa), interamente

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sviluppata nella splendida cornice della “perla” del lago di Garda, perfetto corredo ad una manifestazione che è oggi un appuntamento prestigioso nel calendario agonistico nazionale e che lo resterà negli anni. Il progetto nasce lo scorso anno e già dalla prima edizione si distingue per qualità organizzativa e partecipazione; in questo 2013 l’appuntamento è fissato per il 29 giugno e visto l’enorme successo dell’esordio, le emozioni raddoppiano con la trasformazione in circuito e un secondo appuntamento agonistico il 4 agosto a Cernobbio, questa volta sulle rive del Lago di Como. A Sirmione è straordinaria la frazione di nuoto, che vede gli atleti partire dalla rinomata Spiaggia del Prete, adiacente il Castello Scaligero, per percorrere una traiettoria rettangolare che li porta ad affrontare il suggestivo passaggio sotto il ponte levatoio del castello, attraversare la piccola darsena prospiciente il piazzale del Porto. La prima zona cambio nuoto/bici è allestita sul lungolago Armando Diaz. I 40 km di ciclismo portano i partecipanti ad uscire rapidamente da Sirmione, per superare il centro di Rovizza e gestire buona parte della frazione su un circuito vallonato nell’ambito del territorio di Pozzolengo. Il rientro in Sirmione porta i triathleti nella seconda zona cambio, allestita all’interno degli spazi custoditi del Porto Sirmione 2. Da qui parte l’ultima frazione di gara: 10 km di corsa da giocarsi su un percorso multilap. L’edizione 2012 è stata impreziosita dalla partecipazione di molti tra i migliori triathleti italiani di sempre e quella del 2013 non sarà da

meno. La prova maschile del 2012 è stata vinta da uno strepitoso Alessandro Fabian, migliore italiano di tutti i tempi alle recenti Olimpiadi londinesi e tra le donne da Veronica Signorini, giovane e fortissima punta della nazionale femminile. garmintriosirmione.com triochallenge.com

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SELLARONDA MTB TOUR

Scatta il 23 giugno la stagione del turismo in mountain bike per circumnavigare il gruppo del Sella utilizzando gli impianti di risalita. E da quest’anno anche il Sellaronda E-BIKE che consente a chiunque di noleggiare bici a pedalata assistita su tracciati più dolci. Con il Sellaronda MTB TOUR, un’escursione guidata che consente ai biker mediamente allenati e con buona esperienza, di ripercorrere gran parte dei tracciati della HERO alla velocità da “granturista” assaporando le emozioni delle Dolomiti. La proposta del Sellaronda MTB TOUR 2013 scatta il 23 giugno, ovvero dal

giorno dopo la HERO, e si concluderà il 22 settembre 2013. In questo per iodo s i pot rà accedere a l TOUR con l’accompagnamento di una guida di mountain bike che è possibile contattare nelle quattro valli toccate dall’itinerario: Val Gardena, Alta Badia, Arabba e Val di Fassa. L’affiancamento di una guida nel TOUR offre innumerevoli vantaggi: oltre ad assistere i biker in tratti particolarmente impegnativi o intervenire in caso di guasto meccanico, le guide di mtb sanno scortare gli escursionisti attraverso il paesaggio dolomitico. Tuttavia, va detto che il Sellaronda MTB TOUR richiede una discreta preparazione fisica e conoscenza tecnica, poiché alcuni tratti della sentieristica evidenziano piccole difficoltà. Si può partire da uno dei paesi intorno al gruppo del Sella, quindi Selva Gardena, Corvara, Arabba, Canazei o Campitello o, percorrendo il giro in senso orario, proprio come la HERO, oppure in senso antiorario. Con qualche piccola modifica

rispetto ai tracciati degli anni passati, il percorso del TOUR in senso orario è lungo 65 chilometri con un dislivello totale di 3.980 metri (di cui 550 da pedalare), mentre coloro che lo percorreranno in senso antiorario dovranno affrontare un tracciato della lunghezza di 55 km (o di 56 km nel caso si prenda la seggiovia Montepana - Mont Seura) con un dislivello complessivo di 3.200 metri, ma solo 1.200 da pedalare a bordo della mountain bike. Il prezzo del TOUR giornaliero accompagnato, che comprende guida e bikepass, è di 70,00 Euro acquistabile se accompagnati da una guida MTB, ed è comprensivo di trasporto bici sugli impianti. Informazioni dettagliate su sellarondatour.com.

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TOR DES GEANTS®

Una nuova sfida straordinaria nel cuore dei 4 giganti delle Alpi. Dal 8 al 15 settembre torna per il quarto anno consecutivo il Tor des Géants, l’endurance trail più duro al mondo. La gara di corsa in montagna che si snoda lungo l'Alta Via 2 e Alta Via 1 della Valle d'Aosta quest'anno vedrà ai nastri di partenza 660 partecipanti, in rappresentanza di 5 continenti e 39 nazioni. Partenza ed arrivo a Courmayeur con un percorso ad anello di 332 chilometri (200 miglia) e 24.000 metri di dislivello positivo. Circa 1.500 i volontari a presidiare lungo il tracciato diversi punti di ristoro, soccorso e le setti basi di accoglienza (basi vita). Un viaggio lungo i più bei sentieri della Valle d’Aosta, ma anche dentro se stessi, per ritrovarsi, per conoscere e cercare di superare i propri limiti fisici e mentali, scoprendo risorse interiori e parti del proprio io ancora sconosciute. Per chi ha scelto di partecipare al Tor des Géants®, l’endurance trail più duro al mondo, è questa la vera sfida. Il risultato più bello è riuscire a compiere l’impresa, la propria impresa, tagliando il traguardo soprattutto con se stessi. La maestosità delle Alpi e dei suoi celebri 4.000: il Monte Bianco, il Monte Rosa, il Cervino ed il Gran Paradiso. Una cornice naturale inconfondibile, montagne dai contorni

aspri e mozzafiato che rendono unico ed inimitabile questo evento sportivo che è molto più che un semplice appuntamento otudoor. E poi i paesi, i rifugi, i sentieri e i colli: tutta una regione aspetta i suoi “giganti” lungo il percorso, incitandoli e sostenendoli nella loro avventura. Ecco perché l’intera Valle d'Aosta attende con trepidazione il “Tor”, così viene chiamato in maniera amichevole, per una settimana dove si intrecciano solidarietà e sport, natura e amicizia. L’edizione 2012 fu vinta dallo spagnolo Oscar Perez Lopez con il tempo record di 75h 56’ 31”.  tordesgeants.it

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L’ESTATE 2013 A LES 2 ALPES

Si aprirà ufficialmente il 22 giugno l’estate a Les 2 Alpes, la rinomata località francese. Grazie alle abbondanti precipitazioni di questo inverno, la stagione sciistica estiva è garantita sul ghiacciaio: a quota 2.600, sono stati registrati oltre 10 metri di neve che, abilmente battuti, si sono trasformati in 280 cm di manto compatto, utili a garantire la sciabilità fino al 31 agosto. Il ghiacciaio, quindi, è in gran forma e pronto per accogliere gli appassionati di sci e snowboard, e si potrà sciare lungo le piste partendo da quota 3.600 m. Gli amanti del freestyle potranno divertirsi nel grande snow park sviluppato in ben 18 ettari, con rampe, halfpipe e tutto quanto può mettere alla prova anche le più impegnative evoluzioni. A Les 2 Alpes, c’è davvero l’imbarazzo della scelta nelle attività da fare: dai 3.600 metri del ghiacciaio fino ai 900 metri del villaggio di Venosc, all’interno del Parco Nazionale degli Ecrins, si possono praticare sci, snowboard, parapendio, golf, bungee jumping, gokart, beach volley, trampolino elastico, tiro con l’arco, slittino estivo, tennis, piscina, mountain bike, e downhill nel grande bike park. Il primo dei grandi eventi dedicati alle due ruote, è il

Crankworks Les 2 Alpes Free Ride Classic, dal 6 al 14 luglio. Il programma completo delle attività per l’estate 2013 è disponibile (anche in italiano) sul sito les2alpes.com, oltre a tutte le offerte per trascorrere una vacanza all’insegna degli sport in montagna.

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BETA ALP 4.0

Esistono tanti modi per andare in montagna: con la jeep, con il quad, con il gatto delle nevi, con la motoslitta. Noi di PREALPI, preferiamo usare “le gambe”. Ma per chi, in montagna, ha la necessità di muoversi per lavoro, una soluzione arriva dalla Beta con la Alp 4.0. Ce l’ha suggerita l ’ a m i c o R o b e r t o C a g l i o n i , d e l l a concessionaria Roby’s Garage a Treviolo (Bg). Secondo Roberto, Alp 4.0, è un vero e proprio veicolo tutto-fare, al 100% versatile. É omologata per montare pneumatici enduro artigliati, per muoversi in sicurezza lungo i sentieri. Un vero e proprio classico il propulsore quattro tempi 350cc che muove la nuova Alp 4.0: costruttivamente semplice e fatto apposta per durare, fa dell’affidabilità la sua arma migliore sposando lo spirito di questo nuovo modello: ottime prestazioni senza esasperazione. La ciclistica: un robusto telaio in acciaio, semplice ed essenziale, in cui si inserisce il forcellone, mosso da un monoammortizzatore regolabile nella precarica molla, in grado di assicurare un ottimo comfort di marcia sui terreni più disparati. Robusti e affidabili nella risposta i freni a disco con pinza a doppio pistoncino. A Bergamo, puoi trovare Alp 4.0 da Roby’s Garage, concessionario ufficiale Beta Motors.

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IN PARAPENDIO CON BERGAMONEWS

Avete mai provato l’emozione di un volo biposto in parapendio? Vi piacerebbe provarlo gratuitamente? Bergamonews e la scuola di Parapendio Monte Farno vi offrono questa esclusiva possibilità e il pass per ottenere questo fantastico premio è una semplicissima foto. Parte oggi il concorso fotografico “In parapendio con Bergamonews” che mette in palio un volo biposto con l’istruttore Sergio Nestola della scuola Parapendio Monte Farno: avete tempo fino al 27 giugno per inviarci le vostre foto che man mano verranno pubblicate sulla nostra pagina Facebook. Due solamente i vincoli: la foto deve essere scattata da voi e il soggetto deve essere necessariamente legato ad una delle vostre recenti escursioni primaverili o estive in montagna. Per decretare il vincitore abbiamo scelto di affidarci ai nostri lettori che, attraverso lo strumento dei “Mi piace”, possono scegliere lo scatto più affascinante: naturalmente prima ci inviate le vostre fotografia e più tempo avete a disposizione per farvi votare. Ognuno di voi può inviare una sola fotografia, quindi scegliete accuratamente quella che secondo voi ha tutte le carte in regola per essere la vincitrice. Il 27 giugno la foto che avrà ricevuto il maggior numero di “Mi piace” sarà la vincitrice del volo omaggio in parapendio: il compagno di viaggio sarà, come detto, Sergio Nestola, istruttore dal 2009 alla scuole Monte Farno e con oltre 800 voli in tandem alle spalle. Il concorso è naturalmente aperto a tutti i nostri lettori ma, prima di partecipare, assicuratevi di avere il fegato per volare sorretti solamente da una vela.

Le foto possono essere inviate al nostro indirizzo di posta [email protected] o inviate alla posta privata della nostra pagina Facebook. Per maggiori informazioni su cosa significa volare in parapendio potete invece visitare il sito internet della scuola Monte Farno. Inoltre, sfogliando le pagine della rubrica “Montagna”, potrete trovare tanti interessanti spunti per frequentare le Prealpi Orobie proposti in collaborazione con PREALPI.

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CONVENZIONE TRA PREALPI E PRIMADANOI

PREALPI ha pensato a una grande opportunità da offrire agli affezionati lettori. Grazie alla convenzione stipulata con PrimaDaNoi, una società commerciale specializzata nella vendita diretta di prodotti in barter pubblicitario e surplus aziendali, i lettori potranno approfittare delle grandi occasioni che potranno trovare nello shop di Bergamo, a due passi dal centro (Via Moretti, 32 - Quarto Verde). A breve la piacevole e conveniente esperienza di acquisto potrà essere vissuta comodamente anche a casa accedendo al sito http://primadanoishop.it. Nell’innovativo shop di Bergamo, si possono trovare prodotti di qualità e di marca a prezzi unici, appartenenti a diverse categorie merceologiche: dagli alimentari alla cosmetica, dall’abbigliamento alle calzature, dall’elettronica ai motori. Per poter accedere allo shop, però, è necessario possedere la primadanoicard, una tessera personale indispensabile per effettuare gli acquisti. Per richiedere la card, basta collegarsi al sito www.primadanoishop.it ed eseguire la procedura di registrazione, indicando il codice di convenzione riservato ai lettori di PREALPI: pdn0005prealpi. Compilando un semplice form con i dati personali, diventerete i possessori della primadanoicard, e potrete iniziare i vostri acquisti a prezzi straordinari. “C’erano una volta i saldi... Ora c’é PrimaDaNoi”

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SUL MONTE DUE MANI

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VIE FERRATE

a cura della Redazione

LUNGO LA FERRATA SIMONE CONTESSI

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Le Prealpi lombarde, modellate da Madre Natura con roccia chiara, calcarea, calda da toccarsi e bella da vedersi, sono sempre state meta di escursionisti e di alpinisti, presentando una bellezza che poco ha da invidiare alle più blasonate Alpi. Anch’esse presentano una profonda storia alpinistica, specie le pagine scritte sulla Presolana “Regina delle Prealpi calcaree bergamasche” e sulle ardite pareti del Lecchese, Grigna in primis. Su queste ultime si sono cimentati i grandi nomi dell’alpinismo lombardo, da Cassin a Anghileri, Corti, Ferrari e tanti, tanti altri, anche d’Oltralpe. Per i nostri lettori, in questo numero, abbiamo scelto di visitare e percorrere per loro la Via Ferrata Simone Contessi che, attraverso un’aerea cresta rocciosa, conduce ardimentosamente sul monte Due Mani. Il nostro “monte” è situato in Valsassina, tra la Grigna a settentrione ed il Resegone a mezzogiorno. E’ una cima molto panoramica sulla Brianza, su Lecco ed i suoi laghi e sulla prima barriera di Prealpi ed Alpi Orobiche. Man mano si sale, scopriremo tutte queste bellezze della Natura. L’ambiente in cui si snoda la nostra via di salita resta il tipico ambiente calcareo delle Grigne, aspro, selvaggio, con ripidi pendii erbosi fra i quali, oltre ai turriti pinnacoli di roccia chiara, spuntano colorate specie floreali che, con la loro delicatezza, ingentiliscono l’ambiente. Per raggiungere il punto di partenza, da Lecco si prende la superstrada per la Valsassina e, percorrendo la lunga galleria, si giunge a Ballabio, il paese dei buoni formaggi. Sbucati dalla galleria, si piega a sinistra e si scende per un km fino ad imboccare l’ardita strada che conduce a Morterone, il più piccolo comune d’Italia. Dopo circa 4,5 km di

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La targa che indica l’inizio della ferrata

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salita tortuosa e 1,5 km oltre la prima galleria, si presti attenzione sulla sinistra, poiché si incontrerà una piccola rientranza con una bacheca che indica la partenza della via ferrata e del sentiero con segnavia n° 36 (poche possibilità di parcheggio). Siamo a quota 960 m circa e ci aspetta un ripido sentierino che, in circa 10’, adduce all’attacco della ferrata, indicato da una targa intitolata a Simone Contessi . Tale “via attrezzata”, inaugurata nel 1982 dal CAI di Ballabio, fino al 2008 era considerata “mediamente di ffici le”, ossia una ferrata consigliata anche ai neofiti, ma con i tempi e le capac i tà alpinistiche cambiate, il CAI di Ballabio ha deciso di rinnovare il tutto, modificandone in parte il vecchio tracciato e così ne è uscito un percorso decisamente più tecnico e difficile, soprattutto nella parte più alta, riservato a co loro che g ià conoscono g l i e lement i rud imenta l i dell’arrampicata su roccia. Qui troveranno il fattore “3T”, ossia via

tosta, turrita e terrazzata. Comunque il divertimento è assicurato, con un buon uso di braccia e gambe si superano le difficoltà, altrimenti un po’ di forza nelle braccia e ci si aiuta tirandosi su con la catena di autoassicurazione. Il percorso, che rimonta lo sperone roccioso della Forcola, si svolge su una serie di pilastri rocciosi verticali intervallati da tratti di sentiero, più facile, ma sempre attrezzato. Nei punti più critici o più esposti s i possono trovare alcuni maniglie metalliche per le mani o rare placchette d’appoggio per i piedi. La ferrata termina circa a metà dell’aereo percorso che conduce alla vetta. Infatti, terminata la verticale salita lungo la quarta parete, la più difficile ed impegnativa, un sentiero attrezzato, molto bello e

panoramico, conduce, muovendosi in cresta, in vetta al monte Due Mani. Per coloro che non si sentono in forma e non osano affrontare i quattro pilastri attrezzati, viene in soccorso il

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Panorama su Lecco

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sentierino (segnavia 36) che passa a fianco delle bastionate rocciose della ferrata, permettendo una via di fuga nel caso si vogliano abbandonare i tratti attrezzati o si desideri proseguire verso la vetta senza affaticarsi troppo. Una salita, quindi, di stampo alpinistico, nonostante si snodi a bassa quota, ma che richiede un buon uso di tecnica di utilizzo di braccia e gambe, nonché di resistenza fisica. Prepariamoci dunque ad affrontare questo percorso in completa sicurezza, mettendo in atto quanto, all’inizio del tracciato, ci viene consigliato dal cartello segnaletico. Oltre alla preparazione fisica, dotiamoci di imbracatura, set da ferrata omologato, casco e guantini e via con la solita determinazione e prudenza che questi sentieri verticali richiedono. Non dimentichiamoci di portare con noi la borraccia d’acqua: trovandoci in ambiente calcareo e con esposizione sud l’acqua sul percorso non è presente. In alcuni periodi dell’anno fa veramente caldo e la fatica terge la fronte di sudore. La prima paretina rocciosa da superare è piuttosto ostica, poiché povera di appigli e quindi faticosa. Tuttavia è ben attrezzata e alternando tratti di divertente arrampicata a tratti in cui ci si aiuta con la catena si guadagna quota. Sotto di noi ecco Lecco con i suoi laghi, mentre la tortuosa strada che sale a Morterone mostra i suoi sinuosi tornanti. Superato il primo torrione, si prosegue su sentiero che in breve ci conduce alla seconda parete rocciosa, sulla quale ci si può sbizzarrire in passaggi di arrampicata, naturalmente sempre assicurandosi alla catena. Dalla ferrata è ben visibile il sentiero normale di salita alla cima che, in ogni momento, è possibile percorrere evitando i tratti più tosti della

ferrata. Il terzo torrione da affrontare si raggiunge in breve. Un po’ di fatica per risalire in verticale, traversare verso destra in diagonale e portarsi su uno spigolo roccioso che strapiomba un poco. Terminate queste difficoltà, si può riposare un momento prima di riprendere il sentiero che, inizialmente attrezzato, poi più dolce, porta alla base dell’ultima parete verticale e austera.

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Passaggio sullo spigolo di roccia

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Questa è la parte più impegnativa, ma aggirabile sul sentiero di destra se ci si sente stanchi ed affaticati. Consigliamo, tuttavia, a chi ha un po’ di tecnica di arrampicata ed ancora forza nelle braccia di affrontare tale parete, poiché, sicuramente, sarà di grande soddisfazione. Naturalmente, non ci stancheremo di ripeterlo, con la verticalità delle pareti non si scherza, per cui muoviamoci sempre in totale sicurezza. Qui ci verranno d’aiuto sia la catena sia il cavo per agganciare i moschettoni e qualche maniglia per le mani. Si risale così l’esposta parete, dapprima in verticale verso sinistra, poi con una diagonale verso destra fino a pervenire sul sommitale pendio erboso, molto panoramico sulle Grigne e sul Resegone, dove potremo concederci una meritata sosta. Il sentiero che porta in vetta al monte Due Mani si snoda ora, aereo e con alcuni passaggi su roccia ancora attrezzati, sulla lunga cresta fino a ricongiungersi con il sentiero di salita normale che ci consentirà di pervenire così in cima (1656 m) dopo circa 2h di ferrata e 1h 30’ di percorso in cresta. In vetta al monte vi è la consueta croce metallica ed un curioso bivacco a forma di igloo. Il rientro all’auto, dopo la meritata sosta ristoratrice e la pausa fotografica, può avvenire lungo il ripido sentiero che affianca la cresta e la ferrata appena salite, ma con terreno bagnato è sconsigliabile perché scivoloso e pericoloso. Oppure, più remunerativo, anche se più scomodo, poiché per riprendere l’auto occorre percorrere circa 4 km di strada asfaltata, è scendere lungo il sentiero n° 22 che conduce alla Bocchetta di Desio, un’ampia sella prativa con le due malghe di cascina Pranüra (1343 m). Qui si prende il sentiero alla nostra destra che scende,

dapprima tra rocce calcaree e rada vegetazione, poi s’inoltra in un bosco sempre più fitto di faggi, tra cui un esemplare vetusto datato 1871. Si incontrano alcune piccole, ma rinfrescanti sorgenti d’acqua fino a pervenire così sulla strada asfaltata, poco prima del paese di Morterone (1160 m, circa 1h 15’). Per raggiungere l’auto e chiudere così la nostra giornata si devono percorrere circa 4 km di strada asfaltata (circa 1h di cammino) o, se si è fortunati, confidare in un provvidenziale autostop.

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Avvicinamento alla quarta parete, la più impegnativa

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NORDIC WALKING E SALUTE

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SPORT E SALUTE

di Alessandra Cazzola - Master Trainer SINW

PER DARE ANNI ALLA VITA, VITA AGLI ANNI

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Salvavita a costo zero, una costante attività motoria garantisce benessere e previene le malattie: sempre più spesso questo viene consigliato anche dai medici di base. Dare anni alla vita e vita agli anni è un motto che ben rappresenta la necessità di fare attività fisica ad ogni età e per qualsiasi stato di salute: non si vive di più (l’età media non ne viene influenzata) ma si vive meglio, più energici, con maggiore propensione all’autonomia; anche negli over 70. L'uomo, così come ogni essere vivente, ha bisogno di una certa quota di corretto movimento per mantenere le sue funzioni biologiche. Sabato 4 maggio si è tenuto a Parma, con grande successo, il primo congresso nazionale sull’esperienza salutistica del Nordic Walking, “La salute cammina con il NW”, verso nuove frontiere per promuovere la salute sul territorio, realizzato dalla Scuola Italiana Nordic Walking che da anni sta sviluppando ricerche sull’applicazione di questa disciplina in ambito medico-scientifico. Il NW, attività motoria alla portata di tutti, possiede caratteristiche che lo eleggono a esercizio fisico facilmente finalizzabile a situazioni disfunzionali e prepatologiche. L’esperienza motoria della camminata è una terapia naturale che serve per migliorare parametri fisiologici, psichici e metabolici. I temi trattati al convegno sono stati quelli attualmente allo studio: diabete, oncologia, stress e ansia. Come regola generale, e in premessa, si è sottolineato che significativo è il ruolo del medico di medicina generale, che sul territorio deve essere promotore di una rete finalizzata a sensibilizzare professionisti e pazienti all’impiego dell’attività fisica. Si è evidenziata la distrazione di alcuni medici che, ignorando i lavori scientifici che denunciano i

limiti dell’approccio meramente farmacologico, continuano a prescrivere i soli farmaci, senza tenere in considerazione i potenti effetti dell’alimentazione e dello stile di vita. Il medico, quando consiglia a un paziente sedentario di intraprendere una vita attiva, prescrivendo un’attività fisica, è tenuto a conoscere l’attività fisica stessa, gli effettivi benefici e le possibili controindicazioni. La disciplina del NW è indicata ad essere “pro-terapeutica” per molte problematiche legate all’invecchiamento della popolazione

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La corretta posizione delle mani durante la camminata - foto S. Ravaglia e F, Moretti

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e a malattie metaboliche quali, per esempio, il diabete. Il numero di adulti con diagnosi di diabete è quotidianamente in crescita. Per il sinergismo d'azione del lavoro muscolare e dell'insulina l'esercizio fisico aerobico viene considerato un pilastro della terapia (ovviamente la persona con diabete deve essere valutata in forma adeguata prima di impegnarsi in un programma di attività. L'esercizio senza supervisione può avere effetti negativi). Numerosi studi hanno evidenziato la possibilità di prevenire lo sviluppo del diabete in persone geneticamente predisposte e sono sempre più numerose le pubblicazioni che dimostrano come l’attività fisica sia una cura per chi è già affetto da tale patologia, diminuendo il rischio di patologie cardiovascolari e migliorando il profilo lipidico. Un esercizio progressivo e costante di intensità medio bassa -3 o 4 volte alla settimana per almeno 30/60 minuti- porta al miglioramento generale dei parametri di controllo metabolico e risulta particolarmente vantaggioso nei soggetti con diabete da lieve a moderato. Risulta comunque fondamentale controllare la glicemia prima e dopo l’esercizio stesso. Nel corso degli ultimi anni sempre più spesso il NW è stato inserito in progetti legati alla riabilitazione oncologica, soprattutto per le donne operate al seno: in quest’ambito sono nate collaborazioni con Centri di Riabilitazione Oncologica, con la Lega Italiana Lotta ai Tumori e con le associazioni di “Donne in rosa” di varie città italiane. Questa attività risulta infatti largamente accessibile e adattabile alle varie fasi della malattia oncologica del seno, alle terapie in corso, alle condizioni cliniche. Il movimento della camminata nordica consente di raggiungere un buon lavoro

aerobico e un potenziamento muscolare, andando ad agire sull’articolazione scapolo-omerale, sull’equilibrio, stimolando la pompa muscolare superiore (nel linfedema) con potenziamento degli effetti dell’elastocompressione. La pratica può contribuire a mantenere nel tempo i risultati conseguiti con la terapia riabilitativa e/o a prevenire l’insorgenza di problemi conseguenti al decondizionamento motorio. Il NW costituisce una forma di cammino adattato, integrato dalla presenza di due bastoncini che permettono alle braccia di trasmettere sul terreno una forza obliqua, sfruttando tale forza in leva e non in appoggio, come

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Il passo “sportivo” - foto F. Moretti

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solitamente accade col bastoncino da trekking. La mano durante la fase finale di spinta indietro si apre in scarico e il polso si comporta come una seconda caviglia drenante. Questo tipo di andatura permette di ridistribuire e aumentare la forza necessaria allo spostamento e al drenaggio degli arti, utilizzando 4 appoggi anziché 2. In un programma di lavoro effettuato sotto la guida di Istruttori con specifica preparazione in campo oncologico, e sinergico con quello dell’équipe riabilitativa, il NW:

• aumenta l'impegno percentuale della muscolatura del tronco con conseguente miglioramento dell'equilibrio, del ritmo, della coordinazione e distribuzione posturale globale;

• coinvolge la muscolatura respiratoria ausiliaria aumentando la Vo2 Max e la frequenza cardiaca, con conseguente ribilanciamento metabolico;

• favorisce l’ ottimizzazione dell’articolarità globale e degli arti superiori;

• contribuisce al mantenimento dell’elasticità dei tessuti della regione mammaria e del cavo ascellare, spesso alterati a seguito delle procedure chirurgiche e dalle terapie radianti;

• migliora il drenaggio e la forza dell'arto superiore introducendo gradualmente il controllo della resistenza e potenziando gli effetti di elasto-compressione;

• favorisce la resilienza emotiva (grazie all'attività all'aperto), la risposta più energica all'astenia, la sopportazione al dolore e la capacità di modificare positivamente i comportamenti associati e gli stili di vita durante e dopo il trattamento medico;

• permette di sperimentare nuovamente la piacevolezza del movimento favorendo il recupero della fiducia nel proprio corpo e aumentando la sicurezza nelle proprie capacità, con ripercussioni positive sull’autostima e sulla qualità di vita;

• è occasione di divertimento, nuove conoscenze e confronto 29

Nordic Walking all’ombra del bosco

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p o s i t i v o c o n g l i a l t r i , con t ras tando i l senso d i isolamento e di inadeguatezza che spesso s i associa a l percorso terapeutico del malato oncologico.

• Importanti contributi hanno evidenziato come l’esercizio fisico sia una valida terapia contro lo stress. Il NW, attività estremamente socializzante, può essere inserito in una rete di promozione del benessere psico-fisico ed espletare effetti benefici sullo stato psicologico:

• migliorando la sensazione di efficacia e di fiducia in se stessi: spesso quando siamo depressi c i s e n t i a m o i n c a p a c i d i prenderci cura di noi stessi e di assumerci delle responsabilità. Se ci poniamo un obiettivo, per quanto minimo (anche solo camminare per 10 minuti al giorno) e ci rendiamo conto di

essere riusciti a raggiungerlo, ci sentiamo più fiduciosi nelle nostre possibilità di raggiungere delle mete e quindi di gestire i sintomi depressivi;

•offrendo distrazioni positive: quando ci sentiamo depressi o ansiosi è facile che non riusciamo a concentrarci su niente di diverso da noi, dai nostri sintomi. Mentre questa ruminazione ci impedisce di affrontare in maniera efficace le nostre difficoltà, l ’ a t t i v i t à fi s i c a c i a i u t a a focalizzarci su pensieri e progetti più piacevoli e positivi;

•aumentando l’autostima: quando ci sentiamo ansiosi o depressi la nostra autostima può venire meno. Fare esercizio fisico può farci sentire più attraenti. Se facciamo qualcosa per noi, vuol dire che siamo abbastanza importanti da concedercelo;

•permettendo di effettuare un

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Esercizio fisico in montagna

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confronto positivo: i cambiamenti che avvengono nel nostro organismo mentre svolgiamo un attività fisica – cambiamenti nel respiro, sudorazione, aumento delle pulsazioni – sono simili a quelli che avvertiamo in caso di ansia o addirittura di attacchi di panico, ma in questo caso non sono associati a una situazione di sofferenza emotiva. Col tempo può verificarsi dunque un decondizionamento: alcuni segnali fisici che prima suscitavano paura e venivano associati ad una situazione di pericolo adesso vengono associati a situazioni piacevoli o neutre, e di conseguenza non spaventano più;

• fornendo rinforzi ambientali: quando siamo depressi tendiamo a isolarci. Fare dell’attività fisica ci permette di entrare in contatto con la natura e con altre persone, e di sperimentare le sensazioni positive che provengono da questi contatti;

• aiutando a sperimentare nuovi modi per combattere gli stati d’animo negativi: solitamente si cerca di affrontare i propri stati di ansia e depressione ritirandosi in se stessi, o mettendo in atto comportamenti dannosi per la salute (bere, abusare di farmaci o di altre sostanze). Fare qualcosa di attivo per stare meglio rinforza la fiducia nella nostra capacità di affrontare le difficoltà in maniera efficace.

Prevenzione ed educazione alla salute sono obiettivi strategici fondamentali per chi opera nel panorama sanitario: medici, infermieri, fisioterapisti, educatori devono aggiornarsi attraverso corsi che rientrano in un programma nazionale. Il programma

nazionale di educazione in medicina ECM, avviato nel 2002, ha istituito l’obbligo della formazione continua per i professionisti della sanità, e comprende l’acquisizione di nuove conoscenze, abilità e attitudini utili a una pratica competente ed esperta. Gli operatori della salute hanno l’obbligo deontologico di mettere in pratica le nuove conoscenze e competenze per offrire una assistenza qualitativamente utile, che non vuol dire solo assistere/curare ma anche prevenire/educare. La SINW, grazie al prezioso contributo del suo istruttore Luca Cecchetto (fondatore dell’omonimo studio professionale con all’interno un ente di formazione accreditato al Ministero della Salute), ha realizzato il primo progetto formativo accreditato ECM nazionale sul Nordic Walking per i professionisti sanitari (scuolaitaliananordicwalking.it/

ecm/ecm-nordic-walking/). Le finalità formative del NW sono state collocate in alcuni tra i 29 obiettivi stabiliti dall’accordo Stato-Regioni. Il progetto formativo del NW viene quindi tradotto in un corso di aggiornamento professionale per gli operatori sanitari che rientra in tre obiettivi nazionali AGENAS:

• percorsi clinico-assistenziali/diagnostici/riabilitativi, profili di assistenza – profili di cura;

• epidemiologia – prevenzione e promozione della salute;

• metodologia e tecniche di comunicazione sociale per lo sviluppo dei programmi nazionali e regionali di prevenzione primaria e promozione della salute.

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CARINZIA: NATURA ATTIVA

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TURISMO

In collaborazione con Kärnten Werbung

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La rinomata regione austriaca è ben conosciuta per i suoi itinerari escursionistici, capaci di soddisfare ogni tipo di esigenza sportiva. L’Alpe-Adria-Trail, per esempio, è un nuovissimo e vario trekking lungo ca. 750 km attraverso tre culture, tre lingue e tre nazioni (Austria, Italia e Slovenia). Dai piedi del maestoso Grossglockner fino alle azzurre acque del mare con incantevoli panorami sul “giardino dell’Eden”. Attraverso un’equilibrata miscela di spettacoli naturali, corsi d’acqua, torrenti e laghi alpini, un affascinante mondo animale e vegetale e infine il vasto orizzonte dell’Adriatico. Dalle pendici della più alta vetta austriaca, il Grossglockner (3.798 m) si raggiunge il mare in 43 tappe, ognuna delle quali si snoda per circa 17 chilometri, attraversando i paesaggi di Carinzia, Friuli e Slovenia. In tutto circa 750 km da nord a sud, accompagnati da un clima temperato che promette tante ore di sole, temperature piacevoli e stupendi panorami dalle Alpi all'Adriatico. La meta geografica dell’Alpe-Adria-Trail è Muggia, poco a sud di Trieste, che un tempo era il porto principale della marineria austriaca. Questo trekking segue l’acqua nelle sue forme più diverse, dai ghiacci eterni del Grossglockner ai fiumi, dalle cascate ai laghi e al mare. Sono sentieri che esistono da sempre, ma che ora sono stati cartografati nel loro insieme. Chi non può o non vuole percorrere l'intero itinerario, può decidere di seguire alcune delle tappe più belle del “giardino dell’eden”, che hanno in comune panorami paradisiaci, fantastici scenari naturali, laghi balneari

luccicanti al sole, maestose cime di roccia e ghiaccio e infine le acque azzurre del mare Adriatico. Le prime sette tappe si svolgono in Carinzia e attraversano la valle Mölltal circondata da un incantevole scenario alpino con cime di 3.000 metri. Si parte in mezzo al Parco Nazionale Alti Tauri, ai piedi del Pasterze, il più vasto ghiacciaio austriaco. Il Trail prosegue quindi per

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L’imponente sagoma del ghiacciaio Grossglockner

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Heiligenblut e Grosskirchheim. Qui s’incontrano i mulini di Apriach, testimoni della vita di privazioni che conducevano i contadini nel periodo dal XVII al XX secolo. Lungo il percorso si trova anche la medievale Gmünd, cittadina degli artisti, recentemente premiata con l’EDEN-Award 2011 per il suo impegno professionale a favore della cultura. La Millstätter Alpe è fra le zone escursionistiche più belle della Carinzia, sia per le sue cime dolci e arrotondate, sia per la vista meravigliosa sul sottostante lago Millstätter See, il terzo maggior lago della Carinzia. Ci troviamo in mezzo al dolce paesaggio del Parco Nazionale dei monti Nockberge, attraversato dalle tappe 15 e 16. Arriach si vanta di essere il punto geografico centrale della Carinzia. Da qui parte la tappa che conduce in cima all'Alpe

Gerlitzen, a 1.911 m. Con una magnifica vista sul lago Ossiacher See, si prosegue per l’ultima tappa che si snoda interamente in territorio carinziano, da Velden sul lago Wörthersee fino alla Baumgartnerhöhe, a poca distanza dal lago Faaker See. Poco prima dell'arrivo si raggiunge la rocca di Finkenstein, che ospita un'arena per concerti, spettacoli teatrali e… incantevoli tramonti. Maggiori informazioni disponibili a questo collegamento, utili per scoprire le news e le offerte alberghiere.

Pista ciclabile della Drava “Drauradweg”: un fiume di piacere.

Sulla pista ciclabile lungo la Drava sembra di essere nel paese della cuccagna. Sulla riva del fiume, nelle valli laterali e un po’ dappertutto, si incontrano trattorie tipiche che invitano a gustare le specialità tradizionali del land più meridionale d’Austria: la Carinzia. Sulla ciclabile della Drava pedalare diventa un piacere. Quando si programma un viaggio cicloturistico sulla ciclabile “Drauradweg”, sarebbe meglio aggiungere un paio di giorni in più dello stretto necessario. E non perché le fatiche del viaggio richiedano periodi di recupero più lunghi, ma perché lungo la pista, quasi a ogni curva del fiume, si incontra una nuova tentazione, quasi sempre all’insegna della buona cucina. I 222 chilometri attraverso lo splendido paesaggio della Carinzia, seguendo il sinuoso corso della Drava da occidente a oriente, si possono percorrere comodamente anche in quattro giorni, se non ci si ferma mai. Ma così facendo si perde gran parte del suo fascino. La magia di Irschen, il paese delle erbe, adagiato su di un terrazzo inondato di sole sopra l’alta valle della Drava, un gioiello

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Guarda il video su YouTube

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nascosto di natura, tutto da vedere, ascoltare, annusare e assaporare. Qui crescono erbe utili contro ogni disturbo. Problemi ai ginocchi? Conviene utilizzare la consolida (Symphytum officinale) di Irschen. Con la tintura ricavata dalle radici di questa pianta dai fiori lilla, le articolazioni tornano a lavorare sui pedali come se fossero lubrificate. Fra i tanti prodotti salutari ci sono anche le grappe distillate da Walter Heregger nella cantina del suo albergo, utilizzando piante come il calamo, l’angelica silvestre e l’achillea, raccolte personalmente sui monti del gruppo del

Kreuzeck. Accompagnati dai pendii boscosi delle Gaitaler Alpen e dalle loro aspre cime rocciose, si pedala piacevolmente verso Spittal, dove una nuova tentazione rende difficile proseguire. Il Café Moser è un irresistibile tempio dei dolci che vizia i ciclisti con squisite fette di strudel e focaccia “Eisreindling”. Questa caffetteria fa parte delle 50 strutture “Drauradwegwirt”, in cui i cicloturisti vengono deliberatamente viziati con tradizionali specialità come il tortellone al formaggio “Kärntner Kasnudeln”, lo speck nostrano e il pesce della Drava. Queste strutture offrono alloggio per una notte, un posto sicuro dove parcheggiare la bicicletta e locali appositi dove far asciugare l’abbigliamento. Per scoprire la cartografia del percorso e la traccia gps, è sufficiente collegarsi al sito della pista ciclabile Drauradweg.

Informazioni Vacanze in Carinzia: carinzia.at

35 La ciclabile Drauradweg

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PEDALARE IN VAL SAMBUZZA

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MOUNTAIN BIKE

di Gianpietro Giupponi

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La “Conca del Calvi” è sicuramente fra le zone della valle Brembana, nelle Prealpi Orobie, più conosciuta e frequentata dagli escursionisti che praticano le diverse discipline; questi luoghi hanno, da sempre, un fascino particolare con i profili delle splendide montagne che racchiudono perle naturali di r a r a b e l l e z z a . Q u e s t o percorso che passa per il Rifugio F.lli Calvi e porta a visitare la bellissima e poco conosciuta, Val Sambuzza, si sviluppa completamente su sterrati e sentieri che si snodano in alta quota. Le s a l i t e s o n o m o l t o impegnative e dispendiose, mentre le discese sono caratterizzate da parecchi tratti tecnici ed altri veloci e filanti. Saliamo con l’auto fino a Carona (1.116 m) e parcheggiamo nel deposito, a destra, subito dopo la chiesetta, (fontana) all’inizio del paese. Pedalando in piano, attraversiamo tutto il centro abitato fino alla centrale idroelettrica Enel dove, sulla sinistra, prende il via una salita che, in breve, diventa con fondo

acciottolato, rendendo la progressione difficoltosa. Poco sopra ritroviamo l’asfalto e, al bivio, andiamo a destra, raggiungendo rapidamente la bella Frazione Pagliari, (fontana) per poi proseguire lungo la stradina sterrata che alterna, tratti ripidi ed

impegnativi, con pezzi in cemento. Superiamo la bella cascata che scende dalla Val Sambuzza e le Baite del Dosso, (fontana) arrivando, dove la strada spiana, al Lago del Prato a 1.650 m (km. 5,8 – ore 0,50 – disl. 534 m); prendiamo fiato e, al bivio, andiamo a destra attraversando il ponticello seguendo le indicazioni Rifugio Calvi. Affrontando a lcun i f a t i cos i s t rapp i cementati,ci troviamo ad un bivio nelle vicinanze della d i ga , ( segna l e d i v i e to accesso) dove proseguiamo, i n p i a n o , a s i n i s t r a . S u p e r a n d o t r e r i p i d i

tornantini ci troviamo a costeggiare l’immenso Lago Fregabolgia, chiuso a valle dalla grande diga. Dopo un ultimo sforzo siamo al Rifugio F.lli Calvi situato a 2.015, (km. 9,4 – ore 1,45 – disl. 899 m)

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per una pausa; dalla terrazza, (fontana) gustiamo la grandiosa cornice che la bellissima conca regala: splendide montagne fra le quali l’imponente Pizzo del Diavolo che sfiora i 3.000 metri. Lasciato alle spalle il rifugio, scendiamo per una ventina di metri, a n d a n d o a d i n fi l a re i l sentiero a destra marcato CAI n. 208, verso Lago del P r a t o . P e d a l i a m o s u l panoramico itinerario che, passando sopra il delizioso Lago Rotondo, permette di catturare particolari scatti, con i l possente profilo piramidale come sfondo. D o p o a l c u n i p a s s i , i l tracciato corre in una lunga diagonale pressoché in piano, fino ad alcune costruzioni, dove pieghiamo decisamente a destra. La discesa tecnica, che alterna tratti da stare in sella ad altri a piedi, dopo un ponticello metallico, conduce alla Baita Armentarga, (Rifugio privato) continuando poi, sulla veloce sterrata che porta digradando, nelle vicinanze del Laghetto Cavasabbia (km. 13,4 – ore 2,20). Poco più avanti, ci troviamo sulla stradina che arriva al Rifugio F.lli

Longo (girando a sinistra, possiamo ritornare direttamente alla partenza); la seguiamo in salita per circa 5 minuti fino all’ultimo tornante, infilando l’evidente itinerario che piega a sinistra, verso Foppolo, calcando il n. 208. Da questo punto, nell'autunno 2011

sono iniziati i lavori per la realizzazione di una sterrata che, attualmente, si sviluppa per alcune centinaia di metri e corre più in alto, rispetto al sentiero, in modo parallelo. É possibile evitare il tratto di tragitto, da percorrere a piedi, (dal bivio dopo il Rifugio Baitone) seguendola per intero; al termine, nei pressi di una baita, s i raccorda nuovamente al sentiero n. 208. Arrivati facilmente nei pressi del Rifugio Baitone, (fontana) dopo una cinquantina di m e t r i , a l b i v i o , abbandoniamo il sentiero

che continua a sinistra, seguendo le segnalazioni in vernice su un masso, per Foppolo. Superando un breve ma impegnativo strappo e una successiva pietraia con la bici a spinta o a spalla, in meno di 10 minuti giungiamo ad una dorsale erbosa da dove,

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davanti a noi, vediamo i Monti: Pegherolo, Secco e Badile. Sfiorato un traliccio della corrente elettrica ed una baita, entriamo nella pineta;seppur con qualche ostacolo, riusciamo a pedalare almeno in parte, con brevi pezzi a spinta, lungo il panoramico e inusuale percorso che taglia lo scosceso versante del Monte Masoni. Usciti dalla vegetazione, improvvisamente arriviamo al Baitone di Valle Sambuzza (km. 16,3 – ore 2,55 –disl. 996 m) dove, girando a sinistra in discesa, abbiamo la possibilità di accorciare l’itinerario, per ritornare direttamente a Carona. Il percorso ha come obiettivo il Lago di Val Sambuzza, ma bisogna essere ben consapevoli che, per raggiungerlo, sono necessari circa 40 minuti con la MTB a spinta. Seguendo il segnavia CAI n. 209 e le indicazioni Foppolo, camminiamo abbastanza agevolmente, infilandoci nella parte intermedia della valle; sopra laBaita della Vecchia (1.862 m), teniamo a destra lungo la salita che,con pendenza costante, permette di gustare scorci panoramici davvero molto belli e caratteristici. Arrivati su un pianoro acquitrinoso, riusciamo a pedalare per poco fino alla Baita Arale (1.988 m) e proseguiamo lungo la sinistra orografica del torrente che, con le sue spumeggianti acque, ci accompagna fino ad una baita con il tetto in pietra, vicina ad un piccolo ponticello di legno. Girando a destra nel pascolo, come d’incanto, appare il bellissimo Lago di Val Sambuzza, (km. 18,7– ore 3,45– disl. 1.325 m) adagiato a 2097 mt.di quota, inun silenzioso catino naturale, contornato in sequenza da destra dai maestosi: Monti Masoni, Zerna, anticima del Corno Stella e Chierico. Da un tavolino di legno, punto ideale per una meritata sosta, possiamo

vedere il Passo di Publino (2.364 m) valico che collega, tramite la Valle del Livrio, la Val Brembana alla Valtellina. La fatica della salita è ampiamente ripagata anche dall’entusiasmante e fantastica discesa che, tutto in un fiato e con sviluppo continuo, perde quasi 1.000 m di dislivello, riportandoci direttamente al punto di partenza. Ripercorriamo in senso opposto l’itinerario fino al Baitone di Valle Sambuzza; in questo tratto e, su quelli più impegnativi e sconnessi, è necessaria un’ottima tecnica e padronanza nella conduzione della MTB. Giunti nuovamente al Baitone, continuiamo a destra, in discesa, seguendo le indicazioni per Carona, lungo il bel sentiero che, senza particolari ostacoli, prosegue zigzagando velocemente sul ripido versante boscoso.

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Quando il percorso taglia in piano il pendio, ci concediamo una pausa per ammirare una panoramica su Carona e sul lago. Lo spettacolare e divertentissimo sentiero esce, per poco, nel prato in corrispondenza della piccola Fraz. Forcella (1.564 m) e continua, puntando verso la valle, trovandoci nella parte alta della cascata. Rapidamente, siamo nei pressi delle Baite del Dosso dove rincontriamo la carrareccia principale; lasciando correre le ruote artigliate, copiando le tracce della salita, attraversiamo

Pagliari e, al bivio alla fine dell’asfalto, giriamo a sinistra in discesa. In breve, ci ritroviamo in centro a Carona, concludendo questo fantastico itinerario, completamente off road.

www.percorsimtbvalbrembana.it

LUOGO PARTENZA E ARRIVO: Carona (BG) TEMPO DI PERCORRENZA: ore 4,30 effettive LUNGHEZZA PERCORSO: km 24,8 - DISLIVELLO: 1.325 m GRADO DI DIFFICOLTA': IMPEGNATIVO CICLABILITA': dal Rif. Calvi al Rif. Baitone 90% - dal Rif. Baitone al Lago di di Val Sambuzza 10 % - nel restante percorso 100%. STAGIONI CONSIGLIATE: tarda primavera - estate - autunno RIFUGIO D'APPOGGIO: Rif. F.lli Calvi tel. 0345.77047 ACQUA LUNGO IL PERCORSO: Carona - Pagliari - Baite del Dosso - Rif. F.lli Calvi - Rif. Baitone PERCORSI ALTERNATIVI: all'incrocio, dopo il Laghetto Cavasabbia e al Baitone di Valle Sambuzza, è possibile accorciare il percorso, ritornando facilmente a Carona.Dal tornante, sulla strada per il Rif. Longo, si può proseguire, per alcune centinaia di metri, sulla nuova strada sterrata.

NOTE: Consigliata una full - Utile la traccia GPS. Si ricorda: di prestare attenzione, mantenere velocità moderata in discesa sulla strada sterrata perché, durante la stagione estiva, è in funzione il servizio di "jeep navetta" ai Rifugi Longo e Fratelli Calvi.

Gallery

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INSOLITA ANZASCA

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TREKKING

di Paolo Erba - A.m.M.

ITINERARI ALLE PENDICI DEL MONTE ROSA

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La valle Anzasca è conosciuta agli amanti dello sci e dell’alpinismo per Macugnaga e l’imponente parete est del massiccio del Monte Rosa ben visibile già da Milano nelle giornate limpide e ventose. Parete che ha visto le gesta epiche e purtroppo fatali di alpinisti del calibro di Zapparoli e Marinelli. Ma la valle è lunga oltre 30 chilometri e, come spesso purtroppo accade, la strada invece di fungere da via di collegamento tra i vari paesi e borghi storici, diventa un luogo di transito con cui attraversare realtà differenti ignorandole completamente per arrivare nel minor tempo possibile alla meta conclusiva, Macugnaga per l’appunto. Ma 30 chilometri di valle significano centinaia di chilometri di mulattiere, sentieri, vie storiche di attraversamento che collegavano l’Anzasca, nel suo versante destro orografico, con la valle Strona, la Valsesia e sull’altro versante con la Svizzera e la valle Antrona. Una fitta rete di percorsi su cui nei secoli hanno camminato eserciti e commercianti che scendevano dal Sempione per la via Stockalper, pastori e montanari di ogni genere e, non ultimo, il popolo Walser. Una ricca testimonianza che come in tante altre parti delle Alpi si sta velocemente perdendo a seguito dell’abbandono dei pascoli, dei boschi, degli alpeggi e paesi che ormai si trovano tagliati fuori da uno sviluppo incentrato sull’urbanizzazione in pianura. Proponiamo allora alcuni itinerari per riscoprire alcuni dei bellissimi paesaggi della bassa e media valle. I primi due sul versante sinistro, gli altri su quello opposto. Ogni itinerario può essere lo spunto per traversate, giri ad anello, trekking di più giorni in tenda oppure sfruttando le malghe ancora

integre, in ambienti per lo più isolati e selvaggi. Di notevole importanza in valle, è sempre stata l’estrazione dell’oro dalle miniere che costellavano l’intero territorio, miniere che oggi stanno iniziando a essere sfruttate come attrattive turistiche con progetti che prevedono la loro messa in sicurezza per future aperture al pubblico. Per raggiungere la valle si prende da Milano l’autostrada per Varese proseguendo poi per Gravellona Toce e Domodossola. Prima di arrivare a Domodossola si prende l’uscita Piedimulera e si seguono quindi le indicazioni per Macugnaga.

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Cima Castello

Dall’uscita della autostrada si entra in valle superando il paese di Castiglione. Poco dopo una stradina stretta e ripida sulla destra porta a Olino. Fatti poche centinaia di metri si parcheggia in uno spiazzo. Lasciata l’automobile si passa attraverso le baite in pietra ai bordi del magnifico castagneto. Si inizia così a salire incrociando di nuovo la strada in un paio di punti, strada che è riservata a chi ha la baita a Olino. Arrivati a Olino (30 minuti) merita sicuramente un giro per il piccolo borgo molto ben tenuto, dove ancora vive una persona tutto l’anno, con il forno, la chiesa e ancora tanti terrazzamenti coltivati. Da una delle ultime baite si

devia a destra, prestare attenzione ai bolli, risalendo un campo, dove termina anche la strada ormai sterrata, fino al cartello indicatore che a destra segna Drocala, da cui torneremo, e a sinistra la nostra meta, il rifugio Rossi all’alpe Colma. Entriamo allora nel fitto bosco e con salita decisa anche se mai eccessivamente ripida, guadagniamo quota. La traccia non sempre è evidente comunque il cammino è ben segnalato. Arriviamo così a una baita isolata dove bisogna girare decisamente a sinistra fino all’alpe Prier (ore 1.30), bellissimo pascolo con grandi vedute sulla valle e sull’Ossola. Si supera l’intera alpe dove tra l’altro si trova una cappelletta votiva ben ristrutturata e in prossimità dell’ultima baita si prende a destra ricominciando la salita. Siamo qui in un luogo riccamente popolato di cervi che a settembre, ottobre, è possibile sentire nel loro caratteristico bramito. In breve si arriva ai margini di una abetaia dove sorge una casa isolata. Si segue allora la traccia ben visibile sulla destra e con un tratto di ripida ma suggestiva salita tra gli abeti, dove è possibile trovare i porcini, si arriva poco sotto la dorsale. Il percorso ora ovvio, si sviluppa in quota fino a uscire nei prati dell’alpe Colma fino a raggiungere il rifugio che dà sulla valle Antrona (ore 2.30). É quindi possibile compiere delle traversate da valle a valle scendendo a Viganella o addirittura direttamente a Villadossola. Da qui il panorama spazia dalle montagne che dividono l’Anzasca dalla Valsesia alle montagne dell’alta Valle Antrona e Vallese, tra tutti il pizzo Andolla e la Weissmeis. Per arrivare alla cima di Castello bisogna ancora camminare per circa 45 minuti percorrendo l’intera dorsale

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ignorando vari bivi che scendono verso la valle Antrona e la valle Anzasca. Entrati in una suggestiva faggeta la si supera tutta e appena fuori ci si trova finalmente davanti alla croce di vetta (ore 3.30). Torniamo sui nostri passi fino alle baite poco prima del rifugio dove troveremo l’indicazione per Drogala (ore 4), inizieremo così la ripida discesa tra betulle, segno di pascoli abbandonati ormai da diversi decenni, fino a incrociare un suggestivo fontanile nel bosco, ora di faggi. Inoltrandoci nella fitta faggeta scendiamo nel bellissimo borgo di Drocala (ore 5) interamente ristrutturato. All’inizio del paese bisogna fare attenzione al bivio con cartello che manda verso destra verso Olino. Il faggio lascia ora il posto al castagno. Una mulattiera che merita una certa attenzione, anche per la fatica ormai accumulata, ci riporta tra saliscendi al bivio dove incontreremo la strada sterrata. Da qui lungo il tragitto dell’andata torneremo all’automobile (ore 6). Dislivello salita/discesa 1.100 metri ore 6 - quota di partenza Crotto di Olino 596 m - quota di arrivo Pizzo Castello 1.607 m.

La val Quarazza

Dall’uscita dell’autostrada si entra in valle arrivando alle porte di Macugnaga. Borca infatti è la prima frazione del comune, a metà paese si volta a sinistra seguendo le indicazioni della miniera e in fondo alla strada si parcheggia. Finalmente un’uscita facile, poco faticosa ma comunque bella per gli scorci che offre con giochi di acqua e distese di boschi sempre verdi. Dal parcheggio si vede la storica mulattiera che entrava in valle con l’indicazione per il lago

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delle Fate, bacino artificiale che ha sommerso gran parte del vecchio borgo di Quarazza di cui sono rimaste alcune baite trasformate in ristorante e la cappellina dedicata a San Nicola. In circa 40 minuti si arriva al lago entrando quindi in valle, praticamente pianeggiante, lungo il lato sinistro orografico del torrente Quarazza. La valle è percorsa da diversi “grandi trek”, dal Tour del Monte Rosa alla Grande Traversata delle Alpi finendo con il Sentiero Italia. Ignorando la deviazione per l’alpe Bletz ci si addentra placidamente fino alla città morta di Crocette dove vivevano i minatori della vicina miniera d’oro. Da qui superando il ponte a sinistra si può risalire fino alla miniera e proseguire poi fino a Carcoforo per una lunga ma splendida traversata verso la Valsesia in ambiente severo e isolato. Il nostro cammino invece prosegue sulla destra dove con una salita che non pone nessuna difficoltà si guadagna quota fino a un cartello indicatore che ci manda a sinistra sul versante opposto. Invece di seguire la direzione proposta manteniamo la sponda del torrente camminando al bordo del bosco di abeti per toccare le alpi di Prelobia ancora oggi caricate d’estate da chi continua l’antico mestiere del pastore. Superata l’alpe si gira decisamente verso sinistra attraversando il bosco che copre il fondovalle fino al ponticello che si trova sotto l’alpe la Piana meta del nostro trek (ore 2.30). Chi vuol proseguire può risalire per erto sentiero fino al bivacco Landi e da qui scavalcare al colle del Turlo e scendere verso Alagna Valsesia. Dislivello salita/discesa 450 metri ore 4 - quota di partenza Borca 1.195 m - quota di arrivo alpe La Piana 1.613 m.

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ENERGIA A COLORI

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ALIMENTAZIONE

di Rosangela Capriata

PREPARIAMOCI CON UN PIENO DI VITAMINE

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Per stare bene e fare un pieno di energia occorre consumare tutti i giorni frutta e verdura di diversi colori! Frutta e verdura fresche non dovrebbero mai mancare nell'alimentazione quotidiana, in particolar modo quando una persona conduce una vita attiva e ama camminare o fare sport regolarmente. Occorre inserire, nei vari pasti della giornata, almeno cinque porzioni di ortaggi e frutta. I vegetali sono ricchi di vitamine (A, E, C con azione antiossidante e del gruppo B utile per il metabolismo dei carboidrati e delle proteine) oltre che di minerali come potassio, magnesio, calcio, ferro, selenio, cromo e altri oligoelementi. Prima e dopo un impegno fisico, la frutta offre molti vantaggi: contiene infatti fruttosio e zuccheri semplici in grado di fornire energia di rapida assimilazione oltre a un alta percentuale di acqua, utile per compensare in parte quanto si perde con la sudorazione e la respirazione. Il colore di frutta e verdura non è casuale, ma è dovuto a sostanze precise, i cosiddetti fitochimici (composti organici vegetali) che svolgono una funzione di protezione del nostro organismo. Tali sostanze sono efficaci nel rinforzare il sistema immunitario e contrastano l’azione dei radicali liberi,

(elementi pericolosi che hanno un’azione distruttiva nei confronti delle cellule d e l l ’ o r g a n i s m o ) . I fitochimici combattono quindi l’invecchiamento precoce e riducono il rischio di insorgenza di alcune patologie, quali tumori, diabete e problemi cardiovascolari. La nostra e n e r g i a v i t a l e t r a e profondo vantaggio dal c o l o r e c o n n a t u r a t o all’alimento. Si tratta, in

fondo, di una forma di “cromoterapia” semplice, diretta e pratica. Ogni cibo ha una sua specifica valenza cromatica, che va direttamente ad agire sui nostri livelli di energia, non solo fornendo i necessari principi nutritivi all’organismo, ma anche influendo su certe sottili energie che contribuiscono al benessere. Per fare un esempio, quando ci sentiamo stanchi, senza energia, siamo istintivamente attratti da alimenti di colore arancione e giallo. Quando abbiamo bisogno di depurarci, di disintossicare l'organismo, oppure quando abbiamo carenze di minerali, siamo attratti da cibi di colore verde. Quando sono invece il nostro cervello e il sistema nervoso ad aver bisogno di nutrimento, desideriamo alimenti di colore più scuro e intenso, dal blu al viola.

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Un menù a colori

ENERGIA ROSSA

Fragole, ciliegie, pomodori, angurie, cipolle rosse, barbabietole, pompelmi rosa, cavoli rossi, melograni, radicchio, peperoni rossi, lamponi: sono tantissimi i cibi di questo colore. Questo gruppo si caratterizza per l’elevato contenuto di due sostanze con forte potere antiossidante: il licopene e le antocianine, che raggiungono la massima concentrazione quando la frutta e la verdura sono a piena maturazione. I pomodori, così come l’anguria, sono la fonte principale di licopene. Fragole e ciliegie sono invece ricche di altre sostanze chiamate carotenoidi, utilissime per ritardare l’invecchiamento cutaneo. Dal punto di vista nutrizionale sono alimenti con alto contenuto di acqua, vitamine, sali minerali (potassio e magnesio), fibra ed hanno un basso contenuto calorico. Ottimi quindi da portare con sé anche nel corso di escursioni o attività sportive in genere.

ENERGIA GIALLA E ARANCIONE 

Carote, patate americane, arance, mandarini, limoni, pompelmi, mais, ananas, albicocche, pesche, meloni, peperoni gialli, manghi, banane, papaie, zucche. La frutta e la verdura di colore giallo o arancione sono ricche di alfa e beta-carotene di vitamina C e bioflavonoidi. Il beta-carotene viene trasformato nel fegato in vitamina A. Rimuove i radicali liberi e quindi protegge le cellule dall’ossidazione. Il beta-carotene si assimila meglio se associato

a dei grassi: ad esempio una gustosa insalata di carote condita con olio extra vergine di oliva oppure una macedonia a base di albicocche con mandorle e nocciole (ricche di grassi benefici). Gli alimenti di questo colore sono disponibili tutto l’anno. Sono utili anche per preparare ottime bevande dissetanti e rigeneranti da portare con se nel corso delle escursioni. Piuttosto che le note bibite proposte dall’industria come integratori, è meglio una spremuta di arancia o limone, con l’aggiunta di un pizzico di sale e di un cucchiaio di zucchero o miele. Abbiamo così un ottimo integratore naturale che può essere di grande aiuto quando occorre recuperare energia durante e dopo un esercizio fisico impegnativo.

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ENERGIA VERDE

Aspargi, broccoli, carciofi, cetrioli, zucchine, kiwi, uva. Hanno in comune un colore rilassante che richiama la naturalezza. Tantissimi sono i benefici che derivano dal consumo di questi alimenti. Sono eccellenti depurativi del sangue, favoriscono il drenaggio linfatico e irrobustiscono il sistema cardiocircolatorio. I vegetali a foglia verde sono anche la miglior fonte di acido folico e folati. Molto alto anche il contenuto di vitamina C (utilissima per favorire l’assorbimento del ferro), in particolare nei broccoli, nel prezzemolo, in spinaci e kiwi. Tipico di questo gruppo di frutta e ortaggi è anche l’alto contenuto di due fitochimici con forte azione antiossidante, la clorofilla e i carotenoidi. Sono quindi ottimi alimenti da inserire in una dieta disintossicante e depurativa.

ENERGIA BLU E VIOLA

Uva nera, prugne, mirtilli, more, cavoletti di Bruxelles, ribes nero, melanzane, cipolle, barbabietole, radicchio rosso, alcune varietà di fagioli violacei, fichi. Gli alimenti blu e viola, oltre a migliorare la vista (soprattutto il mirtillo) e a prevenire tumori e patologie cardiovascolari, contribuiscono ad una corretta funzione urinaria (specialmente i frutti di bosco). Svolgono anche un’importante azione antiossidante e difendono l’organismo da patologie legate ad una cattiva circolazione del sangue, proteggendo i capillari. Prevengono inoltre l’aterosclerosi provocata da alti livelli

di colesterolo ed inibiscono l’aggregazione piastrinica. Ribes e radicchio, oltre alle proprietà antiossidanti dovute alla presenza di vitamina C, intervengono nella formazione della carnitina e del collagene, utilissimo per tutti gli sportivi, specialmente per chi fa trekking con una certa regolarità. Il radicchio, inoltre, contiene il beta-carotene precursore della vitamina A e, insieme a fichi, ribes, more e prugne, contiene anche il potassio, che protegge il tessuto osseo e combatte le patologie cardiovascolari e l’ipertensione. I cibi che vanno dal viola all'indaco sono inoltre particolarmente ricchi di magnesio e di altri elementi fondamentali per le funzioni cerebrali. Aiutano a mantenere la concentrazione durante attività impegnative, come arrampicate o ferrate, dove occorre la massima attenzione nell’eseguire correttamente ogni movimento.

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ENERGIA BIANCA

Mele, pere, aglio, cavolfiori, cipolle, finocchi, funghi, porri, sedano, rape. La sostanza più importante di questo gruppo è la quercetina: antiossidante, antiallergica e molto attiva nella prevenzione dei tumori. Altri utili principi attivi s o n o g l i i s o t i o c i a n a t i , p e r l a p r e v e n z i o n e dell’invecchiamento cellulare, e i flavonoidi, potenti antossidanti e protettori dell’integrità polmonare. Aglio e porri si distinguono per la presenza di allisolfuro, che fluidifica il sangue e protegge l’organismo dagli eventi tromboembolici. Il selenio, oligoelemento presente in piccole quantità nei cibi, è ben rappresentato nei funghi, previene l’ipertensione arteriosa, l’anemia e numerose forme di tumore. E cosa dire delle cipolle? Anche se fanno lacrimare gli occhi sono i vegetali più ricchi in quercetina e, grazie al loro contenuto di flavonoidi, contrastano la perdita di calcio dalle ossa. Cosa fare allora per prevenire l’osteoporosi? Esercizio fisico e…cipolle!

Naturalmente, il periodo migliore per questa particolare forma di cromoterapia, per sfruttare il nostro “menu a colori” sono i mesi che vanno dalla primavera all'estate. È per questo che è consigliabile approfittare di questi mesi per dedicarsi ad una “cura” così semplice e gradevole. Può essere un modo efficace per rafforzare l’organismo in vista dei mesi più "grigi". [email protected]

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SHOPPING

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SUUNTO

Le funzioni per l'outdoor nel GPS Ambit2 sono tutte presenti: dalla navigazione degli itinerari, ai dati barometrici, l'altimetro con FusedAlti™, la bussola 3D (con compensazione dell’inclinazione) e altre funzionalità specifiche per l'attività all'aperto. Ambit2 è anche dotato di tutte quelle funzioni per l'allenamento e include nella confezione la fascia cardio. Con cassa rinforzata con fibra di vetro e durata della batteria fino a 50 ore in modalità GPS, Suunto Ambit2 è l'ultima novità per l'outdoor impegnativo e attività multisport. Nell'edizione Sapphire (al centro dell'immagine) la ghiera in acciaio satinato e il vetro in cristallo zaffiro aggiungono anche un tocco di eleganza. 499,90 euro

THE NORTH FACE

Tra le novità della collezione Summit SeriesTM P/E 2013, questa rivoluzionaria giacca imbottita leggerissima, calda e poco ingombrante, pensata specificamente per la montagna, è caratterizzata da un eccezionale standard di isolamento che si accompagna però a un peso estremamente contenuto. Il profilo

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minimalista e il piumino d’oca 800-fill altamente compattabile imbottito all’interno di un tessuto Pertex® Quantum™ GL assicurano calore senza ingombro nelle salite impegnative. Gli inserti sottobraccio elasticizzati drenanti FlashDry™ aumentano il controllo della sudorazione e il cappuccio con bordo elastico offre isolamento extra sul collo per aumentare notevolmente il comfort. Si può ripiegare in una tasca Alpine. 225 Euro

INOV-8

X-Talon 212 é indubbiamente il prodotto più popolare di Inov‐8, ora proposto in un abbinamento colore estremamente aggressivo. X-Talon 212 é la scarpa che in assoluto ha vinto più titoli mondiali nelle diverse discipline off-road. Pesa solo 212 grammi. Perfetta su terreni che necessitano di grip superiore e sensibilità. Comoda da calzare, garantisce un nuovo livello di performance in fase training e gara, per i runner più esigenti. 105 Euro

POLAR

RC3 GPS edizione limitata dedicata al centesimo anniversario dell’evento ciclistico più prestigioso al mondo, il Tour de France, é ideale anche per praticare molti altri sport di endurance, come il  running o lo sci di fondo. Il GPS integrato di ultima generazione unito ai dati basati sulla frequenza cardiaca, trasmessi con il sensore H3, offre una guida completa all’allenamento attraverso una vasta gamma di funzioni, tra cui: altimetria, oltre alle informazioni sulla velocità e distanza, visualizza sul display i dati istantanei di altitudine e dislivello; Back to Start, indica la

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direzione, le coordinate e la distanza in linea d’aria per tornare in qualsiasi momento al punto di partenza dell’allenamento; Route Mapping per rivedere, analizzare e condividere il percorso effettuato sul servizio web gratuito polarpersonaltrainer.com; Programmi endurance, permette di creare programmi personalizzati su web e poi scaricarli sul proprio RC3 GPS Tour de France; Zone Optimizer, indica la corretta intensità d’allenamento in base alle reali condizioni fisiche attuali. 12 ore di autonomia con GPS in uso. 299,90 euro

DYNAFIT

Gli zaini DYNAFIT X4 sono studiati per adattarsi perfettamente al corpo degli atleti, proprio come i capi d’abbigliamento. Da un lato si abbinano perfettamente ai vestiti, di modo che non scivolino o creino attrito, dall’altro fungono da “maggiordomi” integrati per gli atleti di Alpine Running e Biking. X4 Pro, con la struttura diagonale, unita ai ganci in alluminio, agevola il trasporto della bicicletta. Perfetta ripartizione dei volumi con tasca laterale aggiuntiva, sistema speed fix per i bastoncini, 2 borracce, gel e attrezzatura. X4 Performance è dotato di una funzione particolare: si trasforma rapidamente in un marsupio. La parte posteriore bagnata di sudore scompare in una tasca e, durante la discesa, può essere comodamente portata sui fianchi. Lo zaino è inoltre dotato di un portaborraccia movibile sullo spallaccio ed è predisposto per il sistema di idratazione, comparto interno per i bastoncini e un attacco a scomparsa per il casco. X4 DY.N.A,

zaino da 8 litri superleggero (270 g) dal taglio atletico per la massima stabilità durante l’Alpine Running e l’Alpine Biking. La struttura diagonale, unita ai ganci in alluminio, agevola il trasporto della bicicletta nei passaggi difficili. Questo zaino offre tutto lo spazio necessario e un accesso rapido a bastoncini, 3 borracce, gel e attrezzatura. X4 Pro e X4 Performance: 100 Euro - X4 DY.N.A: 80 Euro

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VIBRAM FIVEFINGERS®

Spyridon LS é progettata per le attività in montagna dal trekking al trail running. Veloce sistema di chiusura a stringhe per personalizzare la calzata, tomaia a traspirazione naturale, suola Vibram® minimalista con tread design aggressivo per ottimizzare il grip. Protegge da impatti con sassi e detriti grazie all’esclusiva tecnologia 3D Cocoon, innovazione tecnologica basata su una soluzione tecnica integrata nella gomma della suola, che ottimizza la distribuzione della pressione plantare durante il movimento, incrementando la sicurezza su terreni difficili. La suola super-sottile, decostruita come un guanto flessibile, facilita al massimo il movimento biomeccanico del piede, mentre l’innovativa costruzione a cinque dita separate ottimizza il movimento naturale ed esalta la sensibilità del piede.135 Euro

LA SPORTIVA

La maglia Stardust combina perfettamente efficienza termica e libertà di movimento grazie all’utilizzo del tessuto Polartec® Thermal Pro®: caldo senza aggiunta di peso, traspirante, resistente. Le fasce elasticizzate in Polartec. Power Stretch. posizionate lungo i fianchi e sotto le maniche esaltano la libertà di movimento e ottimizzano la traspirabilità. I volumi contenuti permettono di riporre il capo nello zaino e di estrarlo in caso di bisogno. Colori, forme e deVagli sono stati concepiti per il corpo della donna. Cuciture piatte per evitare sfregamenti durante il movimento; tasca frontale con zip invisibile; polsino con tendi‐manica integrato.

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MIZUNO

La Mizuno Ascend, è senza dubbio uno dei modelli preferiti dai trail runners alla ricerca di una scarpa reattiva e versatile su diversi tipi di terreno. Racchiudono tecnologie performanti in soli 340 grammi (modello da uomo) o 280 grammi (versione donna), garantendo una sensazione di leggerezza e agilità. Wave Ascend 7 sfrutta la tecnologia Mizuno Dynamotion Fit, che utilizza i più recenti sistemi bio-meccanici e di motion capture e permette alla calzatura di seguire il piede in tutto il ciclo di corsa. Il risultato è una scarpa comoda e reattiva sulle superfici più irregolari. Il Fan Shape Wave dell'intersuola e la nuova mescola dell’intersuola Mizuno Ap+ lavorano insieme per offrire un’ammortizzazione ideale e grande stabilità sia su percorsi sterrati sia su strada. La mescola di gomma al carbonio permette una maggiore durata

nelle aree ad alto impatto e garantisce maggiore aderenza all’impatto del tallone, e con la tecnologia Wet Traction, un composto bi-direzionale della suola, in gomma sintetica, che migliora il grip sulle superfici bagnate. 125 Euro

PATAGONIA

Ideale per lunghe corse nelle giornate più calde, la Air Flow Shirt è il capo più tecnico, completamente ridisegnato, combina la leggerezza del Capilene® 1 a rimozione dell'umidità con inserti in rete Air Flow. Protezione solare 15 UPF e sistema Gladiodor® per il controllo degli odori, e r a p i d i t e m p i d i asciugatura. I l nuovo Strider PRO, progettato per le lunghe distanze, è perfetto per i trail runners di alto livello che cercano shorts con tasche, ultra leggeri, ad asciugatura rapida del tessuto e in grado di garantire comfort senza sfregamenti. Shirt: 60 euro - Shorts: 60 Euro

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Colophon

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Direttore Responsabile: Marco Spampinato

Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero:Cristiano Battaglia, Lucio Benedetti, rosangela Capriata, Chiara Carissoni, Alessandra Cazzola, Paolo Erba, Gianpietro Giupponi, Fabio Moretti, Davide Novali, Silvia Ravaglia, Kärnten Werbung

Rivista bimestraleAutorizzazione Tribunale di Bergamo n.27 del 30.08.2006prealpi.wordpress.com - [email protected]

TURISMO EDIZIONI - via Pio XII, 1 - 24044 Dalmine - Bergamo Redazione: tel. +39 349 7177035 - fax +39 035 19962633

Impaginazione: officinadanova

Concessionaria per la pubblicità:Sport Outdoor Network - [email protected] Masucci - cell. 333.3632366

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