PREALPI iEdition 03

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TURISMO EDIZIONI & officinadanova iEdition n. 03

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Una Montagna di Sport. iBook magazine multimediale dedicato a chi ama la montagna e lo sport outdoor

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TURISMO EDIZIONI & officinadanova iEdition n. 03

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SommarioBenvenuto nel mondo di PREALPI iEditionibook magazine multimediale

Sfogliando queste pagine potrai trovare interessanti spunti e informazioni su nuovi itinerari scelti per il tuo sport preferito.

Per una migliore visualizzazione dei testi, orientare l’iPad in verticale; questa modalità limita l’utilizzo di gallery, immagini e altre funzioni multimediali.

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Suggerimento per il lettore multimediale

Caro lettore, il nuovo formato di PREALPI, nella versione iEdition, richiede alcune attenzioni per una corretta lettura e per usufruire di tutte le opportunità di utilizzo che i nuovi strumenti mettono oggi a disposizione.

Per coloro che vorranno consultare PREALPI iEdition in versione PDF (sia da PC sia da Tablet e Smartphone) suggeriamo di avvalersi di alcuni programmi terzi fruibili gratuitamente come, per esempio, Adobe Reader (per leggere i file .pdf), Adobe Flash Player (per sfogliare la versione animata dal portale issuu.com), e Google Earth (per visualizzare le tracce GPS). Con pochi piccoli accorgimenti, potrai apprezzare tutti i collegamenti multimediali che troverai all’interno degli articoli.

Potrai riconoscere i link e i collegamenti ipertestuali da cliccare dal colore rosso,

per accedere alle gallery fotografiche (identificabili anche dal simbolo ), ai filmati e per visualizzare altri elementi multimediali,

Per gli utenti iPad, suggeriamo di scaricare le applicazioni Google Earth e Adobe Reader, facilmente reperibili sulla piattaforma iTunes.

INTRO

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MAIN PARTNER | OFFICINADANOVA

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EDITORIALE

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Eh, si, siamo in piena estate. E si sente! Il caldo soffocante delle città ci invoglia a spostarci in luoghi più freschi e rigeneranti: le nostre amate montagne. Ecco a voi il terzo numero di PREALPI iEdition, iBook magazine multimediale; in questo numero, come di consueto, presentiamo alcuni percorsi escursionistici, spunti e tante curiosità utili per trascorrere le vostre vacanze al meglio. Dal Piemonte alla Svizzera, dalla Lombardia al Friuli Venezia Giulia, tanti suggerimenti per scoprire luoghi incantevoli o per ripercorrere itinerari dimenticati. Inoltre, alcune novità presentate alla recente fiera Outdoor di Friedrichshafen, con le anteprime dei nuovi capi di abbigliamento tecnico che potrete indossare dalla prossima stagione. A proposito di fiere, non dimenticate che a ottobre, dal 12 al 14, a Bergamo ci sarà la nona edizione di Alta Quota, appuntamento immancabile per gli amanti della montagna che vorranno conoscere le importanti novità proposte per l’inverno 2012-2013. Anche la redazione di PREALPI si concede un periodo di vacanza. Nuovo appuntamento con l’edizione iEdition a settembre.

Inviate i vostri commenti, idee e suggerimenti per migliorare la vostra rivista, scrivendo a [email protected] Continuate a seguire le news, collegandovi al blog prealpi.wordpress.com e sulla pagina PREALPI iEdition di Facebook.Buona lettura con il vostro ibook magazine multimediale PREALPI iEdition

Marco Spampinato

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NEWS

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NOTIZIE E CURIOSITÀ

a cura della Redazione

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SESTRIERE FILM FESTIVAL

La Giuria�ha decretato i finalisti della�2° edizione di "Sestriere Film Festival - Dalle Montagne olimpiche...uno sguardo sul mondo",Festival Internazionale del Film di Montagna, concorsi cinematografico e fotografico dedicato alla montagna che si terrà dal 4 all' 11 agosto 2012 a Sestriere. Per il Concorso cinematografico sono stati selezionati 16 film provenienti da Italia, Svizzera, Francia, Pakistan, Austria, Germania, Slovacchia, Spagna e Usa. Per il Concorso fotografico sono state scelte 10 fotografie che verranno proiettate durante le serate del Festival. Numerosi gli eventi collaterali� in programma: il 4 agosto si svolgerà la Serata evento Internazionale con il Perù, Paese ospite 2012; il 9 agosto si terrà la conferenza "100 anni dal raggiungimento del Polo Sud" in collaborazione con l'Associazione Circolo Polare; per la serata di sabato 11 agosto è previsto il Gran Galà Internazionale delle Montagne Olimpiche con la partecipazione della Fondazione Cassin. E' inoltre confermata la presenza al Festival del famoso alpinista austriaco Kurt Diemberger per la serata di domenica 5 agosto. Kurt Diemberger è una

leggenda nel mondo della montagna in quanto è l'unico alpinista in vita ad aver scalato due ottomila in prima assoluta. Dal 4 agosto al 11 agosto 2012 Tutte le sere, dalle ore 21.00 - Cinema Fraiteve - sala di proiezione Piazza Fraiteve, 5 - Sestriere (Torino) - Ingresso libero - informazioni e programma completo del festival: SESTRIERE12

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VIE FERRATE IN STIRIA (A)

Sono quattordici le ferrate di Ramsau, una diversa dall’altra, anche a misura di bambini o di veri campioni della specialità. Sono vie ferrate che rendono accessibile la montagna anche a chi non arrampica solo grazie ai chiodi a pressione, senza resine chimiche, perché così impongono le regole, severissime, dell’Unesco. Così anche scale, cavi e pioli paiono parte della natura e del famoso calcare di questo massiccio. Le vie ferrate sono un capitolo importante della storia di Ramsau anche perché proprio qui, nel 1843, fu creata la prima ferrata dell’arco alpino, sulla vetta dell’Hohe Dachstein. Le ferrate del Dachstein, però, sono tutte moderne, continuamente migliorate e anche per questo altamente panoramiche. Dal Dachstein, infatti, si arriva con lo sguardo sino a raggiungere la vetta del Triglav, in Slovenia, gli Alti Tauri del Salisburghese e la Repubblica Ceca. E non serve arrampicarsi sulle ferrate: per provare l’emozione dell’altezza, e dei grandi panorami, basta una passeggiata sullo Sky Walk, all’arrivo della funivia, una passerella in vetro e acciaio,di 250 metri, per ammirare

neve, vette e grandiosi scenari sotto ai propri piedi.� Per tutta l’estate, e sino a settembre inoltrato, l’ufficio del turismo di Ramsau am Dachstein offre trekking � guidati, arrampicate ed escursioni sulle �vie ferrate con le guide, lezioni di nordic walking, pedalate tra i boschi.� Informazioni, hotel e pacchetti vacanza, si possono cercare su www.ramsau.com.

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POLARTEC® VAL DI FASSA BIKE

Giunta al suo primo lustro la Polartec® Val di Fassa bike è già un classico, complice il mix unico di performance, natura e divertimento. Oltre 2000 bikers da tutt’Europa, amatori e grandi campioni fianco a fianco, tracciati da brivido, divertimento a tutto tondo: in calendario per l’8 e il 9 settembre in una Moena ancora

estiva, la quinta edizione del grande appuntamento off road promette emozioni forti. Complice il magnifico scenario delle Dolomiti, oggi dichiarate dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità . Inserita nei circuiti Trentino MTB, Marathon Tour FCI, Nobili MTB Windtex, Prestigio e Alpine Pearls MTB Cup, anche quest’anno la

Val di Fassa Bike proporrà 3 percorsi ad alto tasso di adrenalina: Marathon (64,200 km), Classic (49 km), Short (33,400 km), tutti programmati per domenica 9 settembre. Per i primi due percorsi il focus sarà rappresentato dalla durissima scalata dell’Alpe di Lusia: otto chilometri di sterrato e oltre 1000 metri di dislivello, fino a raggiungere i 2200 metri abbondanti di quota. Tratto impegnativo e selettivo che, non di rado, permette già di fare

qualche pronostico sull’esito della gara. Come ormai da tradizione, non mancheranno le gare dedicate ai giovani talenti in erba, le ormai attese Val di Fassa Bike Boys, in calendario per sabato 8 settembre. Musica, appuntamenti festaioli - imperdibile il Pasta Par ty che domenica 9 settembre chiuderà l ’evento - convivialità e ospitalità fassana accompagneranno uno dei più grandi appuntamenti europei con le grandi performance off road. Come vuole lo spirito dell’evento, amatori e grandi c a m p i o n i d e l l e d u e r u o t e

condivideranno fatiche e tracciati. Grande attesa per i big della Coppa del Mondo Marathon UCI – UCI MTB Marathon Series 2011/2012, dal neocampione italiano Juri Ragnoli a Lakata, da Moos a Huber, solo per citarne alcuni. Info e iscrizioni: www.valdifassabike.it

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ALTA QUOTA 2012

Alta Quota, la Fiera di tutto quanto “fa” Montagna organizzata da Promoberg e allestita negli ampi spazi del Polo fieristico di Bergamo, si conferma sempre di più quale imperdibile appuntamento per tutti gli appassionati del settore. Una vetrina delle eccellenze in tema di località turistiche, sport invernali e prodotti specifici. L’edizione 2012 di scena alla Fiera di Bergamo

dal 12 al 14 ottobre, curata per Promoberg da Alessandro Pagnoni, presenta la tradizionale area esterna ricca di strutture aperte al pubblico – tra le quali svettano le piste da sci, la parete arrampicata, il percorso per mountain bike e sky running – e una

ricca serie di appuntamenti e novità da non perdere. A cominciare da un’ulteriore nuova area tematica per promuovere il turismo

outdoor Eco & Bio. Gli organizzatori hanno infatti deciso di destinare una parte importante dei 13mila metri quadrati di superficie della manifestazione a tutte quelle realtà - enti pubblici, associazioni, imprese profit o non profit – coinvolte nel turismo green. Ne sono un esempio: i parchi e le riserve naturali, le associazioni che “accompagnano” gli appassionati dell’outdoor alla scoperta dell’Ecoturismo, i tour operator che organizzano viaggi specializzati in turismo outdoor Eco e Bio, le strutture ricettive “green”, (come i bio hotel), realtà ecosostenibili in cui si mangiano prodotti d'agricoltura biologica, a KMZero, e biodegradabili, per rispettare in toto l’ambiente che ci circonda. Tra le principali novità outdoor di AQ 2012, non mancheranno di raccogliere consensi quelle presentate in anteprima nazionale

per il pubblico da Sherpa. Prodotti premiati con il titolo “GOLD awards in the OutDoor INDUSTRY AWARD 2012” alla Fiera Outdoor di Friedrichshafen (Germania). Vi diamo alcune anticipazioni, citando il casco Petzl “Sirocco”, il più leggero (165 grammi), e innovativo (non presenta calotta esterna); la corda Edelrid “Snipe”, l'unica corda al mondo con diametri differenziati, e con una tramatura della calza differenziata che, oltre a renderla più robusta e duratura, ne facilita l'uso nelle calate; il Set da Ferrata Edelrid “Vario”, l'unico con la possibilità di regolazione del peso. Lo stesso set può infatti essere usato sia da persone con peso al di sotto dei 50 chili (limite degli attuali set), sia da persone

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di peso superiore agli 80 chili. Innovativi i moschettoni “One Touch” che si aprono solo con la pressione del palmo della mano, evitando così di incastrare le dita tra la leva e la fune metallica. Oltre alle novità premiate, AQ e Sherpa presenteranno importanti innovazioni, quali i nuovi discensori autobloccanti “Micro Jul e Mega Jul” della Edelrid, e il nuovo Friend Camalot C4 della Black Diamond (un Camalot con il doppio asse con albero flessibile). Inoltre per i visitatori vi sarà la possibilità di arrampicarsi in parete artificiale provando le novità di Edelrid, azienda che nel suo 150° di attività si è contraddistinta per il maggior numero di soluzioni innovative. Sarà inoltre installata una linea di corda fissa orizzontale per far provare il set da ferrata. AQ darà spazio come sempre a incontri per parlare di sicurezza e di altri argomenti che stanno molto a cuore a chi ama la montagna. AQ rappresenta anche l’opportunità per i suoi visitatori di incontrare e conoscere di persona alcuni degli indiscussi big della montagna. Quest’anno alla Fiera di Bergamo arriveranno Denis Urubko, compagno di Simone Moro di tante scalate memorabili, e Mario Panzeri, entrato nella storia dell’alpinismo per essere uno dei tre italiani (gli altri due sono Reinhold Messner e Silvio “Gnaro” Mondinelli) capaci di conquistare le vette di tutti i 14 “ottomila” della terra. AQ è work in progress. Per gli interessati www.alta-quota.it

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PASSIONE VERTICALE

Faticare per ore, se non per giorni, su pareti di roccia, neve o ghiaccio, superando ogni ostacolo. Poi alzare gli occhi, e improvvisamente rendersi conto che la ve t ta è v ic ina : è un ’emoz ione indescr iv ib i le , che g l i a lp in is t i conoscono molto bene. Se avesse un nome, potrebbe essere “Passione Verticale”. E’ proprio questo il titolo della rassegna di cinque appuntamenti organizzata a Courmayeur tra il 29 luglio e il 26 agosto, nella cornice del Jardin de l’Ange, alle ore 21.15. Gli i n c o n t r i , m o d e r a t i d a E n r i c o Montrosset, porteranno nella cittadina a l p i n a , p a t r i a i n t e r n a z i o n a l e d e l l ’ a l p i n i s m o , l e p r e z i o s e testimonianze di chi maggiormente ha saputo esprimere l’aspirazione verso l’infinito, il brivido dell’ascesa e della discesa, l’adrenalina che sa regalare una sfida lanciata alla gravità terrestre. Per meglio esprimere queste sensazioni sarà dato spazio alle parole, alle immagini, ai video e alle performances. Un tuffo nell’avventura, raccontato con

l’ausilio di interviste, immagini, filmati e spettacoli insieme a Edmond Joyeusaz e Francesco Civra Dano, i fratelli Nicolas e Olivier Favresse, Adam Ondra, Antoine le Menestrel, Hervé Barmasse. Informazioni e programma: Courmayeur.it

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TRE COME TREKKING, A VILLACH

Una vacanza in mezzo al verde e alla natura, lontani dalla caotica città e immersi nella pace di una regione ricca di cultura e tradizione. Stiamo parlando di� Villach, a pochi chilometri dal

confine italiano di Tarvisio. Meta ideale per famiglie e per gli amanti della vita all’aria aperta e delle vacanze "attive", rivolta a tutti coloro che non vogliono poltrire sotto l’ombrellone, ma desiderano passare le giornate all’insegna del benessere e dello sport. Villach� offre diverse soluzioni per ogni esigenza, ma

meritano l’attenzione tre particolari tour. Si può cominciare con i laghi di Faak, Ossiach e Afritz, dalle acque cristall ine (e potabil i ! ), dove si snodano diversi sentieri per divertenti escursioni alla scoperta di scorci introvabili altrove. Per chi vuole ammirare “dal l ’alto” la regione immancab i l e sa rà i l G i ro de l Mittagskogel sul Lago di Faak, mentre gli amanti della tintarella troveranno irrinunciabile una passeggiata lungo il Sentiero del Sole “Sonnenweg” sul Lago di Afritz. E per chi vuole coniugare avventura e romanticismo e c c o i l S e n t i e r o d e l l a G o l a “Schluchtweg” ad Ossiach. Tre i t ine ra r i per passare g io r nate indimenticabili tra natura e panorami mozzafiato, per chi la vacanza la vuole davvero vivere! Per informazioni e prenotazioni: www.region-villach.at

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SENTIERO DEL SOLE SONNENWEG LAGO AFRITZ

Il Sentiero del Sole è l’escursione ideale per le famiglie e gli amanti del trekking e della natura. Sarà possibile ammirare lo stupendo panorama alpino e respirare i profumi della flora alpina e delle moltissime specie che caratterizzano il comprensorio. Questo sentiero ha il pregio di percorrere sempre la sponda del lago senza nessun contatto con il traffico motorizzato. Giunti al podere Seekramer si costeggeranno spiagge private sulla sponda meridionale del lago. Da qui parte il sentiero Seeweg che conduce fino ad Afritz, passando per Lierzberg, Scherzboden Kraa.�Partenza: Ufficio Comunale/ufficio turismo di Afritz am See Arrivo: Afritz am See - Tempo: ca. 2,5 ore - Lunghezza: 10 kmLivello: medio - Dislivello: ca. 100 m

SENTIERO DELLA GOLA SCHLUCHTWEG LAGO DI OSSIACH

Il sentiero collega la strada Waldbauernstrasse al laghetto Tauernteich, lungo la gola che caratterizza la valle. L’ultima parte del sentiero, tra il “Prof.-Walter-Wolff-Waldweg” e la strada “Waldbauernstrasse” oltre che essere caratterizzata da tratti a

volte ripidi, è anche molto romantica per gli scorci sulla valle che offre. Il sentiero si può percorrere per tutta la sua lunghezza, oppure solo per alcuni tratti, ma richiede in entrambi i casi passo sicuro e scarpe da montagna! Partenza: strada Ossiacher Landesstrasse – ponte Rappitschbachbrücke - Arrivo: Laghetto Tauernteich - Tempo: ca. 1 – 1,5 ore - Lunghezza: 1,6 kmLivello: escursione alpina, medio/difficile - Dislivello: 400 m

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S E N T I E R O D E L M I T TA G S K O G E L L A G O D I FA A K Quella del Mittagskogel (2.145 m) è una cima tra le più belle della Regione di� Villach: la parte sommitale dalle bianche rocce calcaree si staglia sui dolci pendii ricoperti da verdi pascoli e fitti boschi. Il sentiero parte dalla località di Untergreuth, passando per Altfinkenstein, Outeschena, Greutherbach e per l’ex rifugio Annahütte, fino a raggiungere la vetta (Kleiner Mittagskogel) a 1815 metri di altezza. Per i più sportivi che non vogliono assolutamente fermarsi e perdersi la vista a 360 gradi sulla Carinzia e sui monti dell’Alpe-Adria, un piccolo tratto con circa 300metri di dislivello condurrà fino in vetta. Per la discesa, qualora non si volesse ripercorrere la stessa strada, si potrà scendere lungo il sentiero Hornerweg passando per il rifugio Bertahütte. Partenza/arrivo: parcheggio della trattoria Martinihof, Untergreuth - Tempo: ca . 9 ore - L ive l lo : d i ffic i leDislivello: 1.300 m

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OROBIE CENTRO ORIENTALI

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TREKKING

di Marco Spampinato

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Il Sentiero delle Orobie, nel versante centro orientale, è il tratto che attraversa la Valle Seriana con una breve escursione sul territorio brembano. Si tratta di un itinerario che consente di visitare luoghi incantevoli, cammini che percorrono le sponde di laghi d’alta quota, appagando la vista degli escursionisti. Il sentiero centro orientale parte ufficialmente dalla località di Valcanale, pochi chilometri a est dal comune di Ardesio. Lasciata l’automobile alla frazione Boccardi, nelle vicinanze dei vecchi impianti di risalita del Vaghetto e dell’Alpe Piazza, ci si avvia verso la mulattiera che si inoltra nel bosco. Percorrendo lo sterrato che attraversa l’abetaia, dopo soli 20 minuti si raggiunge la radura della baita Pianscuri, a 1.292 metri di altitudine. Uscendo dal bosco si giunge al pianoro che ospita il rifugio Alpe Corte, a 1.410 m. P r o s e g u e n d o s u l s e n t i e r o contrassegnato dal segnavia 216+215 ci si dirige verso il Passo dei Laghi Gemelli fino all’omonimo rifugio. Dal rifugio Alpe Corte sono circa 3 ore di cammino non impegnativo ma che raggiunge quota 2.139 m, per un dislivello complessivo di 730 metri. I l sentiero sale lungo la Valle della Corte, supera il torrente e prosegue sul piano erboso fino ad alzarsi

lungo i pendii del Monte delle Galline; si entra in una valletta e si prosegue fino alla spianata dove è posizionata la baita Corte Alta a 1.885 metri. Il sentiero prosegue deviando verso nord ovest e si inerpica su una salita che conduce fino al Passo dei Laghi Gemelli. La discesa verso il rifugio lascia incantati per lo spettacolo offerto dallo specchio d’acqua luccicante dei Laghi Gemelli. Si prosegue lungo la sponda ovest del lago e si raggiunge il rifugio, posto a quota 1.968 metri. L’itinerario verso il rifugio Calvi, che segna l’intersezione con il versante occidentale del sentiero, impegna per 4 ore di cammino. Discendendo verso il Lago delle Casere, il sentiero è contrassegnato dai numeri 211 e

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Bivacco Frattini

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212; raggiunto il ponticello in muratura si risale al vicino Lago Marcio, si segue il segnavia n. 213 e si costeggia la sponda ovest del lago fino alla diga di sbarramento. Da qui si scende al di sotto della diga e per una serie di curve si arriva presso la costruzione dell’Enel. La mulattiera a sinistra conduce a Carona. Si prosegue lungo il sentiero sulla destra che punta a una fascia rocciosa verticale. La suggestione dell’avventura è assicurata da questo tratto di percorso che, in alcuni passaggi, è scavato nella roccia

viva, attraversa gallerie e ponti aerei. Oltrepassato questo tratto, il sentiero si dirige verso una zona boschiva, passa di fianco ai ruderi di una baita e, dopo aver attraversato una valletta, raggiunge la diga del Lago di Sardegnana a quota 1.735, chiuso tra le vertiginosi pareti dei Corni di Sardegnana e dal versante del pizzo del Becco. Si attraversa la diga e si segue la traccia che entra nel bosco, inerpicandosi lungo un dislivello di 150 metri. Si prosegue lungo una mulattiera che porta al Dosso dei Signori e alla Valle dei Frati, fino allo sbarramento del torrente. Una volta attraversato si sale alla Baita della Capra. La diga del Lago Fregabolgia segna l’arrivo imminente al rifugio Calvi. Bisogna solo aggirare la sponda settentrionale del lago e si raggiunge quota 2.006 metri. Per raggiungere il Rifugio Brunone, occorrono quasi 6 ore e bisogna prepararsi a superare un dislivello complessivo di 880 metri. Si parte dal rifugio e si raggiunge subito il Lago Rotondo, un piccolo specchio d’acqua; una volta superata la chiusa presso l’emissario, si risale il versante boscoso e il sentiero prosegue verso est, indicato dal segnavia n. 225. Si ridiscende sul greto del torrente e successivamente, ci si inerpica sul versante opposto della valle. Proseguendo verso nord est, si costeggia una bella cascata per poi risalire un pendio. Poco dopo si raggiunge una bella radura in prossimità del laghetto di Valsecca. Poco oltre, il sentiero costeggi il lato nord ovest del Monte Grabiasca che conduce al vallone fino al Passo di Valsecca, a quota 2.494 metri, valico che riporta in alta Valle Seriana. Dal passo si scende verso un percorso di roccette miste a erba che conduce a una costa erbosa che termina più in basso

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Rifugio Antonio Baroni

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sulla cuspide del Pizzo Tendina. Proseguendo si giunge allo spiazzo che ospita il Bivacco Frattini (2.125 m) dal caratteristico colore arancione fendinebbia. Dal bivacco si discende il sentiero che porta sul fondo della Valle del Salto. Giunti a fondovalle si inizia una risalita di 400 metri di dislivello che porta alla meta di questa tappa, il Rifugio Brunone a 2.295 metri. Il percorso per raggiungere il Rifugio Coca può essere affrontato in due varianti. La prima passa ai piedi del Pizzo di Redorta, gira intorno al Lago di Coca e devia a sud est verso il r i f u g i o . È c o n s i g l i a t a a e s c u r s i o n i s t i e s p e r t i e l a camminata dura circa 4 ore. La seconda, denominata sentiero basso (segnavia n. 330), è meno impegnativa, dura circa 5 ore e aggira il versante sud del Pizzo Castello, passando per la località sciistica di Spiazzi. Ma andiamo per ordine. Lasciato il Rifugio Brunone si devia sul sentiero a sinistra, seguendo il segnavia 302, si risale fino alla terrazza di detriti alla base dello Sperone Alto del Pizzo di Redorta. Dalla terrazza si prosegue in salita lungo la cengia rocciosa fino a oltrepassare la facile bocchetta

che immette nell’alto circo della vedretta dei Secreti. Continuando lungo il pianoro si salgono senza difficoltà alcuni salti di rocce fino alla sella dei Secreti, sulla cresta dello Sperone Basso. Scavalcata la forcella si scende sul versante opposto, tenendo la sinistra dopo un tratto spianato in mezza costa, si risale sino al punto più alto di tutto il sentiero delle Orobie: la forcella Ol Simai, a quota 2.714 metri. Qui, inoltre, è presente una delle colonnine di telesoccorso. Suggeriamo una sosta per gratificare il panorama

delle montagne bergamasche. Si possono ammirare le cuspidi del Dente e del Pizzo di Coca. Una ripida discesa lungo un canale franoso, fino alla valle Antica, spesso coperta di neve, consente di raggiungere l’intaglio del Forcellino. Fate attenzione al canale roccioso, sdrucciolevole, di ghiaie ed erba. Si prosegue con una serie di saliscendi fino all’ultima elevazione del Redorta, per poi raggiungere il Lago di Coca a 2.108 m. Un ultimo tratto d i s e n t i e r o p e r m e t t e d i raggiungere lo spalto roccioso che ospita il Rifugio Coca.L’itinerario del Sentiero Basso, è stato real izzato dal CAI di

20Panoramica di Valcanale dal monte Secco

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Bergamo per agevolare escursionisti meno esperti, che potranno utilizzare un percorso più facile senza rinunciare al piacere del panorama offerto dalla naturale bellezza di questi luoghi. Dal rifugio si segue il sentiero segnato con il numero 330, che porta al vallone dei Secreti, fino a giungere al bacino di Fiumenero alla centrale dei Dossi. Da qui si risale fino a quota 2.006 metri e un lungo tragitto vario e poco accidentato, porta ai ruderi della Cascina Ecla e, attraversando un ampio vallone, si risale un terrazzo erboso conosciuto con il nome Cavallo. Il sentiero prosegue a mezza costa e su pendii ripidi, attraversa il versante sud del Pizzo Redorta, fino ad arrivare al Pozzo, una curiosa costruzione circolare per la captazione delle acque. Superate le pendici del Pizzo Castello, si raggiunge la località i praticelli per risalire fino al Rifugio Coca, a 1.892 metri di altitudine. Il panorama della terrazza a strapiombo, incanta e appaga le fatiche di tutti gli escursionisti. L’itinerario che conduce al rifugio Curò richiede 3 ore di camino. Il sentiero (segnavia 303) scende fino al ponte di cemento e, guadato il torrente, si prende la traccia di sinistra che porta alla conca erbosa a monte del rifugio. Giunti ai pendii che risalgono sulla destra, il percorso si inerpica e permette di raggiungere la valle del Polledrino, dove il sentiero diventa quasi pianeggiante. Scavalcando alcune vallette si giunge al passo del Corno, spalto naturale per ammirare le bellezze della conca del Barbellino. Oltrepassata la bocchetta, il sentiero discende leggermente lungo pendii ripido; al bivio deviare a sinistra e, utilizzando le catene attrezzate, si arriva il piccolo pianoro della Sponda Arsena, dove termina la salita. Procedendo

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Valle Brunone

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a mezza costa si supera la Val Morta e, lasciandosi il pendio del Coca sulla sinistra, si scende rapidamente di quota raggiungendo il fondovalle fino al bacino idroelettrico. In questa zona è possibile ammirare il salto delle cascate del Serio che, nelle giornate di apertura del bacino, offre uno spettacolo esaltante. Normalmente, è possibile assistere a questo spettacolo naturale 5 volte all’anno, nella giornata di domenica, nel periodo che va da giugno a ottobre. Raggiunta la casa dei guardiani, attraverso una mulattiera ripida, si può salire alla diga del Lago del Barbellino e raggiungere il Rifugio Curò. Le montagne bergamasche offrono diverse possibilità di escursione. Dal rifugio, proseguendo verso est, si può procedere lungo il Sentiero Naturalistico A. Curò, che termina in prossimità del Passo del Vivione. Dirigendosi, invece, a sud, si continua sull’ultimo tratto del Sentiero delle Orobie Centro Orientali. Un ultimo tiro da 7 ore di cammino, porta al Rifugio Albani, sul versante nord del Pizzo della Presolana. Lasciato il rifugio si percorre per un breve tratto in senso inverso la mulattiera di accesso al rifugio proveniente da Valbondione. Un cartello indica la direzione per l’Albani, verso i pendii del Monte Cimone e del Monte Pomnolo. Dopo una breve salita si sbuca al colle delle Miniere, a 1.920 metri. Una ripida discesa fino a fondovalle, con passaggio alla baita Passevra e, attraversato un torrente, si risale restando ai pendii del Monte Crostaro, fino all’omonima baita, giungendo il valico della Manina, a quota 1.821. In questo punto, il segnavia cambia numero: da 304 a 401. Il sentiero prosegue a mezza costa attraverso le pendici del Monte Pizzul, aggira il Pizzo Petto e il lato est del Monte Vaga,

fino al passo di Fontanamora a 2.250 metri di quota. Proseguendo ci si addentra nel territorio della Valle di Scalve, costeggiando il lato est del Monte Ferrante, il sentiero scende regolarmente sull’ampio crestone e arriva al passo dello Scagnello e al vicini Rifugio Cima Bianca, a 1.948 metri. Per giungere al Rifugio Albani, si transita nelle prossimità delle vecchie miniere utilizzate per l’estrazione della fluorite. L’itinerario descritto in questo servizio, vuole essere puramente indicativo. A chiunque intenda affrontare questo entusiasmante sentiero, consigliamo vivamente di avvalersi di mappe e cartografie più complete e dettagliate, disponibili presso la sede del CAI di Bergamo o nelle diverse sottosezioni presenti sul territorio bergamasco; oppure, rivolgetevi al Collegio Regionale delle Guide Alpine, per un più sicuro accompagnamento professionale. - contributo fotografico: archivio CAI Bergamo

Numero utili

Rifugio Alpe Corte – 0346.35090Rifugio A. Baroni al Brunone – 0346. 41235 Rifugio Coca – 0346.44035 Rifugio Antonio Curò – 0346.44076 Rifugio Albani – 0346.51105 Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico – 0346.23123Pronto Soccorso Sanitario d’Urgenza – 118

Gallery

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ALIMENTAZIONE IN MONTAGNA

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SPECIALE NUTRIZIONE

di Valeria Ranzini

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In montagna si sa, lo zaino deve essere leggero. Ma perché solo lo zaino e non lo stomaco? Gl i appassionati e i professionisti da sempre non rinunciano a spuntini leggeri ma molto energetici, composti principalmente da semi o frutta secca. Ce n’è davvero per tutti i gusti! Le noci e i semi in generale sono il veicolo per la riproduzione vegetale. Infatti al loro interno sono contenuti oltre che al patrimonio genetico della pianta, tutti gli elementi necessari per il suo futuro sviluppo. Si tratta di super nutrienti, come acidi grassi essenziali, vitamina E, proteine e minerali. Una miniera d’oro per chi deve affrontare pendenze senza sentirsi pesante. Le noci in generale (parliamo di noci, nocciole e mandorle) sono ricchi di arginina, un aminoacido essenziale fondamentale nella guarigione di ferite, nei processi di disintossicazione e nella risposta immunitaria. L’arginina inoltre è fondamentale nella regolazione della concentrazione dell’ossido nitrico nel sangue, molecola fondamentale per il tono dei vasi sanguigni ( esplica infatti un’azione rilassante e migliora il flusso sanguigno). Vediamo ora

in dettaglio alcuni dei frutti e dei semi che possono essere preziosi per le vostre performance sportive. Partiamo dalle castagne: da settembre-ottobre tenete in considerazione questi semi per i vostri spuntini. Sono le uniche con una percentuale bassissima di grassi ma le uniche che vi danno un pieno di vitamina C. Contengono anche numerosi oligoelementi come

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manganese, molibdeno rame, e per finire vitamine del gruppo B e acido folico. Le mandorle sceglietele con la loro buccia. Sono ricche di nutritivi come oli monoinsaturi e polinsaturi, potassio, magnesio, calcio, zinco e vitamina E. Due cucchiai pieni di mandorle sono uno spuntino energetico senza gravare sulle spalle! Numerosi studi scientifici hanno dimostrato il ruolo fondamentale delle mandorle nella prevenzione delle patologie cardiache, e nell’abbassamento del “colesterolo cattivo”. Le nocciole sono probabilmente tra i frutti più saporiti e gustosi. Sono conosciute da più di 5000 anni e addirittura, nel Medioevo, venivano descritte come semi magici. Forniscono proteine, fibre e apportano vitamina E del gruppo B. Il loro alto contenuto di rame ne fa un alleato come antiossidante soprattutto contro i radicali liberi. Come tutti i semi ricchi di acidi grassi polinsaturi, sono un toccasana per cuore e vasi sanguigni. Accompagnate i semi alla frutta essiccata come ananas, mango, cocco! Disidratati, sono pratici da portare e dolci quanto basta per tenere a bada l’appetito! In sintesi noci, mandorle, nocciole e castagne sono dei preziosi nutrienti, in grado di darvi energia e importanti elementi

che durante l’attività fisica possono venire a mancare. Ricordatevi però di inserirli nella vostra dieta quotidiana: in alternativa a quelli sopra citati potete anche scegliere semi di girasole, di zucca o di sesamo. Sono buonissimi da aggiungere nelle insalate o come condimento sulle verdure, o se preferite possono essere mangiati anche da soli. Una particolare attenzione va posta da parte di soggetti che hanno allergie a semi e noci: questi sono molto spesso associati a manifestazioni di intolleranza, causando anche gravi reazioni. Infine un altro piccolo consiglio su come scegliere i prodotti da acquistare: evitate i prodotti già tostati. Molte volte questo processo viene fatto con l’olio, magari anche scadente. Scegliete inoltre confezioni che non riportano l’uso di zucchero, sciroppo di mais o conservanti. I soli prodotti che garantiscono queste qualità sono i prodotti bio. Quindi: attenzione all’etichetta e buona passeggiata, naturalmente leggeri.

Potete accedere a tutti i consigli del blog Ingredienti Preziosi

tramite il link ingredientipreziosi.wordpress.com, usando il QR code, oppure scrivendo a [email protected]

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SVIZZERA: MONTAGNE E SPORT

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TURISMO

a cura della Redazione

Panoramica Bregaglia

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Può sembrare banale pensare alla Svizzera e immaginare le sue montagne; ma, per chi fosse alla ricerca di un luogo non molto distante dall’Italia, per poter dare vita a ogni attività, la Svizzera fa al caso vostro. È un Paese che offre l’opportunità di praticare qualsiasi disciplina escursionistica, godendo di paesaggi mozzafiato e in grado di soddisfare le esigenze più ricercate. Alpinismo, trekking, mountain bike, parapendio, rafting e canoismo, arrampicata sportiva e nordic walking: possono bastare? Consultando il sito myswitzerland.com, nella sezione “Scoprire la Svizzera” e successivamente “Avventura & Sport Estate”, si possono trovare le indicazioni specifiche per ogni località e le attività proposte o, al contrario, scegliere la disciplina di montagna preferita e curiosare tra le diverse opportunità territoriali. Se praticate parapendio, per esempio, selezionando dal menù posto nella sezione destra del sito la voce “La Svizzera è IL paese per volare”, appaiono ben 5 destinazioni: Ostschweiz / Liechtenstein, Graubünden, Jura - Drei-Seen-Land, Interlaken e Wallis. Per chi, invece, preferisse scoprire a piedi le montagne, il Parco Nazionale Svizzero in Engadina, a Zernez nel Canton Grigioni, ha un’estensione di ben 170 chilometri quadrati e 80 chilometri di sentieri escursionistici. Il Parco Nazionale Svizzero, fondato nel 1914, è il più antico delle Alpi. Come conseguenza dell'istituzione della riserva naturale, si possono osservare gli stambecchi, i camosci, le marmotte, le lepri bianche, le lucertole e innumerevoli varietà di uccelli in libertà. Gli amanti della mountain bike, avranno una varietà infinita di percorsi da selezionare e percorrere ogni giorno. Ciò che più potrà stupire chi

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Mountain Bike in Engadina (ph. Ralf Glaser)

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vorrà consultare il sito myswitzerland.com, è l’incredibile quantità di notizie e dati contenuti. Il sito è una miniera di informazioni interattive e multimediali, completo di gallery fotografiche, filmati e cartine animate che semplificano la ricerca della destinazione desiderata; è, soprattutto, un utile strumento per scoprire nuove località non ancora visitate. Un grande lavoro, in questo senso, è stato fatto per gli utenti di tablet iPad, con un applicazione

gratuita scaricabile. Navigare con l’iPad, sarà come percorrere i luoghi all’interno di una “realtà virtuale”, che invoglia a vivere la Svizzera in modo reale. Per informazioni turistiche generali sulla Svizzera, per prenotazioni alberghiere e richieste di brochure (inviate gratuitamente a domicilio), sito web myswitzerland o telefonare al numero verde 0080010020030.

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Il Bernina Express/Heidi Express sul noto viadotto circolare vicino a Brusio

Gallery

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SPECIAL EVENTS

Swiss Mountain Film Festival Pontresina

(dal 18 al 25 agosto)

Nella splendida cornice di Potresina� prima edizione� delFestival dedicato al cinema e al documentario di montagna. Oltre al concorso a cui partecipano 20 film, selezionati fra oltre 160 provenienti da più di 40 Paesi, sono previsti degli eventi collaterali per conoscere la vita e la cultura della montagna. Occhi puntati sul documentario The Broken Moon che racconta un’esistenza di sacrifici d e i n o m a d i d e l l ’ H i m a l a y a .Info e programma:�www.swissmountainfilmfestival.com

Festival da Jazz St. Moritz (dal 12 luglio al 12 agosto)

Ai 21 concerti al Dracula Club si aggiungono due eventi speciali, gli appuntamenti� round midnight� al Miles Davis Lounge del Kulm Hotel e quelli gratuiti� della domenica mattina sulla terrazza dell’Hotel Hauser, per oltre 50 eventi musicali complessivi. Il festival prenderà il via con gli islandesi Mezzoforte, gruppo assai familiare tra gli appassionati della fusion music, per proseguire con gli inglesi Matt Bianco e il loro sofisticato pop dalle sfumature jazzy, e con la regina delle jazz singers contemporanee, Dee Dee Bridgewater.Info e programma:�www.festivaldajazz.ch

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iPad App - click here

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TREKKING A MONTISOLA

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ITINERARI SUL LAGO SEBINO

di Andrea Morini

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Montisola, l’isola lacustre più grande d’Europa, la perla del lago d’Iseo o lago Sebino, in mezzo alle province di Bergamo e Brescia, è meta di turisti italiani e stranieri. La percorreremo a piedi partendo da Peschiera Maraglio, il più grande dei suoi paeselli, fino al Santuario della Cerinola, punto più alto raggiungibile, immersi tra boschi e terrazze coltivate, tra uliveti e fiori coloratissimi, accompagnati da una lunga storia di contadini e pescatori. Numerosi i punti della costa da cui è possibile raggiungere Peschiera Maraglio con pochi minuti di battello, Iseo, Sulzano, Sale Marasino, e già durante la breve navigazione possiamo adocchiare i luoghi che attraverseremo e raggiungeremo. Toccare la terra isolana ci porta a fare un salto nel passato recente, ai tempi dei nostri nonni, con le casette basse di roccia e stucco, i panni stesi ai fili esterni, le signore che si fermano per strada a salutare tutti, perché ovviamente ogni isolano conosce i suoi vicini e vige ancora la buona abitudine del saluto cordiale e gioioso. Dunque prendiamoci qualche attimo per entrare in quest’atmosfera “d’altri tempi”, per imparare nuovamente a sorridere alla vita e alle persone. Un respiro profondo e siamo pronti a partire seguendo un itinerario che si svolgerà per la maggior parte su asfalto e ciottolato, lungo i viottoli che uniscono i paesi dell’isola, percorsi da biciclette, motorini e le vecchie Ape. Come prima cosa è d’obbligo la visita a Peschiera Maraglio, i l paese più grande dell’ isola semplicemente per apprezzare al meglio le bellezze architettoniche, caratteristiche del luogo. La partenza del giro è verso Sensole (dando le spalle agli attracchi dei traghetti si

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prende a sinistra) seguendo il lungo lago; quasi rilassante, in piano, con poche curve che seguono il profilo dell’isola stessa. Lo sguardo segue la strada perdendosi nel lago e giungendo sulla costa della terraferma per apprezzare differenze e somiglianze. Pochi passi e le ultime case di Peschiera lasciano spazio al verde, alle piantagioni di ulivi intervallate a ristoranti vista lago. Lentamente la strada piega a destra e davanti noi, osservando il lago, si apre la vista sulla piccola isola di San Paolo, isola privata

posta a sud rispetto Montisola, mentre lasciando correre lo sguardo sulla costa possiamo scorgere il paesello che dovremo raggiungere e sulla cima dell’isola la costruzione della Rocca Martinengo, che osserveremo solo dal basso. Proseguendo a camminare, all’ingresso del paese di Sensole, la strada si biforca, la via di destra punta decisamente in salita mentre quella di sinistra continua lungo la costa, in piano. Noi imbocchiamo la via in salita ovviamente, quella di destra, ma per il semplice motivo

che qualche centinaio di metri più a v a n t i l e d u e v i e t o r n a n o a ricongiungersi e quella che sale dalla costa ha la pendenza concentrata in pochissimo spazio. Continuiamo a s a l i r e fi n c h é l a s t r a d a s v o l t a nuovamente a destra seguendo le curve dell’isola pensando che ci vorrebbe proprio una pausa e, come se qualcuno ci avesse pensato, davanti i nostri occhi si apre una bella piazzola di sosta dove poter ammirare il panorama della costa bergamasca poco distante e, nelle giornate limpide, il Monte Trenta Passi e la catena dell’Adamello. L’unica pecca sullo scenario è il cementificio di Tavernola p ropr io ne l cen t ro de l l a be l l a fotografia… Pochi minuti di pausa e si

32Partenza da Peschiera Maraglio

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riparte nuovamente lungo la strada principale asfaltata verso i paesi di Menzino e Sinchignano che attraverseremo salendo un poco di quota. Dopo un’ora circa di cammino totale arriviamo al paese di Siviano, dove parte la strada ciottolata che sale verso il centro dell’isola; entriamo nel paese seguendo la strada asfaltata fino ad arrivare alla piazza principale (c’è un bar sulla sinistra, vista lago), la oltrepassiamo e pochi metri dopo imbocchiamo un viottolo ciottolato che sale a destra decisamente più stretto e ripido della principale e che porta alla chiesa del paese e la oltrepassa. La partenza di questo secondo tratto è abbastanza impegnativa rispetto il precedente, ma dura ben poco perché la pendenza della via si smorza appena sbuchiamo dalla cima del paese, nei campi coltivati, ma guardandosi attorno ci possiamo accorgere di essere saliti non poco di quota. Meglio non fermarsi però, ma proseguire spediti per non perdere il bel ritmo preso. Proseguendo lungo il ciottolato arriviamo a un bivio, nel centro è posta la statua della Madonna e sulla sinistra un grosso masso con dipinto il segnale rosso-bianco che indica che la via è giusta: noi proseguiamo a destra continuando a salire fino a incrociare nuovamente la strada asfaltata. Ma la

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Vista della costa bergamasca

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attraversiamo appena per proseguire dritti entrando nel paese di Masse, decisamente affascinante. Nella piazzetta del paese dobbiamo svoltare a sinistra (la via passa vicino una fontanella) per un sentiero che finalmente diventa sterrato e attraversa i campi coltivati. Proseguiamo dunque, uscendo anche da Masse e salendo verso il boschetto di castagni. Dopo pochi minuti di percorso giungiamo a un nuovo bivio, nei pressi di una baracca di qualche contadino; noi svoltiamo a destra lasciando a se il sentiero che indica la discesa a Peschiera M. per una via difficile e pericolosa. Continuiamo a salire con tranquillità passando accanto a campi coltivati e pecore al pascolo fino a giungere nuovamente, dopo una nuova ora di cammino, all’incrocio con la strada ciottolata che questa volta però dobbiamo riprendere per l’ultimo tratto di salita al Santuario. In mezz’ora, seguendo la via, giungiamo ai piedi del monastero, agli ultimi gradini che ci porteranno alla nostra meta. Dopo 2 ore e mezza totali di cammino (3 ore se proprio ce la vogliamo prendere comoda) possiamo finalmente fermarci e osservare Montisola dall’alto, il lago d’Iseo attorno noi e le coste bresciana e bergamasca. È tempo di concederci una meritata pausa pranzo prima di ripartire per la discesa; questa segue per il primo tratto la via dell’andata, fino al paese di Masse, lungo il sentiero. Attraversato il paese però non riprendiamo il viottolo ciottolato che ci porta a Siviano, ma rimaniamo su asfalto, svoltando a destra, per il paese di Olzano. Lungo la via possiamo scorgere di fronte a noi la terza piccola isola del Lago d’Iseo, Isola di Loreto, privata anch’essa, prima di immergerci nelle case di Olzano. Da qui proseguiamo per

un sentiero che ci conduce a Carzano e poi, lungo la strada asfaltata che costeggia il lago, torniamo a Peschiera Maraglio stanchi ma soddisfatti, pronti per tornare al presente traghettando nuovamente verso la terra ferma.

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isola di Loreto

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VALLE DEL BITTO

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TREKKING VALSASSINA

a cura della Redazione

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L’estate è il periodo ideale per apprezzare maggiormente le bellezze della natura attraverso passeggiate tra i boschi, più o meno lunghe, respirando una sensazione di semplicità e relax. A tale proposito il territorio lecchese e quello valtellinese offrono una molteplicità di percorsi ricchi di meravigliosi scenari dal gusto tipicamente rurale. È il caso dell’itinerario che vogliamo presentare in questo articolo, quello che, attraversando quattro vallate differenti, porta alla valle del Bitto di Albaredo, situata sul versante Orobico valtellinese. Questa zona ha mantenuto nel tempo un forte legame con il proprio passato, infatti, sia

nell’aspetto del paesaggio che nelle tradizioni locali si ritrovano le tracce di una civiltà agricola legata all’allevamento del bestiame e alla produzione di un rinomato formaggio: il bitto, termine che deriva da una parola celtica “bitu”, che significa “perenne” da cui prende il nome la valle stessa e il torrente che vi scorre. Proprio l’antica popolazione dei Celti diede vita a questa tradizione gastronomica poiché, dopo essere stati cacciati dai Romani dalla pianura Padana, trovarono proprio nelle valli orobiche un sicuro rifugio. La natura del territorio, poi, caratterizzata da fertili e verdi pascoli naturali li spinse a sfruttare l’attività pastorale. Tuttavia,

era impossibile che l’intera popolazione seguisse il bestiame alle quote più alte (anche a causa delle precarie condizioni delle vie di comunicazione). Per questo chi non si dedicava alla pastorizia cercò di “brevettare” tecniche di conservazione del latte. La soluzione migliore fu quella di trasformarlo in formaggio, cosa che si rivelò facile per i celti, in quanto erano esperti nell'uso del caglio. Il bitto, quindi, viene ottenuto dal latte di vacca appena munto aggiunto a quel lo capr ino (15-25%), poi é immerso in caldaie in rame a forma di campana rovesciata, dove viene riscaldato mediante il fuoco a legna a temperatura di 35-37°. Questa antica tecnica di lavorazione e produzione

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sino ad oggi è stata tramandata con saggezza e lungimiranza di generazione in generazione, di secolo in secolo. Ed è per questo che in queste vette è ancora possibile assaporare il clima del mondo pastorale nei suoi aspetti più genuini e tradizionali, a partire dallo stile di vita rustico e frugale tipico di questa civiltà. Detto questo il visitatore, giunto nella valle del bitto non potrà certo rifiutare di assaggiare questo prelibato formaggio da taglio nostrano,riconosciuto dall'Unione Europea con il marchio DOP (Denominazione di Origine Protetta), e apprezzarne il gusto dolce e delicato, che tende a divenire più saporito con l'invecchiamento. Il percorso di trekking che vogliamo presentare è proposto dalle Guide Alpine di Bellano e può essere svolto in 3 giorni. Puressendo abbastanza impegnativo (in quanto lungo), non è particolarmente difficile a livello di tecnica e, per questo, si adatta a tutti. L’itinerario attraversa il comprensorio di ben quattro vallate: la Valsassina, punto di partenza, la Val Biandino, la Valvarrone e la Valgerola; grazie all’alternarsi di paesaggi differenti, laghi e laghetti, ampi pascoli, torrenti, ecc, l’avventura tra i boschi si rivelerà giorno per giorno sempre più emozionante. Inoltre, al di là della suggestività morfologica del territorio attraversato, questi sono luoghi ideali anche per incontrare, con un po’ di fortuna, caprioli e camosci, soprattutto sul confine tra la Valgerola e la Valvarrone.Le Guide Alpine del Lario e delle Grigne propongono

un percorso che si articola nelle seguenti tappe. Partendo da Lecco si imbocca la strada che porta in Valsassina, superando alcuni paesi principali quali Ballabio, Introbio, Primaluna e Taceno; arrivati a questo punto si prosegue seguendo i cartelli con l’indicazione Pian delle Betulle. Giunti alla stazione della funivia, si attraversa un piccolo pianoro, avvicinandosi alla casera Pian delle Betulle da cui si prende la via percorribile che conduce all’alpe di

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Paglio (1.358 m), punto di partenza del percorso. Una volta lasciate le macchine all'alpe Paglio, si intraprende una leggera salita, che percorre la dorsale settentrionale della Valsassina per raggiungere la prima sosta ristoratrice: il Rifugio Santa Rita (1.988 m) situato in Val Biandino. Da questo punto il percorso continua scendendo verso la Valvarrone per raggiungere il Rifugio Casera Vecchia di Varrone, a 1.672 metri, raggiungibile in circa 1 ora. Questo è la prima vera e propria meta poiché è punto d’appoggio per trascorrere la notte. Si tratta di una struttura sempre aperta nella stagione estiva e nei fine settimana durante il resto dell’anno, collocato in una posizione strategica per l’esplorazione delle Orobie occidentali. Il tempo di percorrenza complessivo calcolato per la prima giornata è di circa 5/6 ore, anche perché, lungo la discesa al rifugio, ci si può soffermare ad alcune delle antiche cave di ferro situate poco sopra il rifugio stesso. Dopo aver trascorso qui la notte, il secondo giorno prevede la salita alla Bocchetta di Trona (2.029 m), da cui è possibile vedere un vecchio rudere della casa di Pio XI, edificata quando la Bocchetta era ancora un importante crocevia tra Valtellina e Valsassina. Da questo punto si intraprende una lieve discesa fino all'omonima diga da cui parte un bellissimo sentiero quasi tutto con dolci saliscendi che permettono di indugiare presso alcuni bellissimi laghetti: quello di Trota, di Zancone, e il bacino artificiale Inferno. Riprendendo il percorso da quest'ultimo, in 10 minuti circa, si arriva al Rifugio Falc (2.215 m). Tempo di percorrenza della giornata è di 8/9 ore. Infine, il terzo giorno sono previste 6/7 ore di camminata, che cominciano subito con una bella ascesa verso il

Pizzo dei Tre Signori (1 ora e mezza circa di viaggio). Sosta e poi si riprende una piacevole discesa fino al Rifugi Grassi. Qui è possibile dissetarsi per poi ripartire verso il Rifugio Santa Rita (tornando quindi al punto di partenza dell’intero percorso). Tuttavia durante il tragitto vale la pena di compiere un fuoriprogramma all’incantevole Lago di Sasso, sito a quota 1.922 m. Per raggiungerlo basta imboccare, poco prima del rifugio, una deviazione sulla sinistra, sentiero che scende gradualmente verso il casello del lago, tagliando il fianco del monte. Questo suggestivo lago, che si adagia in una spettacolare conca di origine glaciale dominata dal profilo slanciato del Pizzo Tre Signori, deve il suo nome ai grandi massi che vi sono caduti dentro dal versante destro e che affiorano in superficie come grandi isolotti. Dopo questa sosta bisogna tornare sui propri passi sino al bivio, dove bisogna intraprendere una breve discesa sul sentiero che dal rifugio Santa Rita porta alla piana. La Via del Bitto scende, infatti, in val Biandino con un comodo tracciato, nonostante i primi metri siano leggermente ripidi, ci si ricollega dunque al percorso iniziale del tracciato compiuto il primo giorno fino ad arrivare all'Alpe Paglio dove termina il nostro trekking. Soddisfatti e rigenerati ci allontaniamo dalla tranquillità boschiva per immergerci gradualmente nella frenesia della città.

Articolo redatto in collaborazione con le Guide Alpine del Lario e delle Grigne www.guidelariogrigne.itFoto ©Guide Alpine del Lario e delle Grigne

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Gallery

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VACANZA IN MOBILITÀ DOLCE

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ALPINE PEARLS: LE PERLE DEL PIEMONTE

a cura della Redazione

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In Piemonte, più precisamente nella provincia di Torino, si trovano due località, due perle che compongono la “collana” delle Alpine Pearls, stazioni turistiche di montagna che garantiscono un’esperienza di vacanza ecocompatibile, caratterizzata dalla varietà dell’offerta di attività sportive, culturali. Alpine Pearls è l’idea di non utilizzare l’automobile e vivere l’esperienza di una vacanza in mobilità dolce, scegliendo di arrivare in treno o in autobus e di usufruire di servizi messi a disposizione da ogni località. Pragelato,la prima perla piemontese, è un paese formato da 19 borgate, nell’Alta Val Chisone, nel cuore delle alpi Cozie, con una�forte vocazione turistica e doppia stagionalità. In estate, immancabili le escursioni al Parco Naturale della Val Troncea, accessibile solo con un servizio navetta in quanto interdetto alle auto private. La Val Troncea è una valle chiusa, lunga, che si sviluppa dai 1.616 metri (dal punto di accesso, in frazione La Ruà) fino ai 2.823 metri del Monte Banchetta, meta di uno dei 22 itinerari escursionistici, consultabili al sito parconaturalevaltroncea.it. Punto di appoggio a 1.915 metri è il rifugio Troncea. Con l’assistenza professionale delle Guardie Parco, si possono effettuare escursioni naturalistiche e

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Punto di ingresso del Parco Naturale Val Troncea

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conoscere in dettaglio flora e fauna locale e, con un po’ di f o r t u n a e u n p o t e n t e cannocchiale, è emozionante vedere maestosi cervi e aquile, liberi in questo ambiente naturale. All’interno del parco, si possono effettuare escursioni in mountain bike su tutte le strade bianche, mentre i sentieri sono accessibili esclusivamente a piedi. Dal 14 luglio al 26 agosto, un servizio navetta gratuito che permetta ai turisti una maggiore mobilità sul territorio della Valle di Susa durante l’estate oltre a una agevole fruizione delle numerose attività legate alla natura-outdoor. 5 linee per 4 corse giornaliere andata/ritorno per scoprire e divertirsi in Valle di Susa tra attrattive culturali e tracciati per la mountain bike e la bici su strada. Il servizio collegherà i seguenti comuni: Bardonecchia, Cesana Torinese, Claviere, Exilles, Oulx, Pragelato, Salbertrand, Sansicario

Alto, Sauze di Cesana, Sauze d’Oulx e Sestriere e Susa.� Unservizio voluto da Turismo Torino e Provincia e condiviso con i comuni della Valle di Susa, rea l i zza to con i l sostegno economico della Camera di commercio di Torino. Oltre alle bellezze naturali, anche il turismo culturale può trovare interessanti spunti, come la Casa degli Escarton, il Museo del costume e delle tradizioni delle genti alpine, il Centro di documentazione sulle meridiane (caratteristiche di questi luoghi), il Museo del Parco Naturale Val Troncea e la galleria d’arte di Souchères Hautes, p a r t i c o l a re p e rc h é c re a t a all’interno di una vecchia stalla rivalorizzata. A pochi chilometri da Pragelato, si trova il Forte di Fenestrelle, la più grande struttura fortificata d'Europa e la più estesa costruzione in muratura dopo la Muraglia cinese. Immancabile una visita, per rivivere un po’ di storia.

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Museo Casa degli Escarones

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La seconda perla, non per ordine di importanza, è Ceresole Reale, ingresso piemontese del Parco Nazionale Gran Paradiso. Immersa nella Valle Orco della Alpi Graie, Ceresole Reale, circondata da boschi e sentieri escursionistici, è caratterizzata dai due bacini artificiali (riserva idrica della città di Torino) che creano due spettacolari laghi; il lago di Ceresole, si estende per 3 chilometri e forma un percorso ad anello di ben 9 chilometri di passeggiata (facile), con fondo in asfalto, terra battuta e prato. Lungo questo percorso, si trova il rifugio Fonti Minerali, posto tappa della GTA, l’itinerario� escursionistico� Grande Traversata delle Alpi che unisce tutto l'arco alpino occidentale nella� Regione Piemonte. Nelle domeniche fino al 26/08 e nel giorno di Ferragosto, in Valle Orco e Valsavarenche, si svolge, come ogni anno, “A piedi tra le nuvole”, iniziativa di sensibilizzazione alla mobilità sostenibile, alla storia, alla cultura e alle tradizioni locali. “A piedi tra le nuvole” prevede un comodo servizio di navette che porta gli escursionisti fino ai 2.500 metri di quota del Colle del Nivolet e, oltre ad evitare di trasformare il colle in un parcheggio ad alta quota e consentire così di godere di un panorama unico ed emozionante, offre la possibilità di approfittare di tutte le iniziative promosse dal Parco Nazionale Gran Paradiso (escursioni con le guide del Parco, mostre,

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La vetta innevata del Gran Paradiso (4.061 m), visto dal Colle del Nivolet

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rievocazioni storiche e rappresentazioni teatrali, concerti e degustazioni di prodotti locali) e di scoprire gli artigiani e i prodotti tipici del territorio, oltre all’accoglienza e la cordialità negli alberghi, rifugi, ristoranti con il Marchio di Qualità Gran Paradiso. Senza l’inquinamento e il rumore prodotti dalle automobili, il Nivolet si trasforma in un vero Paradiso a portata di mano, sia per chi vuole assaporare i prodotti locali, ma anche attività ludiche per le famiglie e culturali. A Ceresole Reale, si trova il museo “Homo et Ibex” dedicato allo stambecco, simbolo del Parco. Il centro visitatori, inaugurato il 6 luglio 2008, è stato allestito all’interno dell'edificio che ospitava il Grand Hotel. Questo albergo di lusso venne aperto nel 1888 e fu meta turistica d’èlite tra la fine del XIX sec. e l’inizio del XX sec. Il tema centrale della

nuova esposizione è il rapporto tra l’uomo e lo stambecco nella storia e nell’arte fino ai giorni nostri. Interessanti sono gli strumenti multimediali a disposizione del visitatore e le ricostruzioni, come i pannelli che ricreano una grotta con graffiti preistorici raffiguranti i primi stambecchi e scene di caccia dell’epoca. Inoltre verranno esposti numerosi oggetti di utilizzo quotidiano, dipinti e raccolte di fotografie nonché riferimenti a miti e leggende nate intorno a questo animale di montagna. Per ulteriori informazioni visitate il sito del museoTutte le informazioni su queste due Perle Alpine, con i dettagli delle attività, le offerte ricettive e i pacchetti turistici, sono consultabili collegandosi a: alpine-pearls. Sul sito, si potranno scoprire le altre 25 località italiane ed europee che fanno parte

dell’associazione, frutto di due progetti UE denominati Alps Mobility e Alps Mobility II, entrambi promossi su iniziativa del Ministero Austriaco per agricoltura, foreste, ambiente e gestione delle acque.�

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TURISMO ATTIVO IN FVG

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TURISMO

a cura della Redazione

Alpi_Carniche - Monte Crostis

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Nell’estrema punta nord-est dell’Italia si possono scoprire luoghi incantevoli che possono affascinare il turista sportivo: stiamo parlando del Friuli Venezia Giulia, una tra le regioni più affermate per il turismo attivo di montagna. 3 parchi e 13 riserve naturali compongono un mondo incontaminato e protetto dove, tra le Dolomiti Friulane, recentemente entrate a far parte del Patrimonio Naturale dell’Umanità UNESCO, e le Alpi Giulie e Carniche, svettano cime perfette, ambite dagli scalatori di tutta Europa. Fra le aree montane di maggior notorietà, Sauris è uno dei luoghi ideali per tranquille passeggiate escursionistiche, anche alla ricerca dei simboli dell’eccellenza enogastronomica friulana; o la Valle di Resia, dove in un ambiente incontaminato la lingua e le tradizioni di un antico popolo slavo si perpetuano dal VII secolo. Oppure il tarvisiano, punto di fusione di tre confini naturali e culturali, punto di partenza di numerosi sentieri per il trekking e passeggiate con i bastoncini da nordic walking. Dalle rapide di un torrente al brivido lento di un’arrampicata,

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Alpi Carniche - Monte Coglians

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qui le emozioni sono sempre di casa. In Friuli Venezia Giulia natura e sport rappresentano un binomio indissolubile. Per chi non sa stare fermo le possibilità sono diverse: roccia, trekking, alpinismo, parapendio, aliante, mountain bike, equitazione. Sono molte, infatti, le strutture dotate di maneggio e da cui si può partire per passeggiate a cavallo lungo itinerari suggestivi, senza dimenticare la presenza di ben 32 rifugi alpini. Per gli

appassionati delle due ruote TurismoFVG propone un ricco carnet di itinerari, sia da strada sia per la mountain bike. Con la FVG Card, inoltre, le visite guidate estive e invernali sono gratuite. Chi si reca sulle montagne del FVG per una vacanza attiva, ha solo l’imbarazzo della scelta: dai Laghi di Fusine, splendidi specchi d’acqua immersi in un regno di cervi, caprioli, linci e orsi, al Tarvisiano, dove è possibile coniugare cucina tipica, sport estremi ed escursioni mozzafiato. La Carnia, luogo incantato tra pascoli, boschi secolari e antichi mestieri, o Il Lago di Barcis e il Campanile di Val Montanaja, simbolo dell’alpinismo nelle Dolomiti Friulane. Sul sito turismofvg.it, si può programmare la vacanza attiva disegnata su misura, scegliendo l’itinerario, il periodo di soggiorno e le strutture ricettive ideali per vivere al meglio questa splendida regione.

Sport in montagna in pillole: � � � � � � �

In bici sui percorsi cicloturistici regionali che si articolano dalle Alpi al mare e in MTB dalle Dolomiti al Collio Un tour di trekking tra le malghe alpine, collegate tra loro da percorsi di varia difficoltà. Le Montanevie: itinerario turistico che si snoda lungo la prima fascia montuosa della provincia di Pordenone, fra boschi continui e terrazzi sui quali sorgono paesi e borgate, alcuni veri gioielli di architettura spontanea.

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Alpi Giulie - Laghi Fusine

Gallery

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Cimolais

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PROPOSTE ESCURSIONISTICHE

Escursioni Naturalistiche: escursioni con itinerari spettacolari e panoramici, adatti a tutti gli escursionisti. Le uscite sono di difficoltà facile, con sentieri dai modesti dislivelli, oppure media, con percorsi che presentano un certo sviluppo sia in salita che in discesa e alcuni tratti epsosti. Accompagnatore: guida naturalistica. Costo: intero € 10,00. Per ogni adulto pagante 1 bambino fino ai 12 anni gratuito.�Gratis con FVG CardEscursione alpinistica: escursione con elevati dislivelli e tratti alpinistici o attrezzati dedicata a escursionisti allenati, è necessaria l'attrezzatura da ferrata. Accompagnatore: Guida Alpina. Costo: € 25. Per ogni adulto pagante 1 bambino fino ai 12 anni gratuito.�Con FVG Card�sconto�50%Escursioni in MTB: escursioni alla portata di tutti, tra incantevoli vallate, antichi borghi e pievi ancestrali, panorami mozzafiato. Si consiglia abbigliamento sportivo e scarpe da trekking o da g i n n a s t i c a . M T B e c a s c o f o r n i t i dall’organizzazione.�Accompagnatore: Istruttore MTBCosto:�5,00 € a persona.�Gratis con FVG Card

Dolomiti - Piancavallo

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PROTEGGERE GLI OCCHI

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SUGGERIMENTI

di Marco Spampinato

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Spesso sentiamo dire “anche l’occhio vuole la sua parte”. Mai proverbio fu così appropriato, se pensiamo a come proteggere i nostri occhi, in ambiente di montagna. Il sole, lo sappiamo, è sorgente di vita ma i raggi luminosi che penetrano l ’atmosfera, possono rivelarsi estremamente dannosi per gli occhi, se non vengono adeguatamente difesi. Il riverbero della luce riflessa dalla neve, la rarefazione dell’aria in quota, sono fattori che possono creare qualche inconveniente come le fastidiose congiuntiviti, fino alle più pericolose maculopatie, ossia danni alle cellule nervose della regione centrale della retina. La scelta dell’occhiale adatto può essere fatta seguendo alcune caratteristiche fondamentali: la montatura devono essere in materiale plastico antiurto, così come le lenti preferibilmente in policarbonato o NXT. La lente deve filtrare per i raggi ultravioletti, suddivisi in UV A, UV B e UV C, ovvero quelli che precedono la luce, e i raggi infrarossi che seguono la luce percepita dall’occhio umano. Gli

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UV A, più conosciuti, sono i raggi più vicini allo spettro visibile e possono essere opportunamente filtrati dalle lenti colorate. Già, ma che colore di lenti usare? Il giallo e il rosso aumentano il contrasto tra le zone d’ombra e di luce, ideali per situazioni di scarsa luminosità, come durante una camminata nel bosco, sciando non in piena luce o durante il crepuscolo. I colori grigio e verde sono tradizionalmente utilizzati dagli ipermetropi e mantengono un’ottima visione naturale dei colori. In qualsiasi condizione di luce, la lente marrone mantiene elevato il contrasto e fa risaltare i dettagli; viene considerato da sempre il colore ideale per i miopi. La lente polarizzata, ideale per l’assorbimento dei riflessi e del riverbero, o consigliata in condizioni di forte luminosità ma non in presenza di ghiaccio poiché, eliminando i riflessi, lo rende invisibile. Il consiglio è quello di affidarsi a un ottico di fiducia e di provare gli occhiali colorati durante una bella giornata di sole, analizzandoli attentamente. Va ricordato di considerare a classe di filtrazione delle lenti, ovvero l’intensità delle colorazioni, che in Europa (norma CE) va da 0 a 4 (massimo assorbimento). Per chi utilizza le lenti a contatto, la regola è di utilizzare lenti a elevata permeabilità all’ossigeno. Un ultimo consiglio, forse banale, ma importante: non lasciatevi invitare dalle montature vendute sulle bancarelle a prezzi stracciati. Si tratta spesso di occhiali di produzione ignota, che non rispettano le norme di garanzia e sicurezza: controllate sempre la presenza del marchio CE. Gli occhi sono un bene impagabile, non mettiamoli a rischio!

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OLTRE LA SOLITA CAMMINATA

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NORDIC WALKING

di Giovanni frangi

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La prima volta che ho sentito parlare di Nordic Walking fu nell’estate 2009 leggendo un articolo di un quotidiano che ne esaltava le caratteristiche legate al benessere. La cosa mi incuriosì a tal punto che mi comprai un libro deciso ad approfondire l’argomento. L’aspetto che mi colpì fu la possibilità di praticare questa disciplina sportiva con facilità ovunque. Cos’è quindi il Nordic Walking? È una cammina ta na tu ra l e , l egge rmente aumenta ta nell’ampiezza, a cui viene aggiunto l’utilizzo funzionale di due bastoncini i quali non hanno il compito prevalente di sostegno e appoggio, come avviene nel trekking e nell’escursionismo, bensì quello di spinta. In questo modo si coinvolgono un gran numero di muscoli con il conseguente aumento del consumo energetico e di un esercizio respiratorio e cardiocircolatorio assolutamente benefico. Per raggiungere questi obbiettivi è determinante conoscerne la tecnica corretta. La camminata con i bastoncini fa la sua apparizione intorno agli anni ’30 nel nord Europa dove veniva praticata durante la stagione estiva come allenamento propedeutico al movimento dell’atleta dello sci di fondo. In Italia, in questa versione, fece la prima apparizione negli anni 60 grazie a Bengt Nillson allenatore di origine svedese, cui fu affidata la Nazionale italiana di sci nordico. Per vederne applicazioni non agonistiche, bisogna attendere fino ai primi anni 90 dove, sempre nelle regioni scandinave, alcune riviste specializzate pubblicarono alcuni articoli sul “Pole

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Walking”. Nel 1997 Marko Kantaneva, studente del Finnish Sports Institute, dedicò la sua tesi di laurea alla camminata con i bastoncini presentandone le peculiarità e i vantaggi a livello fisico. Intravedendo la possibilità di un boom commerciale della nuova disciplina, una famosa ditta produttrice di bastoncini da sci lo assunse come collaboratore per lo sviluppo del concetto motorio e dell’attrezzo da utilizzare. In brevissimo tempo si giunse alla definizione dell’attuale gesto atletico del Nordic Walking ed ebbe inizio la diffusione di questo sport grazie alla promozione effettuata dalla ditta stessa. L’aumento di notorietà fu impressionante e già nel 2000, in Finlandia, il numero di praticanti aveva superato quello del jogging (circa un terzo della

popolazione); vengono varcati i confini nazionali e l’eco di questa nuova pratica sportiva raggiunge gli USA, Giappone e, ovviamente, il resto d’Europa. In Italia arriva agli inizi del 2004 sviluppandosi rapidamente in Alto Adige e in Trentino, grazie anche alla “contaminazione” da parte dei turisti tedeschi, proseguendo poi l’espansione nel nord Italia e nel Lazio. A oggi, quasi tutte le regioni presentano praticanti e scuole di Nordic Walking. Ma quali sono i benefici che possono derivare dalla pratica di questa disciplina? Il Nordic Walking può essere considerato una delle attività sportive più complete dal punto di vista dell’impiego muscolare. Se la tecnica utilizzata è corretta, si riesce a mettere in movimento la quasi totalità del corpo e si

pratica un efficace lavoro cardiocircolatorio ottenendo grandi benefici per la salute generale. Gli aspetti favorevoli uniti alla pratica all’aria aperta e in gruppo, fanno sì che il Nordic Walking porti, oltre ai benefici fisici, una serie di stati di benessere psichico che lo rendono una attività unica nel panorama delle discipline atletico - sportive - ricreative; inoltre, questa disciplina è in continua evoluzione e vede nuove e interessanti interazioni

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tra differenti specialità, da un lato volte a renderla più atletica e performante e dall’altro a migliorare ulteriormente benessere che ne deriva. Per questi motivi, il Nordic Walking si è diffuso molto rapidamente nei 5 continenti; ma anche per alcune semplici ragioni: in primo luogo il basso costo, la semplicità, la possibilità di muoversi in qualsiasi ambiente, dalla città alle spiagge, dalla collina ai laghi, alla montagna. Non esiste quindi un luogo e una condizione per la pratica, al punto che è possibile fare Nordic tanto d’estate quanto d’inverno su strade innevate. Questa trasversalità ha favorito la divulgazione della disciplina, i cui praticanti in Europa sfiorano i 10 milioni. A testimonianza di ciò è possibile visitare i social network attualmente più in voga per rendersi conto del numero di persone interessate e appassionate in ogni angolo del pianeta. Grazie all’aumento della popolarità, in questi ultimi anni alcune amministrazioni locali hanno impiegato dei fondi per la realizzazione di “Nordic Walking Park”, sentieri all’interno di aree omogenee con apposita cartellonistica e segnalazioni che permettono ai Nordic Walkers di praticare l’attività in modo vario e completo, oltre alla divulgazione della nuova disciplina del Nordic, coadiuvati dalle associazioni e dagli istruttori che, con il loro lavoro, hanno contribuito notevolmente allo sviluppo. Bisogna però ricordare, che si tratta pur sempre di una disciplina sportiva e, come tale, è importante che in una fase iniziale, ci si affidi a un istruttore qualificato per imparare l’esatta esecuzione del movimento tecnico. In Lombardia, è a disposizione il Consorzio Scuole Lombarde di Nordic Walking; per informazioni: scuolelombardenw o scuolaitaliananordicwalking.

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Il top Annapurna è un capo dedicato alle maratonete e alle entusiaste della corsa, concepito sull’anatomia femminile, per avvolgere il corpo in comodità e non creare fastidi durante la pratica sportiva. In particolare nell’area dorsale la confortevole rete di nylon, oltre che espel lere in tempi rapidissimi la t r a s p i r a z i o n e r e s t a n d o s e m p re leggerissima, offre con la sua elasticità il

piacevole effetto avvolgente senza infastidire la respirazione. Da abbinare, la calzamaglia Mountain è un pantaloncino a ¾ confezionato con un tessuto particolarmente morbido, elastico e traspirante. Questo capo ha un taglio ergonomico e nella parte posteriore è presente una tasca chiusa a zip per contenere piccoli oggetti.�Top: 51 Euro - Pants: 55 Euro

GARMIN

Gli amanti dell’alpinismo lo aspettavano da tempo e finalmente è arrivato: Fēnix,il�primo GPS da polso�che il leader della navigazione satellitare ha interamente dedicato� all’alpinismo e alla montagna più estrema. In un unico strumento tre funzioni cardine dell’alpinismo:� altimetro, barometro e� bussola. Infatti Fēnix è dotato di sensori integrati in grado di fornire informazioni in tempo reale sulla quota, sul cambiamento climatico e sulla d i rez ione d i marc ia . Graz ie a l la tecnologia satellitare Garmin, Fēnix informazioni quanto più precise sulla via

da percorrere per raggiungere la meta e ritornare poi al campo base o al punto di partenza.�Dotato di display resistente agli urti, garantisce ottime prestazioni anche nelle condizioni atmosferiche più dure. Elegante e perfetto anche per un uso quotidiano in ufficio o nel tempo libero. 399,99 Euro

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SALEWA

Il marsupio Mini Max è dedicato a chi, durante una passeggiata in montagna o un’escursione impegnativa, desidera portare con sé una scorta di liquidi per mantenersi sempre idratato. Aderenza perfetta e stabilità garantita grazie alla cinghia traspirante, piccoli comparti con zip utili per contenere la giacca a vento e accessori come il cellulare o le chiavi. Piping rifrangenti per garantire massima visibilità anche in serata. Le borracce sono inoltre comprese nel prezzo. Max Mini I: 17,90 Euro - Mini Max III: 44,95 Euro

KEEN

Alamosa Mid, Disponibile nelle 2 versioni d o n n a e u o m o , è p e r f e t t a p e r l’escursionismo leggero, coniuga grandi prestazioni e design. La tomaia è in Nubuk e mesh traspirante: morbidissima e confortevole. Tra le caratteristiche tecniche: sottopiede metatomico rimuovibile in EVA a doppia densità; stinco costruito per la massima stabilità torsionale; intersuola in EVA a doppiadensità e PU sagomati a compressione; inserto “dop-in” in EVA nel tallone; tasselli-aletta multi-direzionali; suola in gomma anti-traccia. 119,95 EURO

CAMP

Supernova è l’imbrago immaginato dalle donne, progettato dal le donne e realizzato per le donne. Questo modello adotta un nuovo sistema di costruzione Edge-Load; ideale per il free climbing di alto livello, Supernova è particolarmente confortevole, caratteristica che lo rende grandemente polivalente in tutte le situazioni. La sottile imbottitura, il taglio sagomato e la distanza cintura-cosciali opportunamente variata eliminano i punti

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di pressione che creano fastidio alla maggior parte delle arrampicatrici. Imbottitura in leggera EVA espansa da 3 mm. Fibbie rapide autobloccanti su cintura e cosciali. Anello di servizio b reve t ta to No-Twis t . E las t i c i d i collegamento dei cosciali con sistema brevettato Flat-Link. 4 portamateriali rinforzati e anello di recupero posteriore. Compatibile con il portamateriale da ghiaccio Hub. Collezione P/E 2013

NORRØNA

Etica chiama qualità: il pureOrganic cotton di Norrøna ha proprietà estetiche e funzionali uniche e, in più, è coltivato in piantagioni dalle quali sono banditi lavoro minorile, pesticidi, fertilizzanti. Dal gusto vagamente retrò, la giacca Cotton Anorak (linea Svalbard) è realizzata con questo cotone di altissima qualità. Attualizzata con dettagli di impronta contemporanea, si distingue per il design curato, studiato per un fit perfetto e personalizzato al femminile e al maschile. Pratico ed altamente

protettivo il cappuccio. Il look easy e quasi un po’ grezzo si sposa con i colori decisi. Bello, robusto e funzionale, capace di � proteggere con efficacia dal vento, perfetto per la brezza delle giornate di primavera, Collezione P/E 2013

VIBRAM

Le Vibram FiveFingers® portano con se l’inconfondibile bagaglio di tradizione e tecnologia che caratterizza, da oltre 75 ann i , l ’ az ienda madre Vib ram®. FiveFingers® sono il nuovo concetto di minimalism footwear: la suola per i piedi a cinque dita in gomma Vibram® che, come un guanto flessibile, facilita la naturale art icolazione del piede. Progettato per maggiore comodità durante il trailrunning, il nuovo Spyridon LS offre un veloce sistema di chiusura con stringhe per adattarsi a qualsiasi calzata. Tomaia a traspirazione naturale con chiusura hook-and-loop regolabile per garantire una calzata sicura e una suola in gomma Vibram® minimalista, con un tread design aggressivo, per una presa sicura del piede in tutte le direzioni e una protezione da impatti con pietre e detriti, rinforzata da tecnologia 3D Cocoon, un’innovazione tecnologica Vibram® basata su una soluzione tecnica integrata nella gomma della suola. La struttura molto sottile e flessibile del 3D Cocoon permette di

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ottimizzare la distribuzione della pressione plantare durante il movimento, riducendo in modo significativo la deformazione permanente e una pressione di picco: 3D Cocoon è flessibile, ma protettivo abbastanza per camminare in modo sicuro sulle asperità del terreno. Ispirato dalla tecnologia e dalle conoscenze, Vibram®, con il 3D Cocoon apre una nuova prospettiva nel creare scarpe leggere ma confortevoli. Collezione P/E 2013

POLARTEC

Polartec®Power Dry® High Efficiency, versione del popolare tessuto Polartec® Power Dry®, progettato per mantenere la pelle asciutta quando si suda – si differenzia per la superficie interna con lavorazione traforata, studiata per massimizzare il calore, minimizzare il peso e innalzare la traspirabilità. I tessuti Polartec® Power Dry® High Efficiency pesano meno, occupano meno spazio ed offrono maggiore isolamento e traspirabilità della maggior parte degli altri tessuti della stessa categoria. Marmot ha scelto Polartec® Power Dry® High Efficiency per i suoi capi Thermo Hoodies e ½ Zips (disponibili nelle due version Donna e Uomo), che saranno disponibili in Europa a partire dalla primavera 2013. Thermo Hoodies e ½Zips sono progettati per offrire gestione superiore dell’umidità, traspirabilità e calore senza peso, offrendo nel contempo un fit atletico ottimizzato per le attività aerobiche. Millet introduce le camicie Alpine Zip TS (manica lunga e a manica corta) e Alpi short‐sleeve (parte della collezione "Low

Impact"), realizzate con Polartec® Power Dry® recycled. Riciclato all’82%, questo eccezionale tessuto eco-friendly assicura la stessa estetica, la stessa mano e le stesse performance della versione in poliestere vergine. Collezioni P/E 2013

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Colophon

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Direttore Responsabile: Marco Spampinato

Hanno collaborato alla realizzazione di questo numero:Cristiano Battaglia, Giovanni Frangi, Andrea Morini, Davide Novali, Valeria Ranzini

Rivista bimestraleAutorizzazione Tribunale di Bergamo n.27 del 30.08.2006prealpi.wordpress.com - [email protected] EDIZIONI - via Pio XII, 1 - 24044 Dalmine - Bergamo Redazione: tel. +39 349 7177035 - fax +39 035 19962633

Impaginazione: officinadanova

Concessionaria per la pubblicità:Sport Outdoor Network - [email protected] Masucci - cell. 333.3632366

Prealpi - Una Montagna di Sport è associata al circuito Visiotrade

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