PREALPI Una Montagna di Sport iEdition

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TURISMO EDIZIONI & officinadanova 00.1 iEdition supplemento

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Supplemento 00.1 della rivista dedicata a chi ama la montagna

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TURISMO EDIZIONI & officinadanova 00.1 iEdition supplemento

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MAIN PARTNER | OFFICINADANOVA

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EDITORIALE

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Prosegue con impegno la trasformazione multimediale di PREALPI | Una Montagna di Sport iEdition: ciò che vi apprestate a leggere è il primo supplemento legato al numero 00, già pubblicato e consultabile sul sito prealpi.eu in formato pdf e sul portale issuu.com/rivistaprealpi in versione sfogliabile e su iTunes Store per i possessori di tablet iPad.Il supplemento è un’opportunità, per i nostri lettori, di restate aggiornati su notizie e articoli speciali che verranno pubblicati, periodicamente, in attesa del nuovo numero completo di PREALPI.Queste e altre notizie saranno consultabili anche sul nostro blog prealpi.wordpress.com.

Buona letturaMarco Spampinato

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KeynoteClicca sul logo per avviare la presentazione progetto editoriale.

Video

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TREKKING AL MONTE ALBEN

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I GRANDI PANORAMI VICINI

di Gabriele Zerbi

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La prima volta che passai per il paese di Oltre il Colle imboccai, poco oltre la piazza principale, una salita che portava al Pian della Palla; la strada si chiamava Drago Alto. Il primo impatto fu quindi quello con tre nomi un po’ strani, curiosi, quasi “da fiaba”. Fu così che da ragazzo volli sapere se quell’ampia conca alla fine della val Serina avesse le sue leggende. Ne scoprii diverse e trovai la cosa assolutamente naturale in un luogo dove un bosco, alle pendici del monte Grem, ha assunto la forma di un drago addormentato sui prati. Venni così a conoscenza della leggenda del serpente con le ali, che con le sue grida acute spaventava i paesani e che da tanti anni dorme all’interno di una misteriosa caverna, immerso in un letargo che nessuno osa interrompere. Esiste poi la storia del grande drago dalle sette teste, un tempo padrone assoluto delle foreste sotto al monte Alben: un pericoloso mostro che la popolazione, armata fino ai denti, un giorno riuscì a scacciare lontano, fino a un lago dove il drago si è inabissato sputando fiamme e vapori, per non tornare più a galla. Almeno fino ad oggi…Queste e altre leggende, che affondano nella tradizione orale dei più anziani e che forse vengono ancora narrate ai bambini perché non si avventurino da soli nei boschi, mi accompagnano anche oggi quando salgo una delle quattro montagne che circondano la conca: il Menna, l’Arera, il Grem e l’Alben. L’Alben, in particolare. Si tratta di un complesso di cime “dolomitiche” frastagliate e maestose, che si infiammano di riflessi rossastri al calar del sole. Sarà questa la nostra meta. Vista dal paese, la montagna appare imponente e le sue cime difficili da raggiungere. A conoscerla,

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Il bosco lungo la prima parte della salita

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invece, si rivela facilmente accessibile e pronta a regalare, in vetta, uno dei più bei panorami delle Prealpi. Saliamo sull’Alben, allora, in una giornata di prima estate. La salita dal Colle di Zambla. Parcheggiata l’auto al Colle di Zambla, a circa 1.250 metri di altitudine, ci si incammina verso il cosiddetto Passo della Crocetta, lungo la strada sterrata in direzione del Pian della Palla. Dopo poche centinaia di metri si trova un cartello metallico del CAI che indica il sentiero 501 per il bivacco Nembrini e il monte Alben. Il sentiero sale, nella sua prima parte, in un bosco di faggi, abeti rossi e maggiociondoli, fino a un’altitudine di circa 1.500 metri. A quel punto la vegetazione si fa più bassa e rada, ricca di pini mughi, e la vista può spaziare sull’ampia e soleggiata conca di Oltre il Colle. Il sentiero si inerpica ripido lungo un canalone che conduce a una prima selletta. È trascorsa circa un’ora dalla partenza e le pareti calcaree della montagna disegnano forme sempre più frastagliate e scoscese. Lentamente ci si porta sul versante est, lasciando la conca di Oltre il Colle per affacciarsi sulla Val del Riso, dove si vedono in lontananza i paesi di Oneta e Gorno. In prossimità di un’alta parete verticale un cartello suggerisce una breve deviazione verso la baita Nembrini: un bivacco posto proprio sotto al torrione Brassamonti, con vie di quinto e sesto, dove sono state rinchiodate alcune vie storiche, tra cui la Bonatti. Ritornati sul sentiero principale, si arriva in pochi minuti al passo della Forca (m. 1.848) che ha sulla destra la vicina cima della Croce (m. 1.978), a sinistra il sentiero che porta alla cima principale dell’Alben (m. 2.019) e di fronte un’ampia conca

prativa. Si individua, a poca distanza, anche un piccolo bivacco ricavato da anfratti naturali e da scavi nella roccia, aperto per accogliere gli escursionisti in caso di maltempo. Alla cima della Croce si arriva in circa un quarto d’ora. Il panorama è spettacolare e abbraccia non solo le cime intorno, ma anche le più lontane cime delle Orobie e dell’arco alpino, dal Rosa fino alle vette del Trentino. Non meno impressionante è il volo dello sguardo sulla val Serina e sulla conca di Oltre il Colle, a picco sotto ai propri piedi, mille metri sotto. Chi invece preferisce, una volta arrivato al passo della Forca, prendere il sentiero che conduce alla cima dell’Alben, deve prevedere circa 50 minuti di salita abbastanza impegnativa con alcuni tratti esposti e passaggi sulle rocce da affrontare con attenzione. Attenzione non minore va dedicata ai segnali rossi sulle rocce che indicano il percorso da seguire. Alla cima si arriva dal lato ovest, avendo sotto di sé l’ampia conca a pascolo che sale dai paesi di Serina e Cornalba. La cima, anch’essa con una grande croce, ha intorno un vastissimo panorama, che parte dalle scoscese pareti affacciate sulla Val del Riso. Dalla Pianura Padana al lontano Appennino verso sud, all’intero arco alpino in tutte le altre direzioni, è una festa per gli occhi riconoscere tante cime e vallate, avendo intorno solo i rapidi voli dei rondoni. Dopo la discesa, una nuova avventura. Per la discesa si ripercorre la stessa via della salita e una volta giunti alla piana del Colle di Zambla, dopo meno di due ore, è ancora possibile provare un altro tipo di emozione. Vale la pena, infatti, vivere una divertente esperienza al Parco Avventura Monte Alben, aperto anche in settembre, di sabato e domenica, e

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nelle domeniche di ottobre (orari e prezzi sul sito: www.fancymountain.com). In un fitto bosco di abeti rossi, particolarmente alti, sono stati realizzati quattro percorsi aerei con passerelle di legno, cavi, liane, reti e ponti tibetani che collegano diverse piattaforme sugli alberi. I percorsi si sviluppano ad altezze variabili, da 2 a 15 metri, a seconda del grado di difficoltà scelto. Si tratta di percorsi diversificati per bambini, ragazzi e adulti, resi sicuri da una fase iniziale di addestramento e dall’impiego di imbracature, caschi, moschettoni e cavi di sicurezza. Un po’ si gioca, un po’ ci si mette alla prova. E non manca mai un urlo alla Tarzan. Così alla fine si ritorna bambini, come quando, rapiti, si fantasticava su antiche leggende di draghi.

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Il Torrione Brassamonti

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NEWS

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NOTIZIE E CURIOSITÁ

a cura della Redazione

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Avventure Verticali: I Grandi Alpinisti Al 60° TrentofilmfestivalA festeggiare la 60esima edizione non potevano mancare i più forti rappresentanti dell’alpinismo mondiale: saranno Hervè Barmasse, Steve House, Adam Ondra e Reinhold Messner, i protagonisti degli incontri e delle tre serate alpinistiche del TrentoFilmfestival, in programma dal 26 aprile al 6 maggio 2012.I 60 anni del Soccorso Alpino in Trentino | Domenica 29 aprile ore 21.00 | Auditorium S. Chiara Nel settembre del 1952, a Pinzolo, veniva creata la prima stazione del Soccorso Alpino della SAT. Diventava così operativo il piano di organizzazione territoriale di soccorso in montagna concepito dal dottor Scipio Stenico. A quella di Pinzolo seguirono le stazioni di Madonna di Campiglio, Canazei, San Martino e già un anno dopo, alla fine del 1953, erano 25 le stazioni del Soccorso Alpino operative in Trentino.L'alpinismo di ricerca di Hervé Barmasse | Lunedì 30 aprile ore 21.00 | Auditorium S. Chiara Si può ancora trovare l’avventura sulla porta di casa? È oggi realizzabile un alpinismo di ricerca sulle Alpi? La risposta è sì se si antepone la ricerca personale all’exploit sportivo, se si accettano rischi e fatiche, soprattutto se si riducono drasticamente i mezzi tecnici in favore di solitudine, fantasia e creatività.È questa la tesi della guida e alpinista di Valtournenche Hervé Barmasse e del suo film “Non così lontano”, che verrà presentato in anteprima al TrentoFilmfestival.Steve House: Nanga Parbat and Beyond | Giovedì 3 maggio ore 21.00 | Auditorium S. Chiara

Steve House non ama scalare ottomila, è un cacciatore di pareti, smisurate, verticali, difficili, che si possono fermare a sei o settemila metri, sono sconosciute ai più, sono anche molto

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isolate e una volta che si incomincia a salirle si può contare solo su se stessi.Il fenomeno Adam Ondra | Venerdì 4 maggio ore 17.00 | Cinema Teatro Nuovo Roma / Cinema Vittoria Adam Ondra, diciannove anni lo scorso 5 febbraio, originario di Brno nella repubblica Ceca, è il giovane fenomeno planetario dell'arrampicata. Per la prima volta al TrentoFilmfestival questo eccezionale seppur giovanissimo scalatore polivalente si dedica con ugual successo a competizioni su parete artificiale (ha vinto, tra le altre cose, la coppa del mondo lead 2009, la coppa del mondo boulder 2010, il RockMaster 2011), al boulder, all'arrampicata in falesia ed alle vie lunghe in montagna.Con Reihnold Messner 60 anni di imprese e protagonisti | Venerdì 4 maggio ore 21.00 | Auditorium S. Chiara L'epopea della prima conquista degli 8000 e lo stile alpino “esportato” sui colossi himalayani, l'alpinismo classico e quello sportivo, l'avvento e l'affermazione del free climbing, i concatenamenti, le salite in velocità nelle Alpi e in Himalaya.A Bolzano l'Eiger degli italiani | Domenica 6 maggioA cinquant'anni dalla prima salita italiana, Eiger Nord: rocce e tempeste nel centro d'Europa, un'imperdibile serata con i protagonisti di ieri e di oggi condotta da Marco Albino Ferrari, scrittore e direttore di Meridiani Montagne.Informazioni su: trentofestival.it

Tor des Géants®, un laboratorio di ricerca sulle vette più alte d’EuropaL'endurance trail più duro del mondo oltre a rappresentare una sfida sportiva, è diventato terreno fertile per una serie di studi in ambito medico scientifico. Pietro Trabucchi, il motivational coach sostenitore della “resilienza psicologica”, ha preso spunto dai test effettuati in gara per la stesura del suo ultimo libro, “Perseverare è umano” (Casa Editrice Corbaccio). Due le presentazioni previste per l'inizio di aprile: oggi il professore sarà a Verona alla Libreria Feltrinelli, mentre domani si sposterà a Valdagno (Vicenza). A Verona anche un seminario dal titolo “Mente e prestazione da

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endurance”, dove Pietro Trabucchi mostrerà anche alcuni video girati in occasione della scorsa edizione del Tor Des Géants® . “Il Tor des Géants® è una gara unica al mondo non solo per i 330 chilometri di sentieri alpini e i 24.000 metri di dislivello positivo da percorrere: è un laboratorio scientifico straordinario, a cielo aperto, che permette di raccogliere dati e analizzare diversi fenomeni da svariati punti di vista, accumulando informazioni utili non solo per gli studi di settore, ma anche per chiunque decida di avvicinarsi al mondo dei trail”. Lo rivela Pietro Trabucchi, docente presso l’Università degli Studi di Verona e appassionato praticante di discipline di endurance, che negli ultimi due anni ha condotto una serie di test sugli atleti partecipanti all’ultra-maratona delle Alpi. Organizzazione Tor De Geants® VDA Trailers ssdrl - Courmayeur (AO) [email protected]

DoloMeetCardE’ la novità per l’estate 2012 proposta da Madonna di Campiglio Pinzolo Val Rendena:  il lasciapassare elettronico e prepagato per vivere, dal 23 giugno al 23 settembre  2012, le esperienze più emozionanti di una  vacanza sempre più green.  Con “DoloMeetCard”, versione estiva, ma molto più ricca di opportunità, dello skipass invernale, si potrà partecipare a suggestive escursioni guidate nel Parco Naturale Adamello Brenta, muoversi, comodi e liberi, con le navette della mobilità sostenibile, salire in quota con gli impianti di risalita delle Funivie di Madonna di Campiglio e Pinzolo, praticare tanti sport diversi,

fare shopping con sconti esclusivi e assaggiare il meglio dei prodotti della montagna. Ancora, entrare gratis nei castelli e nei musei più belli del Trentino, ma anche nei piccoli e pur ricchi di sorprese musei della Val Rendena, e nelle Case del Parco, i centri tematici che introducono i visitatori alla scoperta delle bellezze naturalistiche dell’Adamello Brenta. La Card potrà essere acquistata al prezzo di 75 euro, ma gli hotel convenzionati la includeranno nell’offerta settimanale facendola diventare compagna di una vacanza indimenticabile (valida 6 giorni per un adulto e un bambino fino ai 12 anni). Le opportunità e i servizi che offre superano, in valore economico, i 200 euro, ma misurati in emozioni non hanno prezzo. Info su: www.campigliodolomiti.it

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Piccoli esploratori cresconoDal 2 al 13 luglio 2012 l’area vacanze dell’Alpe di Siusi in p rov inc ia d i Bo l zano s i trasforma in una specie di parco scientifico per i più piccoli e le loro famiglie, per due settimane con programma ripetuto. All’interno del Parco Naturale Sciliar – Catinaccio ogni giorno, per due settimane con appuntamenti ripetuti, andrà in scena una puntata dello straordinario programma di esplorazioni della natura e spedizioni sul campo che accompagnerà bambini e adu l t i l ungo un v iagg io all’insegna della scoperta di un ambiente naturale unico: la regione dell’Alpe di Siusi. Si s u c c e d e r a n n o d i v e r s e occasioni, dalla caccia al tesoro in fondo al mare che fu, fino alla festa campestre, all’insegna della didattica che passa attraverso il divertimento e con l’obiettivo di tramutare i baby esploratori in veri “Dolomites Junior Ranger“. I piccoli che avranno partecipato a 4 programmi naturali riceveranno un

diploma e potranno finalmente dire di essere “Dolomites Junior Ranger”. Il prezzo settimanale per un adulto e un bambino è di 40

euro (20 euro per ogni partecipante in più), mentre quello per singola escursione è di 10 euro (5 euro per ogni partecipante in più). Per informazioni: Alpe di Siusi Marketing Tel. 0471.709600 www.alpedisiusi.info

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L’ALTA VALTELLINA

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MOUNTAIN BIKE A BORMIO

di Sergio Carobbio – foto di Rosita Rossi

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L’Alta Valtellina immersa nel Parco Nazionale dello Stelvio, è il luogo ideale per chi vuole vivere una vacanza davvero in maniera ‘’attiva’’ dove una natura generosa offre spunti e occasioni per cimentarsi nel proprio sport preferito. Il Parco Nazionale dello Stelvio si estende su una superficie di oltre 134.000 ettari, nel cuore delle Alpi Centrali; custode di un indiscusso patrimonio ambientale, offre un mosaico di aree incontaminate alternate a zone plasmate dalla millenaria presenza dell’uomo. Entro i suoi confini si possono ammirare ampie distese boschive, aree coltivate, masi di montagna abitati tutto l’anno, villaggi e paesi. Il territorio protetto confina a Nord con il Parco Nazionale Svizzero, a Sud con il Parco Regionale dell’Adamello, verso Est si estende il Parco Naturale di Tessa, mentre a Ovest è prossima l’istituzione del parco regionale lombardo di Livigno e della Valdidentro. Epiche ed eroiche battaglie si sono combattute sulla linea di confine. Guerra Bianca, questa è la definizione coniata in virtù delle altitudini in cui si sono fronteggiati gli schieramenti di Austria e Italia durante la Prima Guerra Mondiale. Ed è proprio sulle vecchie strade militari a servizio delle linee di difesa, e sulle strade agro-pastorali che collegano gli alpeggi, che si snoda il tour proposto, andando alla scoperta di valli e angoli incontaminati di rara bellezza. E allora pronti, a immergerci in questo ambiente con la nostra mountain-bike. Il punto di partenza è fissato in corrispondenza di Bormio Terme (1.215 m) e incominciamo subito a salire percorrendo questo primo tratto lungo la S.S.38 dello Stelvio; i lavori ebbero inizio nel 1820, su progetto di Carlo Donegani e lo scopo principale era di rendere

più agevoli gli scambi con il Tirolo. Le attività per realizzare quella che sarebbe divenuta una delle meraviglie delle Alpi si compì in soli 5 anni, e risale la valle del Braulio sino a raggiungere l’omonimo Passo posto a 2.758 m. Percorriamo i primi 4,7 km della epica salita, alla nostra sinistra si stacca la strada sterrata che con una rapida depressione ci fa raggiungere l’area pic-nic di Boscopiano (1.480 m). Oltrepassato il ponte di legno sul fiume Braulio che scende impetuoso e gorgogliante, inizia la splendida risalita lungo la Valle di Fraéle. La larga mulattiera si addentra nel fitto bosco di abeti, il fondo è compatto e sale con pendenza regolare lungo le pendici del Monte Scale sino a giungere in località Grasso di Solena, prima, e la Chiesetta di Cancano, poi (1.950 m 10,2 km). Una breve discesa ci porta a percorrere la diga di S. Giacomo (anno 1933) la prima delle due dighe che formano i bacini idrici artificiali contigui, di proprietà della AEM S.p.A. Questi due invasi sono alimentati, nel complesso, dalle acque del fiume Adda, che nasce non lontano dai due bacini sul Monte Ferro nonché dalle portate del canale dello Spöl, del canale Gavia - Forni - Braulio e del nuovo canale Viola Bormina. Risalita la strada di servizio si piega a destra e si procede in direzione del successivo Lago di San Giacomo di Fraèle (1949 m), formatosi in un secondo momento grazie a un’ulteriore sbarramento realizzato nel 1953. Sebbene questa parte di percorso non riservi difficoltà e la sede stradale è sufficientemente ampia, si ricorda che questa porzione dell’itinerario è aperto al traffico veicolare e di non meno importanza, non sono presenti parapetti di protezione a valle. Percorsi questo segmento di circa 4 km a un bivio, si svolta a

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sinistra e si inizia a risalire la Val Pettini. Il fondovalle ci regala verdeggianti pascoli, prati fioriti e splendidi e caratteristici Teàt in legno. Ma ben presto il paesaggio alpino muta completamente e superato uno stretto ponticello in legno si aprono innanzi ardui fronti di roccia, la mulattiera risale il costone costeggiando profondi voragini scavate nelle pareti ….qui sono ben visibili i segni delle forze erosive e dal lento ma inesauribile trascorrere del tempo. In più punti le pendenze superano il 30%, ma la nostra fatica verrà appagata una volta raggiunto il valico dove si apre la piana di Trela con la sua Malga (2.170 m) oggi sede di un semplice e simpatico ristoro dove si possono degustare polenta e salsicce (18 km) Lasciata alla nostra destra la Malga, affrontiamo l’ultimo tratto impegnativo del tour, risalendo attraverso la ben visibile traccia nel pascolo e giungendo non senza fatica, alle Bocchette di Trela (2.349 m) suggestiva e caratteristica sella che domina l’ampia prateria dell’alpe Trela. Qui i panorami spaziano a 360° sulle vette alpine, regalandoci grandi emozioni e riempiendoci di gioia ripagando dello sforzo compiuto sin d’ora; il posto d’onore va senz’altro alla Cima Piazzi e al suo ghiacciaio che con i suoi 3.439 m si erge maestosa dinanzi a noi (19,5 km). Il sentiero scende verso sud attraverso un ripido pendio erboso e supera un tratto più scosceso nel quale occorre prestare la massima attenzione. Una valletta conduce in breve all'alpeggio di Vezzòla , ove giunge da valle una carrareccia. Il fondo compatto in ottime condizioni e l’ampia visuale, invita a lasciar correre la nostra bike verso il fondovalle. Oltrepassata la piana di Vezzòla con le sue splendide baite (2.091 m) si continua la discesa e si

costeggia una serie di prati e pascoli sino all’incrocio con la cosiddetta ‘’Decauville’’ (26 km).Il nome di questa passeggiata, non certo tipico della zona, è dovuto a Paul Decauville, francese inventore di una ferrovia leggera a un solo binario. Questo tipo di ferrovia che prese il suo nome, essendo facilmente smontabile, venne costruita lungo questa strada negli anni 60 per trasportare il materiale proveniente dalle dighe di Cancano fino ad Arnoga. Si svolta a sinistra e pedaliamo questo tratto completamente pianeggiante godendo della vasta panoramica, dalla Valdidentro che si trova proprio sotto di essa, alla conca di Bormio fino alla Valfurva. Dopo circa 4 km incrociamo la carrozzabile che porta in valle di Fraèle dove all’imbocco sorgono le antiche Torri di Fraele (1930 m). Rimangono ora visibili solo i ruderi di quelle Torri che erano le sentinelle a protezione del Passo di Fraele (o Passo delle Scale) anche se una recente ristrutturazione ha permesso di ricostruire parte della torre occidentale alla quale è possibile accedere da un apertura al piano terra. Ora ripercorriamo questo ultimo tratto e proseguiamo verso valle sino a pervenire nell’ abitato di Premadio; oltrepassiamo il centro in direzione della vallata, superiamo uno stretto ponte e facciamo rotta verso Bormio. Lungo il ritorno suggeriamo una visita alla chiesa di San Gallo risalente al 1243 dove è possibile ammirare affreschi di notevole fattura e il prezioso Crocefisso ligneo. Perveniamo così a conclusione del nostro tour dopo 42 km, consci di aver pedalato solamente uno degli innumerevoli itinerari possibili che il Bormiense offre, non ci resta che concederci una sosta

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ritemprante in uno dei numerosi locali brindando a un arrivederci...

Punto di partenza : Bormio1.215 mParcheggio consigliato : nel piazzale di fronte al Municipio Altitudine max. raggiunta : 2.349 mPendenza max. salita : 32%Pendenza max. discesa : 25%Ciclabilità : 98% cross- country montano/alpinoFondo stradale : asfalto 25% carrareccia 60% sentiero e mulattiera 15%Distanza : 42 kmDurata : 5 orePeriodo consigliato : da Giugno a metà OttobreCartina Kompass : 96 Grado di difficoltà : impegnativo

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PARAPENDIO MONTE FARNO

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EMOZIONI DA PRENDERE AL VOLO.Scoprire le emozioni del volo libero, guardare il mondo dall’alto, vivere una nuova dimensione: sono solo alcune delle esperienza da vivere con la scuola di volo Parapendio Monte Farno. Da più di vent’anni l’Aero Club Monte Farno di Gandino brevetta nuovi piloti e offre a chiunque la possibilità di provare il volo in parapendio biposto in compagnia dei suoi istruttori. La scuola offre agli aspiranti allievi la prima giornata di prova gratuita direttamente sul campo pratica ove cimentarsi con il primo approccio al parapendio; successivamente, si potrà decidere per l’iscrizione al corso. Il corso di volo si suddivide in due livelli: il primo si sviluppa nel week end ed eventualmente, in base alle esigenze dei partecipanti, anche nei giorni feriali. La durata approssimativa è di 7/8 giornate con circa 3 ore di lezione al giorno; durante questa fase l’allievo perfeziona le fasi del decollo e dell’atterraggio, cominciando con brevi stacchi da terra per giungere gradualmente ai primi voli alti. Questi sono i requisiti essenziale per aver accesso al secondo livello L’obiettivo del secondo livello è il raggiungimento della totale autonomia di volo e della gestione pratica e teorica del volo; questa fase si raggiunge effettuando non meno di trenta voli alti, tutti costantemente seguiti via radio dagli istruttori. Durante il volo, al fine di garantire la massima sicurezza, l’allievo verrà munito di ben due apparecchi radio collegati costantemente all’istruttore che da terra impartirà le direttive del volo. Per i piloti già in possesso

dell’attestato di volo, la scuola parapendio Monte Farno organizza corsi S.I.V. - Simulazione Incidenti di Volo - corsi di decollo alla francese e corsi di pilotaggio in termica. Il Club volo libero Monte Farno si propone come punto di aggregazione per i piloti di parapendio che praticano questo sport sulle pendici del monte Farno nella verde Val Gandino e più in generale nell’alta Val Seriana

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GARMIN

GPS ciclo-computer con navigazione e dati specifici per gli amanti delle due ruote. Funzionalità di navigazione e cartografiche evolute. Più di 80 campi dati personalizzabili e di facile lettura. Lo schermo touchscreen utilizzabile anche coi guanti aumenta la velocità e facilità di utilizzo. Peso piuma di 95 grammi. Compagno ideale di allenamento, granfondo ed uscite in bici è compatibile con la fascia cardio e sensore di cadenza. Compatibi le con tutt i i p rog rammi ca r tog rafic i mess i a disposizione da Garmin: dalle mappe dei territori (come la nuovissima TrekMap Italia) ai software Basecamp (l’evoluzione dello storico software cartografico MapSource che permette di pianificare un’escursione e di gestire in 3D i dati

cartografici e di percorso), Custom Maps (per la gestione di cartografia vettoriale con cartine topografiche tradizionali) e BirdsEye™ Satellite Imagery (la più g rande banca da t i d i immag in i fotografiche satellitari).399,00 Euro

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COLOPHONDirettore Responsabile: Marco SpampinatoHanno collaborato alla realizzazione di questo numero:Sergio Carobbio, Davide Novali, Gabriele ZerbiRivista bimestrale Autorizzazione Tribunale di Bergamo n.27 del 30.08.2006www.prealpi.eu - [email protected] EDIZIONI - via Pio XII, 1 - 24044 Dalmine - Bergamo Redazione: tel. +39 349 7177035 - fax +39 035 19962633 [email protected]: officinadanovaPubblicità: Turismo Edizioni - tel. +39 348 3848389 [email protected]

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