Nuovo Grano Dicembre 2012

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La Camera vota il decreto Sviluppo con l’azzeramento della mappa delle zone vulnerabili e chiede nuovi criteri di applicazione Nitrati,direttiva sospesa Accolte le posizioni di Coldiretti. Così si salvano migliaia di aziende e posti di lavoro Iniziativa realizzata con il contributo di Regione Lombardia Direzione Generale Agricoltura Latte, trovato l’accordo sul nuovo prezzo: da gennaio ad aprile sarà di 40 centesimi Parabiago la piazza della stazione ferroviaria dedicata a Nino Pisoni leader storico della Coldiretti a Milano SERVIZI A PAG. 5 ANNO XX - N. 11 MENSILE - Poste Italiane SpA - Spedizione in abb. postale - 70x100 LO/MI - DICEMBRE 2012 DIREZIONE E AMMINISTRAZIONE VIA FILZI, 27/A 20124 MILANO - TELEFONO 02/5829871 E’ svolta sulla Direttiva Nitrati. La Camera ha approvato definitivamente il decreto Sviluppo nel quale si chiede una modifica dei criteri di applicazione e una nuova mappa sulle zone vulnerabili. “E’ un risultato eccezionale – com- menta Ettore Prandini, Presidente della Coldiretti Lombardia – se si considerano le enormi difficoltà che abbiamo avuto nel far ria- prire il dossier. Non si poteva accettare il massa- cro della zootecnia lombarda”. Il provvedi- mento dispone la revisione delle zone vulnera- bili da nitrati di origine agricola e, nell’attesa di una nuova mappa, stabilisce che nelle attuali aree vulnerabili si applichino le disposizioni pre- viste per le zone non vulnerabili per un tempo non superiore all’anno. In pratica sono state accolte le buone ragioni portate avanti dalla Coldiretti per la gestione di un problema che, se non si fosse intervenuti, rischiava di mettere in ginocchio l’intera zootecnia regionale. Se- condo la Coldiretti Lombardia, con questo provvedimento si salvano migliaia di alleva- menti, centinaia di posti di lavoro e un patrimo- nio di tre milioni di capi tra mucche e suini. “Noi non ci siamo arresi anche quando tutti gli altri davano per scontato che non ci fosse più nulla da fare per correggere decisioni sbagliate pre- se 20 anni fa – spiega Carlo Franciosi, Presiden- te Coldiretti Milano, Lodi e Monza Brianza -. Per questo grande risultato, un ringraziamento va ai soci che hanno appoggiato la nostra azione e ai politici che hanno sostenuto l’emenda- mento salva allevamenti da noi proposto”. SERVIZI A PAG. 3 SERVIZI A PAGINA 2 Eletti i nuovi consigli direttivi del Villoresi e del Consorzio Muzza Bassa Lodigiana SERVIZIO A PAG. 4

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Periodico coldiretti milano lodi e monza brianza

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Page 1: Nuovo Grano Dicembre 2012

La Camera vota il decreto Sviluppo con l’azzeramento della mappa delle zone vulnerabili e chiede nuovi criteri di applicazione

Nitrati, direttiva sospesaAccolte le posizioni di Coldiretti. Così si salvano migliaia di aziende e posti di lavoro

Iniziativa realizzata con il contributo diRegione Lombardia

Direzione Generale Agricoltura

Latte, trovato l’accordo sul nuovo prezzo:da gennaio ad aprile sarà di 40 centesimi

Parabiagola piazza

della stazioneferroviariadedicata aNino Pisoni

leaderstoricodella

Coldirettia Milano

SERVIZI A PAG. 5

ANNO XX ­ N. 11 MENSILE ­ Poste Italiane SpA ­ Spedizione in abb. postale ­ 70x100 LO/MI ­ DICEMBRE 2012DIREZIONE E AMMINISTRAZIONE VIA FILZI, 27/A 20124 MILANO ­ TELEFONO 02/5829871

E’ svolta sulla Direttiva Nitrati. La Camera haapprovato definitivamente il decreto Svilupponel quale si chiede una modifica dei criteri diapplicazione e una nuova mappa sulle zonevulnerabili. “E’ un risultato eccezionale – com-menta Ettore Prandini, Presidente dellaColdiretti Lombardia – se si considerano leenormi difficoltà che abbiamo avuto nel far ria-prire il dossier. Non si poteva accettare il massa-cro della zootecnia lombarda”. Il provvedi-mento dispone la revisione delle zone vulnera-bili da nitrati di origine agricola e, nell’attesa diuna nuova mappa, stabilisce che nelle attualiaree vulnerabili si applichino le disposizioni pre-viste per le zone non vulnerabili per un temponon superiore all’anno. In pratica sono stateaccolte le buone ragioni portate avanti dallaColdiretti per la gestione di un problema che,se non si fosse intervenuti, rischiava di metterein ginocchio l’intera zootecnia regionale. Se-condo la Coldiretti Lombardia, con questoprovvedimento si salvano migliaia di alleva-menti, centinaia di posti di lavoro e un patrimo-nio di tre milioni di capi tra mucche e suini. “Noinon ci siamo arresi anche quando tutti gli altridavano per scontato che non ci fosse più nullada fare per correggere decisioni sbagliate pre-se 20 anni fa – spiega Carlo Franciosi, Presiden-te Coldiretti Milano, Lodi e Monza Brianza -. Perquesto grande risultato, un ringraziamento vaai soci che hanno appoggiato la nostra azionee ai politici che hanno sostenuto l’emenda-mento salva allevamenti da noi proposto”.

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Elettii nuoviconsiglidirettivi

delVilloresi

e delConsorzio

MuzzaBassa

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L’Intesa con Lactalis offre qualche certezza agli allevatori, anche se non soddisfa appieno le esigenze delle aziende

Latte, accordo sul prezzoDa gennaio ad aprile 2013 la quotazione di riferimento sarà di 40 centesimi al litro

In primo piano Dicembre 20122 ­ Il Nuovo Grano

Intesa raggiunta sul prezzo dellatte alla stalla. Dopo mesi di incon-tri e trattative serrate è stato siglatoun accordo nel quale si prevedeche per le consegne di ottobre enovembre gli allevatori riceveran-no ancora 38 centesimi al litro,mentre per dicembre il prezzo saliràa 39,5 centesimi al litro. Mentre dagennaio ad aprile il valore del lattecrescerà ancora fino a 40 centesi-mi al litro. Il via libera è arrivato nellaserata del 10 dicembre e l’accordoè stato sottoscritto da ColdirettiLombardia e dalle altre associazio-ni di categoria regionali con Italat-te che fa capo al gruppo multina-zionale Lactalis, titolare dei marchiParmalat, Galbani, Invernizzi e Ca-demartori. “Il nuovo accordo –spiega Carlo Franciosi, Presidentedella Coldiretti di Milano, Lodi, Mon-za e Brianza – è frutto di una lungatrattativa, resa difficile anche dal-l’andamento del mercato e dellastagnazione dei consumi interni.Certo si tratta di un prezzo che nonsoddisfa appieno le esigenze delleaziende e l’aumento dei costi diproduzione, ma sull’altro fronte riu-sciamo a dare una prospettiva dicertezza finanziaria e di pianifica-zione economica alle imprese zoo-tecniche almeno per i prossimi me-si”. Il precedente accordo era sca-duto a settembre e vedeva il prez-zo del latte inchiodato a 38 centesi-mi. “Siamo riusciti a spuntare 1,5centesimi in più per il mese di di-cembre e due centesimi in più al li-

tro per il primo quadrimestre 2013”spiega Ettore Prandini, Presidentedella Coldiretti Lombardia. L’ac-cordo siglato in Lombardia – spiegala Coldiretti nazionale – rappresen-ta un punto di riferimento ancheper le altre regioni italiane, vistoche proprio la Lombardia, con 4 mi-lioni di tonnellate, produce circa il40 per cento di tutto il latte italiano.Secondo la regione Lombardiaquesto accordo deve essere unpunto di partenza per aprire una ri-

flessione sulla valorizzazione delprodotto latte fresco, che veda se-duti allo stesso tavolo produttori,trasformatori e grande distribuzio-ne. “Abbiamo trovato un equilibriodifficile – conclude Ettore Prandini -,nonostante dall’industria più volteera stato ribadito che il tetto dei 38centesimi al litro non poteva esseresforato. Sappiamo comunque, chegli aumenti ottenuti non risolvonotutti i problemi, perchè così si co-prono solo i principali costi”.

Lombardia – prezzi medi mensili del latte crudo alla stalla

(prezzi espressi in euro per 100 litri di prodotto – iva esclusa)

Data del

rilevamento

2008 2009 2010 2011 2012

Gennaio 42 36,02 33,16 39 40,7

Febbraio 42 34,87 33,16 39 40,7

Marzo 42 34,54 33,16 39 40,7

Aprile 38,09 31,66 33,16 39 36

Maggio 38,09 31,66 33,16 39 36

Giugno 38,09 31,66 33,16 39 38

Luglio 39,59 30,43 36,6 40,2 38

Agosto 39,59 30,45 37 40,2 38

Settembre 39,59 30,73 37 40,2 38

Ottobre 38,59 31,83 37 40,3 38

Novembre 38,09 31,93 37,5 40,3 38

Dicembre 38,09 31,78 38 40,3 39,5

Prezzo medio

annuo

39,48 32,3 35,17 39,63 38,47

Elaborazione di Coldiretti Milano, Lodi, Monza e Brianza su dati Clal

Lo annuncia Paolo Gulinelli, commissario straordinario di Agea, in un’intervista a tutto campo sulla situazione del settore

Quote, revoca per coloro che non paganoChi non ha versato o rateizzato il proprio debito si vedrà togliere i diritti integrativi di produzione

I l commissario straordinarioquote latte, Paolo Gulinelli, ha re-centemente rilasciato una breveintervista ad Agrapress, l’agenziastampa dedicata alle politicheagricole, per spiegare qual e’ lasituazione del settore lattiero siaper quanto riguarda le multe delpassato sia per quanto concerneil rischio che la campagna che sichiuderà a inizio 2013 registri unosforamento di quota. La ripropo-niamo così come è stata diffusaCome vede la situazione?Questa e’ la terz’ultima campa-gna lattiera in cui vige il regimedelle quote e dopo tre periodi incui l’Italia, grazie all’incrementodi quota ottenuto con l’ healthcheck, non ha superato il propriolimite produttivo, dalle dichiara-zioni di consegna dei primi mesi siprofila la possibilità di un nuovosforamento con conseguente pa-gamento del prelievo alla UE. Inbase ai dati sulle consegne dalmese di aprile a quello di settem-bre, il dato rettificato con il tenoredi materia grassa indica un incre-mento rispetto alla campagnascorsa di circa il 2%, quindi si profi-la un esubero di circa 150 milatonnellate, che si tradurrebbe inun prelievo nazionale pari a 40 mi-lioni di euro. Cifra che corrispon-de a quanto pagato dall’Italiaper la campagna 2008/2009.La legge 33 del 2009 nota comelegge Zaia ha modificato le rego-le per la restituzione del prelievoin eccesso. Che impatto ci sarà ?Con queste nuove regole non po-tranno accedere alla restituzionedel prelievo i produttori che, puressendo in regola con i versa-menti mensili, hanno superato siail proprio livello produttivo dellacampagna 2007/2008 che la pro-pria quota di oltre il 6%.Parlando sempre della legge Za-ia, che esito ha avuto la possibili-tà di rateizzare il prelievo latte do-

vuto? Quanti sono i produttoricoinvolti e quanto devono paga-re ?Il prelievo complessivamente ri-chiesto ai produttori in questiquindici anni ammonta a 2.264milioni di euro, di cui ne sono statiriscossi solo 246 e altri 346 milionisono in rateizzazione con la leggen. 119/2003. Inoltre, 175 milioni so-no ormai irrecuperabili per falli-mento, per incapacità definitivadi versare, per sentenza di annul-lamento. Restano quindi da ri-scuotere circa 1.500 milioni, di cui700 non sono al momento esigibili

a causa di sospensive giurisdizio-nali, mentre 800 sono esigibili.L’Agea ha intimato il pagamentodel prelievo esigibile ai circa 2.000produttori coinvolti: 600 di loro de-vono pagare somme superiori a300.000 euro, cioè la gran partedel debito.Quanti produttori hanno sotto-scritto la nuova rateizzazione?Solo 300, per un debito di circa 90milioni. Ciò è conseguenza di variaccadimenti, fatti di relazioni econtro-relazioni, proroghe e pole-miche sulle vacche da latte, chehanno sempre lasciato viva la

speranza di un «colpo di spugna»che pero’ non potrà mai arrivare.Come si sta procedendo nei con-fronti di chi non ha rateizzato ?Con il Governo Monti c’è stataunità d’intenti tra Parlamento, Mi-nistro, Commissario dell’Agea eCommissario quote latte. Nellalegge di stabilità è prevista un’ef-ficace norma per la riscossionecoattiva, che prevede di affian-care all’Agea l’esperienza e lacapacita’ operativa di Equitalia edella Guardia di Finanza. Inoltre,come Commissario straordinario,ho il compito di procedere con la

revoca delle quote integrativeassegnate sempre con la leggeZaia. Le comunicazioni stannopartendo proprio ora. Da quandosono stato reinsediato nella cari-ca, cioe’ dal 18 giugno 2012, hofatto eseguire una ricognizione ditutte le posizioni intimate e ora stoprocedendo, nei confronti di chinon ha versato o rateizzato il pro-prio debito, alla revoca di 694 as-segnazioni per circa 245 mila ton-nellate di quota, che si aggiunge-ranno alle 182 revoche già ese-guite nel marzo 2011 per 43 milatonnellate di quota. Da notareche costoro hanno complessiva-mente un debito esigibile pari aben 630 milioni di euro.Queste quote potranno essere di-stribuite a coloro che finora lehanno dovute comprare? Aquanto ammonta l’esborso perquesti acquisti?Dall’emanazione della legge n.119 del 2003, che ha liberalizzato ilmercato permettendo scambi in-terregionali, sono state oggetto dicompravendita 2.400.000 tonnel-late di quota, da parte di 1.500produttori, per un controvalorestimato di oltre un miliardo di eu-ro. Una volta che le quote revo-cate saranno state ri-allocate nel-la riserva nazionale sarà possibilevalutare se e come assegnarlenuovamente. So che alla Came-ra dei Deputati e’ stato presenta-to un emendamento alla legge distabilita’ che prevedeva propriola loro destinazione, ma e’ statodichiarato inammissibile.In conclusione lei conferma che876 produttori hanno accumulatoun debito di 630 milioni di europer non aver pagato il prelievo,mentre ben 15.000 produttori, nelrispetto delle regole, hanno inve-stito oltre 1 miliardo di euro percomprarsi le quote?Si, è così.

(Agrapress)

Prosegue l’iter che porterà alla scomparsa delle quote latte. LaCommissione europea ha adottato la seconda relazione sull’evolu-zione della situazione del mercato e le condizioni per un gradualesmantellamento del sistema, come richiesto dal Consiglio nel qua-dro dell’Health Check della Pac nel 2008. La relazione, che sarà oratrasmessa al Consiglio e al Parlamento europeo, conclude che il«soft landing», “l’atterraggio morbido”, si sta attuando: nella mag-gior parte degli Stati membri le quote non sono più rilevanti per limi-tare la produzione e il prezzo della quota (pagata dagli agricoltorialla ricerca di altre quote) è già zero o vicino allo zero. La relazioneprevede prospettive favorevoli per il settore lattiero-caseario a me-dio e lungo termine, in linea con la crescita demografica e l’interes-se per la dieta occidentale nelle economie emergenti. Questo nonimpedisce, tuttavia, fluttuazioni del mercato a breve. L’andamentodei prezzi, dopo la pubblicazione del primo atterraggio morbido del2010, mostra una tendenza verso livelli più elevati con alcune oscil-lazioni verso il basso e l’alto lungo la curva. A lungo termine, l’equili-brio tra l’offerta e la domanda dipenderà da una grande varietà difattori, dai parametri economici alle decisioni politiche. A questoproposito, la Commissione è dell’avviso che il pacchetto latte, pie-namente applicabile dal 3 ottobre scorso, offra gli strumenti per glioperatori della filiera del settore lattiero-caseario per adattare la lo-ro offerta alla domanda del mercato. La Commissione presenterà,entro il 30 giugno 2014, una relazione al Parlamento europeo e alConsiglio relativa all’attuazione del pacchetto latte. La relazione do-vrà valutare in particolare gli effetti sui produttori di latte e della pro-duzione di latte nelle regioni svantaggiate, in connessione conl’obiettivo generale di mantenere la produzione di queste regioni ela copertura di eventuali incentivi per incoraggiare gli agricoltori astipulare accordi di produzione in comune.

Regime quoteverso la fine

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Sospesa la ripartizione delle aree vulnerabili. Accolte le posizioni di Coldiretti: “Risultato eccezionale, dossier riaperto dopo 20 anni”

Svolta sulla Direttiva Nitrati:nuove zone e nuovi criteri

In primo pianoDicembre 2012 Il Nuovo Grano ­ 3

Azzerata la “mappa killer”salve migliaia di aziende

“Non si poteva accettare il mas-sacro della zootecnia lombarda innome di una direttiva inaccettabi-le e di una delimitazione sbagliatadelle aree vulnerabili” così il Presi-dente della Coldiretti Lombardia,Ettore Prandini, commenta l’ap-provazione, all’interno del decretosviluppo passato in via definitiva al-la Camera, del testo sulla modificadei criteri di applicazione della Di-rettiva nitrati così come propostoda Coldiretti. Il provvedimento di-spone “la revisione delle zone vul-nerabili da nitrati di origine agrico-la, prevedendo al contempo, nellemore dell’audizione della nuovamappa, e comunque per non piùdi un anno, che nelle attuali zonevulnerabili da nitrati si applichino ledisposizioni previste per le zone nonvulnerabili”. In pratica si riconosco-no le buone ragioni portate avantidalla Coldiretti per la gestione di unproblema la cui origine è molto piùdiversificata rispetto a quella agri-cola, ma che se non si fosse inter-venuti rischiava di mettere in gi-nocchio la zootecnia del nord Ita-lia e in particolare della Lombardiacon migliaia di aziende destinate a

chiudere, con conseguente perdi-ta di posti di lavoro e di produzioniMade in Italy a favore di quelle dialtri paesi europei. Ma adesso sipuò riaprire la porta della speranza– afferma Coldiretti – e scriverenuove regole che tengano contodi una realtà molto più complessae variegata, dagli scarichi urbani alpeso delle industrie, di quella dise-gnata fino a oggi. “E’ un risultatoeccezionale – commenta EttorePrandini - se si considerano le enor-mi difficoltà che abbiamo avutonel far riaprire il dossier-nitrati dopooltre 20 anni dal varo della omoni-ma direttiva e nel contrastarequanti hanno continuato a pensa-re di scaricare il peso della direttivasolamente sul settore zootecnico.Anche in casa nostra, in RegioneLombardia, siamo rimasti a lungoinascoltati visto che abbiamo avu-to appoggio solo nell’ultima legi-slatura dall’assessore De Capitani,a differenza del suo predecessoreFerrazzi che, come altre Organizza-zioni Agricole, ha continuato a so-stenere esclusivamente la soluzio-ne dei bio-digestori”.

Salvi migliaia di allevamenti,centinaia di posti di lavoro e un pa-trimonio zootecnico di tre milioni dicapi fra mucche e suini. E’ questo –spiega la Coldiretti Lombardia -l’impatto che avrebbe avuto la Di-rettiva Nitrati se, nel Decreto Svilup-po approvato con la fiducia, nonci fosse stata anche la norma chesospende l’attuale mappatura del-le zone vulnerabili in attesa di dise-gnare una nuova carta delle areesulla base della reale situazione eanche degli inquinanti che arriva-no dalle industrie e dagli scarichiurbani. “Se tutto fosse rimasto cosìcome era – spiega Ettore Prandini,Presidente della Coldiretti Lombar-dia – la norma avrebbe messo in gi-nocchio almeno il 40 per centodella zootecnia lombarda, conconseguenze disastrose non soloper l’agricoltura ma per l’econo-mia di tutta la regione e in un perio-do di crisi come questo non ce lopossiamo proprio permettere”. Lavecchia mappa, che adesso an-drà rivista, – spiega la ColdirettiLombardia – considerava il territo-rio di oltre 400 comuni lombardi tut-to in zona vulnerabile, con un effet-to devastante sulla possibilità per leaziende zootecniche di continuarea lavorare e con il rischio concreto

di chiusure a catena e perdite diposti di lavoro e produzioni. Lamappa killer per gli allevamenti –aggiunge la Coldiretti Lombardia –coinvolgeva: 49 comuni in provin-cia di Bergamo, 81 in provincia diBrescia, 72 in quella di Cremona, 17nel Comasco, 6 nel Lecchese, 16nel Lodigiano, 112 nel Milanese, 47nel Mantovano, 5 a Pavia e 14 nel-la provincia di Varese. Più altri 81comuni lombardi con fasce di terri-torio parzialmente vulnerabili per-ché lungo i fiumi. “Noi non ci siamoarresi, anche quando tutti gli altridavano per scontato che non cifosse più nulla da fare per correg-gere decisioni sbagliate prese 20anni fa – conclude Prandini - Nonabbiamo mollato mai: abbiamo ri-chiamato i politici alle loro respon-sabilità, interpellato tecnici e ricer-catori e parlato all’opinione pub-blica. E alla fine ci siamo riusciti: ab-biamo salvato migliaia di aziendeagricole, protetto posti di lavoro euna fetta importante dell’econo-mia italiana. Abbiamo fatto il no-stro lavoro, ma per questo granderisultato il ringraziamento va ai sociche hanno appoggiato la nostraazione e ai politici che hanno so-stenuto l’emendamento salva alle-vamenti da noi proposto”.

Milano, vertice con la politicaper la zootecnia lombarda

La Coldiretti di Mi-lano, Lodi, Monza eBr ianza chiama araccolta la politicaper difendere la zoo-tecnia: direttiva nitra-ti, emissioni in atmo-sfera e benessereanimale i temi caldisul tavolo dell’incon-tro con i rappresen-tanti di Lega, Pdl eUdc, che si è svoltonella mattinata del30 novembre nellasede dell’organizza-zione in via Fabio Filzi27 a Milano. «E’ tem-po di dare un segna-le forte a favore del-l’agricoltura, che siconferma uno deisettori cardine dellanostra economia –ha detto i l P res idente del laColdiretti Interprovinciale, CarloFranciosi - In Lombardia è concen-trata la metà di tutti i suini allevatiin Italia ed è prodotto il 40 per cen-to del latte nazionale». Tra i nodida sciogliere c’è la gestione dei ni-trati sui terreni agricoli. Se la diretti-va europea venisse applicata coni previsti limiti di azoto nel terreno –spiega la Coldiretti –, in tutta laLombardia sarebbero a rischio mi-gliaia di aziende lombarde. «Biso-gna rivedere la mappa delle zonevulnerabili – spiega il PresidenteFranciosi –, anche in relazione allapresenza di depuratori e insedia-menti urbani. In questo tipo d’in-quinamento l’agricoltura rivestesolo un ruolo marginale rispetto adaltre attività, come ha confermatoanche Formigoni in una lettera alGoverno proprio su questo argo-mento». E proprio su questo argo-mento la Coldiretti ha già ottenutoun risultato positivo: infatti, nellepieghe del decreto Sviluppo, ap-provato in via definitiva, si stabili-sce la revisione delle zone vulnera-bili di origine agricola. Altro temacaldo riguarda le emissioni in at-mosfera: nella Pianura Padana, trale zone più inquinate d’Italia – spie-ga la Coldiretti Interprovinciale –,

l’agricoltura è additata come unadelle principali fonti di inquina-mento dell’aria, come se industrie,traffico e riscaldamento non esi-stessero. «Ognuno si deve prende-re le proprie responsabilità - spiegaancora Franciosi -. Non è possibileche a pagare siano solo gli agri-coltori: per questo chiediamo unostudio approfondito che tengaconto di tutte le fonti di inquina-

mento e unar i c e r c a s uq u a n t o l ecoltivazionim i t i g h i n ol’impatto del-le emissioni».Dal 2013 en-trano in vigo-re le nuovenorme sul be-nessere ani-male, ma si ri-chiedono for-ti investimentiad aziendegià fiaccateda costi pro-duttivi sem-pre più ele-vati. «Diamola possibilitàdi adeguarsi

entro i prossimi due anni, in modotale da ammortizzare le nuovespese» spiega Franciosi. «Servonosoluzioni definitive e richieste con-divise dalla politica – aggiunge ilDirettore della Coldiretti Interpro-vinciale, Giovanni Benedetti – sediminuiranno le aziende, infatti,calerà la nostra capacità produtti-va, tutto a favore di altri paesi eu-ropei».

Due momenti dell’incontro con i rappresentanti politici provinciali

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4 - Il Nuovo Grano Dicembre 2012Territorio

Votazioni nel segno della continuità, il Presidente Folli: “Ringrazio il mondo agricolo per la fiducia a questa amministrazione”

Villoresi, ecco il nuovo consiglioI prossimi obiettivi: “sistema Navigli”, potenziamento della rete e superamento delle carenze idriche

Dalle urne per il rinnovo dei ver-tici dell’ETVilloresi è arrivato unmessaggio chiaro: la gestione de-gli ultimi sei anni è stata promossa.Il nuovo Consiglio d’Amministrazio-ne, che si insedierà a gennaio2013, vede infatti la conferma di11 membri su 15 dei precedenti.Accanto al Presidente uscenteAlessandro Folli ecco tutti i nomidegli altri componenti: AlessandroUbiali e Arrigo Arrigoni (per il Villo-resi Ovest), Pierluigi Castiglioni, Lu-ciano Moretti e Michele Orlando(per il Villoresi Est – Martesana), Lui-gi Bianchi e Giuseppe Roberto Ba-roni (per i Navigli del Ticino), Gio-vanni Giuseppe Ghisoni (per il Bas-so Pavese) e Antonio Bonati conDaniela Gasparini e Adriano Anto-nio Turconi (per il Distretto funzio-nale di beneficio Ambientale).Come membro in rappresentanzadei sindaci è stato indicato Ange-lo Cobianchi primo cittadino diPieve Morto Morone, mentre lanomina di competenza provincia-le è andata a Giuseppe Marzullo.Ora, a completare il nuovo Consi-glio d’Amministrazione dell’ETVillo-resi che rimarrà in carica sino al2018, manca solo il rappresentan-te della Regione Lombardia cheha tempo sino al 31 dicembre2012 per esprimersi. Il lavoro fattodurante lo scorso mandato, dun-que, ha prodotto la composizionedi questo Consiglio d’Amministra-zione che significa continuità da-vanti alle prossime importanti sfi-de. A cominciare da quella diExpo 2015 rispetto alla quale ilConsorzio ETVilloresi è impegnatonel compito di portare l’acqua alsito della grande Esposizione Uni-versale di Rho Pero. Inoltre, dopogli interventi per il risanamento delbilancio portati a compimento ne-gli ultimi sei anni, adesso, l’ETVillo-resi è pronto a concentrare risorseper la ristrutturazione del reticoloirriguo, così da dare piena soddi-sfazione alle attese degli agricol-tori. In particolare, accanto al-l’opera di riqualificazione e rilan-cio del ‘Sistema Navigli’, con la si-stemazione delle conche di navi-gazione e il completamento delprogetto delle ‘Dighe del Panper-duto’ – entro fine anno l’ostello sa-rà terminato e si provvederà al-l’avvio delle pratiche per la costi-tuzione con Enel di una Societàmista per lo sfruttamento del-l’energia - si provvederà all’imper-meabilizzazione dei canali del-l’ETVilloresi, operazione che con-sentirà di avere a disposizionel’acqua per 365 giorni all’anno esuperare così, una volta per tutte,le carenze idriche legate alla‘questione’ dei fontanili. Questasarà secondo il nuovo Consigliod’Amministrazione dell’ETVilloresi

la condizione base necessaria perportare acqua non solo al sito diExpo ma, più in generale, per ini-ziare a produrre energia pulita. Aquesto proposito, è stata definitauna convenzione che consentiràall’ETVilloresi di utilizzare anchel’energia prodotta dai quattro saltid’acqua che saranno realizzatinella zona di Monza lungo il Cana-le. In tal senso, a breve sarà predi-sposto il bando per individuarel’impresa che si aggiudicheràl’appalto e che diventerà partnerdell’ETVilloresi per lo sfruttamento

di energia. L’altra linea d’azionedell’ETVilloresi in questo nuovomandato guarda alla realizzazio-ne del cosiddetto ‘anello verde-azzurro’ di Expo 2015. Diversi gli in-contri già effettuato con diversisindaci dei centri coinvolti nel pro-getto così da predisporre i prossimiinterventi che riguarderanno la re-alizzazione di nuove piste ciclabilie la costruzione di nuovi approdi.Quanto alla zona del Pavesel’ETVilloresi ha avviato un dialogocon i vari Consorzi locali per pre-stare il proprio contributo nella ge-

stione ordinaria; è prevista inoltrela manutenzione straordinaria suparatoie e motori della Chiavicadel Reale. Più in generale, rispettoa questo territorio, l’ETVilloresi ga-rantirà il massimo impegno per ilpotenziamento del sistema irriguocosì come per l’area del Sud Mila-no. Secondo questa logica è statoaperto un tavolo di confronto conProvincia di Milano, Aipo e Regio-ne Lombardia per l’affidamentoall’ETVilloresi della gestione delCanale Scolmatore. “Un ringrazia-mento particolare – ha commen-

tato il Presidente dell’ETVilloresiAlessandro Folli – intendo inviarloal mondo agricolo per la fiduciache ha voluto confermare a que-st’amministrazione. Da parte miaci sarà il massimo impegno per re-alizzare tutti gli obiettivi che ci sia-mo prefissati, garantendo l’effi-cienza e la professionalità che cisono state riconosciute anche a li-vello nazionale in molteplici occa-sioni. La strada è tracciata – ha con-cluso Folli – a noi l’onere e l’onere diportarla a termine nel migliore deimodi.

Aggiornati i coefficienti per l’annata agraria 2011/2012 nelle province di Milano, Lodi e Monza

Fondi, canoni d’affitto sempre più cariColdiretti contraria all’aumento del 2%, approvato per l’assenza di alcune rappresentanzeE’ caro canone per gli affitti dei fondi rustici per l’annata

agraria 2011/2012. Le Commissioni di Milano, Lodi e MonzaBrianza hanno infatti recentemente deliberato un incrementodel 2 per cento per il periodo suddetto. “Per noi – spiegano irappresentanti dei fittavoli della Coldiretti Interprovinciale – èun boccone amaro da digerire. Ci siamo opposti a questa ri-chiesta proveniente dai proprietari terrieri, ma purtroppo nellevotazioni eravamo in minoranza e ci siamo dovuti ‘arrendere’alla volontà dei più”. Le tre Commissioni competenti, che sui ter-ritori di Milano, Lodi e Monza Brianza aggiornano ogni anno i ca-noni di affitto dei fondi rustici, sono composte in egual misura darappresentanti dei proprietari terrieri e dai rappresentanti degliaffittuari. L’aggiornamento dei contratti tiene conto del muta-mento del valore della moneta, dell’andamento dei costi deimezzi tecnici utilizzati e dell’andamento dei prezzi dei prodottiagricoli, oltre che del contesto generale in cui si muove il setto-

re. Alla luce di questi parametri – spiega la Coldiretti interprovin-ciale - le Commissioni hanno deliberato l’incremento del 2 percento con l’espressione di voto contrario da parte di Coldiretti.“Anche se i numeri della statistica potevano giustificare un au-mento di tale entità, – spiegano ancora i rappresentanti dell’as-sociazione - le valutazioni settoriali, eseguite in maniera appro-fondita dai tecnici dell’organizzazione, non davano ragione aquesta soluzione”. La mancata partecipazione alle Commissio-ni di alcuni componenti delle rappresentanze degli affittuari ap-partenenti ad altre organizzazioni agricole ha messo fuori giocoil mondo dei fittavoli stessi e le delibere sono passate a maggio-ranza con il voto delle parti proprietarie, che hanno potuto fa-cilmente approvare l’adeguamento, facendo così i propri inte-ressi. “In democrazia – concludono i rappresentanti di Coldiretti– contano le teste e se non riusciremo a fare fronte comune indifesa degli agricoltori affittuari, continueremo a perdere”.

Un’unica lista nelle urne condivisa con i rappresentanti degli utenti del Consorzio

Muzza, è stato eletto il direttivoLe parole chiave per il futuro: efficienza, potenziamento, controllo e dialogo con il territorio

Si sono concluse le operazioni divoto delle elezioni consortili tenutesiil 10 e 11 dicembre. Tutta la proce-dura si è svolta correttamente nellequattro sedi di seggio in Lodi, Co-dogno, Paullo e S. Stefano Lodigia-no, presso le designate sedi consor-tili. I risultati hanno dato luogo al-l’elezione dei candidati apparte-nenti all’unica lista presentata,espressione di una scelta allargatae condivisa con gli utenti attraversoi rappresentati dei consorziati indu-striali e delle associazioni di catego-ria agricole. I consiglieri eletti sono iseguenti: Ettore Grecchi, CarloGattoni, Pietro Asti, Antonio Bian-cardi, Alberto Dedè, Leonardo Dor-netti, Giuseppe Goglio, PietroGroppelli, Gianenrico Grugni, LuigiGruppi, Siro Montanari e FrancescoPacchiarini. Si sono quindi poste lebasi per la continuità con le linee

gestionali intraprese dall’Ammini-strazione uscente, in particolare cir-ca le tematiche di maggiore attua-lità e priorità quali l’adozione dellemisure necessarie a fronteggiareancor più situazioni di carenza idri-

ca, in termini di interventi strutturalied efficientamento della rete irri-gua; il monitoraggio ed il controllodei flussi idrici per la salvaguardiaidraulica del territorio, internamen-te al comprensorio nonché per i fiu-

mi al contorno. Curare ulteriormen-te la crescita della struttura tecni-co-scientifica dell’Ente, al fine dicostituire il miglior punto di riferi-mento del territorio in materia. Al-tresì una particolare attenzione ver-rà dedicata all’impegno nel rece-pire istanze organizzative dei singoliutenti o gruppi di essi portatori di lo-cali esigenze specifiche connessealle variegate caratteristiche delterritorio. Continuerà e verrà raffor-zata l’azione di salvaguardia idrau-lica della bassa lodigiana, con in-terventi sia sulla rete che sugli im-pianti di bonifica, per garantire ol-tre modo la vivibilità e la producibili-tà dello stesso territorio. Non ultimo,verrà perseguito un rapporto ancorpiù diretto con gli utenti, miglioran-do la chiarezza e completezza co-municativa riguardante i rapportiamministrativi ed i costi di esercizio.

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TerritorioDicembre 2012 Il Nuovo Grano ­ 5

Dal 21 dicembre la piazza antistante la stazione ferroviaria porta il nome dell’ex parlamentare europeo milanese

Parabiago celebra Nino Pisonistorico leader della Coldiretti

Un’occasione in cui gli agricoltori rendono grazie al Signore per i raccolti dell’annata

Concluse le giornate del RingraziamentoA dicembre la ricorrenza ad Abbiategrasso, Busto Garolfo, Dairago e Magenta

C’erano anche quattro aziende agricole di Coldiretti tra leimprese premiate nell’ultima edizione del premio “Fedeltà alLavoro e Progresso Economico” della Camera di Commerciodi Lodi. Un omaggio agli imprenditori che si sono distinti peraver contribuito allo sviluppo economico della provincia, oltreche ai lavoratori dipendenti impiegati per lungo tempo nellastessa impresa. La cerimonia di consegna dei riconoscimentiè avvenuta domenica 2 dicembre presso la Sala Congressi delCentro Polivalente per le Piccole Medie Imprese, in via indu-stria 2, località San Grato (Lo). Presente anche il Presidentedella Coldiretti Interprovinciale, Carlo Franciosi. Gli imprendi-tori agricoli soci Coldiretti premiati sono stati: Vincenzo Lobbia,cerealicoltore di Villanova Sillaro con 50 anni di attività ininter-rotta; Giuseppe Locatelli, suinicoltore di Villanova Sillaro con56 anni di anzianità lavorativa; Giuliano Ravani, orticoltore diTavazzano con Villavesco con 28 anni di imprenditoria agrico-la alle spalle; Pietro Motti cerealicoltore di Brembio con 52 an-ni di attività nei campi. Nonostante la crisi – commenta laColdiretti di Milano, Lodi, Monza e Brianza – i nostri imprenditoriagricoli continuano ad investire e a scommettere sull’agricol-tura e sulle eccellenze agroalimentari. Questi premi ne sonouna dimostrazione concreta.

A Lodi un premio specialeagli agricoltori produttivi

Carlo Domenico GrecoDIRETTORE RESPONSABILE

DIREZIONE E AMMINISTRAZIONEVia Filzi 27/A

Milano ­ Tel. 02/5829871 (r.a.)Redazione

Daniela MaggiRegistrazione Tribunale di Milano

n. 83 dell’8/02/1992Hanno collaborato a questo numero:Fabio Bonaccorso, Luigi Simonazzi, Valeria Sonvico, Pierluigi Castiglioni, 

Fabio TurazzaProgetto grafico e impaginazione

PMP Srl ­ LodiFotografie

Archivio “il Cittadino”Stampa

Sigraf spa ­ Treviglio (BG)

AssociatoUnione StampaPeriodica Italiana

Coldiretti incontraMonsignor Merisi

Vescovo di LodiLavoro e difficoltà economiche. Questi itemi al centro del tradizionale incontrotra il vescovo di Lodi, le associazioniagricole e i rappresentanti sindacali deilavoratori del settore, che quest’anno siè tenuto nella mattinata di sabato 27 no-vembre. Al colloquio con MonsignorGiuseppe Merisi anche il Presidente del-la Coldiretti di Milano, Lodi, Monza eBrianza, Carlo Franciosi, che ha ricorda-to come la crisi finanziaria obblighi tal-volta a sacrificare con grande rammari-co alcuni posti di lavoro per mantenerein vita un’attività, anche se questa rima-ne l’ultima opzione da prendere in con-siderazione. L’incontro presso il palazzovescovile è stato un’occasione di dialo-go e di confronto da parte di MonsignorMerisi, per capire quali sono le esigenzedel comparto agricolo. Nelle parole delvescovo c’è stato spazio anche per ri-cordare la Giornata del Ringraziamento,un momento di festa per tutto il mondoagricolo, che Coldiretti celebra ormaidal 1951. Una ricorrenza che, per Monsi-gnor Merisi, nell’ultima edizione ha as-sunto un significato particolare alla lucedell0Anno della fede: “Il Papa ci invita afare entrare ogni giorno la fede nella no-stra vita e non solo a riferirla a un conte-sto di tradizione, che poi non ci toccaconcretamente”.

A dieci anni dalla scomparsa Pa-rabiago, cittadina alle porte di Mila-no, celebra la figura di Stefano Pisoni(per tutti Nino) leader storico dellaColdiretti Interprovinciale. Il 21 di-cembre, infatti, è stata dedicata allasua memoria la piazza antistante lastazione ferroviaria. L’intitolazione èavvenuta in mattinata dopo la cele-brazione di una santa messa in ono-re dell’onorevole Pisoni, tenutasi nel-la chiesa prepositurale dei Santi Ger-vaso e Protaso, e della benedizionedei mezzi agricoli e dei banchi dellaColdiretti presenti in piazza Maggioli-ni. Alla cerimonia hanno preso parteanche le autorità cittadine e i verticidella nostra associazione. Sulla tom-ba di Nino Pisoni è stata inoltre de-posta una corona di fiori. Nato aNerviano nel 1927, a 29 anni Pisoniha sposato la parabiaghese AdaRepossini trasferendosi definitiva-mente a Parabiago, che avevaeletta “sua” città. Promotore di nu-merose iniziative culturali e sociali, ol-tre che politico illuminato, StefanoPisoni si è sempre speso per difende-re i principi della dottrina sociale del-la Chiesa cattolica e ha dedicatograndi energie alla difesa del mon-

do agricolo. Questa sua passionel’ha portato a diventare direttoredella Coldiretti di Milano dal 1960 al1984. Nella camera di commercio diMilano fu la voce del mondo agrico-lo e rivestì anche la carica di asses-sore all’Ecologia in Regione Lombar-dia. Entrato poi nel Parlamento Euro-peo, dov’è rimasto per un decennio,

ha sempre saputo di-stinguersi per la suaserietà all’interno del-la Commissione Agri-coltura, dove si è bat-tuto strenuamenteper le imprese agrico-le italiane e lombar-de. Tra i suoi tanti meri-ti, va ricordato che èstato il primo a chie-dere l’etichettaturad’origine sui prodottiper combattere le fro-di e le contraffazionialimentari. Inoltre, achi voleva introdurrein Europa l’uso degliormoni nell’alimenta-zione dei bovini, Pisonisi è opposto con for-za, invocando il diritto

della popolazione al consumo diprodotti sicuri per la salute. Un esem-pio di rettitudine e di mente illumina-ta, che la Coldiretti ha proposto allagiunta parabiaghese, chiedendo,appunto, un “segno” nella topono-mastica cittadina. Una richiesta cheè stata accolta positivamente dal-l’amministrazione cittadina.

Si sono concluse leGiornate del Ringra-ziamento del mese didicembre nelle provin-ce di Mi lano, Lodi,Monza e Brianza. Do-po quelle a Cavenagod’Adda e Albairate,tra il 2 e il 16 dicembresi sono tenute quellead Abbiategrasso(Mi), Busto Garolfo(Mi), Dairago (Mi) eMagenta (Mi). In que-ste giornate, che laColdiretti celebra dal1951, gli agricoltorirendono grazie a Dioper i l raccol to deicampi e chiedono labenedizione per i nuo-vi lavori. Dopo la SantaMessa, in tutti i paesicoinvolti si è tenuta la sfilata dei trattoricon la successiva benedizione. A seguireun momento di rinfresco per ritrovarsi e sta-re insieme, per confrontarsi sulle difficoltàche il mondo agricolo sta attraversando inun periodo difficile per tutta la società acausa della grave crisi economica mon-

diale ancora in atto. “Questa ricorrenza –spiega Carlo Franciosi, presidente dellaColdiretti di Milano, Lodi, Monza e Brianza –è un appuntamento importante per solle-citare una riflessione generale sull’agricol-tura e sul ruolo fondamentale che essasvolge a livello produttivo, sociale e am-

bientale. I nostri imprenditori, infatti, nonsolo producono cibo sano, sicuro e di qua-lità, ma sostengono l’economia locale e illivello occupazionale del territorio, sia inmodo indiretto con la rete di CampagnaAmica, sia in modo diretto con il lavoro neicampi”.

Floro, come ottenerel’ok alla produzione

Sono state definite le nuove pro-cedure per il rilascio dell’autorizza-zione regionale alla produzione, alcommercio e all’importazione di ve-getali e prodotti vegetali. Il rilasciodell’autorizzazione è in carico adERSAF e deve essere richiesta da:a)Produttori vivaisti di piante e relati-vi materiali di propagazione;b)Produttori di sementi;c)commercianti all’ingrosso di pian-te e relativi materiali di moltiplicazio-ne e tuberi da seme;d)importatori da paesi terzi di vege-tali e prodotti vegetali;e)produttori, centri di raccolta col-lettivi, centri di trasformazione o i

centri di spedizione che commer-cializzano all’ingrosso tuberi di pata-te da consumo e frutti di agrumi;f)Produttori e commercianti all’in-grosso di legname;g)Produttori e commercianti all’in-grosso di materiale di moltiplicazio-ne di funghi coltivati;h) soggetti che applicano il marchioISPM 15 FAO.Le nuove aziende dovranno accre-ditarsi secondo la procedura stabili-ta. Le aziende già autorizzate primadell’entrata in vigore del decretodovranno esclusivamente presenta-re richiesta di sostituzione della stes-sa autorizzazione.

Rete Campagna Amica,nuova bottega in Brianza

Cresce la rete delle Botteghe diCampagna Amica in provincia diMonza. Sabato 15 dicembre, alleore 11, ha aperto “Il frutteto delParco” un nuovo punto vendita aCeriano Laghetto, in via Laghetto56. Centoquaranta metri quadratidi spazio espositivo, nei vecchi ma-gazzini ristrutturati dell’aziendaagricola di Walter Cova. L’offertaenograstronomica è ricca: si va daiformaggi ai salumi, dall’ortofruttaal vino. Tra i prodotti in vendita an-che alcune specialità provenientidal Trentino Alto Adige. In occasio-ne dell’inaugurazione offerte de-gustazioni gratuite di alcuni degli

alimenti presenti in Bottega. Il nuo-vo farmers’ shop sarà aperto dalmartedì al sabato dalle 9.15 alle 12e dalle 15 alle 19. Tra Milano, Lodi,Monza e Br ianza – spiega laColdiretti Interprovinciale – sonoattive sei Botteghe. Il negozio diCeriano Laghetto arriva dopo labottega di Milano (presso la Casci-na Cuccagna in via Muratori an-golo viale Umbria), quella di Mele-gnano (in via San Martino 5), quelladi Monza (in via Errico Arosio), quel-la di Magenta (presso la cascinaBullona in via Strada Valle 32) equella di Trezzano sul Naviglio (inviale Indipendenza, 12).

L’onorevole Nino Pisoni

Due immagini dalle Giornate del Ringraziamento. A sinistra quella di Busto Garolfo, a destra quella di Ponte Vecchio di Magenta

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va, vivo vicina a mio fi-glio e a mia nuora: han-no una bambina di 4anni e la curo io quan-do non ci sono vistoche entrambi lavoranofuori dal paese e hannobisogno di una personafidata che segua labambina». Durante legiornate del NonnoDay 2012 sono stati pre-miati alcuni pensionatiche si sono contraddi-stinti per coraggio, in-novazione, solidarietà espirito d’iniziativa. Tra lo-ro anche Tino Cazzula-no di Salerano sul Lam-

bro (Lo): nella sua cascina ospitauna collezione unica di presepi pro-venienti da tutto il mondo. Oltre 400esemplari che costituiscono “IlMondo nel presepio”, un museopermanente famoso a livello inter-nazionale e visitato ogni anno damigliaia di persone. Gli altri pensio-nati che hanno ricevuto un ricono-scimento speciale sono stati: Gia-como Usardi di Toscolano Maderno(Bs), l’ex pugile divenuto agricolto-re in età avanzata e che oggi si de-dica al recupero di uliveti abban-donati; Luigi Chierico di Valle Salim-bene (Pv) un vero Noè delle muc-che in versione moderna: dagli an-ni Ottanta, infatti, alleva razze bovi-ne in via d’estinzione; Spartaco Ma-ri di Quistello (Mn) che dopo ilterremoto ospita in casa sua la fa-miglia della nipote che nel sisma haperso abitazione e azienda; Giam-battista Mazzoleni di Palazzago(Bg) tra i primi a scommettere sul-l’agriturismo. Le loro storie sono visi-bili nei video sul canale youtubedella Coldiretti Lombardia all’indi-rizzo: www.youtube.com/coldiretti-lombardia.

quista qualche giocattolo, ma c’èuna quota del 20 per cento checon la propria pensione integra ilbilancio familiare dei figli magarisaldando le rate del mutuo o le bol-lette di luce, acqua e gas. Un con-tributo che, a livello economico na-zionale, secondo alcune stime, su-pera i 18 miliardi di euro l’anno».Abbiamo aiutato i nostri figli a pa-gare le rate del mutuo, le bollette ealtre spese per manutenzione dellacasa e delle automobili» spiegauno degli intervistati. «Io ho sostenu-to mio figlio per le spese legali dopola separazione dalla moglie – ag-giunge un altro - e lo sto aiutandoper il versamento degli alimenti allanipotina che ha 4 anni». Un terzospiega: «Quando ho smesso di la-vorare, con la liquidazione ho pa-gato metà dell’appartamento dimio figlio e mio sono fatto il mutuoper l’acquisto del mio». Importanteanche il coinvolgimento nella car-riera scolastica dei bambini: il 30per cento ha dichiarato di aiutaretutti i giorni i nipoti con i compiti,mentre il restante 70 per cento lofa, ma saltuariamente. «Sono vedo-

L’80 per cento deglianziani si occupa dei ni-poti e il 20 per cento aiu-ta economicamente i fi-gli in modo rilevante:ecco i pensionati altempo della cris i . E’quanto racconta una ri-levazione di ColdirettiLombardia su un cam-pione di associati over60 effettuata in occasio-ne del Nonno Day 2012che si è tenuto a DarfoBoario Terme (Brescia)presso l’Hotel San Marti-no dal 26 al 28 novem-bre 2012. Una tre giornidi confronto e dibattitisul ruolo che i pensionati hanno og-gi all’interno della società e nelleaziende agricole. «Mia figlia ha duebambine piccole – spiega uno deipensionati intervistati - Mia moglietutti i giorni va qualche ora a casasua per accompagnare la primaall’asilo o ad assistere la secondapiù piccola se la loro mamma si de-ve assentare per la spesa o per al-cune commissioni. Quando miamoglie fa la spesa paga diretta-mente lei e non vogliamo che la fi-glia ci dia i soldi perché è una for-ma di aiuto in un momento comequesto dove il solo stipendio daoperaio specializzato di mio gene-ro non è sufficiente a mantenerequattro persone: i prodotti per l’in-fanzia, ad esempio, costano quasipiù di quelli per adulti. Comperia-mo qualche vestitino e giocattolialle bambine e qualche volta pa-ghiamo le bollette». Secondo il mo-nitoraggio di Coldiretti Lombardia,fra i pensionati che si occupano deinipoti almeno la metà lo fa tutti igiorni impegnando dalle 2 alle 8ore. Inoltre l’80 per cento saltuaria-mente regala la «paghetta» o ac-

6 - Il Nuovo Grano Dicembre 2012Territorio

Il Presidente Nazionale Sergio Marini a Milano per la presentazione della 13° edizione del rapporto Monitor Ortofrutta 2012

“I mercati degli agricoltorivalore aggiunto per la filiera”

“I farmers’ market aggiungonovalore alla filiera agroalimentare.Evidenziano la sicurezza, la qualitàe la freschezza dei prodotti, oltreche le relazioni umane che si in-staurano tra produttore e consu-matore. Sono simboli di verità e difiducia reale e percepita”. E’quanto ha affermato il Presidentenazionale di Coldiretti, Sergio Mari-ni, durante la presentazione della13° edizione del Monitor Ortofrutta,che si è tenuta a Milano lo scorso 6dicembre. L’indagine è stata con-dotta da Roberto Della Casa, do-cente dell’Università di Bologna,per la rivista Mark Up del GruppoSole 24 ore ed è stata svolta su uncampione di duemila responsabiliacquisti a livello nazionale. Dai ri-sultati ottenuti emerge l’importan-za del fenomeno dei farmers’markets nell’ambito degli acquistidi frutta e verdura: a spingere ilconsumatore all’acquisto attraver-so questo canale sono la fiducia,la percezione che il prodotto siapiù buono e più gustoso. Solo alquarto posto si trova il buon prezzoe il rapporto qualità prezzo. “Noidobbiamo cercare di aggiungerevalore immateriale ai prodotti – haspiegato il Presidente Marini – perconvincere i cittadini a spostare unpo’ la distribuzione della loro spesafamiliare. Dobbiamo portarli a farequesto ragionamento: invece dicomprare il quinto telefonino,spendo qualche centesimo in più

per comprare un prodotto che mifa stare bene anche psicologica-mente. Più tutto questo sarà vero,più noi avremo rafforzato il con-cetto di quanto vale l’agroalimen-tare italiano nel mondo. E più com-batteremo anche il finto made inItaly. Più noi rafforziamo la stradadella verità, più riusciremo ad esse-re concreti e credibili a livello inter-nazionale”. E proprio la capacitàdi essere competitivi nel mercato

mondiale sembra essere, secondoquanto sostenuto nel rapporto,una delle ricette per rilanciare la fi-liera ortofrutticola italiana che, puressendo un comparto d’eccellen-za, ha un mercato interno in caloda diversi anni. Sul punto, il presi-dente Sergio Marini precisa cheper essere competitivi a livello in-ternazionale non basta avere unprodotto ottimo dal punto di vistaqualitativo e bello dal punto di vi-

sta estetico. Bisogna comunicare ivalori immateriali che contiene eche sono i valori che caratterizza-no l’Italia che fa l’Italia. “La quali-tà, la perfezione nell’aspetto, l’effi-cienza organizzativa e l’aggrega-zione dell’offerta – ha spiegato -sono elementi necessari ma nonsufficienti per far sì che i nostri pro-dotti, compresi quelli ortofrutticoli,siano realmente concorrenziali sulmercato estero. Per raggiungere

questo obiettivo dobbiamo far ca-pire al consumatore che dietro aun’arancia bella da vedere e buo-na da mangiare, ci sono dei valoriimmateriali che la distinguono datutte le altre arance in commercio.Questi valori sono la nostra storia, ilnostro territorio, la nostra cucina, ilsaper fare italiano e l’attenzioneall’ambiente che hanno i nostriagricoltori. Tutti valori alla basedell’Italia che fa l’Italia”.

La fotografia scattata dalla Coldiretti Lombardia in occasione del Nonno Day che si è tenuto a Darfo Boario Terme

Pensionati ultima diga anti crisi per le famigliePer i figli sono sempre più preziosi: accudiscono i nipoti e contribuiscono alle rate del mutuo e alle bollette

Secondo gli ultimi dati elaborati dalla Coldiretti, nel 2011 ven-tuno milioni di italiani hanno fatto la spesa nei mercati degliagricoltori. Sostanzialmente quasi un italiano adulto su duefrequenta i cosiddetti farmers market, ma ben sette milionisono quelli - sottolinea Coldiretti - che lo fanno regolarmente,mentre gli altri quattordici milioni vi fanno i propri acquistiogni tanto. I mercati di Campagna Amica riscuotono grandesuccesso anche in Lombardia. Lo dimostrano i numeri dellenuove aperture: considerando il 2008 come anno di riferi-mento, i farmers’ hanno registrato un incremento costante epositivo del 180% fra il 2008 e il 2009, del 26% fra il 2009 e il2010, del 24% fra il 2010 e il 2011 e anche nel periodo di mag-gior crisi, tra il 2011 e il 2012, si è registrata comunque unacrescita del 18%. Per quanto riguarda i Punti Vendita di Cam-pagna Amica, che hanno debuttato nel 2010, a livello lom-bardo si è registrata nel primo anno una crescita del 77% enel secondo anno fra il 2011 e il 2012 un altro incremento del32% Anche per le Botteghe di Campagna Amica, le cui aper-ture sono iniziate a fine 2011, si rileva una progressione ten-denziale che parte dalle 7 esistenti con una previsione di ul-teriori 5 aperture entro la fine dell’anno.

I numeri del successo

Una serie di incontri tra agricol-tori ed esperti di fiscale e settoreeconomico per discutere dellenuove norme che regolano lacompravendita di prodotti agri-coli, introdotte dal cosiddettoarticolo 62 entrato in vigore loscorso 24 ottobre. Sono quelli te-nuti dai tecnici della Coldiretti diMilano, Lodi, Monza e Brianza indiverse zone del Milanese, delLodigiano e della Brianza tra no-vembre e metà dicembre. Unamaratona iniziata a Monza il 19novembre, proseguita con Inve-runo, Abbiategrasso, Codognoe chiusasi a Melzo l’11 dicem-bre. Ad ogni conferenza hannopartecipato decine di agricolto-ri, segno evidente dell’interessesuscitato dall’argomento. Conle nuove norme, le compraven-

dite devono osservare una seriedi regole tra cui: l’obbligo dellastesura del contratto in formascritta; il rispetto dei termini di pa-gamento previsti dalla legge; ildivieto di esercitare pratiche ves-satorie o di concorrenza sleale.Sono esclusi da questa disciplinale cessioni effettuate nei confron-ti del consumatore finale, le ces-sioni istantanee, cioè quelle percui il pagamento è contestualealla consegna, i conferimenti diprodotti agricoli ed alimentari al-le cooperative agricole effettua-ti dai soci delle cooperative stes-se, i conferimenti di prodotti agri-coli ed alimentari alle organizza-zioni dei produttori (OP) da partedei soci delle organizzazioni stes-se, i conferimenti di prodotti itticieffettuati tra imprenditori ittici.

Norme commercio:incontri nelle zone

Il Presidente Nazionale, Sergio Marini, durante il suo intervento a Milano

Il Presidente dei pensionati di Milano, Lodi, Monza e Brianza,Carletto Rossi (a sinistra) ritira il premio per Tino Cazzulani

L’incontro sull’art. 62 a Inveruno, in provincia di Milano

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Donne ImpresaDicembre 2012 Il Nuovo Grano ­ 7

Il 27 novembre, nella sede della Coldiretti Interprovinciale, rinnovati i vertici dell’associazione di Milano, Lodi, Monza e Brianza

PinaAlagia leaderdelle imprenditriciOrticoltrice brianzola succede ad Ambrogia Bardelli, alla guida del movimento dal 2004

Pina Alagia è la nuova respon-sabile di Donne Impresa Milano,Lodi, Monza e Brianza, il movimen-to che riunisce le imprenditrici agri-cole aderenti alla Coldiretti Inter-provinciale. L’elezione è avvenutadurante l’assemblea per il rinnovodelle cariche che si è svolta marte-dì 27 novembre, nella sede dellaColdiretti di Milano, Lodi, Monza eBrianza. Nominata alla presenzadel Presidente, Carlo Franciosi edel neo direttore Giovanni Bene-detti, Pina Alagia assume l’incari-co prendendo il testimone da Am-brogia Bardelli, alla guida del co-ordinamento interprovinciale dal2004. “E’ stata un’esperienza chemi ha arricchito umanamente eprofessionalmente – ha detto la re-sponsabile uscente -. Anche grazieall’azione del nostro movimento, ledonne in agricoltura sono riuscitea ritagliarsi un ruolo sempre più im-portante e ad esprimere i propritalenti e le proprie qualità”. “Le no-stre imprese – spiega il PresidenteCarlo Franciosi – non possono piùfare a meno delle donne che oggisvolgono ruoli fondamentali co-me, ad esempio, la gestione dellepratiche burocratiche”. In Lom-bardia, inoltre – spiega la ColdirettiInterprovinciale –, sono sempre dipiù le donne titolari di azienda. Leimprese a guida rosa, infatti, sono

11.381 e rappresentano quasi il 23per cento del totale. Tra Milano,Lodi e Monza se ne contano quasi1.200. Oltre alla responsabile, sonostati rinnovati i membri dell’interocoordinamento, che è così com-posto: Rachele Cipolla, vice re-sponsabile di Secugnago (Lo), Bar-bara Grazia, vice responsabile diBasiano (Mi), Angela Magi di Mila-no (membro onorario), AmbrogiaBardelli di Cisliano (Mi), AntoniettaBonetti di Bellinzago Lombardo

(Mi), Saveria Cabrini di Mediglia(Mi), Francesca Casarin di Cisliano(Mi), Nadia Colombini di Dairago(Mi), Roberta Comi di Cornated’Adda (Mb), Cinzia Dolci di Orna-go (Mb), Olivia Fioretti di Casalpu-sterlengo (Lo), Graziella Gadda diGallarate (Mi), Angela Garancinidi Arcore (Mb), Rina Gatti di Villa-nova Sillaro (Lo), Rosa Maria Gili-berti di Cuggiono (Mi), PaolaGuarneri di Maleo (Lo), Claudia In-vernizzi di Melzo (Mi), Grazia Leuce

di Cavenago d’Adda (Lo), CarlaMagenes di Settala (Mi), Giuseppi-na Magnani di Mulazzano (Mi),Clara Moda di Sedriano (Mi), Simo-na Nanni di Montanaso Lombardo(Lo), Maria Oldani di Ponte Vec-chio di Magenta (Mi), PierpaolaOlivares di Abbiategrasso (Mi), Ersi-lia Pirotta di Vimodrone (Mi), MariaMarinella Rancati di OspedalettoLodigiano (Lo), Antonia Rita Rotadi Cassina De’ Pecchi (Mi), SantinaTicozzi di Casorezzo (Mi).

Wilma Pirola alla guida del coordinamento regionale. Coldiretti: strategico il ruolo femminile

Ed ecco la neo responsabile della LombardiaOriginaria di Landriano, in provincia di Pavia, gestisce un’azienda di 350 vacche da latte

Cambio della guardia al verticedelle imprenditrici agricole dellaColdiretti in Lombardia. A Milano,nella sede dell’associazione in viaFilzi 27, si è tenuto il summit del nuo-vo coordinamento regionale allacui guida è stata eletta Wilma Piro-la, pavese, con un’azienda con 350vacche da latte a Landriano, chegestisce insieme al resto della fami-glia. Nipote e figlia di agricoltori,prende il testimone da Pina Alagia,orticoltrice di Besana Brianza, cheera alla guida del movimento regio-nale delle donne dal 2004. Come vi-ce presidente delle imprenditriciagricole della Coldiretti sono stateelette Marta Morselli di Mantova, al-levatrice di vacche da latte e PaolaPaietta di Cremona, che conduceanche lei un’azienda da latte. Lerappresentanti territoriali all’internodel coordinamento arrivano da Bre-scia (Mari Gerola, Sonia Moletta e

Selene Possenti), da Bergamo (Ele-na Lazzarini, Valentina Comotti eAntonella Cometti), da Como (Cri-stina Quintilla De Angeloi, RosellaCorbetta e Stefania Vanini) da Cre-mona (Paola Paietta, Barbara Man-zoni e Deborah Fiacchi), da Manto-va (Marta Morselli, Annamaria Bo-nora e Daniela Ortobina), da Mila-no, Lodi e Monza Brianza (Pina Ala-gia, Rachele Cipolla e Barbara Gra-zia), da Pavia (Wilma Pirola, MilenaGuerci ed Elisabetta Scabrosetti),da Sondrio (Amanda della Moretta,Gabriella Bersani e Ida Nani) e daVarese (Maria Mineo, Daniela Gal-valisi e Luana Tosarello). “Vogliamocrescere ancora per essere più fortie fare sempre più la differenza” haspiegato Wilma Pirola nel suo di-scorso d’insediamento, parlando diun settore come quello agricolo do-ve le imprese femminili sono 11.381.Circa il 23 per cento delle aziende

agricole è guidato da una donna,come titolare o come socio – spie-ga la Coldiretti Lombardia – controun livello medio regionale riferito atutti i settori che resta sotto il 21 per

cento. Le province “più rosa” dalpunto di vista agricolo sono: Sondrio(40,9 per cento), Lecco (28,6 percento), Como (26,8 per cento), Ber-gamo (25,6 per cento), Varese (25,2per cento) e Pavia (24,6 per cento).A seguire: Brescia (21,4 per cento),Milano (21,1 per cento), Mantova(19 per cento), Monza Brianza (18,8per cento), Lodi (15,1 per cento) eCremona (16,5 per cento). “Nelleimprese più attive le donne gioca-no sempre un ruolo fondamentale –ha spiegato Giovanni Benedetti, Di-rettore della Coldiretti Lombardia –e anche per la nostra organizzazio-ne le loro proposte sono sempre utilie importanti”. Mentre Pina Alagia,nel passare il testimone a Wilma Pi-rola, ha detto: “Abbiamo avuto unagrande crescita di professionalità edi consapevolezza, agendo sem-pre con l’obiettivo di un confrontocostruttivo e di collaborazione”.

Donne e giovaniincentivial lavoro

Fino al 31 marzo 2013, i datori dilavoro anche agricoli che assumo-no e stabilizzano rapporti di lavorocon uomini “under 30” o donne diqualsiasi età possono richiedere unincentivo fino a 12mila euro. E’quanto stabilisce il decreto del mi-nistero del Lavoro e delle Politichesociali del 5 ottobre scorso, ed en-trato in vigore il 17 ottobre, che haistituito il “Fondo per il finanziamen-to di interventi a favore dell’incre-mento in termini quantitativi e qua-litativi dell’occupazione giovanilee delle donne”.Incentivi previstiIncentivi di 12 mila euro per chi sta-bilizza a tempo indeterminato an-che parziale, le seguenti tipologiedi contratto: a tempo determinato,di collaborazione coordinata econtinuativa, a progetto, di asso-ciazione in partecipazione con ap-porto di lavoro. Tali contratti devo-no essere in vigore oppure cessatinei sei mesi precedenti l’assunzio-ne.Per le assunzioni a tempo determi-nato previsti incentivi minori. In par-ticolare: 3mila euro per contrattinon inferiori all’anno, 4 mila europer contratti superiori ai 18 mesi, 6mila euro per contratti superiori ai24 mesi.Criteri per l’assegnazioneGli incentivi sono corrisposti dal-l’Inps in base all’ordine cronologi-co di presentazione delle doman-de. L’incentivo non spetta se l’as-sunzione o la trasformazione sonoeffettuate in violazione del diritto diprecedenza alla riassunzione di unaltro lavoratore licenziato da unrapporto a tempo indeterminato ocessato da un rapporto a termine.Allo stesso modo, gli incentivi nonspettano se nella stessa unità pro-duttiva sono in atto sospensioni dallavoro connesse ad una crisi o rior-ganizzazione aziendale, salvi i casiin cui l’assunzione o la trasforma-zione siano finalizzate all’acquisi-zione di professionalità diverse daquelle dei lavoratori sospesi. L’as-segnazione degli incentivi dipendeanche dalla regolarità contributi-va, dal rispetto delle norme in ma-teria di sicurezza sul lavoro, dall’os-servanza dei contratti collettivi. Ladomanda di ammissione agli in-centivi dovrà essere inviata esclu-sivamente in via telematica suwww.inps.it.

Wilma Pirola, la seconda dalla sinistra,è la nuova responsabile regionale

Da sinistra Ambrogia Bardelli, Barbara Grazia, Pina Alagia e Rachele Cipolla

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8 - Il Nuovo Grano Dicembre 2012Terranostra

Nonostante il momento economico difficile nel 2011 registrata una crescita dell’1,1 per cento rispetto all’anno precedente

A Milano gli agriturismi anti crisiLe strutture attualmente attive sono 93 e rappresentano il 6 per cento del totale lombardo

Da gennaio nuovo corsooperatori Fattoria Didattica

Nonostante la crisi, gli agriturismi in provin-cia di Milano continuano a crescere: più 1,1per cento nel 2011 rispetto all’anno prece-dente. Il dato emerge da un’elaborazionedella Coldiretti interprovinciale sui dati Istate dell’Osservatorio Regionale Agriturismo.Nel territorio meneghino, le strutture attual-mente attive sono 93 e rappresentano il 6per cento del totale regionale. “Gli agrituri-smi – spiega Carlo Franciosi, presidente del-la Coldiretti di Milano, Lodi, Monza e Brianza– danno la possibilità agli agricoltori di inte-grare il proprio reddito diversificando la pro-pria attività, pur mantenendo come princi-pale quella agricola”. Il settore tiene anchenel lodigiano dove il numero degli agrituri-smi rimane invariato rispetto al 2010: 27 intotale. Andamento negativo, invece, inprovincia di Monza dove le strutture passa-no dalle 12 del 2010 alle 11 del 2011. Un risul-tato isolato nel panorama lombardo dove ilsettore fa registrare nel complesso un più2,5 per cento rispetto all’anno scorso. Gli ul-timi dati – spiega la Coldiretti regionale -confermano un trend che già nel 2009 e nel2010 aveva fatto registrare aumenti rispetti-vamente del 9 e del 6,5 per cento.Con 1.361 agriturismi attivi nel 2011, la Lom-bardia si conferma la terza regione per nu-mero di strutture, dopo Toscana e TrentinoAlto Adige. In Italia, secondo l’Istat, le azien-de agricole autorizzate all’esercizio del-l’agriturismo sono 20.413. «Gli agriturismi –

spiega Ettore Prandini, presidente diColdiretti Lombardia – da una parte nasco-no dall’esigenza degli imprenditori agricolidi diversificare le proprie attività e dall’altrarispondono alla richiesta dei consumatori diprodotti di qualità del territorio e di una va-canza legata a una vera dimensione agri-cola e rurale». Il settore, inoltre, si tinge sem-pre più di rosa: più di un terzo delle strutturelombarde è gestito da donne. Il record

spetta alla provincia di Brescia dove il datoè del 70 per cento. Gli agriturismi lombardi –afferma la Coldiretti – possono offrire ognigiorno oltre 56mila pasti e circa 10mila postiletto. Le province lombarde dove l’agrituri-smo è più diffuso sono: Brescia (290), Man-tova (214), Pavia (213) e Bergamo (128). Aseguire ci sono Como (96), Milano (93), Son-drio (87), Varese (72), Cremona (68), Lecco(61), Lodi (27) e Monza Brianza (11).

La trentaseienne bresciana ottiene il via libera al secondo mandato. Rimarrà in carica per i prossimi quattro anni

Alessandra Morandi confermata presidente regionale“Continuiamo a promuovere la nostra agricoltura e le eccellenze della Filiera Agricola Italiana in vista di Expo“

Alessandra Morandi di nuovo alvertice di Terranostra Lombardia,l’associazione che riunisce gliagriturismi di Coldiretti. Lunedì 26novembre, durante l’assembleat e n u t a s i n e l l a s e d e d e l l aColdiretti regionale in via FabioFilzi 27 a Milano, il consiglio del-l’associazione ha dato il via liberaal secondo mandato della tren-taseienne bresciana. La primaelezione risale al 2008. AlessandraMorandi guida un’azienda agri-cola a Monticelli Brusati (Bs) che,oltre ad essere agriturismo, è an-che fattoria didattica dove alle-va vitelli, vacche, ovicaprini e do-ve coltiva cereali, piante officinalie frutta. «Il bilancio di questi primiquattro anni di attività è positivo –spiega Alessandra Morandi – il nu-mero degli agriturismi è cresciutoed è migliorata l’offerta di servizi.Ora, anche in vista di Expo, dob-biamo proseguire su questa stra-da e continuare a promuovere lanostra agricoltura e i nostri pro-dotti, puntando sulle nostre ec-

cellenze, sulle peculiarità dei terri-tori e diffondendo il progetto del-la Fi l iera Agricola Ital iana diColdiretti». La Morandi rimarrà in

carica per i prossimi quattro anni,fino al 2016. Alla sua riconfermapresenti anche il Direttore regio-nale Giovanni Benedetti e il Presi-

dente di Coldiretti Lombardia, Et-tore Prandini, che ha ricordato:“Gestire un’attività agrituristica si-gnifica promuovere i prodotti

agricoli del territorio e farli cono-scere al consumatore. Quest’atti-vità, inoltre, rappresenta unanuova fonte di reddito per i nostriimprenditori e uno strumento permantenere un presidio agricolosul territorio, specialmente nellezone svantaggiate.” E’ bene ri-cordare che l’attività agricola ècondizione necessaria e indispen-sabile per aprire un agriturismo:senza la prima, il secondo nonpuò essere attivato. Oltre allaconferma di Alessandra Morandi,è stato eletto anche il nuovo con-siglio direttivo di Terranostra Lom-bardia, costituito da: MassimoGrigani di Varese (vice presiden-te), Emanuele Bonfiglio di Como,Esterina Mariotti di Cremona, Lu-cia Morali di Bergamo, Alberto Lu-cotti di Pavia, Stefano Viganò diMilano, Lodi, Monza e Brianza,Angelo Cerasa di Sondrio, Giu-seppe Groppelli di Mantova e Fa-bio Bonaccorso in qualità di rap-presentante di Coldiretti Lombar-dia.

Terranostra Lombardia, una delle princi-pali associazioni agrituristiche presenti sulterritorio, con la collaborazione di ColdirettiLombardia, organizza a Milano un corso diformazione per nuovi operatori Fattorie Di-dattiche. Il corso sarà di 120 ore e si terrà dal22 gennaio al 12 marzo 2013 in via Filzi, 27presso la sede della Coldiretti Lombardia.Obbligatorio per chi intende avere l’azien-da accreditata nel circuito Fattorie Didatti-che della Regione Lombardia, atto a pro-muovere la rete e a coinvolgere le aziendecon attività mirate anche per organizzarevisite con gruppi scolastici, il corso ha uncosto di 600 euro per i soci Coldiretti, di 700euro per i non soci Coldiretti. Il 50 per centodella quota di adesione verrà trattenuta incaso di annullamento della partecipazioneentro 72 ore prima dell’inizio del corso; su-perato il termine, la quota non sarà restituita.

Al fine dell’accreditamento dell’azienda,possono partecipare anche dipendenti del-l’azienda purché regolarmente assunti concontratto a tempo determinato o indetermi-nato. Chi fosse interessato a partecipare,deve compilare in ogni sua parte in stam-patello e in maniera leggibile, il modulo diiscrizione reperibile sul sito di Coldiretti Lom-bardia (www.lombardia.coldiretti.it), nellasezione “Vi segnaliamo” in alto a destra nel-la pagina iniziale, sul quale si possono tro-vare tutte le informazioni e le precisazioni ri-guardanti le modalità di pagamento e il ca-lendario dettagliato del corso. Le iscrizioni eil pagamento dovranno essere effettuati en-tro e non oltre il 16 gennaio 2013. Per ulterioriprecisazioni e chiarimenti rivolgersi alla dot-toressa Valeria Sonvico tramite la mail [email protected] o ai numeri02.97.09.45.11 – 02.97.09.45.31

Dopo quella per I phone e I pad è nataiTerranostra per i dispositivi con il sistemaAndroid, l’App che mancava per averegli agriturismi di Campagna Amica in pal-mo di mano. L’iniziativa è stata realizzatadall’associazione agrituristica promossadalla Coldiretti con l’obiettivo di fornire aituristi un’opportunità in più per program-mare la propria vacanza, ma anche pergarantire una sempre maggiore promo-zione per le strutture associate. Nell’appli-cazione, scaricabile gratuitamente dal-l’App Store della Apple o su Play Store sitrovano gli agriturismi divisi per regione,provincia o ricercabili direttamente pernome. Per ogni struttura sono a disposizio-ne tutte le informazioni sui servizi offerti, suquel che c’è di bello nelle vicinanze. Maanche sui prodotti in vendita o in degusta-zione.I turisti possono telefonare all’agritu-rismo che interessa direttamente dallaApp, o mandare una mail, e ancora sa-pere subito come raggiungerlo attivandola navigazione gps. L’applicazione con-sente anche di sfogliare le foto delle strut-ture e dei luoghi.

Nasce l’appper Android

Classificazione e marchioper le imprese agrituristiche

La legge quadro nazionale in materia di agrituri-smo prevedeva una specifica classificazione per ilsettore. A distanza di qualche anno di lavoro, èstato approvato dalla Conferenza Stato Regionianche il marchio che identificherà l’Agriturismo inItalia e sulla base della categoria in cui la strutturaricade verrà affiancato un simbolo caratterizzatoda un “girasole”.La classificazione delle aziendeagrituristiche deve, come avviene anche per altrisettori, dare al pubblico un’idea di massima del li-vello di comodità e accoglienza, della varietà deiservizi, e della qualità del contesto ambientaleche ciascuna azienda è in grado di offrire, attra-verso l’attribuzione di categorie, espresse da unnumero variabile di girasole riportati in successio-ne. Le categorie di classificazione sono cinque: laprima viene attribuita a tutte le aziende che offro-

no soltanto le attrezzature e i servizi minimi previstidalla legge in condizioni di necessaria igiene efunzionalità, pertanto l’azienda con il rilascio del-l’autorizzazione acquisisce la categoria uno. OgniRegione potrà, previa autorizzazione del Ministero,portare un eventuale adattamento ai criteri diclassificazione e ogni Regione potrà scegliere laprocedura di classificazione o attraverso un’auto-dichiarazione da parte dell’azienda oppure attra-verso una validazione “esterna”, previo sopralluo-go di autorità competenti per l’attribuzione dei re-quisiti. Si ricorda che la classificazione si basa sul“che cosa” l’azienda offre, non sul “come” lo of-fre: i requisiti devono essere oggettivamente rile-vabili e non è possibile tenere conto dei compor-tamenti di gestione che determinano la qualitàdei servizi.

Alessandra Morandi con il Direttore Benedetti e il Presidente Prandini

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TerritorioDicembre 2012 Il Nuovo Grano ­ 9

In Lombardia gli istituti bancari, a certe condizioni, tornano a erogare finanziamenti alle imprese che vogliono crescere

Credito, qualcosa si muoveSu 100 richieste presentate attraverso Creditagri Italia, almeno 90 vengono approvate

Credito alle aziende agricole:qualcosa si muove, almeno in Lom-bardia. Le banche, a certe condi-zioni, stanno tornando a erogare fi-nanziamenti. E’ stato questo il temaaffrontato nell’ambito del conve-gno “Il Credito in agricoltura tra futu-ro e opportunità: la crescita possibi-le” organizzato dalla Coldiretti di Mi-lano, Lodi e Monza Brianza in occa-sione della Fiera di Codogno (Lo).L’incontro si è tenuto lunedì 19 no-vembre dalle ore 09.30 presso la Sa-la Vezzulli del Polo Fieristico cittadi-no. Ai lavori hanno partecipato irappresentanti di Unicredit, Ubi-Ban-co di Brescia, Cariparma BCC Cen-tropadana, Banca Popolare di Lodi,Banca Popolare di Milano, insieme aCarlo Franciosi, Presidente dellaColdiretti di Milano Lodi e MonzaBrianza, Matteo Boneschi, assessoreprovinciale all’agricoltura e Pieran-gelo Guerini Responsabile CreditA-gri Lombardia. Su 100 richieste pre-sentate attraverso CreditAgri Italia (ilconsorzio agricolo di garanzia deiprestiti) – spiega Coldiretti Lombar-dia – almeno 90 vengono approva-te e su alcuni istituti, con i quali ci so-no convenzioni particolari, si arrivaanche al 98 per cento di buon esito.Il confronto fra il 2011 e il 2012 sui nu-meri di CreditAgri indica un aumen-to del totale dei finanziamenti ga-rantiti: dai 33 milioni di tutto il 2011 ai44 milioni al 31 ottobre 2012 con altridue mesi di ulteriore crescita ten-

denziale. Inoltre – aggiungonoColdiretti Lombardia e CreditAgri – èsalito anche il valore medio del sin-golo finanziamento, passato da 174mila a 230 mila euro. Si tratta di risul-tati importanti che nascono sia dal-l’interesse delle banche verso il set-tore agricolo, che pur nella crisi rie-

sce ancora a lavorare e generarereddito, sia dal ruolo strategico svol-to da CreditAgri nel gestire la fasepreparatoria delle operazioni di fi-nanziamento e la loro evoluzionedel tempo – spiega Coldiretti Lom-bardia - Le banche si garantisconoun portafoglio di crediti buoni ed esi-

gibili e al tempo stesso offrono alleaziende agricole l’opportunità dicrescere e operare sul mercato. «Ilpanorama dei tassi è diventato mol-to più diversificato rispetto a qual-che mese fa – spiega Guerini – è ve-ro che alcuni finanziamenti vengo-no concessi all’8 per cento, ma se si

tratta di operazioni affiancate dallanostra struttura, allora si può arrivareanche a meno del 3 per cento, a se-conda della tipologia di finanzia-mento e delle garanzie offerte, e perquando riguarda i tempi, abbiamoaccordi che prevedono la deliberadella banca entro pochi giorni».

Dal 23 al 25 novembre si è svolta la 13° rassegna eno-gastronomica

Abbiategrassocapitaledel saporeAd “Abbiategusto” anche laboratori tematici e chef stellati

Dal 23 al 25 novembre la cittadi-na di Abbiategrasso, distante circa22 chilometri da Milano, si è trasfor-mata in una piccola capitale delgusto grazie alla 13° edizione di“Abbiategusto”, la rassegna eno-gastronomica che mette in mostrail meglio dell’agroalimentare loca-le, italiano e straniero. Una vetrinaprestigiosa che negli anni ha sapu-to accrescere la propria importan-za diventando una delle manifesta-zioni più importanti a livello nazio-nale. Una kermesse sinonimo di ec-cellenza e qualità alimentare cheavvicina i cittadini ai tesori della ta-vola in cui anche quest’anno han-no trovato posto alcuni banchiColdiretti con i loro prodotti: dallabirra artigianale alle confetturespeciali come quella alla rosa, daivini pregiati a quelli tipici come ilSan Colombano. La manifestazio-ne si è svolta in alcuni luoghi simbo-lo della città e nei padiglioni esposi-tivi del polo fieristico. Al Castello Vi-sconteo è stato allestito un salonededicato all’Oltrepò Pavese, men-

tre all’Annunciata, sede di cene ri-nomate, ha ospitato nomi di spiccodella cucina italiana. Nelle strade enelle piazze di Abbiategrasso, inve-ce, non sono mancati assaggi edegustazioni proposte da botte-

ghe e mercatini della tradizione. In-fine, tra sabato e domenica, si sonotenuti anche alcuni laboratori delgusto dedicati ad alcuni alimenti ti-pici della nostra tradizione culinariacome il vino e i formaggi.

Asini, vitelli, maiali e persino unlama. Più che una piazza, una fat-toria. A Gorgonzola, un paese alleporte di Milano, in occasione dellatradizionale fiera di Santa Cateri-na, gli allevatori della Coldiretti diMilano, Lodi, Monza e Brianza han-no portato in città i propri animaliper la gioia di bambini e adulti.L’intento – spiega la Coldiretti In-terprovinciale – era quello di por-tare, almeno per un giorno, lacampagna in città e avvicinare almondo agricolo soprattutto i piùpiccoli. L’obiettivo è stato raggiun-

to: decine di bimbi in età scolare eprescolare sono rimasti affascinatidagli animali della fattoria, cosìcome i loro genitori. All’antica fie-ra, che quest’anno ha celebratola sua 228esima edizione nell’ulti-mo fine settimana di novembre,hanno preso parte anche diverseaziende di Coldiretti che hannopotuto vendere i propri prodotti:dal miele al formaggio, dal vinoagli ortaggi fino ai prodotti di bel-lezza completamente naturali co-me scrub per il corpo e tisane puri-ficanti.

Animali in piazzaper santa Caterina

Due momenti del convegno sul credito a Codogno

In senso orario dall’alto a sinistra: Azienda Agricola Bossi Stefano,Apicoltura Mascheroni, Agricola Manzoni, Azienda AgriCamco

I produttoriColdirettiad “Abbiategusto”:a partiredall’altol’AziendaAlziati,l’AziendaLa Morosina,e l’AziendaI Dossi.La rassegnagastronomica,giunta alla13esimaedizione,si è svoltadal 23al 25 novembre.Presenti chefstellati e laboratoritematicisulle eccellenzedell’agricoltura

CreditAgri Italia è una Cooperativa di garanzia fidi costituita per offrireassistenza e consulenza tecnico-finanziaria in agricoltura. Si occupa inmodo specialistico di Credito Agrario e Finanza d’Impresa a vantaggiodelle imprese agricole ed agroalimentari. Frutto di un percorso socie-tario, realizzato dal 2008 al 2010 con la fusione di 38 consorzi agricoliterritoriali, attraverso la contrattazione con istituti bancari e società dileasing, CreditAgri Italia è in grado di mettere a disposizione prodotti eservizi creditizi appositamente pensati per rispondere alle esigenzedelle imprese appartenenti al mondo dell’agroalimentare, ai ConsorziAgrari, alle Cooperative ed al settore della pesca e dell’acquacoltura.Con la delibera della Banca d’Italia del 5 giugno 2012, CreditAgri Italiaè stato abilitato come ente di garanzia vigilato dalla banca centrale eiscritto nell’elenco speciale degli intermediari finanziari ex Art. 107 delTesto Unico Bancario, divenendo a tutti gli effetti la prima “banca” de-gli agricoltori italiani al servizio di un milione di imprese agricole, coo-perative ed agroindustriali che producono il 15 per cento del prodottointerno lordo nazionale (Pil). In un anno quasi 500 imprese under 35 so-no state finanziate con oltre 37 milioni di euro. Sono i numeri presentatida Creditagri Italia, il consorzio fidi promosso dalla Coldiretti, in occa-sione dell’assemblea nazionale di Giovani Impresa.

La prima bancadegli agricoltori

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10 - Il Nuovo Grano Dicembre 2012Zootecnia

Pubblicato il rapporto del Crefis sul 3° trimestre 2012: l’Italia si conferma importatore netto di animali vivi e carni semilavorate

Suini, primi segnali di ripresaPreoccupano concorrenza estera e costi produttivi, ma bene il mercato dei capi da macello

Nel terzo trimestre del 2012, lasuinicoltura italiana prova a re-spirare grazie all’apprezzamentosul mercato dei suini da macello,sia pesanti che leggeri: con le lo-ro quotazioni decisamente in rial-zo spingono la redditività delcomparto, che da luglio a set-tembre è migliorata di quasi il 10per cento.Bene anche i mercati dei tagli dicarne e dei salumi stagionati,mentre si registra un risultato ne-gativo per i suini da allevamento.Sul fronte commerciale, l’Italia siconferma importatore netto disuini vivi e carni semilavorate,mentre esporta prodotti trasfor-mati e a maggior valore aggiun-to. Questi e molti altri dati emer-gono dal rap-p o r t o C r e f i s(Centro ricercheeconomiche sul-le filiere suinico-le) dell’Universi-tà Cattolica sulterzo trimestre2012. Di seguitone r iport iamoun’ampia sintesi.M e r c a t o d e lmais e della soiaI prezzi di mais esoia hanno pro-seguito la lorocorsa verso l’al-to. Gli aumentisono riconduci-b i l i p r inc ipal -mente agli effet-ti della forte sic-cità che ha col-pito vaste zonedi Stat i Unit i eAmerica Latinae che ha ridottomolto le rese. Lasoia è la materiaprima agricolache si è apprez-zata in manieramaggiore rag-giungendo, nelmese di agosto,il livello più altod i s e m p r e . I nquesto caso il fe-nomeno è dovu-to, oltre alle av-verse condizionimeteo, anche alfatto che moltiproduttori, at-tratti dalla ele-vate quotazionidel mais, abbia-no preferito se-minare cerealipiuttosto che se-mi o leos i , an-dando così a ridurre sensibilmen-te l’offerta. Nel corso del terzo tri-mestre, a Milano il mais naziona-le è stato quotato 256,6 euro/t,mentre il prodotto comunitario siè apprezzato su un valore mediotrimestrale di 264,6 euro/t. A livel-lo mondiale il granturco è risulta-to più caro del 24,0% rispetto alsecondo trimestre, per una quo-tazione media di 261,3 euro/t. Lasoia di provenienza estera, a Mi-lano, è stata quotata in media a569,5 euro/t.Mercato nazionale dei suiniLe quotazioni dei suini da macel-lo pesanti segnano un’inversionedi tendenza aumentando note-volmente rispetto ai prezzi del se-condo trimestre 2012. Per la CUNil valore medio trimestrale rag-giunto è pari a 1,651 euro/Kg,mentre a Modena i suini sonostati quotati 1,628 euro/Kg. Ri-spetto al trimestre precedente levariazioni sono rispettivamentedel +25,1% e +23,1%. Crescitaben marcata anche per i prezzidei suini da macello leggeri, conquotazioni superiori rispetto al tri-mestre precedente: +27,7% per il

prodotto quotato dalla CUN(1,570 euro/Kg) e +21,1% perquello su Modena (1,737 euro/Kg). Se i prezzi dei suini da macel-lo (pesanti e leggeri) sono in forteripresa, per quelli da allevamen-to la situazione è esattamenteopposta: le quotazioni di Manto-va, nel 3° trimestre 2012 hannoraggiunto il valore medio di 2,409euro/Kg, in diminuzione del-17,0% rispetto al 2° trimestre;mentre a Modena la diminuzioneè pari al -18,1% ed il prezzo me-dio è stato fissato a 2,437 euro/Kg.Mercato nazionale dei tagli dicarne e dei grassiTornano ad aumentare le quo-tazioni delle cosce fresche desti-

nate alla produzione di prosciuttiDOP. Per la CUN tagli i prezzi me-di trimestrali sono pari a 3,973 eu-ro/Kg per la categoria di pesomaggiore ed a 3,906 euro/Kgper quella di peso minore. PerModena i prezzi raggiunti sonoleggermente superiori: 3,917 eu-ro/Kg e 3,859 euro/Kg. Chiude lapanoramica la piazza di Parmache presenta prezzi inferiori ri-spetto alle prime due: 3,908 eu-ro/Kg (tipologia pesante) e 3,845euro/Kg (tipologia leggera).Crescono anche i prezzi dellecosce destinate alla produzionedi prosciutti non tipici. Per la CUNtagli la variazione rispetto al me-se precedente è del +7,4%(3,103 euro/Kg), segue Modenacon un prezzo di 3,073 euro/Kged una variazione del +5,6%chiude Parma con una crescitadel +5,4% ed un prezzo pari a3,011 euro/Kg. Nella categoriadi peso inferiore le cosce quota-te dalla CUN tagli e da Modenasubiscono incrementi rispettiva-mente del +6,4% e +5,0% rag-giungendo valori di 2,606 e 2,602euro/Kg. Più marcata la crescita

delle cosce fresche quotate aParma: +6,9% con un prezzo di2,600 euro/Kg. Continua la fortecrescita dei prezzi dei lombi ta-glio Modena con il prodotto del-la CUN tagli che si colloca addi-rittura a 5,088 euro/Kg (+24,6% ri-spetto al trimestre precedente),seguono Modena con 4,884 eu-ro/Kg (+23%) e Parma che cre-sce del +29,8% attestandosi a3,799 euro/Kg. Notevole la diffe-renza anche rispetto ai prezzi del3° trimestre 2011, con variazionia favore del 2012 per tutte lep iazze: +20,0% per Parma,+13,9% per la CUN tagli e +10,7%per Modena. Aumentano anchei prezzi delle coppe fresche, cosìcome quelli delle pancette fre-

sche.Mercato nazionale dei salumistagionatiLe quotazioni di entrambe le ti-pologie di prosciutto di Parma (9-11 kg e <9 Kg) ritornano a cresce-re. Nel primo caso la variazionecongiunturale è stata del +2,1%con un dato medio trimestralepari a 7,691 euro/Kg, mentre perla categoria di peso inferiore ilprezzo di 7,610 euro/Kg è mag-giore del +2,5% rispetto a quellodel trimestre precedente. In leg-gero aumento, dopo un grandeperiodo di stabilità, anche il prez-zo del prosciutto di San Danieleche sale a 10,717 euro/Kg. Nelterzo trimestre 2012 sono in au-mento anche i prezzi delle cop-pe stagionate: la coppa di Par-ma raggiunge un prezzo di 7,966euro/Kg, mentre la coppa sta-gionata “nazionale”, quotata aModena, con 10,558 euro/Kg sa-le rispetto alla quotazione prece-dente del +2,0%.Macellazioni nazionali di suiniNel 2° trimestre 2012 (ultimi datidisponibili) in Italia sono staticomplessivamente macellati

3,16 milioni di capi contro i 3,67milioni del 1° trimestre 2011, conuna variazione sensibilmente ne-gativa pari a -13,9%. A questa si-gnificativa contrazione contribu-iscono tutte le categorie di suini:il record negativo spetta ai ma-groni con un meno 71,5%. Le ri-duzioni osservate durante questoperiodo dell’anno sono il risultatodegli andamenti stagionali tipicidi questo periodo, in cui solita-mente le macellazioni risentonodi una battuta di arresto rispettoai precedenti mesi invernali, du-rante i quali anche i consumi so-no maggiori. Confrontando il nu-mero di capi macellati nel 2° tri-mestre 2012 con quello dellostesso periodo del precedente

anno, si osserva un aumentocomplessivo pari al +2,8%. Il datosulle macellazioni in peso vivo di-mostra anch’esso che le macel-lazioni nel secondo trimestre del2012 sono diminuite rispetto ai tremesi precedenti: si registra una ri-duzione complessiva del -9,3%. Idati riguardanti le macellazioni inpeso morto seguono l’andamen-to di quanto precedentementedescritto per il peso vivo. Nel 2°trimestre 2012 sono state com-plessivamente macellate 402 mi-la tonnellate di carne in pesomorto ovvero quasi il -9% rispettoal trimestre precedente.Italia: commercio estero di suinie carni suineL’Italia si conferma importatricenetta di suini vivi e carni semila-vorate fresche e congelate,mentre per i prodotti trasformatie a maggiore valore aggiunto ilnostro Paese continua ad essereesportatore netto. Tra aprile egiugno 2012 (ultimi dati disponi-bili) il saldo commerciale del set-tore suinicolo italiano ha rag-giunto un valore di -192 milioni dieuro circa: ancora una volta so-

no le voci merceologiche consi-derate “materia prima” a contri-buire maggiormente al disavan-zo del commercio nazionale deiprodotti delle filiere suinicole epiù precisamente i suini vivi, lecarni semilavorate congelate equelle fresche. In particolare, lacategoria caratterizzata dalmaggiore valore negativo è sta-ta proprio quella delle carni se-milavorate fresche (-373 milionidi euro). Tra aprile e giugno 2012le esportazioni sono state pari a55.244 tonnellate per un valoredi 306 milioni di euro, vale a dire il+0,6% rispetto all’anno scorso e il+6,9% sul primo trimestre 2012. Il76,8% in volume delle spedizioninazionali è assorbito dal merca-

to europeoper un totaledi 42.399 ton-nellate: i trep r i n c i p a l ipartner del-l’Italia sono laGermania, laF ranc ia e i lRegno Unito.Per quanto ri-guarda i Pae-si extra-UE, leesportazioniv e r s o t a l ea r e a s o n ostate par i a68 mil ioni die u r o c i r c a(pari a 12.844tonnellate):va segnalatoil forte incre-mento delleesportazionii n v o l u m everso Giap-pone e StatiUniti. Il princi-pale clienteextra-UE del-l’Italia cam-bia a secon-d a c h e s iconsiderino idati in valoreo q u e l l i i nquantità. Nelprimo caso,tale posizioneè r icopertad a g l i S t a t iUniti, nel casodelle esporta-zioni in quan-tità, la princi-pale destina-zione finale èinvece rap-presentatadal la Croa-

zia. Le importazioni italiane di sui-ni e carni suine hanno raggiunto,nel secondo trimestre 2012, unvalore di 498 milioni di euro, corri-spondenti a 242.245 tonnellate.Rispetto all’anno scorso aumen-tano le importazioni in volumesolo per le carni suine congelate(+12,2%) e i suini vivi (+9,9%).L’83,3% del volume totale impor-tato risulta costituito dalle carnisemilavorate fresche, in partico-lare cosce. Relativamente al-l’origine delle importazioni, laquasi totalità proviene dall’UE-27. Il principale partner dell’Italiaresta la Germania. Altri impor-tanti Paesi fornitori sono i PaesiBassi e la Spagna. Nel secondotrimestre 2012 l’Italia ha acqui-stato un numero di suini vivi paria 322.084 capi, dato in netta cre-scita sia rispetto allo stesso perio-do del 2011 (+25%), sia rispetto alprimo trimestre 2012 (+23,1%). Lamaggior parte degli animali pro-viene dal mercato europeo, inparticolare da Danimarca e Pa-esi Bassi, e in entrambi i casi il no-stro Paese acquista soprattuttolattonzoli.

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L’era del cibo a basso costo sta per finire, complici: il boom demografico, i biocarburanti e la finanziarizzazione delle produzioni

E’ scattata la corsa alla terraIn Lombardia la superficie agricola continua a diminuire mentre si allargano i centri urbani

AttualitàDicembre 2012 Il Nuovo Grano ­ 11

I grandi del mondo si stanno fi-nalmente accorgendo che le ter-re coltivabili sono un bene finito enon rinnovabile. Una volta esauri-te, non si possono più rigenerare.Una presa di coscienza che staproducendo una “corsa alla ter-ra” destinata ad acuirsi nei prossi-mi anni. I Paesi ricchi, per sfamare ipropri cittadini, e le grandi multi-nazionali, per fare profitti a bassoprezzo, stanno razziando i terreniproduttivi ancora disponibili neipaesi in via di sviluppo e in quellidel terzo mondo. E’ il fenomenodel “land grabbing” che letteral-mente significa “acchiappare laterra”. Ne avevamo già parlatosulle colonne di questo giornalenel febbraio 2009, quando questatendenza era ancora agli albori.Da allora questa nuova forma dicolonialismo è esplosa e oggi neparlano sotto forma di denunciaun po’ tutti. D’altronde, solo nelcontinente africano si parla ormaidi oltre 70 milioni di ettari di terreniagricoli passati sotto il controllo dimultinazionali cinesi, saudite, co-reane, americane e italiane. Aquesti si vanno ad aggiungere lecentinaia di migliaia di ettari arraf-fati in Sud America, nel sud estAsiatico e negli ex paesi dell’Unio-ne Sovietica. Ma per quanto de-nunciato, stigmatizzato, bollatocome un crimine nei confronti diquei piccoli agricoltori del sud delmondo che da un giorno all’altrosi ritrovano i bulldozer sotto casache disboscano, dissodano, spia-nano e sfruttano terreni che i lorogenitori hanno coltivato per gene-razioni, il fenomeno non accennaad arrestarsi. Il motivo per cui lemultinazionali occidentali o asiati-che perseverano in questa praticaimmorale è molto semplice: l’era

dell’alimentazione a basso costoè probabilmente terminata. Nel-l’immediato dopoguerra, una fa-miglia media occidentale destina-va quasi il 40% del proprio redditoalla spesa per l’alimentazione, og-gi una famiglia europea riserva alcibo solo il 10-13 % del proprio red-dito. È stato un processo incon-scio, molto ben gestito da multina-zionali e distribuzione organizzatache per far trionfare la “societàdei consumi”, per portarci ad ave-re mediamente uno smartphone afamiglia, dovevano liberare partedei nostri introiti e l’hanno fatto adiscapito del-la spesa ali-mentare. Nonè s t a t o u nprocesso in-dolore e nesanno qual-cosa i nostrip r o d u t t o r iperché, perfar sì che un li-tro di latte al-lo scaf fa lec o s t i o g g im e n o d iquanto nonvalesse tren-t ’ a n n i f a oper far sì che il prosciutto di Parmanon sia più un “bene di lusso” co-me negli anni ’60, hanno assistitoper anni ad una riduzione micidia-le dei prezzi dei prodotti agricoli.Per cinquant’anni la produzioneprimaria è stata la cenerentoladell’economia: chiudeva una stal-la a Lodi? Pazienza, il latte lo pote-vamo acquistare in Germania.Cessava l’attività un allevatore disuini a Mantova? Tranquilli, i suini liavremmo comprati in Danimarca.Ci sottraevano 100.000 metri qua-

drati di eccezionale terreno agri-colo a Rivolta D’Adda per farci uncentro commerciale? State sereni,il mais lo facciamo arrivare dagliStati Uniti. Ma “la musica” sembraproprio stia cambiando. Negli ulti-mi anni i prezzi delle materie primeagricole si sono caratterizzati an-che per un’innaturale volatilità,ma soprattutto per delle quotazio-ni mediamente elevate, caratte-rizzate da punte massime che nonsi riscontravano da decenni. PaulConway, vicepresidente di Char-gill, il più grande commerciante dicommodity agricole del mondo,

ha recente-mente dichia-rato: “Farem-mo meglio ada b i t u a r c i aprezzi del cibopiù elevati. Seteniamo con-to dell’influen-za dei bio car-buranti, dellafinanziarizza-z i o n e d e l l ecommodity,del fatto cheun miliardo dipersone stauscendo dalla

povertà e chiede di alimentarsimeglio, dobbiamo dirci che il calodell’incidenza degli alimenti sulreddito famigliare complessivo,che ha caratterizzato gli ultimicento anni, è probabilmente fini-to”. Immaginiamo che i l s ig.Conway veda in tutto ciò una bel-la opportunità per la società cheamministra ma noi, la Vecchia Eu-ropa e soprattutto il Bel Paese, cheimportiamo gran parte delle pro-duzioni primarie necessarie ad ali-mentare la nostra zootecnia e a ri-

fornire l’agro industria più afferma-ta e blasonata del pianeta, comeabbiamo intenzione di affrontare ilproblema? In Eurolandia l’attualeCommissario per l’agricoltura Da-cian Ciolos ha presentato una pro-posta di riforma per la PAC 2014-2020 che mette al primo postol’agricoltura conservativa, le azio-ni agro-climatiche-ambientali, gliutilizzi agro energetici dei prodottiagricoli e, ciliegina sulla torta, vor-rebbe reintrodurre il “set aside”.Una visione vecchia, superata daitempi e che sottovaluta l’ultimoeffetto della globalizzazione: unacrescente richiesta di cibo priorita-ria rispetto ad alberature, siepi efasce tampone. Mentre l’Europa sitrastulla con il greening, convintache potrà poi reperire ciò che lemanca su altri mercati, il cibo iniziaa scarseggiare in tutto il mondo e iprezzi dei cereali ne sono un sinto-mo evidente. Venendo a noi,prendiamo atto che l’attuale Mini-stro per le Politiche Agricole, MarioCatania, ha presentato una pro-posta di legge volta a fermare ilconsumo sconsiderato di suoloagricolo ma, per il momento, paresia ferma in Parlamento “con lequattro frecce” accese. Nel frat-tempo in Lombardia siamo scesi aldi sotto del milione di ettari di SAU,ma la pubblica amministrazionepare non aver battuto ciglio. Qui sicontinua tranquillamente a parla-re di grandi opere, di piastre di ce-mento per l’Expo, di autorizzazionie urbanizzazioni per la realizzazio-ne di centri commerciali. L’ultimocaso a Locate Triulzi, ridente co-mune della campagna milanese,che grazie all’impegno della giun-ta comunale ha coronato il sognodi vedersi autorizzare, prima inconferenza dei servizi e poi dal-

l’Ente Parco Agricolo Sud Milano,la realizzazione di un bell’outlet delquale si sentiva sicuramente il biso-gno. Poco importa se per la realiz-zazione dell’ennesimo “spendifi-cio” dovremo perdere qualcheettaro di ottimo terreno agricoloper rifare la viabilità, i collegamen-ti e realizzare parcheggi. Al postodi qualche tonnellata di granotur-co o frumento, avremo tante ma-gliette e giubbotti. D’altro canto,che sensibilità potranno mai averenei confronti dell’agricoltura, quel-la vera che produce latte, carne,uova, cereali, riso, delle pubblicheamministrazioni di una Regioneche ha autorizzato la costruzionedi quasi 300 impianti per la produ-zione di biogas alimentati quasi to-talmente con materie prime agri-cole, senza neppure interrogarsicirca le conseguenze dirette e in-dirette che questo avrebbe com-portato? La conseguenza direttadi questa lungimirante decisioneregionale, sarà che circa 75.000ettari di terreno produrranno nona fini alimentari, mentre comeconseguenza indiretta avremoprezzi degli affitti fuori controllo. Ecosì tra costi di produzione in cre-scita esponenziale e affitti insoste-nibili a farne le spese sono le nostreaziende agricole, quelle che alle-vano le vacche che ci consento-no di produrre il Grana Padano o ilGorgonzola, quelle che allevano isuini che ci danno il Parma e il SanDaniele, quelle che hanno dasempre prodotto l’Arborio e il Car-naroli per i nostri risotti. È questoche vogliamo? Siamo disposti asacrificare sull’altare del “gree-ning” o sul banco di un Outlet leeccellenze dell’agro alimentareItaliano?

Luigi Simonazzi

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