nuovo grano novembre 2012

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Dall’Europa alla buona politica, dalla qualità dei territori all‘etica del mercato: queste le parole chiave per lo sviluppo Così coltiviamo la crescita Il Presidente Sergio Marini ha illustrato a Cernobbio il progetto di Coldiretti per l’Italia Iniziativa realizzata con il contributo di Regione Lombardia Direzione Generale Agricoltura Giovanni Benedetti è il nuovo Direttore A Carlo Greco il saluto della Federazione ANNO XX - N. 9 MENSILE - Poste Italiane SpA - Spedizione in abb. postale - 70x100 LO/MI - OTTOBRE 2012 DIREZIONE E AMMINISTRAZIONE VIA RIPAMONTI, 37/A 20136 MILANO - TELEFONO 02/5829871 Un governo globale per i beni co- muni, un’Europa con istituzioni forti dove possa spiccare un’Italia unita in cui la buona politica sappia valoriz- zare le tipicità su cui puntare per far ripartire lo sviluppo del Paese. E’ il messaggio contenuto nel manifesto “L’Italia che vogliamo in dieci punti”, che Coldiretti ha presentato durante la XII edizione del Forum Internaziona- le dell’Agricoltura e dell’Alimentazio- ne, tenutasi a Cernobbio il 19 e il 20 ottobre scorso. Appuntamento an- nuale per l’agroalimentare, al centro dei lavori del Forum di quest’anno la proposta per una via italiana per lo sviluppo del Paese discussa con mol- te autorità istituzionali e leader politi- ci. Tra i relatori anche il premier Mario Monti che ha apprezzato il decalogo di Coldiretti, nel quale si ricorda che gli assets su cui il nostro Paese può e deve scommettere, sono di natura materiale e immateriale: patrimonio storico ed artistico, paesaggio, biodi- versità, ricchissima articolazione terri- toriale, originalità e creatività, gusto e passione, intuito e buonsenso. SERVIZI A PAG. 7-8 Arriva il latte UHT firmato dagli agricoltori italiani SERVIZIO A PAG. 8 Giovanni Benedetti, attuale diret- tore regionale della Coldiretti Lom- bardia, è adesso anche il nuovo di- rettore della Coldiretti di Milano Lodi e Monza Brianza. Prende il posto di Carlo Greco, destinato dalla Confe- derazione nazionale, a seguire un importante progetto in Piemonte. La decisione è stata votata all’unanimi- tà il 22 ottobre scorso dal consiglio della Federazione provinciale du- rante una seduta alla quale ha par- tecipato anche il delegato della Coldiretti nazionale, Antonio Biso. L’unificazione delle direzioni provin- ciali e regionali risponde alla neces- sità di razionalizzare la gestione del- l’associazione e di renderla sempre più efficiente rispetto ai bisogni delle aziende agricole in un contesto poli- tico amministrativo, locale, regiona- le e nazionale, in continua evoluzio- ne. “E’ stata unificata la direzione, ma le due federazioni, Lombardia e Milano-Lodi-Monza Brianza conser- vano ognuno il proprio consiglio, il proprio presidente e la propria strut- tura. L’unificazione fra direzione re- gionale e quella del ca- poluogo è un processo or- mai in atto in diversi aree d’Italia e pun- ta a risparmi di sistema e a rendere più ef- ficiente la struttura an- che in vista dell’Expo del 2015” ha spiegato il rappresentante confede- rale Antonio Biso. “Ringraziamo Car- lo Greco per l’opera che ha svolto nella nostra federazione – ha detto il Presidente della Coldiretti provincia- le Carlo Franciosi – è stato attento al territorio e lascia un bilancio in equili- brio. Mentre in Giovanni Benedetti, di cui conosciamo e apprezziamo da tempo esperienza e capacità, abbiamo massina fiducia e siamo si- curi che questa unificazione delle di- rezioni ci permetterà di proseguire il percorso dell’associazione nel mi- gliore dei modi”. Carlo Greco, nel suo saluto, ha detto: “Ringra- zio tutti voi e il dottor Enzo Gesmundo che mi ha pro- posto per que- sta esperienza alla Coldiretti di Milano, che è una bella re- altà. L’organiz- zazione c’è ed è a disposizione degli imprenditori. Abbiamo lavorato in squadra per il progetto di Coldiretti per la Filiera agricola italiana all’in- terno del quale è nata anche la Bot- tega di Campagna Amica di Mila- no, una delle più belle d’Italia e che opera su un bacino metropolitano di un milione e 300 mila persone. So- no sicuro che facendo squadra si possano avere tante soddisfazioni”. Il direttore Giovanni Benedetti, da parte sua, ha garantito al presidente Franciosi, al consiglio e a tutti gli as- sociati della Federazione provincia- le “la massima disponibilità e colla- borazione” specificando che l’unifi- cazione delle direzioni e il raggrup- pamento delle due federazioni in una stessa sede fisica in via Filzi 27 a Milano punta “a risparmi di sistema e al potenziamento della rappresen- tanza grazie anche a una struttura che vanta fra le migliori professiona- lità della Lombardia”. Benedetti ha poi ricordato brevemente le sue passate esperienze di direttore in di- verse sedi del Veneto e quella plu- riennale a Mantova e specificando che è anche lui un coltivatore diret- to con una sua piccola azienda di uve per Amarone in Valpolicella. “La sinergia di direzioni fra regionale e provinciale di Milano – ha quindi spiegato Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia – darà all’as- sociazione un grande respiro istitu- zionale, in un momento in cui la poli- tica sembra lontana dai problemi veri del Paese. In questo modo mi- glioreremo i canali di confronto su più livelli: comunale, provinciale e regionale. Insieme saremo tutti più forti”.. Giovanni Benedetti Carlo Greco La qualità dei nostri territori al primo Festival dei Cibi d’Italia SERVIZIO A PAG. 6

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Dall’Europa alla buona politica, dalla qualità dei territori all‘etica del mercato: queste le parole chiave per lo sviluppo

Così coltiviamo la crescitaIl Presidente Sergio Marini ha illustrato a Cernobbio il progetto di Coldiretti per l’Italia

Iniziativa realizzata con il contributo diRegione Lombardia

Direzione Generale Agricoltura

Giovanni Benedetti è il nuovo DirettoreA Carlo Greco il saluto della Federazione

ANNO XX ­ N. 9 MENSILE ­ Poste Italiane SpA ­ Spedizione in abb. postale ­ 70x100 LO/MI ­ OTTOBRE 2012DIREZIONE E AMMINISTRAZIONE VIA RIPAMONTI, 37/A 20136 MILANO ­ TELEFONO 02/5829871

Un governo globale per i beni co-muni, un’Europa con istituzioni fortidove possa spiccare un’Italia unita incui la buona politica sappia valoriz-zare le tipicità su cui puntare per farripartire lo sviluppo del Paese. E’ ilmessaggio contenuto nel manifesto“L’Italia che vogliamo in dieci punti”,che Coldiretti ha presentato durantela XII edizione del Forum Internaziona-le dell’Agricoltura e dell’Alimentazio-ne, tenutasi a Cernobbio il 19 e il 20ottobre scorso. Appuntamento an-nuale per l’agroalimentare, al centrodei lavori del Forum di quest’anno laproposta per una via italiana per losviluppo del Paese discussa con mol-te autorità istituzionali e leader politi-ci. Tra i relatori anche il premier MarioMonti che ha apprezzato il decalogodi Coldiretti, nel quale si ricorda chegli assets su cui il nostro Paese può edeve scommettere, sono di naturamateriale e immateriale: patrimoniostorico ed artistico, paesaggio, biodi-versità, ricchissima articolazione terri-toriale, originalità e creatività, gusto epassione, intuito e buonsenso.

SERVIZI A PAG. 7-8

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Giovanni Benedetti, attuale diret-tore regionale della Coldiretti Lom-bardia, è adesso anche il nuovo di-rettore della Coldiretti di Milano Lodie Monza Brianza. Prende il posto diCarlo Greco, destinato dalla Confe-derazione nazionale, a seguire unimportante progetto in Piemonte. Ladecisione è stata votata all’unanimi-tà il 22 ottobre scorso dal consigliodella Federazione provinciale du-rante una seduta alla quale ha par-tecipato anche il delegato dellaColdiretti nazionale, Antonio Biso.L’unificazione delle direzioni provin-ciali e regionali risponde alla neces-sità di razionalizzare la gestione del-l’associazione e di renderla semprepiù efficiente rispetto ai bisogni delleaziende agricole in un contesto poli-tico amministrativo, locale, regiona-le e nazionale, in continua evoluzio-ne. “E’ stata unificata la direzione,ma le due federazioni, Lombardia eMilano-Lodi-Monza Brianza conser-vano ognuno il proprio consiglio, ilproprio presidente e la propria strut-tura. L’unificazione fra direzione re-

g i o n a l e equella del ca-poluogo è unprocesso or-mai in atto indivers i areed’Italia e pun-ta a risparmi dis i s tema e arendere più ef-f i c i e n t e l astruttura an-che in vista dell’Expo del 2015” haspiegato il rappresentante confede-rale Antonio Biso. “Ringraziamo Car-lo Greco per l’opera che ha svoltonella nostra federazione – ha detto ilPresidente della Coldiretti provincia-le Carlo Franciosi – è stato attento alterritorio e lascia un bilancio in equili-brio. Mentre in Giovanni Benedetti,di cui conosciamo e apprezziamoda tempo esperienza e capacità,abbiamo massina fiducia e siamo si-curi che questa unificazione delle di-rezioni ci permetterà di proseguire ilpercorso dell’associazione nel mi-gliore dei modi”. Carlo Greco, nel

suo saluto, hadetto: “Ringra-zio tutti voi e ildottor EnzoG e s m u n d oche mi ha pro-posto per que-sta esperienzaalla Coldirettidi Milano, cheè una bella re-altà. L’organiz-

zazione c’è ed è a disposizione degliimprenditori. Abbiamo lavorato insquadra per il progetto di Coldirettiper la Filiera agricola italiana all’in-terno del quale è nata anche la Bot-tega di Campagna Amica di Mila-no, una delle più belle d’Italia e cheopera su un bacino metropolitanodi un milione e 300 mila persone. So-no sicuro che facendo squadra sipossano avere tante soddisfazioni”.Il direttore Giovanni Benedetti, daparte sua, ha garantito al presidenteFranciosi, al consiglio e a tutti gli as-sociati della Federazione provincia-le “la massima disponibilità e colla-

borazione” specificando che l’unifi-cazione delle direzioni e il raggrup-pamento delle due federazioni inuna stessa sede fisica in via Filzi 27 aMilano punta “a risparmi di sistema eal potenziamento della rappresen-tanza grazie anche a una strutturache vanta fra le migliori professiona-lità della Lombardia”. Benedetti hapoi ricordato brevemente le suepassate esperienze di direttore in di-verse sedi del Veneto e quella plu-riennale a Mantova e specificandoche è anche lui un coltivatore diret-to con una sua piccola azienda diuve per Amarone in Valpolicella.“La sinergia di direzioni fra regionalee provinciale di Milano – ha quindispiegato Ettore Prandini, Presidentedi Coldiretti Lombardia – darà all’as-sociazione un grande respiro istitu-zionale, in un momento in cui la poli-tica sembra lontana dai problemiveri del Paese. In questo modo mi-glioreremo i canali di confronto supiù livelli: comunale, provinciale eregionale. Insieme saremo tutti piùforti”..

Giovanni Benedetti Carlo Greco

La qualitàdei nostriterritorial primoFestivaldei Cibid’Italia

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quanto riguarda la campagna2012/2013, secondo i dati Agea,il nostro Paese rischia di superarela quota nazionale di produzio-ne. Da aprile a luglio di quest’an-no sono stati consegnati 3 milionie 770 mila tonnellate di prodot-to, con un aumento di circa il 3per cento rispetto allo stesso pe-riodo del 2011. E come se nonbastasse dalla Neo Zelanda arri-va una nuova trovata biotech:una mucca progettata per pro-durre latte ipoallergenico e pro-teico.

Alcuni ricercatori hanno testa-to il processo in un modello di to-po modificato geneticamenteper imitare la ghiandola mam-maria di una pecora. L’obiettivoera utilizzare una speciale inter-ferenza in grado di ridurre unaproteina del latte (la beta-latto-globulina) che può causare rea-zioni allergici. Il passo successivoè stato la creazione di un vitellotransgenico che, una volta in-dotto all’allattamento, ha pro-dotto latte con alti livelli di prote-ine e una drastica riduzione deilivelli di beta-lattoglobulina ri-spetto ai vitelli normali.

Una novità che sembra desti-nata a seguire il finale poco glo-rioso delle altre notizie miracoli-stiche sugli effetti benefici dellemodificazioni genetiche effet-tuate su animali e vegetali, ca-paci di conquistare i titoli deigiornali ma non la fiducia deiconsumatori.

che va dal primo aprile 2011 al31 marzo 2012 e non dovrà quin-di pagare multe alle casse del-l’Unione europea. Mentre per

le. La Commissione Ue a Bruxel-les ha annunciato che l’Italianon ha superato la quota euro-pea a lei conferita per il periodo

l i e v o p e r l a c a m p a g n a2011/2012, dal l’alt ra esistel’eventualità di uno splafona-mento per la campagna attua-

Tensione sul prezzo del latte.Lo scorso 30 settembre è scadu-to l’accordo con Lactalis, grup-po francese che gestisce tra glialtri anche quella Parmalat che,come denunciato da Coldiretti,sta sottopagando i produttoriitaliani. Da allora non si è trovatauna nuova intesa. Il primo tavo-lo, convocato a fine settembre,non è entrato neppure nel vivo:troppo distanti le posizioni delleparti. Negli allevamenti intantocresce la rabbia: i produttori,strozzati da costi di produzionesempre più elevati, chiedono uncongruo adeguamento delprezzo. Gli 0,38 centesimi al litropagati alla stalla negli ultimi seimesi non sono più accettabili,come conferma il Presidente diColdiretti Lombardia, EttorePrandini: «Rispetto allo scorso an-no le spese di gestione sono au-mentate di quasi il 40 per cento.Il prezzo di 6 mesi fa adesso nonè più sostenibile, viviamo una si-tuazione che rischia di far chiu-dere decine di aziende agricole.Se è ciò che l’industria vuole, inun momento di crisi come que-sto, allora lo dica chiaramente ese ne assuma la responsabilità».L’ultimo accordo annuale risaleal 2007, da allora solo intese dibreve scadenza: una situazioneche rischia di portare sul lastricosempre più aziende. A livello na-zionale, gli umori intorno alla pro-duzione sono discordanti: se dauna parte si tira un sospiro di sol-

Accordo scaduto a settembre, ma quei 38 centesimi al litro non sono più adeguati per il lavoro e la qualità delle aziende

Tensioni sul prezzo del latteColdiretti: “Il boom dei costi di produzione non permette agli allevatori di andare avanti”

In primo piano Ottobre 20122 ­ Il Nuovo Grano

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Dallo show della mucca alla pe-sca ai gamberi, dal bagno di fienoal laboratorio di cucina. Sono alcu-ne delle attività che si sono svoltedomenica 30 settembre 2012 in oc-casione del la giornata a porteaperte delle fattorie didattiche,promossa dal la Regione con lapartecipazione dell’associazioneTerranostra di Coldiretti Lombardia.Un’occasione per avvicinare i cit-tadini consumatori ai tesori e allebellezze del nostro territorio e dellenostre campagne. I numeri confer-mano il successo di questa iniziati-va: centinaia di persone si sono re-cate nelle fattorie aderenti, soprat-tutto famiglie con bambini in etàprescolare e scolare, come confer-mano gli stessi imprenditori agricoli.Nel le province di Mi lano, Lodi ,Monza e Brianza 19 aziende agrico-le e agrituristiche hanno preso par-te all’iniziativa a cui hanno aderitoin tutto 80 fattorie didattiche, quasila metà delle 170 accreditate alcircuito regionale. “La giornata aporte aperte – spiega Carlo Fran-ciosi, presidente della Coldiretti diMilano, Lodi, Monza e Brianza – èun’opportunità per entrare in con-tatto diretto con la natura e cono-scere i segreti e i ritmi dell’attivitàagricola attraverso laboratori ma-nuali, percorsi eno-gastronomici eincontri ravvicinati con gli animalidella fattoria”. Per le aziende agri-cole – continua la Coldiretti Inter-provinciale – è un’occasione danon perdere per far conoscere leproprie attività e i propri prodotti.Alla Cascina Guzzafame di Gag-giano (Milano), ad esempio, bam-bini e adulti hanno potuto assistereallo show della mucca, mentre al-l ’az ienda agricola Le cave delCeppo di Trezzo sull’Adda (Milano),oltre a imparare a cavalcare ponye asini con il battesimo della sella, ibambini hanno potuto fare un ba-gno di fieno o trasformarsi in unodegli animali della fattoria grazie aun trucco speciale. A Basiglio (Mila-no), invece, nell’azienda Vivai Na-tura armati di canna di bambù e dipiccoli pezzetti di wurstel, i bambinisi sono divertiti cercando di cattu-rare più gamberi possibili. Nelle fat-tor ie didatt iche – conclude laColdiretti Interprovinciale – si impa-ra a conoscere la filiera del latte el’abc della cucina casalinga, sipuò dare da mangiare agli animalio produrre il formaggio o ancoraassistere alla mungitura delle vac-che o alla tosatura delle pecore.Domenica non sono mancatenemmeno degustazioni di prodottitipici a chilometro zero. In questapagina pubblichiamo le foto invia-teci da alcune nostre aziende agri-cole che hanno preso parte all’ini-ziativa.

Giornata per grandi e piccini nelle fattorie didattiche della Lombardia alla riscoperta dei valori dell’agricoltura

Scuola Natura dai banchi ai campiDallo show della mucca alla pesca ai gamberi per scoprire le bellezze della vita all’aria aperta

Fattorie didattiche: cosa sono e come funzionano

L’entusiasmo dei bambini nei diversi momenti didattici all’interno delle cascine lombarde che hanno aderito all’iniziativa

TerritorioOttobre 2012 Il Nuovo Grano ­ 3

Rubati gasolio, trattori e piccoli attrezzi. Trafugati beni per mezzo milione di euro.

Raffica di furti nelle nostre cascineGasolio, trattori, apripista e scavatori. I furti

nelle campagne milanesi e brianzole non siarrestano. Da una rilevazione della Coldirettidi Milano, Lodi, Monza e Brianza, nei primi no-ve mesi dell’anno, i ladri hanno messo a se-gno almeno una cinquantina di colpi per unvalore complessivo di circa 500 mila euro. E’una stima provvisoria – spiega la Coldiretti In-terprovinciale – basata sulle segnalazioni rac-colte dai nostri uffici zona. Molti furti rimango-no nell’ombra perché gli agricoltori non de-nunciano, ma dai dati in nostro possessoemerge la gravità di un fenomeno che pesasulle tasche delle aziende già piegate dallacrisi economica e di redditività che sta col-pendo l’intero settore. A finire nel mirino deimalviventi sono soprattutto carburante emezzi agricoli: dalle piccole motozappe e to-saerba alle macchine movimento terra. Le se-

gnalazioni si concentrano nella fascia territo-riale a nord della città di Milano, da ovest aest della Lombardia: da Castano Primo, Cug-giono e Turbigo (al confine con il Piemonte) fi-no alla zona della Martesana, passando daRho, Magenta, Cesano Maderno e Villasan-ta. I capannoni isolati – continua la Coldiretti –sono i più esposti e vengono colpiti, in genere,durante la notte. A Cristian Capoferri, impren-ditore agricolo di 39 anni di Turbigo (Milano), èstato sottratto un trattore a cui era attaccatauna trincia. Un colpo dal valore di 60mila eu-ro: «Il mezzo era nel deposito, distante circa500 metri dalla nostra abitazione. Probabil-mente i ladri sono entrati dal retro dell’azien-da, hanno scassinato il capannone e poi so-no fuggiti su una strada secondaria attraver-sando un campo di mais. Grazie alle teleca-mere di un benzinaio della zona sappiamo

che hanno agito intorno alle 22.30». Il trattore era stato comprato tre anni fa e Capoferriaveva finito di pagare le rate lo scorso dicem-bre. «Oltre al danno la beffa – ricorda ancoral’agricoltore –. Per scongiurare nuovi furti, ab-biamo installato telecamere e sistemi di allar-me: un investimento di cinquemila euro a cuisi sommano le spese per il funzionamento. Altritrattori sono stati rubati nei comuni vicini: aCuggiono e Arconate». La refurtiva – spiegala Coldiretti di Milano, Lodi, Monza e Brianza –di solito prende le rotte verso i Paesi dell’est Eu-ropa. Il gasolio, invece, o viene riutilizzato daglistessi ladri o viene rivenduto. «E’ necessariopresidiare ancora di più il territorio – spiegaCarlo Franciosi, presidente della Coldiretti diMilano, Lodi, Monza e Brianza -. Servono sem-pre maggiori controlli da parte delle forze del-l’ordine, specialmente per le cascine isolate».

Le Fattorie Didattiche della Lombardia sono aziende agricole/agrituristicheimpegnate nell’educazione del pubblico ed in particolare nell’accoglien-za di gruppi scolastici e di giovani nell’ambito delle loro attività scolasticheed extrascolastiche (grest parrocchiali o comunali, gruppi estivi organizza-ti, campus per ragazzi…). Offrono l’opportunità di conoscere l’attività agri-cola ed il ciclo degli alimenti, la vita animale e vegetale, i mestieri ed ilruolo sociale degli agricoltori, il territorio, per educare al consumo consa-pevole ed al rispetto dell’ambiente. L’attività educativa proposta dagliagricoltori è strettamente correlata a quella agricola, che rimane l’attivitàprincipale. L’azienda agricola che intende aderire deve avere un’attivitàeffettiva di produzione animale o vegetale. Inoltre, per essere una FattorieDidattica bisogna sottoscrivere e condividere i requisiti di qualità contenutinella Carta della Qualità. Per diventare Fattoria didattica accreditata a Re-gione Lombardia, bisogna richiedere l’accreditamento alla Provinciacompetente per territorio, presentando la seguente documentazione: mo-dulo di richiesta di accreditamento, copia della Carta della Qualità sotto-scritta, una relazione con l’offerta didattica messa a punto dall’azienda,una relazione con la descrizione dell’azienda sia della parte strutturale chedell’attività agricola, nonché sull’organizzazione complessiva, la fotocopiadella carta d’identità del legale rappresentante. Le Province hanno tempo60 giorni dal ricevimento della richiesta in forma cartacea per verificareche tutte le condizioni siano rispettate e per dare il via libera all’attività difattoria didattica. Si ricorda che, presso gli uffici Coldiretti, i tecnici e i re-sponsabili di settore sono a disposizione dell’azienda per informazioni,consulenza per la compilazione della documentazione e assistenza in tuttele fasi dell’accreditamento.

Nonno Day 2012:dal 26 al 28 novembre

Torna i l Nonno Day, la giornata cheColdiretti dedica ai propri pensionati. Per l’edi-zione 2012 l’appuntamento è fissato dal 26 al28 novembre nella suggestiva cornice dell’Ho-tel San Martino di Boario Terme (Bs). Una tregiorni in cui si discuterà con ospiti istituzionali einterventi di esperti sul ruolo dei nonni nella so-cietà odierna, con la presentazione di casiconcreti tratti dalla realtà del nostro territorio.Un appuntamento importante per tutti gli as-sociati a Federpensionati per ritrovarsi e pas-sare del tempo insieme in allegria. Saranno in-fatti organizzate anche attività di intratteni-mento e serate a tema. Per aderire c’è tempofino a venerdì 16 novembre, il costo di parteci-pazione, con trattamento in pensione com-pleta, è di 145 euro. Per ulteriori informazioni eiscrizioni rivolgersi all’ufficio zona Coldiretti piùvicino.

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Milano. Questa giornata – spiegala Coldiretti di Milano, Lodi, Monzae Brianza – ha voluto essere un’ulte-riore occasione di incontro con lagente per far conoscere i prodottidella filiera agricola italiana e perfar diventare ancora di più la Botte-ga di Campagna Amica alla Ca-scina Cuccagna come un punto diriferimento per acquisti consapevo-li e per un’alimentazione che nonporti in tavola solo la qualità ma an-che tutta la storia dei prodotti agri-coli Made in Italy.

Vendemmiatori per un giorno. E’accaduto sabato 22 settembre allaCascina Cuccagna di Milano, invia Muratori, grazie a un’iniziativadella Bottega di Campagna Amicadi Coldiretti. Decine di bambini dietà scolare e prescolare hannoprodotto del mosto come si facevauna volta: attraverso la pigiaturadell’uva a piedi nudi. Un ottimo mo-do di imparare divertendosi. Lungoil muro interno della cascina, infatti,sono stati ricreati dei filari di vite congrappoli che in due momenti, alleore 10.30 e alle ore 15.30, sono statistaccati dai bambini, trasportati neitini e pigiati in diretta. Durante lagiornata, organizzata in occasionedell’Expo, si è tenuto anche un far-mers’ market dedicato interamen-te all’uva e ai suoi prodotti: i grap-poli, il mosto, le conserve, le mar-mellate, il vino, i dolci e le creme dibellezza. La giornata è stata anchel’occasione per presentare la pri-ma tessera gratuita della Bottegadi Campagna Amica dedicata airesidenti del quartiere e della città,che darà diritto a uno sconto tra il10 e il 15 per cento sugli acquisti ef-fettuati in alcuni giorni della setti-mana. Grazie a questa tessera,inoltre, ci si potrà far portare la spe-sa a casa senza problemi e fatica.Anche gli associati aderenti alla Fe-derpensionati Coldiretti potrannoavere la tessera gratuita denomi-nata «Pensionato Amico» per averesconti del 15 per cento sui prodottiofferti dalla Bottega di CampagnaAmica alla Cascina Cuccagna di

Al primo Salone della Sicurezza Alimentare a Milano, il Presidente Carlo Franciosi ha illustrato le battaglie della nostra associazione

Qualità e filiera corta per l’ItaliaEtichettatura d’origine per difendere il lavoro dei veri agricoltori e la salute dei consumatori

Territorio Ottobre 20124 ­ Il Nuovo Grano

AssociatoUnione StampaPeriodica Italiana

Carlo Domenico GrecoDIRETTORE RESPONSABILE

DIREZIONE E AMMINISTRAZIONEVia Ripamonti 37/A

Milano ­ Tel. 02/5829871 (r.a.)

RedazioneDaniela Maggi

Registrazione Tribunale di Milanon. 83 dell’8/02/1992

Hanno collaborato a questo numero:Fabio Bonaccorso, Luigi Simonazzi,

Valeria Chiesa, Valeria Sonvico

Progetto grafico e impaginazionePMP Srl ­ Lodi

FotografieArchivio “il Cittadino”

StampaSigraf spa ­ Treviglio (BG)

Presso la Cascina Cuccagna di Milano una giornata dedicata a scoprire il mondo del vino e dei viticoltori

Così la vendemmia è sbarcata in cittàUn’iniziativa per avvicinare grandi e piccoli ai prodotti e alla qualità della Filiera Agricola Italiana

A Paullo aperto il nuovo farmers’Cresce la rete dei farmers’ market di Campagna Amica nel Mila-

nese. Da sabato 13 ottobre, dalle ore 9 è attivo il nuovo mercato degliagricoltori a Paullo. Uno spazio al coperto di circa 300 metri quadrati,sulla strada Paullese al chilometro 10, che ospiterà una quindicina diproduttori del territorio per due giorni a settimana. Il farmers’ market,infatti, sarà aperto il mercoledì (dalle 9 alle 19) e il sabato (dalle 9 alle18.30). Ricca l’offerta di tesori eno-gastronomici made in Italy a di-sposizione dei consumatori: frutta e verdura di stagione, salumi e pro-dotti da forno, olio e formaggi biologici, miele, riso, lavanda, piante efiori, pane e, da metà novembre, anche pesce. Sarà inoltre possibileacquistare delle confezioni di pellets per alimentare la propria stufa.“Ecco un altro tassello per la costruzione della Filiera Agricola Italiana– commenta Carlo Franciosi, presidente della Coldiretti di Milano, Lo-di, Monza e Brianza - che si va ad aggiungere ai 40 mercati già attivinel Milanese, nel Lodigiano e in Brianza che continuano a riscuoteregrande apprezzamento da parte dei consumatori”. Quello di Paullo -spiega la Coldiretti - è il secondo farmers’ market al coperto tra leprovince di Milano, Lodi, Monza e Brianza. Il primo è stato quello invia Ripamonti a Milano, presso il Consorzio Agrario, inaugurato treanni fa e che oggi conta circa 2.500 visitatori alla settimana.

In occasione della GiornataMondiale dell’Alimentazione,il 16 e17 ottobre, a Milano si è svolto il pri-mo Salone della Ricerca, Innova-zione e Sicurezza Alimentare, un’ini-ziativa nata per discutere di un te-ma a cui i cittadi-ni-consumatoriguardano consempre maggio-re attenzione: laqualità alimenta-re. La Coldiretti diM i lano , Lod i ,Monza e Brianzaè stata invitata ap a r t e c i p a r equale relatore alC o n v e g n o d iApertura. Di se-guito riportiamol’intervento del Presidente CarloFranciosi, che ha ricordato le batta-glie fatte da Coldiretti per garantireagli italiani cibo sano, di qualità e si-curo. Dal patto con il consumatorealla lotta all’Italian Sounding la no-stra associazione è in prima lineaper garantire da una parte il giustoriconoscimento al lavoro degli agri-coltori, artefici del vero Made initaly agroalimentare che ci ha resifamosi nel mondo, dall’altra per tu-telare la salute dei consumatori.

Etichettatura e filiera cortaSulla sicurezza degli alimenti,Coldiretti si sta battendo in prima li-nea da vent’anni a questa parte,da quando sul finire degli anni ’90 ilVecchio Continente fu travolto dauna serie scandali alimentari chescossero l’opinione pubblica e mi-sero l’agricoltura sul banco degliimputati. Lo scandalo diossina neimangimi utilizzati per l’alimentazio-ne zootecnica in Francia, Belgio eOlanda e la BSE che dall’Inghilterra

si allargò a mezza Europa, gettaro-no un’ombra oscura sull’agricoltu-ra e sugli allevamenti della Comu-nità europea. Queste emergenzesanitarie misero in allarme i consu-matori, li risvegliarono dal torpore in

cui erano scivo-lati con l’avven-to della societàdei consumi e ladiffusione dellagrande distribu-zione organizza-ta. Il consumato-re, principe delmercato, si reseconto di esser“nudo”, di nonsapere quasi nul-la del cibo checonsumava: nes-

suna indicazione dell’origine, nes-suna informazione circa la produ-zione, niente rintracciabilità, soloscarne indicazioni obbligatorie perlegge. Questa presa di coscienzagenerò diffidenza e, sebbene allaprova dei fatti l’agricoltura Italianarisultò pressoché indenne da que-ste nefandezze, anche i metodi dicoltivazione e le tecniche di alleva-mento adottate dai nostri produt-tori vennero posti in discussione.L’immagine del nostro mondo neuscì in parte compromessa.Coldiretti, che neppure per un atti-mo aveva avuto dubbi in merito al-la sicurezza e alla salubrità delle no-stre produzioni, intuì che bisognavatrovare il modo per dare risposte aiconsumatori e trasmettere loroquel senso di sicurezza che solo laconoscenza può dare. Per soddi-sfare questa esigenza prese vita ilprogetto “Campagna Amica –Patto col Consumatore”. Prima del-l’introduzione dell’obbligo di rin-tracciabilità (che arrivò solo nel

2004), prima dei progetti di filieraavviati coi PSR, prima dell’ideazio-ne dei distretti agroalimentari,Coldiretti capì che solo una estre-ma trasparenza in merito ai metodidi coltivazione e di allevamentoadottati dai produttori italiani pote-va porre in risalto l’indubbia qualitàdell’agroalimentare Made in Italy ericonquistare la fiducia dei consu-matori. Il Patto col Consumatore fuuna iniziativa rivoluzionaria: in unafiliera agroalimentare che sino adallora si era limitata a riportare inetichetta esclusivamente le indica-zioni obbligatorie, con il Patto si in-troducevano tutta una serie di in-formazioni volontarie che permet-tevano al consumatore di acqui-stare nella piena consapevolezza.Finalmente gli era consentito cono-scere chi, dove e in che modo,aveva prodotto il cibo che portavain tavola. Sotto la tutela del Pattocol Consumatore vennero prodottiriso, olio di oliva, carne bovina,

confetture e altri prodotti, ma perColdiretti questo fu solo il primopasso di un percorso finalizzato aportare in trasparenza tutta la filieraagroalimentare Italiana, per esal-tarne la tipicità, le peculiarità quali-tative e la salubrità, soddisfando alcontempo la richiesta di informa-zione che arrivava dai consumato-ri. Purtroppo, però, all’interno dellafiliera agroalimentare non tutti lapensavano come Coldiretti: moltinon avevano alcun interesse a por-tare in trasparenza tutti i processiproduttivi. Così, nel 2004, Coldirettisi impegnò in prima persona in unaraccolta firme a sostegno di un pro-getto di legge popolare, per chie-dere l’approvazione di una specifi-ca legge per l’etichettatura di ori-gine di tutti i prodotti agroalimenta-ri. Fu un successo eccezionale: oltretre milioni di consumatori italiani ri-sposero all’appello sottoscrivendola richiesta di Coldiretti e confer-mando che la strada intrapresa era

quella giusta. Contestualmentevenne lanciato il progetto Campa-gna Amica con i Farmers’ Market achilometro zero per accorciare lafiliera e avvicinare “il campo allatavola”. Oggi i mercati degli agri-coltori di Campagna Amica sono1105 in tutta Italia e negli ultimi do-dici mesi hanno accolto 21 milionidi consumatori consapevoli e at-tenti alla qualità del cibo che ac-quistano e consumano. Da un son-daggio svolto da SWG, una dellepiù importanti aziende specializza-te in ricerche di mercato, il consu-matore tipo dei nostri Farmers’ hameno di 40 anni, con un’istruzionesuperiore, utilizza frequentementeinternet, acquista coscientementeed è attento alla qualità e alla salu-brità del cibo che consuma. Grazieal pressing incessante realizzato daColdiretti in questi anni, l’Italia è al-l’avanguardia in Europa in tema dietichettatura ma si può ancora mi-gliorare. La Legge 4/2011, appro-vata dal nostro Parlamento nel feb-braio dello scorso anno, quandosarà attuata introdurrà l’obbligo diindicare in etichetta tutta una seriedi informazioni ad oggi non previ-ste, ma che il consumatore preten-de perché le considera indispensa-bili. Nell’ultimo fine settimana di set-tembre, Roma ha ospitato il primofestival dell’agroalimentare a chilo-metro zero: “Cibi d’Italia”. Quattrogiorni di kermesse eno-gastronomi-ca, organizzata dalla FondazioneCampagna Amica e promossa daColdiretti, che ha ospitato oltre 200produttori e ha registrato la presen-za di più di 300 mila visitatori. Un nu-mero di presenze impressionanteche ha decretato il successo di Cibid’Italia e delle idee di Coldiretti: ci-bi sani, sostenibili e Made in Italy al100%.

Carlo Franciosi

Due momenti della giornata dedicata alla raccolta dell’uva presso la Cascina Cuccagna a Milano

Page 5: nuovo grano novembre 2012

l’identità dell’agricoltura italiana, ilrispetto dell’ambiente e della biodi-versità; dall’altro garantisce ai con-sumatori giusta qualità e quantità,genuinità e sicurezza degli alimenti,conciliando i bisogni di consumatorie di produttori”. In Italia, infatti,- in-forma la Coldiretti - nel secolo scor-so esistevano 8.000 varietà di frutta,mentre oggi sono meno di 2.000, dicui 1.500 a rischio. E negli ultimi 40anni, nel mondo, sono scomparsecirca 2000 razze animali di interessezootecnico, e dal 1990 è andatoperduto il 75% della diversità geneti-ca delle colture agricole. Un’azionedi recupero importante si deve ainuovi sbocchi commerciali creatidai mercati degli agricoltori e dalleBotteghe di Campagna Amica atti-vi in tutte le Regioni e che hanno of-ferto opportunità economiche agliallevatori e ai coltivatori di varietà erazze a rischio di estinzione che altri-menti non sarebbero mai sopravvis-sute alle regole delle moderne for-me di distribuzione. Si stima che -conclude la Coldiretti - almeno 100varietà vegetali definite minori, trafrutta, verdura, legumi, erbe selvati-che e prodotti ottenuti da almeno30 diverse razze di bovini, maiali, pe-core e capre allevati su scala ridot-ta trovino sbocco nell’attuale retedi mercati e delle Botteghe degliagricoltori di Campagna Amica.

galline ovaiole e 60 polli da carne inproduzione e dispone di frutteti, diun oliveto secolare e di serre nellequali si coltivano le piante e i fioriche vengono utilizzati per abbellire ipalazzi vaticani Sulla biodiversità ilPresidente Nazionale di Coldiretti,Sergio Marini, ha ricordato: “E’ an-che questo il nostro contributo perrispondere alla difficile crisi che at-tanaglia tutti noi. Un impegno cheda un lato va a salvaguardia del-

gno e rovere per l’invecchiamentodel vino. E sempre dalla “FattoriaPontificia”, quest’anno sono statiraccolti anche i primi 80 chili di mie-le biologico millefiori, ottenuto dallavoro di mezzo milione di api negliotto alveari collocati dagli agricol-tori di Coldiretti lo scorso anno. Lafattoria – spiega la Coldiretti - è do-tata di una modernissima pastoriz-zatrice” per il latte ottenuto da 25mucche, ospita un pollaio con 300

venzione del cancro e come ritar-dante dell’invecchiamento. L’ap-puntamento della Giornata dellaSalvaguardia del Creato, voluto persottolineare l’importanza dell’am-biente, ha visto Coldiretti tra i prota-gonisti: la nostra associazione, infat-ti, ha donato al Santo Padre una vi-gna per la “Fattoria Pontificia”. Unomaggio che richiama le prime pa-role pronunciate ai fedeli dal neoPontefice Benedetto XVI, il 19 aprile2005. Papa Ratzinger, infatti, si definì“un umile lavoratore nella vigna delSignore”, alludendo a un’umiltà pri-ma di tutto intellettuale che tantospesso lo ha portato a ripetere chela scienza non può considerarsi au-tosufficiente, ma dovrebbe averel’umiltà e il coraggio di aprirsi al Mi-stero di Dio. La nuova vigna impian-tata è di circa 1000 metri quadrati esi trova in un suggestivo angolo del-la tenuta sotto la statua del CristoBuon Pastore. Si tratta di vitigni di“Trebbiano” (bianco) e di “Cesane-se di Affile” (rosso) autoctono che afine estate 2013 darà vini a “km ze-ro” di spiccata aromaticità e la cuimemoria si perde negli annali dellastoria. E per consentire ai tecnicidell’azienda di lavorare “in casa”l’uva raccolta, la Coldiretti ha an-che provveduto ad ammodernarela piccola cantina con le attrezza-ture necessarie e le botti di casta-

Anche una delegazione dellaColdiretti di Milano, Lodi, Monza eBrianza tra i migliaia di pellegrini chehanno partecipato alla Giornatadella Salvaguardia del Creato, te-nutasi lo scorso 23 settembre a Ca-stel Gandolfo, in concomitanza conl’Angelus del Papa. La FondazioneCampagna Amica, per l’occasio-ne, ha organizzato una mostra daltitolo “I colori della biodiversità” conle patate viola, le melanzane rosse,le mele grigie, il cece nero e moltialtri prodotti come i pomodorini ze-brati, curiose specialità salvate dal-l’estinzione che presentano non so-lo colori non convenzionali, ma an-che proprietà nutrizionali importantiper la salute umana. Se la carota vi-o la di Pol ignano - r icorda laColdiretti - ha un contenuto di anto-ciani, sostanze importantissime percontrastare l’invecchiamento del-l’organismo, 28 volte maggiore diquello delle tradizionali carotearancione, il peperone bianco, ric-co di vitamina C è altamente dige-ribile, ha buccia sottile ed è partico-larmente adatto per essere impie-gato a crudo. E la patata viola, chemantiene questo colore all’internoed anche in cottura, profumata alsapore di castagna – precisa laColdiretti - è definita “salva salute”perchè ricca di antiossidanti cheagiscono come protettori nella pre-

Anche la Federazione di Milano, Lodi, Monza e Brianza ha partecipato alla Giornata per la Salvaguardia del Creato

Coldiretti dona una vigna al PapaNella mostra a Roma “I colori della biodiversità” le specialità salvate dall’estinzione

TerritorioOttobre 2012 Il Nuovo Grano ­ 5

La cerimonia finale della ventitreesima edizione si è tenuta al Teatro alla Scala del capoluogo lombardo

Un premio per celebrare la Milano ProduttivaIl prestigioso riconoscimento consegnato ad alcune aziende e dipendenti della nostra Federazione

Anche la Coldiretti alla ven-titreesima edizione del premioMilano Produttiva, il tradiziona-le riconoscimento assegnatoogni anno dal la Camera diCommercio di Milano alle im-prese, che si sono distinte percorrettezza commerciale e im-pegno imprenditoriale e ai la-voratori più diligenti e attacca-ti al lavoro.

La consegna degli attestatie della medaglia di riconosci-mento si è tenuta domenica 23settembre con una cerimoniaspeciale al Teatro alla Scaladel capoluogo lombardo. Pre-miate 249 imprese e 151 lavo-ratori alla presenza della presi-dente Expo 2015 S.p.A. e vicepresidente di Confindustria per

Ricerca & Innovazione, DianaBracco. Tra le aziende a cui èstato assegnato il r iconosci-mento anche alcuni soci dellaColdiretti di Milano, Lodi, Mon-za e Brianza: Silvia Cornalba diMediglia (Mi), l’azienda agri-cola Cornalba di Locate diTriulzi (Mi), attiva da 62 anni, Er-nestino Pagani di Milano, So-cietà agricola Cazzalini e So-cietà Redaell i Vittorio – Gio-vanni - Carlo di Morimondo(Mi). Tra i dipendenti, invece,premiati Anna Bardelli e Maurode Paoli del l’uff icio zona diMagenta , che operano inColdiretti da 29 anni. A fiancole immagini dei premiati scat-tate dal fotografo MassimoGarriboli della Mg Foto.

Azienda Agricola Cornalba Ernestino Pagani Silvia Cornalba Vincenzo Cazzalini

Vittorio Redaelli Anna Bardelli Mauro de Paoli

Alcuni giovani della Coldiretti interprovinciale con il Presidente Nazionale Sergio Marini

Tradizionalecerimonia

con lemassimeautorità

del territorio

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del lavoro è in crisi ed è venuta me-no la stessa idea che l’industria pos-sa dare a tutti un posto, con le si-tuazioni drammatiche cui stiamoassistendo in queste settimane –sottolinea il delegato nazionale diColdiretti Giovani Impresa, VittorioSangiorgio - l’agricoltura modernae multifunzionale consente oggi aigiovani di avviare un’attività im-prenditoriale nella quale esprimerele proprie idee e il proprio vissuto diesperienza e cultura”. “L’inversionedi tendenza è la dimostrazione cheil settore agricolo si è rigeneratocon una classe di giovani di im-prenditori che non si è arroccata,come spesso accade nei momentidifficili, nella difesa dell’esistente,ma si è impegnata con successonel capire e soddisfare i nuovi biso-gni dei consumatori - afferma il pre-sidente della Coldiretti Sergio Marini-. Sono queste le realtà che aumen-tano le chance dell’Italia per uscirepresto dalla crisi e ci inducono aguardare con piu’ ottimismo al fu-turo”.

ri. Per non parlare - ha concluso laColdiretti - della produzione e ven-dita della birra ottenuta dalla colti-vazione di orzo in azienda o del pa-ne dal grano, ma anche dei pro-dotti cosmetici a base di vino, olio olatte di asina. E ancora delle fatto-rie didattiche convenzionate conle scuole e degli agriasili e agriospi-zi. “In un momento in cui il mercato

oggi si possono occupare di attivitàche – ha riferito la Coldiretti - vannodalla trasformazione aziendale deiprodotti alla loro vendita in aziendao nei mercati degli agricoltori, maanche della fornitura di servizi allapubblica amministrazione come icontratti realizzati da molti comuniper la cura del verde pubblico chespesso viene affidata agli agricolto-

La crisi ha provocato in Italia unastrage in un solo anno di ben 26milaimprese condotte da giovani under35 anni in tutti i settori produttivi. E’quanto è emerso dall’analisi illustra-ta dai giovani della Coldiretti al Fe-stival Nazionale di Campagna Ami-ca. Sono quasi 697mila le impreseunder 35 che hanno resistito alle dif-ficoltà economiche, la maggioran-za delle quali opera nel commercioe nei servizi di alloggio e ristorazione(251mila), nel manifatturiero e nellecostruzioni (182mila) e nell’agricol-tura (62mila), secondo le elabora-zioni Coldiretti su dati Unioncamererelativi al primo gennaio 2012.L’agricoltura si colloca dunque sulpodio delle attività di impresa pre-ferite dai giovani e mostra anche -precisa la Coldiretti - un segnale in-coraggiante di inversione di ten-denza con un aumento del 4,3 nelnumero di imprese individuali nelsecondo trimestre del 2012. Una ri-presa che non si era mai verificataprima e che conferma le caratteri-stiche anticicliche di un settore cheè tornato ad attrarre i giovani. Dal-l’indagine Coldiretti/Swg svolta sugiovani agricoltori con meno di 30anni di età emerge che il 36,5 percento ha una scolarità alta (spe-cializzato, laureato, laureando), il56 per cento media (scuole supe-riori) e il 6,5 per cento bassa (scuolemedie). Un’inversione di tendenzache si riscontra anche a livello sco-lastico - rileva Coldiretti - con gli Isti-tuti Agrari che hanno aumentatodell’11 per cento il proprio pesopercentuale sul totale di iscritti,mentre sono scesi quelli dei Licei,secondo i dati 2012 del Miur. Nel ri-torno dei giovani alla terra – evi-denzia Coldiretti – è stato determi-nante l’allargamento dei confinidell’attività agricola che, grazie al-la legge di orientamento (la nume-ro 228 del 18 maggio 2001) forte-mente sostenuta dalla Coldiretti,ha di fatto rivoluzionato l’attivitàd’impresa nelle campagne italianeaprendo nuove opportunità occu-pazionali. Gli imprenditori agricoli

tenti laboratori del gusto, sommelierdella frutta, garden coaching, agri-cosmetica e cucina della nonna,ma anche fattorie didattiche con glianimali della fattoria per i più piccolie lezioni di agrofitness per gli sportivi.“Cibi d’Italia – ha detto il PresidenteNazionale Coldiretti, Sergio Marini –è uno spaccato dell’Italia più bella epiù vera e, in questo momento stori-co, c’è bisogno di tanta verità”.

agricole, Mario Catania, nel quale èstato presentato il primo rapporto su-gli effetti della crisi sulle imprese con-dotte da under 35 in tutti i settori esono stati premiati i finalisti del pre-mio Oscar Green Coldiretti per l’in-novazione giovanile in agricoltura.Infine, spazio anche al primo merca-to del baratto contro la crisi dellamoneta. Non sono mancati mo-menti di intrattenimento con diver-

cati degli agricoltori, unica formacommerciale a crescere, all’incon-tro sulle novità sulle mense nel nuovoanno scolastico e sulla diffusionedelle fattorie didattiche, dalla tavolacon i cibi degli antichi romani, agli in-contri sulla biodiversità e sulla salva-guardia dell’olio extravergine d’oli-va Made in Italy. Particolare rilievoha avuto l’incontro con la parteci-pazione del ministro delle Politiche

Trecentomila visitatori. Tante sonostate le persone che hanno visitato ilfarmers’ market più grande del mon-do, che Coldiretti ha portato nellascenografica cornice del Circo Mas-simo di Roma in occasione di “Cibid’Italia”, il Festival nazionale di Cam-pagna Amica, che si è tenuto dal 28al 30 settembre. Oltre 200 gli stand diproduttori che hanno potuto vende-re i propri prodotti: circa diecimilaspecialità tipiche offerte in degusta-zione e acquistabili fino ad esauri-mento, per dimostrare che l’agricol-tura italiana è un patrimonio del Pa-ese, capace di offrire la più ampiavarietà di prodotti competitivi e digrande qualità. Nello spazio dedica-to alla Lombardia in mostra il granapadano e il parmigiano del post ter-remoto di Mantova, il salame con lacarta d’identità da Caravaggio(Bergamo), le tradizionali pesche sci-roppate di Monate (Varese) e unmaxi siluro di Provolone Dop lungoun metro e 70 centimetri e del pesodi oltre un quintale proveniente daBrescia, affettato dal Presidente Na-zionale di Coldiretti, Sergio Marini.Molteplici le iniziative che hanno ani-mato la tre giorni capitolina: dallapresentazione della prima analisi sul-la rivoluzione nella spesa alimentaregenerata dall’arrivo in Italia dei mer-

A Roma, dal 28 al 30 settembre sull’area del Circo Massimo si è tenuto il farmers’ market all’aperto più grande del mondo

Ecco il primo festival dei Cibi d’ItaliaOltre 200 stand da tutta la penisola con diecimila specialità visitati da 300mila persone

Sei categorie e una menzione speciale

Oscar Green 2012

Vendite dirette,è un vero boom

Speciale Cibi d’Italia Ottobre 20126 ­ Il Nuovo Grano

Ventuno milioni di italianihanno fatto la spesa nei mer-cati degli agricoltori nell’ultimoanno per garantirsi prodotti sa-ni del territorio con il migliorrapporto qualità prezzo, in con-trotendenza rispetto all’anda-mento generale del commer-cio. E’ quanto è emerso dallaprima analisi su “L’arrivo in Ita-lia dei mercati degli agricoltoririvoluziona la spesa”, realizzatada Coldiretti con il supporto diCensis ed Swg. Un successoche per effetto del taglio delleintermediazioni commercialiha avuto comunque un effettocalmieratore sull’andamentodell’inflazione rilevato dall’Istata settembre. Sostanzialmentequasi un italiano adulto su duefrequenta i cosiddetti farmers’market, ma ben sette milionisono quelli che lo fanno rego-larmente, mentre gli altri quat-tordici milioni vi fanno i propriacquisti ogni tanto. Un trend te-stimoniato dal fatto che un’al-tissima percentuale di italiani(95 per cento) vorrebbe unamaggiore diffusione delle for-me di vendita diretta degliagricoltori, convinzione condi-visa in modo trasversale al cor-po sociale e nei vari territori. “Inostri mercati degli agricoltoristanno creando nuove econo-mie e nuova occupazione rap-presentando nel contempo unformidabile strumento di coe-sione sociale, animazione so-ciale ed educazione alimenta-re, perché ricreano un legameprofondo tra consumatore eproduttore, tra città e campa-gna”, ha affermato il presiden-te della Coldiretti Sergio Marininel sottolineare che “partendodalla distintività, la filiera agri-cola italiana fa sì che questadiventi non solo la grande levacompetitiva per le imprese maanche la grande occasione distar meglio per la gente”. Nona caso il 90 per cento degli ita-liani vorrebbero che il cibo cheportano in tavola fosse prodot-to sul proprio territorio. Di que-sti, il 39 per cento ritiene checiò serva a creare lavoro e ric-chezza localmente, il 31 percento pensa che in questo mo-do il cibo è più genuino, men-tre il restante 30 per cento èconvinto che in questo modoci sono minori spostamenti del-le merci e, di conseguenza, mi-nore inquinamento.

Nonostante la crisi che nel 2012 ha fatto chiudere 26mila imprese in diversi settori

Resistono le aziende “under 35”Il valore dei giovani per lo sviluppo dell’economia del nostro Paese

Il Circo Massimo ha ospitato il Festival dei Cibi d’Italia Il maxi provolone lombardo

Giovani agricoltori della Cascina Bullona di Magenta (MI)

Sono stati assegnati gli OscarGreen 2012, i premi alle impresegiovani più innovative. Ecco i vinci-tori.Categoria Campagna Amica - Cri-stina Scappaticci, l’imprenditricesognatrice che grazie alla sua pas-sione per le stelle riesce ad offrire atutti gli ospiti del suo agriturismouno scenario unico, quello del co-smo. Grazie alla collaborazionecon l’osservatorio astronomico diCampo Catino, Cristina permetteai suoi commensali di godersi delbuon cibo con uno sguardo all’uni-verso.Categoria Esportare il territorio –Marta Lugano produce uno spu-mante d’autore, facendolo invec-chiare sott’acqua. Tutto cominciacon un racconto ed un sogno,quello di suo padre che facendoun’immersione si imbatte in un’im-

barcazione antica dentro le cui sti-ve si era conservato benissimo delvino millenario. Fu allora che ebbela geniale intuizione: a girare perio-dicamente le bottiglie avrebbeprovveduto la corrente marina,mentre, il buio degli abissi, l’umiditàche li caratterizza e la temperaturaideale avrebbe fatto il resto comee meglio di una preziosa cantina.Categoria Stile e Cultura d’impresa- Luigi Adinolfi da una antica ricet-ta della nonna crea il primo amaroalle olive, prezioso digestivo checattura curiosi e appassionati arri-vando anche in Scandinavia, Co-rea e Stati Uniti.Categoria Ideando - Andrea De

Magistris sperimenta con successola prima coltivazione di bambù in-teramente made in Italy per rica-vare uno squisito tè senza eccitantida dare ai bambini, germogli perla ristorazione, canne per l’artigia-nato e foglie per realizzare cosme-tici.Categoria In Filiera - Teresa Palimie-ri nella sua azienda chiude intera-mente il ciclo produttivo, dal lattealla tavola realizzando squisitemozzarelle ed altri prodotti con lat-te di bufala vendute direttamentein azienda. La filiera si completaanche grazie all’apprezzatissimarealizzazione di pregiati oggetti inpelle come borse, svuotatasche e

portariviste che ricavano dai lorograndi allevamenti.Categoria Non solo agricoltura – Giu-lia Lovato nella sua fattoria compieveri e propri miracoli: i bambini diver-samente abili anche con gravi pato-logie riescono a ritornare a cantare ecamminare dopo anni di immobilità.L’intenso rapporto con gli animali, lanatura e le pratiche agricole antichediventano di fondamentale impor-tanza per il loro ritorno alla vita.Menzione speciale Paese Amico - alComune di Bardolino che grazie adun servizio navetta messo a disposi-zione dall’amministrazione porta tuttii consumatori, con particolare atten-zione per anziani e persone in diffi-coltà, direttamente al mercato diCampagna Amica, scelto da tanticome punto di riferimento per la pro-pria spesa a garanzia di qualità e ter-ritorio.

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quisto a livello nazionale. Inauguratoanche il Salone dei nuovi mestieriper presentare concretamente leopportunità offerte dalla campa-gna. Esperienze di successo che te-stimoniano uno storico ritorno allaterra da parte delle giovani genera-zioni al centro dello studio sul lavorodivulgato per l’occasione.

seo del falso Made in Italy a tavolacon gli ultimi orrori scoperti nei diversicontinenti dove la crisi economicaha favorito la proliferazione di pro-dotti taroccati a basso costo. Nelcorso del Forum è stata presentataun’approfondita analisi sulla conqui-sta dei mercati esteri da parte delMade in Italy alimentare e sui cam-biamenti in atto nelle scelte di ac-

lippis, Direttore del Dipartimento diEconomia, Università Roma Tre e Da-rio Stefàno, Coordinatore dellaCommissione Politiche agricole nellaConferenza Stato-Regioni. L’edizio-ne di quest’anno si è aperta con lapresentazione dell’indagine sullepriorità degli italiani nel tempo dellacrisi, elaborata dalla Coldiretti in col-laborazione con l’Swg, e con il Mu-

sore di “Food, Nutrition and PublicPolicy” alla Cornell University degliUSA, Giulio Albanese, Missionariocomboniano, Professore di giornali-smo missionario/giornalismo alterna-tivo presso la Pontificia UniversitàGregoriana di Roma, Paolo De Ca-stro, Presidente della CommissioneAgricoltura e Sviluppo Rurale delParlamento Europeo, Fabrizio De Fi-

Il 19 e il 20 ottobre si è tenuta la XIIedizione del Forum Internazionaledell’agricoltura e dell’alimentazionedi Cernobbio (CO). Organizzato daColdiretti, con la collaborazione del-lo studio Ambrosetti, è l’appunta-mento annuale per l’agroalimenta-re che riunisce i maggiori esperti, opi-nionisti, ed esponenti del mondo ac-cademico nonché rappresentantiistituzionali, responsabili delle forzesociali, economiche, sindacali e po-litiche nazionali ed estere, che inter-vengono sui temi correlati dell’am-biente, della sicurezza alimentare edell’economia. Al centro dei lavoridi quest’anno la proposta per unavia italiana per lo sviluppo del Paesediscussa con molte autorità istituzio-nali e leader politici: dal premier Ma-rio Monti al ministro delle Politicheagricole Mario Catania, dal segreta-rio del Pd, Pierluigi Bersani, al presi-dente di Sinistra Ecologia e Libertà,Nichi Vendola, fino a Maurizio Sac-coni, in rappresentanza del Popolodella Libertà. E poi ancora: GiovanniFava della Segreteria della LegaNord Padania, gli editorialisti SergioRomano e Federico Rampini, Jean-Pierre Lehmann Professore di PoliticaEconomica Internazionale, Pinstrup-Andersen, World Food Prize e Profes-

Alla dodicesima edizione del Forum Internazionale presentato il progetto della Coldiretti per far ripartire la crescita

La nostra via per lo sviluppoA Cernobbio il Presidente Marini ha tracciato la strada per il futuro del Paese e dell’agricoltura

Ecco i dieci punti dell’Italia che vogliamoDal governo dei beni comuni fino al recupero del primato dell’etica nei rapporti commerciali

Speciale CernobbioOttobre 2012 Il Nuovo Grano ­ 7

Il ministro Corrado Passera tra i relatori di Cernobbio Da sinistra: il ministro Catania, il premier Monti e il Presidente Marini

E’ una proposta in dieci puntiquella contenuta nel documento“L’ltalia che vogliamo” presentatodal presidente della Coldiretti SergioMarini all’apertura del Forum Inter-nazionale dell’agricoltura e dell’ali-mentazione di Cernobbio, dove sisono dati appuntamento opinionleader, segretari di partito, membridell’esecutivo, compreso il presiden-te del Consiglio Mario Monti. Dall’esi-genza di un governo globale di benicomuni come il cibo contro gli effettidi una globalizzazione senza regolefino all’etica che deve traguardareinsieme alla politica anche le forzesociali e tutti i cittadini.1. Un governo globale dei beni co-muni: “E’ necessario che i decisoripolitici ne tengano conto mettendoai vertici della loro agenda la strate-gicità del cibo e promuovendo poli-tiche che a livello globale definisca-no una regia di regole per i beni co-muni come il cibo, l’acqua e il suo-lo”.2. Più Europa: “E’ necessario lavorarealacremente alla costruzione degliStati Uniti di Europa, dotando l’Unio-ne di forti istituzioni politiche elettedemocraticamente, capaci diorientare sia il cammino di integra-zione iniziato, che di ricondurre lespinte disgreganti in atto. Dal puntodi vista del sistema agroalimentareitaliano dobbiamo essere in grado diportare pienamente “l’Italia in Euro-pa”, facendo sì che la nuova Politi-ca Agricola Comunitaria riconosca ilvalore strategico del “modello italia-no” e le sue straordinarie peculiarità,consentendo che esso diventi patri-monio della comunità contaminan-do virtuosamente il pensiero comu-nitario”.3. L’Italia, una, sussidiaria e solidale:“Di fronte alla ripresa - dopo quasi unsecolo - di forti squilibri nella distribu-zione della ricchezza prodotta e nelcontesto di un necessario contrap-punto federale il valore della sussi-diarietà diventa strumento cardineper gestire la semplificazione buro-cratica e i principi di solidarietà sonoindispensabili per superare le dise-guaglianze. Al tempo stesso quandopensiamo a “una” Italia facciamo ri-

ferimento alla pletora di livelli ammi-nistrativi che ostacolano il dispiegarsidel potenziale dell’imprenditoria na-zionale”.4. I nostri punti di forza: “Gli assets sucui il nostro Paese può e deve pun-tare, sono di natura materiale e im-materiale: patrimonio storico ed ar-tistico, paesaggio, biodiversità, ric-chissima articolazione territoriale,originalità e creatività, gusto e pas-sione, intuito e buonsenso. Accantoa questi fattori, siamo stati capaci disviluppare nel tempo un capitalesociale che rimane fortissimo; restaviva una forte capacità di relazio-narci e di fare comunità, di innova-re mantenendo in vita saperi anti-chi. Risorse che appartengono alDna del Paese e che garantisconoquel valore aggiunto inimitabile enon delocalizzabile al “saper fare”italiano. La nostra agricoltura hafondato su tali risorse il suo successo.Se essa mette in luce elementi dicompetitività, distintività, innovazio-ne ed eccellenza, è perché ha sa-puto innovarsi ancorandosi al para-digma antico e non omologabiledel Paese”.5. Il nostro modello di sviluppo: l’Ita-lia che fa l’Italia: “L’Italia e il suo futu-ro sono legati invece alla capacitàdi tornare a fare l’Italia, imboccan-do intelligentemente la strada di unnuovo modello di sviluppo che trae

nutrimento dai punti di forza a cuiabbiamo già fatto riferimento. E’ nel-la nostra capacità di trasferire neinostri prodotti e nei nostri servizi il va-lore materiale e immateriale della di-stintività italiana e nel rafforzare il no-stro saper “fare rete” che troveremola forza e l’autorevolezza per ricon-quistare la giusta capacità competi-tiva, anche nella dimensione globa-le”.6. Le politiche necessarie: “Per ac-compagnare la crescita, abbiamobisogno di “buona politica” e ciò si-gnifica in primo luogo il ritorno a fun-zioni di mediazione intelligente fraceti e interessi distinti e contrastantiai fini di perseguire un più ampio in-teresse di carattere generale, ciòche si definisce “bene comune”.“Alla politica, fortemente deficitaria,chiediamo un’operazione corag-giosa di verità, giustizia e legalità,aspetti la cui declinazione è diven-tata in questi anni via via più opa-ca”. “E per la nostra agricolturachiediamo un impegno speculare, aservizio di ciò che stiamo perseguen-do con il nostro agire quotidiano: - laverità, per garantire trasparenza aicittadini consumatori e metterli incondizione di conoscere ciò che vasulle loro tavole (lotta all’italian soun-ding, norme per l’informazione aiconsumatori, applicazione di quelleleggi approvate dal Parlamento ma

finite in un binario morto); - la giusti-zia, per contrastare le posizioni direndita e ridistribuire il valore aggiun-to a vantaggio di chi lo produce (so-stegno ai nostri progetti di Campa-gna Amica e della Filiera AgricolaTutta Italiana tesi ad accorciare ecostruire nuove relazioni di filiera); -la legalità, per impedire i fenomeniche minacciano il valore del mar-chio “Italia” (continuità di impegnonella lotta alla contraffazione e sofi-sticazione, condivisione della nostradenuncia sulle Agromafie in strettacollaborazione con magistratura eforze dell’ordine)”.7. La molla per tornare a crescere:“L’Italia è un Paese in cui le scelteeconomiche, politiche e sociali sonofortemente condizionate da dimen-sioni emozionali. Elementi come “lafiducia” tendono a ripercuotersi inmaniera più che proporzionale suicomportamenti degli individui e del-le famiglie. In stagioni congiunturaliparticolarmente difficili, “la fiducia”diventa una sorta di “molla” che senutrita dal giusto orgoglio nazionalee messa in tensione va a costituire unfattore rigenerativo, se trascurata sitraduce in un ulteriore chiave “de-pressiva”.8. Far crescere il Pil con il benessere:“E’ tempo di ripensare lo sviluppo inuna logica di benessere secondoprincipi di sostenibilità, etica del la-voro e coesione sociale. Il Pil in talcaso è strumento e non fine ultimo diuna crescita sostenibile. Dentro alconsumo di cibo c’è la cultura deiterritori, la tipicità e la creatività ditutta la gente che l’ha generato.Dentro al cibo c’è la sicurezza ali-mentare che noi abbiamo garanti-to. C’è la qualità e la diversificazioneassicurata dalla lotta continua chefacciamo per difendere la biodiver-sità. Si tratta di tutta una serie dicomponenti immateriali che quan-do ci fanno stare a tavola ci fannostare bene al di là del Pil”.9. Il valore della comunità: “La crisi ciha fatto riflettere sulla necessità di in-vestire su alcuni valori, che sono an-che essi durevoli, continuativi, chenon conoscono erosione: la sociali-tà, l’amicizia, la famiglia, lo stare be-

ne assieme, la spiritualità nelle suevarie espressioni culturali e religiose,la solidarietà. Nella “prossimità”, cheè elemento fondante della comuni-tà, c’è l’essenza, il concetto basedel modello di sviluppo verso cuidobbiamo tendere; c’è la chiave,per potersi integrare nel mare dellaglobalizzazione senza smarrirsi, con-servando la solidità e la coerenzadei nostri modelli identitari e valoriali.Del resto l’agricoltura multifunziona-le e la stessa produzione agroali-mentare sono nello stesso tempogeneratrici e rappresentazione diquesto modello, e la stessa impresamultifunzionale, continua a rimanereal centro di questo fare comunità”.10. Etica prima di tutto: “Una molte-plicità di episodi in questi anni e mesiha messo pesantemente a nudo ledebolezze del ceto politico naziona-le e locale. Ciò da un lato ha gene-rato una diffusa indignazione all’in-terno dell’opinione pubblica, dall’al-tro ha dato vita a forme, movimentie pulsioni di sapore antipolitico”.“Tutto ciò - e si tratta di un problemanon trascurabile - rischia di produrreun meccanismo di rimozione indivi-duale: se la colpa è degli “altri”, lepersone nel loro quotidiano agire fi-niscono per sciogliersi da quelle re-sponsabilità che pure hanno e do-vrebbero esercitare nella sfera pub-blica e in quella privata. Se tuttaviain questi anni c’è stato un venir me-no dei valori di trasparenza, di verità,di assunzione di responsabilità ciò, intaluni casi, ha investito anche le for-ze di rappresentanza. A volte, infatti,è accaduto che esse abbianoespresso scarsa progettualità, bassapropensione a rischiare, incapacitàdi essere punto di riferimento esem-plare per i loro associati, che siano ri-maste prigioniere di logiche legate arendite corporative. Ma soprattuttoci è parso che esse non abbiano sa-puto fuoriuscire dalla logica schiac-ciante del “presente” e a configura-re quella proiezione in chiave futuradi cui il Paese ha bisogno. Che ciòsia il riflesso di una più generale mio-pia e assenza di lungimiranza dellaclasse politica, non è motivo di con-solazione”.

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in Romania. Per non parlare del Ro-mano, dell’Asiago e del Gorgonzo-la prodotti negli Stati Uniti dove sitrovano anche il Chianti california-no e inquietanti imitazioni di sop-pressata calabrese, asiago e po-modori San Marzano “spacciate”come italiane. E in alcuni casi sono imarchi storici ad essere “taroccati”come nel caso della mortadellaSan Daniele e del prosciutto San

Daniele prodotti in Cana-da. Il comune denomina-tore degli esempi di imita-zione e contraffazione diprodotti agroalimentari ita-liani è l’opportunità, perun’azienda all’estero, di ot-tenere sul proprio mercatodi riferimento un vantaggiocompetitivo associando in-debitamente ai propri pro-dotti l’immagine del Madein Italy apprezzata dai con-sumatori stranieri, senza al-cun legame con il sistemaproduttivo italiano e fa-cendo concorrenza slealenei confronti dei produttorinazionali impegnati a ga-rantire standard elevati diqualità. Bisogna combatte-re un inganno globale per i

consumatori che - conclude laColdiretti - causa danni economicie di immagine alla produzione ita-liana sul piano internazionale cer-cando un accordo sul commerciointernazionale nel Wto per la tuteladelle denominazioni dai falsi, ma èanche necessario fare chiarezza alivello nazionale ed europeo doveoccorre estendere a tutti i prodottil’obbligo di indicare in etichettal’origine dei prodotti alimentari co-me previsto dalla legge approvataall’unanimità dal Parlamento italia-no all’inizio della legislatura e rima-sta fino ad ora inapplicata.

mentare nazionale come è statoevidenziato dall’esposizione dellaColdiretti sui casi piu’ eclatanti di pi-rateria alimentare nei diversi conti-nenti dove sono state scovate delleinquietanti aberrazioni, dallo “Spicythai pesto” statunitense al “Parmasalami” del Messico, ma anche unacuriosa “mortadela” siciliana dalBrasile, un “salami calabrese” pro-dotto in Canada, un “barbera bian-

co” rumeno, il “provolone” delWisconsin, gli “chapagetti” prodottiin Corea, una strana “pizza polla ci-polla Basilicata” prodotta in Olandae un preoccupante sugo “mascar-pone e ruccola” prodotto in Svezia.Le denominazioni Parmigiano Reg-giano e Grana Padano sono le piu’copiate nel mondo con il Parmesandiffuso in tutti i continenti, dagli StatiUniti al Canada, dall’Australia finoal Giappone, ma in vendita c’è an-che il Parmesao in Brasile, il Regiani-to in Argentina, Reggiano e Parme-sao in tutto il Sud America, ma an-che Pamesello in Belgio o Parmezan

di bacco. Abbiamo per questochiesto alle autorità nazionali di in-tervenire immediatamente ancheattraverso l’Unione Europea per fer-mare uno scempio intollerabileche mette a rischio con l’ingannol’immagine e la credibilità dei nostrivini piu’ prestigiosi conquistata neltempo grazie agli sforzi fatti per lavalorizzazione di un prodotto cheesprime qualità, tradizione, culturae territorio”, afferma il presidentedella Coldiretti nel sottolineare che“si tratta di un esempio eclatantedella superficialità con cui troppospesso in Europa si trattano i temidella qualità alimentare e della tra-

sparenza dell’in-formazione aiconsumatori sul-l ’or igine e suip rocess i cheportano gli ali-menti sulle no-stre tavole”. Conuna spesa com-presa tra i 30 e i40 euro per un kitda 30 bottigliesecondo la dittaproduttr ice, èpossibile realiz-za re anche acasa - spiega la

Coldiretti - un processo che anchein 5 giorni porta alla produzione divini delle piu’ note denominazioni.Il risultato di un processo in più tap-pe da realizzare a partire da un li-quido che sembra essere mostoconcentrato e da diversi tipi di pol-veri che sembrano essere il lievitonecessario per la fermentazione, labentonite per la chiarificazione delvino, il metabisolfito di potassio, ilsorbato di potassio come antifer-mentativo e il liquido chiarificatore,ai quali a volte nei kit si aggiungeanche segatura per dare il saporedel legno. Le istruzioni per l’usocontenute nei “wine kit” - segnalala Coldiretti - sono dettagliate e sichiudono con dei curiosi consigliper i “produttori” come: “conserva-re il vino in luogo fresco e buio”; “Ilvino rosso va aperto alcune ore pri-ma di servirlo a temperatura am-biente, mentre il vino bianco puòessere refrigerato in frigorifero”; “Unbel bicchiere di vetro valorizza almeglio le caratteristiche del vinoper cui è opportuno impiegare talebicchiere per il ‘produttore’ padro-ne di casa e bicchieri in plasticaper gli altri commensali, in mododa non correre il rischio che gliospiti siano troppo entusiasti del vi-no e ne chiedano ancora”.

Nell’Unione Europea del rigorenei conti si permette che almenoventi milioni di bottiglie di pseudovino siano ottenute da polveri mira-colose contenute in wine-kit chepromettono in pochi giorni di otte-nere le etichette piu’ prestigiosecome Chianti, Valpolicella, Frasca-ti, Primitivo, Gewurztraminer, Baro-lo, Lambrusco o Montepulciano. E’il presidente della Coldiretti SergioMarini a denunciare quello che èun vero scandalo a Villa d’Este diCernobbio, dove è stata inaugura-ta la più ampia esposizione di falsiprodotti alimentari Made in Italycon gli ultimi, nuovi e pericolosiesempi di ingan-no a danno deipiù prestigiosi vi-ni delle diverseregioni italiane.“Dopo la diffusio-ne in Nordameri-ca, dove si staregistrando unvero boom conla moltiplicazio-ne del le di t teproduttrici e del-le etichette “fal-sificate” (tra esseCalifornia Con-noisseur e Bea-verdale), i wine kit - afferma SergioMarini - sono arrivati anche in Euro-pa dove, non solo si possono ac-quistare via internet o in molti ne-gozi, ma è stato addirittura apertouno stabilimento di lavorazione. Inun Paese che fa parte dell’UnioneEuropea come la Svezia abbiamoscoperto - precisa Marini - una fab-brica che a Lindome, vicino a Go-teborg, produce e distribuisce intutto il continente e del tutto indi-sturbata oltre 140mila wine kit al-l’anno dai quali si ottengono circa4,2 milioni di bottiglie. I wine kit del-la società Vinland vengono venduticon i marchi Cantina e Doc’s chefanno esplicito riferimento alla pro-duzione italiana, ma anche ad unmarchio di qualità tutelato dal-l’Unione Europea, e promettono insoli 5 giorni di ottenere in casa vinicome Valpolicella, Lambrusco,Sangiovese o Primitivo, per i qualivengono addirittura fornite le eti-chette da apporre sulle bottiglie”.“Il vino si fa con l’uva prodotta in vi-gna e trasformata nella cantina eva eventualmente invecchiato se-condo precise regole e non si ottie-ne certo con le bustine in polveredalle quali si realizzano miscugliche non hanno neanche il diritto dichiamarsi con il nome del nettare

l’Uht in circolazio-ne in Italia, infatti,quello della filieraFai arriverà solo daallevamenti nazio-nali selezionati econtrollati e per lasua lavorazione –s o t t o l i n e a l aColdiretti - verràusata energia ver-de da fonti rinno-vabili in accordo aiprincipi dal proto-col lo di Kyoto. I lcontenitore, in ma-teriale riciclabile econ un tappo adoppia sicurezzaper garantire l’in-tegrità del prodot-to, porterà la scrit-ta “Io sono italia-no” e il logo trico-lore Fai. Il latte Uhtfirmato dagli agri-coltor i i ta l iani –c o n c l u d e l aColdiretti – si inseri-sce così nel circui-to di qualità e ga-ranzia tipico deigrandi formaggi

Dop, che per la loro produzioneassorbono circa il 60 per centodelle oltre 10 milioni e mezzo ditonnellate munte ogni anno inItalia.

batte nettamente quello delladistribuzione commerciale (15per cento) e quello industriale(11 per cento). Al contrario dellastragrande maggioranza del-

Negli ult imi 20 anni hannochiuso i battenti 60mila stalle,con la perdita di migliaia di postidi lavoro causata dalla concor-renza sleale del latte spacciatocome made in Italy e dal boomdei costi di produzione, rincaratidel 40 per cento tra il 2011 e il2012. E’ quanto denunciato dal-la Coldiretti. Proprio per sma-scherare sul mercato gli ingannidel finto Made in Italy, frenare lachiusura delle stalle e salvaguar-dare l’occupazione il presidentedella Coldiretti, Sergio Marini, halanciato il primo latte Uht a lun-ga conservazione provenienteal cento per cento da alleva-menti nazionali e Firmato dagliAgricoltori Italiani (Fai), che saràdistribuito presso supermercati,negozi e Botteghe di Campa-gna Amica. L’iniziativa degli al-levatori italiani vuole riportaretrasparenza in un settore doveviene “spacciato” come nazio-nale il latte importato da Paesicomunitari ed extracomunitariperché - sottolinea la Coldiretti -non è ancora obbligatorio indi-care in etichetta la provenienza,nonostante la legge approvataall’unanimità dal Parlamento al-l’inizio della legislatura. Secondol’indagine Coldiretti/Swg quasidue italiani su tre (65 per cento)si sentono garantiti da un mar-chio degli agricoltori italiani che

La contraffazione e la falsificazio-ne dei prodotti alimentari Made initaly costa all’Italia trecentomila po-sti di lavoro che si potrebbero crea-re nel Paese con una seria azione dicontrasto a livello nazionale ed in-ternazionale. E’ quanto emerge daun’analisi della Coldiretti divulgatanel corso del Forum Internazionaledell’Agricoltura e dell’Alimentazio-ne, dove è stata inaugurata la piu’ampia esposizione di falsiprodotti alimentari Madein Italy con centinaia diesempi raccolti in tutti icontinenti. “Con il fattura-to del falso Made in Italyche solo nell’agroalimen-tare ha superato i 60 miliar-di di euro, la lotta alla con-traffazione e alla pirateriarappresentano per le Istitu-zioni un’ area di interventoprioritaria per recuperarerisorse economiche utili alPaese e generare occu-pazione”, ha affermato ilpresidente della ColdirettiSergio Marini, nel sottoline-are che le esportazioniagroalimentari potrebberoaddirittura triplicare. Allaperdita di opportunitàeconomiche ed occupazionali sisomma il danno provocato all’im-magine dei prodotti nostrani soprat-tutto nei mercati emergenti dovespesso il falso è piu’ diffuso del veroe condiziona quindi negativamentele aspettative dei consumatori. Seinfatti, secondo un sondaggioColdiretti/Swg, ben il 45 per centodegli italiani non mangerebbe maiun formaggio Parmesan prodotto inAustralia, la situazione è profonda-mente diversa all’estero, specie neiPaesi emergenti. Il cosiddetto “Ita-lian sounding” colpisce i prodottipiu’ rappresentativi dell’identità ali-

Un aiuto per il settore zootecnico che negli ultimi venti anni ha perso quasi sessantamila stalle a livello nazionale

Ecco il latte UHT degli agricoltoriÈ il primo a lunga conservazione firmato FAI: un’arma in più contro i prodotti importati

Il fatturato del falso Made in Italy all’estero vale 60 miliardi di euro

Quei tarocchi che ci rubanotrecentomila posti di lavoro

Un “cambozola” prodotto e venduto in Svezia

Speciale Cernobbio Ottobre 20128 ­ Il Nuovo Grano

Pollice verso contro il vino in polvere

Uno dei kit venduti in Inghilterra e in Svezia per “fare” il vino chimico

La truffa dei finti vinifatti con le polverine

Il latte italiano a marchio Fai

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dere dalla dimostrazione della“posizione dominante” o dello“stato di dipendenza economi-ca” che si è rivelata nei fatti qua-si impossibile. “E’ molto positivo,in particolare – precisa il Presi-dente Marini - che le nuove di-sposizioni considerino praticacommerciale sleale le condizionicontrattuali che determinano“prezzi palesemente al di sottodel costo di produzione medio”dei prodotti agricoli. Si tratta diun principio che trova sostegnonel recente regolamento comu-nitario sui rapporti contrattualinel settore del latte laddove sievidenzia che bisogna risolvere ilproblema della trasmissione delprezzo lungo la f i l ie ra” . LaColdiretti esprime un giudizio po-sitivo sul fatto che la normativa ri-chieda l’obbligatorietà della for-ma scritta dei contratti di cessio-ne e della presenza di elementiessenziali in vista della realizzazio-ne dei principi di trasparenza,correttezza e lealtà commercialee che fissi dei termini di paga-mento legali, trenta o sessantagiorni dal ricevimento della fattu-ra che, a differenza di prima, so-no tolti dalla disponibilità con-trattuale delle parti. Le nuovenorme introdotte dall’art.62 de-vono essere applicate da subito,ma con intelligenza. Se necessa-rio, potranno essere previste del-le norme tecniche in grado dioliare gli ingranaggi del provve-dimento.

L’articolo 62 ed il relativo decretoapplicativo hanno il merito diqualificare determinati compor-tamenti come illeciti a prescin-

to di apertura: se necessari, gliaggiustamenti saranno possibili».La speranza è che non vengastravolto il testo in corso d’opera.

do Passera hanno risposto nega-tivamente. “Non ci saranno pro-roghe - ha puntualizzato Catania- ,ma il nostro è un atteggiamen-

L’articolo 62 è realtà. Dal 24 ot-tobre sono entrate in vigore lenuove disposizioni che disciplina-no le relazioni commerciali in ma-teria di cessione di prodotti agri-coli e alimentari. Due le novitàimportanti che interessano gliagricoltori: contratti scritti e pa-gamenti entro 30 giorni per lamerce deperibile e entro 60 gior-ni per le altre tipologie di prodot-ti. Una vittoria per Coldiretti chein queste nuove norme vede unatto concreto per riequilibrare irapporti di filiera, mettendo fineallo strapotere indiscusso dellaGrande Distribuzione Organizza-ta. Il pericolo che i nuovi para-metri si ritorcano contro i produt-tori come un boomerang c’è. IlP r e s i d e n t e N a z i o n a l e d iColdiretti, Sergio Marini, lo sa be-ne e mette in guardia: “Le nuovenorme che intervengono per rie-quilibrare il potere contrattualelungo la filiera agroalimentare tradistribuzione e produttori non de-vono rappresentare un alibi perla parte acquirente a rivedere alribasso i compensi che spettanoai produttori. Sarebbe questo unatto gravissimo che denuncere-mo con tutta la nostra forza”. Inu-tili i tentativi di Confcommercio eConfindustria di far slittare l’en-trata in vigore delle nuove dispo-sizioni. Alla loro richiesta, inviatain forma scritta ai ministeri com-petenti, il ministro delle Politicheagricole Mario Catania e quellodello Sviluppo economico Corra-

Contratti scritti e pagamenti entro 30 o 60 giorni, un passaggio importante che riequilibra i rapporti lungo la filiera

Commercio, arriva l’articolo 62Una battaglia vinta da Coldiretti che mette dei limiti alla Grande Distribuzione Organizzata

EconomiaOttobre 2012 Il Nuovo Grano ­ 9

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tempo indeterminato.Lavoro accessorioCon la nuova versione “per presta-zioni di lavoro accessorio si intendo-no le attività lavorative di naturameramente occasionale che nondanno luogo a compensi superioria 5.000 euro nel corso di un annosolare, annualmente rivalutati sullabase della variazione dell’indiceISTAT dei prezzi al consumo per lefamiglie degli operai e degli impie-gati intercorsa nell’anno prece-dente”.Fermo restando il limite complessivodi 5.000 euro nel corso di un annosolare per singolo prestatore, neiconfronti dei committenti imprendi-tori commerciali o professionisti leattività lavorative possono esseresvolte a favore di ciascun singolocommittente per compensi non su-periori a 2.000 euro, rivalutati an-nualmente su base ISTAT.In agricoltura, tali disposizioni si ap-plicano:a) alle attività lavorative di naturaoccasionale rese nell’ambito delleattività agricole di carattere stagio-nale, effettuate da pensionati e dagiovani con meno di venticinqueanni di età se regolarmente iscritti aun ciclo di studi presso un istitutoscolastico di qualsiasi ordine e gra-do, compatibilmente con gli impe-gni scolastici, ovvero in qualunqueperiodo dell’anno se regolarmenteiscritti a un ciclo di studi presso l’uni-versità;b) alle attività agricole svolte a fa-vore di soggetti di cui all’articolo 34,comma 6, del decreto del Presi-dente della Repubblica 26 ottobre1972, n. 633, che non possono, tut-tavia, essere svolte da soggettiiscritti l’anno precedente neglielenchi anagrafici dei lavoratoriagricoli.I voucher inoltre diventeranno“buoni orari numerati progressiva-mente e datati” il cui valore sarà fis-sato periodicamente con Decretodel Ministero del lavoro e delle poli-tiche sociali. Tale valore nominalesarà stabilito tenendo conto dellamedia delle retribuzioni rilevate perle attività lavorative affini, nonchédel costo di gestione del servizio, te-nuto conto delle risultanze istruttoriedel confronto con le parti sociali.Anche la percentuale relativa aicontributi previdenziali sarà rideter-minata con decreto del Ministro sul-la base degli incrementi delle ali-quote contributive per gli iscritti allagestione separata dell’INPS.Tirocini formativiPrevista pure la revisione dei tirociniformati. Il Governo e le Regioni so-no, infatti, impegnati a definire le li-nee guida in materia di tirocini for-mativi e di orientamento volte a:a) impedire sovrapposizioni con al-tre forme contrattuali a carattereformativo come ad esempio l’ap-prendistato;b) prevedere azioni e interventi voltia prevenire e contrastare un uso di-storto dell’istituto;c) individuare gli elementi qualifi-canti del tirocinio e dgli effetti con-seguenti alla loro assenza;d) riconoscere una congrua inden-nità, seppure in forma forfettaria, lacui mancata corresponsione è pu-nita con una sanzione amministrati-va che varia da un minimo di euro1,000 ad un massimo di euro 6,000.AppaltiIn tema di appalti è stato previstoche in sede di contrattazione col-lettiva di settore si provveda a disci-plinare in ordine alla responsabilitàsolidale fermo restando:-la durata biennale del regime diresponsabilità solidale tra commit-tente, appaltatore d eventuali su-bappaltatori;-l’obbligo per le sanzioni civili rica-denti sul solo responsabile dell’ina-dempimento.

sione del riconoscimento dell’in-dennità di disponibilità all’effettivachiamata e neppure la possibilitàd’interveto dei contratti collettivi sutale indennità.Il lavoro a progetto e altre presta-zioni di lavoro autonomoCon la nuova norma il progetto de-ve essere funzionalmente collegatoa un determinato risultato finale enon può consistere in una mera ri-proposizione dell’oggetto socialedel committente e non potrà esse-re instaurato per lo svolgimento dicompiti meramente esecutivi o ri-petitivi. Quindi nel caso in cui l’atti-vità del collaboratore sia svolta conmodalità analoghe a quella svoltadai lavoratori dipendenti dell’im-presa committente, i rapporti dicollaborazione coordinata e conti-nuativa, anche a progetto, sonoconsiderati rapporti di lavoro subor-dinato sin dalla data di costituzionedel rapporto. Al committente l’one-re della prova contraria. Le parti

possono re-cedere pri-m a d e l l ascadenzadel termineper giustac a u s a . I lcommitten-te, inoltre,può rece-dere primadella sca-denza delt e r m i n equalora sia-no emers iogget t i v iprofili di ini-d o n e i t àprofess io-n a l e d e lcollabora-tore tali darendere im-possibile larealizzazio-ne del pro-getto. Il col-laboratoreinvece puòrecedereprima della

scadenza del termine nel caso incui tale facoltà sia prevista nel con-tratto individuale di lavoro dando-ne preavviso. Il compenso corrispo-sto ai collaboratori a progetto deveessere proporzionato alla quantitàe alla qualità del lavoro eseguito enon può essere inferiore ai minimicontrattuali stabiliti nel settore perle medesime mansioni. Le presta-zioni lavorative rese da persona ti-tolare di partita IVA sono conside-rate rapporti di collaborazione co-ordinata e continuativa, qualora ri-corrano almeno due dei seguentipresupposti:a) che la collaborazione abbia unadurata complessivamente superio-re a otto mesi nell’arco di due anniconsecutivi;b) che il corrispettivo derivante datale collaborazione, anche se fat-turato a più soggetti riconducibili almedesimo centro d’imputazione diinteressi, costituisca più dell’80 percento dei corrispettivi complessiva-mente percepiti dal collaboratorenell’arco dei due anni consecutivi;c)che il collaboratore disponga diuna postazione fissa di lavoro pres-so una delle sedi del committente.Associazione in partecipazioneIl numero degli associati impegnatiin una medesima attività non puòessere superiore a tre, indipenden-temente dal numero degli asso-cianti. Unica eccezione quando gliassociati siano legati all’associanteda rapporto coniugale, di parente-la entro il terzo grado o di affinitàentro il secondo. In caso di violazio-ne il rapporto con tutti gli associati siconsidera di lavoro subordinato a

giorni. Il termine per proporre ricor-so al Giudice competente viene ri-dotto invece a 160 giorni contro i270 previsti in precedenza.Il contratto di inserimentoViene abrogato il contratto di inseri-mento. Tuttavia per le assunzioni ef-fettuate fino al 31 dicembre 2012 siapplicano le disposizioni preceden-ti.ApprendistatoTale contratto non può scenderesotto i sei mesi, salvo le eccezionipreviste dai contratti collettivi. Incaso di risoluzione del rapporto dilavoro, che sarà possibile solo dopoil periodo di formazione, nel perio-do di preavviso continua a trovareapplicazione la disciplina del con-tratto di apprendistato. Anche per ilsettore agricolo, il 30 luglio 2012, èstato siglato l’accordo per la disci-plina dell’apprendistato professio-nalizzante o di mestiere. Per ognidue dipendenti qualificati-specia-lizzati, il datore di lavoro potrà assu-

mere al massimo tra apprendisti.Se, invece, i lavoratori dipendentisono meno di dieci, il numero di ap-prendisti assunti non potrà superarele tre unità. E’ possibile prenderenuovo apprendisti quando almenola metà di quelli assunti negli ultimitrentasei mesi viene confermato.Questa limitazione si applica dal 1gennaio 2013. Nel computo non sitiene conto dei rapporti cessati perrecesso durante il periodo di provaovvero per dimissioni o licenzia-menti per giusta causa.Il Part-TimeÈ demandato ai contratti collettividi stabilire, le condizioni e le modali-tà per permettere al lavoratore di ri-chiedere la modifica e l’eliminazio-ne delle clausole di elasticità e fles-sibilità.Il Lavoro IntermittentePer prestazioni superiori ai 30 giorniè introdotto l’obbligo di comunica-zione preventiva, alla Direzione Ter-ritoriale del Lavoro competente, siaper l’instaurazione del rapporto dilavoro sia all’inizio di ogni chiama-ta. Sono state inoltre modificate lefasce d’età dei lavoratori ammessi:da 45 a 55 anni la fascia “alta”,mentre il limite minimo è stato ab-bassato da 25 a 24 anni. Tuttavia leprestazioni contrattuali potrannoessere svolte entro il venticinquesi-mo anno di età.L’articolo che trattava il lavoro in-termittente per periodi predetermi-nati nell’arco della settimana, delmese o dell’anno è stato abrogato:di conseguenza, seppur ancorapossibile l’assunzione, per questiperiodi non è più in vigore la previ-

getto di ricerca e sviluppo, dal rin-novo o dalla proroga di una com-messa consistente, per attività sta-gionali e in ogni altro caso indivi-duato dal la contrattaz ionecollettiva nazionale, territoriale,aziendale e di prossimità.Prolungamento del periodoRimane l’onere in capo al datore dilavoro di comunicare al Centro perl’impiego territorialmente compe-tente, entro la scadenza del termi-ne inizialmente fissato, che il rap-porto continuerà oltre tale termine,indicando altresì la durata dellaprosecuzione. Se il rapporto di lavo-ro continua oltre il trentesimo giornoin caso di contratto di durata infe-riore a sei mesi, nonché decorso ilperiodo complessivo di 36 mesi, ov-vero oltre il cinquantesimo giornonegli altri casi, il contratto si consi-dera a tempo indeterminato dallascadenza dei predetti termini. Sitenga anche conto che nei casi diconversione del contratto a tempodeterminato,i l g i u d i c econdanna ildatore di la-voro al risarci-mento del la-voratore sta-bilendo un’in-dennità onni-comprensivanella misuracompresa traun minimo di2 , 5 e d u nmassimo di 12mensilità del-l’ultima retri-buzione glo-bale di fatto.Contribuzio-neCon effettosu i pe r iod icontributividal 1 gennaio2013, ai rap-porti di lavorosubordinatonon a tempoindetermina-to si applicaun contributoaddizionale, a carico del datore dilavoro, pari all’1,4 per cento dellaretribuzione imponibile ai fini previ-denziali.Il contributo addizionale non si ap-plica:a) ai lavoratori assunti a termine insostituzione di lavoratori assenti;b) ai lavoratori assunti a termine perlo svolgimento delle attività stagio-nali nonché, per i periodi contributi-vi maturati dal 1° gennaio 2013 al31 dicembre 2015, di quelle definitedagli avvisi comuni e dai contratticollettivi nazionali stipulati entro il 31dicembre 2011 dalle organizzazionidei lavoratori e dei datori di lavorocomparativamente più rappresen-tative;c) agli apprendisti;d) ai lavoratori dipendenti dellepubbliche amministrazioni.Recupero contributivoSe il contratto a termine viene tra-sformato a tempo indeterminato, ilcontributo addizionale verrà restitu-ito, nel limite delle ultime sei mensili-tà e decorso il periodo di prova. Larestituzione potrà avvenire anchenel caso in cui il lavoratore vengaassunto con contratto di lavoro atempo indeterminato entro il termi-ne di sei mesi dalla cessazione delprecedente contratto a termine,ma limitatamente al solo periodolavorato.Impugnativa del contratto a termi-neDal 1 gennaio 2013, variano anchei termini per l’impugnazione delcontratto a termine al datore di la-voro che passa dai 60 giorni dallacessazione del contratto ai 120

La “Riforma del lavoro” è final-mente approdata in Gazzetta Uffi-ciale, con la legge 28 giugno 2012,n. 92. L’obiettivo è creare un mer-cato del lavoro inclusivo e dinami-co, che crei occupazione in quanti-tà e qualità. In particolare si è intesostabilizzare il rapporto di lavoro fa-vorendo il contratto a tempo inde-terminato, valorizzando l’apprendi-stato come modalità prevalente diingresso dei giovani nel mondo dellavoro e contrastando l’uso impro-prio e strumentale degli elementi diflessibilità. Sono previste, inoltre, lapromozione di una maggiore inclu-sione delle donne nella vita econo-mica e forme di tutela del redditoper i lavoratori ultracinquantenni incaso di perdita del posto. Di seguitoanalizziamo la parte relativa allastabilizzazione che ha rivisto l’asset-to di alcune tipologie di contratti.Il contratto a termineLa nuova riforma stabilisce che laforma comune di rapporto di lavo-ro è il contratto subordinato a tem-po indeterminato. Il contratto a ter-mine è previsto solo per alcune ec-cezioni prima fra tutte il “primo rap-porto”, che può essere a terminepurché non superi i dodici mesi. Lealtre eccezioni sono:- nell’ambito di un processo orga-nizzativo determinato dall’avvio diuna nuova attività;- dal lancio di un prodotto o di unservizio innovativo;- dall’implementazione di un rile-vante cambiamento tecnologico;- dalla fase supplementare di un si-gnificativo progetto di ricerca e svi-luppo;- dal rinnovo o dalla proroga di unacommessa consistente.Naturalmente l’apposizione del ter-mine è priva di effetto se non risulta,direttamente o indirettamente, daatto scritto.I limiti di durata del contratto a ter-mineIl contratto a termine ha una dura-ta massima di 12 mesi e non è pro-rogabile. Pertanto a conclusionedel periodo, che può anche esserinferiore ai dodici mesi, il rapportodi lavoro potrà essere trasformato atempo indeterminato oppure rinno-vato, ma solo dopo aver lasciatotrascorrere un periodo di almeno 90giorni e apponendo obbligatoria-mente la casuale. Infatti negli altricasi, diversi dal “primo contratto”,resta la possibilità, acquisito il con-senso del lavoratore, di prorogare ilcontratto a termine una sola voltaper ragioni oggettive e purchè si ri-fersica alla stessa attività lavorativadel primo contratto. Ciò è possibilesempre che la durata iniziale delcontratto sia inferiore a tre anni.Intervalli temporaliFermo restando il tetto massimo ditrentasei mesi, in caso di riassunzio-ne a tempo determinato di unostesso lavoratore, è d’obbligo ri-spettare i seguenti intervalli tempo-rali:- in caso di contratto di durata infe-riore a 6 mesi: 60 giorni (in prece-denza il termine erano fissato in 10giorni);- in caso di contratto di durata su-periore a 6 mesi: 90 giorni (in prece-denza il termine erano fissato in 20giorni);Il mancato rispetto di tali intervallidetermina il riconoscimento del“secondo contratto” a tempo in-determinato. È data facoltà ai con-tratti collettivi di ridurre i predetti pe-riodi rispettivamente fino a 20 giornie 30 giorni nei casi in cui l’assunzio-ne a termine avvenga nell’ambitodi un processo organizzativo deter-minato dall’avvio di una nuova atti-vità, dal lancio di un prodotto o diun servizio innovativo, dall’imple-mentazione di un rilevante cambia-mento tecnologico, dalla fase sup-plementare di un significativo pro-

Approvata la riforma Fornero, l’obiettivo è stabilizzare il rapporto: ecco come si aggiornano i contratti

Apprendistato e vouchercosì cambia il lavoro agricolo

Fiscale Ottobre 201210 ­ Il Nuovo Grano

Page 11: nuovo grano novembre 2012

verde. Lo scopo finale è renderepiù efficienti i rapporti fra settoridella produzione, della trasforma-zione e della vendita come preve-de il progetto della Filiera AgricolaItaliana di Coldiretti.

retail di contatto diretto non solocon l’agricoltore professionale maanche con il consumatore al det-taglio interessato ai prodotti agroa-limentari e a ogni cosa che riguar-da il garden e la manutenzione del

ranno a rafforzare l’intera rete inun’azione coordinata per portarevantaggi alle aziende agricole in-tegrando offerte di prodotti e ac-quisti, spuntando condizioni miglioriper tutti e sviluppando un sistema

Arriva il super consorzio agrariodella Lombardia. Mercoledì 19 set-tembre 2012, nella sede dellaColdiretti regionale a Milano i viaFilzi 27, i presidenti dei consorziagrari di Bergamo, Como-Lecco-Sondrio e Pavia hanno siglato il pri-mo contratto di rete a livello italia-no facendo nascere una realtà daoltre 100 milioni di euro di fatturatoall’anno, con 54 fra sedi e negozi,immobili per un valore che supera i30 milioni di euro e quasi 100 occu-pati fissi. L’obiettivo è il coordina-mento delle produzioni e delle ri-spettive attività, oltre alla venditacomune dei prodotti. L’organi-gramma prevede come presiden-te Giuseppe Ghezzi di Pavia, vicepresidente Giovanni Battista Mi-cheli di Bergamo e direttore di reteAlfredo Gelmini di Como. I tre con-sorzi agrari aderenti al contratto direte copriranno altrettanti settori diriferimento, integrandosi l’uno conl’altro: Bergamo per sementi e ge-stione zootecnica, Pavia comepunto di riferimento per le aziendedel riso e vitivinicole, mentre Co-mo-Lecco-Sondrio continuerà sullastrada della multifunzionalità conla valorizzazione dei prodotti delterritorio grazie alla propria rete di30 negozi (che si aggiungo ai 24delle altre due realtà aggregate).Le peculiarità dei tre consorzi servi-

Firmato il primo contratto di rete italiano tra i consorzi di Bergamo, Como-Lecco-Sondrio e Pavia

Nasce il super consorzio agrarioUna realtà con un giro d’affari di oltre cento milioni di euro e 54 fra sedi e negozi

L’agricoltura regionalenon si arrende alla crisi

A Bergamoe Mantova

due nuovi direttori

LombardiaOttobre 2012 Il Nuovo Grano ­ 11

L’agricoltura lombarda sente lacrisi, ma resiste meglio alle difficoltà ri-spetto al settore primario nazionale.Un’agricoltura a trazione zootecnica,con valori di produzione che confer-mano la Lombardia prima regioneagricola italiana e tra le principale alivello europeo: 12,2 miliardi di euro(+7,3 per cento rispetto al 2010) euna quota pari al 16,1 per cento deltotale nazionale. È quanto emergedal “Rapporto 2012 sul Sistema agro-alimentare della Lombardia” presen-tato il 10 ottobre scorso al GrattacieloPirelli di Milano. Complice la crisi eco-nomica e di redditività, il numero diimprese agricole lombarde diminui-sce rispetto al 2010 (-1,6%), ma la di-namica congiunturale risulta migliore

del corrispondente dato nazionale.Zootecnia anno record - Il settore zo-otecnico, nel 2011, ha registrato il piùalto incremento annuale dell’ultimodecennio, in misura simile tra latte ecarni, con dei distinguo. A trascinarein su il valore della zootecnia da car-ne sono soprattutto i suini (con un in-cremento quasi del 15 per cento) el’avicoltura (+18 per cento).Agriturismi in crescita - In un contesto digeneralizzata riduzione del sostegnopubblico al settore agricolo, sono sta-te numerose le aziende che, assecon-dando nuove aspettative nei confrontidel mondo rurale, hanno diversificatola loro attività con nuove soluzioni. Traqueste, nel segno della multifunzionali-tà, fenomeni come gli agriturismi, le

fattorie didattiche e la filiera corta nel-le diverse forme. Nel 2011 sono 1.360 gliagriturismi autorizzati, con una crescitadel 2,5 per cento rispetto all’anno pre-cedente; dato che pone la Lombar-dia al terzo posto tra le regioni italiane(6,6 per cento del totale nazionale).Anche il settore della vendita diretta alconsumatore, che in Lombardia inte-ressa circa il 30 per cento delle azien-de, conta 12.186 aziende, il 4,5 percento del totale nazionale. Ai primi tre posti il florovivaismo, il vino e i derivatidel latte.Consumo di suolo - A fronte di una ri-duzione del 15,3 per cento degli ettari(5.500 ettari l’anno, 16 al giorno), si èregistrato un aumento di produttività equalità delle produzioni; solo una parte

di questa perdita è dovuta al consu-mo di suolo per usi non agricoli, mentreè più rilevante l’abbandono di superfi-ci agricole utilizzate in aree marginali,con forti differenze tra le province. Leconseguenze del consumo di suolosulla produzione alimentare sono sta-te, finora, scarse e compensate dall’in-

cremento della produttività per ettaro.Comparto agro-energetico - Nel 2011gli impianti di biogas censiti sono 286(oltre il 40 per cento di quelli esistenti alivello nazionale); Brescia e Cremonale province «forti», per la concentrazio-ne del 60 per cento di tutti gli impiantiattivi nella regione.

Cambio di direttori per laColdiretti bergamasca e perquella mantovana. A Bergamo,Gianfranco Drigo, 47 anni, friu-lano, laureato in Scienze Agra-rie, ha preso il posto di LorenzoCusimano, che è stato direttoreper oltre due anni e che è an-dato a dirigere le federazioni diColdiretti Catania e ColdirettiMessina. Drigo, in passato hagià diretto il CAA del Veneto ela Coldiretti di Reggio Emilia. AMantova, invece, Giovanni Be-nedetti (attuale direttore regio-nale) è stato sostituito da MauroFiamozzi, 49 anni, trentino, di-ploma di ragioneria, che pro-viene dalla Federazione Regio-nale Coldiretti del Trentino doveha ricoperto per quindici anni lacarica di responsabile regiona-le delle politiche del lavoro nelsettore agricolo. Entrambi i nuo-vi direttori si sono insediati loscorso primo ottobre.

I cinghiali continuano a devastare i campi:danni per mezzo milione di euro nel 2012

Un «buco» da oltre 500 mila euroin meno di un anno. E’ questo – se-c o n d o u n m o n i t o r a g g i o d iColdiretti Lombardia – il costo del-le devastazioni causate dai cin-ghiali sul territorio regionale nei pri-mi 9 mesi del 2012. «La situazione èpesante – spiega Ettore Prandini,Presidente della Coldiretti lombar-da – se si considera che fra il 2006e il 2011 il totale dei danni ha supe-rato i due milioni e mezzo di euro.Serve un’azione coordinata di Pro-vince e Regione per un’azione co-mune e condivisa che porti alla so-luzione del problema. Non possia-mo certo continuare ad averecampi devastati, coltivazioni di-strutte, danni alle aziende e rischidi incidenti sulle strade, come ègià successo». Dal monitoraggioeffettuato da Coldiretti Lombardia

in collaborazione con le Province,emerge che la situazione peggio-re la stanno vivendo Brescia, Pa-via, Bergamo e Varese, oltre allafascia di territorio del Parco del Ti-cino che comprende anche il latoovest del Milanese. A parte Man-tova, Monza e Cremona dove peradesso non vengono segnalatiepisodi – spiega la Coldiretti Lom-bardia – i cinghiali sono presenti ecolpiscono in tutta la regione e fi-no ad ora le misure di contenimen-to non hanno dato i risultati spera-ti.LA MAPPA DELLE DEVASTAZIONIBRESCIA: da gennaio i cinghialihanno colpito 258 volte soprattut-to nelle zone della Valtrompia,Valle Camonica, Valle Sabbia eAlto Garda, con danni per oltre 70mila euro.

PAVIA: 80.000 euro di danni per piùdi 80 assalti a campi, risaie e vigne-ti.LODI: 3 segnalazioni per quasi 9 mi-la euro di danni, anche nell’oasi

delle «Monticchie».PARCO DEL TICINO (province diVarese, Milano e Pavia): da gen-naio sono arrivate già 98 denuncecontro le 105 registrate in tutto il

2011 quando ci furono danni peroltre 200 mila euro, una cifra chequest’anno sarà sicuramente su-periore.VARESE: 77 assalti per 67.382 eurodi danni contro i 40.430 del 2011.Coldiretti stima che entro dicem-bre il conto delle devastazioni sali-rà a 75 mila, con un aumento del-l’85 per cento rispetto all’annoscorso.BERGAMO: si stimano danni per100 mila euro nel 2012,MILANO: 10 episodi nel territoriofuori dal Parco del Ticino per oltrecinquemila euro di danni.COMO: 64 denunce fino a oggicontro le 82 di tutto il 2011 quandovennero registrati danni per quasi30 mila euro.LECCO: 12 episodi nel 2012 per untotale di 3.400 euro.

I protagonisti del nuovo Cafil, il maxi consorzio agrario della Lombardia

Danni da cinghiali in un campo della bergamasca

Page 12: nuovo grano novembre 2012

Grande successo per la XIII edizione della Biodomenica, che si è tenuta il 7 otto-bre scorso nelle principali piazze italiane. Un’iniziativa che ha coinvolto migliaia dipersone in tutto il Paese. Tra gli organizzatori anche Coldiretti. A Milano, scelta comePiazza Nazionale, l’appuntamento era in via Gaetano de Castillia 26 nel quartiereIsola. Una giornata dedicata all’agricoltura biologica e, al contempo, un’occasionedi incontro tra agricoltori e consumatori, animata dai mercati a km zero, da degu-stazioni, incontri, mostre, dibattiti e dalle “officine del bio”, laboratori per la prepara-zione della pasta fatta in casa, la lavorazione del miele e della cera d’api, la piantu-mazione delle erbe officinali ma anche la pigiatura dell’uva con adulti e bambini. Ilsuccesso di questa iniziativa – spiega la Coldiretti Lombardia – rispecchia il crescen-te appeal che questo settore ha nei confronti dei consumatori. Secondo il dossier“Bio, benessere garantito”, realizzato da Coldiretti, Aiab e Legambiente, 7 italiani su10 acquistano bio. Nonostante la crisi, quindi, questo mercato continua a crescere:non a caso l’Italia si conferma il principale produttore europeo, in termini di quantitàe diversità delle produzioni, con un milione e centomila ettari certificati. SecondoColdiretti, nel primo semestre 2012, nel carrello della spesa il biologico fa segnareun più 6,1 per cento, in netta contro-tendenza con il calo del 3 per centodei consumi alimentari nelle stessoperiodo. Il fatturato dei prodotti biolo-gici in dieci anni è triplicato – sottoli-nea la Coldiretti -, passando da me-no di un miliardo di euro del 2000 aglioltre tre miliardi di euro attuali. L’Ita-lia è leader europea nel numero diimprese biologiche che sono cre-sciute dell’ 1,3 per cento in un annoattestandosi sulle 48.296 unità con unfatturato interno di oltre un miliardo e550 milioni di euro. La tendenza di crescita nei consumi nel 2012 è piu’ evidente nelNord Est (+14,2 per cento) e nel Centro (+11 per cento) e dipende in modo particola-re dagli aumenti fatti registrare dalle bevande analcoliche, i biscotti, dolciumi e glisnack ed in misura minore i derivati del latte bio. L’acquirente tipo - continua laColdiretti - è di una classe economica medio-alta, giovane, appartiene una fami-glia non numerosaed è residente nel Nord. Secondo un’indagine Nomisma, tra i re-sponsabili degli acquisti alimentari il 53,2 per cento ha dichiarato di aver compratoalmeno un prodotto bio, ma la percentuale sale al 71 per cento tra i laureati, al 64per cento tra chi ha un figlio con meno di 12 anni e rispettivamente al 69 per centoe al 64 per cento tra chi ha un reddito superiore ai 3.550 euro e compreso tra i 2.401e i 3.550. Nella top ten dei prodotti bio piu’ consumati si classificano – conclude laColdiretti - la frutta e la verdura fresca, seguite da miele e marmellate, uova, yogurt,olio extravergine d’oliva, formaggi, succhi di frutta, biscotti e carne. Il biologico,inol-tre, ha successo non solo nelle tavole delle famiglie, ma anche nelle mense scola-stiche: secondo un’elaborazione su dati Biobank – spiega Coldiretti Lombardia – so-no oltre un milione i pasti bio giornalieri serviti agli alunni italiani. Secondo l’analisi diAiab, Coldiretti e Legambiente, negli ultimi cinque anni nelle mense italiane si è pas-sati da 924 mila a un milione 111 mila pasti, con una crescita di oltre 187 mila. Le po-sizioni di vertice sono occupate dalla Lombardia con circa 250 mila pasti, poi c’è ilLazio con 181 mila pasti, l’Emilia Romagna con 138 mila, la Toscana con 129 mila, ilPiemonte con 98 mila e il Veneto con 84 mila. «Le attività di formazione ed il ciboproposto in mensa sono strumenti fondamentali per fornire le basi di una alimenta-zione sana e consapevole – spiega Coldiretti -. Attuare questi percorsi a scuola si-gnifica riconoscere che la promozione della salute non è delegabile al solo sistemasanitario e significa anche dare finalmente all’educazione alimentare la stessa im-portanza di tutte le altre materie di studio».

neare la strategicità del progetto FIRche, nel mondo del riso, può esseredefinito rivoluzionario. L’attribuzionedi un del valore aggiunto derivantedal territorio, sommata al riconosci-mento di un ruolo attivo e primariodel risicoltore, inseriti in una Filiera cheintende veramente valorizzare il Ma-de in Italy agroalimentare, tendono aportare alla determinazione di unprezzo più equo per il nostro riso. Unprezzo che tenga sì conto dei merca-ti, ma che parta sempre da una cor-retta valutazione e considerazionedei costi di coltivazione sostenuti dal-l’azienda agricola. Siamo convintiche FIR non potrà che seguire un per-corso vincente, già tracciato daesperienze maturate e consolidate,nei comparti di grano duro, biomassee tabacco, sino ad arrivare alla pa-sta. I principi chiave su cui si basanole società di scopo nate in seno aColdiretti sono molto semplici: traspa-renza, correttezza, affidabilità, garan-zie e risultati economici tangibili. Daqui dobbiamo partire per rompere gliindugi, dare un segnale di disconti-nuità col passato e, unendo le forze ele capacità che ci contraddistinguo-no, divenire forza motrice di un Madein Italy agroalimentare di successoanche per il riso.

quale è statodato mandatoalla commer-cializzazione,anticipi propor-zionali al valoredel risone e assi-curazione delcredito per i lprodotto ven-duto oltre, ov-viamente, adun serviz io dicommercializ-zazione espertoe competente,servizi di stoc-caggio, cam-pionamento eresatura, sonosolo una partedei vantaggiche FIR intendeoffrire alle azien-de agricole. Ilbraccio opera-

tivo di FIR sul nostro territorio è stato in-dividuato in SACI soc. coop. Agricolacon sede in Vercelli, diretta dal dott.Gianluca Mascellino, esperto profes-sionista del settore ed è operativa al100 per cento. Coldiretti nel dare l’av-vio alla fase operativa, vuole sottoli-

cati da anticipazione e assicurazionedel credito per il prodotto conferito.FIR da una parte e CreditAgri dall’al-tra assicureranno al produttore servizie tutele che la singola azienda non èin grado di raggiungere per ovvi mo-tivi: acconti sulla produzione per la

bile a tutti consumatori con le Botte-ghe di Campagna Amica. La Societàdi Scopo è infatti il braccio operativoe ha obiettivi chiari e strumenti precisi:aggregazione del prodotto, stipula dicontratti di filiera, confronto e rappor-to con la Grande Distribuzione affian-

La campagna risicola 2012 si è ap-pena avviata e già i produttori si stan-no scontrando con la triste realtàche, da più parti, facili cassandreavevano pronosticato: produzionebuona e prezzi indegni. Purtroppo,anche nel comparto risicolo, fortedella polverizzazione dell’offerta l’in-dustria di trasformazione la fa da pa-drone e detta prezzi che non sononeppure lontanamente in grado dicoprire i costi di produzione. Infinitevolte Coldiretti ha sollecitato i risicol-tori ad unirsi, a trovare forme di colla-borazione cooperativistiche, per pre-sentarsi uniti di fronte al mercato. Pur-troppo sino a ieri i personalismi hannoprevalso e ogni tentativo, o quasi, èstato vano. Ma l’avvio della campa-gna di commercializzazione 2012 ve-de finalmente operativa sul territorioFIR, la Filiera Italiana Riso, una societàdi scopo che Coldiretti mette al servi-zio delle aziende risicole al fine di rie-quilibrare i meccanismi che regolanoil mercato ponendo al centro la figu-ra dell’impresa agricola. La costituzio-ne di società di scopo come FIR rap-presenta la logica prosecuzione delprogetto per la Filiera Agricola Italia-na di Coldiretti e completa il percorsoiniziato con Campagna Amica, am-pliato con i Farmer Market e reso frui-

Per la Filiera Italiana del Risoè iniziata la fase operativa

Attualità Ottobre 201212 ­ Il Nuovo Grano

Le informazioni contenute negli articoli potrebbero subire variazioni successive al momento della stampa. Gli aggiornamenti verrannoindicati nel nuovo numero del giornale. Se volete contattare la redazione de “Il Nuovo Grano” per informazioni tecniche, suggerimentio commenti potete scrivere al seguente indirizzo: Federazione Coldiretti di Milano, Lodi, Monza e Brianza, via Ripamonti 37/A Milano.

Oppure inviate una mail a: [email protected]

Se si sfora di oltre il 5%, multe e sanzioni sulla patente

Trasporto e sovraccarichi:bisogna fare attenzione al peso

La stagione dei raccolti sista avviando alla conclusionee, come di consuetudine, leaziende agricole iniziano leprime vendite di prodotto:mais, riso, grano, etc. A voltecapita che l’azienda consegnidirettamente il prodotto utiliz-zando dei mezzi propri, oppu-re la stessa si rivolge ad unaditta che effettua il trasportoper conto terzi. Nel caso in cuil’azienda effettui direttamen-te il trasporto, tutti sappiamoche il rotabile utilizzato, sia es-so un rimorchio o dumper, hauna massa a pieno carico e diconseguenza una precisa por-tata utile. Per i rimorchi a dueassi la massa complessiva èsempre di 14 tonnellate, men-tre per un tre assi le tonnellatesalgono a 20. Sottraendo allamassa a pieno carico la taradel rimorchio, l’azienda è ingrado di conoscere con preci-sione quanto prodotto puòtrasportare nel pieno rispettodel Codice della Strada. E’ be-ne ricordare questo poiché énoto che i mezzi oggi a disposi-zione delle aziende possonopotenzialmente caricare piùprodotto di quanto non sia le-cito trasportare ma, se a fron-te di un controllo di Polstrada,Carabinieri o Polizia locale, ri-sulta poi che la massa com-plessiva eccede oltre il 5 per

cento le 14/20 tonnellate a se-conda del caso, scattano pe-santi sanzioni che possonoportare anche al sequestrodel mezzo e alla sospensionedella patente del conducen-te. Probabilmente però, nontutti sanno che anche nel ca-so in cui l’azienda si rivolga adun trasportatore per conto ter-zi esiste una corresponsabilitàdel proprietario del prodottotrasportato. Infatti, nel caso incui un autotreno che trasportagranaglie, fieno, animali, ven-ga fermato per un controlloed emerga che la massa com-plessiva eccede oltre il 5 percento il dato riportato sul li-bretto del mezzo, viene eroga-ta sanzione al conducente, alproprietario del mezzo e, percorresponsabilità, al proprieta-rio della merce trasportata. Diseguito un estratto dell’art. 167del Codice della Strada: Tra-sporti di cose su veicoli a mo-tore e sui rimorchi. Articolo 1: Iveicoli a motore ed i rimorchinon possono superare la mas-sa complessiva indicata sullacarta di circolazione. Art. 2:Chiunque circola con un vei-colo la cui massa complessivaa pieno carico risulta esseresuperiore di oltre il cinque percento a quella indicata nellacarta di circolazione, quandodetta massa è superiore alle

10 t, è soggetto alla sanzioneamministrativa del pagamen-to di una somma e alla decur-tazione di punti patente (veditabella a fianco). Art. 9: Lesanzioni amministrative previ-ste nel presente articolo si ap-plicano sia al conducente cheal proprietario del veicolo,nonché al commit tente,quando si tratta di trasportoeseguito per suo conto esclusi-vo. L’intestatario della carta dicircolazione del veicolo è te-nuto a corrispondere agli entiproprietari delle strade percor-se l’indennizzo di cui all’art. 10,comma 10, commisurato al-l’eccedenza rispetto ai limiti dimassa di cui all’art. 62 (mag-giore usura). Art. 10: Quandol’eccedenza di massa superail 10 % della massa complessi-va indicata sulla carta di cir-colazione la continuazione delviaggio è subordinata alla ri-duzione del carico entro i limiticonsentiti. La sanzione ammi-nistrativa applicata al commit-tente è di euro 307, non è pre-vista decurtazione punti pa-tente. Quindi, per evitare di in-correre in spiacevoli imprevisti,consigliamo agli associati diverificare sempre attenta-mente la massa complessivadegli automezzi prima chequesti intraprendano il viag-gio.

Acquisti, è “Bio-mania”

Eccedenza rispetto alla m.c.p.c.

incrementata del 5%

Sanzione pecuniaria Decurtazione punti

* eccedenza non superiore a 1 t. Da € 36,00 a € 148,00 1

* eccedenza non superiore a 2 t. Da € 74,00 a € 296,00 2

* eccedenza non superiore a 3 t. Da € 148,00 a € 594,00 3

* eccedenza superiore a 3 t. Da € 370,00 a € 1,485,00 4