Marzo 2014

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Sito Web: www.parrocchiabovolone.it Telefono: 045 7100063 e-mail: [email protected] n° 195 - Marzo 2014 Contatti: Quaresima di Carità Editoriale: don Paolo Carissimi, Con queste parole, Gesù si ri- volge ai suoi discepoli per accen- dere in loro il fuoco dell’amore, di quell’amore sul quale saranno giudicati al termine della vita. Le esigenze dell’amore di Gesù spesso le avvertiamo come impos- sibili, abbiamo provato e riprova- to ma non riusciamo. E forse ci viene da lasciar perdere e vivere in una insignificante mediocrità. Ma Gesù continuamente ci chia- ma ad imitarlo, a vivere questo amore. Ogni anno, in Quaresima, vie- ne evidenziato l’aspetto di peni- tenza, di digiuno in vista di riu- scire a rinnovare in noi l’amore. Gesù, attraverso la spiritualità della Quaresima, vuole riaccen- dere in noi il desiderio di Lui, di un amore pieno e autentico. La volontà di bene di Gesù è di inco- raggiamento per noi, per la nostra conversione. Gesù non smette di avere fiducia in noi e nelle nostre capacità. Gesù, con il suo amore, ci attira a sé per poter vivere del suo amore fino a diventare capaci di riconoscerlo e di amarlo nella persona dei poveri. Qui in Parrocchia abbiamo una casa, la Piccola Fraternità, dove ogni giorno, in maniera silenzio- sa, si cerca di vivere l’amore di Gesù dando da mangiare agli af- famati e da vestire agli ignudi. Tante sono le persone che bus- sano alla porta del Piccola Frater- nità e il loro numero sta aumen- tando. Anche quest’anno tutti possiamo diventare strumento di Gesù con la annuale raccolta di cibo sabato 12 aprile. Questa raccolta di cibo diven- ta un modo concreto per vivere la carità di Gesù. Preparate, nel primo pomeriggio, la sporta fuori dalla porta della vostra casa, degli incaricati della parrocchia passe- ranno per la raccolta. Quando noi viviamo il vangelo, Gesù ci ricolma di grazie spiritua- li. Fare il bene agli altri significa sempre fare il bene anche a noi. Accogliamo questa occasione per fare del bene più poveri. Buona Quaresima. “Avevo fame e mi avete dato da mangiare… ero nudo e mi avete vestito” Domenica 6 Aprile Dalle 8.30 alle 12.30 è possibile visitare la Piccola Fraternità.

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195 Periodico mensile della Parrocchia di Bovolone (VR)

Transcript of Marzo 2014

Sito Web:www.parrocchiabovolone.it

Telefono:045 7100063

e-mail:[email protected]

n° 195 - Marzo 2014

Contatti:

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Quaresima di CaritàEditoriale:

don Paolo

Carissimi,

Con queste parole, Gesù si ri-volge ai suoi discepoli per accen-dere in loro il fuoco dell’amore, di quell’amore sul quale saranno giudicati al termine della vita.

Le esigenze dell’amore di Gesù spesso le avvertiamo come impos-sibili, abbiamo provato e riprova-to ma non riusciamo. E forse ci viene da lasciar perdere e vivere in una insignifi cante mediocrità. Ma Gesù continuamente ci chia-ma ad imitarlo, a vivere questo amore.

Ogni anno, in Quaresima, vie-ne evidenziato l’aspetto di peni-tenza, di digiuno in vista di riu-scire a rinnovare in noi l’amore. Gesù, attraverso la spiritualità della Quaresima, vuole riaccen-dere in noi il desiderio di Lui, di un amore pieno e autentico. La volontà di bene di Gesù è di inco-raggiamento per noi, per la nostra conversione. Gesù non smette di

avere fi ducia in noi e nelle nostre capacità. Gesù, con il suo amore, ci attira a sé per poter vivere del suo amore fi no a diventare capaci di riconoscerlo e di amarlo nella persona dei poveri.

Qui in Parrocchia abbiamo una casa, la Piccola Fraternità, dove ogni giorno, in maniera silenzio-sa, si cerca di vivere l’amore di Gesù dando da mangiare agli af-famati e da vestire agli ignudi.

Tante sono le persone che bus-sano alla porta del Piccola Frater-nità e il loro numero sta aumen-tando.

Anche quest’anno tutti possiamo diventare strumento di Gesù con la annuale raccolta di cibo sabato 12 aprile. Questa raccolta di cibo diven-

ta un modo concreto per vivere la carità di Gesù. Preparate, nel primo pomeriggio, la sporta fuori dalla porta della vostra casa, degli

incaricati della parrocchia passe-ranno per la raccolta.

Quando noi viviamo il vangelo, Gesù ci ricolma di grazie spiritua-li. Fare il bene agli altri signifi ca sempre fare il bene anche a noi. Accogliamo questa occasione per fare del bene più poveri.

Buona Quaresima.

“Avevo fame e mi avete dato da mangiare… ero nudo e mi avete vestito”

Domenica 6 Aprile

Dalle 8.30 alle 12.30 è possibile visitare la Piccola Fraternità.

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Settimana delle VocazioniVocazione alla vita consacrata: due testimonianzeLa vita consacrata è un dono del Signore. Certi che Gesù continua a chiamare uomini e don-ne sulla sua strada, la sera del 29 gennaio abbiamo potuto rifl ettere su questo tema grazie alle testimonianze di due persone che hanno dedicato interamente la loro vita a Cristo.

A cura di Micaela

“La vita consacrata è anzitutto vita vera. Il Signore ci chiama costantemente, ma non sempre riusciamo a cogliere i suoi messaggi. Se però lo facciamo allora cambia qualcosa. Tutti abbia-mo bisogno di essere amati e solo Gesù lo può fare in modo infi nito. Dio mi ha chiamata per come sono, mi ha resa parte di sé e mi ha dato tutto ciò come un regalo che non ho ancora fi nito di scoprire. Gesù c’è sempre e non mi molla, anche quando mi chiede di fare i salti mor-tali. Mi ha sfi dato a fare cose che non credevo essere capace e ho imparato che seguirlo vuol dire fi darsi e condividere le sue scelte. Gesù si è sacrifi cato, ma chiede anche sacrifi cio. La vita consacrata non è fare, è stare. Gesù chiama e sceglie chi ama, ma stare con Lui signifi ca anche portare la propria croce ogni giorno. La vita consacrata è da percorrere con coraggio, è il vaso spezzato con dentro il profumo di Dio da donare agli altri (Cfr. Lc 7,36-37).”

Vorrei raccontare la mia storia, per mostrare quello che il Signore ha fatto nella mia vita. Fin da piccolo ho sognato di farmi una famiglia. Sognavo di fare il pediatra e di avere una mo-glie con cui condividere l’impegno del donarsi agli altri. All’università ho cominciato ad interrogarmi su che cosa volesse dire essere veramente cri-stiano. Spesso sentivo dire che essere un vero cristiano voleva dire incontrare il crocifi sso risorto, ma non capivo cosa volesse dire, così per scoprirlo ho cominciato ad andare a messa tutti i giorni. Quando lo cerchi il crocefi sso risorto si fa trovare e allora si vede la differenza. Più passava il tempo e più mi accorgevo di stare bene con Gesù, fi nché non mi sono trovato in un convento di frati e ho capito che il Signore mi voleva lì. All’inizio ho rifi utato questa chia-mata, ma poi mi sono arreso all’evidenza: Gesù mi voleva tutto per sé. La vita consacrata è proprio questa esclusività del rapporto con Gesù. È uno stare, un essere totalmente donato a Cristo.”

Suor Daniela – Suore del Santo volto

Fra Giorgio da Vigasio - Fratelli di San Francesco

“Messaggiofacebook.com/parrocchiabovolone

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[email protected]

L’ intervista del prossimo numero per il tema “Vocazione alla vita sacerdotale” sarà rivolta al cardinale Angelo Comastri.Manda la tua domanda in canonica o alla redazione di Vita Parrocchiale, attraverso il canale che ti è più comodo:

Chiedilo a ... Cardinal Angelo ComastriVocazione alla vita Sacerdotale

Ho notato che la fraternità si comincia ad imparare solitamente in seno alla famiglia, la quale per vocazione, dovrebbe contagiare il mondo con il suo amore e contribu-ire a far maturare quello spirito di servizio e di condivisione che edi-fi ca la pace. Spesso ciò non accade, perché aumenta il numero delle famiglie divise e lacerate, non solo per la fragile coscienza del senso di appartenenza, ma anche per le condizioni diffi cili in cui molte di esse sono costrette a vivere, fi no al punto di mancare degli stessi mezzi di sussistenza. Si rendono perciò necessarie politiche appro-priate che sostengano, favoriscano e consolidino la famiglia! Capita, inoltre, che gli anziani siano con-siderati un peso, mentre i giovani non vedono davanti a sé prospetti-ve certe per la loro vita. Anziani e giovani sono la speranza dell’uma-

nità. I primi apportano la saggezza dell’esperienza, i secondi ci aprono al futuro.

È saggio non emarginare gli an-ziani, è bene investire sui giovani.

La pace è inoltre ferita da qualunque negazione della dignità umana, prima fra tutte dall’impossibilità di nutrirsi in modo suffi ciente.

Quanto cibo viene sprecato ogni giorno in molte parti del mondo, immerse in quella che ho più volte defi nito la “cultura dello scarto”.

Oggetto di scarto sono spesso gli stessi esseri umani, che vengo-no “scartati” come fossero “cose non necessarie”: bambini vitti-me dell’aborto o utilizzati come soldati o fatti oggetti di mer-cato in quella tremenda forma di schiavitù moderna che è la tratta degli esseri umani.

Non può trovarci insensibili il dramma delle moltitudini costret-te a fuggire dalla carestia o dalle violenze e dai soprusi. Molti di essi vivono come profughi o rifugiati in campi dove non sono più consi-derate persone ma cifre anonime. Altri, con la speranza di una vita migliore, intraprendono viaggi di fortuna, che non di rado terminano tragicamente.

La mia passione per alcuni stru-menti a tastiera è nata all’età di 13 anni, quasi per gioco, poi decisi di iscrivermi ad un corso per piano-forte e l’anno successivo il parroco di allora, Don Sisto Valle, m’invi-tò ad accompagnare il canto di un gruppo di bambine alla messa delle 11:15.

Volendo migliorare mi iscrissi alla Scuola Diocesana di Musica Sacra S.Cecilia di Verona e dopo sette anni di studi mi diplomai .

Nel contempo a 16 anni ero già inserito come tastierista nell’allora nascente coro “Io con voi” che ani-mava la messa delle 10:00; oltre a ciò mi prestavo anche per suonare alla messa delle 11:15 e a quella del-la domenica sera (la foto mi ritrae in quel periodo).

Negli anni successivi ho avuto varie esperienze nel campo musi-cale all’interno della parrocchia: sono stato organista della corale S.Biagio, ho seguito il Coro del Sa-bato (ora Voci di Gioia) per parecchi anni, ho fondato il gruppo Conjun-ctio Vox ed altro.

Ora che sono in età un po’ avan-zata la mia attività si è un po’ limi-

tata: suono alla messa domenicale delle 11:30 e seguo il coro polifonico di Villafontana.

Posso dire che questa mia espe-rienza di volontariato certamente è stata una cosa positiva, mi ha aiu-tato a crescere ed a maturare per-mettendomi di fare qualcosa per gli altri e per la parrocchia.

A volte penso anche a tutte le persone con cui ho collaborato e che certamente porterò sempre nel cuore. Tanto ho dato ma tantissimo ho ricevuto.

Spero vivamente di proseguire questa mia attività fi no a quando mi sarà possibile ma spero anche che i giovani che si dedicano alle attività di volontariato siano sem-pre di più.

Antonio Santinato ha festeggiato il 2 febbraio la ricorrenza dell’attività iniziata nel 1974.

Quanto cibo viene sprecato ogni giorno in molte parti del mondo, immerse in quella che ho più volte defi nito la “cultura dello scarto”.

Oggetto di scarto sono spesso gli stessi esseri umani, che vengo-no “scartati” come fossero “cose non necessarie”: bambini vitti-me dell’aborto o utilizzati come soldati o fatti oggetti di mer-cato in quella tremenda forma di schiavitù moderna che è la tratta degli esseri umani.

“ (Papa Francesco per la giornata mondiale delle comunicazioni sociali)

iaLa Voce del Papa A cura di Angiolina Pasini

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40 Anni di servizio come organista“

Quest’anno noi ragazzi del clan, i più “vecchi” del gruppo scout con un’età tra i 16 e i 20 anni, parteciperemo a un im-portantissimo evento nazio-nale che si svolgerà la prima settimana di Agosto.

Il lavoro per giungere al grande incontro occuperà tut-to l’anno 2013-2014 ed è chia-mato Capitolo. Ovvero dobbia-mo, attraverso l’esperienza di un’azione vissuta da protago-nisti, generare relazioni e le-gami sul nostro territorio.

Lo scopo è costruire nuovi scenari di futuro, a partire dal contesto che oggi viviamo.

Il nostro gruppo ha deciso di concentrarsi sul rapporto gio-vani – Bovolone, cercando di rendere il paese più attraente per i giovani d’oggi, perchè se noi giovani abbiamo a cuore

il nostro paese allora faremo il possibile per migliorarlo e renderlo un luogo dove è bello crescere e mettere radici.

Prima di tutto abbiamo deciso di chiedere ai ra-gazzi dai 15 ai 25 anni cosa desiderano a Bovolone attraverso un questionario che distribuiremo (dispo-nibile anche su Facebook alla pagina “Liberare il futuro di Bovolone”).

Dai risultati del indagine

capiremo cosa i giovani vor-rebbero in questo paese e lavo-reremo per renderlo possibile.

Invitiamo tutti a sostenere quest’attività partendo dalla compilazione del questiona-rio da parte dei ragazzi dai 15 ai 25 anni. Noi siate passivi a questa iniziativa, smettiamola di lamentarci e prendiamo in mano il nostro futuro.

NOI GIOVANI PROTAGONI-STI.

iaNoi Giovani Protagonisti A cura del gruppo Scout di Bovolone

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Compila il questionario onlineAttraverso il codice QR o visitando la pagina Facebook:

Per altre info visita il sito web:

Liberare il futuro di bovolone

www.scoutsbovolone.org

iaSettimana dell’ Annuncio A cura di Don Giorgio

Dal 28 aprile al 3 maggio 2014, ripeteremo la “settima-na dell’annuncio”, passando di casa in casa con le persone che si renderanno disponibili a que-sta evangelizzazione.

È ancora una volta porta-re nelle nostre case l’annuncio dell’amore di Dio che passa per la Croce di Gesù, sostenuti dal-la forza dello Spirito Santo e quest’anno diciamo anche: “ac-compagnati da Maria”, che ci aiuta a cercare, incontrare e sta-re nell’amore di Gesù.

È un momento di incontro tra persone, di annuncio, di pre-ghiera. É il modo per dire che la comunità cristiana è viva e par-tecipa della vita di tutti.

Viene fatta dopo Pasqua, tra la fi ne di aprile e l’inizio di maggio, per ridire a tutti la gioia della fede nella Risurrezione di Gesù ed il nostro attaccamento a Maria.

Ci prepareremo così alla grande Processione del 13 maggio, in cui vogliamo Consacrare Bovolone a Maria, essendo l’anno settantesimo da quando è stato fatto il voto.

Ci auguriamo che sia davve-ro un “incontro” di credenti nel nome del Signore e di condivi-sione fraterna della fede e della speranza in Gesù che accompa-gna i tanti momenti della nostra

vita.Chiediamo disponibilità di

persone a compiere questo an-nuncio e chi lo desidera ne par-li con i sacerdoti. A chi viene a portare questo annuncio, non si danno soldi e nemmeno li chiedono e portano un distinti-vo dato dai sacerdoti per essere identifi cati.

Maria Stella dell’Evangeliz-zazione, ci aiuti a vivere con fede e comunione fraterna que-sta iniziativa parrocchiale per crescere insieme nella fede.

San Biagio

Di lui non si sanno molte cose sicure, non più di quello che riportano gli evangelisti Matteo e Luca. Da molte loro leggendarie notizie presero però le distanze personalità autorevoli quali San Girolamo, Sant’Agostino e San Tommaso d’Aquino. Vale la pena riportare una leggenda che circolò intorno al suo matrimonio con Maria. In quella occasione vi sarebbe stata una gara tra gli aspiranti alla mano della giovane. Quella gara sarebbe stata vinta da Giuseppe, in quanto il bastone secco che lo rappresentava sarebbe improv-visamente e prodigiosamente fi orito. Questo a signifi care come dal ceppo inaridito del Vecchio Testamento fosse rifi orita la grazia della Redenzione.

Il nome Giuseppe è di origine ebraica e sta a signifi care “Dio aggiunga”, ovvero “aggiunto in famiglia”.

Giuseppe è l’ultimo patriarca che riceve le comunicazioni del Signore at-traverso la via dei sogni.

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SPECIALE: I NOSTRI PATRONI

Lo sapevate che

Lo sapevate che

San Giuseppe

La chiesa della nostra parrocchia è intitolata a san Giuseppe, mentre la vicina vecchia chiesa del paese, ora adibita ad oratorio, è dedicata a san Biagio. Si può dire, quindi, che san Biagio e san Giuseppe siano i nostri patroni. Molti di noi sanno che san Biagio è venerato come protettore della gola e che san Giuseppe è stato il papà terreno di Gesù. Ma conosciamoli più da vicino!

Lasciò probabilmente Gesù poco prima che iniziasse la vita pubblica, spirando serenamente tra le sue braccia. Non a caso viene venerato anche quale patrono della buona morte.

È il protettore di padri, carpentieri, lavoratori, moribondi, economi, procuratori legali, pionieri, senzatetto. Pio IX lo istituì patrono della Chiesa universale. Viene inoltre pregato contro le tentazioni carnali.

La sua festa solenne è fi ssata il 19 marzo, ma è festeggiato anche in campo sociale il 1° maggio quale patrono di artigiani e operai.

Si conosce poco della sua vita. Non conosciamo la data della sua nascita, ma sappiamo che era medico e vescovo della comunità di Sebaste, in Arme-nia, al tempo della “pax” costantiniana, ovvero nel periodo in cui si concesse la libertà di culto ai cristiani nell’Impero romano.

Si narra che operò numerosi miracoli. Tra gli altri, guarì prodigiosamente un bimbo a cui si era confi ccata una lisca nella trachea: ecco perché ancora oggi viene invocato contro i mali della gola, tramite la speciale benedizione liturgica con due candele incrociate (anticamente si usava olio benedetto).

Morì martire intorno al 316, durante le persecuzioni dei cristiani nel cor-so dei contrasti tra gli imperatori Costantino (Occidente) e Licino (Oriente). Catturato dai Romani, fu picchiato e scorticato vivo con pettini di ferro usa-ti solitamente per cardare la lana, ed infi ne decapitato per aver rifi utato di abiurare la propria fede in Cristo.

C’è una sua statua anche su una guglia del Duomo di Milano, la città dove in passato il panettone natali-zio non si mangiava mai tutto intero, riservandone sempre una parte per la festa di san Biagio. E tuttora si vende a Milano il “panettone di san Biagio”, che sarebbe quello avanzato durante le festività natalizie.

Si tratta di un Santo conosciuto e venerato tanto in Occidente, quanto in Oriente. Il suo culto è molto dif-fuso sia nella Chiesa Cattolica che in quella Ortodossa. Ciò è confermato dalla frequenza del suo nome nella toponomastica italiana e non solo.

Fonte: www.santiebeati.it

Con tanta contentezza il 24/25/26 Gennaio 2014 sono ritornata a Giaz-za dove ho partecipato al semina-rio “GIOVANNI”. È qui che, insieme ad altri amici di Gesù, ho compre-so che instaurare il regno di Dio, la missione di Gesù in questo mondo, è anche la missione dei Suoi disce-poli, di coloro che il Maestro chia-ma e rende capaci.Insieme abbiamo imparato che la fratellanza può vivere e crescere nel cuore di ciascuno di noi, grazie al nutrimento che ci viene dall’a-scolto della Parola. Siamo tutti fra-telli e sorelle, siamo fi ori unici e diversi, cresciuti nello stesso giar-dino, quello del Signore. Gli uni per gli altri siamo amici e pellegrini che, lungo strade diverse e tortuo-se, cercano di arrivare in tempo all’ appuntamento con Gesù, pur ral-lentati dal peso delle nostre valige

ricolme di peccato, contraddizioni e fatiche.Di tanto in tanto è bene fermarsi e scuotere via dalla nostra vita tutto quello che si è depositato, ma che non ci serve per giungere al nostro incontro con il Re dei Re. Quando Gesù entra dentro di noi, il nostro punto di vista cambia. Gesù è l’u-nico Maestro capace di fare ordi-ne e di dare luce alle cose più vere. All’improvviso il senso della vita muta, un vero e proprio scompiglio in fondo al cuore. Di Gesù me ne sono innamorata per davvero, è un amore che cresce e che mette radi-ci, giorno dopo giorno, nell’intimo del mio cuore. Solo Gesù sa darci una forma nuova, solo Lui sa mo-dellarci e trasformarci. E’di Gesù e per Gesù che siamo chiamati a vi-vere, a spogliarci dei nostri tanti impegni, ad uscire da noi stessi ed

ascoltare Maria nostra madre che ci dice: “Fate quello che vi dirà” Gv 2,5. È per grazia divina che saremo resi capaci di fare ciò che da soli non riusciamo e, se talora ci sem-bra di sapere quello che siamo, non ci è dato di sapere quello che pos-siamo diventare. Solo Gesù sa darci la forza di rendere concreta la no-stra scelta di seguirlo con gesti ed azioni di servizio, con uno stile di vita conforme al Suo.È nel silenzio della preghiera ado-rante, dialogo sorgivo che non fi -nisce mai, che abbiamo compreso che le cose più vere sono quelle che non si vedono, quelle in cui credia-mo con il cuore, l’anima della no-stra vita.

Gesù è il sole luminoso del nostro cammino di discepoli e a motivo della Sua grazia trasformerà la nostra vita,

ci renderà capaci di illuminare chi incontreremo lungo la strada. Dal fondo del cuore auguro ad ognu-no di voi di riscoprire presto quan-to “è bello stare vicino a Dio” (Sal 73,28). Ringrazio don Paolo e tutta l’equipe per averci accolti, per tutto il bene che ci hanno donato, per la gioia che oggi irradia i nostri cuori e per averci accompagnati più vici-no a Gesù. Grazie.

Chi non ha sentito parlare della Cappella Sistina?Chi, andando a Roma, non l’ha visitata? Certamente molti di noi l’han fatto. Forse quasi tutti, magari velocemente e un po’ frastornati dalle tante cose viste nella medesima giornata.L’ultima fatica di Angela ci dà la possibilità di “visitarla” con calma, di leggerla tutta. Con il linguaggio divulgativo che lo ha reso celebre, infatti, ci accompagna in un viaggio in cinque tappe a scoprire come ha preso forma questo capolavoro dell’umanità. Attraverso la storia del Rinascimento e dei pittori che hanno contri-buito alla sua creazione, ma anche attraverso aneddoti e cose curiose che ce la faranno amare sempre di più.

TITOLO: Viaggio nella Cappella SistinaAUTORE: Alberto AngelaEDITORE: Rizzoli

A cura di Rita RossatoRita consiglia un libro

Buona Lettura!

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iaUna testimonianza dal seminario Giovanni

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Gesù trasforma la nostra vita

A cura di Albarosa

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Battesimi Matrimoni Defunti NewsFoto

Giovani per la ComunicazioneBordoni Francesco, De Guidi Maria,Ferrarini Edoardo, Venturi Giulia, Padoanello Francesca, Modenese Micaela, De Guidi Francesco, Pagliarini Silvia, Santin Luca , Vincenzi Enrico, Volpi Matteo

CollaboratoriPaolo Santinato,Rita RossatoAngiolina Pasini

StampaMediaPrint srl

Centro Direzionale e Filiale di BovoloneVia Roma, 2Tel. 045 6992211 - Fax 045 [email protected] www.bancaveronese.it

ZANOLINI LEONELLO di anni 80GRELA GIOVANNI di anni 73PICCOLBONI LINA di anni 59POLETTO SILVANO LUIGI di anni 65POLTRONIERI SILVINO di anni 76ZORZI ANNI MARIA di anni 88VERGANGI REMO di anni 82FARINAZZO DINO DOMENICO di anni 85PADOVANI VANDA di anni 93TURRINI ALDO di anni 90FERRARI LUCIANA di anni 88FRIGO RINA di anni 92CARDINI LISETTA di anni 85

Defunti

Buon 90° CompleannoSignoretto Rosa Signoretto Rosa Signoretto Rosa Signoretto Rosa Signoretto Rosa Signoretto Rosa

Grafi ca e impaginazione:Bordoni Edoardo

BASON KEVIN di Mirco e Veronese ElisaDONATO LEONARDO di Enrico e Nadali ValentinaSPREA CATERINA di Diego e Fadini CarlottaTONIOLO EVAN di Denis e Tesini Lisa

Battesimi

Guzzo NataliaGuzzo NataliaGuzzo NataliaGuzzo NataliaGuzzo NataliaGuzzo NataliaBuon 90° Compleanno

Riferimenti ai VangeliDomenica 2 Marzo:Dal Vangelo secondo MatteoMt 6,24-34

Domenica 16 Marzo: Dal Vangelo secondo MatteoMt 17,1-9

Domenica 23 Marzo: Dal Vangelo secondo GiovanniGv 4,5-42

Domenica 16 Marzo: Dal Vangelo secondo GiovanniGv 9,1-41

Mercoledì 5 Marzo: Dal Vangelo secondo MatteoMt 6,1-6.16-18

Domenica 9 Marzo: Dal Vangelo secondo MatteoMt 4,1-11

Seminario di Vita nuova Giovani

Iscrizioni in Canonica

Dal 28 al 30 Marzo

"In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quello che è nato dalla carne è carne, e quello che è nato dallo Spirito è spirito. Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall'alto. Il vento so� a dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito".

Altre info su www.parrocchiabovolone.it

Sperimentare la salvezza di Dio mediante un incontro personale con Gesù risorto, e una nuova e� usione dello Spirito, che lo ha fatto nascere di nuovo.

Aperto a tutti i Giovani dai 18 ai 35 anni

Casa Emmaus Giazza

Gv 3, 5 - 8