16 marzo 2014

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Il Tapiro del giorno lo diamo a Vitto- rino Facciolla. L'ineffabile assessore all'Agricoltura non sembra coglierne una di occasioni. La struttura è lette- ralmente impantanata e di risultati non se ne vedono. A soffrire è il mondo dell'agricoltura che già sta su- bendo le ripercussioni della lunghis- sima crisi economica. Oggi conosce anche l'inerzia amministrativa e pro- grammatica dell'assessore. I risultati non sono positivi e rischiano di met- tere a terra quel poco che ancora resta di un settore una volta prioritario. L'Oscar del giorno lo assegniamo a Domenico Di Lisa. Il sindaco di Rocca- vivara ha scritto al presidente del Consiglio dei ministri, Renzi, sulla questione dei fondi per l'edilizia sco- lastica. Ha inteso sottolineare come sia impensabile non procedere alla re- visione dei piani prima di affrontare gli investimenti. Si corre, infatti, il ri- schio di finanziare scuole che ri- schiano la chiusura mentre quelle aperte potrebbero non trovare i fondi necessari. E lo ha scritto puntando sulla sensibilità di un ex sindaco come Matteo Renzi. L’Oscar del giorno a Domenico Di Lisa Il Tapiro del giorno a Vittorino Facciolla GIORNALE SATIRICO 30.000 copie in omaggio www.lagazzettadelmolise.it | [email protected] Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo Santagostino Rotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale) Tel.: 0874.698012 Fax: 0874.494461 E-mail Redazione Campobasso: [email protected] E-mail: Amministrazione - Pubblicità: [email protected] Ufficio pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606 Stampa: Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.) Il lunedì non siamo in distribuzione La collaborazione è gratuita Direttore Editoriale: Tommaso Di Domenico Responsabile di Redazione: Giovanna Ruggiero ANNO X - N° 63 - DOMENICA 16 MARZO 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA di Tommaso Di Domenico Giovedì scorso sono stato ricoverato alla Fondazione Giovanni Paolo per un'improvvisa iper ammoniemia. In altre situazioni analoghe sono stato al Car- darelli nel reparto del dr. Giuseppe Sabusco. Un trattamento davvero eccellente in ogni senso, anche se vi era qualche carenza legata alla eccessiva burocra- tizzazione che rischia di trasformare il paziente in un freddo numero. L'intel- ligenza ed il buon senso del Primario Sabusco trovano sempre una soluzione ad ogni problema. Gliene va dato atto, cosa che faccio volentieri dalla Gazzetta del Molise.Tornando alla Fondazione Giovanni Paolo ho notato che quasi tutti gli operatori sanitari, quando varcano la porta d'ingresso, lasciano nelle loro case eventuali problemi e si immergono nel rapporto con la persona, sintesi di corpo e spirito, nel momento di massimo bisogno di solidarietà ed attenzione. La disponibilitàdegli operatori spesso va al di là delle semplici competenze e diventa quasi sempre la soddisfazione di offrire comprensione e vicinanza al paziente. Il primario prof. Camillo Cavicchioni è tutto tranne che un classico barone universitario.Viaggia spesso per le corsie e dà una parola di speranza al malato. Perché mettere in difficoltà il Polo "Agostino Gemelli" in una Fon- dazione "Giovanni Paolo II" che non può più offrire le prestazioni di supporto? Lo psicologo, ad esempio, è di valido aiuto per il paziente terminale come il sacerdote lo è per lo spirito. Ma i costi sono insostenibili, quindi niente psicologo. L'idea di trasferire parte del Cardarelli alla Fondazione non sarebbe cattiva purché favorisca l'integrazione tra le due strutture, l'unificazione di re- parti oggi presenti in entrambi i presidi, possibilità di accordo per una mobilità seria e vera tra il personale paramedico. Questo dovrebbe arricchire i rapporti e consentire lo scambio di professionalità, il tutto finalizzato al con- tenimento della spesa e al miglioramento del trattamento del Paziente, obiettivo di ogni Ospedale Pubblico e di ogni IRCCS, soprattutto se ispirato ai valori della Cultura Cattolica. Nonostante una classe politica cieca le due Aziende vanno avanti con grandi sacrifici. Sig. Presidente della Giunta, quando lascerà le minuzie ai subordinati e dice chiaramente che il servizio pubblico ed il servizio di interesse pubblico (Cattolica), sono l'epicentro della Regione? Viaggio al centro della Sanità

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Vissero tutti felice e contenti

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Il Tapiro del giorno lo diamo a Vitto-

rino Facciolla. L'ineffabile assessore

all'Agricoltura non sembra coglierne

una di occasioni. La struttura è lette-

ralmente impantanata e di risultati

non se ne vedono. A soffrire è il

mondo dell'agricoltura che già sta su-

bendo le ripercussioni della lunghis-

sima crisi economica. Oggi conosce

anche l'inerzia amministrativa e pro-

grammatica dell'assessore. I risultati

non sono positivi e rischiano di met-

tere a terra quel poco che ancora resta

di un settore una volta prioritario.

L'Oscar del giorno lo assegniamo a

Domenico Di Lisa. Il sindaco di Rocca-

vivara ha scritto al presidente del

Consiglio dei ministri, Renzi, sulla

questione dei fondi per l'edilizia sco-

lastica. Ha inteso sottolineare come

sia impensabile non procedere alla re-

visione dei piani prima di affrontare

gli investimenti. Si corre, infatti, il ri-

schio di finanziare scuole che ri-

schiano la chiusura mentre quelle

aperte potrebbero non trovare i fondi

necessari. E lo ha scritto puntando

sulla sensibilità di un ex sindaco come

Matteo Renzi.

L’Oscar del giornoa Domenico Di Lisa

Il Tapiro del giornoa Vittorino Facciolla

GIORNALE SATIRICO

30.000 copie in omaggiowww.lagazzettadelmolise.it | [email protected]

Quotidiano del mattino - Registrato al Tribunale di Campobasso atto n. 03 del 21/03/2008 - Direttore Responsabile: Angelo SantagostinoRotostampa Molise sede legale: Sessano del Molise (Zona Industriale)Tel.: 0874.698012Fax: 0874.494461E-mail Redazione Campobasso: [email protected]: Amministrazione - Pubblicità: [email protected] pubblicitario: Tel.: 0865.412094 - Cell.: 389.0563606Stampa:Rotostampa Molise - Sessano del Molise (Z.I.)Il lunedì non siamo in distribuzioneLa collaborazione è gratuita

Direttore Editoriale: Tommaso Di DomenicoResponsabile di Redazione: Giovanna Ruggiero

ANNO X - N° 63 - DOMENICA 16 MARZO 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA

di Tommaso Di Domenico

Giovedì scorso sono stato ricoverato alla Fondazione Giovanni Paolo perun'improvvisa iper ammoniemia. In altre situazioni analoghe sono stato al Car-darelli nel reparto del dr. Giuseppe Sabusco. Un trattamento davvero eccellentein ogni senso, anche se vi era qualche carenza legata alla eccessiva burocra-tizzazione che rischia di trasformare il paziente in un freddo numero. L'intel-ligenza ed il buon senso del Primario Sabusco trovano sempre una soluzionead ogni problema. Gliene va dato atto, cosa che faccio volentieri dalla Gazzettadel Molise. Tornando alla Fondazione Giovanni Paolo ho notato che quasi tuttigli operatori sanitari, quando varcano la porta d'ingresso, lasciano nelle lorocase eventuali problemi e si immergono nel rapporto con la persona, sintesidi corpo e spirito, nel momento di massimo bisogno di solidarietà ed attenzione.La disponibilitàdegli operatori spesso va al di là delle semplici competenze ediventa quasi sempre la soddisfazione di offrire comprensione e vicinanza alpaziente. Il primario prof. Camillo Cavicchioni è tutto tranne che un classico

barone universitario. Viaggia spesso per le corsie e dà una parola di speranzaal malato. Perché mettere in difficoltà il Polo "Agostino Gemelli" in una Fon-dazione "Giovanni Paolo II" che non può più offrire le prestazioni di supporto?Lo psicologo, ad esempio, è di valido aiuto per il paziente terminale come ilsacerdote lo è per lo spirito. Ma i costi sono insostenibili, quindi nientepsicologo. L'idea di trasferire parte del Cardarelli alla Fondazione non sarebbecattiva purché favorisca l'integrazione tra le due strutture, l'unificazione di re-parti oggi presenti in entrambi i presidi, possibilità di accordo per unamobilità seria e vera tra il personale paramedico. Questo dovrebbe arricchirei rapporti e consentire lo scambio di professionalità, il tutto finalizzato al con-tenimento della spesa e al miglioramento del trattamento del Paziente,obiettivo di ogni Ospedale Pubblico e di ogni IRCCS, soprattutto se ispirato aivalori della Cultura Cattolica. Nonostante una classe politica cieca le dueAziende vanno avanti con grandi sacrifici. Sig. Presidente della Giunta, quandolascerà le minuzie ai subordinati e dice chiaramente che il servizio pubblicoed il servizio di interesse pubblico (Cattolica), sono l'epicentro della Regione?

Viaggio al centro della Sanità

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Il territorio regionale annovera tre riserve natu-

rali (Collemeluccio, Montedimezzo e Pesche), due

aree protette (l’oasi di Guardiaregia e l’oasi di Ca-

sacalenda) e uno spicchio di Parco nazionale

(Abruzzo, Lazio e Molise). All’apparenza sembra

virtuoso, attento al valore ambientale e naturale, e

fortemente impegnato a preservarlo e a valoriz-

zarlo. All’apparenza. Perché nei fatti è ben altra

musica.

A girare lo sguardo intorno vediamo decine e de-

cine di pali eolici sui crinali più interessanti dal

punto di vista paesaggistico, centinaia di ettari di

terreno boschivo andati in fumo, cave estrattive e

discariche a cielo aperto. Inoltre, furtive e capziose

forme di inquinamento hanno avvelenato il terreno,

le acque e l’aria, rese possibili da una scarsa e in-

sufficiente opera di prevenzione e controllo.

L’espansione delle costruzioni in assenza di piani

territoriali e di piani regolatori, avviene sotto il

segno della speculazione, il cui danno maggiore è

reso dalla sottrazione di aree di pregio ambientale,

da un inurbamento selvaggio e, quindi, dall’abbas-

samento del livello della qualità della vita. Dinanzi

ad un quadro complessivo di questa fatta, le tre ri-

serve naturali, le due aree protette, e lo spicchio di

Parco nazionale rappresentano poca cosa rispetto

ad una reale volontà e capacità di considerare il ter-

ritorio una risorsa e un’occasione di crescita.

Dicono niente. Cioè non riescono a incentivare e

a rafforzare l’idea del Parco del Matese, che per de-

cenni è stata e rimane l’idea guida del progetto di

salvaguardia e sviluppo del territorio molisano in

versione ambientalista, in versione turistica e in

versione economica, di un’economia fondata su

produzioni cosiddette di nicchia.

Non riescono in quanto esse stesse non danno

un’immagine dinamica alla gestione né coi numeri

e le statistiche a dimostrare vantaggi economici.

Probabilmente il difetto è nel manico, nella penuria

di risorse, nella oggettiva difficoltà di contrastare il

trend della speculazione e le sue molteplici forme e

convenienze.

Ma non per questo l’idea del Parco del Matese,

che per ampiezza e per caratterizzazione assomma

molte altre peculiarità e specificità rispetto alle ri-

serve naturali, alle oasi e alla porzione del Parco

nazionale che ci appartiene, la si può impunemente

mettere in archivio.

Ovvero, rinunciare aprioristicamente a creare oc-

casioni di crescita e di sviluppo che sono proprie

dei Parchi naturali di grande dimensione, ben strut-

turati, e a ridosso di grandi aree urbane. Ciò che

preoccupa è l’indifferenza generale se non addirit-

tura con qualche risentimento di troppo da parte

dei molisani che, vivendo a ridosso del Parco, riten-

gono che verrebbero lesi i propri interessi. Preoc-

cupa ugualmente l’episodicità con cui emergono e

affondano, ciclicamente, la proposta del Parco del

Matese e l’appeal turistico - ambientale - naturali-

stico del Molise, senza pervenire ad una determina-

zione.

Da circa un ventennio nelle aule consiliari delle

maggiori istituzioni locali e territoriali l’argomento

è oggetto di discussione, per poi scomparire nel

nulla. Finora, con risultati pari alla loro modesta co-

scienza politica e personalità amministrativa, si

sono cimentati sindacalisti, consiglieri regionali e

qualche assessore di transito all’ambiente. Il cui la-

scito è una sequenza di proposte di legge e di fret-

tolose retromarce. Qualche anno fa, sull’idea del

Parco s’è spesa finanche l’Università del Molise

protagonista, con il Consiglio regionale Unipol, di

un convegno a Isernia dal titolo “I parchi del Mo-

lise: un’occasione di sviluppo“. La partecipazione

scientifica al dibattito dava un contribuito sostan-

ziale alo spessore del progetto, ma anche questa cir-

costanza s’è dispersa nel nulla. Frattanto

proliferano i pali eolici, i boschi bruciano, le cave

s’ingrandiscono, così le discariche e le furtive e cap-

ziose forme di inquinamento che sono sfuggite e

sfuggono al controllo. E il Molise allegramente va

verso la deriva del degrado ambientale, tutto preso

e compreso nella vergogna delle indennità dei con-

siglieri regionali, dei portaborse, del quinto asses-

sore e del letame delle 12mila giovani manze.

Dardo

Le elezioni del 24 e 25 febbraio hanno

segnato la fine del sistema di potere di Mi-

chele Iorio che per 12 anni ha condizio-

nato la nostra regione fra sprechi, favori,

disservizi e cattiva amministrazione.

La Sinistra molisana ha contribuito con

convinzione al cambiamento accettando la

sfida di governo in nome di un programma

e di un progetto alternativo al centrode-

stra. Quel progetto ha vinto, sull'onda di

un entusiasmo travolgente che è nostro

preciso compito non disperdere: si tratta

di mutare radicalmente pelle ad un ente

regionale per troppi anni svilito e svuotato

di ogni dignità, dove il clientelismo ha

preso il posto della politica, e l'etica ha la-

sciato il posto all'affarismo.

Noi Comunisti Italiani, SEL e Socialisti -

la sinistra della coalizione – proponiamo

di utilizzare questo momento di riorganiz-

zazione per rilanciare con forza quel pro-

getto riformista e innovatore e dare

finalmente risposte concrete a un popolo

stremato dopo i tanti anni di gestione

Iorio. Chiediamo di impostare da subito il

lavoro del nuovo governo regionale su

temi chiari e concreti: occupazione, reddito

minimo di cittadinanza, tutela della sanità

pubblica, rilancio della rete dei trasporti,

rivoluzione del sistema infrastrutturale

molisano in un'ottica che incentivi la

green economy e lo sviluppo

sostenibile.Siamo convinti che il Molise

abbia bisogno di cambiare rotta dopo gli

ultimi anni, invertendo la tendenza che ha

portato a crisi occupazionali ed aziendali

(Ittierre, Gam, Zuccherificio solo per ci-

tarne alcune).

Dobbiamo attuare quella "cura" che i

molisani ci chiedono, tutelando il com-

plesso sistema di welfare regionale, atti-

vando strumenti di sostegno a famiglie e

imprese, creando veri e propri volani oc-

cupazionali liberando la forza delle idee

dei singoli con incentivi ad hoc per le star-

tup giovanili, investendo sulla sanità pub-

blica molisana, su una seria

modernizzazione delle arterie stradali esi-

stenti ecc. Sono passati più di venti giorni

dalla manifestazione di volontà del Presi-

dente Frattura di azzerare la giunta regio-

nale per fare quello che volgarmente è

detto "tagliando".

Vogliamo capire dal Presidente Frattura

se la sinistra può essere in grado di dare

piena e adeguata rappresentanza alle pro-

prie proposte all'interno del governo di

questa regione, oppure no. Vogliamo cam-

biare il corso della storia del Molise e dei

molisani, e vogliamo farlo oggi tutti in-

sieme in un centrosinistra dai confini

chiari dove la sinistra sia presente, visibile

e possa operare per non dover dire do-

mani che è cambiato tutto affinché non

cambiasse nulla.

Nicola Macoretta – Comunisti Italia-

niGigino D'Angelo – Sinistra Ecologia

LibertàMarcello Miniscalco – Socialisti

TAagliolto

216 marzo 2014

Ma Frattura vuole fare cose di Sinistra?

A detta di tutti: "I parchi del Molise:un'occasione di sviluppo", ma la Regione è presa dalla vergognadelle indennità dei consiglieri, dei portaborse e del quinto assessore

L'intervento

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CAMPOBASSO. Tutto come da copione: l’inchiesta

sul questore di Campobasso va verso l’archiviazione

chiesta dal pm Nicola D’Angelo. Insomma, vista

dall’esterno, la Procura iscrive il capo della polizia

nel registro degli indagati, la Procura chiede l’archi-

viazione. In realtà si ha la sensazione che tutto di-

penda dal magistrato che dirige le indagini che,

guarda caso, nell’inchiesta di Pozzo sono passate da

un magistrato ad un altro come voluto dal procura-

tore capo D’Alterio.

Giochi impostati nei palazzi del potere che per un

po’ hanno finanche tremato. In questura sono già

pronti a brindare: il questore, ovviamente, in primis.

Il suo capo di gabinetto anche. Che poi altri non è se

non la sorella del presidente che sarebbe stato favo-

rito. Già perché secondo quella che era l’accusa ini-

ziale impostata dalla Procura con il pm Fabio Papa,

il questore avrebbe favorito il presidente Frattura e

avrebbe commesso un abuso d’ufficio nell’ambito

delle indagini relativi alla Biocom, la società di Frat-

tura che nel 2008 ha percepito 265mila euro di fondi

pubblici per costruire una centrale a biodisel a Ter-

moli senza mai realizzare l’opera.

Quando la Regione ha chiesto i soldi indietro per-

ché non utilizzati, non sono stati restituiti. Anzi. La

Biocom di Frattura ha portato la Regione davanti al

Tar che con il giudice Zaccardi (lo stesso che ha an-

nullato le regionali non vinte da Frattura e che ha

fatto il capo di gabinetto di Bersani ieri, di Zanonato

poi, tutti del Pd) che da torto alla Regione. Visto

come enorme conflitto d’interessi, arrivano in Pro-

cura di Campobasso vari esposti. Si apre un’inchie-

sta che passa dalle mani del procuratore capo

D’Alterio a quelle di Papa. E quest’ultimo si accorge

che nella polizia giudiziaria c’è un problema: la

Squadra Mobile che aveva seguito le indagini (su ri-

chiesta del questore e non del pm, cosa mai acca-

duta), chiude la faccenda in quattro e quattr’otto con

una bella richiesta di archiviazione per la Biocom di

Frattura.

“La vicenda Bio.Com è stata oggetto di ricorso am-

ministrativo a non vi sono rilievi di natura penale”

scrive la Squadra Mobile tanto cara al questore

Pozzo e al capo di gabinetto Frattura (la sorella).

Papa vuol vederci chiaro e chiede alla Digos di inve-

stigare.

Ma il questore Pozzo si intromette di nuovo: le in-

dagini devono essere svolte dalla Squadra Mobile.

Scoppia il caso che altrove avrebbe sollevato un pol-

verone, in Molise ha suscitato il silenzio: perché

Pozzo si comporta in questo modo anomalo? Inda-

ghiamo. Ed ecco l’iscrizione nel registro di un proce-

dimento penale per favoreggiamento al presidente

della Regione (in quanto la Squadra Mobile ha con-

dotto un’inchiesta superficiale richiedendo persino

l’archiviazione della Biocom) e per abuso d’Ufficio

(un questore non può decidere chi deve effettuare le

indagini). Frattura dichiara di non avere rapporti di

amicizia con Pozzo (sarà vero?

Il governatore, la cui sorella è capo di Gabinetto

del questore, non è mai stato a cena a Castel San

Vincenzo, comune di residenza di Pozzo?) e in Pro-

cura scoppia un gran casino. Il procuratore capo Ar-

mando D’Alterio affianca a Papa il pm D’Angelo che,

senza concordare con il collega, annulla gli interro-

gatori già fissati da Papa.

Dopo varie pressioni, quest’ultimo molla l’inchie-

sta sul questore e D’Angelo resta solo a condurre le

indagini. Una scelta inopportuna, visti i rapporti di

amicizia, o comunque conviviali, che intercorrono

tra il pm D’Angelo e i legali di Frattura che seguono,

guarda un po’, il caso Biocom.

E guarda un po’? D’Angelo chiede l’archiviazione

dell’inchiesta sul questore. Tutto come da copione.

Lo si era capito a gennaio. Un dubbio assale: se ci

fossero prove di un rapporto di amicizia tra il gover-

natore Frattura e il questore Pozzo, magari a cena in-

sieme a Castel San Vincenzo, a casa dello stesso

questore, che se ne farà la giustizia molisana?

Antonio Careca

TAagliolto

316 marzo 2014

Tutto come da copione: la Procura chiede l’archiviazione del procedimento che coinvolge il capo della polizia

“Castel San Vincenzo e le sue origini”. E’ questo il titolo di un libro che rientra nelle

“spese pazze” di Molise Acque finite sotto inchiesta. Secondo quanto racconta il diret-

tore di Telemolise, Manuela Petescia, l’acquisto di svariate copie di questo libro da

parte dall’ente finito ultimamente agli onori della cronaca, sarebbe stato sollecitato dal

capo della Polizia di Campobasso, il questore Giancarlo Pozzo. “Si tratta di un libro pre-

gevole, sia chiaro, l'autrice è figlia di amici del Questore e Pozzo sollecitò i vertici del-

l'Ente anche a presentarlo in un convegno pubblico con tanto di cerimoniale (e rinfre-

sco) e con la richiesta di ben DUE TRASMISSIONI DI TELEMOLISE DA DEDICARE

ALL'EVENTO, gratis ovviamente, realizzate e regolarmente andate in onda (sono tut-

tora sul nostro sito "Viaggio in Molise").

Nessun reato, salvo considerare tale (cioè considerare reato) la spesa dei fondi de-

stinati alla comunicazione per gli spot di Telemolise (e di tutte le altre emittenti o me-

dia locali), spesa magari sollecitata da Iorio. Pozzo può sollecitare e Iorio no? Gli spot

sono reato e i libri no? Gli spot non servono a Molise Acque e i libri sì? Due pesi e cin-

quecento misure?” chiede il direttore dell’emittente televisiva sotto inchiesta, insieme

alla Gazzetta del Molise, per il percepimento di quelli che Frattura definisce “contributi

pubblici generosamente elargiti da Michele Iorio attraverso formule assai bizzarre”.

Intanto tra le spese pazze di Molise Acque spunta l’acquisto di un libro su indicazione di Pozzo

Favorì il presidente della Regione, il questore la scampa

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di Domenico Di Lisa*

Carissimo Matteo

grazie per le parole che hai speso sul ruolo dei sindaci in

questo momento drammatico della vita del Paese. Ti ringra-

zio da sindaco di un piccolo comune di 800 abitanti dell’en-

troterra molisano, che oltre alle problematiche da te

accennate, comuni al sistema Italia, governa una comunità

in via di estinzione, se non ci saranno in tempi rapidi cam-

biamenti epocali che chiamano tutti a fare la propria parte.

Ti ringrazio anche come insegnante e come genitore, che

ha speso una vita al servizio dei giovani, per la loro crescita

civile e culturale, per prepararli ad affrontare al meglio la

sfida del futuro, mai tanto incerto e denso di incognite. In-

fine, vorrei ringraziarti da uomo di sinistra, che ha lottato

sempre per una società più equa, più giusta e più solidale,

ma che proprio dalla sinistra ha subito le delusioni più co-

centi. Non mi riconosco più in nessun partito e forte è la

spinta al disimpegno, anche elettorale. Non ti nascondo però

che la scommessa e la sfida che tu hai lanciato alla politica

ed al Paese mi intrigano e hanno riacceso in me la fiammella

della speranza: cambiare si può, cambiare si deve. Si deve

proprio ai nostri giovani, ai nostri figli. Siamo tutti sulla

stessa barca, legati ad un destino comune, e questa volta ci

salviamo tutti o nessuno, e ciascuno di noi deve fare la pro-

pria parte, fino in fondo, per salvare l’Italia

Sapere che per te “si esce dalla crisi con una scommessa

sul valore della educazione”, ripetuta tre volte, è musica per

le mie orecchie. Capisco anche quando affermi che “investire

sull’educazione necessita di un progetto ad ampio raggio,

che parta dal recupero della dignità sociale degli insegnanti,

da definire nei prossimi mesi e che oggi la priorità è l’edili-

zia scolastica per rendere sicure le strutture e le aule in cui

i nostri figli passano tante ore della nostra giornata”.

Nel mio comune sono presenti la scuola dell’infanzia, ele-

mentare e media con pluriclassi come in gran parte dei paesi

del Molise.

Le pluriclassi che rappresentano il fallimento sul piano

umano e didattico e secondo tutti i pedagogisti una discrimi-

nazione nel processo di apprendimento, più che una oppor-

tunità di crescita. Si dice spesso che i comuni senza le scuole

sarebbero destinati ad un ulteriore depauperamento di forze

e ad un progressivo esaurimento di energie, dimenticando

che non è una struttura astratta in quanto tale che segna la

differenza tra morte e sopravvivenza di una comunità. Il

passaggio dall’una all’altra condizione è marcata piuttosto

da altri fattori: la qualità del servizio e la realizzazione di

strutture ed infrastrutture adeguate. A queste considerazioni

si aggiunga la doverosa presa d’atto che nel medio-lungo

periodo la dinamica demografica della popolazione in età

scolastica dei comuni della nostra zona, anche a parametri

invariati stabiliti a livello centrale, è destinata a determinare

la graduale e progressiva chiusura di gran parte delle scuole

presenti nel nostro territorio.

Ebbene il mio Comune è dotato di un progetto esecu-

tivo, cantierabile, per “l’adeguamento e messa in sicu-

rezza dell’edificio sede della Scuola Elementare e

Media”. Un progetto il cui importo è di 650.000 euro.

Ciò premesso, essendo tu stato sindaco puoi ben com-

prendere quanto sia difficile per me oggi dirti che però più

che chiedere risorse per finanziare il progetto del mio co-

mune, sono a chiedere la realizzazione di un polo scolastico,

il cui costo è valutabile in 3 milioni di euro, che consorzi più

comuni della nostra zona, che superi anche le barriere poli-

tiche ed amministrative. Un polo scolastico strategicamente

dislocato, facilmente ed agevolmente raggiungibile. Un polo

che consenta anche di liberare risorse da reinvestire in ser-

vizi (mezzi di trasporto, doposcuola, mense, strutture spor-

tive, strutture per attività culturali) di cui mai come oggi si

sente il bisogno in un tessuto sociale e familiare fragile ed

incerto.

Ti dico queste cose perché non vorrei, e non vorrai certa-

mente anche tu, che magari si proceda a finanziare inter-

venti su edifici che nel giro di pochissimi anni sono destinati

a chiudere. Qui in Molise abbiamo già avuta una esperienza

fortemente negativa quando all’indomani del terremoto del

2002, si sono fatti interventi su edifici che ora sono chiusi ed

altri stanno per chiudere per mancanza di alunni.

Lo faccio dopo aver, inutilmente, sollecitato, insieme a

qualche collega sindaco, per quattro anni la Regione Molise

a prendere l’iniziativa per superare l’attuale organizzazione

della rete scolastica. Lo faccio perché ritengo nostro dovere,

oltre che nostro diritto, evitare di aspettare inerti che i fatti

ci condannino. Vorremmo provare ad essere protagonisti del

nostro futuro, del futuro di comunità che non vogliono ras-

segnarsi ad una estinzione lenta ma inesorabile, partendo

dal progetto di una diversa articolazione della scuola per

poi affrontare il tema della riorganizzazione complessiva

dei servizi, delle infrastrutture, dello sviluppo.

Come vedi noi siamo pronti a fare la nostra parte, gli altri

livelli istituzionali e la politica facciano la loro, fino in fondo.

Anche a te un sincero augurio di buon lavoro. Ne avrai bi-

sogno.

*Sindaco di Roccavivara

4 TAagliolto16 marzo 2014

Lettera aperta

Il 2014 è l’anno delle Città dell’Olio, il suoventesimo anniversario, che sarà onorato di ma-nifestazioni e iniziative, riflessioni e proposteutili a dare ancora più slancio al ruolo che si èritagliato nel mondo olivicolo e più forza ai prin-cipi che sono riportati nella Carta dei Fonda-menti, tutti di grande attualità. Un anno partito alla grande con la Confe-

renza stampa del mese scorso a Roma, che l’as-sociazione, con il suo presidente Enrico Lupi, hatenuto, grazie al patrocinio della Commissioneagricoltura e del suo presidente, Luca Sani, nellasala stampa della Camera dei Deputati, alla pre-senza di numerosi componenti con le onorevoliSusanna Cenni, Maria Antezza e Colomba Mon-giello, protagoniste con temi di grande attualitàe importanza.Un anno, il 2014, all’insegna dellacrescita, con nuove adesioni importanti, comele due ultime in ordine di tempo, le città diLucca e di Castellana Grotte, che hanno fattosuperare le 350 adesioni, e, soprattutto, di unprogramma fitto d’iniziative in Italia e nelmondo. Iniziative che mirano a cogliere obiettiviefficaci per i territori olivetati e l’immagine dellaqualità e della diversità da questi espressa. Si

vuole confermare il programma che ha avutosuccesso in questi venti anni ed ha dato un con-tributo notevole alla crescita della cultura del-l’olio, con tante novità importanti all’interno diun mondo, quello olivicolo, ancora affidato al-l’esperienza di millenni. Si vuole dare più visibilità ai territori olivicoli

e più sicurezza e garanzia di qualità ai consuma-tori con l’affermazione proprio dell’origine, chepermette ai tanti oli italiani di diventare testi-moni importanti di questi territori e di renderlipunti di riferimento anche del consumatore piùesigente e, comunque, curioso di conoscere ilpercorso dell’olio a partire dal suo olivo. Inquesto senso bisogna dire che si è dimostratavincente l’idea di dare, venti anni fa, anche ai ter-ritori olivetati un riconoscimento d’identità.Avendo avuto la fortuna di esserci, ricordo chequando, in quel mattino rigido del 17 dicembredel 1994, a Larino, l’allora sindaco, Alberto Ma-lorni, aprì l’assemblea del comitato promotore,neanche un sognatore incallito come me avevaimmaginato la possibilità di cogliere i risultatiche le Città dell’Olio sono state capaci di regi-strare in questi venti anni d’intensa attività. Un

insieme d’importanti successi che sono, dopol’elenco delle tante iniziative in programma, unavalida premessa degli obiettivi che s’intendonoraggiungere con la difesa e tutela della nostraolivicoltura, oggi più che mai preziosa per i suoivalori ambientali, paesaggistici, produttivi, propridi territori vocati all’olivo. E, ancor di più, con la valorizzazione dei suoi

straordinari oli, grazie al primato che l’Italia hanel campo della biodiversità olivicola - si parla dioltre 500 varietà autoctone pari al doppio delpatrimonio mondiale complessivo – e grazieanche ai mille e più mille differenti territori. La ricchezza e l’importanza della diversità,

cioè del locale o glocale, è l’elemento decisivo,perché vincente, per affrontare il globale e laspietata concorrenza che caratterizza il mondodegli oli e dei grassi di origine vegetale. In par-ticolare quello degli oli extravergine di olivadove l’industria prova continuamente a sosti-tuirsi all’olivicoltore, e allo stesso frantoiano,con l’offerta di un prodotto piatto che di extra-vergine (una brutta parola creata a arte propriodall’industria) ha solo il nome. Il discorso è di-verso per le grandi aziende olivicole che, sem-

pre più e in ogni parte del mondo, produconoqualità ma poco o nulla diversità, cioè l’ele-mento aggiuntivo, la peculiarità della nostra oli-vicoltura, che può cogliere l’attenzione di unconsumatore esigente, non solo di qualità maanche di diversità, soprattutto se garantito del-l’una e dell’altra. La cultura dell’olio è cambiata molto e ora è

tempo di aprirsi ai nuovi cambiamenti. Un cicloche si chiude e uno che deve partire presto, e leCittà dell’Olio, pienamente consapevoli chespetta al mondo olivicolo italiano guidare, sonogià pronte a dare il loro contributo, con il suc-cesso di altre iniziative importanti. La prima è quella portata avanti insieme con

le altre Città dell’Olio del Mediterraneo fede-rate, come il riconoscimento, da parte dell’Une-sco, del Paesaggio Olivicolo quale beneimmateriale dell’umanità. L’altra, quella di uncoinvolgimento della ristorazione italiana, in Ita-lia e nel mondo, per l’affermazione dell’olio diqualità e, con esso, le risorse e i valori inesauri-bili dei territori che le Città dell’Olio rappre-sentano. Un compito non facile, ma di certo fonda-

mentale per dare ai territori olivicoli e ai bravis-simi produttori e trasformatori, queiriconoscimenti che meritano, in termini di ac-quisizione di quel valore aggiunto, che oggi nonc’è, e, ancor più, d’immagine.Ecco, venti anni di risultati belli, indicativi, che

meritano di essere festeggiati e ricordati in que-sto 2014 per confermare il valore primario delterritorio, che, come si sa, è espressione di cul-tura, storia, paesaggi, tradizioni millenarie, so-prattutto in cucina, e il ruolo di chi questo benerappresenta e tutela, il comune che - non im-porta se piccolo o grande - nel momento in cuisi trasforma in protagonista dell’Associazione,diventa città, Città dell’Olio.

Pasquale Di Lena

La parola d'ordine per l'italia olivicola e' identita'

Scuola, guardiamo avanti

Piccolo è bello perché capace di salvaguardare le tipicità

Le grandi aziende olivicole, sempre più e in ogni parte

del mondo, producono qualità ma poco o nulla diversità

Page 5: 16 marzo 2014

L’Associazione Le Rotaie Molise, il Comitato interre-

gionale Salviamo la ferrovia Avezzano –Roccasecca, la

Filt Cgil Abruzzo, la Filt Cgil Molise, la Fil Cgil Campa-

nia, il Forum Tpl Molise, la Federconsumatori Abruzzo,

l’Associazione Utenti del trasporto pubblico e la Fa-

stFerrovie Abruzzo sono tornate prepotentemente a di-

scutere sul ripristino della linea ferroviaria

Sulmona-Carpinone sospesa all'esercizio ferroviario

dal 10 dicembre 2011. Una decisione discesa unica-

mente da una valutazione economica, peraltro presa

per buona a scatola chiusa, non analizzata né conside-

rata meritevole di un approfondimento. Cosa invece ne-

cessaria prima che si vada oltre nella decisione di

staccare il binario di confluenza della linea in territorio

molisano, a Carpinone, cosa che

isolerebbe definitivamente la Sulmona-Carpinone e

ne impedirebbe la continuazione sulla Isernia-Vairano-

Napoli, facendo venire meno la sua stessa ragione d'es-

sere. Contro questa ipotesi, peraltro già in programma,

le sopradette associazioni e forze sociali si sono lette-

ralmente mobilitate, fornendo elementi tecnici, ele-

menti statistici e, sociali e culturali per confermare che

si è di fronte ad una tratta ferroviaria tra le più belle e

interessanti d’Italia, da salvare come tale, e come strut-

tura a servizio di territori interni altrimenti ancora di

più penalizzati e marginalizzati. Interessante è soprat-

tutto la storia del come e del perché questa linea ferro-

viaria è andata scemando, perdendo utenza e interesse

(economico soprattutto).

Correggere quegli errori di gestione, cioè ridare ve-

locizzazione alle corse, modernizzando gli impianti e

rendendo la linea più efficiente e competitiva in ter-

mini di percorrenze dei treni, tornerebbero in auge gli

anni in cui le corse dirette Pescara-Napoli erano com-

petitive rispetto ai collegamenti su gomma sia in ter-

mini di percorrenze, di località servite (altrimenti

isolate) sia in

termini di sicurezza stradale, specie nei mesi inver-

nali, che in termini di risparmio per l'utenza sulle ta-

riffe, fattore oggi, a giudizio unanime, quanto mai

importante. La mobilitazione al momento riguarda la

Regione Abruzzo che sulle questioni che nel corso degli

anni sono sorte intorno alle linee ferroviarie interne tra

cui spicca il destino della Sulmona – Carpinone non ha

certo brillato per determinazione e convinzione. Da

parte sua la Regione Molise, fanno rilevare le associa-

zioni e i sindacati che si sono dati da fare, ha già dato

la propria disponibilità di massima a compartecipare ai

costi della riattivazione della tratta ferroviaria. Una

spesa sostenibile e preziosa.

Oltre ad un doveroso servizio di mobilità pubblica, in-

fatti, il treno tornerebbe ad essere il volano dell'econo-

mia della conca peligna, dell'Alto Sangro e dell'Alto

Molise, territori dalle grandi potenzialità turistiche,

come dimostrato in un anno e mezzo i circa ottomila tu-

risti a bordo degli oltre 30 treni noleggiati. Il turismo

pertanto giocherebbe un ruolo di grande importanza,

cosa che rende la Sulmona-Carpinone un unicum in

Italia e in Europa. Ma il tempo stringe.

Come accennavamo, nel 2015 il gestore dell'infra-

struttura, Rete Ferroviaria Italiana, ha previsto i lavori

di distacco del binario di confluenza della linea in ter-

ritorio molisano, a Carpinone.

All’ottusità politico-amministrativa-gestionale che

presiede alla chiusura della Sulmona-Carpinone è as-

solutamente il caso di opporre le grandi potenzialità

che offre questa linea ferroviaria. Parlano i dati, le

esperienze e le richieste del territorio: bisogna salvare

e rivitalizzare la ferrovia più bella d'Italia, ora o mai

più. Ciò vale per l’Abruzzo e per il Molise.

Difatti gli assessore Morra per l’Abruzzo e Nagni per

il Molise ne hanno discusso aprendo possibili orizzonti

con la società ferroviaria Sangritana che ha in animo di

ampliare il core business aziendale. Ciò consentirebbe

di avviare un nuovo percorso che potrebbe essere utile

a soluzioni alternative per migliorare il trasporto su

ferro in Molise, risolvendo le attuali non poche criticità

del servizio. Due debolezze, a volte, producono una

forza.

Dardo

CAMPOBASSO. I comitati civici in

difesa della sanità pubblica invitano

tutti i cittadini di Campobasso e del

Molise a firmare perchè anche questa

regione abbia un piano sanitario

degno di questo nome che torni a tute-

lare la salute di tutti, che interrompa

il diabolico meccanismo che si verifica

da molti anni :"più tasse=meno ser-

vizi" e che non venga, ancora una

volta, respinto tra frizzi e lazzi dal Ta-

volo tecnico ministeriale in quanto in-

consistente e inapplicabile.

In tutta la regione si stanno racco-

gliendo firme per riportare la sanità

del Molise all'efficienza, efficacia e,

consentiteci, alla legalità.

E' interesse di tutti avere certezze di

essere accolti in un Pronto Soccorso in

modo adeguato, di essere curati nel

miglior modo possibile da personale

preparato e motivato, di poter ottenere

un intervento o una visita ambulato-

riale o un esame strumentale in tempi

brevi, di poter ottenere un'assistenza

domiciliare efficiente che si sostitui-

sca il più possibile al ricovero ospeda-

liero!!!

TAagliolto

516 marzo 2014

Una nuova mobilitazione per riattivare la tratta ferroviaria più bella d’Italia

Nel 2015 il gestore dell'infrastruttura, Rete Ferroviaria Italiana, ha previsto i lavori di distacco del binario di confluenza della linea Sulmona-Carpinone

Sanità pubblica, si firma

CAMPOBASSO. L’obesità è una condizione

medica che nei soggetti predisposti può manife-

starsi già nei primi anni di vita. Ecco perché il

controllo dell’alimentazione nei figli, soprattutto

in quelli a rischio, è prassi fondamentali per in-

dirizzarli già verso uno stile di vita sano e con-

trollato. La Coldiretti Molise, a tal proposito,

invita i genitori degli alunni che frequentano le

mense scolastiche e gli amministratori delle

stesse a fare più attenzione nelle scelte dei pro-

dotti agricoli usati per i pasti, prediligendo, per

prevenire l’obesità, gli alimenti a filiera corta,

quindi prodotti che abbiano viaggiato poco e su-

bìto pochi passaggi commerciali. “Nella scuola e

nella ristorazione – viene puntualizzato in una

nota – viene individuato come nevralgico il ruolo

formativo ed informativo”.

"In Molise troppi obesi"

I comitati civici hanno avviato la petizione a sostegno del sistema pubblico

Tornare agli anni in cui le corse dirette Pescara-Napoli erano competitive rispetto ai collegamenti su gomma sia in termini di percorrenze, di località servite e di risparmio per l'utenza sulle tariffe, fattore oggi, a giudizio unanime, quanto mai importante Incontro tra gli assessori Morra (Abruzzo) e Nagni (Molise)

La Coldiretti invita i cittadini a preferire i prodotti della filiera corta

Page 6: 16 marzo 2014

CAMPOBASSO. Tanto ce-

mento intorno ai pini in via Ga-

ribaldi che hanno avuto la

sfortuna di finire nel bel mezzo

della realizzazione della ro-

tonda. Dopo tanti anni hanno

conosciuto così la cementifica-

zione. Eppure la legge numero

10 del 14 gennaio 2013 è una

legge da leggere, da non sotto-

valutare, da non prendere sotto-

gamba se vogliamo davvero che

gli amministratori locali dopo

essersi “venduti” alle conces-

sioni edilizie, alle lottizzazioni,

ai piani di recupero, agli accordi

di programma per giustificare

milioni di metri cubi di cemento

assentiti, si dedichino (per

legge, si badi!) a incrementare

gli spazi verdi urbani. Di più, la

legge dice e impone altro. Intro-

duce, fissandola al 21 novembre

di ogni anno, la «Giornata na-

zionale degli alberi» alla scopo

di “perseguire, attraverso la

valorizzazione dell'ambiente e

del patrimonio arboreo e bo-

schivo, l'attuazione del proto-

collo di Kyoto, ratificato ai sensi

della legge 1º giugno 2002, n.

120, e le politiche di riduzione

delle emissioni, la prevenzione

del dissesto idrogeologico e

la protezione del suolo, il

miglioramento della qualità

dell'aria, la valorizzazione

delle tradizioni legate all'albero

nella cultura italiana e la vivi-

bilità' degli insediamenti ur-

bani”. C’è da rimanere allibiti,

dicevamo, per la sorpresa di

scoprire lo stato in difesa delle

tradizioni legate all’albero nella

cultura italiana, dopo aver pie-

gato anche gli ultimi residui di

questa cultura al massacro della

speculazione edilizia, alla li-

bertà dei piromani e alla defo-

restazione selvaggia. Incredibile

a dirsi, la legge di cui parliamo

richiama e rilancia l’obbligo per

le amministrazioni locali di

mettere a dimora un albero per

ogni bambino che nasce. Ri-

chiama infatti la legge 29 gen-

naio 1992, n. 113 e la rilancia

con maggiore vigore e rigore

(Due mesi prima della sca-

denza naturale del mandato, il

sindaco rende noto il bilancio

arboreo del comune, indi-

cando il rapporto fra il numero

degli alberi piantati in aree

urbane di proprietà pubblica

rispettivamente al principio e

al termine del mandato stesso,

dando conto dello stato di con-

sistenza e manutenzione delle

aree verdi urbane di propria

competenza).

Non è una allucinazione; è

proprio scritto cosi. Il passaggio

di Campobasso da Città giar-

dino degli anni Cinquanta e

Sessanta a Città cemento degli

anni Novanta e Duemila è stato

traumatico, reso viepiù evidente

dalla deplorevole sequenza di

fatti e accidenti (diciamo, impe-

rizie!) che hanno procurato la

morte di pregiatissime essenze

arboree nella Villa comunale dei

Cannoni (cedri del Libano,

palme, pini silvestri eccetera)

mai rimpiazzate, e altri danni

arborei, qua e là, sul territorio

urbano, sotto gli occhi indiffe-

renti dei cittadini e degli ammi-

nistratori. La legge 10 del 14

gennaio 2013 tra le tante buone

indicazioni ha aggiunto anche

l’obbligo per gli amministratori

di dare finalmente conto di ciò

che non possono omettere di

fare: piantumare alberi nell'am-

bito delle aree urbane di pro-

prietà pubblica.

Creare e sviluppare spazi

verdi urbani. A Campobasso

succede il contrario.

Mentre la prima lettura ci

propone la narrazione della vo-

cazione di Abramo, la seconda si

ferma su quella di Paolo e Timo-

teo e il Vangelo, a sua volta, ci

parla della chiamata degli apo-

stoli a partecipare alla Trasfigu-

razione di Gesù e ad ascoltarlo.

Sono tre chiamate a una pie-

nezza di fede, in tempi diversi,

ma tutte tese a portare i prota-

gonisti ad un rapporto di comu-

nione con Dio.

Abramo è stato definito

"l'uomo della tenda". Dopo aver

ascoltato la voce di Dio, per lui

tutto è cambiato: è diventato un

errante, quasi un "esiliato",

avendo abbandonato il suo

paese, la stabilità di una vita

tranquilla. E senza conoscere la

meta, si è mosso. Forse, senza

nemmeno capire bene chi era

Colui che gli aveva parlato. Così

facendo è entrato nel mondo

della precarietà vissunta in Dio,

dalla quale è nato un popolo

grande. La sua fede si è realiz-

zata riconoscendo nel Signore il

senso, il compimento, la verità

della sua vita. Era Dio la sua

meta. Questo lo ha portato a di-

venire "una benedizione". Vi-

vendo da " benedetto", pur nelle

tante fatiche interiori, negli er-

rori, nei dubbi che lo hanno ac-

compagnato, è diventato stru-

mento di bendizione. Questo,

anche se in modi diversi, è stato

il cammino di Paolo, di Timoteo,

degli apostoli. Anche loro hanno

vissuto la loro missione da chia-

mati, da benedetti, penetrati

dalla grazia di Gesù Salvatore.

Per questo sono stati strumenti

di salvezza per tanti: in loro,

molti hanno scorto l'opera di

Dio e di conseguenza si sono

aperti alla fede. Tutti loro si

sono fermati ad ascoltare, si

sono lasciati interpellare, scar-

dinare nei loro piani, purificare

nelle loro intenzioni. Sono così

diventati benedizione," luogo"

in cui tanti uomini e donne

hanno incontrato Cristo, hanno

trovato serenità, pace, forza, co-

raggio, risposte. Questa è anche

la nostra chiamata, la nostra vo-

cazione: vivere da trasfigurati

per essere trasparenza di Dio,

lasciare sempre più spazio a

Lui, diminuire perchè Lui possa

crescere.

Come è ben noto a noi tutti

la parola "Vangelo" significa

"lieto annunzio", ma sappiamo

dalla storia della salvezza

quanto duro e lungo sia il cam-

mino per raggiungere il suo

compimento. San Paolo, che in-

vita Timoteo a soffrire insieme

con lui per il Vangelo, testimo-

nia che non siamo ancora giunti

al traguardo definitivo. Si tratta,

come insegna il racconto della

vocazione di Abramo, di perse-

verare nello stradicamento

dalla propria terra, e di conti-

nuare il viaggio verso il luogo

che "Dio indicherà". L'esem-

plare risposta di Abramo è tutta

nel "partì come gli aveva ordi-

nato l'angelo del Signore". Dopo

tanto peregrinare, il viaggio

sembra ora concludersi con la

trasfigurazione di Gesù sull'alto

monte, dove egli aveva condotto

i suoi discepoli, Pietro, Giacomo,

e Giovanni. Così infatti essi ave-

vano inteso, decisi a piantare

ormai le tende, convinti di

quanto fosse bello fermarsi lì.

Ma Gesù fa comprendere loro

che si tratta solo di una "vi-

sione" della meta finale, da rag-

giungere solo dopo che " il

Figlio dell'uomo non sia risorto

dai morti". "Alzatevi e non te-

mete": è la parola d'ordine che

tutti i discepoli di Gesù devono

vivere e trasmettersi nella cer-

tezza che egli è "il Figlio predi-

letto di Dio ".

Mons. Gabriele TETI

Campobasso. Sempre più clienti Enel si rivolgono ai call center

per effettuare operazioni sulla propria fornitura: dall’attivazione di

nuovi contratti alle volture e al cambio tariffa fino alla richiesta di

informazioni su consumi e offerte. Da Campobasso e provincia, nel

primo semestre del 2013, sono arrivate oltre 92 mila chiamate con

richiesta di parlare con l’operatore, periodo in cui Enel si con-

ferma, per la sesta volta consecutiva, leader assoluto per la qualità

dei servizi telefonici offerti alla clientela, sia per il mercato libero

con Enel Energia sia per il servizio di maggior tutela con Enel Ser-

vizio Elettrico. L’Autorità per l’energia elettrica e il gas ha reso nota

la classifica dei call center delle aziende di vendita con oltre 50.000

clienti. La graduatoria dei call center viene pubblicata dall’Autorità

con riferimento a ogni semestre mettendo a confronto le principali

34 aziende di vendita di energia elettrica e gas: i punteggi vengono

assegnati sulla base dei livelli di servizio quali la disponibilità delle

linee telefoniche, i tempi di attesa, la chiarezza delle risposte, la

cortesia degli operatori, la capacità di risolvere il problema nel

minor tempo possibile. “Siamo l’azienda leader nella qualità del

servizio e riceviamo dal 2010 questa importante conferma da parte

dell’Autorità” commenta il direttore della Divisione Generazione,

Energy Management e Mercato Italia, Gianfilippo Mancini. “Ri-

spondiamo a 50 milioni di chiamate l’anno offrendo tutti i giorni, 24

ore al giorno 7 giorni su 7, una risposta concreta alle esigenze dei

nostri clienti. Qualità del servizio, innovazione e passione sono i

princìpi che guidano il nostro lavoro, i nostri 31 milioni di clienti

oltre al call center hanno a disposizione una rete eccellente di ne-

gozi su tutto il territorio nazionale, il sito web e la nuova App Enel

Energia” afferma Luca Solfaroli Camillocci, responsabile Customer

Service della Divisione Generazione, Energy Management e Mer-

cato Italia di Enel.

616 marzo 2014 Campobasso

Il risultato della graduatoriastilata dall’Autorità per l’energia elettrica ed il gas

L'ultimo esempio del passaggio di Campobasso da Città giardino degli anni Cinquanta e Sessanta a Città cemento degli anni Novanta e Duemila

Quei pini cementati in via Garibaldi

16 marzo 2014Da Campobasso 92 mila chiamate ai call center Enel

II^ Domenica di Quaresima

Page 7: 16 marzo 2014

La riforma delle Province viene indicatacome indispensabile per ridurre la spesapubblica del Paese. Ma è davvero così?L’Upi (Unione delle Province d’Italia) haelaborato un nuovo dossier e, analizzandoi dati aggiornati a marzo 2014 sulla spesacentrale e locale, sui costi della politica edel personale, emerge che la spesa delleProvince è la più piccola di tutto il com-parto nazionale e locale.Le Province rappresentano appena

l’1,27% della spesa pubblica, i Comuni l’8%mentre le Regioni, compresa la spesa per lasanità, sono il 20% . Gli enti locali e le Re-gioni insieme sono in tutto il 30% dellaspesa pubblica. Il 60% della spesa pubblicaè nelle amministrazioni centrali, compresi icosti per le prestazioni sociali.Secondo i dati della Conferenza Perma-

nente per il coordinamento della finanzapubblica, le manovre economiche dal 2009al 2012 (dal dl 112/08 al dl 133/13) hannodeterminato un impatto pesante sullaspesa primaria di ciascun livello di governo.Tuttavia il taglio operato sul totale delle Au-tonomie locali è del tutto sperequato ri-spetto a quello operato sulleAmministrazioni Centrali. Su una spesapubblica centrale che pesa il 60% del totaleè stato operato un taglio di - 26 milioni dieuro Sulla spesa delle Autonomie locali, cherappresenta il 30% del totale è stato ope-

rato un taglio di oltre - 27 milioni di euro. Sulle Province l’impatto delle manovre è

stato maggiore che su ogni altro comparto:pur rappresentando solo l’1,27% dellaspesa pubblica, è stato imposto alle Pro-vince di contribuire al risanamento delPaese tagliando la spesa primaria del 27% .In rapporto, nel comparto Regioni, Pro-vince e Comuni, il taglio ha pesato per il52% sulle Province, per il 21% su Regioni eSanità e per il 27% sui Comuni. Dal 2010 al2013 le Province sono riuscite ad operarein maniera virtuosa le riduzioni necessariedella spesa corrente, che è scesa di oltre -11, 8%. Non è accaduto lo stesso ai Co-muni, che hanno aumentato la spesa cor-rente di oltre + 5%, né alle Regioni che lahanno aumentata di +1,14%. Inoltre conti-nua a rilevarsi devastante l’impatto delPatto di stabilità sulle Province : nei 2 anniconsiderati la spesa in conto capitale, cioèla capacità di investire è scesa di oltre il 7%.Le Regioni hanno delegato e trasferito

alcune funzioni essenziali alle Province (ser-vizi per l’impiego, gestione Trasporto, for-mazione, agricoltura etc). Insieme allefunzioni le Regioni sono tenute a trasferirealle Province le risorse necessarie perespletarle. Negli anni i trasferimenti dalleRegioni sono diminuiti drasticamente e dal2010 al 2013 si è arrivati a -16,6%.Nel totale del debito pubblico del Paese,

pari ad oltre 2 mila miliardi di euro, il debitodi Regioni, Province e Comuni è pari a 107miliardi di euro. Il debito delle Province è lo0,4%del debito totale del Paese Cosa fannole Province? Nel 2013 le spese sostenutedalle Province sono state 10.277 milioni dieuro. Le risorse impiegate dalle Provinceper erogare servizi essenziali ai cittadiniammontano a 10.199 milioni di euro. Solo78 milioni sono le spese per gli organi isti-tuzionali. Con l’abolizione delle Provincequeste spese non sono soppresse ma re-stano perché destinate a servizi essenziali.Le voci di spesa per i servizi sono: ediliziascolastica, funzionamento delle scuole eformazione professionale: 1 miliardo e 904milioni; mobilità, trasporti: 1 miliardo 638milioni; gestione del territorio, urbanistica eviabilità: 1 miliardo 793 milioni; tutela am-bientale: 1 miliardo 342 milioni; sviluppoeconomico - Servizi per il mercato del la-voro: 943 milioni; promozione della cultura:168 milioni; promozione del turismo edello sport: 153 milioni; servizi sociali: 235milioni e personale: 2 miliardi 018 milioni.Tra le ragioni di chi sostiene la necessità diabolire le Province, vi sarebbero gli ecces-sivi costi della politica sostenuti per gli or-gani istituzionali di questi enti. Ma è davverocosì? I costi degli organi istituzionali delleProvince sono di gran lunga i più bassi del-l’intero comparto Regioni e Autonomie lo-

cali. Nel 2013: Regioni 829.070.369 euro ,Comuni 536.457.708 euro ; Province78.067.994 euro. Chi ipotizza l’abolizione delle Province

come fonte di risparmio per la spesa pub-blica, non solo non tiene conto dei 10 mi-liardi di spesa per servizi essenziali che nonpossono essere soppressi, ma non consi-dera il forte incremento che deriverebbedal passaggio del personale delle Provincealle Regioni. Dal 2010 al 2013 il costo totaledel personale delle Province è sceso dioltre l’11%. Quello delle Regioni di appenail 3% Nel 2012 la retribuzione media delpersonale delle Province è stata a circa 29mila 833 euro l’anno a dipendente. La retri-

buzione media del personale delle Regioniè stata invece di oltre il 20% in più: 37 mila558 euro l’anno a dipendente. Le conclu-sioni dell’Upi sono che qualunque riformadeve partire dalla conoscenza della realtàfondata su dati certi su tutta la pubblicaamministrazione. Per rinnovare le istitu-zioni occorre una riforma organicadel Titolo V che riguardi tutti: Stato, Re-

gioni, Province e Comuni. Non si può pre-scindere da un ente intermedio di areavasta, che esiste in tutti i paesi europei. Ilvero obiettivo del Paese deve essere: sem-plificare la Pa, riordinando le funzioni ammi-nistrative ed eliminando le sovrapposizionitra enti.

716 marzo 2014Campobasso

L’esenzione perpetua dal ticket sanitario … da rinnovare!

GAMBATESA - Il benpensante di

turno potrebbe obiettare che io stia par-

lando nell’esclusivo mio interesse, ma io,

proprio ieri mattina ho saputo di altre

persone invalide in modo non recupera-

bile, che si sono viste obbligate a rinno-

vare l’esenzione dal ticket, esenzione

data per la gravità e l’irrecuperabilità

della situazione, richiesta di rinnovo,

probabilmente imposta dalla speranza in

un miracolo. Ma ieri per l’appunto, alla A.

S. L. di Campobasso si sono voluti supe-

rare.

I fatti

Come da mio diritto, sto richiedendo

alla A. S. L. alla quale devo assoggettarmi,

una protesi che mi permette, fra l’altro,

di poter utilizzare correttamente internet

nonostante io sia ciecho dalla nascita.

Una nuova sintesi vocale da utilizzare sul

mio pc, cosa che mi fa superare il pro-

blema della mancata visione diretta dello

schermo.

Per inciso

Quanto sto richiedendo, è materiale

che ha un costo sufficientemente alto per

farmi desistere dall’acquisto in proprio e

visto che non sto rubando niente a nes-

suno, procedo imperterrito. Tornando a

bomba, dovete sapere che per l’assegna-

zione di qualsiasi protesi, a chiunque ne

faccia richiesta, la legge italiana prevede

che il richiedente si faccia visitare presso

la A. S. L. dal medico del ramo, dottore

che, fatta la visita, prescrive la protesi

medesima. Insomma, io, cieco assoluto

dalla nascita, con tanto di certificato d’in-

validità civile emesso dalla medesima A.

S. L., lunedì prossimo alle due e mezza

pomeridiane, dovrò andare negli uffici

dei quali sto trattando, per sottopormi ad

una visita oculistica che attesti il fatto

che non ci vedo e di conseguenza di-

chiari che mi può essere assegnata la

protesi in questione. E non mi si parli di

lotta ai falsi invalidi come giustifica-

zione! So di gente che, scoperta e denun-

ciata per essersi fatta passare per cieca,

nonostante la flagranza del reato, ancora

riceve quanto non dovuto in termini di

assegno d’accompagnamento. Già questo

basterebbe per sganasciarsi dalle risate,

ma andiamo avanti. Ieri mattina, da dili-

gente cittadino italiano, mi sono recato

presso l’ospedale vecchio di Campo-

basso, (per altro, rimettendoci anche ore

di ferie), per prenotare la visita in que-

stione, dopo aver perso un pomeriggio

intero nei giorni precedenti per farmi re-

digere dal medico di famiglia la relativa

impegnativa. Preso l’apposito numeretto

e fatta la giusta fila, allo sportello mi sono

sentito respingere la richiesta perché

“l’impegnativa è regolare ma la sua esen-

zione ha dei problemi”. Chiesto di cosa si

trattasse, la solerte impiegata mi ha ri-

sposto che dallo scorso gennaio, a causa

dell’informatizzazione di quegli uffici,

era cambiata l’intera codifica delle esen-

zioni dal ticket. Alla mia obiezione che

avrebbe voluto far sì che i medici curanti

avrebbero dovuto conoscere la questione

per modificare il codice d’esenzione al

momento della redazione dell’impegna-

tiva, la mia interlocutrice ha risposto: “Sì,

ma per fare quanto dice lei ci vogliono i

soldi!”, lasciandomi esterrefatto. Dopo

aver fatta un’altra fila e recuperato un

nuovo tesserino, (che evidentemente

costa molto meno della redazione di

un’informativa da trasmettere via e-mail

ai medici del circondario), tornato allo

sportello prenotazioni, e persa un’altra

mezz’oretta, (lo sportello che rinnova i

tesserini per l’esenzione dal ticket, anzi-

ché alle otto apre alle otto e mezza), fi-

nalmente ho ricevuta la mia conferma

per una visita che attesta ciò che sanno

anche le pietre, cosa che evidentemente

la nostra sanità molisana non paga a

nessuno, neppure all’oculista che dovrà

assoggettarsi a redigere la carnevalata,

oggetto finale della storia. E non è nep-

pure carnevale! Come finirà? Finirà che

non appena i nostri impegnati consiglieri

ed assessori regionali avranno finito di

rimpastarsi, eliminato il “pasticcere”,

chiederò un appuntamento all’assessore

regionale alla sanità che spero vorrà ri-

cevermi e recepire la mia idea in merito,

per risolvere a costo zero un problema

che, oltre a costare, crea disagio a citta-

dini che di disagi ne hanno fin troppi,

non per colpa del loro Prossimo.

Vittorio Venditti

Riforma Province indispensabile per ridurre la spesa pubblica, il dossierdell’Upi dimostra che non è così

Alla faccia della semplificazione e della lotta alla burocrazia

BARANELLO. I Carabinieri della Stazione di Bara-nello unitamente a quelli del Nucleo Operativo e Ra-diomobile della Compagnia di Bojano, nella serata diieri 14 marzo hanno denunciato a p.l. A.B. 37enne delluogo, perché responsabile di lesioni personali aggra-vate. Il trentasettenne, per apparenti motivi passionali,dopo essersi introdotto all’interno dell’abitazione didue coniugi residenti nel piccolo centro alle porte delCapoluogo, ha colpito alla testa con una mazza di ferroil marito della coppia e poi aggredito, anche se in ma-niera meno violenta, sia la donna che la propria ex mo-glie. Subito dopo si dileguava a bordo della propriaautovettura. A seguito di richiesta d’intervento al 112da parte di una delle vittime, sul posto sono giunti im-mediatamente i Carabinieri della Stazione di Baranello,mentre il Nucleo Operativo e Radiomobile dellaCompagnia di Bojano, grazie ad una rapida ed efficaceattività tecnica condotta con la Centrale Operativadel Comando Provinciale di Campobasso, sono riuscitia localizzare l’aggressore sulla SS 87, ove veniva bloc-cato e condotto in Caserma. La richiesta di aiuto, ed ilveloce intervento dei militari, hanno così scongiuratoche l’evento potesse degenerare in un fatto di sanguemolto più grave e consentito di giungere rapidamenteall’identificazione dell’aggressore. Sia l’uomo colpitoalla testa, che entrambe le donne, sono state fatte tra-sportare da personale del 118 presso il Pronto Soc-corso dell’Ospedale Civile di Campobasso, ovevenivano riscontrati affetti da lesioni giudicate guaribilirispettivamente in 15 e 10 giorni. Per l’accaduto i Ca-rabinieri hanno denunciato a p.l. l’aggressore all’Auto-rità Giudiziaria.

I carabinieri hanno fermatoun 37enne di Baranello per lesioni aggravate

Aggredisce genitoriconvivente ex moglie.denunciato

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30.000 copie in omaggioISERNIAANNO X - N° 63 - DOMENICA 16 MARZO 2014 - DISTRIBUZIONE GRATUITA

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CAPRACOTTA. Una bella notizia, che

in parte mitiga la delusione per non es-

sere riusciti a riprendersi quelle finali di

Coppa Europa di sci di fondo che sono

sfuggite per cause indipendenti dall’or-

ganizzazione capracottese. Stiamo par-

lando della riapertura dell’impianto di

sci alpino di Montecapraro, prevista per

questo fine settimana.

A comunicarlo all’amministrazione co-

munale il neoamministratore unico di

Funivie Molise, l’avv. Franco Mancini.

Soddisfazione per tanto atteso evento da

parte dell’Amministrazione Comunale di

di Capracotta, che, pur non nascondendo

la delusione per il mancato svolgersi a

Prato Gentile delle finali della Conti-

nental Cup, cerca di guardare il bic-

chiere mezzo pieno.

"È un segnale positivo che aiuta a

mandar giù l’amarezza per non essere

riusciti a riprendere quelle finali che

sono sfuggite per causa di forza mag-

giore. Comunque, con la riapertura del-

l’impianto di Montecapraro e sperando

nel perdurare delle giuste condizioni cli-

matiche, l’auspicio è quello di poter re-

galare agli appassionati di sci alpino un

periodo di rilassatezza e contestual-

mente offrire ai nostri operatori com-

merciali un’occasione per tirare un po’ il

fiato sotto il profilo economico".

SCAPOLI. Oggi sara’ attivato in via sperimentaleil servizio bus navetta gratuito “scapoli centro-fra-zioni”, con il nuovo automezzo di recente acqui-stato dal comune. Il servizio sara’ attivo nei giornidi domenica e giovedi’ di ogni settimana con par-tenza da piazza martiri di Scapoli. In questo modo tutti i cittadini saranno avvan-

taggiati nell’usufruire dei vari servizi presenti nel

comune (ambulatorio medico, ufficio postale, ufficicomunali, santa messa, mercato domenicale, ecc…).L’automezzo Iveco Daily sara’ anche destinato ai

viaggi di carattere sociale e culturale (cure termali,viaggi culturali, ecc…) organizzati dalla consultacomunale degli anziani o da altre associazioni localisenza scopo di lucro, per varie attivita’ socio-cultu-rali.

1116 marzo 2014Isernia

Il sindaco di Isernia Brasiello sottolineala bontà della scelta del disco orario“Sosta a ora, è buon senso”

Sul tavolo del Ministero dello Sviluppo i provvedimenti per le filiere del tessile, avicolo e metalmeccanico

Area di crisi, si apre il confronto

ISERNIA. Il sindaco di Isernia, Luigi Brasiello, interviene sulla

questione delle multe elevate nelle zone che richiedono la sosta con

disco orario. Spe¬cialmente corso Garibaldi e via XXIV Maggio sono

le strade che stanno presentando problemi in tal senso. «Leggo sui

giornali – afferma Brasiello – alcune polemiche sulla sosta a tempo

di via XXIV Maggio. In realtà si tratta d'una normale disposizione

che intende consentire a più utenti il parcheggio, limitandolo a 30

minuti. Una decisione ben accolta da molti cittadini, anche perché

dà modo di so¬stare, fare spesa nei negozi del quartiere e poi tran-

quillamente ripartire lasciando posto ad un'altra auto che, in tal

modo, può anch'essa trovare uno spazio dove parcheggiare libera-

mente. Il problema è simile anche su corso Garibaldi – continua il

sindaco –, ed ieri ho ricevuto una mail da parte di P.A., assicuratore,

che mi ha scritto: "Da qualche giorno i vigili urbani elevano con-

travvenzioni per divieto di sosta in assenza di disco orario su corso

Garibaldi. Miracolosamente si trova parcheggio a tutte le ore su una

strada dove prima era impossibile parcheggiare anche per po¬chi

minuti per un caffè, acquistare un giornale o recarsi in farmacia.

Spero che questa iniziativa non venga subito abbandonata come

successo negli ultimi anni e colgo l'occasione per ringraziare Lei e

quanti hanno condiviso questa iniziativa che, solo facendo rispettare

un semplice cartello stradale, permette di acquisire immediata-

mente l'immagine di una città "normale". Voglia girare la presente

a tutti i soggetti coinvolti nella lodevole inizia¬tiva".». In tutte le città

ci sono alcune aree dove la sosta dei veicoli è consentita gratuita-

mente ma per un tempo limitato negli stalli bianchi, con lo scopo di

consentire il ricambio ed evitare che i posti disponibili siano occu-

pati tutto il giorno dagli stessi veicoli, quindi per consentire a più

persone di occupare temporaneamente l'area. Usufruire d'un par-

cheggio a tempo li¬mitato e poi consentire ad altri di fare altrettanto

è un segno di moderno senso civico.

Sci alpino: riapre l’impianto di Montecapraro

Scapoli, il servizio navetta

Mancini: "Felici per la riapertura, ma avremmo

voluto che la stagione fosse stata più benevola

sotto il profilo meteorologico"

Parte da oggi il collegamento tra il centro e le frazioni

CAMPOBASSO. Il gruppo tec-

nico regionale incaricato di coordi-

nare l’istruttoria per il

riconoscimento dell’area di crisi

nel Distretto Produttivo Bojano –

Isernia – Venafro, guidato dal Di-

rettore della Programmazione, ha

incontrato i dirigenti del Ministero

dello Sviluppo che seguono la pro-

cedura nazionale per attivare la

strumentazione definendo un per-

corso amministrativo finalizzato ad

agevolare gli investimenti nei ter-

ritori molisani colpiti dalla crisi

delle filiere del tessile, dell’avicolo

e dell’indotto del metalmeccanico.

Per portare a compimento l’intesa

sulla stipula del Contratto di Svi-

luppo, per l’area di crisi Bojano –

Isernia – Venafro, la Regione Mo-

lise appronterà un proprio atto de-

liberativo di concerto con le parti

sociali, le comunità locali e le

organizzazioni imprendito-

riali. Il percorso dovrà con-

temperare la presenza di

strumenti normativi europei come

il FEG (Fondo di Adeguamento alla

Globalizzazione) applicabile solo

alle imprese con oltre 500 addetti,

di leggi nazionali specifiche per le

aree di crisi già utilizzate a Piom-

bino e in altri territori, di leggi re-

gionali e di Accordi di Programma

mirati che sappiano prefigurare un

utilizzo delle risorse comunitarie e

dei fondi nazionali di coesione.

“Con l’articolazione di questa pro-

cedura -ha evidenziato l’assessore

regionale Michele Petraroia- si ri-

lanceranno le politiche industriali

regionali agevolando i nuovi inse-

diamenti produttivi e gli amplia-

menti di attività esistenti, per

offrire l’opportunità della riassun-

zione ai lavoratori espulsi dalla

SOLAGRITAL – GAM, ivi compresi

gli avventizi, dall’ITTIERRE S.p.A.

e da altre aziende in crisi del Nu-

cleo Industriale di Pozzilli. Non

sarà semplice costruire l’Accordo

di Programma e non sarà facile

giungere alla sottoscrizione del

Contratto di Sviluppo con il Go-

verno, ma se si intende sostenere

con concretezza il territorio colpito

dal crollo di imprese che occupa-

vano centinaia di lavoratori, serve

-ha concluso l’esponente del Pd-

una pianificazione di medio ter-

mine che renda attrattivo e compe-

titivo il Sistema Molise”.

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1216 marzo 2014 Termoli

Incontro sul passaggio dalla scuoladell’infanzia alla primaria

Domani gran finale

per “Termoli musica”

TERMOLI – Sono stati tanti i

politici che hanno preso parte

all’incontro dibattito organiz-

zato dalla Rete Civica Nazionale

sul tema dei “limiti della poli-

tica”. Ad organizzare l’incontro

il portavoce regionale Michele

Marone, l’avvocato termolese

che potrebbe essere un possi-

bile candidato alla carica di sin-

daco.

Proprio Marone nel suo inter-

vento ha rimarecato come la

rete “raccoglie tutti i movimenti

in maniera bipartisan per risol-

vere il disagio sociale rispetto a

una politica “che non dà più ri-

sposte in vari settori, come eco-

nomia, lavoro, sanità, sicurezza

delle scuole, ambiente e svi-

luppo territorio in relazione alla

tutela”. Un incontro molto im-

portante che ha visto interve-

nire molkti politici di diversi

schieramenti politici e tra que-

sti: l’ex governatore Michele

Iorio, la segretaria regionale del

Pd, Micaela Fanelli, il segretario

regionale dei Comunisti Italiani,

Nicola Macoretta, l’ex assessore

comunale, Michele Cocomazzi,

Giuseppe Caterina per l’Italia

dei Valori, Costanzo Della Porta

portavoce di Fratelli d’Italia-Al-

leanza Nazionale e Gigino

D’Angelo, neosegretario regio-

nale di Sinistra, Ecologia e Li-

bertà. Con loro anche perso-

naggi che potrebbero essere

chiamati in causa per le immi-

nenti elezioni amministrative a

Termoli: Antonio D’Ambrosio,

Paolo Marinucci, Antonio

D’Aimmo, Francesco Roberti,

Nino Barone, Giovanni Di Stasi,

Oreste Campopiano, Pino Ma-

rino, Augusta Di Giorgi, Angelo

Farina.

TERMOLI – In città circola

voce di una possibile inchie-

sta in atto da parte della

Guardia di Finanza della lo-

cale Tenenza sull’aggiudica-

zione della gara d’appalto

per la gestione del Parco co-

munale. L’inchiesta sarebbe

iniziata dopo che gli allora

Consiglieri comunali di op-

posizione avevano presen-

tato un esposto sull’appalto

ventennale. Sempre secondo

indiscrezioni, gli uomini

della Guardia di Finanza

avrebbero eseguito dei so-

pralluoghi nel Parco comu-

nale e acquisito documenti

sulla procedura dell’ap-

palto.. Intanto é stata rinno-

vata la convenzione per il

comodato d’uso gratuito

della stazione navale di Ma-

novra di Taranto dei locali di

piazza Olimpia, dove gli uo-

mini delle Fiamme gialle

sono dislocate da quasi cin-

que anni.

Molti politici al convegno organizatodalla Rete Civica nazionale

LITORALE – Due incidenti stradalisono avvenuti lungo la costa per for-tuna, al momento, senza gravissimeconseguenze. Il primo incidente è av-venuto sulla statale 16 tra Monteneroe Petacciato doce un ciclista di 15annio S.R. di San Giacomo degli Schia-voni è stato urtato da una macchinaed è ruzzolato a terra. E’ stato soccorso dallo stesso au-

tomobilista che ha fatto intervenire imedici del 118 e volontari della Mise-ricordia. Il giovane ha riportato con-tusioni ed escoriazioni che sono statemedicate al Pronto soccorso del-l’ospedale di Termoli. Nello stesso nosocomio è stato

trasportato poche ore dopo un an-ziano investito su Viale Marconi aCampomarino da una Fiat Multipla.L’uomo anche in questo caso è statosoccorso dai medici del 118 e Miseri-cordia e trasportato al San Timoteodove è stato sottoposto agli accerta-menti che hanno diagnosticato alcunefratture. Sul posto dell’incidente, pereseguire i rilievi, Carabinieri e Poliziamunicipale.

Due incidentistradali lungola costa

TERMOLI – Sabato 22 marzo,

organizzato dal centro servizi

per l’infanzia Gulliver che per il

secondo anno sta portando

avanti il progetto sulla dislessia

e sui disturbi dell’apprendi-

mento, si terrà “Incontriamoci a

scuola: il passaggio dalla scuola

dell’infanzia alla scuola prima-

ria”. L’incontro inizierà e inter-

verrà la dottoressa Lucia De

Socio per l’accoglienza e le pre-

sentazioni.

A seguire gli interventi della

professoressa Stefania Mazotti

(psicologa e logopedista coordi-

natrice della Fondazione italiana

’Verso il futuro’e docente del

corso di laurea in Logopedia del-

l’università ’La Sapienza’ di

Roma), che relazionerà su "Os-

servazione e valutazione delle

tappe di sviluppo e dei prerequi-

siti necessari per l’ingresso nella

scuola primaria", la dottoressa

Anna Paolella (referente regio-

nale per la dislessia presso l’Uf-

ficio scolastico regionale), che

parlerà di "Aggiornamento delle

riforme scolastiche.

Alle 11,30 la tavola rotonda e

la restituzione dei test di valuta-

zione ai genitori della scuola

del’infanzia Gulliver, a cura

delle logopediste Anna Paola

Baistrocchi e Francesca Genova.

Associazioni si uniscono per sostenere la ricercaTERMOLI – Otto associazioni

cittadine hanno preso parte ad

una conviviale di beneficenza

per sostenere la ricerca delle

malattie rare e in modo speci-

fico della sindrome di Ondine.

Alla serata, organizzata dal’Isti-

tuto Federico di Svevia, hanno

partecipato: l’Archeolclub, il

Rotary, il Rotaract, i Lions Tifer-

nus, i Lions Host, la Fidapa,

l’Avis, e l’associazione San Vin-

cenzo de Paoli. Prima della con-

viviale è stato presentato il

libro di Virginia Macchiaroli e

annunciato il convegno nazio-

nale "La Sindrome di Ondine,

una malattia rara", organizzato

per le 9,30 del il prossimo 5

aprile nell’hotel Meridiano.

TERMOLI – Domenica alle 18

nella Galleria civica di piazza

Sant’Antonio gran finale per

“Termoli Musica”, rassegna mu-

sicale organizzata dall’associa-

zione servizi culturali

"Ondeserene", con la soprano

Mariella Gernone accompa-

gnata al pianoforte da Flavio

Peconio, che si esibiranno in

partenopee: Dall’Ave Maria di

Verdi alla Canzone di Doretta di

Rossini, da "Torna a Surriento"

di De Curtis a "O sole mio! di Di

Capua. Giuseppe Nese, diret-

tore artistico della rassegna,

stila il bilancio della rassegna:

”La stagione che ha avuto il

consueto successo di pubblico e

critica, favorendo una qualità

della vita superiore ai tanti ap-

passionati di musica classica

che seguono da dieci anni i no-

stri concerti”.

Parco comunale, Finanza indaga sull’appalto della gestione dell’impianto

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Seguitissimo l’incontro pubblico dell’Italia dei Valori

LARINO - E’ iniziato nel Tribu-

nale frentano il processo a carico

di 18 imputati, tra arrestati e de-

nunciati nel 2009, in una opera-

zione antidroga denominata

“Muraglione” portata a termine

da 80 carabinieri della Compa-

gnia di Larino e della Stazione di

San Martino in Pensilis per

stroncare lo spaccio di droga nel

basso molise. Spacciatori e con-

sumatori erano stati bloccati nei

pressi del muraglione del paese,

da qui il nome dell’operazione,

una zona pedonale e vietata al

transito dei mezzi. Gli arresti di-

sposti dal pm Luca Venturi fu-

rono eseguiti tra San Martino in

Pensilis, Termoli, Foggia, Ururi e

Serracapriola. Tra le sei persone

arrestate (altre sette avevano ot-

tenuto l’obbligo di dimora) per

detenzione ai fini di spaccio di

sostanze stupefacenti, c’è anche

un termolese oggi 32enne che è

anche accusato di estorsione

perché “con atteggiamento mi-

naccioso, violento ed estorsivo”

avrebbe preteso soldi dagli ac-

quirenti che non avevano ancora

saldato il conto interamente.

L’udienza è stata aggiornata a

maggio dopo che in aula è stato

ascoltato il consulente tecnico

che ha sbobinato alcune inter-

cettazioni.

MONTENERO DI BISACCIA – L’ammini-

strazione comunale nel 2010, viste le diverse

richieste, attivò un servizio di trasporto ri-

servato ai cittadini residenti che devono sot-

toporsi, a giorni alterni, al trattamento di

emodialisi presso l’ospedale di Termoli, con

personale e mezzo di trasporto idoneo, for-

niti all’Associazione Arca ONLUS di Ter-

moli. Con una delibera del 2013

l’aministrazione ha provveduto a disporre la

prosecuzione dello stesso servizio di accom-

pagnamento ed assistenza anche di un mi-

nore, affidato ai servizi sociali del Comune,

per i corsi riabilitativi di nuoto che svolge

nela piscina Tano Croce di San Salvo e, du-

rante il periodo estivo, presso la piscina del

lido Calypso di Petacciato Marina. Due ser-

vizi molto apprezzati dagli utenti i quali

hanno chiesto che gli stessi possano conti-

nuare. Anche per questo motivo la Giunta

Municipale ha deliberato per la prosecu-

zione del servizio di trasporto degli emodia-

lizzati e del minore in affidamento per i corsi

riabilitativi di nuoto, fino al 30 giugno 2014.

1316 marzo 2014Termoli

BASSO MOLISE - 80 miliardi dibeni confiscati alla mafia, utilizzia-moli per il bene comune. È quantochiede l'Italia dei Valori che nellagiornata di oggi si mobilita per laraccolta delle firme in molte piazzeitaliane e anche in Molise affinchévenga snellita la procedura per ilriuso delle 1.700 aziende confiscate,per destinare i beni a fini sociali eper vendere quelli inutilizzati inve-stendo il ricavato sulla riduzione del

debito pubblico, sul pagamento deidebiti dello Stato verso gli imprendi-tori, intervenendo sull'emergenzaambientale bonificando terreni avve-

lenati dalle ecomafie e mettendo insicurezza i territori a rischio idro-geologico. "80 miliardi sono piú diuna finanziaria - ha sottolineato Cri-

stiano Di Pietro - l'italia dei Valorivuole dire basta all'abitudine di met-tere le mani nelle tasche degli ita-liani. É ora di iniziare a svuotare

quelle dei mafiosi". In Basso Molise igazebo saranno aperti dalle 10 alle13 a Larino in Largo Gabbia e a Ter-moli in Corso Nazionale.

MONTENERO DI BISACCIA -

"In Molise l'Italia dei Valori c'è,

lavora e vuol far sentire la sua

voce".

Ha esordito cosí il vice presi-

dente del Consiglio regionale

Cristiano Di Pietro nell'ambito

dell'incontro pubblico svoltosi

venerdì sera presso la sala con-

siliare del Municipio. "L'Italia

dei Valori è quel partito com-

patto e leale verso il governa-

tore Frattura - ha continuato -

L'Italia dei Valori rappresenta

quel gruppo consiliare che ha

presentato in assoluto piú pro-

poste di legge: 9 in tutto di cui 3

sono giá state approvate e le

altre sono in commissione, e il

Focus che abbiamo preparato e

che diffonderemo ai cittadini ha

proprio l'obiettivo di dare a tutti

la possibilitá di verificare

quanto fatto dai loro ammini-

stratori in maniera chiara e tra-

sparente rispetto all'attivitá

svolta in questi mesi di Governo

Frattura.

Un Governo che sosteniamo e

all' interno del quale confer-

miamo l'assessore Pierpaolo

Nagni. Un Governo che non ha

la bacchetta magica ma che è

riuscito a tagliare, in neppure

un anno, il 34% dei costi della

politica con un risparmio di

oltre 11 milioni di euro che po-

tranno essere reinvestiti nel

tessuto sociale, a favore delle

aziende e quindi anche dei cit-

tadini, perché - ha precisato -

senza lavoro, il Molise non ri-

parte. Oggi più che mai sen-

tiamo il bisogno di confrontarci

con la base perché è intorno ad

essa che dobbiamo lavorare e

costruire.

Vogliamo il meglio per questa

regione e per questo- ha con-

cluso Di Pietro - dialogheremo

con tutti gli amministratori, al-

dilá delle appartenenza politi-

che, al solo fine del bene dei

territori e dei cittadini".

Restituito ai familiari il corpodella camionista vittima di un incidente stradaleTERMOLI – E’ stato restituito ai familiari per le esequie il corpo senza vita di

Donatella De Blasio, la 32enne di Fasano rimasta uccisa in un tamponamento tra duemezzi pesanti avvenuto intorno alle 4 del mattino di giovedì scorso lungo la corsiasud dell’autostrada Adriatica tra i caselli di Vasto sud e Montenero di Bisaccia. Dopol’incidente la donna era stata sbalzata al di fuori della cabina di guida e una volta sul-l’asfalto travolta da un terzo TIR, condotto da un uomo di Chieti, che non si è fer-mato continuando la marcia per poi essere fermato ai confini con la Puglia. PerDonatella De Blasio la morte è stata istantanea e anulla sono valsi i soccorsi dei me-dici del 118 e volontari della Misericordia. La notizia della tragedia ha gettato nellosconforto la cittadina di Fasano dove Donatella De Blasio era conosciutissima comela camionista del sorriso e anche per la sua attività sportiva: militava nella forma-zione di calcio a 5 femminile Martina Five Virtus.

Operazione antidroga

“Muraglione”, iniziato il processo

Proroga del servizio trasporto emodializzati e accompagnamento minori

Raccolta firme per la vendita

dei beni confiscati alla mafia

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Il Campobasso riceverà l’Alife questo pomeriggio con fi-

schio di inizio alle ore 15 allo stadio di contrada Selva Piana.

I lupi di mister Farina sono nel pieno di un tour de force

che sta vedendo i rossoblù giocare ogni tre giorni. Mercoledì

scorso a Villaputzu, in provincia di Cagliari, oggi contro i

campani dell’Alife, mercoledì prossimo a Mascalucia, in pro-

vincia di Catania, per tornare sul rettangolo verde domenica

prossima a Gambatesa e poi ancora tre giorni dopo, merco-

ledì 26, al ‘Nuovo Romagnoli’ contro il Catania San Pio X.

È un periodo importante per il Campobasso, giunto alla

fase clou del campionato senza gli esperti Monti e Guglielmi,

che comunque sono stati sostituiti nel migliore dei modi da

coloro che stanno giocando al loro posto. Ai lupi di Farina,

infatti, mancano quattro vittorie per il primo posto matema-

tico in campionato e, inoltre, l’abbinamento con i siciliani

nelle semifinali di Coppa Italia lascia ben sperare per l’ac-

cesso alla finalissima della manifestazione tricolore, in pro-

gramma mercoledì 2 aprile al centro federale ‘Bruno Buozzi’

di Firenze.

L’allenatore Francesco Farina, per la sfida contro l’Alife,

dovrà rinunciare allo squalificato Minadeo e dovrebbe

schierare Nunziata tra i pali, davanti al quale si posizione-

ranno i centrali Scampamorte e Scudieri, supportati da Vol-

pecina e Palumbo, che arretrerà il suo ambito di manovra. In

mediana spazio per Corradino, che vestirà la fascia di capi-

tano, Fazio e Pignataro. In avanti Cianci, Lazzarini e Vitelli.

Si gioca alle 15; dirigerà il confronto Daniele Iuliano della

sezione di Termoli, che sarà coadiuvato dagli assistenti Luigi

Bonavita e Michele Rinaldi, entrambi della sezione termo-

lese.

LA MANIFESTAZIONE ‘VOGLIAMO UN CIELO ROSSOBLÙ’

Domani, dalle ore 19, i vertici dell’attuale squadra di calcio

del capoluogo molisano hanno organizzato, presso l’ex GIL,

un evento di sensibilizzazione sul futuro della squadra,

aperto al pubblico. La serata – come si legge dal comunicato

ufficiale del club rossoblù – avrà inizio con l’inaugurazione

di una mostra, allestita nei locali della stessa struttura, che

ripercorrerà, attraverso materiale messo a disposizione da

tifosi, fotografi e cittadini, la storia calcistica del Campo-

basso.

La mostra resterà aperta fino a fine marzo e sarà possibile

visitarla gratuitamente dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle

ore 13,30 e il lunedì e il mercoledì anche dalle ore 15,30 alle

ore 18,30.

La serata proseguirà nell’auditorium e vedrà l’alternarsi

di momenti di spettacolo e rievocativi, con la partecipazione

di numerosi ospiti, protagonisti della storia passata e pre-

sente del Campobasso.

L’obiettivo dell’evento, che verrà esplicitato e rappresen-

tato nel corso della serata, è quello di lanciare una nuova

sfida: una squadra che appartenga all’intera città, che risve-

gli l’interesse dei tifosi e che possa, con perseveranza, impe-

gno e professionalità, ritornare a far parlare di sé nel mondo

del calcio che conta.

La squadra, subito dopo la gara odierna, inizierà a pensare alla sfida di mercoledì in casa del Catania San Pio X

L’Isernia, nella confusione più totale, si appresta a giocare la gara diMatelica, in casa della terza forza del campionato, che contro i pentriproverà a riguadagnare la seconda piazza, a scapito del Termoli, impe-gnato sul difficile campo di Celano. Il Matelica, inoltre, proverà a non per-dere ulteriore terreno dall’Ancona, che sarà di scena nella quasiamichevole di Bojano, dove si prospetta una goleada in favore dei dorici.La conferenza stampa di venerdì pomeriggio ha contribuito, in casa

Isernia, a finire per mettere tutti contro tutti. Sono usciti allo scopertocoloro che figuravano solo dal punto di vista federale, scaricando le colpesull’ex direttore sportivo Dino Petrangelo, che da due settimane ha ras-segnato le proprie dimissioni.Sono stati quindici giorni di chiacchiere e di pochi fatti a Isernia e la

situazione è destinata a precipitare, perché potrebbe arrivare un altropunto di penalizzazione, qualora la scorsa settimana nessuno abbia pa-gato la vertenza dell’ex calciatore Calabrese. E di vertenze sul tavolo cene sono almeno altre tre, che prosciugheranno la fidejussione che l’Iser-nia ha depositato lo scorso mese di luglio all’atto dell’iscrizione al cam-pionato. In pratica, la situazione è sempre la stessa: l’Isernia non ha piùdirigenti disposti a perorare la causa biancoceleste e il prossimo mesee mezzo sarà quello che sancirà, quasi certamente, la retrocessione,primo passo verso la scomparsa del club dal panorama calcistico. Al-l’orizzonte dell’Isernia ci sono soltanto nubi.Per la seconda settimana consecutiva, senza allenamenti, la squadra

comunque sarà regolarmente in campo questo pomeriggio a Matelica,cercando di limitare i danni, come è successo nel derby contro l’OlympiaAgnonese, contro la quale i pentri sono riusciti a strappare un pareggio.Il Termoli, conquistata la seconda posizione, cerca a Celano il quinto

successo consecutivo. La squadra di mister Giacomarro è partita di mat-

tina, alla buonora, per la trasferta abruzzese, segno questo di una politicarivolta alla spending review anche in casa giallorossa, nonostante il teamproverà a giocarsi le carte per vincere i playoff. La Lega Pro ha aperto airipescaggi e il Termoli si giocherà le proprie carte per acquisire almenoil diritto alla promozione d’ufficio. Poi quello che accadrà a giugno nes-suno può ancora dirlo, nonostante il presidente Nicola Cesare abbiamanifestato la volontà di lasciare dopo quasi tre anni di presidenza. Perblindare il secondo posto, il Termoli dovrà vincere oggi, visto che il Ma-telica è impegnato contro un’Isernia allo sbando, e aggiudicarsi lo scontrodiretto di domenica prossima, in programma allo stadio ‘Cannarsa’.Al ‘Civitelle’ partirà l’operazione riscatto per l’Olympia Agnonese, che

ha perso due settimane fa contro la Maceratese, ottenendo solo un pun-ticino nel derby contro l’Isernia. I granata di mister Urbano, che si tro-vano nella zona pericolosa della classifica, devono soltanto vincerecontro il Giulianova, peraltro tranquillo con la salvezza ormai acquisita.L’allenatore Corrado Urbano ritroverà Esposito e Di Lullo, due pedinefondamentali per il suo scacchiere, assenti a Isernia.La capolista Ancona farà una gita in Molise, a Bojano, dove la squadra

locale dovrebbe regolarmente presentarsi. Per i biancorossi, vicini al ri-torno in serie C, la gara in terra molisana sarà un test per far giocare chiha avuto meno spazio e fare rifiatare coloro che sono stati maggior-mente impiegati, soprattutto nell’ultimo periodo.Infatti, l’allenatore dell’Ancona, Cornacchini, schiererà almeno sei volti

nuovi, almeno stando alle indicazioni arrivate dal test in famiglia giocatoalle Cozze di Monte San Vito. Il mister proporrà un 4-2-3-1 con Cazzolanell’inedita posizione di terzino destro e Fabi Cannella dalla parte oppo-sta. Centrocampo sperimentale con D’Alessandro e il ’95 Gelonese. Inattacco, riecco Degano alle spalle di Pizzi con Morbidelli a sinistra (al

posto dello squalificato Bondi) e Sivilla dalla parte opposta. Tra i pali cisarà regolarmente Lori, mentre in difesa, complici gli infortuni di Malluse Di Dio, la coppia centrale sarà composta da Cacioli e Capparuccia.L’Ancona ha rinunciato al ritiro, partendo per Bojano direttamente al-l’alba di questa mattina.

Sport15

16 marzo 2014

L’Olympia Agnonese, reduce da un punto nelle ultime tre partite, può solo vincere contro il Giulianova

I giallorossi di Giacomarro saranno di scena, questo pomeriggio, a Celano, per blindare il secondo posto

N. Montaquila – S. Campano 1-2 (giocata ieri)Venafro – Roccaravindola 2-1 (giocata ieri)Virtus Pozzilli – Montenero 2-0 (giocata ieri)Campobasso – Alife: Daniele Iuliano di Termoli(Bonavita-Rinaldi)Cliternina – C. Vairano: Giorgio Sangregorio del-l’Aquila (Centracchio-Di Tomaso)Fornelli – Pol. Gambatesa: Andrea Martino di Iser-nia (D’Onofrio-Biondo)Roseto – Santeliana: Antonio De Lucia di Isernia(Viola-D’Apollonio)Vastogirardi – Calcio Dauna: Agostino De Santis diCampobasso (Testa-Mariano)La classifica: Campobasso 67; Calcio Dauna 58;Sesto Campano 52; Fornelli 47; Venafro 44; Ro-seto 34; Pol. Gambatesa 32; Nuovo Montaquila28; Vastogirardi 27; Roccaravindola e Cliternina23; Santeliana 21; Alife 20; Vairano 19; Virtus Poz-zilli 18; Montenero 15.

Al Campobasso mancano quattro vittorie per il primo

posto matematico nel campionato di Eccellenza

Amiternina – Maceratese: Michele Somma di Ca-stellammare di Stabia (Capaldo-Cascone)Bojano – Ancona: Pierluigi Mazzei di Brindisi (Ro-busto-Rega)Celano – Termoli: Matteo Marchetti di Ostia Lido(Pagano-Manco)Civitanovese – Fermana: Luigi Carella di Bari(Falco-Antonacci)Jesina – Sulmona: Matteo Perissinotto di SanDonà di Piave (Fedele-Della Croce)Matelica – Isernia: Alessandro Chindemi di Vi-terbo (Di Bello-Pappagallo)Olympia Agnonese – Giulianova: Salvatore MarcoDibenedetto di Barletta (Summa-Piccolo)Angolana – Fano: Maria Marotta di Sapri (De Pri-sco-Minichino)Vis Pesaro – Recanatese: Matteo D’Ambrogio diFrosinone (Iannaurato-Basile)La classifica: Ancona (-1) 58; Termoli 50; Mate-lica 48; Maceratese 46; Vis Pesaro 43; Giulianova39; Civitanovese 38; Sulmona 36; Celano e Fer-mana 35; Fano e Jesina 33; Olympia Agnonese30; Recanatese 29; Amiternina 27; Angolana 21;Isernia (-1) 19; Bojano (-2) 2.

SERIE D GIRONE F - 24^ GIORNATA

ECCELLENZA - ARBITRI 24^ GIORNATA

L’Isernia a caccia dell’impresa a Matelica, il Termoli

Lupi, c’è l’Alife per avvicinare

il ritorno in serie D

punta al quinto successo consecutivo

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