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PARCO EOLICO AD AZIONARIATO DIFFUSO Indagine iniziale – Casi studio europei ref. progetto WELFI Ing. Francesco Paraggio – [email protected] Dott. Patrizia Mastroleo – [email protected]

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PARCO EOLICO AD AZIONARIATO DIFFUSO Indagine iniziale – Casi studio europei ref. progetto WELFI Ing. Francesco Paraggio – [email protected] Dott. Patrizia Mastroleo – [email protected]

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Indice

DANIMARCA .................................................................................................................................................................... 3 MIDDELGRUNDEN OFFSHORE WIND-FARM ........................................................................................................ 7 LYNETTEN ..................................................................................................................................................................... 11 AEROE ............................................................................................................................................................................. 18 PADERBORN .................................................................................................................................................................. 24

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DANIMARCA

Contesto energetico Prima della crisi energetica del 1976, le energie rinnovabili (RE) contribuivano con meno del 2% al totale dei consumi energetici e, nel 1999 si è arrivati a circa il 10%. Gli obiettivi ufficiali riportavano il raggiungimento del 20% di energia prodotta da rinnovabili nel 2003.

• Totale dei consumi energetici nel 1999 : 843 PJ • Totale della produzione di energia da fonti rinnovabili nel 1999 : 83 PJ

Questo trend positivo è dovuto ad una progressiva politica verso le rinnovabili durante gli anni 80 e 90 prima grazie al partito conservatore/liberale e poi negli anni novanta al governo social democratico. In tutto il periodo c’è stata una “maggioranza verde” in parlamento che ha dato forma alla pianificazione ed alla legislazione necessaria. Oggi le principali forme di energie rinnovabili utilizzate sono: rifiuti, legno, biomassa e vento. Contesto legale Le leggi che maggiormente hanno aiutato lo sviluppo del mercato dell’eolico sono state quelle denominate “feed in”. Queste leggi sono state in vigore fino al primo gennaio 2000, esse prevedevano un prezzo di 0.08 €/kWh ed erano basate su due principi:

1) Prezzo minimo garantito per l’elettricità 2) Diritto alla connessione in rete ed obbligo di acquisto di tutta l’elettricità da fonte

rinnovabile I progetti esistenti mantenevano queste tariffe per 12000 ore di pieno carico (circa 6 anni) e dopo 10 anni il prezzo diventava quello del mercato elettrico più un certificato di energia rinnovabile. 2003: Anno della liberalizzazione del mercato elettrico Il primo gennaio 2003 è stato introdotto il libero mercato elettrico in Danimarca. Dal primo gennaio 2000 fino a questo giorno, alcuni accordi mantennero il prezzo fisso e l’accesso alla rete, ma dal primo gennaio 2003 queste condizioni sono cambiate per i nuovi progetti.

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Il parlamento danese ha concordato un prezzo minimo di 0.0035 €/kWh ed un prezzo massimo di 0.0048 €/kWh per tutti i nuovi progetti.

Impatto della pianificazione La pianificazione comunale e regionale ha giocato un importante ruolo nella promozione e nell’assicurare spazio all’energia eolica in Danimarca. Uno dei principali punti su cui si è concentrato il sistema pianificatorio Danese è stato controllare e concentrare le turbine sul territorio. In generale molte municipalità preferivano parchi di turbine al posto di singole turbine o gruppi di 2-3 turbine. Pertanto molte persone sono andate incontro alle autorità di pianificazione centrale perché altrimenti non avrebbero potuto ottenere l’autorizzazione per una turbina locale. Quadro finanziario Gli investimenti locali vengono tenuti in notevole considerazione in tutti i settori, ma principalmente in quello dell’energia decentralizzata. “Sistemi decentralizzati” sono considerati l’energia eolica, i “villaggi energetici”, le cooperative di alloggio, il biogas, il riscaldamento solare, il fotovoltaico etc. Rifiuti e biomassa invece sono inceneriti in impianti centralizzati.

L’investimento locale e cooperativo è strettamente legato al settore dell’energia eolica. Nel 2002 si è raggiunta la quota di 2465 MW: il 58% dei quali posseduto da locali, principalmente agricoltori con una singola turbina, il 26% da cooperative ed il restante 15%

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da grandi società. L’eolico nel 2002 copriva circa il 14% dei consumi totali di energia elettrica. Dal 1995 la maggior parte delle turbine era installata da cooperative. All’inizio queste erano organizzate come società per azioni a responsabilità limitata. La legislazione fiscale rese ciò difficile, pertanto molte cooperative oggi sono organizzate come associazioni, il che significa che le turbine sono personalmente possedute da tutti gli azionisti. Le associazioni hanno responsabilità illimitata e ciò comporta determinate esigenze nello sviluppo di progetti. Questa condizione allontana molte persone, spaventate dalle ripercussioni della responsabilità illimitata. Ma il rischio è minimizzato dall’abilità di non contrarre debito, garantita dallo stesso statuto della società che inoltre sancisce la necessità di un’adeguata assicurazione sui progetti. Questa sicuramente è una restrizione finanziaria, ma è necessaria per assicurarsi la fiducia dei soci e ridurre il loro rischio. L’autorità suprema dell’associazione è l’assemblea dei soci, ciò però comporta lentezza nelle decisioni se non è tutto ben preparato. Dopo il 1995 insieme alle associazioni, anche gli agricoltori con singole turbine presero il controllo del mercato. Avvenne per più ragioni: le grandi turbine diventavano più economiche ed era più facile per uno sviluppatore proporre e vendere una singola turbina ad un agricoltore. Il processo di autorizzazione era molto difficile e ciò promosse l’installazione di singole turbine. Le statistiche sulle risorse finanziarie sono rare. La maggior parte di queste singole turbine sembrava essere finanziata con prestiti ordinari ed alcuni progetti erano finanziati con ipoteche. Per quanto riguarda le associazioni, la maggior parte dei soci pagava la propria quota in contanti e circa il 10% di questi aveva contratto un debito per poterla pagare. In Danimarca è ormai pratica usuale contrarre un tale debito.

L’attuale mercato libero dell’energia, dall’inizio del 2003 ha invece reso molto più difficile finanziare nuovi progetti. Contesto Sociale In generale, la partecipazione ed il finanziamento locale per le energie rinnovabili è stato molto incentivato e promosso dalla politica, dalla cultura e dalla storia Danese. Dal 1975, una strategia di informazione attiva ha giocato un ruolo fondamentale nell’assicurare la partecipazione locale. Questa strategia è stata sviluppata dalla Scuole superiori locali, dagli uffici locali per l’Energia, dall’Organizzazione per le energie rinnovabili (OVE), dai Folkcenter, dall’associazione Danese per l’Energia Eolica ed è stata supportata da fondi dell’Agenzia Danese per l’Energia.

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Background Storico del movimento delle cooperative N.F.S. Grundtvig, nato nel 1783, è il padre del movimento delle cooperative. Egli fu un importante teologo, autore e poeta, credeva che ognuno può e deve fare cose che corrispondono al proprio background ed alla propria storia. In accordo con il suo insegnamento, il suo obiettivo era svegliare la coscienza individuale nazionale ed il proprio senso di identità. Ciò guidò ed indirizzò le persone nella consapevolezza che ognuno era capace di cambiare la propria condizione di vita. Le persone furono ispirate dalle sue parole a costruire tante scuole superiori in tutta la nazione. Gli agricoltori ebbero una educazione e successivamente gran parte dell’agricoltura Danese e dell’industria ad essa connessa si organizzò in forma cooperativistica. Questo è il background storico del moderno movimento di cooperative eoliche e del coinvolgimento di attori locali nel business dell’eolico. Investimento locale nell’energia eolica: L’evoluzione Come precedentemente menzionato, il sistema del prezzo minimo garantito dell’energia fu il principale motivo della crescita della proprietà locale di turbine eoliche e del loro locale finanziamento. Nella legislazione originale, il principio fondante consisteva prima nel coinvolgimento finanziario delle persone che vivevano nei pressi delle turbine e successivamente nel coinvolgimento di persone esterne per quote relative ai propri consumi. Ai contadini era consentito di installare una turbina nei propri terreni. L’intenzione era di creare un crescente coinvolgimento popolare nello sviluppo dell’energia eolica danese. Oggi, questa prospettiva non è parte della politica danese. La riforma fiscale del 1993 ha favorito lo sviluppo di parchi posseduti da singoli imprenditori e sfavorito quelli delle cooperative. Inoltre ha permesso per un periodo di comprare terreni su cui era possibile installare turbine ed aggiungerli a possedimenti di singoli imprenditori, facendo perdere ai locali il diritto di rivendicare la partecipazione agli utili dei parchi eolici. L’entità delle azioni passò da 9000 kWh per famiglia fino a 30000 kWh a persona maggiorenne che viveva nella proprietà. Dal 2001 scomparvero le regole sulla proprietà e tutti, quindi anche investitori esteri, potevano possedere parchi eolici in Danimarca in accordo con le politiche di globalizzazione e liberalizzazione.

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MIDDELGRUNDEN OFFSHORE WIND-FARM

Il parco eolico offshore “Middelgrunden” ha una potenza di 40 MW. Il progetto consiste in 20 turbine di 2 MW ognuna, posizionate a circa 2 km dal porto di Copenhagen in acque poco profonde (3-5 m). Il parco eolico è posseduto per il 50% da una cooperativa e per il rimanente da un’impresa di Copenhagen. Indagine iniziale La prossimità del sito alla città di Copenhagen ha fatto sì che questo progetto rientrasse in un’indagine iniziale sul processo pianificatore e sull’impatto ambientale e paesaggistico già nel 1997. Per avviare questa indagine furono stanziati 680.000 € dall’agenzia per l’Energia

Danese. L’obiettivo del finanziamento era investigare gli aspetti tecnici e ambientali dell’eolico offshore in un sito molto vicino a Copenhagen. Inoltre il finanziamento copriva un’analisi dell’organizzazione e degli aspetti economici della parte cooperativa del progetto, siccome le cooperative per loro natura non posseggono mezzi economici nelle prime fasi di pianificazione. uesto progetto ottenne le autorizzazioni alla pianificazione nel maggio 1999, e l’approvazione politica formale dall’Agenzia per l’Energia Danese, nel dicembre 1999. La costruzione iniziò nell’aprile 2000 e le turbine iniziarono la loro produzione commerciale nell’aprile 2001. Il possesso e l’organizzazione In Danimarca (particolarmente nell’area di Copenhagen) è necessario cercare siti alternativi per i parchi eolici in prospettiva della realizzazione di obiettivi politici concernenti il futuro utilizzo di fonti rinnovabili. Il coinvolgimento di cooperative su larga scala è essenziale per legittimare il processo di pianificazione e guadagnare consenso popolare in siti così vicini alla città. La cooperativa Nel 1996, L’ufficio per l’Energia e l’Ambiente di Copenhagen (CEEO) prese l’iniziativa di proporre ed organizzare il progetto. Dopo aver mappato il potenziale eolico dell’area, venne creato un gruppo di lavoro costituito principalmente da cittadini delle zone interessate dall’eolico. Differenti background personali e cultuali furono rappresentati con l’idea comune che il progetto sarebbe stato un successo. Il CEEO era inizialmente parte del gruppo di lavoro poi si occupò della consulenza della cooperativa. Chi può comprare le quote? All’inizio, solo persone dell’area comunale potevano comprare quote, ma nel 1999 in Danimarca entrò in vigore una nuova legge, per cui tutti i cittadini danesi potevano comprarle. Nell’aprile 2000, il parlamento danese cambiò la legge, rimuovendo tutte le restrizioni sulla proprietà. Ognuno (anche non danese) poteva comprare quote sotto determinate condizioni. Questa fu parte della riforma del sistema energetico danese. Queste condizioni cambiarono il contesto dell’energia eolica in Danimarca. Uno dei più importanti cambiamenti fu il rapido passaggio dalla tariffa “feed in” alle tariffe di mercato ed ai certificati di energia rinnovabile.

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La società pubblica Nel 1996 la società Cophenagen Energy (CE) iniziò a valutare la fattibilità di un parco eolico offshore a Middelgrunden. Il comune di Copenhagen possedeva la Copenhagen Energy. Dopo 2 anni di negoziazioni, superate le differenze politiche, fu sottoscritto un contratto tra la cooperativa e la società . Il dipartimento per l’energia eolica e la società pubblica SEAS, consulente della CE, diressero l’organizzazione del progetto. E’ nella nostra valutazione che entrambe le parti, CE e la cooperativa, hanno guadagnato dal contratto. CE possedeva una forte organizzazione per quanto riguarda la tecnica, ed il lavoro degli appaltatori etc; la cooperativa invece conosceva il settore privato ed aveva entusiasmo, la ditta appaltatrice invece aveva migliori contatti con il settore pubblico e con la stampa. Il mandato basato sul locale e cooperativo, insieme con la municipalità di Copenhagen hanno costituito una significante precondizione per lo sviluppo del progetto. Questa cooperazione ha portato credibilità di fronte ai politici ed al pubblico. Finanza della cooperativa La cooperativa consiste in 40500 azioni. Ogni azione rappresenta la produzione di 1000kWh/anno ed è venduta per 568€ Chi sono gli azionisti?

Hanno aderito all’iniziativa 8500 azionisti, principalmente individui residenti nell’area. Hanno aderito però anche società private, organizzazioni non governative ed istituzioni. Nell’ottobre 2000 furono vendute il 100% delle azioni. Questo progetto rappresenta il più grande parco eolico nel modo con la doppia partecipazione. Tutte le quote sono state pagate in anticipo a garanzia della costituzione della cooperativa. Fu preparato anche un prestito ad hoc per tutti gli azionisti, non senza problemi.

Questa è una normale pratica in Danimarca e finchè c’è stata la tariffa minima garantita non ci sono stati problemi a finanziare progetti di parchi eolici. Finanziare la fase di avviamento Il caso di Middlegrunden è stato un caso particolare. All’inizio la cooperativa non aveva assolutamente nessun capitale e nessuna esperienza su come finanziare la prima fase per giunta sufficientemente onerosa. Si è iniziato a vendere prenotazioni sulle azioni per finanziare il progetto preliminare. Lo scopo di queste prenotazioni era anche mostrare al governo, alla città , alle differenti autorità ed all’Agenzia per l’Energia Danese che le persone di Copenhagen sostenevano l’idea. Sotto questo aspetto l’iniziativa fu un successo: 10000 persone parteciparono al progetto e pagarono 6.7 € per azione. La cifra raggiunta (67000€) era però insufficiente alla fase di fattibilità e bastò solo all’organizzazione della cooperativa. Questa richiese fondi all’Agenzia per l’Energia Danese e dopo diversi tentativi e tante negoziazioni politiche fu finanziata per 680000 € . La comunità europea non supportò il progetto. Finanziare la fase della costruzione Alla fine della fase di fattibilità si iniziarono a vendere le azioni per finanziare la costruzione. C’era bisogno di un’offerta finanziaria per i potenziali azionisti. Furono contattate tutte le principali banche, gli istituti di credito, i produttori di turbine, e gli

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sviluppatori di eolico. Il risultato fu negativo. Tutti le istituzioni interpellate dicevano buone parole sul progetto ma nessuna diede una sostanziale offerta di finanziamento. La motivazione principale data spesso dalle banche nel rifiutare l’iniziativa fu che questa non ricadeva nell’area su cui le banche erano focalizzate. Alcune banche erano positive, ma non avevano la capacità amministrativa per stipulare prestito per così tante persone. Gli sviluppatori e i produttori di turbine avrebbero partecipato solo se la cooperativa avrebbe comprato i loro prodotti. Alla fine di questo processo si arrivò a richiedere cosa potessero offrire banche più piccole e specializzate. Poche banche infatti sono specializzate nel finanziare azionisti. Due banche, Ringkjobing Bank e Faelleskassen Bank offrirono prestiti per chi volesse investire nel progetto. Non richiesero nessuna garanzia al di fuori del progetto stesso ed un riporto nella produzione di elettricità. I prestiti furono offerti con un tasso di interesse variabile del 7.40 – 7.45 % , una divisione in 10-15 anni ed una tassa di 40,2 € per prestito. Approssimativamente il 5-10% dei membri ha usato l’offerta del prestito, i restanti hanno pagato in contanti. Le turbine

Le turbine installate a Middelgrunden sono state le prime da 2MW in mare. Queste stabilirono una nuova serie di standard in termini di performance economica per la tecnologia eolica. Si sarebbero potute scegliere turbine più grandi di 2 MW, ma la decisione di scegliere turbine provate almeno dei mesi limitò la scelta. Le turbine scelte dopo l’offerta furono le Bonus Energy. I dati caratteristici sono mostrati nella tabella 1. Per evitare costi di manutenzione molto alti le turbine sono state costruite in modo che la manutenzione si possa fare senza l’utilizzo di una gru esterna. L’economia del progetto

Lo Schema delle Energie rinnovabili in Danimarca stabilisce questi prezzi per l’elettricità ceduta alla rete: Anno Prezzo fissato €/kWh Valore aggiunto energia rinnovabile 0-6 0.044 0.036 6-10 0.044 Da 0.013 a 0.036 10-25 Prezzo di mercato Certificati verdi da vendere I certificati verdi devono esser venduti sul libero mercato dove i consumatori sono obbligati a comprare una quota ( tipicamente il 20% ) di energia da fonti rinnovabili. L’investimento totale nel progetto è indicato nella tabelle successive.

Altezza navicella 64m Diametro rotore 76m Altezza totale 102m Produzione stimata 89 GWh Efficienza del parco 93%

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Prezzo di produzione dell’energia 0.046€/kWh Investimento/kW 1.14 €/kW Produzione annua 89 000 000 kWh Milioni di € Turbine 26.11 Fondazioni 9.92 Connessione dal parco a terra Non incluso Connessione alla rete offshore 4.56 Progettazione, pubblicità e pianificazione 2.15 Cooperativa 0.54

Ulteriori costi 1.61 Totale 44.89 Economia per gli azionisti Per questo progetto, il prezzo dei certificati verdi è garantito per i primi 6 anni. Le entrate sono esenti da tassazione fino all’acquisto di 5 azioni per persona. Se se ne posseggono in numero superiore, allora il 40% delle entrate sarà ancora esente da tasse. Esempio: La famiglia Jacobsen ha comprato 1 azione per 568 € La produzione annua è di 1000 kWh per 1 azione. Vendita dell’energia 44.24 € Certificati verdi* 36.19 € Entrata/anno 80.43 € Costi di manutenzione -9.38 € Entrata netta / anno 71.05 Rata 12,5 % Anni di ritorno 8 anni Vita del progetto 20 anni 5% annuo di deprezzamento 28.49 €/anno Entrate dopo deprezzamento 42.56 Rata dopo deprezzamento 7.5 %

PER ULTERIORI CASI STUDIO, PERFAVORE INOLTRARE RICHIESTA A [email protected]