Ldb Permacultura_Mattei calce

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La calce una storia millenaria Fu scoperta dai fenici Adottata dai greci

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La calce una storia millenaria

Fu scoperta dai fenici

Adottata dai greci

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Migliorata dai romani

Acquedotto Appio 312 a.C. Pantheon 120 d.C. 43,5 di diametro

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Dalla pietra alla pietra

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Il ciclo della calce aerea

• 1 selezione e raccolta del calcare

• 2 cottura

• 3 spegnimento

• 4 carbonatazione

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Selezione e raccolta del calcare

Le rocce calcaree (marne) si estraggono da cave o dal letto dei fiumi. I calcari più idonei alla fabbricazione della calce aerea devono avere una struttura microcristallina, alto contenuto di carbonati e contenere percentuali di impurità, in particolare di natura argillosa, non superiori al 4%. CaCO3 carbonato di calcio

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La cottura

In fase di cottura, il calcare viene immesso nei forni e portato a una temperatura prossima a 900°C per 7-10 giorni. In tali condizioni il carbonato di calcio si decompone in ossido di calcio (calce viva) e anidride carbonica. La reazione schematica del processo è la seguente: CaCO3 -> CaO ossido di calcio + CO2 anidride carbonica

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Lo spegnimento

La calce viva, messa a contatto con acqua reagisce con un forte sviluppo di calore e si trasforma in una polvere bianca o in una pasta chiamata calce spenta, chimicamente idrossido di calcio. La reazione schematica è la seguente: CaO ossido di calcio+ H2O -> Ca(OH)2 idrossido di calcio. Lo spegnimento ottimale si raggiunge in 24 mesi

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Tipi di calce aerea

Calce idrata in polvere si ottiene facendo reagire la calce viva con acqua in

condizioni controllate, tramite apparati chiamati idratatori.

Calce idrata in pasta è ossido di calcio con acqua, viene venduto come

“grassello di calce” di solito in sacchetti di plastica contenenti acqua; la normativa prevede che il grassello deve stare in acqua minimo tre mesi.

Grassello di calce si ottiene lasciando ossido di calcio in acqua per 18-24 mesi,

in questo tempo, si ottiene la trasformazione completa da ossido a idrossido di calce

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La carbonatazione

Una volta in opera, in forma di malte, stucchi, pitture ecc., interviene la carbonatazione. Tale processo che può avvenire solo in presenza di anidride carbonica porta la trasformazione della calce spenta in calcite, chiudendo così quello che viene chiamato ciclo della calce. La reazione schematica della carbonatazione è la seguente: Ca(OH)2 idrossido di calcio + CO2 -> CaCO3 carbonato di calcio (calcite) + H2O

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malte di calce aerea

Calce legante

+

Sabbia aggregante

=

malta di calce

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Tipi di sabbia

Sabbie ricavate dai letti di fiume Caratterizzate da un elevato tenore di silicati che conferiscono

durezza, si riconoscono dal colore

Solitamente grigio.

Sabbie di cava Caratterizzate da un elevato tenore di calcio

A discapito dei silicati. Il colore solitamente è marroncino.

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Malta per rinzaffo

è il primo strato che serve a regolarizzare la parete, si usano 2 o tre parti di sabbia con granulometria media (0,4 mm) e 1 parte di calce, senza aggiunta di fibre; lo spessore dipende dalla regolarità della muratura; nei muri di paglia occorre far penetrare bene nelle fibre, per avere un “buon aggrappo”

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Malta per arriccio

E’ il corpo dell’intonaco, si produce la malta con le stesse caratteristiche del rinzaffo, nelle murature in paglia, solitamente lo spessore dell’arriccio va oltre i tre centimetri, pertanto andiamo ad aggiungere delle fibre vegetali (paglia-segatura) per alleggerire la malta.

Prima di arricciare, occorre che il rinzaffo

tirato (asciugato), ed occorre bagnare.

L’arriccio deve essere frattazzato, per ottenere

la superficie desiderata.

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Malta per stabilitura

Si usa una parte di calce 2-3 parti di sabbia fine (0,2 mm), senza fibra vegetale.

Lo spessore può variare da 3 a 10 mm. ed ha una funzione prevalentemente estetica.

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Latte di calce

Si ottiene diluendo il grassello di calce in acqua fino ad ottenere la consistenza del “latte”. E’ consigliabile vagliare il grassello, per togliere eventuali impurità.

Una pittura sana e duratura Si aggiungono al latte di calce terre colorate Si applica con pennelli, il latte di calce penetra nell’intonaco, si lega per mezzo della carbonatazione e quindi otteniamo una coloritura “strutturale”

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Graffito o sgraffito

Nella parte di intonaco dove si vuole eseguire il graffito, si introduce nella malta dell’arriccio un pigmento colorato (colore di base), poi una volta steso il velo di stabilitura (non va lasciato tirare), si applica il latte di calce colorato (colore di superficie).

Lo spolvero

Si può usare la carta (pergamena),

Si battei i punti che formano il

Disegno con un punteruolo,

Poi si passa con un tampone

Contenente polvere di carbone

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graffito

Si usano attrezzi con punte di acciaio per togliere lo strato di finitura e ritrovare lo strato dell’arriccio