la voce 03/2012

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a Piacenza nasce Forestalia l’evento dedicato alla filiera del legno... alla riscoperta di una risorsa fondamentale del nostro territorio 64° anno - n.3 marzo 2012 Poste Italiane spa - Sped.in a.p.-D.L.353/2003 (conv.in l.27/02/2004 n.46)-art.1 comma 1-DCB Piacenza-Costo abbonamento annuo: euro 11-Pagamento assolto tramite versamento quota associativa-contiene i.p. Periodico di Coldiretti Piacenza

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mensile La voce dei Coltivatori marzo 2012

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a Piacenza nasce Forestalia

l’evento dedicato alla fi liera del legno...alla riscoperta di una risorsa fondamentale

del nostro territorio

64° anno - n.3 marzo 2012

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Periodico di Coldiretti Piacenza

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sommario

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Bietola: una coltura interessante per il 2012

8 10

Made in Italy: Lo scaff ale che non c’è più ............................................. 9È scontro sui pagamenti a 30 giorni tra GDO e produttori .................. 9Approvato il Regolamento UE sul vino BIO ............................................ 12Meno burocrazia per le imprese agricole ............................................. 14CreditAgri ............................................................................................. 16Formazione sul campo per i Giovani Impresa di Piacenza ................... 17“La Voce” della Fede ............................................................................ 18Alimentazione: il cavolo broccolo ........................................................ 19

Coldiretti e Università Cattolica

insieme per la formazione

Forestalia: un convegno nuovo per una risorsa ritrovata

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Cap

l’intervista Carlo Bassanini

20

Varie ........................................................................................................................... 50

CCCCaaaaapppppppppp

notizie in breveVarie ........................................................................................................................... 49

nnnoooootttttiiiiizzzzziiiiieeeeeee iiiiiinnnnnn bbbbbbbrrrrrreeeeeeevvvvvvveeeeeee

etichettopoliChe fi ne ha fatto l’etichetta obbligatoria? .................................................................. 24

eeeettttiiiiiccccchhhhhheeeeeettttttttttttoooooooppppppppooooooollllllliiiiiiip

fi scaleTRIBUTARIO - IMU, un colpo pesante per le imprese agricole ......................................... 34TRIBUTARIO - Fiscale tributario Fabbricati: fi no al 31 marzo per la domanda di ruralità 35TRIBUTARIO - Fissato al 30/11/2012 il termine per l’accatastamento dei fabbricati rurali . 35TRIBUTARIO - Impianti fotovoltaici: adempimenti e scadenze ........................................ 36TRIBUTARIO - Iva: liquidazione trimestrale ..................................................................... 36TRIBUTARIO - Altre importanti novità fi scali ................................................................... 39TRIBUTARIO - PEC: consegna Utente e Password per accedere alle caselle di posta ...... 43TRIBUTARIO - F24 online e avviso di addebito via SMS ................................................... 44PAGHE - Le novità in materia di lavoro .......................................................................... 47PAGHE - Tracciabilità stipendi ....................................................................................... 47

fifififi ssssscccccaaaaaalllllleeeeeeIMU l l i

llll iiiiiinnnnnntttttttteeeeeeeeerrrrrrrrvvvvvvvviiiiiiiiissssssssstttttttttaaaaaaaaa CaCaCaCarlrlrlrlooo o BaBaBassssssananininirvista

iniziative Coldirettiiiinnnniiiiizzzzziiiiiaaaaaattttttiiiiiivvvvvveeeeeee CCCCCCCooooooollllllldddddddiiiiiirrrrrreeeeeeetttttttttttiiiiiColdiretti e Terranostra protagonisti alla BIT ............................................................. 22Va in onda COLDIRETTI IL CUORE DELLA TERRA ....................................................... 22

eventi dal mondo agricoloeeeevvvvveeeeennnnnnttttttiiiiii ddddddaaaaaaalllllll mmmmmmmooooooonnnnnnddddddoooooo aaaaaggggggggrrrriiicccoollogLa pagina del Consorzio di Bonifi ca di Piacenza ........................................................ 25La pagina dell’Associazione Piacentina Latte............................................................. 26La pagina del CIO (Consorzio Interregionale Ortofrutticoli) ...................................... 27La Voce della Cattolica ............................................................................................... 28Caorso, nel giorno di S.Antonio Abate ....................................................................... 29

tecnicottteeeecccccnnnnniiiiiiccccccooooooCondizionalità 2012 .................................................................................................... 30Controlli sanitari, le aziende agricole non dovranno pagare ........................................... 31A domanda... risposta ................................................................................................ 32Pagamenti agrea ......................................................................................................... 33Requisiti di sicurezza dei trattori contro il ribaltamento .............................................. 33

Periodico mensiledi COLDIRETTI PIACENZA

Autorizzazione Tribunale di Piacenzan. 71 del 24 Aprile 1953

DirettoreMassimo Albano

Responsabile di redazioneElisabetta Montesissa

Direzione artisticaMarino Galli

RedazioneAntonella Bazzini, Dario Panelli, Elisabetta Montesissa,

Laura Barbieri, Luca Piacenza, Maria Luisa Cassi,Maurizio Maffi

Hanno collaboratoCinzia Pastorelli, Emanuele Gonsalvi, Enrica Gobbi,

Gianluigi Lazzarini, Monica Maj, Nadia Marcotti, Riccardo Piras,Sabrina Cliti, Stefano Poni, don Stefano Segalini

Direzione, redazione e amministrazione:COLDIRETTI PIACENZAPalazzo dell’Agricoltura

29122 Piacenza via Colombo, 35Tel. 0523 596511 | Fax 0523 596596

[email protected]

Progetto grafi co e impaginazione

Fotocomposizione e stampaGrafi che Lama Srl

Strada ai Dossi di Le Mose, 5/7, Piacenza

Il periodico ha una tiratura di 9.500 copie.Viene spedito ai Soci in regola con la quota associativa.

Non è in vendita.

In copertina:Palazzo Gotico, icona per eccellenza del capoluogo piacentino,

simbolicamente rappresentato al vertice di un sistematerritoriale dove gli alberi e la natura sono soggetti primari.

La Voce dei Coltivatori online: ..................................................................................... www.piacenza.coldiretti.it..................................................................... ........... .......................... .

Questo numero è stato chiuso in redazione il 3 marzo 2012

Titolare del trattamento dei dati personali nelle banche dati di uso redazionale è Federazione Provinciale Coldiretti di Piacenza. Gli interessati potranno esercitare i diritti previsti dal Dl.Lgs 196/2003 in materia di protezione dei dati personali, telefonando al n.0523 596511, e-mail: [email protected]

© tutti i diritti riservati

La Voce dei Coltivatori è stampato su carta di cellulosa certifi cata FSC con elevato contenuto di fi bre di recupero, completamente biodegradabile e riciclabile.

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anni, spiega Merler, si è proceduto a un’accurata program-mazione nell’utilizzo delle aree boschive unitamente alla certifi cazione della Gestione Ambientalmente Sostenibile della risorsa, non solo come fonte di legname d’opera con cui sono realizzati ed esportati diversi manufatti, ma an-che con la gestione del bosco come ambiente da vivere”. Il responsabile tecnico della Comunità Montana delle Valli del Nure e dell’Arda, Claudio Celaschi, partendo dalla di-pendenza che, fi n da 5000 anni fa, le popolazioni di queste zone avevano col bosco, ha sottolineato che “in tempi di magra questo bene naturale torna ad essere interessante, con un prelievo annuale per la zona di nostra competen-za che va da 30000 a 35000 tonnellate di legna da ardere, senza creare alcun disagio alla popolazione residente o al turismo. In questo momento storico l’uffi cio tecnico della Comunità Montana, in linea col proprio ruolo istituziona-le, è il crocevia tra chi cerca e chi offre superfi ci boschive da tagliare. Secondo Enzo Compagnin, Comandante pro-vinciale del Corpo Forestale dello Stato, “la foresta diventa veramente una risorsa nel momento in cui viene gestita e governata. Si può procedere anche da noi a una forma di certifi cazione: con una spinta della Regione nei confronti dei Consorzi Forestali Volontari. Attualmente non c’è una programmazione nella gestione dei tagli, questo si evince dal fatto che ci sono incrementi signifi cativi della superfi cie forestale del nostro territorio: in Emilia Romagna il bosco cresce di 1,5 milioni di MC/anno a fronte di un consumo di 750 mila MC/anno”. Per Giacomo Maggiari, Dottore fore-stale che da anni opera nell’alta Val Nure e Val Trebbia, “il problema principale è rappresentato dalla frammentazione della proprietà boschiva che non permette di lavorare effi -cientemente, a differenza di ciò che accade con la proprietà collettiva dei Comunelli di Ferriere e dei Consorzi Forestali in cui è possibile sfruttare la contiguità degli appezzamenti oggetto di intervento massimizzando la logistica, le attrez-zature e le forze lavoro”. Perciò quello di Ferriere risulta essere un esempio da portare avanti: una compattezza delle zone oggetto di intervento, con l’elaborazione di piani or-ganici integrati perfettamente nella viabilità esistente e a impatto zero sulla popolazione.

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}“Una novità per Piacen-za, l’attenzione a questo settore produttivo che si sta dimostrando una

fondamentale risorsa per la nostra provincia, in parti-colare nelle aree collinari e

montane; la Coldiretti non può assoluta-mente ignorare il settore agroforestale, per-ché sempre più aziende vedono in questa at-tività un completamento di quella agricola, che coraggiosamente viene portata avanti nelle zone più disagiate della nostra provin-cia”. Con queste parole il Presidente Luigi Bisi ha sottolineato l’importanza dell’in-contro, tenuto all’interno della Fiera Fore-stalia, organizzato da Coldiretti Piacenza, per riportare l’attenzione sulle opportunità della fi liera italiana del legno. Ha aperto gli interventi Gabriele Calliari, presidente di Federforeste che ha focalizzato l’atten-zione sull’educazione fi n dall’età scolare, per ridare al bosco e a chi ci lavora il valo-re che merita e che ha sempre avuto. “Per troppo tempo il bosco è stato un problema, ha sostienuto Calliari, e oggi, per superare questo, chi opera in foresta deve riacquisire la dignità e la consapevolezza di produrre una risorsa importantissima per la società. Questa partita, sempre per Federforeste, va giocata in sinergia con l’agricoltura: non esiste ambiente e natura senza agricoltura. Walter Merler, Responsabile Area Innova-zione del Consorzio dei Comuni Trentini, ha voluto riportare l’ottimo esempio di col-laborazione tra le pubbliche amministra-zioni del Trentino, che sono nella maggior parte dei casi proprietarie dei boschi, con la gestione che passa attraverso una vera e propria cooperativa tra Comuni, operan-te secondo criteri mutualistici. “In questi

da sinistra Enzo Compagnin, Giacomo Maggiari, Luigi Bisi,Gabriele Calliari, Walter Merler, Claudio Celaschi

La fi liera italiana del legno:sviluppo,

opportunità,risorsa e tutela del

territorio

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un convegno

NUOVO per una risorsa

RITROVATA

marzo 2012 sindacale

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Coldiretti e Università Cattolica insieme per la

FORMAZIONE

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}“Il governo dell’azienda agro-industriale” è il tema del primo corso di formazione avviato da Coldiretti Pia-cenza con il supporto dell’Università Cattolica di Pia-cenza. Non si tratta di un semplice progetto didattico

dedicato a imprenditori, direttori generali ed amministra-tori di realtà aziendali operanti nel settore agro-industriale, ma segnerà la nascita di una sinergia e collaborazione tra la maggior organizzazione agricola del territorio ed uno degli Atenei più importanti del panorama nazionale.“Siamo assolutamente convinti, sottolinea il direttore di Coldiretti Piacenza Massimo Albano, che la formazione sia alla base della crescita della nostra economia per lo svilup-po del territorio. È per questo motivo che riteniamo indi-spensabile cogliere e “sfruttare” le opportunità offerte dalle risorse locali. L’Università Cattolica è senza dubbio una grande risorsa, così come lo sono le strutture agroindustria-li e i loro manager. Abbiamo ritenuto pertanto essenziale creare una sinergia con Coldiretti, affi nchè l’ateneo potesse cogliere la concretezza delle realtà territoriali e allo stesso tempo trasferire sulle stesse studi, conoscenze e competen-ze”. “L’esigenza di dar vita a questo progetto formativo, sottolinea il direttore dell’Università Cattolica di Piacenza Mauro Balordi, nasce da una considerazione di fondo: la crescita vertiginosa della complessità delle problematiche che ciascun manager oggi si trova ad affrontare. Ed a ren-dere ancora più diffi cile il lavoro di chi occupa posizioni di responsabilità in azienda, si aggiunge quel fenomeno che chiamiamo “discontinuità”. Se in passato i cambiamenti erano graduali, maggiormente prevedibili, e quindi mag-giormente governabili, oggi i mutamenti sono repentini e

imprevedibili. Ne discende che è quanto mai fallimentare fare “come abbiamo sempre fatto”. “Il mondo è cambiato”, prosegue Balordi, non è una frase ovvia, ma una grande verità: non possiamo fare “come abbiamo sempre fatto”. Di fron-te a nuovi problemi ci sono nuove esigenze, vengono richieste nuove soluzioni e competenze. In questo contesto è assolutamente “indovi-nata” la necessità di Coldiretti di offrire ai managers delle maggiori strutture agro-industriali l’opportu-nità di arricchire il loro bagaglio di conoscenze. Bagaglio che è già ric-co di preziosissima “esperienza sul campo” che però occorre integrare e valorizzare con conoscenze tec-niche, per rafforzare le competenze gestionali e manageriali”. “Il nostro obiettivo, conclude Albano è che questo percorso possa essere anche fucina e laboratorio di idee, perché, come ripetiamo spesso, le idee e i progetti nascono e si sviluppano dalle persone e dai dirigenti, senza i quali sarebbe impossibile governare e far crescere la nostra economia e la nostra Organizzazione.

Percorso dedicato ai top manager delle maggiori strutture agroindustriali del territorio

crescita vertiginosa della complessità delle problematiche che ciascun manager oggi si trova ad affrontare. Ed a ren-dere ancora più diffi cile il lavoro di chi occupa posizioni di responsabilità in azienda, si aggiunge quel fenomeno che chiamiamo “discontinuità”. Se in passato i cambiamenti erano graduali, maggiormente prevedibili, e quindi mag-giormente governabili, oggi i mutamenti sono repentini e

fucina e laboratorio di idee, perché, come ripetiamo spesso, le idee e i progetti nascono e si sviluppano dalle persone e dai dirigenti, senza i quali sarebbe impossibile governare e far crescere la nostra economia e la nostra Organizzazione.

da sinistra Massimo Albano,Francesco Timpano,Annamaria Fellegara,Mauro Balordi

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sindacale9 marzo 2012

Lo scaffale italiano che NON C’È PIÙ

}È scontro sul Decreto Liberalizzazioni, con la lobby della Grande distribuzio-ne organizzata che sta cercando di af-fossare il provvedimento che porta a 30

giorni i termini dei pagamenti per i prodotti alimentari deteriorabili. Una novità che va fi nalmente a riequilibrare il potere contrat-tuale all’interno della fi liera agroalimentare a vantaggio dei produttori e che, proprio per questo, non viene ben vista dalla Gdo. A di-fesa del decreto è così scesa in campo la Col-diretti che, assieme alle altre organizzazioni di rappresentanza del mondo cooperativo, ha ricordato che “lo stesso Parlamento Europeo ha richiamato l’attenzione ad un maggiore equilibrio lungo la fi liera. La nuova disciplina sulle relazioni commerciali per la vendita dei prodotti agricoli, contenuta nell’art. 62 del Decreto sulle liberalizzazioni, aumenterà la trasparenza non solo nei rapporti contrattuali tra produzione e distribuzione, ma anche tra tutti i passaggi e gli attori della fi liera, con un indubbio vantaggio per lo stesso consumatore

} FIERAGRICOLA - Verona: sono passati in mani straniere marchi storici dell’agroalimentare italiano per un fatturato di oltre 5 miliardi di euro nell’ul-timo anno, anche per effetto della crisi che ha reso più facili le operazioni di acquisizione nel nostro Paese. È l’allarme lanciato dal presidente della Coldi-

retti Sergio Marini in occasione dell’inaugurazione della Fieragricola di Verona. Ad essere presi di mira sono sopratutto i prodotti simbolo dell’Italia e della dieta mediterranea, dall’olio al vino fi no alle conserve di pomodoro. “Nello spazio di dodici mesi - sottolinea Marini - sono stati ceduti all’estero tre pezzi importanti del Made in Italy alimentare che sta diventando un appetibile terra di conquista per gli stranieri con la tutela dei marchi nazionali che è diventata una priorità per il Paese, da attuare anche con una apposita task force. Si è iniziato con l’importare materie prime dall’estero per produrre prodotti tricolori. Poi si è passati ad acquisire diret-tamente marchi storici e il prossimo passo rischia di essere la chiusura degli stabili-menti italiani per trasferirli all’estero. Un processo - continua il presidente di Col-diretti - favorito dalla crisi di fronte al quale occorre accelerare nella costruzione di una fi liera agricola tutta italiana che veda direttamente protagonisti gli agricoltori per garantire quel legame con il territorio che ha consentito ai grandi marchi di raggiungere traguardi prestigiosi”. Secondo uno studio Coldiretti/Eurispes, il ri-sultato è stato che oggi circa un terzo (33 per cento) della produzione complessiva dei prodotti agroalimentari venduti in Italia ed esportati deriva da materie prime agricole straniere, trasformate e vendute con il marchio Made in Italy, per un fat-turato stimato in 51 miliardi. Da qui la necessità per la Coldiretti di applicare con trasparenza la legge nazionale sull’obbligo di indicare la provenienza in etichetta su tutti gli alimenti approvata dal Parlamento all’unanimità lo scorso anno.

fi nale”. L’agroalimentare italiano, secondo una nota diffusa dalla Coldiretti, è già soggetto a troppi fenomeni di alternazione del-la concorrenza, dal disequilibrio nei rapporti di fi liera all’italian sounding, dalla contraffazione al dumping sociale, ambientale e sanitario con il resto del mondo. Per questo ogni misura che contiene tali fenomeni trova il plauso e il forte sostegno di tutta la fi liera produttiva e sarebbe dunque inaccettabile un eventuale cedimento del Parlamento rispetto ad una norma di così indub-bia civiltà.L’intervento legislativo, fortemente voluto dal Ministro delle Politiche Agricole Mario Catania, fi ssa a 30 giorni i termini di pagamento per i prodotti alimentari deteriorabili (e 60 per le altre merci), introduce la forma scritta obbligatoria per tutti i contratti di fornitura, prevede quali comportamenti sono espressamente vietati nelle relazioni com-merciali e istituisce infi ne uno specifi co regime sanzionatorio. Tutti interventi che vanno nella giusta direzione della trasparenza e del ri-spetto reciproco tra le parti.

made in italy: in mani straniere marchi storici

per 5 mld/anno

Tra GDO e produttori sui pagamenti a 30 giorni

è SCONTRO

2012 PELATI AR - ANTONINO RUSSO - Acquisito nel 2012 dalla società Princes controllata dalla Giapponese Mitsubishi2011 PARMALAT - Acquisita dalla francese LactalisGANCIA - Acquisito dell’oligarca Rustam Tariko, proprietario della banca e della vokda Russki Standard2008 BERTOLLI - Venduta a Unilever e quindi acquisita dal gruppo spagnolo SOS2006 GALBANI - Acquisita dalla francese LactalisCARAPELLI - Acquisita dal gruppo spagnolo SOS2005 SASSO - Acquisita dal gruppo spagnolo SOSFATTORIE SCALDASOLE - Venduta a Heinz nel 1995 e quindi acquisita dalla francese Andros2003 PERONI - Acquisita dall’azienda sudafricana SABMillerINVERNIZZI - Venduta a Kraft nel 1985 e quindi acquisita dalla francese Lactalis1998 LOCATELLI - Venduta a Nestlè e quindi acquisita dalla francese Lactalis SAN PELLEGRINO - Acquisito nel 1998 dalla svizzera Nestlè1993 ANTICA GELATERIA DEL CORSO - Acquista dalla svizzera Nestlè 1988 BUITONI - Acquisito dalla svizzera NestlèPERUGINA - Acquisito dalla svizzera Nestlè

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}Dopo la riforma del settore saccarifero del 2006 che ha causato la chiusura di 14 zuccherifi ci su tutto il territo-rio nazionale, nella nostra Provincia la coltivazione del-le barbabietole da zucchero si é molto ridotta. Ora, con

la fi ne del regime transitorio del regolamento comunitario e grazie all’aumento del prezzo dello zucchero, si può tornare a parlare di questa coltura con la convinzione di poter pro-porre una valida alternativa ad altre coltivazioni. Innanzi tutto vorrei chiarire un aspetto giuridico importante: tutti gli agricoltori interessati possono coltivare le barbabietole anche se negli anni passati hanno ricevuto i contributi per la dismissione degli stabilimenti. Con la fi ne del regolamen-to transitorio infatti sono terminati tutti i vincoli che questo prevedeva.Un’ultima novità è lo stanziamento da parte del CIPE di 35 milioni di euro per sanare gli aiuti nazionali al settore del 2009 e l’impegno dello stesso per reperire i fondi per sanare quanto prima anche il 2010. Un’ altra domanda che spesso mi viene posta riguarda il pagamento dei costi di trasporto. Il dubbio viene pensando alla distanza che c’è tra le nostre zone e lo zuccherifi cio di San Quirico Trecasali in provincia di Parma. Nell’accordo interprofessionale sottoscritto, per la provincia di Piacenza, essendo parte del comprensorio storico, il costo rimane ad esclusivo onere dell’industria saccarifera.Chiariti questi aspetti passiamo all’analisi economica della coltura.

Il primo aspetto è il prezzo della bietolaDalla campagna 2011 sono terminati gli aiuti previsti sia dalla Comunità Europea che dallo Stato Italiano, l’unico contributo rimasto è quello previsto dall’articolo 68 della PAC che prevede una cifra fi ssa per ettaro che, rapportato alle produzioni medie, possiamo calcolare in circa 6 Euro per tonnellata bietola indipendentemente dalla polarizza-zione. La parte più importante, naturalmente, è rappresen-tata dal valore industriale che per il 2012 sarà di 38,10 Euro per tonnellata di bietole a 16 Gradi polarimetrici. A questo va aggiunta la spettanza polpe che dallo scorso anno è di-venuta molto importante. Vista la presenza nel territorio di numerosi biodigestori la fi liera è riuscita a fare degli accordi per valorizzare le polpe surpressate in questi impianti otte-nendo una cifra pari a 5,90 Euro per tonnellata di bietola indipendentemente dalla polarizzazione. Alle cifre sopra indicate bisogna detrarre la tassa sulla produzione dello zucchero che ancora permane che è pari a 0,78 Euro per tonnellata di bietola a 16 gradi polarimetrici.

Per la prima volta all’interno dell’accordo interprofessiona-le è stato previsto un prezzo minimo garantito che è quello indicato in tabella ed una eventuale integrazione qual’ora il prezzo dello zucchero rimanga a quotazioni superiori ai 660 Euro per tonnellata. Le eventuali cifre superiori a que-sta soglia verranno divise al 50% per la parte industriale ed il restante 50 % alla parte agricola. È sempre diffi cile ed ale-atorio prevedere le evoluzioni del mercato, in ogni caso pos-siamo dire che condizioni di mercato pari a quelle del 2011, garantirebbero un aumento di prezzo di circa 4 Euro per tonnellata di bietola. Il prezzo che ci viene riconosciuto non è però suffi ciente a determinare la convenienza di una col-tivazione, l’aspetto produttivo ed i costi sono fondamentali per poterne valutare l’effettiva convenienza. Fino a qualche anno fa le produzioni medie non superavano le 8 – 8,5 ton-nellate di saccarosio per ettaro (50 – 53 tonnellate di radici a 16 ° polarimetrici), negli ultimi anni le produzioni sono progressivamente aumentate fi no allo scorso anno quando ben il 39 % dei coltivatori ha superato le 11,5 tonnellate di saccarosio (71,8 tonnellate di radici a 16° ) ed un altro 27 % ha superato le 9,4 tonnellate di saccarosio ( 58,7 tonnel-late di radici a 16°). L’aumento produttivo di questi anni è certamente dovuto a più fattori quali il miglioramento delle varietà e ad alcune tecniche colturali migliorate, aumento della quantità di azoto distribuita, utilizzo dove possibile dell’irrigazione, miglioramento dei prodotti anticercospori-ci. Certamente il miglioramento delle varietà ha consentito di sfruttare al meglio le nuove tecniche colturali e l’introdu-zione di varietà tolleranti ai nematodi estremamente per-formanti ha permesso ottimi risultati anche in quegli areali storici dove i terreni sono spesso colpiti da questo patogeno.Il valore delle nostre bietole cambia al variare della polariz-zazione e c’è sempre il timore di incappare in una annata a basso titolo, la formazione attuale del prezzo che prevede due voci non alterate da questo fattore, articolo 68 e valo-re polpe surpressate, mitiga le differenze di prezzo fra una polarizzazione e l’altra. Importante è produrre molte ton-nellate di saccarosio per ettaro, una tonnellata di saccaro-sio vale circa 300 Euro di media e se moltiplichiamo questo valore per i dati produttivi del 2011 arriviamo a poter ipo-tizzare introiti fra i 2800 ed i 3500 Euro per ettaro conside-rando le medie sopra indicate. Il costo dei mezzi tecnici per la produzione, seme, concimi, diserbi e trattamenti, può va-riare fra 800 e 900 Euro per ettaro; il costo delle lavorazioni meccaniche, dall’aratura al carico compreso le irrigazioni e la distribuzione di concime e trattamenti fi tosanitari, in funzione della quantità di operazioni eseguite direttamente

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♦ Prezzo industriale base 16° ♦ Articolo 68 ♦ Valorizzazione polpe surpressate ♦ Tassa sulla produzione art. 16 reg. CE 318/06

TOTALE

euro

38,10 di cui acconto di 24 saldato il 20 del mese successivo la consegna e saldo il 5 gennaio6,00 pagato con la domanda unica5,90 pagato tramite le associazioni entro il 30 marzo-0,78 49,22

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la BIETOLA:una coltura interesante per il 2012

dall’azienda agricola può variare fra i 600 ed i 900 Euro per ettaro, per un costo complessivo compreso fra i 1400 ed i 1800 Euro per etta-ro. Con i dati qui esposti riteniamo che avere un obiettivo di margine utile che si avvicini o che possa superare anche di molto i 1000 Euro per ettaro non sia per nulla utopistico il ché ci porta a sostenere che la coltivazione della bar-babietola da zucchero nella provincia di Pia-cenza possa tornare a pieno titolo all’interno delle nostre rotazioni agrarie.

sindacale11 marzo 2012

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attribuendo al concetto di “rispetto per l’ambien-te” un’importanza simile al prezzo, alla varietà o all’origine. La domanda di vini biologici prodot-ti in Italia continua a svilupparsi positivamente anche se si registrano due tendenze contrastanti. Per chi vende vini biologici attraverso la ristora-zione, la domanda di vini bio da parte dei consu-matori non é particolarmente brillante, mentre la situazione del commercio specializzato è, invece, relativamente buona. Inoltre, al nord i vini da uve biologiche sono più richiesti che al sud. Coldiretti ritiene che l’adozione del regolamento comuni-tario sia un passo importante per garantire uno sviluppo adeguato al settore. Finalmente, grazie al fatto che le norme disciplinano l’intero proces-so enologico e non la sola fase di coltivazione in campo delle uve bio, si potrà etichettare il vino come “biologico” e non più come “ottenuto da uve biologiche“. Inoltre, sarà riconoscibile gra-zie all’apposizione in etichetta del logo europeo. Tuttavia, l’Ue ha ancora una volta, perduto l’occasione di emanare una legislazione che di-stingua nettamente un alimento ottenuto con il processo di produzione biologico rispetto a quel-lo convenzionale stabilendo dei limiti di impiego di anidride solforosa che non si discostano in modo signifi cativo da quelli dei vini convenzio-nali. Infatti, iI tenore massimo stabilito di solfi to per il vino rosso è 100 mg per litro (150 mg/l per il vino convenzionale) e per il vino bianco/rosé, 150mg/l (200 mg/l per il vino convenzionale), con un differenziale di 30mg/l quando il tenore di zuc-chero residuo è superiore a 2 g/l. La scelta è stata di fatto “politica” per assecondare le esigenze di quegli Stati europei come la Germania che, pur non essendo vocati alla produzione di vini bio, vogliono comunque essere sul mercato con que-sta tipologia di prodotto. Sarebbe stato molto più rispettoso e coerente con il metodo di produzio-ne biologico stabilire nel regolamento, l’obiettivo di produrre, entro un certo numero di anni, vini senza ricorrere all’anidride solforosa prevedendo un periodo transitorio di tempo ai produttori eu-ropei per adeguarsi. La nuova normativa delude, quindi, le aspettative di Coldiretti che ha sempre sostenuto, consapevole della qualità delle uve del know how dei produttori di vini da uve biologi-che italiani, di differenziare nettamente il vino biologico da quello convenzionale per rispondere alle legittime aspettative di quei consumatori che vogliono acquistare un alimento “il più naturale possibile”.

}Il Comitato permanente per la produzione biologica (Scof) ha approvato le nuove norme comunitarie per la produzione di “vino biologico”, che saranno pubblicate nelle prossime settimane sulla Gazzetta uffi ciale dell’U-nione Europea. Negli ultimi 5 anni, secondo i dati dif-

fusi nell’ambito del progetto europeo Orwine, si registra nel settore dei vini da uve biologiche un aumento medio del

fatturato del 18% con punte anche del 90%, mentre la previsione per i prossimi anni è di un incre-

mento medio annuo medio del 13% che po-trebbe anche raggiungere il 20%. Oggi,

il numero di imprese agricole che producono vini da uve biologiche

è in aumento. Secondo studi di mercato, nel prossimo futuro, i

consumatori considereranno il fattore ecologico come

uno dei parametri prin-cipali per scegliere un vino,

12

Approvato il regolamento Ue

sul VINO BIO,un passo importante ma pesa il mancato stop alla solforosa

Page 13: la voce 03/2012

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Page 14: la voce 03/2012

14

Page 15: la voce 03/2012

sindacale

meno BUROCRAZIA per le imprese agricole

} Meno burocrazia per le imprese

agricole, vendita diretta e omolo-

gazione macchine agricole più fa-

cili. Sono alcuni dei provvedimenti

per il settore agricolo contenuti nel

decreto sulle semplifi cazioni appena

varato dal Governo. “Misure positive,

sottolinea la Coldiretti, per ridurre la

burocrazia cui sono soggette le imprese

agricole”.

Nel dettaglio…L’articolo 26 consentirà di ridurre il

numero di certifi cati e informazioni

richiesti agli agricoltori, “alleggerendo”

le operazioni relative alla erogazione di

aiuti e contributi comunitari. Agea po-

trà, infatti, accedere alle informazioni

riguardanti i soggetti benefi ciari posse-

dute dall’Agenzia delle Entrate, dall’Inps

e dalle Camere di Commercio e “girarli”

agli Organismi pagatori.

Gli Organismi Pagatori predisporranno

inoltre sistematicamente le procedure

informatiche per la presentazione delle

domande relative agli aiuti previsti dalla

Politica Agricola Comune e metteranno

a disposizione degli utenti le procedu-

re in argomento. Le Amministrazioni

pubbliche (articolo 14 del decreto) sa-

ranno tenute a pubblicare sul proprio

sito istituzionale e sul sito www.impre-

sainungiorno.gov.it la lista dei controlli

a cui sono assoggettate le imprese in

ragione della dimensione e del setto-

re di attività, indicando per ciascuno

di essi i criteri e le modalità di svolgi-

mento delle relative attività.Per quanto

riguarda le imprese agricole i relativi

regolamenti saranno emanati su proposta del Ministro

per la pubblica amministrazione e la semplifi cazione,

del Ministro dello sviluppo economico e del Ministero

delle politiche agricole alimentari e forestali, sentite le

associazioni imprenditoriali. Più facile anche avvia-

re un’attività di vendita diretta per gli imprenditori

agricoli in forma itinerante. L’articolo 29 permetterà di

iniziare contestualmente all’invio della comunicazione,

fermo restando l’obbligo di rispettare in ogni caso la vi-

gente disciplina igienico sanitaria in materia di vendita

di prodotti alimentari. Ancora, le omologazioni e le

prove delle macchine agricole (articolo 27) potranno

essere eff ettuate da strutture autorizzate dal Ministero

delle infrastrutture e dei trasporti e dal Mipaaf. At-

tualmente, gli accertamenti dei requisiti di idoneità alla

circolazione stradale di tutti i veicoli, macchine agricole

incluse, avviene tramite visita e prova da parte degli uf-

fi ci del Dipartimento per i Trasporti Terrestri del Mini-

stero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Centro Prove

Autoveicoli - CPA) presenti sul territorio. Più semplice

(articolo 28) anche recuperare all’attività agricola ter-

reni ricoperti da boschi. Verranno individuate appro-

priate procedure di autorizzazione anche nell’ottica di

una valorizzazione dell’importanza dei paesaggi rurali.

Il decreto (articolo 30) interviene anche sulla movi-

mentazione aziendale dei rifi uti. Gli agricoltori che

devono portare i propri rifi uti da un terreno alla zona

di deposito temporaneo potranno transitare anche sulle

strade pubbliche senza obbligo di compilare un formu-

lario di trasporto, come previsto dall’attuale normativa.

Nel decreto si prevede inoltre che “i beni immobili se-

questrati e confi scati alla criminalità organizzata indi-

viduati dall’Agenzia nazionale per l’amministrazione e

la destinazione dei beni sequestrati e confi scati alla cri-

minalità organizzata, che hanno caratteristiche tali da

consentirne un uso agevole per scopi turistici possono

essere dati in concessione a cooperative di giovani di età

non superiore a 35 anni”.

15 marzo 2012

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161616

} Nel fare un bilancio dell’attività di CreditAgri nel 2011, non possiamo prescindere dal considerare anche il ruolo giocato dalla crisi economica nel nostro Paese; quest’ultima infatti non ha risparmiato il settore agricolo rendendo diffi coltoso l’acces-so al credito per le nostre aziende agricole. In particolare, dai

dati nazionali di CreditAgri, l’incidenza delle soff erenze bancarie in agricoltura risulta essersi mantenuta stabile con gli impegni che sono stati meno rischiosi ma con oneri fi nanziari più alti. Il costo del denaro per gli imprenditori agricoli, infatti, è raddoppiato per la crisi che riduce la liquidità aziendale. Conseguentemente sono aumentate le richieste di accesso al credito; infatti, tali incrementi si riferiscono, in particolare, a domande tese a fronteggiare le esigen-ze di liquidità che purtroppo continuano a preoccupare le imprese agricole. Oggi i tassi bancari superano il 7%, in caso di prestiti a medio/lungo termine, fi no a sfi orare il 14% per gli scoperti di con-to, mentre le previsioni per i prossimi mesi non sono incoraggianti. Dunque, l’attuale situazione penalizza quanti nella propria azien-da avevano programmato di intervenire con innovazione e nuovi acquisti. Nonostante questo, analizzando i dati del 2011, il ricorso al credito rispetto allo stesso periodo del 2010 mostra un’agricol-tura dinamica con trend davvero interessanti, che superano l’11% rispetto ai precedenti 4 anni. Analizzando inoltre il rapporto tra fi di concessi, quindi accordati, e componente utilizzata, il rapporto re-sta molto elevato. Così come resta alta la performance legata alla carenza di liquidità, che raggiunge cifre record. Banca d’Italia se-gnalava la consistenza degli affi damenti in agricoltura, silvicoltura e pesca sopra i 40 miliardi di euro (oltre 11 nel nord-ovest, più del 13 al nord-est, poco più di 8 miliardi per le imprese al centro, quasi 5 miliari per il sud e poco meno di 3 per le isole). Di questi circa il 16 miliardi sono erogazioni a medio lungo periodo. Le esigenze delle imprese riguardano il 52% dei casi investimenti immobiliari (costruzioni di fabbricati rurali). Sul fronte dell’analisi dei rischi, gli indicatori sui tassi, nonostante gli impieghi si dimostrino progres-sivamente sempre meno rischiosi rispetto ad altri comparti produt-tivi, rimarcano ancora una volta come sui fi nanziamenti per cassa le incidenze di onere fi nanziario siano più elevate della media. Ma la vera partita da giocare, tutta in atto, è quella relativa ai miliardi di fi nanziamento che devono essere riposizionati sul medio e lungo periodo per eff etto della carenza di adeguati fl ussi fi nanziari, che non permettono agli imprenditori di onorare le scadenze se non previa dilazione sul lungo periodo. Ciò detto si rende evidente quanto il ruolo di CreditAgri sia stato decisivo e spesso risolutivo anche in Emilia-Romagna. In particolare nel 2011, nella nostra re-gione, abbiamo visto il consolidamento dei servizi di mediazione creditizia e consulenza fi nanziaria off erti da Coldiretti. Tradotto in numeri, l’intermediato totale nel 2011 ha toccato i 200 milioni di euro, considerando sia l’attività di mediazione creditizia sia l’attività di rilascio delle garanzie fi di svolta in collaborazione con gli Agrifi -

di provinciali. I fi nanziamenti erogati complessivamente sono sta-ti circa 141 milioni di euro. Di questi, sempre a livello regionale, il 18% è stato destinato al fi nanziamento di giovani imprenditori. Analizzando invece le fi nalità degli investimenti, risulta che circa il 37% degli stessi ha interessato operazioni nell’ambito del Piano di sviluppo rurale, circa il 28% l’acquisto di terreni e il migliora-mento agrario ed, infi ne, il restante 35% ha avuto come scopo la ristrutturazione delle passività pregresse o la richiesta di liquidità. In considerazione del fatto che la destinazione dei fi nanziamenti richiesti è connessa alle caratteristiche del territorio di pertinenza, si nota come le aziende agricole bolognesi, in quasi un terzo dei casi, abbiano fatto investimenti fi nalizzati al miglioramento agra-rio (attrezzature, impianti, ecc.); rispetto al 2010 risultano in forte riduzione gli investimenti per agro energie e in crescita le richieste per il consolidamento del debito pregresso. Ferrara anche nel 2011 si è caratterizzata per la richiesta di mutui ipotecari volti in parte al miglioramento agrario, spesso per l’acquisto di attrezzature agricole o l’impianto frutteto, ma soprattutto al consolidamento delle passi-vità. Le aziende modenesi in oltre la metà dei casi hanno richiesto il servizio di mediazione creditizia per destinarlo all’ottenimento di li-quidità, fi nanziamenti di conduzione o dotazione. A Parma la mag-gior parte delle operazioni portate a termine è stata di medio lungo periodo a supporto del settore lattiero-caseario e del miglioramen-to agrario con l’acquisto di terreni; sebbene nettamente inferiori rispetto all’anno precedente, non sono mancati investimenti nelle agro energie. Anche le richieste dalle aziende agricole reggiane han-no interessato soprattutto operazioni di lungo termine fi nalizzate al sostegno dell’attività lattiero-casearia; signifi cativamente meno numerose dell’anno precedente le richieste di ristrutturazione del debito. A Piacenza, nel 2011, le aziende agricole sul 24% dell’inter-mediato hanno confermato la tendenza a fi nanziarsi sul breve pe-riodo con numerose richieste per anticipi fatture sui conferimenti dei prodotti in Cooperativa, sulle anticipazioni del premio Doman-da Unica e conduzione ; non sono mancati investimenti a medio e lungo periodo fi nalizzati al potenziamento della massa poderale, alla costruzione di stalle, annessi agricoli e all’acquisto di macchi-nari per una più razionale coltivazione dei terreni, ed ai progetti di fi liera che hanno fi nanziato le imprese cooperatrici; questo grazie anche al Piano di Sviluppo Regionale. Operazioni importanti sono state fatte anche nel settore delle energie rinnovabili, come fi nan-ziamenti su impianti fotovoltaici sui tetti delle stalle e capannoni, con il relativo smaltimento di coperture contenenti amianto e im-pianti di produzione di energia da biomassa. Infi ne le province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini, grazie all’intervento della nostra rete di mediatori creditizi e consulenti fi nanziari, sono ricorse alle Banche soprattutto per la ristrutturazione del debito pregresso; nel 37% dei casi gli investimenti richiesti e concessi sono serviti al po-tenziamento agrario.

attività 2011: in piena crisi CreditAgri ha svolto un ruolo

a supporto delle imprese agricole

info: CreditAgri Emilia Romagna CreditAgri Emilia RomagnaVia Rizzoli 9 • 40125 Bologna (BO) Sportello di PiacenzaTel. 051/2758811 • fax 051/2960627 Via Colombo 35 • 29122 Piacenzae-mail: [email protected] Tel. 0523/596566 • fax 0523/596596www.creditagri.com Referente: Fabrizio Masini [email protected]

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sindacale17 marzo 201217

Coldiretti

FORMAZIONESUL CAMPO per iGiovani Impresa di Piacenza

} Ha preso avvio il percorso di formazione per il gruppo Giova-ni Impresa di Coldiretti Piacenza. “L’abbiamo voluto defi nire “formazione sul campo 2012”, ha sottolineato il delegato Jona-tha Risoli, perché a fi anco degli incontri con le strutture eco-nomiche e con le realtà locali che periodicamente realizziamo,

riteniamo importante alternare viaggi studio per visitare altre realtà importanti. Quindi competenze e conoscenze, ma anche confronti e idee da altre strutture e territori”. La prima uscita è stata eff ettuata a Novara dove hanno visitato la Latteria Sociale di Cameri, in cui viene prodotto e commercializzato il formaggio Dop Gorgonzola, oltre ad una realtà vitivinicola e agrituristica nelle colline di Sizza-no, è stata anche l’occasione per fare un gemellaggio formale con il gruppo giovani della città piemontese. Oltre quindici giovani pia-centini sono stati accolti dal comitato Giovani Impresa di Novara e con il delegato Giacomo Martinelli hanno avuto la possibilità di raccogliere l’esperienza della loro realtà, in particolare degli aspetti più signifi cativi riguardanti la produzione e commercializzazione delle eccellenze enogastronomiche novaresi.

Altrettanto importante l’assemblea di macroarea che si è svolta il 16 febbraio a Firenze nel salone dei Cinque-cento di Palazzo Vecchio. 125 i giovani imprenditori dall’Emilia Romagna, tra cui una numerosa delega-zione di Piacenza. Guidati dal delegato regionale,

Mattia Dall’Olio, i rappresentanti dell’Emilia Romagna hanno por-tato la testimonianza di una regione dove le seimila aziende guidate da giovani sono tra le più vitali della regione, in quanto possiedono una superfi cie superiore del 70% rispetto alla media regionale ri-levata dal censimento agricolo 2010 (23,44 ettari contro il 14,63) e un fatturato più elevato del 79% della media e il 55% di occupati in più. “I giovani imprenditori agricoli, conclude Risoli, nonostante la crisi, anzi, proprio in risposta alla crisi, stanno spingendo le loro imprese verso una più elevata capacità competitiva e una maggiore innovazione, puntando sulla valorizzazione del made in Italy e pro-ponendosi come protagonisti per la realizzazione del progetto di Coldiretti per la ‘fi liera agricola tutta italiana’.

in foto, il gruppo giovani di Piacenza con i rappresentanti del gruppo Giovani di Novara

L’avvio dei viaggi studio è avvenuto

con la visita ad un caseifi cio di Novara e il gemellaggio con il gruppo giovani della

città piemontese16 febbraio:

assemblea di macroarea svoltasi a Firenze

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18

Zuppa di broccoli e Grana Padano Dop

il cavolo BROCCOLOle qualità nutrizionali dei prodotti del territorio

a cura della Dott.ssa Monica Maj

(Brassica oleracea) è una varietà tipica del periodo il cui nome deriva dal latino broccus che signifi ca “che la le punte sporgen-ti, germoglio”. Si tratta di una coltivazione antichissima, ottenu-ta dal cavolo dagli antichi Etruschi. È un tipo di ortaggio con infi orescenza compatta, sferica e di colore verde. Le varietà di broccolo sono innumerevoli e comprendono molte varietà lo-cali alcune delle quali precoci, come Ramoso verde calabrese, Bianco precoce, Broccolo di Verona, Primaticcio di Albano, e altre tardive, come il Pugliese, Tardivo di Albano o il Nero di Napoli.

Qualità nutrizionaliIl broccolo è un ortaggio con un apporto limitato di calorie (circa 23 ogni 100 grammi) ed è ricco in sali minerali e vitami-ne A e C. Basso è il suo contenuto di sodio che lo rende adatto all’alimentazione dei soggetti ipertesi, è una buona fonte di aci-do folico che a sua volta è utile per:

♦ la formazione delle cellule del sangue, soprattutto i globuli rossi (contengono l’emoglobina, la sostanza che ha il compito di condurre l’ossigeno a tutti gli organi); promuove la normale formazione dei globuli rossi;

♦ la costituzione della mielina, cioè la guaina protettiva che circonda le fi bre nervose e che garantisce la tra-smissione delle sensazioni e dei comandi;

♦ il buon funzionamento del sistema nervoso, degli or-gani sessuali, dei globuli rossi, dei regolari ritmi di cre-scita;

♦ la regolazione dello sviluppo embrionale e fetale delle cellule nervose;

♦ la cura delle anemie da carenza di acido folico dovuta ad alcolismo, a disturbi epatici, ad anemia emolitica, a sprue, allo stato gravidico, all’allattamento, all’uso di contraccettivi orali;

♦ prevenire i difetti del tubo neurale (DTN) cioè un gruppo eterogeneo di malformazioni del sistema ner-voso centrale, secondarie ad una anomala chiusura del

tubo neurale durante la quarta settimana di sviluppo embrionale.

Il broccolo deve la sua fama anche grazie alla presenza di po-tenti antiossidanti chiamati glucosinolati. Sono infatti i vegeta-li del genere Brassica (cavolo, cavolfi ore, broccoli, rapa, cavolini di Bruxelles) quelli che maggiormente contribuiscono a farci ingerire glucosinolati. Il contenuto di questi antiossidanti va-ria in base alla specie, alla coltivazione, al compartimento bo-tanico, all’età fi siologica, alla salute della pianta, alle pratiche agronomiche e alla nutrizione. I glucosinolati possono essere assorbiti in maniera diff erente nel nostro organismo. Il loro as-sorbimento dipende da vari fattori, infatti è ridotto con:• il calore, soprattutto dalla cottura a microonde; • il grado di distruzione cellulare durante la masticazione; • il pH presente nello stomaco.I broccoli sono un’ottima fonte di sulforafane, un derivato dei glucosinolati, che è in grado di inibire l’azione degli agenti can-cerogeni stimolando meccanismi di difesa. Numerosi studi hanno evidenziato che l’assunzione di broccoli riduce il rischio di tumore dell’intestino, dello stomaco e della mammella.Il caratteristico odore che si produce durante la cottura è do-vuto ad un enzima che viene attivato con le manipolazioni che avvengono in cucina (cottura o taglio), in questi due casi gli zuccheri che legano questo enzima vengono eliminati e si spri-gionano gli oli dal sapore forte.

la ricettaPreparazione:Scaldare un cucchiaio d’olio in una pentola di grandi dimensioni e far soffriggere la cipolla tritata e l’a-glio. Lavare e tagliare i broccoli e la patata, quindi aggiungerli nella pentola e lasciar cuocere per 5 mi-nuti, mescolando spesso. Aggiun-gere un litro d’acqua ed il timo, mescolando accuratamente per cir-ca 20 minuti. Aggiungere il latte e il grana padano. Abbassare la fi am-ma al minimo, togliere il rametto di timo e ridurre in crema con un frul-latore ad immersione. Aggiustare di sale e pepe e spegnere il fuoco.

Ingredienti per 4 persone:• 1 cipolla • 3 spicchi d’aglio • 800 g di broccoli• 1 patata • 100 ml di latte• 80 gr di grana padano• 1 rametto di timo• olio extravergine di oliva • sale, pepe

Alimentazione

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19 marzo 201219

a cura di Don Stefano Segalini

“La Voce”della Fede

} Carissimi amici, siamo arrivati alla Quaresima,

tempo di conversione ossia tempo opportuno per

seguire Gesù. Sono sempre tre i consigli che la pa-

rola di Dio ci da il mercoledì delle ceneri: digiuno,

preghiera e carità.

Quaranta giorni per provare a metterci in ascolto di ciò

che il buon Dio ci vuole dire, per una vita buona, capace

di renderci felici e donare pace a chi incontriamo. La cri-

si economica – che sappiamo essere prima di tutto uma-

na – ci ha ricordato quanto sia fragile la nostra vita. La

mancanza di lavoro ha fatto crollare la sicurezza di tante

famiglie mandando in crisi anche molti matrimoni. Tut-

to questo perché avevamo puntato più su noi stessi che

sul Signore.

A questo si sono aggiunti agenti atmosferici – neve, gelo

– che hanno messo in crisi tutti, come fosse la prima

volta che nevicava, a dimostrazione ancora una volta

di quanto l’uomo sia impotente di fronte alla natura.

Questa precarietà, nel lavoro, negli aff etti è un’occasione

per ritornare alla sorgente dove c’è l’acqua pura che è la

parola di Dio. Dice un canto quaresimale “vi siete abbe-

verati a fonti avvelenate” e continua invitando il popolo

di Israele a convertirsi: “torna deh torna al Signore Dio

tuo”. Il digiuno dovrebbe tornare ad essere uno strumen-

to contro la tentazione del maligno che ci vuol far crede-

re di essere onnipotenti; i santi digiunavano spesso per

cacciare la presunzione di essere autosuffi cienti. È uno

strumento che ci aiuta cosi a dare il giusto valore alle

cose e riconoscere chi è più povero di noi, chi sten-

ta a sopravvivere e credetemi sono tanti quelli che

ogni giorno bussano alla porta della parrocchia per

chiedere lavoro e cibo. Noi agricoltori che abbiamo il

dono di collaborare a stretto contatto con il Creato-

re dobbiamo per primi dare un segno forte, di cam-

biamento a costo di scontrarci con questa mentalità

consumista ed egoista. Solo Dio può darci la gioia e

la pace che cerchiamo ma ci vogliono persone che

portino oggi il vangelo di Gesù all’umanità ferita.

Vi auguro di poter vivere questo tempo lasciandovi

plasmare cuore e mente dallo Spirito Santo per poter

essere portatori di speranza donando con gioia ai più

bisognosi sapendo che avremo in cielo un tesoro più

grande.

Buon cammino.

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Carlo Bassanini, 38 anni, sposato con 2 fi gli, laureato in Economia all’Università Cattolica di Piacenza. Vive a Castel San Giovanni. Dirigente presso una società di consulenza aziendale di Bologna. Presidente dalla Cantina di Vicobarone e Vice-Presidente del Consorzio Vini di Piacenza

Negli ultimi anni abbiamo assistito a profondi cambia-menti in tutti i settori dell’economia e della società. Che infl uenza hanno avuto questi cambiamenti sul mondo del vino?L’infl uenza è stata profondissima e il primo dato di riferimento che testimonia il cambiamento sono i consumi pro-capite che sono calati in 15 anni di oltre il 30%. Si tratta di un calo che ci sarebbe comunque stato per ragioni di cambio generazionale ma che la crisi e le campagne sul consumo consapevole hanno notevolmente ac-celerato. Abbiamo a che fare con un consumatore che beve molto meno ma in modo molto più attento e che concepisce il vino non come una semplice bevanda ma come la ricerca di elemento che valorizzi la cucina e soprattutto possa essere associato a situazioni di convivialità e piacere.Un consumatore quindi che beve meno e meglio ma cosa sta avvenendo all’estero?Nel mondo la situazione è molto composita e quello che sta succe-dendo è che si sta rivedendo la geografi a del consumo del vino e in un prossimo futuro probabilmente evolverà ulteriormente anche quella della produzione. Per il consumo, paesi ormai maturi come gli Stati Uniti crescono in modo limitato in quanto la crisi economica determina una limitazione nella spesa delle famiglie per un prodotto che non rientra culturalmente nelle loro “abitudini”. La cosa cambia per i paesi a maggiore sviluppo e tra questi vale la pena citare il

Brasile, la Russia e tutto il Sudest asiatico. Basti pensare alla nume-rosità della popolazione di questi paesi, al livello di concentrazione nelle città (centri da decine di milioni di persone) e soprattutto al ritmo di crescita economica che stanno esprimendo. Tutto questo determina un grande potenziale (in Cina il consumo pro-capite di vino è di 0,7 litri mentre in Italia è poco meno di 40). Uno scenario favorevole quindi?Sicuramente sì ma come in tutte le fasi di cambiamento è ne-cessario saper cogliere le opportunità che il cambiamento offre e questa è sicuramente la parte più diffi cile perché il potenziale viene oggi espresso in aree geografi che che conosciamo meno, sulla quali storicamente siamo meno presenti e soprattutto per le quali l’elemento di sistema risulta vincente. Ritornando alla parte di produzione ci sono aree del mondo cresciute molto rapidamente che hanno a disposizione grandi capitali, grandi superfi ci (che signi-fi cano anche economie di scala) e soprattutto hanno la capacità di adattarsi rapidamente ai gusti dei consumatori e questo nel breve periodo ha pagato. Basti pensare a paesi quali il Cile, l’Argentina, il Sudafrica e in un prossimo futuro la Cina. Sono tutti paesi che in questi anni sono entrati in modo molto rapido sui mercati del vino che erano presidiati storicamente da Italia, Francia e Spagna.Quindi una strategia che secondo lei dovremmo adottare anche noi?Credo di no. Non a caso prima limitavo il successo di questi paesi al breve periodo. Credo che il vino in Italia, e sarà così anche nel resto del mondo, sia un alimento che esprime cultura, storia, passione e il prodotto fi nale è la sintesi di tutto questo. Dobbiamo guardare a quello che avviene in paesi maturi dal punto di vista del consumo come l’Italia per capire cosa avverrà all’estero come evoluzione di stili di consumo. In Italia abbiamo vissuto il periodo dei vitigni in-ternazionali che sembravano soppiantare qualsiasi elemento della nostra tradizione ma quella stagione è durata pochissimo e ormai completamente superata. Si è passati oggi all’estrema attenzione nei confronti del territorio, basti pensare al successo degli autoctoni

CarloBassanini

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l’intervistamarzo 201221

di cui il nostro Ortrugo è rappresentante. Questa è la dimostrazione che non si può dissociare il vino da quello che lo stesso rappresenta in termini di territorio. Sono convinto che la stessa cosa avverrà anche all’estero e questo sarà un grande vantaggio per l’Italia che deve puntare sulla difesa della propria caratterizzazione e soprattut-to dell’unicità del proprio territorio e della propria tradizione.Quindi Filiera Agricola tutta Italiana?Credo che possa essere considerata l’unica nostra arma non solo di difesa (non credo che possiamo pensare in chiave difensiva) ma di caratterizzazione, di distinzione, di valorizzazione, tutti termini che richiamano ad una spinta evolutiva che deve caratterizzare la viticul-tura. In questo il sistema delle DOP (che nel vino si chiamano DOC) va nella direzione di prevedere un disciplinare teso a preservare gli aspetti di fi liera. Il vino piacentino, esattamente come quello degli altri territori italiani, può essere effettivamente tale solo se riuscia-mo a garantire tutta la fi liera proprio perché non parliamo solo di qualità organolettiche ma anche di come lo si presenta e di come lo si racconta. Credo quindi che dobbiamo proseguire sulla strada delle DOC non come semplice marchio ma come qualcosa che ci consente di difendere il nostro prodotto e ci fornisce armi in più per la sua proposizione.Visto che ha parlato delle DOC piacentine, come vede il nostro territorio nel contesto che ci ha descritto fi no ad ora?Oggi non stiamo sicuramente vivendo un periodo felice per la viti-cultura piacentina per diversi ordini di problemi il principale dei quali però è legato al consumo prevalentemente regionale dei nostri pro-dotti. Siamo cresciuti in passato sui territori limitrofi alla provincia e su quelli ci siamo un po’ adagiati. Oggi che il consumo pro-capite sta calando ci troviamo nella necessità di dover allargare i nostri confi ni e di dover supportare questo allargamento con investimenti in marketing e pubblicità in un periodo non proprio fl orido per l’e-conomia in generale. Sicuramente abbiamo a disposizione i prodotti che sono secondo me il nostro punto di forza. Gutturnio, Malvasia e Ortrugo hanno caratteristiche diverse ma che ben si adattano ai gusti dei consumatori sia in Italia che all’estero. Sono beverini, frizzanti, aromatici (nel caso della Malvasia) ma hanno il problema di non essere conosciuti. La sfi da per il futuro sarà quindi quella di svi-luppare progetti di valorizzazione in grado di attrarre anche risorse economiche necessarie per il necessario percorso di valorizzazione.In aggiunta il sistema dei colli piacentini è formato da poche grandi aziende e da tantissime medio-piccole che, al contrario di altri ter-ritori italiani, hanno mercati di riferimento locali e anche in questo caso si pone una sfi da molto forte: far sì che tutte le aziende pia-centine abbiano come obiettivo la continua modernizzazione soprat-tutto nei processi commerciali. Per questo c’è bisogno, oltre che di un supporto concreto, anche di una forte azione di sensibilizzazione.Una citazione particolare la merita poi la vendita diretta non solo in quanto canale commerciale in senso stretto ma anche in quanto strumento di valorizzazione dei propri prodotti, di trasferimento dei valori che questi rappresentano direttamente al consumatore fi nale

e, aggiungo, anche di ascolto delle tendenze del mercato. È impor-tante che le nostre aziende credano in questo canale e si attrezzino per l’accoglienza, la degustazione, la promozione del territorio. Il no-stro è un territorio ancora troppo indietro da questo punto di vista.Progetti e azioni quindi ma con quali strumenti?Lo strumento principale secondo me è il Consorzio Vini DOC. Cre-do infatti che il Consorzio non debba essere visto solo come un ente dedicato alla valorizzazione dei prodotti ma anche come un contesto nel quale impostare la strategia dei vini DOC piacentini e soprattutto defi nire le azioni necessarie per la realizzazione della strategia stessa. Al Consorzio tutto questo è chiaro ed è proprio di questo che si discute. Sicuramente molto spesso si deve fare i conti con i vincoli, soprattutto economici, che oggi sono inevitabili ma senza dimenticare che solo le idee sono in grado di aggregare persone, creare entusiasmo e conseguentemente attrarre capitali.In qualità di Vice-Presidente del Consorzio a cosa state pensando?Un po’ a tutto, sembra paradossale ma è vero. Si sta lavorando sulla defi nizione delle proposizione commerciale dei nostri prodotti, su progetti di valorizzazione, su iniziate specifi che di promozione. Il Presidente Miravalle ha inoltre intrapreso una serie di incontri sul territorio per far conoscere meglio l’attività dal Consorzio ma so-prattutto per avviare un dialogo con le aziende al fi ne di raccogliere spunti, contributi che ci consentano di fare una giusta sintesi ed impostare l’attività di sviluppo dei nostri prodotti.Lei è anche Presidente di una Cantina Sociale. In questo contesto quale crede siano i vantaggi (o gli svantaggi) di essere cooperativa?Credo che la cooperativa sia una delle forme che meglio è in grado di esprimere i valori di tradizione, cultura, storia, qualità di cui par-lavo prima. La Cantina Sociale crea un fi lo diretto tra il vigneto e la bottiglia completando la fi liera. È chiaro che, esattamente come tutte le altre imprese, deve avere la capacità di interpretare in modo rapido le evoluzioni del mercato e deve essere in grado di agire in modo effi cace. Come mi piace ricordare, ribaltando un’espres-sione di moda adesso, è necessario pensare localmente e agire globalmente (di solito si dice invece think global, act local). Pensare localmente vuole infatti dire essere consapevole della forza del pro-prio prodotto e delle proprie origini ma questa forza deve essere utilizzata per sviluppare i mercati di riferimento in tutto il mondo perché questa è la dimensione nella quale dobbiamo ragionare.In una battuta come vede quindi il futuro per i nostri vini?I latini dicevano che “ciascuno è artefi ce della propria sorte” e cre-do che questo sia particolarmente vero nel nostro caso. Voglio solamente dire quello che servirà: passione, capacità di pensare secondo nuovi schemi, capacità di fare sistema e coesione. Se riusciremo a mettere in campo tutto questo per la defi nizione di una strategia di valorizzazione allora credo che i cambiamenti che nel mondo stanno avvenendo possano costituire per noi più delle opportunità che delle minacce.

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va in onda COLDIRETTI IL CUORE DELLA TERRA

Coldiretti e Terranostra PiacenzaCCCCCCCCoooooooollllllllldddddddddiiiiiiiirrrrrrrrreeeeeeeeettttttttttttttttttiiiiiiiii eeeeeeeee TTTTTTTTTeeeeeeeeerrrrrrrrrrrrrrrrrraaaaaaaaannnnnnnnnoooooooossssssssstttttttttrrrrrrrrraaaaaaaaa PPPPPPPPPoldiretti e Terranostra Ptti e Terranostra P

A partire dal 18 marzo, ogni domenica alle ore 13 su Telelibertà, Coldiretti Piacenza andrà in onda con una propria trasmissione dedi-cata a scoprire il meglio del territorio piacentino. Le vallate, I prodotti, le ricette e le aziende agricole saranno I protagonisti di questo interessante spazio televisivo che ci permetterà di visitare gli angoli più nascosti e suggestivi del territorio, scoprendo allo stesso tempo le produzioni locali. Un viaggio all’interno dei prodotti piacentini. Un viaggio all’interno dell’agricoltura piacentina.

Dal 16 al 19 febbraio 2012, Terranostra Piacenza, l’associazione che raccoglie gli agriturimi di Coldiretti, ha presentato presso la BIT di Milano, all’interno dello spazio espositivo della provincia di Piacenza, la propria guida degli agriturismi e delle aziende che fanno vendita diretta. C’è stato un intero restayling della guida, con l’inserimento delle strutture che apriranno nel 2012 ed una nuova veste grafi ca più moderna e dinamica. Il personale Terra-nostra presente alla Bit di ha riscontrato interesse da parte dei visitatori per le nostre principali vallate, le bellezze architettoniche e paesaggistiche, ma anche per gli agriturismi con tutte le attività

collegati, come le piste ciclabili e le ippovie. Particolare interesse hanno suscitato anche le sagre che vengono organizzate dalla Proloco e dalle associazioni presenti in provincia di Piacenza. Ter-ranostra può sicuramente ritenere questi quattro giorni di fi era molto positivi non solo per le proprie strutture agrituristiche , ma per l’intero territorio piacentino a due passi dai principali centri urbani ma lontano dal caos delle metropoli.

protagonisti alla BIT

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Presentata la nuova Guida degli agriturismi piacentini e delle aziende che effettuano vendita diretta

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Da un’iniziativa Coldiretti Piacenza nasce, un nuovo programma televisivo tutto dedicato alla nostra agricoltura e al territorio

Partners della trasmissione...

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Da tempo mi chiedevo che fi ne avessero fatto i decreti previ-sti dalla legge sull’etichettatura obbligatoria approvata all’inizio dello scorso anno. La norma prevedeva infatti che il ministero delle Politiche agricole e quello dello Sviluppo convocassero dei tavoli per ciascuna fi liera e, sentite le organizzazioni dei produt-tori (agricoli e industria), stabilissero cosa andava etichettato e come. Tutto questo non è mai accaduto. dapprima Galan e poi Romano si sono ben guardati dal convocare alcun tavolo. Ora toccherebbe ai nuovi ministri Catania e Passera. Nel frattem-po però è venuto meno il governo che ha voluto la legge sull’e-tichettatura obbligatoria. A confermare che sulla tracciabilità dei cibi che portiamo in tavola non sta accadendo nulla è il senatore Paolo Scarpa Bonazza Buora, presidente della Commissione Agricoltura del Senato: “Ricordo a me stesso ma soprattutto ai ministri delle Politiche Agricole e dello Sviluppo Economico”, ha detto in settimana, “che gli agricoltori e i consumatori italiani stanno aspettando da un anno i decreti attuativi della legge per l’etichettatura dei prodotti agroalimentari. La legge, voluta dal Pdl e votata unanimemente al Senato e alla Camera, prevede che i due ministri di concerto emanino i decreti applicativi fi liera per fi liera”. In verità il cammino dei decreti attuativi parve subito in salita dopo il perentorio altolà lanciato dai commissari europei Dal-ly (Salute) e Ciolos (Agricoltura): pensateci bene, cari italiani, tuonarono da Bruxelles, perché noi siamo pronti ad aprire una procedura d’infrazione. “Qualcuno giudicò questa legge una fuga in avanti”, ammette in proposito Scarpa Bonazza, “qualcun altro paventa l’apertura di procedure d’infrazione da parte Ue se l’Ita-

lia l’applicasse: ma è una legge italiana, pubblicata sulla Gazzetta Uffi ciale e non credo proprio che atteggiamenti timorosi verso eventuali strali comunitari ci possano impedire di difendere con la massima decisione l’interesse dell’Italia, che è produttrice di beni agricoli di assoluta qualità e l’interesse dei consumatori italiani che hanno il sacrosanto diritto di poter liberamente sce-gliere se comprare italiano, vero made in Italy, oppure pallide imitazioni”.Ma il problema - e Scarpa lo sa benissimo - è proprio questo: non bisogna rendere riconoscibili cibi e bevande in base alla loro origine, altrimenti chi comprerebbe più quelli imbottiti di materie prime di pessima qualità che arrivano, per esempio, dal Nordafrica o dall’Asia? È per questo che l’industria alimentare europea (e in parte purtroppo anche quella italiana) ha sempre boicottato la tracciabilità. Con l’etichetta trasparente si svelereb-be il grande inganno.Ora si tratta di capire se da parte del governo dei Professori c’è la volontà di rimettere in moto il meccanismo dell’etichettatura obbligatoria per il made in Italy. Personalmente temo di no: ve lo vede Monti che si scontra con la Commissione europea sull’origine di pasta e olio?Eppure è questa l’unica strada per ridare valore ai prodotti della nostra terra. Mentre è in via di disarmo il regime di aiuti comu-nitari e sui nostri coltivatori si è abbattuto un uragano di tasse (sottoforma di Imu sui fabbricati) la tracciabilità potrebbe assi-curare al vero made in Italy un differenziale di prezzo che renda ancora conveniente produrlo.

a cura diAttilio Barbieri

Che fine ha fatto

l’etichetta obbligatoria?

etichettopoli.com

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Il Consorzio di Bonifica di Piacenza da anni si rivolge almondo della scuola offrendo PERCORSI FORMATIVIagli alunni per un approfondimento delle tematichelegate al nostro territorio, quali ad esempio quelledell’acqua e del dissesto idrogeologico, nonché unapanoramica delle attività di bonifica che vengonosvolte sia nell’ambito della città sia nei territori dipianura, collina e montagna.

[email protected] - 0523/464811 - Strada Val Nure, 3 - Piacenzawww.cbpiacenza.it siamo anche su

Un’Aula Blusul Trebbia

Educazione ambientale intesa comerelazione tra uomo e territorio, convivenzapacifica e non sfruttamento per preparare al futurosenza mai dimenticare il passato più o meno vicino.Dalla collaborazione avviata dal Consorzio di Bonificacon Società Piacentina di Scienze Naturali, MuseoCivico di Storia Naturale di Piacenza, Parco RegionaleFluviale del Trebbia e Università Cattolica del SacroCuore, tra docenti di scienze e personale museale sononati percorsi fisico-chimici, storico-naturalistici, socio-letterari che intendono fare tesoro della memoria delpassato. Nella convinzione che la storia, l’architettura,la geologia, la zoologia, la botanica e la chimicastudiate e verificate in loco si ricordano per sempre. Conoscere il territorio per amarlo, leggere ilterritorio per capire che qualunque posto, vistocon occhi “diversi”, possiede bellezze.

Una sede didatticaa disposizione della scuola

IL VALORE DELL’ACQUASei progetti formativi per educarei giovani a un futuro ecosostenibile

aaaaa dddddaaaaa aaaaaaaannnnnnnnnnniiii sssiii rrriivvvvoooolllggggRSI FORMATAA

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E DELformati

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DELL’ACQUAmativi per educare

cosostenibil

Coldiretti e strutture economiche in sinergia

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Corre la domanda mondiale di latte e la produzione si adegua

Notizie tecniche

Informativa alle aziende

Pacchetto latte

Si calcola che nel mondo siano circa 6 miliardi i consu-matori di latte e di prodotti caseari, la maggior parte dei quali nei paesi in via di sviluppo. L’ aumento della produzione sotto la spinta della vorticosa domanda dei

paesi emergenti è indotta dall’ incremento demografi co. Secondo le ultime analisi del mercato lattiero - caseario l’ offerta mondiale di latte ha registrato un incremento di circa il 3 - 4%. Si tratta di un’opportunità unica di creare fi liere lattiero - casearie sostenibili in grado di soddisfare la domanda dei consumatori locali e restare in linea con il mercato mondiale. Uno sviluppo responsabile come quello che sta vivendo questo settore a livello mondiale, potrebbe dare un contributo decisivo al raggiungimento dell’Obiettivo di sviluppo del Millennio di eliminare fame e povertà.

Si ricorda a tutti i produttori di latte che il termine per l’acquisizione e la formalizzazione dei contratti di affi tto di sola quota è il 31 marzo 2012 in quanto anche per questa campagna ne è stata approvata la proroga. Apl

sottolinea la diffi coltà per questa fi ne campagna 2011/2012 di reperire quote in affi tto, in quanto la produzione nazionale è aumentata di circa il 2,5%, aumentando in modo signifi cativo il prezzo dell’ affi tto della stessa.

Le novità introdotte dal “Pacchetto latte” e l’impatto sul setto-re lattiero-caseario italiano del provvedimento recentemente approvato dal Parlamento europeo, si iniziano a delineare in modo preciso. Nel prossimo numero cercheremo di entrare

in merito alle novità per trovare gli aspetti positivi, anche se non molti, e diffi cilmente utilizzabili dello stesso. Per quanto riguarda il prezzo del latte si nota una certa stabilità a partire dal prezzo del Grana Padano che è stabile intorno a 8,00/ Kg e si sottolinea che non ci sono elementi che possano portare ad un abbassamento signifi cativo del prezzo del latte.

Rilevazione prezzi del latte e prodotti caseari - fonte Camera di Commercio di Lodi

Periodo 1 – 15 febbraio 2012

LATTE SPOT

LATTE NAZIONALE CRUDO Euro/1000 Kg

Franco arrivo in latteria pagamento 60 giorni IVA esclusa

min max media

355,00 375,00 365,00

PRODOTTI LATTIERO CASEARI

FORMAGGI Euro/Kg

Da produttore a grossista franco caseifi cio - per forme intere MERCE NUDA - IVA esclusa

min max media

Grana padano (scelta 01) stagionatura 15 mesi e oltre

8,7 9,1 8,9

Grana padano (scelta 01) stagionatura 9 mesi e oltre

7,8 8 7,9

ASSOCIAZIONE PIACENTINA LATTEVia Colombo 35 – 29122 PiacenzaTel. 0523/578489Fax. 0523/607375e-mail: [email protected]

Orari d’uffi cio:lun. - giov. 8.30 - 13.00 e 14.00 - 17.30 ven. 8.30 - 13.00 e 14.00 - 16.30

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la Voce di UNI Cattolicalllaaaaa VVVVVoooooooccccccceeeeeeee dddddddddiiiiiiii UUUUUUUUUNNNNNNNNNIIIIIIII CCCCCCCCCaaaaaaaattttttttttttttttooooooooolllllllliiiiiiiiccccccccaaaaaaaaddddd UUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII CCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCCaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaatttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttttoooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooollllllllllllllllllllllllliiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiicccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccccaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa

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Il “global warming”, ovvero il progressivo riscaldamento della cro-sta terreste dovuto a una molteplicità di fattori, è assodato e pone alla ribalta, per quanto riguarda la viticoltura, almeno tre aspetti preminenti:a) zone vitate tradizionalmente considerate “marginali” per ca-renza di sommatorie termiche, diventeranno progressivamente e inesorabilmente zone “vocate”. Questa condizione riguarda, ad esempio, alcune aree viticole tedesche (Valle del Reno) fi no a qual-che anno fa relegate alla messa in coltura di vitigni forzatamente precoci e oggi invece emergenti anche per la produzione di uve rosse a media maturazione; b) zone vitate tradizionalmente considerate “vocate” si trasfor-meranno gradualmente in aree a clima sub-tropicale ponendo il problema, inverso, di sommatorie termiche in esubero rispetto ai fabbisogni. c) più in generale, il cambio di clima sta ponendo e porrà il vi-ticoltore di fronte a nuove sfi de che non saranno solo quella di protezione dai danni da surriscaldamento o di un ritardo, calibrato e voluto, della maturazione ma anche, ad esempio, di cambiamenti della fertilità del suolo e di cicli alterati di alcuni patogeni.In questo quadro, preoccupante per alcuni aspetti ma stimolante per altri, non vi è dubbio che un tema di scottante attualità sia quello relativo a modalità colturali utili a ritardare la maturazio-ne evitando di raggiungere, spesso già entro la seconda decade di agosto, gradazioni zuccherine talmente elevate e/o di tenori acidici così bassi che spesso “impongono” al viticoltore una ven-demmia in pratica immediata. Sotto questo profi lo, peraltro, il problema è più complesso di quanto possa apparire: se, infatti, da un lato si desidera avere un rallentamento dell’accumulo zuc-cherino e un contenimento del valore fi nale di pH, dall’altro, nei vitigni a bacca rossa ad esempio, si vorrebbe che la formazione di antociani e di tannini “nobili” nonché delle componenti aromatiche, non fosse altresì eccessivamente penalizzata.

Di fronte ad una manifesta esigenza di procrastinare la matura-zione affi nchè la stessa avvenga non solo in modo più graduale ma anche in un periodo della stagione in cui l’escursione termica giorno-notte è maggiore e quindi più favorevole alla sintesi di sostanze coloranti e precursori aromatici, il “buon senso” viticolo consiglia di valutare in primis se la soluzione del problema non possa semplicemente essere quella di un moderato incremento produttivo, facilmente perseguibile moderando o, ove necessario, eliminando il ricorso ad operazioni di diradamento e scacchiatura.La seconda leva, per certi aspetti, “naturale”, sulla quale basare una strategia di rallentamento della maturazione è quella che, in funzione della dinamica stagionale di crescita di germogli e grappoli, possa innescare un meccanismo di competizione ve-getativa che, nella fattispecie, si rivelerebbe utile per rallentare la maturazione. Nel caso specifi co l’interesse sarebbe nei confronti di cimature ad esempio più tardive e/o severe e quindi in grado di dare poi origine a femminelle capaci di svolgere una funzione competitiva.Infi ne, il terzo elemento di “buon senso” in un ottica di adatta-mento della tecnica colturale alle esigenze imposte dal cambio climatico è molto semplicemente legato ad un cambiamento di mentalità che porti i viticoltori ad avere anche maggiore propen-sione per chiome dotate di geometria diversa da quella classica e riconducibile alla “controspalliera”. Diverse indagini condotte in aree viticole di tutto il mondo in cui il problema degli stress ter-mico luminosi si sta ponendo con imperiosità, hanno dimostrato che il microclima dei grappoli ideale per uve sia rosse sia bianche è costituito da un regime di prevalente luce diffusa interrotto da “lampi” di luce che si infi ltrano nella chioma da diverse direzioni.

Stefano PoniIstituto di Frutti-Viticoltura

Università Cattolica del Sacro Cuore, Piacenza

Adattamento della viticoltura al cambio climatico:

le armi di tecnica colturale

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Domenica 29 Gennaio si è svolta a Caorso, presso il circolo ANSPI “Casa dell’Amicizia”, la 27° edizione della Lotteria della Campagna. L’iniziativa è nata appunto 27 anni fa dagli agricoltori caorsani. L’idea è unire la tradizionale benedizione degli animali, che si svolge nel giorno dedicato a S. Antonio Abate, ad un gesto concreto: creare una lotteria i cui premi sono proprio gli animali ed il cui ricavato è in gran parte devoluto al CEIS di Piacenza; associazione che si occupa del recupero di tossicodipendenti.Erano presenti il parroco di Caorso don Giuseppe, il sindaco Fabio Callori e don Giorgio Bosini, ex presidente del CEIS piacentino.Dopo l’apertura musicale, Giampiero Cremonesi, vice presidente di Coldiretti e nel gruppo organizzativo dell’iniziativa, ha dato il benve-nuto ai presenti e ha presentato l’ospite della serata Davide Cerullo, autore del libro “Ali bruciate, i bambini di Scampia”.“Quando si esce dal mondo della mafi a, ha cominciato Davide, biso-gna palare di speranza”. Davide ha raccontato la sua vita a contatto con la malavita, spiegando come nel quartiere di Scampia non c’è la possibilità di essere bambini, di vivere un’infanzia normale. Dopo molteplici vicissitudini legate a diversi episodi della sua vita che lo hanno portato diverse volte in carcere, Davide incontra dei preti laici che gli danno una nuova speranza. “Grazie a queste per-sone, ha raccontato Davide, ho cominciato a capire che io potevo essere salvato, potevo sentire amore nella mia vita. Ciò che cambia veramente la vita di un uomo non è amare una persona, ma sentirsi amato”. Per questo motivo Davide ha scritto il libro e ora lo porta in giro per

l’Italia con la sua esperienza e con la speranza che possa servire a donare un’infanzia e una vita anche a chi a volte ha perso la voglia di sperare.

marzo 201229

Caorso

eventi dal mondo agricolo

nel giorno di S.Antonio Abate... con la tradizionale “Lotteria della Campagna”

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Condizionalità 2012dei terreni coltivati ad oliveti e a pascolo permanente.Per fascia tampone si intende una fascia inerbita spontaneamente o seminata oppure arbustiva od arborea sempre spontanea o im-piantata di una larghezza di 5 metri.L’ampiezza della fascia viene misurata prendendo come riferimento il ciglio della sponda e i 5 metri devono considerarsi al netto della superfi cie eventualmente occupata da strade, eccetto i casi di iner-bimento, anche parziali, delle stesse.Si precisa che sono esclusi i seguenti elementi: scoline ; fossi col-lettori e altre strutture idrauliche artifi ciali prive di acqua propria e destinate alla raccolta e al convogliamento di acque meteoriche; gli adduttori d’acqua per l’irrigazione; i pensili e cioè i corpi idrici in cui la quota del fondo risulta superiore rispetto al campo coltivato e i corpi idrici provvisti di argini rialzati rispetto al campo coltivato.

Nel caso di assenza della fascia tampone l’agricoltore è tenuto alla sua costituzione Nelle fasce tampone è vietato

♦ effettuare le lavorazioni, escluse quelle propedeutiche alla capa-cità fi ltrante della fascia esistente ♦ applicare fertilizzanti inorganici

L’ impegno di divieto di lavorazione lungo le fasce tampone non vie-ne applicato, nel 2012, per le colture autunno-vernine già seminate antecedentemente all’entrata in vigore del decreto vale a dire prima del 31/12/ 2011.

Nuovo obbligo della condizionalità: fasce tamponiLa condizionalità rappresenta il “sistema” di obblighi volti a garantire un livello minimo di sostenibilità ambientale. Introdotta con la rifor-ma della pac del 2005 è stata estesa ad altre forme di contributi come quelli richiesti ai sensi del Piano di Sviluppo Rurale. Il regime della Condizionalità è uno dei pilastri della politica europea in campo agricolo ed è destinato a rimanere tale anche con la riforma per il dopo 2013. Infatti la componente ambientale della Politica agricola sarà ulteriormente rafforzata attraverso l’introduzione del “greening” principale novità nella nuova riforma. Sarà una sorta di “titolo verde” addizionale al regime di pagamento di base riconosciuto agli agri-coltori alla condizione di rispettare obblighi agronomici e ambientali, es pascoli permanenti, già considerati ad oggi nel quadro della con-dizionalità. Per quanto riguarda le novità riferite all’anno 2012 il Ministro delle Politiche Agricole ha fi rmato il decreto n 27417 del dicembre 2011 che introduce come novità principale la norma 5.2 “ Introduzione di fasce tampone lungo i corsi d’acqua” .

Norma 5.2 introduzione di fasce tampone lungo i corsi d’acquaL’obbiettivo principale è la tutela qualitativa e la protezione delle acque sotterranee e superfi ciali che si trovano all’interno dei terreni agricoli. A partire dal 1 gennaio 2012 il decreto prescrive la pre-senza di una fascia tampone lungo i corpi idrici superfi ciali di torren-ti fi umi o canali e riguarda tutte le superfi ci agricole ad esclusione

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Gli imprenditori agricoli non devono pagare per i controlli sanitari pubblici nelle proprie aziende. È questo l’importante risultato sinda-cale ottenuto da Coldiretti Emilia Romagna con un ricorso al Difen-sore Civico, che ha ottenuto la decisione della Regione di escludere gli imprenditori agricoli dal pagamento dei controlli anche per l’anno 2009. La vicenda ha una storia lunga e inizia nel 2004, con un regola-mento comunitario (882/2004) che dà facoltà agli Stati membri di fi ssare tariffe per fi nanziare i costi dei controlli sanitari pubblici in settori come il lattiero caseario, il vino, il miele, l’ortofrutta. L’Ita-lia, con il decreto legislativo 194/2008, stabilisce che a pagare i controlli siano i soggetti controllati, tra cui gli imprenditori agricoli.Nel 2010, su intervento anche di Coldiretti nazionale, la legge 194 viene modifi cata con l’esclusione degli imprenditori agricoli dal paga-mento delle tariffe. La Regione dispone subito la sospensione delle

riscossioni, anche se rimane il problema dei pagamenti richiesti per il 2009, con l’aggravante che le Unità sanitarie locali, oltre a richie-dere il pagamento, applicano anche le more previste dalla legge in caso di pagamenti ritardati. A questo punto Coldiretti regionale ricorre al Difensore Civico, che a sua volta interviene presso la Regione. Grazie così all’intervento della nostra organizzazione, l’amministrazione regionale esclude gli imprenditori agricoli dal pagamento delle tariffe dei controlli anche per l’anno 2009.È la dimostrazione, ancora una volta, che un corretto confronto tra organizzazioni di rappresentanza e pubblica amministrazione possa dare risultati concreti per i cittadini e per le aziende.

tecnicofebbraio 201231

controlli sanitarile aziende agricole non dovranno pagare

Grande successo sindacaledi Coldiretti Emilia Romagna

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i documenti della

Uno dei quesiti più frequenti che ci viene posto è quello inerente la documentazione da produrre e qua-li dati e notizie servono da inserire nella pratica di successione

Al momento della morte di una persona si apre la successione e gli eredi, per legge o per testamento, devono presentare, entro 1 anno, la Dichiarazione di Successione, per il passaggio di proprietà dei beni lasciati dal De Cuius e per la liquidazione delle imposte da versare. Tale adempimento, di particolare complessità, viene svolto con serietà e professionalità da IMPRESA VERDE PIACENZA/COL-DIRETTI, la quale nello specifi co provvede a: 1. redigere la Dichiarazione di Successione;2. redigere il Prospetto di Liquidazione delle Imposte;3. preparare il Modello di Pagamento delle Imposte;4. registrare la Dichiarazione di Successione presso l’Agenzia delle

Entrate competente;5. predisporre e presentare la Voltura Catastale.

Allo scopo di offrire ai nostri soci e clienti un miglior servizio, riportiamo di seguito l’elenco dei documenti occorrenti per la Dichiarazione di Successione:

NOTA BENE - In alcuni casi, prima ancora di procedere alla redazione della Dichiarazione di Successione, occorre osservare alcune formalità preliminari, ossia...Nel caso il defunto abbia lasciato un TESTAMENTO ♦ se trattasi di testamento pubblico, occorre rivolgersi, per la

pubblicazione, al notaio che lo ha ricevuto;♦ se trattasi di testamento olografo (scritto a mano dal defunto),

occorre procedere alla pubblicazione presso un notaio.Nel caso vi siano EREDI MINORENNI ♦ richiedere al giudice tutelare l’autorizzazione ad accettare l’ere-

dità con benefi cio d’inventario;♦ rendere la dichiarazione di accettazione benefi ciata;♦ eventualmente, redigere l’inventario;♦ procurarsi un certifi cato di stato di famiglia ed un estratto

dell’atto di nascita del minore.

Nel caso alcuni eredi abbiano fatto la RINUNCIA ALL’E-REDITÀ

♦ portare copia autentica dell’atto di rinuncia Nel caso in cui il defunto abbia fatto, anteriormente alla morte, DONAZIONI AGLI EREDI

♦ portare una copia degli atti di donazione

Ricorda Ecco quali sono le imposte da pagare su alcuni beni (ad es.: gli Immobili) caduti in successione:

♦ Imposta Ipotecaria: 2% ♦ Imposta Catastale: 1% ♦ Imposta di Successione: da valutare caso per caso

DOCUMENTAZIONE GENERICA Portare...

♦ fotocopia dei documenti d’identità e dei codici fi scali del de-funto e degli eredi ♦ certifi cato di morte in carta semplice ♦ stati di famiglia del de cuius alla data di morte e degli eredi ♦ dichiarazione sostitutiva di atto notorio attestante quali sono gli eredi lasciati dal defunto

IMMOBILI ed eventuale AGEVOLAZIONE PRIMA CASA Portare...

♦ copia del titolo di provenienza, ad esempio l’atto di compraven-dita, donazione, divisione ecc., ovvero, se pervenuto da una pre-cedente successione, copia della Dichiarazione di Successione ♦ copia della documentazione catastale, oltre ad eventuali licenze, concessioni edilizie e condoni

Agevolazione Prima Casa A titolo esemplifi cativo, è bene sapere che qualora l’erede posseg-ga i seguenti requisiti:

♦ residenza nel comune in cui è situato l’immobile, o si impegni a trasferirla entro 18 mesi, ♦ non detenga altre abitazioni nell’ambito dello stesso comune, ♦ non abbia, in precedenza, già sfruttato l’Agevolazione Prima Casa,

può accedere al benefi cio dell’abbattimento delle imposte ipote-caria e catastale, le quali non sconteranno più le aliquote, rispetti-vamente, del 2 e dell’1%, bensì verranno applicate in misura fi ssa:

168,00 (Ipotecaria) + Euro 168,00 (Catastale) = Tot. Euro 336,00

ottenendo così un notevole risparmio. È il caso di sottolineare, tuttavia, che utilizzando la suddetta agevolazione, l’erede non può alienare l’Immobile prima di 5 anni, altrimenti decade inesorabil-mente dal benefi cio.

a domanda. . . risposta

successione ereditaria

32

Questo numero della rubrica mensile verrà riservato al tema delle successione ereditarie, in particolare tutto ciò che occorre sapere per affrontare la pratica di successione ereditaria in tutta tranquillità e sicurezza

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marzo 201233 tecnico

CONTI CORRENTI, TITOLI, CASSETTE DI SICUREZZA Preliminarmente è necessario...

♦ per i conti correnti, titoli ecc. recarsi presso la banca interessa-ta e chiedere di quali documenti ha bisogno per svincolare le somme. Infatti, ogni banca agisce in modo diverso ♦ per le cassette di sicurezza procedere all’apertura delle stes-se, al fi ne di redigere l’inventario del contenuto e determinarne il valore

successivamente, portare... ♦ gli estremi dei conti Correnti, dei titoli (azioni, obbligazioni ecc.) e delle banche dove sono intrattenuti i rapporti o ubicate le cassette di sicurezza

AUTOVEICOLINon dovendo essere riportati nella Dichiarazione di Successione, è possibile rivolgersi direttamente ad una agenzia automobilistica per effettuare la variazione di intestazione, a favore degli eredi, presso il Pubblico Registro Automobilistico.

Agrea ha comunicato che effettue-rà il pagamento a saldo della PAC 2011 in due tempi e più precisa-mente:

♦ la prima fase avrà inizio tra fi ne marzo e inizio aprile e sarà to-tale per quelle domande su cui non impatteranno negativamente i dati del REFRESH , mentre sarà parziale per le aziende le cui par-ticelle sono interessate da ano-malie ♦ la seconda fase avverrà entro il 30/06/2012, e riguarderà le aziende per le quali saranno sta-te corrette le anomalie generate dal REFRESH.

Come adeguare?Semplicemente facendo riferimento alle linee guida INAIL-ISPESL reperibili sul sito:www.ispesl.it/sitodts/telai.aspe, per i modelli di trattore sottoelencati, anche al sito della Regione Emilia-Romagna:http://www.ermesagricoltura.it/Sportello-dell-agricoltore/Sicurezza-sul-lavoro-in-agricoltura

È comunque possibile effettuare l’adeguamento anche attraverso soluzioni tecniche differenti, ma sarà in questo caso necessario dimostrare, attraverso prove di laboratorio o adeguate relazioni di calcolo strutturale, che la struttura sia idonea a proteggere l’operatore. Per questi modelli di trattori, prodotti prima del 2000, sono disp onibili le schede tecniche INAIL -ISPESL contenenti i progetti esecutivi dei disp ositivi di protezione ED i test di laboratorio su prototipi

A chi rivolgersi?L’adeguamento può essere effettuato da qualsiasi offi cina meccanica, comprese le offi cine delleaziende agricole che, comunque dovranno rilasciare dichiarazioni di conformità alle linee guidaINAIL-ISPESL, quando applicate, per non dover aggiornare la carta di circolazione.I moduli per le dichiarazioni di conformità alle linee guida INAIL-ISPESL sono reperibili nei siti web citali.

IMPRESE INDIVIDUALI, QUOTE DI S.A.S., QUOTE DI S.N.C.- QUOTE DI S.R.L Per tali attività vista la complessità della documentazione verrà di volta in volta indicata e valutata in un primo colloquio.

PASSIVITÀ DEDUCIBILI La legge riconosce agli eredi la possibilità di detrarre dall’Imposta di Successione alcune passività, purché esse siano validamente documentate. È necessario, pertanto, portare i seguenti documenti in originale:

♦ debiti del defunto verso aziende, verso banche (mutui, ...), debiti da cambiali, debiti verso i lavoratori subordinati, verso lo Stato ♦ pese mediche e chirurgiche relative al defunto negli ultimi 6 mesi di vita ♦ spese funerarie, fi no ad un massimo di 1.032,92 Euro

Ti invitiamo a contattarci per fruire dell’Assistenza di cui sopra, ovvero per fi ssare un appuntamento in Sede presso l’Uffi cio Suc-cessioni o nei vari Uffi ci Zona.

Requisiti di sicurezza dei trattori contro il ribaltamentoPagamenti

agrea

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34

A pochi mesi dall’entrata in vigore dell’im-posta municipale unica, è stato ormai chia-rito l’intero quadro normativo, e dalle pri-me simulazioni, il settore agricolo ne esce pesantemente colpito. L’IMU infatti, la cui entrata in vigore era inizialmente prevista per il 2014, è stata anticipata dal decreto così detto “Salva Italia” in via sperimentale a partire dal 2012. Lo stesso decreto ha inoltre stabilito che sarà applicata anche sulle prime case, tutte le prime case, sia civili, sia rurali. E ancora ben più grave, è stato chiarito che sarà applicata an-che ai fabbricati rurali strumentali. L’I-MU colpisce il possesso degli immobili (terreni agricoli, fabbricati ed aree edi-fi cabili) non tenendo conto della loro capacità di reddito, ma del solo e sem-plice possesso, tanto da essere defi nita un’imposta patrimoniale vera e propria. Sostituisce l’ICI, della quale ricalca diversi presupposti impositivi, e per gli immobili non locati, sostituisce l’IRPEF e le relative addizionali. I versamenti, per i quali si potrà utilizzare solo il modello F24, dovranno es-sere effettuati semestralmente entro il 16 giugno ed entro 16 dicembre.

Relativamente ai fabbricati sono stati previsti nuovi coeffi cienti di moltiplicazioneRelativamente ai terreni invece è stato previsto un moltiplicatore di 130, ridotto a 110 per i soggetti che con qualifi ca di coltivatore di-retto o imprenditore agricolo prin-cipale, conducono direttamente il terreno. Sempre relativamente ai soli terreni, è stata confermata l’esenzione per la zona agrico-la svantaggiata (alta collina e montagna).Ma le decisioni ora spettano ai comuni che possono applicare diffe-renti aliquote in base alla tipologia di immobili, pur entro certi spazi di manovra, imposti dallo stato, al quale tra l’altro i comuni dovranno riversare, la quota del 50% dell’imposta ad eccezione di quella calcolata sulle prime case e sui fabbricati rurali.

IMU, un colpo pesante per le imprese agricoleChiarito il quadro normativo, ora le decisioni spettano ai Comuni

Simulazione IMU

categorie catastali coefficiente A (escluso A/10), C/2, C/6 C/7 160

B, C/3, C/4, C/5 140

D/5 e A/10 80

D (escluso D/5) 60

DESCRIZIONE IMMOBILE CATEGORIA ALIQUOTA IMU LORDA DETRAZIONE IMU NETTA

CASA RURALE A7 581,20 160 4‰ 390,57 200,00 190,57

PERTINENZA C6 26 mq 73,60 160 4‰ 49,46

FABBRICATI

ABITATIVI

SUPERFICIE CONSISTENZA

RENDITA CATASTALE

COEFFFICENTE MOLTIPLIC.

170 mq 7 vani

DESCRIZIONE IMMOBILE CATEGORIA ALIQUOTA IMU LORDA DETRAZIONE IMU NETTA

CASA RURALE A7 581,20 160 4‰ 390,57 200,00 190,57

PERTINENZA C6 26 mq 73,60 160 4‰ 49,46

FABBRICATI

ABITATIVI

SUPERFICIE CONSISTENZA

RENDITA CATASTALE

COEFFFICENTE MOLTIPLIC.

170 mq 7 vani

FABBRICATI STRUMENTALI

DESCRIZIONE IMMOBILE CATEGORIA ALIQUOTA IMU IMU

STALLA D10 450 mq 2.374,20 60 2‰ 299,15 1‰ 149,57

RICOVERO ATTREZZI C7 90 mq 470,40 160 2‰ 158,05 1‰ 79,03

RICOVERO ATTREZZI D10 290 mq 1.226,00 60 2‰ 154,48 1‰ 77,24

ABITAZIONE DIPENDENTE A2 329,00 160 2‰ 110,54 1‰ 55,27

AGRITURISMO D10 210 mq 3.620,00 60 2‰ 456,12 1‰ 228,06

FOTOVOLTAICO A TERRA D1/D10 3.500,00 60 2‰ 441,00 1‰ 220,50

SUPERFICIE CONSISTENZA

RENDITA CATASTALE

COEFFFICENTE MOLTIPLIC.

ALIQUOTA RIDOTTA

110 mq 5 vani

(100 kv)

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fi scale tributariomarzo 201235

Fabbricati, c’è tempo fino al 31 marzoper presentare le domande di ruralità

Fissato al 30 novembre 2012il termine per l’accatastamento dei FABBRICATI RURALI

Grazie alle pressioni fatte dalla Coldiretti, la tanto attesa proroga è arrivata. Il governo ha riaperto i termini per la presentazione delle domande di variazione della categoria catastale dei fabbricati rurali nelle classi A6/R e D10.Sono interessati dalle predette richieste di variazione (ai sensi dell’art. 7, comma 2-bis, del DL 70 del 2011) i titolari di fabbricati rurali, già accatastati ed iscritti nel catasto edilizio urbano, in catego-rie diverse da quelle previste per i rurali.Recenti modifi che normative impongono infatti ai proprietari di fab-bricati aventi i requisiti di ruralità e iscritti nel catasto dei fabbricati, l’obbligo di presentare all’Agenzia del Territorio una domanda di

Il decreto così detto “Salva Italia” (d.l. 201/2011), oltre ad anticipare l’applicazione dell’IMU a partire dal 2012, stabilisce che i fabbricati rurali, sia abitativi che strumentali, iscritti al catasto terreni senza attribuzione di rendita, devo-no essere censiti al catasto edilizio urbano entro il 30 novembre 2012.Questo perché come detto, gli stessi fabbricati rurali sono soggetti all’imposta, se pur con coeffi cienti ed aliquote ridotte.Dovranno quindi essere accatastati tutti i fabbricati che fi no ad ora, per effetto dell’esenzione ai fi ni ICI e IRPEF, erano semplicemente “iscritti in mappa”,

variazione della categoria catastale per l’attribuzione della categoria A6/R alle abitazioni rurali e della categoria D10 per i fabbrica-ti rurali strumentali, allegando un’autocertifi cazione nella quale si dichiara la sussistenza di tutti i requisiti di ruralità per il quinquen-nio precedente. Questo perché le predette “domande di ruralità” se accolte, consentono di chiudere la possibilità di accertamento dell’ICI da parte dei comuni. Inoltre, con l’introduzione dell’IMU, le predette variazioni assumono particolare rilevanza soprattutto in merito ai fabbricati strumentali, che se correttamente classifi cati nella categoria D10, potranno usufruire di aliquote e coeffi cienti di rideterminazione ridotti.

senza l’attribuzione di un autonoma rendita.La pratica di accatastamento potrà essere gestita solo da geometri e tecnici abilitati. Per questo, al fi ne di offrire un miglior servizio agli associati, Coldiretti Piacenza, sta stipulando convenzioni con alcuni studi tecnici, che offrono i predetti servizi a tariffe agevolate.Per poter effettuare però un attenta e puntuale analisi di tutte le aziende interessate, si è deciso di non procedere a specifi che convocazioni, ma di abbinare le verifi che e le valutazioni dei fabbricati rurali alla raccolta dei piani colturali per uma e pac e alla raccolta della dichiarazioni dei redditi 730 e unico.Gli uffi ci periferici di Coldiretti Piacenza sono a disposizione per eventuali chiarimenti in merito.

L’attribuzione delle rendita catastale diventa obbligatoria per l’applicazione dell’IMU

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L’articolo 14 della legge 183/2011 (c.d. legge di stabilità 2012) ha introdotto nuovi limiti per la liquidazione trimestrale dell’iva.Potranno ora optare per la “chiusura trimestrale” le aziende che svolgono attività agricole, con un fatturato non superiore ai 700 mila euro per le cessioni di beni e non superiore ai 400 mila euro per le prestazioni di servizi (conto terzi e agriturismi).La nuova soglia, elevata dai precedenti 516.456,90 euro (309.874,14 euro per le prestazioni di servizi), consentirà di pas-sare dal 2012 alla liquidazione e al versamento trimestrale dell’iva, anche ad aziende, che nel corso degli anni precedenti hanno dovuto liquidare mensilmente l’imposta. A differenza della periodicità men-sile, che prevede il versamento dell’iva a debito entro il 16° giorno del mese successivo, la chiusura trimestrale prevede che l’eventuale debito d’imposta sia versato entro il giorno 16 del secondo mese successivo al trimestre di riferimento.

Al fi ne di informare tutti i produttori di energia elettrica da fotovoltaico, degli adempimenti a cui sono soggetti, di se-guito elenchiamo suddivisi in base alla tipologia di impianto e alla potenza instal-lata, adempimenti e relative scadenze. Al fi ne di agevolare le imprese assistite al rispetto di questa serie di adempimenti, Coldiretti Piacenza, si è attivata per offrire questi nuovi servizi.

IVAinnalzati i limiti per le liquidazioni trimestrali

Impianti fotovoltaici: adempimenti e scadenze

36

1° trimestre 16 maggio

2° trimestre 16 agosto

3° trimestre 16 novembre

acconto 27 dicembre

chiusura annuale 16 marzo

Va sottolineato però, che l’opzione per la liquidazione trimestrale, non rappre-senta un obbligo, bensì una scelta che le aziende possono effettuareMentre da un lato la liquidazione trimestrale è sicuramente un vantaggio in termini di adempimenti burocratici, dall’altro può rappresentare un costo in quanto l’eventuale iva da versare, dovrà essere maggiorata dell’ 1% a titolo di interesse.

Al fi ne di approfondire con la dovuta attenzione le valuta-zioni in merito al cambio di periodicità, le aziende interes-sate saranno invitate direttamente dai relativi uffi ci zona di Coldiretti.

700 mila euro per le cessione di beni, 400 mila euro nel caso di prestazioni di servizi

Attivato un nuovo servizio per dare assistenza ai produttori di energia elettrica

Ogni azienda è quindi invitata a voler verifi care, se i predetti adempimenti saranno segui-ti dai tecnici impiantisti che hanno seguito la progettazione e la realizzazione dell’impian-to, in quanto anche compresi nei contratto di fornitura e di realizzazione dello stesso, oppure se per gli stessi ogni azienda dovrà provvedere in proprio o usufruendo del nostro servizio.Si invitano quindi le aziende interessate, fatte le opportune verifi che e valuta-zioni, a voler contattare il nostro uffi cio zona di riferimento.

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Credito d’imposta per la ricerca scientifi ca (bonus ricerca) in via sperimentale, è istituito per gli anni 2011 e 2012 un credito di imposta riconosciuto alle imprese che fi nan-ziano progetti di ricerca, svolti da Università ovvero enti pubblici di ricerca e altre strutture che potranno essere individuate con apposito decreto.1. Criteri di applicazione

♦ spetta per gli investimenti effettuati a decorrere dal 01/01/2011; ♦ compete nella misura del 90% della spesa incrementale di investimento; ♦ è utilizzabile esclusivamente in compensazione, con esclusione dei pagamenti contributivi previdenziali INPS dovuti dai titolari di posizioni assicurative o dai datori di lavoro e premi INAIL; ♦ deve essere rendicontato in dichiarazione dei redditi; ♦ non concorre alla formazione del reddito IRPEF - IRES e della base imponibile; ♦ non rileva ai fi ni della determinazione della quota di deducibilità degli interessi passivi e delle spese generali non inerenti; ♦ non può essere chiesto a rimborso.

2. Chi ne può usufruirein assenza di esplicite esclusioni il credito è destinato a tutte le imprese costituite successivamente alla data del 14/05/2011 , data di entrata in vigore il decreto sviluppo. Sono irrilevanti, quindi, la forma giuridica, le dimensioni, il regime contabile adottato ed il settore economico di appartenenza.3. Tipologia di costi ammissibiliriferiti a contratti stipulati con Università ed Enti pubblici di ricerca ritenuti ammissibili, in misura congrua e pertinente, purchè i risul-tati della ricerca siano acquisiti nell’ambito di operazione effettuata alle normalli condizioni di mercato e che non comporti elementi di collusione.

4. Sono esclusii costi per le ricerche svolte direttamente dalle imprese nonché i costi da queste sostenute per l’acquisto di beni e servizi messi a disposizione delle imprese (cd. Ricerca interna) nonché i costi da queste sostenute per l’acquisto di beni e servizi messi a di-sposizione delle Università per lo sviluppo del progetto di ricerca commissionato.

5. Periodo di utilizzo del credito d’impostaè fruibile in tre quote annuali di pari importo, a decorrere dal giorno successivo a quello di realizzazione dell’investimento incrementale. È fruibile in tre quote annuali di pari importo, a decorrere dal giorno successivo a quello di realizzazione dell’investimento incrementale. Considerato che il credito d’imposta può essere cumulato con altre agevolazioni o contributi pubblici, qualora l’importo annuo fruibile non sia utilizzato per intero, la parte residua potrà essere compen-sata nel periodo d’imposta successivo.

Bonus ristrutturazioni 36%Diventa un’agevolazione permanente, senza più scadenze, confer-mato anche il tetto di spesa di Euro 48.000,00 per ogni unità immobiliare.

♦ Tra gli interventi detraibili, le nuove disposizioni prevedono quel-li per la ricostruzione o il ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di calamità naturali. ♦ Non sarà più necessario inviare la comunicazione al centro Operativo di Pescara per benefi ciare della detrazione prevista per i predetti interventi di recupero edilizio. ♦ Rimane l’obbligo in alcuni casi della comunicazione (racc. AR) preventiva all’Asl del territorio dove si svolgono i lavori. ♦ Nella fattura non va più indicato il costo della mano d’opera. ♦ Le ritenute sui compensi delle imprese diminuisce dal 10 al 4%.

Altre importanti

fi scale tributariomarzo 201239

novità fiscali

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40

Bonus risparmio energetico - detrazione 55%Viene prorogata al 31/12/2012 per gli interventi eseguiti per i periodi d’imposta 2011 e 2012. Il benefi cio viene esteso alle spese sostenute per interventi di sostituzione di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore dedicati alla produzione di acqua calda sanitaria. Dal 01/01/2012 le spese sostenute per interventi di riqualifi cazione energetica potranno benefi ciare della detrazione del 36% a tempo indeterminato.

Comunicazioni familiari a caricoPer i lavoratori dipendenti e i pensionati viene meno l’obbligo di comunicare ogni anno i dati relativi a detrazioni per familiari a carico. L’obbligo permane solo in caso di variazione dei dati.

Modalità di accertamentoIn materia di accertamento si segnala: l’obbligo, per la guardia di Finanza, di eseguire gli accessi in borghese; il termine di permanen-za dei verifi catori presso le imprese in contabilità semplifi cata e i lavoratori autonomi non potrà superare i quindici giorni; ai fi ni del computo del termine di permanenza dei verifi catori si prenderanno in considerazione solo i giorni di permanenza effettiva; i controlli po-tranno essere effettuati al massimo ogni sei mesi; gli atti compiuti in violazione a queste regole costituiscono, per i dipendenti pubblici, illecito disciplinare.

SpesometroLe spese ed il tenore di vita sono al centro della strategia del fi -sco per individuare l’effettiva capacità contributiva del contribuente persona fi sica. Gli strumenti a disposizione del fi sco di contrasto all’evasione, rinnovati e adattati ai nuovi scopi, sono sostanzialmente tre: il redditometro, l’accertamento sintetico e lo spesometro.. Lo spesometro consiste nella necessità di inviare una comunicazione telematica delle operazioni ( rese e ricevute) rilevanti ai fi ni Iva e di importo non inferiore a Euro 3.000,00. Tale obbligo viene abrogato in caso di pagamento con carte di credito, prepagate o bancomat.

Rinvio versamentiI versamenti e gli adempimenti, anche se solo telematici, che sca-dono il sabato o in un giorno festivo sono sempre rinviati al primo giorno lavorativo successivo.

Contabilità semplifi cataInnalzamento dei parametri per l’adozione del regime di contabilità semplifi cata (euro 400.000 di ricavi per le imprese di servizi e euro 700.000 di ricavi per le altre imprese).

Scheda carburanteNon è più prevista la compilazione della scheda carburante se il pagamento avviene con carte di credito, debito o prepagate.

Deduzione integrale fi no a 1000 euroI contribuenti in regime di contabilità semplifi cata possono dedurre fi scalmente l’intero costo, per singole spese non superiori a 1000 euro, nel periodo d’imposta in cui ricevono la fattura.

Rimborsi d’impostaLa richiesta di rimborso fatta dal contribuente in dichiarazione può essere modifi cata in richiesta di compensazione entro 120 giorni dalla presentazione della dichiarazione stessa.

Stop richieste datiI contribuenti non devono fornire informazioni che siano già in pos-sesso del Fisco e degli enti previdenziali ovvero che da questi pos-sono essere direttamente acquisite da altre amministrazioni.

Deperimento merci - attestato di distruzioneInnalzamento a 10.000 euro della soglia di valore dei beni d’impresa per i quali è possibile ricorrere ad attestazione di distruzione con atto notorio.

Alcune tematiche saranno oggetto di approfondimenti sui prossimi numeri del nostro periodico.

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Nel rispetto di quanto previsto dal d.l. 185/2008, nello scorso novembre si è provveduto all’attivazione e al deposito presso il Re-gistro Imprese della CCIAA delle caselle di posta elettronica certifi -cata, obbligatorie per tutte le società.Al fi ne di agevolare le imprese assistite in relazione a questo ulterio-re adempimento, Coldiretti Piacenza aveva infatti attivato un appo-sito servizio, per il rilascio ed il deposito delle caselle pec. Concluse ora le fasi di rilascio, attivazione e deposito delle pec, si invitano le aziende che hanno aderito al servizio, a ritirare presso i relativi uffi ci zona, utente e password necessari per accedere alla propria casella di posta elettronica certifi cata. Verrà inoltre consegnata ad ogni azienda, la scheda illustrativa delle caratteristiche tecniche e le principali istruzioni per l’uso (disponibili anche sul nostro sito www.coldiretti.piacenza.it).

Queste caselle di posta elettronica certifi cata consentono di inviare e ricevere messaggi e allegati con valore legale, superiore a quello della raccomandata A/R e del fax. Gli stessi indirizzi pec, disponibili tramite la CCIAA, verranno utilizzati a breve dalle pubbliche ammi-nistrazioni nella spedizione di documenti di rilevante importanza (si pensi ad esempio all’invio di cartelle di pagamento). Inoltre, sempre tramite le caselle pec, ogni azienda potrà inviare e ricevere, contratti, ordini e fatture, buste paga e altri documenti di rilevante importanza. Il tutto con un notevole risparmio di costi e di tempi rispetto ai tradizionali servizi di posta.Ed è proprio per questi vantaggi, che la pec si sta diffondendo oltre che tra le società, anche tra le ditte individuali, che pur non essendo obbligate al deposito pec, ne richiedono l’attivazione..

fi scale tributariomarzo 201243

PEC: consegna di utente e password per accedere alle caselle di postaSono oltre 500 le società che

hanno attivato la PEC-COLDIRETTI, ora il servizio si estende anche alle ditte individuali

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l’avviso di addebito F24 tramite SMS. Così se la sperimentazione avrà successo, già a partire dal prossimo mese di giugno, si potrà mettere a regime l’intero sistema che permetterà ai soggetti inte-ressati, di ricevere qualche giorno prima della scadenza della delega di versamento F24 e del relativo addebito in c/c, un semplice SMS con la comunicazione di importo, data e tributi in scadenza.

Si invitano quindi tutte le aziende clienti aderenti al ser-vizio F24 on-line, a voler comunicare al proprio uffi cio zona di riferimento, il numero di cellulare sul quale rice-vere i predetti avvisi di addebito

Visti gli ottimi risultati ottenuti dalle comunicazioni tramite SMS, il servizio fi scale di Coldiretti Piacenza, ha deciso di utilizzare lo stes-so sistema per la comunicazione degli addebiti in conto corrente, relativi ai versamenti in F24.A partire dal 2008, per tutte le aziende clienti che ci hanno con-ferito l’apposito mandato, si procede periodicamente all’invio delle deleghe F24 telematiche per l’addebito in c/c di tasse, tributi e contributi.In diversi casi però, a causa di tempistiche sempre più ristrette, diventa diffi cile comunicare per tempo agli interessati la cifra che verrà addebitata in conto.Proprio per ovviare a questo problema, si è deciso di sperimentare

F24 onlinee avviso di addebito via SMS

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A breve l’avvio della fase sperimentale, dal prossimo giugno a regime per tutte le imprese

L’uffi cio fi scale provinciale e gli uffi ci periferici di Coldiretti sono a disposizione per fornire ulteriori informazioni, integrazioni, chiarimenti e per la compilazione delle istanze

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Il Decreto sulle semplifi cazioni (n.5/2012) ha introdotto importanti novità in materia di lavoro. Tra le novità che interessano diretta-mente il mondo del lavoro le più importanti sono: i controlli sulle imprese, semplifi cazioni in materia di libro unico; interdizione an-ticipata dal lavoro per maternità e pagamenti in favore dell’Inps (tutti i pagamenti ed i versamenti delle somme dovute all’Inps a qualsiasi titolo (contributi, interessi ecc.) saranno tracciabili; andran-no infatti effettuati a decorrere dal 1 maggio 2012 esclusivamente con strumenti di pagamento elettronici, bancari o postali (carte prepagate, carte bancomat e di credito,bonifi ci ecc.) con conse-guente esclusione del pagamento in contante. Sempre in tema di semplifi cazioni l’’art. 17, consacra un risultato già raggiunto, a livello amministrativo, dalla Coldiretti, con decorrenza dal 15 novembre 2011: ovverosia l’abrogazione dell’obbligo di trasmettere alla Pre-fettura Sportello unico il modello Q. Oggi la norma stabilisce che la comunicazione obbligatoria al Centro per l’impiego ha valenze di assolvimento dell’obbligo di trasmissione del contratto si soggiorno per i lavoratori già presenti in Italia ed in possesso di permesso di soggiorno valido che abiliti allo svolgimento di attività di lavoro subordinato Anche i commi successivi conferiscono forza di legge a talune delle istanze avanzate dalla Coldiretti e formalizzate nel recente Avviso comune del 24 gennaio 2012. Ora, la normativa di riferimento prevede che nel caso in cui siano trascorsi venti giorni dalla presentazione dell’istanza per l’ingresso di un lavoratore extra comunitario per lavoro stagionale e lo sportello unico per l’immigra-

zione non abbia espresso il proprio diniego, la domanda si intende accolta in virtù del principio del silenzio-assenso, qualora sussistano due precise condizioni:a) la richiesta deve riguardare uno straniero già autorizzato nell’an-no precedente a prestare la propria attività lavorativa presso lo stesso datore di lavoro;b) per lo stesso datore di lavoro richiedente che deve averlo rego-larmente assunto l’anno precedenteNel rispetto del limite massimo di nove mesi del permesso di lavo-ro stagionale, l’autorizzazione si intende prorogata ed il permesso di soggiorno può essere rinnovato nel caso in cui si presenti una nuo-va opportunità di lavoro stagionale offerta dallo stesso o da altro datore di lavoro. L’autorizzazione al lavoro può essere concessa a più datori di lavoro, dopo il primo, che utilizzano lo stesso lavoratore stagionale in periodi successivi, ed è rilasciata a ciascuno di essi pur se il lavoratore si trovi, legittimamente nel nostro Paese, a causa dell’avvenuta instaurazione del primo rapporto di lavoro stagionale: il lavoratore è esonerato dall’obbligo di rientro nel proprio Paese per il visto consolare d’ingresso , ed il permesso è rinnovato fi no alla scadenza del nuovo rapporto stagionale, nel rispetto del limite massimo (nove mesi).

fi scale paghemarzo 201247

Le novità in materia di lavoro

semplificazione e sviluppo 2012

permesso di soggiorno pluriennaleLa richiesta di assunzione di lavoratore stagionale in possesso di permesso di soggiorno pluriennale, può essere effettuata anche da un datore di lavoro diverso da quello che ha ottenuto il nulla osta triennale per lavoro stagionale.

A partire dal 6 dicembre 2011, data di entrata in vigore del D.L. n. 201/2011 (c.s.”salva Italia“) tutti i datori di lavoro di ogni ca-tegoria devono attenersi alle nuove regole sulla tracciabilità per il pagamento degli stipendi di importo superiore a 999,99 euro. Pertanto il datore di lavoro deve prestare molta attenzione alle modalità di pagamento di fi ne mese, e, in presenza di un netto di retribuzione di importo pari superiore a 1.000 euro, non potrà più

risolvere con i contanti della cassa. Unica modalità di pagamento per importi pari o superiori a 1.000 euro sono ad oggi solamen-te gli strumenti tracciabili quali bonifi ci oppure assegni,bancari o circolari,vaglia postali e cambiari che rechino l’indicazione del nome o della ragione sociale del benefi ciario e la clausola di non trasferibilità.

tracciabilità degli stipendi

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COMUNE DIPIACENZA

PROVINCIA DIPIACENZA

In collaborazione con Con il patrocinio di Con il contributo di

Comunità Montanadell’Appennino

Piacentino

Media partner

FAMIGLIAPIASINTEINA

Partner organizzativi

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niente oneri ambientali per il trasporto di rifiuti entro i dieci km

CUD 2012

lavoro con i voucher

libro unico del lavoro

lavoratori extracomunitari

certificazione telematica di malattia

responsabilità del datore di lavoro nella verifica del permesso di soggiorno

detassazione sulle somme collegate alla competitività

INPS: lavoratori domestici - contributi dovuti per l’anno 2012

colf e badanti - compensi ai lavoratori domestici

notizie in brevemarzo 201249

Risolvendo, seppure parzialmente, alcuni dei problemi legati al trasporto di rifi uti effet-tuato dagli imprenditori agricoli tra fondi spesso limitrofi , passando per la pubblica via, il decreto legge in materia di semplifi cazioni pubblicato in gazzetta uffi ciale (articolo 28 del D.L. 9 febbraio 2012) prevede che non è considerato trasporto, ai sensi del “codi-ce ambientale”, il trasporto dei propri rifi uti da un fondo appartenente alla medesima azienda agricola, quando la distanza tra i fondi non sia superiore a dieci chilometri o verso il sito della cooperativa agricola di cui si è soci. La disposizione, fortemente sol-lecitata dalla Coldiretti, risulta migliorata rispetto a quella discussa inizialmente in sede di Consiglio dei Ministri, in cui le semplifi cazioni erano limitate a trasporti effettuati fi no ad un chilometro di distanza. A partire dal 10 febbraio, quindi, le imprese agricole possono trasportare i propri residui per distanze fi no a dieci chilometri, senza dover adempiere agli oneri derivanti dall’applicazione delle norme in materia di trasporto dei rifi uti, dimostrando che stanno andando verso la messa a dimora dei rifi uti in un deposito temporaneo, normalmente situato presso la sede aziendale. Il decreto legge integra anche la defi nizione di deposito temporaneo, prevedendo che si consideri tale, oltre al luogo di produzione dei rifi uti, il sito che sia nella disponibilità giuridica della cooperativa agricola di cui gli stessi sono soci. Le medesime semplifi cazioni, quindi, sono riconosciute agli imprenditori agricoli che trasportano i propri rifi uti verso la sede della cooperativa agricola di cui sono soci.

La generalità dei sostituti d’imposta deve consegnare ai lavoratori, collaboratori o pensionati la certifi cazione unica dei redditi di lavoro dipendente e assimilati corrisposti nel 2011 tramite modello Cud 2012.

Prorogato fi no a fi ne 2012 il termine che consente ai la-voratori part-time e percettori di prestazioni a sostegno del reddito di svolgere prestazioni di lavoro accessorio, in tutti i settori produttivi,compresi gli enti locali, e nel limite massimo di Euro 3.000 per anno solare.

Posticipo del termine ultimo per effettuare le registrazioni sul Libro Unico del Lavoro, dal 16 del mese successivo a quello di riferimento all’ultimo giorno del mese successivo.

La legge 125/2008 ha inasprito il regime sanzionatorio per il datore di lavoro che assume un lavoratore privo di permesso di soggiorno o con un permesso scaduto, per il quale non sia stato richiesto il rinnovo nei termini di legge. Per ogni lavoratore assunto privo di permesso di soggiorno è prevista la reclusione da 6 mesi a 3 anni e la sanzione pecuniaria di 5.000 euro (approfondimenti all’interno del giornale).

Per la generalità dei datori di lavoro decorre l’obbligo di ricevere solo in via telematica i certifi cati di malattia dei la-voratori. Non è più possibile richiedere ai lavoratori la copia cartacea del certifi cato di malattia, salvo le eccezioni previ-ste. Il datore di lavoro deve recuperare la certifi cazione on line o tramite mail (approfondimenti all’interno del giornale).

Con sentenza n. 32934 del 31 agosto 2011, la I Sezio-ne Penale della Cassazione ha affermato la responsabilità penale del datore di lavoro che, in buona fede, assume un lavoratore extracomunitario non in regola con il permesso di soggiorno. A detta della Suprema Corte, il datore di lavoro deve sempre verifi care la regolarità del documento e non “fi darsi” di ciò che gli viene detto dal lavoratore, in quanto non potrà invocazione a sua discolpa la buona fede in caso di inesattezza o insussistenza delle affermazioni del cittadino extracomunitario.

Si è proceduto da parte delle Associazioni Datoriali e Organizzazioni Sindacali agri-cole per l’anno 2012, alla sottoscrizione degli accordi quadro nazionali (operai agricoli e fl orovivaisti-quadri e impiegati agricoli) per l’applicazione del particolare regime di tassazione agevolata per l’anno 2012 a valere sulla retribuzione correlata al perse-guimento di una maggiore produttività e competitività aziendale. L’intesa raggiunta per essere idonea ad esplicare effi cacia nei confronti degli operai agricoli operanti nelle aziende agricole associate, dovrà essere seguita dalla sottoscrizione di specifi co accordo provinciale.

L’INPS, con la circolare n. 17 del 3 febbraio 2012, informa che sono state determi-nate le nuove fasce di retribuzione su cui calcolare i contributi dovuti per l’anno 2012 per i lavoratori domestici. L’Istituto, inoltre, fa presente che l’aliquota contributiva per i datori di lavoro domestico non ha subito modifi cazioni rispetto al 2011.

Anche il datore di lavoro domestico che eroga retribuzioni pari o superiori a mille euro dovrà adottare quale forma di pagamento il bonifi co bancario o un assegno (di conto corrente o circolare). Quest’ultima forma di pagamento è obbligatoria per i lavoratori che non hanno un conto corrente. Per non incorrere in violazioni conviene abbandonare la prassi di corrispondere acconti in contanti, quando il cash che si an-ticipa, si riferisce a uno stipendio complessivo superiore a mille euro. In vigore dal 1° febbraio 2012.

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