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Anno VIIn. 1

GFebbraio 1986Lire mille

Sommaroo

Premio Isola dIschia I concorso internazionale di Direzione dOrchestra p. 4 I politici... questi tuttofare.. p. 5

La festa del vigileurbano - Compiti e figura del vigile urbano pp. 6/8

Lacco Ameno avr la scuola media? p.9

I cataloghi delle mostre nel CastellodIschia p. 10, 11, 12

Ancora incerta la funzionalitdellOsservatorio pp. 13/14

Appello del Vescovo per il s allora di religione p.14

Provvedimenti urgenti per la finanza locale pp. 19/21

Napoli Antica pp. 23/24

Danni provocati dallabuso dei farmaci pp. 25/29

Uomini illustri di ForioTommaso Cigliano padre dellomeopatia p.30

La spiritualit di Mons. E. De Laurentiis pp31/32

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Premio Isola dIschia Primo Concorso Internazionale

di Direzione dorchestra

LAmministrazione comunale di Lacco Ameno, nellambito delle iniziative di carattere culturale, artistico-musicale e di promozione turistica, intende istituire un Premio Isola dIschia per il primo con-corso internazionale di Direzione dorchestra, che avrebbe i seguenti scopi, come si legge nella delibera di G. M. n. 337 del 5.11.85: diffusione e conoscenza del repertorio musicale operistico italiano; scoprire nuovi talenti nel set-tore della Direzione dorchestra; diffondere la co-noscenza dellisola di Ischia sul piano internaziona-le come luogo di turismo qualificato culturalmente. La delibera citata mette ancora in evidenza le se-guenti positive premesse che possono dare alla ma-nifestazione una notevole portata:- Esistono in Italia due concorsi di direzione: uno alla Scala di Milano (Premio Cantelli) con scaden-za quadriennale e laltro al Teatro Comunale di Firenze (annuale): il loro repertorio verte sul pro-gramma sinfonico tradizionale. Allistituendo nuo-vo concorso di direzione (pochissimi esistenti in tutto il mondo) sar dato un carattere che lo diffe-renzi dai precedenti, riservandolo alla produzione sinfoni-co-vocale del repertorio operistico italiano (formula questa unica in tutto il mondo) con brani tratti da opere liriche di Rossini, Verdi, Puccini, etc, ricercando anche nella produzione pi trascurata nei teatri dopera, con sinfonie da opere e brani vo-cali riservati a cantanti solisti (romanze) ed in duo, terzetto, concerti, etc... - La pubblicizzazione del concorso (bandi di con-corso, manifesti) verrebbe realizzata in modo da assolvere anche al compito promozionale di cono-scenza turistica dellIsola, rivolta a qualsiasi potenziale utente, e quindi anche ai giovani musicisti e loro familiari che in occasio-ne della partecipazione al concorso verrebbero a diretto contatto con le strutture turistiche dellIsola usufruendone in modo diretto. - Il concorso si av-varrebbe della collaborazione di una eminente giu-ria internazionale e verrebbe utilizzata una orche-

stra di oltre 70 persone per circa 8-9 giorni con la partecipazione di 8 cantanti lirici (perii repertorio vocale-lirico), con due pianisti collaboratori. - Con una tale iniziativa Lacco Ameno e lIsola dI-schia si imporrebbero allattenzione del pubblico specializzato italiano ed internazionale come nuovo centro di produzione culturale, abbinando al turi-smo di massa anche un turismo qualificato di tipo culturale, entrambi essenziali ad un maggiore svi-luppo dellIsola e alla sua immagine di prestigio nel mondo. Detta manifestazione dovrebbe svolger-si nella prima decade del mese di ottobre, almeno questanno, in considerazione dei tempi di avvio e di organizzazione, ma successivamente potrebbe ave-re come periodo di attuazione il mese di aprile.

Queste le principali norme di svolgimento: 1) Costituzione (facoltativa) di un comitato patro-cinatore del concorso (artisti e personalit politiche nazionali ed internazionali). 2) Nomina dei membri di giuria scelti tra i maggiori direttori dorchestra (nazionali ed esteri) nel rispetto delle norme ministeriali vigenti al riguardo. 3) Costituzione e nomina della Direzione artistica e della Direzione organizzativa, rispettivamente affi-data al M. Silvano Frontalini, direttore dorchestra e direttore artistico del Premio Ancona giunto alla 8a edizione, e alla signora Leonora Fiacchini (Segreta-riato Musicale Dorico, organizzatrice di manifesta-zioni nazionali ed internazionali). La Direzione artistica provvedere alla costituzione della Giuria ed alla formulazione del bando di re-golamento, mentre quella organizzativa provveder alla realizzazione pratica delle direttive artistiche impartite ed alla realizzazione del concorso prima, durante e dopo la fase di realizzazione. 4) Sar possibile durante lo svolgimento del concor-so utilizzare lorchestra per un concerto sinfonico se-rale pubblico con solista la pianista ischitana Tufano.

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Promotrice lAmministrazione comunale di Lacco Ameno

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I politici questi tuttofare..

In un tempo in cui le attivit operative e direttive, anche per i progressi tecnici che sempre pi le in-vestono, richiedono numerose e necessarie specia-lizzazioni e quindi limpegno di persone preparate specificamente, si presenta invece attaccata alla tradizione del tuttofare la figura delluomo poli-tico. Questo presume ancora di poter e di saper stare a capo di qualsiasi organismo, condizionarne le scel-te e guidarne la vita. Al di l della personale com-petenza in un settore o nellaltro, spesso fa da fon-damento a posizioni di vertice la semplice ed unica prerogativa di esponente di una forza politica. La fiducia che il dirigente pu garantire non sempre legata alle sue particolari conoscenze nel campo che destinato a presiedere, come sarebbe logico ed opportuno, ma il pi delle volte deriva dalla sua militanza partitica oppure dai consensi che riesce a concentrare su di s anche dalle altre forze poli-tiche. La confusione che regna tra i ruoli politico e tec-nico tende a far prevalere il primo sul secondo e di conseguenza spesso si entra in una logica non di attitudini e di capacit, ma di equilibrio tra i vari partiti. Si tratta cos, in tutto o in parte, di gestire il pote-re piuttosto che la specifica materia di questo o di quellente. Raramente si ritrovano uomini giusti al posto giu-sto. E daltra parte, quando una certa mentalit si diffonde e si fa dominante nellopinione generale, riesce difficile distinguere tra luno e laltro fenome-no, sicch si portati a conclusioni negative in ogni caso: scarsa fiducia si rivolge anche verso situazioni che invece offrono ampie garanzie di capacit e di lavoro. La circostanza diventa poi particolarmente dif-ficile per lo stesso uomo politico, se si aggiungono difficolt proprie insite in un sistema gi privo di chiari indirizzi normativi e di adeguate risorse fi-nanziarie. In una ingenuit non certo priva di fon-damento, ma alquanto inconcepibile, ci si chiede: come possibile aspirare a poltrone gi in partenza scomode e piene di contrasti? Evidenti e deleterie esemplificazioni di un com-portamento e di un atteggiamento che rispecchiano quanto si va dicendo sono molto comuni, sia se si prende in considerazione il pi vasto orizzonte na-zionale, sia se ci si limita al campo locale, a noi pi vicino e pi esposto ad una esperienza diretta. Oggi si parla di disservizio delle USL (Unit Sani-tarie Locali), di malcontento generale per il modo in cui viene svolta lassistenza sanitaria; ebbene, questa realt viene fatta risalire anche e soprattutto alla mancata attuazione della distinzione dei ruoli politico e tecnico. Sul nostro territorio (lIsola dI-

schia) si assiste ad una lotta tra i due partiti mag-giormente rappresentativi, la DC e il PSI, per gesti-re un servizio verso cui da tempo il cittadino nutre poca fiducia e le cui strutture non riescono a soddi-sfare le esigenze della popolazione locale e quindi di quella, molto pi numerosa, che presente nei mesi turistici. Resta pertanto un obiettivo lontano o almeno scarsamente in evidenza il miglioramento dellorganizzazione che ha come sua finalit la ge-stione delle risorse destinate alla tutela della salute. In molte occasioni il disaccordo sul piano politico porta alla stasi organismi, dalla cui funzionalit pur dipendono settori incisivi per la realt di un paese. Le nomine sono ritardate nel tempo e si va avanti con provvedimenti provvisori, che curano soltanto la normale amministrazione e non riescono a lan-ciare programmi pi ampi e proiettati nel futuro per la loro portata. Certi impegni hanno bisogno infatti di una espressione di vertice sicura e stabile. Ne abbiamo una testimonianza diretta con la mancata nomina del nuovo presidente dellAzienda di cura, soggiorno e turismo delle isole di Ischia e Procida, un organismo che dovrebbe sempre fun-zionare con la massima rappresentativit dei suoi quadri direttivi, considerata la sua importanza in localit che nel turismo si riflettono e si qualificano. Si ricorso alla gestione commissariale che certa-mente non pu mettere in moto adeguatamente tutte le attivit specifiche. Ci si chiede: lisola dIschia non forse in grado di esprimere un suo qualificato pretendente alla guida dellAzienda? Oppure sono i soliti giochi politici a tirare la situazione per le lunghe, in mancanza di un accordo tra le parti? Intanto una nuova stagione turistica si avvicina e soluzioni definitive non si intravedono. Tutto ci porta inevitabilmente ad un allontana-mento dei cittadini dalle istituzioni, traccia un solco profondo tra paese legale e paese reale. Le dispute aspre tra i partiti sono presenti anche sulla nostra isola e non di rado rendono ingovernabili gli enti pubblici, a volte si notano ancora comportamenti apertamente contraddittori tra momenti di diversa posizione in seno alle assemblee: ci che oggetto di critica nei riguardi di altre forze diventa poi me-todo del proprio agire o viceversa.

Raffaele Castagna

LEco della Atampaservizio ritagli da giornali e riviste

DirettoreIgnazio Frugiule

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Festa dei vigili urbani dellisola dIschia

I Vigili Urbani dellisola dIschia hanno ricordato con varie manifestazioni la ricorrenza del Santo Patrono San Sebastiano.Gare sportive, un convegno di studi, un concorso riservato agli alunni delle classi V elementare e III media: sono stati questi i momenti pi significati-vi di quella che stata presentata come

la festa del Vigile Urbano

Lo spirito delliniziativa ha precisato il coman-dante dei Vigili di Lacco Ameno, Pietro Mazzella non stato solo quello della festa, bens quel-lo di creare una occasione dincontro di lavoro ,per discutere, conoscerci soprattutto, scambiare esperienze su temi che ci riguardano direttamen-te. Riuniti per la prima volta a livello isolano e questo non poco. Anzi ci testimonia una con-sapevole volont di contribuire ad allargare ed approfondire le conoscenze professionali.

Gioved 16 gennaio 1986 nella Sala Congressi della Cabal-Hotels di Lacco Ameno, si tenuto lincontro dibattito sulla figura e i problemi del vigile urbano nella realt dellisola di Ischia. Pro-blemi ha precisato il com. Pietro Mazzella nella introduzione - che vedono limmagine del vigile urbano imbattersi in un conflitto negativo con ambienti, strumenti e mentalit superate. In rapporto a tale ingiusto conflitto sulla iden-tit del vigile urbano passano due distinte con-cezioni. La prima vede il vigile come un impiegato in divisa, immagine questa riduttiva e stanta, pri-va di un avvenire sociale. La seconda concepisce il vigile in prima linea, a difendere le istituzioni con unapertura verso il sociale, verso il nuovo, verso la civilt tecno-logica, con un nuovo stile operativo, con nuovi orizzonti culturali, con nuovo peso nella societ. E questa seconda concezione che noi vogliamo veder affermata, ma con quali strumenti? E chiaro che ognuno deve fare la sua parte, in primo luogo noi vigili urbani dobbiamo avere il coraggio di riconoscere con umilt un ruolo di insufficienza e pressappochismo nel rapporto con il cittadino. Dallaltra parte le Amministrazioni comunali di appartenenza debbono abbandonare la ten-denza paternalistica nei confronti delloperatore di polizia urbana. Tutto questo non difficile da ottenere purch lo si voglia. Basta rimboccarsi le maniche e credere che il nostro futuro dipende da

noi nella misura in cui lo sappiamo costruire.

Il dott. G. Giuseppe Jovene, comandante del Corpo dei Vigili dIschia, ha chiaramente illu-strato i compiti e la figura del vigile urbano, visti soprattutto nella complessa realt isolana, ove per vari mesi dellanno la popolazione, aumenta enormemente con il turismo, e nella sempre cre-scente serie di incombenze che lopera del vigile richiede (la relazione quasi interamente portata in altra parte del giornale) . Aspetti pi tecnici hanno delineato i magistrati dott. Mario Parente (Sequestro penale e seque-stro amministrativo), il dott. Giuseppe Febbraro (Compiti in materia di vigilanza sugli esercizi e locali pubblici), il dott. Sergio Zazzera (Azioni di P. G .- Arresto obbligatorio e facoltativo) . Ha presenziato il sindaco di Lacco Ameno, dott. Tommaso Patalano, il quale ha elogiato liniziati-va ed ha auspicato che incontri del genere abbia-no a verificarsi pi spesso. Presenti anche espo-nenti politici degli altri Comuni dellisola dIschia.

Domenica 19 gennaio 1986 raduno in P.za S. Restituta, ove si proceduto alla benedizione e consegna della bandiera; sono stati anche conse-gnati i premi (forse un po troppi) ai vincitori del torneo di calcetto e tiro a piattello riservati ai vi-gili, e ai ragazzi vincitori del concorso svolto nelle scuole isolane. La cerimonia si conclusa nel Santuario di S. Restituta con la celebrazione della Santa Nessa, presenziata da S. E. Mons. Antonio Pagano. Lappuntamento stato fissato per lanno pros-simo nel comune di Ischia.

(...) Nelliniziare a tracciare la figura ed i com-piti del Vigile Urbano, devo premettere che allo stato persistono una crisi di identit ed equivoci sul ruolo di questo operatore, perch di fatto non esiste ancora una precisa ed univoca legislazione in materia, in quanto il testo della legge quadro sullordinamento della Polizia Municipale, pur es-sendo stato approvato dalla Camera nel dicembre 84, ancora fermo al Senato. A questa legge dovrebbe poi far seguito una nor-mativa regionale per la definizione delle compe-tenze delle Amministrazioni Locali nellesercizio delle funzioni di Polizia Locale, e solo allora sar possibile di riflesso definire lesatta posizione e funzione del Vigile Urbano nella societ moderna. Il Vigile Urbano (appellativo derivante, come noto, dal latino e che significa custode della

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Compiti e figura del vigile urbano

citt), nellesercizio delle sue funzioni, rappresenta lAmmini-strazione Comunale della quale lorgano esecutivo. Il Vigile, stato giustamente detto, lo specchio della citt e lordine e la disciplina di essa si riscontrano osservando laspetto e il comportamento dei suoi vi-gili. Ogni cittadino apprezza nei suoi vigili la cortesia del tatto, le buo-ne maniere, la perfetta tenuta delluniforme e non accetta che queste caratteristiche vengano a mancare. Il vigile deve essere lesempio vivente dellordine della vita so-ciale: ordine che significa non soltanto senso del dovere, rispet-to della legge, auto-disciplina, coscienza professionale, ma an-che armonia di rapporti con tutti i cittadini, con i superiori, con i colleghi e con i dipendenti. Il dovere di ogni vigile, e direi di ogni uomo, quello di istruirsi per migliorarsi, per partecipare allumano progresso e per ren-dersi degno del posto occupato. Il vigile deve essere anche un buon sportivo praticante nel senso che deve praticare una qualsiasi attivit fisica per salva-guardare la propria salute fisica e psichica anche al fine di affronta-re meglio il suo lavoro e di supe-rare pi facilmente situazioni di emergenza, con evidente riflesso favorevole su tutta la collettivit Ai dirigenti ed ai capiservizi ad-detti al coordinamento e control-lo affidato il compito di istrui-re, guidare e consigliare i propri collaboratori vigili, dando esem-pio di competenza e di attitudi-ne professionale nellaffrontare e risolvere le varie situazioni,

Relazione di G.G. Iovene,

comandante del Corpo Vigili Urbani di Ischia

esempio di rispetto della discipli-na, degli ordini, delle leggi e dei regolamenti e di irreprensibile condotta, privata e pubblica. In ogni circostanza, il vigile deve mantenere un contegno educato e corretto, un comportamento dignitoso ed equilibrato, ispi-rato sempre a ragionevole fer-mezza, evitando scatti impulsivi ed inopportuni, o atteggiamenti vessatori nei confronti del citta-dino, senza mai lasciarsi traspor-tare nelle operazioni di servizio da risentimento personale. Poich il cittadino ha diritto ad unattiva tutela, un buon vigi-le deve concentrarsi esclusiva-mente sul lavoro e non si lascia distrarre da altro; ha lobbligo di prestare la pi costante attenzio-ne su quanto accade intorno a lui, onde intervenire tempestiva-mente ed efficacemente a tutela dei cittadini. Richiesto di informazioni, sa-luta rispettosamente e risponde con la maggior gentilezza, preci-sione, chiarezza e brevit che gli sono possibili. Il vigile il controllore dellor-dine urbano, egli segnala alle Au-torit competenti ogni esigenza, ogni imprevisto, ogni inconve-niente e disservizio che riscontra durante il suo lavoro per le vie cittadine; guarda i beni comuna-li, demaniali e patrimoniali, vigi-la sulligiene e sulla salute pub-blica, previene incidenti, sinistri ed infortuni, svolgendo azione di assistenza e promozione sociale, interviene per la tutela dellam-biente dagli inquinamenti e per la conservazione delle bellezze naturali e del decoro cittadino; esegue controlli sullabusivismo edilizio, sulla pubblicit e pub-bliche affissioni, sul commercio fisso e ambulante, sugli orari dei negozi, sui pubblici esercizi, sui mercati, e in genere in materia annonaria a tutela dei consu-matori. Controlla lesecuzione dei provvedimenti contingibili ed urgenti emessi dal Sindaco in materia edilizia, polizia locale, igiene, sanit e sicurezza; or-

ganizza e vigila sullattivit di sgomberi e rimozioni ordinati dal Comune. Un compito particolarmente de-licato del vigile quello attinente il servizio informativo, al quale devono essere destinati elementi particolarmente idonei ed ade-guatamente preparati, osserva-tori, dotati di uno spiccato senso di responsabilit. Anche la legge 180 sugli alienati mentali vede impegnato il vigile nella problematica riguardante il dramma di questa patologica ca-tegoria sociale. Altri compiti importantissimi sono inerenti alla Polizia di Traf-fico, Polizia Giudiziaria e di Pub-blica Sicurezza, che determinano obblighi di intervento e compor-tano responsabilit, disagi e ri-schi. Infatti i vigili sono dipenden-ti del Comune, ma rivestono la qualifica di Agenti di Polizia Giudiziaria (art. 220 C. P. P.) per cui hanno lobbligo di rap-porto allAutorit Giudiziaria di ogni reato del quale vengono a conoscenza, ed operano special-mente per la repressione della-busivismo edilizio, per la difesa ecologica in genere, a tutela delle norme sanitarie e contro linqui-namento, per laccertamento dei reati connessi alla circolazione stradale o connessi ad attivit commerciali per le quali neces-sita la licenza (pubblici esercizi, ecc.). La maggior parte dei vigili rive-ste anche la qualifica di agenti di Pubblica Sicurezza a seguito di decreto prefettizio e, come tali, concorrono e cooperano, nei limiti e con le modalit previ-ste dalle disposizioni vigenti, al mantenimento dellordine e della sicurezza pubblica per assicurare lincolumit e la tutela delle per-sone e delle propriet private. Il servizio di regolazione del traffico stradale uno dei com-piti preminenti e senzaltro il pi impegnativo e di maggiore re-sponsabilit dei vigili. un compito arduo, ingrato, spesso difficile, nel quale solo alcuni elementi particolarmente

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dotati sanno eccellere. Ai vigili addetti al traffico occorre: - precisa conoscenza delle norme stradali- prontezza di percezione e ra-pidit di riflessi - nozioni sulla meccanica e dinamica dei vei-coli e sulle esigenze del traffico -conoscenza della mentalit e del modo di agire delle varie ca-tegorie degli utenti, in modo da intuirne le reazioni di fronte alle varie situazioni. Come tutti sanno, nella nostra Isola, durante i mesi estivi, questo servizio diventa estremamente diffi-coltoso e stressante. In questi mesi i nostri vigili sono chiamati, se non a risolvere, a dare il loro contribu-to, con grosso impegno e sacrificio personale, per assicurare una circo-lazione pi rapida e fluida possibile e garantire nel contempo la sicurez-za degli utenti e la quiete nelle aree urbane chiuse al traffico veicolare. Dobbiamo purtroppo ammettere che in tutta la nostra Isola la circo-lazione urbana, salvo lodevoli ecce-zioni, francamente disordinata. Al riguardo abbiamo mai conside-rato quanto lazione della Vigilanza Urbana possa influire sul grado di educazione della cittadinanza? Ed inversamente, abbiamo mai con-siderato a sufficienza il deleterio effetto che lo scarso controllo, il la-sciar correre, il chiudere un occhio, poi due, possono avere sulla forma-zione del costume stradale? Io penso che, almeno in parte, la diseducazione stradale sia la natu-rale conseguenza di un non assiduo ed incisivo controllo del traffico e di una insufficiente azione di repres-sione delle infrazioni stradali. Il vigile addetto alla viabilit deve esercitare anzitutto una funzione di tutela, di prevenzione, di colla-borazione, aiuto ed informazione dellutente della strada, ma quando necessario, nellinteresse della sicu-rezza e scorrevolezza della circola-zione, non deve avere esitazione nel reprimere, in conformit alla legge, ogni violazione alle norme stradali, particolarmente quelle legate a ma-nifestazioni di gratuita indisciplina da parte di sconsiderati, fracassoni, esibizionisti, aggressivi nei cui con-fronti ogni indulgenza od omissione colpevole. In caso di incidente il vigile ha il compito di soccorrere eventuali fe-riti e di raccogliere tutti gli elementi

necessari per la ricostruzione del si-nistro nelle sue varie fasi, compilan-do un dettagliato rapporto, senza preoccuparsi peraltro di esprimere un giudizio sulla responsabilit del sinistro. I vigili urbani nei nostri Comuni sono chiamati a svolgere una fun-zione molto importante anche nel campo del turismo: questo movi-mento di persone ed logico, per-tanto, che esso rientri nella loro sfe-ra di competenza e di azione. Ma lazione dei vigili non pu e non deve limitarsi alla semplice sorve-glianza e regolazione di questo mo-vimento, effettuato per lo pi con autoveicoli. Anche in considerazione dellap-porto monetario dato dai turisti alla nostra economia, i vigili devono cer-care di rendersi il pi possibile utili a questi ospiti, specie se si tratta di stranieri, fornendo informazioni, consigli ed aiuti in ogni eventuale situazione di bisogno. Un buon vigile deve anche cercare di apprendere le lingue straniere in modo da essere maggiormente utile a quelli che non conoscono la nostra lingua. I turisti devono essere protetti per quanto possibile dai rumori, dai furti e dagli scippi; opportuna in alcuni casi anche unazione preven-tiva, non vergognandoci di avvertire lo straniero, eventualmente ignaro, che purtroppo anche sulla nostra Isola si infiltrato qualche ladro o scippatore. Maggior motivo di vergogna sareb-be il vedere un turista nella nostra Isola scippato dei soldi e, spesse volte, anche dei documenti. Altra azione importante e lodevole per i vigili quella relativa alledu-cazione stradale nelle scuole, che per finora stata molto limitata. A partire dal corrente anno scolastico,il Comando Vigili Urba-ni di Ischia, dintesa con lAmm.ne comunale, la Direzione Didattica e la Scuola Media Statale G. Scotti, inizier un corso che avr lo scopo di animare nelle coscienze dei ra-gazzi e, attraverso essi, quelle delle famiglie, il senso civico per una cor-retta educazione stradale, ma anche il rispetto verso la Citt, specie nei rapporti ecologici. Anche gli altri Comandi Vigili Urbani dellIsola si stanno adoperando per svolgere la medesima iniziativa presso le scuo-le dellobbligo dei rispettivi Comuni.A conclusione del mio tema devo ri-

cordare che, a partire dagli anni set-tanta, lente locale ha ricevuto una trasformazione sostanziale di ruolo e di funzioni. Tale trasformazione ha aperto al nostro Comune nuovi spazi e nuovi orizzonti di attivit di rilievo nei settori delleconomia, della cultura, dellassetto del terri-torio, della salvaguardia dellam-biente, del tempo libero, degli inter-venti sociali intesi nella loro portata pi ampia, intrecciando tali nuove funzioni con quelle gi esercitate. Nellambito di questa trasforma-zione la figura del vigile urbano andata crescendo per lattribuzione dei nuovi e impegnativi compiti che si aggiungono a quelli tradizionali e pongono questo operatore in conti-nuo contatto con la popolazione. I vigili sono presenti in tutti i settori in cui intervengono i sindaci, perch non sia impedito da ostacoli lo svi-luppo sociale ed economico e la cre-scita civile della comunit promossi dagli stessi. Di fronte a questi complessi com-piti, vecchi e nuovi, dobbiamo pur-troppo ammettere che i vigili urbani dellisola non sono adeguatamente preparati, ma non per colpa loro. Possiamo per sicuramente affer-mare che essi in generale si adope-rano al meglio e sono consapevoli dellassoluta ed urgente necessit di un rinnovamento professionale ed organizzativo. Il vigile urbano sente lesigenza, il bisogno, il desiderio, di essere al passo con i tempi e allaltezza della situazione, per acquisire e mantene-re il prestigio spettante a chi svolge in modo corretto e proficuo la sua attivit. Sente la necessit di perfezionare la propria preparazione professio-nale attraverso appositi corsi di formazione e di aggiornamento; di avere una sede decorosa ed adegua-ta con strutture e nuovo potenzia-mento tecnico per una pi efficiente organizzazione operativa; di avere inoltre un proprio regolamento. Di fronte alle giuste istanze della popolazione i vigili urbani, in tut-ta umilt e con lo sforzo di buona volont, vogliono predisporsi per costituire la diga naturale al soprav-vento della violenza, affrontando le cause, per quanto di competenza, frenarne gli effetti, ridare possibil-mente vivibilit alla nostra Isola.

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Lacco Ameno avr la Scuola media?(ma questo non dovrebbe andare

a scapito dellIstituto Professionale Statale) Con delibera di G. M. n. 299 del 7.10.85 lAmministrazione comunale di Lacco Ame-no ha chiesto al Ministero della Pubblica Istruzione la istituzione di una sezione stac-cata della Scuola Media Statale di Casamic-ciola, a partire dallanno scolastico 1986/87 e con un inizio limitato alle prime classi ne-cessarie per gli alunni che conseguiranno la licenza elementare alla fine del corrente anno scolastico. Questa esigenza, alla quale la nuova Ammi-nistrazione vuole dare concreta risposta, ha le sue premesse nel fatto che i ragazzi sono costretti ad affrontare enormi disagi e peri-coli dovuti al trasporto e alla ubicazione per raggiungere la sede di Casamicciola Terme; inoltre il comune di Lacco Ameno affronta una spesa abbastanza rilevante per il traspor-to degli alunni. In proposito parte della cittadinanza si gi espressa favorevolmente nei riguardi delliniziativa, attraverso una sottoscrizione promossa da socialisti e comunisti nellanno 1982 e presentata allAmministrazione de-mocristiana dellepoca. Circa la sede, si intende utilizzare ledificio ubicato in localit Fundera, come indicato nella delibera n. 278 del 28.8.85, con la qua-le si affida allUfficio Tecnico lincarico della progettazione dei lavori di ampliamento e di adattamento: ....(delibera) affidare allUffi-cio Tecnico Comunale lincarico della proget-tazione dei lavori di ampliamento e adatta-mento delledificio scolastico sito in contrada Fundera da destinare a Scuola Media..... Di edilizia scolastica tratta anche la delibe-ra di G. M. n. 279 del 28.8.85 con la quale, premesso che ledificio scolastico elemen-tare non ha aule sufficienti a fronteggiare il continuo incremento della popolazione sco-lastica, si d incarico allUfficio Tecnico Co-munale di progettare una sopraelevazione di uno spazio disponibile presso ledifico stesso per la realizzazione di alcuni locali da adibire ad aule scolastiche. Le buone intenzioni dellAmministrazione, tendenti ad istituire nellambito comunale la Scuola Media, sono senzaltro degne del-

la massima considerazione e di un unanime consenso. In varie occasioni ne abbiamo espresso lopportunit. Ma ci preme anche sottolineare alcune circostanze da non tra-scurare, se si vuole che questo progetto risulti positivo in tutti i suoi aspetti e non sia quindi soltanto una mossa di carattere politico. Occorre innanzitutto puntare subito o alme-no in breve tempo a che la Scuola sia auto-noma e non una sezione staccata, in quanto la funzionalit si presenta molto diversa, per quanto concerne sia il settore direttivo che il corpo docente. Unaltra prerogativa che di notevole portata va rapportata alla necessit di una sede adeguata nelle varie strutture: soluzioni provvisorie o derivanti da forzati adattamenti costituiscono fatti che speriamo lAmmin.ne abbia la forza di evitare , anche a costo di rimandare nel tempo la realizzazio-ne di questo punto importante della propria programmazione scolastica. I ragazzi avver-tono certe carenze e ne sono critici severi... Sembra che i responsabili della cosa pub-blica non riconoscano lutilit della scuola superiore oggi esistente in Lacco Ameno, e cio dellISTITUTO PROFESSIONALE PER MECCANICI NAVALI, istituito nel 1961. Si dice infatti che il Comune ha la disponibilit dei locali per lavvio della Scuola Media, sen-za specificare che gli stessi sono attualmente occupati da altro tipo di istruzione n dove si intende trasferire lIstituto in futuro: se ne vuole forse auspicare e determinare la fine? Lacco Ameno dovrebbe invece indirizzare le proprie scelte anche verso una maggiore pre-senza in tutto il settore scolastico, dalle ma-terne alle superiori. Non dimentichiamo che per alcuni tipi di istruzione ancora lasciato spazio esclusivamente ai privati, con conse-guenti disagi per una categoria di giovani che non possono ricevere dai genitori i necessari aiuti economici. E quindi da rafforzare almeno lIstituto Pro-fessionale, facendo pressione sugli organi di-rettivi e sugli enti competenti per cambiare magari o aggiungere altri corsi pi moderni e pi rispondenti a certe richieste dei giovani e a esigenze isolane. r. c

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di Giuseppe Alparone

Le mostre sono manifestazioni culturali e mondane ad un tempo. Servono a polarizzare lattenzione, giovano al turismo ed anche al narcisismo di portici e uomini di cultura, ma rimangono un fatto transeunte, perch i pezzi ritornano ai luoghi dori-jine. Il fatto duraturo il catalogo, che al momento guida il visitatore e successivamente rimane a disposizione dello studioso nelle biblioteche, giovando alle gene-razioni future. La mostra delle immagini di Ischia nel 7 e 800, tenuta, il 1984, nella ex chiesa sul Castello dIschia gode di un cata-logo dalla veste tipografica lussuosa, nellambito delle Edizioni del Castello Aragonese dirette da Ercole Camurani e Gabriele Matter, che venne pubbli-cato con il contributo dellAssessorato alla Istruzione e Cultura della Regione Campania (retto da Amelia Cortese Ar-dias, del PLI) e della Banca Popolare di Napoli. Ha una prefazione del soprintendente reg-gente ai 3eni Artistici e Storici della Campania, dott. Nicola Spinosa, e, poich tali cose sono affidate a chi, co-ne direbbe mastro don Ge-sualdo, ha il mestolo in mano, la parte gene-rale, tradotta in tre lingue, e le schede portano la firma di due ispettrici della Soprintenden-za stessa, Luciana Arbace e Luisa Martorelli, mentre la bibliografia risulta curata da Salva-tore Barletta. Gi me ne occupai di sfuggita in altra occasio-ne e torno a dire che la bibliografia per eufemi-smo deve definirsi lacunosa. Infatti una mezza pagina almeno stata risparmiata ignorando una larga fetta delle pubblicazioni che hanno un valore critico, per cui Cesare Calise ed Al-fonso Di Spigna sono degli sconosciuti nella bibliografia che riguarda la loro terra. La parte generale condotta nello stile co-mune a tale genere di pagine, con qualche passo in critichese che richiama alla mente quello celebre nella famosa lettera di Nico-l Machiavelli a Francesco Guicciardini. Chi non cittadino della repubblica degli zoccoli e nemmeno al livello dei rustici che nellElisir damore ascoltano Dulcamara, vorrebbe sa-

pere se dietro il fumo del critichese raffinato (magari a discapito del dizionario italiano) ci sia un reale contenuto critico, e rimane diso-rientato quando a pagina 11 legge: Ed an-cora le numerose immagini dellisola presenti in decorazioni agiografiche: quelle vedutine ingenue e semplificate realizzate da una folta schiera di personalit minori dal XVI al XVIII secolo, dal Calise al Di Spigna, dal Maestro di San Tommaso al duomo dIschia al Ceppa-luni, che pur nella trasposizione di temi sacri mostrano lincapacit di sottrarsi al fascino della costa isolana, etc. etc. Lespressione decorazioni agiografiche do-vrebbe tradursi quadri di soggetto religioso, ma nello Zingarelli trasposizione equivale a cambiamento di posto. Alfonso Di Spigna nella parte bassa della tela allaltare maggiore di S. Vito ritrasse il panora-ma di Forio, ed una sua fotografia non sarebbe stata affatto fuori luogo (e nemmeno quella della pala di Portosalvo) alla mostra che nella penna di Ercole Camurani si autodefinisce ri-gorosa e completa. Alle spalle di S. Nicola da Tolentino, nella tavola firmata da Cesare Calise nel 1607, si po-trebbe identificare la spiaggia dello Scentone, e forse unaltra nella Predica di S. Antonio ai pesci, dipinta da Filippo Ceppaluni, ma il Ma-estro del S. Tommaso nel duomo dIschia che centra? Ha ragione di chiederselo chi nella tesi di laurea cre tale nome convenzionale e lo pose a titolo di due saggi critici e successi-vamente ne ipotizz lidentificazione in Silve-stro Falanga, unico pittore romano presente nellindice degli artefici del Filangieri come operoso a Napoli nel 1505. Dove sarebbero le vedutine ingenue e semplificate? Sui pilastri della chiesa in cui prega S. Tommaso? Nelle pieghe del saio di San Tommaso e di San Fran-cesco? In mezzo alle anime del Purgatorio ai piedi della Madonna delle Grazie? Accanto alle gambe muscolose del Battista o sulla ruota di S. Caterina dAlessandria? La scheda n. 87, pag. 152 riferita alla bella illustrazione a colori della pagina seguente, con il titolo La presa dIschia, tale da lascia-re esterrefatto anche chi non ha dimestichezza alcuna con la storia, perch la veduta, presa da Capo Miseno, mostra nello sfondo lEpomeo

I cataloghi delle mostre nel Castello di Ischia

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e le altre alture, ma davanti ad esse, nitidissi-ma, c Procida. La nota critica (si fa per dire) riporta un passo del libro del compianto prof. Buchner sul protomedico Francesco Buono-core, concluso dallaccenno al tricolore giallo, rosso e blu della Repubblica Napoletana che aveva sventolato su Ischia nel 1799 La nota prosegue: E sembrato opportuno documentare questo drammatico episodio che cost la vita a tanti giovani isolani (in realt gli sventurati che il magistrato Vincenzo Speciale fece impiccare a Piazza dei Martiri a Procida insieme ai Proci-dani non furono molti) e sconvolse per qual-che tempo la tranquillit di Ischia con la raf-finata gouache di un anonimo testimone che affida il ricordo dellevento ad una ripresa delle acque che circondano lisola puntellate (sic!) da lunga fila di velieri francesi. In realt il quadro replica fedele (tranne che nella posizione delle bandiere di alcune barche cannoniere in primo piano) di un quadro che non si trova nella collezione Piersanti di Ma-telica e nemmeno nel museo Antonio Borgo-gna di Vercelli, ma nel Museo Nazionale di S. Martino a Napoli. E pubblicato alla tav. XI del libro di Giuseppe Porcaro sullammiraglio Francesco Caracciolo, edito a Napoli nel 1967, con il nome del pittore Saverio Della Gatta ed il titolo esatto Battaglia di Procida fra le navi borboniche ed inglesi al comando del Trou-bridge e quelle repubblicane di Francesco Ca-racciolo . Alla tav. XII la riproduzione di un quadro dello stesso autore in cui lepisodio visto da Procida, di conseguenza in primo piano i due vascelli che spiegano lUnion Jack e la bandie-ra bianca e gigliata dei Borboni, e nello sfon-do le barche cannoniere con il tricolore della Repubblica Partenopea, perch, a parte la preziosit lessicale delle acque puntellate, c da notare nella nitida riproduzione lassoluta mancanza della bandiera francese. I due quadri testimoniano uno dei tentativi di riscossa della Repubblica Partenopea, or-mai condannata dopo la partenza delle truppe francesi comandate dal Macdonald, che mar-ci incontro alla sconfitta che lattendeva sulle rive della Trebbia ad opera del Souvarov. Il 14 aprile gli abitanti di Castelluccia (oggi Castel-civita) interruppero a sassate la spedizione condotta contro il cardinale Ruffo da Giuseppe Schipani (poi a luglio impiccato alla Mandra insieme con Agamennone Span e Pasquale Battistessa); il 17 maggio lammiraglio Carac-ciolo tent di riconquistare Procida, ma, dopo

un vantaggio iniziale, come scrive Vincenzo Cuoco, venne spinto lontano da un improvviso vento contrario. A commentare il titolo del-la scheda ci sarebbe forse da dire che in quel giorno ad Ischia, se si celebrava malgrado quei chiari di luna, cera la festa di Santa Restituta. Sono riconoscente al prof. Giorgio Buchner che nei giorni di vacanze natalizie mi ha pre-stato il catalogo suddetto ed anche quello della mostra delle architetture dIschia, consenten-domi una consultazione che a causa delle mie condizioni di salute e degli impegni relativi alla mia cattedra di storia dellarte al liceo Ga-ribaldi, a Napoli, sarebbe stata problematica nelle biblioteche cittadine. Il volume delle Edizioni del Castello Aragonese reca nel frontespizio la di-citura Soprintendenza per i Beni Am-bientali e Architettonici di Napoli e Pro-vincia e il nome dellautrice Filomena Sardella, che successivamente risulta coadiuvata nelle schede da Raffaella Cianciulli; la prefazione del soprin-tendente Aldo Grillo; la veste tipografi-ca lussuosa, le foto sono molto nitide. Molto nitida, fra laltro, in questo volume, dove la grande assente la bella chiesa di S. Maria di Portosalvo ad Ischia, a pag. 131 la ri-produzione del portale di un edificio adiacente alla chiesetta di S. Alessandro, ma la mancan-za del sesto ribassato non ci convince sulla de-finizione di durazzesco formulata nella sche-da n. 31 nella pagina precedente, e nemmeno quella di blocco piramidale per la casamatta davanti al Castello, definita batteria del molo, che attualmente ospita un locale notturno che con linguaggio ibrido italo iberico chiamato El castillo de Aragona. A pag. 28 si legge che il ponte del Castello fu costruito per volere di Alfonso il Magnanimo dopo il 1423, migliorato dopo il 1430; a pag. 32 si fissa al .1423 lepo-ca della galleria; a pag. 34 la stessa data, che successivamente diviene 1425, per i bastioni, mentre, a proposito della torre di Monte Vico, a pag. 148, si legge che Alfonso il Magnanimo arriv ad Ischia nel 1445. In effetti la dinastia angioina venne soppian-tata da quella aragonese, quando Alfonso con-quist Napoli nel 1442 e celebr la vittoria con uno sfarzoso corteo trionfale le cui fasi essen-ziali vennero eternate nel marmo da Andrea dellAquila, Pietro da Milano, Paolo Taccone da Sezze Romano, Domenico Gagini e Fran-cesco Laurana nellarco eretto fra i poderosi torrioni di Castel Nuovo su disegno di Leon Battista Alberti.

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A pag. 36 si parla delle carceri: riportato quel vin-colo 1089 dell1.6.1939 che non ha impedito che vi fosse sovrapposto un ristorante e trasformate le celle dove non pi possibile riconoscere le strutture che nel volume sono definite medievali. Si legge inoltre: Qui furono relegati, fra gli altri, Carlo Poerio, Nico-la Nusco (sic!), Silvio Spaventa e Luigi Settembrini. Ma la lapide collocata nel 1925 su uno dei pilastri del cancello ed oggi appoggiata al muro del corri-doio che porta allascensore ricorda Nisco, Poerio e Pironti, tace di Settembrini, forse perch questi, nel-le Ricordanze, di Ischia non parl affatto. Il mio ex compagno di scuola Gabriele Mattera ha speso fior di milioni per trasformare la chiesa sconsacrata in unelegante ed originale galleria per esposizioni. e non saprei quale possa essere stata la sua reazione quando nella scheda a pag. 46 ha letto: Destinazione attuale: Nessuna. A pag. 42 delle righe sconcertanti: Nel 1809 Mu-rat colp duramente la struttura del convento, allora sede di padiglione militare, occupato dagli Inglesi, tra i danni vi fu lo scoperchiamento della copertura, etc. Ignoravo che durante lassedio le truppe di Sua Maest Britannica fossero riuscite ad impossessarsi di una parte del Castello e che per scacciarle Gioac-chino Murat mettesse le sue artiglierie a Soronzano accanto a quelle dei nemici. In alcune schede c accenno ad arredamenti, in al-tre a decorazioni interne, sempre in maniera affatto inconsistente. Basti pensare che a Lacco viene igno-rata lerma di Ercole che sorregge unacquasantiera; a S. M. del Soccorso e a S. Gaetano si ricordano solo modellini di navi, solo stucchi decorativi a S. Michele a Forio e in S. Sebastiano a Barano, niente in S. Car-lo a Forio. In S. Francesco di Paola a Forio la tavola della Madonna in trono venerata dai ss. Francesco di Paola e Caterina dAlessandria chiamata Madonna di Montevergine (pag. 154). Per il duomo (pag. 60) si legge di un crocefisso debano (chi lha visto?) e di tela (sic!) di G. Diano (e le altre due?), per lo Spirito Santo (pag. 64) si ricorda solo laffresco in sacrestia, e le tele di Fabrizio Santafede, Paolo de Mattheis, Al-fonso Di Spigna e Giuseppe Bonito, tamquam non essent. Bisogna spendere qualche parola a proposito del-la bibliografia in calce alle schede di S. M. di Loreto (pag. 166) e Visitapoveri (pag. 188), dove si legge il mio modestissimo nome seguito rispettivamente da 1977, pp. 482-3 e da 1969, p. 16. Siccome, con notevole risparmio di spazio, sono stato escluso dalla bibliografia generale che anche qui per eufemismo chiameremo lacunosa, forse quel 1969, p. 16 si riferisce al mio libro Francesco Cici-no ed altri appunti storico-artistici, pubblicato nel 1969, nel quale a pag. 39 (e non 16) c un capitolo intitolato Aggiunte ad Alfonso Di Spigna, ma non ri-

cordo affatto a quale mio scritto potrei riferire laltra indicazione, e quei numeri, opportunamente mani-polati, potrei giocarli al lotto sulla ruota di Napoli. Altre precisazioni sono necessarie per la scheda (p. 274) relativa alla parrocchia di S. Giorgio a Te-staccio, dove alla voce Arredamenti si legge: tavola dipinta da Cesare Calise rappresentante S. Lucia e S. Francisco (sic!) da Paola. A prescindere dallassenza bibliografica delle pubblicazioni in cui tale dipinto usci dallinedito con lattribuzione a Cesare Calise, i santi ai lati di S. Lucia erano due, e la tavola non esiste pi. Nellanno del Signore 1942, quando, per fare un confronto economico, la carne al mercato nero costava 40 lire il chilo, il compianto don Ubaldo Conte rifiut di vendere la pala ad unantiquario che gli offriva diecimila lire, conservando alla chiesa unopera darte non catalogata (la schedai io nel 1954). Successivamente, siccome era stata stu-diata da un ricercatore estraneo allhortus conclusus di certe baronie, ad esse venne negato o-gni restau-ro, chiesto anche nella lettera di felicitazioni che nel 64 mandai allispettore Raffaello Causa, promosso soprintendente al posto di Gino Doria. Per onorare la memoria dei miei genitori ho in pro-gramma la pubblicazione di un libro in cui penso di raccogliere il meglio della mia ormai trentennale col-laborazione alla stampa, periodica di Ischia (i libri rimangono nelle biblioteche anche nei secoli succes-sivi) e penso di mettere sulla copertina la fotografia che feci a quel dipinto nel 1953, quando componevo la tesi di laurea e usavo la cassettina 6x9 a fuoco fisso che era servita gi ai miei genitori in viaggio di noz-ze, e nel testo sar adeguatamente ricordata lodissea della tavola distrutta. Se gli eredi del compianto don Ubaldo Conte hanno trovato fra le sue carte la dura risposta che egli ri-cevette da Bruno Molajoli, quando nel 1957 sollecit un intervento di restauro gi chiesto nel 53, sar op-portuno pubblicarne il testo, certo molto pi effica-ce degli articoli sulla stampa nostrana che verranno ricordati, perch nelle decorazioni agiografiche (qui ci azzecca tale locuzione) di certe biografie, oppor-tuno che, seguendo il consiglio di Cacciaguida, qual-cuno si assuma la parte di avvocato del diavolo. Tornando al volume diremo che alla voce arreda-menti della chiesetta del Rotaro (o Cretaio, come oggi si preferisce dire, ma i nostri vecchi dicevano u Rutar) ricordata una statua di legno, ma ad Ischia anche le pietre sanno che c un veneratissimo croci-fisso meta di pellegrinaggi nei venerd della quaresi-ma, e si potrebbe continuare, ma, siccome presumo, almeno io, di rivolgermi a lettori intelligenti, metto fine a questa disamina di elementi e-sposti senza commento, che anche i lettori intelligenti riterranno superfluo.

Giuseppe Alparone

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di Giuseppe Amalfitano

Il 24 novembre 1985, a conclusione delle celebrazioni per lo scoprimento del busto in pietra del prof. Cristofaro Mennella, uomo di cultura ed eminente studioso di climatolo-gia che visse ed oper a Casamicciola, il prof. Giuseppe Luongo, direttore dellOsservatorio Vesuviano e di quello recentemente riaper-to a Casamicciola, ha guidato una visita alla struttura isolana cui hanno partecipato pa-recchie decine di persone. Anche La Rassegna dIschia stata presente alla visita ed il prof. Luongo ci ha gentilmente concesso unintervista incentrata soprattutto su temi di sicurezza e protezione civile, anche alla luce della rinnovata vita dellOsservato-rio Geofisico di Casamicciola.- Qual limportanza, a livello di protezio-ne civile nella Campania, della riapertura dellOsservatorio Geofisico di Casamicciola ?

Come risultati siamo ancora agli inizi; stiamo avviando il discorso di protezione ci-vile. Abbiamo in questo momento problemi organizzativi che frenano un po la nostra azione. Limportanza della riapertura es-senzialmente di trasferire alla popolazione ed anche ai turisti una serie di informazioni corrette sul territorio, sulle caratteristiche di questo territorio, in modo da poter usu-fruire dei beni ambientali nel modo miglio-re e poi, per quanto riguarda il vero nostro lavoro, si tratta di seguire la dinamica en-dogena dellisola in modo da dare tutti quei conforti per un uso pi appropriato del ter-ritorio. E nostra intenzione dare ai cittadini una serie di informazioni nei momenti pi preoccupanti. Bisogna far crescere linteres-se su questi problemi e pure far crescere la conoscenza dei problemi stessi. Anche un di-scorso di salvaguardia del territorio rientra nei nostri impegni futuri, onde evitare che si deturpi ulteriormente.Che cosa si far in concreto? Essenzialmente un controllo dellattivit si-smica dellisola, un controllo dei movimenti verticali, in quanto lisola sottoposta a mo-

Ancora incerta la funzionalit dellOsservatorio di Casamicciola

vimenti di questo tipo. Tenteremo di proce-dere anche ad una verifica e ad un bilancio delle risorse dellisola da un punto di vista termale, intensificando i controlli che gi ef-fettuiamo. Oggi pi che mai non si pu fare a meno di un discorso didattico che coinvolga anche il mondo della scuola. Mi risulta che gi vi sono stati incontri con docenti specializzati. Un riferimento importante quello con la scuola. Abbiamo fatto gi un paio di incon-tri con i docenti, meglio un gruppo di docen-ti scelti, gran parte dellarea napoletana ed alcuni dellisola. Comunque posso dire che tenteremo di avere un punto di riferimento nelle scuole e con i docenti, in preferenza con quelli specializzati in materia. Funziona gi a pieno ritmo la struttura o ave-te difficolt per il decollo dellOsservatorio? Ci sono vari modi per far funzionare una struttura di questo genere. Solo quando avremo chiara la situazione di quali sono i contributi delle varie amministrazioni si potr parlare di pieno funzionamento. Altri-menti facile capire che si potr fare poco. Attualmente qual la situazione logistica a livello di mantenimento dello stabile (aper-tura e chiusura dei locali, lettura ed invio di notizie utili...)? C un accordo fra lAmministrazione co-munale di Casamicciola Terme e lAmmini-strazione provinciale di Napoli che dovr trasformarsi in una convenzione. Noi, per ora, procediamo nel nostro lavoro. Nel mo-mento in cui sar chiaro il contributo delle altre Amministrazioni si potr sviluppa-re una serie di cose gi previste; insomma dobbiamo sapere se siamo noi a presiedere completamente la struttura oppure c un contributo a livello di persone da parte delle Amministrazioni. Qual il rapporto attuale con il Ministero dellAgricoltura, proprietario dello stabile? Credo che il Ministero dellAgricoltura non sia neanche pi interessato a conservare la struttura che al momento in ftto al comu-ne di Casamicciola.

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Negli anni, da quando si incominciato a trivellare con pi zelo il suolo isolano per far-ne uscire acqua minerale, si diffusa nel popolo, o almeno fra i non addetti ai lavori, lidea che pi si trivella lisola, pi viene fuo-ri calore, meno terremoti possono avvenire. Qual il suo pensiero? Purtroppo non vero, perch lo sfrutta-mento non garantisce assenza o riduzione di movimenti sismici. Non c questa situazio-ne favorevole; se cos fosse, avremmo risolto molti problemi. Dunque ci sembra di capire che sussiste sempre la possibilit di terremoti prettamen-te isolani? S, certo, possono verificarsi altri eventi e noi siamo qui proprio per studiare la situa-zione, in quanto era da un po di tempo che noi ci eravamo dimenticati di Ischia ma ora siamo qui e, cosa importante, abbiamo rea-lizzato una nuova carta geologica dellIsola che praticamente segue quella del Rittman, realizzata oltre 50 anni fa. Ci significa re-cuperare tutte quelle informazioni e quellin-teresse sopiti per molti anni. Comunque,

come Osservatorio Vesuviano, abbiamo per anni continuato ad interessarci di Ischia con misurazioni e osservazioni varie soprattutto per i movimenti verticali del suolo (solleva-menti ed abbassamenti). Metteremo tra bre-ve una stazione meteorologica qui a Casa-micciola, la cui strumentazione gi in loco, pronta per essere installata. Mi sembra interessante far conoscere ai let-tori la situazione attuale, ovviamente a livel-lo sismico-geologico, dellarea flegrea, anche alla luce del ridimensionamento dellattivit sismica. Il fatto che non se parli pi, in certi casi positivo. Comunque, noi non abbiamo mini-mamente abbassato il livello di osservazione rispetto a quanto facevamo nei momenti di crisi. Possiamo dire che in questo momento c uninversione del fenomeno e quindi mas-sima tranquillit.E per Ischia le cose come stanno? Anche per Ischia si pu dire con certezza che non c, al momento, alcun segnale che ci indichi un minimo di attivit sismica.

Giuseppe Amalfitano

APPELLO DEL VESCOVO Mons. AN-TONIO PAGANO per il si allora di religione

Ai Fratelli e Figli della Chiesa che in Ischia, sa-lute e pace nel Signore. Con la revisione del Concordato stata introdot-ta nella Scuola italiana una grossa novit: prima si era iscritti automaticamente allora di Religione (e per esserne esclusi si doveva fare domanda di esonero); adesso la volont di partecipare oppure di non partecipare allinsegnamento della Reli-gione cattolica deve essere espressamente dichia-rata allatto delliscrizione alla scuola, compilando un apposito modulo. Linsegnamento della Religione cattolica una possibilit che viene offerta dalla Scuola a tutti gli allievi, -qualunque sia la loro situazione religiosa - perch conoscano in modo adeguato il cristia-nesimo nella sua espressione cattolica. La ragione di questa proposta cos indicata nellAccordo di revisione del Concordato: La Repubblica italia-na, riconoscendo il valore della cultura religiosa e tenendo conto che i principi del Cattolicesimo fanno parte del patrimonio storico del popolo ita-liano, continuer ad assicurare, nel quadro delle finalit della scuola, linsegnamento della Religio-ne cattolica nelle scuole pubbliche non universita-rie di ogni ordine e grado.

Gli allievi della scuola italiana vivono in un contesto storico, sociale e culturale che stato se-gnato, e lo ancora fortemente, dal cristianesimo nella sua espressione cattolica. Senza una cono-scenza adeguata di esso, non possibile compren-dere in profondit la storia, la cultura e la situa-zione sociale del nostro Paese. La scuola, che ha il compito di guidare gli allievi alla comprensione critica della realt italiana, deve garantire loro una informazione sufficiente anche sul fatto cri-stiano. Linsegnamento della religione cattolica, attra-verso un confronto ampio e motivato con la pro-posta cristiana, guida gli allievi a riflettere sui grandi problemi delluomo: la vita e la morte, il bene e il male, la gioia e il dolore, lamore e lodio, la comunicazione e lincomunicabilit, la solida-riet e la violenza, la pace e la guerra, e a trovare ad essi una risposta per la vita. In tale modo lin-segnamento della religione cattolica contribuisce alla formazione integrale della persona umana ed per questo che la scuola lo garantisce e lo propo-ne a tutti gli allievi. In questi giorni in distribuzione il modulo per lesercizio del diritto di scelta. I genitori, nelle-sercizio della patria potest, ed i giovani studenti, che hanno raggiunto la maggiore et, sono tenuti, in coscienza, a rispondere SI.

Ischia, 15 gennaio 1986 Antonio Pagano

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Decreto legge 30 dicembre 1985 n. 789

Provvedimenti urgenti per la finanza locale Il Decreto-legge 30 dicembre 1985 n.789 -Provvedimenti urgenti per la finanza loca-le - abilita i Comuni ad istituire, con effetto dall1 gennaio 1986, la TASSA PER I SERVI-ZI COMUNALI. Detta tassa viene a conglobare in s (ne pro-voca quindi la soppressione) i seguenti tribu-ti :a) imposta sui cani;b) tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani interni.

SOGGETTI PASSIVI (art. 13)

1) Soggetto passivo chiunque occupa op-pure conduce a qualunque titolo, anche te-nendoli a disposizione, locali a qualsiasi uso destinati, situati nel territorio comunale, nonch chiunque esercita in aree situate nel territorio comunale attivit commerciali, in-dustriali e artigianali. 2)Per le utilizzazioni stagionali la tassa do-vuta dal proprietario o dal titolare di altro di-ritto reale, con diritto di rivalsa nei confron-ti del soggetto che ha avuto la disponibilit dellimmobile.

TIPOLOGIA DEGLI IMMOBILI (art.14)

Per la commisurazione della tassa si fa riferi-mento a due elementi :a) la superficie interna dei locali e delle aree;b) luso cui i medesimi sono destinati. Le aree che costituiscono pertinenze o ac-cessorio di insediamenti commerciali, indu-striali e artigianali nonch i locali che costi-tuiscono pertinenze di abitazioni civili sono calcolati in misura non inferiore al 10 e non superiore al 50 per cento della loro superfi-cie. La predetta misura fissata con delibera-zione motivata dal consiglio comunale. La superficie dei locali che costituiscono pertinenze di abitazioni rurali non calcola-ta. La tassa dovuta in ragione di anno; per

le frazioni di anno la tassa dovuta in ragio-ne dei mesi interi per i quali si protratta la utilizzazione, intendendosi per mese intero anche le frazioni di mese superiori a quindici giorni. Le nuove costruzioni sono soggette alla tas-sa dal mese nel quale esse sono divenute atte alluso cui sono destinate o dal quale inizia-ta la utilizzazione. La tassa istituita con deliberazione del consiglio comunale adottata entro sessan-ta giorni dalla data di entrata in vigore del decreto. La deliberazione indica la tipologia dei servizi, determina le tariffe e pu ripar-tire il territorio comunale in zone di omoge-nea dotazione dei servizi stessi. Se la delibe-razione non adottata nel suddetto termine, il comitato regionale di controllo provvede a nominare un apposito commissario entro i quindici giorni successivi.

Con delibera del consiglio comunale le clas-si possono essere integrate, secondo criteri di omogeneit e di intensit dell utenza, con la indicazione di categorie di immobili diverse da quelle indicate.

I comuni possono disporre che la tassa si ap-plica con importi maggiori di quelli previsti per il proprio livello della tariffa, a condizio-ne che tali importi arrotondati alle cinquanta lire siano comunque inferiori a quelli del li-vello successivo.

I comuni che possono applicare il quarto li-vello della tariffa hanno facolt di aumentar-ne gli importi fino ad un massimo del 20 per cento. Gli aumenti, devono essere disposti nella stessa proporzione per tutte le cessi di immobili. Per il 1986 la tariffa deve essere commisura-ta in misura tale da assicurare una previsione di gettito non inferiore a quella relativa al gettito della tassa per lo smaltimento dei ri-fiuti solidi urbani interni per lanno 1985.

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Esenzioni e agevolazioni (art.15)

Sono esenti dalla tassa: a) gli immobili utilizzati dal comune nel pro-prio territorio nonch quelli per i. quali il co-mune deve provvedere alle spese di gestione; b) i presidi ospedalieri delle Unit sanitarie locali;e) le caserme e le carceri; d) gli edifici aperti al culto della chiesa cat-tolica e delle altre confessioni religiose i cui rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base delle intese di cui allart.8 della Co-stituzione. e) gli immobili di propriet della Santa Sede;f) i nuovi fabbricati realizzati dalle imprese costruttrici, destinati alla vendita e non occu-pati, limitatamente ai primi dodici mesi de-correnti dalla data di ultimazione dei lavori certificata dagli uffici comunali ; I comuni hanno facolt di determinare la riduzione fino al 50 per cento degli importi previsti nella tariffa per gli immobili, destina-ti allesercizio delle attivit istituzionali, degli enti aventi fini di beneficenza o di istruzione e degli enti ecclesiastici aventi fine di religio-ne o di culto; per gli immobili non adibiti ad abitazione nellipotesi di utilizzazione o di esercizio di attivit consentiti solo per perio-di stagionali da licenza o autorizzazione rila-sciata per lesercizio dellattivit svolta; per le abitazioni rurali; e, semprech non abbiano fini di lucro, per ospedali, musei e pinaco-teche pubblici e privati, sedi di collettivit aventi finalit assistenziali.

Altre disposizioni fiscali

Art.23 - Per lanno 1986 le aliquote dellim-posta comunale sullincremento di valore degli immobili si applicano in tutti i comuni e per ogni scaglione di incremento di valore immobile, nella misura massima prevista dal!art.15 del decreto del Presidente della Repubblica 26. ottobre 1972, n.643, e succes-sive modificazioni.Art. 24-1. Con decorrenza dal 1.gennaio 1986 sono aumentate del 25 per cento le tariffe relative alle tasse di occupazione tempora-nea e permanente di spazi ed aree pubbliche,

allimposta comunale sulla pubblicit ed ai diritti sulle pubbliche affissioni. Per anno 1986 laumento si applica sulle tariffe in vi-gore per tale anno. 2. La facolt riconosciuta ai comuni di au-mentare di un ulteriore 30 per cento le tariffe relative allimposta comunale sulla pubbli-cit ed ai diritti sulle pubbliche affissioni esercitata sulle tariffe aumentate ai sensi del precedente comma 1. Art. 25 - 1. E data facolt ai comuni di isti-tuire, per le utenze ubicate nellambito del proprio territorio, una addizionale sul consumo,dal1anno 1986,dellener-gi elet-trica impiegata per qualsiasi applicazione nelle abitazioni, in ragione del 13 per cento per ogni kw consumato. 2. I comuni e le province possono istituire, per le utenze ubicate nellambito del proprio territorio, una addizionale sul consumo, dal detto anno 1986, dellenergia elettrica impie-gata per qualsiasi uso in locali e luoghi diversi dalle abitazioni, limitatamente alle forniture con potenza impiegata fino a 1000 kw in ra-gione rispettivamente di lire 5,5 e lire 5,5 per ogni kw consumato. Art. 26 - Le tasse sulle concessioni comunali di cui allart. 8 del decreto-legge 10 novembre 1978, n.702, convertito, con modificazioni nella legge 8 gennaio 1979, n.3 e successive integrazioni e modifiche, sono aumentate del dieci per cento. I nuovi importi sono arroton-dati alle 500 lire superiori. Gli aumenti si ap-plicano alle tasse sulle concessioni comunali il cui termine ultimo di pagamento scade suc-cessivamente al 30 dicembre 1985.

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La tariffa stabilita per classe, in cui sono ripartiti i locali, le aree e le relative pertinenze, e secondo livelli che tengono conto della dotazio-ne di servizi; 1importo e riferito a metro quadrato di superficie inter-na utile (le frazioni superiori a mezzo metro quadrato si considerano uguali a un metro quadrato).

Tariffa della tassa per i servizi comunali

Classe di Primo livello Secondo livello Terzo livello Quarto livello immobili (lire per mq) (lire per mq) (lire per mq) (lire per mq)

Prima 900 1.100 1.400 1.700Seconda 2.000 2.300 2.700 3.200Terza 600 650 700 800Quarta 550 600 650 750Quinta 2.300 2.600 3.000 3.500Sesta.. .-. 400 450 500 550Settima 450 500 550 600

prima classe: abitazioni - alloggi collettivi di-versi da quelli indicati nelle altre classi;seconda classe: alberghi - pensioni - locande - residence;terza classe: ospedali e case di cura -bibliote-che - musei e pinacoteche - teatri, cinemato-grafi, circoli e attivit ricreative - stabilimenti balneari e termali;quarta classe: insediamenti industriali ed ar-tigianali - magazzini;quinta classe: pubblici esercizi, anche alla-perto - insediamenti commerciali - studi pro-fessionali -uffici privati - istituti di credito e di assicurazioni;sesta classe: aree destinate allesercizio di attivit commerciali, industriali e artigianali ; villaggi turistici, campeggi distributori di carburante e sale da ballo;settima classe: uffici dello Stato e degli enti pubblici territoriali, degli enti parastatali .delle aziende autonome dello Stato e delle aziende municipalizzate e consortili - sta-zioni ferroviarie e di autobus - sedi di enti, associazioni e istituzioni di natura religiosa, culturale, politica e sindacale.

SERVIZIPrimo gruppo: Rete viaria comunaleIlluminazione pubblica Smaltimento rifiuti solidi Rete distribuzione di acqua potabile Rete fognaria

Secondo gruppo: DepurazioneTrasporto pubblico urbanoScuola maternaAsilo nidoTrasporto alunniBiblioteca o museoTeatroPalestre o piscineVerde pubblicoVerde attrezzato

Per lapplicazione dei livelli si fa riferimento al numero minimo dei servizi offerti , e cio:I livello: n.2 servizi del primo gruppo II livello: n.3 servizi del primo gruppo III livello: n.3 servizi del primo gruppo e n.4 del secondo gruppo IV livello: tutti i servizi del primo gr. e alme-no 5 del secondo.

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LACCO AMENOLA D. C. RICORDA

AL P. C. I. e al P. S. I. I PROBLEMI URGENTI

I due partiti che formano lattuale maggioranza consilia-re e gestiscono lamministra-zione comunale stanno dando evidente prova di incoerenza, non tanto per quello che fanno o non fanno in ordine alla solu-zione dei problemi, quanto per lassoluta dimenticanza di tutto quello che per anni sono andati dicendo dalla posizione di mi-noranza consiliare. Laspetto pi eclatante di questa incoerenza sta nellassoluto disprezzo del ruolo del consiglio comunale. () Dove son finiti gli autoelogi per aver saputo suscitare linte-resse della cittadinanza ai lavori del consiglio comunale, anche quando questi erano appesantiti da noiose letture di giornali e da divagazioni ostruzionistiche? Ormai il record negativo del mi-nor numero di sedute consiliari rispetto a tutti gli altri Comuni dellIsola inattaccabile: una seduta per linsediamento e una per lapprovazione di argomenti imposti con diffida dal Comitato di controllo. E argomenti ce ne sono tanti da discutere. Basta ri-cordarne alcuni: a) assestamento dellorganico del personale con il definitivo adeguamento delle qualifiche in funzione del ruolo ricoperto; b) ampliamento dello stesso or-ganico anche per lavvio del fun-zionamento del Museo civico e per lassorbimento del personale ancora precario, contrattista o stagionale, gi oggetto di deli-bera nella seduta consiliare del 10.12.84; e) problemi connessi al fun-zionamento delle Commissioni edilizia e dei Beni Ambientali, la cui inattivit strumentalizzata per coprire il silenzio comodo dellAmm.ne di fronte alle do-mande dei cittadini anche per piccole, improrogabili esigenze; d) riflessi della legge Galasso sul

PARTITO SOCIALISTA ITALIANOComitato di zona delle Isole di Ischia e Procida

SANIT SOTTO INCHIESTA!!! Cittadini, la gestione della Sanit dellIsola dIschia ormai inesistente. Linadeguatezza e linefficienza dei servizi, dovute a gravi carenze organiz-zative sia nel settore sanitario che in quello amministrativo, sono la diretta conseguenza di una guida politica che ha fatto della clientela e del pressa-pochismo i suoi principali obiettivi. Clientela e pressapochismo che hanno violentemente penalizzato lutenza ischi-tana con servizi ed assistenza inadeguati, esponendo a gravi disagi e spesso a notevoli rischi la cittadinanza servita. Alla pessima qualit dellassistenza si contrappone una situazione finan-ziaria pesantissima che vede oggi lUSL 21 incapace di onorare i propri impegni nei confronti dei medici e laboratori esterni convenzionati, nei confronti dei formalisti ed altri fornitori. Un fatto gravissimo, trattandosi di somme regolarmente impegnate in bilancio o addirittura gi vincolate nella destinazione dal Ministero e che incredibilmente sono state malaccortamente spese dagli Amministratori della USL 21. Di fronte a fatti tanto gravi il PSI ha denunciato questo stato di cose alle competenti autorit, facendo intervenire a livello regionale i Sindaci dellIsola dIschia, il Consigliere Provinciale Giosi Gaudioso e lAs-sessore Regionale Franco Iacono, al fine di portare chiarezza in una Am-ministrazione tanto caotica quanto allegra. Il risultato la nomina di una commissione dinchiesta sullattivit am-ministrativa dellUSL 21 da parte dellAssessore Regionale e ci auguriamo una pronta iniziativa di commissariamento da parte del Prefetto a seguito di nostra richiesta in tal senso. Il PSI nel condannare la gestione allegra della sanit dellIsola dIschia esprime la propria solidariet a quanti sono vittime incolpevoli dellinca-pacit ormai conclamata di una classe dirigente che deve andare via. Incapacit che ha provocato disagi allutenza, distorsioni nei servizi e danni economici a coloro che hanno prestato il proprio lavoro per lUSL 21 e che si vedono costretti a discriminazioni ed attese lunghissime nei pa-gamenti, con conseguenze economiche ed occupazionali notevoli e che le recenti agitazioni stanno trasferendo sullutenza costretta a pagare i servizi sanitari. Il PSI nel ribadire il proprio impegno per una gestione pi chiara e pro-fessionale della Sanit chiede la partecipazione degli operatori del settore e della cittadinanza alla lotta per una Sanit migliore. Ischia, 25/1/1986 - Il Segretario di zona Lorenzo Mennella

territorio comunale, con riferi-mento allinvito della Regione, di cui la stampa ha dato notizia, a predisporre osservazioni intese a facilitare la redazione del Piano paesistico con il doveroso rispet-to di quanto valido si ritiene che ci sia nel Piano regolatore gene-rale, che, nonostante tutto, resta una norma di legge in base alla quale certe risposte pur sempre possibile dare al cittadino; e) orientamento della pubblica amministrazione in ordine alla norma di piano che riconosce alle aziende alberghiere la possi-bilit di adeguamento strutturale per rendere la gestione delle stes-se economicamente pi stabile e capace di meglio fronteggiare le ricorrenti crisi del settore;

f) risposte adeguate e tempestive alla linea di credito che la Cas-sa Depositi e Prestiti deve avere aperta per il Comune per la rea-lizzazione di opere pubbliche da completare o progettare;g) criteri orientativi per ladegua-mento della finanza locale alle recenti disposizioni decretate dal Governo centrale; h) interventi presso lIstituto autonomo Case Popolari per su-perare eventuali remore alla re-alizzazione delle case secondo i progetti gi finanziati e appaltati;i) predisposizione di apposito Uf-ficio che faciliti, nella chiarezza e nella pi assoluta obbiettivit, gli adempimenti legati alla com-plessa emblematica del condono edilizio. (Lacco 26.01.1986)

La Rassegna dIschia 1/1986 23

Napoli antica al Museo Archeologico Nazionale

Esposti anche alcuni reperti di Pithecusa

di Giovanni Castagna

La Soprintendenza Archeologica per le province di Napoli e Caserta ha inaugurato, il 26 settembre 1985,al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, la mostra su NAPOLI ANTICA che ha riscosso e ancora riscuote un notevole successo. La mostra sar aperta fino al 15 aprile 1986.

Articolata in sezioni, offre loccasione di poter ammirare i reperti esposti, corredati da esaurienti e molto chiare didascalie. Pian-te topografiche, inoltre, e sistemi audiovisivi rendono pi agevole il contatto con quelle antiche testimonianze.

Di NEAPOLIS la mostra traccia la storia dalla fondazione, evidenziando lassetto del territorio, laspetto urbano (mura, abitazio-ni, necropoli) nonch gli aspetti delle attivit economiche, delle istituzioni, dei culti e de-gli agoni. Sono esposti reperti provenienti dai diversi complessi archeologici: scavi del Duomo, Tempio dei Dioscuri, complesso mo-numentale di S. Lorenzo Maggiore; reperti rinvenuti nelle necropoli urbane (via S. Tom-maso DAquino, via S. Teresa, via Nicotera...e un abbondante materiale della necropoli di Castel Capuano); reperti delle necropoli dellentroterra (Aversa, Frignano Maggiore, Caivano, Qualiano, Ponticelli... ); il tutto pre-sentato in modo funzionale e piacevole, con didascalie che aiutano il visitatore a singola-rizzarne le peculiarit. Come, ad esempio, le didascalie della vetrina La monetazione e la circolazione monetaria, che delineano la sto-ria dei tipi di moneta, dalla pi antica moneta di Neapolis, di drammo dargento - ca 470 a. C. - di cui si espone una fotografia tratta dalla Bibliothque Nationale de Paris -alle mone-te rinvenute nei tesoretti: Fasso Telesino (fra Telese e SantAgata dei Goti), ripostiglio di Pietra Abbondante... mettendo in risalto le successive sostituzioni dei tipi: tipi siracusa-ni, tipi attici, tipi emessi da citt o comunit

campano-sannitiche ed esemplari di aes gra-ve, serie di bronzo fuso emesso da Roma.

Nella sezione CONTINUIT E TRASFOR-MAZIONI storicamente tracciato il profilo dello sviluppo urbanistico con le sue succes-sive trasformazioni dal periodo bizantino a quello borbonico, il tutto reso evidente da piante topografiche di facile consultazione.

Quasi a se stante, ma preliminare alle altre, la sezione DALLA PRO-TOSTORIA ALLA PREISTORIA - LA PI ANTICA COLONIZ-ZAZIONE GRECA, ove si possono seguire non solo le linee dellespansione commercia-le degli Eubei nel Golfo di Napoli, ma avere anche qualche cenno sui vari insediamenti umani in epoca preistorica: insediamento preistorico di Vivara, riparo di Capri in piena et eneolitica, contesto abitativo della prima met del ferro a Castiglione dIschia.

Della Cuma preellenica sono esposti og-getti bronzei (ritrovati dal colonnello Ste-venson alla fine del secolo scorso) risalenti al momento finale dellet del bronzo e alla fase di passaggio da questa allet del ferro (X -prima met IX secolo a. C). La ripresa dei contatti con il mondo greco, allinizio del-lVIII secolo a. C, rivelata dalle coppe cicla-diche, skyphoi fabbricati forse in Attica e in Eubea (in base allanalisi dellargilla) che ap-partengono allo stesso orizzonte cronologico dei nove frammenti di skyphoi chevrons, trovati allo scarico dellacropoli di Pithecusa, i quali costituiscono a Ischia la pi antica te-stimonianza degli interessi euboici nel golfo di Napoli. Sono esposti anche reperti provenienti dallinsediamento preistorico di Vivara: taz-ze e scodelle con sostegni a clessidra e reperti dimportazioni egeo-micenee, provenienti dallarea peloponnesiaca, da Kythera o dalle isole occidentali delle Cicladi: Keas, Melos e Thera, a testimonianza di precoci fenomeni di contatto. Ciotole a profilo carenato o arrotondato, con

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ansa a rocchetto, provenienti dalla Grotta delle Fel-ci di Capri dimostrano come questisola fosse un ri-paro molto frequentato in piena et eneolitica. Del contesto abitativo del Castiglione (prima met del ferro) si mettono in risalto, nella didascalia, elementi vicini al repertorio villanoviano che non dovremmo aspettarci in piena facies delle tom-be a fossa. LEmporion di Pithecusa presente con reperti provenienti da due tombe: tomba 490 (750-725 a. C.) e tomba 354 (725-700 a. C), e con frammenti provenienti dallAcropoli di Montevico: frammenti di crateri e di skyphoi tardogeometrici, di kotyle del periodo corinzio, frammenti di piatto e di sco-delle di produzione locale, un frammento di piatto fenicio e un altro di scodella fenicia. Se, tenendo conto del tema della mostra, si pu es-sere soddisfatti di questo rapido accenno a Pithecu-sa, non si pu non pensare allimmenso materiale, che giace chi sa dove, venuto alla luce a Lacco .

I corredi funebri di circa 1300 tombe scavate, le case e le officine metallurgiche scoperte, sempre a Lacco Ameno, in localit Mazzola, hanno restituito molte centinaia di vasi dipinti del periodo geome-trico e orientalizzante antico, in parte di produzio-ne locale, in parte importati da numerosi centri difabbricazione non soltanto della Grecia, ma anche del vicino Oriente e dellItalia stessa (Lazio, Etru-ria, Puglia, Calabria) e un gran numero di altri og-getti, tra cui circa 200 tra scarabei egiziani e sigilli provenienti dalla Siria settentrionale. Documenti antichissimi, inoltre, di scrittura greca, incisi su vasi (come lepigramma in esametri che allude alla coppa di Nestore), incisioni in lettere fenicie... Tutto questo considerevole ed importantissi-mo materiale inaccessibile al pubblico. Ma di questargomento parleremo nel prossimo numero.

Giovanni Castagna

Pemio letterario Maria Francesca Iacono organizzato da Rivista Letteraria

di Giuseppe Amalfitano

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Danni provocati dallabuso dei medicinali

di Loreto Amalfitano

I danni da farmaci derivano da cause varie: l)abuso; 2)errori di durata di somministra-zione (la somministrazione di un farmaco per lunghi periodi devessere sottoposta a co-stante controllo medico); 3) errori di dosag-gio; 4) errata e non idonea somministrazio-ne; 5) associazione non corretta di farmaci.Ne consegue che labuso si verifica:- quando si assumono farmaci senza che sia stata operata una diagnosi precisa o senza la prescrizione medica, quindi senza una reale necessit ( questo capita spesso con i farmaci ricostituenti, le vitamine, che potrebbero be-nissimo essere sostituiti con unalimentazio-ne corretta o con lapplicazione di elementari norme igieniche);- quando si moltiplicano le dosi prescritte dal medico;- quando si sospendono le cure, essendo scomparsi i sintomi acuti e si pensa di essere gi guariti, mentre non sono ancora scom-parsi i focolai dinfezione. E da precisare che non esiste alcun farma-co, per quanto attivo, che sia esente da effetti collaterali sullorganismo. I danni pi frequenti derivanti dallabuso di medicinali sono: allergie - effetti tossici a carico di organi e di apparati (fegato, sistema nervoso, midollo osseo, apparato digerente, reni) - effetti can-cerogeni - danni al patrimonio genetico che si evidenziano nella prole. Ci sono medicinali per il cui acquisto oc-corre la prescrizione del medico, altri di li-bero consumo. In entrambe le categorie vi sono farmaci dei quali si potrebbe anche fare a meno, o sullefficacia dei quali si possono avanzare molti dubbi. Il consumo di farmaci inutili, anche se privi di veri e propri effetti collaterali spiacevoli, da combattere perch sottrae senza motivo ingenti fondi ai bilanci familiari e degli enti

mutualistici (denaro della collettivit quindi che potrebbe essere convogliato verso altri settori importanti: medicina preventiva, pro-filassi ambientale, assistenza domiciliare....). Occorre mettere in evidenza gli effetti nocivi dei farmaci pi consumati, alcuni dei quali, senza nessun ordine prioritario, sono i rico-stituenti gli antibiotici (soprattutto in capsule e sciroppi), i tranquillanti, gli analgesici, gli psicostimolanti , i diuretici, i dimagranti,! di-gestivi , i cortisonici (specialmente in poma-te), i cardiotonici (nelle persone anziane in particolar modo). Il guaio che certe medicine sono comode. Una persona che ha una cefalea raramente si preoccupa di scoprirne la causa. Sembrereb-be eccessivo andare dal medico per cos poco!

ANALISI DI ALCUNI FARMACI

Analgesici (contro il dolore) ed antipiretici (contro 1 a febbre] .

Essi non curano le malattie ma solo i sinto-mi. A tale gruppo appartengono svariati me-dicinali che assumono nomi diversi a seconda della struttura chimica o altro; essi diventano specialit medicinali da soli o associati e van-taggiosi, ma di utilit ve n ben poco. Il loro abuso pu far registrare danni diversi che, caso per caso, possono riguardare le mucose dellapparato digerente, la coagulabilit del sangue, la funzionalit del rene, anemia del tipo emolitico (conseguenza della distruzione degli eritrociti). Laminofenazione o piramidone, che nel-la specialit pu essere denominato in vari modi, agisce negativamente sul midollo os-seo, e lo rende incapace di produrre globuli bianchi, privando cos il nostro organismo delle proprie difese naturali e determinando danni a carico del sangue. Sempre il pirami-

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done e suoi derivati sono sospettati di essere sostanze cancerogene. Per tali farmaci la legge obbliga di indicare sul foglietto illustrativo i danni provocati da un uso prolungato.

Antibiotici

Non v dubbio che gli antibiotici sono e con-tinueranno ad essere un dono per lumanit. La loro scoperta e la loro applicazione costi-tuiscono unimportante vittoria degli ultimi trentanni; il campo delle malattie infettive di conseguenza radicalmente mutato. Mol-te infezioni, una volta gravi e mortali, sono divenute innocue e sono state praticamente soppresse. Nonostante questi lati positivi indiscutibili, si deve rilevare che la stessa struttura chimi-ca che li rende efficaci, li rende anche capaci di interferire con quei processi che stanno alla base della vita umana. Da numerose statistiche, eseguite soprattut-to negli USA, s accertato che luso dei far-maci antibiotici salito del 90% e con esso la frequenza dei danni. Il loro abuso (se ad es. sono usati senza prescrizione ed inventando il dosaggio), pu portare a selezionare dei germi resistenti a quellantibiotico, per cui a lungo andare esso diverr inutile o addirittura nocivo, in quanto stimolatore per la vita e la moltiplicazione dei germi. Con labuso degli antibiotici, diminuendo le difese naturali, aumenta lattecchimento di funghi microscopici in vari organi del corpo. Gli antibiotici attaccano le cellule del fegato e del rene; la pelle pu diventar sede di mani-festazioni allergiche, transitorie ma pur sem-pre nocive. Anche la carenza di vitamine del gruppo B dovuta a cure antibiotiche, poich queste distruggono la flora batterica intesti-nale che ha il compito di produrle.

Antinfluenzali

Se da una parte potessimo mettere i dan-ni provocati dallinfluenza e dallaltra quelli procurati dalle medicine che si prendono per curarla, la bilancia penderebbe da questulti-ma parte. Ci equivale a dire che nella maggior par-te dei casi la cura fa pi male della stessa

influenza. Perch mai? Molto semplice: non esiste ancora alcun farmaco capace di guarir linfluenza o il raffreddore. Con i comuni an-tipiretici, antireumatici, antistaminici., se ne possono curare solo i sintomi pi fastidiosi, come mal di testa, dolori ossei.. ma sono tutti farmaci che non si possono usare continua-mente. Labuso dei decongestionanti nasali, sot-to le pi varie forme di stick, gocce spray, pomate, etc... pu portare a bloccare i vari escreti lungo le prime vie aeree (naso, tra-chee, bronchi) con conseguenze spesso im-prevedibili. E da ricordare che nessuno dei vari antibiotici finora conosciuti ha azione sui virus dellinfluenza e del raffreddore, perci sono utili solo quando eventuali complicazio-ni bronchiali, polmonari o intestinali si som-mano a quelle gi in atto. La migliore difesa quella preventiva e resta la vaccinazione antinfluenzale, anche perch la purezza dei vaccini oggi tale che il rischio praticamene inesistente.

Cortisonici

Le applicazioni terapeutiche di tali pro-dotti sono molteplici e pu dirsi che non vi sia settore della medicina ove non si siano tratti vantaggi dal loro impiego. Molteplici sono per anche i loro effetti collaterali pi o meno accentuati nei diversi tipi. Essi sono entrati abbondantemente in uso soprattutto come antireumatici. Se somministrati trop-po a lungo provocano danni alle ghiandole surrenali, a carico del tubo digerente, dove si possono avere ulcerazioni ed emorragia, e dei sistemi nervoso e muscolare; nei bambini si pu avere il rallentamento fino allarresto della crescita corporea, diminuita resistenza alle infezioni, complicazioni oculari.

Dimagranti

Sono veramente farmaci inutili e dannosi. Lobesit, pi generalmente adiposit, non un problema da curare con i farmaci; un problema di comportamento, di educazione alimentare, perch in relazione con una die-ta troppo ricca di calorie. E pi sano, quindi ridurre in modo equilibrato lalimentazione. Luso ed abuso di farmaci dimagranti sen-za il controllo del medico ha conseguenze

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pericolose. Infatti o si tratta di farmaci che, stimolando il ricambio (soprattutto preparati tiroidei) aumentano le combustioni delle cel-lule, provocando un maggiore consumo dei grassi in eccedenza, oppure si tratta di far-maci che deprimono lappetito, soprattutto amfetamine, costringendo a mangiare meno. Sono perci di scarsa utilit, oltre che danno-si, perch il loro effetto transitorio. Tali farmaci sono tossici, se presi a dosi ele-vate e prolungate, con effetti nocivi sul cuore, sul fegato e soprattutto sul sistema nervoso, che si manifestano con nervosismo, inson-nia, ipertensione.

- EpatoprotettoriStando al senso letterale del termine, a rigor di logica, si dovrebbero considerare come epatoprotettori i farmaci o comunque so-stanze che proteggono il fegato. In effetti sono veramente le medicine pi inutili e pi usate, anzi abusate. Il modo migliore per pro-teggere il fegato quello di seguire una dieta igienicamente corretta, che rende il fegato in grado di reagire positivamente alle aggressio-ni di a-genti sia infettivi che tossici. In segui-to a precise diagnosi effettuate da un medico specializzato pu essere indispensabile ricor-rere a medicinali opportuni, il cui u-so per da limitare a casi ben specifici. Dinanzi ad un organo come il fegato che svolge svariatissi-me funzioni, e soggetto a fattori lesivi che gli derivano da tutte le parti, bisogna stare vera-mente attenti alluso di medicinali.

Lassativi I purganti, divenuti oggi di moda, costitu-iscono la categoria pi folta e pi reclamata tra i vari gruppi di farmaci, tanto che luso e labuso di essi si devono al condizionamento operato dalla propaganda sul pubblico. Spes-so il loro effetto sulla stitichezza quello di renderla ancora pi cronica, senza parlare dei danni che arrecano, per solo contatto alle mucose dellintestino, e delle alterazioni della flora batterica intestinale. I lassativi diseducano lintestino dalle nor-mali funzioni e finiscono per sottrarre, con-tinuamente, acqua e sali allorganismo, te-nendo le cellule sempre in stato di incipiente disidratazione.

Lasciamo pure che contro il logorio della vita moderna si faccia la pubblicit a pro-dotti come medicamenti, ma per i farmaci la cosa dovrebbe essere diversa! Nella maggior parte dei casi la stitichezza si pu correggere con una dieta opportuna che rieduchi lapparato digerente e lintestino; i lassativi si possono usare solo sotto controllo medico e mai per abitudine.

Ricostituenti Termine suggestivo quanto vuoto. Ricosti-tuiscono che cosa? La salute perduta? La vera cura, quella che restituisce veramen-te la salute, spesso non si compra in farmacia n si prepara nei laboratori, ma l a portata di mano, dono magnifico della natura, alle rive del lago, dei fiumi, del mare, dei prati verdi, nellaria pura. E opinione diffusa che tali medicine facciano bene;!uso indiscri-minato invece inutile, a volte pu diveni-re dannoso poich altera normali funzioni dellorganismo. Dice Paul Chauchard nel suo libro Farmaci, psicofarmaci e morale: La strada del progresso non sta nella schia-vit degli innumerevoli medicinali i cui felici effetti non devono far dimenticare le conse-guenze tossiche generali ; essa sta nelledu-cazione alla conoscenza di norme igieniche, sicch ci obbligher a comportarci da uomini che seguono una vita naturale, non ritornare agli errori del passato, una scoperta pi avan-zata di quello che maggiormente conviene allarmonico sviluppo del nostro organismo. Imparare la saggezza o morire di ignoranza, non abbiamo altra scelta. Abbiamo bisogno di tanti medicinali solo perch rendiamo am-malati noi e tutti i nostri organi per mancan-za di igiene. Invece di utilizzare fino in fondo il cervello come organo di lucidit, autocon-trollo e saggezza, ne facciamo un organo im-pazzito, nevrotico. Bisogna amare ligiene perch in essa il segreto della felicit.

Vitamine Nel campo delle vitamine avvengono forse pi che in ogni altro le inutili ricettazioni. La Food and Drug Administration, il massimo organo di controllo sugli alimenti e sui far-maci negli Stati Uniti, in uninchiesta condot-ta su scala nazionale, ha riscontrato che tre quarti del pubblico americano crede che un

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supplemento di vitamine fornisca pi forza ed energia, opinione questa che la pi co-mune tra le concezioni errate. Di vitamine ne esistono ormai tante che non basta pi il semplice alfabeto (vitamine A, Al, A2, Bl, B2, B6, B12, C, CI, C2, D, D2, E, H, K, Kl, K2, P, PP), ciascuna con una azione complessa non sempre ben definibile sempre ben definibile. Molti psicologi hanno gettato un grido di allarme per i pericoli che sono connessi con .lesagerato uso di vitami-ne ed 1 rischi che comporta. Infatti non v dubbio che lassunzione per lunghi periodi di eccessive quantit di vitamine possa portare gravi conseguenze, e manifestazioni morbose ed alterazioni anche gravi. Alcune vitamine si accumulano nellorganismo e determinano quadri di iper-vitaminosi vera e propria ca-ratterizzati da alterazioni di organi e apparati e da danni funzionai: di notevole gravit. Lalimentazione odierna tale da assicurare al nostro organismo il fabbisogno vitaminico e non ha senso acquistare prodotti dietetici arricchiti di vitamine. Eppure la pubblicit insiste: un supplemento di vitamine d pi energia, previene le infezioni, combatte il raf-freddore e linfluenza. Se proprio si vuole un supplemento di vitamine, sufficiente che si aumenti la dose giornaliera di frutta, senza sprecare denaro in farmaci inutili e costosi.

Stimolanti Di moda anche luso, anzi labuso, degli stimolanti per ottenere migliori prestazioni fisiche e mentali. I rischi che comportano a carico del sistema cardiovascolare sono gi molti, ma pi gravi sono quelli a carico del-la sfera neuro-psichica; possono addirittura provocare forme morbose di schizofrenia.

Psicofarmaci Tra le medicine che gli italiani consumano in eccesso sono gli psicofarmaci, cio in ge-nere tutte le sostanze chimiche che agiscono sul cervello come sedativi, tranquillanti, son-niferi, antidepressivi... Si ingeriscono queste specialit per reprimere dei disturbi che non h