Isola d’Ischiaischialarassegna.com/rassegna/Rassegna2001/rass01-2001/inserto-VI.pdf ·...

16
La Rassegna d’Ischia 1/2001 23 Isola d’Ischia 1950 - 1999 cinquanta anni di vita e di storia isolana VI L’estate e il turismo - Itinerari notturni Fatti e problemi “comunali” e “isolani” A cura di Raffaele Castagna

Transcript of Isola d’Ischiaischialarassegna.com/rassegna/Rassegna2001/rass01-2001/inserto-VI.pdf ·...

Page 1: Isola d’Ischiaischialarassegna.com/rassegna/Rassegna2001/rass01-2001/inserto-VI.pdf · l’edilizia popolare, la ... Gennaro, 1310 fanteria, ottavo ... una nuova canzone, “Ischia

La Rassegna d’Ischia 1/2001 23

Isola d’Ischia 1950 - 1999cinquanta anni

di vita e di storia isolana

VI

L’estate e il turismo - Itinerari notturniFatti e problemi “comunali” e “isolani”

A cura di Raffaele Castagna

Page 2: Isola d’Ischiaischialarassegna.com/rassegna/Rassegna2001/rass01-2001/inserto-VI.pdf · l’edilizia popolare, la ... Gennaro, 1310 fanteria, ottavo ... una nuova canzone, “Ischia

24 La Rassegna d’Ischia 1/2001

1950 - 1999cinquanta anni di vita e di storia isolana

La rievocazione degli anni sopra in‑dicati negli aspetti che più li hanno ca‑ratterizzati, quali risultano dalla visione e dalla lettura di giornali e pubblicazio‑ni varie dell’epoca, va assumendo una certa dimensione e, pur vaga e non ben inquadrata in filoni precisi di volta in volta evidenziati, può senz’altro offrire al cortese lettore un compendio di fatti e avvenimenti molteplici e in qualche caso interessanti. Sia chi li ha vissuti tutti di‑rettamente, chi solo in parte, ha la pos‑sibilità di trovare in queste pagine mo‑menti e ricordi di un tempo che ha visto l’isola d’Ischia affermarsi costantemente e prepotentemente nel campo turistico, come anche il travaglio di tanti problemi e di tante nuove esigenze, molti dei quali ancora sono oggetto di discussioni ed at‑tendono una plausibile soluzione.

C’è quindi anche l’occasione di consi‑derare il passato in prospettiva futura, nella speranza di portare a termine e di migliorare quelle cose non sempre viste nella loro giusta importanza e quindi tra‑scurate o rinviate, sicché oggi si presen‑tano maggiormente circostanziate nella loro gravità e nella necessità di una ur‑gente soluzione.

Spesso si ricordano con nostalgia gli anni del passato, dimenticando che, pur ricchi di tanti aspetti positivi, essi non hanno affatto dato a tutti l’opportunità di una vita migliore. Il turismo in varie circostanze è stato l’unico fulcro di tante

La Voce dell’isola d’Ischia, n. 7-8/giugno 1961

attività e programma‑zioni che hanno tra‑scurato settori quali l’edilizia popolare, la scuola, le esigenze dei giovani e dei lavora‑tori nel loro contesto generale.

*

Page 3: Isola d’Ischiaischialarassegna.com/rassegna/Rassegna2001/rass01-2001/inserto-VI.pdf · l’edilizia popolare, la ... Gennaro, 1310 fanteria, ottavo ... una nuova canzone, “Ischia

La Rassegna d’Ischia 1/2001 25

L’estate e il turismo - Itinerari notturni

(da Cronache dei due Golfi, anno II n. 6/Maggio 1965)

La “Rive droite” è pronta ad accogliere i sofisticati ospiti

Il ristorante di Emiddio

Attenzione! alla “rive droite” di Porto d’Ischia sono terminati i lavori! Veramente il grido “at-tenzione” è rivolto più alle deli-cate spinole, alle saporite cernie, ai cefali cerini, alle orate, alle so-gliole a finire più modestamente ai polpetti, seppie, fragaglie e “tutanielli”.

È un vero grido di allarme perch� alla riva destra trucu-� alla riva destra trucu-lenti “chef’ sognano già di ser-à di ser-vire le loro squisite pietanze al mondo strano e raffinato che da maggio a fine ottobre frequenta ininterrottamente la ormai fa-mosa “rive droite”.

L’imperatore della riva, Gino Cacciapuoti, lo Stewart Granger isolano, magari un po’ più basso e grasso, dal maglione nero ed i candidi capelli a malapena na-scosti dal berretto di capitano, passeggia ancora per poco per la famosa banchina, prodigo di battute e di consigli che distribu-isce a tutti gli altri “concorrenti-amici” che stanno per aprire i battenti.

La “rive droite” è nata a poco volta ed i suoi scopritori sono un autentico anarchico (buono come il miele), che anni or sono aprì una tipica taverna ad uso e consumo dei tentoni in vena di allegria, e di una signora dal parlare alato, una vera dan-nunziana, sofisticata lady della banchina di levate che ebbe l’au-dacia di aprire, tra la polvere dei negozi di cemento e le odo-rose cantine dei grossisti di vini, nientedimeno che una boutique d’alta moda ove, non tanto per la esclusività dei modelli, che fa-cevano emettere gridolini di gio-ia alle prime clienti, quanto per

la grazia e l’abilità di venditrice consumata di Antonia Rodolfo (tal è il nome della signora della rive droite), che aveva trovato di poesia che continuamente la pervade la più sorprendente e sconcertante maniera per con-vincere le ricche clienti che tale modello faceva proprio al caso loro e che nient’altro dovevano più scegliere.

Se i precursori furono Antonia e Antonio, Gino Cacciapuoti è stato il rivoluzionario valoriz-zatore della riva destra al punto tale che, se fossimo i proprietari delle varie boutique, caffè e ris-toranti, faremmo opera di per-opera di per-suasione per consorziarsi, onde offrire un lauto appannaggio all’imperatore della riva che con la sua sola presenza riesce ad at-

tirare clienti più del profumo di un qualsiasi manicaretto. E’ dif-ficile dire quante persone cono-sca Gino: forse tutte! E per tutte ha pronta la sua “battuta”, il ter-mine affettuoso, la punzecchia-tura che diverte. Si aggiungono ota a questi tre personaggi l’al-ta, se pure massiccia, figura di Gigione Pilato, che presto sarà chiamato il Farouk della riva, la “verve” di Bruno savastano che tra le molteplici attività soddi-sfa, assieme ai suoi soci, l’hobby del night.

“La Gambusa”è infatti il più antico night della riva destra, ove le notti trascorrono lievi tra le pietanze raffinate, il buon vino e l’incantevole ospitalità del duo D’Ambra-Savastano. Ma, se Gi-gione Pilato ha arricchito la riva

Page 4: Isola d’Ischiaischialarassegna.com/rassegna/Rassegna2001/rass01-2001/inserto-VI.pdf · l’edilizia popolare, la ... Gennaro, 1310 fanteria, ottavo ... una nuova canzone, “Ischia

26 La Rassegna d’Ischia 1/2001

Il ristorante di Mimì Gennaro Rumore

Gig

ione

Pila

todi un altro straordinario personaggio (il suo) ed ha creato un bar raffinato e tipico dallo scorrevole nome, “a carrozzella “, Gennari-no Rumore non gli è da meno avendo in men che si dica creato un ristorante-pizzeria (“da Gennaro”) che certamente avrà un grande successo.

Gennarino Rumore è un esperto barman, un autentico dirigente di sala da pranzo; egli ha frequentato e servito nei più famosi locali ed alberghi tedeschi, svizzeri e londinesi. Come se non bastasse, le sue pietanze, ben servite, sono veramente succulenti e la pizza è quanto di più tenero e di più morbido e saporoso si possa mangiare. I prezzi sono alla portata di tutti e così la pace è stata fatta, merc� Gennaro Rumore, tra la golosità e la ... tasca. Ma, poich� abbiamo parlato di pizza, crediamo che in questa veloce rassegna faremmo un torto a Mimì se non menzionassimo i suoi locali. Sono due: uno funziona da trattoria ed uno da pizzeria; gli aggettivi per la pizza sono introvabi-li, tant’essa è buona, e circa la cucina ricordatevi del capo cameriere “battello”: solo egli vi saprà consigliare e condurvi attraverso i me-andri delle pietanze dai nomi estrosi e paesani che all’incompetente potrebbero risultare difficili giochi di parole. Buon ultimo, ma non per questo meno apprezzato, ecco il locale di Emiddio. Veramente Emiddio è anche uno dei veterani della riva, ma è solo da qualche anno che ha trasformato la sua “trattoria” in un ritrovo frequentato da veri buongustai. Se “Mimì”, nonostante la sua corpulenta figura, ha un animo di artista (è infatti anche pittore), Emiddio è il poeta per antonomasia quando si tratta di esaltare una zuppa di pesce, o i “purputielli affogati” o un piatto di “maltagliati lardiati”. Emiddio è un misto tra il capo stregone di una tribù indiana e il sagrestano di una chiesetta di campagna. Le sue richieste sono preghiere, il suo servizio è silenzioso ed amichevole, ma i suoi segni propiziatori sono degni del misterioso cerimoniale di uno stregone indiano.

Questa è la “rive droite” di Porto d’Ischia. Un gruppo di locali per

Page 5: Isola d’Ischiaischialarassegna.com/rassegna/Rassegna2001/rass01-2001/inserto-VI.pdf · l’edilizia popolare, la ... Gennaro, 1310 fanteria, ottavo ... una nuova canzone, “Ischia

La Rassegna d’Ischia 1/2001 27

Maria Grazia Buccella presenta i modelli Stile Ischia

Page 6: Isola d’Ischiaischialarassegna.com/rassegna/Rassegna2001/rass01-2001/inserto-VI.pdf · l’edilizia popolare, la ... Gennaro, 1310 fanteria, ottavo ... una nuova canzone, “Ischia

28 La Rassegna d’Ischia 1/2001

Gli itinerari serali alla moda sono, per così dire, obbligatori: un piatto di pesce in un ristoran‑te del porto, un salto al “Rancio fellone”, al “Castillo de Aragon” o a “O Pignatiello”, i tre night club più eleganti e accorsati. Nei pri‑mi due si va a bere un whisky al fresco e a ballare, e nel terzo ad assistere ad uno spettacolo mol‑to divertente, con l’orchestra di Luciano Fineschi e le canzoni e gli sketches di gusto francese di Enzo Guarini e Daisy Lumini. Si tratta di un varietà assoluta‑mente nuovo che sta ottenendo molto successo. Per tutta la sera si alternano Fineschi, che fa an‑che da presentatore, Gabriele, un giovanissimo con una voce mera‑vigliosa, e Brigitta, che prima di fare la cantante probabilmente faceva l’indossatrice. Alta, lon‑gilinea, come Ingrid Bergman, ha un portamento straordinaria‑

“Gli itinerari serali alla moda” da TV Sorrisi e canzoni - estate 1965

mente distinto. Indossa abiti di pizzo gialli, verdi o neri, a secon‑da delle sere: giacca lunga legger‑mente accostata e gonna stretta, che la fascia fino alle ginocchia. Il modello, pur non essendo in carattere con l’abbigliamento dell’isola, è stato gia “copiato” da qualche signora milanese che se l’è fatto confezionare in gran fretta.

Lo show prosegue con una esi‑bizione, con accompagnamen‑to di pianoforte, del cantautore Emilio Lombardi, e con un nu‑mero imperniato su una serie di battute di Guarini e della Lu‑mini. Dal “Pignatiello” queste freddure rimbalzano fuori, cir‑colano sulla bocca di tutti. Sono di questo tipo: “è tanto strabica che quando piange le lacrime le bagnano le spalle”. Oppure: una mattina ad un posto di polizia giunge una telefonata; dall’altro

capo del filo una voce concitata dice: “Ho bisogno urgente del vostro aiuto. Da una settimana c’è un pazzo che mi sveglia alle cinque del mattino suonando la tromba con quanto fiato ha in gola. Dovete farlo smettere, altrimenti non rispondo delle mie azioni”. L’agente di guardia replica: “Non si preoccupi si‑gnore, lasci fare a noi. Veniamo immediatamente. Mi dia il suo indirizzo”. Bene, scriva - dice l’uomo della telefonata: Esposito Gennaro, 1310 fanteria, ottavo battaglione guastatori, Caserma Mezzasoma”.

Quest’anno il locale, che ri‑corda i giardini arabi, con pian‑te rigogliose e alberi di alto fusto, è frequentato quasi es-è frequentato quasi es‑clusivamente da grossi nomi dell’industria, della finanza, della politica e dello spettacolo. Spesso si possono incontrare, tra

tutte le borse, dal raffinatis-sinio Bounty (con maggiordomo serissimo e una pletora di cam-erieri in giubbe verdi e guanti bianchi) ideato da un architetto romano e valorizzato dal ver-satile Gino Cacciapuoti, alla so-fisticata boutique di Antonia, la vera Lady della riva. Da Antonio l’anarchico, che non torcerebbe l’ala ad una osca, a Gennaro Ru-more magro come un evaso da Buchenwald, alla “carrozzella” di Farouk alias Gigione Pilato, da Mimì il pittore ad Emiddio lo stregone indiano. Ci son tutti!

Tutti pronti sul filo di parten-za, pronti ad accogliere l’�lite dei turisti isolani, pronti ad am-mannire saporiti pranzi e vino ancor più buono.

Le brevi notti estive presto ri-suoneranno dei canti allegri dei posteggiatori o delle morbide musiche del raffinato Bounty. L’animatore della “Gambusa” Bruno Savastano

Page 7: Isola d’Ischiaischialarassegna.com/rassegna/Rassegna2001/rass01-2001/inserto-VI.pdf · l’edilizia popolare, la ... Gennaro, 1310 fanteria, ottavo ... una nuova canzone, “Ischia

La Rassegna d’Ischia 1/2001 29

l’altro, i Gancia, l’editore Rizzoli, l’ex presidente del consiglio on. Leone, Charles Boyer e Vittorio De Sica. Arrivano, generalmente, verso le 23; ordinano un drink o una bibita e cominciano subito a ballare. Fineschi sta rilanciando, con accorti ed originali arrangia‑menti, oltre a vecchi slow, can‑zoni del repertorio di Roberto Murolo, di Fred Bongusto, moti‑vi del Rugantino, e sta lanciando una nuova canzone, “Ischia mia” di Ugo Calise.

La fazenda messicana

Fred Bongusto è il cantante più imitato: al “Rancio fellone”, per esempio, Giuseppe Grieco riesce a riprodurne anche le sfuma‑ture della voce, i toni più difficili, tanto che si ha l’impressione di sentire “l’originale”. Il “Rancio” è il luogo dove si può avere l’idea della vita e della moda dell’estate ischitana 1965. Costruito a due metri dal mare, su una spiagget‑ta che guarda sul golfo di Napoli, verso Capri, sembra il “patio” di una moderna “fazenda” mes‑sicana: spessi muri bianchi di calce, grandi arcate che si aprono su un ampio spiazzo circondato

da sedili in miniatura ricoperti di cuscini rossi, bleu, arancione, verdi e gialli, con al centro una pista da ballo in lucidissimi mat‑toni di maiolica. Da un lato corre il bar, in legno chiaro, di stile rustico, che quest’anno è il punto di raccolta di tutti i giovani stra‑nieri. Il barman, Nino Spinosa, un giovanotto dal tipico fisico del “latin lover” il quale fino a due mesi fa viveva ad Hollywood, è il loro confidente. Quando qual‑cuno è giù di corda, in preda allo “spleen”, alla nostalgia, o co‑munque non è abbastanza alle‑gro, Nino lo “conforta” e gli pre‑scrive una medicina infallibile per “guarire”: uno dei suoi cock‑tail che hanno lo stesso effetto di un elettrochoc. Si chiamano “black russian”, “baby dolI”, “sol-y-sombra”, “mai - tai”, “suffering steward”. Gli uomini bevono, al‑ternandolo al classico bicchiere di whisky scozzese, per lo più il “black russian” (wodka, kahlua ed essenza di caffè sud ameri‑cana), e il “suffering steward” (gin, brandy, angostura, bitter, ginger alI); le donne il “baby dolI” (brandy, amaretto di Saronno, tuorlo d’uovo, crema di cacao scura, qualche goccia di crema di

latte) e il “mai-tal” (rum bianco e scuro, orzata, pine apple, limone, qualche goccia di crema di gran‑atina). Il “Rancio fellone” è la meta preferita di Rossano Brazzi e della moglie Lidia, di Vittorio Gassman e Juliette Mayniel, di Luchino Visconti, Lando Buz‑zanca, Maria Grazia Buccella e Vittorio Cecchi Gori. Sul tardi ci viene anche Buazzelli, l’unico es‑emplare dell’isola vestito di gri‑saglia grigia. I rappresentanti del sesso forte indossano maglietta, pantaloni di tela e scarpe di cor‑da; le signore, invece, sono più sofisticate: portano pigiama di chiffon stampati a tinte vivaci, così aderenti che a guardarle c’è da restare a bocca aperta; op‑pure calzoni alla marinara con casacche della stessa foggia; camicette di mussola bianca o di seta “alla torero”, con pantaloni “all’orientale”, attillatissimi.

Il salotto della moda

Le creazioni più originali sono quasi tutte opera di Antonia, uno dei “personaggi” di Ischia: la sua boutique sulla “rive droite” del porto è anche un salotto frequen‑tatissimo. All’ora del tè vi si ritro‑

Page 8: Isola d’Ischiaischialarassegna.com/rassegna/Rassegna2001/rass01-2001/inserto-VI.pdf · l’edilizia popolare, la ... Gennaro, 1310 fanteria, ottavo ... una nuova canzone, “Ischia

30 La Rassegna d’Ischia 1/2001

vano ogni giorno le fanciulle più elegant e più note dell”’high life” internazionale, attrici famose, mogli di industriali e finanzieri. Si informano delle ultime novità, chiedono suggerimenti per par- suggerimenti per par‑tecipare ad una soirée o ad una cena importante.

“Quest’anno - mi dice Anto‑nia – la moda ischitana è molto raffinata: per il mare, per il po- per il po‑meriggio, per la sera, vi sono mo‑delli deliziosi e singolari. Io ne ho ideati alcuni che sono molto pia‑ciuti: per esempio, per il mare so‑prabiti di pizzo da mettere sopra il bikini, a tinta unita in contrasto con quella del costume da bagno, con cappelli di paglia colorati, orecchini “alla pirata” di perle e strass, zoccoli di sughero rivestiti di pelle; baby doll di chiffon, co‑stumi da bagno inglese a righe orizzontali bianche, azzurre e verdi, camicie alla pirata con le maniche molto sblusate, scollate sul davanti tanto da dare l’idea del topless; per il pomeriggio: paltoncini di taglio maschile tipo “dandy” rossi, neri, bianchi, gial‑li, su pantaloni e golf accollato; giacche di velluto leggerissimo molto “avvitate”, a “redingote”, con tasche a pattina oblique; per

la sera: paltoncini di chantung di seta sette ottavi, dritti e stretti, a tubino, con pantaloni dello stes‑so colore, di foggia orientale”.

I modelli più belli di Antonia, che stanno facendo il giro del mondo, indossati da stupende creature di ogni nazionalità si vedono per lo più al bar o lungo i bordi della piscina dell’hotel Regina Isabella, centro dell’ele‑ganza isolana 1965, ne tre locali del porto: il Bounty, A lampara, La Cambusa, o a El Castello de Argon, il più suggestivo night di Ischia, ricavato due anni fa nel torrione di un antichissimo ca‑stello.

Disposto su tre piani diversi, secondo l’ordine dei quattrocen‑teschi spalti aragonesi, è arreda-è arreda‑to con pezzi di antiquariato in armonia con le caratteristiche della costruzione che fu eretta, sulle rovine di una fortezza edi‑ficata nel 474 a. C., nel 1441 da Alfonso d’Aragona. Dal re fu poi donata a Ferrante d’Avalos, il vincitore di Francesco I di Fran‑cia, che sposò Vittoria Colonna, la prima poetessa d’Italia. La Colonna vi dimorò dal 1501 al 1536 circondandosi dei migliori artisti, e letterati del tempo. La

sua mole è così imponente che nel 1734 ospitava circa duemila persone, un vescovo, un capitolo, dieci chiese, cinque parrocchie, un convento di clarisse e un gov‑ernatore con relativo esercito. Passata al demanio dopo l’unità, nel 1890 fu comprato nel 1912 dalla famiglia Mattera, che ne abita attualmente una parte. Al “Castillo” si esibiscono “I Cam‑paninos” e i “Quattro di Lucca”, due complessi che eseguono ma‑gistralmente indiavolati surfs e canzoni lente.

Il “Castillo” è una specie di circolo della gente cosiddetta “bene” e dei tre o quattro per‑sonaggi dell’isola, che vi fanno sempre una scappata: Enrico e Maurizio d’Assia, la baronessa Lot Gunther Sachs, che abitano splendide ville, Renata Reuter e “Alfa-alfa”, un giovanottone che si incontra dappertutto. Nessuno ha saputo dirmi quale sia il suo vero nome, che cosa faccia di preciso e di dove venga, ma tutti lo conoscono e lo frequentano. È’ un tipo che ama fare scherzi cu‑riosi, per animare le serate.

*

Una medaglia d’oro per la signora della moda

Antonia RodolfoUn gruppo di amici ha voluto festeggiare il personaggio che all’inizio degli anni ‘60 diede il via alla valorizzazione di quell’angolo che nel linguaggio cosmopolita doveva poi diventare la rive droite. Donna di raffinato buon senso, stilista che ha vestito le donne più belle del mondo, Antonia Rodolfo ha segnato un’epoca per l’isola tutta. Adesso, a quasi 84 anni, è tornata nella sua cittadina del Nord portando seco l’immagine struggente di una Ischia che non può dimenticare. Nei giorni scorsi ha voluto rivedere, forse per l’ultima volta, Ischia e la sua “rive droite”, ospite del gentile e ospitalissimo avv. Vincenzo Romolo. Prima di ripartire un gruppo di amici ha voluto festeggiarla consegnandogli una medaglia d’oro. La intima e commossa cerimonia si è svolta nel ristorante di Gennaro Rumore, messo generosamente a disposizione dal cordialissimo proprietario che ringraziamo di cuore anche a nome di tutti gli intervenuti.

(da Ischia Oggi - n. 10/novembre 1984)

Page 9: Isola d’Ischiaischialarassegna.com/rassegna/Rassegna2001/rass01-2001/inserto-VI.pdf · l’edilizia popolare, la ... Gennaro, 1310 fanteria, ottavo ... una nuova canzone, “Ischia

La Rassegna d’Ischia 1/2001 31

Afflusso di turisti per nazionalità (1959)In testa alla graduatoria delle

presenze per nazionalità, tro‑viamo la Germania Occidentale: in 12 hanno villeggiato a Ischia 11.069 tedeschi per un totale di 145.381 presenze; seguono gli in‑glesi con 42.000 presenze (3.898 arrivi); gli svizzeri con 33.433 presenze; gli austriaci con 21.116; i francesi con 17.351; gli ameri‑cani con 14.023; gli svedesi con 12.403.

Risulta aumentato, infine, ri‑spetto alle affluenze degli anni precedenti, il numero di belgi, lussemburghesi, argentini, egi‑ziani, olandesi, spagnoli, porto‑ghesi.(Corriere dell’isoa d’Ischia, 23 febbraio 1960)

Page 10: Isola d’Ischiaischialarassegna.com/rassegna/Rassegna2001/rass01-2001/inserto-VI.pdf · l’edilizia popolare, la ... Gennaro, 1310 fanteria, ottavo ... una nuova canzone, “Ischia

32 La Rassegna d’Ischia 1/2001

Forio: per la frana di Monticchio risponde il ministro dei LL. PP.

(La Voce dell’isola d’Ischia - n. 5/aprile 1961) Alla interrogazione posta dal Senatore Valenzi, il Ministro dei LL. PP. ha cosi risposto a proposito della frana di Mon‑ticchio: Si risponde alla su riposta interrogazione anche per con‑

to del Ministro dell’Interno e di quello dei Trasporti.Il franamento verificatosi alla riprogr. km. 21+143 del‑la strada statale n. 270 dell’I‑schia-Verde è stato provocato dall’abbattimento da parte di

un frontista di detta statale, di una parte del muro di so‑stegno della scarpata a mon‑te della strada, effettuato per ricavarne un vano carrabile di accesso ad un negozio. Detto abbattimento venne auto‑rizzato dall’Amministrazio‑ne Provinciale di Napoli nel maggio 1960, prima cioè che l’arteria in parola fosse presa in consegna dall’ANAS. Co‑

Page 11: Isola d’Ischiaischialarassegna.com/rassegna/Rassegna2001/rass01-2001/inserto-VI.pdf · l’edilizia popolare, la ... Gennaro, 1310 fanteria, ottavo ... una nuova canzone, “Ischia

La Rassegna d’Ischia 1/2001 33

munque, l’azienda precitata, non appena rilevato l’abbat‑timento di che trattasi, prov‑vide a diffidare il frontista a sospendere immediatamente i lavori ed a provvedere alla ricostruzione della parte de‑molita, rendendolo, nel con‑tempo, responsabile di ogni danno futuro.

Senonché le insistenti piog‑ge recentemente verificatesi nella zona hanno provocato il crollo del muro in questione, proprio nella parte interessa‑ta all’apertura del vano come sopra effettuato.

L’ANAS ha provveduto im‑mediatamente a liberare il piano viabile del materiale franoso, in modo da consen‑tire il transito ai mezzi legge‑ri, dirottando quelli pesanti su altra strada interna, sino a quando non sarà stata ef‑fettuata la ricostruzione del muro abbattuto, i cui lavo‑ri sono in corso a cura della precitata Azienda. Per quan‑to riguarda il risarcimento dei danni già verificatisi e di quelli che potranno in segui‑to verificarsi, della questione è stata interessata l’Autorità Giudiziaria.

“In perpetuo” il Commissario ====== all’Ospedale di Forio?

(La Voce dell’isola d’Ischia - n. 5/aprile 1961)Recentemente, un parlamen‑

tare interrogò il Ministro del La‑voro e della Previdenza sociale ed il Ministro della Sanità per cono‑scere se rispondesse a verità che ai medici assistenti dell’Ospedale dell’Arci-confraternita di S. M. di Loreto in Forio e agli infermieri, da circa sette mesi, non vengono corrisposte le loro spettanze e se ancora rispondesse a verità il

fatto che agl’infermieri è riserva‑to, come da contratto, un tratta‑mento economico mensile di cir‑ca 25.000 lire, senza concedere loro né il riposo settimanale né alcun periodo di ferie ed infine con l’obbligo di essere presenti in ospedale 24 ore su 24. A seguito di tale interrogazione, in questi giorni un medico provinciale e un funzionario dell’Ispettorato

del Lavoro di Napoli sono giunti a Forio per svolgere una inchie‑sta sui fatti denunziati.

L’avvenimento sarebbe stato sufficiente a mettere in allarme ed a preoccupare seriamente gli ambienti della maggioranza di Forio, su cui cadrebbero tutte le responsabilità di una situazione affatto brillante venutasi a creare nell’amministrazione dell’Ospe‑dale, retta da oltre tre anni, per volontà delle autorità ammini‑strative, da un Commissario e precisamente dal Prof. Vincen‑zo Mennella, Sindaco di Lacco

Page 12: Isola d’Ischiaischialarassegna.com/rassegna/Rassegna2001/rass01-2001/inserto-VI.pdf · l’edilizia popolare, la ... Gennaro, 1310 fanteria, ottavo ... una nuova canzone, “Ischia

34 La Rassegna d’Ischia 1/2001

Ameno. Dall’inchiesta effettuata sarebbe emerso che i gravi fat‑ti denunziati dal parlamentare effettivamente rispondono a ve‑rità e che la giustifica addotta, secondo la quale gli assistenti e gli infermieri non sarebbero stati pagati per mancanza di fon‑di, è stata smentita dal fatto che l’amministrazione dell’Ospedale vanterebbe da Enti e privati circa due milioni di crediti, dei qua‑li solamente il Comune di Forio risulta debitore per la metà. Ed in proposito allora, è lecito che si chieda quali provvedimenti hanno adottato il segretario, che d’altra parte è un impiegato del Comune di Forio, ed il Commis‑sario dell’Ospedale Prof. Men‑nella, per poter recuperare la somma creditizia?

Suonando tali voci sembrereb‑be che, nel corso dell’inchiesta, ci si sarebbe preoccupati eccessiva‑mente, piuttosto che di accertare i fatti reali, di scoprire l’autore che avrebbe indotto il parlamen‑tare a rivolgere l’interrogazione ai Ministri competenti.

Quale significato potrebbe at‑tribuirsi a detto episodio? Si vor‑rebbe forse punire colui o coloro che hanno osato tanto, piuttosto di elogiarli per il coraggio avu‑to nel denunciare la situazione amministrativa caotica esistente all’Ospedale di S. M. di Loreto?

In conclusione, i responsabili non gradirebbero qualche atto di bontà o di rinuncia delle loro spettanze a favore dell’Ospedale, da parte degli infermieri e dei sa‑nitari che con tanto zelo e perizia svolgono la loro missione a volte con sacrifici personali e non lievi, onde tutto possa terminare a “ta‑rallucci e vino”?

È bene sapere che l’Ospedale di S. Maria di Loreto di Forio, l’unico allora esistente nell’Isola, una decina di anni or sono, sorse per l’encomiabile iniziativa, per la tenace volontà, per i sacrifici economici e l’attaccamento al proprio paese, di un gruppo di foriani che profusero tutte le loro energie per la bella e utile realiz‑zazione. Il comm. Enrico Monte e il Dott. Luongo, quest’ultimo Priore dell’Arciconfraternita, ne furono gli animatori è gli strenui difensori. Un chirurgo di talento, quale il dott. Corvino, e gli altri solerti ed apprezzati medici di Forio ben presto fecero sì che l’o‑spedale si affermasse e si pones‑se all’attenzione degli isolani e dei numerosi turisti. Un bel gior‑no, per misteriose circostanze, il Dott. Luongo, forse col cuore trafitto dalle palesi contrarietà e forse contro la propria volontà si dimise da priore dell’Arciconfra‑ternita e quindi da direttore am‑ministrativo dell’Ospedale.

Ad ogni costo allora, nel 1957, si volle imporre da parte delle autorità preposte, un commissa‑rio all’Ospedale nella persona del prof. Vincenzo Mennella di Lac‑co Ameno. Solo un sacerdote, de‑gno di tutta la stima e di rispetto osò far sentire la sua voce di con‑danna in quella occasione contro l’iniziativa, suggerendo il nomi‑nativo del sostituto nella persona di un rispettabile professionista foriano, ma essa non fu ascoltata.

Il provvedimento toccò la sen‑sibilità di ogni foriano benpen‑sante e fu aspramente criticato.

Non vi erano forse a Forio, che pur vanta tanti professionisti di valore, elementi capaci di regge‑re le sorti amministrative dell’O‑spedale di S. Maria di Loreto? • Tale provvedimento forse non volevasi intendere come preludio a far chiudere i battenti all’Ospe‑dale di Forio? Il risultato è che da allora l’Ospedale ha cominciato a navigare in cattive acque e per l’organizzazione e per l’ammini‑strazione.

Si penserà ora a dare una am‑ministrazione veramente de‑mocratica, espressa col voto dei confratelli, all’Arciconfraternita e all’Ospedale di Forio? Sono troppi tre anni per una reggenza commissariale, a tutto discapito di Forio e delle sue istituzioni.

M. R

Durante la sosta invernaleI giovani ischitani

(da Cronache dei due golfi - n. I/gennaio 1965)

A lampante dimostrazione che il popo‑lo di Ischia d’inverno va... in letargo, ecco giungere a proposito, in questi giorni, al‑cune iniziative, che per le loro peculiari caratteristiche rivestono un’importanza particolare: la riapertura del «Circolo Cul‑turale Studentesco dell’Isola d’Ischia», l’associazione di formazione civica «La Verità», il prosieguo della vita sociale del «J. F. Kennedy» di Lacco Ameno, l’alle‑stimento del varietà «Senso Unico».

Come vedete il carnet delle iniziative dei giovani isolani è sufficientemente denso.

Cosa si può arguire da tutto ciò? Che ad Ischia i giovani non sonnecchiano, per‑bacco, ma sono coscienti di quali siano i loro doveri, e non sono come tendenzio‑samente si vorrebbe far credere frigidi e inerti dinanzi a quei doveri di vita, di at‑tività, che li porti ad una osmosi, la più rapida possibile, culturale ed umana, con i giovani del resto d’Italia.

Perché, allora, affermano, non sappia‑no con quanta coscienza di fatto, taluni signori, che dovunque, in Italia, i giovani sono attivi, capaci, preparati? Non vor‑

Page 13: Isola d’Ischiaischialarassegna.com/rassegna/Rassegna2001/rass01-2001/inserto-VI.pdf · l’edilizia popolare, la ... Gennaro, 1310 fanteria, ottavo ... una nuova canzone, “Ischia

La Rassegna d’Ischia 1/2001 35

remmo pacchianamente polemizzare con costoro, ma alcune precisazioni ci sem‑brano d’uopo, proprio per puntualizzare quelle importanti caratteristiche di cui dicevamo all’inizio: i giovani a Ischia non hanno protettori o sovvenzionatori; qui non esistono mecenati o Enti vari, c’è solo una enorme volontà che anima i giovani a vivere, a far qualcosa, a «maturarsi», a migliorare se stessi; e tutto questo con le sole loro forze, con le loro (pur esigue) capacità organizzative e soprattutto fi‑nanziarie che siano. E’ questo il nocciolo della questione: fanno tutto da loro. Pen‑sano, decidono, contano i pochi spiccioli che hanno, si organizzano e così sia.

E poi li chiamano talpe! Ma certa gen‑te cosa vuole di più? Gradirebbe che le «nuove leve» promuovano un istituto di beneficenza, tipo Cassa del Mezzogiorno?

Per renderci conto di come proceda l’at‑tività di queste associazioni, sabato 5 di‑cembre abbiamo assistito ad un «Incon‑tro» del «Circolo Culturale» che ha sede in Ischia Porto, presso il Circolo del Fore‑stiero, la cui sala supcriore è stata offerta dall’Avvocato Franz Amalfitano che è uno dei più sensibili a questi problemi.

Il «Circolo Culturale» è forse il più an‑tico dell’isola, avendo già in archivio nu‑merose annate di attività. Prova ne sia la perfetta scelta di temi che sa: ranno oggetto di settimanali dibattiti: un ciclo sulla «Poesia del ‘900», uno su Ischia, sul piano storico culturale e geologico, uno di formazione civica, e, come se non bastas‑se, ogni giovedì, un altro ciclo a carattere strettamente storico-filosofico.

- C’è un nome per questi sintomi diverso da maturità, coscienza, fattività? Parlan‑do con un membro del CD. del «Circolo

Culturale» la cui sigla è «C.S.C.», la quale impiegheremo d’ora in poi nei nostri ser‑vizi, abbiamo appreso che uno dei proble‑mi maggiori da superare è la S.E.P.S.A., la società che ha in mano le comunica‑zioni locomotive dell’isola tutta: questa società, certo involontariamente, viene ad essere l’ostacolo maggiore alla vita dell’associazione, in quanto ha predispo‑sto corse ed orari non adatti alle esigen‑ze di molti iscritti; ma soprattutto tariffe che, nonostante la congiuntura, non si possono giustificare perlomeno se riferite a giovani e a studenti. Questi sono veri: problemi, che nessun Mecenate si è anco‑ra preoccupato, quanto meno offerto, di risolvere. Cosicché il circolo «La Verità» non ha una sede fissa, ma è: costretto a spostarsi ogni : sabato di comune in co‑mune per poter permettere a molti iscritti i loro necessari abboccamenti. E così ab‑biamo anche un circolo nomade.

Non si può fare a meno di dire «bravi!» a questi ragazzi che si sono sobbarcati questi non facili impegni, proprio perché sintomi di spirito sociale non vanno tra‑lasciati o peggio lasciati a se stessi disper‑si e quindi poco o niente costruttivi.

Il tempo libero dei giovani è un proble‑ma che riguarda tutti, genitori, figli, pro‑fessori, dirigenti pò-, litici; chi quindi è attento a queste cose dimostra larghezza di vedute e fiducia nei giovani. Abbando‑na, pensando a questo modo, il pregiudi‑zio che i giovani sono troppo poco esperti e sono da tenere buoni buoni ed intende valorizzare quelle forze fresche e traboc‑canti d’entusiasmo che domani guideran‑no la società.

Il reporter

Per la Chiusura della Caccia (Domenica 2 maggio 1965)Massiccia manifestazione di protesta

Page 14: Isola d’Ischiaischialarassegna.com/rassegna/Rassegna2001/rass01-2001/inserto-VI.pdf · l’edilizia popolare, la ... Gennaro, 1310 fanteria, ottavo ... una nuova canzone, “Ischia

36 La Rassegna d’Ischia 1/2001

Per far fronte ai soliti problemi

Bisogna muoversi La classe dirigente isolana sembra ben disposta

soltanto a conservare le proprie posizioni

Mentre l’autunno va esaurendo il suo tempo, per far posto all’inverno, pur necessario alla vita in sé, ma apportatore di tante difficoltà, non ul‑time quelle economiche, in un’isola ancorata al turismo primaverile ed estivo, si spera (vana‑mente?) che il letargo non colpisca anche i prob‑lemi di fondo e le menti di chi è chiamato a valu‑tare e ad avviare possibili soluzioni.

Quando sono attuali e pressanti le carenze, pareri unanimi e sempre più allarmanti, nel de‑nunciarne la gravità, partono sia dalla gente co‑mune, esposta agli inconvenienti e ai disagi con‑tinui, sia dagli amministratori.

Ma questi atteggiamenti devono essere conside‑rati spesso posizioni di comodo, se comunemente (da molti anni ormai) fa seguito un disinteresse totale o tutt’al più un efflusso di parole in un ac‑ceso e contrastante gioco politico.

È’ proprio il caso di dire che la classe dirigente isolana invecchia sotto il peso di quei problemi che non è riuscita a risolvere e che ha visto invece allargarsi nel contesto di uno sviluppo non sem‑pre identificabile in una scelta precisa.

Sicché acquisterebbe credibilità l’opinione che il primo obiettivo sia stato assicurarsi una lunga permanenza in determinati posti.

Il “ricambio”, a tal punto, si rivela tanto difficile, quanto impossibile, per la ritrosia a “lasciare” da un lato, per la mancanza forse di fiducia nelle nu‑ove forze (sempre oscurate) dall’altro.

Il famoso e imprevedibile boom economico fece quasi capire che bastasse la vocazione turistica dell’isola e favorì l’immobilismo in fase di pro‑grammazione, lasciando ad altre cure gli eletti dal popolo.

C’erano determinate statistiche di arrivi e di presenze che molti si compiacevano di citare con enfasi in ogni occasione.

Nel frattempo si realizzava l’inquinamento di quel paesaggio e di quel mare, considerati gius‑tamente motivi essenziali di richiamo sui pionieri del turismo. Non ci si accorgeva però dei riflessi negativi di un certo tipo di insediamento, privato o pubblico, che anzi trovava enormi facilitazioni. Gli squilibri, a lungo andare, hanno toccato tutti i servizi principali dell’isola, mettendone in evi‑denza l’insufficienza e le gravi carenze, per il cui

supera mento ci si trovò del tutto impreparati, anche perché difficile apparve subito trovare una forma di intesa tra le varie componenti (si legga Comuni).

Ed oggi sono interessati alla soluzione di quei problemi, diventati “enormi”, come si riconosce da ogni parte, gli stessi dirigenti che per molto tempo hanno assistito al loro formarsi e al loro crescere, intenti però a preoccuparsi di ben altro e a presentare gli aspetti positivi del momento.

Alcune iniziative, le quali sembravano indicare un risveglio. e uno spirito nuovo, sono rimaste prive di concreta realizzazione. Si pensi così ai vari consorzi per l’acquedotto e l’incenerimento dei rifiuti solidi, all’azienda di cure e di soggiorno che avrebbe dovuto rilanciare adeguatamente il turismo isolano sul piano nazionale e internazio‑nale; quante polemiche e discussioni prevalgono ancora, in alcuni Comuni, per l’adozione del Pia‑no Regolatore Generale?

Il disinquinamento del mare costituisce l’obiettivo principale che attende di essere por‑tato a compimento, anche per evitare che in piena estate si debbano dichiarare inagibili spiagge fre‑quentatissime.

Gli scarichi dei rifiuti lungo le coste sono l’espressione più autentica del contributo ap‑portato alla distruzione del patrimonio isolano; d’altra parte le correnti, specialmente d’inverno, ci restituiscono tutto: bottigliette, contenitori di plastica, frutta marcia .....

E non siamo che alle esigenze più sentite e più evidenti, per le quali si richiede un atteggiamen‑to diverso dalle Amministrazioni isolane, dagli uomini politici e dai vari responsabili della cosa pubblica.

Soltanto se si opererà con maggiore aderenza alla realtà è passando in secondo piano altri in‑tenti, sarà possibile vedere qualcosa di concreto ed assicurare all’isola di Ischia quel primato tur‑istico che finora è stato sostenuto esclusivamente dalle sue risorse naturali. Ma bisogna anche con‑vincersi che la soluzione dei problemi non può es‑sere ulteriormente rinviata.

Raffaele Castagna

Page 15: Isola d’Ischiaischialarassegna.com/rassegna/Rassegna2001/rass01-2001/inserto-VI.pdf · l’edilizia popolare, la ... Gennaro, 1310 fanteria, ottavo ... una nuova canzone, “Ischia

La Rassegna d’Ischia 1/2001 37

Page 16: Isola d’Ischiaischialarassegna.com/rassegna/Rassegna2001/rass01-2001/inserto-VI.pdf · l’edilizia popolare, la ... Gennaro, 1310 fanteria, ottavo ... una nuova canzone, “Ischia

38 La Rassegna d’Ischia 1/2001