Info Rionero, febbraio 2012

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Info RIONERO Info RIONERO “La GRANDE NEVICATA”, QUATTRO CORTOMETRAGGI REALIZZATI DA SIDERURGIKATV SUI BELLISSIMI PAESAGGI INNEVATI DI RIONERO IN VULTURE, RAPONE, RUVO DEL MONTE, SAN FELE L’eccezionale nevicata di febbraio ha creato dei paesaggi stupendi e suggestivi. Paesi lucani già incantevoli per la loro ubicazioni in scenari naturali, si sono trasformati in paesi candidi con aspetti magici. Con queste scenografie la troupe di Siderurgikatv ha realizzato quattro cortometraggi nei paesi del Vulture: Rionero in Vulture, Ruvo del Momte, San Fele, Rapone. Nei quattro filmati le immagini scorrono lungo le stradine, i viottoli, le panoramiche, mentre la musica ci accompagna in questo dolce itinerario alla scoperta di vecchi quartieri innevati, alberi imbiancati. Le riprese si sono svolte nei giorni successivi all’ecce- zionale ondata di neve che ha colpito la Basilicata. Da qui l’idea di realizzare questi cortometraggi, anche voluti dalle amministrazioni Comunali. “La Grande Nevicata” che da il titolo ha questa quadrilogia è visibile su YouTube nei canali realizzati dall’Asso- ciazione Vibrazioni Lucane per i Comuni di Rionero in Vulture (youtube.com/rioneroinvulturetv), San Fele (youtube.com/sanfelewebtv), Ruvo del Monte (youtube.com/ruvodelmontetv), Rapone (youtube.com/raponewebtv). Inoltre sulla web-tv www.siderurgikatv.com i cortometraggi sono corredati da un book fotografico che cattura i particolari di questi filmati. Sulla rete in pochi giorni i corti hanno riscosso un largo indice di gradimento, grazie al numero delle visite e commenti positivi. Segnalazioni sono giunte anche da fuori regione e dell’estero dove hanno suscitato interesse le vedute innevate e i scenari mozzafiato del nostro territorio. Siderurgikatv cerca di valorizzare il territorio attraverso video, filmati, informazioni, notizie dall’Italia, e dalla Basilicata. Questo per far conoscere agli utenti, che navigano su internet, le attività culturali, le bellezze paesaggistiche che la nostra zona offre. Stampato in Proprio Supplemento a Piccola Città, Autorizzazione Tribunale di Melfi n.2/91, Direttore Responsabile Armando Lostaglio www.comunedirioneroinvulture.pz.it Numero Verde 800-604444 www.siderurgikatv.com www.youtube.com/rioneroinvulturetv Associazione Vibrazioni Lucane Via Ortilizi, Rionero (Pz) [email protected] INDUSTRIA GRAFICA FOTOGRAFICA Rionero in Vulture, C.da Scavone Zona PIP, Tel. 0972.723507 www.digitalpoint1.it SHOAH, RICORDARLA PER NON DIMENTICARE Anche a Filiano, San Fele e a Rionero celebrata la “Giornata della Memoria” "Voi che vivete sicuri/Nelle vostre tiepide case/Voi che trovate tornando a sera/Il cibo caldo e visi amici: /Considerate se questo è un uomo/Che lavora nel fango/Che non conosce pace/Che lotta per mezzo pane/Che muore per un sì o per un no./Considerate se questa è una donna/Senza capelli e senza nome/Senza più forza di ricordare/Vuoti gli occhi e freddo il grembo/Come una rana d'inverno./Meditate che questo è stato: /Vi comando queste parole/Scolpitele nel vostro cuore/Stando in casa andando per via, /Coricandovi alzandovi; /Ripetetele ai vostri figli./O vi si sfaccia la casa, /La malattia vi impedisca, /I vostri nati torcano il viso da voi.”. Primo Levi, "Se questo è un uomo". Martedì 25 Gennaio, la Pro- Loco di Filiano ha organizzato un incontro con gli studenti della Scuola secondaria di I grado dell’Istituto Comprensivo di Filiano e due prigionieri di guerra sopravvissuti dei campi di concentramento: Michele Liberatore e Antonio Di Lucchio, originari di Rionero in Vuture. Presenti all’iniziativa, “Testimoni della Memoria”: Giuseppe Nella – Sindaco di Filiano, Maria Pinto Presidente Giunta Comunale di Rionero, Tania Lacriola – Dirigente Scolastico Istituto Comprensivo Filiano, Nicola Martinelli - Presidente della Pro-Loco di Filiano, Vito Sabia Responsabile Biblioteca Comunale di Filiano, Giuseppe Grieco – Presidente Sezione Reduci e Combattenti Rionero. Nicola Martinelli ha ribadito l’importanza di questa iniziativa perché il ricordo sia sempre vivo. Per Giuseppe Nella le lezioni del passato sono occasione di riflessione sulle Febbraio 2012 - informazione sugli eventi culturali e sociali della nostra città

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“La GRANDE NEVICATA”, QUATTRO

CORTOMETRAGGI REALIZZATI DA

SIDERURGIKATV SUI BELLISSIMI PAESAGGI INNEVATI DI RIONERO IN VULTURE, RAPONE,

RUVO DEL MONTE, SAN FELE

L’eccezionale nevicata di febbraio ha creato dei paesaggi stupendi e suggestivi. Paesi lucani già incantevoli per la loro ubicazioni in scenari naturali, si sono trasformati in paesi candidi con aspetti magici. Con queste scenografie la troupe di Siderurgikatv ha realizzato quattro cortometraggi nei paesi del Vulture: Rionero in Vulture, Ruvo del Momte, San Fele, Rapone.

Nei quattro filmati le immagini scorrono lungo le stradine, i viottoli, le panoramiche, mentre la musica ci accompagna in questo dolce itinerario alla scoperta di vecchi quartieri innevati, alberi imbiancati. Le riprese si sono svolte nei giorni successivi all’ecce-zionale ondata di neve che ha colpito la Basilicata. Da qui l’idea di realizzare questi cortometraggi, anche voluti dalle amministrazioni Comunali. “La Grande Nevicata” che da il titolo ha questa quadrilogia è visibile su YouTube nei canali realizzati dall’Asso-ciazione Vibrazioni Lucane per i Comuni di Rionero in Vulture (youtube.com/rioneroinvulturetv), San Fele (youtube.com/sanfelewebtv), Ruvo del Monte (youtube.com/ruvodelmontetv), Rapone (youtube.com/raponewebtv). Inoltre sulla web-tv www.siderurgikatv.com i cortometraggi sono corredati da un book fotografico che cattura i particolari di questi filmati. Sulla rete in pochi giorni i corti hanno riscosso un largo indice di gradimento, grazie al numero delle visite e commenti positivi. Segnalazioni sono giunte anche da fuori regione e dell’estero dove hanno suscitato interesse le vedute

innevate e i scenari mozzafiato del nostro territorio. Siderurgikatv cerca di valorizzare il territorio attraverso video, filmati, informazioni, notizie dall’Italia, e dalla Basilicata. Questo per far conoscere agli utenti, che navigano su internet, le attività culturali, le bellezze paesaggistiche che la nostra zona offre.

Stampato in Proprio Supplemento a Piccola Città,

Autorizzazione Tribunale di Melfi n.2/91, Direttore Responsabile

Armando Lostaglio

www.comunedirioneroinvulture.pz.it Numero Verde 800-604444

www.siderurgikatv.com

www.youtube.com/rioneroinvulturetv

Associazione Vibrazioni Lucane

Via Ortilizi, Rionero (Pz) [email protected]

INDUSTRIA GRAFICA

FOTOGRAFICA Rionero in Vulture, C.da Scavone

Zona PIP, Tel. 0972.723507 www.digitalpoint1.it

SHOAH, RICORDARLA PER

NON DIMENTICARE Anche a Filiano, San

Fele e a Rionero celebrata la “Giornata

della Memoria”

"Voi che vivete sicuri/Nelle vostre tiepide case/Voi che trovate tornando a sera/Il cibo caldo e visi amici: /Considerate se questo è un uomo/Che lavora nel fango/Che non conosce pace/Che lotta per mezzo pane/Che muore per un sì o per un no./Considerate se questa è una donna/Senza capelli e senza nome/Senza più forza di ricordare/Vuoti gli occhi e freddo il grembo/Come una rana

d'inverno./Meditate che questo è stato: /Vi comando queste parole/Scolpitele nel vostro cuore/Stando in casa andando per via, /Coricandovi alzandovi; /Ripetetele ai vostri figli./O vi si sfaccia la casa, /La malattia vi impedisca, /I vostri nati torcano il viso da voi.”. Primo Levi, "Se questo è un uomo".

Martedì 25 Gennaio, la Pro-Loco di Filiano ha organizzato un incontro con gli studenti della Scuola secondaria di I grado dell’Istituto Comprensivo di Filiano e due prigionieri di guerra sopravvissuti dei campi di concentramento: Michele Liberatore e Antonio Di Lucchio,

originari di Rionero in Vuture.

Presenti all’iniziativa, “Testimoni della Memoria”: Giuseppe Nella – Sindaco di Filiano, Maria Pinto – Presidente Giunta Comunale di Rionero, Tania Lacriola – Dirigente Scolastico Istituto Comprensivo Filiano, Nicola Martinelli - Presidente della Pro-Loco di Filiano, Vito Sabia – Responsabile Biblioteca Comunale di Filiano, Giuseppe Grieco – Presidente Sezione Reduci e Combattenti Rionero. Nicola Martinelli ha ribadito l’importanza di questa iniziativa perché il ricordo sia sempre vivo. Per Giuseppe Nella le lezioni del passato sono occasione di riflessione sulle

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contraddizioni e sulle speranze del nostro tempo. Tania Lacriola, promotrice di quest’incontro con i deportati e internati nel lager tedeschi, ha sostenuto che questi incontri devono essere momenti comuni di narrazione dei fatti e riflessione, in modo particolare nelle scuole. Vito Sabia dopo aver letto un estratto di un “Apologo” della tradizione ebraica, si è interrogato: “Basterà la memoria storica? Come usare la memoria?”.

Maria Pinto, dopo aver presentato brevemente il lavoro del Comune di Rionero, di recupero delle testimonianze attraverso la pubblicazione “I Quaderni della Memoria”, ha raccontato della strage nazifascista a Rionero in V. Un saluto è giunto anche Giuseppe Grieco, quale reduce e combattente su più fronti durante la Seconda Guerra Mondiale. Toccanti le testimonianze di Antonio Di Lucchio e Michele Liberatore; i ragazzi ammutoliti dalle loro

testimonianze hanno ascoltato alcuni episodi tragici per poi rivolgere delle domande.

Venerdì 27 Gennaio le scuole dell’Istituto Comprensivo di San Fele hanno organizzato una bellissima manifestazione che ha visto la partecipazione dei genitori e di tutta la cittadinanza di San Fele. Nell’atrio della Scuola i ragazzi si sono esibiti in canti, poesie, letture per non dimenticare il genocidio di milioni di ebrei. Il tentativo di annientamento degli ebrei d’Europa perpetrato dal nazismo e dai suoi alleati, nel segno di una ideologia criminale che si abbatté anche contro altre categorie, teorizzando la supremazia di uomini su altri uomini e portando l’Europa e il mondo ad una immane catastrofe, è una parte della nostra storia collettiva che scuote le coscienze, spingendo le persone a chiedersi come possa essere potuto accadere. In conclusione la Dirigente dell’Istituto Comprensivo di San Fele, Lucia Cefola, ha

ringraziato per l’ottimo lavoro le insegnanti e i ragazzi. Inoltre Lucia Cefola ha colto l’occasione per salutare e ringraziare l’Amministrazione Comunale, per l’aiuto e il sostegno che offre alla Scuola, i Parroci di San Fele, il Comando dei Carabinieri e i Vigili Urbani. Presenti alla manifestazione, ed intervenuti per alcune riflessioni sulla “Giornata della Memoria”, Adriano Fasanella - vicesindaco, Padre Alberto Secchione - Rettore Santuario Santa Maria di Pierno, don Francesco Consiglio – Parroco di San Fele, e il Maresciallo del Comando Carabinieri.

Nella stessa giornata del 27 Gennaio a Rionero in Vulture i bambini della Scuola Primaria hanno incontrato Antonio Di Lucchio e Michele Liberatore con gli altri componenti della sezione Combattenti e Reduci e il Presidente Giuseppe Grieco. A termine di questi eventi celebrativi della “Giornata della

Memoria”, Sabato 28 Gennaio a Rionero in V. presso il Campus si è svolto l’incontro: “Raccontare per non Dimenticare”, organiz-zato dall’ANPI (Associa-zione Nazionale Partigiani d’Italia –sezione Rionero), dal Comune di Rionero in Vulture, dall’Istituto Istru-zione Superiore “Carlo Levi”, dall’Istituto Istruzione Superiore “Giustino Fortu-nato”. Alla Manifestazione sono intervenuti: Antonio Placido – Sindaco di Rionero in Vulture, Giuseppina Cer-vellino – Dirigente Sco-lastico I.I.S. “Giustino Fortunato”, Antonio Pallot-tino – Curatore del libro “I Sopravvissuti”, Giuseppe Grieco – Presidente Sezione Combattenti e Reduci, Anto-nio Di Lucchio e Michele Liberatore – deportati lager tedeschi. Ha coordinato i lavori Armando Urbino – Presidente ANPI Rionero. Presenti tutti i ragazzi delle Scuole Superiori e cittadini di Rionero.

Giuseppina Cervellino ha voluto ribadire l’importanza delle tante storie di sofferenza che riaffiorano dalle testimonianza e dai ricordi dei reduci dei campi di concentramento. Testimonianze che vengono raccolte nel libro “I Sopravvissuti”. Una pubbli-cazione interessante perché è arricchita da un contenuto multimediale dove si può ascoltare dalla viva voce dei protagonisti i ricordi di quegli anni terribili.

Inoltre Giuseppina Cervellino si chiede: “Perchè il genocidio? Perché continuano i massacri, le persecuzioni razziali e religiose”. Poi un monito ai giovani: “Attenti ai rigurgiti del passato che non sono ancora spenti”. Antonio Pallottino, curatore del libro “I Sopravvissuti”, ha raccontato in sintesi le vicende storiche che s’intrecciano nelle testimonianze di Liberatore, Di Lucchio e Chieppa. Inoltre Pallottino ritiene che le notizie e le storie che ci sono giunte, sono ancora poche; perché gran parte

delle storie, dei documenti e delle testimonianze sono andate perse con il genocidio sistematico dei nazisti, e la distruzione che la guerra ha portato. Dopo la proiezione del film-documetario “Testimonianze dei prigionieri nei campi di concentramento tedeschi” Dvd (curato dall’As-sociazione Vibrazioni Lucane) allegato al libro “I Sopravvissuti”, è seguito l’intervento di Antonio Placido con l invito specialmente ai più giovani, di leggere il libro per non perdere la memoria. “L’importanza del ricordo per fronteggiare le contraddizioni delle scelte politiche di ieri e di oggi, contro i movimenti xenofobi che si risvegliano e contro le tentazioni nazionaliste che riaffiorano in tempi di crisi”. Continua Placido: “L’elaborazione di queste testimonianze e della “memoria” può far nascere la speranza di un’Europa di Pace, Solidarietà, Giustizia e Uguaglianza”. In chiusura anche i ragazzi delle Scuole Superiori di Rionero hanno posto delle domande a Michele Liberatore e Antonio Di Lucchio.

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Nella serata, presso il Teatro “La Piccola” a cura dell’Associazione cultura “Arcadia” con la collaborazione della locale Pro Loco e il sostegno del Comune di Rionero, si è tenuto l’interessante spettacolo “I Sopravvissuti – giovani e adulti insieme, perché la memoria sappia guardare al futuro” ”, con testi di Andrea Gerardi, tratti dalle testimonianze dei deportati rioneresi e regia di Cristian Strazza. Tutte le storie sono state accompagnate dalla narrazione di Sabino Salvatore e intervallate dalle musiche di icone di quegli anni: dal Trio Lescano a Edith Piaf, a Madrilene Dietrich, interpretate da Maria Virna Grieco, Sara Paolino e Emiliana D’Andrea. Ottime le interpretazioni di Andrea Lapenna, Cristian Strazza e Sergio Greco nei panni rispettivamente dei deportati nel lager nazisti Michele Liberatore, Antonio Di Lucchio e Angelo Chieppa.

Pino Di Lucchio

Incontri di letteratura tra narrativa e poesia

Con le autrici Mariolina Venezia Rosanna Fabrizio

Nella storica cornice della Biblioteca “G. Fortunato” si sono tenute due intense e suggestive serate letterarie organizzate dalle locali sezioni del CIF (Centro italiano femminile) e della FIDAPA (Federazione italiana donne arte professioni affari), con il patrocinio dell’Amministrazione comunale. IL 3 e 4 gennaio ad un folto e partecipe pubblico sono stati presentati il nuovo romanzo della scrittrice materana Mariolina Venezia “ Da dove viene il vento” e la raccolta di liriche “ Effluvi” della esordiente poetessa rionerese Rosanna Fabrizio. Dopo i ringraziamenti espressi dalla presidente del Cif,Maddalena Lostaglio, a coloro che hanno collaborato alla realizzazione dell’evento, gli

amministratori comunali, il personale della Biblioteca, fra cui la direttrice Luisa Lovaglio, i relatori professori Anna Rosa per il lavoro di Mariolina Venezia e Luigi D’Amato per quello di Rosanna Fabrizio,alla scrittrice Mariolina Venezia per aver accettato il nostro invito, la presidente della Fidapa, Luisa Di Lucchio,ha illustrato i motivi per cui le Associazioni fanno fortemente voluto questi incontri. Conoscere e far conoscere le eccellenze della nostra Basilicata che, oltre ad essere un motivo di orgoglio per noi lucani, sono di stimolo per i nostri giovani senza prospettive per il futuro, ad impegnarsi fino in fondo nel perseguire i propri obiettivi. Inoltre il tema nazionale dell’ Associazione “Partecipazione e responsabilità per lo sviluppo della cittadinanza attiva e solidale” è in perfetta sntonia con la “ morale” dell’opera della scrittrice lucana.

Il sindaco, Antonio Placido, nel rivolgere i saluti dell’Amministrazione e della

città di Rionero alla scrittrice,protagonista di primo piano nel panorama letterario italiano, giudica il nuovo lavoro interessante anche se molto diverso da “Mille anni che sto qui”, vincitore del premio Campiello nel 2007, dove racconta un Sud normale che tutti conosciamo. La nuova fatica letteraria, a suo parere, presenta una trama letteraria più complessa, con personaggi più vicini al sogno che alla realtà, anche se il Sud è ancora presente come nella storia dell’immigrato o nei paesi di mare del Meridione.

E’ seguita la relazione della prof.ssa Anna Rosa che ha sottolineato come “ Da dove viene il vento” non è un romanzo nel senso tradizionale della parola, con uno svolgimento lineare, ma sembra un breviario laico che contiene tutte le trame dell’esistenza umana, un vademecum leggibile anche aprendo pagine a caso. E’ un intreccio di molteplici vicende distribuite sapientemente in diversi

ambiti spazio-temporali. La narrazione si articola in capitoli lunghi e brevi messi come sentenze,epigrafi che danno un fascino particolare alla lettura. Per la relatrice il libro presenta i caratteri dell’epica moderna per la varietà dei temi, dei personaggi, degli eventi,dei luoghi; senza personaggi principali o eroi a tutto tondo. Moderna è la prosa, una prosa poetica che testimonia la profondità della formazione culturale e denota la pluralità degli interessi e delle passioni dell’autrice. Nella scelta di molte espressioni ravvisa alcuni richiami alla poetica di Montale, come dei riferimenti a Platone, a Proust, a Calvino.

Un’espressione intensa è la descrizione della carneficina seguita allo sbarco di Colombo in America, definita “lo stupore stuprato” che esprime lo scempio della bellezza e dell’ingenuità delle popolazione che si avvicinano alla caravella. L’emigrazione è definita una “seconda spaventosa

infanzia” perché a contatto con le nuove culture c’è l’azzeramento doloroso dei ricordi,della cultura personale, della lingua, in quanto l’immigrato deve imparare tutto daccapo,quasi che fosse una nuova infanzia. Una religiosità laica pervade le vicende, quando si scopre che non esistono sforzi inutili, che nulla è sprecato nel bene e nel male. Anche nel titolo “ Da dove viene il vento” c’è traccia di questa religiosità. L’affermazione dell’autrice “ Scrivere è l’esercizio che faccio per trasformare ogni angolo del mondo nel mio giardino” è una dichiarazione civile e politica perché la volontà di dire è volontà di agire.

La lettura dell’opera di Mariolina Venezia è una lezione di humanitas su cui dobbiamo meditare. A guardare la terra dallo spazio si vedono di più le cose che ci uniscono che non quelle che ci dividono. Conclusa la relazione della professoressa Rosa, seguono alcune domande rivolte all’autrice dalla presidente

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Luisa Di Lucchio, prima fra tutte che cosa l’ha spinta a creare una storia così complessa e diversa dal primo romanzo, strutturata in modo del tutto nuovo. La scrittrice asserisce che ”Da dove viene il vento è la continuazione e il superamento di “Mille anni che sto qui”, un libro questo che parla di radici, in cui una donna dei nostri tempi, Gioia, per ritrovare il proprio posto nel mondo, per capire chi è e ritrovare la propria identità, ripercorre la sua storia, quella dei genitori, dei nonni, andando indietro nel tempo e ritornare alle sue radici.

Il primo romanzo ha risposto a ad una necessità del periodo in cui è stato scritto, accolto con entusiasmo da tutte quelle persone che sentivano il tema delle radici, da tutti i lucani. Spiega il successo del libro con il particolare momento della globalizzazione che aveva toccato l’apice, mentre si avvertiva chiaramente la perdita della propria identità. Ormai tutte le

metropoli del mondo stanno diventando uguali, non solo per il modo di vivere, ma perché si conformano ad un unico modello imperante. L’adeguamento a modelli esterni, soffocando le specificità dell’individuo, ci rende deboli perché non agiamo per quello che siamo , ma per uniformarci ad una immagine diversa da noi, per cui siamo perdenti non valorizzando le nostre caratteristiche.

La scrittrice continua dicendo che “Mille anni che sto qui” ha riscosso tanto successo perché ha valorizzato le nostre specificità, le nostre radici e ci ha insegnato a orientaci nel mondo. Purtroppo la radicalizzazione delle proprie specificità deriva dalla insicurezza, dalla paura per l’altro il che ci rende diffidenti e aggressivi. Da questa consapevolezza, afferma Mariolina Venezia, è nata l’idea del nuovo romanzo, con storie dai confini labili e con un mondo interiore aperto. Sono storie in cui i personaggi diversi nel

tempo e nello spazio provano gli stessi sentimenti; ci sono sentimenti uguali vissuti da persone diverse in situazioni diverse. C’è la paura di che viaggia in mare e naufraga, la paura della donna che pensa al suo uomo che non tornerà; c’è l’attesa della donna che aspetta il suo amante, di un uomo sospeso nello spazio che non sa se potrà ritornare sulla terra, c’è l’attesa di un uomo che sta su una caravella e non sa dove sta andando. Questo è specifico dell’essere umano: provare sentimenti uguali nonostante la diversità delle persone. L’empatia, che il punto di arrivo del libro ci fa percepire la similitudine degli individui, ci permette di identificarci con un altro diverso da noi e di provare gli stessi sentimenti dell’altro.

Anche lo scrittore usa l’empatia nel creare i suoi personaggi, come avviene per il lettore che si identifica in alcuni personaggi in cui ritrova una parte della propria esperienza umana.

L’autrice ha raccontato le vicende dei personaggi che vivono delle esperienze radicali spogliandoli delle loro specificità, cioè cultura, genere, classe sociale,per mettere a nudo la loro umanità. E’ l’essere umano che conta e deve contare nel relazionarsi con gli altri. Solo in questo modo si può uscire dallo stato di precarietà e di paura in cui siamo caduti. Segue la domanda sul problema dell’emigrazione, dell’integrazione e del diritto alla propria identità.

L’autrice risponde che come esseri umani si devono affrontare e risolvere queste problematiche. Radicalizzare le differenze è sbagliato, invece bisogna puntare sulle somiglianze se si vuole sopravvivere in questo mondo divenuto un villaggio globale. I fondamentalismi e le barriere individuali nascono dalla paura per tutto ciò che è diverso e che non si conosce. La giovane Rosanna Fabrizio chiede poi di spiegare il significato della frase posta su frontespizio del libro:

“Ogni storia possibile, penso io, è una storia di errori. Una storia di errori imperturbati…”. L’autrice risponde che l’espressione “errori imperturbati” è un’ affermazione di Montale, poi continua chiarendo che all’inizio del libro una narratrice racconta di trovarsi in una situazione difficile, in un momento di errore, e il modo per uscirne è raccontare la storia di personaggi molto diversi da lei che vivono delle vicende che le possono interessare.

Una stria significativa è quella di Cristoforo colombo, un personaggio metaforico perché partito per arrivare in India ma si è trovato a scoprire l’America. A metà tra il giusto e l’errore riesce con il suo tentativo ad ottenere molto più del previsto. E’ ciò che capita durante la vita, ci proponiamo un obbiettivo, ma la vita rimescola le carte e ci spiazza. L’errore, in un primo momento ci blocca, ma attraverso l’errore la vita ci offre nuove opportunità e

si sviluppa. Questo libro dimostra come le storie si evolvono proprio attraverso l’errore. Rispondendo ad altre domande poste da alcuni studenti la scrittrice spiega il ruolo del desiderio e della speranza, di cui delinea l’etimologia,nel muovere le azioni umane.

Concluso il discorso con il pubblico, la Presidente della Fidapa ringrazia i convenuti invitandoli a leggere “ Da dove viene il vento”, un romanzo intenso per le riflessioni e gli interrogativi che suscita, coinvolgente per l’afflato etico , oltre che per l’intensità emotiva delle storie narrate. Luisa Di Lucchio