Info Rionero, luglio-agosto 2012

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LAVORI PIAZZA FORTUNATO 25 Giugno 2012 14 Luglio 2012 25 Luglio 2012 La vergogna inglese: Cammarelle sconfitto dai giudici non dal ring Non è stato il ring, sul quale si è battuto con forza ed eleganza, ma i giudici di gara a sconfiggere Roberto Cammarelle. Con un verdetto “scandaloso” (giudicato tale da molti commentatori sportivi) il pugile di origine rionerese viene privato della soddisfazione di riconfermarsi campione olimpionico dei supermassimi anche a Londra 2012. Cammarelle termina l'incontro in vantaggio, ma inspiegabilmente i giudici emettono un verdetto di parità (18-18) e danno l'oro all’inglese Joshua per scelta tecnica. Immediato quanto inutile il ricorso azzurro per una decisione vistosamente ingiusta. Eppure Roberto ha meritato anche a Londra la medaglia d’oro, l’aveva conquistata quattro anni fa a Pechino dove, pure lì, se la era aggiudicata con il campione di casa, tale Zhilei Zhang (un armadio da due metri), battuto sul ring. Ma con gli inglesi evidentemente non si scherza: si premiano con sotterfugi fatti in casa. Ma per noi lucani, Roberto rimane il campione, tutto muscoli e generosità, con quel viso da ragazzo educato, sebbene sul ring metta in mostra tiri sinistri dai guantoni d’acciaio su gambe snelle. Certo, è la tecnica la sua inespugnabile qualità, con l’eleganza della scherma. Cammarelle rimane un bell’esempio di atleta, continuerà a battersi anche se per le prossime Olimpiadi l’anagrafe potrebbe non premiarlo. Grazie per questa medaglia d’argento in una Londra che evidentemente sul “suo” ring ha premiato se stessa. Gli sportivi italiani, e la Rionero dei suoi genitori, continueranno ad apprezzare la sua classe, il suo stile taciturno e le sue medaglie, che ci hanno portato sul tetto del mondo. Armando Lostaglio Su siderurgikatv.com i lavori di fine anno della Scuola Primaria “M. Prezioso” I giorni 4 e 5 Giugno ha avuto luogo, presso l'atrio del Palazzo Giustino Fortunato, la mostra realizzata dagli alunni di classe IV C-D-E " Natura nell'arte" Estemporanea di pittura su lenzuolo di " Sera" sotto le stelle. Il video su www.siderurgikatv.com mostra il percorso seguito dagli alunni, accompagnati dal Prof. D'Angola e dalle insegnanti di classe, fino ad arrivare al momento conclusivo della mostra. Le classi 5^ sezz. A-B-C-D, a conclusione del progetto " Dall'oro nero all'oro giallo", hanno allestito nell'altrio della Scuola Primaria "M. Preziuso" la Mostra Didattica dal titolo "La Città Fotovoltaica". Luglio-Agosto 2012 - informazione sugli eventi culturali e sociali della nostra città

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informazione sugli eventi culturali e sociali della nostra città

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LAVORI PIAZZA FORTUNATO

25 Giugno 2012

14 Luglio 2012

25 Luglio 2012

La vergogna inglese:

Cammarelle sconfitto dai giudici non dal ring

Non è stato il ring, sul quale si è battuto con forza ed eleganza, ma i giudici di gara a sconfiggere Roberto Cammarelle. Con un verdetto “scandaloso” (giudicato tale da molti commentatori sportivi) il pugile di origine rionerese viene privato della soddisfazione di riconfermarsi campione olimpionico dei supermassimi anche a Londra 2012. Cammarelle termina l'incontro in vantaggio, ma inspiegabilmente i giudici emettono un verdetto di parità (18-18) e danno l'oro all’inglese Joshua per scelta tecnica. Immediato quanto inutile il ricorso azzurro per una decisione vistosamente ingiusta. Eppure Roberto ha meritato anche a Londra la medaglia d’oro, l’aveva conquistata quattro anni fa a Pechino dove, pure lì, se la era aggiudicata con il campione di casa, tale Zhilei Zhang (un

armadio da due metri), battuto sul ring. Ma con gli inglesi evidentemente non si scherza: si premiano con sotterfugi fatti in casa. Ma per noi lucani, Roberto rimane il campione, tutto muscoli e generosità, con quel viso da ragazzo educato, sebbene sul ring metta in mostra tiri sinistri dai guantoni d’acciaio su gambe snelle. Certo, è la tecnica la sua inespugnabile qualità, con l’eleganza della scherma. Cammarelle rimane un bell’esempio di atleta, continuerà a battersi anche se per le prossime Olimpiadi l’anagrafe potrebbe non premiarlo. Grazie per questa medaglia d’argento in una Londra che evidentemente sul “suo” ring ha premiato se stessa. Gli sportivi italiani, e la Rionero dei suoi genitori, continueranno ad apprezzare la sua classe, il suo stile taciturno e le sue medaglie, che ci hanno portato sul tetto del mondo. Armando Lostaglio

Su siderurgikatv.com i lavori di fine anno della

Scuola Primaria “M. Prezioso”

I giorni 4 e 5 Giugno ha avuto luogo, presso l'atrio del Palazzo Giustino Fortunato, la mostra realizzata dagli alunni di classe IV C-D-E " Natura nell'arte" Estemporanea di pittura su lenzuolo di " Sera" sotto le stelle. Il video su www.siderurgikatv.com mostra il percorso seguito dagli alunni, accompagnati dal Prof. D'Angola e dalle insegnanti di classe, fino ad arrivare al momento conclusivo della mostra.

Le classi 5 ̂ sezz. A-B-C-D, a conclusione del progetto " Dall'oro nero all'oro giallo", hanno allestito nell'altrio della Scuola Primaria "M. Preziuso" la Mostra Didattica dal titolo "La Città Fotovoltaica".

Luglio-Agosto 2012 - informazione sugli eventi culturali e sociali della nostra città

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Il sole sorge a sud – Viaggio contromano da Palermo a Napoli via

Salento

Dopo le recenti presentazioni in Calabria, risale verso nord il libro di Marina Valensise Il sole sorge a sud – Viaggio contromano da Palermo a Napoli via Salento (Marsilio Editore). E tocca in questa fine settimana la Basilicata: da Matera a Tricarico, da Potenza a Rionero in Vulture, protagonista di alcuni capitoli del corposo testo libro della Valensise. Ad accompagnare l’autrice nelle diverse presentazioni, saranno l’Assessore Regionale alla Cultura Vincenzo Viti e Gianni Maragno (responsabile del “Laboratorio Multimediale” di Matera), quindi Emilio Salierno (v. pres. Ordine dei Giornalisti), ed ancora Gaetano Cappelli (scrittore), Oreste Lo Pomo (caporedattore Tgr Rai Basilicata), Giampiero Perri (direttore APT Basilicata), il quale sarà pure presente a Rionero presso le Cantine del Notaio (ultima tappa domenica 24 ore 17:30) insieme a Gerardo Giuratrabocchetti, al sindaco Antonio Placido e al critico Armando Lostaglio. Marina Valensise, di antica famiglia calabrese, è affermata giornalista de Il Foglio e di recente le è stato attribuito il prestigioso incarico di Presidente

dell’Istituto di Cultura Italiana a Parigi. Ne “Il sole sorge a sud” tratteggia un coinvolgente itinerario delle nostre regioni meridionali, capovolgendo i consueti modelli sociologici e culturali. Partendo dai riferimenti naturali ed ambientali che, rinnovandosi da millenni, danno colore sapore e valore alle terre di questo lembo della Penisola, Marina Valensise descrive luoghi e situazioni, soffermandosi anche su caratteristiche di umanità arcaica, nelle campagne come nelle città. Un lavoro affrontato con una solida esperienza professionale, animata da un coriaceo istinto alla curiosità declinata al femminile. Il “viaggio contromano” si snoda sulla successione delle stagioni: all’estate siciliana, segue un autunno calabrese, si giunge ad un inverno vissuto tra la Basilicata e la Puglia. Un itinerario nel quale anche storia e mito aiutano a comprendere il decadimento dei valori. L’autrice si concentra sul Sud di oggi che vive drammi e sofferenze alquanto palpabili; una terra sulla quale incombe una latente angoscia per un futuro che non intravede una speranza di miglioramento. Eppure Marina Valensise vuole smentire questo pesante pregiudizio attraverso il suo “viaggio contromano” ed è per questo che cerca di ritrarre positivamente la Calabria che lei descrive come la terra dove sorge il sole. Le sue sono parole di speranza e di fiducia nei confronti di quel sud “antigomorra”, ricco di potenzialità e di patrimoni culturali sui quali si può decisamente fare affidamento. youtube.com/rioneroinvulturetv www.siderurgikatv.com

“Il sole sorge a sud – Viaggio contromano da Palermo a Napoli via

Salento” di Marina Valensise

Tocca le quattro stagioni questo viaggio contromano al Sud (come vuole l’autrice) per ridisegnare in chiave moderna, come in “on the road”, le potenzialità di cambiamento in regioni che tuttavia stentano a decollare. Ed appare suggestiva la prassi con la quale l’autrice inquadra il susseguirsi dei luoghi e delle persone che descrive. E’ narrato in soggettiva questo testo che consente al lettore-spettatore (come in un film) di calarsi nei personaggi e soprattutto nello spirito del luogo. Come suggestivo è pure l’accostamento (dicevamo) delle regioni alle stagioni: estate-Sicilia; autunno-Calabria; inverno-Basilicata e Puglia; primavera-Campania. Il Sud mitologico e reale, il Sud che pur rappresenta una propria intrinseca modernità e quindi in grado di sconvolgere i criteri astronomici, per cui il sole non sorge più a est bensì a sud. E’ una rilettura vivace e propositiva quella che fa la scrittrice e giornalista Marina Valensise nelle sue 363 pagine, dato alle stampe per Marsilio (nel 2012).

Risiede a Roma, dove lavora al Foglio dal 1996 e collabora con Panorama; si è occupata di storia francese, ha tradotto e curato l’edizione italiana delle opere di Francois Furet, fra i massimi esperti della Rivoluzione francese. Dal prossimo autunno, su conferimento del ministro degli Esteri Giulio Terzi, ricoprirà il prestigioso incarico di Presidente dell’Istituto di Cultura Italiana a Parigi. La Valensise è nata a Polistena in Calabria, che nell’etimo greco è il luogo “dove il bello abbonda”: un tempo, molto meno oggi, afflitta e stretta com’è, non solo geograficamente. L’autrice fa parlare i luoghi attraverso il confronto e la descrizione delle persone che ne hanno messo in risalto le caratteristiche dal punto di vista agricolo, imprenditoriale, culturale e turistico. Il rapporto dalla Basilicata è avvenuto mediante lo scrittore Giovannino Russo, suo amico di vecchia data, il quale ci ha messo in contatto al fine di approfondire le potenzialità e le personalità che ne esprimono la contemporaneità: da De Ruggeri a Caserta, da Schiuma e Maragno alla Zynn a Matera, e quindi Cappelli, Leporace, Carrano a Potenza, Giuratrabocchetti e Lostaglio nel Vulture. Partendo da un’analisi piuttosto intimista, ornata di odori dell’infanzia fra nonni cugini e zii, l’autrice accompagna il lettore in una reminiscenza quasi mitizzata: figure familiari depositarie di quei valori di rispetto, rettitudine e dovere che fanno da contraltare ad una condizione nella quale, apparentemente, l’habitat si è mantenuto lo stesso, mentre coloro che lo vivono, lo assorbono in una visione abnorme e in molti casi fatalmente degenerata. Tuttavia, l’autrice non discredita il Sud,

anzi ne amplifica le capacità dando nome e cognome a quanti si prodigano per un riscatto che va oltre le presunte motivazioni meta-politiche: persone costruttive sia nell’impresa che nella cultura. Un palpabile istinto alla curiosità declinata al femminile ci avvolge e ci rende partecipi, a partire dalla copertina che salda (nell’arancio) l’intera veste. “Il sole sorge a sud” capovolge dunque i consueti modelli sociologici introducendo riferimenti naturali ed ambientali che, rinnovandosi da millenni, danno colore e valore a questo lembo della Penisola. Il testo descrive luoghi e situazioni, soffermandosi su caratteristiche di umanità arcaica, nelle campagne come nelle città. Un “viaggio contromano” nel quale anche storia e mito aiutano a comprendere il decadimento dei valori. L’autrice si concentra talvolta su drammi e sofferenze alquanto palpabili; una terra sulla quale incombe una latente angoscia per un futuro che non lascia intravedere speranze di miglioramento. Eppure Marina Valensise intende smentire questo pesante pregiudizio; le sue sono parole di fiducia nei confronti di quel Sud “antigomorra”, colmo di potenzialità umane e di patrimoni culturali sui quali si può decisamente fare affidamento. E’ in definitiva un viaggio nello spazio e nel tempo, “sospeso tra lo stupore e l’ironia, alla scoperta della ragioni per le quali non possiamo pensare l’Italia senza il Sud – conclude l’autrice – salvo amputarci di una parte essenziale del nostro immaginario, delle nostre radici, della nostra storia e del nostro futuro. Il Sud non è un problema, bensì una risorsa”. Armando Lostaglio

“Nell’anno della sindrome di Rhee”

Un interessante romanzo dell’affermato

scrittore di Rionero, Massimo Pallottino

Da qualche giorno è in libreria con i titoli della Edizioni Ensembe di Roma, il nuovo romanzo del rionerese Massimo Pallottino. Presentata nei locali della Biblioteca Giustino Fortunato di Rionero,presenti oltre all’Autore, l’editore Massimiliano Coccia, il sindaco Antonio Placido, Antonio Savella e Antonio Pallottino, la nuova fatica letteraria è stata unanimemente accolta come il lavoro di narrativa il più maturo fra quelli fino ad oggi pubblicati e, novità da sottolineare, nuovo anche rispetto al genere, visto che l’Autore sembra aver abbandonato – almeno per ora – il noir a favore del fantascientifico. Tuttavia, com’è stato precisato nel corso della presentazione, benché il titolo, “Nell’Anno della Sindrome di Rhee”, sembri aprire ad una lettura del genere anzidetto, per la funzione che la patologia epidemica ha nell’economia del racconto, saremmo alla fine non solo fuori del noir ma pure del fantascientifico e prossimi, lo dice d’altronde lo stesso Autore, al fantastico, nel senso più stretto del termine però, in quanto i contenuti specifici, personaggi e intrecci nonché la cornice strumentale di un probabile futuro nella quale essi si muovono con decisa

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disinvoltura (mostrando, l’Autore, in questo una conoscenza non comune di accessori elettronici di prossima generazione e interesse musicale da amatore di professione), non hanno alcun appiglio con la realtà, sono frutti di fantasia e cosa che è motivo di ulteriore pregio, ricondotti però a un contesto decisamente, corposamente realistico, di un realismo quasi di scuola, secondo la lezione di grandi narratori, soprattutto americani, sicché, alla fine, se consideriamo incastonata alla scrupolosa descrizione dei luoghi, luoghi reali, all’’Autore (ma non solo) addirittura familiari, la levità di una narrazione dall’atmosfera marcatamente futuribile, la fisionomia del romanzo sembra delinearsi come un fantastico – non di genere, ma nei fatti delle scelte di fondo, ripeto – incline al favolistico. Un romanzo di sicuro effetto, dunque, dove motivi diversi – o se si vuole, generi diversi, benché ne guasti la sostanza essenziale a leggerlo in tal senso – dove motivi diversi, dicevo, concorrono a definire un intreccio ricco di sfumature e tonalità complesse che danno la misura della capacità della penna che consumata com’è, trova modo di dare corpo narrativo, dentro una misurata scansione dei tempi, a invenzioni ed espedienti di sicura efficacia, in grado peraltro di mettere in luce la concezione dell’Autore, persuaso del lato luminoso dell’esistenza. Non a caso, reale protagonista è quel gioco di specchi che traluce da un diario e intorno al quale si annodano non solo i destini dei personaggi centrali, ma esso rappresenta anche la barriera simbolica rispetto a ciò che irrompe a metà del romanzo, e cioè il lato fantascientifico – per nostra

buona sorte – del male nella forma della patologia di cui si è detto – la sindrome di Rhee, appunto – più o meno oscura quanto inarrestabile, consistente nella distruzione radicale della memoria e quasi a dirci che privati dell’unica possibilità di annodare i fili della biografia e della storia, fino a condurre alla morte (un monito lo scrittore lo lascia intravedere contro la tendenza dei nostri tempi a scrollarci di dosso il peso della memoria, lo spessore, lo scoglio della storia). Per nostra fortuna, l’esito non assume toni da tragedia greca. L’elemento regolatore del gioco di specchi ben riflette il senso della riparazione dei torti, della saldatura delle fratture, della ricucitura delle lacerazioni, perché, sia detto con chiarezza, l’Autore trova intollerabile l’idea che la vita, l’esistenza possano essere riconducibili ad una qualche lettura tragica o irrazionale che sia. Nella sua visione quasi estetizzante, decisamente luminosa, non c’è spazio se non per la ricomposizione armonica del mondo, all’interno del quale la morte stessa lungi dall’essere momento d’irreparabile frattura, non fa che regolare il sostanziale equilibrio su cui si reggerebbe l’universo. In questo, esattamente in questo, in questo escludere il tragico, il contraddittorio, l’irrazionale, dico dell’inclinazione al favolistico del romanzo. Cosa per altri versi avvalorata dalla scelta diciamo così, di classe dei personaggi, che per essere di estrazione alto-borghese e tutti ereditieri, sono liberati e liberi: liberati dai bisogni materiali, e liberi quindi di espandere di sé nello spazio e nel tempo, di gettare sul terreno dell’esistenza la forza delle proprie passioni e dei propri sentimenti. Non una scelta di

classe, mi pare, quanto semplicemente, ripeto, un espediente per così dire scenico, la premessa di un quadro narrativo volto più che a turbare ad avvincere, più che a provocare tensione, a sedurre. Scopo cui concorre, ovviamente, la forma, che suffragata da una sintassi né involuta né inutilmente ponderosa ma attenta a cogliere i nodi significativi della narrazione, appare nitida, tersa, di colori e di luce, e ciò anche grazie all’uso rigoglioso di un’aggettivazione mai però gettata, seminata a caso, ma adatta a precisare i contorni, e a rafforzare i termini del disegno complessivo, e ciò a beneficio della coerenza descrittiva e dunque del rilievo sostanziale della narrazione, dove anche gli adombramenti non sono che tonalità, sfumature di luce da leggere come parte integrante di un insieme, il cui senso, peraltro, trova la sua chiave di lettura in quell’espediente di sicura efficacia narrativa che è la scrittura a due mani: l’io narrante, intento a tessere fin dove giunge il suo sguardo, e l’impersonalità dello scrittore che integra e ricuce e quindi restituisce unità alla trama, condizione imprescindibile della lettura di senso, appunto. E così l’intreccio è definito, ma coerentemente con la levità dell’atmosfera che vi aleggia, non irreparabilmente, concluso ma possibilmente aperto, non saldato nello scacco o nel trionfalismo del lieto fine, ma aperto a nuove possibilità altre, che spetterà al lettore decifrare, o se si vuole, escogitare. Un romanzo, dunque, non ingenuo ma benmeditato, come si conviene ad uno scrittore smaliziato, ormai conquistato alla maturità delmestiere che gli è proprio. Antonio Pallottino (ControSenso)

LO STADIO PASQUALE CORONA SI VESTIRA’ DI UN BELLISSIMO MANTO

ERBOSO SINTETICO. SODDISFATTE LE DUE

SOCIETA’ VULTUR RIONERO E FST

RIONERO

Rionero in Vulture. Secondo i programmi il campo di calcio “Pasquale Corona” si vestirà di un bellissimo manto erboso sintetico tra i più avanzati. Finalmente per una delle società più gloriose della Basilicata, che l’anno scorso ha festeggiato i 90 anni di sodalizio, la Vultur Rionero finiranno i tempi di calcare un campo di calcio, che ha di bello solo il nome, e non la sostanza. Infatti, basta un po’ di pioggia per rendere questo campo una risaia oppure una giornata di vento per disturbare la partita, con tutta la polvere che si solleva. Su questo campo (tutti si augurano che sia pronto per l’inizio del campionato di Eccellenza e di Promozione, il prossimo 9 settembre, ma la Coppa Basilicata molto prima) giocheranno la Vultur Rionero di Eccellenza e la Fortituto San Tarcisio, società neo promossa in Promozione. Attualmente lo sorti societarie della Vultur Rionero sono nelle mani del Comune, dopo le varie vicissitudini dello scorso campionato, presidente ed allenatore dimissionari, grazie al mister in seconda ,Ceruzzi, la

Vultur portò a compimento dignitosamente il campionato, giocando su campi neutri, salvandosi. Il Comune è alla ricerca di un gruppo di imprenditori e professionisti per ridare un nuovo volto societario alla squadra. Il nuovo campo sicuramente farà da stimolo a qualche imprenditore che sicuramente entrerà nella nuova società sportiva da comporre. L’unico dubbio riguarda i lavori del Pasquale Corona, che dovevano essere ultimati a fine aprile, ma il maltempo del mese di febbraio ha rallentato notevolmente i lavori. I primi a sapere le cose come stanno sono anche i tifosi. Una cosa è certa, il Pasquale Corona a fine mese sarà dotato dell’erbetta sintetica, della rete di protezione e del rifacimento degli spogliatoi. Forse è tardi per attrezzare la squadra come si deve, visto che le altre società sportive hanno già delle idee precise ed hanno condotto una campagna acquisti di primo piano. Sta meglio la F.S.Tarcisio, squadra neo promossa in Promozione della presidentessa Maria Gelleni, tra una settimana inizierà la preparazione con i propri giocatori vincitori del campionato di prima categoria, rinforzata di qualche innesto, probabilmente la preparazione sarà fatta nel vicino campo di Barile, in considerazione del fatto che l’ultimazione dei lavori al Pasquale Corona non si sanno quando finiranno. Lorenzo Zolfo

Approvato il bilancio di previsione 2012

Il 29 giugno scorso il consiglio comunale di Rionero in Vulture ha approvato il bilancio di previsione 2012. Anche quest'anno abbiamo dovuto fare i conti con una forte riduzione dei trasferimenti statali, l’anno scorso abbiamo subito un taglio di circa 704 mila euro, quest’anno subiremo l’ennesimo taglio di circa 283 mila euro. Appare evidente il grande senso di responsabilità che ispira le scelte di bilancio poste in essere per il 2012. Va dato grande merito all'azione posta in essere in modo magistrale dall'Assessore Giordano. In questo contesto, la priorità nell’impostazione del bilancio 2012 è stata individuata nel mantenimento della coesione sociale e nel sostegno alle famiglie. Abbiamo mantenuto inalterato il livello dei servizi offerti soprattutto in riferimento alla scuola e ai servizi alla persona. Sostenere le esigenze delle famiglie, gli asili nido, i servizi per gli anziani, i trasporti pubblici scolastici, oltre che invariati livelli occupazionali, soprattutto in riferimento alle azioni indirette poste in essere dal comune vuol dire fornire un aiuto concreto alle situazioni più colpite dall’attuale crisi economica. Per garantire tutto ciò si è reso indispensabile un incremento del gettito fiscale che ha inciso sulle

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scelte effettuate in materia di IMU come sull’addizionale comunale Irpef, ed allo stesso modo si è operato sulle tariffe dei servizi a domanda individuale. Scelte che abbiamo dovuto fare per evitare di dover incorrere in situazioni di dissesto finanziario. Dal punto di vista degli investimenti, va dato atto a questa Amministrazione comunale del grande lavoro posto in essere; è sotto gli occhi di tutti cosa sta accadendo nella nostra città. Qualche disagio sicuramente c’è e ci sarà, ma in tempi di crisi iniettare nella nostra economia locale, in pieno rispetto delle politiche Keynesiane per uscire dalla crisi, una massa finanziaria pari a circa 5 milioni di euro non è certo cosa da poco, anzi. I lavori di Piazza Giustino Fortunato procedono abbastanza speditamente, il rifacimento di via E. Gianturco è a buon punto, a breve partirà il rifacimento di Via Roma, Via Galliano, Via Padre Pio oltre che della zona C10. Nonostante ciò, è indispensabile intervenire ulteriormente sulla spesa corrente. Dobbiamo avere coraggio, rompendo vecchi schemi e vecchi retaggi. Bisogna rinegoziare contratti in essere ed allo stesso tempo tagliare spese che non sono più sopportabili. A volte si tratta di poche briciole rispetto al contesto generale, ma in questa fase storica servono per dare l’esempio di come si combattono sprechi e privilegi. Per chiedere sacrifici ai nostri concittadini, bisogna dare il buon esempio.nAbbiamo, inoltre, la forte esigenza di porre in essere un’azione di informazione al fine di poter spiegare quanto hanno influenzato i tagli statali sulle entrate del bilancio comunale. Così come dobbiamo essere in grado di garantire equità, combattendo tutte le forme di evasione fiscale. Si potrebbe immaginare un sistema per cui

chiunque fruisca di servizi comunali per i quali la formazione della graduatoria prevede la valutazione di elementi reddituali, venga segnalato alle autorità preposte ai controlli fiscali in modo diretto. Potrebbe essere questo un deterrente per i furbi ed un incentivo per chi davvero versa in condizioni di disagio. Allo stesso tempo abbiamo bisogno di porre in essere interventi di valorizzazione e maggiore efficienza gestionale del patrimonio immobiliare dell'ente, cosa che ci farebbe recuperare risorse da destinare ad altri servizi sociali, bene il lavoro posto in essere e che sta portando alla elaborazione di regolamenti idonei ad un diverso utilizzo delle strutture presenti sul territorio comunale e che da qui a poco vedrà un ulteriore coinvolgimento di tutte le associazioni sportive e culturali presenti a Rionero. In tale ottica si inserisce la proposta di istituire in bilancio tre apposite voci per dare sostanza alle politiche giovanili, alle politiche di genere ed alla consulta delle associazioni. Certo poca cosa dal punto di vista economico ma un grande segnale dal punto di vista politico. Tutti vorremmo il meglio per noi stessi e per la nostra comunità ma le risorse a disposizione sono date e sempre più limitate pertanto bisogna avere anche il coraggio di scegliere: Un po’ come fanno tutte le famiglie, bisogna scegliere se continuare ad andare tutti i sabato sera in pizzeria piuttosto che andarci una volta al mese, se investire sulla cultura dei propri figli o acquistare la macchina nuova, ritornando al nostro bilancio bisogna scegliere se siamo in grado di continuare ad offrire anche per i prossimi anni, gli stessi servizi a domanda

individuale oppure no, se siamo in grado di sopportare spese di gestione di palestre, palazzetto dello sport, piscina e quant’altro oppure no. Io ritengo che il nostro sforzo deve andare nella direzione di continuare a garantire tali servizi ma bisogna anche avere la consapevolezza che se non si è nella condizione di possedere una Vettura super lusso forse bisognerebbe accontentarsi di una utilitaria ed anzi forse è meglio avere una buona utilitaria, in ottime condizioni, piuttosto che una super lusso di quinta mano in pessime condizioni. Per tale ragione in questi giorni abbiamo iniziato, con un gruppo di consiglieri di maggioranza, a lavorare in modo capillare sull’analisi delle singole voci di bilancio al fine di verificare l’ulteriore possibilità di razionalizzazione della spesa. Sulla base di tali analisi potremo, in modo consapevole, prendere in considerazione la possibilità di una rivisitazione dei servizi offerti oltre che delle modalità con cui gli stessi vengono erogati.

Dr. Nicola Giansanti Capogruppo Centro Sinistra per Rionero

Stampato in Proprio Supplemento a Piccola Città,

Autorizzazione Tribunale di Melfi n.2/91, Direttore Responsabile

Armando Lostaglio

www.comunedirioneroinvulture.pz.it Numero Verde 800-604444

www.youtube.com/rioneroinvulturetv

www.siderurgikatv.com

Associazione Vibrazioni Lucane Via Ortilizi, Rionero (Pz)

[email protected]

La Medicina Nucleare Irccs Crob tra i 10 centri italiani

selezionati per l'accreditamento Aimn

L'Unità Operativa Complessa di Medicina Nucleare dell'Irccs Crob di Rionero in Vulture

è entrata a far parte dei dieci centri a livello nazionale in possesso dei requisiti di idoneità richiesti dall'Associazione Italiana di Medicina Nucleare per la prima fase del percorso di applicazione del modello di accreditamento Aimn – Bureau Veritas. A comunicarlo è la stessa associazione che nella seduta del consiglio di amministrazione del 31 maggio ha deliberato la graduatoria con l'elenco dei dieci centri di medicina nucleare italiani selezionati tra gli oltre trecento operanti in Italia. Si tratta di un percorso che porterà ad un'ulteriore certificazione di qualità per la medicina nucleare dell'Irccs Crob, diretta da Giovanni Storto, che dal 2009 ha il riconoscimento EN ISO 9001:2008 TUV Austria, nonché l'accreditamento presso l'EANM-European Union of Medical Specialists. Il modello di accreditamento Aimn, che rappresenta il riferimento in Italia delle attività di medicina nucleare ed imaging molecolare, si propone di definire i requisiti necessari per garantire un alto livello di qualità, sicurezza, efficacia e sostenibilità delle attività svolte nelle strutture di Medicina Nucleare. L'Uoc di medicina nucleare dell'Irccs Crob è in grado di offrire all'utenza prestazioni di diagnostica medico nucleare convenzionale (scintigrafie), Tomoscintigrafie Pet-Tc e degenze protette per la terapia radiometabolica.

MISS WEB FASHION

E' Roberta Cancellara di Potenza, la vincitrice del concorso su facebook 'Miss Web Fashion 2011' organizzato dall' Agenzia Lucania e dal sito internet siderurgikatv.com. Una competizione avvincente con ovvio ringraziamento anche alle altre ragazze partecipanti, che hanno sfruttato l'occasione per promozione e acquisire 'notorietà' in versione vetrina sul web.

La più votata grazie ai click 'mi piace' ricevuti (oltre 60.000) sarà la testimonial 2012 sul sito web e in premio è stata la protagonista di un videoclip (visibile su Youtube) girato nelle scorse settimane a Ruvo del Monte, paese del potentino e scenario del set tra le testimonianze storiche in bella mostra, il Castello e Torre Angioina del XV secolo, con viva soddisfazione dell sindaco della cittadina Donato Carmine Romano per l'operazione di marketing territoriale e con ringraziamento dei promotori per la squisita ospitalità.

Dopo il successo della prima edizione, con vincitrice e testimonial la giovane intraprendente aspirante indossatrice e futura stilista di Potenza, riparte il concorso su facebook con l'edizione 2012, la gara kermesse grazie alle preferenze dei click per scegliere la nuova testimonial e n.1, in collaborazione con Digital Point 1 di Rionero in V. (PZ). Iscriversi non costa nulla, basta inviare un'e-mail a: [email protected] entro il 30 agosto c.a. (le iscritte saranno fotografate e sarà scelta la foto più bella da inserire) * Dal 10 settembre parte la competizione...e ci sarà tempo per votare fino al 31 dicembre c.a. (aggiornamento classifiche ogni fine mese) * In palio la realizzazione di un videoclip e il titolo di testimonial. Chi sarà la prossima reginetta? www.siderurgikatv.com

INDUSTRIA GRAFICA FOTOGRAFICA – Rionero in V.