Info Rionero, novembre 2012

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LAVORI PIAZZA FORTUNATO 5 Ottobre 2012 20 Ottobre 2012 5 Novembre 2012 Il Campione Sconosciuto Gli storici della boxe lo osannano, in Italia è quasi sconosciuto e nella sua terra di origine nessuno lo ricorda. Era il 22 febbraio 1933, il Seals Stadium di San Francisco in California era gremito; sul ring salirono due dei migliori pesi welter del mondo, il campione mondiale Jackie Fields contro Young Corbett III, il mancino di Fresno (California). Era la rivincita essendosi i due già incontrati nel 1930 e il risultato fu identico vittoria ai punti di Corbett III. Un incontro che entrò nella storia della boxe perchè Corbett III fu il primo guardia destra a vincere il mondiale dei Welter. Ma non lasciatevi ingannare dal cognome Corbett. Era un nickname il giovane campione si chiamava Raffaele Capabianca Giordano, era italiano, anzi era lucano, essendo nato il 27 maggio del 1905 in Basilicata. In quell’epoca tanti italiani per favorire la carriera assumevano un nome americano o falso yankee. Ironia della sorte, Corbett III considerato un grandissimo campione, immortalato nel 2004 nella Halle of Fame della boxe, ma per i media il suo luogo di nascita rimaneva un mistero e zeppo di errori. L’Hall of Fame riporta l’inesistente Protenza, altri siti specialistici portano vicino Napoli, wikipedia e altri Potenza (Basilicata). Anche lo stesso doppio cognome pone qualche interrogativo ed è stato trascritto male abbinando quello paterno e materno: erano i tempi della grande emigrazione verso gli Usa, quando anche la Basilicata vide scappare dalla miseria e dalla povertà tanti suoi figli. Si imbarcavano poi l’approdo al porto di Ellis Island che all’arrivo dovevano esibire i documenti di viaggio con le informazioni della nave che li aveva portati a New York. Seguiva una visita medica e ciascun immigrante, contrassegnando sulla schiena con un gesso, quelli che dovevano essere sottoposti ad un ulteriore esame per accertarne le condizioni di salute. Ricevevano alla fine il permesso di sbarcare e erano accompagnati al molo del traghetto per Manhattan. E nella fase di registrazione avvenivano tanti errori di trascrizione, anche ironia di sorte per il futuro boxer. Si chiamava Raffaele Giordano, figlio di Vito Giordano e Gelsomina Capobianco ed è nato a Rionero in Vulture il 27 maggio 1905. Nel sito della Fondazione Ellis Island si trova traccia dell’avventura dei Giordano- Capobianco. Prima parte Vito nel 1905. Lascia Rionero la moglie inattesa della nascita del bambino, poi dopo il parto arriva nel lungo viaggio della speranza anche Gelsomina ed il piccolo Raffaele di solo 3 mesi. Di Corbett III in Usa sanno tutto: ha disputato 156 incontri, vincendone 122, perdendone 12 e pareggiando 22 volte, per un totale di 1071 round nell’arco di 12 anni di carriera (1919-1940), ma anagrafica e luogo di nascita spesso inesatti. Il rionerese è stato una star della boxe; ha vinto il mondiale dei welter e una versione del mondiale dei pesi medi contro Fred Apostoli ed ha battuto alcuni dei più forti pugili di tutti i tempi: bastano questi nomi: i campioni mondiali dei pesi medi Mickey Walker, Ceferino Garcia ed i mediomassimi Billy Conn e Gus Lesvenich. (continua in penultima pagina) PICCOLACITTA’ - informazione sugli eventi culturali e sociali della nostra città Novembre 2012

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LAVORI PIAZZA FORTUNATO

5 Ottobre 2012

20 Ottobre 2012

5 Novembre 2012

Il Campione Sconosciuto

Gli storici della boxe lo osannano, in Italia è quasi sconosciuto e nella sua terra di origine nessuno lo ricorda. Era il 22 febbraio 1933, il Seals Stadium di San Francisco in California era gremito; sul ring salirono due dei migliori pesi welter del mondo, il campione mondiale Jackie Fields contro Young Corbett III, il mancino di Fresno (California). Era la rivincita essendosi i due già incontrati nel 1930 e il risultato fu identico vittoria ai punti di Corbett III. Un incontro che entrò nella storia della boxe perchè Corbett III fu il primo guardia destra a vincere il mondiale dei Welter. Ma non lasciatevi ingannare dal cognome Corbett. Era un nickname il giovane campione si chiamava Raffaele Capabianca Giordano, era italiano, anzi era lucano, essendo nato il 27 maggio del 1905 in Basilicata. In quell’epoca tanti italiani per favorire la carriera assumevano un nome americano o falso yankee. Ironia della sorte, Corbett III considerato un grandissimo campione, immortalato nel 2004 nella Halle of Fame della boxe,

ma per i media il suo luogo di nascita rimaneva un mistero e zeppo di errori. L’Hall of Fame riporta l’inesistente Protenza, altri siti specialistici portano vicino Napoli, wikipedia e altri Potenza (Basilicata). Anche lo stesso doppio cognome pone qualche interrogativo ed è stato trascritto male abbinando quello paterno e materno: erano i tempi della grande emigrazione verso gli Usa, quando anche la Basilicata

vide scappare dalla miseria e dalla povertà tanti suoi figli. Si imbarcavano poi l’approdo al porto di Ellis Island che all’arrivo dovevano esibire i documenti di viaggio con le informazioni della nave che li aveva portati a New York. Seguiva una visita medica e ciascun immigrante, contrassegnando sulla schiena con un gesso, quelli che dovevano essere sottoposti ad un ulteriore esame per accertarne le condizioni di salute. Ricevevano alla fine il permesso di sbarcare e erano accompagnati al molo del

traghetto per Manhattan. E nella fase di registrazione avvenivano tanti errori di trascrizione, anche ironia di sorte per il futuro boxer. Si chiamava Raffaele Giordano, figlio di Vito Giordano e Gelsomina Capobianco ed è nato a Rionero in Vulture il 27 maggio 1905. Nel sito della Fondazione Ellis Island si trova traccia dell’avventura dei Giordano-Capobianco. Prima parte Vito nel 1905. Lascia Rionero la moglie

inattesa della nascita del bambino, poi dopo il parto arriva nel lungo viaggio della speranza anche Gelsomina ed il piccolo Raffaele di solo 3 mesi. Di Corbett III in Usa sanno tutto: ha disputato 156 incontri, vincendone 122, perdendone 12 e pareggiando 22 volte,

per un totale di 1071 round nell’arco di 12 anni di carriera (1919-1940), ma anagrafica e luogo di nascita spesso inesatti. Il rionerese è stato una star della boxe; ha vinto il mondiale dei welter e una versione del mondiale dei pesi medi contro Fred Apostoli ed ha battuto alcuni dei più forti pugili di tutti i tempi: bastano questi nomi: i campioni mondiali dei pesi medi Mickey Walker, Ceferino Garcia ed i mediomassimi Billy Conn e Gus Lesvenich. (continua in penultima pagina)

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Novembre 2012

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Questione Meridionale e Letteratura

Con l'espressione “questione Meridionale” si indica l’ormai secolare dilemma di politica interna, tra il nord e il sud della nazione, determinato dallo squilibrio economico, civile, sociale, culturale. La definizione venne usata per la prima volta nel 1873 dal deputato lombardo Antonio Billia, recependo la dolorosa situazione economica vigente nel Mezzogiorno, in confronto alle altre regioni dell'Italia unificata.

Le origini di tale squilibrio sono lontane, da attribuire, secondo la storiografia ufficiale, a quella mancanza di un periodo “comunale” mai ascritto al sud; ed ancora alla presenza qui di monarchie straniere come la Spagna, di certo non evolute come lo era invece la Francia, occupante il nord dell’Italia. Ma lo squilibrio diviene più evidente dopo l'Unità d’Italia, allorquando verranno a condividere il destino di una stessa nazione regioni industrialmente sviluppate, compresa l’agricoltura, con un

ridotto tenore di analfabetismo. Nel Mezzogiorno, troviamo regioni nelle quali l'analfabetismo toccava addirittura il 90%, con un ceto borghese di là da venire e, soprattutto, troviamo una economia agraria basata sul latifondo.

In un territorio che il meridionalista Giustino Fortunato definiva “sfasciume pendulo”, le infrastrutture come strade, ponti, ferrovie, servizi pubblici, acquedotti, scuole, stentavano in uno stato lungamente embrionale, tale da determinare quel conseguente ritardo storico. “Che esista una questione meridionale, nel significato economico e politico della parola, - sottolineava dai banchi del Parlamento il Fortunato - nessuno più mette in dubbio.

C'è fra il nord e il sud della penisola una grande sproporzione nel campo delle attività umane, nella intensità della vita collettiva, nella misura e nel genere della produzione, e, quindi, per gli intimi legami che corrono tra il benessere e l'anima di un popolo, anche una profonda diversità fra le

consuetudini, le tradizioni, il mondo intellettuale e morale.” Dalle parole del Fortunato emerge una rilettura in chiave etica oltre che politica e culturale. Molti sono gli studiosi che si sono appassionati alla Questione meridionale, con tagli diversi, dall’antropologico al socio-economico.

In una dimensione piuttosto letteraria si vuole approdare in questa sede, con l’intento, ancorché minimale, di rileggere la “Questione” dagli scritti di autori che, con le loro pubblicazioni, hanno divulgato al mondo quel “ritardo” peraltro rintracciabile fino ai giorni nostri.

Una letteratura, quella sul Mezzogiorno, che arriva alla metà del secolo scorso ed oltre, e che conduce a personalità apprezzate e gratificate ovunque: da Giovanni Verga a Tomasi di Lampedusa, da Carlo Levi a Rocco Scotellaro e Francesco Jovine, fino a Carlo Bernari, al marsicano Ignazio Silone e Federico De Roberto; fino a lambire scrittori come il calabrese Corrado Alvaro e il lucano Vincenzo Buccino. Opere di sensibile fattura le loro, ricche di

immagini e di progetti umani; attese, del resto, che rimarranno molto spesso inevase, come lo sarà la stessa “Questione meridionale”, congruamente analizzata dall’ingegno di questi autori.

Su Ignazio Silone prevale l’intreccio fra cultura e politica, a partire dalla rappresentazione dei cafoni, i contadini senza speranza di Fontamara (da cui una versione cinematografica di Lizzani del 1977, con Michele Placido); l’autore rimarrà segnato dal tragico sisma di Avezzano del 1915, nel quale perse la madre. Sarà un flagello, il terremoto, che condizionerà anche altrove lo sviluppo del Mezzogiorno.

Rappresenta da sempre un affresco contro l’ingiustizia e lo sfruttamento quel mondo contadino raccontato da Francesco Jovine. Il suo romanzo Le terre del Sacramento, pubblicato postumo nel 1950, anno della sua scomparsa, rimarrà un emblema di volontà di riscatto, malgrado quei contadini, come dirà il suo protagonista Luca Marano, “si lasciavano intossicare l’anima

senza speranza”. E rimarca un sottofondo di pessimismo, specie quando sottolinea che “domani avrebbero vissuto sfruttando, derubando subdolamente i contadini dei loro villaggi che erano legati alla loro stessa sorte dalla stessa ingiustizia”. Jovine (nato vicino a Campobasso nel 1902) affonda la sua critica nelle promesse non mantenute, in una perpetuata sconfitta di classe, di coloro, gli ultimi, relegati ad un ruolo sempre e comunque subalterno.

Nell’altro suo romanzo Signora Ava il critico Goffredo Fofi intravedrà una sorta di “Gattopardo dei poveri”. L’antecedente di questo romanzo si fa risalire alla novella Libertà di Giovanni Verga, un classico da cui la letteratura incentrata sulla Questione meridionale ha attinto ispirazione. C’è verismo di fondo nelle pagine di Jovine, sulle orme di una tradizione che parte dalla metà dell’800.

“Non è bella la vita dei pastori in Aspromonte, d'inverno, quando i torbidi torrenti corrono al mare, e la terra sembra navigare sulle acque. I pastori stanno nelle case costruite di frasche e di

fango, e dormono con gli animali. Vanno in giro coi lunghi cappucci attaccati ad una mantelletta triangolare che protegge le spalle, come si vede talvolta raffigurato qualche dio greco pellegrino e invernale. I torrenti hanno una voce assordante.” Così descrive quella vita di sacrificio Corrado Alvaro in Gente in Aspromonte, “un mondo severamente giudicato, in un continuo oscillare tra il moralismo e il lirismo e in un altrettanto continuo contrastare tra l'uomo moderno e l'antico" come annoterà lo scrittore Mario Pomilio.

“I racconti del lucano Vincenzo Buccino (1920-2005), come La mala sorte, I Sanamalati, Lembi di vita, fanno della sua scrittura una elevata testimonianza letteraria.

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E’ una letteratura meridionale – annota lo scrittore giornalista Pasquale Tucciariello - dalla quale si possono attingere i più alti valori della vita, un sistema linguistico originale che danno alla letteratura italiana, alla storia e all’antropologia una possibilità di informazione in più, forte di una singolare organizzazione del linguaggio ove sono presenti efficaci parlate popolari, per cui alcune informazioni sul passato vengono rese e vissute dal lettore come fossero sorprendentemente vergini”.

In questo viaggio nella letteratura legata alla Questione meridionale, non si può fare a meno di rivedere il capolavoro di Carlo Levi Cristo si è fermato ad Eboli, romanzo autobiografico che il confinato dal fascismo in

Lucania scriverà nel 1943. Francesco Rosi ne farà un film (1979) con Gian Maria Volontà, presentato pure a Cannes. A Gagliano (o Aliano) lo scrittore e pittore torinese ebbe modo di conoscere la tetra realtà di quelle lontane terre e della sua gente.

Scriverà nella sua prefazione “Come in un viaggio al principio del tempo, Cristo si è fermato a Eboli racconta la scoperta di una diversa civiltà. È quella dei contadini del Mezzogiorno: fuori della Storia e della Ragione progressiva, antichissima sapienza e paziente dolore”.

“Levi ha capito con grande chiarezza – scriverà lo storico Nicola Tranfaglia - il valore emblematico della Questione meridionale e anche negli ultimi anni della sua vita la vedrà sempre di più come il simbolo di una questione destinata a

rimanere tale nell’era della globalizzazione economica e culturale.” Rocco Scotellaro, poeta di Tricarico (vicino a Matera), morto nel 1953 a soli trent’anni, autore di Contadini del Sud, sosterrà che il romanzo di Levi “è il più appassionante e crudele memoriale dei nostri paesi.”

Ma in una visione di auspicio unificante ed evoluto, ci piace chiudere proprio con i versi di Scotellaro: La mia patria. Io sono un filo d’erba / un filo d’erba che trema./ E la mia Patria è dove / l’erba trema./ Un alito può trapiantare / il mio seme lontano. Armando Lostaglio Vedi anche su www.siderurgikatv.com nella sezione Interviste 2012 “Storia della Letteratura Lucana” di Raffaele Nigro”

SCUOLA ED ACCOGLIENZA

SOLIDALE L’AMMINISTRAZIONE

COMUNALE ED ALCUNE ASSOCIAZIONI REGALANO MOMENTI DI ALLEGRIA E SPENSIERATEZZA AGLI ALUNNI DELLA SCUOLA

PRIMARIA

Il primo giorno di scuola è sempre una data importante che sollecita in piccoli e grandi tante emozioni. E’ per questo motivo, come riferiscono l’Assessore alla Cultura Vito D’Angelo e alla Pubblica Istruzione Paola D’Antonio, che l’Amministrazione Comunale ha inteso, nella prima decade dell’anno scolastico, “una serie di iniziative per rendere l’accoglienza piacevole e divertente in modo da sollecitare, in particolare, nei bambini della scuola dell’infanzia e primaria, percezioni positive, di vicinanza e di gioia del mondo scolastico”. Dopo un appello inviato alle associazioni del territorio, l’Amministrazione Comunale, in accordo con gli istituti scolastici rioneresi, ha organizzato diversi appuntamenti per rendere più divertente il primo giorno di scuola soprattutto per quegli studenti che si approcciano per la prima volta al mondo scolastico. Sono stati coinvolti nel progetto le classi prime dell’Istituto Comprensivo “Ex Circolo Didattico” di Rionero, composto da Scuola dell’Infanzia di Via

Galliano e C.da Gaudo, Scuola Primaria M. Preziuso e due classi prime della Scuola Secondaria di primo grado ex M. Granata, e dagli alunni dell’Istituto Comprensivo M. Granata, composto dalla Scuola dell’Infanzia di S. Francesco e dalla Scuola Primaria di primo grado M. Granata. All’invito dell’Amministrazione hanno aderito tre associazioni: “Il Grappolo d’oro” che ha offerto uno spettacolo di burattini, il Gran Concerto Bandistico “Orsomando” che ha offerto un appuntamento musicale e le Associazioni Arcadia e Pro Loco di Rionero che si sono esibite in un interessante spettacolo teatrale incentrato sui cattivi della tradizione Disney. Quest ultimo ha visto il coinvolgimento diretto dei bambini che si sono divertiti a danzare vicino ai ragazzi dell’associazione protagonisti dell’esibizione. “Abbiamo promosso con l’Amministrazione Comunale questi interessanti appuntamenti – riferisce la Prof. Tania Lacriola, Dirigente dell’Istituto Comprensivo M. Granata - per far sentire ai bambini e ai ragazzi la nostra vicinanza in questo fase delicata della loro vita. Con i ragazzi della Scuola Media abbiamo portato avanti una serie di attività ludiche culminate il 27 Settembre con un percorso di trekking di 3 Km tenutosi a Monticchio con la collaborazione del Corpo Forestale dello Stato. Per i più grandi abbiamo cercato di rendere l’ambiente scolastico più familiare mentre con i più piccoli abbiamo organizzato un ingresso a scuola più ludico, più leggero e divertente per questi bambini che per la prima volta entravano in nel mondo della scuola”. Dello stesso parere anche il Prof. Pinto Gerardo Antonio, Dirigente dell’Istituto Comprensivo Ex

Circolo Didattico, che aggiunge “i bambini della scuola dell’infanzia vivono spesso questo ingresso nella scuola con molta tensione emotiva; quindi abbiamo messo in piedi una serie di iniziative che potessero tranquillizzare i bambini ma anche i genitori, spesso più ansiosi dei figli stessi. Abbiamo improntato questi eventi nel segno della gioiosità, un modo per rompere subito il ghiaccio con questa nuova realtà. Un grazie va all’Amministrazione Comunale e alle Associazioni per la loro disponibilità e agli insegnanti che quotidianamente lavorano per rendere l’ambiente scolastico più accogliente sotto tutti i punti di vista”. “L’importanza di questi appuntamenti - sottolinea anche la maestra Grazia Mecca della scuola dell’Infanzia di via Galliano – il lavorare in gruppo, l’approcciarsi dei bambini con persone estranee, rafforza in loro il senso di sicurezza, così facendo non avranno difficoltà a superare la timidezza. Questa è un’età in cui è difficile avere rapporti quindi ben vengano nel futuro altre manifestazioni del genere”.

Soddisfazione per la riuscita di queste giornate dell’accoglienza viene espressa anche dagli Amministratori D’Angelo e D’Antonio che ringraziano le associazioni per aver voluto regalare, senza alcun tipo di ritorno economico, un momento di allegria e spensieratezza agli alunni degli istituti rioneresi. Lorenzo Zolfo

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QUARTA EDIZIONE “LU MUZZ’C ‘R LU BR’GHAND”.

RIEVOCAZIONE STORICA SUL

BRIGANTAGGIO

Lo scorso 30 settembre l’associazione culturale Solaris, La Taverna ‘R Crocc, presiedute dal giornalista Franco Loriso in collaborazione con l'associazione Mediterranea 2000 di Melfi, presieduta dal prof. Luigi Branchini, per il 4° anno consecutivo, ha promosso la IV edizione “LU MUZZ'C ‘R LU BR'GHAND”, corteo storico sul brigantaggio, svolto per le strade principali della cittadina. Il corteo storico è partito dalla sede del museo “La Taverna ‘R Crocc” dedicato a Carmine Crocco.

Tanta gente ha visto sfilare personaggi tipici sul brigantaggio. Il gruppo folkloristico "Burgentia" ha animato la sfilata con canti e balli riferiti al periodo storico. Avvicinato il giornalista, Franco Loriso,ideatore di questo evento, inserito nel programma Piot Area

Nord della Basilicata e che ha avuto anche il patrocinio del Comune di Rionero, ha riferito: "inizialmente siamo partiti con il museo dedicato a Crocco.

Invito a proposito a visitare il sito, ha più di 70 mila visitatori. Volevo allargare gli orizzonti ed abbiamo pensato ad un corteo storico che è un modo per portare le radici della nostra storia nei vicoli e nelle strade dove è nato e vissuto Carmine Crocco.

Abbiamo proposto all’amministrazione comunale di riportare a Rionero le ceneri di Carmine Crocco”. Il presidente dell’asso-ciazione Mediterranea 2000 di Melfi, prof. Luigi Branchini ha aggiunto: “l’intento di questo evento è quello di riappropriarci della nostra identità. I cortei storici di Rionero e di Melfi non sono manifestazioni folkloristici, ma appuntamenti culturali. L’obiettivo

è quello di rivendicare una certa autonomia politica,sociale ed economica che da 150 anni, purtroppo, ci è stata negata. Eravamo un grande popolo, ora siamo un serbatoio di braccia e menti che servono allo sviluppo di altre realtà che non sono le nostre”.

Presto in rete: www.youtube.com/rioneroinvulturetv www.siderurgikatv.com www.museodicrocco.ilcannocchiale.it

Comune di Rionero in Vulture www.comunedirioneroinvulture.pz.it

Numero Verde 800-604444

www.youtube.com/rioneroinvulturetv www.rioneroinvulturetv.ilcannocchiale.it

(Stampato in Proprio)

Associazione Vibrazioni Lucane

Via Ortilizi, Rionero (Pz)

[email protected] Tel: 349.6711604

www.siderurgikatv.com

Piccola Città, Autorizzazione

Tribunale di Melfi n.2/91, Direttore Responsabile

Armando Lostaglio

INDUSTRIA GRAFICA FOTOGRAFICA – Rionero in V.

Riceviamo e Pubblichiamo PADRE MICHELE D'ANNUCCI, UN APOSTOLO

MARTIRE D'OGGI IN SUDAFRICA

Padre Michele D'Annucci, stimmatino, nato ad Atella (Pz), aveva iniziato la sua preparazione al sacerdozio tra gli stimmatini di Verona, ricevendo poi l'ordinazione sacerdotale quando si trovava in Sudafrica, a De Wildt, l'odierna Mmakau. E già da allora si era votato per sempre al Sudafrica e in modo particolare alla sua gioventù. Nel 1976-1977 trascorse un anno di approfondimento pastorale a Nairobi, in Kenya. Per qindici anni fu superiore della sua congregazione, impegnando tutte le sue energie e capacità intellettive nei suoi campi di lavoro: matrimonio e famiglia, giovani, formazione dei laici, impegno sociale. Con fiducia straordinaria negli uomini, si impegnò nelle sfide sociali del Sudafrica durante gli anni della gloriosa trasformazione, attraversata pure da momenti tragici.

Sapeva stimolare le comunità cristiane a impegnarsi nell'opera di promozione sociale estesa a tutti, e questi meriti verso il popolo sudafricano gli sono stati riconosciuti anche da Nelson Mandela, il grande presidente dell'indipendenza sudafricana. Lo chiamavano "ruspa di Dio" per la sua opera incessante di costruttore: scuole, centri di formazione religiosa e di aiuto alle famiglie.... L'8 dicembre del 2001, padre Michele D'Annucci si trovava nella parrocchia di Erasmus, vicino a Pretoria: aveva lavorato con un gruppo di giovani universitari per preparare le Cresime del giorno dopo. Mentre stava ritornando in sede hanno aperto il fuoco su di lui, uccidendolo. Padre Michele D'Annucci ha insegnato che è sempre possibile guardare lontano, essere generosi, scommettere la propria vita sulla speranza, perchè solamente « là dove c'è testimonianza fino al martirio, come ai primi tempi della chiesa, il Regno cammina». Donatella D'Annucci

GRANDE SUCCESSO DI INFO RIONERO

WEELCOM EXPO

Il 12, 13, 14 ottobre al Quartiere Fieristico di Tito Scalo si è tenuto Welcom Expo. Primo evento in Basilicata dedicato alla comunicazione e al Marketing. Tra i numerosi stand presenti (delle varie testate giornalistiche regionali) anche la nostra Info Rionero, nello stand dell’Associazione Vibrazioni Lucane / Lucania Network. Per l’occasione sono state ristampati alcuni numeri precedenti, che hanno riscosso un grande interesse ed il tutto esaurito.

(Dalla Prima) Chi lo ha battuto era anche altrettanto grande come Jim Mc Larnin. Eppure Raffaele Giordano è una star dimenticata nella sua Lucania - sono passati 100 anni – ma Rionero oltre a Cammarelle ora può essere orgogliosa di avere un’altra stella mondiale tra i suoi concittadini. La nipote di Corbett III, Ann, in un sito di genealogia racconta che fu un intero gruppo familiare a partire dal Vulture: Giordano, Manfredo (Manfredi), Traficante, Dilonardo (cambiato in Leonardo a Ellis Island ) e Di Licchio. Una famiglia di sportivi, oltre a Corbett III anche un cugino ottimo pugile Al Manfredo che ha disputato un mondiale wleter e gli zii rioneresi Manfredo Ralph manager e Frank arbitro; la tradizione continua, infatti, il pronipote di Corbett III, Matt Giordano, è un professionista di football con i Colts ha vinto 2007 il Super Bowl contro i Chicago Bears. La città di Fresno ha dedicato a Raffaele Giordano un monumento dove vi è inciso che è nato in Rionero In vulture, La International Boxing Hall of Fame lo ha riconosciuto fra i più grandi pugili di ogni tempo, ma per i lucani è uno sconosciuto; ora spetta a Rionero ricordare uno dei suoi figli più illustri. Tratto da: http://leonardopisani.blogspot.it Guarda i video su: www.youtube.com/rionerinvulturetv www.siderurgikatv.com