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    La Voce di Rioneroa Voce di RioneroBollettino gratuito riservato ai soci e simpatizzanti Azione CattolicaMensile - Dicembre 2005 Anno Domini 1 - Numero 9

    Laria mena freddo, non mena fuoco

    Il Capodanno a Rionero Sannitico.dissertazione capodannesca sul canto paesano..

    http://www.lavocedirionero.tk

    SALUTE

    BENESSERE

    CULTURA

    SPORT

    SPETTACOLO

    CURIOSITA

    ATTUALITA

    Innocenza Ferita

    Il Capodanno

    rionerese

    ARCHIVIO

    STORICO

    Diario di Guerra

    Pietransieri...

    Il laser

    pag 8,9pag 10pag 6,7pag 1,4

    Il canto la forma di comunicazione

    artistica per eccellenza. In tutte le

    societ la musicalit della parola

    assume un ruolo fondamentale sia

    per i rituali sacri che per i profani.

    Anche noi rioneresi, incoraggiati da

    antichi detti sacri quali: chi canta

    prega due volte, non ci siamo mai

    tirati indietro e, da che Rionero

    Rionero, non c stato capodanno

    senza cantori ( o quasi).

    Gli stornelli di capodanno sono forse

    la tradizione pi antica del paese, si

    tramandano oralmente, accompag-

    nati dalla melodia (che un associazi-

    one culturale interessata ci ha detto

    essere di derivazione cinquecent-

    esca) rigorosamente suonata con il 2

    bott che sembra quasi piegarsi alle

    poetiche rime improvvisate dalla voce

    solista nella penombra di una fredda

    nottata dicembrina.

    Lo schema similare alle strutture

    canore di molti paesi: melodia sem-

    plice, nervosa, canto schematico in

    rima e testi quasi sempre dialettali

    che si piegano alle esigenze pi

    disparate che siano laugurio per un

    anno felice, la dedica damore alla

    propria spasimante, o le invettive

    contro chi spasimante non pi.

    Cosa ci costringe a partire, in una

    nottata freddolosa, per visitare tutte le

    case, degli amici (e anche di quelli

    che non ci sono tanto simpatici ) per

    portar loro il buon capodanno?

    Non credo che si possa dare una

    risposta esauriente a questa

    domanda; listinto di salvaguardia del

    proprio patrimonio culturale varia da

    persona a persona. Di certo tutti noi

    abbiamo in comune la voglia di non

    dimenticare, di conservare qualcosa

    che i nostri nonni ci hanno lasciato e

    davanti la quale tutti noi ci poniamo

    con religioso rispetto, tutto ci non

    pu per prescindere da un amore

    innato per la musica e dalla voglia di

    insegnare agli altri quello che altri

    hanno insegnato a noi.

    In tutto ci c da dire che, alla fine

    della serata, dopo aver girato il paese

    in lungo e in largo, casa per casa,

    amico per amico e nemico per

    nemico, si pervasi da una sensazi-

    one di appagamento, di soddisfazione

    e di tranquillit. Anche per quell anno

    la missione compiuta.

    Diceva Foscolo ne I Sepolcri che

    dopo la morte le persone continuano

    a vivere nel ricordo dei loro cari e che

    nessuno muore veramente finch c

    qualcuno disposto a ricordarlo beh

    possiamo dire che almeno questa

    considerazione accomuna un po tutti

    e, cantando per voi, di persone nel

    ricordo ne portiamo tanteQuando la

    tenebra si tuffa nella neve bello

    pensare che stiamo calpestando le

    impronte di chi non c pi ma che ci

    ha dato una identit: come dice D.Van

    De Sfoos in Caramadonna: non far

    sparire i nostri fantasmi, senza di loro

    non sapremo pi chi siamo

    S TRAGE DI P IETRANS IERI STORIA DI UN CORO SINCERITA E VERITA

    di STEFANIA MOTTA e SILVIA DOMENICIdi AMICO DI VINCENZO

    la guerra ha portato tantissime atrocit,

    perirono tantissimi civili, giovani e anziani

    che non combattevano alcuna guerra, ma

    attendevano il ritorno della pace.

    PAG. 6 PAG. 2,3 PAG. 3

    tutti noi abbiamo in comune la voglia di

    non dimenticare, di conservare qualcosa

    che i nostri nonni ci hanno lasciato

    Con quanti sforzi noi, ogni giorno, non

    facciamo altro che cercare di sfuggire dalla

    verit che dentro di noi...

    IN EVIDENZA

    di VINCENZO DAMICO

    di MAURO EVANGELISTA

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    La Voce di Rioneroa Voce d i Rioneroattualit

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    Dicembre 05icembre 05

    - di STEFANIA MOTTA e SILVIA DOMENICI -

    A met strada tra le province di

    Ancone e Pescara, a soli dieci minuti

    dal mare, sulle colline marchigiane

    sorge la cittadina di Fermo, sede di una

    delle pi grandi Diocesi delle Marche.

    Le diverse comunit parrocchiali che

    questa racchiude, fanno riferimento

    alla storica cattedrale che si erge sul

    colle Girfalco, alla curia arcivescovile e

    alla pi recente struttura del semiario,

    comprensiva della scuola per la

    formazione dei seminaristi e

    dellIstituto di teologia. Negli spazi del

    seminario si trova la chiesa di

    SantAlessandro, che ospita lomonima

    parrocchia di Fermo, nella quale

    attivo un giocane coro: il coro di

    SantAlessandro.

    COME NATO IL VOSTRO CORO?

    Il coro attuale nato cinque anni fa,

    come prosecuzione del coro prec-

    edente, ereditando alcuni veterani e

    introducendo nuovi ragazzi.

    COME E COMPOSTO?

    E composto da tredici membri, cinqueragazzi e otto ragazze con unet com-

    presa tra gli undici e i trentasette anni.

    C un organista che anche il diret-

    tore, poi c un chitarrista, una violin-

    ista e gli altri coristi talvolta si improvvi-

    sano alle percussioni e ai ritmi.

    QUAL E LO STILE DEI CANTI?

    Lo stile che proponiamo nella maggior

    parte delle celebrazioni si rif alle

    canzoni, talvolta imitandole talvolta

    riprendendole, dei gruppi GEN

    ROSSO e GEN VERDE, richiaman-

    done le sonorit e il sound moderno e

    frizzante.

    Il repertorio comprende anche canti

    legati alla tradizione della musica sacra

    e canti ripresi dai recital.

    La musica del coro si aggiorna poi con

    le proposte indicate dal coro

    diocesano, che anima le pastorali in

    cattedrale ed composto dai membri

    dei cori parrocchiali diocesani.

    BISOGNA AVERE PARTICOLARI

    CARATTERISTICHE/DOTI PER FARE

    PARTE DEL VOSTRO CORO?

    No, chiediamo solo il giusto impegno ela costanza di seguire seriamente le

    prove settimanali e tanta voglia di

    cantare e stare bene insieme.

    Il coro aperto assolutamente a tutti

    coloro che presentano queste caratter-

    istiche.

    E significativa la differenza det tra la

    ragazza pi piccola e il signore pi

    grande.

    LA CITTADINA COSA PENSA DI VOI?

    COME VI VEDE?

    Partendo dal presupposto che a Fermo

    esistono atre parrocchie con i rispettivi

    cori, la nostra popolarit circoscritta

    alla sola realt della Chiesa di

    SantAlessandro.

    Allinterno di questa, siamo apprezzati

    e ben voluti: riceviamo spesso molti

    complimenti in occasione delle grandi

    celebrazioni nelle quali si riserva pi

    spazio ai canti-; siamo chiamati e ci

    prestiamo ben volentieri a dare il

    nostro servizio alla parrocchia.

    DURANTE LA MESSA CE LA PARTE-

    CIPAZIONE DEI FEDELI AI CANTI?

    Lassemblea dei fedeli della messa che

    animiamo, partecipa ai momenti della

    liturgia affidati alla musica; inoltre

    anche la presenza sui banchi dei

    libretti con i testi dei canti ad offrire la

    possibilit di seguire il coro, per vivere

    pienamente la nostra preghiera.

    CHE RAPPORTO CE TRA DI VOI?

    DENTRO E FUORI LA CANTORIA?

    A prescindere dallattivit del cantare,

    tra noi si instaurato un rapporto digrande amicizia, stima e complicit e

    ci si vede dal clima disteso durante le

    prove, dalle gite fuori porta organizzate

    o dalle cene tutti insieme.

    Insomma ogni volta che ci ritroviamo

    per condividere unesperienza

    insieme, la nostra amicizia si rafforza.

    Capita anche a noi, in momenti di mag-

    gior impegno, di avere qualche diver-

    bio a proposito della preparazione dei

    canti; ma essendo solamente dei

    piccoli screzi, basta la battuta del

    simpaticone di turno a sdrammatizzare

    Storia di un Cororeportage

    Intervista ai ragazzi del coro della Parrocchia di SantAlessandro dellarcidiocesi di Fermo.

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    La Vera Chiesa

    Lo stesso anno della scomunica commi-

    nata a Lutero (1521), il re dInghilterraEnrico VIII(1491-1547), scrive contro

    Lutero una Difesa dei setti sacramenti,

    grazie alla quale si merita il titolo di

    Dfensor Fidei, riconosciutogli da papa

    Leona X, di tale appellativo si fregiano

    ancor oggi i re inglesi.

    Un re cattolico, dunque, appartenente a

    quella chiesa cattolica inglese che, se da

    qualche tempo aveva accentuato il suo

    carattere nazionale, tuttavia rimaneva

    pur sempre unita alla chiesa, ricono-

    scendo al papa il suo ruolo e le sue

    prerogative. Ci detto, se ora chiediamo

    alla storia di mostrarci la data di nascita

    di quella che si definisce Chiesa Angli-

    cana, essa ci risponder con estrema

    precisione: anno 1534.

    Infatti, dopo quindici secoli dalla morte di

    Cristo, quello stesso re dInghilterra

    Enrico VIII, avendo richiesto il benepla-

    cito di papa Clemente VII(1523-1534)

    per rompere il suo matrimonio con

    Caterina dAragona (che far poi assas-

    sinare) per sposare Anna Bolena, e non

    avendolo ottenuto, impose al parlamento

    inglese lapprovazione di un Atto di

    Supremazia, che aveva compilato due

    anni prima e che porta di fatto alla

    nascita della chiesa anglicana.

    Con tale testo, Enrico VIII si dichiara

    capo supremo della Chiesa inglese, la

    sottrae al governo del pastore univer-

    sale, il papa, e la separa definitivamentedalla vera chiesa, quella cattolica.

    Nasce in quellanno 1534 una chiesa

    nuova, con un nuovo capo: il sovrano

    dInghilterra. Per coloro che si conser-vano in comunione con il papa scatta

    una dura e feroce persecuzione: uccisi a

    decine di migliaia, con monasteri e i beni

    sequestrati.

    A noi preme soltanto far osservare che

    dal punto di vista storico, indubitabil-

    mente, la confessione anglicana, oggi

    peraltro divisa in tre ramificazioni ed

    estesasi nel tempo al di fuori dei confini

    inglesi, non pu collocare la sua data di

    nascita nel tempo di Ges Cristo. Di fatto

    essa non stata edificata dal figlio di

    Dio. Prima del XVI secolo, gli antenati

    degli anglicani odierni, erano in comu-

    nione con la chiesa cattolica e ricon-

    oscevano nel papa il Vicario di Cristo. Si

    sono separati perch il re dInghilterra

    sera stancato di sua moglie e ne voleva

    unaltra. Davvero una causa tuttaltro che

    nobile. Aggiungiamo, per dovere di

    cronaca che di mogli, quel re, ne ebbe

    sei: da due divorzi, due le fece

    uccidere, una mor di parto e lultima,

    nonostante fosse gi stata condannata a

    morte dal sovrano, gli sopravvisse. Tale

    era la persona che ha dato origine alla

    Chiesa Anglicana.

    segue da pag. 2

    a cura di RESTO DISRAELE

    Dicembre 05icembre 05

    la situazione e a far ridere

    tutti.

    CHI SI OCCUPA DELLA

    VISIONE, DELLA SCELTA E

    DELLO STUDIO DEI

    CANTI?

    La visione e la scelta dei canti

    da imparare affidata il pi

    delle volte allorganista che,

    insieme agli altri musicisti,

    studia la partitura e

    larrangiamento delle musi-

    che.

    Per ogni singola celebrazione

    viene scelto uno stile per i

    canti, a seconda del loro

    genere e dei loro significati; e

    ci avviene in collaborazionecon il nostro parroco don

    Giovanni.

    IN CHE CONSISTE LITER

    DI PREPARAZIONE ALLE

    CELEBRAZIONI?

    Abitualmente le prove sono

    fissate per il venerd sera di

    ciascuna settimana nella

    cantoria della chiesa parroc-

    chiale, con una durata di

    circa due ore.

    Ringraziamo Luca, Laura e

    Chiara, ragazzi del coro della

    Parrocchia di

    SantAlessandro in Fermo,

    per averci concesso

    questintervista.

    di STEFANIA MOTTA

    e SILVIA DOMENICI

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    Innocenza Ferita

    di STEFANO ANDREANO

    Durante questi primi cinque anni del

    nuovo millennio, arrivano i primi bilanci

    dellUnicef (Fondo Internazionale diEmergenza per lInfanzia delle Nazioni

    Unite). Uno dei tanti quello sulle

    mutilazioni genitali femminili in Africa.

    Dal Cairo, dove listituzione ha presen-

    tato una ricerca sulla diffusione del

    fenomeno, giungono voci poco rassi-

    curanti: secondo suddette ricerche,

    nfatti, circa tre milioni di bambine ogni

    anno vengo sottoposte a questa

    cruenta iniziazione. I paesi africani incui vige la pratica sono circa trenta,

    estesi prevalentemente nella fascia

    che va dalla Somalia al Senegal. Il

    problema ancor pi grave che questo

    fenomeno si sta diffondendo anche nei

    territori palestinesi occupati dalle

    popolazioni curde. La mutilazione ha

    diversi livelli di gravit, sebbene ogni

    tipo di mutilazione sia un qualcosa di

    gravissimo: dalla rimozione delprepuzio clitorideo fino al taglio

    completo e alla cucitura delle delle

    abbra. Questa distinzione va fatta

    perch molto importante per la

    costruzione dellidentit delle bambine,

    poich queste pratiche non essendo

    viste come una tortura, rappresentano

    l tremendo ma indispensabile punto di

    ngresso delle infanti nella comunit,

    garantendo unonesta reputazione e lapossibilit di sposarsi. Questa

    tradizione non riesce a placarsi nonos-

    tante vada in continua contraddizione

    con i codici penali nonch con i diritti

    umani di tutti i paesi dellAfrica in cui

    vengono praticati; i praticanti, daltra

    parte, non vengono neppure dissuasi

    dal fatto che le morti causate da

    queste mutilazioni saino sempre di pi.

    Nemmeno dopo procedimenti giudiz-

    ari, avvenuti in alcuni paesi, la legge

    ha potuto qualcosa contro la

    tradizione. Lunico deterrente, quindi,

    la cultura e linsegnamento della

    religione, perch la decisione di

    abbandonare queste terrificantiusanze deve dipendere solo e unica-

    mente dalla collettivit; questo perch

    le origini di queste consue-

    tudini sono varie di paese

    in paese, quindi solo una

    diffusione generalizzata

    della cultura occidentale e

    della religione cristiana

    potrebbe risolvere il prob-

    lema, compito assolto ingran parte dai missionari,

    che sono a centinaia sparsi

    per tutto il continente nero.

    Con questo non si vuol dire

    che bisogna plasmare le

    menti con il nostro sapere,

    in modo da sublimare

    completamente le

    tradizioni o

    addiritturale etnie,

    ma sem-

    plicemente

    s i g n i f i c a

    diffondere i

    d i r i t t i

    u m a n i

    stabiliti da

    Dio e dalla

    natura.

    Per il momento si stanno facendo

    passi da gigante, come ad in Senegal ,

    anche grazie alla stretta collabora-zione dello stato diminuendo lusanza

    del 30 percento. Adesso non ci resta

    che aspettare e sperare che riescano a

    capire.

    Dicembre 05icembre 05

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    di MAURO EVANGELISTA

    Sincerit e Verit

    Cosa non si potr mai dire sulla

    sincerit! Forse il caso di dire, da

    dove si dovrebbe iniziare

    Nella mia vita, io sono stato un gran

    bugiardo, con tutti; con i miei genitori

    purtroppo, con i miei amici, nella scuola

    in cui dovevo in un certo senso

    integrarmi, con la mia ragazza, con

    tutto ci mi capitasse di avere

    confronto, io fallivo nella menzogna.

    Ma perch accidenti!!!

    Perch mi sono rintanato per mille emille volte sotto laurea mistica delle

    apparenze, perch accidenti!?!

    Perch nella vita di un uomo subentra

    cos forte la necessit di distogliere,

    sviare la realt dei fatti. In me stesso

    riscontravo unangoscia sempre pi

    grande verso il prossimo ed un

    progressivo disgusto per il bene da

    rendere quasi tutto vano e superfluo.

    Non si direbbe, ad un certo punto della

    vita, che il cuore di un tale individuo

    abbia la capacit anche di soffrire e

    preoccuparsi per gli

    altriglialtrivabbh! Poi si

    potrebbe anche parlare di capacit,

    intellettive, fisiche, cognitive, possiamo

    disinteressarci anche di cosa il mondo

    ci propone. Possiamo fare tante cose,

    vedere molta tv, ascoltare buona

    musica davvero, bere, fumare e

    illuderci che il mondo noi labbiamo

    capito. Insomma!! Che cosa significa

    sincerit. E poi perch essere sinceri.

    E con chi con gli altri? Ma gli altri chi

    sono?

    Il dramma vero, quello con cui bisognafare veramente i conti, la solitudine

    tristissima nella quale si va a rotolare la

    nostra dignit. Con quanti sforzi noi

    ogni giorno non facciamo altro che

    cercare di sfuggire dalla verit che

    dentro di noi. Voglio dire, come facile

    per me non accettare i miei limiti, e

    soprattutto, in che modo cerco di

    evitarli da non dovermi rattristare per

    un brufolo che non vedo.

    Nella mia vita entrato quasi di prepo-

    tenza il Signore mio Ges a mettere un

    po pi in ordine le idee che avevo

    sparse per il cervello. Il suo amore mi

    ha sedotto a tal punto da iniziare ad

    amare io stesso la verit in cui stavo

    affogando sono un uomo e ho

    bisogno di capire me stesso attraverso

    gli altri nella luce della fede, questo

    mi ha rimbombato per diverso tempo

    nel petto. che male ti ho fatto o

    popolo mio, che male ti ho fatto mi

    diceva il Signore. Guardando il croci-

    fisso , Colui che nato in mezzo a noi,

    secondo tutto quello che ha fatto nella

    sua vita terrena, non sintravedeneppure lombra di una menzogna. La

    verit pura fino alla croce. Sar proprio

    questo che ci spaventa, la croce, ma il

    Signore non ce ne fa una colpa, Lui

    capisce questo proprio perch anche

    Lui ne ha avuto paura. Troppe volte mi

    viene da pensare che lottare per la

    verit e la sincerit oggi sia la pi bella

    e grande trasgressione che luomo

    potesse fare, la pi grande fortuna, la

    pi grande celebrit, la pi grande

    umanit.

    Lorigine dei testimoni di Geova risale

    allinizio del secolo scorso. La setta fu

    fondata da Charles Taze Russel, un

    ricco commerciante, nato ad Allegheny

    (Pennsylvania, USA) nel 1852.

    educato tra i calvinisti, a seguito di una

    forte crisi religiosa pass tra gli avven-

    tisti (una setta che professa

    limminente fine del mondo, che il suo

    fondatore W.Muller aveva fissato per il

    1844). Senza alcuna preparazione si

    diede ad unintensa lettura della Bibbia

    e fond un gruppo biblico per quei

    giovani che avessero voluto diventare

    studiosi della Bibbia. Costoro

    pretendevano cos di essere i primi ad

    aver finalmente capito la Sacra Scrit-

    tura.

    Nel 1877 Russel scrive il volume

    Scopo e modo di ritorno del Signore,

    presto seguito da un altro I tre mondi

    e la Mietitura di questo mondo, nel

    quale egli affermava che Ges Cristo

    era gi presente in incognito sulla terra

    fin dal 1874 e che la fine del mondo

    sarebbe avvenuta nel 1914.

    Nel frattempo era incorso in vari guai: il

    fallimento del matrimonio dopo 18 anni

    di vita con la moglie; limbroglio di

    vendere per la semina grano miraco-

    loso chiedendo un prezzo assai mag-

    giorato. Poi, a motivo del mancato

    avvenimento della rfzia, alcuni seguaci

    lasciarono la setta. Russel confess

    allora di essersi sbagliato, ma di poco,

    il mondo sarebbe finito nel 1918. buon

    per lui! Perch la morte lo colse nel

    1916, e non si osa pensare per i suoi

    seguaci rimasti, Beh! Il mondo c

    ancora e noi stiamo tutti bene ringrazi-

    ando il Signore.

    Chi sono i Testimoni di Geova

    a cura di RESTO DISRAELE

    Dicembre 05icembre 05

    un p di storia

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    di AMICO DI VINCENZO

    Il martirio di Pietransieri

    La storia ci segue giorno dopo

    giorno, ma ci insegna soprattutto a

    vivere meglio il domani.

    Nelle edizioni di questo giornalino

    abbiamo potuto, grazie alla collab-

    orazione del dr. Giuseppe Fioritto,

    ripercorrere la tragedia della

    seconda guerra mondiale, dell

    angoscia, della morte di Rionero, in

    base alle testimonianze scritte dal

    nostro Don Antonio.

    Ma la guerra ha

    portato tantissime

    atrocit in tutta Italia,

    dove perirono tantis-

    simi civili, giovani e

    anziani che non

    c o m b a t t e v a n o

    alcuna guerra, ma

    attendevano il ritornodella pace.

    Sono noti i vari eccidi

    come Marzabotto,

    S.Anna di Stazzema,

    e Fosse Ardeatine.

    Molti per non sanno che in quei

    giorni tragici del Novembre 1943, a

    pochi chilometri di distanza da

    Rionero e per la precisione aPIETRANSIERI, frazione di Rocca-

    raso in provincia di LAquila, si

    consum una atroce strage di

    donne, anziani, e bambini rei di

    aver profondamente amata la terra

    natia.

    Molti, vedendo pubblicati in questo

    e nei prossimi numeri di La Voce di

    Rionerole pagine riguardanti la

    strage, potranno tranquillamente

    obiettare tale scelta ma i motivi che

    mi spingono a fare ci sono due:

    1) la strage di Pietransieri mi

    sta particolarmente a cuore visto

    che materia di una mia appas-

    sionante ricerca

    2) questa tragedia un monito

    per tutte le generazioni a venire e

    valori come pace, amore per il

    prossimo,fratellanza fra i popoli,

    devono essere perpetrate nelle

    nuove generazioni

    E, lAzione Cattolica deve combat-

    tere in prima linea.

    Combattere, si, perch oggi i veri

    valori si vanno perdendo di giornoin giorno creando per

    molti(soprattutto giovani) dei veri

    gironi di sofferenza di angoscia che

    li porta a cadere, se non in tragedie

    come queste, ma in altre tragedie

    come droga, alcol, e violenza.

    Invito tutti coloro che avranno la

    cortesia di leggere questa amara

    storia a fare una riflessione su

    quanto accaduto.

    Ogni giorno ci dibattiamo in prob-

    lemi che spesse volte sono solo

    frutto di una esistenza fatta di

    stress e di orari da rispettare, ma

    pensiamo all immane dolore di

    queste vittime della crudelt, e ai

    superstiti che dopo lo smarrimento

    e lagonia che hanno provato

    perdendo padri, madri figli, fratelli,

    si sono rimboccati le maniche e

    hanno ricostruito Pietransieri

    rendendola bella e confortevole, e

    tenendo sempre ben

    nitida nella loro

    memoria quella

    tragedia, che ha

    contribuito alla

    nascita della

    democrazia e del

    benessere in cui

    oggi ci troviamo.

    A nome dell AzioneCattolica della

    Parrocchia di

    S.Bartolomeo Apos-

    tolo di Rionero San-

    nitico, mi stringo ai

    pietransieresi, forti e coraggiosi, e

    ai loro Martiri caduti nel nome della

    libert e dei valori.

    Dicembre 05icembre 05

    Un popolo cancellato

    di AMICO DI VINCENZO

  • 8/9/2019 La Voce di Rionero - LVDR_09

    7/10

    La Voce di Rioneroa Voce d i RioneroARCHIVIO STORICO

    7

    Diario di Guerra La disperazione spinge il nemico a martoriare il territorio

    di Don Antonio Fioritto

    27/5/44

    Presa di Cassino

    Ultimo cannoneggiamento tedesco; Questa volta pi intenso e spaven-toso.Grande panico tra la popolazione. I tedeschi, scacciati da Montecassino,si ritirano e lasciano la nostra zona. Si comincia a respirare

    29/5/44

    Ancora qualche colpo di fucile mitragliatore in lontananza, e poi, tutto

    tace.Lincubo, la spavento e lo spasimo della guerra sofferta dalla nostrapopolazione, per circa nove mesi di fronte tra tedeschi e alleati.

    29 maggio 1944

    Si sono allontanati ma lasciando in ciascuno che visse quelle ore impres-sioni indelebili, ricordi infausti, detestazione della guerra, che semina-trice di odi, di rovine e di morte.Avrei potuto raccontare tanti altri episodi accaduti a me e ad altri, ma nonlho creduto opportuno per ovvie ragioni.

    Sembra che la cronistoria di quell epoca sia sufficiente per dare aigiovani della nostra epoca attuale unidea esatta di quanto abbia soffertodurante gli anni 1943-44 la nostra gente buona, sobria e lavoratrice.

    Vittime civili 1943-44

    Apollonio MariaDi Benedetto Maria

    Ferritto Pasqua (fucilata)Frabotta Celestina

    Andreano Vincenzino (fucilato)Antonelli Serafino

    Capretta DomenicoDi Franco Massimino

    Di Geronimo Sabatino (fucilato)Ianiro Michele (ferito da proiettile)Marotta Lucio (ferito da proiettile)

    Di Fiore Rosa (bambina)Di Fiore Giovanni (bambino)

    comclusione

    Chiedo scusa se ho fattoriferimento alla mia personanella cronistoria degli avveni-menti bellici di quelle infaustegiornate; ma un diario.Vi ringrazio comunque diavermi ascoltato.Vorrei soltanto, se mi conce-dete un altro minuto di tempo,concludere col dire che, oggi,commemorando la distruzi-one di Rionero, glorifichiamo isuoi caduti civili e militari maanche noi superstiti della

    immane tragedia chevivemmo per nove mesi ore ditrepidazione e di angoscia;come pure vogliamo esaltarelopera di ricostruzione suquelle rovine perchlinteressamento delleamministrazioni comunali chesi sono susseguite, laiutodelle autorit preposte allaricostruzione del paese eprincipalmente la vostra

    iniziativa privata cittadini doRionero.Vorrei, soltanto, a nome diquesto popolo fare un appelloa tutte le autorit competentidi voler continuare questaopera di ricostruzione, procu-rando ci che manca ancoraa questo nostro paesello,tanto provato dalla guerra chese povero di risorse economi-che e di quelle comodit cheoffre la vita moderna , ricco,

    per, di nobili tradizioni e diatti di Fede e di eroismi,simbolo la medaglia DOroEugenio Frate.

    Dicembre 05icembre 05

  • 8/9/2019 La Voce di Rionero - LVDR_09

    8/10

    La Voce di Rioneroa Voce d i Rionerocultura

    8

    di Alessandro Manzoni

    INNI SACRI - IL NATALE

    Qual masso che dal vertice

    Di lunga erta montana,

    Abbandonato all'impeto

    Di rumorosa frana,

    Per lo scheggiato calle

    Precipitando a valle,

    Batte sul fondo e sta;

    L dove cadde, immobile

    Giace in sua lenta mole;

    N, per mutar di secoli,Fia che riveda il sole

    Della sua cima antica,

    Se una virtude amica

    n alto nol trarr:

    Tal si giaceva il misero

    Figliol del fallo primo,

    Dal d che un'ineffabile

    ra promessa all'imo

    D'ogni malor gravollo,

    Donde il superbo collo

    Pi non potea levar.

    Qual mai tra i nati all'odio

    Quale era mai persona

    Che al Santo inaccessibile

    Potesse dir: perdona?

    Far novo patto eterno?

    Al vincitore inferno

    La preda sua strappar?

    Ecco ci nato un Pargolo,

    Ci fu largito un Figlio:

    Le avverse forze tremano

    Al mover del suo ciglio:

    All'uom la mano Ei porge,

    Che si ravviva, e sorge

    Oltre l'antico onor.

    Dalle magioni eteree

    Sporga una fonte, e scende

    E nel borron de' triboli

    Vivida si distende:

    Stillano mele i tronchi;

    Dove copriano i bronchi,

    Ivi germoglia il fior.

    O Figlio, o Tu cui genera

    L'Eterno, eterno seco;

    Qual ti pu dir de' secoli:

    Tu cominciasti meco?

    Tu sei: del vasto empiro

    Non ti comprende il giro:

    La tua parola il fe'.E Tu degnasti assumere

    Questa creata argilla?

    Qual merto suo, qual grazia

    A tanto onor sortilla?

    Se in suo consiglio ascoso

    Vince il perdon, pietoso

    Immensamente Egli .

    Oggi Egli nato: ad Efrata,

    Vaticinato ostello,

    Ascese un'alma Vergine,

    La gloria d'Israello,

    Grave di tal portato:

    Da cui promise nato,

    Donde era atteso usc.

    La mira Madre in poveri.

    Panni il Figliol compose,

    E nell'umil presepio

    Soavemente il pose;

    E l'ador: beata!

    Innanzi al Dio prostrata

    Che il puro sen le apr.

    L'Angel del cielo, agli uomini

    Nunzio di tanta sorte,

    Non de' potenti volgesi

    Alle vegliate porte;

    Ma tra i pastor devoti,

    Al duro mondo ignoti,

    Subito in luce appar.

    E intorno a lui per l'ampia

    Notte calati a stuolo,

    Mille celesti strinsero

    Il fiammeggiante volo;

    E accesi in dolce zelo,

    Come si canta in cielo,

    A Dio gloria cantar.

    L'allegro inno seguirono,

    Tornando al firmamento:

    Tra le varcate nuvole

    Allontanossi, e lentoIl suon sacrato ascese,

    Fin che pi nulla intese

    La compagnia fedel.

    Senza indugiar, cercarono

    L'albergo poveretto

    Que' fortunati, e videro,

    Siccome a lor fu detto,

    Videro in panni avvolto,

    In un presepe accolto,

    Vagire il Re del Ciel.

    Dormi, o Fanciul; non piangere;

    Dormi, o Fanciul celeste:

    Sovra il tuo capo stridere

    Non osin le tempeste,

    Use sull'empia terra,

    Come cavalli in guerra,

    Correr davanti a Te.

    Dormi, o Celeste: i popoli

    Chi nato sia non sanno;

    Ma il d verr che nobile

    Retaggio tuo saranno;

    Che in quell'umil riposo,

    Che nella polve ascoso,

    Conosceranno il Re.

    Poesia

    Dicembre 05icembre 05

  • 8/9/2019 La Voce di Rionero - LVDR_09

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    La Voce di Rioneroa Voce d i Rionerocuriosit & sport

    9

    Gli Ambulanti a Rionero

    Con questo numero termina lappuntamente mensile

    dei tramontati mestieri rioneresi continua. In questo

    numero verr fornito un elenco delle macellerie, bar e

    forni a legna.

    Buona lettura.

    - categoria: Macellerie

    Tonti Eduardo

    Angelone Raffaele

    Di Iorio Vincenzella

    Marinelli Vincenzo

    -categoria: Bar

    Ciummo Ettore

    Marinelli Vincenzo

    -categoria: Forni a legna

    Fioritto Elisa

    Ventura Michelina

    Laboratorio Suore (ricamo)

    Banda musicale 55 elementi

    Ostetrica Tetrarca Trusiana

    Dati redatti fanno riferimento al periodo antecedente

    la II Guerra Mondiale.

    Va reso un dovuto ringraziamento a chi ha reso

    possibile la stesura della presete rubrica: Tonito

    Tonti. Grazie anche per la disponibilit concessaci

    Per qualcuno un semplice passatempo, per altri fonte

    di guadagno, per altri ancora un fastidioso ronzio, ma solo

    chi capace di ascoltarla con il cuore pu davvero darle

    una definizione.

    Allora che cos la musica, se fa sorridere? pura illusione

    che implica gioia?

    E se fa piangere? forse cruda realt ricca di malinconia

    o addirittura dolore?

    E ancora, se fa innamorare, cos? magia?

    No, la musica vera non n illusione n realt, e neppure

    magia ma ricca di tutto questo, poich lo specchio della

    nostra anima. perci piena di profondit e di sentimento,

    di fantasia e di battiti vitali.Nei bar e nelle auto, in televisione o per strada, nel cuore

    di chi sa respirare il profumo della libert ed assaporare

    lessenza della vita vive la musica. Ovunque andiamo e in

    qualsiasi istante noi avessimo bisogno lei ci vicina.

    ascoltata ingenuamente e al tempo stesso capace di

    ascoltare i nostri infiniti sfoghi. Spesso, nelle sue note

    possiamo ritrovare intensi ricordi che sono parte di noi.

    Dolci ricordi che vagando nella nostra mente, lasciano

    orme indelebili che ricalchiamo nellistante in cui iniziamo il

    volo dentro noi stessi, retti e guidati dalle ali della musica.Ma non solo, la musica accompagna i nostri amori, i nostri

    sogni, i nostri incubi, i nostri dolori: la colonna sonora

    della nostra vita, la massima espressione di noi stessi!

    La musica unisce il simile, quando confrontandoci con gli

    altri ritroviamo noi stessi. Lega il diverso, poich anche se

    le persone verranno sempre distinte per motivi futili, dentro

    ognuno di loro sar incessantemente presente lo stesso

    battito. Potremmo allora dire che la musica riesce a racco-

    gliere attorno a s ci che la ragione divide, e che non

    altro che una voce che accomuna lintera umanit, un gridouniversale che colma lintervallo tra le diversit in fondo

    inesistenti.

    Per alcuni la musica ormai indispensabile, necessaria

    alla propria esistenza come fosse una droga. Ma

    dobbiamo riflettere su un PICCOLO particolare: leffetto

    della droga momentaneo, e prima o poi una dose di

    troppo ci far conoscere una nuova realt; la musica,

    invece, ci fa viveree pi lascoltiamo, pi facciamo nostra

    la sua voce e il silenzio che porta dentro di noi. Bisogna

    per non lasciarla svanire nel passato, ma nutrirla con leproprie emozioni e tenerla viva.

    In fondo la musica solo un frutto acerbo che noi

    dobbiamo continuare a curare ma con la consapevolezza

    che non sar mai abbastanza maturo da poter abban-

    donare lalbero della vita, del mistero. E alle radici di

    quellalbero ci siamo proprio noi che attraverso i nostri pi

    segreti silenzi generiamo lenergia essenziale alla crescita

    di quel frutto eterno

    perci indispensabile la presenza di tutti il giorno 27

    dicembre presso la sede dellAC, dove si terr un piccolo

    concerto in occasione del Natale Bisogna esserci perassaporare quel frutto!!!

    di VANESSA COLETTA

    d i V a n e s s a C o l e t t a

    Cos la musica?

    Dicembre 05icembre 05

  • 8/9/2019 La Voce di Rionero - LVDR_09

    10/10

    La Voce di Rioneroa Voce d i Rionerospettacolo, benessere & news

    100

    l a r e c e n s i o n e

    Segnato a dito dagli abitanti di Querce

    Ghiandose dopo aver gettato il paese

    nel panico gridando ai quattro venti

    che il mondo stava per essere distrutto

    da una ghianda gigante (circostanza

    non verificatasi), il pulcino Chicken

    Little cerca di riconquistare la dignit

    perduta entrando a far parte della

    locale squadra di baseball. Il suo

    sogno quello di emulare suo padre,

    Peppe Gallo, in giovent orgoglio dei

    suoi concittadini grazie alle sue

    imprese con mazza e guantone.

    Condotta la squadra a un'insperata

    vittoria e divenuto per tutti un eroe,

    Chicken Little scopre che l'incolumit

    degli abitanti del villaggio sta per

    essere messa a rischio da

    un'invasione di alieni. Stavolta per ha

    paura di essere nuovamente consid-

    erato pazzo e decide quindi, con l'aiuto

    dei fidati amici Aldo Cotechino, Alba

    Papera e Pesce Fuor d'Acqua, di

    cercare di risolvere il problema senza

    gettare nuovamente Querce Ghian-

    dose nel panico.

    Si ringraziano tutti coloro che hanno reso possibile la stesura, nonch la pubblicazione del presente.Nel numero di oggi hanno scritto (in ordine cronologico) : vincenzo damico, stefania motta, silvia domenici, chiara laura e

    luca montelpare, stefano andreano, evangelista marco, comunit resto disraele, amico di vincenzo,

    giuseppe fioritto, vanessa coletta, veronica di fiore.

    Segnalaci le tue opinioni, riflessioni, allindirizzo email: [email protected]

    Per le questioni che interessano lAzione Cattolica, rivolgiti ai nostri aderenti presenti sul luogo.

    CHICKEN LITTLE

    b e n e s s e r e

    Il laser un metodo di epilazione

    definitiva.

    Sicuramente un trattamento poco

    doloroso; la sensazione provocata di

    calore o al massimo di lieve pizzicore.

    Possono essere epilate tutte le zone:

    ascelle, labbro superiore, barba,

    gambe, inguine, schiena, ecc.

    Occorrono pi sedute per poter epilare

    in tempi diversi tutti i peli di una deter-

    minata zona corporea.

    Si pu avere una ricrescita del 10-20%

    dopo un anno.

    Linconveniente maggiore che, su

    alcuni tipi di pelle possono comparire

    piccole macchie depigmentate; per

    questo motivo va fatta unattenta

    analisi cutanea.

    Il laser va eseguito in studi medici e ha

    ancora costi abbastanza elevati

    essendo una tecnologia recente.

    a cura di VERONICA DI FIORE

    Dicembre 05

    Titolo originale: Chicken LittleNazione: U.S.A.Anno: 2005Genere: Animazione, CommediaDurata: 77'Regia: Mark DindalSito ufficiale: www.disney.com/chickenlittle

    Produzione: Walt Disney PicturesDistribuzione: Buena VistaData di uscita: 02 Dicembre 2005 (cinema)

    1. LAssociazione Don Antonio Fiori t to, con la col laborazione del l Azione Cattol ica, rende

    noto che i l BANCO ALI MENTARE, i l 26 Novembre scorso, ha total izzato un nuovo record

    nel la raccolta nazionale dei beni al imentari .

    2. Durante le festivi t natal izie verranno svolt i g iochi e intrattenimenti popolari , con part i-

    colare riguardo ai bambini. Si avvisa tutta la ci t tadinanza che, presso la sede del l Azione

    Cattol ica, nonch aff issi al l entrata del la Chiesa, verranno resi pubbl ici i relat ivi pro-

    grammi. Si consigl ia di visionarl i frequentemente cause possibi l i modif iche,