Info Rionero, ottobre 2011

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Info RIONERO Info RIONERO Archivio Michele Traficante Stampato in Proprio Supplemento a Piccola Città, Autorizzazione Tribunale di Melfi n.2/91, Direttore Responsabile Armando Lostaglio www.comunedirioneroinvulture.pz.it Numero Verde 800-604444 www.siderurgikatv.com www.youtube.com/rioneroinvulturetv Associazione Vibrazioni Lucane Via Ortilizi, Rionero (Pz) [email protected] Tel. 349.6711604 INDUSTRIA GRAFICA FOTOGRAFICA Rionero in Vulture C.da Scavone Zona PIP Tel. 0972.723507 [email protected] www.digitalpoint1.it RIONERO IN VULTURE. 2 SETTEMBRE 2011. UN SUCCESSO LA RIEVOCAZIONE STORICA SUL BRIGANTAGGIO ALLA PRESENZA DEL CANTUAUTORE EUGENIO BENNATO CHE HA PRESENTATO IL SUO LIBRO: “BRIGANTE SE MORE” L'associazione culturale "Solarius" presieduta da Franco Loriso, in collaborazione con l'associazione Mediter- ranea 2000 di Melfi presieduta da Luigi Branchini, ha organizzato, alla presenza di Eugenio Bennato, il più grande cantautore della storia del Sud Italia, la 3^ Rievocazione storica sul Brigantaggio con personaggi viventi (hanno partecipato il gruppo Folk di Filiano, Gruppo culturale "Ninco Nanco di Frusci;Cavalieri del Melfese e de Vulture; buoi di Pietrapertosa; Calesse di F. D'Andrea di Lapopesole dei Cavalieri di Biancalancia). Dopo la sfilata per le principali strade della città,nell'atrio del palazzo Giustino Fortunato (premiato nei giorni scorsi dal Ministero del Turismo con il bollino uno delle 40 "Meraviglia d'Italia") è stato presentato il libro di Eugenio Bennato: "Brigante se more". A fungere da moderatore, Gerardo Brienza. Sono intervenuti, il Sindaco A. Placido: “la manifestazione di quest’anno rientra nei progetti Piot. Eugenio Bennato mantiene viva la fiaccola della identità mediterranea, un vasto territorio pieno di storia e civiltà, ultimamente soffocato da fame e disperazione”. Il presidente del Consiglio Comunale, Maria Pinto ha consegnato al cantore napoletano una targa ricordo della sua presenza, quale testimo- nianza delle tradizioni e gente del Sud. Il presidente del consiglio regionale, Folino ha aggiunto: “la nostra gente ha combattuto per avere in cambio un pezzetto di terra, invece ha avuto Ottobre 2011 - informazione sugli eventi culturali e sociali della nostra città

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Archivio Michele Traficante

Stampato in Proprio Supplemento a Piccola Città,

Autorizzazione Tribunale di Melfi n.2/91, Direttore Responsabile

Armando Lostaglio

www.comunedirioneroinvulture.pz.it Numero Verde 800-604444

www.siderurgikatv.com

www.youtube.com/rioneroinvulturetv

Associazione Vibrazioni Lucane

Via Ortilizi, Rionero (Pz) [email protected]

Tel. 349.6711604

INDUSTRIA GRAFICA

FOTOGRAFICA Rionero in Vulture

C.da Scavone Zona PIP Tel. 0972.723507

[email protected] www.digitalpoint1.it

RIONERO IN VULTURE. 2 SETTEMBRE 2011. UN

SUCCESSO LA RIEVOCAZIONE STORICA SUL

BRIGANTAGGIO ALLA PRESENZA DEL CANTUAUTORE

EUGENIO BENNATO CHE HA PRESENTATO

IL SUO LIBRO: “BRIGANTE SE MORE”

L'associazione culturale "Solarius" presieduta da Franco Loriso, in collaborazione con l'associazione Mediter-ranea 2000 di Melfi presieduta da Luigi Branchini, ha organizzato, alla presenza di Eugenio Bennato, il più grande

cantautore della storia del Sud Italia, la 3^ Rievocazione storica sul Brigantaggio con personaggi viventi (hanno partecipato il gruppo Folk di Filiano, Gruppo culturale "Ninco Nanco di Frusci;Cavalieri del Melfese e de Vulture; buoi di Pietrapertosa; Calesse di F. D'Andrea di Lapopesole dei Cavalieri di Biancalancia). Dopo la sfilata per le principali strade della città,nell'atrio del palazzo Giustino Fortunato (premiato nei giorni scorsi dal Ministero del Turismo con il bollino uno delle 40 "Meraviglia d'Italia") è stato presentato il libro di Eugenio Bennato: "Brigante se more". A fungere da moderatore, Gerardo Brienza. Sono intervenuti, il Sindaco A. Placido: “la manifestazione di quest’anno rientra nei progetti Piot. Eugenio Bennato mantiene

viva la fiaccola della identità mediterranea, un vasto territorio pieno di storia e civiltà, ultimamente soffocato da fame e disperazione”. Il presidente del Consiglio Comunale, Maria Pinto ha consegnato al cantore napoletano una targa ricordo della sua presenza, quale testimo-nianza delle tradizioni e gente del Sud. Il presidente del consiglio regionale, Folino ha aggiunto: “la nostra gente ha combattuto per avere in cambio un pezzetto di terra, invece ha avuto

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tasse per cui nacque quel fenomeno del brigantaggio per la difesa delle origini contadine del Sud Italia. Il brigantaggio è servito da stimolo ad Eugenio Bennato che con la musica e le parole canta le rivendicazioni di questa gente”.

Oreste Lopomo, capo-redattore Rai 3 Basilicata ha precisato: “nel Brigante se more di Bennato c’è l’ancoraggio di tutta la visione antropologica e storica del popolo meridionale”. Il prof. M. Pinto ha aggiunto: “Bennato attraverso la sua musica recupera la cultura meridionale dei poveri. Il brigantaggio è una pagina della storia italiana che va letta così come è stato”.

Il prof. D.Martiello ha detto: “sono brigante fin dalla nascita, ho sempre condiviso le lotte di questa povera gente, alla ricerca di diritti negati. Dopo l’Unità d’Italia le cose non sono cambiate, migliaia di contadini hanno perso la vita per difendere la propria terra.

Si intestano tante piazze all’Unità d’Italia perché non si fa lo stesso per chi ha dato la vita per difendere i propri diritti? La gente del Sud è quella che ama di più l’Unità d’Italia perché ha pagato a caro prezzo questa conquista.

La canzone e la poesia quando è ispirata dal cuore come quello di Bennato dice più di un libro”. Il direttore della Nuova Basilicata, Parrella

ha chiuso gli interventi: “dobbiamo alzare la voce per rendere attuale il movimento del brigantag-gio.

Ancora oggi sono evidenti tante ingiustizie sociali”. Bennato ha entusiasmato il numeroso pubblico presente con alcuni dei suoi celebri brani: Questioni Meridionali, la Ballata di Ninco Nanco, Brigante se more, Michelina De Cesare, donna del Sud uccisa a soli 27 anni e Ritmo di contrabbando. Lorenzo Zolfo

L’intero evento lo vedi sui canali web: museodicrocco.ilcannocchiale.it www.siderurgikatv.com

PER NON DIMENTICARE

Ricordato a Rionero l’eccidio nazifascista del

24 settembre 1943

Si dice che il popolo abbia la memoria corta, che dimentichi facilmente il bene e il male che gli si fa. Ma una tragedia come quella dei sedici rioneresi trucidati barbaramente dai nazifascisti il 24 settembre 1943, resta e resterà indelebile nella memoria della comunità di Rionero in Vulture. Così, anche quest’anno, il 24 settembre, anche giornata dello Statuto comunale, pur se a distanza di ben 68 anni da quella tragica giornata, Rionero in Vulture, medaglia d’argento al valore civile e Città della pace, ha voluto ricordare e commemorare

i suoi figli, vittime delle nefandezze e violenza della guerra. Un’occasione opportuna ed utile anche per riflettere sulla guerra e sulla pace, sull’impegno di ciascuno per salvaguar-dare con le opere e non solo con le parole questo bene inestimabile.

A cura dell’ammini-strazione comunale, con la collaborazione della locale sezione dei Combattenti e Reduci, si è svolta l’importante e significativa manifestazione di ricordo e di commemorazione dell’eccidio con una messa celebrata nella mattinata nella chiesa della SS. Annunziata, officiata da don Felice Di Nardo, cui ha fatto seguito il corteo con la presenza delle massime autorità civili e militari, rappre-sentanze di associazioni e delle scuole di ogni ordine e grado e tanti cittadini che accompagnato dal complesso bandistico “Giuseppe Verdi” si è portato al luogo

dell’eccidio per deporvi una corona di alloro alla base del cippo. Qui c’è stato il saluto del presidente del Consiglio comunale Maria Michela Pinto che ha ricordato le fasi salienti del triste evento e il nome dei 16 rioneresi barbaramente trucidati: Emilio Buccino, Pasquale Pietro Di Lucchio ( fratelli), Antonio Di Pierro, Marco Grieco, Michele Grieco, Donato Lapadula, Giuseppe Libutti, Angelo Mancusi, Donato Manfreda, Giovanni Manfreda, Manfreda Pasquale, Donato e Giovanni Santoro (fratelli), Giuseppe Santoro. A questi vanno aggiunti anche il diciassettenne Antonio Cardillicchio e l’anziana Luisa Giordana di 68 anni, i quali, 8 giorni prima, il 16 settembre, trovarono la morte durante l’assalto dei magazzini viveri alle casette sismiche di Sant’Antonio poste alla periferia del paese, in seguito all’incendio provocato da tedeschi.

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Ha fatto seguito il breve intervento del reduce Saverio Posca il quale, a nome dei soci e del presidente della Sezione Reduci e Combattenti di Rionero, cav. Giuseppe Grieco, ha ricordato il valore dei combattenti e ha ringraziato la comunità per il ricordo del loro sacrificio per la Patria e la pace. Il sindaco di Rionero, Antonio Placido, nel suo intervento ha richiamato le atrocità della guerra e il sacrificio dei nostri combattenti e anche delle “vittime civili “ come i nostri concittadini auspi-cando che l’unità della nazione, come sollecitato anche dal presidente della Repubblica Giorgio Napo-litano, sia salvaguardata, soprattutto oggi che “venti di secessione” soffiano nel nord Italia. Nella serata, presso il Centro Sociale “Pasquale Sacco” c’è stata la proiezione del documen-tario e la presentazione

del libro, della collana “Quaderni della memoria”, dal titolo “ I SOPRAVVISSUTI ”. Testimonianze dei prigionieri militari rioneresi nei campi di concentramento tedeschi. Il documentario delle varie testimonianze dei rioneresi sopravvissuti ai campi di concentramento tedeschi è stato riprodotto in Dvd che è stato allegato al libro e distribuito gratuitamente a tutti i convenuti.

La pubblicazione è il risultato del lavoro svolto di concerto dall’Ufficio Cultura del Comune di Rionero e la locale Sezione Combattenti e Reduci. Il volume di circa 150 pagine, curato con pazienza ed intelligenza dal prof. Antonio Pallottino, raccoglie le testimonianze dalla viva voce dei protagonisti, delle sofferenze patite dagli internati nei lager nazisti.

Michele Liberatore, classe 1924, Antonio Di Lucchio, classe 1922, Angelo Chieppa, classe 1920, Giuseppe Giansanti, classe 1924 e Giuseppe Parisi, classe 1923 con le loro dirette testimonianze, non senza momenti di commozione fino alle lacrime ( Angelo Chiappa), hanno fatto rivivere le sofferenze inenarrabili e le atrocità subite dai militari italiani prigionieri di guerra, perché – come dice Michele Liberatore - “ritenuti dai tedeschi delinquenti e traditori, trattati come bestie, disprezzati, ingiuriati e bastonati nel vero senso della parola” nei vari lager.

Soprattutto il reduce ottantasettenne Michele Liberatore in una lunga, lucida e dettagliata rievocazione ha fatto quasi “toccare con mano”, colpendo la sensibilità dei presenti, la sua drammatica esperienza, allora diciottenne, vissuta, quale prigioniero, in quei lunghi mesi nel campo di concentramento di Beizeichnung 5784 XC.

Altrettanto raccapriccianti le testimonianze di Antonio Di Lucchio il quale in un suo “diario” ha annotato tutto quanto ha vissuto come internato nel campo di sterminio di Lublino. Non meno toccanti le testimonianze di Angelo Chiappa, raccolte dalla nipote Oriana Ramunno, di Giuseppe Giansanti e Giuseppe Parisi, deceduto, quest’ultimo, alcuni mesi fa, tutti, già riconosciuti dallo Stato con il conferimento di Medaglia d’Onore assegnata ai Militari Italiani Internati nei lager nazisti. “Dai loro scritti e dalle loro testimonianze – afferma il vicesindaco e Assessore alla Cultura Vito D’Angelo - dai volti commossi di persone semplici e di grande umanità, da queste apparentemente piccole pedine delle vicende

belliche noi possiamo raccogliere una grande lezione di vita. Li pubblichiamo - aggiunge D’Angelo - perché le nuove generazioni ascoltando le storie dei giovani di allora possano dire: mai più guerra”. Infatti, “le memorie degli ex combattenti - sostiene dal canto suo Maria Michele Pinto, presidente del Consiglio comunale - si rivelano una fonte preziosa per ricostruire il contesto vissuto dai soldati italiani nelle diverse fasi della II guerra mondiale”. La pubblicazione di queste testimonianze ha- come scrive il sindaco Antonio Placido- un partico-lare significato nell’anno del bicen-tenario dell’eleva-zione di Rionero a Comune autonomo ed in coincidenza con l’anniversario dell’eccidio nazi-fascista, consumato il 24 settembre 1943. Dopo la proiezione del documentario sono seguiti brevi interventi da parte di alcuni ex combattenti e le riflessioni da parte del curatore del libro Antonio Pallottino, del presi-dente della locale

Sezione Combattenti e Reduci, cav. Giuseppe Greco, del sindaco Antonio Placido e del responsabile ANPI (Asso-ciazione Nazionale Partigi-ani d’Italia), Giovanni Battafarono. Michele Traficante Il Documentario “Quaderni della Memoria” lo puoi anche vedere su: www.siderurgikatv.com youtube.com/rioneroinvulturetv

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GALLERIA FOTOGRAFICA DI

Giovanni Marino ([email protected])

“NON E’ VERO MA CI CEREDO”

Amici Di Eduardo

Anche quest’anno l’Associazione Teatrale Amatoriale “Amici di Eduardo” di Rionero in Vulture, ha accettato di buon grado l’invito da parte del Comitato Organizzatore della Festa Patronale in onore di M.S.S. del Carmelo, di dedicare una serata al teatro napoletano firmato De Filippo. Infatti il due agosto 2011 il gruppo teatrale ha portato in scena “Non è vero ma ci credo” commedia in tre atti di Peppino De Filippo. Il contesto che ha ospitato la rappresentazione era quello del cortile di Palazzo Fortunato dove il numeroso pubblico ha dimostrato di gradire, con entusiasmo e divertimen-to, le situazioni comiche che si sono create per gli argomenti trattati dal testo. Infatti la superstizione e la scaramanzia, sono il motivo conduttore di questa commedia di

Peppino giudicata dalla critica la migliore scritta appunto su questo argomento. Gli “Amici di Eduardo” concludono con questa serata estiva la loro stagione di prosa che li aveva già visti a Rionero, Lavello e Rapolla.

La caratteristica di questa associazione è quella di unire la passione per il teatro con la solidarietà. Infatti molti loro spettacoli si avvalgono della collaborazione di Associazioni ed Onlus locali e nazionali i quali sono destinatari di parte degli incassi delle serate. Quest’anno, la collaborazione con la “Lega del Filo d’Oro” di Osimo e la conseguente donazione effettuata, ha permesso all’ associazione rionerese di raggiungere la quota di diecimila euro donati in sette anni di attività amatoriale.

Infatti era il 2004 quando il fondatore del gruppo, Mario Bulso, coinvolse alcuni amici con la passione del teatro creando questa formazione che si esibisce nella zona del vulture - melfese ed anche in alcuni paesi del foggiano. Grande la soddisfazione tra i componenti dell’associazione i quali invitano chiunque volesse provare l’esperienza del teatro napoletano a contattarli presso la loro sede di Palazzo Catena a Rionero in Vulture. Oltre Mario Bulso che oltre ad essere interprete della rappresentazione ne cura anche la regia, fanno parte del gruppo Giovanna Salcone, Michele Paolino, Alessandra Traficante, Tatiana Romaniello, Car-mine Cavallo, Emanuela Nardozza, Gaetano Nico-laio, Giuseppe Larotonda, Incoronata Nardozza, Gio-vanni Martinese, Rossana Tolve, Milena Manfreda, Giuseppe Bilotti e le piccole Laura Romaniello e Rosita Paolino. Ha presentato la serata Alida Rende. Lo spettacolo è su: www.siderurgikatv.com