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  • 8/9/2019 La Voce di Rionero - LVDR_10

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    La Voce di Rioneroa Voce di RioneroPeriodico mensile gratuitoMensile - Aprile 2006 Anno Domini I - Numero 1

    Un giornalismo fatto di verit

    Lo Spirito di un Giornale Dove c verit, si pu realizzare giustizia e difendere la libert!

    http://www.lavocedirionero.tk

    SALUTE

    BENESSERE

    CULTURA

    SPORT

    SPETTACOLO

    CURIOSITA

    ATTUALITA

    Religione nelle

    scuole

    Forl del Sannio

    ARCHIVIO

    STORICO

    Pietransieri

    Santa Lucia

    Il laser

    pag 8,9pag 10pag 3,4,7pag 1,2,6

    Io ho un concetto etico del giornalismo.

    Ritengo infatti che in una societ demo-

    cratica e libera quale dovrebbe essere

    quella italiana, il giornalismo rappresenti

    la forza essenziale della societ. Un

    giornalismo fatto di verit impedisce

    molte corruzioni, frena la violenza la

    criminalit, accelera le opere pubbliche

    indispensabili. pretende il funzion-

    amento dei servizi sociali. tiene continu-

    amente alrerta le forze dellordine,

    sollecita la costante attenzione della

    giustizia, impone ai politici il buon

    governo.

    Se un giornale non capace di questo,si fa carico anche di vite umane.

    Persone uccise in sparatorie che si

    sarebbero potute evitare se la pubblica

    verit avesse ricacciato indietro i crimi-

    nali: ragazzi stroncati da overdose di

    droga che non sarebbe mai arrivata

    nelle loro mani se la pubblica verit

    avesse denunciato linfame mercato,

    ammalati che non sarebbero periti se la

    pubblica verit avesse reso pi tempes-

    tivo il loro ricovero. Un giornalista inca-pace - per vigliaccheria o calcolo - della

    verit si porta sulla coscienza tutti i

    dolori umani che avrebbe potuto evitare,

    e le sofferenze. le sopraffazioni. le

    corruzioni, le violenze che non stato

    capace di combattere. Il suo stesso

    fallimento!

    Ecco lo spirito politico del Giornale del

    Sud questo! La verit! Dove c verit,

    si pu realizzare giustizia e difendere la

    libert! Se lEuropa degli anni trenta-

    quaranta non avesse avuto paura di

    affrontare Hitler fin dalla prima sfida di

    violenza, non ci. sarebbe stata la strage

    della seconda guerra mondiale, decine

    di milioni di uomini non sarebbero caduti

    per riconquistare una libert che altri,prima di loro, avevano ceduto per

    vigliaccheria.

    E una regola morale che si applica alla

    vita dei popoli e a quella degli individui.

    A coloro che stavano intanati, senza il

    coraggio d. impedire la sopraffazione e

    la. violenza, qualcuno disse: "Il giorno in

    cui toccher a voi non riuscirete pi a

    fuggire, n la vostra voce sar cos alta

    che qualcuno possa venire a salvarvi! "

    S TRAGE DI P IETRANS IERI F o r l d e l S a n n i o S a n t a L u c i a

    di FELICE DI FIOREdi AMICO DI VINCENZO

    la guerra ha portato tantissime atrocit,

    perirono tantissimi civili, giovani e anziani

    che non combattevano alcuna guerra, ma

    attendevano il ritorno della pace.

    PAG. 6,7 PAG. 2,3 PAG. 3

    Divenne capoluogo del circondario nel

    1816, comprendendo i comuni di Acqua-

    viva, Montenero, Rionero Sannitico e

    Roccasicura

    Pascasio ordin di ucciderla il 13 Dicem-

    bre del 304 d.c. nel luogo dove oggi a

    Siracusa sorge la basilica di Santa Lucia,

    nel quartiere che porta il suo nome.

    IN EVIDENZA

    di PIPPO FAVA11 Ottobre 1981

    di IVANA ROGGI

    Iscritto al Tribunale di Isernia al num 123 registro stampa 29 marzo 2006

    Religione nel le scuole

    Il Cardinale Renato Martino,

    preso da orgasmo di fratellanza

    religiosa, propone, su invito dei

    Fratelli Musulmani dellUCOII, (

    quelli che vogliono islamizzare

    lItalia, per intenderci), di

    inserire nelle scuole italiane

    lora di religione islamica e di

    lingua araba.

    La prima cosa che mi venutain mente leggendo la notizia

    stata quella che invece di elimi-

    nare lora di religione Cattolica

    e laicizzare la scuola italiana,

    come sarebbe giusto, si vuole

    peggiorare la situazione inser-

    endo linsegnamento della

    religione che pi sta facendo

    danni nel mondo.

    di LUBER

    CONTINUA A PAG. 2,3

    L O P I N I O N E

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    La Voce di Rioneroa Voce d i Rioneroattualit

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    Religione nel le scuole

    Madrasse istituzionalizzate nellascuola di un paese occidentale,

    dunque, dove si potrebbe inseg-

    nare, legalmente, ai piccoli arabi

    che bisogna odiare cristiani ed

    ebrei.

    Al di la del fatto che in molti paesi

    arabi considerato reato profes-

    sare religioni diverse da quella

    musulmana e, addirittura, si

    rischia la pena capitale se si

    ostentano simboli di altre religioni

    il Cardinale ha pensato che inItalia ci sono altre fedi religiose,

    oltre a quella cattolica e islamica?

    Cosa pensa di fare con gli ebrei, i

    buddisti e tutti gli altri gruppi

    religiosi presenti nel paese?

    Diamo a tutti lora di religione cos

    in Italia non si studier altro?

    Nelle scuole passerebbero la

    giornata a dividere gli studenti in

    gruppichi islamico vada con

    limam nellaula A, i cattolici col

    prete nellaula B, gli ebrei col

    rabbino nellaula Ce cos via i

    protestanti, i valdesi, i buddisti, poi

    ci sono i seguaci della dea Kali, gli

    animisti, gli atei, dove li mettiamo

    gli atei? Anche loro avranno diritto

    di avere un insegnante che gli

    spieghi in cosa consiste

    lateismoDovranno costruire

    nuove scuole solo per insegnare

    la religione ad ogni gruppo di

    studenti.

    Ha avuto proprio unideona, signor

    Cardinale!Non crede che i cristiani, gli ebrei,

    i musulmani e tutti gli altri dovreb-

    bero studiare la propria religione

    ognuno presso la propria comu-

    nit? Cristiani nelle parrocchie,

    Ebrei nelle sinagoghe, Islamici

    nelle moschee? Non pensa che

    apprendere la bellezza della

    propria religione sia affare delle

    famiglie e delle comunit e non

    dello Stato?

    Gli ebrei vivono in Italia da pi di2000 anni , eppure mai nella loro

    storia hanno chiesto di avere lora

    di religione nelle scuole statali

    perch la fede un piacere perso-

    nale che va condiviso con la

    propria comunit ma che non

    deve tenere in ostaggio lo stato.

    di LUBER

    L OP IN IONEsegue da pag. 1

    * * ** *

    Vi a R o m a , 1 2 0

    8 6 0 8 7 R i o n e r o S a n n i t i c o ( I S )

    t e l . 0 8 6 5 8 4 8 1 1 0 - - f a x 0 8 6 5 8 4 8 0 1 6

    e m a i l : i n f o @ h o t e l p a b l o . i t

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    La Storia di Santa Luciasegue da pag. 2

    di IVANA ROGGI

    Aprile 06prile 06

    Esiste lo scontro tra due

    opposti, tra due ere, lo

    scontro tra una mental-

    it medievale e la men-

    talit del 21 secolo, tra

    libert ed oppressione,

    tra democrazia e ditta-tura. Esiste lo scontro

    tra i diritti umani e chi li

    vuole negare, esiste uno

    scontro tra chi tratta le

    donne come scarafaggi

    e chi le tratta come

    esseri umani e lei Cardi-

    nale non pu sottostare

    al volere dellUcoii,

    facendo uninsana

    proposta, per fortuna,

    osteggiata da tutti o

    quasi.Le posso suggerire

    signor Cardinale di

    volgere lo sguardo a

    Israele dove vivono,

    insieme alla maggio-

    ranza ebraica, molte

    minoranze religiose.

    Ebbene in Israele non si

    studia religione nelle

    scuole statali, si studia

    Storia della Bibbia

    perch la storia delPopolo Ebraico, ma gli

    ebrei religiosi vanno a

    studiare nelle Yeshivot (

    scuole di ebraismo ).

    I musulmani studiano

    nelle loro comunit e

    cos i cristiani e a

    nessuno passa per

    lanticamera del cervello

    di insegnare ogni

    religione a tutti, creando

    una babele proprio in un

    periodo cos difficile per

    tutta lumanit.

    La scuola deve essere

    di tutti senza creare

    ghettizzazioni o scontri

    tra gruppi religiosi.

    Cardinale si affidi

    allintelligenza, non

    allintolleranza e allodio

    di chi vuole cancellare le

    radici cristiane dellItalia.

    La storia insegna che,

    quando si tagliano leradici, lalbero della

    civilt si secca e inesor-

    abilmente muore.

    Circa 1700 anni or sono,

    quando il cristianesimo

    iniziava a diffondersi non

    essendo una religionetollerata dallo stato,

    limperatore Diocleziano

    aveva ordinato, durante il

    suo governo, la persecuzi-

    one di tutti quei cristiani che

    non volevano rinnegare

    Ges Cristo.

    Anche Lucia, una dolce

    fanciullo siracusana, fudenunziata, infatti aveva

    promesso di non sposarsi

    per offrire la propria via a

    Ges, consacrandosi a Lui

    sin da bambina. Quando poi

    Eutiche, madre di Lucia

    gravemente ammalata,

    guar prodigiosamente,

    inseguito alle preghiere

    recitate a Catania, sulla

    tomba di SantAgata, Lucia

    conferm la promessa fatta

    a Dio.

    Cos crescendo, port nel

    cuore lesempio di Cristo;

    donando i suoi beni ai

    poveri e aiutandoli con

    gioia, prestando soccorso ai

    pi deboli e curando gli

    ammalati nel nome di Ges.

    La sua casa era meta di chi

    soffriva e aveva bisogno di

    conforto. La sua vita sem-

    plice, la carit e la sua

    devozione avevano destato

    la curiosit e lo scalpore tra

    le famiglie pagane.

    Quando il giovane chevoleva sposarla la denunzi

    perch offeso e deluso dal

    suo insistente rifiuto, Lucia

    accett la condanna pur di

    non rinunciare al suo voto.

    Il giudice Pascasio, per

    convincerla, decise dicondurla su una piazza

    per esporla alla pubblica

    umiliazione, ma neppure gli

    uomini pi forzuti riuscirono

    a spostare la ragazza, che

    rimase immobile, salda

    come una colonna. Prova-

    rono allora a farla trainare

    dai buoi, ma non riuscendo

    a muoverla dovettero rinun-

    ciare.

    Fu un evento prodigioso

    permesso da Dio, che cos

    dimostr la sua predilezione

    per Lucia.

    Pascasio, visto vano ogni

    tentativo di convincere la

    fanciulla a rinnegare il

    Cristianesimo, ordin di

    ucciderla il 13 Dicembre del

    304 d.c. nel luogo dove oggi

    a Siracusa sorge la basilica

    di Santa Lucia, nel quartiere

    che porta il suo nome.

    Dopo la sua morte Lucia

    non fu dimenticata, mavenne amata ed onorata

    sempre pi. Il suo corpo,

    sepolto in un sarcofago,

    dopo circa 750 anni dalla

    morte, venne trafugato dal

    generale Maniace e portato

    a Bisanzio.Poi i veneziani, nel 1204,

    riuscirono a rapire le sacre

    spoglie della Santa, portan-

    dole a Venezia, dove sono

    ancora oggi custodite.

    Lucia, che non ha mai

    dimenticato la sua citt e la

    sua gente, ha sempre

    assicurato la sua protezi-one, come per esempio

    durante la terribile carestia

    del 1646.

    Si racconta infatti, che dopo

    tante preghiere, una

    colomba si pos sulla soglia

    del Vescovo durante la

    celebrazione della Santa

    Messa, annunziando in

    questo modo larrivo di navi

    cariche di grano e legumi.

    Per ricordare quellevento, i

    siracusani festeggiano la

    loro Patrona ogni prima

    domenica di Maggio. La

    citt di Siracusa custodisce

    solo una piccola reliquia del

    suo corpo che come detto

    prima riposa a Venezia.

    Il nome Lucia vuol dire

    illuminata dalla luce, la luce

    della fede in Dio che lha

    fatta Santa. Per questo suo

    significato divenuta in tutto

    il mondo cristiano la Santa

    protettrice della vista e

    viene sempre raffigurata

    con un vassoio in mano sucui sono posti gli occhi,

    simbolo della luce.

    Provarono allora a farla trainare dai buoi

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    Aprile 06prile 06

    di AMICO DI VINCENZO

    Il martirio di Pietransieri

    La storia ci segue giorno dopo

    giorno, ma ci insegna soprattutto avivere meglio il domani.

    Nelle edizioni di questo giornalino

    abbiamo potuto, grazie alla collab-

    orazione del dr. Giuseppe Fioritto,

    ripercorrere la tragedia della

    seconda guerra mondiale, dell

    angoscia, della morte di Rionero, in

    base alle testimonianze scritte dal

    nostro Don Antonio.

    Ma la guerra ha

    portato tantissime

    atrocit in tutta Italia,

    dove perirono tantis-

    simi civili, giovani e

    anziani che non

    c o m b a t t e v a n o

    alcuna guerra, ma

    attendevano il ritorno

    della pace.

    Sono noti i vari eccidi

    come Marzabotto,

    S.Anna di Stazzema,

    e Fosse Ardeatine.

    Molti per non sanno che in quei

    giorni tragici del Novembre 1943, a

    pochi chilometri di distanza da

    Rionero e per la precisione aPIETRANSIERI, frazione di Rocca-

    raso in provincia di LAquila, si

    consum una atroce strage di

    donne, anziani, e bambini rei di

    aver profondamente amata la terra

    natia.

    Molti, vedendo pubblicati in questo

    e nei prossimi numeri di La Voce di

    Rionerole pagine riguardanti lastrage, potranno tranquillamente

    obiettare tale scelta ma i motivi che

    mi spingono a fare ci sono due:

    1) la strage di Pietransieri mi

    sta particolarmente a cuore vistoche materia di una mia appas-

    sionante ricerca

    2) questa tragedia un monito

    per tutte le generazioni a venire e

    valori come pace, amore per il

    prossimo,fratellanza fra i popoli,

    devono essere perpetrate nelle

    nuove generazioni

    E, lAzione Cattolica deve combat-

    tere in prima linea.

    Combattere, si, perch oggi i veri

    valori si vanno perdendo di giornoin giorno creando per molti

    (soprattutto giovani) dei veri gironi

    di sofferenza di angoscia che li

    porta a cadere, se non in tragedie

    come queste, ma in altre tragedie

    come droga, alcol, e violenza.

    Invito tutti coloro che avranno la

    cortesia di leggere questa amara

    storia a fare una riflessione suquanto accaduto.

    Ogni giorno ci dibattiamo in prob-

    lemi che spesse volte sono solo

    frutto di una esistenza fatta di

    stress e di orari da rispettare, mapensiamo all immane dolore di

    queste vittime della crudelt, e ai

    superstiti che dopo lo smarrimento

    e lagonia che hanno provato

    perdendo padri, madri figli, fratelli,

    si sono rimboccati le maniche e

    hanno ricostruito Pietransieri

    rendendola bella e confortevole, e

    tenendo sempre ben

    nitida nella loro

    memoria quella

    tragedia, che ha

    contribuito alla

    nascita della

    democrazia e del

    benessere in cui

    oggi ci troviamo.

    A nome dell Azione

    Cattolica della

    Parrocchia di

    S.Bartolomeo Apos-

    tolo di Rionero San-

    nitico, mi stringo ai

    pietransieresi, forti e coraggiosi, e

    ai loro Martiri caduti nel nome della

    libert e dei valori.

    Un popolo cancellato

    di AMICO DI VINCENZO

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    di DOMENICO DESIDERIO

    La Fiduc ia

    Nella nostra vita man mano che si

    cresce ci si deve fidare di qualcuno checi insegni a camminare. Sin da piccoli

    ci sono i genitori, nei quali il bambino

    ripone tutta la sua fiducia, a sua volta

    anche i genitori man mano che cresce

    il bambino ne concedono. Tante volte

    la mentalit di questo mondo ci porta a

    mettere da parte gli insegnamenti

    ricevuti (quelli dei nostri genitori), per

    andare alla ricerca di qualcosa di

    diverso, magari solo per far contento

    un amico, e cos, entrando in un circolo

    vizioso, che pu essere quello

    dellalcool, della droga, del sesso del

    gioco, logoriamo la nostra vita. Cos

    facendo si inizia a perdere la fiducia di

    tutte le persone che si hanno intorno, e

    anche quella della famiglia. Per

    riacquistare la fiducia negli altri ma

    soprattutto in se stessi c bisogno

    della comunit. Nel cammino comuni-

    tario che sto facendo essa si acquista

    con il tempo, ci si arriva con atticoncreti quali il rispetto degli altri e

    delle regole. La fiducia serve per

    essere accettati dalle persone, e per un

    pieno dominio di se stessi. Chi accet-

    terebbe una persona di cui non ci si

    pu fidare? Allora per una persona che

    nella sua vita ha vissuto sempre di

    sotterfugi, spinto dai vizi, difficile

    dargliene. Allora nella comunit il

    Resto dIsraele sinizia un cammino in

    cui la fiducia si riacquista giorno dopo

    giorno partendo da piccole respon-

    sabilit fino ad arrivare a quelle pi

    grandi che sono ad esempio quella

    dellintera struttura. Tutto ci porta ad

    avere anche maggiore autostima di se

    stessi perch il cammino permette di

    riacquistare quella dignit che era

    andata perduta a causa del vizio e pian

    piano si riacquista anche valore di chi

    ci circonda. Una cosa molto importante

    su cui io che scrivo ho riposto tutta lamia fiducia il Signore e il suo Vangelo

    perch sto riscoprendo come la sua

    parola non passa mai nonostante i

    duemila anni la quale fa supporre una

    certa concretezza, allora; come non

    posso io riporre tutta la mia speranza in

    Ges per poter poi dare attraverso il

    vangelo fiducia agli altri? S! E proprio

    vero, perch mi accorgo che se vivo il

    vangelo ho prima di tutto stima di me

    stesso ma riesco a dare sicurezza

    anche agli altri. Al giorno doggi, con i

    tempi che corrono molto difficile

    abbandonarsi a qualcuno che ci possa

    dare sicurezza. Io, questo qualcuno

    lho incontrato e si chiama Ges.

    Come gi visto nellarticolo prec-

    edente, il fondatore della congregazi-

    one (Russel) aveva previsto che nel1914 il mondo doveva finire. Invece

    stava per iniziare la prima Guerra Mon-

    diale: la sua profezia fu una falsit. Il

    suo successore Rutherford port

    avanti clamorosamente la falsit eredi-

    tata, dicendo che nel 1925 sarebbero

    risorti gli antichi patriarchi: Abramo,

    Isacco, Giacobbe; naturalmente risult

    unaltra bufala. Ora mi domando, come

    pu un testimone di geova prestar fedeai suoi capi, sapendo che dicono solo

    delle falsit? Il peggio che chiamano

    in causa anche Dio nelle loro false

    profezie, affermando di averle ricavate

    dalla Bibbia! I testimoni di geova sono

    attualmente comandati da un corpodirettivo, formato da 16 membri, e che

    restano in carica fino alla morte:

    lunico responsabile dellinsegnamento

    che viene trasmesso attraverso la

    stampa Torre di guardia , Svegliat-

    evi e molti altri libri; tutte queste

    pubblicazioni rendono alla societ

    Torre di guardia molti milioni di euro.

    Nel decennio 1971-1980 il ricavato

    della vendita delle Bibbie, libri e opus-coli ammont a circa cinquecentoventi

    miliardi di vecchie lire, bella cifretta no?

    Pensate, per eleggere il successore di

    Russel e altri direttori, si tenne un

    congresso dove seicento persone

    parteciparono allassemblea e cento-cinquanta mila voti furono formulati a

    favore di Rutherford. La spiegazi-

    one?!? Lelezione non fu fatta dal Dio

    trino, ma dal dio quattrino, perch ogni

    dieci dollari offerti alla societ, dava il

    diritto a un voto! Nonostante ci, il libro

    Qualificati per essere ministri dice che

    i membri della societ, sono scelti in

    base alla maturit, e non in base a

    contribuzioni pecuniarie . Alla facciadella sincerit.

    Chi sono i Testimoni di Geova

    a cura di MASSIMO RAVARRO

    un p di storia

    Aprile 06prile 06

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    di FELICE DI FIORE

    Forl del Sannio: La Storia

    l Comune di Forl del Sannio sorge

    n un fondovalle coronato da monti

    da sud ovest a nord est, lungo lastrada tortuosa, ma a tratti incante-

    vole, che ci conduce in Abruzzo.

    Laltra via daccesso sinerpica sul

    fianco di una collina, tra boschi di

    querce e faggi, offrendo una vista

    panoramica sulle montagne

    circostanti e un colpo docchio sul

    suggestivo costone sul quale sorge

    il Comune di Rocca-

    sicura. La continuit

    delle aree boschive e

    e notevoli variazioni

    altimetriche creano

    unatmosfera vaga-

    mente selvaggia,

    addolcita dal torrente Van-

    drella che attraversa la

    piccola valle richiamando

    unimmagine tipica

    delliconografia campestre.

    Lo stemma raffigura cinque

    monti azzurri su sfondo oro,

    sormontati da una corona

    ducale anchessa azzurra e da tra

    croci nere che spezzano in due il

    nome del paese.

    l nome Forl deriva da Forum,

    uogo di parlamento pubblico e dimercato, poi trasformato in Foru-

    um Julii ( i fiori dellet cesariana ),

    Foruli e Forali, fino allattuale

    nome risalente al 1863, quando il

    Comune fu autorizzato a chiamarsi

    Forl del Sannio per distinguerlo da

    Forl capoluogo emiliano. Forl del

    Sannio vanta origini molto antiche,

    come risulta da una lapide romanarinvenuta in una sua contrada, pare

    che i primi insediamenti umani nella

    zona fossero di molto anteriori

    allanno mille. Fece parte della

    contea dei Sanniti Saraceni, uno

    dei tre popoli feudatari in cui erano

    divini i Sanniti. Per tutto il periodo

    longobardo Forl appartenne alla

    contea di Isernia e successiva-

    mente, in epoca normanna, fu

    annesso allimportante bada bene-

    dettina di S. Vicenzo al Volturno.

    Nel 1395 divenne feudo di una

    potente famiglia napoletana che logovern per circa mezzo secolo, i

    Carafa: dopo la costruzione del

    palazzo ducale, avvenuta nel 1618

    per opera di Muzio Carafa, il feudo

    visse il suo periodo pi prospero.

    Nella stazione dei raccolti, grossi

    carri trainati da cavalli facevano da

    spala dalla Vigna del Duca

    (rimasto come toponimo) al maga-zzino per depositi di prodotti agri-

    coli ( attuale Farmacia al centro di

    Piazza Regina Margherita ): i

    cavalli, una volta saziati, venivano

    lasciati nelle stalle che si trovavano

    alla destra e alla sinistra del maga-

    zzino e che delimitavano, in undisegno circolare, un foro, oggi la

    piazza principale del paese.

    Una via sulla destra

    del magazzino-

    f a r m a c i a

    conduceva attra-

    verso la porta prin-

    cipale ( attuale

    collaporta ) al

    nucleo abitativo del

    feudo dove il

    maestoso edificio dellarmeria

    o gendarmeria del Duca (

    sembra che nel fondo si

    producessero armi ) si ergeva a

    difesa del feudo e del Palazzo

    ducale con il quale comunicava

    tramite cunicoli sotterranei.

    Ledificio ha poi conservato a lungo

    la sua funzione, essendo stato, fino

    ad alcuni decenni fa, sede della

    Caserma dei carabinieri. Nel 1807

    Forl fu aggregato al distretto di

    Salmone, governo di Castel di

    Sangro ( divenne una sorte di

    appendice avanzata dellAbruzzo

    Ulta confinante col vecchio Con-

    dato di Molise ) , per tornare poi nel1811 alla provincia di Molise, nel

    distretto di Isernia. Divenne capo-

    luogo di circondario nel 1816,, com-

    prendendo i comuni di Acquaviva,

    Montenero, Rionero Sannitico e

    Roccasicura: centro di una certa

    importanza, dunque, come testimo-

    niavano la presenza di sei Chiese e

    listituzione, nel 1841, della Con-gregazione di carit e del Monte

    Frumentario.

    Aprile 06prile 06

  • 8/9/2019 La Voce di Rionero - LVDR_10

    7/10

    La Voce di Rioneroa Voce d i RioneroARCHIVIO STORICO

    7

    Pietransieri Ma la t raged ia doveva ancora cominc ia re

    di AMICO DI VINCENZO

    Aprile 06prile 06

    Era l autunno del 1943 e Pietran-sieri dove il pacifico popolo dedito

    alla pastorizia e allagricoltura,

    non sapeva nemmeno cosa fosse

    la guerra, se non per le rare e

    scarne notizie che , di tanto in

    tanto arrivavano per bocca di

    persone che passavano da quelle

    parti viveva come sempre nella

    sua tranquillit.

    All inizio di ottobre cominciarono

    ad arrivare i primi tedeschi, che

    videro nel borgo un baluardo per

    contrastare il nemico e contem-

    poraneamente trascorrere l

    inverno.

    La testimonianza di Italino Oddis,

    guardia municipale dell epoca

    che si trov al centro delle richi-

    este dei tedeschi, ci dice che

    allinizio queste persone erano

    placide e stabilirono con la popo-

    lazione un rapporto di solidale

    amicizia.

    I pietransieresi li accolsero subito

    con grande ospitalit, fornendo

    loro cibo e alloggio, privandosi

    dei viveri che avrebbero dovuto

    sfamarli durante il lungo e nevoso

    inverno.

    Ma i teutonici si rivelavano di

    giorno in giorno pi esigenti e

    prepotenti e cominciarono a

    creare tensione fra i buoni conta-

    dini che li ospitavano; sfrattaronoletteralmente dalle loro abitazioni

    alcune famiglie e cominciarono a

    inveire e a infierire contro la

    popolazione.

    E il caso dellottantenne Bartolo-

    meo Cicone sagrestano del

    paese.

    Trovatolo in un vicolo lo obbliga-

    rono a trascinare un carico di

    legna, sostituendolo con il mulo

    che avevano, ormai in punto di

    morte.

    La situazione degenerava di

    giorno in giorno con varie razzie

    di animali, cose e uomini che

    venivano impiegati in vari lavori

    come scavi di trincee e costruzi-

    oni, in punti strategici di

    baracche.

    Ma la tragedia doveva ancora

    cominciare; il giorno 30 ottobre

    arriva secco, inquietante, l ordine

    di sfollamento che annunciava la

    distruzione del paese per motivi

    di guerra e lallontanamento

    forzoso della popolazione dal

    paese e dai dintorni, pena la

    morte.

    Ed eccoli i nostri pietransieresi in

    quel livido giorno di fine ottobre, a

    salvare le poche cose che

    avevano, a incoraggiare i bam-

    bini, a piangere e pregare la

    Madonna e San Bartolomeo loroPatrono, e ad allontanarsi dal

    paese, dalla loro casa, dalle loro

    propriet che la guerra avrebbe di

    l a poco distrutto.

    Alcune famiglie raggiunsero

    Sulmona, altre il Molise dove

    stavano arrivando gli Inglesi, altre

    si rifugiarono in alcuni casali nel

    bosco di Limmari, sotto labitato.

    Un bosco di faggi, di querce,

    interrotto ogni tanto da qualche

    distesa di verde.

    Riuscirono a tenere nascosto il

    bestiame, la loro ricchezza e

    nello stesso tempo a sorvegliare

    il paese, quasi a proteggerlo

    quasi a proteggere il loro tran-

    quillo passato.

    Ma i Tedeschi cominciano divertiti

    il loro spietato lavoro: cominciano

    a minare ed a incendiare le case

    vuote e tristi decretando la prima

    vittima di Pietransieri, Barbara

    Oddis, una vecchina paralizzata

    che era rimasta sola nella sua

    casa, assistita dai fuggiaschi

    parenti.

    Mor bruciata viva in quella che

    era stata la sua dimora di tutti i

    giorni.

  • 8/9/2019 La Voce di Rionero - LVDR_10

    8/10

    La Voce di Rioneroa Voce d i Rionerorubrica

    8

    di VINCENZO DAMICO

    Nel Grembo dellOrco

    Nella scala biologica, tanto negli

    animali comuni quanto negli esseri

    umani (pi o meno evoluti), il geni-

    tore si occupa, deve occuparsi, della

    propria prole accudendola e, con il

    naturale incedere degli anni,

    utilizzandolacome bastone per la

    vecchiaia. La natura tristemente pu

    opporsi donando (perch ogni

    bambino, un dono speciale, divino

    ed unico, se gli si da la possibilit dinascere e non ci se ne sbarazza

    come se fossero 2 cellule che si

    buttano nel w.c.) un figlio invalidato o

    richiamandolo prematuramente a

    miglior vita.

    Questo quello che la ragione

    umana comprende. Quando per il

    genitore non rispetta il suo ruolo di

    protettore dei propri figli qualcosa nel

    meccanismo famiglia si interrompe

    bruscamente.

    Nell ascoltare gli ultimi fatti di

    cronaca, vedi il best-seller Cogne ma

    soprattutto il caso della donna segre-

    gata da trentacinque anni in un

    bagno di servizio dai suoi familiari,

    sorge spontanea (oltre a tanta,

    tantissima rabbia..) una riflessione:

    come pu, o meglio, quale macabro,

    crudele, istinto, pu spingere una

    mamma a rinnegare il sangue del

    suo sangue, confinandola in un buio

    orfanotrofio e ricordandosi

    (purtroppo) di lei solamente dopoventi anni, quando al richiamo della

    prole si era sostituito quello della

    pensione di invalidit?

    Rinchiudere per altri trentacinque

    anni una persona malata di mente,

    ma non per questo incosciente del

    mondo che la circonda, in una stan-

    zina un gesto che credo sia inclas-

    sificabile, e, opinione dello scrivente,

    una barbarie che merita una pena

    (purtroppo) non consentita nel nostro

    sistema civile.

    Come dovrebbe comportarsi la legge

    dinnanzi a queste efferatezze? Pu

    una donna che per una vita intera ha

    visto sua figlia come una portatrice

    sana di invalidit che le fruttava 700

    euro mensili, lavandola una tantum

    con una pompa sul balcone, essere

    reintegrata nella societ civile? E

    soprattutto come possibile che in

    trentacinque anni nessuno, n un

    vicino n tantomeno un parente, si

    sia accorto mai di quella bambina(poi ragazza, poi donna ed infine

    anziana) chiusa in uno sgabuzzino?

    Davvero nessuno ha mai ascoltato i

    suoi lamenti?

    Anche in questo caso qualcuno

    merita di pagare per questo rusti-

    cano sfoggio di omert che, seppur

    nel quartiere popolare pi degradato

    della citt, inimmaginabile nel

    ventunesimo secolo.

    Ognuno si senta in dovere di riflett-

    ere e di trarre le proprie conclusioni.

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    Aprile 06prile 06

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  • 8/9/2019 La Voce di Rionero - LVDR_10

    9/10

    La Voce di Rioneroa Voce d i Rionerocuriosit & sport

    9

    TV spazzatura?Non sempre per fortuna

    Se vero che viviamo in tempi magri per la cultura medi-

    atica, se ancor pi vero che quella scatola di immaginioggi trasmette esclusivamente sottoprogrammi che

    rappresentano una functio lesa dellintelligenza umana

    altrettanto doveroso osservare che, seppur in terza

    serata, esistono trasmissioni ideate, dirette e condotte da

    grandi uomini di cultura, che fortunatamente non ci fanno

    vergognare di aver comprato quella pacca d vitr per

    citare un famoso rionerese.

    Spicca su tutti il grande Giovanni Minoli (non a caso osan-

    nato dal genio-ribelle G.Funari come il miglior uomo in

    R.A.I) che prima con MIXER e in questi mesi con LA

    STORIA SIAMO NOI espone, verso mezzanotte, su rai 3

    il suo modo di fare giornalismo che tutti i fanatici dell

    informazione pura dovrebbero prendere come esempio:

    uno stile schietto, imparziale (meglio sottolinearlo.. in

    questi tempi), istintivo, educato, essenziale.

    Largomento della serata viene esposto sotto tutte le sue

    sfaccettature, cos come un uomo dinformazione deve

    esporre la notizia. Nulla lasciato al caso o alla libera

    interpretazione dell ascoltatore. Se prendiamo ad esem-

    pio la puntata del 20 marzo, Gli Angeli di San Giuliano,

    episodio tristemente noto alla regione Molise sia per la

    immane sciagura che per linteresse mediatico del

    momento, il crollo della scuola stato analizzato nelmodo pi imparziale possibile, per quanto sia difficile

    esserlo davanti alla morte di bambini innocenti. Tutto

    stato posto al vaglio dell ascoltatore, dall analisi delle

    perizie all intervista ai genitori, passando per le richieste

    dei legali e le giustificazioni dei costruttori, tutto ci non

    per giustificare

    il fatto che i bambini siano morti in un modo atroce, una

    morte che indiscutibilmente doveva e poteva essere

    evitata ma per sottolineare il brillante intento del direttore

    Minoli che, pur non dando mai una sua personale opin-

    ione, ci abbandona con una Hitchockiana penombra che

    intende dirci Io vi ho detto quanto era necessario.. spetta

    a voi trarre la conclusione.

    Insieme a FUORIORARIO, cose mai viste di E. Ghezzi,

    uno dei pochi motivi validi per continuare a pagare il

    canone e non staccare i tasti dal telecomando.

    RITE OF STRING

    (Al Di Meola, J.L.Ponty, S. Klarke)

    Rite of strings si presenta come unode acustica a 3

    strumenti, chitarra, violino e contrabasso, suonati dai 3 loro

    maggiori rappresentanti: Al Di Meola, Jean Luc Ponty e

    Stanley Clarke.

    Che dire.. il primo a 18 anni sosituisce Scott Handerson nei

    Return to forever di Chick Corea, si affaccia al mondo

    fusion e a 22 anni con Elegant Gipsy entra definitivamente

    nell olimpo dei chitarristi, celeberrima la sua Mediterra-

    nean Soundance che esegue anche nel live Friday Night in

    S. Francisco assieme al grande fondatore della Mahavisnu

    orchestra J. McLaughlin e al grande chitarrista spagnolo

    Paco De Lucia. Sentirlo suonare un piacere continuo.. il

    suo jazz-gitano lascia davvero senza fiato.. travolgente,

    scale e melodie assurde, tecnica del mooping sublime

    ottenuta smorzando le corde col polso della destra sul

    ponte e con i polpastrelli senza far toccare del tutto la

    corda al manico, in modo da avere un suono xilofonato

    J.L.Ponty..beh, in assoluto il miglior violinista vivente.

    Allievo di Un certo Stephan Granelli (alzino la mano quanti

    non lo ricordano nel Quintet Hot De France assieme ad un

    certo Django Rheinart...) collabora per anni con la

    Mahavisnuu orchestra di Jhon Mc Lauglin (friday night in

    san Francisco in italia lo troviamo nel concept ARIA di Alan

    Sorrenti (prima che si infangasse con quelle ridicole canzo-

    ncine era un talento progressive pari a mauro Pagani..)Stanley Clarc un uomo un contrabbasso. Forse a livello

    di jazz puro il miglior bassista vivente. Il suo modo di fare

    melodia e ritmica unico, inconfondibile, si riconoscerebbe

    il suo tocco anche se stesse suonando con 2 cucchiaini su

    una basso senza corde.

    Lalbum alterna momenti melodici in arpeggi delicatissimi a

    spazzi di ordinaria follia con tecniche

    chitarristiche e non solo di inarrivabile difficolt. Poco

    spazio lasciato all estrema improvvisazione Free Jazz a

    cui, onestamente, i nostri non sono per nulla avvezzi. Tutto

    segue gerarchie e ordini precisi, le composizioni sono

    fluide, pulite.

    Ci sono alcuni tratti in cui ognuno espone il suo fraseggio

    senza mai distaccarsi per dal contesto della canzone.

    Ogni ulteriore commento risulta superfluo.

    Per gli amanti del jazz un buon punto di approdo, per i

    principianti dell ascolto impegnato.. un buon punto di

    partenza.

    di VINCENZO DAMICO

    d i Vincenzo DAmico

    M u s i c a

    Aprile 06prile 06

    di VINCENZO DAMICO

  • 8/9/2019 La Voce di Rionero - LVDR_10

    10/10

    La Voce di Rioneroa Voce d i Rionerospettacolo, benessere & news

    100

    l a r e c e n s i o n e

    Ennesimo capolavoro dei fratelli

    Wachowski, che dopo i vari sequel di

    Matrix, abbandonano il palcoscenico

    tecnologico per tuffarsi in una Londra

    tuttaltro che moderna(nonostante il

    film sia ambientato nel 2020 ca.). V.

    per vendetta, film tratto da un fumetto,

    cos come accaduto per Sin city,

    Spiderman e altri ancora, il classico

    film avventuroso-politico in cui sem-

    brano quasi rinascere le antiche lotte

    tra Bene e Male. Elementi questi,

    senza i quali i Wachowski nulla avreb-

    bero potuto per animare nello spetta-

    tore il forte senso di repulsione nei

    confronti del totalitarismo. Tornando

    alla trama del film, tutto avviene

    neglanni 20 del terzo millennio. Il

    popolo inglese, costretto a sopportare

    la tirannide del cancelliere Sutler, il

    quale con il terrore, la censura e le

    menzogne tiene sottomessi i propri

    sudditi, quasi attende lavvento di un

    messia che venga a salvarlo. Certo,

    lironica maschera bianca indossata

    da V inizialmente non promette nulla di

    buono, e perch ricorda quella di un

    persecutore della Chiesa Cattolica di

    James I, e perch copre il viso del

    protagonista completamente devas-

    tato da un incendio. Tuttavia proprio

    V il messia tanto atteso, visto pi che

    altro nelle vesti di un terrorista positiv-

    ista che si promuove esclusivamente

    di mettere in atto unazione vendica-

    tiva oltre a tentare di liberare il popolo

    inglese. La sua teoria forse sintetiz-

    zabile il ununica frase:-La violenza si

    pu usare per una buona causa-. E

    proprio affidandosi a questa dritta

    uccide uno dopo laltro i capi del

    regime aggiungendo a questi omicidi

    un sottile tocco di eleganza: su ogni

    cadavere posa una rosa rossa. V

    agisce da solo e nellombra, non ha

    amici, non ha seguaci, non cerca aiuto

    nel prossimo. La maschera gli imprime

    una personalit fredda che ci impe-

    disce di conoscere quella che

    lindole del protagonista. Non per

    questo per il film mal riuscito, anzi,

    anche se talvolta diventa stancante

    recitato benissimo ed inoltre molto

    appassionante.

    Si ringraziano tutti coloro che hanno reso possibile la stesura, nonch la pubblicazione del presente.

    Nel numero di oggi hanno scritto (in ordine cronologico) : pippo fava, luber, ivana roggi, amico di vincenzo, domenico desiderio,

    massimo ravarro, felice di franco, vincenzo damico, marco coletta, veronica di fiore.

    Segnalaci le tue opinioni, riflessioni, allindirizzo email: [email protected]

    Per le questioni che interessano lAzione Cattolica, rivolgiti ai nostri aderenti presenti sul luogo.

    Per qualsiasi altra informazione inerente questo opuscolo rivolgersi a : [email protected]

    Pubblicato in Italia nellanno 2006; Stampata da Adelio Fioritto, via Roma n 56, Rionero Sannitico(IS); Proprietario: Azione Cattolica di San Bartolomeo Apostolo di

    Rionero Sannitico (IS); Direttore responsabile: Deborah Di Vincenzo; Legale rappresentante: Adelio Fioritto

    V PER VENDETTA

    b e n e s s e r el laser un metodo di epilazione

    definitiva.

    Sicuramente un trattamento poco

    doloroso; la sensazione provocata di

    calore o al massimo di lieve pizzicore.

    Possono essere epilate tutte le zone:

    ascelle, labbro superiore, barba,

    gambe, inguine, schiena, ecc.

    Occorrono pi sedute per poter epilare

    in tempi diversi tutti i peli di una deter-

    minata zona corporea.

    Si pu avere una ricrescita del 10-20%

    dopo un anno.

    Linconveniente maggiore che, su

    alcuni tipi di pelle possono comparire

    piccole macchie depigmentate; per

    questo motivo va fatta unattenta

    analisi cutanea.

    Il laser va eseguito in studi medici e ha

    ancora costi abbastanza elevati

    essendo una tecnologia recente.

    a cura di VERONICA DI FIORE

    Aprile 06

    TITOLO ORIGINALE :V for Vendetta

    PAESE :USA

    DURATA :120 min

    GENERE :Azione, Fantascienza, Thriller

    DATA DI USCITA :17 Marzo 2006

    REGIA :James McTeigue

    SCENEGGIATURA :Andy Wachowski .

    . .PROTAGONISTI :

    Natalie Portman ,Hugo Weaving ,

    Stephen FryJohn Hurt ,

    Stephen Rea. . .

    a cura di MARCO COLETTA