IL CORRIERE DI ROMA - GIOVEDI' 25 SETTEMBRE 2014

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UN MURO DI GOMMA Fondato nel 1948 da Giuseppe Gesualdi Direttore responsabile Filippo Gesualdi Direttore Giovanni Tagliapietra numero 26 anno LXVII GIOVEDÌ 25 SETTEMBRE 2014 EDITORIALE Se questa è l’opposizione Marino può stare tranquillo a pagina 3 Con un piano traffico così Roma può chiudere bottega a pagina 4 L'INCHIESTA All’interno l’inserto di Sanità del Lazio Lazio Lazio la del anità S S NUMERO 26 ANNOLXVII GIOVEDÌ 25 SETTEMBRE2014 IL FATTO Anche il Pertini ha il suo reparto infermieristico a pagina 13 IL PUNTO a pagina 14 San Giovanni Addolorata: quanto costa un ospedale a misura di donna D alle pagine di questo foglio abbiamo già affrontato i temi che riguardano complessivamente il pro- blema della sanità religiosa nella nostra regione. In queste ore balza agli occhi il comunicato con cui i vertici dell’Idi-San Carlo e la “dependance” di Caprarola (VT) assicurano il pagamento degli stipendi, già in ri- tardo, approssimativamente per la fine di questo mese . Leggendo la nota non possiamo non pensare alla grave crisi che ha travolto questo istituto religioso, messo in ginocchio dallo scandalo di una gestione disastrosa. Gli operatori, letteralmente "rapinati" dei loro soldi e del loro lavoro sono su una zattera di salvataggio in attesa che qualcuno li salvi . Dopo manifestazioni, scioperi ed occupa- zioni i l Vaticano deciseil commissariamento dell’intero ordine re- ligioso proprietario della struttura sanitaria nominando un Cardinale affiancato dal Presidente del Bambin Gesù, Prof. Giu- seppe Profiti. La ripresa è stata dura a tal punto che con il falli- mento del gruppo sanitario nessuno ha sentito il diritto-dovere di intervenire nell’asta per l’acquisizione del bene e l’unica offerta è stata quella di un gruppo religioso “ sponsorizzato”. Oltre Tevere c’è chi parla di smembramento della struttura per offrirla a quali- ficati gruppi della Sanità privata italiana, che dopo essersi infilati anche nella confusione amministrativa dell’Ospedale del Sacro Cuore, sono fuggiti a gambe levate. Ora è da vedere come si potrà venire incontro alle esigenze degli operatori e degli assistiti, ricor- dando che dietro l’Idi esiste una ben strutturata Holding di creme e prodotti di bellezza che sono sul mercato ormai da decenni. Qualcuno dice che per conoscere il futuro dell'Idi (che sta otte- nendo in questi giorni il nuovo accreditamento dalla Regione Lazio) si dovrà attendere la fine dell’anno. Quando scoppiò la ri- volta contro “il fuggitivo” Decaminada ( il monarca assoluto del- l'Istituto) tutti si interessarono dell’Idi: il Presidente della Repubblica Napolitano, l’allora Sindaco di Roma Alemanno, i ver- tici della Commissione d’Indagine parlamentare sul Servizio Sa- nitario Nazionale; vi furono assemblee e incontri con la partecipazione di Zingaretti, Marino e Gramazio, tutti interessati alla salvaguardia della struttura conosciuta in Italia per la sua alta professionalità nel campo della dermatologia e per la quale si viene a Roma dalle più lontane provincie italiane. L'augurio agli operatori di ogni grado e livello, è quello di continuare sulla strada della professionalità bandendo mistificatori e faccendieri che negli anni passati hanno fatto il bello e il brutto tempo nelle vicende dell’Istituto Dermatologico dell’Immacolata. Proprio in queste ore sta arrivando al punto di svolta un'altra crisi. I lavoratori del Fatebenefratelli dell’Isola Tiberina sono scesi in agitazione: l’amministrazione ha deciso la riduzione dello stipen- dio del 20% per tutti i dipendenti, con notevoli tagli alle spese com- plessive della struttura che si aggirano intorno a centinaia di migliaia di euro. Il Fatebenefratelli dell’Isola Tiberina, come è noto, è una struttura conosciuta in tutta la città per competenza e alta professionalità per molte patologie all’interno del Sistema Sa- nitario Regionale. Dall’Idi all’Ospedale dell’Isola Tiberina continua la “via crucis” degli operatori sanitari di queste strutture che sono storicamente un baluardo sanitario. Per anni i vertici dell’Isola Tiberina non hanno saputo approfittare (per incompetenza?) delle alte profes- sionalità dei loro dipendenti creando quindi un conflitto interno che ha portato oggi a tagli e riduzioni di stipendi, che potevano es- sere evitati solo aggiornando la struttura alle esigenze di un piano sanitario che anche la Regione Lazio non ha saputo e voluto far decollare riqualificando strutture che sono riferimento di tanti e tanti concittadini. Qualcuno saprà tirare fuori dai guai quegli ope- ratori? Il Corvo La crisi della sanità religiosa: dall’Idi al Fatebenefratelli è una tragedia Il CORRIERE DI ROMA R oma non è città a misura di disabile, a qualcuno piace dire che è unfrendly. Bella scoperta, non ci voleva mica la denuncia di un “guru” come Bertolucci per ricor- darlo ai romani. La capitale semplice- mente “non è a misura” per nessuno, è scomoda, abbandonata a se stessa, priva della più banale ammi- nistrazione ordinaria della cosa pubblica. E non è un problema di quelle che spesso indebitamente vengono definite “barriere architettoniche”, è una questione di carattere generale, trattasi complessivamente di de- grado in tutte le sue espressioni. Bertolucci fa riferi- mento esplicito – e ha assolutamente ragione – alle strade sconnesse, ai sanpietrini assenti o mal posizio- nati, i tombini sconnessi. Ad una catena che su Ponte Sisto impedisce alla sua carrozzina di passare. Lo spal- leggia l’assessore disabile Pancalli che lamenta il discu- tibile funzionamento delle pedane collocate su una certa quota di autobus. E’ degrado, sciatteria, disinte- resse che rende la città ostile per una tipologia amplis- sima di cittadini. Non fissiamoci sull’immagine dell’uomo in carrozzina -che sia abile o meno ad “im- pennarla” per superare gli ostacoli poco importa - sono in difficoltà le persone comuni, a muoversi sull’acciot- tolato sconnesso, sono in difficoltà gli anziani, le mamme con le carrozzine e così via. Siamo tutti disa- bili, da questo punto di vista, con tutto il rispetto e l’ac- corato sostegno per chi accanto alla difficoltà di abitare a Roma ha anche problemi fisici temporanei o permanenti. E’ una situazione di disagio generale che galleggia da sempre, che nessuna amministrazione ha mai preso sul serio, ha mai considerato. E’ imbaraz- zante che dopo la denuncia di Bertolucci arrivino (ma non ci crediamo) due milioni per i sampietrini, per il restyling di Trastevere. Prima di imbarcarsi in folli piani di mobilità il Campidoglio dovrebbe pensare alla ordinaria manutenzione di tutto quanto afferisce di- rettamente alla amministrazione comunale. Senza proclami e senza quel pathos assurdo che precede la frase classica: abbiamo trovato tutto così. Ma tor- niamo alle barriere architettoniche, cioè a tutti quegli impedimenti strutturali e infrastrutturali che limitano la vita dei cittadini. Il messaggio che Marino e il regi- sta lanciano è frainteso, mal rilanciato dai media: non c’è bisogno di scomodare nessuno, basta applicare le leggi, puntualmente e correttamente, e sanzionare ciò che va sanzionato. Tutti fingono di non sapere che due leggi, una dell’89 e una del ’92 regolano con precisione la materia. Non c’è bisogno di discutere, dopo un quarto di secolo s’è fatto abbastanza a Roma ma si può fare di più. Gratta gratta vai a scoprire che in qualche contesto e in qualche circostanza gli ostacoli vengono dalle Sovrintendenze. Si costringono i romani nel di- sagio per preservare la “romanità”. E questa è una bar- riera culturale difficile da rimuovere.

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Settimanale gratuito diretto da Giovanni Tagliapietra www.corrierediroma-news.it www.facebook.com/ilcorrierediroma

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UN MURO DI GOMMAFondato nel 1948 da Giuseppe Gesualdi Direttore responsabile Filippo Gesualdi Direttore Giovanni Tagliapietra numero 26 anno LXVII GIOVEDÌ 25 SETTEMBRE 2014

EDITORIALESe questa èl’opposizioneMarino può stare tranquillo

a pagina 3

Con un pianotraffico così Roma può chiuderebottega

a pagina 4

L'INCHIESTAAll’interno

l’insertodi Sanitàdel Lazio

LazioLaziola delanitàSS

NUMERO 26 ANNO LXVII GIOVEDÌ 25 SETTEMBRE 2014

IL FATTOAnche il Pertini

ha il suo reparto

infermieristicoa pagina 13

IL PUNTO

a pagina 14

San Giovanni Addolorata:

quanto costa un ospedale

a misura di donna

Dalle pagine di questo foglio abbiamo già affrontato

i temi che riguardano complessivamente il pro-

blema della sanità religiosa nella nostra regione.

In queste ore balza agli occhi il comunicato con cui

i vertici dell’Idi-San Carlo e la “dependance” di

Caprarola (VT) assicurano il pagamento degli stipendi, già in ri-

tardo, approssimativamente per la fine di questo mese . Leggendo

la nota non possiamo non pensare alla grave crisi che ha travolto

questo istituto religioso, messo in ginocchio dallo scandalo di una

gestione disastrosa. Gli operatori, letteralmente "rapinati" dei loro

soldi e del loro lavoro sono su una zattera di salvataggio in attesa

che qualcuno li salvi . Dopo manifestazioni, scioperi ed occupa-

zioni i l Vaticano deciseil commissariamento dell’intero ordine re-

ligioso proprietario della struttura sanitaria nominando un

Cardinale affiancato dal Presidente del Bambin Gesù, Prof. Giu-

seppe Profiti. La ripresa è stata dura a tal punto che con il falli-

mento del gruppo sanitario nessuno ha sentito il diritto-dovere di

intervenire nell’asta per l’acquisizione del bene e l’unica offerta è

stata quella di un gruppo religioso “ sponsorizzato”. Oltre Tevere

c’è chi parla di smembramento della struttura per offrirla a quali-

ficati gruppi della Sanità privata italiana, che dopo essersi infilati

anche nella confusione amministrativa dell’Ospedale del Sacro

Cuore, sono fuggiti a gambe levate. Ora è da vedere come si potrà

venire incontro alle esigenze degli operatori e degli assistiti, ricor-

dando che dietro l’Idi esiste una ben strutturata Holding di creme

e prodotti di bellezza che sono sul mercato ormai da decenni.

Qualcuno dice che per conoscere il futuro dell'Idi (che sta otte-

nendo in questi giorni il nuovo accreditamento dalla Regione

Lazio) si dovrà attendere la fine dell’anno. Quando scoppiò la ri-

volta contro “il fuggitivo” Decaminada ( il monarca assoluto del-

l'Istituto) tutti si interessarono dell’Idi: il Presidente della

Repubblica Napolitano, l’allora Sindaco di Roma Alemanno, i ver-

tici della Commissione d’Indagine parlamentare sul Servizio Sa-

nitario Nazionale; vi furono assemblee e incontri con la

partecipazione di Zingaretti, Marino e Gramazio, tutti interessati

alla salvaguardia della struttura conosciuta in Italia per la sua

alta professionalità nel campo della dermatologia e per la quale si

viene a Roma dalle più lontane provincie italiane. L'augurio agli

operatori di ogni grado e livello, è quello di continuare sulla strada

della professionalità bandendo mistificatori e faccendieri che negli

anni passati hanno fatto il bello e il brutto tempo nelle vicende

dell’Istituto Dermatologico dell’Immacolata.

Proprio in queste ore sta arrivando al punto di svolta un'altra crisi.

I lavoratori del Fatebenefratelli dell’Isola Tiberina sono scesi in

agitazione: l’amministrazione ha deciso la riduzione dello stipen-

dio del 20% per tutti i dipendenti, con notevoli tagli alle spese com-

plessive della struttura che si aggirano intorno a centinaia di

migliaia di euro. Il Fatebenefratelli dell’Isola Tiberina, come è

noto, è una struttura conosciuta in tutta la città per competenza e

alta professionalità per molte patologie all’interno del Sistema Sa-

nitario Regionale.

Dall’Idi all’Ospedale dell’Isola Tiberina continua la “via crucis”

degli operatori sanitari di queste strutture che sono storicamente

un baluardo sanitario. Per anni i vertici dell’Isola Tiberina non

hanno saputo approfittare (per incompetenza?) delle alte profes-

sionalità dei loro dipendenti creando quindi un conflitto interno

che ha portato oggi a tagli e riduzioni di stipendi, che potevano es-

sere evitati solo aggiornando la struttura alle esigenze di un piano

sanitario che anche la Regione Lazio non ha saputo e voluto far

decollare riqualificando strutture che sono riferimento di tanti e

tanti concittadini. Qualcuno saprà tirare fuori dai guai quegli ope-

ratori?

Il Corvo

La crisi della sanità religiosa: dall’Idi

al Fatebenefratelli è una tragedia

Il CORRIERE DIROMA

R oma non è città a misura di disabile, aqualcuno piace dire che è unfrendly. Bellascoperta, non ci voleva mica la denunciadi un “guru” come Bertolucci per ricor-darlo ai romani. La capitale semplice-

mente “non è a misura” per nessuno, è scomoda,abbandonata a se stessa, priva della più banale ammi-nistrazione ordinaria della cosa pubblica. E non è unproblema di quelle che spesso indebitamente vengonodefinite “barriere architettoniche”, è una questione dicarattere generale, trattasi complessivamente di de-grado in tutte le sue espressioni. Bertolucci fa riferi-mento esplicito – e ha assolutamente ragione – allestrade sconnesse, ai sanpietrini assenti o mal posizio-nati, i tombini sconnessi. Ad una catena che su PonteSisto impedisce alla sua carrozzina di passare. Lo spal-leggia l’assessore disabile Pancalli che lamenta il discu-tibile funzionamento delle pedane collocate su unacerta quota di autobus. E’ degrado, sciatteria, disinte-resse che rende la città ostile per una tipologia amplis-sima di cittadini. Non fissiamoci sull’immaginedell’uomo in carrozzina -che sia abile o meno ad “im-pennarla” per superare gli ostacoli poco importa - sonoin difficoltà le persone comuni, a muoversi sull’acciot-tolato sconnesso, sono in difficoltà gli anziani, lemamme con le carrozzine e così via. Siamo tutti disa-bili, da questo punto di vista, con tutto il rispetto e l’ac-corato sostegno per chi accanto alla difficoltà diabitare a Roma ha anche problemi fisici temporanei opermanenti. E’ una situazione di disagio generale chegalleggia da sempre, che nessuna amministrazione hamai preso sul serio, ha mai considerato. E’ imbaraz-zante che dopo la denuncia di Bertolucci arrivino (manon ci crediamo) due milioni per i sampietrini, per ilrestyling di Trastevere. Prima di imbarcarsi in follipiani di mobilità il Campidoglio dovrebbe pensare allaordinaria manutenzione di tutto quanto afferisce di-rettamente alla amministrazione comunale. Senzaproclami e senza quel pathos assurdo che precede lafrase classica: abbiamo trovato tutto così. Ma tor-niamo alle barriere architettoniche, cioè a tutti quegliimpedimenti strutturali e infrastrutturali che limitanola vita dei cittadini. Il messaggio che Marino e il regi-sta lanciano è frainteso, mal rilanciato dai media: nonc’è bisogno di scomodare nessuno, basta applicare leleggi, puntualmente e correttamente, e sanzionare ciòche va sanzionato. Tutti fingono di non sapere che dueleggi, una dell’89 e una del ’92 regolano con precisionela materia. Non c’è bisogno di discutere, dopo unquarto di secolo s’è fatto abbastanza a Roma ma si puòfare di più. Gratta gratta vai a scoprire che in qualchecontesto e in qualche circostanza gli ostacoli vengonodalle Sovrintendenze. Si costringono i romani nel di-sagio per preservare la “romanità”. E questa è una bar-riera culturale difficile da rimuovere.

AMMINISTRAZIONE SENZA VERGOGNASCENARI

T aglia, taglia, qualcosa resterà. Afuria di annunci e promesse (dimigliorare la vita degli italianio dei romani), Matteo Renzi eIgnazio Marino hanno co-

struito una carriera (politica), il primo al go-verno, il secondo in Campidoglio. Per ora,però, delle mille mirabolanti promesse dellacoppia di sinistra (che neppure viaggia in sin-tonia) di migliorarci la vita abbiamo in manosolo tariffe più care, servizi minori e il sentoreche la "grande mazzata" stia per arrivarci an-cora addosso.Questo strano parallelismo politico e compor-tamentale tra Renzi e Marino, se a livello na-zionale ha prodotto ben poco, a livellocittadino inizia a mordere la vita dei romani.A fine luglio il Campidoglio ha approvato ilpiano di rientro che prevede, tra l'altro, l'au-mento delle tariffe comunali per gli asili nido."Echissenefrega....", verrebbe da pensare nonavendo pargoli sotto i 3 anni. E invece no. L'au-mento delle tariffe degli asili è paradigmaticodell'atteggiamento politico di chi si aggrappaagli indici Istat del 2000, per giustificare rialziche scipperanno via alle famiglie un aumentodal 7 al 15% al mese. Con il taglio, poi, delleesenzioni e delle franchigie per le famiglie nu-merose (oltre il terzo figlio), si è andato a ba-stonare chi già di spese ne avrebbe abbastanza. Altro capitolo. L'abolizione di tutte le tariffeagevolate per il parcheggio sulle strisce blu(abbonamento mensile, tariffa di 4 euro per 8ore di sosta), non lo pagano gli alieni ma i ro-mani. Va bene disincentivare l'utilizzo del-l'auto privata a favore dei rari mezzi pubblici.Ma prima bisognerebbe potenziare ed esten-dere la rete del servizio, poi magari si puòanche alzare le tariffe. Purtroppo nel nostrodisastrato e bizzarro Paese, succede sempre esolo il contrario: prima aumentano, poi seifortunato se il servizio non lo riducono, altroche potenziarlo. Insomma, oggi per parcheg-giare sulle strisce blu ti sfilano 1 euro e mezzocon un bell'aumento del 50%... Ma siamo giàsicuri che il traffico non diminuirà, né le dop-pie file diminuiranno.L'unica certezza è la consapevolezza che anchegrazie a Marino e Renzi, viviamo in un Paese,e in una città, "arrabbiata e impaurita". Tassistiche fotografano autonoleggiatori in sosta vie-tata, vigili che multano motorini che sconfi-nano dalle strisce di parcheggio, gente chelitiga per nulla per la strada.Vi siete accorti che la tradizionale bonomia esagacia caustica dei romani è stata rimpiazzatada una rabbia mescolata con la paura? C'ètroppa rabbia in giro per la città. Effetto dellacrisi economica, certo, ma anche dell'insicu-rezza. Economica e sociale. Le statistiche cidicono che tanti bambini (a livello nazionalesarebbero oltre 112mila), per curarsi abbiano

fatto ricorso nel 2013 al banco del farmaco, in-somma a medicinali donati da associazionicome la Caritas. Un campanello d'allarme chesuona forte e chiaro. Se neppure riusciamocome Paese a garantire le cure elementari allenuove generazioni (per non parlare dell'istru-zione, della casa, del lavoro), siamo veramentemessi maluccio. La coppia Renzi-Marino tira dritto come untreno, promettono riforme e un futuro roseo,ma intanto ci assestano bastonate fiscali e ta-riffarie da tramortire un cavallo. Andrebbeanche bene pagare di più, peccato che del pro-lungamento degli orari dei servizi non sap-piamo che farcene se questi servizi sianoinutilizzabili. Non vorremmo che fra qualche anno un orgo-

glioso politico (locale o nazionale), ci propi-nasse la ben poco consolante diagnosi: l'ope-razione tecnicamente è riuscita perfettamente,peccato che il paziente sia morto nel decorso...Roma (così come l'Italia), forse meriterebberoqualcosa di più. E magari, bisognerebbe met-tere ai ceppi chi ha trasformato la città in ungroviera finanziario. Senza stare a guardare sedi destra o sinistra. Il problema è che non pa-gano mai i responsabili dei disastri. Noi sì:complici di un lassismo politico e amministra-tivo pluridecennale. Però poi noi paghiamo. Ipolitici - a parte qualche ruvida carezza dellamagistratura (avvisi di garanzia, rinvii a giudi-zio) - la scampano sempre. E restano nel sot-tobosco istituzionale ad attendere qualchepoltrona o poltroncina. In qualsiasi azienda

normale un amministratore che ha mandatoin fallimento un'azienda viene prima incrimi-nato e poi è responsabile in solido (con il pro-prio patrimonio personale), dei dannieconomici provocati. In Italia, nella Capitale,questo non succede. Lor signori, i nostri am-ministratori degli ultimi 20/30 anni, circolanoa piede libero, si riempiono la bocca di ricettesalvifiche (proprio nei settori dove hannocreato più danni), e attendono avidi un postoo un incarico. Dovrebbero avere la decenza di nascondersiin campagna, coltivare la terra e astenersi perlo meno dal parlare, se non proprio farsi ve-dere.E invece pontificano. E noi restiamo: cornutie mazziati.

Tanti tagli e infinite promesseMa spuntano solo gli aumenti

Se per ogni promessa avessimo un centesimo Roma avrebbe un incredibile avanzo di bilancio. E invece le uniche ipotesi che si concretizzano sono gli aumenti tariffari. La città è allo stremo e nessuno si preoccupa

della rabbia che monta. Ma i segnali di una esasperazione generale ci sono, e sono chiari. Dagli asili alle strisce blu è aumentato tutto. E poi ci sono i politici che sbagliano, non si ritirano mai ma restano

a pontificare su come risolvere i problemi. Potevano fare qualcosa prima, ora sarebbe meglio taceredi Leonardo Giocoli

CHI SALEdall’alto Antonio Di Maggio,Micaela Quintavallee Marco De Carolis

CHI SCENDEdal basso Danilo Broggi,Fabio Melillie Giovanna Marinelli

ORSINO

P della

Picchiano le autiste dell’Atac e i vigili, Roma sempre più pericolosa e ingovernabile

il

Michaela Quinta-valle, la pasiona-ria dell’Atac

merita la copertina per sée per le sue colleghe sbat-tute in prima linea a gui-dare i bus nel far westnotturno. Stessa sorte, main negativo, per l’ammini-stratore dell’Atac DaniloBroggi, colpevole di man-dare le sue dipendenti allo

sbaraglio. Ma quei dirigenti in odoredi Parentopoli che dovevano passarequalche giornata sui mezzi a scovarei “portoghesi”? Non hanno fattobella figura il sindaco Ignazio Ma-rino e l’assessore Luca Pancalli.Scoprono la questione barriere archi-tettoniche, il degrado e annuncianosfracelli. Ma fino ad ora il problemanon lo avevano centrato? Sul pianopolitico sempre buio fitto nel Pd, Lio-nello Cosentino annaspa, FabioMelilli aspira ad un posto tranquillo

di sottogoverno. In tema di città me-tropolitana suggeriamo un’atten-zione particolare sul sindaco diMontecompatri, Marco De Carolis.Non è di sinistra. È lucido, nel caosgenerale e dice cose sensate. Nonvorremmo essere nei panni del sub-comandante Antonio Di Maggio.Manderebbe il suo reparto di vigili-rambo a spazzare via gli abusivi. Nonpuò, se l’ordine non viene dall’alto.Intanto i suoi uomini le prendono:perché, e questa è la novità, gli abu-sivi non scappano più. Menano. Pes-sima figura per l’assessore allacultura Giovanna Marinelli. Ha la-sciato andare via Riccardo Muti, halasciato che l’Opera di Roma diven-tasse ingovernabile. Non sa cosafare. Come la sua collega MartaLeonori, che sta perdendo la testadietro allo spostamento dei camionbar e dei fiorai. Non riesce neanchea gestire la questione dei tavolini, gliesercenti gliel’hanno giurata.

PRIMO PIANOIlCORRIEREDIROMA giovedì 25 settembre 2014 pagina 2

PRIMO PIANO IlCORRIEREDIROMAgiovedì 25 settembre 2014 pagina 3

NEANCHE LA BAGARRE PER IL CONSIGLIO METROPOLITANOSCUOTE L'APATIA DEL CENTRO DESTRA

“Non c’è par-tita”, ammet-t o n orassegnati, enon sempre

off the record, i dirigenti romani delcentrodestra: Forza Italia, natural-mente, ma anche NCD, cioè il NuovoCentro Destra di Angelino Alfano, eFratelli d’Italia della frizzante GiorgiaMeloni. La “partita”, e la cosa è ovvianon per i cittadini ma soltanto per chivive e lavora nei partiti, sono le elezioniin programma il cinque ottobre pereleggere i membri del consiglio diRoma Metropolitana. Un’elezione, vadetto subito per non spaventare chi giàpensa - ‘ma che elezioni sono? io nonne sapevo niente, dove trovo la schedaelettorale? e chi sono i candidati?’ -, cuii cittadini non sono invitati. A scegliereil consiglio che dovrà governare neiprossimi anni l’intera ex provincia diRoma, Capitale compresa, saranno in-fatti i consiglieri dei 121 consigli comu-nali della provincia, in totale 1685. Equando nel centrodestra si ammette, inanticipo, che “non c’è partita”, il motivoè chiaro: siccome nei comuni di Romae provincia la sinistra è maggioritaria ilrisultato può essere uno solo: unanuova, larga maggioranza di sinistra,anche nel nuovo consiglio della CittàMetropolitana. Che i cittadini sianod’accordo oppure no.Le Città metropolitane, ne sono con-sapevoli tutti, sono necessarie almenoper quelle grandi opere – strade, tra-sporti, raccolta rifiuti, aquedotti, retienergetiche, eccetera – che non pos-sono essere realizzate su un solo co-mune, come se interno ci fosse undeserto, ma debbono per forza di coseessere realizzate contemperando le esi-genze dei molti centri urbani coinvolti.Ci sono interessi, oneri e vantaggi chevanno messi in comune come in unafamiglia allargata; e questo, assicuraMatteo Renzi sotto il cui governo ven-gono finalmente varate dopo 25 annidi calabra inconcludenti, utili soltantoa ritardare ogni cambiamento, sarà il ri-sultato della nascita delle città metro-politane. Il consiglio metropolitanoavrà come presidente il sindaco, cioèIgnazio Marino, ma il vero coordina-tore del ‘parlamentino’ (niente stipen-dio, dice la legge) sarà il suo numerodue, cioè il vicesindaco. Posto per il

quale all’interno del partito democra-tico, che avrà la maggioranza, c’è evi-dentemente battaglia. Senza chenessuno, al di fuori, ne sappia nulla.E quelli del centrodestra, nel loro ruolodi esponenti di una minoranza annun-ciata, che fanno? Nulla, o ben poco.Contestano ma soltanto a mezza voceun sistema che definiscono ingiusto,ma che non possono in realtà attaccareperché ai vertici nazionali va bene così:significativo che in alcune regioni si siapensato a lungo, e forse in qualcuna av-verrà ancora, a liste comuni Pd-Fi, ilmatrimonio del diavolo e dell’acquasanta. A Roma questo non si è pro-dotto, e qui viene naturale una consta-tazione: quella che da quando SilvioBerlusconi ha un suo canale direttocon Matteo Renzi e non ha più tempo,o la voglia, di occuparsi anche del par-tito, gli azzurri romani sono letteral-mente degli automi senza idee.Guardiamoli, quelli di Forza Italia e

degli altri partiti del centrodestra:hanno dimenticato cosa significa farel’opposizione, di quel che chiede lagente sembra non gliene importi pro-prio nulla. Danno l’impressione, ma èsicuramente più di un’impressione, diessere come quei dipendenti pubbliciche vanno al lavoro per giustificarel’esistenza del posto, ma incuranti dicosa ci sia da fare.Eppure, tra i leader di Forza Italia nelLazio ce n’erano alcuni che erano vici-nissimi al Grande Leader, a cominciareda Antonio Tajani. Tutti, lui come glialtri, praticamente spariti. La prova in-somma che il centrodestra è, o meglioera, Berlusconi; e che se l’ex Cavalierenon riprenderà le redini del partiti que-sto si disintegrerà perdendo quei con-notati che, apprezzati o combattuti,avevano fatto di Forza Italia il partitodella speranza e per un italiano su due.Certo non sarà l’assenza di idee all’in-terno del consiglio della Città metro-

politana a provocare il fallimento diun’Italia già in fase di decadimento ac-celerato. Ma non è certamente un se-gnale incoraggiante per il futuro.Anche se il coordinatore provinciale diFI, Adriano Palozzi, si arrabbia con chidefinisce “di basso profilo” la lista del24 candidati, la realtà è quella. Tre inomi di spicco: quelli dei sindaci diGuidonia, Ruberis, di Colleferro, Cac-ciotti, , e di Mandela, Scarabotti; cui sipossono aggiungere i consiglieri diRoma Capitale Cozzoli e Rossin. Lasperanza azzurra la riassume così il co-ordinatore romano Davide Bordoni:“speriamo di riuscire ad avere cinque osei eletti”. Per un partito come FI…Nemmeno il NCD (che presenta 12candidati) e Fratelli d’Italia si fannotroppe illusioni: nemmeno per loro cisarà partita. Ma, almeno, Giorgia Me-loni ci prova a fare quello che non fa in-vece forse perché sta nel governoAngelino Alfano: critica con forza le

L'EDITORIALE

Se questa è l’opposizioneMarino può stare tranquillo

di Carlo Rebecchi

regole del voto. Per la Meloni il fattoche a votare siano i consiglieri delle re-gioni soppresse dimostra che “di fattole province non sono affatto state abo-lite, ma al contrario quello che è statoabolito è la possibilità per gli italiani dieleggere i propri rappresentanti, che in-vece saranno eletti dalla casta”. Meloniha spiegato che il suo partito ha presen-tato una proposta di legge “prendendospunto dalla proposta della Societàgeografica Italiana con la quale si vo-gliono abolire le province ma anche ri-vedere le regioni, costruendo di fatto36 aree omogenee per cultura e tradi-zione in sole 36 aree amministrative.Questa – ha sottolineato – è forseun’occasione per superare le provincema anche per ridiscutere un regionali-smo che è stato spesso calato dall’altoe spesso si è anche rivelato un centro dieccessiva spesa per i cittadini”.In sintonia con Fratelli d’Italia anche ilmovimento 5 stelle. ”L’abolizione delleProvince e i risparmi che dovrebberoderivarne sono cose false: si passa dallaProvincia alla Citta’ metropolitana el’unica cosa che cambia e’ che ora l’elet-torato attivo e quello passivo coinci-dono: si mantengono i costi e lestrutture e si elimina il diritto di votoper i cittadini. Una legge ad hoc perescludere il Movimento 5 stelle, che aRoma rappresenta il 25% dell’eletto-rato” ha infatti detto il deputato Ales-sandro Di Battista, a margine dellapresentazione della lista per il consigliodella Città metropolitana. Con, daparte dei rappresentanti di molti co-muni della disciolta provincia di Roma(e non solo di centrodestra o grillini)la denuncia sulla iniquità del sistema divoto, perché non tutti i voti hanno lostesso peso specifico: i comuni sonostati divisi in sei fasce a seconda dellapopolazione: fino a 50.000 abitanti (0,043 millesimi), da 3001 a 5.000(0,27 millesimi) fino a Roma (9,18millesimi): questo significa che pereleggere un consigliere metropolitanoservirebbero 965 voti di consiglieridella prima fascia (ed in tutto sono500…) mentre bastano 4,54 voti diconsiglieri di Roma Capitale. Di qui lacorsa dei candidati dell’hinterland ac-caparrarsi le simpatie, ed i voti, di unconsigliere capitolino.Trasparenza, merce difficile da tro-vare...

PRIMO PIANOIlCORRIEREDIROMA giovedì 25 settembre 2014 pagina 4

L'ULTIMA FOLLIA DELLA COPPIA MARINO-IMPROTAL’INCHIESTA

Con un piano traffico cosìRoma può chiudere bottega

Troppi viaggi a Lon-dra gli hanno fattodimenticare che luinon è il mayor, ma ilsindaco di Roma. La

maglia nera d'Europa per le oretrascorse nel traffico, anzi: iltempo che i romani passano in-trappolati nella loro auto, conmedie di spostamenti di un'ora edi 35 hm/h di velocità. Colpa dichi proprio non riesce a lasciarel'automobile in garage, certo, masoprattutto di un trasporto pub-blico bocciato da tutti i report.Eppure l'idea di Ignazio Marinostavolta si chiama Ecopass: pro-prio sul modello londinese, unasorta di pedaggio per entrare nel-l'anello ferroviario, cioè i trequarti del territorio cittadino.Perché l'obiettivo dell'ammini-strazione, e dell'assessore alla Mo-bilità Guido Improta è quello di"cambiare le abitudini". Ma perpassare alle buone prassi servonole alternative. Che, a guardare ilPiano generale del traffico urbano(Pgtu), in realtà mancano. Appro-vato dalla giunta prevede la 'puni-zione' del varco elettronico.La pena è pagare per entrare nellacity capitolina. Visto che i veicoliprocurano un danno ambientale esociale, ragionano in Campido-glio, se vuoi l'accesso paghi. Sca-denza a breve termine,considerando la tempistica dellapolitica romana. Almeno a parole.Entro il 30 giugno 2016 sarà in-stallato un vero e proprio presidiodi telecamere, il modello preso inprestito dalla capitale inglese. Ilbonus, una sorta di carnet in-gressi, arriverà solo in un secondomomento: entro il 1 gennaio2017. Il titolare dei Trasporti cit-tadini ribadisce che l'obiettivonon è fare cassa. Frasi che stri-dono considerando che più dellametà della popolazione si spostacon i propri mezzi. O forse unasemplice giustificazione, guar-dando i dati della ztl (con annessabattaglia legale al Tar) gli abbona-menti sono calati del 25%.Per entrare nell'anello ferroviariopromettono da palazzo Senatorio,non ci saranno casellanti. Pro-

vando così a spostare l'attenzionedal dato di fatto a una battuta del-l'allora sindaco Alemanno, che nel2010 si era opposto all'idea delgoverno nazionale per un Gra apagamento e che si sfogò dicendo:"Entrerò con l'auto nel casello".Resta l'idea, contenuta nel Pgtufresco di approvazione dellagiunta. E che adesso aspetta il vialibera dell'assemblea capitolina,con una maggioranza di centrosi-nistra imbarazzata e taciturna sul-l'argomento. Centrodestra invecescatenato che parla di "pizzo perportare i figli a scuole e andare alavoro". Senza dimenticare che lasosta tariffaria è passata a 1,50euro l'ora, con ticket giornaliericancellati. In mezzo il prossimoblocco definitivo dei veicoli eurodue diesel a partire da novembre2016, poi degli euro due a benzinae degli euro tre diesel a partire danovembre 2017. I parcheggi sullearterie principali saranno elimi-

nati per ridurre il traffico."Con il nuovo piano abbiamo vo-luto diminuire un tasso di moto-rizzazione non più compatibilecon il nostro territorio", ha pro-vato a spiegare l'assessore Im-prota. Parole che non sembranoconvincere. Sembra più una pen-sata a favore dei ricchi. Chi puòpermettersi spese così pesanti?Per fare solo un esempio: con laztl un professionista paga oltre2mila euro. Sullo stop ai mezzi piùinquinanti, si dimentica la consi-derazione più banale: in quanti inperiodo di crisi possono permet-tersi auto nuove ed ecososteni-bili? Idea giusta, dice qualcuno,ma che nasce con presupposti sba-gliati. Il mercato automobilisticoè fermo da tempo. Ad Amster-dam, per guardare all'Europa chepiace al sindaco ciclista, il governolocale stanziò un assegno di 5milaeuro per chi avesse sostituito lavecchia macchina con una elet-

trica. Da noi neanche a parlarne disostegni simili.Niente di tutto questo, in com-penso previsioni più che ottimisti-che. Si calcola il 7% di veicoli inmeno in circolazione nelle ore dipunta, con 34mila spostamenti inpiù sui mezzi pubblici, recitano leslide del Campidoglio. Per arri-vare, il primo gennaio 2017, a3mila spostamenti in meno sumoto e 7500 spostamenti in più inbici. Secondo l'amministrazioneMarino i benefici economici deri-vanti dal piano ammonterebbero acirca 600 milioni di euro l’anno:somma che da sola, dice convintoil titolare della Mobilità, baste-rebbe a sostenere i costi dell’interarete di metropolitane previste dalPgtu, che prevede 7 nuove linee ditram. E gli effetti sull’ambiente?Una riduzione di un terzo di ani-dride carbonica. Se tutti pagasseroil 330% di aumenti per la zona atraffico limitato, su cui il Tar si

esprimerà in via definitiva a di-cembre, diceva Improta, finanzie-remo il trasporto pubblico. Ma gliincassi sono crollati.I dubbi sono giustificati se la basedel ragionamento resta la stessa.Puntare sulla bici è un bene, lo di-mostra l'esempio del chirurgo-dem che non perde occasione perfarsi immortalare in sella alla suedue ruote. Ancora una volta peròconferma di non pensare a chi vivedelle situazioni differenti. Perchéuna cosa è spostarsi da pizza Na-vona, zona in cui dimora Marino,per arrivare a piazza Venezia (semipedonalizzata in direzione ForiImperiali), altra è attraversare lacittà o spostarsi dalla periferia perentrare nell'anello ferroviario.Anche perché siamo in basso, inEuropa, anche nella classifica perle piste ciclabili. Senza contare chequei pochi chilometri sono tenutiin pessime condizioni, invasi da ri-fiuti ed erbacce.La speranza risiede nel trasportopubblico. "Almeno aumenterannoi bus", pensa tra sé e sé l'ignaro cit-tadino. Non capendo che la realtàè ben diversa. E la spiegano i nudie crudi numeri. Un contratto diservizio che da 126 chilometripassa in tre anni a 92 effettivi. Im-prota la chiama ottimizzazionedei percorsi, i cittadini "incoe-renza e ingiustizia". Non solo.C'era un aspetto del tpl romanoche funzionava e l'amministra-zione è riuscita ad affossarlo. Sitratta dei minibus elettrici in cen-tro, scientifici nei tragitti all'in-terno delle mura chepermettevano di abbattere l'uti-lizzo delle auto. Senza informare icittadini, si riducono corse e sicambiano gli orari. Tra questibasti l'esempio del 117, collega-mento con l'ospedale San Gio-vanni. La pedonalizzazione delTridente sì, i mezzi ecologici no.E' la strana strategia del Campido-glio, che pecca anche nella ge-stione delle batterie: una voltascariche nessuno si adopera perrenderle di nuovo funzionanti oper sostituirle con pezzi nuovi.In periferia però è peggio. Del cor-ridoio della mobilità sulla Lauren-

di Giovanni Santoro

Il sindaco vuole copiare in tutto e per tutto Londra e pensa di poter risolvere i problemi del traffico con una serie di atti di forza. Senza un adeguato servizio pubblico l'idea di porre una sorta di pedaggio di ingresso ai varchi

dell'anello ferroviario è semplicemente demenziale e punitiva. Una città per ricchi e per turisti? Intanto si taglianole linee dei bus per razionalizzare e risparmiare. I filobus? Meglio non parlarne.E i pasticci della Metro C? Idem

PRIMO PIANO IlCORRIEREDIROMAgiovedì 25 settembre 2014 pagina 5

Giochiamo con ilfolle piano traf-fico, con il parcoarcheologico e in-tanto la città a

fondo. I soldi si trovano per pro-getti che potrebbero attenderetempi migliori e per assunzioni,consulenze e stipendi fuori mer-cato. Non per le cose che ser-vono,. E la città intanto affonda.Si è aperto un varco sul frontedel decoro urbano, il sindaco siconcentri su quello, ad esempio,camion bar, b ancarelle, chioschie fiorai. Trovi un equilibrio congli esercenti, faccia rispettare leregole a tutti, controlli le licenze,mandi per strada assessori, col-laboratori, portaborse e vigili astanare i cattivi, a contrastare gliabusivi. Usi le maniere fortiquando serve e con chi serve.Combatta la illegalità in tutte lesue forme, si liberi degli invisi-bili, di quel popolo di marginaliche ha occupato via via la città,dalle baraccopoli abusivi ai se-mafori ai cassonetti, Faccia re-tate su retate, impieghi l'esercito,ma riporti l'ordine in questacittà. Si tolga il pane di bocca,tassi i suoi assessori e collabora-tori e faccia mettere a regime ilverde pubblico, tolga le erbacceo le faccia togliere ai cittadiniscontando loro le tasse. Facciasentire che lo Stato, l'ammini-strazione ci sono, e sono dallaparte dei cittadini. E chissene-frega se il parco archeologicoaspetta o se la città non mostrai suoi lati migliori ai turisti. Fac-cia stare meglio i romani, signorsindaco, lei è lì solo per questo

Lo sapevamo da fin lu-glio: il Campidoglio hadeciso di rendere unsalasso parcheggiaresulle strisce blu. Un

aumento del 50% (da 1 eurol'ora a 1,5 euro), e la scom-parsa di qualsiasi agevola-zione tariffaria se non l'inutilesosta di un quarto d'ora... Senon fosse perché è illegalemeglio lasciarla in doppia fila. La trovata di Ignazio Marino -se ne stanno accorgendoanche i romani - è che ha sor-tito il fiorire di nuovi lavori.Avete presente quel tratto di Lungoteveredietro Palazzaccio? Ebbene da settimaneè possibile parcheggiare sulle strisce blua tariffe "concordate", concordate ovvia-

mente con il parcheggiatore/parcheg-giatori abusivi che si danno il turno e ac-colgono la platea di avvocati, magistrati,professionisti che non riescono a trovare

un altro buco dove piazzare le quattroruote.Se allungate qualche euro al pingue si-gnore che vi fa cenno di parcheggiare

negli ambiti posti, potete evitare dipagare 8, 10, 12 euro per la sostadella giornata. Pensa lui a mettereil tagliando (da 20 centesimi) seper caso dovessero arrivare i vigilio quelli del controllo con le petto-rine. Poi la sera su lungotevere - vero si-gnor sindaco? - è un pullulare diabusivi che vi invitano a parcheg-giare, vi fanno fare manovra e al-lungano la mano. Se volete evitaredi trovarla rigata o con qualchepezzo pendolante (specchietti, ter-gicristalli, borchie), sarà meglio pa-gare. Insomma, Marino ha

aumentato tanto le tariffe e abbassatotanto i controllori che quasi quasi con-viene restarsene a casa (a fare i conti diquanto costerà la Tasi o l'ex Imu.

PROMEMORIAMarino

si baloccala città

affonda

LA DENUNCIA Aumenta la tariffa della sostae i parcheggiatori abusivi ringraziano

tina, i filobus che tante grane giu-diziarie hanno portato a RiccardoMancini (ex presidente Eur spa),nessuno parla più. Sulla metro B1,fino a piazzale Jonio, si scopresolo adesso che mancano all'ap-pello oltre 100 milioni di euro. Un

assegno pesante per una fermata.Il prolungamento oltre Rebibbia,un sogno nel cassetto. La linea Dresta invece solo nel progettodelle 4 linee subway degli inizidegli anni Novanta. Tutte le le fa-gocita la C. Quattro miliardi di in-

vestimenti (il doppio di quelli chesono serviti a Madrid), ritardi di3 anni e apertura prevista per ilprossimo 11 ottobre. L'agenzia'Stefani' del Campidoglio prov-vede ad organizzare l'open day (loscorso sabato 20 settembre) e a fargirare le foto dell'interno del ca-polinea Pantano/MonteCompa-tri. Dentro tutto lucido, sulla lineaproblemi di disalimentazione e si-curezza. Fuori un parcheggiomultipiano che sarà finito dopol'inaugurazione, una Casilina kil-ler (oltre 50 incidenti gravi e 7morti investiti) e zero piano traf-fico. Allarme lanciato dal sindaco

di Monte Compatri, Marco DeCarolis, ma appello rimasto ina-scoltato.Non basta. Perché l'opera apriràpart-time: dalle 5.30 alle 18.30fino a Centocelle: da lì avanti conle navette. E in molti a chiedersiperché fare diversi cambi e restareimbottigliati. Ingorgo per in-gorgo, meglio l'auto che garanti-sce autonomia di orari. Poi siproseguirà fino a Lodi. Intanto sidiscute di andare avanti da SanGiovanni a piazzale Clodio. Quagià si nasconde un nonsense. Lemetropolitane servono per colle-gare il centro alla periferia e vice-versa. Qui già siamo in zone dovei collegamenti non mancano. E tral'altro la C segue nel primo tratto,dal capolinea sud, il percorso del-l'ex trenino. Niente da fare: l''an-nuncite' del premier Renzi hacolpito anche Roma: i lavorivanno avanti, dicono. Ma già èpartito il braccio di ferro su chidovrà completare l'infrastruttura,se l'attuale Consorzio (Vianini,

Astaldi) o se bisogneràeffettuare una nuovagara d'appalto.E' tutta una questionedi soldi. Come quelliche il sindaco e l'asses-sore continuano achiedere di inserirenel piano di rientro.Altri 100 milioniextra, oltre i 140 rice-vuti dalla RegioneLazio. L'obiettivo è ar-rivare a circa 700 mi-

lioni e contestualmente salvareanche il carrozzone Atac, la mu-nicipalizzata del tpl che que-st'anno ha chiuso il bilancio con219 milioni di euro di deficit.Azienda affossata dalle troppeconsulenze e da spese fuori mi-sura per appalti e manutenzioni.Meno risorse e meno corse, menobus e più disagi. Una visione datassatore senza le giuste alterna-tive. La domanda che in moltivorrebbero porre al 'pedonalizza-tore seriale Marino' (copyright IlTempo) è d'obbligo: il trasportodel futuro, nella metropoli Roma,sarà a piedi?

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impegni e dedichi mezz'ora dellasua giornata, almeno, ad ascoltare leproblematiche di migliaia personeche rischiano di perdere il lavoro acausa delle politiche scriteriate diquesta amministrazione, Il fatto cheZingaretti non sia interessato a ve-nire è una mancanza di rispetto, nonsolo verso famiglie che lavorano in

questo settore e che a breve avrannoricadute occupazionali, ma versoquest’Aula, perché le presenze diZingaretti qui si contano sulle ditadi una mano”.Sul fronte opposto, il capogruppoPD Marco Vincenzi ha provato agettare acqua sul fuoco dichiarandoai suoi colleghi che "è un fatto nuovo

che la presenza di Zingaretti sia di-ventata indispensabile. La propostadi legge adottata dalla giunta non èun fulmine a ciel sereno ma un attoconseguente a un iter preciso e cheprevederà un esame da parte dellacommissione e del Consiglio”.Le parole dei politici vanno, i disagiquotidiani dei cittadini restano e il

consiglio sui trasporti non si sacome finirá, nei corridoi della Pi-sana si parla del 3 ottobre comeprima data utile ma, anche a causadella battaglia che si prevede damartedí 23 settembre per l’approva-zione del Piano Casa, nessuno sisbottona sull’anno.

E.F.

POLITICA&REGIONE IlCORRIEREDIROMAgiovedì 25 settembre 2014 pagina 7

Tutti noi purtroppo conosciamo, chi più chi meno, lostato di emergenza in cui versano da sempre strade emarciapiedi romani. Un vero pericolo per automobi-

listi, scooteristi e pedoni. Senza peraltro approfondire il pro-blema di anziani e disabili, che trasformerebbe il discorso inuna denuncia drammatica e imbarazzante.A ognuno di noi basterebbe fare una passeggiata più attentadel solito nel proprio quartiere per scoprire tutte le varie pro-blematiche che si annidano nelle nostre strade.Ora appena con l'autunno e l'inverno inizieranno le pioggiee le gelate notturne il manto stradale delle strade diventeràper gli automobilisti e gli scooteristi un vero e proprio per-corso a ostacoli, disseminato di buche aperte dall'acqua, avolte vere e proprie voragini, di tratti dissestati e pericolosi,che il comune ogni anno "rattoppa"con interventi non riso-lutivi, che non risolvono mai il problema, ma che anzi lo ri-propongono a distanza di pochi mesi ulteriormenteaggravato.Questo vale per tutte le strade della nostra città, dalle piùsperdute periferie, fino alle strade centrali di grande scorri-mento, dove il problema viene a volte aggravato dai sanpie-trini romani, belli da vedere, ma spesso sconnessi epericolosi, resi viscidi dalla pioggia e dal gelo invernale.

Mi chiedo da tempo il perché non lasciare il sanpietrino, ri-posizionato e ben sistemato, soltanto nelle aree pedonalizzatedel centro, con tutta la sua bellezza ed eleganza, sostituendoloinvece con un moderno asfalto, nelle strade del centro doveè consentito il traffico veicolare e dove spesso, soprattuttocausa pioggia, si verificano incidenti e cadute di motocicli.Analogo problema per i marciapiedi romani,vere e proprietrappole per i passanti, spesso causa di rovinose cadute, di-storsioni, fratture e comunque nel migliore dei casi, spessodissestati e difficili da attraversare.Considerando che il marciapiede viene utilizzato quotidia-namente da anziani e disabili, mamme con la carrozzina ocon bambini piccoli al seguito, si può agevolmente capirel'importanza del problema, che diventa emergenza quandosi parla di anziani e disabili, spesso quasi impossibilitati auscire o comunque a percorrere alcune vie.Di recente un cortometraggio denuncia del regista BernardoBertolucci, da sempre residente a Trastevere, ha messo in evi-denza quanto sopra ho scritto, con la forza e la maestria chegli compete come regista e ora come disabile in carrozzella.Nel suo corto "scarpette rosse"documenta, denuncia e mettea nudo la situazione di degrado e di dissesto di tutto il rioneTrastevere, dove turisti, anziani e disabili residenti devono

compiere vere e proprie “vie crucis” per passeggiare e cam-minare, nelle strade e nei vicoli dissestati.E da Trastevere stessa situazione, in tutto il centro storico,fino alle piùsconfinate periferie, dove a volte mancano deltutto i marciapiedi e le strade sono sterrate.Come è infatti facile immaginare è proprio all'interno deiquartieri della parte più periferica di Roma, dove si regi-strano le situazioni più pericolose e degradate e dove ancorapeggio, nessuno si preoccupa di situazioni obiettive compli-catissime, che non arrivano neanche agli "onori"della cro-noca o ne vengono soltanto sfiorate.Ora con i fondi di Roma Capitale arriveranno le risorse perriqualificare le strade del centro storico della nostra città di-chiara l'assessore ai Lavori pubblici del primo municipio Ta-tiana Campioni.Ma è tutta la città di Roma ad aver bisogno in questo sensodi un vigoroso e serio restyling, che metta in sicurezza lestrade per automobilisti e scooteristi e renda praticabile e vi-vibile la citta a tutte le categoie di cittadini, residenti, visita-tori.Come in un film di tanti anni fa.."Roma città aperta"..a tutti!Sperando che non rimanga solo un buon proposito, scrittoin un titolo di film.

LA CAPITALE DELLE BUCHE,DELLE STRADE E DEI MARCIAPIEDI DISSESTATI

“Via Crucis” RomaIL COMMENTO

di Filippo Gesualdi

IL GOVERNATORE DISERTA SISTEMATICAMENTE L'AULA.PAURA O DISPREZZO?LO SCANDALO

Mobilità, da sei mesi in lista d'attesaN’on c’è pace per il

Consiglio Regionalesulla mobilitá, dapiú di un semestreannunciato, convo-

cato e rinviato a data a destinarsi.Lo scorso mercoledí 17 settembredoveva essere la volta buona, mapoche ore dopo essere stato apertadal Presidente Leodori, dopo duesospensioni dovute all’assenzadella maggior parte degli eletti, laseduta è stata chiusa e rinviata perl’ennesima volta: il consiglio stra-ordinario si terrà, ha assicuratoLeodori, il 6 ottobre.Motivo del contendere l’assenzadall’aula del presidente Zingaretti,trattenuto da indefiniti impegniistituzionali e ripetutamente evo-cato negli interventi dei consiglieridi opposizione.Per Devid Porrello del Movimento5 Stelle: ” il presidente preferisceevitare il contraddittorio e licen-ziare leggi dalla Giunta senza infor-mare il consiglio come accadutocon l’Agenzia Unica per la Mobi-lità”,facendo riferimento alla leggeapprovata il giorno prima che pre-vede l’ accorpamento di Aremol,Astral e Cotral Patrimonio inun”unica società, con funzioni dipianificazione e programmazionedel sistema dei trasporti e della mo-bilita” in maniera unitaria sia perl”area metropolitana sia per quellaregionale.Storace nel suo intervento in aulaha segnalato che “nessuno si imma-ginava che, prima del Consiglio, ve-nisse messa in campo unaprovocatoria proposta di legge digiunta sul riassetto delle società ditrasporto regionale senza ascoltareil Consiglio. Vogliamo sapere daZingaretti che intenzioni ha circa lasua politica dei trasporti”.Per Aurigemma “E' il caso che Zin-garetti annulli una parte dei suoi

Rinviata per l'ennesima volta la seduta del Consiglio regionale. Se ne parlerà il 6 ottobre

Siamo partiti male, in salita, ma le cronachesi limitano alla solite cose, le comparsate deiministri, il colore, le polemichette di retro-guardia. C’è stata una curiosa presa di posizione, chei media hanno debitamente registrato, il sin-daco Marino ha minacciato di togliere il sa-lario accessorio (niente indennità) aidirigenti comunali e scolastici che hanno la-sciato senza arredi (banchi e sedie per ca-pirci) le aule di decine di istituti dellacapitale. Ora vorremmo nome e cognome diquelle persone e la certificazione che quantodetto dal sindaco è stato realmente fatto. La “punizione” dei colpevoli sarebbe unavera notizia. In caso contrario ci sarebbe daregistrare l’ennesima bufala del Campido-glio.

Nante parole, ma nei fattinon succede mai niente.Scuola caos, è un pro-blema di organizzazione,di docenti. Di eterni pre-

cari, di supplenti. Chi è fuori non capi-sce nulla, finalizza l’attenzione allacattedra vuota. Per chi è dentro è diffi-cile avere le idee chiare. Il problema deiproblemi è una questione di graduato-rie. Ne esistono tre tipi: ad esaurimento(che sono fondamentalmente in estin-zione perché non più accessibili dal2008 e su base provinciale), di merito(quella dei vincitori del concorso a cat-tedre, parliamo del 1999, adesso il con-corso del 2012 avrà una nuovagraduatoria e durerà due anni, il tempodi immettere di ruolo tutti i vincitori.)e di istituto. Queste uiltime si artico-lano in prima, seconda e terza fascia.Per la prima fascia si fa riferimento aidocenti iscritti anche nella graduatoria

ad esaurimento, per la seconda fascia sitratta di docenti abilitati ma non vin-centi concorso e con modello A1 e perla terza fascia con modello A2 o A2/bisa seconda dei casi, docenti che hanno iltitolo di studio ma non l’abilitazione. IlDirigente scolastico sceglie da questegraduatorie le varie supplenze in basealle esigenze dell’istituto. L’Ufficio sco-lastico regionale del Lazio impone lachiusura di tali graduatorie entro il 3settembre: ci sono i quindici giorni peril ricorso e poi le graduatorie dovreb-bero essere definitive. L’inizio della at-tività didattica è il 15. Tutto chiaro. Maaccade che alcune scuole non rispettino

l’iter stabilito, e pubblichino le gradua-torie l’11. Se sei fuori non fai a tempo afare ricorso, e si innesca un complicatoeffetto domino che finisce per scardi-nare il sistema. Centinaia di personeche hanno lavorato lo scorso anno re-stano al palo per un ritardo che nasce al-trove. Renzi vuole l’assunzione in totodi tutta la prima fascia e l’abolizionedella terza fascia. In sintesi chi non èabilitato non avrà più accesso all’inse-gnamento e i 93.000 precari iscritti interza fascia con meno di un mese di sup-plenza in tutto non verranno conside-rati precari della scuola. Il caoscontinua.

REGIONE&POLITICAIlCORRIEREDIROMAgiovedì 25 settembre 2014 pagina 8

CAMBIARE TUTTO PER NON CAMBIARE NIENTE, IL SOLITO CAOS

L’antico mercato dei supplentiSPECIALE SCUOLA

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di Alessandra Tardiola

S i tiene Roma, nei giorni 26 e 27 settembre2014, presso la LUMSA (via della Traspon-tina 21, entrata da Borgo S. Angelo 13), ilIV Convegno Nazionale Disturbi dell’ap-prendimento e del comportamento nella

scuola digitale. L’evento, sponsorizzato da Fonder, e or-ganizzato dal Consorzio Universitario Humanitas conla collaborazione scientifica del Dipartimento ScienzeUmane della LUMSA, dell’Istituto di Psichiatria e Psi-cologia dell’Università. Il coordinamento è affidato aldr. Antonio Attianese, la direzione scientifica ai prof.Italo Fiorin e Antonio Augenti.

Disturbi dell’apprendimentoconvegno alla LUMSA

LazioLaziola

del

anitàSSNUMERO 26 ANNO LXVII GIOVEDÌ 25 SETTEMBRE 2014

IL FATTOAnche il Pertini ha il suo reparto infermieristico

a pagina 13

IL PUNTO

a pagina 14

San Giovanni Addolorata:quanto costa un ospedale a misura di donna

Dalle pagine di questo foglio abbiamo già affrontatoi temi che riguardano complessivamente il pro-blema della sanità religiosa nella nostra regione.In queste ore balza agli occhi il comunicato con cuii vertici dell’Idi-San Carlo e la “dependance” di

Caprarola (VT) assicurano il pagamento degli stipendi, già in ri-tardo, approssimativamente per la fine di questo mese . Leggendola nota non possiamo non pensare alla grave crisi che ha travoltoquesto istituto religioso, messo in ginocchio dallo scandalo di unagestione disastrosa. Gli operatori, letteralmente "rapinati" dei lorosoldi e del loro lavoro sono su una zattera di salvataggio in attesache qualcuno li salvi . Dopo manifestazioni, scioperi ed occupa-zioni i l Vaticano deciseil commissariamento dell’intero ordine re-ligioso proprietario della struttura sanitaria nominando unCardinale affiancato dal Presidente del Bambin Gesù, Prof. Giu-seppe Profiti. La ripresa è stata dura a tal punto che con il falli-mento del gruppo sanitario nessuno ha sentito il diritto-dovere diintervenire nell’asta per l’acquisizione del bene e l’unica offerta èstata quella di un gruppo religioso “ sponsorizzato”. Oltre Teverec’è chi parla di smembramento della struttura per offrirla a quali-ficati gruppi della Sanità privata italiana, che dopo essersi infilati

anche nella confusione amministrativa dell’Ospedale del SacroCuore, sono fuggiti a gambe levate. Ora è da vedere come si potràvenire incontro alle esigenze degli operatori e degli assistiti, ricor-dando che dietro l’Idi esiste una ben strutturata Holding di cremee prodotti di bellezza che sono sul mercato ormai da decenni.Qualcuno dice che per conoscere il futuro dell'Idi (che sta otte-nendo in questi giorni il nuovo accreditamento dalla RegioneLazio) si dovrà attendere la fine dell’anno. Quando scoppiò la ri-volta contro “il fuggitivo” Decaminada ( il monarca assoluto del-l'Istituto) tutti si interessarono dell’Idi: il Presidente dellaRepubblica Napolitano, l’allora Sindaco di Roma Alemanno, i ver-tici della Commissione d’Indagine parlamentare sul Servizio Sa-nitario Nazionale; vi furono assemblee e incontri con lapartecipazione di Zingaretti, Marino e Gramazio, tutti interessatialla salvaguardia della struttura conosciuta in Italia per la suaalta professionalità nel campo della dermatologia e per la quale siviene a Roma dalle più lontane provincie italiane. L'augurio aglioperatori di ogni grado e livello, è quello di continuare sulla stradadella professionalità bandendo mistificatori e faccendieri che neglianni passati hanno fatto il bello e il brutto tempo nelle vicendedell’Istituto Dermatologico dell’Immacolata.

Proprio in queste ore sta arrivando al punto di svolta un'altra crisi.I lavoratori del Fatebenefratelli dell’Isola Tiberina sono scesi inagitazione: l’amministrazione ha deciso la riduzione dello stipen-dio del 20% per tutti i dipendenti, con notevoli tagli alle spese com-plessive della struttura che si aggirano intorno a centinaia dimigliaia di euro. Il Fatebenefratelli dell’Isola Tiberina, come ènoto, è una struttura conosciuta in tutta la città per competenza ealta professionalità per molte patologie all’interno del Sistema Sa-nitario Regionale.Dall’Idi all’Ospedale dell’Isola Tiberina continua la “via crucis”degli operatori sanitari di queste strutture che sono storicamenteun baluardo sanitario. Per anni i vertici dell’Isola Tiberina nonhanno saputo approfittare (per incompetenza?) delle alte profes-sionalità dei loro dipendenti creando quindi un conflitto internoche ha portato oggi a tagli e riduzioni di stipendi, che potevano es-sere evitati solo aggiornando la struttura alle esigenze di un pianosanitario che anche la Regione Lazio non ha saputo e voluto fardecollare riqualificando strutture che sono riferimento di tanti etanti concittadini. Qualcuno saprà tirare fuori dai guai quegli ope-ratori?

Il Corvo

La crisi della sanità religiosa: dall’Idi al Fatebenefratelli è una tragedia

Laziola delSSanità Lazio LA MAPPA DEL POTERE

Asl Roma A CENTRO STORICODirettore Generale Camillo RiccioniDirettore sanitario Barbara GiudiceandreaDirettore Amministrativo Alessandro Moretti

Asl Roma B CENTRO STORICODirettore Generale VITALIANO DE SALAZAR

Direttore sanitario Maria Cedrola Direttore Amministrativo Sabrina Cenciarelli

Asl Roma C EUR E DINTORNIDirettore Generale CARLO SAITTO

Direttore sanitario Marina CapassoDirettore Amministrativo Silvia Cavalli

Asl Roma D DA TRASTEVERE A OSTIADirettore Generale Vincenzo PanellaDirettore sanitario Flavia Simonetta PirolaDirettore Amministrativo Filippo Coiro ff

Asl Roma E DAL VATICANO A BRACCIANODirettore Generale Angelo TaneseDirettore sanitario Mauro Goletti Direttore Amministrativo Maria Velardi

Asl Roma F CIVITAVECCHIADirettore Generale Giuseppe QuintavalleDirettore sanitario Francesca Milito Direttore Amministrativo Lauro Sciannamea

Asl Roma G TIVOLI, GUIDONIA, SUBIACODirettore Generale GIUSEPPE CAROLI

Direttore sanitario Federico GuerrieroDirettore Amministrativo Daniele Aguzzi

Asl Roma H CASTELLI, ANZIO, NETTUNODirettore Generale FABRIZIO D’ALBA

Direttore sanitario Narciso MostardaDirettore Amministrativo Francesca Merli

Asl ViterboDirettore Generale LUIGI MACCHITELLA

Direttore sanitario Patrizia ChierchiniDirettore Amministrativo Daniela Donetti

Asl FrosinoneDirettore Generale ISABELLA MASTROBUONO

Direttore sanitario Roberto TestaDirettore Amministrativo Mario Piccoli Mazzini

Asl LatinaDirettore Generale MICHELE CAPOROSSI

Direttore sanitario Alfredo CordoniDirettore Amministrativo Vania Rado

CommissarioFacente funzioneA rischio?VacanteIn uscita a

LEGENDA

Viterbo e San Filippo Neri,interrogativi da sciogliere

Quel paio di incongruenze che denunciavamo la scorsasettimana sono rimaste. A Zingaretti non interessa piùche tanto, ha altro da pensare. Un'occhiata non distratta

alla mappa può far cogliere subito un paio di segnali. I coloridel resto li abbiamo messi apposta. A Viterbo c'è ancora unmanager del quale tutti, indistintamente, hanno chiesto latesta. Sopravvive in grazia di scelte politiche, evidentemente.Al S. Filippo Neri la provvisorietà, la precarietà è rappresentatada una terna interamente "supplente". Lo è da tempo imme-borabile. Quella struttura è segnata.

San Giovanni AddolorataDirettore Generale ILDE COIRO

Direttore sanitario Stefano Pompili Direttore Amministrativo Massimiliano Gerli

Sant’AndreaDirettore Generale Egisto Bianconi Direttore sanitario Lorenzo SommellaDirettore Amministrativo Angelo Scozzafava

San Filippo NeriCommissario Angelo Tanese Direttore sanitario Patrizia Magrini ffDirettore Amministrativo Crocifissa Gagliano ff

San Camillo ForlaniniDirettore Generale Antonio D’UrsoDirettore sanitario Francesco CorteseDirettore Amministrativo Alessandro Cipolla

Policlinico Universitario Umberto IDirettore Generale Domenico AlessioDirettore sanitario Amalia AlloccaDirettore Amministrativo Cristina Boccio ff

IfoCommissario straordinario Valerio Fabio AlbertiDirettore sanitario Marina CerimeleDirettore Amministrativo Giorgio Marianetti

AZIENDE OSPEDALIERE

Asl RietiDirettore Generale Laura FigorilliDirettore sanitario Marilina ColomboDirettore Amministrativo Maurizio Greco

SpallanzaniCommissario straordinario Valerio Fabio AlbertiDirettore sanitario Andrea Antinori ffDirettore Amministrativo Lorella Mengarelli

Ares 118Direttore Generale MARIA PAOLA CORRADI

Direttore sanitario Domenico Antonio IentileDirettore Amministrativo Francesco Malatesta

giovedì 25 settembre 2014 pagina 10

Laziola delSSanità LazioPRIMO PIANO

Zingaretti è fortunato. La famosa centrale degli acquisti funziona davvero

L’EDITORIALE

ORSINO

S dellail

CHI SALEdall’alto Isabella Mastrobuono, Emanuele Emmanueleed Elisabetta Longo

CHI SCENDEdal basso MIchele Caporossi,Nicola Zingarettie Luciano Ciocchetti

Oscure manovre sul 118?Non ne parla nessuno

Èstata una settimanadi ordinaria ammini-strazione per la sa-

nità laziale, le soliteinaugurazioni, i soliti an-nunci, le solite sterili pole-miche dell'opposizione..Ma vogliamo parlare di Eli-sabetta Longo, dirigentedella Regione che in pochimesi ha messo sui giusti

binari la macchina della famosacentrale degli acquisti. Apprezza-bile. Un piccolo giallo nel Pontinofa drizzare le orecchie, Zingarettiha fatto un sanguinoso affrontoalla Fondazione Roma del prof.Emmanuele Emanuele facendosaltare per motivi che al volgo de-vono rimanere ignoti l'operazionedel centro di alta diagnostica. Ilprofessore è uno che se le lega aldito., il governatore deve avercipensato bene. Chissà che posi-zione ha preso il manager locale,Michele Caporossi. Facile fare

marcia indietro ad Alatri, Ama-trice, Acquapendente. più compli-cato litigare con quei poteri fortiche tengono testa alla politica. Sisveglia Luciano Ciocchetti, chescopre le manovre per regalare aiprivati il118, magari smontandol'Ares, agenzia inventata da Sto-race. Piace il sindaco di Colleferro,Mario Cacciotti, pronto a fare lebarricate per difendere il localeospedale. Un suo predecessoreoccupò la Autosole per farsi ascol-tare. Piace anche Isabella Ma-strobuono, la manager della Asldi Frosinone, letteralmente circon-data da nemici ma determinata.Ogni piccolo passo avanti lo comu-nica al mondo attraverso l'ufficiostampa., bene così. Appassisconoi grillini, si siede l'opposizione dicentro destra. Antonello Auri-gemma e Luca Gramazio fannofuoco e fiamme, ogni sciocchezzadi Zingaretti un comunicato. Maserve davvero?

Non è saggio né produt-tivo criticare tutto etutti aprioristica-mente.Le buone ideenon hanno colore , ap-

partenenza politica, sono buone idee ebasta. E così il governatore Zingarettisi è trovato a occupare la poltrona piùalta della Regione Lazio mentre final-mente andava a regime la centralizza-zione degli acquisti.Funziona, sirisparmia parecchio, il presidente puòandarne fiero. Anche se l’idea non è suae almeno tre governatori prima di luihanno accompagnato il maturare diquesta piccola ma geniale idea. Unodegli sprechi più stupidi della sanità èsempre stato dato dal fatto che ciascunsoggetto, ciascuna struttura compravada sé quel che serviva, dagli aghi alla ri-storarazione al pacchetto della lavande-ria-pulizia-vigilanza. Prezzi diversi,spesso lontanissimo e - sotto sotto –l’opportunità di qualche affare pocochiaro. Se la regione fa gli acquisti pertutti impone e/o negozia un prezzo daposizione di forza. Altre regioni hanno

già realizzato questa rivoluzione, ci staarrivando anche il Lazio. E nel 2014 perl’acquisto di beni e servizi sono stati ri-sparmiati 246 milioni di euro, dopoaver strappato i prezzi migliori per gliaghi ipodermici e per le garze, hanno ri-sparmiato 4 euro su ogni pasto per i pa-zienti degli ospedali, hanno ridottoanche del 50% il costo di prodotti chegià valevano pochi centesimi. Il nuovocorso parte dall’estate del 2013 sotto laregia di una dirigente energica, Elisa-betta Longo, e la stretta sugli acquisticambia il corso della storia economicae finanziaria della Regione. Si fissano iprezzi di riferimento per i dispositivimedici, un provvedimento che ha ri-guardato oltre 500 prodotti ai quali èstato assegnato un range da cui nessunaAsl ha potuto discostarsi. E così, peresempio, gli aghi ipodermici per siringasono passati da 0,0013 di euro a 0,008.Lo stesso per le garze, da 0,33 centesimidi euro a 0,27. O le provette sterili per iprelievi: da 0,0124 a 0,058. Tutti pro-dotti di larghissimo consumo nella sa-nità, ordinati in quantità enormi, le cuiriduzioni incidono in maniera significa-tiva sui bilanci finali. E’ l’uovo di co-lombo, vale i pasti giornalieri, leoperazioni di lavaggio e pulizia dellabiancheria. Non ci sono più margini per“mangiarci sopra”, tutto è più ordinato.E funziona - benvenuti nella vera spen-ding review. - Forse perché in questoquadrante la politica resta necessaria-mente fuori. Non è taglio, non è dimi-nuzione di qualità di servizi, è solorazionalizzazione. Se qualcuno adot-tasse questo approccio anche per la po-litica della sanità regionale nel suocomplesso forse la rivoluzione arrive-rebbe sul serio. Gli sprechi sono altri evanno inquadrati in un altro contesto.Ma a questo Zingaretti non è ancora ar-rivato.

giovedì 25 settembre 2014 pagina 11

Dona il tuo 5xMille all’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena e all’Istituto Dermatologico San Gallicano. Darai il tuo sostegno alla ricerca e alla prevenzione contro i tumori e le malattie della pelle.

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Laziola delSSanità LazioCRONACHEgiovedì 25 settembre 2014 pagina 13

I l Pertini si aggiorna, in linea conle nuove direttive della Cabina diregia della sanità regionale. Arri-vano l'Ambi (Area assistenziale amedia-bassa intensità a gestione

infermieristica e la ‘Discharge Room’, ov-vero un’area a disposizione dei pazientidimessi in attesa dell’arrivo dei loro fami-liari per rientrare a casa o dell’ambulanzache li trasferirà in un’altra struttura.L'Anaao (medici ospedalieri) contesta magli uomini di Zingaretti vanno avanti perla loro strada. E all'inaugurazione, afianco del direttore generale della AslRmB Vitaliano De Salazar è stato pre-sento anche lo stesso governatoreL’Ambi è un modulo aggiuntivo di rico-vero attivo h24, costituito da 10 postiletto funzionali, la cui gestione organizza-tiva è affidata al personale infermieristico.Qui potranno essere accolti e assistiti pa-zienti provenienti da tutte le unità opera-tive ospedaliere, senza limiti di età eaffetti da patologie cronico-degenerative;persone che continuano ad afferire alla re-sponsabilità del Medico dell’Unità Ope-rativa di provenienza o che possonoessere dimesse dal reparto per ‘acutì, il cuibisogno sanitario è quello di mantenerela stabilizzazione clinica raggiunta nel

corso del ricovero acuto e di assistenza in-fermieristica continuativa nelle 24 ore; di-missibili ma per i quali è necessarioorganizzare un adeguato percorso diuscita dall’ospedale. La ‘Discharge Room’,invece, sarà attiva dal lunedì al sabatodalle ore 8 alle ore 20 e dalle ore 8 alle ore

14 nei giorni festivi. L’obiettivo di questasoluzione organizzativa, che rientra neiprocessi di bed-management, è quello diconiugare gli aspetti dell’umanizzazionedelle cure e dell’accoglienza con l’ottimiz-zazione della gestione dei pazienti in at-tesa al Pronto Soccorso che vengono

accolti quindi in reparto in tempi piùbrevi. Il personale di assistenza della Di-scharge Room aiuterà i pazienti e i suoi fa-miliari occupandosi delladocumentazione sanitaria e fornendotutte le informazioni sulle modalità di di-missione ma anche provvedendo alla con-segna dei farmaci prescritti dal medico direparto e dando le dovute indicazionisulla somministrazione. "E' il tassello diuna profonda innovazione nel sistema sa-nitario del Lazio, frutto di una nuova vi-sione con cui vogliamo dare delle risposte- dice Zingaretti - Vogliamo costruire unmodello di sanità che abbia l’ambizionedi passare da una fase con più costi emeno cure ad una fase in cui ci siano piùcure e meno costi».De Salazar, manager di lungo corso (ul-tima prestigiosa poltrona occupata quelladello Spallanzani - gioca la sua partita inun territorio complesso e difficile e spiegache questa sarà la prima delle tante inizia-tive che il Pertini intende realizzare al-meno una ogni mese. "L’attenzioneprincipale – commenta – è rivolta al ma-lato e alle sue esigenze. Per noi il fattoreumano è fondamentale e per questo ab-biamo voluto creare un ambiente confor-tevole e adeguato alle esigenze delpaziente e dei suoi familiari.".

Anche il Pertini ha il suo reparto infermieristicoINAUGURATO DAL GOVERNATORE, DIECI POSTI LETTO ATTIVI H24IL FATTO

di Francesco Vitale

Parte anche la Discharge Room, per la gestione dei pazienti in attesa di passare dal Pronto Soccorso ai reparti

Dott. Ciatti, cosa si intende per lesione del legamento crociato anteriore?“Una lesione del LCA è la rottura traumatica di tutte o di parte delle fibre che com-pongono il legamento, si parla quindi rispettivamente di lesione completa o parziale.Esistono anche lesioni non traumatiche del legamento ( ad esempio cisti, lesionidegenerative ecc.) ma queste sono piuttosto rare. In genere, per lesione intendiamoquella traumatica, cioè la rottura, che implica un’instabilità articolare, ovvero unafacile tendenza a distorsioni per traumi anche banali. Ciò limita la possibilità dieseguire attività sportive che implicano scatti, cambi di direzione repentini o ricadute da salti”. Come mai i calciatori sono così esposti al rischio di lesione del LCA?“I movimenti con cui si può verificare di rottura dell’LCA sono prevalentemente quelli che chiamiamoflesso-valgo-rotazione esterna e flesso-varo-rotazione interna. Molto frequenti nel calcio, si hannoquando con lo scarpino fisso al terreno si effettuano torsioni in un senso o nell’altro del ginocchio, aginocchio piegato. Quando la forza del movimento supera la resistenza del legamento, si ha la rotturadello stesso, isolata o associata a lesione di altre strutture capsulo-legamentose come ad esempio imenischi o i legamenti collaterali”. Come si interviene in caso di rottura del legamento crociato anteriore?“La sintomatologia acuta è in genere rappresentata da gonfiore e rigidità antalgica, per cui è fonda-mentale nella fase iniziale recuperare il movimento articolare e permettere il riassorbimento del-l’ematoma: se quest’ultimo è particolarmente esteso e provoca dolore da tensione, si può eseguireun’artrocentesi (aspirazione con ago). Se il dolore è elevato, o esistono lesioni associate, ad esempiodei legamenti collaterali, può essere utile una temporanea immobilizzazione a scopo antalgico conun tutore, anche per evitare stress eccessivi sulle strutture lesionate. Può essere utile qualche giornodi scarico e di deambulazione con due bastoni canadesi se vi sono segni clinici o di risonanza ma-gnetica di contusione ossea profonda. Terapia antinfiammatoria, antidolorifica e antitrombotica sonoconsigliate nei primi giorni. Risolta la fase acuta del dolore e del versamento, fondamentale è la pre-

coce mobilizzazione per evitare rigidità sia in flessione che in estensione. A questopunto, appena il dolore è passato e il ginocchio ha riacquistato una discreta mobilità,è possibile eseguire l’intervento. In caso di pazienti giovani e sportivi, o anche menogiovani ma che lamentano instabilità, l’indicazione è la ricostruzione del legamentoche si effettua con un intervento in artroscopia, cioè osservando dall’interno tramitedue o tre piccole incisioni le strutture del ginocchio con una telecamera collegataad un’ottica e una fonte luce che inviano le immagini su un monitor. Al posto dellegamento rotto, che viene rimosso, si utilizza un trapianto prelevato dallo stesso

ginocchio del paziente ( il terzo centrale del tendine rotuleo o i tendini dei muscoli gracile e semiten-dinoso) che viene inserito nella posizione originariamente occupata dal legamento lesionato e bloccatocon dei piccoli mezzi di sintesi in titanio o riassorbibili”. Quali i tempi di recupero?“Per l’inizio della ripresa dell’attività sportiva i tempi si aggirano intorno ai 3-6 mesi in base a diversifattori tra cui forza muscolare recuperata dal paziente, caratteristiche fisiche e tipo di disciplina sportivapraticata”.

Dr. Riccardo Ciatti

Medico Chirurgo

Specializzato

in Ortopedia

e Traumatologia

LESIONE DEL LEGAMENTOCROCIATO ANTERIORE

Cause, sintomi e trattamento. Il Dott. Riccardo Ciatti spiega: “La lesione può avvenire quando il ginocchio è sottoposto

ad una rotazione forzata o violenta iperestensione”di Paolo Brandimarte

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Un ospedale a misura di donna.L’attribuzione è importante, diquelle che – paradossalmente -mettono a rischio la credibilità diuna struttura, basta una sbava-

tura, un incidente (sempre possibile in ambitosanitario) e il “bollino rosa”, attribuito a poco piùdi duecento nosocomi in tutta Italia si trasformain una vuota enunciazione di principio. In realtàl’Azienda Ospedaliera S. Giovanni Addolorata,al di là della retorica si è messa da tempo nelladirezione giusta, con una attenzione ragionataalle problematiche sanitarie – generali e partico-lari - dell’utenza femminile. Non c’è neanche bi-sogno di agitarla, questa peculiarità, né didiffondere comunicati. Con tutte le cautele, lepercentuali di errore e gli inevitabili del caso, bi-sogna ammettere che da questo punto di vista lecose funzionano e non per i quadranti di inter-vento tipicamente declinabili al femminile, comel’area ginecologica e neonatale. Prendiamo comeesempio il settore neurologico, in particolarequello delle malattie neurodegenerative. L’ Al-zheimer, anche se la prevalenza della malattia nelsesso femminile è solo lievemente superiore alsesso maschile, nella pratica quotidiana è una

malattia “al femminile” in quanto le donne(mogli, figlie, sorelle…) svolgono nel 70% deicasi il ruolo di caregiver, dedicando al congiuntomalato 4-6 ore di assistenza al dì per un periodomedio di 4-5 anni. Questo ruolo “non scelto” leespone a problemi fisici e psicologici, all’isola-mento sociale, a difficoltà economiche. Ebbene

il Centro diagnostico specialistico per le de-menze del S.Giovanni rivolge particolare atten-zione alle donne caregiver mettendo a lorodisposizione una serie di aiuti che vanno dal ser-vizio di Counseling telefonico, a interventi psi-coeducazionali, quali il “Laboratorio del SaggioCaregiver”, fino agli interventi psicologici indi-

viduali e ai gruppi di sostegno . Nel Centro Scle-rosi Multipla i pazienti in follow up hanno unaprenotazione privilegiata per l’esecuzione di RMencefalo e midollo di routine entro 2 /3 setti-mane oppure, in caso di necessità, entro pochigiorni.Più facile individuare il filo conduttore nel qua-drante della oncologia, della senologia, che com-prendono il percorso completodiagnostico/terapeutico per donne con patolo-gia mammaria dalla diagnosi alla terapia e allariabilitazione fisico-psichica con supporto scien-tifico e ricreativo in collaborazione con associa-zioni di volontariato. Queste ultime, composteda donne già operate al seno, offrono sostegnoalle nuove pazientimediante incontri di appro-fondimento scientifico con il coinvolgimentodegli specialisti. Il Centro si impegna nella salva-guardia della qualità della vita per le donne ope-rate con cancro della mammella; per tale motivosi sono intraprese da anni, in collaborazione conassociazioni di volontariato, onlus e fondazioni,importanti iniziative quali manifestazioni infor-mative, “l’altra faccia della medaglia”, con la par-tecipazione di specialisti, corsi di “make up” e la“banca della parrucca”. E tutto questo nella ge-stione del vissuto ospedaliero conta davvero.

di Franca Palmieri

Laziola delSSanità Lazio CRONACHE giovedì 25 settembre 2014 pagina 14

L'APPROCCIO DELL'AZIENDA OSPEDALIERA S.GIOVANNI ADDOLORATANEI CONFRONTI DELL'UNIVERSO FEMMINILEIL PUNTO

Quanto conta un ospedale a misura di donna

LazioLazioladelSSanità

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Quotidianodi informazioneindipendente

Iscritto al Tribunale di Roma n.437/2009

dall 18/09/2009

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direttore responsabileGiovanni Tagliapietra

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PRESENTATA A MAASTRICHT LA PRIMA APPLICAZIONE CLINICA DEL METODO REALIZZATODALL’IRCCS FONDAZIONE SANTA LUCIA CON IL MONTECATONE REHABILITATION INSTITUTELO STUDIO

Laziola delSSanità LazioSANITÀ&RICERCAgiovedì 25 settembre 2014 pagina 15

Una formula matematica per valutare il potenziale riabilitativo

Stabilire all’inizio delricovero riabilita-tivo le potenzialitàdei pazienti e se-guirne l’evoluzione

nel corso del tempo, distin-guere gruppi di pazienti o con-dizioni a più alto rischio di nonraggiungere il potenziale riabi-litativo per studiare percorsispeciali, prendere decisioni or-ganizzative e colloquiare conaltre strutture sulla base didato oggettivi sulle potenzia-lità dei pazienti. Sono tre ele-menti cruciali nella gestione distrategia riabilitativa di pa-zienti mielolesi: permettono dipianificare e finalizzare l’inter-vento. A fornire questo stru-mento di valutazionecomplessivo è Sci-Armi (Spi-nal Cord Injury Ability Reali-zation Measurement Index) unindice della realizzazione delleabilità nelle attività di vita quo-tidiana (il rapporto tra la capa-cità funzionale osservato e lamassima capacità funzionale possibile),espresso in percentuale. Sviluppato in unrecente studio multicentrico internazio-nale del dott. Giorgio Scivoletto - SezioneMielolesi dell’ IRCCS Santa Lucia diRoma- Sci-Armi permette, per la primavolta, di valutare il potenziale riabilitativo

e il successo della riabilitazione dopo le-sione midollare al netto dello stato clinico(punteggio motorio) e delle caratteristi-che demografiche (sesso ed età) dei pa-zienti.Lo studio, realizzato incollaborazione con il Montecatone Reha-bilitation Institute. È stato premiato al 53°

Congresso dell’International Spinal CordSociety (ISCOS), tenutosi a Maastricht,Olanda dal 2 al 4 settembre . Nell’occa-sione i ricercatori hanno presentato laprima applicazione clinica dello Sci-Armisu 310 pazienti ricoverati nelle due strut-ture.

La differenza tra 100 (punteg-gio Sci-Armi che rappresenta il100% della capacità) e l'attualepunteggio dei pazienti primadella riabilitazione, rappre-senta il potenziale riabilitativoper un determinato deficitneurologico. La variazione dicapacità durante la riabilita-zione è considerata rifletterefondamentalmente l'effettodella riabilitazione.Applicando questa formula aipazienti dei due centri èemerso che solo una piccolapercentuale di pazienti vienedimessa avendo realizzato il100% del loro potenziale riabi-litativo. Un’ulteriore analisi deifattori che potrebbero influen-zare tale risultato ha dimo-strato che la realizzazione delpotenziale riabilitativo è con-dizionata dalla presenza dellecomplicanze della lesione mi-dollare, in particolare dellepiaghe da decubito. I ricerca-tori ha inoltre postulato cheuna parte dei risultati ottenuti

potrebbero essere spiegate con scelte dicarattere organizzativo, come, per esem-pio, quella di trasferire i pazienti a strut-ture con diverso impegno assistenziale oall’assistenza territoriale una volta che ab-biano raggiunto un determinato poten-ziale riabilitativo.

di Giulio Terzi

LITORALE IlCORRIEREDIROMAgiovedì 25 settembre 2014 pagina 17

catastrofici. Il Presidente del Municipiodeve bloccare la regione Lazio primache venga provocato un danno irrepa-rabile a tutta la costa, spostando l’ero-sione costiera a sud, versoCastelporziano. Mi auguro che in que-sto momento di crisi si possa rifletterecon tutte le parti in causa in modo danon buttare altri soldi in mare”. Per la ri-costruzione di questo tratto di arenilesono stati spesi, sino ad oggi, oltre 70milioni di euro in dieci anni, suddivisiin due interventi di riporto di sabbiache hanno dato modesti risultati. L’ero-sione, infatti, ha puntualmente smantel-lato alle prime mareggiate quantofaticosamente l’uomo aveva ricostruito.Dal fallimento di queste “costose” ini-ziative e dal successo della metodologiautilizzata nel ’92 per la ricostruzionedella spiaggia antistante il centro e l’areadel pontile, ha preso le mosse l’enne-simo piano regionale contro il quale,oggi, si schierano anche una parte dei

balneari. “Gli 8 pennelli previsti sul litorale diOstia Levante, che la Regione Lazio haintenzione di realizzare, rischiano dicausare un disastro ambientale. – so-stiene l’Assobalneari Roma nel testo diuna nota inviata all’Assessore all’Am-biente della Regione Lazio – “ la posi-zione espressa dalla quasi totalità deiconcessionari balneari – sottolinea inmerito il presidente Renato Papagni -prevede l’attuazione di un ripascimentomorbido enon la posadi pennellisul fondo.L’ i n s t a l l a -zione, in-f a t t i , d istrutture ri-gide in acquaperpendico-lari alla costa,viene repu-

tata dannosa e non risolutiva dei feno-meni erosivi. L’effetto dei cosiddettipennelli è soprattutto quello di spostarei fenomeni erosivi. Il progetto che pre-vede la posa di 8 pennelli in scoglieratrasversali alla linea di costa, significaprodurre una distribuzione delle sabbieall’interno dei pennelli, che comporte-rebbe nel giro di due o tre anni la defi-nitiva cancellazione degli attualistabilimenti, oltre ad espandere l’ero-sione fin sulle spiagge della Riserva Pre-

sidenziale,sugli arenilidella spiag-gia Libera diCastelpor-ziano, met-tendo indiscussioneanche la te-nuta dell’in-tero sistemadunale di

I l ripascimento di Ostia levantedeciso dalla Regione Lazio,ossia la ricostruzione dellaspiaggia erosa dal canale deipescatori fino allo stabili-

mento “Venezia”, opera necessaria peri devastanti effetti erosivi su questotratto di spiaggia di oltre due chilome-tri, scatena un putiferio e divide, tra fa-vorevoli e contrari, anche gli stessibalneari. Per l’Assobalneari è una sortadi “suicidio” che potrebbe provocare ildefinitivo la morte dell’intero arenile diOstia, spiaggia di Castelporziano com-presa. Il M5S si rivolge allora al presi-dente del Municipio Andrea Tassone:“L’intervento predisposto dalla regioneLazio con pennelli a T - afferma PaoloFerrara, capogruppo del movimento invia Claudio - dimostra incompetenza emancanza di programmazione da partedi chi amministra questo territorio. E’una pura follia ed i risultati sarebbero

SCONTRO SULLA RICOSTRUZIONE DI SPIAGGE E DIGHE, IL PROGETTO DELLA REGIONE DIVIDE I BALNEARI

NONOSTANTE I RIPETUTI AVVISTAMENTI, RESTANO FATTI ISOLATI

Il Municipio ci riprova, in una conferenza stampa nellaquale sono stati resi noti i dati di un “sondaggio” sulgradimento della pedonalizzazione il presidente An-drea Tassone ha annunciato: “Entro metà ottobre pub-blicheremo il bando per la prossima edizione di OstiaMon Amour – ha anticipato – l’idea è quella di affidareall’esterno l’organizzazione della manifestazione a ununico soggetto. Sarei ben felice se su questo territoriosi costituisse un rapporto di collaborazione tra i bal-neari e i commercianti per partecipare al bando as-sieme: perché oltre alla protesta…. ci deve essereanche la fase propositiva”. Per il municipio si dovrà ri-considerare l’ampiezza dell’area pedonalizzata, conuna chiusura fissata da piazzale Magellano a via SanGallo, mentre lo stesso Tassone ha sottolineato chel’ipotesi resta quella di mantenere la chiusura al traf-fico serale per tutta la settimana di entrambe le car-reggiate del lungomare. Dunque, nonostante lecritiche l’idea della pedonalizzazione resta in vigoreed anzi, già si pensa a riproporla la prossima estate,costi quello che costi in termini di consensi e costi vivi.Ostia mon amour è stata possibile grazie ad un con-tributo straordinario della Regione Lazio di centomilaeuro, a cui si aggiungono circa 28 mila euro per l’ac-quisto di transenne e cartellonistica, infine ammontaa circa 120 mila euro il costo degli straordinari dellapolizia municipale, in linea si affretta a dire con laspesa sostenuta gli anni precedenti per sorvegliare lestrade del quartiere, servizio al quale, è evidente sonostati sottratti uomini e mezzi tutte le sere per garantireil rispetto dell’area pedonale. I dati dell’ascolto delterritorio, da distinguere da “sondaggio”, che sarebbestata una cosa molto più complicata e costosa, se-condo Tassone e la sua Giunta avrebbero dato ragioneal Municipio che si sarebbe così convinto a ripresen-tare l’evento con le stesse modalità. Una lettura deidati pubblicati più attenta segnala però una diversarealtà: innanzitutto, alle 14 mila mail inviate hanno ri-sposto solo in 2 mila, poco meno del 20%, segno chel’argomento non era certo gradito nonostante l’invitodel presidente del Municipio. Delle duemila personeche hanno risposto al questionario il 44,7% ha am-messo di avere frequentato poco la manifestazione el’11% non è mai venuta, ossia, oltre la metà degli in-tervistati aveva frequentato solo saltuariamente il lun-gomare….di questi 900 intervistati, il 30% avevascelto di venire soprattutto nei fine settimana. Eb-bene, non sono mancati suggerimenti e “critiche”volti a migliorare il servizio, quali: il 57% ha indicatonecessario adeguare le aree sosta ed il 32% si è la-mentato dell’aumento di traffico nelle strade limi-trofe, due dati denunciati sempre dal fronte del “no”e rimasti inascoltati.

En. Bia.

SOLO IN DUEMILA HANNO RISPOSTO ALLE14 MILA MAIL INVIATE DAL CAMPIDOGLIO

I dati di Ostiamon amour

EMERGENZE

Gli squali di Ostia sono buoni…per ora nonattaccano l’uomo e la balneazione sarà an-cora tranquilla anche nei prossimi anni. In-

tanto però, dinanzi all’arenile della “Marinella” allacomparsa degli squali è scattato il fuggi fuggi. Infattiun esemplare di quasi due metri è arrivato sino apochi metri dal bagnasciuga della spiaggia sguaz-zando tra i bagnanti. I bagnini hanno fatto usciretutti dall’acqua e per oltre due ore nessuno, nono-stante la calura, è entrato in acqua. . “Dalla descri-zione e dalle foto che abbiamo visionato possiamoaffermare che si tratta di esemplari innocui perl’uomo. – ha affermato con tono rassicurante il Ca-pitano Lorenzo Savarese, comandante della Capi-taneria di Porto di Roma –gli avvistamenti questaestate sono stati tre, in due casi riteniamo che possa

trattarsi di un cucciolo di Palombo di circa unmetro, mentre nel primo caso, effettivamente si trat-tava di una verdesca di quasi due metri. Si tratta dieventi eccezionali così come sono eccezionali gli av-vistamenti nelle nostre acque. Gli esperti sono al la-voro anche se forse l'episodio più preoccupante èstato proprio quello dello scorso 11 agosto perchélo squalo è arrivato davvero vicino alla riva. Se-condo i veterinari era disorientato e forse malato,per questo sarebbe arrivato vicino alla spiaggia. Almomento non abbiamo altre spiegazioni”. Solo unevento eccezionale, dunque, o….gli squali stannodavvero diventando una minaccia anche nei nostrimari? Analizziamo i fatti: gli avvistamenti sono statitre nel giro di pochi giorni, il primo, quello più ecla-tante era probabilmente una verdesca, il giorno se-

guente, nuovo avvistamento di uno squalo, stavoltaquasi tre chilometri più a Sud, a ridosso del terzocancello di Castelporziano. Il terzo avvistamentodopo ferragosto, quando alcuni pescatori hannovisto una “pinna” sospetta e minacciosa all'altezzadella spiaggia libera di piazzale Magellano. “Ab-biamo intensificato i controlli per mare ma ancheda terra - prosegue il Comandante Savarese - dovela guardia Costiera ha dislocato diverse squadre neipunti dove sono stati registrati gli avvistamenti. Loabbiamo deciso soprattutto per tranquillizzare lagente al mare perché, secondo noi non c'è statoalcun allarme. Si tratta di esemplari innocui perl'uomo che anche in altre occasioni si sono avvici-nati alla costa”.

En. Bia.

M arco Salvi non si arrende eper protesta si è incatenato dinuovo al cancello del palazzo

del Governatorato. Il presidente dell'Asso-ciazione Villaggio Africa, infatti, dopo losciopero della fame dello scorso luglio, ètornato a protestare per la mancata attua-zione di una determinazione municipaleche prevedeva il ripristino dello stato deiluoghi di un terreno comunale da troppianni abbandonato e trasformato in disca-rica abusiva, tra l'altro, considerata con-causa degli allagamenti verificatesinell’area. Nel corso della CommissioneAmbiente del 22 luglio scorso, infatti, ildirigente della U.O.T. si era impegnato arisolvere il problema entro un mese, ed in-

vece, sono passati 60 giorni senza che siastata eseguita la bonifica del terreno. Lapioggia ha acuito una situazione già diffi-cile. I caseggiati del Villaggio Africa, neipressi di Dragoncello, soffrono di degradoambientale ed idraulico a causa della pre-senza di una discarica abusiva sorta e cre-sciuta su un terreno comunale.Nonostante la determinazione dirigen-

ziale che impone l'abbattimento dei ma-nufatti abusivi che insistono sull'area e no-nostante l'ordinanza sindacale disgombero che prevede il ripristino dellostato dei luoghi, provvedimenti a costozero per l'Amministrazione in quanto do-vrebbe essere attivata la procedura "indanno" nei confronti del responsabiledegli abusi, il Municipio ha preferito “non

fare” e mantenere la discarica e conse-guenti allagamenti.“La protesta non vio-lenta ha prodotto un non risultato. –dichiara Marco Salvi - A questo puntosono costretto ad utilizzare altri strumentimeno convenzionali per richiamare l'at-tenzione su una evidente illegalità protrat-tasi nel tempo. In questi giorni, adesempio, l'Amministrazione Comunale haavviato un censimento sui danni causatidagli allagamenti del 31 gennaio scorso,operazione che nel nostro Municipio sep-pure in forma diversa abbiamo già vissutonel 2002. E' del 2002 che aspettiamo il ri-sarcimento dei danni, ma soprattutto larealizzazione delle opere per la messa insicurezza di tutto il Municipio”.

Gli squali di Ostia sono “buoni”

Un quartiere si ribella: no alla discarica

Capocotta”. Ruggero Barbadoro, presi-dente Fiba Lazio però replica: “Sul pro-getto del prof. Leopoldo Franco –afferma Barbadoro – presentato a suotempo in Regione eravamo tutti d’ac-cordo. L’opera prevede il posiziona-mento di 8 pannelli a T, della lunghezzadi circa 150 metri alla distanza di400metri l’uno dall’altro nei circa 3 chi-lometri di costa interessata. L’idea ga-rantiva la difesa degli arenili e losviluppo di una sorta di ripascimento faida tè che ogni concessionario è prontoad effettuare autonomamente ed a suospese e che consiste nel recupero dellasabbia erosa dal mare e depositata apoche decine di metri. La spesa previstaammonta a quasi di 6 milioni di euro el’opera è stata già appaltata nel 2012. Perla nostra esperienza è l’unica manierache assicurerebbe garanzie. Bloccaretutto significa rinviare ancora e lespiagge di levante sono oramai al col-lasso”.

Mare nostrum, rischio erosionedi Enzo Bianciardi

LA BORGATA VILLAGGIO AFRICA CONTINUA AD ALLAGARSI E A ESSEREINVASA DAI RIFIUTI. LA PROTESTA DEI CITTADINI

Inizia la corsa per un postoal sole di Roma. Si scriveCittà metropolitana, silegge - ancora - Provincia.Perché il nuovo ente che

vedrà la luce dopo il voto delprossimo 5 ottobre (cui possonopartecipare solo amministratoriin carica) avrà un consiglio for-mato da 24 consiglieri, non piùda 48; cancella le indennità, manon i rimborsi spese; si occuperàdi tutto il territorio provinciale, apartire dai rifiuti per arrivare allamobilità. Con strutture cheavranno un costo che il premierRenzi prometteva di cancellare.In corsa c'è anche una decina tragli eletti nei Castelli romani. Intotale 13, lo stesso numero chespetterebbe alla rappresentanzaextra Capitale. Tre i sindaci cheguidano la formazione. Tra que-sti anche un capolista: è MarcoDe Carolis, inquilino di palazzoBorghese a Monte Compatri, eprimo dell'elenco depositato dalNuovo centrodestra di Alfano. Insieme al collega di Marcellina,Pietro Nicotera, De Carolis avevalanciato l'idea di una forza tra-sversale apartitica che pensassesolo a portare in seno all'assisemetropolitano le istanze dell'hin-terland. Una mossa da larghe in-tese: la proposta, però, è cadutanel vuoto. 'Contro' il primo citta-dino compatrese due colleghi,ma esponenti del Pd: Fausto Ser-vadio per Frascati e PasqualeBoccia per Rocca Di Papa. Era

stato proprio quest'ultimo, adagosto, a lanciare un allarme sulrischio di essere fagocitati dallaCittà eterna: più che aderire allabattaglia contro il romanocentri-smo (copyright del sindaco mon-ticiano), ha preferito l'Unionedei Comuni del compagno di par-tito Emilio Cianfanelli, guida diAriccia. Mossa vincente: unastrappo solo minacciato, che glivale un posto nella tormentatalista democratica.Tra di loro, infatti, c'era ancheAlessia Biocco. La numero due diAugusto Cappellini, al timone diColonna, è stata fatta fuori all'ul-timo minuto. Gioco di veti incro-ciati tra le correnti dem. A doverrinunciare a uno dei suoi candi-

dati è, infatti, il ras rosso dei Ca-stelli, Bruno Astorre. Il senatore,ed ex consigliere regionale, sideve infatti 'accontentare' di averimposto tra i papabili vice presi-denti dell'Area metropolitana unaltro tra i suoi adepti: si tratta diMauro Alessandri, primo citta-dino di Monterotondo. Per farandare in porto la trattativa eportare a casa il secondo scrannopiù importante, nel nuovo consi-glio, il parlamentare ha dovuto ri-nunciare a un posto. Con annessabagarre interna.Alla fine dalla zona, per il Pd, ar-rivano altri tre consiglieri: AnnaMaria Perinelli da Ciampino, Ro-berto Leoni da Velletri, Massimi-liano Borrelli da Albano Laziale.

Identikit, quest'ultimo, su cuisembrerebbero concentrar- si leattenzioni del centrosinistra, chespera di piazzare almeno un rap-presentante del quadrante - con-siderando che i democraticihanno messo in lista, su 24 can-didati, 8 rappresentanti di RomaCapitale - . Il nome di Borrelli, ra-gionano negli uffici del partito,potrebbe essere quello giusto perriuscire a blindare Nicola Marini,che la prossima primavera ten-terà il bis da sindaco. Con loroanche l'ex primo cittadino di Gal-licano nel Lazio, Danilo Sordi.Ce l'ha fatta a raccogliere il 5%delle firme, minimo 85 sottoscri-zioni per presentare gli aspirantimembri, anche il MoVimento 5

stelle. Sulla griglia di partenza ipentastellati si presentano conEmanuele Dessì (Frascati), Da-niele De Sisti e Marilena Checchidi Ciampino, Andrea Galati perMonteporzio Catone, AntonioPucci da Rocca Priora. Un risul-tato ottenuto anche grazie all'ap-poggio che i grillini hannoricevuto dagli avversari. Se inCampidoglio a firmare per lorosono stati i pezzi da novantacome Alfio Marchini, leader de laLista del Cuore, e Fabrizio Pane-caldo, coordinatore della mag-gioranza di centrosinistra; neiCastelli è stato Mirko Fiasco,consigliere forzista a Frascati(anche se i rumors lo danno lon-tano da Forza Italia), ad adope-rarsi per il M5s.A destra chiudono gli elenchi ca-stellani Edy Palazzi (Fi), vicesin-daco di Nemi, e MarcoSilvestroni (FdI), consigliere adAlbano. Un miniesercito di can-didati che proverà nell'impresa diraggiungere i 41 punti che ser-vono per la matematica elezionenell'assise di Palazzo Valentini.Perché stavolta non vince chi rac-coglie più preferenze, ma chi rac-coglie i voti giusti: la 'x'dell'eletto di Roma, infatti, valeda 9 a 200 volte in più rispetto al-l'hinterland. È questa la battaglia,prima dello statuto e delle futurecompetenze, che bisognerà vin-cere: non solo per varcare laporta dell'assemblea metropoli-tana, ma per evitare di essere fa-gocitati dalla Capitale.

POLITICA&CASTELLI giovedì 25 settembre 2014 pagina 18

SCENARI

Partita la corsa per un posto al sole di RomaSI SCRIVE CITTÀ METROPOLITANA, SI LEGGE - ANCORA - PROVINCIA, SI VOTA IL 5 OTTOBRE.TREDICI I CANDIDATI DAI CASTELLI ROMANI

di Giovanni Santoro

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“La corsa verso il basso della no-stra economia sembra essersiarrestata ed anzi una prima in-versione di tendenza si sta af-facciando.Ma continuiamo a

rilevare che i cambiamenti di segno non sono maitali da poterci considerare fuori pericolo e il baratrodella crisi sembra sempre lì pronto a riassorbirci daun momento all’altro" Così il presidente di Feder-lazio Silvio Rossignoli ha introdotto martedì scorsopresso la sede della Associazione la presentazionedella consueta indagine congiunturale sullo statodi salute delle piccole e medie imprese del Lazio,effettuata su un campione di 350imprese associate,sia manifatturiere che dei servizi. Lo studio ha ri-guardato il semestre gennaio-giugno 2014. Lucidal'analisi di Rossignoli davanti ad una platea di im-prenditori e di politici (presente anche il governa-toreZingaretti). "Ill nostro tessuto produttivo risalea china a fatica, con un incedere lento, incerto, con-tradditorio, dove il rischio di mancare un appiglioe di precipitare nuovamente verso il basso è costan-temente presente e mai definitivamente scongiu-rato. Per uscire da questa situazione di prevalenteincertezza alle nostre imprese dobbiamo chiedereprincipalmente due cose: riorganizzazionee inno-vazione. Se noi imprenditori sapremo fare questo,allora potremo chiedere con forza e credibilità allapolitica e alle istituzioni di svolgere con rigore, re-sponsabilità e competenza il compito loro asse-gnatoI DATI - Nel corso del primo semestre 2014 il saldodi opinioni sull’andamento degli ordinativi ricevutidal mercato nazionale resta negativo ma si attenuanell’intensità, recuperando circa 9 punti rispetto

alla seconda parte del 2013, passando da -35 a -24.Stesso andamento anche per gli ordinativi dal-l’estero, in particolare per il mercato UE che segnaun miglioramento di 23 punti, passando da +4 a+27 (extra UE da +15 a +17). Per quanto riguardail fatturato, nel I semestre 2014 il saldo di opinioniregistrato sul mercato domestico, pur restando disegno negativo, si attenua di circa 8 punti passandoda -32 a -24. Più evidente il miglioramento sul mer-cato estero, in particolare per quello UE che è pas-sato da segno negativo a positivo guadagnando 30punti (da -6 a +24). Migliorata comunque anche lasituazione sul mercato extra UE (da 0 a +23).Quanto alla produzione, il saldo di opinioni, pur

restando negativo, migliora anch’esso passando da-30 a -19. Alla richiesta di indicare la presenza omeno di investimenti, il 29,8% delle imprese ha di-chiarato di averne effettuati nel I semestre 2014,percentuale in aumento rispetto al semestre prece-dente (24,8%). Sul fronte dell’occupazione, nel Isemestre la percentuale di imprese che l’hanno au-mentata passa dal 4,3% al 12,4%, mentre si contraela percentuale delle imprese che ha dichiarato diaver ridotto gli organici (dal 23,5% al 18,2%).L’indagine Federlazio ha rilevato anche le previ-sioni a breve sui prossimi sei mesi dalle qualiemerge che, per quanto concerne gli ordinativi, isaldi di opinione mostrano un certo migliora-

mento, al meno per quanto riguardo il mercato na-zionale (da -10 a -2) e quello UE (da +14 a +21).Andamento opposto, invece, per le previsioni sugliordini dal mercato extra UE: il saldo scende di 34punti passando da +46 a +12. Riguardo le previ-sioni sull’occupazione per il II semestre 2014, pur-troppo il saldo atteso peggiora di 3 punti passandoda -14 a -17. Anche la percentuale di imprese cheha manifestato intenzione di fare investimenti nellaseconda parte del 2014 è ora pari al 24,2%, in calodal precedente 28,2%.Tra le principali problematiche segnalate dagli im-prenditori al primo posto rimane il “ritardo dei pa-gamenti da parte dei clienti privati” (segnalato dal28,7% degli intervistati), in calo rispetto al seme-stre precedente (32,2%). Stessa situazione perquanto riguarda la “insufficienza della domanda”che passa dal 28,8% all’attuale 27,8%. Il “ritardo deipagamenti della PA” passa dal 13 al 15,2%. Seguela “mancata concessione del credito bancario” el’impossibilità di partecipare agli appalti”, entrambiindicati dal 7,6% delle imprese.Le imprese che ritengono di correre seri rischi dichiusura entro i prossimi sei mesi diminuiscono ri-spetto al semestre scorso (16,3% contro 18,8%),parimenti quelle che hanno risposto negativa-mente sono passate dall’81,7% alll’83,7%. Ri-guardo quali azioni le imprese intendano porre inessere al proprio interno per contrastare la crisi, alprimo posto le imprese hanno indicato il “taglio deicosti di gestione” (dal 25 al 23,8%), mentre è la“creazione di nuovi prodotti e servizi” una delleazioni in crescita, dal 16,1% al 20,8%. La percen-tuale di imprese che ha indicato nella “riduzionedel personale” lo strumento atto a contrastare lacrisi scende dal 9,7% all’8,8%.

REGIONE&ECONOMIA IlCORRIEREDIROMAgiovedì 25 settembre 2014 pagina 19

IL PRESIDENTE SILVIO ROSSIGNOLI PRESENTA L'INDAGINE CONGIUNTURALE DI FEDERLAZIOIL PUNTO

Respiriamo, ma non siamo ancora fuori dal tunneldi Alessandra Tardiola

PAROLA DI CHEF

Il Direttore mi ha dato cartabianca e mi ha lasciato libera diparlarvi di gastronomia attra-verso queste pagine. E così oggivi prendo a braccetto e vi ac-

compagno nella mia città di elezione: lasplendida Trieste.Se non ci siete mai stati, beh…è il mo-mento di farlo, per tutta una serie di mo-tivi. E’ accogliente, è raffinata senzaessere altezzosa e si mangia bene. Inquesta città in cui si sposano etnie di-verse e dove sono forti le influenzeasburgiche, la cucina è molto connotatada piatti che solo qui si possono trovare.Ci sono degli esercizi commerciali tipicidel luogo, chiamati semplicemente Buf-fet, in cui assaggiare specialità territorialia qualsiasi ora. E’ il caso del Liptauer adesempio. Sapete cos’è? Una crema diformaggi misti e paprika dolce, da spal-mare su crostini di pane e accompagnarecon sottaceti. E poi i sardoni in savor,con un agrodolce di cipolle o i sardoniimpanati e fritti; il baccalà mantecato, la-vorato così tanto da diventare bianchis-simo e cremoso. Le patate in tecia, cottein padella – la tecia appunto – con pan-cetta e cipolla sino a che si attaccano sulfondo e, assorbendo tutto il grasso,fanno una deliziosa crosticina.Ma chi a Trieste non c’è stato mai, nonpuò neanche immaginare il numero di

pasticcerie storiche che si incontranonei vari quartieri della città e la varietàimpressionante di dolci che offrono. LaPinza, ad esempio, nasce come specia-

lità pasquale ma si ritrova tutto l’anno.E’ una specie di briosciona soffice, chenecessita di una lavorazione alquantolaboriosa; e vogliamo parlare del Pre-snitz? Un rotolo di pasta sfoglia, im-bottito con un composto morbido difrutta secca e cioccolato. E ancora cisono la Gubana, una chiocciola di

morbida pasta dolce ripiena o la Dobos,una raffinata torta a strati, alternati acreme e caramello.E poi c’è il caffè, che qui ha un’antica tra-dizione e un gergo tutto suo: un capo,un capo in b, un nero.. prima di ordinareuna semplice tazzulella, dovrete stu-diare.Infine l’aperitivo, amici miei. Fatevi ungiretto sulle rive, nelle vie dei quartieristorici o nella splendida Piazza Unità, evi troverete catapultati in un mondofatto di spritz e sorrisi. I sorrisi di unacittà che sa prendere la vita con legge-rezza.

RUBRICHEIlCORRIEREDIROMAgiovedì 25 settembre 2014 pagina 20

♈ Ariete (21 Marzo-20 Aprile)Giove e Marte vi semplificano l’esistenza;giornate piene d’amore, anche per chi è in làcon l’età (ma si sa che oramai la vita si èmolto allungata); Mercurio, opposto, può farvientrare in conflitto con qualche amico; siatepiù calmi e generosi.

♉ Toro (21 Aprile-21 Maggio) Una Venere amica vi stimola con le chiamateal cellulare di chi vi vuol bene; regalatevi mi-nuti di felicità con la persona del vostro cuore.Momenti di gioia per tutte quelle mamme inattesa di un bebè, che porterà il suo visod’angelo nella vostra famiglia.

♊ Gemelli (22 Maggio-21 Giugno)

Marte in opposizione vi rende irrequieti; cer-

cate di scaricare la sua forza con lunghe

camminate all’aria aperta: ciò rinforzerà il vo-

stro fisico e acquieterà il vostro morale. Ve-

nere negativa vi rende insoddisfatti e poco

contraccambiati in amore.

♋ Cancro (22 Giugno-22 Luglio)Avete bisogno del consiglio di chi vi vuolbene, altrimenti rischiate di prendere deci-sioni sbagliate perchè Mercurio in Bilanciapuò farvi perdere di vista le cose giuste e in-durvi in errore. In amore cercate di essere piùpazienti.

♌ Leone (23 Luglio-22 Agosto)Felicità per gli sposi novelli, ma anche per lecoppie unite da molto tempo. Giove e Martevi garantiscono buona salute e accordo coni vicini e i famigliari; novità positive nel lavoro,avrete il probabile sostegno di una personaimportante.

♍ Vergine (23 Agosto-22 Settembre)Venere nel vostro segno vi fa sentire amati ericambiati e siccome in amore siete sempreun po’ incerti e dubbiosi, avevate proprio bi-sogno di questa conferma sentimentale.Marte negativo può rendervi irritabili: cercatedi stare calmi.

♎ Bilancia (23 Settembre-22Ottobre)Riporterete un successo inaspettato e questonon solo perché ricorre il vostro compleanno,ma anche perché uno strepitoso Mercurio “inanello di sosta” (secondo le indicazioni deimanuali di astrologia) vi fa raggiungere vetteinsperate nel vostro lavoro.

♏ Scorpione (23 Ottobre-22 Novembre)Giove e Saturno richiedono cura e attenzioneper la vostra salute; ora che è iniziato l’au-tunno, sarà bene curarvi di più; sul piano fa-miliare tutto fila liscio e avrete anche sostegnodai vostri amici. Sul piano affettivo cercate diessere più teneri.

♐ Sagittario (23 Novembre-21 Dicembre)Nuove e simpatiche relazioni, portate daMarte nel vostro segno; Giove vi darà unamano per farle durare a lungo. Per chi ha de-ciso di cambiare casa o attività, questo è ilmomento buono; certo Marte vi fa faticare unpochino, ma ne vale la pena.

♑ Capricorno (22 Dicembre-20 Gennaio)Qualche difficoltà nel lavoro e nei contatti,procurata da Sole e Mercurio negativi: forsevedete ostacoli che in realtà non ci sono eanche in amore siete incerti e dubitosi …siatepiù sereni e fidate nell’aiuto del Cielo. Ci riu-scirete?

♒ Acquario (21 Gennaio-18 Febbraio)Giove, in opposizione, tende a farvi strafaree anche a farvi mangiare troppo; siate piùmoderati. Per fortuna un bel Mercurio vi fasvolgere in maniera ottima il vostro lavoro evi fornisce le giuste ispirazioni. In amore tuttofila liscio… o quasi.

♓ Pesci (20 Febbraio-20 Marzo)Siate più riflessivi e soprattutto meno aggres-sivi, anche se Marte negativo vi rende irrita-bili: avrete tutto da guadagnarci; dopotutto,Nettuno e Saturno sono pronti ad aiutarvi eMercurio, dal 28 settembre in Scorpione, vidona uno straordinario intuito.

LE MANIE ASTROLOGICHEdi Patrizia Tamiozzo Villa

con leggerezza e ironia, alcune caratteristiche ricorrenti, quelle un po'maniacali, dei segni zodiacali. L'astrologia semplice e divertente

(giovedì, 25 settembre 2014)Raffinatezze triestine

CATAPULTATI IN UN MONDODI SPRITZ E SORRISI

di Rita Monastero

U na vita dedicata alla viti-coltura, la passione per laterra ereditata dalla fami-glia e una grande sfida in-trapresa con convinzione

e molte difficoltà sulle colline friulane.Lo scorso 1 settembre il patriarca del-l'enologia friulana Livio Felluga ha com-piuto 100 anni e con lui l’azienda Fellugarappresenta la qualità di una viticolturafriulana apprezzata nel mondo. Un tra-guardo da celebrare con l’edizione limi-tata di “100”, il vino a lui dedicato, el’inaugurazione del Vigna Museum tra lecolline di Ro-sazzo.Sono passaticinquant’anni daquando Livio Fel-luga scelse di dedi-care tutta la suavita, le competenzee la passione eredi-tate da una famigliadi viticoltori daquattro genera-zioni nella natiaIsola d’Istria, allaviticoltura sullecolline friulane.“100” racconta lastoria di un uomo moderno e lungimirante che gra-zie al suo intuito e all’amore per la terra è riuscito,in momenti storici avversi, a far risorgere la collina,convinto che solo la coltivazione di qualità potesseriportare vita nella campagna friulana. Un lungopercorso che inizia tra i vigneti di Isola d’Istria, ca-ratterizzato da duro lavoro e realizzato con grandecaparbietà e passione. Livio Felluga, nel corso di unavita, ha creato una delle più importanti realtà azien-dali d’Italia, acquisendo a pieno diritto il titolo una-nimemente riconosciutogli di “Patriarcadell’enologia friulana”. È merito dell’ambizione diquest’uomo, quindi, se l’odierna azienda Fellugapuò contare vigneti estesi su una superficie com-plessiva di 155 ettari, fra i Colli Orientali del Friulie il Collio: un’area vocata grazie al microclima frutto

della vicinanza del mare e dell’arco alpino e alla par-ticolare composizione del terreno. E l’antica mappageografica che fa bella mostra di sé in etichetta, rie-vocando un passato di poderi agricoli disseminatisul territorio friulano, è ormai celebre segno di rico-noscimento dei vini Felluga. Per celebrare il cente-nario del patriarca, il 20 settembre è stato appuntopresentato “100”. Una festa che ha unito enologia earte, scienza e architettura, che è stata insieme festadi famiglia, giornata di interesse internazionale perlo spessore dei relatori invitati a partecipare, mo-mento di valorizzazione di un territorio rurale.

giovedì 25 settembre 2014 pagina 21 RUBRICHE IlCORRIEREDIROMA

SCELTI PER VOI

I cento anni del patriarcaLIVIO FELLUGA, OVVERO LA STORIA DELLA ENOLOGIA FRIULANA

di Francesco Vitale

Una vita dedicata alla viticoltura. Per il compleanno del fondatore della storica azienda realizzato un vino par-ticolare, “100”, in edizione limitata. Il consiglio dell’esperto? Terre Alte uno dei più prestigiosi bianchi italiani

Terre Alte nasce nel 1981 ed è da considerarsi uno dei più pre-stigiosi vini bianchi italiani. L'armonico assemblaggio di uveFriulano, Pinot Bianco e Sauvignon, coltivate a Rosazzo neglistorici vigneti delle Terre Alte, crea un vino elegante e ricco,dagli intensi profumi fruttati e floreali.È un vino di grande struttura e con l'invecchiamento acquisisceun'evoluzione terziaria di notevole complessità.VINIFICAZIONE:L'uva viene delicatamente diraspata e lasciata in macerazioneper un breve periodo.Successivamente viene pressata in modo soffice ed il mosto ot-tenuto viene chiarificato tramite decantazione. Pinot Bianco e

Sauvignon fermentano a temperatura controllatain vasche di acciaio inox dove maturano per circadieci mesi. Il Friulano, invece, viene fatto fermen-tare e viene affinato in piccole botti di rovere fran-cese.AFFINAMENTO:Pinot Bianco e Sauvignon maturano in serbatoi diacciaio inox mentre il Friulano resta in piccolebotti di rovere. Dopo un periodo di dieci mesi av-viene l'assemblaggio dei vini. Il vino imbottigliatoè stato affinato in locali termocondizionati percirca nove mesi.NOTE SENSORIALI:Colore: giallo paglierino intenso.Profumo: ammaliante, intenso, minerale, pene-trante e complesso; è vino di grande personalità

e persistenza; articolati ed intensi sentori minerali si fondonoarmonicamente a note di frutta esotica, erbe officinali, macchiamediterranea, fiori di acacia, gelsomino, pesca bianca, mag-giorana, mughetto, iris, biancospino, bergamotto, zucchero va-nigliato, carambola, zafferano, cardamomo e mandorla dolce.Gusto: pieno, avvolgente, profondo, armonioso, sapido; il retro-gusto è intrigante, ricco e persistente, con richiami di salvia, va-niglia, rosmarino e pietra bagnata. Si avverte nettamente ilpotenziale di unvino che deve ancora dischiudersi (5 marzo2013).ABBINAMENTI:Particolarmente indicato per i piatti di pesce, eccellente con iprimi a base di verdure, le carni bianche e i formaggi.TEMPERATURA DI SERVIZIO:14 - 15°C

Terre Alte

In vendita presso le enoteche dell'Arte dei Vinattieri

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Livio Felluga

dei fatti, quanto delle tes-siture che sono perspica-cemente nascoste dietrole stesse azioni dei prota-gonisti del racconto, èstata la Prof.ssa Annama-ria Curcio, che ha esor-

tato gli ospiti a leggere questo frescoe possente noir in maniera rapida,per non perdere il filo di un gomi-tolo sapientemente aggrovigliatonei contesti che rappresenta, e alcontempo lentamente, per assapo-

rare lo stile e la scrittura dell’autore,“ ma anche per riflettere sulla filo-sofia, la storia, la sociologia edanche l’economia, attraverso le con-siderazioni dialoganti del protago-nista Andrea o della sua doppiacompagna femminile della storia, lamadre-commissario e l’avventu-riera Arline”.Sul nome di Arline qualcuno ha vo-luto ironizzare ipotizzando un lap-sus freudiano dell’autore, chepoteva forse avere in mente Airline,

visto che Spingardi, fra i tanti pre-stigiosi incarichi della sua frizzantecarriera ne ha ricoperti per annianche in Alitalia.Le variazioni ambientali ed i conte-sti internazionali nei quali si svi-luppa l’azione – da Roma aBangkok, da Marrakesch a Lugano– hanno causato una lettura di forteimpatto anche al presidente del Cir-colo, Raffaele Condemi, che ha ri-cordato come il concetto di noncasualità su cui si basa il romanzo,

Roberto Spingardi, Michele Cucuzza e Raffaele Condemi durante la presentazione del libro “Nulla è per caso”

giovedì 25 settembre 2014 pagina 22RUBRICHEIlCORRIEREDIROMA

Nell’inconsueta edammaliante sede delCircolo CanottieriLazio è stato presen-tato il 16 settembre

“Nulla è per caso” il nuovo noir diRoberto Spingardi, giornalista, ma-nager, saggista romanziere, ma so-prattutto un uomo di grandecultura dalla mente curiosa edaperta a sempre continue nuovesfide. L’ultima è stata proprioquella di scrivere una storia che,non a torto, qualcuno ha definito “il copione già pronto di un nuovothriller internazionale di successo,nel quale si intrecciano psicologie,aforismi, cronache di Roma antica,leggende superstiziose e scottantitematiche su mafia ed ordini inve-stigativi internazionali ”. Accatti-vante anche la copertina - un gattonero con uncorno rosso anti-jettatura – chedeve aver colpitoparticolarmente ilprimo relatoredella serata, ilgiornalista televi-sivo Michele Cu-cuzza, se è partitoda qui per raccon-tare in maniera ef-f i c a c e m e n t esintetica, nonchédavvero incisiva, le possibili chiavidi lettura trasversale di questa sto-ria che mai annoia, mai fa distrarre,tenendo anche il fruitore più restioinchiodato alla sedia a pensare. Dianalogo puntiglio nella spiegazione

GRANDE PUBBLICO PER LA PRESENTAZIONE DEL ROMANZO NOIR DI ROBERTO SPINGARDI, “NULLA È PER CASO!”LETTI PER VOI

possa alle volte essere fonte di posi-tivo dubbio interpretativo, argo-mentazione che rinforza la possibileduplice lettura di questo lavorotanto da invitare a ripercorrerne aritroso più stralci e azioni, non soloa scopi risolutori ma soprattutto perla raffinata modalità di stesura ver-bale nella quale si intinge.Presenti all’ora del tramonto in unasplendida terrazza apparecchiatadalla cultura, anche molti ospiti dirilievo: tra questi il direttore dellerelazioni esterne dell’Eur-RomaFabio Grisanti, l’ex consigliere diamministrazione Rai Alessio Gorla,la conduttrice ed attrice Marta Flavi,il vice-direttore di News MediasetBeppe Novero, il direttore centraledegli istituti di istruzione della Poli-zia diStato Maurizio Masciopinto, ildirettore generale per le AttivitàTerritoriali del Ministero dello Svi-luppo Economico Pietro Celi, ilnoto commercialista, presidente delcollegio dei probiviri Adolfo Cuci-nella, oltre a numerosi giornalisti eliberi professionisti intervenuti perascoltare direttamente dalla boccadell’autore i complessi ed intelli-genti meccanismi che permeanoquesto bel romanzo, uscito da poconelle librerie di tutta Italia per Fau-sto Lupetti editore (anch’egli ora-tore di un’argomentata prolusionesulla polisemantica del libro).Un pubblico multigenerazionale edaffamato di contenuti sarà dunqueora stimolato dalla lettura di un noirdiverso e coinvolgente che, se rac-coglierà il dovuto successo… nonsarà “per caso”.

Il Canottieri cambia pelle, da Circolo a salotto letterario

di Elisabetta Castiglioni

di Davide Bianchino

La Citroen, si sa, si è sempre contraddistinta per l’originalità deipropri modelli. Persino futuristici in alcuni casi. Chi non ricordala mitica “DS Pallas” degli anni ’70? Trazione anteriore, sospen-sioni idropneumatiche, iniezione elettronica, fari orientabili incurva. E poi la linea. Quel design tanto stravagante quanto affa-scinante che le fece guadagnare il soprannome di “ferro dastiro”. Nel corso degli anni però la forza innovativa della Casafrancese si è un po’ offuscata. Per tanti motivi, non ultimo quello

di allinearsi ai gusti più convenzionali del pubblico perquestioni di vendite. Ma lo spirito non si è spento, tantoche negli ultimi anni Citroen ha dato vita ad un vero e pro-prio marchio (denominato non a caso “DS”) con lo scopodi sfornare auto con un occhio particolare al gusto este-tico. E il coraggio ha pagato visto che le vendite sono incostante ascesa. Questo ritrovato slancio innovativo haportato Citroen ha realizzare oggi un nuovo modello anchenelle fasce basse del mercato: la C4 Cactus. Già il nomesuggerisce qualcosa di poco convenzionale. Ma partiamodall’esterno. La carrozzeria si presenta come una piccolamonovolume ma dal design decisamente originale. A pro-posito di dimensioni, siamo intorno ai 4 metri e 10, quindiperfette anche per l’uso cittadino. L’originalità esteticapassa anche attraverso dei singolari fascioni di plasticache rivestono gran parte della fiancata. Sono i cosiddetti“airbump” e all’interno contengono delle bolle di aria. Il

loro scopo principale è quello di attutire i piccoli urti da parcheg-gio. La Citroen dichiara che possono resistere ad un carrello dasupermercato carico con 40 kg di spesa lanciato contro la vet-tura. Al di là della loro indubbia utilità, gli airbump donano allavettura un’aria vagamente da giardinetta anni’70, quelle che untempo era prassi rivestire con inserti in legno. Le soluzioni sba-razzine si ritrovano anche nell’abitacolo. Le versioni con cambio

automatico hanno i sedili anteriori uniti tra loro, formando quindiuna seduta simile ad un piccolo divano. Anche qui il richiamoalle auto del passato è evidente. La plancia poi è un mix perfettodi soluzioni retrò e moderne ben armonizzate tra loro. Al designpiatto e minimalista si contrappone un grande display touch de-cisamente moderno che permette di gestire tutte le funzioni prin-cipali: aria condizionata, radio, navigatore, computer di bordo,impostazioni varie dell’auto, ecc. In questo modo sono comple-tamente spariti tasti e levette varie rendendo la linea del cru-scotto estremamente pulita. Il cassetto davanti al passeggero èenorme, tanto da sembrare un comodino. Anche qui la tecnolo-gia è venuta incontro all’originalità. Lo spazio necessario algrande vano è stato ottenuto grazie allo spostamento dell’airbagdalla plancia al padiglione sopra la testa del passeggero. In que-sto modo anche le gambe hanno uno spazio di movimento de-cisamente più ampio. La finalità di Citroen, attraverso la Cactus,era quella di offrire una vettura estremamente originale ed emo-tiva ma con un costo il più possibile basso. Per ottenere ciò laCasa francese è stata costretta a qualche piccola rinuncia in ter-mini di dotazioni, presenti invece nelle altre piccole concorrenti(più care). In particolare i vetri posteriori apribili solo a compasso,quelli anteriori privi di automatismo, il divano posteriore non fra-zionabile, il piantone sterzo non regolabile, ecc. In compensoqueste rinunce sono andate a vantaggio del peso, decisamentebasso rispetto alla concorrenza. E peso minore significa maggioriprestazioni e consumi più bassi. A questo proposito, i motori of-ferti sono un piccolo 1.2 tre cilindri da 75 e 82cv, un 1.2 turbo-benzina da 110cv e un 1.6 turbodiesel da 90 e 100cv.Quest’ultimo rispetta già la normativa antinquinamento Euro 6.Prezzi a partire da 14.150 euro, quindi concorrenziali: la pro-messa di contenere i costi è stata così mantenuta. Bentornataoriginalità! Bentornata Citroen!

IlCORRIEREDIROMAFondato nel 1948

da Giuseppe Gesualdi

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Citroen Cactus: bentornata originalità!

L’Istituzione Universitaria deiConcerti, conosciuta con l’acro-nimo Iuc e nata in seno all’Uni-

versità La Sapienza per iniziativa di ungruppo di studenti, si avvia a compiere set-tant’anni senza tradire l’obiettivo origina-rio: far ascoltare ai giovani bella musica main contesti meno formali di quelli consueti.Ancora oggi la Iuc propone programmi in-teressanti, ben articolati e soprattutto aprezzi accessibili. A tutto ciò va unito ilvantaggio della sede che ospita i concerti,l’Aula Magna della Sapienza, ben collegatae facilmente raggiungibile.Per i suoi settant’anni la Iuc si regala un cartellone più nutritodel solito, con due concerti inaugurali il 14 e il 18 ottobre, con17 prime nazionali o romane, con 36 concerti in tutto, vale adire 5 in più della scorsa stagione. Popolari i prezzi dei biglietti:si va dai 5 euro per i minori di 18 anni agli 8 per gli under 30,mentre un occhio di riguardo è riservato alle famiglie con laspeciale family card. Più che sostenibili, soprattutto per gli stu-denti universitari, gli abbonamenti articolati in più proposte. Dunque sede facilmente raggiungibile, biglietti accessibili e,soprattutto, un bel programma quello che la Iuc propone. Sa-ranno l'Orchestra di Santa Cecilia con Alexander Lonquiche Concerto Italiano di Rinaldo Alessandrini, due realtà mu-sicali romane che tutto il mondo ammira, a inaugurare la sta-gione serale del martedì e quella pomeridiana del sabato,rispettivamente il 14 e il 18 ottobre. Ma mescolare i generi, ac-costare la musica colta e quella popolare, spaziare dal baroccoal jazz senza dimenticare il romanticismo e il Novecento riccodi spunti e linguaggi nuovi è una peculiarità della Iuc. Ecco per-ché nel programma compaiono i nomi di Peppe Barra, chechiuderà la stagione il 26 maggio 2015 proponendo i capola-vori della poesia e della musica partenopea dal 600 ad oggi; diAvi Avital, (28 marzo 2015) strepitoso mandolinista conteso

dalle orchestre di tutto il mondo; di DavidKrakauer, clarinettista che spopola neiclub più cool di New York mescolandomusica klezmer, jazz d’avanguardia, funk,elettronica e musica classica (11 novem-bre). Musica e pittura si incontrano nel concertoa tre che vedrà protagonisti il 17 febbraio2015 il pianista e compositore StefanoBattaglia, il batterista Michele Rabbia edil pittore Gabriele Amadori. Mentre mu-sica e cinema, binomio caro all’IstituzioneUniversitaria dei Concerti, saranno prota-gonisti delle giornate del 22 e 23 novem-

bre con la proiezione di due mediometraggi di Charlie Chaplincon musiche originali eseguite dal vivo dall’Orchestra Italianadel Cinema diretta da Timothy Brock. Almeno una citazioneper alcuni dei tanti artisti che si alterneranno nell’Aula Magnadella Sapienza: Peppe Servillo con l’Ensemble Berlin (26gennaio 2015), lo stravagante duo Igudesman and Joo (21marzo 2015), la grande violinista Viktoria Mullova (28 aprile2015). Lo Hilliard Ensemble sarà a Roma il 29 novembre perla sua tournee d’addio dopo quarant’anni di attività, mentrel’Ensemble di fiati della London Symphony Orchestra, che di annine ha 110, farà il suo debutto italiano a Roma il 9 maggio 2015.E il programma continua, riserva ancora molte sorprese, ingrado di catturare l’interesse di chi si avvicina alla musica, maanche degli ascoltatori più smaliziati.

M.P.M.Istituzione Universitaria dei Concerti – IUC

Stagione 2014- 2015 dal 14 ottobre 2014 al 26 maggio 2015

Aula Magna del La Sapienza, Palazzo del RettoratoViale Aldo Moro 5, Roma

Info: 06 3610051; www.concertiiuc.it; [email protected]

Noto soprattutto come la lingua più ta-gliente del Rinascimento, il tosco PietroAretino si cimentò, e con grande suc-

cesso, anche nella riscrittura di testi sacri. Comequesto “Vita di Maria Vergine”, che il 27 e il 28settembre sarà rappresentato in prima mondialea Viterbo, nell’ambito del raffinato festival di tea-tro internazionale “Quartieri dell’Arte”, che da di-ciannove anni si tiene nella città dei papi.Protagonista della messa in scena sarà GiancarloGiannini, diretto da Adriano De Santis, da moltianni suo strettissimo collaboratore e autore dimolti allestimenti presentati in prima mondialenelle passate edizioni della rassegna. L’adatta-mento del testo dell’Aretino è firmato da GianMaria Cervo, drammaturgo italiano dal curricu-lum internazionale, che ha sintetizzato l’opera,con una sua già serrata struttura, in una narrazioneteatrale per flash. Incisiva, dunque, e icastica lascelta stilistica per questa prima mondiale della“Vita di Maria Vergine”, che avrà come ambienta-zione il Palazzo dei Papi di Viterbo. Una scelta na-turale, per il festival, ma una scelta dettata anchedalla volontà di rendere omaggio alla poetessa Vit-toria Colonna, che per un lungo periodo visse pro-prio nel Palazzo dei Papi di Viterbo. La messa inscena di “Vita di Maria Vergine” sarà introdotta dai“Sermones”, opera di Francesca Bartellini.

M.P.M.Vita di Maria Vergine 27 e 28 settembre, h 21

Palazzo dei Papi, ViterboInfo: www.quartieri dell’arte.it

Info sui biglietti: [email protected] o www.boxofficelazio.it

Da ventinove anni è il fe-stival più intrigantedella capitale, con ilsuo calendario fitto diappuntamenti che spa-

ziano dal teatro al circo, dalla danza allamusica. Innovativo e coraggioso, maibanale, torna dunque il RomaEuropaFestival, che dal 24 settembre al 30novembre invaderà la città con i suoi52 appuntamenti per 118 rappresenta-zioni, con spettacoli prodotti e prove-nienti da 19 paesi diversi, con 20 primaitaliane e 5 prime assolute dislocate inpiù di 10 spazi diversi. Numeri, sciori-nati come in un’estrazione in sala bingo,che sono la forza di questo festival chepunta a coniugare quantità e qualità, di-vertimento e novità, uscendo daglischemi soliti. E se a volte l’impressioneè che si osi troppo, beh, di fronte allapovertà di idee prima ancora che dimezzi del nostro spettacolo dal vivo,ben venga questa pioggia di “Linfa Vi-tale” - è il titolo scelto quest’anno per lamanifestazione - pronta a scorrere suRoma.DANZA Si conferma uno dei generiprediletti dal RomaEuropa Festival,che alla danza dedica ampio spazio tragustose anteprime e la passione per icoreografi italiani e stranieri emergenti.E infatti è uno spettacolo inedito didanza, l’atteso “Torobaka” - in pro-gramma il 24, 25 e 26 settembre all’Au-ditorium della Conciliazione - ad

inaugurare la kermesse mettendo aconfronto il coreografo cult AkramKhan e Israel Galvan, il flamenco e ilkhatak. Ma in calendario figuranoanche i nomi del nostro Virgilio Sieni(4 e 5 ottobre al Teatro Argentina, 8novembre a La Pelanda), di GiulioD’Anna (8 novembre al Vascello), diRaffaella Giordano (9 novembre alPiccolo Eliseo), di Jefta van Dinther ePaolo Granato (9 novembre al TeatroVascello). Non poca curiosità desta la“Carmen” rivisitata dalla sudafricanaDada Masilo (29, 30 e 31 ottobre alBrancaccio).TEATRO Tra le pieces teatrali più at-tese figurano sicuramente “Darling”dell’inossidabile duo creativoRicci/Forte (dal 9 al 12 ottobre al Tea-tro Eliseo), “Operetta Burlesca” diEmma Dante (dal 18 al 30 novembre

all’Eliseo), “Hamlet” di Andrea Ba-racco (26, 27 e 28 settembre al TeatroArgentina). Imperdibili anche “Gospo-din” diretto da Giorgio Barberio Cor-setti (12, 13, 14, 15 e 16 novembre alTeatro Eliseo) e “Tandy” dell’anarchicaspagnola Angelica Liddell (10 e 11 ot-tobre all’Argentina); incuriosisce la ri-letuora dell’Eneide firmata da Anagoorcon “Virgilio brucia” (15 e 16 novem-bre al Teatro Vascello), assieme alla“Zombitudine di Daniele Timpano edElvira Frosini (dal 4 al 23 novembre alTeatro dell’Orologio).MUSICA Due mesi fitti di appunta-menti attendono gli appassionati dimusica, che potranno spaziare dal Sei-cento all’elettronica. Atmosfere baroc-che si riflettono nel “Coup fatal” diAlain Platel (14 e 15 ottobre al TeatroArgentina), nel “King Arthur” diMotus con l’ensemble Sezione Aurea(18 e 19 ottobre al Teatro Argentina),nel teatro musicale di Letizia Renzinie Sabina Mayer alle prese con “Ninfain lamento” e il “Ballo delle ingrate” diMonteverdi (25 e 26 settembre a VillaMedici). Il Novecento dell’esoterico einafferrabile Giacinto Scelsi rivivenell’omaggio al compositore con laprima esecuzione assoluta dell’Inte-grale dell’opera per pianoforte 1952-1956 (8 e 9 novembre all’IstitutoSvizzero). E poi la musica di oggi e didomani con Ben Frost (7 novembre alWarehouse), David Moss (22 novem-bre a La Pelanda), Jamie McDermott

in prima nazionale (15 ottobre al Tea-tro Eliseo), Alessandra Cristiani (21novembre a La Pelanda), VascoBrondi ovvero Le Luci della CentraleElettrica (17 e 18 ottobre a La Pe-landa). Nella sezione Digital Life, que-st’anno col titolo “Play”, sarannopresenti 10 installazioni sonore ancheinterattive: sequenze ritmiche, sculturesonore, altalene sonore, orchestra pergocce d’acqua, concerti per campnanetibetane, speaker-amplificatori, carillonpilotato da una banca dati, un’arpa diluce, una Torre di Babele ipercontem-poranea.SEDI Sono 15 le sedi scelte per ospi-tare gli eventi di “Linfa Vitale”. Il Ro-maEuropa Festival si svolgerà infattiall’Auditorium della Conciliazione, alTeatro Argentina, al Teatro Brancac-cio, al Teatro Eliseo e al Piccolo Eli-seo, a La Pelanda, al Teatrodell’Orologio, al Teatro Vascello, al-l’Opificio RomaEuropa, alle Carroz-zerie N.O.T. in via Castaldi, a VillaMedici, al Lanificio 159 a Pietralata eall’Istituto Svizzero e al Warehousesulla Salaria, con una puntata al TeatroLa Pergola di Firenze che il 21, 22 e 23novembre ospiterà “Ubu and the truthcommission” di William Kentridge.

RomaEuropa FestivalDal 24 settembre

al 30 novembre 2014Sedi varie

Programma completo su www.romaeuropa.net .

Aretino Pietroe la vita

di Maria Vergine

DAL 24 SETTEMBRE AL 30 NOVEMBRETORNA LA RASSEGNA CULT

SCELTI PER VOI

L’invasione del RomaEuropa Festival

Parte la stagione dei concerti universitariLA IUC COMPIE 70 ANNI E SI REGALA UN CARTELLONE MOLTO NUTRITO LA PRIMA A VITERBO

Carmen di Dada Masilo

Viktoria Mullova

TEATRO DE’ SERVIPrendo in prestito tua moglieAmmiccante ed ispirato alle classichecommedie degli equivoci il titolo sceltodal Teatro de’ Servi per inaugurare lasua nuova stagione. Fino al 12 otto-bre, nello spazio di via del Mortaro vain scena in prima nazionale lo spetta-colo scritto e diretto da Luca Franco einterpretato da Roberta Scardola, Da-niele Locci, Marco Russo, EmilianoLana, Filippo Valastro e Monica Fal-coni. Ma “Prendo in prestito tua mo-glie” è solo apparentemente unacommedia di equivoci, poichè tra di-vertimento ed ambiguità il vero tema èun altro: che cosa significa davveroessere uomo? Proveranno a spiegar-celo i due protagonisti maschili, un fi-glio gay preoccupato del giudizio delpadre e quindi il padre che cerca dispingere il ragazzo a far emergere lasua vera natura.Dal 23 settembre al 12 ottobre 2014Via del Mortaro 22, RomaBiglietti da € 16 a € 20Info: 06 6795130 o a www.teatroservi.it.

TEATRO LO SPAZIOHerlitzka, Ex Amleto

Roberto Herlitzka torna a Roma dal 23settembre al 5 ottobre con il suo

ExAmleto e va in scena al Teatro LoSpazio, continuando una tournée che

da oltre dieci anni tocca i maggiori tea-tri italiani riscuotendo successo di

pubblico e critica. Uno spettacolo ma-turo, consapevole e ironico che vede

Herlitzka unico protagonista di un mo-nologo fedele al testo shakespeariano

nelle parole, ma non nella struttura.L’attore-Amleto smonta infatti le bat-

tute della tragedia per mischiarle e ri-comporle, riproponendo al pubblicosolo le frasi del principe danese ed

escludendo quelle degli altri protagoni-sti dell’opera.

Dal 25 settembre al 5 ottobre 2014, h 20,45

Teatro Lo SpazioVia Locri 42/44, RomaBiglietti da € 7 a € 12

Info: 06 77076486; [email protected]

TEATRO OLIMPICOFestival della Canzone RomanaTorna al Teatro Olimpico il Festivaldella Canzone Romana. Il 28 settem-bre, a partire dalle 18, sul palco si al-terneranno i protagonisti dellacanzone romana: Elena Bonelli, i Via-nella, Lando Fiorini, Alberto Laurenti,Giorgio Onorato. Conducono Elena Bo-nelli e Stefano Raucci.28 settembre 2011, h 18Teatro OlimpicoPiazza Gentile da Fabriano, RomaBiglietti da € 22 a € 33Info: 06 3265991

VILLA D’ESTEFestival Jeux d’art

Ultimo appuntamento, il 28 settem-bre, con il Festival Jeux d’art, in pro-

gramma a Villa d’Este a Tivoli. Lachiusura è affidata al grande violon-cellista Franco Maggio Ormezowski

con un programma dedicato a Bach,Schubert e Boccherini.

28 settembre 2014, h 19,30Festival Jeux d’ArtVilla d’Este, Tivoli

Biglietti da € 10 a € 14Info: 0774 332920

IN PRIMA FILA

di Maria Pia Miscio

giovedì 25 settembre 2014 pagina 23 RUBRICHE IlCORRIEREDIROMA