IL CORRIERE DI ROMA - GIOVEDI' 10 APRILE 2014

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I romani non ne possono più, c’è aria di rivolta e la ten- sione si taglia a fette nelle strade, negli esercizi commer- ciali, negli uffici, nelle scuole. Tra una manciata di settimana si andrà al voto. Rifiuti, sicurezza, viabilità, servizi sociali, assistenza. Roma sta andando a fondo e nessuno sa come porvi rimedio. L’amministrazione per un anno non ha saputo prendere in mano la situazione finanziaria e ora con l’acqua alla gola taglia tutto, senza pensare alle conseguenze. Cominciassero loro, gli amministratori, a dare il buon esempio, rinunciando per un anno a stipendio e indennità, mandando a casa collaboratori e staff pletorici per risparmiare. Non sarà una grossa cifra ma servirebbe a qualcosa Per il sociale, per l’assi- stenza c’è poco da tagliare, fin qui si è fatto nulla, praticamente la rete di assistenza domiciliare non esiste, i centri per anziani si contano sulle dita di una mano, inesistenti le Rsa. Non esiste una mappa del disagio, il Comune non sa chi deve assistere, come e perché. Non basta mettere sul campo un paio di cooperative. L’emergenza sociale va gestita prima e oltre qualsiasi cosa. Non c’è cultura, sport, politica che tenga. Tutto andrebbe riconside- rato in funzione di questa direttrice. Portare i turisti a Roma non ha molto senso se non si è in grado di impedire che un anziano solo vada a fuoco con la sua casa, che un malato muoia nel di- sinteresse generale, che un disoccupato si trasformi in un rot- tame sociale solo perché chi amministra ha altro da pensare. Nessuna lezione morale. È logica, è buon senso, è una visione etica della politica. Fondato nel 1948 da Giuseppe Gesualdi Direttore Giovanni Tagliapietra numero 13 anno LXVII GIOVEDI 10 APRILE 2014 IL PERSONAGGIO Gasbarra, l’eterna promessa della politica capitolina a pagina 2 L'addizionale Irpef forse no ma tutto il resto aumenterà a pagina 3 EFFETTO DEFAULT All’interno l’inserto di Sanità del Lazio Lazio Lazio la del anità S S NUMERO 13 ANNOLXVII GIOVEDI 10 APRILE 2014 I l mondo della salute si confronta sul futuro dell’organizzazioni sanitarie. Questa la frase di “lancio” degli Stati Generali della Salute organizzati dal Ministero competente nei giorni scorsi. Una mega convention, una pas- serella all’Auditorium Parco della Musica, dobbiamo pensare con costi "importanti". Avevamo suggerito al Presidente Zingaretti di organizzare un evento simile, Beatrice Lorenzin ha battuto tutti sul tempo. Il gover- natore si rassegni, non potrà mai gareggiare con la performance della ministra, autentica "“Wonder Woman” (interpretata nella famosa serie tv degli anni ’70 da Lynda Carter). Una supereroina. Che nel pro- gramma della due giorni è stata immanente, presie- dendo ben 4 volte le sessioni di lavoro. I tecnici, gli esperti? Dietro, ad ascoltare, alla faccia di prassi e consuetudini. Perché la Lorenzin è competente su tutto, evidentemente, e vuole controllare ogni cosa. Un evento che si è cucito addosso su misura, insomma. Peccato che i costi di questa mega-operazione di im- magine ricaschino sui contribuenti. La ministro ha di- feso la sanità contro i tagli, poi si è arresa. Si tagliano posti letto e spese per il personale, ma si buttano dalla finestra centinaia di migliaia di euro (nessuno si az- zarda a comunicare una cifra precisa) per consentire alla Lorenzin di esporre una serie infinita di argo- menti sui quali poi nessuno rifletterà sul serio... È l'Italia che ci meritiamo, tagliate tutto ma non la pas- serella della Lorenzin. Il Corvo EDITORIALE Le promesse elettorali sono merce scaduta Qualcuno lo spieghi a Zingaretti a pagina 11 DIETRO I FATTI a pagina 14 Il Commissario Sommella: “Nessuna manovra attorno al futuro del San Filippo Neri” Il balleo dei manager è finito Il balleo dei manager è finito Servizio a pagina 12 Servizio a pagina 12 LA “WONDER WOMAN” DELLA SALUTE ITALIANA Il CORRIERE DI ROMA LE VERITÀ NASCOSTE La crisi finanziaria del Campidoglio mee in secondo piano il collasso generale di una amministrazione. I romani sono e si sentono abbandonati. Soprauo chi è nella incapacità di cavarsela da solo. Guai ad essere malati, anziani, disoccupati, marginali per mille motivi. Una comunità sopravvive se si occupa dei suoi membri più deboli. A Roma non accade. Non sappiamo nemmeno quanti siano gli anziani soli, i disabili, i malati. Una mappa del disagio non esiste. Marino e i suoi sono direamente responsabili del dolore che provocano o che non sanno evitare. Ma per loro va tuo bene. Lo dicono gli assessori, lo ripetono i presidenti di municipio da noi intervistati, raccontano una realtà che non c’è. Miopia o malafede? Cecchini a pagina 5 Il Corriere di Roma n.13 del 10 - apr. 2014_Layout 1 10/04/2014 11.00 Pagina 1

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I romani non ne possono più, c’è aria di rivolta e la ten-sione si taglia a fette nelle strade, negli esercizi commer-ciali, negli uffici, nelle scuole. Tra una manciata disettimana si andrà al voto. Rifiuti, sicurezza, viabilità,servizi sociali, assistenza. Roma sta andando a fondo e

nessuno sa come porvi rimedio. L’amministrazione per un annonon ha saputo prendere in mano la situazione finanziaria e oracon l’acqua alla gola taglia tutto, senza pensare alle conseguenze.Cominciassero loro, gli amministratori, a dare il buon esempio,

rinunciando per un anno a stipendio e indennità, mandando acasa collaboratori e staff pletorici per risparmiare. Non sarà unagrossa cifra ma servirebbe a qualcosa Per il sociale, per l’assi-stenza c’è poco da tagliare, fin qui si è fatto nulla, praticamentela rete di assistenza domiciliare non esiste, i centri per anziani sicontano sulle dita di una mano, inesistenti le Rsa. Non esiste unamappa del disagio, il Comune non sa chi deve assistere, come eperché. Non basta mettere sul campo un paio di cooperative.L’emergenza sociale va gestita prima e oltre qualsiasi cosa. Non

c’è cultura, sport, politica che tenga. Tutto andrebbe riconside-rato in funzione di questa direttrice. Portare i turisti a Roma nonha molto senso se non si è in grado di impedire che un anzianosolo vada a fuoco con la sua casa, che un malato muoia nel di-sinteresse generale, che un disoccupato si trasformi in un rot-tame sociale solo perché chi amministra ha altro da pensare.Nessuna lezione morale. È logica, è buon senso, è una visioneetica della politica.

Fondato nel 1948 da Giuseppe Gesualdi Direttore Giovanni Tagliapietra numero 13 anno LXVII GIOVEDI 10 APRILE 2014

IL PERSONAGGIOGasbarra,l’eternapromessa della politicacapitolina

a pagina 2

L'addizionaleIrpef forse noma tutto il resto aumenterà

a pagina 3

EFFETTO DEFAULTAll’interno

l’insertodi Sanitàdel Lazio

LazioLaziola delanitàSS

NUMERO 13 ANNO LXVII GIOVEDI 10 APRILE 2014

Il mondo della salute si confronta sul futuro

dell’organizzazioni sanitarie. Questa la frase

di “lancio” degli Stati Generali della Salute

organizzati dal Ministero competente nei

giorni scorsi. Una mega convention, una pas-

serella all’Auditorium Parco della Musica, dobbiamo

pensare con costi "importanti". Avevamo suggerito al

Presidente Zingaretti di organizzare un evento simile,

Beatrice Lorenzin ha battuto tutti sul tempo. Il gover-

natore si rassegni, non potrà mai gareggiare con la

performance della ministra, autentica "“Wonder

Woman” (interpretata nella famosa serie tv degli anni

’70 da Lynda Carter). Una supereroina. Che nel pro-

gramma della due giorni è stata immanente, presie-

dendo ben 4 volte le sessioni di lavoro. I tecnici, gli

esperti? Dietro, ad ascoltare, alla faccia di prassi e

consuetudini. Perché la Lorenzin è competente su

tutto, evidentemente, e vuole controllare ogni cosa. Un

evento che si è cucito addosso su misura, insomma.

Peccato che i costi di questa mega-operazione di im-

magine ricaschino sui contribuenti. La ministro ha di-

feso la sanità contro i tagli, poi si è arresa. Si tagliano

posti letto e spese per il personale, ma si buttano dalla

finestra centinaia di migliaia di euro (nessuno si az-

zarda a comunicare una cifra precisa) per consentire

alla Lorenzin di esporre una serie infinita di argo-

menti sui quali poi nessuno rifletterà sul serio... È

l'Italia che ci meritiamo, tagliate tutto ma non la pas-

serella della Lorenzin. Il Corvo

EDITORIALELe promesse elettorali

sono merce scaduta

Qualcuno lo spieghi

a Zingarettia pagina 11

DIETRO I FATTI

a pagina 14

Il Commissario Sommella:

“Nessuna manovra

attorno al futuro

del San Filippo Neri”

Il balletto dei manager

è finitoIl balletto dei manager

è finito Servizio a pagina 12Servizio a pagina 12

LA “WONDER WOMAN” DELLA SALUTE ITALIANA

Il CORRIERE DIROMA

LE VERITÀ NASCOSTELa crisi finanziaria del Campidoglio mette in secondo piano il collasso generale di una amministrazione. I romani sono

e si sentono abbandonati. Soprattutto chi è nella incapacità di cavarsela da solo. Guai ad essere malati, anziani, disoccupati,marginali per mille motivi. Una comunità sopravvive se si occupa dei suoi membri più deboli. A Roma non accade.

Non sappiamo nemmeno quanti siano gli anziani soli, i disabili, i malati. Una mappa del disagio non esiste. Marino e i suoi sono direttamente responsabili del dolore che provocano o che non sanno evitare. Ma per loro va tutto bene. Lo dicono

gli assessori, lo ripetono i presidenti di municipio da noi intervistati, raccontano una realtà che non c’è. Miopia o malafede?

Cecchini a pagina 5

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giovedì 10 aprile 2014 pagina 2PRIMO PIANOIlCORRIEREDIROMA

Il più importante partitopolitico italiano, la Demo-crazia Cristiana, è ormaisoltanto un ricordo, unpezzo della storia del

Paese. Spazzato via da Tangento-poli e da Silvio Berlusconi, che loha in buona parte sostituito. Ep-pure è probabile che, come si di-ceva una volta, “moriremodemocristiani”. Perché, se è veroche la Democrazia Cristiana nonc’è più, su un punto tutti sonod’accordo: i veri democristianisono ancora tra noi, più vivi chemai. Non moltissimi, ma tutti inposti importanti; e riconoscerlinon è difficile. Il loro “modello”,identificabile anche da chi la poli-tica la mastica poco, è un uomopolitico diventato, anche grazie alcine,a quasi una leggenda: il “divoGiulio”, Giulio Andreotti. Unoche non ha mai alzato la voce, eche nelle larghe intese si è sempretrovato a suo agio. E che, se nondei cloni, ha degli imitatori che distrada potrebbero farne molta.Uno di questi? Enrico Gasbarra. Si, proprio il deputato “piddino” èil “democristiano” che vive e la-vora con noi. Atteggiamento sor-nione, apparentemente maiinteressato a quello e a coloro chelo circondano; in realtà ambiziosoe, dicono molti di quelli che lo co-noscono, in politica “spietato”come può esserlo chi da ogni ele-zione alla quale si è presentato èsempre uscito vincitore. Del resto,questo bel ragazzo, 52 anni portatisplendidamente, la Dc ce l’ha nelDNA. A sedici anni era già iscrittoalla Democrazia Cristiana, a di-ciassette il primo successo inun’elezione, quella a presidente re-gionale del Movimento Giovaniledella DC. A “crescerlo” sono statii “Grandi” di questo partito: primaquelli riuniti attorno a Emilio Co-lombo, poi quelli – a Roma impe-ranti – del sodalizioAndreotti&Sbardella (il che spiegaanche la “fede” romanista). Ne èuscito un post-democristiano dirito andreottiano, favorevole allelarghe intese: non a caso, quando

si è sposato nel 2001 – tra i 600 in-vitati Giulio Andreotti, MassimoGhini e Lando Fiorini - i suoi testi-moni furono Walter Veltroni e Sto-race. Il diavolo e l’acqua santa.E’ sventolando la bandiera delleintese più ampie, che per lui non èuna forzatura ma una convinta vi-

sione della politica, che – nel 2003– Gasbarra, a 40 anni, è stato elettopresidente della provincia diRoma (territorio di 121 comunicompresa la capitale Roma con 4milioni di abitanti) con un milionedi voti, e imponendosi al primoturno con il 53% dei suffragi; De-

mocratici di sinistra, Margherita,Rifondazione comunista, Verdi,Udeur, Comunisti Italiani, SDI,Italia dei Valori e Sinistra demo-cratica i partiti della sua coali-zione. Tutti meno che iberlusconiani. E pensare che diecianni prima, quando era consi-gliere comunale di Roma e vice-sindaco di Francesco Rutelli – eForza Italia non era ancora nata -era stato contattato da Mediaset(ricordate, il partito-azienda?) chedi li a poco, con la “discesa incampo” dell’allora Cavaliere,avrebbe sconvolto il panorama po-litico italiano. Il ‘feeling’ però nonera nato, e tutto era finito primaancora di nascere. A quel punto, però, Enrico era giàpiù che una promessa del centro-sinistra. Dopo essere stato elettonel 1983, a 25 anni, consiglieredella prima circoscrizione diRoma (e presidente della commis-sione traffico-urbanistica), nel1989 era stato rieletto a Roma edera diventato anche consigliere co-munale di Cittareale (Rieti). Ecosì, nel giorni in cui BerlusconiScende in campo, diventa presi-dente del consiglio comunale diRoma e l’anno dopo, 1994, vice-sindaco nella giunta di FrancescoRutelli; contestualmente aderisceal Partito popolare italiano. E’ unastella nascente, l’ex Pci sta reclu-tando nel mondo cattolico, WalterVeltroni fa sognare chi spera in un

partito “americano”, Goffredo Bet-tini è l’organizzatore strategico,giovani di valore sono necessariper arginare le novità berlusco-niane. Nel 2000 Gasbarra è consi-gliere regionale del Lazio (con13.000 voti di preferenza), nel2001 – ormai nella Margherita – èvicesindaco di Walter Veltroni; nel2003, a quarant’anni, la trionfaleelezione a presidente della Provin-cia (2003-2007). Tutti lo conside-rano ormai destinato a unatrionfale elezione a sindaco diRoma. Invece no, dopo l’adesioneal Partito democratico (2007), nel2008 c’è l’ingresso a Montecitorio,bissato lo scorso anno. In quella che molti definiscono “lapalude” del parlamento, Gasbarranon si perde. Appena sfioratopoco prima da un “affaire” relativoai costi (eccessivi) della politica –tre milioni e mezzo di euro distri-buiti quand’era presidente dellaprovincia a una ventina di consi-glieri di diversi partiti quale con-tributo “per i mancati guadagniper la loro attività professionaleprivata” - diventa l’”uomo dellaprovvidenza” per rimettere ordinenel partito democratico romano.Un partito, nel 2011 e dintorni, in-governabile, diviso in correnti chesi fanno una guerra spietata, e perquesto commissariato. Gasbarra,esponente dell’area “dem” che fariferimento a Dario Franceschini,ne diventa segretario nel 2012, e loguida sulle posizioni di PierluigiBersani, al quale è fedele fino infondo. Ma aperto al dialogo contutti, senza mettersi mai di tra-verso sulla strada degli emergentiMatteo Renzi o Gianni Cuperlo. Alpunto che oggi i “renziani” lo con-siderano uno di loro e non èescluso che possano sceglierlo, sesarà necessario, per una missionedi prestigio: magari per la carica disindaco di Roma Capitale per laquale sembrava predestinato, seIgnazio Marino dovesse passare lamano. Il tutto senza polemiche otorni aspri perché, come gli è capi-tato di dire, è prima di tutto “unonormale”.

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POST-DEMOCRISTIANO, IN PARTITA DA SEMPRE. UNA GARANZIA. ENRICO GASBARRA? PRESENTEIL PERSONAGGIO

L'eterna promessadella politica

capitolinadi Carlo Rebecchi

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CHI SALEdall’alto Alfio Marchini, Enrico Gasbarrae Claudio Arcioni

CHI SCENDEdal basso Sabrina Alfonsi,Alessandra Cattoie Raffaele Clemente

ORSINO

P della

Giunta a fondo, servono uomini e idee nuove

il

Siamo a un passo dalcaos e la giunta sta affo-gando. Nei rifiuti, ad

esempio, dove Daniele For-tini (AMA), Ignazio Marino,Estella Marino (assessoreambiente), Giuseppe Peco-raro (prefetto) non sanno piùche pesci pigliare: nella sicu-rezza, dove Sabrina Alfonsi

(primo Municipio) è in preda ad una crisi dinervi perché Trastevere si trasforma la nottein una Beirut dei tempi peggiori, e il poveroOrlando Corsetti (presidente commissionecommercio) non riesce a parare i colpi, dovele occupazioni diventano sistema sostenutoindirettamente dal vice sindaco Luigi Nieri,dall’immancabile(e immarcabile) consi-gliere Gianluca Peciola, financo dal leaderdel Pd in Campidoglio Francesco D’Ausi-lio. Nel sociale, dove l’assessore Alessan-dra Cattoi fa la cresta agli scuola-bus e lapresidente della Commissione capitolina

Erica Battaglia confessa la sua impotenza.La lista può proseguire all’infinito, con il co-mandante dei vigili Raffaele Clemente,che si fa autogol con le ganasce alla Ferrariin via del Corso propagandato via twitter manon risolve i problemi di viabilità e si arrendedi fronte alle doppie file. E l’assessore Da-niela Morgante con i suoi tagli lineari? El’assessore Marta Leonori bacchettata indiretta dal sottosegretario Borletti sullaquestione dei camion -bar? Un disastro, nonsi salva nessuno. A chi chiedere aiuto? Il Pdsi aggrappa a Goffredo Bettini e EnricoGasbarra, in Campidoglio viene buonoanche Alfio Marchini, non si sa mai. E dalleretrovie, dalle macerie delle associazionidatoriali e di categoria riemergono dei vec-chi uomini-nuovi, senza compromissioni econ la disperata voglia di fare, da misterArion Marcello Ciccaglione, al leader degliesercenti Claudio Pica, all’eterna pro-messa dei commercianti (e leader del frontevinattieri) Claudio Arcioni.

giovedì 10 aprile 2014 pagina 3 PRIMO PIANO IlCORRIEREDIROMA

EFFETTO DEFAULT

Èuna settimana cru-ciale per Roma e i ro-mani. Mentre IgnazioMarino va in giro (èstato anche a Madrid

per far vedere che conta), in Cam-pidoglio si cerca di far quadrare ilbilancio 2014 ipotizzando unagrandinata di aumenti. E la lista èinfinita: biglietti per i musei, di-ritti d’istruttoria, strisce blu, in-gresso a zone a traffico limitato,servizi ambientali e cimiteriali, iservizi della polizia municipale adomanda individuale, passi carra-bili, matrimoni, certificati e servizianagrafici, domande urbanisti-che, affitti di luoghi, insegne pub-blicitarie, ripresecinematografiche.E poi c'è la Tasi (servizi invisi-bili), che dovrebbe da giugnopraticamente fruttare un teso-retto di ben 85 milioni. Se si raf-fronta l'Ici pagata nel 2011 con lafutura Tasi si scopre che gli au-menti in alcuni casi saranno dioltre il 100%. E poi la beffa. A pa-gare in proporzione ai metri qua-dri, saranno maggiormente lepiccole botteghe artigianali e i

negozietti, rispetto ai grandi ca-pannoni. Tanto per capirci dal pas-saggio della Tasi dal 2 al 2,5 permille dovrebbero arrivare invece85 milioni di euro, considerandoche ogni aumento dello 0,1 permille vale maggiori incassi per 17milioni. Mazzata anche per l'occu-pazione di suolo pubblico: con larimodulazione della Cosap per ta-volini e camion bar verranno in-cassati circa 80 milioni mentre,dalla tassa di soggiorno, secondole prime stime, potrebbero entrarefino a 80 milioni di euro. E già oggiRoma ne incassa 120 di milioni.

Marino ha messo le mani avanti:preferisco far pagare i turisti(che non votano) e non i ro-mani. Intento comprensibile senon fosse che i servizi offerti adun qualsiasi turista (che non siaBarak Obama), sono di una qua-lità tanto scadente da far fuggirea gambe levate dalla Capitale. Sepoi si pensa che un soggiornomediamente porta un gettito fi-scale pari al 33% delle spese cheil turista affronta (spostamenti,pernottamento, pasti, acquisti),si scopre che il turista già paga (etanto) per vedere le maltrattate

bellezze della Roma imperiale. Albergatorie compagnia di giro sono già sulle barricate.Aumentare l'imposta vuol dire allontanare eperdere quel turismo marginale che fa atten-zione anche all'euro, all'euro e mezzo in piùda conteggiare nel preventivare una rapida eparsimoniosa vacanzetta. Ma in questo casonon si tratta di pochi centesimi. Le associa-zioni di categorie - tutte - temono che la maz-zata sia devastante per il settore: ben 10 euroal giorno per ammirare la città eterna. Vera-mente troppo per Faita (turismo all'ariaaperta), Albaa (b&b e affittacamere), Fiavet(agenzie di viaggi), Fipe (pubblici esercizi),Sib (balneari) e Confesercenti-Assohotel.Un'inedita alleanza che abbraccia tutti i set-tori e gode del supporto politico sia dell'op-posizione che di frange importanti dellastessa maggioranza. E poi è stata confermata la vendita di partedel patrimonio comunale (palazzi e societàappetibili), riassetto di una trentina di so-cietà pubbliche, rimodulazione dei contrattidi servizio. C'è veramente di tutto nel pa-niere di Marino per chiudere e finalmentepresentare entro aprile il bilancio 2014. Resta da vedere cosa succederà con labomba innescata dei rifiuti. Marino ha lan-ciato l'allarme (come se non fosse di suacompetenza), ma lo sapevano anche i bam-bini dell'asilo che senza Malagrotta (?) sa-remmo andati incontro ad un invasione diimmondizia. E con l'estate che si avvicinanon è un bel segnale. Si rischia l'emergenzasanitaria visto l'alto numero di animali (topi,gabbiani, bestie e insetti che vivono paffuta-mente tra i rifiuti), che con le alte tempera-ture si riproducono a vengono attirati da unpasto tanto abbondante.Marino almeno una cosa giusta questa setti-mana l'ha fatta. All'ennesima occupazione distabili da parte del multiforme popolo deibarricaderi/disoccupati/fannulloni, ha ri-sposto secco: non ci parlo, non c'è nessundialogo. E per una volta viene da dire: viva ilsindaco.

LE MOSSE DISPERATE DI UNA AMMINISTRAZIONE ALLE CORDE

L'addizionale Irpef forse noma tutto il resto aumenterà

di Leonardo Giocoli

Grandinata di nuovi balzelli e aumenti la tassa di soggiorno (10 euro), per i biglietti dei musei, i diritti d’istruttoria, le strisce blu, l'ingresso a zone a traffico limitato,

i servizi ambientali e cimiteriali, i servizi della polizia municipale a domanda individuale, le concessioni per i passi carrabili, i matrimoni, i certificati e i servizi

anagrafici, le domande urbanistiche, gli affitti di luoghi pubblici, le insegne pubblicitarie e le riprese cinematografiche. Però Marino una cosa giusta l'ha fatta, si è schierato apertamente contro le occupazioni di stabili: con questi non ci parlo

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R omano, 45 anni, la storiadi Mario induce a dubi-tare sull’efficacia dellepolitiche di assistenzafornite dal comune di

Roma Pubblichiamo la testimonianza-verità di Mario che insorge contro le di-chiarazioni delle due presidenti del I edel XII municipio dopo aver letto le in-terviste su Il Corriere di Roma.«Sono un cittadino romano di nascita edesidero scrivervi non esattamente perraccontare la mia storia, che poi è quelladi molti qui in città, piuttosto perché mi

sento di smentire quanto dicono i varipresidenti da voi intervistati in meritoalla Roma (s)governata, ovvero: «Ciòche viene gestito interamente dai muni-cipi sono i servizi sociali»,Sabrina Al-fonsi. «I pochi fondi a disposizione,difesi con i denti, sono destinati al so-ciale. Su questo non si transige», Cri-stina Maltese. Bene. Il sottoscritto vivein strada da quasi 4 anni. Sono uno sfrat-tato per “morosità involontaria”, ed hodovuto anche chiudere la mia attivitàcommerciale. Trovare lavoro a 45 anni èun’utopia e anche rimettersi in proprio

è impossibile senza fondi. I sopra decan-tati Servizi Sociali non sono stati ingrado di darmi nessun vero aiuto peruscire da questa situazione. Semplice-mente mi hanno dato un totale di 3400euro di contributo economico in 4 anni.Mi hanno poi parlato di tirocini lavora-tivi, di risarcimenti per lo sfratto, di con-tributi abitativi e tante altre belle cose,ma la verità è che non fanno mai nullatrovando sempre la stessa scusa: «de-vono approvare il bilancio e quindi dob-biamo aspettare i fondi». Ritengo che iServizi Sociali andrebbero chiusi. Gli as-

sistenti sociali sono degli incompetenti.Non sono in grado di battere i pugni sultavolo del Comune e chiedere soldi, nonsanno indicare nessun percorso all’indi-viduo (al massimo ti indicano quelloverso la più vicina Caritas) e se tu glichiedi un aiuto, magari per fare un corsoprofessionale di reinserimento, ti di-cono che non possono fare nulla. Beh,ma allora se noi indigenti dobbiamosempre arrangiarci da soli, che chiudes-sero. Ci fanno più bella figura e a noi ri-sparmierebbero l’umiliazione di“chiedere aiuto”».

giovedì 10 aprile 2014 pagina 4PRIMO PIANOIlCORRIEREDIROMA

Sfrattato e disoccupato: “I servizi sociali mi dicono

che non possono fare nulla”

IL CASO

Il sindaco istituzionalmente ha un ruolo nonoperativo nelle scelte di politica sanitaria maha un ruolo di vigilanza di controllo e di inter-

vento sulla salute pubblica e sul benessere del cit-tadino. Alemanno aveva cercato di farsi garantedelle diverse componenti del mondo sanitario atutti i livelli, dagli operatori agli imprenditori, cer-cando di tutelare così gli interessi della collettivitàe realizzando un osservatorio sanitario cui inten-deva dare responsabilità e poteri. L’operazione èrimasta a metà e non risulta che oggi i delegati delsindaco presenti in ogni singola Asl esercitinoqualsivoglia ruolo. Ma la città vive un momentodrammatico della vita economica e sociale, lospettro di una svolta fortemente involutiva è al-l’orizzonte. Il sindaco dovrebbe, deve fare qual-cosa in questo ambito, caricarsi di un ruolo attivo,

prendere sulle spalle un default umano, sociale,organizzativo e tirare Roma fuori dai guai. La con-vinzione è che questa operazione nel medio ter-mine possa anche contribuire al riequilibrio deiconti generali del Campidoglio. Denunciare nonbasta, serve proporre. E quello che segue è unsuggerimento al sindaco Ignazio Marino.

Le cose che il sindaco potrebbe fare

Negoziare il suo ingresso in primapersona nella cabina di regia della sa-nità regionale laziale con la specificadi salvaguardare il benessere dei suoiamministrati messo in discussionedalla fase di stallo in cui versa la poli-tica sanitaria regionale.

Ecco le cose che il sindaco Marino LA PROPOSTA

Sfrattato e disoccupato: “I servizi sociali mi dicono

che non possono fare nulla”

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giovedì 10 aprile 2014 pagina 5 PRIMO PIANO IlCORRIEREDIROMA

UNA LETTERA AL GIORNALE APRE UN FRONTE DI INDAGINE E DI DIBATTITOIN COPERTINA

LE VERITÀ NASCOSTE

La testimonianza-veritàche pubblichiamo poneun problema dramma-tico. A Roma il sistemadella assistenza, dei ser-

vizi sociali, di quelli socio-assistenzialinon funziona, meglio sarebbe dire nonesiste. E’ un buco clamoroso, ben piùimpegnativo di quello finanziario cheassorbe ogni energia alla Giunta Ma-rino. Sul welfare, sulla capacità di assi-curare a ogni cittadino in difficoltà la“copertura” dell’Amministrazione sigioca la credibilità di una politica, diuna classe politica. E’ un problemavecchio, certo, ma Marino e i suoi nonsono stati capaci nemmeno di sfiorarel’argomento se non procedendo perlinee stereotipate e con forte sapore diideologia. La sostanza è che oggi nellacapitale ci sono decine di migliaia dianziani soli e in difficoltà, di malati, didisabili, di persone con forte disagiofisico, sociale, psicologico. Pratica-mente tutti abbandonati a se stessi.Non c’è controllo sociale, non c’è unarete capillare e a maglie strette di assi-stenza. Quando l’ennesimo anzianomuore nell’incendio della sua abita-zione, quando improvvisamente si ve-rificano con dolore e violenza tragediedi ogni tipo in famiglie “normali”,quando persone malate muoiono sole

senza che nessuno se ne accorga cichiediamo se una strategia di atten-zione e intervento potrebbe perlo-meno limitare i danni. Ci sventolanodavanti agli occhi i documenti che im-pegnano Giunte di diverso colore arealizzare l’assistenza domiciliare aglianziani, i centri di accoglienza diurna,le famose Rsa (residenze per anziani).Basta averne bisogno per scoprire chetutto questo non esiste, che sul terri-torio operano poche strutture appal-tate alle altrettanto famosecooperative (garantite e controllate dachi non si sa). Tre quarti del bilancio

dedicato alle politiche sociali sarebbeeroso dai costi fissi delle cooperativele quali assisterebbero lo 0,001 percento della popolazione fragile pre-sente a Roma. I dati sono top secret. Non si cono-scono i risultati raggiunti dalle coope-rative incaricate dal comune a svolgerequel difficile mestiere di assistere an-ziani affetti da malattie degenerativecome il Parkinson e l’Alzhaimer vistoche il pubblico paga, ovvero i cittadini,proprio questi ultimi dovrebbero sa-pere come stanno le cose. Questi cen-tri funzionano? Il comune ha mai

censito gli anziani soli? E’ a cono-scenza di quanti siano? Siamo quasi si-curi di no, non si sa. Poi quando escela notizia politica dei tagli alla spesasociale chi insorge sono, appunto, lecooperative, chi materialmente gesti-sce budget milionari. Di questo buconero, partendo dal caso che vi sotto-poniamo, vogliamo cominciare ad oc-cuparci sistematicamente. Nellaconvinzione che sul “sociale” non sipossano fare tagli ma semmai investi-menti massicci, che nel medio termineil concentrarsi su questo quadranteporti a dei sostanziali, considerevoli ri-sparmi e che il benessere della popo-lazione più debole, più esposta, allafine si traduca nel benessere di tutti.Per non limitarci alla denuncia, allaprotesta, proponiamo alla attenzionedell’Amministrazione un documento,una proposta, che il sindaco Marinopotrebbe sottoscrivere e mettere inpratica. Oggi il sindaco è responsabilenella estrema ratio della salute pub-blica del cittadino, ma non ha compe-tenze specifiche nel settore sanitario,delegato al controllo-gestione dellaRegione. Ma potrebbe entrare nelgioco, a condizioni e con ruoli precisi.Il chirurgo-politico leggerà, chioserà,risponderà? Gli assessori competentispenderanno un briciolo di atten-zione? Non resta che augurarcelo.

di Giuseppe Cecchini

La crisi finanziaria del Campidoglio mette in secondo piano il collasso generale di una amministrazione. I romani sono e si sentono abbandonati. Soprattutto chi è nella incapacità di cavarsela da solo. Guai

ad essere malati, anziani, disoccupati, marginali per mille motivi. Una comunità sopravvive se si occupa dei suoi membri più deboli. A Roma non accade. Non sappiamo nemmeno quanti siano gli anziani soli,

i disabili, i malati. Una mappa del disagio non esiste. Marino e i suoi sono direttamente responsabili del dolore che provocano o che non sanno evitare. Ma per loro va tutto bene. Lo dicono gli assessori,

lo ripetono i presidenti di municipio da noi intervistati, raccontano una realtà che non c’è. Miopia o malafede?

“La crisi ha aggravato iproblemi della città emette in crescente diffi-

coltà i servizi sociali tutti. Gli ope-ratori fanno un lavorostraordinario a sostegno di tantesituazioni drammatiche: daglisfratti, sempre più numerosi, alladisoccupazione crescente, dallapresa in carico delle persone condisabilità ai minori fino agli an-ziani. La nuova Giunta sta lavo-rando per garantire risorseadeguate alle Politiche sociali: lostesso sindaco Marino, consape-vole dei numeri della povertà e del-l’esclusione sociale a Roma, si èimpegnato qualche giorno fa a ga-rantire un bilancio in tempi brevi euno stanziamento di fondi utile asuperare le pesanti difficoltà chevivono tanti cittadini e tante fami-glie romane. I numeri della crisi aRoma sono enormi: 107mila nonautosufficienti, 80mila disabili,oltre 500mila persone che vivonosole, più di 250mila anziani,62mila lavoratoti “poveri”, barbo-nismo domestico crescente,sfratti in aumento, affitti più altid’Europa, disoccupazione allar-mante. Assicurare risorse è l’impe-gno, così come l’impegno peròdeve anche essere quello di otti-mizzare la spesa, ovvero rendereappropriate le risposte che sidanno considerando al centro lapersona, ma anche avviare nuovipercorsi di welfare rigenerativo.Penso all’impresa sociale, al recu-pero delle vecchie caserme e agliappalti da riservare alla coopera-zione sociale di tipo B, che hacome mission l’inserimento lavo-rativo di persone a forte rischio diesclusione sociale. L’obiettivo èquello di pensare a nuovi modelliorganizzativi che prendano forzada un nuovo patto per la città inun’alleanza che veda insiemel’amministrazione comunale e letante forze del terzo settore e delvolontariato. Un grande lavoro cheè stato avviato e che speriamopresto dia le risposte che ci aspet-tiamo”.

* Erica Battaglia, presidente della Commissione

Politiche Sociali

Realizzare in ogni singola AziendaOspedaliera e in ogni Asl una con-sulta che in diretto collegamentocon l’Osservatorio di cui sopra con-senta di rendere immediatamentepubblici i problemi, le emergenze diogni segmento di territorio.

Mettere a disposizione un Ufficioche coordini e gestisca le emergenzeoccupazionali del settore determi-nate dalla crisi nel settore pubblicoe privato.

Realizzare attraverso gli Uffici com-petenti del Comune, enti pubblici eprivati, enti di Stato, associazioni di

categoria e di volontariato, unamappa quanto più precisa possibiledelle esigenze del territorio citta-dino in campo socio sanitario (an-ziani fragili e malati, disabili e altritipi di disabilità). Tale mappa saràoggetto di continue consultazionicon l’ente Regione e la Prefettura alfine di garantire interventi e coper-ture dove sia necessario e con l’ur-genza necessaria.

Apertura immediata di uno sportellosanità per la gestione immediatadelle emergenze, per la consulenzagratuita in relazione alle medesimee per il coordinamento delle attività

volte a rendere più agevole l’attivitàdel personale sanitario pubblico eprivato. Di tutto questo lavoro saràdato settimanalmente conto ai citta-dini con un bollettino di immediatafruizione da parte di ogni cittadino.

Per finanziare tutto ciò che non sia im-mediatamente riferibile a capitoli dispesa già aperti, il sindaco e i suoi as-sessori s’impegnano a rinunciare al50% delle proprie indennità, ad aprireun canale di finanziamento traspa-rente e visibile da qualsiasi cittadinosul quale possano confluire tutte lepossibile iniziative di sostegno che ilComune di Roma riuscirà a realizzare.

Non bastaassicurare

risorse

potrebbe fare per aiutare i più sfortunati

L’INTERVENTO

Il Corriere di Roma n.13 del 10 - apr. 2014_Layout 1 10/04/2014 11.03 Pagina 5

Page 6: IL CORRIERE DI ROMA - GIOVEDI' 10 APRILE 2014

giovedì 10 aprile 2014 pagina 6CRONACHEIlCORRIEREDIROMA

“L a situazione diestrema difficoltàeconomica e fi-nanziaria diRoma Capitale è

nota a tutti e questo comporta l'impos-sibilità per i Municipi di ampliare lagamma dei servizi da offrire agli indi-genti. La situazione ad oggi, senza il Bi-lancio previsionale 2014, è ancor piùdrammatica, dove servizi indispensa-bili per la cittadinanza come l’assi-stenza agli anziani, ai disabili e aiminori, senza la dovuta copertura eco-nomica non potranno più essere erogatida fine aprile. Si tratta di somme im-portanti ma non spropositate, due mi-lioni di euro per l’assistenza ai disabili(compreso il servizio di assistenza sco-lastica), poco più di 500 mila euro perl’assistenza agli anziani e meno di 100mila euro per quella ai minori. Inoltre,

senza i fondi necessari il MunicipioVIII dovrà chiudere il Centro diurnoper malati di Alzheimer e la casa fami-glia, casa nostra, per le persone disabili(225 mila euro per il primo e 165 milaper il secondo).”“Consapevoli dell’impegno del Sindacoe della Giunta, al fine di trovare le ri-sorse necessarie e garantire i servizi diassistenza, chiediamo che si arrivi allosblocco dei fondi per il 2014 per alcunevoci fondamentali che permettano ilproseguimento degli attuali servizi.”“Siamo certi che la priorità delle Poli-tiche Sociali ed Educative sia l’obiettivocomune dell’Amministrazione Capito-lina, per tradurre in realtà l’impegno dinon lasciare nessuno indietro.” – di-chiarano Andrea Catarci, Presidentedel Municipio Roma VIII e Dino Ga-sparri, Assessore alle Politiche Socialidel Municipio Roma VIII.

«N oi ge-stiamointera-mente iservizi

sociali. Il problema è che da 6-7 annitutte le graduatorie che riguardanotutti i capitoli di spesa dei servizi socialisono ferme. Quindi qualsiasi tipo di do-manda presentata (in questo senso, ndr)come l'assistenza ai disabili fino a quellaagli anziani è ferma, perché negli anninon sono state mai toccate le liste di at-tesa. Quindi quello che noi possiamo edobbiamo fare è cercare delle soluzioniper ridurre i costi, con delle possibilitàdi bilancio sicure per iniziare a fare legare in modo da ridurre i costi, perchémolti dei nostri servizi vengono dati inproroga, il che significa che non c'è ilbando, che invece ci permetterebbe dimettere in competizione gli erogatori di

servizi. Quindiavendo il bilan-cio e facendo ibandi potremmoridurre i costi chepossono essereutilizzati invece

per ritoccare le liste di attesa e accoglierele nuove domande. Noi, l'anno scorso,abbiamo recuperato l'assistenza allog-giativa che non veniva pagata da gennaiodel 2013. Credo sia anche opportunopensare a metodi di assistenza che nonsiano meramente assistenzialistici, e perquesto occorre la certezza della disponi-bilità dei fondi e l'utilizzo dei bandi edelle gare, affinché non ci sia la sola as-sistenza alle persone con disagi sociali,ma si preveda anche un percorso cherenda autonomo chi riceve l'assi-stenza».

(a cura di Alessandra De Gaetano)

I“primi della classe”, non c’è chedire, sono sempre loro: i “grillini”,pardon, i militanti del MoVimento

5 stelle”, più in breve M5S. Sempreprimi nel fare le denunce e, spesso,nel dare l’esempio; anche se poi, losi è visto, non sempre sono i migliorinel risolvere i problemi. Primi, co-munque, lo sono stati anche nellascelta – via internet, ovviamente -dei loro 73 candidati alle elezioni eu-ropee del 25 maggio. Trentatremila ivotanti. Sei quelli originari di Roma edel Lazio, anche se va subito dettoche il luogo di nascita, per i candidatigrillini, conta ben poco: basta dareun’occhiata ai loro curricula per ren-dersi conto che non sono “romani” o“laziali” (intesa come origine) ma, inquasi tutti i casi, “cittadini d’Eu-ropa”, se non del mondo. Basta un giro su internet, dove tuttisi presentano anche in video, per ren-dersene conto. Il 46 per cento sono

donne, quasi tutti hanno fatto Era-smus, abitato o lavorato all’estero,sono laureati e parlano almeno dueo tre lingue. Fabio Massimo Ca-staldo, per esempio, “romano diRoma” di ventisette anni, che fa at-tualmente pratica forense nella Ca-pitale, ha già una laurea in legge “inItalia, Roma 3, e in Francia, ParisCreteil”. In Francia ha anche vissutodue anni, uno per l’Erasmus e l’altroper laurearsi. Attivo da prima neimeetup, di ritorno a Roma è diven-tato il collaboratore della senatrice(grillina) Paola Taverna. In Francia,spiega, si è reso conto del “distaccoabissale” che l’Italia ha dall’Europa,e promette di lavorare per ridurlo,oltre che per modellare “un’Europadiversa”. Motivazione dichiarata,

quest’ultima, di tutti i candidati gril-lini, compresi quelli del Lazio. Giuseppa Campo, anch’essa diRoma, con i suoi 55 anni è la “vete-rana” dei candidati M5S laziali. Lau-rea in lingue, da dieci anni èresponsabile, in Italia, della Mc GrawHill Education, professione che l’ha

messa a contatto non solo dell’Eu-ropa ma del mondo intero. Attiva dal2007 nella politica a livello locale.Dai colli romani altre due candiate:Maria Ziantoni, 41 anni, laurea ineconomia e commercio. E’ direttriceterritoriale di un grande istituto ban-cario, nel quale ha cominciato allacassa prima di trasferirsi all’estero (aLondra) e di assumere poi posizionidi grande responsabilità. E dai Castelli viene anche BiancaMaria Zama, 33 anni, laurea in eco-nomia e commercio e attualmenteinternal auditor esperta di bilanci so-cietari.La “pattuglia” grillina laziale vantaperò anche due medici. Uno è Gio-vanni Ghirga, 58 anni, di Viterbo,laureato in pediatria e grande

esperto di problemi ambientali: lalista, pubblicata su internet, dei suoisaggi è più che eloquente. Così comesono eloquenti, sempre in campoambientale , gli scritti pubblicatisulle riviste di mezzo mondo da unaltro medico, Dario Tamburrano, 43anni, esperto tra l’altro di orti urbanie verticali. Tamburrano, si apprendenel suo curriculum, coltiva “persvago” lo zafferano. Quasi tutti i can-didati, e non solo quelli laziali, spie-gano di essere passati da “elettoripassivi” a “cittadini attivi” per rea-zione all’andazzo della politica ita-liana. Con i viaggi e con internethanno visto le differenze tra l’Italia eil resto dell’Europa; di qui l’impegnopolitico, per la difesa dell’ambientee dei beni comuni , prima vicino aloro e, ora, su scala europea. Ma inun’Europa “diversa” da quella at-tuale.

Carlo Rebecchi

Senza risorse siano costrettia chiudere il centro Alzheimer

La gestione dei servizi socialiè tutta nostra. A costi ridotti

CATARCI E GASPARRI, PRESIDENTE E ASSESSORE VIII MUNICIPIO DANIELE TORQUATI, PRESIDENTE DEL MUNICIPIO XV

OPERAZIONE EUROPEEI grillini sempre primi della classe

Il Corriere di Roma n.13 del 10 - apr. 2014_Layout 1 10/04/2014 11.03 Pagina 6

Page 7: IL CORRIERE DI ROMA - GIOVEDI' 10 APRILE 2014

giovedì 10 aprile 2014 pagina 7 CRONACHE IlCORRIEREDIROMA

DOPO LE DENUNCE E LE SOLLECITAZIONI NON SI È MOSSO NULLA. ANZIIL PUNTO

Si può condividere o meno la sostanza(o una parte) del provvedimento e di-scuterne, ma il fatto che riportiamo

è di notevole rilevanza e va adeguatamenterecensito. Sabato 5 aprile, in tutte le piazzedei municipi di Roma, organizzata dai ca-pogruppo di Forza Italia alla Regione LazioLuca Gramazio e al Comune di Roma Gio-vanni Quarzo, si è svolta una raccolta difirme con il posizionamento di ben 15 ga-zebo; Oggetto dell’iniziativa: una pressionedal basso per la reintroduzione del reato diclandestinità. Ed è stato un successo, cin-quemila firme nel giro di poche ore.L’iniziativa, commenta il sen. DomenicoGramazio, dimostra chiaramente la capa-

cità cogliere il consenso popolare per il ri-pristino diun provvedimento il cui presup-posto principale è quello di essere un validodeterrente per la tutela del nostro Paese daaccessi irregolari e per contrastare la crimi-nalità organizzata che conduce questi “boatpeple” in Italia. Gramazio ha ricordato chealcuni giorni fa il Ministro dell’Interno haesplicitamente dichiarato che dall’altroparte del Mediterraneo ci sono quasi 60mila irregolari che vogliono raggiungerel’Italia quando inizierà la “bella stagione”ed il mare sarà più calmo. Non una denun-cia di parte, da un allarme che viene daparte delle autorità di governo. Una rifles-sione seria si impone.

Cinquemila firme per reintrodurre

il reato di clandestinità

Non ce ne vogliano l’as-sessore Leonori, il co-mandante Clemente, ilminisindaco Alfonsi.Tutti in perfetta buona

fede, ne siamo certi. Ma evidentementeincapaci di porre rimedio ad un feno-meno che passa sopra le loro teste. Il fe-nomeno Cola di Rienzo e dintorni,evidentemente una autentica zonafranca dove le regole non esistono e la il-legalità è legalizzata. Proprio in questigiorni in Campidoglio e dintorni sifanno mille discorsi di decoro, sicurezza,bilancio, si studiano e programmanomisure, tagli, sanzioni, in qualche casoautentiche rivoluzioni. Ma chi parla e ar-gomenta non è credibile, basta farsi ungiro in alcune zone del quadrante-Prati.

Primo municipio, San Pietro, Vaticanoe dintorni. Abbiamo pubblicato e insi-stito fino alla nausea sulle palesi,m ani-feste illegalità delle bancarelle, degli

abusivi, del furgoni parcheggiati a vitasotto i cartelli che indicano i parchimetridelle strisce blu. Abbiamo denunciato efotografato lo scempio dei camion bar e

delle bancarelle da-vanti all’ingresso deiMusei Vaticani, l’in-credibile sequenza diabusivi, decine e de-cine, piazzati lungotutto il perimetro dellemura vaticane. Invano.Abbiamo mandato se-gnalazioni, chiestospiegazioni, presentatodenunce, abbiamoperfino mandato deitweet al comandantedei vigili Clemente,così sollecito quando sitratta di vantarsene sui

giornali. Niente fa fare. L’ultimo tenta-tivo la settimana scorsa. Avevamo con-tato una quarantina di macchine indoppia fila in Cola di Rienzo, avevano ri-controllato un bel numero di furgonid’appoggio agli ambulanti, fermi e par-cheggiati sulle strisce blu, senza l’ombradi un ticket (un paio anche senza l’assi-curazione esposta), avevamo misuratoper l’ennesima volta lo sconfinamentodelle bancarelle sul manto stradale e incurva (lo vieta il regolamento, sanzionipreviste), avevamo contato dodici am-bulanti sicuramente abusivi , avevamofotografato il disastro di piazza Cola diRienzo, con i furgoni addirittura in terzafila e parcheggiati in modo da impedire

la svolta a destra in via Cicerone. Pos-siamo garantire, ne abbiamo le prove emigliaia sono le testimonianze, che que-sta è realtà quotidiana, non un momentodi follia collettiva. Inutile dirlo, Cle-mente non ha risposto, ma nemmeno siè vista la divisa di un vigile. L’equazione è presto fatta. Se non c’è lavolontà politica di affrontare i problemidi quella terra di nessuno (chissà cosaaccadrà nelle prossime settimane conl’emergenza-beatificazioni), non si puòpensare che gli apprendisti stregoni delCampidoglio possano mettere sulcampo i loro progetti, le loro soluzioni.L’assessore Improta vuole aumentare atre euro il ticket per le strisce blu, l’asses-sore Leon ori vuole aumentare la tassadi occupazione del suolo pubblico. Si ac-comodino a Cola di Rienzo e dintorni,c’è modo di fare cassa tutti i giorni. Piùin generale facendo rispettare le regoleforse si risolverebbero tanti problemi.Ma chi lo spiega a Marino. Quando Cle-mente si fa bello e finisce sui giornali perle ganasce alla Ferrari in via del Corso favenire solo rabbia, nessuna simpatia.Stupido e squallido marketing, per na-scondere l’incapacità di gestire la poliziamunicipale. Forse i suoi predecessoriavevano altri problemi, ma il super-po-liziotto (così ce l’hanno venduto) ha si-curamente un grosso problema dicredibilità.

Cola di Rienzo, qui c’è sotto qualcosadi Francesco Vitale

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LazioLaziola

del

anitàSSNUMERO 13 ANNO LXVII GIOVEDI 10 APRILE 2014

I l mondo della salute si confronta sul futurodell’organizzazioni sanitarie. Questa la frasedi “lancio” degli Stati Generali della Saluteorganizzati dal Ministero competente neigiorni scorsi. Una mega convention, una pas-

serella all’Auditorium Parco della Musica, dobbiamopensare con costi "importanti". Avevamo suggerito alPresidente Zingaretti di organizzare un evento simile,Beatrice Lorenzin ha battuto tutti sul tempo. Il gover-natore si rassegni, non potrà mai gareggiare con la

performance della ministra, autentica "“WonderWoman” (interpretata nella famosa serie tv degli anni’70 da Lynda Carter). Una supereroina. Che nel pro-gramma della due giorni è stata immanente, presie-dendo ben 4 volte le sessioni di lavoro. I tecnici, gliesperti? Dietro, ad ascoltare, alla faccia di prassi econsuetudini. Perché la Lorenzin è competente sututto, evidentemente, e vuole controllare ogni cosa. Unevento che si è cucito addosso su misura, insomma.Peccato che i costi di questa mega-operazione di im-

magine ricaschino sui contribuenti. La ministro ha di-feso la sanità contro i tagli, poi si è arresa. Si taglianoposti letto e spese per il personale, ma si buttano dallafinestra centinaia di migliaia di euro (nessuno si az-zarda a comunicare una cifra precisa) per consentirealla Lorenzin di esporre una serie infinita di argo-menti sui quali poi nessuno rifletterà sul serio... Èl'Italia che ci meritiamo, tagliate tutto ma non la pas-serella della Lorenzin.

Il Corvo

EDITORIALELe promesse elettorali sono merce scadutaQualcuno lo spieghi a Zingaretti a pagina 11

DIETRO I FATTI

a pagina 14

Il Commissario Sommella:“Nessuna manovra attorno al futuro del San Filippo Neri”

Il balletto dei manager è finito

Il balletto dei manager è finito

Servizio a pagina 12Servizio a pagina 12

LA “WONDER WOMAN” DELLA SALUTE ITALIANA

Il Corriere di Roma n.13 del 10 - apr. 2014_Layout 1 10/04/2014 11.07 Pagina 9

Page 10: IL CORRIERE DI ROMA - GIOVEDI' 10 APRILE 2014

giovedì 10 aprile 2014 pagina 10Laziola delSSanità Lazio LA MAPPA DEL POTERE

Asl Roma A CENTRO STORICODirettore Generale Camillo RiccioniDirettore sanitario Barbara GiudiceandreaDirettore Amministrativo Alessandro Moretti

Asl Roma B CENTRO STORICODirettore Generale VITALIANO DE SALAZAR

Direttore sanitario Concetto Saffioti ffDirettore Amministrativo S. Cenciarelli

Asl Roma C EUR E DINTORNIDirettore Generale CARLO SAITTO

Direttore sanitario Marina CapassoDirettore Amministrativo Silvia Cavalli

Asl Roma D DA TRASTEVERE A OSTIADirettore Generale Vincenzo PanellaDirettore sanitario Vittorio Chinni ff (in scadenza)

Direttore Amministrativo Alessandro Cipolla

Asl Roma E DAL VATICANO A BRACCIANODirettore Generale Angelo TaneseDirettore sanitario Mauro Goletti Direttore Amministrativo Maria Velardi

Asl Roma F CIVITAVECCHIADirettore Generale Giuseppe QuintavalleDirettore sanitario Francesca Milito Direttore Amministrativo Lauro Sciannamea

Asl Roma G TIVOLI, GUIDONIA, SUBIACODirettore Generale GIUSEPPE CAROLI

Direttore sanitario Federico GuerrieroDirettore Amministrativo Daniele Aguzzi

Asl Roma H CASTELLI, ANZIO, NETTUNODirettore Generale FABRIZIO D’ALBA

Direttore sanitario Narciso MostardaDirettore Amministrativo Francesca Merli

Asl ViterboDirettore Generale LUIGI MACCHITELLA

Direttore sanitario Patrizia ChierchiniDirettore Amministrativo Daniela Donetti (in scadenza)

Asl FrosinoneDirettore Generale ISABELLA MASTROBUONO

Direttore sanitario Roberto TestaDirettore Amministrativo Mario Piccoli Mazzini

Asl LatinaDirettore Generale MICHELE CAPOROSSI

Direttore sanitario Alfredo CordoniDirettore Amministrativo Vania Rado

CommissarioFacente funzioneA rischio?VacanteIn uscita a

LEGENDA

E adesso la Giunta non ha più alibi

In altra sede le valutazioni, qui solo la constata-zione che tutte le caselle chiave risultano riem-pite, ora i manager immessi nel gioco in questi

giorni dovranno completare le terne dirigenziali eper la giunta Zingaretti non ci saranno più alibi.Resta il colossale buco nero del S.Filippo Neri, mapare che la cabina di regia abbia delle idee partico-lari per quella azienda ospedaliera.

San Giovanni AddolorataDirettore Generale ILDE COIRO

Direttore sanitario Stefano Pompili Direttore Amministrativo Massimiliano Gerli

Sant’AndreaDirettore Generale Egisto Bianconi Direttore sanitario Francesco Stella ffDirettore Amministrativo Egisto Bianconi

San Filippo NeriCommissario Filippo Sommella Direttore sanitario Patrizia Magrini ffDirettore Amministrativo Manuel Festuccia ff

San Camillo ForlaniniDirettore Generale Antonio D’UrsoDirettore sanitario Caterina Elisabetta Amoddeo ffDirettore Amministrativo Rossana Direnzo

Policlinico Universitario Umberto IDirettore Generale Domenico AlessioDirettore sanitario Amalia AlloccaDirettore Amministrativo Marta Branca

IfoDirettore Generale Fulvio MoiranoDirettore sanitario Marina CerimeleDirettore Amministrativo Giorgio Marianetti

AZIENDE OSPEDALIERE

Asl RietiDirettore Generale Laura FigorilliDirettore sanitario Marilina ColomboDirettore Amministrativo Adalberto Festuccia(in scadenza)

SpallanzaniDirettore Generale Fulvio MoiranoDirettore sanitario Andrea Antinori ffDirettore Amministrativo Lorella Mengarelli

Ares 118Direttore Generale MARIA PAOLA CORRADI

Direttore sanitario Domenico Antonio IentileDirettore Amministrativo Giosuè Calabrese (in scadenza)

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giovedì 10 aprile 2014 pagina 11 Laziola delSSanità LazioPRIMO PIANO

Le promesse elettorali sono merce scadutaQualcuno lo spieghi a Zingaretti

L’EDITORIALE

ORSINO

S dellail

CHI SALEdall’alto Lorenzo Sommella,Laura Figurillie Ilde Coiro

CHI SCENDEdal basso Vincenzo Panella,Maria Paola Corradie Nicola Zingaretti

I manager della sanitànon amano confrontarsicon media e utentiChissà perchè

Ètempo di pulizie pre-pasquali, nellestanze che contano

di alcune aziende ospeda-liere si rinfrescano gli am-bienti. Arrivano i nuovimanager. Finalmente si ri-parte. Per una volta rimet-tiamo in classificaZingaretti, questa volta è

tutta colpa sua. E di chi gliel’ha sugge-rita, naturalmente. Di bufale ne ha fattoun paio in una sola settimana, il voto selo merita tutto. Con lui associamo nellaterna negativa i soliti direttori generalidella Asl RMD, Vincenzo Panella, an-cora desapaeicido, e della RmE, AngeloTanese. Ci snobba anche il nuovo mana-ger dell’Ares 118, Maria Paola Corradi.Una telefonata salva la vita, diceva unoslogan, lei che governa l’emergenza nonvuole spiegare niente a nessuno. Pianopiano procedono le manager del S.Gio-

vanni Addolorata e della Asl di Frosinone,Ilde Coiro e Isabella Mastrobuono. Unvoto di simpatia al facente funzione delS. Filippo Neri Lorenzo Sommella, rima-sto in quello scomodo posto per pilotareevidentemente l’affossamento del-l’azienda. Il sub commissario governativoRenato Botti comincia a farsi sentire.Ha spalleggiato il direttore generaleMimmo Alessio nella difficile opera-zione di “liberare” il policlinico universi-tario Umberto I dalla storica cooperativadi servizi che ha garantito fin qui la quo-tidianità di pazienti e dipendenti. Difficiledecifrare la portata e gli sviluppi del-l’operazione. Procede bene a Rieti LauraFigurilli, mentre gli auguri sono d’ob-bligo alla new entry Tiziana Frittelli , pa-racadutata alla guida di Tor Vergata.Indecifrabile la mossa che ha portatoAntonio D’Urso a ricoprire al S.CamilloForlanini la poltrona liberata da AldoMorrone. Ma ci sarà tempo per capire.

V ecchia storia, ci avevanoprovato prima di luiMarrazzo e Polverini.Dimostrare che il ri-parto del fondo sanita-

rio si fonda su dati statistici sbagliati equindi penalizza di fatto la RegioneLazio. In sostanza ci sottostimano e cidestinano meno soldi. Il tono è diquelli giusti: “Dovremo combatterecontro lo scippo subito a dicembre nelriparto del fondo sanitario calcolandosulla base del censimento Istat 500milaabitanti in meno: ciò ha comportato lacancellazione sul fondo 2013 di 202 mi-lioni di euro. Questo è inaccettabile”. AlMinistero stanno già tremando, al Tarovviamente cadono dalle nuvole e al-l’Istat sono senza presidente. Zinga èandato a trovare il facente funzioni:tanta cordialità, la promessa di unaseria collaborazione, nulla di più. “Ab-biamo scritto al sottosegretario Gra-ziano Delrio, segnalando con allegati idati delle anagrafi dei comuni l’incon-gruità del conteggio. Delrio ci ha rispo-

sto anche come Cipe che la nostra de-nuncia è fondata e che quindi il governointerverrà. Noi non permetteremo que-sto scippo di 202 milioni di euro ad unaRegione che sta lottando per risanare iconti.” Dice ancora il Governatore. Glidiranno di pazientare, il momento nonè dei migliori. Ma lui intanto la sparatasettimanale l’ha fatta ed è contentocosì. Avrebbe potuto procedere in si-lenzio e comunicare a vittoria ottenutache era fatta, che i soldi dovuti erano ar-rivati, che il bilancio della Regione erasalvo. Ma vuoi mettere l’effetto annun-cio, lo spot dal forte sapore elettorale?I politici non sanno farne a meno.Hanno fatto lo stesso i suoi predeces-sori quando c’erano forse più marginidi manovra. Non li aveva filati nessuno.E non c’è serio motivo per pensare chestavolta vada altrimenti. Intanto al di ladelle due inaugurazioni di Case dellaSalute e della nomina di qualche diret-tore generale non è successo più nientedi sostanziale. Ricordate? “Svolta nellasanità, risolti i problemi della RegioneLazio. Non più liste d’attesa, stop al so-vraffollamento nei pronti soccorsi,Case della Salute in dirittura d’arrivo,deficit azzerato, risollevati i distretti in-dustriali in crisi, pioggia di fondi Ue peril territorio. “ Non s’è visto nulla e lecose vanno anche peggio. Invece di ta-gliare nastri Zingaretti dovrebbe recarsinegli sportelli dei Cup delle Asl regio-nali, nei pronto soccorso sovraffollatiall’inverosimile, nei reparti privi deiposti letto per ricoverare anche i casiurgenti. Facile fare propaganda, più dif-ficile fare politica. Ci sono le Europeetra una manciata di settimane e la sanitàdiventerà un terreno di caccia e di con-quista. E’ un vecchio film già visto millevolte. Ma quest’anno sarà più difficileconvincere la gente, le promesse sonomerce finita fuori produzione.

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giovedì 10 aprile 2014 pagina 12Laziola delSSanità Lazio CRONACHE

Ci siamo, il governatore Zinga-retti ha gettato sul tavolo dellasanità laziale l’ultima smazzata.Volevate i direttori generali, eb-bene ora ci sono. E non c’è dub-

bio che Zinga sia riuscito a sorprendere laplatea (non certo gli addetti ai lavori e quelliche hanno partecipato in queste settimanealle estenuanti trattative. Altro che manualeCencelli o bignami del medesimo, qui si sonovarcati i limiti della ragione e della fantasia.Ma andiamo per ordine. Il pacchetto di no-mine riguarda l’Azienda ospedaliera S.Ca-millo Forlanini, il Policlinico universitarioS.Andrea, Il policlinico Universitario Tor Ver-gata, gli Irccs Spallanzani e Ifo. Resta vacantela poltrona di top manager dell’Azienda Ospe-daliera S. Filippo Neri, affidata pro-temporeal dirigente anziano Sommella ( sono passatedue estati): ma pare che per quell’ospedale inRegione abbiano idee diverse, spartizioni,spezzatini, intanto chiudono un reparto dopol’altro, Ma torniamo ai nuovi manager.C’erano in pole almeno un paio di personaggiesperti e carismatici (non ne faremo il nomeper carità di patria), ma sono rimasti fuori, male new entries bastano a riempire i taccuini deicronisti. Al S. Camillo-Forlanini arriva il dot-tor Antonio D’Urso, 52 anni, presente nellashort list, attualmente alla direzione della Asltoscana di Lucca e con precedenti esperienzedirettive nella sanità romana al S. Filippo Neri

e alla Roma B come direttore sanitario. Al-l’ospedale S. Andrea viene promosso sul cam-por Egisto Bianconi, 46 anni, attuale facentefunzioni e direttore amministrativo. Per la no-mina trattandosi di un policlinico universita-rio è stato acquisito il parere de La Sapienza -spiega la nota della Regione - In questo casosi è scelto di investire sul rinnovamento gene-razionale oltre che professionale, scegliendonella lista generale degli idonei al ruolo. A di-rigere il Policlinico Tor Vergata va una donna

scelta anche essa nellashort list e che ha avutoil parere positivo del-l’Università. Si tratta diTiziana Frittelli, dal set-tembre 2012 direttoregenerale dell’Acismom(Associazione CavalieriItaliani Sovrano MilitareOrdine di Malta), entepubblico internazionale,che gestisce un Ospedaledi riabilitazione (220posti letto) e 14 Poliam-bulatori sul territorio na-zionale. Ma il bello viene con gliIrccs. Per Ifo e Spallan-zani, due eccellenze sa-nitarie, Zingaretti hapensato di nominare un

solo manager, mantenendo due diverse e di-stinte direzioni scientifiche a garanzia dellaspecificità assistenziale e di ricerca dei dueistituti. Forse un po’ bizzarra come scelta, mainattaccabile. Ci hanno ragionato sopra evi-dentemente. La sorpresa viene dal nome:Fulvio Moirano, 62 anni, grande esperienzanella direzione di Asl e Aziende ospedalierein Piemonte ed ex direttore generale dell’Age-nas, dice rapidamente la nota. E qui qualcheperplessità viene. Il savonese - residente in

Piemonte - era direttore generale di Agenas(l’agenzia nazionale dei servizi sanitari) finoa qualche settimana fa quando è stato scari-cato dal ministro della Salute Beatrice Loren-zin. Il siluramento - perché di questo si tratta- è legato ad almeno un paio di questioni, laprima politica e la seconda di bottega. Moi-rano e il presidente Giovanni Bissoni, dimes-sosi dall’Agenas dopo la mancata riconfermadel dg, appartengono ad una managementfortemente etichettato (Pd di ispirazione bin-diana) e governavano l’Agenzia con un occhioallenato alle dinamiche politiche prevalenti.Il ministro doveva sbaragliare il campo. La se-conda ratio, si diceva, è di bottega. Per farposto a persona di sua fiducia al Ministero laLorenzin doveva trovare posto adeguato aFrancesco Bevere, potente direttore generale.Cose loro, insomma. Ma è abbastanza curiosoche alla fine sia finito con un doppio, presti-gioso incarico nella sanità laziale l’uomo chegovernava l’Agenas, la struttura governativacui Zingaretti si era affidato per mettere inpiedi il circo del concorso per la scelta dei ma-nager, dal gruppone alla short list. A fare la se-lezione sono stati gli uomini di Moirano (cheha curato personalmente nello stesso periodoanche la scelta dei direttori generali della sa-nità siciliana). Tutto legittimo, Zinga nondeve chiedere conto a nessuno per legge. Maforse un pizzico di buon gusto non sarebbeguastato. (G. T.)

ZINGARETTI HA SORPRESO QUASI TUTTI. PERPLESSITÀ SULLE SCELTESCENARI

Il balletto dei manager è finito

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Al S Camillo Forlaninisi chiude un’epocaparticolarmente tra-vagliata, quella dellagestione Morrone.

Un gentiluomo nei tratti e nella ge-stione, quando forse per ammini-strare il pachidermico doppioospedale di Monteverde sarebbeservito un atteggiamento un po’ piùmuscolare. In molti si sono stupiti epiù d’uno ha storto il naso quandodal cilindro di Zingaretti è uscito unnome di scarso appeal (si attende-vano grandi rientri in gioco di ma-nager storici, per intenderci),quello di Antonio D’Urso. D’Ursochi? Non è una battuta e non suonisconveniente. Catanese, 52 anni, ilnuovo top manager del San Camillosi è fatto una solida esperienza neglianni e ha attraversato la sanità capi-tolina e laziale in più occasioni, allaAsl di Latina, alla Asl RmB (diret-tore sanitario aziendale), al San Fi-lippo Neri (risorse umane), alCentro Regionale Sangue del Lazio,prima di approdare in Toscana,prima alla Asl di Prato e poi a quella

di Lucca, due anni dadirettore sanitarioprima di rispondere allachiamata di Zingaretti.Troppo poco per affron-tare le difficoltà del SanCamillo e la possibiletrasformazione del For-lanini? Certo quella che D’Urso haaccettato è una sfida da far tremarei polsi, solo il durissimo MimmoAlessio era riuscito in parte a do-mare la “bestia” e a ridurre il debito.I club dei primari e le armate sinda-cali hanno sempre fatto il bello e ilcattivo tempo e il fatto che il nuovodirettore sia sponsorizzato da Zin-garetti ( difficile non pensare che lanomina non rientri in un complessogioco di scacchi) certo non aiuta.

Avrà pochi sconti e scarsa collabo-razione e le protezioni potrebberonon essere sufficienti. Morrone haresistito perché forte di una visibi-lità nazionale che gli permetteva diandare in televisione piuttostospesso, il manager precedente, Mac-chitella, era finito stritolato dai sin-dacati. Ora sulla porta dello studiotrova una bella grana, fresca fresca,depositata dall’ala alfaniana del cen-tro destra. Riguarda la la situazione

della struttura delle Unità Opera-tive Complesse di Neurochirurgia eNeurorianimazione, che nell'ultimoperiodo sembra versare in un gra-vissimo stato di paralisi dell'attivitàoperatoria, in quanto risulta impos-sibile svolgere la normale attività dielezione nelle sale occupate, ormaiquotidianamente, da pazienti cri-tici, post-operati in urgenza, ricove-rati nelle stesse.«I 10 posti letto diterapia intensiva neurochirurgica -

denuncia il consigliere regionaleNcd Cangemi- risultano tutti occu-pati e bloccati dall'impossibilità ditrasferire i pazienti non più critici inreparti a più bassa intensità di cura,per la carenza di posti adatti a questistessi malati. Ormai - prosegue - èconsuetudine che, i malati criticioperati in urgenza rimangano rico-verati nella sale operatorie, impe-dendo così la normale attivitàchirurgica elettiva di quelle personeaffette da patologie come neoplasiebenigne e maligne, portando lastruttura al collasso più completo enon in grado di fornire ai cittadiniun normale servizio di assistenzasanitaria, costringendo addiritturaalla chiusura delle accettazioni delD.E.A. per le patologie neurochi-rurgiche. Si verifica inoltre unagrave violazione dei diritti di queipazienti che vengono assistiti all'in-terno delle sale operatorie e nonpossono ricevere la visita dei pa-renti e congiunti, per motivi dimantenimento della sterilità che lesale operatorie richiedono.” Il rias-sunto è ad uso consumo del dottorD’Urso. Vediamo come se la cava.

giovedì 10 aprile 2014 pagina 13 Laziola delSSanità LazioCRONACHE

NUOVO CORSO AL S.CAMILLO-FORLANINI, E GIÀ ARRIVANO LE GRANE

di Giulio Terzi

IL FATTO

D'Urso, io speriamo che me la cavo

Antonio D’Urso

I l S. Eugenio, un nobiledecaduto tra gli ospe-dali romani, è nell’oc-

chio del ciclone. Il Prof.Saitto, nuovo direttore gene-rale della Asl RmC chiude ilreparto di Medicina Nu-cleare e scoppia il cas. La de-cisione mette in crisi ladiagnostica e la cura di variepatologie e di specialità me-diche e chirurgiche, entranocosì in crisi attività comeematologia, oncologia me-dica e chirurgica. Non sipossono fare scintigrafie ediagnostiche per cancro delseno e per urologia, dicono da più parti. Ciò chesi scopre con sconcerto, terrore, raccapriccio è chein quel contesto si viveva in uno stato di pericolosaemergenza quotidiana da tempo senza che nes-suno intervenisse. Per una volta è illuminante unanota della Regione. La situazione in cui versava ilservizio di medicina nucleare del S.Eugenio erafuori norma da molti anni per quanto riguarda latutela di operatori e pazienti dalle radiazioniemesse delle sostanze utilizzate per gli esami, manon si è mai intervenuti.- si legge - Praticamenteè come se il reparto fosse rimasto agli anni ’70”.“Il problema era stato più volte segnalato neimesi e negli anni scorsi anche dal dirigente facentefunzioni, ma tutte le segnalazioni erano cadute nelnulla”. La Regione ricorda che “lo scorso 24marzo l’esperto qualificato dell’azienda ha conse-gnato alla direzione generale un rapporto detta-gliato con cui segnalava tante e tali carenze da

rendere obbligatoria la chiusura immediata del re-parto per la sicurezza di operatori e pazienti. Perla sua ristrutturazione è gia stato dato incarico agliuffici tecnici interni di verificare tempi e costi emodalità d’intervento. L’obiettivo è avviare i lavorial più presto e concluderli prima dell’autunno. Lacosa strana è che tutti sapevano ma in questi anninessuno si è preso la responsabilità di intervenireper ripristinare quelle norme e quelle condizionidi sicurezza a tutela di tutti gli utenti in un repartodove per fare gli esami si utilizzano isotopi alta-mente radioattivi. Anche questa situazione di ab-bandono a breve sarà sanata”. Tutto bene, sesipuò dire in presenza di un disastro. E la Regionecome al solito fa autogol. Se la cosa era nota datempo, come mai nell’anno trascorso non si è fattonulla? Non comandava forse Zingaretti? C’è vo-luto il coraggio di Saitto per sbloccare la situa-zione?

CIÒ DI CUI NON SI PARLA ABBASTANZA

S.Eugenio, il pasticcio è un altro

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Il nuovo direttore generale dell'ospedale di Monteverde atteso sulle barricate da primari e sindacati. Il primo problema è la paralisi operatoria a Neurochirurgia

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Insistendo, con garbo, alla finequalcosa si ottiene. La scorsa setti-mana avevamo picchiato duro sulS.Filippo Neri, impermeabile alle

richieste di chiarimenti ma pursempre al centro di un confuso inte-

resse mediatico. Gossip, rumors,l'ospedale viene chiuso un po' alla

volta, verrà smembrato... Final-mente il commissario straordinario

Lorenzo Sommella ci ha risposto.Gli siamo grati, e pubblichiamo in-tegralmente la sua comunicazione.

Nella quale argomenta che non ipo-tizzeremmo oscure trame se aves-

simo preso visione di queldeterminato documento. Se ce neavesse dato cenno in risposta alle

nostre sollecitazioni...

Devo dire che l’articolo cheavete pubblicato sul Cor-riere di Roma n. 12 dal ti-tolo “Quelle strane manovreattorno al S. Filippo Neri” è

un miscuglio di notizie vere, notizie false eipotesi azzardate. E’ certamente vero che ilSFN è rimasto in un “limbo” decisionale,che finalmente sta per terminare e che co-munque molti problemi ha creato alla strut-tura, dove si stanno diffondendo incertezzae demotivazione, e allo scrivente Commis-

sario. La mia de-cisione di attivarela week surgery èfondata sulla ne-cessità di lavorarecomunque permigliorare l’effi-cienza e la qualità

delle prestazioni erogate dall’ospedale. Ilnuovo reparto, che sarà operativo entro mag-gio, si attiverà a costo zero (per riorganizza-zione dell’area chirurgica) e consentirà

risparmi derivanti soprattutto dalla ridu-zione dei turni del personale (sarà chiuso dalvenerdì sera al lunedì mattina). Esso avrà 15letti complessivi, di chirurgia generale, diurologia, di chirurgia maxillo faciale e di oto-rino. A differenza di quanto avete scritto, iletti complessivi della UOC Chirurgia Ma-xillo Facciale rimangono invariati ( 6 in to-tale, di cui 2 ordinari e 4 di week ); quelli diORL vengono ridotti da 9 a 5 ( 2 ordinari e3 di week) a causa dell’insufficiente utilizzofin qui fatto della dotazione precedente.

Come vede, nessun contenimento per nes-suno, ma migliore utilizzo delle risorse.Quanto all’ambulatorio di reumatologia, lavostra ipotesi è di pura fantasia, in quanto ilResponsabile della UOSD Reumatologianon solo non è l’artefice di un provvedi-mento deciso da questa Direzione e soste-nuto dalla Regione Lazio, ma ne è stato il piùagguerrito avversario, ostacolandolo conmodalità peraltro non sempre corrette. E’pertanto destituita di ogni fondamento l’in-tenzione di un “asse”, da chiunque voluto,con il Policlinico Gemelli. Infine, il cosid-detto “dirottamento” dei casi gravi (neuro epolitraumi al Gemelli) non è tale, ma è la co-seguenza della trasformazione del nostroDEA da II^ a I^ livello, trasformazione inatto dal 2010. L’effetto non vi sarebbe risul-tato né oscuro né sospetto se soltanto avestepreso visione del DCA 80/2010 che ha mo-dificato tra l’altro le reti hub & spoke dellaRegione.Auspicando che articoli come questo, cheadombrano sospetti di giochi inesistenti,siano supportati da una più corretta e com-pleta informazione, chiedo che queste pre-cisazioni siano occasione per una vostrarettifica. Distinti saluti.

Dottor Lorenzo SommellaCommissario Straordinario

Azienda Complesso Ospedaliero San Filippo Neri

giovedì 10 aprile 2014 pagina 14Laziola delSSanità Lazio CRONACHE

IL COMMISSARIO STRAORDINARIO SOMMELLA REAGISCE AL NOSTRO ULTIMO ARTICOLODIETRO I FATTI

“Nessuna manovra attorno al S.Filippo Neri"

Lorenzo Sommella

Il Corriere di Roma n.13 del 10 - apr. 2014_Layout 1 10/04/2014 11.10 Pagina 14

Page 15: IL CORRIERE DI ROMA - GIOVEDI' 10 APRILE 2014

Come dovevasi dimostrare.La tattica è sempre la stessae funziona. Precisa comeun orologio svizzero. Inu-tile agitarsi e strapparsi le

vesti. Bisogna ricominciare a pedalare.Messa alle strette nel suo eterno discuterecon la Fondazione S.Lucia la Regione al-cuni giorni fa –precisamente una dome-nica sera, per limitare i danni di unaprevedibile replica della controparte – fauscire un comunicato con l’annunciodell’avvenuto definitivo accreditamentodell’Istituto di via Ardeatina. Trionfali-stico e gonfio di soddisfazione il tono, fi-nalmente è tutto a posto. La Fondazionerisponde a stretto giro di agenzia, ma ètardi, l’impatto della prima versione èprevalente. In realtà,come abbiamo rap-presentato anchenoi su queste pa-gine, l’accredita-mento definitivo,giunto dopo anni disofferenze, è soloun primo passo, unpunto fermo sulquale cominciare adiscutere. Un rico-noscimento dell’in-t e r l o c u t o r e .Sorvoliamo sulfatto – incredibile – che la delibera inquestione è zeppa di errori sostanziali di

numeri e di sostanza.Come se una manomalandrina avessevoluto metterel’estremo sberleffo.Errori nel numerodei posti letto, nellatipologia dei reparti,e così via. Una provo-

cazione? L’azienda di via Ardeatinachiede un incontro con Zingaretti, per

chiarire ed aprire una trattativa sul pre-gresso, sulla nuova situazione. Il classico“tavolo” che la stessa cabina di regiaaveva annunciato. Ed è ancora in attesa.Ma la controffensiva, l’azione di disturboè già partita. Le rappresentanze sindacali,giudicando chiuso e superato il conten-zioso, hanno subito bussato alla direzioneamministrativa sventolando il comuni-cato di Zingaretti:in sostanza, se sono ar-rivati i soldi stop ai sacrifici e trattiamo.

Tensioni interne all’Istituto, natu-ralmente, incomprensioni. Gli uo-mini di Zingaretti – o chi muove lepedine – hanno ottenuto lo scopodi destabilizzare l’ambiente? La di-rezione della Fondazione si è vistacostretta ad intervenire pubblica-mente, con un documento conse-gnato alle rappresentanzesindacali, affisso negli spazi depu-tati dell’Istituto e fatto recapitareagli uffici regionali, ai giornali ealle agenzie. Il testo è chiaro e di-retto, sono circolate voci destituitedi fondamento secondo le qualicon l’accreditamento annunciatotutti i problemi della Fondazionesono finiti. Purtroppo non è così. “Ad esempio – si legge nella nota - lostesso atto di autorizzazione e ac-creditamento esaminato attenta-mente dalla Direzione e dagliesperti suoi consulenti ha eviden-ziato pesanti criticità e le risorse fi-nanziarie assegnate alla

Fondazione sono completamente inade-guate per il futuro della stessa.” I verticidell’azienda continuano a manifestare laloro fiducia “nelle parole del PresidenteZingaretti che lascerebbero intendere laferma volontà di non far collassare lastruttura” e rimangono in attesa dell’in-contro chiarificatore con il Presidente“per iniziare e definire un vero percorsodi stabilizzazione della struttura “. La sto-ria, purtroppo, continua.

LazioLazioladelSSanità

Supplementodi ONLINE-NEWS

Quotidianodi informazioneindipendente

Iscritto al Tribunale di Roma n.437/2009

dall 18/09/2009

P. Iva 11173611002

direttore responsabileGiovanni Tagliapietra

stampaArti grafiche Boccia spa

via Tiberio Claudio Felice, 784131 Salerno

RIMANGONO APERTE LE QUESTIONI-CHIAVE SUL FUTURO DELLA FONDAZIONE DI VIA ARDEATINAIL CASO

Qualcuno in Regione gioca sporco contro il S.Lucia e il sindacato cade nell'equivoco

giovedì 10 aprile 2014 pagina 15 Laziola delSSanità LazioSANITÀ&RICERCA

di Giulio Terzi

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Page 16: IL CORRIERE DI ROMA - GIOVEDI' 10 APRILE 2014

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tempo. In tutto questofantastico scenario OsteriaDe Pastini offre ospitalitàcon il suo locale con 100posti interni e 20 esterni.Con una cucina tipica-mente romana: bucatinicacio e pepe, coda alla vac-cinara, trippa, ossobuco, etante altre prelibatezzeche ne fanno una eccel-lenza non solo romana, maa livello nazionale. Anto-nella presta molta atten-zione alla selezione degliingredienti scegliendo pro-dotti alimentari a km. 0della campagna romana evini altamente selezionatiesclusivamente prodotti inItalia. L'accoglienza èquella romana , dove il clientesi sente subito a proprio agio etrova il piacere di gustare buonipiatti serviti da un personale al-tamente qualificato e professio-nale. Non mancano momenti dimusica, con bravi musicanti cheintonano le canzoni della tradi-zione romana, tanto care al Pi-nelli e Trilussa. Nel locale si

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Page 17: IL CORRIERE DI ROMA - GIOVEDI' 10 APRILE 2014

giovedì 10 aprile pagina 17 LITORALE IlCORRIEREDIROMA

Spiagge aperte tutto l’annoe valorizzazione della“Blu economy” capace dirinvigorire anche il Pil diRoma e funzionare da vo-

lano per il litorale, creando occupa-zione e dando vigore al turismoromano. E’ la svolta attesa per il fu-turo prossimo di Ostia, il cui passag-gio fondamentale resta, come haricordato Giovanni Caudo, asses-sore all’Urbanistica del Campido-glio, il nuovo PUA ed il PRG diRoma sul mare, le cui novità opera-tive saranno discusse già ai primi dimaggio con gli operatori balneari. Inballo, ci sono decine di milioni daspendere (che la Banca Popolare delLazio partenership dei balneari èpronta ad anticipare) per le ristrut-turazione e conversione degli stabi-limenti ed in particolare, l’idea di farnascere un progetto che ridisegni lebasi economiche della città attra-verso una reale valorizzazione delmare di Roma. Il nuovo modello dellitorale romano ha preso corpo inoccasione della “Giornata dei par-tners” manifestazione-evento dedi-cata ai prodotti offerti neglistabilimenti svoltosi presso il risto-rante “Kelly’s”dello stabilimentobalneare “Marechiaro”. “Gli impren-ditori Balneari da tempo aspettanoil PUA, – denuncia Renato Papagni,presidente di Assobalneari Roma -unico strumento in grado di met-tere in campo una programmazionedi grandi investimenti sulle aree de-maniali, anche in relazione al Di-stretto Turistico balneare attuato daRoma Capitale. Siamo arrivati alladeterminazione che gli attuali stabi-limenti, tra le migliori struttured’Europa, risultano come conce-zione obsoleti e non sono in gradodi attrarre i turisti stranieri e glistessi romani. C’è la necessità dicambiare l’offerta turistica del lito-rale. Questo, però, non sarà sino-nimo di cementificazione bensì,l’idea è quella di procedere alla de-

molizione di quelle strutture nonconsiderate al passo con i tempi, maserve il PUA perr procedere. Il si-stema balneare, inoltre, va ripensatocome elemento qualificante di unariorganizzazione urbanistica chepreveda una connessione diretta tra

le spiagge e la città retrostante”. In-tanto, però, i balneari lanciano unacampagna di sconti. “Nell’attesa didefinire una strategia di marketingterritoriale di più ampio respiro –continua Papagni – abbiamo messoin campo una serie di strumenti pro-

mozionali, a partire da un accordocommerciale con Federalberghi perfar conoscere ai turisti, attraversoaccessi gratuiti e servizi scontati,anche il mare di Roma. Sono allostudio, inoltre, anche una serie dipacchetti-vacanza diretti a tutta lanostra clientela”. Il presidente del X Municipio An-drea Tassone rilancia la pedonaliz-zazione del lungomare che perl’estate prevede il blocco del trafficonotturno dalle 19 alle 3 del mattino,a partire dal 14 giugno al 25 agosto,ipotesi avversata da commercianti eresidenti. Francesco D’Ausilio, ca-pogruppo PD in Campidoglio,spiega: “Siamo in un economia diguerra ma dobbiamo, comunque,redigere un progetto credibile perrilanciare il mare di Roma. Per farquesto, dobbiamo dire dei si e deino, innanzitutto, no alle compensa-zioni edilizie sul litorale ed al water-front, siamo favorevoli, invece, a

nuove regole per le concessioni de-maniali e bisogna accelerare sulnuovo PUA”. Davide Bordoni, coor-dinatore F.I. e consigliere comunaleè molto critico: “Ostia non è più al-l’attenzione della Giunta – ha esor-dito – Vogliamo conoscere i progettidel sindaco Marino su Ostia e so-prattutto, siamo contrari alle strisceblu (per ora approvate solo inGiunta) ed alla pedonalizzazionedel lungomare, almeno così com’èstata pensata”. L’assessore all’Urba-nistica Giovanni Caudo ha con-cluso: “A maggio avvieremo icolloqui per il nuovo PUA, al qualestiamo lavorando dall’inizio delmandato – ha ricordato Caudo – Im-maginiamo un modello turistico-balneare in cui va rivisto il ruolodegli impianti balneari anche in fun-zione dell’utilizzo del tempo libero,dell’apertura annuale e non solo sta-gionale, dell’accesso ai servizi ed allaqualità della vita del territorio”.

Stabilimenti balneari aperti tutto l’annoNASCE LA BLU ECONOMY E CON IL NUOVO PUA OSTIA È PRONTA A CAMBIARE LOOK

Da Ostia ad Ostia Antica in biciclettaattraversando la pineta di Procoio,tra reperti archeologici, pini centenaried aree coltivate. Un progetto di qua-lità che sembrava arenato dinanziall’ennesimo ritrovamento archeolo-gico. “In occasione dei sondaggi ar-cheologici previsti per il tracciato(che corre parallelo a via di Castelfu-sano) – ha raccontato Antonio Ca-liendo, assessore ai lavori pubblici - sono emerse delleantiche strutture murarie che la Sopraintendenza ha ac-certato trattarsi di una tomba romana. Gli esperti hannopoi provveduto a rimuovere e catalogare i reperti di mag-giore interesse. A questo punto, ho proposto di valoriz-zare i ritrovamenti attraverso l'installazione di una tecae di pannelli informativi a testimonianza dell’importanzaarcheologica dell’area. Un sistema che potremo, per-

tanto ripetere anche in presenza dinuovi e possibili ritrovamenti”. I lavoriper la pista ciclabile, ad ogni modo,stanno procedendo come da pro-gramma. A partire da via dei Pesca-tori, infatti, è stata eliminata lavegetazione spontanea e sono statirealizzati i primi 300 metri di tracciato.“Ribadisco, una volta di più - ha pro-seguito Caliendo - che nessuna albe-

ratura è stata e verrà rimossa nell'espletamento deilavori. La pista sarà dotata di aree di sosta, sistema diilluminazione, di fontanelle, cestini per i rifiuti, panchinee portabiciclette. Stiamo realizzando una grande operadi mobilità alternativa che andrà ad inserirsi nel sistemaciclabile del litorale romano e rappresenta un'impor-tante eredità per le future generazioni”.

E.B.

IL FATTO

di Enzo Bianciardi

L’annuncio di “prolungare” la pedonalizzazione anche duranteil periodo estivo ha scatenato la rivolta di commercianti e resi-denti. Dal 14 giugno al 25 agosto il lungomare diventerà, tutte

le sere a partire dalle 19, un’isola pedonale, l’obiettivo dichiarato è quellodi stimolare un grande afflusso di romani e turisti, attratti dall’opportu-nità di fare una passeggiata in riva al mare senza auto. Ascom e Confe-sercenti non sono d’accordo, denunciano la paralisi del centro storico,provocata da sosta selvaggia e dal traffico, e soprattutto, sottolineanocome, le prove autunnali e quelle, più recenti, primaverili, hanno datosegnali negativi per i bilanci delle aziende. Nel faccia a faccia con le as-sociazioni ed i residenti, svoltosi nel corso di un’assemblea pubblica alBar Sisto di Ostia, al quale il presidente Andrea Tassone non si è sottratto,si è arrivati al muro contro muro, con gli esercenti inviperiti che hannominacciato clamorose azioni di protesta per opporsi al progetto del Mu-nicipio, arrivando sino a proporre l’occupazione fisica del lungomare.“Abbiamo una serie di problemi - ha replicato Tassone, il quale nono-stante le proteste e le argomentazioni di esercenti, associazioni e resi-denti è rimasto fedele al progetto di pedonalizzare il lungomare - che nonsi risolvono chiudendosi a riccio ma impegnandosi tutti insieme in unprogetto nuovo e fattibile di città. Solo una comunità di intenti, tra pub-

blico e privati può far ripartire l’economia di questa città, con manifesta-zioni come le pedonalizzazioni che favoriscono l’afflusso di gente sul lun-gomare di Roma”. Il Municipio, a riguardo, sta cercando sponsor perpromuovere le serate al Lido, servono almeno 300 mila euro per un’illu-minazione artistica targata Acea e si promuove il “food” con un bandopubblico, per il resto il Municipio attende proposte. Per i commerciantiinvece l’ipotesi pedonalizzazione andrebbe rivista e spostata, quale espe-rienza commerciale e di rivalutazione del litorale sul lungomare di Ostiaponente, partendo da piazza Scipione l’Africano e coinvolgendo anchegli esercizi commerciali del porto turistico.

En. Bia.

Lungomare a piedi anche le sere d’estatePROTESTE DI COMMERCIANTI E RESIDENTI: “L’ISOLA PEDONALE FATELA AD OSTIA PONENTE”

Pista ciclabile tra Ostia e Ostia Antica… si riparte

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I l consiglio comunale diTrento ha licenziato 60delibere in 15 sedute diconsiglio celebrate nel2014; Siracusa 32 deli-

bere e 8 sedute di consiglio, An-cona 21 delibere e 8 sedute diconsiglio, Monza 25 seduteoltre 100 delibere, Pescara 47delibere 18 sedute. Sono questii dati relativi alla produttivitàdei consigli comunali italia:performance che vedono La-tina quale vero e proprio fana-lino di coda se confrontato concittà di pari dimensioniNel 2014 il Consiglio Comu-nale pontino, infatti, si è riu-nito solo due volte, approvandosedici delibere. L’ultima riu-nione risale al 18 febbraio,quasi due mesi fa. Le deliberedi solito riguardano debiti fuoribilancio determinati da sen-tenze sfavorevole al Comune.Nessun atto di indirizzo o pro-grammatico: il Consiglio ha ri-nunciato di fatto ad esercitarela funzione di indirizzo che gliè delegata per legge. Comespiega il consigliere Pd GiorgioDe Marchis: “L’attività consi-liare nel capoluogo non è maistata prolifica, tuttavia pochevolte si erano visti periodi diinattività così prolungati.Di so-lito le attività consiliari nei co-muni capoluogo delle stesse dimensionidel nostro, sono molto più frequenti, ar-rivando a convocazioni settimanali. Eppure, nel Comune di Latina gli argo-menti non mancano, anzi. Da alcuni mesi- aggiunge De Marchis - sono depositate

presso l’Ufficio di Presidenza del Consi-glio le mozioni presentate da alcuni con-siglieri del Pd sul riequilibrio delle quoterosa in Giunta, sul taglio delle Commis-sioni Consiliari e la riduzione dei costi difunzionamento delle stesse, sulla raziona-

lizzazione del trasporto pubblico urbano.Inoltre, è stata formalizzata la richiestache il Sindaco riferisca in aula sul “caso”che ha visto coinvolta l’Assessore PatriziaFanti. Nei prossimi giorni verrà presen-tata una mozione per la risoluzione del

contratto con Metrolatina. Tral’altro il “caso” rifiuti, la vicendadella Latina Ambiente, merite-rebbero una discussione appro-fondita in Consiglio. Insommaè necessario che il buco di di-scussione che si è generato inquesti mesi venga colmato alpiù presto con la ripresa dell’at-tività consiliare e amministra-

tiva.Lo si deve fareconvocando senzaulteriori indugi ilConsiglio Comu-nale, garantendo ilnecessario spazio aldibattito consiliareche non dovrà es-sere compresso neldibattito sul contoconsuntivo che lalegge impone di ap-provare entro il 30aprile pena lo scio-glimento anticipatodell’assise. Una ri-chiesta formale intal senso è statainoltrata al Presi-dente del ConsiglioComunale e al Sin-daco“.Questo è quanto ac-cade a Latina, se-conda città delLazio, quella chedovrebbe essere, in

teoria, il traino delle province laziali. E in-vece non è così, la città affonda nell'iner-zia, nel silenzio assordante dei massimienti governativi. Il prefetto D'Acunto, in-fatti, si gira dall'altra parte e non fa sentirela sua voce. (G. T.)

giovedì 10 aprile 2014 pagina 18POLITICA&REGIONEIlCORRIEREDIROMA

ARNAUDI ANTONIOVia Merulana, 139 ARPINI BRUNAPiazza del ParlamentoBALZOTTI LUCIANOVia del Tritone, 152BONELLI ALFREDOVia Roma Libera, 22BRESSI VITTORIAVia Ripetta/Via TomacelliBUFFONI NADIAVia XX Settembre, 96/97CAIAFFA BRUNOLargo del TritoneCAMPONESCHI RITAGalleria Colonna (Alberto Sordi)Largo ChigiCANU ANNASalita de Crescenzi/PantheonCASUCCI SILVANAPiazza SonninoCECCHINI BEATRICEPiazza FarneseCIARDULLI FRANCESCAViale Carlo Felice/San Giovanni

COLASANTI ELENAPiazza Pasquale Paoli DE CAROLIS ALDOPiazza San Silvestro, 13DE SERIO EDOARDO GALLONI MASSIMOPiazza IndipendenzaDE SILVESTRI WANDALargo Tassoni Corso VittorioDI STEFANO FIORELLA Piazza Cinquecento, 64Via d’AzeglioDURANTINI MARCOVicolo Sciarra /Via del CorsoFARINA ROSSANAPiazza Campo de’ Fiori, 2FERDINANDI MARILISAPiazza della Minerva, 37FERRI SERGIOPiazzale Albania FIORETTI ANDREAViale Trastevere ang. Via MorosiniFURINI ENRICOPiazza del Gesù, 48

GIORGETTI MARIA GRAZIAPiazza CapranicaGIUSTI ROBERTAPiazza del ViminaleGRECO MARCOPiazza di Spagna, 57GREGORI BRUNO EREDIVia Zanardelli altezza civ. 16/1LORIA AURORAVia E. Filiberto Altezza civ. 144MANCINI ALBERTOVia della Dogana vecchiaMASINI ANTONIOPiazza Fontanella BorgheseMASSARONI ELISALargo ArenulaMATTEUCCI MARISAPiazza santa Maria LiberatriceMILLO SERGIOVia dei Sabini Via del CorsoNOTARPIETRO ELENAVia Boncompagni, 12/14

PERUGINI CINZIAViale ManzoniVia MerulanaRO.MA SRLVia SoraCorso Vittorio EmanueleROMANO FRANCESCOVia Marmorata/Largo GelsominiSIRAMA SNCPiazza Benedetto CairoliSTAIANO MARINAVia Merulana, 204TERASCHI PRISCILLAVia della Scrofa, 101VENDITTI STELLAVia Celimontana, 5VERDONE MARIA ANTONIETTAVia Mario de’ fiori/via della CroceVITELLI MAURIZIOVia Flavia, 52EDICOLAPiazzale Roberto Ardigò EDICOLAPiazza MorelliEDICOLAVia Rosa Raimondi Garibaldi

SI RINGRAZIANO I SEGUENTI ESERCENTI CHE CI OSPITANO E DISTRIBUISCONO OGNI SETTIMANA

SUPERMERCATO PIM CORTINA D’AMPEZZO VIA TRIONFALE, 8044 00135 ROMASUPERMERCATO PIM TORREVECCHIA VIA DI TORREVECCHIA 313 00168 ROMASUPERMERCATO PIM MAFFI VIA PIETRO MAFFI, 114 00168 ROMA SUPERMERCATO PIM FONTANILE VIA DI TORREVECCHIA, 590 00168 ROMASUPERMERCATO PIM ODERISI VIA ODERISI DA GUBBIO, 133 00146 ROMASUPERMERCATO IPERFAMILY VIA DI TORREVECCHIA, 1050 00168 ROMASUPERMERCATO PIM NEWTON VIA FELICE BELLOTTI, 2 00151 ROMASUPERMERCATO PIM CASALOTTI VIA PIEDICAVALLO, 39 00166 ROMASUPERMERCATO PIM IGEA VIA IGEA, 42/44 00135 ROMASUPERMERCATO PIM BIOLCHINI VIA LUIGI BIOLCHINI, 15 00146 ROMASUPERMERCATO PIM BRAVETTA VIA DI BRAVETTA, 403 00164 ROMASUPERMERCATO PIM VIA TERESA DE GUBERNATIS SNCSUPERMERCATO PIM VIA VIARA DE RICCI, 51

edicoleedicolesupermercatisupermercatiECCO DOVE TROVARCIECCO DOVE TROVARCI

IL CASO

Due sedute in tre mesi,chiudiamo il Comune?

SCONCERTANTE PERFORMANCE DEL CONSIGLIO DI LATINA

Sedici delibere in tutto,l'ultima riunione risale al 18 febbraioE intanto il capoluogo pontino affonda nell'inerzia

A destra dall’alto il sindaco Giovanni Di Giorgi, il prefetto Antonio D’Acunto e il consigliere Pd, Giorgio De Marchis

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Nobiltà in carrozza per celebrarela grande bellezza di Roma

giovedì 10 aprile 2014 pagina 19 CULTURA&SPETTACOLO IlCORRIEREDIROMA

GELATERIA PARADISO VIALE I. MONTANELLI 130MONTANI ICE VIA DI CASALOTTI, 59/A GELATERIA RETRÒVIA BALDO DEGLI UBALDI, 118LA CAFFETTERIA MASSÌ DI SCARDELLA MASSIMILIANOVIA G. ALLIEVO 41 ROMABAR TABACCHI LEANDRIVIA PAOLA FALCONIERI 81 ROMABAR A QUATTRO SRL DI MONTECCHIARI PATRIZIO VIA P. VENTURI 73 ROMABAR DI LA MARCA LUCIANO VIA TOR DE SCHIAVI 153/A ROMAKRISTAL BAR SNC CIRC.NE NOMENTANA, 568-570 ROMABAR GELATERIA TERRA ANNAMARIA, VIA LIVORNO 13 ROMAPASTICCERIA SALENTINAVIA LAGO TANA 51 ROMA(METRO B1 LIBIABAR CIRCO MASSIMO VIALE AVENTINO, 14 ROMAGA MA DA SNCVIALE AVENTINO 28 ROMA

LIBRIZZI GIORDANAVIALE AVENTINO 101 ROMASTINZIANI ANGELOVIALE AVENTINO 78 ROMAGELATERIA PUDDINUVIALE AVENTINO 59 ROMABAR AUGUSTO MASSIMOVIA DEL CIRCO MASSIMO, 5 ROMABAR CIAMPINIVIALE DELLE TRINITÀ DEI MONTI ROMACAFFÈ VAN GOGHVIA DELLA PINETA SACCHETTI ROMABAR GIOVENALEPIAZZA GIOVENALE 6 ROMAVALORANI’S FORUMLARGO CORRADO RICCI, 30 ROMABAR DI AFFATATI PIER MATTEOVIA CLAUDIA 14 ROMABOATTINI BARVIA MASTROGIORGIO 58 ROMABAR DI CAPALDO SIMONEVIA DELLA LUNGARA 39 ROMAALOISE DOMENICOVIALE TRASTEVERE 36 ROMABRONTOLO, ABBIGLIAMENTO BAMBINI, DI SILVI SIMONAVIA STELVIO 12 ROMA

GELATERIA FIOR DI LUNAVIA DELLA LUNGARETTA 96 ROMAGELATERIA MIANI MARIA GIOVANNAVIA DELLA SEGGIOLA 12 ROMABAR ICAVIA GASPARE GOZZI, 61 ROMABAR VIVONAPIAZZA VIVONA 20 ROMABENEVENTO BARVIA ACHILLE FUNI, 32 ACILIAMALI SRL BAR MARTINICAVIA DELLA MARTINICA 151 ROMAZAMA CAFFÈPIAZZA ZAMA 5 ROMAOLD SHAMROCKVIA CAPO D’AFRICA V26/D ROMACAFFÈ MARTINI DI ROSSI STEFANOPIAZZALE DEL COLOSSEO 3 A/B ROMARISTORANTE ALFONSO COUS COUSVIA BRESCIA, 23 ROMAANTICA DOMUSVIA S.GIOVANNI IN LATERANO, 6 ROMAALIVERNINI ROBERTOVIA CASTELFORTE 27 ROMAROCCI DANILOVIA TOR DE SCHIAVI 340 ROMADI MUZIO DOMENICOVIA FEDERICO DEL PINO 62 ROMABAR GASTRONOMIA SGANGA ANTONIOPIAZZA NOSTRA SIGNORA DI GUADALUPE 11 ROMA

BAR NATI STANCHIVIA TOR DE SCHIAVI 306BAR MARIOVIA BRA 15/19 ROMACAFFÈ SCHETTINOVIA SAN MELCHIADE PAPA ROMABAR PASTICCERIA DI COLA FILIPPOVIA RUGGERO ORLANDO 68 ROMALOVE 4 PIZZAVIA PEVERAGNO 52 ROMABAR MEDIANOVIA TRIONFALE 11454 ROMABAR TABACCHI DELLA SALA ANNAVIA PASQUALE II 109,111 ROMAANTICO CAFFÈ DI ROMAVIA GIANNINA MILLI 52 ROMABAR DI MANUEL ARIS VILLANIP.ZA MARESCIALLO GIARDINO ROMABAR BARCOLLANDOVIALE ADRIATICO 139 ROMATRATTORIA DA PAOLO, VIA SAN FRANCESCO A RIPA, 92 ROMAESTETICA-SOLARIUM ESSENZAVIA STELVIO 15/17 ROMAILIOS CUCINA GRECAVIA GASPARE GOZZI, 119 ROMALE PETIT CAFE'VIALE VEGA N.6 ARTE BIANCA PANE, PIZZA, DOLCI E...SFIZIVIALE ADRIATICO, 97

GRAN CAFFÈ 2 SCALINIVIA ACAIA, 34 ROMACAFFÈ VALENTINIPIAZZA TUSCOLO,2 ROMAPIZZERIA AL TAGLIO NON SOLO PIZZAVIA DEGLI SCIPIONI 95 ROMAOASI PARKVIA TARQUINIO COLLATINO 56/58 ROMA

PRESTIGE BARVIA DELLE GONDOLE ANG.PIAZZA SANTA MONICA BETTER CAFFE'VIALE PAOLO ORLANDO 3BAR DUCACORSO DUCA DI GENOVA 124 BAR GELATERIA SISTOPIAZZA ANCO MARZIO 7 PASTICCERIA BAR KRAPFEN PAGLIA PIAZZA ANCO MARZIO 18/19 BAR STABILIMENTO BALNEARE VENEZIALUNGOMARE AMERIGO VESPUCCI N.8 CENTRO SPORTIVO RESORT "LE DUNE"LUNGOMARE DUILIO N.22 BAR GELATERIA "NABIL"PORTO TURISTICO DI ROMA BAR MILELLISVIA CAPITAN CONSALVO N.13 SUPERMERCATO TODISVIA CASTELPORZIANO N.294 (INFERNETTO)

esercizi commercialiesercizi commerciali

OSTIA

L a seconda interpretazionedella grande bellezza diRoma è andata in scena neigiorni scorsi nelle son-tuose sale della dimora sto-

rica di Palazzo Ferrajoli, dove la topmanager del mondo della comunica-zione, e Presidente dell’Associazione“Alba del terzo Millennio”, Sara Iannone,ha inventato un vivace “Ballo da Oscar”.Una grande festa dedicata a Roma, allasua Grande bellezza, al Cinema che haispirato, agli ineguagliabili set che ha re-galato... un omaggio pensato come unOscar ideale alla Città Eterna per la suapartecipazione straordinaria al film diPaolo Sorrentino. “Questo film è statomolto discusso. – ha detto la Iannone -Qualcuno ha addirittura contestato lavincita dell’Oscar, mentre altri l’hannodefinito un capolavoro. Una cosa è certa:quando un’opera provoca così tante di-scussioni, significa che ha in sé qualcosadi importante. Molto dipenderà dal fattoche Sorrentino parla di ambienti e di re-altà che conosco bene e, sicuramente, lamia esperienza professionale nel mondodella politica e della comunicazione mipone in un’ottica particolare, ma quandoho visto il film, ho percepito la profon-dità di un’analisi che ha poco a che farecon la facile demagogia sulla società cor-rotta e con l’ipocrisia di benpensantiscandalizzati; “La grande bellezza” mi haparlato di qualcosa di molto più grave etoccante, mi ha parlato di una visionemoderna dei grandi temi su cui l’umanità

s’interroga da sempre; mi ha parlato didestino, di identità, di vita e di morte, diuna crisi diffusa e tentacolare che, pas-sando per l’economia, per i valori, per letrasformazioni culturali, sta divorandocome un tarlo l’animo dell’uomo dioggi.” Una serata curata nei minimi diparticolari, che ha fatto respirare a tutti i150 ospiti, provenienti dal mondo delladiplomazia, dell’aristocrazia e della cul-tura, il profumo della Dolce Vita, e con-notata dall'eleganza dell'organizzatriceche ha scelto anche un inizio memora-bile per la serata: l’arrivo scenograficodelle carrozzelle romane che hanno ac-compagnato alla festa la marchesa Danidel Secco D’Aragona, il principe Gu-

glielmo Marconi Giovannelli, ilmarchese Giuseppe Ferrajoli, ilconte Andrea Marini Sera con lacontessa Michela Paliotta Sera.Grande ricercatezza dell’organizza-zione anche nella scelta dei tavoliper la cena, ispirati ognuno ad unodei film italiani che hanno vintol’Oscar e personalizzati con le lo-candine originali: Sciuscià (di VittorioDe Sica, che ha vinto l’Oscar nel 1947),Ladri di biciclette (di Vittorio De Sica,1950), La Strada (di Federico Fellini,1957), Le notti di Cabiria (di FedericoFellini, 1958), Indagine su un cittadinoal di sopra di ogni sospetto (di Elio Petri,1970), Nuovo Cinema Paradiso (di Giu-

seppe Tornatore, 1990), Mediterraneo(di Gabriele Salvatores, 1992), La vita èbella (di Roberto Benigni, 1999), Lagrande bellezza (di Paolo Sorrentino,2014). Tra le sorprese ideate da Sara Ian-none, la premiazione degli Oscar: desti-nati a Erminia Manfredi, per l’attivitàdella sua associazione “Viva la vita”, a

Roberto D’Agostino, che è stato il primoa comprendere e a varcare le nuove fron-tiere telematiche dell’informazione, alla“marchesa del popolo” Dani del SeccoD’Aragona, al principe Giovannelli e almarchese Ferrajoli, esempi di nobilemondanità, al teatro romano portatomagistralmente nel mondo da Elena Bo-nelli, e a Laura Nuccetelli, Maria TeresaStabile e Alba Pascucci, immortalate daPaolo Sorrentino ne “La grande bel-lezza”.

LA DIVERTENTE PERFORMANCE DI SARA IANNONE A PALAZZO FERRAJOLIL'EVENTO

di Alessandra De Gaetano

Un uomo solo sul palco, senza l’ausilio di ele-menti scenografici: soltanto lui e il suo smo-king. E un’arma a disposizione, forse la più

potente di tutte: la parola. Ora leggero e ironico, oraaspro e tagliente, l’irriverente monologo di Elio Crifò re-stituisce in un’ora e mezza la dimensione civica e poli-tica di un paese, l’Italia, deriso e schiacciato dalleproprie ombre, dai propri silenzi, dai propri crimini. La storia d’un uomo innamorato della Politica, chesegue tutte le manifestazioni, i cortei e i congressi di tutti i partiti e di tuttii movimenti! Li segue perché con la politica si diverte, e vuole far divertireanche chi l’ascolta. Ma il divertimento non scaturisce da esilaranti imi-tazioni dei politici attuali, bensì dall’ironica e disperata consapevolezza

che nessuno sembra aver capito niente di Edward Snowden,di Assange e del suo WikiLeaks e dello sversamento dei rifiutinella Terra dei Fuochi. "Ho capito che avevo scritto qualcosa- rivela Elio Crifò - che interessava alla gente ed emozionavaanche le persone meno formate a certi avvenimenti politici,creando un testo rivestito di cabaret, un intrattenimento moltodivertente e leggero per poi pian piano sprofondare nei mean-dri della politica sia internazionale che nazionale e per mo-strare quanto il livello criminale della gestione degli stati sia

ormai alto e nella nostra disperazione di popolazione attuale che è stran-golata economicamente e lo sarà sempre di più nel prossimo futuro".Un invito a riflettere, a prendere coscienza che essere cittadini del terzomillennio significa essere consapevoli del proprio ruolo all’interno della

società e "cominciare a combattere politicamente il sistema che - con-clude l'Attore - ci sta uccidendo e che già ha ucciso professioni, cate-gorie, modi di pensare, e quindi noi intellettuali"Dal divertimento si passa alla consapevolezza, dalla consapevolezza allatattica di sopravvivenza: un appello ai più importanti clan d’Italia, e so-prattutto a Matteo Messina Denaro, la star dei latitanti. I criminali ven-gono chiamati in causa perché in Italia, senza di loro, non si puòdiscutere, seriamente, di politica. A conclusione dell’appello, e anchedello spettacolo, giunge “il monologo riconciliatore dello Stato”. Noveminuti di scuse per tutte le “ombre di Stato”.

Teatro GoldenVia Taranto, 36 Roma Tel.: 06 70493826

[email protected]

LA CLASSE DIGERENTE, UN MONOLOGO CORROSIVO E PUNGENTE CON ELIO CRIFÒ AL TEATRO GOLDEN, IL 27 APRILE

Tratti consapevoli di un Paese ormai oltre la derivaDA VEDERE

Sara Iannone e lo stilista Luigi Bruno

Elio Crifò

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giovedì 10 aprile 2014 pagina 20COMMENTIIlCORRIEREDIROMA

Con il profilarsi della campagna elettorale per le Eu-ropee, sembrerebbe che ciascun leader stia scegliendola sua strategia comunicativa e il canale privilegiatoper la campagna elettorale. Schematicamente par-lando si potrebbe dire che Grillo lavora sul suo blog,

Renzi utilizza molto twitter, Berlusconi, seppure in sordina data la suaparticolare condizione, lavora sui mezzi tradizionali. Ma proprio lui,non volendo eccessivamente comparire (e vedremo se e in che modo glisarà consentito dopo il 10 aprile, data in cui il Tribunale di sorveglianzadeciderà tra i domiciliari e il servizio sociale) sta adottando tecnicheche meritano una particolare analisi perché si avvicinano a quelle chehanno decretato per ben due mandati presidenziali il successo diObama. Mi riferisco alla ormai numerose telefonate che l’ex Cavalieresta facendo ai Circoli della libertà. Si tratta dell’uso di un mezzo quantomai tradizionale (il telefono) per far avvertire la propria presenza, perproporre spunti di riflessione e indicazioni di lavoro, per raccogliere rea-zioni da una base largamente giovanile, per rilanciare poi sui grandimedia, specie radio e televisione, la sua posizione. Le telefonate hannopoi il vantaggio di non dover esporre sempre l’immagine del leader, sot-traendolo così a un frenetico e faticoso gioco di esposizione fisica o vir-tuale in un momento in cui la sua libertà di azione futura è ancoraincerta.

Questo per quanto riguarda Berlusconi allo stato dei fatti. Quanto aGrillo procede imperterrito con il suo blog. Un blog che si rivela semprepiù come un manifesto permanente dettato dall’alto con gli ordini discuderia cui i suoi eletti devono attenersi e di cui il pubblico deve pren-dere atto. Si conferma una struttura fondamentalmente autoritaria,com’è dimostrato dal sistema delle espulsioni e dalla comminazione dimulte salatissime (250mila euro) per chi non sta al gioco. A fronte diquesto uso autoritario per non dire dispotico della rete, la supposta de-mocraticità del web rientra con le consultazioni on line su temi come leespulsioni o per la compilazione delle liste europee. Quest’insieme diazioni ha come esito quello di richiamare sia ai suoi che alla pubblicaopinione il fatto che gli eletti sono dei “miracolati” dal Capo (e da Ca-saleggio), senza del quale non sarebbero nessuno. A questa strategia co-municativa è da aggiungere la vera e propria “tournée teatrale” cheGrillo ha iniziato in Sicilia, a Catania, e che si presenta quasi come unritorno alle origini: quelle del comico che calca le tavole del palcoscenicoin un contatto frenetico con un pubblico che lo applaude non più soloper le sue battute, ma anche per le sue invettive politiche. Tutto sta oravedere come questa combinazione autoritaria di blog e palcoscenicosarà presa dagli italiani elettori. I responso dei prossimi appuntamentielettorali sarà in proposito eloquente. Fermo restando il fattore crisi cheporta a quel voto di protesta che diventa la molla principale al di là di

ogni proposta politica, per non parlare del vento antieuropeo che soffiaprepotente da altri Paesi come la Francia.Quanto a Renzi, si dovrebbe scrivere un romanzo sulla sua strategiacomunicativa che ha portato non solo a una sua affermazione così ra-pida, ma anche al sentimento diffuso che se fallisce lui fallisce l’Italia.Avremo modo di parlarne. Per ora limitiamoci a due rapide osserva-zioni. La prima è la conferma di quella che è stata definita “la sua cam-pagna elettorale permanente”. C’è una tale ubriacatura collettiva dipolitica – uguale o superiore al tifo calcistico – per cui i leader devonostare “sul pezzo” della comunicazione politica dalla mattina alla sera,365 giorni l’anno. E un leader “svelto” come Renzi ha individuato inTwitter il canale ideale, oltre naturalmente tutte le altre sue sortite na-zionali e internazionali riprese dai media. E anche qui sta dicendo qual-cosa di nuovo. Il cinguettio di Twitter si limita, con in suoi 140 caratteri,a battute veloci, incisive, taglienti particolarmente congeniali al caratteretoscano del nostro premier.Molto altro ci sarebbe da dire, ma per ora possiamo solo osservare chemass media e social media ci presenteranno nei prossimi mesi un qua-dro quanto mai interessante di comunicazione politica. Speriamo ancheche contribuiscano al consolidamento della democrazia e alla crescitaeconomica. Ma questo non dipende da loro, ma da chi li usa e ancorpiù dal consenso che gli elettori attribuiranno ai diversi candidati.

di Gianpiero GamaleriOrdinario di Sociologia

dei processi culturali e comunicativi –

Preside della Facoltà di Scienze

della Comunicazione, Università Telematica

Uninettuno di Roma

Abbiamo creato, o meglio, hanno creato,senza fare nomi e cognomi dei nostri ammi-nistratori e politici, discobar, discoteche, a

cielo aperto, deturpando piazze e vicoli tra le piùbelle di Roma, in tutto il centro storico, e in tutti ipiù belli e caratteristici quartieri della nostra città.Dove esistevano botteghe artigiane, bar di quartiere,barbieri, calzolai, ora ci sono rimasti soltanto pub,discobar, pizza a taglio, che fanno a gara a chi vendealcolici, panini e birra al prezzo migliore. Ricordatepiazza Campo DeiFiori, piazza Trilussa, e tanti altrisplendidi vicoli di Trastevere, Farnese, Parione, re-gola, e in generale tutto il centro storico, fino a metàdegli anni novanta? Dei veri suggestivi salottini, in-dimenticabili scenari da quadri d'autore, dove erapiacevole passeggiare, bere un caffè o un drink, perromani e turisti. Ora a vent'anni di distanza, le viesono soltanto disseminate da moltitudini di bar, di-scobar, ristoranti, e nella stagione estiva tutti i giorni,e in inverno soltanto nel fine settimana,vengono

prese d'as-salto, daorde dib a r b a r i ,ragazzi er a g a z z eche nellamaggioranza deicasi, bevono si dro-gano, urlano, e fanno qualsiasi generedi cosa, in questa meravigliosa cornicedel centro di Roma. I nostri valenti po-litici da una decina di anni si sono ri-svegliati, hanno finalmente percepito ilproblema, e sempre in questo periodo,che precede l'estate, escogitano ordi-nanze anti alcool, che sono servite finoad ora soltanto a salvare la faccia e te-nere calmi residenti, giornalisti e opinione pubblica,ma che da un punto di vista concreto, cambiano dav-vero poco o nulla e non sortiscono effetti apprezza-

b i l i .Anche ilSindacoMar i n o,che inq u e s t osenso non

si fa mancare nulla, sta promuovendouna nuova ordinanza anti alcool, nellezone della movida più a rischio, tuttoil centro storico, Trastevere fino a Te-staccio, S.Lorenzo per arrivare al Pi-gneto.E come al solito non c'e'unprogramma, un progetto organico, masolo un inutile proibizionismo,che adottobre come se nulla fosse verrà can-cellato e dimenticato da tutti, scio-

gliendosi come neve al sole, fino alla prossima estate.Nel frattempo, in barba alle leggi, continuano adaprire nuove attività di somministrazione bevande

alcoliche, i controlli e la vigilanza sono molto ap-prossimativi, spuntano come funghi chioschettiabusivi, che vendono di tutto e di più, e i residentisono ostaggio di una situazione di degrado e diestrema invivibilità. Nella mia passata esperienza diConsigliere municipale, e in qualita'di residente aTrastevere, ho potuto constatare, vivere, e contra-stare questo assurdo degrado, ma la situazione le cir-costanze e i mezzi a disposizione rendono vani tuttii tentativi. Tutto è alla fine affidato a queste ordi-nanze, che come scritto sopra, lasciano il tempo chetrovano, non modificano nulla nella organizzazionedei quartieri interessati, producono scarsi risultati,e una volta terminate, lasciano tutto come prima.Ma purtroppo questo è un vecchio discorso, sucome viene amministrata Roma nella maggior partedei suoi problemi. E se il buongiorno si vede dalmattino non mi sembra che il Sindaco Marino e lasua squadra, sapranno invertire questa odiosa ten-denza. Se son rose, fioriranno!

Anche i romani si interrogano sulle Europee

Papa Francesco ha incontrato in Vaticano, sabato scorso, un'ampiadelegazione di sindaci. Ancora una volta non ha usato parole scon-tate; anzi, abbandonando il protocollo, ha preferito parlare a braccio,dando allo scambio di saluti con il Presidente dell'Anci, Piero Fas-sino, un profilo di maggiore schiettezza e intensità. Chi è il sindaco,

cosa rappresenta, come deve comportarsi? Talvolta lo si raffigura alla stregua di unpotente, anche se in ambito locale. Il Papa ha detto invece che il Sindaco incarna lafigura del mediatore - non dell'intermediario - della sua comunità. Sta in mezzo allagente, con slancio e senza risparmio di energie, ne condivide le ansie e le speranzedi fronte a difficoltà di vario genere: per questo, a fine giornata, fa i conti con il pesodella stanchezza. È un impegno che s'intride del simbolo evangelico racchiuso nellaumanissima esperienza di Gesù, anch'egli affaticato a contatto con le folle. Il concetto di "sindaco mediatore" fa un po' giustizia di uno stile decisionistico, dif-fuso anche a livello di vita amministrativa territoriale, che negli anni si è andato im-ponendo quale superiore espressione di efficienza e capacità operativa. Invece lacomunità dei cittadini ha bisogno anzitutto di un parametro di governo, specie nellarealtà municipale, sempre aperto al confronto e alla partecipazione popolare. A que-sto imperativo, in sé profondamente democratico, fa richiamo la dottrina dellaChiesa. Serve rimettere al centro un'idea di servizio alla città: i cristiani, nella loroautonomia di laici maturi e consapevoli, devono tornare a sporcarsi le mani con glistrumenti propri della politica. L'annuncio lascia dunque intendere che appare ormaiesaurito il tempo della chiusura nel recinto delle buone opere di volontariato. Farsitutti virtualmente mediatori, in analogia a quanto sopra indicato come responsabilitàdei primi cittadini, vuol dire uscire dall'esausto paradigma di un agire volutamenteprepolitico del cristiano.Sotto questo profilo, si può scorgere ad esempio un sensibile mutamento nel modostesso in cui il Vicariato ha ricominciato ad affrontare, da qualche tempo a questaparte, le questioni o le emergenze di Roma. Allo stile cauto, quando non addiritturafelpato per antica inclinazione curiale, il Cardinal Vallini ha sovrapposto un più recentee deciso afflato ammonitore. Ai credenti spetta dare testimonianza di fiducia e di spe-

ranza perché non bisogna cedere, a suo giudizio, alla negligenza di valori tanto es-senziali ai fini della tenuta civica e morale della città. Troppi disagi e troppe povertà,per altro nel quadro di una prolungata crisi economica dai risvolti assai pesanti, oscu-rano il volto di Roma. Per questo nel convegno diocesano (7-8 marzo 2014) su "Lamissione dei laici cristiani nella città", rivolto ai responsabili delle aggregazioni laicalie di ispirazione cristiana, Vallini ha auspicato in molti passaggi della sua ampia e in-teressante relazione la ripresa di un ruolo attivo dei cattolici nella società. "Faccio appello - ha detto - a voi Responsabili di associazioni, gruppi e movimenticristiani di riprendere tra gli obiettivi formativi dei vostri membri quello di prepararliad essere presenti da cristiani responsabili negli ambienti di vita. Sentano la fierezzadi dirsi cristiani e di agire con coerenza non solo nelle realta� associative, ma nellacomplessita� della societa�. Che siano testimoni e portatori di valori forti per contri-buire ad “umanizzare la citta�”. E poi, di seguito, il Cardinal Vicario ha cosi concluso:"La Chiesa non sogna una cristianita� post-secolare, non ha aspirazioni temporali-stiche, vuole essere una comunita� di uomini e donne fortificati dallo Spirito Santoe testimoni umili e coraggiosi del Vangelo, con la chiara consapevolezza che la te-stimonianza cristiana e� prima di tutto l’esercizio di un cristianesimo vissuto congioia, lievito e luce nella tormentata vicenda umana". È una sollecitazione che rivela grande premura verso i nuovi mali di Roma. Il cuoredel ragionamento, infatti, sta nel limpido richiamo alla necessità di tradurre in pra-tica l'evocazione di una Chiesa dei poveri e dei deboli. Il Vangelo va incarnato sullabase di una corretta e adeguata "mediazione culturale" come, ancora valida oggi,recitava la felice formula di un'altra stagione ecclesiale. Pertanto la Chiesa locale,sull'onda del carisma di Papa Francesco, sente l'urgenza di proporre la via di unafervida conversione dello spirito e delle intelligenze con l'obiettivo molto chiarodi animare una nuova speranza - si potrebbe dire di respiro umanistico - nell'oriz-zonte del vivere civile e politico.Fare i conti tutti insieme, credenti e non credenti, con questo messaggio impegna-tivo implica la ripresa di un confronto vero e fecondo tra le diverse forze interessatea una prospettiva di rinnovamento democratico.

di Lucio D'Ubaldoex Senatore,

Consigliere Municipio I

Roma Centro (Lista Marchini)

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DA MAGGIO VIETATA LA VENDITA DI ALCOLICINELLE PIAZZE DELLA MOVIDA

No drink zonedi Filippo Gesualdi

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“E ccellenza” vuol dire “ec-cezione”? è il singolareinterrogativo posto da

Rossana Pace, autrice del Volume, “Ita-lia, un Paese Maiuscolo. Come conti-nuare ad essere cuore e motore creativodel mondo”, presentato nel Salone del-l’Archivio Storico della Presidenza dellaRepubblica.Il Volume è una rassegna dei punti diforza materiali ed immateriali del no-stro Paese, così come essi si sono andatiaffermando nei più vari ambiti attra-verso i tempi per arrivare fino alla con-temporaneità. Partendo dai materialipresentati nel libro si vuol approfondireil tema: “Le eccellenze italiane perun’Europa eccellente”, concentrandol’attenzione sui vari ambiti in cui l’Eu-ropa si presenta forte sullo scenario glo-bale anche grazie al contributo italiano.Rossana Pace, in questo libro ricchis-simo di immagini - un vero gioiello perl’eleganza della veste editoriale, volutodall’AD Marco De Guzzis per celebrarei 60 anni di Editalia e la sua costante at-

tenzione alle produzioni di pregio - so-stiene che il nostro è, tuttora, “un Paesead eccellenza diffusa” e che dunque l’ec-cellenza non è affatto un’eccezione.E lo sostiene con passione e convin-zione, facendo ricorso – per dimo-strarlo – ad una corposa ricerca cheattraversa il passato e il presente fino alambire il futuro, documentando i no-stri punti di forza materiali e immate-riali, sviluppando elaborazioni eproposte, in un dialogo serrato con il

“lettore-complice”,ir resisti bi lmentecoinvolto in modopersonale nel per-corso.Al centro dell’atten-zione generale la no-stra qualità della vitache, per RossanaPace, concetto pre-

gnante, né improvvisato né casuale,bensì il frutto di una saggezza stratifi-cata nei millenni, che concretizza la vi-sione di chi, pur non esaurendo nella“materialità” il proprio impegno

umano, tuttavia nel mondo vuole starcial meglio. Una visione che ha moltepliciimplicazioni che il libro esplora conpuntualità.Il messaggio al lettore-complice è ado-perarsi per riconoscere, una per una, e“tirare fuori” le “proprie” eccellenze, dimolte delle quali spesso ignora luistesso caratteristiche e portata.Il libro è un prezioso aiuto in questo la-voro di scoperta dei “fili individuali” edè un invito a realizzare con essi un “tes-suto collettivo d’eccellenza”.L’obiettivo è un “Paese maiuscolo”.“Paese” si scrive maiuscolo, affermal’Autrice. “Ce la metto tutta a combat-tere - scrive nell’Introduzione - perchéil mio Paese non si lasci andare, non siracconti sempre e solo per i suoi puntilogori, per i suoi punti amari, mi vienein mente che il mio Paese, da cui tantaricchezza ho attinto, oggi ha bisogno diessere lui curato, accudito, protetto,come si fa con i figli. In una logica chescavalchi l’attesa dei cambiamenti e simetta a produrli”.

L’Italia delle eccellenze è un Paese maiuscoloUN SORPRENDENTE E COLTO VOLUME DI ROSSANA PACE, EDITO DA EDITALIA, PER “NAVIGARE”

TRA LE INSOSPETTABILI BELLEZZE CHE CIASCUNO DI NOI CUSTODISCE IN SÉ

giovedì 10 aprile 2014 pagina 21 RUBRICHE IlCORRIEREDIROMA

È in vendita da pochigiorni nelle migliorilibrerie romane illibro di RobertoSpingardi e Giu-

seppe Zaccuri : "Stress, manuale disopravvivenza", edito da FaustoLupetti. Abbiamo voluto incon-trare gli autori per domandare loroqualcosa su un tema da sempre at-tualissimo ma che soprattutto oggiè oggetto di un rinnovato interesse.Chi non si è sentito stressato al-meno una volta? A seguire studi estatistiche sembra, fra l'altro, cheproprio lo stress sia una delle con-dizioni dell'uomo e della donnache maggiormente costano alla società, siarispetto all'incidenza sulla produttività,che in termini di "clima" aziendale, fami-liare e sociale. Lo stress negativo è spessoritenuto causa scatenante di crimini e attidi autolesionismo anche estremo, ma do-mandiamo a Roberto Spingardi perché siparla di stress positivo e di stress negativo."Innanzi tutto - risponde Spingardi - è

bene chiarire che il termine stress signi-fica, letteralmente:spinta, sforzo, tensione,sollecitazione e si riferisce a qualunquecondizione fisica, chimica o psichica che,esercitando uno stimolo sull'organismo,ne provoca una reazione. Proprio questolo rende un prezioso alleato dell'essereumano poiché consente di percepire unpericolo, intercettare un evento negativo,rendendo possibile una reazione, unaazione difensiva.. Un po' come la paura,nella giusta misura lo stress è funzionaleaddirittura alla stessa sopravvivenza. Perottenere il benessere, occorre conoscere esaper gestire il malessere ha affermatoqualcuno."

"Quindi lo stress come alleato?"

"È proprio così, ein questo caso siparla di eustress,parola nella qualela particella eu, chederiva dal greco, si-gnifica buono,bello; al contrariolo stress nella suaaccezione negativaè definito distress,dis in greco signi-fica morboso, cat-tivo".

Ma come maialcune situa-zioni dellavita, che ven-gono conside-rate e vissuteda alcuni comenaturali provo-cano in altristati di ansia, disagio, di stress nega-tivo, appunto?

"Dipende dal nostro modo di considerare

quanto avviene at-torno a noi. Il no-stro modo direcepire, interpre-tare e vivere le si-tuazioni èstrettamente con-nesso con l'atteggia-mento individuale,soggettivo. Qual-cuno considera unastessa situazionepositiva e stimo-lante, qualcun'altronegativa e fru-strante"."È l'atteggiamentomentale a farla dapadrone - aggiungeZaccuri - influen-zando pesante-mente il nostromodo di essere in

ogni suo aspetto, tanto da riuscire a distor-cere la realtà, in alcuni casi in senso posi-tivo, in altri negativamente".

Risulta a questo punto piuttostoevidente il vantaggio per coloroche sanno rendersi conto della og-gettività delle situazioni evitandoil degenerare di preconcetti, pre-giudizi o addirittura la drammatiz-zazione di piccoli problemi oaddirittura di falsi problemi”.Con questo libro volete fare inmodo che il lettore possa capireche esiste una notevole diffe-renza fra una spia rossa che si ac-cende e segnala un pericolo realee i falsi allarmi dovuti magari apiccoli, temporanei contatti..."Proprio così - risponde Spingardi- al lettore proponiamo alcune me-

todologie sulla gestione degli stati emo-tivi, certi che potrà trarne beneficio, inparticolare in un momento come quelloattuale nel quale molti sono i segnali ne-gativi e indispensabile la capacità di man-tenere i nervi saldi cominciando coldistinguere fra cosa è evidentemente sog-gettivo e cosa invece rappresenta oggetti-vamente la realtà."Spingardi e Zaccuri, in definitiva, si di-chiarano convinti che esistere sia comun-que un bene e che troppo spesso questapositività venga messa in discussionesenza effettive motivazioni lasciandocampo aperto, privo di difese nei confrontidi ansie, timori paranoie e panico. Spessosarebbe sufficiente riflettere sui danni pro-vocati dalle eccessive preoccupazioni. Pre-occuparsi vuol dire "occuparsi prima" espesso questo avviene rispetto a fatti chenon si verificheranno mai. Quanto più ciconvinceremo del valore della nostra esi-stenza, per noi e per gli altri, e delle capa-cità che possediamo per governare lanostra vita, tanto più diverrà per noi sem-plice evitare "che la corda si spezzi".

PROPOSTE EDITORIALI

Lo stress? Un amicoper superare le crisi

di Leonardo Giocoli

Come trasformare una fase della vita in una risorsa. Spingardi e Zaccuri spiegano come ribaltare in positivo una delle condizioni

che maggiormente costano alla società, e che ha una forte incidenzasulla produttività, e sul "clima" aziendale, familiare e sociale

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R e g a l a r evino ès e m p r eu n ' o t -t i m a

idea. A maggior ragione inoccasione della Pasqua, i cuipiatti tradizionali a base dicarne sembrano quasi recla-mare a gran voce un ottimorosso di accompagnamento.Il vino è un dono efficace peresprimere il proprio apprez-zamento a chi lo riceve,senza spendere troppo. Inperiodo di festa, una buonabottiglia regala momenti dipiacere e di allegria in fami-glia o con gli amici. Se èquella giusta per l'occasione,sapientemente abbinata alleportate, diventa un regaloapprezzato da tutti gli invitati che aggiungeun tocco di raffinatezza alla riunione convi-viale. Ma come scegliere la bottiglia giustanel mare infinito di prodotti del mercato ita-liano e straniero, che presentano una varietàcosì cospicua da far girare la testa? Il modo

migliore è rivolgersiagli esperti delsettore. Ab-biamo già ri-portato, su

queste pagine, letestimonianzedei gestori delleenoteche del-

l'Arte dei Vinat-tieri di Roma,che da temporegistrano unaumento degliacquisti divino 'col

f i o c c o ' ,c o m e

d o n o .C o m -

prarevinonei

supermercati, senzauna buona cono-scenza dei prodotti, èun terno al lotto. Siacquista in base avaghe nozioni rac-colte nel tempo, siconfondono i nomidei vitigni e i marchi,si cerca il risparmiosenza tenere in consi-derazione il rapportoqualità-prezzo, o si fi-nisce per acquistaresempre le solite botti-glie per andare sul si-curo. D'altro canto,acquistare nelle eno-teche non vuol diren e c e s s a r i a m e n tespendere di più: si-gnifica spendere me-glio. Gli esperti sanno guidare le scelte delcliente in base a quanto si è disposti a spen-dere, all'occasione a cui è destinata la botti-glia, all'abbinamento col cibo. Anchespendendo poco, faranno in modo di indi-rizzarvi verso il miglior rapporto qualità-prezzo possibile. Spendendo cifre piùcospicue, si potrà almeno essere sicuri chene valesse la pena. Conoscere e riconoscereil buon vino non è semplicemente unhobby. E' un'abilità che richiede tempo peressere sviluppata e affinata: è oggetto di stu-

dio. Se non l'avete ancora fatto,l'imminente settimana pasqualeè un'ottima occasione per rivol-gervi alle enoteche dell'Arte deiVinattieri di Roma. In questapagina potete trovare l'elencodegli esercizi che ne fanno parte e i consiglidegli esperti per gli abbinamenti coi piattidella tradizione, compresi gli immancabilidolci. Sapendo già cosa regalare, vi basteràfarvi guidare nella scelta in base alle vostreesigenze particolari. Da parte della reda-

zione del Corriere di Roma e di Claudio Ar-cioni - presidente dell'Arte dei Vinattieri -non rimane che augurarvi serene (e golose)feste, adeguatamente 'bagnate' col giustosucco d'uva.

Lorenzo Marziali

giovedì 10 aprile 2014 pagina 22RUBRICHEIlCORRIEREDIROMA

AMARONE DELLA VALPOLICELLA DOC VALPANTENA 'TORRE DEL FALASCO'

Un rosso intenso con le radici nella storiaLa presenza della vite nella Valpantena ha origini lontane.Proprio la dolcezza del vino e il sapore dei prodotti della vallesembra aver sedotto, secondo lo storico romano Floro, primai Cimbri e poi gli stessi Romani, che intuendo che il terrenofosse particolarmente adatto, intensificarono il disbosca-mento e piantarono viti. In greco, Valpantena significa 'Valledegli Dei', ma nella tradizione veronese ha assunto il signifi-cato di 'Valle di tutti i vini'. E' in questo contesto che operala Cantina Valpantena Verona. Nata nel 1958 come associa-zione cooperativa tra alcuni viticoltori veronesi, la Cantinaraggruppa oggi circa 300 aziende agricole, che coltivano com-plessivamente circa 600 ettari di vigneti, compresi in tutte lezone a denominazione di origine controllata del territorio col-linare veronese. L'impegno e la cura prestati in tutte le fasidella filiera produttiva, dove tradizione e innovazione tecnolo-

gica si fondono insieme, hanno portato al raggiungimento di un

eccellente livello qualitativo, consentendo di sfruttare piena-mente tutte le qualità delle uve conferite dai propri associati. Isuccessi ottenuti nei più importanti concorsi enologici interna-zionali sono il meritato riconoscimento di una continua ricercamirata al miglioramento degli standard produttivi. L'Amaronedella Valpolicella DOC 'Torre del Falasco' è uno dei risultati piùbrillanti di quegli standard. E' un rosso di colore rubino intensocon sfumature granate. Presenta eleganti profumi di prugna ma-tura, con sentori di cioccolato. Le uve (Corvina Veronese, Corvi-none, Rondinella) subiscono un appassimento di quattro mesidopo la raccolta, e il vino matura in barriques di rovere per al-meno 18 mesi, per poi essere affinato in bottiglia. Al palato sipresenta armonico, maturo, setoso, ben equilibrato. Si tratta di un amarone pluripremiato: neltempo il suo valore è stato riconosciuto nei più importanti festival italiani e internazionali (BerlinWine Trophy, International Wine Challenge, Wine Enthusiast, Decanter ecc.). Grado alcolico:15,40%. Prezzo medio: 25 euro. L.M.

Consorzio dei Vinattieri Romani

Achilli Via dei Prefetti, 15 00186 Roma - Tel. 06 6873446Arcioni Piazza Crati, 21-25 00199 Roma Tel. 06 86206616Arcioni CentroViniVia Nemorense, 57 00199 Roma Tel. 06 86206616 06 86206619ArciDoni Piazza Crati, 16-1700199 Roma Tel. 06 86206616Arcioni CentroVini Via della Giuliana, 11-13 00195 Roma - Tel. 06 39733205Bomprezzi Via Tuscolana, 90400174 Roma - Tel. 06 76988725Bomprezzi Cru DopVia Tuscolana, 898 00174 Roma - Tel. 06 76909916Buccone Via di Ripetta, 19 00186 Roma Tel. 06 3612154Bulzoni V.le Parioli, 36 00197 Roma Tel. 06 8070494Chirra Goffredo Via Torino, 13300184 Roma - Tel. 06 485659Costantini MarcoVia Domenico Tardini, 3 00167 Roma - Tel. 06 6620797Costantini Piero P.zza Cavour, 1600193 Roma - Tel. 06 3203575F.lli Lucantoni L.go Vigna Stelluti, 33 00191 Roma - Tel. 06 3293743Focarello Via Scandriglia, 5 00199 Roma Tel. 06 86204213Guerrini EnotreviVia delle Muratte, 20 00187 Roma - Tel. 06 6792339Guerrini EnotreviVia del Lavatore, 26 00187 Roma - Tel. 06 6798332Guerrini Enoteca al SenatoPiazza Madama, 6 00186 Roma - Tel. 06 68892836Peluso Via Sardegna, 36/A 00187 Roma Tel. 06 42818995Rocchi Viale Somalia, 178 00199 Roma Tel. 06 86328360 / 06 86210887Rocchi Via della Balduina, 120/A00136 Roma - Tel. 06 35343694Rocchi Via Scarlatti, 7 00198 Roma - Tel. 06 8551025Rocchi Via Giovanni Animuccia, 13/A00199 Roma Tel. 06 86387244Trimani Via Goito, 2000185 Roma Tel. 06 4469661Trimani Wine BarVia Cernaia, 37/B 00185 Roma Tel. 06 4469630

Gli abbinamenti miglioriLa “colazione” di Pasqua: salame, uova sode, pizze dolci Prosecco/Grignolino/Lambrusco/BonardaAgnello Merlot/Brunello di MontalcinoCapretto Amarone/BaroloCioccolato e Uova di Pasqua Barolo Chinato/Amarone ReciotoColombe Moscato d'AstiPastiera Passiti

IL DONO ENOLOGICO E I CONSIGLI DEGLI ESPERTI

La Pasqua è più buona con Bacco

Il Corriere di Roma n.13 del 10 - apr. 2014_Layout 1 10/04/2014 11.14 Pagina 22

Page 23: IL CORRIERE DI ROMA - GIOVEDI' 10 APRILE 2014

Dopo il debutto mondialea Cracovia, sua città na-tale, approda al TeatroBrancaccio di Roma“Karol Wojtyla. La vera

storia”, il musical ispirato alla vita e alla fi-gura di Giovanni Paolo II. La data sceltaper la prima romana è il 15 aprile, certonon casuale perché una manciata di giornila separa da quel 27 aprile, quando, inpiazza San Pietro, il pontefice sarà procla-mato santo, insieme a Giovanni XXIII, inuna cerimonia che si annuncia come lapiù mediatica nella moderna storia dellaChiesa.Insomma, la vita e il pontificato di Gio-vanni Paolo II sonodiventati un musical,scritto da DuccioForzano, che ne curaanche la regia, da Do-natella Damato, Pa-trizia Barsotti eGaetano Stella e pro-dotto da Mauro Lon-ghin per Cicuta. Laprima mondiale aCracovia, il 2 aprile scorso, ha fatto registrare iltutto esaurito, come le altre tre serate di program-mazione. Eguale accoglienza di pubblico a Varsavial'8 e il 9 aprile per questo spettacolo della duratadi centoventi minuti, nei quali la storia di KarolWojtyla viene rievocata e ricostruita su due pianiparalleli, quello reale e quello virtuale, tra flashbacke performance live.Il musical si apre con l'attentato del 13 maggio1981in piazza San Pietro: papa Giovanni Paolo II, sim-bolo della cristianità, colpito dai proiettili si acca-scia nell'auto bianca, sospeso tra la vita e la morte,mentre i ricordi, taluni lontanissimi, affiorano len-tamente ma sempre più nitidi. Ecco Lolek, il pic-colo Karol, nella sua Cracovia, accanto all'amatamadre Emilia, al fratello, al padre. Ecco l'adole-scente alle prese con le amicizie, i sentimenti, glistudi, la passione per il teatro e la poesia, l’amoreper la natura e lo sport. E' il 1938, il mondo interosta per essere scosso dal più devastante dei con-flitti, mentre il primo atto si chiude.Nel secondo atto i ricordi personali del giovaneKarol si intrecciano alle vicende drammatiche

della storia dell’umanità: la guerra, il regime na-zista, le deportazioni, il lavoro nella cava di pie-tra, il regime comunista. Ma ed essere messe inluce sono anche la sua passione per il teatro e laletteratura e la sorprendente scoperta della suavocazione. Il resto è storia: l'ordinazione sacer-dotale, gli anni da vescovo, il viaggio versoRoma e verso il conclave, l'annuncio e la primaapparizione in una piazza San Pietro sorpresa e

subito conquistata dal suo carisma.L'emozione sembra dunque essere la cifra stilistica

che contraddistingue questo musical, nel quale iquattro stili diversi dei quattro autori si fondono esi amalgamano grazie alla sapiente regia di DuccioForzano, eclettico e innovativo anche nell'uso deglieffetti scenici. Naturalmente, un apporto determi-nante è quello delle musiche, dei trentaquattrobrani originali e inediti, affidati alla splendida vocedi Noa - che le ha composte insieme al suo diret-tore musicale e chitarrista Gil Dore - e alle sono-rità del Solis String Quartet, quattro straordinarimusicisti partenopei che già da qualche anno col-

laborano con la cantante israeliana. Sono invecetre gli attori che al Teatro Brancaccio interpretanoil ruolo di Karol Wojtyla nelle varie fasi della suavita: Alessandro Bendinelli è Lolek bambino; Vir-gilio Brancaccio è il giovane Wojtyla, mentre Mas-similiano Colonna è l'uomo, il vescovo, il ponteficeamatissimo. Piccola annotazione finale: DuccioForzano è stato il regista del concerto organizzatoper l'ottantesimo compleanno di papa Wojtyla;Noa ha più volte cantato in sua presenza. Entrambiraccontano di essere stati segnati dall'incontro conlui e di aver provato un'emozione fortissima. Eccoperché, ciascuno a suo modo, ne hanno voluto rac-contare la storia.

Karol Wojtyla. La vera storia. The Opera Musical

Dal 15 aprile al 4 maggio 2014Teatro Brancaccio

Via Merulana 244, RomaDa martedì a sabato h 21;domenica h 17

Biglietti da € 27 a € 36Info: 06 80687231

giovedì 10 aprile 2014 pagina 23 RUBRICHE IlCORRIEREDIROMA

VW Golf: un successo lungo 40 anni

di Davide Bianchino

Nella primavera del 1974 nasceva un auto che avrebbe segnato lastoria dell’automobilismo per sempre. La Golf, ancora oggi, non harivali: nei numeri, nella qualità, nelle prestazioni. Dopo 40 anni è sem-pre lei l’auto da battere. Ma perché tanta popolarità? Qual è il segretodel suo enorme successo? In questi ultimi decenni praticamentetutte le Case automobilistiche hanno provato ad insediarla in ognimodo. Risultato: nulla da fare. La storica rivale tedesca, la Opel,prima con la Kadett e poi con l’Astra, ha dato del filo da torcere per

anni ma non è mai riuscita pienamente nell’impresa. E poitante altre: Renault, Fiat, Ford, Citroen…l’elenco è lunghis-simo: cambiano i nomi ma non il risultato. Qualcuno anni faaveva detto che per riuscire in tale impresa probabilmente ilpatron della Volkswagen aveva venduto l’anima al diavolo!Nulla di tutto ciò. Per arrivare così fresca e vincente alla ormaisettima generazione, la Golf, però, probabilmente un piccolosegreto ce l’ha. Ma non c’entrano diavoli, magie o fantasievarie. La Golf deve la sua fortuna principalmente alla sua “nor-malità”. E’ nata giovane, nuova, rivoluzionaria per quei tempi.Ma poi ha saputo affinarsi pian piano senza mai stravolgere

la sua fisionomia di base. Le finiture posticce hanno lasciato il postoa materiali di elevata qualità. I motori sono evoluti e hanno guada-

gnato prestazioni elevate riducendo, nel contempo, consumi ed emis-sioni inquinanti. La sua sicurezza ha avuto riconoscimenti ovunque.E poi il piacere di guida: quello anche è migliorato, ma è rimasto sem-pre fedele a quell’impostazione vincente che tanto era piaciuta agliautomobilisti di quei tempi. Le linee dell’ultima serie sono pulite emoderne, eppure ricordano ancora quelle della versione anni’70. E’quasi superfluo entrare nel dettaglio di quest’ultima versione. Daqualunque angolo la si esamini, la Golf, in ogni settore, è sempre ilriferimento per tutta la concorrenza. La scocca è tutta nuova, più ri-gida e sicura, eppure la vettura pesa in media circa 100kg in menodel precedente modello. I motori sono tutti dotati di turbo: dal piccolo1.2 (105cv) al 1.4 da 122 e 140cv, passando per i turbodiesel 1.6 e2.0 declinati in varie potenze. Per non parlare delle versioni sportiveGTI e GTD: due classici sempre presenti nei listini della Golf. Da oggianche una versione elettrica, tanto per rimanere sempre al passocon i tempi. In tema di sicurezza, oltre ai consueti Airbag, Abs, Esp,la Golf tira fuori dal cilindro due novità: il sistema di frenata anti-col-lisione multipla e il sistema di rilevazione della stanchezza contro icolpi di sonno. Accessori mai visti su questa categoria di auto. Ma laGolf, lo sappiamo, è sempre unica e inimitabile. Purtroppo anche nelprezzo. Ma si sa, la qualità si paga.

EMOZIONANTE PERFORMANCE AL BRANCACCIO, MUSICHE INEDITE AFFIDATE ALLA VOCE DI NOASCELTI PER VOI

La vera storia di Karol Wojtyladi Maria Pia Miscio

I Negrita dal vivo sul palcoscenico del Teatro Si-stina di Roma. E con loro, insieme a SimonaMolinari e a Shel Shapiro, quel Ted Neeley chetutto il mondo conosce per aver dato il suo voltoe la sua voce al rivoluzionario Cristo rock del film“Jesus Christ Superstar”, trasposizione cinema-tografica dell'omonimo musical nato dal geniodi Andrew Llloyd Webber e di Tim Rice. Ora quelmusical, nella sua versione italiana in lingua ori-ginale firmata da Romeo Massimo Piparo,torna in scena a Roma, al Sistina appunto, dal18 aprile al 31 maggio prossimi.Compie vent'anni questa versione italiana diPiparo, che del Sistina è anche direttore arti-stico. Eppure sarebbe sbagliato pensare ad

un'operazione nostalgia, sebbene i presuppostici siano tutti. Infatti “Jesus Christ Superstar” èstato presente per undici anni consecutivi neicartelloni dei teatri italiani, dal 1995 al 2006;ha collezionato oltre un milione di spettatori peroltre mille repliche in ottantaquattro città di-verse, mentre più di cento artisti si sono alter-nati nel cast. Ma Piparo per questa nuovaedizione ha in serbo ghiotte novità. A comin-ciare dalla presenza di Ted Neeley, il Cristo delleggendario film di Norman Jewison, che ha ac-cettato con entusiasmo di partecipare al musi-cal. Accanto al rocker americano ci sarà un castdavvero sorprendente: Simona Molinari, splen-dida voce jazz, sarà infatti Maria Maddalena,

mentre il ruolo di Caifa è stato affidatoa Shel Shapiro, autore di alcune tra lepiù belle pagine della musica italiana.L'ambigio Poinzio Pilato sarà invece in-terpretato da Pau, frontman dei Ne-grita, mentre l'intera colonna sonora delmusical sarà eseguita dal vivo dalla band ita-liana insieme all'orchestra diretta dal maestroEmanuele Friello. In questo modo Piparo riesce a consegnare de-finitivamente alla storia del teatro italiano lapropria edizione del musical, avendo avutol'opportunità di dirigere sui palcoscenici italianientrambe le star del film: in occasione del Giu-bileo del 2000, infatti, fu Carl Anderson - il

Giuda nero del film - a interpretare il ruolo perben due anni. Ora tocca a Neeley riproporre ilsuo straordinario Cristo.

M.P.M.Jesus Christ Superstar

Teatro Sistina - Via Sistina 129, RomaDal 18 aprile al 31 maggio 2004

Orari: da martedì a sabato h 21; domenica h 17Biglietti da € 34 a € 55

Info: 06 4200711

MUSICAL IN SCENA NEGRITA, SHAPIRO, NELEY E SIMONA MOLINARI

Jesus Christ Superstar al Sistina

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