IL CORRIERE DI ROMA - GIOVEDI' 23 OTTOBRE 2014

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SENZA DECORO Fondato nel 1948 da Giuseppe Gesualdi Direttore responsabile Filippo Gesualdi Direttore Giovanni Tagliapietra numero 30 anno LXVII GIOVEDÌ 23 OTTOBRE 2014 EDITORIALE Sbatti Roma in prima pagina a pagina 3 Finalmente la mappa delle licenze, adesso sapremo chi è fuori legge a pagina 4 INCHIESTA All’interno l’inserto di Sanità del Lazio Lazio Lazio la del anità S S NUMERO 30 ANNOLXVII GIOVEDÌ 23 OTTOBRE2014 EDITORIALE LA CAMPAGNA E se la spending review di Zingaretti si rivelasse un boomerang per tutti? a pagina 11 a pagina 14 Tumore al seno, screening salva-vita al San Giovanni I l nuovo regolamento sugli standard ospedalieri ap- provati dalla Conferenza Stato-Regioni nell’agosto scorso stabilisce che dal 1 gennaio 2015 entri in vi- gore una soglia di accreditabilità e di sottoscrivi- bilità degli accordi contrattuali annuali non inferiore a 60 posti letto per acuti ad esclusione delle strut- ture monospecialistiche per le quali è fatta salva la valu- tazione regionale dei singoli contesti. La situazione nel Lazio è del tutto peculiare: le Case di Cura sotto gli 80 posti letto, non per loro scelta, ma per quanto decretato dalla Regione, con DCA 25/2008 dell’allora presidente Marrazzo, hanno subito un notevole taglio di letti ed una conseguente riconversione in strutture monospecialistiche. Apparirebbe dunque veramente paradossale che ora, que- ste strutture, oltre 20 per un totale di oltre 600 pl riconfi- gurate così come voluto dall’Amministrazione regionale rischiassero di chiudere se non fosse riconosciuta a tutte loro la qualità di monospecialistica, considerando poi che se non avessero subito le riconfigurazioni volute dalla Re- gione qualche anno fa si troverebbero ad oggi quasi tutte al di sopra degli standard ministeriali. Va ricordato infatti che queste Case di Cura, molte delle quali ubicate in provincia, svolgono un ruolo cruciale sul territorio poiché sopperiscono alla carenza di assistenza che spesso caratterizza le zone lontane dalla Capitale e in più hanno dovuto affrontare costi per eseguire lavori fina- lizzati all’ottenimento dei requisiti necessari per ottenere l’autorizzazione e l’accreditamento istituzionale (appena ottenuto), mentre per gli ospedali pubblici tale processo di accreditamento definitivo non conosce ancora delle date certe. D'altra parte le strutture monospecialistiche erogano prestazioni con una qualità particolarmente elevata do- vuta proprio alla specializzazione dell’attività e quindi l’attuazione della bozza di regolamento andrebbe a pena- lizzare proprio la qualità e l’efficienza. Si pensi ad esempio ad una monospecialistica ostetrica che con 30 posti letto eroga quasi 2.000 parti l’anno contro ciò che accade in strutture che hanno complessivamente oltre 60 posti letto nelle quali il reparto di ostetricia di 10 letti non arriva a tale performance raggiungendo tendenzialmente solo i 300/600 parti. La domanda sorge dunque spontanea: è da considerarsi qualitativamente superiore e maggior- mente efficiente una Casa di Cura monospecialistica con meno di 60 letto o una polispecialistica di poco sopra i 60? L’efficienza delle strutture non può essere valutata unica- mente tramite un indicatore di dimensione quanto piutto- sto attraverso indicatori di complessità e di esito. Altro aspetto della questione è il gravissimo problema dell’intasamento dei Pronto Soccorso, che dopo la even- tuale chiusura di questi altri letti non potranno far altro che esplodere.. Infine vale la pena di gettare al vento la pro- fessionalità, l’impegno e la qualità offerta da un numero così ingente di imprese, (e di lavoratori) per conseguire poi magari una minima contrazione dei costi che di certo non risolverà i veri nodi cruciali e sostanziali della spesa pub- blica in questo settore?. Il Corvo Quegli standard ospedalieri “mortificano” il Lazio e penalizzano le struure di qualità a pagina 13 a pagina 13 Febbre alta a Tor Vergata Febbre alta a Tor Vergata Il CORRIERE DI ROMA C ome si perde nel tempo il famoso "Editto dei borsoni" messo in campo dall'allora sindaco Alemanno per stop- pare il fenomeno nascente dei venditori abusivi (all'epoca quasi tutti di colore), che sbarcavano nella capitale ogni mattina con dei gi- ganteschi borsoni pieni di merce. Intercettati e verifi- cata la consistenza del carico passavano qualche guaio, oltre al sequestro del carico. E se non avevano i documenti in ordine poteva finire anche con provve- dimenti estremi. Bei tempi. Nel bene e nel male c'era un arruffato tentativo di opporre resistenza all'inva- sione. Oggi la resa è totale, e non fa più sorridere quel curioso gioco di guardia e ladri, di rimpiattino con le guardie che fingono di inseguire e gli abusivi che dopo aver raccolto tutto nel lenzuolo scappano a nascon- dersi negli anfratti, pronti a riprendere il loro posto come se niente fosse. Che Marino e la sua Giunta si siano arresi, al di là di qualche muscolare intervento spot, è qualcosa di più di una impressione. Sono tanti, sono troppi, gli abusivi. E si sono fatti forti, aggressivi. Peraltro non sembra esserci una strategia. Decoro addio, in questa situazione. Ma Roma ha tutto da perdere e da ogni parte si tira la giacca al sindaco Ma- rino. Si occupasse meno di iniziative spot e pensasse a difendere e tutelare i suoi cittadini. Il sottosegretario ai Beni Culturali Ilaria Borletti Buitoni in visita ai Fori, chiede a gran voce un giro di vite contro camion bar, bancarelle e i centurioni nelle aree di pregio. “Contro l’ambulantato illegale – dichiara la Buitoni – non ci vuole più timidezza. Ormai la tolleranza è arrivata ad un punto zero. Questa legge sul Valore Cultura la difendo e credo che ora ci debba essere l’ini- zio di un nuovo percorso all’insegna del decoro e della legalità”. Brava l'ex presidente del Fai, ma la risposta del minisindaco del centro storico Alfonsi è l'idea di aprire l'ennesimo tavolo sull'argomento. Intollerabile. Stiamo consegnando la città ad un popolo di "invisi- bili" che sembrano emergere ogni giorno dal nulla - quasi certamente manovrati e gestiti dalla malavita organizzata - senza reagire. Senza pianificare una strategia di contrasto che non lasci margini al dubbio. In altre realtà italiane si multano gli acquirenti, spez- zando quel legame di malsana solidarietà che spesso scatta tra l'abusivo e il turista; o si colpiscono i ma- gazzini dove la merce da vendere è nascosta, spez- zando la filiera e mettendo in scacco il sistema. Tra rom che raccolgono il ferro dai cassonetti e lo fondono nei campi, parcheggiatori abusivi, mendicanti e sban- dati Roma vive una stagione triste e complicata. Viene sopraffatta ogni giorno. Inutile parlare di decoro ur- bano. Serve voltare pagina e ripartire. Tolleranza zero, come dice la Borletti. E se serve l'esercito a pre- sidiare i semafori, ben venga.

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Settimanale gratuito diretto da Giovanni Tagliapietra www.corrierediroma-news.it www.facebook.com/ilcorrierediroma

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SENZA DECOROFondato nel 1948 da Giuseppe Gesualdi Direttore responsabile Filippo Gesualdi Direttore Giovanni Tagliapietra numero 30 anno LXVII GIOVEDÌ 23 OTTOBRE 2014

EDITORIALESbattiRomain primapagina

a pagina 3

Finalmente la mappa delle licenze, adessosapremo chi è fuori legge

a pagina 4

INCHIESTAAll’interno

l’insertodi Sanitàdel Lazio

LazioLaziola delanitàSS

NUMERO 30 ANNO LXVII GIOVEDÌ 23 OTTOBRE 2014

EDITORIALE

LA CAMPAGNA

E se la spending review

di Zingaretti si rivelasse

un boomerang per tutti?a pagina 11

a pagina 14

Tumore al seno,

screening salva-vita

al San Giovanni

Il nuovo regolamento sugli standard ospedalieri ap-

provati dalla Conferenza Stato-Regioni nell’agosto

scorso stabilisce che dal 1 gennaio 2015 entri in vi-

gore una soglia di accreditabilità e di sottoscrivi-

bilità degli accordi contrattuali annuali non

inferiore a 60 posti letto per acuti ad esclusione delle strut-

ture monospecialistiche per le quali è fatta salva la valu-

tazione regionale dei singoli contesti. La situazione nel

Lazio è del tutto peculiare: le Case di Cura sotto gli 80

posti letto, non per loro scelta, ma per quanto decretato

dalla Regione, con DCA 25/2008 dell’allora presidente

Marrazzo, hanno subito un notevole taglio di letti ed una

conseguente riconversione in strutture monospecialistiche.

Apparirebbe dunque veramente paradossale che ora, que-

ste strutture, oltre 20 per un totale di oltre 600 pl riconfi-

gurate così come voluto dall’Amministrazione regionale

rischiassero di chiudere se non fosse riconosciuta a tutte

loro la qualità di monospecialistica, considerando poi che

se non avessero subito le riconfigurazioni volute dalla Re-

gione qualche anno fa si troverebbero ad oggi quasi tutte

al di sopra degli standard ministeriali.

Va ricordato infatti che queste Case di Cura, molte delle

quali ubicate in provincia, svolgono un ruolo cruciale sul

territorio poiché sopperiscono alla carenza di assistenza

che spesso caratterizza le zone lontane dalla Capitale e in

più hanno dovuto affrontare costi per eseguire lavori fina-

lizzati all’ottenimento dei requisiti necessari per ottenere

l’autorizzazione e l’accreditamento istituzionale (appena

ottenuto), mentre per gli ospedali pubblici tale processo di

accreditamento definitivo non conosce ancora delle date

certe. D'altra parte le strutture monospecialistiche erogano

prestazioni con una qualità particolarmente elevata do-

vuta proprio alla specializzazione dell’attività e quindi

l’attuazione della bozza di regolamento andrebbe a pena-

lizzare proprio la qualità e l’efficienza. Si pensi ad esempio

ad una monospecialistica ostetrica che con 30 posti letto

eroga quasi 2.000 parti l’anno contro ciò che accade in

strutture che hanno complessivamente oltre 60 posti letto

nelle quali il reparto di ostetricia di 10 letti non arriva a

tale performance raggiungendo tendenzialmente solo i

300/600 parti. La domanda sorge dunque spontanea: è

da considerarsi qualitativamente superiore e maggior-

mente efficiente una Casa di Cura monospecialistica con

meno di 60 letto o una polispecialistica di poco sopra i 60?

L’efficienza delle strutture non può essere valutata unica-

mente tramite un indicatore di dimensione quanto piutto-

sto attraverso indicatori di complessità e di esito.

Altro aspetto della questione è il gravissimo problema

dell’intasamento dei Pronto Soccorso, che dopo la even-

tuale chiusura di questi altri letti non potranno far altro

che esplodere.. Infine vale la pena di gettare al vento la pro-

fessionalità, l’impegno e la qualità offerta da un numero

così ingente di imprese, (e di lavoratori) per conseguire poi

magari una minima contrazione dei costi che di certo non

risolverà i veri nodi cruciali e sostanziali della spesa pub-

blica in questo settore?. Il Corvo

Quegli standard ospedalieri “mortificano”

il Lazio e penalizzano le strutture di qualità

a pagina 13a pagina 13

Febbre alta a Tor VergataFebbre alta a Tor Vergata

Il CORRIERE DIROMA

C ome si perde nel tempo il famoso"Editto dei borsoni" messo in campodall'allora sindaco Alemanno per stop-pare il fenomeno nascente dei venditoriabusivi (all'epoca quasi tutti di colore),

che sbarcavano nella capitale ogni mattina con dei gi-ganteschi borsoni pieni di merce. Intercettati e verifi-cata la consistenza del carico passavano qualcheguaio, oltre al sequestro del carico. E se non avevanoi documenti in ordine poteva finire anche con provve-dimenti estremi. Bei tempi. Nel bene e nel male c'eraun arruffato tentativo di opporre resistenza all'inva-sione. Oggi la resa è totale, e non fa più sorridere quelcurioso gioco di guardia e ladri, di rimpiattino con leguardie che fingono di inseguire e gli abusivi che dopoaver raccolto tutto nel lenzuolo scappano a nascon-dersi negli anfratti, pronti a riprendere il loro postocome se niente fosse. Che Marino e la sua Giunta sisiano arresi, al di là di qualche muscolare interventospot, è qualcosa di più di una impressione. Sono tanti,sono troppi, gli abusivi. E si sono fatti forti, aggressivi.Peraltro non sembra esserci una strategia. Decoroaddio, in questa situazione. Ma Roma ha tutto daperdere e da ogni parte si tira la giacca al sindaco Ma-rino. Si occupasse meno di iniziative spot e pensassea difendere e tutelare i suoi cittadini. Il sottosegretarioai Beni Culturali Ilaria Borletti Buitoni in visita aiFori, chiede a gran voce un giro di vite contro camionbar, bancarelle e i centurioni nelle aree di pregio.“Contro l’ambulantato illegale – dichiara la Buitoni– non ci vuole più timidezza. Ormai la tolleranza èarrivata ad un punto zero. Questa legge sul ValoreCultura la difendo e credo che ora ci debba essere l’ini-zio di un nuovo percorso all’insegna del decoro e dellalegalità”. Brava l'ex presidente del Fai, ma la rispostadel minisindaco del centro storico Alfonsi è l'idea diaprire l'ennesimo tavolo sull'argomento. Intollerabile.Stiamo consegnando la città ad un popolo di "invisi-bili" che sembrano emergere ogni giorno dal nulla -quasi certamente manovrati e gestiti dalla malavitaorganizzata - senza reagire. Senza pianificare unastrategia di contrasto che non lasci margini al dubbio.In altre realtà italiane si multano gli acquirenti, spez-zando quel legame di malsana solidarietà che spessoscatta tra l'abusivo e il turista; o si colpiscono i ma-gazzini dove la merce da vendere è nascosta, spez-zando la filiera e mettendo in scacco il sistema. Trarom che raccolgono il ferro dai cassonetti e lo fondononei campi, parcheggiatori abusivi, mendicanti e sban-dati Roma vive una stagione triste e complicata. Vienesopraffatta ogni giorno. Inutile parlare di decoro ur-bano. Serve voltare pagina e ripartire. Tolleranzazero, come dice la Borletti. E se serve l'esercito a pre-sidiare i semafori, ben venga.

LA FOLLE STRATEGIA PER LA VIABILITÀ ADOTTATA DAL CAMPIDOGLIOSCENARI

L a chiusura del Tri-dente ai motoriniè forse l'emblemadi un modo di ge-stire la cosa pub-

blica nella Capitale. Prima sidecide, poi si provvede ai pro-blemi. Roma è la città d'Italiacon la maggiore densità di dueruote (800mila quelli censiti,ma forse qualche centinaio dimigliaia è solo parcheggiato inattesa di una rottamazione na-turale da usura e ruggine). Ilproblema non è tanto la deci-sione del Campidoglio di chiu-dere l'area che va da piazza delPopolo a Piazza San Silvestro altraffico privato, quanto la man-cata attuazione di un piano di parcheggio.Questa settimana - chiusi i varchi del supercentro storico, residenti infuriati, lavoratoridel centro e amministrazione capitolina sisono incontrati per partorire una solu-zione.E non si tratta di una novità da poco: lablindatura della nuova zona a traffico limi-tato tra le tre strade che si diramano daPiazza del Popolo: via del Babuino, via diRipetta e via del Corso. A presidiare i cin-que varchi d'accesso i vigili urbani chehanno vietato l'ingresso ad auto e scooterdei non residenti. Le regole varate dalCampidoglio sono ferree (come tutto inItalia nei primi giorni di applicazione: cel-lulare alla guida, cinture di sicurezza, ecc):la mini Ztl sarà attiva dal lunedì al venerdìdalle 6.30 alle 19 e sabato dalle 10 alle 19.Possono entrare solo bus, taxi e Ncc, i resi-denti e domiciliati in Ztl A1,chi ha un la-boratorio artigianale, lavoratori notturni,proprietari di posto auto interno ai fabbri-cati, chi deve accompagnare figli a scuola,mezzi di emergenza).Va anche bene trasformare il salotto buonodella città in un posto dove sia possibilecamminare senza fare lo slalom tra due equattro ruote.Peccato che non si sia pensato e provve-duto per tempo a realizzare dei posti motonuovi. Il comune se ne è accorto quandoha schierato ai nuovi varchi per le dueruote decine di pattuglie dei vigili (quantodurerà questo presidio?), e queste incolpe-voli sono state sommerse dalle contumelievariopinte dei centauri metropolitani.Non si poteva pensarci prima? Era tantodifficile trasformare qualche parcheggio astriscia blu in parcheggi per i motorini?Oppure siamo destinati tutti a marciaresotto il Sol dell'avvenire di Marino. Da chi-rurgo a nutrizionista dei romani. Costrettia camminare per lavorare o andare al la-voro.Probabilmente, come spesso succede aRoma, alla fine i vigili torneranno a farealtro e i varchi saranno abbandonati. Op-pure compariranno altre telecamere e lemulte (molto probabilmente) serviranno arimpinguare un bilancio che è come uncratere.A proposito di buchi infiniti. Sapete comefinirà la storia dei tagli alla Regione Lazio.Il governo, con la Legge di stabilità 2015

(ex manovra finanziaria), ha decretato chele 20 regioni italiane dovranno contribuireal risanamento del Paese. Come? Tagliandogli sprechi. Ebbene: alla Pisana toccheràuna fetta di tagli pari a 400 milioni l'anno,quest'anno. E Nicola Zingaretti cosa fa? Silamenta che con nuovi tagli degli stanzia-menti governativi sarà costretto, suo mal-

grado, a rialzare le tasse. Suo malgrado?Anzi annuncia soddisfatto che di tagli neha già fatti molti (e noi li abbiamo già pa-gati, se è per questo). Dice l'aspirante eredeal Pd, un po' più moscio da quando Renziè al potere: «Siamo contenti di poter an-nunciare che abbiamo tagliato oltre un mi-liardo di euro di sprechi sulle annualità

2014-2015.In particolare», haspiegato un conciliante Zinga-retti, «si tratta di 382,5 milionidi risparmi sul 2014 e di 697milioni sul 2015, figli di atti giàdeliberati e decisioni già as-sunte. Il totale è dunque di1079,5 milioni di euro».Al simpatico e pacioso governa-tore forse sfugge un dettaglio:nel Lazio le tasse locali sono ar-rivate al record italiano. Caso-mai sono i cittadini a doveressere «contenti di annun-ciare», al resto d'Italia e delmondo, che possono ritenersi ipiù generosi contribuenti afronte dei minori servizi pub-blici.

C'è poco da giubilare, caro Nicola. Sono iromani, loro malgrado, che pagheranno an-cora di più per il semplice privilegio di ri-siede in una città e in un Regione dove lasanità pubblica è da terzo mondo, dove èimpossibile spostarsi con i mezzi pubblici,dove le scuole cadono a pezzi e l'assistenzaai deboli è ai minimi termini.

Tridente d’élite uccide i romaniE i nuovi posti-moto? Si faranno...

Partita la blindatura di una fetta del Centro Storico, Marinoesulta, gli 800mila centauri metropolitani si infuriano. Hanno chiuso senza prevedere parcheggi alternativi.

Morale: prendete i mezzi pubblici (che sono stati decimati nel numero e nelle corse), oppure evitate di intasare le vie nobili della città. Ai romani non resta che pagare le super

addizionali Irpef (che Zingaretti teme di toccare per contraccolpielettorali), vedersi ridurre i servizi e, forse, espatriare

di Leonardo Giocoli

CHI SALEdall’alto Niccolò D'Angelo,Micaela Quintavallee Giuseppe Pecoraro

CHI SCENDEdal basso Ignazio Marino, Guido Improtae Sabrina Alfonsi

ORSINO

P dellail

Il duello tra il sindacoIgnazio Marino e il pre-fetto Giuseppe Peco-

raro è di quelli che ilcittadino non vorrebbe maivedere. Ma lo Stato devevincere, non c'è dubbio, e ilsindaco ha torto marcio.Bravo Pecoraro. Questa am-ministrazione è pericolosa,e ancor più pericoloso ilvuoto dell'opposizione. Nes-suno riesce ad invertire ilcorso di questa legislatura

comunale. Sono ricomparsi all'oriz-zonte Francesco Storace e GianniAlemanno, autentici Ufo, a questopunto.Meglio puntare sui cittadinie sulle categorie produttive. Il Cam-pidoglio non potrà scansarli alungo. L'assessore alla MobilitàGuido Improta ha fatto il pasticciodel Tridentino, il capo dei vigili Raf-faele Clemente non ha saputofarlo ragionare, ci tiene troppo allapoltrona. E che dire di Rita Cutini,capace solo di presenziare ai dibat-

titi ma non in grado di incidere? Sista svegliando, pare, Marta Leo-nori. Ma è solo una sensazione. Perora ha fatto troppo poco per meri-tare la sufficienza. Sembrano tuttifrenati, anche Sabrina Alfonsi,presidente del primo Municipio cheavrebbe oggi gli elementi e il soste-gno per rovesciare il tavolo e man-dare a quel paese una Giunta chepenalizza il suo territorio. Nono-stante gli impegni non funzionanulla. E meno male che per la sicu-rezza e l'ordine pubblico il Viminaleha mandato a comando della que-stura Niccolo D'Angelo, uno duro,che se n'intende e che conosceRoma come le sue tasche. Final-mente un gesto di intelligenza. Sioccuperà anche dei campi rom edella sicurezza degli autobus pub-blici? Micaela Quintavalle, la pa-sionaria degli autisti, è scesanuovamente in campo dopo la en-nesima aggressione a un'autista. Civuole coraggio. Quello che mancaa chi amministra la città.

PRIMO PIANOIlCORRIEREDIROMA giovedì 23 ottobre 2014 pagina 2

PRIMO PIANO IlCORRIEREDIROMAgiovedì 23 ottobre 2014 pagina 3

L’OSSESSIONE - PERICOLOSA - DEL SINDACO MARINO

Sbatti Roma in prima pa-gina. Sembra questa l'os-sessione che fa da molla amolte delle iniziative diIgnazio Marino. Il sindaco

di Roma Capitale, da poco Città Me-tropolitana, sembra aver fatto unascommessa con se stesso: inventareogni giorno, o al massimo ogni setti-mana o giù di li, qualcosa che gli per-metta di chiamare qualche giornalistaamico, e straniero, per mettergli da-vanti un'iniziativa che possa essereconsiderata come una grande "prima".E possa andare sui giornali. Aveva co-minciato con l'annuncio della pedona-lizzazione del piu' vasto parcoarcheologico del mondo - il centro diRoma, ovviamente - e, anche se quasinessuno pensa che fosse il piu' urgentedei problemi, la realizzazione del pro-getto è partita. Bon gré ma gré, i ro-mani hanno subito, con la speranzache, toltosi questo capriccio che po-trebbe pur sempre dirottare versoRoma un certo numero di turisti, il"Marziano" si dedicasse poi a risolverei molti problemi che affliggono la Ca-pitale, e di conseguenza, i romani.Il duro monito rivolto al capo dell'am-ministrazione capitolina dal governoRenzi in occasione del varo del decreto"Salvaroma" era stato interpretato damolti come un "aiutino" dell' esecutivoal Sindaco perché capisse che quella diRoma deve finalmente diventare unaAmministrazione virtuosa, preoccu-pata di migliorare le condizioni di esi-stenza dei romani. E che cosa ha fattoil sindaco, per tutta risposta? Invece dichiamare a raccolta i dirigenti dei varisettori dell' Azienda Roma, i cui risul-tati sono da decenni deplorevoli, perfar loro capire che la ricreazione è fi-nita, si è lanciato nella campagna poli-tica del "matrimonio gay",trascrivendo in Campidoglio le "nozze"all'estero di una quindicina di coppie.Contro la legge italiana, che quel tipodi matrimonio non lo contempla, al-meno non ancora. Occupati di Roma,gli hanno gridato alcuni contestatori.E di Roma Marino si è occupato, maancora una volta per portare Roma ese stesso sulle prime pagine dei gior-

nali, e non certo per rendere meno di-sagevole la vita dei suoi amministrati:perchè questo è quell che significa il di-vieto per i motorini di entrare nelcuore del Tridente - ora ribattezzato"tridentino" - in vigore dall'inizio diquesta settimana.Siamo chiari: i motorini, a Roma, sonoun autentico flagello, un grande peri-colo. Chi percorre a piedi le stradedella citta', turisti e forestieri, rischia inogni istante la vita, così come chi liguida è esposto al rischio di finire ca-dere a causa delle buche nell'asfalto,dei sampietrini mal posizionati o dellacattiva guida di qualche automobilistanervoso. I 600mila motorini che circo-lano nelle strade di Roma sono peròanche l'unico mezzo per spostarsi intempi accettabili in una città malata di

traffico perchè dotata di un servizio ditrasporto pubblico indegno di unmondo economicamente sviluppato. Eche ti fa il sindaco? Vieta, oltre a quellagià in atto delle auto, anche la circola-zione dei motorini nelle vie del "tri-dentino" cioè da Piazza di Spagna aPiazza del Popolo e fino quasi al Te-vere. Una piccola porzione del centrostorico, è vero. Ma s'è mai vista un'areacosi vasta interamente pedonalizzata,nella quale nemmeno ai residenti, tra iquali molti anziani, è consentito l'ac-cesso?Prendete i mezzi pubblici, o la bici-cletta è l’invito di Marino. Un consiglioche ai loro concittadini possono rivol-gere i sindaci di altre grandi città, daLondra a Vienna e via dicendo. Macome lo si può dire a Roma, che – non

per colpa di Marino, che è arrivato dapoco – ha uno dei servizi di trasportourbani peggiori in Europa? Una retevecchia da tutti i punti di vista. La retemetropolitana è definita “nuova” per-chè è stata inaugurata negli ultimi anni,ma è vecchia per concezione: basti ri-cordare che ci sono voluti più di ven-t’anni per costruire la linea A, che perquesto è nata vecchia. Un paragoneche mostra quanto stiamo cadendo inbasso? Per per realizzare dal nulla l’Au-tostrada del sole, più di 500 km traRoma e Milano, cinquant’anni fa eranobastati tre, dicesi tre, anni. Quanto agliautobus, peggio che andar di notte. Lastragrande maggioranza delle lineeconfluisce nel Piazzale dei Cinque-cento, davanti alla stazione Termini.Punto d’arrivo logico nella Roma del-

EDITORIALE

Sbatti Roma in prima pagina

Può sembrare un titolo da“presa in giro” ma non lo è.Il sindaco Ignazio Maria

Marino ha comunicato di averavuto una solidarietà “sperticata”dal senatore di F.I. FrancescoGiro, già sottosegretario ai BeniCulturali, già deputato di ForzaItalia. Attualmente ricopre la ca-rica di vicesegretario regionale delpartito. Giro ha dichiarato la suatotale solidarietà al Sindaco diRoma, non solo per le nozze gayma anche per i problemi del traf-

fico del tridente, del tridentino eancora di più per quanto riguardale discariche e le altre battaglie in-traprese da I. Maria Marino, sin-daco romano avversario di Alfanoe nemico del Prefetto Giuseppe Pe-coraro, per quelle trascrizioni abu-sive che hanno messo in difficoltàla Conferenza Episcopale Italianacon i suoi vertici. Le dichiarazionidel senatore Giro hanno immedia-tamente creato un conflitto all’in-terno del partito a livello romanoe regionale. Il consigliere comu-

nale Tredicine ha chiesto la convo-cazione urgente del coordinamentoregionale del Lazio mentre DavideBordoni, segretario romano, ha ri-cordato che il Capogruppo alla re-gione Lazio Luca Gramazio e ilCapogruppo in Campidoglio Gio-vanni Quarzo avevano preso posi-zione assieme agli altri gruppiconsiliari del NCD e di FdI controle trascrizioni dei matrimoni gayavvenuti all’estero avvenute in“pompa magna” nell’aula delCampidoglio e balzate in prima

pagina sulle cronache della cartastampata e delle tv.. Il partito ro-mano e regionale si interroga da-vanti alle affermazioni di un Girosul SottoMarino. Da che parte sta?Non è polemica da poco, la cosasicuramente creerà opposte fazioniin un partito, Forza Italia, alla di-sperata ricerca di una sua “qua-dra”. Un storia apparentementesgangherata, va seguita con atten-zione e potrebbe avere sviluppi im-prevedibili

La lupa

Marino in Giro, storie sgangherateDIETRO LE QUINTE

l’immediato dopoguerra, quando lacittà non era altro che un paesone dipoco più un milione di abitanti, spessodistribuiti in quartieri e borgate privi diservizi pubblici essenziali (come poste,ospedali, scuole) che costringevano icittadini a venire “in centro”.Sistema giurassico per la Roma dioggi, che ha circa quattro milioni diabitanti, i quali hanno la necessitàmille volte superiore che nel passato dispostarsi: per andare a scuola, per an-dare a lavorare. Spostamenti che sisono incrementati, negli ultimi tempi,anche in seguito alla crisi: essendo iposti di lavoro merce rara, per averneuno si va a cercare anche lontano, fi-nanco nella campagna romana dove ipalazzoni per uffici hanno presto ilposto degli ovili. E poiché quasi tuttele coincidenze passano per Termini,ecco che chi proviene dalla lontana pe-riferia è costretto – in mancanza dilinee circolari – ad almeno due viaggi,prima da casa al centro e poi da qui alladestinazione finale. Ore e ore perse adaspettare o negli ingorghi. Due ore perandare da Piazza Sempione al ForoItalico. Altrettante da Piazza Bolognaalla Pisana. Con lunghe attese alle fer-mate. E quando si trova l’autobus, inche condizioni!! L’Atac in questi ultimianni travolta dagli scandali, ineffi-cienze e inchieste giudiziarie – ha unparco autobus (in linea con il livelloqualitative nazionale) che per il 70%sarebbe da portare agli sfasciacarrozze,sotto gli standard dell’unione europea.Per agganciare la media Ue, secondogli esperti, l’Atac dovrebbe comperare3500 nuovi mezzi all’anno per diecianni!E’ su questo sfondo che si inserisce ilprogetto di pedonalizzazione di Ma-rino. Una esigenza giusta – la valoriz-zazione delle bellezze della capitaleanche per attirare i turisti – avviata apartire da una base sbagliata. E’ evi-dente infatti che chiudere una partedella città, in pieno giorno, anche aimotorini, finisce per bloccare l’interosistema. Ci sono commercianti e com-messi che per andare al lavoro do-vranno alzarsi ore prima, negoziantiche non potranno più portare la spesaa domicilio, residenti anziani isolatinelle loro abitazioni; ci saranno inevi-tabilmente meno passaggi e quindimeno clienti per i negozianti. La pedo-nalizzazione totale sarebbe benvenutase prima si fosse pensato a un sistemadi trasporti capace dio soddisfare le esi-genze dei cittadini, se prima fosserostate individuate adeguate aree di sostaper i motorini. Se, in altre parole, le in-frastrutture che sono alla base dellamobilità in città fossero state predispo-ste. Invece niente. Risulta di personeanziane che rischiano di rimanere difatto isolate, magari perché i figli che“facevano un salto” per portare la spesaora non possono più entrare nel “tri-dentino”. Non ci sono soltanto ricchi,in centro. Ma i servizi i servizi del Co-mune che avrebbero almeno dovutoaccompagnae la pedonalizzazione,visto che non l’hanno preceduta, dovesono?

di Carlo Rebecchi

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L'ABUSIVISMO È IL NEMICO PUBBLICO N.1L’INCHIESTA

Finalmente la mappa delle licenze, adesso sapremo chi è fuori legge

L’autunno caldo delcommercio, atto se-condo. La battagliaper il decoro, nelleintenzioni del Cam-

pidoglio, va avanti. Dopo le rivoltedegli urtisti, che difendono i loropermessi - passati indenni ancheall'attacco del fascismo e risalgonoall'epoca dello Stato pontificio -, equelle dei camion bar che occu-pano strade e piazze del centro sto-rico di Roma, arriva la mappa dellelicenze. In totale, comprendendoanche quelle dei mercati rionali,sono 11500 e andranno in un data-base. Un archivio elettronico chedovrebbe garantire monitoraggioe, soprattutto, la scoperta di com-portamenti illegali. Un decimo,poco più di mille, riguarda i fastfood su 4 ruote che stazionano neipressi di Colosseo, Pincio, Piazzadel Popolo, Venezia e Spagna; iti-neranti e bancarelle di ogni tipo.Sono 299 quelle del I Municipio.Cifra che sale a 520 se si aggiun-gono i cosiddetti anomali e stagio-nali, un quinto delle 2448 di tuttala Capitale. Sul podio la seconda(163) e la settima circoscrizione(154). Oltre 9 mila permessi sono neimercati; 2701, invece, toccano iposteggi itineranti (come gli arro-tini). L'idea della giunta Marino,rappresentata dall'assessore alleAttività Produttive, Marta Leo-nori, è quella di procedere versouna semplificazione. Tradotto:"Meccanismi più moderni", haspiegato alla categoria la titolaredel Commercio. Fondamentale,per l'amministrazione, una ricogni-zione di tutta la città tra posti fissie a rotazione; per una fotografia a360 gradi, che restituisca un pano-rama completo. Come se non fossesufficiente fare un giro per le stradedi Roma e rendersi conto che, in al-cune zone, è impossibile passeg-giare sui marciapiedi causabancarelle; in altre, invece, un mi-racolo trovare il posto auto, grazieai furgoncini bianchi che da nego-zio itinerante, si sono trasformatiin veri e propri magazzini fissi(Cola di Rienzo docet). Con buona

pace dei romani costretti a pagare1,50 euro l'ora per fermare la pro-pria automobile. Per loro la sosta ègratis.Per ora, quindi, solo una maxi car-tina. Di nuove regole neanche aparlarne. Anche se è quella lastrada che vuole intraprendere laLeonori. Come? Sfrattare gli am-bulanti è battaglia ardua. Prima cisi sono messi gli urtisti. Non con-vince l'idea di essere trasferiti inzone che possano garantire uguali

profitti. Difficile pensare che ilflusso di turisti delle aree del cen-tro possa essere pari a ogni altrazona della Capitale. A Palazzo Se-natorio fanno leva sui risarcimentiin base agli incassi certificati, con-vinti che di scontrini non se nefanno e che le cifre saranno soste-nibili. Proposta insoddisfacente eprotesta sotto il Campidoglio contanto di slogan funereo: "Lontanodai monumenti rischiamo lamorte". Ma hanno manifestato da

soli, staccati dal presidio del ca-mioncino.Loro si sono ritrovati a piazzaBocca della Verità due giorni dopo,con i loro furgoni bianchi, e hannomandato in tilt il traffico: un se-gnale neanche troppo velato al sin-daco Marino per far capire cosapotrebbe accadere nelle prossimesettimane, in caso di stretta sulle li-cenze. Erano non più di 200, co-munque un numero sufficiente perbloccare la city. Le accuse semprele stesse: mancato ascolto e spazioper i posteggi dimezzato. Chissàcosa ne pensano di questo i citta-dini sfrattati dal Tridente, cacciatidalla zona appena pedonalizzata,con le aree di sosta svanite nelnulla. I paninari temono anchel'aumento della tassa di occupa-zione di suolo pubblico. Eppurequella stessa tariffa, che avrebbedovuto aumentare di 10 volte, nonsi è rivelata una stangata con l'ap-provazione del bilancio. Tutti i ti-tolari, però, hanno trovato ilnemico comune, puntando il ditocontro l'abusivismo."Quella della contraffazione è una

piaga", ha detto convinta la Leo-nori. "Le merci in questione - hapoi aggiunto nei giorni scorsi l'as-sessore alle Attività Produttive -sono spesso pericolose, penso aigiocattoli per bambini, immesse inun meccanismo illegale". Le cen-trali del falso, nonostante i seque-stri, continuano a lavorareindisturbate per i loro guadagnicompletamente sconosciuti al fisco.Il terzo patto per Roma sicura è an-cora in vigore. Siglato da Campido-glio, ministero dell'Interno eprefettura, non sembra aver portatoi risultati sperati. Al di là degli smsper denunciare l'illegalità, il soc-corso dello Stato per maggiori con-trolli sembra non arrivare mai.Senza, sembra difficile poter sbro-gliare una matassa affidandosi soloalla polizia locale, che ha già il suoda fare con tavolini selvaggi e autoin doppia fila.Il problema è sempre uguale a sestesso; la soluzione, a parole, facile:"Si può risalire alla filiera dei pro-dotti contraffatti - ha affermato laLeonori - ma solo con il coordina-mento di tutti i soggetti in campo,

di Giovanni Santoro

Sono 11500, andranno in un database che consentirà di scoprire l'illegalità. Mille i fast food su quattro ruote che stazionano nelle zone centrali, novemila i permessi nei mercati, 2701 i posteggi itineranti. Ora scatta

la fase del controllo e della semplificazione. In sostanza, oggi è ancora solo una maxi-cartina. A togliere i banchisui marciapiedi e i furgoni-magazzini parcheggiati stabilmente (gratis) sulle strisce blu l'assessore Leonori ci

penserà più avanti. Sfrattare gli ambulanti? Impresa ardua, le proteste degli "urtisti" spaventano il Campidoglio.E dunque si parte dalla lotta alla contraffazione, la parola d'ordine è: sconfiggere la filiera del falso

PRIMO PIANO IlCORRIEREDIROMAgiovedì 23 ottobre 2014 pagina 5

R oma Capitale abusiva. È come se laCittà Eterna riuscisse a portare a sétutto quello che ha a che fare con il-legalità e atteggiamenti contro il de-coro. Non bastavano gli ambulanti

che con le loro bancarelle, su quattro ruote o consemplici teli bianchi, occupano tutto il centro to-gliendo la vista sui monumenti più belli e rappresen-tativi. Adesso l'ultima novità è rappresentata dallastrana coppia: da un lato i facchini alla stazione Ter-mini e dall'altro i risciò. Tutti rigorosamente senzapermesso, nessuna licenza per poter esercitare l'atti-vità, nessuna ricevuta e mercato distorto.Un uomo è appena sceso dal Freccia rossa che arrivadirettamente da Milano, si guarda intorno e individuala persona che dovrà portare per lui i bagagli. Un at-timo e tutto cambia. Il portantino non è lo stesso cheil turista aveva individuato: è stato sostituito da uncittadino rom che afferra le valigie e intasca la ricom-pensa. È bastato guardare in cagnesco il facchino le-gittimo, mormorargli qualcosa in romanaccio strettoe continuare con il monopolio su un racket da400mila passeggeri al giorno. Eppure Ferrovie dellostato aveva predisposto un servizio sicurezza proprioper arginare il fenomeno. Nulla di fatto, tutto è tor-nato come prima; con i clan pronti a gestire e spartirsi

gli incassi del business. E per chi si oppone calci epugni.I portantini del servizio portabagagli della coopera-tiva che dovrebbe gestire il tutto hanno paura. Men-tre gli abusivi si sono fatti furbi, indossando pettorinedel colore giusto con annessi adesivi anti-truffa. Sonoidentici a quelli con cui Trenitalia ha tappezzato lestazioni ferroviarie. Senza controlli e senza forze del-l'ordine, dicono in molti, la battaglia non si può vin-cere. Per ogni facchino autorizzato ci sono 3 illegaliche seguono la ditta passo passo fino a sfilare da sottogli occhi i potenziali clienti. Con discussioni che sonodegenerate, sfiorando la rissa. C'è chi lamenta di es-sersi visto 'estorcere' fino 20 euro per una sola valigiada trasportare. Ma questi sono i prezzi dei regolari.Gli altri sono imbattibili: dai 2 ai 5 euro per portareil pacco fuori da Termini. Anche se, in qualche caso,non manca il sovraprezzo per tornare in possessodelle proprie valigie.Una volta fuori la stazione ci si imbatte nell'abusivi-smo imperante: parcheggiatori e ambulanti, la fannoda padroni. A loro si aggiunge la seconda novità: l'in-vasione dei risciò fuorilegge. Erano partiti come unagiostra gratuita e per tutti. Pedalavano per tutto il cen-tro scarrozzando turisti sorridenti e ignari di tutto.Perché il servizio sarebbe dovuto diventare a paga-

mento con tanto di ricevuta. Peccato che dal 2010 adoggi nessuno si sia preoccupato di riportare il feno-meno nel perimetro della legalità, che adesso rischiadi diventare l'ennesima piaga con cui Roma è co-stretta a fare i conti. Erano nati con l'idea di dareun'opportunità alle categorie svantaggiate, oggi, in-vece, sono senza controllo e le tariffe vanno dai 25euro per San Pietro ai 15 per piazza Navona, 20 perCastel Sant'Angelo o Campo de' Fiori.A pedalare però non sono né gli ex detenuti né quellepersone da reintegrare nella società, bensì asiatici eromeni. Che però del prezzo del biglietto vedono benpoco. Non fanno scontrini, non hanno assicurazionie sono succubi del cartello criminale che gestisce ilservizio. Circa 40 sono gli operativi, altri mezzi (a2mila euro l'uno) sono in arrivo. E i tassisti non ve-dono di buon occhio la concorrenza, dopo quelladegli Ncc e degli abusivi delle auto bianche. Di permessi, al dipartimento Mobilità, non ce nesono. Di sicuro il fenomeno è l'ennesima grana perl'amministrazione Marino. Un business che fa golaalla criminalità e che senza mezzi diventa difficile dacontrastare. Dopo le foto dei turisti derubati al Co-losseo e sul bus, Roma non ha bisogno di quelle cheraccontano di facchini e risciò illegali.

Gio. San.

La Capitale abusiva: l’ultima moda è quella di risciò e facchini illegali

Giovedì 16 ottobre, ore 13.15:: viadegli Scipioni angolo via FabioMassimo, sulle strisce c'è unamacchina di grossa cilindrata, insosta sulle strisce pedonali. Non

sembrerebbe una novità, in una città comeRoma, specialmente in un quartiere comePrati ad alto traffico veicolare, anche se inuna giornata infrasettimanale. Ma in questocaso, il proprietario dell'automobile ha su-perato se stesso. Non solo ha lasciato lamacchina sulle strisce e in doppia fila, ma -come si vede dalla fotografia - ha parcheg-giato in maniera così stretta e ravvicinatadalle altre macchine, da non lasciare nes-suno spazio al passaggio dell'impavido pe-done né a destra né a sinistra. Forsel'automobilista si è preoccupato più che lemacchine sfreccianti sulla strada non urtas-sero il suo specchietto laterale, che dellanecessità di chi è a piedi di riuscire a con-quistare il marciapiede. Niente. Chi è a piedi non può négirare a sinistra, poiché la macchina è anche all'imboccodell'incrocio, né a destra, dove manca proprio lo spazio,

a meno che non si voglia salire con tutti e due i piedi sulcofano dell'auto. Figuriamoci una persona anziana. E sec'era un disabile, magari sulla carrozzina? E una mamma

con il passeggino? E genitori - dato l'orario - con ifigli di ritorno dalla scuola? E pensare che propriolì all'angolo c'è anche una farmacia. Tutte domandeda girare al proprietario dell'auto lì comodamenteadagiata. Solo il tempo di fare la foto, rimanere ba-siti e commentare la situazione con qualche pas-sante di sventura, che il proprietario ritorna, forsesi è accorto della foto, guarda male i passanti (e ilfotografo) e poi, come se nulla fosse, entra in mac-china e riparte al volo senza nemmeno mettere lafreccia e rischiando anche di fare l'incidente.Storie quotidiane di vita vissuta nel quartiere Prati.E il racconto potrebbe continuare, dato che 50metri più avanti (sì proprio 50 metri), su via degliScipioni c'è un'altra scena surreale: davanti a unpasso carrabile ci sono due macchine. Può ba-stare? No, perché davanti alle due macchine si èmessa in doppia fila una terza auto. In pratica chiesce dal passo carrabile non può uscire e non sipossono muovere nemmeno le due automobili par-cheggiate a pettine, perché ostaciolate dalla terza

in doppia fila. Già, l'assurdo dell'assurdo. Ma questa èun'altra storia...

F.V.

STORIE DI ORDINARIA FOLLIA NEL QUARTIERE PRATI

Codice della strada e senso civico? Scomodi optional

come le forze dell'ordine". Perchétroppo spesso quegli oggetti sonogestiti e direttamente controllatidai grandi gruppi criminali. Lo di-mostra una delle ultime operazionidella Guardia di Finanza, che haportato a scoprire un magazzinofuori dal Lazio. Bisogna uscire dalGrande raccordo anulare, ricor-dando, però, che la municipale hamargine di intervento limitato alperimetro cittadino. Chiaro, in que-sto senso, il messaggio dell'asses-sore: "Il problema non può ricaderesolo sulle spalle di un unico sog-getto".Soluzioni? Per ora da palazzo Sena-torio puntano al bello. Si parte coni mercati rionali. Orari allungatifino alle 22, con aperture domeni-cali, e pannelli fotovoltaici per ri-sparmiare, strizzando l'occhioall'ambiente. Frutterie che prepa-rano frullati, macellerie che cuo-ciono salsicce, il negozio perl'ultimo prodotto che manca -quando sei in preda al panico per-ché tutti i supermarket hanno giàchiuso -. In perfetto stile da Capi-tale, o grande città, europea. Ba-stino gli esempi della Spagna: aMadrid e Barcellona sono luoghiche brulicano di persone per tuttala giornata. Dalla spesa all'aperi-tivo, dalla colazione alla cena, posticreati per la socializzazione. Lacura presuppone restyling di li-vello: per dimenticare la decadenzache contraddistingue i banchi diRoma, desolatamente vuoti e chiusinel pomeriggio.Una goccia nel mare più che unavera rivoluzione, ma un primopasso in avanti verso una culturapiù da Unione. Che non è fatta solodi mobilità sostenibile e pedonaliz-zazioni di aree nel centro storico,ma passa anche per decoro e lega-lità. Che il sindaco continua a pro-mettere da un anno. Perché, comedicono i titolari dei banconi, "biso-gna fermare gli abusivi". Altrimentianche i mercati by night potrebberonon bastare per riportare la grandebellezza. E sconfiggere quello cheper loro è il "nemico pubblico".

“Stiamo andando a fondo, come città e come categoria, vorremmo essere consultati, vorremmotrattare e dialogare avanzare proposte e trattaresoluzioni. Invece siamo di fronte a marziani cheprocedono per conto loro. E troppo spesso nonsanno quello che fanno”. “I soldi non ci sono? Ma noi le tasse le paghiamo. E quei soldi dove

vanno a finire? Vengono utilizzati per altro, non per i problemi della città, non per l’ordine, la pulizia, il decoro.”. “A Roma è tutto abusivo

taxi, ambulanti, parcheggiatori, guide turistiche. E i B&B irregolari uccidono il mercato”

S tiamo andando a fondo,come città e come catego-ria, vorremmo essere con-sultati, vorremmo trattare edialogare avanzare propo-

ste e trattare soluzioni. Invece siamo difronte a marziani che procedono perconto loro. E troppo spesso non sannoquello che fanno. Lo sfogo di Anna Cri-spino, presidente Assohotel - Associa-zione Nazionale Imprenditorid'Albergo della Confesercenti - è acco-rato e travolgente. La situazione dellacapitale è critica, la somma dei turisti -milioni e milioni ogni anno - non si tra-duce in ricchezza per la città. La Cri-spino rappresenta circa duecentoalberghi, cinque-seicento posti lettocollocati per lo più in centro. Ha certa-mente il polso della situazione. E ildente avvelenato.

Inutile girarci intorno, la si-tuazione è drammatica, lecose che non vanno sonosotto gli occhi di tutti. Per ri-partire secondo lei su cosa cisi dovrebbe concentrare?

Sicuramente sui servizi. Roma è unacittà particolare, unica al mondo. Unmuseo a cielo aperto, per il turismo unaautentica miniera. Eppure, lo dicono ituristi, della capitale ha poco o niente,è provinciale in tutto e per tutto. Hauna mentalità provinciale non è equi-

parabile alle altre capitali europee. Mispiego. Altrove ogni monumento, ognireperto, è trattato e offerto come unareliquia. Qui viene buttato sul piattocon malagrazia. Non c’è cura. Non c’èattenzione. Vale per i servizi, autobus,metropolitane. Il turista è spremuto(tanto non tornerà) e gettato. Noncoccolato, assistito, guidato, incorag-giato. E questo il turista lo percepisce.E’ tutto sporco, sciatto, trasandato.Altro che decoro. In altri paesi c’è con-trollo, pulizia. Qui fanno tutti quelloche vogliono. E anche i turisti, allafine, si sentono autorizzati a unifor-marsi nel comportamento

Tutto questo anche perchénon c’è un euro, il Campido-glio si affanna a coprire la vo-ragine dei conti, non sacome garantire la manuten-zione ordinaria, figurarsiquella ordinaria. E così chideve controllare, garantire ilrispetto delle regole fa altro?

I soldi non ci sono? Ma noi le tasse lepaghiamo. E quei soldi dove vanno a fi-nire? Vengono utilizzati per altro, nonper i problemi della città, non per l’or-dine, la pulizia, il decoro. Roma è lacittà più tassata d’Italia. E noi paghiamoperché quei soldi vadano in servizi. Ilturista paga e vuole vivere la città. Chenon è solo Fori e Colosseo. Deve man-

giare bene, essere coccolato e non truf-fato, deve potersi muovere agevol-mente, deve essere guidato. Perchétutto questo a Roma non accade, per-ché non si riesce a far rispettare le re-gole. Una famiglia media di turisti (4persone) paga 24 euro al giorno di tassadi soggiorno, sei volte più che a Parigi,ma quei soldi non sono certo investitiin turismo. Diciamola tutta. A Roma silavora male. Non ci consentono di lavo-rare. Non vengono sostenute le attivitàproduttive. Si fanno provvedimenti biz-

zarri che penalizzano chi lavora e pro-duce.

E voi albergatori come resi-stete?

Noi non riusciamo più ad essere com-petitivi, abbassiamo i prezzi, ci arran-giamo. Nessuno ci aiuta e nessuno ci haaiutato in passato. Investiamo soldi no-stri. E adesso che i soldi non ci sono piùper nessuno siamo nei guai. I più pic-coli, i più deboli muoiono

Come arginare l’emorragia?Combattendo con tutte le forze l’abusi-vismo, ad esempio. A Roma e nel no-stro settore è un fenomeno spaventoso,lo denunciamo, non succede nulla. In-teri palazzi sono diventati il regno di af-fittacamere e bed&breakfast, nelcompleto disprezzo delle regole. Nonpagano le tasse e tolgono lavoro a chi èin regola. Nel B&B non ci dovrebberoessere più di tre camere e il proprietariodovrebbe alloggiare in loco. Inutile direche su Internet vengono magnificatiB&B di dodici stanze? A Roma il 40%del settore è fatto di abusivi comin-ciando dai taxi, dagli ambulanti, dai

parcheggiatori, dalle guide turistiche echi più ne ha più ne metta.

Quindi cosa chiedete?Ovvio, vogliamo il rispetto delle regole.Vogliamo che la lotta all’abusivismo siafatta sul serio. Vogliamo essere ascoltati,Gli abusivi vanno messi fuori gioco omessi in regola. Tutti gli abusivi. E se sicomincia a far pagare loro le tasse, il di-scorso cambia in fretta. Ma il Comunenon ci ascolta e non ha logica. Gli inter-venti spot non servono.

Rispetto delle regole. L’avetechiesto?

Eccome se l’abbiamo chiesto, anche inalcuni tavoli tecnici dove abbiamo par-tecipato. Spesso però a noi sembra chela burocrazia e le responsabilità di pren-dere scelte troppo forti blocchino que-sto paese e questa città. Chi ciamministra non si rende nemmenoconto che così blocca l’economia dellacittà. Le aziende non sono vacche damungere, sono il tessuto connettivo cheregge Roma. Danno lavoro ai romani.Su di noi si deve investire. Con intelli-genza ma in fretta.

L’INTERVISTA / 1

Chiediamo rispetto delle regolee una seria lotta all’abusivismo

PARLA ANNA CRISPINO, PRESIDENTE ASSOHOTEL-ASSOCIAZIONEIMPRENDITORI D'ALBERGO DELLA CONFESERCENTI

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REGIONE&POLITICAIlCORRIEREDIROMAgiovedì 23 ottobre 2014 pagina 6

di Giovanni Tagliapietra

Anna Crispino

REGIONE&POLITICA IlCORRIEREDIROMAgiovedì 23 ottobre 2014 pagina 7

V edere oggi , a distanzadi dieci anni , il pro-getto della "casa age-vole " pubblicato sulcatalogo ECA e' stata

per me una gioia immensa. Ricordocome fosse ieri ,quando l'architettoVescovo insieme al dr Amadio misottoposero l'idea di realizzare unprototipo a misura d'uomo di unacasa accessibile per tutti presso il S.Lucia . Fui subito colpita dall'idea edecisi di sostenerla come Assessorealle politiche sociali , dal punto divista economico non senza fatica.Oggi dopo 10 anni la conferma diaver visto giusto ed una volta tantobuone prassi nel nostro Paese anchea livello europeo. Devo dire che pur-troppo c'e ancora molto da fare ed inun periodo di crisi come questo,pun-tare su migliori politiche sociali po-trebbe significare anche nuovoimpulso anche da punto di vista eco-nomico”. Anna Teresa Formisano, inprima fila al convegno “Per una cittàaccessibile” organizzato dal Consor-zio sociale Coin e dalla FondazioneS.Lucia Irccs, manifesta tutta la sua

soddisfazione. Ex parlamen-tare Ucd, ma soprattutto, inquesto particolare contesto exassessore alle politiche socialidella Regione Lazio. Ed è inquella veste che a suo tempospinse e sostenne il progettoche oggi - realizzato all’internodell’Istituto di via Ardeatina -costituisce uno dei modelli piùapprezzati in Europa di accessi-bilità e di utilizzo delle tecnolo-gie più sofisticate per superarei problemi di vita quotidiana dei por-tatori di handicap. Quel prototipo fi-gura appunto nel catalogo delDocumento realizzato dalla Eca( Eu-ropean Concept for Accessibility) e

opportunamente titolato “Design forAll in progress”. Legittimo l’orgogliodella Formisano, il modello che tuttipossono visitare al S.Lucia rappre-senta la più completa rappresenta-

zione pratica di quanto il docu-mento europeo codifica e in-voca: accessibilità, vitaindipendente, fruizione deglispazi. Esattamente il passaggiodalla teoria alla pratica.Design for all, come nel corsodel convegno si è ampiamentesottolineato è un nuovo mo-dello di progettazioni che par-tendo dalle esigenze reali metteal centro della progettualità lapersona, per realizzare, ade-

guare o gestire spazi e servizi, soprat-tutto quelli di interesse collettivo,mirando alla accessibilità di tutta lapopolazione, bambini e anziani com-presi, dai comuni cittadini alle per-

sone con disabilità motoria, senso-riale o di altro tipo. Diversità, inclu-sione sociale, eguaglianza, rispettodei diritti di ciascun cittadino di vi-vere in un ambiente sicuro e sano, disvolgere autonomamente le proprieattività, senza discriminazione. E'tutto così semplice ed elementare.Come hanno spiegato Luigi Amadio,direttore generale della FondazioneS.Lucia, Maurizio Marotta, presi-dente del Coin, Mario De Luca, vicepresidente della Fondazione S.Lucia,e poi via via i diversi oratori (pre-sente il sottosegretario al Beni cultu-rali Ilaria Borletti dell'Acqua Buitoni)Design for all riporta consigli praticiper l'attuazione di una metodologiaprogettuale multidisciplinare checonsenta a tutti di vivere meglio. Seil documento fosse acquisito e meta-bolizzato da chi amministra le città ei condomini, da chi progetta e co-struisce, da chi ha il potere di pro-porre e legiferare nel medio termineprobabilmente vivremmo tutti in unmondo migliore. Ma passare dallateoria alla pratica è indubbiamentel'esercizio più difficile.

SCENARI

Per una città accessibilenon servono molte cose

DOPO LA FIAMMATA DI INTERESSE DI MARINO È TORNATO BUIO PESTO.MA UN CONVEGNO IN REGIONE APRE PROSPETTIVE INTERESSANTI

Un paio di settimane fa la coppia Bertolucci (regista) e Marino mise in piedi un belsiparietto sulle barriere architettoniche a Roma. Il solito circo, dichiarazioni, impegnisolenni, tanta enfasi, la sensazione che la situazione si mettesse in movimento, che lacaccia agli ostacoli della mobilità per anziani, donne incinta, madri con carrozzine,disabili, fosse cominciata a spron battuto. Tutto dimenticato nel giro di un paio di

giorni. Non è cambiato nulla. La scorsa settimana nella sede della Giunta regionale,sulla Cristoforo Colombo, si è svolto un incontro che di quell'ìmprovviso risveglio di

interesse per le "barriere" poteva essere il naturale sviluppo operativo, o quanto menodi approfondimento. Ma dal Campidoglio non si è affacciato nessuno, e l'assessore regionale Visini, Politiche Sociali, che pure era in scaletta, non si è fatta vedere. Che

brutta figura. Ci sono un paio di leggi del secolo scorso, in vigore e non applicate compiutamente, ci sono delibere, documenti, tutto finito in soffitta. Eppure il mondo

è andato avanti, le associazioni, i tecnici, gli ingegneri e gli architetti hanno continuato a lavorare producendo cose concrete. Come quella "casa agevole" dove

tutto si governa da un caschetto e attraverso impulsi trasmessi dal cervello del soggetto. Fantascienza, ma ormai tutto si può tradurre in realtà, basta applicarsi

e ragionare. Cosa che gli amministratori si guardano bene dal fare

di Giulio Terzi

V a avanti nella Vc o m m i s s i o n e(Cultura, dirittoallo studio, istru-zione, pari oppor-

tunità, politiche giovanili,spettacolo, sport e turismo) la di-scussione sulla proposta di legge“Norme sul sistema educativo diistruzione e formazione professio-nale della Regione Lazio”. Forticritiche al testo caldeggiato daSmeriglio sono arrivate da sinda-cati e opposizione, soprattutto dalM5S Lazio che, un mese primadella Giunta, aveva depositato unapropria proposta di legge che ag-giornava la normativa del 1992 mache è stata giudicata dagli ufficicome non attinente allo stesso am-bito di applicazione di quella diGiunta. Dura la reazione dellaconsigliera pentastellata SilvanaDenicolò :“la nostra proposta èstata scritta con i cittadini e va atoccare tutta la formazione profes-sionale nel Lazio, quella che è orain discussione in commissionesembra fatta su misura per gli isti-tuti religiosi e privati.” Polemicheanche sull’affidamento alla V com-missione:“Nessuno ci ha comuni-cato che la proposta di Smeriglio,giudicata più urgente della nostra,sarebbe stata discussa da sola e inV commissione, l’ho scoperto percaso sulla pagina del consiglio. E’evidente che la nostra proposta dilegge, che affrontava organica-mente il problema, rimarrà nei

cassetti mentre ci sarà tempo perleggere ed ascoltare i festosi pro-clami della Giunta.”, aggiunge laconsigliera del M5SI sindacati, convocati in audi-zione la scorsa settimana, nonhanno risparmiato critiche altesto, evidenziando la mancanzadi riferimenti ai percorsi di istru-zione e formazione per i ragazzicon disabilità e la mancanza diindicazioni sui settori ai qualidedicare i percorsi formativi e

REGIONE&POLITICAIlCORRIEREDIROMAgiovedì 23 ottobre 2014 pagina 8

hanno proposto per assicurareuna programmazione, di legare ifinanziamenti ai corsi e di inse-rire indicazioni relative alle me-todologie, ai contenuti e aiprogrammi dei corsi. Da partedegli enti si registra invece soddi-sfazione, anche se durante le au-dizioni sono state evidenziate lanecessità di assicurare la certezzadell'offerta per favorire la sceltada parte dei ragazzi e di definire irequisiti delle istituzioni chia-

mate ad assicurare i livelli essen-ziali di prestazione previsti dallanormativa nazionale. Polemichepolitiche a parte, i lavori dellacommissione presieduta da Pa-tanè proseguiranno. Qualcuno,nei corridoi della Pisana, parlagià della “Legge della suora”come dell’ennesimo pasticcio.Ma sulla formazione non è piùpermesso sbagliare o lasciare spa-zio a interessi personali.

E.V.

UN TESTO FATTO SU MISURA PER GLI ISTITUTI RELIGIOSI E PRIVATI?QUI PISANA

Formazione professionale,due proposte e tante polemiche

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Èsuonata martedì pome-riggio (21 ottobre per laprecisione) la prima

campanella del primo Consigliodella Citta metropolitana. Unaseduta surreale, a Palazzo Valen-tini, nella stessa aula del vecchioconsiglio provinciale. Registi ilcommissario della ProvinciaCarpino e il sindaco di Roma,ora super-sindaco, Ignazio Ma-rino. Ventitré presenti, tutti sorri-denti come ad una gitascolastica. Qualche promozioneda oltre raccordo, ma anchetante facce note, quelle stesse chesaltano regolarmente le sedute inCampidoglio, aula Giulio Ce-sare. Avranno ora due occasioniper essere segnati assenti. Sedutapro-forma, giusto per fare l'ap-pello. Per lavorare c'è tempo, ilcommissariamento ha dimo-strato che di tutta questa gente sipoteva tranquillamente fare ameno. Il Consiglio dovrà scri-versi lo statuto, e ci vorrà tempo.Ancora non s'è ben capito, al dilà delle parole ridondanti qualisaranno le competenze e le pecu-liarità. Ma che importa?

Cornelius

Città Metropolitana,cominciamo

a scrivere lo statuto

LazioLaziola

del

anitàSSNUMERO 30 ANNO LXVII GIOVEDÌ 23 OTTOBRE 2014

EDITORIALE LA CAMPAGNAE se la spending review di Zingaretti si rivelasse un boomerang per tutti?

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Tumore al seno, screening salva-vitaal San Giovanni

Il nuovo regolamento sugli standard ospedalieri ap-provati dalla Conferenza Stato-Regioni nell’agostoscorso stabilisce che dal 1 gennaio 2015 entri in vi-gore una soglia di accreditabilità e di sottoscrivi-bilità degli accordi contrattuali annuali non

inferiore a 60 posti letto per acuti ad esclusione delle strut-ture monospecialistiche per le quali è fatta salva la valu-tazione regionale dei singoli contesti. La situazione nelLazio è del tutto peculiare: le Case di Cura sotto gli 80posti letto, non per loro scelta, ma per quanto decretatodalla Regione, con DCA 25/2008 dell’allora presidenteMarrazzo, hanno subito un notevole taglio di letti ed unaconseguente riconversione in strutture monospecialistiche.Apparirebbe dunque veramente paradossale che ora, que-ste strutture, oltre 20 per un totale di oltre 600 pl riconfi-gurate così come voluto dall’Amministrazione regionalerischiassero di chiudere se non fosse riconosciuta a tutteloro la qualità di monospecialistica, considerando poi chese non avessero subito le riconfigurazioni volute dalla Re-

gione qualche anno fa si troverebbero ad oggi quasi tutteal di sopra degli standard ministeriali.Va ricordato infatti che queste Case di Cura, molte dellequali ubicate in provincia, svolgono un ruolo cruciale sulterritorio poiché sopperiscono alla carenza di assistenzache spesso caratterizza le zone lontane dalla Capitale e inpiù hanno dovuto affrontare costi per eseguire lavori fina-lizzati all’ottenimento dei requisiti necessari per ottenerel’autorizzazione e l’accreditamento istituzionale (appenaottenuto), mentre per gli ospedali pubblici tale processo diaccreditamento definitivo non conosce ancora delle datecerte. D'altra parte le strutture monospecialistiche eroganoprestazioni con una qualità particolarmente elevata do-vuta proprio alla specializzazione dell’attività e quindil’attuazione della bozza di regolamento andrebbe a pena-lizzare proprio la qualità e l’efficienza. Si pensi ad esempioad una monospecialistica ostetrica che con 30 posti lettoeroga quasi 2.000 parti l’anno contro ciò che accade instrutture che hanno complessivamente oltre 60 posti letto

nelle quali il reparto di ostetricia di 10 letti non arriva atale performance raggiungendo tendenzialmente solo i300/600 parti. La domanda sorge dunque spontanea: èda considerarsi qualitativamente superiore e maggior-mente efficiente una Casa di Cura monospecialistica conmeno di 60 letto o una polispecialistica di poco sopra i 60?L’efficienza delle strutture non può essere valutata unica-mente tramite un indicatore di dimensione quanto piutto-sto attraverso indicatori di complessità e di esito.Altro aspetto della questione è il gravissimo problemadell’intasamento dei Pronto Soccorso, che dopo la even-tuale chiusura di questi altri letti non potranno far altroche esplodere.. Infine vale la pena di gettare al vento la pro-fessionalità, l’impegno e la qualità offerta da un numerocosì ingente di imprese, (e di lavoratori) per conseguire poimagari una minima contrazione dei costi che di certo nonrisolverà i veri nodi cruciali e sostanziali della spesa pub-blica in questo settore?.

Il Corvo

Quegli standard ospedalieri “mortificano” il Lazio e penalizzano le strutture di qualità

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Febbre alta a Tor VergataFebbre alta a Tor Vergata

Laziola delSSanità Lazio LA MAPPA DEL POTERE

Asl Roma A CENTRO STORICODirettore Generale Camillo RiccioniDirettore sanitario Barbara GiudiceandreaDirettore Amministrativo Alessandro Moretti

Asl Roma B CENTRO STORICODirettore Generale VITALIANO DE SALAZAR

Direttore sanitario Maria Cedrola Direttore Amministrativo Sabrina Cenciarelli

Asl Roma C EUR E DINTORNIDirettore Generale CARLO SAITTO

Direttore sanitario Marina CapassoDirettore Amministrativo Silvia Cavalli

Asl Roma D DA TRASTEVERE A OSTIADirettore Generale Vincenzo PanellaDirettore sanitario Flavia Simonetta PirolaDirettore Amministrativo Filippo Coiro ff

Asl Roma E DAL VATICANO A BRACCIANODirettore Generale Angelo TaneseDirettore sanitario Mauro Goletti Direttore Amministrativo Maria Velardi

Asl Roma F CIVITAVECCHIADirettore Generale Giuseppe QuintavalleDirettore sanitario Francesca Milito Direttore Amministrativo Lauro Sciannamea

Asl Roma G TIVOLI, GUIDONIA, SUBIACODirettore Generale GIUSEPPE CAROLI

Direttore sanitario Federico GuerrieroDirettore Amministrativo Daniele Aguzzi

Asl Roma H CASTELLI, ANZIO, NETTUNODirettore Generale FABRIZIO D’ALBA

Direttore sanitario Narciso MostardaDirettore Amministrativo Francesca Merli

Asl ViterboDirettore Generale LUIGI MACCHITELLA

Direttore sanitario Patrizia ChierchiniDirettore Amministrativo Daniela Donetti

Asl FrosinoneDirettore Generale ISABELLA MASTROBUONO

Direttore sanitario Roberto TestaDirettore Amministrativo Mario Piccoli Mazzini

Asl LatinaDirettore Generale MICHELE CAPOROSSI

Direttore sanitario Alfredo CordoniDirettore Amministrativo Vania Rado

CommissarioFacente funzioneA rischio?VacanteIn uscita a

LEGENDA

San Giovanni AddolorataDirettore Generale ILDE COIRO

Direttore sanitario Stefano Pompili Direttore Amministrativo Massimiliano Gerli

Sant’AndreaDirettore Generale Egisto Bianconi Direttore sanitario Lorenzo SommellaDirettore Amministrativo Angelo Scozzafava

San Filippo NeriCommissario Angelo Tanese Direttore sanitario Patrizia Magrini ffDirettore Amministrativo Crocifissa Gagliano ff

San Camillo ForlaniniDirettore Generale Antonio D’UrsoDirettore sanitario Francesco CorteseDirettore Amministrativo Alessandro Cipolla

Policlinico Universitario Umberto IDirettore Generale Domenico AlessioDirettore sanitario Amalia AlloccaDirettore Amministrativo Cristina Boccio ff

IfoCommissario straordinario Valerio Fabio AlbertiDirettore sanitario Marina CerimeleDirettore Amministrativo Giorgio Marianetti

AZIENDE OSPEDALIERE

Asl RietiDirettore Generale Laura FigorilliDirettore sanitario Marilina ColomboDirettore Amministrativo Maurizio Greco

SpallanzaniCommissario straordinario Valerio Fabio AlbertiDirettore sanitario Andrea Antinori ffDirettore Amministrativo Lorella Mengarelli

Ares 118Direttore Generale MARIA PAOLA CORRADI

Direttore sanitario Domenico Antonio IentileDirettore Amministrativo Francesco Malatesta

giovedì 23 ottobre 2014 pagina 10

Giro di poltrone in vista?Forse qualcosa si muove

S ono rumors, per ora, ma sempre più insistenti, qualcosa sta per succedere.Magari non sarà nulla di serio, magari una delle più serie rivoluzioni degliultimi tempi. Dicono che Zingaretti pressato da più parti (o magari cogliendo

la scusa per fare quello che ha in testa da un po') starebbe per decapitare e rico-struire la struttura di comando della sanità regionale. Via la zarina Flori De Grassi,che in poco tempo è riuscita a farsi mettere contro la più parte dei manager di Asle Aziende Ospedaliere. Via il fedelissimo (ma fino a che punto), D'Alessio, respon-sabile fin qui della cabina di regia. Vanno ovviamente sostituiti: in pole per il primoincarico pare ci sia Carlo Saitto, attualmente direttore generale della Asl Roma C,per il secondo non è ancora chiaro. Sempre le voci di corridoio danno in movimentoVitaliano De Salazar, manager della Asl Roma B. Ovviamente ogni movimento de-termina una casella libera, e il risiko si rimetterà in moto.

Laziola delSSanità LazioPRIMO PIANO

E se la spending review di Zingarettisi rivelasse un boomerang per tutti?

EDITORIALE

ORSINO

S dellail

CHI SALEdall’alto Laura Figurilli, Michel Maritatoe Maria Corongiu

CHI SCENDEdal basso Tiziana Frittelli,Michele Caporossie Giuseppe Caroli

Tutti allineati e coperti in attesa di tempi migliori

T iziana Frittelli, di-rettore generale delPoliclinico Universi-

tario di Torvergata non sela passa troppo bene, hauna forte contestazioneinterna e i tagli non sa-ranno facili da gestire.

Settimane difficili anche per molti altrimanager, alle prese con la riduzionedei primari e gli accorpamenti degliospedali. In qualsiasi azienda si rischie-rebbe un collasso produttivo, nella sa-nita al massimo muore qualcuno... Mala spending review impone questo ealtro. Arrivano segnali di disagio ancheda oltre raccordo, c'è contestazione aFrosinone, a Colleferro (troppe cosedeve spiegare il dg Giuseppe Caroli),mentre a Latina nella Asl disastrata delmanager MIchele Caporossi è arri-vato il ciclone Davide Barillari (M5S).Rivolta sembra sia nell'aria a Rieti,

dove la manager Laura Figurilli si è ac-corta che quelli della cabina di regiasono inaffidabili, e che gli “immagina”di Zingaretti sono destinati a rimaneretali. Chi si ribella è perduto e difatti tuttirestano zitti nella buchetta, semprepronti ad obbedire. C'è sempre laspada di Damocle delle valutazioni, aconvincere gli indecisi. Indecifrabile laposizione di Maria Corongiu, che haereditato da Pier Luigi Bartoletti laguida della Fimmg. Adesso dovrà por-tare a regime l'operazione avventurosaappena siglata, quella degli ambulatoriaperti sempre e comunque. Ci riuscirà?Ad andare contro corrente sono rimastiin pochi. A denunciare quasi nessuno.Sembra che tutti vogliano aspettareche passi la nottata, tranne i pochi,sempre quelli, che vanno sempre inclassifica come Luca Gramazio, Anto-nello Aurigemma, Fabrizio Santori,l'instancabile MIchel Maritato.

Perché stressare oltre misura lasanità laziale? La Giunta Zin-garetti si prende una bella re-sponsabilità nei confronti deicittadini, degli utenti, del go-

verno centrale. Che gli chiede di metterein ordine i conti e di garantire servizi ef-ficienti alla popolazione. Il presidentecontinua a muoversi come un elefante inun negozio di chincaglierie, e chi lo con-siglia non sembra avere le idee del tuttochiare. Prima gli annunci di un recuperosul piano finanziario, quindi di un allar-gamento dei cordoni della borsa; poi l'ac-celerata della spending review, con unaserie di operazioni che rischiano di scon-volgere oltre misura il tessuto connettivodella sanità regionale senza garantire uneffettivo beneficio. Accorpate due Asl, laRmE (leggi Vaticano e dintorni) e laRmA, quella del centro storico, fusioneannunciata di due Irccs dalle mission di-verse, Spallanzani e Ifo. Quanto basta permettere in agitazione e movimento diri-genti, medici, infermieri, sconvolgendoequilibri già precari. Aziende sanitarie lo-

cali e ospedali con vocazioni ben diverse,razionalizzazioni difficili e non necessaria-mente produttive. Ma il pezzo forte è il ta-glio di quattrocento primari - quasi unterzo del totale - e la chiusura di un certonumero di reparti. Che tutto questo siafrutto di un provvedimento parcheggiatoda un anno ha poca importanza; che di-venti operativo tra un mese con la presen-tazione degli atti aziendali preoccupa nonpoco. La rivolta cova sotto le ceneri, la re-sponsabiltà (e il potere) dei direttori gene-rali è enorme. Gli equilibri sono delicati, ilrischio-caos non può esseresottovalutato.Inutile farsi illusioni, pratica-mente in tutte le strutture sarà guerraaperta tra le figure apicali, quelle chedanno il ritmo e la garanzia di funziona-mento al sistema; scatteranno tutti i mec-canismi perversi che si possonoimmaginare, i reparti ne saranno sconvolti.Quanto pagheranno gli utenti, i ricove-rati?Pare che un terzo dei posti di primariosia occupato da facenti funzione, ai qualinon verrà riconfermato l'incarico, gli altrieccedenti verranno riconvertiti all'internodel sistema. Poi interverrà una serie di ac-corpamenti, di riduzione delle unità opera-tive semplici. Una operazione complessa,sicuramente necessaria in una riorganizza-zione dai tempi lunghi, sicuramente trau-matica per tutti se realizzata nei tempiannunciati da Zingaretti. Chiunque abbiaesperienza di lavoro in strutture complessesa cosa possa significate la fusione di re-parti e la soppressione di un certo numerodi figure apicali. C'era un modo diverso dirisparmiare? E questa spending review por-terà effettivamente dei risparmi consi-stenti? O alla fine prevarrò un ipotizzabileeffetto boomerang? La sanità ha bisogno dirazionalizzazione ma anche di ordine, ditranquillità. Non si producono macchine,all'interno del sistema, ma si salvano viteumane e si curano malati. Quella di Zinga-retti è la ricetta giusta?

giovedì 23 ottobre 2014 pagina 11

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Laziola delSSanità LazioCRONACHEgiovedì 23 ottobre 2014 pagina 13

COSA STA SUCCEDENDO NEL POLICLINICO UNIVERSITARIOL'INCHIESTA/ 1

Torvergata caos, diri-genti in preda ad unacrisi di nervi allaluce di quanto staper accadere in virtù

degli ordini tassativi che vengonodal palazzone di via CristoforoColombo-.ma non se ne accorgenessuno, il Policlinico universita-rio è decentrato, le polemiche ar-rivano distorte. Eppure laRegione sta usando le manierespicce, da quelle parti, impo-nendo al direttore generale Ti-ziana Frittelli una spending reviewparticolarmente impegnativa edolorosa. Da diversi giorni un pre-sidio permanente davanti l’in-gresso del Policlinico ricorda chele cose per molti lavoratori vannomalissimo. Circa 330 dipendentitra ausiliari e operatori socio sani-tari e addetti alle pulizie della coo-perativa Arcobaleno stanno

portando avanti la protesta controi tagli per i quali settanta i lavora-tori rischiano di perdere il postodi lavoro. Il presidio tiene duro dal22 settembre, un mese, m,a le ri-sposte non arrivano. E’ accadutoche ad agosto scorso Arcobaleno,che dal 2000 offre servizi di assi-stenza al Policlinico Tor Vergata,ha perso la gara di appalto a favoredi un’ATI, composta da NuovaSair, Manutencoop e Coop Ser-vice, che dovrà concretizzarequanto imposto dalla RegioneLazio rispetto all’abbattimentodel monte ore degli ausiliari del15%. Di tagli si tratta, in ognicaso, e di tagli pesanti. Giustifi-cati? Tutto da dimostrare. Marginidi trattativa, di soluzione nella de-licatissima situazione che si è de-terminata ci sarebbero, maqualcuno si è irrigidito. Il ministroLorenzin tiepidamente ha pro-messo un interessamento senzaprendere posizione, la direzione

sembra intenzionata a portareavanti una linea piuttosto rigida,con la copertura della Cabina diRegia della Regione. I lavoratoridell’Arcobaleno chiedono l’inter-nalizzazione, ciò che, a loro dire,farebbe risparmiare circa 11 mi-lioni di euro e mettono sull’avviso.Il personale del Policlinico è allostremo, cinque anni di bloccodelle assunzioni hanno lasciato ilsegno. E le ripercussioni degli ul-timi provvedimenti su altre figureprofessionali del Policlinico, so-prattutto gli infermieri, sarannopesanti. E il Dg Frittelli non ha fi-nito con la sua opera di razionaliz-zazione. Ora tocca al taglio deiprimari e all’accorpamento dei re-parti, nella logica di un risparmiotutto da dimostrare. Quanto pa-gheranno i pazienti in termini diservizi e di assistenza? Perché èchiaro, se esplode Torvergatasono dolori per tutti.

(1 - continua)

Febbre alta a Torvergatadi Giulio Terzi

Licenziamenti, tagli e nel breve riduzione di primari e accorpamenti di reparti. A scapito della qualità dell'assistenza?

L’ospedale per le malattieinfettive Lazzaro Spal-lanzani di Roma, consi-

derata una delle miglioristrutture in questo momento alivello nazionale ed europeo,per la lotta all’Ebola - afferma ilsen. Domenico Gramazio vicecoordinatore regionale di F.I.del Lazio -non può avere uncommissario straordinario atempo, che ricopre lo stesso in-carico anche presso l’Ifo. Men-tre incombe il pericolodell'epidemia lo Spallanzani èoggi un punto di riferimento im-portante anzi importantissimoanche a livello europeo, è ne-

cessario quindi che abbia un di-rettore generale nel pieno dellesue funzioni e non un Direttore“part-time” che deve correredall’Ifo di Mostacciano alla ViaPortuense in virtù di un accordosotto banco tra il PresidenteZingaretti e il Ministro della Sa-lute Lorenzin. Non ci si puòriempire la bocca di impegninella lotta all’Ebola se non si hail coraggio- afferma il sen. Gra-mazio- di nominare all’IRCCSSpallanzani un Direttore Gene-rale competente professional-mente per la lotta alle malattieinfettive. Si esca dall’equivocoe lo si nomini immediatamente.

ALLARME EBOLA

Lo Spallanzani ha bisogno di un Direttore Generale

Laziola delSSanità Lazio CRONACHE giovedì 23 ottobre 2014 pagina 14

“OTTOBRE ROSA”, IL S.GIOVANNI -ADDOLORATA IN PRIMA FILALA CAMPAGNA

Screening salva-vitacontro il tumore al seno

L a Asl di Frosinone punta a investire sessanta mi-lioni di euro fino al 2016 per rilanciare i servizisanitari in Ciociaria con un programma di ammo-

dernamento di tecnologie e strutture. Lo prevede ilpiano strategico aziendale illustrato ai sindaci dal ma-nager isabella mastro buono. La Asl di Frosinone ha pre-visto un sistema di integrazione tra ospedale eterritorio, evitando ridondanze di offerta di servizi ter-ritoriali e ospedalieri. Tra gli obiettivi ci sono anche lapromozione della ricerca e della sperimentazione inrapporto con le università e l'integrazione con i Distrettisociali. L'azienda sanitaria intende migliorare le strut-ture a disposizione in tutta la provincia con un più altrolivello di tecnologie. Per gli interventi in corso, l'Asl stainvestendo oltre sei milioni per il complesso di via Fabia Frosinone, altrettanti per il presidio ospedaliero aSora e circa due per il nosocomio di Alatri. È previstaanche la riorganizzazione dell'ospedale di Anagni, negliultimi mesi al centro di forti polemiche per i tagli deiservizi. Il piano d'intervento per il nosocomio della cittàdei Papi igloba postazione per screening oncologici,centro dialisi,laboratorio analisi,radiologia con tele-consulto e telediagnosi, Punto di primo intervento, unpoliambulatorio specialistico h12 e un centro per lasorveglianza sanitaria ed epidemiologica sulle proble-matiche della valle del Sacco.

di Francesco Vitale

L'iniziativa, promossa da Villa Stuart Sport Clinic in collaborazione con FIFAe LND, mira ad individuare e contrastare le principali patologie a carico delcalciatore quali distorsione del ginocchio, lesioni cartilaginee, lesioni lega-mentose, tendinopatie, strappi, Sport's Hernia e discopatie, soltanto per ci-tarne alcune. Cultura della prevenzione e diagnosi precoce, il progettolanciato dal Centro Medico di Eccellenza FIFA di Via Trionfale costituisceun'importante ricerca scientifica: il lavoro dei medici della clinica romanaservirà a fornire una casistica molto vasta sui disturbi legati alle patologieche affliggono i calciatori.

Dr.ssa Cerulli, ci illustri proposti e peculiarità del progetto “Patologiedel Calciatore”.“L'iniziativa, promossa da Villa Stuart Sport Clinic in collaborazione conFIFA e LND, è volta a contrastare le diverse patologie che affliggono il cal-ciatore. Previo appuntamento telefonico (Tel. 06. 35528433), i calciatori con sindrome do-lorosa potranno recarsi in clinica: la visita e l'inquadramento diagnostico (RX o ECO, ndr)sono gratuiti”.

Per essere sottoposto a visita, quali documenti deve portare il calciatore?“È necessario che il calciatore si faccia rilasciare dalla società di appartenenza una richiestadi visita medica su loro carta intestata. Con la suddetta dichiarazione, ha diritto gratuitamentead una visita medica fisiatrica con accertamento diagnostico (RX o ECO)”.

Quali sono le patologie più diffuse tra i calciatori?“Statisticamente, possiamo annoverare lesioni muscolari, pubal-gia, traumi distrattivi della colonna cervicale, traumi distorsividel ginocchio e della caviglia/piede, traumi distrattivi dellaspalla”.

Quali fattori determinano l'insorgenza di patologie a caricodei calciatori?“Il terreno di gioco e superfici sconnesse, il sovraccarico di lavoro(impegni ravvicinati), l’allenamento mal gestito, preparazioneatletica inadeguata e calzature non idonee”.

Inquadrare la patologia e definire la soluzione terapeutica piùappropriata. Quali i benefici di una corretta diagnosi?“Ridurre i tempi di fermo agonistico, evitando inutili trattamentieseguiti molto spesso sul sintomo e non sulla causa reale”.

Dott.ssa Simona CerulliMedico Chirurgo

Specializzato in MedicinaFisica e Riabilitazione

VILLA STUART, PROGETTO “PATOLOGIE DEL CALCIATORE”Villa Stuart Sport Clinic, in collaborazione con FIFA e LND, promuove il progetto “Patologie del Calciatore”. Per i calciatori dilettanti, la visita e l'inquadramento diagnostico (RX o ECO) sono gratuiti

di Paolo Brandimarte

Casa di Cura Villa Stuart Via Trionfale, 5952 (00136 Roma) 06. 355281 – 06. 35528200/308 www.villastuart.it [email protected]

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LO STUDIO

Laziola delSSanità LazioSANITÀ&RICERCAgiovedì 23 ottobre 2014 pagina 15

Neuroregulina, “sorvegliata speciale”: influiscesu schizofrenia, Parkinson, e abuso di droghe

La “neuroregulina”, so-stanza presente nellecellule dopaminergi-che ha un ruolo impor-tante nello sviluppo di

malatte importanti come schizofre-nia e Parkinson, di situazioni psico-fisiche che determinano un abuso didroghe. La scoperta, contenuta inuno studio pubblicato sulla rivistascientifica Molecular Psychiatry (alprimo posto nel ranking internazio-nale per quanto riguarda gli argo-menti di psichiatria ed al quinto perquelli di neuroscienze), è stata rea-lizzata nei laboratori sperimentalidella Fondazione Santa Lucia Irccsed è anche frutto di collaborazionetra tre Università della Capitale, TorVergata, La Sapienza ed il Campusbiomedico. I neuroni dopaminergicisono importanti perché regolano ilmovimento e la motivazione. Sipensa che una loro disfunzione siacollegata alla schizofrenia, al morbodi Parkinson ed all'abuso di droghe.I ricercatori hanno individuato ilmeccanismo chiave per cui la neuro-regulina, sostanza che studi di geno-mica avevano già collegato aidisturbi schizofrenici, regola la fun-zione delle cellule dopaminergiche.Le prove sperimentali ottenute in

questo lavoro indicano come la neu-roregulina modula, attraverso il glu-tammato, la funzione delle celluledopaminergiche. Ciò apre impor-tanti orizzonti di ricerca atti ad indi-viduare le disfunzioni del segnalemediato dalla neuroregulina che siritengono essere una causa impor-tante nella determinazione dellaschizofrenia e della malattia di Par-kinson. Da questo studio potrannoperciò scaturire nuove prospettive

per sviluppare farmaci più efficaci esicuri per il trattamento della schi-zofrenia e del morbo di Parkinson,che mirano perciò a normalizzare ilrilascio di dopamina nel cervello at-traverso un meccanismo neuroregu-lina-dipendente.

Al fianco del Prof Mercuri hanno la-vorato presso i Laboratori Speri-mentali della IRCCS Santa Lucia–Ada Ledonne , Annalisa Nobili,

di Giulio Terzi

Con una recentissima sen-tenza del 9.10.2014 n.1024 il Tar Lazio sez. III

quater ha accolto tutte le cen-sure relative ad aspetti in ordinealla parziale illegittimità del DCA108/2014 di autorizzazione eaccreditamento definitivo del-l’IRCCS Fondazione Santa Lucia,che questa Fondazione, nell’ot-tica di una leale collaborazione,aveva immediatamente segna-lato alla Regione con nota 31.3u.s. all’indomani dell’adozionedel Decreto commissariale ri-chiamato. Ora il giudice assegnail termine di 60 giorni per dare

integrale attuazione alla deci-sione procedendo alla correttaconfigurazione della struttura(per 325 pp.ll. cod. 75, nell’am-bito dei quali non deve essereprevista alcuna rigida suddivi-sione) e al riconoscimento e re-munerazione delle prestazionieffettuate sulla base della dettaconfigurazione, ivi incluse quellerelative a trattamenti delle pato-logie degenerative quali la scle-rosi multipla e la malattia diParkinson anche nel periodo incui gli annullati provvedimentihanno prodotto i loro effetti, ov-vero dal 2009 in poi.

Emanuele Claudio Latagliata, VirveCavallucci, Ezia Guatteo, StefanoPuglisi-Allegra , Marcello D’Ame-lio.E’ degno di nota il fatto che ladottoressa Ledonne, sviluppandotematiche di ricerca sulla funzionedella neuroregulina, ha ottenuto per

il 2015 un prestigioso finanzia-mento per giovani ricercatori dallafondazione Americana (NationalAlliance for Research on Schizo-phrenia and Depression - NARSADBrain & Behavior Research Founda-tion).

Nuova funzione di questa sostanza scoperta nei laboratori della Fondazione S.Lucia Irccs :regola l’attività delle cellule dopaminergiche, determinanti per movimento e motivazione

DECRETO REGIONALE DI AUTORIZZAZIONE

ACCOLTE DAL TAR le censure dell’IRCCS

LITORALE IlCORRIEREDIROMAgiovedì 23 ottobre 2014 pagina 17

L e ultime devastanti al-luvioni che hanno in-teressato il Nord Italiahanno fatto scattare

l’allarme in tutto il quadrante del XMunicipio periodicamente interes-sato dagli allagamenti. Le pioggetorrenziali infatti, “aiutate” da in-giustificati ritardi nelle opere pub-bliche, sono tornate ad allagarecittà e campagne, provocandodanni per decine di milioni emorti. Da qui la protesta sponta-nea degli “alluvionati” del X Muni-cipio, dove si attendono con ansiaopere necessarie alla messa insicu-rezza idraulica del territorio, chedalle parole hanno deciso di pas-sare ai fatti e dalle proteste alleazioni concrete, come l’occupa-zione dell’aula consiliare MassimoDi Somma. Una cinquantina dipersone, infatti, rappresentanti deidiversi Cdq interessati hanno fattoirruzione in Municipio chiedendoun incontro ufficiale con il sindacoMarino ed il presidente regionaleZingaretti. Sino a quel momento:l’occupazione proseguirà. Gli allu-vionati hanno poi diffuso una notadettagliata in cui fanno il puntodella situazione: “C’è una vastaarea del litorale prosciugata dalleopere di bonifica dei ravennati checome Genova, Parma e la Toscana,regolarmente si allaga provocandogravissimi danni. L’ultimo episo-dio in ordine di tempo è quellodello scorso 31 gennaio. Due annifa, tra l’altro, un evento simileaveva provocato la perdita di unavita umana. Accade infatti che lagestione del reticolo di fognature(competenza del Campidoglio edel CBTAR), canali a cielo apertoe impianti di sollevamento che do-vrebbero raccogliere e portare amare le acque piovane non hannoalcuna manutenzione. Il Patto di

Stabilità unito all’assenza di fondiregionali ha portato ad una situa-zione in cui non si riesce più a ga-rantire nemmeno la manutenzioneordinaria e fa scalpore pensare che7 miliardi di investimenti previstinell’area sono stati ricollocati adaltri capitoli di spesa da parte dellaprecedente giunta regionale Polve-rini per mancato utilizzo….A que-sto punto, trovare i responsabiliper quanto non è stato fatto è dav-vero un’impresa, tanto che una“class-action” intentata da un cen-

tinaio di famiglie allagate dalle re-centi piene si è poi concretizzata inuna denuncia contro ignoti”. Diochi la colpa, dunque dello sfascio?I cittadini sono determinati evanno avanti nella denuncia:“Tutti sanno che le cause di questifenomeni alluvionali sono attribui-bili all’urbanizzazione selvaggiaprovocata dalla micro-lottizza-zione dei terreni agricoli e dal con-seguente abusivismo ediliziosviluppatosi negli anni del boomedilizio a cui si è poi aggiunto uno

sconsiderato “rilascio” di autoriz-zazioni comunali per costruire vil-lette e complessi edilizi senza averprima provveduto al riassettoidraulico dell’intero comprenso-rio.Al danno si è poi aggiunta labeffa quando abbiamo scopertoche per l’intera area dell’entroterradel Municipio X non esiste il Pianodi Assetto Idrogeologico (PAI), lostrumento che classificando lezone a seconda del rischio deter-mina le autrorizzazioni che un’Am-ministrazione comunale può…. onon può autorizzare. Su questoaspetto l’unica azione politica daregistrare – continua la nota deicittadini - è quella di alcuni consi-glieri della regione Lazio (M5S)che hanno presentato una interro-gazione per chiedere conto allaGiunta Zingaretti di questa stranaparticolarità. Infatti, in assenza diquesto importante strumento dipianificazione territoriale, oltre anon avere obblighi formali di inve-stire in sicurezza, in questi quar-tieri si sono potute rilasciare molteconcessioni edilizie di abitazioniche poi ignari cittadini hanno ac-quistato senza sapere che anda-vano a vivere in una località in cui“sulla carta” non c’era alcun rischio

allagamenti ma che invece, quandopiove, invece, bisognava iniziare apregare”. Cosa chiedono i cittadinidell’hinterland del X Municipio?Interventi immediati e concreti perla risoluzione delle problematicheriguardanti gli allagamenti e sopra-tutto un cronoprogramma degli in-terventi a breve, medio e lungotermine. “Quanto accaduto a Ge-nova – ha affermato Davide Bor-doni, il coordinatore romano diF.I. - la dice lunga su quello che unamministratore può fare o non fareper evitare disastri che mettano arepentaglio l'incolumità dei citta-dini. Il Municipio X è ad alto ri-schio, lo documentano i numerosiepisodi accaduti negli anni. È ne-cessario che il Sindaco Marino, sul-l'onda di una problematicanazionale, si faccia carico della ne-cessità di dirottare risorse su Romae in particolare sul quadrante par-ticolarmente critico del litorale. Si-nora, sono stati fatti interventi diordinaria manutenzione come lapulizia delle caditoie, ma serve benaltro a questo territorio, operestrutturali di messa in sicurezza edun piano integrato di bonifica enon certo dover ricorrere ad inter-venti di somma urgenza.”.

RIVOLTA DEI CITTADINI DEL X MUNICIPIO. OCCUPATA L’AULA CONSILIARE E PROTESTE CONTRO IL DISSESTO IDROGEOLOGICO

IL CANTIERE È STATO CONSEGNATO LO SCORSO 7 OTTOBRE MA LE AUTORIZZAZIONI DEVONO ESSERE COMPLETATE

Il capogruppo Pd in Campidoglio Francesco D'Ausilio, conciliante propone peròuna tregua ed un programma ben definito: “Dallo scorso mese di luglio l’Am-ministrazione Comunale ha istituito un tavolo istituzionale permanente, coor-dinato dall’Assessore Masini, per mettere ordine nel groviglio di competenzecreatosi sulla questione del dissesto idrogeologico. La Regione Lazio, inoltre,ha annunciato il ripristino dei fondi radiati dalla Giunta Polverini per il com-pletamento di opere appaltate e in corso di esecuzione da parte del Consorziodi bonifica Tevere Agro Romano. Inoltre, Roma Capitale, nonostante il bloccodeterminato dal Patto di stabilità, che ha tenuto fermi per mesi circa 23 milionidi euro in tutta la città, dopo l’approvazione della Legge di stabilità, potrà pro-grammare interventi che vorremmo anticipare anche in fase di assestamentodi bilancio. Contemporaneamente, l’Amministrazione Capitolina presenteràentro la fine dell’anno progetti esecutivi all’Unità di Missione presso la Presi-denza del Consiglio dei Ministri per accedere ai fondi straordinari messi a di-sposizione dal Governo per il dissesto”.

PROTESTE

Ostia, la sicurezza idraulica è un optional di Enzo Bianciardi

Anche la stazione di Acilia sud sulla Roma-Lido è in ritardo. Come i continui salti dicorse e gli stop dei treni, la nuova stazione

ha già accumulato pesanti ritardi sulla tabella dimarcia., anzi, c’è qualcosa che non torna sui tempiprevisti per l’apertura del cantiere che in quasi dueanni, a partire proprio dal mese di ottobre, do-vrebbe realizzare l’opera.“Lo scorso 7 ottobre èstato consegnato il cantiere dove inizieranno i la-vori della nuova stazione di Acilia sud-Dragona,della ferrovia Roma-Lido. – afferma Mario Siano,presidente della commissione urbanistica e sicu-rezza del X Municipio - continueremo a monito-rare con attenzione e costanza il cronoprogrammadegli interventi da eseguire. Il progetto esecutivodella nuova stazione di Acilia sud-Dragona, operastrategica per la mobilità del territorio, sarà depo-sitato al Genio civile per le prescritte autorizza-zioni. Ora è necessario accelerare i tempi….Riteniamo l'opera necessaria e non più rinviabile,dunque non possiamo permettere ulteriori ritardi.

Nel frattempo, anche il comune deve procederealla realizzazione delle opere infrastrutturali, diconnessione e dotazione di servizi collegate alloscalo. Tutto deve essere pronto entro il 2017”.Sul-l’argomento l’assessore capitolino Paolo Masiniha comunicato che il sovrappasso pedonale dicollegamento con Dragona e il parcheggio discambio su viale dei Romagnoli verranno realiz-zati a partire da luglio 2015. Il consigliere muni-cipale Notturni (Lista Marchini), invece,denuncia: “Nel corso della riunione della Com-missione urbanistica convocata ad hoc sulla vi-cenda della nuova stazione della Roma-Lido diAcilia sud-Dragona, abbiamo appreso che, nono-stante nei mesi scorsi si siano susseguiti annuncie proclami di inizio dei lavori, in realtà manche-rebbero ancora dei carteggi da presentare alGenio civile per i dovuti pareri. ,A causa di ag-giustamenti del progetto esecutivo, però, i tempirischiano di allungarsi sine die”

E.B.

Roma-Lido, in ritardo anche la stazione di Acilia sud

DISSESTO IDROGEOLOGICO

Il programma di D’Ausilio

Sopra l’occupazione dell’ aula consiliare; a destra allagamenti all’Infernetto

POLITICA&REGIONEIlCORRIEREDIROMAgiovedì 23 ottobre 2014 pagina 18

mazione assieme al direttore delgiornale locale sul quale la notiziaera stata pubblicata.L’ultimo Pm a gestire processual-mente la vicenda ha chiesto l’asso-luzione confermando il pienodiritto di critica e quindi il fatto

non sussiste. Ovvero, non esistenessun reato. L’avvocato, difensoredella consigliera, Sandro Salera,del Foro di Cassino, ha dimostratoche non vi era stato alcun attaccoalla persona del presidente, masolo una denuncia per un diritto

negato ad un rappresentante delloStato. Alla fine la sentenza: Stefa-nia Pascucci è innocente. Ma chirisarcirà i danni morali e materialiprovocati dalla arroganza del po-tere politico e dalla colpevole su-perficialità di un magistrato?

Nuova batosta perArmando Cusani,ex presidente dellaProvincia di La-tina, perde in tribu-

nale contro la Consigliera di Paritàprovinciale di Latina. Ci sono vo-luti otto anni ma alla fine StefaniaPascucci, nominata dal governoalla guida dell’ufficio per le PariOpportunità della Provincia di La-tina ha visto riconosciute le sue ra-gioni. Accusata di diffamazione daArmando Cusani è stata assolta dalgiudice del Tribunale di Cassino,Barbara Del Pizzo perché il fattonon costituisce reato.Otto anni di tormentato e inutileiter giudiziario per una causa chenon avrebbe mai dovuto avere ini-zio e invece per una valutazione –evidentemente errata – di un pmnon è stato così, un certo AntonioVerdi, romano, a cui fu accordata,dopo un anno dall’apertura del fa-scicolo a favore di Cusani, la ri-chiesta di trasferimento altribunale di Velletri, territorio chesi trova nella provincia di Roma.Pure coincidenze. Ma quella di-

chiarazione – oggi sancita legit-tima e di mera denuncia, incrimi-nata da quel pubblico ministerosarebbe costata centinaia di mi-gliaia di euro alla collettività ed hapesantemente danneggiato unarappresentante dello Stato nel-l’esercizio delle sue funzioni. AllaPascucci era stato impedito diesercitare pienamente le sue fun-zioni e aveva denunciato pubblica-mente il fatto, l’allora presidenteCusani l’aveva querelata per diffa-

CHIUSA DOPO OTTO ANNI LA CAUSA DI CASSINOIL FATTO

Nuova batosta per Cusani, perde in tribunale contro la Consigliera di Parità

Armando Cusani Cusani non governa ma riesce egualmente apenalizzare i suoi ex amministrati. L’ultimo re-galo dell’amministrazione provinciale

uscente, infatti, prima delle elezioni di una settimanafa, è l’azzeramento del fondo sociale 2014, ovvero isoldi che servivano ad aiutare nel pagamento dellebollette dell’acqua le famiglie meno abbienti. E cosìAcqualatina ha già ricalcolato le bollette scontatedal primo gennaio 2014. La denuncia arriva da Otuclatina e dalla Consulta provinciale utenti e consuma-tori. «Come togliere ai poveri per dare ai ricchi, o, me-glio, per non togliere ai ricchi. Di questa sorta dioperazione Robin Hood alla rovescia se ne è da pocoavuta notizia per le numerose persone che usufrui-vano delle agevolazioni economiche messe in campodalla Provincia di Latina», raccontano Antonio BVil-

lano, presidente Otuc Latina, e Antonio Bottoni, ptre-sidente della Consulta che hanno preso visione dellebollette che prevedono il pagamento di cifre sicura-mente non alla portata delle famiglie in difficoltà.La Provincia infatti a partire dal 2006 aveva istituitoun fondo per farsi carico del pagamento dei primi110 metri cubi di acqua, alleviando così il peso eco-nomico delle bollette di Acqualatina alle famigliemeno abbienti. Anche nel 2013 Provincia e Acquala-tina hanno fatto presentare i modelli ISEE attestantii redditi dell’anno precedente, per cui era del tuttolegittimo attendersi che il fondo sarebbe stato ali-mentato anche per il 2014: invece no. Con l’appro-vazione dell’ultimo bilancio da parte dell’appenacessata Amministrazione Provinciale, il Fondo so-ciale è stato completamente svuotato.

Ultimo regalo della vecchia giunta: azzerato il fondo sociale per le utenze idriche

POLITICA&REGIONE IlCORRIEREDIROMAgiovedì 23 ottobre 2014 pagina 19

PAROLA DI CHEF

Èarrivato l’autunno. O me-glio…il calendario ci dicecosì, ma è ben lontano dallarealtà. Dopo un’estate chepinne e boccaglio ce li ha

fatti mettere si, ma per fronteggiare lapioggia, ora ci ritroviamo a boccheggiareper l’afa ancora quasi in costume dabagno. Che poi.. ci riflettevo proprio ierisu questa cosa. Ogni anno a ottobre ca-schiamo dal pero e ci lamentiamo delletemperature proibitive ma, signori miei,vorrei fare presente che le ottobrate ro-mane sono famose nel mondo e che ciportano vagonate di elegantissimi turistiboccheggianti in canotte e ciabatte ingiro per le vie del centro. Da sempre.Comunque, se anche là fuori nulla cam-bia, a tavola ci ritroviamo prodotti per-fettamente in linea con la stagionalità ela regina del periodo è la zucca. Intantochiariamo una cosa. Di zucca non ce n’èuna sola; ce ne sono tantissimi tipi e tuttidiversi per forma, colore della buccia,consistenza della polpa; per curiosità, fa-tevi un giretto sul Web e ne vedrete dellebelle. E’ arrivata da noi in seguito allascoperta dell’America e non se ne è piùandata; non solo, ma è diventata pezzoforte dei nostri ricettari. Vogliamo par-lare dei tortelli di zucca? Potete trovarlipiù o meno dolci, arricchiti da mostardao solo da amaretti, ma sono diventati

emblema delle tavole lombarde; e lazucca in carpione che ci ha fatto di male?Mica vogliamo tralasciarla? Io personal-mente posso mangiarmene una carret-tata, bella piena di uvette e pinoli, intrisadi aceto, insaporita da menta fresca..quanto è buona! E poi ci sono le delicatefrittelle, che ti disegnano il baffo di zuc-chero a velo o le cotolette panate velociveloci e al forno, in versione light – miafiglia è capace di finirsene una teglia in-tera. La crema di zucca, il risotto, il su-ghetto per la pasta.. insomma, fra tanteproposte ce ne sarà una che fa al caso vo-stro, no?Mi piace sottolineare questa varietà, per-ché mi confronto spesso con personeche non la amano, ritenendo che sia stu-pida; non a caso, si dice zuccone o testavuota come una zucca, per identificarechi non brilla per intelligenza. Io invecedico che proprio questa sua linearità digusto la rende versatile e facilmente uti-lizzabile a tutto tondo all’interno dei

menu. E preferisco pensarla come car-rozza di Cenerentola.E poi sta per arrivare Halloween, da sem-pre identificata con grandi zucche svuo-tate e intagliate a mo’ di faccia spettrale..Dai, parliamo anche di questo.. ragazzimiei, pare che se non ti travesti in tema,se non te ne vai in giro a dire dolcetto oscherzetto, sei fuori dalla società. Io peròsono un po’ di parte, nel senso che sonotradizionalista. Noi abbiamo le nostre difeste e vorrei capire perché dobbiamoappropriarci di quelle che non ci appar-tengono e che non conosciamo affatto.Sicuramente tutti sapete che si tratta diuna festa pagana americana, ma credoche siate in pochi a farla risalire al Capo-danno celtico. Perché di questo si tratta;è la festività gaelica che segnava il passag-gio fra ottobre e novembre e con esso lafine dell’estate, l’inizio dell’inverno, lafine dei raccolti. Nella notte di Ognis-santi si credeva ci fosse una forte pre-senza sulla terra di anime trapassate, dacui tutta la serie di fantasmini e mascherespaventose per ricordare questo anticorito. Bellissima leggenda, bellissima tra-dizione. Ma non per questo dobbiamonecessariamente sposarla. Noi abbiamoil nostro bel Carnevale con i suoi carri al-legorici e il suo significato, di cui parle-remo a tempo debito. Fate come lavostra LovelyCheffa, amici miei: le zuc-che mangiatevele!

♈ Ariete (21 Marzo-20 Aprile)Mercurio e Venere, opposti, vi innervosiscono;

Marte, Urano e Giove, invece, vi procurano cam-

biamenti molto positivi nella sfera professionale;

sappiate attendere il momento adatto per agire;

già da lunedì sarebbe buono. In amore tutto pro-

cede e il merito, al solito, è vostro.

♉ Toro (21 Aprile-21 Maggio) Se Giove vi toglie un po’ di ottimismo, dovete

reagire, anche perché c’è chi ha bisogno di voi

e, se vi prodigherete per lui, il Cielo vi ricom-

penserà come insegna il vecchio detto: ”più

bene farai e più ne riceverai”… In amore fatevi

desiderare un po’come esige una Venere op-

posta.

♊ Gemelli (22 Maggio-21 Giugno)

Marte è ancora all’opposizione e vi invita ad

usare un po’ di prudenza, perché a volte voi

siete troppo loquaci mentre è bene tacere, spe-

cialmente nell’ambiente di lavoro, dove ora, con

una bel Mercurio e un Giove favorevole, siete

remunerati e un po’ invidiati.

♋ Cancro (22 Giugno-22 Luglio)Mercurio negativo vi crea qualche ostacolo

nelle amicizie e preoccupazioni per i figli,però

una dolce Venere che dal 24 entra in un segno

amico vi procura una bella intesa con il vostro

partner e vi fa sentirete tanto amati.

♌ Leone (23 Luglio-22 Agosto)Giove nel vostro segno continua a procurarvi

fortuna; se era una nascita che volevate, arri-

verà e se dovete cambiare lavoro, vi troverete

bene; inoltre siete così affascinanti che nessuno

è capace di resistervi e poi siete pieni di bontà

e dedizione alla famiglia… meglio di così!

♍ Vergine (23 Agosto-22 Settembre)Dal giorno 27 Marte entra in Capricorno e, con-

giunto a Plutone, vi restituisce quella forza che

finora vi era mancata; quindi potrete contare

sull’aiuto di chi vi ama e prendere iniziative fa-

vorevoli; anche la salute va migliorando.

♎ Bilancia (23 Settembre-22Ottobre)Realizzerete con l’aiuto di Mercurio tuttora in”anello di sosta” nel vostro segno (lui è un pia-neta rapido, ma quando si ferma reca fortuna)soluzioni ai vostri problemi e successi insperati;se siete soli, troverete l’anima gemella.

♏ Scorpione (23 Ottobre-22 Novembre)Sole, Luna e Venere nel vostro segno vi fannosentire amati e considerati, ed era un po’ ditempo che vi sentivate insoddisfatti, anche pervia di Saturno che gravava un po’ sulle vostrespalle ma che ora vi gratifica: un matrimonio?una nascita? un progetto che va in porto?

♐ Sagittario (23 Novembre-21 Dicembre)Marte vi sta lasciando, ma Mercurio e Giove, in

ottimo aspetto, vi propongono nuove idee e

anche nuove amicizie; siccome siete simpatici

e molto estroversi, vi troverete bene anche con

persone di razze diverse, perché Dio è di tutti,

non è vero?

♑ Capricorno (22 Dicembre-20 Gennaio)Dal 23 il Sole torna a splendere anche per voi e,

se avevate avuto contrasti in famiglia e nell’am-

biente di lavoro e avete parlato troppo, ora po-

tete rimediare con la bontà e qualche piccolo

regalo. In amore tutto si aggiusta, anche per me-

rito di Marte che dal 26 è nel vostro segno.

♒ Acquario (21 Gennaio-18 Febbraio)Mercurio, favorevole, vi aiuta nel lavoro; però

Giove e Marte, negativi. vi rendono irritabili e

scontenti; sarà opportuno prendere qualche

momento di riflessione e cercare di aggiustare

con affetto il rapporto di coppia, che stava dive-

nendo un po’ disarmonico.

♓ Pesci (20 Febbraio-20 Marzo)Con l’influsso dei pianeti, che diventano favore-

voli al vostro segno, sarete più fiduciosi e Ve-

nere vi ricompenserà dei momenti bui passati

con il vostro partner per via di un Marte nega-

tivo; quindi sarete più sicuri e avrete più inven-

tiva del solito.

LE MANIE ASTROLOGICHEdi Patrizia Tamiozzo Villa

con leggerezza e ironia, alcune caratteristiche ricorrenti, quelle un po'maniacali, dei segni zodiacali. L'astrologia semplice e divertente

(giovedì, 23 ottobre 2014)È tempo di zucca, la regina dei menù

DAI TORTELLI ALLE FRITTELLE ALLA... CARROZZA DI CENERENTOLA

di Rita Monastero

Il ristorante si trova vicinoai Musei Vaticani e apochi passo dal mercatoTrionfale. Le materieprime quindi sono sem-pre freschissime e perquesto motivo il menucambia quotidianamente.Tra le varie portate, moltobuoni gli gnocchi, fatti incasa, se ne possono sce-gliere 6 tipi. Ambiente molto familiare e informale, mas-sima cura per i commensali, a disposizione 45 coperti.

IL MENU D’AUTUNNO

Trittico di bruschette***

Crepes fatte in casa con ricotta e funghi porciniOppure

Crepes fatte in casa al pomodoro e basilico***

Straccetti di chianina alla pizzaiolaOppure

Straccetti di chianina al gorgonzola***

Contorno di verdure di stagione***

Assaggi di dolci fatti in casa***

Acqua minerale, 1 calice di vino e caffèEuro 25,00 a persona

SISTORANTEVia Tolemaide 17 - Roma

Tel. 0664521715

SISTORANTE

C on l’inizio del nuovo annoaccademico, IED Roma dàvita ad un nuovo corso

nell’area Management e Comuni-cazione: il corso triennale in De-sign della Comunicazione, è unarisposta alla richiesta sempre piùcrescente di professionisti compe-tenti che abbiano forti doti creativee spiccate capacità di innovazione.Tre sono le specializzazioni che loIED Propone: Brand Communica-tion , Event Management, CultureHeritage. «Non è un caso - dichiaraAntonio Venece, Direttore IEDRoma - che in una città comeRoma vengano proposti questi in-dirizzi: Roma è infatti la città deglieventi per eccellenza, ricca di riferimenti culturali estorici. Un terreno fertile per chi vuole trovare lavoroin questo ambito».La scuola di Management e Comunicazione approdaall’attuale offerta formativa attraverso un'esperienzadecennale dello IED nell’ambito del Design e dellaformazione nei settori creativi applicata poi a dei per-corsi di studio innovativi che contribuiscano alla co-struzione del “nuovo” professionista del Marketing edella Comunicazione.La scuola è diretta da Ilaria Legato, professionistadel settore che la descrive in questi termini «La

scuola, attraverso il confronto continuo con docentiprofessionisti del settore, forma coloro che do-vranno creare e disegnare una strategia di Brandper valorizzare i punti di forza di un’azienda, gliaspetti che la rendono unica e differente rispettoai concorrenti. Un lavoro non facile, soprattutto oggiche ci muoviamo in un sistema sempre più com-plesso dove vince la capacità di “fiutare” la muta-bilità del mercato e dei “gusti” sociali, cercandostrade alternative ed efficaci che non siano quellegià battute».http://www.ied.it/roma/scuola-management.

A ROMA UN CORSO PER I PROFESSIONISTIDELLA COMUNICAZIONE

Tra le pagine del Birrafondaio cisono rubriche, interviste e appro-fondimenti sul mondo della birraartigianale. In questo numero, inparticolare, troverai anche due in-fografiche: una dedicata al set-tore della birra nel nostro Paese(con una sintesi dei dati del reportdi AssoBirra) e l'altra al fenomenodelle beer firm italiane (con qual-che anticipazione dei dati diun'indagine commissionata daUnionbirrai).Le rubriche, gli approfondimenti ele news del Birrafondaio le poteteascoltare anche alla radio. È natainfatti la rubrica “BirrafondRa-dio”, che verrà trasmessa ognisettimana da una serie di radio italiane ed estere e che cercherà ditenervi sempre aggiornati su tutte le novità nel mondo della birraartigianale.

N alle antiche originiprovenzali dellafamiglia Contato,nasce su un lembodi terra gardesana

l’Azienda Agricola Provenza.Fondata nel 1967 dal padre Walter,oggi l’azienda continua la sua no-bile storia attraverso l’impegno e ladedizione dei figli Fabio e PatriziaContato. È grazie a questo nutritoentusiasmo che, nel cuore dellazona di produzione del Lugana, la

tenuta è passata dagli originari 12ettari agli attuali 140 estendendosisu un terreno ricco e fertile.L’amore per questa terra e la pas-sione per il vino fanno dell’AziendaAgricola Provenza una realtà viti-vinicola fra le più stimate dellazona, che nella tradizione di fami-glia rivive ogni giorno il piacere diprodurre e offrire al pubblico vinid’eccellenza. Gioiello di tecnologiae avanguardia, l’ampia cantina in-terrata è il simbolo di un’aziendache trae energia vitale dalla sua ca-

RUBRICHEIlCORRIEREDIROMAgiovedì 23 ottobre 2014 pagina 20

pacità di rinnovarsi. Costruita nel2000 quale primo passo di un piùampio processo di sviluppo, lanuova cantina è dotata di attrezza-ture di moderna concezione adattea tutelare la qualità e la tipicità delvino. Impianti per la vinificazionee l’imbottigliamento ad alto conte-nuto di tecnologia non tradisconomai il desiderio di produrre vini diqualità, fatti secondo tradizione.La raccolta manuale dei grappoli,la spremitura soffice, la fermenta-zione controllata e l’affinamento inbarrique francesi di leggera tosta-tura segnano le fasi naturali di unpercorso produttivo rimasto im-mutato nel tempo e saldamente le-gato alla sua storiafamigliare.L’Azienda Agricola Pro-venza, oggi equilibrato connubiofra storia e modernità, si componedi quattro cascine: la più antica,edificata nel 1710 dal notaio de-senzanese Sebastiano Maioli e dal1967 sede principale dell’attivitàProvenza, è Cà Maiöl. Ad essa lafamiglia Contato ha aggiunto neglianni i terreni delle cascine Molino,Rocchetta e Storta dove sono statiimpiantati nuovi vigneti, per ri-spondere alla domanda di un mer-cato in forte espansione.Il piano di riorganizzazione dellastruttura ha poi assistito, in tempirecenti, alla costruzione di una mo-derna e ampia cantina interrata e diuno spazio espositivo architettoni-camente avanzato dove il pubblicopuò degustare tutti i prodotti del-l’Azienda: dai vini, alle grappe, sinoai blasonati olii extra vergini diolive del Garda.

di Francesco Vitale

AZIENDA AGRICOLA PROVENZA, IN TERRA GARDESANAGIOIELLO DI TECNOLOGIA E AVANGUARDIASCELTI PER VOI

La forza del Negresco, l’eleganza del Groppello

di Davide Bianchino

È in arrivo finalmente la tanto attesa versione crossover dellaFiat 500. Si chiamerà 500X ed è il frutto della collaborazioneormai avviata da tempo con Chrysler che ha portato alla nascitadel Gruppo FCA. Nello specifico, la 500X è parente stretta del-l’americanissima Jeep Renegade, neonata fuoristrada già di-sponibile anche in Italia. E come la cugina yankee monteràprevalentemente motori di derivazione Fiat. Il gusto tutto italico

della tanto amata 500 è statomantenuto. La nuova crossoverFiat sembra proprio una versioneallargata e rialzata della piccola500. Per il resto, stesso buongusto nelle finiture interne con ri-chiami retrò che si uniscono inmaniera decisamente armonicae gradevole alle tecnologiche do-tazioni di infotainment. Disponi-bile sia a trazione anteriore cheintegrale, sarà offerta in due ver-sioni facilmente riconoscibili peril differente trattamento degliesterni, uno più elegante e citta-dino e l'altro più offroad conbarre sul tetto e protezioni sotto-scocca davanti e dietro. Il CentroStile Fiat ha fatto un ottimo la-voro avendo mantenuto un per-fetto equilibrio delle dimensioni.Un plauso alla Fiat anche peraver deciso di produrre la nuovavettura in patria, precisamente

nell’impianto di Melfi (PZ) rinnovato per l’occasione. In tempi dicrisi e di forte disoccupazione è obiettivamente un bel segnale.Al lancio la nuova 500X sarà proposta con il benzina 1.4 TurboMultiAir da 140cv abbinato alla trazione anteriore e al cambiomanuale 6 marce come il diesel 1.6 MultiJet da 120cv; il 2.0MultiJet da 140cv ha invece il nuovo cambio automatico a 9 rap-porti e trazione integrale. In un secondo momento arriverannoanche il 1.4 turbo MultiAir da 170cv, il piccolo diesel di CasaFiat 1.3 da 95cv e l’americano Tigershark 2.4 da 184 CV,quest’ultimo a 9 marce e 4x4. Il sistema di trazione integrale,ereditato dalla Jeep Renegade, è dotato di disconnessione del-l'asse posteriore che ne esclude il trascinamento quando nonnecessario. Peculiarità della Fiat 500X è il nuovo selettore diguida “Drive Mood Selector” che interviene sulla taratura di mo-tore, freni, sterzo e cambio. A seconda delle condizioni dellastrada si può scegliere fra la modalità Auto (confort e bassi con-sumi), Sport (prestazioni elevate) e All Weater (condizioni discarsa aderenza). All’interno la 500X sarà dotata del sistemaUconnect con touchscreen da 5" o da 6,5'', dotato di Blueto-oth, connettore Aux-in, porta USB, porta SD e comandi vocali.Attraverso il touchscreen a colori il guidatore può accedere aifile musicali disponibili su dispositivi USB e smartphone oltre acollegarsi online, con apposite App, ai vari social come Face-book e Twitter. La nuova Fiat 500X sarà in vendita nei primi mesidel 2015 a partire da 21.900 euro per la versione speciale Ope-ning Edition. La carrozzeria alta da terra e i passaruota sporgentile conferiscono un’aria da vera crossover. Visto il successo chetali auto continuano a riscuotere sul mercato è quindi lecito pre-vedere ottimi volumi di vendite anche per la neonata di casaFiat. Senza contare l’influenza positiva che il brad 500 avrà si-curamente sulla vettura.

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IN TEMPO REALE

Fiat 500X: Il Cinquino si fa SUV!

La scelta di questo nome di fantasia èlegata al famoso albergo della CostaAzzurra "Hotel Negresco" di Nizza. Leuve del Negrescoprovengono dai vi-gneti più vocati situati nella D.O.P.Garda Classico, sono: Groppello, Marze-mino, Sangiovese e Barbera atte a pro-durre, dopo una lunga fermentazionesulle proprie bucce, un vino modernoma di temperamento. Il prodotto cosìottenuto ha una possente struttura chegli consente di poter riposare per circa12 mesi in barriques da 225 litri, peracquisire un affinamento e completa-mento di sfumature, gusto e pro-fumo. Il vino Negresco può essereaffinato nei suoi vari millesimi perpiù anni, grazie alla sua struttura.La produzione è di circa 100.000bottiglie annue da 75 cl. e da375 cl. Fragranza: caldo pieno di

corpo con toni di frutta matura,tabacco e spezie.

Volume alcolometrico: 13,5% VolTemperatura di servizio: 16 - 18° CAccostamenti: carni con

cotture medie,arrosti e spiedi con patate, primi piatti in teglia come lasagne.

Negresco

Il “Birrafondaio”: il terzo numero e ora arriva anche in radio

Vigneti Storici · Garda D.O.P. Classico Rosso

Armonia di sapori e atmosfere, la terra del Lu-gana si estende a sud del Lago di Garda su unterritorio dalle caratteristiche peculiari. Il ter-reno di natura calca-rea, variamentestratificato di argillacompatta è il risultatodei processi erosividelle ultime due gla-ciazioni, artefici delgrande anfiteatro mo-renico che modella ilpaesaggio attorno albasso lago.Con il con-tributo benefico delmite clima lacustre,queste terre sono di-venute il luogo idealeper la coltivazione diun monovitigno au-toctono dalle qualitàuniche, che regala alpalato un vino bianco

di gusto delicato e dall’inconfondibile fre-schezza, un vino che è espressione genuina delterritorio da cui origina.

giovedì 23 ottobre 2014 pagina 21 RUBRICHE IlCORRIEREDIROMA

A ncora pochi giorni per visitare l’antologica de-dicata a Cinzia Cotellessa dal titolo “MUTA-ZIONI. Percorsi di vita con l’Arte”, promossa

dall’Associazione Brutium – I Calabresi nel mondoe in programma presso la splendida cornice delComplesso Monumentale dei Dioscuri al Quirinale(Via Piacenza 1) con orario 10.00-13.00 e 14.30-18.00 (ingresso libero). Patrocinata dal Mibac e dalConsiglio Regionale del Lazio, l’esposizione, è statainaugurata sabato 4 ottobre alla presenza del Capodello Stato Giorgio Napolitano e della moglie Clio. Abrindare anche tanti personaggi del mondo della cul-tura, delle istituzioni e dello spettacolo, tra gli altri,anche il critico d’arte Achille Bonito Oliva, la ContessaTeresa Poli Sandri, la nobildonna Bianca Maria Luci-belli, Luigi De Simone, l’imprenditrice Daniela Jaco-rossi, il Pr Claudio Nucci e la showgirl NathalieCaldonazzoA venti anni di distanza dall’esposizione al SAX diRoma, Cinzia Cotellessa ha scelto di affidare a “MU-TAZIONI” il compito di segnare una profonda linea didemarcazione tra passato e futuro e raccontare ilcammino da lei compiuto dal 1994 ad oggi. Più dicentocinquanta le opere in mostra, esposte attra-verso un percorso strutturato su aree tematiche diverse ri-velatosi un prezioso “viaggio” a ritroso, “che - come spiegalei stessa - si chiude in un cerchio perfetto come il nastrodi Mohebius e inizia proprio a partire dai pezzi realizzatipiù di recente”. Non solo nastri fluttuanti o aggrovigliatiche escono liberi dall’immagine di un cielo, ma anchedonne nude di epoche diverse che si propongono sfaccia-tamente all’occhio dello spettatore, angeli e cherubini didimensioni e fattezze diverse e poi, ancora, opere mini-maliste che inneggiano alla Cracking Art, ritratti di cani egatti di razze differenti, una gigantesca sanguigna dal crip-tico titolo de “La Sedia Antropomorfa“ e un insieme di ri-tratti di grandi artisti del passato - i “Guerrieri della luce” -

che con i loro capolavori hanno lasciato una traccia inde-lebile nella storia.A presentare l’esposizione un parterre significativo com-posto da Gemma Gesualdi, Presidente dell’AssociazioneBrutium, realtà culturale presente nella Capitale da cin-quant’anni, Rosario Sprovieri, Responsabile del Com-plesso Monumentale dei Dioscuri al Quirinale, MarinaPiranomonte, Direttore Archeologo Coordinatore della So-printendenza Speciale per i Beni Archeologi di Roma,Mara Ferloni, critico d’arte e direttore di Ages, e AntonelloDose, noto giornalista e conduttore del Ruggito del Coni-glio su Rai Radio2.“Ho deciso – ha detto Gemma Gesualdi nel presentare la

manifestazione - di aprire la stagione degli incontridel BRUTIUM per l'anno 2014/2015 con l'allesti-mento della mostra di Cinzia Cotellessa, che festeg-gia i suoi venti anni di percorso artistico offrendo unaproduzione così poliedrica che sembra quasi di acco-starsi non a un solo artista, ma a soggetti diversi. IlBRUTIUM, ormai da quasi 50 anni, è una realtà cultu-rale a Roma che intende valorizzare coloro che, comela Cotellessa, con rigore straordinario, hanno lasciatoun'impronta nella ricerca artistica, inserendosi traquanti sanno "esportare" con competenza e profes-sionalità varie tecniche artistiche anche nel mondo”.Pittrice, scenografa, costumista, disegnatrice di gio-ielli, Cinzia Cotellessa è un’artista a tutto tondo, carat-terizzata da una prorompente forza creativa e da untalento non comune. Poliedrica e tenace, è capace diraccontare un universo costellato di sentimenti, emo-zioni, ricordi e passioni, e - con la stessa abilità e sa-pienza - di utilizzare tecniche differenti: matita,tempera, acquerello, china, olio, caffè; ma è con lasanguigna, strumento da disegno tra i più antichi, cheraggiunge l’apice. “Cinzia unisce sentimento e ra-gione, concettualità e capacità tecnica, alla continuaricerca di soluzioni innovative nelle quali le esperienze

del passato si fondono con il presente e danno luogo, nellepitture e nelle sculture dinamiche, a raffinati incontri ricchidi simbologie”, ha chiosato il critico d’arte Mara Ferloni.Ben la interpreta anche Marina Piranomonte, Direttore Ar-cheologo Coordinatore della Soprintendenza Speciale peri Beni Archeologici di Roma, la quale spiega che lo strettolegame che unisce l’arte della Cotellessa con quella grecae romana “appare evidente nella sua padronanza dell’ana-tomia umana e nella plasticità dei nudi e delle figure”. Edè anzi proprio “la bellezza delle forme dei suoi nudi, sen-suali ma mai volgari, che la pone in un universo a partetra gli artisti di oggi, nel mondo dei grandi e insuperatimaestri dell’arte classica”.

Quirinale: successo di critica e pubblico per l’antologicadi Cinzia Cotellessa promossa dall’Associazione Brutium

In mostra più di 150 opere realizzate con tecnichediverse. I pezzi in sanguigna, caffé, olio, tempera

e acquerello rimarranno esposti al Complesso dei Dioscuri al Quirinale fino al 12 ottobre

Armonia di sapori e atmosfereNella parte più occidentale del Lago diGarda, la Valtenesi, troviamo tra le va-rietà allevate, una che spicca per par-ticolare capacità di ambientazione,grande potenzialità espressiva e de-cisa qualità nel processo di vinifica-zione: è il Groppello, nelle suemolteplici varietà, Groppellone ein quella che forse è identifi-cata come la più vocata, la va-rietà Gentile di Mocasina. Èun’uva autoctona che trova inquest’area climatica una situa-zione di ambiente adatta adesaltare le sue migliori caratte-ristiche. La struttura non pos-sente conferisce eleganza,lunghezza e grande beva, l’aci-dità e soprattutto la sapiditàdel sorso, equilibrio, piacevo-lezza e ritmo. Fragranza: l’olfatto si riem

pie di vinose sensazioni, fragola, piccola frutta e rose rosse carnose, il gusto preciso, netto, spicca per beva epulizia, sapidità ed equilibrio tra morbidezze e fresca acidità.

Volume alcolometrico: 13% VolTemperatura di servizio: 16 - 18° C

Groppello MaioloGarda D.O.P. Classico

Chi si trova a passeggiare nellazona di Montesacro ha la pos-sibilità di fermarsi in questa

enoteca per un buon aperitivo. Il lo-cale è costituito da vari tavolini al-l'aperto molto carini. E' possibileassaggiare il tagliere di salumi e for-maggi, un misto di verdure alla griglia

ed una focaccia con fiori di zucca.Quasi una cena. Tutto buono e ingre-dienti freschi, accompagnati da duebicchieri di vino rosso di qualità.Gli aperitivi sono sempre molto fre-quentati, sopratutto da chi, tornandoa casa dopo il lavoro, decide di fareuna deviazione per una piccola casa o

per prolungare una riunione di lavoro. Completa la cornice, la cordialità e lacompetenza dei titolari dell'enotecache sanno consigliare i propri clientiin base alle loro esigenze. Vale la penadi provare

Piazzale Adriatico, 19Tel. 06 8718 1745

ENOTECA 19DEGUSTAZIONI

giovedì 23 ottobre 2014 pagina 22RUBRICHEIlCORRIEREDIROMA

Anna Clemente Silvera e Vin-cenzo Bocciarelli sono statiMarguerite Duras e Yann An-

drea Steiner nello spettacoloDURAS MON AMOUR, in scena alPic-colo Eliseo di Roma dall'8 al 12 otto-bre per la regia di MaurizioPalladino. Lo spettacolo sarà ri-preso al Teatro Lo Spazio dal 25 al30 novembre. Una passione proibitae travolgente, la storia di un grandeamore, quello tra Marguerite e YannAndréa, nata nell’estate 1980. Leiha 61 anni e lui 26 quando si cono-scono. Da quel momento il giovanele scrive, quasi tutti i giorni, permolto tempo. Inizia così una convi-venza che termina nel 1996 quandoMarguerite, ottantunenne, muore.Dopo tre anni di silenzio, Steinerscrive il romanzo autobiografico"Questo amore", raccontando la suarelazione con la grande scrittrice.Muore quest'estate a 61 anni, l'11 luglio 2014,nell'anno in cui ricorre il centenario della na-scita di Marguerite.Duras mon amour, presentato da Chai Teatro,ricostruisce gli ultimi mesi di vita della scrit-trice. Sullo sfondo di mezzo secolo di storia

francese, Duras si racconta, diventando leistessa personaggio da romanzo. Tenera e vio-lenta, capace di grande generosità e inconte-nibili furori, l’autrice de "Il dolore", "L’amante"e tante altre opere di successo, dialoga con ipropri fantasmi in un serrato incontro/scontro

con gli uomini della sua vita, con-vinta che la solitudine dell’intellet-tuale sia la condizione della sualibertà creativa ma anche il duroprezzo da pagare al pubblico e al si-stema mediatico famelico e inva-sivo, portato a divorare i propriidoli. La lotta contro le ingiustiziesociali e la capacità di battersi perpreservare le proprie idee, caratte-rizzano gli ultimi giorni di una donnache mantiene la sua lucidità e il suodisprezzo per i mediocri fino allafine.Il testo è firmato da GennaroColangelo. Accanto ai protagonisti,gli attori Massimiliano Mastroeni eFrancesco Tozzi, con Maurizio Palla-dino nel ruolo del poeta Robert An-telme, marito di Marguerite Duras.Un pubblico attento ed emozionatoha riempito la sala nelle cinque se-rate. Notati tra gli altri Nadia Ben-gala, Elena Russo, Adriana Russo,

Sara Iannone, Antonio Paris, Nancy Carac-ciolo, Scialpi, Paola Pisani, Paolo Botti, Nata-lino Candido, Alessandra Guida,MariaBuongiorno, Silvio Pollio, Alessandro D'orazio,Laura Neccetelli, Luigi Bruno, Gianfranco eLucia Loreto.

VISTO PER VOI/ Cinque serate al Piccolo Eliseo, a novembre al Teatro Lo Spazio

Duras mon amour, una storia di passioni proibite e travolgenti

M odernissimo, conforte-vole e sofisticatamenteglamour, pesce, cucinaromana, pizza e moltoaltro. Anche fuori ora-

rio. Un ambiente caldo e pieno di sfuma-ture interessati mixate con gusto, unatavola apparecchiata con cura senza esserepretenziosa e un magnifico odore di pizzacotta al forno a legna leggera e fragrante.Nella cornice di prestigio del quartierePrati, a pochi metri dall’eco briosa di ViaCola di Rienzo, una delle arterie commer-ciali più mondane e vibranti di Roma, c’èil ristorante-pizzeria San Marco. Moder-nissimo, confortevole e sofisticatamenteglamour, sposa l’essenzialità ricercata deldesign, con citazioni tratte dai più grandimaestri del pennello. Tappetid’Oriente sulla parete di fondo,a contrasto con la suggestionetutta occidentale delle grandiriproduzioni d’opere classicheche ornano il resto del locale,inondandolo di una luminositàcromatica di grande effetto, cir-condano l’ospite in una atmo-sfera che esalta il piacere delcibo e della convivialità in ma-niera originale, raffinata e godi-bilissima. Ideale per la pausapranzo in ufficio, ma anche peruna buona cena tra amici. Sipuò mangiare anche fuori orario, anchequalche ora dopo mezzogiorno. La cucinaè sempre in funzione. La varietà dei piatti,che spaziano dalla più apprezzata tradi-

zione culinaria romana fino al pesce dellediverse cucine regionali, unitamente allavastissima scelta dei vini, all’attenzioneper il dettaglio estetico, all’eccellenza

degli ingredienti e all’inappuntabile qua-lità del servizio, fanno del San Marco , unaautentica Accademia del buongusto e delrelax Difficile rinunciare ad assaggiarequalcuno degli affettati di prima qualità,possibilmente con l’immancabile e deli-ziosa focaccina bianca calda appena sfor-nata. La pizza è ottima, la napoletana altae soffice o la romana, leggera e stuzzi-cante. C’è però ampia scelta tra i primi esecondi, oltre al menù del giorno dedicatoa tutti i gusti. Non ci si può alzare da tavolasenza aver assaggiato almeno uno deidolci fatti in casa: torte,, dolci al cuc-chiaio, tiramisù, lo strudel di mele e moltoaltro ancora. Un punto di riferimento im-portante, un porto sicuro, la sensazione diessere tra amici, ma senza pressione. Daconsigliare

S.MARCO, RISTORANTE PIZZERIA A UN PASSO DA COLA DI RIENZOPROVATI PER VOI

Quel rifugio sicuro nel cuore di Prati

Il ristorante inizialmente si chia-mava “Bella Napoli”. Nel 1948 furilevato da Alberto Margheritini eda suo cognato Appicciutoli, chelo hanno trasformato in un vero eproprio tempio della pizza. Quisono spesso passati personaggicome Monica Vitti, Alberto Sordi,Ettore Scola, e anche molti calcia-tori. L’attore Giancarlo Gianniniper un mese intero si trasferì all’in-terno della San Marco per impa-rare da Remo, il pizzaiolo di allora,come fare la pizza: insegnamentoche ha poi messo a frutto nel film“Dramma della gelosia, tutti i par-ticolari in cronaca”. Dal 1996 lapizzeria ha cambiato gestione manon caratteristiche di lavoro e lagentilezza del personale; un’altrafamiglia romana ha preso in manole redini della pizzeria, i fratelliSergio e Claudio Durante. E la tra-dizione continua.

Via Tacito 29 00193 Roma

Tel 06 3235398www.pizzeriasanmarcoroma.com

Dove GiancarloGiannini imparò a fare la pizza

di Francesco Vitale

Continua la collaborazione tral’Università di Roma TorVergata e l’Orchestra Roma

Sinfonietta, che si concretizza nellanuova stagione concertistica, dal 29ottobre al 18 marzo 2015. Comesempre, sede dei concerti è l’Audito-rium Ennio Morricone, presso la Fa-coltà di Lettere e Filosofia, in viaColumbia 1. Ma se pubblico privile-giato restano gli studenti dell’ateneo,una platea sempre più numerosa haspinto gli organizzatori a passare dagli11 appuntamenti della stagione pas-sata ai 17 della prossima.Scorrendo il programma colpisce la va-rietà delle scelte. Si comincia il 29 ot-tobre nel nome di Bach, di cui sarannoeseguiti 4 famosi concerti: interpreti iviolinisti Marco Fiorini, Prisca Amorie Anna Chulkina, l'oboista GiovanniCretoni, la flautista Monica Berni e ilclavicembalista Michelangelo Carbo-nara con l'Orchestra Roma Sinfo-nietta. Il 5 novembre suonerà ilbulgaro Viktor Ciuckov, pianista ecompositore, con un programma sin-golare, intitolato "Gioielli per piano-forte": brevi brani celebri di epoche eautori diversi, dal primo Settecento ainostri giorni. Dal recital pianistico sipassa al blues, il 12 novembre, con ilLuca Velotti Jazz Ensemble per poi tor-

nare alla grande musica classica, il 19novembre, con un concerto dedicatointeramente a Beethoven. Il 26 novem-bre a Tor Vergata irrompe la musicatzigana del gruppo Taraf da Metropu-litana, formato da musicisti di etniarom romeni e dall'italiano PaoloRocca. Ma il 3 dicembre il violoncelli-sta Luca Pincini e la pianista GildaButtà eseguiranno un programma as-solutamente classico tra Bach, Schu-mann e Sostakovič. Se il 2014 si chiude con il Concerto diNatale, in programma il 17 dicembre -l’Orchestra Roma Sinfonietta direttada Marcello Panni eseguirà brani diRossini, Strauss, Bizet e Rota - si cam-bia musica il 21 gennaio 2015 con ilgruppo salentino Kalàscima, che pro-porrà al pubblico di Tor Vergata "L'al-tra notte della taranta".Un altro dei musicisti più grandi e

amati di tutti itempi, Mozart, èinvece protagoni-sta il 28 gennaio.Musica da ca-mera il 4 febbraiocon uno dei mi-gliori gruppi ca-meristici italiani,l'Ars Trio diRoma, alle prese

con Sostakovič. L'11 febbraio tocca in-vece ad un altro particolarissimo trio -la viola di Raffeale Mallozzi, il flauto diCarlo Tamponi e la chitarra di Gian-luigi Giglio – con rare musiche delprimo Ottocento di Francesco Molino,Joseph Kreutzer e Wenzeslaus Ma-tiega.Il 18 febbraio ecco un'altra formazionecameristica classica, il Quartetto diRoma, alle prese con tre capolavori diHaydn, Brahms e Sostakovič. Difficileclassificare invece “Il combattimentodi Tancredi e Clorinda” di ClaudioMonteverdi, ispirato alla Gerusa-lemme Liberata di Torquato Tasso.Madrigale, opera da camera, teatromusicale? Difficile stabilirlo. Ma è unacomposizione di rara bellezza, che il 25febbraio sarà messa in scena dal registaCesare Scarton con l'Orchestra RomaSinfonietta, diretta da Fabio Maestri.

V a in scena al Teatro Sistina diRoma, dal 23 ottobre al 2 no-vembre, una delle commedie piùscintillanti e amate dal pub-blico. E’ “Il vizietto”, piece

scritta nel 1974 da Jean Poiret, che dopo due annidi successo nei teatri parigini divenne nel 1978 unfamosissimo film, interpretato dal nostro Ugo To-gnazzi e da Michael Serrault, e quindi, nel 1980,un musical. Ora Massimo Romeo Piparo, che delSistina è direttore artistico, ha deciso di proporloal pubblico romano, curandone adattamento eregia e scegliendo come protagonisti Enzo Iac-chetti e Marco Columbro.Una bella sfida, non c’è che dire, perché Piparo -che ha già firmato musical come “Jesus Christ Su-perstar”, “La bella e la bestia”, “My fair lady” - e ilsuo cast dovranno confrontarsi con autentici mo-stri sacri dello spettacolo. Non solo con Ugo To-gnazzi e Serrault, ma anche con i due protagonistidel remake hollywoodiano del film, quel “Piumedi struzzo” interpretato nel 1996 da Robin Wil-liams e Gene Hackman. Ma la macchina del mu-sical è rodata, la coppia Iacchetti-Columbro ha giàaffascinato e divertito il pubblico di numerosi tea-tri nel corso della passata stagione e ora si preparaa conquistare la capitale.La storia è quella di due omosessuali, Renato eAlbin, che vivono da oltre vent’anni more uxorionella Sant Tropez anni Settanta, impegnati nellagestione del loro locale per travestiti, “La cage auxfolles”. I due hanno cresciuto assieme Laurent, fi-glio di Renato (Marco Columbro), nato da una fu-gace relazione eterosessuale con una ballerina. Mala loro tranquilla routine viene messa a dura prova

quando il ragazzo annuncia il suo fidanzamentocon la figlia di un politico reazionario e ultra-con-servatore e che, in occasione della visita dei futurisuoceri, desidererebbe che Albin (Enzo Iacchetti)non fosse presente, per non fare cattiva impres-sione sul futuro suocero. Da qui ha inizio una seriedi equivoci comici, che movimentano la vicendafino allo scoppiettante finale a sorpresa, particolar-mente gradito dal pubblico. E infatti il film del1978 si aggiudicò 3 candidature all'Oscar (sceneg-

giatura, costumi, scenografie), César francese,David di Donatello, Globo d'oro per Serrault.Non meno fortunati il musical americano del1983, che si aggiudicò ben 6 Tony Award(l’Oscar del musical) e poi quello londinese chenel 1986 rimase in scena 8 mesi. Fra le canzonipiù popolari di questa produzione vanno ricor-date “The Best of Times” e soprattutto “I amwhat I am”, vero e proprio inno alla diversità di-venuto celeberrimo anche fra il grande pubblicograzie all'interpretazione di numerosi cantanti.D’altra parte “Il vizietto” è a ragione consideratouno degli spettacoli più “politici” degli anni Set-tanta, a dispetto dell’atmosfera scintillante e delleinnumerevoli trovate comiche. E, a ben riflettere,mantiene intatta questa sua carica “politica” an-cora oggi.Enzo Iacchetti e Marco Columbro saranno af-fiancati, sul palco del Sistina, da un cast nume-roso e variopinto. A cominciare dai 14 uominiche canteranno con voci da soprano - una trovatadel direttore musicale Emanuele Friello - e bal-leranno con i tacchi a spillo sulle coreografieideate dell’americano Bill Goodson che, dopoaver lavorato con Diana Ross, Stevie Wonder eMichael Jackoson, ha scelto l’Italia come sua pa-

tria d’adozione.Il Vizietto

Dal 23 ottobre al 2 novembre 2014Teatro Sistina

Via Sistina 129, RomaOrari: da martedì a sabato h 21;

domenica h 17;martedì 28 e mercoledì 29 h 17

Biglietti: da € 34 a € 44Info: 06 4200711

AL TEATRO SISTINA DI ROMA, DAL 23 OTTOBRE AL 2 NOVEMBRESCELTI PER VOI

Quarant'anni e non li dimostra affatto,“Il Vizietto” versione Iacchetti-Columbro

Diciassette appuntamenti con l’Orchestra Roma SinfoniettaSTAGIONE CONCERTISTICA 2014-2015 - DAL 29 OTTOBRE ALL'AUDITORIUM MORRICONE

PARCO DELLA MUSICA/1Anastacia in concerto con “Resurrection”Torna a Roma Anastacia, che il 29 ottobrealle 21 presenterà nella Sala Santa Ceciliadell’Auditorium Parco della Musica il nuovoalbum “Resurrection”. Definito dalla criticaun lavoro semplicemente spettacolare, è undiario emozionante e intimo nel quale l’arti-sta dalla voce inconfondibile ha voluto rac-contare la storia della sua malattia, dellasua vittoria su essa e della sua rinascita. Auditorium Parco della Musica, Info: 06 80241281. Biglietti da € 35 a € 53.

PARCO DELLA MUSICA/2Francesco Renga in tour

Francesco Renga fa nuovamente tappanella Sala Santa Cecilia del Parco della Mu-sica il 30 ottobre alle 21 con il suo “Tempo

reale tour”. Il cantautore proporrà in con-certo i brani più belli dell’album “Tempo

reale”, compresi i due singoli presentati aSanremo e naturalmente il singolo “Il miogiorno più bello nel mondo”, tra i più tra-

smessi dalle radio.Info: 06 80241281.

Biglietti da € 30 a € 55

TEATRO OLIMPICOUghi suona per la FilarmonicaIl grande Uto Ughi è il protagonista del con-certo inaugurale della nuova stagione del-l’Accademia Filarmonica Romana. Ilviolinista sarà accompagnato al pianoforteda Marco Grisanti. L’appuntamento è per il23 ottobre, alle 21, al Teatro Olimpico diRoma, in piazza Gentile da Fabriano.Info: 06 3210410. Biglietti da € 20 a € 30

AUDITORIUM CONCILIAZIONEGilberto Gil in concerto

Considerato uno dei più importanti musici-sti brasiliani, Gilberto Gil sarà il 24 ottobre

alle 21 all’Auditorium della Conciliazione, invia della Conciliazione 4. Ex ministro della

cultura del suo paese, artista a tutto tondo,Gilberto Gil continua da oltre vent’anni a

portare avanti con straordinaria passione ilsuo percorso musicale, dando nuova vita eintensità ai ritmi della tradizione brasiliana.

Info e biglietti: 06 684391.

IN PRIMA FILA

di Maria Pia Miscio

giovedì 23 ottobre 2014 pagina 23 RUBRICHE IlCORRIEREDIROMA

L e tradizioni popolari saranno protagoniste, all’Auditorium Parco della Musica, dal 29 ottobre al2 novembre nell’ambito di due distinte iniziative. Ottobrata romana è il titolo scelto per la prima:quattro giorni di musica e incontri dedicati quest’anno (la rassegna è alla sua settima edizione)

a Pier Paolo Pasolini e alla sua passione per la poesia e il canto popolare, ben documentati nel suoCanzoniere italiano. Dal 29 ottobre al 2 novembre lo scrittore e regista friulano sarà dunque protagonistainsieme alle sue liriche immerse tra i suoni antichi della campagna romana e quelli della Basilicata,ugualmente a lui cara. Ambrogio Sparagna con l’Orchestra Popolare italiana e Rita Colaianni con ilCoro popolare proporranno inoltre canti della tradizione romana e lucana. Tra i protagonisti dell’Otto-brata romana Giorgio Onorato, che dall’alto dei suoi 87 anni continua la grande storia del canto popo-lare romanesco, e Aisha Cerami, una delle protagoniste della riscoperta di questa tradizione. Dal 29ottobre al 2 novembre. Info, orari e programma dettagliato: 06 80241281. Biglietti da € 8 a € 15Atmosfere del tutto diverse animeranno il 31 ottobre, a partire dalle 21, il Teatro Studio Borgna del-l’Auditorium. Dove l’irlandese Kay McCarthy racconterà la vera storia di Halloween secondo l’antica tra-dizione celtica. La voce e l’arpa della McCarthy - accompagnata da musicisti alla chitarra, al pianoforte,al flauto e al bodhran - accompagneranno il pubblico in un viaggio emozionante tra luci e ombre, tra lecredenze di un popolo nordico che al sopraggiungere dell’inverno teme che il sole possa tramontareper sempre. 31 ottobre 2014, h 21. Info: 06 80241281. Biglietti €15.

M.P.M.

Ottobrata romana, protagonistele tradizioni popolari. E non solo

PARCO DELLA MUSICA, 29 OTTOBRE-2 NOVEMBRE

Orchestra che sarà protagonista anchedel concerto di chiusura del 18 marzoper eseguire "Le più belle arie delmondo": in programma Rossini, Doni-zetti, Bellini, Verdi, Puccini e Masca-gni, ma anche Bizet. M.P.M.

Orchestra Roma Sinfonietta,stagione concertistica 2014-2015

Dal 29 ottobre 2014

al 18 marzo 2015, h 18Auditorium Ennio Morricone

Università di Roma Tor Vergata, via Columbia 1

Biglietti da € 5 a € 10Info: 06 3236104, 06 32111712,

339 8693226 328 [email protected]