IL CORRIERE DI ROMA - GIOVEDI' 6 NOVEMBRE 2014

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STACCATEGLI LA SPINA Fondato nel 1948 da Giuseppe Gesualdi Direttore responsabile Filippo Gesualdi Direttore Giovanni Tagliapietra numero 32 anno LXVII GIOVEDÌ 6 NOVEMBRE 2014 L’ARGOMENTO DEL GIORNO Colpita e affondata Atac addio? a pagina 4 Sistema Italia poco competitivo? Il notariato è pronto ad aiutarlo a pagina 18 e 19 All’interno l’inserto di Sanità del Lazio Lazio Lazio la del anità S S NUMERO 32 ANNOLXVII GIOVEDÌ 6 NOVEMBRE2014 IL CASO IL FATTO È sempre più “giallo” sul 118 a pagina 13 a pagina 14 Procreazione assistita , al Pertini si riparte da un sistema blindato N on lo ha sottolineato an- cora nessuno, sulla carta stampata. Con il voto dei giorni scorsi all’Ordine dei Medici è finita un’era. Alle elezioni per il triennio 2015-2017 la lista capeggiata dal segretario nazionale del SUMAI Roberto Lala e dal segretario generale della CIMO Giuseppe Lavra, ha ottenuto infatti 15 seggi su 15 facendo il pieno anche per quanto riguarda il col- legio dei revisori dei conti e la commis- sione dell’albo degli odontoiatri. L’ultimo candidato della lista “Indipen- denza e Identità Professionale” ha preso oltre 750 voti in più del primo della lista “Professionalità e Lavoro Medico” gui- data dall’ex Presidente dell’Ordine Mario Falconi, che per un decennio ha guidato il più grande ordine professio- nale d’Europa dei medici e degli odon- toiatri. Con queste elezioni finisce in modo definitivo lo strapotere che hanno avuto all’interno dell’ordine il binomio ANAO-FIMG, che è stato rappresentato da Falconi, che per ben tre volte, ha gui- dato l’ordine di Roma, subentrando a Benito Melandri. Chi ha realmente sol- lecitato lo sconfitto Mario Falconi a ri- dare vita ad una lista che doveva contrastare e che nei sogni doveva bat- tere il Presidente uscente Roberto Lala, è sicuramente il palazzo della Regione di Via Rosa Raimondi Garibaldi. L’umi- liante risultato che ha ottenuto l’ex segre- tario regionale del sindacato ANAO Donato Antonellis, da sempre legato al “carrozzone” dell’ex assessore alla Sanità del Lazio e attuale segretario romano del partito di Renzi nonché ex senatore Lio- nello Cosentino. L’altro grande sconfitto è l’ex Preside della Facoltà di Medicina del Sant’Andrea Vincenzo Ziparo, uomo di punta della sinistra medico-intellet- tuale mentre, la figlia della “onnipotente e onnipresente” Dott.ssa Elda Melara- gno, è stata sacrificata sull’altare di Mario Falconi per antichi e forti rapporti “trasversali”. A Roma, quando uno è sconfitto com’è stato per Mario Falconi, si dice che è stato “asfaltato”. Nel pro- gramma della lista vincente sono stati in- seriti dieci punti fondamentali. Fra questi dieci punti spicca il contrastare il blocco del turn over nella Regione Lazio con uno stop all’abuso del precariato, in tal modo favorendo l’inserimento dei giovani medici dimenticati e sfruttati dalle attuali normative. Favorire anche la semplificazione delle procedure per l’autorizzazione all’apertura degli studi mono e pluri specialistici e degli ambu- latori tanto necessari alla sanità territo- riale. I medici di Roma e Provincia, che va ricordato, costituiscono l’ordine più grande d’Europa, intendono difendere l’atto medico come certezza giuridica. Quanti impegni attendono ora la lista “Indipendenza e Identità Professionale” che ha vinto con precisi obiettivi sbara- gliando tutto e tutti, dimostrando che i medici di Roma e Provincia hanno vo- luto voltare definitivamente pagina assu- mendosi la responsabilità di affidare totalmente in mano al binomio Lala- Lavra il futuro di una categoria che si trova in competizione ormai atavica con la Regione Lazio e le sue scelte. L’ordine dei medici si scontrerà con il presidente della Regione Lazio Zingaretti che vuole affidare reparti ospedalieri non più a me- dici ma bensì a infermieri, umiliando e declassando la figura e la professionalità della categoria. Il Corvo Ordine dei Medici: è finita un’era Sta arrivando il “modello Lazio” se non funziona siamo rovinati a pagina 10 e 11 a pagina 10 e 11 Sta arrivando il “modello Lazio” se non funziona siamo rovinati Il CORRIERE DI ROMA C i volevano i milanesi a dare la sveglia. Il problema delle occupazioni di case ce l'hanno anche loro anche se le dinamiche sono diverse rispetto al quadrante capitolino. E diversa è la reazione della città, del- l'opinione pubblica, dei media, a giudicare dai pagi- noni dedicati dal Corriere della Sera. Ma quel che conta, in questo contesto è il messaggio. Chiaro,netto e pragmatico. Viene da un mi- nistro Lupi, ed è stato doppiato dal ministro dell'Interno Alfano. Si deve intervenire in modo deciso e strutturale. Chi occupa com- mette un reato, e Lupi lancia un richiamo forte ai prefetti: usino i poteri che la legge loro attribuisce e comincino almeno con staccare le utenze. Luce, acqua, gas, che le amministrazioni comunali pa- gano con i soldi dei cittadini, legalizzando di fatto una illegalità acclarata. E' l'uovo di colombo, isolare gli occupanti, rendere loro difficile resistere nei fortini assediati. Perché di questo si tratta. C'è una legge, la n.80 in vigore dallo scorso maggio, prevede in modo chiaro che chiunque abusivamente occupi un immobile non possa pretendere la residenza né l'allaccio ai servizi, luce-acqua-gas, ap- punto. La stessa legge dà poi risorse a Comuni e Regioni per aiutare l'inquilino regolare che non riesce a pagare l'affitto. Detto questo è chiaro che non si può violare la proprietà privata occupando una casa. Si tratta di un reato che va perseguito. Seguirà il prefetto di Milano l'indicazione del ministro Lupi? Alfano varerà provvedi- menti efficaci? E a Roma che farà il prefetto Pecoraro? Da questo punto di vista, si sa, la capitale sembra essere un porto franco. Non si tratta di sgomberare appartamenti e palazzine, si tratta di con- trapporsi ad un fenomeno che ha dimensioni rilevanti e che affonda la sue radici nel passato di giunta lontane. Rutelli e Veltroni ave- vano strane idee in proposito e hanno finito per consegnare di fatto ai Movimenti per la casa - fortissimi anche politicamente con gli appoggi della sinistra estrema - interi edifici appartenenti a enti pubblici, come il palazzone di Porta Pia, ad esempio, o la ex ca- serma all'Ostiense. O il palazzo a San Giovanni dove la madre ma- rocchina impazzita ha fatto strage della sua famiglia. Sono decine le occupazioni consolidate a Roma, alcune reggono ormai da do- dici, tredici anni. Sono diventate aree franche, off limits per vigili urbani e assistenti sociali. Sono blindate, con sentinelle aggressive e ospitano sotto la attenta regia dei Movimenti (per i quali tutto questo è diventato lavoro) una variegata popolazione multietnica e dalle incerte posizioni con la legge italiana. Veltroni si è assicurato che avessero tutte le utenze allacciate, ci sono antenne satellitari dappertutto e anche cassette per le lettere. Una illegalità legalizzata appunto. Tollerata e subita. Vicinissimo, contiguo ai gestori di que- sto mondo parallelo è il vice sindaco Nieri, come è noto intercettato mentre dava ad uno dei capi delle "dritte" per far fronte ad uno sgombero della polizia. Si può chiedere ai cittadini normali di ri- spettare le leggi quando si tollera tutto questo? Proviamo a staccare le utente e vediamo l'effetto che fa.

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STACCATEGLI LA SPINAFondato nel 1948 da Giuseppe Gesualdi Direttore responsabile Filippo Gesualdi Direttore Giovanni Tagliapietra numero 32 anno LXVII GIOVEDÌ 6 NOVEMBRE 2014

L’ARGOMENTO DEL GIORNOColpita e affondataAtac addio?

a pagina 4

Sistema Italia poco competitivo? Il notariato è pronto ad aiutarlo

a pagina 18 e 19

All’internol’insertodi Sanitàdel Lazio

LazioLaziola delanitàSS

NUMERO 32 ANNO LXVII GIOVEDÌ 6 NOVEMBRE 2014

IL CASO

IL FATTO

È sempre

più “giallo”

sul 118 a pagina 13

a pagina 14

Procreazione assistita ,

al Pertini si riparte

da un sistema blindato

Non lo ha sottolineato an-

cora nessuno, sulla carta

stampata. Con il voto dei

giorni scorsi all’Ordine

dei Medici è finita un’era.

Alle elezioni per il triennio 2015-2017 la

lista capeggiata dal segretario nazionale

del SUMAI Roberto Lala e dal segretario

generale della CIMO Giuseppe Lavra, ha

ottenuto infatti 15 seggi su 15 facendo il

pieno anche per quanto riguarda il col-

legio dei revisori dei conti e la commis-

sione dell’albo degli odontoiatri.

L’ultimo candidato della lista “Indipen-

denza e Identità Professionale” ha preso

oltre 750 voti in più del primo della lista

“Professionalità e Lavoro Medico” gui-

data dall’ex Presidente dell’Ordine

Mario Falconi, che per un decennio ha

guidato il più grande ordine professio-

nale d’Europa dei medici e degli odon-

toiatri. Con queste elezioni finisce in

modo definitivo lo strapotere che hanno

avuto all’interno dell’ordine il binomio

ANAO-FIMG, che è stato rappresentato

da Falconi, che per ben tre volte, ha gui-

dato l’ordine di Roma, subentrando a

Benito Melandri. Chi ha realmente sol-

lecitato lo sconfitto Mario Falconi a ri-

dare vita ad una lista che doveva

contrastare e che nei sogni doveva bat-

tere il Presidente uscente Roberto Lala,

è sicuramente il palazzo della Regione di

Via Rosa Raimondi Garibaldi. L’umi-

liante risultato che ha ottenuto l’ex segre-

tario regionale del sindacato ANAO

Donato Antonellis, da sempre legato al

“carrozzone” dell’ex assessore alla Sanità

del Lazio e attuale segretario romano del

partito di Renzi nonché ex senatore Lio-

nello Cosentino. L’altro grande sconfitto

è l’ex Preside della Facoltà di Medicina

del Sant’Andrea Vincenzo Ziparo, uomo

di punta della sinistra medico-intellet-

tuale mentre, la figlia della “onnipotente

e onnipresente” Dott.ssa Elda Melara-

gno, è stata sacrificata sull’altare di

Mario Falconi per antichi e forti rapporti

“trasversali”. A Roma, quando uno è

sconfitto com’è stato per Mario Falconi,

si dice che è stato “asfaltato”. Nel pro-

gramma della lista vincente sono stati in-

seriti dieci punti fondamentali. Fra

questi dieci punti spicca il contrastare il

blocco del turn over nella Regione Lazio

con uno stop all’abuso del precariato, in

tal modo favorendo l’inserimento dei

giovani medici dimenticati e sfruttati

dalle attuali normative. Favorire anche

la semplificazione delle procedure per

l’autorizzazione all’apertura degli studi

mono e pluri specialistici e degli ambu-

latori tanto necessari alla sanità territo-

riale. I medici di Roma e Provincia, che

va ricordato, costituiscono l’ordine più

grande d’Europa, intendono difendere

l’atto medico come certezza giuridica.

Quanti impegni attendono ora la lista

“Indipendenza e Identità Professionale”

che ha vinto con precisi obiettivi sbara-

gliando tutto e tutti, dimostrando che i

medici di Roma e Provincia hanno vo-

luto voltare definitivamente pagina assu-

mendosi la responsabilità di affidare

totalmente in mano al binomio Lala-

Lavra il futuro di una categoria che si

trova in competizione ormai atavica con

la Regione Lazio e le sue scelte. L’ordine

dei medici si scontrerà con il presidente

della Regione Lazio Zingaretti che vuole

affidare reparti ospedalieri non più a me-

dici ma bensì a infermieri, umiliando e

declassando la figura e la professionalità

della categoria. Il Corvo

Ordine dei Medici: è finita un’eraSta arrivando il “modello Lazio”

se non funziona siamo rovinatia pagina 10 e 11a pagina 10 e 11Sta arrivando il “modello Lazio”

se non funziona siamo rovinati

Il CORRIERE DIROMA

Ci volevano i milanesi a dare la sveglia. Il problemadelle occupazioni di case ce l'hanno anche loro anchese le dinamiche sono diverse rispetto al quadrantecapitolino. E diversa è la reazione della città, del-l'opinione pubblica, dei media, a giudicare dai pagi-

noni dedicati dal Corriere della Sera. Ma quel che conta, in questocontesto è il messaggio. Chiaro,netto e pragmatico. Viene da un mi-nistro Lupi, ed è stato doppiato dal ministro dell'Interno Alfano.Si deve intervenire in modo deciso e strutturale. Chi occupa com-mette un reato, e Lupi lancia un richiamo forte ai prefetti: usino ipoteri che la legge loro attribuisce e comincino almeno con staccarele utenze. Luce, acqua, gas, che le amministrazioni comunali pa-gano con i soldi dei cittadini, legalizzando di fatto una illegalitàacclarata. E' l'uovo di colombo, isolare gli occupanti, rendere lorodifficile resistere nei fortini assediati. Perché di questo si tratta. C'èuna legge, la n.80 in vigore dallo scorso maggio, prevede in modo

chiaro che chiunque abusivamente occupi un immobile non possapretendere la residenza né l'allaccio ai servizi, luce-acqua-gas, ap-punto. La stessa legge dà poi risorse a Comuni e Regioni per aiutarel'inquilino regolare che non riesce a pagare l'affitto. Detto questo èchiaro che non si può violare la proprietà privata occupando unacasa. Si tratta di un reato che va perseguito. Seguirà il prefetto diMilano l'indicazione del ministro Lupi? Alfano varerà provvedi-menti efficaci? E a Roma che farà il prefetto Pecoraro? Da questopunto di vista, si sa, la capitale sembra essere un porto franco. Nonsi tratta di sgomberare appartamenti e palazzine, si tratta di con-trapporsi ad un fenomeno che ha dimensioni rilevanti e che affondala sue radici nel passato di giunta lontane. Rutelli e Veltroni ave-vano strane idee in proposito e hanno finito per consegnare di fattoai Movimenti per la casa - fortissimi anche politicamente con gliappoggi della sinistra estrema - interi edifici appartenenti a entipubblici, come il palazzone di Porta Pia, ad esempio, o la ex ca-

serma all'Ostiense. O il palazzo a San Giovanni dove la madre ma-rocchina impazzita ha fatto strage della sua famiglia. Sono decinele occupazioni consolidate a Roma, alcune reggono ormai da do-dici, tredici anni. Sono diventate aree franche, off limits per vigiliurbani e assistenti sociali. Sono blindate, con sentinelle aggressivee ospitano sotto la attenta regia dei Movimenti (per i quali tuttoquesto è diventato lavoro) una variegata popolazione multietnicae dalle incerte posizioni con la legge italiana. Veltroni si è assicuratoche avessero tutte le utenze allacciate, ci sono antenne satellitaridappertutto e anche cassette per le lettere. Una illegalità legalizzataappunto. Tollerata e subita. Vicinissimo, contiguo ai gestori di que-sto mondo parallelo è il vice sindaco Nieri, come è noto intercettatomentre dava ad uno dei capi delle "dritte" per far fronte ad unosgombero della polizia. Si può chiedere ai cittadini normali di ri-spettare le leggi quando si tollera tutto questo? Proviamo a staccarele utente e vediamo l'effetto che fa.

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SE ALBERTO DA GIUSSANO SI ALLEA CON GIULIO CESARESCENARI

I l sindaco di Roma Igna-zio Marino è riuscito inun'impresa che nem-meno al suo predeces-sore, Gianni Alemanno

e a Renata Polverini, ex presi-dente della Regione Lazio, erariuscita: portare la Lega Nord aRoma, ancor meglio nel Consi-glio comunale e nei municipali.D’altronde che tra Roma e ilCarroccio un’unione fosse pos-sibile se ne erano accorti ancheAlemanno e Polverini, quandonel 2010 provarono a sdoga-nare Alberto Da Giussano nellaCapitale. Lo fecero a colpi di po-lenta e coda alla vaccinare a piazzaMontecitorio, con l’ex governa-trice che imboccava il Senatùr. Un <pranzodella pace>, si era detto, fra la Capitale eBossi, dopo le polemiche sulla frase del lea-der della Lega: «Sono porci questi ro-mani». Alle scorse Europee il Carroccio capì cheCentro Italia aveva margine di vittoria e cosìcandidò Mario Borghezio. Era un’impresadi quelle impossibili: convincere i romani avotare Lega Nord e Mario Borghezio. EMiracolo fu. Borghezio portò a casa, meritoanche dell’appoggio di Casa Pound, 5.837preferenze.Qui però il merito (o l'incompetenza poli-tica), più che della Lega è proprio del primocittadino. Il chirurgo in bicicletta con la suapolitica di accoglienza, per molti esagerata,nei confronti dei rom e immigrati, ai dannidei cittadini, con spese del bilancio comu-nale rivolte ai nomadi anziché al welfaredegli storici residenti, non ha fatto altro checompattare quei sentimenti di destra, ri-spetto della legalità, l'ordine pubblico, dipolitica a favore delle famiglie italiane, so-piti da un berlusconismo diffuso, che lostesso partito di Giorgia Meloni, Fratelli diItalia, non è riuscito a tirar fuori.La Lega però ci ha visto più lungo ed ha af-fidato la mission di colonizzare Roma etutto il centrosud, con un nuovo progetto“La lega dei popoli”, al senatore RaffaeleVolpi. Al parlamentare leghista Matteo Sal-vini, segretario della LegaNord - che del"Prima gli italiani" ha fatto il suo slogan evessillo politico - ha affidato il progetto diun partito gemello al Carroccio, la Lega hatutte le carte in regola per guadagnare con-sensi anche tra le rive Der bionno Tevere.Ed infatti in Consiglio comunale ha già tro-vato i primi convinti proseliti. Marco Poma-rici, consigliere del Nuovo Centrodestra, hagià mollato il partito di Angelino Alfano, so-stiene di avere più argomenti in comunecon Salvini che non con il leader di Ncd.Transfughi anche nei municipi che si sonogià schierati con Salvini: Luca Aubert e Si-mona Baldassarre del I municipio. DanieleGiannini, Raimondo Fabbri e MariaGemma Di Trocchio, consiglieri del XIIIMunicipio Roma Aurelio. Non è improba-bile che nei prossimi mesi la lista si allar-gherà ad altri esponenti politici romani stufidella deriva buonista che anche in Campi-doglio è stata intrapresa . Sveva Belviso, ca-pogruppo del Nuovocentro destra inCampidoglio già ad ottobre aveva mollatola formazione alfaniana per fondare un pro-prio partito “L'Altra destra”, le ragioni dellafuga sono chiare: riuscire a salvare la ghirbain vista del rinnovo del consiglio comunaledel 2017. Bisogna, devono aver pensato glialfaniani, cominciare ad ascoltare la panciadella città a rischio esplosione sull'orlo del-

l'intolleranza razziale. Insedia-menti rom sulle pendici diMonte Mario a due passi dallaprocura, accampamenti sottoCastel Sant’Angelo, insistentiquestuanti che fanno da corredoai monumenti o nelle zone com-merciali della città, bande di zin-gare che impongono il pizzo achiunque voglia prendere un bi-glietto della metropolitana daidistributori automatici chefanno il verso ai parcheggiatoriabusivi extracomunitari delLungotevere. E ancora: il parcoFluviale del Tevere, bonificato asinghiozzo dall’ex sindaco Wal-

ter Veltroni nel 2004, oggi è tra-sformato in un bivacco e latrina

per una cinquantina di stranieri, per lo piùrom, con tende da campeggio, brande, fri-goriferi e refurtiva di vario genere. Stradesudice, cassonetti debordanti, scuole disa-strate, tagli alle linee degli autobus. Questo è lo spettacolo che i romani devonosopportare ogni giorno grazie al sindacoMarino. E allora accantonata l’idea di“Roma-Ladrona”, e con la nascita invecedella “La lega dei popoli”, la Capitale e laPadania si sono trovate improvvisamentecosì distanti eppure così vicine. La speranzaè che la “Festa dei popoli” Padani non sisvolga a Roma, con l'acqua del Tevere pre-levata con un'ampolla. In tal caso “tanti au-guri e in bocca al vibrione”.

Svolta leghista per la CapitaleOrdine e pulizia nell’urna

Marino, tralasciando i romani e la gestione della città, è riuscito a creare un “gruppo” Lega Nord in Campidoglio. La svolta

nordista nella Roma Ladrona è stata facilitata dal disinteressedella giunta per i cittadini, che sono stufi di assistere al saccheggio

della città e all'occupazione senza confini di abusivi e lestofantidi Leonardo Giocoli

CHI SALEdall’alto Giuseppe Pecoraro,Fabrizio Santorie Luca Gramazio

CHI SCENDEdal basso Marta Leonori,Sabrina Alfonsie Raffaele Clemente

ORSINO

P della

I cattivi continuano a vincere,quanta nostalgiadi una vera opposizione

il

Scippi e parcheggi, il dop-pio incubo del Tridente,ci pensa qualcuno? Gli

assessori Marta Leonori eGuido Improta hanno fatto ilpasticcio di blindare quell'areadel centro, i romani si arran-gino. Responsabilità anche delminisindaco Sabrina Alfonsi?Certamente, i commercianti ei residenti erano divisi ma com-plessivamente perplessi, chi

sbaglia deve pagare. E' scaduta la normaanti-bevute, rischio movida fino all'estateprossima? I responsabili sono sempre glistessi. Via Cola di Rienzo, sabato mat-tina, è la solita sequenza di macchine indoppia fila e di furgoni degli ambulantisulle strisce blue in mezzo alla strada. Ivigili ci sono, cinque tutti insieme, chiac-chierano sorridenti, chissà qual è il lorocompito, in quel momento. Ma il coman-dante Raffaele Clemente ha smesso ditwittare orgoglioso. Se le cose non fun-zionano è colpa sua. Il prefetto Giu-

seppe Pecoraro ha tirato fuori gli artiglie ha bloccato il sindaco pro-matrimonigay, era ora. Ora blocchi anche le occu-pazioni, i cortei e tutto quello che può. IlPd non sa fare altro che cambiare il ca-pogruppo in Campidoglio se non puòcambiare il sindaco. Ma la Tempestacosa può garantire di più? Panecaldo,Cosentino e gli altri aspettano Godot. Igrillini in Campidoglio si danno da fare,mozioni su mozioni, denunce su de-nunce. Ma non escono dal guscio, non sipuò dire che De Vito sia popolare in città.Non lo è (ancora) neanche Marchini, an-cora incerto sulla sua posizione di leaderdi centrodestra-sinistra. Il presidente delconsiglio regionale Daniele Leodori siraddoppia lo staff, Zingaretti ripesca dalmucchio il suo ex avversario Sergio Mar-chi (ex Alemanno-Polverini) e lo mette avice direttore dell'Arpa: cosa c'è sotto?Inutilmente si sbracciano i vari FabrizioSantori, Luca Gramazio, Antonello Au-rigemma, troppo poco per una vera op-posizione.

PRIMO PIANOIlCORRIEREDIROMA giovedì 6 novembre 2014 pagina 2

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PRIMO PIANO IlCORRIEREDIROMAgiovedì 6 novembre 2014 pagina 3

CON LA BENEDIZIONE DI TAJANI, UNICO AUTOREVOLE PUNTO DI RIFERIMENTO DEL CENTRO DESTRA. MA SARÀ UNA LUNGA RINCORSA

In politica, come in ogni altrocampo dove c’è concorrenzadi affari come di idee, la re-gola “numero uno” è la piùbanale che ci possa essere:

occupare gli spazi vuoti. E’ così dasempre, lo era quando gli europei co-lonizzarono i nuovi mondi che anda-vano via via scoprendo, unabandierina qui e una là sui posti con-siderati più appetibili. Fatti i dovuticambiamenti, questo è proprio ciòcui stiamo assistendo oggi nella no-stra città, sul piano politico. Davantialla vastissima maggioranza di centrosinistra che si va sgretolando, c’è chigià sta lanciando delle “opa”, cioèdelle offerte di pubblico acquistocome in Borsa, sugli strati sociali chehanno portato in Campidoglio Igna-zio Marino e che potrebbero ora ri-generare l’attuale opposizionetrasformandola nella prossima mag-gioranza. E poiché la maggioranza at-tuale, quella che si sta sfaldando è dicentrosinistra, è logico che a “faremovimento” siano personalità delcentrodestra. Perché una cosa evi-dente: in politica, come in natura,nulla si crea o si distrugge, ma tutto sitrasforma.La nebbia attorno al risiko che si va

delineando si è dissolta in questi ul-timi giorni per iniziativa di due deipossibili strateghi e/o protagonisti diquella che potrebbe essere una nuovastagione politica per la Capitale:Alfio Marchini e Antonio Tajani. Iquali, guardando al desolante spetta-colo di rovine lasciato nel centrode-stra laziale e capitolino da GianniAlemann in Campidoglio, e RenataPolverini in Regione, e preso tacita-mente atto del passo indietro, almenosul piano capitolino, di Silvio Berlu-sconi, paiono intenzionati a proporreal corpo elettorale, quando sarà ilmomento, un rassemblement delleforze moderate due punto zero. Perun ritorno alle origini (l’Italia “euro-pea” promessa vent’anni fa da Berlu-sconi) guidato non da “parvenu”della politica ma da persone che so-stengono di saper coniugare manage-rialità e attenzione al sociale, così dapoter gestire a beneficio della comu-

nità le linee di politicaeconomica che ormaivengono decise a Bru-xelles.Rileggiamole, allora, ledichiarazioni –elo-quente segnale di di-sponibilità aconfrontarsi per poigovernare insieme –dell’ex candidato a sin-daco di Roma che inmeno di tre mesi erariuscito a conquistare il10% dei consensi con-tro quell’Ignazio Ma-rino che oggi pare allosbando, e del procon-sole di Berlusconi inEuropa. “Certamente – Marchinidixit – scenderò in campo e mi rivol-gerò a tutti coloro che oggi non si ri-conoscono in questa gestioneconfusa e ben al di sotto delle peg-giori aspettative. Ma non sarà un solouomo al comando. Immagino la mi-gliore squadra possibile di donne euomini uniti da una visione comunee mossi dalla feroce determinazionedi restituire a Roma la grandezza chele spetta. Abbiamo dimostrato di direla verità, di avere idee chiare, di essereliberi e non ci hanno comprato conpoltrone o prebende. Quella conRoma e i romani è solo l’inizio di unabellissima storia d’amore”. Autocan-didatura subito benedetta da Tajani,rimasto il punto di riferimento deiberlusconiani. “Il problema –le sueparole - non è sostituire Marino mafar sognare la gente. Ora la Capitalepotrebbe puntare su un esponentedella società civile, fuori dai partiti.Penso ad Alfio Marchini, ad esem-pio”. Sul tavolo ci sono anche altrinomi. Ma in “pole” c’è lui, l’erededella dinastia di palazzinari-impren-ditori, Marchini.Il quale, approfittando della deci-

sione del sindaco della Capitale ditrascrivere – contro la legge - in Cam-pidoglio le nozze gay contratte al-l’estero, ha detto chiaramente diessere a favore delle unioni civili maha messo dei paletti “in quanto cri-stiano”. “Quello di Marino – ha accu-sato Marchini - è solo un espedienteper guadagnare spazi mediatici e co-prire l’incapacità di gestire la nostracittà ormai vicina al collasso. La spet-tacolarizzazione messa in scena nonaiuta la legittima battaglia di molti ro-mani sul Registro delle Unioni civili”.E ancora: “Quale via avrebbe indi-cato oggi Gesù Cristo al proprio po-polo di fronte a questi temi? Questala domanda che noi cattolici dob-biamo porci. Il Cristo è anche una fi-gura storica e reale, non una lontanaimmagine ideale. Ebbene non me loimmagino rifiutare a una coppia lapossibilità di condividere i loro diritticivici solo perché “colpevoli” diamare una persona dello stesso sesso.E’ l’amore che deve essere sempre tu-telato. Cosa differente è il matrimo-nio che per noi cristiani dovrebbeavere una dimensione eterna”. Unaposizione che coincide con quella del

centrodestra.I due hanno vi-sioni similianche, e soprat-tutto, sulla crisie c o n o m i c a .“Senza crescita– afferma Mar-chini – i conti diRoma Capitalenon sarannomai in ordine,Bisogna avere ilcoraggio di sfo-rare il patto distabilità e tor-nare ad inve-stire. Leaziende e le fa-

miglie sono al collasso. La priorità èrimettere i soldi in tasca alla gente efar ripartire l’economia. Stiamo solocomprando tempo al fallimento diRoma. Idem per l’Italia”. Per l’im-prenditore si devono usare “i 200 mi-lioni di sforamento del patto “unamanutenzione straordinaria dellacittà, a partire dalle strade” per mi-gliorare la quotidianità dei romanima anche mettere in moto “uno stra-ordinario e rapido volano per la ri-presa economica”. Tajani è d’accordo.Per esempio, dice, “a Roma serve unpiano per ristrutturare il centro sto-rico, con i privati, che permetterebbedi rilanciare l'economia e valorizzarela città. Serve una grande campagnacontro l'abusivismo per salvaguardareil commercio e serve la realizzazionedi un polo industriale hi-tech, non in-quinante e capace di valorizzare le ri-sorse del nostro territorio. Le risorsesi possono trovare privatizzando iservizi locali coinvolgendo i privaticon project bond cittadini, ai qualipotrebbero partecipare anche i fondiprevidenziali”.Su queste premesse, un’intesa non

sembra illogica. Marchini prima delle

EDITORIALE

Marchini scalda i motori,Fate largo, Roma la salvo io ultime elezioni comunali aveva detto

“no” al centrodestra perché, data lapresenza ingombrante di Berlusconi,pensava di potersi imporre, in poli-tica, soprattutto schierandosi nel cen-trosinistra, come riformatore. Questastrada, ora che Matteo Renzi “il Rot-tamatore” è il leader del Pd, gli èormai preclusa. Più logico quindi perMarchini rimanere nel centrodestra,dove il carisma di un capitalista comelui attira ancora, magari con l’obiet-tivo di diventare il …Renzi del cen-trodestra. Alfio jr, è si il nipote di unimprenditore comunista (per cui lasinistra lo avrebbe accolto volentieri)ma è anche , direttamente e indiret-tamente, un pezzo autentico di capi-talismo italiano della prima e secondaRepubblica e, se ci sarà, della terza.Ha avuto i primi tre figli da AllegraGiuliana Ricci, che è la secondoge-nita di Franca Ferruzzi, cognata diRaul Gardini. La sorella di Alfio, Fe-derica, ha sposato Guido Barilla. E,personalmente, ha molti affari in co-mune con Caltaginone: nella Cemen-tir, nella società di call-center E-caree nel campus Biomedico di Trigoria,che vuol dire Opus Dei. Senza di-menticare gli ottimi rapporti nel Pd(è socio fondatore di Italiani Euro-pei) e con il mondo delle banche (daGeronzi a Giampiero Nattino, da Pas-sera a Romiti, a Maranghi).Una rete di contatti che può essereutilissima per pretendere un ruolo diprimo piano, in politica, non solo aparole ma anche con fatti concreti.Non è un caso se il Messaggero, re-centemente, ha scritto che l’estatescorsa Alfio jr sarebbe volato piùvolte negli Stati Uniti per stringere ac-cordi con i principali fondi di investi-mento americani. Con l’idea diportarli nella Capitale –qualora di-ventasse sindaco - per investire inopere di riqualificazione e riconver-sione nell’immobiliare di medio ter-mine, linea già anticipata nellacampagna elettorale di un anno emezzo. E che viene vista come unavera manna da un centrodestra che aRoma, del resto, non ha alcun altronome di spicco cui attaccarsi per risa-lire la corrente.

di Carlo Rebecchi

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LA DISFATTA DEL TRASPORTO PUBBLICO NELLA CAPITALEL’ARGOMENTO DEL GIORNO

Colpita e affondata, Atac addio?

“La prima qualitàche si misurain una grandemetropoli ri-guarda l’effi-

cienza e l’efficacia del trasportopubblico. I romani conoscono benis-simo le tante, troppe inefficienze delsistema della mobilità di Roma. Noivogliamo cambiare tutto”. Questoscriveva Ignazio Marino nella prima-vera del 2013 da candidato sindacodel centrosinistra. A un anno dallasua elezione, cimentarsi con il giocodelle differenze è un esercizio chenon porta i risultati sperati. Perché ilservizio di TPL non sembra miglio-rato. I dati: meno 20% delle corse, lametà dei mezzi in officina, 90 milionidi chilometri in meno rispetto a uncontratto che ne contava 126 mi-lioni. Ma, soprattutto, conti pigno-rati. E soldi extra che non arrivanomai, cercando di salvare il salvabileper un’azienda, l’Atac, che conta 1,6miliardi di debito strutturale e un de-ficit che, solo lo scorso anno, si atte-stava su 219 milioni di euro.Soluzioni? Procedura di mobilità peroltre 300 lavoratori, guerra promessaai ‘portoghesi’, coloro che non pa-gano il biglietto, aumento degli ab-bonamenti annuali e mensili.“Pianificazione non coordinata tra idiversi ambiti (metropolitana, bus,ferrovie regionali), carente gestionedelle risorse, integrazione tra ilmezzo privato e quello statale”, spie-gava ancora a pagina 8 l’allora chi-rurgo-senatore nel suo manifesto‘Roma è vita’. La risposta per il Ma-rino che sognava il Campidoglio erala cura del ferro. Sulla bocca di tutti,ma sempre al palo nel corso deglianni. ‘Il marziano’, come lo chiamavalo sfidante Alemanno, consapevoledella riduzione dei capitali, propo-neva “opere e interventi di minoreentità per tornare a connettere iquartieri, portare il collegamento inzone poco servite, favorire l’accessoai nodi di scambio e migliorare gli

standard delle dotazioni esistenti”.Basta parlare con i romani, o fare unasemplice rassegna stampa di questimesi, per rendersi conto che quantopromesso è rimasto sulla carta. Al-meno in parte, soprattutto quella cheriguarda l’incremento del servizio ela razionalizzazione degli sprechi.Partiamo dal primo punto. “Metterein circolo tutti i tram, perché dispo-niamo di 166 veicoli ma il pro-gramma attuale nei giorni diesercizio è strutturato su 90 mezzi”,spiegava ancora il professor Marino.La soluzione si chiama “manuten-zione straordinaria”. Peccato che seper quella ordinaria si doppiano lespese delle altre grandi città, diventadifficile pensare ad interventi extra.I fatti, in effetti, hanno dimostrato ilcontrario. Nella seconda estate sulgradino più alto di palazzo Senato-rio, ha dovuto fare i conti con la metàferma in officina perché non erastato effettuato il controllo ordina-rio: niente aria condizionata, impos-sibile far girare autobus in cui latemperatura superava i 40 gradi.

SERVONO SOLDIQuelli che il bilancio 2013 di Atac di-mostra come siano solo un miraggio.Il piano di rientro del Comune, an-còra di salvataggio per le casse capito-line, doveva servire per sbloccare lasituazione. La cifra, invece, è metà diquella sperata dall’amministrazione.Con il pressing alla Regione Lazio chenon può sortire gli effetti sperati. Ilgovernatore Zingaretti, infatti, dovràfare i conti con 800 milioni di taglidallo Stato, decisi dal premier Renzinel Documento di economia e fi-nanza. Difficile pensare che arrivinoi cento milioni che servono per tenerein piedi la ditta. Così come gli extra-costi per le funzioni da Capitale e i fi-nanziamenti per il tpl dal governocentrale sono del tutto insufficienti.Per questo la razionalizzazione dellelinee si trasforma in un intervento la-crime e sangue per l’utenza: corsecancellate su tutto il territorio, busnotturni che perdono un tragitto su 5(in una metropoli dove la subwaychiude alle 23.30 durante la settimanae all’1.30 nei weekend).

Il futuro di Atac si gioca sempreanche su un altro punto essenziale:la sforbiciata di 498 dipendenti,dopo la mobilità estiva, tutti autisti eprecari. Risultato? Altri 20 milioni dichilometri in meno. Oltre 50 milionidi euro risparmiati, assicurano l’adDanilo Broggi e l’assessore alla Mo-bilità Guido Improta, in cui do-vrebbe finire anche il tesoretto chepotrebbe arrivare dall’aumento degliabbonamenti: da 35 a 38,50 per ilmensile, da 250 a 280 quello an-nuale. Soldi che, secondo il piano in-dustriale 2015-2016, dovrebberoservire per gli investimenti. Una cifrache a guardare alcune voci specifichepotrebbe non bastare per salvare lamunicipalizzata di via Prenestina.Oltre 300 milioni il contenzioso conla Pisana, 77 milioni quello conRoma Tpl. Conto da saldare, que-st’ultimo, che ha fatto scattare la pro-cedura di pignoramento dei conticorrenti. E c’è già qualche autistache lamenta come alcune card per ilgasolio siano state disattivate.I quasi 400 milioni per il consorzio

Metro C, che si occupa della realiz-zazione della terza linea under-ground capitolina, invece, sonosaltati fuori. Facendo intervenire lamagistratura per le troppe falle in unaccordo tombale, tra Comune e co-struttori, che tale non è. Integrare lereti, come promesso nel manifestopolitico, è a costo zero. Eppure laframmentarietà del servizio non èancora stata superata. E qui non sitratta di soldi, ma di mettere in rela-zione le diverse conoscenze ed esi-genze. Ogni azienda viaggia da sola.Il prolungamento da Ponte Mam-molo a Cinecittà si è perso tra le pro-messe, come i 7 tram. Mentrel’accessibilità alle stazioni è rimastauguale se non peggiorata: è utile leg-gere le cronache cittadine che rac-contano di allagamenti ad ognibomba d’acqua che colpisce Capi-tale.Il futuro sindaco aveva garantito ditrasformare la Roma-Lido in unavera e proprio metropolitana. Quelloche si sa, è un calvario per gli utentie la vendita di treni Caf (ex Metro A)che sono stati prima ristrutturati peruna spesa di oltre 4 milioni di euro epoi rottamati. La ‘Littorina’, che col-lega piazzale Flaminio alla Tuscia,inalterata ai tempi di Mussolini. Percapire la situazione basta una battutadi un operatore: “Te ne devi annà aViterbo co questo? Allora c’hai pro-prio tempo da perdere!” Le corsiepreferenziali sono rimaste nelle pa-role al vento dette durante i comizielettorali.“Programmare la chiusura del-l’anello ferroviario”. Tra ztl, mini epiù estese, e costi proibitivi per lestrisce blu, l’obiettivo del pedonaliz-zatore Marino è quasi centrato. Masenza riuscire a convincere i romania lasciare in garage la propria auto. Ilmotivo è semplice: meglio percor-rere il tragitto casa-lavoro a una ve-locità media di 14 chilometri orari esottoporsi a un salasso, piuttosto cheaspettare autobus che non passano

di Giovanni Santoro

Andatevi a rileggere le promesse del candidato sindaco nella primavera del 2013, c’era tutto quello chesarebbe servito per rendere Roma una città europea. Marino aveva indicato con precisione ricette e terapie.

Nulla è stato fatto, anzi, l’azienda è andata a fondo giorno dopo giorno senza che nessuno intervenisse sul serio. I dati oggi non danno speranza, l’orizzonte è nero. Ci sarebbero un paio di idee, un approccio

di marketing spinto da affiancare ad una finalmente solita strategia di risanamento e a qualche partnershipimportante. Ma non c’è su piazza nemmeno un playmaker autorevole e ispirato, solo tanti aspiranti stregoni

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mai. Eppure per disincentivare l’usodel mezzo privato, le soluzioni leaveva indicate lo stesso chirurgo demnelle 100 pagine del suo manifesto.Raddoppio delle corse, potenzia-mento di alcune linee in forte criti-cità (quelle elencate con l’aggiuntadella tratta per Civitavecchia).Non solo. Si potrebbe pensare a unsistema di tessere per gli sconti. Unpo’ quelli che si praticano nei super-mercati. La stangata fine a se stessa

provoca una rivoluzione. Lo dimo-strano i centauri che si sono trovatidi fronte la chiusura del tridentino.Pensare invece a tariffe dimezzate,dai luoghi di cultura a quelli di svagocome pub e ristoranti, invoglierebbe.In una sorta di “più usi il mezzo pub-blico e meno paghi”. Prezzi giù ancheper chi parcheggia nelle strisce blu,ma solo nei weekend e solo per i cro-nici utilizzatori dei mezzi pubblici.O, per esempio, si potrebbe cercare

un accordo con i tassisti. Ma l’elencoè lungo: negozi e cartolibrerie con-venzionate, anche per rilanciareun’economia in crisi profonda.

ROMA NON È UNA CITTÀ PER LE BICI

Lo confermano i morti, gli incidentiche non si contano e la geografia ur-bana. Così come i veicoli tpl nonsono adatti ad accogliere le personedisabili. E anche se molti bus sono

dotati di apposite pedane, in pochisono dotati di chiave per metterle infunzione. Così come tutti gli assuntidi parentopoli, e non sarebbe diffi-cile scovarli, potrebbero essere man-dati a vestire i panni dei verificatoriper mettere fine alla piaga dell’eva-sione tariffaria.La piaga dolente si chiama però tic-ket. I prezzi per il trasporto pubblico,che coprono il 35% delle spese, sonoi più bassi in assoluto in Europa. Così

come solo nella capitale d’Italia si hala possibilità di parcheggiare gratis,mostrando solo l’abbonamento. Per-ché è soprattutto una questione disoldi. Che sono sempre meno. E che,guardando il def e il bilancio regio-nale, difficilmente arriveranno dopogli sprechi del passato. Per questo ipremi dei dirigenti, come affermavaMarino, dovrebbero essere solo inbase ai risultati raggiunti. Anche se ilprimo vero passo dovrebbe esserequello di rimuovere i super managerche hanno portato a questo punto lamunicipalizzata della mobilità ro-mana. Invece i nomi noti sono an-cora lì, in un anno ne sono statimandati via solo 8 su 55, lasciandonei punti chiave alcune figure arri-vate nell’azienda di via Prenestinadopo l’occupazione manu militaridei post-fascisti, rinvigoriti dalla vit-toria di Alemanno nel 2008.Altra via per la spending review è lacentrale unica per gli appalti, per direbasta agli affidamenti diretti. “Ge-stione operativa – scriveva ancora ilfuturo inquilino del Campidoglio –per riportare ordine e trasparenza”.Di tutto questo resta l’inchiostro su100 pagine. E i pugni battuti sul ta-volo per ottenere ciò che non arri-verà. Per i cittadini lo sfratto dallestrade del centro, le stangate tariffa-rie e nessuna alternativa. Che il sin-daco chiama mezzo pubblico, madalle vie della capitale rischia di di-ventare un animale in via d’estin-zione.

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CRONACHE IlCORRIEREDIROMAgiovedì 6 novembre 2014 pagina 7

R oma va a fondo, l'ammini-strazione è confusa, inca-pace di far fronte ai milleproblemi, alle mille emer-genze. Un pasticcio come

quello dell'Atac toglie lucidità, ma non èun'attenuante. Il sindaco Marino e i suoiassessori non ascoltano nessuno, tanto-meno le categorie produttive. Emblema-tico il non-dialogo con gli esercenti.Devono prendere gli schiaffi senza rea-gire. Ne parliamo con Clemente Quaglia,ristoratore (Da Clemente alla Maddalena,a due passi dal Pantheon) uno dei consi-glieri più attivi e determinati dell'Esecu-tivo di AssoEsercenti

Le avete provate tutte, le proteste,la disponibilità alla trattativa,niente. Ma voi dovete lavorare,siete il sistema, tenete in piedi lacittà, non potere crollare. Vedevie d'uscita?

La via d’uscita è nel dialogo, dobbiamocontinuare a provarci. C’è stata una ti-mida apertura, ci sarà un’incontro conl’assessore Leonori e i dirigenti del Co-mune alla ricerca di un punto di incontro.Ma abbiamo bisogno di chiarezza, di re-gole certe per tutti. E’ un discorso che

vale per tutti, finchèle regole le sc ivonoi burocrati senzaascoltare e recepirele problematiche ele posizioni di chi la-vora sul campo, dichi produce, non siva né avanti né in-dietro. L’ammini-strazione comunalenon è un avversario,è un interlocutore,possiamo renderciutili, possiamo aiu-tare la città. Sceltecondivise, è soloquestione di dialogo

V i a b i l i t à ,guerra dei tavolini, decoro ur-bano, tridentino pedonalizzato,abusivismo? Avete una ricetta perognuno di questi problemi?

Assolutamente sì. Abbiamo mille solu-zioni in tasca. Il nostro problema princi-pale è l’abusivismo, guardiamoci attorno,in tutta Italia c’è questa emergenza. L’as-sessore Leonori mi ha confermato che hacontattato il Comune di Venezia per co-noscere le modalità della loro azione di

contrasto. Ser-vono azioni co-muni per stroncarecerti fenomeni. Inlaguna affrontanola questione tavo-lini in un modo di-verso, anche pergli abusivi cercanodelle strategie vin-centi. Le regole ele misure per ilcommercio e il de-coro devono valeper tutti e dovun-que. Ma ci devonoascoltare. Per il tri-

dentino pedonaliz-zato non è

accaduto. Non si può blindare il centro diRoma, un ‘area così vasta non può esseredelimitata con il filo spinato. I commer-cianti, gli esercenti ne stanno soffrendotroppo. Vale la pena?

Non pensa che dovreste passareal contrattacco e andare avantiper conto vostro, autogovernan-dovi e autoregolandovi, facendodelle proposte di soluzioni deiproblemi, punto per punto. emer-

genza per emergenza? Potere oc-cuparvi voi in toto della sicu-rezza, del decoro?

Diciamo che siamo propensi a fare la no-stra parte, vogliamo collaborare e farci ca-rico di alcuni problemi nella misura in cuil’Amministrazione è disposta a dialogarecon noi. Possiamo pulire, vigilare, garan-tire una situazione generale che porti be-nefici a tutti. Il turista deve avere di fronteuna realtà omogenea e positiva, tutto ilmondo deve vedere una città ospitale, or-dinata e pulita.

L'ultima stupidaggine, l'ordi-nanza scaduta sulla movida. L'al-col libero fino alle tre di notte. Unnuovo provvedimento non primadi gennaio, Ma lo sapevano datempo, perché non hanno provve-duto? E voi cosa proponete?

Torno al discorso iniziale., Regole certe,e rispetto delle medesime. Non tocca anoi gestire sicurezza e ordine pubblico. Lemisure vanno concertare con le categorieproduttive che lavorano di notte. Ordinee garanzie. Se si deve chiudere alle due sichiude, se si prolunga si prolunga. Ci di-cano cosa dobbiamo fare e si preoccupinodel resto. Ordine pubblico, sicurezza, de-coro.

PARLA CLEMENTE QUAGLIA, RISTORATORE, MEMBRO DELL'ESECUTIVO DI ASSOESERCENTIL'INTERVISTA

Chiediamo dialogo e regole certedi Marina Nosi

“Chiediamo all'Amministrazione chiarezza e scelte condivise, il Comune non è un avversario ma un interlocutore. Abbiamo dei problemipesanti, l'abusivismo, il decoro, siamo pronti a collaborare e a fare la nostra parte. Ma devono ascoltarci. E fin qui non è avvenuto”

Clemente Quaglia con Bruno Vespa

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CRONACHEIlCORRIEREDIROMAgiovedì 6 novembre 2014 pagina 8

PARLA IL PRESIDENTE DI COLDIRETTI LAZIO, DAVID GRANIERIL’INTERVISTA

“Piano casa, soddisfatti solo a metàla questione parchi è ancora aperta”

Dopo una lunga mara-tona notturna, alle 5del mattino del 31 ot-tobre, è arrivato allaPisana l’ok definitivo

sul “Piano casa”. La principale novitàdi questo provvedimento è la prorogaper altri 2 anni: il precedente (cosid-detto 'Polverini-Ciocchetti'), che a suavolta modificava e prorogava il primoPiano casa sarebbe scaduto, infatti, il31 gennaio 2015, Ci sono dunque an-cora due anni di tempo per presentareai Comuni le domande per amplia-menti di immobili esistenti, demoli-zioni e ricostruzioni, cambi didestinazione d'uso. Tra le modificheapportate alcune riguardano anchenorme che interessano il mondo delleimprese agricole ed a questo propositoabbiamo sentito il presidente di Coldi-retti Lazio, David Granieri.

La nuova legge indirizza inmaniera chiara la pianifica-zione urbanistica e contrastail consumo del suolo. In piùfavorisce l’attività agricola,definendo norme per la tuteladel territorio da colate di ce-mento e saccheggi che deva-stano il territorio. Cosa nepensa Coldiretti?

Siamo molto soddisfatti. È importanteaver introdotto l’utilizzo del PUA(Piano di Utilizzazione Aziendale) perconsentire agli imprenditori agricoli dipoter demolire, costruire, accorpare erifunzionalizzare senza cambio di de-stinazione il tessuto edilizio esistentenel fondo agricolo.

Un risultato che attendevateda tempo…Soddisfatti?

L’Organizzazione che presiedo ed io

personalmente siamo impegnati daoltre un anno in un continuo con-fronto con la Regione su temi che tu-telano la competitività ed il rilancio

delle imprese agricole del Lazio. Sod-disfatti solo in parte. Rimane ancorada affrontare la questione relativa al-l’utilizzo permanente del PUA comestrumento di intervento nelle aree agri-cole che si trovano nei Parchi e nelleRiserve regionali che inglobano la granparte del territorio agricolo. In talsenso è fondamentale procedere infretta e insieme approvare i piani di as-setto dei Parchi che vogliamo coerenticon le attività produttive agricole delterritorio e non solo scritti sulla cartain maniera formale. Oggi la legge re-gionale 29/97 prevede la possibilità diutilizzare il PUA quando il Parco sitrova in regime di salvaguardia e invecenega questa possibilità quando vieneapprovato il piano di assetto del Parco.Coldiretti Lazio chiede che questa as-surda limitazione venga superata mo-

dificando gli articoli 26 e 31 della leggeregionale 29/97. Da oltre 2000 anniagli agricoltori è affidata la manuten-zione e conservazione ambientale e delterritorio. I Parchi Agricoli oggi pos-sono finalmente permettere la soprav-vivenza delle imprese agricole che vioperano. L’utilizzo del PUA ci sembrauna soluzione ottimale, sia per l’effica-cia dello strumento che per la suaesclusività (utilizzabile solo da IAP Im-prenditori Agricoli Professionali).

Il nuovo Piano e sviluppa ilprincipio della multifunzio-nalità in agricoltura…

Sì, favorisce le cosiddette attività con-nesse alla stessa agricoltura come agri-turismo e turismo rurale,trasformazione e vendita diretta di pro-dotti agricoli e, ancora, ristorazione,degustazione di prodotti tipici. Infine

vengono sostenuteanche le attività tera-peutiche- riabilitative:agriasilo, fattorie didat-tiche e sociali, ippotera-pia, ortoterapia,laboratori artistici estrutture museali. Taliattività saranno discipli-nate da un apposito re-golamento approvatodalla giunta regionale. Sidarà poi la possibilità didemolire, ricostruirecon sagoma diversa edelocalizzare all'internodella stessa azienda gliedifici esistenti e con-sentirne la rifunziona-lizzazione per altreattività agricole o perquelle connesse allastessa. Si potrà demoliree ricostruire all’interno

delle aree agricole. Senza aumenti dicubatura, per interventi legati ad atti-vità funzionali e compatibili all’attivitàagricola. E poi un’altra novità: la desti-nazione agricola rimane per sempre enon solo per 10 anni come era previstodalle precedenti norme.

Lei ha parlato dell’urgenza diprocedere ad una revisione diuna zonizzazione. Ci spieghimeglio.

Mi riferivo a quella urbanistica ed inparticolare alle “Zone A” che rappre-sentano un tessuto imprenditorialeagricolo rilevante. Occorre mettercimano velocemente dal momento cheè proprio in queste aree che insistonoattività produttive agricole che vannotutelate in un rapporto equilibrato conl’ambiente e il paesaggio che le cir-conda.

di Giulio Terzi

David Granieri

“È importante aver consentito agli imprenditori di poter demolire, costruire, accorpare e rifunzionalizzare senza cambio di destinazione il tessuto edilizio esistente nel fondo agricolo”. “Rimane da affrontare la questione

relativa all’utilizzo permanente del PUA come strumento di intervento nelle aree che si trovano nei Parchi”

Una delle discussioni politiche piú accese della le-gislatura Zingaretti è quella riguardante l’an-nosa questione dei vitalizi, somme che ognimese vengono versate nei conti degli ex consi-glieri regionali con un costo annuo di piú di 20

milioni, un terzo del bilancio del Consiglio regionale. Il Mo-vimento 5 Stelle, da quando ha reso pubblica la lista dei be-neficiari, è in prima linea in questa “battaglia contro iprivilegi” ed ha presentato una proposta di legge basata su4 punti. Il principale è il divieto di cumulo, ovvero l’impossi-bilitá di sommare, come stanno giá facendo alcuni, piú vi-talizi di differenti istituzioni. Nel Lazio ci sono casi di exsenatori ed ex parlamentari europei che percepisconoanche l’assegno regionale, con una cifra finale che supera

ampiamente i 10.000 euro al mese. Un altro punto su cuiinsistono i grillini e che rappresenta una delle maggiori pre-occupazioni per le casse pubbliche è l’innalzamento del-l’etá “vitaliziabile”, dagli attuali 50 a 66. L’etá è diversa inogni regione, in alcuni casi è legato agli anni di servizio,come in Sardegna dove una fortunata ha iniziato a perce-pirlo a 41 anni. Il M5S Lazio insiste anche su un contributodi solidarietá, previsto dalle leggi nazionali, quantificato nel30%, da applicare a quelli in erogazione mentre per quelliancora non maturati si vorrebbe applicare il passaggio daun sistema retributivo a quello contributivo.Al momento sul tavolo ci sono la proposta dei Cinque Stelle,due di Storace, protagonista di un duello a distanza con Ser-gio Rizzo in merito alla presunta provocatorietá della sua

ultima proposta di legge, depositata gli ultimi giorni di ot-tobre prevedendo l’entrata in vigore il 30 novembre e l’ipo-tesi di un testo che dovrebbe essere presentato dall’Ufficiodi Presidenza nelle prossime settimane. Siamo ben lontanidalla possibilitá di un testo condiviso che possa acconten-tare tutti. E’ evidente dall’imbarazzo con cui quasi tutti af-frontano l’argomento che i vitalizi rappresentano unproblema per amministratori e legiferatori regionali, divisitra volontá popolare e opportunitá politica, con la scure deipossibili ricorsi di chi li considera ancora e nonostante tuttoun diritto acquisito e la difficoltá di spiegare al proprio elet-torato perchè si tagliano gli ospedali e non si toccano i pri-vilegi.

E.F.

QUI PISANA

Non si sblocca l’imbarazzante dibattito sui vitalizi

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LazioLaziola

del

anitàSSNUMERO 32 ANNO LXVII GIOVEDÌ 6 NOVEMBRE 2014

IL CASO IL FATTOÈ sempre più “giallo” sul 118

a pagina 13 a pagina 14

Procreazione assistita , al Pertini si riparte da un sistema blindato

Non lo ha sottolineato an-cora nessuno, sulla cartastampata. Con il voto deigiorni scorsi all’Ordinedei Medici è finita un’era.

Alle elezioni per il triennio 2015-2017 lalista capeggiata dal segretario nazionaledel SUMAI Roberto Lala e dal segretariogenerale della CIMO Giuseppe Lavra, haottenuto infatti 15 seggi su 15 facendo ilpieno anche per quanto riguarda il col-legio dei revisori dei conti e la commis-sione dell’albo degli odontoiatri.L’ultimo candidato della lista “Indipen-denza e Identità Professionale” ha presooltre 750 voti in più del primo della lista“Professionalità e Lavoro Medico” gui-data dall’ex Presidente dell’OrdineMario Falconi, che per un decennio haguidato il più grande ordine professio-nale d’Europa dei medici e degli odon-

toiatri. Con queste elezioni finisce inmodo definitivo lo strapotere che hannoavuto all’interno dell’ordine il binomioANAO-FIMG, che è stato rappresentatoda Falconi, che per ben tre volte, ha gui-dato l’ordine di Roma, subentrando aBenito Melandri. Chi ha realmente sol-lecitato lo sconfitto Mario Falconi a ri-dare vita ad una lista che dovevacontrastare e che nei sogni doveva bat-tere il Presidente uscente Roberto Lala,è sicuramente il palazzo della Regione diVia Rosa Raimondi Garibaldi. L’umi-liante risultato che ha ottenuto l’ex segre-tario regionale del sindacato ANAODonato Antonellis, da sempre legato al“carrozzone” dell’ex assessore alla Sanitàdel Lazio e attuale segretario romano delpartito di Renzi nonché ex senatore Lio-nello Cosentino. L’altro grande sconfittoè l’ex Preside della Facoltà di Medicina

del Sant’Andrea Vincenzo Ziparo, uomodi punta della sinistra medico-intellet-tuale mentre, la figlia della “onnipotentee onnipresente” Dott.ssa Elda Melara-gno, è stata sacrificata sull’altare diMario Falconi per antichi e forti rapporti“trasversali”. A Roma, quando uno èsconfitto com’è stato per Mario Falconi,si dice che è stato “asfaltato”. Nel pro-gramma della lista vincente sono stati in-seriti dieci punti fondamentali. Fraquesti dieci punti spicca il contrastare ilblocco del turn over nella Regione Laziocon uno stop all’abuso del precariato, intal modo favorendo l’inserimento deigiovani medici dimenticati e sfruttatidalle attuali normative. Favorire anchela semplificazione delle procedure perl’autorizzazione all’apertura degli studimono e pluri specialistici e degli ambu-latori tanto necessari alla sanità territo-

riale. I medici di Roma e Provincia, cheva ricordato, costituiscono l’ordine piùgrande d’Europa, intendono difenderel’atto medico come certezza giuridica.Quanti impegni attendono ora la lista“Indipendenza e Identità Professionale”che ha vinto con precisi obiettivi sbara-gliando tutto e tutti, dimostrando che imedici di Roma e Provincia hanno vo-luto voltare definitivamente pagina assu-mendosi la responsabilità di affidaretotalmente in mano al binomio Lala-Lavra il futuro di una categoria che sitrova in competizione ormai atavica conla Regione Lazio e le sue scelte. L’ordinedei medici si scontrerà con il presidentedella Regione Lazio Zingaretti che vuoleaffidare reparti ospedalieri non più a me-dici ma bensì a infermieri, umiliando edeclassando la figura e la professionalitàdella categoria. Il Corvo

Ordine dei Medici: è finita un’era

Sta arrivando il “modello Lazio”se non funziona siamo rovinati

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Sta arrivando il “modello Lazio”se non funziona siamo rovinati

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Laziola delSSanità Lazio PRIMO PIANO giovedì 6 novembre 2014 pagina 10

PRESENTATO DAL GOVERNATORE ZINGARETTI E DAL MINISTRO LORENZINIL FATTO

Sta arrivando il “modello Lazio”se non funziona siamo rovinati

I l governatore Zinga-retti si è pregustato alungo questa uscitateatrale, ha voluto ac-canto a sé il ministro

della salute Lorenzin per con-ferire sacralità all’evento, ac-canto i collaboratori dellacabina di regia e perfino quelsub commissario governativoRenato Botti che per le crona-che è già approdato al mini-stero. In platea i dg delle Asl edegli ospedali, i capigruppo dimaggioranza in Consiglio conil presidente Daniele Leodori ei presidi dei policlinici univer-sitari. C’era da presentare ilmodello Lazio della sanità, unennesimo rimescolamento dicarte,tante parole d’ordine etanti slogan. Speriamo tuttiche funzioni e che Zingarettiabbia ragione, in caso contra-rio l’ennesimo scossone al si-stema non può che mandarlo afondo. Ma vale la pena ripor-tare per intero dichiarazioni,strategie, aggiornamenti. A fu-tura memoria. «Finalmente ilLazio ha una visione nuova delproprio modello sanitario.Dopo 8 anni di tagli che ave-vano destrutturato la rete noioggi abbiamo presentato quicon accanto il ministro dellaSalute il “'nuovo modelloLazio” della sanità». Così ilpresidente della Regione LazioNicola Zingaretti presentandoil decreto 368/14 che riorga-nizza la Rete ospedaliera delLazio. «Al centro - ha spiegato- il concetto che gli ospedalidevono svolgere funzioneospedaliera specializzata pergli acuti e una rete territorialeche nel Lazio non c'era e chestiamo ricostruendo. È moltoimportante perchè vuol direprepararci all'uscita dal com-missariamento non distrug-gendo ma innovando la sanità,non umiliando i territori mariorganizzando la rete. Au-menta la qualità delle cure, au-menterà e si diversificheràl'offerta e i conti torneranno inordine. A dicembre 2015 con-fermiamo l'obiettivo disavanzozero». Nel decreto, oltre allariorganizzazione delle reti del-

l'emergenza (con il rafforza-mento del 118, della cardiolo-gica, dell'ictus, del traumagrave e la rete perinatale)anche un riequilibrio dei postiletto tra Roma e le province:«Vogliamo aggredire la migra-zione dei territori verso Roma,frutto di una desertificazionedell'offerta - ha spiegato Zinga-retti - A Roma ci saranno moltiinvestimenti. Confermiamol'obiettivo di aprire in ogni mu-nicipio gli ambulatori dei me-dici di medicina generale,confermiamo venti case dellaSalute. Non si riduce l'offerta -ha concluso Zingaretti - la sicambia per renderla più effi-cace».

POTENZIATI GLI OSPE-DALI DELLA PROVINCIA,

CAMBIANO RUOLI E FUNZIONI

Un numero maggiore di posti

letto, una nuova funzione per itre ospedali destinati alla chiu-sura (Monterotondo, Subiaco eBracciano) e il reinserimentopieno dei tre pronto soccorsonella rete dell'emergenza re-gionale e destinati a chiudere ibattenti. È quello che prevedeper la sanità pubblica della pro-vincia di Roma il Piano di rior-dino della rete ospedaliera delLazio presentato oggi al mini-stero della Salute dal governa-tore Nicola Zingaretti e dalministro Beatrice Lorenzin. Ilnuovo volto della sanità dellaprovincia di Roma prevede ilpotenziamento delle strutturedi riferimento sul territoriocome quelle di Tivoli e Civita-vecchia. Mentre per l'Asl RomaH il ruolo di capofila è desti-nato al nuovo ospedale dei Ca-stelli, in avanzata fase dicostruzione, con il potenzia-

mento della rete di elisoccorso.Per quanto concerne i postiletto nelle tre Asl se ne recupe-rano complessivamente 47:Roma G (Tivoli-Montero-tondo) più 53 posti letto,Roma F (Civitavecchia-Tibe-rina) più 32 posti letto, mentrenella Roma H si registra un leg-gero decremento di 38 postiletto. Gli ospedali di Montero-tondo, Subiaco e Bracciano,condannati alla chiusura, tor-nano a pieno titolo nel circuitoospedaliero regionale - evi-denza il piano - anche se confunzioni diverse. Subiaco siconfigura come presidio inzona particolarmente disagiatacon un pronto soccorso. I postiletto in totale sono 50. PerBracciano il modulo è lostesso: i posti letto saranno 40.Monterotondo viene configu-rato come ospedale sede di

pronto soccorso e avrà 50 postiletto. Ognuno sarà servito dauna piazzola per l'elisoccorsoche dovrà essere realizzata eoperativa entro il 31 dicembre2015. Crescono anche i postiletto dell'ospedale di Pale-strina (+17) e del Parodi Del-fino a Colleferro (+30). Inosocomi di Tivoli e Civitavec-chia vengono potenziati perposti letto e servizi, rispettva-mente più 43 e 58.

ACCORPAMENTI, FUSIONI, CHIUSURE,

NELLA CAPITALE CAMBIA LA GEOGRAFIA

OSPEDALIERACambia la sanità della Capitale.Le novità, contenute nel Pianodi riordino della rete ospeda-liera del Lazio sono state pre-sentate oggi a Roma dalpresidente della Regione

di Giulio Terzi

Tante parole d’ordine e tanti slogan. Un colossale rimescolamento di carte. Purchè serva. “Al centro - ha spiegato - il concetto che gli ospedali devono svolgere funzione ospedaliera specializzata

per gli acuti e una rete territoriale che nel Lazio non c'era e che stiamo ricostruendo”. “Vogliamo aggredire la migrazione dei territori verso Roma, frutto di una desertificazione dell'offerta”

Page 11: IL CORRIERE DI ROMA - GIOVEDI' 6 NOVEMBRE 2014

Laziola delSSanità LazioPRIMO PIANOgiovedì 6 novembre 2014 pagina 11

L o scrive Il “Corvo” incopertina, mentre Zin-garetti cambia a

modo suo la sanità della ca-pitale e del Lazio l’Ordinedei medici, il più potente enumeroso d’Italia escecompletamente rivoluzio-nato dalle elezioni deigiorni scorsi. La corrente vi-cina a Zingaretti, guidatadall’eterno Falcone, escedalle stanze del potere, ne-anche un posto in consi-glio. Hanno vinto gli altri,guidati da Lala. Hanno vintoquelli che contestano intoto la politica della Giunta.Sarà uno scontro all’ultimosangue.

Lista “INDIPENDENZA E IDENTITÀ PROFESSIONALE

Nome Voti

LALA ROBERTO 3089CAPPELLANO ERNESTO 2884LAVRA GIUSEPPE 2884TOCCHI ADRIANO 2854BERTOLINI CARLO 2824GATTA LUISA 2819QUADRELLI DOMENICO 2800COLISTRA CLAUDIO 2794PATRIZI CRISTINA 2780MAGNANTI MASSIMO 2777TARANTINO UMBERTO 2774DI BIAGI RUGGERO 2761PULCINI IVO 2760COMITO COSIMO 2757SCALISE ROSA MARIA 2753

Lista “PROFESSIONALITÀ E LAVORO MEDICO”

Nome Voti

FALCONI MARIO 2032SOLDATOSTEFANIA 1877FERRARESI MAURIZIO 1866CUSTURERI FILIPPO 1857ANTONELLIS DONATO 1857ZIPARO VINCENZO 1856D’ALBA LUCIA 1844BERNARDO MARIO 1839SCHIANO MARIA MADDALENA 1834IMPEROLI GIUSEPPE 1831MEI MASSIMO 1820LUCÀ FRANCESCO 1812GIANNINI DEBORA 1806PALMA ANTONIO 1795ORCHI GIOVANNI MASSIMO 1749

ORDINE DEI MEDICICambiano gli equilibri

Lazio, Nicola Zingaretti, e dalministro della Salute, BeatriceLorenzin. Entro il 31 ottobre2015 è previsto l'accorpamentodelle Centrali operative Ares118 di Roma Capitale conRoma provincia, con il passag-gio da 7 a 4. La struttura Ge-orge Eastman viene integratastrutturalmente e funzional-mente nell'azienda PoliclinicoUmberto I. Il Pronto soccorso

odontoiatrico mantiene la suaspecificità all'interno del Deadi II livello dell'Umberto I.«Un'incombenza in più sul Po-liclinico che noi accettiamo dibuon grado perché effettiva-mente c'è un problema di ra-zionalizzazione», afferma ildirettore generale DomenicoAlessio. Il Piano prevede ancheche la struttura del Nuovo Re-gina Margherita venga ricon-

vertita in Casa della Salute.L'azienda ospedaliera San Fi-lippo Neri viene trasformata inpresidio ospedaliero della AslRoma E, mantenendo il ruolodi Dea di I livello. Si prevedel'apertura dell'Oncoematolo-gia nell'azienda ospedalieraSan Giovanni Addolorata e lachiusura dell'Unità operativadi oncologia del Sant'Eugeniocon trasferimento del relativo

personale. Viene anche disatti-vata al Pertini l'Unità operativadi neurochirurgia, con conte-stuale trasferimento del perso-nale al San GiovanniAddolorata. Tra le chiusure c'èanche quella della chirurgiaplastica con contestuale trasfe-rimento del personale al SanCamillo. Nel polo ospedalieroSant'Eugenio-Cto viene man-tenuta l'Unità spinale unipo-

lare con l'incremento dei postiletto da 16 a 32, viene creataun'area di terapia intensiva de-dicata al ricovero delle mielo-lesioni e un reparto diriabilitazione post acuzie. In-fine è incrementata l'offerta diposti letto, immediatamente at-tivabili, presso il PoliclinicoTor Vergata, anche in previ-sione della realizzazione delDea di II livello.

L'iniziativa, promossa da Villa Stuart Sport Clinic in collaborazione con FIFAe LND, mira ad individuare e contrastare le principali patologie a carico delcalciatore quali distorsione del ginocchio, lesioni cartilaginee, lesioni lega-mentose, tendinopatie, strappi, Sport's Hernia e discopatie, soltanto per ci-tarne alcune. Cultura della prevenzione e diagnosi precoce, il progettolanciato dal Centro Medico di Eccellenza FIFA di Via Trionfale costituisceun'importante ricerca scientifica: il lavoro dei medici della clinica romanaservirà a fornire una casistica molto vasta sui disturbi legati alle patologieche affliggono i calciatori.

Dr.ssa Cerulli, ci illustri proposti e peculiarità del progetto “Patologiedel Calciatore”.“L'iniziativa, promossa da Villa Stuart Sport Clinic in collaborazione conFIFA e LND, è volta a contrastare le diverse patologie che affliggono il cal-ciatore. Previo appuntamento telefonico (Tel. 06. 35528433), i calciatori con sindrome do-lorosa potranno recarsi in clinica: la visita e l'inquadramento diagnostico (RX o ECO, ndr)sono gratuiti”.

Per essere sottoposto a visita, quali documenti deve portare il calciatore?“È necessario che il calciatore si faccia rilasciare dalla società di appartenenza una richiestadi visita medica su loro carta intestata. Con la suddetta dichiarazione, ha diritto gratuitamentead una visita medica fisiatrica con accertamento diagnostico (RX o ECO)”.

Quali sono le patologie più diffuse tra i calciatori?“Statisticamente, possiamo annoverare lesioni muscolari, pubal-gia, traumi distrattivi della colonna cervicale, traumi distorsividel ginocchio e della caviglia/piede, traumi distrattivi dellaspalla”.

Quali fattori determinano l'insorgenza di patologie a caricodei calciatori?“Il terreno di gioco e superfici sconnesse, il sovraccarico di lavoro(impegni ravvicinati), l’allenamento mal gestito, preparazioneatletica inadeguata e calzature non idonee”.

Inquadrare la patologia e definire la soluzione terapeutica piùappropriata. Quali i benefici di una corretta diagnosi?“Ridurre i tempi di fermo agonistico, evitando inutili trattamentieseguiti molto spesso sul sintomo e non sulla causa reale”.

Dott.ssa Simona Cerulli

Medico Chirurgo

Specializzato in Medicina

Fisica e Riabilitazione

VILLA STUART, PROGETTO “PATOLOGIE DEL CALCIATORE”Villa Stuart Sport Clinic, in collaborazione con FIFA e LND, promuove il progetto “Patologie del Calciatore”. Per i calciatori dilettanti, la visita e l'inquadramento diagnostico (RX o ECO) sono gratuiti

di Paolo Brandimarte

Casa di Cura Villa Stuart

Via Trionfale, 5952 (00136 Roma) 06. 355281 – 06. 35528200/308 www.villastuart.it

[email protected]

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I tempi cupi sono finiti, Zingarettiregala posti letto ed elisuperfici

EDITORIALE

ORSINO

S dellail

CHI SALEdall’alto Roberto Lala, Vitaliano De Salazare Ilde Coiro

CHI SCENDEdal basso Antonio D'Urso,Mario Falconie Maria Paola Corradi

Vita da manager,in pochi scelgonodi starsene in trincea

Lasciamo da parte itrionfalismi di Zinga-retti e guardiamo alla

realtà del territorio, il pianosconvolge la realtà sanita-ria, che non è solo ospeda-liera, ma di uomini,operatori e pazienti. La ra-

zionalizzazione farà il loro bene? So-spendiamo il giudizio e andiamo aguardare negli angoli. Che ci facevail subcommissario Renato Botti allaconferenza stampa del governatore?Non era già passato armi e bagaglicon la Lorenzin? Non si è visto né sen-tito molto in questi mesi, l sua ricom-parsa ha stupito più di qualcuno, Inclassifica questa settimana il mana-ger della Asl RmB Vitaliano De Sa-lazar, la riapertura del famosoreparto dello scambio di embrioni alPertini è una bella scommessa. Un ri-conoscimento va anche a Isabella

Mastrobuono, che nel Frusinate sibatte come una tigre per difendere laAsl, e a Ilde Coiro, che va avanti comeun diesel alla guida del San GiovanniAddolorata macinando iniziativa dopoiniziativa un percorso di crescita. Infondo alla classifica il direttore gene-rale dell'Ares 118, Maria Paola Cor-radi. Evanescente. Con lei Il direttoregenerale del San Camillo AntonioD'Urso, incapace di tenere alta laguardia al San Camillo, e privo di ini-ziativa per il Forlanini. I politici fannopoco per la sanità in questo mo-mento, assieme a Fabrizio Santori eAntonello Aurigemma i grillini fannoi guastatori alla Pisana, ma le loro de-nunce non sfondano. Clamorosa lavittoria della lista guidata da Ro-berto Lala alle elezioni per l'ordinedei medici. Clamorosa la disfatta deizingarettiani, Mario Falconi, Ziparo,Antonellis sono finiti nella polvere.

T enete ben presentela prima parte dellarivoluzione zingaret-tiana. Moltiplica-zione degli euro a

disposizione, sempre gli stessima offerti su tavoli diversi,lasoppressione di 400 primariati el'accorpamento di centinaia direparti, la fusione di un paio diAsl: apertura nei week end degliambulatori dei medici di base(un paio e a titolo sperimen-tale),. E ancora le case della sa-lute (48 in un primo momento,intanto accontentiamoci di 3-4).Ora c'è - sempre annunciata - laseconda parte, dopo aver massa-crato la sanità con blocco delturn over, tagli di posti letto,chiusure di ospedali, ridimen-sionamento di strutture, eccol'ìinversione a U, dopo anni stopai tagli, rafforzamento di Tivolie Civitavecchia, stop ai progetti

di chiusura di Monterotondo, Su-biaco e Bracciano (non chiude-ranno ma verranno riorganizzati ireparti). Non solo, ma si è deciso- e chissà perché proprio ora e inbase a quale ragionamento - che lacapitale ceda 230 posti letto al-l'area metropolitana, ritenutatroppo sguarnita. Il fatto è che conquei trecentomila abitanti in piùcensiti nel Lazio sulla carta la re-gione ha diritto a dei fondi in più:Non serve più il sacrificio di 7-800posti letto, anzi ne avanzano. E gliuomini di Zinga li distribusconocon criterio, spalmandoli come sidice sul territorio in base alle esi-genze. Nel documento elaborato si parladi nuove elisuperfici (ma intantosiamo senza quella del San Ca-millo) di collegamenti in rete tratutti i pronto soccorso per la tra-smissione di immagini e consu-lenze a distanza. Questo avverrà adicembre. Ma siamo ormai abi-tuati a questo scadenzario che nonviene mai rispettato. Solo ai Ca-stelli, RmH vengono tagliati iposti letto. Ma una ragione c'è, ilfuturo è nel famoso policlinico incostruzione ad Ariccia, che sosti-tuirà le strutture di Albano, Gen-zano e Frascati. Consigliamo atutti di fare un sopraluogo ad Aric-cia. Può essere utile per chiarirsile idee. Tutti contenti? Pare di no.Sono nati i comitati per la difesadel S.Eugenio, del Cto. Allo Spal-lanzani dopo tanto tempo, sonocomparsi gli striscioni che lan-ciano l'allarme. Anche nel superospedale che deve difenderci dal-l'Ebola ci sono problemi. E se larivouzione di Zingaretti fosse unbluff?

Laziola delSSanità Lazio LA MAPPA DEL POTERE giovedì 6 novembre 2014 pagina 12

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Laziola delSSanità LazioCRONACHEgiovedì 6 novembre 2014 pagina 13

LA CRI ASSEDIA LA REGIONE E CHIEDE IL RITIRO DEL BANDOZINGARETTI REPLICA: È TUTTO IN REGOLAIL CASO

Qualcuno deve purparlarne, il silen-zio è troppo as-sordante. Estupisce che i

media si limitino a registrare ifatti di cronaca e le posizioni delleparti senza andare in profondità.Il pasticcio del 118 si complica erischia di scoppiare in faccia a chioggi tiene con forza il coperchioben chiuso sul pentolone per evi-tare che tutto esploda. I lavoratoridella Croce Rossa fanno sit in at-torno alla Regione e bloccano laCristoforo Colombo chiedendoche venga ritirato il bando in baseal quale una Ati di aziende privateha vinto l'appalto per le presta-zioni prima garantite dalla Cri.Fondate o meno che siano le pre-occupazioni di chicchessia ovvia-mente non si può cancellare tutto.E la Regione replica argomen-tando che è tutto in regola, anzi.se c'è qualcuno che non può la-mentarsi è proprio la CroceRossa. Ma alla fina non si capisceperché la fase di stallo non vieneconsiderata chiusa e i vincitoridella gara non entrano in servizio.Nessuna spiegazione in merito.La Cri, pur non avendone più ildiritto e avendo nel frattempocambiato completamente vestegiuridica continua a ricoprire lepostazioni di sempre e a d assicu-rare la sua quota di servizio in unregime di assurda prorogatio ( enon si capisce come e a che titolovengano onorate le fatture), men-tre la Heart Life srl resta a bagno-maria in attesa da mesi. Tutto inun clima di illegalità legalizzata,dimateria per la Procura e per laCorte dei conti c'è n'è a suffi-cienza. Ma val la pena di ripor-

tare le note contrapposte di Cri eRegione diffuse in merito neigiorni scorsi

LA CRI"Chiediamo la revoca senza se esenza ma del bando indetto dallaRegione Lazio perché è pericolo-sissimo affidare la gestione del-l’emergenza sanitaria e del 118 asoggetti profit a responsabilità li-mitata e soprattutto senza che cisia stata nessuna comparazionecon nessun altro operatore intutta Europa, ne va di mezzo la sa-lute dei cittadini e di tutti». Que-sta, in una nota, la posizione deivertici della Croce Rossa Italiana«dopo il riuscito sit-in di oggi allasede della regione Lazio a cui

hanno partecipato oltre 50 mezzie quasi 200 persone tra volontarie lavoratori del 118, bloccandoper alcuni minuti la CristoforoColombo. A supportare la batta-glia del comando provinciale diRoma, anche il presidente nazio-nale della Croce Rossa Italiana,Francesco Rocca». «La protesta– prosegue la nota – che seguequella del 24 settembre scorso alconsiglio regionale del Lazio, ènata in seguito al bando indettodal presidente di regione NicolaZingaretti per cedere la gestionedel 118 e dell’emergenza sanitarianel Lazio ad una società Srl bene-ventana (la Heart Life Srl) nono-stante sia ancora in essere, econtinuerà ad esserlo fino al

2018, la convenzione tra la stessaregione Lazio e la Croce RossaItaliana». «La Regione – per laCroce Rossa – deve assoluta-mente ritirare il bando di gara,perché sulla salute non si può lu-crare. Non ci sono garanzie né diqualità né di tutela della profes-sionalità dei lavoratori, oltre alfatto che si distrugge l’apportofondamentale dei volontari. Noisiamo dalla parte dei cittadini indifesa della loro salute perchésiamo noi stessi cittadini. Zinga-retti, invece, da che parte sta?».

LA REGIONEE Zingaretti replica: «In meritoalla protesta della Cri provin-ciale di Roma contro il bando di

affidamento attraverso gara co-munitaria di parte dei mezzi epostazioni 118, la RegioneLazio, nel confermare la disponi-bilità al dialogo mai venutameno, sottolinea che propriooggi i Carabinieri del Nas, dopoaver verificato la presenza dei re-quisiti sulle ambulanze della Cridi Roma, hanno ribadito che dal1° gennaio 2014 i Comitati pro-vinciali hanno personalità giuri-dica di natura privata. Quindi laCorte dei Conti nell’adunanzadello scorso 7 ottobre ha sottoli-neato come la Cri provincialeversi in una situazione negativadal punto di vista economico perun importo superiore a 36 mi-lioni di euro». «Si confermacosì ancora una volta – proseguela nota – la giustezza dell’indica-zione dei tavoli ministeriali (Mefe Salute) di percorrere la stradadella gara per l’affidamento delservizio dopo la rescissione dellaConvenzione operata unilateral-mente dalla Cri nel luglio del2012. La gara non è al massimoribasso: è affidata con il criteriodell’offerta economicamente piùvantaggiosa e il capitolato ri-chiede requisiti qualitativi di ac-cesso molto elevati. I livellioccupazionali e il personale at-tualmente in servizio sono ga-rantiti dalla eventualeaggiudicazione come dispostocon molta chiarezza nell’allegatodel disciplinare di gara e secondomedesimo contratto stipulatodalla Cri provinciale. Come giàribadito in precedenti occasioni,siamo disponibili all’apertura diun tavolo tecnico di confronto,ma nella massima trasparenza enel rispetto delle regole da cuinon intendiamo derogare neoperare forzature».

È sempre più “giallo” sul 118di Giulio Terzi

Gli equipaggi della Croce Rossa continuano a coprire una fetta del servizio di emergenza in un discutibile regime di prorogatio, i vincitori della gara restano in attesa di subentrare

La Regione fa finta di niente, il direttore gene-rale D'Urso tace come sempre da quando si èinsediato, lo dicono solo i sindacati, a fine anno

il Forlanini chiude, tutto verrà buttato, e chissà se imacchinari costosi e sofisticati di cui è dotatol'ospedale di Monteverde verranno salvati e riciclati.Una fine oscura, ingloriosa per un ospedale che hafatto la storia della sanità italiana, ma non è il casodi fare retorica. Entro la fine dell’anno gli immobilidovranno essere restituiti alla Regione. È la morteannunciata per moltissime specialistiche, tra cuimedicina nucleare, chirurgia toracica e oculistica,

che il vicino San Camillo non è in grado di assor-bire.E le attrezzature intrasportabili che andrannoal macero. E' storia vecchia, fu l’allora governatoreMarrazzo nel 2008 a decidere la dismissione, bloc-cata poi dalle proteste. Oggi però la fine sembraormai segnata anche diversi emendamenti sonostati presentati alla Pisana per fermare la dismis-sione. «A cosa sarà destinato il Forlanini? - chiede ilsegretario generale della Uil di Roma e del Lazio,Pierpaolo Bombardieri - Qual è la quotazione del no-socomio?». Domande che non hanno ancora una ri-sposta. La chiusura del Forlanini produrrà un

ulteriore intasamento del San Camillo, un ospedaleche ha bisogno di lavori urgenti. Al Puddu, il grandepadiglione dove attualmente si trovano gli ambula-tori di chirurgia vascolare, le sale operatorie sonostate chiuse per la mancanza di un sistema antin-cendio. Per mettere tutto a norma servirebbero 80milioni di euro: Nel frattempo è in azione una squa-dra per le emergenze, 24 ore su 24, dai costi eleva-tissimi. E' questa la logica di chi guida la sanità delLazio? Nei prossimi giorni la direzione generaledovrà presentare il piano aziendale, allora si sapràforse qualcosa di più. Intanto silenzio con tutti.

SILENZIO SUL FUTURO UTILIZZO. I COSTOSI MACCHINARI? AL MACERO

Il Forlanini stavolta chiude davvero ma non si deve sapere troppo in giro

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Laziola delSSanità Lazio CRONACHE giovedì 6 novembre 2014 pagina 14

HA RIAPERTO DOPO SEI MESI IL CENTRO CHIUSO PER LO SCAMBIO DI EMBRIONIIL FATTO

Procreazione assistita, al Pertinisi riparte da un sistema blindato

Per Vitaliano De Sa-lazar, il direttoregenerale della AslRomaB era unasfida, un punto

d’onore, un obiettivo da perse-guire con tenacia, puntigliosa-mente. Il clamoroso caso delloscambio di embrioni al Centrodi Fisiopatologia della riprodu-zione e terapia della fertilità delPertini con tutto il seguito ve-lenoso di polemiche era acca-duto proprio nei giorni in cui sistava insediando nel suo nuovoincarico. Difficile non farsi tra-volgere, difficile gestireun’emergenza come quella. Seimesi dopo il centro per la pro-creazione assistita dell’ospe-dale ha riaperto i battenti, fortedi una procedura di sicurezzacompletamente rivisitata e “si-curo al cento per cento, al-l’avanguardia in Europa. DeSalazar lunedì 3 novembre haorgogliosamente guidato il go-vernatore Zingaretti a visitare il“suo” centro. “In sei mesi cel'abbiamo messa tutta – hadetto il diretto generale - senzamai dimenticare cosa è suc-cesso sia in termini professio-nali che in termini disensibilità. Quello che è suc-cesso non doveva accadere, maripartiamo con rinnovato entu-siasmo perché abbiamo fattotutto quello che dovevamo farein termini di sicurezza”. Una re-inaugurazione in un clima di

festa, con tanta voglia di rimet-tersi in gioco e tanta speranza.Sicuri che non si ripetano im-previsti? Le nuove procedureadottate, sono state illustratenel dettaglio da De Salazar. Lecondizioni di sicurezza cam-biano totalmente. La coppia ac-cede al Pertini e viene subitoaccolta in un'apposita stanza diaccettazione e questo è il primopassaggio importante: prima ilriconoscimento era effettuatosolo verbalmente e con docu-mento. Oggi, in aggiunta, vienerealizzato un documento confotografia e un codice a barre.Segue quindi la chiamata ver-bale, il riconoscimento da fotoe anche il codice colore. Poi si

procede con le varie visite e sipassa alla fase del laboratorio.Qui diventa impossibile sba-gliare, perché dopo aver fatto iprelievi e una volta che il mate-riale viene messo in laboratorioperché “maturi”, quando vieneripreso c'è sempre la rintraccia-bilità informatica. Se uomini edonne vengono accoppiatimale, scatta una specie di sema-foro rosso e la procedura si im-palla: il biologo non puòproprio proseguire e non puòrimuovere l'ostacolo da solo,ma devono farlo in due. Inno-vazioni tecnologiche che per-mettono di arrivare ad ungrado di sicurezza totale, ha as-sicurato il manager della Asl

RmB.Tra le novità del nuovo per-corso, c'è anche la revisionedelle fasce orarie di erogazionedelle prestazioni, per evitarecontemporaneità di attività adalto rischio; l'aumento deigiorni di attività del reparto(non più cinque, ma sei giornialla settimana), accesso con-sentito al reparto a non più ditre coppie al giorno e l'introdu-zione di auditing esterno e in-terno per garantire che glistandard qualitativi progettati ele procedure pianificate sianoassicurate durante tutti i pro-cessi senza violazioni. Intantosono state richiamate 120 cop-pie che erano in attesa e la loro

fiducia nel Centro e negli ope-ratori è rimasta immutata. Lapalla torna nel campo del go-vernatore Zingaretti, il quale haricordato che “dopo dieci annidall'approvazione della legge40/2004, entro dicembre 2014i centri operativi per la Pro-creazione medicalmente assi-stita saranno 21”, e tuttiavranno gli stessi livelli di sicu-rezza del Sandro Pertini. Que-sti 21 centri hanno rispostopositivamente ai requisiti mi-nimi fissati per far parte dellarete regionale, sette sono pub-blici e gli altri privati, di cui duea Sora e Frosinone. Non restache aspettare e incrociare ledita.

di Francesco Vitale

La sfida del direttore generale De Salazar, procedura di sicurezza completamente rivisitata, all’avanguardia in Europa. Un “semaforo rosso” scatta prima che si verifichino errori. Già pronte 120 coppie

C’è chi si chiude in undolore cupo, chi intra-prende con rabbia

estenuanti contenziosi giudi-ziari e chi cerca di dare unsenso compiuto e positivo atragedie altrimenti insormon-tabili e sceglie la vita, la solidarietà. I parenti diuna signora morta in seguito ad un incidente stra-dale hanno con coraggio e umanità portato avantila terza opzione, tramutando gli effetti di unamorte stupida, inutile, prematura, in una prospet-tiva di vita, di gioia di opportunità per altri. E hannodonato le cornee della congiunta alla Banca degliocchi dell'Azienda ospedaliera San Giovanni - Ad-dolorata, Centro di riferimento regionale per il pre-

lievo, conservazione e distribuzione di tessuti ocu-lari a scopo di trapianto. Non è un caso isolato,certamente e per fortuna, ma va egualmente sot-tolineato e posto nella giusta dimensione umanaed etica. Nel ricordo della signora scomparsahanno anche deciso di donare una vettura di ser-vizio alla Banca medesima per rendere tangibileanche all'esterno il significato di quell'estremogesto. La vettura, una Fiat Nuova Punto 5P , sarà

consegnata nel corso di unasemplice cerimonia mercoledì12 presso la . Banca degliocchi al Presidio ospedalieroBritannico Sarà la nipotinadella signora, Flavia, a conse-gnare materialmente le chiavi

nelle mani del direttore del la Banca, prof. AugustoPocobelli. Saranno presenti il direttore generaledell'Azienda Ospedaliera Inde Coiro, il direttore sa-nitario Stefano Pompili, il direttore amministrativoMassimiliano Gerli, il Direttore Centro NazionaleTrapianti Alessandro Nanni Costa, Lucia Rizzato, Ildirettore del centro regionale trapianti Lazio Do-menico Adorno e il presidente della FondazioneG.B.Bietti Mario Stirpe

LA CERIMONIA ALLA BANCA DEGLI OCCHI DELL'AZIENDA OSPEDALIERA S.GIOVANNI ADDOLORATA

Perse la vita in un incidente, i parenti donano le cornee

e una macchina di emergenza

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Laziola delSSanità LazioSANITÀ&RICERCAgiovedì 6 novembre 2014 pagina 15

I RISULTATI DI LAVORO SPERIMENTALE REALIZZATO PRESSOL’UNITÀ POST-COMA DELLA FONDAZIONE S.LUCIALO STUDIO

LazioLazioladelSSanità

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Quotidianodi informazioneindipendente

Iscritto al Tribunale di Roma n.437/2009

dall 18/09/2009

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direttore responsabileGiovanni Tagliapietra

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Quanto pesano i disturbi del sonnonella riabilitazione dei post comatosiIdisturbi del sonno sono

senz’altro una delle conse-guenze più importanti -ancora poco studiate -delle gravi cerebro-lesioni

acquisite (GCA). Basti pensare cheessi possono persistere per moltianni dopo la comparsa della GCA eche la loro incidenza, secondo al-cuni studi, può arrivare finoall'85%. I disturbi del sonno piùfrequentemente associati alla GCAsono l’ipersonnia, la narcolessia, iritardi della fase dell’addormenta-mento, le apnee notturne, l’inson-nia e le alterazioni del ciclosonno-veglia. Naturalmente, avereun disturbo del sonno non vuoldire soltanto “dormire male”, macorrere il rischio di veder acuirsinumerosi altri sintomi come il do-lore, l’irritabilità, l’ansia e la de-pressione. Tali disturbi possonoinoltre alterare le prestazioni ai testneuropsicologici e avere un im-patto sul recupero funzionale delpaziente, sulla sua qualità della vitae, non ultimo, sul suo reinseri-mento socio-lavorativo.Una domanda importante rimaneancora senza risposta: “i disturbidel sonno sono una conseguenzadiretta della GCA, ossia un effettodel danno cerebrale, o ne rappre-

sentano un effetto secondario, le-gato ed esempio alle difficoltà delpaziente di adattarsi al dannostesso?”. Per cercare di risponderea questa e ad altre domande ancorairrisolte, presso l’Unità post-comadella Fondazione Santa Lucia diRoma (diretta dalla dott.ssa RitaFormisano) è in atto uno studiovolto a valutare l’incidenza, la per-cezione soggettiva e la tipologia deidisturbi del sonno in pazienti conesiti di una GCA, oltre al loro pos-

sibile ruolo sull’esito finale dellariabilitazione e sulla qualità dellavita del paziente. Lo studio è natoda una collaborazione tra ladott.ssa M. Gabriella Buzzi (Neu-rologo presso l’Unità post-coma),coadiuvata da un team di Psicologidella stessa Unità (dott. UmbertoBivona, Eva Azicnuda e collabora-tori), e ASSIREM, AssociazioneScientifica Italiana per la Ricerca el'Educazione nella Medicina delSonno (presieduta dal dott. Pier-

luigi Innocenti, Neurologo).A oggi sono stati esaminati quattropazienti. I risultati preliminaridello studio mostrano un’altera-zione della quantità e della qualitàdel sonno in tutti i pazienti, carat-terizzata da frequenti risvegli not-turni e da un’alterazione dellediverse fasi del sonno. In partico-lare, “Federica” (la paziente piùgrave, che ha solo la possibilità diun contatto incostante e debole conl’ambiente) ha mostrato una per-

centuale del cosiddetto sonnoREM (lo stadio del sonno associatomaggiormente all’attività onirica)nettamente superiore a quella chesi riscontra normalmente in per-sone che non hanno mai avuto undanno cerebrale. Da questi dati pre-liminari sorgono alcune importantiipotesi: perché il sonno di Federicaè “cosparso” di sonno REM, piùche degli altri stadi del sonno? Pos-siamo ipotizzare che Federica passila maggior parte del suo stato di in-coscienza sognando?Secondo lemoderne neuroscienze, sia il sonnoREM sia il sogno ad esso associatopermetterebbero sinergicamente losviluppo e il mantenimento dellacoscienza dello stato di veglia e dialtre funzioni cerebrali superiori,preparandoci dunque ad affrontarela realtà cosciente dopo il risveglio.Possiamo, quindi, immaginare cheFederica, mentre sembra trovarsipassivamente vittima del propriodisturbo di coscienza, si stia in re-altà preparando attivamente a tor-nare alla vita, alla coscienza daveglia, grazie all’enorme “lavoriomentale” che il suo cervello sta fa-cendo durante il sonno REM, eforse grazie ai suoi sogni. Solo condati più numerosi potremo verifi-care quelle che al momento restanosolo affascinanti ipotesi.

di Giulio Terzi

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Ostia, insicurezza idrogeologica“Monitoreremo l’assestamento di bi-lancio comunale affinché si possanoreperire risorse aggiuntive ai 2 mi-lioni di euro, messi a disposizionedalla Regione Lazio che ha, di fatto,riconosciuto il decentramento am-ministrativo del X Municipio. In par-ticolare – ha spiegato Tassone - conquei soldi: provvederemo alla messain sicurezza della zona di Bagnoletto,con l’ultimazione della rete delleacque pluviali, il ripristino del fossodi guardia del canale Pantano e i col-legamenti trasversali, la realizzazionedei pozzetti di sollevamento e del-l’impianto di rilancio sul canale Pan-tano. Inoltre, sarà effettuata la puliziadel fosso di Dragoncello e la sistema-zione delle sponde e del fondo; per ilcanale Palocco, infine, saranno ne-cessari interventi di realizzazione divasche di espansione naturale. Nonda ultimo, si interverrà sulla pulizia

dei fossi e del reticolo idraulico dicompetenza municipale”. Interventiche non andranno a risolvere i pro-blemi. Lo stesso Tassone ammette: “Siamo consapevoli che i fondi oggi adisposizione non sono sufficienti,ma per la prima volta i fondi ci sono

e saranno spesi nel migliore deimodi, per la tutela dell’incolumitàpubblica”. I cittadini però si attende-vano ben altra considerazione, i duemilioni della regione, scrive in unanota il Coordinamento della Sicu-rezza Idraulica, assomigliano più aduna “mancia” per rimandare il pro-blema. Il Coordinamento dei CdQdell’hinterland spiega: “Si attende-vano risposte diverse, più concrete.A partire dal ripristino dei fondi ra-diati dalla Regione Lazio al CBTARper 7,5 milioni di euro, allo stanzia-mento dei fondi da parte di RomaCapitale necessari ad avviare il cro-noprogramma degli interventi.Chiedevamo un segnale serio, sul“chi farà…. cosa e quando” per ini-ziare a sanare le criticità ormai ende-miche di questo territorio”. Il M5Sspara a zero: “Questa Giunta muni-cipale risulta in ritardo di 15 mesi

nell’attivare le procedure del pianodi emergenza idraulica per la sicu-rezza dell’hinterland. Si continua,infatti, a procedere con i vecchi me-todi degli ultimi anni che hanno por-tato allo sperpero di risorsepubbliche. Unica nota positiva è l’ap-provazione da parte del Consigliodel documento presentato dai comi-tati cittadini che chiede rapidità negliinterventi e della mozione chechiede l’approvazione immediata delPiano di Assetto Idrogeologico(P.A.I.) che fermerebbe tutte le edi-ficazioni selvagge in un territorio giàmartoriato dalle alluvioni”. Per ri-partire si guarda allo sblocco deifondi del patto di stabilità che aRoma liberebbe subito oltre 60 mi-lioni di euro per la realizzazione dellarete fognante e la sistemazione deicanali, soldi per ora irragiungibili

LITORALE IlCORRIEREDIROMAgiovedì 6 novembre 2014 pagina 17

A Ostia a tenere banco èsempre la sicurezzaidrogeologica. Si at-tende con appren-sione l’arrivo delle

piogge autunnali, i cittadini hanno inervi tesi ma soluzioni definitivenon arrivano. Non sono bastatinemmeno 11 giorni d’occupazionedell’aula consiliare, con conseguentesospensione di tutte le attività, adare l’attesa scossa alle istituzioni edavviare in maniera concreta il risana-mento, il sindaco di Roma IgnazioMarino ed il presidente della re-gione Lazio Nicola Zingaretti non sela sono sentita di salire sul bancodegli imputati ed hanno disertato ilConsiglio. “Quello che fa rabbia – af-ferma Alessandro Ieva del Cdq Ba-gnoletto – è anche l’assenzacontemporanea di Refrigeri (asses-sore ambiente regione Lazio), Ma-sini (assessore lavori pubbliciCampidoglio), oltre a quella dellaPresidente Lopez del C.B.T.A.R,.che testimoniano un’indifferenza difondo verso questi cittadini, che dal16 ottobre stanno occupando la sedeMunicipale per avere risposte pre-cise e soprattutto un cronopro-gramma immediato degliinterventi”. L’impressione è che laprotesta spontanea, giunta fino inCampidoglio, abbia sortito solo“briciole” per mettere le primepezze ad una situazione insosteni-bile ed ingestibile che rischia di pre-cipitare con l’arrivo delle piogge.Dalla regione Lazio, ad esempio,sono arrivati direttamente nellecasse vuote del Municipio 2 milionidi euro, ma lo stesso Refrigeri neaveva previsti 22 per l’intero qua-drante e dunque, gli altri 20 sono ri-masti appesi ad un filo in attesa dimomenti migliori. Il presidente An-drea Tassone plaude e promette:

DUE MILIONI PER I PRIMI INTERVENTI DALLA REGIONE LAZIOFONDI UTILI SOLO PER METTERE UNA TOPPA

VIA LIBERA DELL’ASCOM IN VIA CLAUDIO

I BALNEARI: SERVONO NUOVI INVESTIMENTI E L’ATTUAZIONE DEL DISTRETTO TURISTICO

Giovanni Mancini, v.comandante del X gruppo di po-lizia municipale, in servizio da 38 anni sul litorale ro-mano va in pensione ma resta a disposizione dellacittà. Giovanni Mancini ha impersonificato negli annidi servizio il reale spirito del “vigili di quartiere”, fun-gendo da tramite prezioso tra l’istituzione della poli-zia locale ed i cittadini. “Il nostro lavoro è cambiato,soprattutto negli ultimi anni, quando ai vigili sonostati affidati nuovi incarichi. – ricorda Giovani Man-cini – quando sono entrato in servizio i nostri serviziprevalenti erano legati alla viabilità cittadina, oggi è invece determinante il nostro ruolo e la nostra presenzanel contrasto alla microcriminalità urbana. Negli anni, senza che questo sia riconosciuto, siamo diventatidi fatto un corpo di polizia, chiamato a presidiare il territorio ed a garantire la legalità”. Imprenditori, cittadini,rappresentanti delle forze dell’ordine hanno partecipato all’incontro in Municipio per il “saluto” a Mancini,collocato a riposo assieme al commilitone Carlo Brunetti a fine di ottobre“Questi uomini rappresentano lamemoria storica del nostro territorio – ha detto il presidente del X Municipio di Roma Capitale Andrea Tassone– e non faranno mancare, comunque, il loro apporto alla nostra amministrazione. Li ringraziamo per i serviziche hanno saputo rendere negli anni ai cittadini e alle Istituzioni”. “Per farei vigili urbani – testimonia Mancini– bisogna imparare, prima di tutto, a capire i cittadini, non sempre la ragione sta integralmente da una parte,ma bisogna analizzare e capire anche le ragioni opposte. Il ricordo più bello? E’ legato agli inizi. Una volta civenivano affidati anche i bambini che i genitori non riuscivano ad arrivare in tempo a ritirarli all’uscita dascuola. Erano altri tempi ed i presidi abitualmente ci invitavano ad accompagnare a casa uno o due bambini.Si chiamava Roberto, mentre l’accompagnavo a casa, cambiava continuamente indirizzo, dopo un po’ misono stancato del giochetto: ma insomma… dove abiti e chi è tuo padre? Solo allora il bambino in lacrimemi svelò l’inganno: mi piace tanto la divisa dei vigili… mamma e papà sono a casa e già sapevano che sareitornato con uno di voi. Non è stata l’unica e l’ultima volta che ho riaccompagnato Roberto”. E.B.

PENSIONAMENTI NELLA POLIZIA LOCALE, IL SALUTO AL V.COMANDANTE GIOVANNI MANCINIIo, vigile di quartiere al servizio della città

L’ALLARME

di Enzo Bianciardi

RRoma si conferma la Capitale del turi-smo. I numeri degli arrivi del mese diottobre registrano, ad esempio, un au-mento del 5,6% rispetto allo stessomese del 2013, in totale, infatti, nei

primi dieci mesi dell’anno sono arrivati a Roma oltre600 mila turisti in più. Di questo flusso costante diarrivi non ne ha beneficiato il litorale che continuaad essere, nonostante le ambizioni e le premesse disviluppo turistico più volte affermate dal Campido-glio, ai margini della filiera. Se il turismo è conside-rata una risorsa fondamentale per la crescitaeconomica della città è evidente che a goderne i be-nefici sono solo le aree del centro storico, mentre lenuove “mete” restano alla finestra ad aspettare se-gnali che non arrivano mai. “Da settembre il flussoturistico sul mare è calato anziché crescere. – ha sot-tolineato Renato Papagni, presidente Federbalneari– Di quel 6% in più di arrivi di cui ha beneficiato

Roma nei mesi di settembre ed ottobre, a vedere ilmare di Roma sono arrivati forse solo lo 0,1%. L’ab-biamo detto e ripetuto, l’offerta turistica per quantoriguarda il mare di Roma non esiste ed i tour opera-tor ignorano volutamente Ostia, lasciata fuori datutti i tour organizzati. Per trovare risposte a questadebacle bisogna partire dall’analisi di alcuni ele-menti, la considerazione del “Brand” Roma comevolano promozionale e subito dopo, del DistrettoTuristico Balneare attuato da Roma Capitale (sinorasolo sulla carta) quale estensione naturale della cittàche verrà. Gli imprenditori Balneari, infatti, datempo aspettano interventi turistici definitivi daiquali ripartire, ed in particolare: la definizione delPua regionale e comunale, il Piano della Costa convalenza urbanistica,strumenti necessari a mettere incampo programmi di grandi investimenti sulle areedemaniali. Il Distretto turistico, ad esempio, nonsarà sinonimo di cementificazione bensì, sarà lo

strumento attuativo della demolizione di quellestrutture non considerate al passo con i tempi. I di-spositivi normativi di cui si attende la costituzione,sono necessari strumenti di apertura dell’offerta bal-neare e quindi turistica, a quelli che sono gli stan-dard turistici dei mercati internazionali. Il sistemabalneare va ripensato come elemento qualificante diuna riorganizzazione urbanistica di connessione traspiaggia e città. Serve che il Campidoglio rompaogni indugio e ci chieda con esattezza cosa dob-biamo e vogliamo fare”. Positivo, invece, il tavolo diconfronto in atto con il Governo per presentare unaproposta condivisa alla UE per il futuro del settore,dinanzi allo spettro dei rinnovi delle concessioni adevidenza pubblica. Per tutte le associazioni balnearirisulta determinante conservare la tipicità del si-stema balneare, che con 30 mila imprese ed oltre 100mila addetti diretti contribuisce a realizzare il 65%del prodotto turistico nazionale. E.B.

Turismo in crescita a Roma, ad Ostia… in diminuzione

Il mercatino di Natale si faràStorico accordo tra l’Ascom, gli esercenti dell’area pe-

donale di piazza Anco Marzio ed il Municipio per losvolgimento del tradizionale mercatino di Natale che

quest’anno sarà ospitato da via Claudio, strada parallela avia dei Misenati ed attuale via di accesso agli uffici comunali.L’obiettivo è quello di rigenerare, sul piano commerciale, lastrada, dove di fatto non ci sono esercizi commerciali, allar-gando l’area pedonale e migliorando l’offerta dell’attiguoCentro Commerciale Naturale di piazza Anco Marzio conuna produzione artigianale e prodotti tipici delle festività.“Abbiamo condiviso la scelta – ha confermato Giuliano Fau-sti, presidente del CCN – e l’obiettivo che è sempre quellodi riqualificare e migliorare l’accessibilità al centro. La cosapositiva, al di là dell’accordo raggiunto subito è stato l’atteg-giamento del Municipio che anziché imporre l’iniziativa, neha discusso con le parti interessate, raccogliendo e valutandoanche le nostre istanze. I banchi quest’anno saranno dimeno dei 35 previsti l’anno scorso inizialmente (poi ridottia 15 da un ricorso al TAR dell’Ascom) e soprattutto, sarannocontingentate le tabelle merceologiche, non più articoli chepossono essere smerciati negli esercizi di piazza Anco Mar-zio, ma prodotti artigianali e legati unicamente alle feste di

Natale”. Le polemiche sulla pedonalizzazione hanno lasciatostrascichi importanti, ma la riapertura del dialogo è stato ilprimo passo verso la normalizzazione. “La chiusura del lun-gomare ha danneggiato, anziché favorire, le attività com-merciali dell’isola pedonale. – ha ribadito Fausti – Se sisceglie di chiudere il lungomare al traffico per riqualificare,allora, in primo luogo, diciamo noi, bisogna migliorare l’ac-cessibilità al centro, per consentire spostamenti “comodi”efacili per tutti. Per il resto, abbiamo visto che i frequentatoridel week end, sono sopratutto famiglie e ragazzi, un pub-blico che difficilmente si spende in acquisti”. Intanto dalCampidoglio arriva la notizia che anche piazza Tor San Mi-chele è stata inserita nel novero delle nuove isole pedonaliche verranno istituite in tutta la città, periferie comprese.“Siamo stati i primi ad inserire la piazza in un nuovo pro-getto dei pedonalizzazioni. – afferma Luca Capobianco, pre-sidente dell’Ascom – Da lì parte, in definitiva, quel tratto dipasseggiata sul lungomare più gradita al cittadino per la vistamare. Sulla questione delle pedonalizzazioni ribadiamo lanostra posizione, l’iniziativa va spostata ad Ostia ponente esiamo pronti a collaborare anche sul piano dell’organizza-zione degli eventi”. En. Bia.

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CRONACHEIlCORRIEREDIROMAgiovedì 6 novembre 2014 pagina 18

L’ Italia è allecorde, ha biso-gno di ripartire.Servono stru-menti e forze

nuove, servono punti fermi peruscire dal tunnel della crisi. Igiornali non parlano d'altro, masi tratta di espressioni vuotealle quali serve dare un senso,un contenuto. E il 49mo con-gresso del Notariato in corso aRoma ha l’ambizione di potergiocare un ruolo importante inquesta partita, di poter dare ilproprio contributo per elevareil tasso di competitività del si-stema-Italia.. È il tema dell’incontro, intenso,vissuto, partecipato. Interventimirati, una tavola rotonda, tuttigli strumenti operativi vengonomessi sul tavolo, discussi, Sullosfondo la situazione del paese,sul palco il Presidente del Con-siglio Nazionale del Notariato,Maurizio D’Errico, assieme aministri, uomini di stato edelle imprese, in platea i rap-presentanti di una categoriache ha sempre rappresentatoun punto fermo nei momentidifficili. Perché il contributodiretto il Notariato lo esercitagià attraverso il ruolo di con-trollo preventivo e certezzanella circolazione dei beni. Lasicurezza giuridica dei flussi fi-nanziari è elemento fondamen-tale per attrarre investimentiesteri e rilanciare la competiti-vità del Paese.Notariato è mo-dello di efficienza,informatizzazione, velocità

delle procedure amministra-tive nel rispetto dei diritti deicittadini, un modello, un ruoloche nel corso dei lavori emer-gono con prepotenza.

COMPETITIVITÀ NEL CAMPO

IMMOBILIARE:- Da settembre 2012 è statocompletato il processo di in-formatizzazione delle proce-dure di pubblicitàimmobiliare, i notai trasmet-tono per via telematica gli attiai pubblici registri immobiliariconsentendo l’aggiornamentodei dati in tempo reale.- A gennaio 2013 il nota-riato ha messo a punto il si-stema che consente la stipuladell’atto pubblico informaticoe la sua conservazione anorma, nel settore dei contrattipubblici di appalto di lavori,servizi e forniture, mettendo inpratica l'agenda digitale delGoverno (d.l.179/12, conver-tito in l. 221/12).- Il Notariato ha lanciato ilprogetto aste telematiche no-tarili (RAN). Per la primavolta in Italia si può parteci-pare ad un’asta giudiziaria viaweb (attraverso gli studi nota-rili) con rilanci da parte di cit-tadini che si trovano acentinaia di km dalla sede delTribunale titolare della proce-dura. Da fine 2013, attraversola RAN, sono stati messi al-l’asta con ottomi risultati ilottiimmobiliari residenziali ap-partenenti al patrimonio ex

SCIP posto in asta dal-l’INAIL.Sono stati, infine, siglati ac-cordi con Croce Rossa Ita-liana e Ice per la gestione delledismissioni dei patrimoni im-mobiliari degli enti tramite laprocedura telematica.

COMPETITIVITÀ NEL CAMPO

SOCIETARIO:- Il collegamento telema-tico del Notariato al Registrodelle Imprese è stato citato

come esempio felice della digi-talizzazione italiana dall’exCommissario dell’Agenda Di-gitale Francesco Caio.- Impresa in un giorno: dalsettembre è in vigore unanorma che stabilisce che pergli atti societari - escluso leS.p.A. –- ha previsto l’iscri-zione immediata dell’atto nota-rile senza una duplicazione deicontrolli da parte delle Cameredi Commercio, riconoscendo ilvalore della verifica della lega-lità affidata a monte al notaio.

COMPETITIVITÀ COME CONTROLLO ANTIRICICLAGGIO:

- Da solo il notariato rappre-senta più del 90% delle segna-lazioni dei professionisti.- Primo ordine professionaleitaliano ad assumere il ruolo ela responsabilità di autorità diinterposizione in materia at-traverso un protocollo d’intesadel 2009 con l’UIF (Bancad’Italia).- primo ordine professionalein Italia a dotarsi di linee guida

LE INDICAZIONI DEL 49MO CONGRESSO DELLA CATEGORIA IN CORSO A ROMASCENARI

Il Sistema Italia difetta di competitività?Siamo pronti ad aiutarlo

di Giulio Terzi

Scende in campo il Notariato, un contributo diretto lo esercita già attraverso il ruolo di controllo preventivo e certezza nella circolazione dei beni. La sicurezza giuridica dei flussi finanziari è elemento fondamentale

per attrarre investimenti esteri e rilanciare la competitività del Paese. Notariato è modello di efficienza, informatizzazione, velocità delle procedure amministrative nel rispetto dei diritti dei cittadini.

Ma possiamo fare di più, dice il Presidente del Consiglio Nazionale del Notariato, Maurizio D’Errico

Il presidente del Consiglio Nazionale del Notariato, Maurizio D’Errico

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che forniscono alla categoriaindicazioni in merito alle mo-dalità tecnico operative da se-guire nell’assolvimento degliobblighi antiriciclaggio, cosìcome Banca d’Italia ha recente-mente fatto con gli istituti dicreditoSecondo il rapporto Doing Bu-siness 2015 l'Italia recuperaben 44 posizioni (rispetto alranking risultante dal DoingBusiness 2014 pubblicato nel2013)nella sezione “starting abusiness”. Per la seconda voltain soli due anni, nella classifica

sulla competitività internazio-nale le sezioni dell’immobi-liare e impresa in cui ilNotariato è coinvolto vedonomigliorare la posizione dell’Ita-lia. Dopo l'avanzamento del-l’Italia nel 2013 di 20 posizioninella sezione “registeringpro-perty”, grazie alla trasmissionetelematica degli atti notarilicreata dal notariato ed eviden-ziata nello stesso rapporto,anche oggi viene riconosciutoil contributo del Notariato perla semplificazione della costi-tuzione societaria in Italia sia

di in termini celerità dei tempidi costituzione (stipula del-l’atto costitutivo e adempi-menti necessari nello stessogiorno) sia di certezza dei dati(invio telematico immediato alregistro delle imprese). Dal rapporto Doing Business2015 emerge che il trasferi-mento della proprietà immo-biliare in Italia è meno costoso,prevede un minor numero diprocedure e tempi più rapidi ri-spetto a gran parte dei paesiOCSE ad alto reddito. Il rangodell’Italia (41) risulta migliore,

tra l’altro, di quello dell’Austra-lia (53), Canada (55), PaesiBassi (58), Spagna (66), RegnoUnito (68), Giappone (73),Germania (89), Francia (126)e Belgio (171). Per quanto ri-guarda la costituzione societa-ria, l’Italia ha un rangod’eccellenza, pari a quello degliUSA (46) e migliore di quellodella Svizzera (69), Spagna(74), Lussemburgo (82), Giap-pone (83), Austria (101) eGermania (114). L’offerta delNotariato è chiara, sta all’Ese-cutivo raccoglierla.

“A pprendiamo dallastampa che Ma-rino vorrebbe no-

minare Maurizio Pucciassessore ai lavori pubblici.L'iperattivismo e l'intrapren-denza di Pucci nei rapporticon il mondo delle impresesono effettivamente noti atutti, ma probabilmente rite-niamo sia più portato a se-guire gli aspetti dell'acco-glienza in relazione ai grandieventi che altro. Una cosaperò è occuparsi dell'organiz-zazione della segnaletica odel posizionamento dei bagnichimici per la canonizzazione,un altro è coordinare la pro-grammazione e la realizza-zione delle infrastrutture diRoma Capitale. Siamo difronte dunque all'ennesimascelta inadeguata di un Sin-daco avulso dalla città che sene va per la tangente igno-rando le esigenze reali diRoma. Se Marino prosegue suquesta linea, al futuro asses-sore Pucci non resterà cheportare al Sindaco bustepiene di lettere di cittadini in-dignati per la Ztl e per i rincaridelle tariffe oltre a mazzettedi giornali pieni di sondaggicome quello di Swg pubbli-cato da Repubblica".

la lupa

Nuove nominein Campidoglio?

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RUBRICHEIlCORRIEREDIROMAgiovedì 6 novembre 2014 pagina 20

PAROLA DI CHEF

Nell’universo TV con lesue variegate realtà ab-biamo già parlato, mami sa che sull’argo-mento ci torneremo

spesso, perché molto c’è da dire un po’su tutti fronti.Ci sono diverse figure professionali cheorbitano nel mondo del cibo. Tanto percominciare, gli Chef e le loro brigate,che operano nella ristorazione tradizio-nale; poi ci sono i Personal Chef, gliChef on demand, quelli cioè che cuci-nano per conto terzi su ordinazione,nelle case private. Avete organizzato unafesta, una cena per pochi intimi o peruna valanga di gente e non sapete comecavarvela? Niente paura. Chiamate unodi loro, che arriverà a casa vostra con at-trezzature e materie prime e si farà ca-rico di tutto l’allestimento. E poi ci sonogli Home Economist, un nome stranoper una figura professionale ancora sco-nosciuta ai più, ma molto operativa e ri-chiesta. La vostra LovelyCheffa ve neparla, perché è una di loro..Voi sapete che io sono chef docente, chescrivo libri di cucina, che vado in radioe in televisione, ma lavoro molto anchedietro le quinte per alcune notissimetrasmissioni della Rete ammiraglia, unache si occupa di cibo da circa vent’anni,un’altra che vi intrattiene con giochi ar-guti nella fascia preserale. Per loro facciola Home Economist,appunto, cioè rea-lizzo i piatti per glisponsor, quelli cheandranno in pubbli-cità. E’ un lavorodavvero difficile ecomplicato; certa-mente molto crea-tivo, ma presupponeun sacco di requisiti.Innanzitutto tantapazienza; come sem-pre, l’ultima parola èdel cliente e a voltenon sa cosa vuole.Mi è capitato di lavo-rare per uno sponsorche non aveva le ideechiare su come do-vessero essere dellesemplici patatine diaccompagnamento aun pollo e me le hafatte rifare tre volte:prima a sfoglia fritte,poi al forno e infinece l’ha fatta a deci-dersi per una por-zione saltata inpadella e tagliata ri-gorosamente a cu-betti di mediagrandezza… Vigiuro che in quellacircostanza la vostraLovelyCheffa stavaper diventare un po’meno amabile. Poi,come dicevo, deveessere creativo. Il

cliente vi dice: dobbiamo valorizzare ilnostro prodotto – che può essere unpiatto, una pentola, un attrezzo da cu-cina, e ti chiede una serie di proposte diricette da abbinare al prodotto stesso,esigendo che le preparazioni siano ap-petitose e invoglianti, ma non così tantoda sovrastare l’oggetto stesso della pro-mozione. Cioè se voi vedete in televi-sione una bellissima pirofila diporcellana con una porzione di gustosefettuccine ai porcini, dovete desideraredi comprarvi quella pirofila, non dimangiare quel piatto di pasta. E questoè un equilibrio non tanto semplice damantenere.E poi bisogna avere una grande manua-lità, essere in grado di disegnare e co-struire letteralmente un piatto conprodotti non alimentari, facendo inmodo che sembri vero. Sapete perché?Vi faccio un classico esempio, quello di

una lasagna.Quando la prepa-rate a casa vostra,certamente fateuna bella crosti-cina bruciacchiata,che poi se la liti-gano tutti perché èindiscutibilmentebuonissima. Mavoi non sapete chel’immagine televi-siva di quella cro-

sticina nun se po’ guarda’, dà un’idea ditrascurato e sciatto, e allora bisogna tro-vare un’alternativa per far sì che la lasa-gna sembri appetitosa e cotta. E per fareciò si ricorre a varie alternative.Spesso, sotto quei piatti succulenti chevedete in video, ci sono riempitivi fa-sulli: strati di carta o cartone o po-lenta… pensate che una volta avevopreparato proprio una specie di polentain due minuti, senza farla cuocere benené salarla, perché tanto nessuno mail’avrebbe mangiata: doveva costituiresolo la base per una lasagna. L’avevo la-sciata sul tavolo di cucina; quella nottemia figlia tornò tardi a casa, la vide epensò fosse la sua cena; potete immagi-nare? Il giorno dopo, afflitta dai doloridi pancia, mi disse: Mamma, facevaschifo, ma io l’ho pure ripetuta, perchénon volevo darti un dispiacere. Se nonè amore questo…

♈ Ariete (21 Marzo-20 Aprile)Vi è richiesta molta concentrazione sul lavoro,

perché Mercurio, opposto, tende a farvi distrarre;

per fortuna avete sempre l’appoggio di Giove che

vi sostiene, anche con l’affetto di amici e parenti.

In amore qualche alto e basso, ma questo è

scontato.

♉ Toro (21 Aprile-21 Maggio) Venere, contraria, vi fa sentire poco amati e vi

rende gelosi; invece cercate l’accordo con il par-

tner anche perché in questo periodo sono molte

le scadenze da osservare e le verifiche che vi

sono richieste: quindi è più importante per voi

la sfera lavorativa ed economica.

♊ Gemelli (22 Maggio-21 Giugno)

Mercurio, positivo, tende a farvi guadagnare e

vi offre la possibilità di migliorare la vostra car-

riera e anche di una crescita professionale.

Simpatici e attraenti (e voi del segno lo siete

sempre tanto…), non vi mancano le possibilità

di nuove amicizie.

♋ Cancro (22 Giugno-22 Luglio)Mercurio, negativo, vi rende nervosi e poco ot-

timisti, anche perché il settore economico è un

po’ scarso; per fortuna una bella Venere vi ri-

compensa con l’amore, però Marte opposto vi

richiede un po’ di pazienza con il partner e con

i figli: ce l’avrete?

♌ Leone (23 Luglio-22 Agosto)Vi viene richiesta maggior prudenza nelle vostre

iniziative e tanta comprensione verso il pros-

simo perché Sole Venere e Saturno, negativi,

tendono a farvi irrigidire, mentre Giove, il pia-

neta della fortuna, sempre nel vostro segno, de-

sidera da voi maggiore bontà.

♍ Vergine (23 Agosto-22 Settembre)Poiché Marte e Plutone vi rendono molto più ef-

ficienti del solito, potete mettere in cantiere molti

progetti e, se penserete meno a voi stessi e di

più agli altri, se ne gioverà anche il vostro fisico,

e così eliminerete lo stress e sarete in pace con

tutti.

♎ Bilancia (23 Settembre-22Ottobre)Mercurio è ancora (ma per poco..) nel vostrosegno e potrete approfittarne per condurre inporto una questione che vi sta particolarmentea cuore e che vi darà buoni frutti. Marte tende ainnervosirvi, perciò cercate di non bisticciarecon il partner e siate calmi.

♏ Scorpione (23 Ottobre-22 Novembre)Siete sotto il vostro segno e quindi potetefare molto, anche perché Venere è una al-leata potente, che può anche ricucire queirapporti che si erano interrotti da tempo e, sequesto vi faceva soffrire, ora non è più così.Siate sereni!

♐ Sagittario (23 Novembre-21 Dicembre)Molti impegni che arriveranno poi a una felice

conclusione nel prossimo mese, quello del vo-

stro compleanno; però intanto datevi da fare e

non statevene in ozio; il Cielo vi sorriderà e il vo-

stro amore sarà ricambiato.

♑ Capricorno (22 Dicembre-20 Gennaio)Plutone e Marte nel segno vi rendono imbattibili

sia sul fronte fisico che su quello psichico e, sic-

come su certi argomenti non vi batte nessuno,

avrete il dominio su più di una situazione; però

cercate di stare bene e seguite una dieta, per-

ché la golosità è il vostro tallone d’Achille…

♒ Acquario (21 Gennaio-18 Febbraio)Venere e Giove vi rendono la vita un po’ difficile,

ma sono aspetti che passano presto; il rimedio?

gettarvi nel lavoro e pensare a qualcosa che vi

piaccia fare: lo sport? la piscina? la palestra?

Così scaricherete le tensioni e farete pace

anche con il partner che si era allontanato.

♓ Pesci (20 Febbraio-20 Marzo)Avete tanti pianeti favorevoli e questo è il mo-

mento buono per voi; guidati da Nettuno - il pia-

neta del Cielo - vostra guida spirituale, saprete

scegliere le mosse giuste da fare per realizzare

quello che volete; e poi, con una Venere amica,

vi sentirete anche molto amati

LE MANIE ASTROLOGICHEdi Patrizia Tamiozzo Villa

con leggerezza e ironia, alcune caratteristiche ricorrenti, quelle un po'maniacali, dei segni zodiacali. L'astrologia semplice e divertente

(giovedì, 6 novembre 2014)Quella appetitosa lasagna?Bellissima, ma tutta finta...

DIETRO LE QUINTE DELLE TRASMISSIONI TV

di Rita Monastero

Il SistoranteAperitivo di Benvenuto con flute di

Prosecco e pizzetta al parmigiano

fatta in casa

Prezzo: 25 euro

ANTIPASTO

Gnocchi fatti in casa al

tartufo nero o al

pomodoro e basilico

PRIMO

Costoletta d'abbacchio alla

scottadito con contorni di

stagione

SECONDO

Assaggi di doli fatti in casa

Acqua e Caffè DESSERT

VINOun bicchiere di

Passito Greco di Bianco

- Capo Zefirio -

Page 21: IL CORRIERE DI ROMA - GIOVEDI' 6 NOVEMBRE 2014

giovedì 6 novembre 2014 pagina 21 RUBRICHE IlCORRIEREDIROMA

CON IL MESE DI NOVEMBRE E LA FESTA DI SAN MARTINO CAMBIANO AROMI E SAPORISCELTI PER VOI

di Davide Bianchino

Meglio tardi che mai, verrebbe da dire commentando l’arrivo del nuovo SuvLexus NX. Era infatti il 2004 quando comparve la prima generazione dellaBmw X3, il primo Suv appartenente alla categoria media. E poi man manoseguirono Audi Q5, Mercedes GLK e tutti gli altri. Ma da bravi giapponesi, in

tutti questi anni alla Lexus hanno lavorato sodo, allenandosinel frattempo nella realizzazione di Suv taglia extralarge diottima fattura. E dieci anni dopo ecco finalmente nascereun gran bell’esempio di Suv-medio alla giapponese che si-curamente porterà scompiglio tra i principali concorrenti,soprattutto tedeschi. Già, perché è bene sottolineare cheLexus è il marchio di lusso della Toyota e di conseguenza ilnuovo NX si pone in diretta contrapposizione con gli altrimarchi “premium” del mercato (Audi, Bmw e Mercedes inprimis). E da mamma Toyota il nuovo Suv nipponico ha presotutto il meglio della tecnologia e della nota affidabilità. Acominciare dalla propulsione ibrida, vero fiore all’occhiello

del gruppo Toyota e offerta unica nella categoria. Il motore base è infatti unbenzina 2.5 da 155cv che lavora in sinergia con un elettrico da 143cv perun totale di effettivi 197cv disponibili. Ma le originalità non si limitano allameccanica. Il design della carrozzeria è decisamente moderno e d’effetto:linee decise e taglienti, muso affilato e spigoloso, occhi felini. Una vetturache di sicuro non passerà inosservata ma che mantiene comunque una suacerta eleganza. La stessa che ritroviamo all’interno: abitacolo davvero lus-suoso, finiture elevate e materiali di qualità. In perfetto stile Lexus. I clientidel marchio non avranno di che lamentarsi. E quelli della concorrenzaavranno un motivo in più per riflettere sul loro prossimo acquisto. A propositodi infotainment, in mezzo ai sedili troviamo un intuitivo touchpad per l'im-missione di nomi e indirizzi o per dialogare col computer di bordo. Notevole,

inoltre, la presenza sotto il bracciolo centrale di uno scomparto sul qualeappoggiare il proprio smartphone (se dotato di tecnologia compatibile) perricaricarne la batteria in modalità wireless. Lo spazio a disposizione dei pas-seggeri è adeguato alle dimensioni esterne (466cm la lunghezza totale dellavettura). Anche quelli posteriori godono di spazio a sufficienza per le gambe,soprattutto perché il tunnel centrale è alto appena 3 cm. Tale risultato è do-vuto ad un’altra genialità giapponese: le versioni 4x4 non hanno bisognodello spazio necessario all’albero di trasmissione. La trazione sulle ruote po-steriori è infatti fornita da un piccolo motore elettrico che occupa pochissimospazio. Dimensioni notevoli anche per il bagagliaio (555 litri), grazie allo po-sizionamento del pacco-batterie sotto il sedile posteriore. Unica voce leg-germente sottotono in una vettura così ben progettata e costruita riguardail cambio. Le ibride del gruppo Toyota ci hanno infatti abituato ad un sistemasimile ad un cambio CVT a cinghia, quindi con tutti i fastidi derivanti dall’”ef-fetto scooter” che questo comporta. Disagio accettabile sulle vetture Toyota,un po’ meno su questa prestigiosa Lexus. Per il resto, però, la guida riservapiacevolissime sorprese, soprattutto per chi non è abituato alle ibride. Si-lenzio puro all’accensione che prosegue per alcuni istanti anche dopo lapartenza. Miracoli dell’elettronica. Ma anche quando il silenzioso motoreelettrico lascia il posto a quello a benzina, solo un esperto potrebbe accor-gersi della differenza. Vibrazioni e rumorosità dei classici turbodiesel, perquanto sommessi e affinati nel tempo, sono solo un ricordo lontano a bordodi questa ovattata Lexus. Provare per credere. Ed è proprio sul tema del pia-cere di guida che Lexus ha deciso di dichiarare guerra alla concorrenza piùclassica e affermata. Senza contare che il risparmio di carburante ottenutocon il sistema ibrido potrebbe convincere anche gli afecionados del diesel.E con un prezzo di partenza inferiore ai 40 mila euro forse anche gli scetticipiù ostinati lasceranno definitivamente cadere ogni tabù.

IlCORRIEREDIROMAFondato nel 1948

da Giuseppe Gesualdi

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IN TEMPO REALE

Anche Lexus si converte al Suv medio (ma di lusso)

In vendita presso

LE ENOTECHE DELL’ARTE

DEI VINATTIERI

Con il mese di novembre,la festa di san Martino eil tempo delle castagne,la vera prelibatezza è ilvino novello. Il riferi-

mento a Bacco non è per niente fuoriluogo in questo particolare caso, datoche questo tipo di vino è conosciutofin dall’antichità con il nome di “do-liore” e stava nelle “celle vinarie” an-ziché nelle “apoteche” o “fumarie” alcui interno si collocavano i vini da in-vecchiamento.Un vero e proprio mer-cato del vino novello non esistevaancora e questa situazione perdurò an-cora per tutto il Medioevo, nonostantegrandi quantità di vino fossero ven-dute assai velocemente dopo la ven-demmia. Stoccare il vino sul luogodella produzione era molto impegna-tivo dal punto di vista economico equindi i vini non destinati all’invec-chiamento venivano venduti rapida-mente: molti produttori non avevanonemmeno cantine adatte alla conser-vazione del vino in attesa di essere ven-duto, dunque esso veniva messo subitoin commercio.La costruzione di can-tine presso produttori e negozianti ri-sale al secolo XX, laddove vennerocreate delle “bottiglierie” destinateall’affinamento in bottiglia.Lenta-mente, ma inesorabilmente, la propen-sione di allora per il vino invecchiatolasciò progressivamente spazio algusto per un vino più leggero e fruttatoe solo negli ultimi anni il vino nuovo siè trasformato in novello. Oggi si tro-vano in commercio bottiglie di vinonovello prodotte con i più svariati vi-

tigni, anche se la tendenza è quella dicreare prodotti di immediato effettoorganolettico basato sì, sull’aroma pri-mario dell’uva, ma ancor più sul secon-dario, ossia sull’aroma fruttato puro e

semplice. Talerisultato è otte-nuto non tantocon il lavoro invigna, quantoin cantina.Ilvino novelloitaliano, moltopiù abbon-dante al centroe al Nord chenon nel Meri-dione è oggi

protetto e promosso dall’Istituto VinoNovello Italiano, costituito a Milano il26 settembre del 2000.Il suo carattere brioso ne ha fatto unvero e proprio caso commerciale: oggi

in Italia ne vengono prodotti milionidi bottiglie a ogni inizio di autunno. E’fresco, fruttato, leggero, e nonostantevenga prodotto con diverse tipologiedi uve mantiene queste caratteristichein ogni prodotto.Fino a pochi anni fa il vino novellonon esisteva come tipologia a sé stantedi vino; esisteva il vino nuovo, ma nonera proprio la stessa cosa. Nonostanteil vino nuovo fosse conosciuto findall’antichità, il mercato del novello siè sviluppato solo negli ultimi anni:nell’antichità e nel medioevo il con-sumo era prevalentemente rivoltoverso vini destinati all’invecchia-mento, che la facevano da padrone neicommerci vinicoli.

di Francesco Vitale

Vino ottenuto con macerazione carbo-nica che conferisce sentori di frutta in-tensi. Riempie la bocca di fragranza, lastoria vuole che sia consumato a finepasto accompagnato da delle castAgne;ma non disdegna altri accostamdenti.

Tipologia: Novello IGT Toscana.Uve: Sangiovese 100% con possibilitàdi aggiunta di altre varietà autorizzatemax 15% .Gradazione: 12,5%.Fermentazione: Le uve precedente-mente la pigiatura si sottopongono alla“macerazione carbonica”, specifico pro-cedimento per ottenere il Novello.Affinamento: In acciaio.Esame Visivo: Colore rosso rubinocon evidenti riflessi violacei, vivace e bril-lante.Esame olfattivo: Intenso con sentoriche ricordano i frutti di bosco.Esame gustativo: Rotondo, morbidoe armonico.Abbinamento: Accompagna piattiautunnali, ottimo con le castagne.Temperatura di servizio: 16°C.

SAN GIOCONDODI ANTINORI

Novello, con tutte le caratteristiche che provengono dalla sua particolare vinificazione:rosso porpora brillante con note violacee, profumo giovane che richiama la fragranzadell’uva appena raccolta e sentori di fragola e amarena; al gusto è fresco, vivace conacidità ben bilanciata e tannini passanti e gradevoli che lo rendono piacevolmentemorbido.

Uve: Sangiovese e Merlot allevate a cordone speronato e raccolte in cassette tra fineagosto e primi di settembreVinificazione: Le uve vengono sottoposte a macerazione carbonica nella misura del70% e vinificate separatamenteAbbinamento: La sua commercializzazione ha inizio il 30 ottobre e si protrae neimesi invernali: è perciò ottimo con tutti i piatti di stagione laddove è richiesto un vinoleggero e profumato, in particolare cibi cotti alla brace. Per tradizione anche con cal-darroste. Servire a 14°CCuriosità: Acclamato tra i migliori novelli fin dalla sua nascita. Il nome ne descrivel’immediatezza e la gradevolezza richiamando il fascino del fuoco acceso nei campi.L’immagine in etichetta è tratta da un affresco di Ottaviano Nelli del XV sec., dal Con-vento di San Francesco a Gubbio.

FALÒ DI LUNGAROTTI

Dal colore tra il viola e il porporapiuttosto carico, vivo e brillanteha un profumo netto, con notefruttate quasi mature, che lo ren-dono molto piacevole e caldo. Sa-pore fresco piacevolmenteequilibrato e delicato. Sicura-mente è un Novello atipico, maideale per chi è alla ricerca disensazioni dolci e femminili.Accostamento tradizionale, det-tato anche dal periodo, è quellocon le caldarroste, ma si abbinamolto bene con salumi nontroppo grassi e formaggi pocostagionati.

TERRAZZEDELLA LUNA

È tempo di Novelli (e di castagne)

Page 22: IL CORRIERE DI ROMA - GIOVEDI' 6 NOVEMBRE 2014

Se a qualcuno piace jazz, dal 14 al30 novembre l’AuditoriumParco della Musica di Roma de-

dica a questo genere il consueto festivalautunnale con un’ampia rassegna riccadi nomi che si rincorrono di sera in sera.Non un viaggio nel pianeta jazz in ge-nere, ma un percorso meditato per ac-compagnare il pubblico alla scoperta, oper chi già lo conoscesse, ad una mag-giore conoscenza di un periodo preciso,quello che segna la nascita dello swing,vitale ed entusiasmante, eppure nonprivo di una vena di malinconia.“Swing e New Deal” è infatti il titoloscelto per questa edizione 2014 delRoma Jazz Festival che vuole ripercor-rere la nascita di un vero e proprio fe-nomeno sociale oltre che musicale,dall’America poi sbarcato in Europa.Oltreoceano erano gli anni del crack diWall Street (1929), gli anni poi del NewDeal, della rinascita dell’economia ame-ricana, ma anche del rifiorire di un’in-tera società. E il jazz fece la sua parte,imparando a rigenerarsi e a rinnovarsi,iniettando dosi di vitalità ed energia aduna società che stava lottando per rina-scere, ma sempre pervasa da quellavena di malinconia che accompagna ilricordo dei dolori e della difficoltà pas-sate. Lo swing sbarcò poi in Europa e in

Italia con le truppe alleate, trovandoterreno fertile e nuovi cultori.E oggi? Tralasciando parallelismi, die-trologie ed interpretazioni, oggi, o me-glio dal 14 al 30 novembre, lo swingmette radici a Roma, tra concerti e se-rate danzanti dove il jazz e il ballo con-quisteranno di certo i più giovani , manon dispiaceranno ai puristi del genere.E a questo proposito, viene subito dasegnalare il workshop in programma il28, il 29 e il 30 novembre: tre giorni nelcorso dei quali il ballerino e coreografoVincenzo Fesi, accompagnato dallemusiche dal vivo eseguite dall’Orche-

stra Operaia di MassimoNunzi, svelerà agli “studenti”i segreti per costruire un nu-mero di ballo partendo dal-l’analisi del brano musicale alquale legare la coreografia.Se invece preferite ascoltare,la scelta dei concerti è davveroricca: perché si comincia conDave Holland e Kenny Bar-ron (14 novembre) e il lorojazz melodico e raffinato, percontinuare con Dee DeeBridgewater (25 novembre).E poi gruppi più giovani magià rodati come 3 CohensSextet (16 novembre) o la

Anthony Strong Band (28 novembre)o ancora The Sweet Life Society (29novembre). Sorprendente la Us NavalForce Europe Jazz Ensemble (15 no-vembre), non meno sorprendente lanostra Orchestra Operaia diretta daMassimo Nunzi (30 novembre). E poitalenti indiscussi del jazz come FabrizioBosso e Paolo Silvestri (19 novembre)accompagnati dai loro ensemble, e ta-lenti sorprendenti come Piji (26 no-vembre), che mescola swing edelettronica dando vita all’elettroswing,poco noto in Italia, ma ben radicato innord Europa.

Èriservata ad un grande classico diLuigi Pirandello, “Il fu Mattia Pascal”,l’inaugurazione della nuova stagionedel Teatro Parioli Peppino De Fi-

lippo, che conferma la sua predilezione per i grandiautori e per i grandi interpreti della drammaturgiaitaliana, senza disdegnare saporite incursioni nel-l’operetta e nella musica classico-leggera. Pirandellodunque, per cominciare, nella nuova stagione dellospazio diretto da Luigi De Filippo, anche protago-nista di due appuntamenti con altrettanti testi-cultofirmati l’uno da Peppino De Filippo, l’altro dallostesso Peppino con la sorella Titina.Un grande classico e un grande interprete, per co-minciare, in scena dal 13 al 23 novembre. Perchéprotagonista e regista del “Pascal” pirandelliano èTato Russo, che propone una sua versione teatraletratta dal romanzo di Luigi Pirandello. Ad affian-carlo sul palcoscenico c’è un nutrito cast compostoda Katia Terlizzi, Renato De Rienzo, SalvatoreEsposito, Marina Lorenzi , Giuseppe Mastrocin-que, Adriana Ortolani, Carmen Pommella, Fran-cesco Ruotolo, Davide Sacco, Caterina Scalapricee Massimo Sorrentino.Essenza del romanzo dello scrittore siciliano è lascoperta della propria vera identità, al di là delleconvenzioni che formano ciascuno di noi, in unviaggio a ritroso che è uno spogliarsi di ogni sovra-struttura per approdare alla scoperta definitiva disé. Questo in sintesi è il senso del “Fu Mattia Pa-scal”, che Tato Russo fa proprio, riscrivendo il ro-manzo in un linguaggio teatrale che Pirandelloavrebbe adottato se avesse voluto trasferire il ro-manzo in commedia. Tato Russo interpreta il doppio ruolo di Mattia Pa-scal e di Adriano Meis, ma anche gli altri perso-naggi che concorrono alla sua vicenda si rincorrononella storia, interpretata così dagli stessi attori in

identità e personaggi diversi, quasi a scegliere dinon chiarire affatto, nello spettro delle rassomi-glianze, la distinzione tra i vari aspetti della realtà.Mattia e i suoi coinquilini della storia muoiono tuttiper rincontrarsi identici nella storia di AdrianoMeis e rivivere poi in quella nuova di Pascal.E ora qualche cenno sulla nuova stagione del Tea-tro Parioli Peppino De Filippo. Che dopo la messain scena firmata da Tato Russo prosegue con l’ap-puntamento riservato all’operetta, quella “Vedovaallegra” musicata da Lehar alla quale, dal 4 al 7 di-cembre, sarà possibile assistere nella messa in scenadi Corrado Abbati e della sua compagnia. Due, sidiceva, i titoli dei quali Luigi De Filippo sarà inter-prete e regista: si tratta di “La lettera di mammà”,commedia in due atti scritta da Peppino De Filippoe in calendario dall’11 dicembre all’11 gennaio

2015; “Quaranta… manon li dimostra”, scritto aquattro mani da Peppinoe Titina De Filippo, è l’al-tra commedia in due attiche Luigi De Filippo in-terpreterà e dirigerà dal 9aprile al 17 maggio 2015.Impossibile non citareGlauco Mauri, in scenadal 29 gennaio al 15 feb-braio 2015 con RobertoSturno in “Quattro buffestorie” tratte da Luigi Pi-randello e Anton Cechov.Ancora un grande inter-prete per l’”Enrico IV” diLuigi Pirandello, in scenadal 19 febbraio al primomarzo con Franco Bran-ciaroli. Mentre AndreaGiordana e Giancarlo

Zanetti proporranno dal 12 al 22 marzo “Il bel-l’Antonio” di Vitaliano Brancati nell’adattamentoteatrale firmato dallo stesso Zanetti con SimonaCeli per la regia di Giancarlo Sepe. E’ invece unomaggio vivace ed intelligente al grande WilliamShakespeare “Come vi piace. (As you like it)”,commedia con musiche dal vivo nata dalla collabo-razione tra Ambrogio Sparagna e la sua Orchestradi Musica Popolare con Maurizio Panici, che ne èregista. Da assaporare dal 15 al 25 gennaio 2015.

Il fu Mattia PascalDal 13 al 23 novembre 2014

Teatro Parioli Peppino De FilippoVia Giosuè Borsi 20, Roma

Orari: da giovedì a sabato h 21, domenica h 17Biglietti da € 20 a € 25

Info: 06 8073040

“IL FU MATTIA PASCAL, UN GRANDE CLASSICO, IN SCENA DAL 13 AL 23 NOVEMBRESCELTI PER VOI

Il Parioli parte forte con Pirandello

“Swing e New Deal”, due facce del jazzDAL 14 AL 30 NOVEMBRE L’AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA

giovedì 6 novembre 2014 pagina 22RUBRICHEIlCORRIEREDIROMA

SANTA CECILIADaniil Trifonov per piano soloPer la stagione di concerti dell’Acca-demia di Santa Cecilia, il 14 novem-bre è in programma nella SalaSinopoli - alle 20,30 - il concerto delpianista Daniil Trifonov. Poco più cheventenne, unisce alla grande tecnicauna straordinaria capacità di coinvol-gere ed elettrizzare il pubblico con lasua energia. Per Santa Cecilia ese-guirà brano di Stravinskij, Ravel eLiszt.Auditorium Parco della Musica; biglietti da € 18 a € 38; info: 06 8082058

ACCADEMIA FILARMONICAI Turchini e la Santissima TrinitàIl Teatro Olimpico ospita, giovedì 13novembre alle 21, un raro oratorio a

cinque voci e strumento: si trattadella “Santissima Trinità” di GaetanoVeneziano che, insieme a Scarlatti e

a Francesco Provenzale, fu uno deimassimi esponenti della scuola napo-

letana tra ‘600 e ‘700. Ad eseguirel’oratorio saranno I Turchini, raffinato

ensemble di musica da camera.Piazza gentile da Fabriano;

biglietti da € 20 a € 30; info 06 3201752

TEATRO QUIRINOEcco “Uomo e galantuomo”Va in scena al Teatro Quirino, dall’11al 23 novembre”, “Uomo e galan-tuomo”, celebre e irresistibile com-media di Eduardo De Filippo, chesegna il suo passaggio come autoredalla farsa al teatro di prosa. La regiaè di Alessandro Alatri; sul palco unacompagnia di giovani e agguerriti at-tori.Via delle Vergini angolo via Minghetti; biglietti da € 12 a € 34; info e orari 06 6794585

SALA UMBERTONotturno di donna con ospiti

E’ Giuliana De Sio la protagonista di“Notturno di donna con ospiti”, in

scena al Teatro Sala Umberto dall’11novembre, con la regia di Enrico

Maria Lamanna. Lo spettacolo, trattodal testo di Annibale Ruccello, è unasorta di viaggio nel panorama deso-

lato della periferia urbana ma con co-stanti riferimenti al cinema di

Scorsese e Kubrick.Via della Mercede 50;

biglietti da € 23 a € 32; info e orari 06 6794753

IN PRIMA FILA

di Maria Pia Miscio

Martedì 11 novembre, nell’ambito della stagione dell’Istituzione Universitaria dei Concerti,l’Aula Magna della Sapienza ospiterà, per la prima volta in Italia, il clarinettista newyorkeseDavid Krakauer, apprezzatissimo da pubblico e critica non solo per le sue interpretazioni clas-

siche ma anche per la sua grande capacità innovativa. E una prova sarà il concerto alla Sapienza, nel corsodel quale Krakauer presenterà il suo “Ancestral groove”, progetto musicale nel quale funk, jazz, improvvisa-zione e klezmer si mescolano. Il risultato è un universo di suoni trascinanti, dove ogni barriera tra generi vieneabbattuta. Per oltre vent’anni cenni Krakauer ha reinventato e rimixato la musica ebraica dei suoi antenaticon la sensibilità di un musicista contemporaneo, collaborando con musicisti come Fred Wesley, leggendadel funk, con il Kronos Quartet, con il rapper canadese Socalled, ma anche con orchestre sinfoniche, com-positori e musicisti di ogni provenienza. Lui stesso riassume così il suo personalissimo percorso che lo haportato al progetto “Ancestral Groove”: "In compagnia di tanti musicisti straordinari, ho attraversato il mondodel klezmer, del jazz d'avanguardia, del funk, dell'elettronica e della musica classica, alla ricerca delle radicidella mia identità ebraica di matrice est europea: Ancestral Groove mette insieme tutte queste esperienze”.

M.P.M.David Krakauer, Ancestral groove

Martedì 11 novembre 2014, h 20,30 Aula Magna della SapienzaPalazzo del Rettorato, Piazzale Aldo Moro 5, Roma Biglietti da € 5 a € 25

Info: 06 3610051/2

Alla Sapienza il clarinettista David KrakauerPER LA PRIMA VOLTA IN ITALIA, L'11 NOVEMBRE

M.P.M.Roma Jazz Festival

Dal 14 al 30 novembre 2014-11-04Auditorium Parco della Musica

Viale Pietro De Coubertin, RomaOrari, calendario completo

e info biglietti: 06 80241281oppure

http://www.auditorium.com/

Page 23: IL CORRIERE DI ROMA - GIOVEDI' 6 NOVEMBRE 2014

L’appuntamento settimanale con

le inchieste, le interviste, le notizie e le rubriche

di Roma e del Lazio

GIRONE INFERNALEFondato nel 1948 da Giuseppe Gesualdi Direttore responsabile Filippo Gesualdi Direttore Giovanni Tagliapietra numero 29 anno LXVII GIOVEDÌ 16 OTTOBRE 2014

MARINO-ZINGARETTILa gente non ne può più e loro pensano a ricandidarsi

a pagina 3

Metro C,adesso si salvi chi può

a pagina 4

L’INCHIESTAAll’interno

l’insertodi Sanitàdel Lazio

LazioLaziola delanitàSS

NUMERO 29 ANNO LXVII GIOVEDÌ 16 OTTOBRE 2014

IL CASO

L’EVENTO

Ambulatori aperti

nel weekend? Ce l’avevano

promesso in tantia pagina 13

a pagina 14

Specialisti

in campo

contro l’osteoporosi

Non è una battuta né una catti-

veria giornalistica. E’ la realtà

delle cose. Il Ministro Lorenzin

si reca in Puglia alla prima

festa nazionale del NCD e, in-

vece di parlare della grave situazione sanita-

ria europea e mondiale, si fa assegnare come

tema per la sua conferenza “la dieta mediter-

ranea”. Sotto il controllo del Ministero della

Salute e della Regione Lazio vi è una strut-

tura, l’IRCCS Lazzaro Spallanzani, mo-

derna ed adeguata agli interventi per le

malattie infettive. Chi ha modernizzato, or-

ganizzato e voluto una struttura all’avan-

guardia nel Sistema Sanitario di lotta alle

malattie infettive è stato il Prof. Raffaele

Donnorso, che dello Spallanzani è stato diret-

tore generale ed ha effettuato lavori di ristrut-

turazione e organizzazione di quel presidio,

lasciando nell’azienda un buon ricordo anche

per i suoi buoni rapporti con i dipendenti e le

organizzazioni sindacali. Oggi lo Spallan-

zani, come ripete incessantemente nelle inter-

viste televisive e giornalistiche il Presidente

del Comitato Scientifico Prof. Giovanni Ippo-

lito, è una struttura all’altezza del grave mo-

mento che stanno vivendo l’Africa, l’Europa

e l’Occidente nella lotta al virus dell’Ebola.

Ma c’è una pecca, come denunciato ultima-

mente dal sen. Domenico Gramazio, lo Spal-

lanzani ad oggi ha un direttore part-time che

deve correre dall’Ifo di Mostacciano alla

struttura di Via Portuense tenendo problemi

e dinamiche aziendali ben separate. Come

riesca a svolgere adeguatamente i due compiti

è un mistero. Questa è la conseguenza di un

accordo sotto banco tra il presidente della

Regione Lazio Zingaretti e il Ministro Loren-

zin. Non ci si può riempire la bocca di impe-

gni nella lotta all’Ebola, e poi andare in giro

per la penisola a parlare di dieta mediterra-

nea, se non si ha il coraggio di nominare al-

l’IRCCS Lazzaro Spallanzani un Direttore

Generale competente professionalmente per la

lotta alle malattie infettive. E meno male che

i giornalisti della stampa estera non si sono

ancora accorti del pasticcio. Le Ue, la Nato,

il presidente Usa in persona hanno ricono-

sciuto il valore del presidio Spallanzani e

sanno di potervi e dovervi fare riferimento in

caso di emergenza, quella vera. La Lorenzin

fugge di fronte al problema. Si esca da questo

equivoco e si nomini immediatamente un Di-

rettore Generale a tempo pieno e non a

“mezzo servizio”. La comunità internazionale

ci sarà molto grata. Il Corvo

EBOLA METTE IN FUGA LA LORENZINSopra Beatrice Lorenzin

e nella foto grande

l’Ospedale Spallanzani

Il CORRIERE DIROMA

La sequenza fotografica che sottoponiamo in questa pagina èassolutamente eloquente. Una somma di situazioni di de-grado, di illegalità, di attentati al decoro e nessuno a porvi ri-medio. In base a queste immagini il sindaco Marino,l'assessore Leodori, il comandante dei vigili Clemente dovreb-

bero prendere cappello e rinunciare all'incarico. Altro che Fori e Tridentinopedonalizzato. Difficile trovare qualcosa di peggio anche a Venezia - purdegradata - e a Firenze. Un girone infernale, quel percorso (lineare) Fon-tana di Trevi Pantheon, forse un chilometro. Un chilometro di inferno, inmezzo ad una marea di turisti abbruttiti e consapevoli che forse nemmenosi rendono conto che la realtà sarebbe ben diversa se le regole fossero ri-spettate. Ma nessuno fa rispettare quelle regole, due sole pattuglie di vigiliurbani in quel contesto, assolutamente statiche e apparentemente disin-teressate (o impotenti). Il senso di rabbia e di frustrazione dà alla testa,soprattutto se si sta accompagnando due ospiti stranieri in visita alle bel-lezze della capitale. Ospiti rimasti senza parole. Stupiti, scandalizzati,sconcertati, affannati a fare fotografie da far vedere in patria. Bella pub-blicità. Suk, kasba, o anche peggio. Attorno alla Fontana di Trevi ci sonopiù bengalesi e ceylonesi che occidentali, hanno in mano tutto, le bancarelledi cianfrusaglie, le prenotazioni dei tour turistici, ma anche l'ultimo gadgetinfernale, un bastone estensibile per fare il maledetto selfie. Facce pocorassicuranti ti offrono di tutto, perfino due pappagallini. C'è una newentry, una ragazza storpia che si trascina nell'indifferenza generale. Anchedei due vigili comodamente seduti nella Punto di servizio. Impiegati co-minali, semplici vedette, pagate con soldi dei contribuenti romani per di-sinteressarsi di quanto accade loro attorno Troveremo un altro storpio alPantheon. E' racket. Qualcuno li accompagna e li va a prendere, li tienein stato di semi-schiavitù. Nessuno alza mai un dito. Andiamo avanti. Perarrivare a via del Corso accanto alle bancarelle autorizzate un tappetouniforme di merce abusiva presidiata da venditori abusivi. Senza solu-zione di continuità, tutto illegale. Un nuovo bar ha i tavolini fuori, lo spa-zio per il passaggio è ridottissimo. Ma tutte le guerre al tavolino selvaggio,i "tagli" a Piazza Navona e dintorni? Qui governa un'altra amministra-zione? A via di Pietra si cammina stento e c'è di tutto, tavolini compresi,a Piazza di Pietra è un paradiso di abusivi, c'è tutto e il contrario di tutto,si entra in un'area controllata da nerboruti ragazzi di colore, pronti a scap-pare davanti alle guardie ma arroganti con i passanti. Via dei Pastini, loha documentato qualche giorno fa un autorevole quotidiano romano, èstato oggetto di un controllo a setaccio da parte delle forze dell'ordine. E'tutto tornato come prima, passare è difficile,tavolini dappertutto, e quasidovunque esercenti e personale straniero, sembra di essere finiti in una re-altà mediorientale o asiatica. Nell'ultimo tratto, prima di sbucare inpiazza del Pantheon un'altra sequenza di lenzuoli stesi al suolo, ricopertidi borse taroccate. Sullo sfondo si intravvede una coppia di vigili che chiac-chierano al telefono. La fine del mondo. Il sindaco che parla di spray alpeperoncino rafforzato è consapevole di mandare in campo degli impie-gati in divisa? La piazza infine è una somma di illegalità sovrapposte econfuse, non si saprebbe da che parte cominciare a riempire il taccuino.Tiriamo le somme. Paghiamo fior di tasse, non ci viene risparmiata unamulta ma la resa a questa marea montante di extracomunitari legali omeno, abusivi sicuramente è un fatto visibile concreto. Il sindaco Marinoevita di confrontarsi con questa realtà, i blitz non servono a niente, la cittàappare abbandonata a se stessa. E quando i turisti, quelli che portano isoldi, e gli stranieri che investono si accorgeranno di come è ridottaRoma...

Page 24: IL CORRIERE DI ROMA - GIOVEDI' 6 NOVEMBRE 2014