Corriere della Riviera novembre 2010

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Page 1: Corriere della Riviera novembre 2010

Periodico gratuito d’informazione del lago di Garda e della provincia di Verona

Fondato nel 1999 • E- mail:[email protected]

Anno 12 • Numero 6 Novembre 2010 web: www.corrieredellariviera.it

Corriere della Riviera

di Savoia Angelo e Andrea

Videoispezioni canalizzazioni sotterranee con telecamere professionali da Ø 8 cm a Ø 150 cm

PORTO FRANCOPORTO FRANCOPORTO FRANCO

Prima via i mafiosi, Prima via i mafiosi,

poi i clandestini... poi i clandestini...

IL “MOSTRO” IL “MOSTRO” DA COPERTINADA COPERTINA

I l recen-te mas-

siccio atteggia-mento dei mass me-dia nazio-nali ci mostra, inesorabilmente, la morbosa gara a prova di “share” per rendere i tragici fatti di cronaca di attualita’ di Avetrana, di Milano e di Ro-ma, alla stregua di un “grande fratello” mediatico, laddove i fatti ed i colpi di scena non vengono discussi nell’aula di un tribunale sotto controllo degli inquirenti, ma tutto sembra predisposto af-finché l’occhio della teleca-mera e dei reporter possano dare in diretta addirittura l’evento delittuoso...

(segue a pag 4)

di MASSIMO VERNIA

LO SPETTACOLO DEVE CONTINUARE... LO SPETTACOLO DEVE CONTINUARE... LO SPETTACOLO DEVE CONTINUARE...

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BARDOLINO (VR ) Borgo Garibaldi 26/ABARDOLINO (VR ) Borgo Garibaldi 26/ABARDOLINO (VR ) Borgo Garibaldi 26/A

A.Torresani

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I VIDEO DEL

CORRIERE DELLA RIVIERA SU

ARTISAT 4

CANALE

a pag 6

BARDOLINO NOVELLO 2010

AZ AGR COSTADORO AZ AGR GIRARDELLI

a Pag. 2

IL COMUNE AGLI INIZI DI OTTOBRE: “SITUAZIONE

SOTTO CONTROLLO ”

MA POI IL TORRENTE ALLAGA LE CASE

GARDAGARDAGARDA TORRENTE TESINA

“MAFIA NEL VENETO: RISCHIO O

REALTA’?”

Torri del BenacoTorri del BenacoTorri del Benaco CONFERENZA 15/12/2010

a pag 8

Le guerre per trascinare avanti una politica fatta di P3, Ruby, Cotillons,Mora e leggi per salvare l’insalvabile proseguono. Mentre gl’italiani pagano le tasse

più alte d’Europa,Confindustria protesta,la Sanità fa acqua,la scuola s’infiamma ecc, c’è magari chi vive nei palazzi di potere comprati magari con dei falsi in

bilancio colossali. Ve beh! Non si vuole passare per disfattisti :

SERVIZIO A PAG.3

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CORRIERE DELLA RIVIERA Novembre 2010 2 ATTUALITA’

A ppaiono sorpren-denti le dichiarazio-

ni del Genio Civile, del comune di Garda sulla questione del torrente Gusa(Teseina). Infatti vi è un continuo rimpallo di re-sponsabilità per una que-stione di dissesto idrogeologico che riguarda la sicurezza di tutta la comunità. Questo anche di fron-te alla lettera urgente d e l P r e f e t t o(interessato da Nuo-va Garda e Voce per-l’ambiente) del 6 ottobre sorso che chiede d’intervenire. Ricordiamo che già alcuni anni or sono, nonostante Voce per l’ambiente avesse avvertito a più ri-prese (2003-2006) i comuni di Bardolino e Garda della pericolosità della frana della Rocca, il comune di Garda e l’ex sindaco Davide Bendinelli, con una spregiudicatezza senza pari, chiedevano di declassare l’area in que-stione da alto a medio ri-schio frana , per permettere la costruzione di un’ impo-nente villa al di sotto della Rocca. Solo per caso poi, in seguito a un enorme distacco di rocce dal colle gardesano (circa 200mc), non ci furono vittime ma “solo” danni ingenti al territorio. Oggi la situazio-ne sembra ripetersi. E se dapprima Paolo Marchetti responsabile del Genio civile di Verona dice che è utile rimuovere le piante dall’alveo (ma perché de-vono essere i cittadini ad avvertirlo se ciò rientra nelle sue competenze?), dall’altra continua soste-nendo che per quanto con-cerne i versanti a monte della valle, la pulizia com-pete ai proprietari dei terre-ni: cioè ai privati perché “non rientra nei compiti istituzionali del Genio”. Ma si scorda, evidente-mente, che se i privati non intervengono, è l’ente pre-posto che deve intimare i privati a sistemare l’area perché in caso di alluvione, tale stato di cose, insistente sul Tesina, potrebbe nuo-

cere a tutta la collettività. Invece ciò che è rientrato nei compiti “istituzionali” del Genio è stato asportare le sabbie dall’alveo del torrente verso una destina-zione a noi ignota. Sabbie certo assai utili nel settore edile. Si vorrebbe oggi

sapere a chi sono state cedute e a quale prezzo. L’ingegnere fa poi presen-te che nel novembre 2007 le opere di laminazione mostrarono la loro effica-cia in seguito ad una piena del torrente. Ma a nostra memoria non si ricorda una piena eccezionale in quel periodo ma solo un torren-te più “grosso” del solito. Ma il Genio civile, e que-sto il comune di Garda si suppone lo sappia, si è pure dimenticato che le cantine delle case prossime al greto del torrente si riempiono di acqua quasi ogni volta quando le piog-ge sono un po’ più abbon-danti. Ma nessuno ha mai pensato a consolidare gli argini?

Un fatto positivo però sem-bra esserci: il vice sindaco di Garda Antonio Pasotti (facente funzioni di sinda-co) dichiara che l’interven-to sul torrente “era già calendarizzato dai nostri uffici che ogni anno fanno un’ispezione delle opere pubbliche più delicate del territorio”. Ma la realtà è diversa: è da diversi anni che il torrente giace in uno stato di completo abbando-no. A quando risale l’ulti-ma pulizia? In effetti lo fa poi presente lo stesso vice-

sindaco dicendo che ha inviato un tecnico “a valu-tare la bontà della richiesta di controllo del torrente ”. Ma poi ancora si contrad-dice dicendo “vedremo quali sono gli interventi e valuteremo l’urgenza, an-che se non è chiaro a chi

competa la manu-tenzione del torren-te Gusa”. Se non lo sa lui che è respon-sabile della sicu-rezza del Paese, a chi ci si deve rivolgere? C’è in-fatti la lettera della Prefettura inviata al comune di Garda per sollecitarlo ai controlli. E infatti Pasotti poi ci ripen-sa e dice : “Ma se

l’urgenza fosse massima interverre-mo”. Forse quando è troppo tardi, senza

prevenirli invece.

Mentre il vice sindaco è affaccendato nel sciogliere i suoi dubbi sugli inter-venti da fare, visto che nessuno fino a oggi ha svolto la pulizia del torren-te,in caso di sua tracima-zione neppure un piano d intervento sembra essere pronto. Questo si evince da una seduta del consiglio comunale del dicembre 2009 in cui Bruno Fasoli, rappresentante dell’opposi-zione, contestava il proget-to d’intervento di Protezio-ne civile già pagato dal comune, perché “pieno d’errori”. Il sindaco di Garda Davide Bendinelli, cadendo dalle nuvole, am-metteva poi che aveva ra-gione e lamentava pure l’assenza della protezione civile in paese. A tutt’oggi la situazione rimane inva-riata con un comune inerte e inerme di fronte a inter-venti basilari di prevenzio-ne di dissesto del territorio. Nessuna squadra di prote-zione civile è stata attuata. Quando alla fine a pagare, saranno per assurdo, i cit-tadini del paese. Come già successo per la frana della Rocca. Dove a risarcire gl’interventi di ripristino sono stati invitati alcuni cittadini gardesani che oggi hanno instaurato dei

contenziosi con il comune per far valere i loro diritti.

A ognuno la sua leg-ge. Ma ai cittadini non servono tentennamen-ti, ma solo certezze sulla sicurezza pubbli-ca e certi signori non sembrano garantirla.

Andrea Torresani

“GUSA: SIAMO NOI FORSE I RESPONSABILI … MA FORSE NO” GARDAGARDA IL TORRENTE RIMANE A RISCHIO ESONDAZIONE MA IL VICESINDACO PASOTTI RISPONDE

IL GENIO CIVILE CONTRADDICE PASOTTI

S e Pasotti fa il general “Tentenna” il genio civile

della Regione Veneto sulla questione del Torrente Gusa sembra più parco di consigli. Anzi laddove il sindaco di Gar-da sembra in preda ai suoi se-colari dubbi, il Genio è chiaro. Lo fa in una lettera recapitata verso fine ottobre ai comitati autori dell’esposto e inviata direttamente all’amministrazio-ne comunale di Garda . “Per quanto riguarda i terreni posti sul versante della valle la cui incuria potrebbe causare smot-tamenti interessanti in partico-lare modo la strada ed even-tualmente lo stesso torrente.Il Genio Civile non avendo di-retta competenza per l’esecu-zione d’interventi in area priva-ta(…) potendo intervenire solo in caso di minaccia incombente deve essere adottato un intre-

vento possibilmente dal comu-ne di Garda e dal servizio fo-restale in quanto competenti in materia di tutela delle aree boschive”. Insomma una let-ttera quella del Genio volta a sensibilizzare il governo citta-dino a premunirsi da eventuali rischi. Dall’altra l’ente fa pre-sente che “il torrente Gusa è stato soggetto a diversi inter-venti di regimazione con in-terventi che hanno dato signi-ficativi risultati”. Significativi risultati su cosa però no non si sa .Perché piene simili a quelle del 92’con susseguente traci-mazione del torrente non se ne sono più verificate. Anche se, si ricorda che quella piena è stata dovuta alle numerose piante presenti nell’alveo che hanno provocato l’esondazione del corso d’acqua. (A.Tor)

GLI ALLUVIONATI DIMENTICATI GLI ALLUVIONATI DIMENTICATI GLI ALLUVIONATI DIMENTICATI

“IL COMUNE DEVE INTERVENIRE SUI PRIVATI”IL COMUNE DEVE INTERVENIRE SUI PRIVATI”IL COMUNE DEVE INTERVENIRE SUI PRIVATI”

AGLI INIZI DI OTTOBRE NUOVA GARDA E VOCE PER L’AMBIENTE LANCIANO L’ALLARME CHE RIMANE INASCOLTATO

L’esondazione del mese di novem-bre 2010 che ha interessato tre punti a monte delle vasche di contenimen-

to di recente costruzione

“S iamo alle solite. Così non si può

andare avanti . E si che è da anni che avvertiamo il comu-ne del fenomeno”.A parlare così è il si-gnor Mascanzoni del condominio di via Battistoli a Garda . E’ con una scopa in mano intento a spazzare l’acqua che ha invaso gli scanti-nati. Dall’altra una signora e alle prese con una pompa in-tenta ad aspirare litri d’acqua che hanno invaso la taverna prossima ai garages. “ E’da tempo” conti-nua il signor Ma-scanzonii “ che ab-biamo segnalato il problema all’ammi-nistrazione comunale. Ma gl’interventi sono insufficienti. Ogni volta che il torrente Gusa va in piena ci entra l’acqua nell’im-mobile realizzato ai tempi dell’-amministrazione Comencini. Così le abitazioni vicine e si finisce tutti allagati!”.

Ma se il Genio a monte del torrente aveva realizzato delle vasche per prevenire il fenome-no . “Con le vasche” continua il signore “è stato peggio!.Infatti l’acqua ristagna e penetra mag-giormente negli argini. Inoltre tutta quella vegetazione nel greto del torrente ha generato un ulteriore rallentamento del flusso d’acqua che si riversa

così sempre di più nelle abita-zioni prossime”. Quali soluzioni allora? “Non serve venire qua” continua il signore “ a portare dei sacchi di sabbia come ha fatto l’assessore Mario Bendi-nelli, ma bisogna innanzitutto togliere tutta quella vegetazione dal torrente, e consolidare gli argini. Dall’altra però con quelle vasche che hanno fatto a monte la situazione non è del tutto rosea anche perché piene quelle da qualche parte l’acqua poi viene fuori”.(A.Tor)

A NOVEMBRE LE CASE DI VIA BATTISTOLI VENGONO INVASE DALL’ACQUA DEL TORRENTE

Sopra :il greto del torrente ricolmo di piante in prossimità di Via della Pace. Nella foto sotto l’area prossima al Gusa dove una società ha aperto un cantiere dopo aver il acquisito l’area dalla Ben Hotel srl .

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CORRIERE DELLA RIVIERA Novembre 2010

3 IN PRIMO PIANO

B e r l u s c o n i anno zero. Il ritorno al passato di mister B. Sta per concretizzarsi in un implosione del suo go-verno ridotto ormai a un Giano bifronte. La testa di Fini si è staccata da quel corpo deforme del PDL che oramai non garantiva più sicurezza al leader. Per inse-rirsi in un altro corpo più agi-le(Futuro e Libertà)e intra-prendere una sua personale sfida alle coorti del duce. Certo una decisione corag-giosa ma che orami si era re-sa improrogabile anche per via dei numerosi attacchi al-l’arma bianca portati dal Giornale del vecchio ardito Feltri. Vecchio si, a parte le rughe che lo solcano dalla testa ai piedi, e oramai trop-po esposto al carcere viste le numerose querele in atto nei suoi confronti, è stato così esautorato da direttore re-sponsabile. Per lasciare lo scranno al ceruleo Sallusti che si sta dando da tanto da fare, ogni giorno, per trovare qualche bel scandaletto da infornare sul suo quotidiano. Ecco gli ultimi titoli del quotidiano sallustiano riguar-danti vari rivali politici di Berlusca citati con nome e cognome : “Il giorno dello scia-callo”, “I Falsa-ri” , “I Tullianos” per arrivare dopo queste sordide in-vettive da bar del guascone, a titoli più realistici tipo:”Ci vor-rebbe un miracolo” al tau-maturgico “Silvio salvaci tu”. E in effetti visti i soldi che ha il buon uomo potrà forse “acquisire” qualche de-putato. Ma probabilmente vi-sto che gli attacchi al “traditore” Fini, non avendo

dato gli e s i t i sperati, l ’allegra brigata del capitan Fra-cassa Feltri, ha scelto la strada d’inginocchiarsi innanzi al nume titolare affinché non li licenziasse tutti in tronco. Ecco così che in questo mare di e-mozioni il nuovo Nettuno trionfante Fini ha acceso la miccia per far saltare il go-verno Berluconi con il ritiro dei ministri dal governo. Un atto per portare a far nasce-re un nuovo governo. Ma è certo che nel profondo dell’-animo del leader FLI è que-sta una vendetta per gli at-tacchi ingiuriosi subiti anche nei confronti della sua com-pagna, Elisabetta Tulliani. Attacchi che se il Berlusca

furioso avesse avuto un mini-mo di coscien-za e cervello avrebbe com-preso che a-vrebbero peg-giorato ulte-riormente le cose.

Tutto questo accadeva men-tre il giannizzero Lele Mora e l’entertainer Emilio Fede portavano (questo almeno se-condo l’accusa della Procura di Milano), un pot-pourri di belle ragazze ad Arcore. Che va bene magari non si ac-coppiavano col proprietario

dell’immobile, ma con qual-cuno certamente si accoppia-vano. Con un lampadario o un abat jour! Ma fa lo stes-so. Perché a fare rivelazioni è proprio lo stesso Lele Mo-ra. Personaggio sempre in pista e scopritore del pregiu-dicato Fabrizio Corona (a cui da innamorato faceva an-che molti regali), ha detto che ad Arcore “L’unica dro-ga è il canto!”.

Si forse il canto del cigno vi-sto che il suo anfitrione S.& B sta per essere defene-strato dal Parlamento italiano per esser appeso al lodo più vicino. Anche se quello per il legittimo impedimento verrà bocciato dalla Corte Costitu-zionale e quello Alfano è sot-

t o ter-r a

con Sallusti che fa da pa-lo.

Leggi che ne-gli ultimi pe-riodi nono-stante fosse una questione vitale cercar d’impedire di

far processare il premier, il guarda sigilli non è riu-scito a far passare. Tant’è che ogni giorno l’Alfano robotizzato ripeteva inces-santemente “si deve ap-provare il lodo” anche se grazie a Pd, Idv, Udc e l’-opposizione di Futuro e li-bertà il contestato provve-dimento è stato gettato alle

ortiche.

Oggi mister B. cercherà il prossimo 15 di-cembre una maggioranza sia in Parlamento che in Senato. Ardua da rag-giungere anche se grazie alle sue illimitate ca-pacità finanzia-rie cercherà di convincere qual-che indeciso. E questa è una delle poche cose che gli rie-sce bene sopratutto davanti ad un bel piatto di ravioli a 24 carati

Intanto la Lega scaltra co-m’è in questi giochi di potere

di Ard Core sta “dietro il cespuglio” come ha dichiarato Bossi. In gergo uno che sta dietro il ce-spuglio è uno che fa il guardone o che fa i suoi bisogni. In real-tà Bossi è uscito dal

cespuglio ed è andato a trat-tare con Fini un Berlusconi bis e forse anche un tris e poi qualcosa d’altro. Perché la camaleontica lega non è una che sta fuori dai giochi e nel prossimo esecutivo “antiberlusconi” potrebbe es-serci.

E qui però c’è un rischio. Che dopo un periodo di go-verno rimetta in moto un meccanismo per portare il paese al voto rimettendo in corsa S.B. E’ già perché il nano magnate di “Ard core” ha salvato la Lega più volte dai debiti.

Tutto quanto narrato avviene in un paese l’Italia, in piena recessione economica con lo sviluppo tra i bassi in Euro-pa, con la Confindustria in ri-volta,con gli operai in scio-pero,con la corruzione più al-ta d’Europa, con il debito

pubblico tra i più alti al mon-do, con le tasse tra le più alte al mondo…

Va beh!Non si vuole continuare per passare per dei disfattisti.

Attendiamo gli eventi...

Lo spettacolo deve continua-re...

Andrea Torresani

LO SPETTACOLO DEVE CONTINUARE... LO SPETTACOLO DEVE CONTINUARE... LO SPETTACOLO DEVE CONTINUARE...

MENTRE L’ITALIA VA ALLA DERIVA I SIGNORI B. SE LA SPASSANO TRA RITI SCARAMANTICI E MOLTE … MENTRE L’ITALIA VA ALLA DERIVA I SIGNORI B. SE LA SPASSANO TRA RITI SCARAMANTICI E MOLTE … MENTRE L’ITALIA VA ALLA DERIVA I SIGNORI B. SE LA SPASSANO TRA RITI SCARAMANTICI E MOLTE …

TUTTI IN PISTA! C’E TUTTI IN PISTA! C’E TUTTI IN PISTA! C’E

ZIO LELE CON LE ZIO LELE CON LE ZIO LELE CON LE

GNOCCHE PER GLI GNOCCHE PER GLI GNOCCHE PER GLI

AMICI DI SILVIO!AMICI DI SILVIO!AMICI DI SILVIO!

LODO DI QUA’ LODO LODO DI QUA’ LODO LODO DI QUA’ LODO DI LA ‘ ,CHI NON DI LA ‘ ,CHI NON DI LA ‘ ,CHI NON

VUOLE FARSI VUOLE FARSI VUOLE FARSI PROCESSARE SI PROCESSARE SI PROCESSARE SI

METTA IN CODA : METTA IN CODA : METTA IN CODA : TANTO C’E ALFANO!TANTO C’E ALFANO!TANTO C’E ALFANO!

' 'Il governo verra' in Parlamento per chiedere la fiducia: il nostro

obiettivo e' andare avanti per rea-lizzare le riforme e il programma elettorale. Ma una cosa deve esser chiara a tutti: la Lega non permet-terà ribaltoni attraverso congiure di palazzo. In democrazia solo chi ha vinto le elezioni può' governare e non chi le ha perse come invece vorrebbe il centrosinistra. Solo il popolo decide da chi farsi governa-re e noi difenderemo questo sacro-santo diritto''. Lo ha dichiara Fede-rico Bricolo, presidente della Lega N o r d a l S e n a t o . ''Con i capigruppo abbiamo deciso

di calendarizzare prima la mozione di fiducia al Se-nato e subito dopo la sfi-ducia alla Camera. A quel punto - ha aggiunto Bri-colo - ognuno dovrà assu-mersi le proprie respon-sabilità' di fronte agli elettori e necessaria-mente il quadro poli-tico si chiarirà’''. Ed effettivamente Brico-lo non fa mai una pie-ga. La sua parte la recita bene. An-che perché Fini stesso era stato e-letto per governare e se il Capo dello Stato(rappresentante del po-polo) deciderà per un nuovo go-

verno con o senza Lega questo sarà espressione del Parlamento come organo rappresentante dei cittadini. Così è scritto nella Co-s t i tuz ione e qu ind i i l prof.Bricolo che certamente pri-

ma di essere stato eletto depu-tato, deve aver fatto un corso accelerato sui capi-toli istituzionali, dovrebbe accettare ciò.

Anche perché poi in real-tà la Lega di ribaltoni è maestra. Visto che proprio nel 1994 sfidu-ciò proprio Berlusconi e andò al governo con il centrosinistra.

A.Tor

“ PER FAVORE, NON FACCIAMO RIBALTONI! “ “ PER FAVORE, NON FACCIAMO RIBALTONI! “ “ PER FAVORE, NON FACCIAMO RIBALTONI! “ Silenzio,parla Bricolo (L.N)

MA PROPRIO NEL 94’ MA PROPRIO NEL 94’ MA PROPRIO NEL 94’ LA LEGA SFIDUCIO’ E LA LEGA SFIDUCIO’ E LA LEGA SFIDUCIO’ E

RIBALTO’ BERLUSCONI RIBALTO’ BERLUSCONI RIBALTO’ BERLUSCONI

FEDERICO BRICOLO

IL BARDOLINO NOVELLO DOC 2010 E’ :

Page 4: Corriere della Riviera novembre 2010

CORRIERE DELLA RIVIERA Novembre 2010

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ATTUALITA’

“CI HANNO CACCIATO SENZA MOTIVO “GRIGOLI L.NORD

D opo il d i l u v i o

la tenebre. Chi pensava che all’interno del consiglio co-munale di Co-stermano ci fosse una ri-cucitura tra Lega Nord e il sindaco, ha sognato ad oc-chi aperti .

Anzi Grigoli dopo il ritiro da parte del sindaco Fioren-zo Lorenzini della delega di vicesindaco, ha attaccato nuo-vamente nel-l’ultimo consi-glio comunale di ottobre e successivamen-te, l’ammini-s t r a z i o n e : “Così non va “ ha detto Grigo-li “sono stato cacciato senza motivo nonostante abbia portato il 38% dei voti. Non eravamo d’ac-cordo su alcuni punti della pianificazione. La lega è stata usata e poi estro-messa”. E se il Piave mor-morava il sindaco non se ne stava immobile riba-dendo la scelta di confer-mare l’assessore esterno Massimo Miele. Situazio-ne che ha provocato in un

certo modo la s p a c c a t u r a a l l ’ i n t e r n o della maggio-ranza. Ma già nel corso del-l’anno si era-no vista una miriade di volantini ano-nimi svento-lare per Co-stermano con attacchi nei confronti del sindaco per via delle scel-te attuate con la nomina, per l’appunto , dell’assessore esterno. Da lì dopo un’in-dagine appro-fondita, anche per via dei contrasti in-terni nella maggioranza il sindaco decideva di

togliere le stel-lette al suo co-

lonnello che di fatto cre-ava un gruppo autonomo all’interno del consiglio comunale.

Il sindaco però ha rispo-sto al leghista alla stampa: “Siamo arrivati alla rottu-ra perché la Lega, finora, al di là di dare l'appoggio in delibere ordinarie, non ha tenuto un comporta-mento corretto sui fatti, né pubblicamente né all'inter-no del gruppo consiliare”. Poi continua gelido “ Non so dove sia stata ricavata la percentuale del 38%. Preciso però che la nostra lista, si è presentata come civica e senza simboli di partiti (Lega o Pdl). Le preferenze avute dai can-didati leghisti rispetto al totale della preferenze delle due liste. Sono state 225 su 1223, una percen-tuale del 18,40%”. Dall’-altra in questa disputa tra i partiti avversi, la minoran-za della Tre Ponti guidata da Marco Tinelli e Tiziana Calabrese chiedeva al sindaco di prendere atto della situazione che certo crea oggi non pochi pro-blemi alla maggioranza.

Insomma una situazione ad alta tensione che dopo il quasi flop dell’ annun-ciato fotovoltaico rischia di creare ulteriori scintille. Saprà spegnerle il sinda-co Lorenzini ?

(A.Tor)

COSTERMANOCOSTERMANO

T iro alzo zero nel Comu-ne di Lazise. “Abuso

edilizio” e l'ipotesi di reato che gira di labbra in labbra e che vede indagati, insieme all'assessore Adami (innocente fini a prova con-traria) anche il proprietario dell'area su cui sorge la stazio-ne di servizio e l'impresa co-struttrice. Ma l'assessore come riportato dai media si discolpa dicendo “ero sì il direttore lavori ma per alcune problematiche in-sorte con il committente ho dato le dimissioni dall'incarico proprio ad agosto come comu-nicato ai carabinieri, ai quali ho portato copia della lettera che a suo tempo avevo inviato sia in Comune che alla com-mittenza”.Una presa di posi-zione che però non ha convin-to il consigliere di opposizione Luca Sebastiano che ha detto: “L’assessore, oltre a dimetter-si dall’incarico doveva denun-ciare l’accaduto Al di là di queste considerazione mi do-mando fino a quando dovremo portare pazienza? Mi pare che l'accaduto dimostri solo che non è cambiato nulla, se non l'elenco degli abusi che vedo-no direttamente o indiretta-mente coinvolti amministrato-ri comunali. E se si arriva a chiudere un sequestro a un distributore deve esser certo stata riscontrata una certa gra-vità. Stiamo dando un'immagi-ne del Comune di Lazise ai limiti della decenza e dunque mi aspetto che il sindaco Ren-zo Franceschini prenda dei

provvedi-menti”. Il casus belli è nato dalla richiesta del sostituto procuratore Pier Umber-to Vallerin al gip Guido Taramelli che ha poi posto sotto sequestro un distributore che si trova in località Ca’ Donzella tra Affi e Lazise. Il fatto è che il diret-tore ai lavori era l’attuale as-sessore Adami poi dimessosi da quell’incarico di lavoro.

Nell'ordinanza comunale 81 del 19 agosto, il 10 agosto si legge che i militari che effet-tuarono il controllo rilevate alcune violazioni. “Tutte le opere riportate sulla richiesta di variante erano già state rea-lizzate. Il vecchio fabbricato in materiale ferroso, diversa-mente da quanto previsto nel permesso del 13 marzo 2009 non era stato demolito ed era completamente funzionante e aperto al pubblico. Il nuovo fabbricato in muratura era distante 25 centimetri”. A sud dell'edificio, inoltre,vi era la presenza di uno spazio recin-tato che ospita sistemi tecno-logici a servizio dell'Autogrill e a sud ovest invece è stata attrezzata un'area adibita a parcheggio di circa 4.500 me-tri quadrati gran parte della quale è stata ricavata oltre il

perimetro delimitante l'area già concessa...in zona agricola”.Insomma un poutpourri di grevi irregolarità da guinness che ha visto poi pure l’amministrazione inti-mare la sospensione dei lavori nel cantiere in località Donzella. Ma l’opposizione chiede anche tramite Eugenio Azzali.”Dimissioni su-

bito dell’assessore”. Dal-l’altra però il sindaco Ren-zo Franceschini che invita

“tutti alla prudenza perché si tratta di vicende complesse e una certa cautela mi sembra indispensabile onde evitare di dare giudizi che possono poi rivelarsi inappropriati però. Se però verranno emessi provve-dimenti nei suoi riguardi, avrò l'obbligo di valutare la situa-zione e comportarmi conse-guentemente con responsabili-tà”.Certo che al di là di un distributore “abusivo” le re-sponsabilità di un sindaco vanno anche nel cercare di tutelare preventivamente il territorio. E Franceschini con un Pat eclatante che porterà circa quattrocentomila metri cubi di cemento armato nel territorio questa responsabilità sembra averla persa. E se a-spetta che intervenga la giu-stizia al di là delle grandi capacità di Pm e giudici, viste le leggi che ci sono in Italia, può aspettare le calende gre-che.

Andrea Torresani

IPOTESI DI REATO LAZISELAZISE SOTTO I RIFLETTORI UN ASSESSORE INDAGATO

“UNO SPETTACOLO INDECENTE IL SINDACO PRENDA PROVVEDIMENTI “DICE SEBASTIANO

PACE SFATTA

Il sindaco Renzo Franceschini Fiorenzo Lorenzini

Matteo Grigoli

TENSIONE IN COMUNE

DALLA PRIMA PAGINA DALLA PRIMA PAGINA DALLA PRIMA PAGINA

UN MOSTRO DA PRIMA PAGINA I l recente massiccio atteg-

giamento dei mass media nazionali ci mostra, inesorabil-mente, la morbosa gara a prova di “share” per rendere i tragici fatti di cronaca di attua-lita’ di Avetrana, di Milano e di Roma, alla stregua di un “grande fratello” mediatico, laddove i fatti ed i colpi di sce-na non vengono discussi nell’-aula di un tribunale sotto con-trollo degli inquirenti, ma tutto sembra predisposto affinche’ l’occhio della telecamera e dei reporter possano dare in diretta addirittura l’evento delittuoso. Fatto chiaramente sacro il dirit-to di cronaca, ci si pone tutti una domanda: fino a che punto questo diritto puo’ scavare nei sentimenti, negli avvenimenti e far parte del “salotto” di casa alla stregua dei “vecchi” pette-golezzi che si limitavano a riempire le giornate di comari annoiate ? Parlo naturalmente da comune cittadino sottoline-ando come si e’ nauseati e sa-turi dalla capilarrita’ informa-

tiva in cui la telecamera indu-gia dentro l’iride di un familia-re o di un sospettato, e le ipote-si e congetture vengono di volta in volta riproposti fino a farli uscire dalle orecchie. E’ anche evidente che fino al momento in cui lo spettatore medio italiano premiera’ que-sto scempio accendendo la tivu’ e guardando le trasmissio-ni, prevarra’ il “voyeurismo” come regola. Dallo zio “orco”, alla figlia complice, al tassista massacrato per l’investimento di una cane, al pugno di reazio-ne del giovane che ha reagito a provocazioni eccessive della

donna rumena. Ma a che serve creare mille tribunali intorno e vicende delicate e complesse e soprattutto perche’ questo accanimen-to, nonostante fior di neu-rologi e psichiatri abbiano affermato a chiare lettere che tutto questo provoca cicatrici nella nostra psi-che ? Forse e’ la medesima ragione che provoca code

in autostrada per i curiosi che indugiano sui luoghi di inci-dente o forse piuttosto e’ per distogliere la gente dai proble-mi reali e dalla crisi mondiale?

Agghiacciante anche la cronaca riguardante la veemente prote-sta per i rifiuti in Campania, che ha fatto riemergere il pro-blema, come fosse polvere spazzata sotto un tappeto me-diatico. Mi chiedo allora come si possa parlare di “famiglia”, di “valori” e di un futuro mi-gliore per i giovani quando per sollevarci dai problemi per sbarcare i lunario viviamo an-che quelle realta’ nei momenti

sempre piu’ rari in cui le fami-glie si riuniscono. Se si comin-ciasse a dare piu’ informazione di servizio, ad esempio, di co-me gestire e poter arrivare alla fine del mese con risorse limi-tate, o di come riuscire a dialo-gare e conoscere i propri figli, per cercare di “correggere” in tempo eventuali errori che po-trebbero essere fatali, o di co-me i “grandi evasori” sono sempre piu’ protetti da Leggi dello Stato mentre i piccoli imprenditori, che a volte per sopravvivere devono evadere, vengono perseguitati dai con-cessionari per la riscossione tributi fino alla tomba, anche per omissioni minime.

C’e’ da chiedersi di chi sia la regia “occulta” di tutto questo scempio, o e’ solo una conse-guenza dei tempi che vivia-mo?!?!

MASSIMO VERNIA

Page 5: Corriere della Riviera novembre 2010

CORRIERE DELLA RIVIERA Novembre 2010

5 ATTUALITA’

M eschi si rivolge alla Procura e alla

Corte dei Conti. De Beni va alla guerra.

Tutto nasce dal cambio di gestione della Promo Bar-dolino società atta a gesti-re le manifestazioni del paese, diventata sotto l’e-gida del neo sindaco De Beni una Fondazione, per l’appunto Bardolino Top

Ma il capo d’accusa su cui si è concentrata l’ira di Meschi, è quella di aver dato in comodato d'uso gratuito il campeggio co-munale alla fondazione sottraendo” secondo la denuncia che l’ex sindaco ha inviat a Procura e Corte dei Conti “possibili entra-te al Comune”.Ma talune volte chi lancia l’allarme finisce per essere a sua volta accusato .

Infatti in una nutrita con-ferenza s tampa che ha visto protagonisti il sinda-co d Bardolino Ivan De Beni, il presidente della Fondazione Fernando Morando,il presidente del Consorzio Pino Greco e gli esponenenti della atti-vità socio economiche di Bardolino è emersa un'al-tra realtà .Che ha visto finir Meschi sui banchi degli imputati. “La Bardo-

lino Top” ha spiega-to De Beni “è stata istituita per promuo-vere l'attività turisti-ca e organizzare è un ente di diritto privato partecipato al 49 per cento dal Comune,ed è stata fondata a marzo con atto notarile per vo-lontà di questa am-ministrazione ed è una realtà riconosciuta dalla Regione. Una società che agisce nella piena legali-tà”, ha detto il sindaco. Prima della “Bardolino Top”» ha continuato De Beni, “esisteva la “Promo”, interamente par-tecipata dal Comune, cui l'amministrazione aveva affidato il campeggio co-munale per un canone di 250mila euro; il Comune girava alla “Promo” tutto il denaro che le serviva per la propria attività e quella attuata era dunque, una sorta di partita di giro e nulla più. Le somme a di-sposizione allora della Promo e oggi della “Bardolino Top” non si discostano molto : ovvero, non c'è alcun danno econo-mico per il Comune” .Ma ecco il coup de theatre “E’ oggi curioso far notare che la Corte dei Conti” ha proseguito il sindaco “a cui si è rivolto l'ex sindaco Pietro Meschi pur non avendo noi fatto alcun ri-

lievo, ha fatto presente al nostro Comu-ne che l’ am-ministrazione Meschi nel 2008, ha rea-lizzato ben 42 mila seicento euro di debiti fuori bilancio. Ecco colui che

oggi ci accusa è oggi ac-cusato di aver fatto debiti senza adeguata copertura finanziaria. E’questa pur-troppo la dura realtà”. Ed in effetti platealmente pro-prio il già sindaco Pietro Meschi annunciava in con-siglio comunale nel 2009 i debiti fuori bilancio della Promo come se fossero bruscolini.

Dall’altra la denuncia fatta oggi da Meschi si è con-centrata sull’impossibilità di accedere agli atti da parte dei consiglieri comu-nali alla Fondazione. Ma il sindaco è stato categorico “I pareri legali confermano che non c'è obbligo di con-sentire ai consiglieri l'ac-cesso agli atti della Fonda-zione perché questa è una associazione privata ed è stata tenuta volutamente staccata dall'ambito politi-co amministrativo. Ma, proprio per quella traspa-renza che ci contraddistin-gue, abbiamo deciso di

preparare un regolamento perché questo possa avve-nire. Al contrario con l'am-ministrazione Meschi” sottolinea il sindaco, “nessun consigliere poteva accedere agli atti della "Promo" ed esiste persino una richiesta scritta di un assessore che chiede noti-zia al già primocittadino-circa le scelte fatte per il Natale 2006 e 2007». Ha preso poi la parola l’assessore al bilancio Lucchese che ha rammen-tato gli aspetti tecnici e legali a supporto delle scelte dalla Fondazione. E infine è arrivato l’interven-to del Presidente della Fondazione Fernando Mo-rando che ha parlato di un'azione dell'opposizione fatta nel tentativo per di-struggere qualcosa che funziona e che viene guar-data con attenzione dalle altre amministrazioni della riviera veronese. “Grazie a questa Fondazione”ha con-tuato è possibile avere contributi pubblici realiz-zando una sinergia tra pub-blico e privato”. E infine-l’affondo “ Non possiamo, accettare accuse gratuite quando la fondazione sta lavorando bene per pro-muovere Bardolino. Valu-teremo l'opportunità di un'azione legale”.

Andrea Torresani

MESCHI DENUNCIA MA LA CORTE DEI CONTI LO ACCUSA BARDOLINOBARDOLINO

Il documento in cui la Corte dei conti chiede spiegazioni sui debiti fuori

bilancio attuati dall’amministrazione guidata dal sindaco Pietro

Meschi nel 2008

I GIORNALISTI ASSOLVONO JOPPI

DOPO L’ESPOSTO DELL’EX SINDACO IL COMUNE RISPONDE CON UN DOCUMENTO ESPLOSIVO

N el 2009 il gruppo La Forza del Fare

uscito sconfitto dalle elezioni comunali e entrato in consiglio comunale in minoran-za, iniziava la sua caccia alle “streghe”. Cercava forse così dei facili capri espiatori per motivare anche l’insuccesso elettorale. Uno di questi “capri” doveva rispondere al nome del corrispondente del quotidiano locale L’A-rena Stefano Ioppi che a loro dire era in una posi-zione di conflitto d’interes-se, visto che la moglie aveva lavorato per una ditta di cui l’attuale sinda-co Ivan De Beni era socio. Da li era partito un espo-sto, letto anche in Consi-glio comunale, in cui il sindaco De Beni dava la solidarietà al giornalista illustrando l’infondatezza delle accuse. Ma il gruppo d’opposizione capeggiato dall’ “azzeccagarbugli” ragioniere Pietro Meschi, aveva deciso di procedere

inviando l’esposto oltre che all’ordi-ne dei giornali-sti al giornale L’Arena. D e l l a questio-ne se ne era occu-p a t o

anche il giornale Corriere della Riviera che è stato allega-to agli atti della difesa da parte del giornalista bardo-linese e citato dal collegio giudicante come prova testimoniale. La sentenza dell’ Ordine che era nell’-aria, già dal suo nascere ha confermato l’insussi-stenza di qualsivoglia si-tuazione d’incompatibilità da parte di Ioppi nello svolgere la sua attività. Un’indagine minuziosa quella dei giornalisti che invitava nel 2010 gli espo-nenti della Forza del Fare a produrre copia degli

articoli del giornalista imputato. I forzisti, incre-dibilmente, dichiaravano che non ne erano in pos-sesso. Ma rilanciavano il teorema che Ioppi essen-do stato assunto come addetto stampa del comune di Bardolino nel corrente anno, dava ulteriore prova del conflitto d’interesse. Una tesi a dir poco sugge-stiva che non ha convinto i giudicanti dell’Ordine(il presidente Gianluca Ama-dori e il consigliere Clau-dio Baccarin) che hanno così rigettato il ricorso dei meschiani mandando per di più le carte della disa-mina alla Procura della Repubblica.

Certo Pietro Meschi e i suoi fidi sembrano quasi che se le vadano a cercare a tutti i costi le grane. Con i risultati di cui sopra che dimostrano come fino ad oggi la Forza del fare abbia si fatto tanto…, per andare in procura!(A.Tor)

RIGETTATO DALL’ORDINE L’ESPOSTO DELLA “FORZA DEL FARE “

IL DISPOSITIVO DELLA SENTENZA INVIATO ALLA PROCURA

D imissioni, dei quattro quinti del

Comitato di gestio-ne. Un coup de thea-tre senza precedenti. L’ultima è quella di Domenico Pagnotta, rappresentante delle minoranze consiliari all'in-terno dello stesso Comitato, che ha ceduto. Nella sua lettera data alla stampa parla “di scelta soffer-ta e dell'impossibilità di trovare strumenti e condizioni che mi po-tessero consentire di svolgere sere-namente e proficuamente la mia funzione”. Pagnotta facendo poi riferimento ai rappresentanti rimasti del Comi-tato, al vicepresidente Stefano Tur-rini, che non hanno più “gli stru-menti e i numeri per garantire il funzionamento della scuola”. Il che significa che si potrebbe arrivare ad un commissaria-mento . Una criticità, quella della materna di Cavalcaselle, che si ripercuote anche a livello amministrati-vo. «Il Comune non ha nulla a che vedere e non entra nel meri-to della gestione” sottolinea Vanna Ardielli, assessore alla scuola, “ siamo amareggiati per quanto sta accaden-do. Anche perché la nostra amministra-zione, accogliendo

alcune mie proposte, si è impegna-ta con un maggiore supporto eco-

nomico a favore dell'attività di tutte le materne del territorio e

dunque anche della Manga-notti”.Però sono note le in-comprensioni fra Comitato di gestione e insegnanti della materna di Cavalcaselle.

Il problema è che in questo modo ci vanno di mezzo i bambini con una situazione anomala. Ma l’as-sessore sembra allargare le braccia: “l 'auspicio mio e di tutta l'ammini-strazione é che i soggetti coinvolti sappiano trovare, una forma di collaborazione che consenta di offrire ai più piccoli ciò di cui han-no diritto: un luogo dove crescere in serenità”. Certo. Ma intanto la serenità si è persa e il comitato di gestione sembra essersi volatilizza-to.(A.Tor)

NE RIMARRA’ SOLO UNO DIMISSIONI DEI 4/5 DEL COMITATO DELLA MATERNA

CAVALCASELLECAVALCASELLE ANCHE PAGNOTTA SE NE VA

di Umberto Brusco Ora al " Giornale " ci si

scandalizza e si grida al complotto per l'indagine dei pm in merito alle frasi sulla

Marcegaglia. Capisco che indagine sia una parola grossa ma mi chiedo se la frase " Per venti giorni romperemo la Marcegaglia come

pochi " fosse stata a parti invertite, che ne so, " Per venti giorni romperemo Feltri come pochi " si sarebbe trattato solo di uno scherzo

come asserisce Porro oppure il solito terrorismo di sinistra ?

BRUSCOLINIBRUSCOLINIBRUSCOLINI

STEFANO IOPPI

Page 6: Corriere della Riviera novembre 2010

CORRIERE DELLA RIVIERA Novembre 2010

6

E’ un trend che va per la maggiore. Primo a lancia-re la moda è stato il sinda-co decaduto di Garda Da-vide Bendinelli che ha dato l’autorizzazione a co-struire una casa sotto la Rocca di Garda. Ma quel-lo le reti paramassi non le ha neppure tant’è che la frana del 2009 ha lambito indisturbata l’annosa co-struzione.Oggi il comune di Malcesine si diverte a scherzare con la natura ar-rivando a ridosso delle pendici. Dove siamo arri-vati con questa fame di edilizia estrema che oltre ad essere speculativa non si ferma innanzi al perico-lo più imminente. Un tem-po c’era la fame. Ma oggi c’è la follia dell’avidità u-mana. (A.Tor)

ATTUALITA’

L a casa al centro dell’at-tenzione. Ma soprattutto

il territorio come fulcro del valore dell’immobile. Un argomento che è emerso, ai primi di ottobre al Convegno Formativo Turistico organiz-zato dalla Fiaip (Federazione italiana agenti immobiliari professionali) Verona, in col-laborazione con Afficom e con il patrocinio della Banca Popolare di Verona, del Co-mune di Affi e della Comunità del Garda, sul tema: “L’Agente Immobiliare per il Turismo: nuove strategie per una promozione di qualità del territorio”. Organizzato da Stefano Lorenzini, delegato al Turismo della Fiaip di Ve-rona, l’incontro con presenza di numero pubblico, ha posto al centro dell’attenzione il ruolo dell’agente immobiliare al fine di ottimizzare la pro-fessione per conseguire la massima soddisfazione per il cliente. E ’ intervenuto anche

il presidente della Comunità del Garda Aventino Frau che ha sostenuto come il turismo lacustre, nel suo sviluppo, debba rispettare il territorio e l’ambiente gardesano. Quindi, ha fatto presente “come gli agenti immobiliari debbano valorizzare il contesto territo-riale dove sorgono gli immo-bili, in un’ottica di qualità, di crescita culturale e, ovviamen-te, di crescita per l’impresa”.

Su questa tematica e sul fatto di stimolare le competenze degli operatori immobiliari, affinché siano sempre più capaci di ricercare soluzioni ideali per una vacanza a misu-ra della clientela, ha parlato la professoressa dell’Università di Verona Claudia Robiglio, invitando “a conoscere sempre meglio il territorio veronese”. L’avvocato Flavio Tommasi-ni presidente di Afficom, ha posto in evidenza come pri-ma di vendere unità immobi-liari il cliente si debba inna-

morare del terri-torio. Il Conve-gno, ha visto poi prendere la parola il presi-dente provin-ciale della Fiaip Luca Ronca e il Presi-dente nazionale Paolo Righi, che hanno posto in evidenza la necessità di migliorare le capacità professionali degli agenti immobiliari e dall’ altra d’inserire nel sistema turistico i 3 milioni di secon-de case per dare un offerta più ampia e abbassare i costi di acquisto. Tutto ciò sempre con un occhio al territorio che necessita sempre più tutela.

(A.Tor)

AMBIENTE & QUALITA’PER VENDERE MEGLIO AFFIAFFI AGENTI IMMOBILIARI A CONFRONTO PER NUOVE STRATEGIE

D emolition man .In effetti potrebbe

essere questo il sopran-nome futuro del vicesin-daco di Brenzone, Lombardi .Questo dopo che la Provincia ha dichiarato illegittime due delibere, in cui si dava benestare a edificare, approvate nel 2007 e nel 2009 dal Consiglio comuna-le. Il motivo è chiaro. Il comu-ne tramite gli atti aveva pro-posto l'edifica-bilità in zone “in contrasto rispet-to al Pai dettato dall'Autorità di Bacino del fiume Po, provvedi-mento so-vraordinato a ogni stru-mento urba-nistico” in zona a ri-schio disse-sti come Malcesine. Basta vedere che arditezza aveva le delibera approvata in Consiglio comu-nale nel gennaio 2009. In quanto tra-mite una variante al piano regolatore il Comune intendeva rifare un pericoloso tratto della strada panoramica all'altez-za di località Pozzoi e trasferire il volu-me di un fabbricato situato a ridosso della strada stessa. Nell’altra delibera, sempre tramite una variante al Prg, si poneva l'adozione di protezioni per ridurre il rischio di smot-tamento in vista della costruzione di un nuovo edificio (hotel) in località Cam-po. Insomma il comune conosceva l’

instabilità dell’area e nonostante che sapesse che tutta l’operazione immobi-liare dovesse passare attraverso l’auto-rizzazione preventiva dell’autorità di bacino ha deciso di dare il via libera all’ampliamento dell’hotel, senza nep-pure attendere che si esprimesse la provincia. A un suo bel dire il vicesin-daco Lombardi di aver posato le reti paramassi, ma quanto oggi è successo potrebbe costringere al pagamento di una multa o alla demolizione della struttura di tremila

metri quadri, nel frattempo edificata, co-me amplia-mento del mega albergo. Ma la grana non finisce qui. Perché il metodo Cam-po” (qualcuno

ci ha aggiunto santo), sembra essere stato appli-cato ad altre por-zioni di territorio sottoposte al PAI, ovvero nelle zone tra Navene e Cam-pagnola e la fascia tra le località Bas-sinel e Sant'Anto-nio. Ma qui Lom-bardi e compagnia potrebbero estrarre il coniglio dal cap-pello giocando la carta del piano di

assetto territoriale (Pat). Ma intanto visto che a Malcesine non perdono tem-po, dei 21 cantieri in quelle zone certi sono già in attività altri in fase di par-tenza, con il rieschio che oggi vengano bloccati . In attesa che il comune si adegui al Pai. Intanto Lombardi magari può predisporre altre reti paramassi visto che oltre ad esserne esperto le aree sono a rischio frana. Un unico dubbio: chi pagherà le reti. Il vicesin-daco?O tutta la comunità?Chi lo sa l’importante è andere in rete!

Andrea Torresani

”HOTEL” SOTTO FRANA A DEMOLIZIONE CONTROLLATA? LA PROVINCIA ANULLA DUE DELIBERE DEL CONSIGLIO COMUNALE E METTE A RISCHIO UN’AMPLIAMNENTO IN COSTRUZIONE MALCESINEMALCESINE

IL COMUNE HA REDATTO LE DELIBERE IL COMUNE HA REDATTO LE DELIBERE IL COMUNE HA REDATTO LE DELIBERE SENZA ATTENDERE IL PARERE DELL’AUTORITA’ SENZA ATTENDERE IL PARERE DELL’AUTORITA’ SENZA ATTENDERE IL PARERE DELL’AUTORITA’

DEL BACINO DEL PO’ DEL BACINO DEL PO’ DEL BACINO DEL PO’

F abio Furioli, già sindaco di Malcesine non ci sta.

La sua è una rabbia malcela-ta e dice deciso il capogrup-po della lista «Un futuro per Malcesine» alla stampa: “Pensate che anche nel 2003 il comune di Malcesine ha tentato di variare un provve-dimento dello Stato come il Pai(Piano assetto idrogelogi-co), ma non ha mai consulta-to l'Autorità del Bacino del Po neanche per appurare che la posa di opere di messa in sicurezza fosse sufficiente, un fatto gravissimo nei con-fronti delle istituzioni ma soprattutto nei confronti dei cittadini”. E poi aggiunge: “L'urgenza di ridurre le aree Pai in corri-spondenza di località Madon-

nina e Cassone evidenzia inoltre l'interesse dell'ammi-nistrazione verso quelle due grosse speculazioni edilizie che vedrebbero la costruzio-ne di 16 mila metri cubi di appartamenti residenziali solo in parte riconducibili all'edilizia convenzionata, che porteranno utili per 5-6 milioni di euro”. Infine amaro: “ Ci si compor-ta con una faciloneria estre-ma anziché vedere come Malcesine sia ormai un am-biente saturo dal punto vista urbanistico”. Furioli poi ricordando Cas-sone conclude : “A noi non interessano le polemiche, ma soltanto la sicurezza del terri-torio e delle persone che lo abitano”. (A.T.)

CASE VISTA FRANACASE VISTA FRANACASE VISTA FRANA “SEDICI MILA METRI CUBI DI SPECULAZIONE PURA”

LA “FURIA” DI FURIOLI LA “FURIA” DI FURIOLI LA “FURIA” DI FURIOLI

“LE DELIBERE ?UNO “SPREGIO” NEI

CONFRONTI DELLE ISTITUZIONI”

Fabio Furioli

N ovello Bardolino insupe-rabile. Nato dalle mani

di esperti viticoltori sulle col-line moreniche del Garda nell’area di Bardolino viene prodotto e con le uva della corvina, molinara e rondinel-la .La tipologia del terreno, l'esposizione dei terreni sulla sponda est del Garda, e so-prattutto la particolare influenza che ha il lago sul territo-rio, rendono il Bardolino molto diverso dal Valpolicella, dotato di un suo originalissimo carattere. Il vino ha colore rosso rubino chiaro, tendente al cerasuolo. Il Bardolino Novello poi è stato il primo vino novello italia-no a ottenere nel 1987 la certificazione doc. Viene prodotto con fermentazione carbonica per la totalità delle uve. Il Bardolino Novello è un vino dall’ odore intenso, vinoso, con intensi profumi di fragola, lampone, marasca e uva matura. Il sapore è asciutto, sapido e poco acidulo. Si abbina con salumi, zuppe e fritto di pesce, ma soprattutto con le castagne arrosto da mangiare nel giorno di San Mar-tino. Il Bardolino Novello vanta dei rinomati produttori come l’Azienda agricola Costadoro di Valentino Lonardi e l’azienda agricola Girardelli di Eugenio Girardelli orami dei nomi prestigiosi del panorama vitivinicolo internazionale. Novello e altri vini del Bardolino si possono trovare anche presso l’agriturismo Belvedere di Calmasino di Bardolino posto all’entrata del paese.(A.Tor)

NOVELLO BARDOLINO NOVELLO BARDOLINO NOVELLO BARDOLINO NO LIMITS !NO LIMITS !NO LIMITS !

IN USCITA NEL MESE DI NOVEMBRE

Stefano Lorenzini

Page 7: Corriere della Riviera novembre 2010

7 Novembre 2010 CORRIERE DELLA RIVIERA

U na caccia che ha dato i suoi risultati .Ma non dal punto di

vista della selvaggina ma per aver permesso di ritrovare nel mezzo alle sterpaglie sul monte Moscal, i resti di una persona . E quello che è suc-cesso ad un cacciatore che addentra-tosi nel bosco del colle posto sopra Affi, ha notato dei vestiti come se fossero avvolti intorno a un “qualcosa” che poi ad un’analisi più ravvicinata celavano uno corpo, pro-babilmente di un uomo, completa-mente scarnificato. E’ difficile pen-sare in questo caso ad una morte vio-lenta visto che tutte le ossa erano composte e sul cranio non vi erano segni da supporre un decesso provo-cato da un trauma. Ma in realtà, per esempio, una morte da soffocamento è difficilmente visibile soprattutto su dei resti umani così composti. Per-tanto i carabinieri, dopo aver avvisa-to il magistrato di turno, hanno ini-ziato a svolgere accertamenti. Sarà poi il medico dell'Istituto di medicina legale ad effettuare analisi in grado d’ identificare il DNA per poter risa-

lire, possibilmente, all'identità del cadavere.

Certo che questo caso riporta alla memoria quello dello Similaun in Trentino Alto Adige quando, anni or sono, un escursionista trovò, a più di tremila metri d’altezza, quello che sarebbe poi diventata la mummia di OTZI. Mummia di un uomo però risalente a 5000 anni fa.

In questo caso il corpo è certo più recente. Ma rimane il mistero. An-che perché la zona del ritrovamento è impervia e si trova in quella parte del monte Moscal, a Incaffi, sovra-stante l'ex base americana “West star” in prossimità di una parte sco-scesa . Appare in questo caso ancora più strano visto che la base era vigi-lata nei suoi confini da militari sino a poco tempo fa. Non vi è poi un sentiero per raggiungere il dirupo e bisogna abbandonare la strada battuta e poi addentrarsi nella boscaglia. Potrebbe trattarsi di un turista o di un escursionista colto da malore. Ma qui,e il giallo continua, negli abiti

non sono stati trovati docu-menti o oggetti in grado di aiutare gli investigatori a verificarne l’identità. Il prossimo passo sarà quello di vagliare le segnalazioni o le denunce di persone scomparse degli ultimi me-si. E visto che il volto è praticamente irriconoscibile non è escluso che si possa ricostruirlo grazie alla sofi-sticatissima tecnica realiz-zata dal Labanof, il laboratorio di Antropologia e Odontologia forense dell'Istituto di Medicina legale del-l'Università di Milano. Che grazie ad un’ equipe coordinata dalla dottores-sa Cristina Cattaneo, lo scorso anno ricreò il volto di una donna trovata morta sull'argine dell'Adige a Legna-go. Fu sempre grazie alle tecniche del laboratorio di Milano che venne dato poi un volto alla vittima di uno strangolamento. I carabinieri della compagnia di Ca-prino, alcuni anni fa, riuscirono a risalire all'identità di un cadavere ritrovato a Peri. In questo caso si

trattava di un turista svizzero la cui scomparsa era stata denunciata dai familiari solo in Svizzera. L'identifi-cazione riuscì grazie ad una partico-lare macchina fotografica che il turi-sta aveva appresso, da cui si risalì a chi l’ aveva venduto dando così infi-ne il nome del acquirente.

Ma per quanto riguarda lo “scheletro” ritrovato a Incaffi la si-tuazione ben più complessa perché ci sono solamente gli abiti.

Andrea Torresani

ATTUALITA’

LAZISELAZISE

ROMA FOR PADANIAROMA FOR PADANIAROMA FOR PADANIA

MMMH! QUESTA SI CHE E’ BONA!

MAGNA ANCA TI ! TE SE PROPRI UN BRAVO PUTELO !

UN UOMO DI SIMILAUN SULLE COLLINE DI AFFI? AFFIAFFI RITROVATI I RESTI DI UN UOMO SCARNIFICATO SENZA NESSUN DOCUMENTO

MA I RESTI DOVREBBERO APPARTENERE A UNA PERSONA SCOMPARSA DI RECENTE

UFFICIO POSTALE CON SOSTA A GETTONE T utti coloro che, residenti nel Co-

mune di Lazise fuori dal centro storico, hanno atteso l’arrivo dell’au-tunno per potersi recare con molta più facilità rispetto al periodo estivo, all’ufficio postale, situato in Via Francesco Feliciano Scolari 32, in pieno centro storico, hanno purtroppo atteso inutilmente. Se prima, con molta fortuna, qualche posto dove parcheggiare l’automobile si riusciva a trovare, ora l’unica modalità per potersi recare all’ufficio postale è quella di parcheggiare l’automobile nei parcheggi a pagamento! Che tra l’altro non sono vicini all’ufficio po-stale e quindi, oltre al pagamento del-la sosta, occorre mettere in conto una discreta camminata. Se Poste Italiane SpA non è ancora riuscita a trovare una valida alternati-va per potersi trasferire fuori dal cen-tro storico di Lazise, l’amministrazio-ne comunale di Lazise non sembra preoccuparsi più di tanto di questo

problema ….in fin dei conti da Piaz-za Vittorio Emanuele II a Via Scolari due passi si fanno anche volentieri. E chi invece abita nelle località Zappo, Paiari, Vallesana, Rocchetti, Barum, ecc. non avrebbe parimenti diritto di poter accedere agevolmente all’uffi-cio postale come hanno la fortuna di fare tutti i residenti del centro stori-co?In Corso Cangrande, all’altezza del Centro Anziani, c’era la possibili-tà di parcheggiare gratuitamente una manciata di autoveicoli e qualche motociclo in un’area adibita a sosta con disco orario, con la possibilità di raggiungere l’ufficio postale molto facilmente. Mentre ora, senza una motivazione che possa avere parven-ze giustificanti, questi pochi posti au-to sono stati rimossi, e una cartelloni-stica stradale verticale indica che il divieto di sosta è permanente per tut-te le 24 ore. In tutti i 300 metri di Corso Cangrande ci sono ora sola-mente tre posti auto non a pagamento

che, oltre a distare più di 200 metri dall’uffi-cio postale, sono sem-pre perennemente oc-cupati! Chissà chi sa-ranno i fortunati! Tutti gli altri invece rischia-no giornalmente di prendere contrav-venzioni, ponendo l’auto in sosta temporanea ove vige il divieto, in Corso Cangrande, in Via Scolari, in Piazzetta Beccherie, e zone adiacenti, per ritirare p.e. una raccomandata.

Quando tutti i cittadini di Lazise, in-distintamente, potranno recarsi in un nuovo ufficio postale decentrato, con parcheggio adiacente riservato, senza barriere architettoniche per diversa-mente abili, non è dato sapersi. Tro-vare una soluzione che non scontenti nessuno è pressoché impossibile, ma così non si può più andare avanti, si è toccato

il fondo, è finito pure il tempo della vergo-gna, occor-re subito un nuovo ufficio postale di Lazise, mo-derno e comodamente raggiungibile!

Davide Nicaso

LA PENURIA DI PARCHEGGI “FREE” GENERA NON POCHI PROBLEMI IN AREE PUBBLICHE

“ Buongiorno vorrei dici casse di Bardolino, so-

pratutto Novello mi racco-mando!”. Li’ per lì Euge-nio Girardelli a quel simpa-

tico signore non ci aveva fatto caso. Ma dopo l’ennesima battuta, Eugenio titola-re dell’azienda agricola Girardelli di Bardolino, ha capito che chi aveva di fronte non era certo un simpatico tipo da osteria.”Scusi ma lei per caso è quello di Striscia la Notizia?”. “No... per caso” risponde il signore “sono proprio io !”. Proprio Enzo Iacchetti noto conduttore storico,con Ezio Greggio, di Striscia la Notizia. E allora dopo aver caricato le bottiglie sull’ auto del comico, Eugenio

chiede l’autografo al famoso personag-gio. Questi con fare cordiale dopo aver assaggiato, insieme ad un suo amico che lo accompagnava, un bicchiere di novello dice: “Bene lo sa dove glielo metto l’autografo? Proprio qui!”.E presa una bottiglia di vino novello pone la sua firma. Eugenio così ringrazia gli ospiti che salgono sull’autovettura. Un’ultima battuta: “A lei è piaciuto il mio vi-no?”dice Girardelli rivolto all’accompa-gnatore. “Certamente” risponde “lo porterò a tutti i collaboratori di Stri-scia!”. “Ah anche lei lavora lì allo-ra”dice il vini viticoltore. “E si!” rispon-de l’altro. “Sono l’ideatore del pro-gramma!”..Un novello da star! (A .Tor)

ENZINO IACCHETTI BEVE ENZINO IACCHETTI BEVE ENZINO IACCHETTI BEVE BARDOLINO NOVELLO !BARDOLINO NOVELLO !BARDOLINO NOVELLO !

Il monte Moscal

Page 8: Corriere della Riviera novembre 2010

CORRIERE DELLA RIVIERA Novembre 2010

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SOCIETA’

I FENOMENI MAFIOSI NEL VENETO ESISTE UN RADICAMENTO MAFIOSO NEL VENETO? TORRI DEL BENACOTORRI DEL BENACO

B ig per parlare di mafia nel Veneto. Sono France-

sco Saverio Pavone sostituto Procuratore Generale a Vene-zia, lo scrittore studioso di mafia Antonio Nicaso, Enzo Guidotto docente Presidente Osservatorio mafia nel Vene-to . Una conferenza da titolo "Mafia nel Veneto: rischio o realtà? che si svolgerà nella sala conferenze del Castello scaligero coordinata dal diret-tore responsabile del Corriere della Riviera Andrea Torre-sani patrocinata dal Comune di Torri del Benaco e dal Cor-riere della Riviera e che vedrà presenti il sindaco Giorgio Passionelli e l’assessore Fabio Raguzzi di Torri del Benaco. Una conferenza questa che vuole gettare luce su un feno-meno che nel Veneto appare sommerso ma che in realtà sta diramando sotterraneamente i suoi tentacoli. Questo anche alla luce degli immobili seque-strati dalle procure (solo nella provincia di Verona sono 37) ad alcuni clan mafiosi.

E anche in seguito ad alcuni arresti da parte delle forze del-l’ordine di alcuni camorristi a Peschiera del Garda e lo sman-

tellamento di un clan mafioso a San Bonifacio. Fatti che han-no investito anche il Trentino Alto adige con l’intervento della Procura di Trento e con l’arresto di una banda che ave-va come sede operativa Torbo-le. Dall’altra appare sempre più rilevante l’infiltrazione di capi-tali mafiosi nel sistema econo-mico anche attraverso l’usura e e fenomeni di riciclaggio vari che vedono scendere in campo la mafia dei colletti bianchi. A questo proposito la frase del procuratore della Repubblica Schinaia in un convegno svol-tosi a Bardolino nel settembre scorso (“A me fa più paura la mafia che non spara”), per evidenziare come non sia tra-scurabile il sistema finanziario

che tramite coperture e presta-nome permette ai capitali pro-venienti da illeciti guadagni d’inserirsi nel tessuto econo-mico.

Al di là di queste considerazio-ni il convegno permetterà di far luce anche sul pensiero del ministro degli interni Maroni che intervenuto Garda nel luglio scorso, ha parlato di sporadica presenza della mafia nel Nord Italia e in particolare nel Veneto. Dati questi in con-trasto con quelli diffusi dai giornali tipo “Sole 24 ore” che parlano di una mimetizza-zione della mafia nel aree del Nord est italiano.

CONFERENZA IL PROSSIMO 15 DICEMBRE AL CASTELLO SCALIGERO

L a giustizia con la sua lentezza è veramente un

gran male per il nostro Paese. Nessuno lo mette in dubbio. La riforma dovrebbe riguardare anzitutto lo snellimento delle procedure e dei processi. Si tratta di riformare leggi e strut-ture,investendo in adeguati ruoli di personale giudizia-

rio,cancellieri , mezzi tecnologici e concorsi per giudici e P.M. non precari .che ne è del concorso del 2007 ri-masto ancora oggi sen-za nomine o ancora più di 60 mila domande per nuovi incarichi rimaste inevase(dati del Consi-glio superiore della magistratura). Ma non è questo che si propone con la legge proposta dalla maggioranza. Anzi,si vorrebbe dare preponderanza nel C.s.m. ai politici,così da sottoporre, in sostan-za,i magistrati al potere politico,come nel 1925 durante il fascismo. L'articolo 112 della costituzione recita."Il pubblico ministero ha l'obbligo di esercitare l'azione penale." Secon-do la proposta di legge invece,l'azione penale contro gli autori dei

reati non sarebbe più obbligato-ria,ma regolata di anno in anno dalla maggioranza parlamenta-ri,che potrebbe piegarla alla loro logica; per esempio,il cor-rotto o l'estorsore mafioso di qualunque colore potrebbe avvantaggiarsene.La "casta" politica,visto il modo in cui già oggi sono negate le autorizza-zioni a procedere, la farebbe facilmente franca. Ancora la Polizia giudiziaria, che indaga sui reati e cerca le prove, non dipenderebbe più da un pubbli-co ministero indipendente ma dal ministro,cioè da politica e partiti.

I p.m.,già oggi separati nelle funzioni dopo la riforma Ca-stelli, diventerebbe un corpo dipendente dal Governo,cosa possibile altrove,però con di-versi contappesi, non in un Paese come il nostro. Com'è possibile chiamare "riforma della giustizia" questo com-plesso di ferite alla Costituzio-

ne e all'ordinamento autonomo della Giurisdizione? Se si ag-giunge anche i limiti assurdi alle intercettazioni telefoni-che,senza le quali è difficile trovare le prove delle "cricche e dei furbetti del quartierino e soci"?Come mai ci sono quelli che ci credano o fanno finta e difendano questa proposta di legge,pur sapendo che tutto deriva dalle pendenze del "premier"e dalla sua pretesa di restare impunito? Se conside-riamo che lo Stato democratico di basa sulla divisione dei tre poteri: legislativo,esecutivo e giurisdizionale e che con la legge "porcellum"la maggio-ranza ed il governo è una cosa sola,se si sottoponesse a que-st'ultimo anche la magistratu-ra,la Democrazia sarebbe in serio pericolo.

Giancarlo Maffezzoli -

CORRIERE DELLA RIVIERA Periodico gratuito del lago di Garda e della provincia di Verona Fondato nel 1999-Anno 12 – n.6 Novembre 2010 SEDE : Garda via Puccini 1 -- Fax 045-7255717 Direttore Responsabi-le:Andrea Torresani – Concept cover, ideazione grafica e ealizza-zione grafica: A.Torresani– Editrice :Associazione culturaleCor-riere della Riviera–Si ringrazia :Annamaria Riolfi —Stampa :Grafical –Marano di Valpolicella (VR) Aut .Trib . C.P .di Verona n.1381 del 04/11/1999. I collaboratori si as-sumono la piena responsabilità per i loro scritti. Il materiale in-viato non sarà restituito. Tutte le prestazioni a questo periodico sotto qualunque forma a qualsiasi livello sono da considerarsi (salvo particolari accordi scritti con l’editore ),gratuite.

MAXI HOTEL? QUALITA’ DEL TURISMO IN CADUTA LIBERA

FANTI PER LA VITTORIAFANTI PER LA VITTORIAFANTI PER LA VITTORIA

C on la mera scusa di voler incentivare il

turismo sul Lago di Garda offrendo più scelta ricetti-va, stanno nascendo come funghi numerose strutture alberghiere da centinaia e centinaia di posti letto un po’ su tutta la riviera del lago; questo millantato aumento di ricettività, se non porterà a un aumento del turismo, causerà, come già si è in parte verificato in quest’ultima stagione, un impoverimento sempre maggiore della qualità del medesimo. Le grandi strutture, con le loro offerte vantaggiose al ribasso proposte alle agenzie di viaggi, arrivano persi-no a “svendere” in piena stagione le stanze da letto fino a 15 euro al giorno, spesso includendo colazione e un pasto principale, mettendo in crisi da un lato le piccole strutture a gestione familiare e dall’altro i ne-gozianti che vedono i paesi riempirsi di turisti privi di potere d’acquisto.

C’è poi da chiedersi se veramente ci sia una così elevata richiesta di ricettività da giustificare la nascita di tutti questi mega alberghi, oppure se, ma auguria-moci non sia così, dovremmo cercare in altri interessi i veri motivi della nascita di queste strutture. In taluni casi si costruisce anche senza preoccuparsi più di tanto dell’impatto ambientale che una struttura potrebbe arrecare a danno dell’armonia del territorio, com’è il caso del nuovo hotel che dovrebbe sorgere in località Bergamini nel comune di Peschiera del Garda; il progetto, in deroga ai parametri della legge regiona-le, a quanto sembra,prevede un’altezza della struttura di quasi il 70% in più del massimo consentito in quel-la zona!

Il lago di Garda non ha bisogno né di grattacieli né di grandissime strutture, ha bisogno solamente di una razionale e sensata politica del turismo, volta a mi-gliorare la qualità delle strutture già esistenti sul terri-torio e a incentivare l’aumento di un turismo di eleva-ta qualità che potremmo definire “slow-tourism”. Se una provincia del Garda non sarà attuabile (in quale regione ricadrebbe?) che almeno si garantisca ai 26 comuni che sono bagnati dal lago un turismo di quali-tà che accontenti e le strutture ricettive, i negozianti, e i turisti. E’ il miglior biglietto da visita che potremmo produrre, auguriamoci di riuscirci, almeno in parte, per la nuova stagione 2011. A chi affidarci, però, non è dato a sapersi…votiamoci a San Zaccheo!

Davide Nicaso

Un progetto futuristico

I fanti hanno invaso le strade del paese. Do-

menica 7 novembre scor-so si è svolta l’adunata dei fanti di Garda che ha visto partecipare diversi esponenti delle altre asso-ciazioni, di Garda dagli alpini agli avieri,alle or-ganizzazioni di volonta-riato come l’Aido. Si è svolta poi la Santa Mes-sa con la partecipazione della cittadinanza. Quindi sfilata dei fanti con auto-rità per le vie del paese e prolusione del prof. Luigi Bertamé. Poi il 14 novem-bre sfilata pubblica per le strade di Garda per arriva-re al nuovo monumento dei fanti dove c’è stata l’inaugu-razione alla presenza del vice-sindaco(facente funzione sin-daco) Antonio Pasotti e del consigliere regionale Davide

Bendinelli che hanno salutato i militi e il folto pubblico convenuti.

Massimo Vernia

Peschiera del GardaPeschiera del Garda NUOVO MEGA HOTELNUOVO MEGA HOTELNUOVO MEGA HOTEL

CONTRO UNA GIUSTIZIA SOTTO L’INCUDINE DELLA POLITICA

GardaGarda CERIMONIE PER IL 4 NOVEMBRE

Antonio Nicaso Enzo Guidotto Francesco Saverio Pavone

LETTERE AL DIRETTORELETTERE AL DIRETTORELETTERE AL DIRETTORE

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9 Novembre 2010 CORRIERE DELLA RIVIERA

ATTUALITA’

G ent.le direttore l’ho co-nosciuta personalmente

alla festa della Lega Nord ,in quel di Bardolino e mi ha da-to l’impressione di una perso-na cordiale e molto disponibi-le. Mi permetta pertanto alcu-ne osservazioni e precisazioni sulla sua risposta alla lettera pubblicata,correttamente nel numero di ottobre

1)Io non ho detto che il sin-daco di Verona Tosi può fare quello che vuole. Ho sempli-cemente scritto che il traforo delle Torricelle era nel suo programma elettorale e che pertanto era giusto mantene-re la promessa e farlo. Il con-senso maggioritario elettivo l’ha avuto anche per questo. Quindi che senso ha un refe-rendum? E’solo un doppione per sprecare tempo e denaro pubblico. Mi creda il voto non è mancanza di democrazia ma la sua salvaguardia

2) Lei mi parla di Magistratu-ra. Io ho solo accennato che la sinistra com’è sua abitudine cerca sempre di coinvolgere,in politica, qualche magistrato amico per ritardare giuste i-niziative a favore della gente. Cos’ facendo perderà sempre più consensi. 3) Il sondaggio Tosi l’ha chiesto per conosce-re l’impatto ambientale e non

per dubbi o altri moti-vi .4) Tosi è un sindaco che s’impe-gna dalle 6 del mattino alle 22.00 con uno sti-pendio non certo ade-guato al la-voro profu-so. Fa il sin-daco con a-more, per il bene della città e dei v e r o n e s i . L’ha sempre detto e l’impegno che ci met-te lo conferma.5)Le do invece perfettamente ragione sui lau-ti stipendi amministrativi di Enti e fondazioni. La Lega Nord su tali incarichi ,ha chiesto una consistente ridu-zione degli stipendi .Se poi lei promuove un referendum sull’argomento sarò il primo a votarlo.

Renato Tomezzoli

G ent.le Renato parto dal suo ultimo punto, al-

lorché mi chiede di promuo-vere un referendum.

Ma se lei stesso mi dice che già la Lega Nord che è al governo a Roma, in Regione Veneto e provincia con maggioranza assoluta , ha chiesto una riduzione degli stipendi che senso avrebbe un referendum se questo è già negli intenti dei nostri amministratori?

Facendo i calcoli, la Lega Nord è al governo oramai, prima con centosinistra poi con centodestra, da circa 13 anni. In tutto questo periodo ha promosso al-meno una legge per ridurre i costi di tali incarichi?La risposta che già lei cono-sce è: no. Quando è evi-dente che la prima cosa da fare per ridurre gli sprechi è tagliare molti incarichi fantasma in cui anche gen-

te che non ha livelli di scolarizzazione elevata, si trova in consigli di ammi-nistrazione con incarichi pagati a peso d’oro. Ma non è questa la sede per lanciare accuse a nessuno ma solo per far capire come anche il referendum possa essere uno strumento utile dal punto di vista democratico, laddove la legge lo consen-ta.

Come nel caso del traforo delle Torricelle che se la legislazione attuale permet-terà una consultazione refe-rendaria, non si capisce come si possa impedire ciò. Noi non abbiamo l’autorità per fare questo ma è appun-to la magistratura, in con-certo con gli organi ammi-nistrativi, a dover valutare l’ammissibilità del quesito referendario.

Dall’altra lei deve dimo-strarmi (e penso che sarà arduo) che la Magistratura è coinvolta dalla sinistra. I modi e i termini di ciò. Con dati alla mano. Le do tutto lo spazio disponibile.

Ma le rammento che alcune leggine e azioni sulla giu-stizia furono appunto rea-lizzate da magistrati in for-za al centrodestra: legge Cirami realizzata all’acme del processo Previti (il cor-ruttore di magistrati) legge che permetteva la richiesta di spostamento dei processi all’infinito. Un altro magi-strato che fu anche mini-stro della giustizia fu anche Filippo Mancuso già procu-

ratore capo della procura generale di Roma (un tempo chiamata il porto delle neb-bie)che in veste di guarda-sigilli promosse persino un’ indagine sul pool di mani pulite. Potrei conti-nuare con questi nomi alti-sonanti per far capire come poi tutti i magistrati non sono di sinistra ma molti abbiano abbracciato la cosi detta “destra”.

Io a questo punto non vo-glio smitizzare il suo idolo Tosi, non me ne voglia per-ché è anche simpatico. Ma anche se non timbra il car-tellino d’entrata è uscita è pur un grande lavoratore.

Ma il fatto è che uno che si batte contro le caste come il sindaco abbia posto nel C.d.A. di fondazione Cariverona l’avvocato Gio-vanni Maccagnani già fa-cente parte nella commis-sione “super partes” delle Torricelle. Maccagnani avrà il compito di sostenere il presidente Paolo Biasi fino alla scadenza del suo man-dato che potrebbe conclu-dersi anticipatamente visto che Biasi risulta indagato a Teramo per bancarotta pre-ferenziale.

Ebbene lo sa quanto prende-rà Maccagnani di stipendio per il suo ruolo? E quali flussi di denaro gestirà?Lo chieda a Flavio Tosi. E’ penso comprenderà come lavorare 18 ore al giorno non è mai vano.

Andrea Torresani

A conclusione del-la 46° Settimana

Sociale dei Cattolici Italiani di Reggio Cala-bria il messaggio con-clusivo penso si possa sintetizzare, a mio av-viso , con la necessità di ricostituire un polo in cui convergano le sensibilità più spiccate dell’area cattolica che vogliano fare un’azio-ne positiva. Infatti è convinzione diffusa che i partiti at-tuali facciano fatica a rappresentare total-mente la posizione dei

cattolici perché a sini-stra c'è abbastanza di-visione sui temi della bioetica, mentre a de-stra sono quelli che riguardano immigrati, stato sociale, giustizia, scuola e ricerca. Ancora c’è bisogno di costituire un governo che punti alla persona, alla famiglia e che proponga un nuovo modello educativo per un futuro migliore dei nostri giovani. Per questo è necessa-rio che “sorga una ge-

nerazione di cattolici, persone interiormente rinnovate, capaci e o-neste" che s’impegni-no nell’attività politica, alta, vera e nobile, per un nuovo modello di sviluppo, senza com-plessi di inferiorità nei confronti di nessuno dei due poli oggi esi-stenti come sostiene il messaggio della Setti-mana Sociale. Giancarlo Maffezzoli

I CATTOLICI IN POLITICAI CATTOLICI IN POLITICAI CATTOLICI IN POLITICA

TRAFORO SI TRAFORO NO: LA GRUVIERA D’ORO “LA SINISTRA COINVOLGE I MAGISTRATI “MA IL CENTRO DESTRA HA AVUTO MOLTI MAGISTRATI NEI SUOI APPARATI”MA IL CENTRO DESTRA HA AVUTO MOLTI MAGISTRATI NEI SUOI APPARATI”MA IL CENTRO DESTRA HA AVUTO MOLTI MAGISTRATI NEI SUOI APPARATI”

SAVIANO E PADRE ZANOTELLI SAVIANO E PADRE ZANOTELLI SAVIANO E PADRE ZANOTELLI SENZA PUBBLICO A VERONASENZA PUBBLICO A VERONASENZA PUBBLICO A VERONA

NE RIMARRA’ SOLO UNONE RIMARRA’ SOLO UNONE RIMARRA’ SOLO UNO

Caro Direttore,

Provo grande scoramento, nel ve-dere la prima fila di poltroncine riservate al comune di Verona deso-latamente libere alla Gran Guardia in occasione della serata dedicata all'Africa ed alla camorra con Roberto Saviano e Padre Alex Zanotelli. Padre Zanotelli, si sa, è scomodo anche politica-mente, mentre Saviano, che peraltro gode qui della cittadinan-za onoraria ( e mi chiedo a sto punto chi e perché gliel'avrà mai data ) pure. Neppure un amministratore né un politico, forse perché non c'era la televisione con uno dei sui suoi talk show di cui i nostri politici ultimamente sono particolarmente ghiotti ma solo cose serie e che fanno pensare ?

Umberto Brusco

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CORRIERE DELLA RIVIERA Novembre 2010

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RITROVATA UNA FOTO D’ ALTRI TEMPI

SOCIETA’

BALDI GIOVANI BARDOLINESI BALDI GIOVANI BARDOLINESI

F acce da baldoria!E’ riemersa dalla soffitta di un cittadino di

Bardolino che vuole per ora man-tenere l’anonimato, questa foto di molti anni fa, quando a Bardolino il vino era di casa. Si riconoscono dei simpatici personaggi che con i loro visi sornioni e spensierati sono intenti a festeggiare il rac-colto. In primo piano si vede a sinistra lo sguardo austero e severo del proprietario di casa che a brac-cia conserte sembra imperiosa-mente guidare l’allegra brigata. Più discosto si nota, in lontananza, un signore con la barba rassomi-

gliante al noto simpatizzante bol-scevico Karl Marx, ma che in real-tà, a quanto sembra nelle note poste dietro la foto, era molto amico del generale di origine bar-dolinese Graziani. Chi è costui?

Si erge in piedi poi nel suo splen-dido fulgore pure un noto cantore bardolinese, però privo della sua magica chitarra. Sotto di lui con lo sguardo vivo e pieno di gioia (anche per le abbondanti libagioni) un noto personaggio rassomiglian-te in tutto e per tutto a un noto ristoratore della zona.

Su di un lato a destra, ma che sbu-ca con fare furtivo concentrato su piatti in tavola una leggenda del mondo florovivaistico locale. Ci piacerebbe sapere chi sono tutti questi personaggi immortalati nel-la foto. Si chiede ai lettori di porsi in contatto con il Corriere della Riviera per dare un nome a tutti questi “giovani baldi bardo-linesi”.

Andrea Torresani

BARDOLINOBARDOLINO

MASSIGNAN ALL’OSTERIA AL PESCATORE

“ La luna e la memoria”.E’ l’ultima fati-ca letteraria dell’architetto scrittore

veronese Giorgio Massignan che ha pre-sentato in anteprima all’ “Osteria il Pesca-tore”mercoledì 10 novembre scorso di fronte ad un’attenta platea di ospiti sele-zionati. A fare da anfitrione della serata il mentore della situazione, nonché titolare del locale, Livio Parisi che ha condotto in modo esemplare la serata.

A fare da relatore allo scrittore un altro il-lustre personaggio Giovanni Priante ca-poredattore del giornale L’Arena, che ha illustrato la biografia di Giorgio Massi-gnan strenue difensore dell’ambiente an-che grazie alla sua attività di presidente di Italia Nostra provinciale.

Ed in effetti il libro sembra quasi una biografia dell’architetto veronese. Visto che parla di un giornalista, Jacopo Monti che indaga su una variante urbanistica che rischia di rovinare un borgo medievale. Questa indagine sarà come una catarsi che gli farà rammentare gli anni della sua giovinezza e della contestazione (il 6-8’). Ma anche rivelerà delle inquietanti trame che gravano attorno alla specula-zione edilizia oggetto dell’indagine.

Un libro realistico ma d’ispirazione neo ro-mantica con la luna a fare da sfondo. Una

serata eccezionale si grazie alla disinvoltura dei relatori ma anche grazie alla maestria degli chef dell’ “Osteria Al Pescatore”.

Andrea Torresani

CASTELLETTO di BRENZONECASTELLETTO di BRENZONE

LIVIO PARISI E GIOVANNI PRIANTE ANFITRIONI DELLA SERATA

IL NUOVO LIBRO DELL’ARCHITETTO

Sulla sinistra Livio Parisi. A destra Giovanni Priante e Giorgio Massignan

LA FESTA DEL CAPITANO DEL LAGO TORRI DEL BENACOTORRI DEL BENACO RIVIVONO ANTICHE TRADIZIONI

U na contrada in tavola prima della riunione

col Capitano. E’ quello che accadeva nel 1600 ai tempi della Serenissima repubblica quando il capi-tano del lago e il suo consi-glio si ritrovavano prima di deliberare nel palazzo dove oggi prospera l’ho-tel Gardesana, per festeg-giare nel vicolo di SS Trinità.Via che si trova proprio dietro l’hotel a ridosso dell’hotel del Por-to. E qui una trentina di simpatici torresani hanno levato al cielo i calici e assaggiato preziosi piatti preparati dallo chef Isi-doro Consolini(in forza all’Hotel del Porto)e dal suo staff. Una vera festa con una cantrice Paola Marai che incitava i con-cittadini a festeggiare. E allora : “Viva il capitano!”.

In alto: l’allegra brigata brinda spensierata. Più in basso: Isido-

ro Consolini (a sinistra) sul ponte di comando

GANZEGA DI CA’ DEL PONTE! COSTERMANOCOSTERMANO

G anzega un appun-tamento da non

perdere. Come ogni an-no dal 2000 la famiglia Ceradini titolare del lo-cale ha organizzato ver-so i primi del novembre scorso, la tradizionale Ganzega in cui vengo-no offerte carni di maia-le. Una platea d’invitati che ha raccolto nomi celebri come Sara Simeoni campionessa olimpica, politici co-me Giorgio Conta e Stefano Valdegamberi,i sindaci di Co-stermano Fiorenzo Lorenzini, quello di Bardolino Ivan De Be-ni e di Cavaion Lorenzo Sartori,l’inossidabile duo Brancher- Bendinelli e altri nomi famosi. Un’occasione unica per fare public relation e assaggiare i gustosi piatti della cucina del ri-storante. Da non perdere!(A.T)

GASTRONOMIA D’ AUTUNNO

P remio Morando a Katia. Si è svolto lunedì 15 novembre scorso l’ undice-

sima edizione del premio "ARTE E CUL-TURA DEL GARDA", intitolato alla memoria dell'illustre artista di Caprino Veronese Lodovico Morando insignito anche dall’Unesco. A essere premiato è stata la grande Katia Ricciarelli.

Nella serata del Galà dell’arte presso il ristorante Monte Felice di Bardolino, alla presenza di numerose autorità e invitati, il figlio Fernando Morando con il questore Vincenzo Stingone, il presidente della Camera di Commercio Alessandro Bian-chi , il sindaco di Bardolino Ivan De Beni, e il sindaco di Caprino Stefano Sandri ha consegnato il premio (una scultura di Ni-cola Beber) alla soprano e attrice Katia Ricciarelli, per avere, con la sua lunga e brillante attività artistica, contribuito a far conoscere il Garda e Verona nel mondo. Un suggestivo, inedito parallelismo tra l’espressione artistica di Lodovico Moran-do e Katia Ricciarelli è stata tracciata dal-l’artista Maurizio Zanolli. Ha preceduto la premiazione una vivace conversazione tra la Ricciarelli e la giornalista Claudia Fari-na, che ha ripercorso la sua biografia per-sonale e artistica. Autentico regalo agli invitati è stata la performance canora, in duetto con il cantante Alberto Zanetti, allievo della sua Accademia Internaziona-le, su “Marieta monta in gondola”.

Nelle precedenti edizioni sono stati pre-miati i musicisti Carlo Favalli e Jan Lan-gosz; il pittore Benito Tomezzoli; lo scul-tore Pino Castagna; l’architetto Gianni Gavioli; il fumettista Milo Manara; il pit-tore – creatore del Bosco dei poeti Loren-zo Menguzzato; l’industriale Giovanni Rana; la cantante lirica Daniela Longhi; il disegnatore Bruno Prosdocimi; il fotogra-fo Basilio Rodella.

RICCIARELLI PER IL RICCIARELLI PER IL RICCIARELLI PER IL PREMIO MORANDOPREMIO MORANDOPREMIO MORANDO

Foto da una precedente edizione

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CORRIERE DELLA RIVIERA Novembre 2010 11

ALL’ “AFFORDABLE ART FAIR” CON LA GALLERIA ARTE QUADRI

ARTE

C olor i sgar-

gianti dalle forti valenze espressive, ci parlano delle temati-che figurati-ve di Achille De Tomma-so , nella p e r s o n a l e allestita nele sale della Galleria Immagini Spazio Arte di Cremona. Nei dipinti la forma perde la sua consistenza materia, subli-mando verso il puro colore rappresentato dalla giusta po-sizione delle tonalità primarie e complementari. L’autore s’ispira alle più importanti avanguardie artistiche del pri-mo novecento , ma trova nell’-arte futurista le sue prerogati-ve più determinanti.

Le opere di De Tommaso ci donano una razionale motiva-zione dell’esistere che unisce la scienza e la tecnologia con

il fare artistico. Diverse o p e r e assuma-no carat-teri poli-materici e gene-r a n o innovati-vi ri-m a n d i neo og-

gettuali non solo sulla tela ma anche lingo la cornice, che diviene parte integrante dell’o-pera.

L’artista è da annoverare co-me caposcuola di una avan-guardia denominata “ cloud painting “ nelle quali le tema-tiche considerate sovrastano come una nuvola diafana e scomposta i soggetti rappre-sentati influenzando la vita odierna . Gianluigi Guarneri

DE TOMASO IL RAZIONAL FUTURISTA

CREMONACREMONA GALLERIA IMMAGINI SPAZIO ARTEGALLERIA IMMAGINI SPAZIO ARTEGALLERIA IMMAGINI SPAZIO ARTE

G arda prende l’Oscar . Pavoni s’intende !Il

noto pittore torresano ma resi-dente ad Albisano di Torri del Benaco, è tornato nella terra lacustre per proporre le sue opere. Nel mese di agosto a Palazzo Carlotti l’artista ha curato una sua personale con recensione critica di Guliano Sala e con il patrocinio dall’-assessorato alla cultura di Gar-da. Pavoni vanta prestigiosi riconoscimenti e un ampio curriculum d’importanti espo-sizioni sia in Italia (Torino, Bologna, Milano, Grazzano Visconti) che all’estero (New York, Tokyo, Barcellona, Niz-za). Oscar è un autodidatta esperto sia con figure a olio su tavola che in quelle rea-lizzate con tecniche miste e inserti materici.

Pavoni riesce con capacità innate a coniugare la tradi-zionale ricerca artistica di valenza accademica nella me-ticolosa attenzione che pone all’ esposizione di particolari sensoriali di soggetti prescelti,

con la moderna avanguardia. E’ una pittura di certo surrealista che viaggia attraverso visioni oniriche permeate dall’affla-to di una metafisica che lo pone in co-munione con l’uni-verso. E qui si ac-costa certamente più a un De Chirico che a un Dalì es-sendo, quest’ulti-mo, più legato ad una realtà empirica.

Tutto questo viene rappresentato nei suoi quadri da gra-dazioni cromatiche che vedo-no il celeste predominante come sfondo in un mondo fantastico dominato da sorti-legi purpurei. Un’armonia unica che Pavoni sa dipingere col tocco lieve del pennello come pochi sanno fare. E che accosta le sue interpretazioni sceniche ad una pittura po-stmoderna attuata anche dal genio del califoforniano Mark

Kostabi.

Nelle opere di Pavoni vi è inoltre quella profondità quel senso di stupore di fronte al mistero della vita che non finisce mai di sorprendere pur di fronte alla verticalità del vivere umano.

Andrea Torresani

UNA METAFISICA DA OSCAR

U na fiera di prestigio per l’autore gardesano

Andrea Torresani. E’la presti-giosa Fiera della arte di Amsterdam che si è svolta al 27 ottobre al 30 del mese scorso. Un occasione impor-tante per vedere inserite in una cornice di prestigio alcu-ne opere dell’artista che poi è anche il realizzatore delle copertine del Corriere della Riviera. Nella sede della Cul-tuurpark Westergasfabriek (l’antica Fabbrica del Gas) con una folla straripante si è celebrata questa apoteosi del-l’arte con più di 1000 artisti provenienti da tutto il mon-do.Torresani già reduce da una importante mostra alla galleria Immagini spazio arte di Cremona ha presenta-to due opere Geneex e il ne-mico pubblico N 1. Due lavo-ri tra i più importanti per il creativo gardesano. In Gene-ex il box ideativo genera un prototipo della nuova uma-nità, frutto dell’universo arti-stico di Andrea Torresani. Da questo punto di vista la molte-plicità dell’animo umano vie-ne espresso attraverso l’uomo artista che si riflette in uno specchio dai mille volti che deforma la realtà dell’estetica umana. La genialità, ovunque essa sia rappresenta un uni-cum che si nasconde sovente sotto l’ambiguità espressa dal senso di stupore di fronte

alla contat-to con la ma-teria.

Nella secon-da opera espo-sta l’auto-re espri-me con la sua ricerca grafi-co-com-positiva la profonda sensibi-lità nei confronti della liber-tà dell’uomo .L’uomo artista di Andrea Torresani viene come inglobato dai mecca-nismi multimediali delle società seriali, divisi tra una posizione ecologica e una contraffazione dell’ identità umana che sostituisce la natura con artifici digitali. Però dall’altra emerge la sfigura sfuggente di chi è libero al controllo da parte di un potere che deve incan-tare il popolo con fuochi fatui.

Gianluigi Guarneri

TORRESANI ALLA FIERA DI AMSTERDAM

Dall’alto : Le opere e s p o s t e d a Torresani;il nume-roso pubblico nello stand di Arte qua-dri;

MOSTRA DI OSCAR PAVONI A PALAZZO CARLOTTI GARDAGARDA T onalità

magmati-che dalla forza dirompente si diramano sulla tela e raccontano l’intrinseca pas-sione della vita artistica di Sylvia Giro. Presso le sale della Galle-ria Immagini Spazio Arte di Cremona è stata inaugurata la mostra personale dell’arti-sta , che rappresenta l’opera omnia di una intera carriera. “La passione di una vita “ è il titolo della personale , curata dal prof, Gianluigi Guarneri, che raccoglie in oltre venti dipinti la sapiente dedizione che Sylvia Giro ha dedicato alla pittura. Gli olii su tela descrivono trasfigurati paesaggi di chia-ra matrice espressionista , dove sgargianti colori anti-naturalistici sono ulterior-mente evidenziati da una linea nera fortemente marca-ta.

Tramite l’utilizzo della spa-tola i particolari sono defini-ti nella loro affascinante

tridimensionalità, donando all’insieme pittorico una visione netta, ma nel mede-simo istante fortemente liri-ca. Nell’ultima fase pittorica dell’artista si assiste a u-na totale abbandono della forma per entrare nella di-mensione astratto- informa-le , ispirata all’action pain-ting di Jackson Pollok.

Su queste tele , dove il co-lore è diffuso, tramite lo sgocciolamento,in modo casuale , l’artista po-ne sopra il supporto degli aspetti polimaterici dagli affascinanti rimandi compo-sitivi Gianluigi Guarneri

L’ARTE DI GIRO SYLVIA GIRO ALLA GALLERIA IMMAGINI SPAZIO ARTE

il critico Gianluigi Guarneri

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Novembre 2010 CORRIERE DELLA RIVIERA 12

Piazza Luigi Lenotti, 11, Piazza Luigi Lenotti, 11, Piazza Luigi Lenotti, 11,

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