IL CORRIERE DI ROMA - GIOVEDI' 18 SETTEMBRE 2014

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LA CAPITALE DEI MENDICANTI Fondato nel 1948 da Giuseppe Gesualdi Direttore responsabile Filippo Gesualdi Direttore Giovanni Tagliapietra numero 25 anno LXVII GIOVEDÌ 18 SETTEMBRE 2014 INCHIESTA La sporca guerra del tavolino selvaggio a pagina 4 Pronti, via. Si fa per dire a pagina 6 SCUOLA All’interno l’inserto di Sanità del Lazio Lazio Lazio la del anità S S NUMERO 25 ANNOLXVII GIOVEDÌ 18 SETTEMBRE2014 EDITORIALE Il sogno dichiarato di Zingaretti? Quello di sopravvivere a se stesso a pagina 11 IL FATTO a pagina 14 Eterologa, decise le regole ma non il costo N ei giorni scorsi numerose organizzazioni sin- dacali hanno protestato contro le proprie aziende per il ruolo più volte non conforme alle direttive di legge ed ai regolamenti at- tualmente in vigore. Anche il Policlinico Um- berto I, che per noi, è e rimane “il Policlinico dei romani” ha emanato una delibera riguardante l’indizione di gara d’ap- palto per la gestione esterna del reparto a direzione infermie- ristica realizzato all’interno dell’ospedale. È un vero e proprio reparto che può contare dai 15 ai 60 posti letto, con proprio personale assistenziale infermieristico che si avvarrà della consulenza, a richiesta, di medici del Policlinico. Uno dei sin- dacati contrari da sempre a questo tipo di livello assistenziale è la Cimo, che si chiede se il numero di posti letto di degenza ordinaria si sommino a quelli che devono essere contrattati con la Regione Lazio. Tutto ciò sarebbe, a detta della Cimo e del suo delegato per il Policlinico, Prof. Giacinto Baciarello, a scapito delle UOC universitarie, probabilmente di area me- dica come neurologia, medicina interna. Nella delibera n°000352 del 16 giugno 2014 si dà l’autorizzazione all’indi- zione di una vera e propria gara d’appalto per l’affidamento esclusivo della gestione di posti letto a degenza infermieristica. Vogliamo ricordare che all’interno dell’Umberto I, ormai da decenni operano cooperative quale l’OSA che gestisce oltre 700 tra infermieri, portantini e altre categorie tecniche e che giustamente, per quello che riguarda la sua competenza, il di- rettore generale Domenico Alessio chiede chiarezza. Su questo argomento nel mese di luglio si è svolta una riunione convo- cata dal prefetto Giuseppe Pecoraro per mettere intorno allo stesso tavolo l’azienda Policlinico, la Regione Lazio e i rap- presentanti sindacali e della cooperativa OSA. Non si esce dalla confusione anche perché in questo momento sta svol- gendo la campagna elettorale per l’elezione del Magnifico Ret- tore della Sapienza. Il clima è particolarmente teso (il primo round è il 23 settembre), al punto che il Rettore Magnifico uscente Prof. Luigi Frati si è scontrato in modo vivace anche con i tutori dell’ordine. L’8 settembre di anche il segretario della Cimo. Vincenzo Bianco è intervenuto nei riguardi della Direzione Sanitaria aziendale contro l’attribuzione di fun- zioni sostitutive di direzione a chi è già responsabile di altra struttura sottolineando quindi una conflittualità e ricor- dando che l’art 18 comma 8 del CCN 8 giugno 2000 prevede che le aziende “possono affidare la struttura temporanea- mente priva di titolare ad altro Dirigente con corrispondente incarico”. Si può ipotizzare un danno erariale ove non si possa fare ricorso alle sostituzioni. La normativa vigente va rispet- tata anche nel “Policlinico dei romani”. Il Corvo Direzioni sanitarie: dalla confusione al caos Così muore un ospedale Così muore un ospedale a pagina 13 Il CORRIERE DI ROMA L a foto di copertina richiama subito l’argomento. Il soggetto è straniero, africano, piazzato strategicamente in piedi sul marciapiede, davanti ad una edicola per intercettare subito chi va e chi viene a comprare i giornali. Altri suoi “colleghi” stazionano a pochi metri davanti ai tavolini di un bar affollato. Tende il cappello, come gli hanno insegnato a fare. Non se ne sta lì immobile, come vorrebbe la favola della piccola fiammiferaia, bensì invoca, richiama l’attenzione anche con la prossemica, rincorre quasi le persone che – inevi- tabilmente – gli passano davanti. Per ottenere qualche soldo per lui, per mangiare? Realisticamente è più facile immaginare che quei soldi, il ricavato giornaliero della questua, vasdano consegnati alla organizzazione criminale a cui propabilmente ap- partiene e che di lui dispone come un obbediente soldatino. Alcuni aspetti della si- tuazione sono anche molto comici. Il mendicante –franchising non rivendica fame né freddo, è professionale. Nella sua “pausa turno”estrae il cellulare, conversa e ride, sempre tendendo il cappello. Qualcuno gli assegnato il posto, la collocazione delle pedine è troppo geometrica per essere casuale. E quanto raccoglierà al giorno? Siamo rimasti a guardare, da lontano. In media un passante su venti, tanto per azzardare una percentuale, lascia qualcosa. Ma di gente ne passa tanta, in continuazione. Qualche moneta alla volta fanno un centinaio di euro al giorno. Tanto? Poco? Non ha importanza. Quel ragazzo è un mendicante, uno dei tanti migranti – sono ormai migliaia, decine di migliaia – che presidiano strade del centro e della periferia, quar- tieri residenziali e popolari. Una presenza costante, sempre meno discreta. Anzi. Sempre più ingombrante. Tanto da diventare un problema nel problema in un’Italia sempre più povera, dove chi raccoglie la frutta avanzata dietro ai mercati rionali non fa più notizia. Un problema sociale, un problema politico, un problema di ordine pubblico. Non sono mai stati così tanti, di ogni tipo, razza e colore, seduti per strada, in piedi davanti al bar, distesi in una improbabile posizione di preghiera, ai semafori. Ovunque. Una annotazione di fondo: raramente sono italiani, quelli finiscono a fare i clochard, con tanta dignità. Sono stranieri, solo apparentemente sbandati. Secondo le forze dell’ordine e gli analisti del fenomeno in realtà si tratta di un esercito di di- sperati in mano alla criminalità. Qualcuno assegna loro i posti, qualcuno li controlla, qualcuno incassa. Diversa è la tipologia e la caratterizzazione, ma anche in questo caso si va verso la degenerazione del sistema. La violenza è nell’aria, la disperazione rende aggressivi e talvolta violenti. Che fare? Usciamo dallo stereotipo del mendicante di altri tempi, lasciamo perdere la carità cristiana e la solidarietà. A diversi soggetti è stato offerto – come test – un lavoretto, la possibilità di guadagnare qualche soldo extra: la risposta è stato un rifiuto, con un lampo di paura negli occhi. Non c’è fame, solo una rassegnata disperazione. Nel resto d’Italia si è aperto un dibattito acceso, in proposito. In città del Nord-Est, ma anche in Emilia, e via via scendendo lungo le dorsali fino alla Sicilia. La strategia di molte amministrazioni prende forma. Vietare l’accattonaggio, stanare e allontanare i mendicanti, sequestrare il frutto della questua per strada. Non pensiamo alla immagine del sindaco leghista e dei cittadini razzisti. C'è dell'altro, la politica proposta o avversata dell'inclusione c'entrano poco o nulla. Perfino la Chiesa, perfino parroci e vescovi si sono espressi incredibilmente contro i mendicanti. Accogliamo i poveri, ma quelli veri che vogliono essere aiutati, dicono. Polemiche, discussioni, risse mediatiche sono ormai all’ordine del giorno. Ma prima o poi chi ci amministra ne dovrà tenere conto. A Roma l'invasione è lenta e costante, in Campidoglio girano pudicamente lo sguardo altrove.

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LA CAPITALEDEI MENDICANTI

Fondato nel 1948 da Giuseppe Gesualdi Direttore responsabile Filippo Gesualdi Direttore Giovanni Tagliapietra numero 25 anno LXVII GIOVEDÌ 18 SETTEMBRE 2014

INCHIESTALa sporcaguerradel tavolino selvaggio

a pagina 4

Pronti, via. Si fa per dire

a pagina 6

SCUOLAAll’interno

l’insertodi Sanitàdel Lazio

LazioLaziola delanitàSS

NUMERO 25 ANNO LXVII GIOVEDÌ 18 SETTEMBRE 2014

EDITORIALEIl sogno dichiarato

di Zingaretti?

Quello di sopravvivere

a se stessoa pagina 11

IL FATTO

a pagina 14

Eterologa,

decise le regole

ma non il costo

Nei giorni scorsi numerose organizzazioni sin-

dacali hanno protestato contro le proprie

aziende per il ruolo più volte non conforme

alle direttive di legge ed ai regolamenti at-

tualmente in vigore. Anche il Policlinico Um-

berto I, che per noi, è e rimane “il Policlinico dei romani” ha

emanato una delibera riguardante l’indizione di gara d’ap-

palto per la gestione esterna del reparto a direzione infermie-

ristica realizzato all’interno dell’ospedale. È un vero e proprio

reparto che può contare dai 15 ai 60 posti letto, con proprio

personale assistenziale infermieristico che si avvarrà della

consulenza, a richiesta, di medici del Policlinico. Uno dei sin-

dacati contrari da sempre a questo tipo di livello assistenziale

è la Cimo, che si chiede se il numero di posti letto di degenza

ordinaria si sommino a quelli che devono essere contrattati

con la Regione Lazio. Tutto ciò sarebbe, a detta della Cimo e

del suo delegato per il Policlinico, Prof. Giacinto Baciarello,

a scapito delle UOC universitarie, probabilmente di area me-

dica come neurologia, medicina interna. Nella delibera

n°000352 del 16 giugno 2014 si dà l’autorizzazione all’indi-

zione di una vera e propria gara d’appalto per l’affidamento

esclusivo della gestione di posti letto a degenza infermieristica.

Vogliamo ricordare che all’interno dell’Umberto I, ormai da

decenni operano cooperative quale l’OSA che gestisce oltre

700 tra infermieri, portantini e altre categorie tecniche e che

giustamente, per quello che riguarda la sua competenza, il di-

rettore generale Domenico Alessio chiede chiarezza. Su questo

argomento nel mese di luglio si è svolta una riunione convo-

cata dal prefetto Giuseppe Pecoraro per mettere intorno allo

stesso tavolo l’azienda Policlinico, la Regione Lazio e i rap-

presentanti sindacali e della cooperativa OSA. Non si esce

dalla confusione anche perché in questo momento sta svol-

gendo la campagna elettorale per l’elezione del Magnifico Ret-

tore della Sapienza. Il clima è particolarmente teso (il primo

round è il 23 settembre), al punto che il Rettore Magnifico

uscente Prof. Luigi Frati si è scontrato in modo vivace anche

con i tutori dell’ordine. L’8 settembre di anche il segretario

della Cimo. Vincenzo Bianco è intervenuto nei riguardi della

Direzione Sanitaria aziendale contro l’attribuzione di fun-

zioni sostitutive di direzione a chi è già responsabile di altra

struttura sottolineando quindi una conflittualità e ricor-

dando che l’art 18 comma 8 del CCN 8 giugno 2000 prevede

che le aziende “possono affidare la struttura temporanea-

mente priva di titolare ad altro Dirigente con corrispondente

incarico”. Si può ipotizzare un danno erariale ove non si possa

fare ricorso alle sostituzioni. La normativa vigente va rispet-

tata anche nel “Policlinico dei romani”. Il Corvo

Direzioni sanitarie:

dalla confusione al caosCosì muore un ospedaleCosì muore un ospedale

a pagina 13

Il CORRIERE DIROMA

La foto di copertina richiama subito l’argomento. Il soggetto è straniero,africano, piazzato strategicamente in piedi sul marciapiede, davanti aduna edicola per intercettare subito chi va e chi viene a comprare i giornali.Altri suoi “colleghi” stazionano a pochi metri davanti ai tavolini di unbar affollato. Tende il cappello, come gli hanno insegnato a fare. Non se

ne sta lì immobile, come vorrebbe la favola della piccola fiammiferaia, bensì invoca,richiama l’attenzione anche con la prossemica, rincorre quasi le persone che – inevi-tabilmente – gli passano davanti. Per ottenere qualche soldo per lui, per mangiare?Realisticamente è più facile immaginare che quei soldi, il ricavato giornaliero dellaquestua, vasdano consegnati alla organizzazione criminale a cui propabilmente ap-partiene e che di lui dispone come un obbediente soldatino. Alcuni aspetti della si-tuazione sono anche molto comici. Il mendicante –franchising non rivendica famené freddo, è professionale. Nella sua “pausa turno”estrae il cellulare, conversa e ride,sempre tendendo il cappello. Qualcuno gli assegnato il posto, la collocazione dellepedine è troppo geometrica per essere casuale. E quanto raccoglierà al giorno? Siamorimasti a guardare, da lontano. In media un passante su venti, tanto per azzardareuna percentuale, lascia qualcosa. Ma di gente ne passa tanta, in continuazione.Qualche moneta alla volta fanno un centinaio di euro al giorno. Tanto? Poco? Nonha importanza. Quel ragazzo è un mendicante, uno dei tanti migranti – sono ormaimigliaia, decine di migliaia – che presidiano strade del centro e della periferia, quar-tieri residenziali e popolari. Una presenza costante, sempre meno discreta. Anzi.Sempre più ingombrante. Tanto da diventare un problema nel problema in un’Italiasempre più povera, dove chi raccoglie la frutta avanzata dietro ai mercati rionalinon fa più notizia. Un problema sociale, un problema politico, un problema di ordinepubblico. Non sono mai stati così tanti, di ogni tipo, razza e colore, seduti per strada,in piedi davanti al bar, distesi in una improbabile posizione di preghiera, ai semafori.Ovunque. Una annotazione di fondo: raramente sono italiani, quelli finiscono a farei clochard, con tanta dignità. Sono stranieri, solo apparentemente sbandati. Secondole forze dell’ordine e gli analisti del fenomeno in realtà si tratta di un esercito di di-sperati in mano alla criminalità. Qualcuno assegna loro i posti, qualcuno li controlla,qualcuno incassa. Diversa è la tipologia e la caratterizzazione, ma anche in questocaso si va verso la degenerazione del sistema. La violenza è nell’aria, la disperazionerende aggressivi e talvolta violenti. Che fare? Usciamo dallo stereotipo del mendicantedi altri tempi, lasciamo perdere la carità cristiana e la solidarietà. A diversi soggettiè stato offerto – come test – un lavoretto, la possibilità di guadagnare qualche soldoextra: la risposta è stato un rifiuto, con un lampo di paura negli occhi. Non c’è fame,solo una rassegnata disperazione. Nel resto d’Italia si è aperto un dibattito acceso,in proposito. In città del Nord-Est, ma anche in Emilia, e via via scendendo lungo ledorsali fino alla Sicilia. La strategia di molte amministrazioni prende forma. Vietarel’accattonaggio, stanare e allontanare i mendicanti, sequestrare il frutto della questuaper strada. Non pensiamo alla immagine del sindaco leghista e dei cittadini razzisti.C'è dell'altro, la politica proposta o avversata dell'inclusione c'entrano poco o nulla.Perfino la Chiesa, perfino parroci e vescovi si sono espressi incredibilmente contro imendicanti. Accogliamo i poveri, ma quelli veri che vogliono essere aiutati, dicono.Polemiche, discussioni, risse mediatiche sono ormai all’ordine del giorno. Ma primao poi chi ci amministra ne dovrà tenere conto. A Roma l'invasione è lenta e costante,in Campidoglio girano pudicamente lo sguardo altrove.

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I DISASTRI DELLA FINANZA CAPITOLINA SCENARI

Si sapeva che la situazione finanziariadella Capitale fosse difficile, sull'orlodella bancarotta con 9 miliardi abbon-danti di deficit e mezzo miliardo dispese fuori budget l'anno, però l'estate

non sembra aver portato consiglio e le decisioniassunte in Campidoglio - e a cascata nelle aziendecontrollate dal sindaco Ignazio Marino - nonhanno risolto certo i problemi. L'anno scolastico nella Capitale, perlomeno, è ini-ziato senza scioperi (bisognerà attendere ottobreper vedere se reggerà la pax sindacale però). Se èvero che il 40% delle scuole romane ha problemistrutturali non risolti, è altrettanto vero che sicorre contro il tempo per garantire agli studentidella Capotale un anno scolastico dignitoso. È co-munque bizzarro che i nuovi banchi vengano con-segnati solo e soltanto al primo trillo dicampanella, sempre che arrivino.Ma questi sono (sarebbero) problemi marginali.Mentre il sindaco è impegnato in un tour ameri-cano per cercare sponsor e mecenati per metterein sicurezza il patrimonio artistico della città, siscopre che ad ottobre potrebbero saltare 400 postidi lavoro a Roma. E solo perché l'Acea (aziendamunicipalizzata dai mille scandali), ha deciso diindire un nuovo bando pubblico per l'appaltodella gestione del call center. Giusto, giustissimo,se non fosse che per la logica del massimo ribassoora a rischiare il lavoro siano centinaia di romani,e altrettante famiglie. La vicenda l'ha spiegata bene la Cisal romana:l'Azienda ECare (la sede di Roma Torre Spaccata)che gestisce attualmente il servizio di call centerper Acea ha indetto a inizio settembre un bando(scadenza 30 settembre 2014) per l'affidamentodel servizio telefonico.Va benissimo indire un bando pubblico, peccatoche il bando non prevede né clausole territoriali(far restare il lavoro a Roma), né clausole sociali(per permettere ai lavoratori di essere ricollocatidall'eventuale nuovo appaltatore).I sindacati temono che l'effetto al ribasso porteràquesti 400 posti di lavoro fuori Roma se non ad-dirittura all'estero. Tanto più che se a tagliare icosti è una società privata è nella logica di mer-cato, appare bizzarro - secondo i sindacalisti - chela logica del “massimo ribasso” venga fatta propriaanche da un Ente Municipalizzato “è una sceltainaccettabile”. Il problema è che in Campidoglio sembrano di-sinteressarsi della vicenda: «Questa gara al mas-simo ribasso», sintetizza Enzo Triolo della RsuCisal Comunicazione E-Care di Roma, «nonserve ad Acea che mette a rischio la qualità delservizio offerto ai propri clienti, scontando a caroprezzo con costi generali successivi all’affida-mento dell’appalto». E poi, viste le condizioni,probabilmente «la commessa verrà spostata inuna regione del sud Italia o all’Estero, creando unulteriore problema occupazionale sul territorio diRoma per 420 persone», ipotizza il sindacalista.«Che cosa ne vuole fare il Sindaco Marino dei

420 lavoratori (con le relative famiglie) che stabuttando in mezzo ad una strada?», si chiedeTriolo, «vuole ignorarli, come ha fatto con la let-tera degli stessi lavoratori indirizzatagli 1 anno fa?Vuole ignorare la dignità di lavoratori in buonaparte comunque precari in termini di guadagno(l’85% di quei 420 ha contratti a tempo indeter-minato part-time 20 e 30 ore settimanali con sti-pendi tra le 650 e le 880 euro)?».E' un po' bizzarro che un'azienda municipalizzataromana, mangiatoia per decenni dei politici capi-tolini che l'hanno usata come fosse una succursaledel partito di provenienza (scandalo assunzioni),quotata a Piazza Affari, non preveda delle clausoledi garanzia per evitare che i pochi posti di lavorosi involino verso altre regioni, se non addirittura

all'estero (Albania, Tunisia, Romania). Va benerisparmiare, ma almeno che le bollette dei romaniservano a lasciare nel nostro territorio quel po' diricchezza che un'azienda riesce a produrre. E in-vece no. Più facile tagliare che costruire dei per-corsi di valorizzazione (call center unificati per iservizi comunali o municipali, magari). Sorge un sospetto: che il piano di rientro triennaleconcordato con il Tesoro a fine luglio (500 milionidi tagli), apra le porte alla deforestazione e al sac-cheggio dei pochi beni che ancora ci sono nellecasseforti capitoline.Valorizzare è bene diverso da vendere. O Forse inAula Giulio Cesare sono consapevoli di non sa-perlo fare?E se domani le gare al massimo ribasso riguardas-

sero anche i servizi mensa nelle scuole? Cosa fi-nirebbe nei piatti e nei pasti dei piccoli romani?Un altro esempio: al Verano si sono liberate al-cune decine di tombe monumentali. Il Comune,per fare cassa, ha deciso di mettere all'asta questilotti. Valore d'incasso previsto: 3,7 milioni dieuro. Va bene, benissimo. Peccato che la messa albando di questi loculi “sfitti” denoti l'estrema fra-gilità economica del Campidoglio. Insomma, cistiamo svendendo i beni di famiglia, che prima opoi finiranno (loculi, posti di lavoro, beni immo-biliari). E dopo la “famiglia Roma” come cam-perà? Mistero, ma tanto ci sarà (almeno questoappare certo) un altro sindaco. Né migliore, népeggiore. Solo l'ennesimo primo cittadino. Contanti debiti e poche idee...

Ignazio si vende i gioielliMa Roma rischia il deserto

Con un debito da 9 miliardi e un deficit corrente da 500 milioni, il Campidoglio ha deciso di alienare tombe e affidare gare pubbliche

al “massimo ribasso”. E se domani, in nome del risanamento, si passasse il tosaerba del risparmio anche sugli appalti per le mense dei bambini?

di Leonardo Giocoli

CHI SALEdall’alto Fabrizio Santori,Giuseppe Pecoraroe Daniele Fortini

CHI SCENDEdal basso Fabio Melilli, Guido Improtae Marta Leonori

ORSINO

P della

La figuraccia del Pd e la nuova follia dell’assessore alla mobilità

il

La figuraccia l'hafatta Fabio Melilli,segretario regionale

del partito, ma di fattotutto il Pd è in difficoltà.La avventura della cittàmetropolitana si rivela unmassacro.Azzeramentodella segreteria, minaccedi dimissioni, Renzi non hacerto bisogno di trovarsiuna polveriera sotto ipiedi. Pare che la colpa sia

di Bruno Astorre, senatore, che ha sfilato esostituto in extremis due candidate. Ma que-sto Pd può governare Roma? Dalla politicaspicciola alla politica cittadina, il solito asses-sore alla mobilità Guido Improta si è inven-tato una mega Ztl che comprende ilcosiddetto anello ferroviario, superabile con120 bonus all'anno per chi abita nella capi-tale. Poi si paga. Con gli incassi, dice Improta,si abbatteranno le tariffe per Ztl (quelle at-tuali) e strisce blu. Tutto questo, se accadrà,andrà in onda nel 2017. Così come viene pre-sentata è una autentica follia. Dicono che a

Piazza di Spagna pedonalizzata si siano tra-sferiti inpunemente bancarelle di souvenir ecamion bar, e che decine di abusivi offrano aituristi bottiglie d'acqua e mazzi di rose. Magli uomini del comandante Antonio Di Mag-gio e le sentinelle dell'assessore Marta Leo-nori sono in ferie? L'Ama intanto è in seriadifficoltà, task force in tutti i municipi per evi-tare il caos, titolano i giornali, l'Ad DanieleFortini le prova tutte, ma nulla funziona. IlPrefetto Giuseppe Pecoraro continua a ras-sicurare la cittadinanza, non succede niente,Roma è città tranquilla. Ma obiettivamentecontiamo un paio di morti ammazzati algiorno, incendi da racket, risse, sparatorie, ra-pine e un clima di violenza, di tensione che sitaglia a fette. Parliamo di due città diverse?Non ancora di quella arcobaleno preconizzatadal sindaco Marino, che a San Francisco traun colloquio e l'altro ha trovato il tempo perun gemellaggio gay. Ma non abbiamo altro dapensare in questo momento? Meno male chesulle strade romane gira instanbile il ripara-tore dei torti Fabrizio Santori: non gli scappaun accampamento abusivo rom o una viola-zione di decoro urbano.

PRIMO PIANOIlCORRIEREDIROMA giovedì 18 settembre 2014 pagina 2

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PRIMO PIANO IlCORRIEREDIROMAgiovedì 18 settembre 2014 pagina 3

ELEZIONI IL 5 OTTOBRE, SARÀ LA SOLITA CORSA ALLE POLTRONE

Che il mondo stia cam-biando a nostra insa-puta, tanto è veloce latrasformazione in atto,lo diciamo un po’ tutti.

Basta guardare come sono ridotti gliStati Uniti, ieri “gendarmi del mondo”,davanti all’offensiva del terrorismoislamico. O alle nuove mire espansio-nistiche di Vladimir Putin a capo diuna Russia che sembrava uscita di-strutta dal crollo dell’Unione Sovie-tica. Ciò di cui non ci rendiamo conto,invece, è la profondità dei cambia-menti che stanno avvenendo in casanostra. Non parliamo delle riformeannunciate da Matteo Renzi, della cuiprofondità ed importanza soltantol’ormai imminente legge di stabilitàpotrà darci una conferma. Parliamo,per i romani – e per tutti i cittadini chegravitano sulla Capitale – della na-scita, tra pochi giorni, della Città Me-tropolitana di Roma. Alzi la mano chisi ricordava che tra pochi giorni laCittà metropolitana prenderà il postodella Provincia “rottamata” dall’ex sin-daco diventato premier e che il 5 ot-tobre verrà eletto il Consiglio da cuidipenderà lo sviluppo della Capitale edella regione circostante.Eppure è proprio così. Dopo venticin-que anni (si cominciò ad ipotizzarlenel 1990) di discussioni e di avanti-in-dietro, dalle parole si dovrebbe pas-sare ai fatti, grazie alla recente leggeDel Rio, per garantire uno sviluppopiù “intelligente” (così almeno sispera) e senza scontri tra le grandicittà (dieci quelle individuate dal go-verno) e i comuni del territorio circo-stante. L’obiettivo è chiaro econdiviso: far divenire l’area del co-mune di Roma “un’area strategica do-tata di confini adeguati e di potericoerenti con la dimensione dei pro-blemi da affrontare e delle opportu-nità da cogliere”. Tradotto dalpolitichese, vuol dire che i problemidella Capitale – per quanto riguarda leproblematiche di interesse comune,dai trasporti alla gestione dei rifiutiallo sviluppo - non possono più esserevisti soltanto in un’ottica delimitatadai confini comunali ma vanno affron-tati, programmati e risolti tenendoconto delle esigenze e degli interessianche dei cittadini dei comuni limi-trofiLa Città Metrolitana di Roma, in-somma, non si limiterà al territorio deisette Colli. I suoi abitanti non saranno

più soltanto i tre milioni e 997.445 delcensimento del 2011 ma, con l’ag-giunta di quelli della provincia, diven-teranno cinque milioni e 230mila. Agovernarli saranno, come già oggi, isindaci dei loro rispettivi comuni cheil 4 ottobre prossimo eleggeranno in-sieme con i loro consiglieri comunali– con un’elezione di ‘secondo grado’,tutta interna al mondo politico, senzaspese elettorali, così come non ci sa-ranno stipendi per gli eletti - un Con-siglio metropolitano alla cuipresidenza ci sarà il primo cittadino diRoma Capitale, Ignazio Marino, mache poi sarà di fatto guidato dal “nu-mero due” di quell’assemblea. Uncambiamento, come si vede, che pas-serà sopra le teste dei cittadini. I qualidel resto, a livello territoriale, dell’av-vento di Roma metropolitano nonhanno ancora sentito parlare. Conci-liaboli e liste dei candidati al Consigliometropolitano si sono svolti nel se-greto - si fa per dire - delle segreteriedei partiti.Ed è qui che l’ottimismo che circondail cambiamento – come non essere

contenti: se il modello metropolitanoha consentito lo sviluppo “a sistema”di grandi metropoli come Londra,Barcellona e Francoforte perché nondovrebbe essere un fattore positivoanche per Roma – si stempera e siapre a mille timori. Le indiscrezioniche giungono dai partiti, e soprattuttogli scontri che divampano all’internodi essi, fanno temere che la creazionedella Città metropolitana possa essereuna volta di più “all’italiana”. Che ilcambiamento possa essere cioè sol-tanto apparente. A farlo temere è ,come si diceva, il fatto che finora que-sto tema è stato affrontato soltanto nelchiuso delle segreterie dei partiti. Nes-suna forza politica ha cercato di spie-gare ai cittadini i cambiamenti chestanno per esserci e le opportunità cheessi aprono. Non l’ha fatto il Pd, che èlargamente maggioritario in tutta l’exprovincia di Roma. E non lo hannofatto neppure i partiti del centrode-stra, svantaggiati dalla mancanza di unvero leader di riferimento, dato che lasempre più avvertibile uscita di scenadi Berlusconi li ha lasciati senza una

guida di riferimento.La situazione è delicata perché, nelgiro di qualche mese, il consiglio me-tropolitano dovrà dotarsi di uno sta-tuto che proprio dall’adesione dellapopolazione dovrebbe trarre la suaforza, popolazione che finora è statainvece esclusa. Ne testimonia il consigliere radicale diRoma Capitale Riccardo Magi, per ilquale l’approvazione della legge suRoma Città metropolitana è un fatto“importante” anche se “purtroppo sitratta di un percorso tuttora oscuro”.Ha spiegato infatti Magi che “nulla sisa, oltre alla data, il 30 settembre,entro la quale si deve presentare laproposta di statuto, e quella, il 5 otto-bre, in cui il consiglio metropolitanosarà eletto”. Manca soprattutto la pos-sibilità per la cittadinanza di contri-buire, con osservazioni esuggerimenti, alla stesura dello Sta-tuto. Quanto all’elezione del 5 ottobre,è sempre più evidente per molti chesarà un’ennesima corsa per una distri-buzione di poltrone: per Roma 24 intutto, di cui 11 per consiglieri espressi

L'EDITORIALE

Consiglio metropolitano,è “cosa nostra”

Meno ne sanno meglio èdi Carlo Rebecchi

Ch il'avrebbe mai

detto che ilCampidoglio,proprietario di

un numero spropositato di immo-bili (dai quali non riesce a trarreil giusto) si sarebbe trovato in dif-ficoltà per trovare uno spazio peri gruppi consiliari? Oggi sono invia delle Vergini, a due passi da

Fontana di Trevi e Palazzo Chigi,ma sono in affitto. Da chi? Madal solito Scarpellini, quello cheospita - certo non gratis - nei pa-lazzi di sua proprietà un sacco diuffici di Camera e Senato,. Unavecchia conoscenza che si infiladovunque. Quest'estate ha subitouna autoriduzione dell'affitto del15 per cento da parte del Co-mune, ma non è disposto a patireulteriormente. E così i gruppi

consiliari cercano casa, una casaconfortevole possibilimente. Cisono sedi disponibili troppo pic-cole o troppo scomode. Con tuttoil lavoro che c'è da fare...Il citta-dino qualunque cade dalle nu-vole, in un momento delicatocome questo Marino va in affittoe non sa piazzare la truppa in unasede di proprietà del comune. Unconsiglio, prenda esempio daimovimenti per la casa, occupi

qualche maxi stabile, magariqualche caserma, mandi avanti icapigruppo con i loro galoppinia occupare con le scrivanie e icomputer sulle spalle. Chissàl'invidia degli occupanti di pro-fessione. Marino può chiedereconsiglio al suo vice Nieri, o alconsigliere Peciola, loro la dina-mica delle occupazioni la cono-scono bene.

Cornelius

Gruppi consiliari sotto sfratto. Perchè non occupare una caserma?AULA GIULIO CESARE

dal comune di Roma e gli altri 13 dairimanenti 120 comuni dell’ex provin-cia.La dimostrazione che il consiglio me-tropolitano possa diventare una “cosanostra” dei partiti trova la sua con-ferma nello scontro – di potere – in-terno al Pd che, come detto, è la forzapolitica più ampia. La riunione che hapartorito le candidature ha dato vita aduno scontro violentissimo tra il Pd cit-tadino, quello provinciale e quello re-gionale. Il Pd Roma, che non ha messoin lista neppure una donna, voleva 8posti su 24. Il Pd provinciale era dispo-sto a concederne solo 6. E alla finesono stati i vertici dell’hinterland a sa-crificare due candidature, “tagliando”due donne. Alla fine gli uomini sa-ranno 17, le donne soltanto sette, matutte ai primi sette posti della lista.“Una composizione che non tieneconto dello statuto del Pd, che dachiare indicazioni di parità di genere”il commento della consigliera comu-nale Valeria Baglio, che si è rifiutata difirmare la lista nella quale, per il con-siglio comunale romano, c’è SvetlanaCelli. E’ finita che Fabio Melilli, segre-tario regionale ha minacciato le dimis-sioni e azzerato la segreteria. Pessimafigura.Ma non sono soltanto le donne, a di-videre il Pd. Lo scontro più aspro,sotto traccia, riguarda il nome del fu-turo vicesindaco della città metropo-litana, che sarà il vero “gestore”dell’ente.Nel Pd i candidati “forti”sono Gianni Paris e il sindaco di Mon-terotondo Mauro Alessadri, oltre aMirko Coratti, presidente dell’Assem-blea Capitolina. Il sindaco Ignazio Ma-rino, che del nuovo gruppo sarà ilpresidente, non ha finora partecipatoalla liste, perché in trasferta a Los An-geles. Assente anche il vicesindacoLuigi Nieri, in vacanza in Australia. Lascelta fra i tre dovrebbe avvenire sullabase delle preferenze. E’ interesse ditutti, nel Pd, trovare un accordo. Il ri-schio è infatti che, senza un’intesa, ilsindaco Marino intervenga di persona,dato che sulla carta è lui a dover nomi-nare il proprio vice nel consiglio me-tropolitano. E sono in molti a pensareche, in questo momento in cui cerca diassecondare in tutti i modi il premierRenzi, il sindaco potrebbe cercare ilnome “giusto” anche fuori dalla cer-chia dei notabili del Pd. E Sel? Aspettail momento giusto per esercitare ilruolo di guastatore. Il nome c’è, èMaria Gemma Azuni, una donna,dunque. E anche piuttosto energica.Sono manovre che preoccupano chivorrebbe una vita politica finalmentetrasparente, e che invece rischia di tro-varsi a dover fronteggiare anche mi-nacce di secessione dalla Cittàmetropolitana. E’ il caso, probabil-mente solamente tattico, del comunedi Civitavecchia, retto come noto dai“grillini” del M5S. Il consiglio comu-nale ha infatti deliberato a maggio-ranza di divorziare da Roma “avviandol’iter per l’adesione alla provincia limi-trofo”; proprio come ha fatto il co-mune di Amatrice per passare inun’altra provincia. Fibrillazioni chemostrano quanta strada ci sia ancorada fare per rinnovare il paese e, soprat-tutto, la sua classe dirigente.

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DIFESA DEL DECORO, LOTTA PER LA LEGALITÀ O BATTAGLIA AL RACKET?L’INCHIESTA

La sporca guerradel tavolino selvaggio

Difesa del decoro,lotta per la legalità obattaglia al racket?C’è tutto questo nelbraccio di ferro tra il

Comune di Roma e gli esercenti chesi oppongono ai piani di massimaoccupabilità, varati dall’assembleacapitolina e che dimezzano lo spazioper i dehors. L’obiettivo dichiaratodel Campidoglio è una stretta con-tro il tavolino selvaggio, che invadei marciapiedi e trasforma in un sukle zone più della Capitale. Ma se-condo la procura di piazzale Clodioc’è molto di più. L’inchiesta parla dipresunte infiltrazioni mafiose nelcommercio del centro storico. Ci sa-rebbe un super test a svelare la con-tiguità tra gli ambienti criminali,radicati ormai all’interno del Gra, ealcuni ristoratori.La gola profonda, fino a poco tempofa, era dalla parte di bar e ristoranti.C’era anche lui con i suoi colleghi aoccupare tutti gli spazi possibili conle attrezzature destinate al carissimoservizio riservato ai turisti. Adessoperò quell’uomo si è reso conto deldanno fatto ai colleghi: meglio rac-contare tutto. E svelare i segreti chefanno di questa categoria una dellepiù forti e ‘barricadere’ in città. Per-ché se è sul serio colpa di qualche mela mar-cia, come racconta ai vigili il superteste,allora meglio epurarla per evitare che rovinitutto il cestino di frutta fresca. Si tratta solodi capire chi sta dalla parte sbagliata, farlovenire allo scoperto per portare nei binaridella legalità tutto il settore. Proprio questo,con i suoi racconti messi tutti a verbale, l’exesercente sta provando a fare.La tattica è sempre la stessa. Creare societàdi comodo per iniziare a fare affari con i ti-tolari degli esercizi storici. L’obiettivo ècomprare quote di quei negozi, per poi scal-zare di punto in bianco chi da una vita si de-dica alla ristorazione. Il gioco è semplice: lefatture non pagate si accumulano, da quelleper i fornitori ai contratti, passando per i di-pendenti lasciati per mesi senza stipendio;quando il vaso è colmo di debiti, si passa allafase due del fallimento. Altro step: cambiodi nome, nuova società e il giro ricomincia.

Facendo concorrenza sleale a chi sul serio siguadagna da vivere con questo lavoro. Co-stretto a difendere gli spazi per i dehors, per-ché senza, dicono i lavoratori, rischiano diperdere fino al 60% degli incassi.Cosa che non importa alle mafie della Ca-pitale: a loro basta far girare i soldi per ripu-lirli. Fenomeno dimostrato non solo dallaquantità di prestanome legati a ’ndranghetae camorra che diventano proprietari di bare ristoranti, ma anche dalla quantità di localifalliti o chiusi dai magistrati negli ultimianni. I sospetti sono causati anche da quellache gli inquirenti definiscono una stra-nezza: la spesa folle, spesso a prezzi fuorimercato, di esercizi in centro. Senza fare ru-more, senza clamore per non attirare troppaattenzione, e riuscire così a giustificare in-genti guadagni che arrivano da attività ille-gali. I controlli della municipale servonoanche a questo. E il senatore dem Ranucci

ha presentato un’interrogazione al ministroAlfano per vedere cosa c’è dietro le licenze.Per togliere il velo di ipocrisia sul racket deitavolini. Ma, per ora, le cronache parlanosoprattutto delle proteste dei commercianticontro i Pmo. Prima delle borchie, in segnodi stabilità alle nuove regole, ci sono le stri-sce che delimitano gli spazi. Linee verdi di-scontinue e non in tutte le zone sottoosservazione, ma che servono da promemo-ria. A pagare per primi sono stati quelli diCampo de’ Fiori, poi è toccato a Pantheon,Trastevere e piazza Navona. Proprio qui lospazio si è trasformato in un enorme ring: ascontrarsi vigili e ristoratori. Con i caschibianchi convocati per sgomberare i de horsfuori legge e i secondi che non avevano al-cuna intenzione di cedere. È iniziato tuttocon dei semplici insulti, poi i tafferugli perevitare che gli agenti della municipale por-tassero via le attrezzature.

Stesse scene a Tor Millina. Qui sonotutti inferociti: un ristoratore cade,una cameriera sviene e l’ambulanzache deve fare gli straordinari. Scon-tri che non finiscono con tavoli esedie che volano, ma finiscono inprocura e continuano a suon di de-nunce e controdenunce. Nel mirinoil gruppo del vicecomandante DiMaggio e il suo gruppo di uominidella Sicurezza pubblica emergenza(Spe), cui vengono contestati i me-todi di rimozione. Le accuse sonoabuso d’ufficio e minacce. Il colon-nello però non si scompone e conte-sta a tre manifestanti la resistenza apubblico ufficiale.Proprio nelle ore in cui il sindacoMarino prova a far tornare la calma,annunciando le fasce orarie (vedi ar-ticolo di fianco), parte la rivolta deitavolini fuorilegge. I titolari dei ne-gozi decidono per una serrata collet-tiva: è la loro forma di protesta allenuove regole. Ma non finisce qui.Armati di fischietti e cartelli, ini-ziano a urlare la loro rabbia contro ituristi: “Andate via”, urla una dipen-dente a ignare persone che non ca-piscono bene cosa stia succedendointorno a loro. Provano a difendereil loro lavoro, cercando di spiegarecome con la metà dei posti a sedere

sarà difficile fare gli stessi incassi. Con il ri-schio di licenziamenti o, peggio, il falli-mento del locale. Le associazioni dicategoria stimano mancati guadagni di circadue terzi grazie ai Piani di massima occupa-bilità.Un braccio di ferro tra chi non è disposto acedere guadagni in tempi di crisi e chi puntaal decoro e alla bellezza della città. Peccatoche così Marino perda di vista il discorsodella legalità, cui spesso fa riferimento. Leattività illegali, infatti, stando al raccontodella gola profonda, non sono quelle dei ri-storatori e dei loro dehors ma delle mafie.Che controllano troppi locali e hannomesso le mani su buona parte dei negozicentro. Inchieste, denunce, testimonianze estudi non bastano al chirurgo dem. Che de-lega tutto alle forze dell’ordine. A volte,però, serve il coraggio anche di chi è coin-volto in prima persona.

di Giovanni Santoro

Il braccio di ferro tra Comune ed esercenti sui piani di massima occupabilità non ha come obiettivo soltantouna operazione di maquillage urbano ma si affianca ad una operazione della Procura contro le infiltrazioni

mafiose nel commercio del centro storico. Le associazioni di categoria tremano e contestano: “Noi tra incudine e martello perdiamo due terzi dei guadagni, licenziamo i dipendenti e dichiariamo fallimento”

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A guardare l'attivismo del Campi-doglio sul tema, sembra che ilsuk delle strade di Roma sia soloopera dei ristoratori che inva-dono i marciapiedi con tavolini

e sedie. Tutta colpa dei dehors abusivi. Len-zuola e banchetti, camion e negozi a cieloaperto possono restare lì dove sono. Anche se ifurgoncini bianchi invadono la sede stradale,magari sulle strisce blu, trasformandosi in verie propri magazzini della merce da vendere. I ne-mici di decoro e legalità sono dunque i titolaridi bar e ristoranti. E visto che i locali in unacittà turistica come la Capitale proliferano, me-glio passare al contrattacco con il contigenta-mento delle licenze commerciali in tutta la città.Anche fuori dal centro storico.Complice l'acuirsi dell'inquinamento acustico edel traffico, oltre allo stravolgimento del tessutocommerciale dei rioni epicentro della vita not-turna romana, i dirigenti dei municipi di PonteMilvio e del Pigneto (rispettivamente il XV e ilVI) chiedono all'assessore alle Attività produt-tive Marta Leonori di estendere la validità delladelibera 35 del 2010 anche ai loro territori dicompetenza. L'operazione tecnica, per inserirei nuovi quartieri all'interno del documento, èiniziata nei mesi scorsi e dovrebbe concludersientro la fine dell'anno. Debellare l'escamotagedi laboratori artigianali e i negozi alimentari divicinato che usano questo tipo di licenze pervendere alcol, in barba alle normative vigenti.Un tavolino piazzato fuori dal negozietto e ilgioco è fatto.Nel XV municipio si guarda già ad ottobre,quando la giunta e il consiglio municipale do-vrebbero approvare un provvedimento ad hoc.Criterio previsto: redigere i piani di massimaoccupabilità con l'obbligo dei 4,5 metri di occu-pazione di suolo pubblico, tra l'altro già in vi-gore nel parlamentino del centro storico. Adicembre, inoltre, scadono le concessioni disuolo pubblico per i due locali di via Flaminiache avevano allargato i marciapiedi per siste-mare i dehors. Dovranno rimuovere tutto a pro-prie spese. Di "legalità" parlano i residenti, di"ingiustizia" gli esercenti.

Il presidente di Assotutela MichelEmi Maritato ci segnala le istanzedi una utente in merito a una seriedi disservizi che accadono siste-maticamente sulla tratta Roma-

Cassia della linea Viterbo-Sutri dove lamobilità sembra garantita unicamentedai servizi Cotral.“Affianchiamo le ri-chieste della nostra sostenitrice e vor-remmo sollecitare il presidenteZingaretti e il presidente Cotral De Vin-cenzi a ripristinare i servizi di abbona-mento per le rate uninominali perstudenti. In alternativa – afferma Ma-ritato - spieghino quale altra possibi-lità ci potrebbe essere per larateizzazione”.Questo il testo della mail inviata dal-l'utente in questione:“Mi chiamo Beatrice B. vivo a Sutri, SS Cassia,subito dopo Monterosi in provincia di Viterbo.Personalmente guardo ai ‘nostri’ bus come una

specie di arca di Noè, che salva noi e i nostrifigli dall'isolamento e dal regresso, proteg-gendo contemporaneamente l'ambiente da uneccessivo inquinamento permettendoci di ac-cedere a servizi fondamentali quali Scuola eSanità che ci sarebbero altrimenti preclusi senon fossimo proprietari di mezzi propri, inqui-nanti e costosissimi, che personalmente gra-direi poter lasciare a casa il più possibile. Nonè per i frequenti ritardi, a volte inaccettabili edinvalidanti del servizio stesso, né per il piedepesante di alcuni dei nostri autisti che, presu-mibilmente, son convinti di trovarsi a Valle-lunga e Maranello piuttosto che sulla più lentaCassia bis, riuscendo alle volte a salvarci dalladistruzione inchiodando pochi istanti prima diuno schianto memorabile e riuscendo anche aparlare al Bluetooth ( a signò, c'ho er blùtùt,che vòle!!), sovente. Vi scrivo, per segnalarviun increscioso disservizio, incommensurabile,e che non può non danneggiare l'aziendastessa, nella sua ottusità tale da risultare in-

credibile. Quest'anno mi son trovata per laprima volta a dover affrontare la faccenda degliabbonamenti per studenti, in quanto madre didue giovanotti, uno dei quali appena quattor-dicenne, che abbiamo la pretesa di far diplo-mare presso le scuole statali, collocate a CivitaCastellana. Premetto che il ragazzo ha la ne-cessità di coprire 4 tratte, e di doversi muoverecon libertà anche su Roma. Ingenuamentevado per chiedere l'abbonamento mensile no-minale per studenti, convinta che in un Paeseche si dice civile, e in un azienda i cui dirigentipercepiscono i loro tristemente noti abnormistipendi, una tale opzione fosse la base dell'Abc delle elementari. Per scoprire con miasomma sorpresa che: non solo non esiste alcunabbonamento nominale per studenti che coprale 4 tratte, ma che il costo del servizio per l'in-tero anno è di 401,00 euro, e che devo pagarletutte insieme, o altrimenti ricorrere all'abbo-namento ordinario che ammonta a ben 73euro e spicci mensili (la cifra non è esatta, po-

trebbe anche essere maggiore). Disperata,cerco in rete informazioni, una soluzione, unmiracolo, e mi viene incontro l'informazioneche la Bcc di Capranica, offre la possibilità dirateizzare questi abbonamenti. Chiamo l'avan-guardista Bcc. La quale si duole di comuni-carmi che sono ben due anni che Cotral hatolto alla banca gli abbonamenti, e la possibi-lità di rateizzarli. Ora, mi domando in qualemondo vivano le persone che concepiscano si-mili storture in un momento storico come que-sto ed andando a colpire una fascia che piùpopolare non si può,quale quella degli studentie delle famiglie (quelle che ancora conservanouno straccio di stipendio) che devono provve-dere ai loro abbonamenti. Io pretendo, da cit-tadino che si priva dei piaceri dell'esistenzaper pagare tutte le kafkiane tasse di questoPaese, che si ripristini immediatamente la pos-sibilità di acquistare l'abbonamento mensilenominale per studenti che copra le quattrotratte e ad un prezzo ragionevole."

SCENARI

CAMPIDOGLIO/ BASTONE E CAROTA, PUGNO DI FERRO E PARZIALI APERTURE

“Pulizia” in vistaanche

in periferia?

Bastone e carota, pugno diferro e apertura. L'atteggia-mento adottato dal sindacoIgnazio Marino contro l'in-vasione del tavolino selvag-

gio è, per gli esercenti del centro storico,'schizofrenico'. Perché se da un lato ilprimo cittadino esige il rispetto delle re-gole, imposte dai piani di massima occu-pabilità che riducono gli spazi per idehors, dall'altro promette. L'ultima inordine di tempo si chiama 'flessibilitàoraria'. Perché la querelle continua, traminacce e scioperi, nonostante l'accordochiuso tra Comune e i commercianti adinizio agosto per rimuovere le installa-zioni fuorilegge. "A piazza Campo de' Fiori si potrebbeavere un diverso orario secondo le oredel giorno". Eccola l'ultima idea che inquesti giorni è balenata nella mente del-l'inquilino del Campidoglio. Ancoravive le immagini dei titolari di bar e ri-storanti che, fisicamente, hanno provato

a impedire agli agenti della municipaledi togliere i tavoli e sedie abusivi. Perquesto, "quando il mercato non c'è più -ha spiegato Marino ai microfoni diRadio popolare - , si potrebbe ancheconsiderare un'estensione maggioredello spazio a disposizione". Una propo-sta buttata lì, un ragionamento a vocealta, ha poi precisato il sindaco.Non una decisione. Perché dopo mesi distallo, ora che la situazione sembrava in-canalata verso il decoro e la legalità, pro-porre un diverso tipo di paletti, aseconda della parte del centro occupata,rischia di scatenare ancora una volta larabbia dei commercianti. Con cui ilprimo cittadino dice di voler confron-tarsi, ma con cui, a distanza di tempo,ancora non ha trovato un accordo. Riac-cendere gli animi è più che un rischio,chiudere la partita è un obbligo. Il chi-rurgo dem lo sa e prova a offrire un ap-piglio agli esercenti, perché vuole una"città che attragga ricchezza attraverso il

turismo, ma dobbiamo lavorare all'in-terno delle regole che ci diamo: perchénon possiamo fare i furbi". Eppure è proprio lui ad avanzare propo-ste che potrebbero favorire alcuni, pena-lizzando altri. In base al patto di agosto,il Campidoglio puntava a far tornare lazona in regola entro 90 giorni. Ora peròle parole del sindaco potrebbero portarea una revisione dei piani di massima oc-cupabilità, in base a cui molti commer-cianti (soprattutto nella parte di Campode' Fiori adiacente al cinema Farnese)dovrebbero dimezzare sedie e tendoni. Tavolini che, invece, potrebbero tornaread allargarsi se davvero palazzo Senato-rio decidesse di fare una "piazza a ore",con meno dehors la mattina e di più apartire dal pomeriggio. Ma questa sceltanon risolverebbe la questione. E il brac-cio di ferro potrebbe continuare contutti gli altri ristoratori del centro, prontia nuove prove di forza.

G.S.

La trovata di Marino?“La flessibilità oraria”

LA DENUNCIAIl Cotral abolisce gli abbonamenti mensili per gli studenti?

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CRONACHEIlCORRIEREDIROMA giovedì 18 settembre 2014 pagina 6

Èiniziato lunedì il nuovo anno scolastico, nella

Capitale e in tutto il Lazio. Per oltre 700.000 stu-denti, è suonata la prima campanella dell'anno

scolastico 2014-2015, e molti Istituti mostrano ancoragravi carenze. Già da qualche giorno è scattato un serioe preoccupato grido di allarme, di alcuni minisindacidei municipi romani, che denunciano gravi carenzenegli istituti scolastici di loro pertinenza, senza contarele croniche defezioni del personale docente e ausiliario,che assillano da anni la nostra scuola.In alcune scuole, denunciano i minisindaci, mancanoaddirittura gli arredi basilari, quali lavagne, banchi esedie, spesso le strutture risultano fatiscenti e la messain sicurezza lascia a desiderare. Sono stati stanziati dalCampidoglio a questo riguardo, 300.000 euro per gli ar-redi scolastici e 250.000 euro per la manutenzione, lapulizia, la cura dei giardini e degli spazi verdi, che sisono presto dimostrati insufficienti e non hanno rag-giunto tutti gli obbiettivi previsti,lasciando molte lacunee malcontenti.

E tanto per fare qualche esempio nell'Vlll Municipio perquattro classi di nuova istituzione mancano 50 banchi,98 sedie, 4 cattedre e 4 lavagne. Stanno ancora peggioal XV Municipio dove, su 23 classi di nuova istituzione,11 sono completamente sguarnite di arredi scolastici esi sono tenute quindi le prime lezioni, in maniera deltutto surreale.Pensiamo solo come, al ritorno da tre mesi di vacanze,gli alunni di questi Istituti, con quale attenzione, stimoloed entusiasmo abbiano potuto seguire queste grotteschelezioni. E cosa penseranno gli eroici professori italiani,tra i meno pagati in Europa, dovendo svolgere una le-zionesenza una sedia, senza una cattedra o una lavagnasu cui scrivere.E sempre nell'Vlll Municipio, il sempre più disperato mi-nisindaco Andrea Catarci denuncia che nella maggio-ranza di scuole di sua pertinenza, l'erba alta non è stataancora tagliata intorno agli edifici scolastici, con il rischiodi topi, bisce e altri animali che possono annidarsi tra l'or-mai folta vegetazione. Ma finalmente, per parlare anche

in termini positivi dell'apertura di questo anno scolastico,segnaliamo l'apertura di due nuove scuole elementari aRoma. Si tratta, ha spiegato brevemente l'assessore allaScuola Alessandra Cattoi, di due scuole elementari chela nostra città attendeva da molto tempo, in quartieri dovela carenza di classi elementari era diventata intollerabile.Le nuove scuole sono ubicate una a Casal Monastero,invia Poppea Sabina, e l’altra a Tor Pagnotta in via AlfredoCapelli. E puntuale come ogni anno, forse unica notapuntuale nella nostra scuola, il primo giono di scuola èscattato come sempre il tour di ministri e politici nelle auledella città. Il ministro dell'Istruzione Stefania Gianniniall'Istituto tecnico agrario Emilio Sereni, il ministro deiBeni Culturali, Dario Franceschini, all'Istituto artisticoRipetta e il ministro della Pubblica Amministrazione, Ma-rianna Madia, al Pablo Neruda di Casal del Marmo.Che dire se non buona scuola a tutti, alunni, insegnanti,presidi, bidelli, politici, genitori, giornalisti, perché allafine, come diceva giustamente De Filippo, gli esami nonfiniscono mai...

Anno nuovo, scuola vecchiaIL COMMENTO

di Filippo Gesualdi

Pronti via, la scuola nonconsente false par-tenze, si cominciaquando il Ministerodecide, a prescindere

dal fatto che si sia pronti o meno.Istituto dopo istituto, classe dopoclasse, l’esperienza insegna chepronti non si è mai. Che i ministrisi siano mobilitati in tutta Italia,che la Giannini abbia detto e pro-messo importa poco. Le scuole ca-dono a pezzi, gli insegnanti non cisono tutti, i supplenti sono in tre-pidante attesa. La scuola cominciae fa subito acqua da tutte le parti, idodici punti di Renzi volano lon-tano e i responsabili degli istitutifanno i conti con i con danni strut-turali, degrado, abbandono e addi-rittura carenze di aule. Non solo aRoma, ma in tutto il Lazio. Il climaè pesante, la situazione è difficileper tutti, anche se a finire sotto i ri-flettori sono soltanto le vicendeeclatanti (con polemiche mediati-che accluse) legate ai presunti casidi bullismo e discriminazione alliceo francese Chateaubriand, unadelle scuole più prestigiose dellacapitale. Basta sintonizzarsi su altre fre-quenze e saccheggiare le notizie di con-torno. Furti, devastazioni, e anche peggio.Ma per questo basta scorrere le cronachedei quotidiani. Per l'Associazione nazio-nale presidi romana "il 40% delle superiorinon ha le certificazioni richieste" per la si-curezza, in medie e elementari le cose nonvanno meglio. Alla Leopardi, ad esempio,bisognerebbe rifare tutte le coperture deipadiglioni, interessate da infiltrazioni,mentre alla Gianturco l'ultimo piano èsenza impianti perché i lavori si sono fer-mati a metà". Non va meglio all'istituto divia delle Carine, alle spalle del Colosseo,dove alcune aule dell'ultimo piano sonoinagibili. E inagibile è anche il terzo pianodel Viscontino, dove anche per il primo e ilsecondo piano mancano le certificazioniantincendio e le finestre sono da sostituire.

Trasloco temporaneo in vista, invece, pergli alunni della Trento e Trieste. I lavori fi-nanziati in somma urgenza dal Comunetermineranno il 30 novembre e gli alunnipotranno rientrare nella scuola di via deiGiubbonari da gennaio. Nel frattempo,quelli della maternasaranno ospitati allaCadlolo e quelli delle elementari alla Ta-vani Arquati di Trastevere, ritornatascuola dopo anni di battaglie legali. Poi c’è il degrado e non si capisce chidebba occuparsene davvero. Basta dareun’occhiata dall’esterno ai giardini di tantescuola per inorridire. E fuori da Roma èanche peggio. Ad Acilia la scuola elemen-tare “Piero della Francesca” è sommersadalle erbacce. Oltre ogni limite di soppor-tazione. Un gruppo di nonni si è unito inuna protesta silenziosa e soprattutto ope-rativa e hanno raccolto arbusti secchi,

ciuffi di erbe infestanti, scarti delle pota-ture ma anche cartacce, lattine vuote, bot-tiglie di plastica e portate in discarica. Iltutto per evitare che serpi, topi ed insettiproliferassero a ridosso delle aule. Peramore dei loro nipotini. E il Comune?Siamo alle solite. «Purtroppo - chiariscel’assessore municipale all’Ambiente,Marco Belmonte - non abbiamo più com-petenza in questa materia. Cerchiamo direnderci utili con il nostro personale ocon le ditte fornitrici proprio nei casi piùgravi, tali da determinare condizioni dipericolo negli istituti scolastici. Per ilresto dobbiamo limitarci a segnalare lepriorità ai tecnici del Dipartimento comu-nale». E c'è anche il caso dell'asilo nido divia Bepi Romagnoni che si trova su un ter-reno nel quale vengono fatti stazionarespesso dei cavalli con il rischio di vedere

l'invasione di insetti e zecche. E nella re-gione? Le voci rimbalzano. A Gaeta, illiceo Fermi rischia di essere dislocato,perché non ci sono aule, dalla storica sededi piazza Trieste a Calegna. Un provvedi-mento del TAR ha rimandato tutto all’8ottobre. A Civitacastellana, le piogge dellascorsa settimana hanno fatto comparireacqua e umidità sui muri degli istituti su-periori. I lavori di manutenzione nonsono stati eseguiti. Al liceo artistico Ulde-rico Midossi di via Gramsci piove dentrole aule e non ci sono le rampe di accessoper i disabili. Il colmo all'istituto profes-sionale Ivan Rossi, chiuso per ristruttura-zione in primavera (i lavori ancora nonpartono): gli studenti si trovano in altrestrutture.Arrivano segnalazioni di ogni tipo in re-dazione, ne daremo conto.

Pronti, via. Si fa per direQUANDO TORNARE SUI BANCHI ASSOMIGLIA A UN CORSO DI SOPRAVVIVENZASPECIALE SCUOLA

di Francesco Vitale

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d’Italia, nel 1861 fu segnata nellescuole da una legge precedente-mente approvata nello stato Sa-baudo, l’idr era obbligatorionelle scuole di ogni ordine egrado, addirittura l’insegna-mento magistrale era preclusoagli acattolici perché si dovevagarantire l’idr nella scuola, ancese c’è l’opportunità di esonero. Sisa che l’Italia era fatta, ma la que-stione della Chiesa era partico-larmente difficile e nel 1873abbiamo la soppressione dellefacoltà teologiche statali. Tra glialti e bassi di questo insegna-mento si arriva insomma ai te-muti Patti Lateranensi firmati daMussolini per lo stato e Gasparriper la Santa Sede dove l’Italiaconsidera “Fondamento e coro-namento dell’istruzione pub-blica l’insegnamento delladottrina cristiana secondo laforma ricevuta dalla tradizionecattolica”. Nel 1984 finalmentec’è una revisione, e si stabilisceche l’irc persegue le finalità della

scuola (quindi niente proseliti-smo, niente catechismo); in con-formità con la dottrina dellaChiesa, in quanto si riconosceche il cattolicesimo fa parte delpatrimonio storico del popoloitaliano e nel rispetto della li-bertà di coscienza dell’alunnoche sceglie se avvalersi o menodell’ora di Religione. Sfatatodunque il mito dell’insegna-mento fascista, un po’ più anticoe meno arbitrario.Dopo l’insegnamento passerei aparlare dell’insegnante, quel po-ver’uomo (o povera donna nelmio caso, pur trattandosi diun’altra regione) che ricordiamocol colletto o meno, meno ve-stito bene, meno pulito, menoacchittato di tutti gli altri profes-sori che a detta dei più non do-vrebbe avere titolo professio-nale, ma solo essere amico delvescovo. Mi viene tra le manil’intesa tra la Conferenza Epi-scopale Italiana e il Miur nellapersona di Francesco Profumo

dove sono molto chiari i profiliper la qualificazione professio-nale degli insegnanti di reli-gione, fondamentalmenteoccorre la laurea in teologia o inscienze religiose. C’è il piccolocavillo che lo Stato ha chiuso lefacoltà teologiche nel 1873,quindi occorre per forza passareda una facoltà cattolica. Ed eccosvelato l’arcano: hanno anche lalaurea. In più, questi insegnantisono su indicazione del vescovo,e ciò non si traduce in “se seiamico del vescovo insegni” main “se non sei dentro con il ca-none 804/ 2 di Diritto Canonico(cioè eccellente per dottrina, perabilità pedagogica, per testimo-nianza di vita cristiana) anche sehai sgobbato anni sui libri nonpuoi insegnare”. Non vedo moltefacilitazioni in questo, ma vorreicontinuare sulle scoperte.È risaputo che gli insegnanti direligione usano la loro abilita-zione per passare da una materiaall’altra. Anche questa è un po’

una sciocchezza. Allora, tutti glialtri insegnanti fanno parte digraduatorie regionali, se si fannosupplenze si acquista punteggio,se si fanno altre attività che nonsiano specificatamente d’inse-gnamento in quella precisa ma-teria si acquista metà punteggio.Se un insegnante di religione èabilitato in altra materia (letteread esempio) il punteggio accu-mulato come insegnante di reli-gione varrà (a metà) perl’insegnamento dell’altra mate-ria. Così come può valere il pun-teggio di un laureato abilitato inlettere che per un anno lavora inuna scuola privata. E dove sa-rebbe la facilitazione? Nel fattoforse che essendo organizzateper diocesi, le graduatorie degliinsegnanti di religione sonomeno chilometriche, nel fattoforse che molte persone avendouna laurea si sentono già abba-stanza arrivate e non importamolto loro prendersene un’altrae i non sono poi molti che pos-sono fare questo giochetto,quindi dà nell’occhio.Inoltre in molte nazioni europeein cui questo insegnamento ve-niva tolto ora si cerca di ripristi-narlo in vari modi persino nelregno della laicitè, la Francia,dove tranne che in Alsazia e Lo-rena dove c’è un insegnamentospecifico, nel primo ciclo distudi l’insegnamento religioso sicolloca nelle ore delle altre ma-terie. Come mai? Perché primadi tutto per essere accoglienti bi-sogna capire dove si accoglie ecome si è formata una cultura epoi perché conoscere a scuola,per bocca e vita di gente compe-tente, è il miglior modo di otte-nere informazioni. Poiché è veroche non si fa e non deve esserefatto catechismo a scuola, ma oc-corre ricordare che, come dicevaqualcuno molto più in gamba dime, la fede è un atto, mentre lareligione è un fatto che può es-sere rilevato e appartiene allacultura italiana.

CRONACHE IlCORRIEREDIROMAgiovedì 18 settembre 2014 pagina 7

MENO SE NE PARLA.../ LA TESTIMONIANZA DI UN'INSEGNANTE (PRECARIA) DI RELIGIONE

Quell’ora è decisamente facoltativaC’è un inse-

gnante ac-colto conun’alzata dis p a l l e ,

spesso, da docenti sedicenti al-l’avanguardia; odiato dagli altriinsegnanti perché accusato diessere nominato dal vescovo e dinon avere nessun titolo per ac-cedere all’insegnamento; accu-sato di poter cambiarel’abilitazione nel momento incui ritiene più opportuno perpoter fregare il posto a qualcunaltro; accusato di ottenebrare glialunni con secchiate di igno-ranza e oscurantismo quandonon di pura superstizione; accu-sato, non per ultimo, di impar-tire un insegnamento fascista eassolutamente incostituzionale.Ecco fatto il quadro nel qualeviene accolto spesso l’inse-gnante di religione cattolica. Ac-cuse vere? Vane? Ritengo, cheinvece di criticare un insegna-mento a priori, come ormai sitende a criticare tutta la scuola,sarebbe utile porsi qualche do-manda e capire se questo inse-gnamento c’è perché esista ecome funzioni.Si potrebbe andare molto lon-tano con le scuole, le scuole fi-losofiche ad Atene, le scuoleesoteriche, il peripato, l’istru-zione romana curata daglischiavi greci…sarebbe lunga,fatto sta che in occidente, dopola caduta dell’impero romano, lascuola nasce con le chiese, e piùspecificatamente con gli ordinireligiosi che si dedicano all’edu-cazione maschile e femminile dicui San Giovanni Bosco cheforse è il più famoso di tutti èsolo uno degli ultimi tasselli diun mosaico che parte più omeno da Barnabiti e Orsoline(divenute famose le allieve delleOrsoline per presunte capacitàamatorie) intorno al 1500. LaLegge Boncompagni del 1848,nonostante si ispiri al principiodi “libera chiesa in libero stato”di cui il promotore era quel sim-patico e patriottico Cavour chedopo aver contribuito a unirel’Italia si ostinava a parlare sola-mente in lingua francese, sanci-sce che nei convitti “laReligione cattolica formerà l’og-getto di un insegnamento spe-ciale”dato dal Sacerdote, e da cuigli alunni acattolici si potrannoaffrancare. All’inizio dell’unità

di Miriam Dell’Abo

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Page 8: IL CORRIERE DI ROMA - GIOVEDI' 18 SETTEMBRE 2014

Nei corridoi di via della Pi-sana è passata l’estate maè rimasta la polemicasulle nomine di Zinga-retti. Questa volta la pie-

tra dello scandalo è Gennaro Tornatore,passato dai Vigili del Fuoco al comandodella neonata Direzione dell’Agenzia Re-gionale di Protezione Civile. L’accusache muovono i consiglieri del M5S Lazioper bocca del nuovo capo-gruppo Gianluca Perilli èquella di aver scelto perquesto ruolo un esterno,nonostante le cinque do-mande inoltrate da diri-genti interni, la cuinomina non avrebbe com-portato spese aggiuntiveper le casse regionali. Tor-natora percepirá infatti,secondo la determina resapubblica dall’amministra-zione regionale, circa180.000 euro per coordinare, nelle com-petenze regionali, i soccorsi in caso diemergenza. I pentastellati hanno pubbli-

cato sulla propria pagina webwww.lazio5stelle.ituna copia

del documento con data certain cui a giugno dichiaravano il nome delvincitore, mesi prima della nomina ba-sandosi su “indiscrezioni”. La polemica

tra i Cinquestelle regionali è l’Agenziaper la protezione civile si era incendiatalo scorso febbraio quando, in occasionedella discussione in aula, l’avevano defi-nita un “baraccone” e un “poltronificio”che non risolveva le emergenze.

Perilli ha ironicamente confermato le‘proprietà divinatorie’, “A giugno –scrive-, appena indetto il bando, a fronte

di voci che circolavanoall’interno dell’ammini-strazione, avevamo an-nunciato di conoscere ilnome di chi avrebbevinto il bando per l’inca-rico di direttore del-l’Agenzia Regionale dellaProtezione Civile, nono-stante lo stesso dovesseessere ancora selezionatotramite un concorso pub-

blico.” Perilli lo ha defi-nito “un fatto gravissimo”

annunciando denunce “in tutte le sediopportune.”Dalla Regione nessun commento, in-tanto l’inverno e le pioggie si avvicinano,non vorremmo dover rimprovare agliAmministratori regionali di non averscelto giudiziosamente il responsabiledella gestione delle emergenze di cui lanostra regione è, purtroppo, generosa.

E.V.

REGIONE&POLITICAIlCORRIEREDIROMAgiovedì 18 settembre 2014 pagina 8

LA GIUNTA ZINGARETTI NON PERDE IL VIZIO

Alla Protezione civile un esternoE quei cinque dirigenti titolati?

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Gennaro Tornatore

Gianluca Perilli

Dal 1993 sono nate oltre30 “Università dellaTerza Età” che realiz-

zano corsi di formazione per-manente agli adulti e aglianziani, dando opportunitàformative a tutti e a bassocosto. Una realtà che rischiaperò di scomparire o quanto-meno di essere ridimensio-nata se lo stop delfinanziamento regionale av-viato già sotto la giunta Pol-verini, sarà perpetuatodall’amministrazione Zinga-retti che non ha ancora prov-veduto al rifinanziamentodella legge 53/93.Grazie a questa Legge la Re-gione Lazio sono oltre 50.000i partecipanti che ogni annobeneficiano dei programmi diformazione, una percentualedi partecipanti all’apprendi-mento permanente pariall’8% della popolazione dai25 ai 64 anni. Senza contarei posti di lavoro garantiti darealtà quali l’Upter di Roma,l’Upe Antonio Martinoia diMonterotondo, l’Upte di Vi-terbo, la Libera UniversitàIgino Giordani di Tivoli, l’Upteldi Latina. Il mondo accade-mico popolare si mobilità sulweb lanciando una raccolta

di firme online che sfioraquota 15mila adesioni perchiedere all’amministrazioneregionale di non sottovalu-tare un fenomeno culturaleche ha degli importanti ri-svolti sociali non indifferenti.L’iniziativa lanciata dall’Uni-versità popolare di Roma sipropone di salvaguardare leUniversità dedicate a coloro iquali, non potendo accedereai classici atenei della città,non rinunciano a saziare lapropria curiosità, la voglia diconoscere e la sete di sapere.Non essendo il titolo di ac-

cesso un vincolo, dunque,l’iscrizione è aperta a chiun-que volesse intraprendere unpercorso universitario purnon avendo conseguito un di-ploma.Senza i contributi della Re-gione Lazio le università popo-lari si troverebbero in grandedifficoltà per risanare i debiticon le banche e a pagare glistipendi, senza contare il ta-glio già attuato dei corsi. Ilprossimo appuntamento dellaprotesta il 2 ottobre con unagrande manifestazione all’Au-ditorium.

Zingaretti si dimentica di rifinanziare le “università della Terza età”

Page 9: IL CORRIERE DI ROMA - GIOVEDI' 18 SETTEMBRE 2014

LazioLaziola

del

anitàSSNUMERO 25 ANNO LXVII GIOVEDÌ 18 SETTEMBRE 2014

EDITORIALEIl sogno dichiarato di Zingaretti?Quello di sopravvivere a se stesso a pagina 11

IL FATTO

a pagina 14

Eterologa, decise le regole ma non il costo

N ei giorni scorsi numerose organizzazioni sin-dacali hanno protestato contro le proprieaziende per il ruolo più volte non conformealle direttive di legge ed ai regolamenti at-tualmente in vigore. Anche il Policlinico Um-

berto I, che per noi, è e rimane “il Policlinico dei romani” haemanato una delibera riguardante l’indizione di gara d’ap-palto per la gestione esterna del reparto a direzione infermie-ristica realizzato all’interno dell’ospedale. È un vero e proprioreparto che può contare dai 15 ai 60 posti letto, con propriopersonale assistenziale infermieristico che si avvarrà dellaconsulenza, a richiesta, di medici del Policlinico. Uno dei sin-dacati contrari da sempre a questo tipo di livello assistenzialeè la Cimo, che si chiede se il numero di posti letto di degenzaordinaria si sommino a quelli che devono essere contrattaticon la Regione Lazio. Tutto ciò sarebbe, a detta della Cimo e

del suo delegato per il Policlinico, Prof. Giacinto Baciarello,a scapito delle UOC universitarie, probabilmente di area me-dica come neurologia, medicina interna. Nella deliberan°000352 del 16 giugno 2014 si dà l’autorizzazione all’indi-zione di una vera e propria gara d’appalto per l’affidamentoesclusivo della gestione di posti letto a degenza infermieristica.Vogliamo ricordare che all’interno dell’Umberto I, ormai dadecenni operano cooperative quale l’OSA che gestisce oltre700 tra infermieri, portantini e altre categorie tecniche e chegiustamente, per quello che riguarda la sua competenza, il di-rettore generale Domenico Alessio chiede chiarezza. Su questoargomento nel mese di luglio si è svolta una riunione convo-cata dal prefetto Giuseppe Pecoraro per mettere intorno allostesso tavolo l’azienda Policlinico, la Regione Lazio e i rap-presentanti sindacali e della cooperativa OSA. Non si escedalla confusione, anche perché in questo momento sta svol-

gendo la campagna elettorale per l’elezione del Magnifico Ret-tore della Sapienza. Il clima è particolarmente teso (il primoround è il 23 settembre), al punto che il Rettore Magnificouscente Prof. Luigi Frati si è scontrato in modo vivace anchecon i tutori dell’ordine. L’8 settembre scorso anche il segretariodella Cimo, Vincenzo Bianco è intervenuto nei riguardi dellaDirezione Sanitaria aziendale contro l’attribuzione di fun-zioni sostitutive di direzione a chi è già responsabile di altrastruttura sottolineando quindi una conflittualità e ricor-dando che l’art 18 comma 8 del CCN 8 giugno 2000 prevedeche le aziende “possono affidare la struttura temporanea-mente priva di titolare ad altro Dirigente con corrispondenteincarico”. Si può ipotizzare quindi un danno erariale ove nonsi possa fare ricorso alle sostituzioni. La normativa vigenteva rispettata anche nel “Policlinico dei romani”.

Il Corvo

Direzioni sanitarie: dalla confusione al caos

Così muore un ospedaleCosì muore un ospedalea pagina 13

Page 10: IL CORRIERE DI ROMA - GIOVEDI' 18 SETTEMBRE 2014

Laziola delSSanità Lazio LA MAPPA DEL POTERE

Asl Roma A CENTRO STORICODirettore Generale Camillo RiccioniDirettore sanitario Barbara GiudiceandreaDirettore Amministrativo Alessandro Moretti

Asl Roma B CENTRO STORICODirettore Generale VITALIANO DE SALAZAR

Direttore sanitario Maria Cedrola Direttore Amministrativo Sabrina Cenciarelli

Asl Roma C EUR E DINTORNIDirettore Generale CARLO SAITTO

Direttore sanitario Marina CapassoDirettore Amministrativo Silvia Cavalli

Asl Roma D DA TRASTEVERE A OSTIADirettore Generale Vincenzo PanellaDirettore sanitario Flavia Simonetta PirolaDirettore Amministrativo Filippo Coiro ff

Asl Roma E DAL VATICANO A BRACCIANODirettore Generale Angelo TaneseDirettore sanitario Mauro Goletti Direttore Amministrativo Maria Velardi

Asl Roma F CIVITAVECCHIADirettore Generale Giuseppe QuintavalleDirettore sanitario Francesca Milito Direttore Amministrativo Lauro Sciannamea

Asl Roma G TIVOLI, GUIDONIA, SUBIACODirettore Generale GIUSEPPE CAROLI

Direttore sanitario Federico GuerrieroDirettore Amministrativo Daniele Aguzzi

Asl Roma H CASTELLI, ANZIO, NETTUNODirettore Generale FABRIZIO D’ALBA

Direttore sanitario Narciso MostardaDirettore Amministrativo Francesca Merli

Asl ViterboDirettore Generale LUIGI MACCHITELLA

Direttore sanitario Patrizia ChierchiniDirettore Amministrativo Daniela Donetti

Asl FrosinoneDirettore Generale ISABELLA MASTROBUONO

Direttore sanitario Roberto TestaDirettore Amministrativo Mario Piccoli Mazzini

Asl LatinaDirettore Generale MICHELE CAPOROSSI

Direttore sanitario Alfredo CordoniDirettore Amministrativo Vania Rado

CommissarioFacente funzioneA rischio?VacanteIn uscita a

LEGENDA

Quel paio di incongruenzedi cui non si deve parlare

Non è cambiato niente, rispetto alla settimana scorsa. L'unicacasella variata è quella della direzione amministrativa del Poli-clinico Universitario Umberto I. Al posto del dirigente prece-

dente,Marta Branca, uscita improvvisamente di scena questa estateper motivi mai ben chiariti, c'è la dottoressa Cristina Boccio, per ilmomento Facente Funzioni. Non è chiaro se la suddetta sia dipen-dente interna del Policlinico, e nessuno sembra intenzionato a chia-rirlo. Sempre nell'ambito della mappa una annotazione. Da più partesi eccepisce che il dottor Alberti sia contemporaneamente commis-sario dell'Ifo e dello Spallanzani, due realtà complesse e impegnative.In questi giorni l'Irccs di via Portuense è in fibrillazione per le vicendelegate all'Ebola. Alberti rischia lo strabismo...

San Giovanni AddolorataDirettore Generale ILDE COIRO

Direttore sanitario Stefano Pompili Direttore Amministrativo Massimiliano Gerli

Sant’AndreaDirettore Generale Egisto Bianconi Direttore sanitario Lorenzo SommellaDirettore Amministrativo Angelo Scozzafava

San Filippo NeriCommissario Angelo Tanese Direttore sanitario Patrizia Magrini ffDirettore Amministrativo Crocifissa Gagliano ff

San Camillo ForlaniniDirettore Generale Antonio D’UrsoDirettore sanitario Francesco CorteseDirettore Amministrativo Alessandro Cipolla

Policlinico Universitario Umberto IDirettore Generale Domenico AlessioDirettore sanitario Amalia AlloccaDirettore Amministrativo Cristina Boccio ff

IfoCommissario straordinario Valerio Fabio AlbertiDirettore sanitario Marina CerimeleDirettore Amministrativo Giorgio Marianetti

AZIENDE OSPEDALIERE

Asl RietiDirettore Generale Laura FigorilliDirettore sanitario Marilina ColomboDirettore Amministrativo Maurizio Greco

SpallanzaniCommissario straordinario Valerio Fabio AlbertiDirettore sanitario Andrea Antinori ffDirettore Amministrativo Lorella Mengarelli

Ares 118Direttore Generale MARIA PAOLA CORRADI

Direttore sanitario Domenico Antonio IentileDirettore Amministrativo Francesco Malatesta

giovedì 18 settembre 2014 pagina 10

Page 11: IL CORRIERE DI ROMA - GIOVEDI' 18 SETTEMBRE 2014

Laziola delSSanità LazioPRIMO PIANO

Il sogno dichiarato di Zingaretti?Quello di sopravvivere a se stesso

L’EDITORIALE

ORSINO

S dellail

CHI SALEdall’alto Ilde Coiro, Vitaliano De Salazare Antonello Aurigemma

CHI SCENDEdal basso Angelo TaneseFlori De Grassie Antonio D'Urso

Il protagonismo del governatore lasciatutti gli altri nell'ombra

San Filippo Neri e Poli-clinico Umberto I nelmirino. Situazioni poco

chiare. Che si ripetono e sitrascinano nel tempo. Dellaprima parliamo in queste pa-gine, dell'altra ci si occupafin troppo spesso. Lasciamoad altri valutare, ma i duesuper-manager, per un verso

o per l'altro dovrebbero essere responsabili in solidodi quanto accade nella loro struttura. Angelo Ta-nese, direttore generale della Asl RmE e commissa-rio straordinario del San Filippo minimizza sempre,fornisce spiegazioni senza spiegare, DomenicoAlessio, il padre-padrone dell'Umberto I denuncia,denuncia sempre. Senza guardarsi indietro. Il rap-porto con i media è importante, ma a questo cipensa direttamente il governatore Zingaretti, sem-pre più presente con dichiarazioni e proclami, prontoa passare da una inaugurazione all'altra. I suoi piùstretti collaboratori per la sanità restano nell'ombra.Alessio D'Amato, Flori De Grassi sono nella scia.Di chi l'idea di puntare sui punti di primo soccorso?E di sfidare i medici ospedalieri concependo i reparti

a gestione infermieristica? A spingere, a inaugurareè lui, il governatore, i manager degli ospedali obbe-discono. Al Pertini, al S. Giovanni, la linea tracciatasi segue senza tentennamenti. Vitaliano De Sala-zar sta per riaprire (in chiave fecondazione etero-loga) il reparto chiuso al momento del pasticcio, IldeCoiro sta accelerando su alcune iniziative di puntaalle quali tiene particolarmente. Ma questi reparti dinuova concezione vanno fatti e basta. Tra le pieghedella cronaca è sparito Antonio D'Urso, il direttoregenerale del San Camillo Forlanini. Non si è più vistonè sentito. La Giunta sta pensando di realizzare qual-cosa svendendo quel che resta del Forlanini, noi losappiano dai "rumors", dalle voci di corridoio.Dalla periferia arrivano segni di distensione dopo "l'inversione a u" degli Zingaretti boys, una defini-zione di area a forte disagio che salvi i relativi ospe-dali non si nega a nessuno, Amatrice edAcquapendente stappano spumante, altri ammini-stratori locali masticano amaro. L'opposizione allaPisana continua a lamentare l'annuncite del gover-natore e la mancanza di confronto e di dibattito. Da-vide Barillari (5stelle) e i suoi hanno rallentato ilritmo, Antonello Aurigemma, Luca Gramazio e Fa-brizio Santori fanno quello che possono. Poco.

L’uomo Zingaretti va capito e am-mirato, non è facile stare suquella poltrona, deve essere unostress continuo, ne sanno qual-cosa i suoi predecessori, mai ri-

presisi completamente da quella esperienza. Sivanta e si millanta un potere - che sulla carta èenorme - e ci si rende conto di non riuscire ascalfire lo zoccolo duro della realtà ammini-strativa e politica della Regione Lazio. Suben-tra la frustrazione, la rabbia, si finisce perandare sopra le righe e sotto sotto, di pensareai fatti propri, agli amici, al "dopo". Mirava inalto, il governatore, ma gli hanno bruscamentetarpato le ali. Renzi lo tiene a distanza, di luinon si fida, il Partito ha altro fare, gli chiedequalche favore,di tanto in tanto. Qualcosa ècambiato nel Lazio, certo, ma per evoluzionenaturale delle cose, passata una certa fase il si-stema si è assestato, se i più grossi imprenditoridella sanità non strillano più è perchè hannotrovato un nuovo equilibrio, hanno avuto dellecompensazioni. I soldi annunciati con enfasi inarrivo sono già stati spesi, ma c'è ancora unsubcommissario governativo per il piano dirientro (pare sostituito in corsa da un altro): il

che significa che al di làdei proclami la situa-zione è tutt'altro che definita. Non si è ancorausciti dal tunnel, insomma. E allora Zinga nonpuò che continuare sulla sua strada, quell'im-magina è slogan ancora valido. Perchèlo hadetto in una lunga intervista (da incorniciare)al Messaggero. Vuole un secondo mandato, saràil primo presidente rieletto nel Lazio. E via coni riconoscimenti all'opposizione di centro de-stra e le frasi ad effetto: la sua ossessione? Lacultura del risultato. Forse è per questo che -tornando alla sanità - sta ripercorrendo a ri-troso la strada fatta, perdonando e riqualifi-cando quelle realtà locali che gli si eranoopposte: salvo l'ospedale di Acquapendente,salvo Amatrice, alla finesaranno salvati anchegli altri, tutti ospedali di aree disagiate. Ma losapevano benissimo anche prima... ComunqueZinga annuncia lafine dell'emergenza per la sa-nità, oggi possiamo pagare le imprese in trentagiorni dice ,135 milioni di euro sono stati pagatialle imprese, e tutti applaudono Provare percredere, chi resta fuori si faccia sentire. E an-cora, il Lazio diventerà la locomotiva d'Italia,dice al quotidiano della capitale. Che giudizio-samente riporta. Senza commenti

giovedì 18 settembre 2014 pagina 11

S iamo arrivati all’epilogo di un ospedaleche ha fatto la storia della sanità. IlPresidente Zingaretti ha ormai decisol’estinzione dell’ospedale Forlanini,inaugurato nel lontano 1934 con

600.000 metri cubi di struttura. Il Forlanini dallasua nascita è stato considerato un centro uniconella storia della sanità a tal punto - ricorda il sen.Domenico Gramazio - che da ogni parte del mondodelegazioni di tecnici, operatori e ingegneri della sa-nità venivano a studiare le moderne tecnologie diun ospedale che per numero di posti letto e strut-ture era considerato un fiore all’occhiello. Voglio ri-cordare le oltre 45.000 firme raccolte dall’amicoprof. Massimo Martelli, già primario in quella strut-tura che organizzò anche numerosi incontri. Nel pe-riodo – ricorda sempre Gramazio- nel qualeMassimo Martelli ricoprì la carica di CommissarioStraordinario dell’Azienda Ospedaliera San Camillo-Forlanini presentò all’allora Presidente della Re-gione Lazio, Renata Polverini, un piano perl’utilizzazione all’interno del Sistema Sanitario Na-zionale e Regionale dell’Ospedale Carlo Forlanini.In quel piano era prevista la riorganizzazione dei ser-vizi e la creazione, sempre all’interno del Forlanini,di una struttura di Rsa con la partecipazione di im-prenditori sanitari privati, lasciando la direzione e ilcontrollo al Servizio Sanitario pubblico. La RegioneLazio con Zingaretti vuole “fare cassa” e quindi stadecidendo di far effettuare una valutazione per de-finire la nuova destinazione ad uso istituzionaledell’immobile. Vorrà dire – conclude Gramazio - che45.000 firme non sono servite a nulla e che il Forla-nini diventerà un ufficio pubblico senza che nessunoa livello di governo regionale del Lazio senta il di-ritto- dovere di difendere una struttura di eccellenzadel Servizio Sanitario Nazionale.

DIETRO LE QUINTE

Forlanini addio, in vendita

per fare cassa

Page 12: IL CORRIERE DI ROMA - GIOVEDI' 18 SETTEMBRE 2014

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Laziola delSSanità LazioCRONACHEgiovedì 18 settembre 2014 pagina 13

Non s’è mai visto che il reparto dieccellenza di una azienda ospe-daliera chiuda per mancanza dimedici e trasferisce i pazienti inaltre strutture. Ed è incredibile

che la cosa venga vissuta e spiegata con la mas-sima tranquillità, come se fosse la cosa più nor-male del mondo. Il sospetto viene, qui c’è sottoqualcosa. E se l’ospedale in questione è il SanFilippo Neri il dubbio appare quanto meno le-gittimo. Cosa stia accadendo ad una strutturaun tempo prestigiosa e autorevole è un mi-stero, troppi tasselli del puzzle non combaciano, troppi buchi neri. Il reparto è quello di cardio-chirurgia, un tempo secondo solo al mitico for-tino del San Camillo governato dal prof.Musumeci. Oggi il commissario straordinariodel San Filippo Angelo Tanese minimizza, po-lemizza con i sindacati che hanno visto la fac-cenda come preludio alla chiusura nell’otticadel piano di rientro. “ I chirurghi e gli anestesi-sti, l'8 settembre scorso - afferma Tanese - ave-vano rappresentato una situazione di difficoltàdi organico legata alle ferie. Quando i profes-sionisti stessi comunicano che c'è un livello or-

ganizzativo che non rispetta gli standard biso-gna tutelare la salute dei pazienti". Quattro intutto, si precisa, che sono stati spostati al Ge-melli e al S.Camillo, mentre l’Ares 118 è statoavvertito della temporanea indisponibilità della

struttura ad accogliere pazienti con criticitàcardiochirurgiche. I sindacati allarmati, lamen-tano di non essere stati nemmeno avvertiti diquanto stava accadendo. Lo stesso reparto, aquanto pare da prima di agosto, si trova inoltre

senza primario, "sospeso per sei mesi dall'atti-vità - sottolinea la Regione in una nota - con unprovvedimento disciplinare" che comunque, aquanto trapela dal muro del riserbo, non sa-rebbe in alcun modo legato a vicende legate allasalute dei pazienti ma, riferiscono diverse fontisanitarie, a questioni legate ai regolamenti in-terni della struttura ospedaliera e alla sua orga-nizzazione. Difficile inquadrare tutto questo inun contesto di normalità. Un paio di estati fapiombò sulla struttura il ciclone Mimmo Ales-sio, grandi idee e programmi di sviluppo e dirivincita. Nel giro di poco l’aria cambiò e il ma-nager prese al volo l’offerta della Polverini diandare a governare sul Policlinico Umberto I?Un caso o la presa d’atto che il San Filippo sa-rebbe stato declassato? Da allora l’ospedalenon ha piùavuto una guida, sempre facentifunzioni, fino alla decisione di affidarlo in ge-stione al direttore generale della Asl RME Ta-nese, tanto il San Filippo nel nuovo piano diZingaretti non è più azienda autonoma ma fi-nisce sotto il controllo di quella stessa aziendasanitaria, Svuotamento progressivo, morte an-nunciata? In mancanza di chiarezza ogni ipo-tesi è valida.

Così muore un ospedalePUÒ UN REPARTO DI ECCELLENZA CHIUDERE PER FERIE? L’ESTATE ANOMALA DEL SAN FILIPPO NERIIL CASO

di Giulio Terzi

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Come al solito Zingarettisi affida alla corrente,ma quando c'è un argo-mento scabroso, unaquestione delicata, la-

scia che gli altri sbroglino la matassaper lui. In attesa che il dibattito scop-piato furioso in Italia, con una penisolaa macchia di leopardo per quanto ri-guarda le applicazioni regionali dellelinee guida nazionali, il governatore hadeciso di glissare sul nodo più impor-tante, il costo. Parola d'ordine, pren-dere tempo. Parliamo di fecondazioneeterologa, naturalmente, l'argomentodel giorno. Martedì la Giunta regionaledel Lazio questa mattina ha approvatola delibera con cui si definiscono le re-gole per l’erogazione delle prestazionidi fecondazione medicalmente assi-stita nei centri della Regione . L’attosegue il canovaccio stabilito dalla Con-ferenza Stato Regione e ricalca il mo-dello adottato dalla Regione Toscana.Per quanto riguarda i cicli di eterologae omologa la delibera dice che, per es-sere a carico del servizio sanitario re-gionale, l’età massima della donnadeve essere di 43 anni mentre i cicliche possono essere effettuati nellestrutture pubbliche sono tre. «Nelprovvedimento che abbiamo adottato– spiega il presidente della RegioneLazio, Nicola Zingaretti – non è volu-tamente indicato il livello di compar-tecipazione a carico dei cittadiniperché in queste ore ne sta discutendoa Roma presso la sede della RegioneVeneto il gruppo tecnico interregio-nale con l’obiettivo di arrivare a defi-nire una proposta unica valida in tuttele regioni ed evitare il caos tariffarioche si sta verificando. Mi è parso piùsaggio attendere che alimentare con-fusione». Entro la fine dell’anno la rete

delle Pma del Lazio, sia pubblica cheprivata, in ogni caso lavorerà dentro uncontesto di regole trasparenti e sicure,uguali per tutte. Le procedure per laverifica dei requisiti necessari all’accre-ditamento coordinate dal Commissa-rio Corrado Melega e condotte incollaborazione con il Centro Nazio-nale trapianti sono infatti ormai in di-rittura di arrivo. Su una platea di 48centri, tanti erano quelli che si eranoregistrati presso l’Istituto superiore disanità, solo 23 sono risultati in pos-sesso dei requisiti richiesti, così comeaccertato dai tecnici del Centro nazio-nale trapianti incaricati dell’istruttoria.Sette sono centri pubblici, 16 privati.Due di questi attivi a Sora e Frosinonehanno già ottenuto il via libera, due,pur avendo i requisiti, hanno rinun-ciato. Dunque alla fine dell’istruttoriai centri operativi saranno 21. Attual-mente l’unico centro Pma pubblico infunzione a Roma è quello del S. Anna.La struttura del S. Filippo Neri sarà ria-perta a breve poiché si sta risolvendoil problema del certificato antincendio,lo stesso vale per il Pertini. Per i centridel S.Camillo, Gemelli, S. Maria Go-retti di Latina, e Policlinico UmbertoI, le procedure di autorizzazione sonoormai definite. «Chiudiamo cosi unafase di assoluta incertezza, e vero e pro-prio caos, durata anni – dice Zingaretti– restituendo un sistema di centri ingrado di dare alle donne e alle famiglieassistenza di qualità in totale sicurezza.Il Lazio torna ad essere, anche in que-sto campo, una regione all’avanguar-dia, più civile e più umana».Finora nel Lazio, dove non sono man-cati clamososi episodi come lo scam-bio di embrioni e un guasto in unimopianto di crioconservazione, erastata usdata solo una forma di autocer-tificazione. Arrossiamo.

di Francesco Vitale

Laziola delSSanità Lazio CRONACHE giovedì 18 settembre 2014 pagina 14

IL LAZIO SI ALLINEA E "COPIA" LA TOSCANAIL FATTO

Eterologa, decise le regole ma non il costo

La Casa di Cura Quisisana, punto di riferimento per qualunque esigenza medica, propone per ogni fascia di età pacchetti estivi di screening, interventi e riabilitazione.

QUISISANA LA STAGIONE DELLA SALUTE

La stagione migliore per prenderci cura della nostra salute? L’estate. La città finalmente vivibile, la se-renità di poterci dedicare a noi stessi senza doversi preoccupare di scadenze varie, appuntamenti da rispettare, impegni da onorare. Tutto il tempo lo dedichiamo a noi, attraverso percorsi personalizzati per rimettersi in forma. A proporre questi programmi di salute e benessere è la Clinica Quisisana, polo di eccellenza nella Chirurgia Ge-nerale, Cardiochirurgia, Chirurgia Toracica, Chirurgia Urologica, Chirurgia della mano, Medicina Interna, Ortope-dia, Ostetricia e Ginecologia, Otorinolaringoiatria, Cardiologia clinica ed interventistica, Diagnostica per Imma-gini e Radiologia interventistica, Fisiatria e Riabilitazione. I programmi estivi sono rivolti a tutti, giovani e anziani. Per questi ultimi, in particolare, è previsto un pacchetto che comprende visita medica specialistica internistica (per la valutazione del quadro clinico ed eventuale impostazione diagnostica), visita cardiologica, visita fisiatrica per l’impostazione di programmi adeguati per fascia di età, valutazione nutrizionale e doppia seduta giornaliera di fisioterapia, con il supporto dell’alta esperienza dei terapisti e l’ausilio dei più recenti macchinari in ambito di riabilitazione. Per chi deve sottoporsi a chirurgia ortopedica, è a disposizione un pacchetto completo intervento + riabilitazione, ma è anche possibile procedere alla riabilitazione senza intervento. In effetti, il periodo estivo, vi-sto il “fermo” dell’attività lavorativa, è in molti casi quello ideale per risolvere in maniera definitiva problematiche articolari e tendineo-legamentose. Ma non c’è solo ortopedia. Per tutte le fasce di età sono previsti pacchetti specifici, personalizzati ad hoc per le nostre esigenze: screening vascolare, screening cardiologico, screening dermatologico, screening colon-stomaco, screening mammella-ginecologico, screening prostata, screening ti-roide, screening oculistico, screening otorino, screening fumatori. Insomma, l’estate è davvero la stagione più bella: quella per rimetterci in forma, per proteggere e ritrovare la nostra salute. Ad attenderci troveremo il più alto livello di professionalità, tecnologie diagnostiche e terapeutiche di eccellenza, personale medico e paramedico qualificato. Personalizza il tuo programma medico di soggiorno, intervento e riabilitazione chiamando il numero verde 800.299229. Per maggiori informazioni consultare il sito internet www.clinicaquisisana.it.

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“Ventiquattro milioni in piu rispetto al 2013 sui budget delle strutture che compon-gono la rete territoriale del Lazio come Rsa per gli anziani, organizzazioni che sioccupano di pazienti neuropsichiatrici, cooperative che fanno assistenza ai di-

sabili (ex art.26) e rete degli hospice. La scelta è contenuta nei decreti firmati dal presidenteZingaretti relativi alla remunerazione 2014 stabilita per ogni struttura. Rispetto al 2013 ilsegno più riguarda tutti i budget ed in particolare quello destinato alle Rsa. L’incremento inquesto caso è di 17 milioni e 500 mila euro su base annua conseguenza di un forte impegnodella Regione per l’ampliamento dell’offerta finalizzato a correggere uno dei maggiori squi-libri del sistema sanitario regionale dovuto alla mancanza di posti letto per l’assistenza extraospedaliera e così ridurre le liste di attesa. L’accelerazione imposta nell’ultimo anno dallaGiunta Zingaretti alle procedure di accreditamento ha permesso di incrementare l’offertadi nuovi 570 posti letto portando la dotazione regionale complessiva da 7052 a 7622. Si-gnificativa la scelta di aggiornare le tariffe per la cura dei tossicodipendenti, ferme da mol-tissimi anni e tra le piu basse d’Italia, come quella di aumentare di 2 milioni e 880mila euroil fondo destinato ai centri neuropsichiatrici, che passa dai 41 milioni del finanziamento2013 ai 44.749 di quest’anno. Le strutture che erogano assistenza e riabilitazione ai disabilivedono il budget crescere dai 187milioni e 584 mila euro del 2013 ai 191 e 112 dell’annoin corso con un aumento di 3 milioni e mezzo di euro. La rete degli hospice invece in virtùdegli ultimi accreditamenti risulta satura e viene finanziata con un fondo di 68milioni e500mila euro per il biennio 2014/2015». Lo comunica, in una nota, la Regione Lazio. Bellissima enunciazione, bellissimo impegno. Ma che fine hanno fatto quei soldi, se maisono esistiti? Non c’è traccia operativa, gli uffici competenti non sanno che rispondere.Ifruitori finali, certamente, non sono stati nemmeno informati ( e neanche scelti). E’ la politicadegli annunci.

Che fine hanno fatto quei 24 milioni in più annunciati

per l’assistenza?

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I PROMETTENTI RISULTATI DI UNA INDAGINE REALIZZATA PRESSO LA FONDAZIONE IRCCS S.LUCIALO STUDIO

Laziola delSSanità LazioSANITÀ&RICERCAgiovedì 18 settembre 2014 pagina 15

Con gli acidi grassi Omega-3 nella dietasi combattono Alzheimer e demenza precoce

Gli Omega-3 (ω3) sonoacidi grassi poli-insaturiessenziali, che possonoessere introdotti nell’or-ganismo soltanto attra-

verso un’alimentazione ricca di pesce eddi alcuni tipi di vegetali (ad esempio, semidi lino, colza, soia, noci, avena, mandorle,nocciole, mais, alghe, alcuni frutti comel’avocado). Costituendo la componenteprincipale delle membrane neuronali(corrispondente a circa il 25% dei grassicerebrali totali), gli ω3 sono necessarinon solo per un normale sviluppo del cer-vello, ma anche per il mantenimento dellesue funzioni in età adulta. Tuttavia, conl’avvento della rivoluzione industriale ladieta si è sempre più arricchita di cibi ela-borati, già pronti e a buon mercato (fastfood). Di conseguenza, l’apporto diete-tico dei grassi ω3 è drasticamente dimi-nuito, a favore dei grassi saturi (contenutinella carne, negli insaccati, nei formaggi,nel latte, burro, strutto, negli oli di coccoe di palma), dei grassi poli-insaturi ω6(contenuti nei cereali, legumi, negli oli disemi) e di tipo trans (contenuti nella mar-garina o negli alimenti fritti in oli/grassisemi-idrogenati). Tale disequilibrio die-tetico nell’apporto di acidi grassi ω3 au-menta il rischio di sviluppare malattiemetaboliche e produce uno stato pro-in-fiammatorio cronico che con l’invecchia-mento si associa ad un più elevato rischiodi malattie cardio- e cerebrovascolari. Re-

centi studi epidemiologici e sperimentalihanno inoltre dimostrato una stretta cor-relazione tra bassi livelli di grassi ω3 edincremento del declino cognitivo e di ma-lattia di Alzheimer nella popolazione an-ziana. Considerando che l’età media dellapopolazione mondiale è in netto au-mento, così come la crescita delle malat-

tie neurodegenerative, sembra di grandeattualità poter disporre di validi ausilidietetici per poter prevenire o quantomeno ritardare l’insorgenza di questi di-sordini. Un crescente numero di studi indica cheun adeguato apporto di grassi ω3 è ingrado di preservare le funzioni cognitive

negli anziani. Tra i più recenti ed innova-tivi, uno studio sperimentale su animalidi laboratorio condotto presso la Fonda-zione Santa Lucia di Roma (Cutuli et al.,2014)*, ha permesso di dimostrare cheuna supplementazione dietetica con acidigrassiω3 della durata di 2 mesi, iniziataquando gli animali erano già anziani, per-metteva di migliorare la funzionalità del-l’ippocampo, la struttura cerebraledeputata all’immagazzinamento dellamemoria e maggiormente colpita nei pa-zienti affetti da demenza. Il ripristinodelle funzioni di memoria nei topi anzianialimentati con aggiunta di grassi ω3 si as-sociava ad un aumento del volume del-l’ippocampo, all’aumento dellaneurogenesi ippocampale e persino ad unaumento dell’arborizzazione dendriticadei neuroni ippocampali neo-formatisi(vedi Figura). Tali modificazioni eranoaccompagnate e sostenute da ulteriori ef-fetti benefici, quali la riduzione dei livellidi neuro-infiammazione (aumento dellareattività microgliale e riduzione del-l’astrocitosi, dei livelli i lipofuscina edell’apoptosi ippocampale), l’incrementodei livelli cerebrali di grassi ω3 e l’innal-zamento dei livelli di acetil-carnitina.I risultati ottenuti nel modello animaleaprono nuove prospettive per la preven-zione del declino cognitivo durante l’in-vecchiamento nell’uomo, mediante unpiù mirato utilizzo dei grassi ω3 nelladieta dei soggetti anziani e dei pazienti infasi precoci di demenza.

di Giiulio Terzi

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LITORALE IlCORRIEREDIROMAgiovedì 18 settembre 2014 pagina 17

– si legge su una nota diffusa dal gruppoconsiliare del X Municipio - Prima ladestra ora la sinistra. Cambiano le am-ministrazioni e rimangono gli stessi me-todi a danno dei cittadini, ma anche deiPescatori. Lo spreco regna nel nostromunicipio e alle prossima mareggiate,visto l'arrivo dell'autunno, altri soldiusciranno dalle tasche del contri-buente….. Perché non si vuole trovareuna soluzione?”. Cerchiamo di fare ilpunto della situazione: dopo l’acquistodi una draga usata, abbandonata inuti-lizzata alla foce oggi è arrugginita e di-venuta, di fatto, inservibile “….pertanto

- continua il documento dei pentastel-lati - si dovranno spendere altri soldi perprovvedere al suo trasporto in cantiereed al suo disarmo. La stagione dellepiogge si avvicina sempre più e l'insab-biamento del canale rischia di compro-mettere gravemente l'equilibrioidrogeologico di tutto il municipio. In-fatti, il canale dei pescatori, nato per laraccolta e lo scarico a mare dei refluiagricoli, oggi deve sopportare anche ideflussi maggiori provenienti dagli sca-richi pluviali di strade e piazzali e deiservizi di vari quartieri dell’hinterland.Ultimamente, però, il dragaggio del ca-

nale è stato affidato ad una ditta esterna(la Beton Lido). Il lavoro sarebbe statoa “Costo Zero per il Municipio”. Succes-sivamente si scopre che la sabbia stessa,potrebbe essere stata il “prezzo” per illavoro in quanto trattenuta dalla dittaper farne cemento”. Su questo puntosono tutt’ora in corso delle indagini perappurare se davvero quella sabbia fossestata trafugata e se la ditta incaricata siastata effettivamente autorizzata all’uti-lizzo della sabbia o se, invece, abbiacompiuto un abuso. Antonio Caliendo,assessore lavori pubblici del Municipinega ogni addebito e sottolinea che

L a strana storia della dragadel canale dei pescatori,un “affare” da circa 30mila euro che doveva as-sicurare il dragaggio co-

stante della foce ed evitare il fenomenoricorrente dell’insabbiamento. Nei fatti,però, la draga non ha mai funzionato.All’inizio per un guasto, poi, sembraper l’indisponibilità di un manovratore.La conseguenza è stata denunciata dalMovimento 5 Stelle: “Sono anni che siprocede in somma urgenza e quandonon si programma i costi raddoppiano.

LA STORIA DELLA DRAGA ACQUISTATA E INUTILIZZATA INTANTO SI CONTINUANO SPENDERE ALTRI SOLDI

TAVOLO TECNICO CON I BALNEARI, PER IL RILANCIO TURISTICO DEL LITORALE ROMANO

Spettacolo a Ostia per la quarta edizione del Cam-pionato Italiano di Moto d’Acqua. Il Grand PrixOstia Aquabike, infatti, si è svolto al settimo can-cello dell’arenile di Castelporziano ed è stato,come tradizione, un evento sportivo tra i più attesied applauditi nel novero del panorama dello sportacquatico del nostro Paese. L’evento ha riunito imigliori bikers italiani iscritti alla kermesse, per lagioia di un pubblico appassionato di esibizionimozzafiato ed evoluzioni al limite tra acqua ecielo. La moto d’acqua ha confermato la sua dut-tilità e le grandi possibilità di sviluppo, anche nelquadro del salvamento, dell’imbarcazione. I piloti,protagonisti della manifestazione, non hanno tra-dito le attese ed anche quest’anno, infatti, Ostiasi è trasformata nel palcoscenico migliore per gliartisti dell’entertainment acquatico, free style su

tutti. L’intera competizione si è svolta, tengono asottolineare gli organizzatori, nel rispetto dell’am-biente . Le moto utilizzate erano tutte motorizzatecon tecnologie di ultima generazione e motori aQuattro Tempi, proprio per garantire un basso im-patto ambientale e salvaguardare l’ecosistemamarino. La Federazione Italiana Motonautica si èavvalsa della collaborazione della Cast Sub Roma2000, Comitato Organizzatore dell’evento, respon-sabile anche del Villaggio Hospitality e quindidell’accoglienza di piloti e pubblico a terra. Ma-drina d’eccezione l’attrice di "Tutti pazzi peramore" Nicole Murgia. Oltre 200 le moto in garaimpegnate nelle gare, riservate a 12 categorie, apartire dalla velocità, per passare al Free style edall’Endurance, dove era previsto un trofeo ancheper i “veterani”.

GRANDE SUCCESSO PER LA QUARTA EDIZIONE DEL CAMPIONATO ITALIANO

Moto d’acqua, spettacolo a Castelporziano

EMERGENZE

I l Litorale romano potrebbeavere….tutto e niente per essereconsiderato una vera meta turi-

stica. Nonostante il dibattito vadaavanti da anni per ora resta una sorta di“chimera” per una carenza strutturalenei servizi. Partendo da questo dati si-gnificativi il comune torna a definire unnuovo progetto di qualità per promuo-vere il turismo, studiato per dareun’identità non periferica al Mare diRoma e trasformare, così, il lungomarein “luogo” del mare. Attorno ad un ta-volo per affrontare la questione si sono riuniti tutti:balneari, commercianti (ma l’Ascom ha detto…no), amministratori comunali ed imprenditori. Acoordinare il gruppo di lavoro l’assessore alle atti-vità produttive del Campidoglio Marta Leonori. Si“riparte” nonostante la bocciatura, dalle pedonaliz-zazioni estive. Francesco D’Ausilio, capogruppo delPd in Campidoglio, impegnato in prima persona nelpiano di rilancio spiega: “Vogliamo continuare conle pedonalizzazioni. Ma il progetto deve essere ret-tificato secondo una reale e concreta pianificazioneche prevede una trasformazione turistica del lungo-mare”. Il via libera ad un processo generale di mo-dernizzazione degli impianti, come chiedono i

balneari? In realtà, soltanto un primo passo, ma ilpunto d’arrivo è lo stesso. D’Ausilio incalza: “L’ur-banizzazione è la chiave ed il presupposto neces-sario per sviluppare qualsiasi modello economico.IN questo è necessario sviluppare il partenariatopubblico-privato. Ad Ostia servono parcheggi sot-terranei, creare una vera passeggiata ed una verapiazza sul mare, non possiamo pensare a proseguirein una mera chiusura al traffico, vuota di contenutie vuota, soprattutto, di presenze turistiche. A questopunto, risulta molto più costruttiva – enfatizza ilConsigliere Francesco D’Ausilio – orientarsi versoun’operazione sistemica che comporti l’evoluzionedi modello di business andando a modernizzare

l’intero lungomare. La strumentoper attuare la trasformazione esistede tempo: Il Distretto Turistico Ba-lenare (istituito con Decreto dalConsiglio dei Ministri il 13 marzo2013)”. E dunque il nuovo pianopartirà dal pieno funzionamento delDistretto Turistico Balneare. “Sonodue anni che abbiamo chiesto la de-finizione del PUA (Piano Urbanodegli Arenili) fondamentale per farfunzionare lo strumento. – affermaRenato Papagni, presidente Feder-

balneari - Siamo d’accordo con l’Amministrazione,ma deve essere attuato un vero progetto di trasfor-mazione turistica del Litorale. Il Mare di Roma me-rita l’attenzione del Campidoglio, ha tutte lepotenzialità per rappresentare il futuro della città”.Marta Leonori, intanto traccia i primi obiettivi perlo sviluppo di nuove forme commerciali subito pos-sibili, quali: accordo con ADR per i passeggeri intransito che potranno trascorrere qualche ora almare nelle pause in attesa del volo, il rilancio dellapromozione internazionale alle Borse del Turismocon azioni di comunicazione sui motori di ricerca apartire da booking. Com.

En. Bia.

Piove e Ostia finisce sott’acqua. A pagare il tributo maggiore alla stagione delle piogge è l’hinterland, dove si è costruito sotto illivello del mare e senza gli interventi più volte promessi si rischiano nuove, catastrofiche alluvioni. I cittadini ed i CdQ si battonoda anni per la sicurezza idraulica, primo punto per una serena convivenza, ma nonostante le buone intenzioni e qualche

“pulizia” straordinaria delle caditoie e dei canali del Consorzio di bonifico, non sono riusciti ad ottenere. La settimana scorsa, dopo ilviolento temporale che aveva affondato il litorale il CdQ di Bagnoletto denunciava: “Era fine marzo 2014 quando, dinnanzi all'ennesimoallagamento, raccolte le firme dei cittadini, abbiamo presentato una petizione popolare per chiedere la realizzazione di quanto già èstato previsto dai progetti approvati per questo territorio. Niente di più, niente di diverso, ma solo quelle opere che in alcuni casirisultano già finanziate, in altri addirittura i lavori sono iniziati e poi sono stati sospesi, ed in altre, invece, esiste il progetto (completa-mento della raccolta delle acque pluviali e stazioni di rilancio sul canale pantano) ma manca un finanziamento, per il quale, tra l’altro,il consiglio comunale avesse approvato una richiesta di stanziamento di un milione di euro. Ad oggi –sottolinea il Comitato civico -nessun crono programma di interventi è stato predisposto comunicato. Resteremo sempre in prima linea per combattere questa bat-taglia adottando ogni mezzo previsto dalla legge, come nel caso della denuncia penale presentata da alcuni membri del CdQ nei con-fronti di Regione, Comune, Municipio e CBTAR”. Una denuncia dura, sale la tensione nelle aree a rischio esondazione dei canali eper la prima volta, anche il presidente del X Municipio Andrea Tassone, punta il dito contro regione e comune, chiedendo di nonessere lasciato solo in questa battaglia impari. “Dopo gli ultimi allagamenti spero che Roma Capitale e la Regione Lazio non abban-donino questo Municipio. Non servono più conferenze stampa per la risoluzione dell’emergenza idrogeologica: occorrono, invece,fondi, progettualità ed esecuzione dei lavori per la messa in sicurezza del nostro territorio”.

Campidoglio: sì… al Distretto Turistico

Allagamenti, Ostia presenta il conto

dopo l’escavo, la sabbia (tra l’altro uti-lizzabile per il ripascimento) avrebbedovuto essere abbandonata sugli arginidel canale. Il Labur (Laboratorio di ur-banistica) però, di recente sarebbe en-trato in possesso del testo dellaconvenzione tra Municipio e società in-caricata (prot. CO/139348 del 20 di-cembre 2013, Direzione Ambiente eTerritorio) che, ad una prima lettura,darebbe ragione all’operato del-l’azienda.“La società Beton Lido 2000,con la firma del presente atto –si leggesul testo dell’affidamento reso noto dalLabur - si impegna ad eseguire il servi-zio per le opere di dragaggio e allonta-namento delle masse sabbiose” esuccessivamente afferma che: “dopoadeguato trattamento, le stesse po-tranno essere riutilizzate nell’impiantodella stessa Società nel rispetto delle vi-genti Leggi in materia”. L’art. 5 dellaconvenzione, in particolare, chiariva:“…le sabbie escavate saranno traspor-tate presso il proprio impianto dove,dopo aver subito trattamenti di lavaggioper l’eliminazione dei componenti sa-lini, saranno messe a decantare per unperiodo di 60/90 giorni per poi essereriutilizzate nelle lavorazioni di conglo-merati cementiti”.Ed in effetti il Sib (sindacato italianobalneari) aveva segnalato tramite il suopresidente regionale Fabrizio Fumagallila questione. Quella sabbia doveva es-sere utilizzata sulle spiagge del litoraleromano, invece, sarebbe finita a fare ce-mento. Il Municipio non poteva fare una con-venzione di questo tipo. La sabbia nonpoteva essere sottratta alle opere di ri-pascimento delle spiagge come richie-sto dalla Regione Lazio. Sull’argomentoi vigili urbani stanno preparando undettagliato rapporto da trasmettere allaProcura della repubblica, sarebbe stataviolata, quanto meno, la normativa sullatutela ambientale. Intanto il canale con-tinua periodicamente ad insabbiarsi esenza programmazione si dovrà fare ri-corso ancora alla “somma urgenza.

Ostia, il canale dei pescatori condannato ad essere insabbiato

di Enzo Bianciardi

IL PRESIDENTE DEL MUNICIPI ANDREA TASSONE A COMUNE E REGIONE: NON ABBANDONATECI

Page 18: IL CORRIERE DI ROMA - GIOVEDI' 18 SETTEMBRE 2014

In politica 36 mesi sonoun'éra geologica. Eppure,nonostante alla scadenzadel mandato manchinopiù di due anni, nell'aula

del Consiglio di palazzo Bor-ghese iniziano i conti. E soprat-tutto le ipotesi di successione alsindaco Marco De Carolis per laguida di Monte Compatri. Ilprimo cittadino del Comune deiCastelli Romani, in realtà, non cipensa proprio a lasciare in anti-cipo - con dimissioni o sfiduciapilotata - il suo ufficio di piazzadel Mercato, impegnato com'èper giocare la partita dell'Areametropolitana. Obiettivo: farsentire la voce del suo territorio,per porre un freno al romanocen-trismo imperante che rischia ditravolgere l'hinterland. Oltre aivoti dei compagni di partito diNcd per entrare nella nuova as-semblea, che il 5 ottobre sosti-tuirà la Provincia, la conditio sinequa per occupare quello scrannoè quella di essere in carica.Agli occhi della maggioranza dicentrodestra monticiana si trattapiù di veline messe in giro dal-l'opposizione Pd, che di realepossibilità. Perché, se anchel'ipotesi sfiorasse De Carolis, cisono dei paletti. Che non na-scondono dei rischi. Per potersi

ricandidare, in-fatti, il primocittadino do-vrebbe lasciarela sua poltronaprima che il se-condo mandatoarrivi al giro diboa. La letterada inviare al pre-fetto dovrebbeessere firmataentro ottobre. Odovrebbe affi-darsi a una sfi-ducia pilotata,con i suoi consi-glieri primapronti a ritirarel'appoggio, perpoi sostenerlo dinuovo nella suc-cessiva competi-zione elettorale.La domanda, che in molti si pon-gono nei corridoi di palazzo Bor-ghese, è solo una: "Come sipotrebbe giustificare una sceltadel genere agli occhi degli elet-tori?. E' illogico". In effetti, sa-rebbe difficile far digerire aicittadini una decisione vista piùper logiche personal-politiche,che per rispondere al 'perché'. Neè consapevole anche il sindaco incarica che, via agenzie, ribadiscel'impegno della sua giunta per il

bene della città. Le scadenze sichiamano raccolta differenziata,ascensore per collegare un par-cheggio al borgo cittadino,l'inaugurazione di un nuovo im-pianto sportivo.Senza dimenticare i cavalli di bat-taglia dell'avvocato compatrese:la rappresentanza dei Castelli inseno all'Area metropolitana el'apertura della Metro C, il cui ca-polinea sorge sul territorio diMonte Compatri e per cui gli ap-pelli alla sicurezza sono rimasti

inascoltati dalCampidoglio.N o n o s t a n t equesto, impegniche la maggio-ranza nonsmette di sotto-lineare, il valzerdei nomi im-pazza. Prima siera parlato diquelli che gli av-versari del cen-t r o s i n i s t r achiamano i fede-lissimi: i due as-sessori MauroAnsovini eFabio D'Acuti.Neanche unasecca smentita èbastata per farplacare le 'voci'.

E le veline tornano alla caricacon una terza via: la candidaturadell'attuale vicesindaco ClaudioQuaranta.Ma visto che la confusione ètanta sotto il cielo monticiano, econferme non ce ne sono, si parladi lui come candidato dei demo-cratici. Per i dem monticiani sa-rebbe lui il nuovo CelestinoMartorelli, che nel 2011 abban-donò De Carolis per poi sfidarlonella competizione amministra-tiva della successiva primavera.

Scelta però, che a guardare i ri-sultati delle urne, non premiò ilPd. "Errare è umano - sussurranogli esponenti del centrodestra -perseverare è diabolico". Soprat-tutto perché a sinistra conti-nuano a leccarsi le ferite per unadecisione che non portò i risul-tati sperati: 3 consiglieri di mino-ranza e nessun astro nascente. Leveline parlano di un colpo in stileRenzi, con la candidatura di unadonna. In Consiglio, l'unica per il cen-trosinistra è Serena Gara: ex co-gnata di De Carolis, nome che faaccendere la lampadina ai mem-bri del governo locale e "portaalla chiusura del cerchio per ca-pire da dove arrivino le non no-tizie". Al sindaco il compito delcommento istituzionale: "I retro-scena sono più appetibili dei fattiveri, ma le mie dimissioni o unasfiducia della mia maggioranzasono totalmente fuori luogo elontana anche dal semplicecampo delle ipotesi”. Per non tra-dire la fiducia degli elettori. Eperché 36 mesi sono un arco ditempo troppo lungo, propriocome 60 giorni (termini entrocui dovrebbe lasciare). In poli-tica basta una telefonata, ancheall'ultimo secondo. Quelle diquesti giorni, invece, parlano diArea metropolitana.

Il sindaco di Montecompatri, Marco De Carolis

POLITICA&CASTELLI giovedì 18 settembre 2014 pagina 18

DIETRO LE QUINTE

Montecompatri, chi vuole impallinare il sindaco?OSCURE MANOVRE CONTRO MARCO DE CAROLIS. DIMETTERSI? NON CI PENSO PROPRIO

di Giovanni Santoro

IlCORRIEREDIROMA

Page 19: IL CORRIERE DI ROMA - GIOVEDI' 18 SETTEMBRE 2014

T ribune abusiva, falso collaudo,l’inchiesta della Procura, il La-tina calcio rischia di averemezza struttura inibita o, peg-gio, di giocare a porte chiuse.

Con tutti gli ovvii riflessi negativi sulla squa-draFallito l’obiettivo della serie A, il lungo e com-plesso campionato di serie B parte in salita peril Latina. Non tanto per i risultati sportivi –non brillantissimi ma nel complesso soddisfa-centi, quanto per l’affaire stadio, che rischia dicomplicare parecchio la vita della squadra ne-razzurra. Tribune abusive, falso collaudo,mancanza di documentazione antisismica, diprogetti e stime di spesa per il settore ospiti :c’è anche un pacchetto di fatture e di determi-nazioni 2013 del servizio manutenzioni del-l’Area opere pubbliche del Comune sui lavoridi adeguamento dello stadio sulle quali hamesso gli occhi la Finanza. Se non è uno scan-dalo poco ci manca. La Procura ha aperto unainchiesta, ci sono degli indagati, mentre si puòparlare di una gestione perlomeno approssi-mativa della Amministrazione comunale. Ri-schio sicurezza e non solo. Se una partedell’impianto è sotto sequestro ( e questo si-curamente crea disagio a tutti, società, squa-dra, tifosi nerazzurri e ospiti) la prospettiva èche le cose possano andare anche peggio. Cosarischia il Latina Calcio se l’inchiesta dovesseandare avanti e far emergere particolari ancorapiù compromettenti? La prima conseguenza,

che già si sta scontando, è la chiu-sura del settore ospiti dello stadio.Poi, a seconda della gravità deifatti, ancora tutta da verificare, laLega potrebbe decidere di far gio-care il Latina Calcio a porte chiuseoppure – ipotesi peggiore – farecome per il Cagliari di Cellinochiudendo il Francioni e costrin-

gendo i nerazzurri a giocare in campo neutralein un altro stadio e, a quel punto, bisognerà ve-dere quale. Lo scenario è inquietante e ponela amministrazione comunale e la proprietà

della società in una situazione imbarazzante.Lasciamo da parte il riflesso squisitamentesportivo di quanto sta accadendo e allar-ghiamo il quadro. Il problema è anche politicoed economico. Perché mai come in questa fasedella vita della società c’è di mezzo la politicae la possibilità di usare il calcio di testa-clas-sifica (fosse stata la serie A…..) come volanodi sviluppo e di attività indotte sono legate aduna prospettiva di chiarezza e legalità. Il Pon-tino non gode di grande fama in questo mo-mento, le contaminazioni malavitose sonoimportanti, la crisi generale del centro destra

(a cominciare dal crollo dell’asse Cusani-Faz-zone) ha creato una realtà confusa e magma-tica nel quale il centro sinistra cerca di usciredall’angolo e di giocare un ruolo. L’economiaha il fiato corto, il turismo ha subito gli inevi-tabili contraccolpi della crisi e di una stagionemetereologicamente non brillante, un vettorecome il calcio potrebbe essere la boa alla qualeaggrapparsi. Ma la mancata promozione nel-l’olimpo del calcio ha lasciato strascichi e laimbarazzante gestione dell’ordinario, come di-mostra la vicenda Francioni non prometteniente di buono

Sempre peggio per l’ex presidentedella Provincia di Latina ArmandoCusani e il suo albergo, c’è anche

l’ipotesi di danno erariale. Sull’hotel‘Grotta di Tiberio’ di Sperlonga, agli inizidello scorso giugno sequestrato nell’am-bito dell’inchiesta ‘bis’ per l’ipotesi di reatodi lottizzazione abusiva, ha messo gliocchi la Corte dei Conti. Indagini incen-trate su un presunto, cospicuo danno era-riale per il Comune, derivante dasituazioni differenti ma comunque legateal ‘Grotta di Tiberio’, e che vanno daldanno ambientale alla mancata corre-sponsione, da parte dei titolari della strut-tura ricettiva, della totalità degli onericoncessori previsti. In particolare, in me-rito a quest’ultimo punto, nel corso degliaccertamenti sarebbe saltato fuori come,una volta rilasciati i permessi per l’amplia-mento dell’hotel, buona parte della

somma che, rateizzata, avrebbe dovutorimpinguare le casse del Comune a titolodi oneri di concessione, non sarebbe stataversata.Questione su cui, assieme ad altre,stanno lavorando da tempo i magistraticontabili. Al vaglio della Corte dei conti,tra l’altro, le posizioni dei due dirigenti che,

a partire dal2005, si sonoavvicendati aivertici del set-tore Urbanisticadel borgo rivie-rascoMa c'è dell'altro.Si tratta di unmutuo da250mila euro(integrato da unfinanziamentoregionale) che

la provincia di Latina utilizzò per ridipin-gere le facciate e gli interni, rifare i pavi-menti, adeguare gli infissi e sistemarerecinzioni e cancelli dell’istituto tecnicoprofessionale Enrico Fermi di Formia. LaProvincia non poteva richiedere quel fi-nanziamento alla Cassa Depositi e Prestiti

in quanto l’articolo 119 della Costitu-zione, sesto comma, non consente di ri-correre all’indebitamento per azioni dimanutenzione ordinaria ma solo in casodi investimenti. Ad accorgersene sonostati i magistrati della Corte dei Conti chehanno inviato undici inviti a dedurre dicui uno al presidente sospeso della giuntaprovinciale di Latina Armando Cusanicui saranno chiesti 60.735 euro conside-rato che all’epoca prendeva 6.073 eurod’indennità mensile. Sotto accusa una de-libera di giunta – votata nel 2005 e poiconfermata nel 2007 – con cui venne ap-provata la richiesta di finanziamento e percui ora la Corte dei Conti chiede circa330.000 euro di danni. A Cusani maanche a Romolo Del Balzo e a tutti gli exconsiglieri che votarono favorevolmentealla contrazione del debito con la CassaDepositi e Prestiti.

PONTINO&POLITICA IlCORRIEREDIROMAgiovedì 18 settembre 2014 pagina 19

RIFLESSI GIUDIZIARI, POLITICI ED ECONOMICI DELL’AFFAIRE -STADIOIL CASO

Dopo Sperlonga c’è Formia...

Chi ha pasticciato con il Francioni

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di Alessandra Tardiola

CUSANEIDE/ NUOVI GUAI DALLA CORTE DEI CONTI PER L'EX PRESIDENTE DELLA PROVINCIA

Page 20: IL CORRIERE DI ROMA - GIOVEDI' 18 SETTEMBRE 2014

PAROLA DI CHEF

Scrivere sulla cucina romana,per noi che a Roma ci vi-viamo e l’amiamo, viene fa-cile, molto facile.. La nostracittà è meravigliosa in tutto,

anche nelle sueespressioni convi-viali. Ed è verace,come la sua gente.I piatti che la ren-dono famosa nelmondo non sonotanti, ma genuinie nello stessotempo ricchi disapori puliti. Losapete qual è ilcorso più vendutonelle scuole di cu-cina nella Capi-tale? Quello suiprimi della tradi-zione romanesca,proprio qui doveessi sono di casa.Ma, per quantopossa sembrarestrano, non è deltutto incompren-s i b i l e … P r e n -diamo la cacio epepe ad esempio:un paio di ingre-dienti in tutto, laquintessenza della semplicità. Eppuresono pochi quelli che la sanno farebene, senza che il pecorino cuocia con

il calore della pasta e fonda in ungroviglio filante. E che dire dellacarbonara? Quante volte gli amicidel cuore vi hanno servito spa-ghetti conditi da una sorta di frit-tata invece che da un cremoso

composto di uova? Non c’è niente dafare, sono in tanti a non avere ancoracapito che il condimento non va cotto,

altrimenti rapprendee coagula in unasorta di straccia-tella… Questi dueprimi piatti, accom-pagnati da gricia eamatriciana, sono ipezzi forti della no-stra tavola, quelli checi riportano in pacecon il mondo; la mo-tivazione di tanto ap-prezzamento è daattribuirsi esclusiva-mente all’uso dei

prodotti del territorio: il pecorino ro-mano e il guanciale di Amatrice, sapo-riti e di altissimo livello.

L'antica tradizione di fare il pane in casa con la pasta madresi è trasformata in una vera tendenza: sono sempre di più gliappassionati di questo impasto naturale, che è in grado di con-ferire al pane un sapore straordinario. Questo libro svela tuttii segreti per usare la pasta madre con risultati eccellenti esenza difficoltà. Una guida completa per chiarire ogni dubbioe prendersi cura del lievito madre: dalla nascita ai rinfreschi,dalla conservazione alle tecniche per riportarlo in condizioni ottimali in caso di errori o dimenti-canze

RITA MONASTEROInterprete, scrittrice, blogger e chef docente di cucina presso prestigiose scuole in Italia e all’estero, è membro della Federazione Italiana Cuochi. Ha pubblicato due libri per Felici Editore, Lievito e coccole. Piccolo manuale per la produzione di pani e affini (2009) e Biscoccole.Biscotti e salatini, pasticcini e dolcezze dal mondo (2011). Collabora con diverse emittenti radiofoniche e partecipa in diretta aGeo&Geo e Cose dell’altro Geo su Rai3, dove insegna a preparare la pastafresca e il pane con la pasta madre.

Fare in casa il pane con la pasta madre

LA RECENSIONE

RUBRICHEIlCORRIEREDIROMAgiovedì 18 settembre 2014 pagina 20

♈ Ariete (21 Marzo-20 Aprile)Mercurio, in opposizione, vi invita a non es-sere troppo frettolosi nel prendere decisioni,invece Marte - vostro pianeta protettore - vigratifica nel lavoro e nella vostra intesa sen-timentale: vi sentirete amati e coccolati.

♉ Toro (21 Aprile-21 Maggio) Un miglioramento nelle questioni familiari eanche in quelle economiche; quindi non vi la-mentate perché vi sentite trascurati dallestelle perché non è così; siate più ottimisti! Sene gioverà il vostro fisico e anche il morale;felice ispirazione per gli artisti del segno.

♊ Gemelli (22 Maggio-21 Giugno)Mercurio, in aspetto favorevole, vi gratificadal punto di vista finanziario (l’insicurezzaeconomica resta da sempre il vostro talloned’Achille); però l’opposizione di Marte, pas-sato nel segno del Sagittario, può crearequalche dissapore familiare; siate più sereni.

♋ Cancro (22 Giugno-22 Luglio)Sole e Venere, positivi, creano una teneracomplicità sentimentale con il partner e neavete bisogno perché Mercurio vi rende insi-curi e poco pazienti con i colleghi; Plutone eUrano vi deprimono un po’. Cercate di eva-dere concedendovi un po’ di svago.

♌ Leone (23 Luglio-22 Agosto)Giove nel vostro segno e Marte in aspetto fa-vorevole sono pronti a recarvi doni grandi epiccoli; farete pace con una persona della vo-stra famiglia e riceverete un encomio che nonvi aspettavate e, se avete questioni di lavoroin corso, ci sono probabilità di successo.

♍ Vergine (23 Agosto-22 Settembre)Venere nel vostro segno vi rende più affasci-nanti e creativi, mentre Marte negativo puòfarvi innervosire; cercate di non bisticciarecon il partner e abbiate più pazienza con ifigli; dopotutto il Sole per poco ma è ancoracon voi e vi consente nuovi contatti e rela-zioni.

♎ Bilancia (23 Settembre-22Ottobre)Un periodo ottimo per il lavoro e per la vostraprofessione, dato che Mercurio rimane alungo nel vostro segno e vi consente di spic-care il volo verso quella meta che volevateraggiungere. Marte in Sagittario vi fa incon-trare la persona dei vostri sogni… meglio dicosì!

♏ Scorpione (23 Ottobre-22 Novembre)Evitate le questioni, sia quelle familiari chequelle lavorative, nate da un Marte burra-scoso nel vostro segno. Ora però che lui nonvi infastidisce più, potete respirare a pieni pol-moni nell’equinozio autunnale e strizzare unocchio complice al vostro amore.

♐ Sagittario (23 Novembre-21 Dicembre)Con Marte nel segno potete tentare queicambiamenti che finora rimandavate e, so-stenuti da Giove e Urano, potrete farcela. Visentirete amati e circondati dall’affetto di pa-renti e amici ed è questa la cosa a cui voi delsegno tenete di più: l’amicizia .

♑ Capricorno (22 Dicembre-20 Gennaio)Qualche difficoltà recata da Mercurio nega-tivo,che vi rende difficili i rapporti di lavoro evi ostacola, mentre Venere positiva vi rendepiù piacenti e corteggiati; se siete soli e incerca dell’anima gemella, la troverete presto.

♒ Acquario (21 Gennaio-18 Febbraio)Mercurio vi aiuta a superare le difficoltàcreate da un Giove in opposizione, che virende un po’ invidiati e vi fa anche mangiaretroppo, per cui dovete fare attenzione al pesocorporeo se tenete alla linea. Recatevi in pa-lestra e in piscina, non ve ne pentirete!

♓ Pesci (20 Febbraio-20 Marzo)Qualche inquietudine sentimentale creata daVenere opposta e da Marte in quadratura;però avete sempre Nettuno nel segno, quindil’aiuto del Cielo non vi manca mai; continuatead essere buoni con tutti, come vi suggerisceil cuore e un vecchio detto: ”più bene fai, piùbene ti ritrovi”.

LE MANIE ASTROLOGICHEdi Patrizia Tamiozzo Villa

con leggerezza e ironia, alcune caratteristiche ricorrenti, quelle un po'maniacali, dei segni zodiacali. L'astrologia semplice e divertente

(giovedì, 18 settembre 2014)Cacio e pepe, pajata, coratella?Sembra facile cucinare romano

di Rita Monastero

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U na birra arti-gianale bionda,ma anche am-brata. Croceviatra Marche,

Umbria e Toscana, rifugio nelcorso dei secoli di tutte le ci-viltà, la cittadina di Apecchio –lungo le sue strade tracciatedagli antichi Piceni – ha vistopassare i Celti, gli Umbri, gliEtruschi, i Romani, e in tempipiù vicini a noi i funzionari e imessi dello Stato Pontificio. Èqui che nasce la birra, che tra ilsuo nome APEC dall’antica de-nominazione dialettale del Co-mune.Situata a 493 metri sul livellodel mare, nel cuore di un terri-torio caratterizzato da ampiprati e da larghe estensioni bo-schive, Apecchio è dominatadalla mole del Monte Nerone,dal quale sgorgano acque cor-renti copiose e purissime. Perquesta ragione, negli anni piùrecenti, si sono insediati adApecchio alcuni birrifici arti-gianali di alto livello, che hannofatto della cittadina marchi-giana un’autentica capitale dellabirra italiana di qualità.Sempre ad Apecchio ha apertola sua sede l’Associazione“Apecchio Città della Birra”,che ha come obiettivo la valo-rizzazione dell’intera filiera bir-raria locale, lo sviluppo dell’“alogastronomia” (cioè il corretto abbinamento trabirra artigianale e prodotti tipici della tavola) e lapromozione dell’identità territoriale integratadella zona.Alogastronomia è il neologismo che l’AssociazioneApecchio Città della Birra ha coniato con l’intentodi esprimere, comunicare e promuovere l’abbina-mento tra birra artigianale, prodotto di qualità eterritorio. La birra vista quindi come un prodottoagricolo ed eccellente, e, in quanto tale, in gradodi stabilire forti legami sia con gli altri prodotti checon il territorio stesso, fino a diventare il volanoturistico per arricchire l’intero paniere provincialee regionale.

La parola racchiude al suo interno una rete piùcomplessa di concetti e significati che spazianodalla produzione della bevanda alla fruizione dellastessa da parte di un pubblico. Comprende dun-que, soprattutto dalla parte del produttore, una ne-cessaria e continua ricerca storica in relazione allabirra, l’impiego di tecniche, strumentazioni peruna buona realizzazione della bevanda, la cono-scenza e l’impiego di norme per la fruizione dellastessa e, ultimo ma non per importanza, la compe-tenza nel trovare combinazioni che permettano diabbinare ad un cibo gustoso, che soddisfa lo sto-maco, un ottimo bicchiere di birra che accarezza ilpalato.

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Tipologia: Birra artigianale bionda (Ale),ad alta fermentazione e rifer-mentata in bottiglia.Provenienza: Apecchio (PU).Gradazione alcolica: 5,6% vol.Saturazione in CO2: Media.Esame visivo: Schiuma bianca, compatta,sottile e persistente; coloregiallo paglierino, libero da so-lidi in sospensione ma talvoltavelato da lievito; perlage fine.Esame olfattivo: Note agrumate, di fiori giallicaldi (tarassaco, camomilla),di mandorla e di pesca scirop-pata.Esame gustativo: La metà anteriore della linguasi apre a una sensazione ci-trica astringente, mentre laseconda metà del palato si li-bera da qualunque sensa-zione amara. Birra moltoscorrevole.Bicchiere di servizio: A trapezio rovesciato, moltocapiente.Temperatura di servizio: 6 gradi.Abbinamenti a tavola: APEC Bionda è birra disse-tante, da accompagnare acibi senza salse grasse ma so-stanziosi, ad antipasti dipesce, a salumi, a formaggifreschi o di media stagiona-tura.

Tipologia: Birra artigianale ambrata(Strong Ale), ad alta fermenta-zione e rifermentata in bottiglia.Provenienza: Apecchio (PU).Gradazione alcolica: 7,2% vol.Saturazione in CO2: Media.Esame visivo: Schiuma compatta, sottile epersistente; colore cappuccino,con riflessi ramati, libero da so-lidi in sospensione ma talvoltavelato da lievito.Esame olfattivo: Note di caramello, di frutti dibosco e di marmellata di pru-gne.Esame gustativo: Palato equilibrato, tra il gusto dicaramello sulla metà anterioredella lingua e l’amaro pronun-ciato sulla metà posteriore.Birra corposa.Bicchiere di servizio: A trapezio rovesciato, molto ca-piente.Temperatura di servizio: 8 gradi.Abbinamenti a tavola: Cibi grassi e sostanziosi, anti-pasti di salumi, primi con tar-tufo e funghi, carni alla griglia,fiorentine.

SCELTI PER VOI

La bionda di Apecchio, provare per credereAPEC, LA BIRRA ARTIGIANALE CHE NASCE NELLE MARCHE ALLE PENDICI DEL MONTE NERONE

L’ambrata La biondadi Francesco Vitale

In vendita presso CENTRO VINI ARCIONI in via Nemorense, 57

ed in via della Giuliana 11/13

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lato dalle “maschere” dei cartonianimati, dai manga giapponesi aisupereroi, senza dimenticare i “mo-stri” e i “cattivi” dei film di fanta-scienza. Il Cosplay ha coinvoltocentinaia di migliaia di appassionati

prima in Giappone e poi veloce-mente nel resto del Mondo, am-pliando anche la sua sceltatematica. Dai costumi dedicati aipersonaggi dei Fumetti, sono natiquelli dei videogiochi, dei film,

della tv e della musica JROCK (Vi-sual o Glamour). I fruitori di questomovimento impiegano mesi perrealizzare i propri costumi e perpreparare i loro personaggi. Questaloro passione viene premiata neivari Cosplay Contest delle piùgrandi Fiere Internazionali in cuisfilano e gareggiano per decretare imigliori costumi. Un lato inaspet-tato è l’agonismo generato da questieventi, soprattutto se in palio per ivincitori ci sono dei riconoscimentiinternazionali. Nello stesso ambitoDAM, in collaborazione con e-ta-lentbank, presenterà il NipponWorld Karaoke Grand Prix, contestdedicato a chi vuole cimentarsi conil karaoke giapponese. Ai parteci-panti più bravi l’opportunità di es-sere tra i semifinalisti che sicontenderanno la vittoria al Nip-pon World Karaoke Grand Prix diLucca Comics & Games 2014, con-test che ha come premio finale unviaggio in Giappone!Il ricco programma di concerti live,grandi ospiti ed esibizioni cosplaysi svolgerà sul Palco Centrale nellaPiazza Dino De Laurentiis di Cine-città World. Disegnato dal tre voltePremio Oscar Dante Ferretti e conle musiche del Premio Oscar Ennio

Il fantastico mondo dei Car-toni Animati arriva a Cine-città World. Il più grandeParco Tematico in Italia de-dicato al meraviglioso

mondo del cinema, il prossimoweek end, ospiterà un grandeevento,in collaborazione con LuccaComics & Games, Satyrnet e Co-smoviex.Due giorni nei quali si tonerà indie-tro nel tempo, con gli autori e i can-tanti delle sigle più famose chehanno fatto la storia dei cartonianimati dalla fine degli anni ’70 adoggi..L’evento vedrà alternarsi sul palcoartisti come Cristina D’Avena,Giorgio Vanni, Clara Serina, Supe-robots, Raggi Fotonici, ma anchele cartoon cover band semifinalistedel Cartoon Music Contest. Inpalio per loro la possibilità di acce-dere alle finali che si terranno sulcelebre palcoscenico del Music &Cosplay di Lucca Comics & Games2014 (Lucca, 30 ottobre – 2 no-vembre). A fare gli onori di casa ilpoliedrico Andrea Agresti.Inoltre, nella giornata di Sabato 20Settembre, si terrà il classico Co-splay Contest, aperto a tutti i co-splayers presenti e le selezioni peril Cinecittà World Cosplay Award.Domenica 21 Settembre gara dedi-cata alle coppie che vedrà la tappasuccessiva a Lucca Comics &Games e la finalissima sempre a Ci-necittà World, a Dicembre: in palioun viaggio per due persone al Co-micon di San Diego. Il Parco alleporte di Roma sarà quindi popo-

PORTE DI ROMA, SABATO E DOMENICA, OSPITERÀ SPETTACOLI, ESIBIZIONI E OSPITI COMECRISTINA D’AVENA E GIORGIO VANNI, OLTRE AL MONDO DEI COSPLAYERSNOVITA’

Morricone, cui è dedicata l’area we-stern del Parco, Cinecittà Worldoffre inoltre ai suoi visitatori unanuova ed emozionante esperienza,che unisce il cinema al diverti-mento.Nel corso della due giorni, infatti,gli ospiti potranno divertirsi con le20 attrazioni, 8 set cinematografici,4 teatri per spettacoli di grande im-patto, tra cui lo show permanente“Enigma” firmato da FilmmasterEvents, 4 ristoranti tematizzati e diqualità. Attrazioni emozionanti edinnovative, adrenaliniche e ricchedi effetti speciali, oltre ad un’areadedicata ai più piccoli. Bambini, ragazzi e genitori po-tranno godersi una fantastica espe-rienza insieme o divertirsi ciascunonella propria area tematica prefe-rita. Ma Cinecittà World è moltopiù di un parco tematico: è la stradaper arrivare al cuore dell’illusionecinematografica. Attraverso spetta-coli, animazione e attrazioni emo-zionanti, il visitatore saràtrasportato in un mondo immagi-nario e si sentirà una vera stella delcinema, percorrendo uno dei suoinumerosi set.Cinecittà World è il luogo della per-fetta sintesi tra cinema, cultura e di-vertimento. È un mondo dedicatoal divertimento e alla bellezza, labellezza del contesto, la bellezzadelle luci, dei suoni, degli effettispeciali, un bellissimo sfondo su cuicomporre la vostra giornata, dalleprime luci del mattino fino al ro-mantico tramonto, creare ricordi evivere un’esperienza indimentica-bile.

I cartoni animati arrivano a Cinecittà Worlddi Leonardo Giocoli

di Davide Bianchino

C’è sempre una prima volta. Per Bmw è arrivata oggi con laprima auto della sua storia a trazione anteriore. Le tradizionipiù classiche sono dure a morire, soprattutto quando ci si co-struisce intorno la propria fama come nel caso della classichetrazioni “tutto-dietro” delle Bmw. Ma alle volte rompere glischemi può essere utile oltre che una necessità. Per motivi dicosti innanzitutto: una vettura a trazione anteriore è priva del-l’albero che porta la trasmissione dal motore alle ruote poste-riori. Di peso, proprio grazie all’assenza di questo pesante

organo meccanico. Ma a guadagnarci più di tuttiè l’abitabilità della vettura che può sfruttare almassimo lo spazio soprattutto nella zona poste-riore-bagagliaio. E nel caso della nuova BmwSerie 2 Active Tourer lo spazio a bordo è impre-scindibile. L’auto è infatti una monovolume com-patta, lunga 4,34 metri, che andrà a scontrarsicon una concorrenza ricca e agguerrita, a comin-ciare dalla rivale più accreditata e per certi versipiù simile: la Mercedes Classe B. Quest’ultimaha il vantaggio di essere in commercio già da pa-

recchi anni (siamo alla 2°generazione), cosa che gliha permesso di ritagliarsiuno spazio invidiabile nelmercato. La nuova Bmwcercherà quindi di contra-stare questo dominio conl’effetto novità. La linea sipresenta decisamente piùsportiva e dinamica ri-spetto alla rivale di Stoc-carda. Il look è quelloclassico della Casa a co-minciare dal “doppio rene”

anteriore, passando per una fiancata ricca di nervature, per fi-nire con i grandi fari posteriori a sviluppo orizzontale. Ancheall’interno si respira aria di casa e questo non può che essereun vantaggio. La plancia è moderna è rifinita con la consuetacura tedesca, arricchita da inserti in radica e da uno schermomultimediale dotato del sistema ConnectedDrive che assisteil guidatore e collega la vettura ad internet. E poi lo spazio.Tanto in assoluto ma anche ricco di soluzioni che aumentanola praticità, come i sedili posteriori scorrevoli che aumentanolo spazio per i passeggeri o per i bagagli a seconda delle pro-prie necessità. Quest’ultimo passa da una capacità minima di468 litri fino ad arrivare a ben 1.510 abbattendo i sedili po-steriori. Numeri da vertici della categoria. L’effetto novità passaanche attraverso i motori. La nuova Active Tourer porta in doteil piccolo gioiello a tre cilindri della Mini: un 1.5 turbobenzinada 136cv e consumi di appena 4.9 litri/100km (versione218i). Immancabile la versione diesel, qui rappresentata (perora) da un 2.0 turbo da 150cv (218d). Presente anche un po-tente 2.0 turbobenzina da 221cv (225i). Disponibile su tuttele versioni un cambio automatico a 8 rapporti. Da oggi tuttequeste novità hanno anche un prezzo: 27.000 euro per la 218i,30.900 per la 218d e 37.300 per la 225i. A parte la 218i, cheoffre anche una versione base, gli allestimenti sono tre: Ad-vantage, Sport e Luxury. Ricca la dotazione di serie ma deci-samente ampia anche la lista degli optional, come datradizione Bmw. Le possibilità di personalizzazione sono no-tevoli ma il prezzo finale potrebbe risentirne molto: occhioquindi a non farsi prendere troppo la mano. In ogni caso, listinie dotazioni sono più o meno in linea con quelli della rivale Mer-cedes. A questo punto non basta che aspettare e vedere sel’effetto novità di Bmw avrà ritorsioni negative nei confrontidegli afecionados più convinti della Casa o se invece riusciràa far breccia tra la clientela. Riuscendo magari a conquistareanche nuovi adepti.

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da Giuseppe Gesualdi

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Serie 2 Active Tourer: la prima trazione anteriore di Bmw

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L’estate romana ci offre ancora unabreve ma interessante rassegna,questa volta di teatro, con spettacoli

dislocati presso il Teatro di Villa Torlonia, ilTeatro Biblioteca Quarticciolo e il Teatro delCarcere di Rebibbia. Si tratta di “In cerca d’au-tore”, rassegna di drammaturgia internazionalecontemporanea in programma dal 21 al 29 set-tembre. Fulcro della manifestazione, la cono-scenza di nuovi autori teatrali internazionali eil confronto diretto tra culture diverse attra-verso la presentazione di testi inediti in Italiasotto forma di letture e di messa in scena.Insomma, un appuntamento allettante per chiama il teatro e vuole uscire dai soliti schemi edai soliti cartelloni. Ancora più allettante se si considerache la direzione artistica è di Sergio Fantoni, nome storicodel teatro italiano, che da oltre trent’anni gestisce con pas-sione una società di produzione teatrale che, in questo arcodi tempo, ha prodotto ben 45 spettacoli diversi non affi-dandosi solo al repertorio e alle comodità del mestiere, macercando e scovando testi moderni che rispecchiano i mu-tamenti della nostra società venendo incontro al tempostesso ai gusti di un pubblico sempre più smaliziato ed esi-gente.Ma veniamo al programma dei prossimi giorni, che hacome filo conduttore un tema che ben riassume gli umoridel mondo attuale, la diversità. Si comincia domenica 21settembre, al Teatro di Villa Torlonia, con “Feroce come ilcuore” di Denise Bonal con la regia di Veronica Cruciani.Giovedì 25 settembre, al Teatro Biblioteca Quarticciolo, vain scena “Alla mia etá mi nascondo ancora per fumare” diRayhana, per la regia di Serena Sinigaglia. Venerdì 26 set-tembre, ancora al Teatro Biblioteca Quarticciolo, ecco “Lacena delle belve” di Vahé Katcha. L’adattamento dramma-turgico e regia sono di Julien Sibre, la versione italiana è diVincenzo Cerami, aiuto regia è Vittorio Borsari.Sabato 27 settembre, ancora al Teatro Biblioteca Quartic-

ciolo, “Sedici feriti” di Eliam Kraiem con la regia di FabianaIacozzilli. Domenica 28 settembre, al Teatro di Villa Tor-lonia e in replica lunedì 29 settembre alle 15 nel Teatro delCarcere di Rebibbia (ingresso gratuito con prenotazioneobbligatoria entro il 19 settembre inviando i propri dati [email protected]), va in scena “Eneide” di OlivierKemeid con la regia di Emanuela Giordano e con FabioCocifoglia, Laura Marinoni e Andrea Renzi. Le musichedal vivo dello spettacolo sono eseguite da Antonio Di Pofi.“In cerca d’autore” propone, inoltre, dal 16 al 28 settembrenel Giardino d'Inverno del Teatro di Villa Torlonia la mo-stra fotografica “Giovinezza negata: storie di giovani mi-granti in Grecia” del fotoreporter romano AlessandroPenso.

M.P.M.In cerca d’autore

Dal 21 al 29 settembre 2014, h 21Teatro di Villa Torlonia, via Spallanzani 1/A, RomaTeatro Biblioteca Quarticciolo, via Ostuni 8, Roma

Teatro del Carcere di Rebibbia, via Raffaele Maietti 70, Roma

Biglietto € 5Info: 06 77077784

Primi assaggi di stagione nei teatri di Roma,dopo la lunga pausa estiva. Il Brancacciodi via Merulana propone, come primo ap-

puntamento con il suo nuovo cartellone, unamessa in scena davvero inconsueta, in bilico traprovocazione e “trovata”. “Dignità autonome diprostituzione” è il titolo scelto per questo spetta-colo ideato da Luciano Melchionna dal format diBetta Cianchini e dello stesso Luciano Melchionna.Dal 18 settembre all’8 ottobre i clienti/spettatoriritirano all’ingresso, insieme al biglietto, alcunebanconote che rappresentano la locale moneta diquesta casa chiusa dell’arte, che consentono lorodi “consumare” le prestazioni della serata.A loro volta, gli artisti/prostituti, in vestaglia ogiacca da camera, accolgono o si lasciano ade-scare dai clienti offrendo prestazioni da concordaredirettamente: pillole di piacere teatrale della du-rata di un quarto d’ora al massimo, somministratesotto forma di monologhi classici o contemporaneinegli spazi più disparati come camerini, uffici, toi-lettes del teatro. Le performances avvengono incontemporanea tra loro e vengono replicate ognivolta che un cliente le desideri. Gradita la manciaa fine prestazione, se questa è stata particolar-mente soddisfacente. Provocazione o genio? Aiclienti/spettatori la sentenza.Le pillole di piacere teatrale saranno somministrateal Teatro Brancaccio, in via Merulana 244, il 18,19, 27, 28 e 30 settembre e quindi l’1, 2, 3, 4, 5, 7e 8 ottobre a partire dalle 21. Il prezzo del bigliettoè di € 27,50. Per informazioni è possibile contat-tare il numero 06 80687231 o consultare il sitowww.teatrobrancaccio.it.

Ci sono quattro ottimi mo-tivi per trascorrere un po’di tempo nel centrocommerciale Porta diRoma, anche se non

siete maniaci compulsivi dello shoppingo se il vostro portafogli, come quello dimolti altri italiani, ha conosciuto tempie contenuti migliori. I quattro motivi inquestione hanno i nomi di Luca Car-boni, Paola Turci, Stadio e Marta SuiTubi. Vale a dire quattro nomi della mu-sica rigorosamente made in Italy che,proprio nel centro commerciale alla Bu-falotta, saranno protagonisti di altret-tanti concerti tutti ad ingresso gratuitoil 19, il 20, il 26 e il 27 settembre con ini-zio alle 21,30. Il settembre live di Porta di Roma si aprevenerdì 19 settembre con Luca Carboni,cantautore bolognese che, pur avendosuperato la boa dei cinquant’anni, nullaha da invidiare quanto a vitalità, entu-siasmo e creatività, ad artisti più giovani.La prova è il suo “Fisico e Politico Tour”che, dal 30 gennaio scorso, ha fattotappa in molti teatri italiani sempre ri-scuotendo grande successo fino ad ani-mare l’estate di molte località italiane.Cuore del tour, l’album uscito nell’au-tunno precedente, con il quale Carboniha voluto festeggiare trent’anni di car-riera, ripercorrendo tre decenni di suc-

cessi e regalando al suo pubblico tre ine-diti. Tra i brani più famosi - ma di sicurol’elenco risulterà difettoso - “Ci vuole infisico bestiale”, “Mare mare”, “Silvia losai”, “Farfallina”, “La mia città”, e così viadi successo in successo.Assai poco incline ad una musica banal-mente commerciale, Paola Turci si è im-posta all’attenzione prima della critica epoi del pubblico rimanendo sempre sestessa: colta, raffinata, amante della ri-cerca e della sperimentazione. Caratte-ristiche che il pubblico ritroverà nel livein programma a Porta di Roma sabato20 settembre, tappa del suo “SpecialTour 2014” con il quale la cantautriceromana, sola con la sua chitarra o ac-compagnata da un trio di musicisti, hapercorso in un lungo e in largo lo stivale,

ripercorrendo la sto-ria di una vita attra-verso le sue canzoni.D’altra parte la di-mensione dal vivo èsempre stata per leinaturale, fin dai tempidell’album d’esordio“Ragazza sola ragazzablu”, subito apprez-zato dalla critica.Negli anni sono moltigli album che portanola firma di PaolaTurci, da “Volo così”a “Oltre le nuvole”, da

“Attraversami il cuore” a “Le storie deglialtri”. Ascoltarla è sempre un piacere.Il 26 settembre, ancora un venerdì, aPorta di Roma sono invece di scena gliStadio. Imbarazzante tentare una loropresentazione che non sia banale. Gae-tano Curreri, Andrea Fornili, RobertoDrovandi e Giovanni Pezzoli sono gliesponenti di un pop-rock d’autore chein Italia probabilmente non ha eguali.Trent’anni di musica e ancora le lorocanzoni riescono a trasmettere emo-zioni e voglia di ascoltarle. Un concertoraccomandato a chi da sempre ama gliStadio e a chi trent’anni fa, quando Cur-reri & Co muovevano i primi passi nelpanorana musicale italiano, non era an-cora nato. Ed eccoci all’ultimo appuntamento con

il settembre live di Porta di Roma, sa-bato 27 settembre, con il concerto diMarta Sui Tubi, al secolo Giovanni Gu-lino e Carmelo Pipitone, siciliani diMarsala, ai quali si sono successiva-mente aggiunti Ivan Paolini e Paolo Pi-schedda. Dal 2002 ad oggi il duo poitrasformatosi in gruppo ha inciso nume-rosi album e collezionato collaborazionieccellenti con Franco Battiato, PaoloBenvegnù, Bobby Solo, Moltheni, Ma-lika Ayane, Lucio Dalla. “Salva Gente”,uscito nel maggio 2014, è l’album che fe-steggia il decennale di MST, con nuoveversioni di brani noti, inediti, duetti. Laloro ricetta artistica è ben rodata, il lororock è tale da suscitare sempre un sor-riso, ma senza mai cadere in pericolosederive scimmiottesche o istrioniche. In-somma, una realtà felice della musicaitaliana, che forse non ha ancora la visi-bilità che merita.

SETTEMBRE LIVE 2014GALLERIA COMMERCIALE

PORTA DI ROMAVia Alberto Lionello 201, Roma

LUCA CARBONI 19 settembre 2014, h 21,30

PAOLA TURCI 20 settembre 2014, h 21,30

STADIO26 settembre 2014, h 21, 30

MARTA SUI TUBI27 settembre 2014, h 21,30

Ingresso gratuito

Al Brancaccio“Dignità

autonomedi prostituzione”

CARBONI, STADIO, TURCI, MARTA SUI TUBI DAL 19 AL 27 SETTEMBRESCELTI PER VOI

Roba grossa a Porta di Roma

“In cerca d'autore”, nomi nuovi e testi ineditiRASSEGNA TEATRALE IN TRE LOCATION DIVERSE DAL 21 AL 29 SETTEMBRE PROVOCAZIONI

Gli Stadio si esibiranno il 26 settembre

Una scena di "Alla mia età mi nascondo ancora per fumare"

VILLA BORGHESEGran finale con ProiettiSi conclude con le tre seratedello Shakespeare Fest la sta-gione del Silvano Toti GlobeTheatre a Villa Borghese. Il 19,20 e 21 settembre – a partiredalle 20,45 – Gigi Proietti pre-senterà la rassegna di corti, tea-tro e musica ideata per celebrarei 450 anni dalla nascita di Sha-kespeare. Inoltre a grande richie-sta – il 25, 26 e 27 settembre eil 2, 3 e 4 ottobre alle 20,45 – sireplica a granbde richiesta lacommedia “Molto rumore pernulla”. Dal 19 settembre al 4 ottobre Largo Aqua Felix, Villa Borghese, Info biglietti: 060608

ALEXANDERPLATZDanilo Rea al pianoforte

Giovedì 18 settembre riaprel’Alexanderplatz, storico locale

jazz di Roma. Per la serata inau-gurale il locale di via Ostia ospitaDanilo Rea al pianoforte. Venerdì

19 è il turno di Stefano Di Batti-sta con il suo particolarissimoomaggio al mondo femminile.

Dal 18 settembre 2014Via Ostia 9, Roma

Info: 0639721867

CASA DEL JAZZLa musica per Kenny WheelerLa musica di nuovo protagonistaalla Casa del Jazz. Il 28 settem-bre infatti la struttura di via delleMura Ardeatine ospiterà un con-certo a favore di Kenny Wheeler,importante trombettista e com-positore anglo-canadese, malatoe in difficoltà economiche. Al-l’eventi parteciperanno i piùgrandi jazzisti italiani.Domenica 28 settembre, h 18Viale di Porta Ardeatina 55, Biglietto € 10Info: 06 704731

TEATRO SISTINATorna Jesus Christ SuperstarDal 19 al 28 settembre torna in

scena al Teatro Sistina “JesusChrist Superstar”, il musical più

famoso di tutti i tempi, dopo l’ot-timo successo ottenuto la scorsa

primavera. Diretto da MassimoRomeo Piparo tornerà in scena

Ted Neeley, il Gesù originale delfilm, affiancato da Yvonne Elli-

man, indimenticabile Maddalenanello stesso film, e da Barry Den-

nen, che interpretò Pilato.Dal 19 al 28 settembre

Via Sistina 129Info orari e biglietti:

06 4200711

IN PRIMA FILA

di Maria Pia Miscio

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