IL CORRIERE DI ROMA - GIOVEDI' 4 DICEMBRE 2014

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CAPITALE FUORI CONTROLLO Fondato nel 1948 da Giuseppe Gesualdi Direttore responsabile Filippo Gesualdi Direttore Giovanni Tagliapietra numero 35 anno LXVII GIOVEDÌ 4 DICEMBRE 2014 L’INCHIESTA Sulla Capitale un cielo carico di rabbia a pagina 4 CONFESERCENTI Il presidente Giammaria: «Il Campidoglio ci porti rispetto e ci ascolti» a pagina 7 All’interno l’inserto di Sanità del Lazio Lazio Lazio la del anità S S NUMERO 35 ANNOLXVII GIOVEDÌ 4 DICEMBRE2014 IL CASO Specializzandi, il ricorso al Tar ai primi di gennaio o si resta fuori a pagina 12 a pagina 14 Il garante per l’infanzia non c’è più. E tutte le emergenze-minori in atto? Strani giochi all'Ares 118 IL FATTO I n Piazza Montecitorio, davanti alla Ca- mera dei Deputati, hanno manifestato contro il decreto legislativo 178/2012 che dispone la riorganizzazione dell’As- sociazione Italiana della Croce Rossa. Con questa legge l’Ente pubblico CRI diven- terà ed assumerà la denominazione di Ente strumentale della CRI. I militari della Croce Rossa Italiana, la cui bandiera è stata insignita di medaglie d’argento e d’oro, sia al valor mili- tare, sia al valor civile., sono, a tutti gli effetti, personale in servizio effettivo: portano le stel- lette a cinque punte ricoprendo, così, lo stato giuridico militare. Il personale che si trova at- tualmente in servizio e che appartiene ai centri di mobilitazione territoriali e dell’ispettorato nazionale del corpo ha alla sua guida un gene- rale che verrebbe cancellato da questo decreto. La smilitarizzazione del contingente del per- sonale militare comporterà inevitabilmente ri- percussioni sull’operato del corpo militare della CRI, che sarà privato dei quadri indi- spensabili all’addestramento militare e alla preparazione del personale da impegnare sia in tempo di pace che in tempo di guerra. Biso- gna ricordare che la Croce Rossa Internazio- nale che è nata ed ha sede a Ginevra in Svizzera ha sempre elogiato la Cri per il comporta- mento e l’attività che in tempo di pace, così come in tempo di guerra, ha sempre svolto il corpo militare. Nella Convenzione di Ginevra del lontano 12 agosto 1949 il personale mili- tare della Cri viene omologato al personale sa- nitario militare delle forze armate e sottoposto alle leggi ed ai regolamenti militari. Il corpo in questi ultimi anni ha partecipato attivamente a numerose missioni di pace nel mondo, sia sotto le insegne dell’Onu che della Nato dimo- strando sempre altissima professionalità. Sono 160 anni, festeggiati proprio qualche setti- mana fa. Perdere queste professionalità sarà un danno per l’intero Servizio Sanitario Nazio- nale che fa riferimento anche per la mobilita- zione in caso di emergenza a questi uomini e donne che prima di tutto hanno sul loro bavero le stellette militari. La domanda che ci po- niamo e che ripetutamente ci si è posta nelle commissioni parlamentari di Camera e Senato durante il Governo Monti, (responsabile di questo decreto), è: che fine faranno i mezzi ed i beni che appartengono alla comunità italiana con la cancellazione del corpo militare? Ricor- diamo come in Senato, nella passata legislatura - la XVIa - fu aperta un’indagine conoscitiva sul funzionamento della Cri. Questa indagine pro- lungata in decine di sedute di commissione ha portato complessivamente ad una difesa tra- sversale del ruolo del corpo militare dell’orga- nizzazione. Audizioni dei vari organismi di controllo oltre a quella del commissario stesso della croce rossa hanno dimostrato ampia- mente la delicatezza dell’argomento. Tanti e tanti sono stati gli interventi, ricordiamo quello del Presidente della commissione sanità Antonio Tomassini, quelli dei vicepresidenti Daniele Busone e Domenico Gramazio oltre a quelli di Antonio Fosson, Ignazio Marino, Mi- chele Saccomanno, Maria Rizzotti, Lionello Cosentino, di Giuseppe Astore, Luigi D’Am- brosio, Fabio Rizzi come anche quelli di Do- natella Poretti come quelli di tanti altri anche non componenti di commissione che hanno voluto partecipare al dibattito. Anche da que- ste colonne viene un invito alla riflessione. I problemi della Croce Rossa esistono e sono di diversa natura, la componente militare del Corpo è tutt’altra cosa, è un’istituzione che non può essere cancellata da un decreto dema- gogico. Il Corvo Perché vogliono azzerare il corpo militare della CRI a pagina 13 a pagina 13 Nella foto la piazzola dell'elisoccorso del S.Camillo. La piazzola, appena ristrutturata, cede sotto il peso dell'elicottero, come si vede chiaramente dall'avallamento creatosi sotto la ruota del mezzo Strani giochi all'Ares 118 Il CORRIERE DI ROMA L a bocciatura delle Ragioneria generale dello Stato della Giunta capitolina di Ignazio Marino fa a cazzotti con il nuovo corso del Pd: la politica autoreferenziale, quella uscita dalla due giorni (28 e 29 novembre) di riflessione sullo status quo dell’amministrazione di centro sinistra . Si pensava po- tesse uscire fuori una degna “resa dei conti” per la gestione fallimen- tare della città e invece il Pd ro- mano ha preferito lo schema della maggioranza bulgara. I maggio- renti locali del partito democra- tico, alla fine della giornata, hanno “benedetto” il sindaco Ma- rino, come uno di loro, uno del gruppo. E chissenefrega se anche i giornali più autorevoli della si- nistra italiana (il settimanale L’Espresso e il quotidiano La Re- pubblica) hanno gridato in questi giorni a grandi titoli l’incapacità della giunta Marino di risolvere i problemi della Città Eterna. I go- vernanti, i politici, per ontogenesi, così riferisce la scienza, mentono, devono dire più bugie possibili e impossibili per mantenersi il con- senso dell’elettorato. La diffe- renza è che oggi, rispetto a trenta anni fa, alla propaganda di una certa politica pseudo buonista, la maggior parte della gente non crede più. Marino, purtroppo, non è onesto intellettualmente, perché invece di prendere atto della realtà che lo inchioda alle sue responsabilità, continua a in- colpare per i mali della Capitale quel centro destra che lo ha prece- duto, ormai più di un anno e mezzo fa. L’amministrazione gui- data da Ignazio Marino, per ri- solvere le difficoltà finanziarie del bilancio del comune di Roma, ha chiesto solo soldi al governo cen- trale, come se fosse un bancomat, una cassa continua. La relazione del ministero del Tesoro accusa infatti il sindaco di aver fatto ben poco «per attivare entrate pro- prie», anzi questo comporta- mento (da ascriversi alla questione morale), la richiesta dei sussidi ai contribuenti di tutta Italia, senza condizioni, ha pro- dotto l’idea che il salvataggio da parte dello Stato sarebbe tuttavia arrivato. Così lo Stato ha inviato miliardi di euro, in questi ultimi anni, senza che questi interventi finanziari andassero ad invertire la rotta. Ricordiamo al sindaco Marino che i suoi primi atti e della giunta sono stati quelli di assumere in Comune da subito e senza concorso oltre un centinaio di persone amiche e i volontari della campagna elettorale per un costo calcolato in bilancio di circa 30 milioni di euro. Un buon sin- daco, di destra o di sinistra, deve pensare prima ai suoi cittadini, li- berandoli dal degrado delle peri- ferie, del traffico, della sporcizia, dell’abusivismo. Un buon sindaco deve restituire la sicurezza ai pro- pri cittadini prima di tartassarli, deve restituire i servizi sociali e rendere efficienti i mezzi pubblici. Non sta andando così. Fin qui, però, si tratterebbe di politiche sbagliate o inefficaci. Ma quando le accuse del ministero del Tesoro nei confronti della giunta Marino riguardano «la violazione delle disposizioni», il non rispetto della legge, per il caso “Multiser- vizi” allora si passa su un piano diverso. Questa impresa continua a ricevere dal Campidoglio l’ap- palto di gestione delle scuole co- munali non solo senza averne titolo ma creando «un enorme incremento» del costo del servi- zio lievitato fino a 52 milioni di euro. Ecco spiegato anche l’au- mento della retta degli asili nido. Questa è la trasparenza del sin- daco Ignazio Marino. di Stefania Pascucci

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CAPITALE FUORI CONTROLLO

Fondato nel 1948 da Giuseppe Gesualdi Direttore responsabile Filippo Gesualdi Direttore Giovanni Tagliapietra numero 35 anno LXVII GIOVEDÌ 4 DICEMBRE 2014

L’INCHIESTASulla Capitaleun cielocaricodi rabbia

a pagina 4

CONFESERCENTIIl presidente Giammaria: «Il Campidoglioci porti rispettoe ci ascolti»

a pagina 7

All’internol’insertodi Sanitàdel Lazio

LazioLaziola delanitàSS

NUMERO 35 ANNO LXVII GIOVEDÌ 4 DICEMBRE 2014

IL CASOSpecializzandi, il ricorso

al Tar ai primi di gennaio

o si resta fuoria pagina 12

a pagina 14

Il garante per l’infanzia

non c’è più. E tutte

le emergenze-minori in atto?

Strani giochi all'Ares 118

IL FATTO

In Piazza Montecitorio, davanti alla Ca-

mera dei Deputati, hanno manifestato

contro il decreto legislativo 178/2012

che dispone la riorganizzazione dell’As-

sociazione Italiana della Croce Rossa.

Con questa legge l’Ente pubblico CRI diven-

terà ed assumerà la denominazione di Ente

strumentale della CRI. I militari della Croce

Rossa Italiana, la cui bandiera è stata insignita

di medaglie d’argento e d’oro, sia al valor mili-

tare, sia al valor civile., sono, a tutti gli effetti,

personale in servizio effettivo: portano le stel-

lette a cinque punte ricoprendo, così, lo stato

giuridico militare. Il personale che si trova at-

tualmente in servizio e che appartiene ai centri

di mobilitazione territoriali e dell’ispettorato

nazionale del corpo ha alla sua guida un gene-

rale che verrebbe cancellato da questo decreto.

La smilitarizzazione del contingente del per-

sonale militare comporterà inevitabilmente ri-

percussioni sull’operato del corpo militare

della CRI, che sarà privato dei quadri indi-

spensabili all’addestramento militare e alla

preparazione del personale da impegnare sia

in tempo di pace che in tempo di guerra. Biso-

gna ricordare che la Croce Rossa Internazio-

nale che è nata ed ha sede a Ginevra in Svizzera

ha sempre elogiato la Cri per il comporta-

mento e l’attività che in tempo di pace, così

come in tempo di guerra, ha sempre svolto il

corpo militare. Nella Convenzione di Ginevra

del lontano 12 agosto 1949 il personale mili-

tare della Cri viene omologato al personale sa-

nitario militare delle forze armate e sottoposto

alle leggi ed ai regolamenti militari. Il corpo in

questi ultimi anni ha partecipato attivamente

a numerose missioni di pace nel mondo, sia

sotto le insegne dell’Onu che della Nato dimo-

strando sempre altissima professionalità. Sono

160 anni, festeggiati proprio qualche setti-

mana fa. Perdere queste professionalità sarà un

danno per l’intero Servizio Sanitario Nazio-

nale che fa riferimento anche per la mobilita-

zione in caso di emergenza a questi uomini e

donne che prima di tutto hanno sul loro bavero

le stellette militari. La domanda che ci po-

niamo e che ripetutamente ci si è posta nelle

commissioni parlamentari di Camera e Senato

durante il Governo Monti, (responsabile di

questo decreto), è: che fine faranno i mezzi ed

i beni che appartengono alla comunità italiana

con la cancellazione del corpo militare? Ricor-

diamo come in Senato, nella passata legislatura

- la XVIa - fu aperta un’indagine conoscitiva sul

funzionamento della Cri. Questa indagine pro-

lungata in decine di sedute di commissione ha

portato complessivamente ad una difesa tra-

sversale del ruolo del corpo militare dell’orga-

nizzazione. Audizioni dei vari organismi di

controllo oltre a quella del commissario stesso

della croce rossa hanno dimostrato ampia-

mente la delicatezza dell’argomento. Tanti e

tanti sono stati gli interventi, ricordiamo

quello del Presidente della commissione sanità

Antonio Tomassini, quelli dei vicepresidenti

Daniele Busone e Domenico Gramazio oltre a

quelli di Antonio Fosson, Ignazio Marino, Mi-

chele Saccomanno, Maria Rizzotti, Lionello

Cosentino, di Giuseppe Astore, Luigi D’Am-

brosio, Fabio Rizzi come anche quelli di Do-

natella Poretti come quelli di tanti altri anche

non componenti di commissione che hanno

voluto partecipare al dibattito. Anche da que-

ste colonne viene un invito alla riflessione. I

problemi della Croce Rossa esistono e sono di

diversa natura, la componente militare del

Corpo è tutt’altra cosa, è un’istituzione che

non può essere cancellata da un decreto dema-

gogico.Il Corvo

Perché vogliono azzerare il corpo militare della CRIa pagina 13a pagina 13

Nella foto la piazzola dell'elisoccorso del S.Camillo. La piazzola, appena ristrutturata, cede sotto

il peso dell'elicottero, come si vede chiaramente dall'avallamento creatosi sotto la ruota del mezzo

Strani giochi all'Ares 118

Il CORRIERE DIROMA

L a bocciatura delleRagioneria generaledello Stato dellaGiunta capitolina diIgnazio Marino fa a

cazzotti con il nuovo corso delPd: la politica autoreferenziale,quella uscita dalla due giorni (28e 29 novembre) di riflessione sullostatus quo dell’amministrazionedi centro sinistra . Si pensava po-tesse uscire fuori una degna “resadei conti” per la gestione fallimen-tare della città e invece il Pd ro-mano ha preferito lo schema dellamaggioranza bulgara. I maggio-renti locali del partito democra-tico, alla fine della giornata,hanno “benedetto” il sindaco Ma-rino, come uno di loro, uno delgruppo. E chissenefrega se anchei giornali più autorevoli della si-nistra italiana (il settimanaleL’Espresso e il quotidiano La Re-pubblica) hanno gridato in questigiorni a grandi titoli l’incapacitàdella giunta Marino di risolvere iproblemi della Città Eterna. I go-vernanti, i politici, per ontogenesi,così riferisce la scienza, mentono,devono dire più bugie possibili eimpossibili per mantenersi il con-senso dell’elettorato. La diffe-renza è che oggi, rispetto a trentaanni fa, alla propaganda di unacerta politica pseudo buonista, lamaggior parte della gente noncrede più. Marino, purtroppo,non è onesto intellettualmente,perché invece di prendere attodella realtà che lo inchioda allesue responsabilità, continua a in-colpare per i mali della Capitalequel centro destra che lo ha prece-

duto, ormai più di un anno emezzo fa. L’amministrazione gui-data da Ignazio Marino, per ri-solvere le difficoltà finanziarie delbilancio del comune di Roma, hachiesto solo soldi al governo cen-trale, come se fosse un bancomat,una cassa continua. La relazionedel ministero del Tesoro accusainfatti il sindaco di aver fatto benpoco «per attivare entrate pro-prie», anzi questo comporta-mento (da ascriversi allaquestione morale), la richiesta deisussidi ai contribuenti di tutta

Italia, senza condizioni, ha pro-dotto l’idea che il salvataggio daparte dello Stato sarebbe tuttaviaarrivato. Così lo Stato ha inviatomiliardi di euro, in questi ultimianni, senza che questi interventifinanziari andassero ad invertirela rotta. Ricordiamo al sindacoMarino che i suoi primi atti edella giunta sono stati quelli diassumere in Comune da subito esenza concorso oltre un centinaiodi persone amiche e i volontaridella campagna elettorale per uncosto calcolato in bilancio di circa

30 milioni di euro. Un buon sin-daco, di destra o di sinistra, devepensare prima ai suoi cittadini, li-berandoli dal degrado delle peri-ferie, del traffico, della sporcizia,dell’abusivismo. Un buon sindacodeve restituire la sicurezza ai pro-pri cittadini prima di tartassarli,deve restituire i servizi sociali erendere efficienti i mezzi pubblici.Non sta andando così. Fin qui,però, si tratterebbe di politichesbagliate o inefficaci. Ma quandole accuse del ministero del Tesoronei confronti della giunta Marino

riguardano «la violazione delledisposizioni», il non rispettodella legge, per il caso “Multiser-vizi” allora si passa su un pianodiverso. Questa impresa continuaa ricevere dal Campidoglio l’ap-palto di gestione delle scuole co-munali non solo senza avernetitolo ma creando «un enormeincremento» del costo del servi-zio lievitato fino a 52 milioni dieuro. Ecco spiegato anche l’au-mento della retta degli asili nido.Questa è la trasparenza del sin-daco Ignazio Marino.

di Stefania Pascucci

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SERVE UN MIRACOLO PER SALVARE LA CAPITALESCENARI

Sarà un Natale mestoe di parsimoniaquello che si affac-cia. I romani hannopochi quattrini in

tasca e ancor meno voglia di fe-steggiare. Al quinto anno diquesta crisi economica chenon finisce mai, c'è solo da fardi conto, risparmiare e sperareche passi la nuttata...Però i segnali sono tutt'altroche rassicuranti. In Campido-glio è tutto un tira e molla trale gaffe di Ignazio Marino e gliinteressi di bottega del Pd,forse sarebbero più gli interessidel Bottegone. Marino ormai èpreda delle correnti romane.Con la complicazione che nonsi capiscono i segnali contra-stanti che arrivano a correntealternata da Palazzo Chigi e da via del Na-zareno. Un giorno ci si sveglia e sembrache in primavera si andrà a votare per Par-lamento e pure per il comune. Il giornodopo riprendono le trattative per rosic-chiare qualche poltroncina o qualche stra-puntino. E si tira a campare.I romani che non siedono in Aula Giuliocesare, purtroppo per loro, non possonoadagiarsi sugli scanni senatori. SI barca-meno e mettono insieme il pranzo con lacena.Roma galleggia su una palude di debitiche il capo della gestione commissariale,Massimo Verazzani, sintetizza con unamanciata di numeri. a fine 2008 la Capi-tale aveva un debito/passivo di 22 mi-liardi. In 4 anni ne sono stati pagati 8 dimiliardi. E ad ottobre 2014 il residuo deidebiti è di 14,3 miliardi. L'addizionaleIrpef comunale che i Romani pagano(0,4%) vale 200 milioni di gettito "pe-renni", vale a dire che continueremo a pa-gare vita natural durante.Il problema, forse, è che nessuno ha chie-sto mai scusa dei debiti lasciati sulla testadei cittadini. Di servizi eccezionali non neabbiamo fruito, le strade sono un cola-brodo e la macchina capitolina fa acqua datutte le parti. La città è in uno stato di ab-bandono da terzo mondo. Non scoppiaun'epidemia solo perché ogni tanto vienegiù una bomba d'acqua.La gente è stufa, quasi intimorita da questacittà divenuta esosa e invivibile. Guardarele facce per la strada per credere. I locali -pure le poche volte che sono pieni (ve-nerdì e sabato forse), per il resto della set-timana appaiono tristi pure loro. Ilproblema è che una città agganciata ai mi-nisteri e al commercio/turismo, se c'è lacrisi economica inizia a morire. Si dissolve.Avete visto quanto ci hanno messo per ri-parare la panoramica che da Monte Marioporta a Prati? Sette mesi (7!), per metterein sicurezza una collinetta che in altri Paesineppure la guardano. Poi al primo acquaz-zone è stata una cascata di ciottoli e perfortuna che le reti di contenimento hannotenuto. Altrimenti la corsia singola in di-scesa sarebbe stata richiusa e magari ria-perta per le olimpiadi del 2024.Sommessamente sarebbe da consigliare aMarino, Renzi e Coni che la Grecia ha in-trapreso il precipizio finanziario propriodopo le olimpiadi. Ma quest'obiezioneviene derubricata a pessimismo dai pro-feti dell'ottimismo che guidano il Paese.C'è da domandarsi se Roma possa offrireuno spettacolo degno delle Olimpiadi tra

vorrà pure dire qualcosa. Se neè accorto anche un anziano ar-gentino che la città vive nellamiseria. Le organizzazioni cari-tative organizzano raccolte ditutti i tipi con cadenza preoccu-pante. Parrocchie e centri di as-sistenza laici non sanno più ache santo rivolgersi se non allaProvvidenza (declinata anchenel lessico laico).Roma è più buona dei politiciche l'amministrano. Peccatoche non ci capiti mai un BuonSamaritano che voglia pren-dersi la condanna di gestirlaquesta cittàE allora come se ne esce? Ser-virebbe un miracolo. Oppureun ammissione di impotenza euna richiesta di aiuto ai ro-mani. Magari accompagnata da

una bella lettera di scuse per le inconclu-denze del passato. Nei piccoli Paesi cisono le liste civiche. Persone con idee po-litiche differenti che si mettono insiemeper il bene comune. A Roma è impossi-bile. Troppi interessi per un palco media-tico così ambito e importante.E allora lasciamo gestire al Prefetto lacittà. Evitiamo la farsa delle elezioni echiediamo al governo centrale di farsi ca-rico degli oneri della Capitale. E nonun'elemosina da pochi milioni. Altrimentinon resta che andarsene. Sì, ma dove?

10 anni. La suggestione è forte, ma anchei costi. I disagi e i cantieri infiniti (mon-diali di nuoto, Giubileo del 2000, ecc)avrebbero dovuto insegnarci qualcosa. Latravagliata gestazione dell'Expo milanesepure. Neppure una cittadina che è 5 voltepiù piccola di Roma riesce ad organizzareun evento pur avendo fondi e libertà giu-ridiche da dittatura. Figuriamoci la Capi-tale che a stento riesce a spazzare lestrade, mantenere il selciato in sesto e ga-rantire un trasporto pubblico (tagliato re-centemente) da Terzo Mondo.

I dipendenti di Marino (i 40mila impie-gati del Campidoglio), sono ormai esa-sperati. La vertenza sul taglio del Salarioaccessorio continua senza soluzioni dicontinuità da giugno. Incontri, riunioni,vertici (più o meno posticipati), nonhanno partorito neppure una soluzione.I Romani che amano la propria città ve-dono un pullulare di abusivi, barboni,mendicanti e perdigiorno che aumentaora per ora. Se anche papa Francesco spe-disce tutte le notti l'Elemosiniere a fare ilBuon Samaritano intorno a San Pietro

La palude dei debitiE l’incubo Olimpiadi

La grande trovata, per la città che deve ancora far fronte a 14,3 miliardi di debiti pregressi, è di lanciare una candidatura per i Giochi del 2024.

Vista la gestione dell'ordinaria amministrazione sarebbe meglio declinareanche solo l'idea di proporsi. Roma è una città sfatta alle prese con il calo

dei redditi disponibili, la picchiata delle occupazione e l'aumento record diqualsiasi tipo di balzello. Unica soluzione? Una lista civica, che la politicanazionale non permetterà mai. Troppo importante come palco mediatico

di Leonardo Giocoli

CHI SALEdall’alto Gianni Battistoni, Walter Giammariae Silvia Scozzese

CHI SCENDEdal basso Fabrizio Panecaldo,Lorenzo Guerrinie Sabrina Alfonsi

ORSINO

P della

Assieme a Marinoandrebbero cambiatii vertici del Pd romano

il

Borsino difficile, contutto quello che è ac-caduto in settimana.

Tanto rumore per nulla, di-rebbe Shakespeare, ma lecrepe all'edificio del Pd ro-mano fanno pensare atempi veramente cupi. Inu-tile dare un voto a Marino,lui è stupefacente nella suacapacità di galleggiare susituazioni che stronchereb-

bero chiunque. Ma chi gli sta attorno non merita al-trettanta simpatia. Non l'inviato di Renzi, LorenzoGuerrini, incapace di trovare una soluzione accetta-bile alla crisi (e si scopre che ha parte importante inuna fondazione che ha a che fare con le situazioni arischio nelle periferie romane..) non l'eterno LionelloCosentino, letteralmente impietrito, non gli altrimaggiorenti del partito. Possiamo fare conto su Fa-brizio Panecaldo, sempre in mezzo e oggi capo deiconsiglieri Pd? Certo che no, vale più come battutaroche altro. Per non parlare del segretario regionaleMelilli, capace solo di cacciarsi nei guai E il cerchiomagico del sindaco?Evaporato come neve al sole di

fronte alle difficoltà. Se ne sta per conto suo SilviaScozzese, lei deve pensare ai conti, non ha tempoper la politica di bottega. Dall'altra parte l'opposi-zione sta perdendo la sua occasione. Passi per i gril-lini che hanno altri problemi, ma Alfio Marchini si èseduto di nuovo? Gianni Alemanno, Sveva Belviso,Forza Italia? Acqua fresca, nessuno parte all'attacco.Ci provano le forze produttiva della capitale, GianniBattistoni, il leader dei commercianti del Centro Sto-rico snobba il sindaco, Walter Giammaria, leader diConfesercenti spara sul muro di gomma del Comunee minaccia un contrattacco pesante. I sindacati ca-pitolini si accontentano di uno slittamento dei loroproblemi, i vigli scaricano il loro capo Raffaele Cle-mente e minacciano di essere ancora meno presentidi quel che sono. In Regione è quasi sempre vacanza,se non ci fosse l'opposizione dei Cinque Stelle, diLuca Gramazio, Antonello Aurigemma, FabrizioSantori, ci si dimenticherebbe della esistenza dellaPisana. I mini sindaci stringono i denti, senza soldi esenza copertura politica, solo Sabrina Alfonsi (Cen-tro storico) finge di non vedere il disastro che c'è at-torno a lei (decoro e abusivismo), va a braccetto conl'assessore Marta Leonori, assolutamente incapacedi strategie di contrasto.

PRIMO PIANOIlCORRIEREDIROMAgiovedì 4 dicembre 2014 pagina 2

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PRIMO PIANO IlCORRIEREDIROMAgiovedì 4 dicembre 2014 pagina 3

COSA C'È, PURTROPPO, DIETRO L'ANGOLO

A lla lunga i nodi ven-gono sempre al pet-tine e non c’è (quasi)eccezione che valga.Anche se il perso-

naggio in questione si chiama Igna-zio Marino ed è il sindaco di RomaCapitale. Sulla graticola per la vi-cenda farsesca della ormai miticaPanda rossa, ennesimo inciampo daquando è alla guida del Campido-glio, sembrava che il Marziano aRoma dovesse cedere la settimanascorsa al diktat del Partito Democra-tico e procedere ad un rimpastodella Giunta. Così non è stato: daPiazza del Nazareno gli è stata con-cessa una proroga. Non perché il Pdrenziano abbia cambiato idea maperchè il principale candidato a en-trare in Giunta, l’attuale presidentedell’Aula Giulio Cesare Mirko Co-ratti, aprirebbero la porta del consi-glio ad una prima dei non eletti,Liliana Manocchio , che è stata unastretta collaboratrice di quel MarcoDi Stefano, ex assessore del Pd eoggi deputato, accusato di corru-zione per somme milionarie finite inbanche estere. Un “problema” chepare sia stato scoperto soltanto ve-nerdì scorso, e che in attesa di tro-vare una soluzione ha consigliato atutti di prendere qualche giorno inpiù di riflessione. Ma non c’è dubbioche Marino, per dirla con il titolooriginale di un film celebre, tradottoin Italia con “Condannato a morte”,è un “man dead walking”, espres-sione usata per indicare il condan-nato a morte che si avvia verso illuogo dell’esecuzione. Interlocutore del Sindaco-ciclista,nelle ore concitate in cui, tra giovedìe sabato scorsi, si attendeva l’annun-cio dei cambiamenti in giunta – conl’uscita dell’ assessore alle politichesociali Rita Cutini – è stato il vice diMatteo Renzi a capo della segretariodel Pd, Lorenzo Guerini. Un diri-gente di peso che, a quanto si è ap-preso, ha convinto Marino ad un“cambio di passo” che sia perentorioe visibile; in altre parole a decidersi

ad affrontare finalmente i problemidei cittadini e di Roma Capitale chefinora ha trascurato a beneficio diiniziative magari anche interessantima che, in una città sempre più incrisi - non a caso, “scoprendo” final-mente i temi che da sempre il Cor-riere di Roma illustra ai lettori, ilsettimanale l’Espresso parla ora di“Sfascio Capitale” - sono quasi uninsulto al buonsenso. Per scoprireche senza auto e motorini il “triden-tino” o il Pantheon o l’area archeo-logica del Colosseo sono più belli,non era certo necessario Marino: losapevano tutti anche senza di lui.Certo, sarebbe stato meglio se da luifosse arrivato un progetto di solu-zione che non penalizzasse i citta-dini, lavoratori e commercianti inprimis. Questo non è avvenuto. Maora è chiaro che il Pd nazionale ha ilsindaco nel mirino, ragion per cuiMarino deve in qualche modo sve-gliarsi (è o ci fa?) e mostrare final-mente che politiva intende portareavanti. Sapendo che se non è in sin-tonia con quella nazionale di Matteo

Renzi, questo gli costerà prima o poiil posto. Perchè, e non è una novità, nel Par-tito democratico Marino è un corpoestraneo, contro di lui c’è quasi tuttala struttura del partito, ex partito co-munista, romano. Un partito che dadecenni ha governato (anchequando è stato sindaco Gianni Ale-manno) e governa la vita economicae sociale di Roma. Proprio per smar-carsi dal Pd targato MassimoD’Alema, e non doverne seguire iconsigli-ordini, Marino ha insistitofino all’eccesso sulla propria autono-mia; e ancora l’altro giorno avrebbeconfermato a Guerini di non volerin giunta, nel momento del rimpa-sto, nessuno dei consiglieri comu-nali del partito democratico.Sentimento di avversione che il Pdnutre, in modo speculare, nei con-fronti del Sindaco: Lionello Cosen-tino, segretario del Pd romano, èaddirittura giunto a polemizzareviolentemente con chi, nel partito,voleva concordare una nuova lineadi governo della città insieme a Ma-

rino. Se la sbrighi da solo, ha dettoin sostanza Cosentino, che da poli-tico navigato non vuole che il Pd sitrovi a pagare il conto di un proba-bile fallimento di Marino che sfo-ciasse in elezioni anticipate inprimavera; fallimento che Marinopenserebbe di scongiurare occupan-dosi in prima persona di una nuovapolitica delle borgate e della perife-ria, per la quale il Comune ha ap-pena stanziati 13 milioni di euro, eche il Pd potrebbe difficilmente sa-botare. Il ritorno alle urne è intantola principale aspettativa di almenouno – il solo? - dei leader dell’oppo-sizione, Alfio Marchini il quale, inun tweet, ha parlato di “elezioni inprimavera”. E il gran numero di ma-nifesti coi quali fa le bucce alle cosefatte da Marino, e ne denuncia i pec-cati di omissione, dimostrano chel’imprenditore romano intende es-serci. Del tutto assente per il mo-mento, invece, l’ex areaberlusconiana: ed è proprio qui cheMarchini potrebbe trovare granparte dei voti necessari per salire in

EDITORIALE

Roma? Un affare privato del PdCampidoglio.Eventuali elezioni comunali antici-pate – abbinate eventualmente alpossibile voto politico nazionale –metterebbero in grandissima diffi-coltà il Partito democratico, all’in-terno del quale la “guerra civile”sotterranea tra renziani e dalemiani-bersaniani, viene combattuta in que-ste settimane senza esclusione dicolpi. La nozione di sfiducia presen-tata nei confronti del segretario re-gionale Fabio Melilli con 114 firmesu poco più di 200 votanti, ne è laprova più evidente e lampante. Me-lilli, ex sottosegretario, è consideratouno dei piddini romani vicini aRenzi e a prepararne la caduta (pre-vista a breve, dopo che già nel set-tembre scorso davanti agli ostacolidisseminati sul suo cammino avevadetto di essere pronto alle dimis-sioni) è stata provocata da esponentidella minoranza del Pd dell’area diPippo Civati, la cui iniziativa è statapoi sottoscritta anche da avversaridel nuovo corso del Pd meno irridu-cibili. Va ricordato che nelle prima-rie nazionali vinte da Renzi, Civati èstato l’unico a conquistare un seggioa Roma (tutti gli altri sono andati alRottamatore). E a Roma la sinistraoggi nel Sel di Nicky Vendola, quellalasciata in eredità dalla scomparsa diRifondazione Comunista, è moltoforte: non è un caso se nella Giuntadi Marino ha un proprio esponentecon la carica di vicesindaco, LuigiNieri. Finora Renzi si è occupatopoco, sul piano politico, del Pd la-ziale e in particolare romano, dove iseguaci della Leopolda fanno faticaa superare l’ostruzionismo della vec-chia guardia postcomunista. Ma èfacile immaginare che, se si dovessevotare in primavera per il Campido-glio, il premier farà di tutto per fareleggere qualcuno che rappresentianche in Roma Capitale il nuovocorso nazionale, e le prime indiscre-zioni sui nomi di possibili candidatisono eloquenti: da Dario France-schini a Paolo Gentiloni, da Ma-rianna Madia a Enrico Gasbarra.

di Carlo Rebecchi

L a corte dei Conti bacchetta la Regione Lazio.Se è vero che l’attuale gestione condotta daZingaretti ha di fatto applicato le norme del

Patto di stabilità emanate dal governo, per quantoriguarda l’indebitamento regionale nel 2013 è au-mentato del 31,62 per cento (14.818 milioni dieuro) rispetto al dato 2012 (11.259 milioni di euro).È quanto si legge nell'introduzione della relazionedel presidente della sezione regionale di controllodella Corte dei Conti, Anna Maria Carbone, presen-tata lo scorso 27 novembre. Questo accade perchéin base a un recente decreto è stata imposta la co-pertura delle spese in uscita, mentre prima acca-deva il contrario: gli impegni venivano autorizzati

senza il monitoraggio del disavanzo, senza la liqui-dità necessaria al pagamento dei debiti. Una situa-zione che negli anni ha peggiorato il disavanzofinanziario «che nel Lazio ha raggiunto cifre di as-soluta rilevanza», inducendo il governo ad interve-nire con il decreto 35 nel 2013. I magistraticontabili dunque suggeriscono di procedere con la«riduzione/razionalizzazione delle spese inutili e/oimproduttive ovvero nell'aumento delle entrate/di-minuzione delle spese derivanti dalladismissione/razionalizzazione del patrimonio im-mobiliare regionale». Boccone amaro ancora sullasituazione del deficit di bilancio della sanità (la Re-gione Lazio è commissariata dal governo per que-

sto motivo). Il segno meno continua a crescere, nel2013 il deficit si è attesto a 736,7 milioni di eurocon un lieve aumento rispetto al risultato d'eserci-zio del 2012, che era stato quantificato in - 720,5milioni, con la precisazione del presidente dellacorte dei Conti Anna Maria Carbone «che su talelivello di deficit, da tre anni a questa parte, l'ammi-nistrazione non riesce ad incidere». La Corte invitadunque a «una necessaria assunzione di responsa-bilità in termini di un sostanziale riadeguamentodel sistema, dovendosi impegnare finalmente a ef-fettuare scelte capaci di incidere, una volta pertutte, sulle cause che tale deficit determinano».

(Giu.Cec.)

Indebitamenti alle stelle, sale il deficit sanitàBILANCIO REGIONE LAZIO/ I dati della Relazione della corte dei Conti

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PRIMO PIANOIlCORRIEREDIROMAgiovedì 4 dicembre 2014 pagina 4

PERCHÉ ROMA STA PER ESPLODEREL'INCHIESTA

Sulla Capitale un cielocarico di rabbia

I l cielo è nero sopra la Capi-tale. Non è solo per le nu-vole grigie che annuncianol’ennesima bomba d’acquasulla città, non è neppure il

buio in cui brancola una giunta –quella di Ignazio Marino – sempre inbilico a causa della schizofrenia delsuo partito di maggioranza, il Pd.Quel colore, che si accompagna sem-pre a un odore acre, è quello cheresta dei roghi tossici appiccati neicampi nomadi. E si mischia conquello delle bombe carta lanciatecontro le strutture dove vivono i ri-fugiati. Roma è sull’orlo di una crisidi nervi. La colpa non può esseresolo di un sindaco, da un anno emezzo salito al Campidoglio; cosìcome non si può accusare i cittadini

di essere razzisti. Qualche ala radi-cale che sfrutta il collasso economicoe sociale del territorio ovviamentec’è, come i leghisti che provano a oc-cupare gli spazi vuoti lasciati dalladestra post-fascista di alemannianamemoria, ma per dirla con le paroledel ministro degli Interni, AngelinoAlfano, e del presidente del Senato,Pietro Grasso, “i romani sono stan-chi”. Esasperati da una vita vissuta aimargini, in periferia, senza che la po-litica si accorgesse di loro.Almeno fino a quando decidono diintervenire con le loro mani e di farsigiustizia da soli: “Ronde contro glisporca, spaccia, ruba e prova a vio-lentare le nostre figlie”. Il drammadell’emarginazione, adesso – final-mente –, è sotto gli occhi di tutti. La

rabbia è contro il diverso. Non servela cronaca di questi giorni per rac-contare quanto successo a Tor Pi-gnattara, Tor Sapienza o inqualunque altro quartiere della Ca-pitale, dove il nulla è tutto quello chehanno i residenti. Oltre le loro case,abbandonate come cattedrali del ce-mento costruite nel deserto, man-cano i servizi essenziali: presidi disicurezza e medici, rete di trasportopubblico e di illuminazione, centri diaggregazione – culturale, sportiva ericreativa – che riesca a contrastarel’atomizzazione delle loro esistenze.Ma in situazioni di crisi, economicae sociale, la frustrazione va contro glialtri. Quello che non è come noi.Colui che ha un’esistenza diversadalla nostra. E fa paura perché può

toglierci anche quello che non si ha.Non serve scomodare i libri di storia.Adesso sì, basta guardare le paginedei giornali delle scorse settimane.La paura è che i rom del campo diSalviati tolgano agli abitanti di quelquadrante anche quel poco di ariapulita che resta, colpita a morte daquelle fiamme che si levano alte, ca-riche di emissioni tossiche. Brucianodi tutto negli insediamenti abusivi inomadi: dai pneumatici all’eternit, èil loro modo di eliminare i rifiuti equegli oggetti che non servono più.La convivenza, in questo modo, nonpuò esistere. L’intervento dello Statomanca, i cittadini sono già stanchi el’inevitabile accade. Così succede chevengano attaccati i centri dove sonoriparati i minori rifugiati. Ragazzi

come se ne trovano tanti nella peri-feria romana, a differenza che loronon scappano dalla guerra. Ma qual-cuno si sente in battaglia e, troppocalato nei panni del modernoRambo, inizia a giocare con lebombe carta.

PERCHÉ MARINO NON SI PRENDE

LE SUE RESPONSABILITÀLe responsabilità di quei gesti sa-ranno accertate dalla magistratura,certo è che a cavalcare quella prote-sta ci sono i fascisti del terzo millen-nio, i militanti di Casapoundspalleggiati dai leghisti di Salvini eBorghezio, che hanno iniziato la loromarca su Roma. Una situazione diesasperazione che porta a credere a

di Giovanni Santoro

La rabbia è contro il diverso? Non è razzismo, è esasperazione? Slogan, parole d'ordine e luoghi comuni. Nel calderone degli umori e delle passioni della città c'è di tutto. La questione rom è al limite massimo di tollerabilità, l'esercito degli invisibili, degli sbandati,

dei mendicanti, dei lavavetri, degli abusivi invade ormai tutti i quartieri e non c'è difesa, non c'è azione di contrasto. Non è (o non è stata)colpa di Marino, tutto questo è maturato per gradi, ma oggi dilaga in modo impressionante, inarrestabile. E l'amministrazione impotente

sta a guardare. O pensa addirirttura ad altro. Ordine pubblico, salute pubblica, decoro nulla hanno a che fare con le logiche dell'accoglienza.Ma è anche vero che il sindaco nulla ha fatto per capire questi problemi e per cercare delle soluzioni condivise. E nel vuoto di gestione

e programmazione si inseriscono estremismi di ogni genere. Non sa nulla di campi nomadi e del flusso di denaro ad essi legato, continua ad autorizzare l'arrivo di profughi senza una logica. Tutto questo ha un costo economico, sociale, politico. Che pagano i romani

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qualunque notizia, anche se sa di bu-fala e viene immediatamente smen-tita dai diretti interessati. Comesuccesso con il racconto di alcunemamme che hanno denunciato trerom per lancio di sassi contro unascuola. Il fatto non c’è, ma tutti ci cre-dono. Le smentite di insegnanti e di-rigenti non bastano. Così comesnocciolare i dati sull’assistenza ga-rantita agli immigrati. Tutti sonoconvinti che oggi per loro ci sia unassegno di 40 euro al giorno. Senzasapere che quei soldi arrivano dal-l’Europa e dal governo nazionale,stanziati per precisi programmi di in-tegrazione e che, soprattutto, vannoalle cooperative che gestiscono i cen-tri. Alle donne e agli uomini restano3 euro per 24 ore.Questi i fatti per cui Marino è incol-pevole. Tutto quello che viene dopo,però, è ascrivibile a un sindaco piùinteressato alle sue sorti e a imitarePapa Francesco che preoccupato dicome curare, da ex chirurgo, i malidella città. Già, perché il primo citta-dino ha aspettato 4 giorni per farsivedere in viale Giorgio Morandi, epi-centro delle proteste. Ha cercato didialogare con i residenti ma non si èpreso le sue responsabilità. Quelle dirappresentante di un ente, il Campi-doglio, che per suo volere chiese neldicembre del 2013 di poter ospitarei 2mila superstiti dei viaggi dellamorte, partiti dalle coste dell’Africa.Fu proprio l’esponente dem, sul-l’onda dell’emozione delle tragediedei barconi, a ciclo continuo nel Me-diterraneo, a dire sicuro: “Daremoospitalità a tutti”. Roma era prontaper accogliere non più di 800 per-sone, nessun piano successivo. Ci sipreoccupò solo di dar loro un tettosotto cui dormire, poi il nulla.Lo spazio per soluzioni efficienti edefficaci troppo stretto. Nella memo-ria resta solo una buona pratica: unorto curato da ragazzini rom e di altrenazionalità per un programma di in-vecchiamento attivo. Tradotto: glianziani che trasmettono le loro cono-scenze agricole ai più piccoli. Un sololaboratorio però non può bastare. El’alternativa di uno spaesato Marinodi fronte una situazione esplosivaqual è? La promessa di case popolariagli immigrati, senza distinzione.Anche ai nomadi, che sono tra leetnie più odiate dai cittadini. In sé laproposta ha una sua ratio: per icampi attrezzati, voluti da Rutelliprima e Veltroni poi e mantenuti daAlemanno, si spendono 24 milioni dieuro l’anno. Alle organizzazioni chesi occupano di richiedenti asilo 40euro al giorno. Cifre che potrebbero

essere risparmiate dallo Stato, vistoche il Comune si occupa di spenderliquei soldi non di stanziarli.

AL SINDACO MANCA UN VERO SPIN DOCTOR

Il problema è che al sindaco mancaun vero spin doctor. Colui che ha ilcompito di far girare vorticosa-mente le notizie, nascondendo i fattiche possono mettere in imbarazzoun politico. Se Renzi, che ha impa-rato dall’ex Cavaliere Silvio Berlu-sconi, è il consigliere politico di sestesso, il chirurgo no. Le sbagliatutte a livello di comunicazione.

Così come sbaglia i tempi. Imme-diato, infatti, l’unanime coro di cri-tiche contro una decisione “cheavrebbe penalizzato gli italiani”, perdirla con gli schemi della destra ro-mana. Le 13milia persone che an-cora aspettano un alloggio diedilizia residenziale pubblica si sen-tono scavalcati. Ma la colpa è delleregole: le assegnazioni vanno pernucleo familiare e condizione eco-

nomica. Mentre l’amministrazioneva a una media di 200 appartamenticoncessi l’anno. Ecco spiegata l’ennesima bomba chescoppia all’interno del Grande rac-cordo anulare. Il primo cittadinoprova a correggere il tiro ma ildanno è fatto: prova a parlare di au-torecupero di edifici abbandonati.Ma nessuno vuol più provare a ca-pire di cosa si tratti. Eppure diesempi del genere in Europa ce nesono. Basti pensare a Berlino, doveun intero quartiere abbandonato èstato dato in concessione agli ex no-madi, che lo hanno reso vivibile. E

in cui loro stessi vivono, integraticon il tessuto sociale della città.Anche perché, non bisogna dimen-ticarlo e sottovalutarlo, lo scorso 4novembre la Commissione Europeaha minacciato l’avvio di una proce-dura d’infrazione nei confrontidell’Italia per colpa dei villaggi at-trezzati in cui vivono i rom. Unacondizione di segregazione, perl’Ue, inaccettabile. E l’emargina-

zione, da un lato e dall’altro, scatenala rabbia. Mentre queste condannecostano soldi al Paese.

LA SCOMMESSA VINCENTEDELLA RIQUALIFICAZIONE

La scommessa vincente è quella dellariqualificazione. Promessa da tutta lamaggioranza di centrosinistra, e ap-provata con la manovra di assesta-mento di bilancio, arriverà grazie auno stanziamento di 37 milioni dieuro. Per evitare che dall’Appio allaBorghesiana i roghi tossici provo-chino una nuova Terra dei Fuochi.Di ettari, inoltre, parla anche l’Opera

nomadi che accusa Marino: “Non saneppure il numero dei rom che vi-vono a Roma: sono 20 mila non 8mila e chiedono campi non case”. Maprima di spostare questi accampa-menti abusivi, è la Prefettura che in-terviene e chiede di far traslocare icentri dei minori da zone dove già in-sistono i villaggi illegali. E questa èun’altra colpa ascrivibile al sindaco:fu lui a decidere quelle collocazioni.

Scatenando quella rabbia sociale chead Ostia ha portato militanti di Ca-sapound ad impiccare un manichinoad un cavalcavia.Il prefetto Giuseppe Pecoraro ha pro-vato a spiegarlo: “No ai quartierighetto”. A scoppio ritardato, però,solo dopo il divampare della prote-sta, che in poche ore è diventataguerriglia urbana. Così come contempi troppo dilatati arriva la consa-pevolezza della mancanza di presididi sicurezza. La certificazione arrivadalle parole del vicecapo di gabinettodell’ufficio territoriale del governo.Nel corso di un convegno di Con-fcommercio, Ferdinando Santoriellodichiara. “C’è un poliziotto ogni 250persone in centro, uno ogni 2500 inperiferia”. Senza dimenticare che dal2007 allo scorso anno i residentisono aumentati di 330mila unità, aquesto incremento non corrispondeuna crescita degli occupati, il chemoltiplica le occasioni di devianza:venditori ambulanti abusivi, rom chefrugano nei cassonetti, mendicanti aisemafori. Fino ad arrivare agli epi-sodi di violenza raccontati nellescorse settimane.

LE FORZE DELL’ORDINE NON HANNO SOLDI

E DELOCALIZZARE COSTALe forze dell’ordine non hanno soldie delocalizzare costa. Così come co-stano i servizi per i migranti. Un pre-sidio infermieristico anziché medicoh24, un contributo per gli ospiti chescende da 3,5 a 2,5 euro, poi tagli allepulizie. Ecco la spending review peril Centro di identificazione ed espul-sione, che avrà una spesa pro-capiteper ospite di 28 euro anziché 40.Questo è l’effetto di una gara d’ap-palto, bandita dalla Prefettura, chepremia l’offerta al massimo ribasso.Di integrazione neanche a parlarne,restano solo dei casi isolati. Il contra-sto alla criminalità organizzata, chegestisce i flussi dei clandestini e cheli usa come manodopera nelle atti-vità illegali, procede a rilento. Anchese a parole, a partire dal Viminale,tutti sanno che il problema sta pro-prio lì.“Non è razzismo, ma esasperazione”,ripetono i rappresentanti istituzio-nali. Ma senza interventi quegli spazireclamati dai cittadini possono essereoccupati proprie da forze xenofobeed antieuropee. La Città Eterna,oggi, sarebbe candidata all’Oscardello sfascio. Una metropoli arretratache fa da megafono alle paure degliitaliani. Il cielo sopra la Capitale nonè nero solo per le nubi tossiche e lebombe carte: è carico di rabbia.

PRIMO PIANO IlCORRIEREDIROMAgiovedì 4 dicembre 2014 pagina 5

A Cola di Rienzo la realtà supera ogni immaginazione: nella foto c'è il solito furgone, sullestesse strisce blu di sempre. Senza una sanzione nonostante le nostre ripetute denunce.La bancarella è stata spostata dietro l'angolo: il cartello, giustamente, indirizza i clienti.Cartello abusivo per un furgone abusivo che non paga il ticket ma che serve da magazzinoabusivo e gratuito agli ambulanti che probabilmente hanno una qualche licenza ma checon la loro bancarella occupano manto stradale, marciapiede, incrocio. Naturalmentesenza che nessuno protesti, verifichi, sanzioni.

Abusivo anche il cartello

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CRONACHEIlCORRIEREDIROMAgiovedì 4 dicembre 2014 pagina 6

IL BRACCIO DI FERRO TRA SINDACO E FORZE PRODUTTIVE DELLA CITTÀSCENARI

Il loro peso politico è ricono-sciuto. Una forza che, allaprima occasione utile, met-tono sul piatto. Stavolta, però,i commercianti della Capitale

hanno deciso di giocare d’anticipo,senza aspettare la tornata elettoraleper bocciare il sindaco. Per loro Igna-zio Marino non ha neppure diritto dichiedere gli esami di riparazione. A 18mesi dalla sua elezione al Campido-glio, pollice verso sui capitoli sicu-rezza, decoro e, soprattutto, viabilità.È questo il loro chiodo fisso: la zona atraffico limitato. Pretendono che restiaperta, “perché con lo stop alle autoprivate i nostri affari vanno a picco”,gridano in coro. Ma chiedono senzadare. Promettono ricorsi alla magistra-tura e minacciano licenziamenti dimassa.Perché se le vendite sono ferme, se iconti segnano un rosso fisso, il colpe-vole ha nome e cognome: Ignazio Ma-rino, per l’appunto. Sono sul piede diguerra da mesi, dalla nascita del Tri-dente pedonale, dopo la chiusura alleautomobili su via dei Fori Imperiali.Da mesi, dalla nascita del Tridente pe-donale, dopo la chiusura ai veicoli suvia dei Fori Imperiali. “Il piano è folle,ricorriamo al Tar”, giurano all’unani-mità. Riuscendo a rimanere in sella apalazzo Senatorio fino al taglio del pa-nettone, ecco cosa troverà sotto l’al-bero il primo cittadino: un ricorsoinfiocchettato. Gli esercenti del centrostorico, capitanati Gianni Battistoni,proprietario dell’omonima griffe epresidente dell’associazione di viaCondotti. La pratica è finita addirit-tura nelle mani dell’avvocato GiuliaBongiorno, ex parlamentare finiana,che in aula difese anche il ‘Divo’ An-

dreotti, e presidente della commis-sione Giusitizia fino alla scorsa legisla-tura. Tanto per far capire che fanno sulserio e non hanno alcuna intenzionedi tornare indietro.A meno che sul suo cammino torniMarino, trovando una soluzione alproblema traffico. Ipotesi inesistenteper il pedonalizzatore seriale. Lo accu-sano di allargato la ztl senza alterna-tive. Anzi, per loro qualche scelta èaddirittura peggiorativa: taglio deibus, aumento delle strisce blu, cancel-

lazione dell’abbonamento giornalierosulle aree di sosta a pagamento. Per lostesso motivo dito puntato dall’asso-ciazione dei consumatori. E così il Tri-bunale amministrativo del Lazio invitail Campidoglio a fornire tutta “la do-cumentazione relativa all’istruttoriacompiuta ai fini della ridetermina-zione del piano tariffario”. La prossimaudienza ci sarà con il nuovo anno: il 4febbraio 2015.Non solo guerra legale. Servito anchelo sgarbo istituzionale: i commercianti

non vogliono il primo cittadino nelgiorno dell’accensione delle luminarienatalizie. Già far circolare la notizia facapire il livello dei rapporti tra i dueavversari. Con l’escluso che non fa laparte dell’offeso e replica che si occu-perà di periferie, dopo le proteste anti-immigrati delle scorse settimane. Mada palazzo Senatorio sottolineano cheil Tridente è servito dalla Metro A.Parlare di taglio delle linee dei bus, chepure in quella zona sono più nume-rose di quelle a ridosso del Grande

raccordo, appare fuori contesto.Così come chiedere l’accesso alle auto:la città, affogata dallo smog, ha vissutosei giorni consecutivi di blocco deltraffico. Eppure gli esercenti parlanodi centro-bunker, di quadrante inac-cessibile. Che pesa anche sui conti.Con il gioielliere Marcello Angelettiche, intervistato da laRepubblica, af-ferma: “Il calo degli incassi è notevole.Anche il target è notevolmente sceso”.Questo in un solo mese. Nel settimoanno della crisi economica, con unadisoccupazione record. Non solo inItalia.Niente da fare: nove negozianti sudieci bocciano Marino. Proposte?Nessuna dai commercianti. Propriodalle pagine del CorrierediRoma, ave-vamo lanciato dei suggerimenti: un si-stema di tessere per gli sconti dalegare, ad esempio, al trasporto pub-blico. Con la tessera della metro, cheti porta fino in centro, si avrebbe cosìl’opportunità di acquistare un pro-dotto scontato in uno dei negozi delTridente. Oppure l’idea potrebbe par-tire proprio da chi protesta. Ideareprezzi ridotti negli spazi di cultura ca-pitolini, riservato però a chi compratra le vie del Corso e dei Condotti.Oppure sfruttare il patto Roma sicura,inviando un sms alla polizia locale perdenunciare episodi di abusivismocommerciale. Invece nulla. Sembrache quella dei negozianti sia unaguerra di posizione. Nessuna idea,solo rivendicazioni per mantenere laposizione di privilegio di chi aggredi-sce il centro con la propria auto infi-schiandosene della mobilitàeco-sostenibile. Nell’attesa di capire lesorti di un primo cittadino messosempre sulla graticola dal suo Pd. Perfar pesare la loro forza. Che non è solocommerciale, ma politica.

Rivolta a colpi di carta bollatadi Giovanni Santoro

Ricorsi al Tar contro i provvedimenti della Giunta nel centro storico, viabilità, pedonalizzazioni, parcheggi e ztl. In una città affogata dai problemi i commercianti hanno dichiarato guerra aperta a Marino. Si rivolgono

alla magistratura e minacciano licenziamenti di massa. Il Comune è alle strette ma non sa che pesci pigliare

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$4 �566'775 �778�75�'���������������� �����

�'�8((4$9��$7�4$�)� �'6$5)'��$9$4$�Sono stati presentati a Bruxelles i risul-tati dell’analisi del progetto RASDI (Ap-proccio Regionale al Dialogo Sociale

nelle Pmi industriali). All’incontro hanno par-tecipato i rappresentanti dei cinque paesicoinvolti nell’operazione (Italia, Spagna, Por-togallo, Repubblica Ceca, Svezia) alla pre-senza del Social Dialogue Project Managerdella Commissione Europea, Danny Scheer-linck. L’Italia era rappresentata dalla Federla-zio, nello specifico dal Direttore GeneraleLuciano Mocci e dal Responsabile del ServizioSindacale Andrea D’Alessio.Le attività del pro-getto Rasdi sono state avviate all’inizio del2014 con lo scopo di analizzare il dialogo so-ciale tra le piccole e medie imprese nei diversiterritori e comprendere come contribuire alsuo miglioramento. Grazie ad una serie di in-terviste e questionari realizzati con gli stake-

holder di ogni paese, sono state individuatedifferenze e punti in comune degli approcci aldialogo sociale, con lo scopo di fornire racco-mandazioni alla Commissione Europea per de-terminare tutte quelle azioni volte proprio amigliorare il dialogo sociale nelle imprese. “Irisultati ottenuti in questi mesi dal RASDIsono stati rilevanti e l’incontro di Bruxelles neè stata la conferma: notevoli sono infatti glispunti di lavoro individuati che ora sarannotramutati in azioni concrete da parte dellaCommissione Europea – afferma il direttoregenerale di Federlazio Moggi - L’ottimismo in-torno a questo progetto è dato anche dallasempre maggiore consapevolezza che il dia-logo sociale può essere uno dei principali stru-menti per sviluppare e migliorare i rapportiall’interno di un sistema economico già forte-mente in difficoltà.

Progetto europeo Rasdi, per l’Italia c’è FederLazio

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CRONACHE IlCORRIEREDIROMAgiovedì 4 dicembre 2014 pagina 7

W alter Giammaria, presidentedi Confesercenti, ha un dia-volo per capello, le categorieproduttive della capitale cherappresenta sono alle corde,

profitti a picco, incertezza sul futuro e una rafficadi provvedimenti cervellotici dell’Amministra-zione che creano sono confusione e disagio.Dalla viabiltà al decoro urbano, all’abusivismo ,alla questione rom, l’elenco delle emergenze è in-finito, la mancanza di un confronto e di una con-certazione offre poche vie d’uscita

Le cose vanno di male in peggio, i son-daggi sottolineano lo scollamento tral’amministrazione capitolina e ilmondo che lavora e che produce nellacapitale. I commercianti sono furenti,ristoratori e albergatori denuncianocali vistosi di fatturato. Condivide?

La crisi è dura e morde forte, avremmo bisognodi un' amministrazione solidale e comprensivacon la quale fare un percorso comune. Abbiamoinvece un" muro di gomma " non un interlocu-tore. O forse è anche peggio, non ci si filano pro-prio. Non ascoltano le nostre proposte. Non c'èdialogo né concertazione. Ma così noi andiamoa fondo.

In sostanza lei dice che decidono il vo-

stro presente e il vostro futuro senzaconsultarvi, senza discutere i provvedi-menti?

E' proprio la mancanza di un confronto che cimette in difficoltà. Prendono decisioni cervel-lotiche e ce le fanno cadere dall'alto.. Non housato il termine muro di gomma a caso. La sen-

sazione è quella. Sorrisi nelle occasioni ufficiali,una feroce determinazione a fare da soli. Non ciera mai capitato, in anni di trattative con il Cam-pidoglio. Cosa fare? come mettere l'amministra-zione alle strette? Non possiamo arrivare a deglieccessi anche se a pagare e' la città poi.

Non pensa che sia il caso da parte vo-

stra di cambiare registro, di alzare lavoce?

Noi siamo pronti a collaborare. La piccola emedia impresa romana e' stata sempre pronta acollaborare. Ma l'Amministrazione ci deve por-tare rispetto e deve ascoltarci.

Se vi ascoltassero cosa contestereste ecosa proporreste?

Vanno cambiate o ripensate le chiusure al traf-fico, le Ztl vanno riviste nei modi e nei tempi. Ilcentro non può essere un bunker inaccessibile .Ad esempio vorremmo che nel periodo delle fe-stività le aperture dei varchi fossero anticipatiAlle 17, questo per dare respiro ad attività in crisie penalizzate anche dalle aree off limits. Vannofatte profonde modifiche al sistema della mobi-lità ed incrementato il servizio pubblico. In-somma il Comune deve lavorare con noi, per icittadini e per tutti.

Ci sono un paio di punti sui quali leipunta in ogni occasione pubblica…

Abusivismo e decoro urbano? Servono misureforti, decise, l'illegalità va stroncata alla radice.Non dobbiamo sostituirci alle forze dell'ordine,ma servono controlli rigorosi, sanzioni forti. Lacittà sembra abbandonata a Rom, abusivi di ognitipo, incuria. Poche settimane fa abbiamo pub-blicato i dati dell'abusivismo della capitale, ep-pure sembra non aver impressionato nessuno.Bisogna ripartire da queste cose.

PARLA WALTER GIAMMARIA, PRESIDENTE DI CONFESERCENTIL’INTERVISTA

«Il Campidoglio sbaglia tuttoci porti rispetto e ci ascolti»

di Giovanni Tagliapietra

«Avremmo bisogno di un’amministratore solidale e comprensiva, troviamo un muro di gomma, non un interlocutore»«Sorrisi nelle occasioni ufficiali, una feroce determinazione a fare da soli. Non ci era mai capitato, in anni di trattative

con il Comune». «Abusivismo e decoro urbano? Servono misure forti, decise, l'illegalità va stroncata alla radice»

Restituire centralità al consiglio comunale per assicurare un significato nuovo alla competizione politica sul futuro di Roma

Walter Giammaria, presidente di Confesercenti

Si diceva che a Roma, specialmente in periferia, stavacrescendo da tempo uno stato di disagio e frustrazione.Gli scontri di Pietralata e Infernetto hanno portato alla

luce tutto il carico di questa condizione di fragilità socialemista a rabbia xenofoba. Si paga all'improvviso il prezzo diuna politica dell'accoglienza povera di mezzi materiali, non-ché di sostegni morali e culturali. Venti o trent'anni di siste-matica demolizione del modello italiano di democrazia, conla presenza diffusa di organismi di partecipazione, lascianosul campo la desolazione di quartieri dall'anonima vita civile.Dove sul territorio operavano strutture di partito e associa-zioni, oggi a fatica si avverte l'azione pressoché solitaria delleparrocchie.Il Sindaco è stato contestato, ma non è la prima volta che su-bisce attacchi per i motivi più vari. La sua popolarità, cosìeffervescente a inizio mandato, ha perso molti punti. Con unindice di consenso bassissimo, è costretto ad arginare allameno peggio gli effetti quotidiani di un deterioramento d'im-magine senza precedenti. I partiti non gli fanno sconti, nem-meno quelli della sua nervosa coalizione. Non si può dire chein una condizione di tale scollamento sia agevole recuperareil senso di una direzione di marcia: quali sono o potrebberoessere i contorni di una valida ripresa d'iniziativa politica eamministrativa? Non è affatto chiaro. Salvo l'appello ad ele-zioni anticipate, irresponsabilmente evocato anche da quelleforze di opposizione che più dovrebbero esibire compostezzae senso di equilibrio, finora è mancata la capacità di mettere

a fuoco una proposta convincente. La maggioranza che so-stiene Marino appare svuotata, sostanzialmente in preda adisperazione politica. Delude, per la verità, la condotta dei Democratici. Dove vo-gliano andare, è perlomeno arduo capirlo se si pensa cheproprio loro, dimenticando di difendere il Sindaco sulla purobbligata trincea della lotta al populismo a sfondo razzistico,hanno dato sfogo alla manifestazione degli umori peggiori,con tanto di minacce alla tenuta della gestione amministra-tiva. Fortunatamente, visto che era in calendario da setti-mane la conferenza programmatica cittadina, si è potutoridare fiato alla mediazione della segreteria romana e nazio-nale. Anzi, a riguardo, il protagonismo dei vertici nazionaliè stato finanche trabocchevole e invasivo rispetto alla tradi-zionale autonomia del gruppo dirigente locale. Ciò nondi-meno, i contenuti e gli indirizzi politici della compaginerenziana risultano tuttora indecifrabili. L'unica logica che hadominato la scena - e non per breve tempo - si deve purtropporintracciare nel gioco intramontabile degli organigrammi dipotere. Troppo poco, troppo angusto.Se l'uscita dalla crisi non stava e non sta nelle elezioni anti-cipate, il Partito democratico ha l'obbligo di indicare unastrategia per il rilancio effettivo di un'amministrazione altri-menti destinata a incagliarsi, di nuovo e a breve, nelle secchedelle sue stesse contraddizioni. Alla debolezza del sindaco,il maggiore partito della coalizione ha sempre la possibilitàdi opporre il ricorso al potere di "indirizzo e controllo poli-

tico-amministrativo", che il Testo unico degli enti locali ri-serva a pieno titolo al Consiglio comunale. Ne trarrebbevantaggio, in termini di concretezza e trasparenza del dibat-tito politico, tutta intera la vita democratica della città.Infatti, se il Consiglio comunale torna al centro della dialet-tica istituzionale, passa in second'ordine il problema dellacomposizione della Giunta. Maggioranza e opposizioneavrebbero piuttosto la possibilità di confrontarsi giorno dopogiorno, nel vivo dell'attività assembleare e nel lavoro speci-fico delle Commissioni consiliari, sulle scelte del governo lo-cale. È una prospettiva a maggior valore democratico, finoraoscurata dalla mitologia del sindaco plenipotenziario, mautile e preziosa per il bene della città. È tempo di una fasenuova. Invece di attardarsi a stabilire con il misurino gli equi-libri tra filo-mariniani e anti-mariniani, il mondo politico ca-pitolino avrebbe l'occasione di mettere a profitto in AulaGiulio Cesare la bontà di una inedita competizione sul meritodelle concrete decisioni amministrative. Cadrebbero gli alibiche bloccano troppo spesso la costruzione di soluzioni quantomai urgenti e necessarie: chi ha più filo da tessere, nella chia-rezza dei ruoli e al riparo da tentazioni trasformistiche, po-trebbe tessere meglio la sua tela. Solo dopo, superatal'emergenza, l'appello agli elettori potrebbe contemplare l'ac-quisita certezza di una più limpida e vitale contrapposizionedi linee programmatiche sul futuro di Roma.Da questo pantano, in definitiva, si riesce a venire fuori uni-camente con uno sforzo di maggiore rigore e fantasia.

UNO SFORZO DI FANTASIAIL COMMENTO

di Lucio D'Ubaldo

Page 8: IL CORRIERE DI ROMA - GIOVEDI' 4 DICEMBRE 2014

Settimana moscia in Con-siglio Regionale? Solo inapparenza, non c'è biso-gno delle risse sul pianocasa o dei blitz sulle an-

zianità per scaldare l'ambiente. Per-ché anche se si discute di cultura, ditemi apparentemente freddi e inges-sati, il pasticcio è sempre dietro l'an-golo o sotto i tappeti. Andiamo perordine. L’aula della Pisana ha impe-gnato le ultime sedute alla discus-sione della proposta di legge sullospettacolo dal vivo e la promozioneculturale. Nella nuova legge è previ-sta l’abolizione dell'Osservatorio re-gionale della Cultura e la creazionedi uno Sportello regionale per i rap-porti con l'Ue, un Forum perma-nente per la cultura e lo spettacolodal vivo, un albo regionale di bandemusicali e gruppi corali, coreutici eteatrali amatoriali ed uno per glispettacoli di danza e musica popo-lare e folkloristica ritenuti di inte-resse regionale.L’assessore alla Cultura Lidia Ra-vera, l’ha definita "una legge qua-dro” che “-risponde a quattroprincipi: riconoscimento, promo-zione e sostegno dello spettacolo dalvivo e di promozione culturale; ri-conoscimento dell'impresa cultu-rale, non solo per gli aspettieconomici ma anche per il valore ci-vile, sociale, inclusivo; riequilibriodell'offerta culturale sul territorio;riconoscimento e sostegno dell'edu-cazione musicale, teatrale e alla

danza, come momenti fondamentalidella formazione di un pubblicoconsapevole e di una cittadinanzaattiva". Il Presidente della commis-sione consiliare competente, Euge-

nio Patanè, ha evidenziato che "Ilprimo punto rilevante di questalegge è il riconoscimento, comeprima regione in Italia, dell'impresaculturale e Creativa”.

L’articolo che regola la partecipa-zione della Regione ad associazionie fondazioni di rilevanza statale e re-gionale ha costituito un elemento didiscussione tra le diverse anime po-

litiche del Consiglio che ha provo-cato il rinvio della votazione sultesto di legge alla successiva seduta.Tra i più critici Antonello Auri-gemma (FI) che si è scagliato con-tro il, cosiddetto, ‘commaFondazione Roma Europa’ con cuila Regione “ ha deciso di entrarenella fondazione, anche se non com-prendiamo bene i motivi. L'unicoaspetto rilevante di questa Fonda-zione e' rappresentato dal fatto chela direttrice e' la moglie di un parla-mentare del Pd, e fino a poco tempofa ne faceva parte un assessore regio-nale dell'attuale Giunta Zingaretti. “Contro il finanziamento alle fonda-zioni si è espresso in aula anche ilM5S, per bocca di Silvana Denicolò,che ha auspicato una programma-zione chiara e trasparente delle mi-sure finanziarie.I maligni nei corridoi della Pisanadicono che Aurigemma ha colpito ilpunto debole della legge, ovvero larelazione ambigua tra istituzione re-gionale e Fondazione Roma Eu-ropa, i più ottimisti - ma non cicredono troppo - parlano di unalegge che ridarà centralità alla cul-tura e alle attività economica a essalegate. Dicembre è arrivato, pocoprima di Natale si inizierà a discu-tere il bilancio e lì saranno botte daorbi, i grillini si affilano le unghie,noi saremo lì per raccontarvelo, conuna fetta di pandoro e un bicchie-rino di cordiale.”

F.E.

CRONACHEIlCORRIEREDIROMAgiovedì 4 dicembre 2014 pagina 8

ANCHE IL DIBATTITO SULLA CULTURA RISERVA SORPRESEQUIPISANA

Quel comma malandrino fa nascere cattivi pensieri

Tutto bene nella proposta di legge sullo spettacolo dal vivo e la promozione culturale presentata dall'assessore Ravera.Finchè si parla della Fondazione Roma Europa: la direttrice è moglie di un parlamentare Pd ed un assessore

di Zingaretti ne faceva parte fino a poco tempo fa. Se la Regione gli da una mano è così grave...? I grillini insorgono

L’assessore alla Cultura della Regione Lazio Lidia Ravera

Tra le pagine del Birrafondaio ci sono ru-briche, interviste e approfondimenti sulmondo della birra artigianale. In questonumero, in particolare, troverai anchedue infografiche: una dedicata al settoredella birra nel nostro Paese (con una sin-tesi dei dati del report di AssoBirra) el'altra al fenomeno delle beer firm ita-liane (con qualche anticipazione dei datidi un'indagine commissionata da Union-birrai).Le rubriche, gli approfondimenti e lenews del Birrafondaio le potete ascol-tare anche alla radio. È nata infatti la ru-brica “BirrafondRadio”, che verràtrasmessa ogni settimana da una seriedi radio italiane ed estere e che cercheràdi tenervi sempre aggiornati su tutte lenovità nel mondo della birra artigianale.

Il “Birrafondaio” arriva anche in radio

Page 9: IL CORRIERE DI ROMA - GIOVEDI' 4 DICEMBRE 2014

LazioLaziola

del

anitàSSNUMERO 35 ANNO LXVII GIOVEDÌ 4 DICEMBRE 2014

IL CASOSpecializzandi, il ricorso al Tar ai primi di gennaioo si resta fuori

a pagina 12 a pagina 14

Il garante per l’infanzia non c’è più. E tutte le emergenze sociali in atto?

Strani giochi all'Ares 118

IL FATTO

In Piazza Montecitorio, davanti alla Ca-mera dei Deputati, hanno manifestatocontro il decreto legislativo 178/2012che dispone la riorganizzazione dell’As-sociazione Italiana della Croce Rossa.

Con questa legge l’Ente pubblico CRI diven-terà ed assumerà la denominazione di Entestrumentale della CRI. I militari della CroceRossa Italiana, la cui bandiera è stata insignitadi medaglie d’argento e d’oro, sia al valor mili-tare, sia al valor civile., sono, a tutti gli effetti,personale in servizio effettivo: portano le stel-lette a cinque punte ricoprendo, così, lo statogiuridico militare. Il personale che si trova at-tualmente in servizio e che appartiene ai centridi mobilitazione territoriali e dell’ispettoratonazionale del corpo ha alla sua guida un gene-rale che verrebbe cancellato da questo decreto.La smilitarizzazione del contingente del per-sonale militare comporterà inevitabilmente ri-

percussioni sull’operato del corpo militaredella CRI, che sarà privato dei quadri indi-spensabili all’addestramento militare e allapreparazione del personale da impegnare siain tempo di pace che in tempo di guerra. Biso-gna ricordare che la Croce Rossa Internazio-nale che è nata ed ha sede a Ginevra in Svizzeraha sempre elogiato la Cri per il comporta-mento e l’attività che in tempo di pace, cosìcome in tempo di guerra, ha sempre svolto ilcorpo militare. Nella Convenzione di Ginevradel lontano 12 agosto 1949 il personale mili-tare della Cri viene omologato al personale sa-nitario militare delle forze armate e sottopostoalle leggi ed ai regolamenti militari. Il corpo inquesti ultimi anni ha partecipato attivamentea numerose missioni di pace nel mondo, siasotto le insegne dell’Onu che della Nato dimo-strando sempre altissima professionalità. Sono160 anni, festeggiati proprio qualche setti-

mana fa. Perdere queste professionalità sarà undanno per l’intero Servizio Sanitario Nazio-nale che fa riferimento anche per la mobilita-zione in caso di emergenza a questi uomini edonne che prima di tutto hanno sul loro baverole stellette militari. La domanda che ci po-niamo e che ripetutamente ci si è posta nellecommissioni parlamentari di Camera e Senatodurante il Governo Monti, (responsabile diquesto decreto), è: che fine faranno i mezzi edi beni che appartengono alla comunità italianacon la cancellazione del corpo militare? Ricor-diamo come in Senato, nella passata legislatura- la XVIa - fu aperta un’indagine conoscitiva sulfunzionamento della Cri. Questa indagine pro-lungata in decine di sedute di commissione haportato complessivamente ad una difesa tra-sversale del ruolo del corpo militare dell’orga-nizzazione. Audizioni dei vari organismi dicontrollo oltre a quella del commissario stesso

della croce rossa hanno dimostrato ampia-mente la delicatezza dell’argomento. Tanti etanti sono stati gli interventi, ricordiamoquello del Presidente della commissione sanitàAntonio Tomassini, quelli dei vicepresidentiDaniele Busone e Domenico Gramazio oltre aquelli di Antonio Fosson, Ignazio Marino, Mi-chele Saccomanno, Maria Rizzotti, LionelloCosentino, di Giuseppe Astore, Luigi D’Am-brosio, Fabio Rizzi come anche quelli di Do-natella Poretti come quelli di tanti altri anchenon componenti di commissione che hannovoluto partecipare al dibattito. Anche da que-ste colonne viene un invito alla riflessione. Iproblemi della Croce Rossa esistono e sono didiversa natura, la componente militare delCorpo è tutt’altra cosa, è un’istituzione chenon può essere cancellata da un decreto dema-gogico.

Il Corvo

Perché vogliono azzerare il corpo militare della CRIa pagina 13a pagina 13

Nella foto la piazzola dell'elisoccorso del S.Camillo che, appena ristrutturata, cede sotto il peso dell'elicottero, come si vede chiaramente dall'avallamento creatosi sotto la ruota del mezzo

Strani giochi all'Ares 118

Page 10: IL CORRIERE DI ROMA - GIOVEDI' 4 DICEMBRE 2014

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Page 11: IL CORRIERE DI ROMA - GIOVEDI' 4 DICEMBRE 2014

Laziola delSSanità LazioPRIMO PIANOgiovedì 4 dicembre 2014 pagina 11

Perché il governatore Zingarettinon schiaccia la rivolta del Pontino?

EDITORIALE

ORSINO

S dellail

CHI SALEdall’alto Laura Figurilli,Isabella Mastrobuono, e Giuseppe Ippolito

CHI SCENDEdal basso Luigi MacchitellaGiuseppe Carolie Valerio Alberti

I giochi si fanno solo a Roma.Viterbo-Rieti e Frosinonepossono sperare nelle briciole

Non è solo la Asl di Latinaa soffrire di solitudine,Zingaretti ha da tempo

abbandonato a se stessi i ma-nager di Rieti, Viterbo, Frosi-none. Che si arrangiano comepossono. Isabella Mastro-buono in Ciociaria sembrasempre inseguita da unamuta di cani arrabbiati, il suo

ufficio stampa si affanna a passare notiziepositive ma l'opposizione e le amministra-zioni locali martellano senza sosta. LauraFigurilli, a Rieti, si chiede a volte dove maipuò essere capitata, è riuscita a combi-nare qualcosa con il De Lellis, ma ha do-vuto penare. Luigi Macchitella, a Viterbo,è messo in croce per ogni virgola dell'attoaziendale. Ma è un manager del quale èstata chiesta la testa in alto loco, Zinganon può alzare un dito in sua difesa. La ri-volta matura anche nella RMG, a Tivoli diGiuseppe Caroli non ne possono già più,si aspetta il botto da un momento all'altro.Ma la attenzione del governatore è tutta

concentrata sui giochi nella capitale, nonpuò distrarsi un attimo, troppe situazioniin movimento, a partire dal Policlinico Um-berto I per finire al San Camillo. La storiadell'Ebola non ci voleva, fa emergere la dif-ficoltà di tenere insieme un IRCCS spe-cializzato come lo Spallanzani in malattieinfettive con l'Ifo, specializzato in tutt'altrosettore. Oggi il commissario straordinariodei due istituti, Valerio Alberti, è nel'om-bra, sul palco c'è il direttore scientificodell'ospedale sulla Portuense, GiuseppeIppolito, che almeno sa quel che dice. Inuna bufera senza lampi né tuoni navigal'Ares 118, con Maria Paola Corradichiusa nel bunker e il servizio in continuaemergenza. Del San Camillo e del suo di-rettore generale Antonio D'Urso meglionon parlare (che succederà al Forlanini?)Zingaretti ha annunciato l'apertura nellacapitale di due Case della Salute (lo avevafatto anche l'anno scorso di questi tempi,non accadde nulla): le inaugurazioni sonopreviste proprio in questi giorni. Non restache aspettare.

L asciamo da parte le grandi stra-tegie ( o i grandi affari), gli ac-cordi politici e di bottega chedietro il paravento della sanitàsi negoziano quotidianamente

nella capitale. Guardiamo per una volta oltreil Gra, verso le province più meridionali del-l'impero zingarettiano, nel Pontino. Dove staaccadendo di tutto, dove l'opposizione dicentro destra, avvilita dalle sconfitte eletto-rali, fiaccata nello spirito e negli uomini mi-gliori (si dice sempre così...) si gioca tuttosulla sanità per ricostruire un minimo dibase di consenso. Dove l'ex capo di gabinettodel pluri-condannato Cusani, il consigliereregionale Simeone combatte al ritmo di uncomunicato al giorno, dove ricompare a de-nunciare le nefandezze di Zingaretti in sanitàperfino il quasi dimenticato Fazzone. Chie-diamoci cosa sta accadendo in quella provin-cia e quale può essere la strategia dellaGiunta. Con la scusa di un atto aziendale raf-fazzonato (ma deciso ovviamente a Roma)dalla cabina di regia guidata da AlessioD'Amato il direttore generale della Asl di La-tina, Michele Caporossi è stato fatto letteral-

mente a pezzi. Ha provato a difendersi, ilmanager, ma è stato bacchettato più forte,costretto a rovinose marce indietro. Zinga-retti non lo difende, le amministrazioni lo-cali di centrodestra (quelle rimaste) lomartellano pesantemente, la sanità localenon ha capo né coda. Possibile che il gover-

natore voglia restituire ilterritorio agli avversaridel centro destra, possi-bile che consenta agli or-fani di Cusani diriorganizzarsi? Che cosac'è sotto? Gli equilibristanno cambiando infretta, da quelle parti. LaProvincia è passata a sini-stra con la complicità diNcd, il sindaco di destra diLatina si è prima dimessopoi reinsediato con unanuova squadra ma è in dif-ficoltà, insomma è cosacomplicata. Torna inmente, con il senno di poi,la strana vicenda del cen-

tro di altra diagnostica che la FondazioneRoma intendeva impiantare a Latina e per laquale il Comune si era anche esposto. Difatto l'operazione è stata fatta fallire in Re-gione, perché? Disturbava qualcuno a Latinae dintorni? L'unico potentato in sanità sulterritorio è quello che fa capo all'Icot, che

nel capoluogo pontino ospita anche unaparte del polo universitario e che ha un rap-presentante al vertice della Confindustriapontina. Ma è un labile collegamento, ci puòessere dell'altro. Troppe armate politiche inlibertà, senza un capo riconosciuto. A checosa mira Zingaretti? Uno strumento di ma-novra, un punto di contatto e di trattativa, diaccordo, sono le case della salute da piazzarenegli ospedali riconvertiti e/o chiusi. Mercedi scambio, tutti le vogliono. Ma la decenzaimpedisce sbavature eccessive. Un'ultimaannotazione. Cosimo Mitrano, sindaco diGaeta e candidato del centro destra alle ul-time elezioni provinciali lancia una provoca-zione sul tavolo di Zingaretti. Il suo Comunechiede che Caporossi inserisca nell'attoaziendale della Asl pontina la realizzazionedel mitico ospedale del golfo: Mitrano in-dica il luogo, l' Area "Cappuccini", a dispo-sizione, e chiede una Casa della Salute e ilripristino di importanti servizi nel PresidioOspedaliero Monsignor Di Liegro. Dopotanta fatica per ridurre, tagliare, chiudere,razionalizzare Zingaretti si trova il territorio"nemico" in rivolta: tratterà?

“Nel silenzio più assoluto nella nostra Re-gione non si sta più applicando una leggedello Stato. Mi riferisco alla 194/78 e al

diritto di interruzione volontaria della gravidanza che difatto è negato alle donne di vaste aree della nostra re-gione. I reparti di vari ospedali hanno in organico solomedici obiettori e questo di fatto significa che decine diospedali della nostra regione non hanno mai applicatola legge, mentre altri non lo fanno più da un paio di anni,come i nosocomi di Gaeta, Palestrina, Monterotondo,Genzano e Frosinone.» Lo dichiara, in una nota, RiccardoAgostini, consigliere regionale e membro della Commis-sione Sanità. «A questi da un paio di settimane si è ag-giunto il Policlinico Umberto I: nel più grande ospedaledella capitale succede che va meritatamente in pensionel'unico medico non obiettore e di conseguenza si chiudeil servizio. Non è più tollerabile - prosegue il consiglierePD - che le donne che decidono di interrompere una gra-vidanza, e che dunque già vivono un momento dramma-tico, non abbiano nessun punto di riferimento e sianocostrette a lunghi pellegrinaggi e a sfiancanti attese. Ilpresidente Zingaretti è già intervenuto con un decretoche regolamenta il diritto all'obiezione di coscienza neiconsultori, confermato tra l'altro da una sentenza del Tar.Ora è necessario che la Regione vari finalmente le Lineeguida per l'applicazione piena della 194/78 nella nostraRegione, togliendo la materia dalla confusione e dall'in-certezza”. Agostini ha ragione e si conferma una delleteste più lucide del Pd laziale almeno nell’ambito dellasanità. Ma non lo ascoltano mai, più facile “fare politica”che occuparsi delle questioni pratiche. La pratica Poli-clinico Umberto I al momento di scrivere questa notasarà già stata tamponata in qualche modo dal dgMimmo Alessio, colto in contropiede ma pronto a partirealla ricerca di un giovane ginecologo disponibile, nelresto del territorio la questione rischia di rimanere apertaa lungo.

Reporter

Se l’unico medico non obiettore

va in pensione...

LEGGE 194 E DINTORNI

Page 12: IL CORRIERE DI ROMA - GIOVEDI' 4 DICEMBRE 2014

Laziola delSSanità Lazio CRONACHE giovedì 4 dicembre 2014 pagina 12

L’IMBARAZZANTE QUESTIONE DEGLI ASPIRANTI MEDICIIL CASO

C’è una spe-ranza per imedici cheambisconoalla specia-

lizzazione. Ma bisogna fare pre-sto. Il 4 gennaio scadranno itermini per presentare ricorso alTribunale amministrativo delLazio contro le bizzarre selezioniorganizzate dal ministero dell'Uni-versità ad ottobre. Ilprecedente giuridicoche potrebbe schiu-dere le porte alleScuole a tutti gli iscrittiche faranno ricorso èdato dalla mancanza dianonimato e, come senon bastasse, dai pa-sticci postumi accu-mulati dal dicastero.Come è già successoper i test di accesso allefacoltà di medicina eodontoiatria per l'annoa c c a d e m i c o2014/2015, anchenelle selezioni per lescuole di specializza-zione i giudici ammini-strativi dovrebberoriscontrare, tra l'altro,la violazione dell'ano-nimato concorsuale(nei test era inseritoaddirittura il codice fi-scale del candidato!).Ad ottobre il Tar (Se-zione III Bis del Lazio)ha accolto tutti i ricorsidiscussi perché ha “ri-tenuto meritevole di accoglimento la censurarelativa alla violazione dell'anonimato dellaprocedura concorsuale”.In particolare, il giudice amministrativo hadisposto (e imposto agli atenei) l'immatri-colazione alle facoltà a tutti i partecipanti aitest di accesso alla facoltà a numero chiuso.Ammissione che ha interessato tutti gli aspi-ranti medici che avevano presentato ricorso,ovviamente. I sostanza le toghe hanno concesso “a tem-pestiva frequenza delle lezioni al corso di lau-rea in medicina e chirurgia e odontoiatria e

protesi dentaria presso gliatenei indicati in primascelta”, sottolineando che“sussistono elementi difondatezza con riguardo almotivo che censura la vio-lazione dell’anonimatoconcorsuale”.Nel dettaglio dalle singoleprove era possibile, senzaparticolare difficoltà, risa-lire al nome del candidatoche le aveva elaborate.

C'era un codice a barre e ilnumero di codice alfanu-merico identificativo delsingolo candidato. E comese non bastasse le busteche contenevano i testerano dotate di una fine-strella trasparente che per-metteva, dall’esterno, dileggere proprio il codice abarre e il codice alfanume-rico.

E dal codice alfanumerico

era facile abbinare il nome delcandidato, rendendo possibile lamanomissione o la compilazionein maniera corretta delle rispostegiuste (si tratta di test a rispostamultipla) anche a posteriori. Lamassa dei ricorsi non si è ancoraesaurita per gli accessi alle facoltàa numero chiuso visto che gliscorrimenti delle graduatorie di

medicina sono ancora in corso.Se il Tar ha accolto i ri-corsi per l'accesso allefacoltà perché non do-vrebbero ammetteretutti quelli che farannoricorso per le scuole dis p ec i a l i zz az i o n e ?«Visto l’orientamentofavorevole della giusti-zia amministrativa»,spiega nel dettaglio l'av-vocato Cristiano Pelle-grini Quarantotti cheda anni segue e assiste icandidati nei ricorsiamministrativi per lefacoltà a numerochiuso, «anche i parte-cipanti al recente con-corso dellespecializzazioni medi-che, in cui si sono veri-ficate irregolaritàriconducibili alla viola-zione dell’anonimato,rischia di vedere unaserie elevata di accogli-menti e di ammissioniin sovrannumero,anche in considera-zione del fatto che sono

circa 6.000 gli esclusi».Per fare ricorso ed entrare nelle scuole dispecializzazione medica c’è tempo fino aiprimi giorni di gennaio, ma occorre prestareattenzione alla tipologia del ricorso che si vaa promuovere. «Occorre agire soprattuttoindividualmente, o comunque a piccoligruppi, in quanto i ricorsi di natura collet-tiva, con un numero molto elevato di ricor-renti, poiché rischiano di mischiare in ununico ricorso situazioni diverse possonoportare all’improcedibilità dell’impugna-zione stessa», avverte l'avvocato.

Specializzandi, il ricorso al Tarai primi di gennaio o si resta fuori

Il caos creato dal ministero dell'Università potrà essere sciolto dalla decisione del tribunale amministrativo. Ma bisogna muoversi entro

l'inizio dell'anno prossimo altrimenti si perde qualsiasi diritto ad entrare nelle scuole sanitarie. I consigli dell'avvocato Pellegrini Quarantotti,

che ha vinto nel 2014 tutti i ricorsi per le facoltà a numero chiusodi Leonardo Giocoli

Cristiano Pellegrini Quarantotti

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Page 13: IL CORRIERE DI ROMA - GIOVEDI' 4 DICEMBRE 2014

Laziola delSSanità LazioCRONACHEgiovedì 4 dicembre 2014 pagina 13

È IN PIENO CAOS L'AZIENDA REGIONALE PER L'EMERGENZA SANITARIAIL CASO

Eil 118 che fine hafatto? La gara vinta enon consumata, latacita proroga delservizio della Croce

Rossa? E più in generale che staaccadendo al servizio di emer-genza sanitaria più chiacchieratod'Italia? Assolutamente nulla. E'tutto fermo a quanto denun-ciammo in un silenzio assordantequalche settimana fa. In più c'è lacrescente forte pressione deglioperatori della Croce Rossa perrientrare in un gioco più ampio.Agitano il rischio della privatiz-zazione dell'Ares 118. La Re-gione fa finta di prenderli suserio, replica, argomenta. Sembraun gioco delle parti. In realtà laCri dopo aver chiesto un prezzotroppo alto per confermare il ser-vizio è "fuori"da più di un annoma continua a garantire la suafetta di servizio regolarmente pa-gata. Come, a che titolo? E' untassello interessante del puzzle.La Croce Rossa non è più ente diStato, ha cambiato ragione so-ciale, è una onlus, altra corsia dirapporti con la Pubblica Ammi-nistrazione. Chi fattura e a chi?Tecnicamente la Cri si collocaallo stesso livello delle Croci pri-vate che continuano a coprirecome prima quel 20% di emer-genze, pagate pochissimo e congrandi ritardi. Ma non è tutto,prima l'efficienza di uomini emezzi era praticamente autocer-tificata, oggi chi garantisce lacongruità del servizio?Pare che il direttore generaleCorradi abbia appena messo sultavolo una delibera che ufficia-lizza il regime di prorogatio finoa febbraio 2015, mentre autono-mamente (o di concerto con laRegione) si è inventata un nuovobando rispondere alle necessitàdell'emergenza sanitaria capito-lina. Attenzione, la gara è per lostesso servizio, stesso territorioregionale , stesse ambulanze, maa prezzi molto più bassi di quelliprevisti dal bando europeo, cisiamo persi qualcosa? E’ unamossa concordata con Zinga-retti? E a che titolo? Dubbi e per-plessità sono legittimi. LaRegione a suo tempo aveva ban-dito un bando europeo, vinto lascorsa primavera da un'Ati diaziende private. Prezzi inferiori aquelli che praticava la CroceRossa, tanto per essere chiari. Mai vincitori da allora aspettano diprendere servizio. C'è sotto qual-

cosa. Riassumendo: la Cri vienepagata in modo presumibilmentenon regolare a prezzo superiore aquello che verrebbe corrispostoall'Ati; c'è un buco nero sulle fat-turazioni, ci sono quelle diligentiCroci di altro colore che copronoi vuoti per un pugno di spiccioli.Roba da Corte dei Conti, da Pro-cura. Piccola postilla, in regimedi convenzione la Cri autocerti-ficava la congruità del pacchettoambulanze, operatori, attrezza-ture, alle Croci " esterne" questegaranzie vengono fatte sudare.Oggi che la società del presidenteRocca è una Onlus privata comele altre continua a godere di unacorsia privilegiata da questopunto di vista? Sullo sfondo c'è dell'altro, moltoaltro. Come la storia della piaz-zola per l'eliambulanza al San Ca-millo, risistemata alla bell'èmeglio senza una gara. E' franataal primo posarsi di un elicottero,si è creato un avallamento sottociascuna ruota, in poche paroleha ceduto la piazzola. E' stata ri-sistemata senza troppa pubblicità.E senza una gara, naturalmente.Al direttore generale (che per l'in-cidente se l'è presa con gli elicot-teristi) le gare d'appalto nonpiacciono. Sta facendo ristruttu-rare le diverse postazioni del 118sparse per il territorio una dopol'altra, piccoli e grandi lavori,

anche dove si era già provvedutoa rimettere le cose in ordine di re-cente. Tutti lavori fatti al volo,come se fossero improvvisamentetutti urgenti. Ma senza gare. Peranni i dirigenti dell’Ares 118 ave-vano chiesto invano quegli inter-

venti . Strano, no? Da mesi chie-diamo invano che la drssa Cor-radi ci conceda un’intervista, checi racconti, che ci spieghi. In as-senza di versioni ufficiali tutti irumors, le notizie di corridoio siamplificano, si deformano, come

quelle che raccontano della mas-siccia immissione nell’Ares di fe-delissimi del S.Andrea. Idipendenti ovviamente nonhanno gradito. Gli umori al 118non sono dei migliori,ne risentiràil servizio?

Strani giochi all’Ares 118di Francesco Vitale

Una gara europea vinta e non consumata, la silenziosa proroga del servizio della Croce Rossa, la pressione degli operatori. Ma c'è anche un nuovo bando al ribasso lanciato (in autonomia?) dalla manager Corradi. Che

ne pensa Zingaretti? Capitolo lavori realizzati in tutta fretta in tutte le postazioni: controlli zero. E il rifacimento della piazzola dell'eliambulanza al S.Camillo? Franato al primo atterraggio. C'è qualcosa che non quadra

È arrivato il giornodell’inaugura-zione per la

nuova Residenza sani-taria assistenziale diMontebuono. Dopotredici anni dall’auto-rizzazione a costruiree dopo che il presi-dente della Regione,Nicola Zingaretti, hafirmato il decreto diaccreditamento dellastruttura socio sanita-ria che sarà dunqueconvenzionata, la Rsa è pronta e potrà partire coni suoi sevizi per i cittadini. Avrà una dotazione or-ganica costituita da un direttore sanitario, capo-sala e infermieri e soprattutto disporrà disessanta posti letto suddivisi in due moduli, ilprimo da venti letti e l’altro di 40 posti, in base

alle varie tipologie dimantenimento. Potràospitare anziani par-zialmente autosuffi-cienti o nonautosufficienti.La struttura denomi-nata “Rsa ResidenzaMonte Buono” sorgein via Maglianese, èstata realizzata graziea un cospicuo investi-mento (circa 4 milionidi euro) di privati esorge sulle ceneri

dell’ex istituto scolastico di proprietà della par-rocchia che a metà del secolo scorso ospitò primala scuola d’avviamento professionale e poi il ci-nema-teatro del paese. Dopo che l’immobile erain disuso per 25 anni sono stati realizzati i lavoridi ristrutturazione.

Dopo 15 anni di attesa apre la Rsa (accreditata) di Montebuono

Rieti

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Laziola delSSanità Lazio CRONACHE giovedì 4 dicembre 2014 pagina 14

LE SOPRESE DELLE STRATEGIE SOCIOSANITARIE LAZIALIIL FATTO

Ieglio ridere per non piangere.Il consigliere regionale di cen-tro destra Santori solleva unaquestione di un certo inte-resse: nelle strade di Roma

l’emergenza minori è evidente – bastipensare ai bambini rom portati inbraccio per favorire l’elemosina – mail Garante regionale per l’Infanzia , ildottor Alvaro, ha altro da fare, dasette mesi è commissario alla Farma-cap. Del resto non si ricordavano sueazioni incisive sul territorio. Sul sitorisulta nel pieno delle sue funzioni.Ma è incompatibile, strilla Santori.La Regione lo zittisce, Alvaro si è giàdimesso, non c’è incompatibilità. Di-messo? E quando? E perché non c’ètraccia? Le dimissioni risalgono aqualche settimana fa, al 3 novembre,per l’esattezza. Quindi Santori nonaveva tutti i torti. «In data 3 novem-

bre 2014 il dottorFrancesco Alvaroha rassegnato ledimissioni daGarante regio-nale per l’Infan-zia. È evidenteche è venutameno, quindi,ogni sorta di in-compatibi l ità ,così come che ilGarante, istituitocon legge regio-nale nel 2002,non si avvale di risorse esterne all’or-ganico del Consiglio regionale»-scrive in una nota l’ufficio stampa delpresidente del Consiglio regionaledel Lazio, Daniele Leodori – «L’Uf-ficio del Garante, inoltre, non ha 4sedi distaccate bensì un ufficio de-centrato ospitato, a costo zero, presso

la sede centrale della Provincia di La-tina. Il presidente Leodori – con-clude la nota – ha inviato al dottorAlvaro i ringraziamenti per il lavorosvolto negli 8 anni in cui ha ricopertol’incarico di Garante per l’Infanzia,formulandogli i migliori auguri dibuon lavoro alla guida di Farmacap».

Peggio la toppa del buco, verrebbe dadire. Leodori si fa del male da solo. ESantori lo impallina con un contro-comunicato: “Dal sito internet delGarante e dallo stesso portale delConsiglio regionale del Lazio sievince chiaramente come il Dott. Al-varo risulti essere ancora in carica inqualità di Garante dell’Infanzia edell’Adolescenza della Regione Lazio.E’ inaccettabile che le dimissioni diun incompatibile vengano rese pub-bliche solo dopo la nostra denuncia ein tal senso chiediamo maggiore tra-sparenza. Resta il fatto che l’incom-patibilità denunciata è rimasta inpiedi per oltre 7 mesi da quando amarzo 2014, incarico poi prorogato amaggio scorso, assunse la carica diCommissario straordinario di Farma-cap – scrive il consigliere regionale –Sono costretto poi a smentire il Pre-sidente Leodori, la struttura del Ga-

rante si avvale anche di personaleesterno. Con determinazione diri-genziale n.6 del 2 aprile 2013 il Con-siglio Regionale del Lazio ha infattistipulato un contratto di prestazioned’opera intellettuale per le esigenzedel Garante dell’Infanzia e dell’Ado-lescenza a fronte di un contributo di€7.500 per tre mesi per l’attività di so-stegno psico-giuridico, di informa-zione e di consulenza, in relazione aicasi di richiesta di aiuto in carico algarante. Ci risulta non essere l’unico.”.Che dire? Al di là delle polemichequel che conta è un dato: siamo senzagarante? Qualcuno dirà, per quel chefarebbe….Ma questo è un altro di-scorso. Si potrebbe aggiungere unapostilla sul futuro delle farmacie co-munali. Garante dell'infanzia forse,ma di Farmacap no di certo, all'oriz-zonte c'è l'operazione-spezzatino, iprivati si fregano le mani.

Il garante per l’infanzia non c’è piùE tutte le emergenze sociali in atto?

di Giulio Terzi

Non se n’era accorto nessuno, mentre a Roma esplode il disagio il dottor Francesco Alvaro invece di occupare il suo posto in Regione si dedicava a tempo pieno al salvataggio di Farmacap, come commissario straordinario. Il consigliere regionale Santori ha sollevato la questione di incompatibilità,

lui s'è dimesso: le farmacie comunali hanno bisogno di lui, ma ne farà uno spezzatino

PARLA LEONARDO TAMMARO, RESPONSABILE DELLA U.O.C. GASTROENTEROLOGIA ED ENDOSCOPIA DIGESTIVA DELL’AZIENDA OSPEDALIERA SAN GIOVANNI – ADDOLORATASERVIZI

Nel Lazio lo sforzo digarantire un equo ac-cesso alle cure medi-che si confronta conla difficoltà economica

di tale impegno. Alla crescita della do-manda di salute cui concorrono principalmentel’innovazione tecnologica, l’invecchiamento de-mografico e la medicina difensiva, non corri-sponde una crescita dell’offerta. Il protrarsi dell’attuale situazione economica condiziona pesan-temente le finanze pubbliche e, di conseguenza, ibilanci delle Aziende Sanitarie. E' lo sfondo deldibattito generale in corso tra gli addetti ai lavori,tra gli operatori, come quello che ha visto prota-gonisti nei giorni scorsi i gastroenterologi italianidurante il X Corso Nazionale AIGO (Associa-zione Italiana Gastroenterologi Ospedalieri) e ilVII Corso di Epatologia congiunto AIGO-AISF,organizzati dal Dr Leonardo Tammaro Respon-sabile della U.O.C. Gastroenterologia ed Endo-scopia Digestiva dell’Azienda Ospedaliera SanGiovanni – Addolorata. La gestione delle emer-genze, la razionalizzazione degli interventi e l'uti-lizzo di tecnologia sempre più avanzata vannoorientati, guidati, assecondati.Obiettivo del Corso Nazionale di formazione or-ganizzato dal dr. Tammaro si è inserito proprio inquesto solco, è stato quello di fornire raccoman-dazioni chiare, condivise e basate sulle migliorievidenze scientifiche disponibili riguardo alla ge-stione del paziente in emergenza-urgenza dige-stiva. Il reparto di Gastroenterologia edEndoscopia Digestiva del San Giovanni, d'altra

parte, è uno dei più grandi sul territorio, il se-condo dopo quello del San Camillo. È in funzionee operativo 24 ore su 24, pronto a gestire ogniemergenza e urgenza, oltre alla normale attivitàambulatoriale. Ne abbiamo parlato con il dr. Tam-maro.

Quali sono i maggiori servizi offerti daquesto reparto?

La nostra maggiore attenzione è prima di tutto ri-volta allo screening del cancro colon rettale. Im-portantissimo al fine di poter intervenire pertempo. Inoltre ci facciamo prevenzione delle ma-lattie neoplastiche dell'apparato digerente. Il no-

stro è un centro per lo studio e la gestione dellemalattie infiammatorie croniche intestinali esiamo abilitati alla prescrizione dei farmaci biolo-gici per queste stesse malattie.

La vostra attività endoscopica si rivolgenon solo a favore di pazienti ambulato-riali, ma soprattutto per coloro che ne-cessitano di ricovero.

Sì, siamo operativi 24 ore su 24 per trattamentodi sanguinamenti gastrointestinali, polipectomie,mucosectomie, dilatazioni, posizionamento diprotesi, posizionamento di PEG, legatura varici,trattamenti con argon plasma, posizionamento di

clip, CPRE,rimozionedi corpiestranei daltratto ga-strointesti-nale. I nostri pazienti sono seguiti con attenzionee ogni tipo di intervento viene valutato momentoper momento.

Il vostro presidio rivolge inoltre unaparticolare attenzione anche per chi èaffetto da celiachia.

Esattamente. Siamo presidio regionale di rete perla celiachia. Il nostro inoltre è centro di fisiopato-logia digestiva ed epatologia.

Non vi rivolgete solo all’esterno.No. Siamo orgogliosi di essere un punto di riferi-mento anche per tutti coloro che lavorano pressoquesta Azienda Ospedaliera: offriamo infatti pre-venzione e sorveglianza ai dipendenti ospedalieriper tutte le patologie gastroenterologi che e of-friamo consulenze cliniche ed endoscopiche a fa-vore di tutti i nostri reparti.

Importante è la prevenzione.Il consiglio è quello di non rimandare i controllie di non aver paura. Se compaiono alcuni sintomi(per esempio, sanguinamento rettale e nelle feci),conviene sottoporsi a un esame gastroscopico.

Emergenze e urgenze digestive,“sentinella” disponibile 24 ore su 24

di Francesco Vitale

L’emorragia digestiva, colpisce 70.000 italiani all'anno e ha la stessa mortalità dell'infarto. Lemalattie gastroenterologiche con 1,5 milioni di ricoveri l'anno rappresentano la prima causadi ospedalizzazione in Italia e molti di questi casi giungono come emergenze. Ogni anno, infatti,

in Italia circa 130 persone su 100.000 sono colpite da emorragia del tratto digestivo superiore ecirca 30 su 100.000 da emorragia del tratto digestivo inferiore. Secondo Antonio Balzano, presidentedell'Associazione Italiana Gastroenterologi ed endoscopisti Ospedalieri (AIGO) «la sua gravità, pur-troppo, è spesso sottovalutata, questa patologia, infatti, registra in pronto soccorso una mortalitàsimile a quella dell'infarto (5-6%) ma non è percepita come altrettanto pericolosa». È per intervenireprontamente dinanzi alle emergenze, l'Associazione lancia un appello: «Prioritaria è l'organizzazionein ciascuna regione di una rete dell'emergenza gastroenterologica, che dovrebbe costituire il riferi-mento per definire le dimensioni e le caratteristiche delle unità operative negli ospedali.

L’emorragia digestiva ha le stesse modalità dell’infarto

Francesco Alvaro

Leonardo Tammaro

Page 15: IL CORRIERE DI ROMA - GIOVEDI' 4 DICEMBRE 2014

Laziola delSSanità LazioSANITÀ&RICERCAgiovedì 4 dicembre 2014 pagina 15

DELIBERA DELLA REGIONE, INDIVIDUATI 15 CENTRI NEL LAZIOSERVIZI

LazioLazioladelSSanità

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Quotidianodi informazioneindipendente

Iscritto al Tribunale di Roma n.437/2009

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Sclerosi multipla, alla Fondazione S.Luciaaffidato un ruolo preciso nella “rete”regionale

Sclerosi multipla, laRegione Lazio affidaalla FondazioneSanta Lucia un ruolopreciso nella rete di

strutture chiamate ad affrontaree gestire tale patologia. Il 13 no-vembre infatti il Presidente Zin-garetti, in qualità diCommissario ad Acta ha ema-nato il decreto 386 che defini-sce il Percorso DiagnosticoTerapeutico Assistenziale per laSclerosi Multipla, individuandoi 15 Centri del Lazio destinati agarantire la diagnosi e la cura(medica e riabilitativa) dellepersone con Sclerosi multipla:tra questi vi è appunto la Fon-dazione, che dal 1996 svolgeuna specifica attività clinica e diricerca in questo ambito.Diversiclinici e ricercatori operantipresso l’I.R.C.C.S. FondazioneSanta Lucia sono impegnati daanni nel portare avanti ricerchein tutti gli ambiti sopra ricor-dati. I risultati di tali ricerchesono stati pubblicati su nume-rose e prestigiose riviste inter-nazionali, a conferma dellacapacità degli studiosi che ope-rano al Santa Lucia di unire ladedizione alla cura delle per-sone affette da SM alla capacitàdi indagine e di innovazione.

Uno dei criteri che guida le ri-cerche svolte presso l’Istituto èquello dell’attenzione alla glo-balità della persona malata,come, ad esempio, in una ri-cerca in fase di progettazioneche valuterà l’efficacia dell’ap-proccio olistico di tecniche dimeditazione e di movimentoproprie della cultura tradizio-nale cinese.La Sclerosi Multipla (SM) è lapiù comune malattia demieli-nizzante a carico del SistemaNervoso Centrale ed è la primacausa non traumatica di disabi-lità nei giovani adulti. Si pre-

senta tra i 20 ed i 40 anni, 2-3volte più frequente nelle donne,e si stima che esistano nelmondo 2,3 milioni di personemalate di cui 600.000 in Europae circa 72.000 in Italia. NelLazio i casi stimati sono circa10.000. Il costo annuo stimatoper la collettività è mediamentedi 38.000 euro, che diventano70.000 nei casi di disabilitàgrave in fase avanzata di malat-tia.La SM è una malattia cronicache, insorgendo nell’età gio-vane adulta e comportando, inmedia, una riduzione di pochi

anni dell’aspettativa di vita, ac-compagna la persona affetta perun lungo arco di tempo.Nonostante l’attuale disponibi-lità di farmaci in grado di modi-ficarne il decorso, la SM causafrequentemente compromis-sioni di più aspetti del funzio-namento neurologico: si va daidisturbi della deambulazione aquelli delle funzioni sensoriali,dai deficit dell’equilibrio aquelli delle funzioni neuro-ve-getative, dalle disfunzioni co-gnitive a quelleemotivo-comportamentali. Lacomplessità del quadro disfun-

zionale causato dalla SM com-porta la necessità di valutazionispecifiche e approfondite daparte dei diversi specialisti(neurologo, fisiatra, oculista,urologo, neuropsicologo, soloper citarne alcuni) e approcciterapeutici anch’essi complessi,numerosi e diversificati daparte di varie figure professio-nali (oltre agli specialisti sopramenzionati, entrano in giocopsicologi, fisioterapisti, terapi-sti cognitivi).La complessità della SM è benevidente anche considerando lericerche che sono state e ven-gono condotte su questa patolo-gia: si va dall’approccioneuro-immunologico agli studidi neuro-immagini, dalle ricer-che in ambito neuro-psicolo-gico e neuropsichiatrico aquelle sulla riabilitazione sia fi-sica che cognitiva, dalla ricercafarmacologica a quella sullaqualità della vita. Queste ricer-che hanno permesso, ad esem-pio, di dimostrare l’efficacia difarmaci sia per contrastare iprocessi autoimmuni alla basedella SM che per trattare diversisintomi causati dalla malattia,di evidenziare la rilevanza di fe-nomeni quali la fatica e i deficitcognitivi e di indicare dei pos-sibili approcci al loro tratta-mento non farmacologico.

di Giulio Terzi

Page 16: IL CORRIERE DI ROMA - GIOVEDI' 4 DICEMBRE 2014

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Page 17: IL CORRIERE DI ROMA - GIOVEDI' 4 DICEMBRE 2014

LITORALE IlCORRIEREDIROMAgiovedì 4 dicembre 2014 pagina 17

In spiaggia tutto l’anno. Garantito l’accesso agliarenili di Ostia dagli ingressi degli stabilimenti.Rispetto agli anni passati ed a quanto accadeva

a fine stagione, con cancelli chiusi a doppia mandatae sbarramenti per accedere agli arenili è una sorta dipiccola rivoluzione, voluta dal Campidoglio ed accet-tata dai balneari, disponibili a spalancare i cancelli ead esplorare le nuove opportunità turistiche, oltre labalneazione, che offrono il mare e la spiaggia. L’ac-cesso al mare sarà, comunque, regolato da un detta-gliato regolamento che i balneari hanno approvato eredatto con il Municipio. E’ il primo passo verso unprogetto più ampio, di cui Ostia potrebbe essere, ap-punto, la capofila, che consenta flussi turistici diversie “paralleli” alla balneazione per sfruttare le nuoveopportunità turistiche fornite dall’ambiente. Si vaavanti a piccoli passi, in sostanza, verso un nuovo svi-luppo turistico, capace di rilanciare il litorale romanoe di valorizzare il mare di Roma su altre basi e nonsolo quelle della tintarella e della balneazione, ma chetenga, invece conto e punti sui nuovi flussi favoriti daun’offerta più variegata ed ognitempo, che vada ad

inserire una passeggiata sulla spiaggia di Ostia tra lemete preferite di un soggiorno romano. Intanto sicontinua a lavorare alla stesura del testo definitivo delPUA, strumento urbanistico fondamentale per dareuna sostanza diversa alla proposta di vivere il maredavvero per 365 giorni l’anno. Con l’apertura dei can-celli d’inverno è stata rinviata (per ora a data da de-stinarsi…) l’apertura dei previsti varchi (contestatidai balneari) di accesso alla battigia. Anzi, se l’aper-tura invernale funziona, la questione varchi potrebberestare solo sulla carta, perché, infatti, realizzarenuovi, antiestetici e costosi varchi d’accesso sul lun-gomare, quando sarà possibile entrare liberamentedagli ingressi per raggiungere la spiaggia? . Si parte,intanto, dal nuovo regolamento invernale che pre-vede una serie di comportamenti rispettosi dell’am-biente e che impediscano di trasformare l’arenile inuna pattumiera, quali ad esempio: non consumarepic inc, giocare al pallone, vietare comunque l’ac-cesso dei cani sugli arenili (è previsto solo al guinza-glio ed in aree specifiche degli impianti). Divieto ditransito anche in moto o bici sul bagnasciuga, sulla

spiaggia è consentito passeggiare ma non…sostare.Non viene garantito, ovviamente, dai concessionariil servizio di salvataggio (attivato solo dal 1 maggioal 30 settembre), ma viene garantita la pulizia del-l’arenile anche nei mesi invernali. “Questo regola-mento testimonia la volontà da parte di AssobalneariRoma - si legge su una nota stampa - di accogliere lerichieste della cittadinanza e dell’Amministrazione,consapevoli che solamente pianificandola si puòstrutturare una nuova offerta turistica e di città. Siritiene, in proposito, che l’evoluzione del sistema“mare” possa avvenire solo in un contesto proget-tuale che preveda una stretta collaborazione con il si-stema politico-amministrativo che governa la città.Operazioni svolte nel bel mezzo della stagione bal-neare – sottolinea l’Assobalneari - non possono ri-solvere le tante problematiche che rallentano losviluppo del tessuto produttivo. Siamo convinti cheil Distretto Turistico Balneare rappresenti unagrande opportunità per rilanciare il settore e garan-tire la conseguente crescita socio economica della re-altà in cui le nostre aziende operano”. En. Bia.

Le proteste non sono più sufficienti per farsiascoltare. I cittadini sono pronti a scenderein piazza e ad inscenare azioni di protesta

clamorose. La situazione delle strade e le condi-zioni “difficili” dell’asfalto nel X Municipio sonosotto gli occhi di tutti. Nel corso del 2014 sonostate oltre un migliaio le richieste di risarcimentoinviate al comune per incidenti dovuti alle condi-zioni delle arterie, soprattutto nell’hinterland,dove le forti piogge hanno dissestato il fondo edaperto voragini. Da qui è partita un “Class-action”contro il municipio rivendicando un immediatointerevento di ripristino dell’asfalto ed il paga-mento delle spese dei tanti incidenti provocati daimancati interventi di manutenzione stradale. “Laspesa media dei residenti nel X Municipio, nellamanutenzione delle auto per il problema dovutoalle buche è pari al doppio degli altri cittadini re-sidenti a Roma e del Lazio. Il degrado delle stradedel nostro territorio e l'immobilismo degli ammi-nistratori locali, non possono essere pagati duevolte, da chi già paga le imposte dei servizi al co-

mune ed allo Stato”. Afferma in una nota PieroCucunato, vice Coordinatore di Forza Italia aRoma, residente nell’area di Acilia e tra i promo-tori, assieme ad associazioni di categoria e deiconsumatori, dell’iniziativa legale. “Basta percor-rere da Ostia ad Acilia, dall’Infernetto a Dragona,da Casabernocchi a Malafede e da Casalpaloccoa Bagnoletto, per trovarsi davanti a vere e proprievoragini. Tra buche recintate e quelle senza segna-letica, la circolazione è diventata un vero e pro-prio slalom tra le strade nel nostro territorio. Gliavvallamenti e le buche, profonde anche decinedi centimetri, sono divenute ormai una consue-tudine, nei quartieri dell'entroterra, invece, èemergenza totale, una corsa ad ostacoli per chiusa le moto e le auto. C'è quasi 80% delle stradeinterne dei quartieri del Municipio X, che hannobisogno di una manutenzione immediata”. Nonsolo strade….ma anche allagamenti e discarichechiamano in causala Magistratura. Il M5S ha pre-sentato, infatti, una interrogazione per avviare ildibattito in aula sulla vicenda del Villaggio Africa

nel cui comprensorio, soggetto ad allagamenti, èpresente una discarica abusiva. A far scattare l’in-teresse della Magistratura, secondo il M5S , è lamancata esecuzione di determinazioni ed ordi-nanze di bonifica dell’area. La questione si trasci-nerebbe, infatti, dal 2002 e dopo 12 anni, AndreaTassone, il presidente del Municipio, avrebbeprovveduto solo ad una parziale rimozione dei ri-fiuti ed alla demolizione di alcune opere abusive.Intervento che però non ha risolto la grave situa-zione in cui versa l’area, tanto che i grillini hannoraccolta una dettagliata documentazione ed in-viati gli atti alla Magistratura. “Sulla questione ab-biamo inviato un esposto alla Procura – affermail capogruppo Paolo Ferrara - e qualora emer-gano precise responsabilità, tramite gli atti che ab-biamo predisposto, solleciteremo tutti gliinterventi necessari per l'immediata attuazionedella determinazione che prevede un'ordinanza“in danno” ed eventuali denunce riguardo ai re-sponsabili”.

E.B.

Infernetto, nuova emergenza immigrazionesità di interventi decisivi per la sicu-rezza ed il decoro del quartiere. Tut-tavia, abbiamo chiarito che lapresenza dei minori ospitati nel cen-tro di via Salorno (diventati più disessanta) non deve diventare un pre-testo per esasperare gli animi e ne-gare quell’idea di accoglienza che ilX Municipio vuole continuare asvolgere. Crediamo, con il sostegnodel Campidoglio, di riuscire a darerisposte concrete sulla questionedell'illuminazione delle strade e sullapresenza di un numero maggiore diForze dell'ordine sul territorio”. Leopposizioni intanto soffiano sulfuoco e denunciano: “Era prevedi-bile che la decisione del loro trasfe-rimento – scrive Davide Bordoni,coordinatore F.I. - senza una verapianificazione, potesse provocareuna situazione di grande tensione e

pericolo nel quartiere, dove si è ve-rificata un’aggressione a un uomo delpersonale e atti vandalici presso ilcentro, dove, tra l’altro gli stessiospiti hanno dato luogo ad una rissa.Tutto questo sta accadendo perché ladecisione di trasferire i minori non è

stata ponderata e valutata in manieraresponsabile”. Intanto, sabato scorso22 novembre, sit in di F.I. in via WolfFerrari, per chiedere ancora unavolta sicurezza, tutela e per riman-dare al mittente una politica che stasoffocando le periferie romane.

“L’incapacità di gestire la politicadell’integrazione – afferma PieroCucunato, ex-consigliere provincialedel collegio - non può ricadere ed es-sere pagata dai cittadini dell’Infer-netto, che già stanno pagando…. unduro prezzo per il problema idrogeo-logico e per l'insicurezza che regnanel quartiere”. L’Infernetto è abitatoda molte coppie giovani con bam-bini, che hanno investito i risparmidi una vita, per progettare il futuroin un quartiere tranquillo. Oggi, i re-sidenti sono esasperati e non vo-gliono che diventi la discarica socialedella città di Roma”. Infine dalla cittàun messaggio di pace: alcuni citta-dini hanno lanciato l'idea di ospitarei minori richiedenti asilo politico du-rante il periodo di Natale nelle lorocase. Una proposto che piace ma perora senza seguito.

I nfernetto come…Tor Sa-pienza, mentre cresce laprotesta popolare controuna situazione di generaledegrado, aggravata dal tra-

sferimento dei minori ospitati nelquartiere romano all’Infernetto, invia Salorno. L’Infernetto è un quar-tiere già alle prese con l’emergenzaidraulica, con la questione irrisoltadella viabilità, con la mancanza di si-curezza nelle case per una microcri-minalità sempre più aggressiva, conla scarsa illuminazione e lo stato delmanto stradale, a tutto questo si èvenuta ad aggiungere anche l’immi-grazione, i “campi nomadi” sponta-nei e la situazione rischia diaggravarsi in maniera esponenziale.La tensione ed il malumore si av-verte palpabile agli angoli dellestrade. Il presidente del MunicipioAndrea Tassone, sballottato daglieventi, prima mette le mani avanti ese la prende con il sindaco Ma-rino:“Il X Municipio non è stato av-visato del trasferimento di 25minori dal centro di accoglienza diTor Sapienza all’Infernetto. Ancorauna volta, le nostre competenzesono state ignorate dal Campidoglioe, soprattutto, dal sindaco Marino. IMunicipi sono per definizione unfront office: i presidenti che li rap-presentano non possono essere con-siderati come fossero dellecomparse, da utilizzare a propriopiacimento. Non si può più tolle-rare….- ha continuato - che si pren-dano decisioni sulla testa di tuttisenza interpellare tutti coloro che,ogni giorno e con risorse limitate,cercano di dare risposte concretealla cittadinanza”. Ma successiva-mente, dopo l’incontro con i citta-dini, fa una mezza marcia indietro epuntualizza: “Abbiamo ascoltatocon attenzione i Cdq che hanno rac-contato i disagi che si vivono ognigiorno all'Infernetto e della neces-

DILAGA LA PROTESTA DEI RESIDENTI CONTRO I TRASFERIMENTI DI RICHIEDENTI ASILO NEL CENTRO DI ACCOGLIENZA

RIVOLTA CIVICA CONTRO LE BUCHE STRADALI. CLASS-ACTION NEL X MUNICIPIO PER GLI INCIDENTI

VARATO IL REGOLAMENTO PER L’ACCESSO AL MARE DURANTE I MESI INVERNALI

Partirà anche ad Ostia, presso la sede Anfass, unadelle 15 associazioni selezionate per parteciparealla sperimentazione del progetto scientifico na-zionale “Matrici Ecologiche”. L’iniziativa prevedela somministrazione ad un campione di oltre millefamiglie con ragazzi disabili di un test, rivolto ad in-dividuare, sia i bisogni e sia le necessità, dei fami-gliari e dei figli. Le risposte saranno valutate dauna equipe di psicologi ed assistenti sociali, per av-viare dei percorsi di valutazione e progettazione te-rapeutica costruiti sulla singola persona, peroffrire strumenti efficaci di cura e sostegno sociale. Il progetto permetterà anche di raccogliere datiutili per orientare le decisioni politiche sul welfaree spendere meglio e con migliori risultati i soldistanziati. Con il progetto Matrici Ecologiche infattinon si costruiranno solo programmi di interventobasati sulle esigenze della singola persona, ma sivuole realizzare una grande banca dati informatiz-zata che permetta alle famiglie di avere una car-tella elettronica (e dunque non più cartacea) chepossa essere in qualunque momento rettificata,aggiornata, modificata o implementata in base allemutate esigenze, misurando al contempo il livellodi inclusione sociale delle persone con disabilità.

All’Anfass test sulla disabilità

L’ALLARME

di Enzo Bianciardi

Ostia, cancelli aperti negli stabilimenti

Strade gruviera, a rischio la circolazione

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CRONACHEIlCORRIEREDIROMAgiovedì 4 dicembre 2014 pagina 18

Accoglienza, immi-grati, rom. C'è ten-sione, si respiraviolenza. Manca ilrispetto delle regole

e delle leggi. Il suo municipio hapreso una linea ben precisa inpassato.Sarebbe facile rispondere che sitratta di materie di competenzaesclusiva del Campidoglio perquanto attiene alla gestione dell’ac-coglienza, della Prefettura e dellaQuestura per quel che riguarda lagestione dell’ordine pubblico. Manon ho certo intenzione di eludereil senso della domanda. Il contestodi crisi non aiuta né l’azione dei di-versi livelli istituzionali né la com-prensione e la tolleranza del corposociale. E’ con questo che bisognafare i conti, sapendo che non si può cedere sulterreno della civiltà, né ai ragionamenti di ‘pan-cia’ né alle semplificazioni. L’accoglienza va mi-gliorata, ottimizzando l’uso delle risorse adisposizione, visto che non ve ne saranno dipiù nel prossimo futuro, nella consapevolezzache chiunque sostiene di ‘far sparire’ le personee bloccare i flussi dice un’assurdità. Allo stessotempo servono risposte, che ad oggi non cisono. E’ innegabile come Roma stia diven-tando ogni giorno di più una città provata, esa-sperata, incattivita, sull’orlo di una crisi dinervi, già scoppiata in alcuni fatti di cronaca,da Corcolle a Torpignattara a Tor Sapienza.Non c’è quartiere che non stia significativa-mente cambiando volto, sotto la pressione diun numero crescente di persone incapace difare i conti con la disoccupazione, l’integra-zione, le incalzanti difficoltà economiche e i re-lativi rischi di impoverimento, talvolta ineditie imprevisti. Crescono le tensioni sociali, i con-flitti tra gli Ultimi, i Penultimi e i residui di cetomedio. Cioè tra i nullatenenti, coloro che untempo nutrivano un’aspettativa di migliora-mento e oggi vivono nell’incubo di perdereanche ciò che posseggono, chi è infastidito,preoccupato e impaurito dalla - per nulla - sem-plice vicinanza con drammi umani, prima chesociali. Bisogna guadagnare un miglioramentogenerale, per tutti, nuovi arrivati e cittadini na-tivi, disinnescando le conflittualità, la chiaveper gettare le basi di un più profondo rispettodelle regole e delle leggi, da parte di tutti è fa-vorire l’integrazione, la scolarizzazione dei piùpiccoli, l’accesso ai servizi di base di tutti.

Però chi sbaglia non paga. Buonismo,solidarismo non devono fermarsi adun certo punto?

I reati sono reati, vanno sempre perseguiti, qua-lunque sia la nazionalità di chi li commette, siaquelli contro la persona che quelli contro l’am-biente urbano. Bisogna però sforzarsi di distin-guere le povertà in aumento e le difficoltàindividuali e di gruppi sociali dall’ordine pub-blico. Le conflittualità tout court verso gli Ul-timi si sta diffondendo rapidamente fuori dalleMura Aureliane, dentro e fuori il Grande Rac-cordo Anulare e, lungi dal riguardare solo Cor-colle, Torpignattara e Tor Sapienza, sonodiffuse e rischiano di diventare persino ege-moni sul piano (sotto)culturale. A sollecitarli etrasformarli in istinti aggressivi, i fenomeni untempo straordinari ed ora divenuti ordinari chesi sono affiancati permanentemente a quelli‘storici’ come la prostituzione o l’accattonag-

gio: le tante tende, baracche e rifugi di fortunache si rinvengono in spazi urbani pubblici e pri-vati, come giardini, rive del fiume, terreni in di-suso, stazioni, strade e viadotti, talvolta teatrodi insediamenti di proporzioni notevoli; il ri-sentimento crescente e generalizzato, contor-nato spesso di accenti razzistici, nei confrontidi rifugiati, rom e migranti; i frequenti roghitossici con cui si smaltiscono, spesso su com-messa di qualche attività commerciale, i mate-riali di risulta di diversa natura; i numerosimercatini improvvisati, spesso alimentati con ifrutti del ‘rovistaggio’ tra i cassonetti o con ma-teriali rubati; i furti che si susseguono di mate-rie in rame – soprattutto tombini e impiantielettrici, di giardini in particolare - e quelli chehanno per bersaglio gli Istituti scolastici, doveci si appropria di qualche litro d’olio, di qualchecibaria o di altri oggetti di scarso valore, arre-cando però danni spesso rilevanti alle strutture,oltre che al senso di sicurezza. In reazione adessi, cresce il senso di fastidio ed intolleranzadei vicini. Ripeto, bisogna sforzarsi di rispon-dere con politiche sociali ed assistenziali allequestioni sociali e con l’ordine pubblico aireati.

Movimenti per la casa, sfrattati.Anche su questo, in modo clamoroso,Lei ha preso posizione...

Non si contano più gli accessi quotidiani degli

ufficiali giudiziari all’interno del territorio delMunicipio Roma VIII, in particolare presso glistabili di proprietà degli Enti previdenziali oraFondazioni. Le famiglie coinvolte spesso vi-vono delle drammatiche situazioni sociali edeconomiche, come accade per chi rientra nellenuove definizioni di ‘morosità incolpevoli’. Op-pure ricevono la visita dell’ufficiale giudiziarioperché non possono accettare le proposte di ac-quisto avanzate, o perché non possono soste-nere gli aumenti degli affitti richiesti, cospicui,rispetto al canone di locazione attuale. Pur-troppo l’emergenza si è trasformata da situa-zioni eccezionali a circostanze da affrontarequotidianamente, senza però avere a disposi-zione gli strumenti idonei per intervenire si ri-schia di far precipitare nel baratro numerosefamiglie presenti in tutta la città ed in partico-lare nel territorio del Municipio Roma VIII. Laprecarietà abitativa si aggrava più velocementedella crisi economica, coinvolgendo decine dimigliaia di famiglie in un crescendo esplosivodi disperazione. Circa un centinaio di luoghioccupati in città, spesso malsani ed arrangiatialla meno peggio rispetto alle precedenti desti-nazioni ad ufficio o a scuola, sono utilizzati defacto come ammortizzatori e però aspettanoprogetti di riqualificazione radicali, da farecoinvolgendo anche i proprietari quando sitratta di realtà private, per ‘uscire’ dalle situa-

zioni attuali talvolta stridenti con icontesti territoriali. Insomma, c’èbisogno di politiche ed interventiadeguati all’attuale situazione enon certo di ordine pubblico o cri-minalizzazione di ampi settori so-ciali; c’è bisogno di misure dimedio e lungo periodo che consen-tano di guardare alla questione del-l’abitare come a quella priorità cheè davvero, intersecandola con l’ur-banistica programmatoria e con lavivibilità urbana; e c’è bisogno diagire, subito, per non peggiorareancora la situazione, fermando ilgioco al massacro degli sfratti edegli sgomberi.Ci evidenzia i problemi specificidel suo territorio?Sono più o meno quelli di tuttaRoma: effetti devastanti della crisi

economica ed occupazionale, aggravata dallostato comatoso delle aziende comunali e dallapenetrazione diffusa delle organizzazioni cri-minali; assenza di politiche di sostegno al la-voro e all’impresa; emergenza e disagioabitativo a livelli insostenibili; immobilismodei piani di sviluppo urbanistico; insufficientemanutenzione urbana di strade, istituti scola-stici, aree verdi, mercati rionali, edifici pub-blici, con conseguenze negative sul decoro esulla percezione di sicurezza; arretramento sulterreno dei servizi sociali e educativi;. Provereia rovesciare la prospettiva però…

Cioè?Ci sono cose buone fatte da cui partire e da ap-profondire. Il Municipio si muove proprio nelladirezione di produrre un cambiamento radicaledi Roma sotto tutti i punti di vista, nella con-vinzione che per arrivarci serva riprendere lesembianze di una sana comunità territoriale esviluppare un’azione sinergica tra i diversi livelliistituzionali. Qualcosa è stato fatto, molto c’èda fare.In questo primo scorcio di governol’Ente municipale, ha ottenuto alcuni incorag-gianti e significativi risultati, ne ricordo alcuni:la ripresa della lotta all’abusivismo ediliziosull’Appia Antica;la ricostruzione in tempi re-cord del Liceo Socrate devastato dalle fiamme;il rilancio ancora da concretizzare dell’Ospe-dale Cto, a partire dalla convenzione siglata trala Regione Lazio e l’Inail; il protagonismodell’Ente municipale in tema di trasformazioniurbane, sulla questione dell’edificazione I 60,di Piazza dei navigatori e dell’ex Fiera in parti-colare; l’implementazione e il finanziamento,da parte della Regione Lazio, di programmiformativi e culturali agli ex bagni pubblici diGarbatella e al teatro Palladium; lo sviluppodegli Orti Urbani presenti sul territorio; lacreazione e lo sviluppo del Polo territoriale del-l’Emergenza; il completamento delle proce-dure e l’apertura del nuovo Centro Anziani nelcomplesso degli ex Mercati Generali; l’ade-sione alla Rete Re.A.DY - Rete Nazionale dellePubbliche Amministrazioni Anti Discrimina-zioni per orientamento sessuale e identità digenere - per l’estensione dei diritti civili e lacreazione del Forum dei Diritti per contrastarela violenza di genere; l’esecuzione di numeroseoperazioni di pulizia di parchi e giardini in-sieme ad associazioni e volontari, in particolarecon la Protezione Civile; lo smantellamentodel mercato abusivo di Valco San Paolo, arri-vato a contare oltre 400 postazioni.Mi sembraun buon punto di partenza, o no?

Parla Andrea Catarci, presidente dell’VIII Municipio

PARLA ANDREA CATARCI, PRESIDENTE DELL’VIIIDAI MUNICIPI

Immigrati, rom, sfrattati:il rispetto delle regole

per arginare le emergenzeÈ un’intervista tutta da leggere, quella ad Andrea Catarci, 45 anni, laurea

in Scienze Politiche, presidente in quota Sel del Municipio VIII da otto anni.È uomo della Garbatella, viene da un quartiere di forti tradizioni popolari,

ha risposte ed analisi lucide, complessivamente condivisibili. Quello che pubblichiamo è una parte della conversazione, lunghissima e articolata. Ma egualmente efficace. Domande chiare, risposte precise. La soluzione

dei tanti problemi non ce l’ha neanche lui. Ma ci sta lavorando

di Giulio Terzi

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CRONACHE IlCORRIEREDIROMAgiovedì 4 dicembre 2014 pagina 19

TORNA “PIÙ LIBRI, PIÙ LIBERI “EDITORIA

Nell'era magica, eprecipitosa, deisupporti informa-tici dirompenti,nel mezzo di una

crisi economica terribile di cui nonsi intuisce la fine, pensare, organiz-zare e mantenere in vita una fieradei libri cartacei (ma non solo), èquasi un atto di amore... o di fede.Eppure il 4 dicembre - come da tra-dizione - Roma si trasformerà nellamecca degli amanti dei libri. E non diquelli del circuito massificato, globale e rettodalla finanza. Ma da piccoli e non proprio pic-coli editori che, come leoni, combattono perportare oltre la soglia della recessione questobagaglio di conoscenza e diversità intellettuale.Basta considerare che in un solo anno, nel 2013,la piccola e media editoria ha perso il 21,5% deisuoi addetti, con cali vistosi delle proposte decataloghi. Lancia l'allarme Enrico Iacometti,che è il presidente del Comitato promotore di"Più libri più liberi", la Fiera internazionale dellapiccola e media editoria che dal 4 (e fino all'8dicembre), torna nella Capitale per la tredice-sima edizione. Che gli italiani leggessero pocosi sapeva, il problema ora è che anche quella fa-scia che prima leggeva tanto ora - complice unarestrizione del budget disponibile - deve fare at-tenzione ed economia pure in un genere volut-tuario (ma essenziale) come i libri. Inevitabilel'impatto sul settore: Il dato più preoccupante èil calo occupazionale che, secondo le stime rac-colte dall'Associazione Italiana Editori (Aie), havisto scendere il numero degli addetti alla pic-cola e media editoria, collaboratori e consulentiesclusi ma proprietari compresi, dai 7.291 del2012 ai 5.722 del 2013. Il tutto per un settoreche da solo incide del 9,5% sul valore comples-

sivo del mercato e raccogliein catalogo il 19% dei titolilibrari in commercio nel inItalia. Ridotto, anche se dipoco, pure il numero deipiccoli e medi editori, chescendono a 4.769 (-1,9%), esi restringono i cataloghi (-1,6% il numero degli editoricon 2-10 titoli pubblicatinell'anno; -2,9% quelli con11-20; e del -1,9% quelli con21-50), per un totale di31.618 titoli pubblicati nel2013 tra novità e ristampe,che sono il 7,1% in menodell'anno prima. Cambianoi supporti (dalla carta al formato elettronico),ma non si arresta la voglia di innovare. Pure i'piccoli', cavalcano il fe-nomeno ebook: ben1.356 diversi libri editi(solo nel 2010 erano ap-pena 350), un aumentodel +40,8%. Prima i pic-coli editori potevanocontare su qualche mo-

desto incentivo (rimborsodel 10% sulla carta comecredito d'imposta e contri-buti delle camere di Com-mercio per la partecipazionealle fiere estere), ora sonostati falcidiati pure questiaiutini in nome dell'auste-rity. Eppure la voglia di es-serci - di proporre agliitaliani un nuovo modo dileggere e informarsi - è, sepossibile, ancora più forte. E proprio nel giorno del-l'inaugurazione verrà pre-sentato alla fiera dell'Eur"Nulla è per caso", il nuovo

noir di Roberto Spingardi, giornalista, manager,saggista, romanziere, ma soprattutto un uomo

di grande cultura dalla mente cu-riosa ed aperta a sempre continuenuove sfide.Giovedì 4 dicembre,alle ore 19 presso la Sala Rubinodel Palazzo dei Congressi all’Eur,Spingardi sarà accompagnato daisociologi Franco Ferrarotti, Anna-maria Curcio e Maurizio Ortolaniper illustrare una storia che non atorto può già essere definita il co-pione di un nuovo thriller interna-

zionale di successo, nella quale siintrecciano psicologie, aforismi, cro-

nache di Roma antica, leggende superstiziose escottanti tematiche su mafia ed ordini investi-gativi internazionali, tutti retti da un insospet-tabile destino. Il romanzo, edito da FaustoLupetti editore, è il primo lavoro di narrativadell’autore dopo una trentina di saggi che si di-panano dall’economia manageriale ad opereumoristiche concepite come divertimento egioco, conservandone lo stesso dinamismo nelritmo descrittivo di incessanti e freneticheazioni e in una fervida e curiosa fantasia crea-tiva, particolarmente rilevante nell’articolataambientazione proposta.Perché se è vero che l'editoria "minore" è incrisi, la voglia di scrivere è sempre viva, cosìcome la curiosità dei lettori di trovare nuovispunti o nuovi autori - che forniscono nuovispunti e diverse visioni e metodi di scrittura - acui "aggrapparsi".

Dai saggi ai romanzi noir, alla Fiera la crisi bussa ma non entra

Dal 4 all’8 dicembre torna al Palazzo dei Congressi dell’Eur il 13esimo appuntamento della piccola e media editoria. E quest’anno il salone si inaugura con la presentazione

del romanzo (internazionale ma romanocentrico) di Roberto Singardi: “Nulla è per caso” (Lupetti Editore)

di Leonardo Giocoli

Il premio “Le Ragioni della nuova Politica” celebrala sua dodicesima edizione con una cerimonia nellasplendida Sala Vanvitelli dell’Avvocatura generale

dello Stato di Roma il 3 dicembre. Il riconoscimento,istituito nel 1996 dall’associazione “L’Alba del TerzoMillennio” per volontà del presidente Sara Iannone, in-tende valorizzare quanti hanno dato un rilevante con-tributo al nostro Paese con professionalità ededizione, mostrando un’attenzione costante e noncomune all’evoluzione e alle grandi trasformazionidella società italiana. Ogni anno l’Associazione legail Premio a un particolare tema storico, politico e cul-turale; per questa edizione ha colto l’occasione delcentenario della Prima Guerra Mondiale per proporreun’analisi della figura dell’ultimo imperatore d’Austriacon un’iniziativa intitolata: “Carlo d’Asburgo: un mes-saggio di pace”. Attraverso un approfondimento delprocesso che ne ha stabilito la beatificazione, si par-lerà della sua figura, della sua profonda fede, del suoprofondo convincimento che la pace fosse l’unico ob-biettivo da perseguire e del Suo rapporto con Papa Be-nedetto XV che già allora lo definiva “santo”. SaraIannone ha voluto dedicare anche una targa specialealla memoria di Carlo d’Asburgo che sarà ritirata daun membro della famiglia e consegnata da RenatoCarlantoni, Sindaco di Tarvisio.

L’evento si apre con una Santa Messa nella chiesa diSant’Agostino in ricordo del Beato Carlo d’Asburgo,presieduta da Monsignor Francesco Maria Tasciotti,che ha partecipato alla causa di beatificazione dell’im-peratore illuminato, voluta da Giovanni Paolo II. A se-guire, nella Sala Vanvitelli vengono premiati: SilvioBartolotti, amministratore delegato Micoperi S.r.l.;Anna Maria Buzzi, direttore generale della Valorizza-zione Beni Culturali; Enzo Cardi, presidente del GruppoBancario Mediterraneo; Eugenio Gaudio, Rettore dellaSapienza Università di Roma; Silvia Giacosa Chia-vazza, imprenditrice; Antonio Patuelli, presidente ABI;Pasquale Preziosa, Generale, Capo di Stato maggiore

dell’Aeronautica militare; Giorgio San-tacroce, Primo presidente della Cortesuprema di Cassazione; MaurizioSella, presidente Gruppo Banca Sellaholding; Raffaele Tamiozzo, vice Avvo-cato generale di Stato; Giuseppe Te-sauro, presidente della CorteCostituzionale.“Le Ragioni della Nuova Politica” ri-

ceve da sempre il Patrocinio dellemassime Istituzioni: Senato della Re-pubblica; Camera dei Deputati; Presi-denza del Consiglio dei Ministri;

Regione Lazio; Roma Capitale. Già da alcuni anni, inol-tre, Giorgio Napolitano onora il Premio con la Meda-glia Speciale del Presidente della Repubblica italiana.Un premio di rappresentanza del Capo dello Statocome riconoscimento speciale. Destinato quest’annoa Giovanni Gasparet, presidente della Sezione di Por-denone dell’Associazione Nazionale Alpini.L’associazione consegna anche due riconoscimentispeciali: al “Festival Internazionale del Film Corto Tu-lipani di Seta Nera: Un Sorriso Diverso” per l’impegnocontro la discriminazione delle diversità; a SusannaTamiozzo, per il sostegno e la promozione della culturadell’Arte.

“Le ragioni della nuova politica”, i riconoscimenti per il 2014Dodicesima edizione del premio organizzato dalla associazione "L'alba del terzo millennio"

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RUBRICHEIlCORRIEREDIROMAgiovedì 4 dicembre 2014 pagina 20

PAROLA DI CHEF

L ovelyCheffa è malata, acasa con l’influenza. E ticredo! In giro c’è ditutto: raffreddori vari,bronchiti, addirittura

polmoniti e con questo autunno cosìtanto tropicalizzato è normale pren-dersi un coccolone. Un giorno le allu-vioni, quello dopo un vento che tiporta via e quello dopo ancora sole ecaldo da fine settembre. E così poco fa,fra una boccata di aerosol e una com-pressa effervescente, soffocata dai mieistessi starnuti e colpi di tosse, pensavoal grande potere taumaturgico deglialimenti. La natura è generosa, ci riem-pie di doni preziosi per la nostra salute,solo che molte volte non conosciamogli effetti positivi di ciò che mangiamo.Poi, sapete, io penso che quando ci siaddentra nel mondo della medicina, sidebba prestare molta attenzione allenotizie che si trasmettono, perché civuole davvero poco a dire qualcosa disbagliato o a essere male interpretati.Personalmente, ritengo che ci sianodelle prese di posizione discutibili, conaffermazioni assurde e pericolose, chepossono allontanare dalla medicinapersone gravemente malate e addirit-tura condurle alla morte; poi, voi nonpotete saperlo, ma LovelyCheffa di-scende da generazioni di medici e far-

macisti, dunque appartiene a quellacategoria di persone che con la medi-cina tradizionale si cura, eccome!Detto questo, però, è innegabile chefrutta e verdura abbiano la capacità diaiutare il nostro organismo a debellaremalanni. Sentite questa. L’invernoscorso mi sono ritrovata una sera inaula a fare docenza acciaccatissima daun orribile raffreddore; il mio assi-stente mi guarda e mi scrive al volouna ricettina di una pozione magica abase di acqua bollita con limone, aglioe miele. Io, inorridita ancorché schi-fata, ho recalcitrato un bel po’, ma poi– siccome la mattina dopo dovevo sa-lire su un aereo per Londra, dove miaspettava un impegno importantis-simo di lavoro – mi sono detta chetanto non avevo nulla da perdere e mela sono bevuta. Beh..voi non ci crede-rete, ma io quell’aereo l’ho preso esono pure sopravvissuta alla pozione.E perché ha funzionato secondo voi?Perché conteneva miele, che notoria-mente è un fluidificante, e il temutis-simo aglio, che è un potenteantisettico. Il limone, poi, astringe edisinfetta. Ma di casi simili ce ne sonotanti eh? Recentemente, ad esempio,un mio idraulico di origini rumene miha consigliato un bibitone simile, macon molto più aglio e invece una ra-gazza londinese mi ha detto che lei,

quando ha mal di gola, prima di dor-mire – proprio all’ultimo momento,quando sa di non dover più aprirebocca e sforzare la gola, si spreme nelgargarozzo il succo di un limone interoappena spremuto, senza zucchero.Pare che sia una mano santa naturalecontro il mal di gola..Le bacche di goji le conoscete? Pic-cole, rosse e ricche di antiossidanti,combattono i radicali liberi e di con-seguenza l’invecchiamento; inoltresono un concentrato di vitamina C,500 volte quella delle arance, e contri-buiscono a debellare infiammazionivarie. Sono pure carine e gradevoli; ione ho una bella quantità in salotto, inuna scatola per bonbon e chiunquetransiti per la stanza se ne prende. Inpratica, è come mangiare delle cara-melline, ma naturali. Ovviamente,anche di queste bacche, come di tuttigli alimenti, non si può abusare e nelcaso specifico superare i 30 grammigiornalieri; ma l’abuso di qualsiasicosa è nocivo no? Stiamo attenti a nonesagerare, perché poi rischiamo dimettere una toppa da una parte eaprire uno squarcio da un’altra. Dettoquesto, la vostra LovelyCheffa vi sa-luta e se ne va a farsi una bella spre-muta d’arancia…sperando che stabotta di vitamina C la riporti in vita.Alla prossima amici!

♈ Ariete (21 Marzo-20 Aprile)Sole e Venere vi sorridono e vi prospettanobuone occasioni; è solo Marte in Capricorno chevi rende irritabili e anche imprudenti; fate più at-tenzione quando siete al volante e soprattuttosiate più pazienti con i figli e con il coniuge.

♉ Toro (21 Aprile-21 Maggio) Marte vi dona la sua forza, per cui potrete su-perare le difficoltà recatevi da un Saturno chevi mette alla prova; però si sa che questo pia-neta (detto:il Maestro dello Zodiaco) vi consenteun’evoluzione e una trasformazione di cui poisarete grati a Dio. Unioni affettive stabili.

♊ Gemelli (22 Maggio-21 Giugno)Sole e Venere, opposti, vi rendono irrequieti edistratti; invece fate molta attenzione nel lavoroe cercate di prendere con le molle i vostri supe-riori; siate tolleranti e pazienti con i suoceri. Inamore cercate di essere più premurosi con ilpartner.

♋ Cancro (22 Giugno-22 Luglio)Marte, in opposizione, vi rende meno conciliantidel solito e poco teneri anche con il vostro com-pagno; cercate invece l’accordo, come vi sug-gerisce un bel Nettuno che sa ispirarvi pensierid’amore e vi invita a leggere poesie e raccontisentimentali.

♌ Leone (23 Luglio-22 Agosto)Un Sole favorevole, Mercurio che dal 29 vi ridi-venta amico e una bella Venere vi invitano apassare questa settimana con ottimismo e gioiadi vivere; sentirsi circondati dall’affetto di tutti èbello non è vero? Godetevi i vostri figli e la fa-miglia.

♍ Vergine (23 Agosto-22 Settembre)La lucidità della vostra mente è ampliata da unbel Marte amico, però fate attenzione a un Mer-curio negativo, che dal 29 può confondervi leidee e far crollare alcune certezze sui vostri ri-sultati lavorativi. Anche in amore una Venereostile può farvi fare scelte errate.

♎ Bilancia (23 Settembre-22Ottobre)Calmate alcuni livori, provocati da insoddisfa-zione dovuta a un Marte ostile, che vi ingiganti-sce alcuni ostacoli nel vostro lavoro, mentre unSole amico e una bella Venere vi prospettanomomenti felici e soddisfazioni sia per la carrierache per l’amore.

♏ Scorpione (23 Ottobre-22 Novembre)Anche se il Sole è uscito dal vostro segno eGiove vi stressa un po’, avete ancora il so-stegno di Saturno e Nettuno, che sono fontedi ispirazione per quanti di voi amano creare.Quindi non abbiate paura perché sono in ar-rivo nuove gratifiche, sia materiali che spiri-tuali.

♐ Sagittario (23 Novembre-21 Dicembre)In questa che è la stagione del vostro comple-anno aspettatevi qualche dono, non solo daamici o parenti, ma anche dal Cielo. Però nonstraparlate, ma cedete la parola anche agli altriperché a volte siete esagerati e troppo impa-zienti. Affetto ricambiato con il partner.

♑ Capricorno (22 Dicembre-20 Gennaio)Con il coraggio e la grinta donatevi da Marte nelvostro segno, in congiunzione a Plutone, poteterealizzare moltissimo nel lavoro e anche negliaffari; però cercate di andare d’accordo con tutti,specialmente con il vostro amore, perché Urano,negativo, vi rende un po’ attaccabrighe.

♒ Acquario (21 Gennaio-18 Febbraio)Finalmente un periodo di quiete dopo che Sole,Venere e Mercurio hanno lasciato lo Scorpionee si sono trasferiti in un segno amico; questo èun momento favorevole per le vostre finanze eanche felice per l’amore.

♓ Pesci (20 Febbraio-20 Marzo)Il vostro intelletto, illuminato come sempre daNettuno nel vostro segno e sorretto da un Sa-turno favorevole, vi aiuta a superare le difficoltàcreate da pianeti in contrasto; con il vostroacume potete farcela e anche nella sfera sen-timentale riuscite a trovare le mosse giuste.

LE MANIE ASTROLOGICHEdi Patrizia Tamiozzo Villa

con leggerezza e ironia, alcune caratteristiche ricorrenti, quelle un po'maniacali, dei segni zodiacali. L'astrologia semplice e divertente

(giovedì, 4 dicembre 2014)La natura, una mano santaper combattere le influenze

FRUTTA E VERDURA, MIELE E BACCHE

di Rita Monastero

Il ristorante si trova vicino aiMusei Vaticani e a pochipasso dal mercato Trionfale.Le materie prime quindi sonosempre freschissime e perquesto motivo il menu cambiaquotidianamente. Tra le varieportate, molto buoni gli gnoc-chi, fatti in casa, se ne pos-sono scegliere 6 tipi.Ambiente molto familiare e in-formale, massima cura per icommensali, a disposizione45 coperti.

MENÙ D'INVERNO

Polenta a scelta tra funghi di bosco,

salsiccia e spuntatura, alla amatriciana

Caldarroste o dolci di stagione

un calice di rosso acqua e caffèEuro 25 a persona

SISTORANTEVia Tolemaide 17 - Roma

Tel. 0664521715

SISTORANTE

Ingredienti per quattro persone:un kg di cozze, 1/2 kg di vongole e 1/2 kg di calamari, 8 gamberoni rossi, 1/2 kg di

gamberetti, 1/2 kg di pannocchie, 1/2 kg di pachino; olio extra, aglio, prezzemolo epeperoncino q.b.

Preparazione: Lavate accuratamente il pesce, mettere in una pentola aglio, olio, pe-peroncino e pachino e due mestoli di acqua calda, cuocere per cinque minuti. Aggiun-gere tutto il pesce, coprire con un coperchio e far bollire per dieci minuti. Alla fineaggiungere il prezzemolo e servire c on delle bruschette calde

La ricetta di Sisto

La zuppa di mitili e crostacei

vai al SISTORANTE con Il Corriere di Roma

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giovedì 4 dicembre 2014 pagina 21 RUBRICHE IlCORRIEREDIROMA

PRESENTATO DA CLAUDIO ARCIONI PER L’ARTE DEI VINATTIERI

Il 1° dicembre, pressoil Palazzo Brancaccio(via del Monte Oppio7), si svolge la nuovaedizione di “Regalo

d'Autore: vini, distillati e de-lizie”, organizzata dall'Artedei Vinattieri e dagli Artigianidel Centro Storico. Durantela giornata, che precede l’ar-rivo del periodo natalizio,vengono proposte una seriedi idee regalo eno-gastrono-miche e artigianali. Per sa-perne di più abbiamo parlato con Claudio Arcioni, presidentedell'Arte dei Vinattieri.

In cosa consiste l'evento?Sicuramente nella promozione dell'eccellenza. La nostra asso-ciazione anche quest’anno espone una serie di confezioni-regalonatalizie composte da specialità dolciarie, vini, spumanti e di-stillati: tutte eccellenze italiane. Gli alcolici e le prelibatezze sonocontemporaneamente offerti in degustazione ai visitatori dellamanifestazione (nel caso degli alcolici la degustazione sarà vie-tata ai minori di 18 anni). Le enoteche aderenti all'iniziativa,nel periodo successivo, proporranno le loro personali interpre-tazioni dei tradizionali cesti natalizi, utilizzando i prodotti pre-sentati. Nel frattempo gli artigiani del centro storicopresenteranno a loro volta i propri lavori e realizzeranno le operedavanti agli occhi dei visitatori, creando gli oggetti in temporeale. È una occasione rara riuscire a vedere all'opera mestierantid'altri tempi, dallo scalpellino al tessitore al ceramista.

Cosa vi ha spinto ad organizzare 'Regalo d'Autore'?Credo che in tempi di crisi sia necessario valorizzare l'eccel-lenza locale e italiana in generale. Occorre che la gente imparia riconoscere la qualità quando la vede, qualità che spesso nonsi trova nelle grandi catene o nei centri commerciali, sia dalpunto di vista eno-gastronomico che da quello dell'oggettistica.In un mondo sempre più globalizzato e omologato si tende adimenticare da dove veniamo. L'Italia è prima di tutto artigia-nato ed eccellenza alimentare. Occorre salvaguardare e pro-muovere le nostre preziosissime piccole realtà di produzione edistribuzione.

In un momento, peraltro, in cui le botteghe del centrostorico arrancano...

Sì, è proprio per questo motivo che abbiamo fortemente volutocoinvolgerle. Gli artigiani comporranno con le loro creazionidelle idee-regalo che i visitatori potranno poi trovare, sotto Na-tale, presso le rispettive botteghe. In questo momento storicobisogna opporre la raffinatezza del lavoro manuale all'omolo-gazione di quello massificato.

Senza dimenticare che è un periodo di crisi generale...Proprio per questo proporremo idee-regalo concrete, utili, disostanza. In tempi di crisi è preferibile regalare un prodotto ali-mentare o un buon vino piuttosto che i soliti doni superflui, dacentro commerciale. Sono doni che si consumano assieme aifamiliari o agli amici invece di rimanere in un angolo a prenderepolvere. Stesso discorso per i manufatti degli artigiani: un re-galo fatto a mano, ricercato, raffinato e soprattutto utile è uncambiamento in meglio cui, ne sono sicuro, i nostri visitatoridaranno il benvenuto.

SCELTI PER VOI

REGALO D’AUTOREdi Francesco Vitale

TANTE IDEE PER LA PROSSIMA FESTIVITÀ

Claudio Arcioni

Page 22: IL CORRIERE DI ROMA - GIOVEDI' 4 DICEMBRE 2014

APRE IL SEI DICEMBRE SULLE COLLINE DI TODISCELTI PER VOI

RUBRICHEIlCORRIEREDIROMAlunedì 1 dicembre 2014 pagina 22

di Davide Bianchino

Dopo anni di speranze e tentativi finiti male, forse vedremopresto la prima vettura alimentata ad aria in grande serie.In realtà per ora si tratta di un’auto ibrida, alimentata cioècon doppia propulsione. In questo caso un normale motorea benzina accoppiato ad uno più piccolo ad aria compressa.Ma quando a scendere in campo è uno dei costruttori piùblasonati al mondo, è facile prevedere per questa tecnologiaampi sviluppi nel giro di pochissimi anni. Il Gruppo PSA (Peu-geot-Citroen), infatti, dopo aver presentato la prima vetturaibrida ad aria compressa, oggi torna a parlarne confermandoche lo sviluppo del motore procede velocemente e senza in-toppi. Le prime auto al mondo ad avere la fortuna di condivi-dere questa innovativa tecnologia, denominata “Hybrid Air”,non avranno linee futuristiche ed anticonvenzionali, ma sa-ranno delle comunissime Citroen C3 e Peugeot 2008. Anchese i primi modelli destinati al pubblico non saranno in venditaprima del 2016, il fatto che siano stati depositati 80 brevettiper proteggere questa invenzione la dice lunga su quanto laCasa creda nel suo progetto. La tecnologia ibrido-elettrico ègià impiegata da molti costruttori (Toyota in primis) perchépermette di tagliare i consumi e di conseguenza anche leemissioni allo scarico. Tanto che molti modelli dotati di que-sta tecnologia posso anche viaggiare ad alimentazione com-pletamente elettrica, seppur per brevissimi tratti (al max 2-5km a seconda dei modelli). A differenza delle classicheibride, però, la nuova vettura di Peugeot-Citroen rinuncia almotore elettrico in favore di quello ad aria compressa. Diconseguenza scompare anche tutto l’apparato di alimenta-zione composto dalle costose e pesanti batterie. Che oltre-tutto, prima o poi, dovranno comunque essere smaltite. Ilnuovo motore ad aria compressa è composto semplice-

mente da una motopompa automatica che provvede a dareuna spinta aggiuntiva al motore a benzina, “aiutandolo”nelle partenze e nelle accelerazioni. Il risultato che ne derivaè un calo drastico dei consumi e delle emissioni, proprio per-ché il motore termico viene utilizzato molto più raramente.E’ prevista persino una funzione in cui è il solo motore adaria a spingere la vettura. Potrebbe rivelarsi un jolly utilis-simo in quelle città che prevedono l’accesso al centro storicosolo a determinate categorie di veicoli ecologici. Ma chiprovvede a caricare il serbatoio di aria compressa? In questocaso non è prevista alcuna spesa aggiuntiva né un ulterioresosta alla stazione di servizio. Durante ogni frenata la moto-pompa recupera l’energia dispersa funzionando in senso in-verso, ricaricando le due bombole dell’aria posizionate sottoal pianale e sotto al bagagliaio. PSA dichiara consumi nel-l’ordine di 2,9 L/100km. Che tradotto in un linguaggio piùcomprensibile significa oltre 34 km al litro! Ma i vantaggi of-ferti dall’Hybrid Air sono molti e non si limitano solo alla ri-duzione dei consumi. La Casa francese dichiara infatti costidi produzione più bassi rispetto alle ibride-elettriche, sia perl’assenza delle batterie sia per l’intrinseca semplicità co-struttiva del motore ad aria. Inoltre, le piccole dimensioni deiserbatoi permettono di mantenere inalterato lo spazio riser-vato a passeggeri e bagagli. Resta solo da verificare se i pro-blemi di affidabilità palesati in passato da questo tipo dimotori siano stati del tutto eliminati. Il costruttore, nelle sueultime dichiarazioni, ha mostrato sicurezza anche da questopunto di vista. Se tutte queste qualità verranno confermatea breve, allora potremo dire concretamente di trovarci difronte al primo vero passo per realizzare, in un futuro non piùcosì lontano, auto alimentate esclusivamente ad aria.

IlCORRIEREDIROMAFondato nel 1948

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IN TEMPO REALE

L’auto ad aria è quasi realtà

Dopo Orvieto,Capri, Cor-tina, "L'AltroVissani" conti-nua a crescere

e ad allargarsi. Questa voltal'obiettivo centrato è Todi, al-l'interno di una magnifica re-sidenza d'epoca del '300.Sulla sommità di un colle apochi chilometri dal borgonella verde campagna Umbra,sorge il “Relais Todini”. Do-dici esclusive camere e suites,ognuna diversa dall’altra do-tate di ogni comfort e tutto at-torno, a perdita d'occhio.Settanta ettari di vitigni DOCe Igt .All’interno del Relaische si rinnova il 6 Dicembreaprirà anche la cucina firmataGianfranco Vissani con la for-mula innovativa de “L’AltroVissani” . Una formula giàsperimentata con successoche garantisce ottima qualità,servizio di classe e sapori dieccellenza. La scelta di Vis-sani è quella di calare ogni suainiziativa nel contesto locale,se a Cortina, ad esempio, nelristorante allocato all'internodel prestigioso Hotel Belle-vue, si mangia bellunese, vi-centino, veneziano, nel RelaisTodini si potrà contare sulla

cucina tipica umbra in tutte lesue sfaccettature. E non solo,ovviamente. Pizze, caccia-gione e una batteria di dessertdi altissima qualità. I prezzi?Accessibili. L’abbiamo“scelto per voi “ per tutti que-sti motivi, l’Umbria in fondoè a un passo da Roma e Todi

rientra nel novero delle gitedi media gittata che i romanisi concedono diverse volteall’anno. Perché non provarecon lo staff di Vissani al “Re-lais Todini”? L’esperienza-Vissani, peraltro è particolaree merita di essere conosciutae non solo attraverso l’idea

mediata dalle immagini tele-visiva. "L’Altro Vissani" nonnasce per caso ma per unaprecisa scelta strategica che il“maestro” ( come lo chia-mano i suoi collaboratori, luici gioca sopra) ha cavalcato eorientato: è ormai un brandaffermato e riconosciutoovunque, ideato dalla Rai neltentativo - riuscito - di realiz-zare una piattaforma di conte-nuti sul cibo. Dal giugnoscorso va in onda su Rai Unouna striscia quotidiana all'in-terno del programma "La vitain diretta", realizzata in con-venzione con il Ministerodelle Politiche Agricole perraccontare i 180 prodotti dieccellenza della tradizioneitaliana. Quei prodotti cheVissani porta poi nei suoi ri-storanti.

Cucina tipica umbra in salsa VissaniDopo Orvieto, Capri e Cortina, tocca al “Relais Todini”, magnifica residenza del 300,

ospitare la cucina firmata dal “maestro” Gianfranco. E vale la pena farci un salto

ai lettori de Il Corriere di Roma Gianfranco Vissani

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IlCORRIEREDIROMA

Page 23: IL CORRIERE DI ROMA - GIOVEDI' 4 DICEMBRE 2014

Èdedicato a chi ama i buoni sen-timenti, le atmosfere familiari, isogni che si avverano e il lieto

fine il prossimo spettacolo in pro-gramma al Teatro Sistina di Roma. Sitratta di un musical, tratto da uno deifilm musicali più amati di sempre, quel“Tutti insieme appassionatamente”che uscì nelle sale cinematografichecirca cinquant’anni fa con la magistraleinterpretazione di Julie Andrews e diChristopher Plummer. Dal 9 dicembre,e per tutto il periodo delle vacanze diNatale, sul palcoscenico del teatro ro-mano a dare volto e voce a Maria sarà lanostra Vittoria Belvedere, mentre a ve-stire i rigidi panni del capitano VonTrapp sarà Luca Ward.Insomma, si ricostituisce la coppia delmusical italiano composta da Ward e daBelvedere, che grande consenso avevagià ottenuto con “My fair lady”. Orasono chiamati ad una nuova sfida, a con-frontarsi con le celebre coppia cinema-tografica che ha fatto cantare e piangeree appassionare tre generazioni di spetta-tori. In scena, accanto a Luca Ward, mi-litare vedovo di sette figli, e a VittoriaBelvedere, ci saranno i sette “figli”, bam-bini e ragazzi dai 4 ai 17 anni. Le musiche dello show sono quellecomposte per il film del 1965 da Ri-chard Rodgers, i testi sono di OscarHammersmith III su libretto di HowardLindsay e Russel Crouse. Nuovi sono

invece la traduzione, l’adattamento e laregia che sono firmati da MassimoRomeo Piparo, che del Teatro Sistina èdirettore artistico e anima e che ha giàportato in scena, con successo, grandiclassici del musical come “Jesus ChristSuperstar” e “Il Vizietto”.Qualche parola sui due interpreti: LucaWard è, oltre che attore di teatro e di te-levisione di rodata esperienza, il doppia-tore di molti divi hollywoodiani, apartire da Russel Crowe ne “Il gladia-tore”. Non è la prima volta che indossaa teatro i panni del capitano Von Trapp.L’aveva già fatto nel 2005, debuttando aMilano nella versione del musical fir-mata da Saverio Marconi. Allora sua

partner in scena era Michelle Hunzicker. Con Vittoria Belvedere, sua attuale par-tner, Ward forma da qualche anno unacollaudata coppia teatrale, affiatata, in-tonata e con ottime doti interpretative,come i due hanno avuto modo di dimo-strare nelle numerose repliche di “Myfair lady”, che nelle stagioni precedentili ha visti impegnati insieme. Di nuovo,per i due, c’è la presenza dei sette giova-nissimi coprotagonisti, che interpretanoi figli del capitano, rimasto vedovo, e peri quali Maria diventerà una secondamadre. Recitare, cantare e ballare conloro, hanno spiegato Ward e Belvedere,è un’esperienza entusiasmante.

M.P.M.

T anta musica, ma anche danza, tea-tro, circo e appuntamenti tradizio-nali nel fine settimana che preludealla festività dell’Immacolata. Dasabato 6 a lunedì 8 dicembre

Roma appare quanto mai prodiga di iniziative ingrado di sollecitare la curiosità e di appagare qual-siasi palato.Si comincia sabato 6 dicembre trascorrendo lanotte al museo con Musei in Musica, manifesta-zione che, da qualche anno, è diventata un appun-tamento tradizionale. Protagonista è la musica chesi mette in mostra, fino alle 2 di notte, invadendo imusei comunali di Roma. Dai Capitolini alla Cen-trale Montemartini, dal Museo Bilotti a Villa Tor-lonia, dal Planetario al Museo Civico di Zoologia,sarà possibile assistere, per lo più ad ingresso gra-tuito o con un biglietto simbolico di 1 euro, a con-certi, danza e spettacoli. Classica, rock, etnica,tango e jazz risuoneranno tra antichi marmi e ca-polavori dipinti, tra architetture che hanno dop-piato la boa dei duemila anni ed altre che siaccingono a festeggiare il secolo di vita: il pro-gramma di questa lunga notte è davvero articolatoe ricco di offerte. Insieme ai musei comunali, anchele università e molti istituti culturali stranieri hannodeciso di aderire alla manifestazione. Per il pro-gramma dettagliato di questa notte al museo è pos-sibile chiamare il numero 060608 oppure visitareil portale dei musei comune (www.museiincomu-neroma.it).

Per chi invece avesse già voglia di respirare atmo-sfere natalizie, sempre da sabato 6 dicembre l’Au-ditorium Parco della Musica, in viale DeCoubertin, apre le porte del suo Villaggio di Nataleche, fino al 6 gennaio prossimo, offrirà a piccoli egrandi molte opportunità di divertimento con l’im-mancabile pista di ghiaccio, spettacoli, concerti einiziative adatte a ogni età. Primo appuntamentoin calendario è quello con il Circo El Grito, che sa-bato 6 debutta accogliendo in pista i giovani prota-gonisti dell’arte circense contemporanea europea.Per questo sarà possibile assistere a numeri prove-nienti, oltre che dal nostro paese, dal Belgio, dallaFrancia e dal Canada in un vero e proprio festivaldel circo contemporaneo. Per conoscere il pro-gramma dettagliato del Natale all’Auditorium èpossibile contattare il numero 06 80241281 op-pure visitare il sito www.auditorium.com.Domenica 7 dicembre giornata da dedicare inte-ramente all’arte, approfittando di una felice coinci-

denza: chi risiede a Roma, in-fatti, potrà entrare gratuita-mente nei musei comunali(l’elenco dettagliato e com-pleto è sul portale Museiinco-muneroma.it). Al tempostesso, trattandosi della primadomenica del mese, ricorda aquesto proposito il Ministeroper i Beni Culturali, è gratuitoanche l’ingresso in tutti i museistatali. Che dire? Un’occasione

unica; peccato si tratti di un solo giorno.Lunedì 8 dicembre, festa dell’Immacolata con iltradizionale omaggio alla statua della Madonna, inpiazza di Spagnaa. Ma anche l’occasione per una vi-sita straordinaria ai musei comunali che ignore-ranno la chiusura settimanale del lunedì perun’apertura straordinaria. Insomma, se tra sabato 6e domenica 7 gli impegni vi hanno pressato, oranon ci sono più alibi: i musei vi aspettano per con-cludere questo lungo week end caratterizzato daun’offerta culturale e artistica quanto mai varia edeclettica.Offerta che si arricchisce di tutte le sfumature chesi possono trovare tra le pagine dei numerosissimitesti in attesa di essere letti al Palazzo dei Con-gressi dell’Eur, dove dal 4 all’8 dicembre si tiene“Più libri, più liberi”, imperdibile fiera della piccolae media editoria (Orari: dalle 10 alle 20; bigliettida € 4 a € 7; info e riduzioni www.piulibripiuli-beri.it).

WEEK END LUNGO E RICCO DI APPUNTAMENTI6-8 DICEMBRESCELTI PER VOI

Musica, danza e teatro ci accompagnano all’Immacolata

Ward-Belvedere, “Tutti insieme appassionatamente”AL TEATRO SISTINA DAL 9 DICEMBRE E PER TUTTE LE VACANZE

CASA DEL JAZZAl via la nuova programmazioneRiapre i battenti la Casa del Jazz di via di PortaArdeatina con un nuovo comitato artistico euna nuova programmazione. A partire dal 5 di-cembre sarà possibile partecipare ad incontricon i più bei nomi del jazz italiano (si parte il 5appunto con Rita Marcotulli e Luciano Bion-dini) e assistere a nuovi concerti. Il 6 dicembreè la volta di Avishai Cohen accompagnato dalTrio Triveni: il trombettista e compositore saràprotagonista di un doppio concerto ad ingressogratuito – alle 21 e alle 22,30 – nell’ambitodella manifestazione “Musei in musica 2014”.Viale di Porta Ardeatina 55; per info e biglietti 06 70473 oppure 06 696271

TEATRO GOLDENAugusto Fornari in “Fratelli d’Italia”

Fino al 14 dicembre, sul palco del Teatro Gol-den, Augusto Fornari e i Favete Linguis (ovveroil trio formato da Emanuela Fresi, Stefano Fresi

e Toni Fornari), sono im,pegnati in “Fratellid’Italia”, gustoso viaggio nell’Italia di oggi trafurbetti e tanta gente perbene. Fornari con il

suo umorismo e i Favete Linguis con la loro co-micità e le loro doti canore guidano il pubblico

di gag in gag, per ridere, sorridere, ma anche ri-flettere.

Via Taranto 36; biglietti da € 20 a € 24; info e orari : 06 70493826

AUDITORIUM CONCILIAZIONEAggiungi un posto a tavola, c’è tempoResta in scena fino all’8 dicembre, all’Audito-rium della Conciliazione, il musical “Aggiungiun posto a tavola” di Garinei e Giovannini,scritto con Iaia Fiastri e con le musiche di Ar-mando Trovaioli. Alla commedia musicale, por-tata in scena dalla Compagnia dell’Alba,partecipa anche Enzo Garinei nel ruolo del sin-daco Crispino. Nel ruolo di don Silvestro, ilprete che riceve la telefonata di Dio in persona,c’è invece il giovane Gabriele de Guglielmo.Via della Conciliazione 4; per info orari e biglietti 892101 oppure 06 684391

SANTA CECILIALe romantiche ossessioni

di Kent NaganoL’Accademia di Santa Cecilia propone sabato6, lunedì 8 e martedì 9 dicembre tre serate

con l’Orchestra dell’Accademia diretta da KentNagano e con la partecipazione del giovanis-

simo pianista britannico Benjamin Grosvenor. Ilprogramma dei tre concerti è incentrato sulla

Sinfonia Fantastica di Berlioz, sul Concerto perpianoforte n.2 di Liszt e sulla Ouverture del

Tannhauser di Wagner. Un viaggio romanticosotto la guida del grande direttore d’orchestra

giapponese.Auditorium Parco della Musica, sala Santa

Cecilia; viale Pietro de Coubertin; biglietti da€ 19 a € 52; info e orari: 06 80242501

IN PRIMA FILA

di Maria Pia Miscio

Non solo teatro nella programmazione del Parioli Peppino De Filippo. Ma, come promesso dal suo direttore artisticoLuigi De Filippo, anche musica, attingendo a piene mani alla tradizione operettistica. È il caso de “La vedova alle-gra”, che va in scena da giovedì 4 a domenica 7 dicembre. Tratta dal libretto di Victor Leon e Leo Stein su sog-

getto di Henri Meilhac (lo stesso della Carmen) , musicata e resa immortale da Franz Lehar, viene proposta dalla compagniadi Corrado Abbati, che ne cura adattamento e regia, mentre la direzione musicale è affidata a Marco Fiorini.È un compito arduo, quello che la compagnia di Abbati affronta, perché “La vedova allegra” è, tra le operette, quella che piùdi ogni altra è stampata nella memoria anche di coloro che non hanno mai avuto occasione di assistere ad un’intera messain scena. La storia ruota attorno ad un vorticoso e divertente scambio di coppie, di promesse, di sospetti e rivelazioni chepreludono, come è naturale che sia in un’operetta, allo spumeggiante lieto fine con il matrimonio tra l’allegra vedova AnnaGlavari e il diplomatico Danilo. Celeberrimo è il finale, ambientato in una Parigi allegra e spensierata e nel locale predilettodalla nobiltà e dalla ricca borghesia mondane e festaiole.A fare da sfondo e da protagonista è la musica di Franz Lehar, che da oltre cento anni continua a trascinare il pubblico sullenote di indemoniati can can e soprattutto su quelle della celeberrima marcetta finale “E’ scabroso le donne studiar”. Epensare che, la sera della prima, il direttore del Teatro An der Wien disse a Lehar: “Non si offenda, ma questa non è musica”.Ma l’operetta riscosse un tale successo che Lehar volle celebrarlo facendo coniare, per la trecentesima replica, una medagliacon su scritto “non si offenda, ma questa non è musica”. Da allora “La vedova allegra” con le peripezie sentimentali di Annae la non-musica di Lehar, non ha smesso di avere successo e di regalare al pubblico corpose dosi di buonumore.

M.P.M.La vedova allegra

Dal 4 al 7 dicembre 2014 Teatro Parioli Peppino De Filippo Via Giosuè Borsi 20, RomaBiglietti da € 20 a € 25 Info e prenotazioni: 06 8073040

oppure www.teatropariolipeppinodefilippo.it

In scena “La vedova allegra”OPERETTA AL PARIOLI DAL 4 AL 7 DICEMBRE

Tutti insieme appassionatamenteDal 9 dicembre 2014

Teatro Sistina Via Sistina 129, RomaOrari: da martedì a sabato h 21,

domenica h 17; martedì 16 e mercoledì 17 dicembre h 17

Biglietti da € 34 a € 44Info: 06 4200711

giovedì 4 dicembre 2014 pagina 23 RUBRICHE IlCORRIEREDIROMA

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