IL CORRIERE DI ROMA - GIOVEDI' 24 LUGLIO 2014

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Fondato nel 1948 da Giuseppe Gesualdi Direttore Giovanni Tagliapietra numero 23 anno LXVII GIOVEDÌ 24 LUGLIO 2014 RIFIUTI La verità? Non sanno come uscire dal tunnel a pagina 4 “Da qui non me ne vado, so di poter essere ancora utile alla Capitale” a pagina 6 LUCA PANCALLI All’interno l’inserto di Sanità del Lazio Lazio Lazio la del anità S S NUMERO 23 ANNOLXVII GIOVEDÌ 24 LUGLIO 2014 LA DENUNCIA La Procura tace, che fine ha fatto il fascicolo sul S.Lucia? a pagina 12 L’INTERVISTA a pagina 14 Recchia: "Una casa della salute all’Ipab San Michele? Parliamone" N on è la prima volta che parliamo ed ap- profondiamo il ruolo delle farmacie ospe- daliere che dovevano essere, secondo le direttive del Ministero della Salute e degli Assessorati regionali alla Sanità, un ba- luardo contro l’eccessivo spreco di farmaci e l’alto costo della spesa farmaceutica in Italia. Spesa che negli ultimi tempi, rende noto l’ISTAT, è ulteriormente aumentata anche a causa dell’utilizzo improprio di antibiotici, ac- quistati grazie alle ricette che medici compiacenti fir- mano per non perdere assistiti. Anche l’AIFA e i NAS hanno recentemente iniziato un forte controllo contro il furto e il riciclaggio di farmaci, in special modo di quelli più costosi. Ci sarebbe da riflettere: esiste realmente un’organizzazione capillare che, grazie alle notizie che pervengono dalle farmacie ospedaliere , riesce a mettere insieme un rilevante numero di farmaci da vendere al “mercato nero”, sembra sotto il controllo di mafie orga- nizzate. Il furto e il riciclaggio avviene contemporaneamente nei paesi europei, proprio per questo l’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) ha inviato ai paesi dell’Unione comu- nicazioni con l’obiettivo primario di condividere le infor- mazioni relative al furto e al riciclaggio di farmaci all’interno del territorio europeo. Il controllo non può es- sere effettuato esclusivamente sulle farmacie ospedaliere dove spesso si acquistano farmaci non necessari ma solo per fare “spesa e cassetta”. Quello che è avvenuto in questi ultimi tempi al Policlinico Umberto I ha visto scendere in campo il solito e male in- formato Ministro della Sanità Beatrice Lorenzin che si scaglia su ciò che è avvenuto al Policlinico Umberto I, dando interpretazioni che nulla hanno a che fare con la funzionalità delle farmacie ospedaliere. La Lorenzin di- chiara, fra l’altro, che il furto dei farmaci al Policlinico Umberto I (che nulla ha a che vedere con lo spaccio di droga) si poteva evitare se fosse stato già in funzione il “Patto della Salute” siglato tra Stato e Regioni. Non ri- corda la Lorenzin che all’interno delle strutture ospeda- liere esiste un Direttore Generale, un Direttore Sanitario che firmano per l’acquisizione di farmaci richiesti dai singoli dipartimenti che finiscono sotto il controllo del re- sponsabile della farmacia in oggetto. Vediamo chi ordina e che farmaci ordina per quel dipartimento o reparto e che utilizzo si fa dei farmaci richiesti. La spesa farma- ceutica del Lazio supera di gran lunga il 13%, percen- tuale non superata da altre regioni. È facile quindi risalire a chi firma le richieste e anche alla case farma- ceutiche che producono di farmaci. Per quanto riguarda il Policlinico Umberto I, che è solo la punta dell’iceberg, il Direttore Generale Alessio e il Direttore Sanitario Al- locca hanno le capacità e gli strumenti per effettuare un radicale inventario per comprendere o scoprire chi ordina e quali farmaci ordina. Non mischiamo il sacro con i pro- fano, non buttiamo all’aria professionalità e competenze che sono il vanto del “Policlinico dei romani”. Indagare e colpire, non come afferma Beatrice Lorenzin, che fa- rebbe di “tutt’erba un fascio” per apparire sulla prima pagina di un quotidiano romano, per dimostrare la sua volontà di colpire quando le competenze sono esclusiva- mente delle Regioni e per esse dei Direttori Generali, dalle stesse nominati. Il Corvo Farmacie ospedaliere tra furti e spaccio? Non va Il CORRIERE DI ROMA I l freddo umorismo british di Guy Dinmore, per sette anni corrispondente da Roma del- l’autorevolissimo Financial Times, vale più di mille feroci editoriali. La sua paginetta di com- miato consegnata ai lettori (e ai posteri) sintetizza impietosamente tutto ciò che impedisce alla città eterna di essere una capitale europea. Somiglia piuttosto ai Balcani, suggerisce il giornalista in- glese. Come dargli torto? Chissà cosa ha pensato Ignazio Marino scorrendo quell’ultima corrispondenza, lui i gior- nali stranieri li divora ogni mattina alla ricerca di articoli di consenso alle sue iniziative, ai suoi slogan, alla sua ser- rata attività di marketing. L’inglese è la sua seconda lingua, è certamente in grado di cogliere le sfumature, il sarca- smo, l’ironia. Sarà arrossito? O avrà fi- nalmente riflettuto sui suoi errori? Se sono gli stranieri a bocciare questa città, a condannarla cade il suo teorema di fondo, quello di disegnare, plasmare Roma per loro, per il loro gusto, per la loro soddisfazione, a scapito di quelle che sono le reali esigenze dei romani. Perché, si badi bene la critica non è su quelle due o tre cose che alle quali tiene tanto il sindaco e che cerca di “vendere” all’estero. Non bastano la bellezza (“travolgente” dice Dinmore) della città eterna, e il buon cibo non fa la diffe- renza. E’ tutto il resto che pesa. Quello che interessa ai romani e che riguarda servizi, prezzi, qualità della vita. A Roma non funziona quasi niente, quando piove sul serio è un disastro per- ché nessuno stura i tombini e controlla le fogne, la città si trasforma in una brutta copia di Venezia con l’acqua alta. Qualsiasi pratica burocratica si trasforma in un’odissea, la violenza e la tensione si respirano nell’aria, talvolta si spara, le risse sono all’ordine del giorno e di notte non è poi così sicuro muoversi al di fuori delle aree sicura- mente protette. Addirittura per rispar- miare - spiega il giornalista britannico - interi quartieri sono tenuti pratica- mente al buio. Non è Beirut né Bag- dhad, ma non è neppure quella città da cartolina che rimanda ad una Roma gaudente e pacioccona. Balcani, Terzo Mondo, non sono paragoni poi tanto ir- riverenti e lontani dalla realtà, fatte le debite proporzioni, e non c’è romano che non si riconosca in questa fotogra- fia. Domenica il buon Marino ha avuto come ospite il sanguigno collega di New York l'italo americano De Blasio, uomo pratico e sbrigativo. Chissà se ne ha tratto qualche buon consiglio. Dinmore parla delle strade invase non solo dalle macchine ma da bande di ladri e men- dicanti. Quel popolo imbarazzante di “invisibili”, sbandati, rom, lavavetri, parcheggiatori venditori abusivi: sono aggressivi, violenti, sono i veri padroni della città, in centro e in periferia. Fanno paura agli stranieri, ai turisti, creano un’atmosfera di sudicio suk che non t’aspetti arrivando nella città eterna. Metti insieme la sporcizia, i ri- fiuti per strada, il traffico mostruoso e il trasporto pubblico ampiamente insuf- ficiente e capirai perché ai turisti non basta vedere Fori e Colosseo e farsi fo- tografare con quei grotteschi finti cen- turioni. Vorrebbero una città ordinata, efficiente, accogliente. Ma con Marino e la sua giunta di apprendisti stregoni la battaglia è persa in partenza. Roma, Terzo Mondo

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Fondato nel 1948 da Giuseppe Gesualdi Direttore Giovanni Tagliapietra numero 23 anno LXVII GIOVEDÌ 24 LUGLIO 2014

RIFIUTILa verità? Non sannocome usciredal tunnel

a pagina 4

“Da qui non me ne vado,so di poter essereancora utilealla Capitale”

a pagina 6

LUCA PANCALLIAll’interno

l’insertodi Sanitàdel Lazio

LazioLaziola delanitàSS

NUMERO 23 ANNO LXVII GIOVEDÌ 24 LUGLIO 2014

LA DENUNCIA

La Procura tace,

che fine ha fatto

il fascicolo

sul S.Lucia?a pagina 12

L’INTERVISTA

a pagina 14

Recchia: "Una casa

della salute all’Ipab

San Michele?

Parliamone"

Non è la prima volta che parliamo ed ap-

profondiamo il ruolo delle farmacie ospe-

daliere che dovevano essere, secondo le

direttive del Ministero della Salute e degli

Assessorati regionali alla Sanità, un ba-

luardo contro l’eccessivo spreco di farmaci e l’alto costo

della spesa farmaceutica in Italia. Spesa che negli ultimi

tempi, rende noto l’ISTAT, è ulteriormente aumentata

anche a causa dell’utilizzo improprio di antibiotici, ac-

quistati grazie alle ricette che medici compiacenti fir-

mano per non perdere assistiti. Anche l’AIFA e i NAS

hanno recentemente iniziato un forte controllo contro il

furto e il riciclaggio di farmaci, in special modo di quelli

più costosi. Ci sarebbe da riflettere: esiste realmente

un’organizzazione capillare che, grazie alle notizie che

pervengono dalle farmacie ospedaliere , riesce a mettere

insieme un rilevante numero di farmaci da vendere al

“mercato nero”, sembra sotto il controllo di mafie orga-

nizzate.Il furto e il riciclaggio avviene contemporaneamente nei

paesi europei, proprio per questo l’Agenzia Europea dei

Medicinali (EMA) ha inviato ai paesi dell’Unione comu-

nicazioni con l’obiettivo primario di condividere le infor-

mazioni relative al furto e al riciclaggio di farmaci

all’interno del territorio europeo. Il controllo non può es-

sere effettuato esclusivamente sulle farmacie ospedaliere

dove spesso si acquistano farmaci non necessari ma solo

per fare “spesa e cassetta”.

Quello che è avvenuto in questi ultimi tempi al Policlinico

Umberto I ha visto scendere in campo il solito e male in-

formato Ministro della Sanità Beatrice Lorenzin che si

scaglia su ciò che è avvenuto al Policlinico Umberto I,

dando interpretazioni che nulla hanno a che fare con la

funzionalità delle farmacie ospedaliere. La Lorenzin di-

chiara, fra l’altro, che il furto dei farmaci al Policlinico

Umberto I (che nulla ha a che vedere con lo spaccio di

droga) si poteva evitare se fosse stato già in funzione il

“Patto della Salute” siglato tra Stato e Regioni. Non ri-

corda la Lorenzin che all’interno delle strutture ospeda-

liere esiste un Direttore Generale, un Direttore Sanitario

che firmano per l’acquisizione di farmaci richiesti dai

singoli dipartimenti che finiscono sotto il controllo del re-

sponsabile della farmacia in oggetto. Vediamo chi ordina

e che farmaci ordina per quel dipartimento o reparto e

che utilizzo si fa dei farmaci richiesti. La spesa farma-

ceutica del Lazio supera di gran lunga il 13%, percen-

tuale non superata da altre regioni. È facile quindi

risalire a chi firma le richieste e anche alla case farma-

ceutiche che producono di farmaci. Per quanto riguarda

il Policlinico Umberto I, che è solo la punta dell’iceberg,

il Direttore Generale Alessio e il Direttore Sanitario Al-

locca hanno le capacità e gli strumenti per effettuare un

radicale inventario per comprendere o scoprire chi ordina

e quali farmaci ordina. Non mischiamo il sacro con i pro-

fano, non buttiamo all’aria professionalità e competenze

che sono il vanto del “Policlinico dei romani”. Indagare

e colpire, non come afferma Beatrice Lorenzin, che fa-

rebbe di “tutt’erba un fascio” per apparire sulla prima

pagina di un quotidiano romano, per dimostrare la sua

volontà di colpire quando le competenze sono esclusiva-

mente delle Regioni e per esse dei Direttori Generali,

dalle stesse nominati. Il Corvo

Farmacie ospedaliere

tra furti e spaccio? Non va

Il CORRIERE DIROMA

Il freddo umorismo british diGuy Dinmore, per sette annicorrispondente da Roma del-l’autorevolissimo FinancialTimes, vale più di mille feroci

editoriali. La sua paginetta di com-miato consegnata ai lettori (e ai posteri)sintetizza impietosamente tutto ciò cheimpedisce alla città eterna di essere unacapitale europea. Somiglia piuttosto aiBalcani, suggerisce il giornalista in-glese. Come dargli torto? Chissà cosa hapensato Ignazio Marino scorrendoquell’ultima corrispondenza, lui i gior-nali stranieri li divora ogni mattina allaricerca di articoli di consenso alle sueiniziative, ai suoi slogan, alla sua ser-rata attività di marketing. L’inglese è lasua seconda lingua, è certamente ingrado di cogliere le sfumature, il sarca-smo, l’ironia. Sarà arrossito? O avrà fi-nalmente riflettuto sui suoi errori? Sesono gli stranieri a bocciare questa città,a condannarla cade il suo teorema difondo, quello di disegnare, plasmareRoma per loro, per il loro gusto, per laloro soddisfazione, a scapito di quelleche sono le reali esigenze dei romani.Perché, si badi bene la critica non è suquelle due o tre cose che alle quali tienetanto il sindaco e che cerca di “vendere”all’estero. Non bastano la bellezza(“travolgente” dice Dinmore) della cittàeterna, e il buon cibo non fa la diffe-renza. E’ tutto il resto che pesa. Quelloche interessa ai romani e che riguardaservizi, prezzi, qualità della vita. ARoma non funziona quasi niente,quando piove sul serio è un disastro per-ché nessuno stura i tombini e controllale fogne, la città si trasforma in unabrutta copia di Venezia con l’acqua

alta. Qualsiasi pratica burocratica sitrasforma in un’odissea, la violenza e latensione si respirano nell’aria, talvoltasi spara, le risse sono all’ordine delgiorno e di notte non è poi così sicuromuoversi al di fuori delle aree sicura-mente protette. Addirittura per rispar-miare - spiega il giornalista britannico- interi quartieri sono tenuti pratica-mente al buio. Non è Beirut né Bag-dhad, ma non è neppure quella città dacartolina che rimanda ad una Romagaudente e pacioccona. Balcani, TerzoMondo, non sono paragoni poi tanto ir-riverenti e lontani dalla realtà, fatte ledebite proporzioni, e non c’è romanoche non si riconosca in questa fotogra-fia. Domenica il buon Marino ha avutocome ospite il sanguigno collega di NewYork l'italo americano De Blasio, uomopratico e sbrigativo. Chissà se ne hatratto qualche buon consiglio. Dinmoreparla delle strade invase non solo dallemacchine ma da bande di ladri e men-dicanti. Quel popolo imbarazzante di“invisibili”, sbandati, rom, lavavetri,parcheggiatori venditori abusivi: sonoaggressivi, violenti, sono i veri padronidella città, in centro e in periferia.Fanno paura agli stranieri, ai turisti,creano un’atmosfera di sudicio suk chenon t’aspetti arrivando nella cittàeterna. Metti insieme la sporcizia, i ri-fiuti per strada, il traffico mostruoso eil trasporto pubblico ampiamente insuf-ficiente e capirai perché ai turisti nonbasta vedere Fori e Colosseo e farsi fo-tografare con quei grotteschi finti cen-turioni. Vorrebbero una città ordinata,efficiente, accogliente. Ma con Marino ela sua giunta di apprendisti stregoni labattaglia è persa in partenza.

Roma,Terzo

Mondo

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Ba-sta!... Ci vuole gentenuova!... I romani,basta orecchiare le con-versazioni nei mercatio nei bar, non ne pos-

sono più del “sistema” di governo ca-pitolino. Che oggi è identificato nelsindaco Ignazion Marino, come ierilo era in Gianni Alemanno e primaancora in Walter Veltroni o in Fran-cesco Rutelli. Basta, non se ne puòpiù di eletti al Campidoglio che, unavolta ai vertici, non pensano più acorrispondere alle aspettative dei cit-tadini ma si trincerano nel servizio aipartiti che li hanno fatti eleggere.Prendetee, per esempio, la GiuntaMarino, che da un anno gestisce ilComune di Roma. Se qualcuno va-luta che abbia cercato di risolvere imolti problemi dei cittadini della Ca-pitale si sbaglia. E di grosso. Il sin-daco, retour d’Amérique, avevapromesso un “lavoro di squadra” perrispondere, ovviamente, ai desideratadei cittadini romani. Una cosa l’hafatta, o almeno avviata: la pedonaliz-zazione dei Fori. Perché il mondo siaccorga delle nostre ricchezze ar-cheologiche, ha spiegato, e i turistiarrivino a frotte. Bene. Ma forse il“progetto Fori” andava studiato me-glio. Possibile che i commerciantiche si dicono danneggiati da comel’isola pedonale è stata avviata si in-ventino tutto? Probabilmente c’èstata da parte del Sindaco un pro-blema di “ansia da prestazione”. ForseMarino era convinto di poter trasfor-mare in quattro e quattr’otto Romain un’altra Filadelfia. Nessuno sacome andrà a finire. Oggi si deve dire,e forte, che è partito con il piede sba-gliato. E non soltanto sulla pedona-lizzazione dei Fori. Marino ha sbagliato – non siamo noia dirlo ma i risultati sotto gli occhi diciascuno – un po’ su tutto; e questoun pò qua e un pò là porta a parlaredi disastro. Anche quando, magari,dietro al fumo non c’è proprio nes-sun arrosto. È il caso, si vuole sperare,dell’ennesimo presunto “scandalo”dei politici romani (che dopo il casoFiorito, va detto, sono considerati ilpeggio del peggio): quello della “pro-mozione” in Acea del marito dell’as-sessore Alessandra Cattoi che, controi giornali che hanno messo in dubbio

la “trasparenza” dell’operazione, haminacciato querele. Il fatto. Pochigiorni fa un quotidiano romano fauno “scoop” annunciando che Ales-sandro Carfì, già responsabile per ilsettore idrico elle attività internazio-nali di Acea, è stato nominato ammi-nistratore delegato di Publiacqua,società che gestisce il servizio idricointegrato dell’Ato 3 – medio Val-darno. Carfì, nessuno ne dubito, po-trebbe essere un ottimo manager. Masi dà il caso che sia il marito dell’as-sessore Cattoi, il “braccio destro” diMarino che, nelle scorse settimane,ha condotto le trattative con gli azio-nisti privati della società sulla defe-nestrazione del vecchio Cda di Acea.Alle opposizioni non è parso veropoter dire che nulla è cambiato ri-spetto al passato. Per Fabrizio Ghera,di Fratelli d’Italia, “si apre l’era di ma-ritopoli, Cattoi abbia la decenza didimettersi”. Altrettanto duro Alessan-dro Onorato, della lista civica Mar-chini: “La parentopoli continua, altroche discontinuità, altro che curri-cula!”.

Il vicepresidente dell’assemblea capi-tolina Giordano Tredicine, uno il cuinome evoca un gran numero di coseche a Roma vanno sempre in uncerto modo, può permettersi di par-lare di una nomina “poco ortodossa”,al punto che dichiara in una comuni-cato di non potere esimersi dal rivol-gere una interrogazione,sull’argomento, al sindaco Marino ealla stessa Cattoi. Cosi come il capo-gruppo capitolino di Forza Italia epresidente della Commissione tra-sparenza Giovanni Quarzo dà l’im-pressione di essere costretto, subitodopo l’arrivo suo giornali della noti-zia della nomina di Carfì, “che gettauna luce inquietante sull’amministra-zione Marino”, ad annunciare la con-vocazione “tra breve” di una riunionedella Commissione al fine di fare“tutta la dovuta chiarezza sull’argo-mento”. Non siamo noi, da fuori, apoter dire come stanno le cose. Macerto, ancora una volta Marino non

ha saputo spiegare, come avrebbe do-vuto, ai cittadini romani – se così è –che Carfì meritava quella promo-zione, “anche se è il marito della Cat-toi”. Invece la cosa è stata tenutasegreta fino a quando qualcuno l’hacomunicata ai giornali (perché vadetto, al riguardo, che il sito di Pu-bliacqua di quella nomina, fino apoche ore fa, non ha traccia). Ed èevidente, visto come vanno le vi-cende politiche a livello nazionale,che se qualcuno tiene nascosto qual-cosa viene spontaneo pensare chedietro ci sia qualcosa che “è meglionon dire”. Magari il favore ad unamico.Meglio passare ad altro, anche se lecose poi non cambiano in meglio. Sei romani gridano “ba-sta!”, è perché ipolitici, una volta eletti, finisconoquasi sempre per pensare più agli in-teressi dei rispettivi partiti che aquelli dei cittadini. Nessuno di loro,infatti, dà l’impressione di riuscire a

staccarsi dagli “amici” che l’hannoaiutato ad arrivare fin lì. Tutti scri-vono che le ideologie non esistonopiù, ma in realtà non è così. Chi eracomunista ieri, lo rimane ancoraoggi. Ma lo stesso fa chi era liberaleo chi era democristiano: questi ul-timi, al massimo trasmigrano sotto lebandiere dei cattolici. Marino avevapromesso il rinnovamento ma èchiaro che difficilmente potrà realiz-zarlo, visto che tra coloro che lo so-stengono ci sono personaggi che piùideologizzati, e quindi rigidi, non sipuò: come per esempio il vicesin-daco Luigi Nieri, del Sel come Gian-luca Peciola. Lo stesso discorso puòessere fatto anche per i rappresen-tanti DS della squadra di Marino: daMarta Leonori a Estella Marino.Paolo Masini potrebbe essere defi-nito, senza paura di sbagliare, uncatto-comunista, dal volontariatocattolico a Pasolini. Sempre nel so-ciale, Rita Cutini proviene dall’uni-versità cattolica LUMSA, e sarebbesicuramente pronta a sacrificarsi pernon venire meno ai valori che lì haappreso; così come la Cattoi sarebbeprobabilmente pronta ad immolarsiper il sindaco di cui è , come giàdetto, il braccio destro.Menti libere, a quel che si vede, nellaGiunta Marino sembra che ce nesiano poche. Uno è sicuramente Gio-vanni Caudo, l’uomo cui è stata dele-gata la trasformazione urbana: unsiciliano formatosi professionalmentein Olanda. Le sue idee per rendere vi-vibili le periferie sono splendide, mada subito gli è stato detto che i soldisono pochi, il che è vero, e che quindic’è poco da sognare ad occhi aperti.Luca Pancalli ha un suo mondo di ri-ferimento, ma per la qualità della vitabisognerà forse aspettare qualcheprossimo sindaco. Guido Improta, danobiluomo napoletano, appare, insenso positivo, un uomo per tutte lestagioni. Soltanto l’irrompere nelmondo politico romano di MatteoRenzi sembra poter far uscire dalla ri-spettive ideologie coloro che fannoparte, per aver contribuito alla sua ele-zione, della “squadra Marino”. Sol-tanto allora, forse, gli interessi dipartito verranno posposti a quelli deicittadini. E si vedrà allora se Marinomerita di rimanere o dovrà andarsene.

CI MANCAVA IL MARITO DELLA CATTOI A COMPLICARE LA VITA AL SINDACOPERSONAGGI

Tutti gli uomini (e le donne)sbagliati di Marino

Cercava la discontinuità con il passato, ha finito per circondarsi di "amici" legati alla politica e fortemente ideologizzati. E si è ritrovato più prigioniero di prima

giovedì 24 luglio 2014 pagina 2

di Carlo Rebecchi

Alessandro Carfì,qui a lato, nominato

amministratore delegato

di Publiacqua, è il marito

di Alessandra Cattoi,

“braccio destro”del sindaco

Marino (con leinella foto a destra)

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COSA PUÒ ACCADERE SE L'AMMINISTRAZIONE CAPITOLINA NON TROVA UNA SOLUZIONE IN TEMPI BREVISCENARI

M al'esplo-s i o n edel caossui ri-

fiuti è frutto dell'incompe-tenza o del sistematico sabotaggioalla gestione di mister Marino? Sor-prende che dopo mesi di tolleranzasoltanto ora i Vip (Bruno Vespa,Massimiliano Fuksas), si siano resiconto tutti insieme, anche dall'altodei loro attici vista centro storico,che Roma fa schifo. Delle due l'una:o sono stati fuori piazza fin adesso,oppure hanno preferito stare zittiper attendere di salire sul carro delvincitore. Renzi, non è un mistero,non vede di buon occhio la gestionecapitolina che è e rimane fuori dal controllo del"suo".Non è una novità che Marino abbia persomesi preziosi prima di incominciare a capirecome funzionasse la macchina amministrativa.Tanto più che senza la "rete protettiva" di unpartito strutturato - paracadute che ha salvatotanti sindaci prima di lui dal caos - Marino haproceduto al buio, facendo tanti errori di testasua, o compiendone altrettanti perché mal con-sigliato.La gestione dei rifiuti nella Capitale - si sapeva- era pratica delicata da affrontare per prima. Si-curamente prima di mettersi a fare sfilate arco-baleno o chiusure improvvide dei Fori

imperiali. Ma questo è il passato.Marino ora fa una sfuriata al giorno per cercaredi capire chi lo voglia mettere di nuovo all'an-golo. Ne ha fatte di scalate per rendersi conto delprocedere dei lavori per la stabilizzazione e la fu-tura apertura di Monte Mario. Ma la montagnaincantata dell'immondizia, in confronto, è comescalare l'Everest per un principiante. Un filinoimpegnativa anche per i professionisti, un tan-tino difficile per gli esperti. Meglio non avven-turarcisi.Però Roma produce immondizia con un ritmotale (3.300 tonnellate al giorno), che nel frat-tempo partorendo tante belle idee... i cassonetti

strabordano. E i romani (senza autista) siinca...no.La soluzione tampone di affittare dalla multiser-vizi romagnola Hera un tritovagliatore che nepossa trattare 200 di tonnellate al giorno, rap-presenta evidentemente un contributo ma nonla soluzione. C'è da dire che affittando i macchi-nari dalla società romagnola si risparmiano 35euro a tonnellata. Costava infatti di più affidarliagli impianti dell'avvocato Manlio Cerroni (lostorico patron di Malagrotta finito nei pasticciproprio sotto la gestione Marino), che fare unagara e farli smaltire da altri. Marino galleggia a mezz'aria tra la voglia di fare

(e far vedere che fa), e i pro-getti avveniristici. Una se-gnalazione: nei mesi scorsialcuni solleciti figuri di nonben identificate "coopera-tive" hanno consegnato in al-

cuni quartieri (Roma Nord), i kitper la raccolta differenziata. Bellainiziativa (che paghiamo con letasse), se non fosse che i cassonettiper la raccolta differenziata neglistessi quartieri dove sono stati gen-tilmente elargiti i kit proprio non sisono visti.Il sindaco, tanto solerte ultima-mente a fare sfuriate, perché non sifa spiegare chi ci abbia guadagnato

nel consegnare a migliaia di romanikit ambientali?

Ultima segnalazione: l'arci patron della mon-nezza del Lazio, Manlio Cerroni, ha ottenuto dalTar del Lazio, proprio nei giorni scorsi, la titola-rietà degli impianti di trattamento e smista-mento dei rifiuti. Marino, quando era iniziato ilcaos giudiziario di Cerroni, aveva preso il con-trollo per legge. E puntava a mantenerlo su al-meno due impianit fondamentali per l'ordinariaamministrazione. Ora - se anche il Consiglio diStato sarà d'accordo con il Tar - dovrà restituirela gestione all'avvocato Cerroni. Certo, il pro-cesso contro il patron dei rifiuti Cerroni vaavanti, resta da approfondire i legami delle so-cietà di gestione dei rifiuti e la politica laziale. ll21 settembre scadrà infatti l’ordinanza del sin-daco (l'ultima è di marzo) che consente di usarei Tmb del gruppo Colari nonostante l’interdit-tiva. Un apposito decreto del governo consente,in casi come questi, la requisizione degli im-pianti. Cerroni ha chiesto ai magistrati ammini-strativi l’annullamento dell’interdittiva e l'haottenuta dal Tar. Ora resta il definitivo grado digiudizio al Consiglio di Stato. Se il massimo or-gano amministrativo gli dovesse dare ragione,svaniranno le ragioni della requisizione. Marinoè ben consapevole di questo passaggio fonda-mentale: «Stiamo lavorando con la nostra Av-vocatura e con il ministero dell'Ambiente. Se iltribunale confermasse l'interdittiva procede-remo alla requisizione in uso degli impianti pre-vista dalla legge. Sono pronto ad assumere inprima persona la responsabilità della requisi-zione».Ecco: un suggerimento spassionato. Non si as-suma la responsabilità in prima persona. Ado-peri invece queste settimane per fare unoscreening dei dirigenti dello Stato che sappianomuoversi. Altro suggerimento gratuito: nel 2010in Campania non sapevano come uscirne con lagestione della sanità. Troppi interessi e troppiimpicci. Morale è stato chiamato un generale deiCarabinieri e un colonnello dell'Arma che inmeno di 12 mesi hanno raddrizzato Asl e ge-stione sanitaria. Il generale in pensione MarioScoppa e il giovanissimo Maurizio Bortoletti,colonnello in aspettativa, ex Folgore, ex Dia.Ma-rino si faccia una passeggiata a viale Romania echieda al comandante generale Leonardo Gal-litelli, se ha qualche ufficiale da prestargli. Negioveranno i romani, e la sola divisa terrà lontaniun po' di maramaldi che ronzano come condor.E ne gioverà anche Marino che rischia la pol-trona di sindaco, proprio a settembre, se non riu-scirà ad arginare la montagna politica dellagestione della nettezza urbana. Piuttosto inviti Cerroni, che con lettere e tele-grammi si è reso disponibile a parlare e a risol-vere i problemi di Roma, a un dibattito pubblico.Magari uno che gestisce la monnezza dei romanidagli anni Sessanta qualche buon consiglio potràpure regalarlo all'amata capitale...

Sabotaggio o incompetenzaRoma alla riffa dei rifiutiTutti ora si accorgono che Ignazio Marino - che non ha reti di protezione da parte

di alcun partito di maggioranza - ha sottovalutato la bomba ad orologeria della gestione dei rifiuti. I Vip cinguettano il disgusto per la sporcizia e il sindaco minaccia di far saltare teste all'Ama. Chiami piuttosto un ufficiale dei carabinieri

e gli affidi la gestione. Anche perché entro settembre gli impianti di Cerroni potrebbero tornare definitivamente sotto il controllo del patron di Malagrottta

(se così deciderà il Consiglio di Stato dopo la pronuncia del Tar pochi giorni fa)di Leonardo Giocoli

CHI SALEdall’alto Giovanna Marinelli, Luca Pancallie Giuseppe Pecoraro

CHI SCENDEdal basso Guido ImprotaLuigi Nierie Daniele Leodori

ORSINO

P della

In Campidoglio le brutte abitudini non muoiono mai

il

Le brutte abitudini nonmuoiono mai, possibileche il presidente del Con-

siglio regionale Daniele Leo-dori (dipendente inaspettativa della RegioneLazio) abbia percepito per al-cuni mesi un doppio stipen-dio? Possibile, lo hannostanato i grillini alla Pisana. Epossibile che Manlio Cerroni,dipinto come il Belzebù degliintrecci di potere capitolino siaancora in sella, graziato dalTar, in grado di scrivere un libro

che lo racconta come un angelo? Possibile che il pre-fetto di Roma Giuseppe Pecoraro, sacrificato sullabarricata della lotta ai rifiuti sia costretto a rincorrere,a difendersi? Tutto possibile, come il fatto che dopogli strilli del sindaco Marino e qualche operazione-spotRoma sia tornata in mano ad invisibili, sbandati, rom,lavavetri, parcheggiatori e venditori abusivi. Intocca-bili. I rom possono dormire nella sala di un Municipio,possono essere ospitati nella sede della vecchia Fiera,sotto le finestre di Zingaretti? Va bene così. E gli as-senteisti dell'Ama? Quale azienda può tollerare per-centuali così ampie? E cosa aspettava DanieleFortini per usare il pugno di ferro? E il pasticcio del

Teatro Valle occupato? Ora se ne occuperà l'ex coor-dinatrice delle notti bianche e di Gianni Borgna, ilnuovo assessore alla Cultura, Giovanna Marinelli, Hagià detto che le regole vanno rispettate, staremo a ve-dere. Le stangate per la Ztl? Solo l'assessore Improtapoteva infilarsi in un pasticcio del genere. Rincari re-cord, stangate per tutti, residenti e non, solo i pullman,quelli che creano i danni maggiori, se la caveranno. Eci si assicura che i furbi non la faranno franca, quantederoghe, quanti permessi fasulli? I consumatori pre-parano una class action, proprio ciò di cui ha bisognoil sindaco, Ora ci aspettiamo che l'altro assessore, Da-niela Leonori, vinca la battaglia della movida e quelladei camion bar. Per ora non c'è traccia di successo.Aspettiamo l'autunno? Il solito Nieri si è fatto prendereper l'ennesima volta con il sorcio in bocca, prendendole parti dei palestinesi e dimenticando i razzi lanciatisugli israeliani. Ci siamo abituati, Alessandra Cattoiha dimenticato di avvertire che il marito lavora all'in-terno della grande famiglia delle società comunali.Può essere promosso? Il comandante dei vigili Raf-faele Clemente non ha invece ancora rimosso i fur-goni abusivi di Cola di Rienzo che denunciamo damesi. Si salvano in pochi, vedi quel galantuomo del-l'assessore allo sport Luca Pancalli (intervista a pa-gina 6). Intiepiditi anche i grillini in Campidoglio,mentre riemerge dall'ombra Gianni Alemanno. AlfioMarchini, invece, è in eterna vacanza.

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L'EMERGENZA RIFIUTI RISCHIA DI FAR SALTARE I NERVI ALL'AMMINISTRAZIONE. E AI ROMANIL’INCHIESTA

La verità? Non sannocome uscire dal tunnel

Il clima è da caccia alle streghe.Anche se sarebbe più consono al‘sacchetto’. Perché l’emergenza ri-fiuti di Roma, più di una volta pa-ragonata alla Napoli del 2008

sommersa dalla monnezza, non si af-fronta solo con le squadre speciali persvuotare le strade, prima che i cassonetti,ma anche e soprattutto con la voglia delsindaco Ignazio Marino di “far rotolarequalche testa”. Più d’uno il colpevole peruna Capitale sommersa. Il primo citta-dino propone degli eco-distretti, ma nonspiega come e dove troverà i soldi perrealizzarlo, e punta il dito contro l’Ama.Dai dirigenti super pagati agli assenteisti,se la prende con tutti. Con il sospetto chequalcuno remi contro, mettendo in attoil boicottaggio della raccolta.Ma per capire meglio l’affaire immondi-

zia della Città Eterna, in sofferenza co-stante dalla chiusura della discarica diMalagrotta (fine settembre), bisognapartire da un dato: è quello sugli assen-teisti. Nella municipalizzata di ambientee decoro si registrano più assenze per ma-lattie e infortuni rispetto alla media na-zionale. Cifra che raddoppia se si passa aesaminare gli elenchi di chi ha diritto alla104, la legge che permette l’assistenza aifamiliari ammalati. Una percentuale del16,8% che Marino considera “non tolle-rabile”, soprattutto in una Roma som-mersa dai rifiuti. L’Audit interno mostrai primi numeri: troppi i malati (8%), cosìcome gli infortuni (1,28%) e chi sfruttapermessi per assistere i familiari (3,1%).L’obiettivo è quello di scendere sotto lasoglia dei 10 punti percentuali totali, re-cuperando un quinto dei dipendenti che

non si presentano al lavoro quotidiana-mente. In 200 sono stati convocati e perqualcuno di loro è già pronta la lettera dilicenziamento.Il secondo caso che ha fatto saltare il chi-rurgo-dem dalla sedia è quello che ri-guarda i super stipendi. Nonostanteinteri quartieri al collasso, infatti, ci sono5 super manager che percepiscono bustepaga che in alcuni casi superano anchequelle dei loro diretti superiori: si va dai92mila euro di Patrizia Caracuzzi, as-sunta come assistente dell’ex ammini-stratore delegato Franco Panzironi, ai 95di Stefano Andreini. Ma in totale i quadridi Ama sono 52 e per molti non è possi-bile conoscere né retribuzione né curri-culum. Non solo. Alcuni dipartimentidella società comunale sono talmente so-vradimensionati che non si riesce nep-

pure a capire chi fa cosa. Anche a questoservirà l’inchiesta non ufficiale voluta dalsindaco. Che ha promesso in maniera so-lenne: “Torneremo alla normalità”.Come? Continuando a spendere risorseper mandare fuori regione i rifiuti e affit-tando il tritovagliatore di Rocca Cencia,per dare respiro agli altri impianti romanisovraccarichi. Proprio il suo stop neigiorni scorsi, a causa di un guasto, avevadato il la al caos. E proprio in quella zonadovrebbe essere attivato un nuovo tmbper aumentare il potenziale di immondi-zia da smaltire.Oltre le 30 squadre speciali, formate daun mezzo e due operatori, che girano iquartieri alla ricerca del sacchetto ditroppo. Una task force, doppia per ogniMunicipio, che ha il compito di racco-gliere le segnalazioni dei cittadini oltre ai

di Giovanni Santoro

Non bastano la caccia agli assenteisti né le squadre speciali né le soluzioni-tampone. Servono investimenti e impianti, ma non c'è un euro. E Marino continua a promettere: torneremo alla normalità. Come?

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sacchetti per strada. In azioneanche 100 controllori, insieme a18 dirigenti che, dalla sera al-l’alba. Caso che però è finitosotto la lente di ingrandimentodella procura, che indaga dopoun esposto presentato dal Coda-cons. Una denuncia che delle ri-sposte, in realtà, le ha in partetrovate. La colpa è nella ge-stione, dice qualcuno, perché ilfatto di aver spostato tutto il per-sonale sulla raccolta differen-ziata ha di fatto lasciatoscoperto il nervo della puliziadelle strade. Il porta a porta ar-riverà a breve negli altri muni-cipi, ma la sforbiciata da 93milioni di euro sulla nettezza ur-bana c’è.I tagli li chiede il decreto Salva-Roma e li prevede il piano dirientro dal debito elaborato dalCampidoglio e presentato neigiorni scorsi a palazzo Chigi. Laspesa deve diminuire del 12%,ma in questa quota, teme piùd’uno, non ci saranno solo spre-chi. Senza dimenticare che perquest’anno il costo complessivodi Ama sarà di 743 milioni dieuro: circa 70 milioni in più ri-spetto al 2013. Così l’ammini-stratore delegato DanieleFortini è obbligato a promettereche una riduzione delle uscite

(28 milioni) da subito. Il restosarà coperto con l’aumento del4% della tariffa. Con supersconti per chi è più bravo a dif-ferenziare. Sui partner si discuteda tempo: in molti guardano adAcea, ma dalla partecipata delsettore idrico ed energetico nonha ancora sciolto le riserve.Intanto il Tar ha annullato l’in-terdittiva antimafia nei con-fronti degli impianti di ManlioCerroni, il re della monnezza ro-mana accusato di associazioneper delinquere e trattamento il-lecito di rifiuti. La mossa deigiudici amministrativi però az-zera di fatto i propositi di Ma-rino, che si era detto pronto allarequisizione. Così spunta l’ipo-tesi di smaltire ad Aprilia 300tonnellate di sacchetti al giorno,il 10% del totale prodotto.Dove? Negli spazi della Ri.Da,azienda di Fabio Altissimi: ilgrande accusatore proprio del-l’avvocato Cerroni nel processosu Malagrotta. I residenti, in-vece, si preparano alla mobilita-zione. Ma nella ressa di indiscrezioni,spunta anche l’ipotesi inviare inCampania un’altra quota dimonnezza.Il problema però sono sempre isoldi. Il sindaco sa bene che le

soluzioni tampone non bastanoe Roma rischia di trovarsi dinuovo affogata nei sacchetti.Servono impianti. Nel piano dirientro si parla di eco-distretti,si sono fatti i nomi di Ponte Mal-nome e Rocca Cencia. Anchequi gli abitanti sono già prontialle barricate. Lo scopo è quellodi ridurre al minimo la parte daconferire in discarica, attraversoun trattamento con i biodoge-stori (che lavorano l’organicosenza consumare ossigeno). Ilprimo cittadino sogna di crearestrutture che si alimentano solocon energie rinnovabili. Per unciclo di rifiuti che rispetti l’am-biente e sia economicamente so-stenibile. Per farlo sonoindispensabili gli investimenti. Di cui nel piano, fino ad ora, nonc’è traccia. Per dare forza al pa-radosso che caratterizza la rac-colta differenziata: aumentano irifiuti, per mancanza di strut-ture, eppure la promessa era ditoglierli dalle strade. Trovandosicosì sulle pagine del Financialtimes, nell’articolo di commiatodel corrispondente Guy Din-more (che dopo 7 anni lasciaRoma). L’inviato inglese, rac-contando la città, paragona laCapitale ai Balcani e titola: “Labellezza che cade a pezzi”.

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È’ ormai divenuta insostenibile l'emergenza rifiuti che statormentando l'intero territorio capitolino. A pagare ilprezzo più elevato sono soprattutto le strade secondariedei quartieri maggiormente periferici. Tra le foto che ri-traggono una Roma triste e sporca che ormai riempiono

la rete e passano alla velocità della luce sui social network, ai videoche spettatori improvvisati girano per denunciare il loro dissenso,c'è un'amministrazione nuova di un anno che sembra ferma, inca-pace di trovare contromisure ad un degrado senza precedenti. Cu-muli e cumuli di rifiuti ovunque e cassonetti colmi che non vengonosvuotati per giorni, in alcuni casi per settimane, con l'odore acre enauseabondo che la fa da padrone. I cittadini si sentono abbando-nati e tra una protesta, una manifestazione e una class action, pro-prio questo mese dovranno tapparsi il naso e pagare la Tari , quellatassa che a ben vedere dovrebbe garantire il decoro delle vie e dellestrade sotto casa di ognuno di noi.

Dall'altra parte si procede con proclami, tante promesse e pochi, pic-coli e inutili interventi spot che mostrano il poco riguardo e la tantaincapacità di sindaco, giunte e minisindaci municipali. E poi c'è l'assemblea capitolina, ben seduta sugli scranni, che nonriesce a rappresentare la gente nel più comprensibile dei diritti, quellodi non dover vivere sommersa tra i rifiuti. Una volta sempre in quellaassemblea c'era la maggioranza e c'era l'opposizione ma, a parte rarie bellissimi casi, della questione immondizia sembra che non importiniente a nessuno. Ci sono poi le associazioni che si battevano e si battono per il decoro,per l'ambiente, per la sicurezza dei cittadini e che ora le devono in-ventare tutte per essere ascoltate, con i giornali a veicolare le inizia-tive perchè a Roma ci vivono anche quei giornalisti, e nessuno puòessere soddisfatto delle condizioni in cui versano i nostri quartieri. Movimento Capitale denuncia, segnala, dà vita ad apposite paginefacebook tematiche, redige esposti che invia alle autorità, proponeinterrogazioni consiliari, si allea con comitati come DifendiAmoRoma, manifesta, realizza iniziative per attirare l'attenzione, per pro-vocare reazioni. Ma niente. Ci abbiamo provato anche con adesiviprovocatori attaccati su più di duemila cassonetti per denunciarel'abbandono da parte del minisindaco Mancinelli nel XIII municipio,a ben vedere il quadrante di Roma più colpito dall'emergenza. Maniente. Una frase sul tema rifiuti l'abbiamo da poco inserita addirit-tura in una canzone di protesta scritta e arrangiata dal sottoscrittoche di Movimento Capitale è proprio il presidente, che è servita peròad evitare la manifestazione dell'orgoglio rom ma non certo a far pu-lire la città. Ci si domanda come si uscirà da questo oblio e ci si risponde chel'unica soluzione, e stavolta davvero senza considerare il colore po-litico, è che Marino si dimetta e restituisca con un solo gesto dignitàa Roma e ai Romani.

Marco Visconti(Presidente di Movimento Capitale)

L'INTERVENTO

Marino si dimetta e lasci fare ad altri

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PARLA L'ASSESSORE COMUNALE ALLO SPORT E ALLA QUALITÀ DELLA VITA LUCA PANCALLIL'INTERVISTA

L’assessore Pancalliè persona dura,determinata, die-tro l'aspetto cor-diale e lo sguardo

bonario. Ha una volontà di ferrotemprata negli anni, da quell'inci-dente che ha cambiato la sua vitaalle mille sfide vinte, dopo, nelcorso degli anni. Ci è sembrato sco-modo, a disagio nelle vesti di asses-sore allo sport e alla qualità dellavita. Le voci sul suo futuro si incro-ciano e si intrecciano. Ne abbiamochiesto conto direttamente a lui

Luca Pancalli, universal-mente riconosciuto comepersona retta ed equili-brata, da anni "galleggia"nelle zone alte della poli-tica sportiva italiana. Dallosport disabili al Coni, allaFgci, una girandola diruoli, di incarichi. Sempreil salvatore della patria,l'uomo buono per tutte lestagioni. Ora si parla di lui- per bruciarlo, per con-trapporlo ad altre candida-ture - per ruoli disupervertice in Coni e Fgci,c'è chi ipotizza un suo coin-volgimento nel clan deirenziani. Insomma se nedicono tante. Lui in questomomento soffre in silenzioin Campidoglio, assessoreallo sport e alla qualitàdella vita-. Cosa c'è divero?

Si dicono tante cose che, alla lucedei fatti, risultano non essere vere.In questo momento sto svolgendo,con spirito di sacrificio, il mio ruoloper la città, in una dimensione pro-fessionale che mi è completamentenuova e sto tentando di farlo nelmiglior modo possibile. Se galleg-gio nell’ambito della politica spor-tiva, per un ex nuotatore, è ilminimo che possa fare. Per quantoriguarda la voce che faccio parte delclan dei “renziani”. Posso soltantodire che apprezzo particolarmenteil modus operandi - fresco, concretoe diretto - del Presidente del Consi-glio, per una politica del fare, a pre-scindere dalle correnti dei partiti,dai livelli più alti fino a contesticome quello nel quale opero, sle-gata da vecchi schemi e nella qualemi riconosco in pieno, perché que-sto Paese necessità di un processoriformatore ormai ineludibile, adogni livello ed in ogni ambito, se vo-gliamo che ci sia un futuro per lenuove generazioni.

È vero che è consideratosacrificabile in un even-tuale rimpasto di giunta?

Sono stato chiamato dal sindacoMarino in un ruolo tecnico persvolgere le deleghe allo sport, allaqualità della vita ed al benessere esto tentando di farlo nel migliormodo possibile, approcciando aquesta dimensione professionalecon la metodologia che lo sport miha insegnato, ovvero con grandeumiltà, nella consapevolezza che illavoro, prima o poi, paga. Fonda-

mentale è, quindi, il lavoro di squa-dra, per costruire e raggiungere unbuon risultato, operando sia con leforze politiche di maggioranza chedialogando con quelle di opposi-zione, tentando di portare un po’ diquella esperienza che ho maturatoda dirigente sportivo. Dopodiché,sulla mia sacrificabilità in caso dirimpasto di giunta, è aspetto cheleggo sui giornali. Con il sindaco houn rapporto talmente franco che, sedovrà dirmi qualcosa, lo farà senzaintermediari, nell’assoluta convin-zione che tutti siamo utili e nessunoè indispensabile.

In un anno di attività non siè visto molto,o comunque imedia non hanno datogrande risalto al suo ope-rato. Possiamo rime-diare....

Stiamo lavorando perché si realiz-zino tante cose e mi rendo contoche, in una società in cui contasempre di più ciò che si racconta eciò che appare, piuttosto che ciòche si fa in termini di sostanza,tutto questo possa sembrare moltopoco. E’ un anno che sto lavorando,insieme al mio staff, in assessoratoin una situazione di grande diffi-

coltà, soprattutto per quanto ri-guarda le risorse finanziarie a dipo-sizione. Ancora oggi operiamosenza avere un solo euro a disposi-zione. Sarà così finché il bilancionon verrà approvato dall’assembleacapitolina, dopo che, per la primavolta, la Giunta ha rispettato itempi previsti. Solo in seguito aquesti passaggi formali e sostanzialipotremo avere quelle risorse finan-ziarie, seppur modeste, a disposi-zione per aiutare progetti di naturadiversa, siano essi relativi a manife-stazioni sportive o legati alla qua-lità della vita. Allo stesso tempo,stiamo tentando di farci condurresolo ed unicamente dalla ricercadella trasparenza in un quadro dirispetto totale delle norme, evi-tando qualsiasi forma di discrezio-nalità nell’assegnazione degliimpianti, tentando di farlo veloce-mente, sia pur nella difficoltà legatead un personale insufficiente, uti-lizzando procedure di evidenzapubblica, affrontando temi legatiall’impiantistica sportiva che si tra-scinano in questa città ormai datroppo tempo e cercando di trovaredelle soluzioni di buon senso e diragionevolezza. Nonostante tutto,

siamo riusciti a d affrontare e risol-vere alcune situazioni. Ne cito soloalcune: la soluzione del problemadel trotto a Roma, in seguito allachiusura di Tor di Valle, portandol’intera attività all’interno dell’ip-podromo di Capannelle; la modi-fica del regolamento per le palestrescolastiche, dopo l’approvazione diMunicipi e commissioni sport escuola, che si appresta ad essere ap-provato nelle sedi istituzionali pre-viste; per quanto riguarda ilbenessere, il protocollo d’intesacon i medici di base per incremen-tare l’attività motoria a tutti i livelli.Capitolo a parte merita la que-stione relativa allo stadio Flaminio,per il quale l’Assessorato ed il Co-mune avevano posto le basi per unaccordo con la Federcalcio per la ri-qualificazione dell’intera struttura,progetto che ha subito uno stop perle ben note vicende legate allaFIGC. Mi piace poi ricordare l’in-contro con gli assessori allo sportdelle città capoluogo di regione ita-liane, su iniziativa mia e dell’asses-sore Gallo di Torino, perconfrontarci su situazioni comuninelle grandi città. Sono alcuniesempi che, ripeto, sono stati con-dotti in porto senza spendere unsolo centesimo che, ribadisco, nonavevamo e non abbiamo.

È vero che lei consideraconclusa l'esperienza inCampidoglio e che aspetta

il momento giusto per an-darsene?

Non è vero, sono stato chiamato aricoprire questo incarico e mi èstata data fiducia e, finché questa fi-ducia sarà rinnovata, continuerò alavorare. Il mio impegno è di por-tare a termine alcuni progetti. Perquanto riguarda il futuro, poi, nonho la palla di vetro per sapere cosasuccederà.

Come mai si è trovato inuna Giunta a svolgere unruolo che non le appar-tiene?

Per me si tratta di un’esperienzanuova. Lo dico con molta fran-chezza: avevo immaginato un per-corso diverso, che mi avrebbeportato ad impegnarmi in quelloche per me ha sempre rappresentatol’obiettivo della mia vita, cioè potervivere nel mondo dello sport, per ilquale ho dedicato una mia vita atle-tica prima dell’incidente, dopo l’in-cidente e poi da dirigente sportivo,creando, favorendo e facendo cre-scere il Comitato Paralimpico intutti i suoi aspetti. Una volta che alCONI le cose sono andate comesono andate, anche lì per una sceltadi coerenza e di trasparenza, mi si èpresentata, del tutto inaspettata,questa opportunità, con la chiamatadel sindaco Marino. In questo inca-rico ho intravisto una sfida nuova.Non l’avevo mai fatto, non ho maiavuto velleità di impegnarmi in po-litica, non mi ritengo un politico, néritengo di avere le capacità dei poli-tici, ai quali riconosco, soprattutto aquelli che lavorano negli enti locali,con grande spirito di servizio. E’molto difficile, infatti, fare politicaquotidianamente, confrontandosicon i grandi problemi di una cittàcomplessa come Roma. Sono sod-disfatto per quello che questa nuovasfida mi sta regalando, perché mipermette di confrontarmi con temiche ero abituato a vedere dall’altraparte del campo. Tutto ciò mi aiutaa vedere strategie di politica spor-tiva di cui questa città, come ilPaese, ha bisogno.

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“Da qui non me ne vado,so di poter essere

ancora utile alla Capitale”“Nessuno è indispensabile ma non mi considero in uscita. Per quanto miriguarda siamo riusciti a portare a termine diverse cose e senza spendere

un centesimo. E sono soddisfatto per l'opportunità che Roma mi sta dando”di Giovanni Tagliapietra

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CRONACHE IlCORRIEREDIROMAgiovedì 24 luglio 2014 pagina 7

QQuello del taglio degli inse-gnanti nelle Regioni del Sud èun copione già visto. Che da di-

verso tempo si ripropone in modo ci-clico. E che il Ministero dell’Istruzioneconferma per il futuro: anche l’annoprossimo, infatti, le scuole del Meri-dione e delle Isole maggiori subirannoun ulteriore decremento di “cattedre”.Attraverso l’adeguamento finale ope-rato dagli uffici scolastici periferici sullabase del cosiddetto “organico di fatto”,derivante dai mutamenti delle iscrizionie dalle bocciature degli studenti che sisono concretizzate nelle ultime setti-mane, non c’è una Regione del Sudche si salva: la Sicilia perde ulteriori504 cattedre, la Campania se ne vedesottratte 387, la Puglia 340, la Calabria

183. Numeri negativi anche per la Ba-silicata, dove spariscono 58 posti da in-segnante, per il Molise (-33), per laSardegna (-27) e per l’Abruzzo (-14).A dire il vero, il prossimo anno ci saràun incremento: riguarda gli insegnantidi sostegno. Che da 63.348 sarannoincrementati di circa 20mila unità. Maanche in questo caso il Miur ha agitocon la logica del “bilancino”, perchél’incremento doveva essere maggiore,visto che è stato attuato su un organicosottodimensionato del 30%. Tanto èvero che anche se entro tre anni i do-centi di ruolo specializzati nell’insegna-mento ai disabili saliranno a 90.032,nello stesso periodo i docenti di soste-gno di cui avranno bisogno i nostrialunni saranno molti di più degli attuali

110.216: basti pensare al trend posi-tivo a partire dal 2001, quando gliiscritti nelle scuole con handicap certi-ficato erano appena 138mila, mentreoggi sono diventati 222mila.“La decisione di ridurre ancora il corpodocente assegnato alle scuole del Sud– spiega Marcello Pacifico, presidenteAnief e segretario organizzativo Confe-dir – è l’esatto opposto di quello cheoccorreva fare: nelle Regioni meridio-nali, infatti, il tasso di abbandono sco-lastico è altissimo. Alle superiori diCaltanissetta e Palermo supera il 40%di iscritti. Si tratta di in segno evidentedi quanto le scuole abbiano difficoltà ascolarizzare e portare alla maturità igiovani del posto. Dal Miur, quindi, do-vrebbero rinforzare gli organici, miglio-

rare l’orientamento, creare un collega-mento diretto, in accordo con il Mini-stero del Lavoro, con industrie eaziende”.“Invece non solo non si attua alcun pro-gramma di rafforzamento didattico eorientativo, ma – dice ancora Pacifico– si assegnano meno docenti. La verità è che si stanno sottraendo do-centi proprio laddove ve ne sarebbe piùbisogno. Lo sanno bene anche a VialeTrastevere: “A rendere ancora più complessa la si-tuazione – continua Pacifico – c’è poiil dato riguardante le assunzioni delpersonale docente: il Miur ne ha previ-ste poche decine di migliaia, mentrel’Anief ha calcolato che sono almeno100mila i posti vacanti e utili per le im-

missioni in ruolo. Di questi, quasi lametà riguarderebbe il sostegno, circa20mila sono quelli assegnati fino al 31agosto e 30mila riguardano i prossimipensionamenti. È assurdo che a frontedi 140mila posti assegnati annual-mente ai precari, su posti da conside-rare in larga parte vacanti, si continuia negare di stabilizzarne i due terzi. Inquesto modo si continua a precarizzareil rapporto di lavoro nella scuola, mal-grado le indicazioni dell’Ue, che entrol’anno potrebbero essere confermatedalla Corte di Giustizia europea, indi-chino chiaramente – conclude il sinda-calista Anief-Confedir - di intraprenderela strada della stabilizzazione automa-tica dopo 36 mesi di servizio”.

(www.anief.org)

REDAZIONALE

SCUOLA, IL MIUR USA LE FORBICI PER IL SUDANCORA TAGLI DI CATTEDRE NELLE REGIONI MERIDIONALI

Piazza Crati? Un campo di battagliaL o scempio, il degrado

di Piazza Crati, annodopo anno. I verticidel Municipio Se-condo sotto accusa,

le inadempienze. Residenti e com-mercianti e cittadini del quartiere,e in particolare di piazza Crati sonoabituati a mobilitarsi, a difendersi.Hanno voluto far sentire ancorauna volta la loro voce facendo arri-vare una segnalazione scritta al Pre-sidente Giuseppe Gerace e agliassessori Assunta Santoriello (La-vori Pubblici) ed Emilia La Nave(Attività Produttive). La segnala-zione è corale e compatta, PiazzaCrati un tempo aveva una sua lo-gica nel quartiere, ora gli effettiperversi della realizzazione del par-cheggio sotterraneo l'hanno snatu-rata, e la mancanza di un’adeguatamanutenzione delle strade sta por-tando l'intera area al collasso. Legriglie di areazione collocate sullastrada oltre a non essere a norma,sono un serio pericolo per bici-clette e motorini e causano intolle-rabili immissioni sonore,amplificate durante le ore not-turne. Problemi anche per i pe-doni: i marciapiedi sono in unostato di completo degrado: le pia-strelle non sono stabili, alcunesono state addirittura rimosse; piùfacile quindi inciampare e cadere, esoprattutto gli anziani possonofarsi anche piuttosto male. Altri pe-ricoli latenti sono rappresentati dalla man-canza di attraversamenti pedonali sicuri,dalla non potatura degli alberi che limitanola visibilità. Inoltre alcuni cartelli pubbli-citari, oltre a essere pericolanti, sono statiposizionati a filo del marciapiede in unaposizione contraria alle norme vigenti.

Sotto accusa anche gli imbocchi fognari, ilpiù delle volte intasati perché non puliti:un serio problema per i residenti e per tuttii passanti, poiché il non regolare deflussodelle acque, rende tra l’altro l’area irrespi-rabile. Situazione a rischio dal punto divista igienico-sanitario.

Come se non bastasse, i cassonetti dei ri-fiuti, peraltro posizionati di fronte a eser-cizi commerciali, (ristorante ebar-caffetteria della piazza), emananoodori nauseabondi. Il loro attuale posizio-namento provoca anche difficoltà alla rac-colta da parte degli operatori AMA che

non riescono a passare con i loro mezzi esono costretti a salire con le ruote sui mar-ciapiedi, peggiorandone ulteriormente lastabilità. Può bastare. L'amministrazionemunicipale saprà far tesoro di questo dos-sier, interverrà per riportare l’area in con-dizioni di sicurezza?

MONTA LA PROTESTA DI RESIDENTI E COMMERCIANTIIL CASO

di Francesco Vitale

Alcune immagini eloquendi del degrado in cui vers Piazza Crati:marciapiedi rotti, pavimentazione divelta, mancanza di attraversamenti pedonali. Per non parlare degli imbocchi fognari ostruiti e dei cassonetti dei rifiuti posizionati nelle vicinanze degli esercizi commerciali

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V orrei esprimere tutta la miatotale solidarietà al CosigliereRegionale Santori - in meritoalla questione Rom - condivi-dendone appieno il pensiero,

le idee, nonché i giudizi su questi veri e propriparassiti della nostra città.Non riesco a capire perchè ai nostri governantipiace essere cornuti e mazziati. Si perché diquesto si tratta , da un lato aiutiamo "questi

finti poveretti" a sopravvivere e, dall'altro, per-mettiamo che poi ci vengano a derubare sottomolteplici forme. Vorrei chiedere a quegli "ipo-criti" dell'Unar perchè questi nomadi sono di-ventati come gli storni a Roma e cioè stanziali,perchè non pagano l'acqua, la luce, il gas, il ca-none TV, la casa e tutte le tasse che invece pa-ghiamo noi corretti e "fessi" cittadini romani?

Massimiliano Noiret

QUESTIONE ROM E NOTTI DA SBALLOCI SCRIVONO

Solidarietà a Fabrizio SantoriScriviamo in merito all'articolo pubblicatomartedi 17 giugno dove è stata posta in ma-niera decisamente evidente una nostra fotoperaltro risalente a diversi anni fa.Il sudettoarticolo, che riteniamo assolutamente infa-

mante per noi e per la movida notturna trasteverina,non ci trova assolutamente d'accordo. Le denunce ripor-tate nel vostro giornale sembrano scritte da cittadini chela movida notturna la guardano un po’ a modo loro…perché l’ordinanza emessa dal sindaco Marino viene as-solutamente rispettata dai gestori di locali seri e profes-sionali . I controlli sono numerosissimi, almeno nellazona di Trastevere, dove i locali vengono guardati avista e severamente puniti in caso di trasgressione men-tre per gli ambulanti o peri mini market viene chiusoun occhio . L’amministrazione comunale con tutte que-ste ordinanze, che vengono generalmente emesse nel pe-

riodo lavorativo più florido - e ripetiamo da noi Birre-ria Trilussa assolutamente rispettate - però non ha maipensato di tutelare i diritti dei ristoratori e del loro la-voro lavoro ; non siamo forse anche noi dei cittadini? Inostri diritti sul piatto della bilancia però sembrano pe-sare meno dei diritti dei residenti… La sicurezza ed icontrolli sulle nostre strade , del centro storico e non, do-vrebbero sicuramente aumentare per il bene di tutti, la-voratori, residenti e consumatori senza però impedire achi della vita notturna vive di esercitare liberamente ilproprio lavoro. Il nostro locale, benché sia stato sbattutoin primo piano sotto un titolo che proprio non ci appar-tiene “ Movida da sballo” , è assolutamente fiero di farparte di quel gruppo di locali che della movida notturnasana e pulita fanno un lavoro ed uno stile vita davverolontano dallo sballo!

Consuelo Latronico- Birreria Trilussa

Da noi la movida è sana e pulita

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CRONACHEIlCORRIEREDIROMAgiovedì 24 luglio 2014 pagina 8

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LazioLaziola

del

anitàSSNUMERO 23 ANNO LXVII GIOVEDÌ 24 LUGLIO 2014

LA DENUNCIALa Procura tace, che fine ha fatto il fascicolo sul S.Lucia? a pagina 12

L’INTERVISTA

a pagina 14

Recchia: "Una casa della salute all’Ipab San Michele? Parliamone"

Non è la prima volta che parliamo ed ap-profondiamo il ruolo delle farmacie ospe-daliere che dovevano essere, secondo ledirettive del Ministero della Salute e degliAssessorati regionali alla Sanità, un ba-

luardo contro l’eccessivo spreco di farmaci e l’alto costodella spesa farmaceutica in Italia. Spesa che negli ultimitempi, rende noto l’ISTAT, è ulteriormente aumentataanche a causa dell’utilizzo improprio di antibiotici, ac-quistati grazie alle ricette che medici compiacenti fir-mano per non perdere assistiti. Anche l’AIFA e i NAShanno recentemente iniziato un forte controllo contro ilfurto e il riciclaggio di farmaci, in special modo di quellipiù costosi. Ci sarebbe da riflettere: esiste realmenteun’organizzazione capillare che, grazie alle notizie chepervengono dalle farmacie ospedaliere , riesce a mettereinsieme un rilevante numero di farmaci da vendere al“mercato nero”, sembra sotto il controllo di mafie orga-nizzate.Il furto e il riciclaggio avviene contemporaneamente neipaesi europei, proprio per questo l’Agenzia Europea dei

Medicinali (EMA) ha inviato ai paesi dell’Unione comu-nicazioni con l’obiettivo primario di condividere le infor-mazioni relative al furto e al riciclaggio di farmaciall’interno del territorio europeo. Il controllo non può es-sere effettuato esclusivamente sulle farmacie ospedalieredove spesso si acquistano farmaci non necessari ma soloper fare “spesa e cassetta”. Quello che è avvenuto in questi ultimi tempi al PoliclinicoUmberto I ha visto scendere in campo il solito e male in-formato Ministro della Sanità Beatrice Lorenzin che siscaglia su ciò che è avvenuto al Policlinico Umberto I,dando interpretazioni che nulla hanno a che fare con lafunzionalità delle farmacie ospedaliere. La Lorenzin di-chiara, fra l’altro, che il furto dei farmaci al PoliclinicoUmberto I (che nulla ha a che vedere con lo spaccio didroga) si poteva evitare se fosse stato già in funzione il“Patto della Salute” siglato tra Stato e Regioni. Non ri-corda la Lorenzin che all’interno delle strutture ospeda-liere esiste un Direttore Generale, un Direttore Sanitarioche firmano per l’acquisizione di farmaci richiesti daisingoli dipartimenti che finiscono sotto il controllo del re-

sponsabile della farmacia in oggetto. Vediamo chi ordinae che farmaci ordina per quel dipartimento o reparto eche utilizzo si fa dei farmaci richiesti. La spesa farma-ceutica del Lazio supera di gran lunga il 13%, percen-tuale non superata da altre regioni. È facile quindirisalire a chi firma le richieste e anche alla case farma-ceutiche che producono di farmaci. Per quanto riguardail Policlinico Umberto I, che è solo la punta dell’iceberg,il Direttore Generale Alessio e il Direttore Sanitario Al-locca hanno le capacità e gli strumenti per effettuare unradicale inventario per comprendere o scoprire chi ordinae quali farmaci ordina. Non mischiamo il sacro con i pro-fano, non buttiamo all’aria professionalità e competenzeche sono il vanto del “Policlinico dei romani”. Indagaree colpire, non come afferma Beatrice Lorenzin, che fa-rebbe di “tutt’erba un fascio” per apparire sulla primapagina di un quotidiano romano, per dimostrare la suavolontà di colpire quando le competenze sono esclusiva-mente delle Regioni e per esse dei Direttori Generali,dalle stesse nominati.

Il Corvo

Farmacie ospedaliere tra furti e spaccio? Non va

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Laziola delSSanità Lazio LA MAPPA DEL POTERE

Asl Roma A CENTRO STORICODirettore Generale Camillo RiccioniDirettore sanitario Barbara GiudiceandreaDirettore Amministrativo Alessandro Moretti

Asl Roma B CENTRO STORICODirettore Generale VITALIANO DE SALAZAR

Direttore sanitario Maria Cedrola Direttore Amministrativo Sabrina Cenciarelli

Asl Roma C EUR E DINTORNIDirettore Generale CARLO SAITTO

Direttore sanitario Marina CapassoDirettore Amministrativo Silvia Cavalli

Asl Roma D DA TRASTEVERE A OSTIADirettore Generale Vincenzo PanellaDirettore sanitario Flavia Simonetta PirolaDirettore Amministrativo Filippo Coiro ff

Asl Roma E DAL VATICANO A BRACCIANODirettore Generale Angelo TaneseDirettore sanitario Mauro Goletti Direttore Amministrativo Maria Velardi

Asl Roma F CIVITAVECCHIADirettore Generale Giuseppe QuintavalleDirettore sanitario Francesca Milito Direttore Amministrativo Lauro Sciannamea

Asl Roma G TIVOLI, GUIDONIA, SUBIACODirettore Generale GIUSEPPE CAROLI

Direttore sanitario Federico GuerrieroDirettore Amministrativo Daniele Aguzzi

Asl Roma H CASTELLI, ANZIO, NETTUNODirettore Generale FABRIZIO D’ALBA

Direttore sanitario Narciso MostardaDirettore Amministrativo Francesca Merli

Asl ViterboDirettore Generale LUIGI MACCHITELLA

Direttore sanitario Patrizia ChierchiniDirettore Amministrativo Daniela Donetti

Asl FrosinoneDirettore Generale ISABELLA MASTROBUONO

Direttore sanitario Roberto TestaDirettore Amministrativo Luca Di Maio

Asl LatinaDirettore Generale MICHELE CAPOROSSI

Direttore sanitario Alfredo CordoniDirettore Amministrativo Vania Rado

CommissarioFacente funzioneA rischio?VacanteIn uscita a

LEGENDA

Il risiko delle poltronesi è rimesso in moto

AAdesso qualcosa deve succedere. Nel sito di Spallanzani e Ifo FulvioMoirano, sul quale abbiamo già speso fiumi di inchiostro, figura ancoracome commissario straordinario, ma a Torino ne hanno ufficializzato

la nomina a direttore della sanità piemontese. Zingaretti ha pronto il sosti-tuto? O il nome se lo stanno giocando a briscola nelle segrete stanze? Unapoltrona si è liberata al Policlinico Umberto I. Marta Branca, fedelissimo di-rettore amministrativo di Mimmo Alessio se n'è andata (improvvisamente?),pare all'Aran. Aveva seguito il capo dal San Filippo Neri senza battere ciglio,ora deve essere successo qualcosa. Il direttore generale del Policlinico ènoto per le sue decisioni repentine. Sul sito dell'Umberto I, comunque, ilnome della Branca è scomparso, senza essere stato sostituito. C'è poi laquestione Macchitella, a Viterbo. Dovrebbe saltare, ma quando?

San Giovanni AddolorataDirettore Generale ILDE COIRO

Direttore sanitario Stefano Pompili Direttore Amministrativo Massimiliano Gerli

Sant’AndreaDirettore Generale Egisto Bianconi Direttore sanitario Francesco Stella ffDirettore Amministrativo Angelo Scozzafava

San Filippo NeriCommissario Angelo Tanese Direttore sanitario Patrizia Magrini ffDirettore Amministrativo Manuel Festuccia ff

San Camillo ForlaniniDirettore Generale Antonio D’UrsoDirettore sanitario Francesco CorteseDirettore Amministrativo Alessandro Cipolla

Policlinico Universitario Umberto IDirettore Generale Domenico AlessioDirettore sanitario Amalia AlloccaDirettore Amministrativo ?

IfoDirettore Generale ?Direttore sanitario Marina CerimeleDirettore Amministrativo Giorgio Marianetti

AZIENDE OSPEDALIERE

Asl RietiDirettore Generale Laura FigorilliDirettore sanitario Marilina ColomboDirettore Amministrativo Maurizio Greco

SpallanzaniDirettore Generale ?Direttore sanitario Andrea Antinori ffDirettore Amministrativo Lorella Mengarelli

Ares 118Direttore Generale MARIA PAOLA CORRADI

Direttore sanitario Domenico Antonio IentileDirettore Amministrativo Francesco Malatesta

giovedì 24 luglio 2014 pagina 10

Page 11: IL CORRIERE DI ROMA - GIOVEDI' 24 LUGLIO 2014

Laziola delSSanità LazioPRIMO PIANO

La salute dei cittadini? Un optional. Conta solo la politica

L’EDITORIALE

ORSINO

S dellail

CHI SALEdall’alto Ilde Coiro, Vitaliano De Salazar e Luca Gramazio

CHI SCENDEdal basso Flori De Grassi, Giuseppe Quintavalle e Michele Caporossi

La sanità è in ferie, reparti chiusi Si lavorasolo per le poltrone

Accorpamenti, ridu-zioni di orari, chiu-sure e soluzioni

cervellotiche. La sanità è inferie, reparti chiusi Si lavorasolo per le poltrone. E i mo-vimenti sono notevoli. Pa-reva che stesse per saltarecome un tappo di champa-gne la Zarina di via Cristo-

foro Colombo, Flori De Grassi. Oggi la suaposizione si è leggermente consolidata ma nonsi sa mai. Il fronte della rivolta si allarga e i suoisponsor politici non sembrano più disposti a di-fenderla. Si riposizionano Alessio D'Amato eMaurizio Venafro, frontman di Zingaretti. Masono tempi duri per l'intero management sani-tario, se la passa male Isabella Mastrobuonoa Frosinone, Luigi Macchitella aspetta unachiamata-killer da un momento all'altro a Vi-terbo (e a proposito, come mai nessuno ha di-feso quel gioiello di Villa Buon Respirolasciandolo andare a fondo, c'è stata una trat-

tativa segreta Tosinvest- Regione, un sacrificioin cambio di un altro salvataggio?). A Latina Mi-chele Caporossi è in confusione e non gesti-sce il territorio, a Civitavecchia (RmF) non sonostati capaci di impedire che scoppiasse il casodi quella Rsa gestita in modo scellerato dagliepigoni della famigerata società che già tantidanni aveva fatto nella vicenda Anni Verdi. ARoma ogni Asl e ogni azienda porta la suacroce mentre resta, inquietante, il giallo sullasorte del San Filippo Neri. Tutto questo in unquadro di spartizioni e di accorpamenti tra Aslpoco chiari. I big della sanità privata tacciono,praticamente tutti. Hanno avuto assicurazioni,hanno fatto patti con il diavolo. Ma nelle pic-cole strutture le bandiere e gli striscioni dei sin-dacati segnalano allarme rosso. Lottano ipoltiici, sempre e solo gli stessi, Davide Baril-lari, Fabrizio Santori, Luca Gramazio e Anto-nello Aurigemma anche se la pattuglia si stalentamente ingrossando e se diversi consiglieridella maggioranza assumono in sanità delleposizioni fortemente critiche.

Inquietante, imbarazzante, sconcer-tante.Gli aggettivi per definire lostato dell'arte della sanità laziale nonfanno nemmeno più notizia. Stupi-sce semmai il disinteresse del go-

verno nazionale per ciò che sta accadendonella regione. Quanto certi limiti sarannosuperati - e salvo una improbabile inver-sione a U sarà inevitabile - sarà difficile con-vincere gli elettori della bontà di unprogetto politico. Non si può parlare di uncomitato d'affari (troppo forte il rischioquerela) per il quale la salute dei cittadini èun corollario, una variabile indipendente,ma certamente chi governa la sanità dimo-stra ogni giorno di non essere all'altezza e diessere interessato ad altro. E' bello, impor-tante, affermare con enfasi che la politicadeve restare fuori dalle Asl, dagli ospedali.Riempie la bocca e fa bene a tutti. In realtàospedali, Asl, strutture accreditate, agenzie,il sistema insomma vive di e per la politica.Girano soldi, ci sono carriere in itinere,posti di lavoro, interessi incrociati. Pare chein altre regioni tutto questo sia meno pro-nunciato, meno manifesto. Ma nel Lazio

non ci sono dubbi, è così. Diffidare dunquedei proclami che fanno dell'ovvio e del do-vuto un fatto epocale. Ciò che Zingaretti an-nuncia, sblocco di fondi, iniziative,rivoluzioni, è né più e né meno quello chequalunque amministrazione dovrebbe fareper la sanità, per i suoi amministrati. E chela sanità regionale sia nei guai grossi, al di làdei soldi che arrivano (come, quando, perfarne che?) è sotto gli occhi di tutti. Non unadelle emergenze è stata risolta, i controlli sulterritorio sono inesistenti, le cosiddette cri-ticità si moltiplicano, il territorio è in rivolta.In Ciociaria, nel Viterbese, nel Pontino,l'Ares 118 fa acqua, le liste d'attesa non sonodiminuite, interi reparti di ospedali chiu-dono per ferie, mancano gli uomini. E in-tanto qualche scandaletto qua e là ricorda atutti che la sanità laziale non è una cosa seria.Sulla gestione delle poltrone, sugli scambi diinteressi, questa amministrazione (come laprecedente, del resto), si applica con convin-zione. C'è uno strano link tra il ministrodella Salute Lorenzin e il governatore Zinga-retti, i maligni dicono che nella "gerarchiareale" del potere il secondo conti più delprimo. Al ministero è in atto una sorta di pu-lizia etnica ai piani alti e il giro di dirigenti edi poltrone è oggetto di trattative serrate.Con il commissario di Ifo e Spallanzani chesi sposta a Torino si liberano due posti, og-getto di contrattazioni e di triangolazioni,l'uomo chiave della Salute, Bevere, è statospostato (premio o punizione) all'Agenas,per fare posto a qualcuno di importante(Botti? Ma non è il subcommissario gover-nativo per il piano di rientro del Lazio? Ap-punto...) qualche dovrà fare i bagagli infretta. E i problemi sul territorio? E le Casedella Salute? E le Rsa? Ci siamo inventati ireparti a bassa intensità e a gestione infer-mieristica che fanno risparmiare (vedi Re-gina Margherita), ma nessuno ha ancoracapito bene che cosa realmente significhi.Dobbiamo sognare e sperare. E basta.

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Perché della Rsa Bellosguardo è meglio non parlare

Laziola delSSanità Lazio CRONACHE giovedì 24 luglio 2014 pagina 12

I a fatto il giro diRoma ed è finitosu tutte le scriva-nie che contano ilsiparietto tra il

presidente della RegioneLazio Zingaretti e il leaderdi Assotutela Maritato: ilcaso S.Lucia? Lo chiudo insettimana. Poi Zinga se neè volato a Londra, i suoisottopanza hanno finto diignorare il problema e leemergenze della Fonda-zione di via Ardeatina sonorimaste allo stesso dram-matico punto. Lo abbiamoscritto la scorsa settimana,Assotutela ha denunciatocon nome e cognome il mi-nistro della salute Lorenzi,il governatore Zingaretti el'altro dirigente del Mini-stero Bevere che material-mente ha firmato undocumento omicida, im-motivato e fuori dalla realtànei confronti del S.Lucia. Ireati sono seri, in altre cir-costanze si sarebbe solle-vato un polverone. Niente.Che fine ha fatto il fascicoloaperto in Procura, quandosarà assegnato, che peso e spessoreverrà dato all'inchiesta? Perché, siachiaro, i cittadini comuni e onesti siaspettano un rapporto di causa-effetto,

non dubitano che di fronte alla enor-mità del fatto e del danno arrecato scat-tino se non le manette almeno deivigorosi provvedimenti. C'è di mezzo la

vita e la salute di mi-gliaia di persone e so-prattutto ci sono il doloo la sventatezza di per-sonaggi pubblici, conruoli importanti nellaamministrazione delloStato. Anche i reati ipo-tizzati, che sintetiz-

ziamo a fianco non sono di poco conto.La magistratura ha cose più importantida fare? Sbagliato, sono proprio questele iniziative che la Procura dovrebbe te-

nere in massimo conto. La situazionegenerale è complessa, la cittadella giu-diziaria sta per chiudere i battenti perferie, quella politica vive in ferie conti-nue e si fa i fatti propri. Che altro puòfare la dirigenza della FondazioneS.Lucia? Scatenare la piazza, incitarealla disobbedienza civile. Chiunqueprenda in mano il ponderoso dossiersulla vicenda scuote la testa: qui c'èsotto qualcosa, è il commento comune.Possibile che nessuno intervenga conun atto di giustizia?

Il tribunale del Riesame haannullato i provvedimenti dicustodia cautelare, gli avvo-cati dei tre inquisiti per la vi-cenda dei maltrattamenti

nella Rsa Bellosguardo di Civitavec-chia cantano vittoria e minacciano imedia. Ma la sensazione che dietro lavicenda, drammaticamente finitasotto i riflettori, ci sia dell'altro èforte. Non parla nessuno, c'è tantapaura di querele e ritorsioni. Qual-cuno si sfoga a mezza bocca e rac-conta storie non verificabili masufficientemente inquietanti. Nientenomi, per carità. Tutto avrebbe avutoinizio più di un decennio fa quando,raccontano ex dipendenti del Con-sorzio UNISAN, molti lavoratori do-vevano essere riassorbiti dalla RsaBellosguardo, avendo ricevuto, inquesto senso, garanzie di rispettodelle normative vigenti da parte degliorgani sindacali. Tuttavia alcuni diessi vennero sottoposti ad un nuovocolloquio professionale: coloro che sirifiutarono, furono allontanati (in

pratica, licenziatisenza giusta causa).Del caso cominciòa interessarsi unnoto legale civita-vecchiese il quale,però, dopo averpresentato le carteal Prefetto, nondiede più notizie ariguardo. Qualchetempo dopo anchealcuni esponentidella politica localeprovarono a farluce sulla vicenda,per poi tornare, in-spiegabilmente, suipropri passi. Siparla anche di una dipendente mob-bizzata e indotta a licenziarsi per averdenunciato i maltrattamenti e gli epi-sodi di violenza dentro la clinica. Matutto è confuso, nebuloso. Chi è cosìpotente da imporre le regole delgioco? La risposta è a Roma, dicono,è va cercata tra i vecchi playmaker

della sanità pubblica e privata. I tito-lari della Rsa sarebbero già stati accu-sati negli anni passati per lamalagestione del Centro Boggi (exAnni Verdi) a S.Severa, all'epoca inmano al consorzio UNISAN (chesulla vicenda Rsa non rilascia dichia-razioni) di cui Rossana Varrone più

volte finita nellecronache qualcheanno fa - era Pre-sidentessa. Nel2010 la polizia diCiv i t avecc h i aaveva condottouna dettagliataispezione proprioall'interno delcentro, riscon-trando non pocheanomalie. Inoltrenell'aprile del2013, gli stessipersonaggi eranostati indagati inseguito alle de-nunce dei fami-

liari dei pazienti, che avevano notatostrani segni sul corpo degli anzianiche vi si trovavano in cura. Nessunoha dato corso ai sospetti, nessuno siè mosso, nessuno ha riaperto i fasci-coli della Rirei (il pool di cooperativeche prese in carico i centri Anni Verdie i pazienti). Eppure di cose da ap-

profondire ce n'erano state. Fortuna-tamente ci hanno pensato le forzedell'ordine, anche se dopo il clamoredel primo giorno sulla vicenda è statosteso un velo di riservatezza. Nes-suno ha approfondito nemmeno lasegnalazione del vicepresidente delConsiglio Regionale del Lazio, Sto-race, uno che di quelle storie si era in-teressato e sa parecchio, e che hapresentato un'interrogazione urgentea Zingaretti. Niente provvedimenticautelari, ora, ma sempre inquisiti ititolari della Rsa (Sebastiano Ca-purso, Rossana Varrone e MichelaCapurso) mentre è iscritta nel regi-stro degli indagati la dirigente AslAntonella Battilomo. Storace ha chie-sto anche che venga chiarita la posi-zione del Direttore Generaledell'ASL Quintavalle: pare che fossenon solo nel comitato tecnico scien-tifico della UNISAN (presiedutadalla Varrone), ma anche presidentedell’associazione SrS (Servizi e Ri-cerca in Sanità) di cui Capurso era ilvice. Coincidenze?

LA QUERELA CONTRO MINISTERO E REGIONELA DENUNCIA

La Procura tace, che fine ha fatto il fascicolo sul S.Lucia?

Nella fattispecie sono ravvisabili più ipotesi di reato. Omissione diAtti di Ufficio (art. 328 cp con pena da sei mesi a due anni), man-cata Ottemperanza all’Ordine del Giudice (art. 388 cp con pena finoa tre anni), interruzione di Pubblico Servizio (331 e 340 cp con penafino ad un anno). La querela è stata presentata a fine giugno eadesso siamo nella fase delle indagini che possono durare fino asei mesi, rinnovabili per quattro volte e, cioè, fino ad un massimodi due anni. Tra qaulche giorno avremo il nome del Pubblico Mini-stero (ossia del Magistrato inquirente) incaricato. C’è da osservareche è previsto dalla legge il segreto istruttorio e quindi il procedi-mento rimane “sotto traccia” fino alla fine delle indagini a menoche il P.M. non ritenga necessario effettuare atti (come l’interroga-torio) alla presenza dell’Indagato ed, allora, verrà notificato un Av-viso (Informazione di Garanzia) allo stesso.

Lorenzin, Zingaretti e Bevererischiano fino a tre anni...

OMISSIONE DI ATTI D'UFFICIO INTERRUZIONE DI PUBBLICO SERVIZIO

DIETRO I FATTI

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È decisamente unbrutto momento per iltop manager del Poli-clicnico UniversitarioUmberto I. Domenico

Alessio lotta come un leone e si di-fende, sa usare i media, ma nellostorico ospedale sta accadendo ditutto. Il furto continuato di farmaci,lo spaccio di droga ( c'è l'ombradella camorra, medici e infermiericommentano : ma se lo sapevanotutti... e negli altri ospedali è forsediverso?), quella tensione impalpa-bile che avvelena l'aria, e che rendeinsopportabili code, liste d'attesa,personale stanco e sgarbato, centra-lino che suona a vuoto, servizi so-spesi per ferie, personale contingen-tato. Un caos, insomma, che rendeinsopportabile anche la presenzadegli abusivi e dei vu' cumprà cheassediano il nosocomio. Il direttore generale promette sfra-celli, chiede la testa dei responsa-bili, annuncia telecameredappertuttto e sbuffa descrivendo ilmacrocosmo del Policlinico, para-gonabile ad una città di 25mila abi-tanti - dice - concepita a fine

Ottocento. Ora i fondi per rimetterein sesto il pachi-derma ci sono, mail momento è de-licato. È come se qual-cuno deliberata-mente avessedeciso di sparareaddosso aMimmo Alessio ealla sua ammini-strazione. Il ret-tore Frati è in uscita, i vecchisponsor politici hanno perso peso,difendersi e rilanciare non è più cosìfacile. Non bastano i nuovi servizi,non bastano le gare messe in campo(senza l'autorizzazione della Re-gione, un rischio calcolato?) civuole altro e sono tempi di vacchemagre anche sotto il profilo media-tico. La fedelissima Marta Branca,direttore amministrativo che avevaseguito il capo due estati fa dal SanFilippo Neri ha lasciato l'incarico(improvvisamente?) e non si è ca-pito bene perché. Ma Alessio è unosso duro, sopravviverà anche aquesto.

SPACCIO, FURTO DI FARMACI, LISTE D'ATTESA E MALUMORISCENARI/ 1

Policlinico caos, Alessio rimedia

Laziola delSSanità LazioCRONACHEgiovedì 24 luglio 2014 pagina 13

Osservare il proprio bambino ap-pena nato, mentre è ancoranella culla dell'ospedale, ri-

preso da una webcam accessibile dacasa con smartphone o Ipad. È una dellepossibilità offerte del nuovo reparto diNeonatologia dell'ospedale San Gio-vanni - Addolorata di Roma. Un'operada 1,8 milioni di euro, finanziata dallaRegione con fondi per 1,3 milioni dellaProtezione civile regionale per la partestrutturale e oltre 500.000 euro per leattrezzature necessarie. Nei suoi 750mq di superficie, al piano terra del Pre-sidio ospedaliero San Giovanni, il nuovoreparto offre due sezioni di degenza sud-divise per intensità di cure: la T.I.N. (com-prensiva di terapia intensiva esub-intensiva neonatale) con 16 incuba-trici di ultima generazione, e la Neona-tologia con 9 culle. Tra le due aree èpresente una Control room di monito-raggio intensivo, in grado di rilevare e se-gnalare tempestivamente le minimevariazioni dei parametri vitali e garantireun tempestivo intervento da parte del-l'equipe. Curata anche la distribuzionearchitettonica degli spazi, soprattuttoquelli destinati all'accoglienza e al rap-porto madre-figlio. Previsto per il SanGiovanni anche un programma di am-modernamento edile, impiantistico etecnologico per rendere funzionali lenuove realizzazioni.

Il neonato? C'è la webcam

sulla culla, lo vedi da casa

Neonatologia è partita, ora tocca a Oncoematologia

È intervenuto ilgovernatore Ni-cola Zingaretti alSan GiovanniAddolorata per

l'’inaugurazione del nuovo re-parto di Neonatologia, e hagettato il cuore oltre l'ostacolo:«Entro la fine dell’anno apriràil reparto di Oncoematologiaall’ospedale San Giovanni», Alsuo fianco il direttore generaledell’Azienda, Ilde Coiro, giu-stamente soddisfatta; ci sono igiornalisti, ma anche tanti pa-zienti occasionali ad ascoltare.Il nuovo corso è partito, la ri-voluzione si sente e si vede .Autorità, medici, al personalesanitario e ai giornalisti, tuttiinsieme per un breve tour nelnuovo reparto che si trova alpiano terra del Presidio SanGiovanni sull’ala di sinistra. Uncorridoio lungo, luminosodove c’è spazio per ogni emer-genza o terapia, con una parti-colare attenzione alle mamme.C’è infatti anche una sala allatta-mento e una per i genitori. Infineuna "banca del latte umano do-nato", per garantire la quantità dilatte necessaria ad alimentare ipiccoli le cui mamme non hannolatte a sufficienza. Le incubatricisono di ultima generazione tec-nologica a prova di ansia di tutti

i neo-genitori e, in molti casi,anche dei nonni. Soluzioni effi-caci anche per parenti e amiciche potranno anche fare a menodi essere presenti fisicamentegrazie a una particolare webcamche permetterà di vedere il neo-nato anche da casa su tablet,smartphone e i-pad. Probabil-mente saranno contenti anche

quei nonni “digitali” che po-tranno continuare ad ammirareil proprio nipote anche una voltatornati a casa. "Con l'aperturadella nuova Neonatologia – hadichiarato Coiro - mi auguro cheil San Giovanni torni a essere unpunto di riferimento nascita perla città di Roma". Il direttore ge-nerale a margine dell’evento ha

ricordato la morte di un neonatonel giugno 2012 a causa di unoscambio di flebo. Da oggi c’è un“reparto all'avanguardia perché èdotato delle nuove tecnologie.C'è una parte di subintensiva euna parte di terapia intensivaneonatale dove arrivano bambiniche nascono non solo prematuri,ma con gravi patologie".

SCENARI/ 2 - ILDE COIRO E IL NUOVO CORSO DELL'AZIENDA OSPEDALIERA S.GIOVANNI ADDOLORATA

di Giulio Terzi

Domenico Alessio

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Laziola delSSanità Lazio CRONACHE giovedì 24 luglio 2014 pagina 14

Presidente, le è stata pro-spettata l’ipotesi da partedella ASL RM C di unarealizzazione, all’internodel S: Michele, di una

delle case della salute previste dalpiano Zingaretti. In che termini èstato posto il problema?Il tema trova il S. Michele molto sensi-bile a tale ipotesi e non da ora inquanto già qualche anno fa, l’allora Pre-sidente Imperatori, aveva elaborato unprogetto evolutivo che strutturava l’Isti-tuto anche come “cittadella della sa-lute”. Allo stato, la calibratura degliinterlocutori - in primis il PresidenteZingaretti, poi il delegato del SindacoBartolini, il Presidente Catarcidell’VIII° Municipio e, non da ultimo,il Direttore Generale Saitto della ASLRM C al quale mi unisce un rapporto direciproca stima e collaborazione – ga-rantisce competenza e serietà di intentiche agevola il percorso realizzativo fina-lizzato alla costituzione della casa dellasalute .

Il S. Michele ha una sua missionspecifica, al suo interno insi-stono una casa di riposo e unaRSA. La concezione stessa diuna casa di salute porta ad altro.Che problemi comporta tuttoquesto? Una delle due realtà fa-gocita l’altra. Sono complemen-tari, agiscono lungo direttriciseparate?

Non mi sembrano evocabili problemi diincompatibilità, sia perché siamo nel-l’ambito generale dell’assistenza sociosanitaria sia perché il problema princi-pale è, a rigor di logica, l’allocazione delprogetto in un ambito complementarestrutturale e territoriale qualificato. Lestrutture e la logistica dell’Istituto e lapossibilità della loro rideterminazionee riqualificazione sembrano rispondereadeguatamente ai bisogni riferibili atale realizzazione . In questo senso ilPresidente Zingaretti ha già acquisitol’analisi programmatica e progettualesviluppata dall’Istituto in ossequio agliadempimenti previsti dal Presidentedello stesso all’atto del suo insedia-mento.

Problemi di gestione. Chi co-manda, chi gestisce, a carico dichi vanno i servizi generali,quelli accessori?

Siamo ancora nella fase progettuale, in-tenzionale, alla quale dovrà far seguitola fase operativa che congiuntamentedarà soluzione condivisa a queste do-mande.

Ritiene che sia tutta un’opera-zione di marketing politico, ri-tiene che le case della saluteabbiano un senso ?

Oltre ad essere una previsione norma-tiva, escludo a priori che possa eviden-ziarsi qualsivoglia tipo di manovra difacciata per la natura stessa degli inter-locutori che, invece, sono seriamentedetermina- ti a trovare soluzioni miglio-

rative dei livelli di assistenza ai cittadiniutenti collegati a principi di efficienza ,efficacia , economicità e di qualità chedebbono essere fortementeperseguiti quando le attività sa-nitarie e sociali sono rivolte so-prattutto alla popolazione adalto tasso di anzianità, propriocome accade nel nostro territo-rio di riferimento.Si tratta dipensare ad una struttura chesappia intervenire nel fornireinformazioni di accoglienza e/o di stato ed esito delle cure econtribuire a decongestionare ,ad esempio , le liste di attesa perle prestazioni di specialisticaambulatoriale critiche almenoper le circa 56 prestazioni di ra-diodiagnostica strumentale chenel Lazio rappresentano la quasitotalità del fenomeno. Debboanche segnale che le case dellasalute , qualora implementatecon appropriate analisi dei pro-cessi clinici ed amministrativicontabili , possono anche quali-ficare e sviluppare un efficientemeccanismo di assistenza domi-ciliare assistito da applicazionidi telemedicina; che sappia es-sere momento di studio delleproblematiche senili; che sappiaessere contesto funzionale cherealizzi una efficace integra-zione tra sistema ospedaliero eterritorio. L’Istituto S. Micheleavrebbe l’aspirazione ad esseretra gli attori di questo processo,anche perché ben si presta alleesigenze generali della popola-zione e, in particolar modo, allefasce più deboli della stessa sullequali agisce specificatamente lamission dell’Istituto. L’ ambitoprogettuale sopra evidenziatopuò essere sviluppato anche conjoint venture con privati qualifi-

cati e accreditati che , sotto lo strettocontrollo degli Organi regionali, po-trebbero concorrere non solo alla riu-

scita del progetto ma, in special modo,alla sua più immediata realizzazione inesercizio.

PARLA ROMEO FRANCESCO RECCHIA, PRESIDENTE DELL'IPAB S.MICHELEL'INTERVISTA

“Una casa della salute? Parliamone”

La Casa di Cura Quisisana, punto di riferimento per qualunque esigenza medica, propone per ogni fascia di età pacchetti estivi di screening, interventi e riabilitazione.

QUISISANA LA STAGIONE DELLA SALUTE

La stagione migliore per prenderci cura della nostra salute? L’estate. La città finalmente vivibile, la se-renità di poterci dedicare a noi stessi senza doversi preoccupare di scadenze varie, appuntamenti da rispettare, impegni da onorare. Tutto il tempo lo dedichiamo a noi, attraverso percorsi personalizzati per rimettersi in forma. A proporre questi programmi di salute e benessere è la Clinica Quisisana, polo di eccellenza nella Chirurgia Ge-nerale, Cardiochirurgia, Chirurgia Toracica, Chirurgia Urologica, Chirurgia della mano, Medicina Interna, Ortope-dia, Ostetricia e Ginecologia, Otorinolaringoiatria, Cardiologia clinica ed interventistica, Diagnostica per Imma-gini e Radiologia interventistica, Fisiatria e Riabilitazione. I programmi estivi sono rivolti a tutti, giovani e anziani. Per questi ultimi, in particolare, è previsto un pacchetto che comprende visita medica specialistica internistica (per la valutazione del quadro clinico ed eventuale impostazione diagnostica), visita cardiologica, visita fisiatrica per l’impostazione di programmi adeguati per fascia di età, valutazione nutrizionale e doppia seduta giornaliera di fisioterapia, con il supporto dell’alta esperienza dei terapisti e l’ausilio dei più recenti macchinari in ambito di riabilitazione. Per chi deve sottoporsi a chirurgia ortopedica, è a disposizione un pacchetto completo intervento + riabilitazione, ma è anche possibile procedere alla riabilitazione senza intervento. In effetti, il periodo estivo, vi-sto il “fermo” dell’attività lavorativa, è in molti casi quello ideale per risolvere in maniera definitiva problematiche articolari e tendineo-legamentose. Ma non c’è solo ortopedia. Per tutte le fasce di età sono previsti pacchetti specifici, personalizzati ad hoc per le nostre esigenze: screening vascolare, screening cardiologico, screening dermatologico, screening colon-stomaco, screening mammella-ginecologico, screening prostata, screening ti-roide, screening oculistico, screening otorino, screening fumatori. Insomma, l’estate è davvero la stagione più bella: quella per rimetterci in forma, per proteggere e ritrovare la nostra salute. Ad attenderci troveremo il più alto livello di professionalità, tecnologie diagnostiche e terapeutiche di eccellenza, personale medico e paramedico qualificato. Personalizza il tuo programma medico di soggiorno, intervento e riabilitazione chiamando il numero verde 800.299229. Per maggiori informazioni consultare il sito internet www.clinicaquisisana.it.

CASA DI CURA QUISISANAVia Gian Giacomo Porro, 5

Numero verde 800.299229www.clinicaquisisana.it

di Giovanni Tagliapietra

La mission dello storico istituto non esclude il posizionamento al suo interno di una delle strutture ventilate da Zingaretti. “Il progetto c'è, siamo favorevoli all'ipotesi e pronti a discuterne”

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S pecialista nei 200 misti, èstato il primo atleta para-limpico italiano a parteci-pare a un europeo openwater (5 km) e vanta oltre

40 titoli italiani conquistati nella disci-plina del nuoto. Gianluca Cacciamano,pluricampione italiano è protagonista digrandi imprese anche nel fondo inmare. Ma Gianluca ha un "suo segreto",è senza la gamba sinistra che ha perso inseguito a un brutto incidente con lamoto. L'atleta, stringendo i denti, ha rac-colto una sfida sportiva e umana ed èandato avanti. Dopo il trauma ha se-guito un lungo e faticoso percorso diriabilitazione presso la FondazioneS.Lucia, un percorso mirato che lo harestituito alla vita di lavoro e di rela-zione, e allo sport. Continua a nuotare,a fare tornei. E si occupa di riabilita-zione presso l' Istituto di via Ardeatina.

Da quando esiste il nuoto nellasua vita?

Da sempre: ho iniziato a nuotare all'etàdi 5 anni e da quel momento non ho piùsmesso.

Dopo l'incidente, che cosa l'haaiutata di più?

Sicuramente all’inizio la mia famigliache mi ha sostenuto rimanendomi sem-pre vicino; poi devo molto allo sport,sia quello che facevo prima del bruttoevento, ma soprattutto quello dopo. Per

me è stato inoltre determinate entrare ed essereaccolto da una struttura come il Santa Lucia: lafilosofia sportiva proposta nel percorso riabilita-tivo del paziente è fondamentale.

Riabilitazione e sport alla FondazioneS.Lucia, come è andata?

Conoscevo Andrea Pellegrini campione di basketproprio del Santa Lucia. È stato lui a parlarmi dellaclinica e della possibilità di continuare a fare sport;una volta entrato, ho capito subito che quella erala strada giusta e non l’ho più abbandonata.

Cosa spieghi ai pazienti che “accompa-gni” durante la riabilitazione in acqua?

Spiego loro che l’acqua è un elemento meravi-glioso, l’assenza di gravità può far vivere la propriadisabilità in modo diverso, l’acqua è libertà. Etutto questo avviene in una seduta della durata dicirca 1 ora.

Quanto è importante la riabilitazione eche cosa può offrire ai pazienti che pos-sono usufruirne?

L’acqua decontrae e favorisce la micro circola-zione, stimola la mobilità articolare, stimola e mi-gliora il sistema cardio respiratorio. Inoltre, dalpunto di vista mentale. aiuta ad accettare megliola propria disabilità. Per me l’acqua è vita

LazioLazioladelSSanità

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GIANLUCA CACCIAMANO, PRIMA PAZIENTE E OGGI COLLABORATORE DELLA FONDAZIONE S.LUCIA SI RACCONTASTORIE

Laziola delSSanità LazioSANITÀ&RICERCAgiovedì 24 luglio 2014 pagina 15

Dalla disabilità agli ori olimpiciQuando la riabilitazione ti tiene a galla

di Francesco Vitale

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Pappresenta il buco nerodella Giustizia italiana,lo dicono tutti, lo con-fermano le statistiche e inumeri - per quanto

possano essere diverse le chiavi di let-tura - portano alla stessa conclusione.Il Tribunale di Latina non funziona.Mancano risorse, uomini, struttureaccessorie, è un problema di giudicie cancellieri, di impiegati. Anche, manon solo. La cittadella della Giustiziapontina non funziona perché non lasi sa o non la si vuole gestire, gover-nare. Al ministro Orlando sono staticonsegnati diversi dossier sulla situa-zione pontina e a quanto pare si è de-ciso a compiere personalmente unaispezione a Latina. Lo ha già detto inuna occasione pubblica "politica", ilGuardasigilli, non si tratta solo di ve-rificare il carico di lavoro e la situa-zione degli uffici giudiziari. Premonoanche gli avvocati, il presidente del-l'Ordine ha chiesto di rivedere unaserie di misure, come quella dellachiusura del Tar nel capoluogo checertamente è importante, ma che ri-schia di distrarre dalle criticità difondo della giustizia pontina. Chenon funziona, procede a strappi, contempi e metodi punitivi per i citta-

dini, vittime o colpevoli che siano. IlPresidente Cerasuoli lamenta le ca-renze di organico, ma agli ispettoridel Ministero che in questo mese sa-ranno in città per fare le bucce alle at-tività di piazza Buozzi dovrà spiegarealtro. La gestione dei processi, la ge-stione dei fascicoli, degli archivi, lagestione del personale, lo stile con ilquale si amministra la giustizia. Bastauscire dalla ufficialità, dalla retoricadelle dichiarazioni e degli appelli,basta aggirarsi per aule e corridoi,sentire impiegati e dirigenti, basta as-

sistere ad qualche udienza per usciresconcertati, per rabbrividire. Ordine,disciplina, rigore e stile, regole dicomportamento nulla hanno a chefare con i numeri. E' una questionepolitica, in senso stretto e in sensolato. Perché alcuni processi corronofilati, altri si impantanano irrimedia-bilmente, perché i fascicoli - certi fa-scicoli - spariscono e riappaiono acomando; perché certi avvocati ecerte toghe (in un capoluogo di pro-vincia è più facile) talvolta nonhanno comportamenti specchiati.

Letteratura giornalistica?Certo non è solo sentitodire e i poteri forti chehanno fatto fin qui il belloe il cattivo tempo nel Pon-tino hanno beneficiato disconti e trattamenti di fa-vore fin troppo evidenti. Ilministro Orlando vorràmettere ordine in una situazione scle-rotizzata come quella del Tribunalepontino? La parola d'ordine non puòche essere "rottamare". Cominciandonaturalmente dal vertice.

Quel tribunale va rottamatoIL MINISTRO ORLANDO ANNUNCIA UN'ISPEZIONE NEL CAPOLUOGO, A LATINA LA GIUSTIZIA È AL LIMITE DI GUARDIAIL CASO

di Giulio Terzi

Alla fine quandosi parla di cal-cio tutto si ri-

compone in extremis euna soluzione si trovasempre, ma il terre-moto sportivo che stasconvolgendo Ci-sterna di Latina (inti-mamente legato alterremoto politico cheha fatto piazza pulita ilmese scorso dei vecchiequilibri) lascerà stra-scichi importanti. Lasquadra di calcio lo-cale sta rischiando lamancata iscrizione alcampionato di Eccel-lenza, un autentico sa-crilegio per gli sportivilocali. Il patron DomenicoCapitani (contempo-raneamente amministratore della Torres inSardegna) è impe-gnato con il nuovo sin-daco Eleonora DellaPenna (centro destra,ha appena battuto il"peso massimo" Cartu-ran) in un durissimobraccio di ferro sulla

agibilità dello stadio. Rapporti gelidi, me-diazioni difficili. Cheil Bartolani fosse ina-deguato si sapeva,piove dentro la tri-buna coperta, fin quisi è sempre chiuso unocchio. E Capitani, exassessore provincialedi Cusani, ex sindaco,forse uno dei pochiche ancora contano aCisterna, ha sempregiocato su questo. Ora chissà perchèDella Penna si è messadi traverso (ragionipolitiche, disconti-nuità): lo stadio (rea-lizzato tra l'altro dalpadre della sinda-chessa) non è agibile,volendo si giocherà aporte chiuse, finchènon verrà messo anorma. Difficile capire dovefinisce il fatto tecnico-amministrativo e co-mincia il dispettopolitico. Il clima è eresterà a lungo incan-descente.

Cisterna, campionato a rischioper un dispetto politico?

Per l'ex presidente della Provincia di La-tina e per il suo albergo a Sperlongapiove sul bagnato. All'Hotel Grotta di Ti-berio, è cronaca recente, sono stati con-fermati i sigilli, ma intanto il "vicino" siè costituito in giudizio e il Comune èstato chiamato in causa per il risarci-mento dei danni. Un tecnico è accusatodi omissione d'atti d'ufficio (nonavrebbe verificato gli abusi più volte se-

gnalati dal proprietariodi una villa vicina) el'amministrazione ri-schia di dover sborsareparecchio. Il processo èstato rinviato al pros-simo 10 marzo. Difficil-mente Cusani e ilsuocero Chinappi po-tranno utilizzare nelbreve periodo la strut-

tura, via clienti e dipendenti. Dopo labocciatura europea l'uomo politicosperlongano è fuori dai giochi e ha soloprocessi (che lo vedono imputato) dagestire

Processo bisper l'albergo

di Cusani

giovedì 24 luglio 2014 pagina 17 REGIONE

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POLITICA&REGIONE giovedì 24 luglio 2014 pagina 18

♈ Ariete (21 Marzo-20 Aprile)

Sole e Mercurio tendono a ostacolarvi nellavoro,forse è colpa vostra perchè siete unpo’ distratti,questo è il momento buono perandarvene un po’ in vacanza;approfittatedi questo fine settimana.

♉ Toro (21 Aprile-21 Maggio)

In primo piano per voi ci sono al solito,gliaffetti famigliari e le preoccupazioni portatedai figli; Giove in quadratura ai nati dellaprima decade può recarvi qualche contrat-tempo e qualche difficoltà finanziaria; nellasfera sentimentale, invece, tutto procede.

♊ Gemelli (22 Maggio-21 Giugno)

Ottimisti e simpatici farete nuove cono-scenze e incontrerete persone che vi po-tranno anche essere utili. Giove favorevoleinfatti, può farvi conoscere qualche per-sona importante che può aiutarvi per il vo-stro lavoro.

♋ Cancro (22 Giugno-22 Luglio)

I sentimenti sono, come sempre, al primoposto nel vostro cuore e per questo vipiace tanto fantasticare e sognare ad occhiaperti, specie in questo periodo con unadolce Venere che sta per farvi conoscerela persona ideale…

♌ Leone (23 Luglio-22 Agosto)

Alleluja! Il benefico Giove è entrato nel vo-stro segno e vi resterà a lungo;anche sequesto non vuol dire che vincerete alla lot-teria significa però: buona salute, amore etanta serenità per tutti voi del segno.

♍ Vergine (23 Agosto-22 Settembre)

State ritrovando il buonumore;con il vostroscrupolo e la vostra solita diligenza potreterisolvere molte cose; in amore son finiti icontrasti recati da Venere e Mercurio e oraè il momento buono per fare la pace.

♎ Bilancia (23 Settembre-22Ottobre)

Aiutati da un ottimo Giove e sostenuti daun Marte generoso sempre nel vostrosegno,potrete realizzare quei progetti cuitenevate moltissimo e la famiglia vi sarà diaiuto nelle vostre iniziative con un soste-gno psicologico e affettivo.

♏Scorpione (23 Ottobre-22 Novembre)

L’invito degli astri è quello di godervil’estate,quindi andatevene fuori,al mare oin montagna e passate ore serene in com-pagnia di chi vi vuol bene… Saturno an-cora con voi vi rende al solito, un po’gelosi… ignoratelo!

♐Sagittario (23 Novembre-21 Dicembre)

L’arrivo di Giove in un segno favorevole ri-sveglia in voi la voglia di vivere e diamare,perciò scoccate la freccia versol’alto e pensate a quel che di bello e buonopotete fare per voi stessi e per gli altri.

♑Capricorno (22 Dicembre-20 Gennaio)

Riprendete quel dialogo con il partner chesi era un po’ interrotto a causa di certe ge-losie che negli ultimi tempi vi hanno inner-vosito e fatto ingigantire cose di pococonto, ora è il momento buono per ripren-dere quel dialogo che si era infranto.

♒ Acquario (21 Gennaio-18 Febbraio)Giove in opposizione è sempre un pianetabuono,quindi al più, può farvi un po’ ingras-sare,perciò fate attenzione alla linea; per ilresto tutto fila liscio e avete come sempreil sostegno degli amici che un Marte favo-revole vi regala.

♓ Pesci (20 Febbraio-20 Marzo)È sempre grande in voi la voglia di espri-mervi ed è accresciuta anche da un Mer-curio favorevole che vi fa incontrare lepersone giuste. Venere sta anche lei perarrivare a offrirvi il suo sostegno e quindinon sarà certo l’amore a mancarvi…

LE MANIE ASTROLOGICHEdi Patrizia Tamiozzo Villa

con leggerezza e ironia, alcune caratteristiche ricorrenti, quelle un po'maniacali, dei segni zodiacali. L'astrologia semplice e divertente

(giovedì, 24 luglio 2014)

I l sindaco Petrucci ha tanti pensieri, è conla testa più a Roma che nel regno dellaMaga Circe. La vita amministrativa vaavanti anche senza di lui, certo. Ma anchesenza rete, senza controlli. Ad esempio in

uno dei posti più rassicuranti, suggestivi, fami-liari di San Felice si fa scempio della natura neldisinteresse generale, e senza alcuna spiega-zione. A due passi dal mare, alle spalle di un grande ecelebrato albergo (Il Circeo park hotel) c'è lasplendida pineta con le panchine, il parco giochiper i bambini, c'è posto per il parcheggio, il pas-saggio delle macchine è laterale e non disturba.Ebbene proprio lì sono stati abbattuti alcuniesemplari di eucalipti secolari, in ottimo stato disalute. Un oltraggio alla natura. un piccolo scan-

dalo che ha turbato la popolazione, non le auto-rità locali. È uno dei posti più vissuti di San Felice, è attra-versato dalla strada comunale percorsa quotidia-namente dagli uomini e dai mezzi dell'Enteparco nazionale del Circeo. La natura è protetta?Non certo lì e non in quel momento. Per diversigiorni ( durante le operazioni di taglio dei fusti)la Guardia del Parco ha ignorato il percorso di-sinteressandosi dello scempio commesso. L'or-dine è venuto dal Comune, E pensare che sulterritorio c'è il divieto di tagliare anche un ramo-scello, sia nel Parco nazionale che nelle proprietàprivate Tutto questo senza essere messa a norma,ma con le macchine che circolavano nella stradadella pineta dove oltretutto c'e parco gioco perbambini .

SAN FELICE CIRCEO

Chi ha detto che nel parconon si può toccare un ramo?

IL GIALLO DEGLI EUCALIPTITAGLIATI IN PIAZZA

La Mini si fa in cinque (porte)

di Davide Bianchino

Per la prima volta nella sua lunga e gloriosa carriera, laMini sarà disponibile anche in versione 5 porte. Ad onordel vero negli ultimi anni la Casa anglo-tedesca avevarimediato a questa lacuna con la Countryman, maquella è tutta un’altra macchina: molto più grande nelledimensioni, più alta, quasi una Suv da città disponibile,infatti, anche con la trazione integrale. Stavolta invecestiamo parlando della piccola e classica Mini, quella

che da oltre 50 anni continua a rinnovarsi rima-nendo però sempre fedele alla sua impostazioneoriginale. Che poi è la chiave del suo successo.Se da una parte le cinque porte rischiano di de-stabilizzare qualche aficionados del marchio,dall’altra bisogna dire che tale scelta rispondead una precisa esigenza del mercato. Sempre piùclienti, infatti, desiderano avere la comoditàdelle cinque porte anche su vetture particolari e

di nicchia. Come appunto la Mini. Dopotutto bisognavadare un segnale alla concorrenza, in particolare aquell’Audi A1 che sin dalla nascita è stata subito dispo-nibile nelle versioni a 3 e 5 porte. Altro rischio che sicorre in un operazione del genere è quello di stravol-gere le linee originali dell’auto. Una vettura disegnatae progettata con le tre porte non sempre subisce un tra-pianto del genere in maniera indolore. E in effetti,obiettivamente, la vista laterale della nuova Mini 5porte non regala il massimo delle emozioni. Le porteposteriori risultano poco proporzionate al resto dellavettura ed il risultato finale ne risente. Ma qui entranoin gioco i gusti personali e quindi ci asteniamo dal dareulteriori giudizi. Quello che invece è migliorato nella

nuova Mini è sicuramente l’abitabilità posteriore e il ba-gagliaio. Per non parlare dell’accessibilità. Lo sannobene i proprietari delle Mini, abituati a veri e propri con-torsionismi per sedersi nel piccolo divano posteriore.Tutte cose non da poco visto che i clienti delle 5 portesono proprio alla ricerca di queste qualità in un’auto. Ipasseggeri hanno ora a disposizione 7 cm in più per legambe e sei in larghezza. Grazie ad una lunghezza to-tale superiore di ben 16 cm rispetto alla tre porte, lanuova Mini 5p ha ora un bagagliaio a livello di auto de-cisamente più convenzionali come Fiesta o Polo: 273litri contro i 211 della tre porte. Per il resto gli interni ri-calcano quelli della piccola Mini appena rinnovata.Quindi ottime finiture, cruscotto dal design moderno edoriginale e una dose massiccia di tecnologia, tra cuispiccano il “MINI Controller” che comanda le funzionidi navigazione, di entertainment, di telefonia e il pro-gramma In-Car-Infotainment di MINI Connected per l’in-trattenimento e la comunicazione. Al lancio la nuovaMini 5 porte è subito disponibile col nuovissimo motore1.5 turbobenzina a 3 cilindri con potenza di 136cv, lasportiva Cooper S con il 2.0 da 192cv e le due diesel:Cooper D col piccolo 1.5 3 cilindri da 116cv e la CooperSD col 2.0 da ben 170cv. In autunno la gamma sarà am-pliata con le entry level Mini ONE (turbobenzina 3 cilin-dri 1.2 da 102cv) e Mini ONE D da 95cv (1.5 a 3 cilindri).I prezzi partono dai 21.500 euro della Cooper 1.5 ben-zina da 136cv, esattamente 800 euro in più rispetto allaversione a 3 porte. Tutto sommato un incremento diprezzo più che accettabile che gli amanti delle 5 portenon esiteranno a pagare visti i benefici che otterranno.

IlCORRIEREDIROMAFondato nel 1948

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POLITICA&REGIONE IlCORRIEREDIROMAgiovedì 24 luglio 2014 pagina 19

QUASI UN INCIDENTE DIPLOMATICO TRA VESCOVO E SINDACOMONTE COMPATRI

Un muro contro muro. Unoscontro nato tra due istitu-zioni, un sindaco e un vescovo,che si consuma sul trasferi-mento di un parroco. E un

braccio di ferro che continua, rischiando loscontro diplomatico. Il ring è quello di MonteCompatri, cittadina dei Castelli romani, dovenei giorni scorsi è esploso il caso di padre JamesEdasserey e del suo trasferimento, che gli abi-tanti del Comune guidato da Marco De Carolisnon riescono proprio a mandare giù. Perché ilresponsabile della chiesa di San Lorenzo mar-tire, dicono i monticiani, non solo ha riavvici-nato credenti e non alla sua parrocchia masoprattutto viene definito come una persona ingrado di “riempire le cattedrali nel deserto dellaprovincia capitolina”.La guerra fredda esplode in tutta la sua com-plessità all’inizio di luglio, quando nella cittàcade il più classico dei fulmini a ciel sereno.Padre James, come un dipendente qualsiasi,viene richiamato dal vescovo Raffaello Marti-nelli. A lui, monsignore che guida la diocesi diFrascati, spetta infatti la decisione di decretarela fine dell’esperienza a Monte Compatri. Dopo12 anni, trasloco obbligato. Almeno a guardarecodici e norme del diritto canonico. Parte la let-tera ed infuria la polemica. I monticiani ne par-lano nei bar, anche durante la sfilata per le finaliregionali di Miss Italia. Dalla strada il dibattitosi sposta sui social network, in primis su face-book. Sulla piattaforma creata da Zuckenberg,sul profilo del Municipio, sono in tanti a op-porsi alla decisione.È per questo che De Carolis, “come responsa-bile di una istituzione fondamentale di questacittà” – si legge nella lettera aperta –, prendecarta e penna e decide di scrivere al numero

uno della diocesi. La motivazione è “il supremointeresse della nostra comunità”, fatto ovvia-mente “salvo il reciproco rispetto istituzionalee la sua insindacabile autonomia”. Ma il puntocentrale è la manifestazione pubblica di dis-senso nei confronti di una scelta che “rischia didisorientare i cittadini”. Poi l’invito al ripensa-mento. E la rabbia che monta negli uffici dioce-sani di Frascati. Con Martinelli che non perdetempo e prova a elaborare la strategia. Che af-fida al consiglio di Molinari, ex primo cittadinoproprio a Monte Compatri. Lo dimostra unamail in cui chiede come “rispondere alla lettera,

essendo stato sindaco di una città”.Niente di più semplice. La replica arriva con uncomunicato ufficiale durissimo, in cui si “rilevache la lettera costituisce un atto indebito, stru-mentabile (sic!) politicamente; richiama al ri-spetto delle reciproche competenze;evidenziando la mancanza di considerazione erispetto verso l’autorità diocesana”. Confi-dando, in chiusura, che la “comunità possa cre-scere unita”. Tradotto: un’entrata a gamba tesa,nonostante il basso profilo, un’invasione dicampo. Un po’ come se un vescovo facesse pub-blico appello per stoppare un rimpasto di

giunta, dice qualcuno. Ricordando come l’au-tonomia decisionale è sancita con la firma deipatti Lateranensi del 1929 e del nuovo Concor-dato nel 1984.Eppure basterebbe fare una ricerca per ricor-dare che, molto spesso, in occasione di elezionio del varo di una legge sui diritti civili, l’inge-renza della chiesa cattolica è sempre più pre-sente. Mai è mancato l’intervento di un Papache invitava votare la Dc per evitare l’avanzatacomunista, fino agli anni Settanta, o il monitocontro leggi come fecondazione assistita,aborto, matrimonio tra persone dello stessosesso, adozioni per omosessuali e divorziobreve. Evidentemente, la non ingerenza è fa-coltà unilaterale.

Quel parroco non se ne deve andaredi Giovanni Santoro

Da sinistra padre James Edasserey, monsignor Raffaello Martinelli, vescovo di Frascati, e il sindaco Marco De Carolis; sopra Monte Compatri

R oma centro di in-trighi, malavita erivoluzioni epocali.Roma, con i suoisegreti, antichi e

nuovi, cattura il lettore con ilnuovo romanzo "Nulla è per caso"(Ed. Fausto Lupetti), che pro-mette di essere uno dei libri cultdell'estate 2014. Sorprendente ilromanzo - che si sviluppa tral'Asia, le Americhe, l'Africa e, ap-punto, la Città Eterna - ancora piùsorprendente l'autore: RobertoSpingardi, manager di lungo corsocon una carriera tra grandi aziendepubbliche e private, che miscela laprofonda conoscenza delle tecni-che di gestione e una irrefrenabilepassione per tutti gli angoli nasco-sti e le storie (o forse sono solofantasie), che costituiscono forsele fondamenta più profonde dellaRoma antica e moderna.Sorprende che un dirigente abbiauna tale produttività editoriale(oltre 30 libri all'attivo), stupisceancora di più che Spingardi, anchelanciandosi nei romanzi (il se-condo è già in realizzazione vistoil successo di vendite del primo),riesca a catturare il lettore <piùesigente>, con un intrigo interna-

zionale che si dipana tra mafia, so-cietà segrete e belle donne fatali.L'ultimo libro scritto da Spingardi,approdato a inizio estate anchesugli scaffali di Feltrinelli, po-trebbe tranquillamente costituirela sceneggiatura di un futuro "007"

ambientato proprio a Roma.Miscelando sapientemente ilritmo narrativo ai racconti dellaRoma che pochi romani cono-scono tanto bene, questo manager,ora prestato alla narrativa, catturail lettore con una trama ricca di

colpi di scena e stravolgimenti.Dove ciò che solitamente viene

considerato buono si scopre per-fido, chi invece è classificato comefuorilegge si riscatta (in vecchiaia)per amore.Manca solo la classica Austin Mar-tin di James Bond che schizza esfreccia sfiorando il tempio antico,via Veneto e la Bocca della Verità,tra il villaggio dei Pescatori di Fre-

gene e le stradine del centrostorico, per acuirne il ritmoincalzante.Un sapiente mix dei tempiconcitati dei classici ro-manzi gialli, un pizzico diglamour e un dubbio nasco-sto tra le righe come unenorme interrogativo finale:cosa succederebbe all'Italiae al mondo globale se tuttoquello che conosciamo ve-nisse stravolto da un im-provviso cambio di rotta?Stravolgendo ciò che è, o èimposto da una regia perfidae occulta. Regia globaledella cattiveria e dell'avidità.Tanto è globale la rivolu-zione (utopica) che il ro-manzo propone nellevicende dei protagonisti.

Ma, in fondo, Nulla è per caso.Neppure un romanzo.

Spie, belle donne e mafie buoneIl thriller che svela la Roma segreta

ROMANZO DELL'ESTATE

Sbarca nelle librerie Feltrinelli il romanzo "Nulla è per caso" di Roberto Spingardidi Leonardo Giocoli

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POLITICA&REGIONEIlCORRIEREDIROMAgiovedì 24 luglio 2014 pagina 20

I l vento di cambiamento, come recita unacelebre canzone degli Scorpions, "Windof Change", decantato dall'Amministra-zione grillina, comincia ad arrivare. L'haribadito anche il delegato allo sport,

Massimiliano Parla, durante una conferenzastampa sulla situazione dell'impiantistica sportivacittadina. L'ex nuotatore, illustrando i numeri (innegativo) delle società sportive, ha annunciatoche tutti gli impianti attualmente privi di una con-venzione saranno messi a bando e non ci sarannosconti per nessuno. Su tutti, lo Stadio del Nuotoe lo Stadio Fattori. Su quest'ultimo, in particolare,la situazione è davvero critica. Infatti, secondo idati elencati proprio nel corso della conferenza,dal 2008 le società che usufruiscono della strut-tura hanno accumulato un debito nei confrontidel Comune che sfiora i 104.000 euro (di cui circa57.000 a carico del solo Civitavecchia Calcio).L'Amministrazione ha chiesto subito il 25% di taleammontare o, quantomeno, un prospetto di ra-teizzazione. Se non ci sarà una proposta concreta,le società debitrici non parteciparanno al bando.Da non trascurare anche la vicenda dell'azienda

Hcs, i cui dipendenti non percepiranno la quat-tordicesima a causa dei problemi con il DURC(Documento Unico Regolarità Contributiva). Isindacati (Cgil, Cisl e Uil), quindi, hanno chiestoun incontro al Sindaco Cozzolino affinchè ai la-voratori sia corrisposto il compenso dovuto. Ma

ciò sarà possibile solo attraversol'azienda partecipata, in quanto ildeficit del bilancio comunalenon rende il problema risolvibilesul piano pubblico.

Ma l'attenzione del SindacoCozzolino è presa soprattuttodalla questione dell'ospedaleS.Paolo. Il nuovo inquilino delPincio ha scritto una lettera al Presidente dellaRegione Lazio Nicola Zingaretti all'inizio delmese, chiedendo un incontro urgente per scon-giurare il definitivo depotenziamento del CentroTrasfusionale, la cui riconversione, infatti, rendeil servizio disponibile soltanto dalle ore 8 alle ore14 dei giorni feriali (per il momento...). L'incon-tro ancora non c'è stato e dalla conferenza stampasvoltasi la mattina del 17 è emersa l'intenzione delPrimo Cittadino di ricorrere al TAR, visto chetale rimodulazione renderà più complessa la ge-stione delle emergenze, trasformando il centro inun semplice punto di raccolta del sangue. Le sac-che, saranno infatti trasferite al San Filippo Neriper poi tornare indietro dopo le analisi. Un attodavvero irresponsabile, data l'importanza strate-gica di Civitavecchia, tanto che l'Amministra-zione ha già dichiarato battaglia al decreto firmatoda Zingaretti.Intanto, nella giornata di venerdì 11 luglio, Coz-zolino ha incontrato anche il Presidente dell'Au-

torità Portuale Pasqualino Monti (in questi giorniconfermato presidente dell'Assoporti), i rappre-sentanti della Polizia di Frontiera e della Port Mo-bility con esito positivo, in particolare sui temi carial M5S, quali la cultura e il turismo. Infatti, du-rante la riunione, l’arch. Enza Evangelista e l’ing.Maurizio Ievolella hanno presentato il progettodella mostra (attualmente in corso presso i Mer-cati Traianei a Roma) “Forma e vita di una cittàmedievale: Leopoli-Cencelle”, che verrà allestitail prossimo ottobre al Forte Michelangelo. Unanota ufficiale specifica che "la mostra ospiterà,inoltre, alcuni pannelli che illustreranno il pro-getto di riqualificazione della Frasca, che prevedela creazione di un parco naturalistico-archeolo-gico. Nell’area , lunga circa 3 km, sono infatti incorso da anni scavi archeologici che hanno giàportato alla luce importanti resti della città, risa-lenti all’età protostorica, etrusca, romana e me-dievale".Sempre sul fronte turismo e cultura, positivo

anche l'incontro con la Roma Cruise Terminal(l'azienda titolare della concessione delle ban-chine crocieristiche) che ha visto al centro del ta-volo la tassa d'ingresso e la mobilità dei turisti.Infatti, il Primo Cittadino ha fatto capire che sirenderà disponibile a rivalutare il criterio di ap-plicazione di tale imposta, ma solo dopo aver stu-diato i benefici e gli introiti che questa porterànelle casse comunali. La RCT ha poi ricordatol'imminente costruzione di un terminal interna-zionale sul modello Barcellona, evento che po-trebbe senz'altro favorire nuove posizioniprofessionali e smuovere l'arruginita macchina la-vorativa.Contemporaneamente a questi sviluppi, il Vice-sindaco Daniela Lucernoni e il consigliere comu-nale Raffaella Bagnano, in qualità dirappresentanti dell’amministrazione civitavec-chiese, hanno partecipato all’incontro organizzatoin Campidoglio dal sindaco di Roma Marino, pervalutare il ruolo cardine di Civitavecchia nellazona settentrionale del Lazio prima dell'approva-zione dello statuto della città metropolitana (30settembre 2014). Tale riforma entrerà in vigore apartire dal 1 gennaio 2015, termine in cui anchele provincie cesseranno di esistere. L'amministra-zione ha già fatto sapere che, a tal proposito, ascol-terà il parere dei cittadini, promuovendoun'iniziativa di consultazione popolare, al fine ditutelare l'identità sociale e culturale del territorio.

AmministrazioneCozzolino al lavoro

su più fronti

LABORATORIOCIVITAVECCHIA

MERCATO, HCS, PRVILEGE. E INTANTO SCOPPIA IL CASO RIMBORSI

di Patrizio Lemme

ARNAUDI ANTONIOVia Merulana, 139 ARPINI BRUNAPiazza del ParlamentoBALZOTTI LUCIANOVia del Tritone, 152BONELLI ALFREDOVia Roma Libera, 22BRESSI VITTORIAVia Ripetta/Via TomacelliBUFFONI NADIAVia XX Settembre, 96/97CAIAFFA BRUNOLargo del TritoneCAMPONESCHI RITAGalleria Colonna (Alberto Sordi)Largo ChigiCANU ANNASalita de Crescenzi/PantheonCASUCCI SILVANAPiazza SonninoCECCHINI BEATRICEPiazza FarneseCIARDULLI FRANCESCAViale Carlo Felice/San GiovanniCOLASANTI ELENA

Piazza Pasquale Paoli DE CAROLIS ALDOPiazza San Silvestro, 13DE SERIO EDOARDO GALLONI MASSIMOPiazza IndipendenzaDE SILVESTRI WANDALargo Tassoni Corso VittorioDI STEFANO FIORELLA Piazza Cinquecento, 64Via d’AzeglioDURANTINI MARCOVicolo Sciarra /Via del CorsoFARINA ROSSANAPiazza Campo de’ Fiori, 2FERDINANDI MARILISAPiazza della Minerva, 37FERRI SERGIOPiazzale Albania FIORETTI ANDREAViale Trastevere ang. Via MorosiniFURINI ENRICOPiazza del Gesù, 48GIORGETTI MARIA GRAZIAPiazza Capranica

GIUSTI ROBERTAPiazza del ViminaleGRECO MARCOPiazza di Spagna, 57GREGORI BRUNO EREDIVia Zanardelli altezza civ. 16/1LORIA AURORAVia E. Filiberto Altezza civ. 144MANCINI ALBERTOVia della Dogana vecchiaMASINI ANTONIOPiazza Fontanella BorgheseMASSARONI ELISALargo ArenulaMATTEUCCI MARISAPiazza santa Maria LiberatriceMILLO SERGIOVia dei Sabini Via del CorsoNOTARPIETRO ELENAVia Boncompagni, 12/14PERUGINI CINZIAViale ManzoniVia Merulana

RO.MA SRLVia SoraCorso Vittorio EmanueleROMANO FRANCESCOVia Marmorata/Largo GelsominiSIRAMA SNCPiazza Benedetto CairoliSTAIANO MARINAVia Merulana, 204TERASCHI PRISCILLAVia della Scrofa, 101VENDITTI STELLAVia Celimontana, 5VERDONE MARIA ANTONIETTAVia Mario de’ fiori/via della CroceVITELLI MAURIZIOVia Flavia, 52EDICOLAPiazzale Roberto Ardigò EDICOLAPiazza MorelliEDICOLAVia Rosa Raimondi GaribaldiTOMASSI viale Cortina d'AmpezzoBRUGÈ PIERINA Corso di Francia

SI RINGRAZIANO I SEGUENTI ESERCENTI CHE CI OSPITANO E DISTRIBUISCONO OGNI SETTIMANA

SUPERMERCATO PIM CORTINA D’AMPEZZO VIA TRIONFALE, 8044 00135 ROMASUPERMERCATO PIM TORREVECCHIA VIA DI TORREVECCHIA 313 00168 ROMASUPERMERCATO PIM MAFFI VIA PIETRO MAFFI, 114 00168 ROMA SUPERMERCATO PIM FONTANILE VIA DI TORREVECCHIA, 590 00168 ROMASUPERMERCATO PIM ODERISI VIA ODERISI DA GUBBIO, 133 00146 ROMASUPERMERCATO IPERFAMILY VIA DI TORREVECCHIA, 1050 00168 ROMASUPERMERCATO PIM NEWTON VIA FELICE BELLOTTI, 2 00151 ROMASUPERMERCATO PIM CASALOTTI VIA PIEDICAVALLO, 39 00166 ROMASUPERMERCATO PIM IGEA VIA IGEA, 42/44 00135 ROMASUPERMERCATO PIM BIOLCHINI VIA LUIGI BIOLCHINI, 15 00146 ROMASUPERMERCATO PIM BRAVETTA VIA DI BRAVETTA, 403 00164 ROMASUPERMERCATO PIM VIA TERESA DE GUBERNATIS SNCSUPERMERCATO PIM VIA VIARA DE RICCI, 51

edicoleedicolesupermercatisupermercatiECCO DOVE TROVARCIECCO DOVE TROVARCI

Page 21: IL CORRIERE DI ROMA - GIOVEDI' 24 LUGLIO 2014

giovedì 24 luglio 2014 pagina 21 POLITICA&REGIONE IlCORRIEREDIROMA

CREATIVITÀ E DOLCE VITA, LA QUATTRO GIORNI DI ALTA ROMA ALTA MODAE' ACCADUTO

Si chiude a Roma la XXV edi-zione di AltaRoma Alta-Moda, la quattro giorni disfilate dell’haute couture ca-pitolina sotto la direzione di

Silvia Venturini Fendi, col supporto diCamera di Commercio, Roma Capitale,Regione Lazio e Provincia di Roma,l’apporto di partner e sponsor comeL’Oréal Professionnel. Sfilate, inaugura-zioni, mostre, anteprime che si svilup-pano attraverso gli sfondi unici e i coloridi Roma: come di consueto teatro prin-cipale è il magnifico Complesso Monu-mentale S. Spirito in Sassia, ma lamanifestazione disvela tante altre affa-scinanti location come Palazzo Braschiin Piazza Navona, gli Horti Sallustiani,le Scuderie di Palazzo Ruspoli, il MuseoNazionale Etrusco di Villa Giulia, emille altri setting inediti nascosti trai te-sori della Capitale come lo spazio ultra-contemporaneo a Trastevere, tra OrtoBotanico, Tevere e Granicolo.Il tributo al grande maestro Sarli apre lamanifestazione nel Palazzo dei Con-gressi all’Eur. Una scenografia bianca,luminosa ed imponente che valorizza imodelli scultorei da gran sera della mai-son. Poi Luigi Borbone a Palazzo Cor-sini e lo storico maglificio Flora Fauna

che celebra 50 anni di made in Italy conuna mostra aperta fino al 24 luglio alleScuderie di Palazzo Ruspoli. AntonellaRossi sfila nella Pinacoteca del Teso-riere, mentre Giada Curti sceglie lo We-stin Excelsior di via Veneto perpresentare una capsule collection invista della partecipazione alla Dubai Fa-shion Week. Il giovane romano FabioQuaranta sorprende sfilando gente co-mune, il libanese Rani Zakem debuttaad AltaRoma e in parte sopisce l’assenzadel mago della sartorialità da sposaMahfouz. E poi gli studenti dell’Accade-mia Nazionale dei Sartori, dell’Accade-mia Koefia, dell’Accademia Factory e iltradizionale appuntamento con RoomService, la preview e private sale di ab-bigliamento e accessori nel raffinato li-berty del Marriott Grand Hotel Flora.Bulgari presenta una mostra fotograficadedicata all’attrice Isabella Ferrari, nellasuggestiva cornice degli Horti Sallu-stiani. La serata prosegue nello storicoatelier Renato Balestra di via Cola diRienzo per l’evento Be Blue Balestra,con i talents 2014 dell’Accademia Co-stume & Moda.Al 10° appuntamento il progetto discouting in collaborazione con VogueItalia “Who Is On Next?” per la promo-zione di giovani creativi, sotto glisguardi di mostri sacri come FrancaSozzani e Suzy Menches. Molti dei gio-vani designer presentano le loro colle-zioni PE 2015 nella capitale: Esme Vie,Fabio Quaranta, Greta Boldini e SanAndrès Milano, mentre viene inaugu-

Quando sfila l’haute couture capitolina

di Carlotta Marongiu

GELATERIA PARADISO VIALE I. MONTANELLI 130MONTANI ICE VIA DI CASALOTTI, 59/A GELATERIA RETRÒVIA BALDO DEGLI UBALDI, 118LA CAFFETTERIA MASSÌ DI SCARDELLA MASSIMILIANOVIA G. ALLIEVO 41 ROMABAR TABACCHI LEANDRIVIA PAOLA FALCONIERI 81 ROMABAR A QUATTRO SRL DI MONTECCHIARI PATRIZIO VIA P. VENTURI 73 ROMABAR DI LA MARCA LUCIANO VIA TOR DE SCHIAVI 153/A ROMAKRISTAL BAR SNC CIRC.NE NOMENTANA, 568-570 ROMABAR GELATERIA TERRA ANNAMARIA, VIA LIVORNO 13 ROMAPASTICCERIA SALENTINAVIA LAGO TANA 51 ROMA(METRO B1 LIBIABAR CIRCO MASSIMO VIALE AVENTINO, 14 ROMAGA MA DA SNCVIALE AVENTINO 28 ROMA

LIBRIZZI GIORDANAVIALE AVENTINO 101 ROMASTINZIANI ANGELOVIALE AVENTINO 78 ROMAGELATERIA PUDDINUVIALE AVENTINO 59 ROMABAR AUGUSTO MASSIMOVIA DEL CIRCO MASSIMO, 5 ROMABAR CIAMPINIVIALE DELLE TRINITÀ DEI MONTI ROMACAFFÈ VAN GOGHVIA DELLA PINETA SACCHETTI ROMABAR GIOVENALEPIAZZA GIOVENALE 6 ROMAVALORANI’S FORUMLARGO CORRADO RICCI, 30 ROMABAR DI AFFATATI PIER MATTEOVIA CLAUDIA 14 ROMABOATTINI BARVIA MASTROGIORGIO 58 ROMABAR DI CAPALDO SIMONEVIA DELLA LUNGARA 39 ROMAALOISE DOMENICOVIALE TRASTEVERE 36 ROMABRONTOLO, ABBIGLIAMENTO BAMBINI, DI SILVI SIMONAVIA STELVIO 12 ROMA

GELATERIA FIOR DI LUNAVIA DELLA LUNGARETTA 96 ROMAGELATERIA MIANI MARIA GIOVANNAVIA DELLA SEGGIOLA 12 ROMABAR ICAVIA GASPARE GOZZI, 61 ROMABAR VIVONAPIAZZA VIVONA 20 ROMABENEVENTO BARVIA ACHILLE FUNI, 32 ACILIAMALI SRL BAR MARTINICAVIA DELLA MARTINICA 151 ROMAZAMA CAFFÈPIAZZA ZAMA 5 ROMAOLD SHAMROCKVIA CAPO D’AFRICA V26/D ROMACAFFÈ MARTINI DI ROSSI STEFANOPIAZZALE DEL COLOSSEO 3 A/B ROMARISTORANTE ALFONSO COUS COUSVIA BRESCIA, 23 ROMAANTICA DOMUSVIA S.GIOVANNI IN LATERANO, 6 ROMAALIVERNINI ROBERTOVIA CASTELFORTE 27 ROMAROCCI DANILOVIA TOR DE SCHIAVI 340 ROMADI MUZIO DOMENICOVIA FEDERICO DEL PINO 62 ROMABAR GASTRONOMIA SGANGA ANTONIOPIAZZA NOSTRA SIGNORA DI GUADALUPE 11 ROMA

BAR NATI STANCHIVIA TOR DE SCHIAVI 306BAR MARIOVIA BRA 15/19 ROMACAFFÈ SCHETTINOVIA SAN MELCHIADE PAPA ROMABAR PASTICCERIA DI COLA FILIPPOVIA RUGGERO ORLANDO 68 ROMALOVE 4 PIZZAVIA PEVERAGNO 52 ROMABAR MEDIANOVIA TRIONFALE 11454 ROMABAR TABACCHI DELLA SALA ANNAVIA PASQUALE II 109,111 ROMAANTICO CAFFÈ DI ROMAVIA GIANNINA MILLI 52 ROMABAR DI MANUEL ARIS VILLANIP.ZA MARESCIALLO GIARDINO ROMABAR BARCOLLANDOVIALE ADRIATICO 139 ROMATRATTORIA DA PAOLO, VIA SAN FRANCESCO A RIPA, 92 ROMAESTETICA-SOLARIUM ESSENZAVIA STELVIO 15/17 ROMAILIOS CUCINA GRECAVIA GASPARE GOZZI, 119 ROMALE PETIT CAFE'VIALE VEGA N.6 ARTE BIANCA PANE, PIZZA, DOLCI E...SFIZIVIALE ADRIATICO, 97

GRAN CAFFÈ 2 SCALINIVIA ACAIA, 34 ROMACAFFÈ VALENTINIPIAZZA TUSCOLO,2 ROMAPIZZERIA AL TAGLIO NON SOLO PIZZAVIA DEGLI SCIPIONI 95 ROMAOASI PARKVIA TARQUINIO COLLATINO 56/58 ROMA

PRESTIGE BARVIA DELLE GONDOLE ANG.PIAZZA SANTA MONICA BETTER CAFFE'VIALE PAOLO ORLANDO 3BAR DUCACORSO DUCA DI GENOVA 124 BAR GELATERIA SISTOPIAZZA ANCO MARZIO 7 PASTICCERIA BAR KRAPFEN PAGLIA PIAZZA ANCO MARZIO 18/19 BAR STABILIMENTO BALNEARE VENEZIALUNGOMARE AMERIGO VESPUCCI N.8 CENTRO SPORTIVO RESORT "LE DUNE"LUNGOMARE DUILIO N.22 BAR GELATERIA "NABIL"PORTO TURISTICO DI ROMA BAR MILELLISVIA CAPITAN CONSALVO N.13 SUPERMERCATO TODISVIA CASTELPORZIANO N.294 (INFERNETTO)

esercizi commercialiesercizi commerciali

OSTIA

Nel cuore verde diRoma, tra la Valle deiCasali, Monteverde eVilla Doria Pamphili,si trova lo storico cen-tro sportivo Nocetta.Qui è possibile nuo-tare nella piscina se-miolimpionica come il più abile dei nuotatori o sguazzare come undelfino libero; ci si può dilettare giocando a tennis, migliorare la formafisica in palestra, lasciarsi coccolare dall'idromassaggio o dal "seccotepore" della sauna finlandese. Tutte le attività sono curate da unostaff competente e attento a ogni esigenza. No-cetta è una storica società sportiva di Roma,attiva fin dal 1974. Una struttura gestita nelsegno della continuità dagli stessi titolari chel'hanno fondata quarant'anni fa e oggi impe-gnata con successo nelle scuole di nuoto e di

tennis federali. La scuola or-ganizza corsi di acquagym, fit-ness e gym-nuoto, mentre peri veri appassionati c'è la pos-sibilità di unirsi alle squadrenuoto dei ragazzi e degliadulti.All'interno dei 5000 mq della

struttura, Nocetta ha creato un centro estivo pensato per stimolare esviluppare, attraverso il gioco con l'acqua, la creatività dei piccoli dai5 anni in poi. Per le future mamme si organizzano corsi in acqua ingrado di migliorare la condizione fisica in gravidanza.Un'occasione

valida per tutti coloro che desiderano rige-nerarsi, rilassarsi e magari fare una pausadurante questo periodo estivo. Opportunitàvalida soprattutto per coloro che sceglie-ranno per questa estate 2014 di rimanerein città. Provare per credere.

Nocetta forever, quarant'anni di sport e relax

CENTRO SPORTIVO NOCETTA VIA SILVESTRI 16/A - Roma (RM)

Tel. 06 66158952 [email protected]

PROVATO PER VOI

rata una mostra dei talenti a Palazzo Bra-schi, aperta sino all’11 settembre. Sem-pre nell’ottica di scoprire nuovepotenzialità, Altaroma e Vogue Talentspresentano “A View On Talents” una se-lezione degli stilisti Isa Arfen, MarcoRambaldi, Charles Philip Shanghai. Ar-tisanal Intelligence, firma il progettoA.I.“Roman Inspirations”, a cura diClara Tosi Pamphili e Alessio de’ Nava-sques: all’interno della nuova galleriaGuidi che apre a settembre, costumi da

“la Grande Bellezza” della Sartoria An-namode e creativi internazionali legati aRoma come Kounellis, Nagasawa, Ar-thur Arbesser, Andrés Romo. Immanca-bile Raffaella Curiel, la grande signoradei tailleurs da ben 50 anni. Presenti aquesta edizione di Altaroma SabrinaPersechino, Peter Langner, noto in tuttoil mondo per gli abiti da sposa e da gransera, ed il palestinese Jamal Taslaq, di-rettamente dal Palazzo di Vetro di NewYork. Evento must come sempre è la sfi-

lata di Renato Balestra. La fashion weekcapitolina si conclude con un giornatadedicata ai final work accademici: Alta-roma conferma l’impegno nella forma-zione. Sfilano sulle passerelle dell’AltaModa capitolina l’Accademia Costume& Moda, lo IED Roma, l’Accademia Al-tieri, la Scuola di Moda Ida Ferri, l’Ac-cademia Koefia, Creazioni di ModaMaria Maiani, l’Accademia Italiana,l’Accademia Nazionale dei Sartori, l’Ac-cademia di Belle Arti di Roma. Alta-roma anche questa edizione valorizzal’eccellenza del sistema moda, risorsapreziosa del made in Italy per lo svi-luppo culturale, produttivo ed econo-mico della città e del Paese. Roma tornaseducente e fantastica sotto la luce deiriflettori internazionali, ma diventa frui-bile per arte, cultura, tradizione e crea-tività contemporanea: un tuffo nelpassato dorato della dolce vita che puòtornare a risplendere.

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giovedì 24 luglio 2014 pagina 22LITORALEIlCORRIEREDIROMA

Per ogni evento estivo sulmare di Roma nasconopolemiche e contesta-zioni. Se l’isola pedo-nale sul lungomare ha

scatenato le proteste di commer-cianti, balneari ed albergatori, l’ul-tima chicca: Cancelli Village, sported intrattenimento sulle dune di Ca-stelporziano, ha scavato un solco in-colmabile tra maggioranza edopposizione. Non a caso, il M5S so-stenuto dalla Lista Marchini ha occu-pato la scorsa settimana l’aulaconsiliare, denunciando le proceduraanomala con la quale si era procedutoad assegnare un’area di circa 30 milametriquadri. “L'evento - afferma ilM5S – potrebbe mettere a rischiol'ecosistema dunale della macchiamediterranea. La spiaggia di Castel-porziano si trova nella Riserva natu-rale statale del litorale romano. E’un'area protetta e tutelata dal dirittonazionale e comunitario trattandosidi un'area classificata come SIC (sitodi interesse comunitario)”. “La mag-gioranza del Municipio X ha com-messo un clamoroso autogolnegando la possibilità di avviare unadiscussione sulla controversa que-stione dei "Cancelli Village" - ha ag-giunto Notturni (lista Marchini)-Sulla questione, infatti, la Capitane-ria di Porto ha, nei giorni scorsi, pro-tocollato un esposto alla Procuradella Repubblica per avviare una in-dagine. Difronte a questi fatti nonpossiamo girare lo sguardo dall'altraparte, vogliamo vederci chiaro. Lamancanza di confronto e di traspa-renza sull’argomento è intollerabile”.In sostanza, il comune (tramite il Mu-

nicipio) avrebbe concessocirca 30mila mq di spiaggialibera (tutta l’area del TerzoCancello di Castelporziano)alla Kit Promotion srl senzaindire un bando pubblico.Ed infatti, i verdi che non sitrovano certo all’opposi-zione hanno denunciato:“Com’è possibile che adOstia una spiaggia libera, inun'area delicata dal punto divista ambientale comequella di Castelporziano ,venga data in concessione atrattativa privata dal X muni-cipio Perché nella gestionedel mare ad Ostia si fanno lestesse cose che faceva la precedenteamministrazione…. ?- rivendica An-gelo Bonelli, portavoce nazionale deiverdi - nella gestione delle spiagge,dunque, nulla è cambiato”. La terzaedizione del villaggio polifunzionale

che nei mesi di luglio e agosto ospi-terà numerosi eventi musicali e letappe dei campionati nazionali diFipav e Fin, da iniziativa promozio-nale per il litorale romano potrebbedunque trasformarsi in un pericoloso

boomerang, capace di minare all’in-terno le sicurezze dell’attuale maggio-ranza. “Il X Municipio – si legge suuna nota diffusa dall’Ufficio di Presi-denza - ha autorizzato sino al15 set-tembre 2014, lo svolgimento della

manifestazione soltanto dopo averaccertato la presenza di tutte le auto-rizzazioni previste, nonché le moda-lità di installazione del cantiere. Trale autorizzazioni ambientali, c’è ilnullaosta della Regione Lazio rila-sciato con la Verifica d’Incidenza, nelquale sono state indicate rigoroseprescrizioni relative le modalità di tu-tela della duna e l’impatto acustico.La manifestazione ha carattere tem-poraneo e prevede, come per gliscorsi anni, il montaggio di struttureprecarie, che verranno completa-mente smontate, lasciando l’arenilelibero. Naturalmente il Municipio vi-gilerà sul rispetto delle prescrizioniassegnate e procederà, in caso di vio-lazione con atti amministrativi con-seguenti”. Rassicurazioni che nonrassicurano: il Comitato civico 2013,ad esempio, in una nota segnala: “Sa-bato scorso si è svolto un rave di 4mila giovani. – si legge sul notiziariodiffuso dal Comitato - La Capitaneriadi Porto ha presentato una relazionealla Procura della Repubblica ed èstata trasmessa un’informativa ancheal Commissariato di Ostia per le que-stioni legate all’ordine pubblico: pos-sono bastare 22 volontari pergarantire la sicurezza di migliaia digiovani, anche in assenza di un pianodi circolazione stradale che contem-pli l’accesso all’area che prevede dipercorrere la pericolosissima via Li-toranea. Ostia, che già soffre di unaimprovvisata pedonalizzazione dellungomare dove sono impegnate ben8 pattuglie della polizia municipaleogni sera per vigilare i varchi, può ga-rantire accurati controlli e verifichesu spiagge di elevato pregio ambien-tale?”.

Castelporziano, sport e musica sulle dune NUOVA POLEMICA: SULLE PROCEDURE NON CI SAREBBE TRASPARENZA ESPOSTO DELLA CAPITANERIAIL CASO

di Enzo Bianciardi

II primi bilanci della pedonalizzazione del lungomarehanno confermato i timori della vigilia, tanto cheanche gli albergatori si sono uniti a commercianti e

balneari nel giudicare negativamente l’iniziativa intra-presa dal X Municipio. Sul litorale romano la penuria diposti letto ha rappresentato da sempre un freno allo svi-luppo del turismo ed alla presenze degli stranieri, a peg-giorare però la situazione, secondo “Roma MareAssohotel” sarebbe arrivata anche “Ostia mon amour” el’isola pedonale del lungomare che sinora non ha portatoi benefici sperati. Per gli albergatori sono i numeri a de-cretarne il fallimento:“In confronto alla stagione 2013 –sottolinea in una nota l’associazione degli albergatori - chericordiamo essere stata la peggiore degli ultimi anni perl’assenza di iniziative, quest’anno sta andando peggio:sino ad ora si registra una contrazione dei consumi all’in-terno dell’area pedonale del 20% dovuto ad una diminu-zione consistente del “passaggio” dei romani,drasticamente ridotto rispetto al passato. Per quanto ri-guarda i nostri ospiti, - prosegue la nota – abbiamo il di-sagio quotidiano di dover giustificare i divieti a fronte diun lungomare deserto e palesemente disertato da coloro

avrebbero dovuto essere i fruitori principali dell’iniziativa,che avrebbe dovuto rilanciare il lungomare e non dicerto… farlo morire”. Per gli albergatori proseguire nel-l’iniziativa significa aggravare le già precaria situazionedell’economia locale. “Pur attribuendo una certa poten-zialita ̀ nell'iniziativa intrapresa dalla giunta del MunicipioX, appare evidente come le modalita ̀ con la quale si è rea-lizzata, non abbiano portato i benefici auspicati. Certo,non è possibile pretendere la perfezione alla prima edi-zione, tuttavia risulta lampante l’assenza di un piano stra-tegico nel settore turistico dell'Amministrazionecapitolina, capace di guidare le scelte del Municipio X erilanciare l’immagine del territorio, definendo una voltaper tutte il ruolo del quartiere di Roma sul mare nell'am-bito della promozione della città”. Quello che però… piùfa arrabbiare gli albergatori è l’identificazione da parte delMunicipio del “Mare di Roma” con “Brand Ostia”, sceltache secondo Assohotel, fa aumentare la distanza ideolo-gica tra i romani ed il proprio mare, conseguenza che nonpuò far parte della strategia per la riqualificazione turisticadel territorio.

En. Bia.

Estate, al “Grassi” i ritmi di lavororaggiungono livelli di stress psico-fi-sico impressionanti, tanto che gli

addetti possono restare in servizio ancheper 17 ore consecutive. Lo ha denunciato,in una nota, la Uil Fpl della Asl rm D, in par-ticolare, sono i sanitari in servizio al ProntoSoccorso a sobbarcarsi dei carichi mag-giori. Lavorare al Pronto Soccorso significaraggiungere in media le 60 ore di straor-dinari mensili, praticamente un terzo diquelli che il Contratto Nazionale del lavoroavrebbe previsto per un anno. Intanto il XMunicipio vara per la stagione in corso ilprimo ambulatorio per codici bianchi.“Ogni turno al Pronto Soccorso del Grassiprevede la presenza di cinque infermieri –ha spiegato Giuseppe Conforzi, coordina-tore della Uil – si tratta un numero assolu-tamente insufficiente a fronteggiareadeguatamente le esigenze dell'utenzache nel periodo estivo cresce in maniera

esponenziale. Parallelamente un ambula-torio estivo per i codici bianchi, che resteràoperativo fino al 14 settembre, è stato isti-tuito presso il Centro Paraplegici di Ostia(CPO) “Gennaro Di Rosa”, in viale Vega 3,nei giorni di sabato, domenica e festivi,sarà operativo dalle 9 alle 19 per la curadei codici bianchi. La copertura dei turniviene svolta dai medici di medicina gene-rale della Asl Rm D. E’ stata attivata ancheuna linea telefonica: 06.56483562.“L’or-ganizzazione di questo servizio ci aiuta apoter gestire le richieste sanitarie senzagravare sul Pronto soccorso dell’ospedaleGrassi – hanno dichiarato il Direttore sa-nitario della Asl Rm D Flavia Pirola e il co-ordinatore del progetto Fabio Valente,della FIMMG della Asl Rm D –. Dal puntodi vista sanitario il fatto di prevedere unpresidio specifico sul litorale di Roma èuna cosa importante perché ci permettedi essere vicini ai cittadini e ai turisti”.

Nessuna automobile... meno gente sul lungomare

OSTIA, CALANO I CONSUMI. ALBERGATORI: NO ALL’ISOLA PEDONALE, LE MODALITÀ SONO SBAGLIATE

La replica alle accuse: Simone Botolo, organizzatore evento “I principi che ci hanno spinto in que-sta iniziativa sono stati quelli di gratuità, accoglienza e rigenerazione. La manifestazione si pre-senta come un incubatore sociale, e questo è dimostrato dal grande numero di associazioni delterritorio che troveranno spazio al terzo cancello. Vogliamo rompere gli equilibri di una staticitàche pervade abitualmente le amministrazioni locali. E infine la nostra speranza è che in futuroprogetti come questo abbiano spazio e siano valutati sulle progettualità stesse e non in basealle…. raccomandazioni”. Francesco D’Ausilio, consigliere comunale PD: “E’ un’iniziativa gratuitaed a mio giudizio di valore. Vogliamo lanciare questa sfida di fruizione balneare diversa, e doveregistreremo consensi e negatività, queste ultime serviranno solo a farci correggere eventuali er-rori. Crediamo in una crescita condivisa, di rilancio sociale e amministrativo. Siamo certi e fieri direstituire in questo modo il mare di Roma ai romani”. En. Bia.

“Vogliamo essere giudicati per quello che facciamo”

IL X MUNICIPIO PRESENTA L’AMBULATORIO DEI CODICI BIANCHI. NEI WEEK-END AL CPO

Ospedale Grassi, infermieri

sotto stress d’estate

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L a storia e la musicasi incontrano a Ca-stel Sant’Angelo

dove, fino al 7 settembreprossimo, le “Nottid’estate” offrono a romanie turisti la possibilità discoprire i segreti di questostraordinario monumentoattraverso visite guidate edi assaporare i concerti or-ganizzati in questo scena-rio davvero insolito.La manifestazione “Nottid’estate a Castel Sant’Angelo” è promossa, per il quartoanno consecutivo, dalla Soprintendenza speciale per ilpatrimonio storico artistico ed etnoantropologico e peril Polo Museale della Città di Roma. Per l’occasione ven-gono aperti eccezionalmente al pubblico il Passetto diBorgo, il lungo e suggestivo camminamento di circa 800metri che collega il Castello, edificato sul mausoleo del-l’imperatore Adriano, ai Palazzi Vaticani, ricavato sullemura che delimitavano la città leonina. Ugualmente èpossibile visitare le Prigioni storiche, anguste e buie celleche furono usate come prigioni dal Rinascimento sinoall’Ottocento e dove furono rinchiusi papa Paolo III Far-nese, l’umanista Pomponio Leto, Benvenuto Cellini,Giuseppe Balsamo, meglio noto come Cagliostro; la Stu-fetta di Clemente VII, un vero gioiello architettonicodella prima metà del Cinquecento, sala da bagno dei pon-tefici, uno dei rarissimi esempi di bagno rinascimentale.Da quest’anno è possibile visitare anche le Mole, il mu-lino risalente al tardo Cinquecento per la guarnigione diCastello.“Notti d’estate a Castel Sant’Angelo” propone, inoltre, unintenso programma di concerti di musica classica e jazzche coinvolge oltre 100 musicisti: artisti di primissimo

piano come Danilo Rea,Fabrizio Bosso, GabrieleMirabassi, Alessandro Car-bonare e il Quartetto Ber-nini si alternano connumerosi giovani ed affer-mati talenti, tra i qualiPaolo Taballione, TillyCernitore, Enrico Zanisi,Mattia Cigalini. Naturalmente, il Castello èaperto anche di giorno edoffre ai visitatori la possi-bilità di godere di due belle

mostre in corso. La prima, che resterà aperta fino al 16novembre prossimo, è intitolata “I Papi della speranza.Arte e religiosità nella Roma del ‘600”. La seconda mo-stra, che resterà invece aperta fino all’11 gennaio 2015,è invece dedicata alla Grande Guerra e al ruolo che Ca-stel Sant’Angelo ha avuto dal 1915 al 1918 e negli annisuccessivi, quale luogo di commemorazione attraverso lartaccolta di cimeli militari e la custodia delle bandiere diguerra dei reparti militari.Per quanto riguarda la manifestazione “Notti d’esatte aCastel Sant’Angelo”, il museo fortezza apre dalle 20,30all’1. L’inizio dei concerti è fissato alle 21,30 mentre levisite guidate sono organizzate per gruppi di 25 personeal massimo. Per il programma dettagliato dei concerti èpossibile visitare i siti www.castelsantangeloestate.it ewww.estatecastelsantangelo.it .

Notti d’estate a Castel Sant’AngeloFino al 7 settembre 2014

Lungotevere Castello 50, RomaBiglietto comprensivo di visita guidata € 10

Prenotazione non obbligatoriama consigliata al numero 06 32810

M.P.M.

E cco qualche appuntamento che gli ap-passionati di musica dovrebbero asso-lutamente segnare nelle loro agende.

Si comincia domenica 20 luglio, alle 21,nella Cavea dell’Auditorium Parco dellaMusica che, per la rassegna “Luglio suonabene” ospita tre grintosissime artiste. Si trattadi Joanne as Police Woman, di Su-zanne Vega e di Cat Power, insieme perdare vita a “Musica. Femminile Plurale”, unconcerto nel corso del quale le tre interpretidaranno vita a tre set musicali diversi con dif-ferenti formazioni. Il costo del biglietto va da €25 a e 30. Per informazioni contattare il nu-mero 892982.Lunedì 21 luglio al Centrale Live al ForoItalico il palco sarà tutto per Elio e le StorieTese. Perché, se è vero che Elio è ormai un po-polarissimo volto televisivo, grazie alla sua par-tecipazione a numerose trasmissioni, è anchevero che insieme al suo gruppo continua a faremusica e ad avvertire irresistibile il richiamodella dimensione live. Ecco allora il concertoromano, inserito nel nuovo tour 2014. L’inizioè previsto alle 21, l’apertura cancelli alle 18. Ilcosto dei biglietti varia da € 20 a € 30. Per in-formazioni e prenotazioni è possibile contat-tare il numero 0773 414521.Reduce dalle tappe americane e da un tour ita-liano di strepitoso successo, Gigi D’Alessioha subito iniziato un nuovo tour estivo, l’11 lu-

glio scorso, che farà tappa a Roma, al Cen-trale Live al Foro Italico, il 26 luglio. Ilcantautore e la sua band proporranno nuoveesecuzioni e inedite letture dei vecchi successioltre ai brani tratti dall’ultimo album “Ora”, alcentro di questo nuovo viaggio musicale. L’ini-zio del concerto è alle 21, come sempre i can-celli del Centrale Live saranno aperti alle 18. Ilprezzo dei biglietti va da un minimo di € 23 finoa € 60. Informazioni al numero 0773 414521.“Per principianti”: è questo il titolo scelto peril loro tour estivo dai Tre allegri ragazzimorti, che saranno in concerto a Villa Ada,nell’ambito della rassegna “Villa Ada incontrail mondo” il 27 luglio prossimo alle 22. L’ideaalla base del concerto è quella di proporre achi si avvicina per la prima volta alla musica delgruppo indipendente più amato d’Italia unapanoramica di una produzione ormai venten-nale. Un pubblico sempre più vasto si sta infattiavvicinando al trio mascherato di Pordenone,che ha ricevuto attestati di stima e critiche po-sitive anche da artisti “popolari” come Jova-notti. E, a dispetto dell’aggettivo “morti”, queiTre allegri ragazzi sanno bene come trasfor-mare le due ore di concerto in due ore di au-tentico divertimento. Il costo del biglietto è di€ 5 più prevendita. Per informazioni è possibilecontattare i numeri 06 41 73 47 12 e 06 89 1710 58.

M. P. M.

Se pensate che il Ninfeo diVilla Giulia sia solo la sededeputata, ogni anno, all’asse-gnazione del Premio Strega,con i suoi immancabili stra-

scichi polemici, provate a ricredervi e avedere con occhi nuovi questo luogostraordinario, incastonato nella villa edi-ficata per volere di Papa Giulio III e cheoggi è sede del Museo Nazionale Etru-sco. L’occasione è quella fornita dallaprima edizione della rassegna Percorsimusicali a Villa Giulia, in programmadal 25 luglio al 13 agosto nell’ambitodell’estate romana. Si tratta di sette con-certi organizzati dall’Associazione RomaSinfonietta, di cui fa parte l’omonima ebella orchestra, nei quali la tradizionaledistinzione tra musica classica e musica“altra” viene superata e Vivaldi, Beetho-ven e Cajkovskij compaiono in pro-gramma accanto alla musica da film, altango e alla taranta, legati da un unicodenominatore, il valore della musica e laqualità delle esecuzioni.Protagonista di cinque concerti saràl’Orchestra Roma Sinfonietta direttada prestigiosi direttori come MarcelloRota, Bruno Aprea, Antonio Di Pofi, ilpremio Oscar Luis Bacalov e VincenzoBolognese. Gli altri concerti impegne-ranno invece due particolari formazionialle prese con i Carmina Burana e con la

taranta salentina.Ed è proprio Carl Off, con i suoi Car-mina Burana, l’autore scelto per il con-certo inaugurale della rassegna, il 25luglio. Per l’occasione, sotto la direzionedi Marcello Rota, saranno riuniti i can-tanti Marina Bucciarelli, Manuel Pie-rattelli ed Enrico Marabelli, i pianistiAntonello Maio e Michelangelo Car-bonara, l'ensemble di percussioni ArsLudi, il Coro di voci bianche del Tea-tro dell’Opera di Roma e il Coro Clau-dio Casini dell’Università di Roma TorVergata per eseguire uno dei pochi clas-sici del Novecento che sia ben noto al

grande pubblicoed abbia ottenutouna popolarità che

non accenna a diminuire. La grande musica da film del nostroNino Rota sarà invece il filo conduttoredel concerto del 26 luglio, intitolato “Ladolce vita”. Diretti da Marcello Rota,l’Orchestra Roma Sinfonietta e quattrotra i migliori soprani italiani che costi-tuiscono l’ensemble vocale Dav4s, ese-guiranno le suite tratte dalle colonnesonore di Amarcord, La dolce vita, Lastrada, Le notti di Cabiria, Casanova,Otto e mezzo e Il Padrino. Mercoledì 30 luglio sarà Bruno Apreaa dirigere la Roma Sinfonietta e il piani-sta spagnolo Josu De Solaun, giovanis-

simo eppure già conteso dalle maggioriorchestre internazionali, nello strepitosoConcerto n.1 per pianoforte e orchestradi Cajkovskji e nella Sinfonia n. 7 di Bee-thoven. L'antologia di Gershwin diretta il 6 ago-sto da Antonio Di Pofi sarà inveceun'occasione da non perdere per sentireGianluca Littera, virtuoso dell'armo-nica, uno dei pochissimi solisti di questostrumento ad avere una carriera interna-zionale, in ambito sia classico che jazz.Con lui ci sarà l’Orchestra Roma Sinfo-nietta per una serata che spazierà dallemusiche di Gershwin a quelle di NicolaPiovani, di Fiorenzo Carpi e dello stessoDi Pofi.Si scrive Kalàshima, si legge taranta.

Parliamo del gruppo di musicisti e can-tanti che il 7 agosto animerà “L’altranotte della taranta”. Cos’hanno di di-verso i Kalàshima da altri ensemble delgenere? Una grande esperienza comegruppo, fama internazionale, grandepreparazione musicale di base e la capa-cità di far convivere, assieme a tambu-relli e zampogna melodica, il raffinatoflauto traverso, la versatile chitarra e l’au-stero basso.“Le quattro stagioni” di Antonio Vivaldie le quattro “Estaciones portenas” diAstor Piazzolla animeranno la serata del12 agosto quando, insieme all’OrchestraRoma Sinfonietta, nel Ninfeo di VillaGiulia ci sarà anche Vincenzo Bolo-gnese, nel doppio ruolo di violino soli-sta e di maestro concertatorePer il concerto finale del 13 agosto saràLuis Bacalov a dirigere l’OrchestraRoma Sinfonietta e Gianni Iorio al ban-doneon. Il musicista premio Oscar hainserito nella scaletta della serata alcunedelle sue composizioni più note per il ci-nema insieme ad altre di Carlos Gardel,Angel Villoldo, Astor Piazzolla.

Percorsi musicali al Ninfeo di Villa Giulia

Dal 25 luglio al 13 agosto 2014, h 21Piazzale di Villa Giulia 9, Roma

Biglietti da € 13,50 a € 30Info: 063236104

giovedì 24 luglio 2014 pagina 23 RUBRICHE IlCORRIEREDIROMA

Arriva a Romail nuovo tour

di Gigi D'Alessio

PRIMA EDIZIONE DELLA RASSEGNA A VILLA GIULIA, DAL 25 LUGLIO AL 13 AGOSTOSCELTI PER VOI

Percorsi musicali al Ninfeodi Maria Pia Miscio

Quelle notti d'estate a Castel S.AngeloALLA SCOPERTA DELLO STRAORDINARIO MONUMENTO. FINO AL 7 SETTEMBRE AL FORO ITALICO IL 26 LUGLIO

A sinistra Le Div4s e sopra il maestro Marcello Rota

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