Mese di LUGLIO 2010 - WebDiocesi · 2011. 5. 9. · 4 LUGLIO 2010 GIOVEDI’ 1 LUGLIO Una scheggia...
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Pensieri, spunti, riflessioni dalla
PAROLA DI DIO e dalla Vita
Mese di LUGLIO 2010
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Cuore divino di Gesù, io ti offro per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, madre della Chiesa, in unione al Sacrificio eucaristico, le preghiere e le azioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno: in riparazione dei peccati, per la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del divin Padre.
In particolare:
Perché in tutte le nazioni del mondo le elezioni dei governanti
si svolgano secondo giustizia, trasparenza ed onestà, rispettando le libere decisioni dei cittadini.
Perché i cristiani si impegnino ad offrire dappertutto,
specialmente nei grandi centri urbani, un valido contributo alla promozione della cultura, della giustizia, della solidarietà
e della pace.
Perché ogni cristiano, fondando la propria vita sull‘ascolto
della Parola di Dio, si impegni con passione nella trasformazione delle realtà terrene, diventando testimone di pace, di giustizia e amore.
Forma breve
In tutte le nazioni le elezioni si svolgano secondo giustizia, trasparenza ed onestà.
I cristiani promuovano efficacemente la cultura, la giustizia, la solidarietà e la pace.
Ogni cristiano fondi la propria vita sulla Parola di Dio e si
impegni nella trasformazione delle realtà terrene.
Cuore di Gesù, guida Vescovi nella loro missione di maestri,
liturghi, padri e pastori della loro Chiesa.
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CCOONN GGEESSÙÙ
PPEERR II SSAACCEERRDDOOTTII
Ogni 4° giovedì del mese alla
Piccola Betania
di Fiamenga
Proponiamo una giornata di
AADDOORRAAZZIIOONNEE
ppeerr ii SSAACCEERRDDOOTTII
ore 8 Celebrazione Eucaristica
segue l’esposizione del
Santissimo Sacramento
fino alle ore 21.00.
Vieni anche tu a stare un po’ con
Gesù?
Ti aspettiamo!!!
AAllllaa
PPIICCCCOOLLAA BBEETTAANNIIAA
di Fiamenga
dal 23 luglio (venerdì ore 18)
al 29 luglio (giovedì a pranzo)
si terrà..
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IINNTTEERRIIOORRIITTAA’’ EE
CCOONNSSAAPPEEVVOOLLEEZZZZAA
con suor Marisa Bisi
figlia della croce, del Centro di Formazione alla
Meditazione Cristiana-Apostolato della Preghiera -
Roma
Per ulteriori informazioni e iscrizioni telefona alla Piccola Betania
(0174 563075) e chiedi di suor Espedita
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LUGLIO 2010
GIOVEDI’ 1 LUGLIO
Una scheggia di preghiera:
SIGNORE, SE VUOI, PUOI GUARIRMI!
Tra i santi ricordati oggi: Santa Ester, regina;
San Nicasio Burgio, martire.
Hanno detto: Questo è il grande segreto: avere Dio sempre
presente. Vivere l‘unione con Cristo in maniera abituale, continua,
cuore a cuore, affetto ad affetto. (Beato Antonio Rosmini)
Saggezza popolare:
Se resti paziente nel momento dell‘ira, eviterai cento giorni di
tristezza. (proverbio Cinese)
Un aneddoto: L‘anno 1861 Don Bosco predicò gli Esercizi Spirituali
ai giovani seminaristi di Bergamo. ―Tra quei giovani c‘ero anch‘io‖,
raccontò più tardi il padre Scaini, gesuita. ―Mi ricordo che in una
delle prediche Don Bosco disse pressappoco così: ―In una certa
occasione potei domandare alla Madonna la grazia di avere con me
in Paradiso molte migliaia di ragazzi (mi sembra che dicesse anche il
numero delle migliaia, ma non me lo ricordo); la Madonna accettò e
me lo promise. Se anche voi desiderate di appartenere a quel
numero, sono felice di iscrivervi, a questa condizione però: dovete
prendere la buona abitudine di recitare ogni giorno, per tutta il
tempo della vostra vita, un‘Ave Maria‖. Non so degli altri miei
compagni, ma io da quel giorno presi subito l‘abitudine di dire
quell‘Ave Maria. Passarono gli anni. Un giorno, trovatomi a Torino,
andai a visitare Don Bosco e gli chiesi: ―Se mi permette, vorrei
domandarle schiarimenti sopra una cosa che mi sta molta a cuore.
Si ricorda quando venne nel seminario di Bergamo a predicare gli
Esercizi a noi ragazzi?‖. ―Sì, mi ricordo―. ―Si ricorda che ci parlò di
una grazia domandata alla Madonna e condizionata da
un‘abitudine?‖ e gli citai le sue parole. ―Sì, mi ricordo‖. ―Bene: io
quell‘abitudine l‘ho presa e l‘ho sempre mantenuta; la reciterò
sempre quell‘Ave Maria. Ma lei ci ha parlato di migliaia di ragazzi; io
ormai sono fuori di questa categoria e quindi temo di non
appartenere più al numero fortunato ―. Don Bosco mi guardò,
sorrise e poi con grande sicurezza mi rispose: ―Continui quella
buona abitudine, continui a recitare quell‘Ave Maria e ci troveremo
insieme in Paradiso‖ .
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Parola di Dio: Am. 7,10-17; Sal. 18; Mt. 9,1-8
Dal Vangelo secondo Matteo 9, 1-8 .
In quel tempo, salito su una barca, Gesù passò all'altra riva e giunse nella sua città. Ed ecco, GLI PORTARONO UN PARALITICO STESO SU UN LETTO. Gesù, vista la loro fede, disse al paralitico: "Coraggio, figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati". Allora alcuni scribi cominciarono a pensare: "Costui bestemmia". Ma Gesù, conoscendo i loro pensieri, disse: "Perché mai pensate cose malvagie nel vostro cuore? Che cosa dunque è più facile, dire: Ti sono rimessi i peccati, o dire: Alzati e cammina? Ora, perché sappiate che il Figlio dell'uomo ha il potere in terra di rimettere i peccati: alzati, disse allora il paralitico, prendi il tuo letto e và a casa tua". Ed egli si alzò e andò a casa sua. A quella vista, la folla fu presa da timore e rese gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini. Parola del Signore
Quando succede qualche malattia invalidante, di solito si tende o a
farsi diventare centro del mondo, quasi fossimo gli unici cui è
successo quello, oppure a nascondersi, a non farsi vedere, a sparire,
a piangere su stessi. Lo stesso può succedere quando si commette
un peccato o quasi ce ne facciamo un vanto o ci pieghiamo su noi
stessi quasi ritenendoci indegni di Dio e del consesso degli uomini.
Questo paralitico non sbandiera la propria malattia ma neanche la
nasconde. Il suo scopo è quello di guarire. I suoi amici veri non lo
portano in giro per farlo vedere ma non lo tengono nascosto perché
vogliono portarlo da Gesù convinti che Lui solo può guarirlo
interamente. Quando ci accorgiamo del nostro peccato (ed è già un
passo importante) è inutile piangerci addosso, dirci della gravità del
male da cui ci lasciamo lasciati colpire, dubitare della misericordia di
Dio… Vogliamo guarire? Bisogna andare da Gesù, seguire la strada
che Lui ci ha indicata. La guarigione per quel paralitico è cominciata
quando lui e i suoi amici portatori sono partiti alla cerca di Gesù. Il
perdono di Dio arriva quando ti alzi da te stesso per andare da Lui.
Se poi, per ottenere la guarigione piena, devi anche passare
attraverso la confessione sacramentale dal sacerdote, sarà questa
piccola fatica umana ad impedirti di ottenere la salvezza piena?
VENERDI’ 2 LUGLIO
Una scheggia di preghiera:
HA SETE DI TE, SIGNORE, L’ANIMA MIA.
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Tra i santi ricordati oggi: Sant‘ Ottone, vescovo;
San Bernardino Realino, sacerdote.
Hanno detto: Sento di avere il Paradiso sulla terra, poiché il
Paradiso è Dio e Dio è nella mia anima (Beata Elisabetta della Trinità)
Saggezza popolare: Gli occhi, attraverso le lacrime, vedono bene
il Paradiso. (Prov. Cinese)
Un aneddoto: Il 2 luglio 1778 muore il letterato e filosofo Jean
Jacques Rousseau. Un giorno si presentò a Rousseau una ragazza
che gli chiese come una donna avrebbe potuto rendere felice un
uomo. Rousseau prese un foglio e vi scrisse questa formula:
―Bellezza: zero; inclinazione alla vita domestica: zero; educazione,
cultura, ricchezze: zero; bontà di cuore: uno.‖ La giovane donna
lesse e non poté nascondere la propria sorpresa: ―Ma dite sul serio?‖
– esclamò. ―Certamente – rispose il filosofo – Se una ragazza non
ha altro che il buon cuore, essa vale 1; se poi oltre a ciò è graziosa
e ricca vale 1 più 0 cioè 10; se poi aggiunge altre doti il suo valore
sale fino a cento o a mille. Ma senza le qualità di cuore, tutte le altre
sono prive di qualsiasi importanza‖.
Parola di Dio: Am. 8,4-6.9-12; Sal. 118; Mt. 9,9-13
Dal Vangelo secondo Matteo 9, 9-13
In quel tempo, Gesù passando, vide un uomo, seduto al banco delle imposte, chiamato Matteo, e gli disse: "Seguimi". Ed egli si alzò e lo seguì. Mentre Gesù sedeva a mensa in casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e si misero a tavola con lui e con i discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: "Perché il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?". Gesù li udì e disse: "NON SONO I SANI CHE HANNO BISOGNO DEL MEDICO, MA I MALATI. Andate dunque e imparate che cosa significhi: Misericordia io voglio e non sacrificio. Infatti non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori". Parola del Signore
Le religioni mirano a costituire dei ―giusti‖. Tutti coloro che
osservano scrupolosamente le norme della religione diventano
―giusti‖. Sono secondo verità (la verità della religione), sostengono
le forme della religione e a loro volta fanno proseliti ―giusti e veri‖. E
non ci si accorge che questo spesso è un costruire sul nulla perché
si perdono le ragioni del credere e si acquista una giustizia solo
formale. Sembra assurdo ma Gesù non cerca i giusti. Essi infatti
pensano di essersi già salvati con la loro giustizia e non sentono un
bisogno di conversione. Gesù cerca ogni uomo che senta il desiderio
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di Dio e che sia consapevole di non poterlo raggiungere da solo. Un
pio signore, di solito molto contento del suo cammino spirituale un
giorno venne a confessarsi dicendomi: ―Sto attraversando un
momento molto brutto, non riesco più a pregare come si deve,
stento a contenere l‘ira, ho pretese inaudite con i miei, non riesco
più ad accettare i miei figli, è riscoppiata in me una sensualità di cui
mi vergogno… Dio di certo mi ha abbandonato!‖ Mi sentii di dirgli
―Rasserenati, è il momento giusto, Dio non solo non ti ha
abbandonato, ma ti sta cercando. Ora che non ti senti più giusto da
solo ti accorgi di aver bisogno di Lui e Lui è alla porta di casa tua
come c‘è sempre stato, solo che prima non poteva entrare perché tu
occupavi tutto il posto‖.
SABATO 3 LUGLIO
Una scheggia di preghiera:
SIGNORE MIO E DIO MIO!
Tra i santi ricordati oggi: San Tommaso apostolo;
Sant‘Eliodoro, vescovo
Hanno detto: Il coraggio più difficile, e ai deboli specialmente più
necessario, è il coraggio di soffrire. (Niccolò Tommaseo)
Saggezza popolare: Non potrai evitare che le preoccupazioni e
l‘inquietudine volteggino sul tuo capo. Però puoi impedire che si
annidino nei tuoi capelli. (proverbio Cinese)
Un aneddoto: Una giovane scimmia, saltando di ramo in ramo,
vide un nido pieno di uccellini novelli. Tutta contenta, s‘avvicinò per
prenderli; ma quelli fuggirono tutti, eccetto il più piccolo. La
scimmietta lo prese e se lo portò via con sé. Le piaceva tanto, perciò
continuava a baciarlo, ed accarezzarlo, stringendoselo forte, forte, al
petto, come se fosse sua madre e ancora di più. Mamma scimmia
guardava la sua figliola senza dir niente. E la scimmietta, piena di
gioia, gridava per la foresta: Com‘è carino! Gli voglio tanto, ma
tanto bene: un bene da morire! E lo baciava e ribaciava e se lo
stringeva forte, forte... tanto che lo soffocò! Ora l‘uccellino è ancora
tra le sue mani, ma senza vita. Questa favola è detta per quelli che
‗coccolano‘ troppo i propri figli. (Leonardo da Vinci)
Parola di Dio nella festa di san Tommaso: Ef. 2,19-22;
Sal. 116; Gv. 20,24-29
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Dal Vangelo secondo Giovanni 20, 24-29
Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Didimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dissero allora gli altri discepoli: "Abbiamo visto il Signore!". Ma egli disse loro: "Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò". Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c'era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, si fermò in mezzo a loro e disse: "Pace a voi!". Poi disse a Tommaso: "METTI QUA IL TUO DITO E GUARDA LE MIE MANI; STENDI LA TUA MANO, E METTILA NEL MIO COSTATO; E NON ESSERE PIÙ INCREDULO MA CREDENTE!". Rispose Tommaso: "Mio Signore e mio Dio!". Gesù gli disse: "Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!". Parola del Signore
Celebriamo oggi la festa di San Tommaso apostolo. Lo incontriamo
tra gli Apostoli, senza nulla sapere della sua storia precedente. Il
suo nome, in aramaico, significa ―gemello‖. Ci sono ignoti luogo di
nascita e mestiere. In Gv. 11 sentiamo subito la sua voce, non
proprio entusiasta. Gesù ha lasciato la Giudea, diventata pericolosa:
ma all‘improvviso decide di ritornarci, andando a Betania, dove è
morto il suo amico Lazzaro. I discepoli trovano che è rischioso, ma
Gesù ha deciso: si va. E qui si fa sentire la voce di Tommaso,
obbediente e pessimistica: "Andiamo anche noi a morire con lui". E‘
sicuro che la cosa finirà male; tuttavia non abbandona Gesù:
preferisce condividere la sua disgrazia, anche brontolando. Per
Tommaso credere non è facile, e non vuol fingere che lo sia. Dice le
sue difficoltà, si mostra com‘è, e in questo ci è gemello, ci somiglia.
Eccolo all‘ultima Cena (Gv 14), stavolta come interrogante un po‘
disorientato. Gesù sta per andare al Getsemani e dice che va a
preparare per tutti un posto nella casa del Padre, soggiungendo: "E
del luogo dove io vado voi conoscete la via". Obietta subito
Tommaso, candido e confuso: "Signore, non sappiamo dove vai, e
come possiamo conoscere la via?". Scolaro un po‘ duro di testa, ma
sempre schietto, quando non capisce una cosa lo dice. E Gesù
riassume per lui tutto l‘insegnamento: "Io sono la via, la verità e la
vita". Ora arriviamo alla sua uscita più clamorosa, che gli resterà
appiccicata per sempre, e troppo severamente. Gv,20: Gesù è
risorto; è apparso ai discepoli, tra i quali non c‘era Tommaso. E lui,
sentendo parlare di risurrezione ―solo da loro‖, esige di toccare con
mano. E‘ a loro che parla, non a Gesù. E Gesù viene, otto giorni
dopo, lo invita a ―controllare‖... Ed ecco che Tommaso, il pignolo,
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vola fulmineo ed entusiasta alla conclusione, chiamando Gesù: ―Mio
Signore e mio Dio!‖, come nessuno finora aveva mai fatto. E quasi
gli suggerisce quella promessa per tutti, in tutti i tempi: "Beati quelli
che, pur non avendo visto, crederanno". Le poche notizie che
abbiamo degli apostoli però ce li caratterizzano e ognuno di loro ha
qualcosa da insegnarci sul come stare con Gesù. Tommaso, ad
esempio, ci insegna quanto sia bello essere ―gemelli di Gesù‖.
DOMENICA 4 LUGLIO 14^ DOMENICA DEL T. O. ANNO C
Una scheggia di preghiera:
DONACI, SIGNORE, CUORE MITE ED ANIMO PURO.
Tra i santi ricordati oggi: Santa Elisabetta di Portogallo;
Sant‘Alberto Quadrelli, vescovo.
Hanno detto: La saggezza non è un prodotto dell'istruzione, ma del
tentativo di acquisirla che dura tutta la vita. (Einstein)
Saggezza popolare: Il frutto maturo cade da solo, ma non cade
nella nostra bocca (Prov. Cinese)
Un aneddoto: Molti anni or sono, viveva nell‘Impero orientale un re
che amava il suo popolo. Per conoscerlo meglio, aveva l‘abitudine di
mescolarsi ad esso nei più disparati travestimenti. Un giorno si recò
come un mendicante in piazza, prese posto in un angolo e fece la
conoscenza con lo spazzino. Ogni giorno tornava a sederglisi
accanto, ne condivideva i pasti e parlava a lungo con lui, tanto che il
poveraccio si affezionò allo sconosciuto. Finché un giorno
l‘imperatore gli rivelò la sua vera identità e gli chiese di scegliere un
dono per suo ricordo. L‘uomo lo guardò sbalordito, poi disse: - Voi
avete lasciato il vostro sontuoso palazzo per venire qui ogni giorno a
condividere la mia dura vita e la mia miseria. Ad altri avreste potuto
fare ricchi doni, ma a me avete dato tutto voi stesso. Vi chiedo
perciò soltanto una cosa: di non privarmi mai della vostra amicizia.
Parola di Dio: Is. 66,10-14; Sal. 65; Gal. 6,14-18; Lc. 10,1-12.17-20
Dal Vangelo secondo Luca 10, 1-12. 17-20
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue discepoli e li inviò a due a due avanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: “La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe perché mandi operai per la sua messe. Andate: ECCO IO VI MANDO COME AGNELLI IN MEZZO A LUPI; non portate borsa, né bisaccia, né sandali e non salutate nessuno lungo la
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strada. In qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché l'operaio è degno della sua mercede. Non passate di casa in casa. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà messo dinanzi, curate i malati che vi si trovano, e dite loro: Si è avvicinato a voi il regno di Dio. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle piazze e dite: Anche la polvere della vostra città che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino. Io vi dico che in quel giorno Sodoma sarà trattata meno duramente di quella città. I settantadue tornarono pieni di gioia dicendo: “Signore, anche i demoni si sottomettono a noi nel tuo nome”. Egli disse: “Io vedevo satana cadere dal cielo come la folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra i serpenti e gli scorpioni e sopra ogni potenza del nemico; nulla vi potrà danneggiare. Non rallegratevi però perché i demoni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto che i vostri nomi sono scritti nei cieli”. Parola del Signore
Quando da piccolo mi preparavo alla cresima mi dicevano che
dovevo diventare un buon soldato di Gesù. E a me, figlio di
carabiniere, esaltava il fatto di pensare di poter combattere per
Gesù come il più puro degli eroi salgariani. Ma rileggendo il Vangelo
scopro quanto sia strana ―l‘armata di Cristo‖: quale
condottiero agirebbe così con i suoi soldati? Dà loro consapevolezza
di andare "come agnelli tra i lupi" e nel contempo dice loro di non
portare nulla, soprattutto armi. Il soldato di Cristo è armato solo
della sua esperienza di gioia di aver incontrato Dio ed aver fatto sua
la certezza che "solo Dio basta e salva". Ecco perché il soldato di
Cristo è nudo, povero e disarmato. Le sue armi e la sua forza sono
altrove non nelle capacità dell'uomo ma nell'abbraccio di Dio.
Proprio così e solo così il soldato di Dio combatte e guarisce. Lascia
a Dio il potere. Si fa plasmare dalla provvidenza. Si piega alla
paternità di Dio. Conta su Dio e non sulle sue forze. Ecco i tipi dei
soldati che piacciono a Gesù: non hanno sapienza del mondo ma la
forza di Dio è con loro. Non portano ricchezze ma il bene
inestimabile della Parola. Non dispensano benessere ma rendono
saldo il cuore contro la paura. Non danno privilegi ma rendono le
catene anelli e segno per amare di più. Non portano se stessi ma
soprattutto colui che è morto e risorto. Non sconfiggono la morte e il
dolore ma portano la speranza certa della vicinanza del Regno di
Dio.
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LUNEDI’ 5 LUGLIO
Una scheggia di preghiera
SIGNORE, TU PUOI TUTTO.
Tra i santi ricordati oggi: Sant‘Antonio Maria Zaccaria; Santa Zoe.
Hanno detto: Non vi è un cammino verso la pace; la pace è il
cammino. (Mahatma Gandhi)
Saggezza popolare: Maledici un uomo e vi saranno due tombe.
(Prov. Cinese)
Un aneddoto: Il 5 luglio 1951 Giorgio La Pira, esponente politico
della Democrazia Cristiana, viene eletto sindaco di Firenze. Era un
uomo di fede profonda e anche di umorismo tenace. Quando era
sindaco di Firenze, il ragioniere capo del comune un giorno andò da
lui, preoccupatissimo per i buchi nel bilancio. La Pira lo ascoltò fino
in fondo poi lo tranquillizzò dicendo: ―Che cosa dice il Padre Nostro?
Rimetti a noi i nostri debiti. Quindi senza debiti non si può vivere e
nemmeno pregare. Tutto il Cristianesimo si basa sui debiti. Si
ricordi: molti debiti, molta santità‖.
Parola di Dio: Os. 2,16-18.21-22; Sal. 144; Mt. 9,18-26
Dal Vangelo secondo Matteo 9, 18-26
In quel tempo, mentre Gesù parlava, giunse uno dei capi che gli si prostrò innanzi e gli disse: "MIA FIGLIA È MORTA PROPRIO ORA; ma vieni, imponi la tua mano sopra di lei ed essa vivrà". Alzatosi, Gesù lo seguiva con i suoi discepoli. Ed ecco una donna, che soffriva d'emorragia da dodici anni, gli si accostò alle spalle e toccò il lembo del suo mantello. Pensava infatti: "Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò guarita". Gesù, voltatosi, la vide e disse: "Coraggio, figliola, la tua fede ti ha guarita". E in quell'istante la donna guarì. Arrivato poi Gesù nella casa del capo e veduti i flautisti e la gente in agitazione, disse: "Ritiratevi, perché la fanciulla non è morta, ma dorme". Quelli si misero a deriderlo. Ma dopo che fu cacciata via la gente egli entrò, le prese la mano e la fanciulla si alzò. E se ne sparse la fama in tutta quella regione. Parola del Signore
La pagina evidenzia dunque la realtà di due grandi forze: la forza
della fede e la potenza di Gesù che sconfigge la morte e ridona la
vita. La fede di quel padre in Gesù è totale, si prostra davanti a lui e
lo supplica: ―Mia figlia è morta or ora; ma vieni, poni la tua mano su
di essa e vivrà‖. Molto probabilmente conosce bene Gesù per averlo
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visto frequentare la sinagoga e magari lo ha anche invitato qualche
volta a prendere la parola. Senza dubbio conosce la bontà e la
misericordia di questo profeta. E‘ comunque l‘unica speranza
rimastagli per riavere la figlia. Come non vedere in lui lo strazio di
tanti genitori di fronte alla morte dei propri figli? Nella sua preghiera
ci sono tante preghiere disperate per la perdita prematura di coloro
che ci sono più cari. In questo uomo, c‘è però una fede forte: crede
che Gesù possa tutto. E‘ la fede che il Signore ci insegna quando
afferma: nulla è impossibile a Dio. La restituzione alla vita di questa
piccola bambina è solo l‘anticipazione della Pasqua e della definitiva
vittoria del Signore sulla morte. Affidiamo con fede al Signore coloro
che perdono la vita ancora bambini e giovani. Impariamo dal
Vangelo ad accompagnare chi subisce i dolori della morte dei propri
cari perché cresca la fede consolante nella Resurrezione.
MARTEDI’ 6 LUGLIO
Una scheggia di preghiera:
SIGNORE, LA NOSTRA LINGUA PROCLAMI LA TUA LODE.
Tra i santi ricordati oggi: Santa Maria Goretti;
Santa Domenica, martire.
Hanno detto: L‘esempio è una lezione che tutti gli uomini sanno
leggere. (Morris West)
Saggezza popolare: Colui che fa il male e teme di farlo sapere ha
ancora un seme di bene nel suo male; colui che fa il bene ed è
ansioso di farlo sapere ha ancora una radice di male nel suo bene.
(Prov. Cinese)
Un aneddoto: C‘era una volta un uomo ormai vecchio, barba e
capelli bianchi, pelle scura e secca. Era un uomo solo. Nella vita era
sempre stato solo, non aveva avuto mai amici, non aveva avuto mai
regali e d‘altra parte nemmeno lui aveva mai fatto un regalo ad
alcuno. Era un uomo chiuso, non apriva l‘uscio di casa a nessuno.
Invecchiando teneva chiuse anche le finestre, di notte e di giorno.
Un giorno alcuni ragazzi incuriositi andarono a bussare alla sua
porta : Toc –toc - toc, ma l‘uscio non si aprì e l‘uomo non si affacciò.
La favola racconta che anche il vento che soffia dovunque si era
incuriosito di quest‘uomo. Il vento disse ai ragazzi: Mi ci provo io a
fargli aprire almeno le finestre. Il vento ce la mise tutta soffiando a
più non posso, sbatacchiando le tegole di quella casa, che volarono
via come piume. Ma l‘uomo solitario non si fece vedere. ―Forse è già
morto‖ dissero i ragazzi. Uno di loro propose: proviamo a tirargli i
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sassi nei vetri... E così fecero. Ma quell‘uomo non si fece vivo. A
tutta questa scena aveva assistito anche il sole, era un sole che
rideva... Proprio lui, il sole, disse: ―Vi fo vedere io come si fa a fargli
aprire le finestre‖. Il sole sfolgorò raggi di luce e di calore sempre
più intensi, sempre più forti. Alla fine successe il miracolo:
quell‘uomo, dal gran caldo spalancò le finestre, spalancò l‘uscio e
scese per strada a cercare acqua fresca e ombra. In strada trovò
quei ragazzi e sorrise loro. Disse il sole: per far aprire ci vuole non
la tempesta del vento, non i sassi che spaccano. Ci vuole il caldo del
sole. Ragazzi io vi dico: per far aprire il cuore alla gente ci vogliono
l‘amore, il caldo e la luce dell‘amore.
Parola di Dio: Os. 8,4-7.11-13; Sal. 113; Mt. 9,32-38
Dal Vangelo secondo Matteo 9, 32-38
In quel tempo, PRESENTARONO A GESÙ UN MUTO INDEMONIATO. Scacciato il demonio, quel muto cominciò a parlare e la folla presa da stupore diceva: "Non si è mai vista una cosa simile in Israele!". Ma i farisei dicevano: "Egli scaccia i demoni per opera del principe dei demoni". Gesù andava attorno per tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, predicando il Vangelo del regno e curando ogni malattia e infermità. VEDENDO LE FOLLE NE SENTÌ COMPASSIONE, perché erano stanche e sfinite, come pecore senza pastore. Allora disse ai suoi discepoli: "La messe è molta, ma gli operai sono pochi! Pregate dunque il padrone della messe che mandi operai nella sua messe!". Parola del Signore
Gesù ridona ad un uomo muto la parola. Davvero è il
compassionevole, che sa commuoversi sulle folle di questo mondo,
Colui che pensa anzitutto a loro e non ai propri interessi personali.
In realtà le nostre città sono piene di uomini e donne mute perché
non sanno con chi parlare, non sanno a chi rivolgersi. Basta pensare
ai tanti anziani che vivono sempre più soli man mano che la
vecchiaia avanza. Si è muti e sordi anche quando non si ha nessuno
che ci ponga delle domande, qualcuno da cui farsi ridare la parola,
come Gesù fece con quell‘uomo del Vangelo. Accorrevano da ogni
parte per chiedergli aiuto e Gesù non voleva mandare indietro
nessuno senza averlo ascoltato, aiutato e confortato. Ma il numero
di coloro che si recavano da lui era ormai così grande da non
riuscire più ad ascoltarli e ad aiutarli tutti. Per questo Gesù dice: "la
messe è molta, ma gli operai sono pochi!" Per Gesù non c'è
anzitutto il rapporto con la massa, con le folle, che pure vediamo di
frequente nei Vangeli; quel che conta, e quel che davvero serve, è il
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rapporto personale, il contatto tra persona e persona. E invita a
pregare perché cresca il numero degli operai. La compassione è la
via della missione.
MERCOLEDI’ 7 LUGLIO
Una scheggia di preghiera:
SIGNORE GUIDA E ILLUMINA TUTTI I TUOI MINISTRI.
Tra i santi ricordati oggi: Sant‘Apollonio, vescovo;
San Firmino il vecchio, vescovo.
Hanno detto: La felicità sopraggiunge quando ciò che pensi, ciò
che dici e ciò che fai sono in armonia tra loro. (Mahatma Ghandi)
Saggezza popolare: Chi guarda il cielo nel pozzo ne vede soltanto
un pezzo. (Prov. Cinese)
Un aneddoto: Don Bosco fin da fanciullo carezzò un grande sogno:
diventare prete. ―A Castelnuovo — scrisse più tardi nelle sue
memorie — io da ragazzo vedevo parecchi buoni preti che
lavoravano nel sacro ministero, ma non potevo contrarre con loro
alcuna familiarità...‖ Se ne sfogava spesso con la mamma: ―Se io
fossi prete, non farei così. Mi avvicinerei ai ragazzi, li riunirei, li
amerei e mi farei amare...‖. ―Che ci passiamo fare, Giovanni?‖, gli
ribatteva la mamma. ―Pensa che i preti di Castelnuovo hanno tante
altre cose da fare. Vorresti che perdessero tempo anche con i
ragazzi?‖ ―E Gesù lo perdeva forse con i fanciulli che si
raccoglievano attorno a lui? Se un giorno sarò prete, i ragazzi non
mi vedranno mai passare così, accanto a loro, ma sarò sempre il
primo a rivolgergli la parola‖. Nell‘agosto del 1831, Giovanni ebbe
un sogno che gli riaccese tutti i suoi ideali. Raccontò: ―Vidi venire
una grande Signora che pascolava un gregge numeroso. Mi chiamò
per nome e mi disse: Vedi questo gregge, Giovannino? Io te lo
affido‖. ―Ma come farò, Signora, ad allevare tante pecore e tanti
agnelli? Non ho un pascolo dove possa condurli‖. ―Non temere,
Giovanni. Io ti aiuterò‖. Detto questa, scomparve.
Parola di Dio: Os. 10,1-3.7-8; Sal. 104; Mt. 10,1-7
Dal Vangelo secondo Matteo 10, 1-7
In quel tempo, chiamati a sé i dodici discepoli, diede loro il potere di scacciare gli spiriti immondi e di guarire ogni sorta di malattie e d'infermità. I NOMI DEI DODICI APOSTOLI SONO: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea, suo fratello; Giacomo di Zebedèo e
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Giovanni suo fratello, Filippo e Bartolomeo, Tommaso e Matteo il pubblicano, Giacomo di Alfeo e Taddeo, Simone il Cananeo e Giuda l'Iscariota, che poi lo tradì. Questi dodici Gesù li inviò dopo averli così istruiti: "Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d'Israele. E strada facendo, predicate che il regno dei cieli è vicino". Parola del Signore
Dalla compassione per le folle, stanche e sfinite, nasce la chiamata
dei dodici e la consegna della missione evangelica. Gesù ne sceglie
dodici, tanti quante le tribù di Israele: nessuno deve restare privo
dell‘annuncio del Vangelo. L‘evangelista riporta i nomi dei dodici
apostoli. C'è di tutto tra loro. Ci sono nomi greci accanto a nomi
giudaici; uomini provenienti dal nord e altri dal sud; semplici
pescatori assieme a membri del partito rivoluzionario degli zeloti,
seguaci del Battista e pubblicani. E‘ un gruppo eterogeneo nel quale
l'origine territoriale e la militanza ideologica passano in secondo
ordine. Quel che conta è l'adesione a Gesù e l'obbedienza alla sua
Parola; queste due dimensioni costituiscono la loro nuova identità.
Non sono più riconosciuti e additati come il pubblicano, lo zelota, il
pescatore, bensì come quelli che stanno con il Nazareno. Tutti, come
accade con Simone, ricevono un nuovo nome, ossia una nuova
missione e un nuovo potere. Non sono più come prima dell‘incontro
con Gesù, identificati dal loro lavoro. Da quel momento sono
testimoni del Vangelo, di un sogno universale che non è il loro ma di
Dio, e ricevono il potere di cambiare i cuori, di sconfiggere il male,
di raccogliere i deboli, di amare i disperati, di affrettare il regno di
Dio. E‘ un potere reale, una vera forza di cambiamento, che non
viene dal denaro, dalle borse, dalle tuniche, o dalle cose della terra:
è il potere dell‘amore senza limiti che viene dall‘alto e che Gesù
testimonia per primo. Questa prima missione evangelica è segno per
noi. Anche la nostra generazione è chiamata ad incamminarsi
vivendo alla lettera questa pagina.
GIOVEDI’ 8 LUGLIO
Una scheggia di preghiera:
LA TUA LUCE, SIGNORE, RISPLENDA IN NOI.
Tra i santi ricordati oggi: Sant‘Adriano, Papa;
Sant‘Abbondio di Cordoba.
Hanno detto: È meglio aver amato, e perso che non aver mai
amato. (Alfred Tennyson)
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Saggezza popolare: Parla poco. Le parole sono come perle
preziose il cui valore aumenta in proporzione della rarità. (Prov.
Cinese)
Un aneddoto: Una volta il maestro smascherò i suoi discepoli con
questo strattagemma. Diede ad ognuno di essi un foglio di carta e
chiese loro di scrivervi la lunghezza della sala in cui si trovavano.
Quasi tutti scrissero una cifra come cinquanta piedi, due o tre
aggiunsero un ―circa‖. Il maestro disse: ―Nessuno ha dato la
risposta giusta‖. ―Qual è la risposta giusta?‖, domandarono. ―La
risposta giusta è: Non lo so‖, rispose il maestro.
Parola di Dio: Os. 11,1-4.8-9; Sal. 79; Mt. 10,7-15
Dal Vangelo secondo Matteo 10, 7-15
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "ANDATE, PREDICATE CHE IL REGNO DEI CIELI È VICINO. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demoni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Non procuratevi oro, né argento, né moneta di rame nelle vostre cinture, né bisaccia da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché l'operaio ha diritto al suo nutrimento. In qualunque città o villaggio entriate, fatevi indicare se vi sia qualche persona degna, e lì rimanete fino alla vostra partenza. Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. Se quella casa ne sarà degna, la vostra pace scenda sopra di essa; ma se non ne sarà degna, la vostra pace ritorni a voi. Se qualcuno poi non vi accoglierà e non darà ascolto alle vostre parole, uscite da quella casa o da quella città e scuotete la polvere dai vostri piedi. In verità vi dico, nel giorno del giudizio il paese di Sòdoma e Gomorra avrà una sorte più sopportabile di quella città". Parola del Signore
Come dicevamo ieri Gesù non solo manda i dodici, ma con essi
manda anche noi a portare quella gioia che dovremmo avere nel
cuore per aver incontrato Lui. Chiamati ogni giorno sulle strade
della nostra vita ad essere quel che siamo perché già guidati e
santificati dallo Spirito Santo che ispira, guida e compie in noi le
opere di vita eterna che ogni uomo attende, che tutti hanno diritto
di vedere, per credere, per essere salvati. Nessun piano preventivo,
nessun programma se non quello di essere docili alla volontà di Dio,
alla Sua Grazia. Ad essa attingere ogni istante, come Maria ai piedi
di Gesù, ascoltare la Sua Parola sussurrata tra le pieghe della vita.
Anche oggi siamo dunque inviati ad accendere il mondo. Essendo
quel che siamo, deboli, infarciti di difetti, peccatori. Amati.
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Gratuitamente. Istante dopo istante. Al lavoro, in famiglia, nella
malattia, nella sofferenza o nella gioia; l‘amore del quale siamo
amati è la nostra manna, che non imputridisce. Non portiamo due
tuniche, non possiamo prendere e assicurarci il futuro. Ogni giorno
dobbiamo uscire e attingere il Suo amore, nell‘ascolto della Parola e
nei sacramenti. Precari ma pieni di speranza. Ogni giorno sul treno
della vita fin dove il Signore ci condurrà. La pace, il dono
messianico, l‘aria del Cielo, nessuno potrà togliercela. Essa è con noi
per sempre.
VENERDI’ 9 LUGLIO
Una scheggia di preghiera:
NELLA PROVA, NON ABBANDONARCI, SIGNORE.
Tra i santi ricordati oggi: Santa Vittoria; Santa Veronica Giuliani.
Hanno detto: La felicità non va ricercata nel cielo sempre sereno,
ma nelle piccole cose con le quali costruiamo la vita. (Carmen Sylva)
Saggezza popolare: Chi ti racconta i fatti degli altri e i propri,
domani andrà a raccontare i tuoi agli altri. (Prov. Cinese)
Un aneddoto: Un giovane domandò a un vecchio contadino come
avesse fatto ad accumulare tanta ricchezza. ―E‘ una storia lunga‖,
disse il vecchio. ―Sediamoci, e mentre ti racconto la mia vita di
stenti, possiamo anche spegnere la lampada‖. Il giovane si alzò e
disse: ―Non è necessario continuare. Ho capito tutto.‖ Sono le
nostre piccole manie che ci tradiscono. Davvero la grandezza di un
uomo si misura dalla sua azione più sciocca.
Parola di Dio: Os. 14,2-10; Sal. 50; Mt. 10,16-23
Dal Vangelo secondo Matteo 10, 16-23
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "Ecco: io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe. Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai loro tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e SARETE CONDOTTI DAVANTI AI GOVERNATORI E AI RE PER CAUSA MIA, per dare testimonianza a loro e ai pagani. E quando vi consegneranno nelle loro mani, non preoccupatevi di come o di che cosa dovrete dire, perché vi sarà suggerito in quel momento ciò che dovrete dire: non siete infatti voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi. Il fratello darà a morte il fratello e il padre il figlio, e i figli insorgeranno contro i genitori e li faranno
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morire. E sarete odiati da tutti a causa del mio nome; ma chi persevererà sino alla fine sarà salvato. Quando vi perseguiteranno in una città, fuggite in un'altra; in verità vi dico: non avrete finito di percorrere le città di Israele, prima che venga il Figlio dell'uomo". Parola del Signore
Il cammino dell‘apostolo non è una marcia trionfale. Come è
successo a Gesù succederà anche al suo testimone. La parola di Dio
che siamo chiamati a testimoniare ha una forza talmente
destabilizzante che il mondo non può sopportarla: lo scuote troppo,
gli toglie quella falsa tranquillità in cui preferisce rifugiarsi. Pur
nell‘umiltà e nella semplicità di ―colombe‖, i cristiani si oppongono,
con le loro parole e la loro condotta, al mondo egoista e lo
smascherano. Da qui nasce la persecuzione e la sofferenza, il
tentativo di eliminare i veri testimoni della fede. Per noi si tratta di
imparare dal Vangelo a distinguere quando non sia più possibile
arrivare a compromessi con un mondo che intende soffocare la
Parola di Dio mettendo a tacere chi la testimonia. Davanti a certe
ingiustizie, allo scandalo della sofferenza del più debole,
all‘eliminazione della vita, alle ferite di un mondo sempre più diviso
tra tanti poveri e pochi ricchi, il discepolo, anche sapendo di andare
incontro ad opposizioni, non può tacere e non annunciare con la vita
che è figlio di Dio e non di questo mondo. In questa difficile impresa
siamo incoraggiati e consolati dalle parole di Gesù nel Vangelo di
oggi: ―chi persevererà sino alla fine sarà salvato‖.
SABATO 10 LUGLIO
Una scheggia di preghiera:
COME BIMBO MI RIFUGIO ALL’OMBRA DELLE TUE ALI, SIGNORE.
Tra i santi ricordati oggi: Santi Anatolia, Vittoria e Audace, martiri.
Hanno detto: L'uomo veramente grande è colui che fa sentire
grande ogni altro uomo.(G. K. Chesterton)
Saggezza popolare: Moltiplica le goccioline d'acqua, accumula i
granelli di sabbia, e avrai formato il mare, il deserto, o un pantano.
(Prov. Cinese)
Un aneddoto: Un Mandarino, avendo saputo di un grande Saggio
che tutti stimavano, lo convocò e gli chiese un consiglio per la
prosperità della propria famiglia, da tramandare di generazione in
generazione. Il Saggio domandò un foglio di carta e a grandi
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caratteri vi scrisse: ―Muore il padre, muore il figlio, muore il nipote‖.
Il Mandarino si irritò: ―Uccello del malaugurio! Non ti avevo forse io
chiesto qualcosa per la felicità della mia famiglia? Che razza di
scherzo è questo?‖. Il vecchio rispose: ―In realtà, miglior augurio
non ti potrei fare. Saresti contento se tuo figlio morisse prima di te?
E tuo nipote prima di tuo figlio? Se la tua famiglia, di generazione in
generazione, muore nell‘ordine che ho detto, sarà il corso naturale
della vita. Forse che c‘è bene maggiore?‖.
Parola di Dio: Is. 6,1-8; Sal. 92; Mt. 10,24-33
Dal Vangelo secondo Matteo 10, 24-33
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "Un discepolo non è da più del maestro, né un servo da più del suo padrone; è sufficiente per il discepolo essere come il suo maestro e per il servo come il suo padrone. Se hanno chiamato Beelzebul il padrone di casa, quanto più i suoi familiari! Non li temete dunque, poiché non v'è nulla di nascosto che non debba essere svelato, e di segreto che non debba essere manifestato. Quello che vi dico nelle tenebre ditelo nella luce, e quello che ascoltate all'orecchio predicatelo sui tetti. E NON ABBIATE PAURA DI QUELLI CHE UCCIDONO IL CORPO, MA NON HANNO POTERE DI UCCIDERE L'ANIMA; temete piuttosto colui che ha il potere di far perire e l'anima e il corpo nella Geenna. Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure neanche uno di essi cadrà a terra senza che il Padre vostro lo voglia. Quanto a voi, perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati; non abbiate dunque timore: voi valete più di molti passeri! Chi dunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch'io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch'io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli". Parola del Signore
L'evangelista Matteo, mentre riportava queste parole di Gesù, aveva
probabilmente davanti agli occhi l'esperienza della sua comunità
sottoposta a forti contestazioni. E voleva rassicurarla. Il Signore non
abbandona i suoi discepoli. Anzi, chiunque spende la sua vita per il
Vangelo riceve le consolazioni del Signore, soprattutto se deve
affrontare difficoltà e prove. Ma cosa vuol dire per noi questa
esortazione evangelica a non aver paura e a non temere gli uomini,
dal momento che almeno noi, qui, non viviamo in un tempo di
persecuzione? Forse però è proprio qui il problema. E' vero che i
cristiani non sono uccisi – sebbene non mancano i martiri anche
oggi – ma è facile che vengano indeboliti nel cuore; è facile cioè che
non abbiano l‘audacia e il coraggio di credere al Vangelo come forza
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di cambiamento e di salvezza. Un cristianesimo rinunciatario, che
non sa sperare per un mondo di pace, è, appunto svilito nella sua
forza. Talora è facile pensare che il Vangelo ci chieda una vita in
ribasso, fatta solo di rinunzie, senza un reale interesse per noi, e
alla fine inefficace per la società. Tutt'altro. Il discepolo che segue la
via del Vangelo non si perde, Dio lo sostiene: "Due passeri non si
vendono forse per un soldo? Eppure neanche uno di essi cadrà a
terra senza che il Padre vostro lo voglia. Quanto a voi, perfino i
capelli del vostro capo sono contati; non abbiate dunque timore:
voi valete più di molti passeri!". Questa attenzione amorevole del
Signore diviene anche compagnia nella battaglia per la
comunicazione del Vangelo sino ai confini della terra.
DOMENICA 11 LUGLIO 15^DOMENICA DEL T. O. ANNO C
Una scheggia di preghiera:
SEI TU, GESU’ IL BUON SAMARITANO
Tra i santi ricordati oggi: San Benedetto, patrono d‘Europa;
Santa Amabile di Rouen.
Hanno detto: Sembra che tutti abbiano l'idea esatta di come
dobbiamo vivere la nostra vita. E non sanno mai come devono
vivere la loro. (Paulo Coelho)
Saggezza popolare: Per il cavallo pigro il carro risulta sempre
pesante, anche se è vuoto. (Prov. Cinese)
Un aneddoto: Domenico Savio frequentava la scuola elementare
di Mondonio. Suo insegnante era don Cugliero, un bravo prete che,
secondo le usanze del tempo, sapeva far rigare gli scolari anche con
la verga e gli schiaffoni. Nelle rigide giornate d‘inverno, la scuola era
riscaldata e affumicata da una grossa stufa. Ora, un giorno che don
Cugliero tardava ad arrivare e fuori nevicava, due monelli dopo aver
parlottato e ridacchiato a bassa voce sgusciarono fuori della porta.
Pochi minuti dopo rientrarono con due blocchi di neve, e senza che
nessuno lo prevedesse li ficcarono nella stufa. Un gran fumo, poi
dalla stufa cominciò ad uscire un ruscello di acqua che invase l‘aula.
Ed ecco arrivare don Cugliero. Vede l‘acqua fluire dalla stufa, si
avvicina scuro in volto, toglie il coperchio... Si volta inviperito alla
classe: ―Chi è stato?‖ I due colpevoli si guardano esterrefatti: se
qualcuno ‗soffia‘ il loro nome, saranno certamente espulsi dalla
scuola. Come fare? A cenni decidono di scaricare la colpa sopra un
altro. Con faccia di bronzo uno di loro si alza, tende il dito
accusatore verso Domenico Savio: ―E stato lui!‖. Anche l‘altro
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conferma con calore: ―Sì, è stato lui!‖ L‘insegnante cade dalle
nuvole, il suo volto si fa grave e triste: ―Domenico! Proprio tu! Non
lo avrei mai creduto!‖ Domenico si alza di scatto, ha il volto rosso
per la vergogna e la collera, volge gli occhi in giro: come? nessuno
lo difende? eppure tutti hanno visto. Nessuno ha il coraggio di
testimoniare per lui, perché quei due sono grandi e ‗menano‘. Il
maestro continua: ―Meno male che è la tua prima mancanza,
altrimenti ti avrei cacciato di scuola!‖ Domenico abbassa la testa,
stringe i pugni. Sente gli occhi riempirsi di lacrime. Basterebbe una
sola parola, e i veri colpevoli sarebbero smascherati. Ma il maestro
ha detto: ―Se non fosse la prima mancanza, espulsione‖. No, non
vuole che i suoi compagni siano espulsi. Meglio patire in silenzio.
L‘insegnante continua la sgridata e lo mette in castigo. Tutta la
classe trattiene il respiro. La lezione prosegue ed ha fine. Al
termine, però, uno che ha visto i veri colpevoli non ne può più. Non
si tratta di fare la spia, si tratta di giustizia bella e buona. Quando
tutti se ne sono andati, avvicina don Cugliero e gli spiffera tutto. Il
prete cade dalle nuvole una seconda volta: ―Ma allora perché?
Poteva ben parlare, santo cielo, poteva ben dire…‖ Il giorno dopo,
dispiaciuto per aver castigato un innocente, avvicina Domenico:
―Perché non mi hai detto che non eri stato tu?‖. Domenico sorride:
―Non importa. Ho pensato che quei tali sarebbero stati cacciati di
scuola, e non volevo. Io invece speravo di essere perdonato. E poi...
ho pensato a Gesù. Anche Lui fu accusato ingiustamente‖.
Parola di Dio: Dt. 30,10-14; Sal. 18; Col 1,15-20; Lc. 10,25-37
Dal Vangelo secondo Luca 10, 25-37
In quel tempo, un dottore della legge si alzò per metterlo alla prova: "Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?". Gesù gli disse: "Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi leggi?". Costui rispose: "Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso". E Gesù: "Hai risposto bene; fa questo e vivrai". Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: "E chi è il mio prossimo?". Gesù riprese: "UN UOMO SCENDEVA DA GERUSALEMME A GERICO e incappò nei briganti che lo spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passò oltre dall'altra parte. Anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite,
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versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui. Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all'albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno. Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei briganti?". Quegli rispose: "Chi ha avuto compassione di lui". Gesù gli disse: "Và e anche tu fa lo stesso". Parola del Signore
Un uomo. Senza nessun aggettivo, giusto o ingiusto, ricco o povero.
Il suo nome è: spogliato, colpito, solo, mezzo morto. Dovunque il
mondo geme c‘è un immenso peso di lacrime in tutto ciò che vive. E
davanti a quest‘uomo passa il mondo della legge, della fede e lo
aggira, lo scansa, ―passa oltre‖. Ma dov‘è questo oltre? Cosa c‘è
oltre? Oltre l‘uomo c‘è il nulla, l‘assurdo, l‘inutile! Nessuno può dirsi
estraneo alle sorti dell‘uomo, nessuno può dire: io non c‘entro.
Siamo tutti sulla medesima strada, nella medesima storia; ci
salveremo o ci perderemo tutti insieme. ―Invece un samaritano ne
ebbe compassione, gli si fece vicino‖. Due termini bellissimi. Parole
che grondano di umanità. Non c‘è umanità senza compassione e
senza farsi vicino. La compassione è il meno sentimentale dei
sentimenti, il meno emotivo, è il ―soffrire insieme‖. Scende da
cavallo, si china, e forse ha paura, forse teme i briganti ancora vicini
o una trappola. Ma la compassione non è un istinto, è una
conquista. La prossimità è una conquista che mette al centro il
dolore dell‘altro, non il mio sentire o le mie paure. E ci sono dieci
verbi in fila per descrivere l‘amore: lo vide, si mosse a pietà, scese,
versò, fasciò, caricò... fino al decimo verbo: ritornerò indietro a
pagare, se necessario. Questo è il nuovo decalogo, i nuovi dieci
comandamenti di ogni uomo, credente o no, perché l‘uomo sia
uomo, perché la terra sia abitata da ―prossimi‖, per un mondo e una
storia nuovi.
LUNEDI’ 12 LUGLIO
Una scheggia di preghiera:
SIGNORE, LA TUA PACE CI SIA COMPAGNA NEI MOMENTI DELLA PROVA.
Tra i santi ricordati oggi: San Fortunato; San Giovanni Gualberto.
Hanno detto: Non temo il giudizio di Dio, perché il Giudice è mio
amico. (S. Teresa di Lisieux)
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Saggezza popolare: Quando si agisce cresce il coraggio, quando si
rimanda cresce la paura. (Motto Latino)
Un aneddoto: Il 12 Luglio 1442 Alfonso V d‘Aragona diventa re di
Napoli.
Un giorno il re Alfonso andò con il suo seguito a far visita ad un
gioielliere. Appena il re uscì di bottega il gioielliere gli corse dietro
trafelato a lamentarsi che qualcuno dei cortigiani gli aveva rubato
un diamante di gran prezzo. Il re tornò nella bottega, fece prendere
un vaso con la bocca stretta e ordinò che tutti i cortigiani e lui
stesso mettessero il pugno chiuso dentro il vaso, ritirando poi la
mano aperta. Tutti fecero come il re aveva detto. Quando
l‘operazione fu finita il re disse al gioielliere di guardare nel
recipiente, e infatti il diamante vi fu trovato. ―Così – disse il re – tu
sei tornato in possesso del tuo bene, senza vergogna di nessuno‖.
Parola di Dio: Is. 1,10-17; Sal. 49; Mt. 10,34-11,1
Dal Vangelo secondo Matteo 10, 34 -11, 1
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "NON CREDIATE CHE IO SIA VENUTO A PORTARE PACE SULLA TERRA; NON SONO VENUTO A PORTARE PACE, MA UNA SPADA. Sono venuto infatti a separare il figlio dal padre, la figlia dalla madre, la nuora dalla suocera: e i nemici dell'uomo saranno quelli della sua casa. Chi ama il padre o la madre più di me non è degno di me; chi ama il figlio o la figlia più di me non è degno di me; chi non prende la sua croce e non mi segue, non è degno di me. Chi avrà trovato la sua vita, la perderà: e chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà. Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato. Chi accoglie un profeta come profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto come giusto, avrà la ricompensa del giusto. E chi avrà dato anche solo un bicchiere di acqua fresca a uno di questi piccoli, perché è mio discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa". Quando Gesù ebbe terminato di dare queste istruzioni ai suoi dodici discepoli, partì di là per insegnare e predicare nelle loro città. Parola del Signore
Noi abbiamo idea che vivere in pace sia non aver grane e andar più
o meno d‘accordo con tutti. Questa non è la pace di Gesù. Infatti ci
sembra strano che Gesù, l‘uomo di pace e pace di Dio per gli
uomini ci dica di non essere venuto a portare la pace. Eppure il
risorto ogni volta che appare saluta augurando la pace; ma pace per
Gesù non vuol dire assenza di lotte, di divisioni, ma vuol dire
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continuare ad avere nel cuore Dio fonte di ogni pace proprio mentre
la pace esteriore non c‘è o addirittura mentre si creano delle
divisioni proprio a causa della fede. Gesù non ci inganna, non ci fa
false promesse, non ci dice che se noi seguiamo Lui, se stiamo
buonini, tutto ci andrà bene anzi, ci dice che se prendiamo sul serio
il Vangelo e cerchiamo di viverlo troveremo opposizione da parte
degli uomini e da parte di tutte le forze contrarie a Dio. Ma, ci dice
ancora Gesù, questo non ci deve spaventare, al massimo essere
provati è segno di essere sulla strada giusta. Un confessore, davanti
alle mie perplessità perché era un periodo in cui pur cercando di
essere fedele al Vangelo tutto andava storto, mi diceva: ―Tutto
finalmente va bene perché vuol dire che hai imbroccato la strada
giusta, quella di Gesù, e allora uomini e diavoli ne sono scocciati e
fanno di tutto per metterti il bastone nelle ruote‖
MARTEDI’ 13 LUGLIO
Una scheggia di preghiera:
SIGNORE, ABBI MISERICORDIA.
Tra i santi ricordati oggi: Sant‘Enrico;Sant‘Eugenio da Cartagine.
Hanno detto: Dio è l'invisibile evidente. (Victor Hugo)
Saggezza popolare: Il cielo esaudisce le preghiere del cuore, non
quelle della bocca. (Prov. Cinese)
Un aneddoto: Un re dell‘antica India condannò a morte un uomo.
Questi lo implorò di condonargli la pena e aggiunse: ―Se il re sarà
così misericordioso da risparmiarmi la vita nel giro di un anno
insegnerò al suo cavallo a volare‖. ―Ci sto‖, disse il re . Ma se alla
fine di questo periodo il cavallo non saprà volare sarai giustiziato‖.
Quando più tardi i familiari,ansiosi gli chiesero come intendeva
realizzare il suo piano, l‘uomo rispose: ―Durante questo anno
potrebbe morire il re, oppure il cavallo o , chissà, magari il cavallo
imparerà a volare davvero‖.
Parola di Dio: Is. 7,1-9; Sal. 47; Mt. 11,20-24
Dal Vangelo secondo Matteo 11, 20-24
In quel tempo, Gesù si mise a rimproverare le città nelle quali aveva compiuto il maggior numero di miracoli, perché non si erano convertite: "Guai a te, Corazin! Guai a te, Betsàida. Perché, se a Tiro e a Sidone fossero stati compiuti i miracoli che sono stati fatti in mezzo a voi, già da tempo avrebbero fatto penitenza, ravvolte nel cilicio e nella
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cenere. Ebbene io ve lo dico: Tiro e Sidone nel giorno del giudizio avranno una sorte meno dura della vostra. E TU, CAFARNAO, SARAI FORSE INNALZATA FINO AL CIELO? FINO AGLI INFERI PRECIPITERAI! Perché, se in Sòdoma fossero avvenuti i miracoli compiuti in te, oggi ancora essa esisterebbe! Ebbene io vi dico: Nel giorno del giudizio avrà una sorte meno dura della tua!". Parola del Signore
Come ci prende la delusione quando dopo aver fatto di tutto per un
amico ci accorgiamo della sua indifferenza se non addirittura ostilità
nei nostri confronti. I contemporanei di Gesù, che non hanno voluto
credere alle sue parole, non si sono lasciati persuadere neppure
dalle sue opere prodigiose. Il rifiuto delle città del lago strappa a
Gesù un'esclamazione di sofferenza e di indignazione, come un
lamento che sale alle labbra di fronte a una disgrazia che poteva
essere evitata. Per Gesù il vero grande peccato non è tanto un atto
compiuto contro le norme morali ma è l‘indifferenza nei confronti
dell‘amore, è il non saper approfittare della Grazia che ci viene data
abbondantemente, è l‘ingratitudine di fronte al dono. Spesso,
durante la preghiera del mattino penso a quanti milioni e milioni di
uomini passeranno l‘intera giornata senza neppur ricordarsi una
volta di Dio ma poi penso subito anche a me che dopo più di
sessant‘anni di grazie, sono ancora così lontano dal Regno, così
poco riconoscente, così ateo in tante scelte della mia vita: Signore,
abbi misericordia!
MERCOLEDI’ 14 LUGLIO
Una scheggia di preghiera:
BENEDETTO COLUI CHE VIENE NEL NOME DEL SIGNORE.
Tra i santi ricordati oggi: San Camillo de Lellis;
San Ciro di Cartagine.
Hanno detto: Lascia dormire il futuro come merita. Se lo si sveglia
prima del tempo, si ottiene un presente assonnato. (Franz Kafka)
Saggezza popolare: "Ogni problema ha tre soluzioni: la mia
soluzione, la tua soluzione e la soluzione giusta". (Prov. Cinese)
Un aneddoto: Gli abitanti dell‘Antica Cina costruirono ai propri
confini la Grande Muraglia, lunga centinaia di chilometri per
impedire alle tribù nomadi di invadere il territorio nazionale. I cinesi
si credevano protetti dalla muraglia che era costata denaro, fatica e
anche la vita di molti. Tuttavia nel giro di pochi anni, i nemici
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entrarono in Cina per bene tre volte senza fare brecce nella grande
muraglia e senza abbatterne le porte. Era bastato corrompere le
guardie. La debolezza veniva dal di dentro.
Parola di Dio: Is. 10,5-7.13-16; Sal. 93; Mt. 11,25-27
Dal Vangelo secondo Matteo 11, 25-27
In quel tempo Gesù disse: "TI BENEDICO, O PADRE, Signore del cielo e della terra, PERCHÉ HAI TENUTO NASCOSTE QUESTE COSE AI SAPIENTI E AGLI INTELLIGENTI E LE HAI RIVELATE AI PICCOLI. Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te. Tutto mi è stato dato dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare". Parola del Signore
Gesù prega. Sovente lo troviamo in preghiera e qualche volta ci
vengono riferite anche alcune sue parole di preghiera e qui è Gesù
che si rivolge al Padre con fiducia benedicendolo e ringraziandolo.
Benedire il Padre significa riconoscere quello che è suo. Riconoscere
i suoi doni. Riconoscere che tutto quello che troviamo di buono
viene da lui. Che anche quello che ci sembra cattivo a volte può
nascondere qualcosa di buono. E che anche in ciò che è veramente
male, la sua benevolenza non ci abbandona, e continua a tessere un
progetto di pace. La preghiera di benedizione e di lode di Gesù non
nasce da una situazione facile e pacifica: il primo bilancio della
predicazione di Gesù non appare un successo totale. Non molti
hanno accolto la buona novella; e spesso il rifiuto ha riguardato
proprio i capi e le persone più importanti. E' stato un insuccesso?
Gesù si pone di fronte all'apparente fallimento con gli occhi della
fede, con gli occhi del figlio riconoscente al Padre, anche nelle
difficoltà. "... perché hai nascosto queste cose ai sapienti e agli
intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli...": Gesù scopre che in quello
che agli occhi degli uomini appare un insuccesso, si nasconde la
volontà buona del Padre. Le cose del Regno sono rivelate in primo
luogo ai piccoli. I sapienti e gli intelligenti arriveranno dopo, e solo
se sapranno farsi anch'essi "piccoli". Il Regno di Dio parte dai
poveri. Non si pretendono né ricchezze, né intelligenza, né capacità
particolari per entrare. Non è conquistabile o costruibile: è
fondamentalmente dono. Questo il motivo della lode di Gesù. Anche
se sconcertante, il progetto del Padre ha in sé qualcosa di splendido,
rovesciando tutte le certezze umane, e proponendo uno stile
completamente nuovo.
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GIOVEDI’ 15 LUGLIO
Una scheggia di preghiera:
LA TUA MISERICORDIA, SIGNORE, CI RENDA MISERICORDIOSI.
Tra i santi ricordati oggi: San Bonaventura da Bagnoregio;
San Vladimiro.
Hanno detto: Il commercio più lucroso sarebbe quello di comprare
le persone per quello che valgono e di rivenderle per quello che
credono di valere.(Vera de Talleyrand-Périgord)
Saggezza popolare: I fiumi non bevono le proprie acque, gli alberi
non mangiano i loro dolci frutti; la ricchezza dei buoni va tutta a
vantaggio altrui. (Prov. Cinese)
Un aneddoto: Un giovane, figlio di un famoso deputato, bussò ed
entrò nell‘ufficio del direttore del collegio. Questo lo invitò a
prendere una sedia e a sedersi. Poi, essendo molto occupato, gli
disse che avrebbe potuto dedicargli solo cinque minuti. ―Signore‖,
ribatté il giovane con impazienza, ―io sono il figlio del deputato…‖.
―Ah, sì. In tal caso prenda due sedie‖, rispose il direttore. Non vali
per quello che appari, vali per quello che sei e poi, nessuno ha
bisogno di più di una sedia per sedersi.
Parola di Dio: Is. 26,7-9.12.16-19; Sal 101; Mt. 11,28-30
Dal Vangelo secondo Matteo 11, 28-30
In quel tempo, Gesù disse: "Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e IMPARATE DA ME, CHE SONO MITE E UMILE DI CUORE, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero". Parola del Signore
Ogni cristiano, ma in modo speciale il sacerdote, deve fare suo
questo invito di Cristo: "imparate da me, che sono mite ed umile di
cuore". La mansuetudine e l'umiltà del cuore sono un arma
poderosa su cui il sacerdote può far affidamento per aprire il cuore
degli uomini e guadagnarli a Dio. San Giovanni Bosco incoraggiava
così i suoi sacerdoti: "Quante volte, figli miei, durante la mia vita,
già abbastanza lunga, ho avuto occasione di convincermi di questa
grande verità! E‘ più facile arrabbiarsi che sopportare, minacciare
che persuadere; aggiungerò perfino che, per la nostra impazienza e
superbia, risulta più comodo punire i ribelli che correggerli,
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sostenendoli con fermezza e soavità insieme. Manteniamo sereno il
nostro spirito, evitiamo il disprezzo nello sguardo, le parole
graffianti; usiamo comprensione nel presente e speranza nel futuro,
come si addice a dei veri genitori che si preoccupano sinceramente
della correzione e della correzione dei loro figli". Quanto bene
possiamo fare ai nostri fedeli, rivolgendoci sempre loro con bontà,
senza mostrare impazienza davanti alle loro limitazioni e
manchevolezze personali, né indignazione davanti alle loro miserie!
Quanto bene possiamo fare evitando dispute, voci incontrollate,
parole, gesti o azioni brusche che possano ferire la sensibilità dei
nostri fratelli, accogliendo con benevolenza i poveri, gli afflitti, i
malati, i peccatori, e anche, temperando con la tenerezza i
rimproveri che siano opportuni per il bene delle anime! Se queste
cose valgono per i sacerdoti non varranno altrettanto in una coppia
di sposi, nel rapporto tra genitori e figli, per tutti coloro che hanno
responsabilità di altri?
VENERDI’ 16 LUGLIO Beata Vergine Maria del monte Carmelo
Una scheggia di preghiera:
DDII GGLLOORRIIAA EE DDII OONNOORREE TTUU CCII HHAAII CCOORROONNAATTII..
Tra i santi ricordati oggi: Maria Maddalena Postel.
Hanno detto: Le lacrime sono lo sciogliersi del ghiaccio dell'anima.
(H. Hesse)
Saggezza popolare: Prima di fare la rivoluzione, riforma il tuo
cuore. (Prov. Cinese)
Un aneddoto: Quereisha era una ragazza indiana, ricoverata
all‘ospedale di Patna. Era affetta da una paralisi progressiva che le
impediva ogni movimento. Era ammirata da tutti per le pazienza e il
buon umore. Un giorno una signora anziana morì improvvisamente
in una circostanza piuttosto tragica. Tutte le malate erano confuse.
Più tardi una suora infermiera domandò a Qureisha: ―Non hai avuto
paura per quello che hai visto?‖. ―No‖,rispose lei. ―Perché avrei
dovuto averne? Presto o tardi dobbiamo morire. Siamo nelle mani di
Dio, sempre. Quando è la sua volontà noi moriamo. C‘è qualcosa di
meglio per noi?‖.
Parola di Dio: Is. 38,1-6.21-22,7-8; Cantico da Is. 38,10-12.16;
Mt. 12,1-8
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Dal Vangelo secondo Matteo 12, 1-8
In quel tempo, Gesù passò tra le messi in giorno di sabato, e i suoi discepoli ebbero fame e cominciarono a cogliere spighe e le mangiavano. Ciò vedendo, i farisei gli dissero: "Ecco, i tuoi discepoli stanno facendo quello che non è lecito fare in giorno di sabato". Ed egli rispose: "Non avete letto quello che fece Davide quando ebbe fame insieme ai suoi compagni? Come entrò nella casa di Dio e mangiarono i pani dell'offerta, che non era lecito mangiare né a lui né ai suoi compagni, ma solo ai sacerdoti? O non avete letto nella Legge che nei giorni di sabato i sacerdoti nel tempio infrangono il sabato e tuttavia sono senza colpa? Ora io vi dico che qui c'è qualcosa più grande del tempio. Se aveste compreso che cosa significa: Misericordia io voglio e non sacrificio, non avreste condannato individui senza colpa. Perché IILL FFIIGGLLIIOO DDEELLLL''UUOOMMOO ÈÈ SSIIGGNNOORREE DDEELL SSAABBAATTOO"".. Parola del Signore
Gesù è l'inviato di Dio autorizzato a dirci cosa Dio vuole o non vuole,
che cosa è più importante o meno importante. Per Dio la realtà più
importante è l'uomo. L'uomo è più importante del tempio e più
importante del sabato. I farisei di allora e quelli di tutti i tempi
partivano da un principio che sembra assolutamente giusto, ma che
è completamente sbagliato: Dio è superiore all'uomo, quindi prima
viene l'onore di Dio, poi il bene dell'uomo. A questo ragionamento
soggiace la convinzione che l'onore di Dio, che è amore, possa
trovarsi in conflitto col bene dell'uomo. La gloria di Dio, invece, è
sempre il bene dell'uomo. La signoria di Dio, padrone del sabato, si
manifesta nell'amore e quindi la vera osservanza del sabato
dev'essere una celebrazione dell'amore di Dio per l'uomo e
dell'uomo verso il suo simile.
SABATO 17 LUGLIO
Una scheggia di preghiera:
MMIISSEERRIICCOORRDDIIOOSSOO GGEESSUU’’ AABBBBII PPIIEETTAA’’ DDII NNOOII..
Tra i santi ricordati oggi: Sant‘Alessio; Santa Sinforosa;
Santa Donata.
Hanno detto: Esitare va benissimo, se poi fai quello che devi fare.
(Bertold Brecht)
Saggezza popolare: Le bottiglie vuote a metà producono maggior
fracasso sebbene contengano meno liquido delle altre. (Prov. Cinese)
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Un aneddoto: Un uomo domandò a un altro: ―Che cosa significa
vivere nel miglior modo possibile? Quando moriamo tutto è finito!
Perché non godersi la giornata?‖ L‘altro rispose: ―Ti racconto due
storie: Scegli quella che vuoi. Quando muori ti portano all‘obitorio.
Lì possono trarre un profitto dal tuo corpo, estraendone grasso per
farne sapone. E gli spazzini portano le tue ceneri alla discarica
comunale. Oppure, quando muori comincia la vera vita: come
premio per aver praticato la legge di Dio, entri nell‘eternità, nel
luogo preparato per te da Dio fin dall‘inizio dei tempi. L‘uomo si
rincuorò e cominciò a riflettere.
Parola di Dio: Mic. 2,1-5; Sal. 9; Mt. 12,14-21
Dal Vangelo secondo Matteo 12, 14-21
In quel tempo, II FFAARRIISSEEII PPEERRÒÒ,, UUSSCCIITTII,, TTEENNNNEERROO CCOONNSSIIGGLLIIOO CCOONNTTRROO DDII LLUUII PPEERR TTOOGGLLIIEERRLLOO DDII MMEEZZZZOO.. Ma Gesù, saputolo, si allontanò di là. Molti lo seguirono ed egli guarì tutti, ordinando loro di non divulgarlo, perché si adempisse ciò che era stato detto dal profeta Isaia: Ecco il mio servo che io ho scelto; il mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Porrò il mio spirito sopra di lui e annunzierà la giustizia alle genti. Non contenderà, né griderà, né si udrà sulle piazze la sua voce. La canna infranta non spezzerà, non spegnerà il lucignolo fumigante, finché abbia fatto trionfare la giustizia; nel suo nome spereranno le genti. Parola del Signore
I ―Buoni‖ decidono di uccidere Dio perché ama l'uomo. Ed Egli non
affronta direttamente i suoi avversari, ma si ritira. Questo è lo stile
di Gesù quando viene minacciato (Mt 4,12; 14,13). Egli non
desidera lo scontro frontale perché non è venuto per sconfiggere
l'uomo, ma per salvarlo. La missione di Gesù non corrisponde alle
attese di un messia vincente e acclamato. Egli porta a compimento
tutte le promesse della storia della salvezza come Servo sofferente
del Signore usando unicamente i mezzi dell'amore. I verbi del testo
di Isaia "non contenderà, non griderà, non spezzerà, non spegnerà"
ci assicurano che Gesù non ha fatto del male a nessuno. Il suo
amore per gli uomini non gli ha permesso di essere come lo
avrebbero voluto il Battista e i suoi connazionali: pieno di zelo nel
combattere i nemici, insignito di tutti i poteri, battagliero,
travolgente. E' stato invece mite, umile, buono e comprensivo con
tutti. L'umanità malata e peccatrice non ha bisogno di urla e di
minacce, ma di conforto e di misericordia. Gesù è la manifestazione
della bontà di Dio per tutti gli uomini.
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DOMENICA 18 LUGLIO 16^DOMENICA DEL T. O. ANNO C
Una scheggia di preghiera:
GGEESSUU’’,, PPAARRLLAA AALL MMIIOO CCUUOORREE
Tra i santi ricordati oggi: San Federico; Sant‘Arnoldo;
San Bruno di Segni.
Hanno detto: Amare non significa trovare la perfezione bensì
perdonare terribili difetti. (R. Pilcher)
Saggezza popolare: Il saggio della montagna a cui il viandante
domandava se fosse felice, rispondeva che non aveva
assolutamente tempo per pensarci. (Prov. Cinese)
Un aneddoto: Due uomini si incontrano sulla passerella stretta
sopra ad un torrente. Uno doveva cedere il passo all‘altro. Si
guardarono in cagnesco. Nessuno dei due era disposto a dare la
precedenza. Uno disse: ―Si muova, mi lasci passare‖. L‘altro rispose:
―Stavo per fare la stessa richiesta‖. ―Stupidaggini!‖, ribatté il primo.
―Io non cedo mai il passo a uno sciocco‖. E il secondo mettendosi da
lato: ―Io sì!‖. I saggi imparano a spese altrui, gli stolti a spese
proprie.
Parola di Dio: Gn. 18,1-10; Sal 14; Col. 1,24-28; Lc. 10,38-42
Dal Vangelo secondo Luca 10, 38-42
In quel tempo, GGEESSÙÙ EENNTTRRÒÒ IINN UUNN VVIILLLLAAGGGGIIOO EE UUNNAA DDOONNNNAA,, DDII NNOOMMEE MMAARRTTAA,, LLOO AACCCCOOLLSSEE NNEELLLLAA SSUUAA CCAASSAA.. Essa aveva una sorella, di nome Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola; Marta invece era tutta presa dai molti servizi. Pertanto, fattasi avanti, disse: “Signore, non ti curi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti”. Ma Gesù le rispose: “Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa di cui c'è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta". Parola del Signore
Passare dall‘affanno di ciò che devo fare per Lui allo stupore di ciò
che Lui fa per me, questo è l‘itinerario delle due sorelle di Betania,
simbolo di ogni credente. Passare da Dio come dovere a Dio come
desiderio. Gesù, cultore dell‘amicizia, non cerca servitori, ma amici;
non cerca delle persone che facciano delle cose per lui, ma gente
che gli lasci fare delle cose grandi, come è successo a Maria di
Nazareth. Il centro di tutta la fede è ciò che Dio fa per me, non ciò
che io faccio per Dio. Maria ha scelto la parte buona, ha iniziato cioè
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dalla parte giusta, il cammino che ha origine dal cuore a cuore con
Dio, dal tu per tu, dal faccia a faccia. Maria è seduta ai piedi di
Gesù. Il primo servizio da rendere all‘ amico è ascoltarlo, stando
vicino. La prima preghiera è contemplazione, più che guardare lui,
essere guardati da lui. ―Marta, Marta, tu ti affanni per troppe cose‖.
Gesù non contraddice il servizio, ma l‘affanno; non il desiderio, ma
la dispersione. Marta e Maria non si oppongono, i loro atteggiamenti
sono complementari. Marta non può fare a meno di Maria, perché il
nostro servizio ha una sorgente, l‘unica che fa grande il cuore. Maria
non può fare a meno di Marta, perché non c‘è amore di Dio che non
debba tradursi in gesti concreti. L‘amore e il servizio sono due modi
di amare, entrambi necessari.
LUNEDI’ 19 LUGLIO
Una scheggia di preghiera:
DDOONNAACCII OOCCCCHHII,, SSIIGGNNOORREE,, PPEERR VVEEDDEERREE II TTUUOOII SSEEGGNNII..
Tra i santi ricordati oggi: Santi Gervasio e Protasio;
Santa Aurea; Sant‘Arsenio.
Hanno detto: Ogni cosa che puoi immaginare la natura l‘ha già
creata. (A. Einstein)
Saggezza popolare: Chi conosce gli altri è erudito, chi conosce se
stesso è saggio. (Prov. Cinese)
Un aneddoto: C‘era una volta un certo avaro che, avendo sentito
parlare di un avaro più avaro di lui, si recò a casa sua con
l‘intenzione di diventarne il discepolo. Il costume voleva ch‘egli
portasse al nuovo maestro un dono: perciò egli portò una boccia
d‘acqua contenente un pezzo di carta tagliato in forma di pesce. Il
grande avaro era però fuori casa, e fu la moglie ad accogliere il
discepolo. — Ecco un pesce, umile dono del vostro nuovo
allievo,disse il visitatore. La moglie dell‘avaro prese il pesce,
ringraziando, e portò all‘ospite una tazza vuota, invitandolo a bere il
tè. Dopo che l‘allievo ebbe finito di bere il tè, la moglie dell‘avaro,
disegnando due cerchi nell‘aria, lo invitò a prendere un dolce.
Proprio in quel momento entrava il grande avaro, e vedendo che la
moglie disegnava due cerchi gridò irritato: Cosa sono questi
sprechi? Due dolci? Poteva bastare un mezzo cerchio!
Parola di Dio: Mic. 6,1-4.6-8; Sal 49; Mt. 12,38-42
33
Dal Vangelo secondo Matteo 12, 38-42
In quel tempo, alcuni scribi e farisei lo interrogarono: ""MMAAEESSTTRROO,, VVOORRRREEMMMMOO CCHHEE TTUU CCII FFAACCEESSSSII VVEEDDEERREE UUNN SSEEGGNNOO"".. Ed egli rispose: "Una generazione perversa e adultera pretende un segno! Ma nessun segno le sarà dato, se non il segno di Giona profeta. Come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio dell'uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra. Quelli di Nìnive si alzeranno a giudicare questa generazione e la condanneranno, perché essi si convertirono alla predicazione di Giona. Ecco, ora qui c'è più di Giona! La regina del sud si leverà a giudicare questa generazione e la condannerà, perché essa venne dall'estremità della terra per ascoltare la sapienza di Salomone; ecco, ora qui c'è più di Salomone! ". Parola del Signore
Ci sono cristiani che pare abbiano il prurito dei miracoli ad ogni
costo. Sembra quasi che la loro fede dipenda dai miracoli, si puntelli
su di essi. Anche la loro vita religiosa si sviluppa all‘insegna dello
straordinario. Non hanno capito che è la fede nel suo ordinario
quotidiano che produce il miracolo. Dio è una libera proposta, non
costringe nessuno a colpi di miracolo. Ma c‘è anche l‘atteggiamento
opposto, quello dei cristiani che vogliono ridurre tutto al
materialismo e quasi si vergognano dello straordinario. Gente che
vorrebbe consigliare Dio prima che Lui manifesti la sua onnipotenza.
Al di sopra, però di chi vuole troppi miracoli e di chi non ne vuole
affatto, lasciando Dio (che sa le cose meglio di noi!) nella libertà di
usare del quotidiano che è miracoloso o dello straordinario, rimane
un obbligo preciso per noi: Gesù ci ha lasciato la consegna di ―fare
miracoli‖, anzi noi stessi dobbiamo diventare ―miracoli‖, miracoli di
speranza, di coerenza, di fedeltà, di perdono, di generosità, di gioia,
di libertà, di comprensione. Come nel brano di Vangelo, anche oggi
succede che persone chiedano un segno ed abbiano il diritto di
ottenerlo proprio da noi che ci diciamo cristiani. Gli uomini di oggi
ne hanno basta di teorie, teologie, spiegazioni, religioni: il Cristo
vogliono vederlo vivo! Il nostro mondo è malato di delusione, è
accecato di violenza, è devastato dall‘egoismo, è posseduto dalla
noia, dunque non può più accontentarsi della nostra mediocrità, e
neanche possiamo solo raccontare i miracoli di Gesù o contare su
qualche suo miracolo straordinario. Dobbiamo essere noi a fare i
segni di Gesù.
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MARTEDI’ 20 LUGLIO
Una scheggia di preghiera:
DDOONNAACCII DDII VVIIVVEERREE NNEELLLLAA TTUUAA VVOOLLOONNTTAA’’,, OO SSIIGGNNOORREE..
Tra i santi ricordati oggi: Sant‘ Apollinare;Sant‘Elia;
Sant‘Aurelio di Cartagine.
Hanno detto: La fede è conoscenza del cuore che oltrepassa il
potere della dimostrazione. (K. Gibran)
Saggezza popolare: Il sapere che non si completa ogni giorno,
diminuisce. (Prov. Cinese)
Un aneddoto: Qualcuno chiese ad un famoso maestro: ―Come mai
sei arrivato a tanta grandezza e a tanta rinomanza tra la gente?‖.
Rispose: ―Per le preghiere di mia madre‖ Una notte infatti mia
madre aveva chiesto dell‘acqua: cercai in casa ma non ce n‘era.
Allora presi la giara e andai alla fonte. Quando rientrai vidi che mia
madre si era addormentata. Pensai: ―Se la sveglio la disturbo‖.
Aspettai per vedere se si svegliava. Ella si risvegliò al mattino: si
accorse di me e vedendomi lì mi disse: ―Che cosa fai?‖. Le raccontai
tutto. Si alzò, compì la preghiera, poi levò le braccia al cielo ed
esclamò: ―O Dio, come questo figlio mi ha onorata e tenuta
cara,anche tu rendilo onorato e caro in mezzo agli uomini‖.
Parola di Dio: Mic. 7,14-15.18-20; Sal. 84; Mt. 12,46-50
Dal Vangelo secondo Matteo 12, 46-50
In quel tempo, mentre Gesù parlava ancora alla folla, sua madre e i suoi fratelli, stando fuori in disparte, cercavano di parlargli. Qualcuno gli disse: "Ecco di fuori tua madre e i tuoi fratelli che vogliono parlarti". Ed egli, rispondendo a chi lo informava, disse: "Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?". Poi SSTTEENNDDEENNDDOO LLAA MMAANNOO VVEERRSSOO II SSUUOOII DDIISSCCEEPPOOLLII DDIISSSSEE:: ""EECCCCOO MMIIAA MMAADDRREE EEDD EECCCCOO II MMIIEEII FFRRAATTEELLLLII;; PPEERRCCHHÉÉ CCHHIIUUNNQQUUEE FFAA LLAA VVOOLLOONNTTÀÀ DDEELL PPAADDRREE MMIIOO CCHHEE ÈÈ NNEEII CCIIEELLII,, QQUUEESSTTII ÈÈ PPEERR MMEE FFRRAATTEELLLLOO,, SSOORREELLLLAA EE MMAADDRREE"".. Parola del Signore
Può colpirci questo atteggiamento di Gesù che a prima vista sembra
quasi una sconfessione della propria famiglia umana e di Maria, sua
madre. Ma non è così. Attraverso queste parole e questo gesto Gesù
vuole insegnarci parecchie cose. La prima, la più importante è che
cose buone come la famiglia se mettono contro la volontà di Dio,
devono essere superate dal desiderio di compiere ciò che Dio vuole
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da noi. Un altro insegnamento è che nel regno dei cieli non ci sono
raccomandati. Maria, Giacomo, Giovanni partecipano a Gesù per
fede, non perché parenti. E‘ inutile dire: ―lo sono cristiano perché la
mia famiglia è cristiana, perché ho parenti preti e suore‖ ma ―lo
sono cristiano perché cerco di fare la volontà di Gesù‖. Non saremo
giudicati su come si sono comportati i nostri parenti, ma sul nostro
comportamento, non conteranno le raccomandazioni, le ―bustarelle‖,
gli inghippi diplomatici, conterà solo la nostra fede personale. E poi
ancora una rivelazione straordinaria! Il discepolo è un ―parente di
Gesù‖. Gesù offre la calda intimità della sua Famiglia agli uomini.
Tra Dio e gli uomini non ci sono più solamente freddi rapporti di
obbedienza e sottomissione come tra un padrone e gli schiavi. Al
seguito di Gesù noi entriamo nella Sacra Famiglia, siamo davvero
figli di Dio, fratelli di Gesù, parenti tra di noi.
MERCOLEDI’ 21 LUGLIO
Una scheggia di preghiera:
PPAARRLLAA,, SSIIGGNNOORREE,, PPEERRCCHHEE’’ IILL TTUUOO SSEERRVVOO TTII VVUUOOLLEE AASSCCOOLLTTAARREE..
Tra i santi ricordati oggi: San Lorenzo da Brindisi;
Sant‘Alberico Crescitelli.
Hanno detto: Se un uomo non sa verso quale porto è
diretto, nessun vento è quello giusto. (Seneca)
Saggezza popolare: Vincere se stesso è il modo più sicuro per non
essere vinto dagli altri. Sapersi dominare è il mezzo più sicuro per
non essere dominati. (Prov. Cinese)
Un aneddoto: Attenzione ai segnali: Quella sera Archia, re di Tebe,
banchettava splendidamente con i dignitari della sua città. Giunge
improvviso un ambasciatore: gli porta un messaggio urgente, ma
egli non lo vuole accettare. Dice: A domani le noie e gli affari
importanti! La stessa notte in una congiura fu ucciso. Apersero
allora il messaggio. C‘era l‘avviso della congiura!
Parola di Dio: Ger. 1,1.4-10; Sal. 70; Mt. 13,1-9
Dal Vangelo secondo Matteo 13, 1-9
Quel giorno Gesù uscì di casa e si sedette in riva al mare. Si cominciò a raccogliere attorno a lui tanta folla che dovette salire su una barca e là porsi a sedere, mentre tutta la folla rimaneva sulla spiaggia. Egli parlò loro di molte cose in parabole. E disse: ""EECCCCOO,, IILL SSEEMMIINNAATTOORREE
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UUSSCCÌÌ AA SSEEMMIINNAARREE.. E mentre seminava una parte del seme cadde sulla strada e vennero gli uccelli e la divorarono. Un'altra parte cadde in luogo sassoso, dove non c'era molta terra; subito germogliò, perché il terreno non era profondo. Ma, spuntato il sole, restò bruciata e non avendo radici si seccò. Un'altra parte cadde sulle spine e le spine crebbero e la soffocarono. Un'altra parte cadde sulla terra buona e diede frutto, dove il cento, dove il sessanta, dove il trenta. Chi ha orecchi intenda". Parola del Signore
Vi propongo la parabola del seminatore come un piccolo esame di
coscienza.
* Dio Padre è il seminatore. Gesù Cristo è il seme, lo Spirito Santo è
l'acqua viva che prepara il terreno e lo fa germogliare. Il cristiano
vive nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Io, in
nome di chi vivo? Semino grano o semino zizzània?
* II cristiano non appartiene ad una categoria di terreno una volta
per tutte. Passa gradualmente da uno all'altro durante la sua
crescita e può anche regredire da uno all'altro nel presente della
vita. In quale terreno mi trovo adesso?
* II cristiano non è solo il terreno che accoglie la Parola, ma anche il
seminatore della Parola ed il seme di Dio nel mondo. Una persona
che non mi conosce e non crede in Dio vede in me qualche
differenza significativa rispetto al linguaggio e al comportamento
comune?
* È l'intimità con la Parola di Dio che dà pane da mangiare, che fa
vivere davvero l'uomo. Si tratta di un bisogno materiale, primario...
"Se tu non mi parli io sono come chi scende nella fossa". L'Eucaristia
mi nutre se metabolizzata attraverso la digestione della Parola.
Quanto spazio occupa la lettura del Vangelo nella mia settimana? Ho
mai letto almeno un Vangelo dall'inizio alla fine?
GIOVEDI’ 22 LUGLIO
Una scheggia di preghiera:
PPEERRCCHHEE’’ IILL DDOOLLOORREE SSII TTRRAASSFFOORRMMII IINN FFEEDDEE,, NNOOII TTII PPRREEGGHHIIAAMMOO,, AASSCCOOLLTTAACCII,, OO SSIIGGNNOORREE..
Tra i santi ricordati oggi: Santa Maria Maddalena; San Fiorenzo.
Hanno detto: Non esistono grandi scoperte né reale progresso
finché sulla terra esiste un bambino infelice. (A. Einstein)
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Saggezza popolare: E' più facile tenere sulla lingua un carbone
acceso che un segreto altrui. (Prov. Cinese)
Un aneddoto: All‘alba del 22 luglio 1968, a Cervia, pochi istanti
prima di morire Giovannino Guareschi esclamò: ―Bel giorno
davvero!‖. Egli era amante della vita. Aveva scritto: ―Posseggo un
grosso capitale che nessuna inflazione potrà mai portarmi via: il
ricordo vivo di una giovinezza intensamente vissuta e mai tradita.
La vita è breve proprio per questo: anche se si campa un secolo, si
―vivono‖ pochissimi giorni.
Parola di Dio nella festa di Santa Maria Maddalena: Ct. 3,1-4
oppure 2Cor.5,14-17; Sal. 62; Gv. 20,1-2.11-18
Dal Vangelo secondo Giovanni 20, 1. 11-18
Nel giorno dopo il sabato, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di buon mattino, quand'era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro. MMAARRIIAA IINNVVEECCEE SSTTAAVVAA AALLLL''EESSTTEERRNNOO VVIICCIINNOO AALL SSEEPPOOLLCCRROO EE PPIIAANNGGEEVVAA.. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l'uno dalla parte del capo e l'altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: "Donna, perché piangi?". Rispose loro: "Hanno portato via il mio Signore e non so dove lo hanno posto". Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù che stava lì in piedi; ma non sapeva che era Gesù. Le disse Gesù: "Donna, perché piangi? Chi cerchi?". Essa, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: "Signore, se l'hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io andrò a prenderlo". Gesù le disse: "Maria!". Essa allora, voltatasi verso di lui, gli disse in ebraico: "Rabbunì!", che significa: Maestro! Gesù le disse: "Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma và dai miei fratelli e dì loro: Io salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro". Maria di Magdala andò subito ad annunziare ai discepoli: "Ho visto il Signore» e anche ciò che le aveva detto". Parola del Signore
Davanti alla morte di Gesù ci sono diversi aspetti del dolore e del
pianto: da quello corredentore di Maria, la mamma di Gesù, a quello
deluso degli Apostoli. C'è anche il dolore umano di questa donna,
liberata da Gesù, che ha amato Gesù con tutta se stessa e che ora
ha nel cuore tutta la sofferenza subita dal Maestro e anche tutto il
vuoto della mancanza di questa persona cara. Tutto questo porta le
lacrime e le lacrime non solo riempiono gli occhi, ma anche il cuore
e impediscono di vedere e sommergono pure la speranza. Pare di
vedere Maria, con gli occhi bassi, chiusa nel suo dolore. Se non ci
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fosse la voce del suo Signore che la chiama per nome, il cerchio del
dolore e delle lacrime le impedirebbe di sperare. Il dolore purifica
ma può chiudere in se stessi. Anche noi nei nostri dolori, se pur
abbiamo occhi e cuore pieni di lacrime e di tristezza, lasciamo
almeno aperte le orecchie per sentire la voce di Dio che chiamandoci
per nome ci riapre alla speranza.
VENERDI’ 23 LUGLIO
Una scheggia di preghiera:
BBEENNEEDDEETTTTOO DDIIOO CCHHEE AABBIITTAA NNEELL MMIIOO CCUUOORREE..
Tra i santi ricordati oggi: Santa Brigida, patrona d‘Europa;
Sant‘Olimpio; Santa Cunegonda.
Hanno detto: Nulla al mondo è più pericoloso che un'ignoranza
sincera ed una stupidità coscienziosa. (Martin Luther King)
Saggezza popolare: Il silenzio è il linguaggio dello spirito.
Dall'albero del silenzio pende il frutto della tranquillità. (Prov. Cinese)
Un aneddoto: Una mentalità rigida può arrivare a distorcere la
verità. Eccone un esempio: Un cristiano erudito che credeva che la
Bibbia fosse vera da prendersi alla lettera in ogni particolare fu una
volta avvicinato da un collega che gli disse: ―Secondo la Bibbia la
terra fu creata circa cinquemila anni fa. Ma sono state ritrovate delle
ossa che dimostrano che la vita esiste su questo pianeta da
centinaia di migliaia di anni‖. La risposta dell‘erudito fu immediata:
―Quando Dio creò la terra cinquemila anni fa, sotterrò apposta
quelle ossa per vedere se avremmo dato più credito a delle
affermazioni scientifiche che alla sua santa parola‖.
Parola di Dio nella festa di santa Brigida: Gal. 2,19-20; Sal. 33;
Gv. 15,1-8
Dal Vangelo secondo Giovanni 15,1-8
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: ""IIOO SSOONNOO LLAA VVIITTEE VVEERRAA e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel
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fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli". Parola del Signore
Nessuna parabola spiega meglio di questa che cosa sia la vita divina
che Cristo è venuto a portarci. Fra la vite e i suoi tralci scorre la
stessa linfa. Pensate che meraviglia: noi siamo i tralci di Gesù, nel
nostro cuore palpita la stessa vita divina di Gesù. Lui è il capo e noi
siamo le membra. Noi siamo davvero Figli di Dio, fratelli di Gesù e
abbiamo ricevuto il dono della Spirito Santo. Il Signore, allora, non è
lontano da me. Se non rompo con il peccato l‘unione di Gesù con la
mia anima, Lui dimora in me. E Gesù per aiutare maggiormente
questa comunione pota anche la sua vigna. Questo spesso fa male.
Sembra assurdo che il vignaiolo riduca così le sue viti, ma se non
succedesse questo le viti si inselvatichirebbero. Dio non vuole mai il
nostro male ma permette che la sofferenza, le prove purifichino il
nostro rapporto con Lui. Ma anche in queste prove Lui non è lontano
da noi e ce lo dice ancora Gesù che con le sue sofferenze terrene è
del tutto solidale con nostre.
SABATO 24 LUGLIO
Una scheggia di preghiera:
DDOONNAACCII,, SSIIGGNNOORREE,, PPAAZZIIEENNZZAA EE SSPPEERRAANNZZAA..
Tra i santi ricordati oggi: Santa Cristina; Sant‘Agostino Fangi.
Hanno detto: Rifiutarsi di amare per paura di soffrire è come
rifiutarsi di vivere per paura di morire. (J. Morrison)
Saggezza popolare: Il cielo prova dolore ogni volta che gli uomini
soffrono. (Prov. Cinese)
Un aneddoto: Un vecchio ottantenne da due anni battezzato si
ammalò gravemente. Un padre missionario andò a fargli visita.
Domandò: -Quanti anni avete, vecchietto mio? - Due anni, padre! -
Due anni? non mi sembra proprio! Commentò il vecchietto: Sì,
padre, ho solo due anni, perché solo da quando ho ricevuto il
Battesimo ho incominciato la vera vita, quella che conta! Gli anni
precedenti, passati senza Dio, sono stati tutti sprecati.
Parola di Dio: Ger. 7,1-11; Sal. 83; Mt. 13,24-30
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Dal Vangelo secondo Matteo 13, 24-30
In quel tempo, Gesù espose alla folla un' altra parabola: "Il regno dei cieli si può paragonare a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma mentre tutti dormivano venne il suo nemico, seminò zizzania in mezzo al grano e se ne andò. QQUUAANNDDOO PPOOII LLAA MMEESSSSEE FFIIOORRÌÌ EE FFEECCEE FFRRUUTTTTOO,, EECCCCOO AAPPPPAARRVVEE AANNCCHHEE LLAA ZZIIZZZZAANNIIAA.. Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: Padrone, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene dunque la zizzania? Ed egli rispose loro: Un nemico ha fatto questo. E i servi gli dissero: Vuoi dunque che andiamo a raccoglierla? No, rispose, perché non succeda che, cogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l'una e l'altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Cogliete prima la zizzania e legatela in fastelli per bruciarla; il grano invece riponetelo nel mio granaio". Parola del Signore
Questa parabola, così lontana dalla nostra logica e dai nostri
comportamenti, fonda una cultura di pace. Oggi, mentre proliferano
tragici conflitti, questa parola evangelica è un invito all'incontro e al
dialogo. Tale atteggiamento non è segno di debolezza e di
cedimento. E‘ concedere ad ogni uomo la possibilità di scendere nel
profondo del proprio cuore per ritrovare l'impronta di Dio e della sua
giustizia. Questo richiede l'intelligenza e la furbizia di guardare in
faccia il proprio nemico, e di riconoscergli la buona fede e lo stesso
sincero desiderio di pace. Così si supera la logica del nemico. La
parabola non dice che non ci sono nemici. Tutt'altro. Indica però un
modo diverso di trattarli: piuttosto che la mietitura violenta, che
rischia di strappare anche la pianta buona, è da preferire la paziente
selezione ed attesa. E‘ una grande saggezza che contiene una forza
incredibile. Davvero questa parola di tolleranza e di pace è simile a
quel granellino di senape e a quel pugno di lievito. Se la lasciamo
crescere dentro di noi e nel profondo della vicenda umana
sconfiggerà l'inimicizia e lo spirito di guerra. La decisione del
padrone del campo, se accolta, può trasformare l'umanità intera. La
crescita della pianta cattiva non deve spaventarci. Quel che conta è
far crescere il più possibile la pianta buona. Così si afferma già sulla
terra il regno dei cieli.
DOMENICA 25 LUGLIO 17^ DOMENICA DEL T. O. ANNO C
Una scheggia di preghiera:
MMAANNDDAA NNEELLLLAA MMIIAA MMIISSEERRIIAA IILL TTUUOO SSPPIIRRIITTOO,, OO SSIIGGNNOORREE..
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Tra i santi ricordati oggi: San Giacomo; San Cristoforo.
Hanno detto: Fai ciò che puoi, con ciò che hai, dove sei. (F. D.
Roosvelt)
Saggezza popolare: Dio sorride se apri una porta; ed è triste se
alzi un muro. (Prov. Cinese)
Un aneddoto: Una madre non riusciva a far tornare a casa il
figlioletto prima che venisse buio. Così volle mettergli paura: gli
raccontò che il sentiero che portava alla loro casa era infestato da
spiriti che apparivano non appena il sole tramontava. Non ebbe così
più problemi a farlo tornare a casa puntuale ogni sera. Ma quando il
ragazzo crebbe aveva tanta paura del buio e degli spiriti che si
rifiutava di uscire di casa la sera. Così la madre gli mise al collo una
medaglietta e lo convinse che finché avesse avuto la sua
medaglietta gli spiriti non avrebbero potuto fargli male. Così il
ragazzo si avventura nel buio stringendo forte la medaglietta. La
cattiva religione rafforza la sua fede nella medaglietta. La buona
religione gli fa vedere che non ci sono gli spiriti.
Parola di Dio: Gn. 18,20-32; Sal. 137; Col. 2,12-14; Lc. 11,1-13
Dal Vangelo secondo Luca 11, 1-13
Un giorno Gesù si trovava in un luogo a pregare e quando ebbe finito uno dei discepoli gli disse: “Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli”. Ed egli disse loro: “Quando pregate, dite: Padre, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno; dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano, e perdonaci i nostri peccati, perché anche noi perdoniamo ad ogni nostro debitore, e non ci indurre in tentazione”. Poi aggiunse: “Se uno di voi ha un amico e va da lui a mezzanotte a dirgli: Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da mettergli davanti; e se quegli dall'interno gli risponde: Non m'importunare, la porta è già chiusa e i miei bambini sono a letto con me, non posso alzarmi per darteli; vi dico che, se anche non si alzerà a darglieli per amicizia, si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono almeno per la sua insistenza. Ebbene io vi dico: CCHHIIEEDDEETTEE EE VVII SSAARRÀÀ DDAATTOO,, CCEERRCCAATTEE EE TTRROOVVEERREETTEE,, BBUUSSSSAATTEE EE VVII SSAARRÀÀ AAPPEERRTTOO.. Perché chi chiede ottiene, chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto. Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pane, gli darà una pietra? O se gli chiede un pesce, gli darà al posto del pesce una serpe? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se dunque voi, che siete cattivi, sapete dare cose
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buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!". Parola del Signore
―Ma io ho chiesto, ho bussato, ho insistito, ho gridato nella fiducia e
nella speranza, ho quasi insultato Dio per ottenere quella grazia,
quell‘atto di giustizia … ma tutto è andato a vuoto. Non solo non ho
ottenuto ma l‘ingiustizia si è fatta ancora più grande. E non me la
conti che Dio sa e noi non sappiamo. Il male come è male per me lo
è anche per Lui‖ Quante volte nella mia vita di prete ho sentito
domande come questa, quante volte io stesso mi sono fatto queste
domande e spesso non ho trovato risposte convincenti. Eppure se
Dio è un padre non può non ascoltarmi e proprio perché ha viscere
di Padre non può voler castigare per il gusto del castigo o darmi
cose cattive solo per ―mettermi alla prova‖. Pregare non è
pretendere di cambiare Dio, ma chiedergli di cambiarci, di formare
in noi uno spirito filiale. Non è ottenere qualunque cosa ma ottenere
con la pazienza, l‘insistenza, il suo Spirito che ci faccia comprendere
anche quelle cose che la nostra mente stenta capire. Ecco perché,
nonostante tutto, continuo a pregare nella certezza di ottenere,
perché lo Spirito santo è il dono della preghiera e con Lui forse
riuscirò anche a capire.
LUNEDI’ 26 LUGLIO
Una scheggia di preghiera:
TTUUTTTTOO CCII PPAARRLLAA DDII TTEE,, SSIIGGNNOORREE,, AAMMAANNTTEE DDEELLLLAA VVIITTAA..
Tra i santi ricordati oggi: Santi Gioacchino ed Anna;
Santa Bartolomea Capitanio.
Hanno detto: Non hai veramente capito qualcosa fino a quando
non sei in grado di spiegarlo a tua nonna. (A. Einstein)
Saggezza popolare: La solitudine rappresenta un grosso peso,
quando non si hanno per compagni gli dei. (Prov. Cinese)
Un aneddoto: Il grande Newton passeggiava sulla spiaggia del
mare. Ad un tratto si fermò e fece un grande e riverente inchino.
―Maestro, che fate?‖. ―Saluto l‘immensità di Dio‖.
Parola di Dio: Ger. 13,1-11; Cantico da Dt 32,18-21; Mt. 13,31-35
Dal Vangelo secondo Matteo 13, 31-35
In quel tempo, Gesù espose alla folla un' altra parabola: "Il regno dei cieli si può paragonare a un granellino di senapa, che un uomo prende e semina nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una
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volta cresciuto, è più grande degli altri legumi e diventa un albero, tanto che vengono gli uccelli del cielo e si annidano fra i suoi rami". Un'altra parabola disse loro: "Il regno dei cieli si può paragonare al lievito, che una donna ha preso e impastato con tre misure di farina perché tutta si fermenti". Tutte queste cose Gesù disse alla folla in parabole EE NNOONN PPAARRLLAAVVAA AADD EESSSSAA SSEE NNOONN IINN PPAARRAABBOOLLEE,, perché si adempisse ciò che era stato detto dal profeta: Aprirò la mia bocca in parabole, proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo. Parola del Signore
La parabola è uno dei mezzi più semplici per comunicare, ma la
parabola ha anche dei limiti: può essere riduttiva, può prestarsi a
interpretazioni diverse, spesso non dà risposte esaustive, complete,
richiede la fatica della comprensione, è creativa in quanto apre spazi
nuovi al pensiero... Insomma, la parabola rivela e nasconde allo
stesso tempo. Gesù usa questo metodo per diversi motivi. Anzitutto
è un linguaggio figurato, di facile comprensione soprattutto per i
semplici, i poveri, per coloro che non sono portati all‘astrazione, al
filosofeggiare fatto unicamente di idee. Gesù, per parlare a tutti
sceglie di parlare ai ‗piccoli‘. Poi, attraverso la parabola propone se
stesso: la parabola, come Gesù non ti costringono mai ad una
scelta, sono un invito e una proposta a cui solo la nostra libertà può
rispondere. Ancora, Gesù non ama le ricette preconfezionate: Lui e
la parabola lasciano il più ampio spazio alla nostra fantasia, alla
ricerca, alla creatività. Lui non ci vuole massificati, ma persone
individuali che, accogliendo i doni dello Spirito, li fanno fruttificare
nella diversità ma nell‘unità.
MARTEDI’ 27 LUGLIO
Una scheggia di preghiera:
CCHHEE IIOO SSCCEELLGGAA TTEE,, SSIIGGNNOORREE..
Tra i santi ricordati oggi: San Giorgio di Cordoba; Santa Liliosa.
Hanno detto: La fede non è soltanto una virtù; è la porta sacra da
cui passano tutte le virtù. (J. B H. Lacordaire)
Saggezza popolare: Quando incontri un uomo troppo stanco per
offrirti il suo sorriso, lasciagli il tuo. Nessuno ha tanto bisogno d'un
sorriso quanto colui che non lo sa più dare. (Prov. Cinese)
Un aneddoto: Un anno prima di morire (1987) Giuseppe Ungaretti
guardando alla sua vita passata (aveva da poco compiuto 80 anni)
confessava a se stesso: ―Non so che poeta sia stato in tutti questi
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anni. Ma so di essere stato un uomo: perché ho molto amato, ho
molto sofferto, ho anche errato, cercando di riparare il mio errore
come potevo, e non ho odiato mai. Proprio quello che un uomo deve
fare: amare molto, anche errare, molto soffrire e non odiare mai‖.
Parola di Dio: Ger. 14,17-22; Sal. 78; Mt. 13,36-43
Dal Vangelo secondo Matteo 13, 36-43
In quel tempo, Gesù lasciò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si accostarono per dirgli: "Spiegaci la parabola della zizzania nel campo". Ed egli rispose: "Colui che semina il buon seme è il Figlio dell'uomo. Il campo è il mondo. Il seme buono sono i figli del regno; la zizzania sono i figli del maligno, e il nemico che l'ha seminata è il diavolo. La mietitura rappresenta la fine del mondo, e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. IILL FFIIGGLLIIOO DDEELLLL''UUOOMMOO MMAANNDDEERRÀÀ II SSUUOOII AANNGGEELLII,, II QQUUAALLII RRAACCCCOOGGLLIIEERRAANNNNOO DDAALL SSUUOO RREEGGNNOO TTUUTTTTII GGLLII SSCCAANNDDAALLII EE TTUUTTTTII GGLLII OOPPEERRAATTOORRII DDII IINNIIQQUUIITTÀÀ EE LLII GGEETTTTEERRAANNNNOO NNEELLLLAA FFOORRNNAACCEE AARRDDEENNTTEE dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, intenda!". Parola del Signore
Gesù ci ha presentato un Dio ―misericordioso, lento all‘ira, pieno di
grazia‖, un Dio che va a cercare la pecorella smarrita, che è
―benevolo verso gli ingrati‖, come conciliare questo con ―la fornace
ardente‖? Dio è paziente in questa nostra vita, è tollerante, ci cerca,
ma non può accogliere in sé il male, deve espellerlo e se qualcuno si
è identificato con il male, peggio per lui: ha già fatto la sua scelta.
Questo, però, è segno di speranza soprattutto per l‘oppresso, per
chi ha subito i ―soffocamenti della zizzania‖, in quanto la giustizia di
Dio tiene conto dei mali subiti e sopportati con amore. Detto in
parole molto semplici: Dio è buono e misericordioso ed offre a tutti
una possibilità di redenzione. Ma se tu non lo accetti e ti vendi al
male, è lo stesso male che ti giudica e ti impedisce di gustare la sua
misericordia.
MERCOLEDI’ 28 LUGLIO
Una scheggia di preghiera:
TTUU SSEEII LLAA MMIIAA VVIITTAA,, AALLTTRROO IIOO NNOONN HHOO..
Tra i santi ricordati oggi: Sant‘Innocenzo I, Papa; Santa Serena.
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Hanno detto: La vita è come un fiume che scorre sempre. Non si
può fermare la corrente, solo tentare di dirigere la barca dove si
vuole. (La Rouge)
Saggezza popolare: L'uomo che non sa sorridere non dovrebbe
aprire un negozio. (Prov. Cinese)
Un aneddoto: Alfonso era un pagano di venticinque anni, quando
trovò la perla più preziosa del mondo: l‘amore di Gesù. Per averlo,
seguì per più di un anno, con grande fervore e costanza, le istruzioni
del catecumenato. Era molto contento per il dono della fede. Dio gli
s‘era offerto e Alfonso s‘era donato a Lui con gioia e prontezza.
Ricevette il Battesimo con altri trentatré amici. Diceva:— Nessun
giorno è più bello di quello in cui si diventa figli di Dio! Apprezzava
veramente la grazia della fede! Poi Alfonso dovette abbandonare a
malincuore la missione, per andare a guadagnarsi da vivere. Si fece
sguattero in un albergo; gli davano poche sterline al mese. Quando
arrivò il primo salario, non pensò ad altro che a questo. Con il suo
piccolo capitale, avvolto in uno straccio di fazzoletto, si diresse
immediatamente alla missione. Si presentò al padre missionario
tutto raggiante. Disse: Padre voi avete fatto me Figlio di Dio; io
ricambiare questo grande dono con monete, mio primo salario.
Lasciò nelle mani del padre le monete, poi corse, da me che ero in
coro, a preparare i libri per la Messa. Mi s‘inginocchiò davanti, aprì il
suo braccio con gli altri soldi guadagnati e mi disse: Suora, questo
essere per voi! Voi avere aiutato me a diventare figlio di Dio! Io lo
esortai a conservare quel denaro, frutto di tante fatiche e privazioni,
ma egli mi rispose con le lacrime: Sorella, io così felice ora; non più
povero. Dio nel mio cuore sempre, sempre. Così Alfonso essere
felice tutto il giorno e la notte. Alfonso non avere bisogno denaro:
avere abbastanza... Dio così buono, suora, con Alfonso! E bagnava
di sorrisi e di pianto tutta la sua gratitudine d‘essere diventato figlio
di Dio!
Parola di Dio: Ger. 15,10.16-21; Sal. 58; Mt. 13, 44-46
Dal Vangelo secondo Matteo 13, 44-46
In quel tempo, Gesù disse alla folla: ""IILL RREEGGNNOO DDEEII CCIIEELLII ÈÈ SSIIMMIILLEE AA UUNN TTEESSOORROO NNAASSCCOOSSTTOO IINN UUNN CCAAMMPPOO;; un uomo lo trova e lo nasconde di nuovo, poi va, pieno di gioia, e vende tutti i suoi averi e compra quel campo. Il regno dei cieli è simile a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra". Parola del Signore
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Le parabole del tesoro e della perla di grande valore ci ricordano che
Gesù è il nostro tesoro: per possedere lui bisogna essere disposti a
lasciare tutto e tutti. Possiamo rappresentarci questo tesoro come
un cassone o un vaso di terracotta pieno di monete d'oro o di
argento. Sotterrare tesori nel campo era considerato un deposito
sicuro in tempi di guerra o di incertezza. Tesori nascosti potevano
essere dimenticati per la morte dei legittimi proprietari che
portavano con sé il segreto nella tomba. L'unico modo possibile per
il lavoratore del campo per giungere a un possesso giuridicamente
non impugnabile è l'acquisto del campo. Così egli vende tutto ciò
che possiede per acquistare il campo e quindi il tesoro. Il regno di
Dio è un tesoro già presente, sperimentabile, trasmissibile nella
parola e nell'opera di Gesù. Esso viene incontro all'uomo per
suscitare la sua gioia. Il vertice della parabola sta nella decisione
dell'uomo davanti alla scoperta del tesoro: egli vende tutto ciò che
ha allo scopo di ottenere il campo e di impossessarsi del tesoro. Mi
chiedo: Qual'é il tesoro della mia vita? I soldi, il successo, la fama,
Gesù Cristo? Che cosa sto rischiando per recuperare questo tesoro?
Il segno della gioia profonda che caratterizza coloro che hanno
trovato il tesoro è in me? Mi rende disponibile a vendere tutto per
avere il tesoro?
GIOVEDI’ 29 LUGLIO
Una scheggia di preghiera:
GGEESSUU’’,, VVIIEENNII OOGGGGII IINN CCAASSAA MMIIAA??
Tra i santi ricordati oggi: Santa Marta, Maria e Lazzaro di Betania;
Sant‘Ademaro; San Guglielmo Pinchon.
Hanno detto: Avere dei libri e non leggerli è come avere frutti
dipinti. (J. Morrison)
Saggezza popolare: Non si può comperare un sorriso, non lo si
può mendicare, non lo si può prendere a prestito né rubare; un
sorriso non serve assolutamente a nulla finché non è stato donato.
(Prov. Cinese)
Un aneddoto: L‘aspirante asceta decise che era arrivato il tempo di
lasciare la sua casa per andare alla ricerca di Dio. ―Chi mi ha
trattenuto qui finora?‖.Dio gli rispose: ―Io!‖. Ma l‘uomo non aveva le
orecchie disposte ad ascoltarlo. Sua moglie stava dormendo nel
grande letto con il suo bimbo addormentato accanto. L‘uomo disse:
―Chi mi ha distolto per tutto questo tempo?‖. La stessa voce ripeté:
―Dio!‖. Ancora una volta egli non prestò attenzione. Il piccolo si
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strinse alla madre, piangendo, nel sonno. La voce di Dio disse
ancora: ―Rimani, non abbandonarli!‖. Ma l‘uomo per la terza volta
non prestò attenzione e si allontanò. Allora tristemente Dio
commentò: ―Perché mi abbandona per andare in cerca di me?‖
(Tagore)
Parola di Dio: 1Gv. 4,7-16; Sal 33; Gv. 11,19-27 oppure
Lc. 10,38-42
Dal Vangelo secondo Luca 10, 38-42
In quel tempo, Gesù entrò in un villaggio e UUNNAA DDOONNNNAA,, DDII NNOOMMEE MMAARRTTAA,, LLOO AACCCCOOLLSSEE NNEELLLLAA SSUUAA CCAASSAA.. Essa aveva una sorella, di nome Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola; Marta invece era tutta presa dai molti servizi. Pertanto, fattasi avanti, disse: "Signore, non ti curi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti". Ma Gesù le rispose: "Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa di cui c'è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta". Parola del Signore
Mi hanno detto che oggi Gesù ha chiesto di poter venire in casa mia,
di essere mio ospite. Primo atteggiamento: Che onore! Che bello!
Ma devo accoglierlo bene. La casa è da spazzare, approfittiamo
dell‘occasione per cambiare le tende, per buttar via quell‘odioso
tappeto spelacchiato. Bisogna offrirgli da mangiare.. chissà che cosa
gradirà di più. Vorrei offrirgli quella mia specialità, solo che ci vuole
tempo a prepararla. Devo andare a fare la spesa. Oh, se avessi un
frigorifero più capiente. Devo ricordarmi di tirar fuori la tovaglia di
lino e il servizio bello, quello del regalo di nozze della zia. Secondo
atteggiamento: Che bello, viene Gesù: che cosa avrà da dirmi?
Potrò stare con Lui, gioire della presenza di Dio in casa mia. Ho
tante cose da dirgli anch‘io, domande da fargli, ammirazione e
ringraziamento da manifestargli, persone di cui parlargli. Due
atteggiamenti diversi. Tutti e due buoni. Uno rischia, per troppo
amore, di dare solo cose, l‘altro dà se stesso (anche se corre il
rischio di camminare con i piedi per aria). Attenzione: Oggi Gesù ha
scelto di venire in casa tua. Viene mentre leggi queste righe, mentre
farai la Comunione Eucaristica, viene con quel povero, con quel
malato, con tua moglie, tuo marito, tuo padre, che cosa gli dai? La
Parola la accogli come una parola qualunque? La accogli con lo
studio della Bibbia? La accogli come una Parola che Gesù rivolge
oggi proprio a te? L‘Eucaristia è una preghiera? E‘ un rito? Una
presenza, uno spezzare il pane con Dio per imparare a spezzarlo con
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i fratelli, un fare memoria viva di Gesù e della sua passione, morte e
risurrezione redentrice? A Gesù che si presenta come tua moglie o
tuo marito, a Gesù malato o povero che cosa dai? Ti accorgi che è
Lui? Te la sbrighi dando delle cose? Dai il tuo tempo? Dai te
stesso?… Attento! Oggi Dio è ospite in casa tua!
VENERDI’ 30 LUGLIO
Una scheggia di preghiera:
LLAA TTUUAA GGEENNEERROOSSIITTAA’’,, SSIIGGNNOORREE,, MMII HHAA CCOOLLMMAATTOO DDEEII TTUUOOII DDOONNII..
Tra i santi ricordati oggi: San Pietro Crisologo;
Santa Donatella, martire; San Capreolo.
Hanno detto: Che bisogno c‘è di diventare grandi uomini, quando
già essere uomini è una grande impresa? (N. Guastini)
Saggezza popolare: Lo spaccone è una tigre con la testa di carta.
(Prov. Cinese)
Un aneddoto: Quando il primo concerto di Brahms fu accolto male,
il compositore scrisse ad un amico: ―Penso onestamente che sia la
cosa migliore che poteva capitarmi. Mi costringe a darmi da fare e a
rafforzare il mio coraggio‖. Ecco una delle tante prove che la
personalità viene ridestata più da un pungiglione che da una
carezza.
Parola di Dio: Ger. 26,1-9; Sal 68; Mt. 13,54-58
Dal Vangelo secondo Matteo 13, 54-58
In quel tempo, Gesù venuto nella sua patria insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: "Da dove mai viene a costui questa sapienza e questi miracoli? Non è egli forse il figlio del carpentiere? Sua madre non si chiama Maria e i suoi fratelli Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle non sono tutte fra noi? Da dove gli vengono dunque tutte queste cose?". EE SSII SSCCAANNDDAALLIIZZZZAAVVAANNOO PPEERR CCAAUUSSAA SSUUAA.. Ma Gesù disse loro: "Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria e in casa sua". E non fece molti miracoli a causa della loro incredulità. Parola del Signore
Attenzione! Questa frase del Vangelo può scandalizzare anche noi.
Gesù, il buono, il giusto può diventare pietra di scandalo per
qualcuno? Siamo troppo abituati ad una figura sdolcinata di Gesù
che se prendiamo sul serio certe pagine di Vangelo c‘è da
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scandalizzarci. Eppure, il vecchio Simeone aveva già detto: ―Egli è
qui per la salvezza o la condanna di molti‖. E Gesù non fa nulla per
non scandalizzare: ―Il Regno è dei piccoli‖. ―Quanto è difficile per un
ricco entrare nel Regno dei cieli‖. ―Chi vuoi venire dietro di me,
prenda la sua croce. Sembra proprio che Gesù sia venuto per
scandalizzare le nostre idee preconcette su Dio e sul nostro modo di
vivere e amare il prossimo. Non è un Dio facile né da capire, né da
accettare, né da vivere. E‘ Dio e basta! Ma è solo lasciandoci
scandalizzare da chi è più grande di noi, diverso da noi, che
possiamo lasciarci portare là dove Lui vuole. Suggerisco a voi e a
me un piccolo esercizio: proviamo a rileggere le pagine del Vangelo
lasciando da parte i nostri preconcetti, proviamo a prenderle nella
loro cruda durezza. Forse faranno un po‘ male alla nostra pelle
troppo delicata ma scopriremo un Gesù diverso, ma, quale stimolo
alla nostra fede!
SABATO 31 LUGLIO
Una scheggia di preghiera:
SSIIGGNNOORREE,, RREENNDDIIMMII TTEESSTTIIMMOONNEE CCOORRAAGGGGIIOOSSOO DDEELL TTUUOO AAMMOORREE..
Tra i santi ricordati oggi: Sant‘Ignazio di Loyola;San Fabio;
San Giustino de Jacobis.
Hanno detto: Il Signore ascolta le preghiere di coloro che chiedono
di dimenticare l‘odio. Ma è sordo a chi vuole sfuggire all‘amore.
(Paulo Coelho)
Saggezza popolare: La speranza è come una strada di campagna:
non ci fu mai una strada, ma quando molta gente ha calpestato quel
terreno, la strada si forma. (Prov. Cinese)
Un aneddoto: Giovannino, vedendo i continui bisticci tra papà e
mamma domandò: ―Mamma che cosa si dicono due persone quando
vogliono sposarsi?‖ ―Si promettono di amarsi e di essere sempre
gentili e cortesi l‘una con l‘altra‖. ―Allora tu e papà non siete
sposati‖, ribatté il bambino. Diceva Lao Tze: Gentilezza nel parlare
crea fiducia, gentilezza nel pensare crea intimità, gentilezza nel
donare crea amore.
Parola di Dio: Ger 26,11-16.24; Sal.68; Mt. 14,1-12
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Dal Vangelo secondo Matteo 14, 1-12
In quel tempo, il tetrarca Erode ebbe notizia della fama di Gesù. Egli disse ai suoi cortigiani: "Costui è Giovanni il Battista risuscitato dai morti; per ciò la potenza dei miracoli opera in lui". EERROODDEE AAVVEEVVAA AARRRREESSTTAATTOO GGIIOOVVAANNNNII EE LLOO AAVVEEVVAA FFAATTTTOO IINNCCAATTEENNAARREE EE GGEETTTTAARREE IINN PPRRIIGGIIOONNEE PPEERR CCAAUUSSAA DDII EERROODDÌÌAADDEE,, MMOOGGLLIIEE DDII FFIILLIIPPPPOO SSUUOO FFRRAATTEELLLLOO.. Giovanni infatti gli diceva: "Non ti è lecito tenerla!". Benché Erode volesse farlo morire, temeva il popolo perché lo considerava un profeta. Venuto il compleanno di Erode, la figlia di Erodìade danzò in pubblico e piacque tanto a Erode che egli le promise con giuramento di darle tutto quello che avesse domandato. Ed essa, istigata dalla madre, disse: "Dammi qui, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista". Il re ne fu contristato, ma a causa del giuramento e dei commensali ordinò che le fosse data e mandò a decapitare Giovanni nel carcere. La sua testa venne portata su un vassoio e fu data alla fanciulla, ed ella la portò a sua madre. I suoi discepoli andarono a prendere il cadavere, lo seppellirono e andarono a informarne Gesù. Parola del Signore
Questo Erode di cui ci parla il Vangelo è una banderuola. Vive di
paure, è re ma si lascia condizionare dagli altri, sfoggia una corte,
una religione ma è un fantoccio in mano ai romani e ai sommi
sacerdoti. Dipende poi in tutto dalle sue passioni. Vive di paure e di
superstizioni: fa uccidere Giovanni ma poi teme che il suo spirito
ricompaia. Quanti uomini anche oggi asseriscono di essere liberi,
dicono di fare ciò che vogliono ma poi dipendono dall‘ultima corrente
politica, dalla moda, sono schiavi delle loro passioni, si dicono sicuri
ma poi tremano davanti ad un oroscopo o si lasciano atterrire dalle
proprie paure al punto da andare facilmente in depressione?
Giovanni, in una buia prigione è più libero di Erode nella sua ricca
reggia. Esaminiamoci oggi: qual è la mia libertà? Vivo veramente
per dei valori scelti? In che modo mi lascio condizionare? La mia
testimonianza cristiana si ferma davanti alle prove che incontro nel
mondo?
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Riflessioni di don Franco Locci Che si possono trovare anche in internet al seguente sito:
http://spazioinwind.libero.it/schegge L‘ e-mail di posta elettronica con cui poter comunicare è:
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*Pro-manuscripto*