IL CORRIERE DI ROMA - GIOVEDI' 22 MAGGIO 2014

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È il classico cul de sac. Sui rifiuti a Roma si è dentro un vicolo cieco. La via d’uscita oggi, per il sindaco Marino, è stata di firmare (con un cappio alla gola) un ennesimo rinvio per «il superamento delle situazioni di criticità riguardanti il processo di gestione del ciclo dei rifiuti urbani della città». Il provvedimento di proroga è stato voluto, si è giustificato il primo cittadino, soltanto per superare la situazione critica. In questo periodo la Ca- pitale è invasa nuovamente dai rifiuti, come durante il periodo natalizio, dalla periferia al centro. E, inevitabil- mente, il monopolio Cerroni sullo smaltimento dei ri- fiuti continua a vincere nonostante tutto, anche sulla procura e sul decreto prefettizio di Giuseppe Pecoraro che aveva firmato «le interdittive» nei confronti delle società di cui fanno parte gli arrestati. Dunque anche la Colari il cui proprietario è proprio di Manlio Cerroni, finito agli arresti domiciliari lo scorso gennaio con l'as- sociazione a delinquere per aver costituito un monopo- lio assoluto sulle discariche della regione Lazio, in violazione delle normative ambientali. Con lui agli ar- resti sono finiti due illustri dirigenti, De Filippis e Fe- gatelli (attualmente sospesi ma dipendenti) della Regione Lazio, nominati dal governatore Nicola Zinga- retti. Ma ciò che inorridisce è che l’amministrazione di Roma faccia i conti con una società dichiarata dal pre- fetto “interdetta”, scaturita a seguito dell’indagine della procura, con la quale c’è l’assoluto divieto per la pub- blica amministrazione di stipulare contratti con l’azienda di Cerroni. Cosa spinge, allora, il primo citta- dino a servirsi di quegli impianti di trattamento (Mala- grotta compresa, ufficialmente “chiusa” dal sindaco otto mesi fa) preclusi dall’autorità giudiziaria al pubblico? Solo qualche mese fa lo stesso Pecoraro aveva intravisto la strada del commissariamento dei due Tmb di Colari come «unica strada possibile». Ora l’ordinanza sinda- cale che proroga per altri tre mesi l’uso di quelle disca- riche mette in imbarazzo non solo l’Aula Giulio Cesare ma procura e cittadini. E’ l’unico modo per salvare Roma da un ipotetica emergenza di ordine sanitario e di igiene pubblica? In realtà si potrebbe ragionare così. Poiché sarà discusso direttamente nel merito il 26 giu- gno prossimo il ricorso presentato al Tar del Lazio da Colari (Consorzio Laziale Rifiuti) contro dell'interdit- tiva antimafia emessa dal Prefetto Giuseppe Pecoraro, il comune di Roma avrebbe già emesso una sorta di so- spensiva nei confronti dell’azienda del “supremo” Ce- lori. Ma la domanda d’obbligo è questa. Possibile che i politici che amministrano la capitale non siano in grado di individuare altre soluzioni alle discariche di Cerroni? Giuseppe Cecchini Fondato nel 1948 da Giuseppe Gesualdi Direttore Giovanni Tagliapietra numero 17 anno LXVII GIOVEDI 22 MAGGIO 2014 DIETRO I FATTI Se il sindaco ascoltasse i romani... a pagina 2 Il rimpasto con l’incognita Marino resta ma dimezzato? a pagina 3 SCENARI OSCURI All’interno l’inserto di Sanità del Lazio Lazio Lazio la del anità S S NUMERO 17 ANNOLXVII GIOVEDI 22 MAGGIO 2014 L’EDITORIALE Alzi la mano chi ha capito che cosa c’è sotto all’operazione “Day Service” a pagina 11 LA PROPOSTA a pagina 14 E noi ci facciamo curare ad Orvieto Liste d'aesa, commedia dell'assurdo Liste d'aesa, commedia dell'assurdo a pagina 12 a pagina 12 Q uando il potere perde le staffe si rende ridicolo. e reagisce in modo scomposto. Quando il potere è impersonato dal presidente Zingaretti le cose possono andare anche peggio E le figuracce si sprecano. Premessa necessaria per raccontare un episodio che i giornali romani hanno (in modo indecente) ignoratodel tutto. La scorsa settimana una pattuglia a cinque stelle guidata dal consigliere regionale Davide Barillari (sem- pre lui) e scortata da un paio di parlamentari, ha effet- tuato un blitz nella neonata casa della salute di Pontecorvo. E' successo il finimondo, lo shock è stato tale da indurre una persona, un medico della struttura, a ricorrere alla somministrazione di tranquillanti al punto di primo soccorso. Troppe persone in una strut- tura sanitaria,, foto e filmati, qualche scambio di vedute piuttosto accese con dirigenti e personale, non è detto che i grillini debbano avere ragione per forza e si com- portino sempre in modo inappuntabile. Ne è nato un caso, con rabbiosi scambi di dichiarazioni e di denunce, tutto circoscritto alle agenzie di stampa che i media (a parte quelli locali, naturalmente) hanno bellamente ignorato. In questo contesto il direttore generale della Asl ha avuto parole di fuoco, ma di particolare intensità è stata la nota di Zingaretti. Colui il quale, va detto ed è la base della nostra riflessione, ignora sistematica- mente da un anno ogni tentativo del M5S di giocare il proprio ruolo in Consiglio Regionale. "LI avverto, non ci intimidiranno" tuona il governatore, riconoscendo implicitamente una forte valenza politica al blitz di Pontecorvo. Barillari replica mettendo a disposizione foto e filmati, come dire, l'episodio è stato amplificato ad arte, purtroppo i media erano distratti. I grilini, in ogni caso, hanno rinunciato all'azione successiva, il "controllo" della Casa della salute" di Rocca Priora. Te- miamo infiltrati e provocazioni, dicono. E hanno le loro buone ragioni. Il Corvo Quando il potere perde le staffe Il CORRIERE DI ROMA L’E CERRONI NON È FINITA Ma allora ci hanno preso in giro. Marino affida ancora lo smaltimento dei rifiuti alle discariche della Colari, anche contro l'interdizione firmata dal prefeo Pecoraro. Contro ogni logica la nuova ordinanza firmata dal sindaco consentirà all'Ama di scaricare negli impianti del monopolista dell'immondizia. E il “supremo”, ai domiciliari, se la ride Il Corriere di Roma n.17 del 22 - mag. 2014_Layout 1 24/05/2014 1.46 Pagina 1

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Èil classico cul de sac. Sui rifiuti a Roma si èdentro un vicolo cieco. La via d’uscita oggi,per il sindaco Marino, è stata di firmare (conun cappio alla gola) un ennesimo rinvio per«il superamento delle situazioni di criticità

riguardanti il processo di gestione del ciclo dei rifiutiurbani della città». Il provvedimento di proroga è statovoluto, si è giustificato il primo cittadino, soltanto persuperare la situazione critica. In questo periodo la Ca-pitale è invasa nuovamente dai rifiuti, come durante ilperiodo natalizio, dalla periferia al centro. E, inevitabil-mente, il monopolio Cerroni sullo smaltimento dei ri-fiuti continua a vincere nonostante tutto, anche sullaprocura e sul decreto prefettizio di Giuseppe Pecoraroche aveva firmato «le interdittive» nei confronti dellesocietà di cui fanno parte gli arrestati. Dunque anche laColari il cui proprietario è proprio di Manlio Cerroni,

finito agli arresti domiciliari lo scorso gennaio con l'as-sociazione a delinquere per aver costituito un monopo-lio assoluto sulle discariche della regione Lazio, inviolazione delle normative ambientali. Con lui agli ar-resti sono finiti due illustri dirigenti, De Filippis e Fe-gatelli (attualmente sospesi ma dipendenti) dellaRegione Lazio, nominati dal governatore Nicola Zinga-retti. Ma ciò che inorridisce è che l’amministrazione diRoma faccia i conti con una società dichiarata dal pre-fetto “interdetta”, scaturita a seguito dell’indagine dellaprocura, con la quale c’è l’assoluto divieto per la pub-blica amministrazione di stipulare contratti conl’azienda di Cerroni. Cosa spinge, allora, il primo citta-dino a servirsi di quegli impianti di trattamento (Mala-grotta compresa, ufficialmente “chiusa” dal sindaco ottomesi fa) preclusi dall’autorità giudiziaria al pubblico?Solo qualche mese fa lo stesso Pecoraro aveva intravisto

la strada del commissariamento dei due Tmb di Colaricome «unica strada possibile». Ora l’ordinanza sinda-cale che proroga per altri tre mesi l’uso di quelle disca-riche mette in imbarazzo non solo l’Aula Giulio Cesarema procura e cittadini. E’ l’unico modo per salvareRoma da un ipotetica emergenza di ordine sanitario e diigiene pubblica? In realtà si potrebbe ragionare così.Poiché sarà discusso direttamente nel merito il 26 giu-gno prossimo il ricorso presentato al Tar del Lazio daColari (Consorzio Laziale Rifiuti) contro dell'interdit-tiva antimafia emessa dal Prefetto Giuseppe Pecoraro,il comune di Roma avrebbe già emesso una sorta di so-spensiva nei confronti dell’azienda del “supremo” Ce-lori. Ma la domanda d’obbligo è questa. Possibile che ipolitici che amministrano la capitale non siano in gradodi individuare altre soluzioni alle discariche di Cerroni?

Giuseppe Cecchini

Fondato nel 1948 da Giuseppe Gesualdi Direttore Giovanni Tagliapietra numero 17 anno LXVII GIOVEDI 22 MAGGIO 2014

DIETRO I FATTISe il sindacoascoltasse i romani...

a pagina 2

Il rimpasto con l’incognitaMarino restama dimezzato?

a pagina 3

SCENARI OSCURIAll’interno

l’insertodi Sanitàdel Lazio

LazioLaziola delanitàSS

NUMERO 17 ANNO LXVII GIOVEDI 22 MAGGIO 2014

L’EDITORIALE

Alzi la mano chi ha capito

che cosa c’è sotto

all’operazione “Day Service” a pagina 11

LA PROPOSTA

a pagina 14

E noi ci facciamo

curare ad Orvieto

Liste d'attesa,

commedia dell'assurdoListe d'attesa,

commedia dell'assurdoa pagina 12a pagina 12

Quando il potere perde le staffe si rende

ridicolo. e reagisce in modo scomposto.

Quando il potere è impersonato dal

presidente Zingaretti le cose possono

andare anche peggio E le figuracce

si sprecano. Premessa necessaria

per raccontare un episodio che i

giornali romani hanno (in modo indecente) ignoratodel

tutto. La scorsa settimana una pattuglia a cinque stelle

guidata dal consigliere regionale Davide Barillari (sem-

pre lui) e scortata da un paio di parlamentari, ha effet-

tuato un blitz nella neonata casa della salute di

Pontecorvo. E' successo il finimondo, lo shock è stato

tale da indurre una persona, un medico della struttura,

a ricorrere alla somministrazione di tranquillanti al

punto di primo soccorso. Troppe persone in una strut-

tura sanitaria,, foto e filmati, qualche scambio di vedute

piuttosto accese con dirigenti e personale, non è detto

che i grillini debbano avere ragione per forza e si com-

portino sempre in modo inappuntabile. Ne è nato un

caso, con rabbiosi scambi di dichiarazioni e di denunce,

tutto circoscritto alle agenzie di stampa che i media (a

parte quelli locali, naturalmente) hanno bellamente

ignorato. In questo contesto il direttore generale della

Asl ha avuto parole di fuoco, ma di particolare intensità

è stata la nota di Zingaretti. Colui il quale, va detto ed

è la base della nostra riflessione, ignora sistematica-

mente da un anno ogni tentativo del M5S di giocare il

proprio ruolo in Consiglio Regionale. "LI avverto, non

ci intimidiranno" tuona il governatore, riconoscendo

implicitamente una forte valenza politica al blitz di

Pontecorvo. Barillari replica mettendo a disposizione

foto e filmati, come dire, l'episodio è stato amplificato

ad arte, purtroppo i media erano distratti. I grilini, in

ogni caso, hanno rinunciato all'azione successiva, il

"controllo" della Casa della salute" di Rocca Priora. Te-

miamo infiltrati e provocazioni, dicono. E hanno le loro

buone ragioni.Il Corvo

Quando il potere perde le staffe

Il CORRIERE DIROMA

L’ERA CERRONI NON È FINITAMa allora ci hanno preso in giro. Marino affida ancora lo smaltimento dei rifiuti alle discariche della Colari,

anche contro l'interdizione firmata dal prefetto Pecoraro. Contro ogni logica la nuova ordinanza firmata dal sindaco consentirà all'Ama di scaricare negli impianti del monopolista dell'immondizia. E il “supremo”, ai domiciliari, se la ride

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giovedì 22 maggio 2014 pagina 2PRIMO PIANOIlCORRIEREDIROMA

Sembra gettare il cuore oltre l’ostacolo,Ignazio Marino. La Capitale è attana-gliata dalla crisi e la prospettiva è unpiano di lacrime e sangue per far qua-drare i conti di una gestione fuori con-

trollo, oltre a un’ipotesi di crisi della Giunta. Malui, dall’alto del Campidoglio, incurante degli av-vertimenti degli alleati e delle critiche dell’oppo-sizione, non si allontana dalla linea che segue daquando, un anno fa, è diventato sindaco. Unuomo solo al comando, convinto di poter gover-nare Roma a suon di iniziative estemporanee. Peril “Marziano” esistono soprattutto la Nuvola diFuksas, la pedonalizzazione dei Fori, e cosi via.Iniziative di indubbio prestigio. Ma che il Sindaconon dà, o non ha ancora dato, l’impressione disaper trasformare in iniziative profittevoli per i ro-mani i quali, anzi, ne subiscono al momento sologli effetti negativi. Un esempio? La pedonalizza-zione dei Fori, con la chiusura al traffico privatodell’intera area. E’ evidente che se ci fossero si-stemi di trasporto alternativi alle auto private, nonsoltanto autobus sempre in ritardo ma anche unametropolitana efficiente, tutti staremmo meglio;e per consentirne la realizzazione, i romani sareb-bero disposti anche a fare dei sacrifici. Ma al Co-losseo, se tutto va bene, la metropolitano arriveràsoltanto dopo il 2020, cioè tra sei o sette anni.“Soltanto allora, con l’apertura della linea C, potràessere realizzata la chiusura dell’area dei Fori.Farlo entro l’estate è secondo me un errore. Viadei Fori rappresenta un asse di mobilità più checonsolidato: senza la metro, la riorganizzazionedei flussi di traffico e del servizio pubblico di tra-sporto di tutta la zona , in primo luogo a Monti eColle Oppio, può determinare parecchi pro-blemi” afferma l’onorevole Roberto Morassut,uno che “se ne intende”, visto che è stato per setteanni assessore all’urbanistica di Walter Veltroni.Non si è mai visto, nelle grandi città europee, l’av-vio senza una adeguata informazione di un pro-getto che per cinque-sette anni terrà “in ostaggio”una parte così vasta della città, negozianti, lavo-ratori, studenti,; e gli stessi turisti, che per Marinodovrebbero raggiungere quest’anno la cifra di 13milioni di mezzo. Un risultato che non è esclusopossa realizzarsi, con l’aiuto dei…santi che dal-l’alto guardano la Capitale, o meglio la Città delVaticano. Nei primi quattro mesi del 2014 i turistie i pellegrini sono stati tre milioni e 700.000. Te-nuto conto anche del buon andamento degli ar-rivi dall’Asia, Cina in testa, i 13,5 milioni di arrivi

paiono un obiettivo possibile. La progressione,però, è di appena il 6-7 per cento, a fronte di trenda doppia cifra di capitali come Londra o Berlino.Proprio la capitale tedesca, negli ultimi anni hasuperato Roma, che pure non ha eguali come pa-trimonio artistico culturale, tra le città più visitatedel vecchio continente. Negli ultimi dieci anni, aBerlino le presenze turistiche sono aumentate del58,2%, e persino in una città che da questo puntodi vista le ricchezze di Roma se le sogna, Man-chester, sono cresciute del 48%; e a Siviglia del25%. A Roma, dove è localizzato più dell’80%del patrimonio storico-artistico italiano, la pro-gressione è stata invece appena di poco superioreal 7%. Grandi realizzazioni come l’Auditorium diRenzo Piano, Il Maxxi di Zaha Hadid o la Nuvoladi Fuksas, insieme alle iniziative culturali dell’ul-timo decennio, non sono riuscite a trasformare laCapitale. E’ proprio questo, quel che manca alprogetto di pedonalizzazione dei Fori, che nonpuò e non deve essere ridotto ad un mero prov-vedimento sul traffico, ma deve essere realizzatosu una base culturale solida, in modo dopo poteressere spiegato, per farlo amare, alla città. Mancainsomma, a giudizio degli esperti, un progetto piùampio di rilancio di Roma, progetto che devetener conto del marketing (per questo è allo stu-dio un nuovo logo) ma che deve includere anchei romani, che purtroppo, probabilmente a causadelle molteplici delusioni subite, sono sempre più

assenti da questo tipo di dibattiti. E non sarà certouna delle ultime dichiarazioni del Sindaco (“Vo-gliamo investire nel turismo religioso, culturale econgressuale con il completamento della Nuvoladi Fuksas e continuare il contrasto all’evasionedella tassa di soggiorno e all’abusivismo”) a gal-vanizzarli.Proprio la Nuvola, nome dato al futuro megacen-tro congressi (27.000 metri quadrati) dell’Eur, èuno dei simboli dell’incapacità di Roma di essereuna “Grande” Capitale. A Parigi, quando fu inau-gurato l’inizio dei lavori del grande parcheggio si-tuato sotto l’avenue des Champs Elysées, fuscoperta una targa con indicata la data della finedei lavori. Cinque anni più tardi. E nel giorno in-dicato, senza ritardo, il parcheggio fu aperto. LaNuvola di Fuksas, il cui progetto è vecchio addi-rittura di 18 anni, dovrebbe essere inauguratal’anno prossimo, in contemporanea con l’Expo diMilano. Intanto è già costata 276 milioni di euro,di cui 20 milioni di euro pagati a Fuksas, al qualeè stata da poco tolta la direzione artistica del-l’opera, e che per questo minaccia: “Resterà in-compiuta, questa storia finirà in tribunale, comeogni cosa in Italia”. “Non so se a maggio a o set-tembre dell’anno prossima ma sarà pronta”, la re-plica del presidente di Eur Spa Pierluigi Borghini. Ma anche se la nuvola di Fuksas fosse terminata,intorno ci sarà … il nulla. Le torri di Ligini, di-nanzi al polo congressuale, sono ancora scheletri

di cemento armato, ricordano la Beirutcolpita dai bombardamenti. RenzoPiano, al quale è stato chiesto di restau-rarle, deve presentare a breve il suo pro-getto. L’hotel Lama con le suecinquecento camere, che sorge accantoalla Nuvola, è senza acquirenti. Fuksas,forte del suo essere un architetto di famamondiale, dice che “se l’Eur spa vuolescaricare la colpa dei ritardi sulle stram-berie di Fuksas va bene, io lascio questaillusione che sono un uomo ricco e con-tinuo a fare quello che faccio, all’estero”e poi affonda: “Io e l’azienda non siamosullo stesso lato del tavolo in questa par-tita, io difendo il mio cliente: i cittadiniromani che hanno il diritto ad un’operaben fatta”.Difficile dire che ha torto e chi ragione,quasi certamente i torti, e non da poco,sono da entrambe le parti. Dire che tra ilsindaco l’architetto Fuksas non c’è dia-logo è poco. Marino, tra l’altro, non ha

ancora riposto all’interrogazione del consiglierecomunale Daniele Frongia che ha chiesto di “ca-pire chi è il vero responsabile dei ritardi e la ra-gione dei faraonici compensi a Fuksas, che sonopari a 900 anni di stipendio di un dipendente co-munale e di un architetto qualsiasi, per un’operaincompiuta”. Poi Marino a organizzato un sopral-luogo nei cantieri della Nuvola senza invitareFuksas, che ha reagito facendo presente che “inFrancia mi chiamava Sarkozy. Marino mai vistoné sentito”. E chiosa, in un’intervista al fatto Quo-tidiano: “Volevo realizzare un’opera nella miacittà, ma la Nuvola non è mai stata finanziata. Quipartono i lavori senza i soldi, senza un crono pro-gramma. In Francia e germania sarebbe impossi-bile e una situazione del genere sarebbe giàdavanti ai giudici”.Già. Ma evidentemente tutto è possibile, nellacittà dove il 17 maggio, in occasione della Gior-nata internazionale dei musei, il Colosseo – cheera previsto fosse aperto dalle 20 alle 24 comealtri importanti luoghi d’arte europei - ha accoltosolo un piccolo contingente di visitatori, e su pre-notazione, “perché non si sono trovati cinque cu-stodi volontari previsti dall’accordo sindacale”.Accordo sindacale che impedisce anche al mini-stero di inviare da altre sedi museali il personalenecessario”. Stando così le cose, come pensare diattrarre i turisti e di coinvolgere i romani nel ri-lancio della loro città?

LE UTOPIE DEL SINDACO, LE ESIGENZE DELLA CITTÀ, I SOLDI BUTTATIL'OPERAZIONE FORI E LA NUVOLA DI FUKSASDIETRO I FATTI

Se Marino ascoltasse i romani...di Carlo Rebecchi

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CHI SALEdall’alto Daniele Frongia,Fabrizio Santori e Luca Gramazio

CHI SCENDEdal basso Ignazio Marino, Gianluca Peciolae Alfio Marchini

ORSINO

P della

Il sindaco eclettico, dal bilancio ai rifiuti passandoper le droghe leggere

il

Non è un momento parti-colarmente felice perIgnazio Marino, ma lui

fa di tutto per complicarsi lavita. Ha tirato per le lunghe lastoria dei rifiuti e gli è scoppiataaddosso, trascinandosi dietrol'assessore all'ambiente EstellaMarino e un bel pezzo di credi-bilità. Pessima figura ha fatto in

questa occasione il ministro dell'ambiente Gian-luca Galletti, non ci si può improvvisare in unruolo così delicato. Marino si è anche inventatoun passaggio sulle droghe leggere (leggi libera-lizzazione) che forse non era adatto al momento.Immediato il commento: ma Marino si fa unacanna ogni tanto..? Ecco perché....Nessuno co-munque riesce ad imbrigliarlo e i big del Pd nonvedono l'ora di liberarsi di lui o di mettergli catenepiù consistenti. Certo è che Lionello Cosentinoha fallito, ha perso il controllo della situazione. Sipuò contare su Gianluca Peciola (Luigi Nieri siè opportunamente defilato)? Certo che no, Sel è

inaffidabile e il leader del movimenti per la casalo è ancora di più. La cabina di regia del Campi-doglio è un bluff, tutto si decide altrove, in unverso o nell'altro (vedi caso Acea). D'altra partel'opposizione a parte i diligenti, combattivi rom-piscatole del M5S (Daniele Frongia, MarcelloDe Vito, Virginia Raggi, Enrico Stefàno) nonesiste. Alfio Marchini evanescente, AlessandroOnorato abbagliato dalla sua avvenenza, fannoqualcosa di serio? E a questo punto chi controllai comunales, le categorie sull'orlo della crisi iste-rica, i vigili? A proposito, non compare più comeprima il comandante Raffaele Clemente, pec-cato. Allargando il quadro si possono citare lecontinue scivolate di Rita Cutini e di Marta Leo-nori, i pianti di Zingaretti (in alcuni momenti esi-laranti e disastrosi al tempo stesso) e ledisperazioni di chi cerca di scuotere l'immobili-smo amministrativo. in Campidoglio come allaPisana. Se non ci fossero i grillini e qualche vo-lonteroso come Fabrizio Santori, Luca Grama-zio, e perché no, Antonello Aurigemma sarebbemeglio chiudere bottega.

giovedì 22 maggio 2014 pagina 3 PRIMO PIANO IlCORRIEREDIROMA

SCENARI OSCURI

R impasto in vista per ilCampidoglio? Il ma-nuale Cencelli - chespartisce le poltrone egli assessorati a seconda

di percentuali di consenso - applicato alleelezioni europee mancava nelle dinami-che capitoline. Ignazio Marino sa beneche per poter contare sull'appoggio delPartito democratico dovrà prendere unpallottoliere e fare i conti delle poltroneda spartire con i cugini del Pd che già lomal sopportano.Il problema, semmai, è cosa chiede-ranno in cambio gli altri attori di questaoperetta da tre soldi (quelli che sono ri-masti in cassa). I grillini, che in Campi-doglio sembrano aver rinunciato aqualsiasi possibilità di compartecipa-zione, aspettano anche loro l'esito dellatornate elettorale per capire fino a dovespingere con la richiesta di "rivolu-zione", cambiamento, rivolta. Chiunque siederà sugli scranno checontano di Roma sa bene che a settem-bre si prepara un autunno di fuoco. Laminacciosa lettera del Tesoro, sulla ge-stione dei salari accessori, può trovareun compromesso tampone che tra-ghetti la pax sindacale fino a dopol'estate. Però le avvisaglie di un caos ci-clopico ci sono tutte. I sindacati dei24mila dipendenti comunali hanno an-nusato l'aria e ben capito che il posti-cipo per tagliare i salari accessori (in

media 200/300 euro a testa, al mese),è solo un escamotage per scavallarel'estate.I vigili urbani sono in agitazione, le oredi assemblea sindacale nelle scuole co-munali sono all'ordine del giorno, com-plicando il menage familiare elavorativo dei romani che devono in-ventarsi un modo per collocare i pargolinelle ore di chiusura delle scuole. A inizio giugno è annunciato uno scio-pero generale. Anche perché delle pro-messe e degli impegni non ci si fida.Rinunciare ad una giornata di stipendiodi questi tempi non è il massimo, c'è chine avrebbe fatto volentieri a meno, ma

a inizio giugno è l'ultima data utile perfare rimbombare forte la voce di prote-sta. E magari sperare in qualche ac-cordo, riduttivo, ma sempre meglio diun taglio sesso.A inizio giugno si dovrebbe arrivareanche al fatidico rimpasto di giunta,con (c'è da scommetterci) , nuovi inca-richi, nuove consulenze, nuovi con-tratti. Con il paradosso che da unaparte si cerca di risparmiare (80 milioniil sacrificio messo nero su bianco per idipendenti comunali), e dall'altra sispenderanno altri quattrini per puntel-lare la giunta. Proprio una grande tro-vata.Tanto più che Matteo Renzi, inchiusura della campagna elettorale aRoma, ha fatto di tutto per non acco-starsi neppure in una foto, al sindacoIgnazio. Sarà che al giovane fiorentino

gli piace fare da solo spettacolo, ma questa di-stanza anche formale sottolinea la distanza po-litica tra l'extraterrestre Marino e il corpaccionedel Pd. Sempre che l'esito nazionale non dia l'abbrivioper elezioni anticipate. Tutti, ufficialmente, loescludono ma l'ipotesi di andare al voto è tutt'al-tro che aleatoria.E anche se non si andasse a votare per le politi-che in questo scampolo di 2014 che rimane Ma-rino rischia di trovarsi etichettato come illiquidatore di Roma. Renzi lo ha avvisato: si diauna mossa e comincia a vendere pezzi delle mu-nicipalizzate. <Auguro al Comune di Roma>, hascandito il presidente del Consiglio, <di risol-vere il problema, anche se posso dire che in pas-sato ci sono state vicende vergognose, comel'assunzione di amici degli amici, che è stato uncolpo al cuore per la dignità delle istituzioni>.Il riferimento immediato è alla scandalosa ge-stione dell'Atac. E alle migliaia di assunzionifatte in barba a qualsiasi principio.Mettere mano seriamente all'azienda capitolinadi trasporto pubblico è come scoperchiare unvaso di vespe e questo Marino (ma anche Renziper altri versi), lo sanno bene. Certo ci sono leassunzioni folli dell'era Alemanno, ma non siesclude che possano saltare fuori altre magagneper le gestioni precedenti. In fondo sono, le mu-nicipalizzate, l'orto privato del sindaco e Romaper decenni è stata governata da uomini vicini alPd (Veltroni, Rutelli). Se a settembre si arriverà con una nuova giuntanon è dato sapere (ma appare più che proba-bile), cosa succederà invece ai servizi per i ro-mani è un mistero. Le scuole, ma anche laraccolta dei rifiuti, la pulizia delle strade, l'assi-stenza agli anziani. Rischiamo di vivere nellacittà più esosa d'Italia - per il livello di tassazione- e di avere i peggiori servizi pubblici dello Sti-vale. Proprio un bel traguardo per Roma Capi-tale. E c'è chi pensa solo a rendere pedonale unafettuccia di asfalto e sanpietrini ai Fori Imperiali.Forse hanno ragione i grillini: cacciamoli tutti.E ricominciamo. Ma da dove?

Il rimpasto con l'incognitaMarino resta ma dimezzato?Le elezioni europee sono un test ma Roma si prepara ad un autunno di fuoco

I soldi in cassa non ci sono, la tassazione ha raggiunto livelli record e i dipendenti minacciano un settembre di fuoco. Intanto le segreterie sono alle prese con il bilancino per decidere chi farà cosa, ma la città affonda

tra rifiuti che dilagano e servizi che scompaiono. E Ignazio dovrà mettere la sua firma sotto al piano di dismissione delle municipalizzate

di Leonardo Giocoli

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giovedì 22 maggio 2014 pagina 4PRIMO PIANOIlCORRIEREDIROMA

L'INCHIESTA

Abusivismo senza fine,la legge può attendere

Una guerra pro-messa. Che, no-nostante i milleproclami delsindaco Ignazio

Marino, tarda a partire. È quelladel Campidoglio contro il suk diRoma, fatto da ambulanti abu-sivi e camion bar, che invadonole strade del centro per aprire ilnegozio illegale all'aria aperta,nelle zone di pregio della Capi-tale. L'offensiva contro la con-traffazione, nei piani di palazzoSenatorio, dovrebbe ripartire agiugno: a un anno dall'insedia-mento dell'amministrazione

targata Marino, che della lottaall'abusivismo commercialeaveva fatto uno dei suoi cavallidi battaglia in campagna eletto-rale. Per farlo ha dovuto chie-dere, ancora una volta, ilsoccorso del governo nazionale:per questo, il 19 maggio scorso,è stato firmato il protocollo conil Viminale di Angelino Alfano.La delocalizzazione dei chio-schi-mobili, imposta dalla diret-tiva dell'ex ministro Ornaghi,può ancora aspettare. L’obiet-tivo adesso è risalire alla catenadel falso grazie all’interventodella Guardia di Finanza. Per-

ché non si parla solo di decorodi una città, ma anche e soprat-tutto di soldi.Risorse sistematicamente evasee che, invece, potrebbero far re-spirare le casse capitoline, sal-vate solo dall’esecutivonazionale. Secondo uno studiodella Confcommercio, l’esercitodi venditori abusivi conta 18mila irregolari: uno ogni 4 le-gali, con un giro d’affari che su-pera il tetto di un miliardo dieuro. Per capire il fenomenobasta guardare i dati dellefiamme gialle: il 20 per centodei sequestri di merce contraf-

fatta avviene all’interno del Gra.Senza dimenticare i mancati in-cassi per il Comune: all’appellomancano tra i 200 e i 400 mi-lioni di euro di imposta sul red-dito, 180 di Iva, 50 di tassazionedi suolo pubblico e altrettantiper lo smaltimento dei rifiuti.Cifre che potrebbero aiutare arimettere in ordine i conti dellaCapitale. Per questo la primama tardiva mossa del sindaco èaumentare le tariffe per chi pa-gava troppo poco. Una deci-sione presa con l’approvazionein giunta del secondo previsio-nale di Marino, che aumenta la

Cosap: la tassa sale da 3 a 30euro al giorno per i camion bar,da uno a 4 per i venditori di sou-venir, da 300 a 1200 l’anno pergli urtisti, i titolari di banchettimobili. Per portare a casa altri70 milioni di euro: più 13 percento alla voce incassi. Sul capi-tolo evasione solo la promessadi ‘controlli più incisivi’. Adessola parola passa all’assemblea ca-pitolina, contro cui puntano ildito gli esercenti per il ritardonella controffensiva: azione av-viata solo dopo il via libera aipiani di massima occupabilità,che riducono lo spazio per tavo-

L’invasione del commercio abusivo degli ambulanti c’è e si vede bene a Roma. Si trovano dovunque, con tovaglie stese sui marciapiedi o con i cartoni. Milioni di euro di entrate per la criminalità e non per il Comune che invece arranca e non sa gestire la questione- legalità. Nessuna iniziativa è stata presa per il decoro urbano: trionfano i camion bar

parcheggiati di fronte al Colosseo o alla cappella Sistina. Uno sberleffo alla legge nazionale che dallo scorso anno è stataapprovata dal Parlamento. Marta Leonori, assessore al Commercio, continua a non prendere iniziative, salvo firmare

carte burocratiche di “intese” che non risolvono la questione “abusopoli”. La lotta al commercio illegale è stato il cavallodi battaglia di Marino per vincere le elezioni a Roma: promesse e basta. E’ incapacità di amministrare o cos'altro?

di Santo Iannò

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giovedì 22 maggio 2014 pagina 5 PRIMO PIANO IlCORRIEREDIROMA

Un antico frequentatoredell’Aula Giulio Ce-sare alza il telefono eci chiama. Corneliusha colto nel segno.

Mai come in questa legislatura lesorti di Roma non si decidono e sivalutano in consiglio, ma nellestanze, in alcune stanze, ermetica-mente chiuse. Non nei corridoi delCampidoglio, ma nel bunker di viadelle Vergini, “ai gruppi”, comedicono gli addetti ai lavori. Dove iD’Ausilio di turno (capogruppoPd) fanno e disfano, concordano,ricevono, comunicano. Al riparoda sguardi indiscreti di ogni tipo.Sono tutti là, le liste d’attesa sonoper i clientes dei Municipi, per iportatori d’acqua e di affari. Da lìpartono gli addetti stampa - figurache in quei contesti assume una di-mensione tutta particolare - con iloro comunicati ad personam: pra-ticamente potrebbero passarselida un corridoio all’altro, interes-sano sono a quelle cinquanta-cento persone, e invece grazie aimeccanismi oliati della politica dibase capitolina finiscono sulleagenzie e vengono rilanciati. Nonli riprende nessuno, ma il “capo”è contento. Spesso sono di solida-rietà o di riprovazione, talvoltahanno errori di sintassi e di gram-matica o altro (non si può preten-dere tutto, indimenticabile uno“scup” di qualche giorno fa), sonogrossolani. Ma va bene così, per

un sistema autoreferenziale èanche troppo. Qualcuno riesceanche a prendersi in giro e a ri-derci sopra, ma è zittito - visto coni nostro occhi - da quelli che noncapiscono, e considerano quel la-voro “serio e politico”. Alla finepaga sempre il contribuente, natu-ralmente, e non si capisce perché.La politica, quella vera, si fa al-trove e in questo momento coin-volge solo una parte politica,quella che - attraverso la GiuntaMarino - prova a governare Roma.Pd e Sel sembrano appiccicati aforza, il primo non esce da una lo-gica di vecchio tipo, il secondodeve sempre stare da una parte (idiseredati, ad esempio) e puntaread un unico obiettivo: la rivolu-zione. La variabile Marino con isuoi apprendisti stregoni sfuggetuttavia anche alla cosiddetta ca-bina di regia. Nei corridoi delCampidoglio, nelle vicinanze diuna desolatamente vuota aula con-sigliare, scuotono tutti la testa, acominciare dai vigili che hannofatto lì dentro i capelli bianchi.Mai scesi così in basso, concor-dano tutti. La mossa-tampone delGoverno che ha tacitato per unpaio di mesi i “comunales” hasolo spostato il problema, poi tuttorischia di esplodere. “‘A dotto’,mandaceci qualcheduno che necapisca, sennò semo fritti”, chiosaun vecchio commesso.

Cornelius

Quelle stanze chiusedi via delle Vergini

AULA GIULIO CESARE

lini e dehors.I radar dell’abusivismo, intanto,continuano a registrare il tuttoesaurito: l’azione della scorsaestate voluta dal sindaco, con300 vigili impegnati, si è rive-lata un flop. E gli ambulanti ir-regolari hanno continuato acostruire la loro città fatta di ne-gozi senza insegna né indirizzo,ribattezzata ‘abusopoli’. Le car-toline di questo suk metropoli-tano sono i camion bar,parcheggiati vicino ai monu-menti più belli di Roma: dal Co-losseo alla scalinata delCampidoglio, da Castel San-t’Angelo a piazza del Popolo.Settanta chioschi-veicoli cheoscurano le bellezze del centroe incassano oltre mille euro algiorno. Un milione di euro il va-lore di una licenza (l’ultima nel1989). Un oligopolio che faschizzare i prezzi: 5 euro per unpanino, 3 per una bottigliettad’acqua. Il listino che il primocittadino avrebbe voluto im-porre è rimasto negli uffici delCampidoglio.Resistono finché possonoanche i caldarrostai. Dal primoaprile avrebbero dovuto chiu-dere i battenti e spegnere i bra-cieri: i cartocci a 4 euro l’uno,però, si trovavano fino a pochi

giorni fa. Mentre la mappaturastilata dal Municipio I, guidatodal minisindaco dem SabrinaAlfonsi, è scomparsa dal sito delComune “per aggiornamenti”.Secondo quei dati, dalla metàdegli anni Cinquanta è tutto inmano ai Tredicine (che poihanno conquistato anche i ca-mion bar). Il fondatore dell’im-pero è Alfiero, zio di Giordano,consigliere capitolino Pdl. AllaCamera di Commercio sono 69le persone con questo cognome.Il tour paccottiglia segue lastessa direttrice dei chioschimobili. Il giorno dopo la firmadel patto per Roma sicura sono

una decina gli abusivi su via delCorso: vendono cover per cel-lulari, rose, occhiali e ombrel-lini da sole. A piazza Veneziastessa scena. Così come su viaNazionale, dove tutte le pan-chine si trasformano in banca-relle. Ma il record spetta a viadei Fori: in poco più di un chi-lometro circa 50 tra venditori disouvenir, borse e bottiglietted’acqua. Mentre passa un’autodella Gdf, con un finanziere so-litario che può solo guardare.Intorno al Colosseo, invece,inutile provare a contare.La foto potrebbe essere scattatain una qualsiasi delle strade del

centro. E la «valorizzazione deimonumenti eliminando le brut-ture» resta una richiesta del so-vraintendente capitolino aiBeni culturali, Claudio ParisiPresicce. Anche per questo, nonsolo per combattere la movidaviolenta e lo spaccio, nasce ilpiano Roma Capitale sicura.Firmato il 19 maggio al mini-stero dell’Interno, è il quartotentativo fatto in 7 anni dal Co-mune contro l’illegalità. Per icittadini la possibilità di inviaresms ed mms di denuncia controil suk urbano. Operazione inu-tile per Antonio Patitucci, se-gretario del Silp-Cgil di Roma,visto che la «pianta organica èdel 36% inferiore rispetto al1995 e mancano mezzi, tecno-logie e strumenti giuridici».Poi l’affondo: «Bastava dirot-tare tali sms presso le sale ope-rative della Polizia e deiCarabinieri».Allo Scico della Gdf il compitodi risalire alla catena del falso.Oggetti che spesso sbarcano incittà dai porti del sud e vengonostipati nei magazzini di exportsu via Prenestina, finendo neiretrobottega di alcuni negozi al-l’Esquilino. L’obiettivo è quellodi spezzare il legame tra con-traffazione e schiavitù, che per

la Confcommercio altera il si-stema della concorrenza. E sitraduce con un’entrata certa perle organizzazioni criminali,come dimostrano le indaginidegli ultimi anni. Oggi la mag-gioranza degli sfruttati arrivadal sud del continente asiatico:viaggiano in tanti e con pochemerci, per limitare i danni da se-questri. Soprattutto manten-gono il silenzio quando fermati.Il problema è soprattutto dimancanza di controlli per lacronica carenza di uomini, che,più volte, si sono dichiarati im-potenti di fronte questa piaga.«In questo sarà fondamentale ilsupporto della Guardia di Fi-nanza grazie al patto perRoma», spiega l’assessore capi-tolino Marta Leonori. Perché ivigili sono ancora in fibrilla-zione per difendere il salario ac-cessorio, salvo solo fino a luglio.Aspettando quelle «verificheche Comune e Mibac farannoper reperire le informazioniutili a una riorganizzazione delsettore», dice la titolare delleAttività produttive. Dati che, inrealtà, aveva promesso di ren-dere pubblici all’inizio di giu-gno. Per restituire alla città lecartoline originali, attese datempo.

Marta Leonori, assessore al Commercio

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giovedì 22 maggio 2014 pagina 6PRIMO PIANOIlCORRIEREDIROMA

Silvana Denicolò, analista dimercato di 48 anni, da novem-bre del 2013 è la capogruppodel Movimento 5 Stelle alla

Regione Lazio. A luglio lascerà l’incarico dipresidente del gruppo ad unaltro consigliere, come giu-dica l’esperienza finora vis-suta in questo incarico?

Essere capogruppo vuol dire parteci-pare alla Conferenza dei Presidenti,dove si decide l’ordine di lavoro dellesedute del consiglio. Per una semplicecittadina come me, ritrovarsi in unastanza con i principali responsabili deldisastro regionale è stato stimolante,confortata dall’esperienza e dai consi-gli di Davide Barillari che mi ha prece-duto, ma allo stesso tempo frustrante.Non c’è volontà sincera di cambia-mento e sembra che le elezioni le abbiavinte Storace, che fa il buono e il cat-tivo tempo approfittando dell’inespe-rienza del Presidente Leodori.Nonostante sia espressione di una mi-noranza all’interno dell’opposizione dicentrodestra riesce sempre a far calen-darizzare gli atti che vuole, riconduci-bili più a spot elettorali che ad azioninell’interesse della collettività. Il li-stino “Per il Lazio” serve solo a fare dasponda alla Giunta, autentici "ye-smen", il centrodestra è inibito dalfatto che in realtà sul piano nazionale

governa col centro sini-stra, per cui ci ritro-viamo da soli a fareopposizione contro de-cenni di clientelismo.

Il peggiore e ilmigliore mo-mento?

Il primo quando ab-biamo scoperto che nonsarebbe stata approvatala proroga al Piano Terri-toriale Paesaggistico Re-gionale a poche ore dallasua scadenza. Avventata-mente si metteva in pericolo il nostroterritorio lasciando mano libera a spe-culatori e malfattori, bloccando una vo-tazione da 5 minuti. Abbiamo occupatol’aula, per la prima volta nella storia dellaPisana, trascorrendovi la notte. A frontedella politica, che ci ha tacciato di crearefalsi allarmi e non avere un comporta-mento idoneo al nostro ruolo, molti ele-menti di spicco della comunitàscientifica ed associazioni ambientalistee di tutela del paesaggio si sono schieratedalla nostra parte. Quella riunione dei

capogruppo, con baruffe vergognose edinganni spudorati, e la presenza di untecnico di parte, senza contraddittorio,rimane il momento più basso della miaesperienza politica.Il miglior momento, l'approvazione al-l'unanimità della proposta di legge diiniziativa popolare sul rispetto del ri-sultato del Referendum sull'Acquapubblica, in cui i detrattori i consigliosono stati messi con le spalle al murodalla nostra forte difesa del testo e so-prattutto dalla presenza dei numerosi

membri del forumacqua pubblica, con laloro competenza e per-severanza.Voi avete promossonumerosi consigli stra-ordinari dedicati aemergenze regionali,perchè quello sui tra-sporti non è mai statofatto?Lo hanno rinviato finoa quando hanno potutoaggrappandosi a qual-siasi pretesto e poi una

volta convocato, l’hanno sospeso inde-finitamente. Evidentemente per loronon esistono problemi nei trasporti re-gionali, evidentemente perché nonviaggiano come noi sui treni o sullecorriere o non si accorgono del penosostato delle nostre strade. L'unica prio-rità qui sembra quella di costruire au-tostrade a pagamento al posto dellestrade pubbliche sulla cui manuten-zione si continua a lucrare.

La Giunta e la maggioranzacelebrano i risultati ottenuti

in un anno di legislatura, qua-l’è il suo giudizio?

Nei dati diffusi dalla giunta ci si di-mentica sempre di dire che la maggiorparte dei cambiamenti derivano dadettami dell’Europa o del Governo chenon potevano essere elusi, come lamessa a punto della legge sui maestridi Sci, o l’anticipo dei saldi. Mentre ilPresidente Zingaretti e la su Giunta,nelle segrete stanze, continuano a sfor-nare delibere che passano più o menoinosservate ai più, qui il Consiglio la-vora pochissimo, sempre sul rasoio delnumero legale, negli ultimi due mesi cisaremo riuniti meno di tre volte e maiper affrontare problemi legislativi con-creti. E’ evidente che una seduta a set-timana è insufficiente, soprattutto conle interruzioni dovute al calendariocalcistico. L’anno prossimo con laRoma in Champions League saràancor più difficile riuscire a tenere ilnumero legale i mercoledì. La nostraregione meriterebbe maggior impegnoda chi guadagna in un mese pocomeno di quello che un qualsiasi lavo-ratore percepisce in un anno. Il Movi-mento 5 Stelle del Lazio ha depositatodecine di proposte di legge che aspet-tano solo di essere calendarizzate, dalregistro tumori all’abolizione dei vita-lizi. Di questo passo facciamo prima atornare alle urne.

F.M.E:

“Qui comanda ancora Storace, le nostre proposte vanno in coda”

PARLA SILVANA DE NICOLÒ, ATTUALE CAPOGRUPPO DEL MOVIMENTO CINQUE STELLE IN REGIONEL'INTERVISTA

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Basta scorrere l’agenda degli appunta-menti sul sito del Consiglio regionaledel Lazio, per accorgersi che in viadella Pisana le fronti dei consiglieri almomento non grondano di sudore.

Tutto può attendere quando la politica e il ruolo isti-tuzionale è confuso e labile come lo è in questo paese.Se sei un consigliere regionale, un presidente di com-missione, un assessore, in tempi di campagna elet-torale non puoi occuparti di questioni pratiche, dileggi utili per il cittadini (anche se sei stato votatoper questo) . Di fronte alle prossime elezioni europeela parola d’ordine è “cercare voti”, girare per comizi,presenziare a incontri e dibattiti politici. La Pisanapuò attendere, per Giunta. E’ al palo la proposta di legge sulle "Misure finaliz-zate al miglioramento della funzionalità della Re-gione Lazio: disposizioni di razionalizzazione e disemplificazione dell'ordinamento regionale, nonchéinterventi per lo sviluppo e la competitività dei ter-ritori e a sostegno delle famiglie".Finora sono solo sette gli articoli, sui 42 della pl

147, che hanno ottenuto il parere favorevole dellacommissione bilancio. E dire che il contenuto di que-sta legge può incidere eccome sulla vita dei cittadinidel Lazio. .La legge contiene nuovi strumenti per "Funzioni ecompiti degli organi di controllo degli enti pubblici

dipendenti"; "Anticipazioni di tesoreria o di cassadegli enti pubblici dipendenti della Regione"; "Sop-pressione del consorzio di gestione delle grotte di Pa-stena e Collepardo", la soppressione del "Comitatotecnico-scientifico per l'ambiente", non operativo daalmeno tre anni; e ancora a soppressione dell'Agen-zia regionale per i beni confiscati alle organizzazionicriminali del Lazio (Abecol), perché adesso c'è unapposito organismo nazionale che svolge le sue stesse

funzioni; la modifica alla legge di assestamento dibilancio 2008-2010, fissando al 31 dicembre 2014il nuovo termine entro il quale l'azienda ospedalieraSan Camillo dovrà provvedere a trasferire alla Re-gione il possesso degli immobili dell'ex ospedale For-lanini, non più destinato ad attività sanitaria. Statecalmi se potete, grave dimenticanza l’affissione delcartello “ torneremo in aula dopo le europee”.

Reporter

giovedì 22 maggio 2014 pagina 7 CRONACHE IlCORRIEREDIROMA

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TUTTO FERMO, CI VEDIAMO - FORSE - DOPO LE EUROPEEQUI PISANA

Regola numero uno: il consiglierenon può occuparsi di questioni pratiche

Il Movimento 5 Stelle della Regione Lazio ha depositato lascorsa settimana la sua proposta di trasformare le ATER in Isti-tuti per l’Edilizia Sociale per rendere più efficiente la macchina

burocratica e contenere le spese di gestione.Attualmente l’edilizia residenziale pubblica del Lazio è gestita at-traverso sette ATER. Ciascuna ATER è dotata di un consiglio di am-ministrazione composto da 7 membri, di un direttore generale edi tre membri del collegio dei revisori. Con questo disegno di ri-forma il fabbisogno di personale necessario per le funzioni ausi-liarie centrali sarebbe minore e gli esuberi potrebbero essereimpiegati presso i distretti decentrati preposti al contatto con ilpubblico, al disbrigo delle pratiche burocratiche ed ai pronti in-terventi manutentivi con lo scopo di raggiungere maggiore effi-cienza, efficacia ed economicità.

Devid Porrello, primo firmatario della legge, ha ribadito la neces-sità di un’altra proposta di legge che regoli e riformi i criteri perl’assegnazione degli alloggi popolari e riporti in una situazione dilegalità la gestione delle “case popolari” del Lazio. Per il M5S èperò prioritario riformare la struttura dirigenziale perché “ All’usodi risorse per il mantenimento del personale di nomina politica siaggiunge il problema delle funzioni duplicate che fanno lievitarei costi di gestione. Ad oggi ogni ATER ha la propria infrastrutturainformatica e gli addetti agli uffici del personale sono in totalecirca 30. La riforma da noi proposta prevede l’accorpamento delleAziende, che passerebbero da sette a due, e la riduzione dei mem-bri di ciascun CdA da sette a cinque, quindi il passaggio dagli at-tuali 49 consiglieri a 10. Dal punto di vista delle spese gestionalii nuovi soggetti avrebbero uffici di servizio unici ed accentrati,

come il personale, l’informatica, l’avvocatura o l’ufficio acquisti.Così facendo si risparmierebbe più di un milione di euro con i taglidi presidenti e consiglieri e circa altri due con la riduzione delleATER. Con la prossima riforma delle province e la creazione diRoma Capitale si potrebbero verificare modifiche nell’attribuzionedi competenze sull’edilizia residenziale pubblica. La proposta dilegge prova ad anticipare gli eventi, per non dover poi rimetteremano a ulteriori trasformazioni che hanno costi iniziali non indif-ferenti. Roma e l’hinterland hanno insediamenti edilizi molto di-versi dal resto del Lazio con problemi sociali diversificati e nonsovrapponibili. Il concetto di “distretto” garantisce maggiori mar-gini di autonomia con lo scopo di permettere una efficiente ge-stione e soluzione delle problematiche legate alle specificitàterritoriali.”

M5S: ecco come riformare l'Ater

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LazioLaziola

del

anitàSSNUMERO 17 ANNO LXVII GIOVEDI 22 MAGGIO 2014

L’EDITORIALEAlzi la mano chi ha capito che cosa c’è sotto all’operazione “Day Service”

a pagina 11

LA PROPOSTA

a pagina 14

E noi ci facciamo curare ad Orvieto

Liste d'attesa, commedia dell'assurdo

Liste d'attesa, commedia dell'assurdo

a pagina 12a pagina 12

Quando il potere perde le staffe si renderidicolo. e reagisce in modo scomposto.Quando il potere è impersonato dalpresidente Zingaretti le cose possono

andare anche peggio E le figuraccesi sprecano. Premessa necessariaper raccontare un episodio che i

giornali romani hanno (in modo indecente) ignoratodeltutto. La scorsa settimana una pattuglia a cinque stelleguidata dal consigliere regionale Davide Barillari (sem-pre lui) e scortata da un paio di parlamentari, ha effet-tuato un blitz nella neonata casa della salute diPontecorvo. E' successo il finimondo, lo shock è stato

tale da indurre una persona, un medico della struttura,a ricorrere alla somministrazione di tranquillanti alpunto di primo soccorso. Troppe persone in una strut-tura sanitaria,, foto e filmati, qualche scambio di vedutepiuttosto accese con dirigenti e personale, non è dettoche i grillini debbano avere ragione per forza e si com-portino sempre in modo inappuntabile. Ne è nato uncaso, con rabbiosi scambi di dichiarazioni e di denunce,tutto circoscritto alle agenzie di stampa che i media (aparte quelli locali, naturalmente) hanno bellamenteignorato. In questo contesto il direttore generale dellaAsl ha avuto parole di fuoco, ma di particolare intensitàè stata la nota di Zingaretti. Colui il quale, va detto ed

è la base della nostra riflessione, ignora sistematica-mente da un anno ogni tentativo del M5S di giocare ilproprio ruolo in Consiglio Regionale. "LI avverto, nonci intimidiranno" tuona il governatore, riconoscendoimplicitamente una forte valenza politica al blitz diPontecorvo. Barillari replica mettendo a disposizionefoto e filmati, come dire, l'episodio è stato amplificatoad arte, purtroppo i media erano distratti. I grilini, inogni caso, hanno rinunciato all'azione successiva, il"controllo" della Casa della salute" di Rocca Priora. Te-miamo infiltrati e provocazioni, dicono. E hanno le lorobuone ragioni.

Il Corvo

Quando il potere perde le staffe

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giovedì 22 maggio 2014 pagina 10Laziola delSSanità Lazio LA MAPPA DEL POTERE

Asl Roma A CENTRO STORICODirettore Generale Camillo RiccioniDirettore sanitario Barbara GiudiceandreaDirettore Amministrativo Alessandro Moretti

Asl Roma B CENTRO STORICODirettore Generale VITALIANO DE SALAZAR

Direttore sanitario Concetto Saffioti ffDirettore Amministrativo S. Cenciarelli

Asl Roma C EUR E DINTORNIDirettore Generale CARLO SAITTO

Direttore sanitario Marina CapassoDirettore Amministrativo Silvia Cavalli

Asl Roma D DA TRASTEVERE A OSTIADirettore Generale Vincenzo PanellaDirettore sanitario Vittorio Chinni ff (in scadenza)

Direttore Amministrativo Alessandro Cipolla

Asl Roma E DAL VATICANO A BRACCIANODirettore Generale Angelo TaneseDirettore sanitario Mauro Goletti Direttore Amministrativo Maria Velardi

Asl Roma F CIVITAVECCHIADirettore Generale Giuseppe QuintavalleDirettore sanitario Francesca Milito Direttore Amministrativo Lauro Sciannamea

Asl Roma G TIVOLI, GUIDONIA, SUBIACODirettore Generale GIUSEPPE CAROLI

Direttore sanitario Federico GuerrieroDirettore Amministrativo Daniele Aguzzi

Asl Roma H CASTELLI, ANZIO, NETTUNODirettore Generale FABRIZIO D’ALBA

Direttore sanitario Narciso MostardaDirettore Amministrativo Francesca Merli

Asl ViterboDirettore Generale LUIGI MACCHITELLA (COMM. STRAORD.)

Direttore sanitario Patrizia ChierchiniDirettore Amministrativo Daniela Donetti (in scadenza)

Asl FrosinoneDirettore Generale ISABELLA MASTROBUONO

Direttore sanitario Roberto TestaDirettore Amministrativo Mario Piccoli Mazzini

Asl LatinaDirettore Generale MICHELE CAPOROSSI

Direttore sanitario Alfredo CordoniDirettore Amministrativo Vania Rado

CommissarioFacente funzioneA rischio?VacanteIn uscita a

LEGENDA

Adesso niente più alibi

F inalmente ci siamo. La casella del S.Camillo è stata occupata.Antonio D'Urso dopo aver sistemato le sue cose a Lucca (pre-sidendo all'operazione di apertura di un nuovo ospedale da lui

avviata) dal 18 maggio ha preso possesso della direzione generaledel S.Camillo-Forlanini, ponendo fine ad una situazione obiettiva-mente imbarazzante. Ora resta la definizione di una mezza dozzinadi posizioni intermedie, di facenti funzione che vanno confermati osostituiti e c'è il buco nero del S.Filippo Neri, dove la raffazzonataconferma di Sommella al vertice aziendale ha il sapore di unascelta contingente. È passato un anno dalla vittoria di Zingaretti,si può dire che il rinnovamento è avviato?

San Giovanni AddolorataDirettore Generale ILDE COIRO

Direttore sanitario Stefano Pompili Direttore Amministrativo Massimiliano Gerli

Sant’AndreaDirettore Generale Egisto Bianconi Direttore sanitario Francesco Stella ffDirettore Amministrativo Angelo Scozzafava

San Filippo NeriCommissario Filippo Sommella Direttore sanitario Patrizia Magrini ffDirettore Amministrativo Manuel Festuccia ff

San Camillo ForlaniniDirettore Generale Antonio D’UrsoDirettore sanitario Caterina Elisabetta Amoddeo ffDirettore Amministrativo Rossana Direnzo

Policlinico Universitario Umberto IDirettore Generale Domenico AlessioDirettore sanitario Amalia AlloccaDirettore Amministrativo Marta Branca

IfoDirettore Generale Fulvio Moirano (COMM. STRAORD.)

Direttore sanitario Marina CerimeleDirettore Amministrativo Giorgio Marianetti

AZIENDE OSPEDALIERE

Asl RietiDirettore Generale Laura FigorilliDirettore sanitario Marilina ColomboDirettore Amministrativo Maurizio Greco

SpallanzaniDirettore Generale Fulvio Moirano (COMM. STRAORD.)

Direttore sanitario Andrea Antinori ffDirettore Amministrativo Lorella Mengarelli

Ares 118Direttore Generale MARIA PAOLA CORRADI

Direttore sanitario Domenico Antonio IentileDirettore Amministrativo Francesco Malatesta

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giovedì 22 maggio 2014 pagina 11 Laziola delSSanità LazioPRIMO PIANO

Alzi la mano chi ha capito che cosa c'è sotto all'operazione "Day Service"

L’EDITORIALE

ORSINO

S dellail

CHI SALEdall’alto Riccardo Agostini, Isabella Mastrobuonoe Davide Barillari,

CHI SCENDEdal basso Goffredo BettiniFlori De Grassie Antonio D'Urso

In che mani siamo finiti

Goffredo Bettini,candidato Pd per leEuropee, ha visitato

l'ospedale di Sora e ha su-bito dettato alle agenzieuna dichiarazione di soste-gno alla struttura, repartidi eccellenza e di livello in-ternazionale, si legge. Pec-cato che si tratti di uno deinosocomi che la GiuntaZingaretti ha messo nella

"bad list". Da riconvertire? Zingaretti e ilmaestro non si parlano? Il consigliere re-gionale Pd Riccardo Agostini partecipaad un dibattito sul futuro della FondazioneS.Lucia organizzato dai sindacati, certonon ne possono uscire parole tenere perla Giunta. Comunque sia prova di indipen-denza. Davide Barillari ( consigliere re-gionale M5S) trascina i suoi in blitzdevastanti nelle Casa della Salute laziali,l'incursione a Pontecorvo (reazione mu-scolare del direttore generale della AslCiociara, Isabella Mastrobuono) ha

avuto effetti collaterali, lui ha rinunciato(per ora) all'attacco contro la struttura diRocca Priora. Tattica e saggezza. Non èchiaro quel che sta succedendo al Policli-nico Umberto I, i sindacati contestato ilmanager Domenico Alessio, troppespese extra, dicono. Il manager è un duroe non si fa intimidire Ha altri peccati manon questo, probabilmente. È finalmentearrivato al S.Camillo Forlanini il managerdesapereicido, Antonio D'Urso. Prima hafinito quel che aveva da fare a Lucca. In-tanto c'è stato un altro episodio sgrade-vole al Pronto Soccorso, e non l'ha gestitonessuno. Continuiamo a chiederci chevoce abbia il direttore generale della AslRmD, Vincenzo Panella. Non si vede enon si sente. Infine grida vendetta l'inter-vista che la zarina della sanità laziale Floride Grassi, ha rilasciato ad un autorevolequotidiano romano. Ha ammesso di aversbagliato quasi tutto, nella gestione delleliste d'attesa. Il giornalista appariva com-mosso. Non basta il pentimento, o si rime-dia o si lascia la poltrona.

A lzi la mano chi ha capitocosa c'è dietro il decretodi istituzione del "DayService", "un servizioche aumenta il numero

di prestazioni multidisciplinari com-plesse negli ambulatori territoriali eoggi ottenibili solo in ospedale". "Ac-cesso alle cure per 73 patologie negliambulatori territoriali", con la firmadel decreto viene estesa l'erogazionedei Pac alle strutture territoriali , perla fase iniziale solo pubbliche e in pos-sesso di requisiti specifici, e presto cisarà anche all'interno delle Case dellaSalute. Abbiamo chiesto a un paio di medicidi famiglia cosa ne pensassero, le ri-sposte sono sostanzialmente irriferi-bili. Ma hanno capito poco o nienteanche loro, che pure dovrebbero es-sere coinvolti. Ci illuminiamo quandonel comunicato si legge che il progettoè sperimentale, per due anni e solonelle strutture pubbliche, poi si valu-

terà. Nel linguaggio "politico-ammini-strativo" della Regione potrebbe signi-ficare un ambizioso flopprogrammato. Ma tanto a Zingarettiimporta poco, forse non hanno nem-meno provato a spiegarglielo. Fa tuttoFlori De Grassi, la zarina della sanità,quella dei grandi proclami su ProntoSoccorso e liste d'attesa. Oggi confessaa un giornalista "amico" il fallimentodelle sue grandi strategie, Abbiamocommesso errori di valutazione, dice.Mapuò bastare? Nelle strutture pub-bliche si aspetta fino ad un anno peruna mammografia, una tac al torace,un ecodoppler alle carotidi, una colon-scopia. E nei grandi ospedali non siprendono appuntamenti, agendechiuse per quasi tutti gli esami diagno-stici. Che figura. E Zinga, quando simuove, non è da meno. Annuncia inpompa magna il contributo di 800euro a chi partorisce a casa, grandi ri-sparmi dice. Ma i ginecologi lo fannoa pezzi con argomentazioni detta-gliate. Non poteva chiedere a qual-cuno prima?Si va avanti così, senza criterio e conpoco costrutto, le case della salute?Siamo a tre e a sentire Barillari (Cin-que Stelle) si tratta di un grosso bluff,una quarta a Roma, al Prenestino, c'ègià ma non c'è. Insomma, è una mezzabufala, Dovunque si chiudono ospe-dali promettendo case della salute(Acquapendente, ad esempio). Ma conquali soldi, come e quando? Siano ancora in attesa dai tempi diMarrazzo-Montino di quei benedetti8mila posti in Rsa, La gente ne ha bi-sogno, gli anziani vanno a fondo e conloro le famiglie. Ma chissà quali stra-tegie ha in testa Zingaretti (o chi in-venta e disegna la sanità del Lazio alposto suo, e ci infila una buona dose difatti propri)

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Disarmante. Un alto diri-gente della sanità lazialeche chiede l’anomimatoper il ruolo che rivestenei piani alti del palaz-

zone della Regione, su via CristoforoColombo, definisce così l’atteggiamentodei responsabili della cosiddetta “cabinadi regia”. Il secondo aggettivo, “irre-sponsabile”, gli si smorza in gola. Tienefamiglia. Eppure si va avanti così,giorno dopo giorno, secondo una appa-rente programmazione, una finta regia.Fanno tutti finta di sapere quello chefanno, dice, i risultati si vedono. Su unodei più autorevoli quotidiani della capi-tale (La Repubblica) c’è l’intervista aquella che in questi corridoi viene defi-nita la “zarina”. Guai a contraddirla, co-manda lei (per conto di chi non si sa);anche Zinga ha qualche problema a rap-portarsi con lei e a contrastarla, lasciafare al capo di gabinetto Venafro, modispicci ma capace di inpensabili media-zioni e a D’Amato, che sa come scansarele sberle (metaforiche). Nell’autunnoscorso con toni enfatici erano state an-nunciate decise campagne invernalicontro ciò che nel sistema faceva acqua,emergenza/pronto soccorso e liste d’at-tesa. Come corollario l’annuncio dellaapertura nel giro di pochi mesi di 48case della salute. In realtà, inutile dirlo,il monitoraggio del Pronto soccorso, ildecalogo per i responsabili del servizio,non hanno portato lontano e il nuovo

direttore dell’Ares 118, la recalcitranteCorradi non ha combinato granchè. Mala debacle è nella azione di contrastoalle liste d’attesa. E qui torniamo all’in-tervista dove la De Grassi riesce ad am-mettere che ci sono dei ritardi (agennaio doveva essere tutto risolto) mache si sta lavorando “ sia sul versantedell'appropriatezza delle prestazioni,perché spesso molte sono superflue, siasu quello dell'informatizzazione dellericette dei medici di famiglia e degli spe-cialisti ambulatoriali ". Se ne parla damesi, da anni, sempre le stesse parole,sembrano slogan. Ma la De Grassi prova

a spiegare che i dati sui tempi - terribili,messi in campo dai soliti CODICi, Cit-tadinanza attiva, etc - sono falsati. In-somma abbiamo scherzato: in lista cisono pazienti che hanno effettivamentebisogno della prestazione prenotata ealtri, che avendola già eseguita, pren-dono appuntamento per il controllosuccessivo, dice il direttore De Grassi.Che annuncia di aver trovato la chiavedi volta del problema. "Abbiamo verifi-cato che il 90 per cento delle donne inattesa di una mammografia erano nellafascia di età coperta dai controlli che sieseguono già per la diagnosi precoce dei

tumori. Anche il grosso di quanti aspet-tavano le colonscopie rientravano nelpercorso dello screening per il colonretto. Perciò abbiamo deciso di poten-ziare gli esami per la prevenzione, alleg-gerendo le liste di attesa e, soprattutto,dando a tutti la risposta adeguata. Ab-biamo, insomma, individuato un mo-dello che presto adotteremo per altrepatologie, dal diabete alla bronco pneu-mopatia” Inutile dire che sarebbe ba-stato ragionare prima con un paio diaddetti ai lavori, quelli che mandano re-lazioni su relazioni mai lette e prese sulserio. Abbiamo scoperto la prevenzionecome soluzione di tutti i problemi, com-plimenti, In settembre il governatoreZingaretti si era impegnato a far rispet-tare i tempi massimi di attesa prescrittidalla legge, a inserire i privati nelleagende del Recup..., incalza l’intervista-store: “ "Forse avevamo sottovalutato lamole dei problemi tecnici per allineareil sistema informatico dei privati aquello del Recup; ora il Gemelli è quasipronto, per esempio. La Lait, società in-formatica della Regione, sta lavorandocon gli altri centri per omologare leagende elettroniche di ciascuno conquelle del Recup. Infine vorrei annun-ciare che dalla fine dell'estate i refertidei cittadini saranno disponibili online,con codici di accesso personalizzati,nelle dodici Asl del Lazio". Una rapidaricerca su Internet, una chiacchiera coni cervelli del Recup chiarirebbe che daanni si va avanti con questo discorso.

giovedì 22 maggio 2014 pagina 12Laziola delSSanità Lazio CRONACHE

LA ZARINA DELLA SANITÀ LAZIALE, FLORI DE GRASSI,AMMETTE I RITARDI NON GLI ERRORIIL PUNTO

Liste d'attesa, commedia dell'assurdo

di Giulio Terzi

Alessio D’Amato, Nicola Zingaretti e Flori De Grassi

Il sistema fa acqua ma "si sta lavorando", un mantra che i dirigenti regionali ripetono in modo ossessivo per auto-assolversi. Adessohanno scoperto che la chiave di tutto è la prevenzione, ci faranno sapere. Intanto i nove decimi di Asl e ospedali sono fuorilegge

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C’è qualcosa (o qualcuno) che frena, enon è solo un fatto tecnico. Ma non sipuò dire. In attesa che la Regione si sve-gli ci teniamo i dati allucinanti sulle listed’attesa. Ne buttiamo lì un paio, tanto per nonperdere l’abitudine con le brutte noti-zie, In ospedale e negli ambulatori pub-blici del Lazio si aspetta fino a un anno

per una mammografia, una tac al torace,un ecocolordoppler alle carotidi o aivasi periferici e per una colonscopia. Enei grandi ospedali, policlinici inclusi,non si prendono appuntamenti: agendechiuse per quasi tutti gli esami diagno-stici. “È una pratica vietata. Ma se simette mano al portafogli, con gli stessimedici in attività libero professionale,

l’intramoenia, tempo qualche manciatadi ore e si è serviti», scrive l’intervista-tore di Repubblica. «Occorrerebbero30 giorni al massimo per una visita, 60per un esame diagnostico; 72 ore per leurgenze. Ma per una mammografia, peresempio, si aspetta fino a 355 giorninella Asl di Latina e al San Camillo. Unpo’ meno a Frosinone, 278 giorni, e a

Rieti, 171”. Praticamente inove decimi delle Asl e degliospedali del Lazio sono fuorilegge. Superano i tempi pre-scritti dallo stesso decreto 437firmato in autunno dal gover-natore Nicola Zingaretti comecommissario di governo per laSanità regionale, recependo ilPiano nazionale 2010-2012,sulle liste di attesa. L’atto pre-vede anche l’inserimento deiprivati nelle agende delRecup, il centro regionale perprenotare le prestazioni. Inu-tile insistere, c’è qualcosa chenon va. Non va per i 2 milionie duecentomila pazienti cheogni anno passano per iPronto Soccorso (oltre il 60%in condizioni non gravi) e peril milione e duecentomilautenti che vengono ricoverati,dopo la canonica anticamerain barella nei corridoi delle

emergenze. Con i pazienti aspettanoanche le ambulanze che quei pazientihanno soccorso e trasportato, una qual-che statistica indica il 220mile le oreall’anno di sosta per riavere a bordo lalettiga sequestrata. Vecchi discorsi, aspettano tutti, come inuna commedia del non sense, dell’as-surdo. Aspettano Godot.

giovedì 22 maggio 2014 pagina 13 Laziola delSSanità LazioCRONACHE

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Il Tumore al Polmone èuna delle più temibilineoplasie ed è diven-

tato il terzo tumore nelledonne (dopo mammella ecolon-retto) con circa10mila nuovi casi ogni anno.Un dato incredibile se sipensa che sino a 30 anni faera una evenienza rara nelsesso femminile mentre oggiuna donna su 30 e un uomosu 10 può sviluppare questotumore.Inoltre le donne risultanodoppiamente penalizzate:devono affrontare un nemico ancora poco co-nosciuto e la mortalità è cresciuta dell’1% ri-spetto al calo del 2,2% dei maschi. Il prezzodi una abitudine legata all’emancipazione edella quale le donne fanno fatica a liberarsi:il fumo.Per questo motivo il 31 maggio a Roma, inoccasione della Giornata del Respiro e dellaGiornata Mondiale senza Tabacco dell’OMS,l’Agenzia Nazionale per la Prevenzione edAgEtica, con le associazioni dei pazienti dellemalattie respiratorie (Pazienti BPCO e Fede-rasma), hanno organizzato a Piazza San Sil-vestro una “festa del respiro” completamentededicata alle donne, per lanciare una Campa-gna di informazione e divulgazione chiamataPolmone Rosa.Dalle 10 alle 18 la piazza sarà animata da con-ferenze, presentazioni di libri, ma anche da

stand in cui i medici del Policlinico Gemellieffettueranno gratuitamente una spirometriae quelli del Centro Antifumo dell’OspedaleSan Filippo Neri dispenseranno consigli perspegnere l’ultima sigaretta. Inoltre maestri diyoga daranno consigli e insegneranno tecni-che per la corretta respirazione.A completare la giornata, la presenza delleAmbasciatrici del Respiro e testimonial diPolmone Rosa, donne dello spettacolo comeRosanna Lambertucci, Eleonora Brigliadori,della moda come Silvia Ceccon (Miss Uni-verso) e Valeria Altobelli (Miss Mondo),della comunicazione come Daniela Miniuc-chi (giornalista Rai) e Francesca Capua (au-trice televisiva), testimonial dell’evento, cheproseguirà per tutto l’anno con iniziative di-vulgate attraverso il sito www.polmonerosa.ite la pagina Facebook aperta per l’occasione.

GIORNATA DEL RESPIRO

La prevenzione scende inpiazza per le donne

Il Corriere di Roma n.17 del 22 - mag. 2014_Layout 1 24/05/2014 1.49 Pagina 13

Page 14: IL CORRIERE DI ROMA - GIOVEDI' 22 MAGGIO 2014

L a sanità del Laziosta stretta a molti,non si può pen-sare che tuttistiano indolente-

mente a seguire le evoluzioni-involuzioni della politicaospedaliera della Giunta Zin-garetti. La fase di stallo nonpuò proseguire all'infinito, equalcuno si inventa una solu-zione. Come quella di conven-zionare i Comuni di "confine"con l'ospedale più efficiente edisponibile della regioe limi-trofa. L'idea ha un nome e uncognome, la segretaria dellaCgil viterbese Miranda Peri-nelli ha messo gli occhi sul-l'ospedale di Orvieto e ha fattodue conti. La sanità viterbese èmartoriata dalla situazione de-bitoria e ddai tagli che hannodepotenziato i presidi perife-rici. Ormai l'ospedale di Ac-quapendente ha perso buonaparte dei servizi e la distanzacon Viterbo è abissale: oltre 70chilometri di curve e difficoltà.Montefiascone, allo stesso

modo, offre poche prestazioni.Dalla zona della Teverina aquella Ortana chi ha bisogno dicure preferisce rivolgersi ai vi-cini centri umbri. Ogni annoquesta mobilità sanitaria costa

alla Regione Lazio circa 15 mi-lioni di euro che vengono pa-gati alla Regione Umbria peraver curato i malati laziali. Gliospedali più "gettonati" dai vi-terbesi sono, ovviamente, Or-

vieto e Terni, con qualche rife-rimento anche su Narni nel re-parto di ginecologia. E alloragiochiamola la carta. Federia-moci, convenzioniamoci epassa la paura. La proposta è

stata formulata allaAsl di Viterbo edalla regioneLazio_e prevedeche i comuni dellaTeverina confi-nanti con Orvieto,si possano recare alpronto soccorsodella città umbraattivando una con-venzioni con le dueregioni. Quandopoi matureranno lecase della salute diZingaretti a Ronci-glione, Montefia-scone eA c q u a p e n d e n te(ma si evidenzianocriticità e carenzein questo progetto)si ridiscuteranno lecose. Lidea non èmale e non è detto

che non sia percorribile sulserio. Altre Asl potrebbero se-guire l'esempio e aprire canaliprivilegiati con Abruzzo e Mo-lise. Ciascuno si arrangia comepuò.

giovedì 22 maggio 2014 pagina 14Laziola delSSanità Lazio CRONACHE

L'ALTO VITERBESE È IN SOFFERENZA, PERCHÉ NON CONVENZIONARSI CON I VICINI OSPEDALI UMBRI? LA PROPOSTA

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per l’impostazione di programmi adeguati per fascia di età, valutazione nutrizionale e doppia seduta giornaliera

di fisioterapia, con il supporto dell’alta esperienza dei terapisti e l’ausilio dei più recenti macchinari in ambito di

riabilitazione. Per chi deve sottoporsi a chirurgia ortopedica, è a disposizione un pacchetto completo intervento

+ riabilitazione, ma è anche possibile procedere alla riabilitazione senza intervento. In effetti, il periodo estivo, vi-

sto il “fermo” dell’attività lavorativa, è in molti casi quello ideale per risolvere in maniera definitiva problematiche

articolari e tendineo-legamentose. Ma non c’è solo ortopedia. Per tutte le fasce di età sono previsti pacchetti

specifici, personalizzati ad hoc per le nostre esigenze: screening vascolare, screening cardiologico, screening

dermatologico, screening colon-stomaco, screening mammella-ginecologico, screening prostata, screening ti-

roide, screening oculistico, screening otorino, screening fumatori. Insomma, l’estate è davvero la stagione più

bella: quella per rimetterci in forma, per proteggere e ritrovare la nostra salute. Ad attenderci troveremo il più alto

livello di professionalità, tecnologie diagnostiche e terapeutiche di eccellenza, personale medico e paramedico

qualificato. Personalizza il tuo programma medico di soggiorno, intervento e riabilitazione chiamando il numero

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di Giulio Terzi

“Gli impe-gni dis p e s a

che il direttore gene-rale del PoliclinicoUmberto I ha con-sentito nell’ultimoperiodo lascianodavvero perplessinon tanto per l’am-montare di risorsequanto per la meto-dica che, in clima dispending review, nonè assolutamentecambiata ma ricalcaespressamente unasituazione gestionalediscutibile. La Re-gione Lazio dovrebbeprovvedere in via precau-zionale a una verifica delmanager Domenico Ales-sio. Noi, dal canto nostro,ne chiediamo le dimissioniimmediate e irrevoca-bili”.Lo afferma una notadella segreteria provin-ciale di Fials . “Tra le speseche ci lasciano decisa-mente imbarazzati e checontano decine di migliaiadi euro ci sono quelle cheil manager Alessio conti-nua a fare per seguire i vari procedimentilegali dell’azienda quando invece, all’in-terno di questa stessa azienda c’è tanto diavvocatura che viene a costare circa 1 mi-

lioni di euro l’anno. Diver-samente il Policlinico ri-spetto ai contenziosirisolti sta pagando negliultimi tempi fior di inte-ressi pregressi e comun-que dovuti – prosegue lanota Fials -Solo nell’ul-tima settimana ha versatonelle casse di un’aziendaprivata 28 mila euro”.“Altra nota dolente sonogli affidamenti diretti cuiil manager provvedesenza le procedure di gara

invocando vincoli d’urgenza: non ultimol’affidamento fino alla fine dell’anno delservizio di accoglienza, informazione ecall center.”.

Troppe spese extra al Policlinico?Il manager Alessio sotto accusa

Domenico Alessio

Ospedale di San Giovanni, detto Ospedale della Scala, di Acquapendente

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Page 15: IL CORRIERE DI ROMA - GIOVEDI' 22 MAGGIO 2014

Se qualcuno si illudesseche l'affaire S.Luciafosse concluso (o ri-mosso o sepolto) a te-nere ben viva la

fiamma dell'attenzione ci pen-sano i lavoratori, i dipendenti, lerappresentanze sindacali. Chemercoledì 21 presso l'aula con-siliare del Municipio VIII hannoorganizzato un incontro di di-battito-approfondimento dellaquestione. E' un segnale impor-tante, sta a significare che la sor-dina messa dalla Regione Lazionon convince nessuno, che que-sto atteggiamento preoccupa chiè interessato a vario titolo allesorti dell'Istituto di via ardea-tina, e che serve una ulterioreazione di sensibilizzazione e dipressione, "La FondazioneSanta Lucia dopo il decreto diapprofondimento definitivo:quali prospettive?" Se lo sonochieste le rappresentanze sinda-cali Adonp, Cimop e Uil, ehanno invitato a discuterne ivertici dell'azienda ( è interve-nuto il direttore generale LuigiAmadio), politici di diversischieramenti come RiccardoAgostini (consigliere regionalePd e Antonello Aurigemma,(vice presidente della Commis-sione Sanità della Pisana), rap-presentanti dei lavoratori e deipazienti dell'Istituto. La fase di

LazioLazioladelSSanità

Supplementodi ONLINE-NEWS

Quotidianodi informazioneindipendente

Iscritto al Tribunale di Roma n.437/2009

dall 18/09/2009

P. Iva 11173611002

direttore responsabileGiovanni Tagliapietra

stampaArti grafiche Boccia spa

via Tiberio Claudio Felice, 784131 Salerno

POLITICI, DIRIGENTI, OPERATORI E UTENTI CHIAMATI A DISCUTERNE AL MUNICIPIO VIIIIL DIBATTITO

giovedì 22 maggio 2014 pagina 15 Laziola delSSanità LazioSANITÀ&RICERCA

Il “caso S.Lucia”? È rimasto sospesoI sindacati spingono: adeguamento tariffe, congruità dell'acconto mensile, arretrati, Zingaretti si rifugia in corner e non replica

L’Anglat ( Associazione nazionale Guida Legisla-zioni Andicappati) presenterà venerdì 30 pressol'Auditorium della Fondazione Santa Lucia (via Ar-deatina n.354 - Roma), la nuova piattaforma di so-cial network anglat.it nell’ambito del convegno “il Social Network per la disabilità”. Anglat.it è il ri-sultato del progetto “I diritti del passeggero con di-sabilita' nei sistemi di trasporto - Formazione edinformatizzazione della rete ANGLAT”, realizzatograzie al contributo del Ministero del Lavoro e dellePolitiche Sociali. La piattaforma, accessibile a tuttidal portale www.anglat.it, è basata sul Web 2.0che rende interattivo l'approccio alla rete da parte

dell'utente, il quale può passare dalla sempliceconsultazione delle informazioni, alla possibilità dicontribuire ed alimentare l'area Social con propricontenuti. anglat.it vuol mettere al centro il diritto alla mobi-lità inteso quale sinonimo di autonomia e libertà.Libertà ed autonomia che ancora oggi non sono op-portunità per tutti, in quanto le innumerevoli bar-riere presenti nei sistemi di trasporto e nelle città,limitano la mobilità e l'accesso alle persone con di-sabilità ad ogni ambito della vita quotidiana: la-voro, formazione, sport, tempo libero, cultura,turismo.

anglat.it è uno strumento pensato per favorire lapiena inclusione delle persone con disabilità chepotranno dare e ricevere utili informazioni per muo-versi al meglio o per denunciare situazioni cheostacolano l'accesso alle città ai servizi e che diconseguenza trasformano quelle opportunità chedevono essere per tutti, in esclusività per pochi. anglat.it vuol essere un social attraverso il quale larete ANGLAT, anche attraverso gli strumenti gestio-nali ad essa forniti, può essere in dialogo continuocon i territori, rispondendo in maniera sempre piùorganizzata e concreta ai bisogni espressi dai cit-tadini con disabilità di ogni età e ceto sociale.

Arriva Anglat.it, social network per la disabilità

stallo continua, nonostante le as-sicurazioni e se non è chiaro chisia il nemico da battere sonochiare invece le istanze e le pre-occupazioni di chi ha affidatoalla Fondazione il proprio fami-

liare e il proprio futuro profes-sionale. La scoperta che dopo ilriconoscimento dell'eccellenzadell'attività neuroriabilitativa,della ricerca, del ruolo strategicodella Fondazione poco o nulla è

cambiato fa riflettere. E l'adegua-mento del livello di remunera-zione delle tariffe, e la congruitàdell'acconto mensile, e il paga-mento degli arretrati? Non ba-stano le premesse per un dialogocostruttivo, come hanno argo-mentato i rappresentanti sinda-cali, servono segnali molto piùconcreti ed incisivi, serve unpiano strategico condiviso chesalvaguardi tutti gli interessi ingioco. Aurigemma ha denunciato l'insi-pienza della Regione, Agostiniha detto che si è sulla via giusta.Parole. Dal dibattito è emersauna confortante reattività daparte del "popolo del S.Lucia",molte delle tensioni, delle in-

comprensioni interne forse sisono raffreddate, manca la ade-sione concreta e fattuale dell'in-terlocutore principale, laRegione, che attraverso il presi-dente Zingaretti ha replicato vastretto giro di agenzia. «SulSanta Lucia abbiamo fatto deigrandissimi passi in avanti, ognipasso, per essere fatto, ha biso-gno del passo prima», ha detto:cioè praticamente niente. Il ca-pogruppo di Fi in Regione LucaGramazio ha chiesto al governa-tore di organizzare subito un in-contro con i vertici del S.Luciaper superare i blocchi posti daisuoi dirigenti e collaboratori.Zingaretti non ha controrepli-cato. Siamo al punto di partenza.

Un’immagine dell’incontro del 21 maggio, organizzato dalle rappresentanzesindacali, che si è svolto nell’aula consiliare dell’VIII Municipio

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SEI ECCELLENZA ITALIA

Una nuova idea sta prendendo forma! Una impresa unica. Un progetto che prevede l'attraversamento di 16Paesi in 3 continenti, per un totale di oltre 25.000 Km da percorrere in 5 mesi... Ovviamente in sella sulla suamotoLa partenza è prevista intorno al 9 giugnoÈ la sfida raccolta da Giampiero Pagliochini. Lui la moto ce l'ha nel suo DNA. Una passione ereditata prima dalnonno e poi dal padre che negli anni '50 faceva le gincane.Tanti ti ricordi e le esperienze, come il viaggio in Egitto sognato fin dai banchi di scuola che gli ha permessodi uscire dall'Europa. Oppure il Sud America. Nel 2006 ha parcheggiato a piazza Tiananamen, rischiando di es-sere arrestato poiché lì non poteva parcheggiareUn viaggio che prevede un impegno anche di natura economica, ma diversi sponsor hanno deciso di appog-giare il motociclista in questa sua avventura.A chi chiede a Giampiero Pagliochini se ha paura per qualche difficoltà che può incontrare su strada in sellaalla sua moto, risponde deciso: "Non sono quell i problemi che m spaventano. Sono piuttosto le burocrazie, ipermessi, i visti non rilasciati o consegnati in ritardo che rischiano di far slittare molti appuntamenti e le relativetappe.Non mancano i ricordi. Una piccola disavventura a lieto fine avvenuta in Marocco nel 1993. La moto avevaperso i raggi di una ruota. Provvidenza ha voluto che trovassero uno dei maggiori campioni del motocross inMarocco. I raggi non si trovavano. Ma la sera si è presentato un ragazzo dicendo di avere una ruota con iraggi identici. Ciò ha permesso al nostro eroe di ripartireNel 1995 Pagliochini ha subito invece una seria rottura della clavicola in Perù. Ma il giorno dopo è ripartito eha fatto oltre 700 chilometri.Come è riuscito? "Facile - risponde sereno - quando la mente riesce a stare sopra il fisico, tutto si risolveLe tappe dei viaggi fatti finora da Giampiero sono raccolti in un diario pubblicato sul sito http://www.motorbiketravel.it/

Il Motor Expo è l’appuntamento irrinuncia-bile per gli appassionati dello sport e dellegrandi emozioni legate ai motori. Con circa42mila visitatori della prima edizione, ilMotorExpo è divenuto il punto di riferi-mento del centro sud Italia per i concessio-nari delle Top Brands e delle principaliaziende che operano nel settore automo-tive. In questa cornice - circa 30mila metriquadri di esposizione coperta e 40milametri quadri fra aree espositive e circuiti diprova - prende vita l’evento: visitare, am-

mirare ed effettuare test drive di pro-dotto. Un salone nato per coinvolgere ilpubblico in un evento adrenalinico. Unavetrina importante che permette agliespositori di proporre il proprio prodottoo servizio ad un pubblico eterogeneo e ar-ticolato. E' la possibilità per ricevere nuovistimoli, per raccogliere nuovi contatti etrovare nuovi clienti. E' la possibilità dipartecipare o realizzare incontri ed eventiinseriti nel programma con operazionirealizzate su misura.

MOTORBIKE TRAVEL I VIAGGI DI UNA VITA

All'expò di Latina arriva il Motor Show 2014L'iniziativa avrà luogo dal 31 maggio al 2 giugno

Sabato 31 maggio alle ore 11.00 presso l'ExpoLatina (Strada Regionale dei Monti Lepini Km 51,400),

6 ECCELLENZA ITALIAterrà una Conferenza

Stampa per presentare il progetto

e il viaggio evento di Giampiero Pagliochini.

Sono previsti gli interventi

di Franco Bianchi, projectmanager Expo Latina;

Massimo Galli, vicepresidente

dell'Associazione Sei Eccellenza Italia.

Sarà presente Giampiero Pagliochini che allestirà uno stand

con uno scenario mozzafiato del viaggio

sulle due ruote e che racconterà

ai giornalisti e ai presentianeddoti e curiosità

di viaggi e (dis)avventure passate

www.6eccellenza.it [email protected]

Tel 328.6313021

Il Corriere di Roma n.17 del 22 - mag. 2014_Layout 1 24/05/2014 1.50 Pagina 16

Page 17: IL CORRIERE DI ROMA - GIOVEDI' 22 MAGGIO 2014

giovedì 22 maggio pagina 17 LITORALE IlCORRIEREDIROMA

Spiagge libere sporche ed abbandonate,con i bagnanti che si aggirano sugli are-nili tra divieti di balneazione e senza al-cuna sicurezza in mare. A rispondere“obbedisco”all’ordinanza del sindaco

Marino sono stati, infatti, unicamente gli stabili-menti balneari, che lo scorso primo maggio hannoinaugurato la nuova stagione. Per il resto degli are-nili siamo ancora nel caos. Ad Ostia ponente, adesempio, per oltre un chilometro e mezzo di spiag-gia sui due disponibili è stato apposto il divieto dibalneazione per l’impossibilità di garantire la puli-zia degli arenili e la salvaguardia a mare, senza ba-gnini, in sostanza, niente mare. Nel frattempo,erosione a parte, le spiagge sono ridotte a pattu-miera. A denunciare la situazione delle spiaggepubbliche è stato il consigliere Giulio Notturni(Lista Marchini) che ha puntato il dito contro l’at-tuale Giunta municipale, incapace a trovare una so-luzione e responsabile, di fatto, di aver predispostoun bando pubblico che ha provocato un vespaio dipolemiche invece di trovare soluzioni condivisibili.“Dai controlli effettuati dai vigili urbani sullespiagge libere di Ostia è emerso che sugli undici lidiinseriti nel bando, soltanto tre spiagge libere -Happy Surf, l’arenile antistante piazzale Magellano

e Hakuna Matata - sono aperte ed eseguono unaregolare manutenzione dell’arenile, assicurano l’as-sistenza alla balneazione ed i servizi igienici sonofunzionanti. Risulta invece ancora in fase di allesti-mento la spiaggia del Circolo Nautico Ponente(piazza Gasparri) e il lido di piazza Scipione L'Afri-cano (probabilmente entreranno in funzione insettimana). Sono invece ancora chiuse e prive diservizi le spiagge libere: ex Onda anomala (lungo-mare Paolo Toscanelli 137), ex Punta Ovest (lun-

gomare Duca degli Abruzzi),ex Amanusa, (lungomare Ducadegli Abruzzi). A questo puntorisulta anacronistico ed imba-razzante – afferma Notturni -l’annuncio dell’apertura dellastagione balneare dal 1 maggio,visto che per quanto riguarda lespiagge libere i lidi pronti ad ac-cogliere i turisti sono rimastisoltanto in tre”. Sulla questioneè stato chiesto un Consigliostraordinario (forse a finemese), ma le risposte sono an-cora in alto mare. Le esclusionidal bando e dalle graduatorie

hanno provocato una serie di ricorsi al Tar che ilprossimo 21 maggio dovrà esprimere un giudiziodefinitivo. “Per prima cosa. l’amministrazione haindetto il bando troppo a ridosso della stagione bal-neare – afferma R.D.P. – e dopo la pubblicazionedelle graduatorie, all’atto della presentazione deidocumenti richiesti si sono cercati dei cavilli pernon procedere all’assegnazione, anzi, sono stati ri-chiesti documenti e certificazioni che inizialmentenon erano previsti”. Risultato: spiagge inagibili e

parola al Tar. Intanto il Municipio si attrezza e cercapossibili escamotage dell’ultimora. “Stiamo verifi-cando l’eventuale disponibilità ad utilizzare nostropersonale UAL, ex-bagnini oggi destinati ad altroincarico, - svela Antonio Caliendo, assessore lavoripubblici e litorale - a prestare servizio quale assi-stente bagnante per garantire l’apertura dellespiagge chiuse in attesa del pronunciamento delTar”. Nervi tesi anche sul lotto sul lungomare To-scanelli (La Cayenna, dinanzi alla Vittorio Ema-nuele) dove il vecchio gestore Villa Maraini, la cuiattività socio-assistenziale è stata sempre apprez-zata in tutta Roma, ha fatto ricorso contro la sua“imprevedibile” esclusione. Senza bagnini anche laspiaggia libera (antistante il camping) sul lungo-mare Vespucci. La situazione è dunque complessaed intricata. Nonostante tutto, non ci saranno trat-tative o concessioni. “Aspettiamo il Tar - spiegacon fiducia Caliendo – poi se avremo ragione pro-cederemo con quanto già stabilito, in caso contra-rio, metteremo in atto quanto disposto dalGiudice”. Per alcuni lotti, però, si rischia di restaresenza gestore. Su alcune spiagge i “vincitori” delbando, infatti, erano gli unici concorrenti, per cui,bisognerà ripartire dall’inizio e fare un nuovobando”. Ed intanto l’estate finirà….

A Ostia, tutti al mare, ma… solo a pagamentoDIVIETO DI BALNEAZIONE SULLE SPIAGGE LIBERE. MANCANO I BAGNINI DI SALVATAGGIO

In occasione della Settimana della Cultura Isla-mica, il X Municipio, per primo a Roma, ha appro-vato la costituzione dell’Ufficio della pace e deldialogo tra i popoli. Un passo avanti concretoverso l’integrazione degli immigrati e per sceglierela via del dialogo per superare i contrasti e le in-comprensioni. “L’obiettivo è quello di dare vita –ha detto Emanuela Droghei, assessore al welfaredel X Municipio – ad un luogo di incontro, promo-zione del dialogo e del confronto, tra le tante co-munità presenti sul nostro territorio”. In sostanza,il nuovo Ufficio sarà composto da tutte le associa-zioni religiose e non che risponderanno ad unprossimo avviso pubblico, funzionando come unaConsulta e riunendosi due o tre volte al mese. In-tanto, sarà lo sport, con la “Pacis Cup” ad indicarela strada. Il torneo amatoriale di calcio a cinquevede la partecipazione della comunità evangeli-sta, di quella musulmana e delle parrocchie cat-toliche San Nicola di Bari, Stella Maris, ReginaPacis e San Carlo da Sezze. E.B.

IL CASO

di Enzo Bianciardi

Case al mare addio….che siaprima o seconda casa lascelta di trasferirsi sul lito-

rale acquistando un appartamentoè sempre meno gettonata, la crisidel settore ha cambiato le carte intavola, paralizzando le nuove co-struzioni soprattutto in periferia ecancellando quello che era un mitoper tante famiglie. Di questi tempi,sono ferme anche le ristruttura-zioni, nonostante gli incentivi. Ilfiato grosso del settore si sente inparticolare sul litorale dove, soprat-tutto nell’hinterland, operava unaPMI dalle grandi speranze. Le casead Acilia, Casalpalocco, Infernettosi vendono con sempre maggioridifficoltà e l’invenduto, che com-prende anche le quote cooperative,

sfiora il 30%. Ad Ostia,invece, non ci sono piùaree da destinare all’ur-banizzazione. A dare al-cune cifre del fenomenoromano è stata di recenteAnna Pallotta segretariogenerale Feneal UilRoma: “I posti di lavoropersi nel settore a Romae Provincia dal 2008 adoggi sono stati oltre30mila. Soltanto nel 2013nel settore edile Roma ha perso7mila posti di lavoro. Resistonomeglio alla crisi le maestranze piùspecializzate sia italiane che stra-niere, ma si creano sacche di po-vertà e di marginalità socialesoprattutto in provincia e periferia,

dove risiede la maggiorparte dei lavoratori menoqualificati”. Nel X Municipio moltesocietà edili, con la con-cessione in tasca, rinun-ciano a costruire in attesadi tempi migliori, oppureaprono il cantiere, posi-zionano l’ufficio venditeed aspettano segnali dalmercato per avviare i la-vori. “I tempi delle vac-

che grasse sono finiti. – spiegaDomenico Pizzuti, presidente dellaCooperativa Il Borghetto e giovaneimprenditore del settore – Per la ri-presa serve anche una nuova classeimprenditoriale, capace di stringerei denti ed andare nei cantieri a se-

guire di persona i lavori. Inoltre iguadagni di alcuni anni fa sono unachimera. Oggi bisogna imparare acostruire case entro i 200 mila euro,altrimenti non si possono vendere.I conti sono presto fatti. Una gio-vane coppia, infatti, può disporre diuna cifra fino a 50 mila euro, il red-dito famigliare non supera in ge-nere i 2500 euro, considerando chepuò accedere ad un mutuo massimodi 180 mila euro, il risultato è chenon possono acquistare apparta-menti oltre quella cifra, per cui, lanuova sfida è quella fare abitazionicon materiali buoni e possibilmentemigliori al passato mantenendo iprezzi in una fascia di mercato il piùampia possibile”.

En. Bia.

Litorale, il settore edilizio affondaX MUNICIPIO

Nasce l’Ufficio della Pace

FINITO IL MITO DELLA CASA AL MARE. SI VENDONO SOLO APPARTAMENTI ENTRO I 200 MILA EURO

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Page 18: IL CORRIERE DI ROMA - GIOVEDI' 22 MAGGIO 2014

giovedì 22 maggio 2014 pagina 18POLITICA&REGIONEIlCORRIEREDIROMA

ARNAUDI ANTONIOVia Merulana, 139 ARPINI BRUNAPiazza del ParlamentoBALZOTTI LUCIANOVia del Tritone, 152BONELLI ALFREDOVia Roma Libera, 22BRESSI VITTORIAVia Ripetta/Via TomacelliBUFFONI NADIAVia XX Settembre, 96/97CAIAFFA BRUNOLargo del TritoneCAMPONESCHI RITAGalleria Colonna (Alberto Sordi)Largo ChigiCANU ANNASalita de Crescenzi/PantheonCASUCCI SILVANAPiazza SonninoCECCHINI BEATRICEPiazza FarneseCIARDULLI FRANCESCAViale Carlo Felice/San Giovanni

COLASANTI ELENAPiazza Pasquale Paoli DE CAROLIS ALDOPiazza San Silvestro, 13DE SERIO EDOARDO GALLONI MASSIMOPiazza IndipendenzaDE SILVESTRI WANDALargo Tassoni Corso VittorioDI STEFANO FIORELLA Piazza Cinquecento, 64Via d’AzeglioDURANTINI MARCOVicolo Sciarra /Via del CorsoFARINA ROSSANAPiazza Campo de’ Fiori, 2FERDINANDI MARILISAPiazza della Minerva, 37FERRI SERGIOPiazzale Albania FIORETTI ANDREAViale Trastevere ang. Via MorosiniFURINI ENRICOPiazza del Gesù, 48

GIORGETTI MARIA GRAZIAPiazza CapranicaGIUSTI ROBERTAPiazza del ViminaleGRECO MARCOPiazza di Spagna, 57GREGORI BRUNO EREDIVia Zanardelli altezza civ. 16/1LORIA AURORAVia E. Filiberto Altezza civ. 144MANCINI ALBERTOVia della Dogana vecchiaMASINI ANTONIOPiazza Fontanella BorgheseMASSARONI ELISALargo ArenulaMATTEUCCI MARISAPiazza santa Maria LiberatriceMILLO SERGIOVia dei Sabini Via del CorsoNOTARPIETRO ELENAVia Boncompagni, 12/14

PERUGINI CINZIAViale ManzoniVia MerulanaRO.MA SRLVia SoraCorso Vittorio EmanueleROMANO FRANCESCOVia Marmorata/Largo GelsominiSIRAMA SNCPiazza Benedetto CairoliSTAIANO MARINAVia Merulana, 204TERASCHI PRISCILLAVia della Scrofa, 101VENDITTI STELLAVia Celimontana, 5VERDONE MARIA ANTONIETTAVia Mario de’ fiori/via della CroceVITELLI MAURIZIOVia Flavia, 52EDICOLAPiazzale Roberto Ardigò EDICOLAPiazza MorelliEDICOLAVia Rosa Raimondi Garibaldi

SI RINGRAZIANO I SEGUENTI ESERCENTI CHE CI OSPITANO E DISTRIBUISCONO OGNI SETTIMANA

SUPERMERCATO PIM CORTINA D’AMPEZZO VIA TRIONFALE, 8044 00135 ROMASUPERMERCATO PIM TORREVECCHIA VIA DI TORREVECCHIA 313 00168 ROMASUPERMERCATO PIM MAFFI VIA PIETRO MAFFI, 114 00168 ROMA SUPERMERCATO PIM FONTANILE VIA DI TORREVECCHIA, 590 00168 ROMASUPERMERCATO PIM ODERISI VIA ODERISI DA GUBBIO, 133 00146 ROMASUPERMERCATO IPERFAMILY VIA DI TORREVECCHIA, 1050 00168 ROMASUPERMERCATO PIM NEWTON VIA FELICE BELLOTTI, 2 00151 ROMASUPERMERCATO PIM CASALOTTI VIA PIEDICAVALLO, 39 00166 ROMASUPERMERCATO PIM IGEA VIA IGEA, 42/44 00135 ROMASUPERMERCATO PIM BIOLCHINI VIA LUIGI BIOLCHINI, 15 00146 ROMASUPERMERCATO PIM BRAVETTA VIA DI BRAVETTA, 403 00164 ROMASUPERMERCATO PIM VIA TERESA DE GUBERNATIS SNCSUPERMERCATO PIM VIA VIARA DE RICCI, 51

edicoleedicolesupermercatisupermercatiECCO DOVE TROVARCIECCO DOVE TROVARCI

LA DENUNCIA

Era febbraio e c'era freddo.E pioggia. Monte Mariorimase isolata. Siamo amaggio, fa caldo. E i la-vori per il ripristino della

viabilità del quadrante Nord della Ca-pitale procedono come se si trattassedi un tratturo o di un viottolo di cam-pagna. E non di alcune delle arterieindispensabili per la complicata viabi-lità cittadina.Per spiegarla con un esempio cheanche il chirurgo Marino possa com-prendere al volo: è come se un cardio-logo - constatata la patologiamiocardica - tralasciasse di sbloccarearterie principali. Un infarto può anchecapitare, ma se poi il medico non indi-vidua l'ostruzione e non interviene perrimuoverlo la casualità diventa omici-dio colposo. Il problema è che a morire,o a suicidarsi nel traffico, sono i romani. La Panoramica, che da Balduina do-vrebbe condurre a Piazzale Clodio eallo sbocco fondamentale di Prati èferma a una corsia singola da febbraio.I lavori procedono con il contagocce.Solo nelle ultime giornate di maggio icamion hanno portato via la terra pre-cipitata con la frana di febbraio.La Tangenziale Est è diventata un flip-per all'altezza di Corso Francia. I lavoriprocedono a singhiozzo e neppure i vi-gili urbani di presidio sanno quandotermineranno. Si affidano forse alla let-tura dei fondi di caffè?Via della Camilluccia ha mostrato tuttigli effetti dell'incuria. Si sono aperte apochi giorni di distanza, due voragini.I cantieri - uno all'altezza di piazza Igea,un altro a Giochi Delfici, fanno proce-dere a senso alternato con un improv-visato semaforo estemporaneo che fada smista fila. Peccato che ai romaninon resti che rimanere in fila. E via

Cassia Vecchia? Ancora chiusa con bar-riere di cemento in attesa di sciogliereun contenzioso su a chi spettino i lavoridi ripristino:a un privato o al Comune?Di sicuro l'esaurimento nervoso è ve-nuto ai residenti.Via Trionfale bassa: qui i lavori proce-

dono solo dalla parte di Villa Miani, cisi può arrivare superando uno sbarra-mento di transenne ma se ne occupanocon la stessa attenzione che un nobiledecaduto e fuggito all'estero può avereper la vecchia casa di famiglia: pratica-mente abbandonata.

Le gare per il ripristino della viabilitàpresuppongono dei fondi che i muni-cipi e il Comune pare non abbiano.Quindi, nelle more sugli affidamenti diappalto, si è pensato bene di fare microcontratti di appalto, con inevitabili ri-cadute sui tempi di ripristino.

C'è da chiedersi come mai un sindacotanto attento alla mobilità sostenibile,preferisca concentrarsi sulla fantoma-tica completa penalizzazione dei Foriimperiali invece di trovare una solu-zione per Roma Nord. Forse a Bal-duina e Monte Mario Marino nonprende molti voti, peccato che anche ciabita in centro, magari incidental-mente, possa avere bisogno di transi-tare in questo quadrante. Un suggerimento (gratuito) per il sin-daco: perché non ha chiamato il geniodell'Esercito? Se Roma è Capitale - contutti i vantaggi e i problemi che com-porta - ha pure diritto ad interventistraordinari. Il ministro della DIifesa haa disposizione i reparti del Genio checostruiscono ponti e strutture d'emer-genza in poche ore. Avendo consape-volezza che milioni di romani per mesisono rimasti (e rimarranno?) imbotti-gliati nel traffico, Marino avrebbe po-tuto chiedere l'intervento. Certoavrebbe fatto infuriare i suoi elettori diSel (antimilitaristi convinti), avrebbefatto storcere il naso alle imprese di ap-palto, avrebbe dovuto chiedere l'enne-simo favore (dopo il Salva Romastudiato ad hoc). Però avrebbe fatto il suo dovere di sin-daco e amministratore. Oltre 100giorni di chiusura per 4, 5 strade fon-damentali della viabilità urbana nonsono accettabili. Considerando che idissesti si concentrano tutte sullo stessoquadrante si sarebbe dovuto fare prestoe bene. Due prerogative che non sem-brano rientrare nelle doti del sindaco. C'è solo da augurarsi che non si scoper-chi un altro tombino o cada un vaso daun balcone. Con i tempi biblici delledecisioni capitoline potremmo doveraspettare il prossimo inverno per ras-settare.

INACCETTABILI CENTO GIORNI DI CHIUSURA PER ALCUNE STRADE FONDAMENTALI

Roma Nord ostaggiodella flemma politica

Marino il temporeggiatore si ricorda degli interventi straordinari per la cittàsolo quando chiede quattrini in più (Salva Roma), poi lascia nel caos per 4

mesi il quadrante Nord della capitale. Avrebbe potuto chiamare il genio militare invece di rinviare di mesi il ripristino del traffico tra Monte Mario,

Trionfale e Camiluccia. Ma forse da quelle parti non prende abbastanza consensi per preoccuparsene. Meglio annunciare mediaticamente la chiusura

completa dei Fori. Tanto c'è abituato a tenere le strade chiusedi Leonardo Giocoli

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Il 10 giugno prossimo, nello sto-rico Hotel Excelsior Westin diRoma, l’Associazione culturale“L’Alba del Terzo Millennio” haorganizzato un gran gala per fe-

steggiare il settantesimo anniversariodella liberazione di Roma. L’evento, daltitolo “Roma libera di rinascere”, è statofortemente voluto da Sara Iannone, pre-sidente dell’Associazione, che per orga-nizzarlo al meglio ha dato vita anche a uncomitato promotore presieduto da Bian-camaria Caringi Lucibelli. Sarà una festacon 150 ospiti riuniti per ribadire il rap-porto profondo che lega l’Italia e gli StatiUniti d’America nel ricordo di una gior-nata a partire dalla quale nulla è stato piùcome prima. Ci saranno personalità delmondo della Cultura, dell’Imprenditoria,della Diplomazia e importanti figure chesono espressione dei moderni rapportiitalo-americani. Non sarà una festa qua-lunque e ogni particolare avrà il suo pre-ciso significato. Tutti gli uomini sarannovestiti in smoking, mentre le signore po-tranno esprimere tutta la loro creativitàsfoggiando una mise anni ‘40/’50, accon-ciature e accessori compresi. “Roma li-bera di rinascere”, infatti, si propone diricordare quelle ore, tra il 4 e il 5 giugno1944, che sono state determinanti per ilfuturo del nostro Paese; di esaltarne il va-lore storico e sociale, soprattutto per ilpotente impatto emotivo che ebbero, suiromani prima e su tutti gli italiani poi,non solo come agognato atto di libera-zione ma anche come straordinaria occa-sione di rinascita.Sara Iannone ha voluto scegliere l’HotelExcelsior perché fu proprio affacciandosida uno dei suoi balconi che la mattina del5 giugno 1944 il generale Mark WayneClark annunciò ai romani esultanti cheRoma era finalmente libera. Clark scelsel’albergo di Via Veneto perché l’adiacentel’ambasciata americana non era ancorastata resa agibile.La celebrazione dell’anniversario si aprirànella Sala Ludovisi con una tavola ro-

tonda dedicata all’approfondi-mento degli aspetti culturali edegli influssi che l’arrivo degliamericani ebbe sui nostri co-stumi, dalla musica all’alimen-tazione, dalla moda allapolitica... e, soprattutto, sull’in-formazione che ritrova la li-bertà di critica e d’espressionee che, già nelle prime ore delgiorno dopo, vede riaprire ibattenti delle testate storiche etiene a battesimo nuovi fogli.Tra i relatori sono previsti LucioD’Ubaldo, presidente Fondazione Italia-Usa; Gianni Letta; Giovanni Castella-neta, emerito ambasciatore italiano aWashington, attuale presidente Sace; Ri-naldo Petrignani, emerito ambasciatoreitaliano a Washington e presidente Bo-eing. A seguire, sarà servita una raffinatacena placeè nella Sala Borghese e, subitodopo, gli ospiti saranno invitati a tornarenella Sala Ludovisi per assistere ad unconcerto con le più celebri musiche ame-ricane dell’epoca, con la partecipazionedella cantante Daniela Terreri; al terminesi darà il via alle danze e tutti gli ospiti sa-ranno coinvolti dai ritmi che nell’imme-diato dopoguerra impazzavano nelle casee nelle sale romane, aprendo la strada aquella che in Italia sarebbe stata unanuova era della musica.Per tutta la serata, un maxischermo man-derà le immagini degli americani accoltifestosamente dai romani montate condocumenti e illustrazioni storiche di queimomenti indimenticabili. Inoltre, per ri-cordare i profumi e i sapori dell’imme-diato dopoguerra, Sara Iannone havoluto organizzare numerose sorprese,compresi alcuni angoli per la degusta-

zione dei più celebri prodotti dell’epoca.Tra gli altri, non mancheranno il Punt emes o il Mistrà per accompagnare il CaffèArcioni, torrefazione storica nata nel1932 e, naturalmente, la cioccolata, rima-sta nella memoria storica collettiva comesimbolo dell’ingresso americano inRoma, che sarà offerta dalla DolceamaroSrl con una coreografica fontana e con i

ricercati cioccolatini Papa. An-cora, durante la serata, lo stili-sta Luigi Bruno proporrà unasuggestiva sfilata di abiti instile anni ‘40/’50; 10 modelleindosseranno le creazionidello stilista partenopeo esfoggeranno le acconciatured’epoca, realizzate dall’hairstylist Natalino Candido.Un momento di grande spes-sore culturale, a testimonianzadel profondo legame, e delle

infinite potenzialità che, dal 5 giugno1944, caratterizzano le relazioni italo-americane, sarà un collegamento in vi-deoconferenza che vedrà Roma e NewYork unite idealmente a settant’anni dallaliberazione; “Roma libera di rinascere”,infatti, s’incontrerà con “Destinazione Ita-lia” che, all’Italian Academy della Colum-bia University, presenta un grande evento

organizzato dalla Fondazione Carnovalesulla “Cooperazione universitaria Italia –Usa: Il ruolo dell’Università italiana “Sa-pienza” di Roma a New York; la creazionedi centri di eccellenza e la musica lirica”,con il patrocinio dell’Università di Roma“Sapienza”, Facoltà di Medicina e chirur-gia, e con il sostegno di Enit . Durante ilcollegamento, Sara Iannone annunceràl’iniziativa della sua Associazione di of-frire ospitalità ad alcuni studenti ameri-cani per una settimana di orientamentoagli studi grazie all’accordo con la iNIC -Italy Network International Communitiy.Il gran gala si inserisce nell’ambito dellenumerose iniziative culturali che sarannoorganizzate dal “Centro per la promo-zione del libro” nell’arco dell’estate, tra lequali va ricordata la mostra itinerante:“Roma liberata” – per quest’anniversarioinserita nel progetto “Italia liberata/Eu-ropa liberata” – il cui percorso espositivoillustrerà gli aspetti di costume, l’arrivodei primi film americani, la libertà distampa, la nascita di decine di quotidianie periodici nell’estate 1944, il fermentoculturale, le prime mostre d’arte contem-poranea: praticamente un’estate romana“ante litteram”.

“Coaching in the Park”. Questo il ti-tolo dell’evento che si è svolto aRoma nella meravigliosa cornice

di Villa Pamphili, iniziativa nata per promuo-vere e divulgare la filosofia del “coaching”. I cittadini accorsi numerosi all’eventohanno potuto sperimentare una sessione gratuita di coaching grazie a delle po-stazioni di coach professionisti messi a loro disposizione dalla ICF (InternationalCoach Federation). Sono poi seguite spiegazioni su alcune situazioni tipo per lequali si è fatto ricorso ad un coach. Il coaching nasce negli Stati Uniti negli anni ‘80, ed è operativo nel nostro Paesedalla fine degli anni ‘90. Si tratta di una metodologia di alto profilo, praticata dacoach professionisti, il cui obiettivo principale è supportare le persone nell'ac-cesso e valorizzazione delle proprie “risorse” per raggiungere prestazioni eccel-lenti sia nella vita privata sia in ambito professionale/aziendale.

Il coaching permette a chi ne usufruisce unapiù consapevole e flessibile modalità di letturadel contesto e delle proprie potenzialità. Da-vanti alle difficoltà evidenziate dalle singole

persone, il coach supporta il proprio cliente nella definizione di un obiettivo enello sviluppo di un piano di azione.Il risultato è incredibilmente potenziante e spesso i clienti stessi restano stupitiper quanto siano riusciti ad ottenere solo perché si sono messe in campo azioniche avevano un fine ben preciso con un atteggiamento costruttivo.Dalle difficoltà alle opportunità è questo che permette lo sviluppo di un percorsodi coaching con il fine di rendere il proprio cliente più forte e capace nella gestionedegli imprevisti o nel raggiungere più rapidamente obiettivi di interesse (ad esem-pio di business negli start up). Il fine resta sempre quello di valorizzare le proprieaspirazioni con il massimo livello di produttività ed efficacia.

giovedì 22 maggio 2014 pagina 19 REGIONE&POLITICA IlCORRIEREDIROMA

GELATERIA PARADISO VIALE I. MONTANELLI 130MONTANI ICE VIA DI CASALOTTI, 59/A GELATERIA RETRÒVIA BALDO DEGLI UBALDI, 118LA CAFFETTERIA MASSÌ DI SCARDELLA MASSIMILIANOVIA G. ALLIEVO 41 ROMABAR TABACCHI LEANDRIVIA PAOLA FALCONIERI 81 ROMABAR A QUATTRO SRL DI MONTECCHIARI PATRIZIO VIA P. VENTURI 73 ROMABAR DI LA MARCA LUCIANO VIA TOR DE SCHIAVI 153/A ROMAKRISTAL BAR SNC CIRC.NE NOMENTANA, 568-570 ROMABAR GELATERIA TERRA ANNAMARIA, VIA LIVORNO 13 ROMAPASTICCERIA SALENTINAVIA LAGO TANA 51 ROMA(METRO B1 LIBIABAR CIRCO MASSIMO VIALE AVENTINO, 14 ROMAGA MA DA SNCVIALE AVENTINO 28 ROMA

LIBRIZZI GIORDANAVIALE AVENTINO 101 ROMASTINZIANI ANGELOVIALE AVENTINO 78 ROMAGELATERIA PUDDINUVIALE AVENTINO 59 ROMABAR AUGUSTO MASSIMOVIA DEL CIRCO MASSIMO, 5 ROMABAR CIAMPINIVIALE DELLE TRINITÀ DEI MONTI ROMACAFFÈ VAN GOGHVIA DELLA PINETA SACCHETTI ROMABAR GIOVENALEPIAZZA GIOVENALE 6 ROMAVALORANI’S FORUMLARGO CORRADO RICCI, 30 ROMABAR DI AFFATATI PIER MATTEOVIA CLAUDIA 14 ROMABOATTINI BARVIA MASTROGIORGIO 58 ROMABAR DI CAPALDO SIMONEVIA DELLA LUNGARA 39 ROMAALOISE DOMENICOVIALE TRASTEVERE 36 ROMABRONTOLO, ABBIGLIAMENTO BAMBINI, DI SILVI SIMONAVIA STELVIO 12 ROMA

GELATERIA FIOR DI LUNAVIA DELLA LUNGARETTA 96 ROMAGELATERIA MIANI MARIA GIOVANNAVIA DELLA SEGGIOLA 12 ROMABAR ICAVIA GASPARE GOZZI, 61 ROMABAR VIVONAPIAZZA VIVONA 20 ROMABENEVENTO BARVIA ACHILLE FUNI, 32 ACILIAMALI SRL BAR MARTINICAVIA DELLA MARTINICA 151 ROMAZAMA CAFFÈPIAZZA ZAMA 5 ROMAOLD SHAMROCKVIA CAPO D’AFRICA V26/D ROMACAFFÈ MARTINI DI ROSSI STEFANOPIAZZALE DEL COLOSSEO 3 A/B ROMARISTORANTE ALFONSO COUS COUSVIA BRESCIA, 23 ROMAANTICA DOMUSVIA S.GIOVANNI IN LATERANO, 6 ROMAALIVERNINI ROBERTOVIA CASTELFORTE 27 ROMAROCCI DANILOVIA TOR DE SCHIAVI 340 ROMADI MUZIO DOMENICOVIA FEDERICO DEL PINO 62 ROMABAR GASTRONOMIA SGANGA ANTONIOPIAZZA NOSTRA SIGNORA DI GUADALUPE 11 ROMA

BAR NATI STANCHIVIA TOR DE SCHIAVI 306BAR MARIOVIA BRA 15/19 ROMACAFFÈ SCHETTINOVIA SAN MELCHIADE PAPA ROMABAR PASTICCERIA DI COLA FILIPPOVIA RUGGERO ORLANDO 68 ROMALOVE 4 PIZZAVIA PEVERAGNO 52 ROMABAR MEDIANOVIA TRIONFALE 11454 ROMABAR TABACCHI DELLA SALA ANNAVIA PASQUALE II 109,111 ROMAANTICO CAFFÈ DI ROMAVIA GIANNINA MILLI 52 ROMABAR DI MANUEL ARIS VILLANIP.ZA MARESCIALLO GIARDINO ROMABAR BARCOLLANDOVIALE ADRIATICO 139 ROMATRATTORIA DA PAOLO, VIA SAN FRANCESCO A RIPA, 92 ROMAESTETICA-SOLARIUM ESSENZAVIA STELVIO 15/17 ROMAILIOS CUCINA GRECAVIA GASPARE GOZZI, 119 ROMALE PETIT CAFE'VIALE VEGA N.6 ARTE BIANCA PANE, PIZZA, DOLCI E...SFIZIVIALE ADRIATICO, 97

GRAN CAFFÈ 2 SCALINIVIA ACAIA, 34 ROMACAFFÈ VALENTINIPIAZZA TUSCOLO,2 ROMAPIZZERIA AL TAGLIO NON SOLO PIZZAVIA DEGLI SCIPIONI 95 ROMAOASI PARKVIA TARQUINIO COLLATINO 56/58 ROMA

PRESTIGE BARVIA DELLE GONDOLE ANG.PIAZZA SANTA MONICA BETTER CAFFE'VIALE PAOLO ORLANDO 3BAR DUCACORSO DUCA DI GENOVA 124 BAR GELATERIA SISTOPIAZZA ANCO MARZIO 7 PASTICCERIA BAR KRAPFEN PAGLIA PIAZZA ANCO MARZIO 18/19 BAR STABILIMENTO BALNEARE VENEZIALUNGOMARE AMERIGO VESPUCCI N.8 CENTRO SPORTIVO RESORT "LE DUNE"LUNGOMARE DUILIO N.22 BAR GELATERIA "NABIL"PORTO TURISTICO DI ROMA BAR MILELLISVIA CAPITAN CONSALVO N.13 SUPERMERCATO TODISVIA CASTELPORZIANO N.294 (INFERNETTO)

esercizi commercialiesercizi commerciali

OSTIA

“Roma Libera di Rinascere”GRAN GALA A ROMA PER I 70 ANNI DALLA LIBERAZIONE;CENA, CONCERTO, SFILATA E BALLIL’APPUNTAMENTO

Coaching in the park a Villa PamphiliSESSIONI GRATUITE CON COACH PROFESSIONISTI

“Italia-Usa: 1944–2014. Nulla è stato più come prima”. All’Excelsior una tavola rotondasulle opportunità culturali e politiche e sulla ritrovata libertà di stampa

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giovedì 22 maggio 2014 pagina 21 RUBRICHE IlCORRIEREDIROMA

♈ Ariete (21 Marzo-20 Aprile)

La forte protezione offertavi da Luna Venere e

Urano,tutti nel vostro segno, vi garantisce una ri-

presa fisica ed anche economica. Un progetto cui

tenevate molto andrà in porto e anche in famiglia

cesseranno le discordie e splenderà il sole.

♉ Toro (21 Aprile-21 Maggio)

Saturno vi premierà per la vostra bontà ed anche

se è vero che avete bisogno di quiete per organiz-

zare in maniera eccellente il vostro lavoro, un Plu-

tone amico vi consentirà di avere la forza per

concludere tutte le questioni; in amore occorre un

po’ di pazienza, ma quella voi l’avete sempre.

♊ Gemelli (22 Maggio-21 Giugno)

La vostra simpatia e il vostro fascino sono accre-

sciuti dal Sole nel vostro segno; questo è il periodo

del vostro compleanno e non vi mancheranno au-

guri e regali. Marte vi darà molta energia fisica, per

cui potrete dedicarvi al vostro sport favorito.

♋ Cancro (22 Giugno-22 Luglio)

Anche se non vi mancano i motivi per essere in-

quieti per via di Urano e Venere negativi, non ecce-

dete nella collera con il partner perché poi ve ne

pentireste, cercate invece di essere più dolci dato

che il benefico Giove nel vostro segno vi può por-

tare una lieta sorpresa.

♌ Leone (23 Luglio-22 Agosto)

I pianeti favorevoli vi spingono a cercare la fortuna

e questa non è difficile da trovare per voi a cui piace

comandare e ci riuscite benissimo sia nel lavoro che

in famiglia. Soddisfazioni sentimentali e anche dagli

amici.

♍ Vergine (23 Agosto-22 Settembre)

Mercurio, il vostro pianeta protettore, in questo mo-

mento non è un alleato, ma con la vostra inegua-

gliabile concentrazione potete ottenere molto dato

che avete un forte Plutone come sostegno, soltanto

cercate di evadere con la mente dai pensieri tristi,

uscite e svagatevi un po’.

♎ Bilancia (23 Settembre-22Ottobre)

Agite con calma e fiducia contando non solo sulle vo-

stre forze, ma anche sul sostegno che vi dona la per-

sona amata; però non siate polemici come

vorrebbero Venere e Urano opposti. Periodo buono

per i ragazzi del segno che si avviano alla fine del-

l’anno scolastico.

♏Scorpione (23 Ottobre-22 Novembre)

Non siate pessimisti, come spesso vi capita, perché

un bel Giove amico non ve lo consente e non ob-

biettate poi che questo accade perché avete Sa-

turno nel segno, infatti lui è il “Maestro dello

Zodiaco” e vi dona quell’intelletto per cui siete fa-

mosi.

♐Sagittario (23 Novembre-21 Dicembre)

Venere continua ad esservi amica e a portarvi liete

novità nel settore sentimentale con amore ricam-

biato; certo con Mercurio opposto nei Gemelli do-

vete essere più cauti nelle spese e meno ciarlieri

per non inimicarvi i colleghi e i vicini, a cui potreste

riferire cose che dovevate tenere riservate.

♑Capricorno (22 Dicembre-20 Gennaio)

Il richiamo della famiglia per voi è, come al solito,

molto forte, però Venere negativa può far nascere

qualche malinteso con il compagno; sorretti da un

forte Plutone proprio nel vostro segno potreste cer-

care anche di essere un po’più diplomatici, se ne

avvantaggeranno i vostri rapporti affettivi.

♒ Acquario (21 Gennaio-18 Febbraio)

Mercurio vi procura nuove amicizie e rafforza le vo-

stre intese. Non potete lamentarvi del momento at-

tuale, dopotutto è merito di Urano (il pianeta vostro

protettore) se ora potete chattare e collegarvi con

persone in tutto il mondo.

♓ Pesci (20 Febbraio-20 Marzo)

Con Nettuno nel vostro segno siete amati e corri-

sposti .Giove vi aiuta e prepara per voi un unione

felice se siete ancora single, solo siate cauti nell’af-

frontare impegni economici troppo rilevanti e riman-

date a date da destinarsi eventuali viaggi all’estero.

LE MANIE ASTROLOGICHEdi Patrizia Tamiozzo Villa

con leggerezza e ironia, alcune caratteristiche ricorrenti, quelle un po'maniacali, dei segni zodiacali. L'astrologia semplice e divertente

(giovedì, 15 maggio 2014)

U n viaggio nel passato alla ricerca del giocattoloche non c’è più. È questo quello che si può sco-prire nel Museo del Giocattolo, il più granded’Italia, che si trova all’interno dell’Istituzionedel Palazzo Rospigliosi di Zagarolo, a pochi

chilometri da Roma. Un museo demo-antropologico del gio-cattolo, che non si rivolge solo ai più piccoli, ma anche e soprat-tutto ai meno giovani, che vi possono ritrovare frammenti diuna infanzia vissuta e talvolta dimenticata. Il Palazzo è statocomprato dal comune di Zagarolo nel 1979 dalla famiglia Ro-spigliosi Pallavicini ed è stato scelto come sede prestigiosa ap-punto per il Museo del Giocattolo, che avrebbe dato lapossibilità al pubblico di conoscere e visitare le varie sale del pa-lazzo e conoscerne le qualità artistiche presenti. Insomma, unprezioso punto di riferimento culturale e turistico.Diventa quasi difficile scegliere se guardare le diverse esposizionidei giocattoli, oppure soffermarsi a guardare le decorazioni degliinterni, le volte allegoriche, i simboli araldici della famiglia, op-pure lo stemma: affreschi che riportano al gusto tardo manieri-sta, soprattutto le volte del piano terra. Il Museo del Giocattolooccupa l’ala est del palazzo. L’iniziativa, va sottolineato, è molto originale. “Lo scopo – spiegail direttore Francesco Zero – è quello di creare qualificate oppor-tunità occupazionali nonché di impiegare personale motivato edotato di una conoscenza diretta delle problematiche e delle ri-sorse locali. Il Museo del Giocattolo non vuole proporsi comemero custode passivo di pur storici e significativi reperti, bensìcome contenitore vivo e ricco di iniziative per favorire riflessioni,creatività e fantasia, nostalgie e proposte, promuovendo e ospi-tando attività culturali e didattiche, convegni, seminari, mostretemporanee, spettacoli”. Il viaggio attraverso le sale permette divedere esposti giocattoli di tutti i tipi. Ed ecco sentire tra i “di-versamente giovani”, frasi del tipo: «questo ce lo avevo ancheio», oppure «con questo ci ho giocato per anni», o ancora

«chissà dove sarà andato a finire a casa mia”. Ma a parlare sonogli occhi. Donne ora madri che hanno riconosciuto la loro bam-bola di quando erano bambine. Uomini ora padri che si emozio-nano davanti al piccolo videogioco portatile in bianco e nero,complice di partite clandestine sotto il banco a scuola. Adulti chetornano bambini; bambini che rimangono perplessi da tanti gio-chi che possono guardare ma (alcuni) non toccare. “Una parti-colare attenzione da parte del Museo – continua il direttore – èvolta alla diffusione, presso le più giovani generazioni, del signi-ficato dei giocattoli esposti, che viene approfondito attraverso lascoperta delle caratteristiche tecniche, meccaniche e costruttivedegli stessi”.L’idea ora è quella di capitalizzare questo piccolo gioiello, di pro-muovere mercati, conferenze, incontri, organizzando mostretemporanee di artisti, collezionisti. Già vengono organizzatianche concorsi a tema sul giocattolo. Il pubblico risponde. “Solodomenica scorsa, in due ore ci sono state oltre 200 persone”, ri-flette Francesco Zero. Ed è la testimonianza che il giocattolo delpassato è ancora vivo. Giocattolo inteso come pezzo sociale, discambio. Grandi collezionisti di soldatini, bambole, robot con-quistano l’attenzione dei visitatori e naufragare tra colori ricordie giochi di ogni tempo è la cosa più bella che si possa fare in queimomenti pieni di frammenti del passato.

VISTO PER VOI

Cercando il giocattolo che non c'è piùVISITA AL MUSEO DI ZAGAROLO

di Francesco Vitale

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Page 22: IL CORRIERE DI ROMA - GIOVEDI' 22 MAGGIO 2014

Se la pianta del cacaovede la luce alcunemigliaia di anni prima

di Cristo, dobbiamo arrivaread un periodo compreso tra il1800 ed 1000 avanti Cristoper collocare nel tempo i primiesperimenti di trasformazionedel cacao in una bevanda chepotremmo definire al cioccolato. Siamo nel-l'odierno Messico centromeridionale, oveerano insediate civiltà pre olmeche e poi ol-meche. Qui si hanno tracce chimiche, ri-scontrate su scodelle di ceramica, chelasciano ipotizzare il consumo di bevande abase di cacao. Gia' nel 1000 avanti Cristoalcuni linguisti hanno dimostrato l'uso, daparte di queste civilta' del termine kakawa.Si deve invece arrivare alla civilta' Maya(1500 avanti Cristo 987 dopo Cristo) peravere non solo l'uso alimentare del cacao,ma la stessa coltivazione organizzata dellapianta. Fino a quel momento, infatti, è legit-timo immaginare che si usasse cacao rac-colto da piante spontanee e non coltivate. Ilcacao si usava per ottenere bevande calde,in cui l'ingrediente principale era il cacao to-stato e poi frantumato, trasformato in pol-vere, spesso associato a spezie.Presso questa civiltà il cacao assume impor-tanza non solo sotto il profilo alimentare, maanche sotto il profilo simbolico-religioso edeconomico. Sotto il primo profilo, spesso ilcacao è accostato a divinità e riti sacri, men-tre sotto il profilo economico, addirittura ilcacao viene usato come moneta di scambio,con rapporti prestabiliti: un coniglio valevadieci fave di cacao, uno schiavo 100 fave, iservizi di una prostituta tra 8 e 10 fave.Il cacao viene usato come bevanda (e comemoneta di scambio) anche presso i Toltechi

e poi gli Aztechi, la popolazione più impor-tante trovata dagli spagnoli in sudamericaal tempo delle loro prime spedizioni.La bevanda al cioccolato fu offerta a Cristo-foro Colombo sin dai suoi primi viaggi, manon gli piacque il gusto e non ne colse l'im-portanza sotto il profilo economico. Per taleragione, probabilmente portò il cacao allacorte di Spagna, ma senza grande entusia-smo. Fu Cortes, al ritorno da uno dei suoiviaggi, che comprese l'importanza delcacao e promosse la sua diffusione pressola Corte di Spagna e poi presso l'alto Clero.Probabilmente fu il Re di Spagna Filippo II ela sua corte ad iniziare ad apprezzare questastrana bevanda a base di cacao, che nel frat-tempo era stata "europeizzata", con l'ag-giunta dello zucchero di canna e con l'usodi spezie più familiari al gusto europeo.Dalla Spagna, la cioccolata viene diffusa aglialtri Paesi europei attaverso vari canali, tra iquali si ricorda,ad esempio, il matrimonio traLuigi XIV e l'infanta di Spagna Maria Teresa.Quest'ultima, trasferendosi in Francia, portacon se le cose e le abitudini più care tra cuil'uso della bevanda al cioccolato. In Italia,probabilmente, la cioccolata arrivo' perprima alla corte di Cosimo III de' Medici, perpoi diffondersi in tutta la Penisola anche at-traverso la "rete" dei monasteri. Infatti ilcioccolato è stato amato sin da subito dalClero. Anthelme Brillat-Savarin

Sempre più personestanno riscoprendo ilpiacere del cibo di altaqualità preparato incasa. Per il pane e una

infinita lista di prodotti da forno lacosa migliore è utilizzare il lievitomadre. Serve un po' di tempo peraverne cura, ma può dare grandisoddisfazioni. Rita Monastero,chef, (oppure lovely cheffa, comesi fa chiamare da amici e allievi),docente di cucina, nel suo ultimolibro “Pasta Madre (Gribaudo edi-tore) svela tutti i segreti per usarela pasta madre con risultati eccel-lenti e senza difficoltà. Una guidacompleta per chiarire ogni dubbioe prendersi cura del lievito madre:dalla nascita ai rinfreschi, dallaconservazione alle tecniche per ri-portarlo in condizioni ottimali incaso di errori o dimenticanze.Rita Monastero ha ereditato ilgusto del buon mangiare dalla suafamiglia. Tutto è iniziato dall’espe-rienza in un corso di cucina a cui laallora piccola Monastero partecipò.Galeotto fu il docente e fatale l’auladi lezione. “Da quel momento de-siderai fortemente scippargli ilposto – rivela la chef - e trovarmial di là di quel tavolo da lavoro”. Lasua determinazione e la successivaformazione in ambito gastrono-mico le hanno fatto seguire quelpercorso che poi l’hanno portata a

raggiungere alcuni traguardi im-portanti.Una passione per la cucina ma so-prattutto un grande amore per ilpane che per Monastero è la vita ela base di tutto. “Io amo mangiarloin tutte le sue declinazioni, ma so-prattutto amo farlo perché regalareun pane a lievitazione naturale è ungrande gesto di amore; vuol diresei nel mio cuore e ti ho pensatoininterrottamente per due giorni,quelli della lavorazione. Mi sonopresa cura del pane che ti donocome mi prenderei cura di te; l’hoimpastato, accarezzato, coccolatocome farei con te se ti avessi qui”.Ogni lievito ha la sua storia, anchequello che Rita Monastero custo-disce, anzi, accudisce con amore ededizione, come un figlio. Ha molti

anni di vita, ma nello stesso tempo“è giovincello”: se lo è ritrovatoquasi per caso tanti anni fa, donodi una sua allieva che a sua volta loaveva ricevuto da un ristoratore si-ciliano. “Fra noi è stato subitoamore a prima vista – racconta lachef – ed è scattata subito unaforma di adorazione totale versoquesta creatura viva; io davvero losento come un figlio e penso anchedi provocare una sorta di sconcertoin mia figlia – quella umana”.

giovedì 22 maggio 2014 pagina 22RUBRICHEIlCORRIEREDIROMA

Crash test: le nostre auto sono sempre più sicure

di Davide Bianchino

Ormai da decenni tutte le Case au-tomobilistiche effettuano appro-fonditi studi sulla sicurezza delleproprie vetture, corredati da crashtest che ne testano l’efficacia.Molti anni fa si riteneva che le vet-ture migliori da questo punto divista fossero le svedesi, Volvo in

primis. E per molti anni ineffetti è stato realmentecosì. Grazie proprio agli studi realizzatidalla Volvo, ma successivamente anche daSaab, Mercedes, Bmw e di seguito tutti glialtri grandi costruttori, il settore automobi-listico ha fatto passi da gigante sul frontedella sicurezza. Per capire meglio le fasi di questa evolu-zione è importante fare una distinzione trasicurezza attiva e passiva. La prima si rife-

risce a tutti quei componenti, perlopiù elettronici,che entrano in funzione al fine di evitare un possi-bile incidente, come ad esempio l’ABS (sistema an-tibloccaggio dei freni), l’ESP (sistemaantisbandata), l’ASR (sistema antislittamento delleruote in accelerazione) e tantissimi altri oggi pre-senti sulle nostre vetture. Nella sicurezza passivarientrano invece tutti quei dispositivi che si azio-nano automaticamente quando ormai l’impatto ègià avvenuto e sono quindi finalizzati a limitare alminimo i danni agli occupanti di una vettura. Traquesti rientrano gli Airbag, le cinture di sicurezza, ipoggiatesta (ora anche con sistema che evitano il

“colpo di frusta” al collo), ecc. No-nostante l’impegno profuso dalleCase su questa tema, però, fino aqualche anno fa gli automobilistiacquistavano una nuova vetturabasandosi solo sulle “presunte”doti di sicurezza che la Casa stessapubblicizzava per ogni proprio mo-dello. Ovvio che si sentiva la neces-sità di demandare ad un organo

esterno un giudizio oggettivo su questi temi. Nel1997 nasce quindi l’ ”Euro NCAP”, un Ente indipen-dente che offre ai consumatori una valutazione og-gettiva delle tecnologie per la sicurezzaimplementate nelle maggiori auto in vendita in Eu-ropa. A distanza di diciassette anni, l’Euro NCAP èdiventato un punto di riferimento riconosciuto datutte le Case automobilistiche che ormai attendonodi ottenere le famigerate “5 stelle” dall’Ente (sino-nimo di massima sicurezza) per pubblicizzare le pro-prie vetture. Le Case automobilistiche hanno sicuramente svoltoun ottimo lavoro negli ultimi anni investendo tantis-simo in sicurezza: attualmente sono pochissime levetture in produzione che non hanno ottenuto le 5stelle (ricordiamo che i requisiti applicati da EuroNCAP sono più severi di quelli obbligatori richiestidalla UE). In ogni caso è innegabile il contributo ap-portato negli anni da questo Ente: i suoi test sonoormai considerati un vero e proprio esame di matu-rità per tutti i nuovi modelli. E nessun costruttorepuò più permettersi di sottrarsi a tale giudizio.

Dal cacao al cioccolatoPARLA RITA MONASTERO, CHEF E DOCENTE DI CUCINA

Rita Monastero

IlCORRIEREDIROMAFondato nel 1948

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I segreti della “Pasta madre”di Francesco Vitale

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Tori Amos, una delle artistee cantautrici più amatedegli ultimi vent’anni, ri-

torna all’Auditorium Parco dellaMusica di Roma il 2 giugno perpresentare i brani del suo nuovoalbum, “Unrepentant Geraldines”,suo quattordicesimo lavoro disco-grafico. Il concerto romano è inse-rito nel lungo tour mondiale partitoil 7 maggio scorso da Dublino e chetoccherà le principali città europee,tra cui Londra, Berlino, Parigi, Am-sterdam, Mosca, Varsavia e moltealtre ancora. Per Tori la rossa, figlia di un pastoremetodista e allieva di uno dei piùprestigiosi conservatori americani,questo disco rappresenta, dopo iprogetti più innovativi degli ultimiquattro anni, una specie di ritornoalle origini con canzoni contempo-ranee di squisita bellezza. Equili-brio e raffinatezza sono gli elementiche le contraddistinguono, doti chela Amos, di formazione classica, hadimostrato di possedere da sempre.L’artista ha inoltre realizzato dapoco il suo progetto più ambiziosocome compositrice: insieme alloscrittore Samuel Adamson ha com-posto il musical “The Light Prin-cess”, che ha debuttato al NationalTheatre di Londra con ottimo suc-cesso.Alimentato da questo insieme diprogetti ed esperienze incredibili,“Unrepentant Geraldines” rappre-senta un ulteriore passo avanti nella

evoluzione artistica di questa ra-gazza ormai cinquantenne, ma chenon smette di mettersi alla prova edi stupire ormai da oltre venti anni.Bambina prodigio in grado di suo-nare il pianoforte a tre anni e dicomporre le prime musiche a quat-tro, a cinque anni diventa allieva delpiù prestigioso e severo conserva-torio di Baltimora. Abbandoneràpresto la musica classica per seguiree inseguire i suoi miti, i Led Zeppe-lin, Jimi Hendrix, i Doors. Da alloraTori la rossa non ha mai smesso dievolversi e di sperimentare, dal suoalbum di debutto - “Little Earthqia-kes” del 1992 - all’ultimo disco.Vendendo oltre dodici milioni dialbum, tenendo oltre mille con-

certi, vincendo numerosissimipremi e proponendosi in versionisempre diverse di se stessa. Masempre adorata e osannata dal pub-blico, al quale non ha mai fattomancare la sua musica intessuta dieleganza, equilibrio e raffinatezza ingrado di attraversare generi e stili.

M.P.M.

Tori AmosLunedì 2 giugno 2014, h 21

Auditorium Parco della Musica,Sala Santa Cecilia

Viale Pietro De Coubertin,Roma

Biglietti da € 32 a € 50Info e biglietteria: 892982

oppure www.auditorium.com

È affidata a Katia e Marielle Labeque laconclusione della stagione di concertidell’Accademia Filarmonica Romana.

L’appuntamento con le due scintillanti pianistefrancesi, unite oltre che dai legami di sangue dallapassione per la musica e da una straordinaria sin-cronicità, è per giovedì 29 maggio alle 21 al TeatroOlimpico di Roma.Due sorelle francesi ma per metà italiane - italianainfatti era la madre, anche lei pianista - con unapredilezione speciale per il nostro paese e natu-ralmente per la musica. Nel prossimo concertoeseguiranno un programma interamente ameri-cano, che comprende i “Four Movements” di Phi-lip Glass, “West Side Story” di Leonard Bernsteine i “Tre preludi per pianoforti” di George Gershwin,il compositore più amato dalle due che con l’inci-sione della “Rapsodia in blue” si sono aggiudi-cate, giorbvanissime, un disco d’oro. Insomma, unprogramma vivace e articolato, un vero e propriodivertissment musicale grazie al quale Katia e Ma-rielle Labeque potranno mettere in mostra tutte leloro abilità. Perché, anche se è difficile immagi-nare l’una senza l’altra al pianoforte, pure le duehanno sensibilità musicali e caratteristiche arti-stiche molto diverse: dinamica, vitale, elettrizzanteKatia con il suo stile travolgente. Più riflessiva eclassica Marielle, di due anni più giovane. La loroforza sta proprio nel riuscire a fondere le diverseinclinazioni, trasformandole in esecuzioni armo-niche e vitalissime. Per questa ragione le due pia-niste sono ospiti regolari delle orchestre più

prestigiose: hanno suonato, fra l’altro, con i Ber-liner Philharmoniker, con l’Orchestra Sinfonicadella Bayerischer Rundfunk, con le Orchestre Sin-foniche di Boston, Chicago e Cleveland, con i Wie-ner Philharmoniker e con l’Orchestra Filarmonicadella Scala. Fra i direttori con cui hanno collabo-rato si annoverano Semyon Bychkov, sir ColinDavis, Charles Dutoit, sir John Eliot Gardiner,Migue Harth-Bedoya, Kristjan Jarvi, Zubin Mehta,Seiji Ozawa, Antonio Pappano, Georges Pretre, SirSimon Ratte, Esa-Pekka Salonen, Leonard Slatkine Michael Tilson-Thomas. Katia e Marielle Labè-que suonano spesso anche il fortepiano con com-plessi di musica barocca quali The EnglishBaroque Soloists, il Giardino Armonico con Gio-vanni Antonini, Musica Antica con Reinhard Goe-bel e i Venice Baroque con Andrea Marcon. Nelconcerto romani del 29 giugno Katia e MarielleLabeque saranno accompagnate da Gonzalo Graue Raphael Seguinier alle percussioni.

M.P.M.Katia e Marielle Labeque

Giovedì 29 maggio 2014, h 21Teatro Olimpico

Piazza Gentile da Fabriano 17 , RomaBiglietti da € 20 a € 30 più prevendita

Info: 06 3201752 e Accademia Filarmonica Romana

Il rock torna in pista a Roma con la nuovaedizione di Rock in Roma, in pro-gramma all’Ippodromo di Capannelledal 3 giugno al 2 agosto. L’edizione 2014della seguitissima rassegna estiva di rock

conferma il trend degli anni precedenti, offrendonomi di altissimo livello nel panorama interna-zionale, in grado di richiamare un numero sem-pre maggiore di spettatori. Obiettivo degliorganizzatori della kermesse estiva, doppiare le200 mila presenze del 2013. E per farlo eccoscendere in pista, accanto a protagonisti dellascena rock internazionale quali i Metallica, BillyIdol, The Black Keys, anche personaggi comeDavid Guetta, re della dance, o come Caparezza,consentendo alla manifestazione di allargare il suosguardo e spaziare oltre i confini del suo genere diriferimento. Come sempre, saranno tre i palchi al-lestiti all’interno dell’Ippodromo romano di Ca-pannelle, modulati in base alla diversa affluenza dipubblico. Ma eccoci subito al fitto calendario dei concerti inprogramma. Si comincia martedì 3 giugno con iQueens of the Stone Age, considerati tra i migliorirappresentanti dello “stoner rock” statunitense.Tanta energia, e tanta nostalgia, nel concerto di lu-nedì 9 giugno, quando sarà la volta di Billy Idol, ilbello e dannato del rock anni ’80, ma che anche nelterzo millennio e con qualche ruga in più ha ancoramolto da dire.

Giovedì 19 giugno è la data fissata per il grande ri-torno sul palco del festival degli Avenged Sevenfoldcon un’altra delle loro spettacolari performance de-dicate agli amanti dell’heavy metal. Venerdì 20 giu-gno suoneranno invece i Thirty seconds to Marsguidati dal loro “frontman” Jared Leto fresco di pre-mio Oscar come miglior attore non protagonista delfilm “Dallas Buyers Club”. Sabato 21 giugno, ad in-cendiare il festival – si spera solo metaforicamente -ci saranno The Prodigy, tra i maggiori esponenti del“big beat” anni 90 pronti a far ballare i ragazzi deglianni 10, accompagnati da Die Antwoord, uno deiprogetti più originali degli ultimi anni. Debutto romano, lunedì 23 giugno, per gli ArcadeFire, la band canadese amata da David Bowie eBono, che sul palco di Capannelle presenterà l’ine-dito e sorprendente "Reflektor tour". Giovedì 26

giugno il rock si fa duro: in programma ci sono RobZombie + Megadeth, due fra i nomi più acclamatidella scena“heavy metal”, di cui rappresentano laparte più innovativa e quella più tradizionale. Sa-bato 28 giugno Rock in Roma apre le porte adun’altra star internazionale, che fa ballare tutto ilmondo: sarà infatti una serata dance quella in pro-gramma con il “live set” del dj e produttore DavidGuetta, già ospite di kermesse come Rock In Rio,Sziget Festival e T in the Park. Martedì 1 luglio, in collaborazione con il “Soni-sphere Festival”, Rock in Roma presenta Metallicaby request. La band torna a Roma dopo cinqueanni per l’unica data italiana del nuovo tour; “spe-cial guest” della serata Alice In Chains, Volbeat eKvelertak. Non solo grandi nomi del rock del pas-sato a Capannelle, ma anche i gruppi più amati del

momento: martedì 8 luglio protagonisti sarannoThe Black Keys, la rock band più premiata del-l’anno, vincitrice di otto Grammy Awards.Mercoledì 16 luglio si cambia invece ritmo con Thelumineers, accompagnati da Passengers: protago-nista della serata il pop-folk della band americanadel momento accompagnata da un ospite d’ecce-zione. Sabato 19 luglio sarà la volta di Paolo Nutini:il cantautore scozzese presenterà dal vivo il suonuovo disco, “Caustic love” e, forse, concederà ilbis della sua apparizione televisiva allo scorso Fe-stival di Sanremo, dove ha interpretato in italiano“Caruso”. Rock in Roma continua lunedì 21 luglio con gliEditors, l’amatissima band inglese che proporrà ilsuo ultimo celebrato album,“The Weight Of YourLove”. Martedì 22 luglio, con un nuovo disco e unnuovo tour, ritorna al festival Caparezza con il suorap d’autore. Giovedì 24 luglio saranno invece pro-tagonisti i Placebo, leggenda dell’alternative rockinglese. Sabato 26 luglio toccherà invece ai Bastille,la band rivelazione dell’anno. Lunedì 28 luglio sulpalco del Rock in Roma saliranno gli Afterhours,l’unica band italiana invitata a suonare al festival.Finale di pura energia, sabato 2 agosto, con FranzFerdinand, la formazione di Alex Kapranos.

Rock in RomaDal 3 giugno al 2 agosto 2014

Ippodromo delle Capannelle, RomaInfo orari e biglietti: 06 54220870

e www.rockinroma.com

giovedì 22 maggio 2014 pagina 23 RUBRICHE IlCORRIEREDIROMA

Katia e MarielleLabequeal teatroOlimpico

DUE MESI DI PASSIONE, CON I PROTAGONISTI DELLASCENA INTERNAZIONALE, DAI METALLICA A BILLY IDOLSCELTI PER VOI

Torna in pista il rock a Capannelledi Maria Pia Miscio

Tori la Rossa sbarca all'AuditoriumIL 2 GIUGNO CONCERTO DELLA AMOS CON L’ALBUM “UNREPENTANT” CONCERTI

Sopra Billy Idol e a destra i Metallica

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Direttore Giovanni Tagliapietra supplemento al numero 17 de

IMBARAZZI ELETTORALICusani si fapropagandacon i soldi pubblici

a pagina 2

Plasmon e Sapa: le brutte figure di Fabio Miraglia

a pagina 3

DIETRO I FATTIGiallo sull'Alta Diagnostica chela FondazioneRoma vorrebbeaprire a Latina

a pagina 5

IL FATTO

Una città prigioniera

IlCORRIEREDIROMA

IlCORRIEREDI

ROMAIlCORRIERE

DI

ROMA

N on facciamoci illusioni, l'esito di que-ste elezioni europee è scontato. Non cisaranno maggioranze bulgare, non èpiù tempo, ma la mancanza di una op-posizione credibile consegna all'Eu-

ropa il candidato meno titolato ma sorretto dal pattodi ferro (e di sangue) che l'uomo-chiave del Pontino,Claudio Fazzone , ha fatto con il territorio. L'intrecciodi interessi difende e ha difeso Armando Cusani dalleregole della democrazia e del consenso, dalle regole diciviltà e buonsenso. Latina è ancora prigioniera di unsistema di potere antico e collaudato capace di condi-

zionare tutti i i poteri forti, quelli dello Stato e quellidella politica e dell'economia. Una campagna martel-lante quella della coppia Fazzone-Cusani, con un im-pegno di energie e di risorse che mai si era visto daqueste parti. Timidi, deboli,incosistenti gli altri. Cu-sani ha potuto impunemente sfidare tutto e tutti aSperlonga (è ancora consigliere, ma non è inter-detto?), a Latina dove i suoi processi si fermano, i fa-scicoli spariscono, il prefetto fa il Ponzio Pilato e idirigenti cusaniani fanno il bello e il cattivo tempo. Imanifesti abusivi dell'ex presidente della Provinciatappezzano le strade, le sue lettere agli elettori arri-

vano dappertutto, anche ai suoi avversari mortali (en-nesimo sberleffo). La città, la provincia sono prigio-niere e sperano di liberarsi da tutto questo primapossibile. Latina e il Pontino sono una realtà a parte,la crisi toglie l'ossigeno a tutti, ma non c'è un perso-naggio forte in grado di prendere la situazione inmano. Perfino i media rispecchiano questa confu-sione, non ci si capisce nulla con giornali vecchi enuovi, valanghe di siti e di testate telematiche a dra-gare (e drogare) il mercato mentre le testate storichemollano la presa. Un territorio privo di punti di rife-rimento che non attende altro che di voltare pagina.

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giovedì 22 maggio 2014 pagina IIPRIMO PIANO

CUSANI SI FA PROPAGANDA CON I SOLDI PUBBLICIIMBARAZZI ELETTORALI

La campagna elettorale diArmando Cusani pro-cede all'insegna deigrandi temi e delle bas-sezze. Non si capisce

dopo finiscano le une e comincino lealtre. L'ex presidente della Provinciadi Latina ha fatto stampare, a fini dipromozione personale, una bro-chure di 'fine mandato' - ma il suo èfinito da un pezzo 'grazie' alle cen-sure della legge Severino - in cui comparefotografato in tutte le pagine a significareogni cantiere, ogni marciapiede, ogni mat-tone ed ogni pezzo d'asfalto posizionatocon i soldo pubblici.Cusani 'Pontifex' il cui stile non è piaciutonemmeno al pi cafone dei sui ex alleati,quel Enrico Tiero oggi nel Nuovocentro-destra di Alfano che ha avuto a dire:“Quella è propaganda: non un assessoreviene menzionato, non un dirigente…".Così Tiero, come si vede in foto, è costrettoa farsi pubblicità imbrattando persino leautoambulanze destinate ai dializzati,mentre l'ex capobastone Cusani pubblicaimpunito il libello ' I volti di una Provinciautile' in cui l'unico volto è proprio il suo.Ma la campagna elettorale portata avanticon Tajani è costantemente accompagnatadall'onta delle condanne per abuso edilizioche lo hanno fatto sospendere dal Prefettodi Latina Antonio D'Acunto. E così, alla vi-gilia del voto, il forzista di Sperlonga pub-blica sul sito elettorale una lunga

autodifesa sulcaso dell'al-bergo, antici-pando gli attidel ricorso inAppello senzafar mancare pe-santi accuseverso il tribu-nale di Latinache lo ha con-dannato. Se-condo Cusani sitratta di: viola-zioni infondatevisto che il ter-reno del pre-sunto abuso, difatto, non è maistato utilizzatoper l'agricolura.Inoltre l'Hotelrispetta la di-stanza di 300 metri dal mare. E poi il muro,

la veranda… tutto rego-lare secondo Cusani, ilquale sostiene, tramitel'ufficio stampa che havergato la nota, come "Ilprocedimento giudizia-rio che ha visto imputatoe poi condannato Ar-mando Cusani per con-corso in abuso d’ufficioha invece preso in consi-derazione vicende che

non erano previste nei cosiddetti capi

d’imputazione, ovvero le accuse per lequali sarebbe stato imputato. Una lungaserie di argomenti non previsti né annun-ciati, alcuni dei quali inseriti in altri proce-dimenti e coperti dal segreto istruttorio,sono spuntati a sorpresa impedendo alladifesa di prepararsi e di produrre prove asostegno della propria tesi ledendo il di-ritto che ciascun imputato (ritenuto se-condo la legge innocente fino all’ultimogrado di giudizio) ha di difendersi e an-dando contro la Carta fondamentale deidiritti dell’uomo".

Una brochure di fine mandatoa uso strettamente personale

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Le cubature in regaloal consigliere comu-nale di Forza Italia

Vincenzo Malvaso costanocare al capoluogo pontino:una indagine che inguaiasindaco, giunta e tecnici perabuso d’ufficio, falso in attopubblico e lottizzazioneabusiva. In tutto 14 persone.Ma quel che desta ancorapiù stupore è quella ban-diera beffarda issata sul maxi cantiere a Borgo Piave, alle porte di La-tina: una firma che il consigliere comunale di origini calabresi vicinoa Claudio Fazzone ostenta con orgoglio, anche a inchiesta in corso econ il cantiere che rischia il sequestro. E così il vizio dell’abuso si con-ferma tutto berlusconiano in provincia di Latina: Cusani docet senzadubbio, ma quello di Malvaso sembra un atto ancora più grave. Sono duele delibere di giunta dell’amministrazione targata Di Giorgi ad aver in-nescato l’inchiesta del procuratore aggiunto Nunzia D’Elia sulla presuntaillegittimità della variante al Piano particolareggiato all’ingresso nord delcapoluogo pontino e quindi sulla presunta illegittimità del permesso acostruire rilasciato alla “Piave Costruzioni”, società amministrata dalconsigliere comunale Vincenzo Malvaso. Sotto inchiesta gli assessori chehanno preso parte almeno ad una delle due sedute di giunta, quelli in ca-

rica all’epoca dei fattiad eccezione di Patri-zia Fanti assente inentrambe le riunioni.Nella lista il sindacoDi Giorgi, il suo viceFabrizio Cirilli, Ora-zio Campo, RosarioCecere, Gianluca DiCocco, Giuseppe DiRubbo, Pasquale Ma-ietta, Marco Picca eMarilena Sovrani.Poi ci sono il consi-gliere Vincenzo Mal-

vaso, a cui è riconducibile la società titolare del permesso a costruireritenuto illegittimo, e l’ingegnere Antonio Petti direttore dei lavori delcantiere per la realizzazione di 24 appartamenti e di un pianterreno aduso commerciale. Ma nel mirino della Procura ci sono soprattutto i tec-nici del Comune, coloro che hanno contribuito a che le delibere dellagiunta fossero approvate. In prima linea l’architetto Ventura Monti, re-sponsabile del procedimento amministrativo che ha espresso parere fa-vorevole circa la regolarità tecnica per entrambi gli atti. Infine i progettistidella variante, l’architetto Marco Paccosi e il geometra Fabio De Marchi.

Cubature in “regalo” al consigliere di Fi amico di Fazzone? Indagati sindaco e giunta

LA NOTIZIA/ IL PALAZZO DI MALVASO INGUAIA DI GIORGI E I SUOI ASSESSORI

Giovanni Di Giorgi

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Due vicende differentiche, però, la diconolunga sulla tenuta dellegrandi imprese in pro-vincia di Latina e sul

ruolo delle associazioni di categoria ( edei sindacati) nei momenti in cui lacrisi è piu nera. Al primo appunta-mento importante, l'associazione degliindustriali sbaglia tutto.Partiamo da quella che pare essersi ri-solta: la messa in sicurezza del sito pro-duttivo della Plasmon. La fabbrica chesforna biscotti eomogeneizzati pergli americani dellaHeinz è rimastacompletamentechiusa per cinquegiorni, il tempo peradegursi allenorme antincendiocui non aveva ot-temperato negli ul-timi mesi, dopoche numerosi ri-lievi erano stati sol-levati a seguitodella morte di unoperaio all'interno del sito. In pratica,una delle ultime grandi aziende rimastein terra pontina è - era- non a normaper la sicurezza sul lavoro. Il sequestroè piovuto sulla testa di operai e sinda-cati: questi ultimi hanno fatto finta dinon sapere nulla dicendo di aver ap-preso dell'apposizione dei sigilli solodai giornalisti. E' comprensibile l'atteg-giamento non allarmista, visto chetanti operai, all'indomani del blocco, sisono chiesti come mai la Plasmon - che avevaavuto mesi per adeguarsi - si è fatta cogliere infallo in maniera così marcata. "Non tengono allafabbrica, vogliono chiudere", così molti operaihanno provato a rispondere. Ma la riaperturadel sito smentisce il catastrofismo, senza peròcancellarlo del tutto.

E qui entrano in gioco le dichiarazioni di cir-costanza di Unindustria Latina, guidata dalprincipe della sanità privata Fabio Miraglia,che dopo essere stato a guardare dichiara:“Desidero esprimere la più viva soddisfazioneper il dissequestro dello stabilimento dellaPlasmon di Latina. Tale provvedimento con-

sentirà la ripresa dell’attività produttiva con ilreimpiego di tutti i lavoratori. Infatti, già daoggi i macchinari riprenderanno a funzionarea pieno regime. E’ un sospiro di sollievo per le400 famiglie dei dipendenti impiegati nellostabilimento di Latina, che conta, inoltre, unindotto ancor più rilevante. Desidero, inoltre,

esprimere il più vivo apprezzamento al mana-gement dell’azienda, sempre attento nell’assi-curare adeguati standard di sicurezza e che inquesti giorni è stato ininterrottamente impe-gnato per l’approfondimento dei fatti e la ri-mozione del fermo dell’attività produttiva”.Ma per Miraglia un dissequestro merita più at-tenzione della minaccia di licenziamento cheriguarda circa 250 persone di un'altra storicafabbrica pontina, la Sapa di Fossanova. Qui siproduce alluminio estruso, pronto per essereusato nel comparto automobilistico ed edilizioe se le istituzioni non sapranno trovare un ac-cordo di portata storica ( stile Electrolux) unaltro pezzo di lavoro se ne andrà per sempre.Qui Uninustria si è comportata in maniera ver-gognosa: al primo tavolo di confronto convo-cato presso l'associazione al cospetto disindacati azienda, Miraglia pensa di mandareun semplice impiegato. Una scelta criticata damolti rappresentanti all'interno di Unindu-stria, per non parlare dello sdegno dei lavora-tori. Ma questo forse è il segno dei tempi, lacifra di stile del nouvo corso a Latina: più at-tenzione per le realtà produttive affini, mentrel'industria vecchio stampo può andare a farsibenedire. Miraglia comincia male.

giovedì 22 maggio 2014 pagina III LA POLITICA

AL PRIMO APPUNTAMENTO IMPORTANTE FABIO MIRAGLIA, SBAGLIA TUTTODIETRO I FATTI

È la prima realtà della Filiera Agricola Italiana. Produttori agricoli e consumatori condividono gli stessi valori attraverso partnership con il commercio qualificato con l’obiettivo di garantire sul mercato un prodotto italiano sicuro e rispettoso dell’ambiente. Il legame tra olio e territorio, delle filiere tracciate Unaprol, rappresenta un binomio indissolubile. L’origine certa italiana, proposta come offerta di qualità unica e irripetibile perché non è clonabile, conferisce all’olio extra vergine di oliva di alta qualità un carattere distintivo che è l’anima della Filiera Olivicola Italiana.È un progetto innovativo, esclusivamente italiano, aperto a tutte le imprese che condividono questi valori e che ha come compagni di viaggio la distribuzione moderna e l’industria alimentare.

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Plasmon e Sapa, le brutte figuredel nuovo leader di Unindustria

di Giulio Terzi

Sopra il presidentedi Unindustria

Latina, Fabio Miraglia;

a destra la protesta

dei lavoratori della Sapa

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Page 28: IL CORRIERE DI ROMA - GIOVEDI' 22 MAGGIO 2014

giovedì 22 maggio 2014 pagina IVCRONACHE

STUPORE E SBIGOTTIMENTO. L’ACQUA È PULITA MA IL RESTO LASCIA A DESIDERARESCENARI

Una Bandiera Blu asorpresa, ed ancheun poco grottesca. Èquella conquistatadal capoluogo pon-

tino per il suo niente affatto impecca-bile mare. Tanti i problemi che loattanagliano: il primo è la mancanzadi ricettività. Non ci credono nemmeno loro:gli amministratori del Comune diLatina, all'indomani della con-quista della Bandiera Blu, hannoconvocato una conferenza stampaper precisare che il lido del capo-luogo quel riconoscimento non loha 'comprato'. Una risposta allepolemiche alimentate soprattuttosul web, dove l'ironia e le critichenon sono mancate in virtù dellasemplice considerazione che, adoggi, quel mare è irraggiungibile.A difendere la conquista del ves-sillo c'erano il sindaco Di Giorgied il vice sindaco e assessore al-l’Ambiente Fabrizio Cirilli, in-sieme al consulente che ha aiutatoLatina nella complessa istrutto-ria: Gianluca Cecchet. E’ stato luia spiegare quali i parametri vin-centi: le analisi sulle acque depu-rate ( dati Arpa Lazio e dilaboratori terzi) i dati sulle acquedi balneazione ( una media degliultimi anni), livello di raccoltadifferenziata ( Latina è al 33% esupera di molto un'altra presti-giosa Bandiera Blu come Sper-longa). Vincente anche ilprogetto Plus, l’insistenza nelparco del Circeo di un parte dellacosta valutata dalla commissioneFee, quella da Capoportiere a RioMartino. E poi il progetto "Opendata" che consentirà a chiunque,in tempo reale, di consultare tra-mita un qualsiasi smartphone idati relativi alla qualità delle

La bandiera blu al Lido di Latina?Che sorpresa, forse non se lo merita

acque, i servizi offerti in locoetc…Il sindaco Di Giorgi ha precisato:"La bandiera blu è un punto di

partenza per la programmazionefutura. E poi voglio chiarlo: perottenere questo risultato non sipuò essere raccomandati, tutto è

basato su parametri oggettivi.Oggi Latina e nella elite dellespiagge italiane e questo nonpotrà che essere un bene per lacollettività". Da parte sua anchel'assessore all'Ambiente Cirillitiene a precisare: “Qui non si va-luta il futuro, ma parametri esi-stenti al momento dellapresentazione della domanda.Nessuna valutazione da partedella commissione è discrezio-nale…“. E così, sistemati i malpen-santi, non resta che andarci aquesto mare da Bandiera Blu. Losbigottimento resta enorme: inmolti tratti la spiaggia è divoratadell'erosione e la parte urbaniz-zata in cui si sta realizzando ilgrosso degli interventi, ad oggi sipresenta come un desolato can-tiere dal quale si fanno fatica ad in-travedere sia il futuro sia - cosa di

pari gravità - il mare stesso.E nella parte di sinistra, quellacompresa tra il lago di Fogliano edil mare, la situazione è resa mi-gliore solo dall'assenza di ce-mento, ma oltre ai chioschi non siintravede il briciolo di un benchèminimo servizio. Anche le passe-relle sono rotte e divelte: il mare èoff limits.Ma mentre abbiamo preparato lacornice, dentro non c'è e non cipossiamo mettere nulla e nessuno.Dovrebbe saperlo il primo citta-dino, visto che da anni i campeggidel lungomare sono chiusi per viadi una inchiesta della Procuradella Repubblica che li ha seque-strati. Centinaia di posti letto inmeno derivanti tre annualità dichiusura: 2012,2013 e ormai2014. Un lido da Bandiera Blu,con il turismo che è all'anno zero.

di Giulio Terzi

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giovedì 22 maggio 2014 pagina V SANITÀ&POLITICA

IL FATTO

forte valenza politica dell'incon-tro. Perché il nodo è politico e sidelinea sempre più come un nododi interessi, di affari. Venafro è ilbraccio destro di Zingaretti e parlaper il "capo". Ha chiesto ulteriorichiarimenti e proposto un tavolodi confronto, un classico quando

si vuole congelare una situazione.L'accordo sottoscritto a suo tempodalla Fondazione, dalla Asl (allorail manager era Renato Sponzilli) edal Comune di Latina non va più,C'è un altro competitor? Un altrosoggetto aspira ad ospitare ilsuper-centro per il quale il deus ex

machina della Fondazione Em-manuele Emanuele, ha fatto inve-stire 13 milioni di euro? Ei lavorifatti a spese di Comune e Provin-cia? Il problema concerne sol-tanto l'utilizzo dell'immobilemesso a disposizione dalla Asl a ti-tolo gratuito presso la palazzinadirezionale dell'ospedale SantaMaria Goretti di Latina ? La Fon-dazione si era detta disponibile a

rivedere i terminieconomici dell'in-tesa (assegnazionegratuita alla Asldel 30% delle pre-stazioni e scontodel 30% delprezzo praticatodal centro pertutte le altre ri-

chieste che la Asl presentasse), manon a cambiare programmi. SeRegione e Asl non verranno a piùmiti consigli Emmanuele Ema-nuele andrà avanti da solo, tro-vando un'altra soluzione in loco.Chi lo aiuterà? Niente paura, fuoridalla porta c'è la coda.

L a prima scadenza, senon andiamo errati,è quella del 31 mag-gio. E quasi ci siamo.Per quella data se-

condo gli schemi (saltati) i tecnicidella Fondazione Roma dove-vano/dovrebbero entrare nei lo-cali messi a disposizioneall'interno dell'Ospedale Gorettie restaurati da alcuni mesi per co-minciare ad organizzare tutto invista dell'arrivo dei sofisticatimacchinari Siemens (già pagatol'anticipo, un milione e mezzo dieuro, se l'operazione saltasse ci sa-rebbe anche la penale da pagare) .Ma l'operazione Alta Diagnosticaa Latina sembra ancora in altomare. Giallo era e giallo rimane. .Il 14 maggio l'incontro chiarifica-tore nell'ufficio del governatoreZingaretti si è chiuso con un nulladi fatto. Se ne riparlerà più avanti,è stato detto, gli uomini del presi-dente devono vagliare, studiare,In poche parole, devono alzare ilprezzo. Attorno al tavolo c'erano iprincipali attori, Maurizio Vena-

fro del Gabinetto del presidente,il consigliere regionale del Pd En-rico Forte, il direttore generaledella Asl di Latina Michele Capo-rossi e per la Fondazione Roma,Alfredo Loffredo e l'avvocatoGiovanni Malinconico. La pre-senza di Forte è il segno di una

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Giallo attorno all'Alta Diagnostica che la Fondazione Roma vorrebbe aprire a Latina. Gli accordi non vanno più bene, e forse qualcuno sta alzando il prezzo

Sopra l’Ospedale Goretti e a destra il prof. avv. Emmanuele Emanuele presidente Fondazione Roma

Il manager della Asl diLatina Michele Capo-rossi non ci sta ad esseremesso nel sacco dai gril-lini. E se il consigliere re-gionale Barillarisbandiera ai quattro ventiche la Casa della Salute diSezze è un bluff, lui ri-sponde l'esatto contra-rio: "Quanto afferma ilconsigliere Barillari è as-solutamente falso. LaCasa della Salute di Sezzenon solo è normalmenteaperta, qualche giorno fal’esponente 5stelle de-nunciava la sua chiusura, ma funzionaregolarmente, secondo orari e turni sta-biliti. Si tratta – continua – di una realtàche rappresenta un momento di forte in-novazione e che giorno dopo giorno ac-quista sempre più efficacia nei confrontidei cittadini del comprensorio di riferi-mento.�Da tecnico condivido appieno lascelta strategica della Giunta Zingarettiche, dopo chiusure e tagli lineari, aprenuove strutture in tutto il territorio re-gionale. Ciò che si sta facendo nella no-stra regione - prosegue - fa anche tesoro

delle esperienze già svoltesi in altre re-altà regionali, in alcuni casi da moltianni. In ogni caso a Sezze in un solomese sono stati 4100 gli accessi ai servizie dal 14 aprile ci sono stati 15 ricoverinell’Unità di Degenza Infermieristica.Hanno aderito all’iniziativa 21 medici difamiglia su 24. Nelle prossime settimanela loro presenza andrà ad integrarequella degli specialisti e del resto del per-sonale già impiegato all’interno dellastruttura”. Insomma, chi ha ragione?

Caporossi (Asl) si difende, la Casa della salute funziona

IL CASO/ SEZZE E IL BLITZ DEI GRILLINI

Michele Caporossi Davide Barillari

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giovedì 22 maggio 2014 pagina VICRONACHE

Sostanze illegali usate daibraccianti indiani per alle-viare dolore e fatica: è que-sta la nuova increbilefrontiera dello sfrutta-

mento scoperta nelle campagne pon-tine, dove migliaia di braccianti delPunjab lavorano con stipendi da mise-ria, in balia di caporali italiani o dellastessa nazionalità. Il dossier choc èstato presentato dalla onlus In Migra-zione che ha effettuato delle intervistesul campo, raccogliendo voci comequesta: “…io uomo di carne no diferro. Allora dopo sei/sette anni di vitacosì, che fare? No lavoro più? Io eamici prendiamo piccola sostanza pernon sentire dolore. Prendiamo una odue volte quando pausa da lavoro. Poiandiamo a lavorare nei campi senzadolore…”.La comunità sikh della provincia diLatina, è bene ricordarlo, è la secondapiù grande d’Italia (dopo quella di No-vellara in provincia di Reggio Emilia)per dimensioni e rilevanza. Secondo lestime della CGil la comunità arriva acontare ufficialmente circa 12.000persone, sebbene sia immaginabile un

numero complessivo intorno alle30.000 presenze.Uomini impegnati in agricoltura, pie-gati sui campi 12 ore al giorno comeminimo, festivi inclusi, a una media di4 euro al giorno se riesci a prenderli.Non esistono domeniche né ferie emalattie: si guadagna (poco e male)quel che si lavora, con qualsiasi tempoe in ogni stagione. Non c’è solo la rac-colta di pomodori, zucchine e meloni,ma anche la semina e la concimazioneche espone questi lavoratori all’inala-zione di sostanze chimiche dannoseper la salute. Se non va bene poco male, c’è sempre

chi è pronto a sostituirti, chi ha in quelmisero guadagno l’unico reddito vitaleper il sostentamento. È questo inpoche parole il cul de sac in cui si ri-trova la maggior parte dei lavoratoristranieri. “Un sistema di sfruttamentopienamente rodato, – dichiara MarcoOmizzolo, responsabile scientifico diIn Migrazione e curatore dell’indagine– che spinge queste persone a trovarerimedi rischiosi non solo dal punto divista legale, ma anche e soprattuttodella salute. Una forma di doping vis-suto con vergogna e praticato di nasco-sto perché contrario alla loro religionee cultura, oltre a essere severamente

contrastato dalla propria comunità.Per questo è molto complicato riuscirea capire come recuperano la sostanzadopante e di cosa si tratti esattamente”.Quel che è certo però è che questo siaun mercato saldamente in mano a ita-liani senza scrupoli che si servono diindiani per la vendita al dettaglio comeha detto H. Singh: “Prendono da ita-liani che vendono loro e loro o dannoa amici e prendono quando lavoranocome thè. Capisci? Mettono in acquacalda e poi prendono. Si può anchemangiare, ma fa più male. Male a sto-maco, a gola”. Recentemente, e cioè agennaio di questo anno, alcune opera-zioni delle forze dell’ordine hannoportato all’arresto di alcuni sikh e a di-versi sequestri di carichi di oppio ac-cendendo i riflettori sulle possibilitratte degli stupefacenti. Questi fattihanno portato l'associazione, in colla-borazione con la Cgil, ad approfondireil tema scoprendo questa terribile si-tuazione e denunciando prontamenteil tutto alle forze dell'ordine, da cuisperano di avere un aiuto per fermareil mercato delle droghe rivolte ai brac-cianti.

Braccianti indiani drogati per lavorare di più,non c'è fine all'inferno nelle campagne pontine

LA STORIA LA COMUNITÀ SIKH DELLA PROVINCIA DI LATINA CONTA ALMENO TRENTAMILA UNITÀ

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giovedì 22 maggio 2014 pagina VII CRONACHE

Del gran caos formianoci siamo già occupatinei numeri scorsi,raccondando come lacapitale del sud pon-

tino sia attraversata in questi giornida tantissime delicate inchieste che,ponendo al centro vicende urbanisti-che, vedono invischiati tutti: impren-ditori, amministratori vecchi e nuovi,politici di ogni colore. Non sappiamodire se anche questa storia diverràpane per le indagini della Procura,ma il racconto merita di essere letto.A sollevare la questione due cittadini,Marcello Zennaro e Delio Fantasia,non nuovi a prendersela contro i co-lossi che li hanno querelati, otte-nendo però un pugno di mosche.Come al solito l'inchiesta privata è

dettagliata e riguarda nientemeno che l'arcivescovo FabioBernardo D'Onorio. Zennaroe Fantasia scoprono che la maxivilla con vista Mare 'regalata' alporporato che presenta una ri-chiesta di ristrutturazioneprontamente effettuata con120mila euro (della RegioneLazio).Spieghiamo meglio: la primaanomalia della questione ri-gurda il fatto che la villa confi-scata alla camorra è di fattoconsegnata all'uso esclusivo diun cittadino - l'arcivescovo - ilquale presenta al comune unarischiesta di ristrutturazionedell'immobile (di proprietà delmunicipio) proprio come fosse

la sua casa. Come spieganoFantasia e Zennaro: " E' al-quanto "inusuale" concedereuna licenza edilizia ad un pri-vato cittadino, presidente diun'associazione senza scopodi lucro, per un immobileNON di sua proprietà, ma diproprietà della collettività for-miana! E' il proprietario di unimmobile che realizza operedi costruzione e di ristruttura-zione straordinaria, e non ilgestore o il semplice affidata-rio. Soprattutto quando i 120mila euro occorrenti per leopere sono interamente fi-nanziati dalla Regione Lazio.Come è possibile autorizzarequesto privato cittadino,

anche se prete, alla realizzazione dilavori edili in un immobile di pro-prietà comunale, senza produrrealcun bando per lavori pubblici esenza dover rendicontare niente anessuno? Questo modo di fare - ag-giungono - preclude di fatto la parte-cipazione di aziende interessate ailavori e il loro diritto di poter parte-cipare ad un regolare bando."Dopo questa denuncia nessuno è in-tervenuto: solo i grillini hanno rilan-ciato il caso senza ottenere ascolto daparte di nessuno. Certo, il bene inquestione resta del comune, come avantaggio della collettività potreb-bero essere considerate le miglioriesull'immobile. Ma le modalità usatedestano tante perplessità. Ma a For-mia si usa così, a quanto pare...

Gaeta, la villa dell'arcivescovo

L'arcivescovo Fabio Bernardo D'Onorio

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L’editoria pontina è incostante evoluzione.Ma nessuno è in grado

dire dove andrà a finire. Lo sto-rico quotidiano ‘Latina Oggi’,per qualche mese uscito con ilnome 'Oggi Latina' ( un passag-gio forzato sia per il fallimentodella società editrice sia perchéil primo marchio era stato regi-strato da altri) conosce una ul-teriore evoluzione. Diretto daAlessandro Panigutti, divenutoeditore insieme a Stefano Gori,sbarca in edicola ‘Il quotidianodi Latina’, in abbinamento conil Tempo al costo di un euro. Lanovità riguarda sia la veste gra-fica sia che, per la prima volta,il giornale più diffuso in pro-vincia di Latina si dota anche diun sito web per cercare di con-trastare l’agguerrita concor-renza online, ma non avrà una

edizione digitale acquistabiletramite pc, tablet o smar-tphone. Con lo slogan ‘Evolu-zione’, la testata si adegua almercato cercando di affrontarela forte crisi che – dalla malaamministrazione dell’ex editoreCiarrapico, passando attraversoil tentativo di Andrea Palombo– arriva oggi con una nuovacompagine societaria cercandouna ventata di freschezza e ta-gliando i ponti con il passato.Ma le novità dell’editoria localenon si fermano qui: si attendeancora la pubblicazione di unaltro quotidiano – editato daRoberto Papaverone – che do-vrebbe portare il nome del de-funto ‘Latina Oggi’, poichéproprio Papaverone ne avevaregistrato il nome scippandoloalla imperdonabile distrazionedi Giuseppe Ciarrapico.

Micro-quotidianiè overdose

L’EDITORIA PONTINA IN CONTINUA EVOLUZIONE

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Page 32: IL CORRIERE DI ROMA - GIOVEDI' 22 MAGGIO 2014

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