Il Corriere della Città - Settembre 2010

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libertà - informazione - cultura - politica - sport - cronaca orriere C ittà C orriere C della ittà C il Anno 2 Numero 9 SETTEMBRE 2010 GRATUITO BOOOOOOMMM!!! SPECIALE: CONCORSI AL COMUNE PAG.4 TANGENTOPOLI DI POMEZIA STORY - SECONDA PUNTATA PAG.12 POMEZIA E ARDEA: TERRENI CONTESI PAG.18 In questo numero: FERRAGOSTO A POMEZIA,PIAZZA DEL MERCATO: ESPLODE LETTERALMENTE UNO DEI BAR PIU’ FREQUENTATI DI POMEZIA. IL RACCONTO E LE PAROLE ESCLUSIVE DEL PROPRIETARIO www.ilcorrieredellacitta.it

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Anno 2 Numero 9 SETTEMBRE 2010

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Il Corriere della Città libertà - informazione - culturapolitica - sport - cronaca

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il

Anno 2Numero 9SETTEMBRE 2010

GRATUITO

BOOOOOOMMM!!!• SPECIALE:

CONCORSI AL COMUNE PAG.4• TANGENTOPOLI DI POMEZIA

STORY - SECONDA PUNTATA PAG.12• POMEZIA E ARDEA:

TERRENI CONTESI PAG.18

In questonumero:

FERRAGOSTO A POMEZIA, PIAZZA DEL MERCATO:ESPLODE LETTERALMENTE UNO DEI BAR PIU’ FREQUENTATI DI POMEZIA.IL RACCONTO E LE PAROLE ESCLUSIVE DEL PROPRIETARIO

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Pomezia News

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Anche se il bel tempo ci farà ancora compagnia,possiamo dire di aver ormai lasciato l’estate allespalle. Ma cosa ha lasciato a noi questa estate?

Sicuramente qualcosa di brutto per quanto riguarda lacronaca: dalle bombe agli omicidi passando per gliincidenti mortali. Episodi che hanno avuto più vittimedi quelle che sembrano: i bambini, i figli di chi è rima-sto coinvolto in queste tragedie. I figli della coppia diNuova Florida, che rimarranno traumatizzati dal fattoche il proprio padre abbia ucciso la madre e si sia poitolto la vita praticamente sotto i loro occhi; i figli del

proprietario del Solution Cafè, troppo piccoli per capi-re i risvolti che possono esserci dietro un attentato, magrandi abbastanza da avere capito che bisogna aver-ne paura. Figli che potrebbero essere i nostri, ma chenon lo sono, quindi per noi sarà più facile dimentica-re, ignorare che il comportamento errato di noi adultiva al di là dei danni apparenti. Certo, nel caso deiconiugi di Ardea si è trattato di un attimo di follia, chedifficilmente poteva essere previsto ed evitato. Ma nelcaso dell’esplosione al bar forse qualcosa si potevafare. Non facciamo diventare il nostro territorio come

certi paesini del sud, dove nessuno sa, nessuno vedee nessuno parla. Non lasciamoci intimidire dai prepo-tenti. Dalle chiacchiere che si sono rincorse per ilpaese sembra che ci siano correnti sotterranee che lostanno portando verso i fenomeni peggiori: racket,usura, grossi giri di droga e prostituzione. Perché nes-suno denuncia? Ci concentriamo sull’extracomunitarioprivo di permesso di soggiorno e non vogliamo vederei problemi più grossi, come le centrali dello spaccioche magari stanno proprio sotto casa nostra.Quando ci siamo occupati di fatti brutti come quelliaccaduti questa estate abbiamo rimpianto le liti tra ipolitici e le discussioni “da piazza” che solitamenteriempiono anche questo editoriale. In copertina avrem-mo preferito mettere qualcos’altro, come ad esempio iconcorsi indetti dal Comune di Pomezia, che comun-que sono una notizia non da poco, anche per le pole-miche che li stanno accompagnando. Ma ci è sembra-to più giusto ricordare cosa è successo il 15 Agosto aPomezia, perché quello non sia il primo di una serie diepisodi, perché vogliamo sapere cosa c’è dietro, per-ché in questa città ci viviamo noi e ci vivono i nostrifigli. Figli che hanno sì bisogno di un posto di lavoro,ma che non esploda come gli uffici che si trovavanosopra al Solution Cafè. Figli che possano girare tran-quilli per le strade, di giorno e di notte. Figli che potreb-bero cambiare il futuro del nostro territorio, ma chenon potranno farlo se noi non inizieremo a cambiare ilpresente.

Editoriale

COME SARÀ L'AUTUNNO DOPO UN'ESTATE PASSATA TRAEPISODI VIOLENTI, INCIDENTI E MICROCRIMINALITÀ?

QUALEFUTURO?

il Corrieredella CittàNumero 9 Anno 2SETTEMBRE 2010Distribuzione gratuita

Via Danimarca, 5700040 Pomezia

E-MAIL:[email protected]

EDITORE:La Città

DIRETTORE RESPONSABILE:Maria Corrao

E-MAIL:[email protected]@ilcorrieredellacitta.it IN REDAZIONE:Alessia Ambra AchilleMauro ValentiniLuca MugnaioliMatteo AcitelliAlfredo CorraoLuigi SimonePietro ContiClaudia Sperduti

PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE:Studio Grafico O.K.

CHIUSURA REDAZIONALE:02/09/2010

STAMPA:Arti Grafiche

Reg. Trib. di Velletri Settembre 2009N. Reg. 19/09 del 24 Settembre 2009

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L’ACCUSAIl 17 Agosto il Comune di Pomezia ha pubblicato i bandidi concorso per 148 posti a tempo pieno ed indetermi-nato nella Pubblica Amministrazione. La notizia, che diper sé sembrerebbe positiva,ha sollevato in realtà nume-rose proteste, da parte delle RSU dei dipendenti comu-nali, di alcuni politici e di comuni cittadini, soprattutto diquelli che, nel 2008, avevano presentato domanda perla partecipazione ai concorsi indetti per la copertura di64 posti. Contemporaneamente alla pubblicazione deinuovi concorsi concorsi, infatti, è stata resa nota la revo-ca di quelli vecchi, sui quali circa 5000 persone aveva-no riversato le loro speranze. La decisione, presa attra-verso una determina dirigenziale firmata il 30 luglio maresa nota solo il 17 Agosto inseme alla pubblicazione deiconcorsi, ha creato subito malumori. Le motivazionidelle proteste sono diverse a seconda della provenienza:le rappresentanze sindacali puntano il dito sui risvoltieconomici, i politici su quelli formali, i “vecchi candida-ti” sul timore che questa operazione possa creare dannoa molti a favore di pochi. Ma esaminiamo punto perpunto le contestazioni.“Il Governo ha sottolineato che gli Enti Locali, vista lacrisi economica, devono agire al risparmio e non sper-perare denaro pubblico – spiegano i sindacalisti – Noncapiamo come l’amministrazione riuscirà a pagare glistipendi dei futuri lavoratori e, soprattutto, da quali fondiquesti soldi verranno presi. Ci preoccupano le modalità:per pubblicare il bando il Comune è stato costretto aduna variazione di bilancio, attingendo 50 mila euro dalfondo di riserva ordinario, per coprire le spese di con-

corso, tra pubblicazione e spese di preselezione. La deli-bera con il quale questo prelievo è stato autorizzatosecondo noi è illegittima, perché l’atto con cui sono statiapprovati i concorsi risale al 27 maggio, mentre il bilan-cio di previsione è dell’8 luglio”. I sindacati ricordano poile numerose perplessità dei revisori sulla manovra dibilancio, che riguardavano anche l’aumento a dismisuradelle spese per il personale. “Non capiamo da dovevenga tutta questa “urgenza” di nuove assunzioni e quin-di come si possa ricorrere ai fondi di emergenza.Riteniamo inoltre che il Regolamento di accesso all’im-piego, approvato lo scorso luglio, contenga delle ano-malie: noi non abbiamo avuto alcuna possibilità di con-certare l’atto e questo ci sembra possa violare la parcondicio di partecipazione tra tutti i candidati”. Quelloche i sindacati temono, in parole povere, è che questiconcorsi possano favorire il personale già in servizio atempo determinato, escludendo di fatto tutti gli altri par-tecipanti.Questo timore è stato avanzato anche dai cittadini cheall’epoca avevano presentato la domanda di partecipa-zione, così come da qualche rappresentante dell’opposi-zione. La possibilità che i concorsi siano stati “confezio-nati” su misura su alcune figure (o persone) è infattistata l’argomento principale dei giorni scorsi. Il dito èstato puntato sui punteggi assegnati per i titoli possedu-ti dal candidato, che vengono dati a chi lavora, o halavorato, per la pubblica amministrazione, i quali si tro-vano automaticamente in vantaggio rispetto a chi nonha mai avuto questa possibilità, e sull’esonero della pre-selezione sempre per chi lavora, o ha lavorato, stravol-

ta solo al Comune di Pomezia, accedendo attraverso unconcorso pubblico per titoli ed esami. Alcuni politici hanno invece visto quella dei concorsicome una manovra pre-elettorale, visto che tra pochimesi si tornerà alle urne, e si sono chiesti come mai siastata fatta nella calura di agosto, tra uffici deserti egente in vacanza. “A parte il fatto che al nuovo concor-so non è stata data sufficiente visibilità – commentano– ancor meno ne è stata data al fatto che chi ha presen-tato domanda due anni fa non deve ripagare la tassa echi non ha intenzione di partecipare agli attuali bandideve richiedere il rimborso di quanto precedentementepagato, altrimenti non gli verrà mai restituito nulla”.Insomma, la materia di contestazione non manca, fon-data o meno, e, come un fuocherello alimentato dalvento, in breve tempo è diventata un incendio.

LA DIFESA

LA DIRIGENTELa prima a parlare, in quanto chiamata in causa peraver determinato la revoca dei concorsi del 2008, è ladirigente al personale, la dott.ssa Carla Mariani. Laprima domanda che le facciamo sorge spontanea, vistoche, sempre nel 2008, lei stessa ha vinto il concorso perricoprire la carica che adesso ha. “Come mai i concorsi per i 64 posti non sono stati esple-tati, mentre il suo sì?”“Il concorso a cui ho partecipato io risaliva a 6 mesiprima della pubblicazione degli altri ed era stato regolar-mente preceduto dalle procedure di mobilità, cosa nonfatta per i 64 posti. Questo già creava problemi, vistoche la legge prevede che, prima di coprire i posti vacan-ti con dei concorsi pubblici, bisogna vedere se gli stessipossano essere assegnati attraverso mobilità esterna”.Quindi i posti potrebbero tranquillamente essere molti dimeno. Ma così non si danno false aspettative a chi par-tecipa?“In tutti i bandi questo è scritto chiaramente, quindi i par-tecipanti, se lo leggono attentamente così come dovreb-bero fare, dal momento che ha più valore di un contrat-to di lavoro, dovrebbero già saperlo”.Come mai avete pubblicato il bando di mobilità contem-poraneamente a quello per concorsi pubblici?“Per ottimizzazione dei tempi. Prima completeremo l’iterdella mobilità, poi si procederà alla nomina della com-missione ed alle procedure per i concorsi pubblici, cheovviamente riguarderanno solo i posti rimanenti. Quindii tempi dei concorsi sono vincolati a quelli della mobili-tà”. Perché tutta questa fretta?“Perché, visto che la legge ci consente di effettuare leassunzioni nel 2010, noi dovremo espletare tutte le fun-zioni entro la fine dell’anno, altrimenti bisognerà attende-re il bilancio del 2011 e vedere se all’interno sarannoprevisti fondi per nuovi posti di lavoro”.I sindacati contestano il prelievo di 50 mila euro dalfondo di emergenza per espletare le procedure concor-suali. Si trattava davvero di emergenza o gli uffici pote-vano tranquillamente andare avanti anche senza perso-nale in più?“Innanzi tutto verranno spesi sono 30 mila euro, perchéabbiamo risparmiato i 20 mila della pubblicità dei bandipubblicandoli attraverso il Sito del Comune e la Gazzetta

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Speciale CONCORSI

CONCORSIIN COMUNEL'AMMINISTRAZIONE POMETINA BANDISCE CONCORSIPER 148 POSTI. E SUBITO ARRIVANO LE POLEMICHE

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Speciale CONCORSI

Ufficiale e non attraverso manifesti. Il personale in più èstato determinato da appositi studi che ne hanno rileva-to la carenza”.Far saltare la preselezione a chi ha già avuto la fortunadi lavorare al Comune di Pomezia non le sembra un’age-volazione gratuita?“No, perché queste persone hanno già fatto non solo lapreselezione, ma anche il concorso, con prove orali escritte. Ovviamente devono averle fatte per lo stesso pro-filo e categoria per cui si presentano adesso. Far rifare leprove preselettive diventa un’inutile perdita di denaro,perché l’amministrazione paga le commissioni a secon-da del numero di persone che partecipano”.Quindi chi lavora come personale di staff farà la presele-zione?“Ovviamente sì, visto che sono stati presi a chiamatadiretta. Per lo stesso motivo non potranno avere i titoliriconosciuti invece a chi è entrato attraverso un regolareconcorso”.A proposito di titoli, il dubbio che è venuto a molti èche siano stati “gonfiati” per dare modo a chi è giàdentro di restarci. Come risponde a questa accusa?“Invitando chi la fa a leggere i bandi del 2008, che ripor-tano questi punteggi: da 0 a 6 mesi di servizio 0,5 punti;da 6 a 12 mesi 1 punto; da 12 a 18 mesi 1,5 punti e cosìvia, con 0,5 punti in più ogni 6 mesi, fino ad un massi-mo di 4 per il periodo da 42 a 48 mesi. Questo significa

che, se avessimo mantenuto lo stesso regolamento di 2anni fa, chi adesso ottiene il massimo, ossia 3 punti, neavrebbe presi 4. Lo 0,2 ventilato da qualcuno non esistee non è mai esistito. Quindi non abbiamo agevolato chigià lavora, proprio per dare più equità nei confronti di chinon ha mai avuto la possibilità di lavorare per qualche

Ente Pubblico. Sia infatti ben chiaro che questi titoli ven-gono riconosciuti per chi ha lavorato in una qualsiasiAmministrazione dopo aver superato una procedura con-corsuale”.

Sulla questione concorsi ha voluto dire la sua ancheil Primo Cittadino, che esprime tutta la sua rabbiaverso quelle che definisce “calunnie da parte di per-

sone che, per distogliere l’attenzione dei procedimenti aloro carico, gettano fango su qualsiasi cosa l’ammini-strazione faccia, a prescindere dal fatto che sia giusta osbagliata”. “Sono arrivate delle lettere ad alcuni candi-dati ai concorsi del 2008 nelle quali sono presenti infor-mazioni certamente non corrette, a partire dall’insinua-zione che i bandi del 2008 siano stati revocati per chis-sà quale motivo – sostiene il Sindaco – mentre invece èovvio che, quando si indice un nuovo concorso, va auto-maticamente revocato quello vecchio, a maggior ragio-ne se lo stesso non risponde più alle caratteristiche dilegge, che nel frattempo sono mutate a causa dellefinanziarie che si sono succedute in questo arco ditempo. Se poi si calcola che prima i posti erano solo 64,ed ora sono 148, non vedo quale sia lo svantaggio peril candidato, che anzi ha più possibilità di trovare lavo-ro. Chi ha presentato la domanda due anni fa può rifar-lo, senza ripagare la tassa, dal momento che l’ha giàversata. Se la nostra non fosse stata un’amministrazio-

ne trasparente, forse avremmo avuto più convenienza atenere in piedi il vecchio bando, togliendo così la possi-bilità a nuovi candidati – che la volta scorsa magari nonavevano fatto in tempo a presentare la domanda – dipartecipare”. Ma ci sono i soldi non solo per le procedu-re concorsuali, ma anche e soprattutto per il manteni-mento degli stipendi di questi nuovi lavoratori? “Ci sono,così come c’è troppa confusione sugli stessi. Stiamoparlando di voci inserite in bilancio, che ci fanno comun-que restare all’interno del patto di stabilità, visto che lespese per il personale equivalgono al 31,8% del totale.Pomezia, nonostante tutto quello che si dice in giro, nonavrà uno sproporzionato aumento di spesa a causadelle nuove assunzioni: come prevede la finanziaria,abbiamo la possibilità di aumentare le uscite per il per-sonale al massimo dell’1% rispetto all’anno precedente.Se nel 2009 spendevamo 18 milioni di euro, quest’annonon potremo superare 18 milioni e 180 mila euro. Ci èsembrato necessario dotare l’amministrazione di nuovopersonale perché la cittadinanza ha bisogno di servizimaggiori e migliori, che possono essere forniti solo conpiù persone a disposizione. Certo, con quei soldi avrem-

mo potuto fare qualche strada in più, ma poi avremmodovuto magari rinunciare al distaccamento della PoliziaMunicipale a Torvaianica per mancanza di agenti. Mapreferiamo avere meno strade o meno sicurezza? Perme il personale vale quanto i servizi, perché è un servi-zio”. De Fusco prosegue a spron battuto. “Noi nonabbiamo fatto nulla di diverso rispetto a quelle che sonole regole canoniche di tutti i bandi di concorso delle pub-bliche amministrazione, attenendoci alla lettera a quelleche sono le leggi attuali. Quindi perché tutto questovociare inutile e senza fondamento? Che sia una sempli-ce mossa per ottenere consensi in vista del prossimoanno da parte di coloro che si faranno influenzare daisoliti guastatori che vogliono solo la rovina di questacittà?”. Ma il Sindaco rincara la dose. “Tra quei guasta-tori c’è qualcuno che è stato incriminato in quanto, dapresidente della commissione lavori pubblici, avevafatto un’assegnazione falsificando una serie di atti,facendo risultare l’assegnazione a cooperative vicineagli amici degli amici, compiendo quindi un abuso d’uf-ficio. E queste non sono chiacchiere, ma realtà chechiunque può verificare”.

Il consigliere Antonio Maniscalco ha qualcosa da ridi-re sui concorsi indetti dal Comune di Pomezia. “Lamia non vuole essere una polemica, ma mi sembre-

rebbe giusto capire, prima che venga ventilata la spe-ranza di un posto di lavoro, valutare se ce lo possiamopermettere”. Nei giorni scorsi Maniscalco ha inviato alCollegio dei Revisori dei Conti e al dirigente del SettorePersonale delle note, attraverso le quali chiede di ese-guire alcune verifiche nella gestione contabile del perso-nale dipendente, visto che la risposta ricevuta dal diri-gente del Settore Servizi Finanziari a tal proposito èstata quella di non avere sotto controllo tali spese inquanto “vengono effettuate direttamente dal Settore 1 –Personale”. Siccome ci sarebbero notevoli differenze tra

le somme quantificate dal Settore Personale e le sommeinserite nella proposta di Bilancio Consuntivo anno2009 – denuncia Maniscalco - chiedo di verificare setali differenze siano reali e quali riverberi possono averesull’intera gestione contabile e fiscale dell’ente (falso inbilancio) e, di conseguenza, ogni eventuale violazionenormativa”. “Chiedo quindi – continua il consigliere – disapere se nelle spese sostenute dal Comune di Pomezianel 2009 per il personale, sono stati previsti i costisostenuti per tutti i tipi di lavoro e collaborazione e, diconseguenza, se ci sono realmente i soldi per affronta-re il pagamento dei nuovi stipendi derivanti dalle assun-zioni per concorso”. Le voci sulle quali Maniscalcopunta il dito sono “i contratti in essere nell’anno 2009

presso il Settore Attività Produttive per ciò che riguardail 3° Settore (Area Vasta), il Settore Finanziario e ilSettore Cultura (Museo), come previsto dal comma 557dell’articolo unico della legge 27/12/2006, n. 296(Legge Finanziaria 2007)”.In caso di mancata quantificazione, il consigliere chiededi procedere nuovamente al ricalcolo delle formule degliequilibri tra le Entrate/Spesa Corrente e Spesa per il per-sonale (anni 2007, 2008, 2009).Tutte domande poste da Maniscalco chiedono una rispo-sta immediata, visto che bisogna capire se le eventualiassunzioni, calcolate le reali spese, porterebbero ilComune di Pomezia a superare le percentuali previstedal Patto di Stabilità.

IL SINDACO

L’OPPOSIZIONE

La VIGNETTA di Contipi

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Politica Pomezia

Finite le ferie, anche la politica torna al lavoro. Si guar-da avanti, ma anche indietro. Ed è quello che sta sicu-ramente facendo anche il PDL di Pomezia, che neimesi scorsi ha visto una profonda spaccatura tra gliesponenti di Forza Italia e quelli di Alleanza Nazionale,che si è esasperata dopo l’astensione dal voto deiconsiglieri di F.I. durante l’assise che ha deciso l’ap-provazione del Bilancio di Previsione 2010. Da quelmomento le voci e le smentite si sono rincorse senzaperò riuscire a far capire al cittadino come stianoveramente le cose. Il PDL è stato commissariato, edalla guida è stato messo Antoniozzi, dichiaravano iforzisti. Non è vero, ribattevano da A.N, il PDL ha uncoordinamento valido, con a capo Serafini. Velenivenivano rimbalzati da una parte all’altra, bloccatisolo dall’afa di Ferragosto. Ma adesso, come stannole cose? Abbiamo provato a chiederlo a Paolo Ruffini,uno dei principali protagonisti, visto che è stato accu-sato di aver aiutato la maggioranza ad approvare ilbilancio. Ma prima di chiedere qualsiasi altra cosa, civiene spontaneo fare una domanda forse sciocca. Il PDL esiste, a Pomezia?“Assolutamente no. A Pomezia si può parlare di un’ag-

gregazione di varie persone, dove chi ha un riferimen-to a livello superiore più forte vuole prevaricare chiinvece ha i consensi della gente. Per spiegare meglio,c’è qualcuno che, in fase di elezioni, ha preso pochivoti, ma pretende di comandare perché protetto da“qualcuno che conta”, in barba alla meritocrazia pro-fessata da Berlusconi, secondo cui va premiato chi haottenuto più consensi da parte degli elettori, che evi-dentemente gli danno più fiducia, probabilmenteanche perché vale di più. A Pomezia, invece, vuoledettare legge chi ha più conoscenze, o meglio chi safare bene il “lecchino”, che diventa automaticamentepiù bravo, più buono e più bello, mentre chi ha i con-sensi non vale nulla”.Ma a livello formale il partito esiste, visto che c’è uncoordinatore, un direttivo e degli iscritti, forse siete voidi Forza Italia che non ne fate parte e quindi non sieteaggiornati, dal momento che prima della votazione sulbilancio era stato detto che chi non avesse votatocontro sarebbe stato tagliato fuori dal gruppo...“Guardi, io sto ancora aspettando che qualcuno diquesti signori ci comunichi le loro decisioni. Ma que-sto non perché io tema qualche ripercussione, o per-

ché quello che eventualmente diranno potrà cambiareil mio modo di pensare o di agire. Io andrò comunqueavanti per la mia strada perché, per me, è quella cor-retta. Per queste persone, fino a poco tempo fa io,insieme al mio gruppo, ero quello da fustigare nellapubblica piazza, quello che doveva pagare le conse-guenze di chissà cosa. Agitavano un’immaginariamannaia, come angeli vendicatori arrivati per punircidei nostri peccati. Come mai non hanno fatto nulla?”.Questo lo chiedo io a lei...“Perché pensano di essere talmente furbi – mentresono solo dei vigliacchi – da credere di riuscire a car-pire i nostri voti, per poi liquidarci e fare un PDL di“persone nuove”, ma in realtà guidate da loro, innome di quel rinnovamento più volte proclamato”.Visti anche i problemi a livello nazionale, la scissionepuò anche esserci. Ma a Pomezia la lotta è tra ForzaItalia e Alleanza Nazionale o tra le persone che com-pongono questi due schieramenti?“Dovrebbe essere tra A.N. e F.I., ma esasperata, raf-forzata ed ampliata dalle persone che ne fanno parte,soprattutto da chi sa di non essere forte per le suecapacità ma, come dicevo all’inizio, per le sue cono-scenze”. E dove può portare questo procedimento degenerati-vo, secondo lei, soprattutto in vista delle prossime ele-zioni, ormai quasi alle porte?“Io parto dal presupposto che noi abbiamo un gruppocompatto, quello di Forza Italia. Il PDL è un’altra cosa,per la quale dobbiamo aspettare anche l’evoluzionenazionale”.E se elezioni fossero domani mattina, cosa farebbe? Ilsuo nome si leggerebbe nelle liste del PDL?“Così come stanno le cose, Paolo Ruffini non votereb-be PDL”.Ma dove si schiererebbe?“Ripeto che non voterei PDL, se questo non rispondes-se alle caratteristiche che si auspicavano all’inizio delnostro cammino e dei nostri progetti”.Non ha comunque risposto alla domanda, che leponiamo i n modo diverso. Non votando PDL, nonvoterebbe neanche se stesso, oppure starebbe daun’altra parte, magari più a sinistra?“Starei sicuramente insieme a quel gruppo di personeche hanno mantenuto, con coerenza, fede alle loroidee ed alle loro promesse. Certo non con quelle per-sone che stanno solo in mezzo alla piazza a pontifica-re e che, quando c’è da prendere prendono, ma sedevono dare... non danno mai. Chiarisco anche un’al-tra cosa: non sono il tipo che si fa prendere al guinza-glio da nessuno. Accetto la mediazione, è ovvio, per-ché non pretendo assolutamente che si faccia comevorrei io e basta: sono aperto a ogni considerazione ead avvicinarmi alle posizioni opposte alle mie. Ma lamediazione deve essere reciproca, perché non mi fac-cio, né mi farò, mai dire da nessuno “tu fai quello chedico io”. Io ragiono con la mia testa e questo non melo potrà mai impedire nessuno”.Ma voterebbe a sinistra?“Potrei votare per un partito che rispecchia le mieidee, a prescindere dalla sua collocazione. Io sono undemocristiano di ampie vedute, non ho paraocchi nébriglie. Sono oltretutto un ottimista, quindi penso diriuscire a trovare chi condivide le mie idee”.

Maria Corrao

IL PDL NONABITA QUIRUFFINI: “NON SI PUÒ CONVIVERE CON CHI CREDECHE PER GOVERNARE SERVANO LE AMICIZIE POTENTI”

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Politica Ardea

L’estate è in procinto di lasciarci e lo fa propinando-ci una coda di politica locale che appare velenosaper un verso e foriero d’interrogativi, perplessità e,

probabilmente, successive “puntate” per l’altro.Secondo la comunità Rutula è in atto un vero e proprio“inciucio” politico/amministrativo che s’illumina semprepiù in tutta la sua inquietante e contraddittoria portata.In realtà noi riteniamo che la notizia, se confermata,non sarebbe un’autentica primizia, visto che già in pas-sato la vicenda politica locale è stata contrassegnatada commistioni, manovre sotterranee, dichiarazionipolitiche in un senso e atteggiamenti e fatti nella dire-zione opposta.Dunque, andiamo con ordine. La prima considerazioneoggettiva da trarre è che Eufemi, al di là delle previsio-ni, si è rafforzato al punto che ha dichiarato apertamen-te che “… è in sella più saldo di prima…”. Il tempo sioccuperà di fornirci conferme o smentite ma oggi ècosì. Rammentiamo che l’estate era iniziata con un cla-moroso azzeramento della giunta comunale, dopo cheper svariate sedute il Consiglio comunale era andatodeserto. La nuova giunta sostanzialmente è uguale allaprecedente, con il solo defenestramento del vice sinda-co Morini.La cosa, si badi, non è di poco conto, poiché Morini èstato vice sindaco anche della precedente consiliaturae questa improvvisa estromissione non può che avereun senso politico, con le inevitabili ricadute da non sot-tovalutare che vedremo nei prossimi mesi. Talunosostiene che è stato fatto questo passo per sbarrargli lastrada della prossima candidatura a sindaco, visto cheun Eufemi ter non è giuridicamente possibile, quindi

avremmo davanti agli occhi i primi sintomi del più gran-de “inciucio” della storia recente di Ardea. Solo fanta-sie? Vedremo, certo è che quelli che ritengono di inten-dersi di cose della Rocca e vogliono rimanere nell’om-bra, sostengono che “due indizi fanno una prova” e gliindizi sono stati offerti proprio dai movimenti dellaGiunta fin dal penultimo rimpasto. Ricordate l’as-sessore De Angelis ex Ds? Rinfreschiamoci la memoriapartendo da quando il centrosinistra (divisosi sulla can-didatura Magliacca) costituì con De Angelis, Bartolini,Lo Reto, Furini e altri un raggruppamento che non volleconfluire nella coalizione Giordani, era sostenuta inveceda tre liste civiche e rafforzata dalla Margherita, daRifondazione Comunista, dalI’Italia dei Valori e minuta-glie degli ex Ds e del suo arcipelago politico (soprattut-to al ballottaggio). ene, Eufemi vinse al ballottaggio,ma se la natura politica di appartenenza avesse avutoil sopravvento sul calcolo egoistico/affaristico, come lalogica politica avrebbe richiesto, Giordani avrebbedovuto incassare i rispettivi consensi e avrebbe spode-stato Eufemi. Invece no, De Angelis e soci contrattaro-no sottobanco con Eufemi l’appoggio al ballottaggio,ricevendo in cambio la presidenza del consiglio comu-nale per Petrella e la presidenza della commissione perla trasparenza degli atti per Magliacca.Tali appannaggi furono “propagandati” da Eufemi, daisuoi e dagli interessati (con goffa sfacciataggine!)come atti conseguenti e addirittura pedagogici di unanuova fase di “alta democrazia”. Sostenevano, infatti,che la commissione per la trasparenza spettava natural-mente e di diritto alla minoranza e Magliacca era gradi-to perché continuava a dichiararsi come appartenente

alla minoranza (addirittura del nascente PartitoDemocratico), mentre la presidenza del consiglio, orga-no istituzionale, poteva ben andare a Petrella, anch’eglidella minoranza, per esercitare un ruolo super partesmai sperimentato prima e segno di “vera democrazia”.Ecco, questo era lo scenario ingannevole che era propi-nato agli ignari cittadini ma che dopo alcuni mesi sirivelò chiaramente, perché esponenti della maggioran-za cui quella poltrona era stata promessa pretesero diriaverla. Cosicché Petrella dovette cedere la presiden-za del consiglio comunale e una volta svelata la falsaappartenenza alla minoranza, anche Magliacca (di pro-venienza Socialista) dovette cedere la Trasparenza. Magli accordi sono accordi e i sostegni elettorali non sem-pre sono ispirati da finalità ideologiche, cosicché il Tip(trio dell’inganno popolare) costituitosi attorno al men-tore De Angelis, ottenne l’attribuzione dell’assessoratoai Lavori Pubblici proprio nella sua persona, mentrePetrella e Magliacca dichiararono ufficialmente di rite-nersi della maggioranza di Eufemi.Il De Angelis si mostrò anche un buon assessore, manon bastò a preservargli la poltrona: dopo pochi mesifu fatto fuori a beneficio di Bosu, già supporter diGiordani. Bene, è proprio su quest’ultimo nome che par-tono e si concentrano le valutazioni dei “politologi”della Rocca. Come mai, dicono, Bosu è stato riconfer-mato ai Lavori Pubblici anche nella recente riedizionedella giunta? Perché sempre ai Lavori Pubblici?Significa che Bosu è diventato il riferimento di Petrella eMagliacca e che evidentemente De Angelis non davapiù le risposte attese. La prima volta era incomprensibi-le, dicono i soloni locali, ma la seconda volta è tuttochiaro: Petrella, sagace politico locale di razza, avreb-be convinto Magliacca a far fuori De Angelis per strin-gere un “patto di ferro” con Giordani; ovvero con chi alballottaggio delle scorse elezioni uscì sconfitto grazieproprio al Tip e alle frange trainate. E per quale motivoGiordani avrebbe accettato? In posizione forte dentro alPD di Ardea, grazie al nuovo placet, avrebbe ottenuto laconferma di una rinnovata candidatura a sindaco. Solofantasie? Forse, ma noi da cronisti abbiamo il dovere diriportarle all’attenzione di lettori, come lo rifaremo ognivolta che ci sarà segnalato, anche perché, a ben vede-re, non appaiono totalmente destituite di fondamento.

Michele Lotierzo

PER GLI ARDIESI DUE INDIZI FANNO UNA PROVA

L’INCIUCIO INSALSA RUTULA

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Politica Ardea

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Non solo è passato dall’altra parte della barricata,ma l’ha fatto accollandosi un’eredità davveropesante. Daniele Bosu, che fino a qualche mese

fa ricopriva la carica di Presidente del Comitato diQuartiere Montagnano di Ardea, a Giugno ha preso ilposto del dimissionario Assessore ai Lavori PubbliciGiancarlo De Angelis. La crisi politica sopraggiunta solopochi giorni dopo, con le dimissioni contemporanee (oquasi) di tutta la Giunta Eufemi per motivi di “ripartizio-ni interne” non lo hanno per nulla scalfito, visto che ilSindaco – dopo gli incontri di rito con le varie correntidi partito – lo ha riconfermato alla guida del più impor-tante assessorato comunale. Il passaggio da una parte all’altra non ha provocatoalcun problema a Bosu. “Sono abituato ad affrontare, epossibilmente a risolvere, i problemi che mi si propon-gono, a prescindere dal ruolo che rivesto, ossia comeprivato cittadino, come imprenditore, come presidentedi un CdQ o come Assessore”. Se poi calcoliamo chemoltissimi di questi problemi sono gli stessi per tutte lecategorie elencate, allora si spiega come mail’Assessore è diventato operativo sin dal primo giorno.L’esperienza pregressa di consigliere comunale, il con-tatto quotidiano con i territorio ed i suoi problemi sonocertamente delle buone carte da giocare, ora bisognavere come si svolgerà la partita, che comunque è inizia-ta bene. Una delle decisioni più importanti finora preseè quella riguardante l’approvazione, attraverso una deli-bera di Giunta, della realizzazione dell’illuminazionepubblica in via Montagnano ed in via Valle Dei Frassi.

“Si tratta di opere importanti, finanziate quasi intera-mente con fondi regionali, che prevedono la realizzazio-ne della pubblica illuminazione nelle zone interessateper un totale di 200.000 euro. Opere che rispondonoalle esigenze dei cittadini e che confermano l’attenzionedell’Amministrazione nel settore dei lavori pubblici”. Come sono stati reperiti questi fondi?“Dei 200 mila euro solo 30 mila provengono dallecasse comunali, mentre la cifra restante ci è stata datadalla Regione Lazio. E’ nostra intenzione rivalutareanche le zone decentrate, per questo abbiamo deciso dieffettuare questi lavori, decisamente importanti per lasicurezza dei cittadini. Si tratta di zone sorte spontanea-mente, dove comunque vivono persone che paganoregolarmente le tasse e che hanno diritto di avere alme-no i servizi elementari. I tempi di realizzazione adessodipendono dalla Regione Lazio, a cui abbiamo rimanda-to tutta la documentazione necessaria già approvatadal Comune”. Per quanto riguarda i finanziamenti otte-nuti dalla Regione, l’intero assessorato tiene a far sape-re che Ardea è stato il Comune più veloce a presentarei progetti richiesti dalla Polverini per il programma diRiqualificazione dei Comuni del Litorale laziale. “I nostriquattro progetti sono stati tutti accettati e finanziati.Abbiamo addirittura ricevuto i complimenti dai respon-sabili della commissione e dalla Sovrintendenza”. Ma quanto siete riusciti a prendere?“Il totale degli interventi prevede una spesa di due milio-ni e mezzo di euro, di cui 2 milioni e 200 mila euromessi a disposizione dalla Regione Lazio”.

Il che significa che, per rendere finalmente Ardea unacittadina più bella e vivibile, l’amministrazione comuna-le dovrà spendere di tasca propria solo 300 mila euro.Quanto c’entra questo il fatto che adesso alla Regioneci sia un Governo di centrodestra?“Sicuramente avere la stessa linea di pensiero aiuta, mala bontà dei nostri progetti è stata decisiva per la con-cessione dei fondi”.Cosa comprendono questi lavori?“Il rifacimento completo di tutto il lungomare, a partireda Marina di Ardea fino ad arrivare a Lido dei Pini, alconfine con il Comune di Anzio. Ci sono 5 diversi lotti,il primo dei quali è già stato consegnato, che prevedo-no marciapiedi, piste ciclabili, nuova illuminazione,arredo urbano e tutto quanto serve per rendere il nostroun lungomare degno di tale nome”.Tornando alla sua esperienza all’interno dei Comitati diQuartiere, quale sarà il suo atteggiamento nei confrontidelle richieste che, inevitabilmente, le arriveranno daisuoi “ex colleghi”?“Sarà quello che ho sempre avuto: io affronto i proble-mi cercando un punto di incontro tra le parti. Da presi-dente del Comitato ho cercato la mediazione con l’am-ministrazione per ottenere quello che mi sembrava giu-sto per il quartiere. Penso che il dialogo sia la stradamigliore. Le richieste urlate, le proteste senza propostenon portano a niente. Meglio ragionare e trovare dellesoluzioni. Per quanto riguarda i rapporti con i comitatidi quartiere, già adesso ho numerose richieste, che stovalutando attentamente. Alcuni piccoli problemi sonogià stati risolti, con soddisfazione dei cittadini, per glialtri ci stiamo lavorando. Io capisco perfettamente illoro punto di vista, forse per questo riusciremo adinstaurare un rapporto di collaborazione che potrà esse-re proficuo per tutti”. De Angelis era forse l’assessore più amato dai cittadinie certamente uno di quelli che ha fatto di più nel brevetempo in cui è stato alla guida di questo assessorato.Ha paura dei confronti con chi l’ha preceduta?“Assolutamente no. Con Giancarlo ci conosciamo datempo, siamo amici e non c’è nessuna competizione tranoi. Spero di essere all’altezza. Per questo, sin dalprimo momento mi sono recato nei vari cantieri aperti,per verificare l’andamento dei lavori e per sollecitaredove serviva un “incitamento”. Ringrazio chi mi ha pre-ceduto, perché è con il loro lavoro che adesso stiamoper aprire il Museo, arrivato ormai al completamentodell’opera (manca solo l’arredo ed altre piccole cose,ndr), così come la nuova aula consiliare, che sorgeràproprio accanto al museo; è grazie a loro se moltescuole hanno o stanno per avere più aule, se alcunepalestre saranno agibili a partire dall’anno scolasticoche inizierà tra pochi giorni. Nelle scorse settimane,insieme al Sindaco, ho fatto una ricognizione in tutte lescuole, per vedere quali sono i lavori che mancano:tutto quello che si potrà fare verrà attuato entro metàsettembre, per poter accogliere gli alunni nel migliormodo possibile. Quindi è vero che sto raccogliendo ifrutti di chi mi ha preceduto, ma nel frattempo cercoanche di seminare per i lavori di domani, e magarianche per farne qualcuno oggi”.Tra i lavori che i cittadini potranno ammirare a breve c’èil rifacimento completo di via Bergamo, che ormai nonha più nemmeno l’aspetto di una strada. “La gara è giàstata espletata, si deve solo aprire il cantiere”, spiegal’assessore. La strada, metaforica, da fare è davverolunga, ma almeno è stata iniziata... Alfredo Corrao

DANIELE BOSU, DA PRESIDENTE DI UN COMITATODI QUARTIERE AD ASSESSORE AL LAVORI PUBBLICI

FAREMO ARDEAPIU’ BELLA

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Dopo i problemi dovuti alle divisioni interne, chehanno coinvolto le principali “correnti” del PDLconsiliare, dopo il rimpastino fatto da Eufemi per

ristabilire equilibri che sembravano persi e dopo i pro-clami di ritrovata unità e coesione del centrosinistra,andiamo a sentire cosa pensa la metà dell’opposizione,ossia il consigliere Tonino Abate. Ma lei fa ancora partedella maggioranza o si è assoggettato alla politica del“vogliamoci bene”? “Io faccio parte della coalizione che ha perso le elezio-ni, quindi faccio parte della minoranza. Forse non sinota troppo perché la mia non è mai stata un’opposizio-ne urlata, che mira solo a creare confusione, macostruttiva, tesa a portare un contributo per il bene dellacittà. Anche il mio collega Marcucci, altro superstite, lapensa come me. Abbiamo infatti cercato di ottenererisultati a livello amministrativo, dando il nostro contri-buto soprattutto nell’ottenimento di fondi e finanziamen-ti da parte degli enti che avevano il nostro colore politi-co”.Ed adesso?“Il mio atteggiamento resta lo stesso, ma mi sono dovu-to rendere conto che le cose non sono andate comesperavo per la popolazione di Ardea. Con una maggio-ranza così ampia avevo creduto che si potessero faregrandi cose per il nostro Comune, invece i problemi verisono ancora tutti al loro posto. Parlo delle strade, chesono ancora piene di buche; delle scuole, insufficienti,

se non addirittura inesistenti; della viabilità, non adattaad un Comune in costante crescita, della mancanza diservizi primari, come l’acqua ed il gas, in alcuni quar-tieri. Con un Governo così solido come quello che il cen-trodestra proclama di avere, mi sarei aspettato molto dipiù”.E invece?“Invece l’apparente unità nasconde frammentazioniinterne, distacchi più o meno dolorosi che hanno deter-minato un forte rallentamento dell’attività amministrati-va. Faccio un esempio su tutti: Via Bergamo aspetta diessere rifatta da anni, ma a tutt’oggi è sempre in unostato pietoso”.Veramente il nuovo assessore ai lavori pubblici, DanieleBosu, ha dichiarato che i lavori di asfaltatura stanno periniziare...“Questo lo scopro adesso, perché finora ci sono statesolo chiacchiere, nonostante i progetti siano pronti ed ifinanziamenti siano già stati stanziati anche grazie a noidell’opposizione, visto che abbiamo fatto da intermedia-ri con quello che era il Governo regionale fino a sei mesifa. A questo proposito vorrei riconoscere il grande lavo-ro fatto dall’ex assessore Giancarlo De Angelis, che si èsempre dato da fare seguendo le indicazioni che piùriteneva giuste, senza contare se venissero da destra oda sinistra”.A proposito di De Angelis, dopo le sue dimissioni sononati, o almeno sono venuti alla luce, i problemi latenti

di questa amministrazione, che sono sfociati nel rimpa-sto fatto a Luglio dal Sindaco Eufemi. Da questo rime-scolamento delle carte l’unico ad uscirne perdente èstato l’ex vicesindaco Carlo Morini, perché tutti gli altrisono stati in qualche modo riconfermati. Cosa pensa diquesta situazione?“Io parto dal presupposto che, se si deve fare un rimpa-sto di Giunta, questo debba essere migliorativo e non“punitivo”. Credo che sia stata tutta una manovra permandare via ingiustamente una persona che, senzatogliere nulla né agli altri assessori riconfermati né allenew entry, era davvero valida e capace. Un politico atutto tondo, moderato, che sapeva ascoltare chiunqueavesse qualcosa di intelligente da dire. Per noi dell’op-posizione era un punto di riferimento, perché sapevamodi poter contare sulla sua esperienza e professionalità”.Visto che era così bravo, perché è stato mandato via?Forse per evitare che si presenti alle prossime elezionicome candidato sindaco per il centrodestra?“Credo di sì. Ovvio che, stando dall’altra parte, dobbia-mo solo ringraziare chi ha fatto questo giochetto, per-ché lottare contro una candidatura forte come quella diMorini ci avrebbe causato certamente molte più difficol-tà rispetto ad un confronto con altri candidati del cen-trodestra”.A chi si riferisce?“Nomi di persone che portano avanti la propria candi-datura come capo della coalizione di centrodestra ce nesono molti, ma per correttezza non li faccio. Bastaandare in piazza ed ascoltare. Penso comunque chenessuno possa ritenersi all’altezza di Morini, per questol’hanno fatto fuori e per questo spero che i nomi che cir-colano siano quelli che poi si presenteranno”.Ma questo sembra un discorso limitativo, che non guar-da al futuro. Se davvero Morini ha tutto questo ascen-dente nei confronti dei cittadini, con lui vincere le elezio-ni sarebbe stato un gioco da ragazzi...“A volte l’inesperienza politica porta a fare errori e con-siderazioni sbagliate. Probabilmente chi adesso detieneil potere all’interno del consiglio comunale, quando nonsi troverà più nella condizione attuale capirà di aversprecato più di un’occasione per fare di più e meglio diquanto fatto finora”.Quindi pensa che alle prossime elezioni il centrosinistraquesta volta possa avere qualche possibilità di vittoria?“Sicuramente più che nel passato, non solo per meritonostro, che stiamo finalmente trovando quell’unità chesi era persa con il continuo cambiamento di nomi, sim-boli e persone di riferimento e con il confluimento nelPD da parte della Margherita e dei DS, ma anche per-ché lo scotto pagato da noi in passato lo sconterannoadesso nel centrodestra, dove questa amalgama tra ori-gini diverse non si è ancora formata. Ci saranno quindipiù correnti di pensiero che potrebbero portare ad unaframmentazione sia dei candidati che degli elettori”.Elettori che certamente saranno confusi anche dall’at-teggiamento tenuto da alcuni consiglieri, eletti in unoschieramento e poi passati a quello opposto.L’esperienza passata le ha insegnato qualcosa?“A me sicuramente molto. Spero che abbia portato con-siglio anche ad altri, compresi gli elettori, che almomento del voto dovrebbero valutare se la personache lo riceve riuscirà ad essere coerente con quantodichiarato in campagna elettorale o se non aspetteràaltro che vedere dove soffia il vento per seguire la cor-rente”.

Maria Corrao

TONINO ABATE FA IL PUNTO DELLA SITUAZIONE POLITICAATTUALE, CON UN OCCHIO AL FUTURO

SEMPRE IN DUE,MA CI SIAMO

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Pomezia Story (seconda puntata)

Prosegue il nostro viaggio nella “Tangentopolipometina”. Questa volta parleremo del filone diinchiesta riguardante l’Arcalgas, la società con-

cessionaria della gestione dell’acquedotto e del meta-nodotto. Le forniture di acqua, grazie ad una conven-zione stipulata nel 1972 tra il Comune e la Cassa delMezzogiorno, erano state gestite dalla CasMez fino al1983, poi dalla Regione Lazio che ne aveva preso ilposto. Il rapporto diretto era quindi tra Enti Locali,visto che né CasMez né soprattutto la Regione, aveva-no mai accettato l’Arcalgas come interloquitore. IlComune, invece, non aveva di questi problemi e si ser-viva tranquillamente della società che aveva creato larete idrica. In pratica, l’Arcalgas incassava dai cittadi-ni gli introiti delle fatture, per poi versare (almeno ipo-teticamente) l’equivalente del costo di acquisto del-l’acqua al Comune di Pomezia il quale, a sua volta,doveva girare quanto ricevuto inizialmente allaCasMez e poi alla Regione. Questo proprio perché néla Cassa del Mezzogiorno né la Regione volevanoavere rapporti diretti con quella società privata, prefe-rendo interagire solo con il Comune. Negli anni ‘70 trala CasMez e l’Arcalgas nacque un contenzioso dovutoal fatto che l’acqua fornita, secondo la società priva-ta, era talmente “aggressiva” che le quantità realmen-te utilizzate (e quantificate dai contatori) erano diver-se da quelle erogate, visto che lungo le condotte siverificavano numerose perdite. Di diverso parere laCasMez, che sosteneva che le falle erano dovute alfatto che le condutture erano vecchie e mal tenute.L’Arcalgas decise quindi di pagare (quando lo face-

va...) solo l’acqua registrata dai contatori, mentrel’Ente richiedeva il riconoscimento di tutta quella ero-gata. La differenza tra gli importi versati e quelli richie-sti, oltre a numerosi mancati pagamenti, andavaaumentando nel tempo e non venne sanata neanchequando la Regione Lazio prese il posto della CasMez.Si arrivò quindi ad un contenzioso tra l’Arcalgas e laRegione, che richiedeva il pagamento di 15 miliardi, dicui quasi 5 di soli interessi per il periodo 1983/1996.Il problema era complicato dal giro che gli importi –dovuti o no – avrebbero dovuto fare: formalmente,infatti, il debitore nei confronti della Regione era ilComune di Pomezia, il quale doveva rivalersi sullasocietà privata. In pratica, però, l’Arcalgas non paga-va da anni il Comune, e quest’ultimo di conseguenzanon girava nulla alla Regione. Insomma, una stradatortuosa dalla quale si sarebbe dovuto cercare di usci-re nel modo meno dannoso possibile per le casse pub-bliche, ovvero per le tasche dei cittadini. Invece, nono-stante il contenzioso ancora aperto, il 20 dicembre2000 l’amministrazione comunale adottò una delibe-ra, la n. 168, che recepiva uno schema di transazio-ne tra il Comune di Pomezia e la Regione Lazio, aseguito della quale “...si accollava indebitamente alComune un debito pari a 1.320.912.858 di lire”. Ma per capire meglio come si è arrivati a questa cifrafacciamo un piccolo passo indietro. Nel 1992 il Comune di Pomezia trovò un accordo conl’Arcalgas per risolvere la questione in sospeso, maquesto accordo non fu accolto favorevolmente dallaRegione, che pretendeva per tutto il periodo preceden-

te somme maggiori di quelle che la società ritenevadovute. Per questo la Regione minacciò un’azionelegale, temuta ovviamente dall’Arcalgas, che si trova-va in difetto per non aver versato per anni alcunimporto. Per questo Enrico Pastina, socio e direttoregenerale di Arcalgas, cercò di convincere il Comune acontestare le pretese della Regione. Nel 1997 (si sache i tempi per queste cose sono lunghissimi) ilComune intraprese un’azione giudiziaria contro laRegione, nella quale prese parte – volontariamente –l’Arcalgas. L’Avvocatura di Stato, suggerì allora dirisolvere la questione attraverso una transazione, con-siglio preso al volo dal Comune, che propose allora ilseguente accordo: dei 15 miliardi di lire (quasi 11 difornitura ed il resto di interessi) la Regione rinunciavaalla parte relativa agli interessi, mentre 4,5 miliardierano già stati pagati tra il 1992 ed il 1997 dalComune. Restavano in sospeso 6 miliardi e 320 milio-ni di lire. Di questi, 5 miliardi di debito vennero “accol-lati” all’Arcalgas, visto che non li aveva mai versati alComune di Pomezia, mentre la cifra restante di pocopiù di 1 miliardo e 320 milioni ancora in contenziososarebbe dovuta essere sottoposta alla decisione delgiudizio arbitrale. Questo tipo di transazione vedeva quindi come unicosoggetto completamente soddisfatto l’Arcalgas, che –da un importo iniziale di quasi 15 miliardi – si ritrova-va a pagarne (nella transazione il verbo utilizzato era“accollare”) solo 5. A rimetterci, ovviamente, i cittadi-ni, visto che il residuo veniva in parte “graziato” dallaRegione ed in parte pagato dal Comune. Ma perché ilComune aveva interesse a proporre e chiudere unaccordo che lo obbligava a pagare 1.320.912.858 dilire, anche se non di competenza? Perché rimettercitutti quei soldi? Per beneficenza, per simpatia ocos’altro? I giudici, grazie alle testimonianze rese daivari testi ed alle confessioni di alcuni dei protagonisti,hanno ricreato quella che ritengono la vera motivazio-ne di una delibera che arrecava solo danno alla città:le tangenti pagate da Enrico Pastina ad alcuni politicied amministratori, sindaco Aureli in testa, a cui eraaccomunato dalla stessa professione, visto che eranoentrambi avvocati. E, da bravi legali, i loro interessi lisapevano difendere benissimo. Nella transazione, cosìcome nella proposta di delibera, si afferma che erastato il Comune di Pomezia a versare la somma di 4miliardi e mezzo lire alla Regione e che il debito resi-duo veniva determinato in 6.320.912.858 di lire, dei

TANGENTOPOLI POMETINALA VICENDA ARCALGASACCORDI SOTTERRANEI PER APPROVARE UNA DELIBERA TUTTA A SFAVORE DEL COMUNE, OVVIAMENTE IN CAMBIO DI QUALCHE REGALINO...

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quali Arcalgas si “accollava” 5 miliardi, lasciandointendere che la parte restante doveva essere pagatadal Comune, nonostante non vi fosse alcun motivoche rendesse legittimo questo obbligo da parte del-l’amministrazione comunale. Per fare le cose perbene, nella proposta di transazione era stato scrittoche per quella somma si sarebbe atteso l’esito dellodo arbitrale. Peccato che la transazione sia statasottoscritta il 27/02/2001, mentre il lodo sia statodepositato il 22/03/2001, quindi quasi un mesedopo. Che avessero poteri di preveggenza? Stranoanche che nel lodo venisse poi riportato chel’Arcalgas - attraverso la transazione - si era “accolla-ta” 6 miliardi e 321 milioni, invece dei 5 realmente for-malizzati, stabilendo inoltre che la convenzione (tren-tennale) partiva dal 1989 e non da quando era effet-tivamente partito il servizio, “regalando” così allasocietà privata numerosi anni in più di rapporto conl’amministrazione e quindi di sicuri guadagni. Nelcorso del processo la questione lodo arbitrale non èstata chiarita, anche se è stato osservato che lo stes-so contiene quantomeno degli errori materiali riguardoalla somma che l’Arcalgas si “accolla”. E incongruen-ze escono fuori anche sulle cifre delle presunte tan-genti. Pastina, infatti, forse nel tentativo di alleggerirela propria posizione, racconta ai giudici di aver tratta-to solo con il sindaco, il quale si lamentava dell’insta-bilità politica che caratterizzava quel dato periodo(ricordiamo che Aureli fu eletto dal centrosinistra edopo appena un anno di governo aveva praticamentedato vita ad una coalizione ed a una Giunta di centro-destra: questo sicuramente per coerenza e lealtàverso i cittadini che l’avevano votato!). SecondoPastina, Aureli chiese un “aiuto economico” per evita-re lo sfaldamento della coalizione, cosa che avrebbe

pregiudicato tutto il lavoro svolto in relazione alla solu-zione del contenzioso, con il pericolo che non si arri-vasse alla sottoscrizione della transazione. Pastina,sempre secondo il suo racconto, versò quindi al PrimoCittadino 250 milioni di lire, prelevati direttamente dalsuo conto personale, negando di aver avuto contatti orichieste da parte di altre persone e negando, soprat-tutto, che nel lodo fosse contenuto un errore voluto daqualcuno in relazione alla somma dovuta dalla socie-tà. Ma le dichiarazioni di Pastina vengono smentite daquelle rese da Vincenzo Mauro, Paolo Valentini,Fiorenzo D’Alessandri e dallo stesso sindaco MaurizioAureli. Grazie alle ricostruzioni si arriva infatti alla con-clusione che la tangente prevedeva il pagamento di600 milioni di lire, di cui 250 effettivamente versati adAureli per accontentare la maggioranza, 150 per iconsiglieri di minoranza e altri 200 da versare succes-sivamente a tutti i consiglieri. Le ricostruzioni fatte gra-zie alle indagini, agli incidenti probatori ed alle depo-sizioni convincono quindi i giudici dell’esistenza di un“accordo criminoso esteso almeno ad una parte delConsiglio Comunale”, visto che alla spartizione deldenaro, o quantomeno “alla promessa di una dazionedi denaro” avevano partecipato anche i capigruppo. A sostegno di questa tesi alcune delle intercettazioniambientali raccolte dagli inquirenti, tra le quali espli-cativa è quella intercorsa tra il Sindaco Aureli eVincenzo Mauro, in cui parlano sia della convenzioneche del lodo. “E’ evidente – cita la sentenza – daltenore della conversazione che gli imputati attendonoil pagamento della tangente o di parte di essa che,secondo gli accordi, doveva essere corrisposta dopol’approvazione della delibera, essendo l’accordo cri-minoso intervenuto prima dell’adozione della stessa,condizionandola”.

Insomma, anche questa volta l’avidità di qualcuno èricaduta su tutti, visto che per la “miserabile” cifra di600 milioni da spartire in non si sa bene quante per-sone (ad un certo punto si parla di tutto il consiglio,quindi 20 milioni a testa, anche se poi sono stati cate-goricamente esclusi dai fatti numerosi consiglieri), lestesse si sono ancora una volta vendute, infischiando-sene altamente del fatto che il miliardo e 300 milionisarebbe stato poi pagato dai cittadini invece chedall’Arcalgas, che avrebbe inoltre potuto godere, gra-zie agli “errori” contenuti nel lodo, di tempistiche diver-se da quelle reali per quanto riguardava la convenzio-ne. D’altronde, miserabili o no, si tratta sempre cifreche le persone “normali” impiegano un anno e anchedi più per guadagnarle (rapportiamo ovviamente iguadagni a quelli dell’epoca), quindi riuscire adincassarle semplicemente con l’assenso ad una deli-bera non è poi tanto male, soprattutto se si ipotizzache di delibere “interessanti” potrebbero essercene piùdi una ogni anno.“Conclusivamente ed in ordine a tutti i capi di imputa-zione e a tutti gli imputati con esclusione di Ciccolini– si legge nella parte finale scritta dai giudici – nonemergendo elementi per assolvere nel merito gli impu-tati, ma emergendo anzi elementi di prova per affer-mare la penale responsabilità, deve essere dichiaratala causa estintiva ai sensi dell’art. 531 c.p.p.”. Quindi“innocenti” per decorrenza dei termini. Dobbiamoaggiungere qualcos’altro? Ovviamente sì, la terzaparte dell’inchiesta. Ma quella la troverete sul prossi-mo numero, mentre la trascrizione della sentenzariguardante l’Arcalgas potrete trovarla sul sitowww.ilcorrieredellacitta.it.

Maria Corrao

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Archiviate le vacanze, il pensiero corre all’iniziodelle scuole,ormai imminente. Ragazzi e genito-ri ripetono il rituale degli acquisti legati al corre-

do scolastico ed ai libri di testo, per essere pronti giàdal primo giorno. E le scuole? Sono pronte o anchequest’anno si ripeteranno disguidi, disagi e problemidi varia natura? Lo abbiamo chiesto agli assessorialla Pubblica Istruzione di Pomezia ed Ardea, strana-mente accomunati da una caratteristica: entrambisono stati messi a capo di questo settore da pochissi-mo tempo, quindi fino a qualche mese fa erano com-pletamente all’oscuro di quanto succedeva nel“mondo scuola”.

POMEZIA

Per Pomezia ci riceve AAlleessssiioo CCaappoorraalleettttii,, che hapreso il posto di Cinzia Marinelli. Dalla sua ha la

giovane età, che gli fa ben ricordare le difficoltà che

si incontrano a scuola. “E. come a scuola, anche inquesto assessorato ci sono tantissime cose da fare –esordisce Caporaletti – Devo riconoscere di aver tro-vato un ambiente attivo e ricettivo, dal dirigente, l’ing.Ferrara, a tutti i dipendenti, che si fa carico di unagran mole di lavoro nel miglior modo possibile e que-sto mi ha aiutato molto soprattutto i primi giorni”. Equali sono le problematiche che le sono subito saltateall’occhio? “Sicuramente quella delle liste d’attesanegli asili. Al momento abbiamo circa 294 piccolialunni che non riescono a rientrare. La principalecausa è l’aumento demografico, che supera quellodelle nuove aule. A complicare le cose il regolamentod’accesso, che al momento è troppo contorto”. Ecome pensa di rimediare? “Partendo dal presuppostoche la costruzione di nuove scuole e nuove aule èsubordinata ad un impegno economico che almomento non possiamo assumerci, ho cercato diagire subito sulla procedura di ammissione, snellendo-la e semplificandola, facendo in modo che tutti i bam-

bini abbiano la possibilità di fare la prescolarizzazio-ne. Le priorità saranno quindi l’età ed eventuali certifi-cazioni di disagio. Cercheremo poi di aumentare leaule anche a “costo zero”, ricavandone da spaziattualmente utilizzati in modo diverso, anche in scuo-le di diverso grado, come nel caso della Don Bosco,che è un’elementare, dove il Dirigente scolastico haaccettato di accogliere una classe di bambini dellamaterna, ospitandoli in uno spazio che originariamen-te aveva un’altra destinazione, nel quale i lavori diadeguamento sono iniziati il 24 agosto. Inoltre stiamocercando di valutare anche altre strade che possanoquantomeno arginare il problema”. Per costruirenuove scuole occorrerebbe ricorrere ai mutui, che nonpossono essere accesi in quanto il BilancioConsuntivo del 2009 non è ancora stato approvato,quindi le poche risorse disponibili vanno dirottate sugliinterventi di “prima necessità” che riguardano tutti iplessi comunali. Tra queste, quella riguardante i“buoni libro”. Quest’anno sono state molte le cartole-rie che avevano deciso di non accettarli a causa deiritardi nei pagamenti delle fatture da parte dell’ammi-nistrazione. “Questo è stato uno dei primi problemiche mi si sono presentati”, spiega l’Assessore, checon estrema soddisfazione delle parti – è riuscito atrovare un accordo a tempo di record. “Ho convocatoi commercianti interessati e, grazie anche al settorefinanziario, siamo riusciti a fare in modo che, nel girodi un paio di settimane, fossero pagate loro le fatturerelative allo scorso anno scolastico. Ho promesso diimpegnarmi a ridurre i tempi per i pagamenti di que-st’anno, pur non dando date perentorie che potrebbe-ro rivelarsi non esatte. I commercianti hanno capito lasituazione e visto la nostra buona volontà, ed hannoaccettato di prendere anche per questa volta i buonidel Comune, agevolando così sia le famiglie che l’am-ministrazione”. La rapidità nel dare soluzioni vuolediventare la peculiarità di questo assessorato.“Preferisco non fare promesse né scrivere il libro deisogni, ma affrontare di volta in volta quei problemiche possono sembrare piccoli, ma che creano disagied ostacoli ai docenti ed alle famiglie, oltre che agli

ABBIAMO SENTITO LE AMMINISTRAZIONI DI POMEZIA EDARDEA, CHE ASSICURANO UN ANNO SCOLASTICO SENZAPROBLEMI

Speciale Scuole

SCUOLE,PRONTI VIA. MA COME?

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alunni”. Ad esempio pagando i debiti arretrati che ilComune ha con le scuole, le quali potranno cosìgarantire quei servizi essenziali ed indispensabili –come l’assistenza specializzata – che altrimenti nonsarebbero stati erogati. Oppure come nel caso dellascuola elementare di Torvaianica Alta, dove nei giorniscorsi è stata fatta l’impermeabilizzazione del tetto,che presentava delle infiltrazioni. Sempre lì sono staterealizzate e già consegnate due nuove aule, mentreper la costruzione della palestra il Comune sta aspet-tando che la Regione stanzi il finanziamento giàapprovato. Altri lavori sono stati fatti, o sono ancora incorso, in diversi plessi, sia per quanto riguarda le ele-mentari che le materne. “Nella scuola dell’infanziaUmberto Santandrea (da tutti conosciuta come 7nani, ndr), ad esempio, stiamo alzando la recinzioneche guarda verso i giardinetti, per arginare il problemadei vandali, mentre nella scuola Don Milani sono statieffettuati diversi interventi di sistemazione nella partevecchia, ed è in programma la realizzazione di un’au-la di informatica – ricavata da spazi preesistenti – nel-l’edificio nuovo. Lavori di completamento sono incorso anche alla Pestalozzi, nella quale stiamo siste-mando la palestra ed i servizi igienici grazie al fattoche abbiamo vinto una gara nazionale banditadall’INAIL, ente dal quale, oltre ai fondi, abbiamo rice-vuto anche i complimenti – fatti dai collaudatori - perl’ottima realizzazione dei lavori e per come è statagestita la parte amministrativa.Devo sottolineare che tutti questi interventi sono fatticon la stretta collaborazione dell’assessorato ai lavoripubblici, con il quale c’è una perfetta sintonia grazieanche all’ottimo lavoro svolto dal dirigente, l’ing.Curci”.Passiamo a quello che è spesso stato un tasto dolen-te, le mense. Quando potrà partire il servizio? “AdAgosto sono stati riaperti i termini per la gara d’appal-to. Nei primi giorni di settembre si svolgeranno le for-malità per l’assegnazione alla ditta che verrà procla-mata vincitrice, dopodiché si potrà andare a regime. Ilservizio, anche in caso di ritardi nelle procedure, saràgarantito a partire dai primi giorni di ottobre, grazie aduna proroga tecnica, attualmente in fase di definizio-ne, con la ditta uscente che continuerà a fornire i pastifino all’arrivo della nuova società”. Anche quest’annoci saranno le solite interminabili file per l’acquisto deiticket? “Speriamo di no, perché il servizio di vendita èiniziato già ad Agosto”. Ma chi lo sapeva? “Noi abbia-mo fatto l’informativa alle scuole a Luglio. Purtroppo lelocandine che pubblicizzava l’iniziativa ci verrannoconsegnate solo in questi giorni. Sono comunque fierodi comunicare che il 26 agosto ci è stato consegnatoe attivato il terzo POS all’ufficio mensa del comune,per velocizzare i pagamenti. Penso sia un’altra picco-la vittoria della politica del fare!”.L’assessore elenca poi una serie di altri lavori nei variplessi, ringraziando i Dirigenti Scolastici per la collabo-razione con l’assessorato, necessaria per poter inter-venire in tempi ridotti. “Agire in sinergia è fondamenta-le. Da parte nostra mettiamo a disposizione il lavoro divari assessorati, istruzione, lavori pubblici e bilancio,per far sì che le nostre scuole possano essere sicure efunzionali sotto tutti gli aspetti”.

ARDEA

Anche ad Ardea l’anno scolastico dovrebbe iniziaresenza alcun intoppo. Nelle scorse settimane il

Sindaco Carlo Eufemi aveva infatti riunito gli Assessorie i Dirigenti dei settori competenti per fare il puntosugli interventi da compiere al fine di consentire unavvio delle lezioni senza grossi problemi. Durante lariunione sono stati trattati sia gli interventi straordinariche quelli di manutenzione ordinaria nei vari plessiscolastici del territorio.“Abbiamo ritenuto opportuno – spiega il Sindaco –organizzare al meglio il lavoro in vista dell’imminenteapertura della stagione scolastica. In quest’ottica risul-ta importante l’ottimo lavoro svolto dagli UfficiComunali che ci ha consentito di ottenere recentemen-te diversi finanziamenti regionali da destinare agliinterventi sulle scuole”.“Nel corso delle riunioni - ha spiegato l’Assessore allaCultura e ai Servizi Educativi PPaaoolloo DDeeii SSaannttii - abbia-mo fatto il punto su servizi e strutture al fine di consen-tire l’adeguato svolgimento dell’attività scolastica”. E cosa avete dedotto?“Che nel complesso la situazione può ritenersi buona.In questi giorni sono in corso lavori per aumentare ladisponibilità di aule, cinque in tutto tra materna, ele-mentari e medie. I nuovi locali saranno pronti primadell’inizio dell’anno scolastico. Nei primi giorni di set-tembre si disporranno invece tutti i piccoli interventi dimanutenzione ordinaria in tutte le scuole del territorio,compresi gli spazi esterni, per i quali si sta già provve-dendo”.Quali sono i lavori più importanti che si stanno svol-gendo?“Le opere in corso riguardano la nuova scuola di ColleRomito e la scuola di via Verona. Altre sono già statefinanziate ed inizieranno entro quest’anno: si trattadella scuola di via Tanaro e della palestra di viaVarese. Il tutto fa parte di un programma organico checonsentirà a questa Amministrazione di completare ilmandato elettorale con l’invidiabile primato di almeno80 aule nuove realizzate”.

Ardea ha però il triste primato di non avere ancoranessuna scuola Media Superiore…“Per quanto riguarda questo argomento, è stata con-segnata alla Provincia di Roma la perizia di stima perconsentire la permuta del terreno necessario allacostruzione della Scuola Superiore, quindi adesso stia-mo aspettando un riscontro. Noi stiamo seguendo l’itercon attenzione, ma le procedure sono purtroppo lun-ghe”.Passiamo a quello che c’è gia. Cosa mi dice dei servi-zi di trasporto degli alunni, della mensa e dell’assisten-za ai bambini che ne hanno la necessità?“Per questi servizi le relative gare per l’affidamento sisono svolte nel 2009. Avendo valenza triennale nonc’è necessità di rinnovare le procedure: tutto prosegui-rà come nello scorso anno scolastico, senza variazio-ni di sorta”.Ma per le mense lo scorso anno c’è stato il problemadi tutti quei bambini di Ardea che frequentano le scuo-le di Pomezia, con una diatriba infinita tra gli ex asses-sori dei due Comuni. Pensa che ci saranno strascichianche questa volta?“Sinceramente, essendo arrivato da pochissimotempo, non sono ancora addentrato nella vicenda,che spero possa essere comunque risolta nel migliormodo possibile”.Parliamo di scuole materne, solitamente punto dolentedelle amministrazioni.“Quest’anno, così come in quello passato, è statoaumentato il numero degli alunni che potranno fre-quentare le scuole materne. Abbiamo ricevuto l’auto-rizzazione dell’Ufficio Scolastico Regionale per poteraprire due nuove sezioni di scuola materna sul nostroterritorio, cosa resa possibile anche grazie al nostrolavoro di costruzione di nuove aule. Gli asili hannoancora bambini in lista di attesa, ma si tratta di pochedecine rispetto alle molte centinaia di qualche anno fae ciò, a differenza del passato, non dipende più dallacarenza di aule, ma dalla limitatezza di risorse finan-ziare da parte del Ministero che autorizza, nellaRegione Lazio, solo pochissimi incrementi di nuovesezioni di scuola dell’infanzia”.Nel dettaglio, il Comune di Ardea nell’ambito del pro-gramma degli interventi regionali approvato dalProvveditorato Interregionale delle Opere Pubbliche,ha ottenuto dalla Regione Lazio:211.000 euro da destinare alla Scuola Media Virgilio,96.000 euro da destinare alla Scuola ElementareManzù e 105.000 euro da destinare alla ScuolaElementare Materna del 1° Circolo.Inoltre, nei giorni scorsi, la Giunta Comunale ha appro-vato il progetto esecutivo per i lavori di completamen-to della Scuola Sant’Antonio (II lotto) che verrà realiz-zato con fondi comunali per un totale di circa 68.000euro, come era stato previsto dal Piano delle OperePubbliche; l’intervento riguarda l’ampliamento diun’aula e la sistemazione degli spazi esterni.Infine, il Ministero della Pubblica Istruzione ha finanzia-to alcuni interventi di sistemazione delle scuole del ter-ritorio, i cui lavori si svolgeranno entro l’anno. I pre-supposti per un anno tranquillo quindi ci sono, oradobbiamo solo sperare che si trasformino in realtà.

Alfredo Corrao

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Viabilità

PARCOMETRI,SCATTA LAPROTESTAL’AMMINISTRAZIONE HA DECISO DI FARINSTALLARE LE MACCHINETTE,MA I NEGOZIANTI NON CI STANNO

Parcheggi a pagamento: ne avevamo parlatoampiamente nel numero di Luglio, mettendo aconfronto le posizioni dei commerciati e dell’am-

ministrazione comunale. I primi chiedevano a granvoce - lo hanno fatto anche protocollando una raccol-ta firme lo scorso gennaio - il ripristino dei grattini, alcosto di 50 centesimi l’ora. Di questa cifra il 5% anda-va ai commercianti che distribuivano i ticket, mentre ilresto finiva nelle casse comunali. La seconda, invece,era propensa ad installare i parcometri, con costo ora-rio di 1 euro, di cui il 60% (di partenza, ricordiamoche si tratta di una gara al ribasso) a favore della dittavincitrice della gara ed il restante 40% al Comune.Due mesi fa i commercianti avevano richiesto – ancheattraverso il nostro giornale – un incontro con i respon-sabili dei lavori pubblici, per dimostrare la loro com-pattezza nel voler gestire i parcheggi. In quell’occasio-ne l’invito era stato accolto positivamente. Peccatoche l’incontro non ci sia mai stato. I commercianti nonsono stati interpellati prima che la gara venisse indet-ta ed ora sono infuriati, soprattutto dopo aver scoper-to quali sono le condizioni economiche di quello chedefiniscono “l’affare parcometri”. “Il costo del par-cheggio raddoppia, tutto a danno dei cittadini maanche di noi commercianti, che vedremo sicuramenteuna diminuzione della clientela che viene in auto. E seda una parte c’è il danno, il vantaggio a chi va? Certonon al Comune, dal momento che il 60% degli introitiandranno alla ditta appaltatrice. Ci chiediamo quindiperché fare una cosa del genere. L’amministrazionenon riceverà introiti economici superiori rispetto al pas-sato, anzi, ci rimetterà. Quindi a perderci saranno intre: il Comune, i cittadini ed i commercianti. A vincere,in tutti i sensi, sarà solo la ditta che gestirà il servizio”.Per essere precisi, le cifre da pagare non sono fisse,quindi, a seconda di quanto tempo si sta parcheggia-ti, l’automobilista ci può rimettere o addirittura guada-gnare rispetto allo scorso anno. Nello specifico, infat-ti, le tariffe saranno queste: 20 centesimi per le frazio-ni di ora, 1 euro per un’ora di sosta, 3 euro per cinque

ore di parcheggio e 5 euro per l’intera giornata. Ilpagamento è previsto per la fascia oraria 8 – 20, conesclusione dei giorni festivi, e dalle 8 alle 22, tutti igiorni compresi i festivi, per Torvaianica. I residenti,previa autorizzazione, sono esonerati dal pagamentodella prima e dell’ultima ora del periodo fissato dalComune.L’assessorato sostiene che la scelta è virata verso iparcometri per rendere più facile la reperibilità dei tic-ket, valutati i problemi sollevati dai commercianti loscorso anno. “Problemi ormai superati – sostengono inegozianti - dal momento che abbiamo capito che igrattini sono la scelta migliore per tutti, soprattutto seguardiamo l’alternativa. Noi commercianti di Pomeziasiamo uniti, la raccolta delle firme lo dimostra, e credosia lo stesso per i colleghi di Torvaianica, che già loscorso anno avevano accolto di buon grado la novità”.“Si fa presente - spiega l’Assessore ai Lavori PubbliciEdgardo Cenacchi - che l’Amministrazione, fatto teso-ro delle precedenti esperienze, ha scelto questo nuovosistema perché permette di frazionare i tempi ed i costidella sosta così da corrispondere meglio alle esigenzedegli utenti. Il meccanismo dei parcometri è infatti lar-gamente in uso nella maggior parte dei Comuni. Perciò che riguarda il risvolto finanziario è bene riservarsiun ulteriore approfondimento con il dirigente compe-tente”. Quindi, malgrado le proteste, l’amministrazioneva avanti per la strada scelta. Il 6 settembre scadran-no i termini per la presentazione delle domande di par-tecipazione al bando, che prevede “la sosta a paga-mento attraverso dispositivi automatici” per 207 postia Pomezia (140 su Via Roma, 44 in Via Orazio, 8 aPiazza San Benedetto, di fronte alla palazzina cheospita l’Anagrafe, 15 a Piazza Bassanetti) e 338 postia Torvaianica (240 sul tratto che comprende va dalLungomare delle Sirene fino al Lungomare delleMeduse, 78 a Piazza Italia e 20 sul Lungomare delleMeduse). Poi i giochi saranno fatti, perché la gara pre-vede che il servizio sia effettuato per 3 lunghi anni.

Maria Corrao

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Edilizia

La “scoperta” fatta dal Presidente del Consiglio delComune di Ardea Policarpo Volante sta sollevando,giustamente, un vespaio di polemiche. Accorgersi

che un terreno appartenente al Comune rutulo è in real-tà “gestito” dalla confinante Pomezia significa rendersiconto che più di qualcosa non funziona. Il terreno delladiscordia è il Foglio 39 del Catasto, che riporta un lotto,nei pressi della Pontina Vecchia, situato al confine deiComuni di Pomezia ed Ardea. Questo terreno, quandoArdea è diventata Comune autonomo, è passato daPomezia all’amministrazione rutula, così come risultaanche dall’aggiornamento delle mappe catastali delluglio 2010. Peccato che i permessi a costruire su que-sta zona siano stati presentati al Comune di Pomezia,che – probabilmente per errore – li ha approvati.L’anomalia è saltata agli occhi di Policarpo Volante almomento di firmare la delibera di accorpamento cata-stale di un appezzamento di terreno compreso proprionel Fg. 39. Firma che, ovviamente, non è stata appo-sta. Nell’area definita da tale foglio sorgono diversicomplessi immobiliari, tutti con regolare permesso rila-sciato dal Comune di Pomezia quando il terreno era giàparte del patrimonio di Ardea. Ma come mai nessuno sene è accorto prima? Né i costruttori, che hanno fattorichiesta di permesso nel Comune sbagliato, né l’ufficiocatastale e urbanistico di Pomezia, né i corrispettivi uffi-ci di Ardea. Questa “svista” è costata cara al Comunerutulo, che non ha potuto usufruire negli anni passati nédegli oneri concessori né tantomeno del pagamentodelle varie tasse successive alle costruzioni. Per capiremeglio, occorre sapere che catastalmente i terreni sia di

Pomezia che di Ardea sono tutti censiti al nuovoCatasto Terreni del Comune di Pomezia, mentre i manu-fatti edificati – regolari o abusivi – si trovano nelCatasto Urbano del Comune di appartenenza. Quindi inquesto caso, visto che si tratta di terreni appartenenti alterritorio rutulo, avrebbero dovuto essere censiti nelCatasto Urbano del Comune di Ardea. Ma di questecostruzioni nel Catasto di Ardea non vi è traccia, perchési trovano in quello pometino. Altra anomalia è quellariguardante la planimetria catastale allegata al decretodel Presidente della Repubblica, inviata nel gennaio del1971: attualmente è introvabile. L’errore, se di questo sipuò parlare, è forse dovuto al fatto che i costruttorihanno presentato – probabilmente in buona fede – iprogetti al Comune di Pomezia, che non ha fatto i dovu-ti accurati controlli, accettando ed approvando quantorichiesto. Molto più attento dei tecnici preposti ilPresidente Volante, che si è reso conto pasticcio ed hadichiarato che esistono immobili su terreno comunale“non muniti di licenza del Comune dalla stessa rappre-sentato”. Quindi si tratta di costruzioni abusive? E comesi risolverà la vicenda? I cittadini vogliono delle spiega-zioni, visto che in questo modo Ardea non ha saputo(?) tutelare i redditi provenienti da quei terreni. Si puòinfatti parlare di “mancato introito” riferendosi allesomme che l’Ente avrebbe dovuto incassare - e cheinvece non ha mai ricevuto – relativamente sia aglioneri concessori e di urbanizzazione (e si tratta di cifreconsistenti), che alle successive tasse. Il presidente delConsiglio sembra sia intenzionato ad inviare il tutto allaProcura di Velletri affinché ridia ad Ardea il diritto di

sovranità su quel terreno, dichiarando abusive le operegià costruite e per acquisirle al patrimonio rutulo, inmodo da poterne rivendicare il pagamento delle tasse edell’affrancazione dell’uso civico. Se la tesi presentatada Policarpo Volante verrà ritenuta valida, le costruzio-ni sarebbero quindi tecnicamente abusive, visto che ilComune di Ardea non ha rilasciato alcun permesso. Diconseguenza, sarebbero illegittime anche tutte le licen-ze e autorizzazioni derivanti da queste costruzioni, vistoche ci sono vari esercizi pubblici. Chi pagherà le conse-guenze di questo “errore”? I costruttori? I proprietari? Ole Amministrazioni? Queste “sviste” purtroppo nellazona non sono fatti unici. Il territorio ancora subisce ideleteri effetti di quando fu dato il permesso a costruireal tristemente noto complesso delle Salzare, che sorgesu un’area archeologica. Vista la fine che ha fatto l’im-mobile, stando un po’ più attenti non si sarebbe tutela-ta solo la storia e l’archeologia – beni sicuramente pre-ziosissimi – ma anche la sicurezza del territorio, chenon è poca cosa. Ma ad Ardea sono tanti i terreni inte-stati “Comune di Pomezia per la comunità di Ardea”, enon trascritti al patrimonio comunale di Ardea. I cittadi-ni e le associazioni di chiedono se questo accademagari per favorire il rilascio dei permessi a costruire insanatoria. Certo sarebbe interessante avere una rispo-sta. Giriamo quindi la domanda al neo Assessore alPatrimonio, l’avvocato Maria Pia Pagano, che appenaarrivata è già stata investita da questo enorme proble-ma. Come si sta attivando l’amministrazione per risolvere laquestione? Potrebbero esserci accordi bonari con ilComune di Pomezia o tutto si trascinerà davanti ad unTribunale?“In merito alla questione che vede coinvolti i Comuni diArdea e Pomezia e della quale direttamente sono inve-stita in ragione del mio mandato, sia con riferimento alPatrimonio che ai rapporti intercomunali, è doveroso daparte mia precisare che ho appreso la notizia dallastampa locale, all’indomani del mio rientro dalle ferieestive. E’ evidente che il primo passo sia quello di veri-ficare la reale situazione di fatto e di diritto, ed a tal fineho provveduto, innanzitutto, a chiedere formalmente alComandante del Corpo di Polizia Municipale ed aiDirigenti delle aree di competenza dell’AmministrazioneComunale di eseguire tempestivamente compiuti accer-tamenti e fornire chiarimenti in merito alla vicenda. Inquesta fase di acquisizione delle dovute informazioni erelativa documentazione, è evidente che sarebbe asso-lutamente prematuro esprimermi sulle possibili azionida intraprendere, ma assolutamente sarà mia curainformare ed aggiornare la Cittadinanza sulle risultanzedegli accertamenti eseguiti e sui provvedimenti chesaranno intrapresi”. Anche il Presidente della Commissione Trasparenza eVerifica Atti, Franco Marcucci è intervenuto sulla vicen-da. “Convocherò a giorni una commissione per capirecosa è accaduto e cosa sta accadendo adesso: se ilterreno è di Ardea dobbiamo essere noi a gestirlo. Senon fosse possibile da parte della nostraAmministrazione sanare quanto è stato edificato, biso-gna almeno fare in modo che i beni vengano acquisitial patrimonio comunale. Un anno fa avevo presentatoin Consiglio un’interrogazione sulla questione, ma comesempre non ho ricevuto risposta. Se necessario invieròtutti gli atti alla Procura della Repubblica di Velletri, inmodo che si possa far luce quanto noi riusciamo a capi-re”. Alessia Ambra Achille

I TERRENI DELLADISCORDIAPOMEZIA AUTORIZZA COSTRUZIONI SU TERRENI CHE APPARTENGONO AD ARDEA, DOVE NEANCHE SE NE ACCORGONO, SE NON DOPO ANNI

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Ma questo terreno, di chi è? Se Ardea grida alloscandalo e rivendica il maltolto, Pomezia, dalcanto suo, guarda con malcelata ironia tanto

scompiglio, forte delle sue convinzioni. “Non capiamoperché il Comune di Ardea abbia avuto questa errataintuizione e come mai proprio adesso – spiega AttilioBello, presidente del Consiglio Comunale di Pomezia– Il terreno è sempre stato nostro, senza alcun dub-bio, per questo abbiamo rilasciato licenze e conces-sioni. Questo dovrebbero saperlo bene tutti, visto chegià nel 2008 il nostro responsabile dell’ufficio catastoaveva inviato una risposta chiara ed inequivocabilealla richiesta di definizione dei confini catastali inoltra-ta dal Comune di Ardea alla nostra amministrazione.Esiste una documentazione cartografica del PianoPaesistico Regionale che non lascia adito a dubbi: ilFoglio 39 è completamente insito nel territorio comu-nale di Pomezia”. Non sembra proprio avere dubbi,Attilio Bello e, alle accuse di non aver inviato ai “vici-ni” la relativa documentazione, ribatte che gli ufficicompetenti hanno sempre risposto in tempi rapidi aqualsiasi richiesta, senza peraltro avere alcun riscon-tro, “Cosa che attestava l’accettazione di quanto danoi comunicato”, sostiene il presidente del ConsiglioComunale. “Quando è stata fatta la divisione del terri-torio tra i due Comuni, nel 1970, è stata fatta una riu-nione tra i tecnici delle parti, gli amministratori el’agenzia del Territorio. La documentazione scaturitada questa riunione è stata poi consegnata sia al

nostro Comune che a quello di Ardea. Se loro non latrovano più non è colpa nostra. Noi la conserviamoagli Atti, così come deve essere”.Ma dal 1970 ad oggi nessuno si era mai fatto veniredubbi?“Nel 2007 i tecnici dei due Comuni hanno riesamina-to tutti gli incartamento, senza trovare anomalie disorta, tant’è vero che, il 25 Luglio 2007, Ardea haapprovato una Delibera, la n. 77, facendo riferimentoalle documentazioni NCT, NCEU, Sezione EdiliziaPrivata ed alla documentazione Cartografica dellaRegione Lazio”.E come mai allora è emersa questa diatriba?“Nel 2008 mi sono accorto che dal 1970 le cartecatastali dei due Comuni, soprattutto quelle di Ardea,recavano ancora la scritta “Comune di Pomezia per laComunità di Ardea”. Ho quindi pensato di fare nuovecarte con le intestazioni aggiornate. Da questa deci-sione sono scaturite le delibere che i due Comunihanno poi girato agli organi competenti. Purtroppoerano riportate alcune imprecisioni, per cui il Settoreprovinciale Gestione Banche Dati ha inviato sia a noiche ad Ardea una richiesta di precisazioni su alcunipunti, con nuove delibere. Al momento di approvare lasua, Policarpo Volante si è rifiutato di apporre lafirma, sostenendo che il terreno ora conteso era inrealtà di proprietà di Ardea, cosa assolutamente nonvera. Infatti tra pochi giorni il Comune di Pomeziaapproverà la rettifica della delibera di Consiglio

Comunale n. 06 del 09/02/2009, ossia a quella sullaquale l’Agenzia del Territorio chiedeva delucidazioni”.La delibera, che abbiamo visionato in anteprima, citail seguente punto: Constatato che, come giustamentefatto rilevare, la divisione delle particelle ex n. 243(oggi part. 829, 830, 665, 666) e la particella n. 80del foglio 39 è stata riportata correttamente comedescrizione: “…..e passa precisamente sul confineche divide la particella 243 e 80 del fg.39, proseguesulla mezzeria…..” ma non altrettanto come graficiz-zazione sul foglio catastale; Rilevato che con la pre-sente si è provveduto a riportare graficamente corri-spondente a quanto descritto la divisione delle parti-celle ex n. 243 (oggi part. 829, 830, 665, 666) e laparticella n. 80 del foglio 39, DELIBERA di rettificare,ad integrazione della delibera di Consiglio Comunalen. 06 del 09/02/2009, nei soli allegati tecnici rivisti ecorretti di cui all’elenco che segue: ...Allegato StralcioCatastale del fg. 39, particelle interessate nn° 71, 23,particelle originarie, e ex n. 243 (oggi part. 829,830, 665, 666) con la particella n. 80 e graffitizza-to, in rosso tratteggiato, la linea di confine tra iComuni di Ardea e Pomezia, come deliberato dai sin-goli Consigli Comunali rispettivamente nn° 77/08 e06/09. Dallo stralcio catastale sembra evidente che ilterreno conteso appartenga a Pomezia, ma di questonon sono convinti ad Ardea, quindi attendiamo ulterio-ri sviluppi della vicenda. Alfredo Corrao

POMEZIA RISPONDEATTILIO BELLO: NON CI SONO DUBBI, IL TERRENO È NOSTRO

Il presidente del consiglio comunale Danilo Petrellaapre la seduta e da’ la parola al consiglierePolicarpo Volante, il quale afferma: “Per quanto

riguarda i confini del catasto del comune di Ardea sindal 1970, quando era stata fatta la divisione patrimo-niale Ardea – Pomezia, c’è stato un primo errore perquanto riguarda i confini. Praticamente quel tratto cheva sotto il Bivio di Caronti, tra via Pontina Vecchia evia Pontina Nuova, c’è un terreno che confina proprionella valle Ardea – Pomezia che tutti chiamavanol’isola della svizzera, perchè non sapevano se era diPomezia o di Ardea. Nella nostra cartografia del 1970risulta appartenere al Comune di Ardea, mentrePomezia ha rilasciato una concessione su quel terre-no, che non sappiamo se realmente è il loro o il

nostro, noi diciamo che è il nostro perchè abbiamo lacartografia iniziale che per noi è esatta, quindi chiedocortesemente al presidente e all’ufficio preposto difare questa importante verifica”. Peccato che poi la verifica non sia mai stata fatta,come fanno notare anche Valtere Roviglioni e AlbertoDelli Colli, dell’Italia dei Valori.“Perchè il Consiglio Comunale non ha sospeso la deli-bera che si stava discutendo per fare la verifica richie-sta da Policarpo Volante? In tutti questi anni ilComune di Ardea non ha mai consolidato ilPatrimonio Comunale, una scelta che ha consentito amolti faccendieri senza scrupoli di appropriarsi di ter-reni pubblici usucapiti ed edificati. Questa nuova brut-ta vicenda potrebbe finalmente fare luce sul reale

patrimonio del Comune di Ardea, delineare definitiva-mente i confini e trascrivere al patrimonio tutti gliimmobili lasciati a rischio di appropriazioni indebite. Ilpresidente del Consiglio Comunale Policarpo Volanteancora non ha predisposto delibere in autotutela, ilPresidente della Commissione Urbanistica FabrizioAquarelli non ha ancora convocato la commissionecompetente, solo la Commissione Trasparenza nediscuterà, come annunciato timidamente dal presiden-te Marcucci. Quello che ci lascia perplessi è il silenziodei “vecchi “ come il Consigliere comunale BrunoCimadon, politico ardeatino di lungo corso, ex sinda-co e referente dell’Assessore al Patrimonio. Tutti inrigoroso silenzio, compreso il Sindaco. Perché?”.

ARDEA ACCUSADAI VERBALI DEL CONSIGLIO COMUNALE DI ARDEA DEL 25.07.08,CORRETTI PER RENDERNE PIÙ CHIARA LA LETTURA.

Edilizia

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Un fragore terribile, due esplosioni in rapida suc-cessione che avrebbero sovrastato, come rumo-re, qualsiasi fuoco d’artificio. Ed infatti non si

trattava certo di un fuoco d’artificio per Ferragosto,quello esploso il giorno di Ferragosto, intorno alle14:15 a Pomezia, in Piazza San Benedetto. La defla-grazione, seguita dalle fiamme, è avvenuta diretta-mente all’interno del “Solution Cafè”, ed ha distruttol’intero locale ed il piano superiore, che ospitava gliuffici di una società informatica. Del bar tavola caldanon rimane più nulla, se non parte dell’insegna, defor-mata dal calore e caduta a terra per lo scoppio.Dentro, solo devastazione. Tutto bruciato, nessunatraccia di tavolini, sedie, bancone. La forza esplosivadell’ordigno è stata devastante, al punto da non

lasciare nulla senza danno. Inutili gli sforzi dei Vigilidel Fuoco, intervenuti con due mezzi, che hanno ten-tato di salvare qualcosa. A fiamme spente, la desola-zione. Subito intervenuti, i Carabinieri dellaCompagnia di Pomezia, guidati dal Maggiore RodrigoMicucci, hanno recintato la zona e, nelle prime oredella sera, posto sotto sequestro il locale. Inizialmentenessuno voleva credere davvero all’ipotesi attentato,ma la relazione stilata dai Vigili del Fuoco sembra nonlasciare dubbi, se non quelli legati alla matrice.All’interno del locale sono infatti state trovate tracce disostanze combustibili, prontamente rilevate. La rela-zione è stata consegnata il giorno dopo l’esplosione aiCarabinieri della Compagnia di Pomezia, che da quan-to riportato dai tecnici dei Vigili del Fuoco hanno fatto

ripartire le loro considerazioni.“Stiamo effettuando tutte le verifiche del caso – hadichiarato il Maggiore Rodrigo Micucci, che coordinale indagini – Non avendo ancora elementi validi permuoverci in un’unica direzione, stiamo lavorando a360 gradi. Alle attività di indagine hanno partecipato,come tecnici, i vigili del fuoco, che possono dare uti-lissime indicazioni ai nostri investigatori grazie allaloro esperienza”. Ma avete già qualche sospetto? “Almomento stiamo valutando tutte le informazioni innostro possesso. Abbiamo ascoltato come testimonialcune persone che durante l’esplosione transitavanonella piazza, fortunatamente a debita distanza dal bare, ovviamente, il titolare del locale. A momento leindagini non sono concluse, ma contiamo di arrivarealla verità quanto prima”.Intanto si fanno ipotesi. Racket, usura? Trattandosi difenomeni comunque noti in zona, questi due motivinon sono da escludere, ma al momento gli elementi inpossesso degli investigatori sono ancora troppo pochiper dare delle risposte. C’è quindi da scoprire chi eperché l’ha fatto, mettendo a repentaglio anche la vitadi eventuali passanti e rischiando una strage, vistoche in quella piazza spesso sostano comitive di giova-ni e giovanissimi. Certo, il giorno e l’ora sono statipensati in modo che non ci fosse molto traffico: nelprimissimo pomeriggio, a Ferragosto, solitamente sista in spiaggia o in gita fuori porta, tutt’al più si restain casa, non nella calura di una piazza. Ma tutto èpossibile, quindi si può parlare di una grossa fortunase non c’è scappato il morto. Adesso, a distanza diquasi 3 settimane, i militari dell’Arma sotto la guidadel Maggiore Rodrigo Micucci sono ancora al lavoroper capire quali giri sotterranei ci sono a Pomezia, sesi tratta di un evento circoscritto o se è un fenomenopiù esteso. I cittadini attendono risposte, così come ifigli e la moglie del proprietario del bar, che sono certisolo di una cosa: a Pomezia non vogliono più stare.

Luca Mugnaioli

Cronaca Ferragosto di paura

FERRAGOSTO, ORE 14:15,ESPLOSIONE AL SOLUTION CAFÉ: DOLOSA

ESPLODEUN BARPERCHE’?

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Cronaca Ferragosto di paura

Solution Cafe, concetto evoluto di caffè letterariodi stile americano, nato il 7 Novembre 2009 conuna coreografica discesa inaugurale dei

Paracadutisti dell’avio superficie di Latina direttamen-te in piazza. Morto prematuramente il 15 Agosto 2010dopo neanche un anno di più che onorata attività, conun’altrettanto “coreografica” esplosione causata dacause incerte (morto si fa per dire perché presto risor-gerà dalle sue ceneri, ma al momento è distrutto dallefiamme)”. “Ho espressamente usato il termine “cause incerte” inquanto, ad oggi, non è stata ancora prosciolta la riser-vatezza delle indagini, nessuna delle autorità che lestanno seguendo ha fatto trapelare notizie, e io stes-so che sono il proprietario sono all’oscuro di cosa siaemerso finora. L’inchiesta è condotta Carabinieri diPomezia, guidati dal Maresciallo Agostino PORRINO,che conosco personalmente e con il quale intercorreun’amicizia sincera, persona nella quale ripongo fidu-cia e stima e che sta sicuramente effettuando un otti-mo lavoro. Anche il Maresciallo Raffaele ROMANO edil Tenente Andrea Capriotti, che hanno accolto la miaprima denuncia, stanno lavorando a ritmo serrato aqueste indagini. Mi sono permesso di citare questirappresentanti della giustizia e dell’ordine pubblicoper ringraziarli pubblicamente per quanto stannofacendo per me, per il grande aiuto morale e per ilsostegno forte e deciso accordatomi in questomomento di bisogno e di debolezza. Ho loro fornitouna dettagliata lista dei soggetti con i quali avevo, nel-l’arco dell’anno, avuto contenziosi e/o dissidi di natu-

ra personale e/o civile e/o penale. Nella mia secondadenuncia integrativa, presentata direttamente allaProcura della Repubblica presso il Tribunale ordinariodi Velletri, ho elencato accuratamente oltre dieci per-sone e/o società con le quali vi è un contenzioso e/oun dissidio. In questa denuncia integrativa ho spiega-to per filo e per segno i fatti e le cause che hannogenerato questi attriti: crediti vantati di natura azien-dali da me contestati, ex dipendenti da me licenziaticon i quali intercorrono pessimi rapporti personali,querele da me sporte verso altre aziende per probabi-li illeciti commessi, denunce penali verso persone acausa di loro comportamenti inadatti, incivili e soprat-tutto fuorilegge tenuti all’interno del mio locale…Non è questa la sede opportuna ove approfondire inominativi dei soggetti coinvolti nei contenziosi giuridi-ci in corso; anche perché –come ben sa chi mi cono-sce- non è mia abitudine denigrare pubblicamente lareputazione altrui. Ho inoltre presentato, sempre allaProcura della Repubblica presso il Tribunale Ordinariodi Velletri, un’istanza per avere accesso ai luoghi sot-toposti a sequestro penale per perizie tecniche diparte. Credo e ritengo quindi che il prolungarsi delleindagini sia giustificato e motivato dalla vasta areainvestigativa da coprire… Fin dall’apertura delSolution Cafè mia moglie Laura ed io abbiamo semprepuntato al meglio ed alla massima qualità e sempreabbiamo cercato di fare di più. offrendo alla nostraaffezionata clientela il meglio in commercio di prodot-ti e servizi, anche inserendo nel nostro organico, sep-pur con sacrificio, figure importanti e di spicco nel

settore cocktail bar e ristorazione, che hanno subitoportato l’immagine del Solution Cafè ad altissimi livel-li. Alla riapertura dopo le vacanze estive, a settembre,sarebbero subentrati servizi aggiuntivi importanti, tipoil Super Enalotto e tutti i servizi offerti dalla Sisal,come i pagamenti di Bollette Telecom e Enel, oltre aiGratta e Vinci di ogni tipo. In più, cosa di inestimabilevalore, il Patentino per la rivendita di Tabacchi. Ho sentito tante voci idiote in giro. Tutte cose senzacapo e senza coda, con accuse a caso, che vannonelle direzioni più disparate. Tutte accuse e versionifantasiose ed irreali. Si dicono cose veramente incre-dibili, ma la fantasia come si sa non ha limiti ed è giu-sto che sia così. Comunque nullo è il sacrificio di ierise non si è pronti alla fatica di domani. Tengo molto a rendere nota una cosa, un dettaglioimportante. Il Bar è coperto da un’assicurazione, manon per eventi dolosi, dunque, nel caso si accerti chevi sia dolosità, non sarà risarcito nulla a nessuno. Il Solution Cafè era diventato il “luogo della cultura” ,letteratura e cocktail bar insieme, un mix di successounico per la nostra Città. Diversi operatori del settoremi avevano corteggiato per l’acquisto della azienda oper entrare in società, ma mi ero troppo affezionatoalla mia idea imprenditoriale ed ho sempre rifiutatoqualsiasi offerta. L’investimento economico è compromesso, l’immagi-ne è persa, i tempi di ricostruzione lunghi, la dispera-zione tanta. La rabbia c’è !!! Ma ricostruiremo e vin-

ceremo”. Simone Scopacasa

ESCLUSIVA PER “IL CORRIERE DELLA CITTÀ” SIMONE SCOPACASA, IL TITOLARE DEL LOCALE ESPLOSO,PARLA DI QUANTO ACCADUTO, RACCONTANDO LA SUA VERSIONE DEI FATTI. SCOPACASA LANCIA IL SUO SFOGO INIZIANDO CON UN SINGOLARE “NECROLOGIO”.

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E’ stato il tragico epilogo di una separazione nonvoluta. L’omicio-suicidio che il 20 Agosto hasconvolto la Nuova Florida trae le sue ragioni, se

di ragioni si può parlare, nella negazione di un rappor-to ormai finito, almeno da parte della moglie. CatiaCarbini, 47enne, voleva troncare il suo matrimonio -che durava ormai da 25 anni e dal quale erano nati 5figli – con Patrizio Galli, perito informatico di 15 annipiù grande. Ma l’uomo non voleva, e di qui le liti, chenegli ultimi tempi si erano fatte frequenti, fino all’ulti-ma, quella fatale. La mattinata era iniziata come tuttele altre. Catia si era recata al bar a fare colazione,come faceva spesso, ed era tranquillissima, da quelloche racconta il gestore. Patrizio, invece, era andatodal suo amico tabaccaio, con il quale condivideva lapassione per le armi. E ne aveva parecchie, di armi,tutte regolarmente denunciate. Ad un certo punto, verso le 13:00, ha lasciato latabaccheria, sostenendo di dover sbrigare una faccen-da con la moglie. E’ tornato a casa, una villetta su duepiani in via Terni, ed ha iniziato una discussione conla donna. Poi, gli spari: 6 verso Catia, di cui uno fini-to nel muro e 4 nel torace della donna, che è mortasul colpo. L’ultimo proiettile Patrizio Galli l’ha tenutoper sé, puntandosi l’arma, una Desert Eagle Smith andWesson 44 Magnum, alla tempia ed esplodendo un

colpo anch’esso fatale.Patrizio e Catia erano sposati da 25 anni, l’età dellaprima figlia, che vive a Firenze e da poco aveva datoloro un nipotino. Gli altri figli, due gemelle di 22 anni,un ragazzo di 17 e l’ultimo di 15, vivevano con i geni-tori, ma solo i due più piccoli erano presenti in casa,anche se al piano di sopra, al momento della disgra-zia. La famiglia si era trasferita a vivere da Roma adArdea nel 1992. Lei romana, lui originario di Ancona.Lei molto bella, lui ormai stempiato, brizzolato, fuoriforma fisica e ossessionato dalla gelosia. E’ mortopochi minuti dopo l’intervento dei Carabinieri di Ardea,tra le braccia di un militare che voleva prestargli soc-corso. Ad accorgersi della tragedia proprio i figli, chesentendo i colpi di pistola, hanno capito la gravitàdella situazione ed hanno immediatamente chiamatoil 118. Prima di questo drammatico episodio, nono-stante la situazione non certo idilliaca tra i coniugi,nessuno avrebbe mai pensato che si sarebbe potutoarrivare a tanto, anche perché davanti agli altri il com-portamento dei due era abbastanza normale. I vicinisono tutti concordi: una famiglia normale, con i pro-blemi che qualsiasi coppia può avere, ma che nonlasciava assolutamente presagire alcuna tragedia. Leindagini, anche se la dinamica dell’omicidio-sucidio èevidente, sono state affidate al comandante Antonio

Landi, mentre l’inchiesta fa capo al SostitutoProcuratore dott. Taglialatela della Procura di Velletri.I funerali di Catia e Patrizio si sono svolti separata-mente per volontà dei familiari: il 25 Agosto quellidella donna, nella chiesa di San Gaetano da Tiene,sempre alla Nuova Florida, il 27, nella stessa chiesa,quelli dell’uomo. Le esequie della moglie sono statecelebrate dal vice parroco Don Ramon. Alla cerimoniafunebre, oltre ai figli ed ai familiari della vittima, erapresente anche il sindaco di Ardea Carlo Eufemi, cheben conosceva i due figli piccoli della coppia, dalmomento che avevano frequentato la stessa scuola incui il Sindaco ricopre la carica di Preside. Presenteanche il consigliere Franco Marcucci, datore di lavorodi una delle figlie della vittima. Il feretro, scortato dallaPolizia Municipale e seguito da una pattuglia dei cara-binieri di Ardea, è stato tumulato nel cimitero di viaNazzareno Strimpelli, mentre quelle dell’uomo, dopola sua cerimonia funebre svoltasi due giorni dopo,sono state portate nel cimitero del suo paese natio. Il sindaco Eufemi, sensibile alle difficoltà dei giovanispecialmente in situazioni del genere, ha dato disposi-zione al dirigente Giovanni Cocuzza di assistere i figlidella vittima, se necessario anche con un sussidio.

Alfredo Corrao

Cronaca

TRAGEDIAA TOR SAN LORENZODRAMMA DELLA GELOSIA: SPARA ALLA MOGLIE E POI SI UCCIDE

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Sbarra sì o sbarra no? Gli accessi al mare blocca-ti dai consorzi hanno provocato e continuano aprovocare mille polemiche, sopratutto dopo che

alcuni cittadini hanno segnalato di aver dovuto paga-re una sorta di pedaggio – qualificato come “prein-gresso” da scalare dall’eventuale conto qualora sidecidesse di affittare ombrelloni o lettini, altrimenti afondo perduto - per poter accedere alla spiaggia libe-ra di Tor San Lorenzo passando appunto dai vari con-sorzi presenti sul Lungomare. L’ordinanza firmata dalDirigente ai Lavori Pubblici Antonio Rocca ed avallatadal Sindaco Carlo Eufemi lo scorso maggio, attraver-so la quale si obbligavano i consorzi all’abbattimentodei cancelli che ostruiscono il passaggio al mare nonè mai stata resa esecutiva ed i cittadini, ormai sfidu-ciati, si chiedono il perché. Ce lo siamo chiesti anche

noi, ed abbiamo girato la domanda a chi l’ordinanzal’ha redatta, ossia all’architetto Rocca. “La nostraintenzione è quella di riqualificare e liberare l’interolungomare, compreso quello di Tor San Lorenzo, innome della legalità e, per fare questo, vorremmoappunto permettere a tutti i cittadini il libero accessoalle spiagge anche attraverso i consorzi. Lo scopo del-l’ordinanza era proprio questo, ma i diretti interessatihanno presentato delle opposizioni alla nostra decisio-ne. Hanno infatti presentato ricorso alle vie giudizialisostenendo di essere in possesso della documentazio-ne che attesta la regolarità e la legittimità dei i cancel-li. L’ordinanza è quindi stata sospesa in attesa dellaverifica di questi documenti. Ovviamente ho intimatoai consorzi la presentazione della documentazione intempi brevi, proprio per poter accelerare l’iter di abbat-timento qualora non ci siano elementi validi a soste-gno della legalità degli stessi. Ovvio che se dovesserisultare che i passaggi sono forniti di documentazio-ne che li rendono legali ed impediscono l’abbattimen-to, non potendo obbligare i consorzi ad eliminare lesbarre, ci attiveremo per trovare soluzioni alternative”.Ma è legale che al momento gli stabilimenti situatiall’interno dei consorzi e confinanti con le spiaggelibere chiedano un pedaggio a chi vuole raggiungereil mare? “Assolutamente no. Qualora succedesse, i cit-tadini devono rifiutarsi di pagare”. Ma alla sbarra sirifiuterebbero di farli passare... “A questo punto il cit-tadino ha l’obbligo di chiamare i Carabinieri o laPolizia Municipale e denunciare l’accaduto. Chiederedei soldi per andare alla spiaggia libera è reato. Voglioinoltre precisare che all’interno dei consorzi non ci

sono dei veri e propri stabilimenti, ma delle concessio-ni per spiagge libere attrezzate. Per queste spiagge ilComune ha autorizzato l’impianto di campi di beachvolley ed altre strutture sportive – a spese dei gestori– ma solo con la garanzia che le attrezzature potesse-ro essere utilizzate da tutti i cittadini in modo gratuito.Ovvio che, se questi cittadini utilizzano attrezzaturedei gestori come lettini, ombrelloni o altri servizi lidevono pagare, ma tutto il resto no”. L’architettoRocca tiene a ribadire che queste aree sono fruibili datutti in modo gratuito, che nell’accordo i gestori siaccollavano la pulizia dell’arenile e che gli unici costiche i bagnanti dovevano sostenere erano quelli dinoleggio delle attrezzature di proprietà dei gestoristessi. Quindi, se qualcuno chiede soldi per altre finalità, fasegnalato alle autorità competenti, sempre che inter-vengano, visto che i cittadini – voce confermataanche all’interno dell’assessorato ai Lavori pubblici –lamentano la mancanza di attenzione da parte delleforze dell’ordine, soprattutto della Polizia Municipale,nei confronti di questo problema. “Se li chiamiamosegnalando questo tipo di abuso ci rispondono diavere cose più importanti da fare e di non poter inter-venire”, dichiarano i cittadini. “Se davvero succedequesto – conclude il Dirigente Rocca – segnalatecelocon dati precisi ed eventuali ricevute di pagamento.Ovvio che il cittadino deve insistere con la Municipaleaffinché intervenga, perché qui parliamo di abusi chevanno contrastati e puniti”.

Alfredo Corrao

Cronaca

PASSAGGI AL MARE,IL MISTERO DELLE SBARREVA PAGATO UN PEDAGGIO PER RAGGIUNGERE LA SPIAGGIAPASSANDO DAI CONSORZI DI T.S. LORENZO?

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Verde pubblico

Tre mesi dopo il reportage sui giardini pubblici,siamo nuovamente andati nei vari parchi giochi diPomezia per verificare se qualcosa è stato fatto

per migliorare la situazione dopo le nostre segnalazio-ni.Siamo quindi tornati a fare il nostro “Tour delBambino”, ripercorrendo le tappe documentate nell’ar-ticolo di Giugno (Numero 6 del Corriere della Città).Partiamo quindi dalla Villa Comunale, dove la situa-zione era di grande sporcizia, e dove sotto il cartello“vietato l’ingresso ai cani” c’era tutto un raduno cine-filo.Ebbene, la situazione della pulizia del parco è notevol-mente migliorata, pur rimanendo nelle discese verso ibagni pubblici (che rimangono inutilizzati e chiusi)ancora non del tutto bonificata. Il colpo d’occhio ciregala un sorriso, perché il verde è curato e non cisono cani (forse perché siamo ancora ad Agosto,chissà..).Allora, fiduciosi, andiamo nei giardini di via Filippo Re,dove avevamo documentato la pavimentazione divel-ta e pericolosa per i bambini e i loro accompagnatori.Purtroppo, come documentano le foto, la situazione è

addirittura peggiorata, in questo che è il più frequen-tato giardino della città.Il pavimento rialzato almeno in venti punti diversi, imattoncini si stanno staccando, e potrebbero diventa-re pericolosi “giochi” per bambini. Notiamo inoltre lamancata copertura delle radici degli alberi, che fannoda trappola perenne a chi corre intorno agli scivoli ealle altalene.Peccato; comprendiamo che qui non bastano unascopa e un rastrello per risolvere, ma non vorremo chesi facessero i lavori in tutta fretta dopo qualche inci-dente perché sarebbe davvero imperdonabile.Pulitissimi sono invece i due parchi di via Varrone e diVia Augusto Imperatore, che a Giugno avevamo trova-to pieni di sporcizia.Nel parco di via Varrone, chiamato parco dellaRimembranza, registriamo con molta soddisfazioneche dopo la nostra segnalazione, è stato (come docu-mentiamo nella foto) prontamente riparato il tombinorotto vicino alla fontanella, che poteva creare pericoliessendo molto profondo.In sintesi, qualcosa è stato fatto, ma molto deve esserancora speso, specie nel giardino di Via Filippo Re,

dove sotto gli occhi della statua di Padre Pio, se nonsi interviene immediatamente, i bambini corronocostantemente pericoli di vario genere.La pulizia dei parchi è decisamente migliorata, e regi-striamo con molta soddisfazione anche la disponibili-tà dello staff dell’assessorato all’ambiente delComune, che, chiamato in causa, ci è sembrato atten-to e disponibile rispetto alle segnalazioni di degrado edi sporcizia della città.Questa affermazione può essere verificata da tutti i cit-tadini: vi indichiamo come poter segnalare qualsiasisituazione in cui riteniate necessario l’intervento del-l’assessorato all’Ambiente scrivendo [email protected] oppuretelefonando al centralino del Comune allo 06 911461.Segnalare e richiedere assistenza, per non abituarcimai alla sporcizia e per aiutare chi opera nel territorioa localizzare e ripulire può restituire decoro alla città,senza contare che segnalare quello che non va è undovere morale, e vivere in un ambiente pulito è undiritto di tutti.

Mauro Valentini

GIARDINI DI POMEZIA:LA SITUAZIONECOM’È LA SITUAZIONE A TRE MESI DI DISTANZA DALLE NOSTRE SEGNALAZIONI?

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Fine Agosto, tra il caldo ancora presente ed il pen-siero che già corre all’autunno, Campo Jemini èancora al centro dell’attenzione. Sabato 28 e

Domenica 29 si è svolta infatti la tradizionale festa diquartiere, che ormai da tre anni è stata ribattezzata“Sagra della Bruschetta”. Ancora una volta questacomunità emergente – ricordiamo che solo ora lazona può iniziare a chiamarsi quartiere - ha saputoorganizzare un bell’evento, grazie allo spirito di sacri-ficio dei suoi abitanti coordinati da un sempre piùesperto Comitato di Quartiere. Ciò che colpisce di que-sta iniziativa è l’innovazione, il non lasciare che ognianno si ripetano sempre le stesse cose, ma cercare,al contrario, di introdurre sempre piccole ma efficacinovità, in modo tale da colpire il pubblico in modosicuramente positivo. E così è stato, con l’introduzio-ne della Caccia al Tesoro, ma anche con la degusta-zione dei cornetti caldi dopo le 23.00. Il programmadella kermesse prevedeva per il primo giorno l’incon-tro fra la popolazione locale e il primo cittadino EnricoDe Fusco, per fare il punto sulla situazione attuale diPomezia e ovviamente del quartiere, al quale abbiamochiesto un commento a caldo sulla festa. Sindaco, cosa pensa di questa iniziativa e quali sonole sue impressioni su questo quartiere in continuaespansione?“Devo dire che ogni anno mi stupisco sempre di più: èun piacere venire a manifestazioni di questo tipo.CampoJemini sta crescendo e si sta trasformando inuna bella cittadina anche grazie a nuove abitazioni dipregevole fattura. Inoltre quello che si nota subito è lospirito della comunità che permette socializzazione,

unione ed è anche un modo per incidere sulle sceltedella Pubblica Amministrazione. Complimenti davveroper il grande lavoro svolto”.Al termine dell’incontro i partecipanti si sono trasferitiagli stand per la cena, ovviamente ricca di bruschet-te! La serata è poi proseguita con musica dal vivo,corollario dello spettacolo di Massimiliano Rea fino almomento tanto aspettato: la cottura dei cornetti caldiche ha registrato un vero e proprio sold-out. La giorna-ta successiva non è stata da meno perché oltre allaCaccia al tesoro, vinta per la cronaca dalla squadrade “I Rossi”, vi è stata l’esibizione della banda di S.Caterina, eccezionale aperitivo prima della nuovaapertura della sagra. Ma senza dubbio il momento piùesaltante è stato intorno alle 23, ora dell’estrazionedella lotteria che vantava tra i numerosi premi un tv da50’’ (1°), una lavatrice e un tavolo da ping pong.

Alla fine a spuntarla è stato il tagliando n° 1772, men-tre gli altri premi sono stati assegnati rispettivamenteai biglietti: n° 0159 Computer notebook; n° 1028Lavatrice; n° 0164 Tavolo da ping pong; n° 1162Affettatrice; n° 0864 Convergenza ed autolavaggiopresso PIT STOP; n° 0900 Canna da pesca sportiva;n° 1751 Prosciutto (i numeri sono elencati per per-mettere agli eventuali vincitori non presenti di ritirare ilpremio. Per info contattare il suddetto comitato).A chiudere la manifestazione i classici fuochi d’artifi-cio e gli ultimi assalti alla pesca di beneficenza, cheha caratterizzato la “due giorni”. A chi non c’era ilComitato di Quartiere manda “un caloroso invito perl’anno prossimo”, affinché questa manifestazionepopolare diventi ancor di più la festa di tutti.Luca Mugnaioli

Quartieri Pomezia

CAMPO JEMINI IN FESTAIL QUARTIERE CRESCE ED HA VOGLIA DI DIVERTIRSI

Anche Santa Procula non vuole essere da menodegli altri quartieri, ed il suo Comitato ha decisodi riscoprire il passato ed i valori genuini della

proprie tradizioni organizzando, con il patrociniodell’Assessorato Cultura e Turismo del Comune diPomezia, la “Sagra dei prodotti tipici locali”. La mani-festazione avrà inizio il 17 Settembre e si articolerà intre serate ricche di eventi, animate da un unico filoconduttore: la riscoperta dei valori della tradizione tra-mandata dai nostri avi e la valorizzazione dei prodot-ti genuini delle aziende agricole presenti sul territoriodi Santa Procula.Nel corso dell’intera manifestazione, la piazza si colo-rirà dei prodotti frutto delle terre e del lavoro dei con-tadini locali. Stand gastronomici offriranno ai parteci-panti la possibilità di assaporare la frutta, la verdura,i formaggi prodotti dai contadini del posto. Saranno

presenti anche produttori di miele che esporranno lapaziente arte della smielatura da un autentico alvea-re. Santa Procula è stato infatti il centro della cosiddet-ta tenuta di Sant’Eramo, chiamata anche tenuta diMosone, che si estende sui territori di Pratica di Mare,Santa Procula, Solfatara e Petronella. Qui si narra vifossero insediamenti dei Cavalieri Templari, di cui èperò difficile ricavare una testimonianza del loro vissu-to, in quanto la zona è stata stravolta da radicali cam-biamenti, soprattutto a partire dagli anni trenta, pro-prio con la fondazione di Pomezia. La sagra non sarà solo all’insegna della cultura e dellospettacolo, ma anche dello sport e del divertimento.Tra i vari eventi, spicca il Concorso “ Miss Sagra2010”, nella cui serata, oltre alle Miss, sarà possibileassistere ad uno spettacolo di cabaret, con artisti pro-

venienti direttamente dal laboratorio di “Zelig Off”, edalle esibizioni ballerini del Concorso Nazionale MissMuretto. Trattandosi dei Festeggiamenti in onore di S.Maria Ausiliatrice, nella Parrocchia Sant’IsidoroAgricoltore verrà celebrata la Messa Solenne, prece-duta dal raduno in piazza Araldo di Crollallanza, diautovetture e moto d’epoca del “Clubcar Capitolino”.L’alternanza di sacro e profano si potrà notare anchedopo la Processione in onore di S. Maria Ausiliatrice,accompagnata dalla Banda S.Cecilia di Pomezia,visto che la manifestazione successiva sarà la “garadella pastasciutta e del cocomero”, in cui vincerà,ovviamente, chi avrà lo stomaco più resistente.A concludere un programma davvero ricco di eventi,ci sarà i classico spettacolo di fuochi pirotecnici.

Luca Mugnaioli

SAGRA A SANTA PROCULASI TERRÀ DAL 17 AL 19 SETTEMBRE LA FESTA DEL QUARTIERE POMETINO

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Estate 2010

Bellezze di Torvaianica. Non parliamo del mare odell’entroterra, ma di ragazze. Quest’anno cisono state ben 2 manifestazioni dove le giovani

del luogo, ma anche dei dintorni, hanno potuto met-tersi in mostra: il Concorso Nazionale di Bellezza diItalia 1, “Miss Muretto 2010”, giunto ormai alla sua57°Edizione, che ha fermato la sua 4ª Tappa del TourRegione Lazio proprio a Piazza Ungheria, e la I ªEdizione di “Miss Torvaianica”. La prima manifestazio-ne si è svolta il 12 Agosto ed è stata condotta dallacoppia formata dall’attore e speaker di RCS 101.3Marco Ciriaci e dall’attrice Nadia Rinaldi ed ha avutocome Madrina Alessia Fabiani. Tanta la gente che haassistito all’evento, organizzato in modo che alle sfila-te delle ragazze si alternassero momenti di spettaco-lo, con danza e sketch divertenti con i comici di ZeligOff “I Sequestratori”. Per parlare di questa manifestazione, segnaliamoalcune novità rispetto ai tradizionali concorsi: alle“uscite classiche”, quelle che hanno visto sfilare leragazze prima con il costume da bagno ufficiale di“Miss Muretto”, poi con il completino “Miss MurettoJeans”, si sono aggiunte tre “uscite speciali”: la primain “abito della mamma”, dove ogni Miss indossava unabito della propria mamma, qualsiasi fosse l’epoca, ilmodello e soprattutto la taglia della propria genitrice;la seconda uscita in “camicia e cravatta del papà”, el’ultima con l’“abito della notte”, dove le Miss si sonopotute sbizzarrire non solo in fatto di abbigliamento

ma anche con gli accessori. A vincere, quindi, nonsolo la bellezza, ma anche l’originalità e la disinvoltu-ra sul palcoscenico. L’altra novità è che la tappa nonprevedeva perdenti, perché ogni Miss poteva parteci-pare a quelle successive, acquisendo un punteggio,diverso a seconda del piazzamento ottenuto, che sipoteva sommare fino alla fine delle selezioni regiona-li, che porteranno la vincitrice direttamente ad Alassio,di fronte al mitico muretto che ha dato nome al con-corso. Più semplice ma ugualmente d’effetto l’elezio-ne di Miss Torvaianica. La manifestazione, organizza-ta da Lucia Estero, ha visto la collaborazione di molteassociazioni del territorio, con il patrocinio – come nelcaso precedente – del Comune di Pomezia. Anche aquesta serata il pubblico ha partecipato con entusia-smo, segno che il nostro territorio ha bisogno di even-ti che possano rendere più piacevoli le serate estive.In questo caso, la più bella è stata Beatrice Gattuso.Il suo portamento altero e disinvolto allo stesso tempoed i suoi lineamenti delicati hanno conquistato la giu-ria ed il pubblico, che ha accolto con un lungo applau-so la scelta della miss n. 18, l’ultima in ordine di appa-rizione ma la prima nella classifica, che ha visto trion-fare anche Elisa Di Carlo, vincitrice della fascia di MissEleganza, ed Alessia De Lellis, eletta Miss Sorrisosoprattutto per le deliziose fossette che compaiono sulsuo volto ogni volta che ride. Alle tre fasce previste sen’è aggiunta una quarta, Miss Fotogenia, scelta nondalla giuria, ma dal fotografo ufficiale della manifesta-

zione, che – lasciateci vantare – è anche il nostrofotografo, Giorgio Boschi. La più fotogenica è risulta-ta essere Marika Risi, unica maggiorenne tra le pre-miate. La serata è stata un successo, ed ha visto lepasserelle delle ragazze alternarsi a momenti di comi-cità, di danza e di canto, oltre ad una vera e propriasfilata di abiti da sposa e sposo. Organizzata da LuciaEstero, la manifestazione vuole essere la prima di unalunga serie, come annunciato scherzosamente manon troppo anche dal Sindaco di Pomezia Enrico DeFusco, presidente di giuria.

TORVAIANICATERRADI BELLEZZECON BEN DUE CONCORSI ORGANIZZATI IN MENO DI 15 GIORNI, LA CITTADINA SI È RIEMPITA DI MISS

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Ambiente

INei giorni scorsi i Grilli Pometini hanno protocollatoai competenti uffici comunali una segnalazione cheriguardava l’isola ecologica. Il nostro giornale on

line ha pubblicato integralmente la missiva, che ripor-tava quanto riscontrato dai cittadini che si erano reca-ti in Via Cincinnato. “Segnaliamo con preoccupazioneche il 27/07/2010 ci siamo presentati diligentementeall’Isola Ecologica di Via Cincinnato in Pomezia perconferire materiali di diversa natura. L’operatore(molto diligentemente) ci ha indicato ove conferire ivari materiali, ma ci ha comunicato di NON conferireSOLVENTI, in quanto da ormai un mese esisteva unaordinanza del Sindaco che impediva tale smaltimento.Le domande sono: perché? Quando sarà ritirata taleordinanza? Dove conferire i solventi?”. A seguito diquanto pubblicato, sono stati diversi i cittadini chehanno postato i loro commenti, chiedendo alla nostraredazione di girare le domande ai diretti interessati,visto che loro non erano riusciti ad avere una risposta.Abbiamo quindi accettato l’invito, girando le domandeall’Assessore all’Ambiente Daniele Martinelli, che ci ha

subito risposto.“In relazione al conferimento di alcuni rifiuti pericolosipresso l’isola ecologica comunale di via Cincinnato(solventi e lampade al mercurio) vorrei chiarire alcuniaspetti utili alla corretta gestione dei rifiuti da partedella cittadinanza - afferma l’Assessore Martinelli – “Lelampade a vapori di mercurio (quelle cioè a bassoconsumo) possono essere conferite all’isola ecologi-ca; il provvedimento di autorizzazione dell’isola ecolo-gica, infatti, prevede espressamente l’obbligo per l’im-presa che gestisce il servizio di accettare tale tipologiadi rifiuto pericoloso. Per quanto riguarda i solventi, pre-messo che si tratta delle ridottissime quantità che pos-sono essere ragionevolmente prodotte dalle utenzedomestiche, l’amministrazione sta provvedendo arisolvere il problema (sorto per difficoltà dell’impiantodi destinazione), ed a giorni sarà possibile tornare aconferire anche i solventi presso l’isola ecologica. Inproposito, va tuttavia evidenziato che ad oggi l’isolaecologica è un importantissimo presidio ambientaleper il nostro territorio, ove è possibile conferire molte

tipologie di rifiuti urbani (pericolosi e non) che fino aqualche mese erano di difficile gestione da parte deicittadini. Ringrazio i “Grilli Pometini” per la segnalazio-ne effettuata, senz’altro utile per una sempre miglioregestione dei rifiuti nel nostro territorio. Approfitto inol-tre per confermare a loro ed a tutta la cittadinanza chel’amministrazione condivide l’attenzione per l’aumentodella raccolta differenziata, e sta alacremente lavoran-do all’ulteriore estensione del servizio porta a porta alterritorio non ancora servito: dopo aver ottenuto ilfinanziamento provinciale ed approvato il bilancio2010, l’avvio del porta a porta a Torvaianica, CampoAscolano e Roma 2 è ormai molto vicino”.Sperando che quanto affermato dall’Assessore vengamantenuto e confermato nel tempo, invitiamo tutti i cit-tadini a presentarci segnalazioni e problemi cheriscontrano quotidianamente. Il Corriere della Cittàsarà lieto di girare le segnalazioni agli uffici competen-ti ed a pubblicare l’eventuale risposta.

Alessia Ambra Achille

I GRILLI CHIEDONO,L’AMMINISTRAZIONE RISPONDEDOPO I COMMENTI APPARSI SUL NOSTRO GIORNALE ON LINEL’ASSESSORE FORNISCE SPIEGAZIONI

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Quartieri Torvaianica

TORVAIANICABILANCIO D’ESTATE

Se la vicina Tor San Lorenzo invidia Torvaianicaper la sua bella passeggiata, per la piazza checonsente di ritrovarsi dopo cena, per il lungoma-

re con i negozi aperti fino a tardi e per le manifesta-zioni estive che hanno rallegrato le serate di turisti eresidenti, chi Torvaianica la vive costantemente non èesattamente dello stesso parere. Ma questa volta lacolpa non viene addossata solo all’amministrazione,ma anche ai villeggianti. O, meglio, a quell’invasionedi turisti “mordi e fuggi” che arriva la mattina e ripar-te la sera, ovviamente dopo aver occupato tutti i par-cheggi disponibili, creato code di traffico interminabi-li, aver lasciato rifiuti sulle spiagge e nelle strade e,nella stra-maggioranza dei casi, non aver portatoneanche un centesimo all’economia locale. A metterenuovamente in evidenza questo problema il Comitatodi Quartiere di Torvaianica, guidato dal PresidenteMassimo Falco. Che estate è stata, questa del 2010?“A causa della crisi economica siamo tornati ai tempiin cui si andava al mare con il frigo portatile, per noncomprare nulla sul posto. Questa tipologia di turistinon arricchisce, ma, sotto certi aspetti, arreca danni,ad esempio l’aumento esponenziale dei rifiuti, per ilcui smaltimento pagano solo i residenti. Ben venganoi turisti che portano lavoro e soldi, ma dove sono? Icommercianti lamentano un calo del fatturato di alme-no il 30% rispetto agli anni precedenti, mentre i costidi gestione continuano ad aumentare”.Ma i problemi, secondo il Comitato, non si limitano aquesto.“Uno dei più sentiti è sicuramente legato all’elevatapresenza di stranieri, che lavorano – in nero - e gua-dagnano qui, ma spendono nel loro paese d’origine,impoverendo ulteriormente la nostra economia.D’estate a Torvaianica arrivano africani, pakistani,indiani e chi più ne ha più ne metta, spesso non i rego-la con i documenti, con il risultato che aumenta la

microcriminalità. I numerosi arresti di questi mesi nesono la prova, anche se rappresentano solo la puntadell’iceberg. Senza contare che ci sono persone chedormono tutta l’estate in auto o in tendopoli improvvi-sate, dietro al campo sportivo di Torvaianica, vivendoin condizioni igieniche pietose. Ci sono venditori dicocco, granite o di pannocchie al barbecue che svol-gono la loro attività senza alcuna autorizzazione sani-taria. Ma prima di toccare la merce dove hannomesso le mani? Si sono lavati? In Italia si prendonoprovvedimenti contro le massaggiatrici cinesi e non sifa nulla per combattere questi fenomeni? Ma qualcu-no si è mai chiesto quale acqua abbia formato ilghiaccio che viene usato per vendere le grattachecchein spiaggia?”.Come potrebbe essere risolto questo problema?“Aumentando i controlli sul territorio. Purtroppo leforze dell’ordine, che bastano a malapena nel periodoinvernale, d’estate - tra le sacrosante ferie del perso-nale e l’aumento esponenziale delle presenze sul terri-torio - sono fortemente insufficienti. Qualche mese fail Sindaco De Fusco aveva garantito che la Municipalesarebbe diventata Polizia Locale, acquisendo la possi-bilità di dedicarsi anche ad incombenze che attual-mente svolgono i Carabinieri, come gli incidenti conferiti, in modo che i militari potessero essere impiega-ti per una più accurata sorveglianza del territorio. Atutt’oggi, queste casistiche toccano ancora aiCarabinieri, mentre i “vigili” stanno in piazza a passeg-giare. Il Primo Cittadino aveva anche promesso, sem-pre per la Municipale, il servizio estivo notturno H24,ma alle 7 di sera i loro uffici sono chiusi, ed persona-le, dopo il tramonto, si vede in giro solo quando c’èqualche festa e poi basta”.A creare disagio anche la cronica mancanza di par-cheggi. “Questo causa due fenomeni: da un lato le multe che

fioccano a dismisura, dall’altra i parcheggiatori abusi-vi, che rappresentano una categoria a parte, cherasenta il paranormale. Non si riesce infatti a capirecome mai gli automobilisti li vedano, soprattutto quan-do sono costretti a dare loro dei soldi per non farsidanneggiare la macchina, mentre la PoliziaMunicipale e le Forze dell’ordine in generale no. Infattisono ancora tutti al loro posto, a chiedere il “dazio”.Perché non sono stati cacciati via? Per non parlaredel fatto che, grazie a loro, è possibile parcheggiareanche dove ci sono i divieti di sosta, come sul lungo-mare Ugo Tognazzi…”.Quali potrebbero essere secondo voi le soluzioni?“Servirebbe un maggiore interessamento nei confrontidel Litorale. Sembra invece che le varie amministrazio-ni che si sono succedute negli ultimi 20 anni nonabbiano avuto alcun interesse a far crescere questoposto o a valorizzarlo. Non sono mai state prese ini-ziative di raccordo e coordinamento con le varie asso-ciazioni e categorie presenti. Il Comune non ha soldida investire e lo sappiamo, però potrebbe cercare diincentivare i privati ad investire a Torvaianica, dovemancano luoghi ricettivi come una discoteca, qualchelocale particolare, un cinema e via dicendo. Se ci fos-sero le attrattive giuste e la corretta pubblicizzazione,Torvaianica potrebbe tornare agli antichi splendori,invece di scivolare verso il degrado. La vicinanza conla Capitale, le ricchezze archeologiche dei dintorni, lenostre spiagge: sono tutti tesori abbandonati, perchénon c’è né valorizzazione né cura. Non è un caso,infatti, che da noi non ci siano mai stati riconoscimen-ti come le bandiere blu o l’Ecolabel europeo per ilServizio di ricettività turistica... Eppure adeguarsi aiparametri per ottenerli porterebbe prestigio, ed ancheturisti che finalmente spendono”.Ma possibile che non ci sia niente di positivo?“Rispetto agli anni passati abbiamo notato una mag-giore pulizia, sia sulle strade che nelle spiagge, anchese c’è ancora da migliorare, soprattutto per quantoriguarda il ritiro dei rifiuti dai cassonetti, troppo spes-so stracolmi. Dopo essere stati in vacanza altrove,dobbiamo purtroppo riconoscere che questo posto,per essere un luogo turistico, è brutto: sul lungomareil mare non si vede, i servizi scarseggiano, la viabilitàè pessima. Se poi ci si sposta dal centro... meglio nonparlarne! Ma qualche passo avanti, in confronto adieci anni fa, è stato fatto. Speriamo ora che questipassi accelerino, altrimenti i prossimi miglioramenti livedranno solo i nostri figli”.

Luca Mugnaioli

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I CITTADINI CHIEDONO MAGGIORE ATTENZIONE DA PARTE DELL’AMMINISTRAZIONE

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Quartieri Tor San Lorenzo

Vamos a la Playa, cantavano nel 1983 i Righeirae cantano oggi i Flaminio Maphia. Sono trascor-si 27 anni, ma la musica non è cambiata. E

nulla è cambiato neanche sul litorale di Tor SanLorenzo, dove i problemi di allora si ritrovano in quellidi oggi: mancanza di una passeggiata a mare, di stra-de illuminate, di centri di aggregazione o semplicipunti di ritrovo, impossibilità ad andare in spiaggialiberamente per colpa dei cancelli dei consorzi.Possibile che tutto sia rimasto uguale? “No, qualcosaè anche peggiorato – commenta amaro Piero D’Angelipresidente del CdQ Nuova California Tor San Lorenzo –soprattutto se si fanno i confronti con i paesi limitrofiche, nel loro piccolo, fanno dei passi avanti per rag-giungere lo status di cittadine di mare. Noi abbiamoun’unica spiaggia libera accessibile senza pagare i“pedaggi” pretesi dai consorzi, e si trova alla fine diViale Marino. Peccato che percorrere quella strada siaun vero rischio per la vita, visto che – nonostante lecontinue richieste all’amministrazione – non c’è anco-ra un semaforo che consenta l’attraversamento inmodo sicuro”. Della pericolosità di quel tratto di litora-nea se ne era parlato tanto quando fu investita educcisa una ragazzina. Non è stato fatto nulla da allo-ra? “Assolutamente no. A Torvaianica, per un fattoanalogo, hanno messo i semafori “intelligenti”, chediventano rossi quando si supera il limite di velocità oper consentire l’attraversamento pedonale. Qui nonsanno neanche cosa siano. Forse stanno aspettandoqualche altra disgrazia. A Viale Marino, poi, è statafinalmente data l’illuminazione, ma non i marciapiedi.Mi chiedo come faranno con i lampioni se e quandodecideranno di mettere i marciapiedi: abbatteranno ipali o ci gireranno intorno?”. Se si ha la fortuna diattraversare con l’automobile Viale Marino indenni,sorge un altro problema: dove parcheggiare? Su unlato c’è il divieto di sosta, sull’altro, tra buche e spor-cizia, trovare un posto è davvero un’impresa. “A menoche non si vada dietro alle dune, dove proliferano iparcheggi abusivi, dove basta pagare per avere unposto. Non riesco a capire come mai la municipale siacosì solerte nel fare le multe a chi parcheggia sul latosbagliato del lungomare e non si accorga, nonostantele apposite chiamate, degli abusivi che infestano ledune chiedendo 5 euro ad automobile. Senza contareche tutte queste “multe del week end” danneggiano ilturismo, perché chi viene qui trova solo le contravven-zioni e la volta successiva va altrove”. Volendo andare al mare altrove, quali sono le difficol-tà che lamentate? “Tutto il lungomare è bloccato daiconsorzi, che impediscono il libero accesso alle spiag-

ge. Volendo passare al di là della sbarra si deve paga-re una sorta di preingresso agli stabilimenti. Se si pren-dono lettini ed ombrellone i 10 euro richiesti vengonoscalati dal totale, altrimenti sono a fondo perduto.Questo alla faccia dell’ordinanza firmata dal SindacoEufemi che stabiliva l’abbattimento delle sbarre”.Il Sindaco sta però lavorando alla riqualificazione dellungomare di Ardea, sono stati fatti i marciapiedi, lanuova illuminazione ed è stato consegnato il primolotto di lavori che prevedono anche l’arredo urbano ele piste ciclabili...“E per chi stanno facendo tutti questi bei lavori? Perchi ha costruito abusivamente? La riqualificazione èstranamente partita proprio da quel tratto di Marina diArdea dove le case sono tutte costruite sul demanio, epertanto abusive. Quindi si premia chi ha fatto abusidando loro dei servizi che a noi sono negati”. Ma cisarà qualcosa di positivo? “Pur pensandoci, non rie-sco a trovare degli aspetti che mi facciano pensare aTor San Lorenzo come ad un posto di mare. Alle ottodi sera c’è il coprifuoco: tutti i negozi chiusi, nessunposto dove andare, niente da fare. Bisogna per forza“emigrare” verso Anzio e Nettuno oppure Ostia eTorvaianica. Quest’ultima, per quanto criticata, ha un

bel centro con una passeggiata degna di questonome, la sera i negozi sono aperti fino a tardi, in piaz-za vengono fatte manifestazioni quasi tutte le sere. Lestrade ed i marciapiedi sono pieni di gente, c’è vita:qui, invece, è tutto morto”. Guardi che si lamentanoanche a Torvaianica, perché quello che c’è non basta.“Fanno bene a volere di più, ma noi cosa dovremmodire? La sera, dopo che i negozi hanno chiuso, ilnostro quartiere passa in mano ai rom, che si diverto-no con i loro sport nazionali: gare a chi si ubriaca dipiù, a cui seguono spesso e volentieri risse e liti varie,corse folli in automobile e lancio della spazzatura. Ilrisultato è la totale mancanza di sicurezza per i citta-dini onesti e strade sporche. Senza contare che, quan-do si divertono a tirare i sacchetti dell’immondizia o lebottiglie di birra, lo fanno anche colpendo i giardinidelle abitazioni”. Ma le forze dell’ordine e l’amministra-zione queste cose le sanno? “Secondo lei? A menoche non vivano sulla luna, debbono accorgersi perforza di quello che succede, anche perché le denunceda parte dei cittadini sono continue. Ma non succedenulla. Le multe agli stranieri non si fanno perché tantonon le pagano. Il complesso delle Torri, che genera iproblemi più grandi, non viene mai risolto. Come pen-sano questi signori di far crescere il territorio e l’econo-mia? Comincio a temere che ci sia qualcuno che pre-ferisce che le cose restino così, per poter avere unmaggiore controllo e potere. Magari vorrebbero cheinvece di cittadini pensanti ci fossero delle pecore chenon contestano, non protestano e che continuino avotarli alle elezioni, unico momento in cui i politici siricordano del nostro quartiere. Non è possibile che in30 anni nessuno abbia mai pensato di puntare sul turi-smo per risollevare le sorti di questo Comune, magariinvogliando dei potenziali investitori con agevolazionie progetti vincenti. Ma forse per avere nuove idee ser-virebbero nuove persone, non sempre le stesse, vistoche hanno fallito miseramente. Bisognerebbe trovare ilcoraggio di cambiare, ma prima ancora bisognerebbeche i giovani si interessassero di più al sociale ed allapolitica, proprio per dare un futuro a questo territorio.I giovani, con il loro entusiasmo ed i loro ideali anco-ra incontaminati potrebbero dare quella spinta neces-saria al cambiamento, perché è dalle loro stesse esi-genze che potrebbero trovare gli spunti giusti per capi-re cosa manca e come realizzarlo”. Tornando ai Righeira, “L’estate sta finendo”...“E meno male! Il problema è che, se le cose restanocosì, possiamo solo aspettarci un autunno ed un inver-no peggiori dell’estate e si sa che l’inverno è lungo...”.

Alfredo Corrao

TOR SAN LORENZO: UN ALTRAESTATE DA DIMENTICAREDAL PASSAGGIO A MARE A PAGAMENTO ALLA MANCANZA DI SERVIZI, STORIA DI UN POSTO CHE VORREBBE ESSERE TURISTICO

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Università

DIRITTI UMANI: PERTUTTI NON PER MOLTI

Diritti umani: per la maggior parte di noi il proble-ma non si è mai posto; viviamo in una societàlibera, pur tra i suoi mille difetti, che non ci limita

azioni o pensieri. Ma questa non è la realtà di tutti gliesseri umani: ci sono posti in cui la vita vale meno dizero, in cui la parola “diritto” appartiene solo a catego-rie privilegiate. Per porre l’attenzione su questo argo-mento il professor Alessandro Ceci, Presidente delComitato Scientifico, ha ideato addirittura un festival.Certo, questa parola può far pensare al puro divertimen-to, ma in questo caso la parte “ludica”, composta dasignificative rappresentazioni teatrali e cinematografi-che, si unisce alla volontà di individuare gli strumentiper uscire dalla situazione apparentemente irrimediabiledella violazione dei diritti umani. E per fare questo, sivogliono coinvolgere non solo le Istituzioni Nazionali edInternazionali, i grandi esperti, i Professori ed i Relatorimigliori sull’argomento, ma anche la società civile, leassociazioni di volontariato, la gente comune, che puòdare la spinta ad un necessario cambiamento. Il “I°Festival Internazionale sui Diritti Umani” si svolgerà aPomezia, presso il Campus Universitario “Selva dei Pini”dal 24 al 30 Settembre e sarà strutturato intorno ai 7peccati capitali, intendendoli però non come violazionedella legge divina, bensì dal diritto internazionale. Ognigiornata avrà per argomento un peccato, associato allaviolazione dei diritti umani.A spiegarci meglio lo svolgimento e le finalità delFestival la responsabile del progetto, la dott.ssaLoredana Bonazzoli. “Inizieremo, venerdì 24 Settembre,

dalla superbia, chiedendoci se rappresenta la mistifica-zione del potere o il potere della mistificazione. Il giocodi parole porta alla domanda “Esiste una politica ragio-nevole”?, che sarà il tema della giornata, introdottadalla cerimonia di apertura presentata dal Sindaco diPomezia Enrico De Fusco, dal Presidente del CampusUniversitario Piergiorgio Crosti e dal Presidente delCeAS – Centro Alti Studi per la lotta al terrorismo ed allaviolenza politica – il Senatore Maurizio Calvi”. La primasessione di lavori tratterà della democrazia multicultura-le, con la libertà di pensiero e religiosa nelle societàmulticulturali e della conseguente necessità di un bilan-ciamento tra i diritti anche tra le minoranze religiose. Laseconda, invece, porterà l’attenzione sulla criminalitàorganizzata, che sfida la democrazia e viola i dirittiumani.Il 25 si passerà all’avarizia: esiste un diritto alla solida-rietà?“L’avarizia è un male politico – spiega la dott.ssaBonazzoli – una dimensione culturale, il vizio dell’accu-mulazione e della forza, ma non necessariamente delpotere. E’ una rinuncia alla vita per il piacere perversodell’avere, costruito sull’assenza di solidarietà rispettoal disagio dell’altro. L’avarizia ha diviso il mondo trauna minoranza ricca ed una maggioranza povera, gene-rando tutti i conflitti”. Al mattino si parlerà della “dimen-sione interna della solidarietà”, con “L’Elogio alla margi-nalità” di Aldo Morrone, dell’Istituto Nazionale per lapromozione della salute delle popolazioni migranti ed ilcontrasto delle malattie della povertà, mentre nel pome-riggio verrà affrontata la cooperazione allo sviluppo: ildovere internazionale alla solidarietà tra i popoli.Domenica 26 sarà la volta della lussuria, ovvero delmal@more. “Si tratta dell’amore malato, maledetto,malefico, malvagio. Il piacere della violenza, dell’inva-denza e dell’usurpazione, che passa dalla prostituzioneallo stalking, fino ad arrivare alla pedofilia. Non si trat-ta quindi solo dell’eccesso, ma di sfruttamento dellapersona privata della propria personalità, un atto doveuno soccombe alla volontà del più forte ed al suo godi-mento”. Nella sessione antimeridiana l’argomentosaranno “Gli attentati all’integrità psico-fisica dei minorie delle donne, mentre in quella pomeridiana “La sessua-lità e le relazioni tecno-mediate”, ovvero le condottecomportamentali dei soggetti in internet.Lunedì si parlerà dell’invidia: quando il vero sé nonviene riconosciuto. “Questo sentimento è la logica rival-sa, la volontà di appropriazione dello status altrui oaddirittura la riduzione dell’altro al proprio stato di pri-vazione – chiarisce Loredana Bonazzoli – Quant’è lacontestazione, e quanta invece l’invidia dei terroristi cheattaccano i simboli della ricchezza occidentale? Manon si tratta di una prerogativa dei poveri, perché l’invi-

dia è il vizio di chi vive una vita privata di riconoscimen-to di sé stessi. Non è mai una spinta al miglioramento,ma una sorta di vendetta contro chi sa, chi è e chi può;una sorta di autodistruzione nel labirinto degli specchidella comunicazione”. I lavori saranno aperti con“L’infanzia negata”, mentre nella sessione successivaverrà discusso del “diritto al riconoscimento di sé”, trat-tando ad esempio l’omosessualità come l’impossibilitàdi manifestare liberamente il proprio amore come impe-dimento alla realizzazione della propria felicità.Il 28 il peccato discusso sarà la gola, dalla fruizione alconsumo, dall’uso all’abuso. “E’ la compulsione delgodimento nelle droghe, nel cibo ed in ogni piacereorale. E’ il consumo portato all’esasperazione, l’osses-sione della moda, la nevrosi del comprare oggetti, sog-getti e Nazioni. Una parte dell’umanità si è gettata sullerisorse del nostro pianeta come su di una torta, convin-ta di averne una sempre più grossa. Ciò non è ovvia-mente possibile, visto che le risorse sono sempre piùlimitate”. Nella Iª sessione si parlerà quindi dell’uso eabuso delle ricchezze del nostro pianeta, nella IIª si pro-verà ad andare “Verso un sistema di produzione, distri-buzione e consumo del cibo più equo”, mentre nella IIIªl’argomento sarà “Cibo e integrazione”.Mercoledì 29 sarà l’ira a farla da padrona, con “Dalleragioni della forza alla forza delle ragioni”, che ci spie-ga sempre la Bonazzoli. “L’ira è la violenza incontrolla-ta e incontrollabile, l’assenza di tolleranza, l’irruenzache spinge molti Stati alla guerra, le popolazioni adistruggere altre popolazioni. Il rischio è che, per difen-dersi, si possa arrivare all’offesa, lasciandosi accecaredall’ira dimenticando i diritti umani che spettano a tutti,a prescindere dalle proprie condotte. Questo significache la giustizia deve essere senza vendetta”. A spiega-re nel dettaglio l’argomento, nella prima sessione trovia-mo la “Lotta al terrorismo e diritti umani violati”, mentrenella seconda “L’ira nei confronti dei delinquenti”.Per l’ultimo giorno, giovedì 30 settembre, rimane l’acci-dia, vista come indifferenza verso lo Stato. “Si può sce-gliere di non fare – illustra la responsabile del progetto– ma si può anche scegliere di fare. La cosa peggioreè l’indifferenza, soprattutto nei confronti dei diritti deipiù deboli, contro la morte per fame e sete di bambiniinermi, contro il dolore degli altri, che si esprime nellemolteplici forme dell’ingiustizia globale. Restiamo indif-ferenti a proteggere i nostri privilegi che fondano la loroforza sulla povertà di altri mondi”. In questa giornata lasessione sarà unica e tratterà del diritto alla salute.Ogni sera alle 21:00, tranne che nel giorno di chiusuradel Festival, si terrà uno spettacolo teatrale o cinemato-grafico inerente agli argomenti trattati.

Alfredo Corrao

IL CAMPUS UNIVERSITARIO OSPITA LA Iª EDIZIONE DELL’INTERNATIONAL FESTIVAL ON HUMAN RIGHTS

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Nuovi sogni, nuove speranze, nuove fatiche,nuove gioie o delusioni: insomma, tutto quelloche può regalare una nuova stagione sportiva.

Dopo la pausa estiva le società di calcio tornano allavoro per affrontare al meglio l’anno calcistico cheverrà, con l’obiettivo comune di raggiungere i più pre-stigiosi traguardi. Per Pomezia però questa è stataun’estate caldissima, non solo per il clima , masoprattutto per le vicende che hanno interessato, espesso travolto, i maggiori club della nostra città nelbene ma a volte nel male. Così la vicenda della StellaPolare costretta improvvisamente ascomparire per sempre dal panorama calcistico dopoun anno esaltante, riconsegnando il titolo al CR delLazio, o del Pomezia Calcio passato dalla delusionedella semifinale play-off ,persa a Matera, allo storicoripescaggio in Lega Pro seconda divisione, l’ex C2.Ma c’è un’altra società che non ha dormito sonni tran-quilli: il Real Pomezia del presidente Mancini.Terminata la passata stagione si erano da subito ina-spriti i rapporti già non idilliaci con lo staff del DivinoAmore, con cui avevano condiviso, mediante fusione,la stagione 2009-10, arrivando ad un’inevitabile rottu-ra; la prima squadra, quasi tutta “fedele” al misterMosciatti (DA) ha fatto armi e bagagli trasferendosi aNemi dando vita ad una nuova società e lasciandosolo Mancini con alcuni ragazzi e qualche “fedelissi-mo”. Da dove ripartire? Lasituazione non era dellemigliori. Come se non bastasse anche all’interno del-l’assemblea dei soci del Real Pomezia sono emersiverso la metà di Luglio profondi contrasti, tanto daconvincere il presidente a lasciare la società che eglistesso aveva contribuito a fondare. Il nome “RealPomezia” con il titolo dell’eccellenza è rimasto comun-que al presidente. Anche la “base operativa” dellasquadra non poteva restare quella della Selva dei Pini

e così è stato. Della squadra, al Campus, è rimastasoltanto l’insegna all’esterno della struttura destinatapresto ascomparire. Considerando tutte queste componenti èdavvero un mezzo miracolo che il club sia sopravvis-suto e che si stia preparando per un nuovo anno.Appoggiandosi temporaneamente al campo dellaVirtus Pomezia, la squadra ha potuto così iniziare lapreparazione per il campionato in attesa che i lavori alnuovo stadio di Torvajanica si ultimassero. Già propriocosì. Lo splendido impianto che doveva prendere vitapiù di un anno fa è stato finalmente completato ed èlì che siamo andati per incontrare i calciatori masoprattutto la nuova guida tecnica scelta per questonuovo progetto. Ed il nome è di tutto prestigio: AlfonsoGreco ex calciatore di Lazio, Cagliari nonché dialcune squadre di serie B, C1 e C2. A lui abbiamorivolto diverse domande per conoscere meglio questonuovo ambiente ed analizzare prospettive e progetti. Mister, buona parte del lavoro di preparazione è statosvolto e l’inizio del campionato si avvicina sempre dipiù…Un giudizio su quanto fatto finora?“Di sicuro positivo. Sono pienamente soddisfatto diquanto hanno fatto i miei ragazzi fino a questomomento”.L’11 Agosto c’è stata l’amichevole disputata contro ilLatina, persa 4-1.. Come ha visto la squadra, conside-rata ovviamente la caratura dell’avversario?

“È stato certamente un buon allenamento. Giocarecontro formazioni di categorie superiori è utile percapire come reagisce la squadra di fronte ai grandiimpegni; nel primo tempo abbiamo disputato un’otti-ma gara tenendo bene il campo e chiudendo la frazio-ne sotto di un gol. Nella ripresa, con i tanti cambieffettuati ci siamo un po’ disuniti, ma questo è norma-le. Comunque nel complesso sono ampiamente soddi-sfatto”.Cosa prevede il programma di preparazione per i pros-simi giorni?“Ancora una fase di “carico”, necessaria se vogliamotrovarci pronti all’inizio del campionato, il 5 settem-bre”.Un’ultima domanda, la più classica. Qual è l’obiettivostagionale?“Un campionato tranquillo. Anche perché ora comeora non saprei neanche cosa dire; abbiamo un grup-po nuovo, che sta insieme da troppo poco tempo percapire le nostre reali potenzialità”.Dunque ancora lavori in corso. Per il momento possia-mo dire che l’ambiente sembra sereno e che vi sia unagran voglia di lottare e perché no, stupire; anche iragazzi con i quali abbiamo scambiato due parolesembrano entusiasti del nuovo progetto e sono ansio-si di ricominciare a fare sul serio. Appuntamento al 5settembre allora, da lì inizierà, o meglio ripartirà, lanuova avventura del Real Pomezia.

Luca Mugnaioli

Sport Calcio

IL REAL POMEZIARIPARTE DA TORVAIANICADOPO UN’ESTATE BOLLENTE IL CLUB DI MANCINI SI PREPARA AD UNA NUOVA STAGIONE

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Cinema

Si sta svolgendo in questi giorni – è iniziata il 1°e terminerà l’11 Settembre - la MostraInternazionale del Cinema di Venezia, la famosa

“Biennale”, che come per tradizione farà “riaprire” lesale cinematografiche dopo le “chiusure estive” obbli-gate, dovute alla penuria di nuove e belle pellicolenella bella stagione, purtroppo tornata di moda prati-camente in tutto il mondo.Quest’anno grande spazio al cinema italiano, sia quel-lo oramai conosciuto anche fuori dai confini naziona-li, sia con una “Sezione Speciale” che ospita nuovetendenze di giovani autori, chiamata per l’occasione“Controcampo Italiano”. Questa competizione darà unpremio al più creativo tra i 18 Film o Cortometraggi inconcorso ed avrà come Presidente della Giuria il bra-vissimo Valerio Mastandrea, che siamo di certo valo-rizzerà prodotti dal forte contenuto ironico e brillante.

Nel concorso ufficiale della Mostra, che avrà comePresidente della Giuria Quentin Tarantino e, tra i giura-ti, un certo Gabriele Salvatores - amatissimo a Venezia- ci sono invece 4 film italiani in concorso. Carlo Mazzacurati partecipa con “La Passione”, com-mediante rappresentazione di un cinema in crisi diidee con un già premiato Silvio Orlando come prota-gonista.Ascanio Celestini, straordinario autore teatrale, al suoprimo lungometraggio, presenta invece “La PecoraNera”, drammatica e farsesca rappresentazione delproblema dei malati di mente in Italia.Mario Martone mostra al pubblico “Noi Credevamo”,colto e patriottico Film sul Risorgimento italiano, inter-pretato dal fuoriclasse Toni Servillo.Saverio Costanzo porta in gara la trasposizione cine-matografica del best seller “ La solitudine dei Numeri

Primi”, interpretato da Alba Rorhwacher, che dà provadella sua bravura in una storia molto complessa e inti-mista.Riuscirà qualcuno dei nostri eroi a vincere il Concorsoe portare il Leone d’Oro quale miglior Film in Italia? Dasempre avara di riconoscimenti verso il cinema nostra-no, Venezia infatti non vede un italiano con la statuet-ta d’Oro dal 1998, quando a vincere fu Gianni Ameliocon il film “Così ridevano”, vera sorpresa della Mostradi quell’anno.I favoriti di questa edizione sono i cineasti orientali,che presentano due film giapponesi e uno cinese, dicui vi risparmiamo gli improbabili titoli in lingua origi-nale, ma che molto probabilmente porteranno unPremio importante a casa, e il solito folto drappello difilm americani, addirittura 8 in concorso, che potreb-bero anche solo per una questione di probabilitànumerica vincere premi importanti, bissando il succes-so del 2008 di “Wrestler” .Nella sezione fuori concorso, molto rumore farà“Vallanzasca,” di Michele Placido, già regista di“Romanzo Criminale” e quindi ormai a tutti gli effetticollaudato narratore della cronaca nera Italiana.Come sia venuto in mente poi alla Biennale di asse-gnare il Leone alla Carriera, in genere consegnato agrandissimi narratori cinematografici, a John Woo,rimarrà un mistero.Il regista cinese, infatti, con il suo curriculum di “corri,spara e fai tanti effetti speciali” alla “MissionImpossible” non ci sembra degno erede degli ErmannoOlmi, o dei Clint Eastwood, tanto per citarne alcuni,che lo hanno preceduto.La manifestazione apre con lo statunitense “BlackSwan” il Primo Settembre alle 21:00.Buona Visione!

Mauro Valentini

SI APRE A VENEZIALA MOSTRA DEL CINEMAFATE LARGO AL CINEMA ITALIANO

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In un mondo in cui a volte l’apparire conta più del-l’essere, spesso ci sfuggono dei particolari interes-santi che potrebbero farci capire meglio con chi

abbiamo a che fare. Uno dei modi per “catturare”informazioni vere e non costruite ad arte è quello distare molto attenti alla comunicazione non verbale,ovvero ai gesti inconsapevoli che tutti noi compiamosoprattutto in determinate occasioni. Con ciò intendia-mo quel particolare modo di scambiare informazionitra persone, al di là delle parole, che ci fanno com-prendere, ad esempio, se la persona che abbiamodavanti a noi è davvero rilassata o se sta fingendo enon vede l’ora di fuggire. Molte volte una buona partedell’insuccesso, sia nel campo sentimentale che inquello lavorativo, è dovuto ad una cattiva gestione

della comunicazione, soprattutto di quella non verba-le. Il modo di muoversi, di vestirsi, le espressioni fac-ciali, gli spostamenti più piccoli, il toccare gli oggetti,addirittura il modo di grattarsi aree precise del volto,costituiscono quello che un esperto della comunica-zione definisce “linguaggio sotterraneo”.Questa modalità comunicativa fornisce molte più infor-mazioni di quante se ne possano ricavare dalle sem-plici parole; si possono cogliere gli aspetti più segretie vari del carattere di una persona e in parte prevede-re le sue reazioni.Mentre parlate con qualcuno vi saràcapitato di vederlo giocherellare distrattamente conqualche oggetto, una penna, gli occhiali, una sigaret-ta, i capelli… Ogni gesto è spesso denso di significa-to e anche gli oggetti che tocchiamo possono dareinformazioni sullo stato d’animo che proviamo in quelmomento. Ovviamente per ragioni di spazio tratteremosolo alcuni gesti tra i più significativi con le loro inter-pretazioni, riservandoci di continuare nelle prossimeedizioni. Per esempio, durante una conversazionementre siete seduti al tavolo per pranzare oppure par-lare di affari con il vostro interlocutore: vi sarà proba-bilmente capitato di “spazzare” via le briciole di paneo della polvere. Un atto che, superficialmente, sembraprivo di importanza, ma che nasconde invece signifi-cati molto interessanti per chi li sa interpretare.Quando si “spolvera” con una mano si possono verifi-care due situazioni: nella prima si allontanano le bri-ciole mandandole nella direzione del vostro interlocu-tore: ciò, con molta probabilità, significa che il discor-so non vi interessa, simbolicamente gli state dicendo

di riprendersi quelle “robe”, ovvero ciò di cui sta par-lando. Se capitasse che qualcuno, mentre sta parlan-do con voi, esegua senza rendersene conto questomovimento, cambiate discorso.Nella seconda situazione si “spazzano” le bricioleavvicinandole a sé. Il discorso interessa: simbolica-mente, chi effettua questo movimento è come sevolesse tenere per sé quanto state dicendo….Altro esempio riguarda l’uomo, che in alcune occasio-ni si tocca la cravatta. Quando succede durante unaconversazione può avere diversi significati. Se il sog-getto si aggiusta il nodo o si infila un dito nel collettoper allargarlo significa che la sua attenzione è massi-ma e che sta raggiungendo un alto livello di emozioneper quello di cui si sta conversando. In questo casol’interlocutore sta dicendo o facendo qualche cosache colpisce profondamente il soggetto. Mentre quan-do si tende ad aggiustare, modificare, toccare o acca-rezzare il tessuto della cravatta è evidente la necessi-tà di essere rassicurati e spesso questo capita in pre-senza soprattutto di una serata galante.Per concludere, con questo articolo abbiamo provatoad incuriosire chi di comunicazione gestuale sa pocoo niente, in modo da imparare a riconoscere qualchesegnale che le persone con le quali interagiamo ci tra-smettono. Si scoprirà senza dubbio un nuovo modo dicomunicare, che vi permetterà di conoscere meglio ivostri amici, colleghi e familiari.

Antonio GUIDOEsperto di Galateo ed Immagine Relazionale

Rubrica Bon Ton

LA MENTE “MENTE”MA IL CORPO NOLA COMUNICAZIONE NON VERBALE CONTA PIU’ DI MILLE PAROLE

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Viaggi

Settembre è sicuramente un periodo ideale perviaggiare: il clima è perfetto, senza gli eccessidel caldo estivo, i costi sono inferiori all’alta sta-

gione, il servizio offerto è superiore perché i turistisono di meno rispetto a Luglio ed Agosto, quindi ognidestinazione può essere quella giusta. Ma Settembre èanche il mese di una delle feste più celebri al mondo,l’Oktoberfest, che si tiene a Monaco di Baviera a par-tire da sabato 18 fino a lunedì 4 Ottobre. Festa chequest’anno celebra addirittura il suo duecentesimocompleanno, dato che è nata nel 1810 per celebrareil matrimonio tra il Principe Ludwig I° con Teresa diSassonia. E, visto che Monaco è appena stata elettala città dove si vive meglio al mondo, perché non fareun salto a visitarla, immergendosi nell’atmosfera tuttaparticolare della festa della birra?Per capire come mai Monaco ha ricevuto il prestigio-so riconoscimento dalla rivista specializzata Monocle,bisogna sapere quella bavarese è una città con moltoverde e con servizi davvero efficienti, da cui sarebbeutile prendere insegnamento. I trasporti urbani sonouno dei fiori all’occhiello, con i suoi tram e metropoli-tane – o trenini leggeri – che in ogni momento porta-no ovunque si voglia andare. Le piste ciclabili sonomoltissime e fanno tappa nei tanti, bellissimi parchicomunali. Durante l’Oktoberfest Monaco prende unaspetto tutto particolare: gli abitanti, ma anche i turi-sti, indossano i costumi tipici, che per gli uomini sonorappresentati dai pantaloni corti di cuoio e la camiciabianca, le donne con il dirndl. Spiccano poi i gigante-schi tendoni che vengono montati dalle sei storichebirrerie bavaresi all’interno del parco Theresienwiese,che per 17 giorni diventa un immenso luna park. Ilprimo giorno la festa viene aperta dalla sfilata inaugu-rale formata dalle famiglie degli osti, le carrozzed’epoca tutte decorate, i carri che si usavano nellefabbriche di birra tirati dai cavalli. Il tutto condito dallamusica suonata dalle orchestrine dei tendoni. Il giornodopo la sfilata si ripete, stavolta arricchita, visto cheattraversa tutta la città e vede la partecipazione di7000 figuranti vestiti con costumi storici e tradiziona-li. Durante la festa tutti portano in mano, almeno unavolta, un cuore di zucchero, che viene venduto anchecome ricordo della festa, e che solitamente vieneregalato da chiunque voglia bene a qualcuno: il donosi scambia tra coniugi, fidanzati, genitori, figli.Ovviamente, oltre allo zucchero, va gustata la reginadella festa: la birra. Ci si potrà deliziare di un saporeparticolare, che è inutile ricercare nelle bottiglie e nellelattine acquistate al supermercato. Ma Monaco, ovvia-

mente, non è solo birra e non è solo Oktoberfest, altri-menti come avrebbero fatto a nominarla la città in cuisi vive meglio? Le sue bellezze vanno scoperte concalma. Dal centro della festa si può quindi prendere lametropolitana ed andare ad un altro centro, quellodella città. Marienplaz, la piazza del Municipio, èsituata nella parte vecchia (il quartiere si chiamaAlstadt) ed è circondata da stradine dal sapore retrò,accentuato quando si arriva al Viktualienmarkt, il mer-cato più antico della città, situato tra Petersplatz eFraunestrasse. Qui è d’obbligo fermarsi a mangiarenei tipici chioschetti. Da lì è facilmente raggiungibile apiedi Frauenstrasse, la piazza dove sorge la chiesagotica di Frauenkirche, caratteristica per i campaniligemelli con i tetti a cipolla. Altra tappa da non man-care assolutamente è la Residenz, una dimora princi-pesca nella quale ci sono una sala delle cerimonie,l’Antiquarium, ed un teatro, il Cuvillie, fra i più spetta-colari al mondo. L’unico problema che si può incontra-re qualora si voglia visitare Monaco durantel’Oktoberfest, è la mancanza di posti sia sui voli chenegli alberghi. Questo perché ormai sono migliaia lepersone che si sono segnate queste date come appun-

tamento fisso, e ogni anno tornano a Monaco affasci-nate dall’atmosfera che si respira in ogni angolo dellacittà. Il rimedio? Prenotare per tempo!

Mauro Valentini

SETTEMBRE TEMPODI OKTOBERFESTLA CELEBRE FESTA DI MONACODI BAVIERA COMPIE 200 ANNI

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Giochi

Si è concluso Domenica 22 Agosto l’evento video-ludico che ogni anno richiama più di 250.000visitatori da tutte le parti del mondo e che dà la

possibilità di provare in anteprima titoli che vedrannoluce sugli scaffali solo mesi e mesi dopo. Stiamo par-lando della GamesCom, la fiera del videogioco piùgrande d’ Europa, la quale ha luogo, per il secondoanno consecutivo, in Germania, a Colonia, all’internodel grandissimo polo fieristico Koelnmesse. L’edizione di quest’anno è stata sicuramente menointeressante rispetto alla quella precedente, ma nono-stante tutto non possiamo negare l’eccitazione per lapresenza di titoli molto attesi, sia per Console che perPC. Un intero padiglione è stato riservato ai videogiocato-ri su Personal Computer, i quali hanno avuto la possi-bilità di testare, in anteprima, titoli dal calibro di“Crysis 2”, che si è presentato per la prima voltaanche nella modalità multiplayer. Impossibile inoltrenon citare titoli che tutti gli Hardcore Gamers aspetta-no da anni quali “Rage”, “The Witcher 2”, “Diablo III”,“Deus Ex: Human Revolution” e “Bulletstorm”.Sicuramente più numerosi i titoli che compongono leline-up delle console. Basti pensare ai numerosi giochiche Sony e Microsoft hanno deciso di destinare alleloro rispettive nuove periferiche, Move e Kinect (exProject Natal). In entrambi i casi si parla, comunque,di “riedizioni” di grandi prodotti, come se il motioncontroller dovesse aggiungere profondità al gameplaydi FPS e simili. Cerchiamo ora di elencare nel dettaglio i principali

videogiochi che invaderanno il mercato videoludicoda qui fino ai primi mesi del 2011. Si parte subito conun grande match tra i due rivali calcistici: “PES 2011”e “FIFA 11”, entrambi in uscita nel mese di Ottobre.Sicuramente la serie PES sta riconquistando terrenoma ci vorrà ancora qualche anno prima di pareggiareil “risultato” con il rivale di casa EA Sports. Novembresarà invece il mese di “Call of Duty: Black Ops” e“Medal of Honor”, due titoli che si contenderanno iltitolo soprattutto per le loro rispettive modalità multi-player. Altro titolo di punta é “Assassin’s CreedBrotherhood” che si presenta con un interessantesistema di gestione della setta degli assassini, nonchécon un incremento esponenziale delle possibilità diazione e interazione. Non sono mancati inoltre titoliper gli amanti dei Rhythm Game come “Dj Hero 2”,che si presenta fin da subito in maniera ottimale siadal punto di vista del gameplay sia per l’ottima trac-klist. Grandi novità anche per il titolo di casaElectronic Arts, “Rock Band 3”, che introduce gli stru-menti Pro e quindi l’utilizzo di vere e proprie chitarreelettriche grazie all’adattatore MIDI. Va segnalato inol-tre l’ingresso di un nuovo strumento, la tastiera, cheporta il titolo ad un livello più in alto rispetto al rivale“Guitar Hero”.Grandi novità anche da casa Sony che annuncia,attraverso un filmato, l’ uscita di “Resistance 3” e diun nuovo episodio di “Ratchet & Clank”. Durante que-sta GamesCom abbiamo anche avuto la possibilità diprovare la nuova tecnologia su cui Sony ha deciso dipuntare molto, il 3D, grazie a una demo di Killzone 3,

FPS che arriverà sugli scaffali il prossimo anno mache mostra fin da subito un’ottima e ben articolatamodalità single player. Di impatto minore “MotorstormApocalypse” che presenta un gameplay ancora pocodefinito ed un uso del 3D superfluo. Altro titolo che ha“deluso” il pubblico dell’affollata kermesse tedesca èstato sicuramente “LittleBigPlanet 2”, che, dopo lanovità del primo episodio, risulta un po’ troppo ripeti-tivo, senza novità di rilievo escludendo una corposaestensione dell’editor. Chiudiamo la line-up Sony con

GAMECONSI E’ CONCLUSA A COLONIA LA PIU’ GRANDEFIERA DEL VIDEOGIOCO D’EUROPA

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Giochi

un piccolo cenno alla demo di “inFamous 2”, il qualeoffre un gameplay rifinito in tutti i suoi punti e quindiun ottimo presupposto per un futuro acquisto.Nintendo sicuramente non è stata da meno, presentein fiera con un’ottima line-up: si parte dall’ attesissimo“The Legend of Zelda: Skyward Sword”, passando per“Kirby’s Epic Yarn” e “Donkey Kong Country Returns”,giochi che faranno sicuramente la felicità di tutti iretrogamers, fino ad arrivare a “Rabbids: Travel inTime”.Microsoft ha destinato la quasi totalità dello showfloorai futuri titoli per Kinect, lasciando ai pad “solamente”“Halo Reach” e “Fable III”. Il nuovo capitolo della serieHalo sembra seguire le orme del suo predecessore,con un engine grafico di ottimo livello ed un single pla-yer solido e ben bilanciato. Infine si è mostrato al pub-blco un titolo che può essere definito come “Migliore

della Fiera”, “Bioshock Infinite”, con un lungo filmatodi gioco che fa davvero ben sperare. Nel padiglione di Electronic Arts - oltre ai già citati“FIFA 11”, “Medal of Honor” e “Rock Band 3” - fannocomparsa “Need for Speed Hot Pursuit”, “Dragon Age2” e “Dead Space 2”. Quest’ ultimo ha lasciato tutti abocca aperta, con un gameplay molto più dinamicorispetto al primo capitolo che però non soppianta lostile Survival Horror classico.Senza ombra di dubbio la GamesCom ci ha permessodi testare con mano tutti i futuri titoli che ci aspettanonei mesi a venire. Appuntamento quindi al prossimoanno, dal 17 al 21 Agosto 2011.

Matteo Acitelliwww.cyberludus.com

Libri

Si legge tutto d’un fiato il primo episodio di unanuova trilogia proveniente dal Nord Europa E’senz’altro d’attualità “Il bambino nella valigia”, il

romanzo d’esordio di due scrittrici danesi, LeneKaaberbol e Agnete Friis, autrici di numerosi libri perbambini e sensibili al tema dell’infanzia e dell’immigra-zione clandestina, che per la prima volta si cimentanoin un thriller che lascia senza fiato e che dopo pochimesi dalla sua pubblicazione è diventato un apprezza-to bestseller. Acreare curiosità interno all’opera anchele storie che aleggiavano intorno ai nomi delle autrici:forse per trovata pubblicitaria, di era addirittura ipotiz-zato che dietro le loro firme si celasse addirittura loscomparso Stieg Larsson, l’autore di quel “MilleniumTrilogy” che nei due anni appena passati ha scalato leclassifiche di tutto il mondo sia nella versione cartaceache in quella cinematografica. Ma tornando alla real-tà, l’Accademia danese ha conferito a questo roman-zo il premio “Thriller dell’anno” e le scrittrici sono arri-vate finaliste persino al Glass Kay Award, uno deipremi letterari scandinavi più ambiti, vinti da scrittoridel calibro di, guarda caso, Stieg Larsson, AndresRoslund e Borge Hellstrom. Altra analogia è il fatto cheIl bambino nella valigia dovrebbe essere il primo diuna trilogia. Stavolta abbiamo una protagonistadonna, l’infermiera della Croce Rossa Nina Borg: ilsecondo romanzo della serie, intitolato Et stille umær-keligt drab, è in fase di lavorazione. Il bambino nellavaligia è uno dei trhiller più venduti di questaestate.Ambientato in Danimarca, nella bellissimaCopenhagen, il romanzo ha come protagonista NinaBorg, infermiera impegnata professionalmente e

socialmente nel campo dell’immigrazione clandestinae sensibile al problema del traffico illegale dei bambi-ni. Nina Borg è sposata ed è madre di due bambini: ilsuo forte impegno lavorativo, però, la rendono unamoglie distratta e una madre a volte poco affidabileche dimentica persino di andare a prendere i figliall’uscita della scuola. Purtroppo Nina non riesce aseparare nettamente la vita domestica da quella lavo-rativa: la sua emotività e la sua sensibilità, infatti,spesso superano la sua razionalità, rendendola fragilee vulnerabile. Nina, però, è anche una donna che s’im-pegna al massimo nel suo lavoro e che fa di tutto peraiutare i più deboli e indifesi.LLaa TTrraammaaUn giorno come tanti Nina si reca alla Stazione centra-le di Copenhagen per ritirare un bagaglio per conto diuna sua collega. Subito, però, si rende conto che quelbagaglio ha qualcosa di strano. Decide di aprirlo escopre che al suo interno è nascosto Mikas, un bam-bino di tre anni circa, drogato e privo di abiti, prove-niente dall’Est europeo e fortunatamente ancora invita.Come molti altri bambini Mikas è vittima di traffici ille-gali che hanno come protagonisti bambini di ogni etàprovenienti dai paesi più poveri del mondo, venduti,prestati e barbaramente uccisi da trafficanti senzascrupoli. Nina è cosciente di tutto ciò e conosce beneanche le leggi danesi sull’immigrazione clandestina esui bambini non accompagnati: senza il suo aiutoMikas sarà inserito in uno dei tanti centri di accoglien-za e lasciato a se stesso; forse potrebbe diventare luistesso uno dei tanti bambini non accompagnati rapiti

dai centri d’accoglienza e diventati invisibili.Nina decide quindi di prendersi cura di Mikas da sola,di salvarlo da un futuro terribile e di riportarlo a casa,in Lituania, da sua madre senza chiedere aiuto allapolizia e alle istituzioni. Il loro viaggio, tuttavia, nonsarà semplice: sovrastati da qualcuno più forte di loro,si troveranno intrappolati in un intreccio apparente-mente senza via d’uscita che finirà per mettere arischio le loro stesse vite.

IL BAMBINO NELLA VALIGIA

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