Il Corriere della Città - Ottobre 2011

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libertà - informazione - cultura - politica - sport - cronaca orriere c ittà c orriere c della ittà c il Anno 3 Numero 12 OTTOBRE 2011 GRATUITO www.ilcorrieredellacitta.it PARCO DELLA MINERVA: SOGNO O TRUFFA? PAG. 16 SPECIALE INIZIO SCUOLE PAG. 12 SPECIALE TRA MANIFESTI E DISCARICHE PAG. 27 DUE Ma in 24 Mesi cosa è caMbiato a PoMezia ed ardea? ANNI CON I CITTADINI

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Anno 3 Numero 11 - Ottobre 2011

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Politica Pomezia

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Anno 3Numero 12OTTOBRE 2011

GRATUITO

www.ilcorrieredellacitta.it

PARCO DELLAMINERVA:SOGNO O TRUFFA?

PAG. 16

SPECIALEINIZIO SCUOLE

PAG. 12

SPECIALETRA MANIFESTI E DISCARICHEPAG. 27

DUEMa in 24 Mesi cosa è caMbiato a PoMezia ed ardea?

ANNICON I CITTADINI

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editoriale

Pomezia newsil corriere della città libertà - informazione - culturapolitica - sport - cronaca

Niente di nuovo sotto il sole. Settembre, maanche l’inizio di ottobre, è trascorsosenza lasciare segni indelebili: a Pomezia

il bilancio preventivo (!) del 2011 è passatocon approvazione in una seduta di consigliocomunale di seconda convocazione; il bilancioconsuntivo 2010, sollecitato più volte dall’op-posizione, non è ancora stato discusso (man-canza del numero legale, ritiro del punto all’or-dine del giorno…); i dipendenti della PomeziaServizi protestano per il ritardato pagamentodello stipendio; 32 agenti della Polizia localesono andati a casa perché il contratto a tempodeterminato è scaduto e non può essere rinno-vato a causa delle normative vigenti che rego-lamentano l’assunzione del personale dellepubbliche amministrazioni. Stessa cosa adArdea, dove la scadenza contrattuale ha riguar-dato 15 agenti. Sempre ad Ardea i due princi-pali partiti di maggioranza, PDL ed UDC, trac-

ciando un bilancio di quanto fatto durante laseconda era Eufemi e presentando il program-ma di fine mandato con le proiezioni per i pros-simi 5 anni, hanno mostrato un’armonia ed unadisponibilità al dialogo con tutte le altre forze dicentrodestra: peccato sia stata smentita pochigiorni dopo dalla pubblicazione di un documen-to che dimostra la posizione di sudditanza cheavrebbero le altre forze politiche in un’eventua-le coalizione. Più spine che petali anche nelcentrosinistra, dove Tonino Abate, scelto comecandidato sindaco per le prossime elezioni,viene difeso a spada tratta da tutti i partiti dellacoalizione tranne che dal suo, il PD – dove c’èchi vorrebbe le “primarie” – e dall’IDV, che si èscelto un proprio candidato, Cristina Capraro,responsabile provinciale donne dell’Italia deiValori.Insomma, nulla di diverso dal passato: conquesto numero il nostro giornale spegne la sua

seconda candelina, ma gira e rigira quello chevediamo accadere oggi non è molto diverso daquello che succedeva due anni fa. A Pomezia laseconda convocazione dei consigli comunali èpraticamente una regola non scritta, ed i bilan-ci non sono mai stati approvati in tempi brevi; icontratti a tempo determinato, per gli ammini-strativi, erano iniziati a scadere lo scorso luglio;di assunzioni (e concorsi) si parla da sempre ele lamentele dei ritardati pagamenti degli sti-pendi avevano visto protagonisti, lo scorso giu-gno, i lavoratori del Consorzio Universitario,mentre ad Ardea la litigiosità e gli accordi sot-tobanco dei partiti non sono certo una novità.Di fronte a questo scenario, la citazione “nessu-na nuova, buona nuova” farebbe sicuramenteriflettere colui che, secoli fa, ha dato il via aquesto popolare proverbio…

Maria Corrao

DUE ANNI DE “IL CORRIERE DELLA CITTÀ”: IL TEMPO PASSA, MA…SEMPRE LA STESSA STORIA

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Primo Piano Pomezia

In un periodo di crisi nera come fare per sbar-care – bene – il lunario? Noi vi indichiamo unmetodo: acquistare in concessione dal

Comune di Pomezia dei terreni nella zona 167 asoli 41,00 euro al metro cubo edificabile, farsidare circa 300 mila euro di contributi dallaRegione Lazio ed iniziare a costruire appartamen-ti di edilizia convenzionata e popolare da affitta-re per un periodo non inferiore a 8 anni, con pos-sibilità di acquisto a queste condizioni: 1.000euro alla prenotazione, poi il 10% del costo allafirma del contratto preliminare, che deve avveni-re entro 30 giorni dalla prenotazione, un altro10% per il S.A.L. (stato avanzamento lavori)della copertura dell’appartamento entro 4 mesidal preliminare, il 5% per il S.A.L. che permette-rebbe di intonacare e pavimentare entro altri 3mesi ed un’ulteriore 5% a fine lavori, che avver-rebbero sempre entro ulteriori 3 mesi, ed il saldo,in contanti o attraverso un mutuo, al momentodella consegna. In questo modo avrete costruitodegli appartamenti senza tirare fuori un soldo ditasca vostra, ma utilizzando i fondi regionali ed isoldi degli acquirenti. Tutto regolare, senzainfrangere nessuna legge.Possibile? A Pomezia sì. A poterlo fare in questoperiodo sono due società immobiliari, oltretuttoSrl, quindi a responsabilità limitata, che – ade-rendo al programma di costruzione di ediliziapopolare - hanno acquistato dei lotti di terrenocomunale ad un costo irrisorio, pari a meno della

metà del valore di cessione per le convenzioni,che è fissato attualmente a 97,00 euro al mc.,proprio perché destinato alla costruzione di allog-gi a prezzi popolari.Lo scorso 19 Luglio il Comune di Pomezia hapubblicato l’avviso pubblico del bando generaleper l’assegnazione di alloggi di EdiliziaEconomica e Popolare in locazione, sul quale silegge che, a seguito di varie deliberazioni, tra cuila prima della Giunta della Regione Lazio e lesuccessive della Giunta e del Consiglio comunaledi Pomezia, e della convenzione stipulata il 7Marzo 2011 tra il Comune di Pomezia e la socie-tà costruttrice, quest’ultima ha aperto la gradua-toria per poter avere uno degli alloggi, che sonoancora da costruire. Appartamenti che possonoessere affittati a famiglie con reddito massimo di¤ 41.264,00 riferito al biennio 2008 – 2010.L’affitto di un appartamento-tipo, della grandezzadi 60 mq, è di 600 euro al mese, ma l’abitazionepuò essere anche acquistata: qualora l’assegna-tario decidesse per l’acquisto in un secondotempo, gli importi versati nel frattempo comeaffitto verrebbero scalati dal costo. E’ stato quin-di richiesto un preventivo di vendita per lo stessoappartamento: ¤ 163.666 + IVA – praticamenteai prezzi di mercato libero, altro che edilizia con-venzionata e popolare – suddivisi in ¤ 1.000,00alla prenotazione, ¤ 16.366,00 + IVA al prelimi-nare, fissato ipoteticamente ad ottobre 2011,altrettanti per la copertura, da pagare a febbraio

2012, ¤ 8.183,00 + IVA per gli intonaci ed ipavimenti da versare a luglio 2012, e stessa cifraprima della consegna, a dicembre 2012, giornoin cui si dovrebbero versare altri ¤ 114.000,00per il saldo finale. Ma come fa un cittadino disa-giato – perché se ha un reddito inferiore a 41mila euro ricco non è – a pagare 50 mila euro insoli 14 mesi? E chi gli darebbe un mutuo di 114mila euro per saldare il conto? Senza contare cheservirebbero altri soldi per il notaio e le tasse.Quindi le case, a questi prezzi, per chi saranno?Resteranno per sempre in locazione o verrannoalla fine vendute al libero mercato? E come èpossibile che l’amministrazione comunale – maanche quella regionale, che ha stanziato dei con-tributi per il progetto – non si sia accorta dinulla? Forse sarebbe il caso, da parte degliamministratori, rivedere la convenzione, e fare inmodo che i prezzi siano consoni alle esigenze dichi decide di acquistare una casa popolare per-ché non si può permettere di meglio. Cedere deiterreni comunali ad un prezzo così basso per unperiodo di 99 anni rinnovabili, soprattutto visto lostato delle finanze del Comune di Pomezia,sarebbe accettabile solo se questo portasse unreale beneficio alle famiglie disagiate e non acostruttori che problemi economici, beati loro,non ne hanno. Maria Corrao

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EDILIZIA POPOLARECONVENZIONATA...MA IN CHE MODO?ABBIAMO PROVATO AD “ACQUISTARE” UN APPARTAMENTO E SCOPERTO CHE…

Dopo la comparsa di numerose “denunce”anonime che lanciavano accuse molto pocovelate nei confronti del Sindaco e di alcuni

consiglieri, Renzo Antonini, vedendo anche il suonome tra quelli “incriminati”, ha voluto precisarela sua posizione. “In questi giorni Pomezia è statatappezzata da manifesti fatti dai partiti della mag-gioranza, che fanno quadrato intorno al SindacoEnrico De Fusco, oggetto di vili attacchi attraver-

so volantini, carta stampata e blog su internet:condivido in pieno la solidarietà al PrimoCittadino, ma, visto che in uno di questi volantinisi parla anche di numerosi altri consiglieri comu-nali, attuali o non più in carica, vorrei che – perquanto possibile – si passasse dalle parole aifatti. Nel documento vengono accusati diversiamministratori, tra cui anche il sottoscritto, di faruso di sostanze stupefacenti: per mettere fine a

queste voci, dal momento che non ho nulla danascondere, propongo che i consiglieri ed i com-ponenti della Giunta vengano sottoposti al testantidroga, da effettuarsi, proprio per evitare falsirisultati, attraverso l’analisi del capello. Solo cosìpotrà essere fatta chiarezza su questo argomento,che ormai da anni getta delle inquietanti ombresulle persone che amministrano Pomezia”.

Mauro Valentini

TEST ANTIDROGA PER I POLITICI LOCALI

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Politica Pomezia

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Politica Pomezia

In una minoranza alquanto frastagliata, il gruppocon maggiori componenti è quello del PDL,composto dal capogruppo Luigi Celori e dai con-

siglieri Raimondo Piselli, Romano Errico e SaverioPagliuso. Ma, almeno finora, non si è vistaun’unione d’intenti che possa far presagire adun’opposizione dura e compatta. “Effettivamentestiamo ancora cercando la giusta amalgama –dichiara Raimondo Piselli - Allargandomi all’interaminoranza, devo riconoscere che è formata dabattitori liberi, che hanno difficoltà a seguire unpercorso comune, che coinvolga le varie forze poli-tiche, quando invece l’unico modo per poter dareun’alternativa a questa città e fare una giusta con-correnza al centrosinistra è proprio creare un fron-te comune, cosa che sto già cercando di impron-tare con Maria Russo e Gianni Mugnaini dell’UDC”. La passata legislatura è stata caratterizzata dallaprofonda divisione dei componenti del PDL, finoalla completa rottura tra chi proveniva da AN e chida Forza Italia. Ci sono malumori anche adesso?“No, anche se, a livello personale, non condividoalcuni comportamenti di Luigi Celori: sarebbeopportuno che interagisse maggiormente con ilresto del gruppo e non sempre a livello individua-le”.Si riferisce ai manifesti che tappezzano Pomezia inquesti giorni? Li condivide?“Non li condivido affatto e li reputo un’iniziativapersonale e non del partito. Credo inoltre chedebba ormai rassegnarsi ed accettare la sconfitta

subita a maggio: per come sono andate le cose siè capito che l’alternativa al centrosinistra non puòessere lui. Il passato deve essere un capitolo chiu-so: noi dobbiamo fare un’ottima opposizione, chesi basi certamente sull’esperienza che tutti gli rico-nosciamo, ma che guardi al futuro, dando spazioai giovani, come dice anche il Segretario naziona-le Alfano”.Quindi, qualora si dovesse tornare al voto anticipa-tamente pensa che l’espressione del PDL debbaessere cercata tra le nuove leve…“Se si riferisce alle chiacchiere di piazza, ovveroche questa Giunta potrebbe cadere perché ci sonopersone oggetto di inchiesta, le rispondo che nonsono un tipo da chiacchiere. Secondo me sipotrebbe tornare al voto solo per motivi politici,ovvero per liti interne alla maggioranza, soprattut-to tra chi vuole accaparrarsi la leadership”.Veramente il riferimento era ad eventuali migrazio-ni del Primo Cittadino verso altri lidi… Ma, passan-do alla vita amministrativa, quali pensa siano lepriorità?“Innanzi tutto la sicurezza: Pomezia non è piùsotto controllo, la microcriminalità – che è quellapiù sentita dai cittadini vittime di furti, rapine, scip-pi e quant’altro – è aumentata a dismisura, facen-do peggiorare la qualità della vita. E’ inoltredeprecabile che la prostituzione su strada, cheprima era confinata fuori dal perimetro urbano, siaarrivata nei centri abitati. L’altro tema scottante èl’igiene pubblica. Assistiamo ogni giorno a scene

incredibilmente pietose, con cumuli di spazzaturae discariche a cielo aperto ovunque, mentre la rac-colta porta a porta è stata un fallimento. Si diceche la colpa è del cittadino che non rispetta l’am-biente. Allora aumentiamo i controlli! Io sono ilcontrollo totale e tolleranza zero”.Proprio in questi giorni sono scaduti i contratti di32 agenti della polizia locale: come crede possaaumentare la sorveglianza con così poco persona-le?“Basta organizzarsi in maniera diversa, con teleca-mere e sistemi tecnologici. Volere è potere, quindi,volendo, si potrebbe stare molto meglio di adesso.Agganciandomi ai contratti a tempo determinato,vorrei aggiungere che si sta facendo molta dema-gogia, mentre la situazione è chiarissima: primadelle elezioni il sindaco ha fatto delle promessepur sapendo di non poterle mantenere, visto che lalegge sulle assunzioni parla chiaro da due anni enon da due giorni. Che adesso lui e la sua maggio-ranza esprimano solidarietà verso i lavoratori misembra un’ulteriore presa in giro”.Ma lei è favorevole o contrario a nuove assunzio-ni?“Magari ci fosse la possibilità! Il Comune diPomezia è sotto organico, mentre dal lato oppostoci sono migliaia di persone che aspirano ad unposto di lavoro, ma non è con le false promesseche si risolvono i problemi. Sarebbe molto più utileper l’economia locale attirare imprenditori e capi-tali esterni con proposte serie, che portino nuovolavoro e ripercussioni positive per tutti e non soloper pochi privilegiati. Stessa cosa per l’urbanisti-ca, che rappresenta una ricchezza che va sfrutta-ta diversamente: se gli imprenditori voglionocostruire, devono innanzi tutto garantire i servizi –strade, servizi primari, illuminazione, scuole - esolo in un secondo tempo iniziare ad edificare.Inoltre, dovrebbero cedere il 20% della cubaturaall’amministrazione, che potrebbe utilizzarla operepubbliche e per fare cassa. Solo così dall’urbanisti-ca potrebbe scaturire una ricchezza per l’interacittà”.Uno degli argomenti più discussi di questo periodoè proprio il bilancio. Cosa ne pensa?“Credo che sia stato trattato dalla maggioranzacon troppa superficialità, dando per scontateentrate che sono solo ipotetiche. Bisogna guarda-re alla realtà: per risanare i conti si devono aumen-tare le entrate certe - purtroppo anche aumentan-do le tasse – e diminuire le spese. Ma le entratepotrebbero arrivare anche da altre fonti, come dai1000 alloggi comunali che si trovano nella zona167, trasformando con una delibera il diritto disuperficie in diritto di proprietà: in questo modoentrerebbero nelle casse comunali circa 10 milionidi euro. Invece il bilancio fatto è mirato ad aggiu-stare i numeri e non a risolvere i problemi.Comandare, stare in maggioranza, non vuol direfare populismo, ma assumersi le responsabilità, acosto di diventare impopolari”.Un aggettivo per definire la maggioranza ed unoper l’opposizione.“La maggioranza “fantasiosa”, l’opposizione“imprecisa”.

Alfredo Corrao

RAIMONDO PISELLI TRACCIA L’IDENTIKIT DI MAGGIORANZA ED OPPOSIZIONE

TRA FANTASIAE IMPRECISIONE

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Politica ardea

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La malattia incurabile per definizione costituisce ilmomento più tragico della vita, quello del trapas-so. Ma negli ultimi tempi la medicina ha fatto pro-

gressi giganteschi e in molti casi l’incurabilità è statasconfitta.In politica, nella politica italiana, il male incurabile ècostituito dal pervicace attaccamento alla “poltrona”come dimostra in questi giorni il signore delle escort,quel fenomenale personaggio del preveggente“…meno male che Silvio c’è”!Ardea come sempre ha le sue peculiarità, gli allocchiritengono che possa essere considerata una sorta dilaboratorio politico buono per l’Italia. Nulla di più falso,l’istantanea politica più autentica è quella di una vomi-tevole poltiglia, intrisa di furbizie da quattro soldi,misero e bieco interesse personale. Simili protagonistirifuggono, ovviamente, dal considerare o conoscere labenché minima accezione del nobile principio degli“interessi generali” di una cittadinanza e dunque, coe-rentemente, disconoscono perfino la fedeltà di partitoe l’attaccamento a un’idea o a un progetto.Nell’approssimarsi del momento elettorale (soprattuttoamministrativo) il caos, la commistione degli interessi,le falsità più bieche raggiungono lo zenit e la mobilitàinterpartitica arriva a livelli di eccellenza. Personaggicollocati da una parte il giorno successivo possono tro-varsi dalla parte opposta, ovviamente anche all’internodegli stessi partiti. A questo male, che però ha riscon-tro anche in altre comunità, se n’è aggiunge un altromolto originale: la “sindachite” acuta. E’ una patologiapolitica incurabile che miete tante “vittime”. Questo èil momento del suo massimo fulgore: in tantissimi si

agitano, brigano per farsi candidare o auto candidar-si a sindaco della città, anche pensando di ricorrerealla più convinta panacea: la lista civica o un partitocome un autobus, quello su cui si sale e si scende apiacimento. E’ una patologia che insorge con l’auto convincimento,che pervade in molti, di essere in grado di fare il sinda-co di Ardea. Cosicché accanto a coloro che si candi-dano o auto candidano da sempre, si aggiungonomediocri personaggi dal facile variegare da una parteall’altra e che conferiscono apporti preziosi solo nelladirezione di favorire acerrime divisioni e arroccamentiinterpersonali anche a danno del bene partito fatico-samente costruito.Costoro non si peritano di porsi alcune semplicidomande, quali ad esempio: a) Cosa sono in grado difare per la mia città? b) Sono in possesso di un baga-glio culturale e di esperienze amministrative adeguate?c) Provengo da un percorso di vita caratterizzato daqualche successo? Spesso anche per i loro miopi sostenitori è sufficienteessere giovani, magari sposati, possibilmente con figlie provenienti da antiche famiglie di Ardea, se dellaRocca ancora meglio!Nessuno spiega ai maldestri protagonisti di questoaccadimento strapaesano che pensare di fare il sinda-co di Ardea non è cosa da poco, è un’impresa da faraccapponare la pelle, da far tremare i polsi. Il disastroamministrativo in cui versa da oltre un ventennio Ardearichiede decisioni drastiche e coraggiose in vari ambitia cominciare dai seguenti interventi: a) una program-mazione moderna e efficiente dell’uso del territorio; b)

interventi urgenti nel campo dei servizi, con assolutapreminenza per il settore sanitario; c) ammoderna-mento e riqualificazione della macchina amministrati-va, mai tanto a terra; d) lotta acerrima all’abusivismoe alle illegalità diffuse; e) costruzione di nuove scuolee nuovi asili; f) ripensamento e riqualificazione dellaviabilità; g) rafforzamento della vocazione turistica; h)stop all’edilizia speculativa che deprime il territorio; i)iniziative concertate a livello nazionale atte a contra-stare l’invadenza dei potentati della criminalità organiz-zata. In tal caso non è da sottovalutare neanche lapossibilità di poter incorrere nel rischio di rimanere invi-schiatati in vicende attenzionate dai tribunali penali.Oggi ad Ardea possono contarsi almeno una decina diconvinti candidati a sindaco, molti dei quali celati sottola cenere di apparenti appoggi a candidature quasiufficiali e che mai andranno in porto. Un numero altret-tanto elevato potrebbe emergere con riferimento allacostituzione di liste civiche. E poi, e questa è una novi-tà assoluta, un’autentica primizia: ci sono personaggispesso connotati dall’etichetta di “giovani” (secondotaluni nati vecchi!), che anziché distinguersi per uncontributo di freschezza e originalità si fanno invischia-re in manovre poco commendevoli, come ad esempiol’apparente appoggio a un candidato, con tanto diferoce battaglia, e poi nel breve volgere di qualche set-timana spostarsi da una fazione all’altra o addiritturatornare alla posizione iniziale, ma solo per accaparrar-si il consenso per una propria candidatura a sindaco. Nel mentre fioriscono anche mediocri iniziative, perusare un eufemismo, dettate dallo sbandierato interes-se per il bene dei cittadini, ma spudoratamente falsee in realtà miseramente volte a carpire il consensodelle persone meno avvedute, comunque ignare deirapporti e delle situazioni locali. Cosicché sorgono listee comitati dal chiaro intento trasformistico, allo scopod’appropriarsi di un’oncia di visibilità, magari non otte-nuta in passato appoggiando uno o più candidati alconsiglio comunale.L’eletto in questo caso cerca spasmodicamente diassecondare la voracità del sostenitore, ma spessocostui non è facilmente saziabile e allora comincia asmaniare, ad agitarsi, fono ad arrivare, dopo aver alza-to il prezzo, all’approdo a liste civiche, atte a consenti-re di entrare non più per interposta persona nella mag-gioranza di governo della città, ma direttamente, perspiluccare ulteriori piccoli vantaggi.Davvero allucinante, ma questa è Ardea, un paese cheper decollare ha bisogno di un radicale cambiamentodella sua classe politico/amministrativa, o quantome-no di una reale alternanza di persone alla guida dellacittà. Michele Lotierzo

MALI INCURABILI:LA SINDACHITEE ALTRE AMENITA’

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Politicaardea

Mancano più di 7 mesi all’appuntamentoche vedrà i cittadini di Ardea impegnati ascegliere il loro prossimo governo, ma

l’aria che si respira nel Comune rutulo è già dacampagna elettorale. A dare il via ufficiale ai lavo-ri il Sindaco uscente Carlo Eufemi che, nel corsodi una conferenza stampa che si è svolta il 16 set-tembre, ha mostrato il documento politico-pro-grammatico che lega il PDL, l’UDC e la ListaEufemi nel percorso verso le future votazioni. “Undocumento aperto a tutte quelle forze politicheche si riconoscono nell’area moderata, nell’areadi centro e nell’area di centrodestra – come sotto-lineato da Eufemi durante il suo intervento – chenaturalmente saranno le benvenute per la costru-zione della coalizione che dovrà presentarsi alleprossime elezioni amministrative. Mi riferisco alFli, all’Mpa, a La Destra,alla Lista Polverini eanche alle liste di ispirazione civica che si ricono-scono nell’area di centrodestra”. Il Sindaco, inpresenza dei capigruppo Massimiliano Giordani(Pdl), Alberto Montesi (Udc), Gino Marcoccia(Lista Eufemi), del Presidente del ConsiglioPolicarpo Volante, della Giunta municipale e deiConsiglieri comunali, ha riassunto quanto fatto inpoco più di quattro anni di mandato ed illustratole prospettive del centrodestra per il prossimoquinquennio. “Ci presenteremo davanti alla città

con delle ottime credenziali – ha dichiarato ilPrimo Cittadino –rappresentate dal lavoro svoltonel corso di questo mandato. Abbiamo iniziato unpercorso che sta cambiando il volto di Ardea: perpoter giungere alla conclusione è indispensabilela continuità amministrativa”. Eufemi ha ricordatoi punti salienti del programma presentato nel2007. “Si tratta di opere pubbliche in corso,avviate, in fase di conclusione o che saranno can-tierate da qui alla fine del mandato, per un totaledi 65 cantieri. Come promesso, abbiamo più cheraddoppiato il numero delle farmacie comunali,passando da 3 a 7. Abbiamo richiesto Alla ASL –dalla quale avremo una concretizzazione a breve- un presidio medico, in accordo con i medici dibase, per garantire un primo intervento sanitarionel nostro territorio, sprovvisto di pronto soccorsoe di ospedale. Per quanto riguarda l’emergenzaabitativa abbiamo, e stiamo continuando a farlo,agito su più fronti, grazie alla dismissione dellecase comunali ed alle importanti decisioni presein materia urbanistica per il completamento delleprocedure per il piano decennale della 167. Sitratta di una reale risposta al bisogno di abitazio-ni e non agli impulsi speculativi di qualcuno”.Sempre in tema di urbanistica, Eufemi ha parlatoanche dei nuclei abusivi. “E’ iniziata quella rego-larizzazione che i cittadini aspettavano da più di

25 anni: era assurdo che ci fossero case costrui-te abusivamente su terreni edificabili”. Altro aspet-to importante l’edilizia contrattata. “La crisi eco-nomica che ha colpito anche gli Enti Locali ci haspinto verso questa soluzione: i nuovi piani urba-nistici prevedono che le opere ed i servizi siano acarico dei costruttori, in uno scambio a favoredella collettività. Per le opere pubbliche ci servia-mo invece del project financing”. Altra azione fon-damentale riguarda questione dell’area ex SforzaCesarini, 700 ettari di terreno in uso civico.“Abbiamo intensificato i rapporti con l’Agenzia delDemanio, dove oggi è accatastata l’area, ponen-do con forza la necessità di risolvere definitiva-mente l’annosa questione; anche la Regione devevenirci incontro e fare la sua parte nella vicenda”.Da qui alle demolizioni il passo è breve. “Ardea èl’unico Comune del Lazio che ha proceduto con ledemolizioni dei manufatti abusivi anche in condi-zioni ritenute impossibili: il nostro operato è statoriconosciuto ed appoggiato dalla Regione che,grazie all’intervento di Luciano Ciocchetti, hastanziato 1 milione di euro per il proseguo degliabbattimenti, che riprenderanno non appena avre-mo il via libera da parte del TAR”. Il Tribunaleamministrativo, infatti, si pronuncerà il prossimo20 ottobre sui ricorsi presentati dai proprietaridegli immobili. “Siamo sicuri che anche questavolta il giudice ci darà ragione – ha dichiarato ilSindaco – consentendoci di proseguire con l’ope-ra di liberazione del litorale dall’occupazionecementizia. L’obiettivo è quello di arrivare a 100abbattimenti prima della scadenza del mio man-dato”. Tra questi mette anche le 3 palazzine cheformano il famigerato Serpentone delle Salzare.“E’ già stata definita la demolizione della palazzi-na A. Stiamo programmando l’operazione, cheprevederà un massiccio intervento delle forze del-l’ordine e dei servizi sociali per poter procederecon gli sgomberi senza incidenti. Sono infatti coin-volte 25 famiglie, molte delle quali con situazionisociali difficili, che richiedono l’intervento dei ser-vizi assistenziali”. Il Primo Cittadino ha poi parla-to dello sviluppo del territorio. “Sono iniziate leosservazioni al piano industriale ed allo sviluppoeconomico: la vicinanza con Roma e le nostrebellissime spiagge ci aprono grandi prospettive.Vogliamo puntare su una riqualificazione turistica,attraverso la costruzione del porto, ma anchesulla protezione degli insediamenti agricoli di qua-lità, nonché nella difesa e nella valorizzazione delpiccolo polo industriale che sorge nel nostroComune”. Ma la soddisfazione maggiore vienedalla gestione del denaro pubblico. “Lo Statoassegna ad Ardea ancora i trasferimenti del1990, che si basano su dati del vecchio censi-mento nonostante il fortissimo incremento demo-grafico degli ultimi anni: ci troviamo a lavorarecon circa 1.500.000 in meno rispetto a quanto cispetterebbe in rapporto alla popolazione.Nonostante questo siamo riusciti, attraverso unattento utilizzo delle risorse stesse, a lavorareseguendo un percorso virtuoso, certificato danumeri concreti, limitando le spese e riducendo glisprechi. Basti pensare che lavoriamo con 150dipendenti, quando dovrebbero essere almeno ildoppio. Anche la spesa del gruppo dirigente è digran lunga inferiore ai Comuni limitrofi. Abbiamo

EUFEMI ED IL CARTELLO DI CENTRODESTRA ILLUSTRANO PASSATO E FUTURO DELL’AMMINISTRAZIONE

ARDEA VERSOLE ELEZIONI

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Politicaardea

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scelto di non sprecare: il nostro non è un Comuneindebitato, ma chiudiamo il consuntivo 2010 conun avanzo di circa 1.500.000 euro per quantoriguarda le spese per investimenti e un avanzo dicirca 500.000 euro per le spese correnti. Soldiche rimetteremo in campo con l’assestamento dibilancio e che ci consentiranno di spendere ulte-riori 1.500.000 euro circa di spese per investi-mento e 400.000 euro circa di spese correnti,che serviranno a migliorare i servizi e ad aumen-tare le opere. In questi anni siamo riusciti a fare

nuove opere e a saldare i debiti pregressi, lascian-do in eredità a chi mi succederà un Comune vir-tuoso. Non condivido le proteste dei Sindaci chesi sono scagliati contro la manovra finanziaria delGoverno: prima di tutto dovrebbero guardare laloro gestione interna. Se solo tagliassero i “ramisecchi” e riducessero le spese di staff, consulen-ze e sprechi vari, forse riuscirebbero a dare piùservizi ai cittadini senza indebitarsi, nonostante lacrisi”. Una frecciata al “vicino di casa” Enrico DeFusco? “I fatti si commentano da soli. Faccio un

esempio: noi paghiamo 3 milioni e 200 mila europer la raccolta degli RSU in un territorio vastocome quello di Pomezia, che spende invece piùdel doppio. Non mi sembra che i risultati chehanno ottenuto siano migliori dei nostri, anzi… Ilfatto è che bisogna stare attenti a come si spen-dono i soldi, gestendo bene quello che si ha.Certo è più faticoso, ma indispensabile per noncolare a picco”. Alfredo Corrao

Mentre il sindaco di Ardea Carlo Eufemi haguardato molto all’aspetto amministrativodel suo mandato ed all’importanza di una

continuità alle prossime elezioni che consentireb-be il proseguimento di un percorso ormai a buonpunto, il capogruppo del PDL MassimilianoGiordani si è concentrato sul lato politico dellaconferenza stampa indetta per questa mattina.“Innanzi tutto vorrei mettere in evidenza il fattoche questa amministrazione sta riuscendo in qual-cosa che, ad Ardea, non era mai successa: finireil proprio mandato. Se a questo aggiungiamo ilperiodo del primo governo Eufemi ci troviamo conun tempo di amministrazione continuativo davverounico per il nostro territorio”, ha esordito Giordani.“A 8 mesi dal voto vogliamo mostrare ai cittadinila maturità politica raggiunta, che supera di granlunga quella dimostrata in passato da chi ci hapreceduto. E da questa maturità e dal buon sensovogliamo far partire un progetto per gli anni futuri,che porti a termine quanto iniziato in questo man-dato”. Il capogruppo del PDL ha confermato chesono ormai iniziate le consultazioni con le varieforze politiche, al fine di creare una coalizione dicentrodestra che possa essere vincente alle elezio-ni di maggio. “Siamo aperti a tutti, senza distinzio-

ni o discriminazioni. Ma devo ammettere che nonho una grande considerazione delle liste civiche”.Ovvio lo stupore generale. “Diciamo – ha precisa-to Giordani – che non condivido il proliferare diqueste liste, perché sono una deformazione dellapolitica. La prova è data dal fatto che qui adArdea le persone che sono state elette attraversole liste sono poi passate ai partiti tradizionali.Abbiamo avuto la fortuna di avere quindi personeintelligenti e propositive, costruttive e non distrutti-ve, che hanno capito l’importanza storica dei par-titi. Le liste dovrebbero dimostrare di essere coe-renti, altrimenti non hanno significato”.

Il capogruppo dell’UDC Alberto Montesi ha invecefocalizzato l’attenzione sulle opere. “Anche seabbiamo fatto tanto, mancano ancora numeroseopere. Il nostro impegno è quello di andare avantinel modo più giusto per completare quanto inizia-to: questo è possibile grazie alla serenità cheregna all’interno della coalizione”. Sempre perl’UDC ha parlato anche il Presidente del ConsiglioPolicarpo Volante. “Gli accordi presi non sonobasati sull’astratto, ma parlano in concreto delleopere e dei servizi di cui Ardea ancora necessitaper potersi rivalutare economicamente e territorial-mente. Il porto turistico e la scuola superiore devo-no diventare al più presto realtà, perché ci consen-tiranno di fare quel salto di qualità necessario perfar conoscere Ardea nel suo aspetto più positivo”.Gino Marcoccia, capogruppo della Lista Eufemi,ha formalizzato l’ingresso nel suo partito, e quindinella maggioranza, di Franco Marcucci, per poiprecisare che l’accordo firmato tra Pdl, UDC eLista Eufemi è una base - formata dalle forze chenel 2007 hanno portato Eufemi alla vittoria - pron-ta ad aprirsi ad altre realtà politiche, come LaDestra o MPA, disposte a discutere e confrontarsisul programma della coalizione di centrodestra.

Mauro Valentini

Ma a rovinare la festa dell’armonia in casacentrodestra ci ha pensato un “traditore”,che ha consegnato alla stampa la prova

che l’accordo sbandierato a metà settembre era inrealtà stato siglato molti giorni prima, con dei“particolari” che non sono stati resi noti nel corsodella conferenza. Un documento che mette indiscussione gran parte delle considerazioni politi-che fatte nel corso della riunione indetta per illu-strare il programma di fine mandato e le linee pro-grammatiche per le prossime amministrative. Lariconferma del cartello di centrodestra – compostodal Pdl, Udc e lista Eufemi – era stata controfirma-ta da 15 componenti della maggioranza fin dallasera del 30 agosto 2011. Quello che non è statodetto alla conferenza è l’esatto contenuto dell’ac-cordo politico organizzativo e programmatico,redatto non solo per arrivare a fine legislatura, masoprattutto per una futura e vincolante (come

impone il documento stesso) intesa programmati-ca per gli incarichi e il nominativo del sindaco.Nomi ed incarichi che potranno essere decisi escelti solamente tra i componenti dei due partiti,quello capeggiato da Massimiliano Giordani (Pdl)e Policarpo Volante (Udc). Tutti gli altri partiti oliste civiche che avessero in seguito a quella data– ovvero dopo il 30 agosto – voluto aderire al car-tello di centrodestra non avrebbero potuto averealcuna possibilità di proporre un proprio candida-to a sindaco. Il toto nomine, in questo senso, dàper scontato il placet del sindaco sul nome diMassimiliano Giordani, in quota Pdl, capogruppoche tra l’altro avrebbe avuto la benedizione deglialti vertici romani provinciali e regionali tra cui gliassessori regionali Fabio Armeni (Pdl) che ospitail futuro candidato a sindaco nella sua segreteriapolitica e Luciano Ciocchetti (Udc), ma soprattut-to alti esponenti politici siciliani, tra i quali addirit-

tura nei corridoi comunali gira la voce dell’exMinistro della Giustizia Angelino Alfano. In passa-to la spartizione partitocratica ha visto l’imposizio-ne romana di un direttore generale, del vicesinda-co e del presidente del consiglio, al quale perònon fu concesso – come gli accordi prevedevanoin danno degli stessi partecipanti alle elezioni –anche un assessore, cosa questa ribadita nell’at-tuale documento. Come potranno eventuali partitio liste civiche – diciamo “non allineate” – poterandare ad ingrossare le fila del centro destra evi-tando una sicura vittoria del candidato di centrosinistra Antonino Abate, quanto già tutto è statodeciso? O l’attuale compagine è così convinta cherivincerà le elezioni e quindi può anche non tenerconto di ulteriori ingressi?

Alessia Ambra Achille

I RETROSCENA DELL’ACCORDO

LA PAROLA AI CAPIGRUPPO

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Tor San Lorenzo è una frazione geografica delcomune di Ardea e prende il nome mutuandolodall’antica torre presente sul litorale, che si fa

risalire addirittura all’anno mille, una delle più antichedel Lazio, e che ricade nell’ambito territoriale identifi-cato col nome di Agro Romano: la zona che fu ruralee che si estende attorno alla città di Roma, pianeg-giante e collinare, che è sempre stata influenzatadalla municipalità della città imperiale. Oggi Tor SanLorenzo potrebbe tranquillamente essere considerataalla stregua di un Comune, e neanche di piccoledimensioni. La sua crescita negli ultimi anni è stataimpetuosa e sono sorte decine e decine di nuove atti-vità imprenditoriali che hanno fortemente interessatosia l’edilizia che il commercio, facendo fare un balzoin avanti anche alla popolazione che oggi potrebbecontare anche sui quindicimila abitanti tra residenti enon. Nell’ultimo triennio, e come nel resto dell’Italia, la crisieconomica si è fatta comunque sentire, ma il flusso dicrescita non si è arrestato. Con questo numero abbia-mo pensato di fare un viaggio nella sua nuova impren-ditorialità, per capirne le peculiarità, conoscere i pro-blemi, le attese e i possibili sviluppi nel corso deglianni a venire.

il ristorantePer cominciare siamo stati a pranzo nel nuovo risto-rante denominato Da Bebè, per poi proseguire ilnostro viaggio in altre attività commerciali.Il titolare del ristorante “Da Bebè” è un affabile signo-re vicino alla sessantina d’anni, ci ha accolto con laproverbiale cordialità e ricca umanità tipiche dellamigliore tradizione del popolo napoletano, di forteappartenenza riscontrata nella cadenza dialettale emai dimenticata pur avendo vissuto per moltissimianni a Roma. Sig. Beniamino Francese, cosa ci fa un napoletanoverace come lei nel territorio di Ardea e segnatamen-te a Tor San Lorenzo?“Ardea è ormai la mia città, qui ho molti interessi. Cisono venuto ad abitare da tantissimi anni e appena hopotuto mi sono imbarcato in questa iniziativa impren-ditoriale che mi sta dando belle soddisfazioni. Nonposso dire che è stato tutto facile, poiché il locale eraarrivato a uno stato di preoccupante declino. Però lacostanza, l’aiuto di amici e familiari mi ha permessodi raggiungere un livello che considero soddisfacente,ma non ho intenzione di fermarmi qui”. A cosa deve il suo successo e da dove vengono i suoi

clienti?“Posso dire con non celato orgoglio che, a parte lepersone del posto, vengono da me da Torvaianica, daLido dei Pini, da Lavinio e taluni anche da Anzio e per-fino da Roma. Il successo è dovuto alla buona cuci-na, all’accoglienza e al buon rapporto qualità/prez-zo”. Addirittura da Roma? E come se lo spiega?“A Roma avevo una attività di ristorazione molto affer-mata, “Al Vecchio Lotto”, e certamente una clientelaaffeziona mi ha seguito. Penso che sia fondamentalein questo settore farsi un buon nome, la gente ha tantiproblemi, quando decide di andare pranzo o a cenafuori vuole farlo sapendo di mangiare bene, di pagareil giusto e non avere sorprese di nessun tipo.Quali sono i suoi piatti tipici?“Principalmente di cucina napoletana, come del restorecita il nome del locale. In particolare, come si puòfacilmente notare, noi teniamo molto alla freschezza ealla genuinità dei nostri piatti che, uniti alle peculiari-tà delle cucina di riferimento, ne fanno un unicum perla vasta zona dove ci troviamo. Certamente nonposso citarle tutte le nostre pietanze, ma essenzial-mente noi cominciamo con degli assaggi di antipastie una ricca preparazione di primi piatti: dalle lasagneai rigatoni con ragù e ricotta; dalle melanzane allaparmigiana, ma con il tocco napoletano, alle pennet-te con salsicce e broccoletti, condite con salsa pic-cante e pecorino, fino alle tagliatelle alla Bebè, conpancetta, funghi porcini, cozze e vongole. Poi abbia-mo le carni e soprattutto la famosa pastiera napoleta-na. Infine abbiamo un notevole assortimento di pescesempre freschissimo e ben preparato: le nostre frittu-re, oltre che abbondanti, sono croccanti e veramentedeliziose”. Ma quanto costa un pasto completo?“Devo dirle, sentiti i clienti, che il prezzo è ritenutomolto allettante e va dalle venticinque ai trenta euro.Però si può mangiare anche con dieci euro e vieneservito un primo arricchito da carne, con un contorno,vino, acqua minerale e un caffè”.

La macelleriaIl nostro viaggio nell’imprenditoria locale proseguecon la macelleria “Risparmio Carni”, che costituisceun ottimo esempio di perfetta integrazione degli immi-grati. Lorenzo Mancas, il titolare, è un 33enne rume-no, da circa dieci anni in Italia, che con l’aiuto di unagestione familiare ha messo su un esercizio di succes-so che fattura circa 600/700 euro al giorno.E’ stato difficile aprire il suo esercizio a Tor SanLorenzo?“Certamente non è stato facile, anche perché l’esbor-so per l’attrezzatura è stato forte, nell’ordine di35/40.000 euro, ai quali vanno aggiunti i costi diaffitto di circa 1500 euro mensili”.Cosa si compra in prevalenza? Negli ultimi tempi c’èstata una contrazione nei consumi? “La contrazione dei consumi è molto sensibile e lascelta si orienta sempre più verso prodotti a minorcosto, tra i quali ci sono le fettine di manzo, poi ilpollo. Mediamente ogni cliente spende intorno ai15/20 euro; la clientela è prevalentemente italiana,ma con buona presenza rumeni e indiani”.E’ soddisfatto dell’investimento o teme il futuro?“Sono abbastanza contento: penso che l’esercizio siaben avviato e non esposto a particolari difficoltà chene possano minare la solidità”.

PRIMA PARTE

VIAGGIONEL COMMERCIODI TOR SAN LORENZO

Personaggi ardea

Le interviste ai personaggidel territorio di Michele Lotierzo

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Personaggi ardea

La farmaciaTerminiamo questo particolare tour con la Farmaciadel dott. Contenta, aperta circa due anni fa dai coniu-gi Contenta, una coppia di professionisti molto atten-ta e cordiale con l’utenza.Dr. Contenta, la farmacia è un punto d’osservazioneprivilegiato: quali notizie può fornirci sulla situazionesanitaria e sull’utenza? “Cominciamo col rilevare che l’incidenza prevalenteriguarda i consumi di farmaci per problemi intestinali.Il secondo dato che ho riscontrato essere di granlunga superiore alla norma è l’eccesivo ricorso ai pro-dotti per combattere la pediculosi, soprattutto nei

bambini”. E da cosa possono dipendere le due peculiarità?“I problemi intestinali possono essere il risultato didisordini alimentari, scorrette abitudini di vita, scarsaattività fisica, stress e dieta ipocalorica priva di scoriee con insufficiente apporto idrico. La pediculosi è laconseguente di un vissuto in ambienti inadeguati ofortemente frequentati, come le scuole”. Altre patologie?“Rilevante è quella delle malformazioni genetiche, pro-babilmente dovuta alla presenza di comunità in fortedisagio, dove si verificano accoppiamenti innaturalitra di loro, come negli ambienti degli zingari. Inoltre,le stesse persone presentano, forse non casualmente,

un altissimo tasso di analfabetismo”. Sul piano dei consumi la crisi è arrivata anche in far-macia?“Si, abbiamo rilevato una forte contrazione dei consu-mi, nell’ordine del 30%, che interessa prevalentemen-te i prodotti diversi dal farmaco. La riduzione si sentemeno nel periodo estivo grazie alla presenza di perso-ne provenienti da fuori”. Lei ha scelto Tor San Lorenzo: ma ha rilevato l’eserci-zio o vinto un concorso?“In realtà non ho operato un’autentica, anche se mitrovo molto bene, ma mi è stata assegnata per la vin-cita del concorso regionale: Ardea era tra le possibiliopzioni segnalate in relazione alle sedi disponibili”.

Le interviste ai personaggidel territorio di Michele Lotierzo

il corrieredella cittàNumero 12 Anno 3OTTOBRE 2011 - Distribuzione gratuita

via Odessa 41 - 00040 Torvaianica

EDITORE: La Città

DIRETTORE RESPONSABILE:Maria Corrao

E-MAIL:[email protected]@ilcorrieredellacitta.it

IN REDAZIONE:Alessia Ambra Achille, Mauro ValentiniLuca Mugnaioli, Matteo AcitelliAlfredo Corrao, Pietro Conti, Savino TommasiClaudia Sperduti, Michele Lotierzo

PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE:Studio Grafico O.K.

CHIUSURA REDAZIONALE: 02/10/2011

STAMPA: Arti Grafiche

Reg. Trib. di Velletri Settembre 2009N. Reg. 19/09 del 24 Settembre 2009

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speciale scuole

Meno docenti, meno assistenti ma soprat-tutto il dimezzamento del personale ATA.Questi i principali problemi, purtroppo di

difficile se non impossibile soluzione, con i qualii vari Istituti del nostro territorio, ma non solo, sitrovano a combattere in questo inizio di annoscolastico. Problemi che purtroppo riguardanotutti, dagli asili alle scuole superiori, anche se inqueste ultime, come vedremo, assumono rilevan-za ben maggiore. Segno che i tagli a forbicelarga apportati all’istruzione iniziano a mostrare iloro effetti, e sono effetti drammatici. Il nostroobiettivo comunque era proprio questo, ovverocapire lo stato di salute delle nostre scuole, aduna ventina di giorni dall’avvio della didattica,per evidenziarne le eventuali problematiche e sepossibile trovare delle soluzioni. Un punto loabbiamo già fissato, ma per il resto? Quali sonoi problemi dei nostri Istituti? Lo abbiamo chiestoa Dirigenti, alunni e genitori del nostro territorio.

Pomezia

Partiamo dalle note positive: nelle scuole medienon sono stati riscontrati grossi problemi, con ladidattica che è partita regolarmente. Gli unici

inconvenienti registrati, parliamo qui dell’Orazio,sono stati la mancanza di una parte del corpo docen-ti e l’ultimazione di alcune aule da parte del Comune,cose che comunque non hanno impedito in alcunmodo il regolare svolgimento delle lezioni; inoltre,assicura il Professor Faiola, nel giro di pochi giornianche queste problematiche rientreranno e, salvoimprevisti, si dovrebbe partire con l’orario definitivo.Nulla da riportare invece per la Marone dove, a partela carenza di personale, l’anno è iniziato regolarmen-te. A tal proposito abbiamo sentito il parere di una

bambina del primo anno, anche per sapere come haaffrontato il passaggio dalle elementari:“Devo direche è una bella scuola, tenuta bene. Problemi non cisono, nemmeno con i professori che ci hanno accol-to nel modo migliore; però se parliamo di compiti edi interrogazioni preferivo decisamente le elementa-ri!”. Promosse dunque le scuole medie. Passiamoora alla situazione dei circoli superiori, dove la situa-zione è di tutt’altro tipo. Le maggiori segnalazioni,giunteci anche attraverso il web, riguardano l’Istitutodi Via Copernico, con infiltrazioni d’acqua, soffittipericolanti, aule strette e non troppo pulite, cancelliarrugginiti e molto altro. Queste le parole di alcuniragazzi: “Le classi sono costantemente sporche,abbiamo bagni – quelli delle ragazze soprattutto –senza serrature, inoltre in alcuni punti dell’edificiocadono regolarmente pezzi di intonaco dal soffitto, oacqua a causa delle infiltrazioni. Avevano promessodi risolvere tutte queste situazioni ma ad oggi non siè visto nemmeno un operaio” ci dice Roberta; “Moltecose non vanno, tra le quali sicuramente il dover farele lezioni in aule microscopiche”, aggiunge Martina.

Per avere risposta a queste e ad altre domande cisiamo rivolti al Dirigente Scolastico, Patrizia Desideri,che ha analizzato in questo modo la situazione:“L’anno scolastico è iniziato regolarmente, salvoalcune piccole e normali disfunzioni legata soprattut-to alla mancanza di qualche professore; per quantoriguarda il problema strutturale la situazione, rispettoagli anni passati, è migliorata, ad esempio con lacopertura industriale del tetto giunta ormai al 70%che dovrebbe risolvere l’annosa questione delle infil-trazioni d’acqua. Come vede le impalcature per ilavori sono tutt’ora presenti e gli operai si stannooccupando dell’ala orientale dell’istituto. Stiamoaspettando inoltre gli infissi, anche se purtroppo necambieranno solo sette; insomma problemi ce nesono eccome – la scuola è stata trascurata per trop-po tempo - ma stiamo cercando di risolverli tuttiquanto prima. Per le aule piccole invece non abbia-mo soluzione perché gli studenti sono aumentati malo spazio a nostra disposizione è rimasto lo stesso;per questo alcune classi sono un po’ penalizzaterispetto alle altre”. Per quanto riguarda l’organicoqual è la situazione? “Difficile. I problemi riguardanosoprattutto i laboratori dove la figura crucialedell’Assistente è scomparsa, lasciando i professorisoli a gestire le lezioni con evidenti problemi sia perla didattica ma anche per la manutenzione dei labo-ratori stessi. Senza contare il drastico ridimensiona-mento del personale ATA che ci sta creando nonpochi problemi” Migliore invece la situazione deglialtri istituti, soprattutto sotto l’aspetto strutturale,anche se, ovviamente, qualcosa resta da realizzare;come ad esempio nel caso dell’Ipsia, dove la que-stione “Palestra” – richiamata da tutti gli studentiintervistati – si trascina, senza soluzione, da diversianni. Signor Preside ci spiega come mai il progettonon riesce ad andare in porto? “Preciso che laPalestra non è l’unica “mancanza” di questo edificiopoiché a questa va aggiunta anche l’Aula Magna;

QUALI PROBLEMI IN QUESTO ANNO SCOLASTICO?LA NOSTRA INCHIESTA NEI COMUNI DI ARDEA E POMEZIA

VIAGGIO NELMONDO DELLA SCUOLA

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speciale scuole

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purtroppo questa scuola non è mai stata completataa causa di un contenzioso legale fra Comune eProvincia (a quest’ultima spettava la gestione delplesso negli anni ’90 ndr) sorto per motivi diversi aquelli scolastici, ma i cui effetti si sono riversatianche sull’istituto con i lavori che non sono mai par-titi. Personalmente sono 4 anni che mi batto per que-sta causa e, dopo innumerevoli tentativi, sono riusci-to ad ottenere lo stanziamento di un fondo per la rea-lizzazione di queste due aree; questo però è succes-so due anni fa ormai e ad oggi non abbiamo vistol’ombra di operai. Sembra (forse) che in Primaveradovrebbe partire il tutto o almeno così ci hanno assi-curato”. Purtroppo non possiamo fornirvi dettaglisugli ultimi due Istituti Superiori che hanno preferitonon rilasciare dichiarazioni ufficiali: il Liceo Artisticosi è “barricato” dietro un agenda fitta di appuntamen-ti mentre il Pascal, comportamento decisamente piùcorretto, ha preferito mantenere il Silenzio Stampadandoci però opportune spiegazioni. Ultima, madecisamente non per importanza, la situazione dellenostre scuole elementari che possiamo definire, nelcomplesso, positiva. Queste le parole del dirigentedel 2° Circolo Didattico Trilussa: “ L’anno è iniziatoregolarmente e senza troppe difficoltà; soffriamo, macredo che questa non sia una novità, di una carenzadi personale frutto di questi tagli all’istruzione. Doveprima avevamo tre Collaboratori scolastici ora neabbiamo solo uno ma purtroppo non possiamo faraltro che prendere atto di questa situazione e anda-re avanti con l’organico che abbiamo”. Avete avutoproblemi con il passaggio al tempo pieno e il conse-guente avvio del servizio mensa? “Diciamo cheabbiamo avuto piccoli inconvenienti organizzativi enulla più, ma questo credo sia normale almeno per iprimi giorni”.Abbiamo così completato il quadro per quantoriguarda Pomezia e, con i dati raccolti, ci siamo rivol-ti infine all’Assessore all’istruzione Rosaria DelBuono, soprattutto per capire se esistono soluzioni alproblema principale riscontrato, “l’EmergenzaPersonale”. Cosa può fare l’amministrazione comu-nale in merito? “Purtroppo poco, nel senso che tuttoquello che si poteva fare per sopperire alla mancan-za di organico è stato già fatto e oltre il Comune nonpuò andare. Questo è frutto dei tagli scriteriati al set-tore e a noi non resta, purtroppo, che subirne le con-seguenze”. E per gli altri problemi riscontrati? “Hogià risposto a tutte le domande e alle polemiche sol-levate in questo periodo (vedi le questioniMensamat, Cedole librarie e Protocollo d’Intesa, ndr)attraverso un comunicato stampa (consultabile sulnostro sito www.ilcorrieredellacitta.com, ndr) e unapprofondimento nella trasmissione “La Pagina delCorriere”, trasmessa da Telepontina in collaborazioneproprio con Il Corriere della Città”.

ardea

Nella città del Sindaco Eufemi, peraltro Preside diuna scuola media del territorio,la Virgilio, ilprincipale problema è rappresentato dal caos

trasporto pubblico, denunciato peraltro daRifondazione Comunista proprio in questi giorni; que-sto lo stralcio di uno dei tanti comunicati rilasciati inmerito:“Alcune zone sono fornite di Pullman peraccompagnare e riprendere gli studenti della scuolamedia, altre, non si sa bene per quale motivo, sonoescluse. […] Gli studenti di queste zone off-limitssono costretti ad utilizzare pullman di trasporto pub-blico, quindi devono sottostare agli orari pubblici (enon a quelli della scuola) pagando peraltro un abbo-namento differente; così chi ha più di un figlio nonpuò nemmeno usufruire delle esenzioni previste dairegolamenti” Il partito ha poi sollevato un’altra impor-tante questione: nel caso in cui il bambino vengalasciato a piedi dal Pullman Scolastico – in quantonon abbonato o comunque fuori dalla competenzadello stesso – di chi è la responsabilità? Il comunica-to infatti prosegue: “[…] I bambini che hanno cerca-to di salire sul Pullman sono stati letteralmentelasciati a piedi, [..] ricordiamo che trattasi di mino-ri per i quali non è chiaro di chi sia la responsabilitàper il mancato rientro a casa”. Insomma la situazio-ne è molto delicata soprattutto in merito a quest’ul-timo punto. Ma come stanno realmente le cose? Persaperne di più ci siamo rivolti proprio all’Istituto inquestione, la scuola media Virgilio di Ardea, doveabbiamo intervistato una delle Responsabili dellastessa.“Tengo a precisare che la questione trasporto nonrientra tra le prerogative della scuola, perché di que-ste cose se ne occupa il Comune; comunque pensoche se qualche bambino non è rientrato nel giro delPullman un motivo deve esserci, ad esempio potreb-be essere dovuto al fatto che non appartiene al terri-torio comunale. Molti infatti sono gli alunni che ven-gono da Aprilia o da altre zone limitrofe perché lanostra scuola è più vicina”. Inoltre, in linea con lanostra inchiesta, ne abbiamo approfittato per chiede-re come è stato, per le altre cose, questo inizio di

anno scolastico e se sono stati riscontrati problemi.“Sicuramente la mancanza di professori, che da noi,e in tutte le scuole del territorio, si fa sicuramentesentire di più; preciso tuttavia che queste assenzesono temporanee e non strutturali, siamo solo in atte-sa delle nomine”. “Per il resto – ha proseguito poi laResponsabile – viviamo le stesse condizioni di tuttal’Italia, con pochissimo personale a disposizione”.Insomma situazioni già note, che purtroppo nonfanno altro che confermare il pessimo stato di salutedel nostro Paese. Ma non è solo il Trasporto Pubblicoa non far dormire sonni tranquilli ai genitori di Ardea,soprattutto per quelli con figli piccoli, frequentanti lescuole materne. A tal proposito abbiamo intervistatoalcune mamme all’uscita dei tre plessi adiacenti allaVirgilio, che ci hanno raccontato questo inizio, dav-

vero difficile, di anno scolastico. Queste alcunedichiarazioni che abbiamo raccolto: “La situazione èdiventata insostenibile. Non abbiamo più insegnantie le scuole non hanno più soldi per sistemare gli edi-fici”, racconta Laura; “Prima il rapporto maestre-alunni era di 1 a 15, ora con questi tagli è salito a 1a 25; come può una sola maestra gestire così tantibambini?”, si chiede Franca. C’è chi poi, comeRoberta, ha voluto ribadire l’aspetto economico, evi-denziando un altro aspetto paradossale: “Dato chenon ci sono più i fondi, nemmeno per i lavori più pic-coli, abbiamo provato a farceli da soli, magari sfrut-tando le professioni dei genitori dei bambini, ma ci èstato impedito anche questo! Anche per un minusco-lo cancelletto servono autorizzazioni e permessisenza i quali non si può muovere un dito; e a noiovviamente non li rilasciano”. Anche qui insomma cisono parecchie cose da rivedere. Purtroppo, a diffe-renza di quanto fatto per Pomezia, non possiamoriportarvi notizie in merito alle altre scuole delComune perché queste hanno preferito “trincerarsi”dietro la burocrazia in modo da non avere a che farecon noi della stampa. Ovviamente non condividiamotale scelta perché i cittadini – in questo caso anchegenitori – hanno sempre il diritto di essere informati;inoltre, e questo potete benissimo constatarlo voi let-tori, il tono del nostro servizio è stato prettamentecostruttivo, anche perché aggiungere altre sterilipolemiche ci sembrava inutile. In ogni caso, prima dichiudere questa nostra inchiesta, l’ultima parola,come sempre, spetta a voi lettori: ci sono altri proble-mi che volete segnalare? Avete domande in merito aipunti trattati? Inviateci le vostre richieste al nostroindirizzo [email protected]: le riportere-mo ai diretti interessati. Nel complesso comunque,se dobbiamo tracciare un bilancio, rispetto agli annipassati la situazione sembra essere leggermentemigliorata, anche se ci sono aree di difficile risoluzio-ne soprattutto per quei problemi derivanti da decisio-ni a livello nazionale. Per il resto invece non ci restache aspettare, nella speranza che tutti quei tassellimancanti vadano finalmente al loro posto.

Luca Mugnaioli

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Quartieri VicerèPomezia

Villini signorili, bei giardini, in ottima posi-zione a metà strada tra centro città ed ilmare, costeggiati dal verde. Vicerè potreb-

be essere un quartiere da sogno, ma la realtà siavvicina di più ad un incubo. Niente acquapotabile, niente gas, niente rete fognaria e,soprattutto, niente luce. La zona che uniscePomezia a Torvaianica Alta, nonostante siapiena di nuove abitazioni e conti ormai circa500 abitanti, è infatti completamente priva diilluminazione pubblica. Vicerè è l’unico quartie-re del territorio che vanta il triste primato di nonavere neanche un lampione e di essere comple-tamente al buio non appena il sole tramonta,diventando terreno ideale per i malintenzionati.“I furti, o i tentativi di furto – racconta ErminiaDe Fonso , residente in uno dei villini di nuovacostruzione ormai da un paio di anni – sonoall’ordine del giorno, ma soprattutto della nottevisto che la mancanza di illuminazione facilitala vita di chi vuole commettere dei crimini. Lamancanza di pattugliamento da parte delleforze dell’ordine, poi, offre per assurdo tranquil-lità ai malviventi, che sono sicuri di farla francaproprio per la concomitanza dei due fattori”. “Ilrischio è che prima o poi succeda qualcosa dibrutto e spiacevole – interviene un altro cittadi-no – Visto che non c’è controllo da parte diPolizia Municipale, Carabinieri o Polizia diStato, noi residenti abbiamo creato una sorta di“ronde” casalinghe: a turno sorvegliamo il quar-tiere, girando per le stradine buie. Se malaugu-ratamente dovessimo accorgerci che qualcunosta cercando di entrare nelle nostre case potreb-be esserci una nostra eventuale reazione, e aquel punto cosa succederebbe?”. Ma i tentatividi effrazione non sono solo di notte: la facilità dieventuali fughe rende appetibile la zona anchein pieno giorno. “Abbiamo registrato furti a tuttele ore. Addirittura, qualche settimana fa, unnostro vicino è stato aggredito in casa alle 6 delpomeriggio: davvero non ne possiamo più”. Mai furti non sono certo l’unico problema: restandoin ambito di sicurezza, anche quella stradale èmolto carente. “Da quando è stata aperta lastrada nuova non abbiamo più avuto pace”,spiega Fausto Pigona . Ma come, non è stataun vantaggio per i residenti, che ora possonoraggiungere Pomezia o Torvaianica in pochissi-mi minuti? “Assolutamente no. Il rettilineo è fin

troppo bello: ottima visibilità, asfalto nuovo,sembra essere stato fatto per invogliare a corre-re, anche perché non c’è nessun controllo néstrumenti per far rallentare la velocità, come gliattraversamenti pedonali rialzati, che abbiamorichiesto più volte. Io personalmente ho scrittoal Sindaco, all’Assessore ai Lavori Pubblici ed alDirigente dello stesso settore a più riprese, main quasi due anni non sono mai stato ricevuto.Essendo un ingegnere, ho anche inviato unarelazione sull’impatto che ha il viale nei confron-ti del quartiere, mettendo in risalto non solo lapericolosità della strada, ma anche l’inquina-mento, sia acustico che ambientale”. Cosaaveva proposto? “Oltre agli attraversamenti rial-zati - da non confondere con i dossi, che sonovietati dalla legge – per quanto riguarda il con-trollo della velocità avevo proposto il safetytutor o l’autovelox fisso, che serve da deterren-te, soprattutto nella prospettiva futura dellacostruzione della nuova strada di collegamentoche andrà da Vicerè alla Pontina. Per l’inquina-mento, invece, chiedevo una barriera acusticanaturale, fatta da siepi ed alberi. Si tratta dirimedi semplici ed a basso costo, ma anche

questo tentativo è rimasto senza risposte, senon per la messa a dimora di alcuni piccoli ole-andri a bordo strada, al momento insufficientiper la risoluzione del problema. La sordità del-l’amministrazione mi ha scoraggiato: a noibasta affacciarci dalla finestra per vederePomezia con le sue belle rotatorie nuove, i giar-dini, il verde pubblico, tutti i servizi e l’aspetto diuna città. Da noi, invece, bei villini circondatisolo da degrado ed abbandono. Eppure le tassele paghiamo anche noi”. “Nel 2011 siamo anco-ra costretti – aggiunge l’ingegnere – ad utilizza-re il bombolone per il gas, ad usare l’acqua delpozzo o quella minerale, a non poterci collega-re alla rete fognaria. Abbiamo ricevuto solo pro-messe, soprattutto in campagna elettorale,quando ci è stato detto che i lavori per i serviziprimari – che sarebbero dovuti partire lo scorsomarzo – avrebbero avuto il via a giugno, cosache non è successa”. Ma adesso la Regione hasbloccato i fondi destinati all’urbanizzazione…“E’ vero, ma questo non tocca il nostro quartie-re. L’illuminazione, infatti, partirà da CampoJemini, e anche per quanto riguarda acqua efognature i lavori non inizieranno contempora-

IL QUARTIERE PIU’ BUIODI TUTTA POMEZIANIENTE LUCE, ACQUA, GAS O TRASPORTI PUBBLICI: I CITTADINI DICONO BASTA

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Quartieri VicerèPomezia

neamente per tutti i quartieri che ne sono anco-ra sprovvisti, ma a lotti diversi. Questo significache potrebbero volerci ancora anni, prima dipoterci considerare cittadini che vivono in unpaese civilizzato”. E se gli adulti si lamentano, ibambini, i giovani e tutti quelli che non sonomotorizzati non se la passano certo meglio: nonci sono punti di aggregazione – manca unparco giochi, una piazzetta, un centro polifun-zionale – e non si può nemmeno andare a gio-care fuori, perché la mancanza di luci e di mar-ciapiedi nelle strade interne le rende pericolose.“I nostri figli vivono da segregati in casa: dovepossono andare? Qui non c’è nulla per nessuno- dichiara Pigona – Lo spazio per fare un parconon manca, ma il terreno di fronte alle abitazio-ni è privato. Purtroppo il Comune, quando haeffettuato l’esproprio per costruire la strada, hafatto due grandi errori: il primo è stato quello dinon espropriare anche un tratto da adibire averde pubblico, il secondo quello di lasciare pri-vata una striscia, larga circa due metri, tra ilmarciapiede che costeggia il vialone e la stradainterna che rasenta le abitazioni: una pezzo diterreno inutile per i proprietari, che con un’areadalla misura così anomala non possono farcinulla, ma al contempo indispensabile per poterfar asfaltare la strada padronale, che vorremmocedere al Comune. Così com’è, infatti, è troppostretta, non arrivando ai 4 metri previsti dalcodice della strada. Questo significa che resterànon asfaltata, con le buche che periodicamentesi formano a causa del passaggio dei camion –ricordiamo che parte di questa zona è pratica-mente un cantiere aperto – e che si riempionod’acqua alla prima pioggia, con conseguentiallagamenti. Senza contare che quella strisciadi verde non viene pulita dai proprietari, nono-stante i solleciti, e spesso, oltre alla sporcizia, cisi trovano anche dei serpenti”. La “segregazio-ne” è dovuta anche ad un altro fattore: nel quar-tiere non passano i mezzi di trasporto pubblico.Pur essendo dotata di regolari fermate, la stra-da principale non ha mai visto il passaggio di

un bus. “Quando hanno messo le fermate cisiamo illusi. Adesso siamo solo delusi - com-menta la signora De Fonso – non credo che esi-sta un altro quartiere, in tutto il territorio comu-nale, così abbandonato: noi chiediamo cosesemplici, eppure nessuno ci ascolta. Manca lavolontà da parte dell’amministrazione”. Ultimo,ma non per importanza, è il problema dei rifiuti.“Il nostro è il primo quartiere – per chi viene daTorvaianica Alta – dove non si effettua la raccol-ta differenziata”, spiega Erminia De Fonso,“quindi assistiamo continuamente a scene chesuscitano la nostra indignazione: auto che arri-vano piene di immondizia, automobilisti che sifermano vicino ai nostri cassonetti e che getta-no di tutto, dai rifiuti organici agli inerti prove-nienti dai cantieri, dai materassi ai televisorirotti. Se ci va bene, gli automobilisti scendono

dall’auto per gettare i loro sacchi, altrimenti ral-lentano soltanto e buttano tutto dal finestrino,con il rischio di colpire eventuali passanti, chepotrebbero anche essere bambini che tornanoda scuola”. “I rifiuti – conclude un altro residen-te – dovrebbero essere ritirati tre volte alla setti-mana, ma solitamente i cassonetti vengonosvuotati solo una volta ogni 6 o 7 giorni. Questocomporta che la strada sia sempre sporca emaleodorante”. Con tutti questi problemi c’è dapensare che chi ha acquistato casa qui lo abbiafatto per i costi molto convenienti… “Nienteaffatto: i prezzi di questi villini sono quelli dimercato. La maggior parte di noi ha contrattomutui ventennali o addirittura trentennali perpoterli acquistare, invogliati dalle prospettive edalle promesse. Peccato che nessuna sia statamantenuta”. Alfredo Corrao

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cronaca

TSfortunati o truffati? Gli acquirenti delle casedel complesso immobiliare “Parco dellaMinerva”, a Pomezia, non hanno ancora ben

chiaro a quale categoria appartengono, ma hannocapito perfettamente che, almeno a breve, non cisono grosse speranze di entrare in possesso delleabitazioni per le quali stanno pagando ogni mese larata del mutuo. Dopo il fallimento della Di.Ma.Costruzioni, poi revocato ed ora in attesa della deci-sione del Ministero del Lavoro sull’applicabilità dellalegge Prodi bis, i lavori nel cantiere si sono blocca-ti e le case non sono state terminate. Le scadenzecontrattuali per la consegna degli appartamenti edelle ville non sono tutte uguali: dei circa120 atti diacquisto circa 40 prevedevano la fine dei lavorientro dicembre del 2011, mentre gli altri erano dila-zionati fino all’inizio del 2013. Ma nessuna di que-ste case, al momento, vedrà i legittimi proprietariabitarle. Per l’acquisto degli immobili gli acquirentihanno versato congrui anticipi - che, con la maxira-ta richiesta lo scorso marzo, arrivano anche a 180mila euro – ed hanno sottoscritto la formula “EasyHome”, un accordo che, attraverso una finanziariache faceva da tramite (la quale sembra esserericonducibile sempre a Di Mario), andava a sostitui-re il tradizionale mutuo, con il cliente che si impe-gna a versare, attraverso un R.I.D., una rata mensi-le di circa 900 euro. Soldi che devono essere corri-sposti anche se non si ha alcuna certezza che que-ste case possano essere terminate e consegnate.“Se i compratori non dovessero pagare le rate –spiega uno degli avvocati interessati alla vicenda –potrebbe esserci una risoluzione contrattuale perinadempienza”. Insomma, si passerebbe dalla partedel torto. Ma, per capire bene cosa sia successo,facciamo un salto indietro nel tempo. Qualche annofa il Gruppo Di Mario acquistò da Parsitalia la lottiz-zazione “Parnasi”, che prevedeva un complessoimmobiliare fornito dei servizi primari. Per potercoprire le spese, gli appartamenti in progetto venne-ro venduti “sulla carta”, versando un acconto e poipagando delle quote mensili che permettevano aicostruttori di continuare i lavori. Ma la crisi del set-tore ha fatto sì che la liquidità del gruppo non fossesufficiente per garantire le costruzioni. Per ovviareal problema gli immobili sono confluiti in un Fondo,il “Diaphora 1”, istituito dalla Raetia SGR, una socie-tà di Milano autorizzata dalla Banca d'Italia all'eser-cizio del servizio di gestione collettiva del risparmiotramite l'istituzione di fondi immobiliari riservati adinvestitori qualificati. I problemi maggiori sono sortiquando la Di.Ma., uno dei maggiori azionisti delfondo stesso, è diventata insolvente, arrivando finoal fallimento. L’appalto della società è stato blocca-to e con esso la prosecuzione dei lavori.

Un’empasse amplificata dal conflitto d’interessi chesi era andato a creare tra il Fondo e la Di.Ma. Unasvolta sembrava essere arrivata ad inizio agosto,quando agli acquirenti è arrivata la seguente comu-nicazione: "Dopo aver preso atto dell’intervenutarevoca del Fallimento Dima Costruzioni (con conse-guente venir meno delle pretese sul contratto diappalto vantate dal curatore fallimentare che hannobloccato i lavori dal mese di marzo), la SGR si èattivata per riorganizzare i lavori con altra dittaappaltatrice diversa da Dima. In questi giorni, dopoesserci sincerati della ridotta possibilità che il cura-tore (il quale non ha comunque riconsegnato anco-ra i cantieri alla SGR) possa opporre ancora resi-stenza all’inizio lavori, stiamo chiudendo le trattati-ve ed il nuovo contratto con la ditta appaltatrice,nonché raccogliendo la documentazione ammini-strativa per riavviare i lavori, che in un primo temporiguarderanno il blocco delle prime 8 ville. A segui-re il resto delle unità già iniziate e lasciate incom-plete per via del blocco lavori. Onde per cui i lavoripotrebbero già iniziare la prossima settimana. Unavolta consegnato il cantiere alla nuova ditta appal-tatrice verrà stilato un nuovo crono programmalavori e verranno comunicate a tutti i clienti interes-sati dai lavori le nuove date di fine lavori, per mododa consentirvi di programmare i vostri impegni eco-nomici in coincidenza con le consegne che verran-no effettuate comunque entro il corrente anno". Disettimane ne sono passate tante – c’è da segnalareche altre lettere con lo stesso contenuto sono inizia-te ad arrivare già lo scorso marzo - ma nessuna gruha ripreso a muoversi. “Passo quasi ogni giorno davanti a quel cantiereabbandonato e nulla, neanche un foratino, si è maipiù mosso – ha dichiarato Roberto Conforto, unodegli acquirenti – Io, come tanti altri compratori,sono disperato. Attendo con ansia che si sblocchi lasituazione, avendo un bisogno vitale di quella casa,visto che al momento, oltre al mutuo, sono costret-to a pagare l'affitto di un'altra abitazione”. Ma quel-lo che fa più male è l’impotenza di fronte a questa

situazione alquanto complicata, oltre che differentetra i vari compratori: con chi prendersela? Non conla Frimm, l’agenzia immobiliare che ha fatto daintermediario, non con il Fondo, al quale pratica-mente ora appartengono gli immobili, non con l’as-sicurazione “Generali”, con la quale è stata sotto-scritta la polizza di fidejussione e che sarebbe dovu-ta intervenire proprio nel caso di mancata conse-gna, non con gli operai della Di.Ma., che si trovanosenza lavoro da più di 6 mesi, non con l’imprendito-re Raffaele Di Mario, in carcere per 5 mesi ed oraagli arresti domiciliari: e allora, con chi?“Stiamo cercando di unire le forze – ha spiegatoConforto – cercando di contattare tutti gli acquiren-ti, per agire in modo compatto al fine di tutelare inostri diritti. Il 24 settembre alcuni di noi hanno fattoun’assemblea davanti a quelle che sarebbero dovu-te essere le nostre case, ma siamo ancora troppopochi, la nostra voce è ancora troppo debole peressere ascoltata”. Tra tanta disperazione c’è peròqualche piccola speranza. “Io sono ancora fiducio-so – ha affermato un altro acquirente – certo, lapreoccupazione è tanta, ma sono sicuro che allafine in qualche modo la situazione si risolverà.Esiste il Fondo, c’è la polizza assicurativa, è interve-nuto il Ministero. So che il Fondo dovrebbe indireuna gara d’appalto per assegnare i lavori ad un’al-tra ditta e, contemporaneamente, sta vendendo lottidi terreno per reperire i soldi mancanti. Forse iosono tra i più fortunati, perché la mia casa deveessere consegnata nel 2013”. Ed infatti la dispera-zione maggiore è di chi, al contrario, sarebbe dovu-to andare a vivere nel “Parco della Minerva” già inquesti giorni, ed invece si trova proprietario diun’abitazione inesistente. “Pagare un affitto ed unmutuo, soprattutto in un periodo di crisi economicacome questo – ha concluso Conforto – è pratica-mente impossibile per la maggior parte di noi.Facciamo quindi un appello alle autorità, affinché siinteressino alla nostra vicenda”.

Maria Corrao

GLI ACQUIRENTI DEL “PARCO DELLA MINERVA”COSTRETTI A PAGARE IMMOBILI MAI TERMINATI

PROPRIETARI DI CASEFANTASMA

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cronaca Pomezia

Dal 1° Ottobre i cittadini di Pomezia rischianomeno contravvenzioni. Ma avranno anchemeno sicurezza. Sono infatti scaduti i contrat-

ti a tempo determinato per 32 Agenti di PoliziaLocale – il contratto dell’ultimo agente “precario”termina il 31 dicembre – e le attuali normative nonconsentono all’Amministrazione di effettuare ulterio-ri rinnovi. Al lavoro restano solo 43 agenti, troppopochi per un territorio vasto come quello pometino.Dell’immediato futuro ci fornisce un’idea il ViceComandante del Corpo di Polizia Locale, il MaggioreAngelo Pizzoli. “Praticamente il personale verràdimezzato a causa delle scadenze contrattuali. Laprima conseguenza sarà quindi un’importante ridi-mensionamento del Corpo della Polizia Locale,sopratutto nell’attività di controllo e presenza sul ter-ritorio. Ci sarà una riduzione significativa delle attivi-tà d’istituto e dei servizi al cittadino, mentre moltiservizi e sezioni saranno accorpati per poter ottimiz-zare il lavoro del personale ancora a nostra disposi-zione”.La preoccupazione maggiore era stata espressariguardo al distaccamento di Torvaianica: c’è la pos-sibilità che chiuda?“Il rischio è sicuramente alto, perché la sede del lito-rale viene seriamente investita dal ridimensionamen-to. Fino al 30 settembre erano sono presenti neldistaccamento 22 Agenti, di cui 11 a tempo determi-nato, che non potranno essere sostituiti. Restanoquindi solo 11 persone, per le quali sarà davvero dif-ficile organizzare il lavoro cosìcome fatto finora. Certo è che la volontà di questoComando e dell’Amministrazione è quella di non arri-vare alla chiusura del distaccamento, ma i fattorinumerici sono determinanti, e vanno sicuramentecontro le nostre aspettative”.Cosa si dovrebbe fare?“L’unica soluzione auspicabile e percorribile per tor-nare a fornire alla collettività un servizio adeguatosia a Pomezia che a Tovaianica è che

l’Amministrazione concluda nel più breve tempo pos-sibile le procedure concorsuali ad oggi in atto”.Ma la questione concorsi è tutta un’altra storia, vistoche la normativa prevede che possano essereassunti, per il Corpo della Polizia Locale, solo ilnumero equivalente al personale andato in pensionel’anno precedente, il che corrisponde ad una solaunità.Per trovare una soluzione alla vicenda il Sindaco diPomezia Enrico De Fusco ha scritto questa mattinaal Prefetto di Roma, mettendo in risalto i rischi lega-ti alla scadenza dei contratti a tempo determinato,che vanno a generare problemi di interruzione di ser-vizi alla città e di ordine pubblico. “Stiamo mettendoin campo tutte le iniziative possibili per continuare agarantire i servizi amministrativi alla cittadinanza eper garantire l’ordine pubblico – si legge nella missi-va – Oggi sono scaduti i contratti di 32 agenti diPolizia Municipale, che si aggiungono ai contrattiscaduti a luglio e a quelli del prossimo novembre,lavoratori a tempo determinato impiegati in Ufficichiave della macchina amministrativa, senza i qualirischiamo concreti problemi di ordine pubblico e diinterruzione di servizi pubblici. In particolare, 32

agenti di Polizia Locale in meno significano menovigili davanti alle scuole,meno vigili sul litorale diTorvaianica, meno vigili in soccorso dei cittadini.Proprio per questo – ha concluso il Primo Cittadino– ho dato mandato immediato al Dirigente alPersonale e alla Commissione trattante di incontrarele parti sociali per affrontare la questione dei con-tratti a tempo determinato ed individuare una solu-zione in tempi brevi”.Ad interessarsi del problema anche i partiti. Il PD, loscorso 28 settembre, ha messo in evidenza come, afronte dei 460 posti previsti in pianta organica, cisiano solo 190 lavoratori a tempo indeterminato:questo significa che, mandando a casa i precari, ilComune non potrà più garantire i servizi pubblici. “Questa è una situazione che andava risolta prima ediversamente – ha commentato Raimondo Piselli,consigliere del PDL – è facile ora esprimere solida-rietà ai lavoratori o temere per il futuro dei servizi alcittadino. Ma, se nel passato fossero state fattemeno promesse e si fosse agito con criteri diversi,probabilmente adesso la situazione sarebbe moltodiversa”.

Alfredo Corrao

DRASTICO TAGLIO DEGLI AGENTISIA A POMEZIA CHE AD ARDEA

VIA I VIGILI A TEMPODETERMINATO

Anche ad Ardea la situazione è critica: dal 22 settem-bre 15 agenti con contratto a tempo determinatohanno dovuto riconsegnare le loro divise. I contratti

a tempo determinato sarebbero dovuti scadere il 31dicembre, con possibilità di rinnovo, ma una clausola benprecisa ha accorciato i tempi: risoluzione anticipata qua-lora la situazione economica delle casse comunali nonavesse più potuto garantire la copertura finanziaria deglistipendi dei precari. Cosa che, purtroppo, è puntualmen-te avvenuta. Così, da qualche settimana, a prestare ser-vizio sono in tutto solo i 27 agenti in servizio permanen-te. Troppo pochi per un territorio vasto come quello diArdea. “Dobbiamo garantire due turni giornalieri – haspiegato il comandante Francesco Passaretti – quindi giàil numero è dimezzato. Calcolando le ferie o le possibili

malattie, si capisce che siamo davvero ridotti al lumici-no”. Le bastano questi uomini per coprire l’intero Comunee tutti i tipi di servizio, oppure alcuni lavori verranno dele-gati alle altre Forze dell’Ordine? “Siamo obbligati a svol-gere comunque tutti i servizi di nostra competenza, cosìcome prevede la legge. Se, a causa della carenza di per-sonale, dovessi sopprimere qualche servizio ne risponde-rei penalmente. Stiamo cercando il modo di organizzarci,ma è davvero dura, visto che già eravamo sotto organicocon i 15 agenti a tempo determinato”. Quanto personaleservirebbe? “Basterebbero una cinquantina di agenti perpoter lavorare senza alcun problema – ha dichiaratoPassaretti – ma la crisi economica ci costringe a stringe-re i denti ed andare avanti. Spero solo che, a gennaio, lerisorse che ci stanno togliendo vengano reintegrate”.

INTANTO AD ARDEA...

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ambiente Pomezia

Sono passati cinque mesi dall’ultima tornataelettorale volta ad eleggere il Primo Cittadinoed il Consiglio Comunale ma, girando per le

nostre strade, non sembra affatto così. O meglio iltempo è passato ma i cosiddetti “manifesti eletto-rali” sono ancora al loro posto. Noi del Corriere,grazie soprattutto alle vostre segnalazioni, aveva-

mo denunciato l’assurdo degrado ambientale(vedi CdC n° 4, Anno 3, Aprile 2011, p.12) – cau-sato proprio da coloro che in questo momentosono in Comune a rappresentarci – nella speran-za, quantomeno, di veder scomparire il tutto adelezioni terminate, anche perché molti dei politici“protagonisti” avevano promesso che, a fine torna-ta, avrebbero provveduto personalmente a liberarela città dai propri manifesti. Ad oggi possiamoaffermare che solo una parte della città è stataripulita – soprattutto la zona del centro – poichébasta dirigersi in periferia o peggio, nei quartierilimitrofi, per accorgersi che nulla è cambiato. Anzi,passando con l’auto viene addirittura voglia di pen-sare a quale candidato votare, salvo poi accorger-si che i colori delle foto sono abbondantementesbiaditi, perché appunto sono passati 5 mesi!Ormai quasi più nessuno ci fa caso ma forse è pro-prio questo il dramma: è come sentire al telegior-nale l’ennesima notizia di un politico indagato econtinuare a vivere come se nulla fosse, perchéormai fa parte delle “solite cose”, della routine ditutti i giorni ma soprattutto dell’ambiente in cuiviviamo. Proprio come quei manifesti, che conti-nuano a guardarci dai cassonetti della spazzaturao da un muro di una galleria. Loro sì che sonodiventati familiari. Luca Mugnaioli

MA LE ELEZIONINON ERANO FINITE?PASSA IL TEMPO MA IL “MANIFESTO SELVAGGIO” È ANCORA AL SUO POSTO

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ambiente Pomezia

STRADE SPORCHE:PER COLPA DI CHI?GIRO TRA I RIFIUTI, ALLA RICERCADELLA CIVILTÀ PERDUTA

Facendo il giro di tutto il territorio comunalepometino ci accorgiamo che, oltre i resti deimanifesti elettorali ce quindi ai politici, ad

imbruttire il paesaggio contribuiscono anche i citta-dini indisciplinati, che preferiscono gettare i lororifiuti lungo le strade, nel verde che costeggia imarciapiedi, in discariche a cielo aperto “sponta-nee” e non autorizzate: dalla bottiglia di plastica aldivano, si vede di tutto. E la cosa peggiore è che,il più delle volte, i rifiuti non sono concentrati inun’area circoscritta, ma sparsi talmente tanto darendere molto difficoltosa l’opera di bonifica. Sullungomare Tognazzi, punto di apertura del territo-rio per i turisti che arrivano al mare, il versanteinterno è costellato di immondizia per tutta la sualunghezza. In via Zara, passaggio quasi obbligatoper chi si reca a Zoomarine, i rifiuti sono i padroniincontrastati in entrambi i lati; lo spiazzo dietro allostadio è ormai degradato al massimo, mentre ilverde che costeggia il fosso è pieno di sporcizialasciata dagli immigrati che vivono nelle baracco-poli nascoste dalla vegetazione. In via Naro sivedono i secchioni vuoti e l’immondizia di variogenere – tra cui materassi, vecchi televisori, sani-tari distrutti - per terra. Potremmo continuare fino ariempire pagine di esempi, ma le foto che mostria-mo sono certamente più esplicative di mille parole.

Abbiamo provato a dare la colpa all’amministrazio-ne - che sicuramente innocente non è, ma ha suagrossa dose di responsabilità, soprattutto perquanto riguarda il servizio di raccolta – ma di fron-te ad un tale spettacolo ci si chiede quanta di quel-la colpa è invece da imputare a noi cittadini…

Alfredo Corrao

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telepontinaPomezia

Cumuli di spazzatura, potature, rifiuti ingom-branti e organici di ogni tipo stanno letteral-mente invadendo Torvajanica. È questo il tri-

ste quadro dipinto dalle numerosissime segnala-zioni che arrivano all’ufficio ambiente del comunee che con le nostre telecamere siamo andati averificare, anche grazie alla disponibilità deglistessi addetti ai lavori dell’ufficio ambiente, i qualiraccolgono puntualmente le lamentele dei cittadi-ni.

L’indagine ha evidenziato come i cittadini, oramaiscoraggiati ma per nulla rassegnati, non riescanoad attirare l’attenzione degli amministratori, tro-vandosi a vivere in posti dove le condizioni igieni-che sono allarmanti, condite da olezzi decisamen-te poco gradevoli. In via Assisi ad esempio, aibordi della strada troviamo sudiciume di ogni tipo.Da scarpe a contenitori, da buste a lattine di birra;a detta di chi ci ha accompagnato lungo il peno-so percorso, la situazione attuale è anche miglio-re di quella abituale. Poco più in là, in via Foligno,stesso scenario: potature di alberi fresche, erba digiardini. Spesso a creare i disagi sono gli abitantistessi, che incivilmente gettano rifiuti ovunque. Inmolti casi gli “incivili” potrebbero provenire, adetta dei residenti di via Foligno e via Assisi,anche dai Comuni vicini. Per il comitato di SanPancrazio però i guai non finiscono qui. La zona,oltre ad essere invasa da insetti e zanzare, èanche un “bagno a cielo aperto”, con gli extraco-munitari che lavorano in zona sfruttano le areeverdi per i loro bisogni primari. I cittadini sottoli-neano anche in questo caso l’impossibilità a risol-vere un problema igienico causato da una piùgrave preoccupazione, legata all’immigrazioneclandestina. Il presidente del comitato ha piùvolte chiesto l’intervento delle Istituzioni compe-tenti, ma non ricevendo risposte dal Comune enon ottenendo aiuto nemmeno dalla PoliziaLocale, che poco ha potuto fare per tutelare l’am-biente. Tra via Bengasi, via Tripoli, via Pola e via Bernaincappiamo nello stesso identico panorama.Anche qui guidati da un cittadino, che ha segna-lato il suo disagio all’ufficio ambiente pometino, il

mix di odori e sporcizia è indecoroso.Elettrodomestici, tavoli, sedie, escrementi di ani-mali e rifiuti di ogni tipo si possono scorgere sulciglio della strada. Come se non bastasse, i cas-sonetti della differenziata si presentano stracolmi.A detta del cittadino i problemi sono di molteplicinatura: i contenitori messi a disposizione sonotroppo piccoli e si riempiono subito, e la frequen-za di raccolta è insufficiente. Inoltre, pare che lagente abbia mal digerito la differenziata, e inveceche rispettarla spesso per pigrizia getta i rifiutisenza criterio. È giusto però sottolineare che cisono persone che si comportano correttamenteogni giorno per salvaguardare l’ambiente in cuivivono. I disagi si presentano soprattutto durante il perio-do estivo, con l’invasione dei turisti. Analizzandole due aree da noi visitate possiamo trovare uncomune denominatore: l’inciviltà del cittadino e iproblemi derivati dagli accampamenti abusivi diextracomunitari. “Siamo come a Napoli”, cihanno confessato i cittadini sia davanti la teleca-mera sia a microfoni spenti. Il nostro tour dellediscariche abusive non è però finito. Dietro ilcampo comunale di Torvajanica, dove tanti bam-bini ogni giorno si allenano, possiamo notaredivani, poltrone, mobili e le immancabili “busto-ne” nere. Questo è nulla se paragonato all’incre-scioso spettacolo che si trova pochi metri dopo,andando verso il ponticello che porta alloZoomarine. Una via che costeggia un edificio èinteramente invasa dalla spazzatura. Anche l’as-sortimento di oggettistica è vario. Tastiere, ferri dastiro, stivali, cuscini, bottiglie, scatoloni. Nascostidietro la vegetazione si intravedono anche resti diaccampamenti e montagne di sacchi accatastatiuno all’altro. “Non vogliamo essere abbandonatidall’amministrazione”, hanno lamentato ai nostrimicrofoni i cittadini. “ma maggiori controlli e inter-venti delle forze dell’ordine”. L’imperativo lanciatoalle telecamere di Cronache di Provincia è rispet-tare l’ambiente e i diritti di chi onestamente com-pie il proprio dovere di cittadino, ma che nono-stante si trova a convivere con vere e propriescene di degrado urbano.

Alessandro Introcaso

IL PIENO DI SPAZZATURA

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LE TELECAMERE DI TELEPONTINA IN UN TOUR TRA DISCARICHE A CIELO APERTO E ACCAMPAMENTI DI EXTRACOMUNITARI

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Pomezia news

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il corriere in tV

Lo scorso 21 settembre ha preso il via, suTelepontina, la nuova trasmissione “Lapagina del Corriere”, l’unico “salotto”

dove i cittadini di Ardea e Pomezia possonoincontrare gli amministratori locali per esporrei problemi della città, in un faccia a facciamagari non possibile attraverso le procedureordinarie. Di seguito riportiamo un sunto diquanto accaduto in studio, invitando tutti i let-tori ad inviarci segnalazioni di disservizi edisagi. Noi cercheremo di farli risolvere dal-l’amministratore competente.

Avolte voler essere un cittadino modellopuò essere davvero difficile. La burocra-zia e le mancanze dell’amministrazione

possono infatti scoraggiare anche chi ha lemigliori intenzioni, come Marco Giaffreda, cit-tadino di Pomezia che, per ben 3 volte, si èrecato all’isola ecologica di via Cincinnato, aPomezia, per poter smaltire in modo correttol’olio alimentare usato. “Ogni volta – ha spie-gato Giaffreda nel corso della prima puntatadel programma – sono tornato indietro a manivuote, anzi, piene, visto che ho riportato l’olioa casa. L’isola ecologica, infatti, era sprovvi-sta del bidone idoneo alla raccolta degli oliiusati”. A quanto pare il barile in dotazione aPomezia è solo uno, di certo non sufficienteper una popolazione che supera i 60 mila abi-tanti. La tematica è stata sottopostaall’Assessore all’Ambiente Piero Toce, che si èdetto disposto a controllare immediatamente ilmotivo del disguido, che è stato segnalatoanche da altri cittadini. “Mi sembra strano chenon ci siano i contenitori, visto il loro costonon certo eccessivo soprattutto rispetto aquanto si spende per il servizio di raccolta deirifiuti, che possiamo quantificare in circa3500 euro l’ora. Mi impegno comunque a veri-ficare e, nel caso davvero mancassero, aprovvedere all’acquisto. Nel frattempo, pense-rò io allo smaltimento dell’olio del cittadino”.L’assessore è poi stato interrogato daMassimiliano Villani, un cittadino di CampoJemini, che ha segnalato lo stato di degradoambientale di vari punti della città. “Cosa haintenzione di fare l’amministrazione per risol-vere definitivamente il problema delle discari-

che abusive che sorgono in ogni punto dellacittà?”, ha chiesto Villani. “Stiamo già facen-do molto – ha ribattuto Toce – ma purtroppo,man mano che bonifichiamo i siti, questi ven-gono nuovamente riempiti di rifiuti. La parola“definitivamente” a Pomezia è limitata a due,tre giorni: per cercare di rimediare stiamoorganizzando un servizio di controllo in colla-borazione con la polizia municipale, per repri-mere il reato di abbandono di rifiuti”. Villani hapuntato il dito anche contro il servizio di rac-colta dei rifiuti urbani, soprattutto per quantoriguarda la differenziata, andata malissimoper tutta l’estate. “E’ vero - ha riconosciutol’assessore – per questo stiamo andando “alezione” dai Comuni più virtuosi d’Italia, percapire quali sono i loro metodi di raccolta.Unendo la nostra esperienza – che, pur nega-tiva, ci è servita da lezione – alla loro, cerche-remo di offrire un servizio finalmente ottimale,che sfocerà, con il prossimo bilancio, anchenel passaggio della tassa per lo smaltimentodei rifiuti da Tarsu a TIA, con notevole rispar-mio per i contribuenti”.

Pista ciclabile: sogno degli ecologisti, è diven-tata l’incubo degli abitanti di via Alcide DeGasperi. A spiegare perché SalvatoreFrazzetto, rappresentante del condominio delcivico 104, che ha chiesto di poter incontrarel’Assessore ai Lavori Pubblici per cercare dievitare che il percorso previsto passi all’inter-no dei giardini antistanti le palazzine dellecooperative. “La preoccupazione di noi condo-mini è quella di veder "distrutto" quel piccoloparco verde che, in più di 30 anni, abbiamorealizzato con piante di magnolie, abeti,palme, roseti e siepi – spiega Frazzetto – perfar posto ad una striscia di cemento.Vorremmo quindi conoscere realmente quali

siano i termini e l'ampiezza del progetto dellapista ciclabile nella nostra zona, capire se ilavori che l’amministrazione si accinge a faresiano conformi con il disegno iniziale e se c’èla possibilità di una modifica che preservi igiardini. Secondo noi l’ideale sarebbe affian-care la pista al marciapiede già esistente”. Arispondere, direttamente nel corso della tra-smissione, sono stati l’Assessore ai LavoriPubblici Edgardo Cenacchi e il DirigenteRenato Curci. “Il progetto è stato direttamentedal comitato di quartiere, quindi dai cittadini,ed ha addirittura vinto un concorso banditodalla Regione Lazio, che l’ha approvato efinanziato. Le lamentele che adesso ci arriva-no sarebbero quindi dovute essere espresse inpassato, quando il comitato si è riunito perdiscutere del tracciato. Senza contare che altricittadini ci hanno fatto la richiesta contraria:non affiancarci al marciapiede per non abbat-tere le piante ad alto fusto che vi dimorano.Adesso il nostro margine di modifica è davve-ro minimo, perché eventuali cambiamentipotrebbero farci perdere l’intero finanziamen-to, che comprende anche i tratti precedenti esuccessivi della pista”. Ma la possibilità di unavariante, dopo una lunga discussione, è statatrovata: al termine della trasmissione ilDirigente, accompagnato dai cittadini, si èrecato sul posto per esaminare tutte le possi-bilità di modifica del percorso. Il sopralluogo èproseguito la mattina dopo, alla presenzadell’Assessore, con i tecnici che hanno lavora-to sul percorso fino ad arrivare ad una modifi-ca che ha accontentato tutte le parti in causa:il tracciato verrà spostato di alcuni metri versoil marciapiede, con delle curvature in prossimi-tà degli alberi. In questo modo saranno sacri-ficate solo 3 piante ad alto fusto ed i giardinisaranno solo sfiorati dalla pista.

IL PUNTO D’INCONTRO TRA CITTADINIED AMMINISTRATORI

UN “SALOTTO”IMPORTANTE

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Una grande apertura ad Ardea per gliamanti del gioco e delle scommesse. Loscorso 8 settembre, infatti, tra musica

dal vivo ed un ricco buffet, ha aperto i suoilocali al pubblico la nuova sala Iziplay di viaLaurentina, a Rio Verde. Sala video lottery col-legata con il jackpot nazionale che arriva finoa 500 mila euro ed a quello di sala, non menoinvitante, che arriva fino a 100 mila euro. Nonmancano poi i maxischermi, otto 42 pollici edun 60 pollici, per gustare le partite in diretta eper scommettere live sui vari eventi sportivi.Per chi ama le scommesse classiche poiun'importante novità: l'ippica arriva ad Ardea.Per gli scommettitori del settore, una salacompleta e dettagliata a loro dedicata per gio-care su tutti i campi del giorno. Trentaduemonitor, locandine dai campi e testate specia-

lizzate, oltre a cinque tv dedicate, per esseresempre informati e vivere, in un ambiente con-fortevole, tutte le corse in programma. Abreve anche giocate su quota fissa e multipla.Iziplay punta sulla tecnologia, l'affidabilità esulla fornitura di un maggior servizio al clien-te con la possibilità di creare conti online perscommettere e per giocare a poker. Per i clien-ti della sala, amanti del poker, non mancano itornei organizzati on line, cui presto si affian-cheranno quelli di sala. I proprietari assicura-no l'apertura serale per gli eventi sportivi piùimportanti, per gli anticipi ed i posticipi deiprincipali campionati. A Rio verde, poi, spazioa tutta l' Europa League e la ChampionsLeague in diretta. Per gli amanti dei motori,infine, non può mancare la Formula uno ed ilMoto Gp dal vivo.La sala scommesse si collo-

ca su una delle strade principali che attraver-sa il comune rutulo, via Laurentina, offre allaclientela un ampio parcheggio e si inserisce inun contesto caratterizzato da luoghi commer-ciali, di ristoro e di pubblica utilità. Izi play èun marchio della società Cogetech SPA, unodei più importanti concessionari AAMS(Amministrazione Autonoma dei Monopoli diStato). La sua mission: trasformare ogninuova sfida in una grande opportunità,mediante l’utilizzo delle più moderne tecnolo-gie fruibili, grazie al lavoro e all’esperienza dichi da sempre opera nel mondo dei giochi econ la massima attenzione alla costanteapplicazione del Codice Etico, a cui devonoattenersi tutti i Gestori. Con Izi play, assicura-no i gestori, il divertimento entra in gioco.

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regione Lazio

EMERGENZA CARCERARIA,PANNELLA AL CONSIGLIO REGIONALE

In alcune carceri del Lazio ci sono spazi inu-tilizzati per mancanza di personale. E' quan-to è emerso nel corso dell'intervento del

Garante dei diritti dei detenuti del Lazio,Angiolo Marroni, ascoltato dal Consiglio regio-nale del Lazio che ha appositamente interrottola discussione generale sul problema delsovraffollamento degli istituti di pena. "La poli-zia penitenziaria soffre di una grave carenza diorganico - ha spiegato il Garante dei detenuti -A Rieti, uno dei migliori istituti del Lazio ospita120 detenuti, quando ne potrebbe ospitare400. A Velletri c'è un padiglione che potrebbeospitare 2/300 detenuti ma non viene utilizza-to per mancanza di personale".

Marroni ha riferito al Consiglio la situazionedelle carceri del Lazio: 6.565 detenuti, a fron-te di una capienza regolamentare di 4.800, (inItalia oltre 67.000 per 45.600 posti), consituazioni particolarmente critiche, come aLatina, Cassino e Regina Coeli a Roma, dove"ho visto celle per quattro detenuti che ne con-tengono undici, con letti a castello che arriva-no a pochi centimetri dal soffitto", come hariferito Marroni all'Aula. "Nuove carceri? Ce n'è l'esigenza anche nellanostra Regione, soprattutto a Latina, aCassino, ma forse bisognerebbe pensareanche a una nuova Regina Coeli", ha spiegatoMaroni. Sull ' ipotesi amnistia, Marroni ha

messo in guardia sulla dif fusione di un'attesaper qualcosa che poi non si farà. "E' pericolo-so", ha detto il Garante dei detenuti che haricordato che se è vero che è necessariogarantire ai cittadini il diritto alla sicurezza, èaltrettanto vero che "la pena deve punire madeve essere anche utile al reinserimento deldetenuto nella società A tale proposito,Marroni ha auspicato lo sblocco delle agevola-zioni per favorire l'attività lavorativa dei dete-nuti e ha posto l'accento sulla formazione pro-fessionale, "fondamentale ai fini del reinseri-mento dei detenuti, come le case famiglia e lecomunità terapeutiche".

MARRONI: "CELLE VUOTE PERCHÉ MANCA PERSONALE"

IL LEADER DEI RADICALI PARTECIPA ALLA RIUNIONE STRAORDINARIA DEL CONSIGLIO

Le carceri scoppiano, anche e soprattutto nelLazio. Per parlare del problema, lo scorso22 settembre il Presidente del Consiglio

regionale del Lazio, Mario Abbruzzese ha incon-trato il leader radicale Marco Pannella. Pannellaè poi stato accompagnato da una delegazionedi consiglieri ad una conferenza stampa sul-l'emergenza carceraria in Italia. L'evento, pro-mosso dal gruppo Lista Bonino-Pannella inoccasione della seduta straordinaria delConsiglio regionale su questo argomento, haregistrato l'adesione e la partecipazione dei con-siglieri Rocco Berardo (Lista Bonino-Pannella),Andrea Bernaudo (Pdl), Angelo Bonelli (Verdi),Raffaele D'Ambrosio (Udc), Luigi Nieri (Sel),Isabella Rauti (Pdl), Luciano Romanzi (Psi),Giuseppe Rossodivita (Lista Bonino-Pannella)."La popolazione carceraria regionale - ha affer-mato il presidente Abbruzzese al termine dell'in-contro - è pari a circa un decimo di quella nazio-nale: nei 14 istituti penitenziari del Lazio, al 31agosto, le presenze raggiungevano il numero di6.622 detenuti a fronte di una capienza regola-mentare di 4.856. Tra le persone sottoposte amisure restrittive della libertà personale circa lametà di esse non sono ancora giunte ad unasentenza definitiva: c'è una presenza consisten-te di tossicodipendenti, malati psichiatrici edetenuti stranieri, aggravata dalla mancanzaquasi totale di psicologi, carenze di organiconella polizia penitenziaria e tra gli assistentisociali".Per Pannella “in Italia ci troviamo dinanzi a uncomportamento criminale dello Stato, a fronte

del quale ieri il Senato si è autoconvocato, e lastessa cosa accadrà presto alla Camera, asegnalare una situazione che ha tutte le caratte-ristiche dell'emergenza umanitaria, e che la poli-tica ha il dovere di affrontare”.Il consigliere Nieri ha quindi illustrato alla stam-pa la mozione attualmente in discussione inaula consiliare sul sovraffollamento degli istitutipenitenziari del Lazio, che prevede tra l'altrol'impegno per la piena applicazione della leggeregionale n. 7 del 2006, per l'istituzione di unfondo di solidarietà per i diritti fondamentali deidetenuti dimittendi e per un sostegno contributi-vo alle aziende che danno occupazione alle per-sone detenute ed ex detenute.Per il consigliere Rossodivita "le carceri attual-mente si presentano come un appendice crimi-nale, estranee al principio costituzionale di rie-

ducazione del condannato". Sulla stessa lunghezza d'onda il consigliereBonelli, secondo il quale "le carceri sono il sim-bolo fallimento del sistema giudiziario". La consigliera Rauti si è detta "onorata di sede-re accanto a Marco Pannella", rinnovando il suoimpegno a portare fuori dal carcere i bambini,promuovendo la creazione di un istituto dicustodia attenuata per madri detenute, sulmodello dell'Icam di Milano. "Bisogna assoluta-mente restituire normalità all'infanzia quando siparla di carcere, in quanto i figli delle detenutepatiscono di fatto un regime punitivo di cui nonhanno alcuna colpa", ha concluso. Il vice presidente del Consiglio D'ambrosio haquindi ricordato che "l'attuale crisi investesoprattutto gli ultimi, ovvero i malati e i carcera-ti, e per questo intendiamo renderci sensibili eproattivi nell'affrontare dal basso una necessa-ria riforma carceraria a livello nazionale". Plauso unanime, infine, al lavoro fin qui svoltodal Garante dei detenuti, Angiolo Marroni, pre-sente ai lavori d'aula. "Il mio auspicio - ha concluso il presidenteAbbruzzese - è che, compatibilmente con gliimpegni di bilancio, sia fatto tutto il possibile pergarantire il rispetto dei diritti costituzionalmentericonosciuti ad ogni cittadino in detenzione sulterritorio regionale. Sono convinto che la garan-zia di tali diritti passi proprio attraverso il ricono-scimento della necessità di nuovi investimenti inedilizia carceraria, un reintegro rapido del perso-nale di polizia penitenziaria e nuove assunzioninel settore socio-assistenziale".

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ARRIVA L’AUTUNNO CON I MALI DI STAGIONE…

E' iniziato il 29 settembre, con l'illustra-zione in commissione da parte dell'as-sessore all 'Urbanistica Luciano

Ciocchetti, l'iter per l'approvazione delladelibera consiliare sulla variante al Pianoregolatore territoriale dell'agglomerato indu-

striale di Santa Palomba. "Si tratta di unpiano che prevede nuove aree destinati ainsediamenti produtt ivi - ha spiegatoCiocchetti - un fatto da non sottovalutare inun periodo di crisi come questo".Su richiesta dell'opposizione, subito accolta

dal presidente della commissione, RobertoBuonasorte (La Destra), a breve si svolgeràun'audizione con i responsabil i delConsorzio, la Asl e i Comuni interessati, tracui spicca Pomezia, per approfondire l'argo-mento.

SANTA PALOMBA, DECISA AUDIZIONEPER VARIANTE AL PIANO TERRITORIALE

DAL 15 OTTOBRE AL VIA CAMPAGNA ANTINFLUENZALE 2011-2012

La libera dalla Giunta Polverini allacampagna di vaccinazione antin-fluenzale 2011/2012.

La campagna di vaccinazione antinfluen-zale viene proposta per la popolazioneresidente dai 65 anni in su, che nel Laziosi stima ammonti ad 1 milione 123 mila,il 20 % circa della popolazione totale,ma si estende anche a persone conmeno di 65 anni affette da malattie cro-niche, donne al secondo e terzo trimestredi gravidanza, familiari di soggetti arischio, medici e personale sanitario eForze dell’Ordine. Al programma sonodestinati 14 milioni di euro del Fondosanitario regionale.“La campagna di vaccinazione – hadichiarato la Presidente della RegioneLazio, Renata Polverini – partirà il 15ottobre e si concluderà il 31 dicembre.Anche quest’anno, con il contributo deimedici di famiglia e dei pediatri, laRegione Lazio ha voluto dare una tempe-stiva risposta a tutela della salute dei cit-tadini del nostro territorio. Lo scorsoanno il programma di vaccinazionemesso in campo ha consentito di coprireil 64% della popolazione anziana”.Un altro obiettivo previsto nel program-ma è quello di continuare ad incrementa-re la qualità delle attività di documenta-zione analitica delle vaccinazioni effet-

tuate, privilegiando la registrazione delleinformazioni su supporto informatico,grazie ai software dedicati e alle proce-dure di accettazione, gestione e traccia-mento del flusso dei dati elaborati daLaziosanità. Il coordinamento del pro-gramma e la verifica dei risultati è affida-to all’Assessorato alla Salute dellaRegione Lazio e all’ASP- Lazio Sanità,con il coinvolgimento dei medici di medi-cina generale ed i pediatri di libera scel-ta.

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UN’ONDA SEMPREPIU’ ALTAL'estate è appena volta al termine e tirati fuori dai

propri cassetti cuffie e occhialetti si da il via allanuova stagione natatoria dell'Onda Blu

Torvajanica per gli agonisti delle Categoria,Esordienti e Master, accompagnati come sempre dalpresidente Antonio Camerota e dai tre coach DeniseCamerota, Maurizio Ciuffi e Romina Basciani, ottimi-sti ed entusiasti dopo i grandi risultati ottenuti nellastagione precedente, che ha visto come protagonistitra i “Categoria” Debora De Luca, Lucia Polevoi eManuel Volpecina, già presenti all'interno della squa-dra, e le nuove arrivate Alessia Antonucci, AlessiaColangeli e Giulia Di Berto Mancini. L'allenatriceDenise si ritiene pienamente soddisfatta sia del lavo-ro svolto dai suoi ragazzi, che hanno dimostratogrande impegno e forte spirito competitivo negli alle-namenti e nelle gare affrontate mese per mese, siadella selezione effettuata durante l'anno in modo daaggiungere alla squadra nuovi validi elementi, perportare l'Onda Blu sempre più in alto.Per gli esordienti l'augurio del coach Maurizio è quel-lo di veder crescere ancora i proprio ragazzi, dopodue anni di duro lavoro e splendide prestazioni chehanno portato per il secondo anno consecutivo unatleta - questa volta Lorenzo D'amico nei 100 farfal-la - a qualificarsi per le finali regionali, risultato otte-nuto con grandi sacrifici da parte sua e di tutti glialtri ragazzi del gruppo giorno dopo giorno, vascadopo vasca.Piogge di medaglie per Francesco Squillace e

Fiorella Mecioce della squadra master, guidati dallacoach Romina Basciani, che è riuscita ad aggiudi-carsi il bronzo nei 400 misti ai Campionati Italiani diOstia e la medaglia d'oro nei misti ai campionatiregionali. Grandi miglioramenti dei propri record per-sonali per Alessandra Squillace, AndreaGarozzo,Stefania Pappalardo, Marco Carinci,Simona Perticarà, Marco Costanzi, DomenicoFranco, Maurizio Ciuffi, Luigi Santoro, Alessio Silvietti

e per il presidente Antonio Camerota.Ad iniziare non sono però solo le attività agonistiche,ma anche i corsi nuoto, l'acquagym e il nuoto libero,oltre alla nuovissima sala pesi con Mauro Ferraro, ilpilates con Vanessa Rosati ed i corsi di Hip Hop eBaby Dance per i più piccini, i Balli di gruppo per ipiù grandi e la salsa cubana con il maestro Tocci DeOlivera per chi il ritmo ce l'ha nel sangue.

GRANDI SUCCESSI PER GLI ATLETI DELLA SOCIETÀ “ONDA BLU”

sport nuoto e basketPomezia

Presentazione sotto la buona stella della deaMinerva al Museo Lavinium per la RomasistemiSo.Se.Pharm Pomezia, la squadra di pallaca-

nestro femminile che domenica prossima inizierà lanuova stagione agonistica sul parquet casalingo delPala Lavinium per il primo incontro di serie A2.«Siamo arrivati al decimo anno nel campionato diserie A – ha esordito il presidente della società cesti-stica, Mario Massaroni – ma l’entusiasmo è lo stes-so del primo anno. Questa stagione che sta peravviarsi sembra nascere in un contesto difficile, det-tato principalmente dalla crisi economica, ma noivogliamo guardare oltre alle oggettive difficoltà eco-nomiche dell’intero paese. Con la nostra squadra –

ha sottolineato Massaroni – dare un contributo perrilanciare l’immagine del nostro territorio e darelustro al nome della città di Pomezia: anche per que-sto anche quest’anno sulle maglie della nostra for-mazione campeggerà la Minerva Tritornia, simbolodell’antica Lavinium che proprio in questo territoriosorgeva». Insieme al presidente Massaroni era pre-sente uno degli sponsor, la Publimas, il sindaco diPomezia Enrico De Fusco e l’assessore allo SportRosaria Del Buono. Quest’ultima ha sottolineato l’im-portanza «di una squadra che milita ai massimi livel-li dello sport nazionale. Noi – ha detto – vogliamoessere vicini a questo progetto e a colui che ognianno lo rende possibile, il presidente Massaroni».

Conclusioni affidate al primo cittadino di Pomezia,Enrico De Fusco, che dopo aver ripercorso le originie l’importanza del museo Lavinium di Pratica diMare e dell’area archeologica, con una lezione per legiocatrici arrivate da diverse zone d’Italia, ha inveceevidenziato che «l’amministrazione è fiera del simbo-lo della Minerva Tritonia portato dalle giocatrici. Inquesta città – ha affermato De Fusco – ne abbiamovisti tanti di imprenditori cimentarsi nello sport e poicadere velocemente. L’unico a portare avanti conserietà un progetto sportivo è stato Massaroni con lasua Fortitudo Pomezia basket, a dimostrazione cheprima di tutto per far vincere un progetto serve lapassione».

PRESENTATA LA ROMASISTEMI BASKET

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FISCHIO D’INIZIOE’ partita ufficialmente il 2 Ottobre – con le uni-

che eccezioni dei campionati d’Eccellenza eSerie D – la stagione sportiva 2011-12 per tutte

le società impegnate nei campionati dilettantistici e,come ormai accade da qualche anno a questaparte, Pomezia è pronta ad interpretare un ruolo daprotagonista. Saranno ben 12 infatti le formazioni“schierate” dalla nostra città e se a queste aggiun-giamo il Calcio a 5 ed i vari settori giovanili il nume-ro cresce in modo esponenziale. Insomma gli ingre-dienti per una stagione ad alto livello ci sono tutti.Partiamo dalle novità, decisamente molte, rispettoalla passata stagione: il Pomezia Calcio non figurapiù tra i professionisti – ripartirà dalla SecondaCategoria – pertanto il Real Pomezia del presidenteMancini sarà il club nella posizione più alta,l’Eccellenza, nell’organigramma federale. La squa-dra, che ha iniziato il campionato lo scorso 4Settembre, si appresta a disputare la quinta giornatacon un bilancio di due vittorie ed altrettante sconfit-te: dopo aver vinto la gara inaugurale, la compaginepometina ha ceduto il passo nei due match succes-sivi, prima, uscendo sconfitta dal campo del TorSapienza per 1-0, poi cedendo i tre punti fra le muraamiche alla capolista Ostia Mare; nell’ultima gara diSettembre, tuttavia, la squadra ha saputo reagireespugnando il campo de La Sabina per 3-1, tornan-do così alla vittoria. Passiamo ora alla 1° Categoriaal via, come detto, proprio in questi giorni.Numerose le squadre del territorio presenti: VirtusPomezia, Airone Ardea, Lido dei Pini ed IndomitaPomezia. Tra queste, l’unica a non disputare Derbysarà proprio la prima citata poiché inserita nel giro-ne di Roma a differenza delle altre tre, tutte nel rag-gruppamento G. L’Indomita torna così a disputare ungirone “cittadino” dopo il grande exploit della scorsastagione fra le squadre della Capitale e, per quantomostrato, si candida decisamente per un posto fra le

prime della classe galvanizzata, inoltre, dal recentepassaggio di turno in Coppa Italia. Occhi puntatianche sulla Seconda Categoria , ed in particolare sulgirone L: il raggruppamento infatti è costituito danumerose compagini del territorio (ben 5), e, le“stracittadine”, saranno all’ordine del giorno sin dallaprima giornata. Fra le squadre della nostra città, lafavorita è senz’altro il Città di Pomezia, sia per irisultati conseguiti nella passata stagione, sia per lanotevole esperienza maturata nella serie; leggermen-te dietro troviamo l’Unipomezia, rafforzata soprattut-to sotto l’aspetto economico, ed il Team N. Florida.Da decifrare la posizione del T. San Lorenzo, retro-cessa dal campionato di Prima Categoria lo scorsoanno. Il ruolo di potenziale outsider lo affidiamo inve-ce al Pomezia S.r.L., squadra molto giovane ma nonper questo inferiore per caratura tecnica. Chiude il

panorama calcistico la terza categoria, dove ilTorvajanica cercherà di ripetere senz’altro lo strepito-so finale di campionato della passata stagione percercare, quantomeno, l’assalto ai Playoff; l’altra con-cittadina, l’Enea Pomezia, godrà sicuramente deifavori del pronostico ma dovrà evitare assolutamen-te gli errori del passato perché la promozione nonpuò più essere rimandata. Citiamo infine laMonterotondo Lupa Frascati che, pur non essendouna squadra di “casa”, con tutta probabilità dispute-rà le gare casalinghe al Comunale del campionatonazionale di Serie D, rientrando così tra le formazio-ni del territorio; la squadra ha avuto peraltro uneccellente avvio di stagione con tre successi ed unpari nelle quattro gare disputate, candidandosi in talmodo per la vittoria finale. Le ultime novità ce leriserviamo per la nostra stessa rubrica che dal pros-simo numero cambierà decisamente look: in questianni, sin dalla prima uscita, abbiamo cercato didedicare un numero ad ogni club presente sul nostroterritorio, al fine di farvi conoscere tutti i dettagli deiprogetti, delle aspettative , dei sogni delle varie real-tà; a partire dal prossimo mese invece potrete legge-re, all’interno della nostra rubrica, una sorta direwiew di quanto successo nei vari campionati conclassifiche, risultati, tabellini e statistiche; non man-cheranno inoltre le interviste ai protagonisti, le pagel-le e ovviamente i nostri commenti. In questo modoavrete sempre un quadro generale della situazione,senza contare l’opportunità di conoscere di volta involta le squadre rivelazione, quelle al di sotto delleaspettative stagionali o quelle con un trend costantenel tempo. Noi del Corriere della Città saremo qui perraccontarvi tutto questo come abbiamo sempre fattoe, per il momento, non ci resta che augurare unbuon campionato a tutti.

Luca Mugnaioli

DOPO LA LUNGA PAUSA ESTIVA LE SQUADRE POMETINE SONO PRONTE A TORNARE IN CAMPO

sport calcioPomezia

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Giochi

Specifiche Tecniche:Piattaforma: PlayStation 3Genere: SparatuttoSviluppatore: Insomniac GamesPublisher: SCEEDistributore: SonyData di uscita: 7 Settembre 2011PEGI: 18+

E’ arrivato tra gli scaffali dei negozi il terzo econclusivo capitolo di Resistance, sparatuttoin prima persona di Insomniac Games che ha

incollato allo schermo milioni di videogiocatori suPlayStation 3 per combattere l’invasione dellarazza aliena Chimera sulla Terra. Il primo capitolodi Resistance (Fall of the Man) fu un vero pezzoforte della line-up di lancio di PS3, due anni dopouscì Resistance 2, titolo che anticipò quanto suc-cesso su Resistance Retribution, titolo in esclusivaper la console portatile di Sony che trattavaappunto gli avvenimenti tra i due capitoli PS3. Edopo ben 3 anni di sviluppo arriva il nuovo capi-tolo, sul quale, il team di Insomniac, ha volutodare davvero il massimo, sfoggiando il 3D,Playstation Move, più azione, parecchia violenzae una modalità multiplayer in grado, forse, dicompetere con la spietatissima concorrenza. Dopo l’invasione da parte dei Chimera dell’interopianeta e la diffusione di un virus letale le città sisono trasformate in lugubri cimiteri naturali, chefanno da monumento alla quasi defunta razzaumana, ormai costretta a vivere sottoterra. Il 10%della popolazione superstite non si arrende al cru-dele destino e, guidati da Joseph Capelli, grazie

alla speranza riaccesa dal dottor Malikov, secon-do cui esisterebbe una cura, lo spingono a contri-buire alla causa, che porterà ciò che resta dellaresistenza allo scontro finale per la libertà.La parte tecnica del gioco, se pur non eccelsa, èdi ottima fattura, ogni livello sfoggia scenari sem-pre diversi e ricchi di dettagli. Di grande impattovisivo sono i Chimera che in questo capitolo rag-giungono la massima espressione; non da menosono alcuni effetti, ad esempio quelli del fumo edel vento, capaci di rendere la visione quasi fasti-diosa, come fossimo davvero in balia di una tem-pesta.Ma il vero punto forte della serie resta comunqueil comparto audio: l’ottima colonna sonoraaccompagnata dagli effetti delle armi e i lamentidei Chimera ricalcano a pieno i vari momenti delgioco. Anche il doppiaggio in italiano, a differen-za di quando avviene nella maggior parte deicasi, è realizzato a regola d’arte.La modalità campagna presente nel titolo ci occu-perà per circa nove ore di gioco, necessarie percompletare i 20 livelli disponibili. Come nei prece-

denti capitoli anche in Resistance 3 si potrannotrasportare al massimo due armi (tra le 12 armipresenti nel gioco spiccano la Bullseye, i cui pro-iettili traccianti seguiranno in automatico il bersa-glio colpito e l’Auger, con proiettili in grado diattraversare i muri); cambia invece la modalitàcon cui poter rigenerare la vita, se negli episodipassati infatti avveniva automaticamente, orasarà necessario acquisire i vari medipack sparsiper i livelli.La campagna può essere affrontata anche conl’aiuto di un amico sia in split screen, quindi “divi-dendo” lo schermo in due oppure in cooperativaonline.Molte modifiche hanno toccato anche il repartoonline, se fino a Resistance 2 infatti era possibilegiocare fino a 60 giocatori, ora, con questo nuovoepisodio della serie, il numero massimo di gioca-tori è sceso a 16. In definitiva Resistance 3 è un ottimo titolo degnodei precedenti capitoli della saga, forse qualcunosi poteva aspettare di più a livello tecnico masiamo comunque a livelli molto alti. Peccato soloper la conclusione non proprio soddisfacente diquesta struggente storia, e per quella sensazionedi “già visto” che aleggia su questo capitolo fina-le. Sony non si è spinta un po’ più in là per que-sta produzione, conscia forse del fatto che lafama e la garanzia ricavate dai primi due capito-li, sarebbero state credenziali sufficienti per con-cludere la serie senza rischi, con poche sorpresee tiepidi colpi di scena.

Matteo Acitelli www.cyberludus.com

RESISTANCE 3LA RESISTENZA UMANA IN LOTTA PER LA LIBERTÀ!

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cinema

E’ uscito finalmente in Italia il tanto atteso“Super 8” , mega produzione creata dal geniodi Steven Spielberg e diretta dal creatore di

“Lost” J.J.Abrams. Il film è arrivato da noi connotevole ritardo rispetto agli altri Paesi, e questoha generato un coro di proteste da parte dei patitidella fantascienza per l’inevitabile tam tam che,tramite internet, ha un po’ svelato la trama e le sor-prese insite nel film, che la produzione aveva congrande acume commerciale tenuto nascoste cre-ando una attesa degna del primo Harry Potter.In effetti il film è sorprendente, regala moltissimicolpi di scena e non è esagerato definirlo un capo-lavoro di stile e di genere. Capolavoro che hamesso in campo più la genialità che il budget dakolossal, anche se poi è stato speso moltissimoper il lancio pubblicitario, tanto da renderlo celebrenel titolo ancor prima della sua uscita americanadi Giugno.

Siamo nel 1979, in una piccola città americana dicampagna, ed un gruppetto di ragazzini dalle vel-leità artistiche e cinematografiche, dopo essersiprocurati una cinepresa amatoriale, prova a fareun film. Ed è in una di queste riprese, in Super 8,che sono testimoni di un tremendo incidente ferro-viario e di alcune presenze aliene che lo hannodeterminato. Da qui in poi inizia un’avventura digrande tensione, con sorprese ad ogni cambio di

scena, sparizioni di macchinari, di persone, in uncrescendo sempre più angoscioso ed avventurosoche non possiamo rivelare per non rovinare il gustodello spettatore che si farà avvincere dall’appas-sionata avventura dei nostri ragazzi – eroi, di que-sto gruppetto di adolescenti che ricorda nei dialo-ghi lo “stand by me” di Reiner che tanto piacque aSpielberg nel 1986. Il film infatti, e non può esser altrimenti vista la suacollocazione di “genere”, ha delle citazioni anchedichiarate al cinema horror e fantastico degli anni’70, e ci si riconoscono i tratti degli “Zombie” diRomero, a cui si dedica esplicitamente una scenaspiritosa, ma anche di “ET”, “L’invasione degliultracorpi. In genere è proprio dai film di Lucas edi Spielberg che Abrams pesca miracolosamente,rimanendo però - e qui sta il genio - assolutamen-te una opera originale e mai vista.

Mauro Valentini

SUPER 8: UN TUFFO NEL PASSATOAZIONE E FANTASCIENZA NELL’ATMOSFERA DEGLI ANNI ‘80

La tristezza ci accompagna quando improvvisa-mente proviamo un forte dispiacere, quandolasciamo un luogo caro così come quando rinun-

ciamo a vivere secondo i nostri desideri. Ci sentiamotristi di fronte alla malattia, ad un lutto; ma proviamotristezza anche quando si spengono i nostri entusiasmie soprattutto la nostra voglia di progettare il futuro.Noi oggi guarderemo alla tristezza come a uno statod’animo fisiologico scatenato da una situazione chedovevamo essere capaci di gestire con maturità, comeuna conseguenza naturale delle cose della vita.Quasi, come paradosso, si potrebbe dire che si ha biso-gno della tristezza per trovare dentro di noi energienuove che ci facciano apprezzare di più le cose cheabbiamo e i momenti in cui siamo felici.Ma non è facile non essere tristi, soprattutto quandodiciamo addio a qualcuno che amiamo, quando ilnostro cuore non trova ragioni per spiegare i dolorosieventi della vita.Non confondiamo, però, la tristezza con la malinconia,

che ci porta nostalgicamente a pensare quasi con tene-rezza a momenti particolari della vita trascorsa.Quando ti accorgi che quell’amico ti ha tradito o chedentro di te esistono delle aggressività che non vorrestiavere, diventi triste, ma bisogna essere capaci di tra-sformare tutto ciò in positivo: reagendo ed imparandoad accettare che nella vita ci sono momenti bui, pos-siamo trovare in noi aspetti che non conoscevamo,scoprendoci più forti. Una forza necessaria perché pur-troppo nella vita, che ci piaccia o no, la sofferenza esi-ste e dobbiamo saperla affrontare, altrimenti corriamoil pericolo che diventi depressione. Per molte persone essere tristi è un fatto costante dellapropria personalità, un tratto caratteriale, un modo diessere pessimisti su tutto ciò che li circonda, un senti-mento spesso legato alla paura di affrontare determina-te situazioni o di perdere il controllo.Può capitare di sentirsi tristi perché profondamente fru-strati da una situazione, per rabbia trattenuta, per aversubito un rifiuto. A volte ci guardiamo allo specchio e

vorremmo avere un’altra immagine di noi, vorremmomodificare i pensieri che ci rendono tristi ma non riu-sciamo a farlo, e i nostri occhi si spengono a causa del-l’incapacità di reagire agli eventi brutti della vita. Unadelle tristezze più comuni è la conseguenza dell’abban-dono in campo amoroso, quasi simile a quella per unlutto. In questi casi si deve cercare di capire cosa vera-mente ha rappresentato per noi quel rapporto e chie-derci quanto di noi abbiamo dato: la risposta, spesso,è “forse troppo”. E dare troppo per paura di essereabbandonati, oltre a soffocare la nostra creatività ed inostri reali desideri, provoca spesso l’effetto contrario,perché il vero amore è quello che ci permette di espri-mere ciò che siamo per davvero e non torturarsi peressere come l’altro ci desidera. Accettando che non sipuò essere sempre felici ed allegri, capiremo inveceche la tristezza ci può svelare il perché della felicità. ropri difetti e orgogliosi per la propria normalità.

Antonio GUIDOEsperto di Galateo ed Immagine Relazionale

LA TRISTEZZA“QUANDO SI È TRISTI SI APPREZZANO DI PIÙ LE PICCOLE GIOIE DELLA VITA”QUANDO SI E’ TRISTI?

bon ton

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LA TRISTEZZA

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