Il Corriere della Città - Febbraio 2011

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libertà - informazione - cultura - politica - sport - cronaca orriere c ittà c orriere c della ittà c il Anno 3 Numero 2 FEBBRAIO 2011 GRATUITO www.ilcorrieredellacitta.it LA NOSTRA STORIA PAG. 12-13 MOBILITA: POMEZIA ED ARDEA INSIEME PAG. 35 TORVAIANICA, PARTE LA DIFFERENZIATA PAG. 10 COSA BOLLE IN PENTOLA ? a pochi mEsi daLLE urnE ancora c’è moLta incErtEzza sui futuri candidati aLLa carica di sindaco E sui Loro programmi ELEzioni 2011

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Anno 3 Numero 2 - FEBBRAIO 2011

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politica pomezia

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Anno 3Numero 2FEBBRAIO 2011

GRATUITO

www.ilcorrieredellacitta.it

LA NOSTRASTORIA

PAG. 12-13

MOBILITA:POMEZIA EDARDEA INSIEMEPAG. 35

TORVAIANICA,PARTE LADIFFERENZIATAPAG. 10

COSA BOLLEIN PENTOLA?a pochi mEsi daLLE urnE ancora c’è moLta incErtEzza suifuturi candidati aLLa carica di sindaco E sui Loro programmi

ELEzioni 2011

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Editoriale

Anche gennaio è terminato, e nell'aria si cominciaa sentire la primavera. Ad essere cambiate nonsono però le temperature climatiche, ancora

molto rigide, ma l'atteggiamento dei politici locali, sem-pre più in fermento con l'avvicinarsi delle elezioni. Inquesti giorni escono fuori pregi (pochi) e difetti (moltidi più) dei nostri amministratori: troppo spesso si giocasporco, si commettono bassezze e si pugnala “l'amico”con il sorriso sulle labbra. Gli esempi più eclatanti sisono visti all'interno del centrodestra, che non chiame-remo PDL in quanto ancora non si è ben capito cosarappresenti questa sigla a Pomezia. Già da più di unanno quello che sembrava essere il candidato naturaleal ruolo di Sindaco era Luigi Celori, anche perché è coluiche ha accumulato più esperienza grazie alle tre consi-liature in Regione ed ha gli “agganci giusti” soprattuttoadesso che la Regione è governata dal centrodestra.Ma Celori non è amato da tutti, anzi... anche chi appog-giava inizialmente il suo nome – come Giorgio Puggioni– ci ha ripensato ed ha deciso di portarsi avanti, avan-zando anche la propria candidatura. A queste due se nesono aggiunte altre 4, ma tutte di Alleanza Nazionale. Ilfatto che nessun rappresentate di Forza Italia, partito dimaggioranza relativa, abbia avuto la possibilità di espri-mere la sua opinione è alquanto singolare, ma ancoradi più lo è il fatto che, dei 4 consiglieri FI, due siano stati

“espulsi” dal progetto PDL – Ruffini e Schiumarini – edue siano rimasti. Ma se la motivazione è quella addot-ta la scorsa estate, ossia l'astensione al voto di bilan-cio, perché non cacciare anche Valentini? Quali sono levere motivazioni che hanno spinto il coordinamentopometino a tenersi stretti Cruciani e Valentini? E la guer-ra interna al PDL non si limita a questo, perché c'è qual-cuno – come aiuto diciamo che si tratta di uno degliautoproclamati - che passa il tempo a cercare di “arruo-lare” nella lista anche esponenti del centrosinistra, pro-mettendo chissà cosa. Analizzando la situazione si puòfacilmente predire che, qualsiasi sarà il candidato uffi-ciale, la lotta nel PDL provocherà parecchi “cadaveri”,visto che non esiste un gioco di squadra, ma vige ilmotto “morte tua, vita mia”, applicato soprattutto dapersone che, nel corso degli anni, hanno già fatto abba-stanza danni alla città. Dalla parte opposta, il centrosi-nistra se la ride: il suo candidato raccoglie i consensi ditutta la coalizione, che vedono in De Fusco quella con-tinuità amministrativa che permetterebbe di concluderei progetti iniziati nel 2006. La lista del PD, che ha giàorganizzato la commissione elettorale e del program-ma, si preannuncia piena di persone che hanno sempreraccolto forti consensi personali, ma il centrosinistravede la sua forza anche nell'IDV, dove l'entrata diBarone ha assicurato altre simpatie al partito da parte

di chi ammira la serietà professionale del medico, chesostituisce egregiamente la perdita – all'interno dellacoalizione – di Mugnaini, passato all'UDC. Riguardoall'IDV, è sempre più insistente la voce dell'entrata diBoager, fuoriuscito da Rifondazione Comunista perincompatibilità con la dirigenza locale del partito. Anchei socialisti si sono rinforzati rispetto al passato, anchegrazie all'arrivo di Sergio Busti, persona che da sola rac-coglie centinaia di voti. Il centrosinistra potrà contaresull'appoggio anche della neonata API, capitanata daLeonardo Mecca, oltre che sulla nascente lista “per DeFusco Sindaco”. Ancora non sono noti il nome esatto edil relativo simbolo, ma dovrebbe raccogliere tutte quellepersone che non si riconoscono più (o non vengonoriconosciute?) con il PDL e con il centrodestra in gene-rale: persone in vista, che trainano voti senza difficoltà.Discorso a parte per SEL: anche se è stato il primo par-tito a presentare il proprio candidato a sindaco, sce-gliendo Alba Rosa, fino all'ultimo resta un'incognita,visto che le direttive nazionali lo vedono come alleatonaturale del PD, così come lo è in Provincia, dove gover-na con Zingaretti. Ci sarà un chiarimento dell'ultimominuto, magari in cambio di qualche posizione di presti-gio? Resta poi il “terzo polo”, quello formato dall'UDC,che ancora non si sa con certezza come si posizionerà,e dalle numerose liste civiche che non si riconoscono néa destra né a sinistra, ognuna con un proprio candida-to, anche se ancora non ufficializzato. Se non trovanomodo di creare insieme un'alternativa alle due coalizio-ni principali, difficile che possano trovare spazi impor-tanti nella prossima legislatura. Febbraio sarà quindi ilmese dei confronti, quello in cui il passaggio da unaparte o dall'altra anche di una singola persona potreb-be determinare la vittoria o la sconfitta, visto che pervincere serve il 50% + 1 solo voto. Ma mai come que-sta volta il risultato sembra scontato: con l'elettore delcentrodestra destabilizzato dalle vicende nazionali edalle beghe locali, che vedono troppi galli nello stessopollaio alla ricerca impossibile di chi farà l'uovo, con lenumerose – forse anche troppe – liste indipendentipiene di buone intenzioni e principi, ma sprovviste delle“armi” che normalmente si usano in politica, De Fusconon dovrebbe avere problemi a vincere direttamente alprimo turno. Bisogna però calcolare che la politica aPomezia è strana, e che quello che sembrava certopotrebbe diventare impossibile e viceversa. “Sarà anchequesta volta una battaglia difficile – ha dichiarato DeFusco – che si concluderà con un verdetto che ci per-metterà di capire molte cose: se i cittadini pensano chein questi 5 anni abbiamo lavorato bene, ci voterannonuovamente, se invece credono che questo non sia suc-cesso o che non sia stato fatto abbastanza, sceglieran-no diversamente. Spero che venga valutato tutto il lavo-ro svolto, soprattutto rispetto a quanto mai fatto nel pas-sato, ma, avendo improntato la mia vita professionale epersonale sulla democrazia, rispetto ogni giudizio,sapendo che è proprio sul giudizio dei cittadini, qualun-que esso sia, che dovremo improntare il nostro futuro ecorreggere il tiro laddove necessario”.

Maria Corrao

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MA QUANTISINDACI...SE NEL CALCIO GLI ITALIANI SONO TUTTI COMMISSARITECNICI, IN POLITICA A POMEZIA SONO TUTTI LEADER

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Ma cosa sta succedendo nel PDL? E soprattut-to, chi è il PDL, a Pomezia? No, non abbiamosbagliato mettendo chi al posto di cosa, per-

ché quello che si sta cercando di capire in questi gior-ni è proprio quali siano le persone che lo compongo-no ed a quale titolo. E’ infatti dei giorni scorsi un docu-mento che decreta l’uscita dal movimento di due con-siglieri comunali di Forza Italia. Peccato che gli stessinon ne siano stati informati, se non a mezzo stampa.“Il Coordinamento della Città di Pomezia del Popolodella Libertà – recita il comunicato - prende atto deldocumento redatto e sottoscritto in data 24/01 daglion.li Piso, Pallone, Lollobrigida e Sartori, quali rappre-sentanti dei coordinamenti regionale e provinciale, inoccasione dell’incontro con una nostra delegazione. IlCoordinamento locale sottolinea l’importanza di taledocumento che, attraverso l’invito a costituire ilGruppo Consiliare del PdL, individua i possibili rappre-sentanti del nostro Movimento in seno al Consigliocomunale esclusivamente nei consiglieri Puggioni,Errico, Maniscalco, Celori, Cruciani e Valentini. Ildocumento in oggetto, indirizzato ai sopracitati consi-glieri, al Coordinatore Serafini ed al Vice-CoordinatoreMauro, è scaturito dall’esame della situazione politica

di Pomezia, dove alcuni soggetti che in passato ave-vano rappresentato in vari modi il centro-destra, oggicon i loro comportamenti gettano volutamente discre-dito ed incertezza sull’immagine del PdL locale, a evi-dente vantaggio dello schieramento di centro-sinistraal quale ormai appartengono come dimostrato dallenomine di un assessore e di un presidente di commis-sione consiliare avvenute a loro vantaggio. Con que-sto atto di chiarezza, le attività di definizione del pro-gramma e di aggregazione della coalizione, che por-teranno di nuovo il centro-destra alla guida della Cittàdi Pomezia, continueranno con ancora maggiore ener-gia e determinazione”.Con questo documento si sancisce quindi l’uscita – omeglio se ne vieta l’entrata – dal partito di OmeroSchiumarini e Paolo Ruffini. Ma come l’hanno presagli interessati, che a quanto pare non sono stati avvi-sati di quanto succedeva nelle riunioni dei giorni scor-si?“Senza voler essere minimamente volgare, faccio le“pernacchie” a queste persone che pretendono diessere “i puri che epurano”, quando invece dimentica-no che loro stessi hanno fatto sì che De Fusco vinces-se alle passate elezioni perché lo hanno votato.

Andando poi nel dettaglio dell’attività svolta in questi5 anni, noi siamo stati quelli più seri, perché abbiamovotato a favore solo di quegli atti amministrativi cheritenevamo giusti per la città, non abbiamo fatti giochie giochini”, dichiara Paolo Ruffini, che poi fa un para-gone tra la politica nazionale e quella locale. “IlPremier Berlusconi ha soprannominato “i responsabilidel Paese” coloro che, passando dalla sinistra alladestra, hanno permesso al Governo di andare avanti,perché l’interesse del Paese era più forte dei coloripolitici. Noi di Forza Italia, al contrario, veniamo tac-ciati di irresponsabilità perché, quando ormai si era afine consiliatura, non abbiamo permesso il commissa-riamento di Pomezia. Far cadere la Giunta a Luglioavrebbe significato non elezioni subito, ma l’arrivo diun Commissario Prefettizio, con conseguente paralisiamministrativa. Senza contare che il commissaria-mento avrebbe decretato il dissesto finanziario, per-ché non avrebbe certo provveduto a fare atti finalizza-ti al recupero di denaro pubblico, e la perdita dei postidi lavoro per tutti quei dipendenti a tempo determina-to a cui ora è stato rinnovato il contratto”. Lei parla direcupero di denaro pubblico: tutti ornai sanno chequello su cui l’amministrazione punta maggiormente èl’urbanistica, con i conseguenti pagamenti da partedegli imprenditori degli oneri urbanistici. Quindi lei èd’accordo? “L’urbanistica fatta con criterio, con i ser-vizi che anticipano le case, è la benvenuta. Stranoanzi che gli imprenditori, stanchi dei continui rinvii edei malgoverni che hanno caratterizzato il passato,non abbiano deciso di andare ad investire i loro capi-tali altrove”. Cosa farà adesso Paolo Ruffini?Accetterà senza discutere quanto deciso da altri o pre-senterà una sorta di ricorso? “Ma ricorso a chi? Aquesti politicanti che se la cantano e se la suonano,che non guardano agli interessi comuni della città masolo ai propri e, al limite, a quelli del proprio partito. Ame di loro non interessa niente: andrò avanti per lamia strada, con la coscienza a posto, conscio di nonperdere la stima chi mi conosce. Farò una lista civica,spiegando ai cittadini le motivazioni, perché è a loroche devo rendere conto, non a chi sta a Roma e tentadi dettare legge nel nostro paese”. Con chi si schiere-rà la sua lista? “Vedremo. A questo punto non valutoi colori, ma le teste. La politica cammina sulle gambedegli uomini e sopra le gambe ci dovrebbe essere unatesta che ragiona ed è su questo che mi baserò, per-ché sono veramente schifato da questi modi di farepolitica. Dopo 5 anni di lavoro votato al partito vengotrattato in maniera ignobile, come se fossi io il respon-sabile di quelle che sono le colpe altrui. Avrei preferi-to che mi chiedessero di farmi da parte per far postoa qualcun altro: l‘avrei fatto senza problemi. Macosì... Sappiano comunque che non sarò il capoespiatorio di nessuno”. Ironico, con una reazionecomunque in linea con quella del suo “compagno disventura”, Omero Schiumarini. Qualcuno le ha comu-nicato la sua sorte politica? “Assolutamente no”. Equindi lei di quale partito si sente? “Io sono stato elet-to nelle file di Forza Italia ed in questi 5 anni sonostato autore, organizzatore ed esecutore materiale,dal 2006 ad oggi, di tutte le iniziative legate alPresidente Berlusconi: gazebi, stand, manifestazioni,tutto quanto richiesto dal partito, prima come F.I. epoi come PDL”. Ma il coordinamento locale, insieme

CHI SARÀ IL PRESCELTO DEL REAME? NEL PDL LA CONFUSIONE È TANTA...

ELEZIONI DELLEMIE BRAME...

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ai grandi nomi provinciali e regionali – Piso eLollobrigida – ha dichiarato che lei non fa più partedei progetti futuri del partito... “Non ho mai avutol’onore di parlare con questi signori: spero che voglia-no contattarmi, per spiegarmi le loro ragioni. Io sonoun cristiano cattolico: ho preso i sacramenti del batte-simo, della comunione e della cresima. Quello del-l’estrema unzione me lo può dare solo un sacerdote,certo non persone che non hanno ricevuto nemmenoil “battesimo”, visto che hanno il “peccato originale”,che è quello di non aver appoggiato la candidaturadel capogruppo Massimiliano Cruciani nell’ultima tor-nata elettorale, consegnando la vittoria nelle mani delcentrosinistra. Quindi tutto quello che è accaduto è laconseguenza di un comportamento ignobile di chi haconsapevolmente ucciso la candidatura del nostro sin-daco”. Ma adesso le accuse sono rivolte al suo atteg-giamento rispetto ad alcune decisioni prese in consi-glio. “Io ho lavorato nell’interesse della città, anche“ingoiando rospi”, a volte appoggiando provvedimen-ti che non condividevo del tutto ma che ritenevo utiliper i cittadini, al contrario di quello che ha fatto qual-cun altro, che ha invece accettato solo quello cherisulta essere di interesse personale e non collettivo.Se poi si riferiscono ancora al bilancio, ho commessoil “grave peccato” di essermi astenuto su un atto diinteresse pubblico. Ed allora mi domando: che tipo dipunizione ci sarà per chi ha votato a favore di atti adinteresse privato?”. Comunque, per Schiumarini il pro-blema non si pone. “Questo coordinamento non mirappresentava in passato, non mi rappresenta ora enon mi rappresenterà in futuro, perché al suo interno

ci sono persone che, per loro stessa ammissione,sono rei di aver commesso atti contro l’amministrazio-ne e quindi contro i cittadini. Ed io non mi mischio conchi ha preso in giro i cittadini. Non ho mai tradito i

miei elettori e non lo farò adesso, quindi l’out out sonoio a farlo: o io o loro. Nel frattempo, con la massimaserenità e serietà, finirò il mio mandato, dopodichéspiegherò persona per persona cosa è realmente suc-cesso. Nonostante il tentativo di gettarmi il fangoaddosso che c’è stato in questi giorni, sono sicuro chesi capirà chi dice la verità e cosa è accaduto. Nel frat-tempo loro possono fare quello che vogliono, ma qua-lora non venisse fatta chiarezza preparerò un proget-to alternativo ad una classe politica che assolutamen-te non condivido”. Ma intanto il candidato sindaco delcentrodestra sta per essere scelto... “ In realtà stannosolo litigando come scolaretti per chi dovrà fare ilcapoclasse. Chi è intelligente ha capito chi ha lo spes-sore per rappresentare questa città e chi no, ma altriquesta capacità non l’hanno avuta - ed ogni riferimen-to non è puramente casuale – quindi anche questavolta arriverà qualcuno dall’alto, sculaccerà gli scola-retti e deciderà per tutti”. E quale sarà il nome prescel-to da Roma, secondo lei? “Sicuramente non saràquello che la città vuole. Per sapere il nome, bastaleggere la dichiarazione di Lollobrigida, che dice divolere una “personalità del territorio”: non ci vuolemolta fantasia per arrivare a capire chi sarà. Io nonsono stato consultato, nessuno ha chiesto il mio con-tributo, ma dico subito che, se così sarà, io non sonod’accordo a prescindere, perché la guida di questacittà dovrebbe essere espressione del partito di mag-gioranza relativa, che ha raccolto più voti, ossia ForzaItalia”.

Maria Corrao

Prendendo in un certo senso le distanze da unPDL locale senza alcuna identità certa, marestando contemporaneamente nell'area di cen-

trodestra, nasce a Pomezia la Fondazione “Cittànuove… con te”, inaugurata il 28 gennaio dalPresidente della Commissione Politiche Sociali eGiovanili, Lavoro e Pari Opportunità del consiglio dellaRegione Lazio, Maurizio Perazzolo, della listaPolverini. Alla presentazione anche il segretario gene-rale della Regione Salvatore Ronghi, LeonardoCatarci, responsabile della comunicazione, relazioniesterne e istituzionali, Stefano Cetica, Assessore regio-nale al bilancio e Mario Brozzi, capogruppo allaPisana della lista Polverini. “Non si tratta di un partito– spiegano gli organizzatori - non è una “cosa chevuole assomigliare a qualcosa che c’è già”. Sarà inve-ce un laboratorio di idee, un punto di incontro perstare insieme, che si rivolge ai cittadini che vogliono

migliorare la loro città. La programmazione della pre-sidente della Regione Lazio Renata Polverini guarda al2020: è questo il modello di sviluppo che stiamocostruendo per la nostra regione con il piano casa, ilpiano rifiuti, il piano del turismo, il piano di riordinosanitario. Al centro di questa ricostruzione ci sono igiovani, ai quali saranno spalancate le porte. Lanostra regione ha infatti un tasso di disoccupazionegiovanile pari al 30%”. E proprio un giovane diPomezia, Simone Stoppioni, è stato nominato respon-sabile della sede. Ma, ovviamente, l'intenzione èanche quella di andare alle amministrative in modoforte, facendo da catalizzatore per le altre liste civichenate negli ultimi mesi. Da sole, infatti, tutte le numero-se liste e movimenti createsi proprio per le elezioni,per dare un'alternativa alla politica tradizionale e ren-dere più partecipi i cittadini, difficilmente potrebberoottenere un qualsiasi risultato: con soli 24 posti a

disposizione come consigliere comunale, la lotta saràinfatti durissima e serviranno almeno 500 voti perpoter sperare di ottenere un posto nell'aula di PiazzaIndipendenza. Per non parlare del candidato sindaco:al momento la posizione di De Fusco sembra nonpoter essere contrastata da nessuno, vista la mancan-za di un nome forte che possa fargli da contrappeso.Unendo le varie “correnti” invece – sempre che si rie-sca a trovare un accordo che porti alla scelta di uncandidato sindaco condiviso da tutti – il “colpaccio”potrebbe anche riuscire, sempre che le liste non prefe-riscano invece scegliere una strada più sicura, appog-giandosi a quelle coalizioni ed a quei partiti che, alme-no in teoria, hanno portato alla loro nascita. Ma se ilcontrasto dovesse diventare alleanza....

Alfredo Corrao

C'E' DEL “NUOVE” IN CITTA'IN VISTA DELLE ELEZIONI, NASCE UN ALTROMOVIMENTO POLITICO A POMEZIA

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politica ardea

Quindici anni sono tanti, certo un periodo con-gruo per giudicare la bontà o meno di un’ammi-nistrazione comunale. ll Centrodestra è stato

ininterrottamente al governo di Ardea per oltre unquindicennio. Nessun sindaco, senza tema di smenti-ta, è riuscito ha mantenere la maggior parte delletante promesse propinate ai creduloni elettori diArdea. I sindaci succedutisi sono stati mandati a casa primadel tempo per volontà degli stessi consiglieri, che suc-cessivamente sono stati riconfermati nell’incaricoappoggiando lo stesso sindaco che solo qualchemese prima era stato sfiduciato e mandato a casa. L’attaccamento alla “poltrona” in Italia è notoriamen-te elevato, ma ad Ardea ha superato ogni record. Lamobilità consiliare è pressoché nulla e quando s’inse-risce qualche nome nuovo subito dopo lo s’imbrigliacon “argomenti convincenti” e senza alcuna remora. L’altro tratto che ha caratterizzato il fallimentare quin-dicennio è stato quello dei ricatti sistematici persegui-ti all’interno della stessa maggioranza di centrodestra,allo scopo (poco nobile e per nulla coincidente con gliinteressi della cittadinanza) di gestire sempre più fettedi potere da parte di questo o quell’altro “capobasto-ne”. La prova? Basterebbe rilevare quante volte gliassessori sono stati cambiati a distanza di pochi mesie indipendentemente dal loro operato. Gli assessoratipiù assoggettati al valzer del cambiamento sono statiquelli di maggiore gestione del denaro pubblico, cometestimoniato dal numero impressionante degli asses-sori “volatili” che hanno interessato la responsabilitàdei Lavori pubblici. Le analisi affrettate e benevoli sulgoverno del Centrodestra giungono alla erronea con-clusione che il paese è rimasto “fermo” a causa dei

molti problemi nazionali degli ultimi anni. In realtàArdea non è soltanto “ferma” ma è andata fortementeindietro: il degrado ambientale è aumentato impieto-samente e la popolazione si è progressivamente impo-verita ed è stata privata di servizi essenziali oltre ognimisura rispetto a qualunque altro comune del litorale.Le causa sono da individuarsi in una smodata propen-sione verso il malgoverno, perseguito quasi scientifi-camente e soprattutto in alcune azioni veramentescellerate e degne di un paese in mano a squallidi eincalliti “bananari”. Scelte rivelatesi davvero devastan-ti e che, purtroppo, non sono note alla popolazionee, probabilmente, neanche ai tanti “addetti ai lavori”.Lo stesso sindaco Eufemi ne è continuo rivelatore: silamenta spesso che le risorse finanziarie provenientidallo Stato per Ardea sono poche. Nel mentre non siperita di fornirne spiegazioni, che certo conosce, poi-ché andrebbe contro la sua parte politica.Come sappiamo il 2011 è l’anno del Censimento;ovvero l’anno della misurazione di tutti i parametri sta-tistici che il governo nazionale, di norma, utilizza perle sue iniziative d’intervento a carattere socio/econo-mico. Cosicché la popolazione di Ardea finalmentedovrebbe risultare quella esatta, superiore ai quaran-tamila abitanti. Dieci anni fa era largamente superioreai trentamila abitanti, ma fu perpetrato uno dei piùgravi errori della storia di Ardea, per cui si fece risul-tare una popolazione inferiore ai ventisettemila abitan-ti al solo scopo di non far scattare il quorum deiConsiglieri comunali da venti a trenta. Una misura,questa, demenziale, odiosa, dettata solo da biecointeresse personale e partitico e clamorosamente con-tro i cittadini di Ardea. Certo, dieci consiglieri in più sarebbero risultati difficil-

mente gestibili e dunque si ricorse all’inganno dalleconseguenze incalcolabili sul piano delle ricadutesocio/economiche. Infatti, come si sa, i trasferimenti finanziari ai comuniavvengono sulla base di complessi conteggi contabi-li/finanziari, dove la componente demografica giocaun ruolo rilevante. Ecco quindi che Ardea per lunghis-simi anni ha ricevuto minori trasferimenti di risorsefinanziarie rispetto a quelle che avrebbe potuto edovuto avere. Inevitabilmente alla già evidente insuffi-cienza di risorse finanziarie si è aggiunta la carenzadovuta alle scempiaggini amministrative di unCentrodestra che solo per questo “furto legalizzato” lapopolazione di Ardea dovrebbe impedire di andare algoverno per alcuni decenni.A spanne potremmo individuare in una somma dicirca 50 milioni di euro, in dieci anni, l’ammanco dirisorse per Ardea. Questo ha significato che la città siè trovata costretta a beneficiare doppiamente diminori servizi: una volta per l’insufficienza generale el’altra l’incapacità amministrativa conclamata, colrisultato che, come ripetiamo, è stato favorito unimpressionante impoverimento dei cittadini e un diso-rientamento nella società.Allora non può certo stupire che in una cittadina dioltre quarantamila abitanti le eccellenze siano da indi-viduare soltanto nell’illegalità fortemente diffusa, nelclientelismo infinito, nella delinquenza e nella man-canza di regole. Nel contempo si è verificata ancheuna preoccupante riduzione degli spazi vitali di demo-crazia, per effetto della contrazione dei diritti e la pre-valenza imbarazzante dei favori.Cosicché Ardea diventa sempre più il dormitorio diRoma e in parte anche di Pomezia, e i politici delCentrodestra non pensano che ad affilare le armi perla campagna elettore del 2012, cominciando a dila-niarsi sulle pretese candidature a sindaco. Peraltro,non è da escludersi (si sentono rumor consistenti)che si possa anche andare allo scioglimento anticipa-to del Consiglio comunale, per approfittare della ridu-zione dei membri stabilita dal ministro Brunetta da 20a 16. Ardea prima del Censimento non sarà inclusanella fascia degli ex 30 consiglieri oggi 24, ma rima-ne in quelle degli ex 20 che in caso di anticipo eletto-rale sulla scadenza del 2012 passerebbero a 16. Se siverificasse questo ulteriore “regalo” per Ardea, ilCentrodestra potrebbe veramente andare “fiero”:sarebbe ricordato come la peggiore compagine digoverno di sempre.

Michele Lotierzo

IL CENTRO DESTRA HA FALLITO!15 ANNI DI ARROGANZA, CLIENTELISMO E MALGOVERNOHANNO FORTEMENTE IMPOVERITO ARDEA

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IL DIRIGENTE DEL SETTORE SERVIZI FINANZIARI

COMUNICA

In attuazione della Deliberazione del Consiglio Comunale di Pomezia nr33 dell’8 luglio 2010 ed in conformità al Regolamento per la disciplinadella definizione agevolata dei carichi tributari in materia di ICI , Ta.r.s.u.,ICP e diritti sulle pubbliche affissioni e Tosap approvato nella stessa sede,il Comune di Pomezia offre ai cittadini la possibilità di definire le penden-ze tributarie dei periodi 2005-2010 in relazione a omessi / parziali versa-menti o denunce/ dichiarazioni.I tributi omessi dovranno essere integralmente assolti con il vantaggiodell’abbattimento di sanzioni e interessi L’Ufficio per la definizione agevolata dei carichi tributi locali è sito inVia Roma 78 tel 06/91250631 ed è aperto al pubblico dal lunedìal venerdì, dalle 9 alle 14, per appuntamenti, informazioni e per laconsegna delle istanze.La modulistica della definizione e le relative istruzioni di presentazionee compilazione sono già a disposizione sul sito www.definizionetributilocali.it o sul sito del Comune di Pomeziawww.comune.pomezia.rm.it e possono essere richieste presso l’Ufficiopreposto. È previsto il pagamento rateale per gli importi superiori a 250euro per tributo. La definizione agevolata è effettuabile dal 03/01/2011.

IL DIRIGENTE DEL SETTORESERVIZI FINANZIARI

DOTT. GIOVANNI UGOCCIONI

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Dopo aver approvato il bilancio previsionaleannuale e triennale per la seconda volta diseguito in tempi record, la maggioranza di Carlo

Eufemi si è riunita per stabilire il programma di finelegislatura, concordando l’attuazione di diversi puntiimportanti per Ardea, come l’assetto del territorio, conl’adozione delle varianti urbanistiche ed il completa-mento delle procedure relative ai piani già adottati,l’attuazione del Piano delle Opere Pubbliche, l’organiz-zazione degli uffici e dei servizi, la definizione dellasoluzione per gli Usi Civici, il completamento del pro-gramma delle demolizioni dei manufatti abusivi, l’in-cremento delle misure per la sicurezza urbana e stra-dale e lo sviluppo di azioni per la realizzazione di pro-getti di mobilità sostenibile e per la portualità. Tuttobene, dunque, e tutti vanno d’amore e d’accordo, o sitratta di una facciata che in realtà nasconde ancoramalcontento e giochi di potere? La domanda è lecita,visto che è stato nuovamente cambiato l’assessore aiLavori Pubblici: si tratta della terza volta in poco piùdi 6 mesi e questo, per un assessorato così importan-te, non è certo ottimale. Giriamo quindi la domanda aFabrizio Acquarelli. “Il cambio di assessore è dovutoad aggiustamenti di equilibri interni: è normale che,

man mano che ci sono esigenze diverse, si faccianodei cambiamenti, e questi possono anche riguardaregli assessori. L’importante è che alla guida del settoreci sia una persona competente che mandi avanti gliuffici ed il lavoro in maniera competente”. Ma se lapersona è competente e lavora bene, perché cambiar-la? Dopo ogni sostituzione, l’ex si è sfogato lamentan-do una “cattiva politica”, che non riconosce il valoredella persona. “La nomina di un assessore ha sempreseguito delle regole politiche, che chi assume l’incari-co conosce ed accetta a priori, per cui mi sembraassurdo lamentarsi quando queste regole comportanouna sostituzione. C’è il rischio che quella che è l’ordi-narietà possa essere strumentalizzata da chi non haaltri appigli per andare contro a questa amministrazio-ne, che sta svolgendo egregiamente il proprio compi-to. Abbiamo infatti partecipato a tutti i bandi fatti dagliEnti superiori, riuscendo prendere moltissimi finanzia-menti, mentre tanti altri sono in fase di definizione.Questo ci ha consentito di lavorare nonostante le scar-se finanze comunali, realizzando, o iniziandone l’iter,opere che la cittadinanza attendeva da anni”. Traquanto fatto, quali sono le cose più importanti? “Tuttoè importante: dalla costruzione della nuova casa

comunale, dove verranno riuniti tutti gli uffici e l’aulaconsiliare, alla realizzazione delle tante aule nuoveper le scuole materne ed elementari; dalla prossimaapertura del Museo Archeologico al rifacimento edall’illuminazione delle strade, dalla ricerca di una solu-zione per la mobilità alternativa all’abbattimento dellecase abusive con conseguente recupero dell’arenile,che ci permetterà di dare un aspetto ed un futuromigliore al nostro litorale. L’importanza sta nell’averlavorato senza perdere tempo, cosa che purtroppo siera sempre fatta in passato”. E qual è la differenza traquesto Governo e quelli precedenti, compreso l’Eufemiprima versione? “C’è stato un certo rinnovamento cheha portato una nuova linfa. Molti consiglieri, me com-preso, erano alla loro prima esperienza, ed hanno por-tato in aula le loro idee di semplice cittadino che vivequotidianamente i problemi e pensa, sempre da citta-dino, alle possibili soluzioni. Non essendo ancorati adun modo di far politica rigido, siamo riusciti a coinvol-gere anche gli altri ad un comportamento più “snello”,che prendesse di petto le situazioni. Questo atteggia-mento positivo ci ha fatto lavorare meglio, portandociintanto al record di essere arrivati a quasi 4 anni digoverno senza mai un tentativo di sfiducia”. Ma i pro-blemi non sono certo spariti... “Ovvio che no: non sipossono risolvere in pochi mesi i guai provocati dadecenni di malgestione del territorio, soprattutto alivello urbanistico. Per 40 anni si è pensato solo adedificare, senza far crescere, al pari della popolazio-ne, anche i servizi, che sono di conseguenza insuffi-cienti. Noi stiamo cercando di rimediare ai danni fatti,ma ci vuole tempo. Importante è stato cominciare,perché se mai si inizia mai si finisce. Adesso stiamostudiando il piano regolatore, che sistemerebbe unavolta per tutte l’aspetto territoriale, improntandolo suiservizi: viabilità, strutture turistiche e ricettive, centri diaggregazione e di attrazione”. Quindi presenterete ilPRG? “Non ancora, al momento ci stiamo lavorandosolo a grandi linee. Daremo infatti la precedenza allavariante di Rio Verde, dove c’è un piano ormai deca-duto ed una situazione intricata gestita da commissa-ri ad acta. Una volta risolto il problema dell’edificabi-lità del quartiere, passeremo al PRG. E’ nostra inten-zione dare delle risposte serie alla cittadinanza,offrendo un piano regolatore con poco cemento etanti servizi, per compensare quanto accaduto finora.Questo andrebbe a sposare il lavoro già iniziato sullungomare, dove l’abbattimento dei manufatti abusivista facendo riscoprire la spiaggia, che verrà valorizza-ta per rilanciare il turismo”. E per quanto riguarda TorSan Lorenzo, dove gli abitanti si lamentano per ildegrado e l’abbandono da parte dell’amministrazio-ne? “Per quella zona è già stato deliberato un resty-ling completo, con il rifacimento delle strade, la siste-mazione della parte centrale con una passeggiatacompleta di verde e panchine, che dia finalmentel’idea di un paese e non di un quartiere dormitorio”.Come risponde a chi invece vi accusa di aver fattopoco o niente? “Dico che le critiche sono bene accet-te, ma se costruttive e non se fatte per partito preso.La partecipazione dei cittadini è fondamentale: servo-no i loro consigli, le idee, le segnalazioni ed anche lecritiche, magari seguite da suggerimenti per migliora-re. Se invece ci si limita a parlare male, senza darealternative, purché la colpa di tutto sia dell’ammini-strazione... allora non va bene”.

Alfredo Corrao

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VERSO IL FUTUROMA RICORDANDOIL PASSATONON RIPETERE GLI ERRORI DELLE PRECEDENTI AMMINISTRAZIONI: QUESTO IL SEGRETO DI ACQUARELLI PER MIGLIORARE ARDEA

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Piccola rivoluzione, per gli abitanti di Torvaianicae di Santa Palomba, a partire dal 1° febbraio,giorno in cui la vecchia – ma poco ecologica –

abitudine di gettare i rifiuti tutti insieme nel classicocassonetto stradale dovrà essere archiviata per sem-pre, facendo posto alla più ambientalista raccolta dif-ferenziata “porta a porta”. L'iniziativa, che ha subitodei notevoli ritardi burocratico-amministrativi (ricor-diamo che nelle zone attualmente interessate sarebbedovuta partire quasi un anno fa) è stata realizzatadall’amministrazione comunale con il contributo dellaProvincia di Roma e della Regione Lazio e rappresen-ta l'estensione del servizio iniziato un paio di anni fanei quartieri pilota di Martin Pescatore e TorvaianicaAlta. “Dopo una prima fase di sperimentazione – haaffermato Michele Civita, assessore alle Politiche delTerritorio e Tutela Ambientale della Provincia di Roma– il servizio di raccolta differenziata porta a porta stacominciando ad assumere dei contorni più precisi:l’estensione, che è stata finanziata grazie ad un con-tributo provinciale di 550.107,60 euro e coinvolgeràpiù di 20 mila cittadini, va a sostegno degli obiettiviche la Provincia di Roma si è impegnata a raggiunge-re per il 2012, data in cui vogliamo che il servizio arri-vi a servire un milione di abitanti”.

"Si tratta di una scelta obbligata - ha dichiarato il sin-daco Enrico De Fusco - che ci permetterà di salva-guardare l'ambiente, ma anche di razionalizzare il ser-vizio di raccolta. Una crescita culturale e sociale chefarà sentire i suoi benefici anche dal punto di vistaeconomico, dal momento che meno rifiuti in andran-no discarica, minore sarà spesa per lo smaltimento”.Molto soddisfatto l’assessore all’ambiente del Comunedi Pomezia, Daniele Martinelli. “La sinergia tra gli Entiha portato a questo importante risultato, che ci per-metterà di garantire la copertura del servizio su più del40% della popolazione del territorio comunale.Parliamo di circa 10.000 nuclei familiari che siaggiungono ai 2.200 dove il progetto è già attivo”.Perché siete partiti da Torvaianica? “Perché è un terri-torio più difficile da gestire, visto che nel periodo esti-vo la popolazione aumenta a dismisura. Abbiamoquindi preferito partire dalla costa nel periodo inverna-le, per poter tarare al meglio il servizio alla luce dellafluttuanza turistica Contiamo molto sulla collaborazio-ne di tutti i cittadini, dei commercianti e delle associa-zioni: grazie a loro si potranno ottenere ottimi risultatiin termine di percentuale di raccolta differenziata, connotevole riduzione del conferimento dei rifiuti in disca-rica. Questo obiettivo ci spinge quindi a proseguire

alacremente il nostro lavoro, affinché nel breve perio-do il servizio possa essere esteso anche a tutto il restodel territorio”. Nei giorni scorsi in tutti i territori inte-ressati si sono svolti incontri informativi, mentre glioperatori CSN – Aimeri Ambiente hanno provvedutoalla distribuzione delle dotazioni e dei kit dei conteni-tori per il conferimento dei rifiuti differenziati previstisia per le utenze domestiche che per quelle commer-ciali. Contemporaneamente, le famiglie hanno ricevu-to un pieghevole informativo con le caratteristiche delservizio ed i consigli per la raccolta.L’amministrazione comunale ha anche attivato unnumero verde – 800 678 229 – per tutte le informa-zioni necessarie al corretto svolgimento del servizio. Ilnumero risponde dal lunedì al venerdì dalle 8:30 alle12:30 e dalle 14:30 alle 17:30.Adesso la speranza è quella di non vedere i cassonet-ti dei quartieri non ancora coinvolti nel porta a portainvasi dai “tiratori scelti”, che caricano i loro rifiuti inanonimi sacchi e li gettano come niente fosse diretta-mente dai finestrini delle auto, sporcando strade emarciapiedi.

Anna Maria Greco

CONSIGLI PER LA RACCOLTAplasticaRientrano in questa categoria: le bottiglie, i flaconi, i conteni-tori e gli involucri vari in plastica (PET, PVC, PE) dei prodottialimentari, dei detersivi e degli shampoo, le pellicole, le bustee le cassette per la frutta. I contenitori di alimenti o liquidivanno sciacquati e schiacciati nel senso della lunghezza,chiusi con il loro tappo, anch'esso riciclabile, e riposti nei sac-chetti per la raccolta della plastica. Non è necessario stacca-re eventuali etichette di carta. Rimangono esclusi da questaraccolta i beni durevoli in plastica (es. gli elettrodomestici, gliarticoli casalinghi e i complementi d'arredo), i giocattoli, lecustodie per CD, piatti, bicchieri e posate in plastica, portado-cumenti, accessori per auto, barattoli e sacchetti per collanti,rifiuti ospedalieri (es. siringhe e contenitori per liquidi fisiolo-gici), bidoni e cestini, borse e zainetti che vanno smaltiti neirifiuti domestici (secco indifferenziato). carta e cartoneIn questa categoria sono compresi: imballaggi di carta, carto-ne e cartoncino, libri, giornali, riviste, fogli e quaderni,dépliant, volantini, manifesti e scatole. Attenzione: giornali eriviste vanno separati dai loro involucri di cellophane cosìcome bisogna togliere la "finestra" di plastica dalle buste dalettera. E' possibile conferire nei bidoni per la raccolta dellacarta anche i contenitori in poliaccoppiato (tetra brik) dellatte o dei succhi di frutta preventivamente sciacquati. Vanno,invece, tra i rifiuti organici i tovagliolini e i bicchieri di cartasporchi, la carta bagnata o sporca e la carta cerata (quelladegli insaccati).VetroI contenitori in vetro (bottiglie, vasetti e barattoli vari) vannolavati e separati dai rispettivi tappi (che andranno riposti neidiversi bidoni, a seconda del materiale). Attenzione: piatti,oggetti di ceramica o terracotta, specchi e lampadine a incan-descenza andranno conferiti nei contenitori per la raccolta deirifiuti domestici (secco indifferenziato).alluminioRientrano in questa categoria: lattine e barattoli per bevande,vaschette e fogli di alluminio, scatolame per alimenti, coper-chi e tappi a vite e a corona di metallo. I contenitori di alimen-ti o liquidi vanno sciacquati prima di essere riposti nei sac-chetti per la raccolta degli imballaggi in metallo. Controllareche abbiano tutti il simbolo AL. Attenzione: sono esclusi daquesta raccolta i recipienti pericolosi ed infiammabili e lebombolette spray.

I rifiuti ingombranti (poltrone, materassi, mobili, elet-trodomestici, ecc.) possono essere anche ritirati gra-tuitamente a domicilio, previa prenotazione al

NUMERO VERDE 800.678229

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ambientepomezia

E' INIZIATA LA RACCOLTA PORTA A PORTA. PICCOLI CONSIGLI PER L'USO

TORVAIANICAE POMEZIASI DIFFERENZIANO

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Apochissimi mesi dalle amministrative, abbiamocercato di “esplorare” il passato politico diPomezia, per capire come si è giunti ai giorni

nostri. Lo abbiamo fatto con l’aiuto di VincenzoMonteduro, nome forse sconosciuto a più giovani o acoloro che vivono nel nostro territorio da poco tempo,ma sicuramente noto a tutti gli altri, visto che ha ricoper-to ruoli politici per ben 28 anni, dal 1964 al 1992. Iricordi di Monteduro partono da quando Torvaianica,dove viveva già da qualche anno, vantava ancora laspiaggia completamente costeggiata dalla macchiamediterranea e, a livello urbanistico, era appena unborgo di pescatori, anzi, una sorta di baraccopoli, dive-nuta sempre più vasta con il passare del tempo. “Inbreve – racconta Monteduro in una sua biografia, “Ildiario di un assessore comunale” - la baraccopoli avevatracimato oltre l’arenile, invadendo l’entroterra edaccozzando un disordinato complesso di casotti, ville,villette e palazzi alti quattro, cinque e più piani, simili ascatoloni di cartone. Le strade, appena tracciate sullaterra battuta, polverose o infangate, si presentavano allimite della praticabilità. I servizi igienico-sanitari eranoinesistenti: le acque nere defluivano nelle acque paludo-se a cielo aperto o immesse in “fossa” senza nessunpreventivo trattamento. L’acqua era prelevata dal sotto-suolo con punte “abissine” spesso collocate in adiacen-

za a quelle delle fosse disperdenti del caseggiato vici-no”. Il tutto, racconta l’ex consigliere, nel più assolutodisinteresse delle autorità comunali di Pomezia, chenegli anni ’60 adottarono il primo piano di fabbricazio-ne della zona. “La speculazione – spiega Monteduro -finì per inondare di cemento e laterizi ogni angolo diterra che la bonifica aveva reso calpestabile, mentre unfilare di brutti caseggiati edificato lungo il confine dema-niale ingabbiava non solo la spiaggia, ma anche laveduta del mare”.Monteduro, che lavorava da tempo negli stabilimenticinematografici De Laurentis, a causa della crisi del set-tore perde il posto e, dopo aver tentato altre strade,decide di seguire la via che molti politici, prima e dopodi lui, hanno preso, quella dell’edilizia, fondando la“Monteduro 64 srl”. “Avevo acquistato un piccoloappezzamento di terreno – ricorda Monteduro - e chie-sto al Comune la licenza per costruirvi un edificio percivile abitazione. Navigavo da un ufficio comunale adun altro senza venire a capo di niente, fino a che l’inter-vento di un assessore mi risolse il problema. Credetti didovermi disobbligare devolvendo un contributo al suoPartito, ma con mia grande meraviglia, mi fu solo chie-sto di prendere la tessera della DC. Acconsentii, masenza entusiasmo, anche perché la mia fede politica eradi colore diverso (repubblicana, ndr)”. Il racconto si fa

quindi più dettagliato. “La “crema” di quella “casta” politica dimorava aPomezia e faceva capo ad un introverso democristiano,Gaetano Penna, che avevo conosciuto nel suo “Circolodell’Amicizia”. Quel “Circolo” ufficialmente era riservatoai soci per diporto e incontri culturali, mentre nella real-tà era un salvadanaio di voti di scambio. A Torvaianicala gente era meno politicizzata, ed i pochi politici dellacontrada mal organizzati. Gli incontri tra le fazioni asser-vite a qualche politico erano blandi, quando però ladiscussione si accentrava su un’ “eminenza locale”,quel nome era pronunciato da molti con malcelato rive-rente rispetto e da pochi criticato: Carlo BonaventuraFedele”. Il diario riporta poi questo racconto: “Unadomenica mi trovavo sul piazzale antistante la chiesa.Mi raggiunse Gennaro, un cameriere in servizio al “BarBiagio” che mi chiese se ero già stato a votare. Pensaiad uno scherzo. “Scusa, a votare cosa?”. Mi guardòstupito. “Per il rinnovo del direttivo”. Non ne sapevonulla. Lo sentì brontolare un “Siamo alle solite”, e mipregò di farlo per restituire il favore all’assessore che miaveva aiutato nel rilascio della licenza di costruzione.Sull’imbrunire, quasi in chiusura delle operazioni di voto,raggiunsi il seggio, dove mi aprì il serioso CarloBonaventura Fedele. “Come mai così tardi? Pensavo ciavessi rinunciato“, mi apostrofò. Non mi diede il tempodi rispondere, perché si affrettò ad informarmi di averutilizzato la mia scheda per assegnarsi il voto di prefe-renza. Poi, posandomi una confidenziale mano sullaspalla e guardandomi dritto negli occhi, proseguì: “Nonti dispiace vero?” Risposi con un’alzata di spalla, ancheperché non mi importava gran che di quello che acca-deva nella DC. Quella stessa sera, incontrando l’asses-sore, ebbi l’infelice idea di riferirgli quanto era accadutonella sezione. Si scatenò un putiferio che durò intere set-timane; le opposizioni chiesero l’annullamento delle ele-zioni e il commissariamento della sezione. Fui accusatodi essere la mina vagante al servizio di una sparutaminoranza, agli ordini della quale avevo inscenato quel-la storia. Ero indignato; dopo aver lacerato la tesseradella DC abbandonai la sezione sbattendo la porta. Sinoad allora ero stato un cittadino lontano anni luce dall’at-tività politica: da quel momento non trascurai nessunaoccasione per affermare la mia vendetta; sarei sceso incampo, avrei abbracciato la politica attiva iscrivendomia qualche partito. Gli schieramenti pronti ad accoglierminon mancarono: vagliai le varie proposte e scelsi quelpartito al quale avevo sempre dato il mio voto, il PRI diUgo La Malfa, che a Pomezia non aveva mai partecipa-to a competizioni locali né aveva avuto strutture di rap-presentanza”. Monteduro costituì una sezione aTorvaianica e, attraverso manifesti, invitò la cittadinan-za ad unirsi a lui. A suo primo comizio, tenuto sul cas-sone di un furgone, intervennero solo una quindicina dipersone, per cui i suoi avversari politici snobbarono taleiniziativa, ma Monteduro non si arrese ed iniziò a farecolpire attraverso manifesti che venivano letti da tutti icittadini, da dove accusava che “Ogni atto amministra-tivo ha il suo prezzo: dalla licenza del piccolo bottegaioalla Concessione di una licenza edilizia, fino al ticket perle grandi e piccole opere pubbliche”. “Non era facilesostenere lo scontro con certi individui - racconta - lagente, pur non amandoli, li ossequiava per quieto vive-re”. Si era intanto arrivati al 1967. “L’anno della verifica ditanti mesi di passione – scrive Monteduro - c’erano statetutte le premesse, ma i risultati ci diedero torto: non otte-nemmo i voti necessari per un seggio in consiglio comu-nale. Ma non disarmai, anzi, quei cento voti erano testi-monianze d’opinione, la conferma della fiducia di tanticittadini che non andavano delusi”.

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LA NOSTRASTORIALA POLITICA DI POMEZIA RACCONTATA DA UN EX PROTAGONISTA, VINCENZO MONTEDURO

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E la tenacia sortì i suoi primi effetti. “Alcuni amici mi rife-rirono che uno dei maggiori democristiani pometini cer-cava di verificare se ero sorretto dal Partito o se fossi unirresponsabile pazzo perché perseveravo nella criticaserrata contro una Giunta che ci considerava amici edisponibile….. Disponibile a cosa? A quale scopo?Pensavano d’ imbavagliarci con un posticino in qualchecommissione. Chi mi onorava delle sue attenzioni era ilVice Sindaco e Assessore ai Lavori Pubblici, dottorGaetano Penna. Nel ‘70 l’Amministrazione comunale,sorretta da un monocolore DC, bandì un “AppaltoConcorso” per la costruzione di due importanti servizipubblici, l’acquedotto ed il metanodotto. L’articolazionedel capitolato d’appalto era complessa ma ordinata:l’assegnazione della gara era assoggetta ad una serie dielementi valutativi cumulati, il più importante dei qualiera rappresentato dalla durata della concessione qualestrumento per il pagamento delle opere costruite concapitali privati. Al bando risposero due società: il colos-so Italgas e la neonata Arcalgas, costituita per l’occa-sione pochi mesi prima del “bando” con un capitalesociale di un milione di lire. La speciale commissionegiudicatrice assegnò la gara all’Arcalgas, ritenendolacomplessivamente più vantaggiosa. Contro quella deci-sione l’Italgas inoltrò ricorso al TAR il cui processo, però,non si celebrò mai perché la ricorrente rinunciò. E quicominciano i primi sospetti d’ interessi sommersi, i primipunti interrogativi apparentemente senza risposta. Ilcosto complessivo delle opere ammontava a tre miliardie quattrocento milioni di lire, ripartito in un miliardo eseicento milioni per l’acquedotto e un miliardo e otto-cento milioni per il gas. Dove l’Arcalgas avesse potutoreperire quella montagna di denaro era una domandache avrebbero dovuto porsi gli amministratori comuna-li”. Perché non lo fecero?“Completato l’iter burocratico – continua Monteduro - ilavori iniziarono al suono di una strombazzante fanfarapubblicitaria: le strade, le piazze, i marciapiedi furonosventrati senza un criterio ordinato per la posa dellecondotte. Le perplessità che esprimemmo allora sullacapacità tecnica e finanziaria dell’Arcalgas trovaronoriscontro circa sei o sette mesi dall’entrata in eserciziodel primo tronco dell’acquedotto: già ridotto ad un cola-brodo, perdeva acqua da tutte le parti. Sorgenti e zam-pilli allagarono le strade appena rimesse in ordine, dove

gli escavatori tornarono a squarciare l’asfalto per ripara-re le tubature. La Società Concessionaria, che noi conti-nuavamo ad incolpare per aver eseguito i lavori non aregola d’arte, si difendeva attribuendo alla corrosivitàdell’acqua la perforazione delle tubature e addiritturachiese al Comune il risarcimento dei danni. Gli ammini-stratori, invece di replicare, facendo propria la tesi dellaSocietà, citarono la fornitrice Cassa per il Mezzogiorno,che rigettò l’accusa rispedendola ai mittenti perché ave-vano omesso di verificare, a priori, le proprietà organo-lettiche dell’acqua e l’utilizzo di materiali capaci di tra-sportare quel tipo di liquido. Il vergognoso scarica bari-le finì davanti ad un arbitrato e non in Tribunale comenoi chiedevamo. I tecnici avevano individuato la causama non il rimedio. Quello che doveva essere il fioreall’occhiello della DC si era trasformato in un mascheradi fango che ne macchiava irrimediabilmente l’immagi-ne, mentre la scadenza della consiliatura si avvicinavaa grandi passi”. Alle amministrative che si svolsero in quel periodo duerappresentanti dell’Edera furono eletti al ConsiglioComunale, mentre la DC, pur restando il Partito di mag-gioranza relativa, rischiava di finire all’opposizione acausa di una coalizione di forze di sinistra, Pci, Psi, Psdie Pri, che invece fallì per i soliti dissidi tra socialisti ecomunisti. “La DC ci convocò e propose una coalizionecon il PSDI. L’invito ci fu fatto solo perché la componen-te repubblicana era numericamente determinante nelloro progetto – prosegue Monteduro - Tentai con tutte lemie forze di non portare il partito in quello schieramen-to. In quel quadro politico avremmo incontrato gli stessiuomini responsabili del malgoverno denunciato prima edurante la campagna elettorale. Tutti buoni motivi, dice-vano in Federazione, ma la nostra intransigenza potevacausare gravi danni al Partito nel contesto Provinciale. Ivicini “Castelli Romani” erano un feudo andreottiano eda quella segreteria fu posto l’aut-aut: “O a Pomezia irepubblicani fanno maggioranza con la DC, oppuresaranno esclusi dalle Giunte nei Comuni della Provinciaamministrati in coalizione con lo scudocrociato”.L’intervento del segretario nazionale Ugo La Malfa misefine alla discussione. “La Pubblica Amministrazione sicontrolla meglio stando dentro le stanze del Potere”, ciammonì. Perciò dovemmo acconsentire. Appresi qual-che tempo dopo che l’avvocato Gaetano Penna avevaconiato un suo personalissimo motto, “Certi avversari èpiù salubre averli a fianco piuttosto che di fronte”, chetradussi in una nota di stima, con il bel risultato del ritor-no dell’andreottiano Caponetti alla carica di Sindaco edio suo Vice con delega ai Lavori Pubblici. Le avvisagliedi un difficile rapporto con i DC si mostrarono sin daiprimi approcci. Malgrado le astute contorsioni diCaponetti che non dava mai torto a nessuno, l’ammini-strazione non decollava. Bravissimo nel dribblare suitemi, evitava lo scontro usando “il bastone e la carota”.Aveva una gran capacità di convincimento e sapevaimporre la moderazione: sembrava fosse stato a lezio-ne dall’On. Andreotti”. E la cosa a Monteduro non piace-va, visto che, pur stando nelle stando nelle “stanze delpotere”, non riusciva a contrastare i consueti metodiadottati dalla politica locale. Come uscirne? “Conl’Arcalgas, che poteva essere il grimaldello per liberarcida quel cappio, farci uscire dalla maggioranza e torna-re a esercitare il meraviglioso ruolo di opposizione. Ildirettivo sezionale, appositamente convocato, fu allar-gato alla partecipazione dei candidati della lista. Inquella riunione, come era giusto che fosse, ci furonoopinioni contrapposte tra chi sosteneva la mia propostae chi consigliava di non precipitare le cose. Alla fineprevalse a maggioranza, la tesi di chi sosteneva direstare: “Creare una crisi può portare a nuove elezioni e

la gente non capirebbe”. Vero, ma il tempo delle media-zioni era finito, s’imponeva quello delle azioni; l’inerziapoteva essere scambiata per prezzolato silenzio. Ero ilresponsabile politico del settore tecnico ed il controllodelle opere pubbliche, che la Concessionaria stava cosìmaldestramente gestendo, erano di pertinenza del mioassessorato; la decisione di affrontare l’argomento inGiunta fu decisa dal partito per non mancare agli impe-gni presi con gli elettori. In Giunta arrivammo decisi, perquel che mi riguardava ero pronto anche alle estremeconseguenze se non si fosse preso in considerazione larichiesta di far effettuare un collaudo in corso d’operadell’acquedotto, per accertare le ragioni che stavanocompromettendo la tenuta delle condotte prima ancoradell’ultimazione dei lavori di posa. Com’è facile immagi-nare, ci furono resistenze ed ostruzionismo con proposteirricevibili, tese a strapparmi la pratica dalle mani. Allaminaccia, però, delle nostre dimissioni, furono adottatiuna serie di atti, tra i quali quello di dare mandato alsegretario di preparare la delibera per la nomina dei col-laudatori. Infatti a quello di mia fiducia, ne furonoaggiunti altri due di loro gradimento. Andava benissimocosì, perché credevo che il collaudo eseguito daun’equipe potesse dare maggiori garanzie”. Ma dopoappena un mese la brutta notizia. “La condotta idricanon è collaudabile – disse il collaudatore di fiducia diMonteduro – e non a causa delle numerose perforazio-ni, ma perché i materiali impiegati sono diversi da quel-li ordinati dal progetto: le condotte in ghisa sono statesostituite da altre in acciaio oltre tutto di scadente qua-lità”. Com’era possibile che il Direttore dei Lavori, cheoltretutto era anche il progettista, non se ne fosse accor-to? “Il Direttore dei Lavori poteva essere in combuttacon la Società – spiega Monteduro - ma non senza l’avallo politico. Da soli, società e tecnico non potevanoessersi permessa una simile rischiosissima operazioneed ciò era dimostrato dal colluso silenzio degli altri duecollaudatori”. Monteduro studiò la convenzione e gli ela-borati tecnici, ma non c’era traccia di varianti. Convocòquindi la Giunta, alla quale espose quanto scoperto,facendo mettere a verbale la proposta di sequestro deicantieri della Soc Arcalgas, prefigurandosi la possibilerescissione del rapporto di concessione per manifestainadempienza contrattuale. Inutile dire che tutti si disso-ciarono. Il perché si scoprì qualche giorno più tardi dalprogettista, spaventato all’idea di doversi trovare davan-ti ad un Magistrato. “La sostituzione dei materiali – rac-conta Monteduro - era avvenuta con un Ordine diServizio firmato dall’ex Vice Sindaco (c’era la fotocopiadel documento), ma la partecipazione politica eramolto più vasta”. Il progettista confessò anche chel’Arcalgas aveva vinto la gara per aver aggiunto, nottetempo e a buste aperte, una seconda offerta contenen-te la metanizzazione della borgata “Martin Pescatore”che nella prima offerta non era compresa. Montedurochiese quindi seri provvedimenti, altrimenti si sarebberivolto alla Magistratura: c’era una truffa a danno degliutenti, per la quale qualcuno aveva preso delle tangen-ti, vista la grossa posta in gioco. Il costo delle condottein ghisa era certificato dall’offerta: 1.600.000.000 dilire; quelle già impiantate in acciaio erano invece costa-te non più di mezzo miliardo di lire. C’era una differenzadi oltre un miliardo, che a quei tempi era tantissimo. Echi avrebbe pagato? L’ignaro cittadino, l’utente che intrenta anni di convenzione avrebbe con i propri soldi“rimborsato”, attraverso le bollette, la tangente a chil’aveva anticipata. Ma la vicenda Arcalgas non finiscequi: la truffa maggiore non riguardava le condotte del-l’acqua, ma l’altra metà dell’opera, ossia il metanodot-to, di cui parleremo nel prossimo numero.

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in breve

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L’anno è iniziato bene per Pomezia, che nel giro dipochi giorni ha visto inaugurare diversi cantieriper opere di estrema utilità: si è partiti il 13 gen-

naio con il progetto “Percorsi sicuri casa-scuola”,ossia la realizzazione di infrastrutture ciclo-pedonaliche metteranno in comunicazione la zona urbanaNuova Lavinium con i vari istituti scolastici presenti sulterritorio, dalla scuola media Orazio fino ad arrivareall’istituto Pascal. Nella parte interna, delimitata pro-prio da questi due edifici, saranno interessate la scuo-la elementare Don Bosco e l’istituto chimico e mecca-nico Ipsia Cavazza. Il progetto sarà finanziato per lamaggior parte dalla Regione Lazio, con la partecipa-zione del comune di Pomezia; è doveroso tuttavia,sottolineare, il grande lavoro svolto dal Comitato diQuartiere Nuova Lavinium, dal momento che l’interes-sante proposta è partita proprio dai membri dello stes-so. Il nome stesso del progetto parla chiaro: l’obietti-vo è quello di creare una rete sicura al 100% per lefamiglie, in modo da consentire un rapido e piacevole(parte del percorso attraverserà infatti un parco) spo-stamento verso i luoghi di studio. Il percorso ha unalunghezza di circa 2 km e collega le realtà di interes-se collettivo presenti nel quartiere, privilegiando i per-corsi più brevi, diretti e sicuri; inoltre il nuovo percor-so congiunge idealmente il quartiere con l’insediamen-

to residenziale dei “Colli di Enea” e del “Parco diRoma” attraverso la pista ciclopedonale inaugurata aDicembre.Il 19 gennaio è invece stato dato il via ai lavori dicostruzione del marciapiede che partirà dal cavalca-via su via Pontina per arrivare fino all’incrocio di viaSpoleto. Questo significherà poter arrivare dal centrodi Pomezia fino agli uffici postali, o alle varie realtàcommerciali che ormai caratterizzano l’intera zona, apiedi e senza correre il rischio di essere investiti dallemigliaia di automobili che quotidianamente percorro-no via dei Castelli Romani. I lavori, che dovrebberoessere conclusi entro la fine di marzo, sono staticoperti finanziariamente per il 90% del costo dallaRegione Lazio, mentre per il restante dall’amministra-zione comunale. Sempre per facilitare la mobilità, ma questa volta deipendolari, una buona notizia arriva da Trenitalia che,dietro insistenza dell’Assessore alla MobilitàFrancesco Palazzo e del Sindaco De Fusco peraumentare il numero delle corse da Roma Termini perPomezia, ha finalmente garantito due corse giornalie-re in più da e per S. Palomba. “E’ stata assegnata –ha scritto la dirigenza di Trenitalia all’amministrazionecomunale - la fermata di Pomezia Santa Palomba aitreni regionali in partenza da Roma Termini R. 2401

(partenza 15.49 arrivo 16.04) e R. 2403 (partenza16.49 arrivo 17.03) entrambi circolanti nella fasciapomeridiana. E’ inoltre previsto, in accordo con Rfi,una rivisitazione dell’orario ferroviario della linea Fr7,che consentirà di valutare la possibilità di aumentarei servizi per la città di Pomezia”. Una nota positiva pertutti coloro che, giustamente, lamentano la scarsitàdelle corse, oltre al sovraffollamento delle stesse. Il 20 gennaio è invece stato aperto il cantiere per i“lavori di ottimizzazione per l’adduzione delle acquepotabili”, ovvero l’avvio dei lavori per la realizzazionedella condotta di collegamento dal partitore Acea diSanta Palomba ai pozzi della Pescarella. Si tratta di 7chilometri di condotta, che consentiranno l’aumentodella portata idrica su tutto il territorio. L’unione delleacque di provenienza diversa consentirà, oltre al mag-giore flusso, di far diminuire il rapporto molecolare dieventuali sostanze nocive come il fluoro e l’arsenico,facendo arrivare nei nostri rubinetti acqua assoluta-mente sicura. “Quella che abbiamo ora rientra neiparametri ed è certamente potabile – ha spiegato ilSindaco – ma noi vogliamo che la qualità della nostraacqua sia assoluta ed in questo modo siamo sicuri dimigliorarne le qualità organolettiche”.

Luca Mugnaioli

PERCORSI CICLOPEDONABILI, MARCIAPIEDI,ACQUA MIGLIORE E PIÙ CORSE PER I PENDOLARI

BUONE NOTIZIEPER POMEZIA

Aparlare della cittadina balneare è direttamente ilPrimo Cittadino, Enrico De Fusco. “OggiTorvaianica rappresenta in assoluto una delle

cittadine più all’avanguardia della Regione Lazio. Dal1° Febbraio tutti i suoi 18 mila abitanti usufruisconodel servizio di raccolta differenziata porta a porta, egià questo le fa fare un passo avanti. In anteprima viannuncio che il palazzetto dello sport previsto inizial-mente nella nuova zona 167 di Pomezia verrà invececostruito a Torvaianica. Si tratta di una struttura poli-valente con una capienza di circa 2000 posti, eco-compatibile, in legno lamellare. Questo sarà il simbo-lo di tutto ciò che Torvaianica nel passato non ha

avuto, per colpa di qualche vecchio amministratore. Irisultati del lavoro svolto nelle precedenti amministra-zioni è sotto gli occhi di tutti: una tensostrutturadistrutta senza mai essere stata utilizzata, ma lascia-ta al degrado più totale. Sempre a proposito di sport,lo stadio di calcio, nato costruito circa 40 anni fa, èrimasto fino allo scorso anno in terra battuta, con tuttii relativi rischi per i ragazzi che vi giocavano. Lanostra amministrazione è intervenuta mettendo unmanto di erba sintetica di ultima generazione. Non sose questo è poco, ma se aggiungiamo che la sicurez-za stradale è aumentata grazie ai semafori pedonaliche regolano la velocità, che via Danimarca è uscita

dal buio grazie all’illuminazione messa da noi, cosìcome in via Carlo Alberto Dalla Chiesa, che i giardinipubblici sono stati messi in sicurezza recintandoli edilluminandoli, forse si capisce che l’attenzione cheabbiamo rivolto a Torvaianica non è certo stata pocae, ancora di più, si capisce quanto invece sia statatrascurata in passato, visto che ancora mancanotante cose. Se le amministrazioni precedenti avessefatto almeno la metà di quello che abbiamo fatto noi,forse adesso si parlerebbe di un’altra Torvaianica”.

Mauro Valentini

DAL PORTA A PORTA AL PALAZZETTO DELLO SPORT LA CITTADINA BALNEARESARA’ AL CENTRO DI TANTI CAMBIAMENTI

LE NOVITA’ A TORVAIANICA

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finanze

Condono o non condono? L’operazione promos-sa dal Comune di Pomezia, che attraverso ilrecupero delle somme non versate negli anni

passati dai contribuenti per ICI e TARSU, stimate intutto in circa 15 milioni di euro, avrebbe portato unaboccata di ossigeno alle casse comunali, ha rischiatodi saltare. Questo perché la società arrivata secondanella graduatoria del bando di gara ha presentatoricorso al TAR, sostenendo la non validità della procla-mazione del vincitore, in quanto si tratta di un’azien-da, la MF Consulting, non iscritta nell’albo degli esat-tori. Il TAR del Lazio ha accolto la richiesta e, con l’or-dinanza REG. 205/11 - n. 11776/2010 Reg.Ric. Del

17.01.2011, ha disposto la sospensiva dell’appaltoper il “Servizio di gestione della definizione agevolatadei carichi tributari in materia di imposte locali”.L’ordinanza ha immediatamente scatenato reazionidiscordanti: la prima voce che si era diffusa per lacittà dava per certa la sospensione del servizio, giàoperativo in via Roma. Questo avrebbe inficiato il con-dono, i cui termini scadono il 31 marzo, visto che ilTAR ha fissato l’udienza per entrare nel merito dellaquestione al 6 aprile. Ma poi sono arrivati altri detta-gli: la sospensiva riguardava solo la graduatoria e nonla gestione del servizio, che comunque viene svoltoregolarmente. “Ci siamo riservati di non firmare il con-

tratto con la società che è arrivata prima e che attual-mente sta svolgendo il lavoro – ha spiegatol’Assessore al Bilancio David Tintinago – Quando ilTAR si esprimerà vedremo il da farsi.All’amministrazione non importa chi svolga il servizio,purché lo faccia con competenza: le accuse che civengono mosse sono infondate. La gara è stata allar-gata, senza quindi la restrizione dell’obbligo di essereiscritti all’Albo dei riscossori, per il semplice motivoche da parte della ditta vincitrice non c’è maneggio didenaro pubblico, che viene gestito esclusivamente suiconti del Comune. Quello che viene svolto è solo unservizio di assistenza e consulenza”. I soldi destinatial pagamento dell’appalto sono stati quindi “congela-ti”, in attesa di sapere a chi darli ed in quale eventua-le percentuale. Certo è che, se il servizio non si doves-se più svolgere, per il Comune sarebbe un colpo tre-mendo, visto che l’evasione – che riguarda soprattut-to le grandi aziende – è un fenomeno alquanto diffu-so. Gli amministratori hanno infatti puntato sul recupe-ro di grandi somme, per le quali sono anche stati fattidei sequestri cautelativi, che consentirebbero il pareg-gio del bilancio. “Su questo siamo tranquilli – haaggiunto Tintinago – perché le spese che abbiamo“legato” alle entrate del condono sono vincolate pro-prio all’effettiva riscossione e non possono essereimpegnate prima di avere il denaro in cassa. Certo èche perdere un’opportunità come questa sarebbe dav-vero un peccato per tutti: per l’amministrazione per-ché non potrebbe contare su un gettito importante, eper gli evasori perché perderebbero l’occasione diregolarizzare la loro posizione senza ulteriori spese diinteressi e multe. Chi ha evaso deve infatti sapere chele indagini da noi svolte ci hanno consentito di fareuna mappatura abbastanza precisa: scaduti i terminiprocederemo al recupero delle somme non versate anorma di legge, quindi con tutti gli oneri maggioritariprevisti”. Su questo stesso bando una curiosità: a fareopposizione al TAR anche Tributi Italia ed A.Se.R, checontestavano l’assegnazione a terzi della riscossionedei tributi. Ma per le società che hanno portato quasial tracollo finanziario di Pomezia non c’è stato nullada fare, perché il Tribunale Amministrativo del Lazioha rigettato entrambi i ricorsi con sentenza breve del17 Gennaio 2011.

Alfredo Corrao

CONDONO TRIBUTARIO:IL SERVIZIO CONTINUANONOSTANTE I RICORSI AL TAR, LA “DEFINIZIONE AGEVOLATA” VA AVANTI REGOLARMENTE

Mostrare Pomezia, ma anche Ardea, come nonera mai stata vista. E’ questo quello che si pro-pongono lo storico Giosuè Auletta ed il grafico

Michele Zuccarello, che lo scorso 28 gennaio hannopresentato il libro “Lavinium, La città dei Laurenti –Alla scoperta di Pomezia segreta”. Il volume, destina-to a chi vive nel territorio e soprattutto ai bambini “chevanno educati ad una visione diversa della nostracittà”, è il secondo di una collana di 6 guide, che for-mano il “Tour di Enea”. Qualche settimana fa era statopresentato al Museo Manzù il primo volume, “Ardea, lacittà dei Rutuli”, e prossimamente saranno pubblicatianche Albune, Ficana, Pallanteum e Montecavo, checompleteranno quello che può essere definito un viag-gio affascinante nei luoghi del Lazio che hanno ispira-

to l’Eneide di Virgilio. “Quello che vorremmo dare – haspiegato il prof. Auletta – è la reale percezione diPomezia, che ora è così come la vediamo perché haseguito un percorso storico ben preciso, che nonnasce con la Bonifica e con la posa della prima pietranell’era fascista, ma molto prima. Capire come è fattoil territorio, da cosa e da chi ha origine, potrebbe crea-re quel senso di radicamento che troppo spessomanca in una città come la nostra, nata nell’epocamoderna come “colonia”. Nel nostro libro vengono sot-tolineati alcuni errori comuni, come definire quest’areacome facente parte dell’Agro Pontino, cosa non vera,o la visione di una Pomezia posizionata in pianura,quanto invece si trova su una collina alta 107 metri.La presenza di alcuni tipi di vegetazione, come la quer-

cia che domina la piazza principale, testimonia che inorigine qui non c’era palude, ma un territorio comple-tamente diverso. Ancora oggi possiamo vedere letestimonianze del passato, basta saper guardare congli occhi dei bambini che, non essendo condizionaticome gli adulti, riescono a “catturare” impressioni esoluzioni che a noi non sarebbero mai venute inmente”. Il libro passa dalla geologia all’archeologia,dal mito alla natura, dalla storia al futuro, coinvolgen-do il lettore e facendogli comprendere che Pomezianon è solo cemento e traffico, ma che offre dei tesorie delle ricchezze che vanno preservate per poter darecontinuità ad una storia davvero affascinante.

Anna Maria Greco

ALLA RICERCA DI POMEZIA (ED ARDEA) SEGRETA

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politica pomezia

La “guerra delle cifre” tra i consiglieri Maniscalcoe Mesturini sulle spese effettuate nei rispettiviperiodi di presidenza del consiglio comunale con-

tinua. A fare delle precisazioni, respingendo al mitten-te le accuse, è Antonio Maniscalco, il quale, dopoaver letto le affermazioni fatte da Marco Mesturini nel-l’articolo “Dalle miss alle polemiche” apparso il mesescorso su questo giornale, ha proceduto con la pre-sentazione di una richiesta scritta di verifica spese aldirigente del Settore Finanziario del Comune diPomezia. “Ho voluto dare delle risposte certe ai citta-dini, dimostrando in modo inequivocabile l’inattendi-bilità delle dichiarazioni fatte dal sig. Mesturini - haspiegato il consigliere – Alla mia richiesta il dirigente,con nota prot. n. 5458 del 20/01/2011, mi ha comu-nicato che “dalla verifica effettuata sui documenticontabili presenti presso l’archivio della ripartizionefinanziaria, risultano sostenute dall’AmministrazioneComunale, in occasione della celebrazione citate inoggetto (Giornata della Memoria e Giornata delRicordo) per gli anni 2002, 2003 e 2004, le seguen-ti spese”: Anno 2004: Determina n. R.G. 137 del

28/01/2004 avente per oggetto: I.S. Liquidazione perpartecipazione delegazione comunale alla celebrazio-ne della “Giornata della Memoria” organizzata inFeltre (BL) dalla Comunità di Villa S. Francesco, ¤700,00. Quindi, se 700 euro sono le ingentispese....”. Maniscalco fa un'altra precisazione: “Allamanifestazione aveva partecipato l’allora ViceSindaco dott. Giampiero Macale e la “INGENTECIFRA”, se così si può dire, è stata sostenuta dalServizio Segreteria Generale Contratti e Gare sulCapitolo di spesa n. 460 del bilancio di previsione2004, che nulla ha a che vedere con la Presidenzadel Consiglio Comunale”. “Tengo a precisare infine –conclude Maniscalco - che avrei volentieri evitatocerte sterili polemiche ma, in questo caso, mi è parsoopportuno e doveroso dare una precisa risposta allefalse affermazioni del consigliere Mesturini, il quale,per giustificare le sue spese, pari a circa ottantamilaEuro per realizzare una serie di “pubblicazioni istituzio-nali” quantomeno discutibili, ha cercato di screditarela mia immagine pubblica con dichiarazioni che noncorrispondono assolutamente a verità”.

cronaca

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ARRIVA PRECISA E PUNTUALE LA REPLICA DEL CONSIGLIERE MANISCALCOMANIFESTAZIONI E CALENDARI

35 milioni di euro: è questo il valore degli immobi-li sequestrati nel corso dell'operazione svoltaall'alba del 25 gennaio dalla Guardia di Finanza

di Pomezia. Da mesi gli uomini delle Fiamme Gialle,guidati dal Capitano Augusto Dell'Aquila, stavanoindagando sulle imprese del territorio alla ricerca diirregolarità, dal lavoro sommerso all'evasione fiscale.La loro ricerca li ha fatti imbattere nel complesso“L'Oasi” di via Tanaro, a Tor San Lorenzo: un'area di35.000 metri quadri sulla quale, nonostante avesse ladestinazione d'uso agricolo, erano stati edificati 168appartamenti, bungalow e villini, quasi tutti abitati,oltre ad altri numerosi immobili come bar, ristoranti,campi da calcio e piscine, con una cubatura totale dioltre 25.000 mc. Il complesso contiene anche un notocampeggio, molto frequentato nel periodo estivo. Ilrapporto sulle indagini svolte è finito al Magistratocompetente, a cui è stato segnalato il rappresentantelegale della società per “Lottizzazione abusiva”. Dopoaver svolto ulteriori controlli, il Magistrato ieri ha firma-to l'ordine di sequestro. Carte alla mano, oggi i finan-ziari hanno eseguito quanto disposto dall'Autorità,mettendo l'intera area sotto sequestro ed intimando losgombero a tutti coloro che vi risiedono. “Il provvedi-mento dell'Autorità Giudiziaria – hanno spiegato allaGdF – è la conseguenza di complesse ed articolate

indagini condotte dagli uomini di Pomezia, che hannopermesso di accertare che le opere sono state edifica-te in difetto delle autorizzazioni previste, su un terrenodestinato ad uso agricolo”. Il complesso immobiliaresottoposto a sequestro era stato realizzato da unanota società immobiliare operante nel Comune diArdea. I residenti, e comunque tutti gli occupanti gliappartamenti abusivi, hanno ora due settimane ditempo per lasciare il complesso residenziale. Al termi-ne dei 15 giorni la Guardia di Finanza effettuerà nuovicontrolli per verificare che l'ordine sia stato eseguito,

anche se si prevede che saranno molti a tentare diopporsi allo sgombero . “Questa è solo una delle tanteoperazioni che le Fiamme Gialle stanno svolgendo peril controllo del territorio di competenza, ovveroPomezia ed Ardea, sul quale il fenomeno dell'abusivi-smo è purtroppo radicato – ha spiegato il CapitanoAugusto Dell'Aquila – da anni cerchiamo di contrasta-re le irregolarità in relazione non solo alle lottizzazioniabusive, ma anche al lavoro nero ed all'evasionefiscale ed ultimamente tutto il lavoro svolto sta portan-do i suoi frutti”. Mauro Valentini

COLPO GROSSO DELLA GUARDIA DI FINANZATSL: SEQUESTRATA UN'AREA DI 3500 METRI PER UN VALORE DI 35 MILIONI DI EURO

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Quartieri campo Jeminipomezia

Al termine del discorso, il taglio del nastro tricolo-re e a seguire la tradizionale benedizione porta-ta dal nuovo parroco di zona Don Giorgio. I par-

tecipanti si sono poi spostati all’interno della nuovasede per un altro momento importante, la consegna diuna targa per Piero Sanna, il maggiore artefice di que-sto progetto. “A nome di tutti voglio ringraziare Pieroper il suo grande apporto dato alla comunità diCampo Jemini, perché senza di lui oggi non saremmoqui a festeggiare questo grande progetto. Questo ter-

reno è stato donato proprio da Piero alla comunità,che inoltre ha contribuito alla costruzione materialedell’edificio stesso; questa targa serve per esprimeretutto il nostro riconoscimento”: queste le parole delPresidente del Comitato Maurizio Battistelli, che ha poivoluto fare il punto della situazione sul resto delle ini-ziative riguardanti il territorio, partendo dalla raccoltadifferenziata, iniziata il 1° Febbraio, e passando poiad uno dei problemi più sentiti nell'intera zona, quellodella sistemazione di tutte le strade del quartiere. “E'

con piacere che comunico che è stata trovata unacifra da inserire a bilancio per la copertura di tutti ilavori necessari che, salvo complicazioni, dovrebberopartire per l’inizio di Marzo”.Ma quanto fatto o promesso basterà per rendereCampo Jemini un vero quartiere? Per verificarlo, fac-ciamo una sorta di check-up sull’intero territorio peranalizzare quanto di buono è stato fatto negli annifino a questo momento e quanto manca invece anco-ra all’appello, rilevando le maggiori problematiche.

OPERE COMPLETATELa partenza del servizio della raccolta differenziataporta a porta, novità assoluta per il quartiere, chedovrebbe far sparire il problema delle mini discarichenei pressi dei cassonetti posti precedentemente lungole strade. La costruzione della sede, con l’avvio deilavori per il completamento del resto dell’opera. Il rag-giungimento per tutte le abitazioni dei servizi primariquali scarichi fognari, acqua e gas; unica eccezione,ma solo per il primo punto, la zona di Via deiFiordalisi, con i lavori che inizieranno a metàFebbraio.

PROBLEMI IN ATTESADI RISOLUZIONEPer quanto riguarda le questioni in sospeso i maggio-ri problemi riguardano Via dei Fiordalisi e tutta la zonaadiacente; si tratta di strade in condizioni pessime edi totale assenza di illuminazione, causa principale diepisodi di criminalità. Il punto è – come ci ha fattonotare un abitante della zona “incriminata” – che nonsi sta chiedendo la luna ma soltanto lo stretto neces-sario. Bene acqua, gas, e quant’altro, ma ora servo-no strade asfaltate. A tal proposito tuttavia, almenoper quanto riguarda il manto stradale, si può ribadirequanto detto in questo servizio, con i lavori chedovrebbero risistemare l’intero quartiere e dunqueanche l’area in questione. Altro nodo da sciogliere lasistemazione dei due “ponticelli” del quartiere, unosituato proprio in Via dei Fiordalisi e l’altro all’ingres-so del territorio. In definitiva comunque il bilancio puòritenersi positivo, anche se ovviamente qualcosa dasistemare c’è ancora. Nell’attesa noi del Corriere vigi-leremo attentamente, pronti come sempre a far valerei diritti dei cittadini.

Luca Mugnaioli

IL QUARTIEREDEL FUTUROGRANDI PROGETTI, TANTE NOVITÀ E QUALCOSAANCORA DA SISTEMARE

il corrieredella cittàNumero 2 Anno 3FEBBARIO 2011 - Distribuzione gratuita

Via Danimarca, 57 - 00040 Pomezia

EDITORE: La Città

DIRETTORE RESPONSABILE:Maria Corrao

E-MAIL:[email protected]@ilcorrieredellacitta.it

IN REDAZIONE:Alessia Ambra Achille, Mauro ValentiniLuca Mugnaioli, Matteo AcitelliAlfredo Corrao, Pietro ContiClaudia Sperduti, Michele Lotierzo

PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE:Studio Grafico O.K.

CHIUSURA REDAZIONALE: 30/01/2011

STAMPA: Arti Grafiche

Reg. Trib. di Velletri Settembre 2009N. Reg. 19/09 del 24 Settembre 2009

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Viabilitàpomezia

Era la mattina fredda e assolata del 25 gennaio diquesto nuovo 2011. Rientrando da una visita in uncantiere, dopo aver girato per circa 20 minuti,

finalmente trovo parcheggio sotto il mio ufficio. Caricittadini, il parcheggio a spina di Largo Columellanasconde notevoli insidie: strisce consumate e sovrap-poste a più riprese, occupazioni irregolari di posti autoa servizio di lavorazioni meccaniche, righe gialle, bian-che blu, inesistenti, rotonde, spezzate, ecc ecc. ed ildubbio che attanaglia ogni cittadino rispettoso delleregole è chiaro: “avrò parcheggiato bene con tuttaquesta confusione in questo benedetto LargoColumella?”. La risposta a questa domanda è unmistero e dipende dal vigile al quale la chiedi, c’è vigi-le e vigile!Io da buon cittadino che conosce queste insidie dopoaver posteggiato ho avuto l’accortezza di girare intor-no alla mia auto e verificarne l’esatto posteggio. Felicedi aver trovato posto dopo solo 20 minuti rientro nelmio ufficio per affrontare la seconda parte della gior-nata di lavoro.Nella serata nel riprendere la mia macchina ho trovatosul tergicristallo posteriore una fantastica lettera diamicizia del vigile matricola 124 A e il relativo contocorrente per averlo disturbato nell’esercizio delle suefunzioni (o una parte delle funzioni che ultimamentesembra essere solo scrivere “letterine ai cittadini” esolo su alcune vie). Ebbene la “letterina” diceva che il

posteggio creava intralcio alla manovra dei pulmann.Insospettito dalle particolari premure del vigile mi sonoavvicinato alle strisce di delimitazione del parcheggio(con foto che allego). Con sommo stupore mi sonoaccorto delle svariate sovrapposizioni di colori dellestrisce delimitanti il parcheggio… ebbene guardandocon attenzione la sovrapposizione delle strisce primabianche, poi blu, poi di nuovo bianche e infine blu hoavuto la conferma: il vigile ha avuto troppa premura.Se l’esperienza non mi inganna il colore “vincente” inquesta gara di sopravvivenza è quello più in superficie(e quindi anche quello dato più di recente) e cioè ilblu!Accipicchia m’hanno fregato ho pensato… poi inveceriflettendo ho considerato che in fondo anche il vigilepossa essersi confuso e che quindi quei 39 euro (sepago subito, se no qualche “spicciolo” in più se atten-do la notifica a casa) potevo in fondo pagarli… anchese con un ragionevole dubbio di leggittimità. Ma le insidie in largo columella sono notevoli ed il gior-no dopo magicamente nello stesso posto dove avevoparcheggiato, come un fungo dopo un acquazzonecompariva un cartello in plastica provvisorio (sottoogni aspetto) di divieto di sosta senza alcuna sorta dicomunicazione affissa sopra, proprio in quel parcheg-gio là (foto allegata).A questo punto le insidie si sono trasformate in offesaalla onestà intellettuale del sottoscritto e la questione

diventa di principio. Cosa avrà pensato il vigile matri-cola 124 A compilando il preavviso di accertamento?Provo a indicare una riposta: “beh effettivamente siintravede una striscia bianca sotto quella blu, maintanto la multa facciamogliela, tanto sono 39 eurovedrai che li paga e zitto, mica farà un ricorso… certopoi domani mettiamoci un cartello provvisorio così sela striscia può generare confusione almeno quello èchiaro”. Insomma a Pomezia si possono fare “multecol dubbio” e riparare con un cartello “più chiaro”…voglio sorvolare sulla situazione viabilità e manutenzio-ne stradale poiché, ahimè, sarebbe solo una inutileperdita di tempoInsomma la domanda che rimane è la seguente, ma sela segnaletica (orizzontale o verticale) è confusa, nelragionevole dubbio, è il cittadino a dover rimettere ditasca propria? Ma almeno con quei soldi rifaranno lestrisce!?In conclusione cari cittadini farò ricorso, porterò foto,video e vi prometto di venirne a capo di questa que-stione, con relativo giudizio del giudice di pace compe-tente… sempre sperando che il vigile matricola 124Aabbia il coraggio di presentarsi in udienza… ma ho unragionevole dubbio…

Massimiliano Romanelli

UN LETTORE CI SCRIVE SEGNALANDO L’ENNESIMOCURIOSO EPISODIO AVVENUTO A LARGO COLUMELLA

UN RAGIONEVOLEDUBBIO

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Quartieri Banditellaardea

E' sicuramente un quartiere “contrastato”, quellodella Banditella. Nato nel nel 1969 come quartie-re residenziale, in seguito alla divisione in circa

600 lotti della zona inferiore e della relativa vendita aprivati da parte della proprietaria, la contessaColananni – la quale aveva espressamente richiestola realizzazione dei servizi in modo contestuale alleabitazioni – già nel 1970, con la separazione di Ardeada Pomezia, vide invece la nascita d’un consistentenucleo di case abusive. Nel 1985 l’intero comprenso-rio venne perimetrato in base alla legge 47/85, manon fu mai regolarizzato. Poco più di un anno fa erastato proposto il piano particolareggiato, ma cosa ècambiato per gli abitanti in questi mesi? “A livelloamministrativo le cose sono migliorate – spieganoalcuni abitanti che preferiscono restare anonimi perpaura che le loro parole vengano strumentalizzate omale interpretate – mentre territorialmente sono peg-giorate”. Ci potete spiegare questi due aspetti? “Alivello territoriale bisogna calcolare che i vecchi pro-prietari, quelli che hanno edificato più di 40 anni fa eche già allora erano avanti con gli anni, ora non ci

sono più. Al loro posto sono rimasti i figli oppure deinuovi acquirenti e qualche affittuario. La maggiorparte dei residenti lavora fuori Ardea e facendo il pen-dolare esce di casa la mattina e rientra la sera, quin-di vive poco il quartiere e, di conseguenza se ne inte-ressa ancora meno. Questo non per cattiva volontà,ma per mancanza di tempo e di attenzione. Se poiaggiungiamo che ci sono moltissimi immigrati stranie-ri, ai quali delle condizioni della nostra zona importapoco o nulla, si può capire che quell'unità e quellavoglia di migliorare la zona che c'era prima non c'èpiù. In passato tutte le opere di urbanizzazione ed iservizi esistenti sono stati fatti tutti a spese dei proprie-tari, che avevano interesse a far crescere il quartiere,dando un valore aggiunto all'intera zona. Ma con iltempo questo interesse è scemato per i motivi che sisono appena spiegati. Ed è un peccato, perché que-sta zona ha tutte le caratteristiche per diventare unquartiere modello: è stato edificato su lotti di terrenonon inferiori a 1000 metri, con strade larghe 12 metri,con aree verdi già stabilite per un totale di 55 milametri quadri: tutte cose che altre zone si sognano.

Ma, andati via i pionieri, i bei progetti sono svaniti.Fino a 10 anni fa la Banditella era ancora un bel“quartierino”. Adesso questo non si può più afferma-re, anche perché alcune delle cose belle che avevamosi sono perse nel tempo”. E quindi, cosa si potrebbefare per rimediare? “Devo riconoscere che l'ammini-strazione ci sta dando una mano, visto che ha messoin bilancio 5 strade comunali e la sistemazione dimolte altre, così come la loro illuminazione. Si stannoanche occupando della pulizia delle aree verdi, quindiqualche miglioramento rispetto a prima si comincia avedere. Adesso speriamo che il piano di recupero, chesappiamo essere ancora in Regione per l'approvazio-ne, torni presto negli uffici comunali per poter far par-tire i lavori di sistemazione definitiva del quartiere.Solo a quel punto infatti noi residenti potremo chiede-re agli amministratori comunali un intervento rapido edeciso. Con questo piano potremmo finalmente riusci-re ad avere dei punti di aggregazione, la sistemazionedelle aree verdi, che potrebbero diventare parchi eposti dove i giovani potrebbero trovarsi senza correrepericoli, potremmo veder realizzati un centro anziani,una chiesa, insomma tutte quelle cose che adessomancano”. Sulla carta, infatti, tutto potrebbe esseredavvero realizzato, in quanto previsto all'origine e contutte le caratteristiche per il parere favorevole sia daparte della Regione che del Comune. Un altro nodo dasciogliere è l'entrata al quartiere, dalla parte in cui siaffaccia su via Laurentina. Per assurdo, pur essendoun quartiere di Ardea, la strada di accesso, viale dellaBanditella, appartiene al Comune di Aprilia, che haancora meno disponibilità economica e di interventodel Comune rutulo. La strada è quindi dissestata epiena di buche, gli alberi limitano la visibilità, mentreil traffico, soprattutto d'estate, è notevole, perché chiconosce la zona sa che, per evitare le code dei “fore-stieri”, tagliando dalla Banditella si fa prima a raggiun-gere il mare. “Per fortuna ogni tanto il Comune diArdea viene in nostro soccorso anche su questa stra-da, anche se non di pertinenza, tappando le buche.C'è infatti un buon rapporto tra i sindaci dei dueComuni, per cui dove non arriva uno, cerca di interve-nire l'altro”. Insomma, la Banditella sembra un raroesempio dove a fare e a sollecitare sia più l'ammini-strazione che il singolo cittadino. Ma uscire di casaall'alba e rientrare dopo il tramonto, in effetti, fa si chenon si sappia neppure di che colore sia l'abitazione afianco, figuriamoci se porta ad accorgersi che manca-no i servizi. Serve quindi che qualcuno si faccia porta-voce dei problemi e che tenti di ricreare quell'aggrega-zione che, a quanto pare, nel passato non mancava.

Alessia Ambra Achille

TANTEPOSSIBILITA’ MA...LE POTENZIALITÀ NON VENGONO SFRUTTATE PER IL POCOINTERESSAMENTO DEGLI STESSI ABITANTI

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pomezia

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trasporti

Tutti, o quasi, d'accordo: l'autostrada non ci inte-ressa. Questo, in estrema sintesi, quanto emersodal convegno “Più ferro, più mare, meno gomma”

organizzato dall'amministrazione comunale di Ardea.L'incontro, che si è svolto il 26 gennaio, ha visto lapartecipazione del “padrone di casa” Carlo Eufemi,sindaco di Ardea, dei suoi colleghi di Pomezia eNettuno Enrico De Fusco ed Alessio Chiavetta, del pre-sidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti,dell’Assessore alle Infrastrutture e ai Lavori Pubblicidella Regione Lazio Luca Malcotti, del Presidente diAutostrade per il Lazio spa Luigi Celori edell’Assessore alla Mobilità della Provincia di RomaAmalia Colaceci, oltre a quella di diversi politici loca-li, dei rappresentanti del Comitato No Corridoio e dinumerosi cittadini. A presentare il dibattito ilPresidente del Consiglio Comunale del Comune diArdea, Policarpo Volante. Tra i relatori anche GiorgioMacchietti (economista del territorio) che ha illustra-to il documento tecnico e la proposta del Comune diArdea, e Ferdinando Perrotta (Ceo Biofly s.r.l. -Presidente Onorario del Consorzio IndustrialeLaurentino 91 di Ardea). A sposare la tesi che l'auto-strada per il nostro territorio non solo è inutile, maanche dannosa, soprattutto i sindaci di Pomezia edArdea, che vorrebbero puntare su una viabilità alter-nativa, sfruttando sia le strade già esistenti – ovvia-mente potenziate e messe in sicurezza – che alterna-tive a minore impatto ambientale, come la metropoli-tana “leggera”, il potenziamento dei mezzi pubblici edelle corse ferroviarie, un sistema di traghetti chesfrutti le potenzialità del mare inteso come mezzo dicomunicazione. “Abbiamo posto l’attenzione su un

territorio che ha bisogno di sostegno da parte degliEnti superiori affinché si possa arrivare ad uno svilup-po economico e produttivo anche e soprattutto attra-verso il tema di una mobilità efficiente che risolva unavolta per tutte il trasporto di merci e persone in manie-ra sostenibile. E’ scaturita l’idea di un tavolo tecnico-politico permanente e condiviso con l’obiettivo di met-tere in campo tutte le idee possibili da sviluppare con-giuntamente con tutti gli attori interessati”, ha esordi-to Carlo Eufemi.All'inizio della riunione sono stati valutati vari criteri,che vanno dall'aumento demografico – molto superio-re a quello di Roma – all'inadeguatezza delle infra-strutture logistiche e del sistema di mobilità interna edesterna ai Comuni interessati, evidenziando tutte lecriticità esistenti. “Occorre ripensare la mobilità delnostro territorio – ha dichiarato Eufemi – nell’ottica diottimizzare l’uso di tutte le modalità di trasporto eorganizzare le 'comodalità' tra i diversi modi di tra-sporto collettivo (treno, tram, metropolitana, autobus,taxi, battelli via mare) e individuale (automobile,motocicletta, bicicletta, a piedi). Ciò significa ancherealizzare gli obiettivi comuni di prosperità economi-ca, rispetto del diritto alla mobilità mediante un’ocula-ta gestione della domanda di trasporto, qualità di vitae tutela dell’ambiente, ed infine conciliare gli interessidel trasporto di merci e del trasporto di persone, qua-lunque sia il mezzo utilizzato”. Il Sindaco di Ardea haquindi proposto il potenziamento del trasporto pubbli-co locale su gomma, con il prolungamento del corri-doio preferenziale che parte da Roma Laurentina –Tor Pagnotta, che potrebbe proseguire con una dira-mazione verso Trigoria, dove c'è il Campus

Biomedico, per poi arrivare a Pomezia ed Ardea.“Occorrerebbe nel frattempo realizzare anche il pro-lungamento del corridoio Albano – Cancelliera, condiramazioni verso Torvaianica ed Ardea, toccandocosì anche la stazione ferroviaria di Santa Palomba”.La proposta integrativa è infatti quella di far aumenta-re le corse ferroviarie del 40%, affiancando ad esse larealizzazione della “Metropolitana B2 o Pontina”come naturale prolungamento della linea B: il traccia-to potrebbe essere Laurentina – Tor Pagnotta –Pomezia – Ardea. La mobilità via mare, spiegaEufemi, potrebbe basarsi su due linee di navigazione:una primaria, per percorsi lunghi che vadano fino aCivitavecchia e Formia, ed una secondaria, per tragit-ti più brevi, come Fiumicino – Ostia – Torvaianica –Ardea – Anzio – Nettuno. “Queste proposte – hadichiarato il Primo Cittadino di Ardea – comportereb-bero la riduzione delle emissioni inquinanti nell'atmo-sfera, una valorizzazione dei beni culturali, archeolo-gici e turistici, con una migliore interconnessione tradi essi, la realizzazione di una mobilità sostenibile,l'aumento occupazionale, con relativo sviluppo socio-economico dovuto all'indotto generato dalle opere darealizzare”. Il Sindaco di Pomezia, Enrico De Fusco, ha invecepuntato soprattutto su due aspetti, per i quali si èrivolto direttamente al Presidente della ProvinciaNicola Zingaretti. “Credo sia importantissimo puntaresu via Laurentina, che al momento è a metà: è infattifornita di doppia corsia, con relativo scorrimento velo-ce solo da Roma fino al Cimitero Laurentino.Attualmente, dove finiscono le doppie corsie, si creauna sorta di imputo che non può essere risolto con ilsemplice allargamento delle carreggiate. Chiedo uffi-cialmente l'impegno affinché la doppia corsia possaessere estesa fino al nostro territorio, in modo daalleggerire notevolmente il traffico sulla Pontina.Altrettanto importante il progetto di metropolitana leg-gera, che risolverebbe gran parte dei problemi dimobilità che ogni giorno i cittadini incontrano per rag-giungere Roma”, ha dichiarato De Fusco, che haanche espresso la sua assoluta contrarietà all'auto-strada, ritenendola fonte di ulteriore aggravio di traffi-co. “Così come pensato, questo progetto non va beneper risolvere il problema di accesso alla capitale, per-ché creerebbe un tappo proprio all'uscita dell'auto-strada. Il traffico non è all'altezza di Pomezia o Ardea,ma nasce a Spinaceto o poco prima, dimostrandoche è dipeso dalla difficoltà di accesso a Roma. E' lìche bisogna agire con progetti alternativi, non aumen-tando i disagi dei nostri cittadini, che dovrebberopagare per percorrere pochissimi chilometri, con ilsolo risultato di ritrovarsi ancora più intrappolati neltraffico appena lasciato il casello. La soluzione è quel-la di utilizzare i soldi stanziati per la messa in sicurez-za dell'attuale Pontina, oltre a tutto quanto dettoprima”. “E’ importante condividere le idee e sviluppar-le congiuntamente per raggiungere gli obiettivi – hadichiarato il Presidente Zingaretti – accolgo perciò l’in-vito a collaborare del Sindaco Eufemi che ringrazioper aver organizzato questo momento di incontro.Abbiamo bisogno di una pianificazione della mobilità;per investire sulla mobilità è opportuno fondare unnuovo modello di sviluppo nel quale trovare le soluzio-ni. E’ opportuno puntare sulle grandi vocazioni stori-che, ambientali, culturali e naturalistiche del territoriodella Provincia di Roma. Dobbiamo passare dal peri-ferizzazione alla metropolizzazione dell’area metropo-litana di Roma”. Mauro Valentini

ARDEA E POMEZIA DICONO NO ALL'AUTOSTRADA E PROPONGONO ALTERNATIVE

MOBILITA’ALTERNATIVE?

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regione Lazio

Reperire risorse adeguate per finanziare la proget-tazione preliminare della metropolitana di super-ficie Roma-Pomezia-Ardea. A questo la Giunta

del Lazio è stata impegnata dal Consiglio regionale,nel corso della seduta del 26 gennaio, presieduta dalvicepresidente Raffaele D'Ambrosio, con voto unanimea favore di un ordine del giorno presentato dal consi-gliere Angelo Bonelli (Verdi)."Occorre favorire la realizzazione della linea di metro-politana di superficie Roma-Pomezia-Ardea su traccia-to parallelo a quello dell'attuale via Laurentina che sal-vaguardi le aree naturali protette limitrofe - ha sostenu-to Bonelli nell'ordine del giorno - stanziando fondi perla progettazione preliminare di tale opera, da sottopor-re a Verifica Ambientale Strategica, e inserirla nel qua-dro complessivo Piano Trasportistico Regionale". Allabase della proposta la necessità di diminuire l'inquina-mento da Pm10 e da altri inquinanti da traffico veico-lare e ridurre i tempi di percorrenza negli spostamentiquotidiani casa-lavoro su quell'asse viario.Filiberto Zaratti di Sinistra ecologia e libertà ha invita-to a riutilizzare una ferrovia già esistente in quellazona. A favore anche l'Idv, che per bocca diAnnamaria Tedeschi ha chiesto lo spostamento degliinvestimenti sul ferro. Per Ivano Peduzzi l'ordine delgiorno solleva un problema circa il modello trasportisti-co della Regione Lazio e offre la possibilità alle com-missioni consiliari di attivarsi, visto che ce ne sonoalcune come quella Lavori pubblici che è ferma datempo.Stefano Galetto (Pdl) ha apprezzato la proposta sia intermini strategici che per i vantaggi economici ("Il cit-tadino risparmia"), in termini di qualità della vita e ditutela dell'ambiente. "L'ordine del giorno è intelligente:

non chiede alla Giunta le risorse, ma di progettare".Poi, sempre per Galetto, bisognerà ricorrere al Cipe,anche per altre situazioni. A favore si è espressaanche Chiara Colosimo (Pdl). Maurizio Perazzolo(Lista Polverini), sempre tra i consiglieri di maggioran-za, ha sottolineato che i sette milioni cittadini lazialisono "prigionieri" della mobilità a causa delle ore cuisono costretti a restare chiusi in auto: "Un'opera delgenere faciliterebbe moltissimo la vita".Ovviamente soddisfatto il Sindaco di Ardea CarloEufemi. “Abbiamo colto nel segno: apprezziamo ladecisione del Consiglio regionale di approvare un ordi-ne del giorno così importante che di fatto dà attuazio-ne ad un progetto sul quale abbiamo deciso di punta-re da tempo, come dimostra il protocollo d’intesa del2007 siglato con il Comune di Pomezia nel quale ipo-

tizzavamo il prolungamento della metropolitana dellalinea B capitolina fino al litorale romano e come piùvolte ribadito nei nostri documenti strategici e in tuttele occasioni pubbliche ed istituzionali”. “L’approvazione dell’ordine del giorno – aggiunge –arriva proprio nel giorno in cui abbiamo organizzato ilconvegno ‘Più ferro, più mare… meno gomma’ che siè svolto ieri con successo e al quale hanno presoparte diverse personalità politiche e istituzionali tra cuiil Presidente della Provincia Zingaretti e l’AssessoreRegionale Malcotti. Dall’incontro è scaturita l’idea diun tavolo tecnico-politico permanente per svilupparecongiuntamente con gli attori interessati tutte le ideepossibili per arrivare ad una mobilità efficiente cherisolva una volta per tutte il trasporto di merci e perso-ne in maniera sostenibile”.

METROPOLITANA DISUPERFICIE: ARRIVA IL SIPOMEZIA ED ARDEA POTRANNO ESSERE COLLEGATE ALLA CAPITALEGRAZIE AL PIANO TRASPORTISTICO REGIONALE

Mentre il Consiglio regionale discuteva della metropo-litana leggera per unire i territori di Pomezia ed Ardeafino a Roma, l'Assessore alle Infrastrutture e ai LavoriPubblici della Regione Lazio Luca Malcotti si trovavaproprio ad Ardea, invitato a partecipare al Convegno“Più ferro, più mare, meno gomma” organizzato dalSindaco Carlo Eufemi. Durante il dibattito, LucaMalcotti ha ringraziato il Sindaco Eufemi “per questomomento di incontro utile per confrontarsi e cercare diricondurre ad un’unica strategia di tutti i soggetti cheoperano sul territorio. E’ importante che le politiche

delle infrastrutture, della viabilità e della gomma e lepolitiche del ferro e del mare viaggino l’una al serviziodell’altra ed è questo lo sforzo che noi dobbiamo fare;la realizzazione di una strada e la realizzazione di unaferrovia vanno messe insieme in modo che faccianoparte di un progetto funzionale”. Sulla Roma-Latinal’Assessore regionale ha detto: “Abbiamo una proget-tazione definitiva di due tratte che sono: una la Latina-Tor De Cenci, Roma-Tor De Cenci; l’altra la Cisterna-Valmontone. E poi abbiamo una progettazione prelimi-nare del tratto che va da Roma Tor de Cenci all’inne-

sto con la A12, la Roma-Civitavecchia”. L’AssessoreMalcotti ha parlato anche del tema delle opere com-pensative relative alla realizzazione della Roma-Latina:“46 km di viabilità complementare”. Anche LuigiCelori, Presidente di Autostrade per il Lazio S.p.A., haribadito l’importanza di temi quali mobilità e viabilitàmostrandosi favorevole alla realizzazione della metro-politana leggera e alla collaborazione sinergica traattori principali ed istituzioni.

anchE L'assEssorE aLLE infrastrutturE E' d'accordo

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regione Lazio

Nel corso dell'ultimo Consiglio regionale delLazio, presieduto da Mario Abbruzzese, svoltosiil 26 Gennaio, è stato approvato all'unanimità

un ordine del giorno che impegna presidente e Giuntaregionale "ad avviare un confronto con una delegazio-ne di studenti per recepire le loro preoccupazioni" e atrovare "ogni strumento utile a coglierne i bisogni piùurgenti e le esigenze più stringenti" nell'ambito dellecompetenze regionali in materia di diritto allo studio. "In questi mesi abbiamo avuto un elemento di novitànel panorama politico e culturale del nostro Paese - haspiegato Luigi Nieri (Sel), primo firmatario - la discesain campo di ragazzi e ragazze che hanno ricordatoalla politica che, per come si è trasformato il mondodel lavoro, la loro è una generazione senza futuro.Come istituzione dobbiamo essere attenti a che l'atten-zione destata non cada, perché le ragioni che gli stu-denti hanno sollevato rappresentano un elemento sucui continuare a riflettere e, soprattutto, su cui mante-nere un dialogo aperto". "Le questioni poste dall'ordi-ne del giorno sono chiare - ha aggiunto Fabio Nobile(Fds) vicepresidente della commissione consiliareScuola e università - in questo ultimo anno e mezzo ilnostro Paese è stato attraversato da grandi mobilita-zioni studentesche, che non hanno ricevuto ascolto daparte delle istituzioni, ad esclusione del presidentedella Repubblica. E' importante che la Giunta incontri ipromotori di questa mobilitazione." "Si tratta di unordine del giorno molto importante - ha sottolineatopoi Annamaria Tedeschi (Idv) - perché richiama lanostra istituzione al dovere di ascoltare la voce deglistudenti e di confrontarsi con le loro esigenze". Nell'esprimere apprezzamento per l'iniziativa, Carlo De

Romanis (Pdl) ha proposto di specificare che la dele-gazione degli studenti fosse composta "dai rappresen-tanti democraticamente eletti nelle Università delLazio". Proposta ritenuta non accoglibile da Nobileperché "se quella delegazione di studenti è stata rice-vuta dal presidente della Repubblica può essere incon-trata anche dalla Giunta regionale". Favorevole all'or-dine del giorno anche l'altra vicepresidente della com-missione Scuola e Università Chiara Colosimo (Pdl):"Così come impostato è totalmente accoglibile perchési parla di studenti in generale" ha detto, precisando

che "la delegazione la comporremo insieme, in modoche sia rappresentativa di tutti gli studenti del Lazio".Il consigliere Lidia Nobili (Pdl) ha invece chiesto chenella composizione "si possa dare spazio e ascoltoanche ai ragazzi dell'ultimo anno delle superiori".Nell'annunciare voto favorevole Marco Di Stefano(Pd) ha, infine, portato all'attenzione dell'Aula il pro-blema della mancata nomina dei consiglieri di ammi-nistrazione di Laziodisu, l'ente regionale per il dirittoagli studi universitari

STUDENTI, LA REGIONEAPRE AL CONFRONTORAPPRESENTATI DELLE SCUOLE SUPERIORI ED UNIVERSITÀ INCONTRERANNO LA GIUNTA

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L'assessore alle Politiche agricole e valorizzazione deiprodotti locali, Angela Birindelli, ha presentato inCommissione Sviluppo economico, ricerca, innovazio-ne e turismo, presieduta da Giancarlo Miele (Pdl), laproposta di legge che dispone misure a sostegno deisistemi di qualità e tracciabilità dei prodotti agricoli eagroalimentari e incentiva la promozione della culturaenogastronomica tipica regionale. "Questa proposta rientra nell'ambito dell'altra propostadi legge sui prodotti Made in Lazio che abbiamo trat-tato la scorsa settimana - ha spiegato Miele - La Giunta

infatti vuole dare un'impronta ben precisa per quantoriguarda la valorizzazione dei prodotti da una parte edelle opere dell'ingegno dall'altra. Con questa propo-sta si istituisce un marchio regionale collettivo di qua-lità che andrà ad incidere in modo positivo sul marke-ting dei prodotti della nostra regione. Un aiuto per ilconsumatore e un traino per le aziende laziali".In capo all'Arsial i controlli sull'uso del marchio e sulrispetto dei relativi disciplinari che dovranno prevederel'utilizzo di requisiti di qualità superiori a quelli previstidalla normativa vigente per prodotti della stessa cate-

goria nonché la garanzia dell'identificazione e dellatracciabilità di tutto il processo produttivo, dalla mate-ria prima fino al prodotto finito."Questa proposta sarà accompagnata da altre propo-ste, come quella sul prodotto a chilometro zero - hadetto Birindelli - che portano tutte alla valorizzazionedei prodotti laziali. Per ora è stata stanziata una cifrache sembra irrisoria, 50 mila euro, ma già nei fondispeciali abbiamo accantonato un milione e mezzo dieuro per la tracciabilità".

arriVa iL marchio rEgionaLE di QuaLitÀ pEr prodotti agroaLimEntari

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Mi sento di scrivere questo articolo, indirizzando-lo principalmente ai dirigenti e ai docenti dellascuola elementare di Tor San Lorenzo perché

oggi, a parer mio, vi è una grande superficialità nellavalutazione degli studenti, illusi di sapere, mentre inrealtà la loro preparazione non è minimamente ade-guata per affrontare il passaggio alla scuola media.E’ da diverso tempo che “sondo” la preparazione sco-lastica di alcuni bambini della quarta e quinta elemen-tare e denoto in loro la convinzione di essere bravi peril solo fatto che la maestra ha dato loro un ottimo votoper aver fatto bene un riassunto su un libro di raccon-ti. Credo che, al giorno d’oggi, si dovrebbe dare moltapiù importanza alla scuola elementare perché, cometutti ben sappiamo, sono quelli gli anni in cui un bam-bino forma le proprie basi sul ragionamento e sull’in-teresse per lo studio. Ed è purtroppo anche il periodoin cui noi adulti dovremmo avere la capacità di coglie-re i primi accenni di eventuali problematiche: una sututte, la dislessia infantile, che colpisce, inizialmentein modo silente, migliaia di ragazzi in tutto il mondo esi può manifestare proprio durante quegli anni.Conosco bambini che, in quinta elementare, nonhanno ancora ben chiari elementi base della gramma-tica italiana e della matematica, bambini che sannocontare fino a venti e poi si “perdono” nel conteggio eaddirittura bambini di quinta elementare che fannofatica a completare l’alfabeto. Di certo la colpa nonè loro. Purtroppo sappiamo bene che il problema puòavere diverse origini: dalla situazione familiare, a pro-blemi caratteriali, fino ad arrivare agli inadeguati siste-mi di correzione dei compiti assegnati utilizzati oggi-giorno, come l’autocorrezione o il semplice “Bambiniavete fatto i compiti? Si maestra…”. Mi chiedo comesia possibile che un bambino con i problemi appenaenunciati riesca ad arrivare in quinta elementare. Moltiinsegnanti ritengono giusto mandare avanti un alunnoper non farlo sentire inferiore ai suoi compagni di clas-se oppure al fine di far felice un genitore, ma in real-tà non fanno altro che passare “la patata bollente” alprossimo docente che dovrà prendersi la responsabili-tà di fermare l’ormai divenuto ragazzo/a con tutte lelacune portate fin dalla scuola elementare. Capiscoanche che bocciare un bambino alle scuole elementa-ri non è un compito facile e molte volte si deve inda-gare sulle reali problematiche dello studente ma, for-tunatamente, per questo vi sono delle figure specializ-zate addette al problema. Gran parte della responsa-

IL FUTURO SONO LOROsito web: www.associazionenuovacalifornia2004.it mail: [email protected]

Le inserzioni che compaiono nelle nostre pagine autogestite rappresentano il nostro piccolo ringraziamento ainegozianti che generosamente ci aiutano a finanziare le varie attività associative annuali. I nostri iscritti, pre-sentando la tessera sociale, possono anche beneficiare di sconti particolari (saldi esclusi).

bilità è sicuramente anche dei genitori che, semprepiù spesso sormontati di impegni, si vedono costretti adividere i propri figli tra palestre, case di “amichetti”evideogiochi, privandoli cosi sempre più del realetempo che necessitano per lo studio. Ci dobbiamo ren-dere conto che il mondo del lavoro non vuole più quel-le mezze figure che si potevano impiegare un tempo,gente che con la sufficienza ha “sfangato” gli anni discuola: oggi si punta sempre più ad avere professioni-sti, persone specializzate di settore e che a venticin-que anni non abbiano problemi con le doppie, con letabelline o con altre semplici nozioni di base, maleacquisite alle scuole elementari. Rimango stupito quando vedo che in quinta elementa-re si facciano ancora i “disegnini” e i riassunti di libribasati su storie di personaggi fantasiosi che non aiuta-no l’alunno ad entrare nel mondo reale come sarà poicostretto a fare alle scuole medie. Oggi esistono riviste

interessantissime, come ad esempio FOCUS Junior,che ritengo essere una ottima fonte di apprendimentoe che suggerirei di utilizzare per i riassunti: in questomodo lo studente, oltre ad imparare a fare i riassunti,acquisisce quel po’ di cultura messa a disposizione dariviste simile.Un altro grande problema che dal mio punto di vistaè inammissibile, cito un episodio accaduto ultimamen-te alla scuola elementare di Via Tanaro, un insegnanteha dovuto rimproverare un bambino durante l’orariodelle lezioni, il giorno successivo i genitori del bambi-no in questione, si sono presentati a scuola per “recla-mare” all’insegnante su come si era permessa di fareun tale rimprovero al figlio. Gli insegnanti non devonosolo insegnare le materie scolastiche, ma anche ilmodo di comportarsi all’ interno di una società, lascuola, insegna la convivenza tra persone e il rispettoreciproco.

CONDOGLIANZEIl 24 Gennaio è venuto a mancare il nostro caroamico Alfredo Magnano nonchè tesoriere uscentedell'Associazione Nuova California 2004, dopo averperso due anni fa Fausto Farneti il nostro Comitatoperde un'altra persona di grandissimo valore, siamorale che professionale, Il Comitato di Quartiere diNuova California e Tor San Lorenzo esprime alla suafamiglia le più sentite condoglianze.

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Naturalmente tutte queste mie considerazioni sonopuramente generalizzate: ci sono genitori ed inse-gnanti che condividono il mio pensiero ed altri che lorifiutano completamente. Da diversi anni nel tempo libero mi dedico alle ripeti-zioni dei ragazzi e mi sono imbattuto diverse volte insituazioni in cui i genitori si raccomandavano con meche i figli andassero a scuola con i compiti fatti, senzapreoccuparsi minimamente che avessero realmentecapito il compito assegnatogli, mostrando come unicapreoccupazione quella di far bella figura con gli inse-gnanti.Di base il grande problema, è quello di riuscire a farcapire ai ragazzi, ma soprattutto ai genitori, che icompiti da svolgere a casa, non devono essere fattiper far felici gli insegnanti, ma serviranno per la vitafutura. Capisco anche che insegnare all’ interno diCONTAINER “freddi”, possa demotivare l’insegnantenel suo lavoro, ma ritengo che ognuno di noi debbasempre cercare di “dare il meglio, per renderemeglio”.

Giorgio TaloniConsigliere Associazione Nuova California 2004

sito web: www.associazionenuovacalifornia2004.it mail: [email protected]

Comitato di QuartiereAssociazione “Nuova California 2004” o.n.l.u.s.

PresidentePiero D’Angeli - Tel. 334 64 86 398

Vice PresidentePier Giovanni Giuliano - Tel. 334 64 86 395

Segretario GeneraleMarco Pagliacci - Tel. 334 64 86 394

TesoriereAntonio CisternaConsiglieri:

Aldo Schirripa, Giorgio Taloni. Alberto TrastulliUfficio ispettivo

Carmine Turrini, Sara Cavicchia, Alessandra RosiSede legale: Tor San LorenzoVia delle Meduse 3 int. C

Sede operativa: Tor San LorenzoViale Marino 5 - I piano - int. 18Tel. e Fax 06 91 38 57 10

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orario pomeridiano su appuntamentoTel. 334 64 86 397

SCUSEIn riferimento all’articolo pubblicato nel mese scorso èdoverosa una precisazione, nei ringraziamenti finali aglisponsor che ci sostengono sempre durante le nostremanifestazioni, per errore è stato dimenticato di citarela Banca di Credito Cooperativo di Lido dei Pini e laPizzeria Giori, mi scuso personalmente per l’accaduto,colgo inoltre l’occasione per ringraziare la direzionedella Banca di Credito Cooperativo di Lido dei Pini, e ititolari della Pizzeria Giori della grande disponibilità ecortesia dimostrata in più occasioni verso il Comitato diQuartiere. Grazie Piero D’Angeli

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REAL POMEZIA SARA’L’ANNO DELLA SVOLTA?

Il nostro consueto appuntamento con le realtà calci-stiche pometine questa volta ci porta un po’ fuoridagli schemi tradizionali, soprattutto per quel che

riguarda il soggetto descritto, una compagine giovani-le anziché l’habitué prima squadra. Questo perché ciè sembrato opportuno dare spazio a dei ragazzi chemolto spesso vengono messi in secondo piano dalcalcio “maggiore”; è ovvio che i campionati di livellosuperiore riscuotano la dovuta attenzione mediatica,ma ogni tanto uno sguardo approfondito verso il cal-cio giovanile non guasta affatto. Si parla tanto di valo-rizzazione dei talenti calcistici italiani anche per con-trobilanciare il sempre più diffuso mercato estero,dunque anche noi nel nostro piccolo abbiamo volutofare la nostra parte dando risalto ai ragazzi dellanostra città. In fondo le emozioni sono le stesse:voglia di lottare, grinta, sacrificio, gioie e dolori, con ilpregio aggiuntivo che a questi livelli lo sport può anco-ra considerarsi “pulito” e libero da qualsiasi ombra osospetto. Da qui la scelta, e come primo soggetto diquesto focus calcistico inedito per noi, abbiamo scel-to la compagine dei giovanissimi ’96 del RealPomezia guidata dal duo tecnico Gagliardi-Di Venosa;la squadra è al comando del girone e fino a questomomento non ha ancora conosciuto il significato della

parola sconfitta. Otto match portati a casa e soltantoun pareggio; e ancora 46 reti realizzate nelle novegare disputate contro le sole 7 subite. Insomma nume-ri da capogiro. Il comando però porta delle responsa-bilità, perché un conto è raggiungere la vetta a suondi vittorie, altra cosa è saperci rimanere fino alla fineper conquistare la massima posta in palio e fare il tra-dizionale “salto di qualità”, cercato da diversi anni aquesta parte. Per conoscere meglio questa sorpren-dente realtà ci siamo recati al centro sportivo diTorvajanica, quartier generale della compagine; adaccoglierci alcuni dirigenti e la coppia di allenatori, cuiabbiamo rivolto diverse domande.Iniziamo proprio dai successi ottenuti fino a questomomento: qual è stato il punto di forza della vostrasquadra?Senza dubbio la mentalità. Stiamo portando avanti unprogetto iniziato la scorsa stagione e adesso ne rac-cogliamo i frutti; siamo riusciti ad imprimere nei ragaz-zi la giusta filosofia di gioco tanto che ora possonolottare davvero per qualcosa di importante. Abbiamoformato un gruppo consapevole dei propri mezzi epronto per giocarsela con tutti.Ora viene il difficile, ovvero cercare di rimanere intesta fino alla fine. Quali saranno gli aspetti su cui

andrete a lavorare maggiormente per consolidare ilprimato?Claudio Gagliardi: Partendo dal presupposto checomunque c’è sempre da migliorare credo chedovremmo lavorare soprattutto sul fattore concentra-zione; evitare di scendere in campo convinti di stravin-cere perché nel calcio si sa il rischio è sempre dietrol’angolo.Marco Di Venosa: A noi ad esempio è già capitato diaffrontare avversari magari meno blasonati che cihanno messo in difficoltà e questo non deve più suc-cedere. La squadra ha attraversato un lungo periodo di sosta,considerati prima il turno di riposo forzato dovuto alritiro del Real Marconi, poi quello previsto dal regola-mento ed infine un ulteriore stop causato dal ritirodell’Airone Ardea. Temete che l’inattività possa influirenel match di settimana prossima contro il Trigoria?Si, purtroppo questa sosta ci ha davvero creato tantiproblemi e non vediamo l’ora di ripartire; crediamoche comunque i ragazzi sapranno riprendere da subi-to la giusta concentrazione.Parliamo delle formazioni incontrate. In quasi tutti icasi avete saputo imporvi nettamente sia dal punto divista del gioco sia dal punto di vista realizzativo; c’ètuttavia una formazione che vi preoccupa anche in ter-mini di lotta al vertice, ora che sta per iniziare il giro-ne di ritorno?C. Gagliardi: Allora a differenza di come molti potreb-bero pensare, non è il D. Amore (la squadra è alprimo posto a pari punti con il Real, ndr) ma il FonteMeravigliosa. Sono preparati, hanno una punta davve-ro forte e un tecnico molto capace.M. Di Venosa: Come collettivo sono sicuramente supe-riori al D. Amore, gruppo, al contrario, prevalentemen-te operaio e non molto tecnico.Il match migliore disputato fino a questo momento?Assolutamente la gara contro il F. Meravigliosa. Inquella partita abbiamo davvero raggiunto l’apice.La sfida contro il Trigoria, oltre che ad un ottimobanco di prova per testare e consolidare la forza diquesta squadra, rappresenta anche la fine del gironed’andata che in ogni caso può senza ombra di dubbioconsiderarsi straordinario. Metà del lavoro è statofatto dunque, ma ora serve completarlo affinché que-sto sia davvero l’anno della svolta per i Giovanissimidel Real Pomezia.

Luca Mugnaioli

I GIOVANISSIMI ’96 CONDUCONO IL GIRONE, PRONTI A FARE IL CLASSICO “SALTO DI QUALITÀ”

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IL TORNEO DELLE7 NAZIONI

Il Rugby come punto d'incontro tra gli studenti dellescuole superiori di Pomezia. Questa è solo una dellemotivazioni che hanno portato all'ideazione del 1°

Torneo Studentesco di Rugby a 7 – Torneo dell’Unitàd’Italia, riservato agli alunni non tesserati FIR natinegli anni 1994, 1995 e 1996. Fortemente voluto dalTorvajanica Rugby, il progetto è stato accolto conentusiasmo dai Dirigenti Scolastici delle scuole coin-volte. Il Capo dell’Istituto del Liceo Scientifico BlaisePascal si è resa disponibile per essere capofila di que-sto progetto presso il Coordinatore Territoriale di Romadel servizio Educazione Motoria Fisica e Sportiva delProvveditorato agli Studi, richiedendone l’inserimentonell’elenco ufficiale delle attività promosse daiCampionati Sportivi Studenteschi. Il torneo, sulla fal-sariga del famoso “6 Nazioni”, vedrà scendere incampo 7 “nazionali” - le scuole erano 7 e non sareb-be stato giusto fare esclusioni – che si sfideranno perdue mesi, con gare che, per quanto possibile, segui-

ranno lo stesso calendario del torneo professionistico.Ogni scuola è stata abbinata ad estrazione ad unaNazione, della quale rivestirà i colori durante gli incon-tri. L'iniziativa è stata presentata il 25 gennaio diretta-mente dai protagonisti: insegnanti, Dirigenti e studen-ti, oltre che dall'organizzatore, Claudio Liberatore, delTorvaianica Rugby. Ogni scuola ha voluto parteciparenon solo a livello sportivo, ma anche organizzativo:l'Istituto d'Arte, ad esempio, si è impegnato a realizza-re il Trofeo che verrà consegnato ufficialmente allasquadra vincitrice e a produrre inoltre materiale audiovideo riferito alla Manifestazione. I professori ed iDirigenti scolastici hanno sottolineato l'importanzadello sport come momento non solo di aggregazione,ma di insegnamento di regole di vita: rispetto, lealtà,fiducia nell'altro. Un torneo che accomuni tutte lescuole superiori di Pomezia, poi, ha la possibilità dicreare nei ragazzi l'identità culturale della propria cittàe di far sentire loro un maggiore senso di appartenen-za. E a questo proposito, la coincidenza con il 150°anniversario dell'Unità d'Italia ha fatto scaturire negliorganizzatori l'idea di abbinare il torneo a questoimportante evento. Marco Mesturini, in rappresentan-za del Comune di Pomezia, ha esposto i valori espres-si dal concetto dell’Unità d’Italia e del ruolo che haassunto l’Amministrazione Comunale nel tenere vivotale valore tra la popolazione giovanile. È poi toccatoai Capitani Giocatori e Non Giocatori presentare lecaratteristiche tecniche delle proprie squadre, mostrar-ne le ambizioni, le difficoltà e le potenzialità. Moltoben organizzate si presentano le formazioni dell’IpsiaCavazza, abbinata alla Nuova Zelanda ( All Blacks) edell’ITIS Copernico, abbinato al Galles, sia per ilnumero dei loro giocatori iscritti che per la grinta

mostrata dai loro capitani, Omar Azabi e AndreaValentini. Hanno svolto interventi anche i CapitaniMatteo Del Nero ( Albafor), Maicol Benedetti eMassimiliano Pitoni (ISA), Miclaus Catalin (Monti) eFederico Caldarelli (IPSIA). Questi gli abbinamentidelle altre squadre: l’ITC Monti è stato abbinatoall’Irlanda, Il Liceo Scientifico all’Inghilterra, il LiceoClassico alla Scozia, l’Albafor all’Italia, l’ISA (Istitutod'Arte) alla Francia. All’interno della manifestazioneverrà quindi disputato il “Trofeo Garibaldi” – Torneodell’Unità d’Italia. Diversi i premi in palio: la CoppaDisciplina, che andrà alla squadra che prenderà menocartellini gialli e rossi, è stata dedicata al Maresciallodei Carabinieri Luigi Sparano, prematuramente scom-parso lo scorso anno, indimenticabile Consigliere delTorvaianica Rugby; la Coppa Fausto Autiero saràinvece riservata al miglior giocatore di Prima Linea delTorneo. Un altro premio in palio è l’Obolensky Trophy,destinato al maggior realizzatore di mete del Torneo. IlTrofeo realizzato dai ragazzi dell’Isa, ha spiegato ilPresidente del Torvaianica Rugby Claudio Liberatore,sarà tenuto dai vincitori solo fino allo svolgimento delsuccessivo torneo e verrà assegnato definitivamentesolo all’Istituto che vincerà 10 edizioni dellaManifestazione. Insomma “chi vivrà vedrà…” . Le par-tite avranno inizio il 3 di febbraio 2011 alle ore 15,30presso il Campo Sportivo Fausto Autiero in via dellaMacchiozza. Le altre date del Torneo Studentescosono il 10 febbraio, il 24 febbraio, il 10 marzo e il 17marzo. La manifestazione finale è prevista il 29 marzoe, qualora le condizioni del campo risultassero com-patibili, potrebbe essere giocata allo Stadio Comunaledi via Varrone.

GLI STUDENTI DELLE SCUOLE SUPERIORIRICALCANO IL FAMOSO 6 NAZIONI DI RUGBY

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Un concentrato di dolcezza ed allegria: così sipuò definire il pomeriggio passato, domenica 30gennaio, al Centro Anziani di Torvaianica, dove

il vulcanico presidente, Sebastiano Scirè, ha presen-ziato la 3ª Edizione della “Gara di Torte”. Un appunta-mento voluto per premiare le tante donne che, duran-te tutto l'anno, si danno da fare e mettono a disposi-zione di tutti gli iscritti la loro bravura in cucina. A pre-siedere il Sindaco di Pomezia, Enrico De Fusco, cheinsieme all'Assessore ai Servizi Sociali Anna Mirarchied al geometra Giovanni Gallucci, ha assaggiato tutti idolci in gara. La competizione è stata vinta dallasignora Daniela Piscopo, che ha presentato una tortadi frutta. Seconda classificata la cassata siciliana diAmelia Vitiello, mentre terza è arrivata la crostata diricotta preparata da Anna Anselmi. Le vincitrici sonostate premiate dal Primo Cittadino, che ha poi si èanche esibito nel ruolo di cantante, interpretando“Malafemmena” e “Only you”. “Queste occasioni ser-vono per rallegrare tante persone che altrimenti passe-

rebbero la domenica da soli davanti al televisore – haspiegato Scirè - Noi preferiamo stare tutti insieme,come una grande famiglia. Anzi, ne approfitto per invi-tare tutti, commercianti, artigiani, scolaresche e citta-

dini, alle feste di Carnevale, il 6 e l'8 Marzo. La dome-nica sarà dedicata ai bambini, mentre il martedì gras-so, vista la contemporaneità, celebreremo anche laFesta delle Donne”. MauroValentini

AL CENTRO ANZIANI DI TORVAIANICAOGNI OCCASIONE È ...BUONA!

Da tempo sono molti i cittadini che chiedono piùtrasparenza all’amministrazione. Atti, delibere,determine, tutto ciò che, in un modo o nell’altro,

decide della nostra vita quotidiana deve essere resopubblico. Ma lo è davvero? Fino a qualche giorno faassolutamente no. Nelle sezioni appositamente dedi-cate appariva sempre il vuoto assoluto, quando nonc’era la scritta “pagina in costruzione”. Il problema loha sollevato anche un lettore, che ci ha inviato questae-mail il 3 Gennaio. “Il Comune di Pomezia, che damolto tempo ha il proprio sito internet istituzionale,ancora oggi non dà la possibilità ai cittadini di acce-dere agli atti amministrativi. Pur avendo creato un linkche dà l’impressione di potersi collegare a delibere,albo pretorio, bilanci preventivi, consuntivi e mi augu-ro in futuro anche le determine, per il cittadino chesempre più spesso accede on line, non esiste la mini-ma possibilità di informarsi. Perché siamo così in ritar-do rispetto ai Comuni limitrofi (vedi Aprilia, Ardea….),dove l’informazione è puntuale e alla portata di tutti?Ringrazio questo giornale che in maniera impeccabilee puntuale, informa la gente su cosa stia accadendonella nostra amministrazione. La partecipazione delcittadino deve essere costante per verificare che i pro-pri candidati, eletti per amministrare la cosa pubblica,abbiano un comportamento onesto e decoroso, cosache spesso non è. Grazie per lo spazio che sempreriservate al cittadino”. Ovviamente abbiamo immedia-tamente girato la e-mail a chi di dovere, ossia alle

Istituzioni, ma la risposta ci ha messo quasi un mesead arrivare. Il perché lo abbiamo capito dopo, sfo-gliando le pagine del sito, dove adesso, nella sezioneAlbo on Line ed Archivio Atti, appare questa dicitura:“Dal 01/01/2011 le pubblicazioni aventi effetto dipubblicità legale (art. 31 comma 1 della Legge18 giu-gno 2009 n. 69) verranno pubblicate anche sull’AlboPretorio virtuale presente sul portale del Comune. Perconsultare l’ Albo on-line e l’archivio delle Delibere diGiunta e di Consiglio, Ordinanze del Sindaco e deiDirigenti si può utilizzare un filtro di ricerca oppure,cliccando semplicemente sul tasto “Conferma“, si pos-sono visualizzare tutti gli atti pubblicati sull’ Albo on-line. Si informa che dal 01/01 tutte le determine e leordinanze dirigenziali (a breve la stessa proceduraverrà applicata anche per le delibere di giunta e diconsiglio) vengono redatte in formato elettronico esottoscritte con firma digitale. Quindi l’originale dell’at-to viene composto, pubblicato ed archiviato in forma-to elettronico nel rispetto delle normativa vigente”.Quindi si è atteso di “mettersi in regola” (o quasi).Abbiamo subito provato ma, cliccando solo sul tasto“conferma”, come dice l’indicazione per vedere tuttigli atti, appare la scritta “Ricerca generica. Impostarealmeno un criterio di ricerca discriminante”. Macome? E se non conosciamo gli estremi, ma vogliamosolo essere informati di quello che succede nel nostroComune? Chiediamo chiarimenti al SegretarioGenerale, il dott. Scimè. “Noi siamo operativi già dal

1/1/2010, come per legge – ha dichiarato ilSegretario – mettendo all’albo gli stipendi ed i curricu-lum dei dirigenti, oltre a tutti gli avvisi pubblici. Dal 1°gennaio di quest’anno, sempre come per legge, stia-mo digitalizzando anche tutti gli atti amministrativi.Finora sono state fatte solo due riunioni di Giunta,dalle quali sono scaturite 5 delibere. Quelle già vannoautomaticamente in rete”. Ci fidiamo ed andiamoavanti con le domande. E per quanto riguarda ilConsiglio Comunale? “Lì le cose si complicano un po’,ma stiamo cercando la soluzione. Tutti i verbali verran-no importati attraverso gli scanner e digitalizzati. Gliatti che vanno pubblicizzati all’Albo Pretorio sono inve-ce già presenti”. E cosa ci dice sulle commissioni con-siliari? Anche se non è ancora prevista l’informatizza-zione, il cittadino può assistere alle sedute? “Per leggele commissioni sono pubbliche”. Ed allora perché nonsi può assistere? “Purtroppo nell’articolo 33 delloStatuto Comunale questa opportunità non viene con-templata”. Leggiamo l’articolo, ed effettivamente nonsi autorizza il pubblico ad assistere. Ma, espressa-mente, nemmeno lo si vieta, quindi la norma va moltoad interpretazione personale. L’unico modo per sape-re come viene interpretato dall’amministrazione èandare alla prossima commissione (magari urbanisti-ca) e provare ad entrare: vi faremo sapere come va afinire!

Anna Maria Greco

E LA TRASPARENZA DOV’E’?

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E LA TRASPARENZA DOV’E’?

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cinema

Riparte la kermesse Hollywoodiana più impor-tante per il cinema mondiale: il 27 Febbraio sipremieranno i migliori secondo la Academy

Award di Los Angeles.Tradizione e sogno americano, ecco in sintesi il mes-

saggio che arriva dai giurati, che scelgono i filmsotto questo binomio caro al pubblico statunitense,anche se è un film inglese, Il discorso del re di TomHooper, a dominare con dodici nominations. Sicomincia quindi con Colin Firth, seguito dal favoritis-simo The Social Network, che ne ha avute otto, cosìcome Inception di Christopher Nolan. Le dieci candi-dature per The Grint dei fratelli Coen, il remake delwestern di John Wayne, con Jeff Bridges nei panni diRooster Cogburn, non sorprendono: i fratelli Coensono i fuoriclasse del cinema americano, in questoperiodo, e l’Academy lo sa.Tradizione quindi, con la melensa e scontata storia diCarlo VI, Re inglese balbuziente che ingaggia un trai-ner per poter parlare alla Radio durante la SecondaGuerra Mondiale, a cui il pur bravo Colin Firth nonriesce a regalare la giusta dose di pathos che inveceil personaggio avrebbe dovuto avere.Tradizione nell’esser riconoscenti ai Fratelli Coen cheriportano in vita, si fa per dire, l’amatissimo JohnWayne, eroe vendicativo duro e puro nel remake deIl Grinta, Film che nel 1970 valse l’Oscar al grandeAttore-Cowboy dello Iowa.Sogno americano, perché il bellissimo “the socialnetwork” che ambisce e crediamo con grandi possi-bilità al trittico Miglior Film-Attore-Regista, è propriola moderna favola del sogno a stelle e strisce, dovechiunque abbia una grande idea (e Facebook è unagrandissima idea) può diventare ricco e famoso.E come per tradizione, un film di fantascienza non

manca mai nella cinquina finale, e quindi ecco“Inception”, noiosissimo film pieno di onirici effettispeciali perlopiù senza senso, ma che è piaciutomoltissimo al pubblico.Sorprende e stuzzica i bookmakers la nomination trai migliori attori di Javier Bardem, protagonista delfilm spagnolo “Biutiful”, dramma straordinario edolente, già premiato (lo ricorderete ex aequo con ilnostro Elio Germano) a Cannes.Divertendoci a fare previsioni, azzardiamo comemiglior film The Social Network, miglior attore il pro-tagonista dello stesso Jesse Eisenberg, davverobravo, miglior regia quella dei Coen, mentrecomemiglior attrice vediamo Annette Beening su tutte perla dolce interpretazione di The Kid's are all right, cheaffronta il tema dell’omosessualità.Tra i film stranieri, oltre al citato “Biutiful” vediamofavorito In un mondo migliore di Susanne Bier(Danimarca) che è piaciuto a tutti e che davveroavvolge nella narrazione.E l’Italia? Niente anche stavolta.Abbiamo tra le pellicole straniere inviato in concorso“La prima cosa bella” di Virzì, che riteniamo esserpellicola bellissima e superiore almeno a tre dei 5film che concorreranno alla statuetta, ma forse hapagato proprio la storia tutta intimamente italiana, equindi poco internazionale.. Peccato.

Mauro Valentini

GLI OSCARACCADEMY 2011UN RITORNO ALLA TRADIZIONEE AL SOGNO AMERICANO

L’Associazione Culturale “La Città”, editore della testata “Il Corriere della Città” comunica che nella diffusione dei messaggipolitici relativi alle elezioni comunali fissate per maggio 2011 siapplicano tutte le disposizioni della Legge n. 28 del 22/2/2000

tariffE 1/4 pagina colori (piedone) € 120,001/2 pagina colori € 200,001 pagina colori € 350,00

Il saldo degli spazi di propaganda elettorale deve essere effettuatocontestualmente alla prenotazione.Alle tariffe va aggiunta l'IVA al 4%.

Il codice di autoregolamentazione è a disposizione presso la sededel periodico in Via Danimarca, 57 - Pomezia

codice di autoregolamentazione

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Bon ton

Proviamo a riflettere su cosa ci accade quandosiamo felici: abbiamo la sensazione che tutto èperfetto, che ogni cosa giri nel verso giusto. Ma

per essere veramente felici bisogna star bene con sestessi e pensare che questo sia possibile, sforzandocidi credere che dipende solo da noi, senza star lì a pen-sare che debbano essere gli altri a renderci felici. Perfare ciò bisogna innanzitutto conoscersi profondamen-te, ma capita troppo spesso che non ci si conosca“veramente”: a volte si preferisce ignorare come

siamo dentro, o meglio, sotto sotto nessuno si piacedavvero così com’è. Magari molti ritengono di avereun buon carattere, hanno successo nella vita profes-sionale e con gli altri, ma, nei momenti in cui sono solicon se stessi, sentono che manca qualcosa.Questo senso di insoddisfazione è proprio il contrariodella felicità. Infatti, quando siamo felici, ci sentiamoall’improvviso pieni, non ci manca niente, all’improvvi-so svaniscono tutti i problemi. Sembra un paradossoma, se siamo capaci a riconoscerla, la felicità scorredentro di noi anche quando ripensiamo alle cose dolo-rose che ci succedono ed alle ferite che abbiamo subi-to; il solo fatto che ce ne siamo liberati e che le abbia-mo superate ci provoca un leggero piacere, come unadelicata eccitazione emotiva. Una sensazione cheviene dal nulla, da nessuna causa, che arriva senzapensare a una situazione o a una persona in partico-lare. Sin dall’antichità il concetto di felicità era stato,a seconda del periodo considerato, mutevole neltempo. Volendo ripescare tra le nostre reminiscenzescolastiche ricordiamo che nell’età antica per Epicurola felicità coincideva con l’assenza di dolore, mentrecome per S. Agostino e S.Tommaso la felicità si realiz-zava solo nella ricerca di Dio.Proseguendo il nostro viaggio nel tempo, notiamoche, ai tempi degli utopisti, si credeva che la felicitàfosse una società senza ingiustizia. Poi vennero gliIlluministi e con loro nel 700 l’idea della felicità fosse

un bene pubblico: “non solamente vogliamo esserefelici…ma vogliamo anche la felicità altrui”.Ed infine, arriviamo ai nostri giorni, dove la felicitàviene commisurata in funzione del proprio indicatoreeconomico. Più possiedo più sono felice.La felicità non è più solo un problema personale:ormai si tratta di una questione sociale, si misura uti-lizzando la categoria di benessere economico e socia-le. Certo, quando si soffre di una malattia o quandonon si hanno i mezzi materiali per il proprio sostenta-mento, è molto difficile essere felici. Ma fortunatamen-te nessuno ci impedisce di desiderare e di sognare, egrazie a ciò si sprigionano energie che ci fanno attra-versare momenti, se non di felicità, almeno di gioia.Non esiste una strada unica che ci porta verso la feli-cità, ma ognuno deve cercare la propria, abbando-nandosi talvolta anche al caso, ricordandoci che ci sideve impegnare per vivere pienamente ogni istante diserenità, perché sebbene la felicità non dipenda esclu-sivamente da noi, spetta a ognuno scegliere comeaffrontare le gioie e i dolori che la vita ci riserva.

“Tutte le persone felici si somigliano, ma ogni personainfelice lo è a modo suo”

LEV TOLSTOJ

Antonio GUIDOEsperto di Galateo ed Immagine Relazionale

LA FELICITA’“LA FELICITÀ NON È UN OBIETTIVO DA RAGGIUNGERE MA UNO STATO DELL’ANIMA CHE ARRIVA DA SOLO”

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giochi

Genere: Gioco di GuidaVersione: PlayStation 3Sviluppatore: Polyphony DigitalPublisher: Sony Computer EntertainmentDistributore: SonyGiocatori: 1-16PEGI: 3+

IDopo esser stato presentato nel lontano 2007,complici i numerosi ritardi per questioni di sviluppoe di marketing, finalmente abbiamo messo le mani

su Gran Turismo 5, l’ attesissimo gioco di guida inesclusiva per l’ ammiraglia di casa Sony, nonché verae propria killer application. Non appena inseriamo il disco nella nostra PS3 civiene data la possibilità di installare parte del gioco suhard disk così da velocizzare i caricamenti tra unasessione e l’altra; si tratta di trasferire sulla memoriacirca 10 GB, operazione che porta via circa 45 minu-ti, ma che è possibile mettere in background mentre sigioca.Una volta davanti al menù di gioco si notano subito lemodalità di gioco presenti: la classica Arcade che cipermette di scegliere vettura e tracciato ed entraresubito in pista (alcuni dei tracciati saranno disponibi-li solamente dopo averli sbloccati nella modalità car-riera).La modalità carriera, soprannominata A-spec, rappre-senta sicuramente il cuore pulsante del gioco, si partecon la difficoltà Principiante fino ad arrivare adEstremo, per un totale di cinque livelli di competizioni.Ogni livello di difficoltà è propedeutico all’altro ed ècaratterizzato da diversi eventi che differiscono traloro a seconda del tipo di veicoli che vi possonogareggiare: utilitarie, trazione anteriore o posteriore,

casa di appartenenza, livello di esperienza necessa-rio, etc. La nostra carriera inizierà come al solito allaguida di un’ autoritaria; affrontando le varie sessionidi gara si guadagneranno crediti che potranno poiessere utilizzati per acquistare nuove auto più potentie pronte ad essere modificate. Il parco auto è infattidavvero articolato, sono presenti anche diverse cate-gorie di vetture come quelle appartenenti alle formuleNascar e Formula 1, passando per i kart e i rally. Partedi queste vetture sono utilizzabili negli eventi speciali,per comprendere la certosina cura riposta daPoliphony nella realizzazione del titolo pensate che inquelli NASCAR potremo addirittura usufruire di un’uti-lissima scuola guida, dove il campione Jeff Gordon inpersona ci illustrerà i fondamenti dello stile di questoparticolare campionato. E’ evidente che dal punto divista dell’offerta Gran Turismo 5 è quanto di meglio sipossa desiderare da un gioco di corse automobilisti-che. Non mancano nemmeno le classiche patenti chedi fatto rappresentano forse il modo migliore per avvi-cinarsi al mondo di GT, consentendo di fare pratica edi apprendere le basi di una guida sportiva.Oltre alla modalità carriera è presente una novità, lamodalità B-spec, una vera e propria modalità mana-geriale dove lasceremo i panni del pilota per vestirequelli del manager gestendo i piloti, scegliendo vettu-ra ed i set-up migliori. A differenza dell’A-spec questapotrebbe risultare più noiosa, a meno che non si è pro-priamente dei patiti; qui infatti ci si limiterà ad impar-tire ordini avendo a disposizione una rosa molto limi-tata di opzioni (mantieni andatura, incrementa, sor-passa) ed assistendo passivamente allo svolgimentodella competizione. Una volta avviata la modalità B-spec si dovrà creare un pilota scegliendo caratteristi-che fisiche e caratteriali; successivamente andremo

ad affrontare gli stessi eventi affrontati nella modalitàA-spec. Parlando del gioco vero e proprio si evinconosubito la raffinatezza del modello di guida e i passi inavanti compiuti rispetto al Prologue; il sistema diguida è davvero ben fatto e bastano pochi minuti digioco per prenderci la mano, (possibile anche perso-nalizzare i tasti a nostro piacimento così da trovare ilset-up migliore). Inutile dire che se si vuole un’espe-rienza di guida il più “reale” possibile non si può pre-scindere dall’accoppiata vincente: volante + pedalie-ra. In conclusione, Gran Turismo 5 è un bellissimogioco, uno dei migliori esponenti del genere (i dati divendita parlando di oltre 6 milioni di copie vendute)ma che attualmente deve contendersi lo scettro con laserie Forza Motorsport il cui quarto capitolo è statoprevisto nel 2011 come risposta a Gran Turismo 5.

Matteo Acitelliwww.cyberludus.com

VOTO 8,5PRO:- Single player- Comparto tecnico- Modello di guida

CONTRO:

- Online poco curato- Alcuni difetti grafici- Assenza di danni fisici/meccanici

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GRAN TURISMO 5

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