Il Corriere della Città - Marzo 2011

36
libertà - informazione - cultura - politica - sport - cronaca orriere C ittà C orriere C della ittà C il Anno 3 Numero 3 MARZO 2011 GRATUITO www.ilcorrieredellacitta.it LAVORO: LA CRISI CONTINUA PAG. 34-35 POSTA DELLE MIE BRAME PAG. 10 INSERTO I QUADERNI DEL CAMPUS PAG. 19 A POCHE SETTIMANE DALLE ELEZIONI L’AMMINISTRAZIONE DE FUSCO PRESENTA IL PIANO REGOLATORE CHE PORTERà POMEZIA NEL 2020 PIANO REGOLATORE IN VIAGGIO VERSO IL FUTURO

description

Anno 3 Numero 3 - MARZO 2011

Transcript of Il Corriere della Città - Marzo 2011

Page 1: Il Corriere della Città - Marzo 2011

21

Politica   Pomezia

Il Corriere della Città libertà - informazione - culturapolitica - sport - cronaca

libertà - informazione - cultura - politica - sport - cronaca

orriereCittàC

orriereCdella ittàCil

Anno 3Numero 3MARZO 2011

GRATUITO

www.ilcorrieredellacitta.it

LAVORO:LA CRISICONTINUAPAG. 34-35

POSTADELLE MIEBRAMEPAG. 10

INSERTOI QUADERNI DEL CAMPUSPAG. 19

A POCHE SETTIMANE DALLE ELEZIONI L’AMMINISTRAZIONE DE FUSCOPRESENTA IL PIANO REGOLATORE CHE PORTERà POMEZIA NEL 2020

PIANO REGOLATORE

IN VIAGGIOVERSO IL FUTURO

Page 2: Il Corriere della Città - Marzo 2011
Page 3: Il Corriere della Città - Marzo 2011

Editoriale   

Questo sarebbe dovuto essere un editoriale diver-so da quello che state leggendo. Avrebbe dovu-to parlare di quanto fatto dai nostri amministra-

tori nel lunghissimo week end che va da venerdì 25 alunedì 28 febbraio, giorni in cui si sarebbero dovutidiscutere in Consiglio Comunale punti importantissimiper la nostra città ed i suoi abitanti. Oppure, avrestepotuto leggere il commento sul candidato sindaco delcentrodestra, finalmente scelto come annunciato, piùdi un mese fa, “entro dieci giorni”. Invece no. A pocheore dalla stampa ci accorgiamo che niente di tuttoquesto – e anche di molto altro – è stato fatto.I dieci giorni posti come condizione dai vertici provin-ciali e regionali del PDL per far sì che Pomezia indicas-se in maniera autonoma il prescelto tra la rosa di can-didati ed autocandidati sono passati per moltiplicazio-ne, ma nessun nome è stato fatto né localmente nédagli alti papaveri romani, nonostante la “minaccia”iniziale. Nel frattempo ognuno dei papabili – chi più,chi meno - ha rimarcato (forse più a per convincere séstesso che gli altri) la convinzione di essere lui “il sin-daco”. Ognuno avrà mostrato le proprie potenzialità achi di dovere, e se “chi di dovere” corrisponde semprealle stesse persone…. non sarà certo facile prendere a

cuor leggero una decisione. Quindi, per alleggerire latensione, o forse solo per prendere un po’ più ditempo, si è deciso di adottare un’altra strategia: fac-ciamo prima il programma e le alleanze, poi sceglia-mo il sindaco. E le alleanze – definitive o no ancoranon si può sapere – sono state annunciate il 25 feb-braio dal coordinatore comunale del PDL RodolfoSerafini: il partito di Berlusconi viaggerà con LaDestra, l’UDC, la fondazione Città Nuove e la Lista“Minerva Tritonia” che, come afferma Serafini, “sonoil cuore ed il motore della coalizione che da Maggio siassumerà le stesse responsabilità nella nostra Città”.Quindi le disquisizioni sul candidato sindaco sonorimandate a data da destinarsi.Il consiglio comunale di quattro giorni, invece, è dura-to poco più di un’ora, giusto il tempo di fare l’appello,verificare che ci fosse il numero legale per dare inizioalla seduta, far presentare le interrogazioni che solita-mente aprono il dibattito consiliare e poi… come daprassi ormai consolidata, la richiesta di verifica delnumero legale prima di passare al secondo puntoall’ordine del giorno. Ma, stranamente, i 16 consiglierinecessari per poter continuare la seduta non c’eranopiù: consiglio sciolto. Certo, passare il sabato e la

domenica in Comune invece che per i fatti propri nonè certo la massima aspirazione che si possa averenella vita, ma questo lo si sapeva anche prima di deci-dere le date della riunione. Forse così è più comodo: ilconsiglio verrà fissato in seconda convocazione, quan-do basteranno dieci persone per poter votare tutto. Ecosì sarà, con il 99% delle possibilità. Ci teniamo quelrimanente 1% per polemica ed anche perché – comeaccaduto non più tardi di due mesi fa – a volte ilnumero legale manca anche in seconda convocazio-ne. Strategie politiche? Cambiamenti dell’ultimo minu-to? Qualcosa andato storto? Quello che succede nellestanze dei bottoni non potremo mai saperlo con cer-tezza. L’unica certezza è in quel plurale, perché acomandare non è mai una persona sola. In tanti, inquesti quasi cinque anni, hanno provato a farlo, avolte riuscendoci ed a volte no, sia dalla parte dellamaggioranza che dell’opposizione. I risultati? Se buonio no, se apprezzati o disprezzati lo capiremo il prossi-mo 15 maggio, quando andremo alle urne per dare lenostre preferenze. Se ognuno di noi votasse la perso-na che stima di più tra tutti i candidati, per le suecapacità vere e non per i favori che potrebbe farci, tuttii cittadini, indistintamente, potrebbero contare suun’amministrazione fenomenale. Ma per fare una cosadel genere occorrerebbe sradicare quella tendenza al“tirare a campare” che c’è in ognuno di noi, che infondo ci accontentiamo davvero di poco, salvo poilamentarci che è troppo poco. Comunque, il mancato svolgimento del consigliocomunale ci ha privati di un altro importante argomen-to di discussione. E, se non vogliamo parlare della crisieconomica e lavorativa o della variante al PRG – checomunque trattiamo all’interno del giornale – scopria-mo di non avere molto altro di cui discutere, ancheperché le chiacchiere sterili preferiamo lasciarle fare achi è molto più bravo di noi…

Maria Corrao

Pomezia News

21

Il Corriere della Città libertà - informazione - culturapolitica - sport - cronaca

03

LA POLITICA ALRALLENTATOREIN ATTESA DI NOMIE FATTI IL TEMPO PASSA…

Page 4: Il Corriere della Città - Marzo 2011

Pomezia NewsIl Corriere della Città libertà - informazione - culturapolitica - sport - cronaca

04

Il Corriere della Città libertà - informazione - culturapolitica - sport - cronaca

Urbanistica  Pomezia

Duemilaventi, ma forse anche 2030. Perché perattuare tutto quello che si vede nella variante alPiano Regolatore, presentata il 17 Febbraio

direttamente dal Sindaco Enrico De Fusco, ci vorràsicuramente molto tempo, se si vogliono fare le coseper bene. Il progetto prevede infatti la crescita dellacittà verso il mare, con l’ampliamento di quartiericome Campo Jemini, Torvaianica Alta, Vicerè, maanche la stessa Torvaianica, con la zona di SanPancrazio. L’immagine che viene fuori da questavariante, o quantomeno l’immagine che il Sindaco –con il suo molto ben preparato discorso – ha mostra-to, è quella di una città più armonica, che privilegia iservizi, dando importanza assoluta alla viabilità edalla mobilità, senza dimenticare di preservare l’am-biente.

“La prima ed unica variante al PRG risale al 1967 –ha esordito il Primo Cittadino presentando il progetto -ed è diventata esecutiva nel 1974: da allora le varieamministrazioni hanno teorizzato piani senza mai con-cretizzare nulla. Almeno fino alla metà degli anni ’90lo sviluppo è stato selvaggio e senza alcun criterioma, soprattutto, senza alcun rispetto per l’ambiente. Ilrisultato è sotto gli occhi di tutti: una viabilità insuffi-ciente, pochi servizi, disagi e problemi in ogni quartie-re. Questa Variante presenta elementi che per ilnostro Comune sono di novità, mentre da altre partirappresentano ormai la regola: ad esempio il mecca-nismo di perequazione e compensazione, che ci con-

sentirà di evitare gli espropri, lunghi e costosi, e dirisolvere contenziosi che da decenni ancora sussisto-no in alcune aree tra amministrazione e privati.Cercheremo così di recuperare quegli standard quali-tativi che negli anni si sono persi, laddove erano pre-senti, e di darli alle zone che ne sono state sempresprovviste. La Variante amalgamerà i vari piani parti-colareggiati, che solo all’interno di un piano più vastoassumono la loro reale valenza e fanno capire chetutte le accuse di edilizia a macchia di leopardo sonoin realtà infondate. La contrattazione con i privati ciha permesso di ottenere che parte delle cubature rea-lizzate dai costruttori venissero acquisite dall’ammini-strazione, che la destinerà ai servizi pubblici. Avremoquindi più asili nido, più scuole materne ed elementa-ri, oltre a strutture sportive e spazi pubblici”.

La proposta di Variante, come il Sindaco tiene a pre-cisare, è stata formulata dai tecnici comunali seguen-do le indicazioni della Provincia, la quale ha stabilitodelle regole rigide all’interno del Piano diCoordinamento territoriale Provinciale, e tenendoconto di tutti i punti della delibera approvata all’unani-mità nel 2007 dal Consiglio Comunale, che in quel-l’occasione ha dettato criteri ed orientamenti sulla pia-nificazione urbanistica e sul piano mobilità e viabilità.Sono state individuate le aree sottoposte a vincoliambientali, per il rispetto del piano paesaggistico ter-ritoriale regionale, che tutela le aree di alto valore pae-saggistico e naturalistico, di cui il nostro Comune è

pieno. Sempre a favore dell’ambiente, verrà effettuatala piantumazione di almeno 10.000 alberi, che contri-buiranno alla riduzione dei valori di anidride carboni-ca. Ogni nuova strada sarà alberata, e tutte le nuovezone dovranno avere ampie zone destinate al verdepubblico.

Ma guardiamo nel dettaglio quello che i tecnici adisposizione dell’amministrazione comunale hannosviluppato sulle indicazioni dei nostri politici.

L’ESPANSIONE RESIDENZIALEE L’AREA INDUSTRIALEOsservando la cartina generale, le varie destinazionid’uso sono contraddistinte dai diversi colori. La partegrigia è quella dove le costruzioni residenziali sono giàesistenti, così come quella viola mostra le zone indu-striali presenti nel territorio.

La zona industriale, che ha delle piccole “infiltrazioni”al centro città, soprattutto sulla via del Mare, si svilup-pa intorno alla Pontina ed a nord di questa, andandoverso Santa Palomba, dove comunque verrannoampliate sia la zona di Santa Procula che quella diRoma Due, che confina con il Comparto I, dove sorge-rà un’area destinata all’edilizia convenzionata: oltrealle abitazioni, il quartiere dovrà essere fornito di ser-vizi come una scuola, esercizi commerciali, che almomento sono totalmente assenti in quella zona.

ECCO I PROGETTI DELLA POMEZIA DEL FUTURO

VARIANTE AL PIANO REGOLATORE

Page 5: Il Corriere della Città - Marzo 2011

Pomezia News

21

Il Corriere della Città libertà - informazione - culturapolitica - sport - cronaca

Urbanistica  Pomezia  

Pomezia News

05

Il Corriere della Città libertà - informazione - culturapolitica - sport - cronaca

L’espansione residenziale maggiore è invece verso ilmare, dove sono già presenti, oltre a veri e propriquartieri, zone comunque compromesse dai cosiddet-ti “nuclei spontanei”. Per questi ultimi, da via delle TreCannelle a via Dei Ciliegi, dalla Macchiozza a SanPancrazio, sono stati previsti ampliamenti delle peri-metrazioni che consentano un miglioramento deglistandard qualitativi.

E’ quindi su questa divisione già esistente che il pro-getto si sviluppa, estendendo i quartieri già esistenti edando loro una conformazione più regolare, nel sensoche – almeno nelle dichiarazioni dei nostri amministra-tori - diventeranno delle piccole città satelliti, dotate ditutti i servizi necessari. La cubatura che verrà conces-sa per le nuove costruzioni sarà molto bassa, aggiran-dosi tra lo 0,4 e lo 0,5%, in modo da recuperare l’in-dice territoriale e quegli standard qualitativi persiquando le cubature rilasciate arrivavano ancheall’8%. Si tratterà quindi prevalentemente di villini, o dipiccole palazzine con al massimo 2 o 3 piani di altez-za.

Sulla cartina – che troverete sul nostro sito, dove sipuò tranquillamente ingrandire per osservarla nel det-taglio - si notano delle aree colorate con le strisce gial-le e verdi, che circondano le zone grigie, ovvero quel-le già esistenti: questo colore contraddistingue le areedestinate al residenziale. Oltre alle case, queste zonedovranno essere dotate di servizi come scuole, ed asilie, come a Santa Palomba, nuove delegazioni e distac-camenti della Polizia Municipale.

Un discorso a parte va fatto per i borghi rurali, con-traddistinti dal colore marroncino chiaro: al momentole costruzioni rurali sono possibili solo su un minimodi 3 ettari di terreno, mentre la variante permetterà diedificare, anche se con bassa cubatura, di edificaregià su lotti di 5 mila metri. La spiegazione data almomento della presentazione della variante è stataquella di dare la possibilità, a chi ha dei terreni, dipoter costruire delle abitazioni per i propri figli senzadover chiedere niente e, soprattutto, senza dover “rin-graziare” nessuno. “Si tratta comunque di zone giàcompromesse – ha spiegato il Sindaco – dove qual-che villino in più non andrà a modificare l’estetica delterritorio, anzi, gli darà un aspetto più uniforme edomogeneo”. Le zone rurali più estese sono quelle chevanno da Campo Jemini - Torvaianica Alta fino a

Vicerè, passando dalla parte interna alla nuova stradadi collegamento tra i due quartieri.

Anche per quanto riguarda la zona industriale laVariante è stata studiata per farla rientrare nei para-metri qualitativi previsti dalla legge. Estendendo il ter-ritorio riservato all’industria, l’amministrazione vorreb-be invogliare gli imprenditori a tornare a Pomezia,facendo rivivere il periodo in cui era il terzo polod’Italia, offrendo in cambio delle nuove opportunitàlavorative agevolazioni e servizi. L’indirizzo è anchequello di spostare, nel tempo, le industrie che ancorainsistono nel centro città, portandole fuori dall’abitato,oltre che di rispondere alle esigenze delle industrie,come la Facta o la Sigma Tau, che hanno già manife-stato l’intenzione di ingrandirsi.

LA VIABILITA’Per quanto riguarda i servizi, grande importanza ha laparte relativa alla viabilità. Le strade presenti sul terri-torio sono insufficienti già oggi: con un aumentopotenziale della popolazione di almeno 30 mila abi-tanti, è ovvio che si arriverebbe al collasso. Per que-sto sono state pensate delle nuove arterie che allegge-riscano tutto il traffico cittadino, consentendo di rag-giungere vari punti del territorio, oltre che la Capitale,senza dover entrare per forza in città.

La prima di queste strade è la TAV, per la quale sonogià stati stanziati i fondi: passando a Sud di Pomezia,collegherebbe la città alla stazione di Santa Palomba,senza dover prendere via dei Castelli Romani.

Altra arteria importantissima è quella che da viaMonte D’Oro (quindi facilmente raggiungibile da viaPontina) scenderà verso sud, attraversando il“Villaggio Rendina”, attraverserà tutti campi agricoli,passerà dall’ex stabilimento Tacconi, scenderà quasifino al mare, all’altezza di Zoomarine, in modo paral-lelo alla strada già esistente che porta al parco e siincrocerà con questa attraverso una rotonda, per poirisalire, attraverso la Macchiozza, verso via delle 3Cannelle, dove si collegherà alla Tav per raggiungereSanta Palomba.

Sempre partendo dalla Pontina, un’altra arteria impor-tante sarà quella che, all’altezza dell’ingresso nord diPomezia, costeggerà il confine tra Roma ed il nostro

Comune, arrivando alla rotonda di fronte al“Marchigiano”, per poi scendere fino a Torvaianicaattraverso il rettilineo che costeggia l’aeroporto, cheverrà raddoppiato. All’incrocio con Campo Ascolanopartirà l’alternativa alla litoranea , una strada di scor-rimento veloce, larga 32 metri, che, passando dietroal centro abitato di Torvaianica, arriverà fino a RioTorto, al confine con Marina di Ardea. Una vera e pro-pria parallela interna al lungomare, che potrà esserequindi avere maggiore respiro.

Tornando sulla Pontina, dal lato opposto a via MonteD’Oro, quindi all’altezza di via Naro, verrà costruitauna nuova strada che arriverà fino a Campobello, pas-sando per aree al momento agricole ed incrociandosicon Via dei Castelli Romani.

IL LITORALEPer quanto riguarda Torvaianica, l’intenzione è quelladi non renderla una zona balneare ma una vera e pro-pria città di mare: la differenza, a detta del PrimoCittadino, è quella che, come città di mare, deve esse-re vivibile tutto l’anno, con tutti i servizi necessari, checomprendano attività commerciali e ricettive, maanche culturali, come nuove scuole.

Per quanto riguarda le strutture turistico-ricettive, sonostate individuate 3 aree - una a nord, una a sud eduna al centro - appartenenti a privati, per le quali sonogià stati presentati da parte degli imprenditori dei pro-getti che prevedono sia strutture alberghiere di variecategorie, dai bungalows ad hotel di categoria supe-riore, sia strutture sportive, come campi da tennis episcine, oltre a locali di intrattenimento ed aggregazio-ne ed una discoteca. L’area a Sud di Torvaianica, lapiù grande, andrebbe da via di Campo Selva fino almare e prevede un vero e proprio villaggio turisticocon tanto di laghetto artificiale e di collegamento diret-to alla Stazione di Santa Palomba, realizzato a spesedel costruttore. Quella centrale, che si trova alle spal-le di Zoomarine, prevede invece, oltre alle strutturericettive, anche un approdo turistico al fosso dellaCrocetta. L’ultimo risulta più interno, essendo situatosotto al villaggio Rendina. Ovviamente si tratta solo diprogetti, che gli uffici tecnici comunali stanno valutan-do e per i quali al momento non c’è alcuna certezza.

Maria Corrao

Page 6: Il Corriere della Città - Marzo 2011

Pomezia News

21

Il Corriere della Città libertà - informazione - culturapolitica - sport - cronaca

06

Politica   Pomezia

DA QUESTO NUMERO INTERVISTEREMO I CANDIDATIAL RUOLO DI SINDACO ALLE PROSSIME ELEZIONIAMMINISTRATIVE. PARTIAMO OVVIAMENTE DA COLUICHE ATTUALMENTE RICOPRE TALE RUOLO

Cinque anni di amministrazione ed ancora non èstanco: Enrico De Fusco, sindaco di Pomezia,tenta il bis, ancora a capo della coalizione che

nel 2006 vinse al ballottaggio contro il centrodestra diMassimiliano Cruciani. Come mai ha deciso di rican-didarsi?“Non l’ho deciso io. Sono le forze politiche che mihanno sostenuto fino ad oggi che hanno voluto che lirappresentassi nuovamente”.E perché ha accettato?“Per non tradire la fiducia di chi fino ad oggi ha sem-pre creduto in me e nel mio lavoro”.Qual è il bilancio di quanto fatto in questi 5 anni?“Complessivamente positivo, perché in confronto aiprogrammi presentati nel passato dalle altre ammini-strazioni noi siamo riusciti a portare a termine granparte di quanto previsto, soprattutto riguardo ai temipiù importanti, come ad esempio i servizi. Ho sempre

sostenuto che, prima di fare qualsiasi altra cosa,avremmo dovuto fornire i servizi primari a tutti i citta-dini, e la nostra attività si è concentrata su questo:stiamo portando l’acqua diretta in tutto il territorio gra-zie alle nuove torri piezometriche ed all’attivazione diquella esistente a Campo Jemini, che non aveva l’al-laccio. Il prossimo mese inizieranno i lavori per porta-re la rete fognaria negli 8 quartieri che ne erano sprov-visti, inoltre abbiamo portato a termine opere di cui siparlava da decenni, ma che restavano solo parole,come la strada di collegamento tra Torvaianica Alta ePomezia o come l’incrocio di via Pratica di Mare, dovela rotonda era nei sogni di tutti, ma che solo noiabbiamo trasformato in realtà. Abbiamo mantenuto lescelte importanti previste dal nostro programma,come la chiusura del disastroso rapporto con l’Aser,che negli anni ha dissanguato le casse comunali,offrendo finalmente la possibilità di avere maggiorientrate che permetteranno, nel prossimo futuro, piùservizi per l’intera città. Siamo poi a buon punto nelcontenzioso con l’ex Pettirosso, dove nostri legalisono nella fase conclusiva del processo: a breve riu-sciremo a dare delle risposte a tutti quei cittadini che

stavano rischiando di farsi portare vie le proprie abita-zioni dopo averle pagate. Stessa cosa per il conten-zioso Ater, ex IACP, dove si sono trascinate per decen-ni situazioni aberranti, con più del 50% degli inquiliniche ancora non hanno un regolare contratto d’affitto”.E qui c’è una situazione particolare...“Sì. Proprio io ho scoperto che le case di via Ugo LaMalfa legalmente non appartengono all’Ater, perché asuo tempo la convenzione non fu mai firmata, quindi,paradossalmente, quelle case potrebbero essererivendicate come proprietà del Comune, visto che insi-stono su un nostro terreno da più di 20 anni. Adessola vicenda sta per concludersi, ovviamente a favoredegli inquilini”.Quali sono gli altri punti che siete riusciti a portare atermine?“La raccolta differenziata, che adesso coinvolge quasiil 40% degli abitanti: non abbiamo raggiunto l’obietti-vo che ci eravamo prefissati, ma ci siamo andati vici-ni. Abbiamo poi investito sulla cultura, puntando sullacostruzione del teatro: i lavori erano stati fermati acausa del congelamento dei finanziamenti regionaliavvenuti con la nuova Giunta Polverini, ma, grazie aduna serie di sollecitazioni da me fatte, siamo riusciti afar sbloccare più di 3 milioni di euro, che ora ci per-metteranno di terminare questa opera. Ma quanto leho detto è solo una parte di quello che è stato fatto inquesti 5 anni”.Ed allora perché l’opposizione vi accusa di esserestata un’amministrazione immobile, se non disastro-sa?“Quale opposizione? Chi sta dall’altra parte ha sem-pre contestato a priori, senza neanche vedere se lescelte giuste fatte dall’amministrazione fossero giusteo no. Cosa ha fatto in questo tempo l’opposizione,oltre a criticare? La cosa singolare e straordinaria –nel senso che va fuori dall’ordinario pensiero – è chel’opposizione di oggi era la maggioranza di ieri, com-posta degli stessi personaggi che non hanno fattoaltro che danni. Zero servizi, nessuno sviluppo del-l’economia, anzi, vorrei ricordare che l’allora assesso-re al Bilancio - Salfi, il quale ora fa denunce contro dinoi in merito alla situazione debitoria del Comune - ècolui che nel passato non ha mosso un dito per cac-ciare l’Aser. Anzi, esiste una loro delibera di Giuntache, invece di rescindere dal contratto, dà mandato ailegali per rivedere la convenzione. Se nel 2002 aves-sero compiuto le nostre stesse scelte, a quest’oral’Aser non ci sarebbe stata più almeno dal 2005, ilche avrebbe significato un guadagno per Pomezia diquasi 50 milioni di euro. Senza contare che nonhanno mai fatto una scelta importante per la città, senon discutere su come fare orribili piazze. Non hannomai fatto nemmeno i consigli comunali! Ed hanno ilcoraggio di parlare?”.A proposito di consigli comunali, la sua amministra-zione resterà alla storia come quella delle secondeconvocazioni. Un caso o una scelta ben precisa?“Inizialmente avevamo una maggioranza eletta dai cit-tadini di 18 persone più il sindaco. Poi ci sono statidei consiglieri che, non avendo ottenuto quello chevolevano sul piano politico, parlo soprattutto di visibi-lità ed incarichi, hanno deciso di cambiare bandieraper puro opportunismo, diventato sfacciato quando

STORIA DIUN’AMMINISTRAZIONEDE FUSCO TRA PASSATO E FUTURO, SENZA PERDERE DI VISTA IL PRESENTE

Page 7: Il Corriere della Città - Marzo 2011

assessori e consiglieri della nostra maggioranza, nelperiodo delle elezioni regionali, con la vittoria dellaPolverini si sono accomodati nel centrodestra. Questebandierine al vento sono personaggi ormai noti a tutti,ma non esiste una legge che definisca l’obbligo, perrispetto di chi ti ha espresso la sua preferenza, direstare nella coalizione che ti ha permesso di essereeletto. Per coerenza morale, se non si condividono piùle stesse idee, ci si dimette, non si passa da una parteall’altra alla ricerca di chissà quale convenienza. Cisono personaggi che sono diventati consiglieri soloperché il centrosinistra ha vinto, ma che adesso mili-tano nel centrodestra. Che rispetto hanno avuto perl’elettore? Senza contare che questo ci ha portato adavere numeri davvero risicati, per cui bastava unassente per non aver più il numero legale, andandoautomaticamente in seconda convocazione”. Perché il cittadino dovrebbe votare nuovamente DeFusco?“Non esiste un “dovere”. Secondo me gli elettori

potrebbero fare mente locale e ricordare com’era ilnostro Comune 5 anni fa, e poi andare ancora indie-tro nel tempo fino a 20, 30 anni fa. Cosa è stato fattoin tutte le amministrazioni precedenti? Non voglio faresterili elenchi del lavoro da noi svolto, basta farsi ungiro nei vari quartieri e fare un confronto con il passa-to. Magari avremmo potuto fare anche meglio, ma ilmeglio non è sempre attuabile. Adesso il cittadino cipuò giudicare: se pensa che abbiamo lavorato bene civoterà di nuovo, altrimenti sceglierà qualcun altro”.Chi vorrebbe che fosse questo “qualcun altro”?“Credo che un valido avversario politico, con un’espe-rienza amministrativa di tutto rispetto, viste le dueconsiliature regionali e le numerose comunali, siaLuigi Celori, che ha anche il merito di essere statosempre coerente con le sue idee, portando sempre lastessa bandiera. E’ una persona che stimo molto,anche se, pensando a quanto – soprattutto come con-sigliere regionale – ha fatto per l’interesse di Pomezia,pur sforzandomi, non mi viene in mente nulla”.

Come vedrebbe invece il ripetersi della sfida De Fusco– Cruciani, come 5 anni fa?“Ho avuto modo, nel tempo, di conoscere Cruciani esu di lui ho capito che è una persona valida, seria epacata, che riesce ad esprimere le sue idee senzadoverle imporre, rispettosa delle regole. Sarebbe sicu-ramente una sfida interessante e molto leale. Machiunque sarà l’avversario politico, non è su di lui cheincentrerò le mie mosse. Come in una gara sportiva,quello che è importante non è la forza degli altri, maquella della tua squadra. Se il tuo gruppo funziona, èamalgamato e compatto, non puoi avere paura dinessuno”.E la sua squadra è amalgamata e compat-ta? “Sicuramente in questi 5 anni le difficoltà ci sonostate, ma il dato è che, nei momenti difficili, la squa-dra si è ritrovata e, in modo unito, è andata avanti”. Ma ha perso la possibilità di una panchina lunga,viste le defezioni...“Restando in tema sportivo, credosia meglio giocare solo con i titolari, se le riserve sonoinaffidabili...”. Mauro Valentini

Pomezia News

21

Il Corriere della Città libertà - informazione - culturapolitica - sport - cronaca

Politica   Pomezia

Pomezia News

07

Il Corriere della Città libertà - informazione - culturapolitica - sport - cronaca

IL RITORNO DI MIRIMICHUSCITO VOLONTARIAMENTE DI SCENA 3 ANNI FA, SI RIPRESENTA PIÙ AGGUERRITO CHE MAI

Una politica diversa, capace di presentare ideenuove per lo sviluppo della città, più attento allerisorse ambientali, che favorisca la mobilità

sociale, dando occasioni di progresso in modo meri-tocratico. Un’utopia? “Direi più un sogno, anzi un’im-magine chiara di quello che potrebbe essere un parti-to se ci si impegnasse tutti sul serio”, risponde FabioMirimich, già segretario dei Ds ed ex assessoreall’Urbanistica della Giunta Tassile, oltre che assesso-re ai Lavori Pubblici nei primi due anni del Sindaco DeFusco. E crede che il PD potrebbe dare spazio agliideali che lei ha elencato? “Assolutamente sì. Percambiare ci vuole impegno, coerenza e moralità. Se

partiamo da questi presupposti si può”.Le sue, di coerenza e moralità, Mirimich le ha dimo-strate quando si dimise dalla sua carica di assessorea causa di una vicenda giudiziaria che lo vide dappri-ma coinvolto e poi completamente scagionato perestraneità ai fatti. “La mia proposta politica parte daalcuni punti principali irrinunciabili: solidarietà socialee costruzione di una società a misura d’uomo, in unacittà dove gli spazi urbani consentano a ciascuno diesplicitare senza difficoltà tutti gli aspetti del viverequotidiano. Da un punto di vista concreto l’azionepolitica locale deve far sì che le risorse economichesiano destinate alla realizzazione delle infrastruttureurbane per favorire insediamenti produttivi, che creinonuovi posti di lavoro. Bisogna poi promuovere le voca-zioni del territorio attraverso la realizzazione di infra-strutture ed interventi di sistema. E’ importante miglio-rare gli spazi per l’istruzione e per la cultura, con cen-tri polivalenti dove i giovani si possano impegnare inattività fondamentali per la loro formazione, cosìcome è fondamentale cercare di lavorare con gli Entisuperiori, come la Regione, per avere servizi sanitariaggiuntivi, quali la guardia medica pediatrica ed ilpronto soccorso ostetrico”. Su questo argomento l’exassessore va giù con la polemica. “Se questi serviziessenziali mancano è anche per colpa di chi, nono-stante per anni abbia ricoperto il ruolo di consigliereregionale in rappresentanza del nostro territorio, nonsi è mai preoccupato di sostenere l’ipotesi di ospeda-le a Pomezia, oggi praticamente cosa impossibile”.Ma l’elenco di quanto ancora servirebbe è lungo,anche se Mirimich si dichiara “parzialmente soddisfat-to per aver contribuito, con il ruolo importante diassessore ai LLPP, al raggiungimento di alcuni obietti-vi, come la costruzione delle torri piezometriche di Via

Naro e S. Palomba, l’avvio della costruzione delnuovo I° Circolo Didattico, la mensa della scuola di S.Palomba e gli interventi sulle scuole di Torvaianica,piuttosto che la costruzione rotatoria all’ingresso diTorvaianica, l’avvio della gara d’appalto per la costru-zione della nuova strada di collegamento TorvaianicaAlta – Pomezia ed il recupero della TAV, che non éuna strada ferrata per l’alta velocità, ma un operacomplementare, cioè un collegamento per favoriredell’intermodalità, finanziata dalla TAV”. Il progetto ini-ziale, presentato dalla Giunta precedente, prevedevauna strada a 4+4 corsie per collegare Pomezia con S.Palolmba, talmente invasivo lo studio per la valutazio-ne dell’impatto ambientale coinvolse anche ilMinistero dei Beni Culturali. “La Giunta De Fusco - edin particolare l’ufficio tecnico del mio assessorato -dovette recuperare quella situazione che avrebbe por-tato alla bocciatura del progetto ed alla perdita di unfinanziamento di decine di milioni di euro. In accordocon gli Enti superiori cambiammo tipo di strada, pro-ponendo un sistema misto pubblico e privato, dove ilpubblico si impegna con una navetta per il collega-mento rapido con S. Palomba. Se tutto andrà bene,probabilmente entro l’anno sarà appaltata l’opera”.Mirimich conclude annunciando la sua ricandidaturae riprendendo il discorso sulla questione morale.“Ritengo fondamentale, per chi si occupa a tutti i livel-li di cosa pubblica, non poter prescindere l’azione digoverno dalla questione morale. Chi ha una caricaistituzionale non può, per rispetto della cosa pubblica,non dimettersi se coinvolto - a torto o a ragione - inuna vicenda giudiziaria che riguarda l’ufficio pubblicoche ricopre”.

Anna Maria Greco

Page 8: Il Corriere della Città - Marzo 2011

In un freddo pomeriggio invernale, incontriamoStefano Garzoli, ex Assessore all’Ambiente dellagiunta De Fusco e probabile protagonista dell’immi-

nente campagna elletorale.Assessore Garzoli, da quando si è dimesso dalla suacarica, non si è più visto molto in giro, come mai?“Diversamente da quello che insinua qualche malalin-gua abituale, non mi si vede tanto perché nel tempolibero ho ripreso la mia attività sociale con il comitatodi quartiere San Michele e dintorni, oltre che nell'asso-ciazione culturale Buonidea, con la quale collaboronella costruzione di iniziative sociali e culturali. Inoltreproseguo, anche se con difficoltà, nel mio percorsopolitico. Colgo l'occasione per informarla che il 23Marzo, presso la sala parrocchiale di San Benedetto,ex cinema, si svolgerà un convegno sul lavoro, orga-nizzato dall’associazione Buonidea, dove presentere-mo il libro “Pomezia: città del lavoro” realizzato con lacollaborazione del professor Antonio Sessa, che riper-corre la storia di Pomezia dal dopoguerra ad oggi met-tendo in luce quanto il lavoro ed i lavoratori hanno inci-so sulla crescita della nostra città fino ai giorni nostri.Il convegno sarà preceduto da una mostra fotograficamolto interessante da vedere, specialmente per i giova-ni, che non erano presenti nelle fasi di sviluppo di que-

sto Comune.Volevamo dire che lei non si è visto nei pressi del“Palazzo”, della stanza dei bottoni...“Sostanzialmente sono convinto che ognuno di noi puòessere chiamato a ricoprire ruoli importanti, a prende-re decisioni che possono cambiare il volto e la storiadella Città, ma che tutto ciò non può essere per sem-pre. Passato il momento in cui a ricoprire quel ruolonon potevi esserci che tu, non possiamo fare altro cheritornare alla vita di sempre, al nostro lavoro, ai nostriinteressi”.Non le è dispiaciuto neanche un po' aver lasciatol'Amministrazione che anche lei aveva contribuito amettere al governo della Città?“Facciamo chiarezza. Aver interrotto il mio ruolo diAssessore con tante cose ancora da portare a terminecerto non mi ha fatto piacere. E' stata per me un’espe-rienza importantissima, un periodo intenso che mi hatotalmente coinvolto, durante il quale ho messo incampo una mole enorme di lavoro, ma comunque conla consapevolezza che non sarebbe durato in eterno.Contemporaneamente cera ovviamente il grande desi-derio di lasciare il segno, di poter pensare di aver con-tribuito positivamente per il cammino della Città nellevie dello sviluppo e del progresso”.

Ad oggi l’Amministrazione sta inaugurando parte deiprogetti da lei messi in cantiere ma non portati a ter-mine: Arciero prima e Martinelli poi si sono trovatibuona parte del lavoro già iniziato...“Va dato atto ad Arciero e Martinelli di essere personemature, intelligenti e responsabili hanno dato continui-tà amministrativa con la loro azione, contribuendo amigliorare le condizioni di vita cittadini dando loro iservizi dovuti. Devo molto a loro perché non hannotralasciato ciò che avevo iniziato ed hanno sempremostrato rispetto nei miei confronti”.Facciamo un passo indietro. Visto che lei si è dimes-so, oggi la dobbiamo immaginare lontano da questaAmministrazione?“No, assolutamente. A suo tempo mi sono dimessonon per contrasti interni o per diversità di vedute. Misono dimesso per non arrecare danno a questaAmministrazione, visto che il mio mandato era scadu-to come da accordi politici presi in fase di campagnaelettorale, ed altri partiti reclamavano la giusta edovuta partecipazione in giunta. Politicamente misono sempre sentito appartenente a questaAmministrazione”.Da alcune parti della sinistra pometina arrivano oggiattacchi alla giunta De Fusco, anche da chi ha rico-perto incarichi e ruoli in questa amministrazione: leiche è stato Assessore in Giunta, cosa ne pensa?“Credo che il compito di ogni buon politico, una voltaeletto, sia quello di fare il meglio possibile per la cittàe per i cittadini, con umiltà e semplicità, non serve anessuno puntare l’indice e accusare solamente i com-pagni di viaggio di aver sbagliato, sopratutto quandosi è in una amministrazione complessa e complicatacome quella del nostro Comune. I problemi di unagrande città come Pomezia, oggi come allora, sonomolteplici e serve lo sforzo di tutti per superarli. Misembra che negli ultimi tempi si faccia un uso privatodelle elezioni, magari sbaglio, ma mi pare in che alcu-ni casi la tornata elettorale sia vista come una vetrinadove mettere in mostra il proprio ego piuttosto che unmodo per partecipare alla vita collettiva e politicadella città”.Quindi parteciperà alle prossime elezioni? E con chi?“Alle prossime elezioni sosterrò, come è ovvio, il cen-trosinistra e De Fusco, se poi ci sarà posto per unamia candidatura questo lo vedremo nei prossimi gior-ni”.Mi sembra che non si voglia sbilanciare...“Non è che non mi voglio sbilanciare, ma ritengo chela candidatura di una persona non debba essere unaauto-candidatura, ma piuttosto il frutto di una lavorodi gruppo, che intravede eventualmente nella mia per-sona un possibile candidato a consigliere comunale”.

Savino Tommasi

Il Corriere della Città libertà - informazione - culturapolitica - sport - cronaca

PoliticaPomezia

GARZOLIRILANCIA

08

L’EX ASSESSORE ALL’AMBIENTE STEFANO GARZOLI CI PARLADELLA SUA ESPERIENZA E DELLE PROSSIME ELEZIONI

Page 9: Il Corriere della Città - Marzo 2011

Nel 2006 è stato ad un soffio dalla poltrona di PrimoCittadino ed ora, a poco più di due mesi dellenuove elezioni, Massimiliano Cruciani traccia un

bilancio di 5 anni passati sui banchi dell'opposizione.Come giudica l'operato della Giunta De Fusco?“L'amministrazione uscente ha avuto il vantaggio di inau-gurare tutta una serie di opere pensate, programmate efinanziate da quelle precedenti. In compenso c'è statapoca programmazione rispetto ai triennali portati delleopere pubbliche portati più volte nei consigli comunali,ma soprattutto poco sociale, cosa che in un governo disinistra è davvero anomala. Invece i problemi sociali,che riguardano un numero enorme di persone, come le850 famiglie ancora in attesa di una casa popolare,sono stati messi in secondo piano, nonostante quantoproclamato nel programma elettorale. Altra anomalia perun'amministrazione di centrosinistra è il fatto che, per laprima volta, i dipendenti comunali siano scesi in piazzacontro i loro “datori di lavoro”, cosa mai successa con ilcentrodestra. Questo indica che c'è una certa discrepan-za tra quello che hanno detto e quello che hanno fatto,ricordando un po' i governi della Iª Repubblica”. Qual è il motivo, secondo lei?“Credo nasca anche dal modo in cui hanno vinto le ele-zioni, ossia con l'aiuto di una parte del centrodestra, inparticolare di AN. Comunque bisogna dare atto che sonoriusciti a resistere per 5 anni, anche grazie a mosse astu-

te su fatti amministrativi che hanno avuto il sostegno diparte della minoranza, compresi noi di F.I., in quantoargomenti che non avevano colore politico, ma cheerano di interesse generale, come la pianificazione urba-nistica della città, già programmata quando io erol'Assessore competente con la Giunta Zappalà per quan-to riguarda le zone 167, le linee guida all'indirizzo dellaVariante al Prg o i piani particolareggiati. Questo, insie-me alle grosse spaccature ed alle liti interne alla mino-ranza, ha fatto sì che non ci sia mai stata una grossaopposizione, fatta invece da alcuni consiglieri che inizial-mente erano in maggioranza e che poi sono passati dal-l'altra parte. Ma l'aver concluso la legislatura mette sicu-ramente De Fusco in una posizione di vantaggio per leprossime elezioni, perché può essere visto come unpunto fermo dagli elettori”.Quale potrebbe essere, invece, il vostro punto di riferi-mento?“Al momento il centrodestra è più che frazionato: ci sonotroppe persone che rappresentano sé stesse invece di unpartito o di eventuali coalizioni. Tutto ruota sull'ipoteticonome del candidato a sindaco, come se questo possaessere la soluzione dei problemi. Per vincere e per gover-nare una città non basta un nome: serve una coesione difondo tra i personaggi politici, e necessita di un program-ma che non sia un insieme di slogan, ma che metta inevidenza i problemi non risolti e che offra soluzioni e

tempistiche certe. Questo perché i numeri da parte del-l'elettorato ci sono - non dimentichiamo che Pomezia èun territorio da sempre legato al centrodestra – comedimostrano i voti presi alle regionali. Ma per non perde-re questi voti dobbiamo dare certezze al nostro elettora-to, non senso di smarrimento e divisione, superando irancori tra gli ex esponenti di AN e di FI, che si devonoidentificare una volta per tutte sotto un'unica leadership,che è quella del PDL di Silvio Berlusconi”.Come potreste farlo?“Ricompattandoci e trasportando al di fuori del partito edella coalizione la sensazione di forza e coesione: quel-lo che i veri esponenti del centrodestra vogliono è gover-nare questa città, non perdersi dietro ai sogni personali-stici di qualcuno”.Ma non era mai successo che, ad un passo delle elezio-ni, ci fossero così tanti pretendenti, quasi tutti autopro-clamati... Possibile che non esista una figura catalizzatri-ce che corrisponda a quanto detto più volte, ossia unpersonaggio espressione del territorio, che si sia contrad-distinto nel tempo per il suo impegno ed il suo alto profi-lo morale? O ce ne sono troppi che rispondono a questoidentikit?“Provenienza politica a parte - ricordiamo che tutti i nomifatti finora provengono da AN e nessuno da FI - tra chi siè proposto ci sono persone delle quali non si ricorda cheabbiano fatto qualcosa di fortemente positivo per lacittà. Inoltre, a cercare di manovrare le cose a suo favo-re, c'è anche chi, quando ha governato durante la IªRepubblica, è stato tra gli artefici di danni che ancora ciportiamo appresso. Ora, nonostante questi personaggi,in un modo o nell'altro, guidino da decenni la città,hanno il coraggio di riciclarsi come “novità”, criticandoquanto fatto dai governi precedenti – di qualsiasi colorefossero – e “dimenticando” appunto che in quelle ammi-nistrazioni loro erano sempre presenti e sempre in mag-gioranza”. Ciò fa capire quanto lontana sia ancora una scelta uni-voca del candidato a sindaco. Non pensa che, a questopunto, possano essere nuovamente i vertici provinciali,regionali o addirittura nazionali a voler decidere, vistal'importanza che ricopre Pomezia alle prossime ammini-strative?“Potrebbe accadere, ma già alla presentazione delnuovo circolo PDL, il 26 febbraio, si è visto un progres-so: sono state molte le persone che hanno capito che,per poter ottenere buoni risultati, bisogna anche saperfare dei passi indietro. Questo segnale di apertura ci faben sperare di essere pronti per una decisione comune,magari anche “imbeccata” dall'alto, ma che soddisfi ilterritorio. L'importante è che si decida per qualcuno chesia veramente valido: potrebbe essere anche una perso-na più tecnica e meno politica”.E se, invece, il PDL – quindi non i vari singoli – propo-nessero nuovamente a lei la nomina, per ripetere la stes-sa sfida del 2006, magari giocandola in modo più leale?“Io non mi sono proposto perché la mia occasione l'hoavuta, ma per quanto tutti sanno, è andata sprecata.Comunque, qualora il partito volesse nuovamente dare ame questa responsabilità, non mi tirerei indietro, perchého sempre dichiarato di essere a disposizione del proget-to a prescindere dal ruolo da ricoprire, che può essere disemplice “manovale” o di “colletto bianco”: per la buonarealizzazione di un lavoro servono tutti, basta che ognu-no lavori bene per quello che sono i suoi compiti e le suecompetenze. Quindi, non mi proporrei mai da solo, manemmeno mi rifiuterei qualora l'intero gruppo decidesseche io potrei rappresentare il PDL alle prossime elezioni”.De Fusco ha già detto che, qualora succedesse, trove-rebbe la sfida interessante, perché sarebbe tra due per-sone leali.“Ricambio sicuramente l'opinione e, se dovesse vera-mente andare così.... vinca il migliore!”.

Alfredo Corrao

Pomezia News

21

Il Corriere della Città libertà - informazione - culturapolitica - sport - cronaca

Politica   Pomezia

Pomezia News

09

Il Corriere della Città libertà - informazione - culturapolitica - sport - cronaca

ALLE PROSSIME AMMINISTRATIVE SAREBBE INTERESSANTEUN NUOVO SCONTRO CRUCIANI - DE FUSCO...

E SE CI FOSSE DI NUOVOLA SFIDA DEL 2006?

Page 10: Il Corriere della Città - Marzo 2011

Se, almeno tanto tempo fa, una telefonata allungala vita, cosa può fare una lettera? Molto se arri-va, ma se non arriva? Il problema è serio e reale:

a soffrirne soprattutto il quartiere di Santa Palomba /Roma 2, seguito dalla zona Nord di Torvaianica, inpratica dal ponticello all'altezza dello stabilimento bal-neare di Celori fino a tutto Campo Ascolano. A SantaPalomba i cittadini denunciano che il postino passa inmedia ogni 15 giorni, e precisamente - a secondadelle zone – il martedì, il venerdì o il sabato a settima-ne alterne, creando notevoli disagi: sono infatti tantis-simi gli utenti che hanno ricevuto avvisi di pagamentoscaduti, risposte urgenti arrivati quando ormai nonservivano più, lettere datate mesi prima. Ovviamenteil problema è stato segnalato dai vari cittadini all'uffi-cio postale di Via Spoleto, dove sembra che il diretto-re abbia risposto che probabilmente il disservizio eradovuto a lavoratori stagionali e che sarebbe stato piùattento. Ma evidentemente l'attenzione non è statasufficiente, visto che a distanza di mesi la situazionenon solo non è migliorata, ma, in alcuni casi, è addi-rittura peggiorata. “Il 4 gennaio non mi era ancoraarrivato l'avviso di pagamento della rata del mutuo,che scadeva il 31 dicembre – spiega un residente –che viene inviata con largo anticipo proprio per non

creare problemi, visto che il pagamento è semestrale.Adesso sono 20 giorni che non ricevo posta, pursapendo con certezza che mi è stata inviata”. “Io hoinoltrato un reclamo formale via web, per evitare che– oltre al danno – si aggiunga la beffa di dover farela fila per esporre le nostre ragioni – racconta una gio-vane signora – ma credo di essere stata beffata lostesso...”. Infatti il reclamo, inviato all'indirizzohttp://www.poste.it/azienda/posterisponde/reclami/lettera/reclamo.htmlnon ha ricevuto risposta, e le consegne hanno conti-nuato a procedere nello stesso modo. "Mi sono trasfe-rita da Roma a Santa Palomba quartiere Roma 2 daormai tre anni – dichiara la signora Rossella - e dasubito mi sono resa conto che la corrispondenza veni-va consegnata a blocchi, in media ogni quindici gior-ni. Avevo anche scritto al Comune per capire se pote-va intervenire in qualche modo, ma in questi mesi èandata anche peggio! Il problema non è solo mio: horaccolto indignazione diffusa su questo problema. Ilfenomeno è generalizzato e, oltre ai ritardi cronici, inseguito ai quali arrivano scaduti anche gli avvisi dimutuo, molta corrispondenza non viene proprio reca-pitata, come nel caso di cartoline, riviste e plichi vari.Innumerevoli reclami sono stati inoltrati sia da me che

dagli altri abitanti del quartiere, ma la situazione nonè cambiata. Anche chi è andato personalmente daldirettore non ha ottenuto nulla! Vorremmo dare evi-denza a questo problema, nella speranza che qualcu-no ci risponda e ci faccia capire quale sia il motivo diquesto disservizio. Sarà perché siamo troppo distantidal centro o dall'ufficio postale?". Anche se ovvia-mente la cosa non consola i residenti di SantaPalomba / Roma 2, anche altre zone lamentano lostesso problema. In via Rumenia, proprio al confinecon Campo Ascolano, la posta arriva in media ogni10/15 giorni ed ovviamente riempie a dismisura lecassette preposte. Chi è abbonato a riviste le legge"puntualmente in ritardo" di almeno una settimana,mentre spesso, pur stando a casa, ci si trova nellacassetta postale l'avviso – come se fossimo assenti -di una raccomandata o di un pacco, che magarigiace negli uffici postali da chissà quanto tempo,quando invece poteva esserci recapitata a mano. Percapirne di più siamo andati a parlare con il direttoredell'Ufficio Postale di Via Spoleto, ma i nostri tentativisono andati a vuoto. "Non posso rispondere" è statoil commento del responsabile dell'ufficio consegne, alquale abbiamo allora chiesto a chi ci si poteva rivol-gere. Oltre allo standardizzato "Esiste un numeroverde ed un indirizzo web per i reclami", a cui abbia-mo ribattuto raccontando quanto successo agli uten-ti, siamo riusciti a strappare la promessa di un contat-to con qualcuno che ci avrebbe potuto fornire le infor-mazioni richieste. Infatti, di lì a poco siamo stati con-tattati telefonicamente dal Jvan Di Valentino, delServizio Comunicazione Territoriale di Lazio AbruzzoSardegna, mercato privati, a cui abbiamo espostotutte le rimostranze dei cittadini, invitandolo a leggerei blog appositamente creati su alcuni siti internet perdiscutere dei disservizi postali del territorio pometino."Il servizio di recapito a Pomezia viene svolto conregolarità e attualmente non risultano giacenze nécode di lavorazione – afferma il responsabile - Dalleverifiche effettuate è emerso che gli unici lievi rallenta-menti riscontrati nella consegna degli invii postalirisultano localizzati esclusivamente in alcune vie esono riconducibili a difficoltà oggettive che i portalet-tere incontrano giornalmente nel consegnare ingentiquantitativi di corrispondenza non correttamente indi-rizzata. Infatti, nello svolgimento del servizio di reca-pito sul territorio di Pomezia, gli ostacoli maggiorisono rappresentati da una diffusa carenza della topo-nomastica e soprattutto da un numero elevato di viesulle quali sorgono nuclei abitativi costituiti da piùpalazzine che riportano lo stesso numero civico ecomprendono molteplici “scale” non indicate sullaposta da recapitare”.Insomma, se non vi arriva la posta è perché nessunovi scrive o, se lo fa, sbaglia la destinazione. Oppure,la colpa è del Comune, che mette indirizzi e numera-zioni a casaccio. La data riportata dal destinatariosulla lettera potrebbe essere inventata, non è provatoche sia la posta ad arrivare in ritardo! Di Valentinoallora passa a delle situazioni particolari. “Per citaresolo alcuni esempi, nella zona di Santa Palomba, Viadei Papiri 60 e Via dei Papiri 64 presentano rispettiva-mente un numero ufficiale di 14 e 8 scale, da cui sidiramano un elevato numero di altre rampe di scalenon indicate sugli invii, che pervengono a PosteItaliane con la sola indicazione generica del numerocivico. Per la zona di Campo ascolano la difficoltà direcapito riconducibile al persistere di anomalie legatealla erronea o incompleta indicazione degli indirizzi èanalogamente diffusa. Esemplificativo è l’esempio divia Arno, dove i mittenti indicano esclusivamente ilnumero civico a fronte di una serie di nuclei abitativi

10

Il Corriere della Città libertà - informazione - culturapolitica - sport - cronaca

InchiestaPomezia

SONO SEMPRE DI PIÙ I CITTADINICHE LAMENTANO FORTI RITARDI NELLE CONSEGNE

POSTA DELLEMIE BRAME...

Page 11: Il Corriere della Città - Marzo 2011

Il Corriere della Città libertà - informazione - culturapolitica - sport - cronaca

11

InchiestaSpeciale

che, nel caso del civico 24, comprendono scale chearrivano fino alla lettera Q”. Questo indubbiamentecrea un senso di “smarrimento” e confusione nei por-talettere, che quindi, invece di impazzire a cercare ildestinatario, sperano di avere la fortuna di incontrarloper strada? “Naturalmente – risponde Di Valentino - inquesto come in altri numerosi casi simili, qualora l’in-dirizzo fosse completo di via, civico e scala il compitodei portalettere sarebbe agevolato soprattutto nelleoccasioni in cui il postino titolare, per vari motivi, èsostituito da altro personale che non può avere la stes-sa conoscenza del territorio e dei residenti”. E siccomele Poste spesso e volentieri ricorrono a personale sta-gionale o a rotazione di servizi, il problema si presen-ta molto più frequente rispetto al limite di sopportazio-ne da parte dei cittadini... “In tutti i casi in cui il desti-natario, per le ragioni sopra specificate, non si trova,le disposizioni di legge prevedono l’inoltro dell’oggetto

postale non consegnato al mittente. Ma per agevolarel'utenza, prima di procedere in tal senso l’aziendacerca comunque di recapitare la posta recante indiriz-zi errati o incompleti attraverso ulteriori processi dilavorazione interni per cercare di stabilire con esattez-za il destinatario. E’ chiaro che questo tipo di operazio-ne, comunque necessaria per garantire il servizio, puògenerare rallentamenti non imputabili all’Azienda.Poste Italiane pertanto coglie l’occasione per invitare icittadini a verificare la correttezza dell’indirizzo riporta-to sulla corrispondenza a loro inviata, comunicando aimittenti eventuali errori o successive modifiche del pro-prio recapito e ricorda l’importanza di una correttacollocazione delle cassette domiciliari e della comple-tezza e visibilità dei nominativi, in modo da agevolareil compito degli addetti alla consegna al fine di garan-tire la regolarità del servizio di recapito”. Capito, caricittadini? Vi consigliamo quindi di dire a chi vi scrive,

banche, avvocati e notai compresi, di mettere il vostroindirizzo esatto, magari completo di una piantina contanto di indicazioni stradali per raggiungere la vostraabitazione. Se poi mettete anche una vostra fotomeglio ancora, perché così, se il portalettere vi incon-tra per strada, può consegnarvi a mano la missiva.Oppure recatevi in Comune per richiedere che le stra-de ed i numeri civici vengano riportati in maniera piùcorretta ed esplicativa. Se poi la posta continua a nonarrivare, pazienza... invece di una lettera leggete unbel libro. Per concludere, esperienza personale: dopo aver rice-vuto la risposta ufficiale dalle Poste Italiane, abbiamocontato i giorni trascorsi senza vedere traccia del por-talettere: dodici giorni, con consegna di giornali ormaiobsoleti. Ci resta solo un dubbio da chiarire: come maile multe arrivano sempre puntuali?

Alfredo Corrao

Il Corrieredella CittàNumero 3 Anno 3MARZO 2011 - Distribuzione gratuita

Via Danimarca, 57 - 00040 Pomezia

EDITORE: La Città

DIRETTORE RESPONSABILE:Maria Corrao

E-MAIL:[email protected]@ilcorrieredellacitta.it

IN REDAZIONE:Alessia Ambra Achille, Mauro ValentiniLuca Mugnaioli, Matteo AcitelliAlfredo Corrao, Pietro Conti, Savino TommasiClaudia Sperduti, Michele Lotierzo

PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE:Studio Grafico O.K.

CHIUSURA REDAZIONALE: 27/02/2011

STAMPA: Arti Grafiche

Reg. Trib. di Velletri Settembre 2009N. Reg. 19/09 del 24 Settembre 2009

Page 12: Il Corriere della Città - Marzo 2011

Pomezia News

12

Il Corriere della Città libertà - informazione - culturapolitica - sport - cronaca

Politica   Ardea

L’esercizio del voto è abituale in Italia e vi si ricorrequasi ogni anno. Abbiamo quindi sviluppato un’at-titudine alla valutazione in senso lato e ci piace

molto anche attribuire i voti, le famigerate pagelle: cene sono in giro tante, a cominciare da quelle dei calcia-tori che settimanalmente campeggiano su tutti i quoti-diani e per finire a quelle dei governanti sempre piùappetite. Ad un anno circa dalle elezioni comunali diArdea abbiamo pensato di adottare una pagella ancheper i nostri amministratori, ovviamente giocosa e intrisad’ironia. L’idea, originale per Ardea, potrebbe far storce-re il naso a taluno e per sdrammatizzarne l’esito, cipare giusto che la prima pagella sia proprio vergata perl’articolista, al quale affibbiamo subito un bel 2 per dis-suaderlo dal ripetere una simile sciocchezza in futuro! E’ la volta del primo cittadino, il sindaco Carlo EufemiPersona intelligente, di buona presenza, affabulatore, maincapace d’incidere sul paese, poiché non in grado digovernare una macchina che appare rispondere unica-mente a logiche d’interessi personali, spesso inconfessabi-li com’è dimostrato dall’attenzione costante della magi-stratura.VOTO 4 DI SIMPATIAAntinucci EttoreConsigliere da anni, non si ricordano contributi particolar-mente apprezzati, più propenso a compiere scelte non rile-vanti per gli interessi generali.VOTO 4 PER GENEROSITÀAcquarelli FabrizioAl suo primo incarico consiliare, brilla più per le notizie cheriguardano l’attenzione dei ladri per la sua attività commer-ciale.VOTO 4 DI INCORAGGIAMENTOBardi FulvioConsigliere d’annata, non si ricordano atti significanti abeneficio della collettività. Sembrerebbe ambire a rivestireincarichi di maggior prestigio e responsabilità, buon perlui, mal non ce ne colga.VOTO 4 PER DISSUADERLO

Cimadon BrunoNato consigliere comunale, ex sindaco. Personaggio d’unaintelligenza sottile, accompagnata da tagliente ironia.Sindaco ombra al servizio di una smodata sete di potere.VOTO 5Iotti RiccardoGiovane consigliere attento al territorio, in particolare alsuo elettorato. Imbrigliato dai marpioni d’annata.VOTO 5 PER LE POTENZIALITÀDi Fiori LucaConsigliere di professione, autentica macchina elettorale.Dedito alla gestione del potere per il potere. Di provata fur-bizia non nella direzione delle sorti di Ardea.VOTO 3 PER DISSUADERLOCorso Francesco PaoloNuovo consigliere non pervenutoVOTO 3 PER CAMBIARE AMBIZIONEGiordani MassimilianoPotente consigliere di lungo corso. Furbo, gestore ottimaledei rapporti politici e di forza, con spiccate capacità perfar nominare assessori alla cultura d’imbarazzante incultu-ra.VOTO 5 PER PLACARLOMarcoccia GinoConsigliere “per caso” di stretta osservanza eufemianaVOTO 4 PER NON RIPROPORSISperandio NazarenoNome altisonante e impegnativo. Consigliere d’esperienzacon l’aria di non sapere mai dove si trova. Coltiva interes-si artistici che potrebbero indurlo a non ripresentarsi.VOTO 5 PER IL PIGLIO ARTISTICOMontesi AlbertoConsigliere per “miracolo ricevuto”, comunque a “impattozero”.VOTO 4 DI SFUGGITAPolicarpo VolanteIl presidentissimo dal pizzo sparviero. Personaggio semprea galla e senza rivali, di eccellente padronanza del suopercorso personale.VOTO 5 PER NON RITROVARLO PRESIDENTEMagliacca Antonello

Giovane e nuovo consigliere troppe volte ex. Rampantesenz’anima dal percorso consiliare d’esordio consiliaturasotto “mentite spoglie” politiche.VOTO 2 PER L’INCOERENZA

Petrella DaniloConsigliere d’annata senza “fissa dimora” politica. Di fur-bizia superiore, incline al comando ma non al servizio delpaese.VOTO 4 PER LA FANTASIADe Paolis RomoloAnziano nuovo consigliere. Transfuga apripista, d’improba-bile eloquio paesano.VOTO 3 PER UN MAI PIÙAbate AntoninoConsigliere di lungo corso, mai al governo. Di provata fur-bizia e capacità d’aggregazione potenzialmente utile per ilfuturo del centrosinistra.VOTO 5 DI INCORAGGIAMENTOMarcucci FrancoConsigliere subentrato, partenza a razzo spentosi nel per-corso consiliare.VOTO 5 DI INCORAGGIAMENTOFanco LucaConsigliere d’esperienza e “pasionario”: memorabili le sueinvettive verso il sindaco ora suo supporter. Percorso poli-tico irrequieto.Voto 3 per l’incoerenzaIacoangeli MauroConsigliere della schiera “son di qua e passo di là”.Incomprensibile la sua incoerenza, probabilmente pentito.VOTO 4 PER RINSAVIRLOTedesco NicolaConsigliere di lungo corso, ripescato. Disincantato impren-ditore, berluschino consapevole.VOTO 5 PER LA SIMPATIAGli assessori, spesso sostituiti al primo stormir di fronda,meritano un discorso a parte, maggiore clemenza, poichéin genere sono privi di autonoma determinazione potendo-si distinguere solo per essere semplici propaggini di consi-glieri o del sindaco, spesso di livello anche più discutibile.Bille GiorgioTitolare dell’urbanistica e edilizia privata: immaginiamocontinui a chiedersi da circa sei anni perché fa l’assesso-re.VOTO 3 POICHÉ È MEDICOPetricca NicolaTitolare dell’ambiente, igiene urbana, sanità, reti ecologi-che, servizi e manutenzione. Basta guardare Ardea perottenere tutte le risposte.VOTO 3 PER INCORAGGIAMENTORoberto CatozziTitolare dei lavori pubblici da troppo poco tempo. Lo aspet-tiamo.VOTO 5 DI SPERANZAVelocci FabrizioTitolare delle attività produttive, bilancio e tributi. Neofita,con partenza a razzo impantanatosi per troppa responsa-bilità.VOTO 5 DI FIDUCIAGobbi MassimilianoTitolare dei servizi sociali e protezione civile. Giovane, pre-sente, istruito e volitivo. Da rivedere.VOTO 5 DI INCORAGGIAMENTOPagano Maria PiaTitolare di patrimonio, casa, lavoro, formazione, ricettivitàportuale, rapporti intercomunali, beni monumentali.Nientemeno vicesindaco. E’ donna in un comune maschili-sta da poco tempo nella parte.VOTO 5 DI ATTESAUno degli aspetti maggiormente incomprensibili dellagestione Eufemi è quello che riguarda gli assessori cheavrebbero ricevuto la sufficienza e che sono stati “fattifuori”. Ci riferiamo all’assessore ai lavori pubblici DeAngelis e all’assessore al bilancio Morini.

Michele Lotierzo

SINDACO, CONSIGLIERIE ASSESSORI:PAGELLE PER TUTTI

Page 13: Il Corriere della Città - Marzo 2011

Il Corriere della Città libertà - informazione - culturapolitica - sport - cronaca

13

PoliticaArdea

La situazione politica di Ardea, con la recente ade-sione dei due consiglieri Magliacca e Petrella alFLI ha sicuramente registrato ad un cambiamen-

to negli equilibri interni alla Maggioranza, che già daqualche tempo mostrava segni di insoddisfazione daparte di alcuni elementi. Insoddisfazione che ha porta-to all'ennesimo cambiamento al vertice dell'assesso-rato ai Lavori Pubblici ed il conseguente passaggio alpartito di Fini da parte di Bosu. Che nellaMaggioranza non fosse tutto rose e fiori come si vole-va invece mostrare all'apparenza lo aveva capito daun bel pezzo Franco Marcucci, che dalla sua postazio-ne in Minoranza riesce a vedere bene quello che glisuccede intorno. “La maggioranza, che prima vanta-va ben 19 persone compreso il sindaco, adesso è inrealtà spaccata in due, con circa 13 persone da unaparte e 6 dall'altra. A guadagnarci siamo noi dell'op-posizione, io ed il consigliere Tonino Abate, che restia-mo a guardare dove riusciranno ad arrivare con laloro voglia di primeggiare”. Ma si aspettava che qual-cosa si potesse rompere, prima o poi, nel meccani-smo perfetto che era stato creato dal Sindaco Eufemi?“Assolutamente sì, perché, come dice il proverbio,quando ci sono troppi galli a cantare non si fa maigiorno. E lì erano tutti galli... Talmente tanti che ancheper un'amministrazione “elastica” come questa eradiventato difficile accontentare tutti”. Questo atteggiamento potrà influire sul prossimo futu-ro, visto che manca poco più di un anno alla fine dellalegislatura?

“Sicuramente sì, anche perché già si stanno gettandole basi della prossima campagna elettorale. Saràdivertente capire è quali saranno le alleanze, visto chea livello nazionale FLI ed il PDL non stanno certamen-te dallo stesso lato della barricata, e l'UDC di Casinisembra non aver intenzione di allearsi con Berlusconi.Ma bisogna anche valutare che un conto è la politicanazionale ed un altro quella locale: i partiti, che nellarealtà non si sono mai interessati ai problemi localivogliono comunque dire la loro ed imporre le loro scel-te sul territorio. Proprio per questo io, già da tempo,mi sono staccato da questa logica, legandomi invecealle liste civiche, che rappresentano molto di più lerealtà del posto”.Perciò lei continuerà a seguire la strada delle listeanche il prossimo anno? “Certamente”. E sa già conchi potrebbe allearsi? “La lista a cui appartengo nonha un colore politico, ma vuole rappresentare la gentecomune. Ovvio che staremo a sentire i programmidelle varie coalizioni, ma da qui a dire che ci potremoalleare con qualcuno e decidere già con chi ce necorre. Staremo vicini a chi condividerà le nostre idee,anche perché a livello comunale sono le persone, enon i partiti, a fare la politica. La dimostrazione è chequelle che sono alleanze e scelte a livello nazionale,spesso non vengono rispettate localmente, anzi,vanno addirittura in contrapposizione”. Quali sono i temi sui quali si è battuto finora ma chenon hanno ancora trovato soluzione? “Innanzi tuttoquello delle Salzare, dove non i problemi non sono

solo l'abusivismo e l'illegalità che dilagano nel“Serpentone”. Nella zona dei 706 ettari gravati da usocivico c'è anche quello delle discariche abusive”.Come pensa si possano risolvere? “Serve maggiorecontrollo, maggiori forze. Dobbiamo innanzi tuttoregolarizzare quello che è possibile, per fare in modoche chi adesso si prende solo i diritti si assuma anchei doveri. Mi spiego meglio: solo da pochi anni l'ammi-nistrazione, anche grazie al mio operato, si è accortache ha sempre pagato i consumi di acqua degli occu-panti abusivi di Tor San Lorenzo, per i quali sono arri-vate solo ora le lettere per la regolarizzazione. Sefosse stata concessa prima, ovviamente pagando ilgiusto prezzo per l'abuso, la spesa fatta con i soldi deicittadini non ci sarebbe stata. Faccio un altro esem-pio: il nostro è un territorio dove regnano i rom. Io nonsono assolutamente razzista, ma non mi sembra giu-sto che abbiamo tanti diritti, come l’istruzione, lacasa, l’assistenza sanitaria, l'esenzione del pagamen-to della mensa e del trasporto scolastico, e nessundovere, infatti non pagano l'assicurazione o il bollodell'auto, per non parlare delle tasse. Perché sonosolo i cittadini “bravi” a dover pagare per tutti?”. Altroproblema della zona è sicuramente il “sommerso”...“Si tratta di una e propria piaga: basta pensare alfatto che, a partire proprio dalle Salzare, c'è gente chesi vende l'occupazione abusiva delle case. Poi ci sonogli affitti in nero sul litorale: quelli che dovrebberoessere appartamenti per le vacanze vengono invecedate, senza nessun contratto, ad immigrati spessoirregolari, a prezzi assurdi”. Quale pensa possa esse-re la soluzione? “Per quanto riguarda le Salzare credoche la cosa migliore possa essere l'acquisizione, daparte del Comune, degli immobili occupati abusiva-mente. Andrebbe fatta una ristrutturazione dell'interocomplesso, che potrebbe essere trasformato in unastruttura polivalente. Certo, non è una soluzione eco-nomica, ma se si pensa che l'alternativa potrebbeessere la demolizione – che costerebbe circa un milio-ne di euro – credo che sia l'unica strada da poter per-correre”.In questi mesi sono stati abbattuti numerosi manufat-ti abusivi sul lungomare, recuperando centinaia dimetri di “vista mare”. Crede possa essere un incentivoper il turismo? “Potrebbe esserlo se alla fase “d'urto”seguisse il mantenimento. Dopo le demolizioni, infatti,non c'è stata più nessuna cura, nonostante i soldispesi per la costruzione dei marciapiedi e per il rifaci-mento dell'illuminazione. Basta guardarsi intorno: imarciapiedi sono pieni di sabbia e trascurati, renden-do il lavoro fatto inutile. Altro cruccio del litorale è laraccolta differenziata, che si fa in tutto il resto del ter-ritorio, ma non qui. Il risultato è che coloro che nonvogliono differenziare, raccolgono tutta la loro immon-dizia e, soprattutto di notte, arrivano sul lungomare ela buttano nei secchioni che stanno ancora nellenostre strade. Quando poi sono pieni, la buttano perterra. E questo non è certo un bel biglietto da visitaper il turismo”. Cosa bisognerebbe fare? “Serve unmaggiore controllo, magari interforze, per dare unsegnale forte. La legalità non può essere solo a paro-le o solo in alcune zone. Se poi dobbiamo puntare sulturismo per il rilancio dell'economia locale, bisognaagire subito, perché l'estate, anche se non sembra, èormai alle porte”. Afredo Corrao

ASPETTANDOIL 2112MARCUCCI ANALIZZA LA SITUAZIONE DI ARDEAE DEL SUO LITORALE

Page 14: Il Corriere della Città - Marzo 2011

Pomezia NewsIl Corriere della Città libertà - informazione - culturapolitica - sport - cronaca

14

Lo scorso numero abbiamo terminato la primapuntata dell’inchiesta sui “trascorsi” della politicadi Pomezia parlando con l’ex consigliere ed

Assessore Vincenzo Monteduro della vicendaArcalgas, la stessa che, nel corso degli anni, ha por-tato ad una serie di giochi di scambio finiti con la“Tangentopoli pometina” del 2000, conclusasi appe-na un anno fa con una serie impressionante di pre-scrizioni che hanno mandato tutti a casa, compresicoloro che, dalle intercettazioni fatte dagli inquirenti,erano palesemente colpevoli, mettendoli sullo stessopiano di coloro (chi ovviamente non sappiamo)erano stati messi in mezzo giusto per confondere leacque. Ma l’Arcalgas degli anni ’70 ha un secondofilone, ancora più fruttuoso di quello che riguardaval’acqua: il metanodotto. Per la sua costruzione, ilComune di Pomezia, o meglio i politici dell’epoca,avevano indetto un “Appalto Concorso”, vinto strana-mente dall’Arcalgas, che, pur essendo ai suoi esordied avesse un capitale sociale esiguo, riuscì a batterenientemeno che il colosso Italgas. Il costo delle opereriguardanti il metanodotto ammontava ad un miliardoed ottocento milioni di lire, cifra esorbitante per l’epo-ca.Per fare un po’ di storia, dobbiamo ricordare chequelli erano gli anni del boom economico di Pomezia,

che grazie all’avvento della Cassa del Mezzogiornoera riuscita ad attirare imprenditori, industriali e, pur-troppo, tanti costruttori, diventando in breve tempo ilterzo polo industriale italiano ed il primo per il Centro-Sud Italia. La Casmez, come Dipartimento, era gestita dalMinistero dell’Industria. “Casualmente” un giornoMonteduro ricevette copia di un foglio del Ministero,con il quale il Ministro comunicava alla SocietàArcalgas Sud Srl che la Cassa del Mezzogiorno avevaemesso un bonifico di 380 milioni di lire per la costru-zione del metanodotto di Pomezia. Ma se a pagarepoi sarebbe stato il Comune, perché dare questi soldialla concessionaria? “Mostrai il documento alSegretario Comunale, il quale sembrò più sorpresoche ne fossi in possesso che della stranezza dellacosa – racconta Monteduro – anche se mi assicuròdi non essere a conoscenza del fatto. Ma io lo incal-zai. “Dottor Saiena, non ha nemmeno un sospetto?Sarei curioso di sapere chi è il manovratore di questaoperazione. Ha idea di dove si può reperire una piùesplicita documentazione? Mi sembra di capire che laCassa stia finanziando il nostro metanodotto e, sequesto fosse vero, non le pare che potrebbero venirevenir meno le ragioni di questa concessione?”, glichiesi. Il Segretario convenne con me che se ne se ne

sarebbe potuto discutere, ma manifestò seri dubbisulla capacità dell’Amministrazione Comunale diimporre alla Concessionaria la revisione del contrat-to. “Segretario – gli dissi - forse sarebbe meglio diresulla “volontà” piuttosto che sulla “capacità”, nontrova?”. Il suo sornione sorriso fu eloquente, allargòle braccia e sussurrò:“Fai tu”. Ero davvero sconcerta-to”.Monteduro si recò quindi dal Sindaco Caponetti, conil quale non riuscì però a concludere molto, perché ilPrimo Cittadino tagliò corto dicendo “Vincè… non èun problema nostro…”. “Lo interruppi sbarrando gli occhi – continuaMonteduro - “Come fai a dire che non è un problemache ci riguarda?” Poi, persa la calma, lo quasi aggre-dii: “Non è che c’è lo zampino di qualcuno di voianche qui? Chiariamoci subito prima di rifare unaaltra sceneggiata dopo quella dell’acquedotto. Nonso se non hai capito o, meglio, se fai finta di noncapire: la Concessionaria riceve dalla Cassa delMezzogiorno sostanziosi contributi a “fondo perduto”per la costruzione del nostro metanodotto e tu diciche non è un problema nostro? Questo documentodimostra che i tuoi amici hanno incassato una primatranche di 380 milioni di lire, mentre una seconda di460 milioni è in corso di erogazione, anche questa afondo perduto, senza cioè che vengano restituiti”. Enon era tutto: l’Arcalgas era anche assegnataria di unmutuo trentennale Efibanca di 800 milioni di lire altasso agevolato dello 0.80%. Questa “pioggia dibeneficenza” a favore dell’Arcalgas copriva in pratical’intero costo dell’appalto”. Questo significava che l’intera opera era finanziatacon soldi pubblici, per cui l’affidamento in concessio-ne del servizio quale strumento per il rimborso dicapitali privati, che in realtà non erano affatto statiimpegnati, non aveva ragione di esistere: il Comuneavrebbe potuto far da sé senza sborsare un quattrino.Alla luce di queste novità, Monteduro chiese alSindaco di rivedere la concessione, visto che l’appal-to risultava in pratica pagato due volte: dalla CasMezcon i contributi a fondo perduto e dai cittadini allac-ciati all’utenza domestica attraverso l’erogazione delgas, e di discuterne in sede di consiglio comunale.Ma l’argomento fu posto all’ordine del giorno di unalunga serie di riunioni della Giunta Municipale. “Eravamo tornati a ritroso nel tempo – ricordaMonteduro - quando sulla vicenda “acquedotto” siera arrivati quasi alla rissa; in questo caso i sornioniDc, si erano asserragliati dietro il “no comment”,dichiarando chiusa la discussione. Per me invece siapriva un’altra storia dai possibili effetti devastanti”. Nella più assoluta riservatezza, Monteduro si misealla ricerca di elementi probanti per “stanare laSocietà e i suoi fiancheggiatori”, con una risolutezzamaggiore a quella dei momenti più critici della vicen-da “acquedotto”. Quello che il consigliere sospettava,anzi, di cui era certo, è che a manovrare il tutto, gua-dagnandoci enormi cifre, fossero gli stessi personag-gi, più un complice all’interno della Cassa delMezzogiorno. I contributi, infatti, sarebbero dovutiandare al Comune, e di riflesso all’utente ed invecestavano prendendo la direzione che portava a voracisquali e piccole sardine.“Mi rimaneva difficile comprendere l’indifferenza deicittadini – si rammarica Monteduro – che erano ipotenziali beneficiari: sembrava che quella battaglianon riguardasse la salvaguardia di un loro interesse.La mia tesi trovava scettici anche gli amici del diretti-vo, cosa che supponevo fosse dovuta al timore dellarottura dei rapporti con la maggioranza e la conse-quenziale uscita dalla coalizione. Ma, giusta o sba-

InchiestaSpeciale

LA NOSTRASTORIALA POLITICA DI POMEZIA RACCONTATA DA UN EX PROTAGONISTA, VINCENZO MONTEDURO

(SECONDA PARTE)

Page 15: Il Corriere della Città - Marzo 2011

Il Corriere della Città libertà - informazione - culturapolitica - sport - cronaca

15

InchiestaSpeciale

gliata che fosse la posizione del direttivo sezionale,non disarmavo”.Monteduro chiese quindi al Sindaco unaCommissione d’Indagine che verificasse l’esistenza omeno di elementi per ridiscutere il contratto diConcessione. Ma Caponetti, sentite le segreterie poli-tiche degli altri partiti, comprese quelle dell’opposizio-ne, non accolse la richiesta, perché gli interpellatil’avevano ritenuta inutile, trattandosi di problemi dellaCassa del Mezzogiorno. Ogni sforzo per trovare una soluzione cadeva misera-mente, quindi il consigliere scrisse al Sindaco chie-dendo per l’ennesima volta la convocazione delConsiglio per discutere del problema. Ma la Giunta,che aveva il compito di convocarlo, si trasformò inuna sorta di aula di tribunale, dove l’imputato era pro-prio Monteduro, reputato un visionario. Ma il “visiona-rio” minacciò di rivolgersi alla Magistratura: per nullaspaventati, gli risposero “Fai pure, ma prima rimetti ladelega di vicesindaco”. “Non me lo feci ripetere due volte – ricordaMonteduro – ma, prima di consegnare le dimissioni alProtocollo, inoltrai un Esposto-Denuncia alla Procuradella Repubblica di Roma, che firmai in qualità diVice Sindaco ed Assessore ai Lavori Pubblici, affin-ché l’Autorità Giudiziaria ponesse in essere tutti gliaccertamenti del caso e le indagini opportune volte adeterminare l’esistenza o meno di reati commessi dapersonaggi rilevabili dai fatti denunciati”.Per diffondere quanto accaduto Monteduro decise diorganizzare una conferenza stampa, a cui erano pre-senti molti politici: ovviamente nessuno prese la paro-la, tranne Caponetti, che chiuse il suo interventosostenendo che “Non è con le denunce che si ammi-nistra un Comune”. “Neanche con i ladri, però”, rispo-se prontamente Monteduro, scatenando praticamenteuna rissa in aula, alimentata da chi si sentiva colpitoda queste affermazioni. Ma a fare “danno” ai politi-canti dell’epoca non era tanto la battuta, quantol’uscita dalla coalizione da parte dei radicali, che pro-vocò la caduta della Giunta e l’arrivo di unCommissario Prefettizio, il quale conferì a Montedurol’incarico di presiedere l’allora USL del ComprensorioPomezia-Ardea in sostituzione del dimissionatoGiorgio Puggioni, investito da uno scandalo giudizia-

rio dopo la denuncia da parte di un’azienda farma-ceutica. Ma “l’episodio”, con relative chiacchiere ric-che di dettagli, non colpì più di tanto l’opinione pub-blica, abituata ad un genere di gestione amministrati-va in cui il detto “Io do a te se tu dai a me” era unaregola non scritta, ma ben conosciuta da tutti edapplicata da molti.“Il mio insediamento nell’Azienda Sanitaria non fuaccolto con entusiasmo dal personale e questo nonmi dispiacque affatto – ricorda Monteduro -Subentravo ad una Presidenza molto permissiva, seper i dipendenti tutte le ore del giorno erano buoneper bivaccare nei bar trasformandoli in ameni salottidove chiacchierare di sport, di politica e di piccantiavventure amorose, lasciando a testimonianza dellaloro presenza al posto di lavoro il pacchetto dellesigarette, l’accendino, le chiavi della macchina e altrioggetti. Nel primo incontro con i dipendenti, che fuanche il solo, in un confronto aperto, dagli uscieri aimassimi dirigenti fui molto chiaro. Non avevo il pote-re né la volontà di imporre dogmi, ma pretendevoche i compiti d’istituto si svolgessero con coscienza enel rispetto della collettività. Tanta durezza si rendevanecessaria perché trovai un clima da guerra civile tradirigenti e impiegati, tutti asserviti al despota di turno.Il capo del Personale, persona corretta ma dotato diuna impressionante timidezza servile, non osava met-tere il naso fuori dalla sua stanza, sempre pronto apiegare la schiena al volere del dirigente superiore.L’inferno, in fatto di disordine, forse non era meglio.Là condussi con me le mie abitudini: la porta del mioufficio doveva essere sempre aperta, anche durantegli incontri con chi mi chiedeva udienza”. Nel periodo in cui Monteduro era a capo degli ufficiASL ne vide e sentì di tutti i colori, anzi, di un coloresolo, che confermava il modus operandi pometino: siandava avanti solo attraverso scambi di favori o diqualcos’altro. Ma nel frattempo l’ex vicesindaco, chesi stava impegnando anche per la campagna eletto-rale che avrebbe deciso chi avrebbe governato dopoil Commissario Prefettizio, andava e veniva da Romaper testimoniare in merito alla denuncia fatta control’Arcalgas. “ La campagna elettorale era in pienosvolgimento – racconta Monteduro - ed io mancavospesso da Pomezia, in quanto convocato in Procuraper essere sentito in merito ai fatti Cassa – Arcalgas.In quel frangente molto delicato per le sorti delPartito, quelle assenze potevano nuocere alla miacampagna elettorale e lo manifestai apertamente inuno degli colloqui con il Sostituto Procuratore dellaRepubblica, il dottor Fontana. “Fuori c’è una battagliapolitica che mi interessa, possiamo sospendere que-sti colloqui per qualche tempo?”, gli chiesi, ma luirispose: “ Comprendo le esigenze della politica, ma laGiustizia deve seguire il suo corso e tu hai scoper-chiato un verminaio di colossali truffe. Come Pomeziae più di Pomezia, è coinvolto tutto il Sud d’Italia: daPalermo a Pescara, fino a Roma. Se non ci “ammaz-zano” prima, potremmo passare alla storia comecoloro che hanno contribuito alla definitiva chiusuradell’Istituzione Cassa. Te la senti di procedere?”.Rilanciai:”Posso ritirarmi?”. “No”. “ E allora perchéme lo chiede?”. “Va bene, andiamo avanti e ilSignore ce la mandi buona. Ora tornatene al partito ein bocca al lupo”. Ma tanto bene per lui non andò: nelgiro di pochissimo tempo una grave malattia lo stron-cò e l’indagine prese una piega diversa”.Per un periodo, quindi, Monteduro si dedicò solo allacampagna elettorale. A Pomezia – come accade inquesti giorni – le strade, dalla città ai borghi, fino allecontrade, erano già tappezzati da variopinti manifesti

con la sorridente effige del candidato che in cambiodel voto, prometteva di portare il paradiso sin sullasoglia della casa dell’elettore. I repubblicani scelsero invece la tattica di non far pro-messe, sicuri com’erano di aver già dimostrato il lorovalore e di aver conquistato la fiducia degli elettori.Invece ci fu la reazione negativa di quanti si sentiro-no danneggiati dalla politica troppo severa dei repub-blicani e di Monteduro in particolare. “Il ceto produt-tivo – ricorda Monteduro - ci snobbò per avergli fattoperdere il proprio peso sulla classe politica; laConcessionaria Arcalgas finanziò i nostri avversarinel tentativo di cancellarci dalla vita politica diPomezia, ed il risultato fu che per un pugno di voti ilpartito perse un consigliere. Quel deludente risultatodiete inizio ad un vero e proprio processo dei verticidi partito contro di me, a partire dalle correnti capeg-giate dai riciclati, venuti esuli da altri Partiti e daicosì detti “mancati emergenti”. Mezze figure pronte aripararsi sotto l’ombrello di chiunque per un posto alsole”. L’analisi del risultato elettorale portòMonteduro a capire, su indicazione di amici e simpa-tizzanti, che non era stato capace di fare “clienteli-smo”: i voti non si prendevano tanto con l’onestà,quanto con il fare favori e, soprattutto, non facendo-si nemici. Monteduro, sconfitto al voto, andò quindiall’opposizione, da dove promise di far tremare i polsiagli “amici” della vecchia maggioranza. Ma la primalezione la prese proprio lui: mentre a Pomezia si lot-tava per ottenere un posto in Consiglio, a Roma, nellapiù assoluta indifferenza della PubblicaAmministrazione pometina, si era celebrato il proces-so contro la Concessionaria Arcalgas, proprio aseguito dell’esposto-denuncia presentato qualcheanno addietro proprio da Monteduro. Il risultato fu adir poco sconcertante e, a processo concluso, ilSegretario fece omaggio all’ex vicesindaco di unacopia della sentenza. Il processo si era tenuto inun’aula deserta, dove la truffata Cassa delMezzogiorno non si era nemmeno costituita ParteCivile; il Comune di Pomezia, da canto suo, si disin-teressò completamente della cosa, proprio per nondare peso alle accuse. Riportiamo quindi alcune frasiscritte nelle motivazioni della sentenza, dove ilGiudice, nella sua massima reprimenda, aveva soloespresso severa riprovazione contro i politici pometi-ni: “Se gli amministratori dell’epoca”, scriveva, “aves-sero adoperato la ordinaria diligenza del buon padredi famiglia…” e poi, dopo una serie di “visto… visti evisto…” concludeva con un “non doversi procedereper morte del reo”. Già, perché nel frattempo l’imputato, ossia l’ammini-stratore dell’Arcalgas, era passato a miglior vita.“Quando si dice che non tutti i mali vengono per nuo-cere! – scherza Monteduro - Chissà cosa avrebbedetto il Morto, se non fosse morto. A sostituirlo allacarica di Amministratore fu chiamata la sua vedova,la signora Annalisa Ricci. Se non avessi avuto timoredi apparire cinico, mi sarebbe piaciuto chiedere allavedova se il dolore per la morte del consorte fossestato mitigato dalla certezza che quella dipartitaaveva salvato la società. Quel dubbio ancora mi tor-menta”. Insomma, finì a tarallucci e vino, con tantipersonaggi arricchiti a danno della collettività. Ma lavicenda acquedotto – metanodotto non è certo l’uni-ca brutta storia che ha visto protagonisti i nostriamministratori del passato, molti dei quali ancoraesercitano il loro mestiere di politici (?) e sicuramen-te saranno presenti, in prima fila o dietro le quinte,alle prossime elezioni.

Page 16: Il Corriere della Città - Marzo 2011
Page 17: Il Corriere della Città - Marzo 2011
Page 18: Il Corriere della Città - Marzo 2011

18

Il Corriere della Città libertà - informazione - culturapolitica - sport - cronaca

Politica   Pomezia

E’ iniziato alla grande il Carnevale Pometino: saba-to 26 febbraio carri e gruppi mascherati hanno ani-mato le strade di Torvaianica, che per l’occasione

aveva trasformato il suo centro in un’enorme zonapedonale. Bambini, ma anche tanti ragazzi ed adulti: lacittadina, nonostante il freddo, era piena. La festa èproseguita il giorno dopo sia a Torvaianica, con spetta-colo “Musica & Magia”, condotto da Lucia, artista dipunta di Cartoon Family, interprete delle canzoni delletre serie Winx Club, che a Pomezia, con il teatro deiburattini. Ma le manifestazioni continueranno fino aMartedì grasso, l’8 Marzo, con la sfilata dei carri e deigruppi in maschera con partenza alle 14.30 da LargoMameli. “Abbiamo cercato, in accordo con il Sindaco –ha spiegato il competente assessore Stefano Arciero –di programmare una festa per le famiglie e per i più pic-coli facendo i conti con una crisi che non risparmia nes-suno. Anche guardando al portafogli, siamo comunqueriusciti ad organizzare una bella festa, con colori, musi-ca e animazione per tutti in piazza a Pomezia e aTorvaianica”. E, per allietare anche i palati più golosi,degustazione gratuita di dolci del carnevale presso glistand a Pomezia e Torvaianica, grazie alla fattiva colla-borazione della Confcommercio. Mauro Valentini

Cultura

Pomezia NewsIl Corriere della Città libertà - informazione - culturapolitica - sport - cronaca

SI STANNO SVOLGENDO IN QUESTI GIORNI I FESTEGGIAMENTI A POMEZIA E TORVAIANICACARNEVALE 2011

Sembrava destinata a diventare una delle tanteopere incompiute per mancanza di fondi, maquesta volta il “miracolo” è avvenuto. Stiamo

parlando del Teatro di Pomezia, sogno ed incubo deicittadini, con i lavori fermi ormai da tempo a causadei tagli finanziari fatti dalla Regione Lazio per fronteg-giare la crisi economica. Ma ora una buona notizia, arrivata dal “Dipartimentoprogrammazione economica e sociale – DirezioneRegionale Cultura, Arte e Sport” della Regione Lazio,ha fatto esultare quanto credono che il teatro comu-nale, oltre a produrre occupazione sul territorio, possaarricchire la popolazione anche a livello culturale. E’infatti arrivata l’approvazione e la disponibilità deifondi per il III° lotto, che condurrà al completamentodel teatro. Il progetto è risultato primo in una lungalista di proposte giunte sulla scrivania del dipartimen-to regionale e si è aggiudicato 3.440.906 euro per lasua realizzazione. Fondi già disponibili, che sarannoutilizzati per completare i lavori interni della strutturateatrale. Possiamo quindi dire addio al cantiere fantasma, vistoche il competente ufficio dei lavori pubblici delComune si è già attivato per le procedure di avviodella gara d’appalto. I lavori erano iniziati nel 2005, per poi proseguire fino

ad oggi a fasi alterne, tutte legate alla disponibilità oalla mancanza dei soldi necessari per andare avanti.E di soldi il progetto ne ha richiesti parecchi: c’è statoun primo stralcio di 4 milioni di euro, ottenuti conmutui della Cassa depositi e prestiti, poi, a seguire, unsecondo stralcio di 3 milioni di euro con un mutuobancario. Nel frattempo il progettista ha presentatouna variante, che ha implicato un ulteriore finanzia-mento di 630 mila euro. La certezza del finanziamen-to regionale spazza via le polemiche del passato (senon si fossero trovati i fondi per il completamento del

lavoro quanto speso finora sarebbe stato inutile, vistoche nel frattempo il materiale è soggetto a deteriora-mento) e conduce sulla strada della realizzazione.Una volta terminato, il teatro sarà composto di unaplatea per circa 600 posti, con palchi e galleria. Mala struttura non ospiterà solo il palco ed i posti per glispettatori: ci sarà un punto di informazione, il book-shop, una sala riunione, il foyer che ospiterà uno spa-zio espositivo e museale a più livelli per accoglieremostre, convegni e conferenze.

Anna Maria Greco

NEL TEATRORIPARTONO I LAVORILA REGIONE SBLOCCA I FONDI PER LA REALIZZAZIONE DEL III° LOTTO

Page 19: Il Corriere della Città - Marzo 2011

Il Corriere della Città libertà - informazione - culturapolitica - sport - cronaca

Quartieri   VicerèPomezia

Il quartiere Vicerè si trova in una zona amena e privi-legiata di Pomezia: essendo alta rispetto al circonda-rio, gode di una visuale spettacolare che spazia dal

mare alle colline ed anche oltre fin verso il monti diSezze e Terracina e quelli al confine con l’Abruzzo. C'ètranquillità, ci si conosce tutti, si vive a dimensioned'uomo e in estate si fa sentire costantemente la brez-za dal mare che con il verde della zona contribuisce adare una ottima salubrità dell’aria. Per quanto detto siriscontra che podisti o amanti delle passeggiate volen-tieri da Pomezia giungono fin qui”. Così esordisce PietroMorini, presidente del CdQ, nel presentare il suo quartie-re.Dopo la perimetrazione e la sanatoria finale da partedella Regione Lazio avvenuta alcuni anni fa le abitazio-ni sono notevolmente aumentate e ad oggi la popolazio-ne conta oltre 100 famiglie residenti, ma alla borgataVicerè manca ancora qualcosa per definirsi civile quar-tiere: non ci sono le infrastrutture adeguate, come stra-de asfaltate, marciapiedi, illuminazione, acqua potabi-le, gas di città, fognatura, e la popolazione localepreme per ottenere giustamente quanto dovuto.Nato negli anni '70 come lottizzazione dei terreni agri-coli, non ha potuto usufruire subito delle opere di urba-nizzazione perché non è stato provveduto in tempo adonare all’amministrazione comunale le vie di accessoe quelle interne, pur lasciandone la fruibilità. Per soppe-rire alle necessità comuni del luogo fin dall’inizio è sortospontaneo un Comitato di Quartiere che ha operatocome volontariato e senza interruzione alternandosi varirappresentanti. “Distanti dalla città oltre 2 km all’inizioabbiamo dovuto pensare alla linea elettrica, poi abbia-mo asfaltato la via di collegamento via della Crocetta(ora quasi tutta assorbita da nuove aree urbane) –spiega Pietro Morini – provveduto al pietrame ed allamanutenzione di via Pisano e via Donatello, dato aiutoper richiedere la sanatoria e l'edificabilità dei lotti, datoil contributo di pensiero per la costruzione di ViaGronchi che lambisce il quartiere, intervenuto nelleoccasioni richieste dal Comune, effettuato richieste per

avere piccole riparazioni, acqua, gas e rete fognaria.”Su questi tre ultimi punti i risultati non sono ancora statiottenuti, ma ormai siamo in dirittura d'arrivo: per quan-to riguarda la rete fognaria, l'appalto è gestito dallaRegione Lazio, che dovrebbe iniziare i lavori entro lafine di marzo, mentre per l'acqua potabile sono in corsogli interventi di allaccio ai vari serbatoi e se vi sono con-grue richieste la società Edison farà le condotte neces-sarie. Ma le novità per il quartiere riguardano anche lanuova viabilità limitrofa: la Commissione Lavori Pubbliciha dato parere favorevole per la nuova strada che por-terà direttamente sulla Pontina. Salvo imprevisti, i lavo-ri inizieranno entro la fine del 2011. “Diverso il discorso per quanto riguarda strade comevia Pisano e via Donatello – specifica Morini -Trattandosi di strade interne e private i lottisti già datempo hanno inoltrato pratica preliminare per la dona-zione all'Amministrazione comunale, in modo che fossequesta a provvedere all'asfaltatura, all'illuminazione,alla costruzione dei marciapiedi, alla riparazione delponte ed alla manutenzione di tutto questo nel tempo,ma ancora non è stata finalizzata perché non si è rag-giunta completa unanimità per cui si spera che interven-ga il Comune per operare esproprio della sede viariache già 40 anni fa fu resa fruibile liberamente alla popo-lazione, poiché non sarebbe giusto che cittadini chehanno pagato oneri concessori e tutte le tasse previstesi ritrovano a dover percorrere strade più simili a mulat-tiere, con grosse buche, senza luce né aree delimitateper il passaggio pedonale”.Ma per diventare un vero quartiere mancano ancoramolte cose, alcune, come lo stesso Morini ammette,impossibili al momento da ottenere. “ Qualora il quartie-re prosegua con questa crescita, presto sarà necessa-ria una piazza, un centro di aggregazione polivalente,che possa essere utilizzato dai giovani come daglianziani, e, considerato il luogo geocentrico traTorvaianica Alta e le nuove aree urbanizzate diPomezia, potrebbe risultare idoneo il luogo per unachiesa e del verde pubblico attrezzato. Dalle planimetrie

il verde pubblico risulta, ma è rimasto per ora solo sullacarta”. Qual è il vostro rapporto con l'Amministrazione? Veniteascoltati? “Sì, in funzione degli impegni dei vari addet-ti agli Uffici dell’Amministrazione, tuttavia i risultati sonoquelli sopra descritti. Proprio qualche giorno fal'Assessore all'Urbanistica Antonio Flore ci ha convoca-ti, insieme ai rappresentanti degli altri Comitati diQuartiere, per ascoltare le nostre esigenze e richieste,soprattutto per valutare le nostre proposte, che spessosono le stesse in tutte le zone del territorio, perché tuttiaspiriamo ad una vita più consona agli standard di vitacivile con i servizi previsti. È stata senz’altro un’ottimainiziativa”. E quale sarebbe la cosa che più vorrebbe il suo quartie-re? “Per ora tutti sentono l’impellente necessità di averestrade asfaltate e fognatura; a livello personale possoaggiungere che dopo gli altri servizi già descritti, preve-dendo una cospicua crescita di popolazione, credosarebbe opportuno la realizzazione di una piazza cir-condata da verde pubblico attrezzato, un luogo doveritrovarsi per passeggiare, chiacchierare, passare iltempo. Per il Comitato sarebbe anche auspicabile ladisponibilità di un ritrovo al chiuso, per quando il tempoè brutto o anche per fare le riunioni di quartiere, cheadesso si svolgono nelle case dei vari consiglieri.L'argomento del giorno a Pomezia è la variante al pianoregolatore generale: chissà che non ne esca qualcosadi bello anche per il nostro quartiere!”.

Alessia Ambra Achille

IL QUARTIERE PIU’ PICCOLOVICERÈ FA SENTIRE LA SUA VOCE PER POTER DIVENTAREUN VERO QUARTIERE, CON VERI SERVIZI

31

Page 20: Il Corriere della Città - Marzo 2011
Page 21: Il Corriere della Città - Marzo 2011

Pomezia News

33

Il Corriere della Città libertà - informazione - culturapolitica - sport - cronaca

33

Quartieri   Tre TorriArdea

Uno dei fenomeni che, purtroppo, caratterizzano ilterritorio comunale di Ardea è la microcriminalità,che a volte sfocia anche in grosse organizzazioni

malavitose. La colpa forse è della conformazione territo-riale, talmente vasta da non poter essere tenuta sottocontrollo nella dovuta maniera in tutti i suoi punti. Ma lasituazione, che troppo spesso degenera in cronaca nera,ha portato all’esasperazione i cittadini. Le reazioni,comunque, sono differenti: c’è chi cerca di reagire,magari riunendosi in associazioni per far sentire la lorovoce, e chi, al contrario, preferisce far finta di nulla,almeno fino a che non gli succede nulla. “E’ questa men-talità che dobbiamo combattere – afferma PieroD’Angeli, presidente del Comitato di Quartiere dellaNuova California - reagendo ad una situazione inaccet-tabile che è in crescita giorno dopo giorno. Qui si sonoormai instaurate vere e proprie bande di spacciatori,delinquenti, svaligiatori di appartamenti e prostitute: senelle ore serali si guarda il litorale - da Colle Romito sinoa Marina di Ardea - è un susseguirsi continuo di ragazzesul ciglio della strada, vestite in maniera decisamentepoco dignitosa, che svolgono una vera e propria attivitàillegale sotto gli occhi di tutti”. Ma questo non è l’unicoproblema: lo spaccio di sostanze stupefacenti è ormaidiventato quasi come un normale commercio e si svolgenegli ormai conosciuti luoghi di ritrovo degli spacciatori:nel complesso le Torri, alle Salzare, presso il Patio,maanche nelle scuole medie.“Quello che preoccupa noi cittadini “regolari”, ossia chelavoriamo e paghiamo le tasse – aggiunge D’Angeli - èla massiccia presenza di Rom ed extracomunitari chehanno dimostrato chiaramente di non volersi integrarenella nostra società, non volendo rispettare quelli chesono i principi base per una sana e rispettosa conviven-za locale. Tutti conoscono il problema legato all’insedia-mento abusivo di Rom all’interno del complesso “leTorri” alla Nuova California: sono anni che comeComitato ci battiamo per ripristinare la legalità nel nostroquartiere, ma nulla ancora è cambiato. Gli appartamen-

ti continuano a essere occupati illegalmente da personeche vivono di espedienti ed in modo vergognoso, senzanessun servizio, in case che non dovrebbero nemmenoessere abitate. Quotidianamente i cittadini che vivononella parte alta del quartiere devono assistere a scene diviolenze e di soprusi di ogni genere, bambini che giranotutto il giorno nel quartiere in cerca di vestiti o di generialimentari, e che la maggior parte della giornata invecedi stare a scuola sono davanti ai supermercati a chiede-re l’elemosina”. Ultimamente sulle testate regionali si èletto spesso che il sindaco di Roma vuole dare una vitapiù dignitosa a queste persone. “E la noi chi garantisceuna vita più dignitosa? Perché l’Italia è diventata una“discarica” in cui il resto dell’Europa fa confluire tutti iproblemi degli altri paesi? Noi locali siamo ormai stan-chi di queste situazioni! Per quale motivo ci alziamo lamattina per andare a lavorare e quando andiamo al bara fare colazione loro sono già lì a bere birra? Comefanno a passare intere giornate seduti a bere, fumare egiocare al “gratta e vinci” senza andare a lavorare?Come mai il numero dei furti negli appartamenti è in con-tinuo aumento ogni giorno che passa?”.Questa situazione, che sicuramente rispecchia la realtà,sta portando ad avere un atteggiamento sempre più ten-dente al razzismo anche nei confronti di quegli extraco-munitari che vengono in Italia e lavorano onestamenteper vivere, creando un circolo vizioso dal quale sarà dif-ficile uscire.“Non vogliamo essere razzisti a priori – spiega D’Angeli– ma essere liberi di vivere nel nostro quartiere, che inrealtà non è più nostro, visto che dobbiamo aver pauradi percorrerne le strade. Abbiamo bisogno che leIstituzioni si mettano al nostro fianco per trovare la solu-zione a questi problemi, mentre a volte notiamo che c’ètroppa passività: perché, ad esempio, non vengonosequestrate tutte quelle automobili fatiscenti che sappia-mo a priori essere nella maggior parte dei casi rubate,senza assicurazione e prive di altri documenti in rego-la?”. Il problema dei “clandestini” ricade anche sulla

sanità. “Ultimamente ci siamo recati presso la postazio-ne del 118 di Tor San Lorenzo, dove ci è stato riferito chela maggior parte delle chiamate di soccorso che ricevo-no viene effettuata da nomadi ed altri extracomunitariper accoltellamenti, risse o incidenti stradali causati dastranieri ubriachi o drogati. Ci rendiamo di certo contoche per le autorità non è un lavoro facile dover gestirequesta situazione, ma più tardiamo l’inizio della “ristrut-turazione” e più il disagio aumenterà, fino ad arrivarealla impossibilità totale di recupero”.Ma non sono solo le ore notturne ad essere teatro di attiilleciti: in alcune zone anche di giorno si vive nell’illega-lità. “Ma se queste cose le vedono i comuni cittadini,perché chi dovrebbe fare qualcosa non le nota? – pro-segue D’angeli – non sono i Comitati che devono darequesta risposta ai cittadini. Anzi, siamo noi Comitati chele rivolgiamo alle autorità, perché il nostro non è unosfogo, ma una richiesta di aiuto, visto che la situazioneè ormai insostenibile: ci stanno rimettendo anche i nostrifigli, che cadono sempre più spesso vittime della drogae della delinquenza. Vogliamo rispettare tutti, italiani estranieri, ma vogliamo anche essere rispettati, e per que-sto ricordiamo quanto recita l’art.1 dellaCostituzione:”L’Italia è una Repubblica democratica, fon-data sul lavoro” (ma devono lavorare!) e l’art.3: “Tutti icittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davan-ti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lin-gua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni per-sonali e sociali” (ma devono rispettarla la legge!)”. Adimostrare quanto esposto il Comitato ci fornisce unaserie impressionante di foto: ovviamente non possiamopubblicarle tutte per ragioni di spazio, ma basta farsi ungiro nel territorio per rendersi conto di molte cose…

Luca Mugnaioli

VUOI IL RISPETTO?COMINCIA TUMOLTI DEI QUARTIERI DI ARDEAHANNO IN COMUNE QUALCOSA…

Page 22: Il Corriere della Città - Marzo 2011

34

Il Corriere della Città libertà - informazione - culturapolitica - sport - cronaca

Speciale    Lavoro

Sembra senza fine la crisi che attanaglia il mondodel lavoro, soprattutto nel nostro territorio. Ormaida un anno abbiamo assistito a licenziamenti,

procedure di mobilità, cassa integrazione, proteste, sitin, ma soprattutto ci siamo trovati di fronte la dispera-zione dei dipendenti che, da un giorno all’altro, sisono trovati le porte dell’ufficio, del negozio o delmagazzino sbarrate. Lavoratori che da mesi non per-cepiscono lo stipendio e che continuano a lavorarenella speranza che le cose possano migliorare, mache poi devono fare i conti con una realtà quasi sem-pre più sgradevole di quanto ci si immaginava.Playtex, Cecconi, Cronos, San Carlo, Gruppo DiMario, Herla, Di.Ma Costruzioni, Aiazzone-Emmelungasono gli esempi più eclatanti, ma le aziende in difficol-tà, soprattutto quelle piccole, sono moltissime e gior-no dopo giorno sono sempre di più le saracinescheabbassate dove ieri c’era un esercizio commerciale. Atenere banco in questi giorni soprattutto le vicendelegate ai mobilifici Aiazzone ed Emmeluga. Il fallimen-to della società B&S sembrava “risolto” dall’acquisi-zione, lo scorso Agosto, dei marchi da parte diPanmedia, la quale si dichiarava intenzionata a risol-levare le sorti dell’azienda che, in tutt’Italia, conta830 dipendenti. Peccato che alle buone intenzioni nonsiano seguite buone azioni: nel giro di pochi mesi lasituazione è peggiorata: i dipendenti da 5 mesi nonpercepiscono lo stipendio, mentre i clienti – tra i qualic’è chi aspetta ormai da un anno – non ricevono lamerce acquistata, spesso con finanziamenti che devo-no essere comunque pagati anche se dei mobili nonc’è traccia. La rabbia è quindi su due fronti: da unaparte i clienti, che si sentono truffati e se la prendonocon i venditori, “colpevoli” di sapere da tempo delledifficoltà aziendali, dall’altra i dipendenti, che - nonricevendo da tempo gli stipendi - nel migliore dei casinon sanno più come arrivare alla fine del mese. Laloro speranza era riversata tutta nell’incontro che si èsvolto il 22 Febbraio presso il Ministero del Lavoro,Dipartimento dello Sviluppo Economico: un tavolo diconcertazione tra l’amministratore delegato dell’azien-da, dott.Giovanni Gallo, la rappresentante delMinistero, dott.ssa Di Maio, ed i rappresentanti delletre organizzazioni sindacali di categoria. La necessitàdella riunione scaturiva dal fatto che nelle precedentioccasioni l’azienda non si era presentata, provocando

l’ira dei lavoratori, i quali avevano deciso di occuparein presidio permanente lo stabile di via Pontina. Adare loro tutto l’appoggio possibile i sindacati di cate-goria, che hanno insistito per l’apertura di un tavoloregionale con tutte le istituzioni e i sindacati. “Si trat-ta di una vertenza nazionale che coinvolge circa 830dipendenti del Gruppo – hanno spiegato Cappucci eFrancesca Gentile, segretaria generale della Filcams-Cgil – e un tavolo presso il Ministero già è stato aper-to, ma dall’azienda non arrivano risposte. Anzi, alcontrario, è stato detto chiaramente che i soldi deglistipendi arretrati non ci sono”. Le dichiarazioni dell’ADGallo hanno creato ancora più rabbia tra i lavoratori,i quali sostengono che il punto vendita di Pomezia ètra i più redditizi d’Italia, con un fatturato di quasi unmilione di euro al mese. A spiegare come è andatol’incontro tra azienda, ministero e sindacati FrancescaGentile, segretaria generale della Filcams-Cgil.“L’incontro era mirato a trovare una soluzione per farsì che i lavoratori, oltre a recuperare gli stipendi arre-trati, potessero guardare con fiducia al futuro, con lagaranzia di salvaguardare il posto di lavoro. La solu-zione sembrava essere stata individuata attraversol’amministrazione controllata della Panmedia, lasocietà che ha rilevato i marchi Aiazzone edEmmelunga, ma tale ipotesi è subito naufragata per-ché la Panmedia non possiede i requisiti necessari,che richiedono almeno un anno di dipendenza pressola stessa azienda”. La società è infatti subentrata allaB&S solo il 1° agosto, quindi le parti hanno cercatouna soluzione alternativa che permetta il traghetta-mento dei dipendenti almeno fino al 31 luglio prossi-mo. Dopo aver discusso ed esaminato tutti i variaspetti del problema, si è arrivati alla conclusione chel’unico modo per salvaguardare i dipendenti è il ricor-so alla cassa integrazione fino al momento in cui sipotrà procedere con l’amministrazione controllata. Almomento, sul territorio nazionale, ci sono 230 dipen-denti Panmedia che usufruiscono della CassaIntegrazione, ma per ristrutturazione delle sedi in cuilavoravano. Adesso, invece, la richiesta verrà fattaper crisi aziendale e coinvolgerà tutto il personale,circa 830 persone. Durante l’incontro sono state sot-toposte all’attenzione della dott.ssa Di Maio e dell’ADGallo anche le problematiche dei clienti, sotto dueaspetti: il primo riguarda la consegna della merce,

che non è mai stata recapitata ai malcapitati. Si trat-ta di oltre 10.000 situazioni aperte, la maggior partedelle quali riguardano clienti che hanno fatto ricorsoai finanziamenti proposti da Aiazzone e che quindi siritrovano a pagare rate alla Fiditalia per mobili chenon hanno mai visto. L’azienda ha garantito che si stamuovendo per far sì che i fornitori vengano pagati inmodo che la merce possa essere consegnata ai clien-ti, ma questa soluzione era già stata più volte annun-ciata, anche attraverso la TV nazionale, dal dott.Gallo, senza però ottemperare a quanto promesso. Laseconda questione riguarda l’incolumità dei lavorato-ri, che spesso vengono attaccati fisicamente dai clien-ti arrabbiati: è capitato che alcuni cittadini inferocitiabbiano tentato di forzare l’entrata, “bistrattando” ilavoratori. Per risolvere questo aspetto l’azienda hadeciso di far chiudere al più presto tutti i punti vendi-ta, in modo da non far entrare in contatto i clienti coni venditori, i quali, non fidandosi delle promesse,hanno comunque deciso di continuare il presidio adoltranza. “Il nostro timore – hanno dichiarato – è cheil meccanismo delle “scatole cinesi” che finora hafatto andare avanti il marchio si sia inceppato: inpochi anni abbiamo visto cambiare sigla di apparte-nenza più volte, ma questi mutamenti non avevanointaccato la sicurezza del posto di lavoro ed i nostristipendi. Gli ultimi mesi sono invece stati caratterizza-ti da trasformazioni sempre peggiori, fino ad arrivarealla situazione attuale. L’unica arma che abbiamo è ilpresidio, che continuerà ad oltranza fino a quandonon ci verranno date delle risposte”. E, per dimostrarela loro esasperazione, il giorno dopo i lavoratori chepresidiavano lo stabilimento di Pomezia sono saliti sultetto del mobilificio, dove sono rimasti per più di cin-que ore. Per convincerli a scendere sono dovuti inter-venire il Sindaco Enrico De Fusco ed il Maggiore deiCarabinieri Rodrigo Micucci. A loro i lavoratori hannochiesto che il denaro contenuto nelle casse del mobi-lificio, circa 30 mila euro, fosse utilizzato comeacconto degli stipendi arretrati. Non potendo metteremani alla cassa – si sarebbe trattato di appropriazio-ne indebita, se non addirittura di furto – hanno chie-sto alle istituzioni presenti di intervenire per far autoriz-zare il pagamento. Dopo una lunga mediazione ilSindaco di Pomezia è riuscito ad ottenere dall’aziendala promessa che i lavoratori avrebbero potuto prende-re 9 mila euro, da dividere per tutti i 32 lavoratori: untotale meno di 300 euro a testa, una miseria accetta-ta dai dipendenti solo perché arrivati al punto di nonsapere più neanche come fare la spesa. Ma il denaronon è stato consegnato subito: i dipendenti hannodovuto attendere un ulteriore giornata per avere queipochi spiccioli.

Alessia Ambre Achille

LAVORO:LA CRISI CONTINUADOPO LA HERLA, GROSSI PROBLEMI PER EMMELUNGA-AIAZZONE E LA DI.MA COSTRUZIONI

Page 23: Il Corriere della Città - Marzo 2011

Pomezia NewsIl Corriere della Città libertà - informazione - culturapolitica - sport - cronaca

35

Un’altra società che in questi giorni è certamentesotto i riflettori è la Di.Ma. Costruzioni, che facapo al noto imprenditore Raffaele Di Mario,

ormai da anni al centro di problemi di liquidità nei con-fronti dei lavoratori. Il 23 Febbraio gli operai hanno deciso di manifestaretutto il loro malcontento con presidi, cortei e gesti ecla-tanti. La protesta è poi finita con una richiesta chiarae precisa: un tavolo presso la Prefettura per fare chia-rezza sullo stato di crisi dell’azienda, che da dicembrenon paga gli stipendi di 130 lavoratori edili e non effet-tua i relativi versamenti alla Cassa Edile. La propostaè stata avanzata dai sindacati territoriali di categoriaFeneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil ed ha incontrato ilfavore del sindaco della città, Enrico De Fusco, inter-venuto alla manifestazione, che ha deciso di appog-giare l’istanza. I sindacati hanno inoltre richiesto untavolo presso il Ministero del Lavoro e delle PoliticheSociali per avviare la procedura di cassa integrazionestraordinaria per i lavoratori coinvolti. La ditta gestisceinfatti cantieri non soltanto nel Lazio ma anche nelresto d’Italia.“La gran parte dei lavoratori che non percepiscono lostipendio da mesi è costituta da stranieri. Come sem-pre si tende a scaricare il prezzo delle crisi aziendalisulle fasce più deboli. Questa situazione è inaccettabi-le: Prefettura e Ministero convochino i rispettivi tavoli ilpiù rapidamente possibile. Tra i lavoratori c’è grandesconforto e rabbia. Non si indugi sulla disperazione di

famiglie condannate ad una quotidianità insostenibi-le”, hanno dichiarato all’unisono le sigle sindacaliFeneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil. La manifestazione erainiziata nel modo più forte possibile: 6 dei 130 operaiche avevano attuato il blocco dei lavori al cantiere diPomezia sito al Parco della Minerva sono saliti su unaGru, chiedendo giustizia, rifiutandosi di scendere eminacciando azioni inconsulte se non ascoltati. Alle9:00 il gesto è stato compiuto prima da 3, poi da altri3 lavoratori, chiedendo di poter parlare con il SindacoEnrico De Fusco e di venire finalmente pagati. Lamediazione degli altri dipendenti e dei sindacati, chenel frattempo erano in contatto con i vertici aziendali,li ha convinti a scendere dopo poco più di mezz’ora,quando tutti i lavoratori si sono spostati verso via diCampobello, presso la sede della Di.Ma. Il corteo, perfocalizzare l’attenzione pubblica sul problema, è pas-sato per il centro di Pomezia e su via Roma. E l’atten-zione è arrivata, visto che anche la Provincia si è inte-ressata al problema dei lavoratori Di.Ma. “Voglio espri-mere la piena solidarietà ai lavoratori della Di.Ma,Costruzioni di Pomezia impegnati da giorni in uno scio-pero per la giusta rivendicazione dei propri diritti e peril pagamento dei salari arretrati – ha dichiarato l’as-sessore alle Politiche del Lavoro della Provincia diRoma, Massimiliano Smeriglio – Stiamo monitorandoattentamente la situazione e siamo al fianco dei lavo-ratori. Abbiamo inoltre sollecitato al Prefetto un incon-tro sulla questione per trovare una tempestiva soluzio-

ne e siamo a disposizione delle altre istituzioni perquanto riguarda le nostre competenze in materia”. Invia Campobello l’incontro con Di Mario c’è stato, ma èdurato pochi istanti: il tempo di dire che non ci sonosoldi per pagare gli arretrati e l’imprenditore se neandato, lasciando i lavoratori basiti ed i sindacalisti dicategoria infuriati e decisi a passare all’attaccoavviando immediatamente le procedure per un tavoloministeriale in cui chiedere cassa integrazione e mobi-lità per i 130 lavoratori che – al momento – non hannoalcuna certezza per il futuro, se non quella di nonpoter avere i loro soldi. Ma come si è potuto arrivare aquesto punto? Secondo l’imprenditore Di Mario lacolpa è delle banche che, dal canto loro, rimandano almittente per voce del nuovo management della Di.MaCostruzioni, imposto dalle banche creditrici e guidatodall’amministratore delegato Luca Egidi, il quale spie-ga che a gennaio, al momento del suo insediamento,la situazione presentava già un grave dissesto finan-ziario. “Abbiamo cercato una soluzione che salvassequesto gruppo, ma i fatti dimostrano che non si trattadi un lavoro facile: la Procura di Roma ha apertoun’istanza di fallimento per la Di.Ma, notificata il 14febbraio scorso. I debiti della società, prodotti benprima del nostro insediamento, superano i 400 milionidi euro ma, nonostante questo, credo che ancora oggiesista uno spiraglio di salvezza per la società”.

Luca Mugnaioli

DI.MA COSTRUZIONIOPERAI SENZA STIPENDIO E SENZA FUTURO

24 ORE DOPOAppena 24 ore dopo l’incontro al Ministero, approfittando dell’arrivo a Pomeziadell’assessore alle Politiche del Lavoro della Regione Lazio Mariella Zezza, ilavoratori del gruppo Aiazzone – Emmelunga sono riusciti ad avere confermache il 1° Marzo si svolgerà un tavolo istituzionale al quale saranno invitate tuttele parti coinvolte, per cercare di trovare soluzioni alternative a breve, medio elungo termine. La Zezza, che aveva appena terminato una conferenza propriosulle strategie che la Regione sta cercando di adottare per favorire il “riciclo”dei lavoratori in difficoltà, ha promesso il massimo impegno per una felice con-clusione della questione.

QUALCHE GIORNO PRIMAAppena qualche giorno prima, il 18 febbraio, c’erano state novità anche per ilavoratori della Herla, il call center in outsourcing che, di punto in bianco, hachiuso gli uffici lasciando fuori e senza stipendi arretrati i suoi dipendenti.Grazie ad una lunga trattativa, le Organizzazioni Sindacali di Categoria hannosottoscritto, presso la Regione Lazio, l’accordo di proroga della CIG in derogaper i 118 dipendenti del call-center di Via Campobello. “Allo stato delle cose –ha dichiarato Gianni Leonetti della segreteria della Cgil del CompresorioPomezia-Castelli-Colleferro-Subiaco– il periodo di proroga della CIG si ferma al31 marzo 2011, perché così è previsto dall’Accordo Quadro del dicembre scor-so fra Regione e Parti Sociali, che tiene conto della scarsità delle risorse messefinora a disposizione dal Governo. Tuttavia vogliamo ricordare che la lunga edrammatica vertenza Herla si concluse a novembre 2010 concordando sullanecessità di una copertura dell’ammortizzatore sociale per un anno, e questo èl’impegno al quale occorrerà richiamare sia la Società che l’Assessorato alLavoro della Regione Lazio”. Le lavoratrici della Herla il 23 ed il 24 Febbraio sisono recate presso il presidio Aiazzone- Emmelunga per portare la loro solida-rietà ai dipendenti in difficoltà.

Page 24: Il Corriere della Città - Marzo 2011

21

Il Corriere della Città libertà - informazione - culturapolitica - sport - cronaca

36

Regione Lazio   

La crisi che ha fortemente colpito i lavoratori nelterritorio di Pomezia è senza dubbio preoccupan-te. Per questo la Regione Lazio ha scelto proprio

questo Comune per presentare, il 24 Febbraio, unnuovo progetto, illustrato dall’Assessore al Lavoro eFormazione Mariella Zezza. “Vasi Comunicanti”, que-sto il nome dell’iniziativa, è un programma che mira avalorizzare il ruolo delle Pubbliche Amministrazioni edelle imprese per l’occupazione e lo sviluppo economi-co. Ispirato all’omonimo principio fisico, il progetto halo scopo di creare un equilibrio dinamico tra famiglie eaziende, aggregando dispositivi di politica attiva dellavoro: un supporto concreto per agevolare i processid’inserimento nel mondo del lavoro, riqualificare lefigure professionali esistenti e creare una rete di sup-porto alle iniziative imprenditoriali, fonte di nuova ric-chezza. “Vasi Comunicanti”, finanziato dalla RegioneLazio attraverso il Fondo sociale europeo, mira adagevolare l’ingresso e la permanenza nel mondo dellavoro dei soggetti deboli e a garantire il mantenimen-to dei livelli occupazionali per i lavoratori e le lavoratri-ci con profili professionali obsoleti e non più allineatialle necessità del mercato del lavoro e delle impreseattive sul territorio. In pratica, per i disoccupati, i cas-saintegrati e per i lavoratori in mobilità si aprono deglispiragli, dati dalla possibilità di intraprendere nuovestrade in nuove aziende. “Si tratta di un’iniziativa chemette a disposizione circa 4 milioni di euro per la for-mazione, l’orientamento e la riqualificazione professio-nale – ha spiegato l’Assessore Zezza - Ho chiesto pub-blicamente ai responsabili di coinvolgere le lavoratricie i lavoratori delle aziende del territorio in difficoltà.Inoltre, sia per i lavoratori del gruppo Aiazzone che perquelli della Herla, per i quali è stata da pochi giorniprorogata la concessione della cassa integrazione inderoga, abbiamo illustrato la possibilità di attivare ilservizio regionale “Un Lavoro per Te”, per l’assunzione

di 1.000 lavoratori di aziende in crisi, cassaintegrati ein mobilità. Si tratta quindi di nuove opportunità offer-te attraverso strumenti efficaci, che porteranno a risul-tati concreti”. “Non ci occuperemo infatti solo digarantire a questi lavoratori un reddito con la conces-sione degli ammortizzatori – ha concluso l’assessore– Zezza – ma cercheremo di garantire loro un’occupa-zione attraverso un utilizzo virtuoso delle politiche atti-ve del lavoro e della formazione messe a disposizionedalla Regione Lazio”.Entusiasta del progetto MaurizioPerazzolo, presidente della commissione lavoro, politi-che sociali, politiche giovanili e pari opportunità delconsiglio della Regione Lazio, anche lui presente aPomezia tra i relatori. “Abbiamo dato sostegno alleimprese, stabilizzato 1860 lavoratori socialmente utili,attivato la cassa integrazione in deroga per 25mila cit-tadini del Lazio. Ma non solo. Abbiamo aperto i nostriuffici amministrativi ai giovani perché la nostra mis-sion è sconfiggere la disoccupazione giovanile attra-verso la realizzazione del nuovo modello di sviluppoeconomico e sociale della nostra regione, Lazio2020”. Ma l’occasione è servita anche per visitare il

mobilificio Emmelunga di via Pontina, occupato dauna settimana dai dipendenti che da ormai 5 mesi nonpercepiscono lo stipendio. I lavoratori, insieme ai rap-presentanti sindacali, avevano deciso di fare un sit indavanti all’hotel dove era prevista la conferenza di pre-sentazione del progetto, ma, dopo aver ricevuto diret-tamente dall’Assessore Regionale la promessa di uncolloquio all’interno dello stabile di Emmelunga, sonotornati a presidiare il mobilificio in attesa dell’arrivodell’esponente regionale, che ha puntualmente mante-nuto l’impegno preso con i dipendenti. “L’incontro chesi è svolto all’interno del mobilificio è stata un’occasio-ne importante per far conoscere alle lavoratrici e ailavoratori le azioni dell’Assessorato per garantire loroun reddito e offrire la possibilità di ricollocarsi”, hadichiarato Mariella Zezza dopo aver parlato con ungruppo dei 236 dipendenti coinvolti nella vertenzaAiazzone-Emmelunga, a cui ha confermato l’appunta-mento del prossimo 1 marzo in Regione. Al tavolo par-teciperà anche una delegazione dei lavoratori.

Alfredo Corrao

A POMEZIA CONTROLA CRISI DEI LAVORATORIL’ASSESSORE MARIELLA ZEZZA HA ILLUSTRATOIL PROGETTO DEI “VASI COMUNICANTI”

Il Consiglio regionale del Lazio ha approvato la pro-posta di legge dell'assessore regionale alle Risorseumane Fabio Armeni, sulle "Norme in materia di

ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico edi efficienza e trasparenza delle amministrazioni regio-nali". Il testo recepisce le norme contenute nel decre-to legislativo n. 150 del 2009, cosiddetto 'DecretoBrunetta', e interessa tutti i dipendenti degli Enti pub-blici dipendenti dalla Regione, inclusi quelli del com-parto della Sanità. Il provvedimento, inoltre, definisceil quadro generale entro il quale dovranno inserirsi lenormative regolamentari delle singole amministrazioni

regionali, da emanare entro il 31 dicembre 2011."Questa riforma - ha dichiarato la presidente RenataPolverini subito dopo l'approvazione - sarà ben accol-ta da tutti i lavoratori perché andrà a premiare i meri-tevoli e riguarda tutti i dipendenti regionali, non soloGiunta e Consiglio. Abbiamo dialogato con le forzesindacali e tutte, tranne una, hanno contribuito almiglioramento del testo, come dimostrano alcuniemendamenti concordati con loro e presentati dallaGiunta. Nella Sanità abbiamo già ottenuto importantirisultati con lo sblocco parziale del turn over e con lafirma di un protocollo con le organizzazioni sindacali

DIPENDENTI PUBBICIE DECRETO BRUNETTA:APPROVATA LA PROPOSTA DI LEGGE

Page 25: Il Corriere della Città - Marzo 2011

Il Corriere della Città libertà - informazione - culturapolitica - sport - cronaca

Regione Lazio   

MARE E COSTE:SI TENTA IL SALVATAGGIO

37

per stabilizzare una buona percentuale del personaleprecario". Il presidente della Commissione Risorseumane, Stefano Galetto (Pdl), è intervenuto a favoredella legge, sostenendo che "dovrebbe avere comesottotitolo 'la valorizzazione del personale dellaRegione Lazio'. Abbiamo valorizzato il concetto dimeritocrazia come criterio base per l'attribuzione diincentivi e premi, che non potranno più essere asse-gnati a pioggia e in maniera indiscriminata". Il vicepre-sidente di minoranza della commissione Risorseumane, Giuseppe Parroncini (Pd), nel dichiarare ilvoto contrario del proprio gruppo, ha definito il provve-

dimento "inopportuno", perché, ha spiegato, "nontiene conto dell'invito a frenare sull'applicazione deldecreto Brunetta pervenuto dalla conferenza Stato-Regioni. Noi, invece, siamo la prima e unica Regioned'Italia a recepirla, nonostante ci sia il blocco dei con-tratti, con un danno economico stimato intorno ai3000 euro per ogni dipendente in 4 anni. Una leggeinapplicabile perché non ci sono risorse e perché ilGoverno ha fatto tagli indiscriminati agli enti locali. Iproblemi della pubblica amministrazione sono altri eriguardano la mancata stabilizzazione dei precari e ilblocco del turn over, soprattutto nella Sanità". Sono

intervenuti per esprimere voto contrario anche FabioNobile (Federazione della sinistra), che ha parlato di"legge ideologica e di propaganda", Claudio Bucci(Idv), Luigi Nieri (Sel), Rocco Berardo (Lista Bonino-Pannella) e Mario Mei (Api). Al temine della seduta, ilpresidente del Consiglio regionale, Mario Abbruzzese,ha dichiarato: "Il provvedimento rappresenta un primoimportante traguardo e l'inizio di un percorso chevuole rendere merito al lavoro di migliaia di dipenden-ti regionali che svolgono un servizio indispensabile perla cittadinanza ed interpreta perfettamente quantochiedono i cittadini del Lazio".

ARRIVA IL MARCHIO REGIONALE DI QUALITà PER PRODOTTI AGROALIMENTARI 

La Regione Lazio tenta di salvare le coste dall’ero-sione, e per farlo ha stanziato 120 milioni di euro,di cui oltre il 50% dedicato a progetti per la tute-

la della sicurezza costiera. I progetti per il ripascimen-to degli arenili del Lazio e le iniziative eco sostenibiliper migliorare l’ambiente e l’attrazione turistica sonostati presentati al Big Blu, la fiera dedicata al mare.“Vogliamo garantire una balneazione sicura a tutti i cit-tadini e questo deve essere raggiunto attraverso inter-venti per la ricostruzione del litorale e la depurazionedelle acque. L’Assessorato all’ambiente deve svolgereun ruolo di traino e non deve limitarsi a porre vincoli edivieti, ma incrementare lo sviluppo economico, ancheattraverso la definizione di linee guida che preservinole coste e gli habitat naturali dall’intervento dell’uomoe dalle calamità naturali. La sicurezza del suolo e dellecoste deve venire prima di tutto, anche del desiderioimprenditoriale. Da luglio abbiamo accelerato i proget-ti già in atto, stanziando ulteriori 60 milioni di euro indifesa delle coste e del mare”, ha dichiarato l’assesso-re Marco Mattei. Il problema più grande è sicuramen-te quello rappresentato dall’erosione, per risolvere ilquale il progetto più importante è rappresentato dal-l’ubicazione di barriere artificiali integrate con l’am-biente naturale. In pratica, si tratta del posizionamen-to di scogli frangiflutti, che, arginando la potenza dellecorrenti, dovrebbero permettere la ricostruzione dellespiagge senza il ricorso agli strumenti usati in passatodi riposizionamento della sabbia. Le barriere marinedovrebbero essere posizionate prima dell’estate a par-tire dal litorale a sud di Roma per scendere poi versola costa pontina. I lavori dovrebbero terminare primadella stagione estiva per consentire un ripascimentoeffettivo in 2-3 anni.“Fin dal primo giorno di governo – ha spiegato laPresidente della Regione, Renata Polverini – abbiamomesso al centro del nostro impegno il mare e le coste;

la salvaguardia del territorio e, soprattutto, il sostegnoalle industrie nautiche che svolgono un ruolo importan-te nell’economia del nostro territorio”. La presidente ha ricordato i fondi stanziati per la tute-la delle coste: “La Regione ha impegnato 60 milioni difondi propri e altri 60 del ministero dell’Ambiente per ilrisanamento delle coste ed il dissesto idrogeologico.Inoltre, siamo impegnati nel ripascimento di moltelocalità dove le mareggiate hanno danneggiato spiag-ge e stabilimenti”. Quanto alle strutture portuali,Polverini ricorda: “Nei prossimi giorni sottoscriveremocon il ministero delle Infrastrutture il nuovo piano stra-tegico per le infrastrutture del Lazio. Per la prima voltala Regione avrà un progetto serio che riguarda la por-tualità: stiamo per presentare un progetto organico esoprattutto realistico”. Ma la Regione sta lavorandoanche su altri progetti, uno dei quali finanziatodall’Unione Europea per 1 milione e 400 mila euro,

che mira alla tutela ittica e dell’eco sistema marino. Aparlarne è l’ingegner Giuseppe Tanzi, direttore regiona-le dell’assessorato all’Ambiente. “E’ necessario interve-nire attraverso politiche di prevenzione che vadano amitigare o addirittura eliminare le situazioni di rischio.Oggi, per la prima volta, si parla di difesa della costaintesa come dissesto gravitativo. Si abbandonano ivecchi schemi per volgere lo sguardo a nuove tipolo-gie di approccio incentrate sulla prevenzione. I proget-ti messi in atto dall’assessorato guardano al mare inmaniera integrata, in un’ottica di sviluppo sostenibiledi tutte le problematicità specifiche del mare”. E pro-prio nell’ottica della prevenzione la Regione Lazio hapresentato un’imbarcazione, battezzata proprio“Regione Lazio”, per svolgere attività di ricerca e moni-toraggio dei fondali marini, con particolare attenzioneper le zone portuali.

LA REGIONE LAZIO TENTA DI SALVARE LE COSTE DALL’EROSIONEATTRAVERSO UN IMPORTANTE STANZIAMENTO ECONOMICO

Page 26: Il Corriere della Città - Marzo 2011

38

Il Corriere della Città libertà - informazione - culturapolitica - sport - cronaca

Egregi iscritti e non… Il direttivo dell’AssociazioneNuova California 2004 scrive queste poche righeper riflettere insieme sulla situazione attuale. Il

nostro cammino, che ormai ci accompagna da circasette anni, si è rivelato spesso tortuoso, sicuramentecon maggiori adesioni da parte dei cittadini avremmopotuto fare molto di più, ma alla stesso tempo siamoriusciti in questi anni siamo riusciti a risolvere più diqualche problema. Gran parte di questo merito è daattribuire senza dubbio a tutti i cittadini che hanno cre-duto in noi, nonché ai nostri sforzi per cercare di ren-dere il nostro quartiere, ormai in degrado, un postomigliore in cui vivere. La nostra prima risorsa siete voiche, partecipando alle riunioni e alle manifestazioniindette, dovete ribellarvi al vandalismo, alla delin-quenza e a tutti gli atti illeciti che nel nostro quartiereavvengono ormai senza alcuna remora alla luce delgiorno. Nostro malgrado siamo in dovere di fare unalieve rimostranza a tutti quei cittadini che, pur iscrittiall’Associazione, ci privano però della propria presen-za alle riunioni di quartiere, lasciando sempre più lenostre parole in balia del vento e delle poche personepresenti agli incontri.Siamo di certo consapevoli che ognuno di voi è dedi-to principalmente alla propria vita quotidiana, come ègiusto che sia, dedicando sempre meno tempo alleattività sociali come la nostra, ma con un piccolo sfor-zo da parte di ogni cittadino sarà più forte e costantel’impegno di chi deve affrontare quotidianamente leproblematiche del nostro “habitat”. Questo nostro appello è naturalmente indirizzato atutti i cittadini, iscritti e non: le nostre riunioni sono pertutti, proprio per far capire che la nostra Associazionesi batte per tutti gli abitanti di Nuova California e TorSan Lorenzo e non solo per gli associati. La nostra quota di iscrizione annua è esclusivamenteuna forma di sostentamento per l’Associazione, nonuna forma di lucro, che anzi - in molti casi - non basta

LA SITUAZIONESito web: www.associazionenuovacalifornia2004.it            mail: [email protected]

Le inserzioni che compaiono nelle nostre pagine autogestite rappresentano il nostro piccolo ringraziamento ainegozianti che generosamente ci aiutano a finanziare le varie attività associative annuali. I nostri iscritti, pre-sentando la tessera sociale, possono anche beneficiare di sconti particolari (saldi esclusi).

neanche per coprire tutte le spese che si pongonoperiodicamente e che vengono spesso sostenute inprima persona dai rappresentanti stessi, motivati sola-mente dalla forte convinzione che li spinge in questache ormai può essere definita una “missione”. Lanostra attività principale non consiste nell’attaccare ilcomune o le istituzioni, ma solamente nel proporre aglienti locali comunali e regionali problematiche chevanno dal singolo cittadino all’intero quartiere, invisibi-li in molti casi agli occhi di questi enti. La nostraAssociazione, in collaborazione con associazioni cul-

turali, si sta organizzando anche per il sostegno deiragazzi con difficoltà scolastiche tramite corsi pomeri-diani di recupero, aperti a tutti, ma con particolari age-volazioni per gli iscritti. La questione è in fase di valu-tazione finale: saremo quindi a breve pronti a fornirviindicazioni in merito. Vi ricordiamo inoltre che la sedeoperativa del Comitato di Quartiere è in Viale Marino5, siamo aperti il lunedì e il mercoledì dalle 17.00 alle19.00 e inoltre presso la nostra sede è disponibile lo“Sportello di Ascolto” aperto con il patrocinio delComune di Ardea in stretta collaborazione con i Servizi

Trovaci su FACEBOOK:Cdq NuovaCalifornia e

GRUPPO: sgombriamo le torri a nuova california

Page 27: Il Corriere della Città - Marzo 2011

39

Il Corriere della Città libertà - informazione - culturapolitica - sport - cronaca

Sociali, (martedì e giovedì dalle ore 17.00 alle ore19.00) in cui, previo appuntamento, è possibile usu-fruire gratuitamente di consulenze psicologiche epedagogiche. Invitiamo infine tutti i nostri iscritti a rin-novare le quote per l’anno 2011 e i non iscritti ad iscri-versi per poter continuare a rispettare il motto “unitiper avere voce”. Non siamo politici, ma semplicemen-te cittadini che vogliono vivere, per quanto possibile,in un ambiente sano per noi e per i nostri figli.Ricordiamo a tutti che la quota associativa è di soli ¤20,00 annui per famiglia, che permette inoltre ad ognipossessore di usufruire di convenzioni stipulate conenti e attività locali, che danno diritto a sconti e age-volazioni.Con l’auspicio che il 2011 possa essere un anno digrandi riscontri per tutti noi, speriamo di vedervi anco-ra in tanti e anche di più…

Cordiali SalutiConsiglio Direttivo Associazione

Nuova California 2004

Sito web: www.associazionenuovacalifornia2004.it            mail: [email protected]

Comitato di QuartiereAssociazione “Nuova California 2004” o.n.l.u.s.

PresidentePiero D’Angeli - Tel. 334 64 86 398

Vice PresidentePier Giovanni Giuliano - Tel. 334 64 86 395

Segretario GeneraleMarco Pagliacci - Tel. 334 64 86 394

TesoriereAntonio Cisterna

Consiglieri:Aldo Schirripa, Giorgio Taloni. Alberto Trastulli

Ufficio ispettivoCarmine Turrini, Sara Cavicchia, Alessandra Rosi

Sede legale: Tor San LorenzoVia delle Meduse 3 int. C

Sede operativa: Tor San LorenzoViale Marino 5 - I piano - int. 18

Tel. e Fax 06 91 38 57 10

SIAMO IN SEDE LUNEDI e MERCOLEDIdalle 17.00 alle 18.30

SPORTELLO DI ASCOLTO MARTEDI E GIOVEDIdalle 17.00 alle 19.00

Consulenza civile e penaleAvv. Francesca Olivieri

Tel. 328 5822997 - 06.910 11740prima consulenza gratuita per i soci

Consulenza psicopedagogica dr. Aldo Schirripa

orario pomeridiano su appuntamentoTel. 334 64 86 397

Page 28: Il Corriere della Città - Marzo 2011

Sport  CalcioPomezia

Pomezia News

40

Il Corriere della Città libertà - informazione - culturapolitica - sport - cronaca

TORVAIANICA, UNASTAGIONE DIFFICILE

Ci sono annate davvero particolari, annate dovetutto gira storto e niente sembra poter cambiare lasituazione. Queste parole riassumono al meglio il

campionato di terza categoria del Torvaianica, almenoper quel che riguarda la prima parte di stagione, vissu-ta tra molte difficoltà ma soprattutto tra pochi punti con-quistati; basti pensare al magro bottino portato a casadopo nove giornate disputate: 2 soli punti all’attivo etante, troppe sconfitte. Mister Abballe, partiamo proprioda qui: si aspettava un campionato così complicato perla sua squadra? “In parte sì. Abbiamo pagato sicura-mente lo scotto del cambio di categoria, passando daun campionato di pari età quale l’under 21 alla ben piùvariegata terza categoria; qui si incontra gente moltopiù esperta e dunque serviva tempo per adattarsi. Lasituazione comunque non era delle più rosee e trovarela forza per rialzarsi e ripartire non era assolutamentefacile”. Tuttavia, e questo è doveroso sottolinearlo, ilTorvaianica non ha perso la testa ed in qualche modoha saputo reagire inanellando le prime vittorie ma

soprattutto ritrovando quella fiducia nelle proprie possi-bilità e nei propri mezzi smarritesi durante i primi match.La sfida con la compagine dal nome alquanto singola-re, Dragon City, rappresentò in qualche modo la svoltaper i ragazzi di Abballe: un importante 3-2, per giuntaottenuto fuori casa.E’ d’accordo con questo tipo di analisi?“Assolutamente d’accordo. La nostra squadra è compo-sta da buonissime individualità e da un gruppo fortepertanto serviva solo un risultato importante per sbloc-carsi. Quella partita ha cambiato il nostro campionato”.Il “blocco” – aggiungiamo noi – forse era soprattutto alivello mentale perché, come testimoniano i risultatidelle successive gare, la squadra poteva davvero faremolto di più di quanto espresso fino a quel momento;lasciando parlare i numeri è impossibile non sottolinea-re infatti gli undici punti conquistati nelle sei giornateseguenti, impreziositi inoltre da prestazioni e risultatidavvero di prestigio, uno su tutti il pareggio (3-3 ndr)con l’allora prima della classe, il team Budavari.

Analizziamo quella che forse può essere definita comela migliore prestazione dei suoi in quanto a grinta e acuore, la sfida con il Budavari. Quali sono stati i fattorideterminanti della gara?Diciamo che l’inerzia dell’incontro è sempre stata dallanostra parte anche se purtroppo abbiamo pagato acaro prezzo alcune incertezze difensive. La squadra hasaputo mostrare grande carattere e forse meritavamoanche qualcosa in più del pareggio. Senza contare unrigore clamoroso negatoci dall’arbitro. Ad oggi la squa-dra, anche grazie a questo periodo estremamente posi-tivo, può considerarsi in piena ripresa, a patto però dinon commettere ulteriori passi falsi soprattutto nellepartite in casa. I punti di vantaggio dalla terzultimasono 5, senza contare che ci sono tre squadre distan-ziate di un solo punto in graduatoria e quindi facilmen-te raggiungibili. Certo, i playoff restano più che altrouna lontana utopia, ma ottenere un buon piazzamentoservirebbe senza dubbio per preparare al meglio laprossima stagione.Cosa si aspetta dai suoi e quale può essere l’obiettivodella squadra per questo finale di campionato? “Sicuramente una continuità nel gioco e nei risultati per-ché secondo me questa squadra può giocarsela tran-quillamente con tutti”.Tracciando un bilancio provvisorio, che voto si sente didare ai suoi ragazzi?“Non è semplice perché abbiamo attraversato perioditanto diversi fra loro; comunque ora darei ai ragazzi unbel 7, anche se secondo me possiamo ancora migliora-re”. Il prossimo match in programma vedrà impegnatala squadra contro l’ultima in classifica, l’Atletico Ostia,partita sulla carta facile, ma che può presentare diver-se insidie, una su tutte il fattore campo. Ai ragazzi delTorvaianica il compito di esorcizzarle tutte, per prose-guire al meglio la striscia di risultati positivi.

Luca Mugnaioli

DOPO UN INIZIO PROBLEMATICO LA COMPAGINE DI MISTER ABBALLEÈ PRONTA PER RILANCIARSI IN CAMPIONATO

Page 29: Il Corriere della Città - Marzo 2011
Page 30: Il Corriere della Città - Marzo 2011

Pomezia News

42

Il Corriere della Città libertà - informazione - culturapolitica - sport - cronaca

Cinema

Il Gennaio cinematografico Italiano è stato mono-polizzato da due Film comici che con centinaia dicopie e con una distribuzione capillare hanno di

fatto reso vana ogni altra produzione che si è azzar-data ad uscire in contemporanea.Parliamo ovviamente di Checco Zalone con "Ma chebella giornata" e di Antonio Albanese alias CettoLaQualunque con "Qualunquemente".Di per sé sono due fenomeni diversi, quello di Zalonemolto giocato sui nonsense e su una comicità dire-mo bassa, mentre Albanese nasce come sottile sati-ra politica e ha pretese più alte.Ma hanno un punto in cui convergono e con cui giu-stificare il loro successo: sono prodotti televisivi.Su Albanese come attore questa semplificazione puòapparire ingiusta, in effetti l'artista è da anni straor-dinario interprete teatrale e cinematografico, ma ilsuo alter ego Cetto in realtà è proprio un personag-gio televisivo, che ha deliziato con il suo slogan "Ihave no dreams" le trasmissioni di Fabio Fazio inquesto ultimo anno. Su Checco Zalone invece possia-

mo chiaramente affermare che sia la più riuscita eirriverente invenzione degli autori di Zelig, contenito-re di Cabaret di qualità e campione di ascolti televi-sivi per cinque anni. Il fenomeno che si osserva, eche numeri alla mano si rende evidente, è quindiquesto voler usare come richiamo per le sale cinema-tografiche uno standard puramente televisivo, anzi,ricalcandolo esattamente come il telespettatore loconosce.Gli incassi di Zalone hanno superato quelli de “LaVita è bella” di Benigni, e qualcuno si è azzardato aparagoni alti con Totò o con Sordi, cosa così fuoriluogo da far reagire lo stesso Checco che ha pubbli-camente chiesto scusa al "Maestro" Benigni e nonha accettato nessun confronto con i mostri sacri.Perché confronti non si possono fare e Zalone, che èun uomo molto intelligente, lo sa.

Dietro Totò e Sordi c'era la macchina cinematografi-ca della commedia di costume italiana, c'erano arti-sti veri e gli stessi attori comici erano in certo dei fuo-riclasse, messi al servizio di una squadra compostada grandissimi autori, sceneggiatori, registi che tuttoil mondo ci invidiava come Steno, Dino Risi e MarioMonicelli, solo per citarne alcuni.Qui "Che bella giornata" e "Qualunquemente" sem-plicemente non sono film, ma un’incoerente ed insul-sa raccolta di scenette di un’ora e mezza, su unaidea che in TV dura cinque minuti.Ed infatti le storie le accomuniamo, perché si perdo-no dietro agli ammiccamenti di cose dette e ridette,da stordire e disorientare un malcapitato che nonavesse mai visto i due in televisione e che li vedesseper la prima volta al Cinema.Troviamo più colpevole l'ardire cinematografico diAlbanese, perché la sua levatura artistica lo avrebbedovuto far riflettere sulla caduta di stile, mentreZalone cavalca il successo del precedente "Cadodalle nubi" altro prodotto di grande successo, perbattere il ferro fin che è caldo.E il pubblico? Beh, il pubblico non è quello che abi-tualmente va al cinema, ma quello che guarda sem-pre la TV e che per una sera viene trascinato nellaprosecuzione del loro digitale terrestre sul grandeschermo. Gli addetti ai lavori esultano per gli incassie per il ritorno per l'industria cinematografica, mabisogna andare cauti su questa valutazione ottimisti-ca. Siamo sicuri che queste "Zalonate" faccianobene al Cinema vero?Noi crediamo che tali prodotti non solo non avvicini-no il pubblico televisivo al cinema (in fondo perchéandare al cinema se li vedo in casa?) ma soprattut-to potrebbe indurre le già rare case di produzione ita-liane a puntare su prodotti cosi sfacciatamente com-merciali a scapito di qualche storia più cinematogra-fica e che soprattutto sia una storia.Perché il Cinema è un'altra cosa. E Albanese eZalone lo sanno.

Mauro Valentini

CHECCO, CETTO: E LA TVOCCUPA IL CINEMA

L’Associazione Culturale “La Città”, editore della testata “Il Corriere della Città” comunica che nella diffusione dei messaggipolitici relativi alle elezioni comunali fissate per maggio 2011 siapplicano tutte le disposizioni della Legge n. 28 del 22/2/2000

TARIFFE 1/4 pagina colori (piedone) € 120,001/2 pagina colori € 200,001 pagina colori € 350,00

Il saldo degli spazi di propaganda elettorale deve essere effettuatocontestualmente alla prenotazione.Alle tariffe va aggiunta l'IVA al 4%.

Il codice di autoregolamentazione è a disposizione presso la sededel periodico in Via Danimarca, 57 - Pomezia

Codice di autoregolamentazione

RECORD DI INCASSI IN SALA, MA IL CINEMA DOV’È?

Page 31: Il Corriere della Città - Marzo 2011
Page 32: Il Corriere della Città - Marzo 2011

Pomezia News

44

Il Corriere della Città libertà - informazione - culturapolitica - sport - cronaca

Viaggi

Quando decidiamo di partire, fa freddo tanto fred-do…abbiamo voglia di sole, di mare, di una settima-na “easy”…Unguia, ci sembra un’ottima possibilità: a sole 8 oredi volo da Roma, quest’isola ci accoglie con 35gradi all’ombra! E’ l’isola maggiore dell’arcipelago diZanzibar; le altre due sono Pemba e Mafia. Le treisole sono situate nelle acque turchesi dell’oceanoindiano, davanti alla costa della Tanzania, nell’Africadell’est. Il resort che ci ospita si trova nella costa nord-occi-dentale dell’isola, a Kendwua, su una delle 7 spiag-ge più belle del mondo. Qui la minore azione dellemaree rende il mare sempre balenabile, e regala altramonto uno spettacolo di luci e di colori unico almondo!!! Già questo, da solo basterebbe per innamorarsi subi-to e perdutamente di questa piccola e meravigliosaZanzibar.Le nostre passeggiate sull’infinita spiaggia diKendwua si svolgono sempre in compagnia di deci-ne e decine di bambini e bambine: quest’ultimehanno sempre il capo coperto dallo chador, comevuole la loro religione. Si muovono tutti per chilome-tri ogni giorno, mostrando una grande sicurezza:guardandoli, non si può fare a meno di pensare alleraccomandazioni che noi mamme italiane facciamoai nostri figli prima di mandarli a giocare nel cortiledi casa…Su quest’isola, al contrario dell’Italia dove se nonfosse per gli stranieri avrremmo superato in negativoanche la crescita zero, i bambini sono davvero tantie formano la più alta percentuale dei 640.000 abi-tanti che la popolano.I villaggi dei pescatori che circondano il resort sem-brano essersi fermati nel tempo: le vecchie case,quasi tutte fatte di polvere di corallo, sono pratica-mente vuote. Il mobilio non esiste, qui si vive solocon l’essenziale, cioè un giaciglio per dormire, unfuoco acceso davanti all’uscio per cuocere il riso o il

pesce. Sono infatti proprio il riso ed il pesce gli ele-menti principali della tavola zanziberina. E’ commo-vente, di sera, vedere famiglie intere muoversi dallapropria abitazione per radunarsi dinanzi all’unicotelevisore presente nel villaggio: qui possedere untelevisore è un lusso esagerato. Il nostro pensiero,per un altro confronto, va immediatamente all’Italia,dove in ogni abitazione esistono almeno 3 televisori,ma in pochissime case esiste tanta allegria e tantapiacevolezza nel voler guardare le trasmissioni televi-sive in compagnia!!!Zanzibar Town è la capitale politica e amministrativadi Unguia. Lo storico quartiere di Stone Town è rino-mato per l’esotico miscuglio di architettura araba,indiana, europea e africana. Attraversiamo a passoveloce il mercato di Darajan, tanto movimentatoquanto amichevole, dove è divertente e quasi d’ob-bligo trattare i prezzi appositamente gonfiati: minutie minuti di trattative, per qualsiasi genere di merce.Si vende di tutto: dalle stoffe alle padelle, dalle infra-dito alle collane, ma anche pesce e carni, e poi panee noci di cocco da bere, poste in grandi ceste su bici-clette nelle stradine laterali.Forse un po’ oppressi dai forti odori, dal caldo edalla folla, ci dirigiamo verso l’African House. Sullaterrazza di questo panoramico hotel consumiamo ilnostro cocktail: di fronte a noi la vista dell’OceanoIndiano, che sembra aprirsi e chiudersi in un movi-mento solo apparentemente sempre uguale, ma chepare voler mostrare e poi nascondere i misteri di que-sta natura selvaggia ed incontaminata.Ma, accanto a quella che è la “nostra” normalità –

l’hotel, il cocktail - c’è la “loro” normalità, ed è quel-la che vogliamo visitare e condividere per un giorno.Questa realtà comprende un grande edificio, cheospita un orfanotrofio. Sembrerà ma strano, ma èquello che accade alla maggior parte delle personeche arrivano in questa isola e decidono di visitarel’orfanotrofio: diventa il posto che più ti resta nelcuore, la visita più attesa, la piu’ gradita… Sono tantii bambini ospiti di questa struttura, noi cerchiamo diaccontentarli con penne, matite, quaderni, caramel-le, ma ovviamente hanno bisogno di molto, molto dipiù. I giorni successivi li trascorriamo facendo piacevolis-sime gite in barca in compagnia dei pescatori, parte-cipando ad escursioni ben organizzate dai “beachboys”, e soprattutto, stando ore e ore immersi nelleacque incontaminate di questo mare… “HAKUNAMATATA” diventa il nostro stile di vita!!! Sapete chesignifica? Non c’è problema!!! Per gli abitanti di que-sto paradiso niente e nessuno può essere causa diun problema. La vita qui va vissuta “POLE POLE” cioèpiano piano, assaporando ogni momento, scanden-do ogni scena.E purtroppo le scene si susseguono fino all’ultima:lasciamo Unguia, con infinita nostalgia…Mentre aspettiamo i bagagli, nell’aeroporto di RomaFiumicino, la lunga attesa provoca disappunti, malu-mori: tutti i passeggeri del nostro volo sono adiratiper l’inconveniente!!! Anzi no, non tutti…NOI NO!!! I BAGAGLI NON ARRIVANO? Noi ci guar-diamo negli occhi e immediatamente ci ripetiamoHAKUNA MATATA!!! Anna Maria Greco

HAKUNA MATATA!ZANZIBAR, L’ISOLA DOVE I MALUMORI SI SCIOLGONO COME NEVE AL SOLE

Page 33: Il Corriere della Città - Marzo 2011

STIAMO CERCANDO TE!Il CORRIERE DELLA CITTÀ ricerca

una figura professionale chesappia coniugare intraprendenza

e voglia di guadagnare.

Il CORRIERE DELLA CITTÀmette in vendita gli spazi pubblicitari

sia della versione cartacea che di quella online.

Con oltre 1000 visitatori giornalieriil nostro sito è tra i più letti del web,

un importante punto di incontroquotidiano che potrà favorire

LA CRESCITA DELLAVOSTRA AZIENDA.

SEI VUOI DIVENTARE AGENTE O SE VUOI ACQUISTAREUNO SPAZIO PUBBLICITARIO CONTATTACI AL 392.6939763

SCRIVI A: [email protected] - [email protected]

Page 34: Il Corriere della Città - Marzo 2011

Pomezia News

46

Il Corriere della Città libertà - informazione - culturapolitica - sport - cronaca

Bon Ton

La buona educazione non fa la felicità della cop-pia e il rispetto delle regole del galateo non bastaa risolvere i suoi problemi, tuttavia il rapporto è

fatto anche di rispetto, tolleranza e delicatezza.Se le buone maniere sono l’indispensabile guida ditutti i giorni per i rapporti con la gente, a maggiorragione lo sono per la coppia. Questo non significaessere formali, ma che bisogna impegnarsi con tuttele forze per far star bene le persone che amiamo, pro-prio perché le amiamo. Certo i casi della vita, come icaratteri delle persone, sono moltissimi e diversissimi,ma possiamo dire che esistono alcune “regole d’oro”che dovrebbero essere sempre tenute nella massima

considerazione. Innanzitutto cominciamo dalle coseda non fare. Per prima cosa non annullarsi, non dipen-dere dall’altra persona e non lasciarsi andare manmano che la relazione va avanti. Quest’ultimo è untratto comune a molti, che escludono qualsiasi tipo diformalità, anche le più banali, diventando quasi allimite della trasandatezza. E’ sbagliato, oltreché offen-sivo, contraddire in modo sprezzante il partner, o irri-derlo, o zittirlo soprattutto se in presenza di altre per-sone, ma non è di buon gusto neppure quando siostenta l’amore sempre e comunque, stando avvin-ghiati in pubblico o chiamando il partner davanti adaltri con nomignoli dell’intimità. Oserei dire che non ècosa giusta neppure approfittarsi del suo potere pro-fessionale, economico o sociale ma, dato i tempiattuali, sorvolerei…. Inoltre ascoltare le telefonate, leg-gere le sue e-mail e controllare il suo telefonino è cosada non fare per il rispetto della persona, oltreché peri-colosa per il rapporto!Addirittura c’è chi chiede continue prove d’amore,quasi a rinfacciare chi “ama di più”, chi critica e cercadi condizionare l’aspetto fisico del partner, il suomodo di vestire, i suoi hobby. Poche ma importanti sono invece le cose da fare perstabilire un sano e duraturo rapporto di coppia: esse-re autonomi, mantenere spazi, amicizie e zone di riser-vatezza. Rispettare il carattere, lo stile di vita e le esi-genze dell’altra persona. Saper ascoltare e apprezza-re il valore del silenzio. Saper chiedere scusa, senecessario.on lesinare complimenti, attenzioni, piccoli gesti di

affetto, anche e soprattutto con il passare degli anni.E anche nell’ambito dell’intimità non esistono regoleche stabiliscono un confine tra lecito e non lecito.L’importante è che tutto avvenga secondo la volontàe il desiderio delle persone coinvolte e che nessuno sisenta privato in alcun modo di dignità e rispetto.Di grande insegnamento potrebbe essere la storia diquell’anziano gentiluomo di un’ottantina di anni chetutte le mattine alle ore 9 doveva andare alla casa dicura per far colazione con sua moglie che era affettada tempo dall’Alzheimer. A chi gli chiedeva se percaso la moglie si preoccupasse nel caso facesse unpo’ tardi lui rispondeva che lei non lo riconosceva piùda 5 anni, ma che andava ogni mattina a trovarlaanche se non sapeva che fosse il marito perché “leinon sa chi sono, ma io so ancora perfettamente chi èlei”.Questo è il genere di amore che dobbiamo augurarcinella nostra vita, è l’accettazione di tutto ciò che è,che è stato, sarà e non sarà. Le persone più felici nonsono necessariamente coloro che hanno il meglio ditutto, ma coloro che traggono il meglio da ciò chehanno.

“La vita non è una questione di come sopravviverealla tempesta, ma di come danzare nella pioggia”

Antonio GUIDOEsperto di Galateo ed Immagine Relazionale

LA FELICITÀ NELLA COPPIA“LA FELICITÀ NON È UN OBIETTIVO DA RAGGIUNGERE MA UNO STATO DELL’ANIMA CHE ARRIVA DA SOLO”

Page 35: Il Corriere della Città - Marzo 2011

47

Giochi

Specifiche Tecniche:CPU: QuadCore ARM Cortex-A9 MPCoreDisplay: touch screen da 5" OLED capacitivo, conrisoluzione di 960 x 544 pixel e 16 milioni di coloriGPU: PowerVR SGX543MP4Dispositivi di input: touch screen, touch pad posterio-re, sistema di rilevamento Sixaxis, bussola elettroni-ca a tre assi, d-pad, nove pulsanti, due stick analogi-ciConnettività: Wi-Fi 802.11b/g/n, 3G, Bluetooth, GPSDimensioni: 83,55 x 182 x 18,6 mm

Cinque anni fa veniva presentata la PlayStationPortable (PSP): la piccola console portatile tar-gata Sony che ci ha regalato anni ricchi di sor-

prese, di esclusive impedibili, porting più o meno riu-sciti e, in sostanza, la gioia di possedere tra le maniun console dai mille volti, anche se alcuni deludenti.Anche per questa primavera è stata presentata unaline up davvero sorprendente anche se quest’ultima èstata messa in secondo piano a causa dell’ annunciodella tanto attesa PSP2, rinominata poi in NewGeneration Portable (NGP). Scopriamo quindi tuttoquello che finora è trapelato sul nuovissimo gioiellinoSony.Dopo diversi mesi di rumors vari la nuova PSP è statafinalmente presentata, la conferenza si è tenuta aTokio, dove il presidente di Sony, Kaz Hirai, ha mostra-to alla stampa la NGP. Impossibile non notare la gran-de somiglianza di design con la prima PSP, stessostile e stesse forme arrotondate. Ma è solo una legge-ra somiglianza perché all’interno la nuova portatile

Sony è qualcosa di davvero innovativo e mai vistoprima. Messo da parte il design infatti, la NGP ci hasubito stregato con il suo aspetto tecnico, con unoschermo multi-touch OLED a 5 pollici, 2 leve analogi-che e 2 fotocamere (una fronte e una retro). Secondoi primi test la durata della batteria, che si colloca sulretro della console, si aggira intorno alle 5 ore. Ma lavera innovazione la trovate solamente dopo averacceso la NGP; infatti, se siete abituati alla cara vec-chia dashboard, noterete subito la differenza. La nuo-vissima interfaccia Live Area risulterà fondamentale atutti i giocatori per poter rimanere sempre informatisulle ultime novità grazie a notizie e aggiornamenti daparte di Sony e degli sviluppatori delle varie case. Lanuova console introduce anche moltissimi nuovi servi-zi come l’ Activity Log ad esempio, che fornirà aggior-namenti sulle vittorie e sugli obiettivi raggiunti durantele vostre partite. Altro servizio interessante è Near, chepermetterà all’utente di avere informazioni sugli altrigiocatori nelle vicinanze che possiedono NGP; potretead esempio sapere a che cosa stanno giocando lepersone in autobus o in giro per la città o al parco econoscere quali sono i titoli più giocati dai possessoriNGP di un’intera zona e tanto altro ancora. Le poten-zialità sono parecchie, grazie anche alla presenza direte 3G, Wi-Fi e GPS che offriranno funzioni assoluta-mente avanzante, soprattutto nell’ambito della geolo-calizzazione. Un’altra novità è rappresentata dalPlaystation Suite, un sistema di distribuzione digitalecon il quale tantissimi titoli Playstation sbarcherannosulla nostra nuova console e, per la prima volta, sucellulari Android. Per quanto riguarda i giochi avrete la

possibilità di utilizzare il vostro account PSN e scarica-re i titoli che già avete acquistato. Altro problema chetutti i possessori di PSP si pongono, è riguardo i gio-chi su UMD. La nuova periferica Sony infatti non ha illettore UMD ma naturalmente i tecnici stanno lavoran-do per dare la possibilità di giocare anche con questititoli, infatti il nuovo supporto di memorizzazione per-metterà di salvare giochi, progressi e DLC direttamen-te su disco. Alla conferenza di presentazione eranopresenti numerosi sviluppatori delle varie softwarehou-se e prevediamo quindi una valanga di titoli per tutti igusti. Sicuri e già in fase di sviluppo sono capitoli dicelebri serie come Resistance, Call of Duty,LittleBigPlanet, Monster Hunter e Lost Planet. Inoltredurante la conferenza stampa è stato mostrato ancheil capitolo portatile di Uncharted e che sfrutterà l’inno-vativo sistema multi-touch attraverso il quale sarete ingrado di far saltare ostacoli al protagonista o diarrampicarsi su una liana o ancora scalare un muro.Non poteva mancare infine l’accellerometro, che con-sentirà di far dondolare il nostro eroe sulle liane men-tre il giocatore scuoterà la console. Inutile dire cheNGP ci ha letteralmente incantati: il design, la poten-za tecnica e le prestazioni simili a quelle di una con-sole next-gen sono assi nella manica che Sony sfrutte-rà per avere la meglio sulla guerra delle console por-tatile ma come tutti i players sanno sono i videogiochiquelli che contano davvero e non rimane quindi chesperare in una line up incredibile e per tutti i gusti.

Matteo Acitelliwww.cyberludus.com

LA FELICITÀ NELLA COPPIA

Pomezia NewsIl Corriere della Città libertà - informazione - culturapolitica - sport - cronaca

NGP NEW GENERATIONPORTABLE

PRESENTATA LA NUOVA PSP2!

Page 36: Il Corriere della Città - Marzo 2011