Corriere 4 marzo

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6 Bari Mercoledì 4 Marzo 2009 Corriere del Mezzogiorno BA BARI — Un tram del mare elettrico e a impatto visivo mi- nimo, piste ciclabili tra città, stazioni più raggiungibili e vi- vibili, un centro eventi alla Fie- ra, ma anche recupero dell’am- biente, percorsi turistici, mu- sei. Progetti emersi dallo stu- dio scientifico delle necessità del territorio urbano e metro- politano e quindi non soggetti a interessi particolari. Questa è la rivoluzione del piano stra- tegico, secondo l’amministra- zione comunale di Bari. Che ie- ri ha presentato i cento proget- ti che condivide con altre 31 città: tutti, assicurano il sinda- co Michele Emiliano e l’asses- sore che ha la delega al piano, Elio Sannicandro, pronti a par- tire, i primi già nei prossimi due mesi. Ma privi di finanzia- mento se «l’avocazione dei fondi strutturali da parte del ministro Raffaele Fitto non perseguirà un intento pedago- gico, ma mirerà a strozzare la capacità di Bari di riaprire il suo orizzonte, facendo perde- re l’ultimo treno per il riequili- brio tra Nord e Sud». E’ Emiliano a puntualizzare, con toni più moderati, l’accu- sa lanciata a Fitto sabato scor- so. «Ho parlato di tradimento pensando a quella logica della convergenza dalla quale la pia- nificazione strategica dipen- de». Insomma, se i fondi co- munitari non torneranno a di- sposizione degli enti locali che in sinergia hanno immaginato il loro futuro, il piano strategi- co al quale il Comune di Bari lavora dal 2005 sarebbe vanifi- cato. Si parte dal miglioramento della viabilità. Si prevede per esempio di mettere in rete tut- te le 31 stazioni ferroviarie de- gli altrettanti comuni coinvol- ti con biglietti e orari integra- ti. Quindi la realizzazione di una rete di percorsi ciclabili collegati per tutta la Metropoli di Bari, superiore ai 470 chilo- metri di lunghezza. Pensando ai traffici e al commercio, un significativo miglioramento della viabilità e dei collega- menti intorno ad aeroporto e porti di Bari e Molfetta e la rea- lizzazione del collegamento tra autostrada e porto per i ca- mion. Si guarda alla cultura, con la nascita di musei d’arte all’aperto come quello di Poli- gnano e di un centro di produ- zione ed esposizione dell’arte contemporanea a Punta Perot- ti, all’ambiente con i corridoi ecologici, storici e turistici nel- le lame, al turismo con una re- te di chioschi ad alto contenu- to multimediale lungo gli itine- rari di maggiore interesse per i visitatori. La fragilità del piano strate- gico «Ba 2015» è fin troppo evidente: molte idee ma che ri- chiederanno tempi lunghissi- mi di attuazione. Del resto San- nicandro scherzosamente ha indossato un barba bianca per raccontare un ipotetico tour che farebbe nella nuova metro- poli di Bari nel marzo 2020. «Stiamo dialogando con la Re- gione - assicura l’assessore - e a breve potremo stipulare un accordo di programma per par- tire nel giro di due mesi con al- cuni progetti». Per ora inizia la diffusione dell’idea della Bari del futuro nelle città - il primo forum cittadino sarà l’11 mar- zo a Cassano - e nelle scuole. «Abbiamo compiuto una to- tale rivoluzione di pensiero - dice il sindaco Emiliano - pri- ma per realizzare qualcosa si partiva da una singola idea in- torno alla quale poi si aggrege- va una sorta di pianificazione strategica istintiva. Ora questa pianificazione, governata, ori- gina dei progetti che sono an- che più forti: se prima non si riusciva ad elaborare un piano regolatore o a costruire case a basso costo perché gli interes- si erano troppo forti e preme- vano, adesso le decisioni che richiedono un approccio scien- tifico sono state sottratte al marketing politico». «La piani- ficazione strategica - ha sottoli- neato Emiliano - è la più avan- zata e la più economica rispo- sta anche alla crisi. Mi auguro che la politica ascolti quanto emergerà nei forum». Adriana Logroscino Dalle ciclopiste, al tram del mare. Tutti pronti, ma senza finanziamento Le accuse dell’avversario Verso le elezioni L’accordo La delusione Il sindaco ha illustrato il piano di sviluppo e ripunta il dito contro Fitto: «Bloccando i fondi strozza le nostre capacità di sviluppo» «Dove sono finiti i grandi programmi?» L’assessore Sannicandro: «Firmeremo l’accordo con la Regione entro due mesi» «Nelle persone che ho incontrato ho colto la delusione per il molto promesso e il ben poco che si è fatto» Emiliano presenta i cento progetti BARI — «I cittadini chiedono sicurez- za, pulizia e anche che fine abbiano fatto grandi progetti come il parco della Fibro- nit e la Cittadella della giustizia. A nessu- no importa del teatro Petruzzelli. Purtrop- po». Simone Di Cagno Abbrescia tira le somme dei suoi 18 incontri in altrettanti quartieri cittadini e ne approfitta per lan- ciare qualche stoccata al suo avversario Michele Emiliano. Sottolineando, per esempio, che la battaglia intorno alla ria- pertura del teatro, che ha visto il sindaco e lui stesso polemizzare spesso, coinvol- gerebbe ben poco i cittadini. «Ho incontrato circa seimila persone in due mesi e ho colto la delusione per il molto promesso e il ben poco che si è fat- to». Ma il parlamentare del Pdl e candida- to per il centrodestra a tornare sindaco di Bari, non resta sul vago. «L’assenza di si- curezza è molto avvertita, i vigili sono at- tenti solo alla viabilità. I baresi non capi- scono poi perché la Fibronit sia stata og- getto di una seconda messa in sicurezza, dopo quella già effettuata, ma la sua desti- nazione a parco sia ancora fermo alle in- tenzioni». E, sarà un caso, ma Di Cagno Abbrescia assicura che dai cittadini sono arrivate alcune proposte che ricordano storici punti fermi dei suoi programmi. La nuova stazione collegata con tapis rou- lant a via Sparano e alla Rossani «che i cittadini vogliano diventi davvero un luo- go emblematico e capace di aggregare», per esempio. O il recupero di Bari Vec- chia come «palcoscenico naturale per gli spettacoli». E a questo proposito Di Ca- gno Abbrescia rivela di aver già preso ac- cordi con un «grande regista», lascia in- tendere si tratti di Valerio Festi, perché organizzi una rievocazione storica, con lo sfondo del Castello Svevo. Ma non si sottrae, Di Cagno Abbrescia, anche su altri temi, forse meno abituali nei suoi programmi, come le periferie. A cominciare da quella più cara a Emiliano. «Sono stato a Enziteto: lì le donne mi han- no quasi aggredito per farmi presente la loro difficoltà di vivere in un quartiere mal collegato dai mezzi pubblici e in cui gli extracomunitari hanno più diritti dei baresi». I ragazzi dell’Emilab, il laborato- rio politico di Emiliano, erano lì ad anno- tare e a riprendere con la telecamera. Ad. Lo. Ieri i due sfidanti alla poltrona di sindaco, Simeone Di Cagno Abbrescia e michele Emiliano

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6 Bari Mercoledì 4 Marzo 2009 Corriere del MezzogiornoBA

BARI — Un tram del mareelettrico e a impatto visivo mi-nimo, piste ciclabili tra città,stazioni più raggiungibili e vi-vibili, un centro eventi alla Fie-ra, ma anche recupero dell’am-biente, percorsi turistici, mu-sei. Progetti emersi dallo stu-dio scientifico delle necessitàdel territorio urbano e metro-politano e quindi non soggettia interessi particolari. Questaè la rivoluzione del piano stra-tegico, secondo l’amministra-zione comunale di Bari. Che ie-ri ha presentato i cento proget-ti che condivide con altre 31città: tutti, assicurano il sinda-co Michele Emiliano e l’asses-sore che ha la delega al piano,Elio Sannicandro, pronti a par-tire, i primi già nei prossimidue mesi. Ma privi di finanzia-mento se «l’avocazione deifondi strutturali da parte delministro Raffaele Fitto nonperseguirà un intento pedago-gico, ma mirerà a strozzare lacapacità di Bari di riaprire ilsuo orizzonte, facendo perde-re l’ultimo treno per il riequili-brio tra Nord e Sud».

E’ Emiliano a puntualizzare,con toni più moderati, l’accu-sa lanciata a Fitto sabato scor-so. «Ho parlato di tradimentopensando a quella logica dellaconvergenza dalla quale la pia-nificazione strategica dipen-de». Insomma, se i fondi co-

munitari non torneranno a di-sposizione degli enti locali chein sinergia hanno immaginatoil loro futuro, il piano strategi-co al quale il Comune di Barilavora dal 2005 sarebbe vanifi-cato.

Si parte dal miglioramentodella viabilità. Si prevede peresempio di mettere in rete tut-te le 31 stazioni ferroviarie de-gli altrettanti comuni coinvol-ti con biglietti e orari integra-ti. Quindi la realizzazione diuna rete di percorsi ciclabilicollegati per tutta la Metropolidi Bari, superiore ai 470 chilo-

metri di lunghezza. Pensandoai traffici e al commercio, unsignificativo miglioramentodella viabilità e dei collega-menti intorno ad aeroporto eporti di Bari e Molfetta e la rea-lizzazione del collegamentotra autostrada e porto per i ca-mion. Si guarda alla cultura,con la nascita di musei d’arteall’aperto come quello di Poli-gnano e di un centro di produ-zione ed esposizione dell’artecontemporanea a Punta Perot-ti, all’ambiente con i corridoiecologici, storici e turistici nel-le lame, al turismo con una re-te di chioschi ad alto contenu-to multimediale lungo gli itine-rari di maggiore interesse per

i visitatori.La fragilità del piano strate-

gico «Ba 2015» è fin troppoevidente: molte idee ma che ri-chiederanno tempi lunghissi-mi di attuazione. Del resto San-nicandro scherzosamente haindossato un barba bianca perraccontare un ipotetico tourche farebbe nella nuova metro-poli di Bari nel marzo 2020.«Stiamo dialogando con la Re-gione - assicura l’assessore - ea breve potremo stipulare unaccordo di programma per par-tire nel giro di due mesi con al-cuni progetti». Per ora inizia ladiffusione dell’idea della Baridel futuro nelle città - il primoforum cittadino sarà l’11 mar-zo a Cassano - e nelle scuole.

«Abbiamo compiuto una to-tale rivoluzione di pensiero -dice il sindaco Emiliano - pri-ma per realizzare qualcosa sipartiva da una singola idea in-torno alla quale poi si aggrege-va una sorta di pianificazionestrategica istintiva. Ora questapianificazione, governata, ori-gina dei progetti che sono an-che più forti: se prima non siriusciva ad elaborare un pianoregolatore o a costruire case abasso costo perché gli interes-si erano troppo forti e preme-vano, adesso le decisioni cherichiedono un approccio scien-tifico sono state sottratte almarketing politico». «La piani-ficazione strategica - ha sottoli-neato Emiliano - è la più avan-zata e la più economica rispo-sta anche alla crisi. Mi auguroche la politica ascolti quantoemergerà nei forum».

Adriana Logroscino

Dalle ciclopiste, al tram del mare. Tutti pronti, ma senza finanziamento

Le accuse dell’avversario

Verso le elezioni

L’accordo

La delusione

Il sindaco ha illustratoil piano di sviluppo e ripuntail dito contro Fitto:«Bloccando i fondi strozza lenostre capacità di sviluppo»

«Dove sono finiti i grandi programmi?»L’assessoreSannicandro: «Firmeremol’accordo con la Regioneentro due mesi»

«Nelle persone che ho incontratoho colto la delusione per il moltopromesso e il ben poco che si è fatto»

Emiliano presenta i cento progetti

BARI — «I cittadini chiedono sicurez-za, pulizia e anche che fine abbiano fattograndi progetti come il parco della Fibro-nit e la Cittadella della giustizia. A nessu-no importa del teatro Petruzzelli. Purtrop-po». Simone Di Cagno Abbrescia tira lesomme dei suoi 18 incontri in altrettantiquartieri cittadini e ne approfitta per lan-ciare qualche stoccata al suo avversarioMichele Emiliano. Sottolineando, peresempio, che la battaglia intorno alla ria-pertura del teatro, che ha visto il sindacoe lui stesso polemizzare spesso, coinvol-gerebbe ben poco i cittadini.

«Ho incontrato circa seimila personein due mesi e ho colto la delusione per ilmolto promesso e il ben poco che si è fat-to». Ma il parlamentare del Pdl e candida-to per il centrodestra a tornare sindaco diBari, non resta sul vago. «L’assenza di si-curezza è molto avvertita, i vigili sono at-

tenti solo alla viabilità. I baresi non capi-scono poi perché la Fibronit sia stata og-getto di una seconda messa in sicurezza,dopo quella già effettuata, ma la sua desti-nazione a parco sia ancora fermo alle in-tenzioni». E, sarà un caso, ma Di CagnoAbbrescia assicura che dai cittadini sonoarrivate alcune proposte che ricordanostorici punti fermi dei suoi programmi.La nuova stazione collegata con tapis rou-lant a via Sparano e alla Rossani «che icittadini vogliano diventi davvero un luo-go emblematico e capace di aggregare»,

per esempio. O il recupero di Bari Vec-chia come «palcoscenico naturale per glispettacoli». E a questo proposito Di Ca-gno Abbrescia rivela di aver già preso ac-cordi con un «grande regista», lascia in-tendere si tratti di Valerio Festi, perchéorganizzi una rievocazione storica, con losfondo del Castello Svevo.

Ma non si sottrae, Di Cagno Abbrescia,anche su altri temi, forse meno abitualinei suoi programmi, come le periferie. Acominciare da quella più cara a Emiliano.«Sono stato a Enziteto: lì le donne mi han-no quasi aggredito per farmi presente laloro difficoltà di vivere in un quartieremal collegato dai mezzi pubblici e in cuigli extracomunitari hanno più diritti deibaresi». I ragazzi dell’Emilab, il laborato-rio politico di Emiliano, erano lì ad anno-tare e a riprendere con la telecamera.

Ad. Lo.

Ieri i due sfidanti alla poltrona di sindaco,Simeone Di Cagno Abbrescia e michele Emiliano