Il Corriere della Città - Luglio 2010

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libertà - informazione - cultura - politica - sport - cronaca orriere C ittà C orriere C della ittà C il Anno 2 Numero 7 LUGLIO 2010 GRATUITO Politica PROBLEMI IN COMUNE PARCOMETRI: BRACCIO DI FERRO TRA COMMERCIANTI ED AMMINISTRAZIONE PAG.14 INCHIESTA ESTATE: MA CHI VIENE ANCORA SULLE NOSTRE SPIAGGE? PAG.16 ARDEA: SPORT E CENTRI ESTIVI NON PER TUTTI PAG.26 In questo numero: TRA DIMISSIONI, RIPENSAMENTI, ACCUSE,0 AVVISI DI GARANZIA E TANTO ALTRO I POLITICI DI POMEZIA ED ARDEA NON VANNO DI CERTO IN FERIE Corriere10 30-06-2010 15:37 Pagina 1

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Anno 2 Numero 7 LUGLIO 2010

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Il Corriere della Città libertà - informazione - culturapolitica - sport - cronaca

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il

Anno 2Numero 7LUGLIO 2010GRATUITO

Politica

PROBLEMI IN COMUNE• PARCOMETRI: BRACCIO DI FERRO TRA

COMMERCIANTI ED AMMINISTRAZIONE PAG.14• INCHIESTA ESTATE: MA CHI VIENE

ANCORA SULLE NOSTRE SPIAGGE? PAG.16• ARDEA: SPORT E CENTRI ESTIVI

NON PER TUTTI PAG.26

In questonumero:

TRA DIMISSIONI, RIPENSAMENTI, ACCUSE, 0AVVISI DI GARANZIA E TANTO ALTRO I POLITICI DI POMEZIA ED ARDEA NON VANNO DI CERTO IN FERIE

Corriere10 30-06-2010 15:37 Pagina 1

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Alla fine il Primo Cittadino ci ha ripensato ed ha riti-rato le sue dimissioni. Che sia stato un atto diresponsabilità verso i suoi elettori e verso la città,

che altrimenti sarebbe finita in mano al CommissarioPrefettizio, con conseguente immobilità amministrativa,per quasi un anno, o che siano state le pressioni e gliinviti dei partiti e dei consiglieri a lui vicini, oltre che allaGiunta ed agli organi provinciali e regionali (pare che sisia scomodato addirittura Bersani, per convincere DeFusco a riprendere lo scettro) sono “dettagli” che nessu-no potrà mai sapere con certezza. Quello che è certo èche, negli ultimi tempi, con la politica a Pomezia non cisi annoia. Facendo la cronistoria delle ultime settimane,ci si accorge che le crisi dei mesi scorsi, con emorragiecontinue dalla maggioranza, al confronto di quanto suc-cesso sembrano inezie. Nel giro di pochi giorni si sonodimessi l’11 Giugno il Sindaco Enrico De Fusco, poi, il18, l’Assessore alle Attività Produttive Gaetano Penna eper ultimo (almeno per ora) il Presidente del ConsiglioMarco Mesturini, il 22 dello stesso mese. Tutte figure cen-trali, spesso in contrapposizione, che, con le loro azioni,stanno determinando il futuro prossimo della nostracittà. In questo triangolo da una parte abbiamo un “exdimissionario” Sindaco che, quando ha protocollato lalettera con cui lasciava il suo incarico, aveva affermatodi non avere alcuna intenzione di ripensarci. “Ho xfatto il

possibile per Pomezia, sacrificando anche la mia vitafamiliare. Purtroppo il 90% del tempo l’ho dovuto passa-re a cercare di sedare le liti tra i consiglieri di maggioran-za, smaniosi di protagonismo e vogliosi di una visibilitàche va ben oltre al ruolo di consigliere comunale. Tuttotempo che avrei potuto dedicare ai problemi della città eche invece non sono stati risolti per colpa di atteggia-menti irresponsabili. Sono stufo di questa situazione:prendo atto di non avere più i numeri per governare e,prima che qualcuno possa sfiduciarmi, me ne vado dasolo”. Ma che la situazione fosse questa lo sapeva datempo: ormai i consiglieri sembravano soubrette chesgomitavano per essere al centro del riflettore. La scintil-la va perciò ricercata nel “tradimento” di 3 consiglieriche, un attimo dopo aver preso gli accordi con il restodella maggioranza per la votazione dei revisori dei conti,hanno invece dato la preferenza ad uno dei nomi porta-ti dal centrodestra, schierandosi di fatto con la minoran-za. “Si sono venduti all’opposizione - ha commentato DeFusco nel sentire i risultati – e questo significa che nonesiste più una maggioranza”.Dall’altra parte c’è Gaetano Penna, che passa dall’altraparte della barricata, visto che ha consacrato la sua pre-ferenza all’UDC. Le voci sulle sue dimissioni giravanoormai da tempo, ma l’ex Assessore ha atteso fino all’ar-rivo a Pomezia del segretario nazionale Lorenzo Cesa

per mettere tutto nero su bianco. “Il sottoscritto rassegnale dimissioni – si legge nella lettera protocollata – ciò èdovuto perché nella mia persona, da 15 giorni, si som-mano le cariche di Assessore e di Commissario dell’UDCdi Pomezia. Diversamente da quanto accade abitual-mente ho optato per le responsabilità politiche rispetto aquelle istituzionali, in quanto cosciente che oggi, special-mente nel nostro Comune, senza la politica la governa-bilità è un’utopia”. Peccato non abbia aggiunto che, conuna politica come quella attuale, governare è un disa-stro. Il suo gesto ha portato a fare una scelta simileanche a Gianni Mugnaini: vista la parentela che li lega,il consigliere di maggioranza ha salutato la coalizione dicentrosinistra ed è entrato tra le file dell’UDC, portando-si dietro anche Nicolò Barone. Ad essere maligni, avrem-mo suggerito di non fare questa mossa: con una perso-na a destra ed una a sinistra modo le possibilità di vitto-ria in famiglia erano assicurate. Ma forse anche così...bastas pendere di volta in volta dalla parte giusta.Sull’ultimo lato c’è Mesturini. Spesso additato come arro-gante, presuntuoso, impossibile da gestire, malvisto siadall’opposizione che da una parte della maggioranza,criticato da tutti per la sua scelta di nominare i Revisoridei Conti senza la votazione in consiglio. Non entriamonel merito della vicenda Revisori, perché è stata già svi-scerata da tutti i giornali e tutti, noi compresi, siamostanchi di sentirla, ma la goccia che ha fatto traboccareil vaso è stata proprio quella. I nuovi Revisori non anda-vano bene a qualcuno – a torto o a ragione che sia –così come non andavano bene quelli che li hanno prece-duti. Adesso ne abbiamo altri 3 e fanno riferimento per2/3 all’opposizione. Il voto dato contro dai tre tiratorifranchi si può quindi collegare proprio a Mesturini, nelsenso che era lui che si voleva colpire, non l’intera mag-gioranza. Infatti, dopo le dimissioni del Primo Cittadinosia i consiglieri – e tra questi anche due dei “traditori” -che la Giunta, così come i Partiti, hanno fatto riunioni estilato documenti in cui chiedevano al Sindaco di ripen-sarci, mostrando “quasi” di essere uniti. Quasi, appunto,perché, per ricompattarsi, bisognava mettere sul piattoqualcosa. E, tra questo qualcosa, c’era anche la testa diMesturini. Al Presidente del Consiglio è bastata una set-timana o poco più per decidere. “Nessuna posizione per-sonale può essere anteposta al bene collettivo, quindi midimetto, sperando che ora questa maggioranza riescafinalmente a lavorare bene”. Certo è che Mesturini, conil suo gesto, ha dato su un piatto d’argento a De Fuscola possibilità di ripensarci.Ma nel mezzo, tra parti seppur brevemente analizzate,cosa c’è? Le colpe non possono essere esclusivamente di una per-sona, anche se può avere la maggiore responsabilità diquanto accaduto. Vanno quindi ricercate nel profondodel tessuto politico pometino, che ha una trama talmen-te intrecciata da far girare la testa. Si dice una cosa e sene pensa un’altra; ci si candida a sinistra e si traghettaa destra e viceversa, si litiga in pubblico e si brinda in pri-vato. Le persone che hanno dimostrato una certa coe-renza sono poche. Le dimissioni del Primo Cittadinopotevano essere interpretate come un segnale, quel“sono stufo” magari significava “Non mi faccio manipo-lare, almeno non più. Se volete continuare questo con-certo, cantatevela da soli”. Ma potevano essere anchequalcos’altro. Cosa lo vedremo da oggi in poi.

Maria Corrao

Editoriale

IN POCHI GIORNI HANNO RINUNCIATO AL LORO INCARICO ILSINDACO ED IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE DIPOMEZIA, OLTRE ALL’ASSESSORE GAETANO PENNA. POI È INIZIATA LA MARCIA INDIETRO, VISTO CHE DE FUSCO LE HA RITIRATE...

LE DIMISSIONI?SONO CONTAGIOSEMA SI PUO’ GUARIRE

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Pomezia ha di nuovo il Sindaco. Enrico De Fusco,durante la conferenza stampa indetta per oggi alle18:00 insieme a tutta la maggioranza, ha annuncia-

to che domattina protocollerà il ritiro delle dimissioni, scon-giurando così l’arrivo del Commissario prefettizio. La con-ferenza si è svolta in un gremitissimo hotel Antonella, allapresenza non solo di politici e giornalisti, ma anche varieassociazioni onlus e di tanti semplici cittadini, rappresen-tanza delle varie categorie sociali, tutti curiosi di saperequale futuro attendeva Pomezia. E proprio i cittadini pre-senti hanno supportato la scelta, visto che, a fine discor-so, De Fusco ha dichiarato: “In questo momento non hoancora preso una decisione, quindi non ritiro né confermole dimissioni, ma lascio a voi la scelta”. A queste parole siè levato un coro quasi da stadio, con i presenti che chie-devano a gran voce il ritiro delle dimissioni. Ma facciamoun piccolo passo indietro: De Fusco ha iniziato il suodiscorso parlando delle motivazioni che lo hanno spintoad un gesto tanto eclatante, dalla mancanza dei numeriall’aria di sfiducia che si respirava. Ha poi elencato quan-to fatto in questi quattro anni dal centrosinistra da lui gui-dato, Aser in testa, ricordando che, se Pomezia fosse natanel 2006, non solo non avrebbe avuto i debiti che ha, mavanterebbe addirittura un disavanzo positivo di 2 milioni dieuro. “Non capisco quindi perché si accaniscono contro di

me dicendo che è stata fatta una cattiva gestione econo-mica; forse non si sono accorti che, in questi anni, abbia-mo anche pagato 39 milioni di debiti lasciati dal centrode-stra. Io ho cercato di lavorare per i cittadini ed è a loro chedevo rendere conto, sia a quelli che mi hanno eletto che atutti gli altri. Per questo non vorrei tirarmi indietro, ma por-tare avanti, con una crescita ed uno sviluppo sano, l’inte-ra città”. “Vorrei leggervi due lettere – ha proseguito – laprima viene dal PDL, che mi invita a non ritirare le dimis-sioni, per il bene della città. Ma qual è il bene di Pomezia?Un futuro incerto nelle mani di un Commissario Prefettizio?Qui si parla solo di ipotetici progetti futuri del PDL, ma nonmi sembra ci sia nessuna proposta concreta”. De Fuscoha ribattuto punto per punto a tutte le accuse riportatenella missiva, ed è poi passato alla seconda lettera. “E’stata inviata dai sindacati: nelle loro parole trasuda lacomprensione per il lavoro svolto da me e dalla mia ammi-nistrazione. Bene, io preferisco ascoltare la gente e nonchi fa solo politica opportunistica”. Il discorso del sindacosi è portato poi nuovamente sulla questione Aser. “Se chimi ha preceduto, e sono gli stessi che adesso fanno tantiproclami, avessero provveduto prima alla revoca del con-tratto, Pomezia avrebbe avuto tutta un’altra storia”. Nellasua accusa De Fusco punta il dito su Pietro Salfi. “Adessonon fa altro che criticare quanto stiamo facendo, accusan-

doci di spendere troppo, soprattutto per il personale: aparte il fatto che una città come Pomezia, che è cresciutasia demograficamente che territorialmente con i nuoviquartieri, ha un ovvio bisogno di maggiori persone al suoservizio, vorrei capire come mai proprio da lui viene la pre-dica: si è forse dimenticato che nel 2004, quando eraAssessore al Bilancio, invece di trovare il modo di caccia-re l’Aser, che da tempo ometteva degli atti nei confronti delComune, pensò bene di prendere due avvocati per “rivede-re le condizioni contrattuali”? E cosa significa rivedere? Lìc’era solo da agire, visto che la vita amministrativa di uncomune si regge sul bilancio. Dal 2004 fino al 2009, annoin cui abbiamo mandato via l’Aser, avremmo potuto incas-sare almeno 40 milioni di euro in più, se solo non avessi-mo dovuto pagare l’aggio”. De Fusco passa poi ai tantotemuti numeri. “E’ vero, la maggioranza in questo momen-to può contare solo su 14 persona, me compreso, ma l’op-posizione ha numeri indefiniti, visto che dei 12 che hannofirmatola mozione di sfiducia solo in 2 si sono presentatialla convocazione pomeridiana del consiglio da loro stes-si richiesto. Mettiamo poi il fatto che, pur riconoscendoche due consiglieri di maggioranza sono passati all’UDC,gli stessi, insieme a Maria Russo, la loro capogruppo,sono rimasti in aula per fare numero legale. Questo dimo-stra che i numeri non sono tutto, quello che conta è lavolontà di volere davvero il bene di Pomezia e di lavorareper ottenerlo. E, per ottenerlo, non basta mandare lette-re...”. Il discorso è durato quasi un’ora e, per ovvi motivi,è impossibile riportarne tutti i passaggi. Vogliamo però rac-contare un momento simpatico che ha interrotto il mono-logo del Sindaco. Ad un certo punto si è avvicinata unapersona che ha consegnato un foglio al vicesindacoCenacchi. Dopo averlo letto, l’ha passato a De Fusco,chiedendogli di renderlo pubblico. Ma quella che potevasembrare una notizia importante si è poi rivelata una sem-plice comunicazione di servizio: bisognava spostare alcu-ne auto che ostruivano il passaggio davanti all’hotel.L’interruzione ha reso l’aria più conviviale, con i cittadiniche, tra una risata ed un coro all’insegna di “Enrico uno dinoi”, hanno chiesto a De Fusco di ufficializzare il ritornoalle sue funzioni. Invito che il Primo Cittadino ha colto benvolentieri, tra le congratulazioni dei presenti. Fuori dallaconferenza, il sindaco, riprendendo quanto detto daun’esponente dell’opposizione – ovviamente in senso dia-metralmente opposto – ha commentato: “Vorrei per unattimo paragonare la nostra città con una grande nave,che inizialmente aveva tante cose che andavano risolte esistemate e che, nel tempo, le ha viste risolvere e sistema-re. Una nave che potrebbe andare in porto e che molti vor-rebbero che ci andasse. Una nave composta dai passeg-geri, che sono gli abitanti di questa città, e dall’equipag-gio. Questa nave ha ancora marinai ed ufficiali che hannovoglia di arrivare fino alla fine, di portarla a destinazione.Non oso immaginare che sia proprio il capitano a tirarsiindietro. Se dobbiamo affondare, affonderemo tutti insie-me, io per primo”. Ma crede che questa nave possa affon-dare subito o pensa che l’UDC possa essere una buonaancora di salvezza? “Diciamo che una posizione chiarissi-ma da parte del gruppo non c’è, visto che – anche se sidichiarano all’opposizione – sono rimasti in aula a farenumero legale ed hanno affermato che, sulle questioniimportanti per la città, non si tireranno di certo indietro.Dobbiamo quindi stare a vedere”. Ed allora staremo avedere, anche per verificare se si tratta davvero di un’an-cora o di una semplice ciambella di plastica...Maria Corrao

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SONO BASTATI 18 DEI 20 GIORNI CHE AVEVA A DISPOSIZIONE PER RITIRARE LE DIMISSIONI PRESENTATE LOSCORSO 11 GIUGNO. INSIEME AL RITIRO, SONO ARRIVATI IMPORTANTI SEGNALI DI APERTURA VERSO SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTÀ

DE FUSCODI NUOVOAL COMANDO

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D’AVINOAngelo D’Avino era l’unico consigliere di opposizionepresente alla conferenza indetta dal sindaco perannunciare il ritiro delle dimissioni. “Costavo meno diuna cimice, che tra l’altro poteva anche non funziona-re bene”, scherza. Ma cosa pensa di quanto ha vistoe sentito? “Mi uguro che questo gesto sia ben valuta-to da De Fusco, ma credo che sia solo il rimandarsi diun destino segnato, che potrebbe compiersi già con laprossima seduta di Consiglio. Infatti non penso che inumeri siano relativi; al contrario, in politica sonomolto importanti e, al momento, la maggioranza nonli ha. In ogni caso io personalmente continuerò a com-portarmi con coscienza”.

SALFIPiù duro Pietro Salfi che, appena saputo dell’attaccodiretto nei sui confronti ha tenuto a fare delle precisa-zioni. “Parto dal presupposto che, se il Sindaco hafatto solo il io nome significa che vede solo me comereale opposizione. Io giudico De Fusco una personasensata e non certo un kamikaze, quindi, se ha deci-so di continuare questa avventura di sicuro sa nonsolo quello che fa, ma è anche sicuro di avere delle“pezze d’appoggio” all’interno della maggioranza. Chisiano sarà facile scoprirlo al prossimo consiglio: vistoche i numeri al momento favoriscono l’opposizione,bisognerebbe stare molto attenti a tutto quello che sifa e soprattutto a quello che non si fa. Quindi, se qual-cuno dei nostri il 5 Luglio non si presenterà inConsiglio sapremo chi ha convinto il sindaco a resta-re, dandogli il “puntello” necessario, che secondo mearriva dal PDL. Per quanto riguarda l’Aser, quando

ricoprivo la carica di Assessore al Bilancio non avevola possibilità di mandare via quella società, visto cheil contratto – fatto durante l’amministrazione di centro-sinistra guidata da Aureli - non si poteva sciogliere senon con determinati presupposti, tra cui l’arbitrato.All’epoca c’erano già dei contenziosi e stavamo atten-dendo l’arbitrato, che poi ha portato alla vittoria dellodo da parte del Comune. Ma all’epoca avevamo lemani legate, per questo ho cercato una soluzionebonaria, che rivedesse almeno le condizioni contrat-tuali portandole più a favore dell’amministrazione. Ionon ho nulla da rimproverarmi né da nascondere, tan-t’è vero che ho agito attraverso delle delibere, quindiin modo assolutamente trasparente, al contrario diquanto fatto precedentemente da qualcun altro.Bisogna poi valutare il fatto che nel 2004 l’Aser eraancora una società florida, non come adesso”. Quindile cose dovevano per forza concludersi così?“Purtroppo io temo che non si siano ancora concluse.Vedo molto difficile recuperare il credito e, giusto perrendere ancora più chiara la mia posizione, voglio farnotare che, pur mettendo i soldi dell’Aser ogni volta inBilancio come entrate, in realtà questo denaro non èmai esistito, ma è stato ugualmente speso. Quello chechiedo è quindi un maggior rigore nelle spese, chedevono essere rapportaste alle reali entrate e non aquelle ipotetiche. I debiti pregressi che De Fusco vantadi aver saldato sono una logica conseguenza di qual-siasi amministrazione: basta vedere quanto accadutocon la Pontina Ambiente: se nel 2006 il debito era disoli 88 mila euro, adesso è salito a più di 13 milioni,che resteranno a carico di chi vincerà le prossime ele-zioni”. Salfi conclude così il suo commento: “De Fuscoha dimostrato ancora una volta di essere un ottimo

commediante: potremmo paragonarlo addirittura aEduardo De Filippo, se la vita reale fosse una comme-dia. Gli piace l’acclamazione popolare, ma i fattidimostrano che con i numeri su cui può effettivamen-te contare non riuscirà mai a governare la città. Deveanche ricordarsi che il bilancio fatto era e resta falso,così come da me denunciato alla Magistratura ed allaCorte dei Conti. Quindi credo che avrebbe fatto meglioa rimanere sulla sua posizione, quindi a casa”.

CRUCIANIAnche Massimiliano Cruciani ha commentato gli even-ti delle ultime giornate, con un occhio rivolto all’imme-diato futuro. “Nei giorni scorsi avevo dichiarato ad unquotidiano che il Sindaco stava facendo affondareuna nave composta da mezzi marinai, in uno scena-rio ormai penoso che coinvolgeva l’intero centrosini-stra. Avrebbe potuto cogliere l’occasione per uscirebene da questa situazione confermando le dimissioni,perché la colpa maggiore del fallimento sarebbe rica-duta sulla coalizione e non su di lui. Ritirarle mi fapensare che ci sia una pseudo maggioranza che si staricostituendo, perché il prossimo atto di questo film èl’approvazione del bilancio e questa volta il centrode-stra, che non ha emendamenti da presentare, non haalcuna intenzione di rimanere in aula per consentire lavotazione”. Proprio lei in passato ha presentato degliemendamenti in fase di approvazione del bilancio.Perché questa volta no? “Perché è palese che non cisono i soldi per fare le opere ed i servizi, a prescinde-re da chi li propone e da quale possa essere l’ordinedi attuazione. La conferma ce la danno le relazionifatte dai revisori dei conti”. Ma non pensa che la mag-gioranza riuscirà ugualmente a votarlo?”Bisogna

REAZIONI E COMMENTI A CALDO ALLA DECISIONE DI DE FUSCOE L’OPPOSIZIONE?

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vedere se ci arriva, alla votazione. Dobbiamo ricorda-re che prima di quella, c’è l’elezione del nuovoPresidente del Consiglio: sarà la prima prova delfuoco, in quanto questo voto, assolutamente segreto,è di natura prettamente politica. Se non si sfaldano lì,hanno comunque buone possibilità di farlo con ilbilancio. Astutamente hanno messo già la secondaconvocazione, ma anche lì bisogna vedere se ci sonoi numeri. Potrebbe anche darsi, vista la situazione diquasi parità, che l’assenza studiata a tavolino di qual-che componente dell’opposizione aiuti la maggioran-za ad uscire dai guai. Ma a quel punto si saprebbe chi

sta facendo il doppio gioco”. Ma non eravate tuttiuniti? “Forse lo siamo stati per un brevissimo periodo,quando abbiamo raccolto le firme, ma l’unione è dura-ta ben poco. Questo perché non esiste un vero grup-po, ma tante piccole realtà spesso in contrapposizio-ne tra loro. Si è trattata di una grossa occasionepersa, perché sfiduciare il sindaco adesso che allaRegione governa il centrodestra avrebbe significatomoltissimo. Purtroppo devo constatare che ancorauna volta qualcuno si è tirato indietro, forse per calco-li personali”. Tra questi calcoli rientra anche la candi-datura a Sindaco alle prossime elezioni? De Fusco ha

detto che il centrosinistra almeno su questo è unito,visto che riconosce solo lui come leader, mentre ilcentrodestra pare abbia almeno 5 o 6 aspiranti candi-dati. “E’ verissimo: da noi tutti vogliono la massimacarica cittadina, per questo non riusciamo a trovareun’egemonia”. Anche lei vuole ricandidarsi, magariper riproporre la stessa sfida del 2006? “Non ci pensoproprio. L’occasione l’abbiamo avuta, io e Pomezia,ma non è stata colta. Adesso lascio agli altri l’onere el’onore, magari sapranno fare di meglio, soprattuttose non avranno, in fase di ballottaggio, chi gli remacontro...” Maria Corrao

La crisi politica e le dimissioni del Sindaco non sonopassate inosservate tra la cittadinanza, che tra i suoimille problemi ha comunque trovato il tempo di ragio-nare su cosa potrebbe succedere nel caso non leavesse ritirate e a Pomezia fosse arrivato unCommissario Straordinario. Per sapere cosa pensa lagente comune, quella che vive la città sotto ogniaspetto tutti i giorni, abbiamo fatto un mini sondaggiotra le associazioni, cercando di racchiudere un cam-pionario di persone rappresentativo dell’intera popola-zione. La domanda rivolta a tutti era la seguente: DeFusco ha fatto bene a ritirare le dimissioni o così haperso di credibilità? Nonostante sia stata rivolta prati-camente a tutte le associazioni onlus del territorio,oltre ai centri anziani, non tutti hanno voluto o potutorispondere, dando sempre la stessa motivazione:“Non possiamo esporci, parlare di politica per noi nonè mai conveniente: i governi cambiano e noi abbiamobisogno dell’amministrazione a prescindere dal coloreche riveste. Ovvio che ognuno di noi ha una sua idea,ma preferiamo non riferirla anche per non avere pro-blemi”. Rispettiamo questa posizione e riportiamoesclusivamente il commenti di chi ha potuto darci unarisposta. Una curiosità: c’è stata un’associazione checi ha dato la risposta, ma ha chiesto di fare in modoche non si risalga a loro. Abbiamo deciso quindi diinserire il loro commento ugualmente, perché rappre-sentano una bella fetta eterogenea di cittadini, evitan-do però qualsiasi riferimento che possa far capire diquale associazione si tratti.“In generale pensiamo che il Commissariamento di unComune sia sempre un danno per la città ed unasconfitta anche per i cittadini, che evidentemente ave-vano scelto male. Il Commissario dovrebbe sostituireSindaco e Giunta solo in casi gravi, dove deve interve-nire la Magistratura a fare chiarezza. Non ci sembraquesto il caso, anche se non sappiamo e non voglia-mo sapere quali siano i motivi politici che avevanospinto il Sindaco a dimettersi. Crediamo che abbia

fatto benissimo a ritirare le dimissioni inanzi tutto per-ché, essendo stato eletto dai cittadini, sono loro chedovranno giudicare, e potranno farlo solo con le pros-sime elezioni. Fino a quel momento il Primo Cittadinodeve continuare a lavorare per dimostrare le suecapacità e rendere conto a chi lo ha eletto. Poi, comeassociazione, siamo felici della sua decisione perchévorremmo continuare la bella collaborazione che èstata instaurata tra noi e questa amministrazione”.Quelli che hanno dimostrato più rammarico per ledimissioni del Sindaco sono stati i Centri Anziani. APomezia i commenti sono stati seguenti:“Quello che affermiamo è libero da ogni retorica e nonè legato a nessun ritorno: lasciare la città in mano adun Commissario è una follia, soprattutto se si calcolache alle nuove elezioni manca un anno. Pomezia sibloccherebbe, tutti i progetti in corso subirebbero unaparalisi che non porterebbe del bene a nessuno. IlPrimo Cittadino non deve farsi spaventare o condizio-nare da nessuno: è stato eletto dai cittadini, ed è aloro che deve rispondere. Se ha problemi politici, que-sti vanno affrontati e risolti in sede politica. Se invecei problemi sono altri, chi si dissocia dovrebbe avere ilcoraggio di parlare chiaramente, dicendo che sonostate fatte determinate cose che non vanno bene.Perché non lo fanno sul serio, invece di limitarsi allechiacchiere ed ai manifesti? Esistono degli organicome la Magistratura che sono sempre pronti ad inter-venire, qualora le cose non siano state fatte bene. Sela Magistratura ancora non si è mossa, allora siamoportati a pensare che questo Sindaco abbia dato sem-plicemente fastidio ed hanno tentato di farlo andarevia portandolo all’esasperazione. Meglio che ci abbiaripensato, la sua credibilità non si è persa, ma è anziaumentata, perché ha messo la faccia su eventualiattacchi, e poi perché ci sembra una persona cheprende a cuore i problemi dei cittadini ed in particolarmodo quelli delle categorie deboli come gli anziani.Diciamo questo nonostante non siamo ancora riusciti

ad ottenere tutti i contributi che ci sono necessari:capiamo le circostanze e siamo vicini a De Fusco,solidarizzando con lui”.Ancora più deciso l’intervento del Centro Anziani diTorvaianica, dove il presidente Sebastiano Scirè: “Iosarei stato disposto anche a fare una petizione pur ditenermi questo Sindaco, e così l’intero Centro che rap-presento, anche perché l’alternativa sarebbe stata ilcommissariamento: ma ci rendiamo conto di quelloche significa per una città come Pomezia? Per mesarebbe stato davvero un dolore se fosse andato via,visto che, anche se piano piano e non in tutti i campi,finora ha lavorato bene ed ha fatto molte cose per ilpaese. Se parliamo del nostro Centro Anziani, bastadare un’occhiata alla struttura che è stata inauguratameno di due mesi fa, un fiore all’occhiello che tutti ciinvidiano. Se siamo riusci a realizzarla è grazie a que-sta amministrazione ed al Sindaco che la giuda. Manon voglio che la mia sia un’opinione personale,voglio che anche gli iscritti possano esprimere la loroidea”. Scirè ci ha quindi accompagnato per il Centro,dove gli anziani hanno fatto a gara per esternare illoro pensiero. “Non se ne deve assolutamente anda-re, si è sempre comportato benissimo nei nostri con-fronti, ha fatto certamente di più di chi lo ha precedu-to. Ha fatto bene a non darla vinta a chi si diverte adanneggiare la città”, hanno commentato all’unisonoLuisa Angeli, Maria Antonia Covelli, Carmine Mannu,Giovanna Covelli, Luciana Bianconi, Milena Sbaragliae Giulia Bossi.“De Fusco non deve lasciare fino a quando non scadeil mandato, è la cosa peggiore che potrebbe fare”, hadichiarato il sig. Benito Milieri. “In questi 4 anni abbia-mo riscontrato dei miglioramenti, perciò anche per meha fatto bene a ripensarci e a restare alla guida dellacittà”, ha rincarato la dose Raffaele Sardella. Di parere diametralmente opposto GianfrancoLanzone, dell’associazione Fare Verde: “Le crisi politiche di Pomezia, e di conseguenza le

PICCOLA INDAGINE TRA LE ASSOCIAZIONI DEL TERRITORIO

DIMISSIONI SI, DIMISSIONI NO,COSA NE PENSANO I CITTADINI

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il Corrieredella CittàNumero 7 Anno 2Luglio 2010Distribuzione gratuita

Via Danimarca, 5700040 Pomezia

E-MAIL:[email protected]

EDITORE:La Città

DIRETTORE RESPONSABILE:Maria Corrao

E-MAIL:[email protected]

IN REDAZIONE:Alessia Ambra AchilleCristina LucciLuigi SimonePietro ContiMilena SaliniClaudia SperdutiOscar Perrotta

PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE:Studio Grafico O.K.

CHIUSURA REDAZIONALE:30/06/2010

STAMPA:Arti Grafiche

Reg. Trib. di Velletri Settembre 2009N. Reg. 19/09 del 24 Settembre 2009

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Politica Pomezia

dimissioni di De Fusco, non ci avevano toccato più ditanto, così come non ci cambia nulla il fatto che siatornato. Come associazione, con questa amministra-zione non siamo riusciti mai a dialogare, anche sedevo riconoscere che con il Sindaco – inteso comepersona - abbiamo sempre parlato civilmente. E’ il rap-porto associazione-istituzione che non esiste. Noi,nonostante i tentativi, non abbiamo avuto risultati spe-rati da questa amministrazione, perciò preferiamointerfacciarci con la Provincia e la Regione. Io perso-nalmente non vado all’ufficio ambiente da mesi: FareVerde aveva un ottimo rapporto con l’ex assessoreArciero, che ci sembrava una persona molto sensibileai nostri problemi, ma l’hanno tolto subito. Se nonavesse ritirato le dimissioni l’unica cosa che avrebbepotuto preoccuparci era il fatto che non potevamosapere se dopo De Fusco ci sarebbe stato qualcosa dimeglio o di peggio. Se fosse arrivato il Commissarioprefettizio e questi avesse bloccato l’urbanistica, noiavremmo di certo preferito che De Fusco se ne fosse

restato a casa, perché quello che ci interessa è la tute-la dell’ambiente, mentre la politica di Pomezia è sem-pre stata sorda ai problemi ambientali. Con questipolitici non siamo mai riusciti ad avere un rapportoconcreto: scrivi e non ti rispondono, parli e non tiascoltano. Non saprei quindi quale potrebbe essere ilmale minore per questa città, se tenerci quello cheabbiamo e già conosciamo o se sperare nel futuro,sempre che non ci riservi brutte sorprese”.Dello stesso tono anche l’Associazione Tyrrhenum: “Visto che il Sindaco non ci riceveva da 2 anni emezzo, noi non ci siamo resi conto delle sue dimissio-ni né del suo ripensamento, perché non ci siamoaccorti neanche della sua esistenza, così come nonce ne accorgeremo di quello che farà in futuro.Crediamo che fare di meno di quello che ha fatto luicon la sua amministrazione, almeno per quantoriguarda il nostro mondo, sia difficile. Dobbiamo peròpensare che ogni Comune ha gli amministratori che simerita. La colpa della situazione politico-amministrati-

va non è solo dei politici, ma anche di chi li vota. Seda decenni al governo ci sono sempre le solite perso-ne significa che, alla fine, votiamo sempre gli stessi ece li vogliamo tenere. E allora teniamoceli, ma poi nonci lamentiamo!” La pensa allo stesso modo Carmela Pavone, che fasubito una precisazione: “Voglio esprimere un opinio-ne personale, che nulla c’entra con l’associazione“Amici di Singen” di cui sono vice presidente. Secondome il Sindaco ha fatto benissimo a dare le dimissionie non avrebbe dovuto ritirarle. Tanto in questi 4 annimi sembra che per il mio quartiere, ma anche per tuttala città, non abbia fatto granché. Almeno con ilCommissario lo avremmo saputo già in partenza chenon sarebbe stato fatto nulla e non ci saremmo arra-biati più di tanto”.Di parere abbastanza neutro l’Associazione Coloni,per i quali parla il presidente Pietro Bisesti. “Noi erava-mo rimasti interdetti da queste dimissioni, perché pen-siamo che un Sindaco, quando viene eletto, debbarimanere per tutti i 5 anni del suo mandato e non get-tare la spugna lasciando tutto in mano ad un commis-sario che non potrebbe fare niente oltre all’ordinariaamministrazione. Non possiamo neanche pensare cheil proseguimento di questa amministrazione possadanneggiare la città, perché i danni sono già statifatti, sia dalla maggioranza che dall’opposizione.Meglio quindi che De Fusco abbia deciso di riprende-re a lavorare, sperando che stavolta lo faccia senzafarsi coinvolgere e pressare da persone che hannosolo pensato al loro tornaconto e non al bene dellacittà: per essere chiari, mi riferisco all’urbanistica. Pertutto il resto, credo che il Sindaco abbia lavoratobene”.Concludiamo con la Croce Rossa, sentendo la respon-sabile Angela Marrocchini. “Credo che, indipendente-mente dalle motivazioni, che non conosco, le dimis-sioni di un Sindaco siano sempre una sconfitta.Bisogna avere il coraggio di terminare il mandato, perpoi essere giudicati dai cittadini. Con l’elezione, DeFusco si è assunto degli impegni e delle responsabili-tà che adesso deve portare fino in fondo, lasciandoalle urne il verdetto su come ha svolto il suo lavoro.Ha quindi fatto bene a ritirare le dimissioni, ora devedimostrare di saper continuare a governare”.

Alessia Ambra Achille

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Politica Ardea

Ci risiamo! Ancora una volta l’amministrazioneEufemi finisce in “pasto” al vorace “appetito” dilegalità della magistratura di Velletri. Reati, erro-

ri, esagerazioni? Non sappiamo e non c’importa inquesto momento; saranno gli inquirenti a portareavanti il loro lavoro in attesa della chiusura dell’inchie-sta per le valutazioni conseguenti. Sta di fatto, però,che il ritmo d’intervento della Procura penale è diven-tato assai sostenuto e c’è da chiedersi se si fermerà ose dobbiamo attenderci altri sviluppi. Più d’uno, nel paese, è pronto a giurare che il “bello”non è ancora arrivato: il famigerato strumento delleintercettazioni (quanto mai prezioso nel nostro territo-rio) sembra sia all’opera da molto tempo e il vero“bubbone giudiziario” starebbe per raggiungere unasoggettività piuttosto ampia. Una cosa è ormai certa e incontestabile: il cavallo dibattaglia del sindaco Eufemi, la legalità, sta diventan-do il suo vero cruccio, la sua croce! Il sindaco è lapersona eletta dal popolo sovrano che deve effettuarele scelte delle persone giuste, possibilmente compe-tenti, per amministrare la cosa pubblica. Non ci vuolemolto per capire che le scelte dell’attuale amministra-zione ubbidiscono prevalentemente a logiche diappartenenza e che non implicano serene valutazio-ni meritocratiche. Quando poi nella faccenda vengonocoinvolti anche consiglieri, dirigenti e funzionari laquestione diventa davvero incandescente e non può

che preoccupare la cittadinanza.E cosa dire di certi cambi in corsa, anche recenti, cherisultano incomprensibili? Se il metro di giudizio è la“fattività”, nel grigiore generalizzato che caratterizza ilmomento dato, perché taluni sono andati a casa ealtri no?La mappa dei personaggi sottoposti a indagini giudi-ziarie comincia ad essere molto estesa e quel che pre-occupa maggiormente è la constatazione che non è ingioco qualche accertamento per abuso d’ufficio, maipotesi di reati molto gravi.In una tale situazione, non stupisce affatto che l’otti-mo Eufemi ora pensi al porto di Ardea e lo annuncicon strilli di trombe. Se lo fa con le medesime inten-zioni proclamate in campagna elettorale per la legali-tà, considerata come valore assoluto e in cima ai suoiobiettivi, allora possiamo stare tranquilli, è archiviarecome butade di belusconiana memoria. Per essereseria l’enunciazione doveva essere accompagnatadalla necessaria prospettazione di ordineeconomico/finanziario, da riscontri regionali, elabora-ti progettuali e buon ultimo, ma non ultimo, la localiz-zazione.Sul piano politico, invece, rispetto a questioni o scelteche possono ingenerare inquietudine, ci sono anchesegnali, o meglio fermenti, che potrebbero essere giu-dicati molto positivamente se dalle buone intenzioni sipassasse ai fatti.

Quanto al primo aspetto, ci riferiamo al neo assesso-re ai lavori pubblici, che desta perplessità che sovra-stano la novità. Se ad Ardea la politica avesse anco-ra un senso e se contassero le scelte anche dure com-piute nell’ultima campagna elettorale comunale,dovremmo convenire che tutto poteva accadere adistanza di circa due anni, tranne che coloro chehanno decretato la sconfitta del competitor di Eufemisi facciano rappresentare in giunta da un esponentedella coalizione perdente.Poi però ci sovviene la questione relativa ai sei consi-glieri comunali che sono passati con la PDL e alloratutto si placa e si compendia nella consapevolezzache ad Ardea può succedere davvero di tutto. E’ in questo filone di “non meraviglia” che può essereinquadrato anche quello che sta succedendo all’inter-no del Partito Democratico. Dopo mesi di divisioni,prese di distanza, contrapposizioni anche durissime euna certa stasi di attività politica, finalmente un grup-po di persone maggiormente avvedute ha ritenuto diaccogliere l’invito, lanciato su questo periodico, adaprire un tavolo di confronto per rilanciare l’azione delpartito e valorizzare la presenza del proprio rappre-sentante in consiglio comunale attraverso la ripresa diun percorso di fattività, coesione e abbandono pregiu-dizi e pregiudiziali nei confronti di quelli che solo alcu-ni mesi fa venivano vissuti come antagonisti da com-battere poiché rappresentanti diretti o indiretti di que-sto o quel dominus. Le intenzioni sono ottime e non ciresta che attendere che alle intenzioni seguano i fatti.

Michele Lotierzo

PER ARDEA VANNO FERMENTI GIUDIZIARI(I SOLITI!) E POLITICI

REGALID’ESTATE

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Le indagini è giusto che si facciano e bene fa laMagistratura a farle, ma un avviso di garanzia èun avviso di garanzia, non una condanna, e fino

a che non ci sia prova provata è diritto di ogni inda-gato dimostrare l’estraneità ai fatti ed è dovere di ognicittadino di presumerne l’innocenza. Tutto il resto èstrumentalizzazione politica che fa male alle Istituzionie alla stesse Autorità Giudiziarie che hanno il diritto dilavorare senza che ci siano interferenze e amplifica-zioni.Sembra un’affermazione recentissima, quella fatta dalSindaco di Ardea Carlo Eufemi, ma, al contrario, èstata pubblicata sul sito istituzionale del Comune diArdea il 12 Febbraio scorso, in risposta ad attacchifatti all’amministrazione da Parte dell’esponentedell’IDV Valtere Roviglioni. A distanza di 4 mesi quel-la dichiarazione è straordinariamente d’attualità, vistoche sia a Maggio che a Giugno alcuni politici edamministratori di Ardea sono star colpiti da un’ulterio-re raffica di Avvisi di Garanzia. Ormai sembra che ilSostituto Procuratore Travaglini dal Tribunale di Velletridebba mettere una sede vacante tra Ardea e Pomezia,vista la grande mole di lavoro che questi due Comunigli procurano. Ma atteniamoci ai fatti, trattando soloquelli più recenti, visto che degli Avvisi di Garanziaemessi dalla Procura della Repubblica lo scorso 21

Maggio abbiamo ampiamente parlato nello scorsonumero: il 16 Giugno i Carabinieri hanno effettuatoperquisizioni negli uffici dell’Assessorato all’Ambientee nelle abitazioni di alcuni politici, amministratori etecnici comunali. Il risultato è stato di 7 avvisi digaranzia, tutti riferiti a vicende legate al cimitero diVia Strampelli. I fatti che la Magistratura sta analiz-zando sono compresi tra il 2008 ed il 2009 e riguar-dano due distinti filoni d’indagini: il primo sulla la pre-sunta cessione di loculi nel periodo in cui il Comuneaveva bloccato le vendite a causa della mancanza diposti liberi nel Cimitero, causata dal ritardo dell’avviodei lavori di ampliamento dello stesso. Nonostante ildivieto da parte dell’amministrazione, sarebbero stativenduti in una sorta di mercato nero alcuni loculi chedovevano invece essere assegnati solo post-mortem.L’altro filone scava invece su una presunta turbativad’asta per l’assegnazione di un appalto per l’esecuzio-ne di lavori all’interno del cimitero, atta a favorire unaspecifica ditta. Tra i politici oggetto dell’avviso di garanzia ci sonol’attuale assessore all’Ambiente e politiche cimiterialiNicola Petricca, che ricoprendo l’incarico da soli ottomesi non sembra avere molto a che fare con la vicen-da, il suo predecessore Cassio Roccafiorita, il consi-gliere comunale del PDL Luca Di Fiori, l’ex dirigente

dell’ufficio Ambiente Mario Porreca, due dipendenticomunali – Emilio Murano e Mauro Rossi – ed unimprenditore, Stefano Valeri, che opera nel campodelle pompe funebri. Siamo riusciti ad intervistare Luca Di Fiori, il qualevuole subito precisare che “Con le presunte venditedei loculi provvisori non ho nulla a che fare,così comesono estraneo a qualsiasi ipotesi di turbativa d’asta”.L’accusa che gli viene rivolta riguarda delle tangenti.“E’ una cosa stranissima, che non riesco a capirenemmeno io. Sembra che io abbia, in cambio dell’ap-palto per i lavori all’interno del cimitero, fatto assume-re dalla cooperativa assegnataria il figlio dell’exAssessore Cassio Roccafiorita. Specificando che ilragazzo ha lavorato alla cooperativa per soli sei mesi,prendendo uno stipendio di circa 700 euro al mese,vorrei capire come possa venire in mente a qualcunoche questa “assunzione” sia frutto di una tangente.Innanzi tutto non stiamo parlando di mio figlio, quindinon avevo nessun interesse nella vicenda, poi cometangente mi sembra davvero misera!”.Di Fiori è comunque fiducioso: “Sono certo che laMagistratura, in cui ho piena fiducia, chiarirà tutto.Spero solo che lo faccia in tempi brevi, per poter farsapere a tutti la verità, cioè che io non c’entro nullacon questa vicenda”. Non ha invece voluto rilasciare alcuna dichiarazioneNicola Petricca, ma da indiscrezioni sembra talmenteamareggiato – i fatti contestati risalgono a prima chevenisse nominato Assessore – da aver pensato anchealle dimissioni.Non siamo riusciti a sentire le altre persone coinvolte,né le Forze dell’Ordine – Carabinieri e Guardia diFinanza – hanno rilasciato dichiarazioni ufficiali.Seguiamo però la vicenda in attesa di nuovi sviluppi,per capire quanto e cosa ci sia dietro questi avvisi digaranzia.In ogni caso, che quello inerente alle imprese dipompe funebri sia un business non sempre limpidissi-mo è risaputo, ma il Camposanto di Pian di Frassosupera in negativo le medie nazionali: nel recente pas-sato è infatti stato più volte al centro di indagini, comequando sono stati ritrovati resti umani, provenientiproprio dal campo di inumazione di questo cimitero,nella campagna al limitare di Tor San Lorenzo, insie-me a pezzi di lapidi. Per non parlare dei sigilli messiultimamente sui loculi previsti dai lavori di ampliamen-to, in quanto non in regola con le autorizzazioni. Allabase del sequestro un errore di trascrizione dei calco-li sul cemento armato nel progetto esecutivo presenta-to al Genio Civile. Un’inesattezza che ha bloccato ilavori per circa 100 mila euro. Insomma, morire è giàbrutto, ma ad Ardea di più. Alfredo Corrao

NUOVI AVVISIDI GARANZIAAD ARDEAPOLITICI ED AMMINISTRATORI TRA I PROTAGONISTI DI QUESTO ULTERIORE SCANDALO GIUDIZIARIO

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A volte una grande emozione può sbloccare un bambi-no che, per disabilità o altri motivi, fatica a rapportarsicon l’esterno aiutandolo ad emergere dal suo mondosommerso e facendo affiorare una nuova capacità rela-zionale”. Così Zoomarine e l’IDI, Istituto Dermopaticodell’Immacolata, hanno comunicato l’inizio di un percor-so di “terapia assistita dagli animali” (TAA), che hapreso vita, sotto forma di progetto pilota, lo scorso 10Aprile, per la cura e l’assistenza ai bambini autistici. Ilprogramma della sperimentazione, della durata di unanno, prevede un’interazione diretta tra bambini e ani-mali come la foca grigia ed i leoni marini californiani,sudafricani e sudamericani. L’annuncio è stato voluta-mente dato con quasi due mesi di ritardo, come spiegail direttore generale di Zoomarine, Stefano Cigarini, per-ché si voleva prima essere sicuri che l’iniziativa fosserealizzabile dal punto di vista pratico. “Siamo i primi inEuropa a tentare la Pet Teraphy con i pinnipedi, “bestio-le” di oltre 400 kg. Non potevamo essere sicuri che que-sto tentativo potesse trovare riscontro presso i bambini,che potevano anche essere spaventati dalla mole diquesti animali, oppure, al contrario, che a reagire malefossero proprio i leoni marini”. Invece è andato tuttobene, così come sperava e credeva Davide Moscato,professore di Neuropsichiatria Infantile dell’Università diRoma e responsabile del Centro Cefalee all’ospedaleSan Carlo di Nancy-IDI di Roma. Il gruppo di lavoro gui-dato dal professore si è incontrato e consultato con ilpersonale di Zoomarine Portogallo, che ha messo adisposizione tutta la conoscenza acquisita in 20 anni digestione dei mammiferi marini. Le due parti sono arriva-te alla conclusione che l’effetto che un “bestione” comeun leone marino avrebbe fatto su un bambino autistico.

I dati dell’IDI, che da sette anni ha al suo interno un’au-tentica fattoria con cani, caprette, conigli e pony, hannofinora dimostrato l’efficacia della pet therapy nel 90%dei casi di bambini affetti da cefalea, nonché la capaci-tà di migliorare la vita relazionale dei pazienti affetti dadisturbi comportamentali, ritardi mentali e autismo, tra iquali si sono verificati miglioramenti significativi: alcunibambini autistici, dopo aver preso confidenza con deicagnolini, per la prima volta in vita loro hanno parlato ecomunicato con l’esterno. “I buoni risultati ottenuti inquesti anni, su un campione di 500 bambini – ha spie-gato il prof. Moscato - ci inducono a estendere l’espe-rienza ad animali senza dubbio più impegnativi, maanche più affascinanti. I grandi, buoni e socievoli mam-miferi marini sono, in se stessi, delle vere metafore: cosìcome essi entrano ed escono dall’acqua, così cerchia-mo di aiutare i bambini autistici a emergere dal loromondo sommerso, facendo affiorare in loro una nuovacapacità relazionale”.“L’autismo, almeno con le conoscenze mediche e scien-tifiche attuali, non si può curare – ha aggiunto Cigarini– ma si può sicuramente tentare di dare una qualità divita migliore a questi ragazzini, per fare in modo chediventino adulti più consapevoli e più reattivi alla realtàche li circonda”.Quanti bambini stanno seguendo questo progetto?“Ne abbiamo 12, dai 6 ai 13 anni, tutti già in cura pres-so l’ospedale San Carlo, con vari gradi di gravità dellamalattia. Sono stati suddivisi in due gruppi e, una voltaa settimana, quando il parco è chiuso, passano l’interopomeriggio con i nostri animali. Questo, ovviamente,sempre in compagnia dei loro genitori, dello staff scien-tifico-terapeutico dell’IDI, di una logopedista e degliaddestratori specializzati di Zoomarine”.Dopo appena 7 settimane si vedono già dei timidi risul-tati: quando un leone marino ha schizzato un po’ d’ac-qua, i bambini hanno dimostrato chiari segni di diverti-mento e gioia. Ciò che è banale e scontato per i lorocoetanei «normali», per questi ragazzi vuol dire un gran-de progresso. Ma perché i pinnipedi e non i delfini, che sembrerebbe-ro la scelta più naturale?“Innanzi tutto perché il delfino non ha autonomia moto-ria fuori dall’acqua, e quindi non potrebbe interagire conil bambino sulla terraferma. Non tutti i bambini, poi,vogliono entrare in vasca: alcuni di loro potrebbero averpaura, almeno all’inizio, quindi abbiamo pensato ad ani-mali altrettanto socievoli ed intelligenti. Sono poi alquan-to diversi dagli animali domestici, come cani o gatti, chetutti sono abituati a vedere. L’impatto con un mammife-

ro marino così grande e, nel frattempo, così docile,suscita nei bambini con problemi delle reazioni e delleemozioni positive, che li aiutano ad uscire dal guscio incui sono chiusi. Il percorso dovrebbe portare i bambiniche non hanno paura dell’acqua ad interagire fino adentrare in vasca con i pinnipedi”. I bambini, quando arrivano al parco, si avvicinano aglianimali in modo graduale, utilizzando tecniche messe apunto appositamente per loro. E, ad ogni passo verso lafoca o il leone marino, sul volto dei bimbi si legge lo stu-pore. Stupore che si trasforma in interesse e interesseche evolve fino a diventare cura. E se questa cura doves-se ottenere i risultati sperati, alla fine dell’anno sperimen-tale si potrebbero aprire le porte del parco a tanti altribambini. “Con le relazioni e gli studi fatti nel corso diquesto anno, potremmo proporre una convenzione alloStato, per fare in modo che la cura possa essere in cari-co al Sistema Sanitario Nazionale – ha dichiarato il diret-tore generale di Zoomarine – e quindi alla portata ditutti”. Alessia Ambra Achille

LE NOVITA’: DALL’INAUGURAZIONEDELL’ACQUAPARK ALLE MONTAGNERUSSE

Oltre al nobile progetto per i bambini autistici, il parcodivertimenti di Torvaianica offre quest’anno diverse novi-tà per i suoi ospiti: alle attrazioni esistenti si è infattiaggiunto un Acquapark di 12.000 mq con due piscineda 4000 posti, 5 scivoli – tra cui kamikaze e toboga –per un totale di 800 metri di “scivolate”. L’Acquapark èstato inaugurato sabato 26 Giugno alla presenza diValeria Marini, madrina della manifestazione, e di nume-rose autorità. Sempre votato al puro divertimento èVertigo, un roller coaster (montagne russe) con unacaduta verticale di 30 metri, durante la quale si arrivaalla velocità di 80 km orari, il classico “giro della morte”e 3 loop di diversa intensità ed inclinazione. Si tratta diun giro che due poco più di due minuti, molto intensi manon estremi, tanto che possono andare anche i bambinidi altezza superiore al metro e 20. C’è poi il nuovo sta-dio dei rapaci, progettato in modo che si possano osser-vare al meglio i voli e le picchiate di splendidi animalicome l’aquila delle sterpe o il falco reale, difficilmenteavvistabili in natura. Ci sono quindi tutti i presupposti perfare di Zoomarine una delle attrazioni della costa lazia-le, che potrebbe mettere Torvaianica in primo piano neiconfronti dei turisti che arrivano da fuori Regione. Oraserve solo attrezzare tutto quello che è fuori dal parco.

IL LEONE MARINOSFIDA L’AUTISMOA ZOOMARINE È PARTITO UN PROGETTO PILOTA, IN COLLABORAZIONECON L’IDI-SAN CARLO DI NANCY, PER LA TERAPIA DEI BAMBINI AUTISTICI.

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Parcheggi: a pagamento o no? Il dilemma dellestrisce blu a Pomezia, anche se al momento nonè certo il pensiero principale di cittadini e politi-

ci, rimane. Dopo l’esperimento dello scorso anno,quando su Via Roma ed alcune strade centrali è stataimmessa una tariffa oraria – pari a 50 centesimi dieuro l’ora – per il parcheggio, l’amministrazioneaveva deciso di riproporre l’esperienza, ma con qual-che “piccola” variante che ha fatto imbufalire i com-mercianti e che, presumibilmente, farà arrabbiareanche gli automobilisti. Le differenze con l’estate scor-sa sono le seguenti: non più grattini venduti dai com-mercianti ma macchinette distributrici di ticket; nonpiù solo tariffa oraria ma anche giornaliera, oltre chea frazioni, e costo del parcheggio lievitato alla cifratonda di 1 euro l’ora. L’ultima novità è quella che hascatenato l’ira dei commercianti, che temono il drasti-co ridursi dei loro affari proprio a causa del notevoleaumento del prezzo della sosta. “A gennaio – spiegaLuigi Schettini della tabaccheria Visani di Via Roma –abbiamo protocollato in Comune una raccolta di firmeattraverso la quale chiedevamo il ripristino dei grattiniallo stesso prezzo dello scorso anno. Non abbiamo

avuto alcuna risposta”.“I commercianti, proprio lo scorso anno, non hannofatto altro che lamentarsi dei grattini: la maggior partedi loro si rifiutava di venderli per non avere fastidi,quindi abbiamo dovuto pensare ad un’alternativa”,ribatte il dirigente dei Lavori Pubblici Renato Curci.“Forse è vero che qualche commerciante lo scorsoanno si è rifiutato di prendere il servizio, per il quale ilguadagno era pressoché nullo, ma ora siamo tutti,tranne rare eccezioni, compatti: le macchinette non levogliamo, perché comportano un aumento del servi-zio davvero impensabile. Io stesso sono andato daimiei colleghi per raccogliere le firme e ho trovato tuttisulla stessa lunghezza d’onda: aumentare le tariffesignificherebbe far diminuire la clientela. I problemidello scorso anno dipendevano in parte dalla novitàed in parte dalla modalità di emissione delle fattureche ci arrivavano dal Comune, che ci tassava i ticketal 20% quando l’IVA doveva essere a carico dell’am-ministrazione. Una volta chiarito questo punto, per noiil servizio poteva tranquillamente continuare”, spiegaSchettini. Ma, nonostante siano passati 7 mesi dallarichiesta protocollata, nessuna risposta è arrivata dal-

l’ufficio preposto, che ha invece continuato per la stra-da che porta alle macchinette. “Questo è un doppio,anzi triplo, danno per Pomezia, innanzi tutto perché intutto questo tempo il Comune ha avuto dei mancatiguadagni che possono essere calcolati intorno ai 100mila euro, che vanno ad aumentare man mano che iltempo passa senza che vengano ripristinate le strisceblu, poi perché, se davvero si porterà la tariffa ad uneuro, i cittadini dovranno pagare il doppio rispetto alloscorso anno e, ultimo ma non per importanza, perchéin questo modo a guadagnarci non saranno le cassecomunali, ma i gestori delle macchinette, a cui sem-bra andrà il 40% delle cifre incassate”.Se questo fosse vero sarebbe da capire bene chi eperché vuole assolutamente dare il denaro dei cittadi-ni in mano a dei privati.Proviamo quindi a girare l’accusa direttamente al neoAssessore ai Lavori Pubblici Edgardo Cenacchi. “Nonconosco bene la vicenda, che è stata seguita dall’ap-posita commissione e dal Dirigente, ma di sicuro viandrò a fondo. Se veramente i commercianti sono tuttid’accordo possiamo sempre rivedere quanto decisofinora, facendo riunire nuovamente la commissione.Non volgiamo però che il servizio resti scoperto: l’au-tomobilista deve avere la possibilità di acquistare ilticket”. Ma questo non significa che ogni commercian-te deve venderli: ne basterebbero un paio ogni centometri, magari affidandosi a quelli con orari d’aperturapiù lunghi come bar, edicole e tabaccai. “Dobbiamovalutare bene la cosa, perché oltre al rischio di averecarenze di biglietti, bisogna calcolare anche il costodel personale del Comune addetto alla consegna. Loscorso anno due impiegati, un giorno sì ed uno no, sirecavano dai commercianti per rifornirli di ticket:anche questa è una spesa, soprattutto perché vengo-no tolte due risorse in un ufficio già carente di perso-nale”. Ma con il 40% del guadagno che si vorrebbedare alla ditta appaltatrice delle macchinette sipotrebbe pagare lo stipendio a nuove persone, maga-ri risolvendo il problema della disoccupazione perqualcuno (certo pochi, due o tre, ma sempre megliodi niente!) dei lavoratori che ultimamente stanno sof-frendo la crisi economica, invece di far arricchire unasocietà...“Al momento – spiega Curci – la commissione hadeciso di far espletare una gara per l’affidamento del-l’appalto, preferendo le macchinette proprio per evita-re i problemi che si sono presentati lo scorso anno,ma la percentuale ancora non è stata stabilita, inquanto dipenderà dall’esito della gara stessa. Quelloche è stato deciso sono le tariffe: un euro per un’ora,3 euro per 5 ore di sosta e 5 euro per l’intera giorna-ta. Per chi si ferma poco, c’è la possibilità di pagarele frazioni, che sono di 20 centesimi ogni 12 minuti.Questo consente agli automobilisti anche di risparmia-re, se la loro sosta è di durata diversa dall’ora piena,visto che prima, anche se parcheggiavano per pocotempo, dovevano comunque pagare per 60 minuti”.

STRISCE BLU:GRATTINI OPARCOMETRI?I COMMERCIANTI CHIEDONO IL RIPRISTINO DEI “GRATTA E PARCHEGGIA”, MA L’AMMINISTRAZIONE PREFERISCEAFFIDARSI AD UNA DITTA CHE INSTALLI LE MACCHINETTE

Viabilità Pomezia

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Ma le spiegazioni fornite dall’assessorato non convin-cono i commercianti, che vedono in questa operazio-ne il modo di “agevolare” qualcuno. “Visti i precedenti– la tangentopoli del 2001 è solo un esempio – civiene spontaneo pensare male: chiediamo quindi diessere ascoltati. Non è vero che non siamo uniti”,sostiene Schettini.“Il fatto che su ogni grattino i commercianti prendesse-ro solo 5 centesimi e che spesso la vendita causassefastidi - tipo dare resto in monete che non avevano -senza alcun ritorno sul giro d’affari dell’attività, avevacausato malumori che vogliamo evitare nel futuro.Anzi, tengo a sottolineare che erano stati addiritturaalcuni commercianti a suggerire l’installazione dellemacchinette. Vorrei inoltre far notare che nei Comunilimitrofi, come Albano, Ariccia o Roma, si paga 1 eurol’ora già da tempo”, si difende Curci. Riportiamo quindi l’attenzione sul costo: se lo scorsoanno i commercianti prendevano il 10% sul costo del

grattino (5 centesimi su 50), quanto prederà la dittache installerà le macchinette? Il Comune darà davve-ro il 40% ? “Non lo sappiamo ancora – risponde ilDirigente – dipenderà dall’esito della gara, che ovvia-mente andrà al miglior offerente”. Ma quali saranno itempi? “Per i completamento dell’iter passeranno deimesi, quindi per tutta l’estate i parcheggi rimarrannoliberi”. Ma se i commercianti rimarcassero la lorointenzione di vendere i ticket?“Se i commercianti – tutti, non solo il 20% degli inte-ressati – ci facessero una proposta valida noi sarem-mo pronti a valutarla in commissione”, assicuraCenacchi. Lo stesso discorso vale anche perTorvaianica: anche qui i grattini hanno incontrato delledifficoltà, ma non per i commercianti che, spieganoall’assessorato “si sono dimostrati tutti molto disponi-bili”, bensì nella consegna dei tagliandi da parte degliaddetti comunali, che erano costretti a tralasciare altreimportanti attività per seguire quella dei ticket. “Al limi-

te potremmo verificare se questo servizio può esseresvolto dalla Polizia Municipale”, lancia la propostal’Assessore ai Lavori Pubblici. “Proprio per verificaretutte le possibili soluzioni posso dire già da subito chemi impegno a fare quanto prima un incontro le varieparti istituzionali, compresa la Polizia Municipale”.Saranno invitati anche i commercianti? “Dopo cheavremo valutato quali siano le strade percorribili alivello amministrativo sicuramente provvederemo aconvocare anche i commerciati, per stabilire una con-clusione soddisfacente per tutti”.Magari anche per gli automobilisti.... Intanto un sugge-rimento vogliamo darlo noi: occupatevi anche dei par-cheggi attualmente gestiti dagli abusivi: l’amministra-zione non potrà che trarne ritorno non solo economi-co, ma anche d’immagine.

Alessia Ambra Achille

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Estate 2010

Le AgenzieImmobiliariGiugno è passato come una burrasca sui cieli del lito-rale di Pomezia ed Ardea: tra il maltempo, le scuolenon ancora terminate per tutti, i mondiali e la crisieconomica l’affluenza dei turisti è stata pressochénulla, tranne qualche raro giorno, visto che - neanchea farlo apposta – nel week end ci pensava la pioggiaa sconsigliare ai bagnanti di venire al mare. Le casein affitto sono rimaste praticamente tutte vuote, nono-stante i prezzi competitivi, i marciapiedi ed negozi –soprattutto bar, gelaterie e ristoranti – si sono riempi-te solo dal venerdì alla domenica, mentre passeggia-re di sera durante il resto della settimana era quasicome girare in un paese deserto. Le speranze vengo-no quindi riposte tutte su Luglio ed Agosto, condizionimeteorologiche permettendo. Per avere un’idea del-l’estate che verrà abbiamo fatto una mini indagine trai commercianti di Torvaianica e Marina di Ardea, par-tendo dalle agenzie immobiliari, che solitamente ini-ziano ad affittare gli appartamenti estivi già da febbra-io. “La richiesta di appartamenti in affitto è stata pra-ticamente nulla per quanto riguarda Giugno, che èandato molto peggio degli anni passati, ma possiamo

ritenerci più che soddisfatti per i mesi di Luglio edAgosto – spiega Rosalba Traghetti, titolare dell’agen-zia immobiliare Alfa – Per questo periodo, rispetto al2009, abbiamo avuto un incremento di almeno il 15%di appartamenti affittati. Andando nello specifico, peril mese di Luglio ha avuto maggiori richieste rispettoad Agosto, cosa che non mi era mai capitata. E’ veroche per prendere la casa ad Agosto c’è ancora tempo,ma al momento posso affermare che gli appartamen-ti che avevamo in gestione per Luglio sono sono statiaffittati in una percentuale che arriva all’85 – 90%,mentre per quelli di Agosto siamo ancora fermi al70%”.Leggermente diversa, tranne che per il mese diGiugno, disastroso anche qui, la situazione che ci pro-spettano Emilia Galli e Rita Piani dell’OndaImmobiliare. “Il freddo e le piogge che hanno caratte-rizzato questa primavera hanno rovinato il mercatoimmobiliare, perché a nessuno veniva voglia di fareuna passeggiata al mare per cercare la casa in loca-zione. Ora stiamo recuperando, ma per farlo abbiamoanche dovuto dividere i mesi in quindicine, in modoche più persone potessero permettersi di affittarle. Latipologia del mese intero resta, ma è molto menorichiesta. Per quanto riguarda le disponibilità abbiamoquasi terminato Agosto, soprattutto gli appartamenti

al piano terra e quelli in riva al mare, mentre perLuglio c’è rimasto un buon 15% di case ancora libere.Siamo quindi sugli stessi livelli dello scorso anno, maabbiamo fatto più fatica e siamo dovuti ricorrere alfrazionamento. Per quanto riguarda settembre, inve-ce, la richiesta è bassissima. Noi abbiamo anche ten-tato di fare convenzioni con l’estero, pubblicizzando lazona e fornendo gli appartamenti anche sopo per unasettimana, ma la cosa non ha preso piede”.Lo stesso esperimento lo ha fatto anche il titolare del-l’immobiliare Conte, che ha addirittura proposto alComune una collaborazione, per promuovere lanostra costa all’estero, puntando sia sul mare chesulla vicinanza alla Capitale. “Purtroppo non abbiamotrovato riscontro nell’amministrazione, alla quale chie-devamo un aiuto pratico, degli uffici preposti ed unaPro Loco efficiente”. Per quanto riguarda il mercato,Mario Conte ha riscontrato dati invariati allo scorsoanno per quanto riguarda Giugno e Settembre: “Pocheerano le richieste nel 2009 e poche sono state que-st’anno”. Peggio ancora per i due mesi centrali. “Misono accorto che magari telefonavano da fuori perprenotare ma che poi arrivati sul posto, rinunciavanoa causa dello stato pietoso che trovavano, soprattut-to di domenica: cassonetti stracolmi, con i rifiutianche per terra, aiuole incolte, strade sporche, nessun

UN ESTATE AL MAREC’È ANCORA CHI VIENE AL MARE A TORVAIANICA, TOR SAN LORENZO E MARINA DI ARDEA?TRA AGENZIE IMMOBILIARI, STABILIMENTI BALNEARI E COMMERCIANTI, ABBIAMO CERCATO DI CAPIRE COME SARÀ LA STAGIONE TURISTICA 2010

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tipo di divertimento, barriere architettoniche ancora introppi posti. Perché dovrebbero prendere casa qui?Hanno messo i cartelli di benvenuto, ma manca tuttoil resto. Io ho registrato un calo degli affitti del 50%,costante nel tempo negli ultimi anni”.

Ma quanto costa affittare una casa a Torvaianica neimesi centrali dell’estate? Le agenzie sono tutte con-cordi: i prezzi sono rimasti stabili rispetto allo scorsoanno, ma variano a seconda della posizione rispettoal mare ed al piano. A Luglio un appartamento di duestanze più servizi costa da 1400 a 1700 euro, mentrein Agosto il prezzo si aggirato tra ai 1600 ed i 1800euro. Anche sulla tipologia di affittuari la risposta èpraticamente unanime: non esiste più l’abitudine tuttaitaliana di prendere una casa da dividere tra più fami-glie, perché a prendere la casa per le vacanze è lafamiglia-tipo, con genitori, uno o due figli e, al massi-mo, la nonna o entrambi i nonni, da utilizzare anchecome baby sitter.

Diverso il discorso per Marina di Ardea, dove la mag-gior parte degli appartamenti vengono affittati privata-mente. Girando per il lungomare, si possono notareancora la maggior parte dei cartelli con tutti i mesiliberi. “Gli affitti sono calati di oltre il 50%, nessunovuole venire in un posto dove non c’è nulla se nondegrado”, commenta un commerciante che vuolerestare anonimo. Pur girando per le agenzie, non riu-sciamo a trovarne nessuna che tratti gli affitti estivi:solo compravendite o, al limite, affitti annuali. Percapire la situazione al momento basta però guardarsiintorno: le case hanno quasi tutte le serrande abbas-sate e l’aria abbandonata. Resta solo la speranza peri prossimi mesi...

Gli StabilimentiBalneariIniziamo il nostro giro per gli stabilimenti partendo dalcentro di Torvaianica. Proprio all’altezza della piazzac’è lo storico “Bagni Belvedere” di Capobianco.

Entriamo domenica 20 Giugno, bardati come sedovessimo andare in montagna, visto che piove e fapure freddo. Gli ombrelloni sono ovviamente tutti chiu-si e sulla spiaggia non c’è nessuno. Lo scorso weekend lo stabilimento era pieno, perché splendeva ilsole. “Purtroppo i nostri affari dipendono dalle condi-zioni del tempo, ma non solo – spiega la titolare AnnaGiuliani – Quest’anno abbiamo registrato un notevolecalo, che può essere considerato intorno al 50%, diabbonamenti mensili, quelli che solitamente venivanosottoscritti già a gennaio/febbraio, quando ovviamen-te non si sa ancora che tempo farà d’estate. La colpaè anche delle mareggiate, che si sono mangiateparecchi metri di spiaggia: se prima avevamo 8 file diombrelloni, più i lettini vicini alla riva, adesso dobbia-mo limitarci a quattro file e non sempre possiamo met-tere i lettini. Speriamo quindi nelle presenze giornalie-re, anche se già sappiamo che potremo contaresoprattutto nei week end”. Quali sono i prezzi? “Anche quest’anno, per combattere il caro vita, abbia-mo deciso di non fare aumenti: il lettino costa 5 euro,la sdraio 4. Per ombrellone e due lettini si spendono17 euro”. E qual è la tipologia di cliente? “Durante lasettimana principalmente mamme, o nonne, con ibambini. Il sabato e soprattutto la domenica interefamiglie e tanti giovani. Abbiamo notato un notevoleincremento degli stranieri, specialmente polacchi erumeni: tutte persone tranquille, che spendono addirit-tura più degli italiani ”.Spostandoci di pochi metri, fino alla Perla Nera, ildiscorso non cambia. “Giugno, tranne un paio didomeniche, lo abbiamo passato a guardare il mare –commenta amareggiato il titolare Adolfo D’Antonio –ed anche per quanto riguarda Luglio ed Agosto non misembra che si sia molto da stare allegri. Gli abbona-menti confermati sono circa la metà dello scorso,quando già gli affari non è che andassero benissimo.Ormai la tendenza è in negativo, sono almeno treanni, da quando è iniziata la crisi, che non si registra-no più presenze da record. Ormai si vive con i weekend, quando le spiagge si riempiono di giornalieri, manoi i dipendenti li paghiamo per l’intera settimana!”. Le cose vanno meglio da “Corsetti Mare”, forse anche

perché lo stabilimento è dotato di piscina e sala daballo. “Abbiamo registrato un lieve calo rispetto alleprenotazioni dello scorso anno di circa il 10% – spie-ga il responsabile Giovanni Spadoni – ma confidiamoancora sull’arrivo della vera estate e, di conseguenza,dei bagnanti. Per invogliare i turisti abbiamo anchediversificato le offerte, lasciando invariati alcuni prez-zi e diminuendone altri”. Meglio degli altri è andato lostabilimento “Schiano”, dove le prenotazioni sonorimaste invariate rispetto al 2009. “A Luglio abbiamomeno abbonamenti e più pendolari, mentre ad Agostocontiamo di più sugli abbonati e siamo a volte in diffi-coltà, la domenica, nell’accogliere tutte le richieste deipendolari. Ma, anche se il nostro stabilimento non haregistrato grossi cali, nelle poche giornate di sole diGiugno, che è stato un disastro, ho notato che le per-sone, per risparmiare, si portano il frigo portatile o ipanini da casa. Il ristorante e la tavola calda, cosìcome il bar, hanno infatti registrato un calo dei consu-mi intorno al 40%. Si cerca di risparmiare dove si può,senza però rinunciare ai servizi di base”. Lo stabili-mento “Schiano”, completamente privo di barrierearchitettoniche, è stato oggetto di un bellissimo gestonei confronti dell’associazione “A Tutto Tondo”: haofferto la spiaggia ed i propri servizi gratuitamente pertutto maggio e fino al 24 giugno, riservando la parteattrezzata anche per chi è costretto alla sedia a rotel-le. “Purtroppo il tempo non è stato clemente ed iragazzi hanno potuto approfittare della spiaggiapoche volte. E’ stata comunque un’esperienza moltocoinvolgente”.Per Torvaianica concludiamo il giro degli stabilimentidal presidente del SIB Angelo Fusaro, responsabile del“Lido”. “Il 2010 ci ha portato una flessione nelle pre-notazioni pari al 20%, sia per luglio che per agosto.Ma abbiamo imparato a vivere alla giornata, cercan-do di non prendercela troppo e sperando che domanipossa andare meglio e che il sole finalmente si decidaad uscire!

A Marina di Ardea gli stabilimenti sono davvero rari,perché la maggior parte del litorale è spiaggia libera.Ci fermiamo quindi al Sayonara, dove la titolare, lasignora Angela Coppari, ci spiega che le prenotazioniper Luglio ed Agosto sono rimaste le stesse dello scor-so anno. “Il problema è che nemmeno lo scorso annoil lavoro è andato benissimo, perché la spiaggia siriempiva a metà. Solo la domenica riuscivamo a fareil tutto esaurito”. Diverso il discorso dello al CentroGorizia Beach. “Quest’anno abbiamo aumentato ilnumero degli abbonati, nonostante la crisi - affermaDiego Sarrecchia - credo sia merito del lavoro svoltolo scorso anno, che ha avuto riscontro positivo tra iclienti, che hanno portato qui i loro amici”. In entram-bi gli stabilimenti non si sono registrati aumenti.“Manteniamo gli stessi prezzi da 7 anni”, concludeSarrecchia.

A Tor San Lorenzo, invece, oltre ai Consorzi ed allesbarre c’è anche qualche stabilimento. Per farsi nota-re ed attirare clienti devono puntare sulla qualità, chericonosciamo essere davvero buona, sia come serviziche come attrezzature. Ci fermiamo allo stabilimentoRoma, dove incontriamo il proprietario, AngeloCavola, che è anche presidente del SIB (Sindacato

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autonomo balneari) di Ardea. “Come balneari stiamoattraversando un periodo particolare, che vede coinci-dere la crisi economica, che porta un inevitabile calodegli introiti, all’aumento dei canoni demaniali. Questoci pone nella condizione di dover comunque mantene-re, o addirittura abbassare i prezzi al cliente, nono-stante i costi che sosteniamo siano più alti, pur di cer-care di mantenere la clientela. Malgrado tutti i nostrisforzi, notiamo un calo costante delle presenze che siaggira intorno al 20% annuo. Oltre al calo delle pre-senze c’è la diminuzione della spesa che il cliente fa,vuoi perché si ferma meno tempo – 15 giorni invece diun mese, una settimana invece di 15 giorni – vuoi per-ché si attrezza per spendere di meno, portandosi ipanini da casa o limitando l’attrezzatura tipo lettini o

sdraio. Questo è un fenomeno che tutti i balneari, chipiù o chi meno, vivono e contro cui devono combatte-re. Il problema più specifico del litorale di Ardea è lamancanza di infrastrutture, dagli alberghi ai luoghi didivertimento fino alle strade di collegamento, chefanno davvero passare la voglia di venire qui. Se guar-diamo ai nostri vicini, come Ostia o Anzio, notiamoche anno dopo anno migliorano la loro offerta turisti-ca, anche grazie alla fattiva collaborazione con lerispettive amministrazioni. Qui, invece, il Comunecredo che neppure sappia che c’è il mare, visto il disin-teresse dimostrato. Eppure le nostre spiagge potrebbe-ro, se giustamente rivalutate in un contesto che com-prenda, oltre al mare, anche la storia, l’archeologia, lavicinanza con la capitale ed un po’ di divertimento –

che qui non esiste - diventare fonte di ricchezza perl’intero territorio. Fare delle mere statistiche non servea molto se poi non c’è l’interesse a migliorare le cose.Noi privati, nonostante i grossi sforzi, da soli non pos-siamo farcela. Io organizzo serate, animazione, garesportive, ma a che serve se poi la gente preferisceandare in posti dove c’è una diversificazione di offertache va dalla passeggiata in un corso pieno di negoziaperti anche di sera, alla discoteca, al concerto inpiazza? L’amministrazione dovrebbe interagire di più emeglio con noi, ne avrebbe un ritorno non solo d’im-magine, ma anche economico e di sviluppo sociale”.

Alessia Ambra Achille

L’aumento demografico

E la sicurezza?

ATorvaianica dal 19 giugno, quindi con qualchegiorno di ritardo rispetto a quanto previsto inizial-mente, è iniziato il servizio di sorveglianza sulle

spiagge libere, organizzato e gestito dalla “PomeziaServizi”. Per garantire la sicurezza il Comune hamesso a disposizione una ventina di assistentibagnanti, tutti tesserati Fin, che saranno in serviziotutti i giorni fino al 15 settembre, controllando le spiag-ge dalle torrette di legno posizionate lungo i tratti dispiaggia libera. Le postazioni sono in totale 8, ma laprima settimana ne sono state utilizzate solo la metà,visto che le altre non erano ancora state montate.Appena terminato il lavoro di montaggio, le torretteverranno numerate, insieme a quelle degli stabilimen-ti, dalla Capitaneria di Porto. Tra quelli pubblici e quel-li privati i bagnanti potranno così contare su almeno50 punti di salvataggio in tutta la costa di Torvaianica.Non ci sono invece torrette a Marina di Ardea, dove la

sicurezza dei bagnanti è legata esclusivamente ai con-trolli della Capitaneria di Porto e della ProtezioneCivile, che assicurano il monitoraggio delle spiagge.Invece a Tor San Lorenzo, per tutta l’estate, sarà inservizio l’ambulanza del Nucleo Operativo dellaProtezione Civile “Airone”, che affiancherà il 118 incaso di necessità. Questo grazie al Consorzio “Nonsolo shop” ed il Sib (Sindacato Italiano Balneari).“Con il pagamento del premio di assicurazione pertutto l’anno – hanno detto Cavola e Occhiodoro,rispettivamente presidente del SIB e del Consorzio –abbiamo garantito che l’ambulanza in dotazione allaProtezione Civile “Airone” di Tor San Lorenzo, possaoperare, secondo lo spirito del volontariato che hasempre contraddistinto l’impegno della Protezione civi-le sul territorio, ad effettuare quegli interventi anche acarattere sanitario in caso di emergenza. Si tratta di unimpegno importante per la nostra associazione di

volontariato che, nel corso della sua ultra ventennalestoria, è stata sempre presente e attivamente solerte afronteggiare qualsiasi evento critico”. “L’Unità mobiledi soccorso – ha detto il responsabile del NucleoOperativo della Protezione Civile “Airone”, GiovanniFois – sarà a disposizione dei residenti e dei turisti, edaffiancherà nella sua opera di soccorso la struttura del118. La nostra associazione conta su diversi iscritti, dicui 54 operano sia per interventi di protezione civilesia per quelli sanitari. Grazie ad una rete di collega-mento radio, i volontari possono arrivare sul luogo del-l’incidente in pochi minuti. Qualche difficoltà s’incontraa Tor San Lorenzo per interventi di emergenza sul lun-gomare per la presenza dei varchi di accesso ai con-sorzi, con sbarre e cancelli, che delimitano il perimetrodelle varie aree consortili”. Nonostante l’ordinanza delsindaco Carlo Eufemi che ha ordinato l’abbattimentodi tutte le sbarre che ostacolano il passaggio a mare...

Alle diverse voci sentite, bisogna aggiungere un datooggettivo che influenza molto il turismo: sia

Torvaianica che Marina di Ardea, un po’ meno Tor SanLorenzo Lido, hanno registrato un incremento di pre-senze stabili notevole. I nuovi abitanti, soprattutto a

Torvaianica, hanno occupato molte delle abitazioniche prima venivano date in affitto solo per l’estate.Ecco perché, nonostante l’aumento delle percentuali,visto che sono diminuite le case da affittare, in realtàle presenze restano pressoché uguali alla scorsa esta-te. E chi abita qui tutto l’anno non può avere le stesseabitudini di chi ci viene in vacanza: magari la passeg-giata se la fa tutti i giorni, ma non sempre prende ilgelato o la ciambella; va al ristorante o in pizzeriasicuramente meno spesso del turista e magari, perpassare un’ora in riva al mare, sceglie la spiaggia libe-ra invece dello stabilimento. Poi, se può, per divertirsie spendere i propri soldi prenota una crociera o unavacanza a Sharm El Sheikh, oppure a Rimini o inCalabria. Ci sarà un motivo? Pensiamo proprio di sì.La ormai cronica carenza di offerta turistica, la man-canza di un programma estivo di richiamo, ma nonper questo per forza costoso per le casse comunali,

l’assenza di punti di ritrovo ed intrattenimento, oltreall’assenza di infrastrutture, hanno sicuramente il loropeso e portano ad avere soprattutto un turismo “mordie fuggi”, quello della domenica, che non solo non pro-duce ricchezza sul territorio - spesso ci si porta ombrel-lone e panino, acquistato a Roma, da casa – maporta solo disagi, quali il traffico e l’aumento dei rifiu-ti. Questi sono problemi che non nascono adesso, masono ormai radicati nel tempo. Da almeno quindicianni ogni fine settembre, quando si tirano le somme,ci si accorge che va sempre peggio, ma nessuno, néle varie amministrazioni che si sono succedute, né tan-tomeno i privati – che potrebbero consorziarsi almenoper proporre iniziative valide – ha mai provato a cam-biare lo stato delle cose. Ed allora speriamo che que-st’anno vada meglio, ma non lamentiamoci troppo sesarà ancora un anno di magra.

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E’ nata quasi per caso, solo per festeggiare l’anni-versario della fondazione dell’AssociazioneNuova California 2004 ma adesso, a distanza di

pochi anni, è già diventata un appuntamento attesoda migliaia di persone. “E...state con noi”, Festa inCalifornia, è probabilmente la manifestazione estivamigliore del litorale ardeatino ed è frutto dell’impegnodegli iscritti al comitato di quartiere e del loro presi-dente, Piero D’Angeli. “Già a maggio del 2005 abbia-mo cominciato a pensare come festeggiare il “primocompleanno” della nostra associazione. Cercavamoun’idea che ci permettesse di coinvolgere il più altonumero possibile di persone e, tra le tante, la miglioreci è sembrata quella di organizzare una vera e propriafesta, con ospiti più o meno illustri e, visto che ormaieravamo nel pieno della bella stagione, abbiamo pen-sato di chiamarla “E...state con noi”. Forse avremmodovuto chiamarla “dilettanti allo sbaraglio”, vista lanostra inesperienza, ma è stato molto meglio così. Puressendo dei neofiti, siamo riusciti a trovare ottime col-laborazioni e tanta disponibilità, sia da parte dell’am-ministrazione comunale che dei privati: c’è stato chi ciha prestato il palco, chi ha offerto il proprio lavoro,chi ha fatto da sponsor e chi ha procurato gli ospiti. ”E come è andata?“E’ stato un successo, visto che all’evento erano pre-senti circa 15 mila persone. Questo ci ha talmente gal-vanizzati che abbiamo deciso di ripetere l’esperienzanegli anni successivi ed ora siamo alla 6ª edizione”.Cosa proporrete quest’anno?“Giovedì 8 Luglio partiremo con la “Corrida”, mentre il

9 ci sarà una sfilata di moda e tanto divertimento conGianluca Fubelli e Luciano Lembo di Colorado Cafè.Sabato 10 ci sarà Carmine Faraco, sempre diColorado Cafè, con la sua band dal vivo. La serataconclusiva, domenica 11, ci sarà il tributo ad AlexBaroni. Avremo come ospiti gli artisti che lo hannoaccompagnato nella sua carriera. Tra i tanti presentivoglio ricordare Luca Napolitano e SamanthaDiscolpa di Amici, Daniele Vi di X Factor e FulvioTomaino. Ci sarà poi una sorpresa: una cantante ita-liana famosa a livello internazionale, che è statamolto vicino ad Alex Baroni”.L’associazione mentale con Giorgia viene naturale,ma D’Angeli non vuole confermare.“Si tratta di una sorpresa, se dicessi chi è rovinereitutto, posso solo anticipare che si tratta di una perso-na speciale”.Saranno 4 giorni davvero intensi, quindi...“Sì, e ne sono davvero dispiaciuto”.In che senso, scusi? Fino ad ora ha sostenuto di esse-re felice ed orgoglioso di questa festa...“Sono dispiaciuto che duri solo 4 giorni, perché per irestanti 361 la gente e le istituzioni si dimenticano cheesistono due quartieri, Nuova California e Tor SanLorenzo, che contano una popolazione di circa 6 milaabitanti e che hanno 6 mila problemi. La cosa peggio-re è che i primi a dimenticarsi di questi quartieri sonoproprio coloro che ci vivono”.Cioè?“La nostra è un’Associazione senza fini di lucro. Afronte di un’iscrizione annuale di 20 euro si hanno in

cambio una serie di servizi, che vanno dalla compila-zione dei moduli amministrativi allo sportello di ascol-to, che conta due avvocati, uno psicologo ed unpedagogista, fino a sconti vari in una serie di negozidel luogo. Nonostante questo e nonostante tutti inostri sforzi per migliorare il territorio – perché ilnostro compito è quello di portare alla luce i problemie proporre iniziative per risolverli – vediamo che c’èscarsa collaborazione da parte dei cittadini. La dimo-strazione è che abbiamo solo 500 iscritti. Eppurebasterebbe dedicare al quartiere una briciola del pro-prio tempo, anche senza pagare l’iscrizione. Vedo chealle riunioni che organizziamo sono presenti al massi-mo una cinquantina di persone, mentre dovremmoessere molti di più. Tutti insieme riusciremmo a farciascoltare, a dare forza alle nostre richieste, che trop-po spesso cadono nel vuoto perché isolate. Ci battia-mo per la sicurezza, per i servizi, per migliorare laqualità di vita, ma la nostra è spesso una battagliapersa, perché siamo troppo pochi. Cosa sono 500persone di fronte alle 15.000 che verranno ogni seraalla nostra festa? La gente deve capire che, finito ildivertimento, restano i problemi e che per risolverlibisogna agire. Serve maggiore senso civico e diresponsabilità. Non basta segnare il proprio figlio allasfilata di moda per sentirsi parte del quartiere”.Vi sentite quindi abbandonati?“Sì, sia dall’amministrazione che dalla gente comune.Mi piacerebbe ricevere più collaborazione, vorrei farcapire che, se entrano i ladri nell’abitazione accantoalla nostra, è più utile chiamare le forze dell’ordine oscendere in strada tutti insieme invece di chiuderemeglio le porte e le finestre della propria casa. Non sipuò pensare “basta che non succede a me”, perché lavolta successiva il vicino derubato potremmo esserenoi. E questo vale per tutto. Bisogna amare questoquartiere, che ha delle potenzialità incredibili. Io loreputo uno dei più belli di Ardea, senza nulla volertogliere agli altri, perché si trova leggermente in altorispetto al mare, ha una conformazione ideale e,prima che i costruttori lo attaccassero in massa,aveva anche una struttura incredibilmente bella.Credo che ogni cittadino debba amare il proprio quar-tiere per renderlo migliore. L’indifferenza, il richiudersinelle proprie quattro mura causa il degrado. Forsebisognerebbe fare un passo indietro, per tornare aquando i bambini potevano scorrazzare tranquilla-mente per le strade, sicuri di non correre pericoli per-ché tanto erano “figli di tutti” e tutti controllavano chenon succedesse loro nulla di male. Adesso se vedia-mo qualcosa ci giriamo dall’altra parte e questo mettedavvero tristezza”. L’esempio lampante è proprio diqualche giorno fa, quando a Tor San Lorenzo è anne-gata una bimba di 8 anni e, nonostante il suo corpici-no fosse sulla spiaggia in attesa del medico legale, ibagnanti hanno continuato a prendere il sole come senulla fosse.Ma per parlare di tutti i problemi – ed anche delle pos-sibili soluzioni – della Nuova California e di Tor SanLorenzo occorrerebbe l’intero giornale, quindi diamoappuntamento al presidente dell’associazione a dopolo svolgimento della festa, per vedere se, dal 12 luglioin poi, qualcuno si ricorda che esistono anche questi-due qui. Alfredo Corrao

E...STATECON NOI

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TRIBUTO AD ALEX BARONI ED OSPITI A SORPRESAALLA NUOVA CALIFORNIA

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Cronaca Ardea

Nonostante l’ordinanza emessa dal Sindaco diArdea Carlo Eufermi ormai da quasi due mesi,nessuno dei cancelli che ostruiscono il passag-

gio al mare è stato ancora abbattuto. Ed è per questoche i partiti di opposizione, tutti favorevoli all’ordinan-za, hanno organizzato lo scorso 28 giugno un sit-in,che si è svolto davanti l’ingresso del Consorzio diMarina di Tor San Lorenzo. La storia di questa sbarra

vede un abbattimento dei cancelli e dei blocchi dicemento che impedivano l’accesso al mare nel corsodella prima amministrazione Eufemi. Ma l’operato diEufemi fu vanificato da una sentenza del TAR delLazio, a cui erano ricorsi i consorziati. Il Tribunale ordi-nò al Comune il ripristino del cancello come in origine,ed i cittadini non residenti furono nuovamente obbliga-ti a cercare altrove un varco per la spiaggia.

Affinché queste barriere vengano eliminate al più pre-sto, i manifestanti hanno chiesto, in maniera civile edemocratica, l’attuazione dell’ordinanza, sottolinean-do che fino ad oggi l’accesso al mare è sempre statoun privilegio di pochi fortunati, che impunemente edabusivamente avevano chiuso con costruzioni e can-celli non autorizzati ogni passaggio a mare in dannodi un’intera popolazione. Ma ora, se l’ordinanza verràeseguita, il mare diventerà finalmente un bene di tutti,anche grazie alla lunga serie di abbattimenti dellecase abusive che l’amministrazione sta portando atermine. Sull’argomento, il presidente del consiglioPolicarpo Volante ha commentato: “Noi nativi delposto abbiamo rispettato il mare ed i cittadini, lascian-do a tutti la possibilità di accedervi. Non permettere-mo quindi a nessuno di continuare a mantenerecostruzioni abusive e cancelli sul mare in danno ditutti. Ci sarà quindi “tolleranza zero”: andremo avantispediti con la liberazione della battigia, affinché ilmare ritorni in uso alla collettività”.

Anna Maria Greco

CANCELLI AL MARE:TUTTI PRESENTI!L’ORDINANZA EMESSA DA EUFEMI AL MOMENTO È SOLO SULLA CARTA. ED ALLORA SI ORGANIZZA UN SIT IN DI PROTESTA

NON SOLO SHOP!Ha finalmente preso il via una delle iniziative del

Consorzio “Non solo Shop - CentroCommerciale Naturale” più attese dai cittadini,

quella della Carta Fedeltà, che consentirà un rispar-mio in numerosi esercizi commerciali. Il presidente delConsorzio ha consegnato la prima Carta fedeltà alSindaco di Ardea, Carlo Eufemi. L’iniziativa s’inseriscenell’ambito del programma di sviluppo del centro com-merciale naturale che, attraverso questa card, vuolepremiare gli acquirenti che scelgono di fare shoppingnei negozi aderenti all’iniziativa presenti nell’area delCcn.“E’ uno dei momenti significativi della nostra attività –ha detto il presidente del Consorzio Non Solo Shop -Centro Commerciale Naturale Daniele Occhiodoro –per favorire i nostri clienti che si recano presso i nostrinegozi a fare degli acquisti. La carta fedeltà è unmodo più efficiente per fidelizzare i clienti e consenti-

re loro di ricevere quell’attenzione particolare nelmomento in cui entrano in uno nei nostri negozi asso-ciati, in un circuito multi commerciale dove, non sonomonotematici, ma si differenziano in negozi di abbi-gliamento, estetica, ottica. Concentrando i propriacquisti a Tor San Lorenzo, in brevissimo tempo, sipotranno collezionare favolosi regali. Utilizzando laPuntocard nel nostro circuito di negozi associati rice-verai punti elettronici per ogni tuo acquisto, che ti per-metteranno di scegliere i regali illustrati sul catalogocompletamente gratis e senza limiti di tempo. Inoltregrazie alla Puntocard si potrà partecipare anche aspeciali iniziative promozionali”.“Abbiamo già avviato una serie di interventi per abbel-lire il centro commerciale naturale di Tor San Lorenzo– ha detto l’assessore al commercio del Comune diArdea, Fabrizio Velocci -, in quanto dalla prossima set-timana saranno installate delle nuove panchine e dei

totem informativi”. Questa iniziativa mira anche a sviluppare l’economialocale: trovando un ottimo rapporto qualità-prezzo, ilconsumatore non sarà più “obbligato” a scegliere altriposti per le proprie spese. Il denaro dei residenti reste-rebbe quindi in zona, favorendo la crescita del quar-tiere a livello economico e sociale.Alla cerimonia di consegna della prima card eranopresenti, oltre al il sindaco di Ardea Carlo Eufemi, l’as-sessore al commercio Fabrizio Velocci, l’assessoreall’ambiente, Nicola Petricca, il consigliere comunale,Fulvio Bardi, il presidente del Consorzio Non SoloShop – Centro commerciale naturale, DanieleOcchiodoro, Astrid Fragalà presidente delConfcommercio Litorale Sud ed alcuni commerciantiaderenti all’iniziativa della Carta Fedeltà.

Alfredo Corrao

NASCE LA PUNTOCARD, PER FAVORIRE IL COMMERCIO LOCALE

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Una domenica come le altre, in questo Giugnosoleggiato: Pomezia in genere si svuota per tra-sferirsi a Torvajanica, ma molti rimangono in

città, specie chi ha bambini in età pre-scolare, e allo-ra cosa c’è di meglio che approfittare della giornata incui Papà e Mamma non lavorano per divertirsi insiemein uno dei giardini comunali?Sembra facile, ma… è l’inizio di una impresa compli-cata e pericolosa che abbiamo deciso di documenta-re per solidarietà verso i genitori dei piccoli e perdenunciare il grave stato di degrado dei giardini diPomezia.Partiamo nel nostro “tour” con la Villa Comunale, lostorico spazio verde che è nato insieme ai primi nucleiurbani nel 1939, e che colora Piazza Indipendenza.Qui in realtà di bambini ce ne sono solo due, che gio-cano con una palla nello spazio appena prossimoall’ingresso, mentre i loro Papà discutono dellaNazionale di calcio sulla panchina.Il gruppo di giochi di legno che era montato sullo spa-zio erboso alla sinistra non c’è più, rimosso da qual-che mese perché completamente distrutto da vandali-smi (degli adulti), e su quello spiazzale ora comedocumenta la foto è una spianata di rifiuti abbandona-ti li da chissà quanto.Questa struttura solo dieci anni fa fu dotata di scivoliper portatori di Handicap e di bagni pubblici.Ma i servizi igienici sono chiusi, e a valutare dallostato delle scale di accesso sarà anche molto che nes-suno si avvicina a quelle porte.Sullo sfondo della Villa, vicino al monumento, scoraz-zano due cani di enorme taglia, stimolati alla corsadai loro padroni che sui vialetti li chiamano a granvoce.Tutto questo in barba al cartello che è appeso al can-cello della Villa stessa che vieta l’ingresso ai cani inbase alla norma numero 18 del 24 Agosto del 2001 e

che vale per TUTTI gli spazi verdi della Città.Risaliamo le scale e in piazza chiediamo lumi a duevigili urbani che sono proprio davanti al cancello diingresso.“I bagni non sono mai stati utilizzati, e le chiavi non lehanno in Comune” ci dicono i due Vigili “forse le ha laPomezia Servizi” …forse, di fatto si tratta di soldi delComune buttati e servizi inutilizzabili.Facciamo notare ai nostri tutori della legge comunaleche ci sono dei cani in una zona vietata (e per giuntasenza museruola) ed in effetti, ora li vedono ancheloro, quindi si consultano e ci dicono che chiameran-no una pattuglia via radio per fare un controllo.Decidiamo di non aspettare la pattuglia, e andiamo aparlare con i genitori dei bimbi che giocano al giardi-no denominato “di Padre Pio” per la statua del Santoche troneggia nello spazio attrezzato tra via Ovidio evia Filippo Re.“Questo è il parco più frequentato di Pomezia” ci diceMarianu, un giovane Papà Rumeno, a Pomezia dadieci anni. Sta passando un po’ di tempo giocando acalcio con suo figlio Andrei, cinque anni, nella pista dipattinaggio in cemento. “Lo porto sempre qui –spiega- da quando aveva un anno, perché per arrivarci nondevo prendere la macchina”. Ci notano con la macchina fotografica in mano, e allo-ra si avvicinano due mamme, che con “sense ofHumour” ci indicano quella che a loro dire sembra “ilselciato dell’Appia antica”, tanto è sconnesso il pavi-mento di mattoncini all’interno del giardino: “Qui i peri-coli per i bambini più piccoli e per le persone anzianeche accompagnano i nipotini sono tantissimi; si puòinciampare nel pavimento e nelle radici scoperte deglialberi che sono intorno agli scivoli ed alle altalene delparco”.Un cane entra con la sua padrona e si abbevera allafontanella dei bambini mentre stiamo parlando. Ci per-

mettiamo di farle notare che è vietato portare caniall’interno del parco, ma la risposta è rassicurante“Non morde mica! A Dingo i bambini piacciono, è abi-tuato, gioca sempre con i miei nipoti”.Bene meglio così, lo lasciamo mentre lecca avidamen-te la cannella della fontanella dove poi dovranno berei bambini accaldati, e a piedi andiamo al “Parco delleRimembranze”, di recente restauro, alle spalle delloStadio Comunale di Via Varrone, dove trova postoanche il Monumento ai Caduti di tutte le Guerre diPomezia, opera bella e suggestiva pur nella sua sem-plicità.Qui la situazione è decisamente migliore: brecciolinobianco al posto del terriccio di via Filippo Re, spazimolto ombreggiati e uno scivolo nuovo su cui congrande impegno si cimenta Giuseppe, due anni, men-tre la mamma lo controlla seduta in una delle panchi-ne di fronte.“Llo porto qui perché è più tranquillo, e non corre ilpericolo di cadere o di esser colpito da pallonate deiragazzi più grandi” ci dice Maria, giovanissimamamma del Sud da pochi anni a Pomezia con il mari-to ufficiale dell’Aeronautica.Maria ci fa notare un tombino rotto proprio vicino allafontanella, che crea una buca molto profonda, chepotrebbe esser di pericolo per i bambini, cosa chedocumentiamo immediatamente, rammaricati delfatto che anche questo piccolo spazio verde nonabbia tutto in regola come ci era apparso appena arri-vati.Finiamo il nostro piccolo Tour andando a visitare ilnuovissimo spazio verde attrezzato tra via AugustoImperatore e Via Plutarco.Purtroppo qui non c’è nessuno, eppure lo spazio ènuovissimo, c’è la pista ciclabile per i bambini, i gio-chi sono tutti belli e l’erba che lo circonda è di certoideale per giocare all’aria aperta.

Cronaca Pomezia

IL DEGRADO DELLE STRUTTURE LUDICHE PER L’INFANZIA A POMEZIA

L’IMPRESA DIPORTARE UN BAMBINONEI GIARDINI COMUNALI

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PomeziaIl sole però è implacabile: non essendoci alberi alti èpraticamente impossibile frequentarlo in estate senzarischiare un colpo di calore.In un angolo, purtroppo, dobbiamo annotare unagrande quantità di cartoni di pizza, palloncini, piatti ebicchieri di carta, resti evidenti di una festicciola chenessuno poi ha pensato di portar via.E qui stavolta il Comune non c’entra nulla. La convin-zione che la pulizia della Città passi soprattutto per laciviltà di chi ci vive è tutta davanti a questa immagi-ne.Fino a che lo spazio pubblico sarà considerato di nes-suno e non di tutti, sarà anche impossibile vederlorispettato.Amaramente pensiamo a che cosa avrà imparato ilbambino (sempre che di un bambino si tratti e non diun adulto) festeggiato in questo Party all’aperto daisuoi genitori, che hanno lasciato lì sull’erba tutti i resi-dui della sua festa di compleanno.Il Comune deve fare molto per mettere in sicurezza glispazi verdi e per far rispettare le leggi a tutela dei piùpiccoli, ma certo anche i cittadini devono crescere sianella consapevolezza dei diritti che in quella dei dove-ri del vivere civile, ed in entrambi i casi c’è tanto dalavorare.

Mauro Valentini

Aseguito del nostro articolo “Così non va”, pubblicato a pag. 23 del numero diGiugno, nel quale ci lamentavamo del pessimo stato del manto stradale dellanuova rotatoria di Pratica di Mare, dando del “genio” a chi l’aveva fatto a

tappe, anzi, a toppe, abbiamo ricevuto le seguenti precisazioni da parte dell’archi-tetto Toce, il direttore di cantiere, il quale specifica che “lo stato di dissesto e quindidi “montagne russe” deriva dal fatto che i lavori non sono ultimati, anzi, sono sospe-si in attesa che la Provincia di Roma quale committente dell’opera paghi alla dittaquanto fin qui realizzato.Se e quando riprenderanno i lavori, verrà “fresata” l’intera sede stradale e posato un“tappetino” ove si possa transitare molto più agevolmente; con la relativa segnaleti-ca che faccia “capire” il da farsi.Per quanto riguarda l’ampiezza del bordo della rotatoria, si precisa che le disposi-zioni di legge, leggasi Codice della Strada, prevedono nelle rotatorie una “fascia sor-montabile”, appunto”. Noi siamo felici della precisazione che ci ha reso più informa-ti, perché – sarà un caso, ma vogliamo pensare che sia anche un po’ merito dellanostra segnalazione – pochi giorni dopo l’uscita del giornale sembra siano improv-visamente usciti fuori, visto che i lavori sono ripresi immediatamente, come testimo-niano le foto, nonostante l’architetto stesso non sapesse se e quando sarebbero statiultimati. Cogliamo quindi l’occasione per invitare tutti i lettori a segnalarci problemi,ingiustizie, abusi e vi dicendo. Pubblicando il tutto, anche più volte se necessario,forse riusciremo a dare quel fastidio necessario per far sì che le cose vengano rimes-se a posto.

DOPO LA NOSTRA SEGNALAZIONE È STATA SISTEMATA LA ROTONDA DI PRATICA DI MARE. CERTO, SARÀ UN CASO, MA...

IL “CORRIERE” COME STRISCIA

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Un proverbio recita: “Vi sono tre specie d’ignoran-za: saper niente, saper male, saper ciò che nonserve sapere”. Quello che stiamo per racconta-

re, ha le sue radici in questi tre aspetti. Solo l’ignoran-za, ovvero, la mancanza di una conoscenza sufficien-te, infatti, può essere alla base dell’emarginazione dichi è diversamente abile. Vogliono sottolinearlo lemamme dell’Associazione “La Tartaruga Onlus” diArdea, in difficoltà nel trovare un luogo e, soprattutto,un ambiente serenoper far praticare l’attività sportiva ai loro figli. Sì, per-ché fare sport insieme ai loro coetanei, per i bambiniche hanno una disabilità, è davvero una conquista.“C’è la storia di mamma Maria e del suo bimbo di 7anni, con un disturbo dell’attenzione; alla scuola cal-

cio non è stato accettato perché “troppo vivace” - rac-conta Monica De Angelis, presidente dell’Associazione- C’è la storia di Cristina e della sua bambina down di5 anni che adora il nuoto; è stata rifiutata da un gran-de e moderno centro sportivo di Aprilia, perché quan-do entra in acqua, la vasca “inspiegabilmente”si svuo-ta. C’è poi la storia di Monica, mamma di un bambi-no down di 6 anni, che ha portato via ilfiglio dalle lezioni di pallavolo, in lacrime, dopo uninvito non poco indiretto”. In queste storie, possiamoassicurare, non sono presenti episodi di violenzaverso altri bambini o di una irrequietezzasuperiore al solo fatto di essere bambini, ma solo lamancata conoscenza e coscienza del problema.Potrei raccontare storie per ore, spiega De Angelis,che sottolinea come “nessun genitore di un bambinodiversamente abile metterebbe il proprio figlio in unasituazione non compatibile con la sua “condizione” e,sicuramente, in situazioni difficilmente sostenibili daglialtri bambini o ragazzi, ma nei casi sopra citati - riba-disce - non c’era alcun minimo impedimento allo svol-gimento in gruppo dell’attività sportiva... se non l’igno-ranza”.Per queste mamme, infatti, il grave impedimento nonè solo trovare delle strutture pronte a far integrare ibambini con disabilità con i loro coetanei, ma ancheincontrare dei genitori pronti ad insegnare ai loro figliche un bambino diversamente abile non va emargina-to, perché è un bambino come loro. Speranza disatte-sa anche da molti allenatori, che prima ancora di que-sto dovrebbero essere degli educatori. Crescendo,questi bambini, questi ragazzi, non si troveranno a

vivere in un mondo edulcorato e protetto, ma affronte-ranno la vita con e tra gli altri e dovranno essere pron-ti. Ogni madre ed ogni padre, degni di questi nomi,con tutte le ansie e le paure del caso, lavorano peroffrire un futuro positivo ai propri figli. Per chi ha unfiglio diversamente abile, il futuro fa ancora più paura,perché finché ci saranno loro a proteggerlo, al lorobambino non mancherà nulla. Però cosa accadràdopo? Per questi bambini, anche praticare lo sportcon gli altri è uno strumento di forte crescita e socia-lizzazione. Parliamo soprattutto dei primi anni, quan-do i bambini ancora piccoli siaffacciano nel mondo dello sport. Ci aspettiamo dav-vero che i nostri figli imparino subito a primeggiare oa ricercare a tutti i costi la vittoria? O fargli praticaresport serve soprattutto ad insegnare loro a socializza-re, ad imparare il valore delle regole, a crescere insie-me agli altri, superando paure, imparando a conosce-re le proprie capacità, sviluppando passione ed impe-gno? Vincere è importante, ma comprendere il valoredi una vittoria forse lo è ancora di più. “Non dimenti-chiamoci - afferma la Presidente della Tartaruga - chelo sport porta allo sviluppo del benessere psico-fisicodei bambini. Eppure, pseudo - allenatori hanno allon-tanato i nostri bambini da palestre di: mini-volley, cal-cetto, karate,nuoto,ecc… e senza motivazioni perti-nenti”. Per rompere queste barriere, le mamme dellaTartaruga stanno cercando polisportive sensibili aquesti temi, “qualcuna c’è e lavora con serietà”, affer-mano, ma anche altri devono farsi avanti, permostrare che lo sport è davvero un bene accessibile atutti. Claudia Sperduti

Ardea

LO SPORT E’ UN DIRITTODI TUTTI? NON AD ARDEALE MAMME DEI BIMBI DIVERSAMENTE ABILI DELL’ASSOCIAZIONE “LA TARTARUGA” SPIEGA-NO I PROBLEMI E LE UMILIAZIONI A CUI SPESSO SONO SOTTOPOSTI I LORO FIGLI QUANDOVOGLIONO PRATICARE UNO SPORT

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Centri estivi sì, ma non per tutti. Tra le mille diffi-coltà, che una famiglia con un bambino diversa-mente abile deve affrontare, c’è quella di come

superare il periodo estivo, quando la scuola finisce ele ore di assistenza, nell’arco della giornata, diminui-scono. Ad Ardea, il problema è davvero serio. Se daun lato, infatti, tre famiglie rutule hanno ottenuto letanto agognate ore di assistenza domiciliare, previstenel progetto educativo e di sostegno alla genitorialità,mai ottenute in passato, dall’altro, per il periodo esti-

vo, non sono garantite attività, né la mattina né ilpomeriggio. A sollevare il problema, sono stati i geni-tori dell’Associazione La Tartaruga Onlus, che comealtri genitori molto spesso lavorano e, quando finiscela scuola, non sanno a chi affidare i propri figli. “Quiad Ardea – racconta Monica De Angelis, presidentedella onlus di via Taormina 12/b – in tal senso, nonabbiamo nessun sostegno economico da parte del-l’amministrazione, mentre, in altri comuni limitrofi, ilcentro estivo per i bambini diversamente abili è total-mente garantito, compresa l’onerosa spesa per leassistenti”. L’Assessorato ai servizi sociali di Ardeanon ha potuto finanziare alcun progetto in merito, inquanto non ci sono i soldi. Le casse comunali piango-no e ancora di più però lo fanno i cittadini. “Avevamochiesto un aiuto economico, anche solo per pagare leassistenti – spiega De Angelis - Il soggiorno lo avremospesato noi, ma pagare un’assistente, per sette ore algiorno, per cinque giorni, è davvero gravoso per lefamiglie. Dal Comune – continua - ci dicono che isoldi non ci sono, perché il caso SPE sta pesandoancora sulle casse comunali, ma per quanto anco-ra?”. Sarà davvero fino al 2011 come è stato più voltedetto? In attesa che questo paravento dell’amministra-zione cada, il titolare dei Servizi Sociali MassimilianoGobbi ha comunque tentato di aiutare le mamme ed ipapà a trovare una soluzione. “È nato così il Progettoper centro estivo bambini e ragazzi diversamente abili,- spiega Monica De Angelis – che ha ottenuto il patro-cinio del Comune di Ardea, perché “iniziativa che haricoperto una notevole rilevanza sociale”.Dall’amministrazione, quindi, nient’altro di più. I soldi,

infatti, le mamme ed i papà dovranno ottenerli da queicittadini pronti a sponsorizzare il progetto.Quest’ultimo, stilato dall’associazione, vede program-mate le attività di un centro estivo per bambini eragazzi dai 4 ai 15 anni, e prevede tre diverse attività:quelle di tipo espressivo e creativo, quelle ludiche equelle motorie. Grande importanza viene poi data adalcuni momenti cruciali nella vita dei gruppi, come laprima accoglienza ed il gioco collettivo. “Gli obiettivi –spiega la presidente della Tartaruga – sono stimolarele capacità specifiche dei nostri figli e potenziare laloro autonomia, sviluppare le loro capacità relaziona-li, apprendere il valore e l’importanza delle regole,migliorare il contenimento e l’elaborazione del disa-gio”. Destinatari del progetto saranno 15 bambini eragazzi, residenti ad Ardea, diversamente abili, noncarrozzati ed in grado di compiere i più elementari attiquotidiani della vita, con invalidità non inferiore al75%. Il centro estivo è stato individuato ad Aprilia. Ilcosto totale del progetto è di 24 mila 630 euro.“Purtroppo stiamo avendo grandi difficoltà nel reperi-re i fondi – spiegano alcuni genitori – Il Patrocinio haun valore aggiunto importante, ma non è una bacchet-ta magica che trasforma la pioggia in soldi”.

Per chi volesse aiutare l’onlus La Tartaruga, può farlomediante bonifico bancario c/o banca di credito coo-perativo di Roma, Ag 113 ArdeaIBAN: IT69 IO83 2739 5410 OOOO OOO1 887CAUSALE: DONAZIONE LIBERALE PER CENTRO ESTI-VO Claudia Sperduti

Ardea

CENTRI ESTIVI? COME LOSPORT NON PER TUTTIA SOPPERIRE ALLE MANCANZE DEL COMUNE, LE CUI CASSE LANGUONO, LA BONTÀ DEI CITTADINI...

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Quartieri Ardea

NUOVA FLORIDAVECCHI PROBLEMI

E’ passato quasi un anno da quando avevamoparlato, sulle pagine di questo giornale, del quar-tiere Nuova Florida. A distanza di 10 mesi incon-

triamo nuovamente la presidente del Comitato diQuartiere, Rita Serino, per scoprire se e cosa è cam-biato in questo periodo.“Quasi nulla. Sono cambiati alcuni assessori, ma iproblemi sono sempre gli stessi, anzi, sotto certiaspetti sono anche peggiorati, come per la raccortadei rifiuti”.Ma se adesso avete la differenziata...“Appunto. Un raccolta che ancora non funziona benee che per i cittadini non ha alcun vantaggio, visto chenon ci saranno riduzioni delle tariffe per i prossimianni, dal momento che i soldi che paghiamo quest’an-no servono per andare a coprire gli importi lasciatiscoperti relativi ancora al 2008. In compenso i disagisono molti: dai sacchetti che non si trovano all’impos-sibilità di conferire il verde o i rifiuti ingombranti.Parliamo poi di un’azienda che ancora non ha unregolare contratto con il Comune. Con la storia del-l’isola ecologica diciamo che ci sentiamo abbastanzapresi in giro ed i motivi li abbiamo più volte esternatisia al Sindaco che ai nostri concittadini”.Per quanto riguarda gli altri problemi, da cosa voglia-mo cominciare?“Partiamo dalla legalità: vorrei sapere dove abita, dicerto non qui. Alla Nuova Florida la gente ha paura, ifurti nelle abitazioni sono tantissimi e non semprerisultano nelle statistiche delle caserme locali, in quan-to per fare le denunce si preferisce andare ad Anzio oRoma, visto che qui ci hanno più volte risposto “Chele fate a fare?”. Quindi il tasso di microcriminalitàreale è di molto superiore a quello ufficiale”.Avete delle proposte per combattere questo fenome-no?“Vorremmo maggiore sorveglianza, più forze dell’ordi-ne e polizia municipale nelle strade. Crediamo poi

molto nella prevenzione, quindi ci stiamo battendo percreare dei punti di aggregazione per i giovani, in modoche non siano tentati dallo stare in strada e dal fre-quentare cattive compagnie: la paura è che la drogaarrivi ai nostri ragazzi senza che ce ne rendiamoconto. Dobbiamo dare ai ragazzi delle alternativesane, ma noto che ogni progetto che proviamo a pro-porre viene stranamente osteggiato. Sempre parlandodi giovanissimi e di sicurezza, vorrei far notare anco-ra una volta che il Comune ha a sua disposizione unospazio confiscato alla mafia dove sorge una villa conuna piscina pericolosissima, perché non controllata.Anche se i genitori dicono ai propri figli di non andar-ci, si sa come sono i ragazzini: più si nega una cosae più la fanno. E allora cosa facciamo, aspettiamoche succeda una disgrazia prima di mettere in sicurez-za l’intera area? Forse si attende di trovare il modo difar diventare la villa un ristorante per i due consiglieriche già da tempo le hanno messo gli occhi addos-so?”.Parliamo di tematiche più visibili: qual è lo stato dellestrade?“Disastroso. Il manto sconnesso, le buche, la pocavisibilità ad alcuni incroci e la pericolosità di alcunestrade, come quella di Campo Selva, causano fre-quenti incidenti, che vanno dalla semplice – ma sicu-ramente fastidiosa, visto che è molto frequente – fora-tura della gomma o rottura del cerchione, fino ad arri-vare al sinistro grave, con feriti. Proprio per far mette-re in sicurezza Via Campo Selva abbiamo fatto unadenuncia alla Procura della Repubblica, ma in rispo-sta, l’unica cosa che il Comune ha fatto è stato pren-dere due operai e, a mano, disegnare una striscia conun barattolo di vernice che o non era di quelle regola-mentari, cioè fosforescente e resistente a tutti, o eramessa su un asfalto non a norma, visto che già dopopochissimo tempo in alcuni punti si era staccata”.Lei proprio pochi giorni fa ha nuovamente attaccato

l’amministrazione sui tempi di realizzazione dellascuola superiore. Come mai?“Perché è molto probabile che il nostro Comune riusci-rà a perdere i contributi finanziati dal GovernoCentrale, che ha emesso un decreto che recita: “Leautorizzazioni di spesa i cui stanziamenti annuali nonrisultano impegnati sulla base delle risultanze delRendiconto generale dello Stato relativo agli anni2007, 2008 e 2009 sono definanziate. Con decretodel Presidente del Consiglio dei Ministri su propostadel Ministro dell’economia e delle finanze da adottareentro il 30 settembre 2010 sono individuate per cia-scun Ministero le autorizzazioni di spesa da definan-ziare e le relative disponibilità esistenti alla data dientrata in vigore del presente decreto-legge. Le dispo-nibilità individuate sono versate all’entrata del bilanciodello Stato per essere riassegnate al fondo ammorta-mento dei titoli Stato”. Se Ardea non si muove, è faci-le che la Provincia decida di destinare i fondi per lascuola ad altre opere. Proprio per scongiurare questo,il 10 Aprile il CdQ aveva scritto al Sindaco Eufemi, ilquale aveva risposto che la vicenda sarebbe statapresa immediatamente in considerazione e che “Restada definire l’atto di permuta relativamente alla cessio-ne dell’area per la costruzione della scuola allaProvincia di Roma in cambio della cessione alComune di Ardea dell’edificio di via Crispi, definiti irispettivi valori e compensazioni. E’ da diverso tempoche l’Amministrazione sta definendo questi parametricon la Provincia e il tutto è in fase di avanzata defini-zione e ritengo che nel primo Consiglio Comunale utilepossa essere portato all’approvazione l’atto definiti-vo”. Allora perché non è stato fatto nella seduta del15 Giugno e non è stato previsto neanche per quelladel 1° Luglio?”.Parliamo ora del metano, altro argomento che sta acuore alla presidente.“Ci stanno prendendo in giro, proclamando di averfatto la delibera. Peccato che questa dica che la stes-sa avrà vigore dal momento in cui l’atto allegato verràfirmato e che, ad oggi, non sia ancora stato firmato.L’ultimo incontro tra il Comune e l’Italcogim, il 16Giugno, è stato l’ennesimo buco nell’acqua, quindiperché ci assicurano che il metano sta per arrivare, senon è vero?”Rita Serino conclude l’intervista facendo lei unadomanda, a cui sinceramente non sappiamo darerisposta.“Di fronte a tutto questo e a molto di più, tutto docu-mentato, lo Stato dov’è? Le Istituzioni che dovrebberocontrollare, perché qui non fanno nulla? Chi è chevuole che ad Ardea non ci sia la legalità e la traspa-renza assoluta ed il conseguente bene dei cittadini?”

Maria Corrao

LA PRESIDENTE DEL CDQ PUNTA IL DITO SULL’AMMINISTRAZIONE

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In questa giornata di inizio giugno i ragazzidell’Associazione Futuro di Pomezia hanno affronta-to una grande sfida: gli esami di ju jitsu. Insieme al

maestro Mauro De Gennaro, V Dan, fondatoredell’Omikami sport e insieme all’istruttore DanieleBoldini, I Dan, che ha allenato i ragazzi per tutto que-sto tempo. Ho avuto anche io, praticante di questaArte Marziale da tre anni, l’occasione di assistere aquesto evento, non avevo ancora mai incontrato iragazzi dell’Associazione, ma avendo in comune lagrande passione per il ju jitsu sono stata entusiasta dipartecipare. Se devo essere sincera ieri in macchina sulla viaPontina che mi conduceva a Pomezia ero agitata. Nonho mai avuto modo di confrontarmi con una realtàdiversa dalla mia quotidianità se non per qualche spo-radico episodio, e l’idea di passare un intero pomerig-gio immersa in quello che consideravo un universoparallelo mi spaventata. Scese le scale che portanoall’entrata dell’Associazione è stato come se tutti que-sti pensieri non mi fossero mai passati per la testa.Non parlo di diversità, di situazioni delicate e di quan-to tutto questo mi abbia emozionato, ma parlo dellacondivisione di uno sport, parlo di brusii e di preoccu-pazioni per l’esame che dovevano sostenere. Parlo diun affetto incondizionato che mi hanno dimostratoappena varcato la soglia. Questo affetto l’ho visto neisorrisi e nell’aiuto che i ragazzi mi chiedevano nell’al-lacciare la cintura. Nelle loro preoccupazioni nel nonricordare una mossa o una posizione. Nei loro occhiho visto una grinta che noi raramente mettiamo senon dopo cazziatoni o richiami all’ordine. Ho visto iloro occhi brillare nel ricordarsi il nome di un calcio, eli ho visti esultare uno per uno per il diploma di jujitsuche hanno conquistato. Questi ragazzi mi hannofanno sentire parte di un tutto prima di allora per mesconosciuto. Venivano a chiedermi di scattare unafoto con i loro attestati, orgogliosi di aver ricevuto icomplimenti dal maestro, che per tutto questo temposi è impegnato a fare di questo sport un punto diincontro fra storie diverse, insegnando prima di tuttole regole di un dojo che ieri, tutti, hanno dimostrato diconoscere, nel saluto, nello stare in posizione di atte-sa, nella guardia. La foto più bella, come accadespesso, è quella che non ho scattato, quella degliabbracci e di loro che mi chiamavano per farmi vede-re il loro nome sul diploma, che mi hanno ringraziatoper essere andata lì. Ma io non sento di dover essereringraziata, quanto piuttosto di ringraziare. Sarebbetroppo facile e riduttivo scrivere che dovrei essere io aringraziare loro per tutto quello che mi hanno trasmes-so. Tuttavia per qualcosa devo dire grazie. Entrando inquella sala pensavo di dover affrontare un esame.

Pensavo di dovermi mettere alla prova cercando dicomportarmi al meglio in una situazione che nonconoscevo. Invece ho trovato una parte di quella fami-glia di cui i miei maestri mi hanno sempre parlato, chesemplicemente ancora non avevo incontrato.Tornando a casa continuava a tornarmi in mente unapoesia che mi aveva fatto leggere una ragazza, Giulia,poco prima di andare via dedicata ad una volontariadell’Associazione. C’era una frase di quella poesia checontinuava a girarmi in testa che diceva “grazie, per-ché rendi questa vita un po’ più bella”, ecco io la cosapiù importante che ho imparato ieri è stato dire grazieperché anche loro hanno reso la mia vita un po’ piùbella, perché penso che nessuno mi abbia mai sorrisoin quel modo. Tornando a casa ho provato una felici-tà che non riuscirei a spiegare. L’ho sentita dentro.L’ho sentita nel condividere un qualcosa di nostro,qualcosa che solo io e loro avevamo in comune, nes-sun altro: non c’erano barriere, non c’erano diversitàma c’erano solo atleti, uniti per il jujitsu, per uno sportche mi ha messo alla prova continuamente da quan-do l’ho iniziato, e ieri mi ha messo davanti a quella piùgrande che senza il loro aiuto non avrei mai superato.

Roberta Zenobi

Sociale Ardea

UNA GIORNATADIVERSAIL RAGAZZI DELL’ASSOCIAZIONE FUTURO HANNO AFFRONTATO LA GRANDE SFIDA DEGLI ESAMI DI JU JITSU

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Università

MATURITA’: CHEFACOLTA’ SCEGLIERE?

In una società dove trovare lavoro è sempre più dif-ficile e dove, al contrario, le notizie più frequentiriguardano licenziamenti, mobilità e cassa integra-

zione, i giovani guardano spaventati al loro futuro. Chiè proprio in questi giorni alle prese con gli esami dimaturità deve decidere cosa fare il prossimo autunno:proseguire gli studi oppure no? E, se sì, quale potreb-be essere la facoltà che offre maggiori opportunità dilavoro? Si deve poi calcolare che studiare richiedesacrifici anche economici, quindi chi si iscrive nondeve farlo a cuor leggero. In Italia sono ancora troppigli studenti che lasciano già al primo anno, con l’uni-co risultato di aver perso tempo e soldi. Una maggio-re consapevolezza di quello che ci si deve aspettarepuò essere utile per fare la scelta giusta. Se analizzia-mo la situazione dal punto di vista delle prospettive dilavoro i dati registrati nell’ultimo anno indicano che,vista la crisi, le imprese che operano nel mondo eco-nomico-statistico hanno ridotto le assunzioni del 30%,con picchi del 38% per gli ingegneri. Di contro, sonoaumentati i posti di lavoro offerti agli psicologi – addi-rittura del 154% - ed ai letterati in genere (24%). siassiste poi ad un ritorno di richieste di medici, siagenerici che specialisti, e si stanno aprendo interes-santi opportunità nei settori delle nuove e bio-tecnolo-gie, dell’ambiente e delle energie alternative. Secondole ricerche effettuate da AlmaLaurea, il consorzio inte-runiversitario punto d’incontro tra e orientamento tra

laureati e mondo del lavoro, una delle figure più ricer-cate è quella di infermiere, soprattutto con la specia-lizzazione in emergenze e per l’assistenza domiciliare.Medici, ostetriche, odontoiatri e tecnici della riabilita-zione, ad un anno dalla laurea, hanno trovato lavoronel 97,7% dei casi. Alte le percentuali anche per i lau-reati in Ingegneria, nonostante il calo di assunzioni:dopo un anno lavorano il 70,2% degli ingegneri, men-tre dopo 5 hanno trovato occupazione il 93,7%. Learee dove c’è più richiesta sono quelle della chimica,elettronica, meccanica, energia, tutela e valorizzazio-ne dell’ambiente. I dati confortano anche chi si laureain lettere o in lingue: ad un anno dalla fine degli studil’80% ha trovato lavoro come insegnante. Bisognaperò tenere conto della riforma e del blocco delleassunzioni. In questi ultimi anni a trovare maggiori dif-ficoltà sono stati i i laureati in Scienze dellaComunicazione, soprattutto se cercavano lavoro nelmondo dell’editoria o della pubblicità. Maggiori possi-bilità, invece, con lavori collegati ad internet o nellepubbliche relazioni. Chi sceglie Giurisprudenza devesapere che il percorso sarà duro: dopo un anno dallalaurea ha trovato lavoro solo il 19% dei giovani, ma,dopo 5 anni, soprattutto se si è svolto del praticanta-to, la percentuale degli occupati sale ad un bel 83%.Anche chi sceglie Architettura non avrà vita facile,visto che al momento il settore non offre grandi oppor-tunità, anche se, adattandosi, dopo un anno avrà tro-

vato lavoro il 70% e dopo 5 anni l’89% degli architet-ti. I commercialisti, esperti contabili, economisti e sta-tistici riescono a trovare lavoro dopo un anno nel 62%dei casi, e dopo 5 nel 88,6%. I settori che offronoopportunità migliori sono quelli della consulenza tribu-taria e gestione legale, la mediazione civile, la gestio-ne delle crisi aziendali e degli aspetti ambientali, l’eco-nomia sanitaria e le nuove tecnologie. Chi vuole iscri-versi alla facoltà di Scienze Politiche e Sociali devesapere che, ad un anno dalla laurea, lavora il 61,5%,che sale all’87% dopo 5 anni. I maggiori sbocchi sononegli enti pubblici e nell’editoria, ma bisogna calcola-re un forte calo delle assunzioni sempre a causa dellacrisi. Chi vuole fare il ricercatore sa già che probabil-mente il suo futuro sarà all’estero: dopo un anno tro-vano lavoro, a paghe molto basse, solo il 32% dei lau-reati. Meglio fare l’informatico, il fisico o il matemati-co: soprattutto grazie a corsi post laurea, queste figu-re sono sempre più ricercate da banche, assicurazio-ni ed enti pubblici.Insomma, iscriversi all’università per essere più colti,più preparati e competitivi per entrare nel mondo dellavoro, ma anche perché, in questo preciso periodo,dove nessuno assume, non ci sono molte alternative aquella di restare a casa a guardare la TV.

A.A.A.

PICCOLA GUIDA PER GLI STUDENTI NEODIPLOMATI CHE ANCORA NON SANNO QUALE STRADA PRENDERE

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Università

UNIVERSITA’ DI POMEZIA:QUALE FUTURO?BLOCCATE AL MOMENTO LE NUOVE ISCRIZIONI, SONO COMUNQUE GARANTITI I CORSI GIÀ INIZIATI. NEL FRATTEMPO SI CONTINUA A LAVORARE PER FAR DIVENTARE IL CAMPUSUN CENTRO DI ECCELLENZA UNIVERSITARIA

Ea Pomezia cosa succede? L’anno accademico èappena terminato, ma già bisogna guardare alprossimo. Il Campus Universitario Selva dei Pini

sta vivendo una fase di transizione non indifferente:dal rischio chiusura paventato alla fine dell’inverno, aiprogetti di ampliamento illustrati in primavera, perapprodare ad una preoccupante fase di stallo ad inizioestate. Gli incontri e le intese che stavano rafforzandoi rapporti con la sede centrale della Sapienza di Romasi sono bloccati anche a causa della crisi politica edelle dimissioni del sindaco De Fusco, il quale – insie-me al presidente del Consorzio UniversitarioPiergiorgio Crosti – aveva gettato i ponti per una pro-ficua collaborazione con il Rettore Luigi Frati. Per capi-re quale sarà il futuro del Polo Universitario di Pomeziaabbiamo parlato proprio con il dott. Crosti, il qualeesordisce tranquillizzando gli studenti. “Voglio chiarire che tutti i corsi già iniziati proseguiran-no almeno fino al loro termine naturale, quindi i ragaz-zi potranno arrivare fino alla Laurea frequentando ilnostro Ateneo. Diverso è il discorso che riguarda inuovi corsi in programma: per quelli, almeno almomento, non prevediamo iscrizioni”. Come mai? “Stiamo rivedendo l’accordo con la Sapienza: intendia-mo dare un’importanza diversa alla nostra sede, chealtrimenti non avrebbe ragione di esistere. Per questovogliamo renderla un centro di eccellenza, un punto diriferimento del quale non si possa fare a meno, unvalore aggiunto all’intero territorio”.

In che modo ci si potrebbe riuscire? “Riprendendo il discorso con le aziende della zona, percapire quali siano le figure lavorative di cui necessita-no, in modo da articolare percorsi di studio adatti adentrare direttamente nel mondo del lavoro. IlConsorzio vuole agire in piena collaborazione conl’amministrazione comunale, che deve poter decideresulle scelte da fare. Per avere maggiore stabilità eco-nomica stiamo richiedendo, grazie anche all’interven-to di alcuni consiglieri provinciali, la partecipazionecome soci sia della Provincia di Roma che dellaRegione Lazio. Questo garantirebbe più ampie prospet-tive di crescita per l’Università di Pomezia”. C’è il pericolo che i problemi politici si ripercuotanosull’Università, visto che è di proprietà del Comune? “Non credo, perché il percorso intrapreso va al di làdella politica, ma riguarda la cultura ed il mondo dellavoro. Comunque vadano le cose adesso e alle pros-sime elezioni, bisogna ricordare che la cultura è unbene di tutti, sia di destra che di sinistra, che dà pos-sibilità di sviluppo e prestigio a tutta Pomezia. Comeafferma anche l’OCSE, nell’arco della vita lavorativa ilaureati hanno un tasso di occupazione più alto di 10punti rispetto ai diplomati, oltre ad una retribuzione piùalta di circa il 55%. Questo deve far capire a tutti cheinvestire sull’Università è importantissimo: quando siuscirà dalla crisi economica che ha travolto l’interomondo e ci sarà la ripresa, ad essere premiati saran-no coloro che hanno investito di più e meglio nell’istru-zione. In ogni caso, l’impostazione degli accordi conLa Sapienza ci consente di proseguire la strada chedovrebbe portare il Campus a diventare un vero e pro-prio Polo Universitario alternativo a Roma per tutti que-gli studenti che vengono dalla provincia sud.Ricordiamoci che ora Pomezia è conosciuta a livellointernazionale anche per la sua Università, grazie adiniziative come il CEAS, ai convegni interuniversitari edalle varie manifestazioni che vengono periodicamenteorganizzate”. A proposito di manifestazioni, è previsto qualcosa perquesta estate? “Assolutamente sì. Partiremo con un progetto di“Orientamento matricole”, atto ad indirizzare gli stu-denti delle scuole superiori che ancora non hanno benchiare le idee sul loro futuro scolastico e lavorativo. Sitratta di una “tre giorni” durante i quali ogni facoltàmette a disposizione uno stand illustrativo, con profes-sori, studenti e personale amministrativo che risponde-ranno a tutti i quesiti che verranno posti dai neo diplo-mati. Ci sarà la possibilità di valutare le prospettive di

lavoro che i vari corsi offrono ed il loro grado di diffi-coltà. Avremo l’Università aperta, in modo che i ragaz-zi possano vedere con i loro occhi quale ambiente tro-veranno e di quali servizi potranno usufruire. Vogliamoimpostare questa iniziativa come una festa dei giovanie per i giovani, che, oltre a ricevere informazioni, tro-veranno nel Campus un punto di aggregazione. Se ilprogetto riscuoterà il successo che ci aspettiamo loripeteremo anche negli anni a venire, ampliandolo siacome durata che come servizi”.Altre iniziative che partiranno a breve?“Anche quest’anno la nostra Università è stata sceltacome sede per il Global Village. E’ la prima volta chesuccede, solitamente la location viene cambiata adogni edizione, ma l’ottima riuscita del settembre scor-so ha spinto gli organizzatori a rivolgersi a noi ancheper questa edizioni. Siamo ovviamente fieri ed orgo-gliosi di questo, perché significa che abbiamo lavora-to bene non solo per l’Università, ma anche per lacittà, che viene conosciuta da studenti provenienti datutta Italia. Ricordo che questa manifestazione offre aimigliori laureati – tutti con votazione superiore a 100– di interfacciarsi con il mondo del lavoro, grazie adincontri mirati con le aziende di tutto il territorio nazio-nale e grazie anche all’intervento di illustri esponentidel mondo dell’economia, che metteranno la loroesperienza a disposizione dei ragazzi”.Per finire, sempre questa estate il Campus ospiterà lafesta organizzata dall’ONU sui Diritti Umani. Si svolge-rà a settembre e metterà Pomezia sotto i riflettori perl’importanza dell’avvenimento.

Alessia Ambra Achille

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Cinema

Che sia un segno dei tempi difficili della cinema-tografia americana di intrattenimento, o solouna trovata straordinaria della Disney per batte-

re la concorrenza, stavolta è il cinema che ruba l’ideaall’industria dei videogames e non, come accade sem-pre, il contrario.Se infatti, abbiamo visto trasformarsi in gioco elettro-nico i vari eroi cinematografici non era ancora maiaccaduto (se non per il noiosissimo Tomb Raider chevolentieri avremmo voluto dimenticare) che un perso-naggio così popolare tra i giovanissimi come l’eroe delgioco Prince of Persia diventasse un film.

Ambientato nella Persia medievale, il film racconta leavventure del Principe Dastan, che fa coppia con laprincipessa rivale Tamina per fermare un sovranoarrabbiato che vuole scatenare una tempesta di sab-bia che può distruggere il mondo. Diciamo subito che a noi il film ha divertito: alternan-do bellissimi effetti speciali e magistrale ironia chestrappano risate in sala, scorre benissimo nei suoi 116minuti e la mano sapiente di Mike Newell, che ha unpassato da commediante inglese, ma che ha diretto ilmiglior Harry Potter che si ricordi, quello del Calice difuoco, si sente.

Alcune idee sono davvero notevoli, in sagacia e alle-goria storica, come quando l’esercito persiano invadela città santa di Alamut, perché si vocifera che là sipreparano armi terribili contro i nemici del Paese (forse qualcuno penserà a Bush che cercava l’arma didistruzione di massa di Saddam?) ed divertentissimesono anche le arrampicate sul palazzo nemico usan-do come appigli le frecce e la corsa degli struzzi, congrande soddisfazione per tutti gli amanti del generecinematografico “passo due ore in allegria” .Il principe Dastan è interpretato da Jake Gyllenhaal,affascinante mascalzone che avevamo amato in ruolimolto diversi come Donnie Darko e BrokebackMountain e che qui è bravissimo in un ruolo non faci-le, mentre la Principessa Tamina è Gemma Artertonbella, molto bella, solo bella.Ma il cast si arricchisce di due grandissimi sparringpartner, due Lord inglesi che rubano la scena comeBen Kingsley e Alfred Molina, che regalano al un toccoShakesperiano.Insomma ci si diverte, tutto scorre fino all’atteso lietofine, che del resto, nei videogames come nelle storiedella Disney, c’è sempre! Mauro Valentini

PRINCE OF PERSIAIL VIDEOGAME DIVENTA FILMELIO GERMANO VINCE LA PALMA D’ORO COME MIGLIORE ATTORE E AFFIANCA MOSTRI SACRI DEL CINEMA COME TOGNAZZI, GASSMAN E MASTROIANNI

E’ stato presentato lo scorso 27 Giugno, ovvia-mente nella suggestiva cornice del Borgo, il libro“Cento anni di storia di Pratica di Mare e dintorni

(1910-2010)”, scritto da Antonio Sessa, insegnanteora in pensione e giornalista de “Il Pontino”. La prefa-zione è stata fatta da Luigi Celori, che nel Borgo diPratica è nato è cresciuto. Il libro vuole documentarela storia straordinaria del Borgo, iniziata con una leg-genda antica nel corso dei secoli e proseguita congrandi avvenimenti fino ai nostri giorni. Ma è soprat-tutto la testimonianza degli abitanti del luogo, prota-gonisti oculari di questa storia, che emerge nella lettu-ra di questa pubblicazione. Alla cerimonia di presenta-zione erano presenti, oltre ai rappresentanti istituzio-nali, anche i Principi Borghese, Pierfrancesco eGrazia, che hanno un rapporto d’amore infinito versoquesto piccolo paese, tanto che stanno attivamentecontribuendo alla ristrutturazione, partita dalla Chiesa.“Ho visto la Principessa Grazia armata di spugna tam-

ponare delicatamente la parete di quello che una voltaera l’altare – ha ricordato il Sindaco De Fusco – tuttaimpolverata, non si curava certo del proprioaspetto,ma aiutava fattivamente le restauratrici nelloro lavoro”.“Ho scritto questo libro perché dobbiamo far scoprireai giovani la nostra storia e le nostre origini, e ricorda-re quanto accaduto nel passato a chi questa storial’ha vissuta”, ha dichiarato Antonio Sessa. “Devo rin-graziare tutti coloro che mi hanno aiutato a reperire ilmateriale, che mi hanno raccontato le loro storie e mihanno fatto partecipe delle loro vite. Scrivere di que-sto Borgo è stato come fare un salto nel passato, lastessa impressione che può avere quel visitatore chenon era mai stato in questo bellissimo posto. Al libroabbiamo aggiunto un CD, che racconta con un mix diparole ed immagini la magia degli anni passati”. “Hoavuto la fortuna di vivere la mia infanzia nel borgo –ha aggiunto Luigi Celori - dove ho appreso da quella

gente semplice e forte, importanti valori della vita:quelli del lavoro, del sacrificio e del rispetto della natu-ra. Erano uomini e donne arrivati agli inizi del ‘900 datutte le parti di Italia che posero le basi per una socie-tà dell’accoglienza che d’allora è stata una peculiari-tà importante del territorio. Era quindi doveroso chenon la storia del borgo ma di queste persone fosseconosciuta. E’ soprattutto importante che la conosca-no i nostri giovani a cui purtroppo cattivi maestrihanno insegnato che tutto è facile e tutto si può averesenza fatica. Una volta non era così, ed è bene che lenuove generazioni lo sappiano. Mi auguro, quindi,che questo libro induca ad una riflessione su quello sucui si basava il vivere quotidiano e a trarne insegna-mento”. Alfredo Corrao

CENTO ANNI DI STORIADI PRATICA DI MAREANTONIO SESSA PRESENTA IL SUO ULTIMO LIBRO

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Sport Calcio

POMEZIA CALCIO: SFUMATO IL SOGNO DELLASECONDA DIVISIONE

E’ terminato con un brusco risveglio il sogno alungo cullato dal Pomezia Calcio: la finale deiPlay Off della Serie D è sfumata infatti a Matera

lo scorso 20 Giugno, perdendo sempre più consisten-za man mano che ci si avvicinava al fischio finale del-l’incontro di ritorno delle semifinali. La partita dell’an-data aveva visto trionfare i ragazzi del Mister ClaudioLanza per 1-0. Il risultato dava buone speranze aipometini, visto che per passare il turno sarebbe basta-to un pareggio. Ma il punteggio ottenuto nella città deisassi è andato oltre ogni più funesta previsione: IlMatera ha infatti vinto per 3 -0. Le speranze dei rosso-blu sono durate per un’ora, ma, quando ormai gioca-tori e tifosi cominciavano a crederci, ci ha pensatol’attaccante del Matera Diego Albano, che con il suogol, siglato al 19’ del secondo tempo, ha azzerato ilvantaggio del gol siglato all’andata da SalvatoreNovembrino. La partita fino a quel momento era stata

abbastanza equilibrata, con i padroni di casa che osa-vano di più in quanto costretti a vincere con almenodue gol di scarto e gli ospiti che si difendevano senzatroppi affanni ed ogni tanto si spingevano fino allaporta avversaria. Al 9’ minuto della ripresa, a causa diun fallo netto in area da parte di Colantoni, il Materaha avuto la possibilità di passare in vantaggio ma l’hasprecata con Albano, che ha colpito il palo. Ma ilbomber biancazzurro ha deciso di farsi perdonare quasi subi-to, visto che è il suo il primo gol. Il Pomezia non rie-sce a reagire e, al 35’ si fanno segnare da AntonioConte. A questo punto i pometini potrebbero reagire,visto che un gol in trasferta regalerebbe loro il passag-gio alle finali, ma la squadra sembra imbambolata,non riesce a reagire agli attacchi degli avversari, chenon mollano la presa proprio per paura di subire unarete per loro deleteria. Ed il loro impegno viene anco-ra premiato, visto che il terzo ed ultimo gol arriva pro-prio a ridosso del fischio finale, grazie ad un tiro diMirko Carretta. Peccato per il Pomezia, che ha dispu-tato un ottimo campionato ed ha mancato il passag-gio all’ex serie C, ora Seconda Divisione, solo per unsoffio, ma gli avversari hanno dimostrato di essere piùforti, almeno in questa partita. Alla squadra rossobluva comunque l’affetto dei tifosi, che l’hanno seguitacon passione per tutto il campionato, trasferte com-prese. Al rimpianto del risultato sfumato si aggiungeanche la tristezza dell’addio del Mister Claudio Lanza,

che lascia la squadra per approdare ad altri lidi. Ma iragazzi del Pomezia sono ormai abituati ai cambi diallenatore e di modulo di gioco, dimostrando di saper-si adattare in fretta e con ottimi risultati. Risultati chesperiamo riescano nel prossimo campionato a premia-re questi giovani atleti che portano alto il nome dellanostra città. Per dimostrare quanto la squadra sia ben-voluta, riportiamo il pensiero di un giovane tifoso, cheattraverso un blog parla anche a nome di tutti quelliche domenica erano presenti allo stadio di Matera:“Abbiamo fatto 1000 km , 12 ore di viaggio , abbia-mo attraversato la Basilicata , abbiamo avuto il tempodi dare un sguardo alla nazionale e comprare pescheed albicocche del posto , abbiamo avuto il piacere diarrivare a Matera scortati dalla Polizia , abbiamoavuto il piacere di viaggiare e vedere la partita insie-me ai parenti dei ragazzi , abbiamo avuto il piacere divedere la nostra squadra in un vero stadio , abbiamoavuto il piacere di vedere le lacrime di Andrea Maranoe la disperazione di Fiumanò, abbiamo avuto il piace-re di ricevere un maglietta in regalo, abbiamo avuto ilpiacere di aver partecipato a questa serata storicadella nostra squadra”. Non dobbiamo infatti dimenti-care che il risultato raggiunto dalla squadra quest’an-no è davvero storico, da record: mai il Pomezia eraarrivato così in alto, superando ogni previsione inizia-le. Ma i record sono fatti per essere battuti...

Alfredo Corrao

I ROSSOBLU, DOPO AVER VINTO LE SEMIFINALI DEI PLAY OFF PER 1-0, HANNO PERSO 3-0CONTRO UN MATERA DECISISSIMO A SUPERARE IL TURNO

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Sport Volley

MEMORIALMARCO MAZZUCCHI

Calcio, ma soprattutto tante, tante emozionidurante la bellissima manifestazione svoltasi acavallo dei mesi di Maggio e Giugno, che ha

visto protagoniste numerose società della nostraregione. Teatro dell’evento il campo dell’Airone Ardea,dove militava Marco prima della tragica nonché pre-matura morte che aveva sconvolto tutti; oggi, a 20anni di distanza, amici, parenti e genitori si sono ritro-vati ancora una volta per dire a tutti che nessuno l’hadimenticato e che è ancora nei loro cuori. A fare dacornice il calcio e i bambini, in alcuni casi ragazzi, chesi sono contesi i prestigiosi trofei sia collettivi che indi-viduali, con 2 statuette di miglior bomber e migliorportiere consegnate al termine delle finali. Il torneo,suddiviso per fasce d’età, si è articolato in due gironi,ognuno dei quali composto da quattro squadre; comedi consueto, le prime due classificate hanno avutoaccesso alle semifinali, incrociandosi con le seconde.La giornata conclusiva dell’intera manifestazione èstata Domenica 6 Giugno, iniziata alle ore 15 con lapartita degli amici di Marco e terminata con le ultimedue finali disputate dai ragazzi del 1996 e 1997,rispettivamente appartenenti alle categorieGiovanissimi ed Esordienti della Federazione; purtrop-po, per motivi organizzativi, non abbiamo potutoseguire la prima delle due partite, quella vinta dalPomezia Calcio ai danni del Valle Aurelia, ma erava-mo presenti e abbiamo potuto documentare la secon-da, disputata tra Real Pomezia e Trigoria. Per quantoriguarda la cronaca il match ha visto surriscaldarsi glianimi in campo con il passare del tempo anche acausa di una prova non brillantissima del direttore digara, un po’ distratto in alcune situazioni; il primo

tempo è stato totalmente ad appannaggio della squa-dra pometina, passata meritatamente in vantaggio al32° con un gol di Grieco, dopo numerose occasionisprecate. Nella ripresa il Real trova addirittura il rad-doppio con un’azione spettacolare sull’asse Pierini-Grieco-Gagliardi, quest’ultimo realizzatore materialecon uno splendido tiro al volo. Probabilmente già conla testa al trofeo, i pometini si rilassano, scoprendo ilfianco alle ripartenze degli avversari, che accorcianole distanze al 22°; ma l’episodio della svolta arriva inpieno recupero nell’area del Real Pomezia quandoCapitini, attaccante del Trigoria, viene atterrato clamo-rosamente in area ma l’arbitro, anziché concedere ilgiusto penalty, fischia la fine decretando il successodei bianco-blu e facendo letteralmente infuriare gliavversari. Il tutto è comunque rientrato nel giro dipochi minuti. Per il resto è stata festa grande incampo ma soprattutto sugli spalti, dove le mammehanno srotolato un lungo striscione in onore dei proprifigli, a testimonianza che il calcio, aldilà delle tantepolemiche, è ancora uno sport meraviglioso. I calcia-tori si sono poi trasferiti in un’apposita area per proce-dere alle premiazioni e ai dovuti ringraziamenti ai geni-tori di Marco, veri protagonisti della giornata. Infattiprima dei premi sportivi sono state consegnate duesplendide targhe commemorative, una da parte degliamici e una da parte della società, simbolo di un affet-to che non si è smarrito nel tempo. Inevitabili le lacri-me che hanno accompagnato le foto di rito, alleviatealmeno in parte dagli applausi del numeroso pubblicoche ha voluto, per quanto possibile, essere vicino allafamiglia. Il dolore non si può cancellare, è vero, ma seviene condiviso è più facile da affrontare anche a

diversi anni di distanza. Tornando al calcio, oltre aitrofei assegnati alle formazioni vincitrici, le statuetteindividuali se le sono aggiudicate Matteo Palazzo eStefano Di Nardo per quanto riguarda i cannonieri,Stefano Salerno e Dario Mugnaioli come migliori por-tieri. Al termine ci siamo avvicinati al presidentedell’Airone Ardea sig. Sergio Boeri - organizzatore deltorneo insieme al suo staff ed alla famiglia di Marco -a cui vanno i nostri complimenti per l’eccellente lavo-ro svolto. Presidente, anche quest’anno siamo arrivati alla fine.. “E’ stata una bellissima manifestazione che sta anco-ra proseguendo; l’importante è che i ragazzi si sianodivertiti perché questa principalmente è una festa disport.”Cosa vuol dire dopo venti anni ricordare un ragazzoche non c’è più?“Per noi è importantissimo; tutta la famiglia è ancoraall’interno della società, come ad esempio il fratello oil papà, che gestisce il bar. Marco è e resterà per sem-pre nei nostri cuori.”Un’ultima domanda..L’anno prossimo sarete ancoraqui?“Certo, proseguiremo ogni anno questa ricorrenza.Purtroppo era stata interrotta negli anni passati, ma cisembrava giusto riprenderla e ricominciare in occasio-ne del ventesimo anno dalla tragica scomparsa”.Avremmo potuto rivolgere qualche domanda anchealla famiglia, ma non ci è sembrato corretto; la festaper loro significa anche rievocare il dolore, un vuotolasciato da un figlio che non c’è più. Tutto questo meri-ta rispetto, perché tali sentimenti non si possono espri-mere a parole e né tanto meno ad un microfono.Questa è stata soltanto la festa di Marco e di tutti colo-ro che hanno voluto partecipare per rendere omaggio,grazie a questo nobile sport, ad un ragazzo che nonc’è più ma che non deve essere dimenticato.

Luca Mugnaioli

A VENT’ANNI DALLA TRAGICA SCOMPARSA DEL RAGAZZO, ARDEA GLI RENDE UN CALOROSO TRIBUTO

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L’anno sportivo è terminato da qualche giorno, percui le associazioni del territorio hanno fatto agara per premiare gli atleti e le squadre più meri-

tevoli nelle proprie rispettive discipline. Queste iniziati-ve sono un momento di sintesi e di verifica del lavorosvolto, nonché un appuntamento per divertirsi e perstare insieme dopo aver passato un anno sportivo vis-suto a tutto sprint. A Pomezia, presso il Cinema TeatroS. Benedetto, il Pomezia-Torvaianica Rugby si è riuni-to per premiare i migliori, organizzando “IT’S A BEAU-TIFUL DAY- Festa del Rugby” con video, coppe, meda-glie , diplomi e…tanti regali per i più fortunati, con l’in-tento di valorizzare e far conoscere i migliori rugbystidella stagione. Un momento molto speciale è statoquando sul palco sono saliti i ragazzi che partecipanoall’Accademia Federale, tutti atleti locali che sonostati inseriti nel corso dell’anno nelle squadre giovani-li azzurre o nelle attività federali di prestigio. Nella foto

vediamo proprio loro, assieme al Presidente ClaudioLiberatore e a Marco Mesturini, ormai ex Presidentedel Consiglio Comunale, mentre vengono acclamatidal pubblico presente in sala. Sono ritratti: da sinistraRoberto Catalini, premiato con il Pallone d’Oro peressere stato il miglior Dirigente Societario della stagio-ne, Claudio Liberatore, Cesare Meneghetti, GiordanoSuccurro, Adriano Daniele, Sami Drissi, MarcoMesturini e Federico Fraigola. Per l’occasione tuttihanno cantato l’Inno Nazionale, mentre alle loro spal-le il video appositamente elaborato alternava le imma-gine delle frecce tricolori con quelle della squadraazzurra di rugby. E’ stato emozionate vedere conquanta partecipazione tutti i presenti , piccoli e gran-di, hanno interpretato l’Inno di Mameli. Sul palco poisono saliti, guidati dal Capitano Marco Orsara, sottouna autentica ovazione, i ragazzi della squadra delLiceo Pascal, vincitori del Torneo Studentesco Città di

Pomezia, accompagnati dalla loro insegnate diEducazione Fisica Rosanna Ferrario, poi quellidell’IPSIA Pomezia, seconda classificata, e infine quel-li dell’Istituto Albafor, giunti al terzo posto. La partemigliore l’hanno ricevuta i ragazzi delle scuole dellaDON MILANI di Torvaianica, quelli del 2° CircoloDidattico di Pomezia e quelli delle giovanili delTorvarugby, tutti “mischiati” insieme, come un sologruppo di fratelli. E’ stata una ondata di gioventù, unabotta di adrenalina e di allegria per tutti. Anche perloro c’è stata la sorpresa di vedere il video delle loroimprese proiettato direttamente sullo schermo dietro leloro spalle, e di riceve il diploma di partecipazionedalle mani dei loro istruttori. Per ultimo è stato premia-to il Pallone d’Oro per la categoria Atleti, ovvero ilmiglior giocatore in assoluto di tutta la stagione,l’esempio per tutti, sia come impegno che come dedi-zione alla squadra: Gianluca Gozzi della categoriaunder 18. “Questi ragazzi sono la meglio gioventù!...” ha esclamato alla fine il Presidente Liberatore, rin-graziando tutti gli atleti e tutti i dirigenti intervenuti,mentre più di una mamma, alla fine, aveva gli occhirossi per l’emozione. C.L.

Sport Rugby

IT’S A BEAUTIFUL DAYSI È SVOLTA A POMEZIA LA FESTA DEL RUGBY

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Sport

In effetti, la danza è tutte queste cose insieme, masoprattutto è uno strumento di grande efficacia perguidare e migliorare la crescita psico-fisica di un

individuo.Purtroppo, la realtà del nostro paese è fatta di unagran confusione, scatenata dalla mancanza di normeche indichino parametri utili a riconoscere i pochi pro-fessionisti abilitati a questa materia, motivo per cuiesistono numerose realtà di sedicenti scuole/accade-mie di danza, inserite in contesti incompatibili con ladanza stessa, o comunque privi delle minime caratte-ristiche necessarie ad un giusto svolgimento delle atti-vità didattiche, oltre che gestite da personale non qua-lificato e, in troppe occasioni, impostate dando priori-tà ad un cospicuo guadagno piuttosto che alla realiz-zazione di un percorso serio.Cosa succede in una sala di danza?Come previsto dai programmi accademici, i primiapprocci dovrebbero avvenire in età scolare, ovverocon il compimento dei 6 anni di età. Questo per duemotivi fondamentali: la necessità che i bambini abbia-no già avuto un approccio con la figura dell’insegnan-te ed il raggiungimento del minimo indispensabile svi-luppo corporeo che consenta la possibilità di un utiliz-zo non più libero del proprio corpo. In altre parole: seil bambino non ha già l’abitudine a seguire la figuradel maestro nella scuola dell’obbligo, non potrà accet-tare quella del maestro di danza, visto il naturale istin-to di qualsiasi ragazzino a muoversi liberamente quan-do ascolta musica; questo momento coincide natural-mente con la definizione di un apparato muscolo-scheletrico in grado di sostenere i primi sforzi dati dallavoro proposto nella sala di danza.In effetti, nel tempo questa età minima si è spostata ai5 anni, visto l’inserimento più precoce dei bimbi nelsistema scolastico, nonché l’appurata velocizzazionedello sviluppo corporeo.Rimane comunque il fatto che, prima di tale età, nonha alcun senso parlare di lezioni di danza: la necessi-tà, nei primissimi anni di vita, di dare libero sfogo allafantasia e creatività senza freni inibitori non può esse-re compatibile con il rigore, seppur proporzionatoall’età, necessario in una classe di danza. Insomma,tutti questi “corsi per bambini dai 2 ai 4 anni” nonhanno altro risultato che confondere i giovanissimicon l’illusione che la danza sia qualcosa di molto piùsimile ad una ludoteca, un posto dove “giocare alleballerine”.Un sano percorso, invece, prevede un approccio fatto

di esplorazione gradualmente cosciente del propriocorpo e dello spazio circostante, attraverso stimola-zioni sonore e musicali; si educa l’orecchio ad un piùattento ascolto della musica, così come si esploranole varie parti del corpo, seguendo un preciso program-ma didattico che parte dall’utilizzo del pavimento adaccompagnare una corretta impostazione della postu-ra, in una fase della crescita in cui si definisce l’asset-to di tutta la colonna vertebrale. Niente è lasciato alcaso; ogni specifica parte del corpo, in maniera pro-gressiva e sempre più capillare, viene curata e solleci-tata ad evolvere. Naturalmente, nella coscienza dei più piccoli, questopercorso viene percepito con un’iniziale illusione digioco alternato a lavoro, in un crescendo di abitudinead interagire con se stessi in maniera sempre più esi-gente quanto gratificante. Le tempistiche evolutivedelle difficoltà inserite nelle lezioni sono a cura delmaestro, che dovrebbe avere la competenza di ade-guare il programma da svolgere alle risposte di ognigruppo di allievi: si parla comunque di esseri umani,pertanto caratterizzati da differenti capacità diapprendimento e di percezione istintiva del propriocorpo.E proprio perché si parla di persone, altro aspetto fon-damentale della classe di danza è il percorso di appro-fondimento interiore, molto più complesso rispetto aquello fisico.La sola stimolazione del controllo così capillare delproprio corpo, infatti, sprigiona un mondo vastissimofatto di incertezze, paure, muri da superare che pos-sono diventare insormontabili se non accompagnatidal giusto supporto di una guida competente. Mettersialla prova vuol dire scoprire i propri limiti e decidere dilavorare duramente e con costanza per superarli, perquesto la danza è a tutti gli effetti una disciplina, checome tale offre la possibilità di migliorarsi “da dentro”ogni giorno.Pensando alla delicatissima fase della crescita, inun’epoca in cui la società regala ai ragazzi l’illusionedi una realtà fatta di facili vittorie senza lotte, la danzaoffre l’opportunità di uscire dall’opprimente condizionedi possedere cose per ottenere le quali non si è fattoassolutamente nulla, il che equivale alla possibilità ditrovare dentro se stessi la forza e la voglia di sfidarsiper migliorarsi, quindi mettere persone migliori adisposizione di questa società. E’ necessario, dunque, affidarsi a strutture serie e per-sonale qualificato: professionisti che abbiano la capa-

cità e l’interesse di stimolare giorno per giorno, neimodi adeguati al particolare momento fisico ed inte-riore di ogni ragazzo, la voglia e la forza di superare ipropri limiti.Tutto ciò ovviamente necessita, come spiegato inizial-mente, di ambienti con caratteristiche tali da permet-tere il necessario livello di concentrazione ed aggrega-zione: sale con pavimenti elastici specifici per il deli-cato corpo dell’allievo in fase di crescita come dipotenziamento, locali che non offrano nessun tipo didistrazione o sguardo dall’esterno. Durante la lezioneci si mette a nudo con la propria anima, pertantoperde di qualsiasi significato l’ambiente che può esse-re attraversato o osservato dall’esterno.Possiamo dedurre senza ombra di dubbio che ladanza non può essere considerata uno sport agonisti-co: non è un concorso a premi!In un percorso di esplorazione del proprio corpo e sti-molazione della creatività, che senso ha il concetto di“gara”? Negli sport agonistici, vince chi segna piùpunti, chi va più veloce, salta più in alto, eccetera… ladanza evidentemente non può rientrare in queste cate-gorie.La realtà è che, nell’era del consumismo, le aziendeche si occupano della produzione di materiale di con-sumo per la danza hanno trovato questo facile siste-ma di diffusione: i concorsi, in cui si vincono coppe ogadget di vario tipo. Naturalmente, chi si occupa didanza in maniera commerciale trova giusto far parte-cipare assiduamente i propri allievi a queste situazio-ni, dove si snatura la fondamentale caratteristica dicondivisione della passione per la più antica delleforme d’arte, sottraendo tempo prezioso al percorso diapprofondimento che necessita una regolarità nellostudio in sala; tempo che viene assorbito totalmentedalla preparazione delle coreografie da portare ai con-corsi. Se non si studia non si affina la tecnica, se nonci si esplora dentro non si è in grado di produrre arte,quindi che senso ha?“Chi non conoscerà mai il piacere di entrare in una

sala con delle sbarre di legno e degli specchi, chismette perché non ottiene risultati, chi ha semprebisogno di stimoli per amare o vivere, non è entratonella profondità della vita, ed abbandonerà ogni qual-volta la vita non gli regalerà ciò che lui desidera. E’ lalegge dell’amore: si ama perché si sente il bisogno difarlo, non per ottenere qualcosa od essere ricambiati,altrimenti si è destinati all’infelicità” (Rudolf Nureyev)

Laura Sechi

CRESCERE CONLA DANZACOS’È LA DANZA? UNO SPORT, UNA DISCIPLINA, UN’ARTE?

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“E’ periodo di vacanza, ma non nego che sono terro-rizzata dall’inciviltà di alcuni, in particolar modo nellenostre spiagge affollate . . .”Anna Maria Sensini

Si è vero, l’estate è arrivata e per alcuni sembrache anche le buone maniere siano andate invacanza. Noi proveremo a dare qualche consi-

glio nella speranza che possa servire quantomeno apensare che il sogno di tutti è trascorrere delle giorna-te di riposo in piena libertà, senza essere disturbatidalla maleducazione altrui. Quindi sarebbe il caso dinon dimenticarsi del galateo e non abbandonarsi acomportamenti incivili anche in vacanza, come setutto il resto dell’anno si fosse stati costretti in una pri-

gione di buone maniere e si fosse finalmente liberi dimostrare la propria “VERA” natura un po’ troppo sel-vaggia.Per esempio al mare ricordarsi sempre che: - tutti i rifiuti vanno riposti nel cestino o, se non dispo-nibile, messi in un sacchetto e portati a casa.- non bisogna invadere lo spazio dei vicini con asciu-gamani e altro e mai sfruttare i loro ombrelloni e sdra-io quando sono assenti.- se ci si allontana momentaneamente, si può chiede-re ai vicini di badare alle proprie cose, ma solo se l’as-senza è veramente breve: non sono certo venuti inspiaggia per fare i guardiani alla roba altrui.- evitate di gridare e ascoltare la musica ad alto volu-me.- non organizzate partite a pallone, a racchettoni oaltre gare in mezzo alla gente: possono essere perico-lose o fastidiose per gli altri, che hanno meglio da fareche assistere a presunte prodezze sportive.- è vero che al mare i bambini hanno diritto a più liber-tà, ma d’altra parte si dovrebbe anche impedire che iloro giochi sfrenati si trasformino in una vera e propriatortura per i vicini, che sicuramente non amano esse-re presi a pallonate o a spruzzate di acqua e sabbia.- infine un richiamo va fatto sull’uso del telefonino, chepuò essere molto invadente e fastidioso, sia per chi lousa, che non può godere della privacy necessaria, siaper chi sta intorno, che è costretto involontariamente

ad ascoltare brandelli di conversazioni altrui: andreb-be perciò usato con estrema moderazione, soprattut-to per non disturbare i vicini, magari avendo la cura diallontanarsi per discrezione.Vi sono poi alcuni suggerimenti di ordine estetico:- ormai il topless non dovrebbe più dare scandalo,eppure esistono spiagge “per famiglie” dove potrebbeoffendere la sensibilità altrui. Valutare bene il conte-sto, quindi, prima di abbandonarsi all’abbronzaturaintegrale e, se necessario, scegliere un posto dove siatollerata o, almeno, al riparo dagli sguardi altrui.- le donne dovrebbero rinunciare al trucco pesante e aigioielli vistosi.- per le coppie si consiglia di non ostentare l’amoresempre e comunque, stando avvinghiati in pubblico ochiamando il partner davanti ad altri con nomignolidell’intimità..Ed infine…è certamente questione di gusto personale,ma il costume da bagno dovrebbe essere scelto innan-zitutto in base alla propria corporatura, se ci si vuolemettere al riparo da possibili commenti malevoli.“…e noi abbiamo una vera missione, in questa spa-ventosa miseria italiana, una missione non di potenzao di ricchezza, ma di educazione e di civiltà”(Pasolini)

Antonio GUIDOEsperto di Galateo ed Immagine Relazionale

Rubrica Bon Ton

ESSERE EDUCATIE’ UN ARTESOPRATUTTO D’ESTATE NON VANNO AFFATTO DIMENTICATE LE BUONE MANIERE

Pomezia News

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Giochi

Genere: PlatformPiattaforma: Nintendo WiiPublisher: NintendoDistributore: NintendoSviluppatore: Nintendo

VOTO 9.5

Uno dei personaggi (se non “il personaggio”) piùfamosi a livello internazionale del mondo delvideogioco è indubbiamente Mario. La principa-

le mascotte Nintendo ha fatto la sua prima apparizio-ne nel lontano 1981 sui cabinati da sala giochi tipicidi quegli anni e come protagonista di Donkey Kong. Inquella occasione il giocatore prendeva le vesti di quel-l’omino molto caratterizzato (almeno per l’epoca) chefu identificato dal pubblico americano con il nome diJump-man.Il noto idraulico (sebbene anche questo mestiere gli fuattribuito quasi spontaneamente dai giocatori solo neimesi successivi alla sua uscita) aveva il compito disalvare l’amata (colei che diventerà nei titoli Mariosuccessivi la Principessa Peach) dalle grinfie di un ter-ribile gorilla (Donkey Kong).Il successo di Mario continuò poi con Super MarioBros., in cui subentrò anche suo fratello Luigi. Da lì inpoi la strada del successo fu tutta in discesa per ogninuovo episodio di Super Mario e Nintendo non persetempo nel trasformarlo in un brand di successo. Fucosì che al classico sistema a livelli cosidetto “plat-form” succedettero vari spin-off (ovvero prodotti deri-vati dalla serie madre e con sviluppi e risvolti del tuttodifferenti) come Mario Kart, dove i personaggi del-l’universo “Mario” sono impegnati in frenetiche e diver-tenti gare di go-kart.

La nuova generazione di console (notoriamenteNintendo accompagna il lancio di una nuova tecnolo-gia di gioco con un nuovo capitolo della serie Mario)ha portato poi alla creazione di un nuovo capitolo digrande successo dedicato a Mario: Super MarioGalaxy. Il titolo ha letteralmente evoluto il gameplaydella passata edizione e mostrato un notevole miglio-ramento grafico che vantava un level design totalmen-te originale. Ma non è finita qui per la consoleNintendo Wii perché, ricollegandoci direttamente ainostri giorni, grazie anche al grande successo ottenu-to dal primo episodio, è finalmente disponibile SuperMario Galaxy 2. Avete capito bene, si tratta del primoSuper Mario 3D con il numero 2 che segue al suonome.In questo (primo) nuovo sequel il “compito” di Marioè quello di salvare, ancora una volta come in ogniSuper Mario che si rispetti, la principessa Peach dalmostruoso Browser. Per questo motivo si è costretti adesplorare le varie galassie alla ricerca delleSuperStelle, necessarie per avanzare nell’avventura equindi raggiungere il covo del nemico Browser dov’ètenuta prigioniera la principessa.In modo del tutto identico al precedente episodio,durante la nostra avventura spaziale, Super Marioacquisisce nuovi potenziamenti (tra cui Mario Nuvolae Mario Roccia) che portano delle sostanziali variazio-ni al gameplay. Ad esempio, Mario Nuvola consente,scuotendo il Wiimote, di salire su una nuvola ed esse-re trasportati per alcuni secondi. Al contrario conMario Roccia si può rendere Mario una vera e propriaroccia che rotolerà prepotentemente in avanti abbat-tendo i nemici nel suo cammino. Oltre questi duenuovi potenziamenti troviamo quella serie mosse più

“classiche”, già conosciute nel primo episodio comeMario Ape e Mario Molla. Altra grande novità è sicura-mente la reintroduzione di Yoshi, il piccolo dinosauroverde tanto amato da (quasi) tutte le generazioni digiocatori. I potenziamenti non mancano neanche peril dinosauro verde che può mangiare diversi tipi di frut-ti per ottenere, ad esempio, effetti come quelli provo-cati dal frutto azzurro che lo rigonfia fino a farlo vola-re, o di quelli del frutto rosso che lo fa correre a velo-cità supersonica o infine come quello del frutto doratoche gli consente di illuminare zone altrimenti buie.I livelli si dimostrano da subito molto più variegati epropongono sfide sempre nuove e divertenti, passan-do dal 2D al 3D, invertendo la gravità, con nemici eboss sorprendenti e dalle caratterizzazioni uniche. Inalcuni livelli vi è anche la possibilità di sostituire Mariocon Luigi, mantenendo comunque invariato il game-play.Dal punto di vista tecnico Super Mario Galaxy 2 sfog-gia un motore grafico ai massimi livelli consentiti dellaconsole casalinga Nintendo Wii, dimostrando di esse-re in grado di riprodurre immagini particolareggiateche animano le avventure di Mario come non era maiavvenuto prima. Di grande impatto anche la colonna sonora che riescea farsi forza e imporsi come protagonista in più fran-genti di gioco grazie a brani orchestrati unici nel lorogenere. Inoltre per i fan della serie sono state rimaste-rizzate vecchie tracce presenti nelle passate edizionidi Super Mario e che aiutano i giocatori ad immerger-si maggiormente nel magico mondo di Mario.Concludendo Super Mario Galaxy 2 rappresenta unnuovo sicuro standard per quanto riguarda i titoli plat-form, grazie ad un comparto tecnico che sfrutta allimite la console Wii e a una longevità assolutamentesbalorditiva che, oltre alle tradizionali 10-12 ore perfinire la storia principale, offre quasi 40 ore di diverti-mento totale aggiuntivo per chi scegliesse di avventu-rarsi tra le galassie di gioco. Consigliato a chiunque,senza alcun tipo di riserva o limite di sesso, età o

SUPERMARIOGALAXY 2

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