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Centro Studi C.N.I. - 1 febbraio 2016

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Centro Studi C.N.I. - 1 febbraio 2016

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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. - 1 febbraio 2016

Pagina I

INNOVAZIONE E RICERCA

"Un polo hi-tech da 550 milioni" General Electric punta su FirenzeStampa 01/02/16 P. 8 Francesco Spini 1

GEOMETRI

Geometri, previdenza senza affanni ma redditi e pensioni sono bassiRepubblica Affari Finanza 01/02/16 P. 19 Adriano Bonafede 2

NUOVE TECNOLOGIE

Digitale, intelligenza artificiale, genetica arriva la Quarta Rivoluzione IndustrialeRepubblica Affari Finanza 01/02/16 P. 8 Marco Panara 4

PARTITE IVA

Troppe partite iva e pochi innovatoriRepubblica Affari Finanza 01/02/16 P. 13 Marco Panara 6

BANDA LARGA

Banda larga, l'Inghilterra è indietro Londra scopre lo "scorporo della rete"Repubblica Affari Finanza 01/02/16 P. 42 Stefano Carli 7

INNOVAZIONE E RICERCA

La Petronas raddoppia a Torino Sessanta milioni per il polo tecnologicoStampa 01/02/16 P. 21 Luigi Grassia 9

LAVORO AUTONOMO

Maternità più «agile» per 300mila autonomeSole 24 Ore 01/02/16 P. 7 Francesca Barbieri 10

CODICE APPALTI

Una norma per l'impegno dei privatiSole 24 Ore - Focus 01/02/16 P. 15 12

PIANO JUNCKER

Piano Juncker al debutto: la Bei premia sette progettiSole 24 Ore 01/02/16 P. 5 Chiara Bussi 13

GRANDI OPERE

Trieste, con Msc e Iran sfida nei containerRepubblica Affari Finanza 01/02/16 P. 37 Paolo Possamal 15

LAVORO

Elan: "Le figure più richieste e meno reperibili"Repubblica Affari Finanza 01/02/16 P. 48 Sibilla Di Palma 17

CHIMICI

Cfo, dopo il ceo adesso conta soltanto luiRepubblica Affari Finanza 01/02/16 P. 46 StefaniaPescarmona

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RICERCA

Competitività. e soldi alla ricerca le aziende tricolore sono in risalitaRepubblica Affari Finanza 01/02/16 P. 54 20

AVVOCATI

Il titolo di avocat ai raggi XItalia Oggi Sette 01/02/16 P. VII Gabriele Ventura 22

DDL CONCORRENZA

Chi vince tra lobby e sharing economyRepubblica Affari Finanza 01/02/16 P. 1 Fabio Bogo 23

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INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

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Pagina II

CONTI PUBBLICI

Le truffe dei 7 mila stataliCorriere Della Sera 01/02/16 P. 3 Fiorenza Sarzanini 24

DDL CONCORRENZA

Concorrenza, troppi ritardi su una legge necessariaCorriere Della Sera 01/02/16 P. 26 Lorenzo Salvia 26

STUDI DI SETTORE

Studi di settore sul viale del tramontoCorriere Della Sera -Corriereconomia

01/02/16 P. 27 27

FORMAZIONE CONTINUA

Riforme & Lavoro Adesso la formazione viaggia a forza cinqueCorriere Della Sera -Corriereconomia

01/02/16 P. 27 I Isidoro Trovato 28

EMISSIONI

Emissioni auto più potere a BruxellesRepubblica Affari Finanza 01/02/16 P. 9 Andrea Bonanni 30

CONTO TERMICO

Conto termico, iter più snelloItalia Oggi Sette 01/02/16 P. 15 Cinzia De Stefanis 31

ANTICORRUZIONE

Anticorruzione, mancano all'appello partiti e tribunaliSole 24 Ore 01/02/16 P. 8 Lionello Mancini 33

ECONOMIA

Con le fabbriche virtuali sviluppo e formazioneCorriere Della Sera 01/02/16 P. 27 Edoardo Segantini 34

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"Un polo hi-tech da 550 milioni"Generai Flectric punta su F7renzeDopo i vertici di Cisco e Apple, Renzi incontra il numero uno dell'americana GeNel centro ricerche 500 ingegneri. I sindacati: stop ai licenziamenti all'ex Alstom

FRANCESCO SPINIMILANO

Accorre anche Matteo Renzi asuggellare l'affare che rilancial'Italia come polo d'attrazioneper le grandi multinazionali. LaGeneral Electric, attraverso GeOil & Gas, ha deciso di puntare,in 5 anni, oltre 600 milioni di dol-lari (554 milioni di euro) in ricer-ca e sviluppo, con un centro dieccellenza in Toscana. Non solo.Pochi giorni fa Avio Aero ha con-fermato con alcune regioni, tracui il Piemonte, altri 200 milioniper l'innovazione. In tutto si su-perano gli 800 milioni di dollari,740 milioni di euro. Così il pre-mier, dopo gli incontri dei giorni

scorsi con i vertici di Apple e Ci-sco, a Firenze vede il boss mon-diale di Ge, Jeff Immelt. Il presi-dente e ad del colosso Usa spie-ga come l'accordo rinsaldi lapresenza centenaria di Ge in Ita-lia: «La tappa di oggi conferma ilnostro forte impegno ad investi-re e far crescere il nostro busi-ness in questo Paese».

L'intesaNel pomeriggio la sigla dell'in-tesa, a cui partecipano ancheSandro De Poli, numero uno diGe Italia, e Lorenzo Simonelli,presidente e ad globale di Ge Oil& Gas, l'italiano (è nato proprioa Firenze) ex «enfant prodige»che ha scalato le posizioni nelgruppo di tecnologie e serviziper l'industria del gas e del pe-trolio. Per la Regione Toscanac'è il presidente Enrico Rossi,mentre il governo è rappresen-tato dal ministro dello Sviluppoeconomico, Federica Guidi. Cheesulta: «È una bella notizia perla Toscana e per l'Italia intera».

Per ora siamo a una «primaintesa» con lo scopo - si legge inuna nota - di «verificare la fatti-bilità, anche in termini di co-fi-nanziamento» e sottoscrivereun accordo di programma en-tro tre mesi. Il progetto si chia-ma «Galileo». E in 5 anni porte-rà a realizzare in Toscana (a Fi-

renze c'è la sede più importantedi Ge Oil & Gas - Nuovo Pigno-ne) un centro di eccellenza cheimpegnerà 500 superspeciali-sti. Lo scopo è accrescere del50% i volumi produttivi in Italiae incrementare il fatturato di 1,7miliardi di dollari in 5 anni. E inpiù formare una nuova genera-zione di ingegneri. L'idea è disviluppare turbine a gas, com-pressori centrifughi e altre tec-nologie in un Paese, l'Italia,«che ha sempre rappresentatoper noi un centro fondamentaleper l'attività di ricerca e svilup-po», dice Simonelli. Ge Oil &Gas - Nuovo Pignone chiude an-che un accordo con Sace per so- Ge vuole incrementare di 1,7 miliardi di dollari il fatturato in Italia tramite lo sviluppo di turbine a gasstenere l'export dell'azienda,per un ammontare che potreb-be raggiungere i 6 miliardi didollari tra il 2016 e il 2018.Quanto ad Avio Aero, businessdi Ge Aviation, dei suoi 200 mi-lioni 100 andranno in Puglia, 60in Campania e 40 in Piemonte.«Grazie alle forze messe incampo» dalle istituzioni «abbia-mo trovato le condizioni percontinuare a investire sul terri-torio», dice Riccardo Procacci,ad di Avio Aero.

I sindacati applaudono, ma«va ritirata la dichiarazione diesubero di 236 lavoratori del-l'eccellenza tecnologica di Se-sto San Giovanni», l'ex Alstom,chiede il segretario Fini Cisl,Marco Bentivogli. De Poli assi-cura che l'azienda dialogherà. Eil ministro Guidi promette at-tenzione: «Sono fiduciosa cheriusciremo anche in questo ca-so a trovare una soluzione».

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Innovazione e ricerca Pagina 1

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Geometri Pagina 3

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DiththIe. inteffi euza artificiale, geneticava la Quarta Rivoluzione Industriale

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Nuove tecnologie Pagina 4

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Nuove tecnologie Pagina 5

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Partite Iva Pagina 6

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Balda larga, l'Inghilterra è indietroLondra scopre lo "scorporo della reti

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Banda larga Pagina 7

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Banda larga Pagina 8

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La Petronas raddoppia a TorinoSessanta milioni per il polo tecnologico

CnA Azizan: collaboriamo con Prn e la zona è ricca di competenzeTutto tentro li 201

Qui accantoil rendering grafico

dei futuro centrodi ricerca . In basso

il top managerAmir Hamzah Azizan

LUIGI GRASSIA

Tn'azienda stranierasmentisce il luogo co-mune secondo cui dal-

l'Italia si scappa: la malese Pe-tronas Lubricants Internatio-nal investe altri 60 milioni dieuro a Villastellone (Torino)dove ha già uno stabilimento,per costruire un centro di ri-cerca e sviluppo tecnologicoche porterà a un numero im-precisato di assunzioni quali-ficate. Oltretutto il nuovo in-sediamento consolida i 500posti di lavoro che a Villastel-lone dipendono da Petronas.

La Petronas (che si pronun-cia con l'accento sulla «e») èconosciuta in Italia per la For-mula 1 e forse per le Torri ge-melle di Kuala Lumpur, men-tre non è notissima comegruppo industriale. Però nelmondo è un gigante dell'ener-gia. Come conglomerata ha ungiro d'affari di 80 miliardi dieuro all'anno, mentre l'azien-da Petronas Lubricants, a suavolta protagonista mondialedel suo settore, fattura 2 mi-liardi annui, di cui 400 milionisolo in Italia.

Questa presenza italianacosì rilevante è dovuta aun'acquisizione, non troppolontana nel tempo: la Petro-nas Lubricants Internatio-nal è nata nel 2008 dalla fu-sione fra l'allora DivisioneLubrificanti Petronas e l'ita-

liana FI Selenia, rilevata daimalesi nel 2007.

Chiediamo all'amministra-tore delegato Amir HamzahAzizan, arrivato a Villastello-ne per posare la prima pietra

del centro ricerche: ma non lesembra un po' da pazzi inve-stire qui in Italia dove tutti silamentano e molti se la svi-gnano? Azizan ride e rispon-de: «No, conosciamo benel'ambiente, abbiamo un'eccel-lente collaborazione con Fca esiamo molto soddisfatti dellecompetenze che riusciamo adattrarre in questo territorio».

Gli 80 miliardi che il gruppoPetronas fattura nel mondoderivano dall'estrazione di pe-trolio e metano, dall'export digas liquefatto, dalla petrolchi-mica e dai lubrificanti. Tuttequeste attività sono influenza-te dal prezzo del barile digreggio: che previsione fate inPetronas per il 2016? Sietetranquilli con il vostro pianoindustriale che prevede ilgreggio oscillare attorno a

una media di appena 30 dolla-ri? Risponde Azizan: «L'annoscorso avevamo cominciatoipotizzando 70 dollari al bari-le, quest'anno 30 dollari, negliultimi giorni c'è un rimbalzo a33... il petrolio è molto volatile,nei business plan si deve scri-vere per forza un prezzo ipo-tetico, ma quello che serve èuna struttura d'impresa "resi-linente" a tutte le variazioni».E la resilienza è la capacità diassorbire gli urti, di adattarsi,e di auto-riparare i danni.

O BV NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

Innovazione e ricerca Pagina 9

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Lavoirc I sei mesi «facoltativi» si potranno chiedere Solo tura collaboratrice su due mantiene11 L1: °l! lelTlxia , , prima che il bambino abbia compiuto tre anni lo stesso lavoro a due anni dalla nascita del figlio

Maternità più «agile» per 300mila autonomeIl nuovo Statuto cancella l'obbligo di astensione dal lavoro durante i cinque mesi di congedo

A CURA DI

Francesca Barbieri

Nessun obbligo di stop dal11lavoro per l'arrivo di un bebè.Tra le novità previste dal Jobsact degli autonomi - il disegnodi legge varato dall'Esecutivogiovedì scorso che sarà ora in-cardinato nell'iter parlamen-tare -, il pacchetto per incenti-vare la maternità prevede cheper collaboratrici e partite Ivaiscritte alla gestione separatadell'Inps l'indennità moneta-riariconosciutaper5mesi pos-sa essere ricevuta senza inter-rompere per forza la carriera.

Si allinea così questa catego-ria dilavoratrici- cheperlama-ternità seguono le stesse rego-le delle dipendenti - a quelladelle libere professioniste ade-renti alle casse private, per lequali la possibilità di lavoraredurante la maternità è ricono-sciuta dalla legge (lo prevedeespressamente il decreto legi-slativo 151 del 2001).

Una misura che dovrebbecontrastare la maggiore di-scontinuità di carriera dellepartite Iva e collaboratrici do-po la nascita di un figlio: comesottolinea uno studio di ItaliaLavoro, l'agenzia tecnica delministero del Welfare, leco.co.co a due annidi distanzadalla nascita in appena il 49,2%dei casi mantengono lo stessolavoro e l'8,2°io lo cambia, men-tre il 19,5° o lo ha perso e addirit-tura il 23,1°o lo ha lasciato.

Ben diversa la situazionedelle lavoratrici pubbliche (il13,7%% lascia il posto dopo la na-scita di un figlio) e di quelle atempo indeterminato (16,5°odi abbandoni).

Le nuove regole potrebbe-ro interessare una platea po-tenziale dicirca3oomila don-ne, considerando le profes-

sioniste e le collaboratriciconmeno di45 anni iscritte invia esclusiva alla gestione se-parata Inps.

Nel 2014 la maggior parte del-lebeneficiarie dell'indennità dimaternità aveva un'età tra i30 ei 39 anni (74%io delle richieste),seguite dalle madri fino a 29 an-ni (14%io) e le over 40 (11,4°). Aincidere sul calo annuo delledomande ha pesato di più quel-lo delle under 30 (-25%io) che se-condo l 'Inps «è probabilmentedovuto alle difficoltà riscontra-te nel mercato del lavoro».

«Con il Jobs act degli auto-nomi - commenta Paola Pro-feta, docente di scienza dellefinanze all'Università Boc-coni ed esperta di economiadi genere - ci allineiamo perla maternità al resto d'Euro-pa dove l'obbligo di astensio-ne per l'intero periodo delcongedo è previsto solo inpochi paesi , mentre nellamaggioranza dei casi lo stopnon è obbligatorio , oppure loè solo in parte. Ora sarebbeutile introdurre una normasimmetrica anche per i padri,per non alimentare l'aspetta-tiva che perle donne l'asten-sione sia superflua, ed evita-re il rischio che chi vi ricorrepossa essere penalizzato».

Tra le altre novità previstedallo «Statuto» sul fronte delwelfare c'è anche l'estensionedel congedo parentale rico-

nosciuto ai genitori fino a seimesi entro i primi tre anni divita del bambino.

In più, è previsto che la gra-vidanza - come la malattia el'infortunio - non comportal'estinzione del rapportosvolto in maniera continuati-va, ma solo la sospensione(senza compenso) fino a unmassimo di 150 giorni. Unprincipio contrattuale «chevale per tutti gli autonomi»precisa Maurizio Del Conte,consigliere giuridico del Go-verno ed estensore del dise-gno di legge, che dovrebbe ri-guardare anche i professioni-sti iscritti alle casse, per i qualila possibilità di lavorare du-rante la maternità è già rico-nosciuta dalla legge.

Per questi ultimi - conside-rando tutte le casse dei pro-fessionisti aderenti al-l'Adepp (Associazione deglienti previdenziali privati) - siriscontra che le indennità dimaternità rappresentano lavoce più consistente sul tota-le delle prestazioni erogate.Nel 2014 sono stati spesi 98milioni di curo su un totale di495, con un trend positivo nel2014 (+o,8°io) rispetto al 2013 eanche su un orizzonte di piùlunga durata (+30010 sul 2007)legato, secondo l'Adepp al-l'aumento delle iscritte diciascun ente.

f barbieriftilsole2Aore.corn

Lavoro autonomo Pagina 10

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Cosa cambia

LE NUOVE REGOLE NEL DDL AUTONOMI

`i--dennità di nrtern0 poolr'Y el e rice,,'uti' da

pre sioniete,ColiaEJoratriciP l.artitP I i;criiiP alla

ge ri i-esepei. aei, d p. lt'Inv,cUII r SCii ,I io: Imn

sci i,._. ?. : a.tf e lorr'leP Ie i.lr l ì c,, lh- liga _n:-.p-esci ne, ere da Waffettivaast r ion!•rijla vAro. Nonsai á ir -atti più abt'hgatoria[. "1SrUl'c'aliavLro.

LA PLATEAIscritte alla gestione separata Inpsin via esclusiva con meno di 45 anni

Totale

.322.616

I i.aticl'atcrr antcnOYi i ls ritti

alla [,C ti Erl ^,eparathavrannodl lttea, 'ocgedo

aruniaiP frlcohn iv , cou ilgela tr, o trei,'tarrer tot'ronolnlCC.

perrllpei rlc r. um'crdSC'i r,ltlsi c'i5trc i prlrni irC allrli

d vinadelbar'n iolrispett(ìailimlfi'Attl:airncnteincigomeci Or: 3: 00 SO vita JPIba nbinc)

razirlö rfza, rralatt a e:Il`fErrtiJllül,.r ,1ldiJt. non lLhe

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LA MATERNITÀ DEI PARASUBORDINATILe indennità di maternità e i congedi parentali

richiesti dagli iscritti alla gestione separata Inps

e variazione % 2014/2010

Maternità - Congedo parentale

10;000.. ..... .......

peses,rstenutel)e"r- T1 ta1ì1a.T'r,COr51 11

T01!tlaLiOne c íii

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LA SPESA DEI PROFESSIONISTIGli importi spesi dalle casse dei professioni per l'indennitàdi maternità riconosciute alle iscritte.Importi in min di euro e variazione % 2014/2007

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95,8

7.847 7.792

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2010 2011 2012 2013.2014

UNA FAMIGLIA SU TRE CONUN LAVORATORE AUTONOMO

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In arrivc ircr ntivi tiscali pertutClar_' I lav :raCf Fail OncT1idai ritardi di pagar i nrod llefat rrP.I,c;isr.,r tli le,g ;.,i;li

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sc iuinte-arrlen e dac f 5 gl:oncn u t- nr;tÉl,r r h rns a

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97,09 97,21

2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

LA PRESENZA DI LAVORATORI AUTONOMI NELLE FAMIGLIE A SECONDA DELLA TIPOLOGIA% di famiglie con lavoratori indipendenti

Single

numero di famiglie in Italia

25,20%

numero di famiglie con almenoun componente che lavora in proprio

30,8% del totale

Single e un figlio

22,90%

Lavoro autonomo Pagina 11

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Codícebandí. La riforma è un'occasione per disciplinare la partecipazione di cittadini, comunità e imprese

Una norma per l'impegno dei privatiGrandi attese dalla riforma

del codice degli appalti. La dele-ga al Governo per ilrecepimen-to (conuno o più decretilegisla-tivi) di alcune direttive comu-nitarie in materia di appalti eper il riordino complessivo del-la disciplina vigente in materiadi contratti pubblici relativi alavori, servizi e forniture, è sta-ta approvata dal Senato il 14gennaio scorso.

Il cuore della riforma restaancorato al ruolo centrale e atutta una serie di nuovi poteriaffidati all'Autorità Anticor-ruzione di Raffaele Cantone.Dal compito di qualificare lestazioni appaltanti alla tenutadi un albo dei commissari digara. Gli atti dell'Autorità (de-

libere, bandi-tipo) divente-ranno vincolanti. La riformadice addio alle deroghe, ponepaletti più severi su varianti econtratti secretati, recupera ilruolo centrale della progetta-zione, cancella il massimo ri-basso, introduce ilrating dire-putazione per le imprese, su-pera la legge obiettivo.

Tra le numerose e qualifi-

cantimodifiche che il nuovo di-

segno di legge delega sugli ap-

palti dedica al sistema delle ga-

re per le opere pubbliche, se-

condo gli operatori del

comparto del Facility Manage-

ment vi è poco che riguardi lo

sviluppo di meccanismi inno-

vativi di promozione dei servi-

zi, che coinvolgano anche im-

prenditori privati qualificati,magari sollecitati dalle comu-nità locali, per il funzionamen-to delle città. Le comunità loca-li sono infatti chiamate in causasolo all'articolo i, per iprocessidi riqualificazione dei territoriche prevedono grandi progettiinfrastrutturali e di architettu-ra di rilevanza sociale, aventiimpatto sull'ambiente, la città ol'assetto del territorio.

PUNTARE SULL ' ISTE TERecupero edilizio, gestionedei servizi e manutenzionecostituiscono un settore cloudell'economia italianae del comparto costruzioni

In realtà solo pochi mesi fal'articolo 24 della legge"Sblocca Italia" aveva intro-dotto un efficiente e più mo-derno modello gestionale chevede coinvolgere i cittadini ele comunità locali insieme alleimprese nella gestione di ser-vizi che possono andare dallasicurezza alla manutenzioneedilizia, dall'illuminazionepubblica al trattamento dei ri-fiuti, dalle reti tecnologichesotterranee a quelle di super-ficie, dai consumi energeti ci aldesign, dagli spazi pubblici al-la socialità. Ma per favorire in-terventi di questo tipo, secon-do gli operatori, servono nor-me di riferimento, in assenzadelle quali non si favorisce lapartecipazione degli operato-ri privati, oggi principale mo-tore di intervento urbano.

Gli interventi di recupero

edilizio e di gestione della ma-

nutenzione e dei servizi rap-

presentano un settore impor-

tante dell'economia italiana.

Ora peraltro all'inizio di un

nuovo ciclo. Se nel 2015 è inizia-

ta l'inversione del ciclo degliin-

vestimenti in costruzioni - co-

me evidenzia il 22° Rapporto

congiunturale sulle costruzio-

ni del Cresme, che registra un

incremento dello +o,5% (e pre-

visione del + 16% entro il 2020) -

segmento principale resta il re-

cupero di edifici esistenti che,

dopo il crollo negli anni scorsi,

vale ora il 72% del totale del set-

tore (165 miliardi). Quanto poi

ai servizi, rappresentano un fat-

turato di 135 miliardi e almeno

2,5 milioni di posti di lavoro.

Codice appalti Pagina 12

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A livello europeo già approvate o siglate126 operazioni con 50 miliardi smobilizzati

Il maggiore riconoscimento è andatoall'energia seguita dai trasporti«Ea

Piano Juncker al debutto:la Bei premia sette progettiDall'acciaio alla banda ultralarga l'Italia è in pole positionPAGINAACURA DI

Chiara Bussi

«AconvincerelaBeièstatounmix di fattori: la produzione di ac-ciai di nuova generazione grazieall'attività di ricerca e sviluppo,l'incremento dell a catena del va-lore aggiunto, la riambientalizza-zione del sito di Servola e il salva-taggio di oltre 400 posti di lavo-ro». A parlare è Mario Caldonaz-zo, ad di Finarvedi, holding diArvedi, la prima azienda italianache ha ricevuto i finanziamentisottol'ombrello delPianoJunckernell'aprile 2015.

I numeri sono ancora piccoli,perché finora sono sette iprogettiitaliani chehannoricevutol'okdelcdadellaBanca del Lussemburgo,ma il nostro Paese si situa in poloposition insieme a Francia e GranBretagna. Lo rivela la lista delle 42

In testa alla classificacon il nostro Paesefigurano anche Franciae Gran Bretagna, seguitidalla Spagna

operazioni approvate o siglate loscorso anno dallaBeiconlagaran-zia dell'Efsi, il Fondo europeo pergli investimenti strategici, moto-re del Piano. Finora hanno avutoluce verde tre finanziamenti aim-prese irlan desi, mentre Danimar-ca e Olandasono aparimerito condue. IncodaBelgio, Finlandia, Po-lonia, Slovacchia, Croazia e Sve-zia, che hanno ottenuto un accor-do ciascuno. La Germania com-pare unavoltasola conilfinanzia-mento destinato alla bancaregionale franco-tedesca SaarLB.A ricevere i maggiori riconosci-menti è stato finora il settore del-l'energiacon17progetti finanziati,seguito dai trasporti e dagli inve-stimentiinnovativi.

Complessivamente, se si som-mano anche le 84 operazioni ge-stite sotto la regìa del Fei, che of-fre controgaranzie alle bancheper aumentare il volume dei fi-nanziamenti alle Pmi, sono state126 le operazioni già inserite nelpiano europeo. Insieme dannovita a finanziamenti totali per 7,5miliardi e investimenti smobiliz-zati per circa 5o miliardi rispettoauneffetto levadi 315 miliardi sti-mato entro il 2017.

Se si restringe il focus solo sul-

le operazioni già finalizzate, la

dote stanziata è di 2,95 miliardi,

dei quali 1,33 in Italia. Quitraiset-

te progetti citati sono sei- il livel-

lo più alto nella Ue - quelli che

hanno già portato all'erogazione

dei finanziamenti, mentre il dos-

sierAutovieVenete haavutol'ok

del cdadellaBei, manon è ancora

stato finalizzato. A questi si ag-

giungono lo operazioni siglate

dal Fei, il Fondo europeo per gli

investimenti con organismi fi-

nanziari, banche e Cdp, destinati

a fornire controgaranzie per au-

mentare la potenza di fuoco dei

finanziamenti alle Pmi.

Chi sono i pionieri italiani?Vecchie conoscenze della Bei co-me Telecom Italia o neofiti comeNovamont, azienda novarese at-tiva nella biochimica e nelle bio-plastiche che erastatainserita trai98 progetti prioritari inviati dalgoverno a Bruxelles nel novem-bre 2014. «I primi contatti - rac-conta Giulia Gregori, responsabi-le della pianificazione strategica-sono avvenuti con il ministerodello Sviluppo economico e ilTe-soro.Icolloqui conlaBeisono ini-ziati soloinunsecondotempo,nelmarzo 2015».Lafinalizzazione delprestito da 15 milioni è arrivata adicembre e servirà a finanziaredue progetti del valore comples-sivo di 105milioni: daunlato, spie-ga Gregori, la riconversione di

due siti industriali in crisi a Patri-ca, nel Lazio, e a Terni in bioraffi-nerie, dall'altro attività di Ricercae sviluppo in Piemonte che con-sentirà una diversificazione deiprodotti. «Due aspetti-sottolineaGregori - che contribuiranno a ri-lanciare la competitività europeaLa due diligence è stata un proces-so molto costruttivo, ma ancheimpegnativo. Un aspetto che hapremiato è stata la nostra atten-zione all'innovazione, che ci haconsentito di attivare borse di for-mazione per 20 ricercatori per treanni». Il risultato, conclude, «nonè solo un prestito a condizionivantaggiose, ma una certificazio-ne di qualitàlegata all'esame dell aBei che ora può essere spendibilealivello europeo».

Traipionierifiguraanche 2iRe-tegas, secondo operatore nazio-nale nel settore della distribuzio-ne delgas metano.Ilfinanziamen-to da2oomili oni, racconta il diret-tore finanziario Antonio Pettini,«contribuirà all'installazione dioltre 2,8 milioni di contatori elet-tronicidomesticitrai12o15 ei12o18e alla creazione di un sistema cen-tralizzato di telelettura e telege-stionedeicontatori».Afacilitareevelocizzare l'iter, spiega Pettini,«è stata anche la credibilità dellanostra azienda, che nel 2o14 haquotato un'emissione obbligazio-

nendo Il livello di investment gra-d e dalle agenzie di rating».

Telecom Italia ha invece otte-nuto 500 milioni per lo sviluppodelle reti a banda ultralarga. «Ilnostro progetto, in linea con gliobiettivi dell'Agenda digitale eu-ropea - spiegano dalla società- èstato presentato all'inizio del2015ed è stato giudicato idoneo. L'averricevuto lagaranzia concessa dal-l'Efsi ci hapermesso di migliorareulteriormente i termini economi-cideifinanziamento ediallungar-ne la scadenza». Ora «continue-remoillavoro conBeiperinclude-

re sotto l'ombrello del piano Junc-ker altri investimenti».L'operazione siglata conTrenita-lia è invece innovativa sia per ilsettore - le tratte regionali per ipendolari- che perla costruzionefinanziaria «Sul piano tecnico -spiegano dalla società - il grandelavoro svolto è stato quello di cre-are le condizioni contrattuali e fi-nanziarie ideali affinché la Bei di-ventasse sottoscrittrice di un tito-lo obbligazionario emesso da Fs avalere sul proprio ProgrammaEmtn quotato presso la Borsa ir-landese». Il finanziamento «ri-guardagli investimentiprevistiinLazio, Liguria, Toscana, Veneto ePiemonte e contribuisce alla co-perturadel43°Á del fabbisogno to-tale per l'acquisto di 49 motrici e250 carrozze a due piani».

L'unica realtà del Mezzogior-no inserita finora nei fondi Beiper il piano Juncker è RaffineriaMilazzo, frutto di una joint ven-ture paritetica tra Eni e Q8 Italia.«Il nostro progetto, che ha otte-nuto un finanziamento di 3o mi-lioni dalia Bei- dice il direttore fi-nanziario Luca Franceschini -punta sulla protezione ambien-tale,l'efficienza energeticaelasi-curezza.Il confronto con la Bei èstato costante, con un esame airaggi X degli aspetti finanziari,ma anche di quelli tecnici dapar-te di un team cosmopolita. Il ri-sultato è un riconoscimento alnostro impegno ambientale e di-mostra che ilpiano Juncker è rea-le e avvicinal'Europa».

Piano Juncker Pagina 13

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Il bitando dell'attività nel 2015

Che cos'èÈ il Piano lanciato dalla

Commissione Ue nel novembre2014 per rilanciare gliinvestimenti nella Ue, che trai l2007 e il 2014 sono diminuiti di550 miliardi

Come funzionaIl motore è il Fondo per gli

investimenti strategici (Efsi),che è diventato pienamenteoperativo a gennaio. Nelfrattempo, nel corso del 2015,la Bei ha accelerato anticipandole risorse. Il Feis ha un capitaleiniziale di 21 miliardi di euro, dicui 16 miliardi gestiti dalla Beiperfinanziare progetti indiversi settori (infrastrutture,digitale, istruzione, ricerca,innovazione, energia,ambiente), in grado di generarefinanziamenti per circa 49miliardi con un effetto levamoltiplicatore fino a 240miliardi. Saranno invece gestitidal Fei 5 miliardi a favore dellePmi, in grado di generarefinanziamenti per circa 12miliardi con un effetto leva finoa 75 mliardi

I PROGETTI E I FINANZIAMENTI IL PIANO JUNCKER IN ITALIA

Progetti Fei MA,

Progetti Bei Le operazioni siglate sotto garanzia Efsi e il valore dell'inve-

Progetti approvati e/o siglati a livello Ue con garanzia Efsi stimento. Dati in milioninel 2015 sotto l'ombrello della Bei e del Fei

LE RISORSE

Valore totalefinanziamentiapprovati

7,5MILIARDI

95MILIARDI

Valore deifinanziamentiapprovati egià finalizzati

inal',_i,arneniisl nhili<<ati

Progetti finalizzati in Italia con garanzia Efsi nel 2015sotto l'ombrello della Bei e del Fei

Valore i nar ,aamer„itotale s,r,uhAlz>-ati

1,33MILIARDI

LA CLASSIFICA DEI PAESI•- 7 Italia 1 approvato

7 Francia 3 approvati

7 EH: Gran Bretagna 4 approvati

Jr6 Spagna 2 approvati

3 K Irlanda Approvati

J r 2 Danimarca 1 approvato

1 {°a Finlandia Finalizzato

1 r Polonia Approvato

Slovacchia Approvato

Svezia Approvato

Operazioni Beicon garanzia Efsi

Valoreinvestimento

Arvedi EOO 227

Telecom Italia 5t )t) 1.800

Raffineriadi Milazzo

ï{) 236

Novamont 105

Trenitalia 3Ot) 700

2i Rete Gas

Operazioni Feicon garanzia Efsi

415

Valoreinvestimento

21 Investimenti 134

Acedo 328

Programma 101 1-) 131

RiverRockltalian281

6 finalizzatiHybrid Capitai Fuori

4 finalizzati Credem Ifsmeg 308

3 finalizzatiCredem Cosme 770

4 finalizzati

Bper Ifsmeg 140

i finalizzato Mediocredito42Trentino Alto Adige

Cdp Cosme 560

Cdp Sace 840

Piano Juncker Pagina 14

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Grandi opere Pagina 15

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A lato, una fotoaerea dello

scalotriestinoche la riforma

dei porti varatadal governo

unisce oraalloscalo

di Monfalcone

LA CRESCITA DEL PORTO DI TRIESTE2014 DIFFERENZA............ ........................ .

TONNELLAGGIO TOTALE 57.161.291 57.118.804 +0,07%

RINFUSE LIQUIDE 41.286.761 41.685.326 -0,9696

RINI CHE 1.697.232 776.880 +106,85%

ALTRI CARGO GENERICI 636.684 522,543 +21,84%

NUMERO IN VEtCQU 391.114 288.790 +1,49%

NUMERO DI CONTAINERS ° TEU 501176 506.019 -0,94%

TOTALE TEU (Container + Q 1.171783 1.173.584 +0,44%

TOTALE TRENI 5.604 4.972 +12,71%

I MAGGIORI PORTI ITALIANIclassifica 2014 per movimento merci, in milioni di tono.

TRIESTE

GENOVA

CAGLIARI

LIVORNO 2

TARANTO 27,85

AUGUSTA 25,21

RAVENNA

MESSINA

43

Grandi opere Pagina 16

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Lavoro Pagina 17

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Competitività. e soldi alla ricerca.Te aziende tricolore sono in risalita

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aumentato il U ì 11t3 ¿1ïIncertezza.

Ricerca Pagina 21

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Lo stop al turismo forense in Romania ín una sentenza _c el Cnf difzne dicembre

I1 titolo di avocat ai raggi XRiconoscimento previo accertamento della Giustizia

DI GABRIELE VENTURA

top al turismo foren-se in Romania. Peril riconoscimento inItalia del titolo di

«avocat» è vincolante l'accer-tamento del ministero dellagiustizia riguardo a qualeautorità rumena sia compe-tente al rilascio di tale titolo.Lo ha chiarito, da ultimo, ilConsiglio nazionale forenseche ha adottato una senten-za in merito (n. 119/14 rg -rd n. 200/15) depositata il 24dicembre scorso e pubblicatasulla newsletter del Cnf. Inpratica, solo i titoli rilascia-ti dalla Unionea Nationalaa Barourilor din Romania(U.N.B.R.) (con sede in Pa-latul de Justitie a Bucarest)sono condizione per la do-manda`di riconoscimento inItalia ai fini della iscrizionenell'elenco degli avvocatistabiliti. Nella sentenza ilCnf ha infatti respinto le ar-gomentazioni del ricorrenteavverso la delibera di can-cellazione dall'elenco, che ilConsiglio dell'ordine localeaveva assunto in autotute-la una volta verificato che iltitolo era stato rilasciato daUniunea Nationala a Barou-rilor din Romania - BaroulBucuresti (con sede in Str.Academiei n. 4-6, se. B, et.3, ap. 31, 030012 Bucarest),facente riferimento a Pom-

piliu Bota. Ovvero, un entediverso da quello certificatodal ministero della giusti-zia tramite il sistema Imi,il sistema comunitario che ipaesi membri devono utiliz-zare obbligatoriamente perlo scambio di informazionianche ai fini del riconosci-mento dei titoli. Nella notadel 4 marzo 2015, via Are-nula ha infatti comunicatoal Cnf di avere proceduto adacquisire informazioni tra-mite il sistema Imi, dallequali è emerso che «l'auto-rità competente a cui rivol-gersi al fine di verificare lavalidità del titolo di avokatacquisito in Romania è laU.N.B.R.». Tale associazio-ne, e non altre con nomi si-mili, è infatti indicata dal-la Romania quale autoritàcompetente a operare inquesta materia attraversoil sistema di cooperazio-ne tra autorità degli statimembri dell'Unione europeaEvo. La stessa U.N.B.R. harisposto che la professionedi avvocato è regolamentatain Romania con la legge n.51/1995, che richiede, ai finidell'esercizio della professio-ne, l'iscrizione alla U.N.B.R.mentre «qualunque attivitàcompiuta al di fuori di taleente è vietata dalla legge eogni documento fornito daquesti enti illegali è nullo anorma di legge».

-0 Riproduzione riservata

Avvocati Pagina 22

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Fabio soga

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DDL Concorrenza Pagina 23

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Le truffe dei 7 mila stataliAppalti truccati, assenteismo, consulenze inutiliIl dossier della Guardia di finanza sul 2015:in dieci mesi un danno record di quasi 4 miliardidi Fiorenza Sarzanini

ROMA Ormai si sfiorano i quattro miliardi di eu-ro, cifra record di «buco» nei conti dello Stato. Ela voragine creata dall'attività illecita di circa7.000 dipendenti pubblici infedeli. Funzionaricorrotti oppure impiegati che non hanno rispet-tato la legge nello svolgimento delle propriemansioni e dunque hanno compiuto illeciti chevanno dalle omissioni agli abusi. Ci sono le truf-fe nel settore sanitario, i mancati controlli nel-l'erogazione di pensioni, indennità ed esenzio-ni, le procedure truccate per la concessione de-gli appalti. Ci sono gli appalti gonfiati e i mediciassenteisti, le consulenze inutili e i doppi incari-chi tra i casi più eclatanti scoperti dagli investi-gatori della Guardia di finanza. Sono gli ultimidati relativi alle verifiche compiute nel 2015 araccontare l'Italia dell'illegalità e degli sprechiche provoca danni alla collettività. Mostrandoun andamento che inquieta: in soli quattro me-si, da giugno a ottobre dello scorso anno, la cifracontestata è salita di oltre 500 milioni di euro.Vuol dire oltre 100 milioni ogni trenta giorni adimostrazione che molto ancora c'è da fare -soprattutto negli uffici pubblici più periferici -per stroncare il malaffare. Basti pensare che so-no ben 3.590 le persone denunciate per avercompiuto reati nel settore delle gare pubbliche.

La sanità «assente»A Modena è stato denunciato un medico che

- pur risultando in servizio - rimaneva inospedale appena un paio d'ore. Da almeno cin-que anni «la regolare presenza veniva garantitasolo una volta a settimana» e per cercare di giu-stificarsi «ha portato i tabulati del marcatempodi un'altra struttura ospedaliera dove svolgevaattività libero professionale intramoenia». Glisono già stati sequestrati 40 mila euro, ma i con-trolli sono tuttora in corso. A Imperia i dottori

del dipartimento di Medicina legale «certifica-vano la morte delle persone pur non avendo ef-fettuato alcuna analisi perché erano altrove».Sono decine i documenti falsi trovati nel corsodelle perquisizioni.

I farmaci inutiliLa truffa scoperta a Milano nel giugno scorso

era ben più articolata e ha provocato un dannoimmenso. In una struttura sanitaria convenzio-nata con il servizio nazionale «sono stati eseguitioltre 4.000 interventi chirurgici in violazionedelle norme di accreditamento relative alla pre-senza minima di operatori e anestetisti, nonchédi impiego di medici specializzandi». L'aziendaha comunque «autocertificato il mantenimentodei requisiti richiesti per l'accesso al rimborsodella prestazione sanitaria offerta, ottenendo in-debiti rimborsi per oltre 28 milioni di euro». ABrindisi si è scoperto che la prescrizione di 15.541farmaci per l'ipertensione era stata compiuta inmaniera illecita. Sono 482 i medici denunciatiper un danno alla Asl pari a 194 milioni di euro.

Falsi moduli per l'InpsQuello dei benefit percepiti grazie a certifica-

zioni false è ormai un vero e proprio affare checoinvolge migliaia di persone in grado di conta-re sui dipendenti pubblici amici o parenti. A Po-

milioni di euroÈ la quota di«buco»accumulato

dalle casse

pubbliche per

l'attività illecita

di dirigenti e

dipendenti in 4

mesi, da giugno

a ottobre 2015

28milioni di eurot il dannocausato da unatruffa a Milano:una strutturasanitariaconvenzionataotteneva irimborsi senzaavere i requisiti

tema si è scoperto che molti anziani prendevanol'assegno sociale previsto per i residenti, puravendo deciso di trasferirsi all'estero, grazie agliimpiegati che avevano contraffatto i documenti.Soldi rubati: 259 milioni di euro. Addirittura 5oomilioni di euro sono stati sottratti alle casse del-l'Inps a Viterbo dove venivano «modificati i mo-duli per il riscatto della laurea o la ricongiunzio-ne di periodi contributivi per ottenere indebita-mente un notevole "sconto" sull'effettiva sommada versare all'Istituto previdenziale, per il rico-noscimento di ulteriori periodi contributivi utiliai fini pensionistici».

I doppi guadagniA Potenza un dipendente del Comune svolge-

va attività privata negli orari in cui avrebbe dovu-to essere in servizio. Faceva il geometra. Com-pensi rubati: 70 mila euro. A Milano un dirigentedella Regione truccava gli appalti e in cambio ri-ceveva favori personali. L'ultimo, la ristruttura-zione da favola del suo appartamento. Valore ac-certato: 150 mila euro.

fsarzaniniCaJcorriere.it0 RIPRODUZIONE RISERVATA

A PotenzaL'assegno per residentiveniva dato ad anzianiche vivevano all'estero:un caso da 259 milioni

conti pubblici Pagina 24

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La parotcr.qÎFDANNO ERARIALE

Ë il danno causato allo Stato dafunzionari o da dipendenti dellaPubblica amministrazione checommettono illeciti, dalle omissioniagli abusi, nello svolgimento delleproprie mansioni. Ad esempio, ifunzionari corrotti, i mediciassenteisti o gli appalti gonfiati. La

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Interventi Soggettieseguiti denunciati

Interventi Soggettieseguiti segnalati

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Guardia di finanza controlla oltre alleentrate - con l'azione control'evasione fiscale - anche la spesapubblica contro le frodi: i contributi,nazionali o europei, alle imprese; ilsettore della sanità e quello degliappalti pubblici; il sistemaprevidenziale.

Danni erariali I Interventi(in Puro) I eseguiti

ß.837.Z73.3.898

Soggetti Contributi sequestridenunciati indebiti (iri RE 1

902 277423 +.634

conti pubblici Pagina 25

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a Il c°or-.sivo del ;io ►-►xo

di Lorenzo Salvia

CONCORRENZA,TROPPI RITARDISU UNA LEGGENECESSARIA

ra il 20 febbraio del2015, ormai un annofa. Quel giorno il

Consiglio dei ministri davail via libera al disegno dilegge sulla concorrenza, untesto che dovrebbe aprireal mercato interi settoridella nostra economiaancora concentrati nellemani di pochi. Non è unaquestione per addetti ailavori: una concorrenzavera porta vantaggi intermini di crescitadell'economia e di prezzipiù bassi per iconsumatori. Uno studiodel Fondo monetariointernazionale sostiene cheuna piena liberalizzazionedell'economia italianafarebbe crescere il nostroProdotto interno lordo, nellungo periodo, del 7,5%.Quanto ai vantaggi per iconsumatori, bastapensare a quello che èsuccesso con la portabilitàdei mutui, alle tantepersone che hanno limatola rata mensile dandorespiro ai conti di casa. Laconcorrenza aiuta,dunque.

Ma dove siamo arrivati unanno dopo il primo vialibera a quel testo? Trastralci, rinvii e correzioni,il ddl concorrenza è fermosuI tavolo dellacommissione industria delSenato. Sotto una pila di1.200 emendamenti che(forse) questa settimanasaranno messi ai voti.Certo, un disegno di leggeha tempi più lunghirispetto ai tanti decretilegge che continuano adarrivare in Parlamento eimboccano la corsia disorpasso perché vannoapprovati entro 60 giorni.Ma se quest'anno èpassato (quasi) invano èanche perle tanteresistenze che sullaconcorrenza si mettonosempre di traverso. Lelobby contrapposte sonoall'opera su diversi punti,dalle assicurazioni aimedicinali di fascia C (cheda soli valgono 3 miliardidi euro l'anno), passandoperla guerra fra taxi eUber. Se è legittimodifendere i propri interessi,è doveroso che governo eParlamento si assumanola responsabilità didecidere. Magari pure sullelobby. All'inizio del suomandato il governo avevadetto che avrebbe dettatonuove regole per il settore.Se ne sono perse le tracce.

lorenzosalviaQ RIPRODUZ)ON[ RISERVATA

DDL Concorrenza Pagina 26

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La novità

Studi di settoresul vialedei tramonto

1 annuncio è già rimbalzatot tra forum di settore e socialnetwork da qualche giorno. Ël'ipotesi avanzata dal vicemini-stro alle Finanze, Luigi Casero,di abolire gli studi di settore pertutti i liberi professionisti. Conquesta misura quasi 739 milacontribuenti saranno «solleva-ti» dal rispettare le disposizionipreviste ogni anno da Gerico.Labolizione probabilmente ar-riverà con un correttivo alla de-lega fiscale, cui seguirà unac-celerazione della fatturazioneelettronica, per comunicare alFisco periodicamente e telema-ticamente tutte le fatture. Sa-ranno abbandonati progressi-vamente gli attuali 2 milagruppi omogenei di elaborazio-ni statistiche (i cluster) per ab-bracciare i Mob (modelli orga-nizzativi di business).

Una scelta che impatterà suuna vasta platea, visto che, se-condo la Cgia, i titolari di partitaNa a cui sono applicati gli studidi settore sono quasi3.644.000. Di questi, poco piùdi 802 mila sono liberi profes-sionisti. Sottraendo a questi ul-timi le oltre 63 mila società co-stituite da professionisti, i sog-getti che saranno interessatidall'abolizione degli studi disettore sfioreranno, appunto, le739 mila unità.

I. 7RO.

0 RIPRODUZIONE RSÉRVATA

Studi di settore Pagina 27

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Svolte I contenuti di una storica intesa interprofessionale

Adesso la formazioneviaggia a forca cinqueAccordo per progetti comuni tra notai, avvocati,commercialisti, giornalisti e consulenti del lavoroDI ISIDORO TROVATO

Una piattaforma co-mune e una forma-zione trasversale.Con regole uguali

per tutti. È questo il progettoche verrà presentato traqualche giorno e che coin-volgerà i Consigli nazionalidi dottori commercialisti,avvocati, consulenti dellavo -ro, giornalisti e notai. Le cin-que categorie potranno sta-bilire (seguendo i dettamidella riforma delle profes-sioni del 2012) regole comu-ni per il riconoscimento reci-proco dei crediti formativiprofe-ionali.

stesse categorie organizze-ranno attività scientifiche eculturali di comune interes-se nelle discipline di rispetti-va competenza tecnico-pro-fessionale e in quelle atti-nenti all'etica, alla deontolo-gia e alla culturaprofessionale e al loro ruoloin campo sociale.

In particolare le attivitàcomuni consisteranno nellapromozione di ricerche, cor-

si, seminari, conferenze, con-vegni, pubblicazioni e inizia-tive analoghe, finalizzate al-lo sviluppo della cultura, al-la preparazione eall'aggiornamento professio-nale degli iscritti nonchénell'organizzazione di scam-bi culturali rivolti in partico-lare ai giovani professionisti,ai tirocinanti e ai praticanti.

«Oggi la collettività e i cit-tadini hanno bisogno di pro-

Grazie a questo accordogiornalisti, dottori commer-cialisti, avvocati, notai e con-sulenti del lavoro avrannoun unico regolamento sullaformazione interdisciplinareda sottoporre ai ministeri vi-gilanti. Successivamente, le

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fessioni^!i formati e )ecia-lizzati per affrontare le sfidedel mondo del lavoro e in ge-nerale della nostra società- afferma la presidente delComitato unitario delle pro-fessioni Marina Calderone-. L'obiettivo è anche quel-lo di implementare e modifi-care quei punti dei nostri re-golamenti che vanno miglio-rati per garantire efficienzaal sistema e soprattutto pergarantire i cittadini. I temisono tanti e i punti di osser-vazione altrettanti, ma so-prattutto va ribadita e mani-festata la nostra volontà ditrovare anche percorsi chepossano favorire lo scambiodi esperienza e la multidisci-plinarità degli approcci pro-fessionali, nell'ambito diquelle che poi sono le singo-

le aree di competenza

Servira però un piano co-mune per coordinare le ini-ziative di formazione dellecinque diverse professioni.Non a caso l'accordo prevedela costituzione di un comita-to di coordinamento forma-to da due componenti perogni categoria. L'organismoavrà il compito di armoniz-zare il piano di corsi di for-mazione utili per tutti i pro-fili delle categorie interessa-te. «Con questo accordo -spiega Gerardo Longobardi,presidente dei dottori com-mercialisti - diamo il via aun'innovativa collaborazio-ne per valorizzare le sinergieche possono scaturire dapercorsi professionali diver-

si. Ora abbiamo però il com-11 to di arricchirlo di conte-nuti concreti. Per i commer-cialisti si tratta di un tassellodi un discorso più ampio, dicui fanno parte integrante ilnuovo regolamento sullaformazione, in vigore dal1°gennaio di quest'anno».

Per ottenere un progettoomogeneo, ciascun Ordineavvierà l'iter previsto al finedi ottenere il riconoscimentodei crediti formativi profes-sionali per le iniziative co-muni o di comune interesse.Il protocollo avrà la duratadi un triennio, con scadenzaa fine 2018. Un passo con-creto per entrare nell'eradella collaborazione fattivatra le diverse professioni or-dinistiche. L'accordo a cin-que prende spunto da quan-to già fatto tra le stesse pro-fessioni (tranne i consulentidel lavoro) che lo scorso an-no siglarono due protocollid'intesa, uno tra l'Ordine deigiornalisti e Consiglio e Fon-dazione nazionale dei com-mercialisti e un secondosempre tra i giornalisti conla Fondazione scuola supe-riore dell'avvocatura. Secon-do il presidente della fonda-zione dei commercialisti,Giorgio Sganga, che si èmolto speso per il raggiungi-mento dell'intesa, «la pro-mozione di attività comunirivolte allo sviluppo dellacultura professionale e allaformazione continua attra-verso corsi, seminari e pub-blicazioni è una scelta strate-gica».

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Le novità contenute nel decreto dello sviluppo economico firmato dal ministro Guidi

gliConto termico , iter snello-ffle-- iuStop a iscrizione ai registri dei climatizzatori invernali

Pagina a curaDI CINZIA DE STEFANIS

rocedura semplifica-ta per accedere agliincentivi del contotermico (agevolazio-

ni per migliorare l'efficienzaenergetica degli edifici). Nuo-ve modalità di erogazione edestensione della misura an-che agli impianti di potenzapiù elevata. A disposizione cisono 900 milioni di euro an-nui, di cui 700 per i privati eimprese e 200 per la pubbli-ca amministrazione. I terminiper l'erogazione dell'incentivovengono dimezzati, passandoda 180 giorni a 90. Sono lenovità contenute nel decretoMiSe di aggiornamento delconto termico che ha ricevutoil via libera dalla conferenzaunificata del 20 gennaio 2015e il 27 gennaio ha ricevuto lafirma del ministro dello svi-luppo economico FedericaGuidi.

Interventi ammessi. Albonus del 40% per i lavoridi isolamento termico, so-stituzione degli impianti diriscaldamento e sostituzionedelle chiusure trasparenti, siaffiancheranno gli incentivi(pari al 65%) per la trasfor-mazïone in «edificio a energiaquasi zero», la sostituzionedei sistemi di illuminazionee l'installazione di tecnologiedi building automation.

Saranno incentivabili gli in-terventi di isolamento termicodi superfici opache delimitantiil volume climatizzato, di sosti-tuzione di chiusure trasparenticomprensive di infissi delimi-tanti il volume climatizzato,di sostituzione di impianti diclimatizzazione invernale esi-stenti con impianti utilizzantigeneratori di calore a conden-sazione e di installazione disistemi di schermatura e/oombreggiamento di chiusuretrasparenti con esposizionedi Est-sud-est a Ovest, fissi omobili non trasportabili.

Oltre a questi interventi ilnuovo decreto aggiunge la tra-sformazione in «edifici a ener-gia quasi zero», la sostituzionedei sistemi per l'illuminazionecon dispositivi efficienti e l'in-

stallazione di tecnologie digestione e controllo automa-tico degli impianti termici edelettrici degli edifici (buildingautomation), di sistemi di ter-moregolazione e contabilizza-zione del calore.

Tra gli interventi di piccoledimensioni sono incentivabili:

- la sostituzione di impiantidi climatizzazione invernaleesistenti con impianti di cli-matizzazione invernale, anchecombinati per la produzione diacqua calda sanitaria, dotati dipompe di calore , elettriche o agas, utilizzanti energia aeroter-mica, geotermica o idrotermica,unitamente all'installazione disistemi perla cont ilizzazïonedel calore nel caso di impianticon potenza termica utile su-periore a 200 kW;

- la sostituzione di impiantidi climatizzazione invernaleesistenti o di riscaldamentodelle serre e dei fabbricatirurali con impianti dotati digeneratore di calore alimen-tato da biomassa , unitamenteall'installazione di sistemi perla contabilizzazione del calorenel caso di impianti con po-tenza termica utile superiorea 200 kW;

- l'installazione di impiantisolari termici per la produzio-ne di acqua calda sanitaria e/oad integrazione dell'impiantodi climatizzazione invernale,anche abbinati a sistemi disólär cooling, perlaprodi zio-. -ne di energia termica per pro-cessi produttivi o immissionein reti di teleriscaldamento oteleraffrescamento . Nel casodi superfici del campo solaresuperiori a 100 metri quadri,è richiesta l'installazione disistemi di contabilizzazionedel calore;

- la sostituzione di scaldac-qua elettrici con scaldacqua apompa di calore;

- la sostituzione di impiantidi climatizzazione invernaleesistente esistenti con sistemiibridi a pompa di calore.

Le semplificazioni . Elimi-nata l'iscrizione ai registri pergli impianti di climatizzazioneinvernale con pompe di calore,elettriche o a gas, e caldaie abiomassa-con-potenzatermica

superiore a 500 kW. Finoral'iscrizione era prevista per gliimpianti di potenza termicacompresa tra 500 e 1.000 kW,ma è stato appurato che ci sonostate poche richieste data ladifficoltà delle procedure.

Le semplificazioni compren-dono anche la compilazionedella scheda domanda. Datoche si è visto che oltre il 90%degli interventi per cui si pre-senta la richiesta di incentivoriguarda apparecchi di picco-le dimensioni, il Gestore deiservizi energetici (Gse) dovràredigere una lista di prodottiidonei con potenza termica finoa 35 kW e 50 metri quadri peri collettori solari per i quali sipuò usufruire di una proce-

significa che, acquistando unodei prodotti della lista, l'ope-ratore accede a un iter sem-plificato per la compilazionedella scheda domanda.

Il Gse dovrà anche predi-sporre una modulistica dedi-cata, razionalizzare le infor-mazioni richieste al momentodella compilazione e semplifi-care contemporaneamente leregole applicative elaboratenell'anno 2013 sulla base deldm 28 dicembre 2012. Saran-no inoltre ammesse modalitàdi pagamento online e tramitecarta di credito per attestarele spese sostenute. Il dm 28dicembre 2012 prevede chele spese siano certificate confattura o bonifico bancario o

- durasejniautomatica-.-Questo-postale: -

Conto termico Pagina 31

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Ampliati 1 Il nuovo conto termico apre ad un maggior numero di interventi, introduce percentuali.'gli interventi di incentivo maggiori e procedure più snelle.

- copre il 40% del l'investimento ed è spalmato in un periodo compreso tra i 2 e i 5 anni;- l'incentivo sale al 65% per la trasformazione in "edificio a energia quasi zero" e

sostitùzione dei sistemi-di illuminazione con dis ositivi efficienti

In base al nuovo decreto, l'incentivo nella maggior parte dei casi:

Entità p '-

previsto un incentivo pari al 50% per gli interventi di isolamento termico delle su-dell'incentivo

perfici opache realizzati nelle zone climatiche E e F;- qualora all'isolamento termico delle superfici opache si abbini la sostituzione de-gli impianti,di climatizzazione invernale, è riconosciuto un incentivo pari al 55% aentrambi gli interventi.

Eliminata l'iscrizione ai registri pergli impianti di climatizzazione invernale con pompedi calore, elettriche o a gas, e caldaie a biomassa con potenza termica superiore a500 kW.Il Gse dovrà anche predisporre una modulistica predeterminata e semplificata perla presentazione della domanda.Sarà redatta una lista di prodotti idonei con potenza termica fino a 35 kW e 50 m2

Le semplificazioni per i collettori solari per i quali si può usufruire di una procedura semiautomatica.Acquistando uno dei prodotti della lista, l'operatore accede a un iter semplificatoper la compilazione della scheda domanda, in cui non è necessario indicare i datirelativi alla descrizione dell'apparecchio.Saranno ammesse modalità di pagamento oriline e tramite carta di credito per atte-stare le spese sostenute, mentre al momento il dm 28 dicembre 2012 prevede chele spese siano certificate con fattura 6 bonifico bancario o postale.

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Anticorruzione,mancano all'appellopartiti e tribunalidi Lionello Mancini

hi ben comincia è a metà dell'opera» dice ilproverbio. E l'Italia ha cominciato a erigeredifese anticorruzione? Le classifiche inter-

nazionali migliorano e l'ottimismo è d'obbligo. Ma, aldi là delle percezioni, il «Rapporto sullo stato di attua-zione e la qualità dei Piani triennali di prevenzionedella corruzione nelle amministrazioni pubbliche»presentato dall'Authority a fine dicembre, raccontaun Paese ancora incapace di intercettare il malaffareprima che le minacce diventino mazzette.

Ciò che ancora difetta, rileva LAnac, non è tantol'adesione formale degli uffici pubblici alla legge190/12 ma, nellageneralità dei casi, scarseggiano quel-la focalizzazione e quella specificità rispetto agli am-biti di applicazione, che depotenziano gli stessi Pianifino a farli risultare inadeguati. Anche perché il loroaggiornamento annuale non tiene ancora abbastanzaconto delle esperienze vissute sul campo. Con alcuneeccezioni, ovviamente. E alcune assenze preoccupan-titra i soggetti che dei Piani si sono dotati. L'analisi del-l'Authority ha riguardato 1.911 tra amministrazionicentrali e locali (Regioni, Comune Province), enti delServizio sanitario, Università, Camere di commercio.In 71 non hanno elaborato alcun Piano e il campionereale scende perciò a 1.840 amministrazioni.

Dalla quantità alla qualità. Solo il 63% del campione«ha adottato e pubblicato l'aggiornamento 2015-2017»e risulta statisticamente evidente che gli enti locali so-no più in difficoltà, specie quellipiù piccoli, più poveri,perlopiù del Sud. Ed eraprevedibile, ma è anche lapro-va che la gestione del rischio corruzione è più carenteproprio laddove cene sarebbe più bisogno. Il timore èche - in assenza di uno scatto - passerà molto tempoprima che le amministrazioni più deboli si aggiustinocon il copia-incolla di qualche documento solo "permettersi a posto" con la legge.

Capire per contrastare è una regolabasilare e perciòinquieta non poco leggere nel Rapporto che «l'analisidel contesto esterno, insufficiente o inadeguata nel96,5% dei Piani, è addirittura assente nell'84,5% dei ca-

si», perché tale carenza riguardagli entiterritoriali delPaese a qualunque latitudine, con le ricorrenti, parti-colari insufficienze tra quellipiù piccoli e meridionali.Inquieta anche perché indagini e sentenze hanno giàdimostrato che per il malaffare è più agevole "scalare"le realtà amministrative minori, dove bastano pochivoti per prendere il timone di appalti e concessioni.

Tale carenza, purtroppo, fa il paio con la scarsa co-noscenza deiprocessi interni agli uffici, indispensabi-le per concentrare l'attenzione sugli snodi più a ri-schio. Ma anche dove l'analisi dei rischi venga effet-tuata, la capacità di prevenzione resta inadeguata neidue terzi dei casi.

L'Anac non rinuncia a qualche spunto di ottimismo(i Piani migliorano ogni anno rispetto ai precedenti),ma la qualità resta «generalmente insoddisfacente»nonostante risulti chiaro che i Piani sono miglioriquando siano preceduti da linee guida e poggino suuna seria formazione. In altre parole, la prevenzione èpiù efficace se guidata da precisi indirizzi, che a casca-ta coinvolgano la struttura (come dimostra il sistemacamerale, ispirato e guidato da Unioncamere).

Anche per questo sarebbe stato interessante (e ras-sicurante) trovare tra i 1.911 tra ministeri, Asl, Cdc, Co-muni, anche qualche ufficio giudiziario: pur senza es-serne obbligati, sipresume che chivi opera siapartico-larmente sensibile a queste buone pratiche, propriomentre cronache recenti raccontano di tribunali cheavrebbero tratto notevole giovamento da una rete diprevenzione. Invece, niente.

Un'assenza che fa ilpaio con quella dei partiti politi-ci, visti iloro frequenti incontri ravvicinati conle maz-zette. Il problema non è secondario, perché l'ente chestila un Piano triennale, addirittura anticipando gli ob-blighi di legge, dimostra di aver colto l'idea che nessunambito è immune e che la corruzione non risiede solonegli uffici degli altri.

Chissà che il Rapporto sui Piani 2016-2018 non riser-vi qualche piacevole sorpresa.

ext.lmancini@a i1.so1e24ore.com

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ECONOMIA a E

CON LI: F4ISVILUPPO E FORI

di Edoardo Segantini

uando si parla di«rivoluzione digi-tale» si pensa aglismartphone cheabbiamo in tasca,

ma la vera discontinuità è quel-la che si sta realizzando nellefabbriche, i veri laboratori delfuturo. Teatri sperimentali sul-la cui scena irrompono i dispo-sitivi che nelle case degli utentinon sono ancora entrati: Inter-net delle Cose (gli oggetti con-nessi), le tecnologie indossati-li (come gli «occhiali intelli-genti»), le stampanti tridimen-sionali, i sistemi virtuali.

La nuova fabbrica è una ve-trina di quello che saremo eche non siamo ancora, perchéil passaggio è ricco di contrad-dizioni. Un luogo dove cambia-no le macchine e il lavoro degliuomini. Al posto della vecchiaautomazione, che stava chiusain appositi recinti, liberamentecircolano i co-bot, «robot colla-borativi» che lavorano accantoagli operai della Siemens e dialtre grandi aziende. O comeDiva, di Amazon, un vallettomeccatronico che, a richiesta,porge al magazziniere i com-ponenti richiesti. Alla Black &Decker macchine capaci di «ve-dere» impacchettano prodottidiversi che arrivano in ordinecasuale. Sistemi di realtà au-mentata consentono ad AgustaWestland di fare manutenzioneremota sugli elicotteri. E se, perstrada, è ancora difficile vederequalcuno che indossa i Googleglasses, nelle fabbriche si stan-no già diffondendo occhiali in-telligenti, che permettono aitecnici di Boeing e Airbus di as-semblare più agevolmente imotori di aerei o ai professioni-sti della General Electric diispezionare centrali elettrichedistanti migliaia di chilometri.

I benefici sono importanti.La sola adozione degli smartmeter, dispositivi che control-lano l'efficienza energetica, haridotto del 40% i costi dell'ener-

gia, secondo l'OsservatorioSmart Manufacturing del Poli-tecnico di Milano, che analizzala competitività della manifat-tura attraverso il digitale.

In questa nuova ondata tec-nologica l'Italia, seconda po-tenza industriale europea dopola Germania, sta navigando be-ne. Nessun ritardo. Il nostroPaese è da sempre forte nell'in-novazione di processo e di pro-dotto: anche più di quanto di-cano le statistiche. E la «fabbri-ca virtuale» è una realtà che siva consolidando in aziende ec-cellenti come Dallara, leadernelle auto di Formula 3, dove leprime stampanti 3D sono stateintrodotte 15 anni fa. E dove,oggi, i piloti usano le tecnolo-gie di simulazione in realtà au-mentata per sperimentare l'ul-timo prototipo della casa, quasiun anno prima che diventi unbolide reale e debutti a Dayto-na. Ma i casi sono molti, daglielettrodomestici di Whirlpool

lE \7TRTUALI

al cioccolato di Icam. Le nuovetecnologie rendono le aziendepiù flessibili e più capaci di rea-gire all'estrema incertezza deimercati. Creano spazi ineditiper la collaborazione tra leaziende, i fornitori e i clienti.Cambiano la miscela dellecompetenze professionali erendono indispensabile il ridi-segno del sistema formazione.Perché solo la formazione puòcreare le competenze richieste,e, in questo modo, valorizzarel'occupazione.

Dal punto di vista imprendi-toriale, insomma, l'Italia dellenuove fabbriche va bene. Il ri-tardo semmai è nelle politichedi sostegno. La Germania, conil programma governativo In-dustry 4.0, promuove politicheper la digitalizzazione del ma-nifatturiero, che favorisconol'installazione dei sensori suimacchinari. Gli Stati Uniti, construmenti diversi ma identichefinalità, hanno costituito un'as-

sociazione privata no profit(SmIc) che promuove la colla-borazione tra imprese e univer-sità. Il Regno Unito , peraltroun'economia più orientata aiservizi che all'industria , si è do-tato di un 'iniziativa simile, al-l'intemo del progetto pubblicoCatapult.

L'assenza di un programmanazionale, dice il rapporto delPolitecnico di Milano , rappre-senta per l'Italia una lacunagrave . E un impegno del gover-no in questo senso - in azionifiscali, normative e formativeche favoriscano gli investimen-ti privati - potrebbe migliora-re ulteriormente la posizionedella nostra industria. E pro-durrebbe il benefico effettocollaterale di aumentare laconsapevolezza del Paese ri-spetto alla propria forza econo-mica, rafforzandone l'autosti-ma.

edoardosegantini [email protected]© RIPRODUZIONE RISERVATA

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