Iboo Magazine - Gennaio 2015

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CLAUDIO CECCHETTO n° 38 Gennaio 2015 periodico free press DESIGN “TROVA CASA” CON PAOLA MARELLA TRAVEL COURMAYEUR E LA SPEZIA PEOPLE FASHION BALLANDO CON SAMUEL PERON I TREND DELLA PRIMAVERA ESTATE 2015

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CLAUDIO CECCHETTO

n° 38 Gennaio 2015 periodico free press

DESIGN“TROVA CASA” CON PAOLA MARELLA

TRAVELCOURMAYEUR ELA SPEZIA

PEOPLE

FASHION

BALLANDO CON SAMUEL PERON

I TREND DELLA PRIMAVERA ESTATE2015

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Il difficile momento dell’eco-nomia e della finanza ha por-tato molte attività commer-ciali in una situazione di forte sofferenza. Il flusso dei poten-ziali clienti si sta concentran-do in aree commerciali ag-

gregate dedicate allo shopping e al tempo libero. In questa situa-zione, comune a molte zone d’I-talia, è stato necessario creare una nuova opportunità che si affiancasse ai tradizionali centri commerciali e che potesse forni-re un valore aggiunto al cliente, ormai assuefatto dalle offerte di sconti e sempre più in difficoltà nella selezione e nella valutazio-ne della qualità del prodotto.Design, Turismo, Cultura, Artigia-nato, Enogastronomia, Intratte-nimento, Arte e naturalmente Shopping sono le parole chiave intorno alle quali è stato svilup-pato il rilancio del nuovo Val Vi-brata Village.

DOVE SI TROVA IL VAL VIBRATA VILLAGE?Il Val Vibrata Village si trova in posizione strategica, al centro di un’area commerciale molto im-portante, a soli 500 m dall’uscita A14 Val Vibrata e ad un croce-via di strade che portano verso gli importanti comuni del territo-rio sia montano che costiero. E’ circondato da attraenti destina-

L’UNIONE FA IMPRESAEcco il nuovo piano di rilancio del Val Vibrata Village

zioni commerciali come il Centro Commerciale Val Vibrata (IPER), Brico, Pittarello e da innumerevoli outlet e spacci di piccole impre-se locali.I dati indicano oltre 1,5 Milioni di abitanti nell’arco di 60 minuti di auto con circa 700.000 famiglie.Questi numeri non tengono con-to del turismo stagionale che raddoppia le presenze sul terri-torio ed infatti la rotonda di ac-cesso al Val Vibrata Village vie-ne percorsa da circa 4 milioni di auto l’anno.

LA STRUTTURAIl Val Vibrata Village ha una su-perficie di vendita di 10.000 mq e 6.250,00 mq di para-commercia-le e magazzini.La struttura propone un’area parcheggi di 28.458 mq con ol-tre 1000 parcheggi al coperto.Strutturato in 44 esercizi commer-ciali offre tutte le facilities neces-sarie a farne un luogo ideale per questo tipo di attività.

LA PECULIARITÀLa peculiarità di un Centro Com-merciale nasce dalla proposta di prodotti e servizi. Nel caso di Val Vibrata Village le priorità sono legate al rapporto qualità/prez-zo con una forte focalizzazione sul design, sull’artigianalità e sull’innovazione. Nel momento di

massimo sviluppo dell’economia globale, il Centro rappresenta un modo per coniugare le tradizioni all’innovazione nel settore retail.Val Vibrata Village apre le sua attività in relazione a 5 diverse te-matiche di interesse:• DESIGN: arredi e complemen-ti d’arredo delle migliori marche per la casa• MODA/FASHION: Capi di ab-bigliamento ed accessori delle migliori marche del made in Italy ma non solo• ENOGASTRONOMIA: l’eccel-lenza del territorio• RISTORAZIONE: ristoranti mul-tietnici e intrattenimenti vari• TURISMO: accoglienza dedica-ta al cliente/turista a supporto della destagionalizzazione

I NEGOZI PRESENTIOggi sono già presenti alcune attività commerciali che hanno creduto nel progetto e si sono proposte per far tornare a vivere un luogo straordinario, capace di essere trasformato in una “de-stination” per tutta l’area adriati-ca per la qualità del prodotto e l’ unicità dei negozi.Val Vibrata Village propone una formula innovativa che raduna oggi importanti eccellenze italia-ne nel settore dell’Arredamento e del Complemento di Arredo. Con più di 70 marchi si può tro-

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CREARE LE CONDIZIONI PER IL RILANCIO DI INIZIATIVE LOCALI E REGIONALI È ARGOMENTO DI DISCUSSIONE DEL QUOTIDIANO.

vare tutto il meglio del design ita-liano con prezzi ridotti, con ulte-riori riduzioni durante i saldi estivi e invernali.Val Vibrata Village si inserisce all’interno di format distributivi evoluti, che arricchisce il tempo dedicato all’acquisto con espe-rienze coinvolgenti e servizi accu-rati. Una struttura articolata con negozi multisettoriali per offrire ai clienti un percorso emozionale di grande impatto.Importantissime le nuove aper-ture dei punti Ristoro e Diverti-mento quali KING – struttura di eccellenza che propone il mo-dello sushi-wok e THEPLACE, la

innovativa area discoteca dedi-cata a balli latino-americani ma non solo.

LO SPAZIO AI PRODUTTORI LOCA-LILa sfida è anche quella di pro-muovere il territorio con l’offerta di prodotti innovativi, di tradi-zione e di qualità nel segmento dell’arredamento, della moda e dell’ enogastronomia.Saranno create iniziative com-merciali importanti che, inserite in percorsi turistici, potranno dare il giusto elemento di attrazione di un flusso potenziale assoluta-mente rilevante.

Un particolare attenzione viene data al Km ZERO su più fronti, alla disintermediazione (dal produt-tore al consumatore), alla comu-nicazione basata su strumenti in-novativi e alla valorizzazione del rapporto speciale e personale con il cliente.

Collaborazione con le istituzioni per la promozione del turismoVal Vibrata Village, nell’estate 2015, offrirà un Infopoint che si porrà come ufficio turistico del territorio in piena collaborazione con le istituzioni, con le DMC e con le associazioni locali.

{ {

NUOVE APERTURE

KING SUSHI RESTAURANT

THE PLACE MUSIC CLUB

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INDICE

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14 GLI SCATTI DI ALEX OGLE

L’ARTE IN MOSTRA

“IN DIRETTA IL GIOCA JOUER DELLA MIA VITA”

GLI INDISPENSABILI PER IL MAKE-UP

PAOLA MARELLA INTERIOR DESIGNER DELLA TV

FREAKY FRIDAY

IL MONDO IN PILLOLE

LE ULTIME SEGNALAZIONI DISCOGRAFICHE E LIBRARIE

UN PASSO A DUE CON SAMUEL PERON

L’OMOSESSUALITÀ È ANCORA TABÙ?

SCIARE A COURMAYEUR

PAOLA MINACCIONI RACCONTA I SUOI PROGETTI PER IL 2015

LA SPEZIA TUTTA DA SCOPRIRE

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Ancora un’altra strage dopo quella dell’11 settembre 2001. Questa volta a Parigi lo scorso

7 gennaio alle ore 11.30. Due uomi-ni armati che si dichiaravano affilia-ti di Al-Qaeda, hanno attaccato la sede del giornale satirico francese, Charlie Hebdo, durante la riunione settimanale di redazione. Una stra-ge in cui sono morte dodici persone tra i quali il direttore Stephane Char-bonnier, detto Charb, e diversi dise-gnatori storici del periodico (Cabu, Tignous, Georges Wolinski, Honoré).La strage di Charlie Hebdo resterà il simbolo della lotta a questi folli gesti di pazzi, investiti da un’assurda divi-nità.Papa Francesco nel suo ultimo inter-vento dichiara che la libertà di reli-gione è essenziale e che non si uc-cide in nome di Dio perché la libertà di espressione è un diritto, ma an-che un dovere. Il miglior modo per rispondere alle minacce di attentati è essere miti, umili e non aggressivi.

VIRGINIA CIMINA’EDITORIALE

DIRETTORE RESPONSABILEVirginia Ciminà

HANNO COLLABORATOMartina Di Donato

Chiara GalloRiccardo Sada

EDITOREDiamond Media Group s.r.l.

Via C. Levi, 1 Sant’Omero (TE)Tel. 0861 887405

[email protected]

IBOO MAGAZINEÈ una testata registrata presso

il Tribunale di Teramoal n.546 del 08/11/2005

GRAFICADiamond Media Group s.r.l.

STAMPAArti Grafiche Picene s.r.l.

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SITO WEBwww.iboomagazine.com

FACEBOOKIboo Magazine Italia

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Virginia Ciminà

Riservato ogni diritto e uso.

Vietata la riproduzione anche parziale

Per non dimenticare Charlie Hebdo

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Alex Ogle gira il mondo da anni come fotorepor-ter. Una carriera che ha avuto inizio a Washin-gton e si è poi

spostata su diversi continenti, fino all’arrivo attuale ad Hong Kong. Grazie al suo lavoro ha potuto venire a contatto con la realtà più profonda delle proteste di Occupy che si sono svolte nel corso dell’anno. Abbiamo cer-cato di capire qual è stato il suo percorso e come ha vissuto per-sonalmente l’esperienza.

Come sei diventato un fotogior-nalista? In cosa consiste esatta-

mente il tuo lavoro? Ho cominciato a lavorare presso l’Agence France Presse al desk immagini circa un anno fa ad Hong Kong, prima ho lavorato per 5 anni, principalmente a Wa-shington DC, come editor sem-pre per l’AFP. Tuttavia cercavo un modo per cambiare la mia posizione in quanto il mio sogno è sempre stato quello di fare il fo-tografo. Scrivo ancora come fo-toreporter e mi mancano anco-ra alcuni anni prima di diventare fotografo a tempio pieno. Negli ultimi mesi sono riuscito comun-que a scattare numerose imma-gini durante le proteste di Hong Kong, spero quindi si tratti solo di avere pazienza e di aspettare le

opportunità giuste. Nel periodo delle proteste più significative, al mattino vado al mio solito turno, finisco nel pomeriggio, vado a fare alcuni scatti per l’agenzia fino al primo mattino del giorno dopo, dormo qualche ora e poi di nuovo in piedi per un nuovo turno di lavoro.

Attualmente vivi e lavori a Hong Kong. Le tue foto ritraggono bene la situazione, ma com’è veramente essere lì, assistere alle proteste e vivere insieme ai contestatori? È stato davvero affascinante essere ad Hong Kong durante le proteste, potevi vedere bene come trasformavano la città, dif-

STORIA DI UNFOTOREPORTER

CHIARA GALLO

ph.credit AFP/Getty

ALEXOGLE

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fondendosi su aree enormi con a capo centinaia di migliaia di persone, con un’energia incredibile che cresceva tra le strade man mano che la gente capiva di avere il potere di paralizzare una delle più importanti città del mondo. Credo fossero loro stessi sorpresi di come la protesta abbia preso pie-de in modo pacifico: con un’esplosione di creatività e opere artistiche ispirate e collocate all’interno dei campi di protesta. Nono-stante non abbiano otte-nuto nessuna concessione

da Pechino, credo che in molti, contestatori e popolazione in generale qui, siano stati ispirati da questo momento per ripen-sare alla città e a cosa essa rap-presenti per loro.

Qualche settimana fa, i fondatori di Occupy, hanno annunciato la loro resa. Potrebbe essere quindi un Natale sereno e tranquillo a Hong Kong? Sì, sembra che sarà tranquillo per il periodo di Natale e per i prossi-mi mesi invernali eccezion fatta per qualche piccolo raggrup-pamento, tuttavia credo che il 2015 vedrà il sollevarsi di alcune nuove proteste su larga scala da parte di tutte le persone coinvol-te nelle passate dimostrazioni.

Rispetto alla cultura continentale cinese, quanto è diversa Hong Kong? Gli abitanti di questa zona si sentono molto diversi dalla po-polazione della Cina continen-tale. Nonostante condividano molti aspetti culturali, a livello so-cio-politico le persone si sentono più illuminate da valori democra-tici, credono nella libertà di pa-

rola e di assemblea, un’eredità che deriva dal periodo coloniale inglese. Ogni anno ci sono grandi dimostrazioni, spesso contro il go-verno di Pechino, per celebrare l’anniversario dell’indipendenza dalle leggi coloniali, così come avvengono numerose manife-stazioni per la ricorrenza del mas-sacro di piazza Tiananmen del 1989, cosa assolutamente fuori legge in tutto il resto della Cina. Parliamo di altri luoghi in cui sei stato. C’è un posto a cui sei parti-colarmente legato? Cominciai a pensare alla carrie-ra di fotoreporter quando mi tro-vavo ad Haiti per l’AFP, dopo il devastante terremoto del 2010 e più tardi per la terribile epidemia di colera che ne seguì. Riporta-vo le storie, ma scattavo anche molte fotografie, spesso mi pen-to di non essermi concentrato maggiormente su quest’aspet-to. In ogni caso credo di essere particolarmente legato anche a Hong Kong, siccome è qui che mi sono spostato dalla scrittura all’editing di fotografie. Da quan-do mi sono trasferito nel 2012, ho cominciato a esplorare la regio-ne e a riprendere immagini.

Quale ispirazione prendi quando scatti fotografie? L’obiettivo del catturare immagi-ni significative è quello che guida molti fotoreporter. Occorre fare fotografie che vadano oltre la storia immediata, e che al tem-po stesso rivelino a tutti ciò che una scena in modo particolare si allontani dal loro mondo: questo è ciò che mi ispira. Ogni giorno, mi diverto a scattare fotografie per Instagram anche solo con il mio iphone. Riprendo e modifico immagini di ciò che mi circon-da quasi come un collezionista di immagini da collage, il che è particolarmente interessante a Hong Kong poiché ci sono così tanti posti da visitare, montagne, giungle, spiagge e la sovraffolla-ta città.

Cosa ne pensi dei social network. Quanto li usi e quali preferisci?

Sono un grande fan dei social network come Twitter e Insta-gram e credo abbiano un ruolo chiave nel fotogiornalismo mo-derno, in quanto permettono di diffondere il tuo lavoro in modo molto ampio. Li uso tutti i giorni, specialmente durante le prote-ste. Recentemente si sono rivelati molti utili come sorta di outlet per le immagini che avevo archivia-to per lavoro e che magari si era-no perse tra le altre centinaia di foto. Possono essere interessanti a livello personale e per chi ti se-gue.

Quali sono le regole di base per un fotoreporter? Mai aggiungere o togliere qual-cosa dalla scena che stai ripren-dendo che possa ingannare chi guarda e cercare di raccontare una storia solo tramite le imma-gini.

Hai qualche consiglio per un gio-vane che voglia intraprendere una carriera come la tua? Consiglierei di scattare tantissime fotografie, ogni giorno. Bisogna cercare di capire la storia che si sta ritraendo in modo da poterla raccontare attraverso le tue foto e aiutare la persone a capire cosa stia succedendo.

Ci sono progetti per il prossimo futuro che vorresti raccontarci? Tra pochi mesi mi trasferirò a New Delhi per l’AFP, spero di poter presto riuscire a realizzare foto come sto facendo qui ad Hong Kong e che questo mi conduca in seguito ad avere un ruolo da fotografo a tempo pieno!

STORIA DI UNFOTOREPORTER

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Courtesy ofTOP STUDIO

I Parrucchieri Nereto

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Courtesy ofTOP STUDIO

I Parrucchieri Nereto

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L’Italia riconosce in Paola Marella un sinonimo di stile

ed eleganza che si rispecchia nell’interior design

12 PEOPLE

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Conduttrice tele-

visiva, agente

i m m o b i l i a r e ,

scrittrice, mo-

glie e soprattut-

to mamma. La

sua carriera nel

mondo del real estate comincia

poco prima della laurea e da lì

non si è mai più fermata. La sua

passione per la casa l’ha con-

dotta a presentare ben noti pro-

grammi televisivi come “Cerco

casa disperatamente” e “Shop-

ping Night – Home Edition”, por-

tandola recentemente anche

alla stesura del suo primo libro

“Arredo casa disperatamente” e

alla pubblicazione del secondo

“Welcome style”. Correndo su

un tacco 12 tutto il giorno, tutti i

giorni, calca i set televisivi, vende

case e ama occuparsi della sua

famiglia. La domanda sponta-

nea è: come? Con Iboo Magazi-

ne abbiamo cercato di scoprire il

suo segreto!

Partiamo dall’inizio della tua car-

riera. Come sei diventata agente

immobiliare?

“Come tantissime cose nella vita,

per pure casualità! Non ero an-

cora laureata in architettura, mi si

è presentata l’opportunità e l’ho

colta. Avevo così la possibilità di

lavorare all’interno dei cantieri,

quindi di poter seguire la nascita

dell’immobile dalla posa del pri-

mo mattone, una cosa che an-

cora oggi è la mia passione.”

Quando e come è avvenuto il

salto sul piccolo schermo?

“Sempre in modo casuale! Nel

2007 il mondo dell’immobiliare

stava risentendo dei primi scric-

chiolii della crisi. In quel periodo,

PAOLA MARELLA: AGENTE

IMMOBILIARE E NON SOLO! mi hanno proposto di condurre

per qualche puntata un pro-

gramma televisivo, si sarebbe

trattato di poco tempo, così ho

accettato. Il format ebbe suc-

cesso, e da lì il poco tempo è di-

ventato quasi un tempo pieno!”

Parlando di programmi televisivi,

da dicembre va in onda su Real

Time “Changing Room”, puoi dir-

ci qualcosa a riguardo?

“Sì, in realtà si tratta di un format

Endemol di qualche anno fa, rin-

novato da Stefania Roncato, e

che porta il buget dei concorren-

ti a 1.000 euro. Due coppie, che

possono essere parenti o amici,

si scambieranno letteralmente le

chiavi di casa e cominceranno

le rispettive ristrutturazioni. È un

programma con un bel risvolto

psicologico. Non sempre infatti

chi ci sta più vicino, conosce ve-

ramente i nostri gusti ed è stato

molto divertente osservare le re-

azioni a case ultimate!”

Per quanto riguarda invece

“Shopping Night – Home Edi-

tion”, spin off del noto program-

ma di Enzo Miccio e Carla Gozzi,

ha collaborato con Max Viola,

come vi siete trovati a condurre

insieme il programma?

“Benissimo, Max Viola è straor-

dinario. È diventato un grande

amico e grazie anche alla squa-

dra che ci ha seguito ci siamo di-

vertiti molto. Certo, si tratta di un

format registrato ad un orario un

po’ particolare, per questo direi

che è stato anche faticoso, ma

il risultato è sicuramente ottimo!”

Parlando un po’ del tuo ruolo di

interior designer, quali sono i pri-

mi consigli che dispensi quando

qualcuno si rivolge a te per ri-

strutturare casa?

“Io consiglio prima di tutto di se-

guire il proprio istinto. Spesso mi

è capitato di trovare delle case

molto belle, ma emotivamente

vuote, mancavano della perso-

nalità di chi le abitava. Per po-

ter arredare casa in modo che

rispecchi la persona, bisogna

parlarci molto, capire quali sono

i suoi gusti e come si sentirebbe

a suo agio rientrando dopo una

giornata di lavoro. In fondo la

casa è come un vestito, bisogna

indossarla e sentirsi bene!”

Ricapitolando: agente immo-

biliare, conduttrice televisiva,

una bellissima donna, moglie e

mamma... qual è il tuo segreto?

“In realtà è tutta una questio-

ne di equilibri e in particolare di

organizzazione. La famiglia e il

lavoro sono entrambe cose im-

portantissime nella vita, occorre

trovare il proprio ritmo per poter

conciliare entrambi. La passio-

ne in ciò che si fa, è per me la

chiave di tutto. Non nego che sia

stancante, ma quando arrivi a

fine giornata e ti senti pienamen-

te gratificato, ecco, quello da un

senso a tutto!”

Ci sono progetti futuri di cui vor-

resti parlarci?

“A livello televisivo porteremo

avanti i programmi di successo

come appunto, “Shopping Ni-

ght” o “Changing Room”. Come

agente immobiliare, invece, spe-

ro in una risalita del mercato per

poter sviluppare nuovi progetti,

soprattutto in vista di Expo. La si-

tuazione è davvero delicata, ma

non mi arrendo!”

CHIARA GALLO

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Viaggi, moda e passione: la vita

da blogger di Sabrina Musco

Da qualche anno a questa parte quando si parla di moda istintiva-mente si pensa anche alla fa-shion blogger.

Un’attività nata quasi per gioco che ha aiutato alcune persona-lità ad emergere in questo così vasto e difficile business. IBoo Magazine ha scelto di intervista-re la ventitreenne Sabrina Musco di “Freaky Friday” per riuscire a svelarvi qualche piccolo segreto da blogger di successo!

Partiamo dall’inizio: come nasce la tua passione per la moda? Diciamo che l’ho sempre avuta, già da piccola ero sempre alla ricerca delle scarpe e dei vestiti più particolari per le mie barbie. Crescendo ho poi rivolto l’atten-zione su me stessa, ho iniziato a sfogliare riviste di moda e come scelta universitaria ho deciso di

iscrivermi al corso di Scienze del-la Moda e del Costume della Sa-pienza e da lì è iniziata anche la ricerca di una “funzione attiva” in questo settore.

Come sei diventata fashion blog-ger? Quali sono gli outfit che più ami? Quando mi sono trasferita a Roma ho scoperto la figura della fashion blogger. Ho approfittato dalla passione per la fotografia di mia madre per condividere alcune delle foto già scattate e aprire ufficialmente un blog, così ha avuto inizio Freaky Friday. I miei outfit preferiti? Gonne a ruo-ta, camicie morbide e tacchi alti.

Nel tuo blog ti occupi anche di make up e di viaggi, come riesci a unire tutte queste passioni?Sono particolarmente appassio-nata di Make-up, in realtà qual-che anno fa mi truccavo di più, ora opto per qualcosa di più na-turale. Mi piace comunque esse-

CHIARA GALLO

14 VITA DA BLOGGER

IL MONDO DI FREAKY FRIDAY

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re sempre alla ricerca delle ultime novità e mi piace suggerirle attraverso il blog in ab-binamento con alcuni outfit. I viaggi sono sempre stati una mia grande passione, per questo ho deciso di includerli nel mio spa-zio, adoro indossare qualcosa di tipico in ogni luogo e mi piace sperimentare la fu-sione fra moda e tradizione locale.

Parlaci delle tue esperienze per Miss Italia. Cosa vuol dire essere blogger ufficiale? L’esperienza per Miss Italia è stata una delle prime esperienze importanti che ho ottenu-to grazie a Freaky Friday. Ho seguito le sele-zioni e poi i giorni a Montecatini e Jesolo nei diversi anni. Ho così avuto modo di scoprire il backstage di questo concorso, di quante persone ci siano dietro a lavorare ininter-rottamente 365 giorni l’anno oltre ad avere l’opportunità di conoscere le ragazze da vi-cino, di parlare con loro e di vedere quanto quei 10 minuti in tv per loro siano riduttivi. Essere blogger di Miss Italia è stata una bel-lissima esperienza.

Passato l’inverno adesso ci stiamo volgendo verso abiti più leggeri. Hai qualche consiglio da darci per la prossima stagione?Per la prossima primavera fra i colori must-ha-ve ci sono tutte le tonalità del blu e dell’az-zurro, io sceglierei sempre per abiti dalla linea romantica, avvitati e poi svasati che hanno sempre un gusto un po’ retro’.

Qual è il segreto per diventare una blogger di successo? Parlaci di qualche esperienza che hai potuto fare grazie alla tua attività e che ti sta particolarmente a cuore.Non credo che ci sia una vera e propria for-mula magica, è perseveranza, impegno, pas-sione e la giusta dose di fortuna. Una delle esperienze più belle, per me, è stato il viag-gio in Brasile grazie a Brazilian Footwear e la possibilità di assistere al Carnevale di Rio de Janeiro una delle esperienze più emozionanti che abbia mai vissuto!

E’ difficile unire lo studio al tuo impegno di blogger?Qualche volta lo è, cerco tuttavia di dare precedenza allo studio. Fare il lavoro che ti piace purtroppo ti “induce in tentazione”, per fortuna ormai mancano pochi esami alla mia laurea specialistica ed avrò concluso il mio percorso di studi.

E per il futuro? Quali progetti?Tanti, tantissimi. Si prospetta soprattutto un 2015 ricco di viaggi!

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Samuel Peron, talento a trecentosessanta gradi ha esordito nel 2005 con il program-ma televisivo Ballan-do con le Stelle da lì ha collezionato una

serie di successi. Samuel è un vortice di energia, deciso e de-terminato nel fare quello che ama: ballerino da sempre, non disdegna la recitazione, da qual-che anno ha anche creato un suo brand dal nome “Brancus”. Fidanzatissimo con Tania Bam-baci, conosciuta proprio all’ac-cademia di recitazione, da qual-che anno vivono insieme nel loro nido d’amore romano.

Prima del tuo debutto a Ballando con le stelle avevi già partecipa-to a diversi programmi televisivi, come “Sabato al circo”, oppu-re “Bravo Bravissimo”, come sei arrivato al programma Ballando con le stelle?Ballo da quando avevo quat-tro anni, anche se a quell’età pensavo che sarei diventato un aviatore, frequentavo una scuola dove si faceva ogni tipo di ballo,ho iniziato a fare delle gare. Ho partecipato al pro-gramma “Sabato al circo” con Cristina D’Avena, poi a “Bravo Bravissimo”. Ho continuato a fare gare di ballo anche all’estero. Nel 2005, grazie ad un mio amico che mi ha messo in contatto con il produttore Massimo Romeo Pi-paro ho partecipato alla ”Feb-

Dal ballo alla recitazione per passare anche alla

creazione di un brand di abbigliamento

SAMUEL PERON LA MIA VITA DA BALLERINO

MARTINA DI DONATO

bre del sabato sera”, musical in cui ho interpretato Cesàr, poi lo stesso Piparo mi ha suggerito di fare il provino per Ballando con le stelle, di cui è produttore. Ini-zialmente ero un po’ titubante, poi mi sono convinto e ho fatto il provino, da lì ho iniziato la mia avventura nella televisione.

Sempre a Ballando con le Stelle sei stato insegnate e compagno di ballo di vari personaggi, qual è stata la sfida più grande? C’è stata qualcuna con cui hai dovu-to faticare di più?Le mie compagne di ballo sono

state tutte bravissime, con ognu-na c’è stato un percorso diver-so. Ognuna di loro apprendeva in maniera differente, però devo ammettere che Valentina Vez-zali mi ha fatto faticare un po’. Forse a causa della meccanicità dei movimenti che compie nel suo sport, il percorso con lei è sta-to molto duro. Provavamo alme-no 10 ore al giorno, lei era molto esigente essendo un’atleta di al-tissimi livelli, io sono esigente per natura, quindi è stata una bella sfida, però sono molto contento e soddisfatto perché sono riusci-to a farla ballare.

16 PEOPLE

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Dal 2013 sei diventato Direttore Artistico della Rassegna di Dan-za e Ballo della Fondazione Oriz-zonti d’Arte di Chiusi. Cosa vuol dire dirigere una rassegna così importante?Dirigere la direzione artistica di un progetto è un’esperienza dif-ficoltosa ma fantastica. Mi sono dovuto impegnare tantissimo e con ogni forza: oltre al poco tem-po che ho avuto disposizione, ho dovuto far fronte a tante proble-matiche e situazioni inaspettate, ad esempio sono stati quattro giorni di piena pioggia, quindi abbiamo dovuto riorganizzare il tutto in vari spazi al chiuso, però è stata un’esperienza davvero entusiasmante con risultati mol-to appaganti. Una bellissima av-ventura.

Hai iniziato un percorso nell’Ac-cademia “Actor’s Planet”. Hai già avuto una parte in uno degli episodi della fiction “Un caso di

coscienza”, questo vuol dire che ti vedremo presto anche sul grande schermo?Chi può dirlo! Lo studio della re-citazione mi piace molto e mi aiuta anche in alcuni aspetti del ballo, come l’espressività, oppu-re nella dizione, utile per affron-tare un palco, poi se verrà fuori qualcosa da questo ben venga, ma per ora non ho in program-ma nulla. Proverò certamente a fare qualche provino, ma per ora mi diverto e basta.

Lo scorso anno hai pubblicato anche una raccolta di raccon-ti dal titolo “ Senza tempo”, da dove è nata l’idea? L’idea è nata da un’interazione telematica con Simona Gome-na, una donna straordinaria che ha attraversato un tragico mo-mento di sofferenza, essendo lei amante della letteratura e della scrittura le suggerii di provare a pensare alla scrittura di un libro. Poi, Simona si presentò a casa mia con un fascicolo di fogli di-cendomi che quelle erano tutte le nostre email in cui lei mi rac-contava del suo dolore e che ci avrebbe scritto un libro ma a condizione che io le dessi una mano. Ho accettato e abbiamo pubblicato il libro presso una pic-cola casa editrice. Ora stiamo girando un po’ per cercare di pubblicizzarlo e sono molto con-tento!

Qualche giorno fa sei stato pro-tagonista del Gran Ballo Russo di Roma, hai interpretato il ruolo del poeta russo Pushkin, insieme all’attrice e tua compagna Tania Bambaci e a cui ha partecipato anche Natalia Pavlova, discen-dente del poeta. Come è stata questa esperienza?Il Gran Ballo Russo è stata un’e-sperienza unica, mi sono diverti-to tantissimo. Tania inizialmente era un po’ preoccupata perché non aveva mai ballato con me e abbiamo dovuto aprire le danze con un Valzer. Io ho interpretato il poeta russo Pushkin e Tania sua moglie Natal’ja N. Goncarova con la direzione di Nino Graziano Luca. E’ stato bello vedere tutti vestiti con gli abiti tipici dell’800,

me compreso,in questo salone magnifico e molto regale.

Il 2015 è appena iniziato, ma tu sarai già pieno di progetti, puoi anticiparci qualcosa?Il progetto più grande è quello di realizzare tutti i sogni sia in ambito lavorativo che in ambito privato, spero di raccogliere i frutti di tut-to quello che sto seminando. Per ora c’è il lancio del brand, che spero decolli nonostante il perio-do non sia dei migliori, ma provo comunque a portare avanti que-sta mia passione e magari svilup-pare qualche progetto in ambito teatrale.

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Durante l’adole-scenza di soli-to accade che persone di sesso opposto si incu-riosiscano e si at-traggano. Nella

storia evolutiva la sopravvivenza della specie è garantita dalla loro unione. Ciò nonostante vi sono molte persone che hanno un orientamento sessuale diver-so, che si sentono attratte da indi-vidui dello stesso sesso e che, per loro natu-ra, non garantiscono biologicamente la sopravvivenza del-la specie. Da questo punto di vista, l’omo-sessualità viene con-siderata una variante della specie umana, ma è caratterizzata dallo stesso desiderio di amare e desidera-re fisicamente l’altro degli eterosessuali. La cultura e la storia non ci aiuta sicuramente a considerare la diversità come una componente integrante pur nel rispetto dell’altro, ma se non si ha paura, conosceremo per-sone che hanno una sensibilità e che provano lo stesso dolore degli eterossessuali quando una storia d’amore finisce o quando non si è corrisposti. La condizio-ne biologica che non permette loro fisicamente di procreare, non impedisce certo di deside-rare e pensare una progettualità familiare e relazionale duratura. Prima della metà degli anni set-tanta, è stata annoverata nei manuali clinici come una malat-tia, un comportamento perverso da attenzionare e curare. Per cui

molte persone che non erano in sintonia con i loro desideri e che risentivano della cultura del momento hanno subito la desi-gnazione clinica e diagnostica dell’epoca. Oggi l’omosessuali-tà non rientra più nella classifica-zione clinica ma si hanno anco-ra tanti pregiudizi, e paure che derivano dalla non conoscenza e dall’aumento di rabbia delle persone (rispetto alla condizione socio-economica che viviamo)

che le porta ad avere una tolle-ranza minore verso tutto ciò che non le riguarda. Ma dal punto di vista di chi vive un desiderio verso persone dello stesso sesso cosa accade? C’è chi vive tranquillamente il pro-prio modo di essere, modellando la propria autostima in armonia con l’accettazione della propria famiglia che aiuta ad affrontare il contesto scolastico o sociale in cui si vive. C’è chi nonostan-te non ha problemi con il pro-prio modo di essere, non ama condividere con gli altri, vivendo benissimo cosi. C’è chi invece nonostante accetta la propria sessualità risente ancora dei pre-

18 DIALOGO

S I PA R L A D I O M O S E S S U A L I TÀ E . . . A N C O R A TA B ÙL’omosessualità è una variante del comportamento umano?

VIRGINIA MALONI *

giudizi altrui e non è subito pron-to a fare caming-out. Prendere consapevolezza può accadere subito ma anche dopo un lun-go percorso che a volte richie-de anche una psicoterapia. L’omosessualità è una mondo reale pieno di sfaccettature e contraddizioni cosi come reale è il mondo degli eterosessuali non privo di conflitti e disagi con se stessi. La diversità consiste nell’a-vere desiderio e fantasie sessuali

verso persone dello stesso sesso e quindi nel conseguente com-portamento sessuale. E’ il desiderio sessuale e il comportamento sessuale che porta le persone a costruire la propria identità etero-sessuale o omosessua-le. Nella nostra società è difficile costituire in maniera sistematica un discorso che rac-chiuda bene il concet-to di libertà, di giudizio,

di tolleranza e com-prensione. Oggi una persona può attraversare vari momenti della propria identità sessuale. Dipende dalla libertà? Dipen-de dalla diminuzione dei tabù? Dipende dal contesto o è in aumento il volere esorcizzare la paura di non essere se stessi? Vi lascio con la designazione di un film, “Diverso da Chi?”, leggero e simpatico che forse racchiude cosa significa vivere la propria sessualità nel mondo moderno. Credo che sia importante essere sempre in sintonia con le proprie emozioni e i propri sentimenti, nel rispetto proprio e degli altri. Buo-na visione.

*psicoterapeuta

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Chi è Claudio Cecchetto

Nato a Ceggia, in provincia di Venezia, il 19 aprile del ‘52, Claudio Cecchetto è soprat-tutto talent scout. Conduttore di svariate edizioni dei più im-portanti festival musicali italia-ni, nella sua carriera ha fonda-to e portato al successo Radio Deejay e Radio Capital e pro-dotto decine e decine di hit discografiche. Cecchetto ha scoperto anche nomi come Gerry Scotti, Jovanotti, Fiorel-lo, Amadeus, Marco Baldini, gli 883, Sabrina Salerno, Alberti-no, Linus, Sandy Marton, Tracy Spencer, Kay Rush, Luca Lau-renti, Marco Mazzoli, Daniele Bossari, Paola e Chiara, Fabio Volo, Leonardo Pieraccio-ni, Francesco Facchinetti (DJ Francesco) e i Finley.

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CLAUDIO CECCHETTOTALENTO, RE MIDA,SUPERMAN!La moglie Mapi gli ha dato una mano ad aprire il cassetto dei ricordi. In via eccezionale, il grande talent scout italiano si racconta prima in un libro e poi per i lettori di Iboo. Per un viaggio totalmente “In Diretta”

RICCARDO SADA

Il testo della “Gioca Jouer” riecheggia ancora oggi: “Dormire, salutare, autostop, starnuto, camminare, nuota-re, sciare, spray”. Un tormen-tone. Il suo e quelli che poi lui stesso ha realizzato per chi lo

circondava. Il re Mida Claudio Cecchetto è sempre uno e trino. Forse di più: quando sei distratto, ti dimostra come si fa ad avere il dono dell’ubiquità. Il suo primo (e ultimo?) libro, “In Diretta - Il Gio-ca Jouer della mia vita” (Baldini e Castoldi, 400 pagine, 16 euro), è la scusa per incontrarlo e com-prenderlo. Claudio Cecchetto spiega velocemente che è stato semplice scrivere questo tomo. Che ci ha pensato su per anni, almeno una decina, prima di far-si convincere dalla famiglia Dalai a scriverlo. Volevano fare un libro sugli anni Ottanta e Novanta, in Baldini e Castoldi, sull’onda di tanti altri volumi e sugli specia-li su Sky (“è successo che molte cose che mi sono capitate me le sono godute adesso per la prima volta. Ero sempre di corsa, ora le ho potute apprezzare”). Così ne è nata una “finta” autobiografia. In cui Cecchetto parla della na-scita della radio, della tivù. E ov-viamente molto di se stesso.

Uno che ha scoperto Jovanotti, Max Pezzali, Leonardo Pieraccio-

ni, Amadeus, Fabio Volo, Fiorello, e posti come Riccione e Ibiza, e marchi come Radio Deejay, Ca-pital, (ri)lanciando Festivalbar, Sanremo. Senza contare le hit prodotte, come “Gioca Jouer”. Senza nostalgie, tanta consape-volezza e l’orgoglio di aver fat-to grandi cose. Internet poi ha cambiato tutto.“Avessi vent’anni ora, sarei uno youtuber e inventerei qualcosa lì. Internet non è stato ancora del tutto capito, proprio come negli anni Settanta i giornali non col-sero la novità delle radio libere. Quando uno ha avuto una vita come la mia è inutile avere rim-pianti per piccole sciocchezze. Il mio è un libro di speranza, quan-do uno ci crede, tutto è possibi-le”.

Capisci sempre la potenzialità di chi ti sta davanti. Jovanotti, ad esempio.“In Lorenzo ho visto subito non solo il dj e il rapper ma anche il cantautore che ora conoscono tutti. Lui in dieci minuti scriveva canzoni, già pronte, da cantare. Mi piace pensare che serva un piccolo talento per riconosce-re il talento. È una cosa che mi è sempre venuta naturale, con-centrandomi riesco a vedere pri-ma quello che poi riconoscono anche gli altri”.

Nuove idee all’orizzonte?“Un talent che si chiama ‘Star-Cube, la Voce non è tutto’. Il mio concetto è: prima di sentirti cantare, voglio sceglierti. Voglio capire chi sei”.

Hai cominciato da bambino suo-nando la batteria sui fustini del detersivo...“Alle medie ho messo su una band con gli amici. Ricordo che passavamo il tempo a cambia-re il nome al gruppo. In via dei Giaggioli, in periferia, a Milano, avevo trovato anche la fidanza-tina. Si chiamava Daria e abita-vamo sullo stesso piano. In fondo avevo capito che se non cerchi guai, loro non vengono a cer-carti. Me la sono giocata bene. Tutto nasce dalla mia prima pro-fessione che sarà quella fino alla fine: il disk jockey. Il dj infatti non è altro che un talent scout, è un aggregatore, propone musica, nasce tutto da qui”.

Come sei diventato disc jockey?“Mi piaceva la musica e volevo guadagnare. In fondo il dj è lo sfigato che alle feste metteva i dischi mentre gli altri ballavano. Decisi di sfruttare la mia compe-tenza musicale. Cominciai nelle discoteche nel’ 75. Prima al Luc-ciola di via Padova, poi al Pink Elephant in Sarpi, poi al Pantea di

21PEOPLE

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via Carducci e via al Divina di via Molino delle Armi. Al Divina ci fu l’evoluzione. Era una discoteca molto frequentata dai gay. Su in-dicazione dei proprietari mette-vo sempre pezzi rock e ritmati e avevo bandito i lenti per evitare che si baciassero. E poi la musica era sempre ad altissimo volume, mentre ovunque era tenuta più bassa”.

Lavorare su un libro è stato come realizzare un brano musicale?“No, è una cosa diversa. Nel di-sco hai bisogno di musicisti, ar-rangiatori, turnisti. Qui nel libro hai solo testo. Il testo nel disco è in funzione della musica. Nel libro sei solo: sei tu e lui”.

Ma Davvero è facile far piacere la musica alla gente?“Assolutamente no, non è facile. E come dj poi il divertimento di chi è in pista era fondamenta-le. Io non sbagliavo quasi mai. E andavo d’istinto e mi gasavo. Era pelle d’oca a ogni hit, a ogni pista piena”.

A Radio Deejay siete partiti con la sola musica.“Mike Bongiorno un giorno mi dis-se: ‘Eh, Claudio, ma dj mica si scri-ve così, guarda che è sbagliato’. Fummo i primi. E ci copiarono. Avevo comprato Radio Music, e c’erano tanti dj; poi arrivò Radio Deejay, e gli studi si popolarono di speaker. Gerry Scotti fu il primo a fare il dj a tutti gli effetti”.

Nessuno si è smarrito tra i tuoi collaboratori del passato?“C’è Pierpa (Pierpaolo Peroni), che è quello che tiene i contatti con i produttori. Conosce molti giovani. Cerchiamo sempre nuo-ve leve”.

Vai a ballare in discoteca?“Non proprio. Vado in pub sui Navigli, quelli che molti chiama-no discobar”.

I tuoi figli, Jody (nato nel ‘94) e Leonardo (2000), come ti vedo-no?“I miei figli mi chiedono di fare il padre. Mi hanno visto fare il dj nelle feste anni Ottanta. hanno

acquisito la mia storia a pezzi. Sono più gli amici, o meglio i ge-nitori degli amici, che sanno e sono attratti da me. D’altra parte un figlio ti vede a casa in mutan-de, spettinato, abbruttito, in tuta: come può considerarti un mito? Non so come si faccia il padre, cerco di impararlo dai miei figli. In una famiglia la vera numero uno è la mamma, noi uomini sia-mo solo degli assistenti”.

Gli anni passano. Ma la qualità musicale aumenta?“Penso che si stia sempre meglio. L’unico problema è l’adatta-mento. Non abbiamo una cor-retta velocità di adattamento. Se uno si ferma... Non guardo al passato. Io sto bene. Quando guardo i figli, dico: hanno trop-pe cose. Tuttavia, penso: se fossi nato in questo periodo? Beh, sa-rei come loro”.

Quando andrai in pensione?“Quando il fisico non mi permet-terà di fare quello che voglio fare”.

Ma c’è un trucco per restare ar-zilli, vivi?“Sì: circondarsi sempre di giovani e delle loro idee”.

Come raggiungere il successo?“Mi sono spesso trovato nel po-sto giusto al momento giusto. Il successo è anche una questione di fortuna, ma nel posto giusto al momento giusto deve esserci la persona giusta. Ho conosciuto molti ragazzi che volevano di-ventare delle star. Il successo de-gli artisti che ho prodotto mi ha regalato la nomea di Re Mida, sembrava che quel risultato di-pendesse esclusivamente da me. Sicuramente qualcuno avrà pensato: ‘Se invece di conosce-re Gerry Scotti, Lorenzo, Fiorello, Max Pezzali o Fabio Volo avesse incontrato me, ora sarei al loro posto’. Non è così. Loro le radi-ci, io l’acqua. Le mie idee, i miei consigli, le mie intuizioni hanno trovato terreno fertile nelle per-sone curiose di imparare, di cre-scere, di migliorarsi. Avevano e hanno uno straordinario talento, un’attitudine naturale”.

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“The Inevitable End”Röyksopp(Dog Triumph)

Belle armonie nei due cd, perché di doppio album si tratta. Bei testi. Una tri-stezza assoluta venire a conoscenza che il popo-lare gruppo sia arrivato al capolinea. I richiami alle produzioni precedenti ci sono e le contaminazioni anche. Inoltre, la collabo-razione con Sunsanne Sun-dfør, una delle voci ancora meno scoperte del pano-rama europeo, si fa egre-giamente sentire. Un mix di electroclash, Jarre e Calvin Harris con spruzzate di ba-guette beat.

“Globalization”Pitbull(Sony Music)

Seguendo il travolgente successo di “Fireball” feat. John Ryan, che sta sca-lando le classifiche di tutto il mondo, Pitbull pubblica “Globalization”. Il nuovo album vede la partecipa-zione di performer e pro-duttori di prim’ordine, tra cui Chris Brown, Jennifer Lopez, Sean Paul, Jason Derulo, Bebe Rexha, Clau-dia Leitte, G.R.L., Dr. Luke, Cirkut, Sermstyle, Lifted, Ki-netics e Wallpaper. Il can-tante rapper sta conqui-stato le classifiche di tutti i paesi.

“ M o t h e r b o a r d s Project”Open Source(Seahorse Recordings)

Basi elettroniche e canzo-ni non ordinarie, compo-ste da campionamenti di vari strumenti e rumori, so-vraincisioni, strutture polirit-miche, sintetizzatori che si fondono con gli strumenti classici della musica rock contemporanea. La sche-da madre, l’anima del computer, diventa ele-mento portante del pro-getto musicale. Scritto e prodotto fra la Toscana e Berlino tra il 2009 e il 2013, vanta la partecipazione di artisti provenienti da Italia, Germania e Serbia.

LA BUONA USCITASEGNALAZIONI DISCOGRAFICHE E LIBRARIE

RICCARDO SADA

I DISCHI

24 MUSIC

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“Reclassified”Iggy Azalea(Universal)

Sette tracce contenute nel disco di debutto “The New Classic” e cinque brani ine-diti. L’ultima pubblicazione di Iggy Azalea coinvolge stelle come Jennifer Hud-son, Ellie Goulding, Charli Xcx, Rita Ora e Mø. Il tut-to è prodotto da Invisible Men. La nuova rivelazione del rap fonde elettronica e hip-hop a cui aggiunge testi espliciti. E attaccando spesso il sistema dello show business desta interesse.

“My Type”Saint Motel(Warner Music)

Dopo aver conquistato l’Inghilterra, il singolo dei Saint Motel, ovvero “My Type”, resta ai vertici delle classifiche radio e di iTu-nes diventando la sigla del programma tv “Quelli che il calcio”. Fenomeno di co-stume con la loro musica che sembra uscita diretta-mente dalla colonna sono-ra di un film anni ‘70, i Saint Motel puntano su ritmi ca-raibici, sapori tropicali e contaminazioni jazz. Dai party nei garage al picco-lo schermo.

“Il Dizionario del Pop-rock 2015”Enzo Gentile e Alberto Tonti

(Zanichelli)

La nuova edizione Zanichelli nei 60 anni del rock ‘n’ roll (1896 pa-gine Volume rilegato + download senza scadenza e consulta-zione online 365 giorni, € 33,50) incorona Ligabue come miglior artista dell’anno registrando l’ingresso dei figli dei talent show (Amoroso, Ferreri, Marrone), dei ragazzi dell’hip-hop (Fedez, Cle-mentino, Club Dogo, Snoop Doggy Dogg) e prendendo in con-siderazione De Andrè, 99 Posse, Caparezza e tantissimi altri. Con oltre 35mila dischi e più di 2300 artisti recensiti, “Il Dizionario del Pop-rock 2015” risulta essere un vero compendio.

IL LIBRO

25MUSIC

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PAOLA MINACCIONI: UN’ATTRICE A TUTTO TONDO!

© SIMON

Page 27: Iboo Magazine - Gennaio 2015

Paola Minaccioni na-sce a Roma e, dicia-mocelo, quale posto migliore per coltivare la passione per il te-atro? Da ruoli dram-matici alla comicità

più genuina, un’attrice poliedri-ca che non smette mai di met-tersi alla prova. Iboo Magazine ha cercato di scoprire qualcosa in più sulla sua carriera e sui nuovi progetti.

Com’è iniziata la tua carriera da attrice?Ho iniziato semplicemente con un corso regionale di teatro clas-sico. In seguito ho continuato con gli studi presso la Scuola di Teatro. Ho frequentato poi per alcuni anno il Centro Sperimen-tale di cinematografia, e così tra un provino andato bene e alcu-ni corsi di recitazione altamente formativi sono riuscita a farmi strada i questo mondo difficile ma bellissimo.

Durante la tua carriera hai lavo-rato in diversi film di Ferzan Ozpe-tek, tra cui Allacciate le cinture, Mine vaganti... Qual è stato il ruolo in cui ti sei calata meglio e che hai amato di più? Sono grata a Ferzan di avermi dato la possibilità di sperimenta-

re i suoi personaggi. Sono riusci-ta a giocare in profondità e ad analizzare ruoli che non sempre interpreto. Difficile dire quale io abbia amato di più. Sicuramen-te Allacciate le cinture è stata l’occasione in cui ho potuto av-vicinarmi maggiormente ad un ruolo tragi-comico come quello di Egle, malata terminale che di-mostra una sorprendente forza di spirito nonostante la sua condi-zione. È stato bellissimo sviluppa-re questo personaggio.

Oltre a Ozpetek, ci sono altri re-gisti con i quali ti sei trovata mol-to in sintonia e che ammiri?Anche questo è difficile a dirsi. Credo di aver sempre collabo-rato con registi davvero intuitivi e capaci. Ricordo con piacere ad esempio il piccolo cammeo che mi diede Matteo Garrone in Reality: si trattava di una piccola parte, molto particolare, ma in realtà fondamentale per l’intrec-cio del film, un’esperienza molto bella senza dubbio. Ovviamente ho apprezzato il lavoro che ho svolto con i fratelli Vanzina, ma potrei citare praticamente tutti i registi con cui mi sono trovata a stretto contatto. Sono professio-nisti che amano il proprio lavoro, per cui lo fanno con molta pas-sione e io adoro collaborare con persone appassionate!

A dicembre è uscito Un Natale stupefacente, la tua ultima in-terpretazione a fianco di Lillo e Greg. Che ruolo interpreti e cosa puoi dirci a riguardo?Il mio personaggio è Marina, mo-glie di Remo (Lillo) che decide di lasciare, frustrata dalla solita rou-tine e forse anche preda di una crisi nervosa esistenziale. È un personaggio a tutto tondo che mi è piaciuto parecchio interpre-tare in quanto potrebbe tranquil-lamente rappresentare qualsiasi donna moderna. Mi sono diver-tita molto a dire la verità, il cast è fantastico e le scene comiche azzeccatissime, mai sopra le ri-ghe.

In merito invece all’uscita del prossimo film con i fratelli Van-zina che uscirà a gennaio, puoi

darci qualche anticipazione?Posso solo dire che sarà un film di intrattenimento con al centro una storia romantica. Il mio è un personaggio molto leggero e comico che rispecchia appieno l’intero carattere del film.

Qual è il più bel ricordo che ti viene in mente quando pensi alla tua carriera?Ce ne sarebbero tanti... Sicura-mente quello legato alla mia in-terpretazione di Egle in Allaccia-te le cinture, come ho già detto è stato un ruolo che ho amato moltissimo. Un altro importante ricordo è legato allo spettacolo Un mare di nuvole, messo in sce-na presso la Casa Internazionale delle Donne. Fu una serata bellis-sima a cui partecipò anche Fran-ca Valeri.

Nei film che interpreti si può dire che ricorre spesso il tema cen-trale dell’amore. Ma come lo vive Paola Minaccioni l’amore?Lo vivo sicuramente in maniera diversa rispetto a qualche anno fa, ma sono felice di essere an-cora in grado di innamorarmi della possibilità di condividere un percorso insieme a qualcuno senza doverci pensare troppo al di là del carattere e dell’impres-sione fisica.

Se non fossi diventata attrice, cosa avresti scelto di fare?Mi sarebbe piaciuto molto diven-tare biologa o ricercatrice, man-tenere insomma un legame con la natura e gli animali. Il destino ha voluto tutt’altro perché prima ho frequentato lingue e poi mi sono lanciata con passione nella recitazione.

Progetti che vuoi anticiparci per il futuro?Ci sono molti progetti in evolu-zione direi. Prima di tutto vorrei concentrami sul teatro e sulla commedia, poi siccome sono una persona che non smette mai di mettersi alla prova, vorrei svi-luppare dei ruoli nel cinema spe-rimentale.

PAOLA MINACCIONI: UN’ATTRICE A TUTTO TONDO!

Attrice dalla risata contagiosa, Paola

Minaccioni la rivedremo presto

al cinema, insieme a

Vanzina, con il film “Torno indietro e

cambio vita”

CHIARA GALLO

27PEOPLE

Page 28: Iboo Magazine - Gennaio 2015

Fino al primo febbraio 2015, presso il Palazzo Verreina di Barcellona si terrà la mostra dedi-

cata all’artista e designer cinese Ai Weiwei. La mostra si intitola “ On the Table” ed è un

percorso sulla vita dell’artista divisa in periodi: dal 1983 al 1993, anni in cui Weiwei lasciò la Cina per recarsi a New York, dove incontrò i

maggiori esponenti della Beat Generation. La seconda parte è dedicata al rientro in patria, a metà degli anni Novanta e la terza parte è

quella del periodo dissidente dell’artista, di cui la foto con il dito medio alzato davanti ai sim-

boli delle varie nazioni è l’emblema.

Fino al 9 marzo 2015 il Madre, il Museo D’Arte Contemporanea Donnaregina di Napoli, ricorda uno dei galleristi più importanti d’Italia: Lucio Amelio. Nella se-conda del secolo scorso Ame-lio ha portato a Napoli artisti di respiro mondiale come Andy Warhol, Joseph Beuys, ma anche grandi nomi italiani come Merz, Calzolari, Manzoni e molti altri an-cora. Saranno esposti documenti dall’Archivio Amelio, lettere, scritti, fotografie, progetti e schiz-zi di allestimenti e altro ancora sul grande genio scomparso nel 1994, che trasformò Napoli in un grande centro culturale.

Dall’11 gennaio fino al 29 marzo 2015, presso il Maxxi di Roma si svolgerà la mostra dedicata alla storia dell’Iran intitolata “Unedited History. Iran 1969-2014”. Più di 200 opere,dipinti, fotografie, video, installazioni, manifesti di venti artisti raccontano la storia di una popolazione e di una cultura in un percorso che va dal 1969 fino ai giorni nostri. La mostra è stata realizzata a cura di Catherine David, Odile Burluraux, Narmine Sadeg e Vali Mahlouji.

“NAPOLI RICORDA LUCIO AMELIO”

“AI WEIWEI A PLAZZO VIRREINA”

28 ARTE

“LA STORIA DELL’IRAN AL MAXXI DI ROMA”

New York Photographs, 1983–1993. Profile of Duchamp, Sunflower Seeds. 1983 © Ai Weiwe

Page 29: Iboo Magazine - Gennaio 2015

Fino al 6 aprile 2015, presso il MAM-bo, Museo d’Arte Moderna di Bologna, di terrà la mostra dedica-ta al pittore statunitense di origine australiana Lawrence Carroll. La mostra, intitolata “Ghost House”, ripercorre tutti i trent’anni di car-riera dell’artista contemporaneo, circa sessanta opere composte dagli anni Ottanta ad oggi, tutte collegate non cronologicamente, ma messe in dialogo tra loro e con il contesto espositivo.

Fino al 28 febbraio 2015, presso il Pan Palazzo delle Arti di Napoli si terrà la straordinaria mostra dedicata allo street artist americano Obey, dal titolo “Shepard Fairey # Obey”. Obey rap-presenta dal 1989 un vero e proprio talento controverso, il suo esordio avvenne con degli adesivi raffiguranti il wrestler Andrè the Giant, attaccati sui muri del South Carolina, la sua città natale. L’idea fu ripresa altri artisti e da lì il suo successo è cresciuto in maniere esorbitante. Celebre è la sua raffigura-zione di Barack Obama.

“TRENT’ANNI DI LAWRENCE CARROLL”

“OBEY”

Presso la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, fino al 15 febbraio 2015 si terrà la mostra dal titolo “Secessione e Avanguardia. L’arte in Italia prima della Grande Guerra 1905-1915. 170 opere che ripercorrono il periodo dalla Belle Epoque fino all’a-scesa della Prima Guerra Mondiale. La mostra è suddivisa in otto aree tematiche, per rappresentare un momento di grande fervore culturale.

“SECESSIONE E AVANGUARDIA IN ITALIA”

ARTE

29ARTE

MARTINA DI DONATO

Umberto Boccioni, “Idolo moderno” 1911

Lawrence CarrollUntitled, 2011olio, cera e tela, secchi, scar-pe, foglie / oil, wax, canvas, buckets, shoes, leaves351 x 301 x 30 cmCourtesy Galerie Karsten Greve, Galerie BuchmannPhoto credit: Carroll Studio

Page 30: Iboo Magazine - Gennaio 2015

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Page 31: Iboo Magazine - Gennaio 2015

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Page 32: Iboo Magazine - Gennaio 2015

IN CINA LO SPETTACOLARE FESTIVAL

DEL GHIACCIO E DELLA NEVE

Dal 5 gennaio fino al 25 febbraio ad Harbin, in Cina, si svolgerà lo straordi-nario festival del ghiaccio e della neve, giunto oramai alla sua sedicesima edizio-ne. Artisti e scultori da tutto il mondo si danno appuntamento ogni anno nella città a nord della Cina per realizzare

delle vere e proprie opere d’ar-te con il ghiaccio o la neve.

Uno spettacolo davvero emozionante.

I CAVALIERI COME NON TE

LI ASPETTI

Galavant ha da poco debuttato sulla rete televisiva americana ABC e pare sia già un

successo . La trama è incentrata sulle avven-ture del protagonista, Galavant, che cerca di recuperare l’amore della bella Maddalena, ma dovrà affrontare re Riccardo, malvagio nemico pronto a tutto pur di ostacolarlo. La serie, ideata e prodotta da Dan Fogelman,

riprende con tono ironico e divertente i temi del romanzo medievale, mo-

strando lati inaspettati di re, re-gine e cavalieri.

LO STRANO LAVORO DEL SIGNOR

CURWEN

Quante professioni esistono al mondo? Svariate e alcune anche molto bizzarre,

esattamente come quella che svolge Thomas Curwen che di mestiere fa l’osservatore di pa-reti per un’azienda che produce vernici. Il suo compito è quello di fissare il processo di asciu-gatura della vernice per studiare come avvie-ne il cambiamento di colore e di densità, così da poter migliorare la qualità della verni-

ce. Curwen assicura: “Non è cosi noioso come sembra”, a ben pensarci non

dovrebbe essere così male es-sere pagati per osservare

una parete!

32 IL MONDO IN PILLOLE

Page 33: Iboo Magazine - Gennaio 2015

IL BUSINESS DEL LATTE MATERNO

Durante le feste natalizie appena trascor-se una giovane di Manchester ha trovato

una soluzione decisamente fuori dal comune per poter comprare i regali ai suoi quattro figli. Rebecca Hudson ha deciso di vendere il proprio latte materno. In una trasmissione televisiva ha spiegato che l’idea le è venuta dopo essersi ac-corta che produceva più latte di quanto sua figlia necessitasse. A compare il atte materno sono generalmente mamme oppure body builder. E’ un mercato florido e Rebecca non è la pri-

ma a venderlo, infatti esiste una società chiamata “Mommy Milk” che produ-

ce gioielli utilizzando latte materno.

ARIA DI CRISI ANCHE IN CASA COCA-COLA

Da qualche anno siamo bombardati quo-

tidianamente dai media sulle problemati-che della crisi e fino ad ora nessuno ha mai pensato che il problema potesse riguardare anche le grandi multinazionali, invece an-che in casa Coca-Cola aleggia l’ombra del licenziamento. Secondo un piano economi-co creato ad ottobre e annunciato pochi giorni fa, sembra che entro il 2019 ver-

ranno denunciati circa 1800 dipen-denti, a fronte di un calo di circa

2,1 miliardi di dollari.

IL MONDO IN PILLOLE

33IL MONDO IN PILLOLE

MARTINA DI DONATO

Page 34: Iboo Magazine - Gennaio 2015

Beauty

MAKEMECLEAN REMOVING WIPES

Salviettine 2 in 1 struccanti e de-tergenti. Detergo-no e rimuovono con delicatezza le impurità e truc-co, da occhi, labbra e viso. Disponibili in due varianti, per pelli normali o sensibili.

GLOW AND MOISTURE ALL OVER CREAM

Una crema gel deli-catamente colorata, dal tocco vellutato, che regala una sen-sazione di freschezza e si assorbe rapida-mente, lasciando la pelle morbidissima.

SHIMMER EYE GEL

Gel iridescente ar-ricchito con paillet-tes microriflettenti per moltiplicare e amplificare i riflessi di luce su palpe-bre, ciglia e so-pracciglia con uno straordinario effet-to shimmer. Dispo-nibile in 2 tonalità, Gold e Rose in edi-zione limitata.

BLUSH AND SHIMMER FACE POWDER

Un duo composto da un illuminante dai ba-gliori perlati e un blush rosato. Dalla textu-re compatta ma impalpabile crea giochi di luce e colore sul viso ed enfatizza i linea-menti.

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FARD NATURALE

Fard best seller di Deborah Milano dal tocco impalpabile e setoso grazie a una ricerca innovativa e a ingredienti se-lezionati, presenta una texture estre-mamente vellutata. Disponibile in 12 to-nalità.

MILANO RED LIPSTICK

Rossetto stick ultra performante, ad alta densità di pigmen-ti, per regalare alla bocca colore inten-so, levigatezza asso-luta, labbra che ap-paiono più polpose, lisce, come rimodel-late. Disponibile in 3 tonalità in edizione limitata

PHYTOSQUAM INTENSE

Phytosquam Intense è un shampoo trattante anti-forfora intensivo che una volta appli-cato ed emulsionato si trasforma in shampoo. Dall’efficacia cosmeti-ca e sensoriale svolge un’azione sebo rego-latrice . Rende anche i capelli più soffici più brillanti e più facili da acconciare.

COLLEZIONE PRIMAVERA/ESTATE 2015. IL MAKE UP DI DICK PAGE

Morbidezza e trasparenza sono le parole chiave del-la collezione. Protagonisti di questo look sono il nuovo ros-setto Veiled Rouge e le nuove tonalità di Shimmering Cream Eye Color.

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MODA

d o n na

L E T E N D E N Z E D E L 2 0 1 5

CELYN B

ANNA SUI

CHANEL

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d o n na

GENNY

PATRIZIA PEPE

DENNIS BASSO

FRANCESCA LIBERATORE

EMILIO PUCCI

QUESTA PRIMAVERA/ESTATE 2015 SARÀ CA-

RATTERIZZATADAL RITORNO

DEGLI ANNI ‘70CON I PANTALONI

A ZAMPA,GLI INTROMONTABILI

POIS E IL CLASSICO CAMOSCIO. IMMAN-

CABILI I COLORI FLUO, LE FANTASIE FLORE-

ALI E IL RITORNO DEL BIANCO. MUST HAVE DEL 2015 É IL COLOR

MARSALA RAFFINATO E CHIC.

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ACCESSOR I

FENDI

LOUIS VUITTON

MICHAEL KORS

SAINT LAURENT

BRIAN ATWOOD

VALENTINO

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BURBERRY

CHRISTOPHER RAEBURN

MODA

uomo

DOLCE E GABBANA

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“Un pessimista vede la difficoltà in ogni opportunità;un ottimista vede l'opportunitàin ogni difficoltà.”Winston Churchill

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dai la giusta visibilità alla tuaazienda

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1. Sci freeride a Courmayeur_ph Gughi Fassino

4. Freeride a Courmayeur Click_ph Richard Federer

2. Sci a Plan Checrouit a Courmayeur_Ph. Gughi Fassino

5. Snowbike a Courmayeur, in Val Ferret

3. A Courmayeur_Ph. Gughi Fassino 2012

6. Freeride a Courmayeur ph_Alessandro Belluscio

1. 2.

3.

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45VIAGGI

VACANZE A

COURMAYEUR

4.

5.

6.

Page 46: Iboo Magazine - Gennaio 2015

LA SPEZIA

Page 47: Iboo Magazine - Gennaio 2015

CITTÁ DI PRELIBATI INCANTI

Archivio Fotografico della Provincia della Spezia

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