Giugno 2014

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I.I.S. LUNARDI - BS Giugno 2014 striscioni recanti lo stesso slo- gan. Noi vogliamo dire NO alla violenza, ai ricatti, alla vi- gliaccheria di chi approfitta degli inermi per i propri sco- pi, non è vero che il fine giu- stifica i mezzi, certi mezzi rendono escremento qualsiasi giusta rivendicazione La Redazione mirino di chi, animato da rab- bia incontrollabile o dalle peg- giori intenzioni possibili vo- glia commettere un’azione eclatante in modo che il mon- do si accorga di lui/loro e pos- sa assurgere almeno per un fa- tidico quarto d’ora agli onori della cronaca e chissenefrega se bambine innocenti ne fa- ranno le spese. Da tutto il mondo si è levato un coro di protesta che invoca a gran voce il ritorno a casa di queste bambine: la stessa Mi- chelle Obama ha sostituito il marito nel tradizionale discor- so televisivo alla nazione reg- gendo in mano il cartello #bringbackourgirls, in Italia varie trasmissioni televisive hanno condiviso l’iniziativa e ora anche alcuni comuni stan- no esponendo in queste ore Anno 22 Numero 3 Buongiorno a tutti: questo è l’ultimo numero del Lunarfollie del 2014 dedicato ai diritti uma- ni, civili e politici e alle lotte che i popoli hanno fatto e faran- no per ottenerli. Mentre stavamo lavorando a questo argomento, in un lontano paese africano più di 200 bam- bine sono state prelevate dal collegio che frequentavano e ra- pite da un gruppo terroristico che ha intenzione di usarle per ricattare il governo o per altri scopi che non vogliamo nem- meno immaginare. Due anni fa in Puglia un povero idiota in lite con il fisco italiano pensò bene di far esplodere un ordigno davanti ad una scuola provocando la morte di una stu- dentessa sedicenne e il ferimen- to gravissimo di altre. Sembra che le scuole siano nel IN QUESTO NUMERO: Diritti Umani pag. 2 India: diritti negati... pag. 3 La Primavera araba pag. 4 Pussy Riot pag. 5 Ucraina pag. 6 Rivoluzioni alternative: le rivoluzioni colorate pag. 10 Diritto alla speranza pag. 11 OroscopoEstate pag. 12

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I.I.S. LUNARDI - BS Giugno 2014

striscioni recanti lo stesso slo-

gan.

Noi vogliamo dire NO alla

violenza, ai ricatti, alla vi-

gliaccheria di chi approfitta

degli inermi per i propri sco-

pi, non è vero che il fine giu-

stifica i mezzi, certi mezzi

rendono escremento qualsiasi

giusta rivendicazione

La Redazione

mirino di chi, animato da rab-

bia incontrollabile o dalle peg-

giori intenzioni possibili vo-

glia commettere un’azione

eclatante in modo che il mon-

do si accorga di lui/loro e pos-

sa assurgere almeno per un fa-

tidico quarto d’ora agli onori

della cronaca e chissenefrega

se bambine innocenti ne fa-

ranno le spese.

Da tutto il mondo si è levato

un coro di protesta che invoca

a gran voce il ritorno a casa di

queste bambine: la stessa Mi-

chelle Obama ha sostituito il

marito nel tradizionale discor-

so televisivo alla nazione reg-

gendo in mano il cartello

#bringbackourgirls, in Italia

varie trasmissioni televisive

hanno condiviso l’iniziativa e

ora anche alcuni comuni stan-

no esponendo in queste ore

Anno 22 Numero 3

Buongiorno a tutti: questo è

l’ultimo numero del Lunarfollie

del 2014 dedicato ai diritti uma-

ni, civili e politici e alle lotte

che i popoli hanno fatto e faran-

no per ottenerli.

Mentre stavamo lavorando a

questo argomento, in un lontano

paese africano più di 200 bam-

bine sono state prelevate dal

collegio che frequentavano e ra-

pite da un gruppo terroristico

che ha intenzione di usarle per

ricattare il governo o per altri

scopi che non vogliamo nem-

meno immaginare.

Due anni fa in Puglia un povero

idiota in lite con il fisco italiano

pensò bene di far esplodere un

ordigno davanti ad una scuola

provocando la morte di una stu-

dentessa sedicenne e il ferimen-

to gravissimo di altre.

Sembra che le scuole siano nel

IN QUESTO NUMERO:

Diritti Umani pag. 2

India: diritti negati... pag. 3

La Primavera araba pag. 4

Pussy Riot pag. 5

Ucraina pag. 6

Rivoluzioni alternative: le

rivoluzioni colorate pag. 10

Diritto alla speranza pag. 11

OroscopoEstate pag. 12

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LUNARFOLLIE 2

Nel dicembre scorso, è venuto

a mancare il più grande lotta-

tore per i diritti umani, Nel-

son Mandela, che rappresentò

un esempio per milioni di per-

sone nel mondo.

C’è da dire poi che mancano

persone come lui al giorno

d’oggi, che si facciano forza e

si convincano dell’importanza

di queste cose, che soprattutto

abbiano una convinzione tale

da riuscire a coinvolgere le

persone per lottare… tutti in-

sieme.

Già, insieme. È la

parola chiave di tutto

ciò, perché come dice

un vecchio proverbio,

l’unione fa la forza, e

basterebbe davvero

poco per riuscire a

rendere efficaci que-

ste lotte.

Erika Maifrini 5 E

riacquisire quei diritti che, chis-

sà per quale strano motivo, gli

sono stati tolti.

Scioperi, proteste, organizzazio-

ni, raduni in piazza, sono tutti

metodi di “battaglia” per farsi

sentire. E nonostante ciò, è sem-

pre più difficile ottenere esiti

positivi da queste lotte.

Ora mi chiedo: è così scandalo-

so questo mondo? Così malva-

gio da non voler lasciare alla

gente ciò che gli spetta? Pur-

troppo la risposta esisterebbe, e

sarebbe un “sì” fatto e finito.

Dice Roberto Fantini: “I diritti

umani hanno una lunga storia. In

un certo senso, la loro storia

coincide con la storia del pensie-

ro dell’uomo e, nello stesso tem-

po, con quella dei suoi innumere-

voli errori. Una lunga strada

composta da mille e mille sentieri

che si intrecciano, che si allonta-

nano, che si sovrappongono. Sen-

tieri a loro volta tortuosi, come il

letto di un corso d’acqua che,

scendendo a valle, da rivolo si fa

ruscello e, fra gole, rapide ed an-

se, lentamente, ma travolgente-

mente, si fa fiume.”.

Ancora oggi, nel XXI se-

colo, dobbiamo assistere

a innumerevoli lotte per i

diritti umani, in ogni par-

te del mondo, e molto

spesso sono lotte senza

risultati. Senza risultati

perché, il più delle volte,

i governi hanno dei pa-

raocchi che gli impedi-

scono di vedere ciò che il

paese cerca di fare per

REDAZIONE Floreana Bancu 5O

Marta Benerini 5M

Caterina Bertaggia 5M

Sara Ghanami 5E

Erika Maifrini 5E

Laura Maloku 5M

Rakeb Tosio 3EL

Erika Zini 5O

Direttore responsabile:

prof.ssa Marina Raggi

Vice Direttore

prof. Mauro Toninelli

Composizione e stampa a cura di

Lino Martinazzoli

Lunarfollie viene pensato,

prodotto, stampato e distri-

buito presso il CIMP dell’

IIS “A. LUNARDI”

via Riccobelli, 47

Tel. 030/2009508/9/0

Fax 030/390996

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I DIRITTI UMANI

Page 3: Giugno 2014

LUNARFOLLIE 3

Il ruolo sociale e civile delle

donne in India è stato sogget-

to a molti cambiamenti nel

corso della storia. Da una

quasi totale pari dignità con

gli uomini nei tempi antichi

si è passati attraverso i punti

più bassi nel periodo medioe-

vale. Nell'India moderna le

donne sono riuscite a coprire

anche cariche istituzionali

importanti, tra cui quelle di

Presidente delle Repubblica o

Primo Ministro. Tuttavia,

ancor oggi le

donne continuano

in tutto il Paese a

subire violenze

sessuali, sfregi

con l'acido, ucci-

sioni per accapar-

rasi la dote; mol-

te giovani donne

vengono costrette

a prostituirsi da

trafficanti e sfrut-

tatori. I dati della

polizia indiana

mostrano un'alta

incidenza di cri-

mini commessi contro la

componente femminile .

Le statistiche dichiarano dal

1998 il tasso di crimini con-

tro le donne sarebbe cresciu-

to tanto da superare il tasso

di crescita della popolazione

totale. Mentre precedente-

mente alcuni crimini non ve-

nivano neanche segnalati alla

polizia.

Uno dei casi recenti sulla

violenza sulle donne è quello

della ragazza di appena 23

anni, picchiata e stuprata da

un gruppo di uomini su un

bus, e 2 settimane dopo lo

stupro di gruppo è successa la

stessa cosa ad una ragazza di

29 anni.

Un'altra storia importante è

quella di Shanta Marry, una

donna Dalit, la casta più bassa

(quella degli intoccabili).

Shanta è stata cacciata dalla

sua casa in cui viveva con la

sua famiglia dalle guardie pa-

gate dalla Maverick Holdings,

che ha acquisito quel terreno

non si sa come per costruirci

un centro commerciale.

Ragazza madre e sola a pro-

teggere se stessa e la sua bam-

bina la donna ha deciso di bat-

tersi e ha organizzato una vera

e propria resistenza con le altre

compagne evacuate. Oltre a

questo ha esposto una denun-

cia alla polizia. Per tutta rispo-

sta hanno prelevato sua figlia

da scuola e per farla rilasciare

l'hanno costretta a ritirare la

denuncia. Poiché non si è arre-

sa sono tornati di notte ma-

scherati per picchiarla. Stava-

no per ammazzarla di botte ma

fortunatamente si è salvata ri-

chiamando l'attenzione dei vi-

cini. Gli aggressori se ne sono

andati, non si sa per quanto.

Ma le proteste di donne come

lei sono riuscite intanto a fer-

mare i lavori per il centro

commerciale.

Il sondaggio globale dimostra

che l'India è uno dei Paesi più

pericoloso al mondo per le

donne in cui vivere. Le donne

appartenenti a qualsiasi classe

sociale, casta, credo o religio-

ne possono trovarsi ad essere

vittime di qualunque forma di

violenza.

Altra usanza che

fa preoccupare è

quella del matri-

monio forzato tra

bambini, anche se

è stato messa fuori

legge nel 1860 è

ancora una pratica

comunemente usa-

ta. Secondo l'UNI-

CEF il 47% delle

giovani donne tra i

20-24 anni si sono

sposate prima di

aver raggiunto

l'età legale dei 18 anni e nelle

zone rurali sale al 56%. La

relazione ha dimostrato che

inoltre il ben 40% di tutti i

matrimoni tra i bambini nel

mondo si verificano in India.

Per aiutare le donne in India si

cerca di condividere con i gio-

vani il messaggio dell'ugua-

glianza nelle scuole; oltre a

questo si cerca di aiutarle an-

che professionalmente attra-

verso varie organizzazioni che

credono nella parità dei sessi.

Bancu Floriana 5 O

Page 4: Giugno 2014

LUNARFOLLIE 4

Per “primavera araba” si inten-

de quell'insieme di proteste e

rivolte che hanno portato uno

sconvolgimento nel mondo

arabo. Essa ha avuto inizio in

Tunisia il 17 dicembre 2010, a

Tunisi, quando il venditore

ambulante Mohamed Bouazizi

si diede fuoco per ribellarsi

contro la polizia che aveva se-

questrato la sua merce. Un ge-

sto folle innescò una serie di

rivolte popolari e giovanili,

che chiedevano le dimissioni

del corrotto Ben Ali, he in

trent’anni di potere non aveva

fatto nulla per migliorare le

condizioni del suo popolo. Al-

la cosiddetta “rivoluzione dei

gelosomini (espressione conia-

ta dalla stampa occidentale,

come analogia alle rivoluzioni

nei ex paesi sovietici, ma non

molto amata dai protagonisti

stessi della rivolta, che che la

consideravano d’impatto ridut-

tivo e semplicistico in confront

alla situazione drammatica nel

paese), che costrinse il rais

Ben Ali a fuggire in Arabia

Saudita, seguirono altre rivol-

te: in Egitto, Libia, Bahrein,

Yemen, Marocco, Algeria,

Giordania e Siria.

Essenzialmente sono tutte sca-

turite dalla delusione dei gio-

vani, sia cristiani che musul-

mani, stanchi della mancanza

di lavoro, della ristrettezza o

dell'inesistenza della democra-

zia.

In Egitto come anche in Bah-

rein e in altri stati, poco meno

della metà della popolazione è

analfabeta, molti vivono al di

sotto della soglia della povertà,

con un dollaro al giorno... In

Siria regna un grande clima di

insicurezza, in cui tutti sospet-

tano di tutti. La corruzione di-

laga, i priviligiati rimangono

tali e gli emarginati anche.

La gente si stufò, era esaspera-

ta. Nelle manifestazioni, i gio-

vani erano uniti, non utilizza-

rono nessuno slogan anti-

americano e anti-israeliano,

non avevano, tuttavia un orga-

nizzazione o un programma

politico, ma tutto era sponta-

neo, pacifico, anche se non

mancavano gli episodi di vio-

lenza. Tutto ciò che chiedeva-

no era un cambiamento, più

giustizia, più libertà, più ga-

ranzie, più certezze. Volevano

solo una nazione migliore.

Alcuni paesi, quali il Marocco

e lo Yemen, ottennero dei

cambiamenti senza l'allontana-

mento del capo del governo,

ma attuando riforme; altri co-

me l'Egitto e la Libia riusciro-

no ad allontanarlo o addirittura

ad eliminarlo, ma tuttavia sono

ancora in stato di instabilità e

conflitto; altri, come la Siria,

hanno intrapreso la strada

della guerra civile che vede

la morte di centinaia di citta-

dini ogni giorno e il combat-

timento tra l'esercito di un

regime spietato e pattuglie di

guerriglieri ribelli.

Ora, gli ultimi anni sono stati

per il mondo arabo, gli anni

del risveglio, come in prima-

vera si risvegliano gli uccelli

e le piante, dopo un lungo

inverno. Era giunto il mo-

mento di riprendersi, anche a

costo della vita, la dignità

nazionale di fronte a governi

che non hanno conosciuto

altro che la corruzione e che

non hanno saputo offrire al

loro popolo altro se non stra-

zio e miseria, che con il tem-

po si accumularono fino a

trasformarsi in indignazione,

in volontà di dire “Basta”.

Sara Ghanami 5 E

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LUNARFOLLIE 5

Le Pussy Riot sono un collet-tivo punk rock russo femmini-sta e sono attivamente impe-gnate politicamente sotto un rigoroso anonimato. Il gruppo è attivo a Mosca che ne fanno un loro palcoscenico per or-ganizzare flash mob e provo-cazioni alle istituzioni politi-che. Durante una celebrazio-ne religiosa, nella più impor-tante cattedrale ortodossa orientale, 3 membri delle Pus-sy Riot hanno suonato un loro brano dove chiedono alla ver-gine Maria di cacciare Putin dal governo. Tra il 3 marzo e il 16, Maria Alyokhina, Nade-zhda Tolokonnikova e Ekate-rina Samutsevitch vengono arrestate dalle autorità russe accusate di teppismo. Sono attiviste di Greenpeace e con un passato antipolitico nel gruppo di Street Art Voina. Il 30 luglio inizia il processo contro le tre attiviste accusate di “teppismo premeditato rea-lizzato da un gruppo organiz-zato di persone motivate da odio o ostilità verso la religio-ne o un gruppo sociale”, in questo caso cristiani ortodos-

si. Durante il processo, davan-ti al tribunale, ci fu una manife-stazione Pro-Riot che provocò l'arresto di 100 manifestanti tra cui il leader del fronte della sinistra Serghei Udaltsov. A fine processo il giudice dichia-rerà colpevoli le tre imputate con una condanna a due anni di reclusione. Il 19 ottobre Yekaterina Sa-mutsevitch, attivista Pussy Riot, presentò un reclamo presso la Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo, affermando che i suoi diritti sono stati violati durante i sei mesi di custodia cautelare. In alcuni casi non avrebbe rice-vuto pasti e le sarebbe stato impedito di dormire. Nadezhda e Maria sconteranno la pena in pesantissimi campi di lavo-ro. Il 19 dicembre 2013 viene ap-provata all'unanimità dalla Du-ma, nonostante la contrarietà di Vladimir Putin, l'amnistia per Maria Alyokhina e Nadezhda Tolokonnikova. Questo, per il 20° anniversario della Costitu-zione russa che ha permesso la scarcerazione di altre 25

mila persone in tutta la na-zione. Il pensiero statunitense si è espresso negativamente sulla sentenza, definendo "sproporzionata" la con-danna. Anche il governo francese ha dichiarato il suo disaccordo. In ogni caso, al gruppo del-le Pussy Riot è stato evi-dentemente tolto il diritto di esprimere una propria opi-nione, seppur in maniera un po’ plateale, sulle vicen-de politiche del proprio paese. La Russia ha mostrato nei

loro confronti un trattamento oppressivo ed esagerato, considerando un reato l’e-spressione della propria idea. Putin è un dittatore? Qualcuno lo sostiene. La censura e l’omogeneità del pensiero che impone nel suo governo sono chiari segnali della sua tipologia di gover-no. Il caso del gruppo punk fem-minista dovrebbe insegnare, mostrare cosa evitare per un futuro migliore: un mondo dove si è liberi di esprimere la propria opinione, dove le diverse scuole di pensiero andrebbero viste come arric-chimento personale e non come ostacolo alla propria idea, un mondo dove le solu-zioni sono discusse colletti-vamente e non imposte da una sola persona. Un’utopia, forse, mai realizzabile. Noi continuiamo a sperare e a credere che ciò sia possibi-le.

Erika Zini 5 O

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LUNARFOLLIE 6

Alzi la mano chi ha capito

qualcosa di ciò che sta acca-

dendo in Ucraina...

Dalle notizie che ci pervengo-

no dal telegiornale la situazio-

ne sembra molto grave (si par-

la di guerra civile) ma allo

stesso tempo troppo difficile

da comprendere. Forse è per

questo che, soprattutto tra gli

studenti, si preferisce fare

un'analisi veloce e a dir poco

superficiale. Ma cosa sta acca-

dendo davvero in Ucraina?

Che cosa vogliono i manife-

stanti? Quali sono gli interessi

degli altri Paesi riguardo que-

sta vicenda?

Per trovare una risposta a que-

ste domande ci siamo rivolte a

un'alunna del Lunardi nata in

Ucraina (e interessata a ciò che

sta accadendo) che si è dimo-

strata molto disponibile a rac-

contarci la sua visione dei fatti.

Chi meglio di lei poteva aiu-

tarci?!

Com'è iniziata questa situazio-ne ?

Allora la situazione è iniziata

con la mancata sottoscrizione

dell'accordo tra l'UE e l'Ucrai-

na. Dopo che il presidente ha

promosso la campagna per la

sottoscrizione durante tutto il

2013, quando si è giunti al

punto di firmarlo non lo fece.

Il motivo principale di ciò è

stato l'intervento della Rus-

sia, probabilmente impaurita

di perdere il controllo sull'U-

craina. Inoltre la Russia vole-

va creare una sorta di

"unione economica" tra i

paesi dell'est di cui l'Ucraina

sarebbe stata un paese essen-

ziale. Questo ha scatenato le

manifestazioni nelle piazze.

Un giornalista ucraino, trami-

te i social network, ha invita-

to il popolo ucraino a scende-

re in piazza a manifestare

contro la corruzione e il mal

governo. Così iniziò tutto.

Qual’è la linea di pensiero che prevale tra i cittadini in ucrai-na ?

Page 7: Giugno 2014

LUNARFOLLIE 7

Durante la rivoluzione l'opi-

nione pubblica era molto ma-

nipolata, sia dal governo tra-

mite i mezzi di comunicazio-

ne, ma anche dall'opposizio-

ne stessa che cercava di ma-

nipolare l'opinione del popo-

lo in piazza. Una cosa certa è

che il 99% delle persone vo-

leva le dimissioni dell'ex pre-

sidente Viktor Yanukovich e

il cambio del governo. La

gente che manifestava era

stufa della loro vita all'inter-

no di un sistema che ormai

era diventato come un regi-

me. La povertà, la corruzione

erano talmente un fenomeno

ricorrente che si è arrivati al

punto in cui qualche svolta

era inevitabile.

Bisogna inoltre dire che mol-

ti canali russi hanno diffuso il

mito dei fascisti e dei

"banderovzi", i cosiddetti

seguaci di Stepan Bandera,

un nazionalista estremista

vissuto nella prima metà del

'900 in Ucraina. La televisio-

ne parla di attacchi da parte

di questi e di omicidi e mal-

trattamenti delle persone di

madrelingua russa. L'estremi-

smo ovviamente non è assen-

te, d'altronde come in tutti i

paesi, ma rappresenta lo

0,001% della popolazione tota-

le.

Cosa pensano e cosa fanno i giovani a riguardo di tutto ciò che sta succedendo ?

Anche all'interno dei giovani

ci sono molte divergenze per

quanto riguarda l'opinione.

Molti manifestano e vogliono

cambiamenti. Altri semplice-

mente insultano i manifestanti

definendoli appunto "fascisti"

e "ignoranti". Molti sono con-

vinti che tutto ciò che sta suc-

cedendo è stato causato dagli

Stati Uniti e vogliono che l'U-

craina si allei con la Russia.

Alcuni addirittura dicono che

l'Ucraina sarebbe dovuta rima-

nere nell'URSS.

Come mai, secondo te, questo fatto non è reso così noto al mondo come invece lo è stata ad esempio la primavera ara-ba?

Penso che ogni fatto importan-

te è noto per coloro che leggo-

no e si informano su ciò che

accade nel mondo. Basta apri-

re un giornale o una rivista co-

me l'Internazionale e ogni set-

timana si trovano notizie sugli

avvenimenti. Anche i tele-

giornali seguono abbastanza

bene la situazione. Poi in-

somma abbiamo tutti un

computer, basta scrivere nella

barra di ricerca Ucraina noti-

zie e leggersi qualche artico-

lo. Quindi penso che questo

sia solo un problema delle

persone disinteressate a ciò

che accade e non alla man-

canza di comunicazione dei

fatti. La stessa cosa riguarda

la rivoluzione in Venezuela,

ancora meno conosciuta di

quella dell'Ucraina.

Quali sono ora le richieste del popolo ucraino, e cosa potreb-be far cessare le ostilità ? La situazione ora si è compli-

cata molto. Si è formato un

governo nuovo, ma non rie-

sce a dare completamente

una svolta al paese. Il 26

maggio ci saranno le elezioni

del nuovo presidente e penso

che i veri cambiamenti si ve-

dranno da quella data. Per

ora ci sono molti problemi

per quanto riguarda la Cri-

mea e la sua autodetermina-

zione ritenuta anticostituzio-

nale dal popolo ucraino.

Come vedete la partecipazio-ne dei vari stati che cercano di mediare il conflitto? confidate nel loro aiuto, o preferireste risolvere il tutto da soli? Risolvere tutto da soli è quasi

impossibile. Un aiuto ovvia-

mente sarebbe essenziale, ma

finora di aiuti concreti non ce

ne sono stati molti, eccetto le

sanzioni a molti politici. L'o-

pinione che si è creata tra il

popolo è che l'Europa "parla

parla, ma poi non fa niente",

e la stessa cosa vale per gli

USA. Il popolo chiede aiuti

concreti e fatti precisi.

Page 8: Giugno 2014

LUNARFOLLIE 8

Vuoi concludere con un tuo pensiero a riguardo di tutta questa situazione ?

Ritengo che tutta questa si-

tuazione è una conseguenza

dei complessi giochi politici

creatisi negli ultimi anni

all'interno del nostro Stato e

della Federazione Russa. Per

me la libertà di un popolo è

sempre al primo posto e io

sono dalla parte di coloro che

combattono per la libertà e

per avere una vita migliore.

Ci sono situazioni in cui bi-

sogna ripartire da 0 per riu-

scire a raggiungere il 100 e

questo è il caso dell'Ucraina.

Per quanto riguarda la Cri-

mea invece penso che il refe-

rendum sia stato truccato, ma

non importa. L'annessione

della Crimea alla Russia sa-

rebbe stata inevitabile, se non

ora probabilmente tra qual-

che anno. Mi dispiace per le

famiglie ucraine e per i tatari

che ora si trovano in un certo

senso obbligati a diventare

russi contro la loro volontà.

Spero solo che questi ultimi

avvenimenti non scatenino

una guerra.

Alcuni chiarimenti:

La popolazione di questo pae-

se è composta in gran parte da

ucraini che vivono soprattutto

nella parte occidentale del pae-

se, mentre in alcune grandi

città dell’est e del sud sono

predominanti i russi (per esem-

pio in Crimea).

L’Ucraina proclamò la propria

indipendenza dall’Unione So-

vietica nell’agosto 1991 ma il

passaggio alla democrazia fu

molto difficile a causa di di-

verse ragioni come la varietà

dei gruppi etinci e linguistici

che abitavano il paese e il

peso storico dei legami con la

Russia.

Il presidente (filorusso)

Yanukovich, citato nell'inter-

vista, fu eletto nel 2010 per

seconda volta non consecuti-

va.

Tra queste due legislature vi

è di mezzo una rivoluzione:

“la Rivoluzione Arancione”:

per giorni centinaia di mi-

gliaia di persone vestite di

arancione protestarono paci-

ficamente nelle principali

città del paese chiedendo

e ,infine, ottenendo nuove

elezioni. Nel dicembre 2004

vinse alle nuove elezioni Yu-

shenko, che nel febbraio del

2005 formò un governo di

orientamento filoeuropeo

guidato da Julia Tymoščenko.

Questo governo durò fino al

2010 e successivamente entrò

in crisi. Nel 2011, alla fine di

un processo molto contestato

e controverso, Tymoshenko

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LUNARFOLLIE 9

fu condannata a sette anni di

prigione per abuso di potere.

Yanukovich venne rieletto.

Come viene dette nell'intervi-

sta, egli aveva avviato un im-

portante accordo di libero

scambio con i paesi dell’U-

nione Europea (che avrebbe

potuto giovare alla situazione

economica del paese) ma nel

novembre del 2013 decise di

non firmare l’accordo a causa

dell’intervento della Russia.

Quest’ultima infatti non ve-

deva di buon occhio l’accor-

do e promise di elargire 15

miliardi di dollari all’Ucraina

per risollevare l’economia

del paese. Ed è qui che ap-

punto inizia tutto.

Lo scontro ha visto contrap-

porsi in maniera durissima

gli ucraini filo-occidentali a

quelli filo-russi: gli avveni-

menti di Kiev hanno infatti

dimostrato come la popola-

zione del Paese sia profonda-

mente divisa a livello cultu-

rale ed etnico Sebbene infatti

i manifestanti abbiano rag-

giunto il loro obiettivo

(riuscendo a deporre il Presi-

dente Viktor Yanukovych,

ottenendo la liberazione di Ju-

lia Timoshenko e l’insedia-

mento di un governo di transi-

zione che ha ristabilito le rego-

le democratiche ), sono comin-

ciate le proteste in alcune città

a maggioranza russa che vedo-

no il nuovo potere di Kiev co-

me un colpo di Stato e un peri-

colo per le loro comunità.

Le posizioni degli altri paesi:

Sebbene si sappia del forte in-

teresse degli Stati Uniti riguar-

do la questione Ucraina ( que-

sto stato è infatti l’unico

“Stato-cuscinetto” che si frap-

pone tra l’UE e la Russia, e per

questo costituisce una risorsa

militare importantissima) non

è ben chiaro se vi è in corso o

meno un intervento da parte

loro.

L’Unione Europea invece ha

minacciato pesanti sanzioni

economiche e diplomatiche

nei confronti della Russia.

Tuttavia l’Europa (come l’U-

craina) dipende quasi del tut-

to dalle forniture di gas natu-

rale russo, e non può permet-

tersi di interrompere i rappor-

ti con Mosca.

"Perchè mi dovrebbe interes-sare?"

Ciò che sta accadendo può

apparentemente non riguar-

dare te, studente/studentessa

del Lunardi che giustamente

sei intrappolato/a dagli affari

che riguardano il tuo piccolo

mondo (la difficile vita scola-

stica, le tue passioni, gli ami-

ci..). Ma ciò ti riguarda ecco-

me: gli avvenimenti di oggi

diventeranno pagine di un

libro di storia di domani. Tu

le stai vivendo ora. Vuoi dav-

vero renderti conto tra qual-

che anno di aver vissuto sem-

pre e solo nel tuo piccolo

mondo?

La scelta spetta a te. Come

dice l'alunna nell'intervista

documentarsi non è difficile:

basta aprire un giornale o una

rivista, accendere un compu-

ter o la televisione...

(Ti consigliamo il sito della

eastjournal e la rivista

"Internazionale" ma i mezzi

d'informazione tra cui sce-

gliere, come tu sai, sono dav-

vero molti)

Marta Benerini

Laura Maloku 5 M.

Page 10: Giugno 2014

LUNARFOLLIE 10

“Rivoluzioni colorate” è un'e-spressione coniata dai media internazionali per indicare il susseguirsi di vari movimenti correlati tra di loro, sviluppa-tisi in particolare in alcuni stati post-sovietici. Le caratteristiche di queste rivoluzioni alternative era l'a-dozione della nonviolenza e della disobbedienza civile come mezzi di protesta con-tro governi ritenuti corrotti e autoritari, considerati filo-russi, a favore di politici filo-occidentali. I movimenti paci-fici prevedevano un insieme di tecniche, che potevano essere boicottaggi, persua-sioni di elementi interni al potere come l'esercito, pro-vocazioni attraverso slogan e simboli facilmente identifica-bili ecc. L'espressione usata dalla stampa si riferiva al fatto che ogni rivoluzione aveva adot-tato uno specifico colore o fiore, come simbolo, e adot-tato un moderno marketing politico, creando gruppi di educazione alla democrazia e distribuendo, tra le tante cose, adesivi e impermeabili con slogan e motti. Erano iniziative sostenute principal-mente da gruppi studente-schi e da ONG e venivano finanziate da Stati Occiden-tali. I risultati delle rivoluzioni co-lorate fu spesso sorprenden-te: molti governi optarono per un'apertura all'occidente, anche se non mancarono gli

episodi di esitazioni e difficoltà dovute al calo del consenso di quella parte della popolazione che simpatizzava con i filorus-si. I governi si trovarono così a dover affrontare nuove mani-festazioni di massa, che li co-stringevano a trovare compro-messi tra le due ideologie. Rivoluzioni riuscite Le rivoluzioni colorate corona-te da successo furono:

la Rivoluzione di velluto,

1989, in Cecoslovacchia. È chiamata così perché senza spargimenti di sangue e solo grazie a scioperi generali or-ganizzati sia studenti che da tutto il resto della popolazione, il Partito Comunista venne co-stretto a dimettersi, come ad indicare una rivoluzione morbi-da, soffice;

la Rivoluzione del 5 otto-bre, 2000, in Serbia;

la Rivoluzione delle Rose,

2003, in Georgia. Venne bat-tezzata in questo modo poiché la rosa è il simbolo nazionale del paese, e venne adottato

dai manifestanti come logo;

la Rivoluzione Arancione,

2004-2005, in Ucraina. Il co-lore arancione in parte fu scelto perché si pensava che la fase decisiva delle elezioni sarebbe ad ottobre, quando la strada principale della ca-pitale, Kiev, è in genere bor-data di ippocastani e foglie autunnali; la Rivoluzione dei Tulipani, 2005, Kirghizistan – chiama-ta in questo modo poiché le manifestazioni avvennero durante il periodo di marzo. Importante è il ruolo del mar-keting politico, in quanto tutti i movimenti rivoluzionari ave-vano un simbolo – un colore o un fiore – che all'opinione internazionale davano un impatto forte e immediato. Non mancavano poi gli slo-gan che riassumevano in poche lettere ciò che la po-polazione richiedeva. Ecco-ne alcuni:

Gotov je! (Готов је, è fini-

to! - Serbia), lo slogan del

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LUNARFOLLIE 11

movimento Otpor! (Отпор!, Resistenza), che ha avuto per logo un pugno chiuso

Kmara! (კკკკკ, ne ab-

biamo abbastanza! - Geor-gia), il nome del movimento che ha adottato come logo sempre un pugno chiuso, oltre alla rosa, simbolo na-zionale.

Pora (è l'ora! - Ucraina),

nome e slogan usato assie-me al colore arancione adot-tato come simbolo dai mani-festanti. Kel Kel (Kirghizistan), il no-

me dell'organizzazione giova-nile che ha contribuito alla ri-voluzione; il colore adottato era il rosa e giallo, i simboli erano la seta e il Tulipano. A questi movimenti alternativi, si ispirarono molti altri in paesi come l'Iraq, il Libano e il Myanman. Al leggere queste tipologie di proteste, che tra l'altro sono recentissime, viene spontaneo sorridere e allo stesso tempo rimanere colpiti dalla tenacia e dalla buona volontà di questi

popoli che hanno intrapreso la strada più dolorosa e spi-nosa verso la libertà e la de-mocrazia: la nonviolenza. È facile (teoricamente) distrug-gere tutto, fare disordini in piazza, organizzare attentati e molto più difficile essere arrestati, pestati, umiliati e maltrattati. Tuttavia, quando i risultati si vedono, non può che esserci grande soddisfa-zione, grande orgoglio, per-ché un popolo si è preso ciò che è suo, in modo umano. Una cosa molto nobile.

Sara Ghanami 5 E

DIRITTO ALLA SPERANZA

Cosa significa avere dei diritti? Significa forse non avere più di due verifiche al giorno? Oppure

avere un' abbondanza di giorni di vacanza all'anno?

In realtà quello che l'uomo possiede fin dalla nascita sono altri diritti,come la libertà di parola o

pensiero, la possibilità di avere almeno un pasto caldo al giorno, e quello più importante : il diritto

alla vita.

Ci sono persone al mondo che nascono senza essere a conoscenza di quello che dovrebbe spettare

ad ogni essere umano e al contrario lottano contro la povertà, le ingiustizie e le guerre; un proble-

ma recente è quello del' immigrazione clandestina, un fenomeno che vede quotidianamente centi-

naia di persone abbandonare la propria terra per salpare verso un mondo che appare loro ricco di

opportunità, speranza e serenità. Ma la verità è un' altra: i viaggi sono fatti su barconi fatiscenti,

spesso troppo carchi di persone che rischiano la vita o finendo annegati per il peso eccessivo, o

per un incendio improvviso del motore o per la fame causata dalla durata interminabile della navi-

gazione; inoltre quello che li aspetta qui, e in altri posti mete delle loro navigazioni, sono centri di

accoglienza sovraffollati e mal tenuti, in cui devono rimanere anche mesi interi prima di poter gi-

rare liberamente. La critica che molte persone fanno agli immigrati è che dovrebbero restare nel

proprio paese, dato che c'è già scarso lavoro e la crisi sembra non voler terminare; purtroppo quel-

lo che non considerano è il loro punto di vista, ovvero il dover dire addio alle proprie tradizioni,

alla loro lingua e alla famiglia a causa di atrocità commesse da uomini senza un briciolo di uma-

nità né pietà , capaci di uccidere un bambino di fronte agli occhi della madre o torturare un anzia-

no in punto di morte.

Affrontare un viaggio del genere significa compiere un salto nel buio e navigare verso l' ignoto,

ma rimane anche l' unica possibilità di poter sperare in un futuro diverso da quello che li avrebbe

attesi restando lì.

Paradossalmente secondo alcune interviste è emerso che le persone che emigrano dal' Italia verso

alcuni paesi europei che attualmente risentono meno della crisi economica, vengono etichettate

negativamente dalla società perché viste come ladre di lavoro e avide di denaro statale: e quindi si

verifica il rovescio della medaglia, nel quale siamo noi ad essere discriminati per la nostra prove-

nienza e per la voglia di ripartire per una vita migliore.

E' semplice emettere giudizi affrettati o seguire il pensiero della massa, ma la cosa più saggia da

fare resta sempre quella di provare ad immedesimarsi nel prossimo, il quale probabilmente ha bi-

sogno di una mano per ricominciare anziché una spinta per cadere.

Rakeb Tosio

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LUNARFOLLIE 12

ARIETE

All'inizio dell'estate ci saran-

no alcuni guai, sentirete bi-

sogno di cambiare e di

trovare una nuova via che vi

dia più soddisfazioni.

Inoltre, a fine estate potrete

trovare l'amore e prendere il

pieno controllo della vostra

vita.

TORO

Quest'estate avrete l'occasio-

ne di trovare una persona

speciale, dal punto senti-

mentale o affetivo.

Soprattutto ad agosto, sarete

alla ricerca di spensieratezza

e leggerezza. Sarà un'estate

molto vitale per voi e sarete

pieni di energie ed idee.

GEMELLI

A luglio metterete da parte o

risolverete alcuni dubbi,

mentre ad agosto/settembre

la vostra attenzione sarà fo-

calizzata sul lavoro.

Dovrete affrontare numerose

scelte con coraggio e intra-

prendenza.

CANCRO

Passerete un'estate felice,

pronti a cogliere le oppur-

tunità e le occasioni che si

presenteranno.

Inoltre, dovrete stare attenti

alla vostra tendenza a pren-

dere le cose un po' troppo sul

serio.

LEONE

Capirete che molte cose a cui

attribuivate un grande valore,

sono in realtà non essenziali.

Ritrovere il vostro ottimismo

a metà estate, prima ci sarà

qualche contrasto privo di val-

ore. Da luglio potrete rilassarvi

e trovare nuovi interessi.

VERGINE

Dovete cogliere l'attimo, senza

programmare troppo la vostra

estate. Ci saranno nuove possi-

bilità per voi, e inizialmente

vi sentirete un po' disorientati.

Agosto sarà un mese im-

portante per la vostra situa-

zione sentimentale.

BILANCIA

Ci saranno numerosi momenti

piacevoli, ma la vostra estate

sarà un po' frenetica. I risultati

di alcune scelte che farete vi

sorprenderanno in modo posi-

tivo; la vostra autostima

migliorerà notevolmente.

SCORPIONE

Quest'estate sarà felice dal

punto di vista sentimentale e

potrete raggiungere alcuni

obiettivi che vi eravate pre-

fissi. Cercate di essere meno

testardi e aprite la vostra men-

te a nuove idee e nuove possi-

bilità.

SAGITTARIO

Siete rimasti fossilizzati trop-

po a lungo, basta trovare

scuse, dovrete prendere deci-

sioni ferme se desiderate

cambiare la vostra attuale

situazione.

A luglio sarete in grado di

ritrovare il vostro ottimismo.

CAPRICORNO

Quest'estate sentirete il bi-

sogno di viaggiare, allon-

tanandovi da una tediosa rou-

tine.

Godetevi l'estate, perchè da

settembre/ottobre dovrete

impegnarvi molto in campo

lavorativo.

ACQUARIO

Nella prima metà dell'estate

vi potreste sentire oppressi,

anche a causa della vostra

situazione familiare, ma

avrete l'occasione di cono-

scere persone che prenderan-

no un posto importante nella

vostra vita.

A fine estate ci saranno nu-

merosi cambiamenti positivi.

PESCI

A luglio la dea bendata sarà

dalla vostra parte, molti

problemi saranno risolti in

modo positivo.

Attenzione però a non fare

troppo affidamento sulla vos-

tra buona sorte: dovrete prov-

are a qualcuno le vostre vere

doti e qualità.

A cura di Caterina Bertaggia

5 M