Giugno 2014
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I.I.S. LUNARDI - BS Giugno 2014
striscioni recanti lo stesso slo-
gan.
Noi vogliamo dire NO alla
violenza, ai ricatti, alla vi-
gliaccheria di chi approfitta
degli inermi per i propri sco-
pi, non è vero che il fine giu-
stifica i mezzi, certi mezzi
rendono escremento qualsiasi
giusta rivendicazione
La Redazione
mirino di chi, animato da rab-
bia incontrollabile o dalle peg-
giori intenzioni possibili vo-
glia commettere un’azione
eclatante in modo che il mon-
do si accorga di lui/loro e pos-
sa assurgere almeno per un fa-
tidico quarto d’ora agli onori
della cronaca e chissenefrega
se bambine innocenti ne fa-
ranno le spese.
Da tutto il mondo si è levato
un coro di protesta che invoca
a gran voce il ritorno a casa di
queste bambine: la stessa Mi-
chelle Obama ha sostituito il
marito nel tradizionale discor-
so televisivo alla nazione reg-
gendo in mano il cartello
#bringbackourgirls, in Italia
varie trasmissioni televisive
hanno condiviso l’iniziativa e
ora anche alcuni comuni stan-
no esponendo in queste ore
Anno 22 Numero 3
Buongiorno a tutti: questo è
l’ultimo numero del Lunarfollie
del 2014 dedicato ai diritti uma-
ni, civili e politici e alle lotte
che i popoli hanno fatto e faran-
no per ottenerli.
Mentre stavamo lavorando a
questo argomento, in un lontano
paese africano più di 200 bam-
bine sono state prelevate dal
collegio che frequentavano e ra-
pite da un gruppo terroristico
che ha intenzione di usarle per
ricattare il governo o per altri
scopi che non vogliamo nem-
meno immaginare.
Due anni fa in Puglia un povero
idiota in lite con il fisco italiano
pensò bene di far esplodere un
ordigno davanti ad una scuola
provocando la morte di una stu-
dentessa sedicenne e il ferimen-
to gravissimo di altre.
Sembra che le scuole siano nel
IN QUESTO NUMERO:
Diritti Umani pag. 2
India: diritti negati... pag. 3
La Primavera araba pag. 4
Pussy Riot pag. 5
Ucraina pag. 6
Rivoluzioni alternative: le
rivoluzioni colorate pag. 10
Diritto alla speranza pag. 11
OroscopoEstate pag. 12
LUNARFOLLIE 2
Nel dicembre scorso, è venuto
a mancare il più grande lotta-
tore per i diritti umani, Nel-
son Mandela, che rappresentò
un esempio per milioni di per-
sone nel mondo.
C’è da dire poi che mancano
persone come lui al giorno
d’oggi, che si facciano forza e
si convincano dell’importanza
di queste cose, che soprattutto
abbiano una convinzione tale
da riuscire a coinvolgere le
persone per lottare… tutti in-
sieme.
Già, insieme. È la
parola chiave di tutto
ciò, perché come dice
un vecchio proverbio,
l’unione fa la forza, e
basterebbe davvero
poco per riuscire a
rendere efficaci que-
ste lotte.
Erika Maifrini 5 E
riacquisire quei diritti che, chis-
sà per quale strano motivo, gli
sono stati tolti.
Scioperi, proteste, organizzazio-
ni, raduni in piazza, sono tutti
metodi di “battaglia” per farsi
sentire. E nonostante ciò, è sem-
pre più difficile ottenere esiti
positivi da queste lotte.
Ora mi chiedo: è così scandalo-
so questo mondo? Così malva-
gio da non voler lasciare alla
gente ciò che gli spetta? Pur-
troppo la risposta esisterebbe, e
sarebbe un “sì” fatto e finito.
Dice Roberto Fantini: “I diritti
umani hanno una lunga storia. In
un certo senso, la loro storia
coincide con la storia del pensie-
ro dell’uomo e, nello stesso tem-
po, con quella dei suoi innumere-
voli errori. Una lunga strada
composta da mille e mille sentieri
che si intrecciano, che si allonta-
nano, che si sovrappongono. Sen-
tieri a loro volta tortuosi, come il
letto di un corso d’acqua che,
scendendo a valle, da rivolo si fa
ruscello e, fra gole, rapide ed an-
se, lentamente, ma travolgente-
mente, si fa fiume.”.
Ancora oggi, nel XXI se-
colo, dobbiamo assistere
a innumerevoli lotte per i
diritti umani, in ogni par-
te del mondo, e molto
spesso sono lotte senza
risultati. Senza risultati
perché, il più delle volte,
i governi hanno dei pa-
raocchi che gli impedi-
scono di vedere ciò che il
paese cerca di fare per
REDAZIONE Floreana Bancu 5O
Marta Benerini 5M
Caterina Bertaggia 5M
Sara Ghanami 5E
Erika Maifrini 5E
Laura Maloku 5M
Rakeb Tosio 3EL
Erika Zini 5O
Direttore responsabile:
prof.ssa Marina Raggi
Vice Direttore
prof. Mauro Toninelli
Composizione e stampa a cura di
Lino Martinazzoli
Lunarfollie viene pensato,
prodotto, stampato e distri-
buito presso il CIMP dell’
IIS “A. LUNARDI”
via Riccobelli, 47
Tel. 030/2009508/9/0
Fax 030/390996
Email:
I DIRITTI UMANI
LUNARFOLLIE 3
Il ruolo sociale e civile delle
donne in India è stato sogget-
to a molti cambiamenti nel
corso della storia. Da una
quasi totale pari dignità con
gli uomini nei tempi antichi
si è passati attraverso i punti
più bassi nel periodo medioe-
vale. Nell'India moderna le
donne sono riuscite a coprire
anche cariche istituzionali
importanti, tra cui quelle di
Presidente delle Repubblica o
Primo Ministro. Tuttavia,
ancor oggi le
donne continuano
in tutto il Paese a
subire violenze
sessuali, sfregi
con l'acido, ucci-
sioni per accapar-
rasi la dote; mol-
te giovani donne
vengono costrette
a prostituirsi da
trafficanti e sfrut-
tatori. I dati della
polizia indiana
mostrano un'alta
incidenza di cri-
mini commessi contro la
componente femminile .
Le statistiche dichiarano dal
1998 il tasso di crimini con-
tro le donne sarebbe cresciu-
to tanto da superare il tasso
di crescita della popolazione
totale. Mentre precedente-
mente alcuni crimini non ve-
nivano neanche segnalati alla
polizia.
Uno dei casi recenti sulla
violenza sulle donne è quello
della ragazza di appena 23
anni, picchiata e stuprata da
un gruppo di uomini su un
bus, e 2 settimane dopo lo
stupro di gruppo è successa la
stessa cosa ad una ragazza di
29 anni.
Un'altra storia importante è
quella di Shanta Marry, una
donna Dalit, la casta più bassa
(quella degli intoccabili).
Shanta è stata cacciata dalla
sua casa in cui viveva con la
sua famiglia dalle guardie pa-
gate dalla Maverick Holdings,
che ha acquisito quel terreno
non si sa come per costruirci
un centro commerciale.
Ragazza madre e sola a pro-
teggere se stessa e la sua bam-
bina la donna ha deciso di bat-
tersi e ha organizzato una vera
e propria resistenza con le altre
compagne evacuate. Oltre a
questo ha esposto una denun-
cia alla polizia. Per tutta rispo-
sta hanno prelevato sua figlia
da scuola e per farla rilasciare
l'hanno costretta a ritirare la
denuncia. Poiché non si è arre-
sa sono tornati di notte ma-
scherati per picchiarla. Stava-
no per ammazzarla di botte ma
fortunatamente si è salvata ri-
chiamando l'attenzione dei vi-
cini. Gli aggressori se ne sono
andati, non si sa per quanto.
Ma le proteste di donne come
lei sono riuscite intanto a fer-
mare i lavori per il centro
commerciale.
Il sondaggio globale dimostra
che l'India è uno dei Paesi più
pericoloso al mondo per le
donne in cui vivere. Le donne
appartenenti a qualsiasi classe
sociale, casta, credo o religio-
ne possono trovarsi ad essere
vittime di qualunque forma di
violenza.
Altra usanza che
fa preoccupare è
quella del matri-
monio forzato tra
bambini, anche se
è stato messa fuori
legge nel 1860 è
ancora una pratica
comunemente usa-
ta. Secondo l'UNI-
CEF il 47% delle
giovani donne tra i
20-24 anni si sono
sposate prima di
aver raggiunto
l'età legale dei 18 anni e nelle
zone rurali sale al 56%. La
relazione ha dimostrato che
inoltre il ben 40% di tutti i
matrimoni tra i bambini nel
mondo si verificano in India.
Per aiutare le donne in India si
cerca di condividere con i gio-
vani il messaggio dell'ugua-
glianza nelle scuole; oltre a
questo si cerca di aiutarle an-
che professionalmente attra-
verso varie organizzazioni che
credono nella parità dei sessi.
Bancu Floriana 5 O
LUNARFOLLIE 4
Per “primavera araba” si inten-
de quell'insieme di proteste e
rivolte che hanno portato uno
sconvolgimento nel mondo
arabo. Essa ha avuto inizio in
Tunisia il 17 dicembre 2010, a
Tunisi, quando il venditore
ambulante Mohamed Bouazizi
si diede fuoco per ribellarsi
contro la polizia che aveva se-
questrato la sua merce. Un ge-
sto folle innescò una serie di
rivolte popolari e giovanili,
che chiedevano le dimissioni
del corrotto Ben Ali, he in
trent’anni di potere non aveva
fatto nulla per migliorare le
condizioni del suo popolo. Al-
la cosiddetta “rivoluzione dei
gelosomini (espressione conia-
ta dalla stampa occidentale,
come analogia alle rivoluzioni
nei ex paesi sovietici, ma non
molto amata dai protagonisti
stessi della rivolta, che che la
consideravano d’impatto ridut-
tivo e semplicistico in confront
alla situazione drammatica nel
paese), che costrinse il rais
Ben Ali a fuggire in Arabia
Saudita, seguirono altre rivol-
te: in Egitto, Libia, Bahrein,
Yemen, Marocco, Algeria,
Giordania e Siria.
Essenzialmente sono tutte sca-
turite dalla delusione dei gio-
vani, sia cristiani che musul-
mani, stanchi della mancanza
di lavoro, della ristrettezza o
dell'inesistenza della democra-
zia.
In Egitto come anche in Bah-
rein e in altri stati, poco meno
della metà della popolazione è
analfabeta, molti vivono al di
sotto della soglia della povertà,
con un dollaro al giorno... In
Siria regna un grande clima di
insicurezza, in cui tutti sospet-
tano di tutti. La corruzione di-
laga, i priviligiati rimangono
tali e gli emarginati anche.
La gente si stufò, era esaspera-
ta. Nelle manifestazioni, i gio-
vani erano uniti, non utilizza-
rono nessuno slogan anti-
americano e anti-israeliano,
non avevano, tuttavia un orga-
nizzazione o un programma
politico, ma tutto era sponta-
neo, pacifico, anche se non
mancavano gli episodi di vio-
lenza. Tutto ciò che chiedeva-
no era un cambiamento, più
giustizia, più libertà, più ga-
ranzie, più certezze. Volevano
solo una nazione migliore.
Alcuni paesi, quali il Marocco
e lo Yemen, ottennero dei
cambiamenti senza l'allontana-
mento del capo del governo,
ma attuando riforme; altri co-
me l'Egitto e la Libia riusciro-
no ad allontanarlo o addirittura
ad eliminarlo, ma tuttavia sono
ancora in stato di instabilità e
conflitto; altri, come la Siria,
hanno intrapreso la strada
della guerra civile che vede
la morte di centinaia di citta-
dini ogni giorno e il combat-
timento tra l'esercito di un
regime spietato e pattuglie di
guerriglieri ribelli.
Ora, gli ultimi anni sono stati
per il mondo arabo, gli anni
del risveglio, come in prima-
vera si risvegliano gli uccelli
e le piante, dopo un lungo
inverno. Era giunto il mo-
mento di riprendersi, anche a
costo della vita, la dignità
nazionale di fronte a governi
che non hanno conosciuto
altro che la corruzione e che
non hanno saputo offrire al
loro popolo altro se non stra-
zio e miseria, che con il tem-
po si accumularono fino a
trasformarsi in indignazione,
in volontà di dire “Basta”.
Sara Ghanami 5 E
LUNARFOLLIE 5
Le Pussy Riot sono un collet-tivo punk rock russo femmini-sta e sono attivamente impe-gnate politicamente sotto un rigoroso anonimato. Il gruppo è attivo a Mosca che ne fanno un loro palcoscenico per or-ganizzare flash mob e provo-cazioni alle istituzioni politi-che. Durante una celebrazio-ne religiosa, nella più impor-tante cattedrale ortodossa orientale, 3 membri delle Pus-sy Riot hanno suonato un loro brano dove chiedono alla ver-gine Maria di cacciare Putin dal governo. Tra il 3 marzo e il 16, Maria Alyokhina, Nade-zhda Tolokonnikova e Ekate-rina Samutsevitch vengono arrestate dalle autorità russe accusate di teppismo. Sono attiviste di Greenpeace e con un passato antipolitico nel gruppo di Street Art Voina. Il 30 luglio inizia il processo contro le tre attiviste accusate di “teppismo premeditato rea-lizzato da un gruppo organiz-zato di persone motivate da odio o ostilità verso la religio-ne o un gruppo sociale”, in questo caso cristiani ortodos-
si. Durante il processo, davan-ti al tribunale, ci fu una manife-stazione Pro-Riot che provocò l'arresto di 100 manifestanti tra cui il leader del fronte della sinistra Serghei Udaltsov. A fine processo il giudice dichia-rerà colpevoli le tre imputate con una condanna a due anni di reclusione. Il 19 ottobre Yekaterina Sa-mutsevitch, attivista Pussy Riot, presentò un reclamo presso la Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo, affermando che i suoi diritti sono stati violati durante i sei mesi di custodia cautelare. In alcuni casi non avrebbe rice-vuto pasti e le sarebbe stato impedito di dormire. Nadezhda e Maria sconteranno la pena in pesantissimi campi di lavo-ro. Il 19 dicembre 2013 viene ap-provata all'unanimità dalla Du-ma, nonostante la contrarietà di Vladimir Putin, l'amnistia per Maria Alyokhina e Nadezhda Tolokonnikova. Questo, per il 20° anniversario della Costitu-zione russa che ha permesso la scarcerazione di altre 25
mila persone in tutta la na-zione. Il pensiero statunitense si è espresso negativamente sulla sentenza, definendo "sproporzionata" la con-danna. Anche il governo francese ha dichiarato il suo disaccordo. In ogni caso, al gruppo del-le Pussy Riot è stato evi-dentemente tolto il diritto di esprimere una propria opi-nione, seppur in maniera un po’ plateale, sulle vicen-de politiche del proprio paese. La Russia ha mostrato nei
loro confronti un trattamento oppressivo ed esagerato, considerando un reato l’e-spressione della propria idea. Putin è un dittatore? Qualcuno lo sostiene. La censura e l’omogeneità del pensiero che impone nel suo governo sono chiari segnali della sua tipologia di gover-no. Il caso del gruppo punk fem-minista dovrebbe insegnare, mostrare cosa evitare per un futuro migliore: un mondo dove si è liberi di esprimere la propria opinione, dove le diverse scuole di pensiero andrebbero viste come arric-chimento personale e non come ostacolo alla propria idea, un mondo dove le solu-zioni sono discusse colletti-vamente e non imposte da una sola persona. Un’utopia, forse, mai realizzabile. Noi continuiamo a sperare e a credere che ciò sia possibi-le.
Erika Zini 5 O
LUNARFOLLIE 6
Alzi la mano chi ha capito
qualcosa di ciò che sta acca-
dendo in Ucraina...
Dalle notizie che ci pervengo-
no dal telegiornale la situazio-
ne sembra molto grave (si par-
la di guerra civile) ma allo
stesso tempo troppo difficile
da comprendere. Forse è per
questo che, soprattutto tra gli
studenti, si preferisce fare
un'analisi veloce e a dir poco
superficiale. Ma cosa sta acca-
dendo davvero in Ucraina?
Che cosa vogliono i manife-
stanti? Quali sono gli interessi
degli altri Paesi riguardo que-
sta vicenda?
Per trovare una risposta a que-
ste domande ci siamo rivolte a
un'alunna del Lunardi nata in
Ucraina (e interessata a ciò che
sta accadendo) che si è dimo-
strata molto disponibile a rac-
contarci la sua visione dei fatti.
Chi meglio di lei poteva aiu-
tarci?!
Com'è iniziata questa situazio-ne ?
Allora la situazione è iniziata
con la mancata sottoscrizione
dell'accordo tra l'UE e l'Ucrai-
na. Dopo che il presidente ha
promosso la campagna per la
sottoscrizione durante tutto il
2013, quando si è giunti al
punto di firmarlo non lo fece.
Il motivo principale di ciò è
stato l'intervento della Rus-
sia, probabilmente impaurita
di perdere il controllo sull'U-
craina. Inoltre la Russia vole-
va creare una sorta di
"unione economica" tra i
paesi dell'est di cui l'Ucraina
sarebbe stata un paese essen-
ziale. Questo ha scatenato le
manifestazioni nelle piazze.
Un giornalista ucraino, trami-
te i social network, ha invita-
to il popolo ucraino a scende-
re in piazza a manifestare
contro la corruzione e il mal
governo. Così iniziò tutto.
Qual’è la linea di pensiero che prevale tra i cittadini in ucrai-na ?
LUNARFOLLIE 7
Durante la rivoluzione l'opi-
nione pubblica era molto ma-
nipolata, sia dal governo tra-
mite i mezzi di comunicazio-
ne, ma anche dall'opposizio-
ne stessa che cercava di ma-
nipolare l'opinione del popo-
lo in piazza. Una cosa certa è
che il 99% delle persone vo-
leva le dimissioni dell'ex pre-
sidente Viktor Yanukovich e
il cambio del governo. La
gente che manifestava era
stufa della loro vita all'inter-
no di un sistema che ormai
era diventato come un regi-
me. La povertà, la corruzione
erano talmente un fenomeno
ricorrente che si è arrivati al
punto in cui qualche svolta
era inevitabile.
Bisogna inoltre dire che mol-
ti canali russi hanno diffuso il
mito dei fascisti e dei
"banderovzi", i cosiddetti
seguaci di Stepan Bandera,
un nazionalista estremista
vissuto nella prima metà del
'900 in Ucraina. La televisio-
ne parla di attacchi da parte
di questi e di omicidi e mal-
trattamenti delle persone di
madrelingua russa. L'estremi-
smo ovviamente non è assen-
te, d'altronde come in tutti i
paesi, ma rappresenta lo
0,001% della popolazione tota-
le.
Cosa pensano e cosa fanno i giovani a riguardo di tutto ciò che sta succedendo ?
Anche all'interno dei giovani
ci sono molte divergenze per
quanto riguarda l'opinione.
Molti manifestano e vogliono
cambiamenti. Altri semplice-
mente insultano i manifestanti
definendoli appunto "fascisti"
e "ignoranti". Molti sono con-
vinti che tutto ciò che sta suc-
cedendo è stato causato dagli
Stati Uniti e vogliono che l'U-
craina si allei con la Russia.
Alcuni addirittura dicono che
l'Ucraina sarebbe dovuta rima-
nere nell'URSS.
Come mai, secondo te, questo fatto non è reso così noto al mondo come invece lo è stata ad esempio la primavera ara-ba?
Penso che ogni fatto importan-
te è noto per coloro che leggo-
no e si informano su ciò che
accade nel mondo. Basta apri-
re un giornale o una rivista co-
me l'Internazionale e ogni set-
timana si trovano notizie sugli
avvenimenti. Anche i tele-
giornali seguono abbastanza
bene la situazione. Poi in-
somma abbiamo tutti un
computer, basta scrivere nella
barra di ricerca Ucraina noti-
zie e leggersi qualche artico-
lo. Quindi penso che questo
sia solo un problema delle
persone disinteressate a ciò
che accade e non alla man-
canza di comunicazione dei
fatti. La stessa cosa riguarda
la rivoluzione in Venezuela,
ancora meno conosciuta di
quella dell'Ucraina.
Quali sono ora le richieste del popolo ucraino, e cosa potreb-be far cessare le ostilità ? La situazione ora si è compli-
cata molto. Si è formato un
governo nuovo, ma non rie-
sce a dare completamente
una svolta al paese. Il 26
maggio ci saranno le elezioni
del nuovo presidente e penso
che i veri cambiamenti si ve-
dranno da quella data. Per
ora ci sono molti problemi
per quanto riguarda la Cri-
mea e la sua autodetermina-
zione ritenuta anticostituzio-
nale dal popolo ucraino.
Come vedete la partecipazio-ne dei vari stati che cercano di mediare il conflitto? confidate nel loro aiuto, o preferireste risolvere il tutto da soli? Risolvere tutto da soli è quasi
impossibile. Un aiuto ovvia-
mente sarebbe essenziale, ma
finora di aiuti concreti non ce
ne sono stati molti, eccetto le
sanzioni a molti politici. L'o-
pinione che si è creata tra il
popolo è che l'Europa "parla
parla, ma poi non fa niente",
e la stessa cosa vale per gli
USA. Il popolo chiede aiuti
concreti e fatti precisi.
LUNARFOLLIE 8
Vuoi concludere con un tuo pensiero a riguardo di tutta questa situazione ?
Ritengo che tutta questa si-
tuazione è una conseguenza
dei complessi giochi politici
creatisi negli ultimi anni
all'interno del nostro Stato e
della Federazione Russa. Per
me la libertà di un popolo è
sempre al primo posto e io
sono dalla parte di coloro che
combattono per la libertà e
per avere una vita migliore.
Ci sono situazioni in cui bi-
sogna ripartire da 0 per riu-
scire a raggiungere il 100 e
questo è il caso dell'Ucraina.
Per quanto riguarda la Cri-
mea invece penso che il refe-
rendum sia stato truccato, ma
non importa. L'annessione
della Crimea alla Russia sa-
rebbe stata inevitabile, se non
ora probabilmente tra qual-
che anno. Mi dispiace per le
famiglie ucraine e per i tatari
che ora si trovano in un certo
senso obbligati a diventare
russi contro la loro volontà.
Spero solo che questi ultimi
avvenimenti non scatenino
una guerra.
Alcuni chiarimenti:
La popolazione di questo pae-
se è composta in gran parte da
ucraini che vivono soprattutto
nella parte occidentale del pae-
se, mentre in alcune grandi
città dell’est e del sud sono
predominanti i russi (per esem-
pio in Crimea).
L’Ucraina proclamò la propria
indipendenza dall’Unione So-
vietica nell’agosto 1991 ma il
passaggio alla democrazia fu
molto difficile a causa di di-
verse ragioni come la varietà
dei gruppi etinci e linguistici
che abitavano il paese e il
peso storico dei legami con la
Russia.
Il presidente (filorusso)
Yanukovich, citato nell'inter-
vista, fu eletto nel 2010 per
seconda volta non consecuti-
va.
Tra queste due legislature vi
è di mezzo una rivoluzione:
“la Rivoluzione Arancione”:
per giorni centinaia di mi-
gliaia di persone vestite di
arancione protestarono paci-
ficamente nelle principali
città del paese chiedendo
e ,infine, ottenendo nuove
elezioni. Nel dicembre 2004
vinse alle nuove elezioni Yu-
shenko, che nel febbraio del
2005 formò un governo di
orientamento filoeuropeo
guidato da Julia Tymoščenko.
Questo governo durò fino al
2010 e successivamente entrò
in crisi. Nel 2011, alla fine di
un processo molto contestato
e controverso, Tymoshenko
LUNARFOLLIE 9
fu condannata a sette anni di
prigione per abuso di potere.
Yanukovich venne rieletto.
Come viene dette nell'intervi-
sta, egli aveva avviato un im-
portante accordo di libero
scambio con i paesi dell’U-
nione Europea (che avrebbe
potuto giovare alla situazione
economica del paese) ma nel
novembre del 2013 decise di
non firmare l’accordo a causa
dell’intervento della Russia.
Quest’ultima infatti non ve-
deva di buon occhio l’accor-
do e promise di elargire 15
miliardi di dollari all’Ucraina
per risollevare l’economia
del paese. Ed è qui che ap-
punto inizia tutto.
Lo scontro ha visto contrap-
porsi in maniera durissima
gli ucraini filo-occidentali a
quelli filo-russi: gli avveni-
menti di Kiev hanno infatti
dimostrato come la popola-
zione del Paese sia profonda-
mente divisa a livello cultu-
rale ed etnico Sebbene infatti
i manifestanti abbiano rag-
giunto il loro obiettivo
(riuscendo a deporre il Presi-
dente Viktor Yanukovych,
ottenendo la liberazione di Ju-
lia Timoshenko e l’insedia-
mento di un governo di transi-
zione che ha ristabilito le rego-
le democratiche ), sono comin-
ciate le proteste in alcune città
a maggioranza russa che vedo-
no il nuovo potere di Kiev co-
me un colpo di Stato e un peri-
colo per le loro comunità.
Le posizioni degli altri paesi:
Sebbene si sappia del forte in-
teresse degli Stati Uniti riguar-
do la questione Ucraina ( que-
sto stato è infatti l’unico
“Stato-cuscinetto” che si frap-
pone tra l’UE e la Russia, e per
questo costituisce una risorsa
militare importantissima) non
è ben chiaro se vi è in corso o
meno un intervento da parte
loro.
L’Unione Europea invece ha
minacciato pesanti sanzioni
economiche e diplomatiche
nei confronti della Russia.
Tuttavia l’Europa (come l’U-
craina) dipende quasi del tut-
to dalle forniture di gas natu-
rale russo, e non può permet-
tersi di interrompere i rappor-
ti con Mosca.
"Perchè mi dovrebbe interes-sare?"
Ciò che sta accadendo può
apparentemente non riguar-
dare te, studente/studentessa
del Lunardi che giustamente
sei intrappolato/a dagli affari
che riguardano il tuo piccolo
mondo (la difficile vita scola-
stica, le tue passioni, gli ami-
ci..). Ma ciò ti riguarda ecco-
me: gli avvenimenti di oggi
diventeranno pagine di un
libro di storia di domani. Tu
le stai vivendo ora. Vuoi dav-
vero renderti conto tra qual-
che anno di aver vissuto sem-
pre e solo nel tuo piccolo
mondo?
La scelta spetta a te. Come
dice l'alunna nell'intervista
documentarsi non è difficile:
basta aprire un giornale o una
rivista, accendere un compu-
ter o la televisione...
(Ti consigliamo il sito della
eastjournal e la rivista
"Internazionale" ma i mezzi
d'informazione tra cui sce-
gliere, come tu sai, sono dav-
vero molti)
Marta Benerini
Laura Maloku 5 M.
LUNARFOLLIE 10
“Rivoluzioni colorate” è un'e-spressione coniata dai media internazionali per indicare il susseguirsi di vari movimenti correlati tra di loro, sviluppa-tisi in particolare in alcuni stati post-sovietici. Le caratteristiche di queste rivoluzioni alternative era l'a-dozione della nonviolenza e della disobbedienza civile come mezzi di protesta con-tro governi ritenuti corrotti e autoritari, considerati filo-russi, a favore di politici filo-occidentali. I movimenti paci-fici prevedevano un insieme di tecniche, che potevano essere boicottaggi, persua-sioni di elementi interni al potere come l'esercito, pro-vocazioni attraverso slogan e simboli facilmente identifica-bili ecc. L'espressione usata dalla stampa si riferiva al fatto che ogni rivoluzione aveva adot-tato uno specifico colore o fiore, come simbolo, e adot-tato un moderno marketing politico, creando gruppi di educazione alla democrazia e distribuendo, tra le tante cose, adesivi e impermeabili con slogan e motti. Erano iniziative sostenute principal-mente da gruppi studente-schi e da ONG e venivano finanziate da Stati Occiden-tali. I risultati delle rivoluzioni co-lorate fu spesso sorprenden-te: molti governi optarono per un'apertura all'occidente, anche se non mancarono gli
episodi di esitazioni e difficoltà dovute al calo del consenso di quella parte della popolazione che simpatizzava con i filorus-si. I governi si trovarono così a dover affrontare nuove mani-festazioni di massa, che li co-stringevano a trovare compro-messi tra le due ideologie. Rivoluzioni riuscite Le rivoluzioni colorate corona-te da successo furono:
la Rivoluzione di velluto,
1989, in Cecoslovacchia. È chiamata così perché senza spargimenti di sangue e solo grazie a scioperi generali or-ganizzati sia studenti che da tutto il resto della popolazione, il Partito Comunista venne co-stretto a dimettersi, come ad indicare una rivoluzione morbi-da, soffice;
la Rivoluzione del 5 otto-bre, 2000, in Serbia;
la Rivoluzione delle Rose,
2003, in Georgia. Venne bat-tezzata in questo modo poiché la rosa è il simbolo nazionale del paese, e venne adottato
dai manifestanti come logo;
la Rivoluzione Arancione,
2004-2005, in Ucraina. Il co-lore arancione in parte fu scelto perché si pensava che la fase decisiva delle elezioni sarebbe ad ottobre, quando la strada principale della ca-pitale, Kiev, è in genere bor-data di ippocastani e foglie autunnali; la Rivoluzione dei Tulipani, 2005, Kirghizistan – chiama-ta in questo modo poiché le manifestazioni avvennero durante il periodo di marzo. Importante è il ruolo del mar-keting politico, in quanto tutti i movimenti rivoluzionari ave-vano un simbolo – un colore o un fiore – che all'opinione internazionale davano un impatto forte e immediato. Non mancavano poi gli slo-gan che riassumevano in poche lettere ciò che la po-polazione richiedeva. Ecco-ne alcuni:
Gotov je! (Готов је, è fini-
to! - Serbia), lo slogan del
LUNARFOLLIE 11
movimento Otpor! (Отпор!, Resistenza), che ha avuto per logo un pugno chiuso
Kmara! (კკკკკ, ne ab-
biamo abbastanza! - Geor-gia), il nome del movimento che ha adottato come logo sempre un pugno chiuso, oltre alla rosa, simbolo na-zionale.
Pora (è l'ora! - Ucraina),
nome e slogan usato assie-me al colore arancione adot-tato come simbolo dai mani-festanti. Kel Kel (Kirghizistan), il no-
me dell'organizzazione giova-nile che ha contribuito alla ri-voluzione; il colore adottato era il rosa e giallo, i simboli erano la seta e il Tulipano. A questi movimenti alternativi, si ispirarono molti altri in paesi come l'Iraq, il Libano e il Myanman. Al leggere queste tipologie di proteste, che tra l'altro sono recentissime, viene spontaneo sorridere e allo stesso tempo rimanere colpiti dalla tenacia e dalla buona volontà di questi
popoli che hanno intrapreso la strada più dolorosa e spi-nosa verso la libertà e la de-mocrazia: la nonviolenza. È facile (teoricamente) distrug-gere tutto, fare disordini in piazza, organizzare attentati e molto più difficile essere arrestati, pestati, umiliati e maltrattati. Tuttavia, quando i risultati si vedono, non può che esserci grande soddisfa-zione, grande orgoglio, per-ché un popolo si è preso ciò che è suo, in modo umano. Una cosa molto nobile.
Sara Ghanami 5 E
DIRITTO ALLA SPERANZA
Cosa significa avere dei diritti? Significa forse non avere più di due verifiche al giorno? Oppure
avere un' abbondanza di giorni di vacanza all'anno?
In realtà quello che l'uomo possiede fin dalla nascita sono altri diritti,come la libertà di parola o
pensiero, la possibilità di avere almeno un pasto caldo al giorno, e quello più importante : il diritto
alla vita.
Ci sono persone al mondo che nascono senza essere a conoscenza di quello che dovrebbe spettare
ad ogni essere umano e al contrario lottano contro la povertà, le ingiustizie e le guerre; un proble-
ma recente è quello del' immigrazione clandestina, un fenomeno che vede quotidianamente centi-
naia di persone abbandonare la propria terra per salpare verso un mondo che appare loro ricco di
opportunità, speranza e serenità. Ma la verità è un' altra: i viaggi sono fatti su barconi fatiscenti,
spesso troppo carchi di persone che rischiano la vita o finendo annegati per il peso eccessivo, o
per un incendio improvviso del motore o per la fame causata dalla durata interminabile della navi-
gazione; inoltre quello che li aspetta qui, e in altri posti mete delle loro navigazioni, sono centri di
accoglienza sovraffollati e mal tenuti, in cui devono rimanere anche mesi interi prima di poter gi-
rare liberamente. La critica che molte persone fanno agli immigrati è che dovrebbero restare nel
proprio paese, dato che c'è già scarso lavoro e la crisi sembra non voler terminare; purtroppo quel-
lo che non considerano è il loro punto di vista, ovvero il dover dire addio alle proprie tradizioni,
alla loro lingua e alla famiglia a causa di atrocità commesse da uomini senza un briciolo di uma-
nità né pietà , capaci di uccidere un bambino di fronte agli occhi della madre o torturare un anzia-
no in punto di morte.
Affrontare un viaggio del genere significa compiere un salto nel buio e navigare verso l' ignoto,
ma rimane anche l' unica possibilità di poter sperare in un futuro diverso da quello che li avrebbe
attesi restando lì.
Paradossalmente secondo alcune interviste è emerso che le persone che emigrano dal' Italia verso
alcuni paesi europei che attualmente risentono meno della crisi economica, vengono etichettate
negativamente dalla società perché viste come ladre di lavoro e avide di denaro statale: e quindi si
verifica il rovescio della medaglia, nel quale siamo noi ad essere discriminati per la nostra prove-
nienza e per la voglia di ripartire per una vita migliore.
E' semplice emettere giudizi affrettati o seguire il pensiero della massa, ma la cosa più saggia da
fare resta sempre quella di provare ad immedesimarsi nel prossimo, il quale probabilmente ha bi-
sogno di una mano per ricominciare anziché una spinta per cadere.
Rakeb Tosio
LUNARFOLLIE 12
ARIETE
All'inizio dell'estate ci saran-
no alcuni guai, sentirete bi-
sogno di cambiare e di
trovare una nuova via che vi
dia più soddisfazioni.
Inoltre, a fine estate potrete
trovare l'amore e prendere il
pieno controllo della vostra
vita.
TORO
Quest'estate avrete l'occasio-
ne di trovare una persona
speciale, dal punto senti-
mentale o affetivo.
Soprattutto ad agosto, sarete
alla ricerca di spensieratezza
e leggerezza. Sarà un'estate
molto vitale per voi e sarete
pieni di energie ed idee.
GEMELLI
A luglio metterete da parte o
risolverete alcuni dubbi,
mentre ad agosto/settembre
la vostra attenzione sarà fo-
calizzata sul lavoro.
Dovrete affrontare numerose
scelte con coraggio e intra-
prendenza.
CANCRO
Passerete un'estate felice,
pronti a cogliere le oppur-
tunità e le occasioni che si
presenteranno.
Inoltre, dovrete stare attenti
alla vostra tendenza a pren-
dere le cose un po' troppo sul
serio.
LEONE
Capirete che molte cose a cui
attribuivate un grande valore,
sono in realtà non essenziali.
Ritrovere il vostro ottimismo
a metà estate, prima ci sarà
qualche contrasto privo di val-
ore. Da luglio potrete rilassarvi
e trovare nuovi interessi.
VERGINE
Dovete cogliere l'attimo, senza
programmare troppo la vostra
estate. Ci saranno nuove possi-
bilità per voi, e inizialmente
vi sentirete un po' disorientati.
Agosto sarà un mese im-
portante per la vostra situa-
zione sentimentale.
BILANCIA
Ci saranno numerosi momenti
piacevoli, ma la vostra estate
sarà un po' frenetica. I risultati
di alcune scelte che farete vi
sorprenderanno in modo posi-
tivo; la vostra autostima
migliorerà notevolmente.
SCORPIONE
Quest'estate sarà felice dal
punto di vista sentimentale e
potrete raggiungere alcuni
obiettivi che vi eravate pre-
fissi. Cercate di essere meno
testardi e aprite la vostra men-
te a nuove idee e nuove possi-
bilità.
SAGITTARIO
Siete rimasti fossilizzati trop-
po a lungo, basta trovare
scuse, dovrete prendere deci-
sioni ferme se desiderate
cambiare la vostra attuale
situazione.
A luglio sarete in grado di
ritrovare il vostro ottimismo.
CAPRICORNO
Quest'estate sentirete il bi-
sogno di viaggiare, allon-
tanandovi da una tediosa rou-
tine.
Godetevi l'estate, perchè da
settembre/ottobre dovrete
impegnarvi molto in campo
lavorativo.
ACQUARIO
Nella prima metà dell'estate
vi potreste sentire oppressi,
anche a causa della vostra
situazione familiare, ma
avrete l'occasione di cono-
scere persone che prenderan-
no un posto importante nella
vostra vita.
A fine estate ci saranno nu-
merosi cambiamenti positivi.
PESCI
A luglio la dea bendata sarà
dalla vostra parte, molti
problemi saranno risolti in
modo positivo.
Attenzione però a non fare
troppo affidamento sulla vos-
tra buona sorte: dovrete prov-
are a qualcuno le vostre vere
doti e qualità.
A cura di Caterina Bertaggia
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